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domenica 13 settembre 2015 anno 5 numero 30 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Il derby della svolta Inter Sport & Spettacolo Milan

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domenica 13 settembre 2015 anno 5 numero 30 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Il derby della svoltaI n t e r

Sport & Spettacolo

Milan

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domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it2

INTER (4-3-3)

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze

STADIO

MILAN (4-3-1-2)

Lopez;RAbate, De Sciglio, De Jong, Zapata;Romagnoli, Montolivo, Bonaventura;

Luiz Adriano;Bacca, Kucka

MEAZZA ORE 20.45

Inter

Allenatore Allenatore

Sand

ro M

azzo

la

STRACITTADINA DI LUSSO

Handanovic;Santon, Juan Jesus, Melo, Ranocchia;

Murillo, Guarin, Kondogbia;Icardi, Jovetic, Perisic

Milan

Noi interisti con qualche chance in piùSi apre o si chiude. Il der-by della Madonnina par-

torirà le prime sentenze. Il risultato farà da capolinea al primo step delle due squadre, che hanno iniziato in modo diverso il campionato. L’Inter bene, se non altro per le due vittorie, il Milan viaggia in chiaroscuro, ma è reduce dal 2-1 con l’Empoli. I nerazzurri hanno conseguito due suc-cessi, ma non hanno convinto nel gioco, anche per la rivolu-zione copernicana voluta da Mancini, mentre i rossoneri hanno provato fino alla fine a prendere Witsel; è inutile dire che Galliani ha dovuto alzare bandiera bianca. Questo der-by sarà più importante per chi lo perderà; alla terza giornata non stupiamoci, se già ci sa-ranno processi a chi uscirà con la testa rotta. Chi rischia di più è Mihajlovic, se non al-tro per i continui mal di pan-cia dell’ambiente, che non ha digerito né la sconfitta contro la Fiorentina, né il gioco poco spumeggiante fatto vedere si qui. Se il club nerazzurro ha già dimostrato piena fiducia a Mancini (le sue richieste sono state tutte soddisfatte, non negli uomini ma nei ruo-li), dall’altra Mihajlovic non sembra molto stabile. Sensa-zioni. Un’altra considerazione da poter snocciolare è che, a distanza di almeno tre anni, questo derby vale veramen-te tanto. Non solo per quello che abbiamo detto, ma per la classifica. Poiché le grandi favorite sono dietro l’Inter e perché la Juventus è ancora a zero punti. Il Milan non è molto distante dalla Roma e anch’esso è davanti ai campio-ni d’Italia. In questa stracitta-dina la squadra di Mihajlovic è quella che ha più da perde-re, anche dal punto di vista della classifica. Una sconfit-ta vorrebbe dire andare a -6 dai cugini ed essere raggiunti dalla Juventus che questa vol-ta non si lascerà sorprendere tra le mura amiche. Se, inve-ce, dovesse conquistare i tre punti, la pressione andrebbe tutta dall’altra parte. Atalanta e Carpi (vittorie arrivate nel recupero e all’ultimo minuto) non sono impegni probanti, quindi Mancini dovrà dimo-strare che non sa vincere solo con le squadre che non hanno certo velleità di classifica. Co-munque sia, si ‘annusa’ il tutto esaurito. L’incasso sarà sui 4 milioni. Basta questo dato per capire che questo è un derby ‘d’altri tempi’.

RobertoMancini

SinisaMihajlovic

Siamo solo alla terza giorna-ta ed è già tempo di derby.

Correndo in dietro negli anni non mi ricordo una sfida stra-cittadina nelle prime giornate di campionato. Comunque sia, prima o poi questa partita ce la dobbiamo giocare. Personal-mente, non perché tifi contro i cugini, penso che l’Inter abbia molte possibilità di far suoi i tre punti. Il Milan mi sembra un po’ un cantiere. Mihajlovic ha degli ottimi giocatori, però devono ancora amalgamarsi per trova-re il passo giusto. E’ chiaro che dovremo avere un occhio di ri-guardo per Bacca, uno dei gioca-tori più talentuosi in Europa. Per quanto concerne Adriano credo che Melo e compagni possano a turno tenerlo a bada. Noi partia-mo con i favori del pronostico, non tanto perché siamo primi in classifica ma per il fatto che il presidente Thohir quest’anno ha veramente rinforzato la squadra. La nostra punta di diamante è si-

curamente Jovetic e sono pronto a scommettere che il ragazzo un regalo ce lo farà. Sicuramente, se vinciamo col Milan, è un bel pas-so avanti, non dico per la fuga

che risulta prematura, ma per un allungo di una certa consistenza. Altra squadra che potrebbe fare compagnia all’Inter, sempre in caso di nostra vittoria, è il Pa-

ticare parecchio. Altra vip, cioè il Sassuolo, dovrà vedersela con l’Atalanta e penso che questa sera prima del derby possa vedere già Palermo e Sassuolo a punteggio pieno in cima alla classifica. Bel-la e interessante partita quella di mezzogiorno del Bentegodi tra il Verona e il Torino. Sono conten-to per il primo posto dei granata, che lo sapete tutti ho nel cuore ricordando mio papà Valentino. Per quanto riguarda la Lazio, in crisi profonda, non sarà facile con l’Udinese anche se tutto l’O-limpico tiferà per i biancocelesti.

lermo che riceverà alla Favorita il Carpi. Sulla carta i rosanero partono favoriti, anche se noi per strappare i tre punti alla ne-opromossa abbiamo dovuto fa-

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3domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

Partita

DERBY non solo per la gloriacla

ssif

ica

ma

rcatori

LA CLASSIFICA

3

0 0 0 0 0

46

3 3 1

Éder Citadin Martins

4 3

Stevan Jovetic

6 6 6 6 4 3

3

3

1

Alberto Paloschi

3

Marcos Alonso Gonzalo Higuain

2 2

Fabio Quagliarella

2

Il calciomercato ha chiuso i bat-tenti e Mancini avrà l’imbaraz-

zo della scelta ma con molta at-tenzione al modulo che manderà in campo. I nuovi arrivati non avranno nelle gambe i novanta minuti e nella testa gli schemi di gioco teoricamente vincenti det-tati dal tecnico. Il mister jesino potrà optare per un gioco a tra-zione anteriore con Kondogbia e Melo a macinare gioco con una buona tecnica e fisicità, Ljajic, Jovetic, Perisic e Icardi oltre ad una difesa considerata, almeno sulla carta, una vera e propria muraglia, con Santon, Miranda (grande assente in questo der-by), Murillo e Telles. Sulla carta tutto è pronto ma in campo? I nerazzurri faticano a trovare il ritmo giusto e soprattutto devo-no provvedere il prima possibile a recuperare una difesa che con-tinua ad essere un colabrodo, almeno negli incorri amichevoli. Dal test contro il Lecco, persa da Mancini per 1-2, si fa fatica a comprendere Martin Montoya che ha difatti il demerito delle due reti subite nel primo tempo aprendo delle vere autostrade in difesa. E’ presto per giudicare lo spagnolo che, almeno a Lecco, è apparso l’ombra di quel calciato-re che ha vinto solo l’anno scorso il triplete col Barcellona. Palacio, esattamente come l’anno scorso, fa fatica a trovare la prima rete stagionale e spesso si mangia dei

gol già fatti. Buone prestazioni da parte degli ultimi arrivati Alex Telles e Felipe Melo. Il Milan, ancora in pieno rodaggio, non è messo meglio dei cugini. Buona la gara di Mario Balotelli autore di un gol e di un assist. Sulle qua-lità tecniche e fisiche dell’attac-cante bresciano rimane poco da

dire, resta da capire quanto sia migliorato il carattere e la capa-cità di convivere con i compagni prima ancora che con gli avver-sari. Siniša Mihajlović dovrà fare i conti anche con il recupero di Andrea Bertolacci che ha accu-sato problemi muscolari durante la gara con la Nazionale contro il Malta. Il centrocampista ex Genoa ha riscontrato un fastidio all’adduttore destro che lo ha co-

stretto a lasciare il campo. L’am-bizione del tecnico croato, in parte già sui carboni ardenti, è di averlo in campo in questo derby che risulta già significativo più in termini di fiducia che di classifi-ca. Il tecnico rossonero è quello che ha più da perdere in questa sfida, brucia ancora la sfida con-tro la Fiorentina nonostante la vittoria ai danni dell’Empoli. Il tecnico croato deve convincere più del collega jesino e prove-

Zapata, Romagnoli, Montolivo a guidare la regia e nel reparto avanzato ci butterà Bonaventu-ra, Luiz Adriano, Bacca e Kucka. Chi la spunterà, Jovetic il trasci-natore che con i suoi tocchi por-ta la squadra al successo e che non sbaglia un colpo segnando

gol di classe come quello realiz-zato contro l’Atalanta e gol di ra-

rà a rispondere con Lopez tra i pali, Abate, De Sciglio, De Jong,

pina e freddezza come visto con-tro il Carpi o Bacca che sull’altra sponda nel Naviglio deve con-fermare il suo ruolo di attaccan-te decisivo come quello visto in Europa League con il Siviglia e che potrebbe presentare le sue doti proprio a San Siro questa sera? Attendiamo l’apertura e la chiusura dei giochi… In bocca al lupo e che vinca la squadra mi-gliore assistita da un pizzico di fortuna che in queste occasioni non guasta mai.

Nelle ultime cinque sfide tra In-ter e Milan in Serie A il bilancio si chiude in pareggio: tre pareg-gi e una vittoria per entrambe le formazioni. Negli ultimi sei derby di campionato nessuna delle due squadre ha mai segna-to più di un gol. L’Inter ha perso solo uno degli ultimi 10 derby di campionato giocati come squa-dra ospitante (7V, 2N) – 0-1 nel novembre 2010. L’Inter è partita con due successi in campiona-to: nelle precedenti 11 stagioni era successo una sola volta, nel 2013/14, quando chiuse al quin-to posto. Considerando l’ultima gara dello scorso campionato, i nerazzurri hanno ottenuto tre vittorie consecutive: non ne rac-colgono quattro di fila in Serie A da novembre 2012. Il Milan ha tenuto la porta inviolata una sola volta nelle ultime nove partite giocate in Serie A (contro il To-rino lo scorso maggio). Il Milan non pareggia in campionato da nove partite (4V, 5P) – l’ultimo pareggio è arrivato proprio nel derby contro l’Inter dello scorso 19 aprile (0-0). Il Milan è la squa-dra che ha fatto meno tiri nello specchio dopo le prime due gior-nate di questo campionato (solo quattro). L’Inter è la squadra che ha fatto più passaggi in quest’ini-zio di Serie A: 1220, ben 447 in più rispetto al Milan. Stevan Jo-vetic in gol in tutte le ultime tre presenze in Serie A, consideran-do anche l’ultima giocata con la Fiorentina. Durante la sua prima esperienza in Italia, Jo-Jo trovò una sola rete in sei presenze di campionato contro i rossoneri in maglia viola. Giacomo Bonaven-tura ha realizzato quattro gol nei sei precedenti personali contro l’Inter in Serie A: a nessun’altra squadra ha segnato così tanto nel massimo campionato italiano.

