[NAZIONALE - 1] GIORN/X-PROVE/PAG17 24/04/05 · anno xxxii - numero 97 domenica 24 aprile 2005 una...

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TIPI ITALIANI Stefano Lorenzetto D i malate come Terri Schiavo il dottor Gio- vanni Battista Guizzetti ne assiste 14 e mai nessuno, men che meno i mariti o altri parenti, gli ha chiesto di ammazzarle. Le 14 Terri Schiavo del dottor Guizzetti giacciono inerti in camere da due letti al Centro Don Orione di Bergamo. Hanno gli occhi spalancati su punti in- definiti del vuoto. Quando entri, muovono la te- sta in varie direzioni, anche verso il visitatore (...) Il medico che cura le Terri Schiavo: «Ho visto 12 risvegli» SEGUE A PAGINA 16 Giovanni Battista Guizzetti in ospedale

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Page 1: [NAZIONALE - 1] GIORN/X-PROVE/PAG17 24/04/05 · anno xxxii - numero 97 domenica 24 aprile 2005 una copia 1 duro* quotidiano del mattino invenditafacoltativa: ilgiornale+libro«igrandilibridelvino»n.3

ANNO XXXII - NUMERO 97 UNA COPIA 1 duro*D O M E N I C A 2 4 A P R I L E 2 0 0 5

*******QUOTIDIANO DEL MATTINO

INVENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE +LIBRO «I GRANDI LIBRIDEL VINO» N. 3 (+l7,90)+ DVD «STORIA DEGLI ITALIANI» N. 5 (+l8,90) +LIBRO «LAGRANDE CUCINA ITALIANA» N. 10 (+l6,90) +LIBRO «IL TEATRO»N. 29 (+l9,90)+ LIBRO «BIBLIOTECA STORICA - GRECIA E ROMA»N. 36 (+ l5,90) + LIBRO «INCHIESTA SULLA RESURREZIONE» (+ l 6,90) - PER PIEMONTE, VAL D’AOSTA, LIGURIA: IL GIORNALE + NATURAL l2,00 (l1,00 + l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER AVELLINO: IL GIORNALE + IL SANNIO t1,00 - NAPOLI, CASERTA E SALERNO: IL GIORNALE +ROMA t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER FROSINONE: CIOCIARIA OGGI + IL GIORNALE + CONTROCAMPO t 0,90 - LATINA: LATINA OGGI + IL GIORNALE + CONTROCAMPO t 0,90 - MOLISE: NUOVO MOLISE + IL GIORNALE t 0,90 - BENEVENTO: IL SANNIO + ILGIORNALE t 0,90 - TARANTO: CORRIERE DEL GIORNO + IL GIORNALE t 0,90 - CATANZARO, CROTONE, VIBO VALENTIA: GAZZETTA DEL SUD + IL GIORNALE + CONTROCAMPO t 0,90 - SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% - ARTICOLO 2 COMMA 20/B - LEGGE 662/96 FILIALE DI MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

L’energia siamo noi L’energia siamo noi

L A F R AT E L L A N Z AD E L L A

S A C R A S I N D O N E

J U L I A N A V A R R O

T H R I L L E R

UN INCENDIO NEL DUOMO DI TORINO. UN OMICIDIO.

L’ENIGMA DI UN CORPO AVVOLTO IN UN LENZUOLO.

www.librimondadori.it

QUINTA

EDIZIO

NE

La Resistenza sfregiataGiordano Bruno Guerri

CAMPIONATOSTATI UNITI

LA LIBERAZIONE TIPI ITALIANI

Il governo ha giurato: Tremonti vicepremier al posto di Follini, Storace(An) alla Sanità, Landolfi (An) alle Comunicazioni sostituisce Gasparri,La Malfa (Pri) alle Politiche Comunitarie, Buttiglione (Udc) ai BeniCulturali, Scajola (Fi) alle Attività Produttive, Stefano Caldoro (Nuovo

Psi) all'Attuazione del Programma. Nasce poi un ministero: Sviluppo eCoesione Territoriale presieduto da Gianfranco Miccichè (Fi).

