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N° 8 - GIUGNO 2016 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta - Imola ONLUS 8 Cambiare il Mondo è un gesto individuale Giustizia e misericordia: del buono e cattivo uso editoriale Cari Soci e Sostenitori, buongiorno! Mai come adesso mi accorgo di quanto sia vera la frase del titolo: se ciascuno di noi soci e benefattori e volontari non passa dal solo guardare e osservare le situazioni di disagio e povertà, al mettere in opera tanti piccoli o grandi gesti individuali ispirati da solidarietà e missionarietà (a cominciare dalla preghiera), non esisterebbe né AIM né molte delle attività missionarie e di volontariato che assieme abbiamo messo in piedi e che continuiamo ad alimentare. CAMBIARE IL MONDO E’ UN GESTO INDIVIDUALE. Ora le informazioni: anzitutto, si è tenuta il 3 aprile scorso l’annuale Assemblea dell’Associazione, con la partecipazione di un centinaio di ospiti; è stato pre- sentato e approvato dall’Assemblea Soci il Bilancio del 2015: in questo periodo abbiamo devoluto, sia alle Missioni delle Piccole Suore di Santa Teresa che ad altre attività di solidarietà, circa 146.000 euro. A fronte di crisi e altri problemi che sono stati affrontati e risolti, riteniamo sia un buon risultato, e a tale somma ci siamo arrivati proprio perchè ciascuno di voi ha scelto di compiere tanti piccoli positivi gesti individuali, in nome di quella solidarietà e di quell’Amore a cui noi tutti proviamo ad ispirarci. Nel 2015 abbiamo ricordato i 45 anni della nostra Associazione, e il 50° delle prima Missione delle Piccole Suore in Brasile. Quest’anno andiamo ad iniziare i festeggiamenti per il 50° della Missione del Kenya, che dal niente che era è divenuta la più grossa realtà missionaria delle Piccole Suore; a pag. 7 troverete una piccola storia raccontata da suor Maria Pia Santandrea; e probabilmente questa fatidica data sarà portatrice di nuovi e sorprendenti frutti…….. Abbiamo scelto di preparare un altro INSERTO SPECIALE, questa volta dedica- to alle figure dei due Fondatori dell’Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa di Imola, cioè don Giuseppe Mazzanti e Madre Maria Zanelli: per loro è stato ufficialmente aperto il percorso per le cause di beatificazione e canonizzazione. Infine, molti di voi avranno notato che il sito internet di AIM da qualche tempo non è operativo: ce ne scusiamo, ma è giunto il tempo di metterci mano e di rilanciarlo anche con il nostro nuovo logo; quindi a breve vi troverete un nuovo sito più presente e agile. Grazie ancora di quanto fate, in preghiere e opere: a nome di AIM, vi auguro una bella estate, e di fare l’esperienza quotidiana di un Dio vicino e misericor- dioso. Un caro saluto PRESIDENTE E CONSIGLIERI. Nessuno può elargire per misericordia ciò che E’ DOVUTO per giustizia. Di più: GIUSTIZIA e MISERICORDIA non sono due realtà morali che camminano in parallelo, o l’una dopo l’altra, ma VAN- NO INSIEME, INTRECCIANDOSI per completarsi reciprocamente. La misericordia SUGGERISCE che la giustizia sia sempre più umana nella sua consapevolezza dei problemi che tratta; in essa, nella giustizia, la misericordia trova la sua PRIMA E MINIMA MEDIA- ZIONE. Quando parliamo di diritti umani, la pri- ma parola è giustizia: unita alla compas- sione, ma di giustizia si tratta. Il caso dei rifugiati e dei migranti lo rende esplicito, senza mezzi termini: prima di tutto, sono DIRITTI UMANI, QUINDI E’ GIUSTIZIA, POI C’E’ LA COMPASSIONE. A volte, LA MISERICORDIA SOSTITUISCE CONTINUA A PAG. 2

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N° 8 - GIUGNO 2016 Buone notizie dall’Associazione Interparrocchiale Missionaria Croce Coperta - Imola ONLUS8

