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n. 9 - NOVEMBRE 2012 Benedetto XVI a Loreto i momenti salienti della visita Solennità della natività di Maria POSTE ITALIANE SPA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CN/AN

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n. 9 - NOVEMBRE 2012 Benedetto XVIa Loretoi momentisalienti dellavisita

Solennità dellanatività di MariaPOSTE ITALIANE SPA

Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1, CN/AN

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Sante MesseSabato e giorni ferialiore 7, 8, 9, 10 ,11 (7.30 in S. Casa)ore 17 e 18.30 (aprile-settembre)ore 16.30 e 18 (ottobre-marzo)Rosario: ore 18 (17.30 ottobre-marzo)Domenica e giorni festiviore 7, 8, 9, 10, 11, 12ore 17, 18, 19 (aprile-settembre)ore 16, 17, 18 (ottobre-marzo)

ConfessioniGiorni ferialiore 7-12.10ore 16.00-19 (aprile-settembre)ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo)Giorni festiviore 7-12.30ore 16-19.30 (aprile-settembre)ore 15.30-18.30 (ottobre-marzo)

Adorazione eucaristica quotidianaLunedì - Venerdì: 9.30-18; Sabato: 9.30-12

Sagrestia BasilicaDalle ore 7 alle 12; dalle ore 16 alle 19.Prenotazioni Sante Messe, stesso orario.

Celebrazione BattesimoPrima domenica di ogni mese:ore 17 (Basilica Santa Casa).

Celebrazione CresimaPrimo sabato di ogni mese:ore 18 (ore 18.30 aprile-settembre)Presentarsi un’ora prima per la regi-strazione dei documenti.

Celebrazione MatrimonioInformazioni presso il Parroco dellaSanta Casa: ore 10-12.

Congregazione Santa Casa-Negozio(a sinistra della facciata della basilica).Ufficio accoglienza pellegrini e informa-zioni, prenotazione guide turistiche, connegozio ricordi e stampe del santuario,abbonamento alla rivista e iscrizioni alleMesse Perpetue. Ore 8.30-12.30; 14.30-18.30 (15-19 giugno-settembre).

Ufficio Postale LoretoOrario: 8-13.30; sabato 8-12.30.

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QUOTA ASSOCIATIVA A“IL MESSAGGIO della SANTA CASA”

Ordinario …………………… Euro 20,00Sostenitore ………………… Euro 35,00Benemerito ………………… Euro 40,00Estero …………………………… Euro 25,00

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COME RAGGIUNGERCI…

AutostradeBologna-Ancona-Bari eRoma-Pescara-Ancona:uscita Loreto.

Linee ferroviarieMilano-Bologna-An-cona-Lecce con discesa

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Ancona *.Aeroporto “R. San-

zio” di Ancona-Falco-nara, 30 km da Loreto.

LoretoLoreto

Mensile del santuario di Loreto

Delegazione PontificiaCongregazione Universale della Santa CasaP.zza della Madonna, 1 - 60025 Loreto (AN)

Registrazione Tribunale di Anconan. 7 del 12/08/1948

Iscritto nel ROC con il numero 2120

Direttore responsabile ed editorialePadre Giuseppe Santarelli

RedattorePadre Ferdinando Montesi

Consiglio di redazioneDon Andrea Principini

Don Francesco PierpaoliSuor Barbara Anselmi

Dott. Vito Punzi

Imprimi potest+ Mons. Giovanni Tonucci,

Delegato PontificioLoreto, 15 ottobre 2012

Questo periodico è associato all’USPI(Unione Stampa Periodica Italiana)

La collaborazione alla rivista è gratuita

StampaAniballi Grafiche s.r.l., Ancona

Tel. 071.2861583 - Fax [email protected] - www.aniballi.it

“Il Messaggio” esce anche in inglese:

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA

THE SHRINE OF THE HOLY HOUSE

In copertina:

Benedetto XVIincensa la statuadella Madonnadi Loreto. (Foto L’OsservatoreRomano)

EDITORIALE

324 Le ragioni del pellegrinaggio Lauretanodi Benedetto XVIp. Giuseppe Santarelli

325 Benedetto XVI a Loretop. Giuseppe Santarelli

335 L’Omelia di Benedetto XVI

339 Intervista all’Arcivescovo Tonucci sulla visita di Benedetto XVI

EVENTI STORICI

343 Giovanni XXIII a Loretop. Giuseppe Santarelli

345 Le altre visite di Benedetto XVI a Loreto

LORETO NEL MONDO

348 La devozione alla Madonna di Loretoa Monte San Siovanni Campano

349 Una traslazione della Santa Casa a Lonate Pozzolo

350 Sposa protetta nella difficile maternità

Bambina protetta durante il terremoto

NOVITÀ EDITORIALI

351 Una pubblicazione sulla datazione dei Legni della Santa Casa

352 Uno studio approfondito suOrazio Torsellini

VITA DEL SANTUARIO

353 Sessantesimo di sacerdozio di padre Guido Belàe di padre Feliciano Ortenzi

Concerto di mezza estate

354 7-8 Settembre Solennità della natività di Maria

356 NOTIZIE FLASH

SOMMARIO

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

n. 9 - NOVEMBRE 2012

“Loreto, dopo Nazaret,è il luogo ideale per pregaremeditando il misterodell’Incarnazione del Figlio di Dio.”

Benedetto XVI

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351 354

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EDITORIALE

La data 4 ottobre 2012 va scritta a caratteri d’oro negli annali del Santuario di Loreto, perchéha registrato il secondo pellegrinaggio alla Santa Casa di Benedetto XVI. Tre sono state le ra-

gioni dell’augusta visita: commemorare il 50° del memorabile pellegrinaggio lauretano di Gio-vanni XXIII, affidare alla Madonna l’Anno della Fede e mettere sotto la sua protezione il Sinododei Vescovi.

Il pellegrinaggio di Giovanni XXIII il 4 ottobre 1962 fu un evento passato alla storia, sia per-ché un sommo pontefice, da 105 anni, non usciva da Roma e, quindi, fu infranta una tradizionesecolare di isolamento pontificio, e sia soprattutto perché il Papa buono effettuò quel pellegri-naggio per affidare alla protezione della Madonna il Concilio Vaticano II, che sarebbe stato inau-

gurato l’11 ottobre successivo. Benedetto XVI non havoluto far passare sotto silenzio un evento di cosìgrande portata, aggiungendovi due sue personali in-tenzioni.

L’11 ottobre 2011 egli ha promulgato una LetteraApostolica in forma di Motu proprio, dal titolo Porta Fi-dei («Porta della Fede») con la quale ha indetto un An-no della Fede, inaugurato l’11 ottobre 2012, nel 50° an-niversario dell’inizio del Concilio Vaticano II. Nel n°13 della Lettera egli indica Maria quale modello di fe-de, espressa nell’Annunciazione, nella Visitazione,nel Natale, durante la Fuga in Egitto, durante la pre-dicazione del Figlio, fin sul Golgota, nella Risurrezio-ne e nella Pentecoste. Al temine della Lettera il papa

scrive: «Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata” perché “ha creduto” (Lc 1,45), questotempo di Grazia». Nel Santuario della Santa Casa, il Papa ha ratificato questo affidamento, ripe-tendo il gesto che 50 anni or sono aveva fatto il suo predecessore beato Giovanni XXIII, il qualea Loreto invocò la Madonna «prima stella del Concilio». Ora Papa Ratzinger la invoca protettri-ce dell’Anno della Fede.

Contemporaneamente Benedetto XVI nel Santuario di Loreto ha posto sotto la protezionedella Madonna il Sinodo dei Vescovi, da lui inaugurato l’8 ottobre 2012.

Giovanni XXIII, nel discorso inaugurale del Concilio Vaticano II, esclamò con tenera devo-zione: «O Maria, Auxilum christianorum, Auxilium Episcoporum, della cui predilezione abbiamoavuto nuova prova nel tuo tempio di Loreto, ove rimeditammo il mistero dell’Incarnazione, vol-gi ogni cosa ad esito felice e propizio».

Benedetto XVI si è riferito all’inizio dell’omelia del 4 ottobre a questa invocazione alla Vergi-ne, Auxilium episcoporum (Aiuto dei Vescovi) e ha aggiunta, alla fine, una sua propria invocazio-ne, con queste parole: «Vorrei affidare alla Madre di Dio anche questo speciale tempo di graziache si apre davanti a noi. Tu, Madre del “sì”, che hai ascoltato Gesù, parlaci di Lui, raccontaci iltuo cammino per seguirlo sulla via della fede, aiutaci ad annunciarlo perché ogni uomo possaaccoglierlo e diventare dimora di Dio. Amen».

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

P. GIUSEPPE SANTARELLI - DIRETTORE

Benedetto XVI inpreghiera nellaSanta Casa il 4

ottobre. (Foto L’Os-servatore Romano)

Le ragioni del pellegrinaggioLauretano di Benedetto XVI

I - PREPARAZIONE DELLA VISITA

L’idea e l’annuncio

Nella riunione del Consiglio del Centro Studi Laure-tani, svoltosi il 18 ottobre 2011, nell’ordine del

giorno figuravano anche le iniziative da prendere percommemorare degnamente il 50° della memorabile visi-ta di Giovanni XXIII a Loreto il 4 ottobre 1962, quandoquel «Papa buono» vi si recò per invocare la Verginesull’imminente Concilio Vaticano II, salutandola: «Pri-ma stella del Concilio». In quella seduta fu proposto, tral’altro, di invitare Benedetto XVI a Loreto per comme-morare quell’evento di eccezionale portata storica.

L’arcivescovo delegato pontificio mons. GiovanniTonucci si attivò in tal senso con sollecitudine e intelli-genza, presentando una lettera manoscritta per il Santo

Padre, tramite il Sostituto della Segreteria di Stato,mons. Angelo Becciu. Questi la consegnò personalmen-te a Sua Santità, il quale, di buon animo, fece la sua pro-posta. Fu stabilito che sarebbe stata una visita breve,con poche cerimonie, e che avrebbe avuto queste tre fi-nalità: la commemorazione del viaggio di GiovanniXXIII; l’invocazione della protezione di Maria sull’An-no della Fede - che sarebbe iniziato pochi giorni dopo,l’11 ottobre, nel 50° anniversario dell’inaugurazione delConcilio Vaticano II – e sul Sinodo dei vescovi, che sa-

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

Conferenza stampa del 1° ottobre, nella quale è stato datol’annuncio del programma definitivo della visita di Bene-detto XVI. Da sinistra a destra: Roberto Oreficini, responsa-bile della Protezione Civile delle Marche, Marcello Bede-schi, membro del Comitato organizzatore, mons. GiovanniTonucci, arcivescovo di Loreto, don Francesco Pierpaoli, di-rettore del Centro giovanile di Montorso, e Vito Punzi, ad-detto stampa del santuario. (Foto Montesi)

BENEDETTO XVI A LORETO

I momenti salienti della visitadi Benedetto XVI a LoretoLa visita di Benedetto XVI a Loreto del 4 ottobre scorso ha avuto una lungagestazione, una meticolosa preparazione e un puntuale svolgimento.

L’arcivescovo Giovanni Tonucci dà l’annunzio ufficiale delpellegrinaggio di Benedetto XVI il 29 giugno. Alla sua sini-stra il vescovo mons. Franco Croci e alla sua destra il vesco-vo mons. Domenico Marinozzi. (Foto Montesi)

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rebbe stato inaugurato poco prima. L’annuncio ufficiale a Loreto è stato

dato dall’arcivescovo Giovanni Tonuccidurante una solenne concelebrazione eu-caristica, nella solennità dei santi apostoliPietro e Paolo, il 29 giugno, con la precisa-zione delle ragioni suddette della visita diBenedetto XVI.

La Prefettura della Casa Pontificia neha data notizia ufficiale su «L’OsservatoreRomano», il 1° luglio, comunicando an-che l’orario di massima della visita: arrivoin elicottero a Montorso, subito dopo ce-lebrazione della santa messa nel santua-rio verso le ore 10.30 circa e, quindi, dopola refezione e un breve riposo a Montorsoe dopo il saluto privato del papa agli or-ganizzatori della visita e alle autorità, par-tenza per Roma.

I preparativi

Nei mesi successivi sono stati avviati i lavori di pre-parazione per una degna accoglienza dell’augusto pel-legrino. Anzitutto si sono svolti incontri a Roma e a Lo-reto tra il personale del Santuario e quello della Prefet-tura della Casa Pontificia, per la scelta, oltre al resto,della Messa da celebrare il 4 ottobre, la quale è caduta

su quella in onore della Madonna di Loreto, secondo iltesto approvato dalla Congregazione per i Sacramenti eil Culto Divino il 27 novembre 1982. La stessa Prefetturaha curato, tramite la Tipografia Vaticana, la pubblicazio-ne di uno splendido opuscolo, arricchito di foto, dal ti-tolo: Visita di Benedetto XVI a Loreto – 4 ottobre 2012, conil relativo programma, con testi sul santuario di Loreto,sui pellegrinaggi alla Santa Casa di Giovanni XXIII e diBenedetto XVI e su altri utili temi.

Mons. Guido Marini, maestro delle celebrazioniliturgiche pontificie, si è recato a Loreto il 6 settembreper definire il tutto con i responsabili del santuario.Successivamente, si è recata a Loreto la GendarmeriaVaticana per prendere visione della situazione eprendere tutte le misure necessarie per un sicurosvolgimento della visita pontificia.

A Loreto si sono susseguiti incontri tra laDelegazione Pontificia, il Comune di Lore-to, la Regione Marche e la Protezione Civileper definire gli aspetti logistici dell’evento.Importante è stata la riunione del 12 settem-bre nel Palazzo Raffaello della RegioneMarche, dove sono intervenuti, tra gli altri,l’arcivescovo Giovanni Tonucci, il presiden-te della Regione Gian Mario Spacca e il sin-daco di Loreto Paolo Niccoletti. L’arcivesco-vo Tonucci ha ricordato le finalità della visi-ta del papa e ha sottolineato che essa si sa-rebbe svolta nell’intimità, senza le folle con-suete. E’ stata prevista una partecipazionedi circa cinquemila fedeli. Pertanto, è statascartata la prima idea di una celebrazioneeucaristica di Benedetto XVI all’interno del-la basilica e si è scelta la soluzione di una ce-

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IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

Veduta di una sala della Mostra con le foto relative al pellegrinaggio laure-tano di Giovanni XXIII. (Foto Montesi)

Il triregno di Giovanni XXIII, esposto alla mostra e ammirato dal-l’arcivescovo Giovanni Tonucci, dal sindaco di Loreto Paolo Nic-coletti, dalla presidente della Fondazione Carilo Ancilla Tomboli-ni, dal vicario della Prelatura Lauretana mons. Decio Cipolloni e,dietro all’arcivescovo, dal p. Giulio Criminesi, provinciale deicappuccini delle Marche. (Foto Montesi)

lebrazione sul sagrato della basilica, in Piazza della Ma-donna. E’ stato precisato anche che alla concelebrazioneavrebbero partecipato solo quattro eminenti ecclesiasti-ci: il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato,mons. Salvatore Fisichella, presidente del PontificioConsiglio per la Promozione della Nuova Evangelizza-zione, mons. Nikola Eterovic, segretario generale del Si-nodo dei Vescovi, e mons. Giovanni Tonucci, arcivesco-vo delegato pontificio di Loreto. Il presidente Gian Ma-rio Spacca ha precisato che la visita pontificia, pur nonrientrando questa volta nei «Grandi eventi» per la suaintimità e brevità, tuttavia avrebbe impegnato la Regio-ne, soprattutto attraverso la Protezione Civile delleMarche, il cui responsabile Roberto Oreficini ha assicu-rato tutta la disponibilità per ogni settore logistico.