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Giovanni Labanca

gli Ospiti Milan, Diavolo alla ricerca Delle corna perDute

Vi siete mai domandati per-ché è soprannominato

Diavolo? Ecco la curiosa storia, finora la più accreditata. Herbert Kipling era un giocatore della “Internazionale di Torino”, squa-dra che, il 16 aprile 1899 nella finale di calcio, venne sconfitta per 2 a 0 dal Genoa, che, così,

vinse per la seconda volta il cam-pionato. Il dopo partita, di solito, a quei tempi, si concretizzava in una suntuosa mangiata, e Kipin, in quell’occasione, era seduto vi-cino a Pasteur, capitano del Ge-noa. Kilpin, sapendo di trasferir-si a Milano per ragioni di lavoro, si rivolse a Pasteur, dicendogli: “Questa sarà l’ultima vittoria del Genoa, presto sarò a Mila-no e lì formerò una squadra di veri “DIAVOLI”, che ti darà filo da torcere!”. Promessa e minac-cia mantenute , che segnarono, per sempre Il destino del Milan che, travestito da Diavolo, fece, in gran parte la storia del calcio italiano, fino a diventare la So-cietà più titolata al mondo, come

ad Arcore. Per fortuna o sfortu-na, fate come volete cari lettori, arriva il Derby, la partita che vale una stagione. “E’ per noi la prova del fuoco, quella che si addice ad un Diavolo, ci dichiara il nuovo mister, proprio l’occasione che ci voleva per dimostrare allo stra-pieno San Siro, che il campio-nato comincia adesso e vorrem-mo che fosse una bella vittoria a scacciare le dense nuvole che promettono pioggia. Abbiamo avuto delle difficoltà iniziali, ma tutto sommato, la fortuna ci è stata amica e non vorrem-mo, certo, buttarla via proprio adesso. Non è una mia scusante quella della forzata amalgama, ma succede sempre il primo anno, anche se sono conscio che i tifosi, dopo tante delusioni, non hanno più pazienza ad aspettare il bel gioco. Il mio impegno sarà totale, come lo sarà quello dei giovani che manderò in campo”. Galliani, capo e che capo, chiosa perentorio: “Il Milan tornerà ad essere il Diavolo che è nel cuore di tutti i rossoneri e, visto che an-che la Juve arranca, non ci pre-occupiamo più di tanto. Il sereno tornerà ed anche presto, magari già da stasera”. Vi bastano queste dichiarazioni cacciaviti milani-sti? Vuoi vedere che, realmente, il Diavolo di Kipin ritroverà le sue corna proprio stasera sotto il cielo stellato di Milano?

za che, però, ne sia cominciata un’altra, purtroppo per il popolo rossonero. Di nuovo ha solo la bella Casa in Bovisa, in una de-solata piazza, che si ostinano a chiamare bella e moderna, sarà, ma a noi sembra essere proprio lo specchio stesso dell’AC Milan. Le hanno provate proprio tutte, in quella eccelsa dimora piena di trofei, a rifondare il vero Milan, senza cambiare quasi nulla, se non un paio di sprovveduti alle-natori pescati a forza in un mare di mediocrità e l’inserimento di Barbara, altra bella figlia del cavaliere, che sembra aver cre-ato più contrasti interni che un sereno clima collaborativo, che il buon vecchio Galliani deve sforzarsi ogni giorno di dimo-strarne l’esistenza. E di esistenza si sta occupando in prima per-sona proprio Berlusconi che, a caccia, pure lui, di quattrini, ha trovato l’America, pardon, l’Asia a offrirgli contante denaro, come sangue rossonero per una saluta-re trasfusione, mentre per quan-to riguarda la panchina troppo calda, vi hanno messo a sedere Sinisa Mihajlovic, credendo che lo stesso avrebbe, da subito, tra-sferito il medesimo spirito bat-tagliero, che animava la vecchia Samp della Lanterna. Invece, niente o meglio, niente ancora, se si vocifera già di discrepanze interne, sanate dalla solita cena

recitava, fino a qualche tempo fa, un lungo striscione in via Turati. Cosa rimane, oggi di quella in-

vincibile armata, di quel Diavolo dalle narici infuocate? E’ finita, per lui, un’epoca esaltante, sen-

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5domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

Mar

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eglia Carlos Arturo Baccal’Ospite

El Peluca

Da controllore di autobus di linea a controllore dell’attacco rossonero

Il Derby della Madonnina, una delle partite più importanti

e attese del campionato, è arri-vato. Vincere non significa solo guadagnare i tre punti, ma af-fermarsi come squadra più forte di Milano, la partita vedrà come squadra che gioca in casa l’Inter, il Milan dovrà quindi metterce-la tutta per conquistare la vit-toria. Un attaccante nella rosa del Milan sicuramente da non sottovalutare è Carlos Arturo Bacca Ahumada, meglio cono-sciuto solo come Carlos Bacca, calciatore nato a Barranquilla nel 1986. Il giocatore colombia-no è soprannominato El Peluca, “il parrucca”, ed ha una storia davvero singolare, Carlos infatti coltivava la sua grande passione per il pallone, allenandosi nel Junior de Barranquilla, solo nel poco tempo libero dal suo lavoro di controllore degli autobus nella sua città natale, ha lottato per di-ventare un calciatore professio-nista ma come afferma sempre “ne è valsa la pena”. Bacca ha un passato straordinario che lo ha avvicinato alla religione, ha avu-to qualche incidente all’inizio della sua carriera che potevano costargli il futuro e per questo ogni volta che segna un gol in-fatti ringrazia il signore, che a suo parere “lo ha aiutato a rico-noscere la retta via”. El Peluca è un temibile avversario, dotato di un’ottima tecnica, abile nel gioco aereo, sa anche difendere bene la palla, come se non bastasse ha un innato senso del gol, ag-giungendo anche al suo stile una forte attenzione difensiva. La sua carriera inizia quando viene in-

Il par

rucca

rosson

ero

Milan per 30 milioni di euro, che sceglie la maglia numero 70. Debutta con la squadra ros-sonera il 17 agosto nella partita di coppa Italia contro il Perugia, partita vinta 2-0 e contribuisce alla vittoria della seconda partita

di campionato segnando un gol contro l’Empoli. Carlos ha inol-tre partecipato al Mondiale 2014 e alla Copa de Amèrica in Cile del 2015. All’Inter converrebbe non averlo nella squadra avver-saria.

dica il titolo di capocannoniere con 15 gol, le numerose serie di gol anche l’anno successivo ha suscitato l’interesse di squadre come il Boca Juniors e il Racing Club. Nel 2012 viene acquistato dai belgi del Club Bruges per 1,5 milioni di euro, che con l’aiuto del giocatore consolida il secon-

do posto nel campionato, l’anno seguente Bacca verrà infatti no-minato come miglior calciatore nel campionato belga. Nel 2013 viene ingaggiato dal Siviglia per 7 milioni di euro in cui gioche-rà delle favolose stagioni fino al 2015, quando la squadra annun-cia l’acquisizione di Bacca dal

gaggiato per la prima volta dal Barranquilla, nel 2007, squadra di serie B, passando poi nella serie A colombiana già l’anno successivo, anno in cui si aggiu-

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Il centrocampista rossonero Andrea Poli parte dal Trevi-

so e subìto dopo alla Sampdo-ria con cui giocherà le stagioni 2007-2008, 2009-2011 e 2012-2013 passando anche dal Sas-suolo. Il 29 agosto 2011 si trasfe-risce all’Inter con la formula del prestito con diritto di riscatto. La prima gara disputata in neraz-zurro è contro il Genoa, gara di campionato vinta dalla squadra milanese per 1-0. La prima rete arriva invece il 19 gennaio 2012 sempre contro il Genoa in oc-casione degli ottavi di finale di Coppa Italia vinta dall’Inter per 2-1. A fine stagione la società nerazzurra non eserciterà il di-ritto di riscatto rispedendolo alla Sampdoria. Dall’8 luglio 2013 è ufficialmente un calciatore del Milan con cui debutta nei play-off di Champions League pareg-giata 1-1 contro il PSV Eindho-ven. Quattro giorni dopo arriva il primo gol rossonero nella gara persa per 2-1 in casa dell’Hellas Verona. L’attaccante della Nazio-nale italiana e del Milan Mario Balotelli ne ha fatta di strada da quando, all’età di sette anni, cor-reva dietro al pallone con l’U.S.O. San Bartolomeo che pensò bene di mandarlo, solo dopo tre mesi, all’U.S. Oratorio Mompiano. Dai primi calci mostrò subito le sue doti da futuro calciatore profes-sionista ma nel contempo mani-festava già l’incapacità di adatta-

mento alla squadra. L’attaccante bresciano passò gli anni succes-

sivi da sorvegliato spe-ciale ma solo il G.S. Pavoniana di Brescia volle rischiare ospi-tandolo dietro richie-sta del Lumezzane che lo aveva acquistato per un milione di lire in-vestito in attrezzatura e divise sportive. Con il Lumezzane, non an-

cora sedicenne e grazie a una derogoa speciale concessa dalla Lega, esordisce in prima squa-dra che militava in Serie C1. Nel 2006 sostiene un provino per il Barcellona che lo scarta per motivi economici. Nell’agosto dello stesso anno approda nelle giovanili dell’Inter, prima nella categoria Allievi e dopo pochi mesi nella squadra Primavera con la quale vince il campionato 2006-2007. Il grande palcosce-nico per il calciatore di origini ghanesi si tinge di nerazzurro. Il tecnico Roberto Mancini, alla sua prima esperienza in neraz-zurro, lo volle in prima squadra. Correva la stagione 2007-2008 e SuperMario conquistava tutti con la sua classe, la sua velocità palla al piede e la notevole re-sistenza allo sforzo. Il tecnico ha l’imbarazzo della scelta, può impiegarlo un po’ in tutto il re-parto offensivo, centravanti, se-conda punta o attaccante ester-

no non c’è alcuna differenza, Mario si trova bene nell’intero reparto tranne che negli spoglia-toi. Questo suo problema di ra-gazzo poco incline alle regole ed alla convivenza lo porta a girova-gare facendo passare in secondo piano le sue capacità sul terreno di gioco ad appannaggio della sua sofferenza di ragazzo incom-preso. Il Milan, sua squadra del cuore, lo acquista dal Manche-ster City dove ritrova il buon Mancio e colleziona multe per motivi disciplinari. La stagione

2012-2013 e la successiva la gio-ca indossando la divisa del cuore quella rossonera. Anche sull’al-tra sponda del Naviglio le cose non vanno benissimo e riparte alla volta del Liverpool che versa nelle casse rossonere 16 milioni di euro. Anche in terra stranie-ra le cose non vanno meglio per poi fare ritorno a casa, nell’ulti-ma sessione di mercato appena conclusa, ma senza grossi slanci da parte della società. Il Milan si è impegnato, solo in prestito, per un anno e senza nessun obbligo di riscatto a fine stagione. Biso-gna sottolineare che gli unici ti-toli vinti da Mario Balotelli sono stati con la maglia nerazzurra.

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7domenica 13 settembre 2015 Stadio5.itparliamo

di Derby

Dopo la sosta dovuta agli im-pegni della Nazionale, a S.

