N° 1 - Costa degli etruschi News

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www.costadeglietruschinews.com www.costadeglietruschinews.com www.costadeglietruschinews.com Mensile Agosto 2010 / Anno 1 - n. 1 Inaugurazioni Nuovo Paesaggio Italiano pag. 2 Scavi archeologici alla Torre di Donoratico pag. 3 Eventi Premio Letterario Castiglioncello a pag. 5 Eventi & Appuntamenti del mese a pag. 5 Gastronomia & Territorio Luigi Cremona a pag. 6 La spesa del mese a pag. 6 di Marica Galassi U na giornata particolare e straordinaria- mente importante.Non nascondo l’agi- tazione di quel giorno che mi faceva tremare la voce mentre illustravo gli obiettivi e i motivi che hanno portato alla realizzazione di questo nuovo mensile, un turbamento vis- suto in quel momento negativamente e quan- do me ne sono lamentata, quasi scusandomi per la mia incapacità di parlare in pubblico, qualcuno (Massimo Tanini) mi ha ricordato che “si vive per le emozioni”, quelle parole mi hanno rincuorato e ho potuto vedere quel- la situazione sotto un’ottica completamente diversa, ero emozionata perché stavo viven- do qualcosa di veramente bello, tutt’altro che negativo. Le impressioni che ho recepito, da parte dei presenti, sono state positive, e ci incoraggiano a proseguire quest’avventura. In molti si sono complimentati per questo progetto nuovo, anche coraggioso con i tem- pi che corrono, creato da persone giovani che spero cresceranno professionalmente riuscendo a conquistare la fiducia dei lettori e la loro indispensabile collaborazione. Tanti i messaggi pervenutici anche da Facebook con complimenti e la voglia di conoscerci. Il Numero 0 era soltanto la prova di avvio di questo nuovo progetto, per questa uscita ab- biamo raddoppiato le pagine, inserendo nuo- vi argomenti e aggiungendo rubriche. Come promesso, avrete la possibilità di contattarci segnalandoci eventuali disagi infatti da que- sto numero in poi troverete un indirizzo di po- sta elettronica adibito a questo servizio. L ’intervento del sindaco Cosimi al- l’inaugurazione dell’acquario Diacin- to Cestoni ha puntualizzato la “soddi- sfazione di tutti, anche della vecchia giunta comunale, per la partenza di un progetto che rappresenta un importantissimo sno- do nel turismo, nella cultura e nella ca- pacità di esprimere un’intera esperienza culturale con uno dei centri di biologia ma- rina più prestigiosi di tutta Italia”. “Pren- diamo un impegno molto importante” continua Cosimi “nella continuazione di questa esperienza e nella collaborazione con la regione To- scana e l’Università. Per una struttura che non è solo attrazione turistica, ma anche motivo di riflessione per la realtà marittima che abbiamo davanti, Livorno vive in un rapporto con il Mediterraneo. E’ già stato avviato un percorso per l’inter- nazionalizzazione della nostra offerta e quindi una possibilità per far valere turismo, cultura, scienza e immagine della cit- tà. Vorrei sfatare il luogo co- mune che Livorno è una città simpatica ma un po’ volgare, poco colta e tendente soltan- to alla battuta, perché è vero che siamo simpatici ma non è vero che siamo ignoranti”. Livorno può sfruttare la sua posizione di apertura al Medi- terraneo, ma deve anche rimanere ancorata al suo territorio provin- ciale e regionale, in che modo? Deve esserci una volontà di mettere insieme il sistema della costa con quello dell’entro- terra e creare un fattore di sviluppo che sia comune a tutta la Toscana. Livorno è una città di medie dimensioni europee, con la capacità di lavorare a progetti di sviluppo armonico. La Toscana ha la pos- sibilità di competere con la concorrenza solo se riesce a garantire offerte di qualità. Qual è l’importanza dell’acquario per la città? Sono molto soddisfatto per aver portato a termine l’impegno pre- so con i cittadini. E’ un pezzo di sistema che può offrire a Livorno una chiave di relazione con il mondo, affiancato ad altre eccellenze livornesi come lo Scoglio della Regina dove c’è un laboratorio di robotica importantissimo in mare, la possibilità di avere una biocenosi intatta come l’isola di Gorgona, e la realizzazione di una va- sta area costiera con la Meloria e il Par- co di Migliarino San Rossore che sia ca- pace di offrire soluzioni e non problemi. Come sarà Livorno in un prossimo futuro? Grazie ai P.I.U.S.S., i finanzia- menti regionali, siamo in grado di recupe- rare spazi storici e importanti della città, come la Dogana d’Acqua, lo stesso Sco- glio della Regina e altri siti che verranno ripristinati e donati di nuovo ai cittadini. Spero soltanto che questo processo di crescita non venga fermato o ostacolato. Marica Galassi Città di cultura e scienza, Livorno e le sue eccellenze Parla il Sindaco Alessandro Cosimi Effetto Venezia, La Spagna tema centrale della manifestazione Dal 30 luglio al 8 agosto spettacoli e artisti spagnoli per le strade e piazze di Livorno R iapre, dopo 11 anni dalla chiusura, l’acqua- rio di Livorno dedicato al biologo Diacinto Cestoni. La struttura si aggiudica il terzo posto, in Italia, per grandezza, dopo Genova e Cattolica. Grande l’entusiasmo e un po’ di com- mozione per tutti quelli che hanno reso possibile il completamento dei lavori, in un tempismo perfet- to con i festeggiamenti della notte bianca e l’inizio di Effetto Venezia. All’inaugurazione sono interve- nute molte personalità di spicco delle istituzioni provinciali e regionali, tra i quali Enrico Rossi, Giorgio Kutufà, il Prefetto dott. Domenico Manni- no, oltre naturalmente al sindaco Alessandro Co- simi. L’importante lavoro di restauro è stato effet- tuato da Opera Laboratori Fiorentini e la gestione dell’acquario è affidata a Costa Edutainment SpA, gli stessi che gestiscono l’acquario di Genova. Giuseppe Costa, presidente di Costa Edutain- ment, definisce l’opera “una novità, e allo stesso tempo pezzo antico della città. Novità in quanto è costruita con una concezione odierna, strutture innovative più dettagliate, con più particolari per gli animali che coinvolgeranno e appassioneranno i visitatori in un bellissimo tour alla scoperta non solo dei pesci del nostro mare, che nonostante la vicinanza, non sono così facilmente visibili, ma avremo la possibilità anche di ammirare il colo- ratissimo mondo sommerso caraibico, con i suoi ammalianti pesci dai colori sgargianti e le barriere coralline”. I lavori di ampliamento hanno realizzato una struttura che si svilup- pa su 3.000 mq distribuiti su due piani, 20 vasche con 150 specie, in un totale di 1.200 animali. Lo spazio mostre ospita il “museo Galileo” e dalla splendida terrazza di mille mq si gode un’invidiabile vista sul lungo- mare. L’acquario sarà continuamente in tra- sformazione, tra pochi giorni arriveranno gli squali, ma le idee da sviluppare per il futuro sono tante e per ora da non svelare, meglio la sorpresa. L’apertura al pubblico per luglio e agosto sarà dalle 10 alle 22. I biglietti sono di 15 euro per gli adulti e 8 euro per i ragazzi (4-12 anni), 11,5 euro i ridotti, 8 euro per le scuole. Acquario di Livorno, un pezzo di storia che si trasforma in futuro Il 31 luglio inaugurato l’acquario Diacinto Cestoni, 1.200 animali da ammirare Intervista all’Assessore Paola Bernardo P erché “Livorno, porta del Medi- terraneo”? Livorno ha sicuramente una posizione strategica, sia per quanta riguarda la re- gione Toscana sia rispetto al Mediterraneo, questa caratteristica non è mai stata valo- rizzata e sfruttata totalmente. E’ una città che non nasce con una vocazione turistica ma principalmente è vista come luogo di passaggio per un “turismo” legato alle at- tività cantieristiche e portuali. Il cantiere Or- lando è stato la realtà economica più forte di Livorno. Cambiano i tempi, il tessuto pro- duttivo cittadino si modifica continuamente e comincia a riscoprire la specificità locale rispetto alle altre altre città della Toscana. L’offerta della città di Livorno è assoluta- mente unica e non competitiva con le altre realtà d’arte toscane. E’ comunque un pro- cesso di sviluppo che si ottiene nel tempo, necessità di un cambiamento di mentalità e quindi l’acquisizione di una consapevolezza culturale da parte dei Livornesi. La città si può proporre significativamente proprio come porta d’ingresso per la Toscana, ini- ziando a migliorare anche l’attività commer- ciale di promozione turistica, che fino ad ora è stata poco sviluppata, e aumentando i punti d’informazione. Uno dei punti di forza è la Fortezza Vecchia ed è proprio qui che si sta sviluppando un importante progetto per inserirvi un punto d’informazione riferimento per tutta la toscana. Quali sono i luoghi più significativi e attrattivi turisticamente? Più frequentemente vengono cercate dai cro- ceristi le aree mercatali, viste come il cuore della città, e da questo punto di vista abbia- mo una risorsa ineguagliabile, uno dei mercati più belli d’Euro- pa, il “Mercato Centrale”. C’è un progetto bellissimo che riguarda proprio questa zona per recuperare gli spazi sotterra- nei al primo piano, rifunzionalizzare attività di vendita alimentari e inserire punti di som- ministrazione di prodotti tipici, ristrutturare gli spazi per attività che possono essere culturali e di servizio in generale in modo da rendere il mercato aperto sempre, possibil- mente anche la sera e ripristinando la via d’accesso d’acqua, perché nei sotterranei si accede anche da un ingresso nei fossi. I fossi sono un’altra particolare attrattiva per la città e esiste un progetto che prevede proprio di abilitare una rete di canali come sistema di viabilità con un sevizio di battelli che si affianchi al servizio di autobus. I musei sono richiesti dai turisti e su que- sto argomento c’è veramente necessità di intervento per la loro accessibilità limitata negli orari. Anche il turismo religioso, legato a Montenero, non è da sottovalutare, inoltre stiamo cercano di velocizzare la riapertura della Fortezza Nuova, che necessita di one- rosi interventi. Livorno è uno dei comuni che ha ottenuto il maggior numero di finanzia- menti per programmi di intervento finanziati al settanta per cento dalla Regione Toscana, quindi nell’arco di due anni metteremo mano ad una serie di opere importanti, come il re- stauro di Villa Regina, i Bottini dell’Olio, tutta una serie di opere che si riapriranno a fini turistici per innescare un meccanismo vir- tuoso. Purtroppo, al momento, molti luoghi di interesse non sono aperti come la chiesa dei Domenicani, che è bellissima, ma il par- roco chiarisce che non ci sono risorse per tenerla aperta. - continua a pag. 5 -

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Box Momenti Conviviali 6x5 6-07-2010 17:23 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

InaugurazioniNuovo Paesaggio Italiano pag. 2

Scavi archeologici alla Torre di Donoratico pag. 3

EventiPremio Letterario Castiglioncello a pag. 5

Eventi & Appuntamenti del mese a pag. 5

Gastronomia & TerritorioLuigi Cremona a pag. 6

La spesa del mese a pag. 6

di Marica Galassi

Una giornata particolare e straordinaria-mente importante.Non nascondo l’agi-tazione di quel giorno che mi faceva

tremare la voce mentre illustravo gli obiettivi e i motivi che hanno portato alla realizzazione di questo nuovo mensile, un turbamento vis-suto in quel momento negativamente e quan-do me ne sono lamentata, quasi scusandomi per la mia incapacità di parlare in pubblico, qualcuno (Massimo Tanini) mi ha ricordato che “si vive per le emozioni”, quelle parole mi hanno rincuorato e ho potuto vedere quel-la situazione sotto un’ottica completamente diversa, ero emozionata perché stavo viven-do qualcosa di veramente bello, tutt’altro che negativo. Le impressioni che ho recepito, da parte dei presenti, sono state positive, e ci incoraggiano a proseguire quest’avventura. In molti si sono complimentati per questo progetto nuovo, anche coraggioso con i tem-pi che corrono, creato da persone giovani che spero cresceranno professionalmente riuscendo a conquistare la fiducia dei lettori e la loro indispensabile collaborazione. Tanti i messaggi pervenutici anche da Facebook con complimenti e la voglia di conoscerci. Il Numero 0 era soltanto la prova di avvio di questo nuovo progetto, per questa uscita ab-biamo raddoppiato le pagine, inserendo nuo-vi argomenti e aggiungendo rubriche. Come promesso, avrete la possibilità di contattarci segnalandoci eventuali disagi infatti da que-sto numero in poi troverete un indirizzo di po-sta elettronica adibito a questo servizio.

