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Giornale Bornato il di H I C D E M A R I A V I R G I N E I E S U S C H R I S T U S N A T U S E S T Buon Natale

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Buon Natale33_bollettino_bornato_n_111_natale_2012_con_calendario_2013_immagini_chiesa_parrocchiale.indd 1 12/18/2012 8:14:04 AM

2 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

SommarioLa notte dell’attesa 3Il Natale che porta la fede 5Don Giuliano: aspetto una vostra risposta 6Cresime e Prime comunioni 7Il nuovo libro di Benedetto XVIL’Infanzia di Gesù 8Corale parrocchialeIn attesa di adesioni 10PreadolescentiDal dono alla responsabilità 11Sinodo DiocesanoCronaca dei 4 giorni 12Unità pastoraleIl compito di don Paolo 13Scuola MaternaFlash 14Adozioni a km zero 15Preparazione al battesimo dei bimbiNati 2 volte 15CALENDARIO PASTORALE 2013 16AIASIndicibile è l’amore 28Anziani: Il cinema, che passione. 29Calendario pastorale, In memoria 30Offerte e rendiconto 31Fotocronache 32

Recapiti telefoniciDon Andrea 030 72 52 27

Don Angelo 030 68 40 877

Oratorio 030 72 54 242

Reverende Suore 030 72 50 59

Parrocchia di BornatoOrario Sante Messe

FestivoOre 18.00 (sabato o vigilia) 8.00 9.00 (al Barco) 10.30 18.00

Feriale MattinoLunedì 8.30

Martedì 8.30

Mercoledì 8.30

Giovedì 8.30

Venerdì 8.30

In copertina

Le immagini di copertina le abbiamo pre-

se dalla numerosa serie di scatti fotografi ci

del pellegrinaggio in Terra Santa. All’inter-

no della fotografi a della spianata dinanzi al

piccolissimo ingresso alla grande Basilica della Nati-

vità, abbiamo collocato l’immagine della stella che

ricorda la storicità dell’evento misterioso e gioioso

della incarnazione con l’annuncio “Qui dalla Vergi-ne Maria Gesù Cristo è nato”. Ispirati dalle parole

di Benedetto XVI e dal suo ultimo libro “L’infan-

zia di Gesù”, vogliamo sottolineare che la fede non

nasce da favole costruite da menti fervide, ma da

fatti concreti posti da Dio nella storia degli uomini.

BUON NATALE A TUTTI.

Orari Sante MesseOrari Sante Messealtre parrocchie UPaltre parrocchie UP

Cazzago: Feriali: 8.30 e 18.30; Festive: 8.00, 9.30, 11.00 e 18.00; Festiva del sabato: 18.00.Calino: Feriali: L. 18.30 (Parrocchia); Mar. 8.00 (Par-rocchia); Mer. 8.00 (Oratorio); Gio. 18.30 (Oratorio); Ven. 18.30 (Oratorio); Sab. 18.30 (Parrocchia); Do-menica 7.30 - 10.30 - 18.30 (Parrocchia).Pedrocca: Lun. 16.30; Mar. Merc. Giov. Ven. Sab. ore 18.00; Dom. 8.00 e 10.00.

Telefoni: don Luigi Venni: 030 72 50 14; don Paolo Salvadori: 030 72 50 48; don Elio Berardi: 030 77 30 152

Il prossimo bollettino parrocchiale sarà conse-

gnato nelle famiglie sabato 9 febbraio 2013.

Incontro di redazione, martedì 8 gennaio 2013

alle ore 20.30; consegna testi entro lunedì 21

gennaio 2013. E-mail: [email protected] - Sito: www.parrocchiadibornato.org

l prossimo bollettino parrocchiale sarà conse

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€ 15,00

Periodico della Parrocchia San Bartolomeo Apostolo - Bornato (Brescia)Numero 111 - Natale 2012

www.parrocchiadibornato.org - [email protected]

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3Il Giornale di Bornato

Da un po’ di anni, al sopraggiungere dell’Avvento, spontaneamente mi in-terrogo sui profondi mutamenti che ha conosciuto nel corso della mia esistenza, in un paese di antica pre-senza cristiana come l’Italia, il tempo che precede il Natale e mi domando: chi riesce ancora a vivere il Natale nella sua dimensione di mistero, di evento della fede? Infatti, già dopo la festa di Ognissanti e la memoria dei morti - diventata per molti una car-nevalata estemporanea - il Natale si preannuncia come la festa imbandita dai commercianti: è la chiamata alla corsa per gli acquisti e i regali, alla ricerca di cibi sempre piú ricercati, inediti e costosi, al lusso da ostenta-re e all’organizzazione delle «feste», da protrarsi almeno fi no all’Epifania. Ormai c’è un’ideologia del Natale e tutto concorre a che non ci si scan-dalizzi più, non ci si pongano doman-de, non ci si senta interpellati.Tutto questo, poi, avviene nell’indif-ferenza verso coloro che la povertà tiene lontani dalla festa e anzi pre-cipita in una frustrazione sempre piú accentuata. Ma ricordarsi dei poveri quando si è intenti a godere dell’o-pulenza e a dedicarsi al consumo è oggi giudicato moralismo: se uno osa anche solo porre l’interrogativo se tutto questo sia necessario, viene giudicato, ben che gli vada, un gua-stafeste. Così ci troviamo imprepara-ti a interiorizzare la festa del Natale e fi niamo per essere catapultati in una celebrazione di cui riusciamo a ma-lapena ad afferrare alcuni brandelli di senso, lasciandoci sfuggire il cuore del messaggio.Viene da chiedersi a cosa pensi oggi la gente quando usa l’espressione «vigilia» di Natale. Quasi sicuramen-te pensa al giorno prima della festa, niente di più. E tuttavia la parola «vi-gilia, vigilie» ha una lunga storia, ha conosciuto signifi cati diversi lungo i secoli e di fatto conserva ancora si-gnifi cati differenti a seconda di come

la si vive. lo la vivo ancora oggi da cristiano e da monaco: sí, perché vigilia signifi ca in primo luogo la ve-glia nella notte, il montare la guardia, dunque il restare svegli e l’essere vigilanti, preparati, attenti a ciò che può accadere. Già gli ebrei viveva-no la vigilia in preparazione alle fe-ste, ma è soprattutto con l’avvento del cristianesimo che si afferma la vigilia contrassegnata dal vegliare nella notte. Nelle comunità cristiane la domenica (giorno, appunto, del Signore), come testimonia già Plinio, si celebrava ante lucem, «prima del sorgere del sole», - cioè nelle ore normalmente dedicate al sonno -, una liturgia in cui si cantava a Cristo quasi Deo, «come a un Dio». Queste veglie delle comunità furono ben pre-sto chiamate vigilie.Nel IV secolo poi i monaci, sia in Oriente che in Occidente, scelsero proprio queste ore della notte per ve-gliare e pregare, in attesa del Signo-re Gesù Cristo, affermando così la loro fede nella sua venuta gloriosa, una venuta che va attesa, invocata, accelerata. E i monaci lo fanno anco-ra oggi: prima dell’alba, quando è an-cora buio, nella propria cella con la faccia che a volte cade sul libro santo della Bibbia, oppure cantando insie-me i salmi: essi meditano, contem-plano, invocano il giorno della venuta del nuovo Sole, della luce senza tra-monto, dello Sposo, del Vincitore del-la morte. Caratterizzate da canti che diventano particolarmente solenni e gioiosi quando spunta l’alba, le vigilie sono un’esperienza che si fa con tut-to il corpo, non solo con la mente: gli occhi devono restare aperti, il corpo non deve riposare, tutte le membra devono essere in stato di vigilanza... Ecco allora i movimenti che accom-pagnano e aiutano la preghiera: ci si alza in piedi e poi ci si inchina, ci si prostra o ci si siede per poi rialzarsi.La chiesa, fatta di cristiani e non di monaci, non conosce questa espe-

La notte dell’attesa

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4 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

La notte dell’attesa

Novenadi Natale

e confessioniNei giorni 17, 18, 19, 20, 21, oltre alla Santa Messa delle ore 8,30, sarà celebrata una Messa alle 20.00 in Chiesa come pre-parazione immediata al Santo Natale. Nelle sere di mercole-dì 19, giovedì 20 e venerdì 21 sarà presente il confessore straordinario don Franco Rivadossi.Nella giornata della vigilia, sia il mattino che il pomeriggio sare-mo presenti in tre sacerdoti: don Franco Rivadossi, don Angelo e don Andrea.

rienza, e pochi sono oggi i cristiani che si esercitano alla veglia, a lottare contro il sonno, a restare desti men-tre tutti gli altri dormono, per pregare, pensare, cantare il Signore. Tuttavia la chiesa ha sempre vissuto la veglia di Pasqua, chiamata da Agostino mater omnium sanctarum vigiliarum, «madre di tutte le sante vigilie», così come ha sempre celebrato la veglia nella notte di Natale, con la tradi-zionale «messa di mezzanotte» in cui si ricorda la nascita di Gesù a Betlemme. Dopo la notte piú lunga dell’anno, quando al mattino il sole comincia ad accorciare la durata delle tenebre, ecco il vero sole Gesù Cristo che nasce e sorge nel mondo per vincere le tenebre del male...Ma il giorno della vigilia di Natale di fatto non esiste più. Tutti sono impe-gnati fuori casa, intenti ad affollare i negozi, a dare e ricevere regali, stor-diti da vetrine seducenti, da luci che ornano strade e alberi, distratti da «Babbi Natale», cioè da giovani truc-cati da vecchi i cui fantocci si calano penosamente da fi nestre e balconi...Vigilie molto diverse da quelle che per anni ho vissuto e che ancora cerco di vivere! Innanzitutto, nelle famiglie si viveva la vigilia attraverso la costruzione, affi data ai ragazzi, di simboli religiosi: il presepe e l’albe-ro di Natale, predisposti da tempo ma che trovavano in quella giornata il loro momento di completamento dell’opera, ricevendo l’attenzione amorosa dei famigliari che proprio accanto al presepe o sotto l’albero deponevano i regali. Regali poveri, ai tempi della mia infanzia: castagne secche, qualche mandarino, noccio-line e cioccolato, e a volte, se c’era qualche soldo in famiglia, un vestito nuovo... sempre, comunque, un og-getto che fosse necessario e utile. Da ragazzo avevo il privilegio di ri-cevere in regalo anche libri e mi di-cevano: «Sappi che c’è anche una stagione per leggere: l’inverno».Le donne della casa, invece, viveva-no la vigilia preparando il pranzo del giorno dopo: «il pranzo di Natale», si diceva. Sovente si aiutavano tra loro, anche se di famiglie diverse, per cu-cinare le portate in cui ciascuna si era specializzata: come se ogni don-

na avesse sue parole d’amore e le offrisse proprio il giorno di Natale. A casa mia sempre, anche nella gran-de povertà del dopoguerra, il pranzo di Natale doveva essere di dodici portate, dunque di sette antipasti che magari variavano da un anno all’al-tro, ma il piatto essenziale che non poteva mai mancare erano el raviòli. Pasta ripiena di carne condita con sugo d’arrosto, un piatto che preparo con le mie mani ancora adesso per allietare quelli che vivono con me e gli amici più cari. Per preparare «le raviole» a volte le donne chiamava-no anche noi bambini, soprattutto per separarle l’una dall’altra. Al mattino presto si mettevano a cuocere sulla stufa le tre carni - il vitello brasato, il maiale arrosto e il coniglio in umido - che poi venivano tritate con l’aggiun-ta di cavolo bollito e strizzato, uova, parmigiano e un po’ di maggiorana che, sapientemente dosata, conferi-va ai ravioli un pizzicore appetitoso. Questa straordinaria farcia, che noi bambini assaggiavamo di nascosto, veniva disposta a mucchietti ordinati su fogli di pasta tirata sottile che poi venivano rimboccati e schiacciati con le dita: il risultato erano delle lunghe strisce a balzelli che noi tagliavamo. Poi i ravioli erano portati al fresco - di solito in camera da letto, che non era scaldata - da dove uscivano il giorno dopo per essere immersi nell’acqua bollente e poi, una volta cotti e con-diti, arrivare trionfanti in tavola, dopo tutti gli antipasti. Solo allora ci si po-teva fi nalmente augurare: «Buon ap-petito!», perché gli antipasti, da noi si diceva, si mangiano «tanto per stare al mondo».E gli uomini? Continuavano a lavora-re come negli altri giorni e solo verso sera portavano in casa un ceppo, el süc ‘d Nadàl, quel groviglio di tronco e radici tagliato alla base degli albe-ri e lasciato seccare un paio d’anni sotto il portico. Un ceppo grosso che veniva messo nel camino prima che tutti andassero in chiesa per la messa di mezzanotte: ardendo len-tamente avrebbe aspettato il ritorno dei padroni di casa a notte alta e li avrebbe accolti con il suo calore e la luce della brace per riscaldare un po’ i corpi infreddoliti. Allora, assieme a

un bicchiere di moscato, ci si scam-biavano gli auguri, si aprivano i regali e poi si andava a letto. Se al ritorno dalla messa si trovava il ceppo che ardeva di un fuoco robusto si diceva: «Buon segno, ci sarà pace in famiglia e con i vicini»; se invece faticava a bruciare ci si diceva sconsolati: «Eh, quest’anno non andrà tanto bene... »Non penso che fosse più cristiana la vigilia com’era vissuta allora, ma certo era più sapiente: cose sempli-ci, usanze povere sapevano impre-ziosire le ore dell’attesa ed erano un esercizio di fi ducia nella vita, nel fu-turo, negli altri. Ma della dimensione più propriamente cristiana della festa non dimentico quella preghiera del-la vigilia di Natale, la cui intensità è intraducibile in italiano, che chiedeva recensita nativitate respirare: «Con-cedici, o Dio, di respirare la Natività di tuo Figlio che celebriamo».