Siro si riaccendono le luci. Sia-mo alla terza giornata ed è subi-to derby Inter-Milan. Tra le due tifoserie c’è grande voglia di can-cellare le delusioni dello scorso anno. Il pubblico certamente si farà sentire. Il Meazza registra da tempo il tutto esaurito. Notevoli saranno i supporter nerazzurri che, giocando in casa, occupe-ranno quasi l’intero stadio, ad eccezione della Curva Sud, dalla

Derby, orgoglio Di una città e non solo

La stracittadina inizierà sugli spalti. Quale spettacolo ci offriranno le due curve?quale partirà il consueto e calo-roso apporto dei sostenitori ros-soneri. Sicuramente non man-cheranno le coreografie delle due curve, la Nord interista e la Sud milanista, che prima del fischio d’inizio, come ormai consuetu-dine, ci offriranno un colpo d’oc-chio divertente, ironico, condito di tanta fantasia forse unica nel suo genere. Le varie coreografie proposte con il Duomo, la Basi-lica di S. Ambrogio, le parole di Alessandro Manzoni e dei Pro-

messi Sposi, il Castello Sforzesco fanno parte ormai di un orgoglio e di una cultura radicata tra i tifosi che dimostrano l’attacca-mento alla città, attraverso il tifo genuino per la propria squadra a tinte nerazzurre o rossonere. Possiamo quindi dirlo: il vero derby di Milano inizia dagli spal-ti e mai sugli spalti è stato dispu-tato in tono minore, neanche in periodi non felici per i due club, come accaduto lo scorso anno, quando le due squadre milanesi

viaggiavano in posizioni di clas-sifica non consone al loro bla-sone. Come dire? L’amore per la propria squadra non ha confini e per fortuna nessuna barriera. Moltissimi infatti sono i tifosi organizzati che sono arrivati da ogni regione d’Italia, per assiste-re ad una gara che si preannun-cia scoppiettante nella scala del calcio. “Il derby? Certamente è la sfida cittadina più suggestiva, ma anche una sfida da due mondi di-versi, quello nerazzurro e quello

rossonero. Altra storia, altri va-lori”. Ci dice Adriana De Leva, coordinatrice degli Inter Club della Campania, che questa sera, insieme ai tanti iscritti dei club nerazzurri campani sarà sugli spalti, a tifare Inter. “Ne ho visti tanti di derby. Sia come ospite che da “ospitante” Ricordo addirittu-ra quelli persi e posso dire, sin-ceramente, che in quei momenti ci si sente, comunque, maggior-mente uniti tra interisti uscendo dallo stadio. Quello che mi piace

– precisa la vulcanica presidente degli Inter Club campani - è vede-re interisti e milanisti che vanno insieme allo stadio senza attriti e senza danni. Dovrebbe essere sempre così. Il derby che ricordo ancora con grande emozione è quello della stagione 2009/2010… preludio ad un campionato indi-menticabile. Alla fine del primo tempo, il Milan perdeva già 3-0 e il colpo di grazia lo diede Stanko-vic nel secondo tempo”.

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Ritorno dall’infernoGiovanni Labanca

Vita di CLUB

Si può mai passare dalla di-sperazione più assoluta alla

gioia più sfrenata? In certi casi può succedere, come, appunto, è quello dei tifosi dell’Inter. I poveri bauscia ne hanno passa-to di tutti i colori, l’anno scorso, nel vedere la squadra del cuo-re sballottata come un fuscello, in casa e fuori, alla pari di una qualsiasi principiante, con il pes-simo risultato di essere rimasta fuori anche dalle competizioni europee che, comunque, qualche soldarello lo avrebbero porta-to dalle parti di corso Vittorio Emanuele. Disperazione, dice-vamo, che si leggeva dopo ogni partita, specialmente quelle per-se o pareggiate a San Siro all’ul-timo secondo, grazie alle papere, meglio chiamarli svarioni, di di-fensori che avrebbero fatto me-glio a fare una gita fuori porta. Oggi, e qui sta il miracolo della sempre più invocata Madonni-na di oro vestita, dalla tempesta si è passato al sereno cielo, che sa essere di blu intenso anche a Milano. La campagna acquisti, quella di nuova concezione nelle saldi mani di Ausilio, ha portato tante belle novità, tanto reclama-te dal popolo nerazzurro, quanto preteso dal tecnico di Jesi, chia-mato apposta per raddrizzare il timone in un mare in tempesta e puntarlo verso traguardi più onorevoli, come, tanto per citar-

ne alcuni, il tricolore e l’accesso alla Coppa dei Campioni (a noi piace chiamarla sempre così). Soddisfatti, dunque, gli alfie-ri della Beneamata? Sentiamo, a campione, alcuni degli Inter Club che tingono di nerazzurro l’Italia tutta. Bettino Calcaterra, inossidabile presidente dell’In-ter Club Castellanza Ganassa, sembra essere tornato a nuova vita dopo quanto aveva esterna-to l’anno scorso. “Abbiamo fatto una campagna acquisti digni-tosa e dobbiamo darne atto alle nuove strategie di Ausilio che, con astuzia e perizia, ha conse-gnato, su un vassoio d’argento, a Mancini i campioni di cui aveva assoluto bisogno. Ora il mister può lavorare con più tranquillità, sapendo di contare anche sulla nostra disponibilità, mai mes-sa in discussione, a sostenere la squadra. Niente più brutte figure o partite scialbe come le prime due vinte per intervento divino: a cominciare da stasera, deve dimostrare di saperci fare con-tro un Milan già decotto, per cui prevedo una netta vittoria per 2 a 0”. E’ quasi identico, gioco for-za, il pensiero di Anna Maria Cantù, presidentessa dell’Inter Club Somma Lombardo, la cit-tadina natia del presidente Mo-ratti. “Mancini non ha più alibi, perché è stato accontentato in tutto e se non arriviamo almeno

terzi, sarà stata un’altra stagione fallimentare. Dopo tante critiche ad Ausilio è giusto applaudirlo. L’unico neo, per me, è stata la cessione di Hernanes alla Juve, dopo le dichiarazioni di Marot-ta che non avrebbe mai trattato con l’Inter. Per il derby, sono abbastanza fiduciosa, anche se mettere assieme nove nuovi gio-catori non sarà una cosa sempli-ce. Mancini deve dimostrare di essere un buon allenatore, con una vittoria, sia come sia, con-tro il Milan dell’amico Mihajlo-vic”. Molto simili sono anche i commenti che ci giungono dagli Inter Club Seregno, Templari, Gallarate, Legnano, Senago, Me-legnano e Vigevano, tanto per restare al Nord. La musica, chia-miamola pure così, cambia poco se scendiamo verso il centro del-la Penisola. Da Reggio Emilia a Pesaro, da Bologna a Fano, fino ad arrivare nella Capitale, dove si respira decisamente aria nuova, dopo tanto scoramento. Qualcu-no si azzarda a parlare addirittu-ra di scudetto, esagerando un po’, ma tutti non ne vogliono sapere più di brutte partite, anche per approfittare delle due sconfitte consecutive della Juve, cosa mai successo prima. Il “nemico” da battere, comunque, rimane sem-pre il Diavolo, al quale tutti gli appassionati nerazzurri vorreb-bero sradicare le corna, con una

sonora sconfitta che riportereb-be la squadra tra quelle che con-tano. Questo benefico contagio interessa anche i Club Vesuvio, Napoli, Rodi Garganico, Castro, Monopoli e tanti altri. Iacopo Petrachi dell’Inter Club Mono-poli è lapidario.” In Puglia, dove operano tanti forti Club, non ab-biamo più voglia di soffrire, sia ben chiaro. Mancini ha avuto quello che desiderava e non deve più accampare scuse. Si dimo-stri all’altezza dell’Inter o faccia le valige, se perde il derby, che è la vera prova del fuoco, dopo le brutte vittorie delle partite iniziali, che hanno evidenziato nebulose tattiche e scarsità di agonismo, quando si attendeva, almeno, una gara atletica. Non sarà stata sbagliata la preparazio-ne? Pronostico derby, dettato dal cuore: tre a zero per noi”. Dalla ubertosa Puglia, con due passi siamo in Lucania, dove operano ben 32 Inter Club, molti rispetto alla popolazione, ben guidati dal coordinatore Ludovico Iannotti. Da quello di Terranova di Polli-no, vicino ai 44 anni di attività, a quelli di Francavilla, Senise, Tursi, Sant’Arcangelo, Calvello, tanto per citarne alcuni, la mu-sica suonata è la stessa di quella che giunge dal Nord: ribadisco-no la stima al presidente Thohir, fanno i complimenti al riabili-tato Ausilio, ma mettono sulla

graticola Roberto Mancini che, secondo i tantissimi tesserati, deve ancora dar prova di bravu-ra e decisione, oltre che saggezza nell’impostare la squadra che, con Melo specialmente, può e deve ritrovare una precisa fisio-nomia ed intelligenza, se vuole arrivare in alto. Per la partita di stasera, a parte qualche raro dubbio perché la palla è roton-da, ci ricordano, i tre punti do-vranno essere nerazzurri. Capita l’antifona mister? Sperano che l’abbia capita veramente anche i sodalizi calabresi, Terranova di Sibari, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Castrovillari, Trebisacce e Lauropoli, tra quelli sentiti. E proprio dal presidente Riccar-do Maccaferri e dal segretario dell’Inter Club Lauropoli, Sergio Praino arrivano dichiarazioni limpide come il mare di Calabria ed il cielo del monte Pollino: l’at-tesa è finita. Chi non si dimostra all’altezza della blasonata Inter deve lasciare Milano, compreso Mancini, che non smette mai l’aria di supponente predicatore. Siamo stanchi di venire a Milano e vedere spettacoli osceni a San Siro. Stasera ci siamo e vogliamo uscirne a testa alta, incoraggiati dalla vittoria, per affrontare feli-ci il lungo viaggio di ritorno. Un grande plauso va riconosciuto ad

Ausilio, di cui non si aveva una grande reputazione, almeno fino alla recente campagna acquisti. Varcato lo stretto, ecco la bella Trinacria, dove sono attivi ben 40 Inter Club, tra cui emerge quello di Sant’Angelo di Brollo, che è stato il primo Inter Club al mondo a rinnovare il tessera-mento al Centro Coordinamen-to per il 2016. Complimenti. Gli stessi che vanno, tra gli altri, a quelli di Palermo, Enna, Cata-nia, Trapani, Siracusa, Marsala, Messina che, consci della nuova situazione che la Società ha po-sto in essere, ribadiscono, non senza ritorno, la massima fiducia alla squadra, perché un interista non volta mai le spalle ai suoi beniamini, come dimostrato in questi anni. Vogliono, dopo che Mancini ha già abbondantemen-te ottenuto, un’altra squadra, più convinta e volitiva, ben lontana dalle litanie della scora stagio-ne. Per questo, potendolo fare, ricaricherebbero gli atleti con il calore e l’energia dell’Etna. Più tardi sapremo la verità sull’Inter rinnovata. Solo un risultato po-sitivo può mantenere intatto il ritrovato entusiasmo degli inte-risti che, tifo a parte, sanno usare molto bene anche la ragione nel giudicare la loro squadra, quella di Mancini e Thohir, i nuovi ca-valieri della riscossa nerazzurra. Auguri e buon derby a tutti.

