Sportdipiù 20/2012

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www.sportdipiu.com e inoltre... PALLACANESTRO PALLAMANO SCHERMA TENNIS ANNO 4 - N. 20 NOVEMBRE-DICEMBRE 2012 ANNO 4 - N. 20 - NOVEMBRE-DICEMBRE 2012 - Periodico - Copia gratuita - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Verona n. 1807 / 2008 IN CAMMINO VERSO IL 2013

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Sportdipiù magazine, il freepress dedicato allo sport veronese. A TUTTO lo sport veronese....

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PALLACANESTRO PALLAMANO

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ANNO 4 - N. 20 NOVEMBRE-DICEMBRE 2012

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IN CAMMINOVERSO IL 2013

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EditorialeVerona è davvero una citt à sportiva?

Corribrà 2012: le classifi che

Halloween e i “mostri” dello sport

Nordic Walking Verona - P&M

Arsenal Italy in visita al Chievo

A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona

Calcio camp 2013

Lealtà prima di tutto

Castel d’Azzano in festa

La nuova Primavera 99

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La famiglia del Verona C5

Intervista a Bruno Panziera

Intervista a Sandro Bordato

Associazione Tennis Raldon

PGS Santa Croce

Medical Fitness

SpecialeFiscalità delle società sportive

AuguriLa Redazione

Olimpica Dossobuono

Pallamano Vigasio

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Sportdipiù rispett a l’ambiente!La rivista, infatt i, è stampata su carta ecologica 100% riciclata, prodott a  senza uso di cloro e certifi cata.Un piccolo contributo per tutelare il nostro pianeta.

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Ultimate Verona

KartIntervista a Davide Padovani

I segreti della scherma

Controlli e responsabilità

Sulle piste con Princycles Verona

L’ultima corsa di Cencio Vincenzi

Lo sport secondo...Dino da Sandrà

Unione Sportiva Baldo Garda

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Cus Verona 2012-2013

Allenarsi prima di aff rontare le onde

Intervista ad Andrea Spadoni

Progett o palestre sicure

Studiamo e conosciamo l’handibike

La lott a penale al doping

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Banca della Valpolicella promuove e sostiene iniziative volte a trasformare e migliorare la realtà sociale e culturale della comunità. Collabora con scuole ed associazioni sportive per fare assieme un percorso di crescita e di formazione generale.

Arbizzano di Negrar Marano di Valpolicella Negrar Via Mazzini 49Pescantina San Pietro in Cariano Sant’Ambrogio di Valp. Via Matteotti 14/c

Sant’Anna D’Alfaedo Valgatara Via dell’Artigianato 5 - Loc. RugolinVerona – Borgo Trento Verona – San Massimo Via Brigata Regina 1

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GMC Communication s.a.s. di Matteo Cristani & C.

Via Vaghetto, 1137030 Lavagno - Verona

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Piergiorgio Giambenini

Alberto Cristani

Dino Guerrini

Alberto Cristani, Luca Mazzara, Elena Bazzoni,

Andrea Etrari

Silvia Sorio per GMC Communication s.a.s.

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don Andrea Giacomelli, Alberto Fabbri,

Andrea Bolla, Andrea Rossini, Andrea Scamperle,

Benedetta Sartori, Bruno Mostaffi , Cristiano

Magnani, Dèsirèeè Dalla Fontana, Francesca

Montereali, Francesco Mendini, Gabriela Fischer,

Gianni Sirotto, Giorgio Pasetto, Giuliano Zocca,

Ivan Della Gatta, Leonardo Ambrosi, Lorenzo

Fabiano, Luca Paolo Ardigò, Marina Soave, Matteo

Sambugaro, Valeria Massella

Archivio Sportdipiù magazine, Centri Bernstein

Verona, Foto Liborio Verona, Fotomauri, Pallamano

Dossobuono, Pallamano Vigasio, Uffi cio Scolastico

Provinciale, Francesco Grigolini - FotoExpress (Vr)

A.S.D. Nordic Walking Verona

Un altro anno se ne va. Un 2012 ricco di sport e di eventi che hanno ulteriormente conso-

lidato l’immagine di Verona sportiva in Italia e nel mondo, grande ribalta mediatica per il territorio scaligero e per le sue numerose ricchezze. Tutto bello, tutto fantastico. Ma lo è stato davvero? Verona è stata davvero una città sportiva a 360°? Essere “sportivi”, per chi scrive, non

re o parlare di sport. Né tantomeno essere vincenti. Essere sportivi è uno stile, un modo

letterale del termine.Per dare una risposta (forse…) a questo dubbio-quesito credo sia interessante mettere a confronto due eventi che hanno portato ultima-mente alla ribalta, anche se in modo diametralmente opposto, la nostra città.20 ottobre 2012: l’Hellas Verona vince a Livorno ma il risultato passa in se-condo piano a causa dei cori intonati

gialloblù) verso Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto lo scorso anno a Pescara durante una partita. Risultato: gogna mediatica nei confronti della città additata come “vergogna d’Italia” e “culla dell’inciviltà”.23-28 ottobre 2012: Verona è sede del XVIII Congresso Europeo del Fair

Play, un momento di condivisione e promozione di concetti come amici-zia, solidarietà, rispetto e spirito spor-tivo. Risultato: la nostra città diventa esempio a livello Europeo e modello da imitare.Dove sta la verità, se di verità stiamo

“becera” da quella “buona e spor-tiva”? Penso assolutamente nulla. Verona è una e unica, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i veronesi “buoni” e con quelli “cattivi”. La nostra sportività viene messa a repentaglio e a rischio ogni giorno e in ogni momento: a scuola, al lavoro, per la strada, in famiglia, con gli amici. Perché la sportività implica il ri-spetto delle regole, alcune delle quali (forse la maggior parte) non scritte ma semplicemente “dettate” dal buonsenso. E il rispetto delle regole, come l’educazione e il sopracitato buonsenso, è merce sempre più rara.Attenzione: nessuno, soprattutto dal-le pagine di questa rivista, vuole giu-dicare o trarre considerazioni su fatti e persone. Ci sono già troppi giudici e giudacanti nella nostra società.Una cosa però ci sentiamo di con-sigliare, soprattutto ai più giovani: come proposito per il nuovo anno, ol-tre ad essere bravi a scuola e a casa, ponetevi come obiettivo di diventare sempre più sportivi. Se poi, nel contempo, praticate an-che uno sport, meglio ancora.Buone feste e buon 2013 a tutti!

Verona è davverouna cittàSportiva?

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BENVENUTO INVERNO!

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Corribrà: ecco la classifi cadei più “veloci” del 2012

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Halloween e i “mostri” dello sportSi parla di fair play e di valori ma, guardandoci intorno, sembra contare solo emergere e primeggiare...

diocesi verona

La festa di Hallo-ween richiama maschere di

vita e di morte. Riti

la paura della notte per esorcizzare la morte. Il cristianesimo nello stesso tempo esalta la forza della luce ce-lebrando vite che illu-minano la notte della storia. Un’occasione per dire che c’è una luce più grande della notte. Lo vogliamo augura-re anche allo sport che vive i suoi mostri e le sue notti.Si è parlato a Verona di fair play per richiamare all’atten-zione qualcosa di “perduto” nella pratica e nella menta-lità dello sport. Anche a Verona la parola ha convocato illustri personaggi per alzare una bandiera tanto strac-ciata di questi tempi. L´argomento dovrebbe suscitare speranza e convinzioni comune da confermare e continuare. Invece dobbiamo dirlo, guardandoci attorno il tema è triste: conta emergere, primeggiare! Neanche le seconde piazze valgono granché. Atleti im-mortalati come star sono facilmente messi da parte se non sono vincenti. Il valore dell’evento sportivo conta in base al quanto può pagare una pubblicità posta accanto.Sappiamo benissimo e accettiamo come parte del “gio-co” che giornali e media non possano perdere tempo, soldi di pubblicità a raccontare lo sport di tutti i giorni. Servono grandi successi di campioni o meno esaltati e stracciati un attimo dopo. Che importa il come ... intanto han fatto sognare e comprare poi liberaimo le coscienze facendoli scomparire nel silenzio della cronaca sportiva. Cito dei nomi solo per evocare una grave situazione. Si-tuazione che rischiamo di metabolizzare e accettare. La

l’éx tennista Noah in un’intervista al quotidiano francese Le Monde dice che: “… come Asterix alle Olimpiadi, per dominare occorre la pozione magica”. Suggerisce così di accettare il doping e dare a tutti la propria pozione magica. Che ne pensi? Mi chiedo banalmente: non e ancora praticamente più

semplice e meno dannoso toglierla a tutti? Purtroppo i fatti ci smentiscono. Lo ricorda la lista internazionale di atleti esclusi dalle olimpiadi e altri di cronaca recente ... Schwazer, Luiza Galiulina, Kissya Cataldo da Costa, Die-go Palomeque, Belarus’ Ivan Tsikhan, Victoria Baranova, Amine Laalou, Michelle Smith, LaShawn Merritt, Dwain Chambers, Justin Gatlin, Marion Jones, Pat McDonough, Fuentes, Amstrong, … Purtroppo ci sono tre puntini a fondo lista pari a quelli che riguardano luoghi e nazioni coinvolte: Russia, Italia, Spagna, Cina, Colombia, Brasile, Uzbekistan, Usa, Marocco, Irlanda... La globalizzazione

delle dosi consentite o dosi terapeutiche. Epo, stimolan-ti psicomotori o psicoattivi; integratori, bevande ener-

anfetamine, amine simpatico mimetiche, tranquillanti, betabloccanti ecc.). Parole per esperti che internet ci

la complessità del problema nella pratica quotidiana del-lo sport contemporaneo.C’è però anche un doping delle menti non meno delu-dente. La cronaca ha esaltato il fatto che l’ex giocatore del Gubbio Simone Farina, salito alle cronache per aver denunciato un tentativo di combine lo scorso anno, è stato assunto dagli inglesi dell’Aston Villa per insegnare calcio ai suoi più giovani calciatori. Corsi di calcio, e non solo: lealtà, sportività, integrità saranno i motivi di que-sti incontri con i ragazzi di Birmingham, potenziali futu-ri campioni della Premier League. Bella notizia se non dovessimo chiederci perché solo all’estero? Ancora nel doping delle menti poco sportive i cori verso il calciatore defunto Piermario Morosini.C’è da crescere nello sport, ma lo stiamo già facendo continuando a giocare. Dove ogni giorno facciamo sport in modo genuino ci sia già il nuovo mondo che vive sen-za bisogno che lo raccontino i giornali. Giriamo pure la pagina, ma insieme rimaniamo svegli e attenti. Superare la paura di parlarne, crescere nella cononoscenza del no-stro sport è illuninare la notte. Gustiamoci lo sport che possiamo sentire nostro. E…vinca chi gioca!

don Andrea GiacomelliInfo: www.diocesiverona.it

uffi cio scolastico veronasdpsdp

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giornalismo sportivosdp

Foto: Photofortina Novara - Andrea e Luca Fortina

A TUTTO NORDIC WALKING VERONA!È nata da pochi mesi ma sta già riscuotendo un grande successo. Stiamo parlando della Nordic Walking Verona

-nessa alla pratica del Nordic Walking (camminata nor-

rispetto degli indirizzi e delle direttive della Scuola Italia-na Nordic Walking a cui si ispira ed aderisce.L’associazione è apolitica e non ha scopo di lucro e si fonda sul rispetto del principio di democrazia interna, adoperandosi fattivamente per favorire ed attuare la piena partecipazione e corresponsabilità dei soci. L’as-sociazione aderisce e si conforma allo Statuto, ai regola-menti ed ai principi ispiratori del Centro Sportivo Italia-no e delle Federazione Sportive cui aderisce.

sportiva connessa alla pratica del Nordic Walking inte-

soci, mediante la gestione di ogni forma di attività ago-nistica, ricreativa o di ogni altro tipo di attività motoria e non, idonea a promuovere la conoscenza e la pratica del Nordic Walking e di tutte le attività ad esso connesse come ad esempio passeggiate, escursioni, nordic orien-teering, nordic shooting, nordicskating, nordichiking, brainwalking e relativi corsi. Ad oggi Nordic Walking Ve-rona A.S.D. conta oltre 100 tesserati e si sta radicando sempre più sul territorio.Prossimamente sono previste collaborazioni che por-teranno all’organizzazione di eventi e manifestazioni nell’ambito sportivo veronese e della promozione del territorio. Le iscrizioni all’associazione Nordic Walking Verona A.S.D. si possono fare al momento dei corsi o delle uscite con gli istruttori (Francesco Turri, Lionella Lorenzi, Daniela Frezza). La quota di iscrizione annuale con scadenza al 31 dicembre dell’anno in corso è di € 15 e comprende il tesseramento ASI (Alleanza Sportiva Ita-liana) e la copertura assicurativa.

Info: www.www.nordicwalkingverona.com [email protected]

P&M EVENTS: EVENTI PER TUTTI I GUSTI!P&M San Giorgio Events nasce dall’intuizione di due giovani imprenditori, Massimo Cussotto e Paolo Mo-rana, accomunati dalla passione per la Lessinia ed in particolare la località di Malga San Giorgio.Per questo nel 2009 hanno deciso di creare la P&M P&M San Giorgio Events, con lo scopo di promuo-vere lo sviluppo turistico, culturale ed economico di un’area dalla intrigante vocazione turistica e dal pae-saggio tanto affascinante che neanche la mostra dal titolo: P&M: La nostra Lessinia è riuscita a descrivere completamente.“Il nostro sogno - spiegano Massimo e Paolo - e il nostro obiettivo è quello di far crescere, come noi stiamo crescendo, lo sviluppo territoriale, turistico, economico e sociale della Lessinia e in particolare di Malga San Giorgio. In veste di organizzatori di eventi ci impegniamo in tutto ciò. Andiamo avanti con la for-za e lo spirito di sempre, contenti se riceviamo l’ap-provazione di chi si sente in sintonia con la nostra filo-sofia. La montagna veronese splende a pochi metri di distanza dalla città magica, noi vogliamo far innamo-rare di questa terra chi se ne avvicini per la prima vol-ta e continuare a stregare chi è ormai affezionato!”.La P&M San Giorgio Events mette quindi in campo la sua esperienza nel progettare e gestire eventi creati e ideati per soddisfare il grande pubblico, con partico-lare attenzione alla territorialità e alla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e naturale della Lessi-nia, uno splendido Parco Naturale veneto nel cuore delle Prealpi.

Info: http://pmevents.jimdo.com [email protected]

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Arsenal Italy: i “Gunners”portano fortuna al Chievo VeronaUna rappresentanza dell’Arsenal Club Italia ha tenuto a battesimo l’esordio di Eugenio Corini sulla panchina dei gialloblù della Diga. Un pomeriggio indimenticabile di sport e solidarietà. E non finisce qui...

Vi abbiamo raccontato nel numero 18 di Sportdi-più magazine la storia di un incontro tra amici-zia e solidarietà che ha avuto come protagoni-

sti Stefano Maini presidente e fondatore dell’Arsenal Italy Supporters Club ed un gruppo di sportivi vero-nesi.Oggi siamo entusiasti di raccontarvi di come il seme piantato quel giorno stia dando i suoi primi frutti. Facciamo un passo indietro: lo scorso mese di luglio ci siamo recati in visita a Mirandola in provincia di Modena dove ha la sua sede Arsenal Italy, per ma-nifestare la nostra vicinanza agli amici emiliani dura-mente provati dai ripetuti eventi sismici del mese di maggio. In quell’occasione sono stae gettate le basi di una collaborazione tra l’Arsenal Club e il nostro giornale, che si è attivato facendo da ponte nella nostra provincia nella ricerca di coloro i quali aves-sero voluto offrire un contributo tangibile che fosse di aiuto, almeno in parte, per la ripresa dell’attività sportiva giovanile nella zona di Mirandola.Dopo un lungo lavoro sul territorio in ottobre ab-biamo ricevuto il primo riscontro concreto: un invi-to a visitare il centro di allenamento di Peschiera da parte di una delle società di eccellenza della città, l’A.C.Chievo Verona. Sebbene in un momento delica-to per la società in seguito al cambio di allenatore, Stefano, la figlia Chiara, segretaria del club, ed alcuni “gunners” veronesi sono stati ricevuti con tutti gli onori del caso: ad accoglierli Fabio Moro, e il team manager Marco Pacione.

