MySardegna N.18

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In collaborazione con Gennaio-Febbraio 2012 n.18 Copia gratuita ANNO Diamo voce alla tua idea d’impresa Sfoglia la rivista anche sul web www.mysardegna.it La Sartiglia Il 19 e 21 Febbraio, a Oristano va in scena lo spettacolo della Sartiglia con i suoi colori, le emozioni e i suoni che da sempre la caratterizzano Scoprila a pag 3 Il fascino di una corsa che dura da 6 secoli CENTRO SERVIZI & DISTRIBUZIONE

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Numero di MySardegna dedicato ai Carnevali della Provincia di Oristano: la Sartiglia, che da sei secoli continua nella sua tradizione; su Carrasegare Osinku, sa Carrela ‘e Nanti, sa Cursa a sa pudda. Opinioni: la Sardegna è la prima regione italiana per numero di produttori agroalimentari di qualità, un confronto tra economia, società e modernità. Viaggio all’interno della produzione della bottarga, testimonial della Sardegna nel mondo. Design, architettura ed energie alternative: mondo porte, mobili su misura e ristrutturazione dei centri storici. Infine la nascita di una nuova realtà. Ajò.

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In collaborazione con

Gennaio-Febbraio 2012 n.18 Copia gratuita ANNO

Diamo voce alla tua idea d’impresaSfoglia la rivista anche sul web www.mysardegna.it

La Sartiglia

Il 19 e 21 Febbraio, a Oristano va in scena lo spettacolo della Sartiglia con i suoi colori, le emozioni e i suoni che

da sempre la caratterizzano Scoprila a pag 3

Il fascino di una corsa che dura da 6 secoli

CENTRO SERVIZI & DISTRIBUZIONE

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DESIGN

ARREDARE CON STILEImpatto, colore, tridimensionalità. Sono le parole d’ordine di chi vuole arredare con stile. Oggi come non mai le decorazione d’interni richiedono audacia, voglia di osare e di sperimentare i propri gusti: “io sono” è il messaggio che lancia il design dei nostri giorni. Personalizzare il proprio appartamento, renderlo unico, significa renderlo adatto a esigenze pratiche e conforme ai propri canoni estetici

Personalizzare al meglio la propria casa non è certo un’impresa facile, anche perché l’edilizia degli ultimi

decenni è stata più attenta alle esi-genze commerciali piuttosto che a quelle architettoniche e decorative. Quando quindi si acquista casa si deve pensare di applicare delle mi-gliorie sull’impianto già esisten-te. Una soluzione, conveniente, moderna e dinamica arriva dalla Sistemi Costruttivi S.r.l., giovane azienda di Sestu in forte sviluppo. Nata grazie all’iniziativa della fami-glia Vollero che, forte di un’espe-rienza ventennale nel campo della produzione di controsoffitti e mate-riali per rifiniture d’interni, decide di costituire una società commerciale in grado di rispondere alle conti-nue esigenze di mercato. Sistemi

Costruttivi si è specializzata nelle finiture d’interni, nella vendita di stucchi, cartongesso, controsof-fitti, cornici decorative, rosoni, porte interne, botole d’ispezio-ne e scrigni: “Oggi la decorazione d’interni ha riscoperto le tecniche e gli elementi decorativi utilizzati in passato, ma in chiave contempo-ranea – dice Mario Vollero della Sistemi Costruttivi S.r.l. – le cor-nici in polistirene e i rosoni, per esempio, non hanno più un utilizzo ripetitivo, come è stato negli anni ’60, ma sono funzionali all’ambien-te che gli accoglie e permettono di personalizzare il proprio spazio domestico, creando incredibili giochi di luce tra il colore delle pareti e il bianco della cornice”. All’interno del punto vendita a Sestu si potranno trovare numerose soluzioni estetiche

per quanto riguarda le cornici estruse in poli-stirene ed i rosoni da incollare con il tradizionale silicone verniciabile. Il tutto si potrà poi rifinire con le pitture lavabili per interni. Il design e l’estetica di una casa è data, però, anche dalle giuste pareti e dalla giusta combinazione degli elementi interni. Il cartongesso ne è l’esempio migliore: “è utile per dividere degli ambienti sen-za intervenire con opere in muratura – continua Mario Vollero – può essere il caso, ad esempio, della creazione di una cabina armadio all’inter-no di una camera, o della divisione di un’ampia stanza in due locali differenti”. Il cartongesso presenta numerosi vantaggi: può essere idrore-pellente e quindi impiegato anche in ambienti umidi come la cucina e il bagno, e viene sottopo-sto alle stesse rifiniture di una qualsiasi parete, potendo quindi essere tinteggiato, rivestito con tappezzeria o piastrellato. In caso di ri-strutturazioni in pareti umide che danno sempre problemi nel tempo può essere utile costruire una controparete: “sono speciali lastre in gesso rivestito – termina il responsabile della Sistemi Costruttivi – che permettono grazie a particolari montaggi, sia di isolare gli ambienti dai rumori indesiderati, dal fuoco, dal caldo e dal freddo e dall’umidità, ma anche di creare all’interno di una casa nuovi vani”.

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La Vestizione de su Componidori Corsa delle Pariglie

Su Componidori

Su ComponiSu Componidori

TURISMO

LA SARTIGLIA: IL FASCINO DI UNA CORSA CHE

DURA DA 6 SECOLISono due le date da segnare sul calendario per il Carnevale 2012: 19 e 21 Febbraio. A Oristano va in scena lo spettacolo della Sartiglia con i suoi colori, le emozioni e i suoni che da sempre la caratterizzano

La giostra equestre si corre da sei secoli e anche quest’anno si ripeterà nel centro

storico di Oristano con tutto il suo carico di fascino. I co-stumi, le maschere, i colori, le emozioni e le suggestioni che la caratterizzano fanno della Sartiglia un evento unico. La manifestazione è una giostra durante la quale decine di cavalieri lanciati al galoppo tentano di infilzare una stella. Per tradizione si corre a Oristano l’ultima do-menica e l’ultimo martedì di Carnevale, ma la coinci-denza del periodo non deve ingannare: la Sartiglia non è il Carnevale di Oristano, an-

che se i cavalieri che vi par-tecipano sono mascherati e indossano gli antichi costumi sardi o di foggia spagnola e i cavalli sono bardati a festa. Costumi e bardature indica-no l’origine spagnola della manifestazione, alla quale si associano riti propiziatori. La tradizione vuole che tanto più alto sarà il numero delle stelle centrate, migliore sarà il raccolto. Un carneva-le unico, dunque, che caratte-rizza Oristano grazie alla sua originalità, alla storia e alle antiche origini che si perdono nel Medio Evo. I documenti più antichi, cu-stoditi nell’Archivio storico del Comune di Oristano, la fanno

risalire ai primi decenni del 1500. Sin dalle sue prime edi-zioni, nel XVI secolo, è stata corsa ogni anno, in qualsiasi condizione economica, sociale e meteorologica. Una regola mai infranta, nemmeno du-rante le due guerre mondiali. Nel corso dei secoli è stata corsa anche per celebrare momenti di particolare impor-tanza: nozze reali, vittorie nei conflitti, visite di sovrani. Da sempre il compito dell’orga-nizzazione della giostra tocca al Gremio dei Contadini e al Gremio dei Falegnami che si tramandano una tradizione secolare anticipata dalla ceri-monia della Candelora duran-te la quale avviene l’investitu-ra dei Componidoris, uno la domenica e uno il martedì. A lui, al capo corsa, è affidato il compito di guidare la giostra scandendone i tempi e i ritmi. Grazie all’autorità conferitagli dal presidente del Gremio deciderà a quali cavalieri con-cedere la spada per tentare di centrare la stella davanti alla Cattedrale di Santa Maria. Il capo corsa è un misterioso cavaliere che cela la sua iden-tità dietro una maschera. Per tradizione, dopo il rito della vestizione, non è più ritenuto una creatura umana e quindi un comune mortale, ma un

semidio, uomo e donna allo stesso tempo, Re della gio-stra, Re di Oristano. Per un giorno tutto gli è concesso tutto gli è dovuto. Per sostenere adeguatamente la Sartiglia, per salvaguardar-ne la tradizione e valorizzarla in ogni ambito, il Comune di Oristano e i due Gremi hanno fatto nascere la Fondazione Sa Sartiglia. Una onlus che oltre all’organizzazione della manifestazione si occupa del-la promozione in chiave cul-turale e turistica e della tutela delle radici storiche. Oggi la Sartiglia è divenuta anche un grande evento me-diatico. Oltre alle decine di migliaia di persone che nei giorni di carnevale la seguo-no dal vivo, assiepati sulle tribune o dietro le transenne che costeggiano il tracciato, un pubblico enorme si sta abituando a seguire le varie fasi della giostra equestre trasmesse via web (www.sartiglia.info) o, anche attra-verso il satellite, dalle nume-rosi emittenti televisive che la seguono in diretta. Nel 2011 a Oristano si sono stimate 120 mila presenze. Un dato che pone la Sarti-glia al vertice degli eventi di spettacolo e cultura proposti nell’isola.

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SOMMARIONUMERO 18 - Gennaio-Febbraio 2012

MOTORI

21 Debutta Fiat Sedici Model Year 2012

OPINIONI

sfoglia la rivista anche sul Web www.mysardegna.it

13 Il benessere nell’anima e nel corpo20 Parola d’ordine: stop al Cheratocono

3 La Sartiglia: il fascino di una corsa che dura da 6 secoli 6 Carnevale Oristanese 7 Informazione e accoglienza turistica

TURISMO

DESIGN

14 Gioielli della flora Sarda 19 Nati con il pollice verde22 Prevenire è meglio che curare

SALUTE

TRADIZIONE

GASTRONOMIA

9 A scuola di sapori: come nasce la Bottarga

12 A tutta dritta con i D-Storta

26 Pellet o legna: questo è il dilemma 28 La scelta del miglior inverter: informazioni utili

MUSICA

ENERGIA

TECNOLOGIA

10 C’è chi pensa differente11 Riparare è meglio che sostituire

NATURA

2 Arredare con stile23 L’architettura conservativa sposa il risparmio energetico24 Il rustico si fa easy25 Universo Porte27 Gli artisti del legno29 La casa dei tuoi sogni a 28000 euro

15 Arte e tradizione nel coltello sardo

30 La Sardegna in testa tra i produttori agroalimentari di qualità

MySardegnaAnno III • numero 18•

Gennaio-Febbraio 2012

Proprietario e editoreMarco Uccheddu

[email protected]

Direttore responsabileTito Boassa

Vice direttoreIvan Fonnesu

[email protected]

Grafica e impaginazioneDaniela Serpi

[email protected]

CollaboratoriGianluigi Deidda, Vittorio Murgia, Sandro Murgia, Silvana Lai, Mauro Saiu, Raffaele Usala, Sandro Secci, Maria Orrù, Andrea

Meloni.