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9domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

giù al nord

Soriano non è arrivato e in fondo è bene così, già im-

magino le battute e gli sfottò su Filumena Marturano e don Do-menico Soriano a ogni  tocco, stop o lancio sbagliato del talen-to italotedesco … Certo ADL e il suo entourage hanno dimostrato una carenza organizzativa pari alla Napoli disorganizzata di cui il presidente del club azzurro tanto ama screditare, per chi si aspettava un suo apporto per il  malessere che attanaglia la città che fu capitale delle Due Sicilie, quando si primeggiava con Lon-dra e Parigi, magari se qualcuno sperava che con lui qualcosa sa-rebbe cambiato, sia meglio che si ricreda, l’imprenditore romano pare si sia adeguato all’andazzo che vige e per giustificare i suoi flop si sfoga sparando menate sulla città napoletana. Il peggio però che è che in questa campa-gna acquisti, tornando al calcio, a non essere stato preso è stato

De Laurentis tra Soriano e Filumena Marturano

un centrale difensivo degno di questo nome, che dopo le disa-strose performance di Raul Al-biol ( a proposito auguri a lui che in questi giorni ha compiuto gli anni, tra l’altro il  Terzo comple-anno azzurro), Vlad Chiricheș e Kalidou Koulibaly, serve come il pane, perché la nota dolente fi-nora è e rimane il reparto difen-sivo, che Dio ce la mandi buona per il futuro o almeno fino a gennaio; è arrivato dal Chelsea il giovanissimo Nathaniel Chalo-bah, di lui dicono un gran bene, staremo a vedere; per fortuna pare che finalmente sia stata sot-terrata l’ascia di guerra tra Juan Camilo Zúñiga e la società, in-fatti altro ruolo scoperto rimane quello dell’esterno basso a destra visto che sia con il Sassuolo che con la Sampdoria i gol sono ar-rivati tutti da quella corsia, certo Christian Maggio ha scritto per sempre il suo nome nella storia del club partenopeo, per essere

entrato nella top ten delle pre-senze con la casacca azzurra, ma non vorremo che battesse pure il record del peggiore esterno bas-so di destra per via delle tante reti che ci fa prendere, ora che il primato è stato stabilito, magari un buon sano riposo non gua-sterebbe a nessuno, specie alle coronarie dei tifosi della nostra squadra. Domenica Maurizio Sarri torna nello stadio che lo ha reso famoso, a Empoli, in quel campo dove il Napoli non ha mai fatto bene, specie dal punto di vista delle vittorie, in serie A per esempio non è mai accaduto mentre l’anno scorso perdem-mo prendendo  4 pappine e una sconfitta disonorevole, risultan-do tra l’altro uno dei peggiori  match che la compagine sotto gli ordini di Rafa Benitez con-

fezionò nella stagione passata. Certo il Napoli del primo tempo visto contro i blucerchiati è stato fantastico, era dai tempi di Mar-cello Lippi e Gianfranco Zola, che non si vedeva giocare così bene: difesa alta, pressing velo-ce, aggressione sul portatore di palla e una miriade di soluzioni per andare in porta, due gol, un palo, qualche errore sotto porta e tanta roba ancora, ma è durata 60 minuti e le partite terminano dopo il novantesimo, le incogni-te sono ancora tante, finora per esempio Mirko Valdifiori non ha dato nessuna certezza. Anzi pare l’anello debole del centro-campo a tre, quindi ai soloni che si lamentavano del centrocam-po a due di Benitez, non resta che zittirsi e comprendere che non è un centrocampo a due,

tre o quattro che cambia le cose non è lo spartito che conta ma i musicisti che lo suonano e se il nostro musicante è ai livelli di adesso, siamo messi male anzi di più; certo nessuno obietta che siamo solo alla seconda di cam-pionato, ma anche l’Empoli di Sarri dello scorso anno spesso ha giocato alla grandissima nel primo tempo per poi sciogliersi come neve al sole, come accad-de proprio al San Paolo, quando per un tempo e più strapazzò gli azzurri, per poi farsi recuperare nel finale, speriamo sia solo un caso, sarebbe drammatico, si drammatico perché con la Ju-ventus in quelle condizioni e con il vuoto pneumatico che vige nel campionato italiano, buttare alle ortiche questo campionato sarebbe davvero imperdonabile, mai come in questa stagione si è presentata una occasione così ghiotta, ai posteri  l’ardua sen-tenza. Mi auguro che al “Castel-lani” di Empoli venga data que-sta benedetta chance a Manolo Gabbiadini che a mio sommesso avviso è l’unico vero partner da affiancare a Gonzalo Higuain, perché è a differenza degli altri, una punta vera e non inventata, capace di fare sia da prima punta che da attaccante di appoggio e tra l’altro bravo a vedere la porta da ogni posizione. Spazio a Ma-nolo quindi. Tra qualche giorno ci sarà anche l’esordio in Europa, sesto consecutivo, cosa successa solo da queste parti negli ultimi sei anni, possiamo vantare an-che noi qualcosa, poca cosa ma sempre un buon punto, che ci ha proiettato tra l’altro nei primi venti nella classifica europea no-nostante l’enorme differenza di fatturato con club anche italiani.

Gabbiadini in allenamento

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pagine 284 - ill. - prezzo € 16,00isbn 978-88-6218-242-3

Nell’ottobre del 1908, curio-samente a Chiasso, si di-

sputava il primo Inter-Milan, la sfida che sarebbe diventata il derby italiano per eccellenza, il più giocato, il più prestigioso. Il derby della Madonnina ne ce-lebra la storia ripercorrendo in sessantuno storie la sua gloriosa epopea attraverso partite famose e incontri che pochi conoscono. Un lungo, intenso e vivace rac-conto, ricchissimo di aneddoti, interviste, personaggi: dai fratelli Cevenini all’immenso Meazza che segnò con entrambe le ma-glie, dai fuoriclasse come Nyers e il Gre-No-Li, Rivera e Mazzola, Matthaeus e van Basten, Ibra e Kaká, a giocatori magari meno celebri ma che un’impronta, nel-la stracittadina, l’hanno lasciata: Smerzi, Bonizzoni, Cappellini, Belli, De Vecchi, Minaudo e tan-ti altri. Calcio, dunque, ma non solo. Poesia, musica, fatti di cro-naca si inseriscono spesso e vo-lentieri nei racconti, al pari delle vicende di una città fortunata a possedere il derby. Perché la stracittadina, oltre a essere emo-zione allo stato puro, è anche de-

Alberto Figliolia, Davide Grassi, Mauro RaimondiIL DERBY DELLA MADONNINA

mocrazia: una sorta di bipolari-smo calcistico, l’esaltazione della dialettica, della libertà. Questo libro rappresenta un sincero, ap-passionato atto d’amore nei suoi confronti.Alberto Figliolia è giornali-sta pubblicista. Collabora con il «Gazetin», periodico indi-pendente di cronaca civile, e «tellusfolio», rivista telematica “glocal”. Allenatore di basket, ha provato a coniugare la passione dell’insegnamento con i concetti di agonismo, democrazia e soli-darietà. Collabora con Silvana Ceruti alla conduzione del Labo-ratorio di Scrittura creativa nella Casa di Reclusione di Milano-Opera. Ha scritto numerosi libri navigando fra poesia e sport. Condivide con Çlirim Muça la vocazione alla divulgazione del-lo haiku e crede con fermezza nel martello libertario e gandhiano della poesia.Davide Grassi, giornalista pub-blicista, ha collaborato con diver-si quotidiani nazionali – tra cui il «Corriere della Sera» – prima di approdare agli uffici stampa. Ha pubblicato Inter? No, grazie! (Li-mina, 2002), Rossoneri comun-que (Limina, 2003) – antologia curata con Andrea Scanzi –, La palla è rotonda? (Limina, 2003),

Rossoneri. Il manuale del perfet-to casciavit (Fratelli Frilli Editori, 2008). Nel 2013, ha curato il Dia-rio della mia guerra (Segni e Pa-role), scritto da suo padre Paolo, e nel 2014 ha partecipato all’an-tologia 33 Racconti rock (QuiE-dit). Il suo sito è www.davideg.it, il blog www.fuorigiocoblog.com. Mauro Raimondi, milanese, ha esordito nel 2003 con Invasione di campo. Una vita in rossonero (Limina), partecipando all’an-tologia Rossoneri comunque (Limina, 2003). Insegnante di Storia di Milano, ha curato la biografia del poeta Franco Loi in Da bambino il cielo (Garzanti, 2010). Della sua città ha raccon-tato il cinema in Milano Films 1896/2009 (Frilli, 2009, coautore M. Palazzini), le testimonianze dei viaggiatori stranieri in Dal tetto del Duomo (Touring Club, 2007) e i libri in CentoMilano (Frilli, 2006). I tre autori hanno pubblicato insieme Centonovan-tesimi (Sep, 2005), Eravamo in centomila (Frilli, 2008) e Portieri d’Italia (A.Car, 2010). Nel 2010, Figliolia e Grassi hanno inol-tre scritto La sua Africa. Storia di Samuel Eto’o (Limina), e nel 2012 Grassi e Raimondi hanno pubblicato Milano è rossonera (Bradipolibri).

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11domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

Serie B

Christopher Nasso

Dopo la solita estate passa-ta nei tribunali, la Serie B

è finalmente partita, una prima giornata ricca di emozioni, un antipasto di quello che potrà regalarci l’intero campionato, grandi piazze che tornano alla ribalta, tifosi da palcoscenici superiori. Salernitana-Avellino è stata puro spettacolo, 25 mila spettatori presenti allo stadio Arechi; un ritorno da sogno, quello nella serie cadetta, della squadra del Presidente Lotito. La prima giornata ha poi conferma-to sul campo come il Cagliari sia la squadra da battere, una coraz-zata costruita per tornare imme-

Serie B, che Inizio!diatamente in Serie A, con alla guida un allenatore esperto della categoria come Massimo Rastel-li. Nel match scoppiettante del San Nicola, Bari e Spezia si sono date battaglia fino all’ultimo se-condo, la strada è ancora lunga ma entrambe hanno tutte le cre-denziali per giocarsi la promo-zione nella massima serie. Gran-de attesa per la seconda giornata, che vedrà l’esordio delle 2 ripe-scate Entella ed Ascoli, impegna-te rispettivamente in casa contro l’ottimo Cesena e a Lanciano, con la Virtus reduce dalla scon-fitta sul campo della Pro Vercelli. Bella sfida al Partenio tra il nuo-vo Avellino di Tesser e il Modena di Hernan Crespo, entrambi alla ricerca dei primi punti in cam-pionato. Gara di “alta” classifica tra Vicenza e Bari, al Rigamonti di Brescia è invece attesa la Sa-lernitana, lanciatissima dopo la vittoria nel derby e con un Ga-bionetta in forma splendente, le rondinelle sono invece alla ri-cerca di risposte positive dopo la deludente prestazione alla prima di campionato. Il Croto-ne, vittima del grande esordio del Cagliari, ospiterà il Novara di Baroni, ferito e in cerca di riscat-

to dopo la vittoria sfumata solo nei minuti di recupero contro il Latina. Per battere Sau e compa-gnia, invece, servirà un’impresa da parte del Ternana di Mimmo Toscano, che davanti ai propri ti-fosi dovrà reagire dopo la brutta sconfitta di Trapani. Completa le partite di questo pomeriggio Como-Livorno, la neopromos-sa guidata da Sabatini e reduce dallo 0-2 di Perugia affronterà il Livorno di Cristian Panucci, partito bene dove aveva finito male nella scorsa stagione, con-tro il Pescara di Massimo Oddo, impegnato ieri sera nell’anticipo della seconda giornata proprio contro il Perugia di Pierpaolo Bisoli. Nel posticipo del pome-riggio della Domenica scende-ranno in campo Spezia e Pro Vercelli, mentre lunedì sera, ore 20.30, chiuderà la seconda giornata di Campionato Latina-Trapani. Dopo il pareggio siglato Brosco nei minuti finali contro il Novara i neroazzurri ospiteran-no la squadra guidata da Serse Cosmi, che ha dato seguito all’ot-timo finale della scorsa stagione, con uno scatenato Ernesto Tor-regrossa, attaccante classe ’92, nuovo beniamino dei tifosi.