Bella giornata di sole ed il privilegio di assistere da bordo campo al primo allenamento diretto dal nuo-vo mister Eugenio Corini. Dopo le presentazioni di rito in un attimo la discussione è scivolata sul foot-ball nel vero senso della parola, ovvero Pacione ha raccontato con entusiasmo del suo amore per il cal-cio inglese e delle sue innumerevoli trasferte britan-niche, sia come giocatore che come semplice appas-sionato tifoso.Impossibile non notare nello splendido centro spor-tivo la cura maniacale e molto “british” con la quale vengono mantenuti i campi da gioco. Come ci spie-gava lo stesso Marco, vengono utilizzati alterna-tivamente più campi con tipi di semina differente a seconda della stagione. Adiacente ai terreni da gioco si trovano anche una piscina, usata in estate per differenziare il lavoro atletico, ed una palestra attrezzata di tutto punto che permette ai giocatori un pre-riscaldamento prima dell’ingresso in campo. Spogliatoi, aule didattiche e sale mediche sono cela-te alla vista essendo interrate proprio sotto alla pi-scina, lasciando così campo libero alla visuale delle verdi colline lacustri.Non solo l’aspetto logistico però, ma molto altro. Il team manager del Chievo ha voluto sottolinea-re come se da una parte è importante preparare i giocatori nelle migliori condizioni fisiche, non è da meno l’aspetto caratteriale e psicologico. Oltre a tecnici e fisioterapisti operano nel centro sportivo

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anche uno staff di psicologi, che hanno il compito di curare l’aspetto mentale e motivazionale dei gioca-tori. Due le considerazioni che nascono spontanee: la prima è che a questo livello professionistico nul-la viene lasciato al caso, la seconda che, per fare il calciatore professionista,la fortuna di possedere dei buoni piedi deve andare di pari passo con la volontà e l’attitudine per un lavoro diverso e di tipo menta-le, che riguardi motivazioni e carattere, che di con-seguenza sono ritenuti egualmente importanti alla tecnica calcistica di base.Dopo oltre un ora di amichevole e rilassata con-versazione con Pacione, la sorpresa della giornata: l’arrivo del presidente Campedelli (che indossava uno splendida giubba del Preston North End, storica squadra inglese che ha vinto i primi due campionati di calcio disputati in Inghilterra. Casualità o “chicca” voluta? n.d.r.).In un attimo tra un collezionista di maglie da gioco (Stefano Maini) ed un presidente che le maglie della sua squadra le disegna personalmente (Luca Cam-pedelli) la discussione non poteva che spostarsi su questo argomento! Dopo un reciproco scambio di doni, una foto che re-sterà negli annali di Arsenal Italy: il presidente Maini, Campedelli e Pacione che insieme ostentano la sciar-pa dell’Arsenal: fantastico!Tutto molto bello ma nessuno dei presenti ha di-

menticato che la giornata aveva anche e sopratutto uno uno scopo importante; conoscersi per trovare insieme il modo di aiutare dei bambini a ricominciare l’attività calcistica.Nelle zone terremotate giocare a calcio in questo momento è un vero lusso. La gran parte del mate-riale sportivo è finanziata da sponsorizzazioni ed in parte anche dal Comune ed è facile intuire come le ri-sorse economiche del territorio modenese debbano in questo periodo essere convogliate verso progetti di ripresa più urgenti.Il presidente Campedelli e il team manager Pacio-ne hanno mostrato immediatamente interesse e sensibilità, mettendo a disposizione nei modi e nei tempi che verranno definiti prossimamente sempre in collaborazione Sportdipiù magazine, sia del mate-riale tecnico fornito dal Chievo Verona come palloni e mute, sia invitando un intera squadra calcistica di Mirandola come ospite al Bentegodi per assistere ad una della prossime partite casalinghe del Chievo.Fa piacere mettere in rilievo come anche nel mon-do del calcio che conta, spesso criticato e additato a cattivo esempio per l’enorme mole di denaro che muove, siano ancora presenti grandi valori di solida-rietà e disponibilità verso i meno fortunati, ed è que-sta l’immagine positiva del calcio che ci piace sotto-lineare e che non deve andare perduta.

Andrea Bolla

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Una “nuova” sedeper la storia dell’Hellas VeronaLa sede operativa dell’Associazione Onlus presieduta da Franco Nanni è ora presso lo stadio Bentegodi

È stata inaugurata lo scorso 17 ottobre la nuova storia dell’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona sita presso lo Stadio Bentegodi – cancello “V”.

Un vero e proprio ritorno a casa per i campioni del pas-sato che tornano “al tempio gialloblù” da dove, dopo essere stati protagonisti in campo, proseguiranno la

L’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona, presieduta da Fran-

l’ideale continuazione storica del sodalizio denominato “Gialloblu 70”, gruppo di ex calciatori di tale squadra

-nere vivo lo spirito di appartenenza all’Hellas Verona e di ritrovarsi ancora a giocare partite di calcio.

sono gli scopi che persegue l’attuale “ASD Ex Calciatori Hellas Verona”. Il “servire disinteressatamente” è l’ani-mo che caratterizza tutti gli associati, ognuno propor-zionalmente alle proprie possibilità, capacità e tempo libero. Tra l’altro gli Ex Calciatori Hellas Verona si avval-gono anche della collaborazione di liberi professionisti e medici in particolare che, compatibilmente con le pro-prie esigenze lavorative, mettono a disposizione di chi

ne può avere necessità, le proprie energie e conoscenze professionali.Lo spirito che già si è venuto a creare in seno all’Associa-

che rendono semplice e naturale il raggiungimento degli

Dal 1 di Marzo 2011 l’A.S.D. Ex Calciatori Hellas Verona è diventata ONLUS. La nuova “stanza dei bottoni” di Nanni & C. è un vero è proprio concentrato di emozioni e di storia dell’Hel-las: foto e maglie storiche appese alle pareti (alcune giallobù…), trofei, gagliardetti storici (come quelli del-la Coppa Campioni che il presidentissimo Chiampan ha voluto donare all’Associazione) e le foto dei presidenti del Verona dal 1903 ad oggi.Insomma un vero e proprio museo dello sport veronese, piccolo grande gioiello di

(Spagna e Inghilterra su tutte) una realtà del genere è all’ordine del giorno, in Italia pochi possono vantare un patrimonio così importante gestito da uomini di grandis-sima moralità. Ecco perché tutta Verona, lasciando stare appartenenze, tifo e passione per il calcio, deve prende-re come spunto e sostenere l’attività degli ex gialloblù dell’Hellas.

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“Abbiamo potuto realizzare questa nuova sede - sot-tolinea Franco Nanni - grazie alla grande sensibilità dell’amministrazione comunale veronese e all’impegno di tantissima gente, che a vario titolo, ha contribuito alla realizzazione di questo sogno”.

Alberto Cristani

Info: www.asdexcalciatorihellasverona.it

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Grandi novità, come da consuetudine, in casa Sport Camp Italia. Il sesto anno di Calcio Camp riparte dal grandis-

simo risultato ottenuto nell’estate scorsa che fatto regi-strare quasi 1000 presenze negli otto camp organizzati in tutta la provincia di Verona.«Per l’estate 2013 - spiega il presidente di Sport Camp Italia Giovanni Gambini - è già tutto pronto! Le novità principali sono, oltre alle località scelte per i camp gior-nalieri in città e in provincia, il nostro nuovo sitowww.calciocamp.com ancora più ricco, interattio e ag-giornato. Inotre c’è da registrare il ritorno a San Zeno di Montagna con il camp con pernottamento, l’ulteriore abbassamento delle quote di iscrizione per venire incon-tro alle esigenze delle famiglie. Prosegue inoltre la colla-borazione con ex- campioni di ieri e di oggi: un’occasio-ne unica per i ragazzi di conoscere e vivere da vicino la storia del calcio veronese ed italiano».

..Assolutamente. Il giorno dopo aver chiuso i camp 2012 abbiamo iniziato a lavorare alla stagione 2013 partendo dalla formula che ci ha permesso di arrivare a quasi 1000 presenze. Il nostro obiettivo è di raddoppiare i numeri ottenuti grazie anche ad un presenza più capillare sul territorio. Per questo motivo oltre a confermare le lo-calità che ci hanno ospitato nell’ estate scosa abbiamo individuato altre strutture in modo da avvicinarci ancora di più alle famiglie che vedono nel camp una valida alter-nativa sociale e sportiva al classico grest. I nostri prezzi

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rocchiali. Se invece il confronto è fatto con i camp del le società professionistiche i prezzi sono senza dubbio più

-cati e di livello assoluto.

Calcio Camp edizione 2013: il divertimento riparte da mille!Giovanni Gambini, presidente di Sport Camp Italia, ci presenta la nuova stagione ricca di tantissime sorprese

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Abbiamo un database di istruttori e allenatori dal quale attingiamo ogni anno. I nomi presenti in questo elenco sono istruttori patentati Uefa B, istruttori per giovani calciatori e laureati in scienze motorie. Inoltre disponia-mo di allenatori che da decenni seguono il settore gio-vanile delle società dilettantistiche veronesi, dei quali conosco personalmente l’abilità sul campo e le doti umane, importantissime in situazioni durante le quali gli istruttori sono assieme ai ragazzi per 10 ore al giorno. A San Zeno di Montagna (camp con pernottamento) gli allenatori saranno tutti ex calciatori professionisti come Nico Penzo, Davide Pellegrini e Piero Fanna. Sono inol-tre in attesa delle risposte di Damiano Tommasi, Vitto-

garantire ai ragazzi - grazie alle loro esperienze profes-sionali - un valore aggiunto. MI piace inoltre evidenzia-re come, al termine di ogni edizione dei camp, i nostri tecnici abbiamo segnalato alcuni ragazzi che successiva-mente sono stati ingaggiati nei settori giovanili di alcune società professionistiche.

Noi vogliamo far soprattutto divertire! Infatti la prima richiesta che facciamo ai nostri istruttori è infatti quella

camp reascorrano un periodo di svago e spensieratez-za. Ecco perchè da noi non si gioca solo a calcio. Orga-nizziamo infatti giornate ai parchi divertimento come Gardaland e Jungle Adventure. Ma non solo. Negli anni abbiamo acquistato tantissimo materiale per rendere uniche le nostre settimane come cronometri ad alta visi-

del tiro con il display gigante, cannone sparamagliette,

da rapid football... Insomma tutto il necessario per crea-re un grande gioco collettivo!

È -

Certo. Come dicevo prima la nostra missione è far pas-sare ai ragazzi una settimana da ricordare per sempre.Gli sport alternativi che proponiamo per chi vuole spe-rimentare - senza obbligo - un’esperienza diversa sono il football americano, in collaborazione con i fantastici giocatori dei Mastini Verona, capaci di entusiasmare i ragazzi e di caricarli di adrenalina mentre provano a lanciare come un quarteback o ricevere come un wide-receiver; il baseball, in collaborazione con il San Martino Baseball e alcuni dei loro campioni ingaggiati oltreoce-ano; il tiro con l’arco, gettonatissimo per il famoso “chi prende la mela al centro del bersaglio vince un gelato”.

È un modo per passare le pause pranzo in modo alter-nativo. Sono stato a visitare alcuni camp organizzati da altri dove i ragazzi nella pausa pranzo i ragazzi passava-no 2 ore a giocare con cellulari e videogiochi vari: non esiste, almeno non ai nostri camp! Da noi si gioca all’aria aperta, sempre. Come si faceva all’oratorio...

Le gare della pausa pranzo sono tantissime e diverten-ti, dalla gara di dribling a quella di palleggio, dal tiro ai bidoni “tipo luna park” al tiro di precisione alla porta

-versa, endurance dribling... Per i più tranquilli ci sono an-che i sempre verdi giochi da tavolo come le freccette, il ping-pong e il biliardino. Inoltre, per abbassare la tempe-rature nelle giornate più calde, si possono organizzare fantastiche battaglie di gavettoni. Insomma è chiaro: il divertimento prima di tutto. Stiamo parlando di bambini da 6 ai 12 anni: per diventare campioni c’è tempo.

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Il “Gioca Leale” è un corso ideato 4 anni fa insieme all’ar-bitro Andrea Romeo e poi proseguito con la colabora-

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si svolge in collaborazione anche con la sezione AIA di Verona che insegna ai ragazzi le norme sportive da tene-re in campo nel rispetto degli avversari. Verranno anche spiegate come vengono interpretate e applicate le rego-lee. Il contatto diretto arbitri/ ragazzi in particolare ridu-ce la distanza che a volte si crea tra giocatori e direttori di gara. Vogliamo che passino alcuni messaggi importan-ti: che senza questi ultimi le partite non si potrebbero giocare, che l’arbitro fa parte del gioco e può sbagliare.

-

Innanzitutto contattarci. Dopo un sopralluogo e la ve-

camp decideremo se sarà possibile procedere. La nostra organizzazione riconosce alle società ospitanti rimborsi spese. Le condizione possono essere richieste diretta-mente al numero 348 2227130. Ad oggi le località per i camp 2013 sono circa 25 tra Verona e provincia. L’elenco completo e man mano aggiornato è disponilbile sul sito www.calciocamp.com

Le iscrizioni sono aperte dai primi giorni di novembre e chi si iscriverà a due settimane entro Natale ne pa-gherà solamente una, riducendo il costo ad 80 euro a settimana. Inoltre, oltre al bellissimo kit Adidas, riceve-rà anche un pallone sempre Adidas a scelta tra quelli del Real Madrid, del Milan o della Champions League. L’importante è iscriversi per tempo sul sito. Su questo numero di Sportdipiù magazine potete trovare un buono sconto con il quale è possibile ottenere uno

sconto di 200 euro sul camp con pernottamento di San Zeno di Montagna (vedi pagina a fianco). Non fatevelo, scappare perchè è un’occasione davvero unica e irripetibile!

Si, saranno 3 eventi che prevedono la possibilità di pro-vare varie stazioni di gioco, circa 35 e tutte diverse, mol-

marzo, il Calcio Camp Day nel vallo dei bastioni San Zeno il 1 maggio e il Calcio Camp Party agli impianti sportivi di Garda il 6 luglio.

Si perchè il calcio è un gioco e noi vogliamo che tale ri-manga. E ce la mettiamo tutta. “Scommettiamo” che ci riusciremo?

Marina SoaveInfo: www.calciocamp.com

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Va molto di moda il fair play nello sport e in diversi ambiti della vita quotidiana ma spesso non si conosce precisa-

Innanzitutto è il principio che sta alla base della vita quoti-diana di ogni persona; applicata nello sport è l’orientamen-to su cui si basa ogni regolamento. Ogni soggetto coinvolto nell’ambiente sportivo, dai dirigenti ai giocatori dal pubblico e genitori agli arbitri, è chiamato ad essere leale. Fair play infat-ti è principalmente rispetto per le persone e le cose , ovvero compagni avversari arbitri e strutture. Molte organizzazioni sportive negli ultimi anni stanno lavo-rando su questi concetti attraverso incontri e formazione a tutti i livelli. A testimonianza della tendenza di investire nel fair play, è proprio di questi giorni la notizia che il club inglese Aston Villa ha assunto l’ex calciatore Simone Farina (noto per aver denunciato lo scandalo calcio scommesse n.d.r.) come commu-nity coach , nel ruolo di insegnante e garante delle regole di lealtà sportiva. È il primo caso nel “calcio dei grandi” in cui si riconosce l’importanza di questo ruolo e non è strano che la tendenza nasca proprio in Inghilterra. Anche in Italia la socie-tà Sport Camp Italia sta andando in questa direzione, già da due anni infatti ha introdotto corsi di fair play obbligatori per tutti i bambini e ragazzi che frequentano i camp estivi inoltre

incontri a tema presso le società sportive. Nei prossimi numeri di Sportdipiù magazine andremo a capi-re meglio come si svolgono i corsi presso i camp, analizzando

play.

Andrea Rossini

Fair play: la lealtà prima di tuttoSportdipiù magazine torna a parlare di fair play, un vero e proprio stile di vita. Non solo in ambito sportivo

BUONO SCONTOdel valore di

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Una due giorni di sport unica nel suo genere. Nell’ultimo weekend di settembre, il piaz-

zale degli Atleti di Castel d’Azzano si è trasformato in un vero e proprio villaggio sportivo. Grande successo per “2012@tuttosport”, un’iniziativa ideata dall’Assessorato allo sport del comune, in collaborazione con il Comi-tato Genitori, il Forum Giovani, l’Avis, il Gruppo Alpini e le varie società sporti-ve. Sabato la giornata è stata dedicata alle scuole elementari, mentre le società sportive che hanno aderito all’invito dell’assessore allo sport Massimiliano Liuzzi, per tutta la durata dell’evento, hanno accolto i numerosi visitatori. La manifestazione ha aperto i batten-

il piazzale degli atleti, la palestra di via Dante Alighieri, quella parrocchiale di Beccacivetta in via Mascagni e la tensostruttura, manifestazione che si è chiusa domeni-

Nicola Ferrari e Stefano Ghisleni dell’Hellas Verona, ac-compagnati dalle rispettive famiglie. Genitori e bambini, più di 1000 in due giorni, si sono potuti cimentare in di-verse discipline e passatempi: calciobalilla, ping-pong da tavolo, football rodeo, surf meccanico e anche pugilato.

Non potevano mancare il calcio, con il torneo categoria esordienti (annata 1997-99) e la partita del cuore over

pallavolo, con il triangolare under 13 formula –set a tem-po-, il quadrangolare femminile di serie D, beach volley 3x3 e la pallavola mista a 4 “una battuta insieme” dai 15

di rollercross e dal trisport, disciplina che si sviluppa tra bicicletta da spinning, corsa e pattinaggio. «La presenza del forum giovani da quest’anno - spiega l’Assessore Liuzzi - rappresenta una nuova risorsa per le politiche giovanili del territorio in termini di partecipa-zione attiva alla vita sociale e culturale del paese, che vuole sostenere la loro creatività Un’altra novità della quinta edizione della festa dello sport, la partecipazione è l’ottima organizzazione del comitato genitori a cui va un plauso sentito». «Da sempre - ricorda l’assessore Liuzzi - l’Amministrazio-ne comunale di Castel d’Azzano considera l’attività spor-

appuntamenti, ha visto come protagonisti le giovani ge-nerazioni Azzanesi che hanno risposto ancora una volta con grande entusiasmo».

Alberto Fabbri

Castel d’Azzano in festa per un 2012@tuttosport!Presenti alla manifestazione - con le rispettive famiglie - anche Nicola Ferrari e Stefano Ghisleni dell’Hellas Verona

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La Primavera 99 ricomincia dai giovani e dalla passione.