L’intervento del sindaco Cosimi al-l’inaugurazione dell’acquario Diacin-to Cestoni ha puntualizzato la “soddi-

sfazione di tutti, anche della vecchia giunta comunale, per la partenza di un progetto che rappresenta un importantissimo sno-do nel turismo, nella cultura e nella ca-pacità di esprimere un’intera esperienza culturale con uno dei centri di biologia ma-rina più prestigiosi di tutta Italia”. “Pren-diamo un impegno molto importante” continua Cosimi “nella continuazione di questa esperienza

e nella collaborazione con la regione To-scana e l’Università. Per una struttura che non è solo attrazione turistica, ma anche motivo di riflessione per la realtà marittima che abbiamo davanti, Livorno vive in un rapporto con il Mediterraneo. E’ già stato

avviato un percorso per l’inter-nazionalizzazione della nostra offerta e quindi una possibilità per far valere turismo, cultura, scienza e immagine della cit-tà. Vorrei sfatare il luogo co-mune che Livorno è una città simpatica ma un po’ volgare, poco colta e tendente soltan-to alla battuta, perché è vero che siamo simpatici ma non è vero che siamo ignoranti”.Livorno può sfruttare la

sua posizione di apertura al Medi-terraneo, ma deve anche rimanere ancorata al suo territorio provin-ciale e regionale, in che modo? Deve esserci una volontà di mettere insieme il sistema della costa con quello dell’entro-terra e creare un fattore di sviluppo che sia comune a tutta la Toscana. Livorno è una città di medie dimensioni europee, con la capacità di lavorare a progetti di sviluppo armonico. La Toscana ha la pos-sibilità di competere con la concorrenza solo se riesce a garantire offerte di qualità. Qual è l’importanza dell’acquario per la città? Sono molto soddisfatto per aver portato a termine l’impegno pre-so con i cittadini. E’ un pezzo di sistema che può offrire a Livorno una chiave di relazione con il mondo, affiancato ad altre

eccellenze livornesi come lo Scoglio della Regina dove c’è un laboratorio di robotica importantissimo in mare, la possibilità di avere una biocenosi intatta come l’isola di Gorgona, e la realizzazione di una va-sta area costiera con la Meloria e il Par-co di Migliarino San Rossore che sia ca-pace di offrire soluzioni e non problemi. Come sarà Livorno in un prossimo futuro? Grazie ai P.I.U.S.S., i finanzia-menti regionali, siamo in grado di recupe-rare spazi storici e importanti della città, come la Dogana d’Acqua, lo stesso Sco-glio della Regina e altri siti che verranno ripristinati e donati di nuovo ai cittadini. Spero soltanto che questo processo di crescita non venga fermato o ostacolato.

Marica Galassi

Città di cultura e scienza, Livorno e le sue eccellenzeParla il Sindaco Alessandro Cosimi

Effetto Venezia, La Spagna tema centrale della manifestazione

Box Osvaldo 6x5 6-07-2010 17:03 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Box UVA NERA 6x5 6-07-2010 17:13 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Dal 30 luglio al 8 agosto spettacoli e artisti spagnoli per le strade e piazze di Livorno

Riapre, dopo 11 anni dalla chiusura, l’acqua-rio di Livorno dedicato al biologo Diacinto Cestoni. La struttura si aggiudica il terzo

posto, in Italia, per grandezza, dopo Genova e Cattolica. Grande l’entusiasmo e un po’ di com-mozione per tutti quelli che hanno reso possibile il completamento dei lavori, in un tempismo perfet-to con i festeggiamenti della notte bianca e l’inizio di Effetto Venezia. All’inaugurazione sono interve-nute molte personalità di spicco delle istituzioni provinciali e regionali, tra i quali Enrico Rossi, Giorgio Kutufà, il Prefetto dott. Domenico Manni-no, oltre naturalmente al sindaco Alessandro Co-simi. L’importante lavoro di restauro è stato effet-

tuato da Opera Laboratori Fiorentini e la gestione dell’acquario è affidata a Costa Edutainment SpA, gli stessi che gestiscono l’acquario di Genova. Giuseppe Costa, presidente di Costa Edutain-ment, definisce l’opera “una novità, e allo stesso tempo pezzo antico della città. Novità in quanto è costruita con una concezione odierna, strutture innovative più dettagliate, con più particolari per gli animali che coinvolgeranno e appassioneranno i visitatori in un bellissimo tour alla scoperta non solo dei pesci del nostro mare, che nonostante la vicinanza, non sono così facilmente visibili, ma avremo la possibilità anche di ammirare il colo-ratissimo mondo sommerso caraibico, con i suoi

ammalianti pesci dai colori sgargianti e le barriere coralline”. I lavori di ampliamento hanno realizzato una struttura che si svilup-pa su 3.000 mq distribuiti su due piani, 20 vasche con 150 specie, in un totale di 1.200 animali. Lo spazio mostre ospita il “museo Galileo” e dalla splendida terrazza di mille mq si gode un’invidiabile vista sul lungo-mare. L’acquario sarà continuamente in tra-sformazione, tra pochi giorni arriveranno gli squali, ma le idee da sviluppare per il futuro sono tante e per ora da non svelare, meglio la sorpresa. L’apertura al pubblico per luglio e agosto sarà dalle 10 alle 22. I biglietti sono di

15 euro per gli adulti e 8 euro per i ragazzi (4-12 anni), 11,5 euro i ridotti, 8 euro per le scuole.

Acquario di Livorno, un pezzo di storia che si trasforma in futuroIl 31 luglio inaugurato l’acquario Diacinto Cestoni, 1.200 animali da ammirare

Intervista all’Assessore Paola Bernardo

Perché “Livorno, porta del Medi-terraneo”?Livorno ha sicuramente una posizione

strategica, sia per quanta riguarda la re-gione Toscana sia rispetto al Mediterraneo, questa caratteristica non è mai stata valo-rizzata e sfruttata totalmente. E’ una città che non nasce con una vocazione turistica ma principalmente è vista come luogo di passaggio per un “turismo” legato alle at-tività cantieristiche e portuali. Il cantiere Or-lando è stato la realtà economica più forte di Livorno. Cambiano i tempi, il tessuto pro-duttivo cittadino si modifica continuamente e comincia a riscoprire la specificità locale rispetto alle altre altre città della Toscana. L’offerta della città di Livorno è assoluta-mente unica e non competitiva con le altre realtà d’arte toscane. E’ comunque un pro-cesso di sviluppo che si ottiene nel tempo, necessità di un cambiamento di mentalità e quindi l’acquisizione di una consapevolezza culturale da parte dei Livornesi. La città si può proporre significativamente proprio come porta d’ingresso per la Toscana, ini-ziando a migliorare anche l’attività commer-

ciale di promozione turistica, che fino ad ora è stata poco sviluppata, e aumentando i punti d’informazione. Uno dei punti di forza è la Fortezza Vecchia ed è proprio qui che si sta sviluppando un importante progetto per inserirvi un punto d’informazione riferimento per tutta la toscana.Quali sono i luoghi più significativi e attrattivi turisticamente?Più frequentemente vengono cercate dai cro-ceristi le aree mercatali, viste come il cuore

della città, e da questo punto di vista abbia-mo una risorsa ineguagliabile, uno dei mercati più belli d’Euro-pa, il “Mercato Centrale”. C’è un progetto bellissimo che riguarda proprio questa zona per recuperare gli spazi sotterra-

nei al primo piano, rifunzionalizzare attività di vendita alimentari e inserire punti di som-ministrazione di prodotti tipici, ristrutturare gli spazi per attività che possono essere culturali e di servizio in generale in modo da rendere il mercato aperto sempre, possibil-mente anche la sera e ripristinando la via d’accesso d’acqua, perché nei sotterranei si accede anche da un ingresso nei fossi.I fossi sono un’altra particolare attrattiva per la città e esiste un progetto che prevede

proprio di abilitare una rete di canali come sistema di viabilità con un sevizio di battelli che si affianchi al servizio di autobus.I musei sono richiesti dai turisti e su que-sto argomento c’è veramente necessità di intervento per la loro accessibilità limitata negli orari. Anche il turismo religioso, legato a Montenero, non è da sottovalutare, inoltre stiamo cercano di velocizzare la riapertura della Fortezza Nuova, che necessita di one-rosi interventi. Livorno è uno dei comuni che ha ottenuto il maggior numero di finanzia-menti per programmi di intervento finanziati al settanta per cento dalla Regione Toscana, quindi nell’arco di due anni metteremo mano ad una serie di opere importanti, come il re-stauro di Villa Regina, i Bottini dell’Olio, tutta una serie di opere che si riapriranno a fini turistici per innescare un meccanismo vir-tuoso. Purtroppo, al momento, molti luoghi di interesse non sono aperti come la chiesa dei Domenicani, che è bellissima, ma il par-roco chiarisce che non ci sono risorse per tenerla aperta.

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di Marica Galassi

E’ stata inaugurata il 10 luglio, nella cantina Petra di Suvereto (LI) la pri-ma grande esposizione di fotografie

(un grande “rotolo” di 100 metri realizzato nei cantieri di Vittorio Moretti) che denun-ciano il degrado del paesaggio italiano. Da luglio a Ottobre potremmo visionare le foto che compongono Nuovo paesag-gio italiano, innovativo modo di intendere, comunicare, di parlare di paesaggio, un atteggiamento di difesa e di attacco.

Vittorio Moretti, presidente della holding Terra Moretti, descrive con queste parole la sua adesione al progetto: “l’idea di ap-poggiare Nuovo Paesaggio Italiano è nata dal mio modo di essere un imprenditore, ma soprattutto un costruttore, perché cre-do sia doveroso e possibile guardare al nostro paesaggio con un nuovo sguardo, una nuova attenzione. La qualità del nostro lavoro dipende molto dalla committenza e il progetto Nuovo Paesaggio Italiano ha in sé la forza di risvegliare un senso, e direi quasi una coscienza estetica di cui noi ita-liani siamo stati sempre orgogliosi. È quindi auspicabile, se non urgente, un’autocritica radicale che attraverso una fotografia utile richiami tutti gli Italiani alla tutela del bel paesaggio italiano. Mi auguro inoltre che le scuole assumano sempre di più l’impegno di trasferire ai nostri figli e ai nostri nipoti il senso del bello e la necessità di proteg-gere il territorio. Terra Moretti è una realtà grande e differenziata che si è sviluppata nel campo del vino, dell’ospitalità, delle barche, del bello in una sola parola, gra-zie soprattutto all’originaria azienda delle costruzioni. Anche per questo ho condivi-so l’impegno e il coraggio di Oliviero e di Salvatore Settis e ho accolto il richiamo a un’autocritica radicale. Noi abbiamo co-struito molti edifici in quasi 45 anni di at-tività, e oggi li progettiamo con altri criteri, con più attenzione al paesaggio e all’am-biente. Negli anni abbiamo imparato mol-to; con Mario Botta, per esempio, abbiamo

costruito la cantina Petra, a Suvereto, un meraviglioso borgo in Toscana, applican-do a un grande progetto la nostra idea di costruire che si basa sul prefabbricato e, gusti personali a parte, Petra è un’opera architettonica del presente.