Enzo Bianchi, Ogni cosa alla sua stagione, Torino, Einaudi, 2012

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5Il Giornale di Bornato

Anno della Fede

Un giorno, spinto da

non so quale impul-

so, riguardai indietro

la mia vita con molta

attenzione. Nel bene e nel male,

i giorni trascorsi mi apparvero

grigi; sapevo bene quale fosse la

causa, anche se facevo fatica ad

ammetterlo.

- Dio, - dissi allora, - non riesco a

sentire la tua voce: mi piacerebbe

seguirti, ma non so dove sei. Non

ho fede o è talmente piccola che

non riesce a illuminare la mia stra-

da e a renderla chiara e facilmente

percorribile.

Poi presi una decisione. Avevo un

piccolo ripostiglio vuoto e dimen-

ticato: lì posi una grossa candela.

- Il giorno in cui mi darai una fede

salda, accenderò quella candela e

la stanza non sarà più buia -

Passarono i giorni e gli anni, ma

la grossa candela rimase spenta.

Presi però l’abitudine di accendere

una piccola candela per ogni scel-

ta nella mia vita che pensavo che

potesse condurmi sulla giusta via.

Posi più attenzione al mio lavoro

e alle persone che condividevano

con me la fatica di tutti i giorni. E

accesi una piccola candela.

Invitai più spesso gli amici a casa

mia e li accolsi con sincera ospita-

lità. E accesi una piccola candela.

Condivisi con la mia famiglia i

problemi di tutti i giorni e cercai

in ogni cosa il lato positivo. E ac-

cesi una piccola candela.

Dedicai un po’ del mio tempo a

chi ne aveva più bisogno di me. E

accesi una piccola candela.

Pregai più spesso il Signore perché

mi donasse la vera fede. E accesi

una piccola candela

Le piccole candele si moltiplica-

vano ma, ogni volta, con tristez-

za e profondo rammarico, uscivo

da quel piccolo ripostiglio con un

cruccio nel cuore: quello di non

aver ancora potuto accendere la

candela più grossa.

Poi feci un sogno.

Camminavo lungo una strada soli-

taria in compagnia di uno scono-

sciuto al quale, non so perché, rac-

contai la mia storia.

- Vuoi portarmi lì dove tieni le tue

candele? – mi chiese a un tratto.

Lo guardai solo per un istante, ma

non trovai nulla da obiettare.

- Ecco – dissi quando fummo nel

ripostiglio.

Le fi ammelle delle piccole candele,

che sfrigolavano e spargevano un

fumo acre, facevano brillare di ros-

so e di giallo il grosso cero che im-

mobile e senza vita non restituiva

quel piccolo favore.

- Spegni le candeline.

La sua voce era pacata e l’invito

non apparve come un ordine; ep-

pure obbedii prontamente come fa

un cagnolino con il suo padrone.

- Adesso accendi il grande cero.

Mi avvicinai con trepidazione e lo

accesi. Per la prima volta dopo mol-

ti anni di attesa vidi la sua luce.

- Adesso sei contento?

No – risposi con sincerità dopo un

breve istante di smarrimento – il

ripostiglio adesso è più buio e so-

litario.

Lo sconosciuto mi sorrise, come fa il

maestro con lo scolaro la cui mente si

apre fi nalmente alla conoscenza.

Poco prima di svegliarmi e che l’uo-

mo si dileguasse insieme al buio

della notte, riuscii a sentire queste

parole che ancora adesso risuonano

nella mia vita: - Ricordati che fa

molta più luce la fede che hai mes-

so nelle piccole azioni della tua vita

che non quella astratta che avevi ri-

posto in un simbolo vuoto.

Le candeledi Dino Ticli

Il Nataleche porta la fede

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6 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Natale missionario

Carissimi Amici,comincio ad elencarvi nel-

la mente... siete tanti, vi

raggruppo, come “Amici

di Punchao”, spero stiate bene. Mi de-

cido a scrivervi solo adesso, a qualche

settimana dalla fi ne dell’anno.

Il rientro in Missione a fi ne Giugno

non è stato dei più semplici; riassume-

re le responsabilità, il salto dall’Italia

al Perù, il ritornare da solo a Punchao,

un po’ la salute, m’hanno richiesto un

chiarimento interiore ed una riaff er-

mazione dell’ideale che mi spinge da

quasi 15 anni a rimanere qua a Pun-

chao, tra i poveri.

Sono contento di essere qua a regalare

il tempo e le energie, di questo siatene

certi.

Vi ho ricordato e pensato più volte in

questi mesi.

Qui a Punchao sono solo, nel senso

che questa volta non ho degli aiuti da

parte dei volontari dell’OMG. Le atti-

vità che devo seguire e sostenere sono

più o meno quelle di sempre.

C’è la scuola (Taller) con i ragazzi, che

stanno imparando un mestiere, poi ci

sono i grandi, gli “Artesanos”, che il

mestiere lo hanno già imparato e che

stanno un po’ alla volta facendo espe-

rienza nel mondo del lavoro. I lavori

per ora li sto cercando io, a Lima e

Huanuco, soprattutto.

Attualmente siamo impegnati con il

restauro della Basilica Maria Ausiliatri-

ce di Lima. Un lavoro grande, pagato

dai Salesiani (manutenzione di vetrate,

dipinti, restauri, etc...).

Poi c’è l’oratorio con le sue molteplici

attività, la casa Parrocchiale dove ogni

giorno tanti poveri vengono a chiedere

aiuto di ogni tipo... Già descrivendolo

così a grandi linee, uno può intuire la

mole di cose che si devono seguire.

La crisi economica dell’Italia, che ho

potuto osservare nel mio ultimo rien-

tro, con preoccupazione, di rimbalzo

sta limitando le possibilità d’aiutare la

gente anche qua in missione.

Ho dovuto fare diversi tagli in questi

mesi. Non è facile dire dei no, soprat-

tutto se poi si deve continuare con

alcune attività a scapito di altre. La

scuola ed il taller, la Coop, l’Oratorio

sono ad esempio attività che dobbia-

mo difendere, perché sono il frutto di

un lavoro di formazione ed educazione

che dura da più di dieci anni.

C’è in ballo la vita di ragazzi meritevo-

li, di giovani famiglie che stanno cer-

cando di fare un cammino, decidendo

di rimanere a vivere in mezzo ai poveri

di Punchao. Così sento il bisogno di

scrivervi, di mettervi al corrente della

situazione attuale.

Vado al concreto. Le spese che devo

mantenere sono lo stipendio degli as-

sistenti e dei professori della scuola.

C’è poi un piccolo gruppo di operai e

donnine a cui da anni diamo lavoro in

parrocchia.

Infi ne ci sono le spese di normale am-

ministrazione della missione: luce,

nafta, telefono, etc... In totale, Pun-

chao, per poter sopravvivere, richiede

una cifra di 4.500 dollari Americani al

mese.

Lascio a voi il cambio in euro... è brutto

parlare di cifre quando so benissimo

che dietro ai numeri cݏ la vita di molte

persone, e quando in Italia le situazio-

ni di diffi coltà reale aumentano.

È sempre più diffi cile racimolare un

po’ di off erte. Solo volevo dirvi che

ciò che fate, anche se può sembrare

poco, per noi è importante. Mi vie-

ne alla mente il racconto della vedova

che mette il suo spicciolo nel tesoro

del tempio e che Gesù subito mette

davanti come esempio di generosità.

Lei aveva dato non del superfl uo, ma

del necessario per vivere. Assieme a

questa rifl essione personale, aggiungo

tutta la mia preoccupazione per que-

ste persone, che comunque sia la crisi

non l’hanno mai vissuta perché sem-

pre hanno soff erto una reale povertà:

assenza di sicurezze, di servizi di ogni

genere da parte dello stato, di possibi-

lità in generale... Inoltre e soprattutto

un grande e profondo ringraziamento

per l’amicizia e l’aiuto con cui m’ave-

te sempre accompagnato. Desidererei

avervi qui, per poter condividere alme-

no in parte un poco di queste preoccu-

pazioni. Grazie, davvero grazie infi nite

per quello che fate e state facendo per

i poveri, lontani... Concludo con un

appello. Devo capire la situazione dei

conti in Italia... Dulce Canto, Amici

del Perù di Palazzolo S/O, Bornato,

Adozioni, Benefattori in generale, etc.

Se poteste farmi pervenire indicativa-

mente di quanto ognuno dispone per

poter organizzare le spese dei prossimi

mesi e poter chiudere l’anno senza fare

debiti. Attualmente i conti di Punchao

qua in Perù sono a zero, ed è una pre-

occupazione che mi accompagna e to-

glie il sonno.

Spero e desidero che dietro a tutto

questo ci sia soprattutto la Provviden-

za Divina, che si serve di noi «piccoli»

per poter manifestare la Sua vicinanza

e Bene. Aspetto una vostra risposta...

fi n da ora il mio profondo ringrazia-

mento.

Un abbraccio,

p. Giuliano

Per aiutare p. Giuliano si può lasciare un’off erta a don Andrea, a Domenica Consoli, a Pierangela Volpini, Giuditta Malnati.

Aspetto una vostra risposta

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7Il Giornale di Bornato

Cresime e prime Comunioni

Cresimati/e e comunicati/e - 25 nov. 2012

Abeni Davide, Angoli Gaia, Arduini Chiara, Armani Claudia, Bertolazzi Anna, Bertoldi Giorgio, Bocchi Vero-nica, Bonasera Andrea, Boschetti Martina, Buizza Den-nis, Cerpelloni Cristian, Consolati Daniel, Cordioli Pa-olo, Danesi Gaia, Danesi Vanessa, Di Martino Nicolò, Dotti Francesca, Faustini Samuele, Foresti Veronica, Franzè Martina, Lamberti Mattia, Menghini Simone, Mi-nelli Francesca, Mombelli Michele, Orizio Cesare, Ori-zio Davide, Orizio Nicola, Orizio Nicole, Paderni Ales-sandro, Archetti Paolo Miguel, Rocco Emanuele, Uberti Anna, Venturi Aurora, Verzelletti Manuel, Vivenzi Ezio, Duque Santiago Daniel Francisco.