A distanza di qualche mese, a guidare i 250 tesserati del club veronese è Riccardo Caraglio. «Siamo dovuti ripartire da zero - racconta il vicepresidente Giorgio Sartori - sia dal punto di vista sportivo che burocra-

particolare attenzione ai ragazzi: vogliamo insegnare loro a stare insieme e trasmettere valori sani quali il rispetto delle regole e l’educazione. Il risultato, almeno nelle categorie dei più piccoli, si guarda in un secondo momento. Non solo. Curia-mo altri aspetti come l’alimentazione: in collaborazione con la Farmacia Roma organizziamo incontri formativi con genitori e ragazzi, nei quali vengono illustrati gli aspetti fondamentali della corretta alimentazione. Inoltre, ci avvaliamo di un pre-paratore atletico, Andrea Brunelli, per la scuola calcio, e del

l’intero vivaio». La Primavera gioca si allena a Verona nei campi di via Selenia e di via Saturno e conta ben 13 squadre suddivise in tutte le categorie del settore giovanile, dalla scuola calcio alla Prima squadra che milita in Seconda categoria. «In passato - aggiunge Sartori - abbiamo collaborato con l’Hel-las Verona . Adesso stiamo decidendo se continuare il rappor-

to o valutare altre possibilità, anche quella di rimanere auto-nomi. Vogliamo valorizzare il settore giovanile per portare, un domani, i nostri ragazzi in Prima squadra». Obiettivi importanti per svilupparsi e migliorarsi nel tempo hanno bisogno di appoggio e sostegno. «con l’aiuto di tutti sono convinto che riusciremo nel nostro in-tento. Per ora vogliamo ringraziare Agsm Verona s.p.a., Linea Sport s.a.s., Zamboni Transervice s.r.l, Biemme etichette au-toadesive s.r.l., Carrozzeria F.lli Mazzi, Franzini s.r.l. e Tabarrini Rimorchi s.r.l. per il sostegno e l’aiuto che ci garantiscono».

Matteo SambugaroInfo: www.gsprimavera99.tk

C’è una nuova Primavera nel calcio veroneseLa società di Borgo Milano conta ben 250 tesserati e 13 formazioni dalle giovanili alla Seconda Categoria

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Una famiglia ancora più grande e sempre più vi-cina al territorio. Continua senza soste l’attività dell’Agsm Verona Calcio a 5 che con il nuovo

campionato di serie A1 ha avviato anche una serie di importanti collaborazioni. Mirate a crescere sempre di più e a sviluppare un progetto in cui l’approdo nella massima categoria del calcio a 5 italiano è solo la base di partenza per un pro-gramma integrato che vuole regalare a Verona il grande futsal ancora per molto tempo. Nuo-ve partnership con aziende locali, iniziative per tifosi e appassionati, idee ancora da realizzare ma già in cantie-re: c’è un po’ di tutto nel futuro della società gialloblù

-simo, vicepresidente e direttore sportivo della squadra. Le ultime collaborazioni in ordine di tempo sono quelle nate con Terzo Grado Brew Pub & Restaurant, il locale di Terzo Grado Brew Pub & Restaurant, il locale di Vial-de del Lavoro 32 a Verona che ha deciso di sostenere la società gialloblù nel nuovo campionato di serie A1. Una collaborazione che ha portato il marchio del Terzo Gra-do sulle maglie della realtà veronese e che ha già dato vit ad iniziative importanti come alcune convenzioni per gli appassionati di calcio a 5. Ma c’è anche Linea Sport tra i nuovi sponsor dell’Agsm Verona Calcio a 5: l’azienda veronese con sede e negozio a San Giovanni Lupatoto in

via Cesare Battisti 9/11 è entrata a far parte della famiglia scaligera, con una collaborazione appena iniziata ma che potrà regalare soddisfazioni a tutti. La partnership

negozio di Matteo Nicoletti che ha regalato a ciascuno alcuni guanti da usare in allenamento ed in campionato.

-to di entrare tra le partnership dell’Agsm Verona Calcio a

-ne dai dirigenti gialloblù e dai responsabili della catena

AGSM Verona Calcio a 5:una famiglia sempre più grande!Iniziative per tifosi, idee ancora da realizzare ma già in cantiere: questo e tanto altro nel futuro della società gialloblù

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della squadra alla festa per i 20 anni di attività dello sto-re all’interno del Gallery Shopping Center di Bussolengo. Presenti oltre ai giocatori della rosa anche il vicepresi-dente Massimo Gianmoena, il direttore generale Stefa-

che sfoggiavano le nuove divise confezionate da Sorelle Ramonda per la società scaligera grazie alla disponibilità dei responsabili del negozio Tiziano Nicoletti ed Elisa-betta Ramonda. “Siamo veramente contenti di queste nuove collaborazioni che sono nate o meglio che hanno sposato il Verona Calcio a5 - spiega il direttore generale Stefano Cacciatori - sono situazioni che ci fanno capire

che c’è gente che crede in questo sport e che nel loro piccolo danno un aiuto a questa società, speriamo di continuare su questa strada e che arrivino altri sponsor, per un progetto sempre più grande e positivo per tutto il calcio a 5 veronese, e per garantire un futuro al gran-de futsal anche nella nostra città. Tutti stiamo facendo degli sforzi per strutturarci ancora di più nell’organizza-zione, nella comunicazione e nel marketing, e in questo

-cio preposto sta curando le relazioni esterne e le colla-borazioni commerciali”.

Luca MazzaraInfo: www.veronacalcioa5.it

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L’Adige Marathon si prepara a spegnere le dieci candelineL’edizione 2012 è da ricordare come quella dei record. L’obiettivo però è già rivolto al 2013, quando si festeggierà il decennale. Ne abbiamo parlato con il presidente Bruno Panziera

Nove edizioni, 1.600 pagaiatori tra agonisti ed amatori, 430 volontari impegnati fra campo di gara ed accoglienza, migliaia di spettatori, testi-

monial del calibro di Daniele Molmenti, campione olim-pico di slalom a Londra 2012. Bruno Panziera, Presidente dell’evento, ci racconta il percorso di una manifestazio-ne che attraverso lo sport veicola cultura e territorio del-la Valle dell’Adige, partendo da Borghetto per giungere a Pescantina.

-

In realtà nasce proprio così, quando, nel 2004, guardan--

più lungo (del 1962, narra dei preparativi e dell’attuazio-ne dello sbarco in Normandia). E qui l’idea di navigare

-ta.

accompagnano dal 2004 in questo viaggio due collabo-ratori esperti del settore, senza il loro prezioso soste-gno il gioco non avrebbe retto. Ettore Ivaldi (Canoa Club Verona) e Alviano Mesaroli (Canoa Club Pescantina) si sono rivelati menti indispensabili per l’organizzazione di un evento che non aveva eguali.

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Attraverso i numerosi sponsor che credono nella riso-nanza di questo evento, dai prodotti tipici del territorio

Marathon e solidarietà: un binomio in continua cresci-ta. Fin dal 2004 Adige Marathon si è sempre impegnata in iniziative di solidarietà, sostenendo diverse realtà in

-ri hanno deciso di appoggiare, tra le altre, gli Amici del Mali, per aiutare una popolazione che vive in villaggi iso-lati e senza terre da coltivare. Un equipaggio formato da ragazzi di Cavezzo (paese terremotato dell’Emilia, ndr), inoltre, ha pagaiato lungo l’Adige su un gommone mes-so a disposizione degli organizzatori, per sensibilizzare alla raccolta fondi.

-

Il progetto, sviluppato nel 2003 in occasione dei qua-rant’anni del Centro Canoa di Verona, è stato approvato

-prio stadio, i cui lavori dovrebbero iniziare entro il 2013 e terminare nel 2014. La palestra di canoa sarà ubicata in zona Chievo, vicino allo stadio storico “Bottagisio”, e punterà a diventare punto di riferimento per atleti italia-ni ed internazionali.

Anticipo solo che ci sarà un grande evento trainante ver-so maggio: una gara in notturna di discesa sprint paralle-la, alla quale parteciperanno 32 atleti agonisti. Il campo

della Giarina, un lungo tratto di navigazione sotto i ponti di Verona per celebrare lo sport.

Elena Bazzoni

Info: www.adigemarathon.it

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Sandro Bordato è il numero due della Scaligera Ba-sket: da un anno e mezzo infatti ricopre la carica di vice presidente, pur essendo socio alla pari del

Presidente Gian Luigi Pedrollo. Imprenditore nel settore delle telecomunicazioni mul-timediali, 51 anni, veronese purosangue, già presidente

ritorno a Verona nel grande basket, avvenuto nell’estate 2010. I primi due campionati di Legadue sono stati però ava-ri di soddisfazioni per la Tezenis, tanto che nel giugno scorso il vice presidente gialloblù ha parlato di due anni

buttati.-

ca cosa positiva è che ci sono serviti da esperienza. Ora però abbiamo ricominciato e quindi ci troviamo al punto di partenza, con basi di esperienza diverse: sappiamo cosa vuol dire vivere nel mondo professionistico, vivere nel basket con le sue regole e ci siamo tolti quell’etichet-ta di dilettantismo che avevamo per forza di cose due anni e mezzo fa».L’inizio stagione non è stato dei migliori però: elimina-

due trasferte.

Bordato: “Cara Tezenis, quest’anno non puoi sbagliare!”Il vicepresidente gialloblù inquadra la nuova stagione non dimenitcando però i fallimenti degli anni passati

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«Abbiamo cambiato tanto - spiega Bordato - anzi tutto direi: nuovo allenatore, nuovo general manager, dieci giocatori nuovi su undici. Non era pensabile poter vin-cere subito, tantopiù che siamo stati rallentati in prese-ason da un’incredibile serie di infortuni: Ganeto, non è ancora rientrato ad esempio». Esiste un male oscuro che circonda questa società? Per esempio il fatto di non riuscire ad indovinare gli ameri-cani, di non vincere mai in trasferta, insomma di non ri-

ha dubbi: «No, non c’è nessun male oscuro in quanto, avendo cambiato tutto rispetto allo scorso anno, non

-guarda gli americani, ritengo che Westbrook sia stata un’ottima scelta ma che non abbia potuto esprimersi a causa dell’infortunio di inizio stagione: il vero Charly non l’abbiamo ancora visto e ci darà molto. McConnell l’an-no scorso ha fatto benissimo a Jesi e non penso che sia

-

canza di vittorie in trasferta, dico che vincere fuori casa non è facile ed evidentemente non fa parte del nostro DNA. In casa invece siamo più sereni ed, essendo una formazione molto giovane, questo diverso rendimento casa/fuori è spiegabile con l’età e l’inesperienza dei no-stri ragazzi». Parliamo del pubblico: uno degli obiettivi di questo nuo-vo corso era quello di riportare la gente al palasport. «Esatto e direi - conclude il vicepresidenre scaligero - che nelle prime gare casalinghe abbiamo avuto un buon numero di spettatori. Certo, le vittorie sono importanti per far crescere questo numero, ma in ogni caso questa è una squadra che corre e che lotta su ogni pallone: per-tanto ritengo che le partite siano più divertenti rispetto agli anni scorsi ed è un motivo in più per venire a soste-nerci».

Andrea Etrari

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AT Raldon: festa di fine estatee nuovi corsi nelle scuole

L’associazione tennis Raldon è una piccola associa-zione sportiva che dal 1977 ad oggi rappresenta una struttura di svago e di ritrovo che con il tempo ha

saputo sempre migliorarsi per fornire un servizio sempre migliore. È una società sportiva che probabilmente non sfornerà mai un campione in grado di lottare con gli altri tennisti del circuito Atp, ma focalizza la sua attenzione sul-le famiglie che la frequentano. Uno degli eventi dedicati ai

30 settembre, l’evento che segna la chiusura della stagione estiva: una tradizione che si ripete da quando esiste l’atti-vità. È stata una giornata speciale, resa incerta dai capricci

La festa si è tenuta nella sede dell’associazione e ha occu-pato tutta la giornata a partire dalla mattinata dove i soci hanno espresso tutto il loro furore agonistico nel torneo di “doppio fantasma”, nonché competizione che prevede una specialità particolare del tennis in quanto le coppie vengo-no formate estraendo a caso dal gruppo dei partecipanti rendendo ignota sia la coppia avversaria, sia il proprio com-pagno di squadra. Ciò trasforma quello che normalmente è una disciplina che è vista come attività individuale in una competizione di squadre dove la responsabilità della scon-

scuola la colpa va divisa tra il compagno e “quela che l’ha cunà”, tuttavia nonostante la competizione ha dominato il sentimento della sportività in puro stile de Coubertin. Come è stato detto, la giornata è stata speciale soprattutto per la gradita presenza del sindaco di San Giovanni Lupa-toto Vantini Federico con la moglie Silvia e del vicesindaco Turella Daniele i quali hanno apprezzato l’iniziativa. Termi-

base di risotto e rallegrato dalla musica di Luigi Venturini, cantante delle Anime Nere, famoso gruppo beat che ha in-trattenuto i presenti per tutta la giornata con successi degli anni passati. Terminato il pranzo il giovanissimo presidente Stefano Massella e il consigliere comunale Federico Meneghini a cui va un sentito ringraziamento, hanno premiato le tre coppie

-graziato tutti i partecipanti. Archiviata la festa, l’AT Raldon comunica che sono iniziati i corsi di scuola tennis 2012/2013 per i ragazzi di età compresa tra 6 e 16 anni. Altre sono le iniziative seguite dal circolo. Nella primavera tra il 4 e il 16 maggio si terrà la 13esima edizione del torneo di tennis nazionale di terza categoria

una manifestazione che cresce di anno in anno e si fa cono-scere sia per il livello tecnico delle giocatrici, sia per quello organizzativo. Per concludere si ringraziano Paolo Bertoldi, Narciso Faggian, la Lupatotina Gas, Decathlon e Sportdipiù.

Valeria Massella

Info: www.atraldon.altervista.org

L’evento che segna la chiusura della stagione estiva è una tradizione che si ripete da quando esiste l’associazione

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Il PGS Santa Croce ha festeggiato quest’anno i 25 anni di attività: la Polisportiva, presieduta da Luisa Delui-sa, può vantare un gruppo di 800 soci ed un consiglio

formato da 11 componenti, molti dei quali lavorano nella segreteria di via Verdi 20, sotto il cinema Alcione. Diverse le attività sportive proposte dal PGS Santa Cro-ce: basket, pallavolo, danze varie per le ragazze e poi ginnastica per adulti, ginnastica dolce, yoga tai-chi e tan-te altre.Da diversi anni il PGS si è specializzato nel basket femmi-nile, grazie soprattutto alla passione di Giuseppe Fucci, responsabile del settore pallacanestro.

che svolge attività di pallacanestro femminile giovanile.Dal 1999 ad oggi siamo cresciuti parecchio e ci siamo tol-ti diverse soddisfazioni, come il primo posto nel Torneo delle Province Venete del 2008. Dal nostro settore gio-vanile sono uscite atlete del calibro di Annalisa Vitari, da due anni titolare nella Nazionale Under 17 con cui ha con-

Venticinque anni a tutto sport con il PGS Santa CroceDa diversi anni il PGS si è specializzato nel basket femminile, grazie soprattutto alla passione di Giuseppe Fucci

che ha giocato in A2 con Bologna e attualmente milita in A3 con l’Alpo Basket, con cui collaboriamo».Marco Battisti è stato lo storico allenatore del PGS che ha guidato per una decina di anni per poi passare al set-tore giovanile della Reyer Venezia, in cui lavora da alcuni anni. La sua dipartita è coincisa con l’arrivo di un perso-naggio storico della pallacanestro femminile nazionale: Franco Giuliani.

al PGS ed è coadiuvato negli allenamenti dell’Under 17 da Dino Rama. Nel 1982 conquistò lo scudetto allenando lo Zolu Vicen-za, dopo aver guidato diverse squadre maschili tra cui la

Alessandro è l’attuale General Manager della Tezenis).

Andrea Etrari

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Con Medical Fitness lo sport ti curaUn programma di esercizio fisico rivolto ai cittadini colpiti da alterazioni metaboliche e fisiologiche

Uesiste un rapporto diretto tra la quantità di attività

vita delle persone.In tal senso, il Ministero della Salute dichiara che “L’eser-

vorire il pieno sviluppo dell’organismo e per promuovere e mantenere uno stato di salute ottimale sia a breve che a lungo termine”.

quindi una fondamentale pratica di prevenzione, oltre che di trattamento per rallentare e allontanare l’insorgenza di

tensione, il sovrappeso, la resistenza insulinica e valori ele-vati di colesterolo e trigliceridi (che quando presenti insie-me sono conosciute come “Sindrome Metabolica”). Di fatto, questi fattori di rischio sono un pericoloso campa-nello d’allarme perché possono condurre a patologie inva-lidanti e fatali di tipo cardiovascolare (quali infarto o ictus), al diabete di tipo 2, possono aumentare il rischio di alcuni tipi di tumore, la fragilità muscolo-scheletrica ed accelerare il decadimento cognitivo.

valutata e monitorata da personale specializzato, con pro-

salute e quindi alla vita delle persone, ecco che a tal propo-sito è stato coniato il nome “Medical Fitness”. Il Medical

sione, sovrappeso, valori di trigliceridi e colesterolo fuori norma) e patologie croniche diagnosticate (quali diabete, osteoporosi, obesità) ma in condizioni di salute stabili, che su indicazione del proprio medico curante necessitano di un aumento della pratica dell’ attività motoria nella propria vita. L’insorgenza di tali patologie è spesso lenta e silente e quindi vale il principio che prima si interviene e migliore sarà il percorso rieducativo verso la riconquista di uno stato di salute ottimale, tuttavia si ritiene che questo programma sia particolarmente adatto per le persone adulte a partire dai 40/45 anni, e ancor di più per le persone anziane che non presentano ancora una funzionalità motoria compro-messa. Il Centro Bernstein di Verona ha predisposto un programma di Medical Fitness gestito da Dottori in Scienze

Motorie specializzati in Attività Motorie Preventive e Adat-tate (Dario Meneghini e Andrea Brunelli).Il programma prevede:

lo stile di vita e le ragioni per le quali si rende necessario un

muscolare e cardiovascolare e della percentuale di massa grassa e magra dell’organismo);- programmazione a medio-lungo termine dell’Attività Mo-toria, che sarà individualizzata secondo le caratteristiche della persona e attenta alle indicazioni forniteci dal medico di medicina generale (medico curante);- assistenza durante le sedute di allenamento, inizialmente in maniera individuale con i nostri specialisti poi inserendo il soggetto in gruppi ristretti.- continuo monitoraggio, con apposite strumentazioni, per

to di salute;- consulenza ed educazione su come continuare in maniera

come “Costruire la Propria Salute” assumendo in maniera responsabile corretti stili di vita.Il raggiungimento e il mantenimento di uno stato di salute e quindi di una qualità di vita ottimali dipendono in gran

mediante l’assunzione di “Stili di Vita” opportuni. È respon-sabilità di ogni persona essere pro-attiva nel ricercare que-sto equilibrio.

e in modo regolare è il fattore più importante in questo processo di ricerca e mantenimento del proprio benessere

Giorgio Pasetto

Info: www.www.centrobernstein.it

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Indicazioni e regole per una corretta gestione fi scale

e amministrativa delle associazioni e società sportive

a cura di Leonardo Ambrosi e Giuliano Zocca

www.sportdipiu.com - SPECIALE FISCALE 33

presenta

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Prefazione del Dott. Leonardo Ambrosi

Breve vademecum per i Dirigenti sportivi

Con la trattazione degli argomenti, qui di seguito esposti, vogliamo presentare un panorama estre-

mamente sintetico del percorso fi scale, tributario e amministrativo che un ente sportivo dilettanti-

stico è tenuto a seguire.