Importante è stata anche la riunione del 19 settem-bre, a Montorso, del Comitato Tecnico, presieduto daRoberto Oreficini, con la partecipazione di don AndreaPrincipini, vicario generale della Delegazione Pontifi-cia, e di Marcello Bedeschi, membro del Comitato Orga-nizzatore. Sono stati definiti alcuni particolari logistici,come la preparazione di 2.170 posti a sedere in Piazzadella Madonna con accesso tramite pass, la collocazione

di maxischermi e di impianti di diffusione audio, posi-zionati in Corso Boccalini e in Via Sisto V, ambiti di libe-ro accesso. E’ stato comunicato che trecento volontaridella protezione Civile e di altre associazioni avrebberooperato per il regolare svolgimento delle varie fasi dellavisita. L’assistenza sanitaria sarebbe stata assicuratadalla stessa Protezione Civile con punti mobili. Sonostati indicati anche i parcheggi disponibili per la circo-stanza. E’ stato comunicato che avrebbero partecipatoalla celebrazione del papa rappresentanze delle città ge-mellate di Altötting (Baviera) e di Andalo (Trentino).

Nel frattempo, il Comune di Loreto ha dato il via ailavori di sistemazione delle vie e delle Piazze di Loretoper una decorosa accoglienza dell’augusto ospite. LaProtezione Civile, nei giorni 24-25 settembre, ha colloca-to un ampia tenda sul sagrato, destinata ad accogliere ilpapa durante la celebrazione eucaristica. Nei giornisuccessivi sono stati predisposti spazi per la cappella

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

Uno scorcio del «Passaggio della mula», attraversato dall’ar-civescovo Giovanni Tonucci, dal sindaco Paolo Niccoletti eda mons. Domenico Marinozzi. (Foto Montesi)

La balaustra ricollocata davanti all’altare dell’Immacolata,sesto altare della navata laterale destra. (Foto Montesi)

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Musicale e per vescovi e sacerdoti. Nella riunione del comitato del 26 settembre sono

stai definiti i dettagli dei vari percorsi e mezzi di tra-sporto per i fedeli e i pellegrini che avrebbero parteci-pato all’evento.

Il Comune di Loreto, inoltre, per commemorare il50° anniversario della visita di Giovanni XXIII, definita«evento unico», ha promosso un Recital per voce e vio-loncello con la partecipazione di Guido e Diego Roncal-li, parenti di quel papa, svoltosi il 29 settembre nell’Au-ditorium «Giovanni Paolo II». Si è trattato di un Recitaldi brani selezionati dagli scritti di lui.

La visita del papa è stata preparata con un Triduonella basilica della santa Casa, predicato dal cappucci-no padre Mario Cucca, nei giorni 26, 27 e 28 settembre.

Per la circostanza, le Poste hanno predisposto un an-nullo filatelico su una cartolina che ritrae Benedetto XVIdavanti alla basilica, con la seguente scritta nel retro intor-no al profilo dei volti di Giovanni XXIII e Benedetto XVI:«Nel 50° anniv. della visita di Papa Giovanni XXIII / S. S.Benedetto XVI pellegrino a Loreto / Loreto 4.10.2012».

Le iniziative collaterali

La visita del papa ha suggerito le seguenti interes-santi iniziative.

Mostra «Giovanni XXIII pellegrino aLoreto e Assisi»

La Delegazione Pontificia, per fare adeguata memoriadello storico viaggio a Loreto e ad Assisi in treno di Gio-vanni XXIII, ha allestito nelle cosiddette Cantine del Bra-mante (Pazzo Apostolico) un’importante Mostra delviaggio di Giovanni XXIII a Loreto e ad Assisi, del qualesono stati documentati tutti i momenti salienti attraversol’esposizione di oggetti liturgici, paramenti, resocontigiornalistici, testimonianze e filmati storici. Tra gli altrioggetti si possono ammirare la Mercedes Benz 300d checondusse il papa dalla stazione di Loreto in Piazza dellaMadonna e viceversa, il triregno con cui fu incoronatoGiovanni XXIII, le corone da lui poste sul capo della Ma-donna di Loreto e del Bambino, in oro puro, smeraldi ebrillanti, e tanti altri oggetti personali, quali la stola, il ro-sario, i calzari, i guanti bianchi, il cappello rosso, l’anelloin oro con smeraldo e brillanti, la mitria, la croce pettora-le omaggiata al pontefice dal sindaco di allora Ettore Co-lombati, e una serie di fotografie che rievocano le variefasi dell’evento. Vi sono state esposte anche due sedie ge-statorie, una appartenuta a Pio VII e l’altra a Pio IX.

La Mostra è stata presentata in una conferenza stam-pa il 29 settembre e inaugurata e illustrata nella Sala Po-marancio il 30 successivo dall’arcivescovo Giovanni To-nucci, dall’architetto Silvano Principi e dal dott. Giovan-ni Morello. Allestita in vista della visita di BenedettoXVI, si chiuderà il 27 gennaio 2013. E’ accompagnata daun prezioso catalogo edito da Gangemi (foto a p. 325).

Qui si può ricordare che l’8 settembre, alla presenzadell’arcivescovo Tonucci, del ministro per i Beni Cultu-

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

Il papa arriva in Piazza della Madonna, salutato dalla follafestante. (Foto Montesi)

L’arcivescovo Tonucci e Vito Punzi presentano al papala pregevolissima ristampa dell’Atlas Marianus.

(Foto L’Osservatore Romano)

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rali Lorenzo Ornaghi, del presidente della Regione Mar-che Gian Mario Spacca è stato firmato un Protocollo dicooperazione culturale tra la Delegazione Pontificia diLoreto e la Società «Artifex srl- Comunicare con l’Arte»,volto a promuovere e a valorizzare il patrimonio artisti-co e culturale del santuario di Loreto e dell’arte sacra ingenerale. Il Protocollo è stato firmato dall’arcivescovoGiovanni Tonucci e dal presidente di «Artifex» Giovan-ni Morello, con la presenza del rispettivo direttore gene-rale Paolo Bedeschi. L’associazione si è impegnata a ge-stire i prestigiosi spazi espositivi delle Cantine del Bra-mante fino all’8 settembre 2015, organizzando e curan-do mostre varie di alto valore artistico e culturale, a co-minciare da quella sulla visita di Giovanni XXIII.

«Il passaggio della mula»

Nel Palazzo Apostolico esisteva un sentiero internoche, nei tempi passati, conduceva dalle Cantine ai pianisuperiori. Veniva percorso da un giumento che portavavettovaglie varie (orci di acqua, di vino, di olio, pane egeneri alimentari di ogni tipo e altri oggetti ancora) agliinquilini distribuiti nei vari locali del monumentale edi-ficio. Per questo veniva detto dai loretani: «passaggiodella mula» e da altri: «camminamento dell’asinello».

Ultimamente è stata presa in considerazione una se-zione del «camminamento» che dagli antichi bagni, difronte alla porta della basilica inferiore, scende fino alleCantine del Bramante. La Delegazione Pontifica ha vo-luto recuperare l’antico sentiero per collegare i locali de-stinati alle varie esposizioni e mostre al piano di calpe-stio che si trova presso il Vicolo degli Stemmi e facilitare

così il passaggio dei visitatori che, tra l’altro, percorronoun camminamento di alta suggestione architettonica. Ilavori di ripristino sono iniziati nella prima metà diagosto sotto la direzione dell’architetto Silvano Principie sono stati portati a compimento a fine settembre perl’inaugurazione della Mostra sulla visita di GiovanniXXIII. Sono state praticate due vie di accesso alle Canti-ne: una interna, con il recupero di un antico passaggio, euna esterna che, attraverso una finestra - da cui si dipar-te una passarella - conduce su un terrazzo di un edificiodi recente costruzione e, di lì, attraverso un altro pas-saggio, al viale che immette nelle Cantine (foto p. 327).

Il «camminamento» può essere utilizzato anche peraccedere ai refettori, destinati ai pellegrini.

Ripristino della balaustra di una cappella laterale

Come è noto, quasi tutte le cappelle delle due nava-te laterali della basilica lauretana furono ristrutturatenell’ultimo ventennio del secolo XVIII su disegno diAndrea Vici, discepolo del celebre architetto LuigiVanvitelli, secondo un gusto neoclassico, allora domi-nante. Nel piano di ristrutturazione degli altari furonopreviste anche delle balaustre in marmo policromo da-vanti a ciascuno di essi. Il progetto relativo fu presen-tato dal Vici nel 1790.

Alla fine degli anni Ottanta del secolo XX, durantei lavori di smantellamento del pavimento della basili-ca, in concomitanza con il consolidamento dei rispet-tivi pilastri, fu necessario rimuovere le balaustre. Nelcontempo le cappelle laterali furono chiuse con pan-nelli metallici e gli elementi in marmo di ciascuna ba-laustra furono conservati a parte, in attesa di una lororicollocazione in sede.

Dal gennaio al marzo 1991 furono eseguiti lavoridella nuova pavimentazione della basilica, in vista delVII Centenario Lauretano (1994/95), e furono rimossii pannelli metallici davanti alle cappelle laterali, doveperò non furono ricollocate le balaustre, in attesa ditempi migliori. Le cappelle, nel novembre-dicembre1994, furono munite di predelle di legno, tuttora esi-stenti.

Ora è desiderio dell’arcivescovo Giovanni Tonucciricollocare le splendide balaustre davanti agli altari la-terali e, proprio in vista della visita del Benedetto XVI,ha voluto che ciò si realizzasse in una cappella, quelladedicata all’Immacolata. Grazie alla munificenza deiconiugi Franco e Maria De Angelis - che hanno volutocosì esprimere la loro gratitudine alla Vergine Laureta-na per la prodigiosa guarigione del loro figlio, avvenutamolti anni or sono - la cappella suddetta è stata munita

IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA - LORETO • Novembre 2012

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Il generale dei Frati Cappuccini padre Mauro Jöhri ossequiail Santo Padre a nome di tutti i cappuccini al servizio delsantuario di Loreto.(Foto L’Osservatore Romano)

nuovamente dell’antica balaustra, che è stata legger-mente arretrata rispetto all’originaria posizione per ren-dere più ampio il passaggio antistante, con la rimozionedella pedana di legno (foto p. 327).

Una primizia, in onore di Benedetto XVI pellegrinoalla Santa Casa il 4 ottobre.

II - LA VISITA DI BENEDETTO XVI

Arrivo a Loreto di Benedetto XVI

L’elicottero usato dal papa è nuovissimo e ha com-piuto il suo primo volo di prova il 1° ottobre scorsoproprio dal Vaticano a Loreto, dove è giunto alle ore13.45, quasi a invocare la protezione della Vergine Lau-retana, Patrona universale dell’aviazione. Era a bordomons. Giuseppe Sciacca, segretario generale del Go-vernatorato della Città del Vaticano, accompagnatodal capo della Gendarmeria e accolto dall’arcivescovomons. Giovanni Tonucci, da Roberto Oreficini, respon-sabile della Protezione Civile delle Marche, da Marcel-lo Bedeschi, membro del Comitato organizzatore dellavisita del papa e da don Francesco Pierpaoli, direttoredel Centro Giovanni Paolo II.

Il papa è partito dal Vaticano con quel bianco elicot-tero alle ore 9.00 circa del 4 ottobre, accompagnato dalsegretario particolare mons. Georg Gaenswein, ed è at-terrato alle 9.30 all’eliporto del Centro di PastoraleGiovanile di Montorso costruito nel 2004 per la visitadi Giovanni Paolo II.

Erano ad accogliere il papa mons. Giovanni Tonuc-ci, arcivescovo di Loreto, il dott. Antonio Catricalà, sot-tosegretario alla Presidenza del Consiglio, rappresen-tante del Governo italiano, Gian Mario Spacca, presi-dente della Regione Marche, Francesco Maria Greco,ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, mons. Adria-no Bernardini, nunzio apostolico in Italia, il dott. PaoloOrrei, prefetto di Ancona, il dott. Paolo Niccoletti, sin-daco di Loreto, la dott.ssa Patrizia Casagrande, com-missario della Provincia di Ancona.

Accompagnato dal segretario particolare e damons. Tonucci, Benedetto XVI si è recato al santuariosulla papamobile, percorrendo la vecchia strada vici-nale che da Montorso arriva a Villa Costantina e, at-traversata questa frazione, ha imboccato Via Maccarifino all’incrocio della Statale 77, ha attraversato ViaMarconi, toccando Piazza Leopardi, e Via Sisto V, dadove è entrato in Piazza della Madonna, accolto dauna folla festante (foto p. 328). Tutto il percorso è statotransennato per permettere ai fedeli di salutare il papanel suo breve viaggio verso Loreto. E’ stata predispo-

sta una meticolosa sorveglianza per la sicurezza.Benedetto XVI, dopo aver attraversato la Piazza gre-

mita di fedeli, salutando tutti amabilmente, sceso dallapapamobile, si è portato, attraverso una pedana apposi-tamente predisposta, sul sagrato della basilica, dove haricevuto il saluto di benvenuto da parte del sindacoPaolo Niccoletti e dell’arcivescovo mons. Giovanni To-nucci. Il testo dell’uno e dell’altro viene qui pubblicatonelle pagine seguenti.

Intanto nelle prime file si erano accomodate le auto-rità che avevano ricevuto il papa a Montorso, e altre an-cora, sopraggiunte dai vari centri della regione.

Circa diecimila fedeli sono convenuti a Loreto per lavisita di Benedetto XVI, parte sistemati in Piazza dellaMadonna, parte in Corso Boccalini e parte in Piazza Pa-pa Giovanni. Tra gli altri, si segnalano 120 pellegrinimalati e 300 disabili, accompagnati da 150 operatoridell’Unitalsi delle Marche, guidata dal rispettivo presi-dente Giuseppe Pierantozzi.

Una sezione di Piazza della Madonna era riservataa 70 chierichetti della Prelatura di Loreto, che hannoscortato i sacerdoti durante la distribuzione delle co-munioni. Hanno svolto il servizio liturgico, sotto laguida del cerimoniere pontificio mons. Guido Marini,alcuni studenti cappuccini, tra i quali 4 diaconi, e i ce-rimonieri del santuario di Loreto p. Gabriele Giobbi efra Giuseppe Giovannini.