Migliaia di persone sono arri-vate a Roma per la messa diinsediamento di BenedettoXVI, a San Pietro. Oggi sonoattesi circa 500mila fedeli, pro-venienti soprattutto da Italia eGermania. È probabile che do-po la santa messa, Papa Rat-zinger scenda tra la folla. Dele-gazioni ufficiali sono giunte inVaticano da tutto il mondo. Ilpremier spagnolo Zapatero haperò inviato il ministro dellagiustizia, padre della legge sul-le nozze gay. Ieri Ratzinger hadimenticato di parlare spagno-lo nella prima udienza pubbli-ca del pontificato.

È la crisi più lunga e insie-me più corta. È la crisiche nega le premesse

che l’avevano innescata. Èuna crisi che nasce da lonta-no, fin dalla caduta della pro-vincia di Roma nel 2003, ac-celera in una notte, si risolvein una matti-na, ma ri-schia di esse-re una stra-da al buioper la mag-g i o r a n z a .Berlusconiha risolto «ilpasticciac-cio brutto» in sole 67 ore e fasegnare un altro record, maper curare il malessere dellaCdl serviranno medicine par-ticolari. La ricaduta è dietrol’angolo e lo stesso Berlusco-ni ne è consapevole. Avrebbevoluto evitarla, «questa crisiinutile». Misurando i suoipassi in via (...)

Il popolodel mercato

Carlo Pelanda

STEFANO ZECCHI

I n the womb significa «Nell’ute-ro», ed è il titolo di un documen-

tario che tutti, uomini e donne, do-vrebbero vedere. Il filmato,realizzato con modernissi-me tecnologie, fa entrareper la prima volta gli spetta-tori nel grembo di una ma-

dre. In circa due ore di (...)

Il Milan dilagasul Parma:

in vetta da soloaspettando la Juve

ORDINE E PARINI NELLO SPORT

Stefano Lorenzetto

P er esistere e avere un senso l’antifasci-smo ha bisogno del fascismo. Ma lui èmorto sia come regime sia come idea

politica. E allora? Allora si tiene in vita l’anti-fascismo con accanimento terapeutico inve-ce di ammettere che non ce n’è (...)

Un italiano su 4 non sa cos’è il 25 aprile

Bimba di 5 anniin manette a scuola:

per la poliziaera troppo vivace

SERVIZIO A PAGINA 17

BERLUSCONI GIURA, GLI ALLEATI SI VEDRÀFatto il nuovo governo: Tremonti vicepremier, Storace alla Salute. Debuttano Landolfi, La Malfa e CaldoroIl Cavaliere ce la mette tutta per tenere unita la maggioranza ma l’Udc annuncia: vi aspettiamo in Parlamento

ANGELI, BARTOCCELLI, BOZZO, CASACCIA, DE FEO, SCAFI E SIGNOREDA PAGINA 2 A PAGINA 7

Era davvero questo che voleva-no Udc e An quando hannoscatenato la crisi? La «rispostaforte» da dare agli elettori scon-tenti? La «discontinuità»? Ma

di che cosa stiamo parlando? Eccoloil Berlusconi bis, il governo per fareil quale si doveva umiliare l'invento-re e motore e ragione della coalizio-ne. E allora? Oggi gli italiani che nonhanno più votato Forza Italia da unpo' di tempo perché si sentivano fru-strati hanno aperto i giornali e, mm-mhhh, hanno sentito una zaffatad'aria nuova nelle nari e nei polmo-ni, anzi d'antico. E qui risparmio ailettori l'illustrazione degli sposta-menti, delle cadute e delle resurre-zioni: ognuno può fare da sé un talemesto esercizio.

Allora, poiché noi non siamo abi-tuati a mentire ai nostri lettori difronte ai quali abbiamo sempre chia-mato successi i successi e (...)

Che sensoaveva?