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8 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Dal Gesù di Nazareth di Papa Benedetto XVI

Esce fi nalmente nelle libre-

rie «L’infanzia di Gesù»1,

l’ultimo volume scritto da

Joseph Ratzinger. Nell’in-

troduzione il Santo Padre specifi ca

che: «(...) non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di pic-

cola «sala d’ingresso» ai due2 pre-

cedenti volumi sulla fi gura e sul

messaggio di Gesù di Nazareth» e aggiunge:«Qui ho ora cercato di

interpretare, in dialogo con esegeti

del passato e del presente, ciò che

Matteo e Luca raccontano sull’in-

fanzia di Gesù». Così Papa Ratzin-

ger nell’introduzione, ma, conside-

rando che il presente bollettino sarà

consegnato in occasione del Santo

Natale, non seguiamo l’ordine im-

presso dal Santo Padre ma ci adden-

triamo immediatamente sull’argo-

mento della nascita di Gesù. Papa

Benedetto XVI gli dedica l’intero

terzo capitolo, intitolandolo «La nascita di Gesù a Betlemme». Il

capitolo è suddiviso in tre parti: 1. Il quadro storico e teologico della

narrazione della nascita nel Vangelo

di Luca. 2. La nascita di Gesù. 3. La

presentazione di Gesù nel Tempio.

L’evangelista Luca introduce il suo

racconto con «(...) in quei giorni

un decreto di Cesare Augusto or-

dinò che si facesse il censimento

di tutta la terra». Perché si fa un

censimento? Per determinare l’im-

porto e poi riscuotere le tasse. Il

censimento ebbe luogo in due mo-

menti diversi, creando problemi

non da poco ai vari storici. Il pri-

mo problema è facile da risolvere.

Così scrive Benedetto XVI: «(...) il

censimento avvenne ai tempi del re

Erode il Grande che, però, morì già

nell’anno 4 a.C. L’inizio del nostro

computo del tempo – la determi-

nazione della nascita di Gesù – ri-

sale al monaco Dionigi il Piccolo (†

ca.550), che nei suoi calcoli eviden-

temente sbagliò di alcuni anni. La

data storica della nascita di Gesù è

quindi da fi ssare qualche anno pri-

ma3». I problemi storici sono causa-

ti da altre due date: secondo lo sto-

rico Giuseppe Flavio, il censimento

avvenne nell’anno 6 d.C., sotto il

governatore Quirinio e portò all’in-

surrezione di Giuda il Galileo.4 Per

alcuni, però, Quirinio operava in

Siria già il 9 a.C. Tutto questo a che

cosa ci conduce? Prima considera-

zione: il censimento si protraeva in

modo stentato e per alcuni anni.

Seconda considerazione: il censi-

mento era realizzato in due fasi, una

prima rilevazione della proprietà

terriera (che coincide con la nasci-

ta di Gesù) e una seconda fase (che

coincide con la rivolta di Giuda)

in cui si determinava l’importo e si

pagava l’imposta. La prima rileva-

zione doveva avvenire nelle località

in cui si possedevano delle proprie-

tà terriere: è dunque pacifi co che

Giuseppe si reca da Nazareth a Bet-

lemme perché in quest’ultima loca-

lità ha qualche proprietà terriera.

«Su tanti particolari si potrà sempre

discutere. Rimane diffi cile gettare

uno sguardo nel quotidiano – ma,

continua il Santo Padre – Gesù è nato in un’epoca determinabile con

precisione. All’inizio dell’attività

pubblica di Gesù, Luca off re ancora

una volta una datazione dettagliata

ed accurata di quel momento stori-

co: è il quindicesimo anno dell’im-

pero di Tiberio Cesare; vengono

inoltre menzionati il governatore

romano di quell’anno, i tetrarchi

e poi i capi dei sacerdoti».5 In pra-

tica «Gesù non è nato e comparso

in pubblico nell’imprecisato “una

volta” del mito. Egli appartiene ad

un tempo esattamente databile e ad

un ambiente geografi camente esat-

tamente indicato: l’universale ed il

concreto si toccano a vicenda. In

lui il Logos, la ragione creatrice di

tutte le cose, è entrato nel mondo».

Altro dubbio: è opinione dell’ese-

gesi moderna che la nascita di Gesù

a Betlemme sarebbe più un’aff er-

mazione teologica che storica. Papa

Benedetto XVI non ha dubbi: «A

Matteo chiaramente non era noto

che tanto Giuseppe quanto Maria

abitavano inizialmente a Nazareth.

(...) Per Luca, invece è fi n dall’inizio

chiaro che la Santa Famiglia, dopo

gli avvenimenti della nascita, ritor-

nò a Nazareth. (...) se ci atteniamo

alle fonti, rimane chiaro che Gesù è nato a Betlemme ed è cresciuto a Nazareth» (p. 77).

Ma addentriamoci nella nascita di

Gesù seguendo l’evangelista Luca:

«Mentre si trovavano in quel luogo

[Betlemme], si compirono per lei

i giorni del parto. Diede alla luce

il suo fi glio primogenito, lo avvol-

se in fasce e lo pose in una man-

La nascitadi Gesù a Betlemme

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9Il Giornale di Bornato

Dal Gesù di Nazareth di Papa Benedetto XVI

giatoia, perché per loro non c’era

posto nell’alloggio» (Lc 2,6s). Be-

nedetto XVI analizza riga per riga,

iniziando dal fondo: «per lui non

c’era posto nell’alloggio». E così in

Giovanni: «Venne fra i suoi, e i suoi

non l’hanno accolto»(Gv 1,11). E

in Matteo (8,20): «Le volpi hanno

le loro tane e gli uccelli del cielo i

loro nidi, ma il Figlio dell’uomo

non ha dove posare il capo». Qual

è l’insegnamento del Santo Padre?

«Fin dalla nascita Egli non appar-

tiene a quell’ambiente che, secondo

il mondo, è importante e potente

(...) fa quindi parte del diventare

cristiani l’uscire dall’ambito di ciò

che tutti pensano e vogliono, dai

criteri dominanti, per entrare nel-

la luce della verità sul nostro essere

e, con questa luce, raggiungere la

via giusta». Sulla mangiatoia, papa

Benedetto XVI non ha titubanze,

nella regione di Betlemme si usa-

no da sempre le grotte come stalle,

pertanto il luogo della nascita era

una mangiatoia, all’interno di una

grotta.

Altro punto: in nessun vangelo

compaiono bue ed asinello ma il

Santo Padre, analizzando le con-

nessioni tra Isaia 1,3, Abacuc 3,2

ed Esodo 25,18-20 e la mangiatoia,

nota come appaiono «(...) i due ani-

mali come rappresentazione dell’u-

manità, di per sé priva di compren-

sione che, davanti al Bambino,

davanti all’umile comparsa di Dio

nella stalla, arriva alla conoscenza e,

nella povertà di tale nascita, riceve

l’epifania che ora a tutti insegna a

vedere». (p. 83)

Continuiamo nel testo evangelico:

«(...) Maria diede alla luce il suo fi -

glio primogenito (Lc 2,7)». In que-

sto caso il primogenito non è ne-

cessariamente il primo di una serie

successiva. Affi diamoci a San Pao-

lo, nella Lettera ai Romani (8,29):

chiama Gesù «il primogenito tra

molti fratelli». In pratica, da Risor-

to, Egli è nuovo primogenito e con-

temporaneamente l’inizio di una

moltitudine di fratelli. Nella Lettera ai Colossesi il concetto è ancora più

evidenziato: «primogenito di tutta

la creazione (1,15)», «primogenito

di quelli che risorgono dai morti

(1,18)».

Tornando alla narrazione: «C’erano

in quella regione alcuni pastori che,

pernottando all’aperto, vegliavano

tutta la notte (...) un angelo del Si-

gnore si presentò a loro e la gloria

del Signore li avvolse di luce (Lc

2,8s)». In passato si è molto rifl et-

tuto sul signifi cato che siano stati

proprio dei pastori a ricevere tale

messaggio. Su questo argomento

Papa Ratzinger non si soff erma più

di tanto ed aff erma: «(...) Gesù nac-

que in un ambiente dove vi erano

pascoli in cui i pastori portavano

i loro greggi, era quindi normale

che essi, in quanto vicini all’evento,

venissero chiamati per primi alla

mangiatoia». Viceversa si soff erma

a lungo sull’apparizione dell’angelo

e «(...) una moltitudine dell’eserci-

to celeste che lodava Dio e diceva

“Gloria a Dio nel più alto dei cieli

e sulla terra pace agli uomini (Lc

2,12-14)». La Chiesa ha ripreso

questo passo e ne ha composto un

inno: «Gloria a Dio nell’alto dei

cieli e pace in terra agli uomini di

buona volontà».

Questa traduzione non è più accet-

tata dagli studiosi moderni – non

senza buone ragioni – aff erma il

Santo Padre. Innanzi tutto la «glo-

ria di Dio» non è una cosa che gli

uomini possono produrre («Sia glo-

ria a Dio»). La «gloria» di Dio c’è,

Dio è glorioso, e questo è davvero

un motivo di gioia. La maggior dif-

ferenza però è nella traduzione della

seconda parte cioè «uomini di buo-

na volontà» Nella traduzione della

Conferenza Episcopale Tedesca è

reso con «uomini della sua grazia».

Nella traduzione della Conferenza

Episcopale Italiana si parla di «uo-

mini, che egli ama». La traduzione

letterale del testo originale greco

suona: pace «agli uomini del [suo]

compiacimento» (p. 89). Sorge la

domanda, quali uomini sono nel

compiacimento di Dio? Ci aiuta

Luca (3,22), nella narrazione del

battesimo di Gesù:«Tu sei il Figlio

mio, l’amato: in te ho posto il mio

compiacimento». L’uomo del com-

piacimento è Gesù. «Lo è perché

vive totalmente rivolto al Padre (...)

persone del compiacimento sono

dunque persone che hanno l’atteg-

giamento del Figlio – persone con-

formi a Cristo». (p. 90)

Continuando nel racconto i pasto-

ri, dopo l’annuncio dell’angelo si

aff rettano alla grotta «dove trovaro-

no il bambino adagiato nella man-

giatoia». Ma, conclude il Santo Pa-

dre «quali cristiani s’aff rettano oggi

quando si tratta delle cose di Dio?

Se qualcosa merita fretta – questo

forse vuole anche dirci tacitamente

l’evangelista – sono proprio le cose

di Dio».

A cura di Giambattista Rolfi

1 J.ratzinger Benedetto xvi, L’infan-zia di Gesù, Città del Vaticano – Milano

2012. D’ora in poi Infanzia.2 J.ratzinger Benedetto xvi, Gesù di Nazareth, Città del Vaticano – Milano

2007. J.ratzinger Benedetto xvi, Gesù di Nazareth. Dall’ingresso in Gerusalemme fi no alla risurrezione. Città del Vaticano-

Milano 2011.3 Infanzia, p. 75. Tutto questo con buo-

na pace delle profezie Maya sulla fi ne del

mondo: il periodo è già superato, ed an-

che per questa volta la fi ne del mondo è

rimandata.4 Vedasi anche Atti degli Apostoli: 5,37.5 Infanzia, pp. 76-77. Vedasi anche Luca, 3.1s.

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10 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Mission e Carta dei valoriper la Corale P. L. da Palestrina

Parrocchia di Bornato

MissionLa corale parrocchiale P. L. da Pale-strina, costituitasi con don Carlo Bosio nei primi anni ’80 e intenzionata a con-tinuare il servizio fatto fi nora, è costi-tuita da persone che intendono vivere la propria fede e servire la fede della comunità cristiana di Bornato con il canto preparato, ben curato ed esegui-to durante le principali celebrazioni eu-caristiche e religiose che scandiscono l’Anno liturgico.

