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Bilancio di Sostenibilità 2008

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MissioneSiamo un’impresa integrata nell’energia,

impegnata a crescere nell’attività di ricerca,

produzione, trasporto, trasformazione

e commercializzazione di petrolio e gas naturale.

Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione

per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza

e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,

all’ambiente e all’integrità.

I Paesi di attività di Eni

EUROPA

Austria, Belgio, Cipro, Croazia,

Danimarca, Francia, Germania,

Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,

Malta, Norvegia, Paesi Bassi,

Polonia,Portogallo, Regno Unito,

Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,

Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,

Svizzera, Turchia, Ungheria

AFRICA

Algeria, Angola, Camerun, Congo,

Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,

Mozambico, Nigeria, Tunisia

ASIA E OCEANIA

Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,

Cina, Emirati Arabi Uniti, India,

Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,

Malesia, Oman, Pakistan,

Papua-Nuova Guinea, Qatar,

Singapore, Thailandia, Timor Est,

Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen

AMERICHE

Argentina, Brasile, Canada,

Colombia, Ecuador, Messico, Perù,

Repubblica Dominicana, Stati Uniti,

Trinidad & Tobago, Venezuela

www.eni.it

Bilancio di Sostenibilità 2008

Ufficio rapporti con gli investitori

Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)

Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929

e-mail: [email protected]

Ufficio Sostenibilità

Piazza Ezio Vanoni, 1- 20097 San Donato Milanese (MI)

e-mail: [email protected]

Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1

Capitale sociale al 31 dicembre 2008:

euro 4.005.358.876 interamente versato

Registro delle Imprese di Roma,

codice fiscale 00484960588

Sedi secondarie:

San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1

San Donato Milanese (MI) - Piazza Ezio Vanoni, 1

Pubblicazioni

Relazione Finanziaria Annuale redatta

ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF

Annual Report

Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito

presso la Securities and Exchange Commission

Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)

Fact Book (in italiano e in inglese)

Eni in 2008 (in inglese)

Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno

redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF

Interim consolidated report as of June 30

Sito Internet: www.eni.it

Centralino: +39-0659821

Numero verde: 800940924

Casella e-mail: [email protected]

ADRs/Depositary

Morgan Guaranty Trust Company of New York

ADR Department

60 Wall Street (36th Floor)

New York, New York 10260

Tel. 212-648-3164

ADRs/Transfer agent

Morgan ADR Service Center

2 Heritage Drive

North Quincy, MA 02171

Tel. 617-575-4328

Progetto grafico: Korus - Roma

Copertina: Inarea - Roma

Impaginazione e supervisione: Korus - Roma

Stampa: System Graphic - Roma

Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol

Freelife Satin and Freelife Vellum

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Bilancio di Sostenibilità 2008

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Lettera dell’Amministratore Delegato

Il ritratto di Eni, come appare in questo Bilancio di Sostenibilità, si delinea e prende forma attraverso il confronto fra le scelte maturate dall’azienda per la costruzione di uno sviluppo sostenibile e la complessità che caratterizza il mondo contemporaneo, non soltanto quello dell’energia.

Ne deriva una visione positiva: un’azienda sorretta da una cultura d’impresa solida può affrontare una crisi e uscirne più forte, con una prospettiva più chiara. Risulta confermata la validità delle scelte che hanno caratterizzato la strategia dell’azienda: mettere al centro le persone, garantendo loro sicurezza qualsiasi lavoro svolgano, in qualunque parte del mondo. L’esperienza di Eni dimostra che è possibile stabilire modelli di cooperazione con i Paesi produttori capaci di creare sviluppo attraverso accordi di lungo termine, costruire reti che contribuiscano alla sicurezza energetica dell’Europa, investire in innovazione partendo dalla valorizzazione delle culture e delle diversità.

La ricerca per l’energia del futuro resta al centro della strategia dell’azienda e consentirà di sfruttare risorse tradizionali sempre più difficili, creare le condizioni per l’utilizzo delle fonti rinnovabili e contribuire alla realizzazione di un mondo a minore intensità di carbonio. L’impegno di Eni in questa direzione è al centro di una nuova pubblicazione, l’Eni Techno-logy Report, che da quest’anno si affianca al Bilancio di Sostenibilità.

Quello che emerge è un messaggio di impegno, solidità e concretezza nel vivere il presente che nasce da un forte orien-tamento al futuro. E’ un messaggio che viene da tutti coloro che fanno parte di Eni e che è patrimonio delle regioni del mondo nelle quali l’azienda opera e dei loro cittadini, nella convinzione che il ruolo di una grande azienda internazionale nei confronti della società sia soprattutto quello di costruire fiducia.

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Presenti approfondimenti sul sito internet www.eni.it

Le citazioni che aprono le sezioni del Bilancio di Sostenibilitàsono dell’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni.

GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ 28I valori di Eni: il Codice Etico 29La Corporate Governance 30La gestione dei rischi d’impresa 31I contenziosi 32

PERSONE 34La sicurezza 34La salute 36L’analisi di clima: Eni Secondo Te 38La valorizzazione delle persone di Eni 41Il valore delle diversità 44

AMBIENTE 46L’acqua come bene primario: risparmio e tutela 46Cambiamento climatico ed efficienza energetica 47Le emissioni in atmosfera 49Oil spill 50La gestione dei rifiuti 50La bonifica dei siti contaminati 51

La Sostenibilità nell’agire d’impresa

Eni e il futuro dell’energia

LA COMPLESSITÀ DELLO SCENARIO GLOBALE 10La crisi finanziaria ed economica 10Le leve del cambiamento per le imprese 11energetiche internazionaliIl ruolo delle energie alternative nello scenario energetico 13

ENI COME ATTORE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 14La capitalizzazione della fiducia e il rafforzamento 14della reputazioneLa relazione con i Paesi produttori 16La lotta al cambiamento climatico e l’efficienza energetica 16 Il ruolo del gas naturale e la sicurezza degli approvvigionamenti 17La tutela dei diritti umani e degli ecosistemi 18 Sostenibilità: impegni, risultati e obiettivi 20

L’INNOVAZIONE PER UN’ENERGIA SOSTENIBILE 22La valorizzazione delle risorse difficili 23L’impegno per il miglioramento di processi e prodotti 24di raffinazioneIl confinamento geologico della CO2 24La ricerca nelle fonti rinnovabili 25

SCEGLIERE L’INNOVAZIONE PER ORIENTARE IL FUTURO Dialogo fra Paolo Scaroni ed Ernest Moniz

LE ATTIVITÀ DI ENI

La bonifica dei siti contaminati 51

Abitare il Mondo

IL SISTEMA DELLE RELAZIONI 54La relazione con gli stakeholder 56

IL MODELLO DI COOPERAZIONE E SVILUPPO NEI TERRITORI 58Gli accordi con i Paesi produttori 58La trasparenza dei pagamenti e l’EITI 58Eni per lo sviluppo dei territori 60

ENI PER UNA CULTURA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE 70La relazione con le Università e i centri di ricerca 70Il sostegno della cultura 72

LA RELAZIONE CON I CLIENTI, I CONSUMATORI E I FORNITORI 74L’attenzione ai clienti e ai consumatori 74La selezione e la gestione dei fornitori 78

APPENDICINota metodologica 80Indagine GfK Eurisko sul Bilancio di Sostenibilità 2008 82Attestazione di Conformità 84Tabella di corrispondenza GRI - IPIECA 86Indice analitico 88Acronimi 88

INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ (APPROFONDIMENTO SEPARATO)

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Scegliere l’innovazione per orientare il futuro Dialogo fra Paolo Scaroni, Amministratore Delegato di Eni, ed Ernest Moniz, Direttore del MIT - Energy Initiative

Paolo Scaroni:La crisi che stiamo vivendo ha fatto crollare molti dei presupposti che han-no retto fino ad oggi il nostro modello economico. Stiamo assistendo a una vera e propria “caduta degli dei”: le persone si pongono dubbi che non si sono mai poste prima e può generarsi una falla nella fiducia che tiene insieme l’intero sistema.

Mai come in questo momento, l’azienda svolge un ruolo fondamentale e ha una grande responsabilità. Le persone devono venire in ufficio e trovare un porto sicuro: l’azienda deve offrire loro un sistema di valori solido e una chiave di lettura su quello che succede nel mondo, dimo-strare di avere una rotta chiara e che ognuno ha un ruolo indispensabile per perseguire questa rotta. Nella tempesta, insomma, l’organizzazione deve dare sicurezza, la sicurezza che si stanno compiendo scelte in gra-do di superare la crisi e orientare il cambiamento. D’altra parte, una crisi di questa portata potrà forse “dissipare la nebbia” e ridefinire priorità. Chi come Eni ha operato in modo corretto ne uscirà rafforzato. Nel tem-po abbiamo costruito una memoria sociale forte, che fa sì che i nostri stakeholder non rilevino una discrepanza fra la sfera dei nostri valori e quella dei nostri comportamenti. Questa è l’essenza di una reputazio-ne solida. In questo momento è più che mai importante rafforzare le relazioni all’interno dell’azienda per mantenere e accrescere la fiducia conquistata.

Ernest Moniz:È evidente che si sono aperte sfide per l’economia globale di dimensioni im-mense. Dobbiamo cambiare, dobbiamo farlo in fretta e dobbiamo farlo insieme, imprese, mondo della ricerca e istitu-zioni pubbliche. Sono d’accordo sul fat-to che mai come ora è importante per un’impresa rafforzare le relazioni per costruire una visione chiara del futuro.

Nel caso di Eni si è compiuta ormai una transizione da multinazionale dell’Oil & Gas a energy company integrata e credo che questo sia stato possibile anche grazie alla capacità di costruire e rinnovare relazioni e collaborazioni. Credo che la partnership fra l’azienda e il MIT sia un buon esempio in questa direzione.

Essere un’impresa integrata dell’energia, impegnata insieme a inter-locutori eccellenti nella ricerca sulle fonti energetiche del futuro, è il punto di forza su cui Eni può contare per essere un attore credibile per tutti coloro che si relazionano con noi. Una dimensione chiave dell’innovazione riguarda proprio la coopera-

zione con i Paesi produttori di petrolio e gas. La nostra azienda parte avvantaggiata grazie all’eredità di Enrico Mattei, che per primo aveva scommesso sulle relazioni con i Paesi produttori. C’è spazio per nuovi modelli di cooperazione, che abbiamo definito e che rafforziamo ogni giorno. Abbiamo già stabilito accordi basati sulla consapevolezza che un Paese produttore “sceglie” Eni perché l’azienda è in grado di offrire benefici certi e tangibili e di creare opportunità di sviluppo sociale ed economico per l’intera Nazione. Questo comportamento dà stabilità ai nostri inve-stimenti, perché ci consente di instaurare relazioni a lungo termine. Dobbiamo fare un passo in più: sono necessari accordi strategici con i Paesi produttori che siano in grado di ripartire equamente rischi e reddi-tività. Il settore petrolifero ha bisogno di cooperazione, nell’interesse di una stabilità dei prezzi di cui beneficeranno i produttori, ma soprattutto i consumatori, perché loro hanno bisogno di stabilità nell’offerta quan-to i produttori necessitano di una domanda stabile. Mettere al centro lo sviluppo di tutti i Paesi, industrializzati o in via di sviluppo, produttori o consumatori di energia, mi sembra essenziale. Nel momento difficile che il mondo sta vivendo non possiamo fare a meno di investire sul potenziale di crescita di tutte le regioni del Piane-ta. Garantire loro di poter avere l’energia di cui hanno bisogno, suppor-tandoli nello sfruttare in modo sostenibile le risorse di cui dispongono, rappresenta un circuito virtuoso che porta benefici a tutti. Ritengo, infatti, che sviluppo ed equità portino sicurezza, una merce di cui tutto il mondo ha bisogno.

Le imprese svolgono sicuramente un ruolo importante in questo senso. Dobbiamo ribadirlo sempre, anche in questo momento in cui nessuna organizzazione, pubblica o privata, sembra completamente degna di fiducia da parte dei cittadini. Alle grandi imprese come la nostra è richiesto di promuovere l’innova-zione nell’intero sistema, non soltanto dal punto di vista della tecnolo-gia e della ricerca. I nuovi modelli di cooperazione con i Paesi produttori si fondano sulla necessità strategica di favorirne lo sviluppo. Questo significa anche, in tutti i contesti in cui operiamo, promozione dei diritti umani, tutela dell’ambiente e sforzi comuni per affrontare i grandi cambiamenti.

I grandi temi globali, come quello del cambiamento climatico, richiedono risposte basate sulla coesione, su relazioni più forti. Spesso dimentichia-mo, ad esempio, quanto poco sappiamo a proposito degli impatti regio-nali del cambiamento climatico. Molti dei Paesi in via di sviluppo saranno colpiti dagli effetti che un clima mutato avrà sul loro territorio. Le aree che corrono i rischi maggiori sono le regioni polari, il Medio Orien-te, l’Africa. Tutto ciò avrà profonde implicazioni sull’approvvigionamento di beni primari come acqua ed energia, sui movimenti migratori di mas-sa, con conseguenze sul piano ambientale, economico, della sicurezza.

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Dobbiamo lavorare insieme ai Paesi in via di sviluppo, oltre che per far crescere le loro economie, per prevenire e contrastare questi effetti attra-verso l’innovazione – anche sul fronte della ricerca di nuove tecnologie che permettano di sfruttare le energie rinnovabili.

Le fonti rinnovabili sono uno dei modi attraverso i quali dobbiamo co-struire un mondo a più bassa intensità di carbonio, in cui il petrolio abbia un ruolo più limitato rispetto a quello che ha oggi. Si verificherà pro-babilmente una grossa discontinuità nel modo di produrre energia e a questa dobbiamo essere preparati. Le fonti rinnovabili oggi hanno due limiti fondamentali: quello dei costi e quello della bassa densità e potenza energetica. Se i limiti di costo possono essere compensati da politiche di sussidio volte ad incentivare l’utilizzo delle energie alternative, i limiti tecnologici richiedono importanti investimenti nel campo della ricerca. Dobbiamo orientarla per abbattere questi problemi ed è quello che stia-mo facendo attraverso la ricerca su una fonte dalle grandi potenzialità, il sole. Nel frattempo non dobbiamo trascurare il fatto che disponiamo di un’altra fonte energetica a bassa intensità di carbonio, il gas naturale. Eni ha una posizione di primato nel mercato del gas europeo e contribuisce attivamente alla sicurezza degli approvvigionamenti in Europa. Stiamo sviluppando una progressiva integrazione su tutta la filiera e la nostra credibilità si fonda su basi solide: la nostra è stata la prima azienda euro-pea a scommettere sul gas, è uno dei grandi lasciti di Enrico Mattei. Nel tempo abbiamo raggiunto la leadership anche nelle pipelines, mentre la nostra capacità di trovare accordi con i Paesi produttori ci consente di di-sporre di una varietà di fonti di approvvigionamento superiore a quella di qualunque altra azienda. Il fatto di essere davvero un’impresa integrata nell’energia, cioè di avere scommesso sul gas ci dà, da un lato, vantaggi evidenti in momenti caratterizzati come questo dall’instabilità del prezzo del barile e dall’altro ci consente di gestire in modo equilibrato la lunga transizione verso le energie rinnovabili.

Sono ottimista rispetto alla possibilità di superare i limiti delle rinno-vabili attraverso la ricerca. Occorre sicuramente una discontinuità, non soltanto tecnologica. Bisogna che l’innovazione si integri con nuovi mo-delli di business. Penso che Eni, ad esempio, supportando la ricerca sulle rinnovabili, stia andando nella giusta direzione. Per quanto riguarda il gas naturale, avere una partnership forte con Eni è un punto di forza per il MIT. L’Europa, in questo campo, è un passo avanti rispetto agli Stati Uniti, avendo sostenuto in passato grandi costi per le infrastrutture che garantiscono il trasporto. Noi stiamo valutando se sia il caso di fare investimenti così ingenti in questo momento storico. Poter dialogare con una grande azienda energetica come Eni può essere importante per supportare i governi nel fare le scelte giuste. In generale, penso che solo le imprese siano capaci di imprimere all’innovazione il grado di accele-razione di cui il mondo ha bisogno in questo momento. Le aziende che si sono rese conto di questo avranno grandi occasioni di sviluppo nel tempo e sapranno essere all’altezza delle sfide del cambiamento.

Estendo questo bisogno di accelerazione anche alla gestione delle per-sone, e soprattutto dei cosiddetti talenti all’interno dell’azienda. Se un giovane ha capacità e volontà, occorre che trovi la strada per sviluppare e dimostrare il suo potenziale. In Eni cerchiamo di creare discontinuità, percorsi per le persone che hanno un altissimo potenziale anche al di fuori dei normali processi di sviluppo garantiti dalla macchi-na organizzativa. L’età anagrafica di una persona non è un limite alla sua autorevolezza. Dare valore al merito nelle diversità è un elemento chiave per promuovere un’innovazione culturale all’interno dell’orga-nizzazione.

Valorizzare i giovani è fondamentale, soprattutto quando si tratta di giovani con percorsi formativi diversi, capaci di confrontarsi per trovare soluzioni nuove. Non possiamo dimenticare che il nostro primo prodot-to non è la ricerca, ma sono gli studenti stessi che daranno forma al mondo di domani. Alcuni di essi lavoreranno nell’industria energetica, in grandi aziende come Eni. Altri entreranno a far parte dei Governi, altri ancora saranno occupati nelle organizzazioni non governative. In ogni caso diventeranno opinion leader. Se durante il periodo che passano al MIT avranno visto le aziende impegnarsi per il futuro, cooperando con la loro Università, non potranno che portare con sé la convinzione che le imprese possono offrire prospettive e operare per il cambiamento. La nostra fiducia nel futuro si basa sui giovani, come quelli che sono oggi impegnati nella partnership Eni – MIT.

Sono convinto che non ci sia innovazione se non c’è valorizzazione delle diversità. Mi piace citare Lorenz e Lorsch, che già negli anni Settanta sostenevano che il segreto di un’azienda è far convivere persone molto diverse fra loro. La mia prima linea è fatta di persone molto differenti fra loro, che pensano, ovvero affrontano i problemi, con un taglio di-seguale. Diffido delle aziende in cui sono assunte solo persone con la stessa formazione di base e richieste le stesse competenze, così come di quelle che appiattiscono ogni differenza in nome di una cultura troppo omologante. Credo fermamente che mettere al centro le diversità sia un percorso faticoso ma necessario, perché il carattere innovativo di un’azienda nasce dal confronto di caratteri, ideologie, competenze, pro-venienze geografiche diverse. Dare valore alle diversità significa avere gli strumenti culturali per farlo. Ognuna delle nostre persone, per lavorare in Eni, deve conoscere la sto-ria e la cultura dei territori in cui operiamo. Nel momento in cui io vado in un Paese per siglare un accordo considero la conoscenza della storia e della cultura di quella Nazione come un vero e proprio presupposto negoziale. Il rapporto fra la Russia e le giovani Nazioni dell’Est europeo, ad esempio, non può essere compreso e spiegato se non si conosce il passato di questa relazione. Per questo la cultura, intesa nel senso più ampio del termine, è un elemento essenziale del nostro lavoro, forse la vera e più importante fonte di innovazione.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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EXPLORATION & PRODUCTION

GAS & POWER

REFINING & MARKETING

INGEGNERIA & COSTRUZIONI

PETROLCHIMICA

bilità di gas, sia da produzione, sia da contratti di fornitura di lungo termine, all’accesso al si-stema di infrastrutture e all’ampio portafoglio clienti. Eni dispone anche di un’importante capacità di generazione di energia elettrica. Eni ha venduto nel 2008 104,23 miliardi di metri cubi di gas naturale (+5,3%) e il volume di gas trasportato in Italia è stato di 85,64 miliardi di metri cubi (+ 2,8%). Le vendite di energia elettrica sono state di 29,93 TWh. Le persone impiegate in questo settore sono 11.389.R&M Refining & MarketingEni è l’operatore leader nella raffinazione in Italia e vanta un importante posizionamento competitivo in Europa. Il sistema di raffina-zione ha una capacità bilanciata complessiva, pari a 737.000 barili al giorno. Nell’attività di distribuzione rete l’azienda è leader in Italia. Nel 2008 la produzione di prodotti petroliferi è stata di 50,68 milioni di tonnellate. Nella Raffinazione lavorano 8.327 persone.

Le attività di Eni

Eni è un’impresa integrata nell’energia, impe-gnata a crescere nell’attività di ricerca, produ-zione, trasporto, trasformazione e commercia-lizzazione di petrolio e gas naturale.In Eni lavorano circa 78.880 persone in oltre 70 Paesi del Mondo. Nel 2008 Eni a fronte di ricavi della ge-stione caratteristica per € 108.148 milioni ha conseguito un utile netto adjusted di € 10,2 miliardi (+7,7%) realizzando in-vestimenti tecnici e acquisizioni per € 18,9 miliardi. Il portafoglio di business è unico nel panorama del settore Oil & Gas e comprende attività di esplorazione e produzione di petro-lio e gas, trasporto e distribuzione gas, gene-razione elettrica, raffinazione e petrolchimica, ingegneria e costruzioni e altre attività.

E&P Exploration & ProductionEni vanta posizioni di rilievo in alcuni dei baci-ni minerari più attrattivi al mondo, in 39 Paesi nei 5 Continenti. 11.194 persone operano in questo settore di attività. La produzione di idrocarburi ha raggiunto nel 2008 il livello re-cord di 1,797 milioni di barili/giorno, regi-strando un aumento del 3,5% dovuto sia alle nuove acquisizioni (Golfo del Messico, Congo e Turkmenistan), sia alla crescita di produzione in Angola, Congo, Egitto, Pakistan e Venezuela. Sulla base dei valori di mercato del greggio a fine 2008 le riserve certe sono 6,6 miliardi di boe con un tasso di rimpiazzo all sources del 135% e un indice di vita utile residua di 10 anni.G&P Gas & PowerEni è presente in tutte le fasi della catena del valore del gas: approvvigionamento, traspor-to, distribuzione, vendita e GNL, attraverso un modello di business integrato unico nel suo genere. Eni è il primo operatore per vendite nel mercato europeo del gas e vanta un solido po-sizionamento competitivo grazie alla disponi-

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PE PetrolchimicaEni, attraverso Polimeri Europa, gestisce la produzione e la commercializzazione di un ampio portafoglio di prodotti petrolchimici, grazie a una gamma di tecnologie proprie-tarie, impianti all’avanguardia e a una rete distributiva estesa ed efficiente. I business strategici del polo petrolchimico riguardano la chimica di base, le materie plastiche e le gomme sintetiche con una produzione 2008 di 7,37 milioni di tonnellate di prodotti petrolchimici. Nella petrolchimica lavorano 6.274 persone.I&C Ingegneria & Costruzioni

La significativa presenza nel business dell’in-gegneria e dei servizi all’industria petrolifera fornisce a Eni, attraverso la controllata Saipem, la disponibilità di tecnologie e di competenze distintive nella progettazione ed esecuzione di progetti complessi, rappresentando un ele-mento chiave a supporto della strategia di cre-scita e di innovazione dell’azienda. Nel 2008 Saipem ha ricevuto ordini di acquisto per € 13.860 milioni, e ha operato in 54 Paesi. Nel settore lavorano 35.629 persone.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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SOSTENIBILITÀ 08

Eni e il futuro dell’Energia

Alle grandi aziende come la nostra è richiesto

di promuovere l’innovazione nell’intero sistema, non

soltanto dal punto di vista della tecnologia e della ricerca.

I nuovi modelli di cooperazione con i Paesi

produttori si fondano sulla necessità strategica di favorirne lo sviluppo. Questo significa anche,in tutti i contesti in cui operiamo promozione dei diritti umani, tutela

dell’ambiente e sforzi comuni per affrontare i grandi

cambiamenti.

Acome la

randi .

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La complessità è da sempre il tratto distintivo degli scenari sociali, politici, economici e dei contesti ambientali in cui Eni opera. Il 2008 è stato un anno di discontinuità così profonde da porre le economie mondiali – e le aziende che in esse operano – di fronte a nuove prospettive, che richiedono un rinnovamento delle logiche d’impresa.Questo scenario in costante mutamento è destinato a influire sul ruolo e sulle strategia di Eni come impresa energetica internazionale, ma, al contempo, conferma e rafforza molte delle scelte compiute nel tempo dall’azienda nel campo dell’innovazione dei prodotti e dei processi, della relazione con i Paesi produttori e le comunità locali, dell’attenzione ai propri clienti e alla società civile.

LA CRISI FINANZIARIA ED ECONOMICA

Nella seconda parte del 2008 è giunta a maturazione una crisi finanziaria che affonda le sue radici nei primi anni duemila ed è figlia di un periodo prolungato di crescita accelerata dei debiti delle famiglie, della bolla immobiliare, del credito facile garantito dalle banche e dell’illusione che lo sviluppo della finanza innovativa potesse ridurre il rischio di insolvenza.Una grave crisi di fiducia ha investito i sistemi creditizi dei maggiori Paesi industrializzati, mettendo in difficoltà i principali operatori.In questo clima e in rapido crescendo, sono sensibilmente peggiorate anche le prospettive di tutte le maggiori economie. Dall’au-tunno del 2008 le aspettative si sono progressivamente deteriorate, e dal terzo trimestre la recessione è apparsa manifesta in molti Paesi. Conseguentemente, anche le previsioni di crescita a medio termine di tutti i principali Paesi sono state ridotte da parte delle Istituzioni internazionali. Il tempo necessario alla ripresa appare per ora incerto e dipenderà in parte dall’efficacia delle misure di contrasto alla crisi che i Go-verni, in primis la nuova Amministrazione statunitense, stanno mettendo in atto. Un altro fattore che influenzerà in modo importante l’intensità e la durata della crisi sarà la capacità delle economie emergenti di continuare a crescere a ritmi sostenuti, nonostante la riduzione dei loro flussi di esportazione verso i mercati occidentali. Anche i mercati energetici sono stati investiti dalla crisi finanziaria ed economica. Il 2008 è stato caratterizzato da un andamento dei prezzi petroliferi fortemente discontinuo, con un cambiamento radicale delle aspettative degli operatori e dei fondamentali di riferimento che guidano la quotazione (si veda approfondimento “Le ragioni dello shock dei prezzi del greggio”). La domanda petrolifera degli USA dovrebbe risultare debole anche nel 2009, dopo essere sensibilmente diminuita nel 2008. Anche in Europa la crisi economica potrebbe obbligare le famiglie a tagliare la spesa per i trasporti. Se poi la recessione statunitense ed europea trascinasse anche l’Asia verso la crisi, l’economia cinese e indiana potrebbero rallentare la crescita e diminuire il fabbisogno di petrolio. In questo caso, il sostegno dei Paesi

LE RAGIONI DELLO SHOCK DEI PREZZI DEL GREGGIO

Il 2008 sarà ricordato anche come l’anno del grande shock dei prezzi del petrolio. Nella prima parte del 2008, i prezzi sono stati costantemente in crescita, fino a raggiungere un picco di 144 dollari al barile a metà luglio. A partire da questa data, le quotazioni sono rapidamente scese. Le ragioni del ”boom” sono note: 15 anni di prezzi bassi, perdurati fino al 2002 e, di conseguenza, scarsi investimenti in esplorazione e produzione, concentrati nelle aree più mature come Stati Uniti e Canada. Se a questo aggiungiamo la sostenuta crescita della domanda, trainata in particolare dalle economie emergenti, quello che otteniamo è la riduzione della spare capacity (la capacità di produzione inutilizzata) e quindi mercati vulnerabili, incertezza globale e prezzi crescenti. Il successivo crollo dei prezzi è invece riconducibile a tre ordini di ragioni. Innanzitutto, quando i prezzi del petrolio salgono oltre un certo livello la domanda di prodotti petroliferi non può restare anelastica, perché il consumatore semplicemente non può far nulla per moltiplicare il suo potere d’acquisto. Inoltre, in tutto il mondo sviluppato, gli alti prezzi del petrolio e una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali hanno fatto crescere l’interesse nei confronti del risparmio energetico e spinto la diffusione di stili di consumo più responsabili. La seconda causa del crollo dei prezzi è stata la crisi finanziaria ed economica e il suo impatto sulle aspettative degli operatori, sul sistema produt-tivo e sull’effettiva disponibilità di spesa. Il terzo fattore che ha determinato la caduta dei prezzi petroliferi ha riguardato il fronte delle forniture. I prezzi, che hanno cominciato a salire a partire dal 2002, hanno stimolato gli investimenti in capacità di produzione e gli investimenti globali nell’upstream sono raddoppiati tra il 2002 e il 2007. Di conseguenza, anche la produzione ha iniziato ad aumentare, sebbene a un tasso più basso degli investimenti. A tutte queste considerazioni si unisce il ruolo della speculazione finanziaria che ha aiutato a gonfiare i prezzi prima e a farli crollare poi.

La complessità dello scenario globale

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non OCSE alla domanda petrolifera mondiale si ridurrebbe e non compenserebbe la diminuzione dei consumi dei Paesi OCSE, come acca-duto negli ultimi anni. Una domanda indebolita si potrebbe confrontare, dal lato dell’offerta, con l’entrata in esercizio di nuova capacità produttiva, sulla scia del completamento dei progetti avviati negli ultimi anni. La capacità produttiva potrebbe crescere per effetto di alcuni investimenti già in corso di completamento, in particolare nei nuovi Paesi produttori che vogliono conquistare quote di mercato per sostenere con il petrolio la crescita delle economie nazionali. D’altra parte, nei Paesi OPEC i ricavi da esportazione di petrolio stanno diminuendo rapidamente, sia per la riduzione delle quantità vendute all’estero, sia per la riduzione del prezzo. Pertanto, l’OPEC sta cercan-do di arginare la riduzione delle quotazioni del greggio con tagli alla produzione e, ove possibile, con il rinvio degli investimenti in nuova capacità produttiva. Anche i consumi di gas naturale risentono della crisi economica mondiale e la loro crescita nei prossimi anni potrebbe ridursi. Dal settore industriale sicuramente proverrà una minore domanda di gas. Poiché buona parte della crescita dei consumi scaturisce dal settore termo-elettrico, è questo il comparto che avrà maggiore influenza nel determinare l’andamento del fabbisogno di gas. A causa della crisi, infatti, la domanda elettrica potrebbe crescere a tassi ridotti, ma il gas potrebbe rafforzare il suo ruolo nel mix di generazione. Proprio per questo, rispetto al petrolio, il consumo di gas naturale potrebbe risentire in maniera più limitata degli effetti della crisi economica mondiale.

