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ALBUM DELLA DOMENICA LA CURIOSITÀ Così cambieranno le tasse sulla casa Varuk Italia, Milano - t +39 02 72080386 - www.varuk.it Personal Code la questione fiscale E ra arrivato a Palermo una de- cina di giorni fa, annunciato da una grande barca, ammirata da tutti i palermitani come il Rex in «Amar- cord» di Fellini. Tutti sulla riva a guardare, a indicare il miraggio, di potere e danaro, ap- parso in un’estate sen- za sorprese. In Sarde- gna le ricchezze osten- tate alla Briatore que- st’anno hanno destato indigna- zione. In Sicilia, meno (...) S iccome dal 1965 al 1971 ho consegnato a domicilio ogni settimana, gratis et amore Dei, 120 copie di Famiglia Cristiana, per un tota- le di oltre 6.000 l’an- no, penso d’essermi guadagnato d’ufficio il diritto di dire la mia sulla deriva girotondi- na dell’ebdomadario della Società San Pao- lo, in origine Pia, oggi non più. Fossi don Antonio Scior- tino, ci andrei molto cauto (...) Sulla Via della Speranza l’Occidente sorge a Est Stenio Solinas In Italia ci sono quasi 1100 enti parco e aree protette dotate di un cda, un presi- dente e un direttore genera- le. Altri 191 Consorzi di bo- nifica, 131 Ato (Ambiti Ter- ritoriali Ottimali) per la ge- stione dei rifiuti e altri 91 Ato per i sistemi idrici, 63 Bacini imbriferi montani, centinaia di altri enti, mi- gliaia di agenzie e fondazio- ni. Utili? Indispensabili sicu- ramente no. Molti, poi, han- no più consiglieri d’ammini- strazione che dipendenti. E poi, ancora, prebende spe- ciali e autoblù. Qualche de- putato se n’è accorto e ha sollevato il problema: «Ser- vono a produrre costi e bu- rocrazia. Bisogna tagliare». Viaggio negli hotel più pazzi del mondo Massimo M. Veronese Bossi parla di ritorno dell’Ici. Ma Calderoli spiega al Giornale: «L’hanno frainteso, ecco che faremo» VINCENZO LA MANNA, ADALBERTO SIGNORE E UN INTERVENTO DI CORRADO SFORZA FOGLIANI ALLE PAGINE 2-3 Sulla Via della Seta ora restano solo gli stracci Luciano Gulli R eintrodurre l’Ici sarebbe, uti- lizzando un gergo affine a quel- lo di Bossi, una «boiata» pazze- sca. Per due ragioni su tutte. La prima è che il governo smentirebbe se stesso nel giro di poche settimane, creando un disorientamento difficilmente recuperabile. Per questa via, inoltre, si aumenterebbe ancora la pres- sione fiscale. E dunque non verrà reintro- dotta. Una semplificazione delle tante im- poste che oggi gravano sugli immobili e la loro sostituzione con un’unica gabella (è quanto sostanzialmente afferma il mini- stro Calderoli) può essere invece un’ipote- si di studio. Ma facciamo attenzione. L’ultima volta che abbiamo sentito par- lare di «semplificazione e sostituzione» è avvenuto nel caso dell’introduzione del- l’odiata Irap: fu fatto fuori un bel numero di tasse e imposte (tra cui l’Ilor e l’aborrita tassa sulla salute), ma alla fine il gioco fu a somma negativa per i contribuenti. L’ulti- ma volta che abbiamo sentito parlare di «rimodulazione delle aliquote» ci stavano rifilando l’aumento delle tasse sui Bot. E anche la Robin fino a prova contraria, e anche se in inglese, è una tax. Operare sulle imposte, in un Paese, che fino a luglio lavora per lo Stato, da queste parti vuol dire solo una cosa: tagliarle. Sil- vio Berlusconi, in un’intervista rilasciata solo due giorni fa al Giornale, ci ha assicu- rato che la pressione fiscale dovrà diminui- re. Con i tempi e con i modi che saranno possibili. Ma dovrà scendere. Giulio Tre- monti ha assicurato, in più occasioni, che con il federalismo fiscale si andrà verso questa direzione. Gli enti locali divorano ogni anno più di 100 miliardi di euro di tasse e imposte va- rie (circa 350 miliardi vengono