Numero 20 anno 2012

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primo M@GGIO www.cgiltoscana.it CGIL TOSCANA Numero 20/ 2012 - Anno 2 La Newsletter del Lunedì 14 . 05 . 2012

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CGILTOSCANANumero 20/ 2012 - Anno 2

La Newsletter del Lunedì 14 . 05 . 2012

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Indice

Editoriale di Alessio Gramolati02 Intervista a La Nazione del 13 maggio "Vogliono colpire il lavoro"

Primo Piano03 Crisi: ad aprile 470.000 in CIC. - 2.600 euro in busta paga04 2 giugno: manifestazione nazionae di CGI, CISL e UIL

Copertina05 14 maggio: Europa, dove va il voto?

Primo Piano Toscana06 Attentato a sede Equitalia di Livorno: le parole di Gramolati- Equitalia Livorno: condanna di Fisac E Fp- No a violenza: la dichiarazione della CGIL di Pistoia07 No alla violenza. il documento della RSU Selex Galileo e Selex Elsag08 ... di crisi e di strumenti... di Daniele Quiriconi 09 FLC e FP: sospeso sciopero regionale 14 maggio10 La CIG cresce in Toscana- Condanna per fatti avvenuti al corteo di Pisa il 7 maggio

La rubrica - Appunti di diritto del lavoro11 Il diritto di critica del lavoratore

Toscana in breve12 Notizie dalle province toscane

Il caso15 Amianto killer: la responsabilità dell'azienda tra il conosciuto e il conoscibile

L'iniziativa16 15 maggio "Firenze e la crisi"

Intorno a noi17 Leggere per non dimenticare

Legalità18 Napolitano a Corleone ilo 24 maggio

... in evidenza 19 sito, agenda

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Editoriale

Alessio Gramolati, segretario regionale della Cgil, che clima si respira dopo l'attentato di Genova?«C'è stata da subito la consapevolezza che c'è stato un attacco. Un attacco con un segno ostile sia alla democrazia che ai lavoratori. Da una parte si sceglieva di colpire una persona mentre quella città era chiamata al voto, con un evidente volontà di contrastarlo e condizionarlo, e dall'altra si sceglieva Genova, la città di Guido Rossa».Abbiamo fatto un passo indietro?«Con la violenza nessuno fa un passo in avanti».Ha letto la rivendicazione?«Sì, tutta».Che idea s'è fatto?«Penso che siamo di fronte a un messaggio delirante, con elementi di continuità ma anche di novità che ci devono mettere tutti in grande attenzione. La continuità è che siamo di fronte a una campagna di reclutamento. Questi atti si sono riproposti ciclicamente ogni qualvolta questo paese è stato chiamato a prove di cambiamento, ma con il tempo hanno sempre perso di forza. La novità è che questo atto non si rivolge ai lavoratori delle aziende dove è stato colpito il dirigente, ma va contro il lavoro di queste aziende, quindi anche contro gli stessi lavoratori. Si reputa una minaccia quello che fanno, invece quello che fanno è un'opportunità per loro e per il benessere del paese. Io non m'immagino un'Italia migliore senza i treni, senza una capacità tecnologica in campo satellitare, usata anche contro il contrabbando di vite che sulle nostre coste ha mietuto tante vittime, e meno che mai m'immagino