Parlo di Paesaggio e io mi occupo di pre-fabbricati, attività che in Italia non è esatta-mente, per ora, sinonimo di bel paesaggio. Ma è soprattutto per questo che ho accet-tato di appoggiare il progetto Nuovo Pae-

saggio Italiano, perché si guardi in modo nuovo il realizzare architettura. Abbiamo costruito e costruiamo luoghi dove la gente vive, soggiorna, passa, fa sport, prega, ma soprattutto lavora e i nostri sforzi, presenti e futuri, si concentrano verso la qualità di quei luoghi e del loro abitare. Il paesaggio è in grado di trasmettere con immediatez-za quello che facciamo e anche quello che sogniamo di fare. Un paesaggio ordinato non è solo piacevole da vedere, per noi e per gli altri, ma è anche segno di cura, di attenzione riposta in ogni attività svolta. Nel settore del vino, a creare questo senso di ordine ci vengono in aiuto le vigne, che da sole disegnano gli spazi evidenziando con la loro geometria il profilo naturale del territorio.

In Franciacorta, come in Toscana, abbia-mo realizzato alberghi, cantine e campi da golf, un parco delle sculture, sempre con l’intento, molto ambizioso, di creare armo-nia, di parlare agli ospiti con le immagini, e, ancora, con la convinzione che si torna volentieri, più e più volte, là dove si è in-contrata bellezza. Tutto questo impegno ha dato buoni frutti: vivere nel bello e acco-gliere gli ospiti circondati dalla bellezza è ancora la migliore “leva di marketing”.

In esposizione nella cantina Petra “Nuovo Paesaggio Italiano”

Nuovo progetto fotografico di Oliviero Toscani

Ippovia livornese

Inaugurata a fine settembre 2008, l’ip-povia livornese fa parte del progetto In-terreg IIIA Italia-Francia-Isole (Sardegna,

Corsica) chiamato “Le Ippovie del Mediter-raneo”. Con la realizzazione di percorsi per cavalli e cavalieri, la provincia di Livorno mira ad una maggiore fruibilità delle aree protette, collegandole con una rete sentie-ristica, in parte già esistente e dove neces-sario creando nuove possibilità.Nasce così un tracciato che si snoda su una direttrice nord-sud, di circa 220 km, dotato di adeguata segnaletica e di strut-ture ricettive e di assistenza già presenti

sul territorio e coinvolgendo attivamente tutti comuni incontrati sul suo percorso.Potenziando così il turismo equestre su tutta la Costa degli Etruschi e aggiungen-dolo ad altri tipi di escursionismo, come la mountain bike ed i trekking a piedi. L’ippovia ha inizio nella zona del Cisternino (Livorno), e attraversando aree di rilievo quali il Parco Provinciale dei Monti Livor-nesi, con le A.N.P.I.L. “Fiume Cecina” e “Macchia della Magona”, la Val di Cornia, giunge sino al Parco Interprovinciale di Montioni (Livorno-Grosseto). Il percorso at-traversa le aree più suggestive della zona

costiera e collinare, permettendo a chi lo percorre di incontrare paesaggi sempre di-versi, dal mare, alle zone umide, dalle folte colline all’aspra e tipica macchia mediter-ranea. Passando per parchi naturali, oasi protette, borghi medievali e riscoprendo antichi acquedotti, romitori, cave ed altri affascinanti ruderi, testimonianze di chi in passato ha abitato e lavorato per far si che una natura selvaggia e difficile, come la nostra, potesse accoglierci. Al tracciato lineare, si aggiungono altri percorsi giorna-lieri ad anello che permettono di raggiun-gere zone di interesse storico-paesaggisti-

co, non toccate direttamente dall’ippovia. L’ippovia si divide in sette tratte, per ognu-na di queste c’è un responsabile che ne gestisce la cura e l’assistenza ai cavalieri e cavalli che la percorrono. Il turismo eque-stre, con la sua andatura lenta, silenziosa, permette di rilassarsi e riaccendere i sensi che potranno così lasciarsi invadere da tutti i colori, suoni, profumi e sapori incon-trati durante la passeggiata. Rende inoltre più facile l’avvistamento delle diverse spe-cie faunistiche che popolano tutta l’area interessata dall’ippovia. M.G.

Suggestivi percorsi a cavallo

Il nuovo talento del mese si chiama Erika Bianchi, scrittrice esordiente. Cerchiamo di conoscerla meglio.

Erika è una giovane donna di tren-taquattro anni, mamma, nata e cresciuta a Vada, luogo al quale si sente ancora molto legata e dove ha bisogno di tor-nare appena i suoi impegni di lavoro e di madre glielo permettono, abita adesso a Firenze dove insegna storia antica nelle università americane. Laureata in let-tere classiche oltre ad insegnare è una traduttrice di testi, “connubio perfetto tra scrittura e lettura” in quanto dice di essere “per prima cosa una lettrice” e in questo modo ha la possibilità di uni-re le sue due passioni. La traduzione le da modo anche di trasmettere e saper riportare con la sua “voce” testi scritti

da altri. La nostra scrittrice ha esordito con il suo primo romanzo, “Sassi nelle scarpe”, al “Salone del libro” di Torino. “È stato molto emozionante” dice Erika “ pensavo che quattro anni prima, ap-pena finito di scrivere il mio libro, vi ero stata, con il manoscritto sotto il braccio, per cercare un editore interessato al mio lavoro, adesso vi tornavo da autrice per presentarlo”. Erika sta presentando il ro-manzo in tutta Italia e considerato che sono passati solo tre mesi dalla pubbli-cazione e la sua inesistente notorietà, in quanto esordiente, le 1500 copie della prima tiratura sono già state vendute tutte. “Sassi nelle scarpe” è un roman-zo accattivante, dove la sua protagoni-sta, Miriam, si ritrova a fare i conti con i problemi che una giovane madre sola

deve risolvere ai giorni nostri, una figu-ra in cui molti di noi si ritroveranno, con temi amari e a volte drammatici, ma af-frontati con autoironia. “Un libro” dicono i lettori “che fa riflettere, ma grazie alla personalità della protagonista, ci ha fatto ridere tanto”. Il libro è dedicato al non-no, che Erika ritiene “il primo cantastorie della sua vita”, perché era consuetudine, quando era piccola, che gli raccontasse ogni sera storie inventate da lui, dove la protagonista era sempre sua nonna. Un uomo incredibilmente ironico e con un senso dell’umorismo finissimo. Erika Bianchi scrive da quando era piccola, e continuerà “per la sua sopravvivenza spirituale”; sta già lavorando ad un nuo-vo romanzo, completamente diverso dal primo. Per lei è “una necessità fisica” quella di scrivere, i personaggi delle sue storie “la ossessionano, le si affollano nella testa e l’unico modo per liberar-sene è quello di dargli voce” quindi di raccontarli. Credo che gli elementi per sentir ancora parlare di lei ci siano tutti e possiamo segnare un altro punto a favore della Costa degli Etruschi per i suoi talen-ti esordienti.. M.G.

Giovani talenti: Erika Bianchi

Giovani talenti della Costa degli Etruschi

Erika Bianchi: “Sassi nelle scarpe”

C on lo spazio dedicato ai giovani talenti emergenti nella Costa degli Etruschi, vogliamo attirare l’atten-

zione verso ragazzi e ragazze che si stan-no facendo largo nel mondo dello sport, dell’arte e della musica, della letteratu-ra e della scienza. Da sempre i giovani sono tartassati dai soliti, negativi, luoghi comuni e se qualcuno di loro riesce, con costanza e impegno a raggiungere il pro-prio sogno, allora che serva di esempio e di aiuto a chiunque voglia provarci.

Conferenza stampa Costa Degli Etruschi News

Il 18 luglio, presso l’enoteca di Bol-gheri Melody, abbiamo presentato in conferenza stampa il numero 0

di Costa Degli Etruschi News. Sono intervenuti al tavolo della presiden-za, l’Assessore al turismo, agricoltu-ra, pesca, marketing territoriale della provincia di Livorno Paolo Pacini, il Sindaco di Castagneto Carducci Fabio Tinti, il Presidente dell’Asso-ciazione Promo Alta Maremma Mas-similiano Giovannini e il Presidente di Bolgheri Melody Luciano Giorge-rini. L’incontro è stato coordinato da Valentina Cambi Coordinatrice Ge-nerale e Responsabile ufficio rela-zioni di Costa Degli Etruschi News.

La conferenza stampa ha, così, uf-ficializzato la nascita del nuovo free press ideato da Massimo Tanini, che

viene distribui-to da Livorno a Piombino. Tra il pubblico erano presenti giornalisti e figure istituzio-nali del territorio, a dimostrazione del-l’interesse o curio-sità suscitati dal nostro progetto.

Al termine della conferenza gli in-tervenuti hanno potuto apprezzare i vini e la cucina del ristorante “Osval-

do”, serviti da camerieri e sommelier proprio sotto i poetici cipressi cantati dal Carducci, attendendo l’inizio del-lo spettacolo della Filarmonica della Scala diretta da Daniel Harding.

Da sinistra l’Assessore Paolo Pacini, il Sindaco Fabio Tinti e il Presidente del-l’Associazione Promo Alta Maremma Massimiliano Giovannini

Intervento del Sindaco Tinti

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di Marica Galassi

La realizzazione del primo premio “Bolgheri Melody Award” è stata as-segnata a Gianfranco Pietrapertosa,

46 anni, nato a Potenza ma trasferitosi in Toscana da circa vent’anni con un ba-gaglio colmo di pensieri legati alla terra, alle tradizioni, ad un’arte antica che trova

continuità in quella moderna: “Per me l’arte è l’Unione con gli uomini del passato che a loro volta hanno realizzato e vissuto la modernità. L’arte è il divenire del pensiero e il comunicare l’avvenuto...”(Gianfranco Pietrapertosa). Gianfranco ha realizzato, per l’evento, una scultura lignea, utilizzando legno d’ulivo in quanto simbolo antico caratterizzante la nostra terra, la sua forza attraverso il tempo e il presente con il frutto che l’ulivo ci dona e che mani operose di arti-giani trasformano nel dorato olio, anche questo emblema di qualità della Costa Etrusca. Tutta la ma-nifestazione del Bolgheri Melody è volutamente avvolta in un’at-mosfera di “nostranità” e anche la scultura di Pietrapertosa non tradisce questa peculiarità. L’ope-

ra raffigura una figura femminile eretta in una postura antica e solenne che rappre-senta il legame con la storia e le tradizioni greco romane dell’artista. Uno scialle le raccoglie i capelli per preservare il pensie-ro dell’uomo per la terra, si nota la leggera sproporzione tra la testa e il corpo, la pri-

ma più grande per dare risalto al pensiero degli uomini illuminati che si dedicano alla terra. Una terra che stavolta non è derisa, né umiliata, ma ispiratrice, docile e mallea-bile alle mani dell’uomo. In mano regge un otre e un calice per contenere e degustare il nettare degli dei. Il volto della donna è neutro, non scolpito, elemento questo che caratterizza la modernità dell’opera per una proiezione nel futuro. Gianfranco pre-dilige lavorare su legni di ulivo e cipresso, per la loro spiritualità e le loro particolarità fisiche. Non forza il legno ma ne assecon-da le forme lasciandosi guidare da esso, instaurando così un intimo legame con l’opera che prenderà vita, frutto di una ec-cezionale collaborazione tra materia e ani-ma. I suoi interessi però sono molteplici, pittura, fotografia, scultura su marmo e in-sieme all’associazione, no profit, Olympus si dedica a progetti atti a portare alla luce i talenti nascosti di persone di qualsiasi età e alla formazione ludico-pedagogica dei bambini attraverso caratteristici parchi giochi fatti di sculture idonee a tale scopo. L’artista esporrà anche alla manifestazione Convivia, a Bibbona dal 4 all’8 agosto in via dello Statuto presso le strutture dell’ex Ristorante dei Messeri.