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Il rettore del santuario p. Giuliano Viabile presenta al papai cappuccini al servizio del santuario di Loreto. (Foto Montesi)

Incontro con i cappuccini, con i parroci e altri religiosie religiose, e sosta in Santa Casa

Al termine del saluto, il papa è entrato in basilica, do-ve è stato accolto dal padre Mauro Jöhri, ministro gene-rale dei frati minori cappuccini, ai quali Pio XI nel 1934ha affidato la custodia della Santa Casa e la cura pastora-le e promozionale del Santuario, in primo luogo la peni-tenzieria. Il papa ha salutato i cappuccini al servizio delsantuario, i parroci di Loreto, alcuni sacerdoti religiosidella stessa e le sorelle francescane missionarie al servi-zio della Delegazione Pontificia (foto pp. 329-330).

Quindi, il Santo Padre si è recato in Santa Casa do-ve ha sostato in devota preghiera adorando il Santissi-mo Sacramento e invocando la protezione della Ma-donna di Loreto sul Sinodo dei Vescovi e sull’Annodella Fede. Prima di uscire, ha acceso la Lampada del-la Preghiera per l’Italia (foto a lato).

Di qui ha raggiunto la sagrestia per indossare i para-menti liturgici.

Celebrazione della santa messain Piazza della Madonna

Sul sagrato erano stati predisposti un palco con pe-dana e un altare, molto sobri, secondo il desiderio delpapa. Vi è stata esposta anche la statua originale dellaMadonna, venerata in Santa Casa. Il papa ha celebratola Messa in onore della Beata Vergine Maria di Loreto.Con lui hanno concelebrato il cardinale Tarcisio Berto-ne, segretario di Stato, mons. Giovanni Tonucci, arcive-scovo di Loreto, il vescovo mons. Salvatore Fisichella,presidente del Pontificio Consiglio per la Promozionedella Nuova Evangelizzazione, e il vescovo mons. Nico-la Eterovic, segretario generale del sinodo dei vescovi.Gli altri cardinali, vescovi, prelati e sacerdoti hanno par-tecipato senza celebrare, decorosamente sistemati in ap-positi settori. Erano presenti quattro cardinali: AngeloComastri, arciprete della Basilica di San Pietro, CarloCaffarra, arcivescovo di Bologna, Antonio Maria Vegliò,

presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per iMigranti e gli Itineranti, ed Elio Sgreccia, già presidentedella Pontificia Accademia per la Vita. Vi ha partecipatoanche l’episcopato marchigiano al completo, al quale siè aggiunto mons. Domenico Marinozzi, vescovo cap-puccino emerito di Soddo-Hosanna (Etiopia).

Il papa ha celebrato con il calice d’argento, usato daGiovanni XXIII ed esposto nella Mostra delle Cantinedel Bramante.

Ha animato la celebrazione eucaristica la CappellaMusicale della Santa Casa, diretta dal M° padre GiulianoViabile, rettore del santuario, il quale, per la circostanzaha composto la musica della messa e il testo dell’«Inno aMaria Donna di Fede», scritto da padre Giuseppe Santa-relli. Alla Cappella Musicale si sono affiancate la Corale«Bellini» di Ancona e le trombe suonate da alcuni avia-tori. Molto apprezzate sono state l’originale composizio-

ne musicale e l’impeccabile ese-cuzione (foto p. 332).

Il papa ha pronunciato unasostanziosa omelia, in parte into-nata alla Santa Casa, la quale vie-ne pubblicata integralmente nel-le pagine seguenti.

La messa è stata trasmessa suRai Uno, a partire dalle 10.15, suTV2000, dalle 9.30 con riprese an-che del suo arrivo a Montorso e al

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Cardinali e vescovipresenti alla solenneconcelebrazione eu-caristica, presiedutada Benedetto XVI.In prima fila, da si-nistra a destra: i car-dinali Angelo Co-mastri, Elio Sgreccia,Antonio Maria Ve-gliò, e Carlo Caffar-ra. ( Foto Montesi)

Benedetto XVI, a fianco dell’arcivescovo Tonucci accende in SantaCasa la Lampada della Preghiera per l’Italia, sostenuta da fra LuigiGambella. (Foto L’Osservatore Romano)

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santuario e con un precedente servizio su «Il mistero dellaSanta Casa di Loreto». Anche Radio in Blu ha seguito la vi-sita con uno spazio speciale in diretta dalle 10.00 alle 12.00con la radiocronaca dell’evento e con interviste e approfon-dimenti. Il sito internet del quotidiano cattolico «Avvenire»(www.avvenire.it) ha seguito in tempo reale l’avvenimen-to, anche con una diretta twitter di un inviato speciale.

Il ritorno a Montorso e la partenzaper Roma

Dopo la celebrazione eucaristica, deposti i paramen-ti in sagrestia, Benedetto XVI si è riportato in papamobi-le a Montorso, attraversando Piazza della Madonna tragli applausi della folla (foto p. 338). Era accompagnatodall’arcivescovo Tonucci e dal segretario particolare.Dopo la refezione nel refettorio, dove, su una lunga ta-vola, hanno preso posto ospiti scelti, insieme al perso-nale della Prefettura della Casa Pontificia, il papa ha ri-posato nella stessa stanza dove il 5 settembre 2004 avevasostato per breve tempo Giovanni Paolo II. Una camerabianca, con tende, lenzuola e coperta dello stesso colore.Sul letto, a una piazza e mezza, è stato posizionato il corre-do ricamato a mano, offerto dalle monache carmelitane. Alato è stata sistemata una piccola scrivania in noce, con ilpastorale in legno di Giovanni Paolo II e l’album fotografi-co dei ricordi di quel papa a Montorso.

Prima di partire il papa ha salutato il personale dellaDelegazione Pontificia, il rispettivo consiglio di Ammi-nistrazione e dei Revisori dei Conti e altre persone lega-te alla stessa a vario titolo, tutti presentati dall’arcive-scovo Tonucci. Benedetto XVI ha consegnato a mons.Decio Cipolloni, vicario della Prelatura Lauretana, il de-creto di nomina a Protonotario Apostolico.

Quindi, salutato il sindaco, alle ore 16.30, è salito sul-l’elicottero per tornare in Vaticano.

I doni

La Delegazione Pontificia ha offerto al papa una prege-volissima ristampa dell’Atlas Marianus, una rarissima operadel 1702 scritta dal dotto gesuita bavarese Henricus Sherersui santuari dedicati alla Madonna, tra i quali primeggiaquello di Loreto. Dell’opera esistono solo due esemplari almondo. La copia è stata procurata da «Arte Libraia Italia»di Ancona, che ha curato studi e lavorazione, commissio-nando la stampa alla Tipografia di Urbino «Arti Grafichedella Torre». Per realizzare il volume, rilegato e acquerellatoa mano, sono stati impiegati fogli strappati e non tagliati, incarta di cotone purissimo non sbiancato e pelle di bufaloconciata con tecniche vegetali, come ha spiegato il respon-sabile della casa editrice Sergio Belfioretti (foto p. 328).

La Prelatura della Santa Casa, tramite le cinque par-rocchie, ha donato a Benedetto XVI un suo ritratto chelo raffigura con lo sguardo rivolto all’immagine dellaMadonna e della città di Loreto, opera del pittore polac-co Dawid Kownacki.

Il dono del Comune di Loreto a Benedetto XVI è con-sistito in una «Corona della luce», cioè di rosario dei mi-steri della luce, istituiti da Giovanni Paolo II. Si tratta diun rosario in oro giallo, ambra ed ebano, tre elementi chevogliono indicare il legame tra l’uomo e Dio - ha precisa-to il sindaco Paolo Niccoletti - aggiungendo che è statoscelto un oggetto devozionale tipico dell’artigianato lau-retano, di antica e gloriosa tradizione (foto p. 334).

L’Amministrazione comunale di Castelfidardo e ilMuseo Internazionale della Fisarmonica, con la collabo-razione della Fondazione Cassa di Risparmio di Loretoe delle ditte Baffetti e Bugari, hanno donato al papa unOrganetto bianco con dedica in oro.

Il Centro Giovanni Paolo II ha do-nato al pontefice un «Memoriale» coni volti dei cinque papi del Concilio.

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La Cappella della Santa Casa, diretta dal M° padre Giuliano Viabile. (Foto L’Osservatore Romano)

Il Papa si avvia acelebrare l’Euca-ristia sul sagrato

della basilica.(Foto Montesi)

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Benvenuto Santità

Ècon un sentimento misto di orgoglioe reverenza che Le porgo il saluto

della Città di Loreto, città che ospita ilSantuario della Santa Casa e che sappia-mo essere, assieme a tutte le dolcissimeMarche, ad Ella particolarmente cara.

Tornare a Loreto in occasione del 50°anniversario della visita di GiovanniXXIII il Papa buono, ripercorrere ideal-mente la Via Lauretana, l’antica via dipellegrinaggio tra Roma e Loreto, farsipellegrino tra i tanti per pregare tra lemura che custodiscono il mistero del-

l’incarnazione, celebrareed impartire il magisterosulla “nostra” Piazza del-

la Madonna confermano il legame tra il Papa ed il po-polo, il legame intimo tra il Papa e la Città di Loreto.

Questa Sua dimostrazione d’affetto ci emoziona e Laringrazio a nome di tutti i loretani. Bentornato.

La visita a Loreto nel giorno di San Francesco Patro-no d’Italia giunge in un momento particolare della vita

della comunità locale e nazionale. Lo-reto e l’Italia tutta sono segnate dal-l’attuale congiuntura, ed in ragionedella stessa ancor più urgente si av-verte il bisogno di unità di coesione,d’intenti comuni per restituire certez-ze alla società e speranze ai giovaniche proprio di Loreto hanno fatto laloro casa. Grazie anche per questaSua particolare attenzione.

La ricerca di certezze e di speran-za hanno fatto di Loreto una delle ca-

pitali spirituali dell’Europa, è da questa piazza e dapiazze simili a questa che i loretani ed i pellegrini di tut-to il continente hanno ascoltato e condiviso i concetti al-la base della comune casa europea: valore della vita, di-gnità della donna, centralità del lavoro, rispetto per ilcreato e per l’ambiente.

La Sua presenza Santità in questa Piazza confermal’amicizia, alimenta le certezze e la speranza, ribadisce ilruolo di Loreto nella costruzione dell’Europa.

Il saluto del Sindaco Paolo Niccoletti al Santo Padre

Il sindaco di Loreto Paolo Nicco-letti porge il saluto a BenedettoXVI. (Foto L’Osservatore Romano)

Il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti of-fre al papa, per mano del suo segretariopersonale mons. Georg Gaenswein, lacorona della luce. (Foto L’Osservatore Romano)

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Il saluto al Santo Padre dell’ Arcivescovo

Giovanni Tonucci

vita di carità evangelica. La Sua rin-novata presenza in mezzo a noi, Pa-dre Santo, ci incoraggi nel camminodi fedeltà alla nostra missione: lasfida della Nuova Evangelizzazionetrova nel Santuario della Santa Casaun punto di riferimento ineludibile.Dio voglia che ne sia anche un pun-to di irradiazione. Grazie per la Suapresenza tra noi, Padre Santo. Il Sa-crificio Eucaristico nel quale Lei ciguiderà sarà il nostro modo per direa Dio grazie per la Chiesa, grazieper Pietro, grazie per Benedetto.

+ Giovanni Tonucci Arcivescovo Delegato

Pontificio di Loreto

dere più energico il nostro impegnodi testimonianza del messaggio diCristo e della presenza della SuaPersona nella nostra vita. Lei vieneper confermare in noi la fiammadella fede, quella luce che, nel segnodi una piccola candela, ogni fami-glia della prelatura di Loreto accen-derà ogni giorno di questo anno,per vivere alcuni momenti di ascol-to, di riflessione e di preghiera, acontatto con la Parola di Dio e con itesti del Catechismo della ChiesaCattolica. È un impegno forte, cheoggi assumiamo di fronte a Lei, Pa-dre Santo, con la volontà di esserefedeli ad un appuntamento che ciaiuterà a crescere nella conoscenzadi Cristo e nell’ attuazione di una

L’arcivescovo di Loreto Giovanni Tonucci porge il saluto a Benedetto XVI. (Foto L’Osservatore Romano)

Il saluto al Santo Padredell’ Arcivescovo

Giovanni TonucciBeatissimo Padre,

Con affetto commos-so rivolgo alla San-

tità Vostra il “grazie” ditutto il popolo fedele diLoreto. Grazie per esserequi tra noi, a rinnovare ilvincolo intenso che legail Papa al Santuario dellaSanta Casa. Questa Suapresenza ci spinge a sen-tire, sempre più e sem-pre meglio, la responsa-bilità che la Provvidenzaci ha affidato, ponendosu questa collina la reli-quia preziosa della Casadi Maria. Ne siamo cu-stodi, sempre fieri matalvolta, forse, distratti: ci si abituaanche alle cose più belle, e possiamopersino dimenticare il privilegio cheè nostro e che dovrebbe dare allanostra vita la dimensione di unaspiritualità forte e del tutto unica. IlSantuario dell‘ Incarnazione ci ri-corda quotidianamente l’originedella nostra salvezza e ci pone incontatto immediato con quell’ as-senso che Maria ha dato al progettodi amore di Dio. L’ “Amen” di Ma-ria diventa il modello e lo stimoloper l’ ”Amen” alla chiamata di Dionella vita di ciascuno di noi. Lei, Pa-dre Santo, viene a ricordarci la no-stra vocazione, e affida a noi, e at-traverso di noi a tutta la Chiesa, ildono dell’Anno della Fede, occasio-ne privilegiata per rinnovare e ren-

scoporum, chiediamo per Noi, Ve-scovo di Roma e per tutti i Vescovidell’universo di ottenerci la graziadi entrare nell’aula conciliare dellaBasilica di San Pietro come entra-rono nel Cenacolo gli Apostoli e iprimi discepoli di Gesù: un cuorsolo, un palpito solo di amore aCristo e alle anime, un propositosolo di vivere e di immolarci per lasalvezza dei singoli e dei popoli.

Così, per la vostra materna intercessione, negli anni enei secoli futuri, si possa dire che la grazia di Dio haprevenuto, accompagnato e coronato il ventunesimoConcilio Ecumenico, infondendo nei figli tutti della

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Benedetto XVI pronuncia l’omeliadurante la solenne concelebrazioneeucaristica. Sul lato sinistro: il neodiacono cappuccino fra Samuele Ca-sali di Loreto. (Foto Montesi)

Nell’omelia il papa ha invitato a leggere la crisi attuale alla luce dell’Incarnazione, compiutasi nella Casa diNazaret, segno di quanto l’uomo sia importante per Dio. Senza Dio l’uomo finisce per dare più importanza al-le cose materiali rispetto ai valori, all’avere sull’essere. Con Lui non viene meno l’orizzonte della speranza. Hasottolineato poi: «La fede non toglie nulla alla creatura, ma ne permette la piena e definitiva realizzazione».