Carta dei valoriIl cantore sceglie di partecipare alla vita della corale per sorreggere la pro-pria fede e per servire la fede degli altri. La corale non si avvale di professioni-

sti o di volontari che intendano porta-re solo la propria bravura per il valore culturale o estetico dell’iniziativa o per coltivare la propria passione personale per il canto.Per ogni membro della Corale, prima del canto, deve prevalere la scelta di vivere le celebrazioni con spirito cri-stiano e nell’impegno almeno del buon fedele. Anche nella partecipazione at-tiva alle parti non cantate della Messa deve essere di esempio alla comunità. Partecipa alla Santa Messa ogni do-menica, anche quando non esercita il suo servizio.Il cantore è cosciente che la fi nalità del canto è pregare insieme all’assem-blea, che si pone in atteggiamento di ascolto della musica, ma anche nel sostenere il canto dei fedeli. L’atteg-giamento ed il sentire non possono essere quelli dell’esecuzione di brani musicali in un concerto.Nella Corale il ruolo del Direttore non è da parifi care a quello dei cantori e non è in stile democratico. Sentiti i pareri assolutamente non vincolanti dei coristi, decide per il bene della li-turgia da celebrare e per il bene della corale. Il corista si impegna a cercare di comprendere le richieste del Diretto-re e ad adeguarsi con impegno.Nel giorno concordato secondo le esigenze dei singoli, ma preminenti con quelle del Direttore e della Parroc-chia, le prove iniziano con puntualità e secondo le indicazioni del direttore. Il corista si impegna altresì a risolver-si in proprio le problematiche familiari o personali, senza farle ricadere sul buon andamento delle prove, se non per gravi motivi.I membri della Corale si impegna-no ad essere presenti nelle principali festività della Comunità, che sono,

secondo il calendario pastorale: Ma-donna del Rosario la prima domenica di ottobre alle ore 18.00, Tappa della Cresima e della Prima comunione, normalmente nella solennità di Cristo Re alle 11.00; Notte di Natale e cele-brazione delle 18.00 del 25 dicembre; Messa delle 18.00 del 1° dell’anno; ore 18.00 dell’Epifania; Messa delle 18.00 delle Palme con conclusione delle Quarantore; Triduo pasquale (Giovedì, Venerdì e Veglia Pasquale ore 20.30), Messa delle 18.00 nel giorno del Cor-pus Domini; Santa Messa di San Bar-tolomeo il 24 agosto alle 20.00.La Corale farà il possibile per anima-re con il canto anche le seguenti festi-vità: la Messa delle 18.00 del giorno dei Santi, L’uffi cio funebre delle 20.00 nella Commemorazione dei defunti - 2 novembre, il Canto del Te Deum alle 18 del 31 dicembre, la Messa degli an-niversari di matrimonio nella domenica tra Natale e Capodanno alle 10,30, le Messe dei Tridui dei morti (quindici giorni prima dell’inizio della Quaresima). Con spirito di generosità si valuteranno anche altre richieste che il Parroco proporrà a seconda delle esigenze.Il ruolo del segretario sarà svolto da una persona eletta dal gruppo con l’im-pegno di svolgere tutte le pratiche ne-cessarie per rendere possibili le prove in un contesto confortevole e adeguato (riscaldamento della sala, fotocopie, avvisi).Il cassiere, eletto dal gruppo, presen-terà annualmente relazione al Parroco e alla Corale entro il mese di genna-io per l’anno precedente. Al Parroco compete l’onere di scelta e della retri-buzione del Direttore e dell’Organista.La sede del gruppo verrà individuata e concordata con il Parroco di Bornato.Il gruppo denominato “Corale par-rocchiale P. L. da Palestrina” per statuto intrinseco fa riferimento al Par-roco pro-tempore della Parrocchia di Bornato.Con il Direttore e con i coristi si va-lutano le proposte di aderire a concerti o iniziative musicali, fermo restando l’assoluta priorità del servizio alla Par-rocchia.

Corale parrocchiale

Nel ringraziare il maestro Fa-

bio Orizio, per che lunghi

anni ha diretto e animato

la Corale parrocchiale e

che lascia per motivi di lavoro e di impe-

gno nell’amministrazione comunale, si è

avvertita l’esigenza di riformulare il senso

della Corale parrocchiale e di far emergere

quei “valori” da condividere perché il cam-

mino continui a lungo e con la maestria

dimostrata fi nora.

Il nuovo direttore della Corale è la signora

Mariantonia Bombardieri di Rovato, che

ha accolto con generosità e impegno la

proposta.

Quello che è ovvio lo ribadiamo: il gruppo

deve crescere come numero per garantire

la presenza delle 4 classiche voci. Vorrem-

mo invitare soprattutto a rientrare chi

era uscito per impegni familiari o perso-

nali (nascita di fi gli, assistenza ai genitori,

cambio di lavoro...), ma anche chi si trova

ora in una condizione di poter vivere que-

sto impegno, che risulta poi anche molto

gradevole perché è un ritrovarsi anche tra

persone che crescono nella conoscenza e

stima reciproca e nell’affi atamento umano

e spirituale. Basta presentarsi il martedì

sera in Oratorio alle 20.30.

Per viveree servire la fedecon il canto liturgico

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11Il Giornale di Bornato

Preadolescenti: 2a e 3a media

“Dal dono alla responsabilità”,ovvero il biennio per i preadolescenti.

Numerosi sono i cam-

biamenti avvenuti ne-

gli ultimi anni nella

nostra realtà sociale e

di questi la Chiesa non può non te-

nerne conto. Il nuovo cammino di

Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e

dei Ragazzi vuole essere una rispo-

sta alla situazione storico-culturale

attuale, con le conseguenze portate

nelle famiglie e nelle nostre comu-

nità parrocchiali anche sul piano

religioso. Non possiamo dimenti-

care che nella “nuova evangelizza-

zione” è necessario dare il primato

agli adulti, che sono coloro che più

effi cacemente possono incidere sul

tessuto culturale nelle nostre comu-

nità. Generare cristiani consapevoli

e coerenti è il grande obiettivo che

la nostra Chiesa vuole perseguire.Il cammino dei preadolescenti (secon-

da e terza media) si pone in continuità

con il cammino dell’Iniziazione Cri-

stiana dei Fanciulli e dei Ragazzi. Con

i Sacramenti dell’Eucaristia e della

Cresima i ragazzi concludono una pri-

ma tappa del loro percorso cristiano;

auspichiamo che questo non sia l’ad-

dio alla Vita di fede e alla Vita della

Comunità Cristiana. L’aver ricevuto

i sacramenti dell’Iniziazione Cristia-

na fa sentire i preadolescenti e le loro

famiglie liberi di continuare o meno

il cammino di formazione cristiana.

La proposta di continuità formativa

raggiunge sicuramente tutti i ragazzi,

anche in più di una occasione all’an-

no, ma non tutti scelgono di aderirvi,

sicuramente vinti da tante altre oppor-

tunità allettanti che il contesto sociale

off re.

Inizia così un cammino che la nostra

Diocesi chiama biennio per i prea-dolescenti: due anni di catechesi che

precedono il percorso degli adolescen-

ti. Le linee guida di questo cammino

sono state consegnate dal nostro Ve-

scovo all’intera Diocesi nel progetto

educativo Dal dono alla responsabi-lità. Gli obiettivi di crescita nella fede

e nell’esperienza cristiana vengono

declinati in quattro macro-idee: un’e-

sperienza cristiana che coinvolge più i

sensi e la corporeità; un’esperienza cri-

stiana che si gioca in un rapporto più

personale con Gesù; un’esperienza che

coinvolge di più il pensiero; un’espe-

rienza cristiana che si gioca tra la casa, i

luoghi dell’impegno e delle scelte quo-

tidiane (scuola, sport, oratorio...), gli

amici e la comunità.

Spetta agli educatori dell’unità pasto-

rale giovanile, in collaborazione con

don Paolo, riempire di contenuti le

indicazioni del nostro Vescovo. Nella

prima parte del cammino (novembre

– febbraio) i preadolescenti appro-

fondiscono la loro fede confrontando

le Beatitudini evangeliche con l’idea

di felicità che ciascuno di noi coltiva.

Questa prima tappa si concluderà con

una domenica vissuta insieme dal-

le quattro parrocchie presso la nostra

sala polivalente e una celebrazione

eucaristica condivisa. Seguirà poi un

corso di educazione all’aff ettività nella

convinzione che la crescita del proprio

corpo deve diventare crescita della to-

talità della persona, a benefi cio di se

stessi e di tutti. Il periodo della Qua-

resima diventa occasione per intensi-

fi care la preghiera e il servizio. Alcuni

minuti prima della celebrazione della

Santa Messa i preadolescenti si danno

appuntamento per rifl ettere sulle let-

ture del giorno, al fi ne di vivere con

maggiore partecipazione il giorno del

Signore e affi nché la sua Parola diven-

ti nutrimento per l’intera settimana.

Particolarmente sentito dai ragazzi è

anche il momento di carità, in cui si fa

visita agli ammalati della nostra comu-

nità per uno scambio di auguri in vista

della Santa Pasqua. In ogni famiglia

l’accoglienza è sempre molto calorosa

e i preadolescenti ricevono una grande

lezione di vita, più incisiva di qualsiasi

altra lezione teorica. Durante l’iniziati-

va degli “Anni in tasca” i preadolescenti

hanno anche un’occasioni di confron-

to con i propri genitori: momenti di

rifl essione intorno alle problematiche

del mondo giovanile.

Le proposte celebrative (Santa Messa

di inizio d’anno, confessioni, Via Cru-

cis...) vengono vissute insieme dalle

quattro parrocchie e presiedute da don

Paolo, il quale opera una sintesi delle

tappe che man mano si stanno viven-

do. Non possono certo mancare mo-

menti di svago e di aggregazione (gior-

nata sulla neve, gita dopo Pasqua...),

che sono sempre e comunque occasio-

ni di crescita personale e spirituale.

Il cammino si propone di presenta-

re una fede cristiana vissuta in primo

luogo come “catalizzatore” di cresci-

ta, come realtà che off re al ragazzo un

punto di appoggio stabile e solido per

tutti i processi di cambiamento che

vive in modo particolarmente intenso

nell’età della preadolescenza. Compi-

to degli educatori e della comunità è

quello di aiutare i ragazzi a scoprire

che il Dio di Gesù Cristo è il Dio della

vita.Gli educatori: Ernestina, Francesca,

Giovanni 1, Giovanni 2,Maddalena e Davide

Dal dono alla responsabilità

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12 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Sinodo Diocesano

Chiesa coraggiosae profetica

Il Sinodo diocesano sulle

Unità pastorali si è concluso

approvando un documento

consegnato al Vescovo con

314 sì, 5 no e un voto bianco. Lo

stile di lavoro sperimentato nei 4

giorni del Sinodo (l’1, il 2, l’8 ed

il 9 dicembre), ci auguriamo pre-

luda a un’analoga impronta nelle

costituende unità pastorali, stile di

collaborazione e di pacatezza; ne

conseguirà un esito conforme alle

attese. Queste premesse fanno dire

«che si sta costruendo una Chiesa

di comunione per la missione». La

sottolineatura, al momento della

presentazione del testo rielabora-

to nel dibattito e integrato dagli

emendamenti, è di mons. Canob-

bio, presidente della commissione

di coordinamento.

Nella giornata conclusiva, nella

chiesa del Centro pastorale Pao-

lo VI, trasformata in aula sinoda-

le, dopo il canto del Veni Creator mons. Luciano Monari, nella pre-

ghiera dell’Ora Media, ha commen-

tato la parola dell’apostolo Paolo:

«Comportiamoci onestamente,

come in pieno giorno».

Al termine della giornata, si è giunti

al documento fi nale, votato dall’as-

semblea e proposto al Vescovo, al

quale compete l’emanazione delle

direttive.

Questo documento, dopo le con-

sultazioni territoriali, era stato in

prima battuta elaborato in com-

missione e sottoposto al Consiglio

pastorale diocesano e in questi

giorni si è avvalso delle osservazioni

emerse durante il dibattito.

I punti caldi su cui si sono concen-

trati gli interventi e le variazioni al

testo iniziale riguardavano: il ruolo

del parroco coordinatore; cosa si

intendesse per gruppo ministeriale

stabile; mantenere o meno anche

i Consigli pastorali parrocchiali

ed il Consiglio pastorale zonale; la

gestione delle fi nanze della parroc-

chia, affi data, dal Codice di diritto

canonico al Consiglio per gli aff ari

economici.

La conclusione con approvazione

plebiscitaria ha fi ssato alcuni punti

ed altri li ha demandati ad un “re-

golamento” che dovrà essere ema-

nato come elemento essenziale per

la costituzione di ogni nuova Unità

pastorale. Sarà questo “regolamen-

to” a defi nire in loco il ruolo del

presbitero coordinatore, e i tratti

della nascente UP. Punti fermi la

costituzione del Consiglio Pasto-

rale dell’UP al quale faranno riferi-

mento anche i singoli Consigli Pa-

storali Parrocchiali o altre forme di

rappresentanza sempre a servizio di

una pastorale di insieme all’interno

dell’UP.