LE LEVE DEL CAMBIAMENTO PER LE IMPRESE ENERGETICHE INTERNAZIONALI

Nel medio-lungo periodo, la maggior parte degli scenari prevede che la domanda mondiale di energia manterrà un trend di crescita, pur con aspettative di aumento variabile a seconda degli andamenti della crisi. Essa sarà trainata soprattutto dallo sviluppo economico - oltre che demografico - dei Paesi emergenti, oggi rallentato dalla crisi economica mondiale. In Europa e negli Stati Uniti, nei prossimianni la promozione di stili di consumo più responsabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e la diffusione dell’uso delle fonti rinnovabili saranno centrali nelle scelte di politica energetica. In tutti gli scenari prevedibili a oggi, i combustibili fossili non perde-ranno il loro ruolo significativo nel mix energetico mondiale, anche se non c’è totale uniformità nella valutazione della quota di utilizzo di fonti alternative e rinnovabili. Ancora nel 2020, è probabile che oltre l’80% dei consumi mondiali di energia primaria sarà soddisfatto da petrolio, carbone e gas naturale. Infatti, nonostante la consapevolezza del significativo impatto ambientale di queste fonti sia ormai profondamente penetrata nella coscienza collettiva, i vincoli tecnici ed economici che ancora gravano sulle altre fonti di energia limitano la loro capacità di ampia sostituzione delle fonti fossili, almeno nel prossimo decennio.In questo contesto, le imprese energetiche internazionali possono contribuire alla costruzione di solide basi per la sicurezza energetica

L’incertezza che attualmente caratterizza il mercato petro-lifero è elevata e sono nume-rosi i fattori che potrebbero entrare in gioco nel determi-nare nuovi livelli di equilibrio. Nel medio-lungo termine, una volta che i consumi di greggio torneranno a crescere la ne-cessità di pareggiare doman-da e offerta potrebbe tornare alla ribalta e fornire sostegno al prezzo. L’intensità di questo processo determinerà il livello medio e la volatilità delle quo-tazioni del greggio.

ANDAMENTO DEL BRENT 2008

160

128

96

64

32

Gen

.08

Feb.

08

Mar

.08

Apr

.08

Mag

.08

Giu

.08

Lug.

08

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Set.

08

Ott

.08

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Dic

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($/b

arile

)

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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globale: da un lato, rafforzando la collaborazione con i Paesi detentori di riserve di idrocarburi; dall’altro, impegnandosi nella ricerca per il miglioramento delle prestazioni tecnico-economiche e ambientali delle fonti fossili e di quelle alternative, fra cui le rinnovabili.Tradizionalmente, le compagnie petrolifere internazionali hanno supportato i Paesi detentori di riserve e le loro società pubbliche nello sviluppo e nella commercializzazione delle proprie risorse. Oggi, le NOC stanno assumendo un ruolo da protagoniste nell’in-dustria petrolifera. Infatti, detengono competenze tecniche e manageriali sempre più avanzate e si stanno avvicinando alle imprese internazionali per modalità gestionali e operative e per la crescente attenzione a redditività ed efficienza. Molti progetti upstream sono ormai gestiti autonomamente o con il solo coinvolgimento di società di servizio dalle NOC. Oltre a presidiare il proprio mercato domestico, infine, le NOC stanno espandendo le loro attività all’estero in un’ottica di ampliamento e diversificazione delle loro attività.

In tale contesto, le IOC devono ripensare i loro modelli di cooperazione con le NOC, impegnandosi nella realizzazione di relazioni stabili attraverso ampi accordi strategici che con-sentano di condividere in modo equilibrato rischi e redditività delle iniziative. Le IOC possono svolgere un ruolo di ponte fra il bisogno dei Paesi occidentali di contare su un’offerta sicu-ra di idrocarburi a prezzi ragionevoli e le esigenze dei Paesi detentori di riserve che sono interessati – oltre che a vendere le proprie produzioni – al soddisfacimento del fabbisogno in-terno di energia e alla promozione di uno sviluppo autonomo e sostenibile. Accanto al miglioramento della sicurezza degli approvvigionamenti di idrocarburi, è necessario promuovere stili di consumo più responsabili, migliorare l’efficienza ener-getica e cercare soluzioni alle criticità che ancora limitano la diffusione delle fonti alternative a quelle fossili.

Investire in innovazione sarà quindi un elemento discriminante: la capacità di innovare dal punto di vista della ricerca e della tec-nologia si affiancherà a quella relativa alle relazioni. L’impegno nell’attrazione e nella valorizzazione delle persone, la soddisfazione dei clienti e dei consumatori, la capacità da parte delle imprese energetiche di creare un effettivo dialogo e recepire le istanze che provengono dalle comunità locali e dalle organizzazioni della società civile peseranno in maniera sempre più significativa sulle pos-sibilità di successo e sulle valutazioni di mercato in un settore caratterizzato da un crescente bisogno di sicurezza e di stabilità.

LE NUOVE POLITICHE ENERGETICHE IN EUROPA E STATI UNITI

Gli scenari relativi ai consumi energetici risultano concordi sul fatto che le fonti fossili avranno ancora un ruolo fondamentale negli equilibri di consumo globali, ma divergono sulle percentuali fornite da queste fonti rispetto a quelle alternative e rinnovabili. Questa variabilità negli scenari si rispecchia anche nelle politiche dell’Unione Europea e in quelle recentemente tratteggiate dalla nuova Amministrazione statunitense.A dicembre 2008 è giunto a compimento il processo di elaborazione e approvazione della nuova Politica Energetica Europea (PEE). In particolare, il pacchetto di misure ha definito i seguenti obiettivi al 2020: ■ riduzione del 20% dei gas serra emessi dall’Unione rispetto al livello del 1990 (elevabile fino al 30% in caso di raggiungimento di un accordo

globale sul clima);■ contributo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili corrispondente al 20% dei consumi finali lordi.L’UE riconosce che l’efficienza energetica è la leva fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra, in particolare per i settori trasporti, agricoltura e residenziale, anche se non individua un obiettivo vincolante.Il rafforzamento del sistema Emissions Trading mediante l’estensione ad altri settori e ad altri gas e l’inseverimento di alcune delle regole di parte-cipazione è la scelta dell’Europa per stimolare l’efficienza nei principali comparti industriali. L’opzione della Carbon Capture & Storage è considerata necessaria per continuare a utilizzare le fonti fossili nella generazione elettrica in modo sostenibile.

CONTROLLO SULLE RISERVE DI PETROLIO

100%

80%

60%

40%

20%

1950 2000

International Oil Companies

National Oil Companies

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IL RUOLO DELLE ENERGIE ALTERNATIVE NELLO SCENARIO ENERGETICO

Le fonti rinnovabili – con l’eccezione dell’idroelettrico – sono caratterizzate da una bassa densità di energia e di potenza. Nel caso del solare e dell’eolico, le produzioni sono intermittenti e difficilmente programmabili. Inoltre, le aree a maggiore potenzialità produttiva sono spesso lontane dai luoghi di maggior consumo.Per l’idroelettrico, lo sviluppo di nuova capacità nei Paesi industrializzati è limitato dal fatto che il potenziale naturale risulta già ampiamente utilizzato. Nel caso dei Paesi in via di sviluppo, i progetti annunciati potrebbero essere ostacolati a causa degli impatti rilevanti che questi avrebbero sulla conservazione di ecosistemi complessi. Il nucleare invece potrebbe costituire uno strumento importante per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del comparto energetico. Tuttavia, esso richiede tempi di costruzione molto lunghi, alti costi e grandi difficoltà autorizzative, oltre a conservare significative criticità, tra cui l’accettazione sociale dei nuovi siti e lo smaltimento delle scorie radioattive. Se i limiti di costo possono essere in parte compensati da politiche pubbliche che sovvenzionino lo sviluppo di queste fonti, i limiti tecnologici richiedono impor-tanti investimenti nel campo della ricerca al fine di realizzare le necessarie discontinuità tecnologiche che potranno consentire alle fonti alternative di assumere un ruolo importante nel soddisfacimento della domanda di energia. L’energia solare è abbondante e rappresenta la più promettente opzione energetica nel lungo termine a condizione di riuscire – attraverso un deciso impegno sul fronte della ricerca – a superare i vincoli che oggi limitano il suo ruolo nel mix energetico. Il principale settore di utilizzo del petrolio è oggi quello dei trasporti e in questo ambito il ruolo delle fonti rinnovabili appare ancora marginale. Nel medio termine i biocombustibili potranno sostituire, almeno in parte, i prodotti derivati dal petrolio. Il loro uso garantisce l’assenza di alcuni inquinanti – quali lo zolfo e gli idrocarburi poliaromatici – anche se è accompagnato da rese ener-getiche inferiori. Affinché questa opportunità possa realizzarsi, l’innovazione tecnologica dovrà essere in grado di superare gli attuali limiti che affliggono la produzione e l’utilizzo dei biocombustibili. Le tecnologie attualmente disponibili pongono, infatti, dubbi sulla reale Sostenibilità di intere filiere produttive.Le colture pro-biocombustibili necessitano infatti di estesi terreni coltivabili e di ingenti quantità di acqua e fertilizzanti. Inoltre gli attuali processi industriali di conversione delle biomasse utilizzano solo una parte della pianta e producono grandi quantità di sottoprodotti di difficile valorizzazione. Vi è poi una potenziale competizione con le produzioni alimentari dei terreni coltivabili e delle materie prime utilizzate, con implicazioni negative sulla loro disponibilità e sui prezzi delle derrate alimentari. Le tecnologie di seconda generazione per biocarburanti potranno rappresentare un significativo passo in avanti nel superare queste criticità, anche in virtù della capacità di convertire in modo efficiente ed economicamente sostenibile tutta la biomassa in biocarburanti, senza produzioni secondarie difficili da valorizzare. Tra le biomasse adatte a queste filiere vi sono specie vegetali a rapido accrescimento e a elevata produttività per ettaro, oppure alghe opportunamente selezionate per produrre alte quantità di precursori di biodiesel o di alcoli utilizzabili come sostituti della benzina (ad esempio etanolo o butanolo). Un’ulteriore via per l’utilizzo delle biomasse è rappresentata dai processi di trasformazione delle sostanze organiche in gas (gassificazione), da utilizzare per la successiva sintesi di carburanti (tecnologia Gas to Liquids - GTL).

Meccanismi basati sulla cooperazione tra gli Stati Membri sono resi disponibili per il raggiungimento dell’obiettivo sulle fonti rinnovabili. I biocarburanti sono considerati lo strumento principale per raggiungere il target di consumo di energia rinnovabile nel settore trasporti (10%). Negli Stati Uniti, la politica energetica del Presidente Barack Obama è volta a garantire maggiore sicurezza energetica al Paese, al contempo assu-mendo un ruolo di leadership ambientale e dando nuova spinta al sistema economico nazionale. Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono la razionalizzazione degli stili di consumo, il miglioramento dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Nel dettaglio, il piano punta a:■ risparmiare nel giro di un decennio più petrolio di quanto attualmente gli USA importino da Medio Oriente e Venezuela;■ immatricolare un milione di automobili ibride entro il 2015;■ produrre al 2012 il 10% del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili (il 25% al 2025);■ abbattere dell’80% da qui al 2050 le emissioni di gas serra grazie all’introduzione di un sistema nazionale di emission trading.L’amministrazione statunitense stima che la nuova politica energetica permetterà di creare nei prossimi 10 anni 5 milioni di nuovi posti di lavoro a fronte di un investimento di 150 miliardi di dollari.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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Eni risponde alle dinamiche di cambiamento in atto a livello mondiale facendo leva su due elementi chiave: la sua capacità di creare fiducia sui mercati e per i cittadini e, al contempo, la sua natura di impresa energetica integrata in grado di operare in modo sosteni-bile nei confronti di tutti i portatori d’interesse e della società nel suo complesso. Tutto questo è reso possibile da un lato dalla storia e della cultura d’impresa di Eni, dall’altro dalle linee strategiche che oggi guidano l’azienda. Queste ultime mantengono la loro validità anche in uno scenario economico di crisi, in quanto rispondono non tanto alle esigenze di breve periodo, ma alle grandi sfide globali con una visione che pone al centro del fare d’impresa l’innovazione in ogni sua declinazione: sul fronte tecnologico e dei processi industriali così come nei rapporti con i Paesi produttori, le comunità locali, le persone dell’azienda, i clienti, gli azionisti e la società civile nel suo complesso. La volontà e capacità di contribuire concretamente ad uno sviluppo sostenibile e di essere parte attiva nella ricerca di soluzioni innovative si traduce in impegni, azioni e risultati concreti che interessano trasversalmente tutte le attività di Eni e sono riassunti nel quadro di sintesi di questa sezione, insieme agli impegni per i prossimi anni.

LA CAPITALIZZAZIONE DELLA FIDUCIA E IL RAFFORZAMENTO DELLA REPUTAZIONE

>La leadership negli Indici di Sostenibilità

Nel 2008 Eni ha ottenuto nuovi riconoscimenti da parte dei principali indici borsistici di valutazione della Sostenibilità delle imprese. Eni è stata riconosciuta leader a livello internazionale per il supersettore Oil & Gas del Dow Jones Sustainability Index World, nel quale era stata inclusa nel 2007. Inoltre, il titolo è entrato nel DJSI STOXX, che fa riferimento alle società europee, ed è stato riconfermato negli indici FTSE4GOOD e nel Carbon Disclosure Leadership Index, che include, oltre ad Eni, solo altre 4 imprese del settore Oil & Gas.

La valutazione ottenuta da Eni da parte del-la società di analisi finanziaria che in modo indipendente e certificato determina l’inclu-sione nei DJSIs, oltre ad attribuirle un ruolo di leadership fra le altre imprese petrolifere mondiali, è particolarmente incoraggiante in quanto appare equilibrata su tutte le di-mensioni analizzate. Eni ottiene un punteg-gio alto, ma non quello massimo possibile, in ciascuna delle aree prese in esame. Questo rappresenta, da un lato, un riconosci-mento della capacità dell’azienda di gestire

in modo sostenibile le proprie attività sotto ogni profilo, dall’altro conferma la possibilità per Eni di continuare il suo percorso di miglio-ramento. Si tratta di un risultato importante anche in considerazione della crisi economica finanziaria internazionale che ha seriamente compromesso la fiducia degli investitori, mettendo in discussione i fondamentali che hanno guidato in passato le loro scelte. Accanto ai classici parametri economici e finanziari è presumibile che acquistino peso valutazioni più complesse sullo stato di salute di un’azienda, misurato anche dalla capacità di individuare e minimizzare i rischi. Il 2008 è stato caratterizzato da una grande incertezza sui mercati azionari, che nei dodici mesi hanno subito un calo di oltre il 40%. Anche il comparto energetico ha evidenziato un forte ridimensiona-mento, in particolare nella seconda parte dell’anno in seguito alla rapida diminuzione dei prezzi del petrolio. Il titolo Eni non è risultato indenne agli effetti della crisi economica e finanziaria e ha chiuso l’anno con una performance negativa del 33%. L’appartenenza di Eni ai principali indici di Sostenibilità rende il titolo un investimento privilegiato da parte dei fondi indicizzati specializzati in investimenti socialmente responsabili. Al termine del 2008, il titolo Eni era detenuto nel portafoglio di 64 fondi comuni di investimento europei specializzati in SRI e destinati a un pubblico retail, con un peso complessivo pari a circa lo 0,1% del capitale sociale di Eni. Il mercato di questo tipo di fondi è ancora una realtà di nicchia, amministrando meno dell’1% del patrimonio complessivamente gestito dai fondi aperti al pubblico in Europa. Se si allarga l’universo di riferimento ai principali fondi istituzionali europei (fondi pensione, fondazioni e non solo quindi fondi SRI retail) questi investitori detengono il 2.43% del capitale di Eni. La penetrazione di Eni in questo segmento è paragonabile, e in alcuni casi migliore, a quella dei peer europei (Ricerca Vigeo per Eni, Marzo 2009).

Eni come attore dello sviluppo sostenibile

Eni Settore oil Europa

ANDAMENTO ENI - SETTORE OIL EUROPEO

120110100

9080706050

01-01

-2008

16-01

-2008

31-01

-2008

15-02

-2008

01-03

-2008

16-03

-2008

31-03

-2008

15-04

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14-06

-2008

29-06

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13-08

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26-12

-2008

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>Il rafforzamento della reputazione

La crisi economica ha generato un clima di generale sfiducia non soltanto per i mercati finanziari, ma anche nella relazione fra Istitu-zioni pubbliche e private e cittadini. Eni può contare su alcuni elementi forti dal punto di vista reputazionale che si sono consolidati nel tempo, andando a creare una “memoria sociale” ben consolidata. Fra i fattori più importanti che determinano la reputazione dell’azienda c’è il suo posizionamento, dato dall’essere la maggiore fra le major dell’industria Oil & Gas, ma la più piccola fra le super-major. Questa collocazione di mercato si associa, da un lato, a una percezione di solidità, dall’altro a una capacità di operare in modo elastico e flessibile che non viene attribuita alle super-major. La solidità è confermata dall’entità del portfolio di cui l’azien-da dispone, mentre la caratterizzazione come “più flessibile fra le IOC” deriva direttamente dalla propensione storica e dalla linea strategica attuale a instaurare relazioni positive, in particolare con i Paesi produttori di petrolio e gas.La reputazione di Eni si basa poi sulle sue caratteristiche di impresa dalle forti competenze tecniche e ingegneristiche e dall’investi-mento costante nell’innovazione. Questo carattere aziendale si trasferisce alle persone e al management di Eni, a cui vengono rico-nosciute grandi capacità e concretezza. Infine, i risultati riconosciuti all’azienda negli ultimi anni per il suo impegno per lo sviluppo sostenibile da parte di soggetti credibili come gli analisti che determinano l’inclusione negli indici di Sostenibilità, hanno rafforzato negli stakeholder la fiducia nel fatto che la Sostenibilità sia per Eni un vero fattore competitivo, un tratto distintivo del business.Eni analizza la propria reputazione monitorando la propria immagine percepita presso tutti gli stakeholder: media, consumatori e clienti, azionisti e investitori, opinion leader e cittadini (si veda a questo proposito la sezione “Abitare il Mondo”). Grazie a queste indagini, nel 2008 si è potuto determinare che, pur in un momento di crisi come quello che si sta attraversando, l’azienda mantie-ne una reputazione stabile ed ha un “credito” di fiducia da parte dell’opinione pubblica. I cittadini si aspettano da Eni che sappia rappresentare al contempo un punto di riferimento e un motore di innovazione, non soltanto operando come un’impresa energetica sostenibile, ma contribuendo attivamente alla proposta di soluzioni capaci di migliorare la vita delle persone, del Paese, della socie-tà nel suo complesso. In questo senso, Eni è legittimata a farsi promotrice di comportamenti responsabili non soltanto all’interno dell’azienda, ma anche in un contesto sociale più ampio.Il capitale di fiducia di Eni è un patrimonio non solo da mantenere, ma da rafforzare e la strategia di “New Identity” va esattamente in questa direzione: l’evoluzione dell’immagine aziendale riflette l’integrazione di tutti i business in un’unica entità, che opera in modo integrato in molteplici settori, ma parla con un solo nome e un solo marchio. Si compie in modo definitivo la transizione di Eni da impresa Oil & Gas a energy company: l’azienda si pone come promotrice di un’”energia aperta” percepita non soltanto come una ricchezza dell’azienda, ma come un patrimonio da condividere.

IL PROGETTO NEW IDENTITY

Il progetto New Identity, nato nel 2006, ha avuto due direttrici fondamentali: la massima condivisione e apertura verso gli stakeholder sia interni sia esterni e la volontà di arrivare al consumatore finale non solo con un servizio ma con un insieme di valori coerente. Il progetto ha previsto diverse fasi di lavoro. Inizialmente è stata effettuata un’analisi comparativa delle strategie di brand management adottate dai competitor, si sono svolte poi indagini sulla conoscenza e percezione dell’azienda, in cui sono stati coinvolti opinion leader e consumatori. Infine è stata condotta una consultazione interna. Il risultato del progetto è stata la definizione di una strategia di gestione del brand che ha portato alla creazione di un unico marchio in grado di meglio rappresentare il nuovo ruolo di Eni sul mercato.

ll nuovo marchio rende visibile a livello grafico la dinamicità, la vicinanza e l’apertura. Mantiene gli elementi di forza che da anni fanno parte del patrimonio Eni, quale il cane a sei zampe, il quadrato giallo e il lettering filettato, ma presenta elementi innovativi. Il cane a sei zampe esce dal quadrato, si muove, è proiettato verso una realtà aziendale nuova. La scritta si presenta in modo originale, tagliata in basso e tutta minuscola, per sottolineare la vici-nanza e il rapporto paritetico che l’azienda vuole stabilire con gli stakeholder. Il logo diventa, per la prima volta, interattivo e scomponibile. L’evoluzione del brand in un momento di crisi per il mercato globale vuole dare un segnale di energia e di fiducia, confermando le aspettative di tutti coloro che ritengono l’azienda capace di orientare il cambiamento.

INTEGRAZIONE DEI MARCHI

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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LA RELAZIONE CON I PAESI PRODUTTORI

Da sempre, un tratto distintivo di Eni è la capacità di instaurare un dialogo privilegiato con i Paesi produttori, stabilendo partnership durature nell’ambito delle quali trovano spazio, oltre agli obiettivi d’impresa, le legittime esigenze dei Paesi produttori di soddisfare i propri bisogni energetici e di raggiungere elevati standard di sviluppo socio-economico.Oggi, il Modello di Cooperazione ha raggiunto un livello di definizione che consente lo sviluppo di progetti integrati su tutta la filiera del petrolio e del gas incluse le attività di generazione elettrica e le fonti rinnovabili. Eni svolge un ruolo di cooperazione tecnica allo sviluppo, mettendo le proprie qualità manageriali, le competenze tecniche e il patrimonio di relazioni di cui dispone, a servizio dei Paesi. Un ruolo centrale è svolto dalle tecnologie di cui Eni dispone per la valorizzazione delle risorse minerarie attraverso il miglio-ramento del recupero del petrolio dai giacimenti maturi, l’utilizzo ottimale del gas naturale, lo sfruttamento delle risorse non con-venzionali e la conversione totale del greggio in carburanti di elevata qualità. Questo consente alle Nazioni produttrici di preservare una parte delle proprie risorse minerarie per le generazioni future. Fra gli obiettivi strategici di Eni c’è un’ulteriore evoluzione delle relazioni, con l’esigenza di definire forme di cooperazione tra Paesi produttori e consumatori basate in misura sempre maggiore su una ripartizione equilibrata di rischi e opportunità, con l’obiettivo di contribuire a stabilizzare l’andamento del prezzo del petrolio. Iniziative contrattuali di questo tipo potrebbero garantire ai produttori una domanda stabile e ai consumatori una maggiore sicurez-za delle forniture energetiche. Nel 2008 sono stati siglati accordi strategici di cooperazione in Congo, Angola, Gabon e Federazione Russa. Al Modello di Cooperazione con i Paesi produttori è dedicata la sezione “Abitare il Mondo”.

LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L’EFFICIENZA ENERGETICA

>La strategia di contrasto al cambiamento climatico

In ambito internazionale prosegue il dibattito sulle politiche di mitigazione del cambiamento climatico, volto al raggiungimento di un accordo internazionale post Kyoto, atteso per dicembre 2009 a Copenaghen. Intanto l’Unione Europea ha già approvato un’ambizio-sa politica energetica al 2020 che si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, rispetto al 1990. In questo contesto, la strategia di contrasto al cambiamento climatico definita da Eni ha già consentito negli anni di conseguire prestigiosi traguardi, in particolare per quanto riguarda l’efficienza delle attività di trasformazione dei prodotti petroliferi (raffinazione, petrolchimica, generazione elettrica) grazie alle tecnologie adottate e alla densità di carbonio dei combustibili utilizzati. La forte presenza di Eni nel mercato del gas e la contemporanea produzione di combustibili ad elevate prestazioni identificano Eni anche come un’azienda che promuove l’utilizzo di prodotti energetici efficienti presso i propri clienti. Questo impegno è stato riconosciuto anche dall’ingresso, due anni fa, nel Carbon Disclosure Project Leadership Index, che include le sole 5 migliori compagnie al mondo nel settore Oil & Gas. La strategia di Carbon Management per i prossimi anni conferma e rafforza l’impegno di Eni:

definendo un target di riduzione per l’esplorazione e produzione di idrocarburi, il settore di attività che incide maggiormente sulle emissioni di gas serra;

proseguendo nel miglioramento continuo dell’efficienza dei propri impianti indu-striali;

proseguendo l’impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche (come il confinamento geologico e la biofissazione della CO2) e di fonti energetiche rinnovabili (si veda la terza parte del capitolo);

promuovendo presso i consumatori comportamenti volti al risparmio energetico (si veda la sezione “Abitare il Mondo”).

In particolare, nel settore Exploration & Production Eni persegue la riduzione del gas flaring sviluppando progetti di cui promuove anche il riconoscimento a Clean Develop-ment Mechanism (CDM). Il gas associato al petrolio estratto è generalmente bruciato (flared) in torcia nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nel continente africano, con grandi quantitativi di gas serra immessi in atmosfera. Il recupero del gas associato al petrolio in questi Paesi comporta la realizzazione di costose infrastrutture come nuovi gasdotti, centrali elettriche ad alta efficienza e terminali di liquefazione gas, contri-buendo quindi allo sviluppo economico dei Paesi produttori e contemporaneamente riducendo l’impatto sul cambiamento climatico a livello globale.

g g p

EMISSIONI DI GHG DA FLARING

20

16

12

8

4

Mto

nCO

2eq

2008

2009

2010

2011

2012

*L’incremento previsto nel 2009 è dovuto all’aumento della produzione in Congo

16 <

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I progetti di riduzione di gas flaring ad oggi in corso hanno l’obiettivo di ridurre entro il 2012 le emissioni da gas flaring del 70%, rispetto al valore del 2007: queste emissioni rappresentano ben un terzo delle emissioni complessive di GHG di Eni. Negli stabilimenti produttivi, la riduzione dei consumi energetici è un processo virtuoso che continua da molti anni e sta permettendo l’erosione progressiva dei consumi energetici negli impianti “storici”, (come i petrolchimici e le raffinerie) e il comple-tamento, previsto per il 2012, dei nuovi efficienti cicli combinati del settore elettrico. I dettagli dei risultati di performance raggiunti sono indicati nella sezione “La Sostenibilità nell’agire d’impresa”.

>La promozione di comportamenti responsabili

Il contrasto al cambiamento climatico è un obiettivo che richiede impegno da parte di tutti e riguarda le imprese, le organizzazioni pubbliche e i cittadini. Eni non è solo un attore importante nell’energia sostenibile in Italia e nel mondo, ma svolge il proprio ruolo proponendosi come enzima di una nuova cultura dell’energia, capace di innescare un processo di diffusione di comportamenti re-sponsabili che si autoalimentano e si diffondono autonomamente. Anche in questo caso si mette al centro la relazione, che permette di costruire alleanze con altre aziende e con Istituzioni pubbliche e private per raggiungere obiettivi comuni. La campagna di comu-nicazione sociale Eni 30PerCento, inaugurata nel maggio 2007 e di durata pluriennale, ha confermato la capacità di Eni di svolgere un ruolo importante nella promozione di principi e comportamenti responsabili non soltanto all’interno dei confini tradizionali dell’impresa, ma anche nei confronti dei cittadini.

IL RUOLO DEL GAS NATURALE E LA SICUREZZA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI

Oggi, circa un quarto del fabbisogno di energia primaria in Europa è soddisfatto dal gas e la domanda di questa materia prima è destinata a crescere, pur con i limiti imposti dalla crisi internazionale in atto. Il gas naturale rappresenta, fra gli idrocarburi, quello con le minori emissioni di inquinanti e con la più bassa intensità di carbonio. Eni gode di un indiscusso capitale di credibilità in questo settore per tutti gli interlocutori e la sua funzione in chiave europea è emersa con evidenza nel corso della cosiddetta “crisi ucraina” del passato inverno, quando Eni è stata chiamata ad essere uno dei massimi interlocutori nel complesso dialogo fra Russia, Ue e Ucraina. Le ragioni di questo primato sono da ricercare innanzitutto nella storia dell’azienda: Enrico Mattei fu, infatti, fra i primi a credere nella “scommessa del gas”, a svilupparne la produzione nazionale e a porre le basi per la nascita di un mercato del gas eu-ropeo, quando ancora pochi Paesi al mondo utilizzavano questa risorsa. Attraverso questa scelta, Eni ha garantito al Paese forniture

I RISULTATI DELLA CAMPAGNA ENI 30PERCENTO

I risultati conseguiti a un anno dal lancio della campagna Eni 30PerCento sono estremamente positivi. Secondo le ri-levazioni effettuate da Eurisko, nel corso dei mesi sempre più famiglie hanno dichiarato di applicare i ventiquattro consigli che sono al centro della Campagna. Ad esempio, se prima dell’inizio soltanto 23 delle famiglie campione dichiaravano di seguire 8 delle 24 indicazioni, a gennaio 2008 il nume-ro era salito a 59, mentre a settembre si attestava su 78. I consigli meno conosciuti prima della campagna, come quello relativo alla pressione dei pneumatici, hanno avuto picchi di adesione particolarmente elevati (più 300%). Le famiglie campione hanno dichiarato che, applicando i consigli, hanno ottenuto un significativo risparmio. Una famiglia su quattro del campione analizzato ha seguito almento 13 dei 24 consi-gli, con un risparmio superiore ai mille euro all’anno.Un altro risultato importante è stata la capacità di “aggrega-re” intorno al progetto oltre dieci altre imprese e marchi appartenenti a diversi settori industriali, dai servizi finanziari ai prodotti di largo consumo, che hanno adottato la Cam-pagna consentendo di raggiungere un pubblico molto più ampio di quello già toccato da Eni e di moltiplicare così i benefici per i cittadini.

LA CAMPAGNA ENI 30PERCENTO:UN ESEMPIO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Sulle ascisse sono rappresentati i consigli per l’efficienza energetica. Se a inizio Campagna 23 famiglie su 100 ne seguivano almeno 8, a gennaio 2008 il numero era salito a 59 su 100 (quasi l’80% per il panel “seguito” dall’azienda).

%

100100

9894

8881

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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INFRASTRUTTURE GAS ENI IN EUROPA ED EVOLUZIONE GAS EQUITY GNL

GNL: Impianti di liquefazione esistenti GNL: Impianti di liquefazione in costruzione GNL: Impianti di rigassificazione

Esistenti Pianificati In costruzione o in fase di potenziamento

BONNY NIGERIA

BRASS NIGERIAALNG ANGOLA

SINES

GDPF

SAGUNTO

PANIGAGLIAREGANOSA

ZEEBRUGGE

TENP

TAG

SOUTH STREAMBLUE STREAM

INTERCONNECTOR

SISTEMA DEL MARE DEL NORD

GEM

TRANSMED

GREENSTREAM

DAMIETTA EGITTO

QALHAT OMAN

SISTEMADI STOCCAGGIO

Vendite Eni di gas in Europa 2008: 102 miliardi m3

Di cui GNL: 11 miliardi m3 N° fonti di approvvigionamento: 11Volume di stoccaggio in Italia: 13,7 miliardi m3

di energia a bassa intensità di carbonio di produzione nazionale, tanto che alla fine degli anni Cinquanta l’Italia disponeva di una rete per il trasporto del gas di 6.000 km, la più estesa al mondo in rapporto al territorio e alla popolazione. Da allora Eni ha contribuito alla sicurezza energetica del Paese soddisfando il crescente fabbisogno nazionale mediante la realizza-zione di importanti infrastrutture d’importazione da Algeria, Nord Europa, Russia e Libia, stipulando, inoltre, contratti d’importazione di lungo termine. Oggi Eni è la prima società internazionale per vendite di gas nel continente europeo e, nel 2008, ha rafforzato la sua leadership anche grazie all’acquisizione di una quota di maggioranza di Distrigaz, società belga attiva principalmente sui mercati dell’Europa centro-settentrionale, e di una partecipazione in Altergaz, società di commercializzazione di gas in Francia. L’obiettivo del perseguimento dell’espansione dell’attività gas in Europa risponde alla strategia di consolidamento della leadership di vendite nel continente e consente l’ottimizzazione dei margini di commercializzazione e la gestione dei volumi di gas in ottica di portafoglio. La società contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti di gas per l’Europa anche attraverso una gamma molto ampia di solidi accordi strategici con le società di Stato dei principali Paesi fornitori. In particolare, Eni ha un’importante partnership con Gaz-prom, il principale fornitore di gas per l’Europa, rafforzata da un accordo strategico siglato nel 2006. Sul fronte infrastrutturale, nel quadriennio 2009-2012, l’azienda ha programmato investimenti per 7,7 Mld € per il mantenimento e lo sviluppo della capacità di trasporto e distribuzione via pipeline e dello stoccaggio, in Italia e nel resto d’Europa. Per quanto riguarda lo sviluppo della capacità di trasporto internazionale, sarà completato il potenziamento dei gasdotti TAG , TTPC e Greenstream che trasportano in Italia gas, rispettivamente, russo, algerino e libico. Nel settore LNG l’azienda programma di disporre di una capacità di liquefazione di circa 20 miliardi di metri cubi e di una capacità di rigassificazione di oltre 23 miliardi di metri cubi al 2015. I principali progetti di liquefazione saranno realizzati in Nigeria, Egitto, Libia e Angola.

LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DEGLI ECOSISTEMI

Una grande impresa multinazionale che opera in contesti geopolitici complessi ha una sfera di influenza molto più ampia rispetto a quella delimitata dalla sua azione diretta e può contribuire alla diffusione di comportamenti responsabili presso gli attori sociali con cui coopera. Eni ha adottato per questo un approccio proattivo alla tutela dei diritti umani da un lato, degli ecosistemi e della biodiversità dall’altro. Si tratta, infatti, di due temi che da sempre Eni, come impresa energetica integrata, ha ritenuto centrali nel

TRANSIT GAS

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HUMAN RIGHTS COMPLIANCE ASSESSMENT

Nel 2008 Eni ha avviato un processo di analisi di rischio sui Diritti Umani a partire dalla valutazione della compliance agli standard internazionali effettuata attraverso l’HRCA. La metodologia è concepita per aiutare le imprese nella comprensione delle responsabilità di cui sono titolari in relazione al rispetto dei Diritti Umani, con riferimento ad ogni aspetto del business e delimitando l’ambito all’interno del quale sono chiamate a garantire la tutela dei diritti umani. La metodologia consente, attraverso un’autovalutazione guidata da esperti indipendenti, di pervenire all’indi-viduazione dei comportamenti e delle decisioni che in ogni ambito di attività possono avere un impatto sul rispetto dei diritti umani, divenendo in tal modo occasione di formazione dei partecipanti e verifica su eventuali punti di debolezza o criticità. Eni ha cominciato a utilizzare la metodologia Human Rights Compliance Assessment compiendo due esperienze pilota presso le proprie consociate in Nigeria NAOC, NAE e AENR e Kazakistan, nelle strutture di KPO ad Aksai. La sperimentazione dell’HRCA in due realtà così distanti ha consentito di osservare come il tema venga percepito al variare delle culture, dei quadri normativi e degli aspetti operativi del business e ha, al contempo, permesso di rilevare i molti tratti comuni che ca-ratterizzano la cultura d’impresa di Eni. In entrambi i Paesi circa trenta manager appartenenti alle funzioni di Approvvigionamenti, Salute, Sicurezza e Ambiente, Risorse Umane, Security, Affari Legali e Rapporti con le Comunità si sono interrogati, con il supporto del team di specialisti esterno, su sfide, responsabilità e risultati conseguiti. Il partner scelto per realizzare questa iniziativa è il Danish Institute for Human Rights, un’istituzione auto-revole a livello mondiale promotrice del Business Human Rights Project (HRBP), attualmente uno fra i più significativi progetti al mondo finalizzato alla ricerca e al supporto alle imprese nell’ambito dei Diritti Umani. Nel 2009, saranno avviate ulteriori analisi in altre realtà di business.

proprio impegno per lo sviluppo sostenibile. Oggi questi due ambiti richiedono un’innovazione sia per quanto riguarda l’adozione di un approccio più integrato nelle strategie d’impresa, sia nell’acquisizione di strumenti operativi per raggiungere gli obiettivi che l’azienda si pone.

>La tutela e la promozione dei diritti umani

L’astenersi dal commettere violazioni dei diritti umani all’interno della propria sfera d’influenza in senso stretto e dotarsi di stru-menti di verifica esterni e indipendenti per verificare l’effettiva applicazione dei propri principi rappresenta il presupposto alla base dell’impegno dell’azienda per la tutela e la promozione dei diritti umani. A questo si aggiunge un orientamento attivo e un’attenzio-ne vigile per prevenire il rischio di complicità in violazioni perpetrate da soggetti terzi e una volontà di promuovere l’affermarsi dei diritti umani come tema portante per lo sviluppo sostenibile, rafforzando il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e della business community in questa direzione. Nel 2008 sono state avviate diverse iniziative e specifiche analisi di rischio accomunate dall’obiettivo di conformare ai principi contenuti nelle Linee Guida sui Diritti Umani, adottate nel 2007, tutti gli ambiti di operatività di Eni, dalle prassi quotidiane alle strategie di lungo periodo (per gli interventi relativi alla tutela dei Diritti Umani nelle attività di security e ap-provvigionamento, si vedano i capitoli “Governance e Sostenibilità” e “La relazione con i clienti, i consumatori e i fornitori”). La rilevanza attribuita da Eni rispetto al tema dei diritti umani e la volontà di essere portavoci di un impegno preciso è dimostrata anche dall’adesione dell’Amministratore Delegato Paolo Scaroni all’iniziativa promossa dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani e dal Global Compact in occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il 10 dicem-bre 2008. Il testo siglato dall’AD di Eni dichiara infatti: “In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, noi, leader di imprese di ogni parte del mondo, invitiamo i governi a realizzare in pieno i loro obblighi sul tema dei diritti umani, riaffermando il nostro impegno a rispettare e a promuovere i diritti umani all’interno della nostra sfera d’influenza. I diritti umani sono universali e sono un elemento importante per le imprese in tutto il mondo”.

>La tutela degli ecosistemi e della biodiversità

L’equilibrio ecologico e la conservazione delle funzioni svolte dagli ecosistemi sono elementi centrali dello sviluppo sostenibile e ri-sorse di elevato valore per le imprese. Dal 2002, Eni promuove e realizza progetti per lo studio e la tutela della biodiversità, attraverso la collaborazione di stakeholder internazionali – quali Fauna and Flora International – e la partecipazione degli attori locali nell’at-tuazione delle iniziative sui territori. Oggi, Eni si pone l’obiettivo di rinnovare le competenze e gli strumenti impiegati in un’ottica più sistemica nell’ambito della realizzazione del proprio modello di cooperazione e sviluppo, al fine di promuovere strategie integrate per affrontare responsabilmente la complessità dei sistemi territoriali in cui si trova a operare. A tal fine, ha avviato il “Progetto Bio-diversità”, con l’obiettivo di sviluppare strategie, metodi e strumenti per la gestione degli aspetti legati alla tutela degli Ecosistemi e della Biodiversità. L’orientamento che si intende sviluppare è teso alla rilevazione dei rischi connessi alla dipendenza dai “servizi” ecosistemici di riferimento e agli impatti su di essi delle attività operative e, parallelamente, all’individuazione di opportunità per la creazione di valore nei territori. Per la descrizione delle iniziative si veda la sezione “Abitare il Mondo”.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ SI VEDA SEZIONE “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Mantenere e rafforzare un sistema di governance in grado di gestire la complessità dei contesti in cui Eni si trova a operare e le sfide dello sviluppo sostenibile

Istituito il Team di Promozione del Codice Etico, approvato il Piano degli interventi di promozione del Codice, realizzate le attività pro quota 2008 Approvato nuovo Modello 231 di Eni SpA e avviata la sua estensione alle società controllate in Italia e all’estero Realizzato un piano di formazione per nuovi amministratori del CdA e sindaci

■ Attuazione di forme di coinvolgimento degli azionisti di minoranza■ Proseguimento degli interventi di formazione del CdA e del Collegio

Sindacale

PERSONE SI VEDA SEZIONE “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Garantire la sicurezza di tutte le persone di Eni e delle comunità locali

Riduzione degli indici di gravità (-22,7%) e di frequenza degli infortuni (-25,3%) dei dipendenti grazie alla performance del settore G&P (-29%) e Petrolchimico (-31,2%) Riduzione degli infortuni da incidenti stradali di dipendenti da 94 nel 2007 a 34 nel 2008 Certificazione OHSAS 18001 di 11 stabilimenti Polimeri su 16, del 40% delle con-sociate estere del settore E&P e di 4 società operative e della Business Unit Onsho-re del settore E&C Leadership in Safety del settore E&C, sono stati realizzati più di 180 workshop per circa 3000 persone

■ Completamento di un piano di certificazione OHSAS 18001 in tutte le Divisioni, Polimeri Europa, EniPower, EniServizi e Syndial

■ Prosecuzione dei progetti “Asset Integrity” e “Process safety” “Lea-dership in safety”nei settori E&P, R&M, E&C per la valutazione e la minimizzazione dei rischi e il conseguimento di una ulteriore riduzione degli indici infortunistici

Garantire e promuovere la salute delle persone di Eni

In tutti i Paesi in cui opera il settore E&P è stato avviato il programma di sviluppo del sistema di gestione della salute. Realizzato un protocollo sanitario per il Monitoraggio cardiaco in zone remote in condizioni di lavoro estremo; avvio campagna di monitoraggio cardiovascolare nel settore E&C Avvio a regime delle attività di promozione della salute sul sito internet “promo-zione salute”

■ Promozione delle conoscenze e delle best practices in tema di tutela della salute

■ Definizione di standard di riferimento di medicina del lavoro e igiene industriale mirati alla valutazione e al controllo dei rischi. Completa-mento dell’estensione del sistema di gestione della salute alle conso-ciate estere del settore E&P

Creare un clima aziendale di col-laborazione e partecipazione agli obiettivi dell’impresa anche attra-verso il miglioramento del benes-sere organizzativo

Piano di risposta all’analisi di clima: Definito un piano di iniziative a sostegno della leadership Incremento delle iniziative di comunicazione interna Sviluppo delle iniziative previste dal Progetto Welfare Approvazione di un piano di supporto alla genitorialità

■ Proseguimento dei programmi intrapresi a seguito dell’analisi di clima: Sviluppo e formazione sulla leadership Iniziative di comunicazione interna Proseguimento piano d’azione per il benessere delle persone (nido Scuola Eni, iniziative time & money saving, mobility management, supporto della genitorialità)

Attrarre, gestire e motivare le mi-gliori risorse a livello nazionale e internazionale, realizzando coe-renti iter di crescita professionale, sviluppando il potenziale delle persone in azienda e valorizzando le diversità

Estensione del Progetto Knowledge Owner Realizzazione del Progetto Giovani Avvio dei Progetti Global Grading System e Total Reward Package Estensione e integrazione a livello internazionale degli strumenti di valutazione, gestione e sviluppo delle persone e avvio di programmi per favorire l’integrazione fra persone che lavorano in Italia e all’estero Definizione e utilizzo di strumenti di reclutamento internazionale, recruiting hub e formazione finalizzata all’inserimento in azienda di persone dei Paesi di operatività

■ Consolidamento ed estensione: degli strumenti di knowledge management ad altre aree di business dei Progetti Global Grading System e Total Reward Package

■ Sviluppo delle attività dell’Osservatorio Giovani e investimento su per-corsi di mobilità e formazione per i giovani

■ Proseguimento iniziative di promozione dell’internazionalizzazione delle persone

■ Proseguimento del piano di inserimento, formazione e sviluppo delle persone dei Paesi di operatività

CAMBIAMENTO CLIMATICO ED EFFICIENZA ENERGETICA SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA” E “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Contribuire agli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto e persegui-re una politica di riduzione delle emissioni di CO2 a livello globale

Riduzione delle emissioni di GHG del 7,6% Azzeramento del gas flared negli asset in Russia Proseguimento dei progetti di flaring down in Algeria, Tunisia (completata fase 1 progetto Gaz du Sud), Libia, Congo (completato il repowering della centrale elettrica di Djeno) e Nigeria (impianti operativi dal 2011) Completamento dei cicli combinati cogenerativi della centrale termoelettrica di Ferrara (12 su 13 completati) Ulteriore riduzione dei consumi energetici di raffinazione 31 kTEP nel 2008, 33,6 kTEP se si considera la quota nella Raffineria di Milazzo Riduzione del 3% delle emissioni di gas naturale nella rete gasdotti Italia Implementazione di un progetto pilota sul mezzo Castoro Sei (flotta E&C Saipem) per il monitoraggio delle emissioni

■ Obiettivo di riduzione della quantità di gas flared sino al 70% al 2012 rispetto alle emissioni del 2007 (investimento, superiore a 1,26 mld €)

■ Proseguimento del piano di energy saving nei settori raffinazione (53 interventi pari a una riduzione delle emissioni di CO2 di 270 kton/a (per un investimento previsto di 30,2 mln €) e Petrolchimica (17 interventi pari a una riduzione delle emissioni di CO2 di 83 kton/a)

■ Completamento della realizzazione delle centrali elettriche turbogas (investimento complessivo: 2,5 mld di euro); e mantenimento dell’in-dice di performance su livelli inferiori a 390 gCO2/KWheq

■ Realizzazione interventi di efficienza e mobilità sostenibile delle sedi direzionali italiane

■ Sviluppo del business LNG per il conseguimento di un volume di ven-dita al 2012 di 14,5 mld m3

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E FONTI RINNOVABILI SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA” E “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Sviluppare tecnologie per aumen-tare la disponibilità di idrocarburi, massimizzando l’utilizzo delle ri-serve esistenti e salvaguardando l’ambiente e la sicurezza. Contri-buire alla riduzione del cambia-mento climatico investendo in in-novazioni quali le tecnologie solari emergenti e i biocombustibili.Anticipare costantemente la nor-mativa, l’evoluzione della qualità dei carburanti e delle motorizza-zioni e le richieste dei clienti attra-verso la produzione di carburanti a elevate prestazioni e a ridotto impatto ambientale

Depositate 96 domande di brevetto (+43% rispetto al 2007) Sviluppate le tecnologie avanzate di esplorazione CSEM e 4dMGG e ultimata con successo la prima campagna sismica in assoluto su ghiaccio galleggiante Concluse le attività sperimentali della tecnologia GTL; effettuata la prima prova al mondo del Trasporto gas naturale ad Alta Pressione (TAP) su impianto pilota Condotte con esito positivo prove industriali per la messa a punto di un prodotto ULDPE (ultra low density polyethylene) per applicazioni automobilistiche Completato il Front End Engineering Design per un’unità industriale da 250 mila tonnellate/anno di Green Diesel prodotto da olio di soia e/o palma Avvio del programma quinquennale “Solar Frontiers Research Program” in part-nership con il MIT per la ricerca nel campo dell’energia solare Firmato accordo strategico di cooperazione tra Enel ed Eni per lo sviluppo con-giunto di tecnologie di confinamento geologico di CO2 e la realizzazione del primo progetto pilota italiano Siglato un accordo di collaborazione con il Centro Ricerche Fiat per sviluppare nuove formulazioni di carburanti Realizzazione della prima edizione del premio “Eni Award” Sviluppo e installazione di un prototipo per recupero di energia dalle maree nel settore E&C

■ Sviluppo di nuove tecnologie per l’utilizzo dell’energia solare, l’impie-go di composti organici per celle fotovoltaiche e la produzione di bio-combustibili da biomasse; completamento Basic Design Package per un impianto pilota di Biodiesel da microalghe

■ Sviluppo di nuovi processi/prodotti nell’ambito di polimeri stirenici ed elastomerici, per diminuire l’intensità energetica degli impianti

■ Sviluppo attività sperimentali di carbon sequestration e trasporto CO2 anche via condotta

■ Sviluppo progetti di Enhanced Oil Recovery (EOR) con utilizzo di CO2 e vapore

■ Realizzazione del primo impianto industriale da 23.000 b/g, basato sulla tecnologia EST presso la Raffineria di Sannazzaro de Burgondi

■ Prosecuzione attività di ricerca sul solare e temi Oil & Gas in partner-ship con il Massachusetts Institute of Technology di Boston

■ Prosecuzione estensione sistema di videoconferenza Eni

GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ SI VEDA SEZION

SOSTENIBILITÀ: IMPEGNI, RISULTATI E OBIETTIVI

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AMBIENTE SI VEDA SEZIONE “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Migliorare l’efficacia dei sistemi di gestione, controllo e reporting

Certificazione ISO 14001 completata per il 66% delle società di E&P (consociate, JV e società operative) e per ulteriori 3 società operative di Saipem Completata la registrazione EMAS di 4 su 5 delle raffinerie di proprietà (la Raffineria di Gela ha la Registrazione EMAS in sospeso, in attesa del parere della Agenzia Regionale per l’Ambiente) e del 50% delle centrali elettriche Completamento della fase di test del sistema informativo ambientale PRTR

■ Ampliamento alle consociate estere e completamento per tutti i siti del petrolchimico delle certificazioni ISO 14001; copertura EMAS entro il 2010 di tutte le centrali elettriche

■ Completamento di un sistema informativo ambientale centralizzato sui siti PRTR

Ridurre l’impatto ambientale loca-le delle attività migliorando le per-formance ambientali e attuando interventi di recupero e riutilizzo delle risorse

Attuazione Waste Management plan nel 73% delle 15 consociate E&P individuate Progetti di reiniezione in avanzato stato di completamento in Egitto, Libia, Paki-stan, Nigeria e Indonesia. Completamento progetti water-reuse nel settore raffina-zione e avvio impianti analoghi nel settore petrolchimica e bonifiche Prosecuzione fase di test dei bruciatori VeLoNox nel settore termoelettrico Completamento delle attività di bonifica di un’area industriale di 20 ettari a Cen-gio (Italia). Riduzione delle emissioni di SO2 del 9%

■ Riduzione entro il 2012 di circa il 20% delle emissioni di NOx e di circa il 30% di SOx

■ Completamento dei progetti di water injection in Libia, Egitto, Paki-stan, Indonesia, Nigeria per una riduzione complessiva degli scarichi a pieno regime di 14 Mln m3 nel 2009

■ Riduzione del 20% del consumo delle acque dolci entro il 2012■ Prosecuzione nell’impegno della bonifica dei 63 siti di interesse nazio-

nale in accordo con le autorità ■ Completamento dell’attuazione dei Waste management Plan nelle

consociate E&P nel 2009

DIRITTI UMANI SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Implementare un sistema per la valutazione del rischio di viola-zione dei diritti umani nei Paesi a rischio

Realizzazione di analisi di rischio sui Diritti Umani: valutazione della compliance del sistema normativo interno agli standard internazionali in tema di Diritti Umani e realizzazione di due field test in due Paesi di presenza operativa attraverso la metodologia di Human Rights Compliance Assessment Avvio di un percorso di formazione sui Diritti Umani per persone che operano nella funzione Security

■ Realizzazione di ulteriori HRCA nelle consociate estere, a partire dai Paesi a maggior esposizione al rischio di violazione e implementazione delle azioni correttive

■ Integrazione degli aspetti relativi alla tutela dei Diritti Umani nelle metodologie di Social Impact Assessment e Risk Assessment (Saipem)

■ Esplicitazione degli aspetti di tutela dei Diritti Umani nei contratti di vigilanza e avvio del processo di adeguamento del sistema di Security ai Voluntary Principles on Security and Human Rights

TERRITORIO E COMUNITÀ SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Definire un modello di coopera-zione e sviluppo del territorio, che comprenda la misura dell’efficacia degli investimenti sulle comunità e sul business

Firmati 4 MoU che comprendono azioni di cooperazione allo sviluppo in Angola, Repubblica del Congo, Federazione Russa e Gabon Recepimento di una Best Practice per il Community Investment nei Paesi di presen-za E&P; erogati investimenti per le comunità pari a 69,88 milioni di euro Realizzati Health Impact assessment (HIA) in Congo, Arabia Saudita, Libia, Mali e proseguiti HIA in Kazakistan e Pakistan; Social Impact assessment (SIA) in Indone-sia, Australia, Kazakistan; Environmental and Social Impact Assessment (ESIA) in Congo, Kazakistan e Indonesia Partecipazione all’EITI Mediterranean Roundtable, promozione dell’EITI in Congo, Timor Est, Gabon e pubblicazione pagamenti Kazakistan e Nigeria

■ Applicazione e ulteriore sviluppo del Modello di Cooperazione nei contesti operativi italiani e in almeno cinque contesti critici all’estero entro il 2012; individuazione di strumenti che permettano di valutare l’efficacia e l’efficienza della spese sostenute sul territorio

■ Ulteriore estensione dell’utilizzo degli strumenti di valutazione di im-patto (ESIA, SIA, HIA)

Contribuire allo sviluppo locale attraverso investimenti e progetti per le comunità

Iniziative per lo sviluppo della quota di procurato locale e per la qualità dei fornito-ri in Australia (indicatori di performance), India, Libia, Pakistan, Timor Est (clausole nei contratti di fornitura) Realizzate azioni di microcredito e di local empowerment in Australia, Nigeria, Pakistan

■ Esecuzione di progetti per lo sviluppo delle filiere socio-economiche locali, attraverso il potenziamento del procurato locale, azioni di mi-crocredito e local empowerment

Tutela degli Ecosistemi e conserva-zione della Biodiversità

Avvio del progetto per la definizione di policy e strategie sulla Biodiversità at-traverso l’adozione di un approccio ecosistemico e consultazione interdivisionale sulla policy sulla Biodiversità Avvio della Fase 2 del Progetto AgriBiodiversity in Val D’Agri Proseguimento dei progetti di studio sulla Biodiversità in Kazakistan (4) Ecuador (1) Norvegia (2), USA (1) Nel settore E&C è stato possibile avviare progetti in aree sensibili ad elevata biodi-versità, su attività operative onshore e offshore, garantendo i più elevati standard di protezione dell’ambiente, grazie a specifici progetti di monitoraggio e protezio-ne della biodiversità

■ Definizione di policy e strategie in tema di biodiversità e tutela degli Ecosistemi in collaborazione con stakeholder di riferimento a livello internazionale

■ Mappatura entro il 2012 dei siti produttivi in merito all’interazione con aree sensibili per la presenza di biodiversità

■ Avvio di ulteriori 3 progetti di studio in altrettanti Paesi■ Adesione all’iniziativa UNEP-WCMC “Proteus” per la mappatura delle

aree ecologicamente sensibili

CLIENTI E CONSUMATORI SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Coinvolgere e migliorare l’ascolto e la comunicazione verso clienti e con-sumatori anche con la promozione di comportamenti sostenibili

Attuazione del protocollo di conciliazione con le Associazioni di Consumatori R&M: Realizzazione interventi di formazione (Training Van) per il miglioramento del servizio reso al cliente e distribuzione guide professionali per i gestori R&M: Esecuzione di tre campagne di indagini “mistery motorist” per monitorare il rispetto degli standard di qualità al cliente G&P indice di soddisfazione dei clienti superiore a quello dei competitor Prosecuzione della campagna Eni 30PerCento e consuntivazione dei risultati della promozione del risparmio energetico

■ Attuazione progetti per la rilevazione della soddisfazione dei clienti■ Realizzazione di offerte “verdi” per i clienti■ Prosecuzione realizzazione stazioni multienergy

FORNITORI SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”

Impegni Risultati 2008 Obiettivi 2009-2012Realizzare azioni di miglioramento nei processi di controllo e gestione dei fornitori

Apertura di strutture dedicate in due mercati emergenti per la conoscenza e la qualifica dei fornitori

■ Nuove attivazioni di sistemi strutturati di gestione fornitori in aree cri-tiche e/o Paesi emergenti

■ Sensibilizzazione delle persone coinvolte nei processi di approvvigio-namento e nella gestione dei contratti sui temi della Sostenibilità

OBIETTIVI PIANIFICATI NEL 2008: PARZIALMENTE RAGGIUNTI * Il risultato indicato è una parte dell’obiettivo pianificato per il 2008 RAGGIUNTI SUPERATI * il risultato indicato è superiore all’obiettivo pianificato nel 2008

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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L’innovazione per un’energia sostenibile

LA RICERCA ENI: STRATEGIE E RISULTATI

A supporto dell’efficacia e dell’efficienza delle attività di innovazione tecnologica, Eni ha rafforzato la propria Policy per la ricerca e l’innovazione tecnologica strutturandola nelle seguenti quattro linee di azione:

■ Ripartizione delle linee ricerca e sviluppo tecnologico su tre centri: il Centro per le Energie non-Convenzionali di Novara, il Centro per Oil & Gas di S. Do-nato Milanese e il Centro per l’Ambiente di Monterotondo (Roma); la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per l’utilizzo dell’energia solare e la produzione di biocombustibili è condotta presso i primi due.

■ Sviluppo di un sistema di alleanze strategiche e collaborazioni scientifiche. Eni sta sviluppando un sistema di alleanze strategiche con Università, Centri e primarie società di ricerca nel settore energetico o in ambiti a esso con-tigui, la cui eccellenza sia riconosciuta a livello internazionale e dotati di una struttura di riferimento unitaria verso l’esterno. Nel corso del 2008 Eni ha firmato un’importante alleanza di ricerca con il Massachusetts Institute of Technology di Boston, centrata sullo sviluppo di tecnologie innovative in ambito solare l’alleanza ha durata quinquennale e prevede un impegno eco-nomico di 50 milioni di dollari complessivamente. Nello stesso anno sono stati sottoscritti accordi quadro con il Politecnico di Milano e di Torino – che costituiscono il riferimento per le numerose collaborazioni in corso e in via di definizione con queste Università.

■ Valorizzazione della proprietà intellettuale generata dalle attività di ricerca e sviluppo. Gli asset intellettuali costituiscono un patrimonio fondamentale per Eni. Nel 2008 sono stati depositate 96 domande di brevetto, con un aumento del 43% rispetto al 2007. In particolare, sono state depositate:

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DOMANDE DI PRIMO DEPOSITO BREVETTUALE

Essere una delle maggiori aziende mondiali nel settore energetico significa anche agire responsabilmente per garantire un’energia sostenibile alle future generazioni. Questo significa investire in nuove strade per garantire le risorse a un mondo sempre più affamato di energia: le soluzioni adottate devono permettere di rispondere a grandi questioni globali e locali, come la scoperta e l’utilizzo sostenibile di tutte le risorse energetiche disponibili, il contrasto al cambiamento climatico, la sicurezza degli approvvigionamenti, l’individuazione di prodotti e processi innovativi ed efficienti, la capacità di trasformare le risorse energetiche in reale sviluppo socio-economico per i Paesi produttori.Energia sostenibile significa iniziare a costruire un futuro, che, sebbene sia ancora molto lontano, vedrà l’affermarsi anche di fonti alternative a quelle fossili. Per costruire questo futuro la ricerca è l’unica leva capace di rendere economicamente e tecnicamente perseguibile lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Eni ha scelto di investire nella ricerca sull’energia solare e sui biocombustibili, ritenute, per ragioni diverse, le energie del futuro, che potranno affiancarsi all’uso sostenibile delle altre risorse disponibili.L’impegno in ricerca e sviluppo è suddiviso in due linee di intervento: lo sviluppo di tecnologie chiave per il core business e la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche nel campo delle fonti di energia rinnovabile.Al primo gruppo appartengono, per esempio, le tecnologie relative all’estrazione della quota maggiore possibile del greggio con-tenuto nei giacimenti, o quelle per la conversione totale del barile di greggio in carburanti dalle prestazioni elevate e dal ridotto impatto ambientale. Il secondo comprende il programma “Along with Petroleum” (AwP) che costituisce un approccio organico alla ricerca e allo sviluppo tecnologico delle fonti rinnovabili e alla protezione dell’ambiente. Tra gli obiettivi di AwP vi è lo sviluppo di tecnologie in grado di rendere sostenibili l’utilizzo dell’energia solare e la produzione di biocombustibili su larga scala e di consegui-re i migliori risultati con l’uso sinergico di fonti fossili e di energie rinnovabili nei Paesi in cui Eni opera. I principali vincoli che le fonti rinnovabili debbono superare sono la limitata capacità produttiva, i costi elevati e la scarsa efficienza dei processi di produzione, che si traducono in una dubbia Sostenibilità ambientale ed economica delle filiere produttive attualmente disponibili. I progetti del programma AwP hanno l’obiettivo di superare questi ostacoli nell’impiego dell’energia solare e nella produzione di biocombustibili, che sono state valutate come le rinnovabili più promettenti.

Eni Corporate

Petrolchimica

Ingegneria e Costruzioni

R&M

G&P

E&P

100

80

60

40

20

2006

2007

2008

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LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE DIFFICILI

I più importanti bacini minerari del mondo sono gestiti prevalentemente dalle compagnie petrolifere nazionali dei rispettivi Paesi produttori. Il limitato accesso alle riserve spinge le compagnie internazionali da un lato ad aprire nuove frontiere minerarie – anche in aree molto difficili – e dall’altro all’utilizzo ottimale delle risorse di idrocarburi già disponibili. Fondamentale in questi ambiti è la disponibilità di tecnologie distintive e di competenze chiave, nonché l’adozione di soluzioni progettuali e operative sostenibili, volte a ridurre e a minimizzare le ricadute delle attività di produzione di energia sull’ambiente attraverso la tutela della biodiversità, la riduzione dell’impatto visivo delle attività e delle emissioni in atmosfera, il contenimento dei rifiuti e la sequestrazione di eventuali sostanze pericolose.Già oggi – e ancora di più in un’ottica di medio-lungo periodo – un elemento importante nella strategia di sviluppo sono le iniziative di esplorazione e produzione in aree “difficili”. L’azienda opera in numerosi progetti upstream in aree artiche (Alaska, Norvegia, Russia), in acque profonde e ultra profonde (come Angola, Brasile, Golfo del Messico e India) – spesso caratterizzate da geologia complessa, nonché in bacini minerari ad alto contenuto di zolfo e con elevate pressioni e temperature (Mar Caspio). Inoltre, Eni sta avviando lo sviluppo di greggi ultra pesanti in Venezuela e sta aprendo in Congo una nuova frontiera di sviluppo per le sabbie bituminose, che permetterà di prevedere e ridurre le ricadute ambientali. L’aumento della produzione registrato nel 2008 e ancor più l’incremento previsto nei prossimi 4 anni saranno frutto anche delle tecnologie e delle soluzioni ingegneristiche adottate.Nell’ambito dell’utilizzo ottimale delle risorse di idrocarburi, una leva importante è il miglioramento del recupero del petrolio nei gia-cimenti già scoperti e in fase di avanzata maturità mineraria. Attualmente si riesce mediamente a estrarre solo un terzo del petrolio originariamente presente in un giacimento. Migliorare anche di poco la capacità di recupero del petrolio consentirebbe di ampliare lo stock di riserve nei giacimenti già noti. In tal senso, Eni punta su un’applicazione diffusa di tecnologie di recupero assistito e a sviluppare tecniche innovative di Enhanced Oil Recovery (EOR). Una quota crescente dell’offerta di petrolio deriva dallo sfruttamento di riserve di olio pesante e non convenzionale. L’utilizzo ottimale di queste tipologie di greggio richiede processi a elevato contenuto tecnologico. A tale scopo, Eni ha sviluppato la tecnologia proprie-taria EST (Eni Slurry Technology). Per quanto riguarda il trasporto del gas, oltre alle infrastrutture descritte nel capitolo precedente, Eni sta investendo in tecnologie per la valorizzazione dei giacimenti di “gas marginale” e di “gas non convenzionale” (circa il 15% delle riserve provate) che, a causa della loro distanza dai mercati finali o delle loro ridotte dimensioni, non possono essere valorizzati con le tecnologie di trasporto attuali. Queste risorse, quando sono associate alla produzione di petrolio, sono bruciate in atmosfera (gas flaring), con notevole impatto sull’ambiente. Le possibili opzioni tecnologiche oggi allo studio o in fase di sviluppo sono: il trasporto via pipeline a elevata pressione (TAP), il trasporto in forma liquida (LNG) o sotto forma di gas compresso (CNG), la trasformazione a bocca di pozzo in altri vettori energetici

27 domande di brevetto relative a tecnologie di perforazione e completamento, geologia/geofisica/giacimenti, ingegneria, mid/downstream; 2 su tecnologie per il trasporto gas; 20 su tecnologie relative a biocarburanti, catalizzatori e processi di raffinazione e ambiente; 8 su solare e bio-masse; 11 su tecnologie petrolchimiche.