invece fa- gocitati a livello nazionale); negli ultimi dieci anni la pressione fiscale locale è più che raddoppiata. Il federalismo all’amatri- ciana, impostato negli ultimi dieci anni, ha avuto il perverso effetto di permettere a comuni, province e regioni di recupera- re con più imposte quello che Roma taglia- va loro nelle leggi finanziarie. Un obbro- brio. Inoltre, come i bilanci di molti comu- ni dimostrano, non si è verificata alcuna responsabilizzazione della periferia, che anzi ha speso senza freni e si è financo indebitata con una finanza allegra. Costru- ire un meccanismo di federalismo fiscale efficiente è esattamente l’opposto: rende- re più responsabile il proprio amministra- tore delle proprie scelte autonome di bi- lancio. Il Comune di Milano ha i bilanci in ordi- ne e da anni non impone alcuna addiziona- le locale sull’Irpef. Al contrario il munici- pio di Roma si prende una fetta di imposta sui redditi, ma ha un buco di bilancio da far paura. L’equazione più tasse, bilanci in ordine si è dimostrata falsa. Un segnale da tenere ben presente. http://blog.ilgiornale.it/porro SEGUE A PAGINA 7 A PAGINA 13 LA CINA DEL FUTURO L’assenza dell’io: un panda svela l’anima dell’orientale Geminello Alvi Livorno, due dirigenti ogni dipendente Gli enti inutili nelle Regioni: tutti gli sprechi, dagli stipendi alle consulenze LA CRISI NEL CAUCASO Tocca agli Usa fermare le mire di zar Putin Alberto Pasolini Zanelli ALLEVATO, DE BIASE E FABBRI ALLE PAGINE 16-17 Q uanto sono lunghi no- ve secondi e sessanta- nove centesimi? Abba- stanza per alzare la te- sta, lanciare lo (...) BOLT RE DEI CENTO CON LA SCARPA SLACCIATA A PAGINA 12 LA CINA NASCOSTA SCHIANTO A SANTO DOMINGO MA LE IMPOSTE V ANNO RIDOTTE Nicola Porro I n fondo lui non se n’è mai andato: era comparso nel 2002 dal nulla e per lo sport italiano da quel giorno è di- ventato un punto di riferi- mento. C’è sempre insom- ma un Byron Moreno a cui attaccarsi: dietro ogni scon- fitta dello sport azzurro ap- pare la sua faccia paciosa, quegli occhi in su verso il cartellino con cui espelle Totti, quella scena che sa- rebbe anche un po’ comica se non avesse rovinato le nostre notti mondiali e an- che quelle più italiane, co- sa che spesso nelle nostre famiglie coincidono. Che lui, l’ecuadoregno col fi- schietto, in quella Corea di sei anni fa fosse stato (...) L’Italia sa vincere Ma adesso deve imparare a perdere Marco Lombardo IERI UN ARGENTO E UN BRONZO Quelsultano che vive da ergastolan o SEGUE A PAGINA 22 Vittorio Sgarbi LE TRISTI VACANZE BLINDATE DEL SOVRANO DELL’OMAN Famiglia Cristiana sfruttava i minori SEGUE A PAGINA 14 Stefano Lorenzetto QUANDO IL SETTIMANALE CAMPAVA A SPESE DEI POVERI A PAGINA 12 LA CINA CHE NON CAMBIA BRACALINI E CONTI A PAGINA 15 La strage delle italiane al tropico delle vacanze NADIA MURATORE A PAGINA 19 La democrazia è stata uccisa dalle oligarchie burocratiche Alain de Benoist A PAGINA 25 Vittorio Macioce SEGUE A PAGINA 4 BERTARELLI, CASADEI LUCCHI, CONTI, DE CARLI, GRASSIA E SIGNORI DA PAGINA 4 A PAGINA 13 A PAGINA 23 IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + LIBRO «MILANO EXPO 2015» (+ l 2,90) + BIBLIOTECA DEI RAGAZZI N. 30 (+ l 5,90) + BIBLIOTECA STORICA «IL SETTECENTO» N. 40 (+ l 6,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER REGGIO EMILIA:+ IL GIORNALE DI REGGIO t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO VITERBO OGGI t 1,00 - CIVITAVECCHIA: + NUOVO CIVITAVECCHIA OGGI t 1,00 - MOLISE:+ NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO E BENEVENTO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA ANNO XXXV / NUMERO 195 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 17 AGOSTO 2008 www.ilgiornale.it

