N° 16 - Costa degli Etruschi News

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Il mensile gratuito Novembre 2011 / Anno 2 - n. 16 www.costadeglietruschinews.com Investire non è un gioco da ragazzi a pag. 2 A lezione sulla cresta dell’onda a pag. 5 Sul palco con Febo a pag. 3 In cucina con.... a pag. 4 Appuntamenti a pag. 7 News © Il Mare Giovani Talenti Gastronomia Eventi Novembre P er l’ammiraglio Nelson il suo porto era il più sicuro al mondo e tutt’ora è il quinto scalo ita- liano con più di 3 milioni di persone all’anno. Napoleone ci ha vissuto 10 mesi e la sua dimora è il secondo museo più visitato in Toscana dopo gli Uffizi. E’ passato attraverso un’avventura nell’industria siderur- gica per arrivare al turismo e ora guarda ancora avanti. Portoferraio è il comune più popolato dell’Isola d’Elba con circa dodici mila persone che diventano 30-40 mila in estate: un paese che conosce da dove arri- va e che potenzialità ha. Ce lo spiega con enfasi il sindaco Roberto Peria. Chiudiamo l’estate con un piccolo resoconto... La stagione turistica tutto sommato ha retto: anzi, i dati parlano di un leggero aumento di afflusso rispetto agli anni passati ma la difficoltà è che c’è meno capacità di spesa. Come vede il futuro del settore? Per l’Elba mi auspico un Big Bang che porti a rivedere l’assetto storico Spero nella voglia di cambiare degli elbani: non più solo spiagge, sole e mare ma un vero e proprio distretto di tipicità enogastronomiche, turisti- che e culturali. Sappiamo che l’Italia in generale soffre la concorrenza di paesi del mediterraneo che spesso costano meno di noi: Grecia, Spa- gna e Nord Africa...Se quest’anno in Grecia c’era la crisi economica e in Africa la guerra e noi ne abbiamo approfittato, non possiamo vivere sperando che la debolezza degli altri sia la nostra forza. Dobbiamo valo- rizzare ciò che abbiamo: non solo un bel territorio, ma la storia, le perso- ne, i valori. La gente di Portoferraio (e dell’Elba) ha un’identità, il compito di chi amministra è di farla emergere e mantenerla viva. L’attenzione c’è, l’orgoglio è alto. Lo abbiamo visto nella partecipazione all’inaugurazio- ne del Forte Falcone restaurato: la gente tiene alla propria terra. Come migliorare ulteriormente? Puntando su Napoleone, il parco naturale nazionale dell’Arcipelago Toscano, gli sport all’aria aperta, il pesca turismo, le terme, la famiglia de’ i Medici. Bisogna fare in modo che l’attenzione sia viva tutto l’an- no e non solo all’estate. Nel nostro comune c’è la sede dell’Osserva- torio turistico di destinazione della regione Toscana e siamo partner dell’Università di Pisa per cercare nuovi possibili turismi giocando sui valori unici del territorio. Il comune ha risorse da investire? Nel quadro malandato della finanza pubblica il municipio gode di buona salute, grazie ad una grossa lotta all’evasione fiscale. I soldi recupera- ti sono stati investiti per la comunità con un + 64% nella spesa sociale. Non solo per stimolare l’economia, ma anche per sostenere la popo- lazione che, soprattutto d’inverno, soffre una certa “malinconia” di assenza di possibilità di socializza- zione. Le opportunità sono poche per i giovani, non ci sono grosse offerte nella stagione morta, alcuni fanno fatica a vivere serenamente e infatti ci sono fenomeni di margina- lità. L’età media dei nostri residenti è abbastanza elevata, hanno bisogno d’assistenza. Attività commerciali e turismo sono voci principali della vostra economia: c’è possibilità per gli altri settori? Stiamo spingendo sull’agricoltura che era stata un po’ abbandonata: dal 2007 abbiamo iniziato una serie di agevolazioni a costruire precise strategie per farla ripartire. E’ stata fatta una variante urbanistica per permettere al settore di investire nel miglioramento delle aziende. Ci sono state 13 proposte di riqualificazione e chi fa interventi al di sotto dei 600 mq non è tenuto a presentare un piano attuativo e quindi risparmia molto tempo. Quello che imponiamo è la bioarchi- tettura e l’utilizzo di fonti energeti- che rinnovabili, come ad esempio i pannelli solari. La volontà è di pro- porre poi prodotti locali vino e olio, facendo anche nascere dei marchi territoriali. Paola Pavan L’editoriale di Paola Pavan Un big bang tra turismo, agricoltura e valori Portoferraio, la sua gente, il futuro visti dal Sindaco Roberto Peria La foto del mese Ecco “Comunicazione”, uno dei due affreschi realizzati dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze per il palazzo comunale di Campiglia Marittima. La grande festa di inaugurazione si terrà Domenica 6 Novembre dalle ore 11, all’interno del palazzo co- munale, con interventi del Sindaco Soffritti, dell’assessore alla cultura Bertocchi, di esponenti dell’Acca- demia e degli autori dei bozzetti: il Prof Carlo Isola per “Comunica- zione” e la studentessa Valentina Bianchi per “Le strade del Sole” realizzato sulla facciata di Piazza della Vittoria. L’idea dell’amministrazione, par- tita ancora in estate con il con- corso per scegliere i soggetti da dipingere, aveva come obbiettivo riqualificare e valorizzare alcuni punti di interesse del centro storico vestendoli di arte e lasciando una testimonianza visiva per i posteri. La realizzazione è avvenuta in meno di un mese, da lunedì 10 a venerdì 21 ottobre. Suoni etruschi Francesco Landucci costruisce strumenti musicali antichi e li suona per musei e documen- tari. - leggi a pag. 3 - Il Censimento 2011 sta immortalan- do la popolazione italiana. E’ una foto ogni dieci anni, importante, di quelle che letteralmente passano ai posteri. Il questionario da compilare è sulle tavole di tutte le famiglie: c’è chi, tec- nologico, l’ha fatto il primo giorno on line, e chi, come al suo solito, aspetterà l’ultimo minuto. L’Istat sta indagando tutti gli aspetti del paese, non solo la popolazione ma anche agricoltura, industria e servizi: non esiste un’altra fonte informativa così dettagliata. Tutte le nostre risposte saranno analizzate, saranno fatte statistiche (ecco perché la matematica è così importante) che serviranno a capire chi siamo e soprat- tutto dove possiamo andare. Potremo confrontare la nostra com- posizione demografica e la situazione economica con quella dei paesi vicini. Potremo programmare un più corretto rapporto con l’ambiente e un uso so- stenibile delle risorse. I dati ottenuti dai censimenti verranno anche utilizzati nella ricerca scientifica per impostare strategie e migliorare la competitività. Forse per alcuni questo questionario è un po’ una rottura di scatole… Ma ci tocca: l’art. 7 del decreto legislativo 322/1989 ne sancisce l’obbligo (ad eccezione dei dati sensibili). E allora, tanto vale armarsi di pazienza e sfoggiare anche un sorriso… A volte non ci va di farci fotografare, ma poi a riguardarci, ci torneranno in mente i ricordi… del 2011. Una foto per il futuro Tutto Albanese Il comico porta il suo “Personag- gi” al teatro Moderno di Grosse- to e al Goldoni di Livorno. - leggi a pag. 7 - Foto Archivio Comune Campiglia M.ma Panoramica Portofferaio Foto Archivio Comune Portoferraio Sindaco Portofferaio Foto Archivio Comune Portoferraio

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Il mensile gratuito Novembre 2011 / Anno 2 - n. 16 www.costadeglietruschinews.com

Box UVA NERA 6x5 6-07-2010 17:13 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Investire non è un gioco da ragazzi a pag. 2

A lezione sulla cresta dell’onda a pag. 5

Sul palco con Feboa pag. 3

In cucina con.... a pag. 4

Appuntamenti a pag. 7News

©

Il Mare

Giovani Talenti

Gastronomia

Eventi Novembre

Box Momenti Conviviali 6x5 6-07-2010 17:23 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Per l’ammiraglio Nelson il suo porto era il più sicuro al mondo e tutt’ora è il quinto scalo ita-

liano con più di 3 milioni di persone all’anno. Napoleone ci ha vissuto 10 mesi e la sua dimora è il secondo museo più visitato in Toscana dopo gli Uffizi. E’ passato attraverso un’avventura nell’industria siderur-gica per arrivare al turismo e ora guarda ancora avanti. Portoferraio è il comune più popolato dell’Isola d’Elba con circa dodici mila persone che diventano 30-40 mila in estate: un paese che conosce da dove arri-va e che potenzialità ha. Ce lo spiega con enfasi il sindaco Roberto Peria.