L’ulivo come simbolo antico legato alla nostra terra per premiare un produttore di vino

Tornano alla luce testimonianze della nostra storia

Scavi archeologici alla Torre di Donoratico

di Marica Galassi

Il castello di Donoratico si trova, in linea d’aria, a pochi chilometri da Castagneto Carducci, con le due torri costruite tra

il XII e il XIII secolo e ancora conservatesi per buona parte della loro altezza, è visi-bile da ogni punto cardinale e da sempre ha attirato l’attenzione di chi si è trovato a percorrere il paesaggio circostante. L’insediamento era costituito da una zona sommitale con gli edifici di residenza si-gnorile e un sottostante borgo distribuito concentricamente lungo i terrazzamenti, difeso da una cinta muraria in pietra. Qui si radicò il ramo più potente e conosciuto della famiglia dei Della Gherardesca, che deteneva anche altri castelli nell’entroterra costiero per il controllo del territorio e lo sfruttamento delle sue risorse. L’indagine archeologica, iniziata nell’estate del 2000, sta riportando in luce un complesso abita-tivo di grande estensione (circa un ettaro) e complessità con una continuità di vita tra alto e basso medioevo che affonda però le sue radici in periodi precedenti, dal mo-mento che al di sotto dei depositi medie-vali stanno riemergendo consistenti tracce di vita comprese tra l’età ellenistica e la tarda antichità. Gli scavi sono diretti dalla dott. Giovanna Bianchi (Direzione scientifi-ca - Insegnamento di Archeologia Medie-vale a Siena, Insegnamento di Archeologia dell’architettura a Grosseto). Ogni anno il numero dei partecipanti alla scavo varia sull’ampiezza e la complessità delle aree di indagine, nel corso di dieci campagne si può calcolare una media di venti parteci-panti per campagna, costituita da studen-ti, seguiti sul campo da un gruppo fisso di responsabili, dottorandi o collaboratori che lavorano continuamente all’interno del

LAAUM (Laboratorio di Archeologia del-l’Architettura e dell’Urbanistica Medievali dell’Università di Siena, attivo dal 2003 presso la sede di Grosseto). L’alloggio e il vitto sono garantiti dal comune di Casta-gneto Carducci, così come i finanziamenti per gli scavi. Gli studenti che partecipano allo scavo hanno inoltre la possibilità di collaborare con i responsabili, parteci-pando alle attività di revisione e di infor-matizzazione dei dati raccolti sul campo e ai seminari di studio dei materiali, che si svolgono durante l’inverno presso il Labo-ratorio. Le attività di scavo prevedono una concessione da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana, rin-novata per il momento fino al 2011, oltre alla disponibilità del Comune di Castagne-to Carducci, che si interfaccia con l’Univer-sità di Siena tramite convenzioni annuali a proseguire in questo percorso. L’intento è di proseguire gli scavi fino al raggiun-gimento di una comprensione della storia e delle trasformazioni del sito, durante una vita che proprio le indagini archeologiche hanno testimoniato essere incredibilmente lunga. Il pianoro su cui tra XII e XIII seco-

lo sorgono le torri infatti presenta tracce insediative a partire dal V secolo a.c. fino alle ultime e più sporadiche frequentazioni databili al XV secolo. È inoltre importante sottolineare, proprio alla luce della com-plessità e della ricchezza archeologica del sito, come tutti gli Enti coinvolti nel proget-to si stiano muovendo nel senso di un’au-spicabile valorizzazione del sito e quindi di una restituzione e di una fruibilità pubblica dei risultati archeologici.

Gianfranco Pietrapertosa, scultore per il “Bolgheri Melody Award”

Scultore: Gianfranco Pietrapertosa e la scultura del Bolgheri Melody Award

Parla il Comandante Alessandro Balisciano, capitaneria di porto Vada

Sicurezza in mare, inquinamento, falò, la prevenzione è fondamentale

Ci sono problemi relativi all’inquinamento? I controlli vengono fatti fre-quentemente dagli organi competenti e non si sono registrati valori diversi dagli anni passati. Se ci fossero variazioni verremmo subito allertati. Qualche setti-

mana fa è stata riscontrata una moria di cefali ma quasi subito chiarita, si trattava di pescatori che avevano gettato i pesci rimasti nelle reti e non ritenuti di particolare qualità. Un altro caso risolto è quello di una tartaruga caretta caretta trovata morta, come di consueto è stato fatto intervenire un veterinario per l’autopsia e la causa della morte è da attribuirsi purtroppo ad una busta di plastica. Che tipo di prevenzione viene fatta? La nostra giurisdizione va da Rosignano zona Canottieri compresa, alla Mazzanta la Conchiglia compresa. Quotidianamente abbiamo due persone in mare, due a terra, una in ufficio e una persona di riserva per coprire eventuali problematiche, la quantità del personale dimostra che noi non nasciamo come organo di polizia inteso come repressione, ma ci impegniamo proprio per la prevenzione. Per i casi di minore pericolosità e importanza interveniamo solo dopo aver dato una serie di ammonimenti a seguito di segnalazioni che spesso vengono dai cittadini stessi. Interveniamo nella speranza che poi il risalto della notizia sugli organi di informazione serva da deterrente per i giorni avvenire. La prevenzione è senz’altro fondamentale ma ci sono alcuni casi in cui l’intervento è immediato e senza esitazione, come per situazioni di pericolosità per i bagnanti, con rigidità ci assicuriamo delle perfette condizioni di corridoi di lancio e del rispetto delle misure di sicurezza dalla costa e della velocità da parte dei diportisti. Una pratica abituale ma completamente sbagliata è quella di portare documenti fotocopiati in barca, non hanno assolutamente alcun valore e li interveniamo con multe poco esose se tempestivamente ci vengono forniti in capitaneria i documenti originali. Mentre mol-to più cospicue le multe per problemi con l’assicurazione del natante. L’obbligo della patente anche per gli acquascooter ha risolto diversi problemi di sicurezza in mare. C’è la pesca di frodo in questa zona? Ci sono stati dei verbali per le aragoste sotto taglia. Ma niente di particolarmente grave. In confronto ad altre realtà abbiamo pescatori piuttosto disciplinati. Cosa farete per ostacolare la consueta pratica dei falò notturni sulle spiagge? Cerchiamo di prevenire facendo controlli nelle ore immediatamente prima della comparsa dei falò, annotando le generalità dei potenziali colpevoli incontrati sulle spiagge al fine di investirli di una certa responsabilità, effetti-vamente la pratica sta funzionando, abbiamo ridotto notevolmente il problema. Esiste il problema dei venditori ambulanti sulla spiaggia? Sono cambiate alcune cose in questi anni, prima di tutto adesso la maggior parte dei venditori ambulanti sono autorizzati, quindi anche se le persone ci chiamano, perché disturbate dal continuo passaggio, noi possiamo fare poco, possiamo assicurarci che non siano molesti o che non si soffermino molto in un solo posto.

Se vi ponessero di fronte ad un bivio, se vi dessero l’occasio-ne di scegliere tra due eventi

straordinari, sconvolgenti per la vostra vita, se vi chiedessero di de-cidere: una vincita milionaria alla lotteria con la prospettiva di una vita agiata e sfarzosa, o la possibi-lità di viaggiare nel tempo poten-do rivivere ogni singolo momento della storia del mondo a vostro piacimento a costo di ogni bene materiale? Che cosa scegliereste?

Qualcuno penserà che solo un paz-zo potrebbe rifiutare milioni che piovono dal cielo, per soddisfare la sua curiosità, la sua passione di sapere, di conoscere, di rivivere, di visitare, di scoprire. Ed io sono tra quei pochi pazzi che si spoglie-rebbero d’ogni cosa concreta pur di avere una sorta di telecomando, che mi conduce in epoche lonta-ne, che mi fa essere un soldato di Giulio Cesare durante un suo co-mizio a Roma, che mi trasporta in un monastero medievale dove frati gesuiti trascrivono la Bibbia, mi fa sedere accanto a Leonardo da Vinci mentre dipinge la Gioconda, mi trasforma in un rivoluziona-rio nelle strade di Parigi in rivol-

ta e via così, tutto ciò che voglio, dovunque e in qualsiasi tempo.

Naturalmente tutto questo può ac-cadere solo nei miei sogni, nessu-no mi darà mai quel telecomando, ma provare a rivivere i momenti della storia non costa nulla e pos-so farlo, basta un po’ di ricerca, qualche lettura e un pizzico di fan-tasia. In questa nuova rubrica pro-verò ad essere il vostro Virgilio ed accompagnarvi tra i meandri della storia del nostro territorio, svelar-vi qualche segreto di cose e luoghi a noi molto vicine, ma lontane nel tempo e nella nostra conoscenza. Farvi rivivere, anche solo per un attimo, situazioni e sensazioni di donne e uomini che abitavano qui molto prima di noi, respirare l’at-mosfera del tempo, immaginarvi i suoni, i colori, gli odori, i rumori. Cercherò di dipingere per voi im-mortalando la nostra terra nel tem-po che fu, la mia tela sarà questo giornale e i miei pennelli scrive-ranno parole che saranno la spinta per farvi “un tuffo nella storia”.

Gianluca Parodi

Un tuffo nella storia

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di Marica Galassi

La serata inaugurale di Bolgheri Melody si apre con l’esibizione di novantacinque maestri della Fi-

larmonica della Scala diretti da Daniel Harding. Harding ha iniziato la propria carriera come assistente di Sir Simon Rattle alla City of Birmingham Sym-phony Orchestra, formazione con cui ha debuttato nel 1994. È stato assisten-te di Claudio Abbado alla Filarmonica di Berlino e nel 1996 ha tenuto il suo primo concerto a capo dei Berliner Phi-lharmoniker. Nel 2005 ha inaugurato la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano dirigendovi una nuova produzio-ne di Idomeneo. Alla Scala e poi tornato nel 2007 con Salome e nel 2008 con 2 produzioni: Il castello di Barbablù e Il Prigioniero. Il giovane maestro aggiunge Bolgheri come tappa d’eccezione della sua tournée mondiale.Cosa l’ha spin-ta ad accettare questa serata? Senz’altro l’amicizia e il rispetto per il mio amico e collega Massimo Guanti-ni. Ma arrivato qui mi sono innamorato di tutto quello che vedo, in ogni punto dove si posa lo sguardo c’è qualcosa di bello, per non parlare delle persone, del pubblico, il cibo e naturalmente i vini. Ha creato problemi il vento di sta-sera? E’ una serata che sicuramente non dimenticheremo, il vento era forte e disturbava i suoni ma la professio-nalità dei tecnici ha risolto al meglio il problema. Per quanto riguarda me era impossibile tenere fermi gli spartiti, così ho rimediato usando l’Ipad, e questa data non verrà dimenticata perché per la prima volta un maestro ha condotto un’orchestra con l’Ipad.

Stefano Bollani è diventato veloce-mente uno dei jazzisti italiani più apprezzati da critica e pubblico.

