No. 14 | Mercoledì, 1 febbraio 2012 ///CUMINAIVEL · meteorologiche possono porre dei pro-blemi»,...

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///CUMINAIVEL Bollettino informativo per tutte le forze di sicurezza impiegate al WEF 2012 /// www.cuminaivel.ch /// Hotline: 081 632 16 75 /// Mail: [email protected] No. 14 | Mercoledì, 1 febbraio 2012 Meteo Mercoledì -6° / Giovedì - / -4° Davos Coira Min / Max Mercoledì -11° / -5° Giovedì -14° / -9° TORNEREMO Foto: rk.

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///CUMINAIVELBollettino informativo per tutte le forze di sicurezza impiegate al WEF 2012/// www.cuminaivel.ch /// Hotline: 081 632 16 75 /// Mail: [email protected]

No. 14 | Mercoledì, 1 febbraio 2012

Meteo

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Tornare alla normalità il più velocemen-te possibile. Questo è un motto diffuso a Davos dopo il WEF e vale anche per la compagnia zappatori carristi 11/1. La loro missione è ripristinare del materiale di consolidamento e sbarramento a e nei dintorni di Davos. Come sappiamo madre natura è non stata clemente con la regione, dove si sono registrate nevicate record. Il materiale è pertanto innevato e difficil-mente raggiungibile. Un problema per gli zappatori.Ciò nonostante il comandante di compag-nia cap Adrian Michel è sicuro che i suoi uomini riusciranno a rispettare la tabella di marcia. «Siamo soddisfatti dei progres-si fatti finora», dichiara dopo un rapporto con i responsabili della polizia cantonale dei Grigioni. La neve richiede però uno sforzo dai soldati. «I nostri uomini devono dapprima sgombrare la neve per raggiun-gere i reticolati», spiega Michel.

Il centro di Davos è prioritarioPrioritario è il completo ripristino delle in-stallazioni nel centro di Davos. Il coman-dante di compagnia assicura: «Il centro del villaggio sarà riportato al suo stato origi-nale.» Il capitano ha solo qualche riserva per la base elicotteri, anch’essa toccata dalle nevicate record. È possibile che per motivi di tempo gli zappattori debbano lasciare parte del materiale sotto la neve.In accordo con la polizia cantonale vengono già discussi eventuali rimedi. Un’opzione pragmatica potrebbe essere di riprendere i lavori con una nuova unità in marzo, nella speranza che la neve possa nel frattempo sciogliersi almeno parzialmen-te. La neve non sembra tuttavia intaccare la motivazione della compagnia zappatori carristi. «La truppa sta dando il cento per cento», confida il cap Adrian Michel.

Spalare come dannatiQuattro settimane fa la compagnia zappatori carristi 11/1 ha eseguito senza troppi contrattempi i lavori di consolidamento nel centro di Davos e alla base elicotteri. Le nevicate da record che si sono verificate a Davos nelle ultime settimane rappresen-tano ora una sfida non indifferente per i lavori di ripristino.

Gli zappatori hanno dovuta vedersela con la neve già durante i lavori preparatori. Foto: scd.

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mf. I compiti delle forze aeree sono mol-teplici: trasportare dei VIP internaziona-li al luogo dell’evento, soccorrere eventu-ali feriti, accompagnare i convogli auto e sorvegliar le opere. Impianti particolar-mente sensibili non vengono pertanto protetti solo a terra, ma anche dall’aria. Le missioni sono però confidenziali. Ne-anche a «Cuminaivel» vengono rivelati le destinazioni degli elicotteri.

Standard, ma comunque specialeÈ la polizia a definire anche le missi-oni di sorveglianza aerea. «Veniamo orientati in un briefing, non riceviamo però informazioni dettagliate sull’opera. Informazioni precise non sono infat-ti necessarie per adempiere alla nostro

compito», spiega il pilota di elicottero cap Till Linder. I piloti ricevono le in-formazioni sull’impiego dai capo im-piego elicotteri della polizia cantonale, che conoscono molto bene il territorio. Vengono impiegati gli elicotteri EC365 e i super puma. Questi ultimi possono addirittura venir dotati di un apparec-chio a immagine termica (FLIR). Voli notturni non sono niente di particolare per i piloti. «Voli notturni fanno par-te dell’istruzione e vengono esercitati. Sono pertanto voli standard», commenta il cap Linder. Al WEF gli elicotteri vo-lano però a quote più basse rispetto alla regola, sono dunque più vicini al suolo e più esposti agli ostacoli di cui le catene alpine sono ricche. «Anche le condizioni

meteorologiche possono porre dei pro-blemi», dichiara Linder. Nel complesso i voli notturni al WEF richiedono una maggior concentrazione, non da ultimo a causa dalle densità di elicotteri in im-piego.