RedazioneVia Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari,

tel: [email protected]

StampaNuove Grafiche Puddu srl Via del Progres-so, 6 - Zona Industriale - Ortacesus (CA)

Registrato presso il Tribunale di CagliariRegistrazione n° 6/09 del 07-04-2009

La direzione di Mysardegna si riserva il diritto di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore e la concessio-naria di pubblicità non rispondono di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale.

My Sardegna è distribuito in:Campidano di Cagliari, Medio Campida-

no, Ogliastra, Oristano, OlbiaSarrabus, Gerrei, Parteolla, Marmilla,

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GASTRONOMIA

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Piazza�Eleonora�19�-�Tel.0783�36831��- [email protected]

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rispolverare�antiche�maschere�che�erano�statedimenticate�da�tempo�o�dellequali�non�si conosceva�l’esistenza.

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dalla�musica�al teatro,�dalla

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produttive,�della�gastronomia�e��dell’artigianato.

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Olbia

Cagliari

ORISTANO

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Porto�Torres

Nuoro

Promozione�del�TerritorioPROVINCIA�DI�ORISTANO

OM

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OSRIT

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Lago�Omodeo

San�Leonardo

Santu�Lussurgiu

Giara�diGenoni

Is Aruttas

Torre�di�Foghe

Torre�Grande

Monte Arci

Montiferru

Bonarcado

Santa�Caterinadi�Pittinuri

S’Archittu SenegheIs Arenas

Putzu�Idu

NarboliaMilis

San�Vero�MilisBauladu

TramatzaZeddiani

Baratili�San�Pietro

Riola�SardoNurachi

ZerfaliuSolarussaVillanova

Truschedu

Ollastra

Montresta

Bosa

Bosa�MarinaSuni

Modolo

MagomadasTinnura

Flussio Sagama

TresnuraghesPorto Alabe

Scano�Montiferro

Sennariolo

Cuglieri

SiamaggioreMassama

DonigalaNuraxiniedduCabras

Marina�di Arborea

San�Salvatore

San�Giovannidi�Sinis Santa

GiustaPalmas Arborea

ORISTANO Villaurbana

SilìSimaxis Siapiccia

Siamanna

Allai

Samugheo

Ruinas

AsuniMogorella

Villa�Sant’Antonio

Senis

Laconi

Nureci

Genoni

Assolo

UsellusVilla�Verde

Pau

Ales ZepparaAlbagiara

Escovedu

Gonnosnò

Sini

Baradili

Baressa

Gonnostramatza

Gonnoscodina

SimalaPompuSiris

Masullas

Mogoro

Morgongiori Curcuris

Arborea

Marrubiu

Terralba

Uras

San�Nicolòd’Arcidano

Marceddì

Fordongianus

Busachi

Ula TirsoNeoneli

Ardauli

Nughedu�Santa�Vittoria

Bidonì

Sorradile

Tadasuni

SoddiNorbello

Abbasanta

Ghilarza

Pauliatino

Aidomaggiore Sedilo

Boroneddu

Zuri

SassariPorto�Torres

Alghero

NuoroOlbia

CagliariElmas

Alghero

Mal�di�Ventre

Fenosu

Tharros

Giostra�equestre�di�originemedievale�con�corsa�alla

stella�ed�acrobazie

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Evento�di�cultura�popolareed�incontro�di�mascheretipiche�della�Sardegna

Raduno�regionale�cherichiama carri�con

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Corsa�spericolata�a�cavallocon�l’obiettivo�di�centrare

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Corsa�spericolata�a�cavallocon�l’obiettivo�di�centrareuna�pentola�di�terracotta

Corsa�sfrenata�a�cavallocon�l’obiettivo�diinfilzare�un�anello

Corsa�spericolataa�cavallo�lungo�una

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CANTIGOSIN�CARRELA

SA�SARTIGLIA

CARRASEGAREOSINKU

CARRASEGARESAMUGHESE

SU�MARRULLERI

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PENTOLACCIAA�CAVALLO

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Il�Carnevale�Oristanese�rappresenta,�senza�ombra

di�dubbio,�uno�degli�appuntamenti�popolari�piùattesi�e�partecipati�dell’intero�territorio.�In

Le�comunità�si�riappropriano

poesia nonalle�rassegne�folk,

divertimento

migliaia�di�figuranti

Sfilate�di�carri�allegoricie�gruppi�in�maschera

gallina�di�pezza

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MODA

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GASTRONOMIA

Smeralda di E. Piras s.a.s.Sede legale: Via del Lavoro, 8 - 09122 Cagliari Tel. +39.070.212099 - Fax +39.070.2128661

Email: [email protected] di produzione:

Via dell’Industria, 16 - 09122 Cagliari

A SCUOLA DI SAPORI:COME NASCE LA BOTTARGA

Nel numero 15 della rivista abbiamo trattato le fasi di produzione della bottarga Smeralda: la cattura dei pesci, la pulitura, la calibratura, l’imbustamento IQF, i diversi e molteplici controlli qualità e la pressatura. Vediamo oggi le fasi successive della produzione, ovvero la salatura, la modellatura, l’essiccazione e il confezionamento

La tecnologia nelle pro-duzioni alimentari ha fatto passi da gigante e permette di poter

lavorare gli alimenti in ma-niera industriale, rispettando i sapori e la genuinità che caratterizzano ogni prodotto. La preparazione della bot-targa, anche se assistita dal-le più moderne tecnologie industriali, è rimasta quella antica: pulitura, salatura, pressatura ed essiccazione. Le moderne tecnologie non hanno modificato l’antico procedimento: ogni baffa è lavorata singolarmente e l’intero processo produtti-vo è svolto manualmente, mentre l’ISO 22000:2005 che certifica il sistema di gestione della sicurezza alimentare garantisce l’assoluto rispet-to delle norme sanitarie più severe. Il ciclo di lavorazione com-

prende scongelamento, ac-curata pulitura delle sacche ovariche, salatura, modella-tura, pressatura e asciugatu-ra. Nella fase della salatura le uova di muggine vengono cosparse di sale da cucina fine dando inizio alla disidra-tazione delle uova, mentre con l’asciugatura si eliminano le ultime tracce di umidità che potrebbero danneggiare il prodotto. “Normalmente maggiore è il tempo di sala-tura, più la bottarga risulta salata – afferma Mosè Piras, responsabile del gruppo si-curezza alimentare di Sme-ralda – minore è il tempo di salatura, più risulta dolce”. Al termine del processo di sala-tura, le uova vengono rilava-te, ricontrollate nella forma e qualità e ripressate. A questo punto vengono modellate e “sistemate in specifiche reti di acciaio forato per

evitare la formazio-ne di muffe durante l’asciugatura” – con-tinua Mosè Piras. Terminata anche questa fase, si passa all’essiccazione o asciugatura. La bot-targa, che ormai ha preso la sua forma definitiva, viene por-tata in stanze chiuse alla temperatura di “maestrale”, suben-do un processo di asciugatura con

deumidificazione. “Questa fase dura circa una settimana – termina Mosè Piras – alla fine della quale la nostra bot-targa è pronta al confeziona-mento secondo i protocolli di sicurezza alimentare HACCP, che prevedono il rispetto di severe norme sa-nitarie”. Attraverso un nastro trasportatore le uova sono portate al confezionamento sottovuoto, in buste. Parte della produzione è invece destinata a essere grattugia-ta e confezionata in svariati formati: dai 40gr ai 500gr. La bottarga Smeralda ha colore ambrato e un sapore deciso ma delicato. Raffinata e ver-

satile, tagliata a fettine sottili si sposa benissimo con verdu-re fresche. Ottima su crostini caldi velati di burro e grattu-giata su primi piatti.

Le varie confezioni che si possono trovare sul mercato

Salatura della bottarga Scatola regalo Bottarga Smeralda

Confezionamento

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10 18

TECNOLOGIA

C’E’ CHI PENSA DIFFERENTE…Prestazioni, affidabilità, design. Apple ha conquistato il mondo con la sua filosofia imprenditoriale unica e vincente. I prodotti della grande mela morsicata sono entrati prepotentemente nell’immaginario collettivo come sinonimo di audacia tecnologica e affidabilità senza compromessi