■ Promozione e sostegno della ricerca scientifica. A questo scopo nel 2007 è stato istituito il premio Eni Award per la ricerca scientifica nel settore dell’energia sostenibile. Forti del successo ottenuto nel primo anno (2008), l’edizione del 2009 è stata ampliata, sia per numero di riconoscimenti che sono passati da due a tre, ovvero “Nuove frontiere degli idrocarburi”, “Energie alternative e non convenzionali”, “Protezione dell’Ambien-te”– sia per entità economica degli stessi. L’edizione 2009 ha registrato un incremento di adesioni del 124% rispetto al 2008 (490 da tutto il mondo, oltre il doppio rispetto all’anno precedente) contraddistinte da un elevato valore scientifico. Ciò conferma l’apprezzamento del mondo scientifico per l’iniziativa. Il Premio può contare su un consolidato e prestigioso network di ricercatori nel campo dell’energia e dell’ambiente, e si pone l’obiettivo di raccogliere intorno a sé le migliori ricerche e i più importanti scienziati del mondo in questo campo, con l’ambizione di divenire una sorta di “Nobel dell’Energia”.

Nel 2008 l’impegno in Ricerca e Sviluppo è stato di 217 mln € (escluse spese amministrative e generali; 208 mln € nel 2007), dedicato per circa il 50% alla ricerca nel settore Exploration & Production; il personale dedicato a tempo pieno all’attività di ricerca e sviluppo è pari a 1.098 unità a fine 2008. Nei prossimi quattro anni si prevede un investimento complessivo di circa 1,1 mld € per il fondo “Blue Sky”, nato per finanziare la ricerca su tecnologie ad alto rischio ed elevato contenuto innovativo e che potranno essere applicate industrialmente nel medio-lungo termine, sono stati stanziati 96 mln € nel quadriennio. Nel triennio 2005-2007 la percentuale del fatturato dedicata da Eni alla ricerca e sviluppo è in linea con i bestperformer del settore O&G (a eccezione di quelli impegnati anche nel settore della chimica fine e farmaceutico, entrambi caratterizzati da un sforzo di innovazione notevolmente maggiore di quello nel settore energetico). Maggiori dettagli sulle tecnologie sviluppate e sui risultati conseguiti sono contenuti nell”Eni Technology Report 2007 – 2008”.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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quali energia elettrica e idrogeno e la conversione in prodotti liquidi (GTL). Eni, oltre a sviluppare il proprio portafoglio GNL e a incre-mentare l’utilizzo del gas anche nei Paesi in via di sviluppo con la costruzione di centrali elettriche ed elettrodotti, sta studiando l’ap-plicazione di soluzioni tecnologiche che consentono di congiungere mercati e aree produttive tra loro distanti oltre 3 mila chilometri, trasportando volumi di gas dell’ordine dei 20-30 miliardi di metri cubi/anno. Il progetto Trasporto Alta Pressione (TAP) ha messo a punto una tecnologia che permette questi trasporti grazie all’impiego di acciai ad alto e altissimo grado di resistenza che consentono pressioni di esercizio delle condotte doppie rispetto a quelle normalmente possibili. Il trasporto del gas avviene attraverso condotte di spessore e diametro significativamente minori rispetto agli attuali standard industriali: ulteriori sviluppi del progetto testeranno l’estensione della tecnologia anche ad ambienti caratterizzati da condizioni climatiche estreme.

L’IMPEGNO PER IL MIGLIORAMENTO DI PROCESSI E PRODOTTI DI RAFFINAZIONE

Eni è la prima società del Mediterraneo per capacità e complessità dei propri impianti di raffinazione e sta rafforzando ulteriormente la propria leadership. A tal fine, Eni sta migliorando la sua capacità di valorizzare greggi “difficili” e di produrre e commercializzare prodotti petroliferi sempre più puliti. Grazie alla tecnologia proprietaria EST, Eni è in grado di convertire completamente greggi heavy ed extra-heavy in distillati di qualità e a minimo impatto ambientale (assenza di zolfo e metalli pesanti), eliminando completamente la produzione di residui (olio combustibile e coke). La riduzione della produzione di olio combustibile consentirà a Eni di rispondere in anticipo a uno scenario “zero fuel oil”. Questo prodotto, infatti, già in gran parte sostituito da altre fonti energetiche nell’uso termo-elettrico e industriale, perderà nel lungo termine anche il suo ruolo nel trasporto marittimo, in seguito alla recente normativa interna-zionale dell’International Maritime Organization (IMO). L’elevato livello tecnologico nel settore della raffinazione e il forte impegno sul fronte della ricerca hanno consentito all’azienda di raggiungere la leadership nella produzione di carburanti e lubrificanti eco-com-patibili e tecnologicamente avanzati. In particolare, nel 2008 le vendite di prodotti “Blu” (BluSuper e BluDiesel Tech) sono state pari a 660 mila tonnellate, ovvero circa l’8% delle vendite complessive della rete Eni in Italia. Questi carburanti consentono di migliorare l’efficienza dei motori e di ridurre significativamente le emissioni inquinanti. Attualmente la ricerca sta lavorando per mettere a punto gasoli di nuova formulazione a basso impatto ambientale (minori emissioni di particolato) e per sviluppare tecnologie innovative per la produzione di idrogeno, impiegato per ottenere carburanti pregiati e meno inquinanti. Infine, Eni è impegnata nel potenziamento della rete di distribuzione di carburanti rispettosi dell’ambiente, quali GPL e metano, e ha previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici per produrre elettricità “pulita” in 76 stazioni di servizio (si veda a questo proposito la sezione “Abitare il Mondo”).

IL CONFINAMENTO GEOLOGICO DELLA CO2

Il confinamento geologico dell’anidride carbonica (CO2) può, in opportune condizioni, contribuire significativamente a ridurne le emissioni in atmosfera. L’applicazione di questa tecnologia richiede di separare l’anidride carbonica dai fumi di combustione, ad esempio in uscita dalle grandi centrali termoelettriche, di trasportarla al sito prescelto per la sequestrazione geologica, di iniettarla nel sottosuolo e di monitorare successivamente l’evoluzione della CO2 nel sottosuolo stesso. L’intero processo prende il nome di Carbon dioxide Capture and Storage, CCS. Nell’ottobre del 2008, Enel e Eni hanno firmato un accordo strategico di cooperazione per lo sviluppo congiunto di tecnologie CCS. Le due società hanno deciso di unire le forze per ridurre i tempi necessari al trasferimento in campo dell’intero pacchetto di tecnologie necessarie alla cattura, trasporto e sequestrazione dell’anidride carbonica. Il program-ma prevede la realizzazione del primo progetto pilota italiano. Enel si farà carico delle tecnologie necessarie alla separazione della CO2 dai fumi di combustione della centrale termoelettrica di Brindisi, Eni si focalizzerà sulle tecnologie di iniezione nel sottosuolo e monitoraggio presso il giacimento di Cortemaggiore (Piacenza). Inoltre, le due società realizzeranno presso il sito di Brindisi anche una linea pilota per lo studio del trasporto della CO2 allo stato denso. A valle di queste attività in scala pilota Eni e Enel effettueranno uno studio di fattibilità per la realizzazione di un progetto integrato di grande taglia, destinato a confinare la CO2 prodotta da una centrale a carbone di Enel. Sarà inoltre condotto uno studio congiunto del potenziale nazionale di stoccaggio della CO2. Questo progetto consentirà di sviluppare competenze su tutta la filiera tecnologica della cattura, del trasporto e dello stoccaggio della CO2, da applicare in progetti dimostrativi su larga scala, la cui realizzazione è fortemente auspicata dalla Commissione Europea. Conte-stualmente alla firma dell’accordo strategico, Eni, Enel e Ministero dell’Ambiente hanno firmato un Protocollo d’Intesa finalizzato alla verifica e diffusione delle tecniche di cattura della CO2 e alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili. L’iniezione di CO2 nel sottosuolo può essere utilmente impiegata anche per incrementare il fattore di recupero del greggio dai giacimenti. Eni ha avviato attività di ricerca per l’applicazione di una tecnica di recupero assistito (EOR) con iniezione di CO2 per aumentare il

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fattore di recupero dei greggi pesanti estratti da campi operati da Eni. La CO2 potrebbe essere recuperata da impianti industriali in prossimità dei campi, permettendo per la cattura, il trasporto e l’EOR e lo stoccaggio della CO2 in un solo complesso industriale integrato. Nei casi più favorevoli, stime preliminari indicano la possibilità di raddoppiare la quantità di greggio estraibile.

LA RICERCA NELLE FONTI RINNOVABILI

>L’energia solare

La valorizzazione dell’energia solare può avvenire attraverso la conversione diretta della radiazione luminosa in energia elettrica (so-lare fotovoltaico) o dalla conversione di quest’ultima in energia termica, attraverso il riscaldamento di un fluido per mezzo di spec-chi opportunamente orientati (solare termico). Il calore così prodotto è trasformato in energia elettrica in turbine a vapore (solare termodinamico o a concentrazione, Concentrated Solar Power - CSP) o destinato agli usi civili (solare termico a bassa temperatura). Attualmente, le tecnologie per l’impiego dell’energia solare presentano alcuni limiti quali l’efficienza di cattura, l’intensità variabile e la non corrispondenza tra le aree a maggiore irradiazione solare (ad esempio i deserti) e quelle a maggior consumo di energia. Eni è impegnata nella ricerca di soluzioni per questi problemi, ha anche instaurato numerose collaborazioni con i più prestigiosi istituti di ricerca nel mondo. Tra le collaborazioni spicca per ampiezza degli obiettivi e per la durata delle attività l’alleanza strategica con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston (USA). La parte fondamentale dell’accordo è costituito dal “Solar Frontiers Research Program” finalizzato allo sviluppo di tecnologie solari avanzate, al quale Eni destinerà 25 milioni di dollari in cinque anni. In particolare, Eni punta a sostituire il silicio, il materiale principale con cui sono realizzate le attuali celle, con materiali organici, poli-merici caratterizzati da costi significativamente minori rispetto al silicio, ma con efficienze di conversione che in prospettiva possono diventare confrontabili. Nel campo del solare termico a concentrazione, Eni sta sperimentando soluzioni in grado di generare discon-tinuità tecnologiche in termini di fluido impiegato per l’accumulo e il trasferimento dell’energia e di materiali da impiegare nella realizzazione degli specchi che concentrano la luce del sole. Inoltre, sono in corso attività finalizzate a integrare in modo efficiente l’utilizzo del sole e delle fonti fossili per produrre un ampio ventaglio di prodotti (elettricità, calore e acqua desalinizzata): un esempio è costituito da sistemi ibridi che accoppiano un impianto basato sul solare a concentrazione (CSP) con una turbina a gas (CCGT). Tali sistemi rappresentano la scelta di elezione per quei Paesi caratterizzati nello stesso tempo da un elevato livello di insolazione e da riserve di gas naturale da valorizzare in loco. Tutte le attività nel campo dello sviluppo dell’energia solare sono condotte, oltre alla collaborazione con il MIT, presso il Centro di Ricerca Eni per le Energie Non Convenzionali Guido Donegani di Novara.

>Biocombustibili e biomasse

L’attività di ricerca e sviluppo di Eni è dedicata alla produzione di biocarburanti con prestazioni elevate, quali ad esempio biodiesel da idrogenazione e isomerizzazione dei bio-oli con numero di cetano superiore al gasolio tradizionale ed è tesa, inoltre, allo svi-luppo di tecnologie per la produzione di biocarburanti di seconda generazione, in grado di convertire tutta la biomassa a prodotti energetici. Infine, Eni sta sviluppando un processo di biofissazione dell’anidride carbonica e di produzione di biomassa attraverso l’impiego di microrganismi. Presso la Raffineria di Gela è in fase avanzata di sperimentazione un processo che impiega microalghe per la fissazione biologica dell’anidride carbonica prodotta dalla centrale elettrica della raffineria, per la depurazione delle acque reflue, civili o industriali, e per la produzione di biomassa, da convertire a biodiesel con un processo proprietario. Inoltre Eni partecipa allo sviluppo di modelli di analisi per sistemi di produzione di bio-etanolo di seconda generazione nell’ambito del progetto europeo NILE (New Improved Lignocellulosic Ethanol). L’Azienda è anche impegnata a individuare soluzioni ai problemi caratteristici delle realtà in cui opera: un esempio, è costituito dallo studio di fattibilità per la produzione di energia rinnovabile impiegando una pianta infestante presente nel Delta del Niger. L’attività di Ricerca e Sviluppo sull’utilizzo delle biomasse è condotta principalmente presso il Centro di Ricerca per le Energie Non Convenzionali di Novara e si avvale di un esteso network costituito da Università, Centri di ricerca internazionali e case automobilistiche (si veda la tabella sulla collaborazione con Università e centri di ricerca nella sezione “Abitare il Mondo”).

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA

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SOSTENIBILITÀ 08

La Sostenibilità nell’Agire d’impresa

Le persone devono venire in ufficio e trovare un porto sicuro: l’azienda deve offrire loro un sistema di valori solido

e una chiave di lettura su quello che succede nel mondo, dimostrare

di avere una rotta chiara e che ognuno

ha un ruolo indispensabile per perseguire questa rotta.

Li i

re .

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Governance e Sostenibilità

Nel 2008 il modello di gestione della Sostenibilità di Eni è en-trato pienamente a regime. Questo significa che i processi di pianificazione, monitoraggio e controllo di Sostenibilità hanno compiuto un ciclo completamente integrato all’interno del siste-ma di gestione dell’azienda. Sulla base delle esigenze degli sta-keholder e dell’analisi della performance sono state definite le aree di miglioramento sui temi della Sostenibilità. All’interno di queste, sono poi state individuate aree di intervento prioritarie, obiettivi e piani di azione, che compongono la sezione dedicata alla Sostenibilità del Piano Strategico di Eni per il quadriennio 2009-2012. I progetti che rispondono a queste aree di intervento sono stati, o saranno condivisi in fase attuativa, con i portatori di interesse dell’azienda e rendicontati attraverso questo Bilancio di Sostenibilità e gli altri strumenti di comunicazione.L’attuazione a regime ha consentito di coinvolgere tutte le fun-zioni aziendali nella progettazione e nella realizzazione degli obiettivi di Sostenibilità. È stata poi assicurata la presa in carico, la verifica e l’approvazione da parte dei massimi livelli aziendali. Questo processo ha messo ancora più in luce l’importanza dei presupposti su cui si fonda il Modello di Sostenibilità: una cor-retta e sistematica integrazione delle esigenze di tutti gli stake-holder rilevanti all’interno dei sistemi di governo dell’azienda, a partire dalla sua carta fondante, il Codice Etico e un sistema di Corporate Governance eccellente, con un alto livello di consape-volezza da parte dei massimi decisori aziendali, i componenti del Consiglio d’Amministrazione, che definiscono anche le strategie per lo sviluppo sostenibile. Grazie a queste basi, il Modello di Sostenibilità è in grado di rispondere agli obiettivi per il quale è stato adottato: garantire la creazione di valore per tutti gli interlocutori di Eni attraverso una

corretta gestione dell’azienda, contribuire al controllo dei rischi d’impresa e rafforzare la reputazione. La capacità di assicurare un presidio efficace e costante dei rapporti con gli stakeholder rappresenta una leva determinante per garantire la creazione di valore sostenibile. Eni si è dotata di una struttura organizzativa che individua, per ciascuno de-gli stakeholder di riferimento, un interlocutore chiaro e univo-co all’interno delle funzioni corporate. Le strutture responsabili dell’interfaccia verso i diversi portatori di interesse si avvalgono poi delle competenze tecniche e operative presenti nelle diverse aree di business.

IL SISTEMA DI RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER

Funzione Corporate Relazioni con:

Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione

■ Istituzioni internazionali, nazionali e locali;

■ Organismi pubblici operanti in Italia e all’estero;

■ Authority nazionali, comunitarie e internazionali;

■ Associazioni dei consumatori;■ Organizzazioni e network impegnati

su temi di Sostenibilità;■ Organi di informazione e media.

CFO

■ Investitori istituzionali;■ Investitori socialmente responsabili;■ Analisti finanziari;■ Agenzie di rating di Sostenibilità;

di riferimento per i mercati finanziari.

Chief Corporate Operations Officer (CCOO)

■ Persone di Eni;■ Organizzazioni sindacali;■ Fornitori.

L’Unità Sostenibilità, che opera all’interno della Direzione Re-lazioni Istituzionali e Comunicazione, si confronta con tutti gli stakeholder per quanto riguarda le istanze e le aspettative rela-

IL MODELLO DI SOSTENIBILITÀ

SCENARIO ENERGETICO STAKEHOLDER

GOVERNANCE SICUREZZAE SALUTE

AMBIENTE

FORNITORI E CONSUMATORI

TERRITORIOE COMUNITÀ

PERSONE

INNOVAZIONE

CULTURA D’IMPRESA

ANALISI ASPETTATIVESTAKEHOLDER

DEFINIZIONE AREEDI MIGLIORAMENTO

INDIVIDUAZIONEOBIETTIVI E PROGETTI

ATTUAZIONE PROGETTI

REPORTISTICAINTERNA ED ESTERNA

MONITORAGGIOE CONTROLLO

PERFORMANCE

SCHEMA PROCESSI DI SOSTENIBILITÀ

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

tive ai temi dello sviluppo sostenibile. In particolare, oltre a col-laborare con tutti i presidi interni alla Direzione a cui appartiene, si collega con l’area del CFO e con il Chief Corporate Operations Officer, che coordina la Direzione Personale e Organizzazione e quella degli Approvvigionamenti, per la gestione delle aspet-tative degli investitori socialmente responsabili e delle agenzie di rating, nonché delle persone dell’azienda, delle organizzazioni sindacali e dei fornitori. Le principali attività di coinvolgimento dei portatori di interesse condotte nel 2008 sono descritte nella sezione “Abitare il Mondo”.

I valori di Eni: il Codice EticoIl nuovo Codice Etico, entrato in vigore nel marzo del 2008, riba-disce i principi generali che guidano l’opera dell’azienda e quel-la di tutte le persone che ne fanno parte: rispetto delle leggi, trasparenza, onestà, correttezza e buona fede. Mette in primo piano il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, fra cui la responsabilità dell’impresa nei confronti dei territori in cui opera, la salvaguardia dei diritti di terza generazione e la difesa e la promozione dei Diritti Umani. I principi generali sono declinati in comportamenti che devono fondare la relazione con i diversi portatori di interesse. L’impegno nella creazione di valore per gli azionisti deve essere perseguito seguendo i principi di correttezza nei confronti del mercato. Sono richiamate le principali regole di Corporate Governance, i comportamenti da mettere in atto in materia d’informazione societaria e di rapporti con i media, improntati alla trasparenza e alla correttezza, ma anche alla tempestività e accuratezza. È introdotto l’obbligo di cooperazione attiva con le Istituzioni pubbliche per perseguire obiettivi di interesse collettivo e riba-

dito l’impegno per lo sviluppo delle comunità locali, anche at-traverso il sostegno alle attività non profit. Sono riconfermati gli impegni dell’azienda nei confronti dei clienti e dei consumatori. Le persone dell’azienda sono centrali perché svolgono un dop-pio ruolo. Sono coloro che danno attuazione, nella loro azione quotidiana, ai principi e ai comportamenti contenuti nel Codice, ma sono anche portatori di diritti specifici di cui l’azienda si fa garante: quello a essere valorizzati nelle loro diversità, all’inter-no di un ambiente di lavoro sicuro, rispettoso e collaborativo. L’applicazione dei principi è garantita dal sistema di controllo interno e il ruolo di Garante del Codice Etico è affidato a un organo collegiale, l’Organismo di Vigilanza, istituito dal Modello 231. Questa scelta innovativa consente di integrare le diverse forme di controllo, mettendo il Codice Etico al centro di tutto il modello di compliance di Eni. A garanzia dell’indipendenza di coloro che sono incaricati della funzione di garanzia, 2 dei 5 membri dell’Organismo di Vigilan-za, fra cui il Presidente, sono personalità indipendenti esterne a Eni. Un altro elemento distintivo del Codice Etico di Eni è che la sfe-ra di applicazione del Codice non riguarda soltanto le persone dell’azienda, ma anche gli amministratori, i sindaci e tutti coloro che sono coinvolti nella catena di creazione del valore dell’azien-da. Affinché il Codice Etico possa svolgere appieno la sua funzio-ne di promozione di comportamenti responsabili, è quindi stato istituito un Team di Promozione del Codice Etico. Compito del Team è quello, da un lato, di diffondere i contenuti del Codice, dall’altro quello di raccogliere da tutti i portatori di interesse le istanze che ne consentano il miglioramento continuo.

RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 2008

SISTEMA D’IMPRESA

4.548STATI E PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

9.692è il 19% del valore aggiunto e rappresenta

la quota di utile netto reinvestito

rappresenta il 17% del valore aggiunto e

include salari, stipendi e oneri sociali

costituisce il 40% del valore aggiunto e include

le imposte sul reddito

RISORSE UMANE

4.291

Il valore aggiunto, inteso come la ricchezza generata da Eni nello svolgimento delle proprie attività e distribuita ai diversi stakeholder, nel 2008 ammonta a 24.534 milioni di euro, pari al 23% dei ricavi.

AZIONISTI

5.010è il 20% del valore

aggiunto e rappresenta i dividendi distribuiti

costituisce il 4% del valore aggiunto e include gli interessi versati per la disponibilità del capitale

di credito

FINANZIATORI

993

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Per quanto riguarda le attività di diffusione e formazione sul Codice Etico, il documento è stato tradotto in tedesco, francese, por-toghese, spagnolo, russo, ungherese, rumeno, polacco, arabo, gre-co, olandese, slovacco, sloveno, turco, ceco, bahasa indonesiano e fiammingo, oltre che in italiano e in inglese, per assicurare la massima diffusione nel contesto internazionale in cui Eni opera. È stato organizzato un processo di distribuzione capillare, sup-portato da attività di comunicazione interna e da un piano di formazione capace di raggiungere tutti i livelli organizzativi dell’azienda, dal Consiglio d’Amministrazione fino ai giovani neoassunti, attraverso azioni differenziate che utilizzano stru-menti interattivi oltre alle presentazioni dedicate e all’integra-zione nei corsi di formazione istituzionale dell’azienda.Il Team di Promozione del Codice Etico ha poi avviato un proces-so di consultazione degli stakeholder dell’azienda. Oltre alle per-sone di Eni, sono state coinvolte le associazioni dei consumatori, gli investitori istituzionali e socialmente responsabili nonché un campione rappresentativo di fornitori, venditori e franchisee. Infine, Eni ha chiesto un commento critico del documento a di-verse organizzazioni non governative, fra cui associazioni am-bientaliste e altre impegnate nella tutela dei diritti umani, a organizzazioni impegnate nello studio e nella ricerca sull’etica d’impresa e nella gestione di investimenti socialmente respon-sabili (si veda la tabella “La relazione con gli stakeholder sui temi della Sostenibilità” nella sezione “Abitare il Mondo”). L’insieme delle valutazioni ricevute da tutte le diverse tipologie di stakeholder saranno sottoposte all’Organismo Garante del Codice e ai vertici aziendali entro i primi mesi del 2009 per esse-re considerate e integrate nel Codice.

La Corporate GovernanceLa Corporate Governance di Eni si fonda su un sistema di regole in linea con gli standard più evoluti definiti dal mercato e dagli organi regolatori. Il massimo organismo decisionale è il Consiglio di Amministra-zione, che, nell’affidare l’amministrazione dell’impresa all’Am-ministratore Delegato, si è riservato un ruolo centrale nella ge-stione delle tematiche di più alto rilievo, fra cui le strategie di Sostenibilità. All’interno del Consiglio d’Amministrazione operano tre Comita-ti: il Comitato per il Controllo Interno, il Compensation Commit-tee e l’Oil and Gas Energy Committee.Nel 2008 sono stati rinnovati sia il CdA sia il Collegio Sinda-cale dell’azienda. In linea con quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, Eni ha predisposto un piano di formazione, la Board Induction, rivolta sia ai nuovi amministratori, sia ai nuovi membri del Collegio Sindacale, al quale sono stati invi-tati a prender parte anche gli altri componenti dei due orga-ni. Il progetto ha avuto inizio il 30 giugno 2008 e si è svolto

attraverso un ciclo di incontri dedicati all’approfondimento di diverse tematiche, rappresentate nella tabella. I moduli formativi sono stati condotti dal top management aziendale con la parte-cipazione di relatori esterni.Specifiche sessioni sono state dedicate ai componenti dei Comi-tati del Consiglio di Amministrazione. Oltre al programma di Induction, è previsto che tutti gli ammi-nistratori siano coinvolti in periodiche iniziative e programmi di formazione continua. L’azienda ritiene importante che i propri azionisti non soltanto conoscano il sistema di valori e di garanzie che sta alla base del suo governo, ma che siano coinvolti attivamente. In altre parole, non soltanto Eni si impegna a tutelare i loro diritti, ma li aiuta a esercitarli, comunicando informazioni comprensibili e accessibili e stimolando la partecipazione alle attività sociali. L’idea di presentare agli azionisti un’azienda complessa come Eni in modo semplice e intelligibile è alla base di un Pro-getto rivolto agli azionisti retail, i cosiddetti “piccoli azio-nisti”, che saranno coinvolti in iniziative a essi dedicate.In questo modo gli azionisti restituiranno anche all’azienda feedback utili allo sviluppo di una maggiore sensibilità aziendale rispetto alle esigenze degli azionisti di minoranza relativa.

MEMBRI DEL CDA 2008

2008

Membri del CdA 9

Indipendenti 7

Non-executive 8

Membri di minoranza 3

Riunioni annue CdA 19

Sessioni annue di board induction 6

COMPOSIZIONE AZIONARIATO SULLA BASE DELLE SEGNALAZIONI NOMINATIVE DEI PERCETTORI DEL DIVIDENDO ENI A SALDO DELL’ESERCIZIO 2008

azioni %

Azionisti di blocco 1.213.731.615 30

Investitori istituzionali e professionali 2.127.144.080 53

Investitori retail 230.750.591 6

Azioni proprie alla data del pagamento del dividendo 360.801.934 9

Altri(azioni per le quali non sono pervenute le segnalazioni nominative)

72.930.656 2

Capitale sociale 4.005.358.876 100

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

GLI ARGOMENTI DELLA BOARD INDUCTION

Il ruolo e le prerogative del Consiglio di Amministrazione

Il mercato e il settore di riferimento

■ L’energia e il settore energetico■ Il contesto internazionale e i competitor■ Il mercato finanziario

Le caratteristiche e la struttura di Eni

■ L’organizzazione■ I diversi business dell’azienda

La gestione aziendale

■ La gestione di Eni■ I rischi■ La pianificazione e gli investimenti■ Il sistema dei controlli■ Il sistema dei compensi

Etica, Sostenibilità e innovazione tecnologica

>Il Whistleblowing

In applicazione di quanto previsto dal Sarbanes - Oxley Act, Eni gestisce attraverso un’apposita normativa interna le segnala-zioni dirette e indirette, anche in forma confidenziale o anoni-ma, ricevute dall’azienda e dalle società controllate. Viene così garantita la ricezione, l’analisi e il trattamento di segnalazioni relative a problematiche di controllo interno, informativa socie-taria, responsabilità amministrativa della società, frodi o altre materie, inoltrate da persone dell’azienda, membri degli organi sociali o terzi. Gli esiti dell’istruttoria sui casi segnalati sono por-tati a conoscenza del vertice aziendale e sottoposti agli organi di controllo e di vigilanza preposti. E’ assicurata la piena ga-ranzia della tutela delle persone che effettuano le segnalazioni in buona fede. Il numero delle segnalazioni ricevute attraverso i canali di comunicazione attivati conferma l’ampia diffusione della procedura.

La gestione dei rischi d’impresaOgni azione compiuta da un’impresa è intrinsecamente correla-ta alla presenza di fattori di rischio. Una reputazione d’impresa solida, basata sulla concordanza fra l’immagine comunicata agli stakeholder e l’identità aziendale, è un elemento fondamentale che contribuisce alla gestione dei rischi (si veda la sezione “Eni e il Futuro dell’Energia”). In generale, il sistema del controllo interno è composto da diversi attori, che operano in sinergia fra loro, ma con compiti specifici diversi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione definisce – esaminate le proposte del Co-mitato per il Controllo Interno – le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo da assicurare l’identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi della società e delle sue controllate. Il sistema di gestione dei rischi economici e finanziari, che include le Linee Guida dedicate e un’attività di risk management, ha l’obiettivo di identificare, monitorare e gestire in modo attivo tutti gli aspetti di rischio elencati nella successiva tabella. Oltre a questi, Eni ha adottato misure particolarmente rilevanti per quanto riguarda il “rischio security”. L’attività di Risk Asses-sment sulla security si basa sui seguenti passi: identificazione dei potenziali pericoli e minacce ai quali è

esposto il Paese e l’area dove Eni opera; definizione e quantificazione degli ipotetici scenari di ri-

schio che possano direttamente o indirettamente interes-sare l’impresa;

formulazione delle contromisure più idonee ad assicurare un’adeguata gestione e controllo dei rischi cosiddetti “per-corribili”.

La valutazione del rischio relativo al Paese e alle aree di speci-fico interesse dell’azienda è effettuata sulla base di informazio-ni generali sul Paese, dati statistici ed elementi di analisi delle

FASCICOLI DI SEGNALAZIONI E COMUNICAZIONI APERTI NEL 2008 DALL’INTERNAL AUDIT PER AREA SEGNALATA

Codice etico Rapporti fornitori Rapporti con i clienti

Atre aree aziendali Tematiche estranee al contesto aziendale

17%

16%

4%

40%

23%

Nel 2008 sono stati aperti 149 fascicoli di segnalazioni/comunicazioni, che riguardavano per circa il 53% il sistema di controllo interno e per la rimanente parte, le cosidette “altre materie” (es. violazioni del codice etico, pratiche di mobbing, ecc.).

