Linee guida per la progettazione - tecnicoedilizia.it · Suggerimenti per la progettazione 22 3.1...
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Linee guida per la progettazione e la realizzazione di fognature
in gres ceramico
Copertina 17-04-2009 10:33 Pagina 2
2
Premessa pag. 4
1. Le condotte in gres ceramico 51.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico 5
1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico 7
1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali 7
1.4 Classificazione delle condotte 7
1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico 8
1.6 Sistema di giunzione 9
1.7 Proprietà chimico-fisiche del materiale 12
2. Le voci di capitolato e il disciplinare 132.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “C” 13
2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni
e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “F” 14
2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico
per la posa con la tecnica del microtunnelling 16
2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico 18
3. Suggerimenti per la progettazione 223.1 Dimensionamento idraulico 22
3.2 Dimensionamento statico 28
3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici 37
3.4 Le sezioni di posa tipo 39
4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling 414.1 Introduzione 41
4.2 Descrizione del sistema 42
4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali 42
4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling 42
Linee guida per la progettazione e larealizzazione di fognature in gres ceramico
3
Indice
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres 455.1 Movimentazione del materiale 46
5.2 Movimentazione del tubo 48
5.3 Realizzazione della trincea di posa 49
5.4 Formazione del letto di appoggio 52
5.5 Posa delle condotte 57
5.6 Rinfianco delle condotte 61
5.7 Riempimento della trincea 61
6. Operazioni complementari 626.1 Posa in opera dei pozzetti 62
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private 68
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte 827.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico 83
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria 85
7.3 Valori di riferimento delle prove 85
8. Riferimenti normativi 86
9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione 87
10. Abachi per calcolo idraulico 98
4
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres 455.1 Movimentazione del materiale 46
5.2 Movimentazione del tubo 48
5.3 Realizzazione della trincea di posa 49
5.4 Formazione del letto di appoggio 52
5.5 Posa delle condotte 57
5.6 Rinfianco delle condotte 61
5.7 Riempimento della trincea 61
6. Operazioni complementari 626.1 Posa in opera dei pozzetti 62
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private 68
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenuta delle condotte 827.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico 83
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria 85
7.3 Valori di riferimento delle prove 85
8. Riferimenti normativi 86
9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione 87
10. Abachi per calcolo idraulico 98
1. Le condotte in gres ceramico
Nella realizzazione del complesso delle strutture destinate alla raccolta ed al convogliamento delle acquereflue urbane, le condotte rappresentano una voce importante sia dal punto di vista tecnico che economico.Ne consegue, quindi, che il materiale da impiegare debba soddisfare criteri di qualità, durabilità ed economicitànel tempo allineati con le previsioni progettuali e le attese gestionali.Le condotte in gres ceramico rappresentano una delle soluzioni tecnologicamente più complete e durevoliper la realizzazione dei collettori fognari. Le caratteristiche intrinseche del materiale conferiscono allacondotta una elevata resistenza alla aggressione chimica e alla abrasione; a questo si aggiunge unaprestazione meccanica di assoluto valore che permette di assicurare la stabilità del manufatto nel tempogarantendo così la durata negli anni dell’opera realizzata. Una descrizione qualitativa delle caratteristiche deltubo in gres porta ad evidenziare:
• L’elevata inerzia chimica;• L’ottima resistenza all'abrasione;• La bassa scabrezza;• La durata nel tempo pressoché illimitata;• I bassi costi di gestione e manutenzione;• L’aspetto assolutamente ecologico e privo di sofisticazioni.
1.1 Processo di produzione delle condotte in gres ceramico
Le condotte in gres ceramico sono realizzate con un impasto di argilla, acqua e materiale ceramico già cottofinemente macinato. Per ottenere le elevate prestazioni meccaniche desiderate, per la produzione dimanufatti in gres si utilizzano diverse tipologie di argille. Queste, in parte prelevate da cave italiane e in parte provenienti da cave estere, vengono miscelate inproporzioni predeterminate e vengono inviate al reparto di impasto ove subiscono un processo di duplicemolazzatura e successiva doppia laminazione. L'argilla viene quindi addizionata di “chamotte”, materialeceramico già cotto finemente macinato, componente fondamentale per le successive fasi di lavorazione.L'impasto così ottenuto viene introdotto in mescolatori ad elica che ne determineranno la correttaomogeneità. In questa fase l'umidità della materia prima viene portata ad un tenore pari al 17%, valore chedetermina la giusta plasticità per la successiva operazione di estrusione. L'impasto giunge successivamenteai reparti di estrusione dove i tubi ed i vari manufatti di gres vengono formati. Una volta estrusi, i prodottivengono marchiati in modo indelebile, con tutte le indicazioni previste dalla normativa. I tubi vengono cosìcaricati in “piattine”, appositi carrelli, ed introdotti in essiccatoi a tunnel, per un periodo variabile a secondadel diametro da 50 a 150 ore.
Questa operazione abbassa il tenore di umidità dal 17% a circa l’1%. Una volta essiccati, i tubi vengonoverniciati internamente ed esternamente; essi vengono calati in grosse vasche contenenti un engobbiocostituito da argille fini, coloranti e componenti chimici che favoriscono la vetrificazione. Lo smalto applicatoconferirà al prodotto finale il classico aspetto del gres ceramico, e ne migliorerà ulteriormente lecaratteristiche idrauliche. Le tubazioni, sempre caricate su carrelli, vengono introdotte in speciali forni a tunnel per circa 45 ore. Lamassima temperatura raggiunta,1100 ÷ 1150°, comporta la greificazione del materiale, con la parzialefusione delle argille, che chiude le porosità ed aumenta la coesione del materiale, rendendo il manufattototalmente impermeabile. Questo processo conferisce al materiale le elevate caratteristiche di durezza,resistenza meccanica ed inerzia chimica propria del gres ceramico.
Una volta cotti i tubi subiscono un processo di controllo dimensionale che ne certifica la corrispondenza allanorma UNI EN 295. Successivamente, mediante campionatura, sono scelte le tubazioni che verrannosottoposte a prove di tenuta idraulica e di resistenza meccanica. I pezzi che superano tutti i controlli diqualità vengono quindi dotati di guarnizioni in poliuretano (dal diametro 150 al diametro 800 mm) o adanello elastomerico (dal diametro 100 al diametro 200 mm). Dopodiché i tubi vengono pallettizzati edimmagazzinati, pronti per essere commercializzati.
5
066
Le condotte in gres ceramico
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Inci
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1.1.1 Ciclo di produzione delle condotte in gres ceramico
07
1.2 Campo di impiego delle condotte in gres ceramico
L’impiego elettivo delle condotte in gres ceramico è nelle reti di fognatura per reflui civili ed industriali.Grazie alla gamma completa le tubazioni in gres possono essere impiegate sia nei collettori sia nellediramazioni secondarie fino ad arrivare agli allacciamenti con l’utenza privata.
1.3 Gamma di produzione dei tubi e pezzi speciali
Tubi: Da ø 100 mm a ø 1.000 mm. Lunghezza 1.000 ÷ 2.500 mm
Pezzi speciali: Curve 15° - 30° - 45° - 90° da ø 100 mm fino ø 1.000 mmGiunti fino ø 600 mm (a richiesta sino a ø 1.000 mm)Sifoni fino ø 300 mmA completamento: tubi finestrati;
raccordi al pozzetto;tronchetti;mattonelle, mattoni e fondi fogna;manicotti adattatori e di accoppiamento.
Tubazioni per microtunnelling: a partire dal ø 150 mm sino a ø 1.200 mm
1.4 Classificazione delle condotte
Le condotte vengono prodotte secondo le classi di resistenza previste dalle norme. La classe di resistenza èidentificata dal carico di rottura che i tubi appartenenti a quella classe devono raggiungere. Essa è espressain kN/m e rappresenta la forza applicata lungo una generatrice della condotta, necessaria per romperla; seespressa in kN/m2, rappresenta la pressione applicata ad un piano tangente alla superficie esterna dellacondotta, necessaria per portarla a rottura.
Tra la classe espressa in kN/m e quella espressa in kN/m2 vale la relazione:
kN/m = kN/m2 · ø
dove:
ø = diametro della condotta.
1.4.1 Normativa di riferimento: Le condotte in gres ceramico sono conformi alla normativa europea di prodotto Uni EN 295 e alla direttivacomunitaria 89/106 per la marcatura CE sui materiali da costruzione.
1.4.2 Classi di resistenza previste dalla norma UNI EN 295
Classi previste dalla Norma [kN/m2] L (60 kN/m) - 95 - 120 - 160 - 200 - 240
Classi di normale reperibilità [kN/m2] L (60 kN/m); 95 - 120 - 160 - 200 - 240
7
Le condotte in gres ceramico
1.5 Le caratteristiche tecniche delle condotte in gres ceramico
1.5.1 Comportamento idraulico delle condotteIl parametro caratteristico che definisce il comportamento idraulico è la scabrezza. Essa può essere definitain diverse maniere. Per i tubi in gres, oltre alla scabrezza assoluta, si usa riportare quella definita da Bazin.
1.5.2 Resistenza alla abrasioneIl trasporto solido nelle condotte fognarie genera sovente una azione meccanica di abrasione che danneggiale superfici interne dei tubi. Per opporsi a questo fenomeno, è importante che la tubazione sia costruita conun materiale duro e che la parete del tubo non sia particolarmente sottile.
1.5.3 Resistenza alla corrosioneLe condotte in gres ceramico hanno una elevatissima inerzia chimica che le rende inattaccabili dallamaggioranza dei reagenti chimici, molti dei quali non sono normalmente presenti in fognatura.
Classi di reagenti
Scabrezza equivalente di sistema (reale) ε = 0,3÷3 mm (**) g = 0,14÷0,16 (Bazin)
**secondo: - Ass. Americana test sui Materiali ASTM- Water Pollution Control Fed. WPCF- Mongiardini- Manuale ASCE; Manuale WEF
Durezza del gres ceramico Valore 7 della scala di Mohs
Resistenza all'abrasione (misurata con la prova di Darmstadt)
Abrasione a 100.000 cicli: 0,2 ÷ 0,5 mm (la prova è prescritta dalla UNI EN 295-3, p.to 12)
Resistenza all'abrasione (Canal Jet)
Il materiale non risente della pulizia con getti ad alta pressione
Acidi forti Ottima*
Alcali deboli Ottima
Alcali forti Ottima
Solventi organici Ottima
Acidi deboli Assoluta
Reagenti specifici
Acido solforico (forte concentrazione) Ottima
Acido fluoridrico (forte concentrazione) Medio - bassa
Soluzione alcalina (forte concentrazione) Assoluta
Oli minerali Assoluta
Solventi (trieline, benzene, etc.) Assoluta
Idrogeno solforato Assoluta
8
Caratteristiche tecniche
* Unica eccezione: acido fluoridrico a forte concentrazione.
1.5.4 Sofisticabilità del materiale in fase di costruzione del tuboNulla. A differenza di altri materiali non vi è la possibilità e neppure la convenienza di sostituire l’argilla conmateriali succedanei.
1.5.5 Sostenibilità ambientale Visto l’impiego di materie prime assolutamente naturali, acqua e argille, le condotte in gres hanno unbassissimo impatto ambientale. Anche in fase di smaltimento il gres, essendo un materiale stabile eassolutamente atossico, opportunamente frantumato, può essere impiegato come inerte.
1.5.6 Durata della condotta Tubo > 100 anni (storicamente testato).
1.5.7 Decadimento prestazionale nel tempoNullo: la qualità del materiale resta costante negli anni. Infatti durante l’intero ciclo di vita del prodotto leprincipali caratteristiche delle tubazioni, quali la resistenza meccanica, chimica, all’abrasione, chedeterminano in modo fondamentale la durabilità dell’opera, rimangono invariate.
1.6 Sistema di giunzione
Le condotte in gres hanno un sistema di giunzione a bicchiere ed anello di tenuta. La Normativa diriferimento UNI EN 295 per le condotte in gres ceramico prevede diversi tipi di giunto, tutti concaratteristiche di tenuta idraulica equivalenti. Di fatto sul mercato europeo, i sistemi di giunzioni presentisulla quasi totalità delle tubazioni in gres sono solo due. Utilizzando la denominazione della norma UNI EN 295, essi sono:
Condotte per posa a cielo aperto: Giunzione Tipo C (bicchiere + PLU);Giunzione Tipo F (bicchiere + gomma);
Condotte per posa microtunnelling: Giunzione a manicotto senza risalti esterni.
1.6.1 Sistema CIl sistema di giunzione "C" prevede due elementi di tenuta, fabbricati in stabilimento colando resinapoliuretanica liquida attorno alla punta e all'interno del bicchiere dei tubi e dei pezzi speciali di gres. Il sistema di fabbricazione del "Sistema C" garantisce assolutamente le tolleranze dimensionali diaccoppiamento del giunto, rettificando le eventuali imperfezioni di circolarità della punta o del bicchiere,riscontrabili dopo il processo di cottura dei tubi. La giunzione in poliuretano rappresenta la soluzionetecnologicamente più avanzata e moderna per il corretto collegamento delle condotte in gres.
9
Caratteristiche tecniche e Sistema di giunzione
d4
Per il sistema di giunzione tipo “C” la quota d4 è stabilita dalla norma UNI EN 295
Fig. 1
1.6.2 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione C (secondo UNI EN 295)
1.6.3 Caratteristiche principali del poliuretano I materiali di tenuta in poliuretano, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 295/3 pto 15, soddisfano i limiti riportati nella seguente tabella:
Tenuta idraulica
Deviazione angolare sul giunto(a tenuta idraulica garantita)
Taglio massimo sulla giunzione(a tenuta idraulica garantita)
25 N per mm di diametro (minimo di norma UNI EN 295)
Ø < 200 = 80 mm/m250 < Ø < 500 = 30 mm/m600 < Ø < 800 = 20 mm/m
Ø > 800 = 10 mm/m
0,5 bar (= 5 m colonna d’acqua)
Prova
Resistenza alla trazione
Unità LimiteProva UNI EN 295/3,
punto
N/mm2 ≥2 15.2
Allungamento a rottura % ≥90 15.2
Durezza Shore A o IRHD 67±5 15.3
Deformazione residua rimanente dopo 24 h a 70 °C % % <20 15.5
% <5 15.5
Resistenza all’invecchiamento della durezza Shore A o IRHD 67±5 15.6
% ≤14 15.4
% ≤15 15.4
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5
Shore A o IRHD ≤80 15.7Comportamento a bassa temperatura
10
Sistema di giunzione
Deformazione residua rimanente dopo 70 h a 23 °C %
1.6.4 Sistema FLa giunzione si ottiene mediante incollaggio di un anello di gomma appositamente sagomato sullasuperficie interna del bicchiere preventivamente trattata con un "primer". Questo particolare tipo di giuntonon prevede alcun elemento di tenuta sulla punta del tubo: ciò permette il taglio della condotta e l'innestodella stessa nel bicchiere senza alcuna difficoltà. Tale caratteristica conferisce alla condotta con il sistema digiunzione F una particolare versatilità, molto utile, ad esempio, nella costruzione degli allacciamenti dellecaditoie o dalle utenze. Come per il sistema prima descritto, anche il sistema "F" risponde a tutti i requisitiprevisti dalla normativa UNI EN 295. Inoltre, le caratteristiche dell'anello in gomma sono conformi a quantorichiesto dalla norma UNI EN 681.
1.6.5 Caratteristiche tecniche del sistema di giunzione F (secondo UNI EN 295)
Tenuta idraulica
Deviazione angolare sul giunto(a tenuta idraulica garantita)
Taglio massimo sulla giunzione(a tenuta idraulica garantita)
25 N per mm di diametro (minimo di norma UNI EN 295)
Ø < 200 = 80 mm/m
0.5 bar (= 5 m colonna d’acqua)
11
Sistema di giunzione
d3
Per il sistema di giunzione tipo “F” la quota d3 è stabilita dalla norma UNI EN 295
Fig. 2
1.6.6 Caratteristiche principali dell’anello di gommaI materiali di tenuta in elastomero, sottoposti alle prove di cui alla norma UNI EN 681, soddisfano i limitiriportati nella seguente tabella:
1.7 Proprietà fisiche del materiale
Il gres ceramico è un materiale omogeneo di tipo lapideo che sollecitato a compressione reagisce in faseelastica senza scorrimenti viscosi apprezzabili. Per questo motivo il comportamento a rottura dei provini èdefinito di tipo “fragile”. Unitamente alla notevole resistenza a compressione, nel gres si rilevano una buonaresistenza a flesso-trazione, considerando la natura lapidea, e una durezza elevata.
1.7.1 Comportamento meccanico
Prova
Tolleranza ammessa sulla durezza nominale
Unità LimiteProva
UNI EN 681 4.2
IRHD ±5 4.2.3
Resistenza alla trazione, min. MPa 9 4.2.4
Deformazione residua dopo compressione, maxDa 72 h a 23 °CDa 24 h a 70 °CDa 74 h a 10 °C
%%%
124040
4.2.5.24.2.5.24.2.5.2
Invecchiamento, 7 d a 70 °CVariazione di durezza, max
Variazione della resistenza alla trazione, maxVariazione di allungamento, max
IRHD%%
+8/-5-20
+10/-30
4.2.6
Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C100 d a 23 °C
Rilassamento della forza per decade logoritmica, max
%%%
14205,5
4.2.7
Variazione di volume in acqua, max 7 d a 23 °C % +8/-1 4.2.8
Resitenza all’ozono - * 4.2.9
Peso specifico 22 [kN/m3]
15÷40 [N/mm2]
100÷200 [N/mm2]
10÷20 [N/mm2]
5·10-6K-1
1,2 [W/(m·k)]
50.000 [MPa]
45÷50 [°C/h]
7 [Mohs]
Carico di rottura a flessione
Carico di rottura a compressione
Carico di rottura a trazione
Coefficiente dilatazione termica
Conducibilità termica
Modulo elastico
Gradiente termico
Durezza
Comportamento del materiale Interamente reagente in fase elastica senza scorrimenti viscosi
Di tipo fragile per superamento della tensione limite
Praticamente nulla
Nessuna variazione della resistenza meccanica
Tensione di rottura
Deformazione della rottura
Comportamento nel tempo
12
Sistema di giunzione
* nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo.
13
Voci di capitolato
2. Le voci di capitolato e il disciplinare
Al momento di affidare l’esecuzione delle opere di costruzione di una fognatura, la voce di capitolatoconsente di definire esattamente il tipo di tubo e le relative prestazioni che si desidera utilizzare. Unitamentealla voce di capitolato nel contratto sarà presente anche il disciplinare che descriverà in maniera più estesa laprestazione del materiale e le tecniche di utilizzo e posa in opera.
2.1 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ C “
Parte Prima
Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo,verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema C in conformità alle norme UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazionecontenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni dicarico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornituradegli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di unsussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quantonecessario per dare l'opera finita. La giunzione, di tipo C, sarà composta da elementi di tenuta in poliuretano applicati sulla punta edall'interno del bicchiere che, sottoposti alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovranno soddisfare ilimiti riportati nel prospetto VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulicaindicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2.
Resistenza allo schiacciamento
Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m.
Per tubi di diametro ………………... (mm) ………………………… Euro/m
Parte seconda
Sistema di giunzioneLe tubazioni devono essere munite, sia sul bicchiere che sulla punta, di guarnizioni elastiche prefabbricate inpoliuretano fissate in stabilimento. Dette guarnizioni dovranno avere le seguenti caratteristiche:
Prova
Resistenza alla trazione
Unità Limite Prova UNI EN 295-3, punto
N/mm2 ≥2 15.2
Allungamento a rottura % ≥90 15.2
Durezza Shore A o IRHD 67±5 15.3
Deformazione residua rimanente dopo 24 h a 70 °C %
% <20 15.5
Deformazione residua rimanente dopo 70 h a 23 °C %
% <5 15.5
Resistenza all’invecchiamento della durezza Shore A o IRHD 67±5 15.6
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:4 % ≤14 15.4
Rilassamento dopo tensione ∆ σ 1:5 % ≤15 15.4
Comportamento a bassa temperatura Shore A o IRHD ≤80 15.7
Tenuta idraulica Le giunzioni in poliuretano, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno versol'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonnad'acqua. Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in poliuretano dovrà assicurare, senza compromettere la tenutaidraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro didiametro e disassamenti angolari delle condotte pari a:
Certificato di collaudo Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relativealle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.
2.2 Voce di capitolato per la fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali di gres ceramico con sistema di giunzione tipo “ F“
Parte Prima
Fornitura e posa in opera di tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo,verniciati internamente ed esternamente con giunto a bicchiere - sistema F in conformità alle norme UNI EN 295 parti 1 - 2 - 3 e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazionecontenuti nella norma europea EN 295-10 / 2005. Nella fornitura saranno comprese altresì le operazioni dicarico e scarico, sfilamento lungo gli scavi, calo nella trincea, formazione dei letti di posa, esclusa la fornituradegli inerti compensati a parte secondo l’apposita voce, infilaggio eseguito a mano o con l'ausilio di unsussidio meccanico, taglio e innesto ai pozzetti. Compresi altresì tutti gli oneri per il collaudo e tutto quantonecessario per dare l'opera finita. La giunzione, di tipo F sarà composta dall’elemento di tenuta in gomma applicato all'interno del bicchiereche, sottoposto alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovrà soddisfare i limiti riportati nel prospettoVII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica indicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2.