La terza giornata finalmente riapre i giochi con partite di

cartello, una su tutte il derby del-la Madonnina che da quest’an-no torna ai vecchi fasti facendo registrare da settimane il tutto esaurito al Meazza. Grande Der-by dunque questa sera a San Siro. Siamo solo agli inizi però sicura-mente ci sarà da divertirsi. I ne-razzurri hanno acquistato tutto quello che potevano e questa vol-ta difficilmente non centreranno l’obiettivo. Mancini parla di scu-detto e fa bene perché l’Inter è veramente un ottimo complesso. Se guardiamo da Handanovic a Jovetic chi può dire di non trova-

appuntaMento Di luSSo a San SiroL’Inter prova l’allungo

re alcuna sfasatura. In difesa con Melo Miranda e Montoya si di-rebbe che la squadra è veramente a posto e competitiva. Poi è arri-vato anche Persivic a completare l’organico che per conto nostro era già di primissima qualità. Se aggiungiamo Jovetic si direbbe una squadra perfetta. Le prime due uscite dei nerazzurri contro l’Atalanta e il Carpi non sono state il massimo, però quando questi fuoriclasse cominceranno ad ingranare sarà facile vedere grandi risultati, tra l’altro, attesi da anni dai tifosi nerazzurri. Il Milan di Firenze e di San Siro con l’Empoli ha segnato mica male il passo e se qualcuno degli addetti ai lavori dovesse fare un pronostico sicuramente direbbe Inter. La squadra nerazzurra, in caso di successo, portebbe acce-lerare il passo lasciando dietro di

un bel po’ di punti lo stesso Mi-lan e la Juventus, ieri impegnata col Chievo. Due partite che cala-mitano l’attenzione restano quel-le di Palermo e Reggio Emilia con i rosaneri favoriti sul Carpi e i neroverdi emiliani sull’Ata-lanta. Difficile anche il compito della Lazio che proverà a rialzare la testa contro una Udinese 2pa-perina2, che prima va a vincere a Torino con la Juventus e poi perde al Friuli col Palermo, che sicuramente non è più quello di Divala. Non avrà vita facile ne-anche il Napoli in campo a Em-poli contro una squadra che ha fatto vedere i sorci verdi al Milan. Curiosità, infine, per il match di Marassi dove il Bologna già ba-stonato due volte in due partite dovrà vedersela con la Sampdo-ria, reduce dal pirotecnico 2-2 del San Paolo col Napoli.

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Calcio USA

Christopher Nasso

FUGA PER LA VITTORIA DEL MANCHESTER CITYCampionati

Esteri

Nel Week-end che ha visto scendere in campo sola-

mente 10 delle 20 squadre totali della Mls, la scena se l’è presa tut-ta Didier Drogba, all’esordio con la maglia dei Montreal Impact. 3 gli incontri tra team delle 2 Con-ference, nel posticipo grande vit-toria dei Dallas(Western) in casa dei Columbus Crew(Eastern), 3-0 finale con reti di Harris, Barrios e David Texeira, attac-cante uruguaiano ex Groningen. Grande successo esterno per i Philadelphia(eastern) contro San Jose Earthquakes(western), 2-1 in rimonta firmato Connor

Mls: Drogba, che esorDio!Casey, esperto centravanti statu-nitense con un trascorso in Bun-desliga da giocatore del Mainz. Firme prestigiose nel 2-1 casa-lingo dei Sounders FC sui To-ronto dell’assente Giovinco, Oba Oba Martins e Clint Dempsey lanciano i Seattle in piena zona playoff nella Western Conferen-ce. Nella Eastern Conference en-nesima brutta sconfitta per l’Or-lando City di Kakà, impegnato con la Nazionale Brasiliana, 3-0 a favore dei New England Revo-lution, reti del classe ’95 urugua-iano Diego Fagundez, di Juan Agudelo e in pieno recupero del centrocampista Chris Tierney. Match spettacolare tra i Chicago Fire, ultimi in classifica, e i Mon-treal Impact. Sono bastati 27 mi-nuti a Didier Drogba per siglare la prima rete in Mls e portare in vantaggio la propria squadra, as-sist di Reo-Coker (ex Aston Vil-la). Dopo il 2-2 del primo tempo sono stati i Chicago Fire a pas-sare in vantaggio con l’attaccante

nigeriano Igboananike al minuto 59, altre 2 reti di Drogba, al ’61 e al ’65, hanno però ribaltato il punteggio e regalato un succes-so importantissimo ai Canade-si, 4-3 il risultato finale per la squadra di casa. Nella nottata di Giovedì, anticipo del 30°turno, sono scesi in campo Whitecaps FCColorado (2-0) e Portland Timbers-Sporting KC (0-0), questa notte è stato il turno di NY Red Bulls-Chicago Fire. In attesa che scendano in campo tutte le altre squadre, la classifica della Western Conference vede i Vancouver al 1°posto, 2 punti di vantaggio sui Los Angeles Ga-laxy (28 gare a testa), che ospi-teranno il Montreal Impact, in lotta per la zona Playoff nell’altro girone, con solo 24 gare all’atti-vo. I Dallas, impegnati nel match casalingo contro il deludente New York City di Pirlo Lampard e Villa (East), seguono a 4 pun-ti dalla vetta ma con 2 partite in meno. Nella Eastern Conference

bellissima lotta in zona Playoff, con i Columbus Crew, impegnati sul campo dei Philadelphia, New England Revolution e Toronto

(scontro diretto in Canada do-mani) rispettivamente a 41(28 match) 40(27match) e 37(26 match). Houston Dynamo-Real

Salt Lake, Colorado Rapids-DC United, San Jose-Seattle, Orlan-do City-Sporting Kansas City le altre sfide.

Fuori programma alla vigi-lia della partita tra il Paris

Saint-Germain e il Bordeaux. La squadra ospite a causa di un guasto al bus che l’avreb-be portata dall’aeroporto allo stadio Parco dei Principi sono stati costretti a scendere con l’intero staff raggiungendo con la metropolitana il terre-no di gioco. Il presidente del Bordeaux Triaud ci ha scher-zato sopra riferendosi ad un

giovane calciatore brasiliano Girondino da poco innestato nella rosa ha detto: “Al ragaz-zo gli abbiamo fatto credere che le trasferte le facciamo sempre così”. Per il Bordeaux, comunque, è stata una serata positiva dal momento che è riuscita a strappare con no-tevole caparbietà il 2-2 a Ca-vani e compagni giocando in dieci uomini dal 70° minuto di gioco.

L’intraprendente Leicester di Claudio Ranieri va all’assal-

to dell’Aston Villa per cercare di frenare il City che viaggia a pun-teggio pieno. Lo United, pure lui impegnato ieri con il Liverpool, cerca di recuperare il terreno perduto nei confronti del capo-lista City. Come detto il Leicester affronterà oggi pomeriggio l’A-ston Villa provando a tenere a di-stanza l’Arsenal impegnato all’E-mirato Stadium contro lo Stoke City mentre il Thottenham nel

Ieri grande sfida della squadra di Pellegrini contro il sorprendente Crytal Palace

tardo pomeriggio proverà a ri-salire la classifica affrontando in trasferta il fanalino di coda Sun-derland. Prova del fuoco sempre ieri per il Chelsea di Mourinho castigato per la terza volta in cinque giornate. I Blues hanno affrontato a Liverpool l’Everton. In Germania Bayern Monaco e Dortmund provano a correre appaiate cercando di superare, l’undici di Guardiola all’Allianz Arena l’Augusta mentre il Borus-sia ha dovuto incrociare le armi

in trasferta con l’Hannover. Oggi due sole partite in programma: l’Hoffenheim ospiterà il Werder Brema e lo Schalke 04 sul terre-no amico riceverà il Mainz. In-tanto nell’anticipo di due giorni fa grande impresa dell’Ambur-go che ha rifilato un secco 0-3 al titolato Borussia Mönchen-gladbach. In Francia frena il PSG bloccato dal Bordeaux sul 2-2 al Parco dei Principi per via di una disgraziatissima papera del portiere parigino Trapp che si fa soffiare il pallone da Khazri rendendo così quasi inutile la doppietta di Cavani. Da segna-lare che il Bordeaux era in infe-riorità numerica dalla mezz’ora del secondo tempo. il Monaco bastonato quindici giorni fa dal Paris Saint-Germain andrà oggi in Corsica ad affrontare l’Ajac-cio mentre l’alta squadra dell’i-sola, il Bastia, sarà di scena al Vélodrome contro il Marsiglia, che orfano di Bielsa, non riesce

ugualmente con Michel a risol-levarsi dopo le batoste iniziali. Scontro per il vertice a Nantes tra i padroni di casa e il Rennes terzo in classifica. In Liga men-tre il giornale chiudeva il nume-ro si sono scontrate al Calderon l’Atletico Madrid di Simeone e il Barcellona di Luis Enrique. Da seguire con attenzione la sfida di Vigo dove il Celta, all’immediate spalle del capolista Barcellona, affronterà il neopromosso Las Palmas. Occhio anche al Eibar, terza forza del torneo, impe-gnato a Malaga mentre domani il Deportivo La Coruña sarà a Madrid per l’impegno col Rayo Vallecano.

Al PArco dei Principiin metropolitana

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13domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

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roSSi re valentinoDelude Lorenzo, Marc cade MotoGP

Formula 1

Bianca Elton Ara

Neppure il Gp italiano sul circuito di Monza ha detto

bene alle Ferrari anche se for-tunate. Gli onori sono tutti per Lewis Hamilton che domina la gara dal primo all’ultimo giro, sfortunato Nico Rosberg che vede il motore della sua mono-posto andare a fuoco a tre giri dalla conclusione e fa largo a Se-bastian Vettel, secondo, e Felipe Massa che racimola il terzo gra-dino del podio. Seguono Valtteri Bottas e Kimi Raikkonen autore di una incredibile rimonta dopo lo choc allo start che vedeva la sua Ferrari ancora ferma sulla griglia di partenza. I giochi ri-aprono il 20 settembre a Singa-pore.