FASCICOLI DI SEGNALAZIONI E COMUNICAZIONI CHIUSI NEL 2008 PER ESITO DELL’ISTRUTTORIA

Fondate, anche solo in parte, Sistema Controllo Interno Fondate, anche solo in parte, Altre Materie

Infondate Altre Materie Infondate Sistema Controllo Interno

Nel 2008 sono stati chiusi 153 fascicoli di segnalazioni/comunicazioni in parte rivenienti da periodi precedenti, di cui 89 relativi al sistema di controllo interno (59%) e 64 relativi alle cosidette “altre materie” (41%).

33%

16%43%

8%

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fenomenologie politiche e di security. Allo stesso tempo sono presi in considerazione i rischi che riguardano principalmente il terrorismo interno o internazionale, la criminalità comune o organizzata e la sicurezza dei viaggi e degli spostamenti interni. L’intero processo di valutazione dei rischi è finalizzato all’otte-nimento di una certificazione da parte di un ente indipendente. Oltre ad avviare questa diffusa analisi del rischio per i siti e le sedi è stata condotta un’azione volta all’inserimento, da par-te dei fornitori, di una clausola sul rispetto dei diritti umani e degli altri principi contenuti nel Codice Etico di Eni all’interno dei contratti sottoscritti. Particolare attenzione è stata rivolta alla minimizzazione dell’impatto sull’ambiente in cui si opera. Le scelte, in termini di mezzi di protezione attivi e passivi, sono fatte in modo da garantire un corretto ed equilibrato rapporto con la realtà locale: in particolare è stato avviato uno studio sull’uso di materiali non inquinanti destinati all’impiego in aree ad alta sensibilità quali quelle desertiche. Nel corso dell’anno è

stato attivo, inoltre, l’impegno in un’attività di studio e sviluppo di un corpus normativo interno volto a prevenire e superare ogni comportamento colposo o doloso che potrebbe provocare danni diretti o indiretti alle Persone di Eni o alle risorse materiali e immateriali dell’azienda. A tal fine è stato emesso nel 2008 il “Testo Unico Norme di Security” contenente i principi e le dispo-sizioni generali che disciplinano le principali fattispecie di inte-resse, ponendosi come guida generale delle attività di Security. Il Testo Unico si applica a Eni e a tutte le società controllate in via diretta e indiretta, in Italia e all’estero.

TIPOLOGIA DESCRIZIONE OBIETTIVI E AZIONI

Rischi di mercato

Rischio di cambio Rischio di tasso d’interesse

L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall’operatività dell’impresa in valute diverse dall’euro. Le oscil-lazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e passività finanziarie dell’impresa e sugli oneri finanziari netti.

Minimizzazione del rischio, gestendo l’esposizione nel rispetto dei limiti stabiliti in termini di VaR.

Rischio di prezzo delle commodity

I risultati dell’impresa sono influenzati dalle variazioni dei prezzi delle materie prime e dei prodotti venduti.

Ottimizzazione delle attività “core” nel perseguimento degli obiettivi di stabilità dei margini industriali e gestendo l’esposi-zione nel rispetto dei limiti stabiliti in termini di VaR.

Rischio di credito

Rischio di controparte commerciale

Il rischio del mancato adempimento delle obbligazioni assunte da una controparte nell’ambito di relazioni di carattere commer-ciale.

Ottimizzazione del profilo di rischio gestendo a livello di Busi-ness Unit il processo del credito e definendo le metodologie per la quantificazione e il controllo del rischio.

Rischio di controparte finanziaria

Il rischio del mancato adempimento delle obbligazioni assunte da una controparte, nell’ambito di relazioni di carattere finan-ziario.

Ottimizzazione del profilo di rischio nel perseguimento degli obiettivi operativi definendo limiti di massimo affidamento per controparte in funzione del rating.

Rischio liquidità

Il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di liquidare attività sul mercato, l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento.

Porre in essere una struttura finanziaria che in coerenza con gli obiettivi di business garantisca un livello di liquidità adeguato e mantenga un equilibrio in termini di durata e composizione del debito.

Rischi connessi alle attività operative

Rischio Paese Rischio connesso alla instabilità economico-politica dei Paesi in cui Eni opera e all’instabilità dei contesti normativi locali che possono determinare incertezze sulla tutela dei diritti della com-pagnia.

Monitoraggio periodico dei rischi di natura politica, sociale ed economica di tutti i Paesi in cui si investe o si intende investire e loro integrazione nella valutazione economico-finanziaria degli investimenti.

Rischio Operation Rischio inadempienza delle norme a tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza.

Implementazione di un sistema di gestione HSE a garanzia del-la sicurezza e della salute delle persone e delle comunità e della salvaguardia dell’ambiente e attivazione dell’Unità di Crisi Eni per la gestione delle emergenze operative.

Rischi specifici dell’attività Rischio connesso alle possibilità di successo delle attività esplo-rative e influenza della volatilità del prezzo del petrolio e di altri beni e servizi sulla redditività dei progetti.

Minimizzazione dei costi esplorativi attraverso l’uso di stru-menti ad altissimo contenuto e pianificazione degli investi-menti tenendo conto degli scenari più cautelativi del mercato energetico.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

I contenziosiEni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azio-ni legali collegati al normale svolgimento delle sue attività. In particolare, si tratta di procedimenti in materia ambientale, indagini della Magistratura e interventi della Commissione Eu-ropea, dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e di altre autorità regolamentari. Nelle tabelle si segnalano i contenziosi in corso su temi ambientali e i procedimenti legati ad Antitrust

e Regolamentazione. Per la lista completa dei contenziosi, che include anche gli altri procedimenti giudiziari e arbitrari, i con-tenziosi fiscali e le indagini in corso da parte della Magistratura, si vedano le note al Bilancio Consolidato Eni 2008. Infine, nel 2008 sono stati chiusi, tra gli altri, tre contenziosi riguardanti Eni SpA, Syndial SpA e Agip KCO NV.

PRINCIPALI CONTENZIOSI AMBIENTALI IN CORSO NEL 2008

Contenzioso penale

Eni SpA

Indagini sul fenomeno della subsidenza eventualmente imputabile alle attività minerarie nel ravennate e nel Nord Adriatico

Indagini sul presunto danneggiamento derivante dalle emissioni degli impianti dello stabilimento di Gela (2002)

Indagini sul presunto incendio colposo nella Raffineria di Gela (2002)

Indagini per la verifica della qualità delle acque sotterranee nell’area della Raffineria di Gela (2002)

Indagini in relazione a un incendio avvenuto nel 2006

Eni Power SpA

Indagine per gestione dei rifiuti non autorizzata (2004)

Indagine in relazione alle emissioni in atmosfera

Contenzioso civile e amministrativo

Syndial SpA

Inquinamento provocato dall’attività dello stabilimento di Mantova (1992)

Citazione in giudizio davanti al Tribunale di Venezia per danni alla Laguna causati dagli impianti di Porto Marghera (2002)

Azione di risarcimento per danni provocati dall’attività industriale nel territorio del Comune di Crotone (2003)

Atto di citazione per risarcimento danni per inquinamento sul Lago Maggiore (2003)

Richiesta di ripristino dello stato dei luoghi nel sito di Avenza e risarcimento danni (1984)

Ministero dell’Ambiente (2005) - Rada di Augusta

PRINCIPALI INTERVENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO, DELL’AUTORITÀPER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E DI ALTRE AUTORITÀ REGOLAMENTARI

Antitrust

Eni SpA

Abuso di posizione dominante di Snam riscontrato dall’AGCM (1999)

Accertamento disposto dalla Commissione delle Comunità Europee per verificare l’eventuale partecipazione a intese o pratiche concordate, restrittive della concor-renza, nel settore delle paraffine (2005)

Accertamenti della Commissione Europea sugli operatori nel settore del gas naturale (2005)

TTPC (2006)

Polimeri Europa SpA e Syndial SpA

Indagini per possibili variazioni della normativa antitrust connesse al settore degli elastomeri (2002)

Regolamentazione

Toscana Energia Clienti SpA

Citazione da parte di Toscana Energia Clienti SpA nei confronti di Diddi s.r.l. per interpretazione della Delibera AEEG 229/01

Distribudora de Gas Cuyana SA

Procedimento di infrazione avviato dall’Ente Nazionale di regolamentazione del settore del gas in Argentina (2004)

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Persone

La sicurezzaEni dedica grande impegno e risorse nella tutela della sicurezza delle proprie persone, delle comunità in cui opera e dei siti pro-duttivi. Questo impegno ha portato nel 2008 a una performance positiva con un miglioramento di quasi tutti gli indici di sicurez-za. Il risultato è frutto delle attività pianificate nel 2008: ulteriore diffusione della cultura di sicurezza, nuove metodologie di ana-lisi e riduzione dei rischi di processo, interventi su settori critici (incidenti stradali e personale contrattista). L’indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti è diminuito del 25,3%. Il miglioramento della performance ha riguardato tutte le aree di business, a eccezione del settore Exploration & Production, che ha risentito dell’acquisizione di società nelle quali nel 2008 si è scontato un periodo di transizione necessario per il loro adeguamento agli standard di sicurezza e ai sistemi di gestione dell’azienda. L’indice infortunistico nel settore Ex-ploration & Production si mantiene comunque in linea con le prestazioni dei peer internazionali. L’indice di gravità è diminuito del 22,7% e anche il settore Exploration & Production contribui-sce a questo miglioramento. A fronte di notevoli miglioramenti degli indici per i dipendenti, gli indici infortunistici dei contrat-tisti risultano in lieve rialzo rispetto al 2007. Nel 2008 sono purtroppo avvenuti 17 infortuni mortali, di cui 5 a dipendenti (2 nel 2007) e 12 a contrattisti (15 nel 2007). Mentre per i con-trattisti il numero di infortuni mortali delinea un trend di dimi-nuzione costante, il dato per i dipendenti cresce per la prima volta dal 2003.

La ragione è un grave incidente occorso al semi-sub Saipem 7000 nel corso della posa della sealine tra Algeria e Spagna.

>L’incidente a bordo del Saipem 7000

Il 17 settembre 2008, a bordo del Saipem 7000, durante le ope-razioni di posa del gasdotto Medgaz in acque internazionali, Saipem ha subito il più tragico incidente della propria storia. A causa di un guasto al sistema informatico che regola il proces-so di movimentazione dei tubi nella torre J-Lay, è avvenuto il rilascio di due tubi, in quel momento trattenuti in due differenti zone della torre. Il primo tubo è scivolato all’interno della torre, senza causare danni particolari, il secondo è invece precipitato su un’area di passaggio, causando la morte di 4 persone ed il ferimento di altre 4.L’analisi dell’incidente, effettuata nell’immediatezza dell’evento e nei giorni successivi, ha posto in evidenza che lo stesso è stato causato sia da un malfunzionamento del software di controllo, il cui riavvio ha causato il rilascio delle sezioni di tubo, sia dal-la presenza - proibita dalle procedure di sicurezza - di persone sulla piattaforma sottostante il pipe elevator. Sono state avviate immediate misure per la rimozione delle istruzioni software che hanno causato il rilascio dei tubi, per la introduzione di ulterio-ri protezioni elettromeccaniche e acustiche nelle operazioni di movimentazione e per ribadire al personale il divieto di sostare nelle aree a rischio durante le operazioni di movimentazione.Le azioni sono state supportate dal management che, dopo

INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI DIPENDENTI* INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI DIPENDENTI*

*L’indice non include gli infortuni in itinere.

3

2,4

1,8

1,2

0,6

0,07

0,056

0,042

0,028

0,014

2006

2007

2008

2006

2007

2008

L’indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti è passato da 1,94 nel 2007 a 1,45 nel 2008.I settori di attività che hanno maggiormente contribuito al miglioramento sono G&P (-29,1%) e il Petrolchimico (-31,2).

L’indice di gravità degli infortuni è passato da 0,066 nel 2007 a 0,051 nel 2008 (-22,7%).

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

essere intervenuto direttamente a bordo del Saipem 7000, ha inviato un messaggio a tutte le persone nel quale, oltre ad esprimere il rammarico per la gravità dell’incidente avvenuto, ha confermato, con ancor più vigore, la prosecuzione del pro-getto “Leadership in Safety” per la diffusione di una cultura di sicurezza al personale impiegato nelle attività di Ingegneria e Costruzioni.

>La cultura della sicurezza

Oltre all’attività di formazione, che è cresciuta nel 2008 dell’8,4%, in termini di partecipazioni (perimetro Eni Consolidato, KPO e Agip KCO), è proseguita l’opera di diffusione della cultura della sicurezza con nuovi progetti di comunicazione interna destina-ti anche ai contrattisti di tutte le unità di business. Nel setto-re Ingegneria e Costruzioni nell’anno si è raggiunto il culmine dell’attività relativa al progetto Leadership in Safety. Sono infine proseguiti i programmi di incentivi e trofei per stimolare l’ado-zione di comportamenti virtuosi.

>La riduzione degli incidenti stradali

Nel 2008 si sono ridotti in modo consistente gli infortuni da inci-denti stradali a dipendenti, che sono una delle maggiori cause di infortuni sul lavoro in Italia e all’estero: 55 nel 2006, 94 nel 2007 e 34 nel 2008. Questo risultato, il migliore di sempre, è stato ottenuto con l’intensificazione delle politiche di prevenzione in materia di utilizzo dei veicoli. In Italia è proseguito il progressivo rinnovo del

parco automezzi con veicoli più moderni e intrinsecamente sicuri, è aumentata l’attività formativa, attraverso i corsi di guida sicu-ra, e la frequenza di monitoraggio dei mezzi pesanti. All’estero, in particolare nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea, si è in-trapreso il monitoraggio dell’implementazione della linea guida tecnica Safety technical guidelines on vehicle driving in non EU countries emessa nel 2006. In particolare in Algeria sono stati installati i dispositivi di controllo della velocità su tutti i veicoli e in Kazakistan, presso KCO, sono state realizzate diverse ini-ziative di Road Safety Awareness Training che hanno coinvolto anche i contrattisti.

>La sicurezza dei contrattisti

Nel 2008 sono stati sviluppati piani per aumentare la severità dei controlli di sicurezza sui contrattisti, in particolare nelle attività all’estero. Nel settore gas, in Italia, sono stati implementati nuo-vi processi di monitoraggio della performance dei contrattisti. Nei settori E&P e Ingegneria e Costruzioni è stato intrapreso il monitoraggio degli incidenti nei cantieri esteri ed è stata avviata un’opera di sensibilizzazione del management operativo. Sono stati infine realizzati interventi tecnici per il miglioramento delle condizioni operative dei cantieri. Nel settore della raffinazione è stato definito un modello operativo di gestione e supervisione delle attività delle imprese contrattiste che prevederà l’esecu-zione periodica di audit HSE sui fornitori critici per la valutazione del rispetto dei requisiti di sicurezza.

INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI CONTRATTISTI

L’indice di gravità per i contrattisti passa da 0,035 a 0,038. I settori che hanno fatto registrare gli aumenti più significativi sono E&P e Petrolchimica, che compensano l’ottima performance del settore Ingegneria e Costruzioni.

0,07

0,056

0,042

0,028

0,014

INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI CONTRATTISTI

L’indice di frequenza degli infortuni dei contrattisti resta pressoché invariato, passando da 1,45 a 1,47.

3

2,4

1,8

1,2

0,6

2006

2007

2008

2006

2007

2008

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>La sicurezza degli impianti

Per consentire una migliore gestione dei rischi inerenti all’eser-cizio degli impianti, e in particolare della sicurezza di processo nel 2008 il settore E&P ha avviato il progetto Asset Integrity, per identificare, prevenire e mitigare i rischi anche attraverso l’utiliz-zo di un software informatico e introdurre interventi migliorativi.Anche nel settore R&M nel 2008 è stato elaborato un modello di process safety audit, applicato finora su quattro raffinerie.Nel trasporto gas saranno implementati nuovi sistemi per il raggiungimento di elevati standard di sicurezza in navigazione (unità LNG Portovenere e LNG Lerici) ed è in programma entro il 2010 la sostituzione dei serbatoi interrati nelle attività di stoc-caggio.

>I sistemi di gestione OHSAS 18001

Nell’ambito delle certificazioni del Sistema di Gestione Salute e Sicurezza sono state raggiunte 50 certificazioni OHSAS 18001. In particolare il settore Exploration & Production ha raggiunto e superato nel 2008 l’obiettivo di certificazione del 30% delle società (14 società certificate su 35, con riferimento a consocia-te, JV e società operative). Nel 2012 si prevede di raggiungere il 70% di consociate certificate. Per il 2009 è prevista la certifica-zione OHSAS di tutti i siti petrolchimici (al 2008 hanno raggiunto la certificazione 11 impianti su 16). Nel 2008 sono stati condotti complessivamente 283 audit sulla sicurezza e 53 sulla salute. Dal 2008 è cominciata l’applicazione della procedura “Health and Safety Technical Guideline for Extreme Working Conditions” che ha lo scopo di valutare standard dei rischi dell’attività lavo-rativa in condizioni climatiche estreme. Nel 2008 risultano con-clusi i seguenti progetti: Data Base normativo per la ricerca e la consultazione di

normative nazionali e internazionali in materia di salute,

sicurezza e ambiente. Progetto MedSTAR, per la gestione delle emergenze con-

nesse al trasporto e alla lavorazione di prodotti petroliferi chimici nel Mediterraneo.

È invece ancora in corso il progetto teso alla realizzazione del data base degli eventi incidentali.

La salute Eni persegue l’impegno di garantire la tutela della salute del-le proprie persone, delle comunità che vivono in prossimità dei suoi impianti e di tutti coloro che entrano in contatto in diversi momenti con le attività. La complessità e varietà delle situazioni in cui Eni si trova ad operare rende necessaria la definizione e applicazione di elementi a cui far riferimento per consolidare ed accrescere le performance in materia di salute e prevenzione quali politiche, adesione a principi e convenzioni internaziona-li, sistemi di gestione e sistemi di controllo interni, normative aziendali e strumenti per la condivisione delle conoscenze. E’ proseguito il monitoraggio periodico delle malattie professio-nali (83 segnalate nel 2008). I criteri di rilevazione sono miglio-rati e sono stati ulteriormente estesi alle malattie non stretta-mente professionali ma riconducibili a cause lavorative (“work related diseases”) sulla base delle più recenti normative. Il TROIF (Total Reportable Occupational Illnesses Frequency, che rappre-senta il numero di malattie segnalate sul milione di ore lavorate) è 0,40 (0,54 nel 2007). Il tasso di rimpatrio per motivi sanitari dei dipendenti è pari a 0,65.

>Gli strumenti per la gestione della prevenzione

Sono proseguite le attività di implementazione del siste-ma di gestione della salute attraverso l’estensione degli standard di prevenzione riguardanti la tutela della salute

INDAGINI AMBIENTALI PER TIPOLOGIA 2008

Rumore Radiazioni ionizzanti Radiazioni non ionizzanti Microclima ed illuminazione

Polveri Agenti biologici Agenti chimici Ergonomia postazioni vdt

46%

4%

4%

2%

2%2%

19%

21%

FATALITY INDEXIl fatality index, che raffronta gli infortuni mortali sulle ore lavorate, relativo ai dipendenti, aumenta rispetto al 2007, passando da 1 a 2,42 (5 incidenti mortali nel 2008 contro 2 nel 2007), mentre quello relativo ai contrattisti migliora sensibilmente passando da 4,04 a 3,08 (12 incidenti mortali nel 2008 contro 15 nel 2007). Complessivamente, rispetto alla popolazione totale Eni si riscontra un leggero miglioramento.

Dipendenti Contrattisti Forza lavoro totale

8,00

6,00

4,00

2,00

2004 2005 2006 2007 2008

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

in ambienti di lavoro sia in relazione ai rischi lavorativi sia a quelli legati al contesto territoriale, questi ultimi in modo par-ticolare per i siti all’estero. Nel 2008, in tutti i Paesi esteri ove opera il settore E&P è stato avviato il programma di svilup-po del sistema di gestione della salute in linea con gli obiet-tivi pianificati. Tra le attività di maggior rilievo si segnalano: La realizzazione di nuove “Verifiche di Medicina del Lavoro

ed Assistenza Sanitaria” in 5 Paesi (Angola, Tunisia, Alge-ria, Kazakistan - KPO, Libia);

Gli studi per la valutazione e aggiornamento dei piani di assistenza ed emergenza sanitaria in Croazia, Qatar, USA (Alaska) e Arabia Saudita;

La realizzazione dei piani di emergenza sanitaria (MERP - Medical Emergency Response Plan) in Mozambico, Congo (Ipp e M’Boundi), Mali e Kazakistan (KPO);

Nuove valutazioni e aggiornamento dei programmi di ge-stione del rischio salute in 6 Paesi (Angola, Libia, Mali, Paki-stan, Indonesia e Russia). È inoltre proseguita l’implemen-tazione del programma GIPSI per la gestione informatica delle prestazioni sanitarie individuali relative alla medicina del lavoro attraverso la sua applicazione in Angola, Egitto, Russia, Congo, Kazakistan (KCO) e Italia.

Nell’ambito della realizzazione del progetto “Monitoraggio dei fattori di rischio cardiaco in zone remote” è stato proposto un primo protocollo sanitario relativo alla valutazione dell’apparato cardio-circolatorio per le persone che si recano all’estero a svol-gere attività lavorativa in condizioni di lavoro estremo (caldo, freddo, umidità) e per le persone di Eni che operano in particolari situazioni di stress (ad esempio emergenze).

>L’attività di ricerca

Nel 2008, presso lo stabilimento di Ravenna, è stato realizzato

un importante progetto di studio di monitoraggio biologico del butadiene, in collaborazione con l’Istituto Maugeri di Pavia e l’Università di Padova; le attività di indagine hanno evidenziato risultati positivi in tutti i contesti operativi di Eni in cui sono state condotte. È stato avviato, presso la Raffineria di Livorno, il progetto per la definizione di metodologie standard per la rilevazione della radioattività naturale e si è concluso, inoltre, il progetto ISPESL “Esposizione al benzene in ambienti di lavoro: sviluppo di biosen-sori avanzati per il monitoraggio ambientale” realizzato presso la Raffineria di Gela.

>La promozione della salute

La promozione della salute è attuata secondo due linee princi-pali di intervento: campagne diagnostiche gratuite per le persone; campagne informative sugli stili di vita corretti.Nel 2008 in Italia il programma di diagnosi precoce delle neopla-sie, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta ai Tumo-ri, ha registrato l’adesione di circa 4.000 persone e proseguirà anche nel corso del 2009 con ulteriori attività di prevenzione dei tumori. Sono inoltre state sottoposte a vaccinazione antin-fluenzale 2.450 persone. Il sito Intranet “Promozione della Sa-lute”, all’interno del Portale MyEni, ha visto un elevato indice di gradimento registrando, nel corso dell’anno oltre 71.000 acces-si, posizionandosi tra i più visitati all’interno del Portale MyEni. All’interno del sito “Promozione della Salute” sono stati sotto-posti anche alcuni questionari, elaborati in collaborazione con il Centro Terapia Neurovegetativa dell’Università di Milano, con lo scopo di raccogliere informazioni sul fenomeno del sovrappeso e del fumo in azienda. Nello stesso sito è stato possibile avviare, a ottobre, il progetto “Eni In Forma” allo scopo di prevenire le

SPESE PER LA SICUREZZA PER TIPOLOGIA 2008

DPI Gestione sicurezza Assicurazioni Adeguamento normativo

R&S, Comunicazione, Formazione e Altro Impianti e attrezzature

Spese correnti Investimenti

SPESE SICUREZZA

Le spese per la sicurezza nel 2008 sono state pari a 440,8 milioni di euro, in lieve riduzione (-5,7%) rispetto al 2007. Le spese correnti sono state pari a 215,4 milioni di euro e gli investimenti sono stati pari a 225,4 milioni di euro.

Le spese per la sicurezza hanno riguardato in primo luogo l’adeguamento di impianti a attrezzature per un importo complessivo di circa 237 milioni di euro, inoltre per la gestione della sicurezza sono stati spesi 113 milioni di euro.

500

400

300

200

100

2006

2007

2008

5%

54%

3%

26%

4%

8%

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principali patologie croniche – cardiovascolari, metaboliche, tu-morali – e modificare quei comportamenti o stili di vita che rap-presentano dei fattori di rischio come errate abitudini alimentari, sedentarietà, fumo, abuso di alcool. La prima fase del programma è terminata con la compilazione on line, da parte di 1.000 persone, di un questionario anonimo relativo agli stili di vita, abitudini alimentari, parametri clinici e biochimici semplici. Attualmente l’Università di Milano sta effet-tuando l’analisi dei dati raccolti, in forma aggregata e anonima, per individuare i fattori di rischio prevalenti. Si proseguirà con la progettazione e realizzazione di interventi collettivi mirati alla promozione della salute, offrendo la possi-bilità a ciascun partecipante di monitorare gli effetti delle azioni intraprese ricompilando on line il questionario stesso. Da una prima valutazione delle risposte fornite, in forma anoni-ma, è emerso che l’obiettivo di utilizzare il sito quale strumento per fornire una corretta informazione/formazione sulle proble-matiche della salute sta per essere raggiunto in modo adeguato. Nel 2009 proseguiranno le attività di promozione di corretti stili di vita. Nel corso del 2008, inoltre, sono state realizzate numerose campagne di promozione della salute anche in gran parte dei Paesi esteri in cui opera il settore Exploration & Production. Complessivamente sono state realizzate 118 iniziative in 20 Pa-esi attraverso campagne di sensibilizzazione e formazione sani-taria, l’emissione di politiche informative sui vari temi della pre-venzione sanitaria (antifumo e prevenzione dell’abuso di alcool e droghe) e la realizzazione di campagne preventive (screening e vaccinazioni). È anche proseguito il piano di emissione di brochure, pubblica-te sul sito del portale Knowledge Management di Eni relative a temi di prevenzione e promozione sanitaria. Nel settore del trasporto gas a supporto della tutela della salute dei lavoratori

imbarcati sulla flotta LNG Shipping, è stato avviato nel 2008 il sistema di telemedicina “Assistenza Medica Telematica di Flot-ta” per migliorare le condizioni di monitoraggio medico del per-sonale di bordo.

L’analisi di clima: Eni Secondo Te>I risultati del progetto

Nei primi mesi del 2008 è stata effettuata la prima analisi di clima, che ha visto coinvolte circa 38.000 persone di Eni in tutto il mondo, con l’obiettivo di “scattare una fotografia” di come l’azienda è percepita, dal top management alla base, e valutare il livello di coinvolgimento. L’erogazione del questionario è avve-nuta fra gennaio e febbraio 2008 tramite invito alla compilazio-ne in forma anonima, on line o cartacea, in più di 250 siti italiani ed esteri. L’analisi è stata supportata da una capillare campagna di comunicazione interna condotta sia tramite strumenti classici come l’Intranet aziendale, brochure, poster, locandine e video, sia tramite la partecipazione attiva di circa 150 referenti di sito, dislocati su tutte le sedi italiane ed estere. Ciò ha contribuito a elevare il tasso di partecipazione, portando la redemption di Eni Secondo Te al 79%, pari al livello medio di risposta delle “High Performing Companies” - aziende in cui le indagini di clima co-stituiscono una pratica consolidata - superiore al tasso medio di risposta nelle multinazionali che affrontano per la prima vol-ta una Survey. Ultimata l’elaborazione dei dati, si è proceduto all’analisi e alla comunicazione dei risultati, tramite appositi incontri con i vertici dei diversi settori di business, attraverso il portale MyEni e il programma di comunicazione interna Cascade 2008. Il “profilo di Eni” emerso dall’Analisi di Clima è quello di una popolazione aziendale con un buon livello di appartenenza, orgoglio e fedeltà, che si sente protetta e tutelata sul fronte ma-

SPESE SALUTE PER TIPOLOGIA 2008

Gestione salute e igiene Controlli sanitari Comunicazione, Formazione, R&S e Altro

Impianti e attrezzature Indagini ambientali

La maggior parte delle spese per la salute riguardano la gestione della salute e l’igiene. In questo ambito nel 2008 la spesa è pari a 37,56 milioni di euro. Un’altra importante voce di spesa riguarda i controlli sanitari per un importo che supera 14 milioni di euro.

54,8%

12,8%

20,7%

4,2%

7,5%

Spesa corrente

Investimenti

SPESE SALUTE

Nel 2008 le speseper la salute pari a 68,5 milioni di euro hannoregistrato un incrementodel 28% rispetto al 2007.60 milioni di euro sono spese correnti mentre 8,5 milioni di euro sono investimenti.

80.000

64.000

48.000

32.000

16.000

2006

2007

2008

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

teriale, in particolare rispetto ai temi della salute, della sicurezza e della formazione e che condivide un impianto di valori forti propri della cultura d’impresa di Eni, in particolare rispetto all’integrità aziendale e all’impegno per la salvaguardia dell’ambiente. La popolazione di Eni appare sufficientemente soddisfatta delle relazioni instaurate con il proprio responsabile, di cui viene ap-prezzata soprattutto la competenza professionale. Le aree di mi-glioramento evidenziano la richiesta di una comunicazione degli obiettivi aziendali più capillare, di uno stile di Leadership più motivante, di un ambiente di lavoro più stimolante e aperto a idee innovative e di una maggiore valorizzazione del contributo individuale. In risposta alle aree di miglioramento emerse, sono state individuate una serie di iniziative finalizzate a favorire l’in-teriorizzazione e l’attuazione, da parte dei capi, di un modello di Leadership più attento alla relazione con i collaboratori e con i colleghi.

LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO INTRAPRESE

Area di miglioramentoTipologia di intervento

Azione

Stile di Leadership più motivante

Iniziative a sostegno della Leadership

■ Estensione Feedback 360°

■ Piano di formazione per la Leadership

■ Revisione percorsi forma-zione istituzionale e coaching

Comunicazione più capillare

Iniziative di comunicazione interna

■ Estensione Cascade a tutte le persone di Eni

■ Estensione del MyEni■ MyEni news cartacea

Maggiore valorizza-zione del contribu-to del singolo

Iniziative per la valorizzazione delle persone

■ Progetto Giovani■ Progetto Knowledge Owner

Ambiente di lavoro più stimolante

Iniziative per il benesseredelle persone

■ Progetto Welfare■ Azioni a sostegno della

genitorialità

>Iniziative a sostegno della Leadership

A valle di quanto emerso dall’Analisi di Clima, si è ritenuto op-portuno approfondire la tematica della Leadership, già introdotta nel 2007 attraverso il Progetto Feedback 360°. Oltre che per i dirigenti, sono stati progettati programmi ad hoc per le figure di livello quadro con responsabilità di gestione, per diffondere nell’organizzazione uno stile di relazioni che favorisca la valo-rizzazione delle energie e delle capacità. Fra ottobre e novembre 2008, sono stati organizzati workshop specifici improntati al con-fronto generazionale. Come per la fase pilota, obiettivo principale del Progetto Feed-back 360° è stato sviluppare e diffondere uno stile di Leadership basato sulla crescita delle dimensioni emotive e relazionali, con particolare riferimento alla qualità dei rapporti interni e della motivazione e coinvolgimento dei collaboratori. Il processo ha previsto che la persona scegliesse colleghi e collaboratori dai quali ricevere un feedback basato sul vissuto quotidiano e sulla percezione individuale. Tutto il processo è stato gestito tramite un sito web dedicato e gestito dalla società di consulenza a garanzia della riservatezza dei dati. I risultati sono stati inviati direttamen-te alla persona, evidenziando eventuali scostamenti nella perce-zione di sé rispetto alla percezione degli altri.Nel 2008 sono stati coinvolti 196 dirigenti (a fronte dei 109 nel 2007). Come già avvenuto a primavera 2008 per l’edizione prece-dente, il Feedback 360° si concluderà con la realizzazione di una serie di workshop durante i quali verrà data evidenza degli stili di Leadership prevalenti in Eni, delle competenze, dei comporta-menti agiti maggiormente e delle aree di miglioramento colletti-ve. Inoltre saranno presentati e proposti strumenti per il miglio-ramento individuale. Fra gli strumenti principali di cui l’azienda si è già dotata, ci sono un piano di formazione specifica per lo sviluppo della Leadership e un servizio di coaching dedicato.