IPad, iPod, iPhone e tutti gli altri prodotti Apple attraggono ogni gior-no milioni di persone

in tutto il mondo, affascinati dalla miriade di applicazioni spendibili nelle loro strabilian-ti macchine futuribili. Il Me-dio Campidano non poteva rimanere insensibile alla rivo-luzione informatica messa in atto dalla casa di Cupertino in California, così Webtronica, con le sue filiali di Sanluri e Villacidro ha lanciato la sfi-da in un angolo di Sardegna particolarmente ricettivo alle

nuove istanze tecnologiche mondiali. “La necessita di fondersi in un universo co-municativo e conoscitivo a 360 gradi – dice Pier Paolo Sardu, Amministratore di Webtronica - ha posto la ricerca Macintosh sulla scia di una nuova concezione tecno-logica che si differenzi dall’of-ferta commerciale comune. Abbiamo sposato in esclusiva queste istanze, rivolgendoci non solo ai privati e alle pub-bliche amministrazioni, ma anche direttamente passan-do per dalle piccole fino alle grandi aziende collocate nel territorio, per arrivare anche fuori dal medio campidano e nel nord Sardegna”. Rivendi-tore unico per la piccola ma sempre in fermento provincia sarda, Infotek by Webtroni-ca si pone come il punto di riferimento per l’acquisto dei prodotti Apple. “Oltre alla rivendita di tutti gli ultimi ri-trovati della tecnologia Apple – precisa Pier Paolo Sardu - offriamo un servizio di assi-stenza e consulenza completi e coadiuvati da soluzioni per-sonalizzate nella configura-zione di ogni strumentazione; progettiamo la soluzione personalizzata alle esigenze del nostro cliente”. Progettati

per essere prodotti superiori alla media, i prodotti Apple sanno farsi davvero amare dai propri acquirenti. A differenza dei prodotti concorrenti, la Apple ha puntato sulla qualità della componentistica, sul design elegante e moderno e su una ricerca software a dir poco estenuante, che

nasce con lo sviluppo har-dware e vi lavora in simbiosi. Il risultato è stato grandioso. IPhone, MacBook, iPad e iPod, fino ad arrrivare alla Apple TV, sono diventati oggetti di culto, veri e propri status simbol che accom-pagnano e caratterizzano la vita di chi li possiede e ne fa strumento di vita quotidiana e lavoro. Stabilità, sicurez-za e performance sono le parole d’ordine. “Prendiamo ad esempio il MacBook – spiega Pier Paolo Sardu – A differenza dei Pc offre una sicurezza di sistema prati-camente infallibile; non ci sono rischi sulla sicurezza dei dati, è praticamente oggi quasi impossibile che ven-gano infettati da virus. Le strutture in policarbonato e alluminio, lo rendono inoltre, particolarmente resistente e durevole. Tutto il contrario dei normali prodotti di mercato, fatti per essere consumati dal normale utilizzo”. Ergonomicità della ta-

stiera, nitidezza dello scher-mo, durata della batteria senza confronti e silenziosità ne fanno un oggetto di lavo-ro unico e destinato ai lavori più impegnativi, il tutto ac-compagnato da una ricerca software avanti almeno 10 anni dalla concorrenza. Quando si parla di Apple non si può non far cenno all’iPhone. Status e culto per milioni di utenti nel mon-do, la quarta generazione dei melafonini più famosi of-fre veramente il meglio che si può trovare sul mercato oggi per quanto riguarda l’hardware ma sopra-tutto per la scelta dei materiali usati e per l’assem-blaggio.

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TECNOLOGIA

RIPARARE E’ MEGLIO CHE SOSTITUIRETelefoni e palmari, computer, ma anche televisori ed elettrodomestici in genere spesso cessano di funzionare improvvisamente lasciandoci in panne. In un periodo molto delicato per l’economia isolana si prospetta la necessità di riportare in vita i fedeli compagni delle nostre attività giornaliere piuttosto che buttarli via. Una soluzione risparmiosa ma che strizza anche l’occhio all’ecologia

In un’era dove tutto scorre veloce e la durata dei beni e dei prodotti è soggetta ad una rapida deperi-bilità c’è chi riesce a rallentare la

folle corsa del consumismo più sfrenato. Il Centro riparazioni Elettronic Servi-ce di Maurizio Cuccu a Villacidro si è specializzato nella riparazione di tutti quegli strumenti elettronici d’uso quoti-diano che sono prepotentemente entrati nella nostra vita, semplificandola nelle attività di tutti i giorni. Le tecnologie si perfezionano in brevi lassi di tempo rendendo obsoleti in pochi mesi stru-menti che sembravano modernissimi. Eppure il rallentamento dell’economia sta modificando le abitudini dei sardi che ora diventano più oculati nella scel-ta dei prodotti tecnologici e nel ponde-rare il momento in cui sostituirli. “Fino a poco tempo fa, quando un elettrodo-mestico si rompeva – dice Maurizio Cuccu di Cuccu Elettronica - gran parte della gente preferiva comprarne un altro, visto quanto era durato quel-lo attuale”. Ora per colpa della crisi, o grazie a questa, si sono moltiplicate le ditte che si dedicano alla riparazione di elettrodomestici. Infatti ora risulta più conveniente ripararlo perché duri qualche annetto in più, piuttosto che comprarne uno nuovo, ammortizzando il costo del vecchio il più possibile. Chia-ramente questa possibilità non deve

essere considerata se la riparazione costa più che acquistarne uno nuovo. “Normalmente – continua Maurizio Cuc-cu - una riparazione importante costa molto meno di un nuovo elettrodome-stico”. E’ qui che nasce il dilemma se si deve aggiustare oppure no. Gli elettro-domestici che di solito si riparano sono quelli della cucina, come i forni a microonde, le lavatrici o i frigoriferi, che se godono di buona salute possono du-rare diversi anni. Anche i computer, le console per i giochi e i telefonini spesso subiscono danni inaspettati, a causa del ripetuto utilizzo che li sottopone a sforzi incessanti o a rischi di danneggiamen-ti. “Siamo specializzati nel rimettere a nuovo qualunque tipo di strumentazio-ne elettronica – spiega Maurizio Cuccu - grazie alla capacità di diagnosticare in breve tempo guasti di ogni genere e so-stituire parti delle componentistiche con componenti di qualità e a prezzi modi-ci”. Nonostante le pressioni dei mass-media che ci spronano ad acquistare prodotti sempre nuovi, alcuni di questi diventano nostri amici fedeli, dei ricordi indelebili che la modernità non riesce a farci sostituire. Tenerli sempre in ottimo stato e ripararli quando il lo-gorio li danneggia può essere anche un modo di conservare una parte di noi, strizzando l’occhio al risparmio delle nostre finanze.

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MUSICA

HONEYdi Valentina Bullita

Intimo, donna, uomo, bambinoneonato, merceria e filati

Via Pietro Meloni 51, Sestu (CA)

A TUTTA DRITTA CON I D-STORTADalle cantine fumose delle salette della provincia di Cagliari ai palchi e delle fiere musicali più importanti d’Italia. Collaborazioni eccellenti e progetti sempre in rinnovo fanno di questa band un calderone in continua ebollizione, pronto per esplodere con le loro sonorità incendiarie e prive di compromessi. Sono loro: i D-Storta

Tutto è cominciato con una semplice suonata tra amici, ed ora il progetto D-Storta

formato da Christian Sarritzu (voce e chitarra), Pierlorenzo Zodio (basso), Michele Mura (chitarra), Biagio Di Pinto (batteria), Giacomo Cossu (Synth) ha già un disco all’at-tivo, 2 singoli pubblicati, e sono usciti sui retro copertina di riviste come : Il Mucchio e Rock Hard, sono stati ospitati dalla direzione del M.E.I. alla Fiera del Levante in occasione del Medimex a Bari, e inoltre hanno par-tecipato al programma Sala prove su Rock Tv. La band proveniente per metà da San Sperate e per l’altra da Deci-momannu è caratterizzata da un sound dove i potenti riff distorti vengono mescolati a sonorità in levare disco anni 80’ ed ad incalzanti tempi in 4/4 senza tregua, il synth diventa parte fondamentale del loro nuovo sound ed il risultato e’ una miscela di

indie-rock dove le melodie pop vengono costantemente richiamate. Nel 2011 firmano un contratto discografico con l’etichetta di produzione No-madism, attraverso la quale pubblicano il loro primo disco ufficiale dal titolo: “Un Colpo di Pistola” (la cui direzione artistica dei suoni è curata dai Katsudoji) da cui hanno pubblicato il primo singolo: “Cerchi”, e poi il secondo: “Un Colpo di Pistola”. Grazie a Cerchi e alle numerose radio regionali e naziona-li che l’hanno trasmesso, i 5 “D-Storti” entrano a far parte della Indie Music Like (la classifica italiana di gradimento più importante riguardante la musica Indie) insieme ad artisti come 99 Posse, Zen Circus, Den-te, Le luci della Centrale Elettrica. La fine del 2011 è stata altamente positiva per i 5 ragazzi, perché essendo stati contattati dalla direzione del M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti) hanno avuto

la possibilità di partecipare al Medimex di Bari (la fiera delle musiche del mediterraneo) dove hanno tenuto uno show-case live. Sempre alla fiera hanno conosciuto artisti come Pierpaolo Capovilla (can-tante del Teatro degli Orrori), Andrea Mariano (tastierista Negramaro) e conosciuto la realtà musicale Pugliese, am-piamente diversa da quella che si vive attualmente in Sardegna. Dopo Bari è stato il turno di Milano dove con l’invito di Mario Riso (batte-rista e creatore del progetto Rezophonic) i D-Storta hanno partecipato al programma “Sala prove” su Rock Tv, dove hanno suonato un brano che sarà presente nel prossimo disco, al quale la band sta at-

tualmente lavorando e lavore-rà per tutto l’inverno 2012. il progetto D-Storta ora rimane insieme a Sikitikis una delle realtà Indie più interessanti del momento.

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SALUTE

IL BENESSERE NELL’ANIMA E NEL CORPO

Chiudete gli occhi e calmate il respiro: è il momento di estraniarsi completamente dal mondo esterno, avvolti in un’area di pace e tranquillità. Lasciatevi coccolare da mani esperte che sapranno liberarvi da ansie, stress e dalle preoccupazioni che vi porta il vissuto quotidiano

Già gli antichi ro-mani conoscevano la forza benefica che le terme do-

nano al corpo. I trattamenti termali sono la soluzione ideale per ritrovare non solo il benessere e la vitalità fi-sica, ma anche la bellezza estetica, grazie alla forza positiva dell’acqua arricchi-ta con sali minerali; senza considerare le proprietà te-rapeutiche dei fanghi, che donano relax e benessere al corpo. Grazie alla parti-colare somministrazione di calore, in giusta quantità e con diversi livelli di umidità, i romani ottenevano bene-

fici salutari sorprendenti. “Per raggiungere questi ri-sultati, gli abitanti dell’Urbe elaborarono una complessa articolazione architettonica composta da più ambienti sviluppati secondo una pre-cisa sequenza: le terme” – afferma Patrizio Saba, Responsabile del centro benessere Raxul SPA, che con i suoi ambienti ricer-cati, le piscine, la doccia emozionale, gli antichi rituali dei fanghi, il rituale delle essenze, il rituale delle alghe e delle maree riesce a ricreare tutti gli stadi bio-climatici delle antiche terme romane.