Fino a qualche anno fa, il Legislatore si era praticamente disinteressato di questo vasto settore,

lasciandolo all’arbitraria e disinvolta iniziativa di chi gestiva lo sport. Da qualche anno ha cominciato

a muoversi qualcosa. Prima la Legge 80/86, poi la Legge 398/91, i riferimenti del DPR 633/72

e del TUIR, ancora la 133/99 e la Legge 342/2000 in vigore ancora oggi, fi no alla rivoluzionaria

Finanziaria per il 2003 hanno, via via, normato e disciplinato tutta una serie di problematiche con-

nesse alla materia.

Ma le nostre rifl essioni nascono anche dalla constatazione che, a causa delle agevolazioni fi scali

che il Legislatore ha riconosciuto al settore, si sono annidate anche sacche di elusione fi scale che

hanno portato a verifi che fi scali particolarmente aggressive nei confronti delle associazioni senza

scopo di lucro e delle associazioni sportive dilettantistiche in particolar modo. Tali verifi che hanno

effettivamente evidenziato, in alcuni casi, situazioni di oggettivo abuso dello schermo associativo

al fi ne di utilizzare le agevolazioni previste per il settore. Al contempo però, sono state erogate

sanzioni anche pesanti, prevalentemente, per non dire esclusivamente, sulla base di violazioni di

carattere prettamente formale prescindendo totalmente e immotivatamente da un’analisi sostan-

ziale dell’attività effettivamente esercitata.

Oggi un ente sportivo dilettantistico, indipendentemente dalle sue dimensioni, non può più esimer-

si dall’essere gestito in conformità alle diverse normative vigenti.

Bisogna abbandonare defi nitivamente la mentalità dell’improvvisazione in favore di una cultura ge-

stionale evoluta e adeguata al mondo in cui già ci troviamo con una gestione professionale.

Ci auguriamo che questo breve vademecum nato dall’impegno e dall’esperienza pluriennale di

Consulenti specializzati nel settore no profi t, possa fornire un valido supporto ai tantissimi Dirigenti

che operano con passione nel mondo sportivo dilettantistico.

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L’associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta

Costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica

Gli adempimenti da seguire per iniziare l’attività

La costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica comporta i seguenti adempimenti:

1) Redazione a cura dei soci fondatori dell’atto costitutivo e dello statuto conforme all’art. 148 del

TUIR e all’art. 90 legge n. 289/2002.

2) Richiesta del codice fi scale, ed eventualmente anche della partita IVA nel caso in cui l’associa-

zione eserciti attività commerciale correlata all’attività istituzionale.

3) Registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto (in bollo nella misura di euro 14,62 ogni 100

righe) presso l’Agenzia delle Entrate. E’ necessario l’atto notarile di costituzione nel caso in cui

l’associazione intenda richiedere il riconoscimento della personalità giuridica.

4) Affi liazione ad una Federazione Sportiva Nazionale (FSN), Disciplina Sportiva Associata (DSA)

e/o Ente di Promozione Sportiva (EPS) e conseguente iscrizione al Registro CONI delle Associa-

zioni e Società Sportive Dilettantistiche.

5) Presentazione del modello EAS con invio telematico (direttamente o tramite un intermediario

abilitato) entro 60 giorni dall’inizio dell’attività. Il mancato adempimento ha conseguenze pesanti,

dal momento che viene meno la possibilità di avvalersi delle agevolazioni ex art. 148 del TUIR (de-

tassazione delle quote e dei corrispettivi specifi ci).

6) Predisposizione del libro soci, libro dei verbali del consiglio direttivo, libro dei verbali delle as-

semblee ed eventualmente del libro dei verbali del collegio sindacale o dei revisori dei conti (se

previsti dallo statuto).

7) Scelta del regime contabile qualora sia stata aperta la posizione IVA. Se, come nella maggior

parte dei casi, si opta per il regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991, si dovrà effettuare la

comunicazione/opzione alla SIAE territorialmente competente e predisporre il registro super-sem-

plifi cato di cui al D.M. 11/02/1997.

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36 www.sportdipiu.com

Obblighi contabili

Il regime fi scale di cui alla legge n. 398/91

Comportamenti e adempimenti da seguire

La legge n. 398 del 16 dicembre 1991 è caratterizzata da un quadro documentale e contabile

super-semplifi cato, ed è il regime fi scale, di gran lunga più adottato, dalle associazioni

e società sportive dilettantistiche.

Innanzitutto, l’opzione per l’adozione del regime di cui alla legge 398/1991 deve essere comunica-

ta alla SIAE competente in base al domicilio fi scale, ed è vincolante per un quinquennio.

Il limite dei proventi da attività commerciali conseguiti nel precedente periodo d’imposta,

al di sopra del quale non è possibile avvalersi delle disposizioni agevolative previste dalla legge

398/1991, è di euro 250.000.

Se in corso d’anno viene superato il tetto di euro 250.000 di proventi di natura commerciale,

si applicano, con effetto dal mese immediatamente successivo, le disposizioni ordinarie in

tema di contabilità.

Come sa la maggior parte dei presidenti, i soggetti che hanno esercitato l’opzione per il regime alla

legge 398/91 sono esonerati dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili, ma hanno

una serie di obblighi e adempimenti da rispettare scrupolosamente.

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OBBLIGHI E ADEMPIMENTI PER LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE

IN REGIME 398/91

a) Conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto.

b) Annotare, anche con un’unica registrazione, entro il giorno 15 del mese successivo, l’am-

montare dei corrispettivi e di qualsiasi provento, conseguiti nell’esercizio di attività

commerciali con riferimento al mese precedente, nel modello di cui al D.M. 11/02/1997,

opportunamente integrato (in tale registro vanno annotati distintamente i proventi che non

costituiscono reddito imponibile, le plusvalenze patrimoniali, nonché le operazioni intracomu-

nitarie ai sensi dell’art. 47 della legge n. 427/93).

c) Effettuare il versamento trimestrale dell’IVA (senza maggiorazione dell’1%) entro il giorno

16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento, con le modalità e nei termini

previsti dall’articolo 17 del D.Lgs. n. 241/97. Per i proventi soggetti ad IVA l’imposta si applica

con le modalità di cui all’art. 74, sesto comma, del D.P.R. n. 633/72, e cioè senza dichiara-

zione e senza obbligo generalizzato di fatturazione, con detrazione forfetaria del 50%,

salvo che per le sponsorizzazioni (abbattimento del 10%) e per i diritti televisivi (ab-

battimento di 1/3).

d) Effettuare il pagamento delle eventuali imposte derivanti dalla compilazione della di-

chiarazione annuale dei redditi e IRAP, modello Unico ENC.

e) Presentare, in modalità telematica, la dichiarazione annuale modello Unico ENC

per la sola parte relativa alla voce “Redditi” e “IRAP”, essendo esonerati dalla presen-

tazione della dichiarazione annuale IVA, oltre al modello 770, se tenuti alla sua compilazio-

ne e relativa presentazione telematica.

f) Numerare progressivamente per anno solare le fatture emesse e le fatture di acqui-

sto, e conservarle a norma dell’art. 39 del D.P.R. n. 633/72 e dell’art. 22 del D.P.R. n. 600/73.

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I compensi erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche

Il regime fi scale dei compensi in ambito sportivo

Obblighi e dichiarazioni in capo alle associazioni

La disciplina tributaria dei compensi, premi, indennità di trasferta e rimborsi forfetari di spe-

sa corrisposti ai soggetti che svolgono attività sportiva dilettantistica è stata originariamente

istituita dall’art. 25, comma 4 della legge n. 133/1999 e successivamente rivista, aggior-

nata ed estesa ad una più ampia platea di potenziali benefi ciari con l’art. 37 della legge n.

342/2000 e, da ultimo, con l’art. 90 della legge n. 289/2002 (fi nanziaria 2003).

Secondo tale regime, i suddetti compensi corrisposti dalle società e associazioni

sportive dilettantistiche, dalle federazioni nazionali, dagli enti di promozione sportiva e dal

CONI sono assoggettati a tassazione secondo le seguenti modalità:

1. fi no a 7.500 euro sono esclusi dalla formazione del reddito;

2. oltre i 7.500 euro e fi no a 28.158,28 euro sono soggetti a ritenuta a titolo d’im-

posta;

3. oltre i 28.158,28 euro sono soggetti a ritenuta a titolo d’acconto.

Le associazioni e società sportive, al fi ne del controllo del superamento del tetto di euro 7.500

(soglia soggettiva ovvero relativa al singolo sportivo dilettante, e non ai compensi a questo

erogati da un singolo sodalizio sportivo) deve farsi rilasciare un’autocertifi cazione, da parte

del percettore, che attesti i compensi della stessa natura erogati da altri soggetti.

Le associazioni e società sportive, pur non avendo operato la ritenuta e quindi non avendo ef-

fettuato alcun versamento, agiscono quali sostituti d’imposta e pertanto devono adempiere a

tutti gli altri obblighi, ovvero sia quello di certifi care i compensi di ciascun anno (entro il

28 Febbraio), in relazione alle somme corrisposte nell’anno solare precedente, sia

quello di presentare, obbligatoriamente per via telematica, la dichiarazione mod.

770 semplifi cato, in relazione ai compensi erogati e certifi cati per l’anno solare

precedente (nel termine ordinario del 31 luglio).

La normativa di cui sopra è stata estesa, con effetto 01/01/2003 dalla legge n. 289/2002,

art. 90, comma 3, lettera a, anche ai “rapporti di collaborazione coordinata e conti-

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nuativa di carattere amministrativo gestionale di natura non professionale resi in

favore di società e associazioni sportive dilettantistiche”. Tali tipologie di compensi si

differenziano dagli sportivi dilettanti per il contratto di collaborazione che deve essere caratte-

rizzato dalla coordinazione e dalla continuità nel tempo, fermo restando l’assenza del vincolo

di subordinazione e della natura professionale del percipiente.

I compensi di cui sopra, come peraltro qualsiasi altra spesa sostenuta dalle associazioni

sportive dilettantistiche, devono essere effettuati con strumenti bancari se di importo

unitario superiore ad euro 516,46. L’inosservanza di tale disposizione comporta la deca-

denza dalle agevolazioni di cui alla L. 398/1991 e l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 11

D.Lgs. n. 471/1997: sanzione pecuniaria da euro 258,23 a euro 2.065,83.

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Sponsorizzazione e pubblicità

Gli ultimi pronunciamenti in tema di sponsorizzazioni

Il “nuovo” concetto di antieconomicità

Il testo del comma 8, dell’art. 90, della legge n. 289/02 ha disposto che il corrispettivo in de-

naro o in natura in favore di società, associazioni e società sportive dilettantistiche e fondazioni

costituite da istituzioni scolastiche, nonché di associazioni sportive scolastiche che svolgono

attività nel settore giovanile riconosciute dalle Federazioni sportive nazionali o da Enti di pro-

mozione sportiva costituisce, per il soggetto erogante, fi no ad un importo annuo non

superiore a euro 200.000, spese di pubblicità volte alla promozione dell’immagine

dei prodotti del soggetto erogante mediante una specifi ca attività del benefi ciario.

Si è voluto sottolineare quest’ultimo passaggio per evidenziare che non è suffi ciente erogare

i corrispettivi nei confronti di sodalizi sportivi dilettantistici, ma occorre provare in maniera op-

portuna l’effettività della spesa e dell’attività promozionale, attraverso documentazione

contabile e non (documenti di spesa, rassegna stampa che testimoni l’attività condotta, gal-

leria fotografi ca, ecc.).

Sotto la lente d’ingrandimento del Fisco sono fi nite negli ultimi mesi le sponsoriz-

zazioni e pubblicità cosiddette “antieconomiche”, con controlli volti a smasche-

rare eventuali ipotesi di evasione realizzate attraverso la simulazione di costi con

fatture “gonfi ate” e l’occultamento di ricavi.

I recenti accertamenti dell’Agenzia delle Entrate si sono basati su nuovi orientamenti della Cor-

te di Cassazione in materia di corretta qualifi cazione giuridica delle spese di rappresentanza

rispetto a quelle di pubblicità e sponsorizzazione, con pesanti conseguenze dal punto di vista

della deducibilità delle stesse.

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Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia,

sentenza n. 116/47/12 del 18/09/2012

E’ legittima la deduzione di costi di pubblicità conseguenti a contratti di sponsorizzazione pubblicita-

ria sottoscritti con due associazioni sportive dilettantistiche locali, considerato che la maggior parte

dei clienti del contribuente era costituita da enti locali, società pubbliche e imprese private?

La sentenza ha stabilito che qualora non si possa dimostrare il nesso tra l’attività economica svolta

dal soggetto erogatore e la capacità di promuovere l’immagine dello sponsor da parte della società

sportiva benefi ciaria, i costi sostenuti non possono essere considerati deducibili. In pratica l’inerenza

che viene richiesta dall’articolo 109 del TUIR deve essere accertata non solo in ordine al reddito, ma

anche in ordine all’attività stessa dello sponsor.

Secondo l’Amministrazione Finanziaria, considerando il fatto che la maggior parte dei clienti del

contribuente era costituita da enti locali, società pubbliche e imprese private, vi è una scarsa o

pressoché nulla capacità delle sponsorizzazioni (appunto locali) di attrarre nuovi clienti.

Corte di Cassazione, sentenza n. 3433 depositata il 05/03/2012

Le spese di pubblicità si possono considerare tali pur in assenza di incremento commerciale reale e

concreto? O sono da considerarsi quali spese di rappresentanza con la conseguente inapplicabilità

del regime fi scale più vantaggioso disposto a favore delle spese di pubblicità?

La Corte di Cassazione ha stabilito che sponsorizzare un auto da corsa con il nome dell’impresa

non rientra tra le spese di pubblicità, ma tra quelle di rappresentanza, qualora il contribuente non

dimostri l’incremento commerciale ottenuto, avuto inoltre riguardo alla “distanza” tra il settore di

attività della società e il contesto delle gare automobilistiche. Infatti, la Cassazione ha ritenuto che

costituiscono spese di rappresentanza quelle che contribuiscono ad accrescere il prestigio e l’im-

magine dell’impresa e a potenziarne la possibilità di sviluppo, mentre vanno qualifi cate come spese

di pubblicità e propaganda quelle sostenute per iniziative tendenti prevalentemente, anche se non

esclusivamente, a pubblicizzare prodotti, marchi e servizi.

Considerazioni fi nali

Seppur siano coinvolte direttamente le aziende che effettuano la sponsorizzazione, il danno

più elevato dello scenario appena sintetizzato, lo stanno subendo e lo subiranno in futuro gli

enti sportivi dilettantistici, che sopravvivono grazie alle sponsorizzazioni. E’ logico supporre

che troveranno sempre maggiori ostacoli a reperire aziende disposte a promuovere la loro

attività agonistica, avendo queste, la quasi certezza di esporsi a pesanti controlli da parte

dell’Amministrazione Finanziaria.

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Società Sportive Dilettantistiche a Responsabilità Limitata

Il boom delle società sportive di capitali

Principali differenze tra le SRL Sportive e le ASD

Con l’art. 90 della legge n. 289/2002 (legge fi nanziaria del 2003), gli enti che perseguono

attività sportiva dilettantistica possono costituirsi nella forma di società di capitali seppur senza

scopo di lucro. La fi gura della società sportiva dilettantistica può quindi godere di tutti quei

privilegi che, antecedentemente, erano prerogativa delle sole associazioni sportive dilettanti-

stiche, come il regime forfetario di cui alla legge n. 398/1991 o la possibilità di corrispondere

compensi esenti da imposta fi no al limite annuo di euro 7.500, solo per citare i più importanti.

E’ possibile costituire società di capitali per l’esercizio di attività sportiva dilettantistiche sotto

forma di società per azioni (SPA), società cooperativa (COOP) e società a responsabilità limi-

tata (SRL) e proprio quest’ultimo tipo di società è di gran lunga la più diffusa.

STRUTTURA

Associazione Sportiva Dilettantistica

Vige il principio cosiddetto “una testa un voto”.

Sono possibili ribaltamenti inerenti la gestione

della medesima associazione.

Un consiglio direttivo che ha realizzato investi-

menti con dispendio di energie e di denaro po-

trebbe trovarsi improvvisamente “spodestato”

a seguito di una sola assemblea dei soci, alla

quale potrebbero aver partecipato anche degli

associati per effetto della semplice iscrizione al

sodalizio.

Società Sportiva Dilettantistica

Composta da un numero ristretto di soci.

I frequentatori sono considerati tesserati e non

partecipano alla vita associativa.

Soci destinati a non variare nel tempo.

Struttura con caratteristiche più di stabilità che

di elasticità.

Consistenza patrimoniale nel tempo.