«One crew, one mission»Le regole di sicurezza delle forze aeree esigono che al più tardi 30 minuti dopo il tramonto un seconda pilota salga a bordo dell’elicottero. Un volo notturno viene dunque sempre effettuato con due piloti. Fedele alla regola «one crew, one mission», l’equipaggio di un elicottero rimane sempre lo stesso. Lo stesso vale per i capi impiego elicottero e i granatie-ri della polizia.

Missione al chiaro di lunaLa missione delle forze aeree non si ferma con il calare delle tenebre. Per garantire la sicurezza, i piloti sorvolano Davos anche di notte.

Pronto all'impiego: l'elicottero EC635. Foto: Karl Müller.

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hans. 2012 - l’anno di probazione. Per la seconda volta quest’anno la polizia e l’esercito hanno unito le forze nella comu-nicazione interna ed esterna. Il frutto di questa cooperazione è nelle vostre mani: il bollettino «Cuminaivel». Il nome signifi-ca «insieme» in lingua romancia. Insieme, come gli sforzi profusi e i compiti adem-piuti dalle forze della sicurezza a favore del WEF. Anche la pubblicazione di «Cu-

minaivel» è stata resa possibile grazie alla cooperazione: giornalisti, fotografi e in-terpreti della polizia e dell’esercito hanno infatti lavorato fianco a fianco durante la redazione del bollettino, così da assicurare che «Cuminaivel» potesse venir puntual-mente stampato e distribuito ogni giorno. Con la presenza in Facebook, la diffusione di «Cuminaivel» è stata aperte nuove ru-briche, come ad «Gianni consiglia. Face-

book si è rivelata una piattaforma preziosa per raggiungere i lettori con informazioni ed immagini supplementari e monitorare il loro riscontro. «Cuminaivel»: una storia di successo, un mezzo di informazione che appartiene ormai all’impiego al WEF come lo stambecco ai Grigioni. Il team di è composto da militi in servizio per tutto il periodo del WEF o solo in parte. Ecco qui da chi è redatto «Cuminaivel».

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col Edgar Gwerder ten col Graziano Regazzoni cap Flavio Hilzinger app Diego Kaufmann

Thomas Hobi Robert König

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Arrivederci!

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uff spec Oliver Wyrsch

sdt Fabio Peyer

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uff spec Joe Sonderegger

cap Erich Riester

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uff spec Marc Forster

sdt Simon Denoth

uff spec Kevin Suter

sdt Sven Gallinelli

sdt Thomas Aemmer

sdt David Egli

uff spec Richard Schmidt

sdt Manuel Dudler

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uff spec Stefan Doppmann

sdt Raphael Biermayr

sdt Damian Schatzmann

cap David Andreae

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Foto: tae./scd./ppf./rk.

app Florian Böni

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Foto: scd.

de. L’edizione 2012 del WEF è ormai storia passata, l’impiego è concluso. Il servizio del bat fant 11 volge lenta-mente al termine. È però ancora trop-po presto per parlare di fine: ai mili-tari viene richiesto un ultimo sforzo durante gli ultimi giorni di servizio: i lavori di smobilitazione. Malgrado il lavoro richieda la massima concentra-zione, i soldati già si rallegrano per la fine del servizio e il ritorno alla vita civile. Il militare ha il vantaggio di far riscoprire ai soldati i piccoli piaceri della vita, come un’amicizia o il pro-prio hobby. Dall’altra parte la came-rateria aiuta a superare i momenti più difficili dell’impiego.

Il sdt Roman Zweifel non vede l’ora di poter tornare ai suoi abituali pasti: «Sono appassionato di cucina. Il cibo al militare non è male, ma non vedo l’ora di una succosa bistecca al risto-rante.»

I pensieri di sdt Olivier Nussbaum sono invece rivolti al proprio letto: «Non vedo l’ora di tornare sotto le coperte con la mia ragazza nel nostro grande letto.»

Il sdt Christian Ramseier pensa al suo lavoro: «A causa di un incidente sono stato in infortunio per due mesi e mezzo prima del corso di ripetizio-ne. Ero contento di entrare in servizio; dopo quattro giorni l’entusiasmo ha fatto però posto alla noia. Sono con-tento di potermi di nuovo recare al la-voro.»

Il sdt Dominik Wyss vuole di nuovo sentirsi libero: «I momenti più belli saranno stappare una bottiglia di bir-ra sul treno e guidare di nuovo la mia macchina.»

