N°9 ottobre 2012

10

description

I Want you Bamboccione

Transcript of N°9 ottobre 2012

Page 1: N°9 ottobre 2012
Page 2: N°9 ottobre 2012

02

La redazione:

[email protected]

http://www.diecieventicinque.it/ 1968

Pag. 3 L’operaio vuole il �glio dottore, anche se temporaneamente fuori corso! di Zu Llazù

Pag. 4 - 5 Postcard from Italy di Beniamino Piscopo

Pag. 6 Studiare fuori sede di Laura Pergolizzi

Pag. 7 Università di Novella Rosania

Pag. 8 Dossier Università

La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni e nessuno sa il perché.

(albert einstein)

Page 3: N°9 ottobre 2012

padri e madri cassaintegrati o licenziati, figli di dipendenti statali con un carico fiscale fuori ogni grazia, figli di piccoli imprenditori sul lastrico potranno permettersi ancora l’università? E che non si accampi la scusa de “per i meritevoli c’è la borsa di studio” ,non è vero; esistono migliaia di studenti idonei ma non titolari effettivi. L’operaio potrà ancora volere il figlio dottore? La questione “università” è importante e questo non è il modo esatto per affrontarla. Prendersela con i fuori corso imponendo una tassazione da figli di sceicchi neanche. Per concludere oltre alle lungimiranti parole di Cetto La Qualunque di quando parlava della figlia chirurgo con la terza media ma mani da fata, mi viene in mente un film molto bello, La meglio gioventù e penso al dialogo tra il professore e il brillante studente di medicina e noto che è terribilmente attuale.

Professore: Lei promette bene (--) voglio darle un consiglio, lei ha una qualche ambizione?... (..) Se ne vada dall'Italia. Lasci l'Italia finché è in tempo. Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire. (..) Qui rimane tutto immobile, uguale, in mano ai dinosauri. Dia retta, vada via...

Nicola: E lei, allora, professore, perché rimane?

Professore: Come perché?! Mio caro, io sono uno dei dinosauri da distruggere.

di Zu Llazù

Ci hanno umiliati e insultati in mille modi. Tolgono la passione di andare a scuola e di imparare fin dall’asilo privandoci da piccolissimi di tutto. Dall’asilo sappiamo che se vogliamo arrivare all’università dobbiamo “rinunciare”, dalla carta igienica alle penne, dalla mensa ai colori, dai libri alla borsa di studio; si giustificano in mille modi ma nessuno di questi sensato. L’università ha una organizzazione antica quanto le mura che spesso la ospitano, ha mille corsi strampalati, tre più due, quadriennali, magistrali, dottorati, specializzazioni ecc ecc che servono solo a sfornare migliaia di studenti senza un preciso sbocco professionale, senza una prospettiva reale di occupazione e molto spesso costretti ad emigrare dove il merito è davvero premiato e non solo millantato. Da un sondaggio di qualche tempo fa risultò che molte università italiane erano (e lo sono tutt’ora) fuori legge perché applicavano tasse troppo alte ai propri studenti e nessuno disse nulla. Va bene così, se vuoi studiare fai sacrifici. Molti studenti pur di studiare, pur di avere orgogliosamente un pezzo di carta svalutato in mano, pur di dare ai propri genitori l’orgoglio di chiamare i propri figli “dottori”, hanno accettato tutto. Nessuno però si iscrive all’università con lo scopo di diventare un “fuori corso”. Fuori corso si diventa, non si nasce. E si diventa per vari motivi, forse non sempre meritevoli ma pur sempre motivi. Magari si lavora per pagarsi tutto, magari un esame è andato male e ti ha bloccato, magari l’università con il suo sistema che