Fra le tappe della sua carriera, fonda-mentale è la collaborazione iniziata nel 1996 - e da allora mai interrotta - con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben quattordici dischi. Nel 1998 Bolla-ni vince il premio della rivista “Musica jazz” come miglior nuovo talento, premio conferitogli anche dalla rivista giappo-nese “Swing journal” (New Star Award) nel 2003, anno in cui la rivista inglese “Mojo” segnala il suo disco Smat Smat come uno dei migliori dell’anno. Non disdegna collaborazioni originali come quelle coi cantautori Massimo Altomare e Bobo Rondelli (con il quale ha inciso l’album “Disperati intellettuali ubriaconi” da Bollani personalmente arrangiato).Cosa l’ha attratta in questa ma-nifestazione? Stefano Bollani: Non potevo non accettare di esibirmi qui, mi hanno descritto il posto, spiegan-domi come è stato inventato l’evento e che era la prima volta, inoltre il car-tellone era preziosissimo. Mi è piaciuto fare da pioniere insieme ad altri artisti di particolare rilievo e poi ero l’unico a fare musica jazz anche se “sporca-ta” tra virgolette con Irene Grandi, per questo motivo ero ancor più contento. Che ne pensa dell’organizzazione?

Stefano Bollani: Io sarei spaventato a ge-stire una struttura così enorme, invece mi hanno tranquillizzato assicurandomi che i biglietti stanno andando bene, sembra un miracolo.Tornerei volentieri a suonare qui, il posto è talmente bello, vorrei solo avere più tempo e tornare con calma per conoscere e godermi questa meraviglia. Come al solito in queste occasioni non abbiamo tempo per vedere niente.Co-noscevo già Castagneto, perché ho re-gistrato almeno quattro o cinque dischi in uno studio proprio.

Emozioni dopo lo spettacolo? Irene Grandi: E’ stato bellissimo, e continuo ad emozionarmi quan-

do canto con Stefano, Enrico e i ragazzi della band, nonostante già da un po’ di tempo ci concediamo almeno uno o due appuntamenti l’anno per esibirci insieme, ogni volta è sempre più entu-siasmante perché cresce l’affiatamento.In cosa si sente simile a Stefano

Bollani? Irene Grandi: Noi ci definiamo due matti equilibrati, ci piace l’immagi-nazione, la collaborazione, il dialogo e la musica in tanti stili diversi. Stefano è il primo ad essere aperto a nuove idee ed io ho sempre avuto la curiosità e il desiderio di esprimermi in altri ambiti. E’ decisamente diverso avere una band con un insieme di suoni diversi ed una maggiore potenza di suono coinvolgente e trascinante, piuttosto che sentirsi in intimità con solo uno o due strumen-ti in una sensazione di naturalezza. Conosceva già Bolgheri? Irene Gran-di: Ero già stata a Castagneto nel 2000 o 2001, con Stefano e Enrico Rava, in un piccolo studio di registrazione per regi-strare una versione di “Abbassa la tua radio”, una raccolta sugli anni ‘30 per beneficenza. Questo è un posto bellis-simo con una straordinaria atmosfera e noi stasera siamo stati proprio bravi per-ché abbiamo scacciato anche le nubi. I profumi di questa terra, gli alberi mae-stosi, le abbondanti vigne e questi pic-coli borghi storici hanno un forte impatto paesaggistico e sono teatro perfetto per simili eventi, mi congratulo sinceramen-te con tutta l’organizzazione.

I protagonisti di Bolgheri Melody

Daniel Harding, Stefano Bollani & Irene Grandi, Massimo Ranieri, Roberto Bolle

Roberto Bolle, la star mondiale del balletto, ha calcato, con il suo spet-tacolo “Roberto bolle & Friends”, il

palcoscenico di Bolgheri Melody 2010, incantando il suo pubblico. La grazie e l’armonia dei suoi movimenti si è perfet-tamente integrata tra i secolari cipressi e la caratteristica bellezza del paesaggio circostante. Un improvvisato spettacolo è stato regalato anche dai continui lampi che hanno accompagnato, senza danni, tutta l’esibizione dei ballerini. La noto-rietà dell’artista, scoperto giovanissimo dal famoso ballerino Rudolf Nureyev, ha

attirato un ingente pubblico, formato sia da esperti ammiratori del balletto, sia da neofiti che non si sono lasciati sfuggire l’occasione di ammirare i più grandi bal-lerini mondiali del momento. Un evento unico che ha raccolto i brani più belli e famosi del repertorio ottocentesco e no-vecentesco in un avvicendarsi, sul pal-coscenico, di ritmi serrati e avvincenti, per un’entusiasmante parata di passi a due e assoli. Bolgheri Melody ancora una volta ha regalato, al suo territorio e ai suoi abitanti, una memorabile e spet-tacolare esibizione.

Daniel Harding

Roberto Bolle

Tutto esaurito per l’esibizione di Massimo Ranieri. L’istrionico ar-tista ha cantato, recitato, ballato

coinvolgendo e appassionando il suo pubblico, confermando il successo dello spettacolo “Canto perché non so nuotare..... da 40 anni” che conti-nua ad essere richiestissimo dal 2007.

Uno show entusiasmante che ripercorre musicalmente i suoi quarant’anni di vita artistica, dagli esordi di Giovanni Calo-ne ( vero nome di Massimo) all’attore, cantante, scenografo, regista che oggi vediamo calcare i palcoscenici di tutta Italia, seguito e amato da un pubblico di ogni età. Ripercorre la storia cantan-do, non solo le sue canzoni, ma anche quelle di Battisti, Lauzi, Battiato, Endri-go, Paoli e Rossi, grandi cantautori che hanno contribuito alla professionalità del suo personaggio. Insieme a Massimo Ranieri un corpo di ballo e un ‘orchestra di sole donne, omaggio alla sfera fem-minile che l’artista dice di “aver sempre tradito”, e spiega “ ho tradito tutte le donne della mia vita con il pubblico, che mi rapisce e non mi fa pensare ad altro”.

Massimo Ranieri

Stefano Bollani & Irene Grandi

Stefano Bollani in concerto, con Irene Grandi ed Enrico Rava

Il 25 luglio il cielo di Marina di Casta-gneto Carducci ha fatto da “palcosce-nico” per la spettacolare esibizione

delle Frecce Tricolori che ha attirato cir-ca 100.000 presenze. Ospiti di riguardo, in un parterre blindatissimo, esponenti di Finmeccanica e il ministro Carlo Giova-nardi. Maurizio Viti, direttore della mani-festazione, mi svela che l’idea di portare la nota Pattuglia Acrobatica Nazionale a Marina di Castagneto, in occasione di Bolgheri Melody, è stata di Massimo Tanini da cui è stato contattato diretta-mente. Sono diverse le qualità che oc-corrono per poter organizzare una simile manifestazione, che è stata imponente, con quasi tre ore di spettacolo, diversa-mente alle due ore circa in cui si svolge normalmente e di rilievo anche per il particolare velivolo usato. Fondamentale è la caratteristica del sito, che deve es-sere libero e sgombro da permettere le evoluzioni in completa sicurezza, le oc-casioni che possono ospitare una simile manifestazione sono quelle di rilevanza culturale, il badget minimo è di 15000

euro. Molto importante è anche la com-pleta collaborazione del comune ospite. Ogni manifestazione prevede un lavoro di preparazione di circa otto mesi, con incontri regolari e seri per pianificare tutta l’organizzazione che naturalmente deve essere precisissima al fine di ga-rantire la completa sicurezza e riuscita dello spettacolo. Compito del direttore della manifestazione è proprio quello di coordinare le varie enti istituzionali e gli organismi interessati ( Prefettura, Questura, Comune, Capitaneria di porto, Enac, ecc.) al fine del rilascio delle auto-rizzazioni necessarie. Inoltre pianifica la parte di volo della manifestazione, dirige e coordina gli aeromobili, ad eccezione delle Frecce Tricolori che sono dirette dal comandante, in stretta aderenza alle normative di sicurezza. Le evoluzioni si svolgono in un ipotetico parallelepipedo di quattro chilometri per due che deve essere totalmente sgombro, sia in mare, compito della Capitaneria di porto, che naturalmente in cielo. Lo spettacolo inizia con una serie di esibizioni di diverso tipo e sale in crescendo fino alla massima spettacolarità delle Frecce Tricolori che chiudono sempre la manifestazione.

Le Frecce Tricolori a Marina di Castagneto

Roberto Benigni, il 31 luglio, chiude in bellezza la rassegna artistica di Bolgheri Melody.

Tra le 6.000 persone accorse allo spettacolo, in prima fila, insieme al sindaco di Castagneto Fabio Tinti, il presidente della provincia di Livor-no Giorgio Kutufà, il Prefetto dott. Domenico Mannino, l’ex presidente della regione Toscana Claudio Mar-tini, e naturalmente il Conte Gaddo della Gherardesca. Era presente an-che la bella presentatrice Federica Panicucci, disponibilissima a firmare autografi e a farsi immortalare foto-graficamente con i suoi ammiratori. L’esibizione dello scatenato comico toscano è stata possibile grazie alla Banca di credito cooperativo di Ca-stagneto Carducci che ha sostenuto la Fondazione Iris (Istituto per la Ria-bilitazione e l’Inserimento Sociale). Il ricavato della serata è stato intera-mente devoluto a favore della Fonda-zione, impegnata in progetti di ricerca per la cura e l’integrazione sociale di pazienti affetti da disabilità psichica. Benigni, dopo aver divertito il pubbli-co con battute sulla classe politica, è andato in scena con TuttoDante: il XXXIII canto dell’Inferno. Molto attesa dai Castagnetani la vicenda dantesca di Ugolino della Gherardesca avo del noto Conte Gaddo.

Nell’Arena Incisa della Rocchetta Roberto Benigni

recita Dante

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di Marco Provinciali

NSono giorni concitati ed impegna-ti quelli che precedono il festival, “Apriti borgo”, una manifestazione

quella organizzata dal comune di Cam-piglia Marittima che quest’anno giunge alla sua sesta edizione e si prefigge il dif-ficile obiettivo di riuscire quantomeno ad eguagliare i successi ottenuti durante la passata stagione. Un progetto che vuole mettere in risalto quel forte legame che esiste tra la città di Campiglia e l’arte del teatro. Da dove nasce l’idea di questo progetto e in che consiste in realtà “Apriti borgo”? Apriti Borgo” è un festi-val che vuole dar spazio a quella forma di arte teatrale rappresentata dagli artisti di strada; appunto artisti e non attori. Chiaro, ognuno ha il suo copione e la sua scalet-

ta da seguire ma ciò che viene espresso nei vicoli di Campiglia nei giorni tra l’ 11 e il 15 Agosto, è una forma di arte vera e propria, antichissima, che si ritrova già negli scritti storici dell’antica Roma. Una forma di comunicazione che sfugge agli schemi mediatici odierni, una comunica-zione che ha nel suo principale intento

quello di voler interagire direttamente con i propri spettatori facendoli ridere come nel caso dei clown o impressionarli nel caso dei celebrissimi man-giatori di fuoco. Un arte semplice fatta di improv-visazione, studio e ricer-ca per quei valori fonda-mentali dati dalla cultura popolare che anno dopo

anno richiamano sempre più attenzione da parte del nostro pubblico, per questo festi-val iniziato per una geniale intuizione del mio predecessore Fedeli che con l’aiuto di un ospite illustre delle nostre zone come lo scenografico Matteoli, trasformarono l’idea della cena medievale in un qualcosa di più ampio che ha visto negli anni il for-

marsi di questa manifestazione che l’anno scorso ha registrato più di diciassettemila partecipanti”. Apriti borgo come occa-sione? “Assolutamente, come occasione per entrare in contatto con la favolosa or-ganizzazione scenografica progettata dal “Terzo studio” agenzia leader nell’orga-nizzazione di festiva di teatro di strada. Un organizzazione che mette in risalto l’anima popolaresca del teatro di strada, quindi “Apriti borgo” come occasione di entrare in contatto con questa forma di comuni-cazione anche però come occasione per visitare questo antico borgo medievale, per visitare i suoi vicoli, per assaporare i gusti offerti dalle varie bancarelle gastronomi-che presenti ma soprattutto per entrare in contatto con la magica realtà espressa dal teatro di strada”

Sesta edizione di “Apriti borgo” a Campiglia Marittima

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Incontro con Jacopo Bertocchi assessore alla cultura

“Con la rubrica eventi e appuntamenti avrai a portata di mano un’utile guida alle manifestazioni che si svolgeranno

nella Costa degli Etruschi permettendoti così di organizzare al meglio il tuo tempo libero.”