Il battaglione inizia la smobilitazione

Impressum

Edizione: Produzione congiunta dellapolizia cantonale dei Grigioni e dell’esercitoRedazione: Polca GR / comca reg ter 3 Hotline Cuminaivel: 081 632 16 75 (orario continuato)Mail: [email protected]

Team: col Gwerder Edgar (gw.), ten col Regazzoni Grazia-no (gr.), cap Andreae David (da.), cap Hilzinger Flavio (fh.), cap Riester Erich (er.), uff spec Doppmann Stefan (std.), uff spec Forster Marc (mf.), uff spec Schmidt Richard (rsc.), uff spec Sonderegger Joe (sj.), uff spec Suter Kevin (ks.), uff spec Wyrsch Oliver (owy.), sgt Abegglen Julien (aj.), app Böni Flo-rian (fb.), app Kaufmann Diego (dk.), app Pfenninger Patrick (ppf.), sdt Aemmer Thomas (tae.), sdt Biermayr Raphael (han.), sdt Bischof Manuel (mb.), sdt Boog Patrick (pbo.), sdt Denoth Simon (sd.), sdt Dudler Manuel (md.), sdt Egli David (de.), Sdt Gallinelli Halli (sg.), sdt Murer André (am.), sdt Peyer Fabio (fp), sdt Ryan Fabian (fr.), sdt Schatzmann Dami-an (scd.), sdt Sigrist Raphael (han.), sdt Su Pascal (psu.), Hobi Thomas (th.), Zinsli Daniel (dz.), König Robert (rk.), Stress Daniela (ds.), Zimmermann Bettina (bz.)

Responsabili: Thomas Hobi, C comunicazione Polca GRcol Edgar Gwerder, C comca WEF reg ter 3

Emissione: 18.1. - 1.2.2012

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Personalità del giorno: sdt raphael Hans Biermayr, leggenda del Cuminaivel

ks./sg. «Genere del servizio: servizio volontario» stava scritto sull’ordine di marcia di Raphael Hans Biermayrs, di professione redattore sportivo. «Volon-tario», considerato che già l’anno scorso Biermayrs aveva assolto il suo obbligo di servizio. Ciò nonostante Biermayrs ha deciso di tornare al fronte per cinque ul-teriori giorni. Tanti doveva infatti ancora prestare il suo compagno di avventure di lunga data, il soldato Ryan. I due voleva-no varcare insieme il loro licenziamento definitivo. I suoi suggerimenti passatem-po e la sua elaborazione giornalistica di un trauma causato da un steamer sono

già leggenda. Biermayrs ha però virtù che vanno al di là del suo talento redazionale. Il suo contributo allo stato d’animo e spi-rito di gruppo sono stati significativi. Il nome fattosi nelle rare uscite libere della truppa lo confermano. Rimarranno nel-la storia le sue imitazioni di personalità del mondo della televisione e le parodie a scapito dei pastori belga dell’esercito. Nelle vesti di giornalista, redattore capo o creatore di idee: Biermayr ha lasciato un’impronta indelebile nel gruppo comu-nicazioni delle reg ter 3. Per questo moti-vo, Hans, questa «personalità del giorno» è più che guadagnata!Foto: tae.

Gianni consiglia: «Congedarsi con stile»

Il servizio a favore del WEF è ter-minato. I funzionari della polizia rientrano nel corpo del proprio Cantone; essi riprendono il regime di lavoro regolare. I militari torn-ano invece alla vita civile. «Gianni consiglia» rivela i suoi segreti per affrontare con successo il ritorno alla vita civile.

sg. L’impiego a favore del WEF volge lentamente al termine. Per alcuni ciò è ragione sufficiente per farsi pren-dere dalla malinconia. È tempo di salutare i camerati e lasciare il servi-zio. I militari sembrano vivere in due mondi paralleli: da una parte la vita civile, dall’altra quella militare. Pur essendo uno specchio della società, rimangono due mondi separati. Come affrontare con successo il ritorno alla vita civile? Gianni ha preparato alcu-ni consigli:

Lasciare con dignità il servizio, riunendosi per esempio tutti insieme per un’ultima volta e ripassando i mo-menti più memorabili; il tutto in modo conferme alle regole militari. Saluta-re i camerati con una forte stretta di mano, augurando un buon prosegui-mento nella vita civile. Dopodiché si è pronti per intraprendere la via di casa.

È molto probabile che condividerete il viaggio verso casa con un camerata. Questo è il momento ideale per tematiz-zare un’ultima volta quanto accaduto nel servizio e ridere in compagnia sugli an-eddoti più memorabili: incontri ed epi-sodi legati alla libera uscita; una tenuta scorretta, che ha attirato l’attenzione di un superiore; le dita del piede che sono gelate durante il turno di guardia, ecc.

Una volta giunti a casa è tempo di af-frontare l’ultima tappa del ritorno nella vita civile: sostituire l’uniforme militare con i vestiti civili. Il tutto può assumere la forma di un rituale, grazie al quale è possibile celebrare per un’ultima vol-ta la fine del servizio: togliere la TAZ, lavarla, lasciarla asciugare, piegarla con cura e collocarla in cantina o in soffitta insieme al resto dell’equipaggio, così da essere pronti per il prossimo impiego.