Chiudiamo l’estate con un piccolo resoconto...La stagione turistica tutto sommato ha retto: anzi, i dati parlano di un leggero aumento di afflusso rispetto agli anni passati ma la difficoltà è che c’è meno capacità di spesa.Come vede il futuro del settore?Per l’Elba mi auspico un Big Bang che porti a rivedere l’assetto storico Spero nella voglia di cambiare degli elbani: non più solo spiagge, sole e mare ma un vero e proprio distretto di tipicità enogastronomiche, turisti-che e culturali. Sappiamo che l’Italia in generale soffre la concorrenza di paesi del mediterraneo che spesso costano meno di noi: Grecia, Spa-gna e Nord Africa...Se quest’anno in Grecia c’era la crisi economica e in Africa la guerra e noi ne abbiamo

approfittato, non possiamo vivere sperando che la debolezza degli altri sia la nostra forza. Dobbiamo valo-rizzare ciò che abbiamo: non solo un bel territorio, ma la storia, le perso-ne, i valori. La gente di Portoferraio (e dell’Elba) ha un’identità, il compito di chi amministra è di farla emergere e mantenerla viva. L’attenzione c’è, l’orgoglio è alto. Lo abbiamo visto nella partecipazione all’inaugurazio-ne del Forte Falcone restaurato: la gente tiene alla propria terra.Come migliorare ulteriormente?Puntando su Napoleone, il parco naturale nazionale dell’Arcipelago Toscano, gli sport all’aria aperta, il pesca turismo, le terme, la famiglia de’ i Medici. Bisogna fare in modo

che l’attenzione sia viva tutto l’an-no e non solo all’estate. Nel nostro comune c’è la sede dell’Osserva-torio turistico di destinazione della regione Toscana e siamo partner dell’Università di Pisa per cercare nuovi possibili turismi giocando sui valori unici del territorio.Il comune ha risorse da investire?Nel quadro malandato della finanza pubblica il municipio gode di buona salute, grazie ad una grossa lotta all’evasione fiscale. I soldi recupera-ti sono stati investiti per la comunità con un + 64% nella spesa sociale. Non solo per stimolare l’economia, ma anche per sostenere la popo-lazione che, soprattutto d’inverno, soffre una certa “malinconia” di

assenza di possibilità di socializza-zione. Le opportunità sono poche per i giovani, non ci sono grosse offerte nella stagione morta, alcuni fanno fatica a vivere serenamente e infatti ci sono fenomeni di margina-lità. L’età media dei nostri residenti è abbastanza elevata, hanno bisogno d’assistenza.Attività commerciali e turismo sono voci principali della vostra economia: c’è possibilità per gli altri settori?Stiamo spingendo sull’agricoltura che era stata un po’ abbandonata: dal 2007 abbiamo iniziato una serie di agevolazioni a costruire precise strategie per farla ripartire. E’ stata fatta una variante urbanistica per

permettere al settore di investire nel miglioramento delle aziende. Ci sono state 13 proposte di riqualificazione e chi fa interventi al di sotto dei 600 mq non è tenuto a presentare un piano attuativo e quindi risparmia molto tempo.Quello che imponiamo è la bioarchi-tettura e l’utilizzo di fonti energeti-che rinnovabili, come ad esempio i pannelli solari. La volontà è di pro-porre poi prodotti locali vino e olio, facendo anche nascere dei marchi territoriali.

Paola Pavan

L’editoriale di Paola Pavan

Un big bang tra turismo, agricoltura e valori Portoferraio, la sua gente, il futuro visti dal Sindaco Roberto Peria

La foto del meseEcco “Comunicazione”, uno dei due affreschi realizzati dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze per il palazzo comunale di Campiglia Marittima.La grande festa di inaugurazione si terrà Domenica 6 Novembre dalle ore 11, all’interno del palazzo co-munale, con interventi del Sindaco Soffritti, dell’assessore alla cultura Bertocchi, di esponenti dell’Acca-demia e degli autori dei bozzetti: il Prof Carlo Isola per “Comunica-zione” e la studentessa Valentina

Bianchi per “Le strade del Sole” realizzato sulla facciata di Piazza della Vittoria. L’idea dell’amministrazione, par-tita ancora in estate con il con-corso per scegliere i soggetti da dipingere, aveva come obbiettivo riqualificare e valorizzare alcuni punti di interesse del centro storico vestendoli di arte e lasciando una testimonianza visiva per i posteri.La realizzazione è avvenuta in meno di un mese, da lunedì 10 a venerdì 21 ottobre.

Suoni etruschiFrancesco Landucci costruisce strumenti musicali antichi e li suona per musei e documen-tari.

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Il Censimento 2011 sta immortalan-do la popolazione italiana. E’ una foto ogni dieci anni, importante, di quelle che letteralmente passano ai posteri. Il questionario da compilare è sulle tavole di tutte le famiglie: c’è chi, tec-nologico, l’ha fatto il primo giorno on line, e chi, come al suo solito, aspetterà l’ultimo minuto. L’Istat sta indagando tutti gli aspetti del paese, non solo la popolazione ma anche agricoltura, industria e servizi: non esiste un’altra fonte informativa così dettagliata. Tutte le nostre risposte saranno analizzate, saranno fatte statistiche (ecco perché la matematica è così importante) che serviranno a capire chi siamo e soprat-tutto dove possiamo andare.Potremo confrontare la nostra com-posizione demografica e la situazione economica con quella dei paesi vicini. Potremo programmare un più corretto rapporto con l’ambiente e un uso so-stenibile delle risorse. I dati ottenuti dai censimenti verranno anche utilizzati nella ricerca scientifica per impostare strategie e migliorare la competitività.Forse per alcuni questo questionario è un po’ una rottura di scatole… Ma ci tocca: l’art. 7 del decreto legislativo 322/1989 ne sancisce l’obbligo (ad eccezione dei dati sensibili).E allora, tanto vale armarsi di pazienza e sfoggiare anche un sorriso… A volte non ci va di farci fotografare, ma poi a riguardarci, ci torneranno in mente i ricordi… del 2011.

Una foto per il futuro

Tutto AlbaneseIl comico porta il suo “Personag-gi” al teatro Moderno di Grosse-to e al Goldoni di Livorno.

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2 Novembre 2011 www.costadeglietruschinews.com

news

L’inghilterra chiama Laura Lazzerini, giovane ingegnere di talento

Ha vinto il premio per il mi-glior tecnico dell’anno del Cedia a Londra e dopo po-

chi mesi è diventata l’unico mem-bro italiano del consiglio direttivo di un’organizzazione che detta gli standard tecnici e qualitativi per la domotica e l’audio-video in tutto il mondo. Ha creato l’impianto di uno yacht di 134 metri, il più grande mai costruito in Italia da Fincantieri. E’ un ingegnere elettronico, con una specializzazione in microelettronica e degli studi post laurea sulla do-motica e sulle energie.Chi potrà mai essere il professioni-sta con un curriculum di così tanto rispetto? E’ Laura Lazzerini, più che trentenne, di Livorno, un padre doc e una madre di Praga.Raccontaci di Cedia e dei tuoi successi in questo ambito in-ternazionale.Cedia è un’organizzazione che crea standard di qualità per il lavoro di progettisti ed installatori nel setto-re domotico e audio/video. Per il mio lavoro è un ente importante, che punta molto anche alla for-mazione dei professionisti. Già da tempo seguivo le loro iniziative. Ho pensato che sarebbe stato interes-sante partecipare al loro concorso annuale e ho colto l’occasione del gala di premiazione per andare in Inghilterra. Avevo collaborato con loro su alcuni progetti e attività ma non li avevo mai visti in faccia. Mi sono presa due giorni per questo evento inglese e, con mia somma

sorpresa, sono tornata a casa con il premio.Non sapevi che avresti vinto?No, non mi era stato comunicato nulla. E’ stata una bella lezione di democrazia. Ero seduta al tavolo a cena con uno dei giudici, il qua-

le non sapeva assolutamente che la mia candidatura era stata la più votata: alle domande del concorso venivano tolti tutti i riferimenti del

candidato, nessun favoritismo, tut-to era anonimo.Ora sei anche consigliere, uni-ca donna: cosa ti sta portando questa esperienza?Sono in un gruppo di professioni-sti, con molti più anni di lavoro alle

spalle e dai quali posso imparare molto. Un aspetto sicuramente in-teressante è l’attenzione alla forma e alla meritocrazia.Ti piacerebbe lavorare all’estero?Con l’estero ci lavoro già ma amo Livorno e non mi va di andarmene. A volte guardo la fuga di cervelli dall’Italia e a volte sembra un po’ come arrendersi. E poi se nessuno resta qui, chi darà futuro al nostro paese? Sì, sicuramente la situazio-ne italiana non è delle migliori, ma il cambiamento lo si può portare avanti solo dal di dentro. Ovvia-

mente non bisogna essere chiusi: occorre guardare fuori per conside-rare anche gli altri punti di vista.Che differenze vedi tra Italia e paesi anglossassoni?Loro sono molto efficienti, puntano sempre a costruire e poi consoli-dare. Noi Italiani siamo forse meno precisi ma la nostra creatività, la flessibilità sono il nostro punto di forza. Sono molto soddisfatta delle interessanti collaborazioni che ho in essere.Ti occupi di domotica: lo spie-ghi in breve?La domotica si occupa dell’integra-zione e della possibilità di raggrup-pare in un sistema unico e gover-nato centralmente tutti gli impianti elettronici delle case. Viene utiliz-zata anche molto nella nautica. In pratica, a seconda delle esigenze del cliente, si crea una unica inter-faccia in cui si possono comandare l’impianto di illuminazione, audio, video, le movimentazioni, la vide-osorveglianza. Con questo sistema si possono tener sotto controllo tutte le parti automatizzate anche a distanza, grazie al cellulare o al-tre periferiche, e sapere se ci sono guasti. Quest’ultima funzione è im-portante soprattutto nella nautica in cui il punto di controllo sulla terra ferma può fare una diagnosi dei problemi a bordo quando la nave è in alto mare grazie ad una connes-sione internet.

Paola Pavan

Investire non è un gioco da ragazzi

Quante volte ci siamo detti: “Io sì che saprei investire come si deve i soldi pubblici! Non capisco come i politici facciano a decidere di spendere in quel modo!”. Beh, la provincia di Grosseto ha pensato di mettere alla prova i suoi citta-dini e di interpellarli per sentire la loro opinione… e molti parteci-panti sono arrivati alla conclusione che non è poi così semplice come sembra.Ma andiamo con ordine. Giovedì 27 Ottobre più di 100 “persone comuni” si sono presentate alla Fondazione Il Sole di Grosseto dopo essersi iscritti via internet al progetto “Chiamati per investire”. Il pomeriggio si è svolto all’inse-gna del lavoro a gruppi nei quali, prima, si sono individuati i punti di forza e di debolezza del territorio provinciale e poi, in base ai settori considerati degni di investimento, si è “giocato” a distribuire nei vari ambiti la cifra “irrisoria” di 55 milioni di euro.Già nel momento degli onori di

casa, il presidente della Provincia, Leonardo Marras, ha spiegato che il territorio è ricco di valori da far crescere e consolidare, ma che c’è necessità di stimoli e risorse, c’è bisogno di quella partecipazione che si cerca di raccogliere anche grazie a questi incontri. “L’obiettivo che ci siamo dati – continua Marras – è quello di orientare, sulla base del confronto con i cittadini, le scelte che dovrà effettuare la Giunta provinciale con l’approvazione del nuovo Piano di sviluppo provinciale. Si tratta di decidere come investire tutte le risorse disponibili. In questo mo-mento storico difficile è importante che certe scelte vengano prese non soltanto ascoltando gli esperti ma condividendole e valutandole con tutta la popolazione”.