Che dire! Asfalto bagnato e Valentino torna in testa al

mondiale. Il GP di Gran Breta-gna riporta Valentino Rossi sul gradino più alto del podio. Sotto la pioggia di Silverstone il podio è tutto italiano, secondo piazza-mento per Danilo Petrucci e An-drea Dovizioso taglia il traguar-do in terza posizione. Lo sfidante diretto Jorge Lorenzo arriva solo quarto e Marc Marquez sembra l’ombra di se stesso. Lo spagnolo cade proprio quando era in lotta con Rossi. Sul bagnato, pur non amandola la pioggia, il Dottore non conosce rivali e si riporta in testa in classifica generale a + 12 da Lorenzo. Il pluricampione di Tavullia ha fatto capire, non c’e-ra bisogno, a chi lo credeva già in pensione che sa ruggire più di

HaMilton in Solitaria, vettel fortunato

prima. Un Warm up che lascia-va già presagire l’epilogo finale e che ha visto Valentino strappare il miglior tempo. 25 minuti di ritardo alla partenza non han-no dato a Lorenzo la sicurezza di poter gareggiare alla pari con il suo compagno di scuderia. Il maiorchino ha fallito l’obiettivo di portarsi in testa alla classifica sulla pista amica di Silverstone ed il quarto tempo al traguardo è stato del tutto fortuito grazie ad alcune circostanzi a lui favo-revoli, vedere la caduta di Marc al 13° giro e il botto tra Miller e Crutchlow. Il campione del mondo in carica Marc Marquez in classifica guarda Valentino col binocolo, 77 punti di distacco che gli lasciano poco sperare la conquista del terzo titolo con-

secutivo. Il vero miracolo lo ha compiuto uno stratosferico Pe-trucci partito dalla 18° posizio-ne per piazzarsi dietro a Rossi e conquistare il primo podio della carriera in MotoGP superando i grandi nomi Pedrosa, Loren-zo e Dovizioso. Oggi i giochi si riapro sulla pista romagnola di Misano per il Gran Premio di San Marino e Riviera di Rimini. L’effetto Valentino Rossi fa pre-sagire il tutto esaurito. Il “Marco Simoncelli Circuit” secondo le previsioni ospiterà oltre cento-mila spettatori per la tredicesima tappa del Motomondiale e vedrà in pista ben 12 piloti nati in terra romagnola.

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Ciclismotrionfo Di faBio aru alla vuelta De SpaGna

È di nuovo tempo di correre per Danilo Goffi: lo attende

un bel settembre ricco di appun-tamenti sportivi con le scarpette ai piedi prima di salutare defini-tivamente la carriera agonistica sportiva il prossimo 3 ottobre a Nerviano con la CORRIconDA-NILO, circondato dall’affetto e dalla simpatia degli amici cam-pioni azzurri e di chi, come lui, ha una passione smisurata per la corsa. Senza tralasciare quindi l’impegno e i lavori per l’organiz-zazione della sua festa in corsa del prossimo mese, il portaco-lori del Monza Marathon Team sta continuando ad allenarsi per non arrivare impreparato agli impegni di fine estate. Il primo in calendario è la Kenya Expo Run del prossimo 10 settembre: 10k da correre tutto d’un fiato all’interno del sito espositivo di Expo Milano. Una prima mai andata in scena finora, alla quale il campione nervianese ha subi-to risposto con entusiasmo. “Ieri come oggi, dire Kenya significa dire atletica. Forse ai miei tempi il movimento sportivo in terra africana non era ancora così svi-luppato come invece lo è oggi. Ma è innegabile che questi due vocaboli vadano - o, meglio, cor-rano, a braccetto.” Non ha vellei-

DANILO GOFFI: A MILANO PER IL KENYAChiara Franzetti

Atletica

tà di vittoria e non è una distanza sulla quale l’atleta sta specifica-mente lavorando. L’obiettivo di questo mese è un altro - ma non c’è verso di farlo cantare a ri-guardo... Questa manifestazione sarà comunque propedeutica ai progetti imminenti di Goffi; quel Goffi che, comunque, anche alla Kenya Expo Run non si tirerà indietro e darà, come sempre, il massimo. “È vero che non sto al-lenandomi per andare veloce su una 10k; ma è anche altrettanto vero che una gara è pur sempre una gara. Quindi, seppur consa-pevole che per me sarà una tappa importante nel mio programma di allenamento, di certo giovedì prossimo non mi tirerò indietro.”

E ci sono almeno un paio di altri motivi che hanno convinto Goffi a partecipare a questa iniziativa: prima di tutto, la stima e l’ami-cizia con il gruppo dell’Atletica Stramilano Associazione Spor-tiva Dilettantistica, la società or-ganizzatrice della 10k all’interno dell’Expo, con il quale il Cam-pione Italiano di Maratona 2014 ha sempre piacere di collaborare. Secondariamente, il piacere di incontrare nuovamente dei vec-chi amici-avversari di lunga data che presenzieranno alla manife-stazione. A questo punto ci sia-mo: aspettiamo la Kenya Expo Run, e poi ... un po’ di pazienza per le prossime tappe in corsa di Danilo Goffi!

Passerella trionfale per Fabio Aru oggi al giro di Spagna.

Il nostro portacolori, diventa-to capitano dell’Astana dopo la squalifica di Vincenzo Nibali, ha schiantato ieri l’olandese Dumo-lin infliggendogli oltre 4 minuti di distacco e di conseguenza strappandogli la maglia rossa di leader della classifica. Grande la-voro dell’Astana a 48 km dall’ar-rivo con l’allungo imperioso di Landa che si è trascinato appres-so Aru staccando progressiva-mente da Dumolin. Il ragazzo di Villacidro doveva recuperare sei secondi da Dumolin, invece ha chiuso in cassaforte, come già detto, più di quattro minuti. Dumolin era riuscito a recupera-re in un primo tempo il ritardo

Oggi per il sardo passerella finale per l’ultima tappa che arriva a Madridinflittogli da Aru e dall’Astana, ma progressivamente è crollato giungendo al traguardo con più di sette minuti di ritardo dal vin-citore di tappa Ruben Plaza, eroe di giornata per la sua lunga fuga iniziata prima dei quattro Gran Premi della Montagna. Oltre al successo, oggi ci sarà la passe-rella finale per Aru, l’Italia in questa avventura spagnola può essere contenta per aver chiuso anche con un successo di tappa di De Marchi, tra l’altro buon terzo ieri nell’ultima frazione. Al secondo posto, alle spalle di Aru, troviamo “prurito” Rodri-guez che precede Majka e Quin-tana. In precedenza la Vuelta de Spagna aveva regalato ai tifosi delle due ruote i bei affondi del

nostro Fabio Aru. Il ragazzo sar-do, rilevata la maglia di capitano della Stana dopo la squalifica di Nibali, nella settima tappa con arrivo a Sierra Nevada in salita, dove ha trionfato Lindeman da-vanti a Koshevoy, con Aru terzo e con un brillante Pozzovivo c’e-ra stata bagarre con Chaves che ha conquistato la maglia rossa di leader. Nell’undicesima tappa Aru ha alzato la testa piazzan-dosi alle spalle del compagno di squadra Landa. Ad Andor-re l’olandese Dumolin, frazio-ne costellata da quattro GPM, Chaves perde la maglia a favore dell’olandese. Nella quindicesi-ma frazione, sempre con GPM, Rodriguez taglia vittorioso il traguardo con Aru secondo in

pieno recupero. Aru conquista la maglia rossa. Nella sedicesima tappa con 5 Gran Premi della Montagna capolavoro di Frank Schelek. Il lussemburghese ar-riva solo a Evirita e Alba e Aru perde la maglia di leader a favore di Rodriguez. Nella cronometro della diciassettesima frazione dominio dell’olandese Dumolin che fa il vuoto con Aru al deci-mo posto. Oggi Aru è staccato di 3” dal sorprendente olandese e accumula un’altro ritardo di tre secondi nella tappa di venerdì la Medina del Campo-Avita di 185 km vinta dal francese Gougeard portando a sei il ritardo in classi-fica da Dumolin. Ieri il tappone che ha deciso la Vuelta.

Flavia Pennetta

Roberta VinciOrgoglio tutto ITALIANO

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domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it16

Volo libero in trentino eD alto aDige tra innoVazione e nostalgia

Gustavo Vitali

Nel magnifico contesto delle Dolomiti di Fassa, esatta-

mente in località Ischia a Cam-pitello di Fassa (Trento), dal 25 al 27 settembre l’associazione Icarus Flying Team organizzerà l’edizione 2015 della Fassa Sky Expo. E’ una fiera del mondo del volo libero, presenti i prin-cipali produttori di parapendio, deltaplano e strumentazione tecnica, ospitata nel vasto spazio ai piedi del Col Rodella (2360 m.). I visitatori che ancora non volano potranno informarsi su come funzionano questi mez-

zi che si reggono in aria senza aiuto di motore, sfruttando le correnti ascensionali scaturite dall’insolazione del territorio. Sono mezzi semplici, ecologi-ci, eppure entusiasmanti, con i quali si può veleggiare per valli e pianure e scavalcare montagne, sulle ali del vento. Basta citare i record mondiali, 700 km in deltaplano, 478 quello maschi-le in parapendio e 376 quello femminile. Quest’ultimo, stabi-lito dalla pilota friulana Nicole Fedele, ci rende particolarmen-te orgogliosi. I piloti già esperti

potranno testare le ultime novità prodotte per un mercato sempre alla ricerca di nuova tecnologia, migliori prestazioni e maggior sicurezza, sorvolando ii magni-fici scenari del Sassolungo, Sella, Pordoi e Marmolada. A fianco dell’esposizione funziona una fu-nivia che in cinque minuti porta in vetta circa 120 passeggeri per volta. Utilizzeranno il decollo vicino al rifugio Des Alpes, at-terrando nella zona dell’esposi-zione. Incontri con i campioni Aaron Durogati e Jimmy Pacher, tendone gastronomico con fe-

ste e musica durante le tre sere competano la manifestazione. L’edizione dello scorso anno ha quantificato 1400 visitatori ed ol-tre 3800 ingressi totali. A Campo Tures (Bolzano), il 12 e 13 set-tembre di terrà un raduno inter-nazionale di piloti di deltaplano, sotto il nome di “Fledge Meeting – Coppa Erwin Ausserhofer”. La manifestazione è organizzata dal Falken Club Valle Aurina che celebra il suo quarantesimo an-niversario e commemora Erwin Ausserhofer che fu campione italiano di deltaplano nel 1978.

L’evento contempla un radu-no dei modelli ancora esistenti del famoso deltaplano “Fledge”, un’ala ricordata con nostalgia dai pionieri del volo per le eccellenti prestazioni per quei tempi. L’Alto Adige-Sud Tirolo è considerata la patria del volo in deltaplano, disciplina ampiamente praticata dai nostri concittadini di lingua tedesca e no. In particolare la Valle Aurina ha ospitato i primi campionati. Favoriscono il volo libero la conformazione del ter-ritorio e la particolare aerologia della regione.