Finito un servizio è infatti già tem-po per pensare al prossimo. Parecchi militare possono già rallegrarsi per il prossimo servizio. Per coloro che non conoscono ancora dove e quando saran-no in impiego l’anno prossimo, non c’è ragione per preoccuparsi: attendendo la pubblicazione della tabella dei corsi la certezza è che il prossimo corso di ripe-tizione arriverà di sicuro...

Queste sono le ricette di Gianni per un ritorno indenne alla vita civile. «Gianni consiglia» augura a tutti un'eccellente fine del servizio e un buon viaggio di ri-torno.

I soldati si congedano. Foto: scd.

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Grazie per aver contributo con impegno ed efficacia al servizio sussidiario a favore del WEF. Fortunatamente non si sono verifica-ti episodi particolari. L’ampio know-how accumulato dall’esercito durante gli scorsi impieghi ha dato i suoi frutti e ha garantito il compimento della missione.

L’esercito è organizzato gerarchicamente. I quadri che si oc-cupano del comando sono essenziali. Ma abbiamo bisogno anche di Voi, siete una pedina fondamentale e contribuite in modo significativo alla performance del nostro esercito. Indipendentemente che siate soldati, sottoufficiali o ufficia-li, il vostro impegno è fondamentale per il funzionamento dell’esercito.

Anche quest’anno l’esercito ha dimostrato di aver i numeri per prestare servizio a supporto dell’ordine pubblico. I ranghi più alti dell’esercito e il capo del DDPS, il consigliere federa-le Ueli Mauer, concordano con questa cosiderazione.

Possiamo dunque concludere: missione ampiamente compi-uta! È d’obbligo aggiungere «attualmente», perché i lavori di ripristino sono tuttora in corso. La missione sarà veramente compiuta quando la prontezza d’impiego del materiale sarà ripristinata e voi sarete licenziati.

Presto potrete appendere la vostra uniforme mimetica nell’armadio e ritornare alla vita civile. Vi auguro buona for-tuna per il vostro futuro. Magari sarete presto di nuovo chi-amati a prestare servizio per il vostro paese. Sono sicuro che l’esperienza fatta quest’anno al WEF vi tornerà molto utile.

Distinti saluti.

Divisionario Marco CantieniComandante formazione d’impiego terra (FIT)

Cari militi

Una parola riassume alla perfezione il mes-saggio che desidero rivolgervi al termine dell’impiego a favore del WEF: Grazie!

Spettabili forze di sicurezzaSi sa, dopo il WEF siamo di nuovo a prima del WEF

Anche quest'anno ho ricevuto molte lodi per la sicurezza al WEF. Da più parti è stato apprezza-to l'intervento professionale di tutte le forze di sicurezza che hanno svolto le diverse funzioni con professionalità e impegno. Domenica anche il professor Klaus Schwab domenica mi ha in-viato una e-mail per elogiare il vostro lavoro. Un complimento cui posso unirmi per quanto

ho avuto modo di vedere personalmente. A nome del Governo dei Grigioni desidero quindi ringraziarvi di cuore per il vostro straordinario im-pegno: avete contribuito a far sì che il rinoma-to spirito di Davos potesse fare effetto, permettendo un intenso scambio di opinioni mirato a una migliore comprensione della complicata situazione economica. Ora possiamo solo sperare di aver fornito in questo modo un contributo al superamento del-le sfide globali attraverso una migliore collaborazione a livello mondiale. Una particolare sfida per tutti voi sono state le enormi masse di neve presenti quest'anno a Davos, che non hanno affatto facilitato i vostri interventi. Dopo aver complicato i preparativi, la neve impegnerà ancora in maniera notevole chi si occuperà delle operazioni di smantellamento e conclusione. La predisposizione di infrastrutture, equipaggiamenti, dispositivi tecnici ecc., così come l'attività di informazione e comunicazione con i media sono presupposti basilari per il successo di un intervento così comples-so. Spesso si tratta di cose date per scontate, ma altrettanto spesso si ignora (e si dimentica di menzionare) quanto lavoro ci sia diet-ro. Per questo motivo desidero rivolgere nuovamente un caloroso ringraziamento ai team responsabili di logistica e comunicazione. Sono convinta che gestirete in manie-ra efficace anche la conclu-sione dei lavori. Subito dopo il WEF sarà anche tempo di tirare le fila dall'intervento di quest'anno per prepararsi nuovamente con rinnovata professionalità al WEF 2013. Ed è in quest'ottica che vi dico: auf Wiedersehen, au revoir, a revair, arrivederci al prossimo anno al WEF.Barbara Janom Steiner Presidente del Governo dei GrigioniDirettrice del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità del Cantone dei Grigioni