Prima di intervenire in prima per-sona, ai presenti è stato spiegato dal Direttore dell’area promozione economica della Provincia, Ales-sandro Lombrano, quali sono i settori principali nel grossetano e che tipo di ricchezza portano.L’analisi ha presentato che nel 2010 le aziende attive erano suddivise tra agricoltura (22%), attività ma-nifatturiere e costruzioni (11,6%), turismo e ristorazione (4,8%), altre imprese tra cui servizi, pubblica amministrazione, sanità (61,7%). In base al valore aggiunto creato, le aziende si mischiano in un altro ordine in cui rimane dominante le altre imprese (72,6%), seguito dal manifatturiero ed edilizia (15%) e poi turismo ristorazione (7%) e l’agricoltura (5,3%).I partecipanti hanno subito notato che le analisi spesso sono inter-pretabili in diverse ottiche e han-no sottolineato che, per esempio, nella ricchezza dell’agricoltura non erano inserite le cosiddette aziende agroalimentari e che anche aspetti

legati alle coltivazioni come il pae-saggio curato, il mantenimento dei borghi e delle tradizioni sono da tenere in considerazione anche se non misurabili economicamente.“E’ interessante – spiega il coor-dinatore Fabio Baglioni - entrare in contatto con le differenze tra il sapere tecnico e il sapere sociale. I residenti hanno occhio critico e conoscono bene la situazione in cui vivono. Alla fine del gioco, fa-remo un report dei risultati che si completeranno con i dati di tutti i prossimi incontri. Abbiamo ovvia-mente tenuto traccia anche della composizione del pubblico presen-te: in sala oggi abbiamo imprendi-tori, costruttori edili, associazioni, pensionati, disoccupati, tutti co-munque accomunati dalla volontà di dare voce alle proprie esigenze di migliorare l’ambiente in cui si vive”.Appuntamento ai prossimi incontri, aperti a tutti... basta iscriversi a www.chiamatiperinvestire.it

Paola Pavan

A Grosseto la cittadinanza suggerisce come impiegare i soldi provinciali

Impianti verdi

Arriva il meteo delle fonti rinnovabiliEntrerà in funzione a novembre in Toscana EnergizAir, il meteo delle fonti rinnovabili, attraverso il quale, nei notiziari meteorologici degli organi d’informazione, saranno fornite informazioni sulla produzione energetica da impianti solari e fotovoltaici. “La finalità” secondo l’assessore all’Ambiente della Provincia livornese, Nicola Nista, “è quella di affiancare alle normali notizie sulle previsioni meteorologiche, anche le informazioni relative all’energia effettivamente prodotta da impianti a fonti rinnovabili in un determinato giorno. L’obiettivo è quello di far arrivare al grande pubblico la percezione concreta di quanta energia elettrica possa fornire un impianto di questo tipo e, soprattutto, quanto una famiglia potrebbe risparmiare sulla bolletta”. EnergizAir nasce da un’idea dell’associazione Apere di Bruxelles e per il nostro Paese sarà curata dall’Ealp (Agenzia energetica provinciale di Livorno) che coordinerà le iniziative dei partner locali coinvolti.“Nella provincia di Livorno – ha evidenziato l’assessore Nista – sono in funzione impianti fotovoltaici autorizzati dalla Provincia o dai Comuni, per un totale di 50 megawatt. Una cifra importante che contiamo di poter aumentare anche grazie a questo progetto”.Chiunque fosse interessato ad accogliere nel proprio sito web i 3 indicatori con il link al sito del progetto può contattare EALP ([email protected]) per maggiori informazioni. Sul web visitate anche www.meteorinnovabili.it

L’estero? Preferisco vivere a Livorno

A Piombino il futuro della siderurgiaL’8 e il 9 novembre si terrà il meeting europeo sulla siderurgia per discutere sul futuro del settore. La federazione europea dei metalmeccanici ha scelto la città per questo incontro dei rappresen-tanti dei lavoratori delle diverse nazioni perché è sede di uno dei più importanti poli siderurgici del Paese. L’intento è di trovare soluzioni alla profonda crisi che sta vivendo questa attività.

Le Etrusche partono con il vento in poppaLIVORNO. Inizio splendido per il campionato del Livorno Rugby femminile, unica squa-dra toscana alla coppa Italia di rugby a sette.Domenica 23 Ottobre, in tra-sferta a Piacenza, si sono ag-giudicate il concentramento vincendo tutte e tre le partite e segnando i primi 10 punti della stagione. A giudicare dai risultati, le ragazze non hanno neanche dovuto fati-care poi molto: contro il Do-nelli Modena il punteggio si è attestato sul 15 – 5, con il Guastalla 25-5, per non parla-re poi del faccia a faccia con le padrone di casa del Piacenza, vinto con uno scarto di ben 25 punti (30-5).Purtroppo, da sportive appas-sionate, la giornata si è svolta con l’amaro in bocca e con toni di festa sommessi per la terribile morte del pilota ro-magnolo Marco Simoncelli e per un lutto più vicino, quello della famiglia Niccolai e dell’ex capitano Marinella Specchia, ai quali la squadra ha dedicato gli ottimi risultati.La prossima sfida il 6 novem-bre a Forlì, mentre arrivano a Livorno domenica 15 gennaio.

Notizie flash

Livorno invasa da corridoriDomenica 13 novembre si corre la 31a edizione della Maratona di Livorno, su un percorso di oltre 42 Km. Parallela-mente si svolgeranno anche la Mezza maratona e la corsa non competitiva Stralivorno, che vede impegnati gli sportivi in un percorso di 7 km.Emozionante sarà il passaggio dall’in-terno della prestigiosa Accademia Navale di Livorno con transito sotto il Brigantino. Ritrovo alle ore 07,00 pres-so il Campo Scuola Via dei Pensieri di Livorno, partenza alle ore 09,00.

Arriva la nuova televisioneIl 15 Novembre anche i comuni della Costa Toscana passeranno definitiva-mente al digitale terrestre. La nuova televisione si accende su un’offerta composta da oltre quaranta emittenti televisive nazionali, oltre alle emittenti locali, quattro volte il numero di canali a cui siamo tradizionalmente abituati. Completamente gratuiti.

Al centro Lazzerini durante la premiazione

2L’opinione della popolazione si mischia a quella degli esperti della Provincia

Leonardo Marras Un gruppo al lavoro Parte del gioco

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giovani talenti

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Accademia Vocale

Ecco come far parte del coro

Desiderate far parte di un coro o

anche solo assistere alle prove aperte?

L’ “Accademia Vocale Città di Livorno”,

corale nata cinque anni fa e

diretta fin dalla sua fondazione dal M°

Daniela Contessi, propone a chiunque

ami la musica ed il canto l’esperienza

delle “Prove aperte”: chi lo desidera potrà assistere

alla preparazione tecnica e alla ricerca

interpretativa dei brani che, nella

stagione 2011-2012, riguarderanno in

particolare il periodo romantico ed il XX

secolo. L’idea, in

collaborazione con l’Associazione dei

Lavoratori Comunali, è nata non solo

per mostrare come funziona

dietro le quinte una formazione corale ma anche per dare

la possibilità agli appassionati

di musica di poterla conoscere ed

eventualmente entrare a farne parte.

Molti avranno apprezzato

il risultato finale di questo lavoro artistico

nel momento del concerto

ma le modalità con le quali si arriva ad un

certo livello, con coristi non

professionisti, sono probabilmente

poco conosciute.Chi desideri

entrare a far parte del coro o assistere alle

prove aperte, può contattare l’Accademia al

seguente indirizzo [email protected].

Un ventinovenne di Rosignano Solvay star di “Notre Dame de Paris”

Sicuramente Oscar Nini è uno di quelli che il talento non lo ha mai nascosto, anzi lo ha

sempre mostrato; prima sui campi da basket ottenendo ottimi risul-tati con le maglie delle squadre più importanti dell’intera provincia, poi riversando anima e corpo nello studio della sua eterna passione, la musica ed il canto; è qui infatti che si è tolto e si sta togliendo le più grandi soddisfazioni, avendo da poco terminato, nelle vesti di Febo, la tournèe con il musical “Notre Dame de Paris” di Cocciante e Plamondon.Abbiamo saputo di questa avven-tura grazie a Facebook, ma da quando ha inizio la tua storia con il mondo della musica? “Diciamo che da sempre ho avuto

una grande passione per il canto e per la musica in generale. I miei inizi mi riportano ad improvvisazioni con alcune band locali; mi piaceva molto cantare le note dei Queen o di altri gruppi rock famosi ma il mio avvicinarmi a questo genere musi-cale è iniziato con le prime audizioni per la Tosca di Lucio Dalla a cui nel 2009 ho partecipato presso il cele-bre teatro di “Torre del lago Pucci-ni”. Da qui ho avuto poi la possibi-lità di collaborare e partecipare alla bellissima commedia musicale Ca-sanova elaborata da Pierre Cardin e presentata in piazza San Marco a Venezia in un’unica data italiana il 12 luglio 2010. Così ha avuto inizio il mio legame con questo settore della musica che è molto diverso dal solo canto, qua devi pure reci-tare! Legame che mi ha portato in questo 2011 a vivere la bellissima avventura legata al racconto del Notre Dame de Paris”.Nel musical interpreti Febo un ca-valiere bello ed ambizioso: che le-game ha questo personaggio del medioevo con l’uomo moderno?“Strano a dirlo, ma Febo può rap-presentare benissimo l’uomo co-mune contemporaneo. E’ attratto dalla bellissima Esmeralda, una gitana con la quale tradisce la pro-messa sposa. Una storia passiona-le, la loro, che finisce tragicamente. Alla fine Febo sposerà l’eterna fi-

danzata, Fiordaliso, figlia del re. Il capitano degli arcieri dunque sce-glie come sua compagna colei che gli può garantire una certa agiatez-za. Una scelta dettata da un’innata ambizione e da una ricerca di stabi-lità. Quante sono le storie oggi, con le dovute modifiche dei tempi, che possono somigliare a questa rac-contata nel musical!!!”Hai fatto il giro dei più impor-tanti teatri italiani, quale ti ha suscitato più emozioni e qual è il momento più suggestivo di uno spettacolo?“Il teatro che più mi ha emozionato e che mi ha dato più sensazioni è forse il teatro di Torre del Lago Puc-cini. E’ lì che nel 2009 è iniziato il mio approccio con questo bellissi-mo mondo, tornarci da protagoni-sta mi ha riempito d’orgoglio!Il momento più adrenalinico di ogni spettacolo invece è, come dico sempre, la fine, quando si accendo-no le luci e ti rendi conto di quanta gente era lì ad ascoltarti.All’arena di Verona, devo ammet-terlo, mi sono tremate le gambe. Alla fine dello show vedere più di diecimila persone che applaudiva-no, e tra queste notare la presenza di molti bambini entusiasti, è stata un’emozione davvero unica.