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ALBUM DELLA DOMENICALA CURIOSITÀ

Così cambieranno le tasse sulla casa

Varuk Italia, Milano - t +39 02 72080386 - www.varuk.it

Personal Code

la questione fiscale

E ra arrivato a Palermo una de-cina di giorni fa, annunciato

da una grande barca, ammiratada tutti i palermitanicome il Rex in «Amar-cord» di Fellini. Tuttisulla riva a guardare,a indicare il miraggio,di potere e danaro, ap-parso in un’estate sen-za sorprese. In Sarde-gna le ricchezze osten-tate alla Briatore que-

st’anno hanno destato indigna-zione. In Sicilia, meno (...)

S iccome dal 1965 al 1971 hoconsegnato a domicilio ogni

settimana, gratis et amore Dei,120 copie di FamigliaCristiana, per un tota-le di oltre 6.000 l’an-no, penso d’essermiguadagnato d’ufficio ildiritto di dire la miasulla deriva girotondi-na dell’ebdomadariodella Società San Pao-lo, in origine Pia, ogginon più. Fossi don Antonio Scior-tino, ci andrei molto cauto (...)

Sulla Via della Speranzal’Occidente sorge a Est

Stenio Solinas

In Italia ci sono quasi 1100enti parco e aree protettedotate di un cda, un presi-dente e un direttore genera-le. Altri 191 Consorzi di bo-nifica, 131 Ato (Ambiti Ter-ritoriali Ottimali) per la ge-stione dei rifiuti e altri 91Ato per i sistemi idrici, 63Bacini imbriferi montani,centinaia di altri enti, mi-gliaia di agenzie e fondazio-ni. Utili? Indispensabili sicu-ramente no. Molti, poi, han-no più consiglieri d’ammini-strazione che dipendenti. Epoi, ancora, prebende spe-ciali e autoblù. Qualche de-putato se n’è accorto e hasollevato il problema: «Ser-vono a produrre costi e bu-rocrazia. Bisogna tagliare».

Viaggionegli hotelpiù pazzi

del mondoMassimo M. Veronese

Bossi parla di ritorno dell’Ici. Ma Calderoli spiega al Giornale: «L’hanno frainteso, ecco che faremo»VINCENZO LA MANNA, ADALBERTO SIGNORE E UN INTERVENTODI CORRADO SFORZA FOGLIANI ALLE PAGINE2-3

Sulla Via della Setaora restano solo gli stracci

Luciano Gulli

Reintrodurre l’Ici sarebbe, uti-lizzandoungergoaffineaquel-lodiBossi, una«boiata»pazze-sca. Per due ragioni su tutte.La prima è che il governo

smentirebbe se stesso nel giro di pochesettimane, creando un disorientamentodifficilmente recuperabile. Per questa via,inoltre, si aumenterebbe ancora la pres-sione fiscale. E dunque non verrà reintro-dotta. Una semplificazione delle tante im-poste che oggi gravano sugli immobili e laloro sostituzione con un’unica gabella (èquanto sostanzialmente afferma il mini-stro Calderoli) può essere invece un’ipote-si di studio. Ma facciamo attenzione.