un paese che rinunci a quelle tecnologie che possono dare forza al contrasto alle mafie e alla malavita organizzata. Così come non penso che quello che sta accadendo contro i lavoratori di Equitalia possa essere in alcun modo giustificato.Se quelle tecnologie fossero utilizzate per la lotta all'evasione, probabilmente pagando tutti, avremmo una pressione fiscale più bassa e una minore pressione da parte di Equitalia».Cosa pensa della sorveglianza rafforzata alle aziende del nostro territorio?«Il contrasto non è solo sul piano dell'iniziativa politica. Bisogna anche mettere in sicurezzal'incolumità e la vita delle persone».Avete avuto sentore di minacce, di pericoli?«No, nessuno. Ma proprio nel momento in cui si va contro al mondo del lavoro bisogna chiederci se questa campagna può attecchire. Per questo noi sollecitiamo la presa di posizione di tutti. In mezzo a una crisi come questa si può trovare in alcuni settori che stanno ai margini sociali di questo paese, la possibilità non tanto di aderire ma di rimanere indifferenti a questi comportamenti. Nessuna indulgenza, la violenza non ha mai creato maggiore giustizia né aiutato i più deboli ma ha soltanto fatto gli interessi dei più forti».Riguardo al futuro della Selex, eventi come questo possono condizionare la trattativa in corso?«Saranno le assemblee unitarie di lunedì che decideranno l'iniziativa più opportuna contro questi atti e insieme rafforzare l'iniziativa per il rilancio di queste realtà. Vogliamo sperare che in questo clima Finmeccanica si ... CONTINUA LA LETTURA

di Alessio Gramolati segretario generale CGIL Toscana

Vogliono colpire il lavoroIntervista a "La Nazione" di domenica 13 maggio

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Primo PianoCrisi: CGIL, ad aprile 470.000 in cassa integrazione. -2.600 euro in busta paga“Oltre 322 milioni di ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012. E' il bilancio dei primi quattro mesi dell'anno che emerge dal rapporto dell'Osservatorio CIG del dipartimento settori produttivi della CGIL nazionale. Per la Confederazione “lo stillicidio di dati negativi indica uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva sempre più insostenibile"

Oltre 322 milioni di ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno, con un trend che mira al miliardo di ore anche per il 2012, per un totale di 470 mila lavoratori a zero ore coinvolti che, da gennaio, hanno subito un taglio nel salario per 1,2 miliardi di euro, pari a 2.600 euro per ogni singolo lavoratore. A fare un bilancio dei primi quattro mesi dell'anno è il rapporto di aprile sul ricorso alla cassa integrazione, frutto di elaborazioni delle rilevazioni Inps, da parte dell'Osservatorio CIG del dipartimento settori produttivi della CGIL nazionale.

Anche per questo 2012, quindi, il quarto anno consecutivo di crisi, “la cassa integrazione si avvia ad attestarsi attorno al miliardo di ore autorizzate”, osserva il Segretario Confederale, responsabile Industria, Elena Lattuada, sottolineando come il dato del primo quadrimestre sia perfettamente in linea con lo scorso anno. Per la sindacalista “si continua a registrare costantemente uno stillicidio di dati negativi che indicano uno stato di profondissima crisi e di inesorabile declino del settore industriale. Una deriva sempre più insostenibile - osserva Lattuada -: senza ripresa questi dati peggioreranno tirandosi dietro disoccupazione e desertificazione industriale. Bisogna dare risposte al profondo malessere sociale rimettendo al centro il lavoro”.

Dati CIG aprile - Nel dettaglio dell’analisi della CGIL, il ricorso alla Cassa integrazione ad aprile è stata di 86.160.529 di ore per un -13,60% su marzo. Nel primo quadrimestre sono state già autorizzate 322.852.539 con una ininfluente riduzione sullo stesso periodo del 2011 del ... LEGGI TUTTO ...

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Primo Piano

2 giugno: manifestazione nazionale a Roma di CGIL, CISL e UIL

Il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, i sindacati scenderanno in piazza a Roma. Ad annunciarlo oggi (8 maggio) i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Camusso, Bonanni e Angeletti nel corso di una conferenza stampa. Un'importante manifestazione sindacale dal “forte valore simbolico” come affermato dalla leader della CGIL, Susanna Camusso, proclamata per “cambiare la politica economica del governo”. “Non esiste decisione analoga nella storia d'Italia, mai si è tenuta una manifestazione sindacale il 2 giugno. Non sarà semplicemente una celebrazione - spiega Camusso - ma una grande manifestazione sindacale unitaria che avvia un percorso rivendicativo che chiede risposte sui temi del lavoro

e del fisco”. “Se non si danno risposte al lavoro - prosegue il Segretario Generale della CGIL - questo Paese non ce la fà, se non si parte dal lavoro e dal reddito dei lavoratori l'unica prospettiva è il baratro”.