Livorno- 31 Luglio/ 8 Agosto Effetto Venezia con Artigia-nato e antiquariato lungo i Fossi Medicei e all’in-terno della Fortezza Nuova

Rosignano M.mo- 7/8 agosto Festival Musical 2010 Wellness&Fun Special Lesson Spinning, Fit Boxe, Heat Program Pilates, Powerstretching, Balance in P.zza Garibal-di Vada

Cecina- 8 agosto Sfilata notturna Targa Cecina- 11 agosto Concerto Company Segundo Buena Vista Social club Villa Guerrazzi- 17 agosto Concerto Tommy Emmanuel & Dave Kilminster Villa Guerrazzi- 27 agosto Concerto Tony Levin Stickmen Trio Villa Guerrazzi

Bibbona- 4/8 Agosto Convivia Manifestazione Enogastro-nomica

Castagneto C.cci- 31 Luglio/10 Agosto e 20/23 Agosto “Notti al Museo: apertura serali straordinarie dei Musei Carducciani”- 1/9 Agosto “Sagra del cacciucco” Donoratico- 10 Agosto Spettacolo comico con “I ladri di voci” (Palco Zattera)- 10/18 Agosto “Sagra del pesce” Donoratico- 12 Agosto Beach-party (Loc. “Il Seggio”)- 15 Agosto Marcetta di Ferragosto- 19 Agosto Carnevale estivo- 23/30 agosto Sagra del tortello Donoratico- 25 Agosto Lo sbaracco

San Vincenzo- 8 agosto Coro Gospel Giardino Torre- 13 agosto Teatrino del Sole “Il dottore innamo-rato”- 13 agosto Incontri alla torre con Maria Antonietta Schiavina: Margherita Hack Torre di S.Vincenzo.- 14 agosto Concerto cantori popolari

- 14 agosto San Carlo Cabaret Vernacolo toscano con la brigata dei dottori- 15 agosto Fuochi artificiali.- 21 agosto San Carlo Cabaret Gene Gnocchi - 25 agosto Musical con Paolo Ruffini “De’ rocky horror picture show” P.zza del Porto.- 27 agosto Concerto di Pierdavide Carone di “Amici” La Playa del Sol, Samuel Kinko e vocalist Luna Piazza del Porto.- 27/29 agosto Festa dei sapori povenzali- 28 agosto Concerto di Marco Mengoni piazza Del Porto.

- Suvereto- 6 agosto Aria confezionata anniversary Parco colla d’Oca.- 6 agosto Concerto lirico Bouquet musicale Chie-sa San Giusto- 6/8 Serate del fungo porcino Centro Storico.- 6/15 agosto Anna Radaelli Mostra personale, Museo della Bambola- 10 agosto CCalici di Stelle, centro storico, esteso percorso enogastronomico, con i vini di Suvereto e prodotti tipici locali, tra musica e spettacoli.- 14 di agosto il Palio dell’Imperatore, con la tradi

zionale Corsa delle Botti.

Campiglia M.ma- 12 agosto Aperitivo e cena in strada: il pomodoro musica dal vivo.- 11/15 agosto Apriti Borgo- 18 agosto/15 settembre “Cammin facendo”Aquerelli, Giovanna Maria Vanni, Piazza Mercato.- 19 agosto VENTURINA Aperitivo e cena in strada: il cacciucco musica dal vivo.- 27/29 Festa di fine estate Piombino- 6/8 agosto 2010 vetrina del gusto con i pregiati vini della Val di Cornia, le specialità di mare e gli altri prodotti tipici della zona: olio extravergine, formaggi, miele e salumi, Giardini Pro Patria- 8 agosto Notte bianca Artisti di strada, artigiana-to, shopping in libertà, percorsi del gusto. - 8/12 Mestieranda Rassegna di artigianto arti-stico, tipico e enogastronomico. Dimostrazione e vendita prodotti artigianali. Spettacoli gratuiti.- 9 agosto concerto di Renzo Arbore P.zza Bovio- 13 agosto Concerti estivi nel Chiostro Yuri Wata-nabe (pianoforte). Concerto interamente dedicato a Chopin

Eventi & Appuntamenti in Agosto (la Redazione non è responsabile dell’eventuale variazione del programma degli eventi)

Premio letterario Castiglioncello “Costa degli Etruschi”

Siamo giunti quest’anno alla tren-tatreesima edizione del Premio Letterario Castiglioncello “ Costa

degli Etruschi”( promosso da Provincia di Livorno, Comune di Rosignano Maritti-mo, Camera di Commercio e Agenzia per il Turismo Costa degli Etruschi) premio fondato nel 1977 che ha l’obiettivo di mettere in risalto e celebrare quelle ope-re letterarie che nel corso della stagione hanno riscosso maggior gradimento da parte del pubblico ed hanno portato alla luce e messo in evidenza, attraverso ri-cerche specifiche, tematiche politico so-ciali di interesse nazionale. Un concorso, quello castiglioncellese, che dal 2006 è diventato un “Premio Lungo un’Estate” il che, come si può facilmente capire, indi-ca che i tempi dedicati all’iniziativa sono molteplici in quanto da quattro anni ormai il concorso si è arricchito di due nuove sezioni dedicate una alla politica, l’altra alla comunicazione. Una manifestazione di prestigio che ha già visto premiare ne-gli anni passati personaggi illustri del pa-norama culturale italiano, quali: Norberto

Bobbio, Luigi Anderlini, Andrea de Carlo e che quest’anno ha voluto celebrare e ren-dere omaggio (nella sezione dedicata alla politica ed intitolata a Giovanni Spadolini) all’opera critica della scienziata Marghe-rita Hack la quale con il suo libro “Libera Scienza in Libero Stato” fa una severa critica alle istituzioni e agli organi statali competenti che negli anni hanno sempre più ridotto i fondi da dedicare alla ricer-ca costringendo così molti connazionali dalle doti sopraffine ad emigrare in paesi

stranieri per poter realizzare quelle scoperte che in Italia purtroppo sono irrealizzabili. Una critica quindi allo stato ma an-che alla Chiesa, un tema, un con-flitto ed a volte un connubio del quale il nostro paese è ormai avvezzo e del quale la scien-

ziata fiorentina ha voluto nuovamente parlare, studiare e criticare per poter così mettere in risalto ancora una volta le dif-ficoltà a cui in molti si trovano davanti. Un premio come dicevamo all’inizio che occupa gran parte della stagione estiva castiglioncellese e che oltre a dedicare le attenzioni ai temi politici, presta notevo-le attenzione a tutto ciò che riguarda la comunicazione e la narrativa nonché al turismo. La comunicazione come si sa è in continuo mutamento e nei tempi odierni

più che mai è necessario porgere la giusta attenzione a tutto ciò che riguarda la tec-nologia e le forme comunicative legate al mondo della rete. A questo proposito sono state programmate nel corso della manife-stazione tre conferenze che vogliono pre-stare principalmente attenzione al mondo della tecnologia 2.0 e dei social network, una forma di comunicazione che ha, come nel caso delle ultime elezioni statunitensi, dirottato il mondo politico e sociale in una direzione precedentemente oscurata. Una manifestazione dunque quella ca-stiglioncellese che prestando spesso at-tenzione a tematiche importanti e fonda-mentali della società italiana ha acquisito negli anni quella autorevolezza necessaria affinché possa essere considerata una delle iniziative più importanti del settore a livello nazionale.

Marco Provinciali

Margherita Hack presenta il libro “Libera Scienza in libero Stato”

- segue da pag. 1 -

Perché il “mercatino americano” è stato spostato? Il sindaco con una de-cisione, che condivido, ha voluto restituire P.za XX Settembre al popolo livornese. Il mercatino americano ha avuto una storia gloriosissima ed è uno dei motivi per cui per anni Livorno è stata conosciuta in tut-ta Italia. Però è finito un ciclo e obiettiva-mente era diventata una situazione un po’ meno gestibile. Sarà tra le opere che ver-ranno restaurate, adesso deve rinascere da un punto di vista delle attività commer-ciali, che godevano di riflesso della fama del mercatino. Non a caso, quest’anno, la piazza ospiterà, oltre ad altri spettacoli, nella serata di chiusura di Effetto Venezia lo spettacolo “Cavalleria Rusticana”. Per-ché è stata scelta la Spagna come tema centrale di “Effetto Venezia”? Sulla scia di “Livorno, porta della Toscana sul Mediterraneo” è stato fatto un gemel-laggio, che verrà rinnovato ogni anno con una nazione diversa che si affaccia sul Mediterraneo. La Spagna è un ottimo pun-to di partenza sia come semplicità per la presa dei contatti e sia per una certa so-miglianza con l’Italia. Effetto Venezia que-st’anno festeggia 25 anni ed è una ma-

nifestazione che ha avuto un respiro ben oltre Livorno, l’intento è quello di ampliare maggiormente i suoi confini. E’ una festa che nasce dal popolo e i livornesi la sen-tono propria, ogni anno sorgono proposte per inserire un biglietto per l’ingresso ma si è voluto mantenere proprio la festosità, il motivo di svago e divertimento per i tanti cittadini che restano a Livorno assicurando spettacoli gratuiti. E’ una città che si offre ai propri cittadini. Bisognerà, però, già da ora, iniziare a pensare al futuro, perché il problema dei tagli agli enti locali è serissi-mo e avrà ripercussioni anche sulla tenuta dei servizi che il comune garantisce. Di certo non è solo il Comune a farsi carico di tutte le spese, la festa costa circa 450.000 euro, ma ci sono alcuni finanziatori privati come la Fondazione Cassa di Risparmio e gli stessi operatori commerciali di Venezia. Effetto Venezia è sicuramente un evento che il Comune vuole mantenere ma per necessità finanziarie dovranno essere tro-vate soluzioni ancora più convenienti.