neanche i docenti sanno utilizzare ti registra un esame mai fatto e perdi, per onestà, una sessione a far capire che lo devono cancellare. Credo che da “Trieste in giù”, da Palermo a Udine, da Cagliari a Campobasso, si potrebbero riempire libri con i motivi per i quali si diventa fuori corso. Ma gli studenti hanno sempre torto, i giovani sono bamboccioni, i fuori corso una vergogna. Questo incompetente ma furbo governo di tecnici ora ha deciso di prendersela con questa categoria per ridare lustro alle casse e alla reputazione dell’Italia nel mondo. Siamo sicuri che lo stiano facendo nel modo giusto? Forse ci vuole tutti iscritti a delle inutilissime scuole private dove più soldi hai più sei promosso e chi se ne frega di tutto il resto. E’ difficile in questi casi non ricordare le parole di Piero Calamandrei sulla scuola pubblica. E’ difficile non vedersi avverare uno per uno i passi che lui indicava per smantellare e distruggere la scuola pubblica in favore di quelle private e religiose. Se ci sono studenti fuori corso, a parte qualche rara eccezione, io credo che sia colpa dell’università, di un sistema non in grado di offrire quello di cui oggi la società e il mercato hanno bisogno, una università nozionistica fatta di tanti manuali e poca pratica, di una burocrazia lenta, di persone incompetenti valorizzate e i meritevoli lasciati emigrare con un calcio nel culo senza un arrivederci, anzi, con la speranza di non rivederli più. Tasse aumentate anche del 100% risolveranno tutto questo? Essere bocciati al primo appello e per il secondo pagare un supplemento, risolverà il problema dei fuori corso o porterà migliaia di giovani ad abbandonare l’università? Figli di

03

L’operaio vuole il �glio dottore,anche se temporaneamente fuori corso!

Page 4: N°9 ottobre 2012

Senza contare il fatto che buona parte di questi affitti sono pagati in nero, con migliaia di studenti alla merce dei capricci dei padroni di casa e senza uno straccio di tutela legale.

In tempi bui come questi poi, dove la crisi vaporizza fabbriche e imprese, i portafogli delle famiglie medie subiscono diete drastiche che spesso sfociano in casi di anoressia.

Postcard from Italy è il titolo di una canzone dei Beirut, oggi sulla nostra misera cartolina vedo un Paese dove i diritti diventano privilegi. Studiare è un privilegio. Cosi come lo è il biglietto del cinema scontato agli studenti o l’abbonamento del bus che la mattina ferma all’università. In fondo altri ragazzi, a quell’ora hanno già timbrato il cartellino da un pezzo, invece di prosciugare le casse familiari con libri di dimensioni tolkyeniane, dal prezzo di tre giorni di lavoro al cantiere. Ma mi chiedo, è un privilegio per un Paese civile formare le nuove generazioni? È un privilegio investire nell’istruzione e nella ricerca? È un privilegio la cultura? È un privilegio per noi, ciò che da altre parti è dannatamente necessario?Siamo solo noi. Gli unici a lasciare i costi dello studio a carico delle famiglie in difficoltà, gli unici a non combattere ma a favorire l’abbandono universitario, già molto elevato e nocivo per la competitività del nostro disgraziato stivale.

“Con i recenti tagli alle regioni si sono penalizzati gli enti per il diritto allo

di Beniamino Piscopo

Il presidente della commissione alza il capo verso di noi. Ci scruta un istante, poi inforcati gli occhiali, controlla il nome del prossimo studente da esaminare.“ Beniamino Piscopo”Faccio un respiro profondo. Era il religioso orale degli esami di Stato, la mia maturità, in un certo senso la mia iniziazione.

Iniziato per cosa poi? Ma era questo il bello. Quando fradicio di tensione, ho realizzato che quel sacrificio azteco nel quale ero appena stato immolato, si era concluso, mi sono sentito come Ewan McGregor nella scena finale di Trainspotting. Varcando per l’ultima volta quel cancello da liceale riuscivo persino a sentire “Born Slippy” degli Underworld in sottofondo, sballato com’ero di derivate, dialettica Hegeliana e di straripante, indescrivibile, devastante euforia post esame. In una parola rinato, o trasfigurato o magari reincarnato. La sensazione era che da quel preciso istante sarei stato qualcos’altro, che c’era tutto da rifare, un nuovo Beniamino da costruire. Una tela bianca da colorare e inventare e tutta per me.