Inoltre, Camusso avverte: “il punto di rottura è molto vicino. E' auspicabile e rivendicabile che il governo cambi la politica economica. Per questo saremo in piazza a Roma nel pomeriggio del 2 giugno, una grande manifestazione sindacale che chiede risposte: se non ci saranno bisognerà continuare. Servono scelte, non ci sono alibi. Se si continua a viaggiare dietro l'alibi dell'Europa si fanno solo scelte recessive” conclude Camusso.

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Copertina

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Primo Piano Toscana

Queste le parole del segretario generale della CGIL Toscana Alessio Gramolati, appresa la notizia delle molotov lanciate nella notte alla sede livornese di Equitalia: "dura condanna per l'atto di violenza e di intimidazione. Serve maggiore determinazione da parte di tutti per isolare questi episodi, c'è

un'escalation che in primo luogo è rivolta contro il lavoro di Equitalia e che punta ad alimentare una spirale violenta e antidemocratica. Vicinanza ai lavoratori che in queste ore sono oggetto di attacchi e intimidazioni terroristiche. Oggi a Livorno, ieri in Finmeccanica."

No a violenza, terrorismo e intimidazioniLe parole di Alessio Gramolati

Molotov a sede Equitalia di Livorno: la condanna di Fisac CGIL e FP CGIL

CGIL Pistoia: impegno contro ogni violenza

In questi ultimi due giorni si stanno consumando, in maniera parossistica, davanti alle sedi di Equitalia, non solo azioni intimidatorie, ma veri e propri atti criminosi che non possono trovare alcuna giustificazione nella crisi economica che sta colpendo le lavoratrici ed i lavoratori Italiani.Trovare ogni volta un capro espiatorio che dia sfogo alla disperazione diffusa è un gioco al massacro che viene sapientemente utilizzato da chi dall'esterno è in grado di orchestrae una campagna finalizzata ad un unico obiettivo : evitare o quantomeno ammorbidire qualsiasi progetto concreto per combattere l'evasione. ... LEGGI TUTTO ...

“La rivendicazione dell'inaudito atto criminale ai danni dell'Ad di Ansaldo Nucleare, i deliranti contenuti del documento di rivendicazione stesso che indica anche in Ansaldobreda un possibile obiettivo, impongono a tutti noi, al Sindacato ed ai lavoratori, in una delicata fase di confronto sul futuro dell'azienda e più in generale della più grande Holding industriale italiana, una grande responsabilità affinché a nessuno possa essere data la giustificazione per inquinare con il crimine un difficile ma necessario dibattito.Il sindacato, i lavoratori e siamo convinti la città tutta, nel rinnovare l'impegno contro ogni forma di violenza e la solidarietà ai tanti vittime di una inaccettabile strategia del terrore, sapranno tenere alta la guardia contro ogni atto contrario a quei principi di democrazia che il movimento dei lavoratori ha fortemente contribuito a imprimere nella nostro ordinamento”.

La ferma presa di posizione di Selex Galileo e Selex ElsagA proposito di Fimeccanica il segretario della Fiom di Firenze Marcello Corti ha annunciato che lunedì 14 maggio alla Selex Elsag e alla Selex Galileo si terranno, dalle 10 alle 11 assemblee dalle quali è poi uscita à una netta e dura presa di posizione contro il terrorismo e a difesa delle aziende. “Questo atti di terrorismo”, ha detto Corti, “sempre più si configurano come azioni contro le aziende”. “Dove sta scritto”, ha aggiunto, “che i prodotti ad altissima tecnologia che si producono a Firenze

debbano essere strumenti di guerra e di morte. I sistemi di comunicazione che qui nascono se applicati alla lotta alla criminalità e all'evasione fiscale, ad esempio, potrebbero dare un contributo determinante”. “Dopo i fatti di Livorno” ha concluso, dobbiamo alzare l'asticella dell'attenzione verso queste rinascenti forme terroristiche per isolarle prima e sconfiggerle poi. Ai lavoratori di Equitalia invio il massimo di solidarietà personale e di tutta l'organizzazione.