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di Luigi Cremona

ll mio amore per la Maremma, alta o bassa che sia, nel versante mare o nell’ entroterra, è datato. Un amore

dovuto alla qualità della vita, alla bel-lezza dei borghi, alla semplicità del vivere, alla serenità dell’ ambiente, al rispetto per la natura e alla dimensione dei boschi, un amore alimentato dalle frequentazioni e cresciuto anno dopo anno. Negli ultimi tempi soprattutto, da quando, grazie alla residenza della mia compagna di vita e di lavoro, Lorenza Vitali, che risiede a Monterotondo Ma-rittimo, il mio legame con queste terre, già forte, si è ulteriormente rafforzato. La Maremma la scopri con calma, con il tempo, con la pazienza. Non bisogna

avere fretta, e allora poi ti accorgi che ogni borgo, anche piccolo, offre qual-cosa, ha un’ “arte” o un “mestiere” che lo caratterizza. O almeno l’ aveva. A Monterotondo ad esempio c’era Dan-tino, uno degli ultimi grandi artigiani. Faceva dei coltelli battuti e forgiati a mano, con abilità e cura. Erano, anzi sono, per i fortunati che li hanno, og-getti preziosi da utilizzare nel quotidia-no della tavola, e quindi ogni giorno. Dantino è scomparso pochi mesi fa, lasciando purtroppo un vuoto, nessuno crediamo, ne prenderà l’ eredità. Re-stano almeno i suoi coltelli a ricordarci questa persona umile e schiva, dal vol-to e dalle mani fini ed eleganti come le sue lame taglienti e sottili. Salvo il bre-

ve tratto di Piombino, questo territorio è ancora il regno dell’ uomo, pescato-re o contadino, artigiano o vignaiuolo, oste o albergatore. E’ un pezzo d’ Italia sotto tanti aspetti ancora integro, che è interesse di tutti difendere e valorizzare. Ed è vivibile tutto l’ anno: anche ades-so che arriva il picco dell’ estate, basta andare dieci chilometri all’ interno per ritrovare frescura e pace. E’ un territorio meraviglioso, pieno di ristoranti, locan-de, prodotti, vini. Parleremo di questi, soprattutto attraverso i personaggi che ci sono dietro, alla ricerca dei tanti Dantino che ancora fortunatamente ci sono, con calma e stile pacato, come la Maremma insegna.

Da New York a San Francisco, da Sidney a Tokyo, da Milano a Taranto si sta delineando nelle

città di tutto il mondo una nuova ten-denza che poi in realtà tanto nuova non è, ovvero la ricerca sempre più curata dei prodotti alimentari genui-ni, di quei prodotti di cui sappiamo la precisa provenienza e il determina-to trattamento. Stiamo parlando dei Farm Market ovvero di quei luoghi, di quei mercati in cui si va per com-prare quei prodotti che vengono dagli

orti dei contadini, sì di quei prodotti che la terra ci offre, ci dona, nei de-terminati periodi dell’anno, di quegli animali allevati con passione, senza prodotti chimici alcuni, e di cui, che piaccia o no, il nostro organismo orientativamente si deve cibare. Una tendenza, che si trova probabilmente sulla cresta dell’onda grazie anche alle passioni mostrate dalla First Lady Michelle, moglie di Obama, che si è fatta più volte ritrarre mentre cura il suo orticello all’interno della Casa

Bianca. Un ritorno alle tradizioni e ai valori del passato per vivere un futuro migliore, più sano e sicuramente più genuino. Abbiamo pensato di inserire nel giornale una piccola rubrica che vuole dedicare ogni volta lo spazio ad una pianta, piuttosto che ad un ortag-gio, per regalare quelle nozioni, forse perdute o forse no, che possano per-mettere ai nostri lettori di riprendere in mano quelle tradizioni ormai un po’ troppo tralasciate nella memoria dei ricordi.

Farm market un ritorno al futuro quanto mai scontato

Il finocchio

Il Foeniculum Vulgare è una pianta er-bacea della famiglia delle Apiacee (om-brellifere) tipicamente mediterranea di

cui noi italiani siamo i primi produttori a livello continentale. E’ un ortaggio ricco di sali minerali e vitamine, soprattutto di quelle del gruppo B e della provitamina A, che ha numerose caratteristiche nutrizio-nali. Sin dai tempi antichi infatti si sapeva che questa pianta aiuta a migliorare le fun-zionalità dell’apparato digerente, ma non solo: che è una pianta che aiuta a preve-nire il vomito nei lattanti ed aiuta a favorire la produzione di latte nelle giovani madri. Oggi il finocchio essendo povero di zuc-cheri, grassi e proteine viene consumato soprattutto da quelle persone che seguono regimi ipocalorici ma è consigliato anche per alleviare gli spasmi muscolari dell’or-ganismo, per regolare il ciclo mestruale e per i suoi riconosciuti effetti diuretici. Quando e come piantarlo Questa pian-

ta si può seminare sia a fine estate per la raccolta invernale, sia ad inizio estate per la raccolta autunnale. Il terreno ideale per la coltivazione di queste ortaggi è un terre-no di medio impasto che abbia una buona presenza di sostanze organiche. I semi vanno interrati ad una profondità di alcuni un centimetri e ricoperti poi con un sot-tile strato di terriccio. Quando le piantine incominceranno a crescere si consiglia di estirpare quelle in eccesso, ovvero quelle che si vedono apparentemente più deboli e

di lasciarne dunque lungo il sorco una ogni 20-25 cm. Un irrigazione regolare e mai abbondante abbinata ad una buona ope-razione di rincalzatura faranno si che le vo-stre piante saranno pronte in un intervallo di tempo che oscilla tra gli 80 e i 90 giorni.

Aneddoti e curiosità In genere si usa distinguere, in base alla forma, i finocchi “maschi” (tondeggianti, considerati più adatti da mangiare crudi) da quelli “femmi-ne” (più allungati, ritenuti migliori da cuo-cere). Il termine “infinocchiare”, che sta per imbrogliare, deriva dalla capacità di questo ortaggio di alterare il gusto del vino,sfruttata da osti e cantinieri di un tempo per far sem-brare buono il vino scadente ai loro clienti.

Come mangiarlo Il finocchio si può man-giare sia crudo che cotto. Crudo è ottimo per le insalate ed in pinzimonio. Cotto pur perdendo gran parte dei suoi principi nu-trizionali è da mangiare lesso, gratinato, al forno, in crosta. M.P.

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In qualità di referente, per la Val di Cor-nia, dell’associazione “le strade del Bio-logico” Franco Morra ha risposto alle

nostre domande chiarendo l’importanza dell’agricoltura biologica.

Cosa s’intende per agricoltura bio-logica? “ L’agricoltura biologica è l’unico metodo produttivo sostenibile da più punti di vista, ma è prima di tutto una filosofia di vita che mira a mantenere intatti gli stru-menti che la natura ci mette a disposizio-ne.La sua sostenibilità la vediamo nell’am-biente che mantiene la sua biodiversità, non vengono usati prodotti chimici, tutta la filiera è certificata no ogm, la fertilità dei suoli viene mantenuta e aumentata e si ha una particolare attenzione al benes-sere animale, inoltre si riducono i consumi d’acqua e la dipendenza dal petrolio nella produzione. E’ sostenibile dal punto di vi-sta sociale perché produce cibo di qualità, non intossica il produttore ne’ il consu-matore e, richiedendo più manodopera, aumenta l’occupazione.Dal punto di vista economico: mantiene la produzione nel tempo, crea una minor dipendenza da input esterni e favorisce la filiera corta. La sua particolarità non è altro che la salvaguardia del territorio in cui viviamo dove si rigenera un an-tico equilibrio naturale idoneo a preservare la produzione.”

Perché è meglio scegliere un prodot-to biologico? “ Perché è sano, privo di residui dei trattamenti, prodotto secondo la sua stagionalità e senza forzature, con un maggior contenuto di anti-ossidanti, di vi-tamine, di minerali e un minor quantitativo di acqua, ma soprattutto la totale assenza di residui di fitofarmaci o di prodotti OGM. In sostanza frutta fresca e verdure crude da agricoltura biologica sono prodotti an-cora vivi, con tutti i vantaggi nutrizionali di un prodotto dove le vitamine sono ancora presenti. Inoltre in un frutto da agricoltu-ra biologica si può mangiare tutto, senza dover per precauzione togliere la buccia, ricca di sostanze importanti per l’alimen-tazione. L’importanza di questi prodotti non è a vantaggio solo della nostra salute, ma deve crescere la consapevolezza che scegliendo il biologico aiutiamo a tutela-re l’ambiente e il suo fragile ecosistema, le nostre decisioni su ciò che compriamo ricadono sulla collettività.”

Come si può ovviare al maggiore costo dei prodotti biologici? “ I prezzi sono più alti a causa della maggior ma-nodopera e dei tempi di lavoro più lunghi che occorrono per la produzione, la quale naturalmente non si avvale dei più veloci mezzi convenzionali, meno sostenibili dal punto di vista ambientale. Comunque nel prezzo del prodotto è compreso l’impegno che mettiamo affinché i nostri terreni sia-no tutelati, lasciati intatti anzi migliorati, gli ecosistemi ristabiliti, le falde acquifere pro-

tette dallo sfruttamento e dall’inquinamen-to. La nostra agricoltura viene dal passato, ma si proietta nel futuro, non è pensabile che l’agricoltura convenzionale sia così lungimirante. Non bisogna pensare solo a quello che portiamo a casa e mettiamo nei nostri piatti ma a tutto ciò che consegue, in positivo o in negativo, dalla scelta del pro-dotto che abbiamo acquistato. Comunque con la filiera corta, che mette direttamente in contatto il produttore con il consumato-re, si ha un risparmio sul prezzo, inoltre chi acquista ha la possibilità di vedere dove, come e chi produce i suoi prodotti.

Di cosa hanno bisogno i produtto-ri biologici per crescere? “Abbiamo bisogno di sinergie anche da parte delle istituzioni, con scelte politiche adeguate e chiare. Dobbiamo uscire dalla realtà del prodotto di nicchia che vede nelle aziende biologiche soltanto un vanto d’eccezione per il territorio in cui producono ma non vogliamo essere l’eccezione. Devono es-sere cambiate le regole del mercato agro-alimentare. Il mercato globale premia uno

solo, il più bravo, il più produttivo ma a quale sca-pito per la salute del pianeta e nostra? Non è sicuramente una scelta valida per la sostenibilità ambientale per-ché più produzio-ne nell’agricoltu-

ra convenzionale significa più sfruttamento delle risorse ambientali, idriche, aumento dell’inquinamento, distruzione degli eco-sistemi naturali, tutto questo per ritrovar-ci nel piatto un alimento che non ha più

niente di naturale, forzato dall’uomo nel suo sapore, nella sua forma e nel colore. Occorrono campagne di sensibilizzazio-ne perché tutti capiscano che sono loro i diretti interessati, ci vogliono sinceri patti tra agricoltori e cittadini consuma-tori, perché ognuno ha bisogno dell’altro. Lentamente qualcosa si sta muovendo, procedendo a piccoli passi, con la spe-ranza di non venire fermati, organizziamo incontri tra le varie aziende biologiche nel tentativo di acquistare maggiore visibili-tà e in futuro un maggiore peso politico.

M.G.

Franco Morra: “Il Futuro ha radici antiche”

Agricoltura biologica e sostenibilità ambientale

Per unire i vantaggi della filiera corta e

dell’agricoltura biologica vengo-no fatti i mercati di soli Produtto-

ri Biologici Toscani il 3° sabato del mese

dalle 8:00 alle 19:00 a Cecina in piazza Guerrazzi

La spesa del mese

FAGIOLINI Di forma sottile e allungata, al momento dell’acquisto non devono essere gonfi, ma turgidi. Si conservano

in frigorifero, asciutti ed interi, per 2/3 gior-ni. Sbollentandoli per 2 minuti, si possono surgelare in sacchetti di plastica e mante-nersi anche per 1 anno; al momento della cottura si metteranno direttamente a lessare o stufare.

ZUCCHINA Ha una forma allungata e ci-lindrica ed un colore che varia dal ver-de chiaro al verde scuro. Deperiscono

facilmente. E’ quasi del tutto priva di calo-rie, particolarmente adatta in caso di dieta; rinfrescante e facilmente digeribile: riduce i rischi di infarto, ed è efficace nel contenere l’ipertensione.

AGLIO Con il suo caratteristico sapore è molto utilizzato in cucina. Questo è il periodo migliore per consumarlo, ma

per essere fresco il bulbo deve essere sodo e senza segni di germogliazione. La migliore

conservazione è a temperatura ambiente in un luogo fresco e asciutto.