Per tubi con resistenza allo schiacciamento
Classe …........ KN/m2 equivalente a ………………. KN/m.
Per tubi di diametro ………………... (mm) ………………………… Euro/m
ø < 200
ø 250 < ø < 500
ø 600 < ø < 800
ø > 800
80
30
20
10
14
Voci di capitolato
I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres.
Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18.
Dimensioni nominali [DN - mm] Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m]
15
Voci di capitolato
Parte seconda
Sistema di giunzioneLe tubazioni devono essere munite sulla punta di guarnizioni elastica prefabbricata in gomma fissate instabilimento. Detta guarnizione dovrà avere le seguenti caratteristiche:
Prova
Tolleranza ammessa sulla durezza nominale
Unità Limite Prova UNI EN 681 4.2
IRHD ±5 4.2.3
Resistenza alla trazione, min. MPa 9 4.2.4
Allungamento a rottura, min. % 375 4.2.4
Deformazione residua dopo compressione, maxDa 72 h a 23 °CDa 24 h a 70 °CDa 74 h a 10 °C
%%%
122040
4.2.5.24.2.5.24.2.5.2
Invecchiamento, 7 d a 70 °CVariazione di durezza, max
Variazione della resistenza alla trazione, maxVariazione di allungamento, max
IRHD%%
+8/-5-20
+10/-30
4.2.5.6
Rilassamento della forza, max 7 d 23 °C100 d a 23 °C
Rilassamento della forza per decade logaritmica, max
%%%
14205,5
4.2.7
Variazione di volume in acqua, max 7d a 23 °C % +8/-1 4.2.8
Resistenza all’ozono - * 4.2.9
* Nessuna screpolatura visibile ad occhio nudo.
Tenuta idraulica Le giunzioni in gomma, testate in conformità ai metodi di prova indicati dalla normativa UNI EN 295 parte 3 punto 18, dovranno assicurare una tenuta idraulica, dall'interno verso l'esterno e dall'esterno versol'interno, fino ad una pressione pari a 0,5 bar, equivalente ad un battente idraulico di 5 m di colonnad'acqua.Il sistema di giunzione elastico prefabbricato in gomma dovrà assicurare, senza compromettere la tenutaidraulica, una resistenza alla sollecitazione di taglio fino ad un limite massimo di 25 N per millimetro didiametro e disassamenti angolari delle condotte pari a:
Ø < 200 80
Misurate in conformità ai metodi di prova previsti dalla norma UNI EN 295/3 punto 18.
I testi relativi alle voci di capitolato sono copiabili in formato Word dal sito www.gres.it, nella sezione prodotti - gres.
Dimensioni nominali [DN - mm] Deviazioni di lunghezza del tubo in esame [mm/m]
Certificato di collaudo Come previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relativealle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.
2.3 Voce di capitolato per la fornitura di condotte in gres ceramico per la posa con microtunnelling
Fornitura a piè d'opera di tubazioni di gres ceramico verniciato per posa a spinta con la tecnologia delsistema di microtunnelling, impiegati nella costruzione d'impianti di raccolta e smaltimento dei liquami. I tubi devono essere realizzati con argille adatte, verniciati internamente ed esternamente e sottoposti acottura fino a vetrificazione. Le argille devono essere di qualità ed omogeneità tali per cui il prodotto finalesia conforme alla norma UNI EN 295 parte 7:1999. I tubi devono essere sani ed esenti da difetti in grado dicompromettere il funzionamento, quando in servizio. Difetti visibili, come per esempio punti opachi nellavernice, asperità della superficie, sono accettabili a condizione che non pregiudichino i requisiti per la posa aspinta, e le caratteristiche idrauliche.
I tubi verniciati internamente ed esternamente dovranno essere conformi alla norma UNI EN 295 parte 7 conDN/di espresso in mm, lunghezza della tubazione espressa in metri, secondo i valori tecnici indicati nelprospetto di seguito, dove i simboli FN1 ed FN2 hanno il seguente significato:
FN1 carico massimo di sicurezza per regolazione manuale, coefficiente di sicurezza 2,0 e 2,0(dimensionamento standard).
FN2 carico massimo di sicurezza per regolazioni automatiche, coefficiente di sicurezza 2,0 e 1,6.
Il carico di spinta di progetto è un valore espresso in kN, dichiarato dal produttore in base alla resistenza allaspinta, progettazione specifica della giunzione e dell'anello di gomma.
Caratteristiche dimensionali e di resistenza
Sistemi di giunzioneIl sistema di giunzione è del tipo a manicotto senza risalto esterno sul mantello delle condotte. Il manicottopuò essere realizzato in gomma elastomerica ed acciaio (giunzione V4A tipo1) o oppure, manicottod'acciaio inossidabile al molibdeno (giunzione V4A tipo 2) ed anelli di tenuta incorporati sul tubo. Il sistema di giunzione deve assicurare una tenuta idraulica pari a 0,5 bar.
DN/diCaricamento di spinta di progetto (rottura)
F [kN]
Carico di spinta dilavoro (sicurezza)
FN1 FN2
[kN] [kN]
Resistenza alloschiacciamento
FN [kN/m]
Tipo digiunzione
Lunghezza effettiva[m]
150 672 168 210 60 v4A tipo 1 0,50 / 1,00
200 1120 280 350 80 V4A tipo 1 1,00
250 2816 704 880 100 V4A tipo 1 1,00 / 2,00
300 3200 800 1000 108 V4A tipo 1 1,00 / 2,00
400 7040 1760 2200 132 V4A tipo 1 2,00
500 8320 2080 2600 120 V4A tipo 1 2,00
600 9600 2400 3000 96 V4A tipo 2 2,00
700 9600 2400 3000 84 V4A tipo 2 2,00
800 9600 2400 3000 96 V4A tipo 2 2,00
1000 9600 2400 3000 95 V4A tipo 2 2,00
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Voce di capitolato Microtunnelling
Certificati di collaudoLe singole forniture, suddivise in lotti, dovranno essere accompagnate da un certificato di collaudo che deveessere richiesto al Fabbricante dall'Impresa esecutrice. Il documento deve attestare la conformità dellafornitura alla normativa di prodotto UNI EN 295.Se il capitolato d'appalto richiede l'esecuzione del collaudo in stabilimento, le prove previste dalle normeUNI EN 295 devono essere eseguite presso i laboratori dello stabilimento di produzione alla presenza dellaDirezione Lavori, della Committente o da persone delegate.Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committente, le provedevono avvenire sotto la responsabilità del Fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilareil certificato richiesto.
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Voce di capitolato Microtunnelling
Fig. 3
2.4 Disciplinare d’appalto per l’impiego di condotte in gres ceramico
2.4.1 CaratteristicheI tubi in gres dovranno essere conformi alla normativa Europea UNI EN 295 parte 1/2/3 dell'Ottobre 1992 edai successivi aggiornamenti UNI EN 295/’96; ‘97; ‘99; ‘02; ‘03; ‘05.I materiali di gres (tubi, pezzi speciali, mattoni, piastrelle, fondi fogna) dovranno essere d’impasto omogeneo.Le superfici interne ed esterne dei tubi, ad eccezione di parte del bicchiere di giunzione, dovranno essere verniciate con apposito engobbio che, a cottura avvenuta, conferirà al manufatto aspetto vetrificato. Piccoli difetti visivi, quali punti d’asperità sulla superficie, non precludono l'idoneità del manufatto.
Il sistema di giunzione (tipo C o F) adottato dovrà essere prefabbricato, e installato in stabilimento, solidalecon la tubazione; esso dovrà essere conforme alle prescrizioni della Normativa UNI EN 295 – 1: Pti. 3.1.1;3.1.2; 3.2; 3.3; 3.4; 3.5; 3.6 e realizzato con poliuretano o in gomma, in perfetta rispondenza alle prescrizioni indicate nel prospetto VII della normativa citata. Il sistema di giunzione in oggetto, sottoposto alleprove di cui alla norma UNI EN 295-3 Pto. 18, garantirà la perfetta tenuta idraulica sino ad una pressione di 0,5 bar.
Le caratteristiche geometriche e meccaniche delle condotte, nonché tutte le restanti caratteristiche dei materiali, imetodi di campionamento, i metodi di prova sono definiti dalla menzionata normativa dalla quale si richiamanoi capitoli più significativi.
2.4.2 Norma UNI EN 295/92
Parte 1° (aggiornamento maggio 2002) - Specificazioni• Generalità Capitolo 1°• Tubi ed elementi complementari Capitolo 2°• Sistemi di giunzione Capitolo 3°• Campionamento Capitolo 4°• Designazione Capitolo 5°• Marcatura Capitolo 6°• Assicurazione della Qualità Capitolo 7°
Parte 2° (aggiornamento maggio 2003) - Controllo della qualità e campionamento• Generalità Capitolo 1°• Documentazioni Capitolo 2°• Prove previste dal sistema qualità UNI EN 29002 Capitolo 3°• Modalità d’ispezione Capitolo 4°• Distribuzione Capitolo 5°
Parte 3° (aggiornamento maggio 2003) - Metodi di prova• Generalità Capitolo 1°• Prove di omogeneità della punta Capitolo 2°• Prove di rettilineità Capitolo 3°• Prove di resistenza allo schiacciamento Capitolo 4°• Prove di tenuta all’acqua dei tubi Capitolo 9°• Prove su poliuretani Capitolo 15°• Prove meccaniche per sistemi di giunzione Capitolo 18°• Prove di resistenza dei sistemi di giunzione agli agenti chimici Capitolo 20°
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Disciplinare d’appalto
2.4.3 Classi di resistenzaLe tubazioni dovranno avere dimensioni, classi di resistenza, carico di rottura, indicati nei prospetti X e XIcontenuti nel foglio di aggiornamento UNI EN 295 – 1: 1992/A2 (giugno 2002).Tubazioni aventi dimensioni, classi di resistenza, carichi di rottura non indicati nella norma menzionata nonpossono essere ritenute conformi alla normativa vigente UNI EN 295.
2.4.4 Modalità di posaLe operazioni di movimentazione, carico e scarico, di posa ed installazione, di ricopertura devono avvenirenel rispetto della normativa per la prevenzione degli infortuni e secondo le prescrizioni del P.O.S di cantiere.Indicazioni sulla posa, sulla geometria delle trincee di installazione, sui materiali per il letto e per il rinfiancopossono essere riscontrate nella norma UNI EN 1610 sulla “Costruzione e collaudo dei collettori difognatura”.
2.4.5 Trasporto e scaricoDurante il trasporto, normalmente, i tubi vengono legati in pacchi o "pallets" i quali verranno dispostisull’autotreno in modo tale da evitare il contatto reciproco tra le punte e i bicchieri dei tubi. Durante leoperazioni di scarico i tubi non devono essere buttati a terra né fatti strisciare sulle sponde degli automezzi.Essi dovranno essere imbracati, sollevati e appoggiati a terra in modo opportuno. Le imbracature devonoessere fatte con cinghie di nylon o canapa o con cavi di acciaio con protezione in gomma; devono essereevitate le catene. Nel caso di imballaggi tipo pallets, questi possono essere sollevati con adeguati mezzidotati di forche elevatrici. In ogni caso, i pacchi o i pallets devono essere appoggiati stabilmente su unterreno pianeggiante, privo di sterpi, ceppaie e asperità fuoriuscenti dal terreno.Eventuali immagazzinamenti su piazzale non richiedono cure particolari, se non quelle atte ad evitare urtiaccidentali o azioni di sfregamento sulle guarnizioni di tenuta.
2.4.6 Posizionamento lungo lo scavoDopo la formazione dello scavo e prima della posa i tubi, singolarmente o ancora imballati, verrannodisposti lungo lo scavo ad opportuna distanza reciproca e preparati per la posa in opera. Durante questeoperazioni nella movimentazione in cantiere si deve evitare il trascinamento dei tubi sul terreno. Vanno evitati anche gli urti forti che possano creare rotture palesi o cricche o lesioni occulte checomprometterebbero la resistenza meccanica della condotta
2.4.7 Letto di posaIl letto di posa deve essere realizzato con il materiale previsto nel progetto. Qualora mancasse unaprescrizione in tal verso, il letto di posa deve essere realizzato, facendo riferimento a normali condizioni diposa, con materiale incoerente privo di parte organica e plastica: sabbia, misto di cava o preferibilmenteghiaietto. La scelta del materiale va segnalata alla direzione lavori e da questa approvata. Dopo aversagomato il fondo dello scavo di posa con la dovuta pendenza, su di esso verrà steso il materiale per laformazione del letto di posa. Questo sottofondo, dello spessore di circa 10 cm + 1/10 DN, dovrà avere, alleopportune distanze, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri di giunzione; nella formazione del letto sideve garantire che il tubo appoggi per tutta la sua lunghezza, evitando la formazione di vuoti. Si eviteràaltresì la presenza di elementi di grosse dimensioni nel materiale di allettamento, in quanto questopotrebbero causare sollecitazioni puntuali sul tubo.
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Disciplinare d’appalto
2.4.8 Posa del tuboPrima di procedere alla posa in opera, i tubi devono essere controllati per verificarne la completa integrità.Le guarnizioni di tenuta devono essere pulite; inoltre la guarnizione alloggiata nel bicchiere deve essere lubrificata impiegando l’apposito lubrificante o in alternativa sapone liquido; non deve essere utilizzato oliominerale. Successivamente le condotte vanno calate nello scavo, dopo averle legate con una cinghia o agganciate con l’apposita pinza, e poste in opera infilando la punta nel bicchiere spingendo il tubo sino abattuta. La spinta potrà avvenire con l’aiuto di una leva o di appositi strumenti meccanici, eventualmenteanche con la benna di un escavatore. In ogni caso tra l’ausilio meccanico e il bicchiere dovrà essere interposto un travetto di legno che protegga il tubo. Terminato l’infilaggio si deve controllare la pendenza della tubazione.
2.4.9 Riempimento dello scavoA tubazione posata, le nicchie per l'alloggiamento dei bicchieri devono essere riempite con lo stesso materialecostituente il letto, quindi si procederà al riempimento della trincea con il materiale scelto per il rinfianco.Il rinfianco deve essere realizzato, avendo cura di riempire tutti i vuoti, con materiale privo di parte organicae plastica e con una pezzatura non più grande di 25 mm.
2.4.10 Prova idraulica della condottaLe tubazioni in gres ceramico installate nella trincea di posa devono risultare impermeabili secondo quantoprevisto dalla norma UNI EN 1610, UNI EN 295 e DL 12.12.1985 sulle tubazioni impiegate in fognatura.Le prove idrauliche possono essere eseguite a campione su tratti di condotta compresi tra due pozzetti. Ilcollaudo in opera si esegue, normalmente, tra due camerette di ispezione successive: le due estremità dellacondotta devono essere chiuse con tamponi pneumatici. Il collaudo può essere eseguito riempiendo la condottadi acqua o di aria.
2.4.11 Prova ad acquaIl collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelleindicate nella seguente tabella:
2.4.12 Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare
Tempo di condizionamento Tempo di prova Pressione di prova Ricarico d’acqua ammesso
1 ora 15 min 0,5 bar *0,07 I per m2
1 ora 30 min 0,5 bar *0,15 I per m2
Diametromm
Superficie m2
Diametromm
Superficiem2
200 0,031 500 0,196
250 0,049 600 0,280
300 0,070 700 0,384
350 0,096 800 0,500
300 0,125
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Disciplinare d’appalto
* aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata.
2.4.13 Prova ad ariaIl collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori aquelle indicate nella seguente tabella:
2.4.14 MarchiaturaAi sensi della normativa UNI EN 295-1 6.1, su ogni tubazione ed elemento complementare dovrà essereapposto, in modo indelebile, prima della cottura, un marchio di identificazione.Tale marchio di identificazione conterrà le seguenti indicazioni:• UNI EN 295/1• Simbolo di identificazione dell’ente certificatore;• Simbolo di identificazione del fabbricante;• Data di produzione;• Diametro nominale (DN…);• Sistema dimensionale di giunzione;• Resistenza allo schiacciamento, in KN/m.Ai sensi della direttiva europea sui materiali da costruzione e della norma EN 295/10 le condotte devonoriportare il marchio CE completo nella sua identificazione.
2.4.15 Certificato di collaudoCome previsto dal "Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relativealle tubazioni" le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità. La dichiarazione potrà essere redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999 e rilasciata dal fabbricante all'impresa esecutrice. Il documento attesterà la conformità della fornitura allanormativa UNI EN 295.Le prove, se richiesto dalla Direzione Lavori, devono essere eseguite nel laboratoriodel fabbricante alla presenza della stessa Direzione lavori, della Committenza o da persona da essi delegata.Nel caso in cui il collaudo avvenga senza la presenza della Direzione Lavori o della Committenza le prove devonoavvenire sotto la responsabilità del fabbricante, il quale provvederà ad eseguire i test ed a compilare il certificato.
2.4.16 Accettazione dei prodottiIl materiale fornito dovrà essere sottoposto ad accettazione da parte della Direzione Lavori o del Responsabiledegli acquisti. Perché il lotto di materiale possa essere accettato deve sottostare ai seguenti requisiti:a) essere prodotto e fornito da una Ditta che possieda un Sistema Qualità aziendale conforme alla normaUNI EN ISO 9001:2000, approvato da un Organismo terzo di certificazione accreditato secondo la normaUNI CEI EN 45012;b) riportare impresso indelebilmente su ogni elemento costituente il lotto:• Nome del fabbricante o il suo codice di riferimento• Diametro nominale• Classe di riferimento• Data di produzione• Norma di riferimento• Simbolo di identificazione dell’Ente di certificazione, attestante la conformità alla norma UNI EN 295;• Organismo indipendente deve essere accreditato in conformità alle norme UNI CEI EN 45011 e 45004;c) essere sia corredato del certificato di collaudo del fabbricante con i relativi risultati dei test di fabbrica.d) che sia dotato del marchio CE per la libera commercializzazione delle merci nel territorio della ComunitàEuropea. Il marchio deve essere riportato su ogni elemento del lotto.
*Tipo diprova
Pressione diprova
Variazione dipressione ammessa
Tempo di prova in minuti
mbar D mbar ø 200 ø 300 ø 400 ø 600 ø 800 ø 1000
LA 10 2.5 5 7 10 14 19 24
LB 50 10 4 6 7 11 15 19
LC 100 15 3 4 5 8 11 14
l 200 15 1.5 2 2.5 4 5 7
* il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo.
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Disciplinare d’appalto
3 Suggerimenti per la progettazione
In questo paragrafo sono riportati i procedimenti per il dimensionamento idraulico e statico delle condottein gres ceramico. Le procedure indicate sono quelle tipiche per la progettazione delle reti fognarie e vengonousate anche per altri materiali. Naturalmente, visto lo scopo di questo “manuale”, i parametri caratteristiciutilizzati nelle formule fanno esclusivo riferimento ai tubi in gres ceramico.
3.1 Dimensionamento idraulico
Il dimensionamento idraulico tende alla determinazione della sezione idraulica della condotta, necessaria alconvogliamento dei liquami, stabilendone la pendenza utile a garantire la velocità di scorrimento più opportuna.Nella caso in esame la sezione idraulica di riferimento è circolare, come nella grande maggioranza dei casi incui vengono impiegati condotte prefabbricate. Il flusso idraulico nelle condotte, salvo situazioni particolari,avviene sotto la spinta della gravità e “a pelo libero”, cioè con il tubo non completamente riempito. In questa condizione, comune alla maggior parte delle applicazioni progettuali, per il dimensionamento deicollettori è accettabile la schematizzazione di “moto uniforme”. In alcuni casi, particolari condizioni di flussoidraulico richiedono verifiche in condizioni di “moto permanente” (fenomeni di rigurgito) o in “moto vario”(esame della propagazione del flusso nella rete); per questi casi si rimanda a trattazioni specifiche.Le considerazioni sullo stato del moto nei collettori e sulle condizioni di verifica valgono pienamente anchenel caso di impiego di tubazioni in gres ceramico.
Pertanto, per il corretto dimensionamento idraulico è necessario:1 Determinare le portate affluenti nella sezione di studio;2 Fissare la geometria dei collettori (pendenze e diametri);3 Verificare il grado di riempimento della condotta (tirante idrico); 4 Verificare le velocità di scorrimento minime e massime.