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Primo Piano Toscana

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Primo Piano Toscana

La situazione economica e sociale del paese e di conseguenza dei nostri territori richiederebbero interventi di urgenza da un lato e di programmazione dall'altra.

Misure che anche con i provvedimenti dei giorni scorsi da parte del Governo non si intravedono. È inaccettabile che il Ministro dello Sviluppo economico, per quello che pare più un posizionamento politico che altro, alzi la voce per denunciare il rischio che sia messa in discussione la coesione sociale, ma non ci spieghi cosa intenda fare. Un piano straordinario di opere pubbliche? Un allentamento del patto di stabilita? L'intervento per difendere le proprie aziende strategiche tipo Finmeccanica, di cui anzi sembra con dichiarazioni di incoraggiamento al piano (quale?) voler sostenere la dismissione, almeno nella parte civile? Mistero, pare proprio un tirare a campare di stampo andreottiano nonostante le smentite del premier.

Da "noi" la crisi significa una ripresa della CIG che torna a crescere dopo alcuni trimestri di calo anche nei distretti votati all'export come Prato, 2.500 disoccupati in più al mese in regione per effetto dell'esaurimento, annunciato, degli ammortizzatori per chi ha perso il lavoro all'inizio della crisi, accentuati fenomeni di scoraggiamento che ampliano l'esclusione sociale di giovani e donne.

Non esistono zone franche, aree o settori! La nuova fase della crisi accentuata dalle convulsioni del sistema bancario chiede nuove responsabilità e scelte! Assunzione di responsabilità del sistema imprenditoriale (con tutta la buona volontà non si capisce cosa intenda il neo-presidente di Confindustria con l'intervista di sabato a Repubblica) maggiori investimenti, selettività verso nuovi soggetti imprenditoriali che si presentano, anche se gli imprenditori non si inventano, riduzione dei tempi di decisione sull'avvio di nuove attività superando il burocratismo ottuso che non è un "liberi tutti", ma esercizio della responsabilità e poi, insisto, nuovi strumenti, anche locali per attrarre investimenti. Penso con tutto il rispetto per chi ci ha lavorato con passione, che non siano Toscana-Promozione o Fidi i soggetti deputati allo scouting di capitali e imprese a partire da quelli nell'area Brics. Sia un'agenzia, come noi pensiamo o un'altra forma, le esperienze di rilancio di territori deindustrializzati attraverso piani strategici ad hoc, in tutta Europa, hanno scelto questa strada. Individuando competenze e professionisti con mandati specifici. Certo in altri tempi e in altra situazione finanziaria è stato più facile, ma a volte, copiare da modelli virtuosi non è reato. Noi indichiamo una proposta se altri ne hanno una, senza polemiche, la tirino fuori.

... di crisi e di strumenti ...di Daniele Quiriconi, segretario confederale CGIL Toscana

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Primo Piano Toscana

Settori pubblici: lunedì 14 maggio, sospeso lo sciopero regionale

L'intesa e' stata sottoposta al vaglio dei direttivi della Funzione Pubblica (8 maggio) e della FLC (9 maggio). Ambedue i direttivi hanno valutato come il Protocollo sia un primo importante segnale di discontinuità che riapre, dopo il Decreto 150/2009 (Decreto Brunetta), un percorso sindacale che riguarda il mondo del lavoro pubblico. Questi i punti dell'intesa: centralità del contratto nazionale, relazioni sindacali, nuove norme sulla mobilita', superamento delle fasce di merito (art.19) e affidamento alla contrattazione dei fattori valutativi, valorizzazione nei concorsi dell'esperienza professionale. Su tali contenuti entro il 30 maggio 2012 saranno aperti Tavoli Negoziali nei quali misureremo la vera volontà del Governo di affrontare i punti del Protocollo: dovremo consolidare questa discontinuità con iniziative sindacali e momenti di mobilitazione che affianchino il lavoro ai tavoli.Con queste considerazioni la FP e la FLC della

Toscana ritengono di dover sospendere lo sciopero generale regionale del pubblico impiego indetto per il 14 maggio per l' intera giornata.