L’ultima volta che abbiamo sentito par-lare di «semplificazione e sostituzione» èavvenuto nel caso dell’introduzione del-l’odiata Irap: fu fatto fuori un bel numerodi tasse e imposte (tra cui l’Ilor e l’aborritatassa sulla salute), ma alla fine il gioco fu asomma negativa per i contribuenti. L’ulti-ma volta che abbiamo sentito parlare di«rimodulazione delle aliquote» ci stavanorifilando l’aumento delle tasse sui Bot. Eanche la Robin fino a prova contraria, eanche se in inglese, è una tax.

Operare sulle imposte, in un Paese, chefino a luglio lavora per lo Stato, da questeparti vuol dire solo una cosa: tagliarle. Sil-vio Berlusconi, in un’intervista rilasciatasolo due giorni fa al Giornale, ci ha assicu-ratoche lapressione fiscaledovràdiminui-re. Con i tempi e con i modi che sarannopossibili. Ma dovrà scendere. Giulio Tre-monti ha assicurato, in più occasioni, checon il federalismo fiscale si andrà versoquesta direzione.

Gli enti locali divorano ogni anno più di100 miliardi di euro di tasse e imposte va-rie (circa 350 miliardi vengono invece fa-gocitati a livello nazionale); negli ultimidieci anni la pressione fiscale locale è piùcheraddoppiata. Il federalismo all’amatri-ciana, impostato negli ultimi dieci anni,ha avuto il perverso effetto di permetterea comuni, province e regioni di recupera-reconpiù impostequello che Roma taglia-va loro nelle leggi finanziarie. Un obbro-brio. Inoltre, come i bilanci di molti comu-ni dimostrano, non si è verificata alcunaresponsabilizzazione della periferia, cheanzi ha speso senza freni e si è financoindebitataconuna finanzaallegra.Costru-ire un meccanismo di federalismo fiscaleefficiente è esattamente l’opposto: rende-re più responsabile il proprio amministra-tore delle proprie scelte autonome di bi-lancio.

Il Comune di Milano ha i bilanci in ordi-needaanninon imponealcunaaddiziona-le locale sull’Irpef. Al contrario il munici-pio di Roma si prende una fetta di impostasui redditi, ma ha un buco di bilancio dafar paura. L’equazione più tasse, bilanciin ordine si è dimostrata falsa. Un segnaleda tenere ben presente.

http://blog.ilgiornale.it/porroSEGUE A PAGINA 7

APAGINA13

LA CINA DEL FUTURO

L’assenza dell’io: un pandasvela l’anima dell’orientale

Geminello Alvi

Livorno, due dirigenti ogni dipendenteGli enti inutili nelle Regioni: tutti gli sprechi, dagli stipendi alle consulenze

LA CRISI NEL CAUCASO

Tocca agli Usa fermarele mire di zar Putin

Alberto Pasolini Zanelli

ALLEVATO,DE BIASE E FABBRI ALLE PAGINE16-17

Quantosono lunghino-vesecondiesessanta-

nove centesimi? Abba-stanza per alzare la te-sta, lanciare lo (...)

BOLT RE DEI CENTOCON LA SCARPA SLACCIATA APAGINA12

LA CINA NASCOSTA

SCHIANTO A SANTO DOMINGO

MALE IMPOSTEVANNO RIDOTTENicola Porro

In fondo lui non se n’è maiandato: era comparso nel

2002 dal nulla e per lo sportitaliano da quel giorno è di-ventato un punto di riferi-mento. C’è sempre insom-ma un Byron Moreno a cuiattaccarsi: dietro ogni scon-fitta dello sport azzurro ap-pare la sua faccia paciosa,quegli occhi in su verso ilcartellino con cui espelleTotti, quella scena che sa-rebbe anche un po’ comicase non avesse rovinato lenostre notti mondiali e an-che quelle più italiane, co-sa che spesso nelle nostrefamiglie coincidono. Chelui, l’ecuadoregno col fi-schietto, in quella Corea disei anni fa fosse stato (...)