Non sono stato il primo ad aver varcato la soglia della maturità, tantomeno l’ultimo. Anzi ormai posso definirmi un veterano, e ora mi capita di guardare tra il divertito e il nostalgico i nuovi arrivati, le “matricole”. Sembrano tanti giovani Cristoforo Colombo alla scoperta delle Americhe, quelle terre esotiche fatte di lezioni alle tre del pomeriggio, professori

che si rivolgono agli alunni con il lei, la casa in affitto tutta per te, niente adulti, soprattutto perché adulti lo si è appena diventati da qualche mese. Già proprio adulti, ma con ancora la spensieratezza libertina degli adolescenti. Poi nuove amicizie che piovono come coriandoli a Carnevale, quella tipa carina con cui hai incrociato a lezione, le spaghettate a casa di amici fino alle due del mattino, tra nuvole di fumo e discorsi che si alternano tra l’intellettuale e il demenziale. È bella l’università per una matricola, forse lo è ancora di più per una matricola fuori sede. Bello si, ma a quale prezzo?

Per alcuni forse, il viaggio interstellare verso un’università lontana, lontana è un lusso, uno sfizio assecondato da famiglie facoltose, o anche dalla propria tenacia, che da sola riesce a sopperire all’ onere delle spese. Per altri è una necessità, e anche spostarsi nell’ateneo più vicino al proprio paesello può rappresentare un ostacolo insormontabile. Laurearsi fuorisede oggi è un salasso.

Un' indagine del Movimento Consumatori rivela che mantenere un figlio in un ateneo di un'altra città può costare oltre 11mila euro l'anno, il 34% del reddito medio di una famiglia.Prendendo ad esempio Bologna (in cui un posto letto in camera doppia costa circa 370 euro al mese e una camera ad uso privato anche sui 600) si calcola che un nucleo familiare con reddito medio di 32.150 euro annui può arrivare a pagare dagli 8.360 euro ai 10.980 euro all’anno. Cifre da capogiro, e tutto questo, ovviamente, per un figlio solo.

04

POSTCARD FROM ITALYStudiare fuori sede:

un lusso per pochi e la politica sta a guardare

Page 5: N°9 ottobre 2012

studio, eliminando così servizi fondamentali per gli studenti. Il governo ha ridotto a zero gli aiuti e le politiche di sostegno per l’università.”

Ha affermato Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori.

Mi capita di sentirmi persino in colpa, ciò che quel giorno della maturità, mi sembrava una tappa dovuta, oggi la vivo quasi col fastidio del miracolato. Succede se le ingiustizie provocano livore, se la “ciorta” prende il posto dei diritti, se niente è dovuto e per questo tutto è permesso. Ma questa è la nostra cartolina, il nostro biglietto da visita. Si vede un Paese appassito, marcio. Avete presente la banana disegnata da Andy Warhol, per l’album dei Velvet Underground?Ecco, siamo ridotti a un capolavoro di natura morta.

05

In alto: BolognaA destra: Piazza Maggiore, Bologna e locondine affitti.

Foto: Salvo Ognibene

Page 6: N°9 ottobre 2012

da una corretta informazione al pubblico o da idonei sistemi di controllo e gli sforzi rischiano spesso di restare sulla carta.Tasto non meno dolente è dato dai cosiddetti "extra". La Cisl preannuncia l' autunno caldo degli aumenti: l'11 % per il gas, il 5% per acqua e rifiuti, costi che la maggior parte delle volte gravano sull'inquilino piuttosto che sul proprietario dell'appartamento. Il quadro non è confortante se si pensa che anche le borse di studio messe a disposizione dagli enti regionali per il diritto allo studio stentano ormai a soddisfare le richieste triplicate negli ultimi anni.