Le due categorie ritengono comunque di proseguire l'iniziativa di mobilitazione durante l'iter parlamentare del ddl sul mercato del lavoro per sostenere la difesa dell'art. 18 e la modifica delle forme contrattuali sulla precarietà al fine di semplificarne le tipologie, per il rinnovo del contratto di lavoro e la difesa del salario reale.

Inoltre riteniamo fondamentale aprire il confronto rispetto all'emergenza salariale che coinvolge, oltre i settori del pubblico impiego, tutti gli altri lavoratori e pensionati.

LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA LEGGI TUTTO ...

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Primo Piano Toscana

La CIG cresce in ToscanaI tweet di Daniele Quiriconi

Corteo Pontedera diviso: CGIL, atto di prevaricazione

La segreteria regionale della Cgil della Toscana "condanna l'ennesimo episodio di prevaricazione e le minacce contro i dirigenti della Camera del Lavoro di Pisa che si sono riproposti durante lo sciopero della Valdera". Lo afferma una nota della Cgil regionale esprimendo solidarietà "al segretario della Cgil di Pisa e a tutti i manifestanti" in merito allo sciopero di lunedì mattina a Pontedera, dove il corteo dei manifestanti si è diviso in due parti separate dopo una discussione tra alcuni esponenti della Fiom della Piaggio con esponenti della stessa Cgil. "Non possiamo sottacere - prosegue la Cgil regionale - come nuovamente ... LEGGI TUTTO ...

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La rubrica

Ma se il capo è un inetto, se lo è davvero, glielo possiamo dire? Cerchiamo di capire entro quali limiti possano essere espresse le opinioni personali nell’ambito del rapporto di lavoro, dove, si sa, i conflitti tendono ad esasperarsi. A tutto svantaggio del lavoratore.

Non è sempre facile comprendere l’esatta portata del diritto di critica del lavoratore nei confronti del datore di lavoro e di tutti i componenti dell’organizzazione gerarchica aziendale, sancito dall’art. 1 dello Statuto dei Lavoratori. Il diritto di critica del lavoratore è espressione del principio di

libertà di manifestazione del pensiero garantito dalla Costituzione (art. 21), ma trova il suo limite in altri valori rilevanti, come quello all’integrità della reputazione di ogni persona. Nel rapporto di lavoro, peraltro, i limiti alla libertà di manifestazione del pensiero sono più rigidi rispetto a quelli imposti dall’ordinamento in ogni rapporto umano, di modo che anche un’affermazione in altri casi semplicemente incivile o sgarbata, penalmente irrilevante, se pronunciata nei confronti del proprio datore di lavoro può assumere rilievo disciplinare,in quanto ritenuta contraria all’obbligo di fedeltà del lavoratore.

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Lo studio Rusconi è a Firenze, in via della Condotta 12, Tel. 055-2302805 CLICCA QUI

Il diritto di critica del lavoratore

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TOSCANA in breve

Pisa e Livorno: Camp Darby, USA danno disponibilità per lavorare a soluzioni concrete

Livorno - Ex Delphi, CGIL: chiederemo proroga CIG fino a 2013

Che cosa stanno facendo il CAV [Comitato Amministrazioni Versilia] e la Provincia per risolvere la grave situazione che si sta determinando nella gestione dell'impianto di Pioppogatto ?Questa è la domanda che ricorre tra i lavoratori dal momento che sembra sempre più evidente che la situazione sta precipitando. Negli ultimi giorni infatti è sempre più evidente che l'azienda non sta pagando fornitori di primaria importanza e presto l'attività potrebbe essere interrotta per causa di forza ... LEGGI TUTTO ...

Disponibilità a lavorare con soluzioni concrete per contenere i disagi legati alla necessità di ridurre 67 posizioni presso la base di Camp Darby, tra Pisa e Livorno. E' l'impegno preso, spiega una nota della Provincia di Pisa, "dall'ambasciatore americano in Italia David Thorne durante l'incontro con i presidente delle Province di Pisa e Livorno, Andrea Pieroni e Giorgio Kutufà". I due enti locali hanno soprattutto evidenziato il "momento di difficoltà per l'occupazione del territorio e la necessità di salvaguardare quel clima ... LEGGI TUTTO ...