Paolo Guzzanti

SEGUE IN PENULTIMA PAGINA

Dispetto di Zapatero alla festa di RatzingerOggi a Roma l’insediamento di Benedetto XVI. Madrid invia il ministro pro nozze gay e il Papa «dimentica» di parlare spagnolo

FILIPPI, FONTANA, GULLIE TORNIELLI ALLE PAGINE 10-12-13

LA LUNGANOTTEDEI VETI

SEGUE A PAGINA 3

Mario Sechi

IL RETROSCENA

Auguri al nuovo governo, mac'è nei motivi della sua forma-zione un brutto segnale, o perlo meno ambiguo, per la com-ponente liberalizzante della

Casa delle libertà. Il popolo del mer-cato sta fremendo perché vede ilsuo campione, Berlusconi, ingabbia-to da logiche frenanti alle quali siribella, ma a cui non riesce a sottrar-si. Tale tensione non fa notizia per-ché chi crea ricchezza non sciopera,nemmeno si lamenta. Ma ciò chepensa e sente determinerà la vitto-ria o la sconfitta della Casa. Va dettoche è altrettanto importante ciò chepensa e sente il popolo dei tutelati icui interessi sono rappresentati daAn e Udc. La Casa, infatti, è un luogo dibilanciamento tra chi privilegia le ga-ranzie e chi più libertà nel mercato,mentre la sinistra rappresenta esclusi-vamente, e illusoriamente, gli interessidei primi. E la forza politica della coali-zione si basa proprio sulla (...)

SEGUE IN PENULTIMA PAGINA

D i malate come Terri Schiavo il dottor Gio-vanni Battista Guizzetti ne assiste 14 emai nessuno, men che meno i mariti o

altri parenti, gli ha chiesto di ammazzarle. Le 14Terri Schiavo del dottor Guizzetti giacciono inertiin camere da due letti al Centro Don Orione diBergamo. Hanno gli occhi spalancati su punti in-definiti del vuoto. Quando entri, muovono la te-sta in varie direzioni, anche verso il visitatore (...)

Il medico che curale Terri Schiavo:

«Ho visto 12 risvegli»

SEGUE A PAGINA 16

Giulio Tremonti

Giovanni Battista Guizzetti in ospedale

VIAGGIO SEGRETO ALL’ORIGINE DELLA VITA

SEGUE IN PENULTIMA PAGINA

Vice Presidentidel ConsiglioGianfranco FiniGiulio Tremonti (Fi)

Sottosegretaridi StatoGianni LettaPaolo Bonaiuti

Presidentedel ConsiglioSilvio Berlusconi

M I N I S T R IAffari esteriGianfranco FiniInternoGiuseppe PisanuGiustiziaRoberto CastelliEconomia e finanzeDomenico SiniscalcoAttività produttiveClaudio Scajola (Fi)

Istruzione, università e ricercaLetizia MorattiLavoro e politiche socialiRoberto MaroniDifesaAntonio MartinoPolitiche agricole e forestaliGiovanni AlemannoAmbiente e tutela del territorioAltero Matteoli

Infrastrutture e trasportiPietro LunardiSaluteFrancesco Storace (An)Beni culturaliRocco Buttiglione (Udc)ComunicazioniMario Landolfi (An)Sviluppo e coesione terr.Gianfranco Miccichè (Fi)

(in rosso le nuove nomine)

M I N I S T R I S E N Z A P O RTA F O G L I OAffari regionaliEnrico La LoggiaAttuazione programma di GovernoStefano Caldoro (Nuovo Psi)Innovazione e TecnologieLucio Stanca

Funzione pubblicaBaccini (Udc)Italiani nel mondoMirko TremagliaPari opportunitàStefania Prestigiacomo

Politiche comunitarieGiorgio La Malfa (Pri)Riforme istituzionalie devoluzioneRoberto Calderoli

I MINISTRIDEL GOVERNOBERLUSCONI

BIS

SEGUE IN PENULTIMA PAGINAGIANI E LOMBARDO A PAGINA 9La folla in piazza a Roma il 25 aprile 1945

IN EDICOLA

BIBLIOTECA STORICACostantino il grandee la sua dinastia

In vendita a 5,90 euro più il prezzo del Giornale

di Furio Sampoli

I L T E M P OI L T E M P OO G G I D O M A N I

I L C A S O

Braccio di ferro in An, Gasparri resta fuoriScontro tra Fini e il titolare delle Comunicazioni che non voleva l’ex governatore del Lazio nell’esecutivo. Alemanno: «Maurizio ha sbagliato»

TELESE A PAGINA 5

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(...) inatteso: difficile capire perché. «Riflessi involontari», ha decisola scienza. Due si chiamano Antonella e occupano la medesimastanza. Sono mamme. Alle pareti le infermiere hanno attaccatocon lo scotch le foto dei loro bambini, una femminuccia e un ma-schietto che dai poster sorridono a un mistero doloroso troppogrande per loro. Non avevo mai visto figli di quell’età che vegliano igenitori. Le due Antonelle hanno entrambe 44 anni, due più diTheresa Marie Schindler Schiavo detta Terri, nata il 3 dicembre1963, morta di fame e di sete il 31 marzo 2005, per desiderio delmarito e per ordine di un giudice, nell’Hospice Woodside di Pinel-las Park, Florida, Stati Uniti d’America, dopo un’agonia durata 14giorni.