La parola d'ordine è sacrifico, o, peggio ancora, rinuncia. E' il caso di Chiara, studentessa siciliana iscritta al terzo anno della facoltà di Economia presso la Statale di Milano. Non potendo gravare ulteriormente sulle spese familiari, ha deciso di trasferirsi a 90 minuti di treno da Milano ospite presso alcuni familiari. "Ieri ero una furisede - oggi una fuorisede pendolare" racconta, “ e mi sento molto fortunata. C’è chi è costretto a lavorare full time per mantenersi gli studi, rischiando di impiegare il doppio degli anni per conseguire una laurea, e c’è chi non vedendo una certezza neppure nel post lauream, abbandona dopo i primi ostacoli”.

di Laura Pergolizzi

9 mila euro all'anno: questa la spesa che in media si prospetta annualmente per un ragazzo che decida di iscriversi in un di quegli atenei che giornali e classifiche descrivono come virtuosi ad esclusione, si intende , delle Università private che tanto fanno sognare promettendo sbocchi lavorativi internazionali ed opportunità esclusive. Il calcolo è semplice, basta aggiungere alle tasse universitarie, che oscillano tra i 1100 e i 1700 euro in base all'indirizzo scelto, il costo dei libri di testo (un libro di Anatomia Umana può costare fino a 300 euro), degli alimenti e beni di prima necessità, dei biglietti del treno o dell'aereo per rientrare a casa nei periodi festivi e, cosa fondamentale, le spese per l'alloggio ripartite tra canone mensile e spese cosiddette " extra".Per quanto riguarda il canone, tanta strada è stata percorsa dalle istituzioni per alleggerire il peso dei costi, spesso esorbitanti, e contrastare il fenomeno degli "affitti in nero", senza contratto e di conseguenza, senza tutele per l'inquilino.

Il comune di Milano, per esempio, in condivisione con le Università milanesi ha istituito l’Agenziauni il cui progetto è cofinanziato per metà dal dipartimento per la gioventù della presidenza del consiglio dei ministri e per metà dal comune stesso. Agenzie come questa mettono a disposizione di proprietari e potenziali inquilini un servizio gratuito di “mediazione” tra domanda ed offerta. Tutto ciò permette agli studenti di inserirsi sin da subito nel contesto

universitario e cittadino.Il comune di Bergamo ha istituito invece un protocollo d’intesa con l’Università , così che i ragazzi aventi i requisiti previsti dal protocollo possano avere un’assistenza legale, fiscale, un aiuto nella stesura del contratto, un canone ragionevole che si rifà alla disciplina del canone concordato, in forte ascesa in quanto concede numerose agevolazioni fiscali sia al proprietario dell’immobile sia all’inquilino.La situazione a Bologna non sembra meno favorevole. Qui esiste l’AMA (agenzia metropolitana di affitto) che presenta più o meno gli stessi servizi di Milano , Bergamo , Roma.La stessa Alma Mater si è mossa recentemente nell’ambito della lotta all'evasione fiscale, presentando un progetto nel giugno 2010 in collaborazione con l’Agenzia dell’entrate Emilia Romagna e il Comune che prende il nome di “Registra il contratto d’affitto”. Questo prevede la possibilità per lo studente di registrare il proprio contratto di locazione coadiuvato da uno specifico servizio di sportello gratuito.Tutela ulteriore è oggi fornita dal D.lgs. 23/2011 (c.d. cedolare secca), il cui articolo 3 cerca di mettere fine al fenomeno degli affitti "in nero" permettendo all’inquilino di recarsi autonomamente all’Agenzia delle Entrate e stipulare un contratto 4+4 anni, contrariamente alle pretese del proprietario evasore. Ciò comporta la diminuzione del canone il quale viene calcolato in base alla rendita catastale dell’immobile. L'ampia portata degli interventi non sempre però è supportata

06

In alto: Bologna

Foto: Salvo Ognibene

STUDIARE FUORI SEDE:quando il diritto allo studio diventa un privilegio

Page 7: N°9 ottobre 2012

Tutto questo con un unico obiettivo: fare in modo che associato al termine “Università” ci sia solo:cultura multicultura mentoricompetenza meritotrasparenza efficienza lavoro futuro.