I sindacati chiederanno il prolungamento della cassa integrazione anche per l'intero 2013 per i 134 lavoratori della ex Delphi, società che era stata rilevata dall'imprenditore Gian Mario Rossignolo per rilanciarla con un progetto di 'automotive', poi non decollato per una carenza finanziaria sopravvenuta per il mancato ingresso di un socio cinese. Lo si apprende dalla Fiom-Cgil di Livorno. Ad oggi, da gennaio e fino al termine del'anno i lavoratori ex Delphi infatti risultano già coperti da cassa integrazione. "Noi a Livorno - ha spiegato Enrico Pedini della Fiom Cgil di Livorno - abbiamo un percorso aperto insieme a Regione ...

Lucca - Caso Veolia, rischia chiusura impiantoMassa Carrara - Pisa - Livorno - Lucca

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TOSCANA in breve

Firenze - Ricordi, ci sarà contratto solidarietà ma resta preoccupazione per librerie gruppo

Firenze - Operaie zitte per mantenere il posto. Indagato il titolare per violenza sessuale

II lavoratori della Sirti, la più grande azienda di installazioni telefoniche italiana, hanno organizzato uno sciopero spontaneo stamani per protesta contro i mille esuberi annunciati dall'azienda a livello nazionale. Sirti, con sede a Milano, conta 4 mila dipendenti di cui 80 in Toscana, 30 dei quali sono in cassa integrazione. Una cinquantina di lavoratori ha organizzato un presidio e sta manifestando davanti alla sede dell'azienda a Calenzano (Firenze). "Sirti - ha spiegato Luciano Piani della ... LEGGI TUTTO ...

"Il 3 maggio è stato firmato un contratto di solidarietà della durata di 12 mesi per i 41 dipendenti della Feltrinelli di Firenze. il provvedimento si è reso necessario per la chiusura imminente di Ricordi Mediastore (si parla del 26 di maggio), che verrà sostituito da un negozio Nespresso". E' quanto spiega, in una nota, la Cgil, in merito all'annunciato stop delle attività dello storico shop musicale del centro fiorentino, acquisito negli anni '90 dalla catena di librerie. ''Gli 8 dipendenti del punto vendita lavoreranno negli altri due punti ... LEGGI TUTTO ...

Operaie di una ditta avevano paura di essere licenziate e stavano zitte subendo in silenzio continui atti di violenza sessuale dal titolare: la procura di Firenze e i carabinieri hanno scoperto che palpeggiamenti nelle parti intime, frasi morbose, baci rubati, carezze indesiderate sono da lungo tempo all'ordine del giorno in una pelletteria di Scandicci. Ora il proprietario, un fiorentino di 66 anni, è indagato per violenza sessuale e il gip gli ha vietato di recarsi nella stessa ditta e di avvicinarsi alle sue dipendenti. L'inchiesta, coordinata dal pm Ornella Galeotti, è scaturita da tre querele di dipendenti che dopo un periodo di vergogna e di ... LEGGI TUTTO ...

Firenze - Azienda Sirti, sciopero spontaneo contro gli esuberi

Firenze - Prato - Pistoia

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TOSCANA in breve

Arezzo - Formalizzato passaggio di UnoAerre

Grosseto - Sciopero alla Mabro

E’ evidente ormai a tutti che l’azienda FLORAMIATA presenta una crisi economica, finanziaria e gestionale, tant’è che se non verranno assunte dalla Società le opportune iniziative la più grande azienda del territorio potrebbe rischiare la chiusura.A fronte delle potenzialità dell'Azienda, che può disporre di un bassissimo costo dell'energia geotermica e con un sostanzioso credito d'imposta che di fatto abbatte in modo significativo i costi generali ... LEGGI TUTTO ...