Il papa ha fatto riferimento anche al santuario di Loreto, «costruito attorno alla casa terrena» di Maria, e haofferto una geniale lettura della singolare situazione della Santa Casa di Loreto che poggia su una pubblica strada,con illuminanti significati simbolici.

L’Omelia di Benedetto XVIL’Omelia di Benedetto XVI

Signori Cardinali, VeneratiFratelli nell’episcopato, carifratelli e sorelle!

Il 4 ottobre del 1962, il Beato GiovanniXXIII venne in pellegrinaggio a questo

Santuario per affidare alla Vergine Mariail Concilio Ecumenico Vaticano II, che sisarebbe inaugurato una settimana dopo.In quella occasione, egli, che nutriva unafiliale e profonda devozione alla Madon-na, si rivolse a lei con queste parole: «Og-

gi, ancora una volta, ed in nome di tutto l’episcopato, aVoi, dolcissima Madre, che siete salutata Auxilium Epi-

Un momento della solenne concelebrazione con gli studen-ti cappuccini al servizio liturgico.(Foto Montesi)

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Santa Chiesa nuovo fervore, slancio di generosità, fer-mezza di propositi» (AAS 54 [1962], 727).

A distanza di cinquant’anni, dopo essere stato chia-mato dalla divina Provvidenza a succedere sulla catte-dra di Pietro a quel Papa indimenticabile, anch’io sonovenuto qui pellegrino per affidare alla Madre di Diodue importanti iniziative ecclesiali: l’Anno della fede,che avrà inizio tra una settimana, l’11 ottobre, nel cin-quantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Va-ticano II, e l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinododei Vescovi, da me convocata nelmese di ottobre sul tema «La nuo-va evangelizzazione per la tra-smissione della fede cristiana».Cari amici! A voi tutti porgo il miopiù cordiale saluto. Ringraziol’Arcivescovo di Loreto, Mons.Giovanni Tonucci, per le caloroseespressioni di benvenuto. Salutogli altri Vescovi presenti, i Sacer-doti, i Padri Cappuccini, ai quali èaffidata la cura pastorale del san-tuario, e le Religiose. Rivolgo undeferente pensiero al Sindaco,Dott. Paolo Niccoletti, che pureringrazio per le sue cortesi parole,al Rappresentante del Governo edalle Autorità civili e militari pre-senti. E la mia riconoscenza va atutti coloro che hanno generosa-

mente offerto la loro collaborazio-ne per la realizzazione di questomio Pellegrinaggio.

Come ricordavo nella LetteraApostolica di indizione, attraver-so l’Anno della fede «intendo in-vitare i Confratelli Vescovi di tut-to l’orbe perché si uniscano alSuccessore di Pietro, nel tempo digrazia spirituale che il Signore cioffre, per fare memoria del donoprezioso della fede» (Porta fidei,8). E proprio qui a Loreto abbia-mo l’opportunità di metterci allascuola di Maria, di lei che è stataproclamata «beata» perché «hacreduto» (Lc 1,45). Questo Santua-rio, costruito attorno alla sua casaterrena, custodisce la memoriadel momento in cui l’Angelo del

Signore venne da Maria con ilgrande annuncio dell’Incarnazio-

ne, ed ella diede la sua risposta. Questa umile abitazio-ne è una testimonianza concreta e tangibile dell’avve-nimento più grande della nostra storia: l’Incarnazione;il Verbo si è fatto carne, e Maria, la serva del Signore, èil canale privilegiato attraverso il quale Dio è venuto adabitare in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Maria ha offerto lapropria carne, ha messo tutta se stessa a disposizionedella volontà di Dio, diventando «luogo» della sua pre-senza, «luogo» in cui dimora il Figlio di Dio. Qui pos-

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L’arcivescovo Giovanni Tonucci presenta alla folla il prezioso calice donato allaBasilica di Loreto da Benedetto XVI. (Foto L’Osservatore Romano)

Benedetto XVI incensa l’altare. (Foto Montesi)

siamo richiamare le parole del Salmo con le quali, se-condo la Lettera agli Ebrei, Cristo ha iniziato la sua vitaterrena dicendo al Padre: «Tu non hai voluto né sacrifi-cio né offerta, un corpo invece mi hai preparato…Allo-ra ho detto: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua vo-lontà”» (10,5.7). Maria dice parole simili di fronte al-l’Angelo che le rivela il piano di Dio su di lei: «Ecco laserva del Signore; avvenga per me secondo la tua paro-la» (Lc 1,38). La volontà di Maria coincide con la vo-lontà del Figlio nell’unico progetto di amore del Padree in lei si uniscono cielo e terra, Dio creatore e la suacreatura. Dio diventa uomo, Maria si fa «casa vivente»del Signore, tempio dove abita l’Altissimo. Il BeatoGiovanni XXIII cinquant’anni fa, qui a Loreto, invitavaa contemplare questo mistero, a «riflettere su quel con-giungimento del cielo con la terra, che è lo scopo del-l’Incarnazione e della Redenzione», e continuava affer-mando che lo stesso Concilio aveva come scopo diestendere sempre più il raggio benefico dell’Incarna-zione e Redenzione di Cristo in tutte le forme della vitasociale (cfr AAS 54 [1962], 724). E’ un invito che risuonaoggi con particolare forza. Nella crisi attuale che inte-ressa non solo l’economia, ma vari settori della società,l’Incarnazione del Figlio di Dio ci dice quanto l’uomosia importante per Dio e Dio per l’uomo. Senza Diol’uomo finisce per far prevalere il proprio egoismo sul-

la solidarietà e sull’amore, le cose materiali sui valori,l’avere sull’essere. Bisogna ritornare a Dio perché l’uo-mo ritorni ad essere uomo. Con Dio anche nei momen-ti difficili, di crisi, non viene meno l’orizzonte dellasperanza: l’Incarnazione ci dice che non siamo mai soli,Dio è entrato nella nostra umanità e ci accompagna.

Ma il dimorare del Figlio di Dio nella «casa viven-te», nel tempio, che è Maria, ci porta ad un altro pen-siero: dove abita Dio, dobbiamo riconoscere che tuttisiamo «a casa»; dove abita Cristo, i suoi fratelli e le suesorelle non sono più stranieri. Maria, che è madre diCristo è anche nostra madre, ci apre la porta della suaCasa, ci guida ad entrare nella volontà del suo Figlio. Èla fede, allora, che ci dà una casa in questo mondo, checi riunisce in un’unica famiglia e che ci rende tutti fra-telli e sorelle. Contemplando Maria, dobbiamo do-mandarci se anche noi vogliamo essere aperti al Signo-re, se vogliamo offrire la nostra vita perché sia una di-mora per Lui; oppure se abbiamo paura che la presen-za del Signore possa essere un limite alla nostra li-bertà, e se vogliamo riservarci una parte della nostravita, in modo che possa appartenere solo a noi. Ma èproprio Dio che libera la nostra libertà, la libera dallachiusura in se stessa, dalla sete di potere, di possesso,di dominio, e la rende capace di aprirsi alla dimensio-ne che la realizza in senso pieno: quella del dono di sé,

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Benedetto XVIincensa la statuadella Madonnadi Loreto. (Foto L’OsservatoreRomano)

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dell’amore, che si fa servizio e condivisione. La fede ci fa abitare, dimorare, ma ci fa anche cam-

minare nella via della vita. Anche a questo proposito, laSanta Casa di Loreto conserva un insegnamento impor-tante. Come sappiamo, essa fu collocata sopra una stra-da. La cosa potrebbe apparire piuttosto strana: dal no-stro punto di vista, infatti, la casa e la strada sembranoescludersi. In realtà, proprio in questo particolare aspet-to, è custodito un messaggio singolare di questa Casa.Essa non è una casa privata, non appartiene a una per-sona o a una famiglia, ma è un’abitazione aperta a tutti,che sta, per così dire, sulla strada di tutti noi. Allora, quia Loreto, troviamo una casa che ci fa rimanere, abitare, eche nello stesso tempo ci fa camminare, ci ricorda chesiamo tutti pellegrini, che dobbiamo essere sempre incammino verso un’altra abitazione, verso la casa defini-tiva, verso la Città eterna, la dimora di Dio con l’uma-nità redenta (cfr Ap 21,3).

C’è ancora un punto importante del racconto evan-gelico dell’Annunciazione che vorrei sottolineare, unaspetto che non finisce mai di stupirci: Dio domanda il«sì» dell’uomo, ha creato un interlocutore libero, chiedeche la sua creatura Gli risponda con piena libertà. SanBernardo di Chiaravalle, in uno dei suoi Sermoni piùcelebri, quasi «rappresenta» l’attesa da parte di Dio edell’umanità del «sì» di Maria, rivolgendosi a lei conuna supplica: «L’angelo attende la tua risposta, perché èormai tempo di ritornare a colui che lo ha inviato… O

Signora, da’ quella risposta, che la terra, che gli inferi,anzi, che i cieli attendono. Come il Re e Signore di tuttidesiderava vedere la tua bellezza, così egli desidera ar-dentemente la tua risposta affermativa… Alzati, corri,apri! Alzati con la fede, affrettati con la tua offerta, apricon la tua adesione!» (In laudibus Virginis Matris, Hom.IV, 8: Opera omnia, Edit. Cisterc. 4, 1966, p. 53s). Dio chie-de la libera adesione di Maria per diventare uomo. Cer-to, il «sì» della Vergine è frutto della Grazia divina. Mala grazia non elimina la libertà, al contrario, la crea e lasostiene. La fede non toglie nulla alla creatura umana,ma ne permette la piena e definitiva realizzazione.

Cari fratelli e sorelle, in questo pellegrinaggio che ri-percorre quello del Beato Giovanni XXIII - e che avvie-ne, provvidenzialmente, nel giorno in cui si fa memoriadi san Francesco di Assisi, vero «Vangelo vivente» - vor-rei affidare alla Santissima Madre di Dio tutte le diffi-coltà che vive il nostro mondo alla ricerca di serenità edi pace, i problemi di tante famiglie che guardano al fu-turo con preoccupazione, i desideri dei giovani che siaprono alla vita, le sofferenze di chi attende gesti e scel-te di solidarietà e di amore. Vorrei affidare alla Madre diDio anche questo speciale tempo di grazia per la Chie-sa, che si apre davanti a noi. Tu, Madre del «sì», che haiascoltato Gesù, parlaci di Lui, raccontaci il tuo camminoper seguirlo sulla via della fede, aiutaci ad annunciarloperché ogni uomo possa accoglierlo e diventare dimoradi Dio. Amen!

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Benedetto XVI,dopo la solenne

concelebrazio-ne eucaristica,deposti i para-

menti in sagre-stia, si avvia inpapamobile al-

la volta diMontorso, salu-

tato in Piazzadella Madonna

da una follaesultante.

(Foto Montesi)

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Il Papa “va”, dove la missione e Santa MadreChiesa chiedono nell’Anno della Fede dedi-

cato alla Nuova Evangelizzazione. Le emozio-ni restano. Forti e intime come il messaggioche Benedetto XVI ha lanciato sul sagrato del-la Basilica, profonde e intense come il misterocustodito dalla Santa Casa, da secoli. Due set-timane dopo, l’eco di quell’evento di grazianon si è smorzato. Le immagini dell’aperturadel Sinodo a distanza di 50 anni dal Concilioinaugurato da Giovanni XXIII l’11 ottobre ’62,la benedizione di Ratzinger alla folla ripeten-do il gesto del predecessore, rafforzano il valo-re spirituale della visita del Pontefice, umilepellegrino nella Casa di Maria.

Monsignor Tonucci, Benedetto XVIha detto che a Loreto troviamoun’abitazione aperta a tutti, il se-gno di una grande devozione.

Il Papa nutre un’affezione particolare perLoreto. E’ il santuario più antico al mondo, le-gato all’origine del cristianesimo. Ha una di-mensione teologica che lo pone in una catego-ria a parte. E’ un luogo senza confini che eser-cita un richiamo universale, che il Papa haespresso efficacemente nell’omelia ricordando come laSanta Casa sia stata collocata sopra una strada, abbinan-do le dimensioni della dimora e del cammino. Ratzin-ger era già stato qui sette volte da cardinale e in due oc-casioni come successore di Pietro: il cardinale Caffarrariteneva improbabile un suo ritorno, invece ha deside-rato esserci e donarci questo privilegio.

L’emozione più grande?

Poter restare così a lungo al suo fianco, conversandoin maniera rilassata e spontanea. Benedetto XVI ha unosguardo dolce, meraviglioso, accomodante, che ponel’interlocutore a proprio agio, la capacità di accoglieremomenti di umorismo e colpire nel profondo con parole

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Intervista all’Arcivescovo Tonuccisulla visita di Benedetto XVISul Corriere Adriatico (17 Ottobre 2012) è apparsa un’intervista - di Arianna Carini -all’ Arcivescovo Tonucci sulla visita del Papa che noi riproponiamo ai nostri lettoriper il suo particolare interesse.

Benedetto XVI e l’Arcivescovo Tonucci sul sagrato della Basilica diLoreto il 4 Ottobre. (Foto Osservatore Romano)

calibrate. A Roma, prima della sua elezione, lo incrociavospesso lungo le botteghe: “Buongiorno eminenza”,“Buongiorno padre”: un animo semplice e raffinato.

Di cosa avete parlato negli incontri personali?

Il primo scambio di battute è stato sul meteo. Ha esor-dito dicendo: “Che bella giornata”, e io gli ho ricordatoscherzando la pioggia del ’94. Si è quindi interessato allaBasilica, apprezzando il restauro della balaustra dellaCappella dell’Immacolata del 1791. Confidiamo di otte-nere altri finanziamenti per completare il recupero del-l’intera navata. Si è poi complimentato per la frequenzadelle confessioni nell’area penitenziale e per il progettodi restauro dei confessionali tradizionali. E’ l’aspetto chel’ha colpito maggiormente: “E’ molto importante”, hasottolineato, incoraggiandoci su questa strada.

La preparazione liturgica, i doni e le perso-ne che hanno ricevuto la comunione dallemani del Papa: un protocollo all’apparenzarigido ma molto curato e sentito.

I preparativi sono stati minuziosi e a tutti i collabora-tori diciamo grazie di cuore per l’impegno. Ha prevalsola linea della sobrietà nell’utilizzo di oggetti che già ave-vamo e nel rispettoso silenzio in piazza. Osservare il Pa-pa mentre intonava il ritornello del salmo e Mons. Fisi-chella che cantava a piena voce è stato eccezionale. Perla comunione dalle mani del Santo Padre e l’incontro aMontorso, sono state scelte persone che hanno cono-sciuto la sofferenza e sperimentato l’amore maternodella Madonna. A loro Benedetto XVI si è rivolto dicen-do: “Si vede proprio che la Madonna vi vuole bene”.Quanto ai doni, il Papa ha apprezzato la somiglianzadel ritratto offerto dalla Prelatura e in qualità di biblio-grafo è rimasto affascinato dalla riproduzione dell’AtlasMarianus, come dall’elegante carta intestata di Fabrianoportata dal presidente della Regione Spacca che ha toc-cato con mano per palpare la particolare consistenzadella filigrana.