Cambiare il Mondoè un gesto individuale

Giustizia emisericordia:del buono ecattivo uso

editoriale

Cari Soci e Sostenitori, buongiorno! Mai come adesso mi accorgo di quanto sia vera la frase del titolo: se ciascuno di noi soci e benefattori e volontari non passa dal solo guardare e osservare le situazioni di disagio e povertà, al mettere in opera tanti piccoli o grandi gesti individuali ispirati da solidarietà e missionarietà (a cominciare dalla preghiera), non esisterebbe né AIM né molte delle attività missionarie e di volontariato che assieme abbiamo messo in piedi e che continuiamo ad alimentare.CAMBIARE IL MONDO E’ UN GESTO INDIVIDUALE.Ora le informazioni: anzitutto, si è tenuta il 3 aprile scorso l’annuale Assemblea dell’Associazione, con la partecipazione di un centinaio di ospiti; è stato pre-sentato e approvato dall’Assemblea Soci il Bilancio del 2015: in questo periodo abbiamo devoluto, sia alle Missioni delle Piccole Suore di Santa Teresa che ad altre attività di solidarietà, circa 146.000 euro. A fronte di crisi e altri problemi che sono stati affrontati e risolti, riteniamo sia un buon risultato, e a tale somma ci siamo arrivati proprio perchè ciascuno di voi ha scelto di compiere tanti piccoli positivi gesti individuali, in nome di quella solidarietà e di quell’Amore a cui noi tutti proviamo ad ispirarci. Nel 2015 abbiamo ricordato i 45 anni della nostra Associazione, e il 50° delle prima Missione delle Piccole Suore in Brasile. Quest’anno andiamo ad iniziare i festeggiamenti per il 50° della Missione del Kenya, che dal niente che era è divenuta la più grossa realtà missionaria delle Piccole Suore; a pag. 7 troverete una piccola storia raccontata da suor Maria Pia Santandrea; e probabilmente questa fatidica data sarà portatrice di nuovi e sorprendenti frutti…….. Abbiamo scelto di preparare un altro INSERTO SPECIALE, questa volta dedica-to alle figure dei due Fondatori dell’Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa di Imola, cioè don Giuseppe Mazzanti e Madre Maria Zanelli: per loro è stato ufficialmente aperto il percorso per le cause di beatificazione e canonizzazione. Infine, molti di voi avranno notato che il sito internet di AIM da qualche tempo non è operativo: ce ne scusiamo, ma è giunto il tempo di metterci mano e di rilanciarlo anche con il nostro nuovo logo; quindi a breve vi troverete un nuovo sito più presente e agile. Grazie ancora di quanto fate, in preghiere e opere: a nome di AIM, vi auguro una bella estate, e di fare l’esperienza quotidiana di un Dio vicino e misericor-dioso. Un caro saluto PRESIDENTE E CONSIGLIERI.

Nessuno può elargire per misericordia ciò che E’ DOVUTO per giustizia. Di più: GIUSTIZIA e MISERICORDIA non sono due realtà morali che camminano in parallelo, o l’una dopo l’altra, ma VAN-NO INSIEME, INTRECCIANDOSI per completarsi reciprocamente. La misericordia SUGGERISCE che la giustizia sia sempre più umana nella sua consapevolezza dei problemi che tratta; in essa, nella giustizia, la misericordia trova la sua PRIMA E MINIMA MEDIA-ZIONE. Quando parliamo di diritti umani, la pri-ma parola è giustizia: unita alla compas-sione, ma di giustizia si tratta. Il caso dei rifugiati e dei migranti lo rende esplicito, senza mezzi termini: prima di tutto, sono DIRITTI UMANI, QUINDI E’ GIUSTIZIA, POI C’E’ LA COMPASSIONE.A volte, LA MISERICORDIA SOSTITUISCE

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PREMI LOTTERIA 2016PREMIO NUMERO

01 2693902 2291303 2205304 1783705 1187206 1291907 2079008 2919309 1701910 188011 2037512 1768813 1151314 628715 1089116 2458017 371218 1074519 1342320 1115121 2678022 2324223 341824 668125 1773226 298427 1545128 260429 2439630 2537331 29005