TASSO DI RISPOSTA PER AREA GEOGRAFICA

Italia Resto d’Europa Americhe Africa Asia Altre aree

0,2%1,3%7,1%

2,9%

10,2%

78,3%

POPOLAZIONE COINVOLTA DA ENI SECONDO TE

Italia Estero

10.000

8.000

6.000

4.000

2.000

E&P

G&PR&P

Petro

lchim

ica

Altre a

ttivit

à

Eni C

orp.

e

Soc.

Fin.

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Il piano di formazione per la leadership prevede, in particolare, un programma di sviluppo delle competenze emotive basato sul coinvolgimento. Fra i temi principali approfonditi: il coraggio di attivare processi di cambiamento, il governo

del tempo individuale e organizzativo; la valorizzazione del confronto e della cooperazione come

leve di gestione dei singoli e del team; la capacità di guidare con l’esempio. Il servizio di coaching si concentra sulle diverse dimensioni delle competenze manageriali, con un focus specifico sulle dimensioni relazionali, comunicative ed emotive. Nel 2008, 19 persone han-no attivato percorsi di coaching, per un totale di 135 incontri. Anche i programmi di formazione istituzionale rivolti alle diverse popolazioni sono stati rivisti nei contenuti e nell’impostazione didattica per essere coerenti con le nuove direttrici di sviluppo della leadership. Nel percorso per i giovani laureati sono presenti nuove iniziative tese a migliorare la relazione con i responsabili e a sviluppare le abilità di comunicazione in contesti intercultu-rali. Con la stessa logica il Master in General Management rivol-to a giovani dirigenti è stato arricchito con una serie di incontri con testimoni esterni finalizzati a offrire momenti di riflessione e confronto sui temi della leadership.

>Iniziative di comunicazione interna

È stato dato un particolare impulso alle iniziative di comu-nicazione interna, che si pongono gli obiettivi di promuo-vere una comune identità aziendale, contribuire alla diffu-sione delle strategie e aumentare il coinvolgimento delle persone per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Nel 2008 è stato esteso il programma di comunicazione Cascade a tut-ta la popolazione aziendale, con l’obiettivo di promuovere la

conoscenza delle strategie ed esplicitare i collegamenti tra gli obiettivi aziendali e quelli della struttura organizzativa. Il pro-getto ha coinvolto 31.700 persone e ha visto l’organizzazione di 420 incontri in 95 sedi nel mondo. Tutti i programmi di co-municazione interna hanno nel portale intranet MyEni una piat-taforma unitaria di condivisione delle informazioni a cui hanno accesso circa 29.300 persone di Eni. Nel 2008 è stato esteso il programma di roll-out del MyEni all’estero, portando il numero di utenti fuori dall’Italia a circa 4.000. Infine, nel corso del 2008 è stato sperimentato un amplia-mento dei canali di comunicazione, con un primo pilota di MyEni News cartacea. Questo progetto, che verrà sviluppato nel 2009, si pone l’obiettivo di coinvolgere maggiormente le persone, in particolare coloro che non utilizzano il PC nel loro lavoro.

ACCESSO A MYENI

2006 2007 2008

Dipendenti con accesso a MyEni 18.602 26.027 29.260

>Il benessere delle persone di Eni

Nel corso del 2008, parallelamente a Eni Secondo Te, sono stati condotti dei focus group sui temi legati al Welfare e alla conci-liazione fra vita privata e vita lavorativa.È poi stato completato lo studio “Diversità: struttura, prassi e cultura organizzativa”, che ha analizzato tre diverse dimensioni della diversità in azienda, quella culturale, anagrafica e di genere. Infine, l’azienda ha partecipato, con altre grandi società europee, a una ricerca riguardante le interruzioni di carriera con parti-colare riferimento alla maternità, nell’ambito del Gruppo WIST, Women in Science and Technology, promosso dalla Commis-sione Europea per valorizzare la presenza femminile in attività

DIPENDENTI IN ENTRATA/USCITA PER GENERE ITALIA 2008

Entrata Uscita

1800

1440

1080

720

360

Il tasso di sostituzione, ovvero il rapporto fra assunzioni e risoluzioni, al netto di nuove acquisizioni o cessioni di società, risulta in Italia pari a 0,83 per gli uomini e 1,40 per le donne, con un notevole aumento delle donne in ingresso in azienda rispetto al 2007, quando il tasso di sostituzione “al femminile” era pari a 1. Il tasso di rotazione volontaria in Italia è pari a 24,7%.

Uom

ini

Don

ne

DIPENDENTI IN ENTRATA/USCITA PER GENERE ESTERO 2008

Entrata Uscita

3500

2800

2100

1400

700

Il tasso di sostituzione all’estero è pari a 1,60 per gli uomini e 1,78 per le donne.

Uom

ini

Don

ne

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> 41

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

tecnico-scientifiche nelle aziende. Sono state condotte interviste qualitative a un campione di risorse di professionalità tecnica con diversi ruoli, età, esperienze, livelli, tutte accomunate da una o più assenze per maternità negli ultimi anni, per indagare le pos-sibili difficoltà incontrate al rientro in azienda.Tutte le ricerche hanno presentato un quadro coerente con le risultanze della Survey e hanno permesso l’individuazione e la progettazione di iniziative mirate ad accrescere il benessere or-ganizzativo, a bilanciare il lavoro con la vita privata e a sostene-re la genitorialità. È stato definito il progetto “Nido Scuola Eni”, che prevede la realizzazione di un “Nido Scuola” (asilo nido e scuola d’infanzia), in grado di accogliere circa 140 bambini in età 0-6 anni. La sede interessata è San Donato Milanese, dove è presente la maggiore concentrazione numerica di persone di Eni, circa 12.000, cosicché il servizio sia a sostegno di questa ampia co-munità. Obiettivo primario è quello di creare una struttura di ec-cellenza nella quale sia garantita la centralità del bambino e la continuità pedagogica tra i servizi educativi. Ulteriori attività in fase di realizzazione riguardano l’attivazione di convenzioni con centri sportivi per l’attuazione di un programma di benessere ri-volto alle persone, un soggiorno estivo tematico per adolescenti per favorire lo studio della lingua inglese e convenzioni per bam-bini e ragazzi in campus estivi in città, per favorire la gestione dei ragazzi nei periodi di chiusura delle scuole. È stato infine approvato un piano di azioni a sostegno della genitorialità che prevede sia interventi di tipo informativo (in merito agli istituti giuridici sul tema, agevolazioni per i neoge-nitori, salute della mamma e del bambino), sia organizzativo. Sono, infatti, allo studio azioni mirate a sostenere la donna nel periodo di aspettativa facoltativa e al rientro in azienda.

DIPENDENTI PER GENERE E CATEGORIA PROFESSIONALE 2008

uomini donne

Italia Estero Italia Estero

Dirigenti 1.298 227 119 14

Quadri 7.968 2.938 1.706 448

Impiegati 14.538 12.896 5.463 4.171

Operai 8.350 18.401 38 305

Totale 32.154 34.462 7.326 4.938

Le persone di Eni a ruolo nel 2008 sono 78.880. A fronte di un aumento totale della popolazione del 4% rispetto al 2007, gli uomini sono aumentati del 3%, mentre le donne sono l’11% in più. Cresce del 24% il numero di donne dirigenti (da 107 del 2007 a 133 nel 2008) rispetto a un tasso di crescita dei dirigenti uomini del 3%. Da notare come la popolazione sia cresciuta all’estero, mentre nell’area italiana si sia mantenuta praticamente stabile.

La valorizzazione delle persone di EniEni ha come obiettivo primario quello di valorizzare tutte le proprie persone, in modi diversi a seconda delle caratteristiche di ogni seg-mento della popolazione. Un’attenzione particolare è dedicata: al reclutamento e allo sviluppo di giovani con un background

formativo di eccellenza; alla valorizzazione delle esperienze e competenze professio-

nali.

>L’attrazione dei talenti

Eni ha intessuto e alimenta un network con le università e gli MBA italiani e internazionali (per tutte le collaborazioni con Università e centri di ricerca in Italia e nel mondo si veda il paragrafo “La relazione con le Università e i centri di ricerca” nella sezione “Abi-tare il Mondo”). Ciò ha permesso da un lato di allacciare rapporti di collaborazione didattica e di provvedere ad azioni di recruiting mirate su lauree di interesse (in particolare ingegneria e discipline economiche), dall’altro di effettuare scouting qualificati sul merca-to ai fini dell’inserimento di persone con master su ruoli di medio o elevato livello di responsabilità. Un esempio è la partecipazione di Eni alla conferenza NOVA, associazione italiana degli MBA con sede negli USA, nel mese di novembre 2008, che ha consentito di approfondire, attraverso interviste, i profili di brillanti giovani di potenziale interesse per uno sviluppo in Eni e di presentare i nostri business in un contesto culturale e di mercato competitivo. Inoltre, è stata realizzata una Survey avente l’obiettivo di rilevare i principali fattori di attrattività e la percezione di Eni per le risorse internazionali. L’azienda è considerata attrattiva principalmente per cultura, reputazione, stabilità e possibilità di carriere interna-zionali. Infine, Eni ha partecipato alla pubblicazione: “How the Energy Industry works: an insiders’ guide”, finalizzata ad attrarre giovani risorse internazionali qualificate.

DIPENDENTI IN SERVIZIO PER FASCIA DI ETÀ E CATEGORIA PROFES-SIONALE ITALIA 2008

dirigenti quadri impiegati operai

Dipendenti 18 - 24 - - 502 577

Dipendenti 25 - 39 135 2.059 6.810 3.100

Dipendenti 40 - 54 991 5.640 10.481 3.766

Dipendenti over 55 291 1.975 2.208 945

A oggi il 10% dei key manager ha un’eta inferiore ai 40 anni. Il 23,6% dei diri-genti in forza ha un’anzianità di nomina inferiore ai 3 anni (il 21,5% nel 2007). I settori che registrano il maggior numero di dirigenti al di sotto dei 40 anni sono Corporate e Società Finanziarie (27,4%) e Ingegneria e Costruzioni (20%).

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>Il Progetto Giovani

Nel 2008 sono stati identificati interventi per lo sviluppo e la motivazione dei giovani, basati sui seguenti principi: conoscenza delle persone (dialogo, valutazione, feedback); segmentazione della popolazione e approcci differenziati

alla gestione; meritocrazia e autosviluppo.Il progetto prevede la revisione di regole e strumenti di inseri-mento e sviluppo, una ridefinizione dei sistemi di mobilità fina-lizzati a una corretta valorizzazione delle differenze e il ricorso a interventi formativi e di sviluppo mirati e coerenti. Inoltre sarà attivato un “Osservatorio Giovani” per la raccolta e l’analisi dei risultati qualitativi emersi dai colloqui di inserimento e dai corsi formativi istituzionali, forniti dal network di specialisti HR. Il net-work è costituito da persone specificatamente formate per l’eser-cizio del ruolo di facilitatore delle dinamiche relazionali interne all’organizzazione e dei percorsi di sviluppo (Progetto formativo HR Community). È stato poi avviato il monitoraggio qualitativo della popolazione e quantitativo del tasso di turn over. A livello di business e area professionale sono stati realizzati, infine, in-contri con i giovani finalizzati al confronto su tematiche di busi-ness e a migliorare il livello di engagement.

>Lo sviluppo delle competenze

È proseguita l’attività di integrazione dei diversi strumenti di gestione e sviluppo manageriale, che ha portato a un amplia-mento del numero di persone coperte da una mappatura delle competenze finalizzata ad azioni di miglioramento e di svilup-po individuali e collettive. Per i laureati, il processo di valuta-zione del potenziale è stato modificato nel 2008 per pervenire a una più chiara segmentazione della popolazione coinvolta, individuandone le diverse potenzialità di sviluppo e per fornire a

tutti un feedback mirato in termini di orientamento per la carrie-ra aziendale e sulle possibilità di miglioramento individuali. La metodologia del Development Center utilizzata per la rileva-zione del potenziale dei laureati è focalizzata sul confronto con la percezione altrui e sulla possibilità di leggere i propri compor-tamenti e caratteristiche personali in un contesto organizzato misurando la propria efficacia relazionale. Analogamente la va-lutazione del management e i conseguenti piani di formazione e sviluppo sono fondamentali per il potenziamento delle com-petenze di leadership e per il costante aggiornamento dei suc-cession plan. Nell’ambito della Management Review annuale, si è arrivati a una copertura totale (100%) della popolazione ma-nageriale tramite una metodologia di mappatura sintetica delle competenze e delle principali azioni finalizzate al miglioramento della spendibilità manageriale.

>La valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze

Nel corso del 2008 è stato ufficialmente introdotto il titolo pro-fessionale di Knowledge Owner, che viene assegnato ai quadri senior in possesso di competenze e conoscenze che richiedono tempi lunghi di acquisizione. La loro professionalità non è fa-cilmente reperibile sul mercato esterno e la loro autorevolezza professionale è riconosciuta sia all’interno dell’azienda sia nelle community esterne, anche a livello internazionale. I Knowledge Owner sono stati scelti a valle di un articolato processo di valu-tazione che ha permesso di individuarne 192 nel 2008. I Knowledge Owner hanno un’età media di circa 51 anni (50,7) e la maggior parte ha un’età compresa fra i 50 e i 55 anni. Ol-tre i due terzi appartengono a funzioni di linea, con prevalenza di figure professionali di estrazione industriale, con particolare concentrazione nelle aree professionali Ingegneria, Tecnologia di Processo, Costruzioni, Geologia. Questi settori sono caratte-

VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE: COPERTURA % DIPENDENTI

2007 2008

100%

80%

60%

40%

20%

Dir

igen

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Qua

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Gio

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STRUMENTI DI SKILL MAPPING: COPERTURA % DIPENDENTI

2007 2008

75%

60%

45%

30%

15%

Verifi

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Rispetto al 2007 le percentuali di copertura dei dipendenti soggetti a verifiche dell’inserimento e valutazione del potenziale aumentano rispettivamente del 4% e del 13%.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

rizzati da un’elevatissima presenza di competenze specialistiche acquisibili solo dopo diversi anni di esperienza e dalla difficoltà di reperimento di tali competenze sul mercato esterno. Dai Knowledge Owner ci si attende il tutoraggio nei confronti dei giovani, l’elaborazione di proposte volte allo sviluppo delle co-noscenze e delle professionalità di competenza e la disponibilità a effettuare attività di docenza presso Eni Corporate University. Un altro strumento fondamentale per mantenere e rafforzare le competenze dell’azienda è il Knowledge Management, che rap-presenta per Eni un valore entrato a far parte anche del nuovo Codice Etico. Tra le iniziative rivolte a rafforzare la condivisione delle esperienze, oltre agli interventi formativi dedicati al Know-ledge Management, nel 2008 è stato realizzato un evento spe-cifico per i Project Manager di Eni che ha coinvolto 330 persone appartenenti a tutte le aree di business. Sono poi state avviate le attività relative a 10 nuove comunità di pratica nell’ambito dei diversi settori di business. Alla fine del 2008 il sistema di Know-ledge Management di Eni è costituito da 44 comunità di pratica e network di conoscenza attivi, cui partecipano 1.665 persone.

>La formazione

Nel 2008 la formazione realizzata in Italia e nel mondo ha re-gistrato un aumento dell’attività a fronte di una crescita molto contenuta della spesa. Ciò dimostra l’impegno delle strutture coinvolte, Eni Corporate University in primis, per coniugare l’ef-ficacia delle iniziative con l’efficienza. I risultati sono stati resi possibili da una maggiore integrazione delle strutture e dalla ri-cerca in ogni ambito di sinergie di scala. Da segnalare in partico-lare l’intensa attività svolta per nuovi progetti nelle aree Ricerca Petrolifera/Well Area (percorsi formativi Geology&Geophysics, Reservoir Engineer, Senior drillers e Drilling supervisors, Subsea Engineer) e HSE, oltre all’avvio dello Special Project 3 per Agip

KCO nell’area Production & Maintenance, dedicato a 330 perso-ne kazake suddivise in circa 40 differenti job positions tecniche e di staff. Numerose iniziative di formazione progettate e inaugu-rate nel 2008 sono descritte in questo e negli altri capitoli del Bi-lancio di Sostenibilità (“Governance e Sostenibilità”, “Ambien-te”, “Abitare il Mondo”). Investire su questi temi attraverso Eni Corporate University significa lavorare alla diffusione di valori comuni, al consolidamento della corporate identity e contribuire ai processi di integrazione del business.

>La compensation

ll sistema di compensation ha lo scopo di assicurare il riconosci-mento dei risultati conseguiti e delle potenzialità di sviluppo delle persone, garantendo la definizione di una remunerazione coeren-te con le prassi e gli standard di mercato. In particolare, Eni si è dotata di un sistema di classificazione delle posizioni manageriali e professionali, in Italia e all’estero, a supporto delle analisi di po-sizionamento retributivo nonché dei processi di gestione e svilup-po. Nel 2008 il Sistema di classificazione (Global Grading System) è stato esteso a un campione di posizioni operanti all’estero e nel 2009 verrà consolidato a livello globale al fine di consentire il posizionamento retributivo a livello geografico, funzionale e di area di business, nel rispetto delle differenze dei mercati settoriali e locali. Nell’ambito delle iniziative volte al rafforzamento della trasparenza e del coinvolgimento delle persone, nel 2008 è stato avviato il processo di comunicazione del pacchetto retributivo (To-tal Reward Statement) ai titolari delle posizioni manageriali. Tale forma di comunicazione, particolarmente innovativa per i grandi gruppi italiani, riguarda non solo gli elementi monetari, quali la retribuzione e gli incentivi, ma anche la valorizzazione degli al-tri importanti elementi di natura non monetaria (benefit e servi-zi aziendali). La comunicazione personalizzata del Total Reward

SISTEMI DI KNOWLEDGE MANAGEMENT: NUMERO DI COMUNITÀ DI PRATICA

Petrolchimica

Aree TrasversaliGas & Power

Exploration& Production

Refining& Marketing

Tot. 7

2003 2004 2005 2006 2007 2008

Tot. 17 Tot. 20 Tot. 24 Tot. 34 Tot. 44

7

5

12 12

810

13 15

13

22

14

19

45

4

1

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Statement sarà ripetuta periodicamente e contribuirà a fornire un quadro chiaro ed esaustivo degli strumenti con cui è riconosciu-to e valorizzato l’apporto professionale individuale alla crescita dell’azienda.

Il valore delle diversità>La cultura delle diversità

Le persone di Eni “abitano il mondo” e rappresentano il mondo.Oltre la metà delle persone che lavorano per l’azienda non sono italiane, e inoltre molti sono “espatriati”, italiani che lavorano all’estero. Ad essi si aggiungono coloro che, pur non essendo italiani, lavorano in un Paese diverso rispetto a quello di origine. Inoltre, tutte le persone di Eni vivono al fianco delle comunità locali nelle quali l’azienda opera. L’incontro con la diversità cul-turale, nella sua accezione più ampia, è una costante. Le differenti culture sono vissute non in base a preconcette rappresentazioni positive o negative, ma quotidianamente nel-la relazione con il collega, nel dialogo al tavolo della mensa, nella riunione, così come Eni racconta nella sezione “Abitare il Mondo”. Questo approccio alle diversità è elemento culturale che insieme condiziona ed è condizionato dalla Sostenibilità del business. Il Codice Etico di Eni fa esplicito riferimento al diritto delle persone ad avere le stesse opportunità di lavoro, in un clima di reciproco rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno, e al dovere di tutti i colleghi di rispettare le diversità interne all’azienda. Alcune delle domande contenute nell’analisi di clima Eni Secon-do Te e i risultati del progetto di ricerca sui temi della diversità (si veda il paragrafo “Il benessere delle persone di Eni”) conferma-no che la diversità culturale è percepita dalle persone di Eni come

un elemento estremamente positivo e confortano Eni nel proprio impegno, che continuerà sul fronte della valorizzazione delle persone nei Paesi di operatività, su quello della comunicazione interna fra le diverse realtà in cui Eni opera e su quello del sup-porto e della promozione della mobilità internazionale.L’azienda ha infatti sviluppato un programma di iniziative mirate a costruire un modello di reclutamento all’estero che valorizzi la sua dimensione internazionale. In questo ambito è stato realiz-zato un sistema informativo integrato per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei processi di pianificazione e reclutamento. Tra le iniziative di maggior impatto c’è il progetto “HR Towards the future”, avviato dal settore Exploration & Production, relati-vo al personale locale di funzioni del Personale delle consociate. Il programma mira ad accrescere il livello di fidelizzazione delle persone coinvolte e di internazionalizzazione della funzione di sede. Ad oggi, sono state inserite presso le strutture del Perso-nale di sede a San Donato Milanese 8 persone provenienti da Nigeria, Gran Bretagna, Congo, Indonesia, Algeria ed Egitto che, durante i dodici mesi di permanenza previsti, avranno modo di entrare nei processi lavorativi della sede, integrarsi con i colleghi italiani e partecipare a programmi formativi d’aula. Per quanto riguarda le attività per favorire l’interculturalità e la mobilità inter-nazionale, nel 2008 sono state inserite presso le strutture di sede 53 persone internazionali (EIRL) e 32 persone provenienti da Con-sociate estere, per le quali è stato strutturato un percorso di inse-rimento ad hoc, con l’obiettivo, a fronte di eterogeneità di prove-nienza, esperienze professionali, cultura e conoscenze, di favorirne l’inserimento nel nuovo contesto aziendale. Per il reclutamento e la selezione di risorse internazionali, una menzione merita il “Progetto International Recruiting & Training” in Libia, avviato nel 2006, che ha come obiettivo il reclutamento e l’assunzione sul mercato locale, nell’arco di 4 anni, di 150 risorse laureate da

SPESA COMPLESSIVA IN FORMAZIONE ORE DI FORMAZIONE

70

56

42

28

14

3.500.000

2.800.000

2.100.000

1.400.000

700.000

mln

La spesa complessiva in formazione è aumentata di 456.000 euro rispetto al 2007. Il principale incremento, in termini assoluti, è stato registrato nei settori di attività di Engineering & Construction e di Gas & Power.

Le ore complessive di formazione sono aumentate del 6% rispetto al 2007. E hanno riguardato prevalentemente le aree della formazione tecnico - commerciale e HSE.

2006

2007

2008

2006

2007

2008

ore

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> 45

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

inserire nell’ambito delle principali funzioni tecniche. Due gruppi per un totale di 39 persone hanno completato il percorso formativo biennale predisposto in collaborazione con Eni Corporate University, e sono attualmente impiegati in Italia, Libia e altri contesti internazionali. Nella stessa direzione va il progetto “Special Project Agip KCO - Kazakistan”, la cui terza fase, operativa da gennaio 2008, prevede la formazione di giovani diplomati kazaki che, in futu-ro, andranno a ricoprire ruoli tecnici nell’ambito delle operazio-ni del progetto Kashagan.Sono infine attivi una serie di Recruiting HUB (Poli) dedicati al re-clutamento e alla selezione di persone sul mercato internazionale, che operano in una serie di Paesi, quali Venezuela, Pakistan, Egitto, India, Stati Uniti.

>Le relazioni industriali

Il 10 dicembre 2008 si è tenuto ad Amsterdam l’incontro annua-le del Comitato Aziendale Europeo (CAE). Nel corso della riunio-ne, la delegazione aziendale ha illustrato al Comitato le evolu-zioni delle attività e dei progetti con riferimento all’attuazione delle linee generali del Piano Strategico 2008-2011; ha fornito un approfondimento circa la situazione e la composizione occu-pazionale di Eni con un focus sull’area europea. È stato inoltre presentato il Nuovo Codice Etico.Come di consueto, il giorno antecedente all’incontro, si è svolta la riunione dell’Osservatorio Salute e Sicurezza, con l’illustra-zione delle principali attività del 2008 e un’informativa circa le iniziative di politica ambientale intraprese da Eni.In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sono state inoltre predisposte azioni volte al rinnovo dell’accordo sulle Relazioni Industriali a Livello Interna-zionale e sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Sottoscritto dal

2002 con l’International Federation of Chemical, Energy, Mine and General Workers Union (ICEM) e i sindacati italiani, confer-ma l’impegno di Eni al rispetto dei principi guida della “Dichia-razione Universale dei Diritti Umani” delle Nazioni Unite, delle Convenzioni fondamentali dell’ILO e delle Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali.È infine in fase di studio il progetto di ricerca sul tema delle Re-lazioni Industriali Internazionali che, attraverso l’analisi di altri grandi gruppi non soltanto nel settore energetico, permetterà di individuare eventuali aree di miglioramento nel campo delle Relazioni Industriali e promuovere iniziative e progetti specifici per rafforzarne l’efficacia.

CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E SINDACALIZZAZIONE

Italia

Copertura dipendenti da contrattazione collettiva 100%

Dipendenti iscritti ai sindacati 16.714

N° di consultazioni e negoziazioni con i sindacati 316

Nel 2008 la copertura della contrattazione collettiva in Italia è stata pari al 100%. Il 42% delle persone che lavorano in Italia è iscritto a un sindacato.

DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICA 2008

I dipendenti di Eni in servizio al 31 dicembre 2008 sono 78.880,con un aumento rispetto allo scorso anno di oltre 3.000 unità. I dipendenti assunti in Italia sono 39.480, e 39.400 quelli assunti nel resto del mondo. ll principale incremento del personale di Eni rispetto al 2007 è stato registrato nelle Americhe.

Italia Resto d’Europa Americhe Asia Africa Altre Aree

LOCALI ESTERI PER CATEGORIA PROFESSIONALE 2008

Le persone di Eni provenienti dai Paesi di operatività sono aumentate di circa l’ 8% rispetto al 2007. Fra le categorie professionali, l’incremento maggiore riguarda i quadri, cresciuti quasi del 16% rispetto allo scorso anno.

Dirigenti Impiegati Quadri Operai

1%

9%

43%

47%

11,9%

50,1%

7,6%

0,6%

17,1%

12,8%

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46 <

Ambiente

Eni si pone l’obiettivo di adottare, in tutti i contesti in cui opera, standard di tutela dell’ambiente conformi ai livelli europei e in-ternazionali più avanzati. L’adozione delle migliori tecnologie di-sponibili e i sistemi di monitoraggio ambientale hanno permesso il raggiungimento di performance di eccellenza, in particolare per quanto riguarda gli indici di emissione in atmosfera e i consumi di acqua, pur operando in stabilimenti le cui attività rientrano tra quelle significative per l’ambiente ai sensi della legislazione euro-pea. Questi risultati sono stati possibili a seguito di ingenti inve-stimenti in tecnologie a minore impatto e grazie all’adozione dal 2003 di un unico Modello di Sistema di Gestione HSE. I piani di cer-tificazione programmati a oggi vedono la quasi totalità dei sistemi di gestione delle unità operative più rilevanti certificati secondo la norma internazionale ISO 14001. Le certificazioni ambientali ISO 14001 sono 123, nel 2008 crescono del 7%; le registrazioni EMAS sono 11 nel 2008 (9 nel 2007).

CERTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE (IMPIANTI RILEVANTI ) SECONDO LE NORME ISO 14001 – EMAS

E&P Raffinerie Centrali elettricheImpianti

Petrolchimici

ISO ISO EMAS ISO EMAS ISO EMAS

2007 17/34 5/5 4/5 7/8 3/8 12/13 2/13

2008 23/35 5/5 4/5 7/8 4/8 13/13 2/13

2010 25/35 5/5 5/5 8/8 8/8 13/13 3/13

Le principali unità produttive in Europa hanno intrapreso il percorso di registrazione EMAS (di sito o di comparto), men-

tre numerose consociate estere, impianti petrolchimici e reti di gasdotti hanno ottenuto la certificazione integrata con i sistemi di gestione della sicurezza (OHSAS 18001), della qualità (ISO 9000) o con entrambi (certificati di eccellenza).Per il settore Exploration & Production, 23 consociate hanno ot-tenuto la certificazione ISO 14001 su un totale di 35, in linea con gli obiettivi prefissati. Uno dei punti di forza dei sistemi di gestione è l’attività di formazione tecnica sulle tematiche am-bientali che rappresenta uno dei temi formativi più rilevanti con 40.970 ore di formazione erogate nel 2008 e 5.495 partecipanti ai corsi. Specifiche attività di diffusione e valorizzazione delle competenze maturate all’interno dell’azienda e un sito intranet dedicato completano il sistema di diffusione della cultura tec-nica. Nel 2008 è stata avviata la fase di test del nuovo sistema informativo ambientale centralizzato, che permetterà la raccol-ta dei dati ambientali dei siti rilevanti ai sensi del regolamento PRTR dell’Unione Europea. A questo sistema si affiancherà la realizzazione di una banca dati per la gestione dei rifiuti.

L’acqua come bene primario: risparmio e tutelaI crescenti fabbisogni di acqua dolce determinati dall’esplosio-ne demografica mondiale, l’estensione delle zone a rischio di desertificazione e la riduzione della superficie coperta dagli eco-sistemi non antropici stanno riducendo la disponibilità di acqua dolce per le popolazioni più povere e determinano a livello mon-diale una crescente attenzione alla tutela del patrimonio idrico.

SPESE AMBIENTALI PER TIPOLOGIA 2008

Le spese per l’ambiente sono pari a 1.081 milioni di euro, di cui 461 milioni per investimenti. La principale area di intervento è rappresentata dalla tutela del suolo (46,8% che comprende le voci bonifiche e ripristini ambientali) con una spesa complessiva di 417 milioni di euro, segue la gestione dei rifiuti con 133 milioni di euro.

SPESA AMBIENTALE

1.400

1.120

840

560

280

2006

2007

2008

Mln

Le spese per l’ambiente, comprensive di spese correnti ed investimenti, sono complessivamente in linea con quelle delle scorso anno (+1,7%). Rispetto al 2007 le spese correnti diminuiscono del 9% mentre gli investimenti aumentano del 22%.