PRINCIPALI DIFFERENZE TRA ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIETÀ SPORTIVE

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RESPONSABILITÀ

QUANDO È CONSIGLIABILE ADOTTARE LA VESTE GIURIDICA

DELLA SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA

Associazione Sportiva Dilettantistica

Oltre al c.d. fondo comune, delle obbligazio-

ni rispondono anche personalmente e so-

lidalmente le persone che hanno agito in

nome e per conto dell’associazione.

I soggetti il cui patrimonio personale può essere

“attaccato” dai creditori dell’associazione sono,

in linea di massima, i membri del consiglio di-

rettivo ovvero, in ogni caso, coloro che hanno

agito per conto della medesima associazione

anche senza essere investiti della carica ammi-

nistrativa.

E’ consigliabile per quei presidenti (ma pure consiglieri) di associazione che non vogliono ri-

schiare di vedere intaccato il proprio patrimonio personale per eventuali errori gestio-

nali, imprevisti, sempre più frequenti e pericolosi, soprattutto da quando, nel 2010, gli enti non

commerciali sono stati inseriti tra i soggetti nei confronti dei quali indirizzare in via prioritaria l’attività di

controllo. Attraverso la SRL Sportiva si evita il rischio che, incappando in una verifi ca fi scale, possa

essere contestata la violazione del principio di democraticità e uniformità del rapporto associativo

con il conseguente disconoscimento di ente sportivo dilettantistico. Nella SRL Sportiva i soci sono

coloro che hanno sottoscritto il capitale sociale, mentre i frequentatori sono considerati tesserati

con la conseguenza che non possono partecipare alle assemblee sociali.

La SRL Sportiva, nell’ambito dei benefi ci legati alla limitazione della responsabilità, è confacente

per gli enti che conducono impianti sportivi pubblici o privati, o per gli enti che gestiscono attività

istituzionali e commerciali di particolare rilievo.

Notevolissima è la differenza tra la struttura societaria e quella associativa. Nell’associazione vige

il principio di “una testa un voto”, ciò signifi ca che si possono verifi care ribaltamenti inerenti la ge-

stione della medesima associazione. Pensiamo al caso di un consiglio direttivo di una ASD che ha

realizzato rilevanti investimenti in attrezzature e che potrebbe trovarsi improvvisamente estromesso

a seguito di una sola assemblea dei soci. La SRL Sportiva, viceversa, è composta da un numero

ristretto di soggetti (talvolta è unipersonale) e i soci sono destinati a non variare nel tempo.

Viste le considerevoli agevolazioni fi scali, è pressoché scontato affermare che è consigliabile adot-

tare questa forma giuridica, da parte di tutte quelle società di persone o di capitali a carattere com-

merciale che svolgono attività sportiva (palestre, centri fi tness, ecc.).

Società Sportiva Dilettantistica

Oltre ad essere contraddistinta da una puntuale

disciplina legislativa (società di capitali), è dotata

di personalità giuridica.

Delle obbligazioni sociali, risponderà solo ed

unicamente la società con il proprio patri-

monio senza alcuna esposizione per il patrimo-

nio personale degli amministratori e/o dei soci.

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Le operazioni straordinarie

Fusione e trasformazione di enti sportivi dilettantistici

Le procedure da seguire per una corretta attuazione

LA FUSIONE TRA ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE

In un momento storico quale quello l’attuale, in piena crisi economica, aumenta il numero delle associa-

zioni sportive che, a fi ne stagione, decidono, loro malgrado, di chiudere i battenti, non riuscendo più a

sostenere i costi di gestione dell’attività.

Per tale ragione, è in crescente aumento nelle associazioni, il tentativo di “unire le forze”, attraverso sinergie

territoriali che salvaguardino la presenza delle realtà sportive.

Lo strumento più utile e congeniale allo scopo, è costituito dalla cosiddetta “fusione”.

L’operazione di fusione può essere di due tipi:

- Fusione propriamente detta: costituzione di una nuova associazione sportiva attraverso l’unione

di due o più associazioni precedentemente esistenti che, al termine della procedura, si estinguono,

dando vita ad un nuovo ente associativo.

- Fusione per incorporazione: si realizza l’unione di due o più enti associativi dei quali uno resta in vita

(incorporante), mentre tutti gli altri enti coinvolti nella fusione si estinguono (incorporate).

E’ bene specifi care che non esiste una specifi ca normativa che disciplini la fusione tra associazioni, per tale

motivo si rimanda a quanto previsto dal codice civile per le società negli articoli da 2501 a 2505-quater.

PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA FUSIONE TRA ASSOCIAZIONI

1. PROGETTO DI FUSIONE: i consigli direttivi di ciascuna associazione devono predisporre il pro-

getto di fusione da presentare ai propri associati. Deve contenere dati e informazioni quali a titolo

esemplifi cativo: denominazione, sede, conseguenze economiche e fi nanziarie dell’operazione, vantag-

gi e svantaggi in relazione agli scopi associativi, effetti nei confronti della federazione di appartenenza,

ecc.

2. APPROVAZIONE ASSEMBLEARE: ogni associazione deve approvare l’operazione di fusione

con le maggioranze previste dallo statuto per le assemblee convocate in seduta straordinaria.

L’assemblea degli associati deve prendere visione dei seguenti documenti:

a. Progetto di fusione.

b. Bilanci delle associazioni partecipanti regolarmente approvati degli ultimi tre esercizi.

c. Situazioni patrimoniali aggiornate per ciascuna delle associazioni partecipanti alla fusione.

d. Nuovo testo di statuto dell’associazione risultante dalla fusione.

3. ATTO DI FUSIONE: scrittura privata da registrare all’Agenzia delle Entrate, sottoscritta dai consigli

direttivi delle associazioni partecipanti.

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E’ bene precisare che nel caso in cui si intenda procedere ad una fusione, gli adempimenti sopracitati

devono essere eseguiti con il massimo scrupolo, onde evitare spiacevoli conseguenze che ne

potrebbero derivare, causate, ad esempio, dalla fusione che coinvolga associazioni oberate di debiti o con

situazioni economico-patrimoniali poco “trasparenti”. Si ricorda infatti che per le obbligazioni assunte nei

confronti di terzi da parte delle associazioni coinvolte nella fusione, rimane la responsabilità

delle stesse, non si estingue con l’operazione di fusione. I creditori dell’associazione fusa

possono far valere i loro diritti sul nuovo sodalizio nonché, nel caso si tratti di associazioni

sportive, sulle persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione stessa.

LA TRASFORMAZIONE DA ASSOCIAZIONE SPORTIVA A SOCIETA’ SPORTIVA

Preliminarmente, è bene precisare che seppur l’art. 2500-octies c.c. non preveda la trasformazione da as-

sociazioni non riconosciute a società di capitali, tale prescrizione può essere superata qualora l’operazione

venga effettuata, oltre che con l’osservanza delle previsioni di legge e dello statuto, anche nel caso in cui il

patrimonio sociale della società trasformata sia garantito da apposita perizia di stima redatta ai sensi degli artt.

2343 e 2465 c.c. In tal modo, infatti, verrebbero tutelati tanto gli interessi dei terzi creditori, quanto quelli degli

associati. La prescrizione dell’art. 2500-octies c.c. appare defi nitivamente superata nel caso di

trasformazione da associazione sportiva dilettantistica non riconosciuta a società costituita

ai sensi dell’art. 90 co. 17 della legge n. 289/2002. In questo caso pur modifi candosi la natura

giuridica dell’ente, ne rimane del tutto inalterato lo scopo sociale: assenza di fi ne di lucro e

quindi divieto di distribuzione del patrimonio ai soci. Del resto lo stesso co. 17 del citato art. 90 pre-

vede la possibilità di esercitare l’attività sportiva dilettantistica tanto sotto la forma giuridica dell’associazione

riconosciuta o meno, quanto sotto la forma della società di capitali o cooperativa, prive di scopo di lucro, di

fatto pondendole sullo stesso piano. Prima e più importante conseguenza della trasformazione, è rappre-

sentata dalla continuità dei rapporti giuridici ex art. 2498 c.c., ciò signifi ca che la società frutto della trasfor-

mazione conserverà tutti i diritti e gli obblighi facenti capo all’associazione. La società mantiene, dunque, la

medesima affi liazione (e lo stesso “storico” codice di affi liazione) alla federazione di appartenenza, rimanendo

validi i rapporti di tesseramento con gli atleti, e subentra in tutti i rapporti attivi e passivi già dell’associazione

(concessione per la gestione dell’impianto sportivo, eventuale concessione demaniale, utenze etc.), mante-

nendo invariati i propri diritti reali sui beni immobili o mobili registrati. Conserva lo stesso numero di iscrizione

al CONI e ha diritto a benefi ciare di tutte le agevolazioni fi scali in materia previste per le associazioni sportive

dilettantistiche.

PROCEDURE DA SEGUIRE PER LA TRASFORMAZIONE DAASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA A SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA

1. Valutazione patrimonio sociale:

- La trasformazione eterogenea comporta necessariamente la redazione di apposita perizia di stima.

- Per le società a responsabilità limitata, il perito dovrà essere nominato dall’organo amministrativo.

- Il capitale sociale della società risultante dalla trasformazione è suddiviso in parti uguali tra gli associati,

salvo diverso accordo degli stessi.

2. Delibera di trasformazione: deve essere assunta dall’associazione, con la maggioranza richiesta dalla

legge o dai quorum costitutivi per lo scioglimento dell’associazione, in forma di atto pubblico.

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I soggetti all’interno di un’associazione

Soci o tesserati?

Vantaggi connessi alla fi gura del tesserato

Negli ultimi anni, a seguito, del D.L. 185/2008 (Modello EAS), e delle collegate circolari dell’Agen-

zia delle Entrate n. 12E e 13E del 09/04/2009, si sono succeduti un gran numero di accertamenti

fi scali per la prevenzione e il contrasto all’evasione che hanno trovato conferme nelle Circolari n.

20/E del 16/04/2010, n. 21/E del 18/05/2011 e n. 18/E del 31/05/2012, in cui l’Agenzia delle

Entrate ha dettato la strategia dei controlli che, hanno avuto e avranno come destinatari, fra gli altri,

coloro che abusano delle agevolazioni riservate agli enti non commerciali.

Il pericolo maggiore nell’ambito delle verifi che fi scali condotte nei confronti degli

enti associativi è la violazione del principio di democraticità e uniformità del rapporto

associativo. Tale obiezione può comportare il disconoscimento, da parte degli uffi ci

fi nanziari, della qualifi ca di ente non commerciale con pesantissime conseguenze

sotto il profi lo fi scale.

La contestazione parte dall’assunto che una scarsa partecipazione alle assemblee è un

segnale inconfutabile di mancanza di democraticità all’interno dell’ente associativo. Il rapporto tra

il numero degli associati e i partecipanti alle assemblee è determinante ai fi ni della prova effettiva

della democraticità della vita associativa.

Laddove, quindi, l’Agenzia delle Entrate provasse che dietro lo schermo di attività formalmente

gestita nella forma di associazione senza scopo di lucro, vi sia la presenza di uno o più “soci/

amministratori dominanti” che cerchino di poter rientrare all’interno delle previsioni agevolative

fi scali previste per gli enti associativi, dissimulando l’esercizio di un’effettiva attività imprenditoriale,

anche le entrate considerate istituzionali sarebbero riqualifi cate in ricavi commerciali, con la con-

seguente piena imponibilità sia ai fi ni Ires che Iva.

La scarsa partecipazione alle assemblee dei soci è un problema che investe la stra-

grande maggioranza delle associazioni.

In questa sede assume un’importanza fondamentale chiarire la differenza fra socio/associato

dell’associazione e tesserato alla federazione sportiva nazionale o ente di promozione sportiva

cui l’associazione stessa è affi liata.

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ASSOCIATO

CONSIGLI UTILI

TESSERATO

Per individuare chi sia l’associato occorre veri-

fi care le previsioni statutarie che indicano i re-

quisiti che devono possedere gli aspiranti soci,

le modalità attraverso le quali deve essere pre-

sentata la domanda associativa, le procedure

di accettazione e/o rifi uto della domanda di am-

missione, le cause di decadenza dalla qualifi ca

di socio, ecc..

Il socio ha diritto di partecipare all’assemblea dei

soci dell’associazione, può esercitare il diritto di

voto e assumere incarichi sociali.

Ai fi ni tributari, gode della cosiddetta “de-com-

mercializzazione dei corrispettivi specifi ci”.

a. Prevedere espressamente nello statuto sociale dell’associazione la fi gura del tesserato.

b. Disporre affi nché la richiesta di iscrizione venga effettuata a titolo di domanda di ammissio-

ne a socio ovvero quale domanda di tesseramento (eventualmente entrambe).

c. Chiarire al richiedente che, mentre attraverso l’assunzione della qualifi ca di socio si assumono gli

obblighi e i diritti previsti dallo statuto dell’associazione, e in primis il diritto di partecipare alle

assemblee dei soci esprimendo il diritto di voto, attraverso l’assunzione della qualifi ca di

tesserato, tale diritto non si acquisisce.

E’ colui che esercita il diritto di praticare l’attività

sportiva nel circuito delle manifestazioni organiz-

zate dalle federazioni sportive nazionali, enti di

promozione sportiva o discipline sportive asso-

ciate, cui l’associazione sportiva è affi liata.

Qualora il tesserato non assuma la qualifi ca di

socio, non ha diritto di partecipare all’assemblea

dei soci dell’associazione e, conseguentemen-

te, non ha diritto di voto.

Anche il tesserato gode della medesima agevo-

lazione prevista per l’associato.

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Reati tributari

La responsabilità degli amministratori

Le novità di maggiore impatto

L’art. 38 c.c. prevede che “Per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione, i

terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune. Delle obbligazioni stesse rispondono anche perso-

nalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”.

La legge di conversione del d.l. n. 138/2011 (ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione fi nanziaria e per

lo sviluppo) ha apportato rilevanti novità in materia di reati tributari. Le disposizioni di maggior impatto sulle

quali devono concentrarsi le attenzioni delle associazioni sportive dilettantistiche (non riconosciute), e in

particolare dei legali rappresentanti e di chi agisce in nome e per conto degli stessi, sono le seguenti:

Viene abrogata l’attenuante in tema di fatture per operazioni inesistenti, sia per la fattispecie di dichiarazione fraudolenta sia per l’emissione.

Vengono ridotte le soglie di punibilità delle fattispecie di dichiarazione frau-dolenta mediante altri artifi ci e di dichia-razione infedele.

Nell’ipotesi di emissione di fatture per operazioni inesistenti, l’abrogazione di qualsiasi limite attenuante in relazione all’importo di tali fatture, comporta che in ogni caso di “sovrafatturazione”, anche mi-nima, la pena sarà rappresentata dal-la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni, con pesanti conseguenze an-che in termini di possibilità di sospensione condizionale della pena

Viene ridotta la soglia di punibilità della fattispecie di omessa dichiarazione.

Indipendentemente dall’importo della fattura falsa utilizzata in dichiarazione dei redditi, o emessa, la pena sarà rappresentata dalla re-

clusione da un anno e 6 mesi a 6 anni.

Nel primo caso la soglia correlata all’imposta evasa si abbassa da euro 77.468,53 a euro 30.000,00.Nel secondo caso la soglia dell’imposta eva-sa si abbassa da euro 103.291,38 ad euro 50.000,00.

In caso di disconoscimento delle age-

volazioni di cui alla l. 398/1991 scatta au-

tomaticamente la sanzione dell’omes-

sa dichiarazione IVA. L’ipotesi che venga

contestata un’imposta evasa superiore a euro

30.000,00 è abbastanza probabile: qualora,

infatti, non fosse riconosciuto il diritto alla de-

trazione dell’IVA pagata sugli acquisti in quan-

to le relative fatture non sono state registrate

nell’apposito registro, sono suffi cienti euro

142.857,14 di ricavi per far scattare l’ipotesi

penale, importo certamente non eccezionale

La soglia correlata all’imposta evasa passa da euro 77.468,53 a euro 30.000,00.

POSSIBILI CONSEGUENZE

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Le procedure corrette per una gestione ottimale

Consigli utili per le associazioni sportive

Comportamenti da tenere in considerazione

1) In caso di ammissione di un nuovo socio, renderlo edotto della natura associativa del sodalizio e invitarlo

a prendere visione dello statuto.

2) Prevedere nel modulo di ammissione a socio, la fi rma per conoscenza dello statuto e l’accettazione delle

clausole contenute all’interno dello stesso.

3) Inserire nello statuto la fi gura del tesserato.

4) Fare fi rmare al socio anche la normativa relativa alla privacy (legge 30 giugno 2003 n. 196).

5) Se si procede a tesseramento c/o una federazione/ente di promozione sportiva consegnare copia del

tesseramento e conservare la documentazione federale.

6) L’iscrizione a libro soci e/o il tesseramento devono essere preventivi rispetto all’incasso delle quote di

frequenza ai corsi.

7) Esporre una copia dello statuto in bacheca a disposizione dei soci.

8) Convocare le assemblee del direttivo e dei soci come da norme statutarie, con esposizione in bacheca

e/o, meglio, con comunicazione e-mail e/o raccolta di fi rme per presa visione.

9) Tenere sempre nella sede i libri sociali aggiornati.

10) Riportare sui rispettivi libri i verbali delle assemblee (almeno una volta l’anno per l’approvazione del bi-

lancio) e del consiglio direttivo (almeno con la frequenza prevista dallo statuto) e sottoscrivere i verbali stessi

dal presidente e dal segretario della riunione.

11) Riportare sul libro dei verbali dell’assemblea il bilancio approvato e conservare la contabilità e la docu-

mentazione di supporto.

12) Rilasciare ricevute non fi scali per le quote di iscrizione (senza marca da bollo indipendentemente

dall’importo).

13) Rilasciare al momento del pagamento della quota mensile una ricevuta per “frequenza corsi” (marca da

bollo da 1,81 euro per ciascuna ricevuta di importo superiore a 77,46 euro).

14) Conservare ordinatamente i contratti sottoscritti con gli istruttori e gli altri collaboratori sportivi e non.