Ad una assemblea così rappresenta-

tiva della Chiesa bresciana è parso

anche bene rivolgere uffi cialmente

un messaggio alla società civile, in-

tendendo ribadire l’impegno di

cittadini cattolici per la costruzione

di una società più giusta, più equa,

più solidale e più inclusiva.

Al Vescovo ora il compito di tra-

durre in un decreto, con le neces-

sarie precisazioni, il grande lavoro

confl uito nel Sinodo. A noi l’im-

pegno a conoscerlo in profondità e

a cercare di viverlo nello spirito di

una Chiesa che cerca la comunione

autentica e coraggiosa.

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13Il Giornale di Bornato

Unità pastorale

Introduzione ad una lettera del Ve-scovo per la nostra Unità pastorale.

Nel 2008 il Vescovo mons. Monari, nominando parroco di Calino don Paolo Salvadori, nella nomina inseriva anche una dicitura abbastanza innovativa: “e responsabile della Pa-storale giovanile della erigenda Uni-tà pastorale”.Non solo nel momento della nomina, ma anche in altre occasioni don Paolo ha chiesto di aiutar-lo a comprendere cosa signifi cava quella parte della nomina, anche perché cinque anni fa non si aveva ovviamente la percezione e non si era supportati dalla rifl essione che è confl uita nel Sinodo diocesano sulle Unità pastorali appena concluso e di cui diamo una cronaca nella pa-gina precedente.Il primo novembre 2012, il Vescovo, con una lettera di poco più di tre pagine, indirizzata ai quattro parroci del Comune di Cazzago, ma an-che ai laici e ai membri del Consigli parrocchia-li, precisava quale è il ruolo di don Paolo nella nostra Unità pastorale.Riportiamo alcuni passi della lettera, mentre il testo completo è disponibile nelle pagine web della parrocchia (www.parrocchiadibornato.org).

“Carissimi,da dieci anni ormai le vostre parroc-chie camminano verso la costituzione di una Unità Pastorale che manifesti meglio la comunione che ci fa essere una sola Chiesa e permetta, nello stes-so tempo, un impiego più effi cace delle energie di cui disponiamo per il ser-vizio pastorale. Alla vigilia del Sinodo che vuole estendere questa prospetti-va a tutto il territorio diocesano, dopo la valutazione del vostro cammino che è stata fatta a conclusione dell’estate, vi scrivo per ringraziarvi dell’impegno con cui avete camminato e per invitarvi a camminare ancora, senza timidezza e senza paura. [...]Il cammino delle parrocchie di Cazza-go, Bornato e Calino ha mosso i primi passi nel 2002 con la nomina di don Dario a Vicario Parrocchiale e respon-sabile della Pastorale Giovanile. Nel 2008, con il trasferimento di don Dario e la nomina di don Paolo come “parro-co di Calino e responsabile della Pa-storale Giovanile”, si è associata alle

altre anche la parrocchia di Pedrocca. [...]Carissimi don Luigi, don Andrea, don Elio e don Paolo, voi siete i pastori delle vostre comunità; a voi per primi è chiesto di credere nella comunione e nella corresponsabilità che danno forma all’Unità Pastorale, di essere promotori dello sviluppo verso una collaborazione sempre più ampia. Le comunità sono molto sensibili a quanto pensano, dicono, fanno i loro pastori: se ci sarà sempre sintonia tra voi, le comunità cristiane si sentiranno con-fortate e percorreranno con gioia il cammino che viene loro proposto. [...]Carissimi laici che partecipate con im-pegno di preghiera e di servizio all’e-difi cazione delle comunità cristiane, vi chiedo di confermare la disponibilità che avete dato quando avete assun-to questo servizio. Non temete, con carità e gradualità, di essere esigenti con i vostri pastori: a loro potete sem-pre chiedere che vi siano maestri del-la fede attraverso un annuncio chiaro del vangelo; che guidino la vostra pre-ghiera attraverso una liturgia insieme sobria e splendente; che siano ger-me di comunione e di unità per tutte le diverse espressioni di vita che sono presenti in parrocchia. È bello che cia-scuna comunità abbia una sua identità propria; ed è ancora più bello che cia-scuna comunità sappia incontrare le altre con rispetto, desiderio, capacità di collaborazione. [...]Le Unità Pastorali non tolgono alle sin-gole parrocchie il senso vivace della loro identità; nascono piuttosto dalla convinzione che l’identità di ciascuno diventa salda e sicura solo quando si armonizza con l’identità degli altri e di-venta capace di fraternità e di collabo-razione.Nel confermare la nomina di don Paolo a “responsabile della Pastorale Giova-nile”, mi è possibile ora, dopo quattro anni, defi nire con più precisione i con-tenuti del suo servizio.Permettere ai giovani di fare esperien-za di unità nella condivisione della vita, della formazione umana e spirituale, del servizio e dell’animazione ci farà ritrovare in futuro generazioni pronte a

operare realmente come Unità Pasto-rale. Chiedo perciò ai parroci e ai Con-sigli Parrocchiali che siano disponibili a unifi care gli interventi pastorali sul mondo dei preadolescenti, degli ado-lescenti e dei giovani. L’azione pasto-rale giovanile deve diventare sempre più comune e condivisa negli obiettivi e negli strumenti messi in atto per rag-giungerli.Questo naturalmente richiede anzitut-to la fi ducia reciproca, necessaria a produrre un sostegno sincero. La pa-storale giovanile ha bisogno di ‘corda’ per potere muoversi speditamente nei diversi ambiti di azione e per potere operare con creatività; per don Paolo è perciò necessario uno spazio suffi cien-te di libertà e di iniziativa. A loro volta i parroci, insieme con i Consigli Pasto-rali, sono chiamati a rifl ettere e a va-lutare gli obiettivi e gli strumenti della pastorale; debbono quindi `monitorare’ con simpatia anche il cammino concre-to della Pastorale Giovanile.Naturalmente, questa rifl essione andrà fatta con attenzione a tutto il panorama della pastorale giovanile; sarà quindi necessaria la presenza di don Paolo e dei suoi principali collaboratori perché possano chiarire le motivazioni delle scelte fatte e indicare le situazioni che esigono particolare attenzione. Chiedo perciò a don Paolo che, oltre a guidare la comunità di Calino, doni la disponi-bilità a essere presente là dove è utile che egli spieghi il cammino che si sta percorrendo. Nello stesso modo auspi-co che, oltre alle scadenze defi nite dai calendari di catechesi, siano favoriti incontri e celebrazioni nelle quali don Paolo possa essere presente e mani-festare, in questo modo, la comunione che lega tutti in un unico intento. Capi-sco bene che sto chiedendo un sacri-fi cio a lui e un gesto di umiltà ad altri, ma credo che questo sia ampiamente giustifi cato dal bene che può nascere attraverso una collaborazione ampia. [...]Il Signore vi benedica e porti a compi-mento in voi ogni opera di bene.Con affetto, nella comunione del Si-gnore,

+ Luciano Monari, Vescovo

Il compitodi don Paolo

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14 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

“Senza valori,l’educazione non ha valore”

L’anno scolastico 2012/2013,

iniziato da alcuni mesi, è sta-

to segnato da alcune tappe

importanti:

Martedì 2 ottobre 2012:festa degli Angeli Custodie festa dei nonni.I bambini hanno invitato e intratte-

nuto con il canto i tanti nonni, che

hanno trascorso con piacere un po-

meriggio di festa a scuola con i ni-

potini.

È stato ricordato il valore aff ettivo

che lega i bambini ai nonni, fi gure

oggi davvero preziose e di supporto

educativo ai genitori.

Anche a scuola il gruppo dei “nonni sprint” rappresenta un bene insosti-

tuibile verso le tante esigenze di ordi-

ne pratico della scuola!

Se qualche nonno fosse interessa-

to ad unirsi e a spendere un po’ del

suo tempo a scuola, non esiti, chieda

pure alle suore o alle insegnanti: sarà

bene accolto!

Venerdì 19 ottobre 2012:festa dell’Accoglienza.Quest’anno a scuola abbiamo accol-

to 125 bambini, suddivisi nelle 5 se-

zioni.

La festa dell’Accoglienza ha voluto

dare uffi cialmente il benvenuto ai

nuovi 52 bambini e bambine che

sono entrati a far parte nella comu-

nità scolastica.

Alla presenza di tanti genitori, i bam-

bini del secondo e terzo anno hanno

salutato i nuovi amici, consegnando

loro una coccarda da loro realizzata,

a ricordo della giornata.

Avvento 2012Lunedì 3 dicembre nella sala da gio-

co della scuola, insieme a tutti i bam-

bini, abbiamo dato il via a questo

tempo speciale chiamato Avvento.

In sintonia con il progetto educativo

annuale, le quattro settimane saran-

no contrassegnate “dalla semina di

alcune buone azioni” da “far germo-gliare” a scuola, a casa, con gli altri.

All’ingresso della scuola il gruppo

delle mamme ha allestito il presepe,

vestito l’abete di Natale e appeso le

decorazioni.

I bambini, aiutati in famiglia, hanno

realizzato un addobbo con tecniche

e materiali a piacere, che è stato poi

appeso lungo i corridoi della scuola.

Accanto a questi preparativi, che si-

curamente dilettano gli occhi, non

dobbiamo però dimenticare di guar-

dare più in profondità.

Il Natale è la festa dell’amore, della

pace, della fratellanza, la festa che ce-

lebra i grandi valori universali.

Intanto, nell’attesa di Santa Lucia che

avrebbe fatto visita ai bambini a scuo-

la mercoledì 12 dicembre, fervevano

pure i preparativi per la festa di Natale

animata dai bambini, che si terrà mer-

coledì 19 dicembre alle ore 14,30 nella

sala polivalente dell’oratorio. Tutti sono

stati invitati a partecipare.

Tante le sorprese in programma, con

fi nale sicuramente gradito ai bambi-

ni per l’arrivo di Babbo Natale con i

suoi doni.

Cogliamo l’occasione per porgere il

nostro ringraziamento a quanti (fami-

glie, gruppo delle mamme, volontari)

ci accordano ogni giorno fi ducia e

collaborazione.

Le tante proposte non sarebbero dav-

vero realizzabili senza l’aiuto e la ge-

nerosità di tanti preziosi collaboratori.

Un grazie anche al nascente gruppo

di papà, che con spirito e passione sta

promuovendo iniziative signifi cative

a favore dei bambini e della scuola.

Rivolgiamo un abbraccio aff ettuoso

alla nostra cara suor Gilma che per

motivi di salute è assente dalla scuola

in questo periodo: la sua è una pre-

senza così preziosa per tutti e la sua

assenza si fa sentire.

La raggiunga il nostro augurio per-

ché possa rimettersi in salute e ritor-

nare presto tra noi!.

Le insegnanti

Scuola materna di Bornato

Flashdalla Scuola Materna

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15Il Giornale di Bornato

C’erano una volta paesi lon-

tani come l’Africa, l’Asia,

l’America Latina e tanti

altri luoghi dove i bambini

crescevano nella più profonda povertà e

nella totale mancanza di cure mediche

e istruzione.

C’erano una volta e ancora ci sono !

Nella nostra generosa comunità sono

molte le famiglie che hanno deciso di

adottare questi bambini, inviando loro

un sostegno economico che unito al

sostegno umano e spirituale dei tanti

missionari che operano sul posto, per-

mettono un futuro migliore a queste

piccole vite.

Sono tante le associazioni nel mondo

che si occupano di adozioni a distanza

e anche l’uffi cio missioni delle nostre

Piccole Suore della Sacra Famiglia ha

sempre raccolto parecchie adozioni tra

i bornatesi ed è fondamentale dare con-

tinuità a questi progetti.

Ma nulla togliendo, mi permetto una ri-

fl essione: e un’adozione a km zero?

L’Africa non è più così lontana, la crisi

economico fi nanziaria, che ha colpito il

nostro paese negli ultimi tempi, ha fat-

to emergere alcune situazioni che han-

no incredibili similitudini con i paesi

lontani.