TIEPIDARIuM

Con panche e pareti riscaldate a 37°, luce gialla. E’ un bagno rigenerante e di relax, ideale sostegno al raffor-zamento del sistema immunitario, permette una pre-

venzione generale ed un’attività rigenerante del corpo. In questo ambiente si crea uno stato febbrile che porta

ad un aumento naturale della metabolizzazione dei grassi eccedenti.

CALIDARIuM

Con panche riscaldate a 37°, vapore senza aroma, luce verde. E’ un bagno turco dove l’umidità del vapore fa-vorisce la regolazione del pH, l’idratazione e la pulizia della pelle. Indicato per il miglioramento delle attività

respiratorie.

LACONICuM

Con panche riscaldate a 37°, pareti a 60°, luce aran-cione. E’ l’antica sauna romana con pareti riscaldate. L’intensa sudorazione provoca una normale disintos-sicazione generale del corpo con l’eliminazione delle

tossine.

I percorsi benessere del cen-tro benessere Raxul SPA partono con la somministra-zione di una tisana e l’ingresso nella cabina preriscaldata “Raxul”. Successivamente è possibile scegliere se eseguire un trat-tamento Tiepidarium (ba-gno rigenerante e di relax), Calidarium (bagno turco) o Laconicum (antica sauna ro-mana). Il percorso base con-

tinua con la doccia emozio-nale: in un labirinto di pioggia una grande varietà di soffioni possono evocare diverse sen-sazioni, come la calda e profu-mata pioggia tropicale o il pia-cere di una cascata tiepida; il viaggio continua con 20 minuti di idromassaggio in piscina e una fase di relax finale di 15 minuti sulla chaise longue, durante la quale verrà servita una tisana adeguata.

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Cardo del fuoco

Cardo del fuoco sul bruciato

Fiordaliso spinoso

Fiordaliso spinoso

S.S. 196 km 26,00 - Circonvallazione Villacidro09039 VILLACIDRO (MD)

Sardegna - ITALIAorario: 8/12 - 14/17

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NATURA

I GIOIELLI DELLA FLORA SARDACardo del fuoco (Atractylis gummifera)Pianta erbacea perenne con radice che contiene un succo gommoso e profumato, il fusto è corto o nullo, le foglie presentano profondi lembi spinosi, che spuntano in inver-no ma sono secche alla fioritura, il fiore è composto da numerosi tubuli di colore violetto o rosa scuro, il frutto è un simil-achenio con pappo setoloso. Fiorisce da agosto a settembre, da 0 a 700 m s.l.m., sui bordi stradali e in luoghi aridi. E’ presente solo in Campania, Puglia, Basili-cata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il fusto è brevissimo, le radici sono a forma di grosso bulbo, contengono un succo gommoso, dolce, aromatico ma tossico. Il cardo del fuoco è una pianta erbacea perenne e fiorisce verso la fine dell’estate, quando le foglie sono ampiamente sec-cate, e i suoi tipici fiori si incontrano a livello del terreno. Dopo il passaggio di un incendio, poiché la sua radice non subisce danni, è la prima fioritura che segna la rea-zione della natura all’evento dannoso.

Fiordaliso spinoso (Centaurea Horrida) Il fiordaliso spinoso è una specie endemica della Sar-degna. E’ una specie classificata come vulnerabile: infatti, pur essendo rappresentata da un cospicuo nu-mero di esemplari, il numero limitato di stazioni e la loro ridotta estensione sono un fattore di vulnerabilità che potrebbe pregiudicare la sua sopravvivenza. Il fiordaliso spinoso è localizzato esclusivamente nella parte nord-oc-cidentale della Sardegna, in alcuni siti costieri dell’Asinara e della Nurra, nella zona di Alghero, e nella parte nord-orientale dell’isola sarda, nell’isola di Tavolara. È una pianta legnosa a portamento pulvinato, molto ramifica-ta, alta fino a 30-50 cm. Il nome scientifico richiama la sua morfologia particolarmente spinosa e ispida, un adat-tamento alle estreme condizioni ecologiche nelle quali la specie vive. I fiori sono rosa-viola all’apice e bianchi nel resto della loro lunghezza. Il frutto è un achenio grigio, sormontato da un breve pappo setoloso. Fiorisce tra maggio e giugno, con fruttificazione che si completa a luglio. La colorazione grigio cenere conferisce un aspetto di unicità al paesaggio che la accoglie. Il fiordaliso spino-so è definito come un fossile vivente. La sua comparsa sulla Terra risale ad oltre 30 milioni di anni fa, prima del distacco della placca sardo-corsa dal blocco continentale. L’esistenza attuale di questo relitto è da attribuire alle particolari condizioni ambientali: l’isolamento determi-nato dalla geografia e dalla geomorfologia delle zone di vegetazione, congiuntamente alle difficili condizioni cli-matiche, hanno permesso che questa pianta beneficiasse dell’assenza di competizioni floristiche tali da provocarne l’estinzione. I Vivai Murgia lo propagano da un vec-chio esemplare in loro possesso dal 1986. Foto di Vittorio Murgia e Sandro Murgia

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TRADIZIONE

ARTE E TRADIZIONE NEL COLTELLO SARDO

La coltelleria sarda ha raggiunto gradi di raffinatezza unici riconosciuti in tutto il mondo. Tra artigianato e arte questi preziosi utensili da lavoro, indispensabili nelle attività del mondo agro pastorale sardo, sono diventati dei veri e propri oggetti di culto, capaci di evocare un passato mitico senza dimenticare la vera funzione per cui sono creati

Guspini, centro me-diocampidanese dove la storia dell’estra-zione mineraria ha

scritto una delle sue pagine più importanti nel contesto europeo. In questa cittadina, in cui la cultura rurale sarda non è stata scalfita dalle mo-derne vicissitudini, rimane flo-rida la tradizione della coltel-leria artigianale sarda. Tra i laboratori che giornalmente sono impegnati nella produ-zione dei preziosi modelli a serramanico, quello dei Fra-telli Piccioni stupisce per la capacità di coniugare passato e presente in una forma arti-stica unica e di gran pregio. I fratelli Piccioni sono: Anto-nello, Giancarlo e Danilo. Nella loro bottega forgiano gli acciai migliori e limano i corni che assembleranno come manici, alle potenti lame per la creazione dei loro coltelli. La loro attività inizia nel 1994, quando Antonello si dilettava durante i momenti liberi dall’attività scolastica, alla costruzione delle prime rudimentali lame. Con gli anni l’esperienza si è affinata e oggi, questi esperti artigiani, sono in grado di riprodurre i più blasonati modelli di col-telli sardi, con uno stile unico e inconfondibile. “Oltre alla produzione di coltelli nuovi – spiega Antonello Piccioni – ci occupiamo del loro restauro, dell’affilatura e del ripristi-no di parti rotte o usurate”.

Guspini è anche il paese che ha dato i natali ad un par-ticolare modello di coltello artigianale, la Guspinesa. “Essa è caratterizzata dalla punta mozza – dice Giancarlo Piccioni - Le armi da taglio appuntite, infatti, vennero proibite nel bacino minerario guspinese in epoca giolittia-na”. Fu così che, mozzando di netto la lama, si trovò un alternativa al classico coltello da lavoro appuntito. La tradi-zione coltellistica guspinese ha influenzato molto i fratelli Piccioni che, però, diversifica-no la loro produzione creando tutti i modelli tipici isolani. Arburese, pattadesi, panciuti o artistici. I materiali per la creazione delle varie parti sono molteplici. Per il manico il corno di montone, muflone, cervo o bufalo o legno. Le lame sono dei migliori acciai temprati con pazienza, affin-ché mantengano il giusto gra-do di flessibilità e resisten-za. Questi oggetti diventano quasi sacri per collezionisti ed amanti. La loro leggerezza e la perfetta calibratura li rende adatti per qualsiasi uso. “Una delle novità del momento – termina Danilo Piccioni – sono i coltelli di nozze. Regalare ai testimoni di nozze una cop-pia di coltelli artigianali sardi significa suggellare per sem-pre un momento unico con un oggetto d’arte simbolo della cultura millenaria che ci carat-terizza”.

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ECONOMIA

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NATURA

NATI CON IL POLLICE VERDEPrimule, surfinie, gerani, ma anche giacinti, ciclamini e rose in cespuglio. I fiori da giardino e da balcone, e le piante ornamentali per appartamento rallegrano l’atmosfera casalinga, regalando note di colore in tutte le stagioni. Ma non tutte le piante fioriscono in primavera, e alcune sbocciano anche nelle stagioni più fredde