L’Italia sa vincereMa adesso deve

imparare a perdereMarco Lombardo

IERI UN ARGENTO E UN BRONZO

Quel sultano che vive da ergastolano

SEGUEA PAGINA22

Vittorio Sgarbi

LE TRISTI VACANZE BLINDATE DEL SOVRANO DELL’OMAN

Famiglia Cristiana sfruttava i minori

SEGUEA PAGINA14

Stefano Lorenzetto

QUANDO IL SETTIMANALE CAMPAVA A SPESE DEI POVERI

APAGINA12

LA CINA CHE NON CAMBIA

BRACALINI E CONTI A PAGINA15

La strage delle italianeal tropico delle vacanze

NADIA MURATORE A PAGINA19

La democraziaè stata uccisa

dalle oligarchieburocraticheAlain de Benoist

APAGINA 25

Vittorio Macioce

SEGUE A PAGINA 4BERTARELLI, CASADEI LUCCHI, CONTI,

DE CARLI, GRASSIA E SIGNORI

DA PAGINA 4 A PAGINA 13

APAGINA 23

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + LIBRO «MILANO EXPO 2015» (+ l 2,90) + BIBLIOTECA DEI RAGAZZI N. 30 (+ l 5,90) + BIBLIOTECA STORICA «IL SETTECENTO» N. 40 (+ l 6,90) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER REGGIO EMILIA:+ IL GIORNALEDI REGGIO t 1,00 - LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - VITERBO: + NUOVO VITERBO OGGI t 1,00 - CIVITAVECCHIA: + NUOVO CIVITAVECCHIA OGGI t 1,00 - MOLISE:+ NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO EBENEVENTO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

A N N O X X X V / N U M E R O 1 9 5 / 1 E U R O * A C O P I A / D O M E N I C A 1 7 A G O S T O 2 0 0 8 w w w . i l g i o r n a l e . i t

Interni14 il Giornale � Domenica 17 agosto 2008

�Due attacchi in due giorni,nelmirino il governo. Lasetti-manadi fuocodiFamigliaCri-stiana inizia lunedì scorso,con l’anticipazione alle agen-ziedistampadell’editorialeincui, il mercoledì successivo,accusa l’esecutivo di avercreato«unafintaemergenza»sicurezzapersviarel’attenzio-ne dai veri problemi del Pae-se. Alle critiche, una su tuttequella del sottosegretarioCarlo Giovanardi che parla di«cattocomunismo», la rivistadei Paolini replica rilancian-do. In un secondo editoriale,intitolato «Orabasta»e firma-to da BeppeDelColle,ilset-timanale cat-tolico si augu-rache«nonsiavero il sospet-to» che in Ita-lia stia rina-scendoil fasci-smo «sotto al-tre forme». Ilcentrodestrainsorge: «Di fascista ci sonosoltantoitonidamanganella-tore che Famiglia Cristianaconsente di usare a BeppeDel Colle». Il direttore della ri-vista Antonio Sciortino si di-ce «sorpreso» per le critiche:«In un paese normale questofapartediunliberodibattito».Il 14 agosto arriva la presa didistanza ufficiale della SantaSede,affidataapadreFederi-co Lombardi (nella foto), di-rettoredellasalastampaVati-cana: Famiglia Cristiana, av-verte, «nonhatitoloperespri-mere lanostra linea».

LA VICENDA

L’attacco al governo,poi la «scomunica»

da parte del Vaticano

(...) nel parlare, come ha fat-to l’altrieri su Repubblica, di«presedi posizione autorita-rie» (versione edulcoratadel fascismo «sotto altre for-me»denunciatodal suonoti-sta politico Beppe Del Colle)e soprattutto di «enorme di-stanza dai problemi che siaggravano», di «povertà inaumento», di «famiglie chenon arrivano alla fine delmese», di «impiegati allemense della Caritas», il tut-toattribuitoal governo in ca-rica, si capisce.Avendo il set-timanale paolinofondato la suaprosperità sullosfruttamento - siapure per interpo-stapersona (i par-roci) -della mano-dopera minorile,edei figlideipove-ri in particolare,il suodirettoredo-vrebbe disinfetta-re con la varechi-na il pavimentodel pulpito dal quale preten-de di fare la predica.