L’Antonella madre della bambi-na è una pittrice di Milano. Pro-prio come Terri, ha avuto un arre-sto cardiaco con anossia. Signifi-ca che l’ossigeno non arriva al cer-vello. Le cellule muoiono. I danniirreversibili dipendono dalla dura-ta dell’anossia: agli adulti sono fa-tali 3-5 minuti, i bambini resisto-no di più, anche fino a 8, forse per-ché hanno ancora la vita davantia loro. La madre di Antonella chia-ma sua figlia Toni, un maschileche sembrava attagliarsi solo a Bi-saglia. «La mia Toni», dice. Per sei anni l’ha fattavisitare dai luminari della medicina, l’ha ricovera-ta nelle migliori cliniche in Italia e all’estero. Allafine, con la forza della disperazione, ha persinochiamato a consulto una fattucchiera che le haspillato un sacco di soldi. Adesso s’accontenta diparlarle, di accarezzarla, di pettinarla, di portarse-la a spasso in carrozzella nel verde di quest’oasi.Di fronte al letto ha appeso i quadri che la figliadipingeva, non si sa mai che l’arte possa trasfor-marsi in terapia. Una tela raffigura un gatto certo-sino. Il micio di Toni, a giudicare da come osser-va enigmatico la sua padrona.

L’Antonella madre del bambino aveva da pocopartorito quando si manifestò un’emorragia ute-rina. I ginecologi dell’ospedale di Bergamo dovet-tero intervenire chirurgicamente, ma durantel’anestesia generale ci fu un tragico sbaglio: allapuerpera venne somministrato azoto anziché os-sigeno. È come se le avessero spento l’encefalo.Nemmeno il tempo di stringersi al cuore il figlioappena nato, ha avuto.

Insieme con le 14 Terri, il dottor Guizzetti siprende cura anche di 11 uomini. Tutti e 25 sichiamano pazienti in stato vegetativo, una dizio-ne che sembra adattarsi più ai ravanelli che allepersone. Fino a qualche tem-po fa veniva completata conun participio presente: per-manente. Ora è stato tolto.Ma non si tratta di uno deisoliti pietismi semantici al-l’italiana dettati dalla politi-cal correctness, tipo i nonudenti e i diversamente abili.È proprio che qui, fra gli ope-ratori sanitari del CentroDon Orione, non si trova nes-suno disposto a scommette-re sul concetto di permanen-za. Per il semplice motivoche dal 1996 a oggi, su 69 pa-zienti passati da questo re-parto, ben 12 si sono sveglia-ti da uno stato d’incoscienzagiudicato ineluttabile. Han-no riconosciuto i parenti, ri-preso a parlare e persino ri-cordato - ecco l’evento piùstupefacente - discorsi e sen-sazioni relativi al periodo incui vegetavano. In una paro-la, si sono protestati diversidai ravanelli. Ragion per cuianche il più radicale degliscientisti, anche il più tenacedegli scettici è costretto amettere in conto un 17,4 percento di probabilità che il ve-getale Terri Schiavo sia stato estirpato dal suoloterrestre senza motivo.