Investimenti

Spese correnti Aria Acqua Rifiuti Suolo e bonifiche Ripristini Ambientali

Gestione Ambientale R&S, Formazione, Comunicazione e Altro

8,8%

9,2%

12,3%

38,6%

8,2%

6,5%

16,4%

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> 47

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

Eni ha mantenuto pressoché costante negli ultimi anni il consu-mo di acque dolci, pur a fronte di una espansione delle proprie attività di estrazione e trasformazione dei prodotti petroliferi, riducendo progressivamente il fabbisogno idrico per unità la-vorata. L’adozione di tecnologie di trattamento e il progressivo aumento del riciclo delle acque permetterà nei prossimi anni an-che una progressiva riduzione delle quantità complessive di acque dolci impiegate nelle proprie attività, stimata intorno al 20% nel quadriennio 2009-2012 al netto di nuove acquisizioni. L’anda-mento dei prelievi idrici nel 2008, pari a 3.260 milioni di metri cubi, rivela un trend in diminuzione rispetto al 2007. I prelievi di acqua dolce sono in linea con i consumi 2007, mentre aumenta del 10% rispetto allo scorso anno il riciclo delle acque grazie ai significativi investimenti, in particolare del settore petrolchimico e della raffinazione. Nel settore E&P, la pratica di water injection ha un duplice beneficio: da un lato consente di mantenere la pressione nei giacimenti, dall’altro permette di ridurre gli im-patti ambientali, in termini di riduzione degli scarichi di acque di produzione e di prelievo di acque dolci, aspetto di primaria importanza in contesti quali ad esempio gli ambienti desertici. Nel corso del 2008 sono stati avviati e sono proseguiti numerosi progetti di water injection in Libia (Bouri, Bu Attifel, Wafa), Egitto (Belayim), Nigeria, Algeria, Indonesia e Congo. Sono an-che in corso studi per valutare la fattibilità di questo tipo di pro-getti in Kazakistan (Kashagan) e in Italia. Tra i progetti più significativi vi sono quello di Belayim, che già per il 2009 prevede una reiniezione potenziale di circa 5,5 Mm3

di acqua e di Bu Attifel, che consentirà invece la realizzazione di un nuovo sistema di trattamento delle acque di produzione di capacità pari a 4,8 Mm3/anno permettendo al contempo di ridurre i prelievi di acqua dolce. I progetti di water injection con-sentiranno a regime di evitare scarichi idrici per oltre 14 milioni di metri cubi. Nel settore della raffinazione, i progetti di water reuse, che uti-lizzano acqua di falda depurata per gli usi industriali, hanno per-messo di ridurre del 6% i prelievi di acqua dolce a fronte di un incremento del 35% delle acque riciclate. Nel 2009 si prevede di raggiungere il 14% di risparmio idrico rispetto ai consumi del 2006 (pari a circa 3mln m3). Nel settore petrolchimico sono stati pianificati una serie di interventi che prevedono la riduzione dei consumi di acqua dolce del 20% entro il 2010, grazie al riutiliz-zo delle acque di raffreddamento e all’introduzione di sistemi di trattamento delle acque di falda. Nella generazione elettrica l’indice dei consumi idrici, in m3/kWheq, è passato da 0,0594 nel 2000 a 0,0148 nel 2008 con una variazione del 75%.

Cambiamento climatico ed efficienza energeticaLe emissioni di GHG sono in diminuzione del 7,6% rispetto ai li-velli del 2007. Il risultato conseguito è notevole in quanto è stato ottenuto a fronte di un aumento della produzione di idrocarburi. In particolare il settore Exploration & Production che determina circa il 50% delle emissioni di Eni, ha ridotto del 7% le emissioni rispetto al 2007 grazie alla riduzione del gas flaring, pur a fronte

ACQUA DOLCE PRELEVATA

250

200

150

100

50

2006

2007

2008

Mln

m3

I prelievi di acqua dolce sono in linea con i valori 2007 (-0,3%). Le fonti di approvvigionamento sono corsi d’acqua superficiali (56,4%), acquiferi sotterranei (30,6%) e acquedotti (12,9%).

ACQUA RICICLATA

Le acque riciclate sono in aumento del 10% rispetto al 2007. In questo campo è significativo il contributo del settore Petrolchimico, che da anni è impegnato in programmi di riciclo delle acque (con un trend storico crescente di questo indicatore).

80

64

48

32

16

2006

2007

2008

Mln

m3

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48 <

di nuove acquisizioni nel Golfo del Messico, in Congo e in Tur-kmenistan e dell’incremento della produzione in Angola, Congo, Egitto, Pakistan e Venezuela. Le riduzioni delle emissioni per il settore raffinazione e il set-tore termoelettrico sono giustificate anche dalle contrazioni nella produzione 2008. Nel trasporto gas in Italia, gli interventi di ricompressione in linea del gas naturale ne hanno ridotto le emissioni del 3%.Gli indici di emissione in tutti i settori di attività più significativi confermano un trend in mantenimento o in riduzione negli ulti-mi 5 anni, grazie agli interventi realizzati in coerenza con la stra-tegia di carbon management descritti nei paragrafi successivi (si veda anche la sezione “Eni e il Futuro dell’Energia”).Eni partecipa al sistema europeo dell’Emissions Trading con 60 impianti: 56 in Italia e 4 all’estero. Le emissioni complessive dei 60 impianti ammontano nel 2008 a 25,3 Mton con un surplus di quote assegnate pari a 0,58 Mton. Nel quadriennio 2009-2012, Eni registrerà un deficit complessivo stimato di emissioni pari a 6,1 milioni di tonnellate. La copertura sarà effettuata con l’ac-quisizione di quote sul mercato Emissions Trading e, nel medio termine, attraverso la realizzazione di progetti CDM.

>I progetti di riduzione del gas flaring

I progetti di riduzione di gas flaring a oggi in corso hanno l’obiettivo di ridurre entro il 2012 le emissioni da gas flaring del 70% rispetto al valore di emissione del 2007. Le iniziative per la riduzione del gas flaring in Algeria, Congo, Libia e Tunisia con-templano investimenti per 1,26 miliardi di euro nel quadriennio 2009-2012. A questi sono da aggiungere i rilevanti investimenti della consociata NAOC in Nigeria. Nel corso del 2008 in parti-colare è stato completato il flaring down legato alla fase 1 del progetto Gaz du Sud in Tunisia e sono in fase di avanzamento

tutte le attività in Nigeria, Congo, Libia e Algeria.In Nigeria procede l’implementazione del Gas Master Plan, che prevede la realizzazione di diversi progetti, relativi al completa-mento delle stazioni di compressione e allo sviluppo del network di gasdotti esistenti. L’obiettivo è l’eliminazione della pratica del flaring nel Paese. Anche in Congo sono proseguiti i progetti per azzerare le emis-sioni da gas flaring entro il 2012. In particolare, nel 2008 è stato completato il repowering della centrale termoelettrica esistente a Djeno. Il completamento degli altri progetti previsti tra il 2010 e il 2012, consentirà una ulteriore riduzione delle emissioni da flaring di Eni (si veda anche la sezione “Abitare il Mondo”). In Russia, sugli asset acquistati nell’aprile 2007, Eni ha immedia-tamente intrapreso un programma di progressiva riduzione della quantità di gas bruciato in torcia, che ha consentito di azzerare le emissioni da flaring a partire dal 2008 e di contribuire signifi-cativamente alla performance complessiva del 2008.

>L’efficienza energetica

Il miglioramento dell’efficienza energetica è ritenuto prioritario e tutti i settori di attività di Eni sono coinvolti in questo impegno. Il dato di emissioni di CO2 per kWh elettrico più termico prodotto dal settore termoelettrico è inferiore di circa un terzo al dato me-dio italiano. Il piano di investimenti per mantenere il fattore di emissione ai livelli raggiunti prevede il completamento del piano industriale con la realizzazione dell’ultimo dei 13 cicli combinati pianificati. Nel corso del 2008 sono stati avviati i due gruppi di potenza della centrale elettrica di Ferrara.Proseguono i programmi di energy saving nel settore raffina-zione e nel settore petrolchimico. Nel corso del 2008 sono stati ottenuti risparmi nel settore della raffinazione per circa 90.000 tonnellate di CO2. Il miglioramento dell’efficienza è struttura-

EMISSIONI DI GHG

Altro

Flaring e venting

Le emissioni di GHG si riducono del 7,6% principalmente a seguito della riduzione del gas flared del 17% nel settore Exploration & Production.

MIn

ton

CO2e

q

80

64

48

32

16

2006

2007

2008

INDICI DI EMISSIONE DELLA CO2eq Gli indici di emissione della raffinazione e del settore elettrico, dopo le notevoli riduzioni conseguite nei primi anni 2000, si mantengono su livelli di eccellenza grazie agli interventi di efficienza implementati. Il settore E&P registra un picco di emissione nel 2007 a seguito delle emissioni aggiuntive di nuovi asset acquisiti in quell’anno. Tali emissioni sono state quasi completamente eliminate già nel 2008 (il dato 2007 senza nuove acquisizioni era pari a 270 tCO2eq/tep).

Exploration & Production ton CO2eq/ktep

Raffinazione: ton CO2eq/capacità equivalente di distillazione Generazione elettrica gCO2eq/KWheq

1.400

1.200

1.000

800

600

400

200

2003 2004 2005 2006 2007 2008

254390

390

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> 49

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

le, per cui un intervento realizzato in un anno genera risparmi anche negli anni successivi: nel settore raffinazione si otterra-no complessivamente nel 2012 risparmi complessivi per circa 127ktep/anno e ulteriori 70 ktep/anno nel settore petrolchimico. Nelle sedi direzionali sono proseguiti nel 2008 gli interventi vol-ti ad aumentare l’efficienza delle tecnologie informatiche e di comunicazione ed è stato messo a punto il piano di efficienza energetica degli edifici. Si segnala infine l’avvio da parte del settore Exploration & Pro-duction di un progetto di ricerca denominato “Energy Manage-ment in Up - Midstream of Oil and Gas Industry” volto a definire una metodologia e applicare tecnologie innovative per ottenere maggiore efficienza energetica e riduzione dei gas serra negli impianti. Per il progetto, avviato nel 2008, è prevista una spesa di 1,6 milioni di euro.

Le emissioni in atmosferaOltre all’impegno per la riduzione delle emissioni di gas serra, Eni ritiene necessario continuare a perseguire l’obiettivo di ri-duzione delle emissioni in atmosfera prodotte dalle attività di combustione. Negli ultimi anni l’impiego di combustibili meno impattanti come il gas naturale e di tecnologie più efficienti di combustione hanno permesso di ridurre all’origine la produzio-ne di sostanze nocive per l’atmosfera, in particolare per i grandi impianti di combustione, raffinerie e centrali termoelettriche. Nel 2008 le emissioni di NOx registrano per il secondo anno consecutivo un aumento (+ 7% rispetto al 2007). In particolare si registra un incremento nei settori Ingegneria & Costruzioni e Exploration & Production rispettivamente del 10,3% e 10,7%. L’aumento nel settore Exploration & Production è dovuto all’in-clusione della centrale di Okpai in Nigeria nel dominio di conso-lidamento dei dati 2008.

Le emissioni di SO2 confermano un trend in calo (-9% medio, -11,5% nel settore della raffinazione) in tutti i settori a seguito dell’utilizzo di combustibili con basso contenuto di zolfo. L’utilizzo di tecnologie di combustione a basse emissioni si stima potrà consentire di ridurre entro il 2012 le emissioni di NOx di circa il 20% e le emissioni di SOx del 30% al net-to di nuove acquisizioni. Le tecnologie adottate nel setto-re termoelettrico hanno permesso di evitare l’emissione di circa 80Kton/anno di SO2 e 20 Ktonn/anno di NOx. L’instal-lazione, entro il 2012, dei bruciatori VeLoNox di ultimissi-ma generazione permetterà di ridurre ulteriormente del 3% le emissioni di NOx delle centrali dalle 5860 t nel 2008 alle 5700 t previste per il 2012. L’installazione di turbine a basse emissioni è proseguita anche nel settore trasporto gas (riduzione delle emissioni di NOx del 4,5%): in Italia questa pratica permetterà una ulteriore riduzione delle emissioni delle centrali di compressione e spinta. Nel settore della raffinazione la performance 2008 registra una diminuzione delle emissioni di NOx e SO2 determinata essen-zialmente dalla minore produzione. Dopo aver anticipato negli scorsi anni la direttiva europea sui carburanti, riducendone il contenuto di zolfo ed evitandone l’immissione in atmosfera, la produzione di carburanti a ridotta emissione permette invece la riduzione delle emissioni di NOx al cliente finale grazie all’otti-mizzazione della combustione favorita da specifici additivi. Tutte le Unità di business sono impegnate in attività di monitorag-gio e controllo delle emissioni fuggitive. A questo riguardo sono sta-ti avviati piani di monitoraggio che si avvalgono anche di tecniche innovative, come quelle di video-imaging. Saranno inoltre avviati programmi di Leak Detection And Repair (LDAR) e sarà definito un protocollo aziendale di monitoraggio delle emissioni fuggitive.

INDICE D’INTENSITÀ ENERGETICA - RAFFINAZIONEINDICE DI PERFORMANCE ENERGETICA DELLE CENTRALI ELETTRICHE

L’Indice di performance energetica delle centrali elettriche ha registrato dal 2000 ad oggi una riduzione del 23% dei consumi energetici necessari per produrre un MWh. Anche i cicli combinati in avviamento a Ferrara si posizionano su livelli di rendimento ben maggiore della media italiana.

0,25

0,2

0,15

0,1

0,05

2003

2004

2005

2006

2007

2008

tep/

MW

heq

L’indice di intensità energetica ha registrato dal 2004 ad oggi un miglioramento pari al 1,6%. Nel periodo 2000-2004, l’indice, calcolato con una metodologia e base dati differente, si era ridotto del 10%.

2004

2005

2006

2007

2008

100

97

94

91

88

%

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50 <

Oil spillEni ha previsto una serie di interventi integrati per la riduzione degli oil spill nella produzione, carico e trasporto dei prodotti petroliferi. Le tecnologie di trasporto prevedono la regolare ispe-zione, manutenzione e verifica di oleodotti e mezzi di movimen-tazione e l’utilizzo di sistemi a tenuta per le attività di carico e stoccaggio. Nel settore Exploration & Production sono avvenuti 378 oil spill per un totale di 7.024 barili di olio sversato. La quantità totale di barili sversati è in diminuzione per il se-condo anno consecutivo (-25%). Il 28% della quantità sversata è dovuta ad atti di sabotaggio, mentre il volume relativo agli incidenti è in diminuzione del 30% rispetto al 2007. Nel corso del 2008 Eni ha partecipato e contribuito a iniziative di livello internazionale come: OSPRI Oil Spill Preparedness Regional Initiative: collabora-

zione con i Paesi dell’area del Mar Caspio per aumentare la capacità di risposta agli oil spill;

COSPIP progetto Coastal Oil Spill Improvement Program: per sviluppare le strategie e la realizzazione di attrezzature anti oil spill nel Mare di Barents;

GIWACAF Global Iniziative West And Central Africa: pro-getto che coinvolge i governi dell’area per sviluppare ac-cordi di mutuo soccorso;

Oil in Ice JIP: progetto per sviluppare strumenti e tecnologie per aumentare la capacità di risposta agli oil spill occorsi su acque coperte dai ghiacci;

OSPREC Oil Spill Response Company: allo scopo di mini-mizzare il rischio di oil spill in mare nelle attività al largo delle coste algerine.

Sempre nel 2008 sono stati revisionati i piani di risposta agli oil spill nelle attività di Exploration & Production in Angola,

Australia, Indonesia, Egitto, Libia e Pakistan. Il settore E&P prosegue nell’impegno per l’adozione di sistemi di risposta agli sversamenti di olio in mare, programmando un piano per l’individuazione di aree dove sono presenti margini di miglioramento per questo tipo di attività. Una prima Gap Analy-sis è stata portata avanti nell’area del Golfo di Suez (Egitto) e ha permesso il monitoraggio delle operazioni delle consociate egiziane.Si è concluso il progetto “Long Term Weathering of Oils in Mari-ne Environment” che ha permesso di studiare, in collaborazione, fra gli altri, con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero, la tos-sicità e la biodegradabilità dei greggi sversati permettendo di contribuire a nuove modalità di risposta agli oil spills.

La gestione dei rifiutiNel 2008 i rifiuti da attività produttive hanno registrato un in-cremento rispetto al 2007 di circa 97,6 Kton, aumento dovuto all’avvio di nuove attività di perforazione in Alaska e allo smalti-mento di cutting in Nigeria e Algeria. I rifiuti da attività di boni-fica sono oltre 80% dei rifiuti prodotti, in linea con l’andamento registrato negli ultimi 4 anni (si veda il paragrafo successivo). Continua l’impegno finalizzato a diminuire la produzione di ri-fiuti, a incrementare le quantità di rifiuti riciclati/recuperati e, conseguentemente, a ridurre il conferimento in discarica. Dal 2007 si sta lavorando a un progetto finalizzato al monitorag-gio e controllo di tutto il ciclo di vita dei rifiuti prodotti dalle aree di business, finalizzato ad assicurare la loro corretta gestione e a individuare opportunità di minimizzazione della produzione. L’attività più significativa nel 2008 riguarda l’avvio, nel setto-re Exploration & Production, di un assessment sulla gestione

OIL SPILL PER CAUSA

oil spill per incidenti

oil spill per atti di sabotaggio

Il 40% del volume totale sversato per incidenti è conseguente a spill verificatisi in Egitto, il 24% in Nigeria e il 12% in Libia.Gli oil spill dovuti ad atti di sabotaggio sono localizzati quasi esclusivamente in Nigeria.

bari

li

14.000

11.200

8.400

5.600

2.800

2006

2007

2008

EMISSIONI DI SOx E NOx

SOx NOx

Nel 2008 le emissioni di SOx diminuiscono del 9% rispetto al 2007. Le emissioni di NOx aumentano del 7 %.

kton

150

120

90

60

30

2006

2007

2008

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> 51

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA

dei rifiuti e la conseguente implementazione di specifici Waste Management Plan (WMP), volti al controllo e miglioramento quantitativo e qualitativo dei rifiuti prodotti, con obiettivi di pre-stazione definiti annualmente. L’obiettivo stabilito è stato raggiunto da 11 società consocia-te in 7 Paesi: Algeria, Pakistan, Russia, Indonesia, Kazakistan, Libia e Congo e sarà implementato nel 2009 in Nigeria, Egitto e Croazia. KCO ha in previsione l’applicazione alle attività del maxi-giacimento di Kashagan della “cutting re-injection”, che consentirà una drastica riduzione dei rifiuti trasportati e messi a discarica. L’attuale WMP prevede un particolare trattamento (TCC) dei cuttings a base olio, che permette di ottenere un rifiuto adatto al deposito e, nel contempo, recuperare la base oleosa per il confezionamento di ulteriori fanghi di perforazione.

La bonifica dei siti contaminatiLa protezione del suolo e delle falde acquifere rappresenta sem-pre più un elemento significativo per garantire la piena funzio-nalità degli ecosistemi e la Sostenibilità delle attività operative.L’impegno di Eni è rivolto in particolare ai siti industriali di-smessi o di lunga attività, sovente ereditati da gestioni prece-denti. Eni ha scelto di considerare potenzialmente contaminate tutte le superfici coperte dalle aree industriali, impegnandosi nella caratterizzazione di vaste aree di terreno. Nel 2008 l’impe-gno economico complessivo per le bonifiche è stato pari a 417,5 milioni di euro.Questa attività permette di identificare in dettaglio ogni zona contaminata e di realizzare con gli opportuni strumenti per iso-lare le aree e intervenire con progetti di bonifica e ripristino con-cordati con le autorità locali e nazionali.

In Italia questo impegno ha comportato una intensa attività in oltre 63 siti di interesse nazionale su un totale di oltre 900, mes-sa in atto principalmente attraverso Syndial, società dedicata alla bonifica dei siti contaminati dismessi e alla gestione dei ser-vizi industriali residuali. Nel corso del 2008, Syndial ha impiegato circa il 61% dell’ammontare di spesa complessivo. In particolare Syndial ha portato avanti nel 2008 le attività di bo-nifica nei siti di Assemini, dove è stata realizzata la messa in sicu-rezza permanente dell’area di 20 ettari esterna allo stabilimento mediante cinturazione perimetrale e impianto di trattamento acque di falda, e Priolo, dove è stato realizzato un impianto di trattamento delle acque di falda e di riutilizzo dell’acqua trat-tata a scopi industriali. A Porto Marghera sono state utilizzate tecnologie elettrocinetiche e di ossidazione chimica per la boni-fica delle aree contaminate. È stata poi completata e certificata dall’Amministrazione locale la bonifica, per riutilizzo industriale, dell’area di Cengio, pari ad una superficie di circa 20 ettari. Sem-pre nel 2008, il settore petrolchimico ha completato gli interventi di messa in sicurezza delle falde acquifere di Mantova, Ferrara, Brindisi, Priolo, Gela e Sarroch. La tecnologia utilizzata per gli interventi di messa in sicurezza è stata quella del barrieramen-to idraulico e/o dell’emungimento localizzato delle acque con-taminate. Nel settore raffinazione proseguono sia le attività di bonifica della falda nelle raffinerie italiane, tramite interventi di emungimento che privilegiano il riutilizzo delle acque, sia l’atti-vità di risanamento ambientale della rete carburanti. Nel 2008, nel settore E&P, si è concluso positivamente il progetto pilota di Bioremediation avviato nel 2007 in Egitto. Nel corso del 2009 saranno avviate le attività di indagine per individuare, in un area desertica di circa 30 Km2, le aree da bonificare.

RIFIUTI DA ATTIVITÀ PRODUTTIVE

I rifiuti da attività produttive sono in aumento soprattutto nel settore E&P, che nel 2008 ha acquisito nuove attività di drilling in Alaska ed ha smaltito dei cutting in Nigeria. Nel settore G&P i rifiuti da attività produttive si riducono a seguito della conclusione a fine 2007 delle attività di cantiere per la costruzione di un impianto di fitodepurazione e di nuovi cicli combinati.

kton

2.500

2.000

1.500

1.000

500

2006

2007

2008

ton

DESTINAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI E NON DA ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Tra le destinazioni finali dei rifiuti da attività produttive, aumenta di quattro volte la quota dei rifiuti pericolosi recuperati, soprattutto per il contributo del settore E&P.Rispetto al 2007 i rifiuti da attività produttive aumentano del 5,5%. In particolare aumentano del 2,9% i rifiuti pericolosi riutilizzati.

Rifiuti pericolosi

Riutilizzati

Avviati allo smaltimento

Rifiuti non pericolosi

Riutilizzati

Avviati allo smaltimento

1.500.000

1.200.00

900.000

600.000

300.000

2007

2008

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In Eni mi hanno insegnato: ricordati che il petrolio non è tuo, è loro. È sempre stata questa l’idea alla base del nostro atteggiamento. Se saremo in grado di cooperare, ci sarà abbastanza ricchezza per tutti.

SOSTENIBILITÀ 08

Abitare il Mondo

i

ezza .

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Il sistema delle relazioni

LE RELAZIONI ISTITUZIONALI INTERNAZIONALI

Lo sviluppo delle relazioni istituzionali internazionali rappresenta per Eni un momento essenziale della propria attivi-tà che si estrinseca attraverso la costru-zione e il consolidamento di rapporti di consultazione reciproca con le istituzioni dei Paesi nei quali opera, con le istitu-zioni e gli Enti Italiani di relazione con l’estero e con gli organismi e le organiz-zazioni internazionali. Attraverso questa costante interazione, sono analizzate e confrontate costrut-tivamente le prospettive diverse con le quali possono essere affrontate le que-stioni collegate alla Sostenibilità dello sviluppo e individuati percorsi di colla-borazione che travalicano i semplici rap-porti contrattuali e commerciali.In quest’ottica, Eni si impegna a man-

Eni aderisce e partecipa a diverse iniziati-ve e associazioni a livello globale: il Global Compact delle Nazioni Unite, l’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI, si veda paragrafo “La trasparenza dei paga-menti e L’EITI”), il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), l’International Petroleum Industry Environ-mental Conservation Association (IPIECA). In particolare, nel 2008 Eni ha partecipato al gruppo di lavoro IPIECA per l’aggiorna-mento delle Linee Guida del Reporting di Sostenibilità contribuendo in modo attivo alla definizione degli indicatori ambientali, sociali, di salute e di sicurezza. Eni inoltre ha attivato e rafforzato nel 2008 la propria rete

IL DIALOGO CON GLI

La relazione con i territori, sin dai tempi della “Formula Mattei”, è fondata sul riconoscimento della permeabilità dei confini tra l’azienda - intesa come insieme di persone, oltre che come capitale - e il mondo esterno, che di vol-ta in volta è rappresentato da fornitori o clienti, dai Paesi ospitanti, e dalla comunità internazionale. Sostenibilità significa creare rapporti costruttivi con tutti questi interlocutori. Eni applica un modello di cooperazione e sviluppo integrato nei territori in cui opera, attraverso la definizione di accordi con i Governi, da un lato, e il sostegno e la promozione di iniziative d’accompagnamento allo sviluppo au-tonomo dall’altro, attivate attraverso l’ascolto degli altri attori territoriali. A questo si integra l’azione filantropica di Eni Foundation, la fondazione creata da Eni che persegue finalità di solidarietà sociale e umanitaria. Parlare di Soste-nibilità oggi significa anche sostenere un approccio innovativo nell’affrontare le sfide e i dilemmi globali. Questo è possibile solamente attraverso l’attivazione di un dialogo costante con gli organismi e gli attori internazionali. Eni si pone come attore attivo nella diffusione della cultura e dei principi dello sviluppo so-stenibile, supportando iniziative, collaborando con università e network d’eccel-lenza, promuovendo attività di ricerca e innovazione, anche attraverso il lavoro della Fondazione Eni Enrico Mattei. Infine, Eni si relaziona costantemente attra-verso un rapporto di fiducia e di collaborazione reciproca con i propri fornitori e clienti, categorie imprescindibili della catena di creazione del valore, con i quali condivide principi e comportamenti sostenibili.

SPESE PER IL TERRITORIO PER TIPOLOGIA 2008

Nel 2008 la spesa per il territorio ammonta a 84,22 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto allo scorso anno (-2%). Più dell’80% è rappresentato da investimenti progettuali, in cre-scita del 19,48% rispetto al 2007.

0,6%

4,0%1,7%

82,4%

11,3%

Contributi associativi

Investimenti progettuali

Sponsorizzazioni

Contributi a Fondazione Eni Enrico Mattei

Investimenti di breve termine e liberalità

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tenere rapporti saldi e costruttivi con le istituzioni straniere, sia direttamen-te sia attraverso le ambasciate in Ita-lia. Tramite tali rapporti, ad esempio, sono stati organizzati incontri con de-legazioni istituzionali provenienti da numerosi Paesi, con le quali sono sta-ti affrontati temi legati alla sicurezza energetica, al cambiamento climatico e alle energie rinnovabili. Nel 2008 è stato realizzato un pro-gramma di formazione per 59 ingegne-ri del Ministero del Petrolio Iracheno. I corsi, della durata complessiva di 16 settimane, hanno affrontato diverse tematiche, quali lo sviluppo delle capa-cità gestionali e gli strumenti operativi per rendere più efficaci le performance del settore petrolifero, approfonden-do aspetti di economia, gestione delle persone e interculturalità.In questo stesso spirito di coopera-zione, il contatto costante con il Mi-nistero degli Affari Esteri italiano, con le Ambasciate d’Italia e con gli enti e le istituzioni italiane volte all’interna-zionalizzazione permette di operare in sintonia con il Sistema Paese e di svilup-

pare, in maniera sinergica, le relazioni con i Paesi di attività. Nel maggio del 2008, Eni ha organiz-zato tre giornate di incontro con gli Ambasciatori d’Italia nei Paesi dove l’azienda è presente. L’evento è stato il primo di una serie di appuntamenti volti a favorire l’incontro e la cono-scenza della realtà Eni anche attraver-so la testimonianza diretta di manager che operano “sul campo”.Lo spirito di cooperazione nell’indivi-duazione di un approccio condiviso alle questioni di grande rilevanza interna-zionale, quali la sicurezza energetica, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, è alla base della collabora-zione, avviata nel 2008, con i Ministeri competenti per l’organizzazione del prossimo Vertice sull’energia convoca-to dalla Presidenza italiana del G8. Eni attribuisce particolare importanza al consolidamento del dialogo tra Paesi produttori e consumatori, volto a una maggiore stabilità e trasparenza dei mercati dell’energia. Questo orientamento al dialogo aper-to su argomenti di ampio respiro si

riflette nei rapporti con numerose or-ganizzazioni internazionali quali, ad esempio, l’OCSE, l’Agenzia Internazio-nale dell’Energia (AIE), l’OPEC e l’In-ternational Energy Forum (IEF), anche attraverso la partecipazione attiva a conferenze e seminari nel corso dei quali la vision di Eni sulla Sostenibilità viene presentata e condivisa.Con il Segretariato dell’IEF Eni – in qualità di membro dell’Industry Advi-sory Committee – ha collaborato all’or-ganizzazione del XI IEF, che ha riunito a Roma, nell’aprile del 2008, oltre 70 delegazioni ministeriali e più di 30 Am-ministratori Delegati delle principali imprese internazionali del settore allo scopo di definire strategie energetiche condivise sul piano mondiale, capaci di far fronte alle sfide della sicurezza degli approvvigionamenti, del cambia-mento climatico e della crescita della domanda globale di energia.

di relazioni con i principali referenti sui temi di Sostenibilità sul territorio italiano. Nel novembre 2008 Eni ha avviato con il WWF un’”operazione trasparenza” per aprire il dialogo e un confronto sulle pro-prie attività in Val d’Agri. L’iniziativa ha vi-sto un primo incontro in cui Eni ha illustrato le attività in Basilicata e discusso i principali risultati emersi nell’ambito del Progetto AgriBioDiversity. Infine, nel 2008 è stata av-viata una collaborazione con Legambiente, realizzata attraverso l’ideazione congiunta del progetto “Il futuro del Pianeta, gli sce-nari dell’Energia” teso a condividere com-petenze e valori, a promuovere il dialogo e la diffusione della conoscenza sui temi

energetici globali presso i membri della co-munità scientifica, il mondo accademico, le istituzioni e la popolazione studentesca. La partnership ha visto, quale prima attività, l’organizzazione di una conferenza interna-zionale sull’energia solare dal titolo “Anche il sole fa la sua rivoluzione” presso il Poli-tecnico di Torino nell’aprile del 2009 (www.energythink.it).

IL RISPETTO DEI PRINCIPIDEL GLOBAL COMPACT

Dall’adesione al Global Compact avvenuta nel 2001, Eni è impegnata alla continua applicazione dei principi nelle proprie atti-

vità operative e, con l’obiettivo di seguire le evoluzioni sul tema, partecipa attivamente ai tavoli di lavoro organizzati in Italia dalla Segreteria tecnica di GC, affidata dal 2006 a FONDACA - Fondazione per la Cittadinan-za Attiva. Inoltre, attraverso l’elaborazione annuale del documento “Communication on Progress”, l’azienda comunica le evo-luzioni in termini di azioni adottate e azio-

ni pianificate rispetto ai 10 principi previsti dall’iniziativa.