Ci regala qualche aneddoto?

Il Papa ha osservato a lungo la Mercedes utilizzatamezzo secolo fa da Roncalli e si è prestato ad alcuniscatti fotografici. Ha molto gradito il pranzo tipico mar-chigiano preparato nel refettorio di Montorso, gustandoi passatelli fino all’ultimo cucchiaio di brodo e sottoli-neando la bontà dei dolci della pasticceria Il Picchio, fracui il “peccato di gola” che era piaciuto così tanto anchea Giovanni Paolo II”. Ha confidato: “E’ proprio buono”.

«Acinquanta anni dall’apertura del Concilio VaticanoII Benedetto XVI ha inaugurato l’Anno della Fede e

ha convocato un Sinodo per una nuova evangelizzazione.Sento il bisogno di approfondire il cammino per arrivare aduna fede più convinta e per conoscere i contenuti della fede.Per il momento, però mi limito a chiedere perché il Papa cichiami con insistenza a rivivere il Concilio e che cosa carat-terizzi la vita della Chiesa in questo momento storico».

In piazza San Pietro tutto è programmato, perchél’11 ottobre 2012 rimandi a quanto capitò, lo stessogiorno, cinquant’anni fa, allorché ci fu l’apertura delConcilio ecumenico. Una lunga processione di prelati- rappresentanti di tutto l’episcopato mondiale - per-corre lo stesso cammino dai palazzi pontifici alla basi-lica; lo stesso è il leggio sul quale era intronizzato il le-zionario durante le sessioni conciliari, lo stesso è ilmessaggio dato ai rappresentanti di tutte le categoriedi arti e di mestieri, la stessa è la fiaccolata alla sera,per salutare il Papa proprio come quella sera, allorchéGiovanni XXIII pronunciò il famoso discorso che cam-biò la storia, il discorso della luna, che concludeva conle toccanti parole: «Andando a casa, date una carezzaai vostri bambini e dite che è la carezza del Papa».

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... Ma questasera manca la luna

Valentino Salvoldi

Una seduta del Concilio Vaticano II.

Tutto come allora. E anche questa sera BenedettoXVI fa sue le parole del suo grande predecessore, invi-tando i presenti a dare ai loro figli il bacio del Papa. Conla sola differenza che questa sera non c’è la luna. E tuttise ne accorgono, anche perché il discorso del Papa nonlascia adito a fraintendimenti.

Più che guardare alla folla, il successore di Pietro dal-la sua finestra guarda al cielo. Il suo messaggio riassumeil suo pontificato, che vuole essere una perfetta messa inopera del Concilio: scrutare il mistero di Dio per dare unsenso alla vita di ogni individuo e una direzione alla sto-ria. Storia nostra e di Dio. Storia di ciascuno di noi e dellaChiesa che nel suo più importante documento conciliare,la “Gaudium et spes”, così si rivolgeva al mondo: «Legioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini,sono pure quelle dei discepoli di Cristo».

Cinquant’anni fa, il mondo accoglieva con entusia-smo queste parole. Ora il Papa è realista. Fa riferimentoalle parabole di Cristo in cui si cita la zizzania e la retegettata in mare, per indicare che nell’umanità c’è il pec-cato. C’è in ciascuno di noi ed è così forte da creare una“struttura di peccato” che rende tutti noi sempre piùdeboli, prigionieri dei nostri limiti. Peccato: realtà dellaquale dobbiamo accorgerci, se vogliamo intraprendereun cammino di liberazione, per arrivare a dire con SanPaolo: «Quando sono debole, allora sono forte».

Certamente c’è in ciascuno di noi anche la Grazia, chelavora discreta come le fiammelle delle candele che lucci-cano in piazza San Pietro. Certamente il Papa sa che il be-ne prevale sul male. Ma è preoccupato di come stia svol-gendosi la storia odierna e, riandando al discorso dellaluna, espressamente afferma che la gioia di questa sera èsobria e umile. Gioia perché lo Spirito Santo continua alavorare nelle nostre coscienze. Gioia sobria, perché è an-cora lungo il cammino di fede necessario per mettersi insintonia con gli ideali espressi negli stupendi documenticonciliari. Ed ecco che addita gli scopi dell’Anno della fe-de: studiare i decreti conciliari, marciare verso una nuovaevangelizzazione, fare un cammino di fede.

«La “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce al-la vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nellasua Chiesa è sempre aperta per noi. È possibile oltrepas-sare quella soglia quando la Parola di Dio viene annun-ciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che tra-sforma. Attraversare quella porta comporta immettersiin un cammino che dura tutta la vita».

Con queste parole, Benedetto XVI aveva proposto dicelebrare l’Anno della fede. Ora ci stimola a vivere la fe-de come un cammino: «Il viaggio è metafora della vita,e il sapiente viaggiatore è colui che ha appreso l’arte divivere e la può condividere con i fratelli - come avviene

ai pellegrini lungo il Cammino di Santiago - o sulle altreVie che non a caso sono tornate in auge in questi anni.Come mai tante persone oggi sentono il bisogno di farequesti cammini? Non è forse perché qui trovano, o al-meno intuiscono il senso del nostro essere al mondo?Ecco allora come possiamo raffigurare questo Anno del-la fede: un pellegrinaggio nei deserti del mondo con-temporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essen-ziale: il Vangelo e la fede della Chiesa».

«Un pellegrinaggio nei deserti del mondo contem-poraneo». È in atto una «desertificazione spirituale»:crisi in tutti campi, nichilismo, relativismo e tante soffe-renze. Questa desertificazione richiama il credente a ri-trarsi nel deserto per prendere in mano se stesso e ascol-tare quello che Dio ancora vuole dirci. Perché nel deser-

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Benedetto XVI saluta la folla dal sagrato della Basilica diLoreto il 4 Ottobre al termine della Messa. (Foto Montesi)

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to? È un rimedio“”omeopatico”: si cura la crisi con lacrisi. Si va nel deserto per permettere allo sconcertantesilenzio di curare le nostre ferite, di convertirci e ripren-dere il cammino di fede con un nuovo entusiasmo e conla volontà di entusiasmare altre persone a ritornare aDio, o a muovere i primi passi verso di lui: quel Dio cheè gratuito, ma non è superfluo.

Saint Exupéry, nel suo capolavoro “Il Piccolo Princi-pe” afferma: «Le cose essenziali sono invisibili agli oc-chi, non si vede bene se non con il cuore». E per vederebene, chiama il suo “Piccolo Principe” ad ascoltare il si-lenzio del deserto.

Il deserto è il cuore della spiritualità del popolo elet-to, che ha coniato due parole che incisivamente riassu-mono il cammino di fede: “DABAR – MIDBAR”. Parolae deserto. “Midbar”: il deserto è il luogo della Parola. Sesi vuole tornare a Dio, occorre creare spazi di silenzionella nostra vita. Sondare le profondità dell’anima. Ri-conoscere il nostro peccato, legato alla fragilità, debo-

lezza, limite, contraddizione, di cui il Padre ha miseri-cordia. Riconoscere il nostro peccato, senza lasciarci daesso schiacciare. E, fatta un’esperienza di Dio, provaregioia nella nuova evangelizzazione di noi stessi, dellanostra famiglia, di quanti incontriamo nella nostra vita.

Cinquant’anni fa, i Padri conciliari si aprirono con fi-ducia al dialogo con il mondo moderno perché erano si-curi della loro fede, della salda roccia su cui poggiavano.Oggi la Chiesa ha bisogno di riportare, con più coraggio,l’umanità verso «Gesù Cristo quale unico Salvatore, ieri,oggi e sempre», sulle orme degli ultimi papi che - secon-do Benedetto XVI - hanno avuto «una profonda e pienaconvergenza proprio su Cristo quale centro del cosmo edella storia, e sull’ansia apostolica di annunciarlo al mon-do». Con questo scopo Giovanni XXIII convocò il Conci-lio e lo inaugurò con queste parole: «È necessario chequesta dottrina certa ed immutabile, che deve essere fe-delmente rispettata, sia approfondita e presentata in mo-do che risponda alle esigenze del nostro tempo».

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In occasione del pellegrinaggio di Benedet-to XVI alla Santa Casa di Loreto del 4 otto-

bre scorso, è stata coniata una medagliacommemorativa ad opera della ditta «Euro-pean Medals Company», su un’idea dell’ar-civescovo Tonucci.

Nel recto la medaglia presenta l’immagi-ne della Vergine Lauretana con dalmatica,circondata da cerchi concentrici ondulatiche la avvolgono come in una gloria. All’in-torno, nella sezione superiore, una scrittarecita: «Santa Casa di Loreto».

Nel verso la medaglia mostra i volti so-vrapposti di Giovanni XXIII e di Benedetto XVI. In se-condo piano si scorge il profilo non intero di GiovanniXXIII, più lontano nel tempo, il quale richiama il suostorico pellegrinaggio del 4 ottobre 1962, alla vigilia del-l’inaugurazione del Concilio Vaticano II; in primo pianosi ammira il profilo intero del volto di Benedetto XVI,

che si è recato pellegrino a Loreto il 4 ottobre 2012 perricordare la visita di Giovanni XXIII e per mettere sottola protezione della Madonna l’Anno della Fede, iniziato1’11 ottobre, e il Sinodo dei Vescovi, inaugurato 1’8 otto-bre. All’intorno si legge la seguente scritta: «BenedettoXVI - Giovanni XXIII - 1962 - 4 ottobre - 2012».

Medaglia commemorativa delpellegrinaggio a Loreto diBenedetto XVI

Medaglia commemorativadel Papa a Loreto (verso).

Medaglia commemorativadel Papa a Loreto (recto).

Giovanni XXIII ha visitato Loreto almeno tre volte:due prima del pontificato e una dopo la sua elezio-

ne al pontificato. La prima volta sostò a Loreto il 20 set-tembre 1900, mentre da semplice seminarista tornavada Roma, dove si era recato per il Giubileo. Fece le suedevozioni con trasporto ma - come egli stesso narra dapapa nel discorso della visita del 1962 - percepì conamarezza «la sottile vena canzonatoria diffusa alloranell’aria» anche a Loreto.

Sembrerebbe che causa di questo suo disgusto siastata una guida del santuario dal fare alquanto irrisorio,soprattutto durante la visita della Stanza di Pio IX, ac-compagnata da commenti sarcastici sulla religione e

sulla Chiesa. La stessa aria anticlericale il Roncalli re-spirò nel ristorante dove, nel 30° anniversario di «PortaPia» (20 settembre 1870), sentì commenti antipatici. Ilgiovane seminarista esclamò:

«Madonna di Loreto! Io vi amo tanto, e prometto dimantenermi fedele a voi e buon figliolo seminarista, maqui non mi vedrete più»!

E invece vi tornò «altre volte in seguito», come eglistesso riferì nello stesso discorso. E’ documentato che visostò dopo mezzo secolo esatto, il 27 settembre 1950, danunzio apostolico in Francia. In una sua agenda annotò:

«Alle 12 siamo a Loreto. Angelus Domini nella SantaCasa e preghiere umili e deliziose per me e per tutti imiei. Visitai bene il Santuario e il Palazzo Apostolico conmons. Gaetano Malchiodi, che mi riservò accoglienze, oh,come cordiali e care! Alle 15 riprendemmo il viaggio».

Si legge che il nunzio si sia compiaciuto nel consta-tare che la città mariana era tornata a essere «luce sulcolle» e fossero rifioriti i pellegrinaggi dopo che Pio XIaveva istituito nel 1934 l’Amministrazione Pontificia eaveva affidato il servizio religioso del santuario ai fra-ti cappuccini.

Dopo l’elezione al soglio pontificio, Giovanni XXIIIespresse il desiderio di pellegrinare alla Santa Casa. Ladata era stata fissata per il 10 dicembre 1959 e avevamesso in gioiosa attesa il personale della basilica. Com-plicazioni di vario genere, che furono sintetizzate e giu-stificate ufficialmente con un’indisposizione del SantoPadre, fecero rinviare il viaggio e al suo posto si recò a

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Giovanni XXIIIa LoretoGiovanni XXIIIa Loreto

Giovanni XXIII in preghiera nella Santa Casa. (Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

Giovanni XXIII alla stazione di Loreto saluta sorridente leautorità e i fedeli. (Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

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P. GIUSEPPE SANTARELLIEVENTI STORICI

Loreto il cardinale PietroAgagianian. Si dovetteroattendere tre lunghi anni.Finalmente, dopo laborio-se proposte, il 2 ottobre1962, «L’Osservatore Ro-mano» dava la notizia uffi-ciale che Giovanni XXIIIavrebbe visitato il santua-rio lauretano il giorno 4successivo, con una brevesosta ad Assisi nel viaggiodi ritorno. Annunciando ilsuo pellegrinaggio in Vati-cano, il papa definì Loreto:«sintesi mirabile di tutti isantuari del mondo».

Fu una visita storica.Da 105 anni, dopo il viag-gio a Loreto di Pio IX del1857, un papa non uscivapiù da Roma. Lungo ilpercorso, attraverso il La-zio, l’Umbria e le Marche,fu salutato da una folla fe-stante e straripante. A Lo-reto fu accolto dal presi-dente della RepubblicaItaliana Antonio Segni,dal capo del governoAmintore Fanfani e da al-tre autorità ecclesiastiche(cardinali e vescovi), civili e militari. Soprattutto eraad attenderlo una folla incontenibile di fedeli esultan-ti, arrampicati anche sui lampioni e sui cornicioni delPalazzo Apostolico.

Giovanni XXIII sostò in preghiera nella Santa Casa equindi pronunciò un elevato discorso, ispirato ai mes-saggi fondamentali della Santa Casa: il mistero dell’In-carnazione, la santità della famiglia e la santificazionedel lavoro.

Dal loggiato del Palazzo Apostolico, all’Angelus, ilpapa improvvisò queste parole spontanee, fuori dalprotocollo rigidamente predisposto. Vi si percepisce lasua devozione verso la Casa di Maria, sottaciuta nel di-scorso ufficiale:

«Qui la Santa Casa di Loreto richiama la stessa devo-zione che detta il cuore dell’umile Papa, quando, vol-gendo lo sguardo nella Piazza di S. Pietro, trova lì con-venuti i rappresentanti del mondo intero, sui quali si di-stende la stessa benedizione. Oggi, questa è la Casa diMaria, questa è la Piazza di S. Pietro [...].

Papa Giovanni effettuòil pellegrinaggio con unaprecisa e nobilissima fina-lità: pregare la Madonnaper l’imminente ConcilioVaticano II. Egli stesso loesplicitò con questa invo-cazione alla Vergine, con-tenuta nel discorso citato:

«O Maria, o Maria, Ma-dre di Gesù e Madre no-stra! Qui siamo venuti sta-mane per invocarvi comeprima stella del Concilio,che sta per avviarsi; comeluce propizia del nostrocammino, che si volge fi-ducioso verso la grandeassise ecumenica che èuniversale aspettazione».