Sembra inconcepibile, ma anche nella

nostra piccola comunità ci sono bambi-

ni impossibilitati a frequentare la scuola

materna perché le famiglie non sono in

grado di pagare la retta e i pasti.

Inutile dire quali problemi conseguono

per un bambino da questa scelta obbli-

gata dei genitori.

A scuola riscontriamo casi di bambini

che frequentano qualche mese e poi

non si vedono più e vengono così priva-

ti di un luogo che off re loro educazione,

stimoli, apprendimento e in qualche

caso… un pasto caldo.

Non è una brutta favola, ma la cupa re-

altà e la scuola, non volendo fare solo

da spettatrice a queste circostanze, si è

attivata con servizi sociali, fondazioni

che svolgono opere di carità, ma non

sempre si possono raggiungere tutte le

situazioni e purtroppo la scuola d’altro

canto attraversa un momento partico-

lare per il quale non può farsi carico di

tutte le situazioni indigenti.

Prendendo quindi spunto dal fatto che

lo scorso anno una famiglia bornatese,

in forma anonima, ha contribuito ha

pagare la retta di un bambino che non

avrebbe altrimenti potuto frequentare

la scuola, mi permetto di rendere note

tali situazioni.

E quindi, pur non dimenticando mai

chi soff re lontano e sono davvero tanti

che ancora muoiono di fame nel mon-

do, proviamo solo a rifl ettere pensando

che c’è un bambino che soff re magari

proprio alla porta accanto alla nostra.

Sonia Maria Maifredi

Scuola materna di Bornato

Adozionia Km zero

Nati 2 volteCammino di preparazione

al battesimo dei figliBornato, Calino,

Cazzago e Pedrocca

Il primo passo ...Il Battesimo è il primo passo nella vita cristiana ed è una seconda nascita che offre la possibilità di camminare verso Dio in modo più consapevole.Con il Battesimo ci immergiamo in Cristo e ci “lasciamo conquistare da Lui” per vivere e testimoniare, nella Chiesa e con la Chiesa, il Suo mes-saggio.Battezzare un figlio è un bellissimo dono d’amore. La scelta del batte-simo ci impegna ad aiutare i nostri figli a vivere nel modo migliore la vita cristiana.Programma 2013I genitori sono invitati a partecipare ad uno dei tre gruppi possibil-mente prima della nascita del figlio/a.

1a propostaGiovedì 28 febbraio ore 20.30Domenica 3 marzo ore 15.30Segue Santa Messa ore 18.00Oratorio di Cazzago S. M.2a propostaGiovedì 23 maggio ore 20.30Domenica 26 maggio ore 16.00Segue Santa Messa ore 18.30Oratorio di Calino3a propostaGiovedì 26 settembre ore 20.30Domenica 29 settembre ore 15.30Segue Santa Messa ore 18.00Oratorio di Pedrocca

www.facebook.com/NatiDueVolte

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Gennaio 2013

1 MSantissima Madre di Dio

(Lc 2, 16-21)

2 MSanti Basilio Magno e Grego-

rio Nazianzeno

3 G SS. Nome di Gesù

4 V Beata Angela da Foligno

5 S Sant’Amelia

6 DEpifania del Signore(Mt 2, 1-12)

7 L San Raimondo de Penafort

8 M San Massimo

9 M Sant’Alessia

10 G Sant’Aldo

11 V Sant’Igino

12 S San Modesto

13 DBattesimo del Signore(Lc 3, 15-16. 21-22)

14 L San Felice

15 M San Mauro

16 M Beato Giuseppe Tovini

17 G Sant’Antonio, abate

18 V Sante Liberata e Faustina

19 S San Mario

20 DII del T.O.(Gv 2, 1-11)

21 L Sant’Agnese

22 M San Vincenzo

23 M Beata Paola Gambara Costa

24 G San Francesco di Sales

25 V Conversione di San Paolo

26 S Santi Timoteo e Tito

27 DIII del T.O.(Lc 1, 1-4; 4, 14-21)

28 L San Tommaso d’Aquino

29 M San Costanzo

30 M Santa Martina

31 G San Giovanni Bosco

INFANZIA MISSIONARIA

PACE MONDIALE

GIORNATA DELLA LEBBRA

OTTAVARIO ECUMENICO 18-25

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M

Febbraio 2013

1 V Santa Verdiana

2 S Presentazione del Signore

3 DIV del T.O.(Lc 4, 21-30)

4 L San Gilberto

5 M Sant’Agata

6 M San Paolo Miki

7 G San Teodoro

8 V Santi Girolamo e Bakhita

9 S Sant’Apollonia

10 DV del T.O.(Lc 5, 1-11)

11 L Madonna di Lourdes

12 M San Modesto

13 M Santa Maura

14 G Santi Cirillo e Metodio

15 V Santi Faustino e Giovita

16 S Beato Giuseppe Allamano

17 DI di Quaresima

(Lc 4, 1-13)

18 L Santa Geltrude Comensoli

19 M Sant’Alvaro

20 M Sant’Eleuterio

21 G San Pier Damiani

22 V Cattedra di San Pietro

23 S San Policarpo

24 DII di Quaresima(Lc 9, 28-36)

25 L San Cesario

26 M San Nestore

27 M San Gabriele Addolorato

28 G Sant’Osvaldo

GIORNATA PER LA VITA

GIORNATA DEI MALATI

LE CENERI - QUARESIMA

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M

Marzo 2013

1 V Sant’Albino

2 S San Quinto

3 DIII di Quaresima (Lc 13, 1-9)

4 L San Lucio

5 M Sant’Adriano

6 M Sant’Ezio

7 G Sante Perpetua e Felicita

8 V San Giovanni di Dio

9 S Santa Francesca Romana

10 DIV di Quaresima (Lc 15, 1-3.11-32)

11 L San Costantino

12 M San Luigi Orione

13 M San Patrizia

14 G Santa Matilde

15 V Santa Luisa de Marillac

16 S Sant’Eriberto

17 DV di Quaresima

(Gv 8, 1-11)

18 L San Cirillo

19 MSan Giuseppe, sposo della

Beata Vergine Maria

20 M Sant’Alessandra

21 G San Giustino

22 V Santa Lea

23 S San Turibio

24 DLe Palme(Lc 22, 14-23, 56)

25 L Santo

26 M Santo

27 M Santo

28 GCena del Signore

Santo

29 VPassione del Signore

Santo

30 SVeglia Pasquale

Santo

31 DRisurrezione del Signore(Gv 20,1-9)

MISSIONARI MARTIRI

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M

Aprile 2013

1 LDell’Angelo

(Mt 28,8-15)

2 M San Francesco di Paola

3 M San Riccardo

4 G Sant’Isidoro

5 V San Vincenzo Ferrer

6 S San Celestino

7 DII di Pasqua(Gv 20, 19-31)

8 LAnnunciazione del Signore(Lc 1, 26-38)

9 M Santa Maria di Cleofa

10 M Sant Maddalena di Canossa

11 G San Stanislao

12 V San Giulio

13 S San Martino I

14 DIII di Pasqua(Gv 21, 1-19)

15 L Sant’Annibale

16 M San Lamberto

17 M Sant’Aniceto

18 G San Galdino

19 V Sant’Emma di Gurk

20 S Santi della Chiesa Bresciana

21 DIV di Pasqua(Gv 10, 27-30)

22 L Santi Sotero e Caio

23 M Santi Giorgio e Adalberto

24 M San Fedele

25 G San Marco, evangelista

26 V San Giovanni Piamarta

27 S Sante Ida e Zita

28 DV di Pasqua(Gv 13, 31-33a. 34-35)

29 L Santa Caterina da Siena

30 M San Pio V

GIORNATA DELLE VOCAZIONI

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M

Maggio 2013

1 MSan Giuseppe lavoratore

(Gv 15, 1-8)

2 G Sant’Atanasio

3 V Santi Filippo e Giacomo

4 S San Silvano

5 DVI di Pasqua(Gv 14, 23-29)

6 L Santa Giuditta

7 M Santa Flavia Domitilla

8 M San Vittore

9 G San Gregorio

10 V Sant’Antonino

11 S Beata Annunciata Cocchetti

12 DAscensione del Signore(Lc 24, 46-53)

13 L Madonna di Fatima

14 M San Mattia

15 M Sant’Isidoro

16 G San Riccardo Pampuri

17 V San Pasquale Baylon

18 SSante Bartolomea Capitanio e

Vincenza Gerosa

19 DPentecoste(Gv 14, 15-16. 23-26)

20 L San Bernardino da Siena

21 M Sant’Arcangelo Tadini

22 M Santa Rita da Cascia

23 G San Desiderio

24 V Maria Ausiliatrice

25 SSanti Beda, Gregorio VII, Ma-

ria Maddalena dè Pazzi

26 DSantissima Trinità(Gv 16, 12-15)

27 L Sant’Agostino di Canterbury

28 M Beato Ludovico Pavoni

29 M San Massimino

30 G San Felice

31 VVisitazione della Beata Vergine

Maria

COMUNICAZIONI SOCIALI

GIORNATA DEL LAVORO

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M

Giugno 2013

1 S San Giustino

2 DCorpus Domini(Lc 9,11-17)

3 L San Carlo Lwanga

4 M San Francesco Caracciolo

5 M San Bonifacio

6 G San Norberto

7 VSacratissimo Cuore di Gesù(Lc 15, 3-7)

8 S Cuore Immacolato di Maria

9 DX del T.O.(Lc 7, 11-17)

10 L San Zaccaria

11 M San Barnaba

12 M San Gaspare Bertoni

13 G Sant’Antonio di Padova

14 V Santi Rufi no e Valerio

15 S Santa Germana

16 DXI del T.O.

(Lc 7, 36-8, 3)

17 L San Ranieri

18 M San Gregorio Barbarigo

19 M San Romualdo

20 G Beato Giovanni Battista Zola

21 V San Luigi Gonzaga

22 SSanti Paolino di Nola, Giovan-

ni Fisher e Tommaso More

23 DXII del T.O.(Lc 9, 18-24)

24 LNatività di S. Giovanni Battista(Lc 1,57-66.80)

25 M San Guglielmo

26 M San Vigilio

27 G San Cirillo

28 V Sant’Ireneo

29 SSanti Pietro e Paolo, apostoli(Mt 16, 13-19)

30 DXIII del T.O.(Lc 9, 51-62)

GIORNATA DEL RIFUGIATO

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M

Luglio 2013

1 L Santa Ester

2 M Sant’Urbano

3 M S. Tommaso

4 G Sant’Elisabetta

5 V Sant’Antonio Maria Zaccaria

6 S Santa Maria Goretti

7 DXIV del T.O.(Lc 10, 1-12, 17-20)

8 L Sante Aquila e Priscilla

9 M Sant’Agostino Zaho Rong

10 M Sante Rufi na e Seconda

11 G San Benedetto

12 V San Fortunato

13 S Sant’Enrico

14 DXV del T.O.(Lc 10, 25-37)

15 L San Bonaventura

16 M Beata Vergine del Carmelo

17 M Sant’Alessio

18 G San Federico

19 V Sant’Ilaria

20 S Sant’Apollinare

21 DXVI del T.O.(Lc 10, 38-42)

22 L Santa Maria Maddalena

23 M Santa Brigida

24 M San Charbel Makhluf

25 G San Giacomo

26 V Santi Gioacchino e Anna

27 SBeata Maria Maddalena Mar-

tinengo

28 DXVII del T.O.(Lc 11, 1-13)

29 L Santa Marta

30 M San Pietro Crisologo

31 M Sant’Ignazio di Loyola

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M

Agosto 2013

1 G Sant’Alfonso Maria dè Liguori

2 V Sant’Eusebio

3 S Santa Lidia

4 DXVIII del T.O.(Lc 12, 13-21)

5 LDedicazione Basilica S. Maria

Maggiore

6 M Trasfi gurazione del Signore

7 M San Sisto II

8 G San Domenico

9 VSanta Teresa Benedetta della

Croce

10 S San Lorenzo

11 DXIX del T.O.(Gv 12, 24-26)

12 LSanta Giovanna Francesca de

Chantal

13 M Santi Ponziano e Ippolito

14 M San Massimiliano Maria Kolbe

15 GAssunzione della Beata Vergi-

ne Maria (Lc 1, 39-56)