PREMIO NUMERO

32 27601 33 2949134 606735 1696836 2913637 2175638 846739 19140 1026841 377542 505943 1773644 811245 2946046 2940347 1119348 2671649 2302750 2903351 1896452 2954953 1773854 2762455 2926156 2963157 41658 2005059 2224660 964061 4523

Progetto per arredare la cucina e cambia-re le finestre della scuola dell’infanzia a Mauà, frequentata da più di 100 bambini dai 2 ai 4 anni.

Brasile

OBIETTIVI 2016 Messico

Dare ad ogni bambino di Casa Hogar a No-gales, la possibilità di andare a scuola.Se vuoi, puoi adottare la sua spesa per l’in-tero anno scolastico (un mese 100 euro).

Contribuire all’acquisto, per l’ospedale di Kiirua, di una nuova autoclave per la ste-rilizzazione di tutta la strumentazione me-tallica per la sala operatoria e la sala parto.

Kenya

ECCEZIONALMENTE LA GIUSTI-ZIA quando questa non svolge bene il suo compito: solo in questo caso la sostituisce e lo fa PER UN TEMPO BREVE, TRAMITE LA DENUNCIA SO-CIALE COME UN’ECCEZIO-NE. Purtroppo, si ricorre alla misericordia tanto spesso che si perde la consapevolezza del-la sua provvisorietà. La MISERICORDIA va oltre la giustizia con azioni specifiche – LE OPERE DI MISERICORDIA – in tutto ciò in cui non vi è alcun obbligo di giustizia; in questi casi, essa nasce dall’amore profondo e gratuito degli uomini tra loro e, per chi crede, a immagine e somiglianza di Dio.Perciò, è molto importante quando si parla della miseri-cordia, riferirsi ALLO STESSO TEMPO e con chiarezza alla giustizia. NESSUNO PUO’ DARE PER CARITA’, MISERI-CORDIA E SOLIDARIETA’ CIO’ CHE DEVE PER GIUSTIZIA, perché la giustizia è il primo passo, la prima via, la misura minima di tutte le altre. (prof. Calleja Sainz de Navarrete)

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INSERTO SPECIALE

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Nel periodo in cui egli era Cappellano nella Parrocchia di S. Cassiano (dal 1916 al 1920) morirono di spagnola, nel-lo spazio di otto giorni, il parroco Don Rocco Rocca e la sorella Elena. Don Mazzanti fu l’angelo del sostegno e del conforto non solo ai morenti ma anche ai desolati genitori e familiari. Altre caratteristiche che hanno segnato tutta la sua vita furono l’amore alla verità e l’obbedienza. Don Eugenio Gottarelli afferma: “Di Don Peppino mi ha sempre edifica-to la venerazione per i suoi Vescovi, la carità verso i suoi confratelli dei quali sapeva mettere in evidenza le virtù e coprire con un velo di compatimento i difetti. Non l’ho mai sentito parlare male di nessuno”. I confratelli che ebbero occasione di conoscerlo e di sfrut-tare anche la sua sensibilità artistica per miniature e perga-mene furono molti, favoriti anche dal suo prolungato ser-vizio come vice-cancelliere vescovile (dal 1912 al 1948). Dal 1910 al 1917, in un periodo burrascoso per la stam-pa cattolica, fu amministratore del settimanale diocesano “Il Diario”. Nella sua vita sacerdotale, un posto speciale l’hanno sempre occupato i giovani. Nel 1911 fu assistente al Circolo Silvio Pellico e al Patronato Fanciulle, presso le Suore Ancelle del Sacro Cuore; durante la prima guerra mondiale si offrì cappellano militare alla Fornace Gallotti; dal 1938 al 1945 insegnò religione alle Scuole Alberghetti; dal 3 all’8 settembre 1921 accompagnò “i circolini” del Silvio Pellico a Roma per il Congresso Nazionale della Gioventù Cattolica. Secondo la testimonianza di Tomma-so Mazzanti, in quell’occasione tornò a Imola “con la ban-diera strappata, la veste talare rotta e una scudisciata al collo ricevuta dalle guardie regie, incaricate a disperdere i cortei”.Negli anni 1928 - 1937, nel periodo in cui è stato Parroco in S. Maria in Regola, i giovani si sentivano i privilegiati del suo cuore. Ettore Barelli ricorda: “Noi, ragazzacci della sua Parrocchia, un po’ scapestrati e litigiosi gli volevamo un gran bene… ci aiutava a crescere pian piano, ogni gior-no, ad avere coscienza di noi e riconoscere intorno a noi la