3.1.1 Determinazione delle portate affluenti.
a. Caso della fognatura separata (solo per liquami di scarico)Si determinano solo le portate di scarico Qn (acque nere). Per tale scopo occorre:• Fissare il numero di Abitanti Equivalenti Nab insistenti sulla sezione di verifica; [n]• Fissare la dotazione idrica giornaliera Dotg assegnata ad ogni abitante eq; [l/giorno]• Fissare il coefficiente di dispersione in rete C1; [n]
(indicativo del rapporto tra le portate idriche fornite e quelle che arrivano allo scarico. Valori usuali 0,8÷1)
• Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione giornaliera C2; [n](indicativo della portata di punta nell’arco dell’anno. Valori usuali 1.2÷1.5)
• Fissare il coefficiente il coefficiente di distribuzione oraria C3; [n](indicativo della portata di punta nell’arco della giornata. Valori usuali 1.2÷1.5)
La portata nera di massima Qn vale:
[l/s]
La portata nera media Qn vale:
[l/s]
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Dimensionamento idraulico
Nab · Dotg · C1
Qn =86400
Nab · Dotg · C1 ·C2 · C3
Qn =86400
b. Caso della fognatura mista (per acque meteoriche e liquami di scarico).Si determinano le portate di scarico e le portate meteoriche.
b.1 Portate di scarico Qn (acque nere): Vedere il punto precedente
b.2 Portate meteoriche Qw
Le portate meteoriche sono da correlarsi agli eventi di pioggia critici, alla forma della rete e alla natura delterritorio. Per la loro quantificazione occorre:• Determinare l’area S del bacino insistente sulla sezione di verifica [m2]• Calcolare il coefficiente udometrico U [l/s,m2]• Fissare il coefficiente di deflusso ϕ in relazione alle caratteristiche del territorio [n]
(indicativo del rapporto di acqua precipitata e quella raccolta effettivamente dai collettori. Valori usuali 0.2÷0.95)
La portata bianca di massima Qw vale: Qw = S · U · ϕ [l/s]
La determinazione delle portate meteoriche Qw è fortemente influenzata dalle condizioni al contorno (tipo di pioggia, forma della rete etc.) Per un calcolo esaustivo si rimanda a trattazioni specifiche.
3.1.2 Individuazione della geometria del collettore (diametro e pendenza)• Per ogni tratto di collettore si stabiliscono le pendenze di posa compatibili con la pendenza naturale delterreno. In via preventiva, dato che la pendenza del collettore influenza fortemente la velocità di scorrimentodei liquami, si consiglia di mantenere il valore della pendenza i negli intervalli sotto indicati.
Valori di pendenza i consigliati per unaprima stima:
diam. 200÷300 0,1< i < 5diam. 350÷500 0,1< i < 3,5diam. 600÷800 0,1< i < 2,5
• Per ogni tratto di collettore si assegna un diametro scelto tra quelli disponibili nella gamma delle condotte in gres (200 ÷ 800 mm), fissando inoltre il grado di riempimento massimo della condotta (gr)(espresso come rapporto tra il tirante idrico h ed il diametro interno della condotta D = 2r . Valori usuali 0,6÷0,7 – fig. 4).
3.1.3 Determinazione della velocità di scorrimento e del grado di riempimento Con le portate determinate Qtot = Qn + Qw e con la geometria del collettore scelta si procede alla verifica dellatriplice condizione:• Tirante idrico reale hr < del tirante idrico fissato h;• Velocità massima di scorrimento V < Vmax ammissibile;• Velocità minima di scorrimento V > Vmin ammissibile.
La verifica viene effettuata con le equazioni tipiche del moto uniforme a pelo libero che legano le velocità discorrimento alla sezione idraulica e alla pendenza.
Pelo libero delrefluo convogliato A
Contornobagnato P
h
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Dimensionamento idraulico
Fig. 4
3.1.4 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento: Metodo tradizionaleLa relazione fondamentale del moto uniforme è data dalla equazione di Chezy
valendo sempre la relazione
dove (con rif. alla fig. 4)
Il coefficiente K è legato alla scabrezza della parete del tubo. Esso può essere determinato con diverseformule. Per le condotte in gres ceramico le relazioni di normale impiego sono:
Bazin K = con γ = 0.14; 0.16
Gaukler-Strickler K = Ks · R1/6 con Ks = 75÷80
dove:
A = area della sezione bagnata (fig. 4) P = perimetro del contorno bagnato Q = portata della condotta V = velocità di scorrimentoh = tirante idrico r = raggio della condottaR = raggio idraulico i = pendenza del condotto
Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin.
i[‰]
DN 200 DN 250 DN 300 DN 350 DN 400 DN 500 DN 600 DN 700 DN 800
0,6
Qpiena Vpiena
58,70 0,47 105,97 0,54 171,40 0,61 257,06 0,67 364,84 0,73
1,0 35,24 0,50 53,15 0,55 75,78 0,60 136,81 0,70 221,28 0,78 331,86 0,86 471,00 0,94
1,5 14,56 0,46 26,51 0,54 43,16 0,61 65,09 0,68 92,81 0,74 167,56 0,85 271,01 0,96 406,44 1,06 576,86 1,15
2,0 16,81 0,54 30,61 0,62 49,84 0,71 75,16 0,78 107,17 0,85 193,48 0,99 312,94 1,11 469,32 1,22 666,10 1,33
2,5 18,80 0,60 34,22 0,70 55,72 0,79 84,03 0,87 119,82 0,95 216,32 1,10 349,88 1,24 524,71 1,36 744,72 1,48
3,0 20,59 0,66 37,49 0,76 61,04 0,86 92,05 0,96 131,25 1,04 236,97 1,21 383,27 1,36 574,80 1,49 815,80 1,62
4,0 23,77 0,76 43,28 0,88 70,48 1,00 106,29 1,10 151,56 1,21 273,63 1,39 442,57 1,57 663,72 1,72 942,01 1,87
5,0 26,58 0,85 48,39 0,99 78,80 1,11 118,84 1,24 169,45 1,35 305,92 1,56 494,80 1,75 742,06 1,93 1053,20 2,10
6,0 29,11 0,93 53,01 1,08 86,32 1,22 130,18 1,35 185,62 1,48 335,12 1,71 542,03 1,92 812,88 2,11 1153,72 2,30
7,0 31,45 1,00 57,26 1,17 93,24 1,32 140,61 1,46 200,49 1,60 361,97 1,84 585,46 2,07 878,02 2,28 1246,16 2,48
8,0 33,62 1,07 61,21 1,25 99,68 1,41 150,32 1,56 214,34 1,71 386,96 1,97 625,88 2,21 938,64 2,44 1332,20 2,65
9,0 35,66 1,13 64,93 1,32 105,73 1,50 159,44 1,66 227,34 1,81 410,44 2,09 663,85 2,35 995,58 2,59 1413,01 2,81
10,0 37,58 1,20 68,44 1,39 111,44 1,58 168,06 1,75 239,63 1,91 432,64 2,20 699,76 2,47 1049,43 2,73 1489,44 2,96
12,0 41,17 1,31 74,97 1,53 122,08 1,73 184,10 1,91 262,51 2,09 473,93 2,41 766,55 2,71 1149,52 2,99 1631,47 3,25
14,0 44,47 1,42 80,98 1,65 131,86 1,87 198,85 2,07 283,54 2,26 511,91 2,61 827,96 2,93 1241,63 3,23 1762,19 3,51
16,0 47,55 1,51 86,58 1,76 140,98 2,00 212,59 2,21 303,13 2,41 547,25 2,79 885,10 3,13 1327,35 3,45
18,0 50,43 1,61 91,83 1,87 149,53 2,12 225,49 2,34 321,52 2,56 580,45 2,96 938,79 3,32
20,0 53,15 1,69 96,79 1,97 157,61 2,23 237,67 2,47 338,89 2,70 611,84 3,12 989,57 3,50
23,0 57,01 1,82 103,81 2,12 169,03 2,39 254,89 2,65 363,44 2,89 656,13 3,34
25,0 59,44 1,89 108,23 2,21 176,23 2,49 265,74 2,76 378,91 3,02 684,06 3,49
27,0 61,77 1,97 112,47 2,29 183,14 2,59 276,17 2,87 393,77 3,14
30,0 65,11 2,07 118,56 2,42 193,05 2,73 291,11 3,03 415,07 3,30
35,0 70,33 2,24 128,06 2,61 208,51 2,95 314,43 3,27
40,0 75,18 2,39 136,90 2,79 222,91 3,16
45,0 79,74 2,54 145,20 2,96 236,43 3,35
50,0 84,06 2,68 153,06 3,12
60,0 92,08 2,93 167,66 3,42
70,0 99,46 3,17
80,0 106,30 3,38
Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena
24
Dimensionamento idraulico
V = k · Ri
Q = V · A
P = r · · arcos (1 - A = r · · arcos (1- ) - sen 2arcos (1- )R = π90
h r
1 2
2 π90
h r
h r
A P
87
(1 + ) yR
√
√
Con l’aiuto della Tabella 1 e delle Scale di deflusso si possono individuare la velocità e la portata in uncollettore senza dover procedere ai calcoli.
Dove:
Qp = portata della condotta a sezione pienaVp = velocità di scorrimento a sezione pienaQ = portata della condotta parzialmente riempita V = velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita
Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Bazin.
Grado diriempimento [%]
Q/Qpiena V/Vpiena
1 0,0001 0,0573
2 0,0005 0,1044
3 0,0013 0,1464
4 0,0025 0,1849
5 0,0041 0,2207
6 0,0062 0,2543
7 0,0088 0,2860
8 0,0119 0,3162
9 0,0154 0,3450
10 0,0194 0,3726
12 0,0289 0,4245
14 0,0402 0,4728
16 0,0535 0,5178
18 0,0686 0,5601
20 0,0855 0,5999
22 0,1040 0,6375
24 0,1243 0,6731
26 0,1461 0,7068
28 0,1694 0,7388
30 0,1942 0,7692
32 0,2203 0,7980
34 0,2476 0,8255
36 0,2761 0,8515
38 0,3057 0,8763
40 0,3363 0,8998
45 0,4163 0,9534
50 0,5003 1,0000
55 0,5864 1,0400
60 0,6729 1,0735
65 0,7577 1,1006
70 0,8388 1,1213
75 0,9136 1,1350
80 0,9793 1,1413
85 1,0324 1,1390
90 1,0678 1,1258
95 1,0763 1,0963
100 1,0000 1,0000
60
40
% r
iem
pim
ento
100
20
80
0
0,00,1 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,8 0,9 1,1 1,2
0,5 1,0
V/Vp
Q/Qp
V/Vp
Q/QpGrafico 1 - Scala di deflusso - Formula di Bazin.
25
Dimensionamento idraulico
3.1.5 Calcolo della velocità di scorrimento e del grado di riempimento: Metodo basato sulla formula di Colebrook
In alternativa alla equazione di Chezy può essere impiegata anche la relazione
normalmente usata nel caso di condotte in pressione. In condizione di moto uniforme si pone J= i, conquesta relazione è possibile determinare la velocità della condotta completamente piena. Il valore di l vienecalcolato con la relazione
dove:
A = area della sezione bagnata (fig. 4) i = pendenza del condottog = accelerazione di gravità Q = portata della condottaV = velocità di scorrimento D = diametro della condottae = scabrezza equivalente (per il gres 0.25÷0.30 mm) v = viscosità cinematica del liquame (1.31 10-6 m2/s)
Valendo sempre la relazioneQ = V · A
Il passaggio dai valori di V e Q a sezione piena a quelli a sezione parzializzata può essere fatto con l’aiutodell’abaco allegato e della scala di deflusso riportata
Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermentesuperiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma UNIEN 295/3 punto 11.
26
Dimensionamento idraulico
V = 1√ λ
√ 2gDJ
1√ λ
= - 2 log10 ( )2.51v εD √ 2gDi 3.71D
+
Tabella 3 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Colebrook.
Grado diriempimento [%]
Q/Qpiena V/Vpiena
1 0,0001 0,0681
2 0,0006 0,1232
3 0,0015 0,1694
4 0,0028 0,2103
5 0,0046 0,2474
6 0,0069 0,2816
7 0,0097 0,3136
8 0,0129 0,3437
9 0,0166 0,3722
10 0,0208 0,3993
12 0,0306 0,4500
14 0,0423 0,4967
16 0,0558 0,5402
18 0,0711 0,5808
20 0,0881 0,6189
22 0,1068 0,6549
24 0,1271 0,6888
26 0,1490 0,7210
28 0,1722 0,7514
30 0,1969 0,7804
32 0,2229 0,8078
34 0,2500 0,8339
36 0,2783 0,8587
38 0,3076 0,8823
40 0,3379 0,9046
45 0,4171 0,9556
50 0,5000 1,0000
55 0,5850 1,0381
60 0,6703 1,0700
65 0,7541 1,0959
70 0,8341 1,1156
75 0,9080 1,1287
80 0,9731 1,1347
85 1,0260 1,1325
90 1,0616 1,1199
95 1,0713 1,0917
100 1,0000 1,0000
60
40
% r
iem
pim
ento
100
20
80
0
0,00,1 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,8 0,9 1,1 1,2
0,5 1,0
V/Vp
Q/Qp
V/Vp
Q/QpGrafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook.
3.1.6 Scala di deflussoNel caso di riempimenti parziali, fissato il grado di riempimento gr, la velocità e la relativa portata in terminiadimensionali possono essere ricavate dal grafico 2 o dalla tabella 3.
27
Dimensionamento idraulico
3.1.7 Velocità massime e minimeLa velocità di scorrimento del liquame nelle condotte deve essere mediamente compresa in unintervallo che va 0,5 < v < 4 m/s (valori medi). Se per le velocità massime si può accettare una derogalimitatamente a brevi tratti, altrettanto non si dovrebbe fare per la velocità minima. Di fatto l’energia cineticadel flusso dovrebbe essere tale da assicurare il trasporto dei solidi sospesi, garantendo così la pulizia della condotta. E’ per questo motivo che la velocità minima non dovrebbe scendere mai sotto il limite citato. La circolare Min. LL.PP. 11633 gen. 1974, che da le linee guida per la progettazione degli impianti fognari,fissa chiaramente i limiti citati.(NB. Più approfonditamente, la velocità critica di sedimentazione comunque può essere determinataanaliticamente).
3.2 Dimensionamento statico
La condotta interrata ed il suolo in cui essa è immersa costituiscono una struttura che, sotto l’azione deicarichi e dei sovraccarichi, deve risultare stabile nel tempo. Per tale motivo si deve procedere alla verificastatica della condotta nella sua condizione di esercizio, protratta negli anni secondo un orizzonte temporalecongruente con la durata ipotizzata per l’impianto. Il concetto della stabilità nel tempo è di particolareimportanza ed è strettamente correlato alla tipologia di tubo impiegato. Infatti, alcuni materiali, come leresine plastiche, subiscono negli anni una modificazione delle caratteristiche meccaniche che influenza lastabilità dell’insieme tubo-terreno. Le caratteristiche meccaniche del gres ceramico rimangono inalterate neltempo; pertanto la verifica di stabilità può essere fatta prescindendo dal fattore temporale. La costanza neltempo delle caratteristiche meccaniche della condotta in gres è un requisito storicamente testato.
3.2.1 Verifica statica delle condotte in gres ceramico.Il tubo in gres ha un comportamento rigido, con una rigidezza strutturale notevolmente maggiore di quella del terreno in cui è immerso (1÷2 ordini di grandezza). Sotto la sollecitazione dei carichi lacondotta ceramica non subisce praticamente deformazioni fino al limite della rottura, che avviene in campo elastico senza scorrimenti viscosi. La verifica statica, pertanto, deve essere eseguita allo stato limite di rottura e la condizione di stabilità è garantita ogni qual volta il sistema di forze sollecitante non superi la resistenza della condotta. Questa metodologia, resa possibile dalla natura intrinseca del materiale, rende la verifica statica più facile e sicura rispetto a quella “allo stato limite di deformazione”, eseguita sulle condotte deformabili, dove la schematizzazione della interazione tra tubo e terreno è più laboriosa ed incerta.
Per il corretto dimensionamento statico del tubo in gres è necessario:
1 Definire la sezione di posa;2 Acquisire le informazioni geotecniche;3 Stabilire le condizioni di carico;4 Eseguire la verifica di stabilità.
3.2.2 Definizione della sezione di posaLa condotta di diametro assegnato D è solitamente posata in una trincea la cui geometria deve esseredefinita, poiché la dimensione e la forma della trincea possono influenzare la resistenza statica delletubazioni interrate. I parametri geometrici della trincea di posa da definire sono:
• Larghezza base scavo B (normalmente pari a 2xD; con B comunque > 60 cm);• Altezza di rinterro Hr. Essa deriva dalla profondità di scorrimento Hs a cui si detrae il diametro
medio Dm della condotta (Hs è definita dai profili longitudinali di posa);• Angolo d’inclinazione delle pareti di scavo.
28
Dimensionamento statico
Fig. 5
11
Per assicurare una buona risposta statica delle condotte interrate, la trincea deve essere “stretta”.Tale condizione si verifica quando:
B ≤ 2D se 1.5 · B < Hr < 3.5 · B
2D≤ B ≤ 3D se Hr > 3.5 · B
Nella pratica costruttiva le profondità di posa più comuni sono: 1,50 < Hr < 3,0 m, mentre per le larghezzedi base scavo B rimane valida la relazione B = 2D > 0,60m.Accogliendo le direttive dalla norma UNI EN 1610 la larghezza minima della trincea può essere fissata:
3.2.3 Definizione dei parametri geotecnici.La conoscenza della natura del terreno di posa è fondamentale per il corretto calcolo statico delle condotte.In particolar modo è importante conoscere:
• La classificazione del terreno secondo lo schema allegato• L’angolo di attrito interno del terreno in sito• Il modulo di deformabilità del terreno [e4]• La presenza della falda
Facendo riferimento alla metodologia di calcolo appresso riportata, la classificazione del terreno può essereespressa secondo le seguenti tabelle:
Larghezza minima della trincea (DN+x)m
DNTrincea supportata
Trincea non supportataß > 60° ß ≤ 60°
DN + 0,40≤ 200
da > 250 a ≤ 350
da > 350 a ≤ 700
da > 700 a ≤ 1200
DN + 0,40
DN + 0,50
DN + 0,70
DN + 0,85
DN + 0,50
DN + 0,70
DN + 0,85
DN + 0,40
DN + 0,40
DN + 0,40
Tipo di terrenoDescrizione gruppo
GAngolo att.
ϕPeso spec.
γ
GRUPPO 1 Terreni non coesivi
GRUPPO 2 Terreni debolmente legati
GRUPPO 3Terreni leganti misti, sabbia legante mista aghiaia, brecce e pietre debolmente legate
GRUPPO 4 Argille, limi, terreni misti leganti
1
2
3
4
33÷40
30÷35
25÷30
20÷25
19÷21
18÷20
18÷20
18÷20
Tipo di terreno GruppoDensità
Scarsa Media Buona
Ghiaioso sabbioso
Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. < 15%
Ghiaioso sabbioso con fraz. limo-argilloso. tra 15% e 35%
Limo, argilla
G1 6 16 23
3 8 11
2 3 5
1,5 2
G2
G3
G4
29
Dimensionamento statico
Legenda dei gruppi di terre e delle condizioni di installazione
Tabella indicativa dei moduli di deformabilità e1 ed e2 [N/mmq]
Nei valori DN + x, x/2 equivale allo spazio di lavoro fra il tubo e la parete o il supporto della trincea dove:ß è l’angolo della parete della trincea senza casseratura misurato rispetto all’orizzontale.
3.2.4 Definizione delle condizioni di carico e determinazione dei carichiSul sistema tubo-terreno insisteranno due tipi di carico:
Carichi statici:1 Carico derivante dal peso proprio della condotta e del liquido trasportato;2 Carico derivante dal terreno di ricoprimento;3 Carico derivante da strutture o sovraccarichi posti sul piano campagna.
Carichi dinamici:1 Carico derivante da traffico stradale;2 Carico derivante da traffico ferroviario.
La combinazione delle sollecitazioni descritte determina la condizione di carico più onerosa. Normalmenteessa coincide con la presenza contemporanea dei carichi statici e dei carichi dinamici
3.2.5 Determinazione dei carichi statici
Carico peso proprio pp
Nella seguente tabella sono riportati i pesi delle condotte per metro lineare
Classe della condotta: standard
Carico da liquido trasportato pw
Carico da rinterro pe
Il carico dovuto al peso del terreno è calcolato in base alla Teoria del Silo (Terzaghi). Tale teoria tiene contodella riduzione del carico verticale dovuta all’azione di sostentamento esercitata dall’attrito del terrenoriportato contro le pareti della trincea. La pressione sull'estradosso del tubo è data dalla seguente formula:
pe = χ · γb · h (1) (per pareti di scavo verticali)
conχ =
dove:
γB = peso specifico del terrenoh = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubob = larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tuboK1 = rapporto tra la pressione orizzontale verticale del terreno (vedi tabella seguente)δ = angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella seguente)
Diametro
kg al metro 51
250
65
300
101
350
108
400
173
500
220
600
290
700
361
800
30
Dimensionamento statico
1 - e h
b
2 · · K1 tan δhb
P = γw · π D 2( (
2
γw = 10 kN/m3
2· · K1 tan δ
Tabella valori K1 e ϕ
Variazione di χ nel caso di pareti di scavo non verticali
dove:
β = angolo base scavo
Sovraccarichi statici sul piano campagna ps
I sovraccarichi sul piano campagna sono determinati mediante la relazione:
ps = χ0 · p0 (per pareti di scavo verticali)
con
dove:
p0 = sovraccarico sul piano campagnah = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tubob = larghezza dello scavo in corrispondenza dell'estradosso del tuboK1 = rapporto tra la pressione orizzontale e la pressione verticale del terreno (vedi tabella)δ = angolo d'attrito fra terreno di rinterro e le pareti della trincea (vedi tabella)
L’influenza delle pareti inclinate viene valutata come riportato al punto precedente
3.2.6 Determinazione dei carichi dinamiciIn questa sede si valuta solo l’azione del carico stradale, rimandando a trattazioni specifiche ladeterminazione del sovraccarico da traffico ferroviario o aeroportuale.