Nel discorso ufficiale diapertura del Concilio Vati-cano II il papa ricordava ilsuo pellegrinaggio laureta-no con queste parole:

«O Maria, Auxilum christianorum, Auxilium

Episcoporum, della cui pre-dilezione abbiamo avutonuova prova nel tuo tem-pio di Loreto, ove rimedi-

tammo il mistero dell’Incarnazione, volgi ogni cosa adesito felice e propizio».

In tal modo Giovanni XXIII legava storicamente ilsantuario dell’Incarnazione della Santa Casa al ConcilioVaticano II, da lui posto sotto la protezione della Vergine.

Si legge che il papa avesse espresso il desiderio ditornare a Loreto per ringraziare la Vergine dopo la con-clusione del Concilio. Certo è che, dopo la sua morte, ilcardinale Dell’Acqua, sostituto di Segreteria di Stato,donò al santuario la croce pettorale e l’anello con l’effi-gie della Vergine Lauretana che il pontefice portò condevozione negli ultimi tempi del suo pontificato.

Loreto, riconoscente a Giovanni XXIII, gli ha dedica-to un solenne monumento collocato nell’omonima Piaz-za, a ridosso del lato ovest del Palazzo Apostolico, ope-ra insigne dello scultore Alessandro Monteleone (1897-1967), il quale ha voluto mettere in risalto il Pastor bonusche, allargando le braccia, dà il benvenuto al pellegrinolauretano.

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Giovanni XXIII benedice dal sagrato della basilica la follain Piazza della Madonna, dopo l’incoronazione della sta-tua della Vergine Lauretana. (Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

Le altre visite diBenedetto XVI a Loreto

Benedetto XVI da cardinale ha visitato il santuario diLoreto ben sette volte.

Il 28 maggio 1985 vi si è portato insieme al personaledella Congregazione per la Dottrina della Fede comevero pellegrino. Ha presieduto una concelebrazione inSanta Casa pronunciando una profonda omelia. Ha fat-to poi un’attenta visita al santuario, di cui ammirò laricchezza devozionale, storica e artistica.

Vi è tornato il 7 marzo 1988 in occasione di una «TreGiorni Mariana», organizzata durante l’Anno Marianodall’episcopato e dal clero marchigiano. Ha voluto cele-brare in Santa Casa e si è compiaciuto di rilasciareun’importante intervista al marchese Adalberto Solari.

La sua terza visita a Loreto si ricollega alla ratificadel gemellaggio tra i santuari di Loreto e di Altötting,avvenuta il 7-8 settembre 1991. Joseph Ratzinger ha par-tecipato a tutte le solenni cerimonie e durante la conce-lebrazione dell’8 settembre ha tenuto un’importanteomelia sulla tradizione e sul significato spirituale dellaSanta Casa.

Una successiva visita a Loreto l’ha effettuata, insie-me con il segretario personale Josef Clemens, il 19 mar-zo 1994, per celebrare il proprio onomastico con una de-

votissima celebrazione eucaristica in Santa Casa.Vi è tornato il 22 marzo 1995 per aprire un Congres-

so Mariologico Internazionale, durante il quale ha pro-nunciato una storica prolusione su «Maria nel misterodel Verbo Incarnato».

La sesta visita del cardinale Ratzinger risale al 29maggio 1999, effettuata con il fratello sacerdote donGeorg. Appena arrivato, ha acconsentito benevolmente

di impartire la benedizione eucaristica ai malatidel treno unitalsiano lombardo. Il giorno suc-cessivo ha celebrato con il fratello in Santa Casae poi, accompagnato da un cappuccino del san-tuario, si è trattenuto a lungo ad ammirare laCappella Tedesca, che esalta la vita di Maria co-me in un’epopea.

L’ultima visita da cardinale, strettamenteprivata, è registrata il 16 novembre 2002, quan-do è stato ospite dell’arcivescovo Angelo Coma-stri, in occasione di un suo viaggio ad Ancona,dove, nell’Istituto Teologico Marchigiano ha te-nuto una relazione sul «Sacramento dell’ordine:ministri e comunione». Si è intrattenuto in de-

Il cardinale Ratzinger concelebra in Santa Casa il 28 maggio1985. (Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

Benedetto XVI depone sull’altare della Santa Casa la rosad’oro, il 1° settembre 2007. (Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

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Le altre visite diBenedetto XVIa Loreto

votissima preghiera nella Santa Casa.Il 1° e 2 settembre 2007 è tornato a Loreto in veste di

pontefice per presiedere la celebrazione dell’Agora deiGiovani Italiani e di quelli di alcuni Paesi esteri.

Benedetto è arrivato a Loreto nell’eliporto di Mon-torso alle 17.15. Lo hanno accolto, tra gli altri, mons. An-gelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente del-la Conferenza Episcopale Italiana, mons. Gianni Danzi,arcivescovo di Loreto, Francesco Rutelli, vice presidentedel Consiglio dei Ministri e rappresentante del Governoitaliano.

Alla ore 18 ha dato inizio alla Veglia di Preghiera.Nel corso dell’incontro, alcuni giovani hanno portato laloro testimonianza e hanno dialogato con il Santo Pa-dre, ponendogli delle domande. Il Papa ha risposto sin-golarmente e ha poi pronunciato il discorso ufficiale cheinaugurava l’Agorà. Toccante è stato l’intervento delpadre Giancarlo Bossi, rapito e poi rilasciato nelle Filip-pine, e significativo il gesto del vescovo di Embdeber(Etiopia), Musie Ghebreghiorghis, a cui è andato il con-tributo dell’Agorà per la costruzione di una chiesa.

Raggiunto il Palazzo Apostolico, dopo la cena in pri-vato, alle ore 21.15 è sceso nella basilica, accompagnatodagli arcivescovi Bagnasco e Danzi, e si è portato inSanta Casa, dove, alle ore 9.25, in diretta televisiva, do-po una prolungato tempo di raccoglimento, ha recitatola Preghiera dell’Agorà, composta da lui nel febbraio2007. Prendeva inizio così la fase notturna della manife-stazione, caratterizzata da uno spettacolo che ha vistosul palco celebri cantanti.

Prima di uscire dalla Santa Casa, il Papa ha depostosull’altare una Rosa d’oro, quale suo squisito dono allaVergine Lauretana, quindi si è recato davanti alla Cap-pella Tedesca, dove ha salutato e bene-detto i cappuccini al servizio del san-tuario e le monache carmelitane e pas-sioniste di Loreto.

Il 2 settembre, alle ore 9.30, a Mon-torso, ha presieduto la solenne concele-brazione, presenti otto cardinali e cen-tocinquanta vescovi, davanti a circacinquecento mila giovani, e ha pronun-ciato una sostanziosa omelia, definen-do la Santa Casa «santuario dell’u-miltà».

Al termine della messa il papa haintrodotto la preghiera dell’Angelus conun’ispirata riflessione sulla Santa Casa,che può considerarsi un vero gioiellonella letteratura pontificia lauretana.

Conclusa la celebrazione eucaristi-ca, il Papa attraversava a piedi un tratto

dell’anfiteatro di Montorso tra due colonne di folla, be-nedicendo e salutando, e quindi, in «papamobile», face-va ritorno al Palazzo Apostolico. Qui, nella Sala del Ti-nello, insieme a cinquanta ospiti rigorosamente selezio-nati, ha consumato il suo pranzo. Quindi, alle ore 17.00,scendeva in Piazza della Madonna portandosi sul sa-grato della basilica, dove erano stati predisposti un am-pio baldacchino bianco e due enormi vasi di fiori. Il pa-pa riceveva il saluto dell’arcivescovo Danzi e quello delsindaco di Loreto Moreno Pieroni. Mons. Danzi ha of-ferto al papa alcuni doni, tra cui un album di foto conscelti testi sull’Ultimo viaggio di Giovanni Paolo II, curatoda suor Myriam Castelli, e il denso volume sulle Originidel cristianesimo nelle Marche, scritto da padre GiuseppeSantarelli, ambedue in edizione speciale con lo stemmapontificio impresso a oro. Il sindaco, a nome della città,ha offerto al Papa un voluminoso Libro d’arte che acco-glie opere figurative, poetiche e saggistiche, curato daMariano Apa. Benedetto XVI ha rivolto poi un calorososaluto ai loretani che gremivano la Piazza, dicendolifortunati per la presenza della Santa Casa. Al termineha ricevuto l’omaggio di alcuni bambini, vincitori delconcorso «Una Casa in mezzo al mare».

Alle 17.45 Benedetto XVI, a Montorso, riprendeval’elicottero per Castel Gandolfo.

Benedetto XVI è autore di una mirabile «Preghieraalla Madonna di Loreto», scritta di proprio pugno neldicembre 2005, la quale, in parte, viene recitata ognigiorno in Santa Casa durate l’accensione della «Lampa-da per l’Italia».

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Benedetto XVI a Montorso, durante la celebrazione eucari-stica davanti a 500 mila giovani.( Archivio Fotografico della Congregazione Universale della Santa Casa)

Nella Camera nazaretana, all’angelico annuncio, o Maria,con granitica fede, tu pia,pronunciasti obbediente il tuo sì.

Ritornello:Tutto il popolo santo di Dioti magnifica: «Donna di fede»,e con supplica ardente ti chiededi dar forza al suo credo in Gesù.

La tua Casa lasciasti, o Maria,per far visita ad Elisabettache, dicendoti allor «benedetta»,la tua fede sublime esaltò.

Al vederti la santa cuginaTi rivolse ispirata il saluto:Te beata perché hai credutotutto quello che ha detto il Signor.

Nel Magnificat, Vergine Madre,elevasti la lode ed il canto

per coloro che sempre e soltantohanno fede nel loro Signor.

Tu con trepida fede a Betlemmedesti il Figlio alla luce terrena;

l’adorasti compunta e serenamantenendo la verginità.

Tu con fede seguisti il tuo Figlio,Che annunciava salvezza alle genti,

fin sul Golgota, dove dolentivi donaste al divino voler.

Con intrepida fede tu, Madre,pregustasti i mirabili frutti

del tuo Figlio Risorto, che a tuttila salvezza divina portò.

Sii «Porta di fede» ai tuoi figliper entrare fidenti nel cuore

di quell’unico e trino Signorech’é pienezza di vita e d’amor.

(G. Santarelli)

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Ludovico Seitz, Annunciazione, particola-re, Loreto Cappella Tedesca (1892-1902).

Inno a Maria «Donna di fede»

Nei giorni 11-14 settembre si è svolto a Loreto il 48°Convegno Nazionale dell’Associazione, al quale han-

no partecipato numerosi iscritti, secondo un programmache ha compreso momenti di formazione e di preghiera.Hanno tenuto le relazioni mons. Giancarlo Vecerrica, ve-scovo di Fabriano-Matelica, mons. Gerardo Rocconi, ve-scovo di Jesi, la dott.ssa Chiara Mantovani, vice presidenteAMCI del Nord, con testimonianze dei coniugi Pierluigi eAnna Maria Rossi. L’arcivescovo Tonucci ha presieduto al-la solenne concelebrazione del pomeriggio 13 settembre, acui ha fatto seguito la processione eucaristica. Il Convegnosi è chiuso il giorno successivo con una celebrazione euca-ristica, presieduta dall’assistente nazionale dell’Associa-zione padre Franco Nardi. (Foto Montesi)

Convegno dell’Associazione Laicale Eucaristica Riparatrice

va ospitalità a qualche casolare e si dormiva alla megliosu paglia. In genere dai contadini c’era benevola acco-glienza e si cercava anche di alleviare i disagi, fornendoacqua fresca, latte e frutta.

In genere si arrivava a Loreto alle prime luci delgiorno in modo da poter compiere tutti gli atti di devo-zione: santa messa, confessioni, giro in ginocchio sulgradino di marmo della Santa Casa... A sera tardi, si ri-prendeva il faticoso viaggio di ritorno.

Una caratteristica di questi antichi pellegrinaggi erala impressione di un timbro (a inchiostro indelebile) sulbraccio, con l’anno. Intorno al 1930 io ho visto sul brac-cio sinistro di mio padre questo timbro che risaliva al1911. Egli aveva allora 29 anni.

Il rientro in paese, dopo vari giorni, era una festa pertutti. I pellegrini venivano accolti con commozione edapplausi. Le domande si intrecciavano e si moltiplica-vano. Tutti volevano sapere.

Ovviamente si terminava con una specie di proces-sione, dietro lo stendardo della Madonna, per recarsi al-la chiesa per benedire il Signore. Per molti giorni se-guenti, il tema usuale delle conversazioni erano le parti-colarità di quel devoto viaggio.

Verso la fine del ‘600 e l’inizio del ‘700 i pellegrini re-duci da Loreto vollero conservare visivamente il ricordoe fecero eseguire nella chiesa di San Pietro un affrescodella Beata Vergine di Loreto, circondata da quattro an-geli, sopra la Santa Casa (vedi foto in alto). E’ un devotoe artistico ricordo.

Nella Regione del Lazio, a sud di Roma, si estendeuna zona denominata popolarmente Ciociaria

(spesso anche in accezione ufficiale), il cui significato èrichiamo alle antiche calzature (cioce), che sono una ver-sione delle caligae romane. Ha il suo epicentro nella pro-vincia di Frosinone (eretta nel 1927), ma si estende an-che in buona parte della provincia di Latina ed in alcu-ne zone della provincia di Roma.

Era, ed è tuttora, molto fiorente in Ciociaria la devo-zione alla Beata Vergine di Loreto, verso cui si organizza-vano in passato tipici pellegrinaggi in forma solenne.

Pittoresche e direi commoventi le modalità dei pelle-grinaggi del passato per il complesso delle espressionipenitenziali e per la comunitaria celebrazione alla par-tenza e al ritorno dei pellegrini. Era un avvenimentoche toccava tutti, non solo i partenti.

Nel Comune di Monte San Giovanni Campano (Fro-sinone) sono restate memorie di detti pellegrinaggi. Varigiorni prima si allestivano i carretti con tutti gli accorgi-menti che si potevano avere: coperte, canestri di provvi-ste, recipienti per acqua e, naturalmente, per vino.

Al mattino molto presto si celebrava la santa messanella chiesa di San Pietro de Arensola e si benedicevanoi pellegrini. Poi tutta la popolazione li accompagnava aicarri fuori del paese. E aveva inizio il pellegrinaggio trale grida «Viva Maria!». Nel primo carretto c’era lo sten-dardo della Beata Vergine.