E' stato formalizzatomartedì pomeriggio, presso uno studio notarile di Arezzo, il passaggio delle quote azionarie della UnoAErre, azienda leader nel settore dell'oreficeria, nelle mani dell'imprenditore aretino Sergio Squarcialupi, titolare della Chimet, ditta specializzata nel recupero di metalli preziosi e rifiuti speciali e, da oggi, proprietario della UnoAErre. Si conclude così il lungo iter iniziato due anni fa e chiusosi lo scorso marzo con la presentazione dell'unica offerta di acquisto dell'azienda orafa da parte dello stesso Sergio Squarcialupi. Quest'ultimo ha presentato un assegno di 500mila euro e le fidejussioni richieste per ... LEGGI TUTTO ...

Giornata 'calda' per le maestranze della Mabro di Grosseto. Martedì le operaie dell'industria tessile che si trova in una fase di grave crisi economica, si sono riunite nella sala mensa proclamando uno sciopero dopo averlo paventato ieri. La decisione di scioperare è arrivata perché, nonostante la proprietà abbia iniziato a pagare gli stipendi non versati il 10 aprile, il futuro dell'azienda resta incerto. Inoltre lo sciopero, viene spiegato dalle stesse operaie, si è reso necessario per coinvolgere nella protesta, e tutelare, le altre lavoratrici che ancora erano rimaste impegnate nella produzione. Successivamente un corteo con un centinaio di partecipanti, soprattutto donne, si è mosso verso il centro ... LEGGI TUTTO ...

Siena - Floramiata a rischio chiusura. Si attivi piano industriale per rilancio

Arezzo - Siena - Grosseto

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Il casoAmianto killer: la responsabilità dell'azienda dal conosciuto al conoscibileDopo aver lavorato per quarant’anni in una officina come meccanico addetto alla manutenzione dei freni e delle frizioni di autobus, un lavoratore si è ammalato per un mesotelioma pleurico e in poco tempo è deceduto. Poiché il suo lavoro lo aveva portato a contatto con l’amianto (le guarnizioni dei freni e delle frizioni erano in tale materiale), i familiari avevano chiesto all’INAIL il riconoscimento della malattia professionale, che era poi stata negata in sede amministrativa ma accertata in sede giudiziale.Ritenendo che l’insorgere della malattia fosse da attribuire alla responsabilità del datore di lavoro, che non aveva mai adottato nessuna misura di sicurezza per proteggere i dipendenti dalla altissima nocività delle fibre di amianto, i familiari avevano richiesto il risarcimento del danno, sia come eredi del lavoratore per l’indennizzo cui questo avrebbe avuto diritto quando era ancora in vita, sia come diretti interessati per il danno morale ad essi recato, a causa della morte del congiunto.L’azienda negava la propria responsabilità perché, dato il lunghissimo tempo di latenza della malattia (che insorge di solito dopo 20-30 anni dall’inizio dell’esposizione nociva), la dose innescante doveva essere stata assorbita nei primissimi anni di lavoro (1946), quando in letteratura medica e prevenzionistica non era ancora nota la pericolosità dell’amianto e quindi il rischio di contrarre il mesotelioma.Inoltre si osservava come l’origine della malattia non dipendesse dalla durata e dall’intensità dell’esposizione bensì fosse sufficiente l’inalazione anche di una sola (infinitesimale) fibra per contrarla. Quindi - secondo l’azienda - non vi erano altri mezzi di prevenzione se non la completa dismissione del materiale, obbligo - questo - insussistente prima della disciplina normativa del 1991, attuativa di direttive europee. Quindi ne rimaneva esclusa la prevedibilità del rischio di contrarre il tumore pleurico, essendo noto solo il nesso tra fibra di amianto e asbestosi.Il giudice ha accolto la domanda risarcitoria: sotto un primo profilo ha osservato che la pericolosità delle fibre di amianto era nota fino dagli anni Trenta sia nell’ambito medico che in quello legislativo, tanto che l’asbestosi - malattia che può essere letale - era stata inserita nella tabella delle malattie professionali fino dalla Legge n.455/1943. Inoltre fin dal 1955 erano stati emanati provvedimenti legislativi che prevedevano prescrizioni specifiche, avuto riguardo al rischio di inalazione di