La pressione "pt" esercitata sul condotto dal carico stradale è calcolata in base alla teoria di Boussinesq(diffusione di un carico circolare in un semispazio omogeneo e isotropo ed elastico) ed è fornita dallaseguente equazione:
pt= aF · pF · φ
dove:
ScarsaK1 ϕ K1 ϕ K1 ϕ
0÷0,5 0÷1/3 ϕ∗ 0,5 2/3 ϕ∗ 0,5 2/3 ϕ∗
Media Buona
31
Dimensionamento statico
ϕ∗ : minore fra l'angolo d'attrito interno del terreno scavato e quello del terreno di riporto
χ = 1 - + χ ·β β90 90
FA 1 11 + 2 rE
h
3 x Fe
1 + 2 · h · π2 2rA · πPF = · 1 - + ·
2 rA
h
3 52/2/
aF = 1 -0,9
0,9 + 4 · h + h1.1 · dm
2 6
32/
χ0 = 2 · · K1 tan δhb
I simboli precedentemente visualizzati hanno i seguenti significati:
dm = diametro medio del tubo h = distanza fra la superficie stradale e l'estradosso del tuboFA = carico sulla superficie considerata FE = carico sulle superfici circostanti a quella considerata
rE = distanza del baricentro della superficie considerata dal baricentro dei carichi circostantirA = raggio medio equivalente della superficie con carico FA
L'equazione è valida per:
h ≥ 0,5 m dm ≤ 5 m
Nell’equazione φ rappresenta il coefficiente di incremento dinamico e vale:
φ = 1,2 per veicoli tipo q1C e φ = 1,4 per il tipo q1D.
3.2.7 Verifica delle condotteLe tubazioni rigide, come le condotte in gres ceramico, hanno normalmente una rigidezza strutturale moltopiù alta del terreno in cui esse vengono posate. Cosicché, analizzando il sistema tubo-terreno sottoposto ad un complesso di carichi sollecitanti, si riscontrano sui tubi sollecitazioni maggiori di quelle presenti nelterreno immediatamente circostante.E’ per questo motivo che per la verifica delle condizioni di stabilità delle condotte, è necessario conoscerecome le forze sollecitanti derivanti dai sovraccarichi si ripartisccano tra gli elementi a rigidezza diversa (tubi e terreno). A tal fine si definisce fattore di concentrazione "lambda" il rapporto fra la pressione verticaleagente sulla tubazione e la pressione verticale totale media calcolata.Il valore di λ è influenzato dai moduli di deformazione dei terreni attorno al tubo e dalla "sporgenza relativaefficace" (funzione a sua volta delle modalità di appoggio del condotto).
3.2.8 Modulo di deformazione del terrenoI valori dei moduli di deformazione e1 ed e2 sono riportati nella tabella di cui al paragrafo 3.2.3.b. Per quanto riguarda il modulo di deformazione del terreno esistente sotto lo scavo e4, in mancanza divalutazioni attendibili, si assume e4 = 10 · e1.Il valore di "e2" è a sua volta influenzato della larghezza della trincea "b" e della eventuale presenza difalda; pertanto il valore efficace e’2 vale:
e’2 = f · αB · e2
dove:
f varia da 0,75 a 0,9 in presenza di falda e per indice di compattazione variabile da scarso a medio;
αBi = 1 - ( 4 - b/da) · ( 1- αBi ) / 3
αBi = 0 per compattazione molto scarsa αBi = 1/3 per compattazione scarsaαBi = 2/3 per compattazione media αBi = 1 per compattazione buonaIn ogni caso αB deve essere compreso fra 0 e 1 da = diametro esterno tubazione
Veicoli
q1C 180 370 0,153 1,670q1D 60 250 0,132 1,185
FA
[KN]
FE
[KN]
rA
[KN]
rE
[m]
32
Dimensionamento statico
3.2.9 Sporgenza relativa efficaceSi definisce sporgenza efficace il prodotto del diametro esterno da del tubo per un coefficiente "a" funzionedelle modalità di allettamento (appoggio) del tubo. In linea di massima si possono comunque specificare icasi seguenti:
Posa su massetto di cls poco piu’ largo del tubo:
a · da = da + lo spessore del massetto misurato a partire dall'intradosso del tubo (a > 1).
Posa su massetto di cls molto più largo del tubo:
a · da = da - l'altezza della porzione di tubo avvolta dal cls:
Posa in sabbia:
a = 1 ( cioè sporgenza relativa pari al diametro esterno da )
Per tenere conto della deformabilità del terreno, il valore di "a" viene corretto con la seguente formula:
a' = a · e1/e2 > = 0,25
3.2.10 Determinazione del fattore di concentrazioneIl massimo valore del fattore di concentrazione λmax è dato dalla seguente formula:
a' · h/daλmax = 1 +
4 + 2,4 · e1/e4 +(0,55 + 1,8 · e1/e4) · h/da
Il valore del massimo coefficiente di concentrazione λmax è valido nel caso di tubazione in rilevato; più ingenerale si utilizza nei calcoli un fattore λRG dato dalle seguenti relazioni:
- per b/da > 4: λRG = λmax
- per 1 < b/da < 4:
λmax - 1 4 - λλRG = · b/da +
3 3
- per b/da = 1 : λRG = 1
Angoloavvolgimento
2α
90 0,85
120 0,75
180 0,50
a
33
Dimensionamento statico
3.2.11 Verifica a rotturaIn base a quanto esposto nei capitoli precedenti, la pressione complessiva qv agente sul tubo, è data dallaseguente espressione:
qv = λRG · ( χ · γB · h) + pv
dove il coefficiente λRG e χ sono quelli definiti in precedenza.
Il carico totale per unità di lunghezza di tubo vale:
Ftot = qv · da
Ftot è la forza sollecitante la condotta immersa nel terreno e sottoposta ai carichi sopra descritti. Detta forzava confrontata con la resistenza caratteristica del tubo espressa solitamente attraverso il suo carico di rotturaFN , determinato in laboratorio e fornito dalle aziende produttrici. Nelle reali condizioni d’impiego, tuboposato in trincea e rinfiancato, il limite di resistenza della condotta aumenta per effetto delle azioni disupporto del terreno; pertanto la resistenza definitiva della condotta posata nello scavo si ottienemoltiplicando il carico di rottura FN, determinato sperimentalmente con modalità di carico e vincolostandard, per un coefficiente di posa Ez, funzione delle modalità di allettamento del condotto. I valori di Ez sono riportati nella seguente tabella:
Il condotto è staticamente verificato se risulta:
FN · Ez
η = ≥ 1.5Ftot
Una valutazione delle condizioni statica della condotta è possibile farla attraverso le tabelle riportate di seguito dove, in funzione dell’altezza di ricopertura e per varie condizioni di sovraccarico stradale, viene consigliata la sezione di posa che assicuri la stabilità del tubo.
Materiale diallettamento
Sabbia 60 1,59
Sabbia 90 1,70
Sabbia 180 1,80
Calcestruzzo 90 1,80
Calcestruzzo 120 2,20
Calcestruzzo 180 2,80
Angolo di contatto2α
Coeff. di installazione
Ez
34
Dimensionamento statico
Tabella dei coefficienti di installazione Ez.
Per la progettazione completa di una fognatura in gres ceramico (verifica statica e idraulica,computi e disegni dei profili in formato dxf) è disponibile il software ProGres.
Per richiedere: Tel. 035 57 91 11 - [email protected]
SEZIONE DI POSA TIPO
35
Dimensionamento statico
3.2.12 Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69
Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico
Condizioni di installazione
Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59
Legenda
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaiettoe calcestruzzo
calcestruzzo
0
0,50
1
1,50
2
2,50
3
3,50
4
4,50
5
5,50
6
Alte
zza
del r
eint
erro
H (m
)
200
32 40 48 42 48 60 57 60 60
250 300 350 400 500 600 700 800 200
48 60 72 64 80 72 84
250 300 400 500 600 700ø nominale (mm)
Carico di Rottura (kN/m)
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69
Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico
Condizioni di installazione
Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59
Legenda
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaiettoe calcestruzzo
calcestruzzo
200
32 40 48 42 48 60 57 60 60
250 300 350 400 500 600 700 800 200
48 60 72 64 80 72 84
250 300 400 500 600 700ø nominale (mm)
Carico di Rottura (kN/m)
36
Dimensionamento statico
0
0,50
1
1,50
2
2,50
3
3,50
4
4,50
5
5,50
6
Alte
zza
del r
eint
erro
H (m
)
3.3 Controllo delle deformazioni del sistema - aspetti geotecnici
Il complesso delle condotte e dei manufatti (i pozzetti) installati nel sottosuolo, può subire nel tempo unadeformazione dovuta essenzialmente a cedimenti o assestamenti del terreno in cui la struttura si trova. Sullascorta di queste considerazioni, diventa necessario controllare la stabilità del terreno, in cui si posano tubi ecamerette, ed eventualmente intervenire per migliorarne la risposta meccanica e limitarne i cedimenti. Il problema della stabilità del terreno di posa, comune a tutti i tipi di condotte, è essenzialmente legato allasua natura ed alla presenza in esso dell’acqua di falda. Ovviamente in relazione alla caratteristica dellatubazione potranno essere adottati degli interventi appropriati.
3.3.1 Presenza della falda nel terreno
La presenza della falda nel terreno comporta:• Una variazione dei parametri geotecnici;• L’insorgenza di sollecitazioni aggiuntive sul tubo.
37
Gestire la falda
Effetto della variazione deiparametri geotecnici
Azioni per limitarne gli effetti
Diminuzione della capacità portante del terreno
Riduzione delle tensioni massime sotto il tuboStabilizzazione del terreno di posaScarico su strati a portanza maggiore
Aumento dei cedimentiAbbassamento delle pressioni interstizialiScelta di condotte compatibili con cedimenti
Diminuzione della costipazionedegli inerti
Aumento dell’energia meccanica fornitaUso della baulettatura in geotessutoUso di inerti a granulometria assortita e a spigoli vivi Impiego di condotte non deformabili
Sollecitazioni aggiuntive sul tubo
Azioni per contrastare le sollecitazioni indotte dalla falda
Spinta di galleggiamento
Altezza di copertura adeguataCondotte più pesantiImpiego del ripartitore di spintaCurare la sistemazione del rinterro
Sollecitazione radiale (buckling)
Condotte ad elevata rigidezza anulareCondotte ad elevato spessore
3.3.2 Metodologia di valutazione delle condizioni di posa ed ipotesi di intervento in presenza di faldaNelle tabelle seguenti sono descritti i comportamenti e le azioni da intraprendere in relazione ai vari tipi diterreno, nelle diverse fasi di lavorazione comprese nella posa in opera delle condotte. E’ una discretizzazioneche deve essere integrata con la propria esperienza e completata con maggiori informazioni sulle condizionidi lavoro presenti nello specifico cantiere.
Tipo di terreno Ghiaia Sabbia Limo Argilla
Dimensione (mm)
Protezione scavo No/Si
Blindo Palanc./Blindo Palanc./Blindo Palanc./Blindo
Nessuno gravità Pozzo/wellpoint Wellpoint Nessuno
SiScorrimento Sottoscorrimento
Sottoscorrimento/Sifonamento
Sottoscorrimento/Sifonamento
NoNo a T0=altiSi a T∞=alti
Si a T0=altiSi a T∞=alti
Si a T0=bassiSi a T∞=alti
Al piano di posa
A scavo asciutto
• Sabbia GrossaAl piano di posa• Sabbia Fine20, 30 cm sotto ilpiano di posa
• Sabbia GrossaA scavo asciutto• Sabbia FineAttende re discesaacqua interstiziale
50 cm sotto ilpiano di posa
Attendere discesaacqua interstiziale
Al piano di posa(eliminazioneacqua da orizzontipermeabili)
A scavo asciutto
Si Si Si
Tipo di protezione
Tipo drenaggio
Stabilità scavo
Cedimenti
Livello daraggiungere con la falda drenata
Inizio posa
A scavo chiuso
• Sabbia GrossaA scavo asciutto• Sabbia FineGraduale
Ritardato sebonificato il pianodi posa con leganti
Ritardato sebonificato il piano di posa con leganti
Momento per farrisalire il livello difalda
70÷2 2÷0.02 0.02÷0.002 <0.002
DescrizioneComportamento
Interventi sulla falda
Tipo di terreno Ghiaia Sabbia Limo Argilla
Dim.
Letto di posa
Rinfianco
Sabbiaghiaietto
Sabbiaghiaietto
• Geotex+ghiaietto• Geocomp+ghiaietto
Sabbiaghiaietto
• Sabbia/ghiaietto• Geotex+ghiaietto
Tubo rigidoNicchia perbicchiere
Nicchia/bicchiereNicchia/bicchiere Nicchia/bicchiere
Tubodeformabile
Pozzetti
Sn elevatoa t∞
Guarnizionitenuta.Tronchetti dicoll.
Sn elevato a t∞Rigidezza long. costanteGiunto comp. con lerotazioni
Guarnizioni di tenutaGiunzione a rotazioneTronchetti di coll.
Sn elevato a t∞
Guarnizioni di tenutaTronchetti di coll.
Sn elevato a t∞
Guarnizioni di tenutaGiunto a rotazioneTronchetti di coll.
• Sabbia GrossaGhiaietto• Sabbia Finegeotex+ghiaiettoGeocomp + ghiaietto
• Geotex+ghiaietto• Geocomp+ghiaietto• Geocomp+ghiaietto+bauletto geotex• Geocomp+griglia+ghiaietto+baulettogeotex e ghiaietto
• Geotex+ghiaietto• Geocomp+ghiaia+ghiaietto• Geocomp+ghiaia+bauletto geotex eghiaietto• Geocomp+griglia+ghiaia+bauletto geotexe ghiaietto
70÷2 2÷0.02 0.02÷0.002 <0.002
Interventi sul terreno
Prescrizioni sul sistema
38
Gestire la falda
3.4 Le sezioni di posa tipo
39
Sezioni di posa
Letto di appoggio in ghiaiettoEZ=1,59
TappetinoBinder 8 cm
Variabile
Fondazione stradale
2 DN
Tubo in gresUNI EN 295
Letto di appoggioin ghiaietto
Rinterro con risulta
10+ 1 DN10
Letto di appoggio in ghiaietto + rinfiancoEZ=1,8
TappetinoBinder 8 cm
Variabile
Fondazione stradale
2 DN
Tubo in gresUNI EN 295
Letto/rinfiancoin ghiaietto
15
Rinterro con risulta
10+ 1 DN10
Letto di appoggio in calcestruzzoEZ=2,20
TappetinoBinder 8 cm
Rinterro con risulta
Variabile
Fondazione stradale
Rinflancoin ghiaietto
Tubo in gresUNI EN 295
15
Letto di appoggiocalcestruzzo 10+ 1 DN
10
2 DN
Letto/colmata in calcestruzzoEZ=2,80
TappetinoBinder 8 cm Fondazione stradale
Rinterro con risulta Variabile
Tubo in gresUNI EN 295
Letto di appoggioin ghiaietto
Rinfiancoin calcestruzzo
2 DN
10+ 1 DN10
40
Sezioni di posa
Letto di posain sabbia o ghiaietto
CASSEFORME METALLICHE
Variabile
2 DN
Posa con casseforme autoaffondanti
4. La posa delle condotte con la tecnologia microtunnelling
Il metodo per la posa in opera di condotte fognarie con microtunnelling consiste nel fare avanzare a spintatubazioni rigide di qualsiasi diametro dentro una microgalleria realizzata nel sottosuolo da una particolaretesta di avanzamento, a ruota fresante, teleguidata. Lo stato di avanzamento della tubazione ed i vari parametri di spinta sono costantemente tenuti sottocontrollo da un sistema computerizzato, garantendo cosí la massima precisione in qualsiasi terreno si operi.
4.1 Introduzione
Le sempre maggiori difficoltà di posa in opera dei collettori fognari, soprattutto in ambito urbano, hannofatto si che da molti anni, in Europa e nel resto del mondo, si utilizzi sempre più la tecnica delmicrotunnelling in alternativa alla tradizionale tecnica della trincea aperta.La metodologia, ormai consolidata, deriva direttamente dalla tecnologia utilizzata per la realizzazione dellegallerie. Attualmente la Germania è il paese europeo che detiene il primato di condotte posate senza scavo:dal 1997 sono stati posati circa 800.000 m di tubo in gres. La prima realizzazione è stata fatta nel 1981,nell'ambito del programma microtunnelling per la città di Amburgo.
La crescente importanza del metodo di posa microtunelling è confermata dal fatto che in Italia,recentemente, è stata creata una categoria specifica inerente la costruzione e la manutenzione di qualsiasiopera interrata mediante l'utilizzo di tecnologie di scavo non invasive (Categoria OS 35).
Testa di perforazione
Massima distanza con un’unica spinta
LaserTubi a spinta
Livello di falda
Pozzettod’arrivo
Pozzettodi spinta
Macchinadi spinta
Recuperomateriale
Containerdi controllo
41
Microtunnelling
Principali lavori svolti in Italia: www.gres.it - sezione microtunnelling.
4.2 Descrizione del sistema
La realizzazione di condotte fognarie con il sistema microtunnelling prevede la costruzione di due pozzi,chiamati di spinta o di partenza e di arrivo o di ricevimento. Dal pozzo di partenza comincia la fase diperforazione a sezione piena mediante una testa fresante cilindrica detta scudo o microtunneller. Lo scudo cilindrico fresante ha frontalmente degli scalpelli ruotanti, rulli o dischi, la cui dimensione è sceltain base al diametro del tubo ed alla morfologia del terreno. Subito dietro la testa fresante, che ha undiametro pari a quello della condotta, vengono posti direttamente i tubi di gres, montati in successione conl’avanzamento della perforazione.La spinta di avanzamento è fornita mediante l'azione di martinetti idraulici montati su un telaio meccanico e viene applicata sull’ultimo tubo; da questo, a risalire, la spinta arriva alla testa fresante. La direzione di avanzamento è costantemente monitorata e teleguidata a distanza da un sistema laser che consente di evidenziare tempestivamente eventuali deviazioni.Nel caso si rilevi uno scostamento è possibile correggere la traiettoria, agendo sulla inclinazione della testafresante e sulla spinta dei martinetti idraulici azionabili singolarmente. Il sistema di avanzamento richiedenotevoli forze di spinta ed è per questo motivo che i tubi impiegati nel microtunnelling devono essere rigidie dotati di notevoli prestazioni meccaniche.Tutti i sistemi di controllo e comando si trovano fuori del pozzo di spinta e solitamente sono installati in uncontainer posto in prossimità della cameretta di partenza.
4.3 Vantaggi del microtunnelling rispetto ai metodi di posa tradizionali
Rispetto alla posa in opera, il microtunnelling offre notevoli vantaggi operativi e di sicurezza di esecuzioneche spesso giustificano ampiamente il maggior costo della realizzazione di questa tecnica di posa.
Un elenco sommario evidenzia:• Nessuna rottura del manto stradale, nessun ripristino necessario; • Nessun spostamento o intervento su sottoservizi esistenti; • Nessun danno, durante la lavorazione, alle strutture vicine; • Possibile riduzione del numero delle stazioni di sollevamento; • Nessuna interferenza con l’acqua di falda; • Non necessita l'attenzione prestata per la posa di tubazioni a cielo aperto
(impiego di inerti, ripristino, palancole);• Limitazione della pericolosità del cantiere (riduzione degli oneri derivanti da legge 626, 494, etc); • Drastica riduzione del materiale di scavo, limitando quindi il problema dello smaltimento; • Possibilità di lavorare in qualsiasi condizione climatica; • Nessuna alterazione della compattazione originaria del terreno; • Non disturba attività commerciali e sociali vicino al cantiere; • Non si interrompe il traffico veicolare.
4.4 Caratteristiche tecniche delle condotte in gres per microtunnelling
4.4.1 Dimensione dei pozziLe dimensioni dei pozzi di spinta e di arrivo variano in relazione al diametro delle condotte. I pozzi, realizzatispesso con elementi auto-affondanti, possono avere una pianta circolare o rettangolare e raggiungono lemisure citate nello schema seguente:
42
Microtunnelling
Diametro condotte
< 300 mm
> 300
Diametro 2,00
Diametro 3,20
Diametro 2,00
Diametro 2,50
Pozzo di spinta Pozzo di arrivo
4.4.2 Lunghezza di spintaLa lunghezza della tratta di spinta è sensibilmente variabile e dipende dalla natura dei terreni e dal diametrodella condotta. Nella tabella seguente sono indicate le lunghezze di spinta in funzione delle quali il sistemamicrotunnelling diventa economico.