E visto che io ero costrettoa lavorare come zelatore diFamiglia Cristiana quandolui non era neanche prete,né tantomeno giornalista, glirinfresco la memoria. A queitempi il settimanale non an-davaneppure inedicola,arri-vava soltanto nelle parroc-chie. Il motivo è semplice: inquesto modo la casa editricedi Alba non pagava l’aggioagliedicolanti.Era tuttogua-dagno. Perciò accadeva que-sto. Legioni di ragazzini -noncredo infattid’esseresta-to l’unico reclutato, nelle

25.000 parrocchie italiane -ogni settimana dovevanoprelevare in canonica il fa-stello di copie loro assegnatoe andare a distribuirle casaper casa alle famiglie cristia-ne, quelle vere. Niente cas-sette della posta, nienteascensori.Suegiùper le sca-le. Porta a porta, ma non allamaniera di Bruno Vespa.Unafaticabestia.Ricompen-sata, capirai, solo da una gi-ta annuale in pullman - alsantuario di San Romedio,sul Pasubio, a Passo Rolle -conpranzoal sacco.A caricodei viaggiatori, ovvio.

Già questa attività mi ren-de degno del premio Pirlapatinato. Ma v’era di peggio.A fine mese, armato di uncartoncino ciclostilato contante caselle da riempireche nellamia memoria coin-cide con la cartella delle tas-se, dovevo compiere un giroaggiuntivo per battere cassadalle predette famiglie cri-stiane, nella maggioranzadei casi famiglie che non ar-

rivavano alla fine delmese, per dirla condon Sciortino. Ricor-do come se fosse ierila sconsolata espres-sione della signoraBiolo, moglie di unmetronotte, che sipresentava alla por-ta scarmigliata, lemani umide di buca-to, con due o tre delle

sue innumerevoli figlioletteaggrappate al grembiule:ogni volta chiedeva il rinviodell’esazione. Oppure le la-crime che trovavo da asciu-gare in casa Bellenzier: unavecchia di 90 anni prigionie-ra a letto, che m’imploravadi darle da bere. Ma comepoteva un bambino porgerel’acqua a una persona chegiaceva supina in posizioneorizzontale se la cannucciaaffondata nel bicchiere eradi vetro? Mica si piega, il ve-tro. Tragedie così.

Si sarà anche trattato dilettorichemaiavrebberodo-

vuto permettersi il lusso disfogliare Famiglia Cristia-na. Ma la cruda verità è chenonsi mandano i figli del po-polo a riscuotere la mesatanel nome del Signore o didon Renato, perché quandochi deve saldare il conto nonha neppure i soldi per il pa-ne, quello diventa un pizzobell’e buono, anche se servea finanziare lacosiddetta (al-lora) «buona stampa».

DonSciortinodiràcheque-sto triste passato non lo ri-guarda e che oggi sono sol-tanto le edicole e la pubblici-tà a pagargli lo stipendio.Nell’arte di svicolare è im-battibile. Secondo lui, quellache il direttore della Salastampa vaticana, padre Fe-derico Lombardi, ha affida-to all’Ansa dopo gli ultimistravaganti editoriali appar-si su Famiglia Cristiana,«non è una sconfessione»(la riporto per chi se la fossepersa: «Famiglia Cristiananon ha titolo per esprimerené la linea della Santa Sedené quella della Conferenzaepiscopale italiana»). Biso-gna essere gnucchi oppurespecializzati in free clim-bingsugli specchiper imma-ginareche ilportavocepapa-leavverta il bisogno,aFerra-gosto, di dettare alla più im-portante agenzia di stampache quanto va scrivendodon Sciortino rappresentala personale opinione di don

Sciortino. Ma, anche volen-do ipotizzare che nelle sacrestanze padre Lombardi siaconfidenzialmente sopran-nominato Lapalisse, chissàcome sarà venuto in mentea quei fessi di direttori deiquotidiani italiani di titolareinprimapaginache ilVatica-no prende le distanze da Fa-miglia Cristiana.