Le vitedei Fondatori

Don Giuseppe Mazzantiesimio Sacerdote e Fondatore, insieme a Madre Maria Za-nelli, dell’Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù, ha concluso serenamente il suo pellegri-naggio terreno il 22 dicembre 1954 in questa Diocesi di Imola (Bologna), sua terra natale e, subito, le tante persone che l’avevano conosciuto parlarono delle sue straordinarie virtù, vissute nell’umiltà e nella quotidianità.Nacque a Imola il 3 giugno 1879, decimo di diciannove fra-telli e visse in una famiglia dove il santo timor di Dio regnava sovrano. Ancora fanciullo, aiutava la mamma a “dondolare” i fratellini più piccoli di lui e, appena terminate le scuole ele-mentari, fu a fianco del papà nella drogheria-tabaccheria.Nel 1896 maturò la sua risposta alla divina chiamata al sa-cerdozio ed ottenne dal padre di poter studiare privatamen-te continuando ad aiutare nel negozio. Solo il 3 novembre 1900 poté finalmente entrare in Seminario e il 27 febbraio 1904 venne ordinato sacerdote.

Vi proponiamo un estratto dai testi ufficiali che introducono le figure dei due Fondatori

dell’Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù di Imola.

Il Vescovo diocesano, con apposito editto in data 27 febbraio 2016,

ha dato l’assenso della Chiesa all’avvio delle Cause.

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INSERTO SPECIALE

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vita con i suoi doveri e le sue bellezze pure, alte, spirituali: la preghiera, il canto, la poesia, l’arte”. Dal 1941 al 1946 Giuseppe Mazzanti, fu nominato anche Assistente Diocesano degli uomini cattolici. Da quando, nel 1919 fu “convertito” dalla “Storia di un’anima”, come disse lui stesso, la sua vita e la sua azione portarono il nome e il sigillo della spiritualità della Santa di Lisieux, così consona al suo carattere e alla sua formazione. All’insegna dello spirito d’infanzia evangelica proposto da S. Teresa di Gesù Bambino e a contatto con Antonietta Zanelli, sboc-ciò l’attuale Istituto delle Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù, sorto in Imola il 2 novembre 1923.Per il suo Istituto, Don Giuseppe Mazzanti non fu solo Fondatore, ma bensì legislatore, direttore, padre spirituale, sacerdote santo che con l’esempio e il ministero trasmet-teva, a Suore e bambine accolte nell’opera assistenziale, il gusto di Dio, Amore Misericordioso, orientando tutte alla preghiera umile e fiduciosa e all’offerta quotidiana del-la propria fatica e sofferenza insieme a Gesù e sotto lo sguardo materno di Maria.Nei suoi ultimi dieci anni di vita terrena aveva molto soffer-to a causa dell’asma. A chi cercava di consolarlo rispon-deva: “Prega piuttosto la Madonna che mi dia la forza di sopportare tutto pazientemente per amore di Dio, perché voglio fare la sua santa volontà. Solo questo è utile; il resto non vale!”Morì il 22 dicembre 1954 dopo la preghiera dell’An-gelus alla Vergine.Nella presentazione dell’o-puscolo “Don Giuseppe Mazzanti: la perenne gio-vinezza della fede”, Mons. Ghirelli afferma che “c’è molto da conoscere e far conoscere, riguardo a Don Mazzanti, al suo vario mi-nistero sacerdotale e al suo ambiente”.