di Novella Rosania

Precario: il futuro, gli studenti, i professoriTest a numero chiuso Dottorati inaccessibili Strutture inadeguatePrendere appunti a terraAule con la muffa Aule sovra affolatePosti letto in tuguri Affitti carissimi Disorganizzazione Code in segreteria Code per sostenere gli esami

Cosa stiamo facendo? Si chiama “associazione di idee”: si pensa una parola e si riporta su un foglio ciò che è associato al primo concetto. Io ho pensato all'Università italiana e questo è stato il risultato. Di fogli, penne e parole spese sul tema ce ne sono state a migliaia. Grazie ad esse abbiamo accumulato un'idea di istruzione in bianco e nero, a cui si aggiungono le nostre esperienze personali e i commenti di giornalisti tanto lontani dall'università quanto il giorno in cui si sono laureati. L'università la fanno gli studenti. Solo chi c'è dentro, chi ogni mattina aspetta 45 minuti in metro, schiacciato fra nauseabondi lavoratori, chi cammina sotto la calura del 25 Luglio con la bocca arida, con la neve nelle scarpe il 23 Dicembre, chi fa sostenere gli esami solo per spirito di collaborazione e non per una regolare retribuzione. Questi sono i veri eroi del nostro tempo. Noi. É giusto, dunque, che siamo noi a parlare, dall'interno, di ciò che accade tutti i giorni davanti ai nostri volti attoniti e occhi increduli.

Oggi, noi di DiecieVenticinque, vi proponiamo di prendere la parola: non di sprecarla, non di nasconderla, non di fermarla. Non c'è un megafono, non c'è coraggio, non c'è timidezza: c'è solo la coscienza che tante voci possono fare il cambiamento.

Abbiamo spesso sentito parlare di movimenti studenteschi, di “onde”, di occupazioni e proteste da essi creati. Su tutto questo una sola domanda: cosa è cambiato? Credo che a ragione è stato messo un nome tanto esplicativo quanto figurativo della fine che ne è seguita: l'onda, che sia studentesca o no, dopo aver invaso le piazze di ogni città, creato proteste, disagi, riflessioni e dibattiti, si ritira come la natura vuole, lasciando detriti, vetrine bruciate, corrodendo gli scogli delle coscienze più restie. Ma poi? Chi si occupa della ricostruzione? Chi propone? Quando arriva la fase in cui ci occupiamo della “pars costruens”, dopo aver demolito ciò che abbiamo nel presente? Siamo coscienti che per creare il nuovo è necessaria la competenza ma non di meno la consapevolezza dei problemi che affliggono le nostre facoltà. Il questionario che vi invitiamo a compilare ci dà voce. L'obiettivo è creare una mappa della condizione di “salute” delle università di tutte le regioni d'Italia, rendere visibile e sanzionabile il mercato nero che c'è dietro gli affitti, le condizioni di disagio che gli studenti vivono negli studentati. Con la vostra testimonianza creeremo delle statistiche per sensibilizzare l'opinione pubblica. L'apporto al progetto che potrete dare, dunque, è fondamentale.

07

Università

Page 8: N°9 ottobre 2012

08

DOSSIER UNIVERSITÀ1. In quale Università, in quale facoltà e a quale anno sei iscritto?

__________________________________________________________________________________________________________________________________2. Complessivamente come valuti l'organizzazione della tua facoltà (calendario dei corsi e degli esami, sessioni di laurea, orientamento e tutoraggio, ricevimento studenti...)?

__________________________________________________________________________________________________________________________________3. Il carico di studio degli insegnamenti è stato complessivamente sostenibile?

__________________________________________________________________________________________________________________________________4. Come valuti la qualità didattica degli insegnamenti e del corso di laurea nel complesso?

__________________________________________________________________________________________________________________________________5. Qual è il tuo giudizio sulle seguenti strutture della facoltà? Biblioteche _____________________________________________________________________________________________________ Sale studio ____________________________________________________________________________________________________________ Spazio per lo studio individuale ___________________________________________________________________________________________ Postazioni informatiche ________________________________________________________________________________________________ Laboratori _____________________________________________________________________________________________________________6. Sei a conoscenza di attività di tirocinio o stage svolti nella tua università? Sei informato sufficientemente delle stesse dalla tua università?