Tra il pozzo di spinta e quello di arrivo a volte si può interporre un pozzo ausiliario che permette di allungarela spinta utile.
4.4.3 CondotteLe condotte in gres per microtunnelling differiscono da quelle per la posa tradizionale nello spessore,decisamente maggiore per sopportare la spinta di avanzamento, e per l’assenza del bicchiere di giunzione.Di fatto le condotte per microtunnelling hanno un giunto a manicotto senza risalto esterno sul mantello deltubo per rendere possibile la posa a spinta. Il manicotto può essere realizzato in elastomero e polipropilene(diametri piccoli) e in acciaio inossidabile per i diametri maggiori.Di seguito viene allegata la scheda tecnica delle caratteristiche delle condotte in gres ceramico da impiegarenella posa con il metodo microtunnelling.
DN 250 60 - 80 120
DN 300 60 - 90 120
150
150
150
160
170
250
70 - 100
80 - 120
80 - 120
80 - 120
80 - 120
80 - 120
DN 400
DN 500
DN 600
DN 700
DN 800
DN 1000
Diametro condotte[mm]
Lunghezza di spinta[m]
Lunghezza massima realizzata[m]
43
Microtunnelling
e
l1
d1 d3 dM dK
bK
Direzionedi spinta
e bK
l1
d1 d3 dM dKDz
Sk
Direzionedi spinta
e
l1
d1 d3 dM dK
bK
Direzionedi spinta
Tubi a spinta DN 150
DNmm
Dimensioni dei tubi
d1 d3 dM dK bK
Dimensioni dei tubi
d1 d3 dM
Manicotto Lunghezza nominalel1
Estremità fresatae
Spinta massima ammissibile PesoKg/mF1(1) kN F2(2) kN
150 150±2 186±2 213 +0/-4 207±1 103±1 997±2 50 +3/-1 170 210 36
DNmm
Manicotto
e dk±1 bk±1,5 Sk±0,2 Dz±1
Lunghezza nominalel1±1
Spinta massima ammissibileF2(1) kN
PesoKg/m
200 200±3 244±2 276+0/-6 50+3/-1 267,8 103 1,5
1,5
2,0
2,0
2,5
4 996±2 350 60
105
125
240
295
250 250±3 322+0/-1 360+0/-6 50+3/-0 342,8 106 5 995 - 1.995 810
300 300±5 374+0/-1 406+0/-10 50+3/-0 395,8 106 5 995 - 1.995 1.000
400 400±6 517+0/-1 556+0/-12 50+3/-0 538,0 111±2 10(2) 990 - 1.990 2.200
500 500±7,5 620+0/-1 661+0/-15 55+3/-0 639,5 127±2 16(2) 984 - 1.984 2.700
Tubi a spinta da DN 200 a DN 500 con giunto tipo 1
Dimensioni dei tubi
d1 d3+0/-1 dM
DNmm
Estremità fresata
e ±2
Bicchiere Anello intercalare in legno Lunghezza nominale
l1±1
Spinta massimaammissibile
F2(1) kN
PesoKg/mdK±1 SK±0,2 bK±1 dz±1 dza±1 dzi±1
600 600±9 723 766+0/-18 70 731
700 700±12 827 870+0/-24 70 837
800 800±12 921 970+0/-24 70 931
1.000 1.056±15 1.218 1.275+0/-30 70 1.230
1.200 1.253±18 1.408 1.475+0/-36 70 1.422
3
4
4
5
6
143 19
19
19
19
19
713
816
911
1.208
1.397
615 1.981 3.100 350
434
507
855
990
3.300
3.700
5.700
6.400
1.981
1.981
1.981
1.981
715
823
1.077
1.277
143
143
143
143
Tubi a spinta da DN 600 a DN 1200 con giunto tipo 2 con anello di precompressione
(1) F1 resistenza alla spinta in caso di registrazione manuale, valori di sicurezza 2 e 2.(2) F2 resistenza alla spinta in caso di registrazione e controllo automatico, valore di sicurezza 2 e 1,6.
(1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6. (2) Anello intercalare in legno.
(1) F2 forza di spinta massima con controllo e registrazione automatica, valori di sicurezza 2 e 1,6.
Dimensioni in mm
Dimensioni in mm
Dimensioni in mm
44
Microtunnelling
5. Suggerimenti per la posa in opera di condotte in gres
Effettuate le scelte preliminari e conclusa la fase di progettazione, si passa alla fase realizzativa dell’opera,nella quale le operazioni di cantiere assumono un’importanza decisiva per la qualità dell’opera costruita.Per completare questa seconda parte del manuale, dedicata al cantiere, abbiamo fatto tesoro della nostraesperienza acquisita sul campo.
Da più di 15 anni, infatti, Società del Gres dispone di un Servizio di Assistenza Tecnica in Cantiere (STAC),che supporta le aziende posatrici nelle fasi di posa in opera e collaudo.
Analizzando 10 anni di rapporti effettuati dal Servizio Assistenza Tecnica in Cantiere dopo ogni visita,abbiamo avuto modo di individuare sia le “best practice”, ossia le migliori modalità di gestione del materialein cantiere, sia alcune “cattive abitudini”.
Per ogni fase della lavorazione, con l’ausilio di fotografie* scattate in diversi cantieri, abbiamo raccolto leprincipali indicazioni seguendo le quali è possibile ottimizzare le fasi di posa delle tubazioni in gres e deglielementi complementari (pozzetti), assicurando, al contempo, rapidità di esecuzione, sicurezza e qualitàdell’opera consegnata.
Le fasi fondamentali di posa in opera delle condotte sono state descritte seguendone la normalesuccessione:
• La movimentazione del materiale• La realizzazione della trincea di posa• La formazione del letto di appoggio• La posa dei tubi• Il rinfianco dei tubi• Il rinterro dei tubi
Per ogni fase analizzata sono elencate le principali operazioni da eseguire e una serie di consigli pratici.
Quanto appresso suggerito tende alla realizzazione dell’opera a perfetta regola d’arte garantendo lecondizioni di sicurezza per le maestranze impiegate.
Come nei precedenti capitoli, si ricorda che l’intenzione di questo manuale è quella di mettere adisposizione del lettore le competenze tecniche di Società del Gres, acquisite in anni di esperienza, fornendocosì informazioni complementari a quelle che il realizzatore dell’opera ha già nel suo bagaglio culturale.
* Le fotografie presenti nelle successive pagine non sono state scattate da professionisti in studi attrezzati, bensì sonostate scattate direttamente in cantiere dai tecnici di Società del Gres.Per questo motivo alcune immagini hanno qualità e definizione compatibili con le reali situazioni dei cantieri.
45
Suggerimenti per la posa
Imballaggio
Ømm100 - 1,00 49 900 49125 - 1,00 36 830 36
37,537,52432
24/3213,5/18/2418/24/32
1818
8/12/188/12/18
8/12108
7,57,56
7,555-
150 34 1,50 25 950150 40 1,50 25 1.130200 160 1,50 16 950200 160 2,00 16 1.200200 240 2,00 12/16 1.150250 160 1,50 9/12/16 750/1.000/1.300250 160 2,00 9/12/16 1.000/1.350/1.800250 240 2,00 9 1.400300 160 2,00 9 1.200300 240 2,00 4/6/9 850/1.250/1.900350 160 2,00 4/6/9 2.000400 120 2,00 4/6 870/1.300400 160 2,50 4 1.380400 200 2,00 4 1.250 500 120 2,50 3 1.300 500 160 2,50 3 1.730600 95 2,00 3 1.350600 95 2,50 3 1.650700 L 2,50 2 1.470800 L 2,50 2 1.800
1000 120 2,00 - -
ClassekN/m2
Lunghezzam
Numero tubiper pallet
Peso in kgper pallet
Lunghezza complessivaper pallet
46
Scarico e movimentazione
Cinghie
Scarico con forche
Consigli: Per questo tipo di movimentazione, per motivi di sicurezza, si sconsiglia di impiegare le catene.
Tabella 4
5.1 Movimentazione del materiale
5.1.1 Scarico del materiale
Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie; in alternativa può essereutilizzato un elevatore telescopico (carro con forche). In ogni caso impiegare un mezzo idoneo al peso delpallet (vedi tabella 4).
5.1.2 Lo sfilamento lungo lo scavoCon lo sfilamento si dispongono i pallet e/o le condotte lungo la trincea di posa per la preparazione alsuccessivo calo nella trincea.
Operazione da eseguire: Depositare i pallets su di un’area possibilmente piana, pulita e che non sia diintralcio per le successive operazioni di cantiere.
Se per esigenze di cantiere non fosse possibile sfilare i pallets lungo lo scavo e fosse necessario appoggiarele tubazioni per terra, prima di ciò, sollevarne le guarnizioni della punta mediante un supporto di legno.
Sfilamento pallets Sfilamento pallets
InizioPosa
Sviluppo lineare pallet [m] Sviluppo lineare pallet [m] Sviluppo lineare pallet [m]
Posizione ottimale pallet
Corretto appoggio su travetto
47
Scarico e movimentazione
Consigli: Evitare di stoccare i pallets vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire possibili cedimenti della parete della trincea e caduta delle tubazioni nello scavo. Al fine di ottimizzare lesuccessive fasi, se possibile, sfilare i vari pallets ad una distanza reciproca pari allo sviluppo in metri lineari delletubazioni in essi contenuti. (Vedi tabella precedente e disegno seguente).
5.2 Movimentazione del tubo
E’ l’operazione che consente di prelevare il tubo per spostarlo, sfilarlo lungo a trincea o calarlo nello scavo.
Operazione da eseguire: Per la movimentazione, è possibile utilizzare una cinghia omologata con nodoscorsoio (cinghia a strozzo), in alternativa una forca in ferro opportunatamente rivestita in gomma oppure una pinza meccanica.
Corretta posizione della cinghia
48
Movimentazione
Forca in ferro
Consigli: In caso di uso di cinghia, posizionarla nel punto mediano del tubo.
Consigli: Prevedere delle protezioni in gomma sulle forche.
Consigli: In ogni caso, qualunque attrezzatura si utilizzi, eseguire la movimentazione a velocità moderata,evitando eccessive oscillazioni.
Pinzameccanica
5.3 Realizzazione della trincea di posa
Nella maggioranza dei casi le condotte vengono posate in uno scavo praticato nel terreno. Il fondo dellatrincea raggiunge una quota di scavo data dalla quota del fondo del tubo più lo spessore del letto di posa.Le pareti della trincea possono avere una inclinazione diversa da quella verticale.
5.3.1 Esecuzione dello scavoE’ l’operazione che consente la realizzazione della trincea di posa.
Operazione da eseguire: Procedere allo scavo della trincea preferibilmente con benna senza denti.
5.3.2 Armatura dello scavoIn relazione alla stabilità del terreno e in funzione della profondità di posa, proteggere le pareti dello scavocon armature idonee.
• Protezione a mezzo di blindo-scavo
49
Trincea di posa
Blindo-scavo
Operazione da eseguire: Inserire il blindo-scavo prima delladiscesa dell’uomo in trincea. Calare il blindo-scavo sino al fondo della trincea.Per le successive movimentazioni:• Sollevarlo sempre sopra l’estradosso del tubo; • Traslarlo nello scavo;• Calarlo nella nuova posizione.
Consigli: Utilizzare una larghezza di scavo appropriata che tengaconto dello spessore delle armature Blindo-scavo.(Larghezze minime a pag. 29)
Consigli: In ogni caso, assicurare un fondo scavo regolare e con terreno fermo.
Consigli: Evitare di trascinare il blindo nella trincea senza averlo prima sollevato al di sopra della quota del tubo.
• Protezione a mezzo di palancole ad infissione (tipo larsen).
In alternativa o per problemi specifici (vedi la falda) lo scavo può essere protetto con palancole tipo “Larsen”.
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Trincea di posa
Traccia prescavo Infissione delle palancole
Sollevamento del blindo-scavo
Operazione da eseguire: • Tracciare il pre-scavo;• Infiggere le palancole a mezzo maglio battente;• Terminata l’infissione della doppia fila, procedere
allo scavo.
Consigli: Per profondità di scavo molto elevataprevedere eventuali controventature.
Palancole “Larsen”
5.3.3 Abbassamento della falda In presenza di acqua di falda, l’operatività della posa viene compromessa se non si provvede ad abbassarne illivello al disotto del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica sezione dei suggerimenti per laprogettazione).
Operazione da eseguire:Procedere all’aggottamento dell’acqua con pozzi drenanti o aghi infissi (Well Point). In caso di Well Point in funzione dell’altezza di falda e della stratigrafia del terreno, individuare:• La modalità di infissione degli aghi (trivellazione meccanica vedi foto) o mediante inversione
funzionamento aghi;• La distanza dallo scavo delle file di aghi;• Il passo di infissione delle punte drenanti.
5.3.4 Scelta del Well Point Scegliere la punta del Well Point in funzione del tipo di terreno da drenare
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Abbassamento falda
Aghi per sabbia o per ghiaia
Filtro per sabbia
Filtro per ghiaia
Operazione da eseguire: Nell’uso dei Well Point individuare iltipo di punta adatta al terreno dadrenare.
Consigli: Se il terreno è molto finepredisporre un filtro in ghiaia attornoalla punta Well Point.
Trivella per infissione
Consigli:1 Evitare di aprire trincea di lunghezza eccessiva, per diminuire il flusso di acqua drenato; 2 Procedere nello scavo e nella posa da valle a monte. In caso di posa da monte a valle si rischia
di avere la zona di posa costantemente allagata. 3 Predisporre un sistema di scarico del pozzetto a valle.
5.4 Formazione del letto di appoggio
Tutte le condotte hanno bisogno di un “letto” di posa uniforme e in grado di assicurare un appoggiocontinuo. Questa condizione si può realizzare con l’impiego di inerti appropriati e opportunamente livellatisul fondo dello scavo.
5.4.1 Letto di posa in assenza di faldaCon riferimento alla specifica sezione delle linee guida per la progettazione
• Realizzazione letto di posa in ghiaietto o sabbione
Operazioni da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometriaappropriata (ghiaietto /sabbione) di altezza opportuna (normalmente 10 cm + 1/10 DN) e livellarlo secondola pendenza dovuta. Non usare materiale misto con presenza di terreni plastici o organici.
• Realizzazione letto di posa in calcestruzzo
Operazione da eseguire: Nel caso di impiego del letto in cls, usare un impasto con la consistenza a terraumida (poca acqua).
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Letto di posa
Letto in ghiaietto
Letto e rinfianco in calcestruzzo umido
Letto in calcestruzzo
Consigli: Evitare l’impiego di:• Inerti a granulometria troppo grande poiché sono difficilmente sagomabili e rischiano di provocare carichi puntuali.• Inerti troppo fini e/o polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non supportare il tubo.
Consigli: Evitare l’impiego di calcestruzzo troppo liquido che non sorreggerebbe adeguatamente le tubazioni.
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Letto di posa
Posa su massetto indurito:pericolo carichi concentrati
Letto in ghiaia su massetto in calcestruzzo
Consigli: Per ottimizzare la posa si consiglia di evitare di:• Posare le condotte su fondo scavo allagato senza aver creato un letto drenante (vedi foto);• Usare inerti di piccole dimensioni in quanto potrebber essere successivamente dilavati;• Usare mattoni o travetti da mettere sotto le tubazioni per sollevarle dall’acqua presente nel fondo scavo.
Letto in ghiaia congeotessuto
Consigli: Nel caso di impiego del letto in calcestruzzo evitare l’appoggio diretto sul massetto indurito.In tal caso, formare un letto di posa in ghiaietto di spessore sufficiente a formare la tasca sotto il bicchiere.
5.4.2 Letto di posa in presenza di faldaLe operazioni appresso descritte devono essere poste in atto successivamente alle indicazioni relativeall’abbassamento del livello della falda (vedi paragrafo 5.3.3). In linea generale in caso di posa in falda è necessario:• Verificare le caratteristiche e la consistenza del naturale piano di appoggio (fondo dello scavo). • Seguire le prescrizioni progettuali per l’eventuale bonifica del piano di appoggio.
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Letto con falda
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile (terreno ghiaioso di grossa granulometria)
Operazione da eseguire: Bonificare il piano di posa con un fondo in ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 15 cm)quindi realizzare il letto di posa in ghiaino (3÷15 mm; spessore s = 10 cm).
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno stabile (compatto e coesivo)
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con ghiaia/ghiaino (10÷25 mm; spessore s = 15 cm).
Dopo la bonifica con ghiainoPrima della bonifica
Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia.
Consigli: Valutare l’impiego di geotessuto.
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Letto con falda
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno limoso
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con strato di ghiaia/breccia (25÷50 mm; spessore s = 15 cm)piú strato ghiaino (5÷15 mm; spessore s =15 cm) con riferimento alla specifica sezione delle linee guida perla progettazione.
• Formazione del letto di posa in caso di limi “liquidi”
Operazione da eseguire: In aggiunta a quanto visto nel punto precedente, rivestire il fondo e le paretidello scavo nella zona del tubo con foglio di geogriglia o geotessuto.
Ghiaino
Breccia
Consigli: Valutare l’opportunità dell’impiego del geotessuto/geogriglia.
• Formazione del letto di posa in falda in caso di terreno non portante (Es. Torba)
Operazione da eseguire: Realizzare il letto di posa con una strato di ghiaia/breccia (20÷50 mm; spessore s = 15 cm),piú soletta di allettamento in calcestruzzo (spessore s = 15 cm), piú letto di posa in ghiaino ( 3÷15 mm; spessore s = 15cm). Oppure: stendere un telo di geotessuto, piú strato di ghiaia (15÷40 mm; spessore s = 10 cm), piú geocompostotriplo strato, piú letto e rinfianco in ghiaino (3÷15 mm) e chiusura a bauletto del geotessuto (vedi disegno seguente).
Consigli: Nel caso sia impiegata la soletta in calcestruzzo, attendere il tempo di presa del calcestruzzo (ca 3÷4 h).
5.4.3 Controllo della livelletta del letto di posa
Prima della posa della condotta il letto di posa deve essere allineato secondo la pendenza assegnata dal progetto.Questa operazione può essere eseguita con:• Controllo livelletta mediante laser;• Controllo livelletta mediante staggia.
• Controllo livelletta mediante laser
Operazione da eseguire: Impostare la pendenza della sorgente laser e verificare che il raggio colpisca il bersaglio.
Consigli: Eseguire la verifica frequentemente, tenendo in considerazione l’assestamento del letto di appoggio sotto il peso del tubo.
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Letto con falda
Bersaglio
Ghiaino(3÷15 mm)
Ghiaia (15÷40 mm - spessore 10 cm)
Geocomposto a triplo strato
• Controllo livelletta mediante staggia
Operazione da eseguire: Mettere le “reggette” a pendenza e tirare il piano con la staggia.
5.5 Posa delle condotte
Con la “posa delle tubazioni” si identificano tutte le operazioni necessarie all’assemblaggio dei tubi,secondo la pendenza assegnata, al collegamento ai pozzetti e a tutti gli altri manufatti.
5.5.1 Calo del tubo in trincea
Operazione da eseguire: • Realizzare la nicchia per l’alloggiamento del bicchiere nel letto di posa.• Prelevare la tubazione dal pallet o dalla zona di stoccaggio nel momento in cui si comincia l’effettiva posa. • Calare la tubazione nello scavo. • Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare il giunto in PLU del bicchiere del tubo già posato con
lubrificante specifico (vedi tabella seguente).
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Posa delle condotte
Staggia
Pulizia giunto
Pulizia elubrificazione giunto bicchiere
Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calonello scavo. Se per eccezzionali esigenze di cantiere fosse necessario procedere alla posa da monte a valle,montare i tubi con il bicchiere verso valle.
5.5.2 Innesto del tubo per diametri piccoli
Operazione da eseguire:• Avvicinare la punta del tubo al bicchiere. • Pre-inserire la punta del tubo nel bicchiere
curandone la centratura. • Innestare il tubo e mandare a fondo battuta
mediante una leva.
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Posa delle condotte
Leva per infilaggio manuale sino a DN 300
Specifiche tecniche del lubrificante
Sapone naturale con 30% di potassio e senza solventi a base di petrolio.
È fornito in soluzione emulsionata a base d’acqua.
Eccellente lubrificante completamente solubile in acqua e biodegradabile,la cui azione non risulta aggredibile dalle acque reflue di passaggio nelle giunzioni, in quanto conserva le sue proprietà caratteristiche per un periodo di lunga durata.
Il lubrificante è confezionato in barattoli di 1 kg.
DN
Quantità di tubi trattati per Kg di lubrificante
300
N° 25
400
18
500
14
600
11
700
10
800
8
1000
6
Innesto tramite leva manuale
Max ø 300 mm
Travetto perripartire lo sforzo
5.5.3 Innesto del tubo per diametri superiori a DN 250 mm
Operazione da eseguire: L’innesto del tubo può essere eseguito con diverse attrezzature e metodologie.
• Innesto con l’uso della benna dell’escavatore.
• Innesto con l’uso di cinghia
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Posa delle condotte
Innesto tramite benna
Innesto tramite cinghia
Innesto tramite pinza
• Innesto con l’uso di pinza da movimentazione
Consigli: Al fine di distribuire uniformemente lo sforzo, interporre sempre una tavola in legno fra benna e tubo.