R. Romano Gambalunga OCDIL POSTULATORE

Madre Maria ZanelliFondatrice dell’Istituto delle Piccole Suore di Santa Te-resa del Bambino Gesù, moriva il 15 dicembre 1957, in una cameretta dell’ospedale civile di Imola, all’età di set-tant’anni, in seguito a incidente stradale.I suoi funerali furono un trionfo. La Madre fu salutata come “apostola della carità” e “donna straordinaria nella fede”. Il disegno divino su di lei fu scoperto e ricercato nella pre-ghiera e nella filiale obbedienza alla Chiesa. Madre Maria Za-nelli ha obbedito sempre: al parroco e direttore spirituale Don Armando Nascetti, al Cardinale di Bologna Giorgio Gusmini e, dal 1921, al Vescovo di Imola Mons. Paolino Tribbioli e al nuovo direttore spirituale Don Giuseppe Mazzanti.Maria Antonietta Zanelli – poi Suor Maria – ebbe la grazia di nascere e crescere in una famiglia cristiana e praticante e, nella sua prima giovinezza, di avere come consigliere speciale e pedagogo lo zio materno, il Conte Giovanni Acquaderni, fondatore, con Mario Fani, della Società Gio-ventù Cattolica Italiana.

L’Istituto delle Piccole Suore di S. Teresa ha deciso di chiedere a Lei, Vescovo di Imola, di aprire il processo di Beatificazione e Canonizzazione sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità di Don Giuseppe Mazzanti”. “Cono-scere e far conoscere” un figlio sacerdote di questa Dio-cesi di Imola, ci sembra opportuno e significativo.

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Le vite dei Fondatori

All’età di 14 anni circa, Maria Antonietta si ammalò gra-vemente riducendosi in fin di vita. Consapevole di questo suo stato formulò questa preghiera: “Gesù se mi fai gua-rire, mi farò suora per estinguere la tua sete di anime”. Guarita, conservò per anni la promessa nel suo cuore fino a quando giunse a Castel Guelfo (Bologna), il nuovo parroco Don Armando Nascetti. Il 7 giugno 1907 egli die-de vita alla Pia Associazione delle Piccole Apostole del Sacro Cuore e Maria Antonietta, allora ventenne, fu tra le prime a farne parte.Il 20 febbraio 1920 fu inviata a Imola per dirigere l’Isti-tuto Infanzia Abbandonata dove erano già presenti due giovani Piccole Apostole. A Imola, grazie soprattutto alla direzione spirituale di Don Mazzanti, vero appassionato del cammino spirituale dell’allora Serva di Dio Suor Te-resa del Bambino Gesù, Maria Antonietta trovò risposta alla sua vocazione: d’ora innanzi ella percorrerà un cam-mino di umiltà, carità, fiducia e filiale abbandono nell’A-more Misericordioso di Dio. Nelle lunghe ore di adora-zione quotidiana e notturna, comprese che il Buon Dio voleva una nuova famiglia religiosa, che si dedicasse alla contemplazione-azione.Fu così che, il 2 novembre 1923 in umiltà e semplicità, in un contesto di assoluta povertà, fonda l’Istituto delle Pie Operaie del Bambino Gesù sotto la protezione della Be-ata Teresa del Bambino Gesù. L’Istituto si chiamerà poi delle Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù. Accanto a lei, Direttore e Fondatore vi è Don Giuseppe Mazzanti.Per vero impegno di vocazione, alle religiose viene chie-sto di “coltivare la pietà eucaristica, essere le vere ami-che del Sacro Cuore, le adoratrici del Tabernacolo, fino a sentirne l’attrattiva, l’istinto, la nostalgia”.Di questa spiritualità la Fondatrice si fa esempio, ma-estra e madre alle giovani che entrano nell’Istituto per dedicarsi alle varie opere di carità. Suor Maria insegna alle sue Suore a “far buon viso alle piccole croci di ogni giorno e vedere Gesù in ogni evento”.