Non tutti ci possia-mo permettere un parco, un giardino, un orto, un pezzo di

terra in cui dar sfogo alla no-stra passione di fioricoltori; quasi tutti noi però abbiamo a disposizione un terrazzo o un piccolo balcone dove poter far crescere qualche piccola pianta che ci possa rallegrare con i suoi colori. Gran parte delle piante che fioriscono in primavera du-rante il periodo invernale sono soltanto dei bei cespu-gli di foglie, e nei mesi di gennaio e febbraio, quando l’inverno sembra non finire più, la primavera è ancora un sogno che ci accompagna nelle notti più fredde. Possiamo riscaldarci lo sguardo scegliendo per il giardino o il terrazzo delle piante che, anticipando tut-te le altre. Queste essenze possono far godere in pieno inverno delle loro splendide fioriture. La primavera re-sta comunque lontana, ma almeno il nostro giardino risplenderà di colori, che ri-salteranno nel grigiore delle foglie secche e delle gelate notturne. Neoflor è una nuova azienda

specializzata in produzione e vendita di piante ornamentali da interno e da esterno, frut-tifere e orticole per hobbisti e professionisti. “Durante l’inverno molte piante da fiore comuni interrompono la loro fioritura – afferma Carla Ferrau di Neoflor – ma con alcuni semplici accorgimenti, e i consigli giusti, è possibile avere un bel giardino o un balcone fiorito in tutte le stagioni”. Le piante giuste nel balcone d’inverno sono vasi di ciclamini e viole del pensiero, di cui se ne tro-vano di tutte le gamme cro-matiche. Con poco impegno e le giuste cure riescono a durare fino a primavera. “Ad ottobre è sempre consiglia-to prepararsi alla stagione fredda – continua Carla Fer-rau – comprando dei bulbi di tulipani, giacinti, muscari, narcisi che cominceranno a spuntare nei vasi già a gen-naio e all’inizio della prima-vera saranno un tripudio di fiori, profumi e colori”. Ad inizio gennaio si trovano anche le prime primule, poi piante da interni, da appar-tamento, che non risentono del freddo, come l’acmea, le azalee, l’anthurium, le

begonie o il ficus benjamin. Non solo, Neoflor offre la pro-pria esperienza e competenza anche per quanto riguarda le piante da frutto come oli-vi, meli, piante di pesco e le piante forestali come abeti, cipressi o pini. Un servizio aggiuntivo, e molto richiesto, è la progettazione dei giardini, che viene messo in opera a cura dell’Agronomo

Giuseppe Ecca. Neoflor sarà in grado di soddisfare le picco-le e grandi esigenze di tutti gli appassionati. Conciliare relax, tempo libero e passioni è facilissimo in un giardino privato, è un luogo perfetto per ricevere gli amici e organizzare cene e feste, ma anche dedicarsi ad un hobby rilassante e di sicuro stimolan-te: il giardinaggio!

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SALUTE

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Il Medio Campidano registra il più alto tasso di cheratoconi in Sardegna. Una diagnosi precoce della malattia può bloccarne il decorso migliorando sensibilmente i sintomi attraverso cure specifiche

PAROLA D’ORDINE:STOP AL CHERATOCONO

Lo studio ottico Dimen-sione Vista di Donato Atzei, grazie all’uti-lizzo di un moderno

strumento ottico, chiamato Topografo Corneale, è in grado di risolvere il problema, spesso ignorato o non avver-tito da chi ne è colpito. Una pronta diagnosi, infatti, riesce a contrastarne efficacemente gli effetti negativi. “Il chera-tocono – spiega Donato Atzei - è una malattia della cornea che nell’ 85% dei casi colpisce entrambi gli occhi. Il proble-ma insorge quando la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e ad incur-varsi progressivamente verso l’esterno”. Si riscontra quindi una curvatura irregolare della cornea, che perde la sua for-ma sferica, divenendo conica.

La malattia ha una maggiore frequenza nel sesso femmi-nile. Può esistere anche una predisposizione ereditaria. La malattia può presentarsi già durante l’adolescenza. I sinto-mi della malattia sono quan-to mai subdoli. “Nei casi di cheratocono – spiega l’ottico villacidrese - la curvatura ir-regolare della cornea produce distorsioni delle immagini ed una visione confusa sia da vicino che da lontano. Il paziente accusa una diminu-zione della vista, soprattutto da lontano”. La vista tende a peggiorare irreversibilmente. Il rischio è che il cheratocono venga scambiato con una miopia associata ad astig-matismo, se non si esegue un esame mirato. Una sua corretta diagnosi può essere

fatta attraverso una specifica visita, presso lo studio ottico Dimensione Vista, chiama-ta Topografia Corneale. “La topografia corneale - spiega Donato Atzei - è un metodo di lettura della curvatura della cornea. Il topografo corneale proietta una serie di anelli illuminati sulla superficie del-la cornea, che poi vengono riflessi nello strumento. Gli anelli riflessi vengono ana-lizzati dal computer che in seguito genera una mappa corneale”. La mappa e le va-rie analisi a computer rive-lano ogni distorsione della cornea come la curvatura e i meridiani dell’astigmatismo. La mappa corneale viene inoltre usata per eseguire gli esami prima di un intervento chirurgico e, soprattutto, è

diventata la base per il con-tattologo che la utilizza per studiare, eseguire ed adat-tare una lente a contatto per una cornea con cheratocono. “Esistono varie soluzioni per la cura del cheratocono – termina Donato Atzei - il trattamento del cheratocono dipende dal grado di evolu-zione della malattia e va dagli occhiali alle lenti a contatto fino ad arrivare al trapianto di cornea”.

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MOTORI

DEBUTTA FIAT SEDICI MODEL YEAR 2012

Fiat Sedici si rinnova: per l’auto famosa per la sua vocazione multiuso, arriva il Model Year 2012, rinnovato sia nell’estetica, grazie ad alcuni particolari di stile, sia nei contenuti, con un arricchimento delle dotazioni di serie

Fiat Sedici MY 2012 mantiene nel suo DNA le caratteristiche di una vettura compatta con le

performance da fuoristrada: da un lato la maneggevolezza, l’agilità e la facilità di parcheg-gio; dall’altro, la possibilità di affrontare in completa si-curezza percorsi fuoristrada, in tutte le condizioni stradali, grazie alla sua altezza da terra ed alla trasmissione 4×4 con-trollata elettronicamente che permette di passare con facili-tà dal 4×2 al 4×4. Sedici è un SuV a misura di protezione. Tua, di chi traspor-ti e di chi ti circonda. Ed è per questo che per la sicurezza ti offre il meglio. Merito della scocca a deformazione progressiva realizzata in acciai altoresistenziali, dei sei airbag disponibili, del sistema Isofix e delle cinture di sicurezza, a tre punti con pretensionatore,

regolabili in altezza. Sedici ti permette di viaggiare ovun-que, su qualsiasi terreno e con la migliore tenuta di strada possibile grazie al sistema di controllo della stabilità ESP, di serie su tutti gli alle-stimenti, e alla selezione auto-matica della trazione che può essere attivata, on demand, in tre modalità: LOCK, AUTO e 2WD. Per quanto riguarda gli ester-ni, gli specchietti retrovisori del Sedici MY 2012, in colore grigio metallizzato, integrano le frecce e sono dotati di fun-zione di ribaltamento elettrico su tutti gli allestimenti e di riscaldamento a partire dall’al-lestimento Emotion. Sull’alle-stimento Experience i cerchi in lega da 16” sono ora in colore brunito. Sempre in tema di esterni, è disponibile un nuovo colore, il “Viola Ribelle”. Si arricchiscono le dotazioni di

serie su tutti gli allestimenti, a partire dal Dynamic che aggiunge l’ESP e le barre sul tetto verniciate. Per l’alle-stimento Emotion, sono ora di serie anche l’ESP, i Win-dowbag e il lettore CD MP3; l’allestimento Experience in-clude tra le dotazioni di serie il nuovo navigatore a mappe, con Bluetooth e porta USB. Il navigatore disponibile su Sedici MY 2012 è un nuovo sistema multimediale con tutte le funzionalità utili per la vita a bordo: touch display da 5”, mappe su scheda SD, servizi utili alla navi-

gazione come l’info traffico e la segnalazione dei punti d’interesse, connessione Bluetooth e porta USB con controllo iPod/iPhone. L’interfaccia di comando intuitiva rende facile la navi-gazione e consente di gestire anche gli apparecchi esterni connessi tramite USB. Sedici MY 2012 conferma la gamma motori. Sono disponibili il 1.6 16V 120cv nell’alimen-tazione benzina ed il 2.0 Multijet 16V 135cv DPF nell’alimentazione diesel, entrambi rispettosi dell’am-biente e dai consumi ridotti.

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CASANATURA

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE

Le alluvioni dello scorso autunno hanno messo a nudo le debolezze del territorio sardo. La pioggia ha distrutto strade, allagato campi e danneggiato abitazioni lasciando impotenti gli uomini di fronte alla furia della natura. Eppure c’è chi pensa che il disastro si sarebbe potuto evitare, con grande vantaggio economico per tutti. Una pulitura preventiva dei canali, degli argini e degli alvei dei fiumi avrebbe messo a riparo dai danni della forza dell’acqua. Il materiale pietroso rimosso dal fondo dei fiumi e dei canali, poi, si sarebbe potuto destinare al miglioramento delle pavimentazioni stradali

Chi ha vissuto in prima persona gli attimi di terrore di quella notte di metà novembre

2011 sa di cosa si parla. Le strade trasformate in torrenti, massi e fango che invadono le vie dei paesi creando pericoli e disagi, allagamenti e danni incalcolabili per l’economia e le famiglie. Il giorno dopo, lo spettacolo è stato impietoso e ha messo a nudo tutte le debolezze del nostro sistema. “Eppure si poteva evitare – dice Massimo Pilleri della Villbloc – con una semplice opera di prevenzione, senza attendere che si arrivasse a tali conseguenze”. Un servizio di tutela programmato, se ef-fettuato nelle modalità giuste, evita tragedie. “Gli Enti locali – continua Massimo Pilleri – avrebbero dovuto coinvolgere le aziende del settore edile, de-legando loro il compito di met-tere in sicurezza ed effettuare una costante manutenzione e pulizia di canali e torrenti”.