Marco Provinciali

Rumore InversoMattia Mura è un giovane

di assoluto talento. Un ra-gazzo di 19 anni che si ap-

presta ad avventurarsi nel mondo universitario romano, una giungla dove per farla franca servono deci-sione, inventiva e una buona dose di genuina sfacciataggine. Ecco, Mattia è sicuramente in possesso di tutto ciò ed è sicuramente grazie a questi attributi che, non ancora ventenne, ha potuto presentare, davanti ad una numerosa platea, presso lo storico cinema di Casti-glioncello, uno dei suoi più recenti lavori, “rumore inverso”.Da cosa nasce la tua passione per il mondo cinematografico?”Nasce da un viscerale amore per l’arte del raccontare. Sin da piccolo infatti mi sono sempre dedicato alla stesura di racconti fantasy, genere a cui sono molto legato. Crescendo però, la scrittura non era più suffi-ciente per trasmettere le emozioni e le sensazioni che volevo suscitare con i miei racconti, quindi mi sono avvicinato al mondo audio visuale che mi permette di dare forma e colore a ciò che scrivo. ”

Quando nasce “Rumore Inver-so”? “Rumore Inverso è un rac-conto che ho scritto nel 2009 a diciassette anni. E’ la storia di due giovani spazzini alla ricerca di quel coraggio necessario per affrontare quei sogni e quelle ambizioni che potrebbero migliorare la loro con-dizione professionale. Riuscire a realizzare l’intero film è stata un’autentica impresa e ci siamo riusciti grazie alla Helix Pro-duction, casa di produzione locale, che ci ha aiutato nell’intera produ-zione. Attori e set erano a chilome-tri zero. Nella troupe c’erano solo ragazzi della zona con la passione per la recitazione e per il cinema. Le riprese, lunghissime, sono an-date avanti per circa sette mesi tra La Mazzanta, Cecina e Marina di Bibbona. Di ciò devo ringraziare i comuni che ci hanno aiutato mol-tissimo concedendoci di realizzare i set con assoluta tranquillità. Tra tutti, chi ti ha più aiutato nel-la realizzazione di questo film?“Senza dubbio mio padre, a cui ho trasmesso la passione per il cine-ma, una passione che lo ha preso

tantissimo. E’ sicuramente grazie a lui che il film è stato realizzato, si è occupato di tutta la logistica; quel dietro le quinte fondamenta-le senza il quale il film non poteva essere prodotto. Ma vorrei anche ringraziare tutto lo staff, la scuola teatrale Artimbanco, i due protago-nisti Francesco Serretti ed Ema-nuele Catanei, la Rea e coloro che in questo lungo periodo ci hanno seguito e sostenuto!”.

Marco Provinciali

Il Cecinese Mattia Mura presenta il primo grande lavoro con attori della zona

Notre Dame de Paris

SUL PALCO CON FEBO

Tra etnica, elettronica e… sonorità etrusche

Parola d’ordine: sperimentare

Francesco Landucci è un musicista e produttore cecinese con una partico-lare attitudine alla sperimentazione sonora. Per le sue melodie gioca con strumenti etnici di varia natura e pro-venienza, il Sitar indiano, il Saz turco e il Siter dall’Indonesia. A volte li mo-difica fino a crearne di nuovi. Segue, da più di 10 anni, il progetto musi-cale Tilak, un connubio tra musica rock, elettronica ed etnica, un punto di unione tra Oriente ed Occidente. Con questa band ha prodotto ben 5 dischi molto apprezzati dalla critica musicale italiana.In più, quasi a non lasciarsi scappare nessuna occasione, compone anche colonne sonore per programmi tele-visivi di varie case editrici internazio-nali tra cui Rai Trade. Francesco ci accoglie al “Poderino Recording Studio”, studio di regi-strazione di cui è fonico e gestore, presso l’agriturismo “Fattoria La Gioiosa” a Casale Marittimo. La struttura, completamente immersa nella natura e con una meravigliosa vista sulla campagna ed il mare, è il luogo perfetto per trovare l’ispirazio-ne. Tant’è, ci spiega Francesco, che “anche alcuni volti noti del mondo della musica, come Anna Oxa, hanno scelto di soggiornare presso l’agritu-

rismo ed effettuarvi le ultime prove prima della Tournée, per ritrovare il contatto con la natura e godersi un po’ di relax”.Francesco adora tutto della musica e non riesce a fare a meno di indagare i suoni. Così, quando un amico etru-scologo gli ha parlato di frammenti di strumenti musicali rinvenuti durante gli scavi archeologici, e dei musici-sti e degli strumenti che si ritrovano nell’iconografia degli affreschi delle tombe delle necropoli d’Etruria, la ricerca di quelle melodie è subito partita nella sua testa. Forse non tutti sanno che gli Etru-schi usavano accompagnare con la musica tantissime delle attività che svolgevano quotidianamente: dalla preparazione dei cibi alle cerimonie religiose, durante la caccia per ip-notizzare la selvaggina o in guerra per intimorire il nemico. Francesco ha immaginato come fossero quelle sonorità e ha ricostruito artigianal-mente gli strumenti antichi.“Ricerco in natura le materie pri-me” - ci spiega. - “Con il guscio di una tartaruga, legno, pelli e budello animale ho dato vita ad una Lyra, e con delle canne palustri o delle ossa animali ho creato degli Aulos”. Suo-nando questi strumenti si è poi la-sciato trasportare indietro nel tempo componendo dei brani che prendono ispirazione anche alle sue conoscen-ze della musica etnica. Ma la sua ricerca musicale non si è fermata qui. Ai brani composti Fran-cesco ha fuso registrazioni ambien-tali della campagna, dei boschi o addirittura nelle profondità del mare della Toscana, oppure ha ricreato i suoni di alcune scene di vita quoti-diana accompagnate dalla musica, come ad esempio il banchetto, le terme o la battaglia. “Tutto questo”, afferma, “per cercare di riprodurre delle sonorità che mi avrebbero po-tuto avvicinare alla civiltà Etrusca e comporre dei brani che potessero, nell’immaginario dell’ascoltatore, far rivivere alcuni momenti di immersio-ne sonora legati a quel mondo”. Le composizioni musicali così cre-ate, già di per sé di forte impatto emotivo, attraverso l’applicazione della tecnologia 3D, acquistano un potere evocativo così forte da avere la sensazione di essere catapultati in ambienti e situazioni di migliaia di anni fa. Questo le rende perfette per aiutare il visitatore di un museo o di una mostra ad entrare pienamente in contatto con il messaggio che si intende comunicare.Per maggiori informazioni www.fran-cescolanducci.com

Valentina Norcini

2Suoni antichi rivivono grazie agli strumenti artigianali di Francesco e diventano paesaggi sonori per musei e documentari

Teca installazione sonora Foto

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Lyra Leopardi Foto

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Nella foto Landucci in sala registrazione Foto

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Al centro Oscar Nini

Oscar Nini in scena

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4 Novembre 2011 www.costadeglietruschinews.com

La Merenda Box 23-06-2011 13:19 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

gastronomia e ...

dintorni

Come ogni anno arrivano in libreria le guide sulla migliore produzione italiana

E’ autunno, la vendemmia si è appena conclusa e mentre il vino nuovo inizia il suo lungo percor-so in cantina con la speranza di arrivare nell’olimpo dei big, i suoi fratelli maggiori ricevono la tanto sospirata pagella. Eh sì, è il tem-po delle guide: croce e delizia di tutti i produttori, Vangelo dei consumatori anche se la religio-ne, si sa, non è più seguita come una volta…Il 2012 si distingue per alcune novità e molte conferme. Scor-rendo nomi e voti tra le varie edizioni, salta gli occhi una si-tuazione alquanto particolare. La guida del Touring Club di sicuro non può essere “indagata” per favoritismi: niente premi per Bol-gheri, per il Morellino di Scansa-no, per la Maremma Grossetana! Zero assoluto! L’unica menzione tra le province di Livorno e Gros-seto è per un Montecucco Doc dell’azienda Palustri Leonardo. C’è da chiedersi se i vini non era-no veramente all’altezza o se le aziende si siano dimenticate di in-viare i campioni al redazione della guida…Ad esclusione de “i Vini Buoni d’Italia”, chi mette tutti d’accor-do, all’unanimità è una donna, e che donna! Cinzia Merli, padrona di casa a “Le Macchiole” non può che non essere contenta degli ottimi risultati dei suoi “figli”… Forse, da brava mamma li aiuta a studiare tutti i giorni…E così,

tra i vari premi e punteggi, anche quest’anno, sono arrivati anche i 3 bicchieri, ma stavolta per lo Scrio 2008.Per l’Espresso il prodotto più in-teressante delle nostre zone è un Morellino. La Riserva Capatosta 2009 di Poggio Argentiera si è ag-giudicato il punteggio di 18,5 su 20 al pari di colleghi del Chianti Classico e davanti alcuni vini di Bolgheri, tra cui Sassicaia, Masse-to e Paleo Rosso, tutti 2008, che si sono fermati a 18. Da segnalare nella lista di Rizzardi e Gentili an-che un vino isolano che nasce a Capraia, dall’azienda biologica La Piana: 18 anche per questo ale-atico intitolato a “Cristino”, padre del titolare Stefano Teofili.Per fortuna è il grande Veronelli, con i suoi eredi, a sostenere la

Costa con molte menzioni. Dieci sono i Doc Bolgheri premiati e dieci gli IGT della zona. Tra questi si contano anche quelli del Ca-stello del Terriccio, di Duemani di Riparbella e del Fidenzio prodotto a Piombino.Veronelli guarda con convinzio-ne alla Val di Cornia dando ben cinque massimi punteggi e si protrae poi anche verso l’Elba premiando due Aleatico Passito, quello di Arrighi e quello di “La Chiusa”. Grosseto invece nella guida dell’editore milanese ottie-ne quattro premi di cui due nel comune di Gavorrano.Livorno supera Grosseto anche per Il Gambero Rosso con 7 tre bicchieri contro i 5 della Marem-ma. A chiudere questa carrellata di premi arrivano le “lente” Chioc-ciole di Slowine, guida nata da poche edizioni ma con la grossa capacità di scelta ed analisi pro-pria del movimento da cui nasce.In Toscana Slow Food mette in risalto 27 aziende di cui quattro sulla costa e una, Querciabella, che si divide tra Greve in Chianti e Alberese a Grosseto. Lo spirito dell’agricoltura buona, pulita e giusta dimora a Caiarossa (Ripar-bella), Le Macchiole e I Luoghi a Bolgheri e l’azienda Altura all’Iso-la del Giglio.