Il responsabiledel settima-nalepaolinohaquestapueri-le capacità di chia-marsi fuori accam-pando pretesti risibi-li. Piccolo aneddoto.Setteanni fa,allavigi-lia di Natale, scopriichedentrounCdven-duto con la sua rivi-sta a 7.000 lire, chedoveva contenerel’Hodie Christus na-tus est di Pierluigi daPalestrina, erano incise lecanzoni dei Beatles. Scrissiun articolo in punta di pen-na. Appena digerito il panet-tone, don Sciortino m’inviòuna piccatissima lettera incui, anziché rimediare - co-me sarebbe stato suo dovere- alla certo involontaria fro-de commerciale, si dispiace-va per i lettori del Giornale,«che nello spazio “occupa-to” dalla sua penosa e, mipermetta, maliziosa elucu-brazione mentale, avrebbe-ro potuto trovare qualcosadi più significativo da legge-re, almeno alla vigilia di Na-

tale». Fin qui siamo allo stiledell’uomo. Poi però il sacer-dote aggiungeva un’insinua-zione, questa sì maliziosa:«Solopochissimidischi,cias-sicurano, sono usciti dallemaglie del controllo elettro-nico finale: uno è capitatoproprioa lei.Chestranacoin-cidenza!». Neanche mi fossiprocurato il Cd con l’aiuto diCosa nostra. Peccato inveceche provenisse dall’edicola.Resto comunque in attesa diascoltare ilMagnificat in luo-go di Lady Madonna.

Vogliamoparlaredelladif-fusione di Famiglia Cristia-na? Un disastro. Ma il diret-

tore permaloso non c’entra,ci mancherebbe. Vent’annifa il settimanale vendeva1.068.000 copie. Dieci annidopo pressappoco lo stesso:1.013.000. L’anno successi-vo fu affidato a don Sciortinoeogginevende604.000(ulti-ma media mobile di 12 mesi,dati dichiarati dall’editore).Un calo del 40% abbondan-te. Qualsiasi direttore laicoavrebbe già fatto harakiri.Lui no, ha fiducia nella divi-na provvidenza. Per cui si li-mitaadichiarareaRepubbli-ca: «Della crisi risentiamocome tutti gli altri giornali».

Insomma,nonc’entra, non èmai colpa sua, dunque il suoeditore, o il padre Lombardidi turno, non possono scon-fessarlo. Si dà il caso cheun’altra testata cattolica, ilquotidiano Avvenire, nellostesso periodo preso in esa-me sia passato da 85.000 a104.000 copie. Un aumentodel 22% abbondante.

Del resto quando una rivi-stacristiana sceglie la disco-teca Alcatraz di Milano perreclamizzareunrestylingal-l’insegna dello slogan, ap-plaudito daDario Fo,«Non èmica casa e chiesa», poi nonbisogna chiedersi perchétanti buoni credenti la cacci-no di casa e una moltitudinedi parrocchie la rimuovanodal bancone della chiesa eneppure lamentarsi se in gi-ro qualcuno la chiama Fan-ghiglia Cristiana.

Sempre a leggere La Re-pubblica di Ferragosto, pareche i redattori di FamigliaCristiana, anziché prender-selaconlorostessiecoldiret-tore che li guida, abbiano«un diavolo per capello conIl Giornale e Libero», talchédon Vincenzo Marras, diret-tore della radio dei Paolini, èpotuto uscirsene con questoraffinato commento: «Figu-riamoci, le accuse di un gior-nalista dei servizi segreti co-me Renato Betulla Farina».Bisognerebbe segnalargli, inossequio alla correzione fra-terna prescritta dal Vangelo,che il più famoso inviato spe-ciale di Famiglia Cristiana asuo tempo fu arrestato conl’accusa d’aver compilato ascopo di lucro dossier illegalisuimportantipersonaggieri-

sultaunodei34in-dagati che un me-sefahannoricevu-to dalla Procuradi Milano l’avvisodiconclusionedel-le indagini sullaretedispionimes-sa in piedi da Giu-liano Tavaroli &company. Pareche questo colle-ga fosse in «stret-tissimi rapporti

conPioPompa, l’uomodelSi-smi» (fonte: agenzia Il Veli-no), quando si dice il caso.