In questo modo parte dei soldi che oggi si spendono per ripa-rare i danni creati dall’alluvione si sarebbero potuti utilizzare preventivamente per evitare il disastro che ha impresso un senso di terrore indelebile nelle persone che l’hanno vis-suto. “Ripulendo i punti nevral-gici dell’affluenza delle acque piovane inoltre – spiega Mas-simo Pilleri – si sarebbe potuto ottenere anche una cospicua quantità di prezioso materiale utile per il ripristino delle stra-de circondariali e per mille altri usi diversi”. Si tratta dei ciottoli trasportati negli anni dall’acqua che, depositandosi nel fondo dei fiumi e nei canali, possono contribuire a frenare il flusso dell’acqua creando pericolosi tappi, pronti ad esplodere du-rante i rovesci temporaleschi più intensi. “Questi ciottoli – spiega Massimo Pilleri – risulta-no una risorsa importantissima per l’economia locale perché possono essere macinati e riutilizzati per migliorare la

viabilità locale e per la creazione di muri di contenimento e vespai per la messa in posa di strutture di vario genere”. La Villbloc mette a disposizione fran-toi e mezzi per la rimozione dei de-triti al fine evitare sprechi inutili di danaro pubblico che ogni anno si spen-dono per tamponare i danni creati dalle esondazioni. “Chie-diamo alle ammini-strazioni – termina Massimo Pilleri – di mobilitarsi quanto prima affinché non si attenda la prossima alluvione per contare i danni che si po-trebbero evitare con facilità”. Foto di Gianluigi Deidda

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DESIGNDESIGN

L’ARCHITETTURA CONSERVATIVA SPOSA IL RISPARMIO ENERGETICO

Rispettare i canoni architettonici del passato coniugandoli con le esigenze abitative moderne spesso rappresenta uno scoglio insormontabile per i proprietari di beni immobili antichi. Nella ristrutturazione o nella fabbricazione ex novo all’interno dei centri storici occorre tenere conto di una serie di vincoli paesaggistici che potrebbero allontanare il sogno di realizzare la propria dimora ideale. Affidarsi ad uno studio tecnico professionale diventa la carta vincente per concretizzare i propri desideri armonizzandoli alle nuove esigenze di risparmio energetico, anche in presenza di strutture antiche vincolate da rigorosi canoni di salvaguardia

I centri storici spesso pullulano di strutture di gran pregio architetto-nico. Capita però che

una cattiva conservazione renda necessaria una ristrut-turazione radicale per con-sentirne il nuovo utilizzo a fini abitativi o commerciali. Alcuni edifici rimangono inabitati decenni. In questo modo al fisiologico degrado della strut-tura si somma la progressiva obsolescenza degli impianti e delle rifiniture. Ci si ritrova davanti a decadenti palazzi o case provenienti da un passa-to che non riesce a competere con i criteri moderni di abita-bilità ed efficienza. A questo punto diventa indispensabile la consulenza di uno studio tecnico professionale che riesca a coniugare le esigenze del proprietario dell’immobile e i canoni architettonici che vincolano la ristrutturazione di immobili antichi o la co-struzione in aree urbane di pregio storico. “La parte più complessa del nostro lavoro – dice Antonello Cogotti, geometra presso lo studio professionale Madau-Co-gotti a Villacidro – è seguire tutto l’iter burocratico per ottenere le varie autorizzazio-ni”. Questa parte del lavoro

deve essere fatta con bene in mente il progetto desiderato dal proprietario dell’immobile. “Si tratta – continua Andrea Madau, Architetto presso lo studio Madau-Cogotti – di conciliare le esigenze del cliente con i vincoli imposti dal Piano Paesaggistico”. Tut-ti gli elementi architettonici devono mantenere il giusto grado di armonia nella ristrut-turazione o nella costruzione nei centri storici, nel rispet-to dei canoni utilizzati nell’ edificazione dell’edificio, o in conformità con gli edifici adiacenti. “Tutti gli elementi architettonici che caratteriz-zano le facciate degli edifici – spiega Antonello Cogotti – devono essere rispettati e perfettamente allineati se-guendo i precedenti schemi costruttivi”. Il ruolo dello stu-dio tecnico inizia con la con-sulenza con il proprietario dell’immobile, prosegue con la progettazione e lo studio d’intervento, con il disbrigo delle pratiche burocratiche e con la direzione dei lavori presso il cantiere. “La con-sulenza di uno studio tecnico efficiente – precisa Andrea Madau – può dare un valore aggiunto all’opera permetten-do di risparmiare parecchio

sul costo totale dell’intervento”. L’utilizzo di ma-teriali biocom-patibili e il recu-pero energetico concorrono a creare il giusto grado di comfort all’interno dell’a-bitazione assicu-rando un rispar-mio progressivo nell’utilizzo di fon-ti energetiche. Lo studio tecnico Madau – Cogotti in piazza Dessì

a Villacidro

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Arredi su misura classici e moderniSerramenti interni ed esterni

IL RUSTICO SI FA EASYL’ultima edizione del Salone dell’Arredamento, svoltosi a Cagliari nello scorso novembre, presso i padiglioni della Fiera Campionaria, ha visto, tra le protagoniste assolute, le creazioni dei laboratori artigianali del mobile Fratelli Saiu. La grande vetrina isolana delle ultime tendenze dell’arredamento si è rivelata anche quest’anno il palcoscenico ideale per lo stile unico targato Fratelli Saiu. A capitalizzare l’interesse dei visitatori degli stand è stata soprattutto una nuova tipologia di cucina, recentemente ideata per conciliare lo stile rustico con le tendenze moderne

Le nuove tenden-ze dell’arredamento in cucina sposano i linguaggi classici in

connubio con le esigenze di organizzazione dello spazio moderne. Il rustico si fa easy comprimendosi in uno spazio capitalizzato al massimo, per una resa ottimale di tutti gli elementi della cucina. Gli am-bienti domestici si adattano ai nuovi stili di vita, richiedendo agli arredamenti interni fun-zionalità e precisione, com-pattezza e stile. La possibilità di personalizzare la pro-pria cucina rende unica ogni

soluzione, lasciando ai gusti personali ed alla conformazio-ne dello spazio la possibilità di accogliere un prodotto completamente su misura. I laboratori artigiani del mobile Fratelli Saiu hanno sposato queste istanze presentando al vasto pubblico del Salone dell’Arredamento la presen-tazione di una nuova linea di cucine innovative e di ten-denza, senza abbandonare le istanze rustiche e artigianali, vero caposaldo della produ-zione dell’azienda villacidrese. La cucina si presenta, a prima vista, in puro stile Arte Po-

vera. La struttura, lunga 3 metri lineari, è interamente composta in essenza di abe-te spazzolato, affinché le preziose venature del nobile legno esaltino tutta la loro bellezza. La colorazione è leggera e virante verso giochi cromatici caldi, imprimendo alla struttura una sferzata di modernità inconsueta. Il pia-no abbinato è in travertino rosso. La pietra conferisce alle linee verticali stabilità e armonia, contrastando cromaticamente la materia lignea. Ogni elemento è er-gonomicamente disposto, studiato per essere facilmen-te raggiungibile in ogni parte della cucina. Di particolare pregio la disposizione del forno a mezza altezza, che rende comodo sia il carico e scarico dal vano che la nor-male pulizia. La mancanza

del vano frigo si sposa con le moderne tendenze che esi-gono l’elettrodomestico fuori da contesto della cucina, ma sapientemente abbinato allo stile complessivo dell’am-biente. Crea la terza dimen-sione lo stacco cromatico del-la cappa, anch’essa in legno nobile d’abete. La tinta scura, in contrasto con le sfumature del corpo principale regalano una visuale movimentata dell’insieme. I Fratelli Saiu iniziano il nuovo anno con una produ-zione studiata per gli am-bienti più intimi della casa all’insegna della familiarità e dell’eleganza. Il loro stile unico si presta ad ogni tipo di personalizzazione parten-do dalla base artigianale del lavoro svolto. Una sicurezza in più per una cucina che duri una vita.

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DESIGN

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Sono tanti i motivi che determinano l’acquisto di una porta per interni: c’è chi ha esigenze di spazio e desidera creare una divisione degli ambienti più razionale; chi è più sensibile a problemi di stile e cerca il prestigio di un design raffinato; chi vuole ritagliarsi un angolo privato e silenzioso; chi vuole sostituire quelle vecchie, rovinate e malfunzionanti; e chi infine vuol portare un soffio di novità e dare un’impronta personale all’arredamento di casa

Mille scelte per rispondere a gusti e necessità differenti. Comune a tutti, al di là della varietà degli stili di vita, è l’esigenza di una

porta di qualità con garanzia di prestazioni costanti nel tempo. Le porte, interfaccia tra architettura e arredamento, coniugano indissolubilmente aspetti simbolici e fun-zionali che arricchiscono l’abitare di valore e significato. Oggi le porte interne costituiscono un elemento d’arredo, i cui colori, forme e materiali contribuiscono a delineare lo stile della casa. Del resto, l’ambiente do-mestico necessita di soluzioni che rispon-dano ai trend più attuali del gusto e alle esigenze di funzionalità e sicurezza. Per questo l’azienda Casa Moda di Sestu, in sintonia con l’evoluzione delle prefe-renze e dei gusti del pubblico, ha deciso di ripensare il concetto stesso di questo prodotto industriale, sollecitando una ri-voluzione destinata ad esaltare il ruolo della porta nell’architettura d’interni. Come si riconosce la qualità di una porta?

Va detto che bisogna “vederla”. Basta il primo impatto per capire se è fatta con buoni materiali. Le porte scorrevoli e pie-ghevoli vanno fatte funzionare per capire se il loro meccanismo è resistente e silen-zioso. Inoltre si deve valutare il rapporto qualità-utilizzo: ad esempio, una porta di qualità ha una buona verniciatura/lami-natura, non sbriciolata, ed è costruita con un legno adatto. Il valore di una porta di-pende dal materiale impiegato. Importan-te è che il valore sia adeguato al materiale con cui la porta è stata costruita. Anche il telaio deve essere di qualità: se è pro-dotto con derivati del legno potrà subire le deformazioni dovute a calore o umidità. Un altro fattore da considerare con at-tenzione è quello della posa in opera. Per evitare qualsiasi problema di montaggio, il posatore dovrebbe fare un sopralluogo per controllare che aperture e controtelai siano realizzati correttamente.

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La porta Materia può esse-re fornita in 3 colori (rovere grigio, bianco e tabacco). A richiesta è disponibile il mo-dello svetrato e con gli stipiti laccati. Le caratteristiche tecni-che ricalcano quelle della serie Musa,ad eccezione della lac-catura che sulla porta Materia non viene eseguita.