Il pellegrinaggio durava vari giorni. A sera si chiede-

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LORETO NEL MONDO

La devozione allaMadonna di

Loreto a MonteSan Giovanni

CampanoMons. Giovan Battista Proja

Il 14 agosto, come ormai da tradi-zione, si è svolta la fiaccolata in

onore dell’Assunta, organizzata dal-la Prelatura della Santa Casa. I nu-merosi partecipanti sono partiti daicampi sportivi della Stazione versole ore 21,15 e, attraverso la Scala San-ta, punteggiata di quindici edicole,recitando i misteri del rosario, tracanti e invocazioni, sono giunti inPiazza della Madonna, dove l’Arci-vescova Giovanni Tonucci, che li haaccompagnati lungo il percorso, harivolto loro un caloroso saluto, im-partendo la benedizione. (Foto Montesi)

Nell’ex monastero delle monache agosti-niane di San Michele a Lonate Pozzolo

(Varese) esiste un affresco del secolo XVIII,raffigurante una singolare Traslazione dellaSanta Casa che, in qualche modo, sul pianoiconografico, anticipa un’invenzione carat-teristica degli anni Ottanta-Novanta del se-colo XX. Infatti, l’immagine della Madonnacon il Bambino non è posta sopra il tettodella Santa Casa, ma davanti. E’ regalmentevestita, con corona in capo e con manto ara-bescato. La Santa Casa, in forma di chiesamonumentale, è sorretta da due angeli. Tretestine di cherubini occhieggiano ai piedidella Vergine tra gomitoli di nubi.

Nel 1984, in una medaglia commemorativa del Bimillenario della nascita di Maria, Mauro Baldassarri ha imma-ginato la Santa Casa con a fianco la Madonna e il Bambino. Dieci anni dopo, Floriano Bodini, elaborando il logo delVII Centenario Lauretano (1294-1994/95), ha raffigurato la Madonna con il Bambino, vestita con dalmatica, davan-ti alla Santa Casa posta sulle onde del mare.

L’affresco di Lonate Pozzolo costituisce come un’anticipazione della rinnovata iconografia lauretana. Esso, chiu-so in una cunetta, esibisce forme di gusto settecentesco.

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LORETO NEL MONDO

La fiaccolata dell’Assunta

Una traslazione della Santa Casaa LonatePozzolo

Dorina Pop, della Romania, agli inizi diagosto del 2007 venne a Loreto dopo

aver perduto due bambini per parto prema-turo. Non riusciva a tenerli in grembo perpiù di due mesi. Il secondo lo aveva perdu-to qualche giorno prima della sua visita alnostro santuario. I medici della Romania edell’Ungheria, anche i più rinomati, aveva-no decretato che per lei sarebbe stata impos-sibile un’altra maternità. Dopo aver pregatodevotamente in Santa Casa, appena tornatain Romania, è restata incinta e le è nata unabella bambina, alla quale ha dato il nome diMaria. I medici non hanno saputo dare unaspiegazione al fenomeno, anche perché ladonna aveva spontaneamente abortito po-chi giorni prima di recarsi a Loreto.

Dorina ha avuto poi i sintomi di un cancro all’utero, ma tutto si è risolto bene dopo tre mesi, grazie alle fervidepreghiere rivolte a Dio e alla Vergine. Il 5 luglio è tornata a Loreto per ringraziare la Madonna e, accompagnata dal-la connazionale Sofia Sorecau, residente a Civitanova Marche - che ha fatto da interprete - ha riferito l’accaduto aldirettore della Congregazione Universale.

Due coniugi di Finale Emilia, pellegrini a Loreto, hanno riferito alla direzio-ne de «Il Messaggio» il seguente edificante episodio. Una bambina di quel

comune, loro parente, il 20 maggio scorso, durante il noto terremoto che ha col-pito l’Emilia, per la caduta di una torre sulla sua abitazione, è restata come se-polta sotto una coltre di detriti, protetta da due travi. I genitori hanno telefona-to per avere un soccorso e il numero fatto per errore è finito nell’apparecchio diun dottore che si trovava negli Stai Uniti, il quale poi ha risposto assicurandoche stavano arrivando i vigili del fuoco. La bambina è stata tratta in salvo sanae salva. Più tardi la piccola ha confidato a un’amichetta che la Madonna Nera diLoreto la ha abbracciata e le ha detto: stai tranquilla che verranno a prenderti!

E’ da premettere che la mamma della bambina è molto devota dellaMadonna di Loreto, alla quale attribuisce una speciale protezione a favoredelle sua figlioletta nel passato e talvolta stringe tra le mani la statuettadella Madonna Nera.

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LORETO NEL MONDO

Carezze materne della Vergine Lauretana

Sposa protettanella difficile maternità

Bambina protettadurante il terremoto

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La Delegazione Pontificia,su reiterato suggerimen-

to del prof. Vittorio Ragainidi Milano, ha promosso l’a-nalisi scientifica su alcuni le-gni della Santa Casa, effet-tuata con grande competen-za e generosità dalla SezioneINFN e Dipartimento di Fisi-ca e Astronomia di Firenzetramite i professori Pier An-drea Mandò e MariaelenaFedi, secondo il metodoavanzato di datazione, me-diante misura della concen-trazione residua 14C.

I risultati dell’accuratissi-ma analisi sono stati pubbli-cati in un opuscolo che recauna prefazione dell’arcive-scovo Giovanni Tonucci, unanota informativa di VittorioRagaini, la relazione scienti-fica dei professori AndreaMandò e Mariaelena Fedi (il testo più ampio), una lettu-ra critico-storica dei risultati di Giuseppe Santarelli euno studio di Nanni Monelli sui materiali di recuperodell’antica chiesa di Santa Maria in Fundo Laureti con-fluiti nella Santa Casa.

Da tempo si supponeva che i legni in esame fosseromateriali di recupero. Ora le analisi lo hanno conferma-to, datandoli ai secoli X-XII. Probabilmente essi proven-gono dall’antica chiesa medievale sita nella zona dettadella «Banderuola», dove, secondo la tradizione, fecesosta la Santa Casa prima di essere collocata sul colle at-tuale.

A conclusione delle indagini, nell’opuscolo si leggequanto segue:

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bibliograficheSEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE

«Escluso che i legni esami-nati possano provenire daNazaret, dove il soffitto, pro-babilmente ligneo, della Casain muratura della Madonnafu smantellato in epoca remo-ta, quando la stessa fu inglo-bata in un nuovo edificio sa-cro e trasformata in domus ec-clesia, e dove per gli stipiti diporte e finestre si utilizzava lapietra, ivi abbondante, e nonil legno; considerato inveceche nell’antico territorio diLoreto si usava legno per sti-piti del genere e per altri ele-menti edilizi, ne deriva che ladatazione dei legni esaminati(secoli X-XII) ben si armoniz-za con l’epoca della traslazio-ne della Santa Casa a Loreto(1294), collocata in un primomomento alla Banderuola,dove sorgeva un’antica chie-

sa denominata Santa Maria in fundo Laureti, e poco doposistemata sul colle dove si trova tuttora.

Infatti, nella ricostruzione della stessa, fu possibileutilizzare per lo stipite dell’unica antica porta, per i tra-vetti e per i tronchi longitudinali del soffitto legni benstagionati della zona, prelevati con ogni probabilità -come avvenne per i mattoni delle parti aggiunte di pro-lungamento e di sopraelevazione del sacello – dagli an-tichi edifici della Banderuola, andati in rovina o fati-scenti» (p. 45)._______AA.VV., Datazione di alcuni reperti lignei della santa Casadi Loreto, Edizioni Santa Casa, Loreto, pp. 48 con illu-strazioni. € 8,00.

Una pubblicazione sulla datazione dei Legni della Santa Casa

La rivista scientifica in lingua francese Figura, edita dall’Università diQuebec a Montreal (UQAM), ha dedicato il numero 29° (2011) agli

umanisti italiani e alle stampe di Italia nel Rinascimento, presenti nellastessa Università. La rivista contiene anche un approfondito articolo diJohanne Biron su Orazio Torsellini (1544-1599), considerato il più im-portante storico del santuario di Loreto fino al secolo XIX. L’articolo siintitola: «Intorno a un esemplare dei Lauretanae Historiae Libri quinquedel gesuita Orazio Torsellini. Il passaggio di un libro e di un culto dal-l’Europa verso l’America» (pp. 215-288).

Si tratta di un’accurata ricerca su tale pubblicazione e sul suo straordi-nario impatto avuto in Canada. L’autrice prende in esame l’edizione del1605, stampata a Tournon, di cui un esemplare mutilo è conservato proprionella citata Università. La prima edizione fu stampata a Roma nel 1597.

L’opera del Torsellini parte dal racconto della traslazione della San-ta Casa da Nazaret nell’antica Illiria e di lì a Loreto, con una più ampiadissertazione rispetto alle precedenti relazioni del Teramano (1472 cir-ca) e del Mantovano (1487) e prosegue lungo i secoli XV e XVI, scanditicronologicamente dai vari pontificati.

L’esaustivo studio della Biron esamina i rapporti intercorsi nel secoloXVI tra i gesuiti e il santuario di Loreto e le relative ripercussioni nella «Nuova Francia» (Canada). L’opera del Torselliniinfatti suggerisce all’autrice di esplorare i legami esistenti tra la stessa e l’attività missionaria di un gesuita, il padre Jo-seph-Marie Chaumonot (1611-1693), il quale mise in atto la promessa fatta nel 1637 nel santuario di Loreto di costruire inCanada una cappella sotto il titolo di «Nostra Signora di Loreto», secondo la pianta e le dimensioni della Santa Casa.

E’ da dire infine che gli scritti dei gesuiti francesi in Canadà su Loreto qui sono confrontati con l’opera del Tor-sellini proprio nel 400° anniversario del loro sbarco a Port-Royal, in Acadie, avvenuto il 22 maggio 1611, e della na-scita del padre Chaumonot, registrata il 9 marzo 1611.

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Uno studio approfonditosu Orazio Torsellini

SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE

Il 17 luglio nel Cimitero Polacco di Loreto l’AssociazioneItalo Polacca delle Marche, in collaborazione con il Comu-

ne di Loreto, ha promosso una solenne cerimonia nel Cimi-tero Polacco di Loreto per commemorare il 68° anniversariodella liberazione di Ancona ad opera del Secondo Corpo diArmata, comandato dal generale Anders, di cui facevanoparte anche numerosi soldati polacchi. Alla cerimonia han-no partecipato Jan Stanislaw Ciechanowski, capo d’Ufficioper i Reduci di Guerre e Vittime di Persecuzione, AndrejKrzysztof Kunert, segretario del Consiglio per commemora-zioni di Lotta e Martiri, Wojciech Ponikiewski, ambasciatoredella Polonia in Italia, il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti el’assessore alla cultura M. Teresa Schiavoni. Sono intervenu-ti anche l’arcivescovo di Loreto Giovanni Tonucci e altre au-torità religiose di varie confessioni cristiane. (Foto Montesi)

COMMEMORATO A LORETO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI ANCONA

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Il 14 luglio, padre Guido Belà, custo-de della Santa Casa da oltre mezzo

secolo, molto conosciuto e stimato daipellegrini di tutta Italia, e padre Feli-ciano Ortenzi, missionario per moltianni in Brasile e poi da circa un decen-nio penitenziere nella basilica di Lore-to, hanno celebrato il loro 60° di sacer-dozio in Santa Casa, presenti il padreprovinciale dei cappuccini delle Mar-che padre Giulio Criminesi, parenti,amici ed estimatori. Nella foto: al cen-tro il provinciale dei cappuccini delleMarche p. Giulio Criminesi; alla suadestra p. Feliciano Ortenzi e alla suasinistra p. Guido Belà. (Foto Montesi)

VITA DEL SANTUARIO

Concertodi mezza estate

Sessantesimo di sacerdozio di padreGuido Belà e di padre Feliciano Ortenzi

353

La 19a edizione del Concerto dimezza estate, organizzato dal

Comune, dalla «pro Loco» e dallaFondazione Cassa di Risparmio diLoreto, si è tenuto in Piazza dellaMadonna, a partire dalle ore 21.30del 13 agosto. Sono state eseguite«celebri pagine operistiche» dall’Or-chestra e Coro del ‘700 Italiano, diret-ta dal M° Alfredo Sorichetti. In aper-tura dello spettacolo hanno preso laparola l’arcivescovo Giovanni Tonuc-ci, il sindaco Paolo Niccoletti, il presi-dente della Pro Loco Delio Droghettie il presidente della Cassa di Rispar-mio Ancilla Tombolini.

Si sono esibiti brillantemente da-vanti a un pubblico numeroso e at-tento il soprano Alisa Katroshi, il te-nore Alessandro Moccia, con la par-tecipazione straordinaria del tenorefra Alessandro Brustenghi. Ha pre-sentato Daniela Rubboli. (Foto Montesi)

Nei giorni 7-8 settembre si è celebrata a Loreto, comeogni anno, la festa della Natività di Maria, che nel

santuario è solennità perché è la più antica che vi si ce-lebra e perché fa riferimento alla Casa di Nazaret, doveMaria venne alla luce.

Alle ore 20.30 del 7 settembre, ha avuto luogo la cele-brazione solenne dei vespri, presieduta dall’arcivescovodi Loreto S. Ecc. Giovanni Tonucci, alla quale ha fattoseguito la processione per le vie della città con la statuadella Madonna di Loreto portata a spalle dagli avieri.Numerosissimi sono stati i pellegrini, provenienti in

special modo dalla Ciociaria, ai quali quest’anno si sonoaggiunti pellegrini dalla Germania (Altötting) e dallaCroazia (Primosten) in costumi locali.

Il giorno 8 settembre ha avuto luogo - alle ore 11.00 -il solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo Gio-vanni Tonucci con la partecipazione di Mons. EdoardoMenichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo, e mons.Claudio Giuliodori, vescovo di Macerata.

Al termine, come tradizione ormai dal 1998, l’accen-sione della Lampada che arde all’interno della Santa Ca-sa a simboleggiare l’invocazione del popolo italiano per

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VITA DEL SANTUARIO

Processione della vigilia della Natività con la statua della Madonna di Loreto. (Foto Montesi)

7-8 SettembreSolennità della natività di Maria7-8 SettembreSolennità della natività di Maria

ˇ

l’Italia. A compiere il gesto è stato invitato il prof. Loren-zo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali.Dopo la recita dell’Angelus, avvenuta sul sagrato dellaBasilica, e il sorvolo di tre aerei dell’Aeronautica Milita-re Italiana, si è svolto nella Sala del Pomarancio un bre-ve incontro con il ministro Ornaghi, alla presenza, tra lealtre autorità, del Governatore delle Marche Gian Ma-rio Spacca e del Sindaco di Loreto Paolo Niccoletti.

“Ho accolto con piacere l’invito a questa celebrazione”,ha dichiarato il Ministro, “perché sottolinea il profondo le-game tra comunità religiosa e civile che ha contraddistinto lanostra storia, e che rappresenta una garanzia per il suo rin-novamento.” “La Lampada”, ha aggiunto, “rappresentauna protezione per questo Santuario, definito da GiovanniPaolo II il primo della comunità internazionale”.

Da parte sua mons. Tonucci ha aggiunto: “Ringrazia-mo il ministro Ornaghi per l’attenzione speciale nei confron-ti della Basilica, e per la sua determinata volontà di valoriz-zare il patrimonio culturale del nostro Paese. Un Paese chetrova in Loreto un simbolo straordinario”.