Consigli: Indipendentemente dal mezzo impiegato, dopo l’innesto verificare il corretto inserimento della punta nelbicchiere, nonché la completa penetrazione.
5.5.4 Verifica della pendenza del tubo
Dopo l’accoppiamento delle condotte; è necessario effettuare, su ogni singolo tubo posato, la verifica dellapendenza di scorrimento ed effettuare le eventuali correzioni.
La verifica della pendenza di scorrimento può essere fatta con diverse metodologie.
• Verifica effettuata con livellata
Consigli: Calibrare lo spessore del tacchetto in funzione della pendenza da assegnare alla condotta e verificare che il tubo sia “in bolla”.
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Verifica pendenza
• Verifica effettuata con il laser
Sorgente laser posta nelpozzetto
Uso del livello con“tacchetto a spessore”
Bersaglio da centrare con ilraggio dalla sorgente
Consigli: Con il laser, ricordarsi di impostare la pendenza del raggio sulla sorgente.
5.6 Rinfianco delle condotte
E’ l’operazione che serve per riempire la zona della trincea attorno al tubo fino all’estradosso dello stesso. Il rinfianco è importante al fine della stabilità del tubo.
5.6.1 Riempimento dello scavo nella zona attorno al tubo
Operazione da eseguire: Rinfiancare con materiale previsto da progetto, preferibilmente con ghaietto(10÷25 mm). In caso di riutilizzo del materiale di risulta dello scavo, eliminare i trovanti di maggioridimensioni. Sistemare il materiale di rinfianco, riempiendo tutti i vuoti sotto ed intorno al tubo.
Consigli: • Verificare se il materiale di risulta dallo scavo contenga terreno organico e/o plastico non adatto ai rinterri;• Durante le fasi di riempimento, al fine di mantenere pulito l’interno del tubo posato, si consiglia di chiudere
temporaneamente il bicchiere mediante un pannello in legno (vedi immagine).
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Rinfianco
Rinfianco in ghiaietto
Letto e rinfianco in ghiaietto
• Rinfianco in calcestruzzo
Nei casi estremi ove è necessario l’impiego di calcestruzzo, dare il tempo a questo di raggiungere laresistenza desiderata.
Consigli: In caso di presenza di falda, se si usa il bauletto di calcestruzzo, lasciare il tempo a questo di fare presa(4÷5 h), prima di fare risalire la falda.
5.7 Riempimento della trincea
Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto, opportunamente costipato per evitare le deformazionieccessive del piano stradale. In caso di rinfianco in calcestruzzo non indurito evitare di sovraccaricaredirettamente la traccia della trincea (utilizzare delle piastre metalliche).
Rete elettrosaldata
Rinfianco incalcestruzzo
6. Operazioni complementari
6.1 Posa in opera dei pozzetti
La posa in opera dei pozzetti costituisce, dopo la posa delle condotte, la fase più importante nellacostruzione di un impianto fognario. Porre la massima attenzione alla scelta e alla installazione dellecondotte trascurando la perfetta esecuzione del montaggio dei pozzetti produce comunque un impianto diqualità incerta e che potrebbe andare incontro a grossi problemi funzionali e di manutenzione.
In maniera del tutto simile a quella delle tubazioni, la posa in opera dei pozzetti prevede:• La movimentazione del materiale;• La realizzazione della scavo di posa;• La formazione del letto di appoggio;• La posa del pozzetto;• Il rinfianco ed il rinterro del pozzetto.
Quanto riportato nelle schede seguenti, fa riferimento alla installazione di pozzetti prefabbricati incalcestruzzo; ovviamente la validità dei suggerimenti può essere facilmente estesa a manufatti prefabbricaticostruiti con altri materiali. Nel caso dei pozzetti gettati in opera l’operatività cambia radicalmente e deveessere affrontata con l’esperienza per la costruzione di manufatti in calcestruzzo armato; in questa sede taleprocedura non viene considerata.
6.1.1 Movimentazione del materiale
• Scarico del materiale
Per lo scarico e la movimentazione è possibile utilizzare un escavatore con cinghie o funi. In alternativa ilpozzetto può essere sollevato con il braccio della gru da autocarro.
Operazione da eseguire: Controllare il peso degli elementi e usare un dispositivo di sollevamentoadeguato al carico. Agganciare l’elemento di base con golfari o ganci “certificati” collegati a cinghie o funi.Movimentare l’elemento di rialzo mediante barra di sollevamento da alloggiare nelle apposite sedi.
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Posa del pozzetto
Movimentazione elemento di base tramite golfari
Movimentazione elemento di rialzo mediante barra disollevamento
Consigli: Verificare l’idoneità del dispositivo di aggancio all’entità del carico da sollevare.
• Sfilamento lungo lo scavo
Con lo sfilamento si dispongono gli elementi lungo la trincea di posa per la preparazione al successivo calonello scavo. Generalmente questa operazione si esegue dopo le operazioni di scavo.
Operazione da eseguire: Depositare i pozzetti lungo la trincea; depositare la base o il rialzo su di un’areapossibilmente piana, pulita e che non sia di intralcio per le successive operazioni di cantiere.
6.1.2 Realizzazione dello scavo per la posa di pozzetti
Nella maggioranza dei casi i pozzetti vengono posati nello stesso scavo fatto per la posa dei tubi; pertantovalgono le stesse considerazioni svolte in precedenza. L’unica accortezza è quella di allargareopportunamente la base dello scavo per consentire la giusta operatività durante la posa del pozzetto. La quota del fondo dello scavo va fissata tenendo conto dello spessore del fondo del pozzetto e del letto di posa.
• Abbassamento della falda
Come per le condotte, in presenza di acqua di falda, l’operatività della posa viene ridotta e pertanto è necessario abbassare il livello dell’acqua al disotto del fondo dello scavo (con riferimento alla specifica sezione dei suggerimenti per la progettazione).
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Posa del pozzetto
Consigli: Evitare il deposito vicino alla sponda di una trincea aperta non protetta per prevenire possibilifranamenti della parete della trincea. Posizionare il pozzetto in prossimità del punto di installazione.
Allargamento dello scavo,infissione Well Point e posa del geotessuto
6.1.3 Formazione del letto di appoggio
La base del pozzetto deve poggiare su una superficie regolare e livellata che risulti stabile nel tempo. Per questo occorre procedere alla realizzazione di un letto di appoggio, in analogia a quanto fatto per lecondotte; in questa occasione però il letto non avrà influenza sulla resistenza del pozzetto ma nedeterminerà la stabilità ai cedimenti evitando abbassamenti/rotazioni eccessive del corpo del pozzetto.
Per i materiali da impiegarsi per la formazione del letto di appoggio fare riferimento alla relativa sezionedelle linee guida per la progettazione.
Operazione da eseguire: Stendere il letto di posa formato da uno strato di inerte a granulometriaappropriata (ghiaietto /sabbione 5÷20 mm; spessore s = 10÷15 cm). Non usare materiale misto conpresenza di terreni plastici o organici.
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Posa del pozzetto
Formazione letto in CLS
Consigli:• Evitare l’impiego di inerti a granulometria troppo grande poiché difficilmente lavorabili;• Evitare l’impiego di inerti troppo fini come polveri di lavorazione, poiché potrebbero disperdersi e non
supportare il pozzetto; • Nel caso di impiego di calcestruzzo, usare una consistenza a terra umida;• Se si posa il pozzetto su un piano di csl indurito, interporre uno strato di sabbione che aiuterà a
“mettere in bolla” il manufatto; • In presenza di falda aumentare la dimensione degli inerti e comunque verificare la consistenza del piano di
appoggio; se necessario procedere alla bonifica del terreno sotto la base del pozzetto; • Per gli interventi di stabilizzazione vedere la relativa sezione nel capitolo dedicato alle condotte;• Nel caso di terreni a bassa portanza, armare il getto con una rete elettrosaldata.
Letto in ghiaietto
65
Posa del pozzetto
6.1.4 Installazione del pozzetto
Le operazioni di posa in opera prevedono il montaggio nello scavo dei vari elementi costituenti il pozzetto ela connessione del manufatto alle condotte.É consigliabile inserire tra la linea di tubi e il pozzetto un tronchetto di lunghezza 50÷75 cm. Questi elementirisultano determinanti in caso di assestamenti diversi tra pozzetto e tubazione (effetto “biella”).
• Montaggio del 1° tronchetto di innesto maschio-maschio
Operazione da eseguire: Accoppiare il tronchetto maschio-maschio seguendo le indicazioni di posa valideper le condotte (paragrafo 5.5).
• Calo della base del pozzetto nello scavo
Operazione da eseguire: • Prelevare l’elemento di base come descritto in precedenza;• Pulire le guarnizioni con uno straccio e lubrificare;• Calare l’elemento di base nello scavo.
Pulizia della sede di innesto
Innesto tronchettomaschio - maschio
Lubrificazionedella guarnizionedi tenuta
Consigli: La posa deve essere assistita da un uomo nello scavo. Evitare urti o trascinamenti durante il calonello scavo. Assicurarsi di aver predisposto il tronchetto di innesto connesso con la tubazione già in opera.
• Innesto dell’elemento di base alle condotte in opera
• Messa a livello della base.
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Posa del pozzetto
Operazione da eseguire: Avvicinarela sede di innesto al tronchetto in operae spingere il pozzetto con una leva ocon la benna dell’escavatore.
Consigli: Evitare spinte troppo fortisulla base che potrebbero scaricarsisulle condotte già in opera.Verificare l’esatto accoppiamento fral’elemento di base e il tronchetto diinnesto.
Consigli: Generalmente la pendenza di scorrimento ègià prevista nel fondo del pozzetto, per cui il pozzettodeve essere “livellato in bolla”.
• Calo ed innesto dell’elemento di rialzo sulla base
Operazioni da eseguire: Rimuovere eventuali protezioni sulle guarnizioni di tenuta degli elementi delcorpo del pozzetto. Levare l'eventuale anello di protezione in polistirolo dal bicchiere tirando la linguetta dinastro adesivo e prima di infilare il monolite lubrificare il profilo di gomma. Lubrificare l'estremità maschiodegli elementi di rialzo per tutta la circonferenza. Innestare il rialzo e fare scendere fino a fondo battuta.Prestare particolare attenzione al rispetto della verticalità del rialzo durante l’innesto.
Rimuovereeventualiprotezioni dellaguarnizione
• Montaggio dell’elemento raggiungi quota e controllo del pozzetto assemblato
Operazione da eseguire: Innestare l’elemento raggiungi quota sull’elemento di rialzo (se previsto).Controllare la verticalità del pozzetto.
• Prosecuzione della condotta e rinfianco del pozzetto
Operazioni da eseguire: Inserire, in uscita dal pozzetto, il tronchetto maschio-femmina di lunghezza50÷75 cm e successivamente proseguire con l’innesto delle tubazioni. Rinfiancare il pozzetto con materialesciolto riempiendo tutti i vuoti.
Consigli: Sistemare bene il materiale attorno al corpo del pozzetto al fine di evitare possibili abbassamentidel piano stradale.
6.1.5 Riempimento della trincea
Riempire lo scavo con materiale previsto dal progetto, opportunamente costipato per evitare le deformazioni eccessive del piano stradale.
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Posa del pozzetto
Pulizia della sede di innesto
Consigli: Mantenere la quota finale del bordo delpozzetto più bassa del piano stradale finito di qualchecm considerando anche lo spessore del chiusino. Laquota definitiva sarà allineata solo dopo la chiusura degliscavi e la formazione del livelletta stradale, mediante leapposite malte per livellamento.
6.2 Esecuzione di allacci alle utenze private
L’allaccio è l’elemento della rete che serve a collegare la linea di adduzione del reflui con i punti di“alimentazione” della rete, costituiti dalle utenze civili (private e pubbliche) o industriali.
L’esperienza nel settore specifico delle fognature ha evidenziato come spesso l’allacciamento costituisca unpunto critico per diverse ragioni:
• Viene eseguito in tempi diversi dalla costruzione delle rete;• Viene realizzato spesso da privati che tendono ad “ottimizzare” i costi;• La costruzione raramente segue dei criteri progettuali ed esecutivi standardizzati;• Nell’allaccio si concentrano liquami a bassa velocità di scorrimento con presenza
di materiale ostruente a fronte di sezioni idrauliche necessariamente ridotte;• Subisce cedimenti diversi, spesso incompatibili, rispetto a quelle presenti sulle condotte.
Per i motivi esposti è necessario che la connessione condotta principale � tubo utenza sia realizzata con lamassima cura e, soprattutto, impiegando materiali e dispositivi idonei.
Di seguito verranno descritte le operazioni da eseguire per realizzare correttamente un innesto su unacondotta in gres ceramico anche nel caso di collegamento a materiali diversi dallo stesso gres.
Nella caso dell’innesto tra condotte in gres, l’allaccio della condotta minore sulla condotta principale puòessere realizzato nelle seguenti maniere:
1 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di pezzo speciale;2 Innesto dell’allacciamento direttamente sulla condotta mediante l’ausilio di una sella a staffa;3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente su condotta mediante giunto semplice in gres;4 Innesto dell’allacciamento in gres al pozzetto.
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6.2.1 Innesto dell’allacciamento direttamente su condotta mediante pezzo speciale in gres DN 150 - DN 200 mm
• Foratura condotta
Operazione da eseguire: Praticare sul collettore principale un foro circolare mediante una carotatrice(o in alternativa una fresa a tazza). I bordi del foro dovranno essere regolari e privi di sbavature.
Dimensione del foro:• Per allacciamenti DN 150 il foro avrà diametro mm 200 (su condotta DN min 250 mm - Classe extra).• Per allacciamenti DN 200 il foro avrà diametro mm 260 (su condotta DN min 300 mm).
• Innesto guarnizione
Operazione da eseguire: Nel foro così praticato inserire l’anello di gomma a labbro; tale elementogarantirà la tenuta idraulica tra il collettore ed il tronchetto di raccordo in gres.
Carotatrice per allacci
Anello in gomma Inserimento anello in gomma
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Allacci sulla condotta
• Lubrificazione guarnizione
Operazione da eseguire: Prima di inserire il tronchetto in gres lubrificare la parte interna dell’anello ingomma al fine di facilitare l’operazione di introduzione.
• Introduzione tronchetto.
Operazione da eseguire: Introdurre il tronchetto in gres, assicurandosi che la sua posizione sia corretta (il tronchetto è opportunamente sagomato sull’estremità da introdurre, affinché l’innesto non modifichi oostruisca la sezione circolare all’interno del condotto - vedi foto). Completare l’allacciamento collegando ilcondotto proveniente dall’utenza privata al tronchetto in gres.
Lubrificazione anello in gomma
Inserimento tronchetto
Mantenimento della sezione idraulica
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Allacci sulla condotta
Diametro foro
6.2.2 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediante l’ausilio disella a staffa
Questo secondo caso differisce dal primo esclusivamente per il fatto che, una volta effettuato il foro sullatubazione in gres, il collegamento della derivazione al collettore principale viene realizzato mediante l’ausiliodi un innesto a sella con staffa in polipropilene.
Operazione da eseguire: Praticare il foro con la carotatrice (vedi punto precedente). Montare l’innesto astaffa e serrare i bulloni posizionando la curva d’innesto nella direzione voluta. Lubrificare la guarnizionedell’innesto e collegare il tubo proveniente dall’utenza.
Schema di montaggio allaccio alla fogna in gres ceramico da Ø 150 mm
Lo schema proposto prevede l’impiego di tubazioni e pezzi speciali in gres ceramico del DN 150 mm.
Nel dettaglio si ha:• Un sifone a 2 ispezioni (tipo Firenze) in gres, al piede della proprietà privata, posto in un apposito pozzetto in cls;• Tubazioni in gres ceramico con giunto elastico DN 150 mm, perpendicolarmente all’asse stradale;• Una o due curve a 45° o chiuse a 90° per regolare la pendenza dell’allaccio;• Un eventuale tratto di raccordo verticale;• Il manufatto di innesto (innesto a sella in polipropilene o giunto a squadra in gres) montato sulla condotta pubblica.
Sella in PP
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Allacci con sella
Tubi in gres ceramicoda Ø 150
Tubo in gres ceramico da Ø 150x500 mm
Curva chiusa ingres ceramico daØ 150 mm
Innesto Ø 200x150 mm
Sifone in gresceramico tipo “Firenze” da Ø 150 mm0,90 m
0,70
m
0,60 m
Chiusino in ghisasferoidale da600x400 mm
0,60 m
0,40
m
6.2.3 Innesto dell’allacciamento in gres direttamente sulla condotta mediantel’inserimento di un giunto semplice (45° o 90°) di collegamento
• Taglio della condotta
Il taglio di una condotta in gres può essere eseguito mediante:• Catena tagliatubi: per DN ≤ 200 mm;• Mola con disco da taglio per pietra: per DN > 200 mm.
Operazione da eseguire: Praticare due tagli sul collettore principale, mediante apposita attrezzatura (tagliatubisino al DN 200, mola con disco da taglio per pietra per diametri superiori), in corrispondenza della tubazione diallacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio per l’inserimento del giunto semplice con derivazione a 45° o 90°(misurare preventivamente la lunghezza del pezzo in gres che si deve sostituire).
72
Allacci con giunto (45° o 90°)
Alloggiamento manicotti di accoppiamento
Operazione da eseguire: Prima di inserire il giuntosemplice in gres, infilare sulla condotta principale sezionata idue manicotti di accoppiamento in acciaio e gomma cheverranno utilizzati per effettuare il collegamento a tenutaidraulica tra la condotta ed il nuovo giunto in gres.
• Inserimento manicotti di accoppiamento
• Taglio mediante catena tagliatubi
Operazione da eseguire: • Avvolgere la catena attorno alle tubazioni;• Agganciarla agli appositi perni;• Regolare la maniglia di bloccaggio;• Effettuare il taglio spingendo sulla leva.
• Taglio mediante mola
Operazione da eseguire: • Indossare gli opportuni dispositivi di sicurezza;• Appoggiare le tubazioni in modo stabile e
procedere al taglio.
• Inserimento giunto in gres
Operazione da eseguire: Nel tratto sezionato inserire il giunto con derivazione a 45° o 90° ed orientarloopportunamente verso le tubazioni di allacciamento.
• Posizionamento e serraggio manicotti di accoppiamento
Operazione da eseguire: Posizionare i due manicotti di accoppiamento in corrispondenzadell’accoppiamento tra le tubazioni e il giunto semplice in gres e procedere al serraggio meccanico delle viti.Controllare che a serraggio avvenuto, il supporto in gomma del manicotto di accoppiamento aderiscaperfettamente sia alla condotta sia al giunto con derivazione a 45° o 90° in gres appena inserito.
• Collegamento.
Operazione da eseguire: Collegare, infine, la tubazione proveniente dall’utenza privata al giunto semplicein gres utilizzando di volta in volta il pezzo speciale in gres (curve, tronchetti, o altro) che necessita.
Materiali per realizzare un allacciamento:n. 1 attrezzatura per realizzare il taglio (mola con disco da taglio per pietra o catena taglia tubi)n. 2 manicotto di accoppiamento in acciaio e gomma n. 1 giunto semplice (con derivazione a 45° o 90°) privo di bicchiere e giunto in PLU, con derivazione uguale
o ridotta.n. 1 pezzo speciale o raccordo per il collegamento del tubo di allaccio proveniente da caditoia o
utenza privata se diverso da gres.
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Allacci con giunto (45° o 90°)
Inserimento giunto a 45° o 90° in gres senza bicchieri
Serraggio fasce manicotti di accoppiamento
6.2.4 Innesto dell’allacciamento al pozzetto di ispezione
Operazione da eseguire: • Praticare il foro di innesto direttamente sulla parete del pozzetto, mediante una carotatrice o una fresa a
tazza ad asse orizzontale;• Montare l’innesto per pozzetto;• Fissare mediante sigillante plastico (mastice epossidico);• Successivamente innestare la condotta.
Consigli: Visto il particolare regime idraulico nel tubo di allaccio, assicurare la massima pendenza possibileal fine di garantire il deflusso ottimale dei liquami.
74
Allacciamento al pozzetto di ispezione
Esecuzione foro di innesto al pozzetto Allaccio in gres a pozzetto
75
Montaggio anello adattatore
6.2.5 Innesto di una condotta tagliata in un bicchiere con giunzioni in poliuretano(sistema C)
3 - Lubrificare il giunto PLU 4 - Innestare
Operazione da eseguire: Verificare che l’estremità della condotta tagliata sia regolare e con i bordi privi dispigoli taglienti. Innestare sull’estremità tagliata un anello adattatore di gomma di diametro relativo all’innesto.Procedere alla lubrificazione del giunto PLU. Innestare la punta nel bicchiere.
1 - Corretto esempio di tubazione tagliata
Anello adattatore
150 -
200 160
200 240
250 160
250 240
300 160
300 240
400 120
400 160
500 120
600 95
Ømm
ClassekN/m2
Anelli adattatori
2 - Calzare l’anello adattatore per innestiin bicchieri con guarnizione PLU
76
Chiusura giunti
6.2.6 Chiusura di provvisoria giunti per allacciamenti mediante i tappi e i serratappi
I giunti per gli allacciamenti potranno essere lasciati in attesa di ricevere la condotta di allaccio; in tal caso ènecessario predisporre una chiusura provvisoria che sarà rimossa in seguito al momento del collegamentodell’utenza.