PINOLI Ricchi di proteine e fibra, ven-gono mangiati freschi o arrostiti: sono usati in pasticceria ma anche nella pre-

parazione di insalate, nei ripieni, salse e nel famosissimo pesto. Il pinolo è sicuramente un alimento molto prezioso: per ottenere 1 Kg di pinoli, occorrono 30 Kg di pigne ed una pigna impiega tre anni per maturare.

PESCHE In questo periodo i prezzi delle pesche sono convenienti se si scelgo-no i frutti di media dimensione. La va-

rietà più consumata è quella di pasta gialla e la pesca nettarina. Se conservate in frigo il freddo potrebbe deteriorarne la polpa e asciugare il succo. Contiene molto potassio.

ALBICOCCHE Vellutate, con polpa car-nosa e profumata. Questo frutto pre-senta un’apprezzabile valore nutritivo

e dietetico. Frutto tipicamente estivo, l’al-

bicocca può essere considerata un vero e proprio dono della natura per il suo elevato contenuto di pro-vitamina A e vitamina C.

ACCIUGHE Sono pesci di taglia piccola di colore argento azzurro brillante, la carne è soda e saporita. Le migliori

sono piccole per fritture o sughi, con una dimensione superiore ai 10 cm per prepara-zioni al forno o alla griglia

TRIGLIA Pesce di mare di piccole di-mensioni, corpo fusiforme coperto da grosse squame, di colore rossastro.

Ne esistono due varietà: quella di mare, argentea e più piccola, e quella di scoglio, più bruna e leggermente più grande. Ha una carne pregiata e molto tenera. E’ ricca di calcio, fosforo, magnesio, selenio e vitamina A. Fare attenzione nel manipolare le triglie, poiché sono estremamente delicate e si rompono facilmente. Sono ottime alla griglia o in umido con il pomodoro.Box UVA NERA 6x5 6-07-2010 18:10 Pagina 1

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Vita notturna di CastiglioncelloCesare Burgalassi proprietario dell’Astragalo

di Marica Galassi

Ci siamo rivolti a Cesare Burga-lassi, uno dei proprietari del noto ristorante discoclub Astragalo, per

avere una panoramica della qualità della vita notturna di Castiglioncello e un’idea sulle abitudini e tendenze dei suoi fre-quentatori. Qual è il fascino di Ca-stiglioncello? Sicuramente la posizione geografica, le sue splendide scogliere e le caratteristiche spiagge sono un punto di forza per Castiglioncello che anche in passato irretiva personaggi di spicco come Mastroianni, Sordi, Panelli, Spadolini. Sono convinto però che non si può vivere solo di ricordi e che abbiamo davanti un presente ed un futuro altrettanto rosei. Posso dire che il sindaco di Rosignano, avendo in pre-cedenza ricoperto la carica di assessore al turismo e quindi già attento alle esigenze del territorio, insieme alla giunta comunale si stanno dando da fare per continuare a migliorare e anche l’Astragalo ha contribu-ito attivamente ad affermare positivamente l’immagine di Castiglioncello, insomma le premesse per andare avanti ci sono tutte e, nonostante la crisi, noi ogni anno regi-striamo comunque un piccolo incremento. Cosa lo differenzia dalla Versilia? Castiglioncello è frequentato da un turi-smo “di nicchia”, più selezionato. La Versi-lia è per chi ama ampie spiagge affollate e una vita notturna frenetica.Perché piace l’Astragalo? Con i miei soci, seguiamo ognuno un settore diverso, incrementan-done la professionalità. Il servizio del locale è curato da Marco Vallini con molta atten-zione alla qualità e sempre ben curato. Le strutture sono seguite da Marcello Gucci con accuratezza, sempre attento ad un’ar-chitettura poco invasiva e con un minor

impatto ambientale possibile. Io mi occupo delle pubbliche relazioni con personaggi, stampa e istituzioni, e spesso i consigli per migliorare le serate e le programmazioni ci vengono dati anche dagli amici, clienti del locale, un esempio è Carlo Conti. Que-sto insieme di elementi e la particolare posizione del locale, fanno dell’Astragalo un’eccellenza. Chi ci frequenta sono cop-pie, comitive, anche di donne, che hanno una certa attenzione nel vestire, ci sono anche giovani ma che ugualmente amano una ricercatezza nell’immagine, la nostra musica è importante ma non è l’elemento decisivo, nel nostro caso ci contraddistin-gue il servizio, l’eleganza e la selezione. Come miglioreresti la sicurezza per la vita notturna di Castiglioncello? Rispetto alle medie italiane, abitiamo si-curamente in un posto molto tranquillo e sicuro, ma per evitare anche le piccole eccezioni di “trasgressione”, mai estreme, secondo me basterebbero tre telecamere nel centro di Castiglioncello. Per quanto riguarda la sicurezza all’interno del mio locale, si è venuto a creare, per una se-lezione avvenuta nel corso del tempo, un team di personale altamente qualificato e professionale. Questo è di particolare rile-vanza, perché i clienti dell’Astragalo sanno di trovare un clima di tranquillità e serenità. Sei d’accordo sui controlli di alcool e droga nelle discoteche? Certa-mente, per la droga sarebbero molto utili due poliziotti con un cane antidroga al-l’ingresso di ogni locale, però mi è stato detto che la polizia non è al servizio delle discoteche, vedo bene però che vengono impiegati migliaia di poliziotti per gli sta-di e anche quelle sono strutture private. Io, e credo anche molti altri proprietari di

locali notturni, sarei disposto a contribuire alla spesa se la polizia ci fornisse questo servizio. L’alcool test è fondamentale ma la prevenzione è sicuramente la cosa più giusta da fare per la sicurezza e la salute delle persone; non vedo le misure antidro-ga o per l’abuso di alcool come intralcio al mio lavoro, ma anzi come modo per preservare chi frequenta i nostri locali. Come sono cambiate le tenden-ze del divertimento negli ultimi vent’anni? Adesso usa anche cenare in discoteca, dove il luogo comune è che vi si mangia male, questo succede perché molto spesso lo stesso personale del lo-cale improvvisa una cena arrangiandosi. All’Astragalo abbiamo diversificato i due servizi, infatti abbiamo personale specia-lizzato che segue il ristorante e personale adibito solo alla discoteca, aumentan-do così la qualità della nostra cucina. La crisi ha sicuramente inciso nel cambia-mento delle abitudini dirottando la gente sugli aperitivi a buffet a costi molto bassi. In che modo miglioreresti la qua-lità della vita notturna? Velocizzerei le pratiche per riaprire il Chiucheba, lo-cale storico che ha fatto molto per la vi-sibilità del luogo e faciliterei i parcheggi. Quanto contano le presenze di personaggi televisivi? I nostri clienti vengono per fare amicizie, corteggiarsi, incontrarsi e passare serate tranquille lontane dallo stress della vita quotidiana. Sappiamo però che viviamo in una realtà fatta di immagine e avere volti noti dello spettacolo aiuta molto, attira l’attenzione e la curiosità delle persone che magari ven-gono per una stretta di mano o una foto con un personaggio al quale si sentono più vicini o che ammirano di più.

You Drink We Drive, ti riportiamo a casa

noi!

Nasce il nuovo servizio di noleggio autisti

di Marica Galassi

Dal 16 luglio è attivo “You drink We drive” il servizio di noleggio autisti che ti permette di passare una pia-

cevole serata senza mettere a rischio la tua vita, quella di chi è in macchina con te e la tua patente. L’attività avrebbe potu-to essere funzionante già da un anno, ma non è stato facile trovare un’assicurazione che offrisse una copertura “kasko totale”, cioè totale tutela dei clienti, dipendenti e terzi da ogni eventualità. Adesso però il problema è stato risolto e le postazioni di Castiglioncello, Cecina, Fiorino (Montescu-daio), Bolgheri sono pronte a ricevere le chiamate di chi, coscienziosamente, non si sente in grado di guidare e affida se stes-so e la propria auto alla guida esperta e sicura degli autisti di “You drink We drive”. Non è un servizio taxi, il cliente, infatti, vie-ne raggiunto da due autisti uno dei quali guiderà la sua auto e l’altro li seguirà con l’auto staffetta per riaccompagnare il col-lega alla postazione di partenza o da un altro cliente. Professione nuova in Italia, il noleggio autisti, è però ben conosciuta e utilizzata ormai da anni negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove il rivolgersi a queste figure professionali rientra nella normalità quoti-diana. Il raggio d’azione di questa attività per ora va da Castiglioncello a Venturina, ma tra breve, dopo le insistenti richieste, verrà aggiunta una postazione per copri-re la movimentata costa della Versilia. I giorni di apertura sono il venerdì, sabato e domenica dalle 23,30 alle 5,00; i giorni e gli orari non sono casuali, ma frutto di un attento studio che ha classificato quella fa-scia oraria tra le più a rischio per problemi di uso di alcolici e, non meno importanti, stanchezza e colpi di sonno. Uno dei punti di forza del servizio è la sua convenienza economica, il costo ridotto, infatti, invoglie-rà a richiederlo tutto a guadagno di una maggiore sicurezza stradale. Un’idea nata

per tutelare l’intera comunità, ma che può essere di rilevante importanza special-mente per i giovani che amano fare tardi e passare serate movimentate in locali e discoteche; esistono già utili navette che accompagnano i ragazzi, ma vengono fermati in stazioni e non davanti alle loro case, quindi si metteranno comunque alla guida di qualche mezzo di trasporto per raggiungere l’abitazione. Un utile servizio che però viene fatto a metà. Il cliente può richiedere il servizio al termine di una cena, una serata ed essere raggiunto dall’autista in massimo dieci minuti, o meglio ancora può prenotarlo prima. Sempre su prenota-zione vengono noleggiati autisti anche per viaggi fuori dai giorni e dagli orari di aper-tura e sempre utilizzando la propria auto. Gli autisti vengono assunti tramite collo-quio di lavoro facendo particolare attenzio-ne che siano persone equilibrate, serie e con la giusta sensibilità sociale che porti a comprendere l’importanza del l’incari-co e della responsabilità che andranno a prendersi. Inoltre vengono periodicamente fatte analisi di controllo con tolleranza zero per chi risulti positivo o per chi in qualche modo metta in discussione la propria se-rietà professionale. I turni di lavoro sono di quattro ore ciascuno, proprio per avere sempre personale riposato ed efficiente; per guidare le auto dei clienti si richiede un’età minima di trent’anni, i più giovani, comunque dai ventuno anni in su, se ri-tenuti idonei potranno guidare l’auto staf-fetta. Il personale di You drink We drive, è riconoscibile dalla maglia polo bianca con il logo stampato sulla sinistra del petto e sul braccio sinistro il numero di telefono a cui rivolgersi in caso di bisogno. Non rischiate dunque e non mettete a rischio la vita degli altri ma rivolgetevi a questi professionisti e avrete fatto il vostro dovere sociale anche voi.

Marcello Gucci & Cesare Burgalassi con Roberto Cavalli

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Costa Degli Etruschi News n. 1

(N. Registro stampa 9/2010 Aut. del 23/07/2010)Sede centrale via G. Mazzini n. 2, 57023 Cecina

Tiratura mese di Agosto 10.000 copieDistribuzione gratuita da Livorno a Piombino

Editore Associazione Promo Alta Maremma, Resp. Massimo Tanini (tel. 3335946494)Direttore Responsabile Marica Galassi (tel. 3387073195)Grafica e styling Valentina CambiStampa Pacini Editore SpA PisaPubblicità Chiara Comparoni (tel. 3407241313)

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