Paola Pavan

FUNGHI!

Purtroppo la “produzione” di quest’anno è stata penalizzata dal clima caldo di quest’estate ma gli imperterriti non si faranno scoraggiare dall’andar per boschi in cerca di funghi.E allora, muniti di autorizzazione della regione, scarpe comode e cestino, ecco un piccolo vademecum di come ci si comporta nella raccolta:* Non consumare mai dei funghi che non siano stati identificati con certezza* Non danneggiare i funghi velenosi o quelli che non si conoscono: svolgono indispensabili funzioni per il mantenimento dell’equilibrio biologico del bosco * I funghi si raccolgono interamente cioè completi di ogni loro parte e non tagliandoli alla base (questo ne facilita il riconoscimento).* Non usare uncini, rastrelli o altri attrezzi per smuovere o grattare il sottobosco. Si danneggia irrimediabilmente lo strato di micelio che produce i nostri funghi* Limitare la raccolta ai quantitativi di funghi necessari al consumo * Risparmiare gli esemplari troppo giovani (non hanno ancora prodotto i loro “semi”) ed evitare quelli troppo vecchi o ammuffitiIn più è bene non trasportare funghi commestibili insieme a quelli velenosi né raccogliere gli esemplari lungo le strade: sono spugne e assorbono le impurità!

OLIO: produzione in calo 10%ma qualita’ ottima

LIVORNO. L’olivo e l’olio sono per la Toscana un elemento di fondamentale importanza, non solo per le qualità nutriti-ve, organolettiche e salutisti-che dell’olio, ma anche per-chè l’olivo rappresenta una caratteristica imprescindibile del paesaggio e della cultura toscana.Per l’olio d’oliva italiano il 2011 sara’ caratterizzato da un calo dei volumi, ricompen-sato da una qualita’ eccellen-te. L’annata è stata difficile, perchè molto siccitosa, ma la qualità si annuncia eccellente con un altissimo numero di polifenoli. E’ quanto prevede la Confe-derazione italiana agricoltori, secondo la quale si registrera’ una flessione produttiva del 10%. Secondo le stime dell’asso-ciazione, la flessione colpira’ soprattutto l’Italia centrale, mentre al Sud la produzione dovrebbe mantenersi stabile. Si prevede dunque una pro-duzione al di sotto delle 500 mila tonnellate (contro le 527 mila del 2010).

Notizie flash

Bolgheri protagonista tra DOC e IGT, interessanti aziende Grossetane e Cinzia Merli fa il pieno di premi

Trenonatura Val d’Orcia (Si)

Griffe d’Arte - www.griffedarte.it La Toscana tra sogno e magia

LIVORNO- Le gallerie della Fortezza vecchia si riempiranno di profumi e il fortunato pubblico avrà la possi-bilità di assaggiare manicaretti dei migliori chef livornesi.L’appuntamento è il 19 e 20 No-vembre nel piano galleria del mo-numento portuale. Nel bastiglione della Canaviglia saranno apposi-tamente allestite le cucine dove si avvicenderanno dodici chef di Li-vorno e della provincia selezionati tra coloro che aderiscono a Vetrina Toscana.Un vero e proprio esempio di show cooking: i visitatori potranno osser-vare passo passo tutte le lavorazioni dei piatti e magari cercare di carpire dei segreti dagli otto chef (ogni gior-no due per il pranzo e due per la cena) guidati nello spettacolo da un esperto di gastronomia che com-menterà i vari momenti dell’operato. I restanti quattro chef (ogni giorno due), prima della cena, proporranno manicaretti di accompagnamento per l’aperitivo.I piatti saranno giudicati da una giu-ria formata non solo da esperti ma da dodici persone del pubblico (sei per ogni chef). Chi non è riuscito a prenotarsi at-traverso il Tirreno, potrà sempre gustare le opere d’arti culinarie e consolarsi con grasse risate in compagnia dei cabarettisti livornesi che si esibiranno la sera di Sabato 19 Novembre.

MAMMA SILVIA e le Polpette di ceci

Rubrica per tutte le mamme moderne che hanno poco tempo per cucinare ma che non si arrendono ai pranzi surgelati!

Silvia è una mamma a tempo pieno molto attiva. Con il marito,i tre figli, Sveva 9 anni, Alberto e Armando, gemelli, di 6 anni e poi cani, gatti, pecore, caprette, un asinello vivono in un casolare in aperta campagna. Da sola si è fatta un piccolo orto dove ci col-tiva di tutto un po’. E’ una mam-ma attenta soprattutto in cucina, usa solo prodotti biologici e locali, modera il consumo di carne, so-stituendo le proteine animali con proteine vegetali. Silvia propone una ricetta molto semplice e velo-ce. Oggi si cucina: Polpette di ceci abbinate ad insalata mista con finocchi crudi.

Dose per 6 persone:600g di ceci biologici toscani1 cipolla di Tropea frescaPrezzemolo tritato

Pan grattato (fatto in casa)Sale q.b. (sale marino iodato non trattato)

PREPARAZIONE:LA SERA PRIMA: mettere i ceci secchi in acqua con un cucchiaio da minestra di farina, uno di sale e una puntina di bicarbonato.LA MATTINA SEGUENTE: lavare bene i ceci con acqua corrente, metterli in una pentola con acqua, un cucchiaio di sale e un altro di farina. Farli bollire per almeno due ore e mezzo, (durante la cottura togliere la schiuma bianca che si forma, è l’amido dei ceci).Tagliare la cipolla a piccoli dadini e mettere in padella con olio extra vergine di oliva, cuocere per circa 10 minuti, si deve ammorbidire. Mentre la cipolla cuoce….. Scola-re i ceci e in una zuppiera lavorarli

con il mixer fino a fare un purè molto denso. Al purè aggiungere il prezzemolo tritato e le cipolle sen-za l’olio di cottura, amalgamare bene il tutto e aggiustare di sale. Con l’aiuto di un cucchiaio fare delle polpette e passarle nel pane grattato, metterle in una teglia da forno usando carta da forno, que-sto evita l’utilizzo di olio nella cot-tura. Mettere in forno e cuocere per 15 minuti a 180°C.Le polpette erano davvero buone, peccato che sono finite in pochi minuti!!!Mangiare biologico non vuol dire spendere di più, il risparmio è nel ridurre lo spreco!!!

Chiara Comparoni

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Nell’Olimpo dei ViniChef in Fortezza

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www.costadeglietruschinews.com Novembre 2011 5

il mare

Forse non tutti lo sanno ma sei dei primi venti produttori al mondo di navi e megayacht si trovano sulla costa Toscana. Di questo però la Regione ne è conscia e sa anche che a Firenze, Prato, Quarrata e Santa Croce, nascono i mobili, i tessuti, l’elettronica che di quelle navi fanno un prodotto di alta qua-lità.

GIOVEDI’ 13 Ottobre – A Livorno si è tenuto un convegno per parlare del settore nautico: un’occasione per fare il punto con altre città e regioni che si affacciano sul mare, su un settore ancora strategico per la Toscana ma che subisce adesso, in ritardo rispetto ad altri, i contrac-colpi della crisi e il rallentamento dei mercati.

GIA’ dal 2007 – La regione la-vora nel senso dell’allargamento all’estero attraverso il mare grazie al programma transfrontaliero “Ita-lia-Francia Marittimo”. Questo ha previsto inizialmente una consul-tazione per decidere, insieme agli altri partner del progetto (Liguria, Sardegna e Francia), come utilizza-re i fondi europei nel quinquennio 2007-2013. Le priorità di interven-to individuate nel programma ri-

guardavano l’accessibilità e le reti di comunicazione, con particolare attenzione ai trasporti, al sistema dei porti ed aeroporti e alle infra-strutture; l’innovazione e la compe-titività del sistema imprenditoriale; le risorse naturali, culturali e il set-tore turistico; l’integrazione delle

risorse finanziarie e dei servizi per lo sviluppo sostenibile di tutte le zone interessate. Ora ovviamente il progetto è nella fase attuativa e di interesse, attivo proprio in questi ultimi mesi, è la presentazione di nuovi progetti per la mobilità tran-sfrontaliera degli studenti, la cui

scadenza è stata posticipata al 16 Dicembre 2011.

PrOPOStA consolidata – Ulte-riormente alimentata nella giornata di consultazione del 13 Ottobre è la creazione di un polo di innovazione, un progetto su cui saranno investiti

in 3 anni un milione di euro di cui il contributo della Regione sfiora quasi gli 800 mila euro. Capofila del partecipanti è il consorzio Na.Vi.Go e già hanno aderito 225 imprese delle circa 2.800 che operano sulla nautica in Toscana.

Il Polo d’Innovazione sarà costituito da centri servizi, organismi di ricer-ca e imprese del settore e prevede una struttura organizzativa snella gestita da ATS (Associazione Tem-poranea di Scopo) che non com-porta nessun costo di infrastrutture, in modo da concentrare le risorse messe a disposizione della Regione Toscana per supportare le relazioni tra le imprese della filiera.