15) Pagare i collaboratori sportivi solo previo rilascio dell’autocertifi cazione di mancato superamento del

limite dei compensi esenti.

16) Conservare le ricevute di pagamento dei compensi e le autocertifi cazioni.

17) Conservare ordinatamente i contratti di sponsorizzazione e pubblicità, e documentazione che ne testi-

moni l’attività condotta.

18) Numerare progressivamente e conservare ordinatamente le fatture emesse, le fatture ricevute e gli altri

documenti di spesa.

19) Conservare ordinatamente tutte le dichiarazioni fi scali (redditi, 770, ecc.).

20) Inviare il modello EAS in caso di variazione dati e conservare copia del medesimo.

21) Qualora la contabilità sia tenuta c/o uno studio commerciale, conservare e produrre in caso di verifi ca

la relativa attestazione.

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Prefazione del Dott. Leonardo Ambrosi

Costituzione di un’associazione sportiva dilettantistica

Il regime fi scale di cui alla legge n. 398/91

Il regime fi scale dei compensi in ambito sportivo

Gli ultimi pronunciamenti in tema di sponsorizzazioni

Il boom delle società sportive di capitali

Fusione e trasformazione di enti sportivi dilettantistici

Soci o tesserati?

La responsabilità degli amministratori

Consigli utili per le associazioni

Indice

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La società Pallamano Olimpica Dossobuono rap-presenta lo sport della pallamano nel territorio Villafranchese ed è una realtà importante come

numero di atleti e atlete tesserati (più di centocinquan-ta). La dirigenza della società ha come obiettivo conti-

un progetto ben strutturato per aumentare l’interesse verso questo sport e diventare il fulcro importante su cui far ruotare tutto il movimento della pallamano ve-ronese.

- Salvaguardare ciò che si è costruito grazie soprattutto alla credibilità dell’attuale dirigenza che si è conquista-

delle Istituzioni pubbliche, della scuola, dell’ammini-strazione comunale, provinciale e regionale.- Diventare la società leader e il traino per il movimento pallamanistico del territorio veronese e veneto, non-ché arrivare ad essere una “bella” ed “invidiabile” so-cietà a livello nazionale.- Investire in termini economici e di risorse umane per poter sostenere una massima serie importante, che possa fare trascinare l’intero movimento. Organizzare alle spalle delle prime squadre (maschile e femminile)

investimenti importanti a livello di dirigenti e tecnici esperti, preparati per dar modo ed occasione alle atle-

te tecnicamente più dotate di crescere ed aumentare il loro livello atletico e agonistico.- Continuare il lavoro svolto presso gli istituti scolastici, reale linfa e carburante per una società che si rispetti. È intenzione della società allargare il proprio bacino promozionale interessando a breve il Comune di Vil-lafranca di Verona verso il quale è logico prestare un occhio di riguardo.- Accogliere nella sfera atletica tutti coloro che hanno

progetto “Dote in Movimento” iniziativa realizzata da Assosport, Coni e Regione Veneto per incentivare la pratica sportiva tra i bambini appartenenti alle famiglie meno abbienti.La pallamano non ha storicamente la cassa di risonanza che hanno altri sport quali il calcio, il volley o il basket, ma resta comunque uno sport molto avvincente che negli ultimi anni vanta un crescente interesse a livel-lo mediatico, e con la volontà di persone che vogliano investire risorse economiche e tempo può solamente che crescere. Si sta attuando, a livello federale, un no-tevole sforzo economico e nei prossimi anni il progetto “Futura”, che in sintesi è una sorta di nazionale giova-nile che gioca il campionato della massima serie, porta

sport essere lanciato ad un livello internazionale ade-

Olimpica Dossobuono:progetti per un futuro ambiziosoLa Pallamano Olimpica Dossobuono si presenta ai blocchi di partenza dei campionati di A2 femminile e B maschile

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sdp

-vimento e la spinta più grande deve partire dal basso; quindi l’Olimpica ha accentuato il suo interesse verso atlete più giovani per valorizzare e potenziare il patri-monio atletico, anche in ottica futura per la Nazionale. Il costante impegno di tutti i componenti della società, dal presidente ai dirigenti, dai tecnici alle atlete, dagli accompagnatori ai genitori, testimoniano quotidiana-mente che la strada intrapresa è quella giusta. La Palla-mano Olimpica Dossobuono sta tentando di intrapren-dere questa strada investendo in modo oculato nella

ottenere risultati che non saranno sicuramente imme-diati ma non tarderanno nemmeno a venire.

sport dal punto di vista economico in quanto la crisi ha compromesso molti settori e le società sportive non sono certo esenti da questa débâcle. Così anche la Pallamano Olimpica Dossobuono si pre-senta ai blocchi di partenza dei campionati di serie A2 femminile e B maschile all’insegna del risparmio. A dire il vero già dal 2007, data di nascita della nuova società di Dossobuono, i propositi dirigenziali erano orientati a formare la società il cui settore giovanile (e la sua cre-

riduzione dei costi di gestione. Per questo motivo l’Olimpica parte con un settore gio-vanile invidiabile: Under 18/serie B, under 16 e under 14 femminile, under 16 e under 14 maschile per un quadro completo di circa 120 atleti/e e, per ultimo non certo di importanza, una trentina di bambini terribili che rap-presentano la categoria Esordienti ed Arcobaleno.Molti di questi atleti delle formazioni giovanili fanno già parte in pianta stabile delle squadre senior i cui pro-positi sono battaglieri. Si presentano, all’inizio del cam-pionato, come le squadre da battere e con l’orgoglio di avere nelle due formazioni una percentuale altissima di ragazzi e ragazze locali. Per il rilancio della società gli investimenti principali

storica ed espertissima allenatrice Renèe Lepoglavec si è aggiunto, per il settore femminile, il giovane e bravo tecnico spagnolo Roberto Escanciano Sanchez e, per quello maschile, l’esperto e ottimo tecnico bosniaco Admir Jasarevic.

-tore giovanile ed aiuteranno i nostri giovani tecnici ad assumere uno spessore qualitativo più sostanzioso; ora si aspetta di raccogliere i frutti di quanto seminato con tanto sforzo.

Ivan Della Gatta

Info: www.pallamanodossobuono.it

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La Pallamano Vigasio ha deciso di ripartire dalla Serie B: dopo anni di militanza nella massima se-rie e dopo l’ottima prestazione nel campionato di

solamente a causa dei 5 punti di penalità, la compagine veronese disputerà in questa nuova stagione un anno di rodaggio. La scelta è stata presa dopo accurati stu-di ma, come succede per molte squadre, il problema economico si è imposto oltremodo lasciando così la possibilità di scegliere se tagliare le giovanili o scende-re di categoria e mantenere entrambe le squadre. Così facendo Antonio Montoro e le sue atlete hanno fatto un passo indietro decidendo di mettere in piedi un nuo-vo progetto a lungo termine: l’idea è quella di attirare sempre più giovani verso la pallamano e di far conosce-

Il 28 ottobre la Serie B ha iniziato questa nuova avven-tura dove incontrerà, nell’arco della stagione, ben un-dici formazioni. Oltre al Vigasio infatti il campionato è composto dal Dossobuono, dal Riviera, dal Barracuda, dalla Palla-mano Malo, dalla Pallamano Oderzo, dall’Euganeo, dal Mestrino, dal CUS Udine, dal Belluno e dal Musi-le. Obiettivo primario è quello di crescere e di inserire pian piano le giovani promesse dato che quest’anno la

formazione dovrà fare a meno di molte giocatrici della passata sta-gione: Elwira Kli-mek ha infatti de-ciso di trasferirsi a Salerno che milita in Serie A, Carolina Balsanti è entrata a far parte dell’Ae-ronautica Militare, il capitano Ilenia Scamperle ha do-vuto sottoporsi ad un intervento alla

spalla ed il suo ritorno è in dubbio (anche se la squa-dra ci spera molto...), Mar-gherita Giacomuzzi ha pre-ferito la carriera lavorativa a quella sportiva e Demeny Gyongy ha deciso di ritor-nare a calcare il massimo campionato con la società padovana del Mestrino.In poche parole la squadra è completamente da rico-struire e per questo il presi-dente Montoro ha deciso di

-se, che saprà dare molte soddisfazioni all’intero club. A guidare il Vigasio non sarà più infatti Adam Klimek ma, nonostante l’esonero, la società ringrazia il tecni-

negli anni passati ha conquistato ottimi risultati sia da giocatore che da allenatore.Nonostante le tante partenze l’intento è quello di far crescere una squadra giovane al quale è stata inserita Alexandra Ravasz, talentuoso terzino mancino che nel campionato appena conclusosi ha militato nel Saler-no regalando ottime prestazioni. Il progetto è quello

Battaglia, Sara Cacciatore, Francesca Montoro, Andrea Bronzati e Dèsirèe Dalla Fontana le più giovani che pian piano cresceranno e, oltre al campionato di Under14, parteciperanno a quello di Serie B.L’obiettivo principale è dunque quello di migliorare partita dopo partita, cominciando già dal primo incon-tro con il Mestrino, unica formazione di Under18: quel che è certo è che il lavoro da fare è tanto ma i risultati non tarderanno di certo ad arrivare se ognuno metterà il proprio contributo per crescere.

Dèsirèeè Dalla FontanaInfo: www.handballvigasio.com

Pallamano Vigasio: dalla serie B per ritornare grandiIl progetto prevede di portare sempre più giovani verso la pallamano e di farla conoscere nei paesi limitrofi

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Ultimate: un nuovo sport a Verona!La nuova formazione veronese Disc’o’ver è alla ricerca di nuovi componenti. Provare non costa nulla e...diverte!

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Dall’inizio di quest’anno la società del CUS Verona (Centro Universitario Sportivo) apre le porte ad un nuovo sport: l’Ultimate, il gioco di squadra per

frisbee.Il progetto, nato dall’iniziativa di alcuni ragazzi, ha porta-

Disc’o’ver, che attualmente cerca giocatori e vuole far conoscere le particolarità e le qualità di uno sport anco-ra poco conosciuto ma dal grande potenziale, particolar-mente adatto, oltretutto, ai contesti educativi.

Il funzionamento ricorda molto quello del rugby con le sue mete, per segnare un punto infatti occorre ricevere un passaggio dentro l’area di meta avversaria. Il regola-mento rende questo sport molto dinamico ed accessibile, essendo anche caratterizzato dall’assenza dell’arbitro: la regola principale è chiamata “Spirit of the game” (SOTG), consiste nella prevalenza del fair play e dell’auto-arbitrag-gio prima, durante e dopo la partita. Lo spirito del gioco rappresenta un’essenza irrinunciabile per ogni giocatore e fa parte della disciplina sportiva.Imparare a lanciare correttamente, una volta accompa-gnati da un istruttore, è semplice e veloce; lo sport è ri-volto a tutti e si gioca prevalentemente misto (uomini e donne insieme), sia su campi in erba che al chiuso. L’aper-

tura di questo sport consente di trovare davvero, una vol-ta scesi in campo, l’occasione di dedicarsi a una passione e a un’attività che cattura, sentendosi parte della squadra anche grazie agli avversari.La squadra dei Disc’o’ver è giovane ma in forte crescita e ora si trova in fasi cruciali d’avvio e divulgazione di qualco-sa di completamente nuovo; da giocatori si vive un’atmo-sfera di scoperta (come ricorda il nome della squadra) e di pionieristica soddisfazione, soprattutto quando si par-te per giocare i numerosi tornei organizzati dalle squadre delle altre città. Contemporaneamente i fondatori sono impegnati in numerose uscite didattiche: durante l’anno scolastico infatti vengono organizzati corsi di aggiorna-mento per i docenti delle scuole secondarie, lezioni nelle

edizione si è tenuta il 9 maggio scorso presso gli impianti del Gavagnin, e ha visto partecipare 11 classi dai licei del villafranchese e della città.Attualmente gli allenamenti vengono svolti il lunedì ed il giovedì sera presso i campi da rugby del CUS in via della Diga a Parona, appena fuori Verona, dalle 20 alle 22. La prova è gratuita e senza l’obbligo di...impegnarsi!

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La sua storia può stupire, può commuovere, può far -

re a non arrendersi di fronte alle avversità, a non darsi mai per vinti, a non considerare invalicabili limiti che sono solo in noi stessi.Una vita serena, tante speranze, molti sogni nel casset-to, uno in particolare, da quando era piccolo: l’automo-bilismo. Poi un incidente, la totale paralisi della parte destra superiore del suo corpo, il buio, e 15 anni di stand-by, in cui non si può dire che abbia vissuto, ma forse che abbia atteso di poter vivere di nuovo. E poco più di un

Certo non gli è capitata per caso, solo perché era giu-sto che la ruota girasse anche per lui, ma se l’è sudata, impegnando anima e corpo e guadagnandosela a denti stretti. Con la possibilità di usare solo il suo braccio e la sua mano sinistra, Davide ha avuto il coraggio e la forza di ricominciare da dove era stato costretto a fermarsi 15 anni prima. Il 30 giugno del 2011 decide di riprovare l’emozione di guidare ancora su un kart monomarcia: il ritorno in pista è possibile, anche se si rende subito con-

-verse prove sulle piste, e duri allenamenti per cercare di ritornare in forma. In seguito al risultato positivo del test del 7 dicembre ad Ala, in cui prova a guidare un kart 125 a marce, con il cambio Powershift gestito elettroni-camente, in modo comunque da non potersi avvalere di alcun vantaggio rispetto al cambio manuale, Davide

nazionale Kart Grand Prix - categoria “Kz”, che avrebbe avuto inizio a febbraio 2012. Sin dalla prima gara è risul-tato evidente quanto la strada intrapresa fosse tutta in

-nato Davide ha dovuto vedersela con una contrattura muscolare, e, come se non bastasse, al momento della partenza la frizione non ha funzionato correttamente, ed è stato sorpassato da tutti. Forza d’animo e talento gli hanno permesso di non abbattersi, e in 22 giri è riu-scito a superare gli avversari uno dopo l’altro e a conse-guire così una bellissima vittoria. Non è stato tutto facile nemmeno nelle gare successive, tra problemi tecnici e

Come ad esempio nella terza gara, disputata a Viterbo, in cui, con due costole incrinate, è riuscito comunque ad ottenere un secondo posto. Ma è la gara del 20 maggio a Lignano Sabbiadoro a se-gnare la vera svolta per il nostro atleta. Le premesse non erano delle migliori: le prove che precedono la gara non

un problema tecnico al motore, che gli fa perdere tre

scontro con un altro kart provoca la fusione del motore.

non si arrende e riesce in così poco tempo a risistemare il motore permettendogli di gareggiare. È forse proprio grazie allo stimolo conferitogli dall’impegno e dalla de-dizione della sua squadra che Davide riesce a trasforma-

Davide Padovani, un campione che vola molto in altoDopo l’intervista pubblicata su Sportdipiù numero 17, ecco il giusto e doveroso tributo al campione veronese di kart

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un’entusiasmante vittoria, guadagnando così la testa -

ni, giunge al doppio appuntamento di Ottobiano (Pv) in cui si devono disputare due gare in due giorni, il 15 e il 16

-

insieme a tutti quelli che gli sono stati vicino e l’hanno aiutato, la vittoria dell’intero campionato, fatto di nove gare, disputate tutte su piste che Davide non aveva mai visto prima. Dettaglio quest’ultimo che conferisce forse un valore in più alla sua già di per sé magica vittoria.Come tutti noi, Davide non sa cosa il futuro ha in ser-bo per lui, ma di una cosa è certo: lo vedremo ancora correre in pista. Il mondo dell’automobilismo professio-nistico purtroppo è alquanto spietato, per via di soldi e sponsor, ma il suo sogno è quello di entrare a farvi parte. E ogni giorno continua ad impegnarsi per raggiungere tale obiettivo, dividendosi tra il lavoro nell’azienda del padre, e lunghe ore di duro allenamento nella palestra

-na. Tante persone l’hanno aiutato e lo aiutano standogli accanto, incoraggiandolo, consigliandolo. Altre gli fan-no sentire il loro sostegno pur non essendoci più. Ma c’è anche chi è diventato per lui un modello cui ispi-rarsi, come l’indimenticato pilota brasiliano Ayrton Sen-na. “Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E immediatamente riesci a cor-rere un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’espe-rienza. Puoi volare molto in alto”.

per realizzare i suoi sogni e dedicare le sue prossime vit-torie alle persone che ama.

Benedetta Sartori

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sdp

Eccomi nuovamente con voi, cari lettori di Sportdi-più magazine: sono Cristiano Magnani, istruttore nazionale di scherma e insegnante presso la socie-

tà VeronaScherma ASD. Proseguiamo insieme il nostro

della scherma. In questo secondo appuntamento vorrei addentrarmi più in profondità per dare visibilità ad altri

-dando un assalto in televisione. Per fare questo cerche-rò di rispondere, in maniera più chiara possibile, ad al-cune delle domande che mi sono pervenute per parlare di combattimento, delle gare, degli allenamenti e delle armi utilizzate. Ringrazio sin d’ora i lettori di Sportdipiù per l’interesse e l’attenzione che hanno dimostrato con queste domande.