“So bene che quello di Loreto è il santuario mariano almondo più ricco di opere d’arte, architettoniche, librarie e ar-chivistiche” , ha sottolineato nel suo intervento il Mini-stro Ornaghi, “e per questo ringrazio tutti coloro che lavora-no in questo luogo in accordo con l’arcivescovo Tonucci a ser-vizio dei pellegrini e dei visitatori”.

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L’on. Lorenzo Ornaghi accende lalampada della Preghiera per l’Italia.

(Foto Montesi)

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Sala del Pomarancio, da destra a sinistra: Gian Mario Spac-ca, presidente della Regione Marche, mons. Giovanni To-nucci, arcivescovo di Loreto, l’on. Lorenzo Ornaghi, mini-stro per i Beni e le Attività Culturali, e Paolo Niccoletti, sin-daco di Loreto. (Foto Montesi)

TV 2000 a LoretoNei giorni 25-29 giugno «TV 2000» ha fatto un colle-

gamento in diretta da Loreto ogni giorno, dalle 17,30 al-le 18,00, di circa 20 minuti per volta, con servizi vari. So-no stati intervistati l’arcivescovo Giovanni Tonucci, cheil 29 giugno ha annunciato la visita di Benedetto XVI aLoreto il 4 ottobre, p. Giuseppe Santarelli e il dott. Fio-renzo Mignini, coordinaore dell’Osservatorio Medicoche prenderà in esame, insieme alla Commissione Me-dica, i casi di guarigione a Loreto.

Manifestazioni musicali estive a LoretoSono state numerose e qualificate, a partire dal Festi-

val Organistico Lauretano, giunto alla VII edizione, cheha promosso le seguenti esecuzioni: 3 luglio, CappellaMusicale Santa Casa, diretta dal M° Giuliano Viabile; 17luglio, esecuzione organistica del M° Gedmyn Grubba(Polonia); 31 luglio, esecuzione del M° Johannes Skud-lik (Germania); 7 agosto, esecuzione di Juan de la RubiaRomero (Spagna); 21 agosto Johannes Goetz (Germa-nia); 25 agosto Jean Paul Imbert (Francia). I concertihanno proseguito all’estero.

Il 23 giugno si è esibita nel santuario la Corale «Can-tando» di Macerata; il 30 giugno l’Ensemble vocale Hei-navanker dei «Cantar Lontano»; il 14 settembre il com-plesso «Pergolesi Spontini Festival » con l’esecuzionedel Sub praesidium con l’ensemble vocale Vox cordis di-retto da Lorenzo Donati.

Una conferenza del filosofo AntiseriIl 3 luglio, nella Sala Consiliare del Comune, il noto

filosofo e opinionista Dario Antiseri - già preside dell’U-niversità Luiss e grande studioso della complessa so-cietà contemporanea - ha tenuto una dotta conferenzasu «Le ragioni della libertà», organizzata dall’Associa-zione «Aldo Moro» di Loreto e da altre istituzioni.

Avvicendamento alla direzione della Scuola di Lingue Estere a LoretoA metà luglio si è svolta la cerimonia di avvicen-

damento nella direzione della Scuola di Lingue Este-re nella sede dell’Aeronautica di Loreto. Al colonnel-lo Angelo Balestrino è subentrato il colonnello Gerar-

do Contristano. Era presente il generale di DivisioneAerea Vitantonio Cormio, vice comandante delleScuole dell’Aeronautica Militare e della Terza Regio-ne Aerea di Bari, alle cui dipendenze è posta la Scuo-la di Loreto.

Labirinto di mais con la pianta del santuarioIn località Scossicci, in comune di Porto Recanati, nel

mese di agosto, su un terreno della Delegazione Pontifi-cia di Loreto, è stato realizzato il primo labirinto di maisdell’Italia centro-meridionale. Il progetto è stato attuatodalla società Hort, spin off della Facoltà di Agraria del-l’Università Politecnica delle Marche (Ancona), su undesiderio dell’arcivescovo Giovanni Tonucci, che hamesso a disposizione l’area. Il labirinto ha riprodotto lapianta del santuario di Loreto, compresa la Piazza, conun camminamento all’interno della basilica e della San-ta Casa, lungo un chilometro di passeggiata in un cam-po di mais. Si tratta di un’iniziativa che ha avuto l’in-tento di stare a contatto con la natura e che coniuga di-vertimento e didattica, come ha osservato il prof. Davi-de Neri, presidente della cooperativa.

Un documento sulla pastorale dei cappellani aereo - portualiNel X Seminario Mondiale, organizzato dal Pontifi-

cio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itine-ranti e dedicato ai cappellani degli aeroporti civili, è sta-to approvato un documento che offre il profilo del cap-pellano cattolico dell’aviazione civile: ipertecnologico,facilmente identificabile, disponibile a tempo pieno,esperto nel dialogo ecumenico, preparato ad affrontaretutte le situazioni, anche di criticità.

La Fanfara dell’Aeronautica si è esibita a LoretoIl 21 luglio, sul sagrato della basilica, la Fanfara del

I Reggimento dell’Aeronautica Militare ha tenuto unapplaudito concerto, promosso, nel 60° anniversariodell’Associazione Arma Aeronautica, dalla locale se-zione «G. Douhet». E’ intervenuto un numeroso pub-blico. All’inizio, tra gli altri, hanno preso la parolal’arcivescovo Giovanni Tonucci e il sindaco Paolo Nic-coletti.

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NOTIZIE FLASH

In restauro un affresco a Nazaret nella Grotticella di CononeA Nazaret, a fianco della Grotta Santa, se ne trova

un’altra, più piccola, detta di Conone. Vi sono diverseiscrizioni in lingua greca, una delle quali è quasi identi-ca all’inizio a quella che si legge in una pietra della San-ta Casa, riferita a Cristo, Figlio di Dio. Dopo un primointervento di pulitura effettuato nel 2010, ora è in studioun intervento di restauro di un affresco del IV-V secolo.I lavori sono stati affidati alle restauratrici romane Tizia-na dell’Olmo e Lucia Di Paolo, sotto la coordinazionedell’Università di Firenze e degli archeologi di TerraSanta. L’affresco e le iscrizioni stanno a testimoniarel’antica devozione a questo luogo santo, da cui, secondola tradizione, fu prelevata nel 1291 la Casa di Maria an-tistante la Grotta, poi trasportata a Loreto nel 1294.

Un catalogo sulla Mostra «Sicilia ritrovata» Nel Museo diocesano di Monreale (Palermo), dal 7

giugno al 7 settembre si è tenuta una Mostra dal titolo:«Sicilia ritrovata. Arti decorative provenienti dai MuseiVaticani e dalla Santa Casa di Loreto». Vi è stato espostoun corredo d’altare in coralli donato al santuario di Lo-reto dal principe Caracciolo di Avellino, il quale perl’occasione è stato magistralmente restaurato. In conco-mitanza è stato pubblicato da «Plumelia Edizioni»(90011 - Bagheria , Via del Cavaliere, 93) un catalogo,curato da M. C. De Natale, G. Cornini e U. Utro, nelquel si leggono interessanti pagine sull’arredo loretanoin corallo, rame dorato e legno, che viene giudicato ope-ra di maestranze trapanesi dei secoli XVII-XVIII.

Il «Giro podistico d’Italia» fa tappa a LoretoNel pomeriggio del 2 agosto, un gruppo di 30 atleti è

giunto a Loreto che costituiva una tappa del loro «Giropodistico d’Italia». Gli atleti, scortati dai mezzi di soc-corso, sono giunti in Piazza della Madonna, dove sonostati accolti dal sindaco Paolo Niccoletti che ha conse-gnato loro una targa ricordo. Dopo una devota visita inbasilica, sono ripartiti verso la successiva tappa. Il Giro,svoltosi sulla formula della staffetta, è partito da Chieti,dove è rientrato il 13 agosto, dopo duemila km di per-corso in territorio italiano.

Il Santuario di Loreto proposto quale patrimonio dell’UnescoNell’estate scorsa è stata approvata una convenzione

tra la Regione Marche e la Delegazione Pontificia dellaSanta Casa per l’inserimento del Santuario di Loreto, in-signe monumento di fede, di storia e di arte, nella listapropositiva italiana, per essere riconosciuto patrimoniomondiale dell’Unesco.

Cenacolo del Movimento Sacerdotale MarianoQuest’anno l’annuale Cenacolo del Movimento è

stato trasferito da maggio a settembre, il giorno 12.Vihanno partecipato numerosi fedeli delle Marche,Abruzzo, Emilia - Romagna, Lazio e Umbria, se-guendo un programma molto intenso, culminato conla solenne concelebrazione eucaristica, presiedutadall’arcivescovo Giovanni Tonucci, alla quale ha fat-to seguito la Consacrazione al Cuore Immacolato diMaria.

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Ultime sottoscrizioni per i restauri degli affreschi del Pomarancio

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M. RANUCCI - M. TENENTI, Sei riprodu-zioni della S. Casa inItalia, Loreto 2003,pp. 232, illustrazioni212, € 15,00.

M. MONTANARI - A. SCHIAROLI, Santie Beati a Loreto, Loreto 2005, pp. 492,con numerose illustra-zioni, € 9,00.

N. MONELLI - G. SANTARELLI, L’Altare de-gli Apostoli nella SantaCasa di Loreto, Loreto2012, pp. 102, numeroseillustrazioni, € 8,00.

G. SANTARELLI, Le Origini del Cristia-nesimo nelle Marche, Loreto 2009, 2a

ediz., pp. 430, illustrazioni 39, € 20,00.

SOUVENIR E VIDEO

Albumino con vedutedi Loreto - € 2,00.

Cd “Canti Lauretani”(con libretto) - € 8,00.

Dvd “Loreto - FedeStoria Arte” - € 12,00.

B. ANSELMI, G. VIABILE,Salmi Responsoriali,Anni A, B e C - pp.152 (A), 126 (B), 136(C) - € 25,00 cad.

STAMPE DEVOZIONALI

Novena alla Madonna di Loreto - € 1,00,edizioni italiano, tedesco, inglese, porto-ghese e polacco.

G. SANTARELLI, Loreto Santuario della San-ta Casa - Guida spirituale - € 1,00, edizioni italiano, ingle-se, tedesco, francese, spagno-lo, portoghese, polacco,olandese, ceko, croato, un-gherese, rumeno, slovacco,russo, giapponese, cinese,coreano, bulgaro, sloveno,esperanto, arabo.

Immaginetta con coroncina - € 2,90.

Immaginetta con medaglietta - € 0,60.

Pagelline con preghiere va-rie - € 0,10.

Pagelline con rosario e con pre-ghiere lauretane - € 0,20.

Santini conpreghiere

lauretane.

Ai sensi del d.lgs 196 del 30/06/2003 la informiamo che i dati personali che verrannoforniti saranno oggetto di trattamento a mezzo di sistemi informatici. La redazione, nel-la persona del responsabile del trattamento dei dati, garantisce che le informazionisaranno trattate unicamente allo scopo di inviare agli associati e/o benefattori le pub-blicazioni nel pieno rispetto delle norme del D.L. 30/06/2003. Rispetto a tali dati po-tranno essere esercitati i diritti a cui all'art. 7 del d.lgs 196/2003; in particolare il sog-getto interessato potrà richiederne la cancellazione e/o rettifica scrivendo alla redazione.

€ 0,10 € 0,25

CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA

Fondata nel 1883, ha le seguenti finalità:

• Diffondere la conoscenza e la devozione verso la Madonna e la sua SantaCasa, dove ha avuto inizio la storia della nostra salvezza con l’Annunciazionee l’Incarnazione;

• Curare la promozione e il decoro del santuario con offerte e lasciti vari;

• Accogliere i pellegrini orientandoli a vivere i messaggi del santuario, la vitadella S. Famiglia, le feste della Madonna.

L’ISCRIZIONE alla Congregazione è aperta a quanti desiderano collaborare alle suefinalità.Con l’iscrizione si partecipa in perpetuo ai benefici spirituali delle preghie-re e di una Messa che si celebra ogni giorno alle ore 8 nel santuario (MessePerpetue); agli iscritti è concessa inoltre l’indulgenza plenaria alle solite condizio-ni nel giorno dell’iscrizione e nella festa della Madonna di Loreto (10 dicembre).

NORME PER L’ISCRIZIONE

• Farne richiesta, anche con lettera, alla Direzione. Possono essere iscritti vivi e defunti, persone singole efamiglie. Viene rilasciato un diploma di iscrizione.

• La partecipazione ai beni spirituali, comprese le Messe perpetue, è perpetua, cioè per sempre.

• Gli iscritti non hanno obblighi particolari, tranne l’impegno di vivere cristianamente.

• Si raccomanda la recita dell’Angelus tre volte al giorno e la recita frequente del Rosario e delle LitanieLauretane.

• La quota d’iscrizione è di € 10,00 (per l’iscrizione individuale) o di € 16,00 (per l’iscrizione di più personeo di una famiglia).

La Congregazione Universale pubblica la rivista mensile “IL MESSAGGIO DELLA SANTA CASA”, che informa sulla vitadel santuario e funge da collegamento con gli animatori e gli iscritti. Promuove inoltre gli studi e le pubblicazionisulla storia della S. Casa e del santuario. Chi desidera collaborare più intensamente agli scopi della CongregazioneUniversale può chiedere di far parte del gruppo degli AMICI DELLA SACRA FAMIGLIA che riunisce gli Zelatori e leZelatrici della Santa Casa. Essi riceveranno particolari incarichi insieme ad un nostro tesserino d’iscrizione. Per l’in-vio di corrispondenza e di offerte servirsi del seguente indirizzo:

DELEGAZIONE PONTIFICIA - CONGREGAZIONE UNIVERSALE DELLA SANTA CASA60025 Loreto (AN), Italia - Tel. 071.97.01.04 - Fax 071.97.47.176 - C.C.P. n. 311605

Iscrivi te stesso e i tuoi familiari alla Congregazione Universale della Santa Casa.Potrai usufruire di vari benefici spirituali, in primo luogo delle messe perpetue:cioè, di una messa celebrata ogni giorno nel santuario della Santa Casa alle ore 8.

• Puoi iscrivere te stesso o altra persona singola, viva o defunta (offerta € 10,00)

• Puoi iscrivere la tua famiglia o altre famiglie, per vivi e/o defunti (offerta € 16,00)

Invia la tua offerta tramite C.C.P. n. 311605 intestato a:Delegazione Pontificia - Congregazione Universale Santa Casa - 60025 Loreto (AN)oppure tramite bonifico bancario:Banca delle Marche cod. IBAN: IT70O0605537380000000000941 BIC: BAMAIT3AChi intende inviare l’offerta tramite bonifico bancario è pregato di comunicare il proprio recapito tramite let-tera, fax o e-mail per consentire una risposta.

Per contattarci: tel. 071.970104 - fax 071.9747176 Sito: www.santuarioloreto.it e-mail: [email protected]

MESSE PERPETUE