Il POlO di Innovazione – For-nirà servizi qualificati alle imprese per facilitare l’adozione di soluzioni innovative applicabili alla costru-zione e allestimento di nuove im-barcazioni, per formare le qualità professionali degli imprenditori e degli addetti. Obbiettivi del proget-to sono anche la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la qualificazione delle infrastrutture materiali e immateriali. Tali attività saranno rivolte a sostenere la po-sizione di leadership internazionale della nautica toscana e i vantaggi competitivi, ad essa collegati, per un vasto tessuto di servizi turisti-ci e culturali offerti con caratteri di eccellenza lunga l’intera costa toscana.

Paola Pavan

Mau e Robertino, all’ana-grafe Maurizio Coppola e Roberto Valente, sono due

colorati personaggi il cui accento, decisamente labronico, fa traspa-rire la tenacia con la quale, tra mille insidie, da quasi un ventennio, por-tano avanti una professione che da sempre per loro ha rappresentato molto più che una passione. Nella loro scuola infatti si dedicano al loro primo amore, il windsurf ma anche e soprattutto all’insegnamento del-le regole primarie da dover seguire in mare aperto ed alle nozioni sui venti che consuetamente soffiano sulla costa.

Perché, voi che siete originari di Livorno, avete scelto questa location per il vostro centro di windsurf?“Semplice, perché qua sulla costa di Vada c’è sempre vento. A qual-cuno sembrerà strano ma a Livor-no la frequenza di vento in estate è minore e la costa rocciosa ci condannerebbe a maggiori usure dei materiali. Da inizio maggio fino alla terza settimana di settembre, il consueto vento pomeridiano ci consente di uscire sulla tavola quotidianamente dando un servizio

di qualità con un parco attrezzatura adeguato e integro. I nostri clien-ti devono andar via contenti e noi vogliamo fare la nostra parte. Certo a volte l’unica cosa che ci frega è la patana (calma piatta) ma nel no-stro sport bisogna calcolarla.”

Chi sono gli allievi che si avvici-nano a questo sport?“Il windsurf non è più uno sport estremo come poteva essere de-finito agli inizi; adesso lo sviluppo e il miglioramento di tavole e vele consente a chiunque di potersi av-vicinare a questa passione con un atteggiamento turistico sportivo e non necessariamente agonistico. Quindi vengono da noi persone di ogni età che spesso nutrono den-tro di sé un bisogno primordiale di instaurare un rapporto più diretto con il mare. Le tavole più larghe e con molta maggiore stabilità con-sentono veramente a tutti di poter, con un corso di appena cinque le-zioni, montare in piedi sulla tavola e capire cosa sia la navigazione a vela tenendo un boma in mano. Poi è chiaro, da lì a poter planare su qualsiasi tipo di mare, il passo è più lungo e specialmente sofferto. Imparare è comunque emozionan-

te al pari dei livelli successivi”

Non credete che attività come la vostra possano essere di im-portanza fondamentale per lo sviluppo di una nuova conce-zione di turismo, basato magari sull’esaltazione del territorio e delle attività che in questo eser-citano? “Noi nel nostro piccolo offriamo al turista la possibilità di conoscere e vivere il mare, non solo con la scuola ma anche con il noleggio di tavole e vele. Per fare turismo o qualsiasi altra forma di marketing territoriale unire le forze è indi-spensabile. Per questo abbiamo creato il marchio di qualità deno-minato “SURFING QUALITY Costa degli Etruschi”: una rete dei centri di windsurf che oltre ci consente di cooperare nelle iniziative. Tutto questo però avrebbe bisogno di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni; noi per esempio ri-maniamo tutt’ora, dopo diciassette anni di attività, senza alcun tipo di servizio. Questo è inaccettabile, il territorio è una risorsa fondamen-tale così come lo sono tutti i vari esercizi che vi operano. Non pos-siamo continuare ad essere infe-

riori agli altri posti del mondo per la mancanza di servizi. Abbiamo tutto: mare, vento, campagne bel-lissime, le più importanti città del patrimonio artistico mondiale, le strade del vino… La nostra riviera dovrebbe divenire un punto di rife-rimento primario, a livello nazio-nale, per tutti coloro che praticano sport legati al mare, alle onde ed al vento. Sul lago di Garda, il turismo legato al windsurf porta ogni anno introiti economici importanti, per-ché anche da noi non si possono sfruttare al meglio le opportunità che la natura ci concede?”

Quale futuro per il Centro Wind-surf Vada?“Purtroppo un futuro difficile a cui ormai siamo più che abituati, ma speriamo che con il tempo si possa percepire l’importanza di attività e organizzazioni sportive come la nostra. Sicuramente però a Maggio saremo nuovamente lì a Pietrabianca pronti per una nuova, bellissima avventura”.

Marco Provinciali

130 anni di storia marinaresca

Sicuramente un pubblico numero-so si raccoglierà attorno ai 1250 tra Allievi Ufficiali e Ufficiali che studia-no nella struttura, splendidamente affacciata per quasi 2 km sul mare. Degni festeggiamenti per l’occa-sione con la mostra “130° dell’Ac-cademia Navale – L’Accademia, Livorno, il mare” e tanti appunta-menti per tutto il primo weekend di Novembre. Dà il via il 4 Novembre il nuovo Ammiraglio Comandante, Giuseppe Cavo Dragone, con una prolusione su “L’Accademia Nava-le: passato, presente e futuro” (ore 18, Sala della Provincia) mentre domenica 6 si potrà visitare l’istitu-to e assistere alla “Ritirata”, cioè al rientro degli Allievi dalla franchigia al seguito della Fanfara dell’Acca-demia alle ore 1430. Grande con-certo di chiusura alle 18.

Il Centro Windsurf Vada in località Pietrabianca ospita una di quelle scuole che per meriti ed esperienza è tra le più conosciute a livello nazionale

Polo Innovazione della Nautica

Il 6 Novembre 1881 nacque l’accademia navale, istituzione che ha vissuto gran parte della storia della città, entrando nel cuore dei livornesi

L’insenatura, perla degli Etruschi

Il Golfo di Baratti

Il Golfo di Baratti è un’insenatura del Mar Tirreno, situata all’estre-mo nord del Comune di Piom-bino, senza dubbi, una delle chicche della nostra Costa De-gli Etruschi. Il suo nome deriva dall’omonima località nell’imme-diato entroterra, ricca di un fasci-no speciale, dato dalla presenza di centinaia di tombe e resti dell’antichissima civiltà etrusca. Delimitato a nord dai promontori di Poggio San Leonardo e a sud chiuso dalla Torre di Baratti, sulle sue acque si specchia, maesto-so, il centro medievale di Populo-nia. L’insenatura è caratterizzata da un litorale sabbioso, tenden-te a ridursi notevolmente verso l’estremità meridionale, sogget-ta al moto delle maree. I fondali sono molto bassi, l’arenile, unico nel suo genere, si presenta di un colore dorato, quasi ambrato, tutto ciò è dovuto agli spettaco-lari effetti della luce del sole che riflette sulla miriade di scorie di ferro, residui della lavorazione etrusca. La pi neta retrostante, composta da pini marittimi, si in-terrompe lasciando ampio spa-zio alla grande necropo li. Unica cittadina etrusca sul mare, Ba-ratti nell’antichità era dedita alla fusione del metallo provenien-

te dalla vicina isola d’Elba, poi impiegato principalmente per la produzione di armi. Tutta la zona di Baratti e Populonia nasconde innumerevoli testimonianze di questo glorioso popolo ed una passeggiata fra le tombe vi ripor-terà dritti in un’epoca lontana. La Rocca di Baratti, costruita nella prima metà del XV° secolo con mura medievali per arginare gli attacchi dei pirati, si affaccia sul golfo e offre un panorama da to-gliere il fiato. Un ben visibile, ma leggero, arco di sabbia è tutto ciò che resta di un ampio cordo-ne di dune sabbiose, un tempo chiaramente molto più esteso, colmato nei secoli dai depositi marini. Adiacente al golfo si trova il parco archeologico di Baratti che si estende per circa 80 etta-ri fra le pendici del promontorio di Piombino ed il golfo stesso. Comprende una parte significati-va dell’antica città etrusca con le sue necropoli, le cave per mate-riale da costruzione ed i quartieri industriali di lavorazione del fer-ro. Baratti fu l’unica città etrusca ad affacciarsi direttamente sul mare, risultando così, uno dei più importanti centri commerciali del mondo antico.

Gianluca Parodi

A lezione sulla cresta dell’onda

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Centro Windsurf Vada Nella foto Roberto Valente Nella foto Maurizio Coppola

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6 Novembre 2011 www.costadeglietruschinews.com

storia, arte e

cultura

A Volterra

La Torre Pendente in alabastro

Nata da 3 anni di lavoro dalle abili mani di artigiani Volterrani e dal prezioso materiale di cui è ricca la città, la torre, in scala 1:25, sarà visitabile nel Salone Espositivo dell’ex Ospedale civile in Piazza San Giovanni a Volterra ancora fino al 31 dicembre 2011. Il progetto è stato promosso dall’Opera Primaziale del Duomo di Pisa e portato avanti con determinazione dall’associazione Arteinbottega. Perfetta in tutto, i maestri dello scalpello hanno ricostruito colonne, gli archi, i capitelli, le finestre, nonché le parti decorative, gli intarsi, i bassorilievi, i mosaici. Ogni sfumatura di colore è stata rispettata scegliendotonalità cromatiche identiche alle pietre originali e perfino gli elementi in metallo (campane e ringhiere) e quelli in legno (portali e travi delle campane) sono stati puntualmente riportati. Non poteva ovviamente mancare l’inconfondibile pendenza: attraverso accurate misurazioni gli artigiani hanno conferito all’opera un’inclinazione analoga.