Il dottor Guizzetti, figlio di un economista, ènato a Bergamo nel 1955. S’è laureato alla Stataledi Milano e poi ha conseguito le specializzazioniin medicina e geriatria. Ha conosciuto la moglieDaniela all’università. Frequentavano la stessa fa-coltà. Lei non è riuscita a fare il medico perchénel frattempo sono nati Matteo, Luca, Marco eMaria, che oggi hanno 23, 22, 15 e 11 anni. Agliesordi Guizzetti ha lavorato all’ospedale di Careg-gi e al Policlinico San Marco di Zingonia. È arriva-to in via Don Orione quando la casa di riposo eraancora un cantiere. Dentro la baracca degli ope-rai ha trovato il direttore, don Cirillo Longo, conle maniche della tonaca fatte su. È stato assuntoall’istante. Sei anni dopo avrebbe inaugurato ilreparto per i pazienti in stato vegetativo. Da allo-ra ne è il responsabile. Ci lavorano 14 infermieri,14 ausiliari e una caposala. Lo ha chiamato sem-plicemente Pianoterra, con riferimento all’ubica-zione. Le qualifiche non sono importanti: contaquello che si fa.Perché ha scelto di dedicarsi a questo tipo dimalati?«Rimasi molto impressionato dal modo in cuimorì mio nonno Giuseppe, 80 anni, vedovo, affet-to da mieloma multiplo, un tumore del midolloosseo. Cadde in casa procurandosi un ematoma

cerebrale. Lo vidi spegnersi a poco a poco. Nonriuscivo ad aiutarlo in nessun modo. Un’impo-tenza totale. Subito dopo telefonai al professorFrancesco Antonini, il più celebre gerontologoitaliano, dicendogli che volevo diventare geria-tra».E lui?«M’invitò ad andarlo a trovare nella sua villa suicolli fiorentini. Era incuriosito. Alla fine mi disse:“Le offro la possibilità di mettersi alla prova peruna settimana nell’ospedale di Careggi”. E così,sulla via del ritorno dal viaggio di nozze, mi fer-mai con mia moglie a Firenze. La mattina lei an-dava a spasso e io in reparto. All’esame d’ammis-sione il professor Antonini non fa domandescientifiche: ti chiede di preparare a casa una tesi-na sulla tua passione per gli anziani. La mia de-v’essergli piaciuta, perché mi tenne con sé quat-tro anni».Chi è un paziente in stato vegetativo, o Sv comedite in gergo?«È un malato che si trova in una situazione divigilanza, ma che non denota coscienza di sé eneppure dell’ambiente che lo circonda. Dev’esse-re accudito in tutte le sue funzioni. Perciò ha biso-gno di un’assistenza a basso contenuto tecnologi-co ma ad alto contenuto umano».

E voi gliela offrite.«Sì, lo alimentiamo, lo laviamo, lo vestiamo, lomobilizziamo per impedire le piaghe da decubi-to. Un reparto da 60 posti letto di solito s’avvaledi una caposala e un’infermiera. Qui abbiamoun’infermiera ogni sei pazienti. Solo per metterein carrozzella un Sv al mattino occorrono duepersone esperte e 50 minuti di lavoro. La perditadi funzioni del sistema nervoso centrale porta aretrazioni muscolari e calcificazioni periarticola-ri, per cui anche infilargli un maglione diventaun problema».Come si finisce in Sv?«Per trauma cranico, arresto cardiaco, ictus,emorragia cerebrale. Ma ho visto casi provocatida tumori e meningite e anche una vecchiettaavvelenata dal monossido di carbonio della stu-fa. Fino a 40 anni fa questi malati non esistevano:se una persona cessava di respirare per alcuniminuti, moriva a causa della mancata ossigena-zione dell’encefalo. L’avvento dei respiratorimeccanici, dei defibrillatori e delle tecniche dirianimazione ha fatto sì che molti pazienti recu-perassero la funzione cardiaca e respiratoria maperdessero quella cerebrale».Sta dicendo che il progresso è stato una sventu-ra?«Sto dicendo che ogni salvataggio comporta l’in-terruzione di un processo naturale di morte. Que-

sto risparmia molte vite ma ha degli esiti. Se unapersona è colpita da infarto per strada, ormaitrova sempre un passante capace di fargli il mas-saggio al cuore e la respirazione bocca a bocca,poi arrivano quelli del 118 col defibrillatore, inospedale lo intubano e lo mandano all’unità co-ronarica o alla terapia intensiva. In questo modoun amico della mia età, infartuato mentre gioca-va una partita a calcetto, è tornato a lavorare. Magli altri casi li vede qui».Per cui che cosa suggerisce?«Bisogna stabilire in una conferenza nazionale diconsenso le linee guida da seguire in casi del ge-nere, come s’è già fatto per i traumi cranici. Unmedico fisiatra lombardo ha in cura un ragazzoche è andato in arresto cardiaco 23 volte e per 23volte è stato defibrillato. Una follia. Adesso ha lacorteccia cerebrale distrutta. Secondo me è que-sto l’accanimento terapeutico».Lei come si comporterebbe al primo arrestocardiaco? Defibrillerebbe, giusto?«Sì, soprattutto se si tratta di una persona giova-ne».E al secondo?«Probabilmente proverei ancora».E al terzo?«Comincerei ad avere dei dubbi. Soprattutto con-