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ENERGIAENERGIA

PELLET O LEGNA: QUESTO E’ IL DILEMMA

Riscaldare la propria casa rendendola accogliente nella stagione invernale è un’esigenza di primaria importanza. La carenza di impianti di riscaldamento canalizzati nelle case sarde rende necessario il ripiego in sistemi che uniscano elevate prestazioni, risparmio e bellezza estetica

Le stufe a pellet e a legna, negli ultimi anni hanno visto incrementare

in modo vertiginoso le loro vendite. Le prime as-sicurano un rendimento efficace e una raziona-lizzazione dei consumi, le seconde associano un minor costo e una facile reperibilità del materiale combustibile. Come la stufa a legna, la stufa a pellet, per il funziona-mento utilizza un combu-stibile solido, ma rispetto ad essa necessita di un collegamento elettrico, è più pulita rispetto ad una stufa a legna in quanto non vi è la necessità di caricare continuamente combustibile, preservan-do così la pulizia dei muri interni. La stufa a pellet, avendo a di-sposizione un serbatoio interno è in grado di au-toalimentarsi fino a che il pellet è presente nel serbatoio. Ha una canna fumaria con misure ridot-te e non vi è la possibilità di una fuoriuscita di fumi all’interno dell’abitazione. Il tiraggio della stufa a pellet è forzato tramite la presenza di una ventola interna che fa si che i fumi della combustione vengano efficacemen-te evacuati all’esterno. Il calore viene diffuso nell’ambiente tramite ventilazione forzata, per-mettendo così un veloce riscaldamento. Le stufe a pellet sono

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Caratteristiche tecniche:Potenza resa: 7kwRendimento medio: 88%Volume riscaldabile: 150m3Alimentazione elettrica : 230V , 50 HzCapacità serbatoio: 16kgConsumo pellet: 0,5 – 1,3 Kg/hPeso: 95KgDimensioni: 450x920x490Diametro scarico fumi: 80 mmDiametro presa aria: 30 mm

dotate di cronotermosta-to ed è quindi possibile impostare orario di ac-censione e spegnimento, oltre alla temperatura. Uno dei pregi della stufa a pellet è quello di poter riempire il serbatoio alla mattina e poi dimenti-carsene per tutto il resto della giornata. Suppo-nendo l’impiego di una stufa di potenza media, attorno ai 7 Kwh, con un funzionamento ad un regime medio, la stufa dovrebbe avere un’au-tonomia di 12-13 ore. Elemento questo che la fa preferire alla stufa a legna e al suo continuo bisogno di essere cari-cata, per non parlare del fatto che ogni volta che si carica una stufa a legna si ha una fuoriuscita di fumi e cenere con conse-guenti effetti sull’igiene dei muri interni. Per contro, bisogna dire che, in caso di mancanza di corrente elettrica, la stufa a pellet, contraria-mente a quella a legna, risulta inutilizzabile. La magia del fuoco vivo, il crepitio della legna ar-dente dentro il focolare e il basso costo della le-gna, previa disponibilità di un locale in cui accata-starla, fanno della stufa a legna uno strumento fun-zionale e affascinante, capace di coniugare un alto rendimento calorifico con la bellezza del fuoco vivo che arreda la nostra casa.

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GLI ARTISTI DEL LEGNOIn un’epoca mordi e fuggi, in cui la contemporaneità fa spesso rima con arredi immediatamente reperibili, adattabili ad ogni situazione e rinnovabili, sopravvive ancora lo zoccolo duro di chi del mobile ha fatto una vera e propria forma d’arte. La Falegnameria FT, ad Assemini, è da decenni sinonimo di qualità senza compromessi. Il suo lavoro è semplice: creare mobili per la vita senza cadere nei dettami del consumismo

Industria e prefab-bricazione contro mobili artigianali, è questa l’eterna

partita che si gioca nel mondo dell’arredamento. La tendenza attuale, si-curamente ha superato il design a basso mercato, quello del legno impial-lacciato, della formica, del truciolato e del tam-burato, cercando di co-niugare estetica con cura nella lavorazione e nella scelta dei materiali. Una dimostrazione di come la lavorazione di mobili ar-tigianali sia tornata tra le preferenze di molte case, è testimoniata dall’atti-vità di tante aziende che hanno tradotto il termine artigianato con lusso, esclusività e pregio, trasformando questo settore in un ambito de-dicato a intenditori e veri amanti, orientandosi ver-so un livello di clientela decisamente esigente. Le creazioni artigianali, o per meglio dire artistiche della Falegnameria FT di Franco Trudu, sono vere e proprie opere nate da una vena artistica ed una fervida creatività, spesso abbinate ad anni di lavoro e di passione verso il materiale più antico e più nobile di tutti: il legno. Proprio in quest’ottica si colloca il lavoro di Franco Trudu e del suo staff . Si tratta di veri e propri maestri nell’arte del legno, che con le loro creazioni, vo-

gliono raccontare l’evolu-zione di una professione in oltre trent’anni di atti-vità, dimostrando come, nonostante i tempi ed i gusti del pubblico siano in continuo cambiamen-to, l’amore per il legno e per la qualità sia rimasto invariato. Ed è proprio guardando queste opere che ci si rende conto che la lavorazione dei legnami pregiati e la bellezza degli arredi artigianali, non po-tranno mai subire il passo dell’industria, perché solo la mano dell’uomo è in grado di creare qualcosa di veramente unico ed esclusivo. Il confronto con i mobili industriali non ha parago-ne. Spesso si cade nella trappola delle offerte a prezzi stracciati, nei mo-bili dalle firme blasonate in cui si paga l’etichetta e non la qualità. Il risulta-to? Pochi anni e ricomin-cia la corsa alla ricerca di un altro mobile perché ci si ritrova in casa dei veri e propri relitti. La ricetta contro le brutte sorprese è unica: La Falegname-ria FT di Franco Trudu. I mobili della Falegname-ria FT vengono realizzati su progetto, in modo da sposarsi completamente agli spazi della casa. Ma-teriali pregiati, preventivi dettagliati e puntualità nella consegna comple-tano un offerta che nulla a che vedere con la ven-dita di prodotti industriali o da mobil-discount.

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DESIGNENERGIA

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DESIGN

LA SCELTA DEL MIGLIOR INVERTER: INFORMAZIONI UTILI

L’inverter è un componente fondamentale di tutti i sistemi fotovoltaici, in quanto converte la corrente continua proveniente dai pannelli o dalle batterie, in corrente continua alla tensione di rete di 230 V. In passato, questi componenti erano inefficienti e poco affidabili, mentre gli inverter di nuova generazione sono molto efficienti (dall’85% al 97%) ed affidabili. Pronto Casa a Villacidro, ti aiuta nella scelta dei migliori inverter sul mercato per ottimizzare il tuo investimento nel fotovoltaico

Gli inverter vengono confrontati fra loro, come caratte-ristiche, soprattutto sulla base di tre fattori: la quan-tità di energia che è fornita in modo continuo, ora per ora; la potenza di picco, ovvero quanta potenza e per

quanto a lungo può essere fornita per avviare motori o altri carichi; l’efficienza, cioè quanta dell’energia fornita all’ingresso del dispositivo in questione è disponibile alla sua uscita. “Gli inverter stand-alone – spiega Giuseppe Boi di Pronto Casa - sono usati negli impianti fotovoltaici non connessi in rete”. Due tipi di inverter stand-alone dominano il mercato: quelli ad onda sinusoidale e quelli ad onda sinusoidale modi-ficata. “Questi ultimi – continua Giuseppe Boi - sono meno costosi a parità di potenza disponibile e vanno bene per la maggior parte delle applicazioni, eccetto che per gli apparati più delicati, quali apparecchi audio, radiosveglie etc.”. “L’in-verter – precisa Angelo Mascia di Pronto Casa - in realtà, è un sotto-sistema dell’impianto fotovoltaico che necessita di componenti aggiuntivi per poter operare in maniera efficiente e sicura: cavi speciali, protezione contro le sovracorrenti conti-nue in ingresso, protezione contro le sovracorrenti alternate in uscita”. Non esiste un migliore inverter adatto per tutti gli usi. Il fattore potenza è senza dubbio il principale, ma ve ne sono molti altri. “Occorre scegliere un inverter di potenza adeguata

a quella dell’impianto – commenta Giuseppe Boi di Pronto Casa - in pratica, di almeno il 30% più alta dei carichi previsti se si usa un inverter a onda sinusoidale modificata, perché mo-tori e pompe non riescono a sfruttare bene questa forma d’on-da, e utilizzano almeno un 20% di potenza in più”. La potenza di picco e l’efficienza sono altri due criteri di selezione. Poiché l’inverter rappresenta una buona porzione del costo di un im-pianto fotovoltaico, come per i pannelli fotovoltaici la marca che si sceglie conta. “Ad ogni modo – termina Angelo Mascia - inverter di alta efficienza ed affidabilità vanno bene con certi pannelli ma non con altri”. A seconda del tipo, la durata di un inverter può variare da 5 anni fino a 15 anni. Un ambiente fre-sco, un uso corretto e una buona manutenzione possono allun-gare la vita dell’inverter. La garanzia sugli inverter dovrebbe essere di 10 anni o più, tuttavia la garanzia standard fornita dai produttori è di 5 anni, ma solitamente estendibile a 10, 15 o 20 anni. Meglio scegliere, quindi, marche di inverter che sono sul mercato da parecchio tempo e che presumibilmente hanno maggiore probabilità di esistere ancora nell’anno in cui scadrà la garanzia.