16 V San Rocco

17 S San Giacinto

18 DXX del T.O.(Lc 12, 49-53)

19 L San Giovanni Eudes

20 M San Bernardo

21 M San Pio X

22 G Beata Vergine Maria Regina

23 V Santa Rosa da Lima

24 SSan Bartolomeo, apostolo

Santo Patrono

25 DXXI del T.O.(Lc 13, 22-30)

26 L Sant’Alessandro

27 M Santa Monica

28 M Sant’Agostino

29 GMartirio di San Giovanni

Battista

30 V Beato Ildefonso Schuster

31 S Sant’Aristide

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M

Settembre 2013

1 DXXII del T.O.

(Lc 14, 7-14)

2 L Sant’Elpidio

3 M San Gregorio Magno

4 M Santa Rosalia

5 G Beata Teresa di Calcutta

6 V San Zaccaria

7 S Santa Regina

8 DXXIII del T.O.(Lc 14, 25-33)

9 L San Pietro Claver

10 M San Nicola

11 M Santi Proto e Giacinto

12 G SS. Nome di Maria

13 V San Giovanni Crisostomo

14 S Esaltazione della Santa Croce

15 DXXIV del T.O.(Lc 15, 1-32)

16 L Santi Cornelio e Cipriano

17 M San Roberto Bellarmino

18 M Santa Sofi a

19 G San Gennaro

20 VSanti Andrea Kim Taegon e

Paolo Chong Hasang

21 S San Matteo

22 DXXV del T.O.(Lc 16, 1-13)

23 L San Pio da Pietrelcina

24 M San Pacifi co

25 M Sant’Aurelia

26 G Santi Cosma e Damiano

27 V San Vincenzo dé Paoli

28 S Beato Innocenzo da Berzo

29 DXXVI del T.O.(Lc 16, 19-31)

30 L San Girolamo

GIORNATA DELL’ALFABETIZZAZIONE

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M

Ottobre 2013

1 M Santa Teresa di Gesù Bambino

2 M Santi Angeli custodi

3 G Sant’ Edmondo

4 V San Francesco d’Assisi

5 S San Placido

6 DXXVII del T.O.(Lc 17, 5-10)

7 L Beata Vergine del Rosario

8 M Santa Pelagia

9 MSanti Dionigi e Giovanni

Leonardi

10 G San Daniele Comboni

11 V San Firmino

12 S San Serafi no

13 DXXVIII del T.O.(Lc 17, 11-19)

14 L San Callisto

15 M Santa Teresa d’Avila

16 MSante Edvige e Margherita

Maria Alacoque

17 G Sant’Ignazio di Antiochia

18 V San Luca

19S

Santi Giovanni di Brébeuf,

Isacco Jogues e Paolo della

Croce

20 DXXIX del T.O.(Lc 18, 1-8)

21 L Sant’Orsola

22 M Beato Giovanni Paolo II

23 M San Giovanni da Capestrano

24 G Sant’Antonio Maria Claret

25 V Santi Filastrio e Gaudenzio

26 S Sant’Evaristo

27 DXXX del T.O.

(Lc 18, 9-14)

28 L Santi Simone e Giuda

29 M Sant’Ermelinda

30 M Sant’Alfonso Rodriguez

31 G Santa Lucilla

SACRIFICIO

VOCAZIONE

SOLIDARIETA’

RINGRAZIAMENTO

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE

PREGHIERA

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M

Novembre 2013

1 VTutti i Santi

(Mt 5, 1-12)

2 SCommemorazione di tutti i

fedeli defunti

3 DXXXI del T.O.(Lc 19, 1-10)

4 L San Carlo Borromeo

5 M San Guido Conforti

6 M San Leonardo

7 G Beato Sebastiano Maggi

8 V San Goff redo

9 SDedicazione della Basilica

Lateranense

10 DXXXII del T.O.(Lc 20, 27-38)

11 L San Martino di Tours

12 M San Giosafat

13 M San Diego

14 G San Giocondo

15 V Sant’Alberto Magno

16 SSante Margherita di Scozia e

Geltrude

17 DXXXIII del T.O.

(Lc 21, 5-19)

18 LDedicazione delle Basiliche dei

Santi Pietro e Paolo

19 M San Fausto

20 M San Felice

21 GPresentazione della Beata Ver-

gine Maria

22 V Santa Cecilia

23 S Santi Clemente I e Colombano

24 DNostro Signore Gesù Cristo Re

dell’Universo (Lc 23, 35-43)

25 L Santa Caterina

26 M San Corrado

27 M San Virgilio

28 G Santa Caterina

29 V San Saturnino

30 S Sant’Andrea

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M

Dicembre 2013

1 D I di Avvento

2 L Santa Bibiana

3 M San Francesco Saverio

4 M San Giovanni Damasceno

5 G Santa Ada

6 V San Nicola

7 S Sant’Ambrogio

8 D II di Avvento

9 LImmacolata Concezione della

Beata Vergine Maria

10 M Vergine di Loreto

11 M San Damaso I

12 GBeata Vergine Maria

di Guadalupe

13 V Santa Lucia

14 S San Giovanni della Croce

15 D III di Avvento

16 L Santa Adelaide

17 M San Lazzaro

18 M San Graziano

19 G San Dario

20 V San Liberato

21 S San Pietro Canisio

22 D IV di Avvento

23 L San Giovanni da Kety

24 M Sante Irma e Adele

25 M Natale del Signore

26 G San Stefano

27 V San Giovanni

28 S Santi Innocenti

29 DSanta famiglia di Gesù, Maria e

Giuseppe

30 L Sant’Eugenio

31 M San Silvestro I

GIORNATA MISSIONARIA SACERDOTI

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M

28 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Giovanni, seriamente com-

preso del suo ruolo, si

affi anca all’arbitro ed al

suo fi schio dà inizio al

triangolare di calcio, poi saluta con la

mano gli spettatori che lo acclamano a

gran voce e lascia il verde tappeto del

campo. La sera non è eccessivamente

calda e gli appassionati presenti sono

in molti. Era mercoledì 22 agosto e,

nell’ambito della celebrazione del 30°

di fondazione della nostra sezione

A.I.A.S, i Signori Presidenti hanno

accolto molto volentieri l’iniziativa:

un triangolare di calcio fra le squadre

Polisportiva Cazzaghese, U. S. Borna-

to e U. S. Pedrocca il cui ricavato fosse

devoluto alla sezione per sostenerne le

iniziative. È stata una serata, tanto per

capirci, sulla falsa riga del trofeo TIM

riservato alle grandi Juventus, Milan

e Inter, ma soprattutto impregnato di

quella genuina solidarietà che rende

nobile anche il calcio. Senza far nomi,

con questa pagina rivolgiamo ancora

un grande grazie a tutti, dai presiden-

ti ai dirigenti e soprattutto ai ragazzi

che hanno dato un vero spettacolo esi-

bendo un buonissimo calcio. Nell’e-

sprimere “grazie” accomuniamo anche

tutti gli spettatori e non da ultimo l’ar-

bitro che ha devoluto parte della sua

ricompensa all’associazione. L’augurio

reciproco è che il prossimo anno que-

sto triangolare possa ripetersi.

L’estate ha visto anche l’iniziativa del

soggiorno marino di dieci giorni – dal

28 agosto al 6 settembre – di un ot-

timo gruppo: una trentina di persone

che hanno fatto da corollario ai disabili

e che hanno condiviso l’esperienza con

entusiasmo. È il tradizionale periodo

che da molti anni la sezione organizza

presso l’Hotel Ritz di Viserbella di Ri-

mini, accolti con grande aff etto dalla

nostra concittadina Elsa che, orgoglio-

sa di questo gruppo, non lesina lavoro

ed iniziative per porre tutti a proprio

agio. Ogni anno alcune persone si uni-

scono al tradizionale gruppo per fare

questa esperienza e mi piace ricorda-

re come una mamma ha scritto: “…

mi sono sempre sentita a mio agio, quasi in famiglia sebbene fosse la prima volta! … la serenità del soggiorno ha permeato tutto il gruppo; ho conosciuto molto da vicino la soff erenza dei nostri diversa-mente abili e la grande dedizione verso di loro dei familiari, degli amici e dei presenti al soggiorno! ... i miei problemi ed i miei timori sono svaniti!”. Un’altra

mamma, per giunta assidua a questa

iniziativa, scrive: “Il mio soggiorno ma-rino con i diversamente abili dell’AIAS di Cazzago sono state le vacanze migliori di questi ultimi anni. Ho conosciuto un altro ammalato ed è stata un’esperien-za unica conoscendo e condividendo il grande sacrifi cio che una madre aff ronta

dedicandosi al fi glio così ammalato… ma posso anche aggiungere che indici-bile è l’amore che ho avuto da questa persona… è stata, la mia, un’esperienza condensata di grandi emozioni, di amo-re e di conoscenza dell’altro diversamente abile”.Siamo orgogliosi di queste persone e

di tutto il gruppo ed abbiamo volu-

to che “qualcuno” a noi molto vicino

condividesse sentimenti, preoccupa-

zioni e gioie nostre. Infatti il Sindaco

dott. Antonio Mossini, ci ha onorato

della sua presenza sul posto: ha avuto

tempo e modo di parlare con ciascuno

dei nostri partecipanti, ha capito il cli-

ma e la serenità del gruppo e si è reso

conto di quanta e di quale importanza

sia pensare ed operare per i più deboli.

Non è retorica, sicuramente è necessità

dettata dalla solidarietà e dalla capaci-

tà di rapportarsi ai meno fortunati e

siamo certi che da primo cittadino,

seppur fra enormi diffi coltà, saprà es-

sere con noi, non solo per un fatto di

soldi (che riteniamo secondario e ben

vengano se ci sono con questa crisi )

ma soprattutto per un fatto di amore e

di condivisione della soff erenza altrui.

Noi lo ringraziamo molto.

L’anno del trentesimo di fondazione

della nostra sezione terminerà dome-

nica 16 dicembre p.v. con la celebra-

zione del Natale della Solidarietà; già

il titolo dice tutto e quando questo

bollettino sarà nelle mani dei lettori, i

nostri tesserati avranno già dato un’ot-

tima adesione all’iniziativa.

Da queste pagine ci sia consentito

esprimere una riconoscenza partico-

lare al presidente onorario Sig. Luigi

Manenti che - in attesa di una nuova

sede - ci ospita a casa sua. Non da ul-

timo dobbiamo un grazie di cuore ad

una cara famiglia del nostro paese che,

con grandissimo spirito di solidarietà,

ha donato una somma alla nostra se-

zione ed ha così sostenuto le iniziative

dandoci anche serenità economica.

A tutti un cordiale augurio di Buon

Natale e Felice Anno Nuovo ed un

sincero “grazie” a persone, a enti, am-

ministrazioni, associazioni e banche

che ci hanno sostenuto in quest’anno

di non facile condizioni economiche;

a tutti i nostri tesserati e alle loro fami-

glie; alle parrocchie che vedono prezio-

sa la nostra presenza nella comunità.

Un grazie particolare a Don Luigi e

alla corale Santa Giulia per la Messa

del trentesimo.

Il direttivo A.I.A.S.

Associazione Italiana Assistenza Spastici

Indicibile è l’amore

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29Il Giornale di Bornato

Associazione anziani e pensionati

Perché andiamo o andavamo al cinema? Cosa ci

spinge ad assistere alla visione di una vita che non

è la nostra?

Le motivazioni sono molte: il cinema è un luogo

d’incontro, un luogo dove potersi rapportare con gli altri,

lo spunto per una conversazione, uno scambio di opinioni.

La visione di un fi lm comporta il soddisfacimento di un

desiderio: vedere una storia d’amore, un’avventura che si

conclude bene, una storia fantastica, è allontanare, anche

solo per qualche ora, i fantasmi della nostra vita.

Il cinema si rivela attraverso numerose sfaccettature e per-

mette all’individuo di vivere infi nite vite: è come prendere

un caleidoscopio e guardare attraverso esso la realtà sempre

in modo diverso e da punti di vista diff erenti.

