NatiDiNuovo Maggio 2016

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Maggio 2016 Notiziario ad uso interno delle chiese di Siena , Volterra, Castelfiorentino e Buonconvento « ...andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura » [MARCO 16:15]

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Maggio 2016

Notiziario ad uso interno delle chiese di Siena , Volterra, Castelfiorentino e Buonconvento

« ...andate per tutto il mondo, predicate il vangelo

ad ogni creatura » [MARCO 16:15]

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Per le strade voglio luce.Per le strade voglio luce.Per le strade voglio luce.Per le strade voglio luce.

Per l’anima, la forza.Per l’anima, la forza.Per l’anima, la forza.Per l’anima, la forza.

Per il cuore, voglio la fede.Per il cuore, voglio la fede.Per il cuore, voglio la fede.Per il cuore, voglio la fede.

Per le lotte, la speranza.Per le lotte, la speranza.Per le lotte, la speranza.Per le lotte, la speranza.

Per il domani voglio la fiducia.Per il domani voglio la fiducia.Per il domani voglio la fiducia.Per il domani voglio la fiducia.

Per il tempo, la pazienza.Per il tempo, la pazienza.Per il tempo, la pazienza.Per il tempo, la pazienza.

E per la mia vita, Dio.E per la mia vita, Dio.E per la mia vita, Dio.E per la mia vita, Dio.

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EVANGELIZZARE CON URGENZA (Matteo 22:1-14; Luca 14: 15-24)

La parabola del gran convito ci istruisce i merito alle futili motivazioni che alcuni avanzano quando si trovano di fronte al messaggio dell’Evangelo. Tutti sembrano essere impegnati a fare qualcosa di più importante. Ma in realtà noi stiamo portan-do il messaggio per la loro salvezza eterna. Il fatto che quel servo stesse invitando a delle nozze ci è di aiuto per comprendere che la salvezza è un invito di Dio verso gli uomini di ogni razza e ceto sociale a trovare la loro gioia e soddisfazione eterne solo in Lui. In realtà sappiamo che nel nostro messaggio c’è molto di più che vivere allegramente in festa, poiché, la buo-na notizia consiste nel far sapere che grazie a Dio il sacrificio di Cristo Gesù è sta-to accolto, e per mezzo di esso chiunque crede nella sua potenza ed efficacia, sa-rà eternamente salvato perseverando nella volontà di Dio. È una buona notizia. Il fatto però è che viene percepita non come l’unica opportunità di salvezza offerta dal giusto giudice della terra e creatore, ma come una offerta alle tante opportunità di come poter vivere la vita sulla terra, una sorta di modello di vita. Il primo gruppo di invitati non accetta perché pensava di avere di molto meglio da fare. Il racconto di Gesù era specificamente rivolto ad Israele, che in questa storia rifiuta l’invito, ma questa storia se pur in modo secondario ci parla anche di un altro tipo di rifiuto, quello della chiesa ad evangelizzare. Allora il padrone di casa si adirò … già perché tutta questa ira? È motivata? può capitare che qualcuno rifiuti il nostro invito, ci eviti non vuole saperne di trascorrere del tempo con noi, sicuramente ci rimaniamo male ma non a tal punto da adirarci. Perché Dio è adirato nei riguardi di chi non accetta il suo invito? Matteo 22 : 4-5, ci spiega che Dio ha già preparato tutto anzi ha già ucciso il suo agnello tenero e buono, non lo ha risparmiato per la nostra salvezza, Egli desidera rallegrarsi con l’umanità per ciò che Egli ha compiuto sulla croce con il suo figlio, e non solo, ci dice la Scrittura che sta continuando a preparare nel cielo una dimora per tutti i suoi figli e per quanti si arrenderanno al suo amore. Se ci sentiamo offesi noi, quando prepariamo un pranzo e i convitati non si degnano nemmeno di avvertire della loro assenza, non solo pensiamo alla perdita inutile di tutte le pietanze, ma ci sentiamo disprezzati, quanto più Dio ha motivi di adirarsi. Se Dio si adira nei con-fronti degli ingrati e increduli, quanto più si adirerà nei confronti di quei servi indo-lenti, pigri, distratti, indaffarati, che non prendono sul serio l’ordine di far sapere agli altri ciò che il Signore ha fatto per noi. Allora il Re si adirò e mando le sue truppe a sterminare … Le persone non sanno di essere creature di Dio e che Dio ha su di loro il pieno diritto di pretendere da essi qualsiasi cosa, il padrone li voleva con se per condividere lo splendore, la gloria del suo figlio e delle nozze preparate per Lui. Essi non vollero e addirittura maltrattarono i servi e li uccisero. Siamo impegnati completamente a far sapere alle anime ciò che Dio ha preparato per loro? Siamo impegnati nell’evangelizzazio-ne dei perduti? Se quel padrone non risparmiò i suoi invitati ingrati e li sterminò che cosa sarà di noi servi che non servono? Che non ubbidiscono prontamente? Che quando abbiamo bisogno siamo pronti a chiedere ma non a ubbidire al gran-de mandato?