Volo

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17domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

COMUNICATO STAMPA XXV APRILECOLLABORAZIONE CON FIDAL PER UNA NUOVA GESTIONE DEL C.S. XXV APRILEUn nuovo inizio per lo storico impianto sportivo di via Cimabue

Il Centro Universitario Spor-tivo di Milano arricchirà la

propria esperienza gestionale occupandosi del pluridecorato campo sportivo XXV Aprile. Il protocollo, firmato lo scorso 27 luglio, tra FIDAL e Comune di Milano è entrato ufficialmente in vigore martedì 1 settembre e prevede su mandato FIDAL la completa gestione dell’impianto da parte della nostra sezione di atletica CUS Pro Patria Milano e di Happy Runner Club. Un comitato di governance compo-sto da cinque dirigenti sovrain-tenderà alla gestione dell’im-pianto: i componenti saranno i Presidenti FIDAL Lombardia e FIDAL Milano, Grazia Vanni e Sabrina Fraccaroli, il Presiden-te del CUS Milano Alessandro Castelli, il Presidente dell’Hap-py Runner Club Paolo Talenti e Gino Brizzi, consigliere FIDAL Lombardia e nostro dirigente dell’atletica quale direttore del centro. FIDAL, CUS Pro Patria Milano (che è capofila della ge-stione) e Happy Runner Club subentrano così a Milanosport. “Ci auguriamo che questo nuovo inizio sia d’aiuto per lo sviluppo dell’atletica sia a Milano sia in regione” ha commentato il Pre-sidente del Comitato Regionale Grazia Vanni. Il campo sportivo è sede di allenamento, tra gli al-tri, di tre atleti azzurri presenti agli ultimi Campionati del Mon-do di Pechino: Eleonora Giorgi, Giulia Riva e Matteo Giupponi. E’ uno degli impianti italiani più carichi di gloria, visto che tra mezzofondo e marcia sono state conquistate oltre trenta medaglie nelle varie gare internazionali dai tanti atleti che vi si sono al-lenati. Il presidente del CUS Mi-lano Alessandro Castelli auspica

che da questo accordo possa sca-turire una visione più moderna dell’atletica meneghina: “Siamo assolutamente convinti che il team che si è costituito per la gestione del XXV Aprile possa essere di esempio e stimolo per un cambio di mentalità nel mon-do dell’atletica. Come Centro Sportivo Universitario abbiamo

già avuto modo di arricchire la nostra esperienza organizzativa con il Giuriati e con il Centro Sportivo Pro Patria Bicocca: con il XXV Aprile avremo l’occasio-ne per lanciare un centro fede-rale di atletica e di tennis aperto alla città e al mondo universita-rio e scolastico”.

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domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it18

Fuoriuscita di petrolio n.2Discover Enterprise, Golfo del Messico, USA

2012© EdwardBurtynsky /courtesyAdmira, Milano

Deltadel fiume Coloradon.2 San Felipe, Bassa California, Messico 2011© Edward Burtynsky/courtesyAdmira, Milano

A Palazzo della Ragione a Mi-lano continua la più grande

rassegna di fotografia nazionale e internazionale. Il progetto cu-rato dal comune di Milano in oc-casione di Expo ha raccolto per la prima volta in Italia i miglio-ri fotografi italiani ed esteri che con il loro lavoro hanno saputo rappresentare l’Italia e il mondo con lo sguardo attento al paesag-gio ambientale e umano e al pro-cesso della sua sostenibilità in termini non solo ambientali ma economici ed estetici. Dopo l’o-pera di Sebastiano Salgado, l’uo-mo e il fotografo che attraverso il suo progetto di sostenibilità ambientale, ha piantato un mi-lione di alberi e ci ha restituito le immagini più interessanti di po-poli, paesi e animali del nostro pianeta, ecco che con la stessa intensità emotiva e passionale per l’amore dell’ambiente, l’opera in mostra di Edward Burtynsky. L’autore è noto per essere uno dei più apprezzati fotografi canadesi. Si è laureato in arti applicate con specializzazione in Fotografia/Studi sui Media presso l’Univer-sità Ryerson nel 1982, e nel 1985 ha fondato la Toronto Image Works. La mostra dal titolo Ac-qua Shock a cura di Enrica Viga-nò, inaugura la stagione autun-nale del Palazzo della Ragione con la sua visione liquida di sor-genti e devastazioni, dal delta dei fiumi ai pozzi a gradini, dall’ac-quacoltura alle irrigazioni a pi-vot centrale con 60 fotografie per

Acqua azzurra, acqua chiaraLa materia più preziosa raccontata in una mostra fotografica al Palazzo della Ragione

sette capitoli. L’autore ci racconta l’acqua, la materia più preziosa e primaria del nostro pianeta, fon-te di vita e parte essenziale del nostro corpo e del nostro vivere quotidiano. Burtynsky c’invita a riflettere sui temi della sosteni-

bilità ambientale, a non dare per scontata l’inesauribilità di questo elemento prezioso che per la no-stra ingordigia consumistica si va esaurendo. L’autore attraver-sa i cinque continenti per farci

scoprire ‘situazioni al limite’, che hanno anche un fascino esteti-co sorprendente. Le miniere di fosforo, i cui residui finiscono nelle acque, alimentano le alghe che tolgono ossigeno e atrofiz-zano l’acqua stessa, creando allo

stesso tempo meravigliosi spec-chi azzurri che incantano l’oc-chio. Per questo enorme e ricco lavoro d’immagini, Burtynsky si è avvalso di tecnologie avanzate diventate indispensabili per la vastità del progetto. Le riprese delle immagini sono aeree e ci spiazzano per l’inafferrabilità della scala visiva. Lo stesso au-tore ci racconta “Spesso il mio

approccio, la comprensione dello spazio attraverso la luce e l’ottica, determina anche un’ambiguità di scala. Devo inserire un particola-re per intuire le reali dimensioni di un soggetto”. Con la sua opera il fotografo ci svela luoghi in cui l’intervento dell’uomo ha rotto l’equilibrio delle continue tra-sformazioni naturali degli ele-menti, incidendo ferite alla ma-dre terra. Ha seguito con il suo occhio attento il corso dei fiumi e studiato i mari fino ad arrivare al fiume sacro, il Gange e tutte le sue implicazioni sociali, territo-riali e religiose.Nella foto dal titolo Kumbh Mela, India, l’autore ha scelto un luogo che ogni anno racco-glie cento milioni di persone che scelgono la purificazione con i classici rituali sacri che implicano anche l’uso di gettare nel fiume carcasse di animali, umane e residui tossici di con-cerie molto inquinanti. L’artista ci offre comunque immagini di rara bellezza che senza il ragio-namento analitico ci riportano all’universo puramente estetico con le particolari irrigazioni a pivot, una tecnica che crea nu-merosi cerchi simili a un’opera di arte astratta. Queste immagini così surreali e astratte che sem-brano uscire dal pennello di un artista d’avanguardia gratificano l’occhio e la mente con l’intensità

Riserva indiana Salt River Pima MaricopaSobborghi di Scottsdale,Arizona, USA 2011© Edward Burtynsky

/courtesyAdmira, Milano

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19domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

Acqua azzurra, acqua chiaraLa materia più preziosa raccontata in una mostra fotografica al Palazzo della Ragione

Diga d iXiaolang n.1Fiume Giallo - Provincia diHenan, Cina 2011© Edward Burtynsky/courtesy Admira, Milano

Riserva indiana Salt River Pima MaricopaSobborghi di Scottsdale,Arizona, USA 2011© Edward Burtynsky

/courtesyAdmira, Milano

Aridocoltura n.2 Regione dei MonegrosAragona, Spagna

2010 © Edward Burtynsky/courtesyAdmiraMilano

Dobbiamo imparare a pensare più a lungo termine alle conseguenze di ciò che stiamo facendo, mentre lo stiamo facendo. La mia speranza è che queste immagini stimoli-no un pensiero rivolto a quegli elementi essenziali per la nostra sopravvivenza che spesso diamo per scontati, finché non scompaiono.

Edward Burtynsky

Palazzo della Ragione MilanoPiazza dei Mercanti 1

EDWARD BURTYNSKY Titolo: ACQUA SHOCKFino al 1° novembre 2015

martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 20.30

Kumbh Mela n.1Haridwar, India 2010© Edward Burtynsky courtesyAdmira, Milano

di chi sceglie di vedere non solo quello che ci appare ma molto di più. La terra, però, lancia un gri-do di allarme e per finire Burtyn-sky dà un monito: “Ciò che fac-ciamo oggi determinerà il nostro futuro e quello del pianeta”.

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domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it20

Inizia una nuo-va stagione ric-ca di corsi e di splendide novi-tà!Dagli sport di squadra, all’a-crobatica, pas-sando per la capoeira  e spartaCUS  per arrivare all’ulti-mate frisbee!In più corsi per bambini, ra-gazzi e corsi di ginnastica per la terza età!

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21domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

MAGIA MUSICALE OLTRE LO STRETTO

Cinema & spettacoloico

Se ci allontaniamo per un at-timo dalla Capitale, attra-

versiamo lo stretto di Messina e proseguiamo per duecento chilometri circa lungo la costa, approdiamo nella bellissima

Palermo con la sua ricca e fasci-nosa cultura arabo-normanna il quale sfondo è tratteggiato da un mare azzurro pieno d’incanto. Città ricca d’arte, teatro, cultu-ra e musica e proprio di musica vogliamo parlare, noi della reda-zione di Stadio5 siamo andati a curiosare là dove le note risuo-

nano di magia. La location? Ci troviamo all’interno del chiostro dell’ex-convento di Sant’Anna, oggi Galleria d’Arte Moderna (GAM), suggestiva location nel quartiere Kalsa nel centro sto-rico di Palermo per un evento che viene caratterizzato dalle performance di brani adattati

Raphael Gualazzi

esclusivamente per l’Orchestra Sinfonica. Insieme alla bellissi-ma voce di Bria Drain, cantante di talento e acclamata musicista, musicisti solisti del calibro di Raphael Gualazzi, piano e voce, vincitore dell’edizione di Sanre-mo nel 2011, Fabrizio Bosso alla tromba, musicista jazz che suona dall’età di cinque anni e cono-sciuto in tutto il mondo, Giusep-pe Milici all’armonica, uno dei

più dotati armonicisti dei nostri tempi. A dirigere l’orchestra Ste-fano Nanni, già dotato musicista e compositore che ha fatto della direzione d’orchestra non solo una passione ma un vero e pro-prio credo. Tutti insieme, hanno dato vita a performance uditive eccezionali con brillanti improv-visazioni su alcuni dei più fa-mosi brani che hanno segnato la musica pop, spaziando da Ger-shwin, Ennio Morricone, Duke Ellington, John Lennon e altri ancora. Non solo musica classi-ca quindi: perché note e linee di pentagramma danno vita a diffe-renti generi, che, ognuno a suo modo, tocca  le corde dell’anima in maniera irripetibile.  Così, all’interno del  “IV Festival In-ternazionale Palermo Classica”, il 29 agosto alla  Galleria D’Ar-te Moderna il sipario si è alzato sulla grande musica internazio-nale con “Song Symphony” con replica a Taormina il 31 agosto. Che dire di piu’? Con una sem-plicità allarmante, è proprio que-sta magica armonia, bellezza di suoni e incanto culturale che ci offre l’Isola.