Le forti emozioni che le vicende dei protagonisti di un fi lm

e l’interpretazione degli attori evocano nello spettatore, fan-

no sì che le rappresentazioni cinematografi che ci traspor-

tino in un mondo immaginario, fuori dalla realtà e dalla

quotidianità.

Ma il cinema può anche assumere valenza morale, poiché

porta colui che guarda a rifl ettere su temi sociali ed etici,

che poi rispecchiano i problemi che si trovano all’interno

della nostra società.

Inoltre, il cinema può avere anche un effi cace ruolo di faci-

litatore di conoscenza e di apprendimento nell’ambito della

formazione. Guardare sullo schermo dei ritagli di realtà im-

maginaria, ricostruita a uso e consumo di uno spettatore,

aiuta chi insegna a farsi capire meglio e chi impara a memo-

rizzare ciò che vuole e deve acquisire.

La vicenda cinematografi ca realizza la sua infl uenza psichi-

ca attraverso due meccanismi fondamentali: la proiezione e

l’identifi cazione. Attraverso il primo processo, si attribui-

scono agli attori idee e aspirazioni che sono dello spettatore,

anche se non realizzate. Con il secondo, lo spettatore assi-

mila l’aspetto e i sentimenti dei protagonisti dello schermo;

l’identifi cazione può essere così intensa da indurre gli spet-

tatori, soprattutto se molto giovani, a imitare, anche nella

vita, gli atteggiamenti e l’abbigliamento dei propri idoli.

La sala di proiezione cinematografi ca, e dunque il fi lm,

sono costruiti sul meccanismo di identifi cazione dello spet-

tatore che è al buio, in una sala in cui l’unico elemento in

luce è lo schermo, come se si aprisse una fi nestra sul mondo

completamente diversa.

Come il sogno, anche il cinema ci consente di allentare,

almeno parzialmente, la sorveglianza che si esercita su se

stessi.

Sicuramente l’utilizzo di tecniche avanzate, la creazione di

immagini sempre più spettacolari, il tridimensionale (ma-

teria di studio come pra-

tica riabilitativa per danni

neurologici perché sembra

effi cace nell’attivare aree ce-

rebrali danneggiate), l’aiuto

di un’acustica sofi sticata,

fanno sì che coloro che assi-

stono allo spettacolo siano catapultati all’interno della sto-

ria e agevolati ad avere un maggiore coinvolgimento.

Ma perché andare al cinema e non potersi gustare un fi lm

davanti al televisore, comodi e tranquilli?

Oggi è diffi cile appassionarsi al cinema come nel passato,

in parte perché la televisione lo ha soppiantato come po-

tenza di informazione e di suggestione, con la supremazia

della diretta, della fruizione individuale anziché occasione

collettiva.

E la diff erenza qual è? La visione di un fi lm in Tv è, in

genere, molto più disturbata, perché siamo a casa nostra, la

gente parla, suona il telefono, si beve o si mangia qualcosa,

è possibile interromperne la visione se si è stanchi… spesso

insomma ci si distrae: in questo modo si spezza continua-

mente quel rapporto di identifi cazione tra lo spettatore e la

storia narrata dal fi lm.

Certamente vedere i fi lm a casa è confortevole, ma la forza

emotiva del cinema è proprio tutta un’altra cosa: per esem-

pio ci si ricorda di più un fi lm visto al cinema che un fi lm

visto in televisione, poiché colpisce con maggiore effi cacia

la memoria, viene richiesta un’attenzione maggiore; quan-

do si va al cinema si sta “inchiodati” alla poltrona, anche se

il fi lm qualche volta è noioso, mentre a casa si tende inevi-

tabilmente a fare altre cose.

Alcune multisala (spesso purtroppo regno del cinema “da

cassetta”), organizzano proiezioni diurne e promozioni per

gli anziani e ciò è positivo, perché è occasione per uscire di

casa, per discutere, per ricevere stimoli da un mezzo potente

e aff ascinante come il cinema… È vero: l’immagine fi lmica

lavora sull’apparenza, sulla visione di qualcosa che non è il

mondo, ma sembra il mondo. Ricordiamo tuttavia che un

buon fi lm ha sempre qualcosa da raccontare, perché appar-

tiene alle arti ed è una forma di libertà di espressione e di

pensiero.

Lo scrittore Josè Saramago disse: “I fi lm sono come la poe-

sia, arte dell’illusione, con uno specchio adatto, di una poz-

zanghera si fa un oceano”.

Chiara Verzeletti

Il cinema:che passione!

Il Consiglio Direttivodell’Associazione Pensionati ed Anziani

di Bornatoporge a tutta la Cittadinanza

gli Auguridi Buon Natale e Felice Anno 2013

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30 Il Giornale di Bornato - n. 111 - Natale 2012

Giuseppa Bonomelli31.7.1926 - 20.11.2012

Giovanni Sardini23.8.1924 - 24.11.2012

Antonia Dotti2.10.1932 - 5.12.2012

Edvige Casali27.3.1931 - 28.11.2012

Alberto Dioni19.11.1936 - 8.12.2012

Anagrafe parrocchialeBattesimi

22. Vescovi Mattia

Defunti22. Bonomelli Giuseppa anni 86

23. Sardini Giovanni 88

24. Casali Edvige 81

25. Dotti Antonia 80

26. Dioni Alberto 76

Calendario pastorale

Dicembre 201223 D IV di Avvento24 L Ore 23.30 – Uffi cio di lettura

Ore 24.00 – Santa Messa di Mezzanotte

25 M Natale del Signore Ore 16.00 - Vespri

26 M Santo Stefano

30 D S. Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe Ore 10,30 - Anniversari di Matrimonio31 L Ore 18.00 – Messa e canto del Te Deum

Gennaio 20131 M Maria Santissima Madre di Dio

6 D Epifania del Signore Ore 14.30 - Corteo dei Magi

Ore 18.00 - Santa Messa con fi guranti e corteo

10 G Ore 20.30 - Catechisti UP

13 D Battesimo del Signore Giornata mondiale delle migrazioni15 Ma Ore 15.00 - Catechesi OFS

17 G Giornata di approfondimento del dialogo

tra Cattolici ed Ebrei

Ore 20.30 - Consiglio di Oratorio

18 V Inizio Settimana di preghiera

per l’Unità dei cristiani

20 D Ore 10.30 - II del Tempo ordinario Ore 10.30 Domanda Cresimandi e Comunicandi

23 M Ore 20.30 - Animatori e ospiti Centri di Ascolto

25 V Conversione di S. Paolo apostolo

Conclusione della settimana di preghiera

per l’Unità dei cristiani

Ore 20.30 - Gruppo liturgico

27 D III del tempo ordinario

Festa San Giovanni Bosco all’Oratorio30 Me Ore 20.30 - CPP Bornato

31 G Festa liturgica S. Giovanni Bosco

Febbraio 20131 V Triduo dei morti

2 S Presentazione di Gesù al Tempio

Triduo dei Morti

3 D IV del Tempo ordinario Triduo dei morti

10 V del Tempo ordinario13 Me Delle ceneri

17 D I di Quaresima

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In memoria

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31Il Giornale di Bornato

OfferteDal 31 ottobre al 12 dicembre

In ringraziamento alla Madonna della Zucchella € 50,00

N. N. per le opere parrocchiali € 30,00

In memoria di Rosanna Febretti

per il restauro della Chiesa € 50,00

In memoria dei Coscritti defunti del 1949

per la Chiesa € 50,00

I familiari della cara Giulia Sardini € 100,00

Mario Lupi e Margherita Zani

in occasione del 50° di matrimonio € 50,00

Agricoltori in occasione

della Festa del Ringraziamento € 225,00

N. N. per restauro Chiesa € 50,00

N. N. Off erta natalizia per restauro Chiesa € 200,00

In memoria di Bonomelli Giuseppa ved. Quarantini Famiglia Quarantini € 400,00

Fraternità Francescana di Bornato € 20,00

I nipoti della zia Giulia: Giacomina,

Esterina con le nuore Noemi e Irene € 50,00

Bracchi Pierino con famiglia € 50,00

Paolina e Clara amiche di Alba € 20,00

Cognata Rodolfi na con fi glie,

cognata Nina con fi glie e nipote Valerio € 350,00

N. N. € 50,00

Venanzio e famiglia con Martina € 50,00

Associazione pensionati ed anziani di Bornato € 20,00

I vicini di casa € 55,00

Coscritti classe 1926 € 40,00

La sorella Laura Bonomelli

con i fi gli Rosa, Mariella e Giovanni € 200,00

La famiglia Bonomelli Quinto € 70,00

In memoria di Giovanni Sardini Famiglia Sardini € 150,00

Bonomelli Laura ved. Sardini con famiglia € 50,00

La cognata Lena e fi glie Mariatecla e Paola € 50,00

Sorella Rina e fi glie € 50,00

Cugino Franco e famiglia € 20,00

Famiglia Gazzoli Rosa e fi gli Andrea, Franca e Maria € 50,00

Sezione cacciatori del Barco € 20,00

Coradi Pierina e fi gli € 30,00

Cognato Orizio Angelo e famiglia € 50,00

Aldino e Paola Inselvini € 50,00

Sardini Luigi e famiglia € 50,00

N. N. alla Madonna della Zucchella € 50,00

Mattia alla Madonna della Zucchella € 70,00

In memoria di Antonia Dotti in Bonomi I familiari € 150,00

Famiglia Metelli Angelo € 100,00

I nipoti Donatella, Antonio, Monica e famiglia € 70,00

Le nuore Irene, Beatrice e Piera € 100,00

I nipoti Katia, Elisa, Joy, Gabriella,

Francesco, Samantha e Michela € 150,00

I familiari in memoria di Edvige Casali € 100,00

In memoria di Giuseppe Minelli e Nadia

alla madonna della Zucchella € 70,00

I volontari del Bar in memoria di Luigia Cortesi € 50,00

N. N. alla Madonna della Zucchella € 50,00

Associazione pensionati ed anziani di Bornato

per le opere parrocchiali € 50,00

In memoria di Alberto Dioni I familiari 1.000,00

Gli amici di Alessandra e Stefano € 50,00

I genitori delle domeniche animate in Oratorio € 55,00

Famiglie Bonardi Pietro e Natale € 50,00

Due amiche di Alessandra e Stefano € 50,00

I coscritti della classe 1936 € 250,00

Amiche di Alessandra € 75,00

Rendiconto economicoDal 31 ottobre al 12 dicembre

EntrateOff erte Chiesa e candele votive 3.332,63

Off erte alla Madonna della Zucchella 939,75

Off erte per Sante Messe e Uffi ci 1.885,00

Off erte ammalati (1° ven. di dicembre) 965,00

Off erta per Giornale di Bornato 1.913,64

Madri Cristiane 226,00

Cresime 1.135,00

Contributo regionale per Grest 406,34

Grest Time-Out 400,00

Giornata del pane, 1ª dom. di Avvento 727,51

Giornata per il seminario

(domenica 25 novembre) 824,19

UsciteCresime per spese varie 870,00

Stampa Bollettino 1.144,00

Stampa Cattolica (Voce e ADP) 135,30

Organisti 730,00

Spese di sacristia (Fiori, Particole, Cera...) 635,00

Integrazione stipendio sacerdoti 730,00

Off erta a sacerdoti per celebrazioni 1.740,00

Energia elettrica (Oratorio e Parrocchia) 739,69

Enel Zucchella e Trepolo 106,73

Gas (Oratorio e Parrocchia) 233,59

Sussidi catechesi, cancelleria

e servizi liturgici e religiosi 574,00

Rate lavori restauro esterno

della Chiesa 19.677,46

Restauri e manutenzioni diversi 800,00

Manutenzioni caldaie Oratorio, Chiesa,

Chiesa Barco 2.760,99

Manutenzioni ordinarie Oratorio:

estintori, ascensore, prevenzione incendi,

messa a terra impianto elettrico,

cancello automatico 920,44

Spese condivise per Zona Pastorale

e Unità pastorale 290,00

Telefono Oratorio e parrocchia 133,00

Giornata del pane alla Caritas 727,51

Giornata per il seminario al Seminario 824,19

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Immagini a sx: Festa del ringraziamento - 50° di matrimonio - Santa Lucia

Immagini a dx: Copertura della Pieve con i fondi del bando Arcus

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