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Va presto per le strade per le piazze i crocicchi … costringili. Le persone so-no dappertutto, e vanno cercate, nei luoghi più impensabili, quel padrone non die-de al servo un elenco di persone specifiche come nel primo invito, disse di invitare tutti, crocicchi: strade secondarie senza sbocco poco frequentate. Perché nella no-stra evangelizzazione non costringiamo? Perché non percepiamo la gloria e la grandezza divina di chi offre l’invito! perché non siamo mai stati all’inferno da cui siamo stati scampati! Booth (iniziatore dell’Esercito della Salvezza) ebbe a dire: molti vorrebbero prolungare a cinque anni la permanenza dei nostri giovani nei no-stri Istituti di formazione biblica, Io vorrei che i miei predicatori potessero stare solo 5 minuti all’inferno e vedrete che saranno gli evangelisti più motivati del mondo … Non siamo andati a fondo nel contemplare la croce di Cristo con tutti i suoi effetti, essa è anticipo della sofferenza atroce dell’inferno e Dio ce l’ha mostrato, da che cosa ci ha risparmiato. Quel padrone ordinò al suo servo di andare e dedicarsi ver-so un servizio particolareggiato, individuale, sapeva quel servo di quale sterminio morirono i primi convitati che avevano rifiutato l’invito. È grave non accettare l’invito di Dio perché ruota attorno ad un sacrificio già offerto, ruota attorno ad una eternità celestiale in corso di preparazione, tutto è in movimento secondo i piani, chi non è con Dio è contro. Se l’inferno è preparato per chi non conoscendo rifiuta, quale di-mora eterna attende coloro che sanno, hanno gustato, usano ed usufruiscono, vi-vono ma non ubbidiscono? Legatelo … prendetelo … gettatelo: Abbiamo visto cosa attende gli invitati che rifiutano, abbiamo considerato cosa attende quanti di quelli che hanno creduto se non si sottomettono all’ordine divino dell’evangelizzazione, infine consideriamo che il nostro Padre celeste ha stabilito che non solo ci prodighiamo affinché i per-duti diventino adoratori del sacrificio di Cristo Gesù, ma che accettiamo di vestirci come piace a lui. Mio nonno diceva “mangia a gusto tuo e vestiti a gusto degli altri”. Con il Signore dobbiamo accettare di vivere come lui vuole in tutti i termini, dobbia-mo mangiare e trarre vita dalla "carne" e dal "sangue" dell’Agnello di Dio e dobbia-mo vestirci con gli abiti nuovi della giustificazione e del perfezionamento, senza i quali nessuno di noi vedrà il Signore.

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LE 15 SCOPERTE PIU’ IMPORTANTI DELL’ARCHEOLOGIA BIBLICA (I parte) (Dott. Walter C. Kaiser Jr)

Il dottor Walter C. Kaiser Jr. è titolare di Antico Testamento presso il Seminario Teologico Gor-don-Conwell. Egli è riconosciuto a livello internazionale come studioso di Antico Testamento. Ha pubblicato più di 30 libri. È difficile ridurre diverse centinaia di scoperte archeologiche significative a un semplice elenco delle 15 più importanti. Le seguenti saranno qui elencate sulla base di come ciascuna ha influenzato l'interpretazione delle Scritture. Elencherò le seguenti scoperte in ordine di significatività, aggiungendo giusto qualche com-mento per spiegarne l'importanza. 1. GLI AMULETI DI KETEF HINNOM: L'onore del primo posto senza dubbio appartiene al testo dell'Antico Testamento e a quello del Nuovo Testamento più antichi, noti fino a questo momento. L'antichità del testo dell'Antico Testamento è attestata dai due amuleti scoperti al di sotto di una scarpata rocciosa, sulla quale si trova la chiesa di S. Andrea della Scozia, sull'altro lato della valle di Hinnom rispetto alle mura occidentali della città antica di Gerusalemme. Sono conosciuti come gli amuleti di Ketef Hinnom, scoperti nel 1979 da Gabriel Barkay nella caverna 25. Queste piastre d'argento datate tra il settimo e il sesto secolo a.C., arrotolate così da formare due amuleti (il più grande di 10 x 2,5 centimetri, e il più piccolo di 4 x

1,2 centimetri), riportano incise le parole di Numeri 6,24-26 sull'una, e di Deu-teronomio 7,9 sull'altra. Entrambe corrispondono alle parole ebraiche trovate nel Pentateuco e mostrano una straordinaria similitu-dine con le parole e l'orto-grafia di queste Scritture. Tutto ciò sfida coloro, che datano il Pentateuco nel periodo post-esilico, a spie-gare come due testi dalla Legge di Mosè appaiano molto prima rispetto alla data che la critica accade-mica ha attribuito loro.

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2. IL PAPIRO DI JOHN RYLANDS: In un modo simile, il papiro di John Rylands, scoperto nel 1920 da Grenfeld in Fayum, Egitto, risultò essere il più antico frammento di un manoscritto del Nuovo Testamento finora conosciuto. Fu datato dagli esperti di papirologia nel 125 d.C. Poiché però era in circolazione a tale distanza nel sud dell'Egitto, questo pezzetti-no di papiro con dei versetti dell'Evangelo di Giovanni (Gv 18,31-33; 37-38), mise fine con successo ai tentativi dell'epoca di attribuire all'Evangelo di Giovanni una data molto più tardiva, posteriore al discepolo Giovanni, e di porlo quindi verso la fine del secondo secolo d.C. Alla luce dell'evidenza archeologica, non fu più pos-sibile un tale spostamento.

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Chiesa Cristiana Evangelica “Assemblee di Dio in Italia” (Ente Morale di Culto D.P.R. n.1349 del 5.12.1959 – Legge n.517 del 22.11.1988 )

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