Le Rocche Aldobrandesche: l’eredità di una famiglia, il patrimonio di una regioneL’itinerario toscano dei castelli medievali appartenuti a una delle casate nobiliari più celebri del tempo

Si può riassumere così il senso dell’im-pegno delle persone che oggi animano il nuovo corso dello storico ex-cinema di Livorno. Nato sotto il Fascismo come teatro di avanspettacolo, poi cinema e oggi è una vera officina aperta alla cit-tà: teatro, musica, Università Popolare, serate a tema e molto altro da ora fino alla prossima estate. “La gente senti-va il bisogno di averlo un posto così a Livorno” Dice Alessandro Baldi del La Bottega del Verrocchio (Associazione

che co-gestisce la struttura). “Sono tanti i ragazzi che ci hanno fatto i complimenti e chiedono di conoscere il palinsesto della stagione appena ini-ziata”. “Vengono perché questo è uno spazio libero… quasi unico nel suo genere. E arrivano da tutta la Toscana alle nostre serate” aggiunge Giacomo Del Gamba del Collettivo Ex Cinema Aurora, tra i fondatori del progetto.Entri e ti immergi in un ambiente che ricorda i locali della Berlino est primi anni novanta. Un grande palco, divani arancioni, impalcature dallo stile un po’ industrial, installazioni artistiche, un bar con le poltroncine in velluto blu che un tempo accoglievano gli avven-

tori del Cinema in sala. Nel fine settimana, secondo i gestori, ci sono anche 600 persone per un sabato con dj set o con musica più “alternativa” il venerdì; l’atmosfera è buona, forse quasi surreale per Livor-no. E poi, proseguono, “i ragazzi che vengono qui sono educati, ci sembra-va strano all’inizio, invece rispettano il posto e la gente che ci lavora, sono fantastici”. Un bell’esempio, insomma, di come si può far rivivere una struttu-ra che si credeva ormai a fine carriera con passione, il contributo di decine di associati (che hanno fornito tante piccole quote e non pensano certo ad un possibile ritorno economico) e nessun finanziamento pubblico. Anche il Circolo Dopolavoro dei Ferrovieri, proprietario dell’Aurora, adesso crede seriamente nel progetto, al punto che quest’estate ha contribuito ai lavori di restauro ed ha fatto installare un im-pianto fotovoltaico sul tetto!Ma cosa si fa di preciso all’Aurora? Tanto per cominciare il “Teatro EOS”, poi musica nel week end a cura di due importanti agenzie fiorentine, Industry e Massive Night, oltre al Moonlight Fe-stival ogni secondo venerdì del mese. E Poi i corsi gestiti dall’Università Po-polare Alfredo Bicchierini che spazia-no dal diritto, alle lingue, fino al corso

di Fisica 1! Il bello sta nel fatto che a tenere le lezioni sono docenti di liceo ed universitari in pensione o ancora in ruolo, che per passione scelgono di insegnare gratuitamente la loro ma-teria del cuore anche fuori dalle aule scolastiche tradizionalmente intese. Ma non finisce qui: Cineforum, tango argentino, serate enogastronomiche e molto altro. Per dirla con le parole di Giacomo: “mah, in parte quel che facciamo, per noi è ancora da scopri-re…”. Di sicuro c’è una forte attenzio-ne ai temi sociali, affrontati in modo decisamente concreto. Basti pensare alla collaborazione con la Regione sui temi della riduzione del danno (alcol e dipendenze) tramite il progetto Ex-treme, che prevede la presenza, nelle serate “più toste” di operatori spe-cializzati pronti ad aiutare chi avesse fatto uso di sostanze. Un altro punto a favore di un progetto nato per raccogliere le istanze artisti-che e culturali della città che grazie a contaminazioni e collaborazioni di qualità, sta trasformando un’ottima idea in una solida realtà. In bocca la lupo, ragazzi! Per saperne di più cer-cate l’Ex Cinema Aurora su Facebook o direttamente su sito: www.excine-maaurora.it Renato Nesi

Il nome, solo a pronunciarlo incu-te un certo timore reverenziale, un termine quasi onomatopeico

che riporta a fasti antichi e mondi aristocratici: quella degli Aldobran-deschi fu una delle famiglie più influenti in Toscana durante l’Alto Medioevo. Erano gli anni dei po-tenti regni del nord-Europa, gli anni della cristianità più fervente, delle persecuzioni contro gli eretici, dello smisurato potere papale, i tempi del feudalesimo e dei privilegi, dei cavalieri e delle crociate, si entra-va nel cuore dell’età di mezzo. Di chiara origine longobarda, gli Aldo-brandeschi avevano comuni origini con i Re d’Italia Liutprando ed Ilde-brando, disponevano d’immense proprietà nelle attuali Toscana e

Lazio. Tradizionalmente ghibellini, passarono alla fazione guelfa nel 1250, dopo la morte del grande imperatore Federico II di Svevia. Illustri personaggi sono annoverati nella genealogia familiare: Gugliel-mo ed Omberto che compaiono nel “purgatorio dantesco” e il grande Papa riformatore, divenuto santo col nome di Gregorio VII, Ildebran-do di Sovana. Le rocche Aldobran-desche, sono fortificazioni fatte erigere o acquistate dalla casata nobiliare durante il Medioevo, si differenziano dagli altri castelli iso-lati per la loro ubicazione, general-mente all’interno di borghi e centri abitati. La struttura delle rocche è molto simile, in tutti i punti in cui le ritroviamo, possiamo osservare la

presenza di un fabbricato portante principale, del palazzo padrona-le e di una torre di avvistamento. Costruite tutte sullo stesso stile, le fortificazioni, sono oggi facil-mente riconoscibili e ben sparse per il territorio toscano. Per fare il nostro consueto “tuffo nella storia” entreremo nel dettaglio a proposito di una di queste rocche, quella di Suvereto, in provincia di Livorno. Eretta durante il XII secolo fu termi-nata, con la cinta muraria che av-volgeva e difendeva l’intero centro abitato, nel 1308, come testimo-niano le iscrizioni tutt’ora visibili. Sopravvissuta a periodi di degrado e abbandoni, ci giunge, fortunata-mente, integra grazie a complessi lavori svolti dalle autorità nel corso

del novecento. Un imponente co-losso di pietra, con la classica torre ed il palazzo padronale come da copione, un mostro inespugnabile addolcito dall’ingresso a corte, con una scalinata che termina sul por-tale d’accesso: uno splendido arco a tutto sesto, simbolo di sacralità e di potere. E perché non promuove-re, non dar vita ad un vero e pro-prio iter dei castelli Aldobrandeschi in giro per i borghi della Toscana? Queste strutture rappresentano un patrimonio inestimabile del nostro territorio, da Grosseto a Siena, da Manciano a Talamone, da Suvereto a Pitigliano, un viaggio nel passa-to, un salto nel Medioevo, un tuffo nella storia.

Gianluca Parodi

Un tuff

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L’ “OMbrA dELLA SErA” InCAntA PArIGI

Alla Pinacothèque sorprendenti parallelismi tra le opere di Giacometti e la scultura etrusca Evento espositivo atteso a Pa-rigi da più di cinquanta anni dagli esperti e appassionati di Alberto Giacometti. La mostra “Giacometti et les Etrusques” presenta una nuova lettura del lavoro di scultore dell’ar-tista elvetico.Fino all’8 gennaio 2012 saran-no esposti alla Pinacothèque oltre 100 pezzi provenienti dal Museo Guarnacci di Vol-terra assieme a trenta scultu-re di Giacometti. Uno sforzo non indifferente per il museo etrusco volterrano, ma con il risultato che alcuni dei suoi pezzi più pregiati saranno presenti per alcuni mesi sul prestigioso palcoscenico cul-turale di Parigi. Protagonista della mostra la scultura emblematica del mondo etrusco, l’ “Ombra della sera”, posta al centro di una delle sale espositive ed affiancata da due statue di Giacometti che sembrano es-sere le sue guardie del corpo.Giacometti scoprì la civiltà etrusca al dipartimento di ar-cheologia del Louvre e soprat-tutto durante lo svolgimento a Parigi della mostra sull’Arte e la civiltà degli Etruschi nel 1955. L’artista restò profon-damente colpito, tanto da volersi recare in Toscana per approfondire la conoscen-za su questo popolo e la sua arte. E fu proprio a Volterra che ebbe modo di ammirare l’ “ombra della sera”, questa scultura longilinea e potente che costituisce una chiave di lettura imprescindibile per la comprensione della sua for-ma creativa più conosciuta e più forte: la rappresentazio-ne di lunghe figure verticali stilizzate all’estremo, tanto che la curatrice della mostra, Claudia Beltramo Zevi, non ha esitato a definire Giacometti come “l’ultimo degli Etru-schi”.All’esposizione tenutasi pres-so le scuderie di Villa Manzo-ni a Lecco, l’Ombra della Sera figurava accanto ad una Fem-me debout del grande sculto-re svizzero. Una mostra che ha conosciuto un grande suc-cesso di critica e di pubblico e che avrà sicuramente a Parigi un richiamo ed una cassa di risonanza ben più grande.

Valentina Norcini

Notizie flashNouvelle AuroraAl via la nuova stagione dell’Ex-Cinema di Livorno tra musica, teatro e corsi

2 Perché lo fate? “Un po’ per lavoro e soprattutto perché ci divertiamo”

Saletta Ex Aurora

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www.costadeglietruschinews.com Novembre 2011 7

Editore Responsabile Massimo Tanini - Coordinatore Generale Esecutivo Valentina Cambi - Direttore Paola Pavan - Art Director e Grafica Valentina Cambi - Redazione: Renato Nesi, Valentina Norcini, Gianluca Parodi, Marco Provinciali Stampa Pacini Editore SpA Pisa - Distribuzione PromoAltaMaremmaPER LA PUBBLICITA’: Resp. Marketing Catia Miccio - Area Livorno e Pisa Serena Conti; Area Grosseto Donata Vieri, Massimo Giometti. Mail: [email protected] REDAZIONE e SEDE LEGALE via S.Barbara n. 8, 57023 Cecina tel. 0586.685058 mail: [email protected]

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eventi

Appuntamenti

LIVORNOFiori d’Arancio

2011Ormai giunta alla

20a edizione, questa mostra-mercato guarda

a tutte le proposte per un matrimonio perfetto.

Si tiene il weekend del 12 e 13 Novembre al

PalaLivorno.