__________________________________________________________________________________________________________________________________7. Hai mai svolto attività di tirocinio o stage?

__________________________________________________________________________________________________________________________________8. Sei soddisfatto/a dei seguenti servizi/benefici di cui usufruisci o hai usufruito? si no Casa dello studente (alloggio offerto dall’organismo per il diritto allo studio) Servizio di ristorazione (mensa) Agevolazioni e convenzioni per gli studenti (teatro, mostre, cinema,ecc.) Rete wireless per il collegamento senza fili ad internet gratuito Progetto Erasmus Borsa di studio

9. L'importo della borsa di studio si è dimostrato adeguato a coprire i costi sostenuti per il mantenimento agli studi?

__________________________________________________________________________________________________________________________________10. I tempi di erogazione della borsa di studio hanno soddisfatto le tue esigenze di spesa?

__________________________________________________________________________________________________________________________________11. Nell’ultimo anno hai partecipato ad assemblee studentesche di ateneo o di facoltà?

__________________________________________________________________________________________________________________________________12. Nella tua università ci sono associazioni studentesche che ti rappresentano?

__________________________________________________________________________________________________________________________________13. Ti senti rappresentato dalle stesse?

__________________________________________________________________________________________________________________________________14. Quali esigenze sono riuscite a soddisfare?

__________________________________________________________________________________________________________________________________

15. In base alla tua attuale condizione abitativa, sei uno/a studente/essa : In sede Fuorisede Pendolare

16. Se sei fuorisede, o vivi da solo, paghi un affitto per: 1. Un monolocale 2. Una stanza singola 3. Un posto letto in doppia o tripla

17. Quanto paghi per l'affitto? 1. Fino a 250,00 € 2. Da 251,00 a 350,00 € 3. Da 351,00 a 450,00 € 4. Da 451,00 € a 550,00 € 5. Oltre 551,00 €

18. Hai un contratto d'affitto: 1. A canone concordato per studenti 2. A canone libero (contratto generico) 3. In parte registrato e in parte in nero 4. Non ho contratto

19. Che genere di problemi hai o hai avuto rispetto alla casa? (sono possibili più risposte) 1. Sfratto senza preavviso 2. Caparra non restituita 3. Disagi a causa delle cattive condizioni dell'abitazione 4. Troppi traslochi

Hai uno spazio libero per poter denunciare, criticare, segnalare eventuali malfunzionamenti della tua università, dei servizi da essa offerti, raccontarci aspetti critici della tua vita all'interno e all'esterno del contesto universitario.

I dati utilizzati saranno usati solo a scopo statistico garantendo l'anonimato.

Page 9: N°9 ottobre 2012

09

Page 10: N°9 ottobre 2012

10

Stazione Bologna Centrale

[email protected] http://www.diecieventicinque.it/ Seguici su Fb: http://www.facebook.com/diecieventicinque

e su Twitter:http://twitter.com/DIECIe25

Iscriviti alla nostra newsletter:http://www.diecieventicinque.it/contatti/mailing-list

Copertina: Flavio Romualdo GarofanoSito web: Salvatore Naso Impaginazione e grafica: Ida Maria Mancini

Chiunque voglia interagire con la nostra

redazione, inviare materiale proprio oppure

per qualsiasi tipo di segnalazione, anche

anonima, o per reclami è possibile utilizzare l’indirizzo e-mail segnalato sotto.

Un saluto particolare va a quanti ci hanno

dato una mano in queste settimane.

Vogliamo ringraziarti. Esatto!Proprio te che ci stai leggendo. Grazie per il tuo tempo, grazie anche se non ti siamo piaciuti, se quello che hai letto ti è sembrato tutto sbagliato. Grazie per aver dato un senso a quello che facciamo.

La redazione