La volta scorsa vi ho descritto le tre discipline spada,

utilizzate per combattere. Pur essendo diverse tra loro, ognuna di esse può essere suddivisa in due parti prin-cipali: la lama e la guardia. La guardia (la parte dove si impugna l’arma) è composta dalla coccia (la protezione della mano), dall’impugnatura, dal cuscinetto (all’inter-no della coccia) e da un pomolo (ha le funzioni di un bul-lone per bloccare il tutto con la lama). La lama (figura 1A) si suddivide in tre parti principali: for-te (quella più vicina alla guardia), debole (quella più lon-

media che si trova nel mezzo. La lama e la guardia sono congiunte tramite il codolo della lama che è la parte sul-

lama della spada ha una sezione triangolare con una

una sezione quadrata mentre la sciabola ha una sezione a triangolo allungato. Anche la punta è diversa nelle tre armi. Anticipo subito che le punte non sono acuminate:

-dri nei quali scorre la testina. La testina funziona come l’interruttore della luce: quando viene premuta fa accen-dere la luce colorata se è stato colpito il bersaglio valido

non presenta alcun bottone: la punta è semplicemente arrotondata. Nella sciabola si può toccare anche di ta-glio, oltre che di punta, e quindi basta toccare il bersa-glio valido per fa accendere la luce colorata. Un’altra dif-ferenza molto visibile è la coccia: la parte a protezione della mano. Nella spada è abbastanza grande da coprire tutta la parte prontale della mano chiusa a pugno men-

mano. Nella sciabola, invece, la coccia è molto grande e copre tutta la mano. Nella sono rappresentate le tre armi.

Si, è uno sport che può essere praticato da chiunque e a qualunque età. Oltre alla scherma olimpica esiste anche la scherma paraolimpica nella quale l’Italia ha ottenuto buoni risultati alle recenti Paralimpiadi. Di recente, inol-tre, sono state fatte delle dimostrazioni di scherma per non vedenti: per il momento non ci sono gare federali ma se verranno sviluppate strutture adeguate sicura-

I “segreti” della schermaCristiano Magnani - istruttore dell’A.S.D. VeronaScherma - ci aiuta a capire e a conoscere meglio la scherma

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mente ce ne saranno. Si può iniziare a praticare la scher-ma ad ogni età: tipicamente si inizia tra i sei e i nove anni ma non manca chi inizia più tardi. Non ci sono limiti di

Si dice che nella spada sia più utile essere alti con le leve

In realtà ogni dote può essere contrastata utilizzando le

è più agevolato ad iniziare questo sport.

La scherma si impara per gradi e serve diverso tempo e tanta pazienza, passione e caparbietà per imparare bene. Durante gli allenamenti si fanno molti esercizi di

per imparare la corretta impostazione di guardia (la po-sizione principale) tutti i movimenti per spostarsi sulla

-di. Per imparare la tecnica (come usare l’arma) e come si combatte si fanno lezioni individuali con il maestro di

ai suoi allievi trovando il metodo migliore per ognuno di essi. Con il passare del tempo, il rapporto con il proprio maestro diventa molto forte e necessita della massima

-dividuali, in palestra ci si allena tirando con i propri com-pagni di sala.

-sposte più disparate. Se provassi a rispondere dovrei trascrivere i trattati di scherma che descrivono minuzio-samente quest’arte. Proverò invece a dare un’idea di ciò

primo aspetto importante è in relazione alle azioni pos-sibili: nella scherma ogni azione ha sempre una contra-ria cioè esiste sempre un’azione per bloccarne un’altra. Il secondo aspetto importante è inerente al modo di eseguire le azioni: ogni azione deve essere eseguita nel momento giusto, alla velocità giusta e alla misura giusta.

-teso come momento nel quale si porta un’azione), la “velocità” (la velocità con cui si esegue un’azione) e la “misura” (distanza tra due schermidori). Il terzo aspet-to, non meno importante ma che complica ulteriormen-te le cose, fa riferimento all’avversario: non è prevedibi-le con certezza, anzi, più un avversario è forte e più non si può prevedere. A questi aspetti dobbiamo aggiungere che è necessaria molta coordinazione e padronanza del proprio corpo, concentrazione, agilità, precisione, au-

semplice di quel che si può pensare. La parte veramente

Le competizioni più famose sono le Olimpiadi, i campio-nati mondiali e i campionati europei ma non ci sono solo quelle. Per partecipare a queste gare è necessario parte-cipare alle gare di campionato italiano ed essere selezio-nati dalla Federazione Italiana Scherma per fare parte

non è per niente facile in nessuna arma. Il campionato italiano è articolato in fasce di età: il campionato giova-nissimi (al quale partecipano gli atleti dai 10 ai 13 anni), il campionato cadetti (dai 14 ai 16 anni), il campionato gio-vani (dai 17 ai 19 anni) Assoluti (dai 14 anni in su) e il cam-pionato master (dai 40 anni in su). Le gare di scherma sono prevalentemente individuali ma ci sono anche gare a squadre. Il campionato italiano a squadre è organizza-to in più “serie”, molto simile alle serie del campionato

gara all’anno per serie nella quale le prime quattro squa-dre vengono promosse e le ultime quattro, al contrario, vengono retrocesse. Una cosa molto interessante delle gare è la trasferta. Le gare si svolgono su tutto il terri-torio nazionale a seconda delle categorie: Verona, Bol-zano, Foggia, Roma, Bari, Milano, Pistoia, Torino, Pado-va, Foligno, Napoli, Eboli, Ancona, Bologna, La Spezia. Credo che siano state organizzate gare in ogni città e paese che abbia una palestra di possibilità di vedere località diverse dell’Italia ma anche posti nuovi all’estero se le gare sono internazionali. Ci si può confrontare con tante persone e con culture di-verse da quello che siamo abituati. Purtroppo anche per

-ro di avervi raccontato qualcosa di interessante. Vi invito nuovamente a inviarmi le vostre curiosità per approfon-dire questo bellissimo sport. Alla prossima!

Cristiano Magnani

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Con l’aiuto di “led e beep” aumenta la sicurezza stradale

Cari ragazzi, parlando di strada e di incidenti, con-sentiteci di annunciarvi un importante risultato - in realtà già ripreso dagli organi di stampa - che vi

consente di “competere“ con altre categorie di utenti della strada meno in erba di voi, alla conquista del podio, tanto virtuale quanto tangibile, della sicurezza stradale.Vi starete forse chiedendo qual è questo sbandierato traguardo, anche perché la Polizia Stradale che vi scrive dalle pagine di una rivista sportiva e parla di podio, pos-siamo ben pensare che susciti nel lettore qualche legit-tima perplessità.

dal momento che noi siamo anche quelli dell’etilometro e del “drogometro” che, per taluni, si traduce in una vessatoria limitazione personale. Beh, questo dipende dai valori che ognuno di noi intende proteggere. Noi la scelta l’abbiamo fatta.Già, forse rompiamo con i nostri “aggeggi” notturni fatti di led e beep, ma la ragione c’è, anzi, ci sono molti buoni motivi per farlo.Ma andiamo per ordine, innanzitutto il traguardo rag-giunto. Nel decennio 2001/2010 la mortalità sulle strade italiane è calata del 42,4%. Un buon risultato, allineato alla media dei Paesi UE, ma questo non è ancora il dato su cui focalizzare l’attenzione perché se scendiamo più in profondità ci accorgiamo che le vittime, tra le quali molti giovani con meno di 30 anni, tra il 2000 ed il 2010, nelle notti di venerdì e sabato, hanno dimezzato il nu-

2000 ai 456 del 2010, con un decremento del 50,3% (fon-te ASAPS).

meno, la mortalità notturna tra i giovani con meno di 30 anni cala in misura maggiore rispetto alle altre tipologie di sinistri mortali.Un buon risultato che solleva dalla drammatica sistema-ticità delle “Stragi del sabato sera” iniziate a cavallo de-gli anni Ottanta. Un periodo in cui poliziotti, infermieri e vigili del fuoco si adoperavano tra lamiere contorte dei veicoli, alberi semi sradicati, pali della luce piegati sull’asfalto e macchine violentate dalle collisioni che giacevano sul margine stradale avvolte in un surreale silenzio notturno. Una oscurità rotta da quell’unico fanale sopravvissu-

proprio compito. E mentre a poco a poco la sua luce si -

zati dal blu intenso dei lampeggianti a ricordare a tutti la ragione per cui eravamo lì.Il luogo dello scontro diventava poi tappa per amici e amici degli amici che, una volta raggiunti nei locali dalla notizia del grave incidente – in quegli anni non c’erano sms, Facebook e Twitter - si precipitavano sul posto e le loro speranze si aggrappavano al blu delle nostre uni-formi. Dai loro sguardi si capiva perfettamente che avevano “gettato la spugna” nei nostri confronti, non eravamo più gli “sbirri cattivi” di prima, avevamo assunto una dimensione diversa, più profonda, quasi intima, come quando si condivide un’emozione con l’amico di una vita.Ebbene in quegli sguardi scevri dal pregiudizio della prim’ora, in quell’aria sazia di fugace empatia, abbiamo trovato molti buoni motivi per impegnarci sia nelle at-tività di repressione degli stili di guida più disinvolti, sia nelle appassionanti attività volte a prevenire la cultura dello sballo alla guida.Per noi poliziotti non è facile, i due fronti presentano

-sione è necessario mantenere il massimo controllo ed equilibrio dinnanzi ad episodi di ubriachezze moleste e

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Grazie all’impegno della Polizia Stradale in dieci anni la mortalità sulle strade italiane è calata del 42,4%

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tensioni verbali, anche pesanti, mentre nel mondo della prevenzione (scuole, incontri pubblici, ecc.) deve essere necessariamente presente la disponibilità al confronto e al dialogo, uniti a capacità relazionali atipiche nella quo-tidiana attività di polizia. In entrambi i casi la Polizia Stradale pone in campo le proprie professionalità, evitando di schierarsi a favore di una categoria di utenti della strada rispetto ad un altra, conscia del proprio ruolo e dell’indispensabile necessità di colmare i divari comportamentali generazionali nel campo della sicurezza stradale.

Il risultato raggiunto dai giovani alla guida dell’auto,

-le non può e non deve estraniarsi dalle proprie respon-sabilità, additando ai giovani le colpe di una generazione che in fondo ha visto nascere il fenomeno delle stragi del sabato sera.

--

Forse le incrollabili certezze di qualcuno diverrebbero -

volti e talvolta sconsiderati non sempre sono proporzio-nali all’età e soprattutto non proclamano mai vincitori ma al massimo dichiarano lo scampato pericolo che, quando volge al peggio, si traduce in 4.090 decessi l’an-no ossia una media di 11 lenzuoli bianchi al giorno. Trop-pi, ancora troppi. A questo punto non possiamo che apprezzare il vostro senso di responsabilità ed il nostro auspicio è che tut-ti noi possiamo far tesoro degli errori commessi sinora perché, come direbbe il coach, non dobbiamo ripeterli sul terreno del prossimo “campo da gioco”.Un caro saluto.

Andrea Scamperle (Tutor di educazione stradale della Polstrada)

Francesca Montereali (Dirigente Sezione Polstrada di Verona)

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I fratelli Ortolani offrono alla propria clientela massima professionalità e materiale tecnico sempre al top

Hans Gmoser diceva “un uomo dovrebbe ave-re le ali per andare dove vanno i suoi sogni.... ma,talvolta,un paio di sci sono sufficienti”.

Io però aggiungo “prima peròdeve passare alla Princycles per farsi preparare a puntino gli sci!”. Eh già sono venticinque anni che a Verona la Princycles si distingue come laboratorio specializzato per la ma-nutenzione e la preparazione degli sci, utilizzando mac-chinari all’avanguardia come il Robot Montana.Il fiore all’occhiello dell’azienda veronese è la regolazio-ne degli attacchi con attrezzatura certificata Jetbond Montana con rilascio di un certificato di avvenuta rego-lazione secondo i parametri imposti dalle case costrut-trici. In Italia esistono due sole macchine preposte a questo sevizio: una presso un’azienda costruttrice di attacchi, l’altra si trova da Princycles.I fratelli Ortolani sempre attenti alle esigenze del mer-cato hanno recepito in anticipo sui tempi gli standard europei in fatto di sicurezza. Con le nuove normative sono finiti i tempi dei lavori approssimativi! Gli sciatori di qualsiasi livello dalla prossima stagione invernale potranno usufruire di questo servizio tecno-logico che garantirà loro sciate sicure sfruttando al me-glio le loro caratteristiche. Nel laboratorio di Lungadige Attiraglio i clienti, oltre alla cura dei propri sci, potran-no avvalersi della competenza di Moreno e Paolo per modifiche e personalizazione dei loro scarponi, renden-do ancor più piacevoli le ore trascorse sulla neve.Grande successo ha avuto in questi ultimi anni il noleg-gio soprattutto per bambini: un servizio che garantisce ai genitori un risparmio considerevole. Princycles sem-pre attenta a soddisfare le esigenze dei suoi clienti e di

tutti quelli che vorranno far parte della “tribù” ha risol-to il problema. Ad inizio stagione si può noleggiare l’at-trezzatura completa e quando la neve lascia il posto ai prati fioriti riconsegnarla per noleggiarla nuovamente l’anno successivo con le misure “aggiornate” di piccoli-grandi provetti sciatori.Ultimamente sempre più persone, stanche di fare le code agli impianti sciistici e soprattutto di pagare abbo-namenti giornalieri salati, si sono dati allo scialpinismo.E anche in questo caso Princycles è venuta incontro alle esigenze dei suoi clienti. Gli amanti del fuoripista e della neve polverosa trovano nel laboratorio un’elevata competenza nella preparazione delle pelli di foca, nel rifacimento della colla , nella sostituzione dei ganci agli scarponi, con la possibilità di acquistare capi di abbi-gliamento super-tecnici.Ormai il marchio Princysnow viene portato da parecchi scialpinisti in giro per il mondo sulle cime innevate fa-cendo inorgoglire i fratelli Ortolani.Anche chi non sa sciare ma vuole vivere la monta-gna invernale in tutto il suo splendore può realizzare il proprio desiderio noleggiando le ciaspole da grazie alla Princycles. Chi non ama andare da solo può inoltre iscriversi alle numerose gite che durante i mesi inver-nali vengono organizzate con entusiasmo da Moreno e Paolo in collaborazione con l’associazione Emozioni in Movimento. Insomma, in attesa dell’arrivo della neve non ci resta che correre da Princycles per noleggiare e acquistare l’attrezzatura per i nostri figli, per uno sguardo alle interessanti novità e, perchè no, bere un buon bicchiere di vino che i fratelli Ortolani non si fan-no mai mancare nel loro pittoresco laboratorio, punto d’incontro degli amanti degli sport invernali.

Gianni Sirotto

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L’ultima corsa di Cencio VincenziIl ricordo di Giampaolo Vincenzi, sportivo e amante dello sport, scomparso prematuramente lo scorso ottobre

G i a m p a o l o “Cencio” Vin-cenzi non era

certo un personaggio che passava inosser-vato. Uomo di grande carisma e personalità esplosiva, sprigiona-va ad ogni occasione una straordinaria e coinvolgente carica di spontanea simpatia ed energia positiva. Per Bruce Springsteen sarebbe stato il perfetto prota-gonista della celebre “Born to Run”... Cencio aveva compiuto sessantun’anni lo scorso set-tembre ma aveva dentro di sé intatto lo spirito di un ragazzino, sempre in cerca di emozioni, sfide e nuovi stimoli. Dentista affermato, sposato e padre di due figli con una passione sfrenata per lo sci, era un vero uomo di sport, autentico mattatore e figura simbolo dei master veronesi e non solo. Lo sci era per lui una filosofia, uno stile di vita, conta-gioso per chi gli stava a fianco. Iniziò a gareggiare a sedici anni e conseguì il diploma di maestro nel 1972. Smise con l’agonismo subito dopo l’Università ma all’alba dei cinquant’anni riprese ad affrontare i pali con rinnovato slancio ed entusiasmo. I suoi i successi più significativi rimangono due edizio-

ni della Coppa Italia Master del 2010 e del 2011 e il ter-zo posto nel SuperG di Coppa del Mondo Master B6 del 2011 in Francia.Acciacchi vari, ginocchia logore e due recenti inter-venti chirurgici alla spalla lo avevano tenuto lontano dalle gare per tutta la scorsa stagione, cosa che vive-va come un vero leone in gabbia. «Mi rompo spesso, ma mi aggiusto in fretta» mi dis-se con una battuta delle sue, quando lo incontrai per intervistarlo lo scorso febbraio nel suo studio di via Albere. Aveva una voglia matta di tornare in pista e provare nuovamente a scaricare adrenalina al cancel-letto di partenza. Non ce l’ha fatta. La sua altra grande passione, il volo in ultraleggero che praticava da anni, gli è risultata fatale portando-celo via troppo presto in un maledetto sabato di otto-bre. Lascia un vuoto enorme, e un indelebile ricordo di grande umanità. Cencio si trova ora lassù tra le nuvole, così vicino alle montagne che tanto amava. Appena arrivato, per pri-ma cosa avrà certamente fatto lo skipass, poi avrà trovato un negozio fornito dell’attrezzatura necessa-ria e fatto gruppo con altri appassionati di sci come lui. Ad attenderlo ci sarà finalmente una bella pista in-nevata tutto l’anno dove potrà continuare a divertirsi a pennellare quei suoi bei lunghi curvoni. Vai Cencio e non smettere di correre. Noi da qui giù continueremo ad ammirarti e volerti bene !!!

Lorenzo Fabiano

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Un’associazione sportiva a com-pleta disposizio-

ne di chi non ne vuole sapere di appendere le scarpe (da calcio, da volley, o da ginnastica) al chiodo arrugginito del garage. È questa la missione dell’Unione Sportiva Baldo Garda, conosciuta con la sigla Usbg, presieduta da Giampaolo Adami (nella fotoin via della Repubblica.