ENERGIA

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La casa ideale? In legno e prefabbricata. Sicura, ecologica, al top nelle più moderne tecnologie abitative, la casa in legno è sempre più scelta da chi intende costruire in maniera eco-sostenibile, e da chi non dispone di 200, 300 mila euro da investire nel mattone

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Vivere in una casa di legno prefabbricata offre tanti vantaggi, ancora tutti da scoprire. In pri-mo luogo tempi di costruzione ridotti, circa del 30-40% rispetto a quelli previsti per una

casa di tipo tradizionale. Per questo tante volte le case in legno sono protagoniste in situazioni di emergenza, come i terremoti, nella necessità di un tetto da mettere subito in piedi. Il secondo, grande vantaggio delle case in legno è che hanno dei costi molto ridotti, anche se questi naturalmente variano a seconda delle dimensioni della stessa e del tipo di essenza utilizzato. Le garanzie che vengono offerte però sono sempre standard: gli chalet e le case in legno hanno un alto potere ignifu-go, garanzia di isolamento termico e acustico, re-sistenza ed elasticità. Ma andiamo per ordine. L’idea del legno che va a fuoco più rapidamente di altri materiali è dura a morire: eppure mentre questo per bruciare ha bisogno di temperature intorno ai 300° C, l’acciaio, che compone l’armatura di cemento armato nelle comuni abitazioni, ha bisogno di 200°C per dila-tarsi e perdere così le sue caratteristiche strutturali, con rischi di crollo dell’edificio maggiori. Più consolidata sembra invece la percezione delle qualità isolanti del legno: infatti si tratta di un materiale a bassa condu-cibilità termica, che perciò richiede meno energia per riscaldare o rinfrescare l’ambiente. Qualità che calza a pennello anche con il bisogno di ottimizzare gli spazi interni. A parità di prestazioni energetiche e livelli di isolamento, sarebbero necessarie pareti di gran lunga più spesse rispetto a quelle standard con telaio di legno, con guadagni importanti nei volumi edificabili. Impa-gabile è poi la resa del legno sotto pressioni di tipo elastico, come nel caso di sisma, grazie al rapporto eccellente fra peso specifico e resistenza statica. Le case in legno disponibili nel nuovo show room della SS 554 al Km 11,400, partono da diverse fasce di prezzo, ma l’offerta del mese, riguarda una casa di mq 110 con la possibilità di aggiungere mq 20 di pergola esterna, a partire da € 28.000. Questo particolare tipo di chalet si compone di due camere da letto, camera matrimoniale, salotto, sala da pranzo, bagno. Lo chalet viene installa-to in tempi brevissimi grazie ad un kit di montaggio, e viene assemblato direttamente dall’azienda, riducendo ulteriormente i costi della messa in funzione. E’ questa la casa dei vostri sogni, subito abitabile, accogliente, sicura, moderna ed economica.

Casa in legno, in fase di finitura, costruita a Castiadas

La pianta della casa in offerta

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OPINIONI

LA SARDEGNA IN TESTA TRA I PRODUTTORI

AGROALIMENTARI DI QUALITA’di Raffaele Usala - [email protected]

Il 2010 è stato l’anno del conseguimento di un risultato eccellente per la Sardegna. La nostra Isola è stata promossa la prima regione

italiana per numero di produttori agroalimentari di qualità, ovvero DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta )e STG (Specialità tradizionale garantita), primato che sino all’anno precedente era di esclusivo appannaggio della Toscana, altra grande regione ricca di biodiversità e tradizioni gastronomiche. Alla luce dell’importante risultato, ottenuto grazie all’impegno e al sacrificio di migliaia di produttori, non si riesce a capire l’ostruzionismo di una certa classe politica verso gli allevatori, verso i produttori di latte, e chi in generale continua a lavorare la terra

L’Agnello di Sardegna è il primo prodotto IGP nelle specialità di carni fresche ita-

liane. Si posiziona davanti ad altre eccellenze nazionali come l’Abbacchio Romano e il Vitellone bianco dell’Ap-pennino Centrale. Non solo. I prodotti agroalimentari di qualità sardi, crescono, sia nel numero di lavoratori nel comparto, sia nel volume di produzione. Questa cresci-ta, congiuntamente ai buoni risultati raggiunti anche da Toscana, Trentino e Lombar-dia, hanno fatto sì che l’Italia sia il primo Paese europeo per numero di riconoscimenti conseguiti: sono infatti 219 i prodotti Dop, Igp e Stg rico-nosciuti dall’Ue (fonte: Istat).

Infatti, per quanto presenti in tutte le regioni, i produttori risultano concentrati a livello territoriale: al 31 dicembre 2010 il 52,2% delle aziende agricole è localizzato in sole tre regioni, Sardegna, Tosca-na e Trentino-Alto Adige.Analizzando i dati forni-ti dall’Istat, ci sono alcuni aspetti che esaltano le nostre produzioni: gli operatori totali del comparto di qualità DOP e IGP nell’isola sono au-mentati dal 2009 al 2010 del 19%. In totale questi sono 15.272, e solo nel corso del 2010 sono entrati nel set-tore 1443 nuovi operatori a fronte di 819 fuoriusciti (pen-sionamenti o fallimenti). La terra, l’allevamento, le col-ture, non solo sono redditizi

quindi, ma fungono da traino per il perpetrarsi dei valo-ri della tradizione che nella nostra terra è ancora forte e legata a quella genuinità che da sempre l’ha caratterizzata. Probabilmente l’aumento degli operatori del settore è stato dovuto alla crisi occupazionale che attanaglia la Sardegna: in mancanza di un posto di lavoro a tempo indetermina-to sempre più giovani e non, scelgono di tornare alle origi-ni, riprendendo a lavorare la terra, mettendo in produzio-ne nuove superfici coltivate. Questo aspetto è sicuramente positivo, sia perché dà nuovi stimoli all’economia, sia per-ché con lo sviluppo dell’agri-coltura, vengono tolti terreni alla speculazione edilizia, che trasforma le campagne dei paesi in agglomerati urbani senza personalità. Ma quali sono i prodotti di qualità Sardi più famosi nel mondo? L’Agnello di Sar-degna IGP, il Fiore Sardo DOP, il Pecorino Romano

DOP, il Pecorino Sardo DOP, l’Olio Extravergine di Oliva Sardegna DOP, il Carciofo Spinoso di Sardegna DOP, lo Zafferano di Sardegna DOP. Grazie al lavoro dei produttori, e grazie alle gioie “gustose” che sanno regalare i loro frut-ti, da alcuni anni si registra particolare attenzione alla salvaguardia e alla tutela degli allevamenti e delle colture. Le ragioni di questi interessi sono da ricercarsi sia dal punto di vista produttivo (i prodotti di qualità stanno conquistando mercati sempre maggiori), sia da quello ambientale (si rico-nosce il contributo che questa specie dà alla conservazione dell’ambiente e della biodiver-sità). Gli allevatori e i produt-tori locali, nonostante le dif-ficoltà che devono affrontare, si mostrano convinti nel conti-nuare il loro lavoro. I problemi reali nascono però quando i sacrifici non sono ripagati da una giusta remunerazione economica, e non trovano sbocco in un equo sistema

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OPINIONI

di servizi che dovrebbe cresce-re insieme a tutto il comparto. I servizi che dovrebbero svilup-parsi non sono solo quelli legati al trasporto delle merci da e verso la Sardegna, negli alti costi gestionali e burocratici, e nella carenza di impianti di trasfor-mazione. Sempre comparando i dati dell’Istat, fa impressione la scarsità degli impianti di tra-sformazione (macelli, salumifici, caseifici, centrali del latte, linee di mondatura, oleifici, cantine etc) in Sardegna. Per esempio, a fron-te di 3219 aziende agricole che operano nelle carni fresche (alle-vamento dell’Agnello soprattut-to), vi sono 810.844 ovini allevati e 35 impianti di trasformazione (macelli e salumifici soprattutto). Nel Lazio, grande concorrente della Sardegna nell’allevamento ovino, ci sono solo 418 aziende, 93.957 capi e 182 impianti. La Sardegna è la prima regione ita-liana per numero di aziende agri-cole (15.272), ma è quasi fanali-no di coda per quanto riguarda gli impianti di trasformazione: solo 327. Avere più impianti significa più concorrenza, significa più qualità e significa un prezzo maggiore per le materie prime. In Sardegna il latte ovino viene pagato con un prezzo medio di 0,65€ al litro (fonte: Coldiretti Sardegna), contro lo 0,75 €/l del resto della penisola, quando me-diamente la remunerazione che riesce a coprire i costi di produ-zione va da 0,90 a 1,15 € per un litro di latte. La poca concorrenza provoca l’abbassarsi dei prezzi: o vendi la produzione con il prezzo che ti impongono, seppur basso, o sei costretto a buttare via tutto. Non bisogna trovare un colpevole per questo stato di cose: occorre trovare la soluzione. Nessuno possiede la bacchetta magica in grado di risolvere la questione dall’oggi al domani. Occorre trovare denaro per fi-nanziamenti che permettano di agire con una concorrenza maggiore; ma non bastano dei

nuovi impianti che offrano servizi. Occorre vendere i prodotti agro-alimentari, in Sardegna, in Italia e all’estero, a un prezzo onesto e vantaggioso per tutti, sia per il produttore che per il consuma-tore. Occorre certificare le pro-duzioni, metterle al sicuro dalle contraffazioni alimentari. In tutto questo caos di burocrazia, servizi, infrastrutture, persone che lavo-rano, è necessario sapere che le istituzioni, la politica, dovrebbe-ro operare per il benessere e per il mantenimento del comparto agricolo. Questo purtroppo non accade. Nonostante siamo la prima regio-ne italiana per numero di aziende agroalimentari di qualità, la prima in Europa come filiera ovina, sen-tiamo la mancanza dell’assistenza delle istituzioni come un pesante macigno che grava sulle spalle degli allevatori.

Per assistenza non si intendo-no solo soldi a pioggia come peraltro accade in altre Regio-ni d’Italia, ma aiuti in termini di fiscalità, finanziamenti per ristrutturazione aziendale, innovazione, ricerca e forma-zione.

Un punto molto importante che l’economia sarda deve risolvere al più presto è sicuramente il costo dei trasporti da e per la Sarde-gna (Continuità Territoriale).

Far viaggiare le persone e le mer-ci a dei prezzi veramente con-venienti creerebbe nuovi circuiti economici, aprirebbe nuovi mer-cati creando nuove possibilità di collaborazione, come per esempio riuscire ad accedere ad un prezzo del latte maggiore, che viene pra-ticato in tutto il resto d’Italia.

La politica sarda si deve unire e conseguire questi obbiettivi e far si che si le nostre realtà locali possano essere veramente con-correnti alla pari con le altre realtà locali del resto d’Italia.

Manifestazione contro Equitalia alla Fiera di Cagliari Manifestazione del Movimento Pastori Sardi

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