Bria Drain

MAGIC MUSIC ACROSS THE CHANNELIf we move away for a moment

from the Capital, cross the Channel of Messina and drive for about two hundred kilome-ters along the southern coast, we arrive in the beautiful Palermo with its rich culture and fascina-ting Arab-Norman background outlined by a blue enchanting sea. A city rich in art, theatre, culture and music and music is what we shall talk about this week, the editorial staff of Sta-dio5 went snooping where the notes ring out of magic. The lo-cation? We happen to be in the cloister of the former convent of St. Anne, now the Gallery of Mo-dern Art (GAM), picturesque location in the Kalsa district in the heart of Palermo for an event that is characterized by the

performance of songs adapted exclusively for a Symphony Or-chestra. Along with the beauti-ful voice of Bria Drain, talented singer and acclaimed musician, solo musicians of the caliber of Raphael Gualazzi, piano and voice, winner of the 2011 Sanre-mo edition, Fabrizio Bosso play-ing the trumpet, a jazz musician who has played since the age of five and well-known throughout the world, Giuseppe Milici play-ing the harmonica, one of the most gifted harmonica players of our time. Conducting the or-chestra Stefano Nanni, already an acclaimed musician and com-poser who has made conducting not only a passion but a true passion. All together, they per-formed in an exceptional perfor-mance brilliant ly improvising

with some of the most famous songs that have characterised the pop music era, from Gershwin to Ennio Morricone, Duke El-lington, John Lennon and many more. It’s not just classical music then, ‘because notes and lines on a musical score give rise to diffe-rent styles, which, each in their own way, touches the strings of the soul. So, on August 29th, at the “IV International Festival Palermo Classica” edition, at the Gallery of Modern Art, the curtain was raised to an Inter-national repertoire with “Song Symphony” and one replica in Taormina on August 31st. What more to be said? With incredi-ble simplicity, it is this magical harmony, beauty of sound and cultural charm that the Island offers us.

Fabrizio Bosso

Giuseppe Milici

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domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it22

RiccardoSada

Musica

BUON COMPLEANNO FABRIQUE

Venerdì 18 settembre 2015 è festa grande al Fabrique di

Milano, con una consolle mai vista e sentita prima in città: in cartellone figurano infatti Sven Väth, Nina Kraviz e Dorian Paic. Meglio di uno stage da fe-stival, meglio di una serata ibi-zenca, meglio di qualsiasi altra cosa. La classica serata e la classi-ca festa che non si vorrebbero fi-nissero mai. Il miglior modo per festeggiare il primo compleanno

migliori club tedeschi e nei più importanti eventi mondiali di Cocoon, Dorian Paic è un in-discusso amante dei set in vini-le (Sven Väth docet, del resto).

del locale. Con il party di venerdì 18 settembre l’Amnesia Milano conferma la sua vocazione all’or-ganizzazione, alla produzione e alla supervisione dei più eventi musicali elettronici milanesi, nel caso specifico in collaborazione con Loud&Contact. Scelte di lo-cation strategie, concept funzio-nali sia ai live che ai djset, un’in-telligente gestione delle sinergie e delle proposte artistiche. Ecco spiegati in estrema sintesi i moti-vi dei risultati raggiunti dall’Am-nesia Milano negli ultimi anni, basti pensare anche e soprattut-to all’esperienza di Social Music City. Sven Väth. Indiscusso pioniere ed ambasciatore universale della

Venerdì 18 settembre 2015 (dalle ore 23) Fabrique Milano 1st Anniversary

djs Sven Väth, Nina Kraviz, Dorian Paicvia Fantoli 9 – telefono 02/5063008 - www.fabriquemilano.it

techno, da oltre trent’anni Sven Väth diffonde emozioni musicali diffuse in tutto il mondo, in par-ticolare con la sua creatura Co-coon, che da sedici estati infiam-ma i lunedì sera a Ibiza. Unico, inimitabile, sempre un passo se non due avanti a tutti gli altri. Basti pensare che lo scorso au-tunno ha festeggiato il suo 50esi-mo compleanno con un’edizione speciale della kermesse tedesca Timewarp, per tacere del suo

stage al festival Tomorrowald lo scorso luglio. Nina Kraviz: La siberiana Da-mela Ayer, meglio nota come Nina Kraviz, è una delle dj techno più amate e più seguite al mondo: Milano in particolare e l’Italia ospitano sempre i suoi set con grande piacere. Un amo-re ricambiato, merito anche di un’educazione musicale impar-tita dal padre, che l’ha cresciuta facendole ascoltare le compo-

sizioni di Nino Rota. Da pochi mesi ha dato vita alla sua nuova etichetta dicografica, Trip, così come ad inizio anno ha presen-tato il suo ultimo album per la rinomata collana Dj Kicks. Dorian Paic: nato a Franfor-te, da sempre protagonista nei

Autentico scopritore di talenti con la sua etichetta discografica „raum...musik“, negli anni ha battezzato tantissimi club nella sua città natale, così come gode del rispetto universale di tantis-simi dj guru quali Ricardo Villa-lobos.

Sven Vath@IMS Grand Finale

REKIDS010CD Nina Kraviz Packshot

Paolo Aliberti e una vita rivoluzionataGli piacerebbe riprendere in mano qualche artista che ha fatto la storia della dance negli anni ’90Per questo motivo il dj e produttore piemontese lavora a stretto contatto con il talent managerGianfranco Bortolotti

Alcuni mesi fa, quando l’im-prenditore e talent scout

musicale Gianfranco Bortolotti stava valutando l’ipotesi di ri-prendere l’attività discografica, propose al dj e produttore Paolo Aliberti di iniziare una collabo-razione più strett. I due si sono rivisti dopo anni, hanno valutato alcune cose. E Bortolotti è diven-tato il manager di questo polie-drico artista piemontese.Paolo, tra poche settimane uscirà “Proximus”? Si tratta della mia rivisitazione di uno dei tanti successi prodotti da Gianfranco sulla BXR, che farà parte del progetto “Golden Col-lection”.Come dj, dove suoni?Dove mi capita … ma in partico-lare dove posso esprimere al me-glio le mie sonorità.Dove e cosa farà Paolo Aliberti tra una ventina di anni?Dove non lo so, ma se la salute me lo permette mi piacerebbe, anche se in altri termini, poter ancora dare un piccolo contributo alla musica alla quale ho dedicato la

mia vita.Che genere ti piace, oggi?Parlare di genere oggi mi viene un po’ difficile perché ritengo ci sia un po’ di confusione per via del-la miriade di suddivisioni fatte.

Mi piace quello che mi trasmette emozioni ed energia … a prescin-dere dal genere!Cosa pensi di questa voglia di dance da parte dell’opinione pubblica mondiale?

Come dj e produttore credo sia un ottima cosa. Mai come in questi ultimi anni il così detto “Pop” ha un sapore sempre più dance e comunque quando non lo ha, viene affian-cato da un remix dance. Credo che la dance oggi sia la musica più fruibile per la massa.Cosa ti aspetti da Gianfranco Bortolotti e da questo percorso comune?

L’opportunità che mi ha dato Gianfran-co è molto importante per me, sia dal punto di vista personale che artistico. Il percorso sarà sicuramente molto in-teressante e divertente … ma più che aspettarmi qualcosa da lui spero di esse-re all’altezza per quello che lui si aspetta da me.

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23domenica 13 settembre 2015 Stadio5.it

Anche questa settima-na le star continuano

a far parlare di sé. Dal-le coppie con sostanziale differenza di età ai litigi non senza passare dai figli d’arte decisi proprio a farsi strada.Alessandro Preziosi è arriva-

to alla Mostra Del Cinema di Venezia accompagnato dalla sua incantevole ma notevolmen-te più giovane fidanzata, Greta Carandini. La coppia, che non si era più vista e sulla quale si era ipotizzata una rottura, è stata av-vistata più felice e sorridente che mai. L’attore 42enne non poteva mancare ad un evento cinemato-grafico di tale importanza e non

ha avuto alcun problema ad es-sere accompagnato dalla compa-gna, studentessa in Bocconi, di circa 17 anni più giovane di lui, la storia sembrerebbe più forte che mai. Lo stesso Preziosi avrebbe rilasciato un’intervista a “Vanity Fair” in cui dichiara di ritenersi fortunato ad avere incontrato la sua Greta, definendo la relazio-ne un amore importante. Ed è proprio ciò di cui aveva bisogno

l’attore, dopo la burrascosa storia con Vittoria Puccini, con la qua-le ha avuto Elena, di otto anni. Alessandro Preziosi non sembra però pensare al matrimonio, al-meno per ora, vorrebbe solo un po’ di tempo libero per vivere al meglio il suo ruolo di padre e fi-danzato

Aurora Ramazzotti e Sara Daniele, già conosciute per

essere figlie di genitori famosi, nonché la presentatrice Michelle Hunziker e i cantanti Eros Ra-mazzotti e Pino Daniele, stanno facendo ora parlare di sé per essere diventate molto amiche. Aurora è già stata molto criticata per aver intrapreso la sua avven-tura ad X Factor, che sembrereb-be non essere però il suo unico progetto. Le due figlie d’arte, hanno trascorso alcuni giorni alla tenuta di Al Bano a Ciellino Sanmarco, Sembrerebbe, secon-do Dagospia, che il motivo di questa rimpatriata sia il nuovo album di Loredana Lecciso, per la quale starebbero scrivendo alcuni testi. Questa notizia però non è ancora stata confermata e sembrerebbe alquanto strana.

l’intervista nell’ultimo numero di Chi infatti, rilasciata da Fedez , il rapper non vuole neanche che sia nominato Fragola, che a sua volta in un’intervista a Gioia avrebbe deciso di non rispondere alla domanda: “Ha qualche ami-co nel mondo dello spettacolo? Fedez ad esempio?”, facendo poi il nome invece di cantanti come

Nek e i componenti del volo. Ciò che sembra strano è che improv-visamente quella che sembrava una grande amicizia sia termina-ta, nonostante Fedez fosse stato “maestro” di Fragola, portandolo alla vittoria del programma, ov-viamente i pettegolezzi sono nu-merosissimi, speriamo che i due tornino in buoni rapporti.

Altra lite per Selvaggia Lu-carelli e Barbara D’Urso,

che sembrerebbero non lascar-sene sfuggire neanche una. La Lucarelli ha commentato l’ospi-tata del fidanzato di Nina Mo-

ric nel conosciuto programma della D’Urso, Pomeriggio5, il compagno della showgirl avreb-be infatti accusato Selvaggia di aver creato un inutile polverone riguardo gli insulti scritti dalla

Moric nei riguardi di un ragaz-zo disabile. Come ben si sa, non corre buon sangue tra Selvaggia e Barbarella, che solitamente si ignorano a vicenda, la presen-tatrice durante il programma

ha infatti evitato di nominare la “rivale”, mentre parlava con Lu-igi Mario Favoloso, il quale però

ha difeso la sua fidanzata, affermando che gli insulti erano stati scritti da un hacker che aveva preso possesso del suo profilo, accu-sando inoltre la Lucarelli di aver ingigantito il problema senza prima essersi informata realmente sui fatti. La reazione di Selvaggia era inevitabile, che ha controbattuto scri-vendo di essersi limitata a riportare ciò che è stato pubblicamente scritto sui social, inol-tre ha accusato la Moric di aver inventato la storia dell’hacker aggiungendo che anche la caduta della D’Urso era stata preparata. In-somma sembra essere impossibile per le due non discutere, aspettiamo quindi la risposta di Barbarella.

Sembrerebbe finita la solida amicizia tra Lorenzo Fragola

e Fedez, il cantante ex concor-rente di X Factor sembra essere passato da pupillo a sconosciu-to per il rapper. I due cantanti avrebbero seriamente litigato, la ragione però non è ancora nota. Gli indizi di questa rottu-ra però sono numerosi, durante

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011