R. Romano Gambalunga OCD

Dall’8 maggio 1936 chiede ed ottiene che l’Istituto sia aggregato all’Ordine Carmelitano dei Fratelli Scalzi del-la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, attingendo forza e sicurezza dallo spirito contemplativo - apostolico proprio dell’Ordine e dalla speciale unione alla Vergine Santa.Ella vive il dramma della 2ªguerra mondiale, cercando di proteggere con tutte le sue forze il centinaio di bimbe accolte nell’Istituto.Insieme al Fondatore Padre Giuseppe Mazzanti, sogna l’apertura alla missione. La morte del Padre nel 1954 e la morte inaspettata della Madre nel 1957 rimandano la data di questa apertura missionaria che si realizzerà nel 1965 con il primo gruppo di religiose che raggiungono l’America Latina.Il Santo Padre Francesco ci ricorda che Dio “non vuole una dogana tra miseria e misericordia”. Ebbene, Madre Maria Zanelli ha insegnato con la propria vita, che l’Amo-re di Dio è costantemente in azione verso le periferie del cuore umano e della storia. A tutt’oggi il ricordo di Madre Maria Zanelli è costante come pure il ricorso alla sua intercessione; molti sacer-doti, religiose, ex-allieve, laici che vivono nelle zone dove opera l’Istituto (Francia, Brasile, Kenya, Messico), chie-dono l’apertura della Causa di Beatificazione e Canoniz-zazione di questa religiosa che visse con straordinaria fede e carità la sua vocazione cristiana, passando 37 anni in questa città e Diocesi di Imola.

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Sono cinquanta... in Kenya!

REJOICE IN THE LORD ALWAYS (Rallegratevi nel Signo-re sempre), dietro l’altare nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Fatima a Kiirua questa frase disegna un arco de-corando il Crocifisso appeso al centro del muro.Noi Piccole Suore di Santa Teresa del Bambino Gesù apriamo con una cerimonia semplice, ma sentita, il giu-bileo d’oro della nostra presenza in Kenya. Tutto l’anno 2016 sarà per noi un tempo di preghiera e di ringraziamento per le infinite grazie e benedizioni che per 50 anni il Signore ci ha elargito qui. A gennaio 2017 celebreremo la giornata dell’arrivo in Kenya delle prime Suore e chiuderemo il nostro anno giubilare con giubilo. Per questa ricorrenza di apertura, avvenuta il 23 gennaio 2016, sono giunte dall’Italia Sr Agata e Sr Ann del Consiglio Generalizio.Il passato è per ricordare e ringraziare; il presente per viverlo con passione; il futuro per sperare e anche desiderare. Que-sta festa di oggi è, soprattutto, per ricordare e ringraziare.Il nostro Vescovo, mons. Salesiu Mugambi, è arrivato pun-tuale a Kiirua alle ore 10 e alle 10,30 con la processione dalla nostra casa alla chiesa si è dato inizio alla cerimonia. Ci sono state alcune commoventi testimonianze da parte di laici che hanno sottolineato la preziosità del servizio di noi Suore alla popolazione e la gratitudine al Signore per quanto ci ha dato: salute, energia, serenità, felicità e benedizioni.Sr Maria Pia racconta “le origini” di questa missione.Ecco il suo ricordo:

“Nel 1966 il Vescovo di Meru (Kenya) contattò l’al-lora Superiora Generale, Madre Vincenza Martel-li, chiedendo Suore per una missione nel Meru. Sr Alessandra Andreosi, Se-gretaria Generale, fu inviata dall’Italia per un giro di co-noscenza sia del Vescovo che del Kenya. Da quella visita, KIIRUA risultò la ter-ra promessa. Furono pure scelte le Suore da inviare:

Sr Alessandra, Sr Maria Pia, Sr Giuliana e Sr Maria Franca. La nostra conoscenza dell’Africa e dei suoi abitanti era scar-sa, non conoscevamo il linguaggio, la cultura… nulla, ma tut-to questo non ci preoccupava. A fine 1966 eravamo pronte