• Chiusura di un giunto con sistema C mediante Tappo in gres piano.
Operazione da eseguire: Alloggiare la guarnizione del tappo nel bicchiere. Alloggiare il tappo in gres.Montaggio e serraggio del serratappo.
Serratappo Tappo Guarnizione
2 - Montare il tappo in gres1 - Alloggiare la guarnizione nel bicchiere
3 - Serrare il tappo mediante il serratappo
77
Chiusura giunti
• Chiusura di un giunto con sistema F mediante Tappo in gres a scodella.
Operazione da eseguire: Lubrificare la guarnizione. Inserire il tappo gres, montare ed avvitare il serratappo.
Serratappo Tappo
1 - Dopo aver lubrificato la giunzione, inserire il tappo in gres.
2 - Applicare il serratappo.
3 - Serrare i serratappi
78
Sostituzione tratto condotta
6.2.7 Sostituzione di un tratto di condottaOperazione da eseguire: Tagliare la condotta dove si deve effettuare l’inserimento, in corrispondenza dellatubazione di allacciamento all’utenza al fine di creare lo spazio (misurare preventivamente la lunghezza del pezzo in gres si deve sostituire). Inserire i manicotti di accoppiamento sui due monconi di condotta ancora in opera.Effettuare l’inserimento del tronchetto. Serrare le fascette di tenuta.
1 - Tagliare le tubazioni
3 - Innestare il tronchetto 4 - Serrare le viti dei due manicotti
2 - Inserire i due manicotti di accoppiamento
79
Sostituzione tratto condotta
• Realizzazione di una connessione con manicotto adattatore
Operazione da eseguire: Tagliare la canna del tubo dove è necessario effettuare la connessione.Predisporre l’accoppiamento del manicotto adattatore. Serrare le due fascette a vite con un cacciavite acroce o a taglio. Ripristinare lo scavo e ricoprire la condotta con materiale idoneo.
1 - Inserire il manicotto adattatore
3 - Collegare al manicotto adattatore l’estremità della seconda tubazione
4 - Serrare la seconda fascetta
2 - Serrare la fascetta
6.2.8 Raccordi tra fognatura in Gres ed allacci in PVC
• Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con sistema F (guarnizione in gomma)
Operazione da eseguire:
80
Raccordo gres - PVC
Braga in gres con sistema F (guarnizione in gomma)
Raccordo dicollegamento PVC - Gres
Poliuretano
1 - Calzare la guarnizione di collegamentonell’estremità delle tubazioni in PVC
2 - Lubrificare la guarnizione in gomma del Bicchiere
3 - Innestare la tubazione in PVC dotata diguarnizione nella braga in gres
• Raccordo tra tubazioni di allaccio in PVC e braga in gres con diramazione con sistema C(giunzione in PLU).
Questa tipologia di accoppiamento, prevede l’impiego di un raccordo in PVC (disponibile su richiesta) sulquale viene colato un anello di PLU morbido sulla parte esterna che andrà raccordarsi con il giuntopoliuretanico presente all’interno del bicchiere della diramazione della braga.
81
Raccordo gres - PVC
Poliuretano
Braga in gres con sistema C (guarnizione in PLU)
Raccordo dicollegamento PVC - Gres
1 - Lubrificare il giunto PLU del bicchiere 2 - Innestare il tronchetto di raccordo
82
7. Esecuzione del collaudo per la verifica della tenutadelle condotte.
La fognatura, intesa come insieme di condotte, pozzetti e pezzi speciali, deve risultare impermeabile. Questo concetto è stato più volte sottolineato, specialmente in occasione della descrizione dellecaratteristiche del sistema di giunzione delle condotte. E’ necessario pertanto la tenuta idraulicadell’impianto, richiesta sia dalla norma UNI EN 1610 sia dal D.L. 12.12.1985, venga verificata tramite uncollaudo idraulico sulle condotte installate. La prova consiste nel riempimento del tratto di fognatura dacollaudare con acqua o aria, portando la pressione interna a valori prefissati; durante tale riempimento sihanno dei cali di pressione dovuti all’assorbimento di acqua da parte delle condotte (nel collaudo ad acqua)o alla stabilizzazione della temperatura dell’aria (nel collaudo ad aria).Il collaudo si intende superato quando i valori di pressione imposti a fine riempimento si mantengono entroun determinato intervallo di valori per un periodo di tempo assegnato.
Fase 2
• Predisporre, sui cuscini di tenuta, un opportuno sistema di contrasto della spinta idraulica (Vedi tabella Fase 4);• Collegare il tubo piezometrico alla testata di prova.
83
Collaudo ad acqua
S C O R R I M E N TO
7.1 Modalità di esecuzione del collaudo idraulico
Di seguito viene riportata la corretta modalità di esecuzione del collaudo idraulico.
Fase 1
• Pulire l'imbocco del tubo a valle (pozzetto B) quindi inserire il cuscino di tenuta gonfiandolo sino alla pressione di 1,5 bar;
• Pulire l'imbocco del tubo a monte (pozzetto A) quindi inserire il cuscino di prova gonfiandolo sino alla pressione di 1,5 bar.
S C O R R I M E N TO
84
Collaudo ad acqua
S C O R R I M E N TO
Fase 4
• Attendere circa un'ora per la stabilizzazione dell’assorbimento; effettuare il controllo dell'assorbimento effettuando 2 letture del livello dell'acqua nel tubo piezometrico a distanza di 15 minuti.
Nella sottostante tabella si specifica, per ogni diametro, il contenuto di acqua espresso il l/m e la spintaidraulica agente sui cuscinetti di tenuta.
S C O R R I M E N TO
Diametro [mm]
Contenuto [l/m]
Spinta idraulica [Kg] 39
8
100
61 88 157 245 353 481 629 795 981 1413 1923 2512
12 18 31 49 71 96 126 159 196 283 385 503
125 150 200 250 300 350 400 450 500 600 700 800
Fase 3
• Procedere al riempimento della tratta sino a superare di qualche centimetro il colmo della condotta;• Riempire la colonna piezometrica fino ad un'altezza di 5 m. (0,5 bar).
L'altezza di riempimento da raggiungere nella colonna piezometrica deve tenere in considerazione lalunghezza e la pendenza del tratto in esame. (Esempio: per una condotta lunga 50 m con pendenza 1%, alfine di assicurare una pressione di prova non superiore a 0,5 bar, il livello da raggiungere nella colonnapiezometrica dovrà essere di 4,5 m anziché 5 m.
7.2 Modalità di esecuzione del collaudo ad aria
La fase di riempimento segue le stesse fasi del collaudo ad acqua, sostituendo questo con l’aria in pressione.Naturalmente, vista la diversità del fluido saranno diversi i tempi di riempimento e di stabilizzazione dellapressione. Vale la pena ricordare che in presenza di grandi diametri, le procedure di messa in carico vannoeseguite con maggior cautela per ragioni di sicurezza. Il riempimento sarà effettuato con un compressore aturbina a bassa pressione, e la piezometrica ad acqua sarà sostituita ovviamente con un manometro perfacilitare le operazioni di misura.
7.3 Valori di riferimento delle proveLa Norma UNI EN 1610, norma di riferimento per il collaudo delle condotte fognarie, fissa i valori diriferimento delle prove idrauliche indicando i tempi di osservazione e gli intervalli di pressione. Tali valorisono riportati nelle tabella seguenti.
Prova ad acquaIl collaudo si intende superato se le aggiunte di acqua nel periodo di osservazione risultano inferiori a quelleindicate in tabella.
Superficie di condotta per metro di sviluppo lineare
Prova ad ariaIl collaudo si intende superato se le variazioni di pressione nel periodo di osservazione risultano inferiori aquelle indicate in tabella.
85
Collaudo ad acqua e aria
Tempo di condizionamento
1 ora
1 ora
15 min.
30 min.
0,5 bar
0,5 bar
*0,07 l per m2
*0,15 l per m2
Tempo di prova
Pressione di prova
Ricarico d’acqua ammesso
* aggiunta di acqua ammessa per m2 di superficie di condotta collaudata.
Diametromm
200
250
0,031
0,049
500
600
0,196
0,280
300 0,070 700 0,384
350 0,096 800 0,500
400 0,125 - -
Superficiem2
Diametro mm
Superficiem2
*Tipo di prova
mbar D mbar ø 200 ø 300 ø 400 ø 600 ø 800 ø 1000
LA 10 2,5 5 7 10 14 19 24
LB 50 10 4 6 7 11 15 19
LC 100 15 3 4 5 8 11 14
LD 200 15 1,5 2 2,5 4 5 7
Pressione di prova
Var. di pressioneammessa
Tempo di prova in minuti
* Il tipo di prova dovrà essere scelto ed indicato sul verbale di collaudo.
86
Risultati collaudo
8. Riferimenti normativi
Come accade nel campo di tutte le costruzioni edili, dal punto di vista normativo, la realizzazione di una retefognaria si presenta con un duplice aspetto: il primo, di carattere generale, che riguarda aspettiamministrativi, di sicurezza e salubrità nella conduzione dei lavori; il secondo, più dettagliato, riguardasegnatamente ogni campo del costruire (materiali, metodologie di posa, collaudi etc.), ognuno dei quali èregolamentato da leggi e norme specifiche.
Di seguito vengono riportate le norme di interesse indirizzate alla costruzione della fognatura e al materialegres ceramico.
• Istruzioni per la progettazione delle fognature e degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto(Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 116337 del 7/1/1974)
• Normativa Tecnica per le tubazioni(Decreto dei Lavori Pubblici del 12/12/1985)
• Istruzioni relative alla Normativa Tecnica per le tubazioni (D. LL.PP. del 12/12/1985)(Circolare Ministero dei Lavori Pubblici n. 27291 del 20/3/1986)
• Norme Tecniche per gli attraversamenti di condotte e canali … con ferrovie ed altre linee di trasporto.(Decreto Ministero dei Trasporti del 23.02.1971 aggiornato 10.8.2004)
• Norma UNI EN 295 /92 ( e aggiornamenti successivi)(Tubi ed elementi complementari di gres e relativi sistemi di giunzione…..)
• Norma UNI EN 1610/99 ( e aggiornamenti successivi)(Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura…..)
• Direttiva Europea 106/89 sui materiali da costruzione(Indicazioni sull’obbligo del marchio CE)
• ISO 9002 (modificata Vision 2000)(Normativa sulla certificazione di qualità)
9. Tubazioni ed elementi complementari gamma di produzione
87
Gamma produzione
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimo
d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico dirottura FN
[kN/m]
Sistema digiunzione
UNI EN295
d3[mm]
Lunghezza nominale L
[mm]
d4 ± 0,5
[mm]m1
[mm]
100 - F 130 ± 2 -100 34 1000-1250 65
d8 max**[mm]
200
125 - F 159 ± 2 -125 34 1000-1250 65 230
150 - F 186 ± 2 -147 34 1000-1250-1500 65 260
150 - C 191 ± 2 208,0148 40 1000-1500 70 275
200 160 F/C 242 ± 3 260,0198 32 1000-1500-2000 70 340
200 240 C 255 ± 4 275,0200 48 2000 70 350
250 160 C 300 ± 4 317,5248 40 2000 75 390
250 240 C 324 ± 4 341,5250 60 2000 75 430
300 160 C 353 ± 4 371,5299 48 2000 75 460
300 240 C 380 ± 4 398,5298 72 2000 75 500
350 160 C 412 ± 4 433,5349 56 2000 75 520
Tubazioni secondonorme UNI-EN 295
Peso[kg/m]
14
19
24
30
37200* 200 C 242 ± 3 269,0200 40 1500-2000 70 33038
46
51
65
65
103
101
d1d4d8
m1 L
d3 d7
400 120 C 464 ± 4 483,5400 48 2000 75 570
400 160 C 480 ± 4 507,5400 64 2500 75 610
500 120 C 585 ± 4 605,0500 60 2000-2500 75 720
600 95 C 697 ± 4 720,0600 57 2500 90 850
700 L C 799 ± 5 826,5687 60 2500 90 985
800 L C 932,0785 60 2500 90 1090
d7 ± 0,5
[mm]
-
-
-
210,5
263,0
278,6
320,7
346,2
375,2
401,8
436,3
-
487,0
511,4
608,9
724,0
829,5
935,9
108
138
400 200 C 494 ± 4 515,5400 80 2000 75 625 519,3154
173
500 160 C 610 ± 4 637,5496 80 2500 80 785 641,0230
220
290
361 900 ± 5* Produzione speciale a richiesta. ** Dimensione soggetta a variazione. DN 600 - DN 700 - DN 800 classe extra e DN 1000 a richiesta.
88
Gamma produzione
Quarti - lunghezza utile 0,25 m - GE
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimo
d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico dirottura FN
[kN/m]
Peso pezzo[kg]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d3[mm]
Lunghezza L
[mm]
d4 ± 0,5
[mm]d8 max
[mm]
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
500
600
700
-
-
160
240
160
240
160
240
160
120
160
120
95
L
9
11
17
26
22
38
28
53
40
43
55
50
70
97
186 ± 2
191 ± 2
242 ± 3
255 ± 4
300 ± 4
324 ± 4
353 ± 4
380 ± 4
412 ± 4
464 ± 4
480 ± 4
585 ± 4
697 ± 4
799 ± 5
-
208,0
260,0
275,0
317,5
341,5
371,5
398,5
433,5
483,5
507,5
605,0
720,0
826,5
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
500
600
687
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
60
57
60
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
250
260
275
340
350
390
430
460
500
520
570
610
400 200 66 494 ± 4 515,5400 80 C 250 625
720
500 160 70 610 ± 4 637,5496 80 C 250 785
850
985
800 L 120 900 ± 5 932,0785 60 C 250 1090
d1 d3d4d8
L
Ømm
100 - 150 -
125 -
150 -
200 160
250 160
300 160
200 160
200 160
250 160
300 160
- -
ClassekN/m2
Ømm
ClassekN/m2
Serratappo Tappo Serratappo TappoGuarnizione
89
Gamma produzione
Raccordi per pozzetto maschio/femminalunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GZ
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimo
d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico dirottura FN
[kN/m]
Peso pezzo[kg]
500 - 750
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d3[mm]
Lunghezza L
[mm]
d4 ± 0,5
[mm]d8 max
[mm]
150
150
200
200
250
250
300
300
350
400
400
500
600
700
-
-
160
240
160
240
160
240
160
120
160
120
95
L
15 - 19
18 - 25
27 - 32
30 - 50
33 - 41
36 - 57
45 - 60
50 - 87
61 - 80
67 - 91
70 - 104
90 - 135
90 - 200
148 - 250
186 ± 2
191 ± 2
242 ± 3
255 ± 4
300 ± 4
324 ± 4
353 ± 4
380 ± 4
412 ± 4
464 ± 4
480 ± 4
585 ± 4
697 ± 4
799 ± 5
-
208,0
260,0
275,0
317,5
341,5
371,5
398,5
433,5
483,5
507,5
605,0
720,0
826,5
147
148
198
200
248
250
299
298
349
400
400
500
600
687
34
40
32
48
40
60
48
72
56
48
64
60
57
60
F
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
500 - 750
260
275
340
350
390
430
460
500
520
570
610
400 200 84 - 125 494 ± 4 515,5400 80 C 500 - 750 625
720
500 160 155 610 ± 4 637,5496 80 C 750 785
850
985
800 L 189 - 300 900 ± 5 932,0785 60 C 500 - 750 1090
d1d4d8
L
d3
Anelli in gomma per immissione
Ømm
ClassekN/m2
150 -
200 160
150 200-
200 260160
Innesti in gres per immissione
Ømm
ClassekN/m2
Diametro foromm
Diametro foro
150 -
200 160
200 240
250 160
250 240
300 160
300 240
400 120
400 160
500 120
600 95
Ømm
ClassekN/m2
Anelli adattatori
90
Gamma produzione
Curve aperte a 15°
Diametronominale
DN[mm]
Angoloal centro
α ± 3°
[°]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
e[mm]
100 15
15
15
15
15
15
15
15
15
-
-
-
160
160
160
240
160
240
34
34
34
32
32
40
60
48
72
5
8
9
16
16
27
36
35
45
F
F
F
F
C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
70
125
150
200
200
15 240 48 24 C 70200
250
250
300
300
e
Curve aperte a 30°
Diametronominale
DN[mm]
Angoloal centro
α ± 3°
[°]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
e[mm]
100 30
30
30
30
30
30
30
30
30
-
-
-
160
160
240
160
240
34
34
34
32
40
60
48
72
5
10
12
17
33
36
36
45
F
F
F
F/C
C
C
C
C
70
70
70
70
70
70
70
70
125
150
200
240 48 24 C 70200
250
250
300
300
e
91
Gamma produzione
Curve aperte a 45°
Diametronominale
DN[mm]
Angoloal centro
α ± 3°
[°]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
e[mm]
100 45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
45
-
-
-
-
34 5 F
F
F
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
125 34 10
150 34 12
150 40 12 C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
200 160 32 19
200 240 48 24
250 160 40 33
250 240 60 36
300 160 48 38
300 240 72 45
350 160 56 55
400 120 48 72
400 160 64 90
400 200 80 -
45 70C500 120 60 115
Curve chiuse o a squadra a 90°
Diametronominale
DN[mm]
Angoloal centro
α ± 3°
[°]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
e[mm]
100 90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
90
-
-
-
-
34 7 F 70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
70
125 34 11 F
150 34 15 F
150 40 15 C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
200 160 32 23
200 240 48 28
250 160 40 41
250 240 60 45
300 160 48 47
300 240 72 60
350 160 56 80
400 120 48 91
400 160 64 100
90 70C400 200 80 120
e
e
92
Gamma produzione
Giuntisemplici a 45°a squadra 90°
DiametronominaleDN1 - DN2
[mm]
100 - 100
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
-
Carico di rottura FN
[kN/m]
34/34
Sistema digiunzione
UNI EN 295
F/F
e[mm]
70
Lunghezza L1
[mm]
500
Peso[kg/pezzo]
Giunto semplice a 45° Giunto a squadra a 90°
10
Lunghezza L2
[mm]
500
Peso[kg/pezzo]
8
125 - 100 - 34/34 F/F 70 500 14 500 12
125 - 125 - 34/34 F/F 70 500 18 500 15
150 - 100 - 34/34 F/F 70 500 17 500 14
150 - 125 - 34/34 F/F 70 500 21 500 17
150 - 150 - 34/34 F/F 70 500 22 500 19
150 - 100 - 40/34 C/F 70 500 22 500 19
150 - 125 - 40/34 C/F 70 500 22 500 19
150 - 150 - 40/34 C/F 70 500 22 500 19
150 - 150 - 40/40 C/C 70 500 22 500 19
200 - 100 160/- 32/34 F/F 70 500 26 500 24
200 - 100 160/- 32/34 C/F 70 500 26 500 24
200 - 125 160/- 32/34 F/F 70 500 28 500 26
200 - 125 160/- 32/34 C/F 70 500 28 500 26
200 - 150 160/- 32/34 C/F 70 500 32 500 28
200 - 150 160/- 32/40 C/C 70 500 32 500 28
200 - 150 240/- 48/34 C/F 70 500 46 500 44
200 - 150 240/- 48/40 C/C 70 750 46 750 44
200 - 200 160/160 32/32 C/C 70 750 40 750 32
200 - 200 240/240 48/48 C/C 70 750 50 750 42
250 - 125 160/- 40/34 C/F 70 750 45 750 43
250 - 125 240/- 60/34 C/F 70 750 66 750 61
250 - 150 160/- 40/34 C/F 70 500 36 750 34
250 - 150 160/- 40/40 C/C 70 500 38 750 35
250 - 150 240/- 60/34 C/F 70 750 70 750 61
250 - 150 240/- 60/40 C/C 70 750 70 750 61
250 - 200 160/160 40/32 C/C 70 750 48 750 45
250 - 200 240/240 60/48 C/C 70 750 78 750 70
250 - 250 160/160 40/40 C/C 70 750 60 750 48
250 - 250 240/240 60/60 C/C 70 750 70 750 55
300 - 125 160/- 48/34 C/F 70 750 60 750 57
300 - 125 240/- 72/34 C/F 70 750 90 750 88
300 - 150 160/- 48/34 C/F 70 500 52 750 44
300 - 150 160/- 48/40 C/C 70 750 55 750 44
300 - 150 240/- 72/34 C/F 70 750 96 750 94
300 - 150 240/- 72/40 C/C 70 750 96 750 94
L1
e
DN2
45°±3°
DN1
L2
e
DN1
DN2
90°±3°
93
Gamma produzione
300 - 200 160/160 48/32 C/C 70 750 65 750 63
300 - 200 240/240 72/48 C/C 70 750 102 750 100
Giuntisemplici a 45°a squadra 90°
DiametronominaleDN1 - DN2
[mm]
300 - 250
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
160/160
Carico di rottura FN
[kN/m]
48/40
Sistema digiunzione
UNI EN 295
C/C
[mm]e
70
Lunghezza L1
[mm]
750
Peso[kg/pezzo]
Giunto semplice a 45° Giunto a squadra a 90°
68
Lunghezza L2
[mm]
750
Peso[kg/pezzo]
64
300 - 250 240/240 72/60 C/C 70 750 115 750 105
300 - 300 160/160 48/48 C/C 70 750 85 750 78
300 - 300 240/240 72/72 C/C 70 750 156 750 137
350 - 150 160/- 56/34 C/F 70 750 92 750 90
350 - 150 160/- 56/40 C/C 70 750 92 750 90
350 - 200 160/240 56/48 C/C 70 750 100 750 90
350 - 250 160/240 56/60 C/C 70 750 105 750 100
350 - 300 160/240 56/72 C/C 70 750 110 750 105
400 - 150 120/- 48/34 C/F 70 750 91 750 88
400 - 150 120/- 48/40 C/C 70 750 95 750 90
400 - 150 160/- 64/34 C/F 70 750 120 750 115
400 - 150 160/- 64/40 C/C 70 750 124 750 120
400 - 200 120/160 48/32 C/C 70 750 108 750 103
400 - 200 160/160 64/32 C/C 70 750 126 750 124
400 - 200 200/- 80/32 C/F 70 750 150 750 145
400 - 250 120/160 48/40 C/C 70 750 112 750 106
400 - 250 160/160 64/40 C/C 70 750 135 750 130
400 - 300 120/160 48/48 C/C 70 750 120 750 115
400 - 300 160/240 64/72 C/C 70 750 140 750 135
500 - 150 120/- 60/34 C/F 70 750 150 750 145
500 - 150 120/- 60/40 C/C 70 750 152 750 147
500 - 150 160/- 80/34 C/F 70 750 170 750 165
500 - 200 120/160 60/32 C/C 70 750 153 750 150
500 - 250 120/160 60/40 C/C 70 750 164 750 155
500 - 300 120/160 60/48 C/C 70 750 167 750 161
600 - 150 95/- 57/34 C/F 70 750 160 750 143
600 - 150 95/- 57/40 C/C 70 750 160 750 143
600 - 200 95/160 57/32 C/C 70 750 165 750 160
600 - 250 95/160 57/40 C/C 70 750 185 750 170
600 - 300 95/160 57/48 C/C 70 750 200 750 175
L1
e
DN2
45°±3°
DN1
L2
e
DN1
DN2
90°±3°
94
Gamma produzione
Raccordi per pozzetto maschio/maschiolunghezza utile 0,50 o 0,75 m - GA
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimo
d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso pezzo[kg]
500 - 750[mm]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d3[mm]
Lunghezza L
[mm]
150 147 - 34 11 - 16 F 186 ± 2 500 - 750
150 148 - 40 11 - 17 C 191 ± 2 500 - 750
200 198 160 32 20 - 30 C 242 ± 3 500 - 750
200 200 240 48 29 - 44 C 255 ± 4 500 - 750
250 248 160 40 25 - 37 C 300 ± 4 500 - 750
250 250 240 60 35 - 53 C 324 ± 4 500 - 750
300 299 160 48 35 - 52 C 353 ± 4 500 - 750
300 298 240 72 45 - 68 C 380 ± 4 500 - 750
350 349 160 56 41 - 62 C 412 ± 4 500 - 750
400 400 120 48 51 - 76 C 464 ± 4 500 - 750
400 400 160 64 59 - 89 C 480 ± 4 500 - 750
500 500 120 60 60 - 90 C 585 ± 4 500 - 750
500 496 160 80 120 C 610 ± 4 750
600 600 95 57 57 - 85 C 697 ± 4 500 - 750
700 687 L 60 123 - 185 C 799 ± 5 500 - 750
800 785 L 60 160 - 240 C 900 ± 5 500 - 750
400 400 200 80 67 - 100 C 494 ± 4 500 - 750
Diametronominale
DN[mm]
DiametrominimoDN - d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico dirottura FN
[kN/m]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d3[mm]
Lunghezza nominaleL
[mm]
FinestraL1 ± 50
[mm]
α ± 6°
[°]
200
200
250
250
300
300
350
400
400
500
600
700
800
160
240
160
240
160
240
160
120
160
120
95
L
L
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
C
1500 - 2000
2000
2000
2000
2000
2000
2000
2000
2500
2000 - 2500
2500
2500
2500
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
1000
198
200
248
250
299
298
349
400
400
500
600
687
785
32
48
40
60
48
72
56
48
64
60
57
60
60
242 ± 3
255 ± 4
300 ± 4
324 ± 4
353 ± 4
380 ± 4
412 ± 4
464 ± 4
480 ± 4
585 ± 4
697 ± 4
799 ± 5
900 ± 5
120
120
120
120
120
120
120
120
120
400 200 C 2000 1000400 80 494 ± 4 120
120
120
120
120
Tubi con finestra
In funzione delle dimensioni del pozzetto, su richiesta siamo in grado di completare il servizio con altre misure della finestra L1.