polveri. Quindi, anche in epoca di gran lunga precedente alle disposizioni in tema di asbestosi contenute nel T.U. infortuni del 1965 (D.P.R. n.1124), era sicuramente nota e conclamata la pericolosità delle fibre di amianto ed esisteva un obbligo specifico di eliminare il materiale o comunque di ridurre il rischio attraverso accorgimenti tecnici.Il giudice ha poi esaminato l’ulteriore questione fondata sulla c.d. idoneità sufficiente della fibra killer, cioè l’argomentazione del datore di lavoro secondo il quale anche l’adozione di tutte le misure di sicurezza non avrebbe potuto comportare la diminuzione del rischio poiché anche una sola fibra è in sé idonea a provocare il mesotelioma, quindi l’intensità e la durata dell’esposizione sarebbero irrilevanti. Il giudice ha osservato - basandosi anche sulla letteratura medica - che, anche a voler dar credito alla teoria della c.d. fibra killer, il rischio concreto di contrarre la malattia è indubbiamente più elevato quanto maggiore sia stata l’esposizione lavorativa, dato che, sul piano probabilistico, una maggiore inalazione comporta senz’altro un aumento esponenziale del rischio.Ne deriva - si legge nella sentenza - che l’obbligo di sicurezza a carico del datore di lavoro (ai sensi della norma generale di cui all’art.2087 Cod. Civ. e della legislazione specifica) può ritenersi realizzato solo quando l’attività prevenzionistica sia stata tale da far coincidere il rischio lavorativo con quello della popolazione in generale.Sul piano della colpa il giudice si è chiesto quale fosse il comportamento esigibile dal datore di lavoro, posto che questo - difendendosi - affermava che all’epoca in cui il lavoratore aveva cominciato a prestare la sua attività non era nota la natura cancerogena dell’amianto, ma solo la diversa malattia detta appunto asbestosi. Ma - osserva il giudice - non si esime da responsabilità colui che sottopone altri all’esposizione di una sostanza ritenuta nociva anche se le conseguenze dell’esposizione non sono tutte completamente note.In conclusione, la responsabilità era derivata non tanto dalla prevedibilità d contrarre il mesotelioma, quanto piuttosto dalla prevedibilità di contrarre una malattia polmonare a causa dell’amianto, che è agente patogeno sia dell’asbestosi che del mesotelioma.

Gabriella Del Rosso Avvocato in [email protected]

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L'iniziativa

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Intorno a noi

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Legalità

Come accade da ben sette anni l'Arci, con il Progetto Liberarci dalle Spine, fin dal mese di aprile attiva i campi antimafia a Corleone per condividere con la Cooperativa Lavoro e Non Solo l'impegno di Antimafia Sociale.

Siamo felicissimi che il Presidente della Repubblica abbia deciso di proclamare e di essere presente ai funerali di Stato del Compagno Placido Rizzotto, Segretario della Camera del Lavoro di Corleone.Siamo altresì felici che nel suo viaggio da Palermo faccia sosta a Portella della Ginestra, per visitare il luogo della Strage Mafiosa di cui ancora oggi vi è un Segreto di Stato e dove mai

nessun Presidente della Repubblica si è fin'ora recato.

Noi, insieme ai tanti volontari di questi anni e ai molti cittadini del territorio corleonese, abbiamo fatto la nostra piccola parte, contribuendo a mantenere viva la memoria e la richiesta di giustizia, dalla prima visita alla foiba di Placido Rizzotto nell'impervia montagna di Roccabusambra nell'agosto 2006 alla voce sempre più ampia che abbiamo dato alle richieste di Giustizia dei tre supersiti Mario, Serafino e Giacomo di conoscere i mandanti della prima Strage di Stato.

Con la sua presenza il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riconoscerà anche la Nuova Resistenza che da anni è attiva nel territorio Corleonese.

Insomma, stiamo per contribuire molto da vicino a scrivere una commovente pagina di Storia Contemporanea.

Noi ci saremo Maurizio Pascucci

Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine

Il Presidente Napolitano il 24 maggio a Corleone e a Portella della Ginestra

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