VOCE 1:Voci dalle Missioni

per partire, ma il mio permesso di entrata in Kenya tardava ad arrivare così la partenza fu rimandata all’inizio dell’anno 1967.Dopo aver ricevuto tutti i permessi, vi fu la consegna del Cro-cifisso in Cattedrale per mano di Mons Vescovo Benigno Car-rara, vescovo di Imola. Dopo aver salutato i nostri Parenti e le Consorelle, l’11 gennaio, in treno, ci recammo a Venezia, dove ci attendeva la nave ‘Europa’ che stava salpando per il suo ultimo viaggio attraverso il canale di Suez essendoci la guerra. Sosta al porto di Aden (Sud Arabia). C’era la guerra e vedem-mo esplodere le bombe sulla città e incendi sparsi. Ultima sosta per noi fu Mombasa dove scendemmo.DEO GRATIAS! Eravamo finalmente arrivate! Era il 24 gen-naio! Era caldissimo; toccavamo la terra promessa, l’Africa, il Kenya e in un attimo capimmo di …non capire più nulla. Eravamo fra gente vestita di mille colori con un linguaggio sconosciuto, in un posto sconosciuto e ancora molto lonta-no dalla meta: KIIRUA. Trascorremmo la notte e il giorno se-guente a Mombasa e a sera tarda salimmo sul treno che ci avrebbe portato a Nairobi. Una splendida luna ci permise di vedere molti animali giacché la ferrovia attraversava lo Tzavo (ora parco nazionale).Nella mattinata seguente arrivammo alla stazione di Nairobi dove trovammo ad attenderci Padre Ca-nova, Parroco di Kiirua e il Segretario del Vescovo di Meru. Un viaggio interminabile su strade che facevano rallentare la corsa, panorami sconosciuti, ma da incanto. Finalmente ecco Meru, una cittadina capoluogo di provincia ancora con ca-panne di paglia al centro e poche case che poi scoprimmo essere negozi. Poi partimmo per Uruthiru giacché a Kiirua la casa che ci doveva ospitare era ancora in costruzione. Arri-vammo di sera tardi ad Uruthiru e trovammo Padre Gasparini che stava accendendo delle lampade a carburo per poter-ci far vedere le stanze della piccola casetta che ci ospitava. Eravamo arrivate a casa sì, ma in quale punto della terra ci trovavamo? Ringraziavamo il Signore e contemplavamo stelle che così grandi e così tante non le avevamo mai viste. Il 27 gennaio 1967 salutammo per la prima volta l’alzata del bellis-simo sole che avrebbe illuminato e riscaldato ogni giorno di questi meravigliosi 50 anni qui in Kenya.Non fummo mai sole, la gente incominciò a venire a salutarci e chiedere medicine. Persone cordiali e sorridenti, ma cosa dicevano? Parlavano o cantavano? Il Padre ci disse che par-lavano, anzi che dicevano delle cose molto belle. Abbiamo amato tutti subito, ma avremmo anche voluto capirli subito.Iniziammo con coraggio ad imparare qualche parola e con quelle aiutare i malati: ma quanti errori di interpretazione che a volte procuravano apprensione, altre volte ilarità. Da quell’i-nizio povero, ma pieno di entusiasmo e di passione per l’apo-stolato, anno dopo anno siamo ancora qui al servizio di tanta gente, ora non più in uno sgabuzzino di latta zincata, ma nel St. Theresa’s Mission Hospital Kiirua.Concludo i ricordi qui per continuarli alla chiusura dell’anno giubilare a gennaio 2017: non finiremo mai di cantare le Mise-ricordie del Signore su di noi Piccole Suore, piccolo gruppo che sempre si è sentito tanto amato dal Signore.Ora è tempo di ricordare il passato per ringraziare e… “REJOI-CE IN THE LORD ALWAYS” (rallegratevi nel Signore sempre). Thank You Lord.

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Missione Trattore

Gli amici di Montanara

Un medico in famigliaVOCE 2:

VOCE 3:

VOCE 4:

22 aprile 2016…è tornata alla casa del Padre

la nostra volontariaMaria Teresa Leggi Poloni.