sidererei il tempo già trascorso.Di sicuro non arriverei a 23 defi-brillazioni».Da dove arrivano i suoi Sv?«Dagli ospedali, dove si accogliesolo il malato acuto che può esse-re guarito, e dai centri riabilitativiche hanno fallito».Costerà una fortuna tenerli qui.«Sono interamente a carico dellaRegione Lombardia».Chi decide le precedenze nei rico-veri?«Si va in base all’ordine d’arrivodelle domande. Ma è difficile tro-vare un letto libero».Il paziente che cura da più tem-po?«Sta qui da 12 anni, da prima chefosse aperto il reparto. Lo assiste-vano come meglio potevano nellacasa di riposo. Gli Sv hannoun’aspettativa di vita anche di 20o 30 anni».Un calvario per le famiglie.«I congiunti confidano nel recupe-ro. Quando non arriva, scaricanola loro frustrazione su medici e in-fermieri. C’è la moglie arrabbiatacol mondo intero perché l’acci-dente cerebrale ha colpito il mari-to proprio il giorno in cui dovevacominciare a godersi la pensione.

C’è l’anziana madre che si sente in colpa perché,abitando a Milano, non può venire a trovare ilfiglio più di due volte la settimana. Ho dovutoriunire i parenti in gruppi di autoaiuto che la do-menica sono seguiti gratuitamente da un mioamico psicologo».Che differenza c’è fra coma e Sv?«L’apertura degli occhi. Lo stato vegetativo è suc-cessivo al coma».E tra Sv e morte cerebrale?«Nel primo caso l’elettroencefalogramma mo-stra una disorganizzazione dell’attività elettricadella corteccia, ma non risulta piatto. Nel secon-do l’Eeg certifica la morte di tutto l’encefalo».Che cos’è in grado di percepire un Sv?«Non c’è niente di misurabile, non è come rileva-re l’attività elettrica del cuore. Ho avuto in repar-to un paziente di 30 anni, Roberto, che abita a 20chilometri da qui. Faceva l’operaio in una dittaper la produzione di gas. Durante una manuten-zione ha avuto un’asfissia. È rimasto in stato ve-getativo per 17 mesi. Una mattina, all’improvvi-so, la moglie ha chiamato la caposala Elena Vivia-ni: “Venga, presto, Roberto ride!”. La caposala èaccorsa al capezzale e gli ha detto: “Ciao, mi co-nosci? Sai dove ti trovi?”. Lui le ha fatto cenno disì con la testa. Allora gli ha chiesto: “Tua mogliesi chiama Giovanna?”. Lui le ha fatto cenno di

no. Infatti si chiama Ilenia. Dopo qualche giornoha cominciato a parlare. E ha ricordato una cosache in teoria non avrebbe dovuto sapere».Cioè?«Mentre si trovava in stato vegetativo, la mogliegli aveva raccontato che tagliando l’erba in giardi-no s’era accorta di un’invasione di formiche. Inol-tre Roberto aveva memoria dei bagni nella vasca,quando le infermiere lo mettevano nell’acquacon l’aiuto di un sollevatore. Un’operazione perlui dolorosa, anche se noi non potevamo suppor-lo. Ora, pur rimanendo paralizzato, è tornato acasa, parla, riconosce la figlia. Dei 12 risvegli cheabbiamo avuto, questo è senz’altro il più clamo-roso. Mi riferisco a diagnosi osservazionali ripetu-te in continuazione».Lei personalmente che cos’ha osservato?«Che quando un Sv riceve la visita di un parente,il suo atteggiamento cambia. Che quando gli si faun bagno tiepido o lo si massaggia, l’espressionedel viso diventa rilassata. A volte è scosso da pian-ti o risate di natura spastica, ma le modificazionidello stato d’umore balzano subito all’occhio.Purtroppo ho udito con le mie orecchie il profes-sor Maurizio Mori, fondatore e direttore della rivi-sta Bioetica, affermare a un convegno a Cremo-na: “Anch’io conosco tante vecchiette che parla-