Ci fu un saggio direttore,don Giuseppe Zilli, che por-tò Famiglia Cristiana alla ti-ratura record di due milionidi copie. Purtroppo morì nel1980 in un incidente strada-le. La sera, prima di addor-mentarsi, pregava così: «Si-gnore, fammi stufare cin-que minuti prima dei mieilettori». Ci provi anche lei,don Sciortino. Magari ottie-ne la grazia.

Stefano [email protected]

da Milano

�Nemmeno a ferragostohannosmessodi litigare.Nonba-stava la «bega Piemonte», conSergio Chiamparino ad annun-ciare che lui, sindaco di Torino eministro ombra del Pd, alla festadel partito nella sua città non sifarà vedere, perché è stufo di unpartito in cui «gli interessi dellecomponenti predominano sugliinteressigeneralidelpartitostes-so». Adesso ci mancava Firenze,chepure, sede della Festanazio-nale democratica, dovrebbe al-

menotentaredi restituireun’im-magine unitaria, dopo le guerreintestine di questi mesi, una sututte la solita fra Walter Veltronie Massimo D’Alema.

Macché. Chiamparino ha scel-to la via epistolare per minaccia-re la sua uscitadal Pd? I fiorenti-ni hanno preferito la via tecnolo-gica. In vista delle elezioni di pri-mavera che dovranno sostituireil sindaco Leonardo Dominici,

l’assessore comunale GrazianoCioniha inviatounsmscumulati-vo per chiedere agli amici: «E semi candidassi a sindaco?», get-tando nello sconforto i nemici. Ilpresidente della Provincia Mat-

teo Renzi, giovane rutelliano, hacreatoscompiglioconunsondag-gio sul suo blog: «Cosa devo fareda grande?». Tutti contro tuttiimmediato, e la situazione pro-mette di peggiorare. Perché al

centro dello scontro ci sono an-che le primarie: si fanno oppureno, e soprattutto come, libere opilotate dai vertici?

Oltre alle correnti, certo. Ieri,per dire, in Piemonte, dopo

Chiamparino,anche lapresiden-te della Regione Mercedes Bres-so è finita nel mirino. Tre parla-mentarie treconsiglieri regiona-li del Pd, nel sabato di Ferrago-sto si son presi la briga di scrive-re una nota congiunta per direche i due amministratori «nonpossono ergersi a difensori con-tro una lottizzazione che nonc’è»,edovrebberofareautocriti-ca, perché «gran parte delle no-mine» di questi anni «rispondedirettamente al “partito” (o allacorrente)del sindacoedelgover-natore».

Quando «Famiglia Cristiana»sfruttava noi figli dei poveri

La polemica sul «ritorno del fascismo»

Il Pd scopre la lotta tecnologica:a Firenze liti sul web e via sms

Scontro sulle candidatureE in Piemonte Bresso nel mirino

DOPO L’ATTACCO EPISTOLARE DI CHIAMPARINO

Un Natale, al postodell’Hodie Christus,nel cd a pagamentoho trovato i Beatles

LA «GUIDA» Don AntonioSciortino dirige Famiglia Cristiana

Daragazzo vendevoporta aporta la rivista, che cosìnonpagava le edicole. Ecome me migliaiadi minori

Con don Sciortinoil settimanale

ha perso il 40%delle copie vendute

A fine meseci mandavano

a casa dei lettoria battere cassa

La ricompensaai volontari? Una

gita. E pranzoa carico nostro

� DALLA PRIMA

SOTTO ACCUSA Mercedes Bresso, presidente del Piemonte