PIOMBINOAlice nel Paese

delle MeraviglieLa favola di Lewis Carrol in musica e danze viene

proposta mercoledì 23 Novembre al Teatro

Metropolitan.

LIVORNOBiancaneve

Il MusicalAl Goldoni, domenica 27 Novembre, torna il

Teatro del Carretto. Nato nel 83, ha viaggiato per

il mondo con grande successo. Nel cast ci sarà anche la partecipazione virtuale di Paolo Ruffini

che interpreterà lo specchio magico

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ORBETELLOMercatino

dell’AntiquariatoI weekend di Novembre

e di Dicembre, nel centro storico si

passeggia tra tanti banchi di antiquariato

e modernariato, collezionismo e oggetti

del passato.

CAsTELL’AzzARATutti i venerdì di

Novembre per conoscere il tartufo,

apprezzarne le doti e le sue possibilità in cucina.Cene degustazione con

i vini della Strada del vino Monetcucco e dei

Sapori d’Amiata con miniconfrenze su tartufi

e tartufai.

Costa Degli Etruschi News n. 16 - Tiratura mese di Novembre 10.000 copieMensile indipendente distribuito gratuitamente da Livorno a Grosseto _ Editrice PromoAltaMaremma _ (N. Registro stampa 9/2010 Aut. del 23/07/2010)

Il Balletto di Mosca accende il Dicembre di Livorno e Grosseto

Braccia sinuose, corpi longili-nei, linee armoniose: a farci immaginare quanto sia impe-

gnativo ai massimi livelli diventare una étoile della danza molto spesso ci pensano i film. Ultimo tra i tanti, Black Swan, ha premiato con un Oscar la sua protagonista Natalie Portman che per diventare prima ballerina non si sarebbe fermata davanti a nulla.Eppure avvicinarsi al balletto non è cosa da tutti i giorni. A dicembre il teatro Goldoni di Livorno e il teatro Moderno di Grosseto ce ne danno la possibilità con La bella addor-mentata e Il lago dei cigni, entrambi di Cajkovskij.Anche senza aver mai visto uno spettacolo, questo nome e le sue musiche sono presenti nelle menti di tutti. Il compositore russo, vis-suto tra il 1840 e il 1893, ha avuto una vita piena, lasciandoci in ere-dità composizioni di tutti i generi, sinfonie, opere, balletti, musica sin-fonica, musica da camera e musica sacra.Musicista di grande talento, inizia a cinque anni con il piano. Nonostan-te la sua forte propensione all’arte sonora, studia giurisprudenza con scarsi risultati, se non quelli di av-

vicinarsi ai vizi del fumo e dell’alco-ol e di provare le prima esperienze omosessuali. Il suo rapporto con la sessualità resta conflittuale per tutta la vita: si sposa ma solo per facciata e poi si separa, dopo aver comunque tentato la strada del suicidio per liberarsi dal vincolo che aveva intrapreso con Antonina Miljukova.Prima e dopo questa parentesi di finta famiglia, il compositore si ac-compagna con amori maschili, dei quali l’ultimo sembra gli fu fatale: si racconta infatti che dietro la morte del musicista, ufficialmente a colpa di colera per aver bevuto acqua in-

fetta, vi sia in realtà un suicidio per avvelenamento su ordine delle au-torità, perchè la sua relazione con un giovane nobile avrebbe potuto mettere in difficoltà la famiglia im-periale.Al di là però della sua vita trava-gliata d’artista, Cajkovskij ha il merito di aver sperimentato in un genere che era molto sottovaluta-to ai tempi: quello delle musiche per il balletto. Ed è proprio questa sua intuizione che ha tramandato la maggior parte della sua fama ai posteri. A trentacinque anni inizia a comporre il Lago dei Cigni che è messo in scena per la prima volta

al Teatro Bol’šoj di Mosca nel 1877. Fu un enorme fiasco. La colpa non era del compositore ma del diret-tore d’orchestra e del coreografo che avevano lavorato in modo sca-dente. Il successo dello spettacolo poi arrivò nel 1895, dopo la morte dell’autore, grazie a Marius Pepita e alla nuova rappresentazione da lui ideata. E’ questa la versione che verrà proposta il 13 dicembre al te-atro Moderno di Grosseto.La fiaba in musica narra la maledi-zione di Odette, cigno di giorno e ragazza di notte, e dell’unico amore che può vincere questo sortilegio.“La Bella Addormentata”, che è proposta dal Goldoni l’undici di-cembre, è il secondo dei balletti composti da Cajkovskij, seguito per concludere la trilogia dallo “Schiac-cianoci”.Sale sul palco per la prima volta a gennaio del 1890 a San Pietrobur-go ed è un successo immediato complice anche la coreografia del pluridecorato Marius Petipa. Narra la favola classica della principessa Aurora, addormentata dalla magia di una strega malvagia, che può es-sere spezzata solo dal bacio di un giovane principe innamorato.

Paola Pavan

Pronti al ciclone Antonio Albane-se nei teatri di Livorno e Grosseto questo Novembre. Sul palco porta il suo ultimo lavoro dal titolo “Per-sonaggi”, un nome che è tutto un programma, e le risate sono assi-curate.Dai tempi di Mai dire Gol fino alle apparizioni di Che tempo che fa, gli alterego del comico di Lecco si fanno beffe di tifosi, politici, profes-sionisti. E’ l’umanità il tratto comu-ne di questi personaggi, stereotipi di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie. Uomini del nord, del sud, ricchi, poveri, onesti e truffaldini: una squadra di maschere che ci fanno sorridere ma che a volte vorremmo non fos-sero così tristemente reali.Prendiamo per esempio l’Ingegner Ivo Perego, bauscia brianzolo, im-prenditore tutto business che non vede la moglie del viaggio di noz-ze e che ha costruito il suo impe-ro sulla produzione di Eternit. La pericolosità del materiale non lo

spaventa, anzi, ne fa un vanto “Se il dio egizio si fosse fatto la pira-mide di eternit, col cavolo che gli profanavano la tomba!”. Nonostan-te il successo, il duro rovescio della medaglia gli viene proprio dal san-gue del suo sangue, come lui stes-so racconta: “Noi nella mia famiglia lavoriamo tutti. Da generazioni. Mio nonno ha fatto il capannone picco-lo, mio padre il capannone grande, io il capannone grandissimo. Mio figlio si droga”.Il cinismo, Albanese poi lo porta ai massimi livelli con il politico Cetto

La Qualunque, ignorante, corrotto e un po’ maniaco sessuale. Al grido di “Cchiu’ pilu pe’ tutti!” cerca di raccogliere i voti degli elettori: sarà veramente una strategia vincente?Nel suo programma elettorale, non risparmia nessuno “I giovani, non mi stancherò mai di dirlo, sono un problema e non una risorsa” ma pur di convincere la popolazione è anche disposto a puntare sull’amo-re dei genitori “La battaglia per l’occupazione passa attraverso l’assunzione dei figli dei miei elet-tori. Tu mi voti, io ti do un posto. Tu

mi trovi trenta voti, e io ti faccio as-sumere pure le galline”.Per fortuna nel repertorio di Alba-nese c’è anche qualche figura un po’ meno senza cuore. A far ridere ci pensa anche il sommelier che conclude sempre le sue degusta-zioni con “è vino, ed è finito!” e Pier Pier, giardiniere di Berlusconi, gay e pure interista.Oscar della purezza se lo aggiudica però Epifanio, la cui emblematica ingenuità nei confronti della vita è racchiusa in un piccolo aneddoto che lui stesso narra “Era un gior-no nel parco, un parco bellissimo. Un parco di una grande città. Tanta gente, bambini, giovanotti, vec-chietti e tutti parlavano tra di loro. E parlavano anche con me. Uno mi ha chiesto un cucchiaio, uno cento lire, uno una spada e uno un limone. E io gli ho detto: «Ma sim-paticissimo, cos’è che te ne fai di un limone?». «Eh, devo farmi una pera.». E io gli ho detto: «Ma cosa sei, un mago?».

Paola Pavan

Sagra del Cinghiale, Arte e FolkloreSUVERETO. Anche quest’an-no, domenica 27 Novembre, l’evento fisso da 40 anni, all’insegna della buona ga-stronomia, la valorizzazione dei prodotti tipici e promo-zione del territorio. Un tuffo nel medioevo.

La festa della FocarazzaROCCALBENGA. Nella via a lei dedicata, giovedì 24 Novem-bre si terrà la commemora-zione del martirio di Santa Caterina. Un tronco di cerro, detto Stollo, viene innalzato al centro di alcune fascine di erica. Queste vengono incen-diate e quando il fuoco inizia a scemare, gli uomini delle con-trade cercano di impadronirsi del tronco e di vincere così la competizione.

Notizie flash

In scena La Bella Addormentata e Il Lago dei Cigni, i balletti più famosi al mondo

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“Il Nipote di Rameau”CAMPIGLIA M.ma - Silvio Orlando, gio-vedì 10 novembre, sul palco del Teatro dei Concordi inaugurerà la stagione teatrale con uno spettacolo di Denis Diderot, scrittore e filosofo francese, sull’etica e l’estetica. E’ la parabola grottesca di un musico fallito, cortigia-no convinto, amorale per vocazione. Senza prospettive, riducendo la vita a pura funzione fisiologica riesce in ma-niera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.

Gente di facili CostumiGROSSETO - Va in scena al Teatro Mo-derno domenica 20 Novembre lo spet-tacolo di Nino Manfredi e Nino Marino per la regia di Silvio Giordani. In una società come la nostra, che valo-re hanno ancora l’onestà, la dignità, il ri-spetto dei più profondi valori umani? Un intellettuale e una prostituta assumono il ruolo emblematico di rappresentanti di questa mutevole società e fanno riflet-tere sui valori dei nostri giorni.Uno spettacolo intelligente e ironico che farà sorridere e riflettere allo stesso tempo.

Personaggi: Albanese all’ennesima potenzaRisate assicurate al Teatro Moderno di Grosseto (4 Nov) e al Goldoni di Livorno (10-11 Nov)

Emozioni in punta di piedi

Balletto “Lago dei Cigni”

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Via Santa Barbara, 2 - Cecina (LI)