no con i gerani”».Come vengono alimentati i suoi pazienti?«Non essendo in grado di deglutire, usiamo laPeg, gastrostomia endoscopica percutanea. Èuna sonda che consente di far arrivare nello sto-maco proteine, carboidrati, lipidi e acqua».Se sentono urlare o avvertono un forte rumore,prendono paura?«Sì, sussultano».Se ricevono un pizzicotto, reagiscono?«Alcuni sì, altri no. Certo non ho mai provato abruciargli il palmo della mano con una candelané intendo farlo prossimamente, se è questo chevuol sapere».No, volevo solo portarla a parlare del caso diTerri Schiavo.«Non mi vengano a dire che i suoi occhi eranoinespressivi o i sorrisi casuali, mentre la madrel’accarezzava. Avrebbero dovuto mostrarcelimentre moriva, quegli occhi. Il comportamentodella classe medica italiana su questa vicenda èstato vergognoso».Nessuna condanna.«Non c’è da meravigliarsi, visto che quand’eraministro Umberto Veronesi la commissione Ole-ari, presieduta da un dirigente della Sanità, s’erapronunciata a favore della sospensione dell’ali-mentazione e dell’idratazione agli Sv. Lo stessoVeronesi su Repubblica definì questi pazienti

“morti viventi”. Io non sono un bioetico, ma an-che un bambino capisce che qui è in discussionel’idea stessa di uomo».Vale a dire?«Se stabiliamo che un essere vivente è personasolo quando esercita determinate funzioni, nelmomento in cui le perde diventa lecito fargliqualsiasi cosa. Si vorrebbe far derivare il valoredell’uomo dalle sue prestazioni fisiologiche e ioquesto concetto non posso assolutamente accet-tarlo, perché aprirebbe la strada alla soppressio-ne dei malati di mente, dei down, degli handicap-pati, degli anziani inabili. Lo stato di personaumana non è determinato da una funzione ben-sì da un’origine. E questa origine è Dio».Difficile farlo capire a un ateo, non pensa?«Ma anche un ateo deve convenire sul fatto che,nonostante ci si ostini a chiamarli pazienti in sta-to vegetativo, termine ripugnante, i miei malatiappartengono alla specie uomo. Non serve diraltro. Da credente posso aggiungere che la cosapiù importante, per me, è che siano stati creati aimmagine e somiglianza di Dio».Non è che il mondo cattolico la segua molto.Anzi, «qui è incerto se si tratti ancora di vitaoppure no», ha scritto don Gianni Baget Bozzosul Giornale a proposito della signora Schiavo.

«Non so a don Baget Bozzo, peròa me la condanna a morte di Terriha fatto pensare a tutto il male delmondo. Se i cattolici non s’impe-gnano sui temi della vita e dellamorte, su che cos’altro dovrebbe-ro impegnarsi? Stupisce che gliunici commenti forti sull’assassi-nio della donna americana sianovenuti da personalità laiche. Il piùbattagliero è stato addirittura unnon credente, un “ateo devoto”,come si definisce lui: Giuliano Fer-rara. Adriano Sofri dal carcere di

Pisa ha scritto che tra una scelta irreversibile euna reversibile, in mancanza di idee chiare sulda farsi la precedenza andrebbe sempre accorda-ta alla prima. Qualcuno può dubitarne? E c’è vo-luto un comico dissacrante, Beppe Grillo, perscrivere su Avvenire, il quotidiano dei vescovi,che l’unica spina da staccare era quella delle Tvche hanno montato il caso».Ritiene che in Italia si arriverà all’eutanasia perlegge?«Ahimè sì, ci arriveremo. Anzi, temo che in moltecase di riposo si pratichi già. I malati, soprattuttoanziani, costano sempre di più e aumentano dinumero. Questa società non troverà, non vuoltrovare, le risorse per tutti. Quindi li ammazze-rà».Che cosa pensa del testamento biologico, concui ognuno di noi dovrebbe dichiarare se inten-de essere sottoposto oppure no a trattamentoterapeutico in caso di malattia allo stadio termi-nale o di lesioni traumatiche cerebrali invali-danti e irreversibili?«Penso che manchi del requisito fondamentale:l’attualità. Le faccio un esempio. Nella sclerosilaterale miotrofica arriva un momento in cui su-bentra la paralisi della muscolatura respiratoria.