Abitava a Bologna ma dadiversi anni veniva anche

a Imola, e quando poteva dava una mano in sede e nelle

attività, con silenzioso spiritodi servizio.

Grazie a te da tuttal’Associazione AIM.

Miei Amici Carissimi,Sono qui in Kenya a Gilgil-Nakuru con mia sorella Rosa. Tante sono le emozioni che proviamo andando a visitare la gente nelle loro case.

La foto racconta la storia dello sviluppo dell’azienda agricola grazie all’acquisto del trattore da 75 cavalli già in azione.Come si può ben vedere da una di queste immagini l’aratu-ra è già in corso mentre sono in arrivo i fondi per completare l’attrezzatura. Il prossimo acquisto sarà un aratro più moderno che permetterà un aratura ancora più rapida sia per quanto

riguarda l’azienda delle suore sia per un possi-bile lavoro di contoterzi.E’ chiaro che accanto all’attività ospedaliera di preminente impor-tanza l’azienda agricola può rappresentare un importante contributo allo sviluppo globale del popolo Kenyano verso cui volge costantemente l’impegno delle nostre sorelle di Santa Teresa. Antonio Pezzi

In data 10 aprile 2016, si è tenuta l’assemblea dei soci dell’As-sociazione “Gruppo Missionario Padre Tullio Favali” ONLUS, di Montanara di Curtatone (Mn) che ha visto la presenza di una discreto numero di soci; si è proceduto ad approvare il Bilan-cio Consuntivo 2015 ed al rinnovo delle cariche del Consiglio Direttivo per il triennio 2016/2018.Quest’anno abbiamo avuto come graditi ospiti Suor Grazia delle Piccole Suore di S. Teresa del Bambin Gesù di Imola e Franco Holler Presidente della AIM - Associazione Interparroc-chiale Missionaria - Croce Coperta Onlus di Imola.Come noto sia con le Piccole suore di S. Teresa e con l’AIM abbiamo da diversi anni uno stretto rapporto di collaborazione. Le prime perché sosteniamo con il nostro aiuto le loro Missioni in Brasile, Kenya e Messico e l’AIM perché ci sono sempre stati vicini nella creazione e gestione di una Onlus e sia perché perseguono i nostri stessi scopi di aiuto alle Missioni.Dopo l’Assemblea si è svolto il pranzo di solidarietà aperto a soci e non soci che ha visto la partecipazione di oltre 80 per-sone fra le quali erano presenti alcuni rifugiati ed altre persone biso-gnose o sole della no-stra Unità Pastorale.E’ stato un bel momen-to di convivialità e fra-ternità che sicuramente ripeteremo in futuro.

Alfredo Benazzi del gruppo di Montanara

Ci ha commosso particolarmente la visita alla Signora Grace, una ragazza di 28 anni con 3 figli. Grace dal febbraio 2015 e’ paralizzata braccio e arto inferiore sinistro di conseguenza, abbandonata dal marito.Grace viveva in una casupola di lamiera zincata, le Suore han-no provveduto ad aggiungere un’altra casupola perche’ nella prima hanno aperto, tagliando la lamiera, una finestra improv-visando una bottega da cui lei vende frutta e verdure che i vicini di casa le offrono. Purtroppo aveva un letto in affitto su cui dormivano in 4 ma il proprietario, vedendo che le Suore le hanno procurato un se-condo box, le ha sottratto il letto. Noi l’abbiamo trovata seduta sul materasso per terra. Le Suore si sono impegnate a procu-rarle due letti a castello.Immaginate la sua felicità.Le Suore hanno provveduto inoltre ad interessare le autorita civili affinche’ rintraccino il marito perche’ intervenga a soste-gno dei figli per la scuola che qui anche se pubblica e’ a pa-gamento.Le nostre giornate scorrono veloci e ci troviamo di fronte a tanti casi degni di essere tenuti in considerazione: necessitano di aiuto e le Suore, mai stanche, si prodigano verso tutti con-tinuamente. Pasquale Cappello

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Campagna “TESSERAMENTO 2016 E NUOVI SOCI”

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