-ne 2008/2009 che un gruppo di dieci ragazzi ha portato avanti questa idea: raccogliere e riunire piccole realtà locali sportive che non trovano più spazio nelle società professionistiche. «dell’USBG Simone Penna - perché vogliamo dare l’op-portunità ai giovani di formare squadre di calcio o vol-ley che possano competere nei campionati Csi. Il tutto senza scopo di lucro. Ai ragazzi che si rivolgono a noi, infatti, chiediamo solo un contributo annuale per coprire le spese di gestione». Ad oggi l’USBG conta una squadra calcio a 5 Csi, (USBG De Carli Carrelli) e una squadra calcio a 7 Csi (USBG Mon-te Saline Spumanti). Inoltre nell’orbita Usbg ci sono an-che due formazioni di calcio a 5 Msp (Proforma USBG e Avis United 2005), e una squadra di pallavolo amatori mi-

-ché i prossimi passi da compiere sono quelli che portano a nuove squadre di volley e di atletica. «Al momento abbiamo una sessantina di iscritti - conti-nua Penna - a cui forniamo campi dove giocare le partite e dove svolgere gli allenamenti, oltre a spogliatoi, assicu-razione e tesseramento ai campionati. Collaboriamo con il Csi Verona e Msp Verona e, oltre allo sport, anche con l’Associazione Dino Da Sandrà». Adesso che il motore dell’associazione è ben avviato, aumentano le iniziative da realizzare. Due in particolare, come spiega Penna. «Per la prossima estate vogliamo or-

Unione Sportiva Baldo Garda:a tutto sport. E molto altro... L’USBG nasce ufficialmente a inizio 2011 anche se in realtà è operativa dalla stagione 2008/2009

diversi istruttori Isef che alleneranno i ragazzi secondo i principi di diverse attività sportive, per coinvolgere il maggior numero di atleti”. Poi ad agosto sarà la volta della 24 ore di Caprino. «Si tratta di una giornata intera di sport - conclude Penna - che comincia a mezzogior-no di sabato e si conclude alla stessa ora di domenica. L’evento verrà organizzato con mitico Dino da Sandrà!

che ci supportano a vario titolo, a chi si sta adoperando -

nizzare al meglio la nostra attività. Un grazie inoltre va

e al presidente della Polisportiva Caprino Diego Frangi-pane. Noi ce la mettiamo tutta ma, senza l’aiuto di tutti, non saremmo arrivati dove siamo arrivati ma soprattut-to non potremmo arrivare…dove vogliamo arrivare!» .

Dino GuerriniInfo: - [email protected]

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Dopo un’annata vissuta al di sotto delle aspetta-tive, il Franklin&Marshall Cus Verona Rugby ha deciso di voltare pagina, rimescolando le carte in

vista della nuova stagione di serie A1. I dirigenti verdeblù hanno optato per un profondo rin-

giocatori.

il ritorno del mago della mischia Paolo Borsatto, mentre -

ni, assistito da Diego Talarico. Le operazioni di mercato hanno portato a Verona Ettore Arduin, (trequarti), Mario D’Aloja (trequarti), Alessan-dro De Luca (III linea), Alberto Girelli (prima linea), John Laryea (ala), Luca Magrulli (ala), Davide Mazzi (III linea), Marco Melato (centro), Edoardo Rotella (ala), Micol Tampelin (centro) ed Enrico Tomei (pilone). La nuova stagione del F&M Cus Verona si è aperta anche sotto il segno di Davide Adami, tornato alla presidenza

del club dopo la gestione di Giorgio Sandroni. Il F&M Cus Verona gioca i suoi match di serie A1 allo sta-dio Gavagnin-Nocini in via Montorio.

Dino Guerrini

Info: www.rugbyverona.it

Impegno, coraggio e passione:ecco il nuovo CUS Verona RugbyNovità anche al vertice della scoietà con il ritorno alla presidenza di Davide Adami

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Allenarsi per affrontare le onde

Avete presente la sensazione che si prova nel momento in cui si risale in superficie dopo esser stati “frullati” da un’onda di tre metri?

Oppure quando in una fantastica giornata di vento si è costretti a uscire dall’acqua in anticipo a causa dell’eccessivo affaticamento? Un senso di rabbia, con una leggera nota di disperazione, ti pervade il corpo e mente e con forte determinazione ti ripeti allo sfinimento che questa sarà l’ultima volta che ti perderai l’unica giornata di surf settimanale per col-pa della tua scarsa prestanza fisica. La preparazione atletica di base è il fondamento di qualsiasi metodologia di allenamento in tutte le discipline sportive esistenti, ed è di importanza pri-maria. Tutti i risultati che i campioni ottengono sono frutto di un grande lavoro intrapreso molto prima

che avvenga la gara in sé. Per questo è di importanza prima-ria che nel periodo invernale in cui si smette di fare windsurf si inizi un periodo di allena-mento organizzato in previsio-ne dell’estate seguente. In collaborazione con Eddie Turco, personal trainer del Centro fitness Virgin Active di Verona nonché surfi-sta incallito, abbiamo preparato degli esercizi mirati all’allenamento cardiovascolare da eseguire preferi-bilmente con metodologie tali da portare a cambia-menti improvvisi della frequenza cardiaca.Il windsurfer infatti, opera a livelli di intensità cardia-ca che sono in funzione sia del tipo di attività svolta che delle condizioni di onda; si può dire in generale che nel freeride il cuore lavora intorno al 70-75% della FC Max, ma in condizione di vento forte e di chop impegnativo può arrivare fino all’80-85%. Anche nel freestyle, al momento della manovra, si può arriva-re al 75-85% della FC Max; i wavers, nei momenti più impegnativi sull’onda, raggiungono anche l’80-90% della FC Max. L’allenamento ideato andrà a coprire la zona aerobica (70-80% della FC Max) e la zona ana-erobica (80-90% della FC Max) e prevede un riscal-damento di 10 minuti, esercizi di 2-3 minuti al 70-80% della FC Max e 1-2 minuti all’80-90% da ripetere 5-7 volte.

utilizzando attrezzi facilmente riproducibili a casa, quali kinesis, TRX e tavolette propriocettive; una fase di defaticamento finale della durata di 3-5 minu-ti completerà l’allenamento, il quale è un servizio ex-tra rispetto all’all inclusive che offre il Centro fitness Virgine Active. La preparazione si rivela quindi un ot-timo esercizio cardiovascolare, ideale per mantene-re e sviluppare la forza resistente e quella esplosiva. L’allenamento completo si può trovare su youtube al canale “windsurf report” creato dalla scuola di win-dsurf RS Academy.

Alberto Fabbri

Info: www.rsacademy.it

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Ecco alcuni suggerimenti per preparasi al meglio per volare sulle onde e per essere...frullati!

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Nel giro di un’estate ha capovolto il suo mon-do per inseguire un sogno proibito: diventare il primo giocatore italiano a debuttare nella

Nfl, la lega professionistica del football made in Usa. Andrea Spadoni, 16enne di Castelnuovo del Garda, dallo scorso agosto vive, studia e si allena a Clearwa-ter, città a sud della Florida a un passo da Tampa Bay e poco distante dalle luci di Orlando e Miami. L’opportunità è nata grazie ai rapporti che i dirigenti della società per cui è tesserato, i Redskins Verona, hanno sviluppato con i colleghi americani. Dall’Isti-tuto tecnico per geometri Cangrande di Verona si è trasferito alla High School di Clearwater. «Abito in casa della vice preside della scuola - spiega Andrea - e mi sveglio alle 8. Poi ho lezione dalle 9 alle 15.40 e allenamento fino alle 19. Nei weekend siamo più liberi». Al centro di tutto c’è il football. «In Italia - prosegue Spadoni - il mio compito in cam-

invece mi hanno messo a fare la nose guard, devo attaccare il quarterback avversario per impedirgli di giocare palloni puliti». Sarà stato anche per il suo fisico, 130 chilogrammi distribuiti lungo 193 centimetri di altezza, ma quello che conta è che gli allenatori dei Knights sono rima-sti ben impressionati anche dalle sue capacità tec-niche. «molto più veloce, le linee sono più piccole ma anche

più rapide delle nostre e la preparazione atletica è curata in maniera maniacale. Ci si allena sempre. Per farla breve, qui si vive di football». La squadra, formata per lo più da giovani americani, ha anche uno zoccolo duro europeo. «È un gran bel gruppo - conferma Andrea - sono tutti simpatici e soprattutto bravi. In campionato la mar-cia dei Knights sembra inarrestabile. Otto vittorie su otto partite giocate e ci siamo qualificati primi nel nostro girone in vista della fase finale». Le 24 squadre di football a 7 della Florida sono di-vise in due gironi e solo le prime quattro accedono ai playoff. «A fine novembre - conclude Andrea - ci toccherà il derby cittadino con Washburn per i quarti di finale. Si tratta di un match molto sentito qui. In tema di derby come un Verona-Vicenza da noi, per intenderci». Poi a metà dicembre tornerà il ritorno a Verona. Ma farlo da campione della Florida avrebbe tutto un altro sapore.

Dino Guerrini

Lo Spadoni...è una roccia!Andrea Spadoni vive il suo “magic moment” negli USA, con un grande sogno: il debutto in NFL...

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È iniziata nel Comune di Verona la procedura per arrivare all’approvazione del progetto “Palestre Sicure”.

Il progetto “Palestre Sicure” è compreso nel Piano Na-zionale del Ministero della Salute e nasce dall’esigenza di prevenire e contrastare tra i frequentatori delle palestre

le sostante dopanti, promuovendo un modello di gestio-ne qualitativa con lo scopo di migliorare lo stato di salute ed il benessere dei Cittadini.In generale il progetto si propone di valorizzare il ruolo delle palestre nella promozione di un’attività che tuteli la sicurezza degli utenti e che miri alla promozione di uno

Comuni (Regione Emilia Romagna, Comune di Modena, Comune di Bologna) e secondo le linee guida del Mini-stero della Salute.A Verona saranno coinvolti nella stesura del Progetto, attraverso un tavolo tecnico, il Comune di Verona, l’ULSS 20, l’Università di Scienze Motorie, i rappresentanti delle categorie professionali e le palestre.L’adesione al progetto sarà su base volontaria e preve-derà l’adesione ad un codice etico che conterrà principi

guenza ispezioni e controlli da parte dell’ULS per verifca-re l’adeguamento al progetto delle strutture. Il riconoscimento di “Palestra Sicura” darà diritto alla collaborazione con il Comune di Verona e l’Azienda Sa-nitaria nell’attuazione di interventi di informazione e prevenzione, in tal modo si paleserebbe e si concretiz-zerebbe l’impegno concreto del Servizio Sanitario nella tutela del diritto dei cittadini a svolgere una pratica mo-toria con rischio limitato ed utile a promuovere un cor-retto stile di vita, che costituirebbe inoltre un esempio di

Al via il progetto Palestre sicureA Verona saranno coinvolti nella stesura del Progetto - insieme alle palestre - il Comune, l’ULSS 20, l’Università di Scienze Motorie e i rappresentanti delle categorie professionali

allenza di reciproco vantaggio tra Pubbliche Istituzioni, Sistema Sanitario, Università e mondo imprenditoriale e associativo. Il vantaggio per la Comunità locale e le sue istituzioni risiederebbe nella promozione di stili di vita favorevoli alla salute (corrette abitudini alimentari, cor-retto uso dei farmaci, riduzione dei rischi legati al consu-mo di alcol e altre sostanze psicoattive) e nella qualità e

lare se portatori di patologie croniche non trasmissibili in condizioni cliniche stabili.

di medicina generale e dal medico sportivo, dovrà avve-

“palestra sicura”.

Giorgio PasettoConsigliere Comunale

Info: www.dmsa.it - [email protected]

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Le competizioni di handbike si sono oramai dif-fuse a livello mondiale. Sono stati analizzati i risultati di 634 gare maschili e 338 femminili

(dall’anno 2002 al 2012; distanze da 2 a 70 km) delle categorie sportive MH1.1, MH1.2, MH2, MH3, MH4, WH1, WH2, WH3 e WH4. I maschi partecipano al 65% del totale delle 972 gare (le femmine al rima-nente 35%). La maggior parte delle gare maschili riguardano atleti MH2 ed MH3: MH2 27% + MH3 25%

-sto squilibrio di partecipazione da parte di alcune classi è accentuato tra le donne: WH2 34% + WH3 31% = 65% (WH1 18% + WH4 17% = 35%). La causa dello squilibrio tra generi può essere do-vuta alla minore partecipazione agonistica delle donne rispetto agli uomini. Le cause dello squilibrio tra classi possono essere, da una parte, i grandi de-

numero di discipline sportive disponibile per gli at-leti H4. Inoltre, i bi-amputati (H4) sono pochi. La mostra, per genere - blu, uomini, e rosso, donne - e classe sportiva, le velocità medie (con re-lative deviazioni standard, indici di variabilità della misura, comunque simili tra le diverse classi) tra le

Studiamo e conosciamo l’handbikeRiportiamo di seguito alcuni importanti risultati degli studi fatti su una disciplina sempre più praticata

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velocità record per tutte le distanze studiate. Per esempio: le due colonne MH1.2 e WH1 rappre-sentano le velocità medie più deviazione standard (= variabilità) fra tutte le velocità medie record per ogni singola distanza di gara, per gli atleti maschi MH1.2 e femmine WH2, rispettivamente. La ( ) mostra tutte le velocità medie record/gara, già utilizzate per la

, in funzione della distanza di gara. La vali-

possibili inaccuratezze riguardanti le reali distanze di gara, i diversi dislivelli dei diversi percorsi, le con-dizioni metereologiche di gara e le strategie di gara adottate dagli atleti. È comunque possibile trarre alcuni insegnamenti dai risultati delle gare.– Anche nell’handbike, gli uomini superano ancora le donne in velocità medie record/gara e distanze/gara

grazie ad una maggiore numerosità), gli atleti MH2 ottengono risultati almeno simili a quelli degli MH3 ed MH4 (velocità di circa 10 m/s; ). Le atlete WH2 ottengono risultati almeno simili a quelli delle WH3 (velocità di circa 8 m/s), mentre le WH4 risultano più prestanti ( ).L’handbike conferma il suo valore assoluto come moderna disciplina sportiva grazie ad una felice

-vello e sviluppo tecnologico altamente avanzato.

Gabriela FischerLuca Paolo Ardigò

Dipartimento di Scienze Neurologiche, Neuropsico-logiche, Morfologiche e Motorie Università di degli

Studi Verona

[email protected] [email protected]

Didascalie delle immaginiFigura 1: velocità medie – con deviazioni standard positive – delle velocità medie record per tutte le di-stanze dei diversi generi/classi sportive.Figura 2: velocità medie record/gara delle diverse

Figura 3: Gruppo Sportivo Ciclistico Giambenini (Ve-rona), allineato al completo alla partenza della gara sociale annuale, 17° Trofeo Massimo Tommasi, Pede-

RingraziamentiGli autori ringraziano l’intero Gruppo Sportivo Cicli-

-tivo che li supporta con entusiasmo per i loro studi sull’handbike.

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Le cronache sono sempre provvide di nuovi casi di doping da prima pagine. Purtroppo il feno-meno, secondo le rilevazioni del Ministero del-

la Salute, non è confinato al mondo professionistico, ma è diffuso anche nello sport amatoriale.La pratica del doping, oltre ad essere connotata da un forte disvalore etico, è stata fatta oggetto di di-vieto e di sanzioni penali dalla Legge n. 376/2000.Secondo la maggioranza degli intepreti la legge ita-liana si prefigge il duplice scopo di tutelare l’integri-tà psicofisica dei partecipanti ad un’attività sportiva agonistica, sia il regolare svolgimento delle compe-tizioni spostive.

La definizione è molto ampia: è doping la sommini-strazione o assunzione di farmaci o sostanze attive che non siano giustificate da condizioni patologiche e che possano alterare le prestazioni degli atleti. Sono incluse anche le pratiche mediche che non pre-vedono uso di farmaci (il classico esempio è l’auto-emotrasfusione). Sono inoltre doping tutte le prati-che finalizzate a modificare i risultati degli evenutali controlli.Già dalle definizioni generali si evince la volontà for-

temente repressiva della norma.Con una locuzione semplificatoria: sono puniti colo-ro che somministrano le sostanze, coloro che le as-sumono e coloro che favoriscono la somministrazio-ne e l’assunzione.Si potrebbe fare il caso dell’ipotetico giovane e pro-mettente centometrista Mario. L’allenatore Giovan-ni, in cerca di notorietà, gli consiglia di consultare il medico dott. Giulio perché gli prescriva degli steroidi anabolizzanti. Mario, onesto e dubbioso, ne parla con i genitori i quali danno il proprio assenso ed il necessario soste-gno economico, sognando glorie olimpiche per il fi-glio. A quel punto Mario comunica all’allenatore Gio-vanni di essere interessato agli steroidi e si recano insieme dal medico. Il Dott. Giulio, senza far troppe domande, prescrive gli steroidi analbolizzanti spe-cificando le modalità di assunzione ed indirizzando Mario e Giovanni alla farmacia dell’amico Luigi, che nel frattempo ha preavvisato dell’arrivo di Mario.Acquistati i farmaci da Luigi, Mario ne inizia l’assun-zione partecipando alle gare, per vincere.In questo caso Mario, Giovanni, i genitori di Mario, il Dott. Giulio ed il farmacista Luigi potrebbero essere tutti sanzionati penalmente.Le pene sono pesanti: reclusione da tre mesi a tre anni oltre alla multa da € 2.582 a € 51.645.Va tuttavia sottolineato che la norma richiede il dolo specifico: il soggetto agente deve avere la finalità specifica di alterare le prestazioni atletiche o i risul-tati dei controlli. Il Tribunale di Terni (sent. 14.05.2010), ad esempio, ha assolto un giocatore di calcio risultato positivo a sostanze stupefacenti, in quanto aveva assunto le sostanze ad una feste tenutasi la sera precedente alla competizione sportiva e non quindi al fine di mi-gliorare le prestazioni.In ogni caso la giustizia sportiva può sanzionare chi risulti positivo a controlli anche senza che ricorrano i presupposti della norma penale. Il giocatore di cal-cio, per esempio, è stato condannato a due anni di squalifica.

Avv. Francesco MendiniCamera Minorile di Verona

La lotta penale al dopingLa pratica del doping è stata fatta anche oggetto di divieto e di sanzioni penali dalla Legge n. 376/2000

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www.sportdipiu.com 83 www.ilbuongustoveneto.it

Le eccellenze della tradizione veneta

dal 19 novembre al 31 dicembre

San Giovanni Lupatoto (Vr)

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