A quel punto il paziente ces-sa di vivere per asfissia, a me-no che non sia sottoposto atracheotomia. Io l’ho assisti-to un malato così, un ragaz-zo di Milano. S’era racco-mandato di non fargli nulla,di lasciarlo andare. Però mel’aveva detto mentre ancorarespirava bene. Quando è su-bentrata la crisi finale, sen-tendosi morire soffocato hachiesto con l’ultimo filo di vo-ce: “Fatemi la tracheoto-mia!”. E se fra uno, cinque odieci anni si trovasse la curaper la sclerosi? In passato chiavrebbe dato qualche chan-ce a un malato di Aids? Poi èvenuta la triterapia che con-sente ai portatori del virusHiv di vivere con dignità.Idem i parkinsoniani graziealla levodopa».Per Indro Montanelli l’im-possibilità di recarsi in ba-gno da solo a far pipì erauna condizione avvilentegià meritevole di eutanasia.«Non posso ragionare allostesso modo. Altrimenti il 50per cento dell’umanità nonsarebbe degno di vivere. Ho

comprensione umana per chi vuol suicidarsi.Ma non può pretendere che io lo aiuti a farlo. Ilmio compito è garantire il diritto alla cura, nonalla salute».Quarant’anni fa pazienti come i suoi moriva-no, l’ha detto lei. Sono gli strumenti meccanicia tenerli in vita.«La natura non è sempre una madre amorevole.Qualche volta va contrastata con energia. Comeinsegnano il cancro e lo tsunami».Ma non è frustrante per un medico assisteremalati che non sono nemmeno in grado di rico-noscerlo?«Ho capito che cosa vuol dire essere medico sol-tanto da quando mi dedico a loro. Non c’è statoun solo giorno in cui abbia pensato: uffa, chepalle ’ste piante! Provo dolore quando muoio-no».Dovesse capitare a lei un accidente cerebrova-scolare, che cosa vorrebbe che facessero colle-ghi e famigliari?«L’unica cosa che spero di trovare nella mia vitaè qualcuno che mi voglia bene. Oggi l’atto medi-co è troppo sbilanciato sulle cure anziché sulprendersi cura. Siamo prodighi di medicine eavari di carezze. Se perderò la facoltà dell’intellet-to, qualcuno deciderà per me. L’importante èche lo faccia con amore».

Stefano Lorenzetto(285. Continua)

Giovanni Battista GuizzettiVide spegnersi lentamente per mielomail nonno di 80 anni. Telefonò al professorAntonini: «Voglio diventare un geriatracome lei». E mentre ritornava dal viaggiodi nozze, si fermò nel reparto del luminare

«Dopo 17 mesi, all’improvviso Roberto hasorriso. Passato qualche giorno ci ha riferito

un particolare che la moglie gli avevaraccontato mentre versava nella più totale

incoscienza. E ci ha detto che soffrivamentre le infermiere gli facevano il bagnocol sollevatore. Questi non sono ravanelli,

anche se Veronesi li chiama “morti viventi”»

«La mia categoria è troppo sbilanciatasulle cure anziché sul prendersi cura.Scandaloso il nostro silenzio sul caso

della donna americana lasciata moriredi fame e di sete: mi ha fatto pensare a tuttoil male del mondo. Il valore dell’uomo non

deriva dalle sue funzioni vitali. Ferrara, Sofrie Grillo parlano più chiaro dei cattolici»

La caposala ElenaViviani conGuizzetti. Ha vistoRoberto risvegliarsi

Il dottor Guizzetticon un gruppodi infermieri delCentro Don Orione

«Le mie 14 Terri Schiavo»Il medico dei pazienti in stato vegetativo: «Su 69 ne ho visti 12 svegliarsi»

SONO A CARICO DELLA REGIONE Il dottor GiovanniBattista Guizzetti con una delle 14 pazientiricoverate presso il Centro Don Orione di Bergamo

TIPI ITALIANI

SEGUE DALLA PRIMA

IL GIORNALE � Domenica 24 aprile 2005

16 CRONACHE