L
d1d3
L1
Lm1
d1
α
d3
95
Gamma produzione
Conici diritti
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimod1 / d1’[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d8[mm]
LLunghezza
[mm]
100/125 100/125 -/- -/- 6 F/F 200 320
100/150 100/147 -/- -/- 8 F/F 200 310
125/150 125/147 -/- -/- 10 F/F 230 320
150/200 147/197 -/160 -/32 15 F/F - C/F 260 320
200/250 197/250 160/160 32/40 23 C/C - C/F 340 330
250/300 250/298 160/160 40/48 32 C/C 390 300
Innesti in gresper immissione
Diametronominale
DN[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
Diametro forod
[mm]
LLunghezza
[mm]
150 - 34 6 F 200 40
200 160 32 10 C 260 40
200 160 32 10 F 260 40
DiametronominaleDN1 - DN2
[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Sistema digiunzione
UNI EN 295Lunghezza
L1[mm]
Peso[kg/pezzo]
Giunto semplice a 45° Giunto a squadra a 90°
Lunghezza L2
[mm]
Peso[kg/pezzo]
AllacciamentiGiuntisemplici a 45°a squadra 90°
150 - 150 - 34/34 F/F 750
750
750
750
750
750
22 750
750
750
750
750
750
20
200 - 150 160/- 32/34 F/F 42 40
200 - 150 240/- 48/34 F 52 50
250 - 150 160/- 40/34 F 47 45
250 - 150 240/- 60/34 F 60 58
300 - 150 160/- 48/34 F 62 60
L1
DN2
45°±3°
DN1
L2
DN1
DN2
90°±3°
d1d8
L
d1’
d
L
96
Gamma produzione
Ispezioni per sifoni orizzontali
Diametronominale
DN1[mm]
125
DiametronominaleispezioneDN2 [mm]
125
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
-
Carico di rottura FN
[kN/m]
34
Peso[kg/pezzo]
15
Sistema digiunzione
UNI EN 295
F
d3[mm]
159 ± 2
LarghezzaL
[mm]
500
AltezzaH
[mm]
440
150 125 - 34 17 F 186 ± 2 500 445
150 125 - 40 19 C 191 ± 2 500 445
200 150 160 32 28 C 242 ± 3 750 470
250 150 160 40 34 C 300 ±4 750 470
300 150 160 48 44 C 353 ±4 750 470In funzione delle dimensioni del sifone scelto, sia a valle sia a monte dello stesso, è opportuno completare la posa con questi pezzi speciali ispezionabili.
Innesti per pozzetto GM
Diametronominale
DN[mm]
Diametrominimo
d1[mm]
ClasseUNI EN 295
[kN/m2]
Carico di rottura FN
[kN/m]
Peso[kg/pezzo]
Sistema digiunzione
UNI EN 295
d8 max
[mm]
LunghezzaL
[mm]
150 147 - 34 4,0 F 260 100
150 148 - 40 4,0 C 275 100
200 198 160 32 7,6 C 340 100
200 200 240 48 9,0 C 350 100
250 248 160 40 8,0 C 390 100
250 250 240 60 9,0 C 430 100
300 299 160 48 10,0 C 460 100
300 298 240 72 12,0 C 500 100
350 349 160 56 13,0 C 520 100
400 400 120 48 18,0 C 570 120
400 400 160 64 22,0 C 610 120
400 400 200 80 24,0 C 625 120
500 500 120 60 30,0 C 720 120
600 600 95 57 40,0 C 850 180
700 687 L 60 46,0 C 985 180
800 785 L 60 65,0 C 1090 180
L
d1d8
DN1
L
DN2
H
d3
97
Gamma produzione
Sifoni orizzontali Firenze
Diametronominale
DN [mm]
125
Diametrominimo
passanted1 [mm]
125
Carico di rottura FN
[kN/m]
34
Peso[kg/pezzo]
22
Sistema digiunzione
UNI EN 295
F
d3[mm]
162 ± 2
Larghezzamassima
A[mm]
430
Dimensionemassima
m1[mm]
70
Altezzamassima
B[mm]
340
d4 ± 0,5
[mm]
-
d8[mm]
230
150 147 34 45 F 186 ± 2 690 75 540 - 260
150 148 40 45 C 193 ± 2 690 70 540 206 275
200 198 32 76 C 245 ± 5 840 70 660 260 340
250 248 40 120 C 295 ± 6 1100 70 800 317 390
300 299 48 155 C 351 ± 7 1150 70 900 371 460
240 120 13 0,675
240 120 17 0,850
In funzione delle dimensioni del sifone scelto, siamo in grado di completare il servizio con qualsiasi pezzo speciale per allacciare altri tipi di tubazioni.
Fondi fogna
Diametronominale
DN1[mm]
200
Sviluppo[mm]
209
Spessores
[mm]
22 ± 3
Peso[kg/m]
12
LunghezzaL
[mm]
500
Sviluppo[mm]
314
Spessores
[mm]
22 ± 3
Peso[kg/m]
18
LunghezzaL
[mm]
500 - 1000
250 261 22 ± 3 16 500 329 22 ± 3 22 500 - 1000
300 314 25 ± 4 18 500 471 25 ± 4 28 500 - 1000
350 366 26 ± 4 23 500 550 26 ± 4 36 500 - 1000
400 418 27 ± 4 32 500 628 27 ± 4 47 500 - 1000
450 471 28 ± 5 34 500 707 28 ± 5 50 500 - 1000
500 523 31 ± 5 43 500 785 31 ± 5 64 500 - 1000
600 628 38 ± 6 51 500 942 38 ± 6 77 500 - 1000
700 733 41 ± 7 67 500 - - - -Su richiesta, siamo in grado di fornire altre lunghezze. A completamento della gamma sono disponibili anche sifoni Mortara, tappi e tubi a canale.
Mattonelle
A[mm]
B[mm]
C[mm]
Peso[kg/pezzo]
1/3 di circonferenza = 120° 1/2 di circonferenza = 180°
250 75 65 2,100
250 75 35 1,160
Mattoni
A[mm]
B[mm]
C[mm]
Peso[kg/pezzo]
d4d8
Am1
Bd1
DN
d8 d8
d3
C
A B C
A B
s
120°
DN
L
s
180°
LDN
98
Appendice - A
10. Abachi per calcolo idraulico
Metodo tradizionale secondo Bazin
Tabella 1 - Valori di portata (l/s) e velocità (m/s) calcolati mediante l’applicazione della formula di Bazin.
i[‰]
DN 200 DN 250 DN 300 DN 350 DN 400 DN 500 DN 600 DN 700 DN 800
0,6
Qpiena Vpiena
58,70 0,47 105,97 0,54 171,40 0,61 257,06 0,67 364,84 0,73
1,0 35,24 0,50 53,15 0,55 75,78 0,60 136,81 0,70 221,28 0,78 331,86 0,86 471,00 0,94
1,5 14,56 0,46 26,51 0,54 43,16 0,61 65,09 0,68 92,81 0,74 167,56 0,85 271,01 0,96 406,44 1,06 576,86 1,15
2,0 16,81 0,54 30,61 0,62 49,84 0,71 75,16 0,78 107,17 0,85 193,48 0,99 312,94 1,11 469,32 1,22 666,10 1,33
2,5 18,80 0,60 34,22 0,70 55,72 0,79 84,03 0,87 119,82 0,95 216,32 1,10 349,88 1,24 524,71 1,36 744,72 1,48
3,0 20,59 0,66 37,49 0,76 61,04 0,86 92,05 0,96 131,25 1,04 236,97 1,21 383,27 1,36 574,80 1,49 815,80 1,62
4,0 23,77 0,76 43,28 0,88 70,48 1,00 106,29 1,10 151,56 1,21 273,63 1,39 442,57 1,57 663,72 1,72 942,01 1,87
5,0 26,58 0,85 48,39 0,99 78,80 1,11 118,84 1,24 169,45 1,35 305,92 1,56 494,80 1,75 742,06 1,93 1053,20 2,10
6,0 29,11 0,93 53,01 1,08 86,32 1,22 130,18 1,35 185,62 1,48 335,12 1,71 542,03 1,92 812,88 2,11 1153,72 2,30
7,0 31,45 1,00 57,26 1,17 93,24 1,32 140,61 1,46 200,49 1,60 361,97 1,84 585,46 2,07 878,02 2,28 1246,16 2,48
8,0 33,62 1,07 61,21 1,25 99,68 1,41 150,32 1,56 214,34 1,71 386,96 1,97 625,88 2,21 938,64 2,44 1332,20 2,65
9,0 35,66 1,13 64,93 1,32 105,73 1,50 159,44 1,66 227,34 1,81 410,44 2,09 663,85 2,35 995,58 2,59 1413,01 2,81
10,0 37,58 1,20 68,44 1,39 111,44 1,58 168,06 1,75 239,63 1,91 432,64 2,20 699,76 2,47 1049,43 2,73 1489,44 2,96
12,0 41,17 1,31 74,97 1,53 122,08 1,73 184,10 1,91 262,51 2,09 473,93 2,41 766,55 2,71 1149,52 2,99 1631,47 3,25
14,0 44,47 1,42 80,98 1,65 131,86 1,87 198,85 2,07 283,54 2,26 511,91 2,61 827,96 2,93 1241,63 3,23 1762,19 3,51
16,0 47,55 1,51 86,58 1,76 140,98 2,00 212,59 2,21 303,13 2,41 547,25 2,79 885,10 3,13 1327,35 3,45
18,0 50,43 1,61 91,83 1,87 149,53 2,12 225,49 2,34 321,52 2,56 580,45 2,96 938,79 3,32
20,0 53,15 1,69 96,79 1,97 157,61 2,23 237,67 2,47 338,89 2,70 611,84 3,12 989,57 3,50
23,0 57,01 1,82 103,81 2,12 169,03 2,39 254,89 2,65 363,44 2,89 656,13 3,34
25,0 59,44 1,89 108,23 2,21 176,23 2,49 265,74 2,76 378,91 3,02 684,06 3,49
27,0 61,77 1,97 112,47 2,29 183,14 2,59 276,17 2,87 393,77 3,14
30,0 65,11 2,07 118,56 2,42 193,05 2,73 291,11 3,03 415,07 3,30
35,0 70,33 2,24 128,06 2,61 208,51 2,95 314,43 3,27
40,0 75,18 2,39 136,90 2,79 222,91 3,16
45,0 79,74 2,54 145,20 2,96 236,43 3,35
50,0 84,06 2,68 153,06 3,12
60,0 92,08 2,93 167,66 3,42
70,0 99,46 3,17
80,0 106,30 3,38
Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena Qpiena Vpiena
99
Appendice - A
Tabella 2 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Bazin.
Grado diriempimento [%]
Q/Qpiena V/Vpiena
1 0,0001 0,0573
2 0,0005 0,1044
3 0,0013 0,1464
4 0,0025 0,1849
5 0,0041 0,2207
6 0,0062 0,2543
7 0,0088 0,2860
8 0,0119 0,3162
9 0,0154 0,3450
10 0,0194 0,3726
12 0,0289 0,4245
14 0,0402 0,4728
16 0,0535 0,5178
18 0,0686 0,5601
20 0,0855 0,5999
22 0,1040 0,6375
24 0,1243 0,6731
26 0,1461 0,7068
28 0,1694 0,7388
30 0,1942 0,7692
32 0,2203 0,7980
34 0,2476 0,8255
36 0,2761 0,8515
38 0,3057 0,8763
40 0,3363 0,8998
45 0,4163 0,9534
50 0,5003 1,0000
55 0,5864 1,0400
60 0,6729 1,0735
65 0,7577 1,1006
70 0,8388 1,1213
75 0,9136 1,1350
80 0,9793 1,1413
85 1,0324 1,1390
90 1,0678 1,1258
95 1,0763 1,0963
100 1,0000 1,0000
60
40
% r
iem
pim
ento
100
20
80
0
0,00,1 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,8 0,9 1,1 1,2
0,5 1,0
Grafico 1 - Scala di deflusso grafica - Formula di Bazin.
V/Vp
Q/Qp
V/Vp
Q/Qp
Scala di deflussoNel caso di riempimenti parziali, fissato il grado diriempimento GR, la velocità e la relativa portata (intermini adimensionali) possono essere ricavate dalgrafico 1 o dalla tabella 2.
Qp = portata della condotta a sezione pienaQ = portata della condotta parzialmente riempitaVp = velocità di scorrimento a sezione pienaV = velocità di scorrimento a sezione parzialmente riempita
100
Appendice - A
Metodo secondo Colebrook
Nota: il calcolo numerico con l’applicazione della formula di Colebrook risulta più raffinato e determina valori di portata e velocità leggermentesuperiori a quelli trovati con la formula di Bazin. Il valore tipico di riferimento per la determinazione della rugosità idraulica è indicato nella norma UNI EN 295/3 punto 11.
101
Appendice - A
Scala di deflussoNel caso di riempimenti parziali, fissato il grado diriempimento GR, la velocità e la relativa portata intermini adimensionali possono essere ricavate dalgrafico 2 o dalla tabella 4.
Tabella 4 - Coefficienti adimensionali della scala di deflusso. Formula di Colebrook.
Grado diriempimento [%]
Q/Qpiena V/Vpiena
1 0,0001 0,0681
2 0,0006 0,1232
3 0,0015 0,1694
4 0,0028 0,2103
5 0,0046 0,2474
6 0,0069 0,2816
7 0,0097 0,3136
8 0,0129 0,3437
9 0,0166 0,3722
10 0,0208 0,3993
12 0,0306 0,4500
14 0,0423 0,4967
16 0,0558 0,5402
18 0,0711 0,5808
20 0,0881 0,6189
22 0,1068 0,6549
24 0,1271 0,6888
26 0,1490 0,7210
28 0,1722 0,7514
30 0,1969 0,7804
32 0,2229 0,8078
34 0,2500 0,8339
36 0,2783 0,8587
38 0,3076 0,8823
40 0,3379 0,9046
45 0,4171 0,9556
50 0,5000 1,0000
55 0,5850 1,0381
60 0,6703 1,0700
65 0,7541 1,0959
70 0,8341 1,1156
75 0,9080 1,1287
80 0,9731 1,1347
85 1,0260 1,1325
90 1,0616 1,1199
95 1,0713 1,0917
100 1,0000 1,0000
60
40
% r
iem
pim
ento
100
20
80
0
0,00,1 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,8 0,9 1,1 1,2
0,5 1,0
Grafico 2 - Scala di deflusso grafica - Formula di Colebrook.
V/Vp
Q/Qp
V/Vp
Q/Qp
102
Appendice - B
Diagrammi per il calcolo statico di tubazione in gres
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69
Sovraccarico: q1D Strade di medio traffico
Condizioni di installazione
Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59
Legenda
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaiettoe calcestruzzo
calcestruzzo
0
0,50
1
1,50
2
2,50
3
3,50
4
4,50
5
5,50
6
Alte
zza
del r
eint
erro
H (m
)
200
32 40 48 42 48 60 57 60 60
250 300 350 400 500 600 700 800 200
48 60 72 64 80 72 84
250 300 400 500 600 700ø nominale (mm)
Carico di Rottura (kN/m)
103
Appendice - B
Sottofondo Rinfianco e ricoprimento in sabbia o ghiaietto EZ = 1,8
Sottofondo in sabbia o ghiaietto e rinfianco in calcestruzzo EZ = 2,8
Totale annegamento in calcestruzzo EZ = 3,69
Sovraccarico: q1C Strade di grande traffico
Condizioni di installazione
Solo sottofondo in sabbia o ghiaietto EZ= 1,59
Legenda
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaietto
sabbia o ghiaiettoe calcestruzzo
calcestruzzo
200
32 40 48 42 48 60 57 60 60
250 300 350 400 500 600 700 800 200
48 60 72 64 80 72 84
250 300 400 500 600 700ø nominale (mm)
Carico di Rottura (kN/m)
0
0,50
1
1,50
2
2,50
3
3,50
4
4,50
5
5,50
6
Alte
zza
del r
eint
erro
H (m
)
Società del Gres S.p.A.
Via G. Marconi, 124010 Sorisole (Bg)Italia
Tel. +39 035 579 111Fax +39 035 579 384 [email protected]
Apr
ile 2
009
Copertina 17-04-2009 10:33 Pagina 1