ORGANISMI E LE ASSOCIAZIONI SUI TEMI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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Le modalità con cui Eni si rapporta con le comunità locali dei Paesi dove opera costituiscono un modello di successo ispirato alla concretezza e privo di stru-mentalizzazione politica. Eni affronta i nuovi problemi predisponendo soluzio-ni efficienti, efficaci e innovative, senza essere negativamente influenzata da equilibri o giochi politici. Il modello di integrazione di Eni dovrebbe essere un esempio da cui trarre ispirazione, anche in Italia.Amara Lakhous - Scrittore algerino

Una delle logiche che guida l’operato di Eni, fin dai tempi di Mattei, è il perse-guimento del profitto reale. Mattei ha scelto di portare le attività di Eni nei Paesi del sud del Mediterraneo perché aveva perfettamente intuito, con un senso e una visione politica estremamente lungimirante, che la situazione del sud del mondo era un problema da affrontare che poteva trasformarsi in opportunità, consentendo ad Eni di avere un vantaggio competitivo sulle altre compagnie petrolifere e, soprattutto, di produrre nuovo profitto. Sergio Escobar - Direttore del Piccolo Teatro di Milano

Eni ha avuto il grande merito di elaborare, in collaborazione con istituti di ricer-ca e università, soluzioni e progetti innovativi finalizzati al miglioramento delle proprie attività il cui utilizzo è poi stato esteso alla collettività e in particolare alle comunità locali dei Paesi dove Eni opera. Ne è un esempio il progetto di Telemedicina sviluppato con il Politecnico di Milano e finalizzato ad assistere gli addetti sulle piattaforme. Tale progetto, grazie a Eni, si è poi trasformato in un servizio usufruibile dalle comunità locali.Giulio Ballio - Rettore Politecnico di Milano

LE TESTIMONIANZE DAL CONVEGNO ABITARE IL MONDO

LE RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER SUI

Stakeholder

Consumatori

Associazioni dei Consumatori

Istituzioni

Organismi internazionali

Governi e Ministeri

Istituzioni Comunitarie

Enti Regolatori

Partner economici

Fornitori

Partner industriali

Persone (si veda anche il capitolo Persone)

Consiglio di Amministrazione

Persone

Organismi sindacali

Agenti e Franchisee

Stakeholder finanziari

Investitori e azionisti retail

Analisti e gestori di portafoglio tradizionali

Analisti e gestori di investimenti SRI, Socially Responsible Investments

Agenzie di rating di Sostenibilità

Società civile

Associazioni e ONG

Comunità locali

Mondo Accademico e Istituti di Ricerca

Opinion leader e Media

LA RELAZIONE CON GLI STAKEHOLDER Il rispetto e l’attenzione verso le aspettative dei propri stakeholder è uno dei va-lori fondamentali dell’operare di Eni. L’azienda, basandosi sulle migliori pratiche internazionali, si è dotata di una metodologia di stakeholder engagement per identificare, analizzare e consultare i portatori di interesse sui temi della Soste-nibilità relativi alle attività operative. Eni, consapevole che la creazione di valore e la sua Sostenibilità nel tempo dipendono dalla qualità dei rapporti con i propri stakeholder, è impegnata costantemente in un dialogo proattivo con i principali interlocutori. Gli indirizzi strategici per il coinvolgimento degli stakeholder sono definiti e condivisi a livello aziendale e applicati alle realtà operative anche con-siderando le peculiarità dei contesti territoriali locali, sempre nell’ottica di pro-muovere la trasparenza, il dialogo e uno sviluppo sostenibile delle comunità.

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TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ. GLI INTERLOCUTORI, I TEMI DEL DIALOGO E LE AZIONI INTRAPRESE NEL 2008.

Aspettative/temi di interesse Azioni 2008 e principali risultati Condivisione del Codice Etico

Dialogo con le associazioni aderenti al CNCU

Firma del Protocollo di Conciliazione on line e del Protocollo di Intesa sui conguagli; Seminario “Carburanti: dalla raffinazione al consumatore finale” (Roma); Incontri con le Province e i consumatori di Benevento, Caserta e Avellino sul tema dei costi di distribuzione Presentazione nel corso del seminario

“Il consumerismo sostenibile nei nuovi scenari energetici” e con seguente raccolta di feedback da parte delle associazioni CNCU

Trasparenza nella realizzazione delle attività operative

Presentazione alle Associazioni dei Consumatori del piano di adeguamento tecnologico per la Raffineria di Venezia

Condivisione degli aspetti contrattuali e promozionali delle nuove offerte commerciali

8 incontri con le Associazioni dei Consumatori e rilevazione del livello di soddisfazione delle iniziative commerciali

Analisi brand Eni Realizzati con Ipsos 6 focus group in Italia, 3 in Francia, 3 in Germania per la valutazione dei punti di forza e debolezza del brand

Partecipazione e sostegno a organizzazioni e partnership sui temi di Sostenibilità

Partecipazione a UN Global Compact, IPIECA, WEF e WBCSDDialogo con OCSE, Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), OPEC Collaborazione all’organizzazione del XI International Energy Forum-IEF

Collaborazione e confronto con le Istituzioni centrali Conseguimento di 175 autorizzazioni

Presentazione al Ministero dell’Economia, Dipartimento del Tesoro (pianificata per il 2009)

Individuazione di un approccio condiviso alle questioni di rilevanza internazionale

Programma di formazione per il Ministero del Petrolio IrachenoIncontri con delegazioni istituzionali su temi di SostenibilitàProgetto Ministero Affari Esteri

Applicazione del Modello di Cooperazione e Sviluppo

Siglati 4 MoU con le Istituzioni in: Repubblica del Congo, Angola, Federazione Russa e Gabon

Trasparenza con gli organi parlamentariAudizioni dell’AD Eni alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati su “Rincaro dei prezzi del petrolio e dei carburanti” e su “Prospettive dell’industria chimica italiana”

Istruttoria gasdotti esteri Incontri con i rappresentanti dell’UE per l’individuazione di soluzioni per la conclusione del procedimento

Istruttoria mercato GPL Sardegna Collaborazione con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) per l’accertamento di eventuali condotte anticoncorrenziali

Pratiche commerciali scorrette Definizione di un programma interno di sensibilizzazione Avvio di un progetto di “codice di buone condotte” da condividere con l’AGCM

Divieto di traslazione agli utenti finali della Robin TaxTavolo di lavoro con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, i Ministeri delle Finanze e dello Sviluppo Economico, la Cassa Conguaglio per il settore elettrico per l’individuazione di meccanismi interni di controllo

Attività di sensibilizzazione Incontri con i rappresentanti dell’Autorità spagnola competente per la concorrenza

Creazione di forniture stabili Partnership per la definizione concertata di termini contrattuali Raccolta strutturata di feedback da parte di 10 fornitori di grandi dimensioni, 8 di dimensioni medio-piccole

Condivisione di valori e comportamenti Partnership legate alla Campagna Eni 30PerCentoSinergie di promozione dello sviluppo locale nei territori di presenza

Formazione e coinvolgimento Board Induction ■ Formazione degli Organi Sociali nell’am-bito del programma Board Induction

■ Formazione dei Key Officer (dirigenti e quadri in comunicazione organizzativa) con web seminar multimediale e forum virtuale

■ Consultazione attraverso 2 focus group su Roma e Milano e 3 forum on line in Italia, Europa e Paesi extraeuropei con GfK-Eurisko

Coinvolgimento e rilevazione delle aspettative Realizzazione dell’analisi di clima Eni Secondo Te

Relazioni industriali a livello italiano, europeo e mondiale

Incontro annuale del Comitato Aziendale EuropeoIncontri preparatori per rinnovo dell’Accordo ICEM (marzo 2009)96 incontri con sindacati all’estero; 316 incontri con sindacati in Italia

Raccolta strutturata di feedback nei settori G&P e R&M

Esercizio consapevole dei diritti di tutti gli azionisti Progetto di coinvolgimento degli azionisti retail

Risultati periodici e piano strategico quadriennale Indicazione di obiettivi industriali ed economici per le principali aree di business Raccolta strutturata di feedback da parte di: ■ Azionisti maggiori ■ Fondi SRI■ Analisti buy side ■ Analisti sell side ■ Agenzie di rating

Performance di ecoefficienza e sicurezzaRapporti con le comunità locali Diritti umani Valutazioni di impatto delle attività operative

Descrizione di progetti e investimenti per la gestione delle emissioni di CO2; Indicazione dell’obiettivo quantitativo di abbattimento di flaring; Analisi della performance su eco-efficienza, certificazioni e sistema di gestione HSE (analisi KPI rilevanti); Descrizione del sistema di gestione dei rischi e di valutazione d’impatto; Approfondimento sul Proget-to di assessment sui Diritti Umani; Riconoscimento di best performer di settore del DJSI World e conferma del titolo Eni nel FTSE4Good e nel Carbon Disclosure Leadership IndexRiconoscimento di best performer di settore dell’indice del DJSI World e conferma nel FTSE4Good e nel Carbon Disclosure Leadership Index

Trasparenza sulle attività operative Avvio dell’”Operazione Trasparenza” in Basilicata con il WWF

Raccolta strutturata di feedback da parte di: ■ Associazioni ambientaliste ■ Associazioni di advocacy su diritti civili e

diritti umani ■ Istituti di ricerca sull’etica d’impresa e la

Sostenibilità

Miglioramento di strategie e programmi aziendali sui temi di Sostenibilità (Diritti Umani, Biodiversità, Cambiamenti climatici, Trasparenza dei pagamenti)

2 incontri con IUCN di condivisione delle strategie per la tutela della Biodiversità Collaborazione con il Danish Institute for Human Rights per la realizzazione di 2 assessment in Nigeria e Kazakistan Primo meeting dei firmatari verso la COP15 (Copenhagen 2009) Consultazione di Transparency International sulla trasparenza dei pagamentiPartecipazione alla Mediterranean Roundtable dell’EITI

(si veda Tabella “Il coinvolgimento delle comunità locali” pag. 60-61)

(si veda Tabella “Le collaborazioni con università e centri di ricerca” pag. 71)

Gestione dei rischi reputazionali RepTrack Industry e Italia; Indagine City Giornalisti

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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Nella cultura e nella strategia di territorializzazione di Eni, a partire da quella del suo fondatore Enrico Mattei, “abitare il mondo“ significa creare le condizioni per favorire il dialogo con l’altro, costituire per i territori in cui è presente una fonte di opportunità per uno sviluppo autonomo e sostenibile delle comunità, promuovere la tutela e la valorizzazione dei valori identitari ed ecosistemici locali. Gli strumenti di cui l’azienda si avvale per realizzare questi obiettivi di Sostenibilità sono:

Memorandum of Understanding-MoU e i Protocolli d’Intesa) che Eni sigla con i soggetti istituzionali dei Paesi o delle Regioni in cui opera;

coinvolgimento degli stakeholder e delle comunità locali, in cui Eni agisce come “attivatore” e “accompagnatore” del territorio.

Eni si avvale inoltre dell’azione filantropica di Eni Foundation, impegnata a suppor-tare le Unità di Business nei programmi di intervento a favore delle comunità locali.

GLI ACCORDI CON I PAESI PRODUTTORI

Eni riconosce come prioritari il dialogo e la collaborazione con i Paesi produttori e con le loro compagnie petrolifere nazionali per comprenderne gli obiettivi strategici e sostenerne la visione di sviluppo del territorio. Gli accordi fra Eni e i Paesi produttori, nella maggior parte delle realtà operative, avvengono attra-verso il modello contrattuale del Production Sharing Agreement (PSA) basato su un rapporto fra la Società nazionale (National Oil Company o NOC) ed Eni. A Eni è affidato il compito di operare con tecnologie innovative e mezzi finanziari propri, gestendo le operazioni sul territorio, nella maggior parte dei casi, in Joint Venture (JV) con altre compagnie petrolifere. Nel 2006, la firma del Memorandum of Understanding (MoU) fra Eni, la National Oil Company e la Gaddafi Development Foundation in Libia, inaugura una nuova stra-tegia di cooperazione con i produttori, basata sullo sviluppo congiunto di progetti integrati al servizio dei traguardi energetici e dello sviluppo economico del Paese. In quest’ottica, nel 2008 sono stati siglati MoU con le Autorità Nazionali nella Repubblica del Congo, in Angola, nella Federazione Russa e in Gabon.

LA TRASPARENZA DEI PAGAMENTI E L’EITI

L’impegno di Eni nella lotta alla corruzione si sostanzia nell’integrazione del concetto di trasparenza nel proprio sistema di gestione e nella sua promozione presso i Paesi di presenza. A tal fine, Eni aderisce all’Extractive Industries Traspa-rency Initiative (EITI) dal 2005, promuovendo la pubblicazione dei flussi finanzia-ri generati dalle proprie attività nei Paesi i cui Governi aderiscono all’iniziativa e facilitando il processo, in collaborazione con MAE, nei Paesi che non vi hanno ancora aderito formalmente.L’impegno di Eni per la trasparenza è rafforzato anche dall’interesse per la Partnering Against Corruption Initiative (PACI), promossa dal Wold Economic Forum, per l’appli-cazione dei Business Principles for Countering Bribery di Transparency International.

Il modello di cooperazionee sviluppo nei territori

GLI ACCORDI PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO IN CONGO E LIBIA

LA PROMOZIONE DELL’EITI

IL MEMORANDUM OF UNDERSTANDING IN CONGO

Il 19 maggio 2008 l’azienda ha siglato con le Autorità nazionali un piano di coopera-zione che integra al business tradizionale importanti iniziative nel settore degli oli non convenzionali in sabbie bituminose sulle aree esplorative di Tchikatanga e Tchi-katanga-Makola e delle energie rinnovabili, assumendo un ruolo di cooperazione tec-nica per uno sviluppo sostenibile del Paese. Il MoU riguarda la ricerca e lo sfruttamen-to di oli non convenzionali, lo sviluppo di attività agricole per scopi alimentari e per la produzione di biodiesel e la realizza-zione di una centrale elettrica a gas, con l’obiettivo di eliminare la pratica del gas flaring entro il 2012. L’accordo consente a Eni di valorizzare la tecnologia proprie-taria Eni Slurry Technology (EST) per il mi-glioramento della qualità degli oli pesanti. Il progetto Centrale Electrique du Congo consiste nella realizzazione di una centrale elettrica a elevato rendimento in prossimi-tà del terminale petrolifero di Djeno.

In Kazakistan, Eni ha partecipato al proces-so di consultazione promosso dal Governo e condotto a livello nazionale sull’EITI. Il pro-cesso si è concluso con la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding (MoU) tra le imprese del settore e il Governo. Eni attraverso i consorzi KPO e KCO ha iniziato il processo di pubblicazione dei dati relativi al 2006. La Repubblica del Congo ha appro-vato nel febbraio del 2008 un Piano d’Azio-ne (2008-2010) per lo sviluppo dell’EITI ed è stato costituito un Comitato Esecutivo a cui Eni partecipa. Il Piano prevede la pub-blicazione dei pagamenti versati allo Stato,

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NEI PAESI DI PRESENZA

audit e certificazioni dei bilanci dello Stato e delle aziende operanti nel Paese, la verifica esterna di un Conciliateur Indèpendant sui pagamenti e il coinvolgimento della società civile. A Timor Est, Eni Australia, operante nel Paese, partecipa al Multistakeholder Working Group cui prendono parte attori istituzionali, compagnie petrolifere e rappresentanti del-la società civile e che dal 2007 ha elaborato un Piano di lavoro per l’implementazione dell’iniziativa. In Gabon, Eni ha ottenuto l’in-serimento di un espresso riferimento all’EITI nella gestione dei pagamenti che saranno versati ai sensi del contratto.

La nuova centrale, di proprietà di una so-cietà partecipata al 20% da Eni Congo e all’80% dal governo congolese, arriverà a coprire oltre l’80% del fabbisogno del Paese. Il 15 dicembre 2008 sono termina-ti i lavori per il raddoppio della centrale a gas esistente di Djeno, arrivando a fornire corrente elettrica all’intera città di Pointe Noire. Il MoU prevede la realizzazione del Progetto Food Plus Biodiesel per l’utilizzo di oli vegetali provenienti da coltivazioni di palme su circa 70.000 ettari oggi non colti-vati nella regione Niari, nel Nord-ovest del Paese. Il progetto prevede di ottenere 340 mila ton/anno di olio grezzo utile a contri-buire al fabbisogno alimentare del Paese e a produrre 250.000 ton/anno di biodiesel, grazie all’utilizzo della tecnologia proprie-taria di Eni Ultra Bio Diesel. Il Consorzio di gestione del progetto collaborerà con i migliori organismi internazionali per l’ot-timizzazione della produzione agricola e lo sviluppo delle comunità locali. È previ-sta una ricaduta occupazionale per circa 10 mila persone. Nel 2008, presso i siti operativi di M’boundi and Tchikatanga, è stato impiegato un totale di 120 lavorato-ri locali, mentre altri 325 hanno lavorato come contrattisti. Sono inoltre in corso progetti per lo sviluppo infrastrutturale, la scolarizzazione e la tutela della salute delle comunità, condotti anche attraverso

l’attività di Eni Foundation (si veda para-grafo Le attività di Eni Foundation). È sta-ta ripristinata la funzionalità di tre classi nel villaggio di N’Boukou Village (sito di M’boundi) e fornito materiale scolastico (tra cui 800 libri alla scuola di Hinda Di-strict e 150 banchi alle scuole della zona). Presso il sito di M’boundi, sono stati aperti 8 pozzi di acqua potabile e realizzati 22 km di nuove strade.

I RISULTATI RAGGIUNTI NEL 2008 ATTRAVERSO IL MOU IN LIBIA

Nel 2008 sono proseguite le attività le-gate al Memorandum of Understanding siglato nel 2006 fra Eni, la Gaddafi De-velopment Foundation e la società petro-lifera nazionale (NOC), che prevede un programma di intervento della durata di 8 anni (a partire dal 2006) di 150 milioni di dollari e che abbraccia interventi nel settore sanitario, educativo-formativo e di recupero del patrimonio culturale loca-le. Per quanto riguarda il settore sanitario, sono stati realizzati un network integrato di servizi cardiologici, cardiochirurgici e di emergenza e un progetto ospedaliero, in collaborazione con il Ministero Libico della Salute e dell’Ambiente e il Libyan Board of Medical Specialties. Nel mese di

settembre è stato firmato un protocollo con la Croce Rossa belga per supportare il programma EU Program on Blood Safety. Prosegue l’Health Impact Assessment ini-ziato nel 2008 nell’area di Kufra e Mur-zuq. Nella regione di Nuqat Al Khams è stato realizzato uno studio sulla gestione di rifiuti urbani, medicali e industriali che terminerà ad aprile 2009, e che prevede lo scambio di conoscenze e di buone pra-tiche tra le regioni coinvolte e i territori italiani. Le attività comprendono il po-tenziamento dei laboratori delle facoltà di analisi ambientale locali e attività di formazione. Nel 2008 è stata sviluppata una procedura di procurement per am-pliare le opportunità ai fornitori locali e aumentarne la competitività. È prosegui-to il Progetto “International Recruiting & Training”, avviato nel 2006, che ha come obiettivo l’assunzione, nell’arco di 4 anni, di 150 laureati locali. A oggi 39 persone hanno completato il percorso formativo (si veda il capitolo Persone). Nel campo del sostegno all’educazione e alla cultu-ra, sono state ristrutturate cinque scuole, realizzata un’aula IT per l’e-learning e proseguite le attività di conservazione e valorizzazione dei siti di Sabratah e Lep-tis Magna, tramite la riqualificazione dei musei locali, il recupero dei mosaici e la creazione di nuovi itinerari turistici.

PAGAMENTI EFFETTUATI AL GOVERNO NIGERIANO RELATIVI ALL’ATTIVITÀ PETROLIFERA

(milioni di dollari) 2006 2007 2008 Tot. ‘99-‘08

Royalties 290 223 301 1.984

Profit Taxes 774 382 666 4.282

Gas fees 2 1 1 21,72

Totale 1.066 606 969 6.287

PAGAMENTI EFFETTUATI NEL 2006AL GOVERNO KAZAKO RELATIVI AL PROGETTO KASHAGAN

Milioni di tenge

Milioni di dollari

Total taxes 395,90 -

Total fees 33,47 -

Customs payments 26,52 -

Totale 455,89 -

p

PAGAMENTI EFFETTUATI NEL 2006 AL GOVERNO KAZAKO RELATIVI AL PROGETTO KARACHAGANAK

Milioni di tenge

Milioni di dollari

Total taxes 2.291,48 252,20

Profit oil (quota del Governo kazako sul profitto)

- 92,01

Total fees 1.485,97 -

Customs payments 514,50 -

Totale 4.291,95 344,21> 59

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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IL COINVOLGIMENTO DELLE COMUNITÀ LOCALI

Paese

Algeria

Australia

Repubblica del Congo

Ecuador

India

Indonesia

Italia

Kazakistan

Mali

Nigeria

Norvegia

Timor Est

Eni, in collaborazione con le autorità locali, è impegnata in un’attività di coinvolgimen-to delle comunità proattiva e continua, ba-sata sul dialogo e sul confronto diretto con gli attori principali, al fine di promuovere e condividere comportamenti responsabili e sostenere un’autonoma capacità di svilup-po. Gli strumenti principali attivati da Eni per prevedere e gestire consapevolmente le ricadute della propria attività sul conte-

LA GESTIONE DELLE RELAZIONI CON LE COMUNITÀ LOCALI

ENI PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI

Eni si pone l’obiettivo di integrare gli impegni concordati con le Autorità Lo-cali attraverso gli Accordi di cooperazione con azioni di dialogo e “accompa-gnamento” allo sviluppo dei territori in cui opera, al fine di attivare processi di sviluppo autonomo e sostenibile e mettendo a disposizione non soltanto le proprie risorse economiche, ma anche il capitale relazionale e il know how di una grande impresa internazionale. Le aree prioritarie di intervento a favore delle comunità sono individuate sulla base del confronto con gli stakeholder e delle valutazioni di impatto. Nel 2008 le iniziative hanno riguardato principalmente: lo sviluppo del sistema socio-economico locale, attraverso il sostegno

all’imprenditoria e il potenziamento infrastrutturale territoriale; il diritto alla salute delle comunità; l’educazione e l’istruzione delle nuove generazioni; la tutela e la promozione delle culture, dei valori ecosistemici e identitari

locali. Nel 2008, gli investimenti a favore della comunità sono stati di 69,88 milioni di euro.

INVESTIMENTI A FAVORE DELLE COMUNITÀ 2008

Gli investimenti a favore della comunità comprendono gli inve-stimenti progettuali e le liberalità. Nel 2008 questi investimenti ammontano a 69,88 milioni di euro, registrando un incremento del 15% rispetto al 2007. Il 71% degli investimenti a favore delle comunità è stato impiegato per la realizzazione di progetti infra-strutturali e di sviluppo sociale.

71%

3,6%13,1%

2,6%

1,4%

2,3%

6%

Sviluppo di infrastrutture e interventi sociali

Sanità

Formazione

Istruzione

Addestramento professionale

Cultura

Ambiente

60 <

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Ambito/attività/progetto Azioni 2008 e principali risultati

MoU con il Ministero della Cultura Formazione di personale locale per la ristrutturazione dei mosaici in partnership con l’Università di Roma

Valutazioni di impatto; Blacktip Community Investment Plan

Revisione del Social Impact Assessment (SIA); interviste, incontri e workshop per valutare la percezione del progetto Blacktip Consultazione degli stakeholder nell’ambito del Social Impact Management Plan

Multistakeholder Social Impact Advisory Committee e Community Liaison Officers Consultazione delle comunità indigene

Stakeholder engagementValutazioni di impatto

Creazione di un team per il dialogo con le comunità, attività di ascolto quotidiane 1 meeting con autorità locali e ONG sul tema delle produzioni agricole localiConsultazione nell’ambito dell’Health Impact Assessment (HIA) e del Biodiversity and Ecosystem Assessment

Good Neighborhood Forum Consultazioni nell’ambito dei Comitati Territoriali di Sviluppo

Attività di stakeholder engagement Consultazione delle autorità locali in Rajasthan e nelle isole Andamane e Nicobare Incontri con le comunità locali tramite la mediazione di ONG locali

Community Development/Relation program Valutazioni di impatto

Consultazione di autorità locali, agenzie e comunità Consultazione dell’ambito dell’Environmental and Social Impact Assessment (ESIA)

Collaborazioni e confronto con le istituzioni localiMissione di Comunità in Basilicata

Interviste e momenti di ascolto pubblico con istituzioni, attori socio-economici e stakeholder rilevanti; creazione di gruppi di lavoro per la realizzazione delle iniziative di sviluppo in Basilicata; ”Giornate Nazionali dell’Energia Elettrica” (Ravenna, Ferrera Erbognone, Ferrara, Mantova, Brindisi) per migliorare la conoscenza delle attività nelle CentraliAccordo con il Comune e la Provincia di Ferrara e la Regione Emilia Romagna per interventi di riduzione delle emissioni sulla Centrale Termoelettrica SEF di Ferrara

Community InvestmentValutazioni d’impatto (KPO)

Consultazione dei Village Councils: circa 16 incontri di cui 4 public hearingAggiornamento del Social Baseline Assessment (SBA) Consultazione nell’ambito del Biodiversity and Ecosystem Assessment

Community InvestmentValutazioni d’impatto (KCO)

5 campagne di comunicazione sui temi della SostenibilitàConsultazione degli stakeholder nell’ambito del SIA Incontri con le autorità locali e ONG rappresentative e udienze pubbliche per presentare il documento”Kashagan Field: Declaration of Intent for Further Phases of Development” relativo al sito di Kashagan

MoU con le autorità della Regione di Timbuktu Creazione di commissioni dedicate all’interno dei villaggi per la gestione dei pozzi d’acqua realizzati per le comunità

Environmental resources management (ERM); Valutazioni d’impatto

Mappatura e valutazione dei conflitti delle comunità; redazione di uno Stakeholder Management Plan; baseline per valutare la fattibilità di un progetto volto a migliorare le condizioni sanitarie materno-infantili (Health Stream Project)

Goliat Impact Assessment Consultazione degli stakeholder e restituzione dei risultati al Ministero del Petrolio e dell’Energia norvegese

Stakeholder EngagementTrasparenza (EITI)

Redazione di uno Stakeholder Management Plan; consultazione di ONG e istituzioni locali e restituzione dei risultati ai rappresentanti governativi; consultazione del Governo locale sui piani operativi Partecipazione all’EITI Multistakeholder Working Group

sto sociale e territoriale sono le valutazioni d’impatto, tra cui il Social Impact Asses-sment (SIA), l’Environmental and Social Impact Assessment (ESIA) e l’Health Impact Assessment (HIA). Nel 2008 sono stati realizzati ESIA in Congo e in Kazakistan; sono stati condotti SIA in Australia, Kazakistan e Indonesia (quest’ultimo evoluto in ESIA) e sono stati avviati Social Baseline Assessment in India. Sono stati sviluppati studi di valutazione dell’impatto sulla salute (HIA) in Arabia Saudita, Congo, Libia e Mali, mentre sono proseguite le attività relative agli HIA realiz-zati nel 2007 in Kazakistan e Pakistan.

> 61

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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LO SVILUPPO DEL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO LOCALE

Eni incoraggia e promuove lo sviluppo del sistema socio-economico locale attraverso il sostegno all’imprenditoria e il potenziamento infrastrutturale territoriale – oltre a generare ricadute economiche indirette sul tessuto socio-economico locale attraverso lo svolgimento delle proprie attività. Il sostegno all’imprenditorialità è una linea operativa fondamentale per ga-rantire lo sviluppo sociale ed economico delle comunità in cui l’azienda ope-ra. Gli assi portanti in quest’ambito sono il microcredito, in particolare per coloro ai quali è precluso l’accesso a strumenti di credito tradizionali, e la creazione di competenze (empowerment) attraverso la formazione, destinata sia alle imprese del territorio, sia alle persone che desiderano intraprendere un’attività o una professione. Nel 2008 sono stati avviati progetti in Pakistan, Norvegia, Australia, Kazakistan, Nigeria. Gli aiuti per lo sviluppo infrastrutturale in campo energetico sono realizzati impiegando le migliori tecnologie disponibili nel campo delle fonti energeti-che rinnovabili. Nel 2008 sono state intraprese azioni in Nigeria, Egitto, Mali. Il potenziamento del sistema delle infrastrutture e strutture civili (strade, acquedotti, edifici) è un altro elemento chiave per lo sviluppo dei territori. In Kazakistan, a Karachaganak, sono stati intrapresi e realizzati interventi di edilizia nel Distretto di Uralsk attraverso la fornitura di unità abitative.In Nigeria, in collaborazione con le comunità ospitanti, sono stati condotti 17 inter-venti infrastrutturali per un investimento totale superiore a 5 milioni di euro.Gli interventi riguardano anche la dotazione di mezzi di trasporto, come in Ecuador, dove è proseguito il Progetto “Air Transport and Communication Pro-gram 2008”, grazie al quale sono stati effettuati 613 voli per il trasporto di personale specializzato a supporto delle popolazioni indigene.

ENI IN BASILICATA

Dieci anni dopo la scoperta del giacimen-to di Monte Alpi in Val d’Agri, Eni firma nel 1998 il primo accordo con contenuti di Sostenibilità fra una Società Petroli-fera e una Regione italiana, nell’ambi-to del quale sono concordate iniziative legate alla salvaguardia dell’ambiente, alla formazione e allo sviluppo attraver-so l’innovazione e la ricerca. Oggi, Eni è un “big player” economico sul territorio. Nel 2008, sono state pagate royalty per le attività estrattive al territorio per oltre 82 milioni di euro. La presenza di Eni ha inoltre generato ricadute econo-miche positive attraverso l’impiego di personale e fornitori locali. Nel 2008, le persone impiegate dal Distretto in quest’area risultano 190, mentre circa 1.500 sono coinvolte nell’indotto diret-to generato dalle operazioni, di cui oltre la metà sono lucani.

LA “MISSIONE DI COMUNITA’” PER LO SVILUPPO LOCALE

Il progetto “Missione di Comunità”, realizzato in collaborazione con FEEM e il Consorzio AASTER, è lo strumento attraverso cui Eni partecipa attivamen-te alla creazione di percorsi di sviluppo autonomo e sostenibile in Basilicata. La Missione di Comunità ha visto la realiz-zazione di una fase pilota inaugurata nel 2007 nel territorio della Val Camastra, seguita da una nuova serie di attività avviate nel 2008 nel territorio della Val d’Agri. Sono stati consultati gli attori territoriali significativi – tra cui ammini-stratori, imprenditori, operatori turistici, associazioni – attraverso la realizzazio-ne di circa 40 interviste e 8 momenti di incontro pubblici. È stato condiviso un insieme di progetti e azioni accomunati

L’arrivo di Eni ha significato una modificazione nella percezione di sé degli enti locali: sottoscrivere un accordo di sviluppo fra società petrolifera e amministra-zioni dei territori ha richiesto di cambiare la normativa nazionale e soprattutto ha sollecitato un cambiamento nella logica dell’intervento pubblico.Vito De Filippo - Presidente Regione Basilicata

Una grande industria come Eni è un giacimento straordinario di competenze che bisogna provare a coniugare con il territorio, puntando però a uno scambio di alto, non di basso profilo. Attilio Martorano - Presidente Confindustria Basilicata

Il mio giudizio sull’esperienza che Eni sta sviluppando a Calvello è assoluta-mente positivo. Di più: trovo encomiabile che un big player di questo livello si sia preoccupato che le royalites ricadessero sul territorio in termini di svi-luppo, aiutando la comunità a costruire un futuro sostenibile.Gianfranco Imperatori - Presidente Fondazione Civita

LE TESTIMONIANZE DAL FORUM SVILUPPO E COMUNI POLVERE

62 <

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ROYALTY VERSATE DA ENI ALLA REGIONE BASILICATA E AI COMUNI IN VAL D’AGRI (MILIONI DI EURO)

2006 2007 2008*Totale

‘00 - ‘08

Regione Basilicata 62,05 62,99 69,99 325,26

Comuni 10,95 11,12 12,35 57,39

Totale 73,00 74,11 82,34 382,65

*Dati provvisori

dalla possibilità di essere realizzati in tempi rapidi e, nello stesso tempo di gettare le premesse per uno sviluppo a lungo termine. Per quanto riguarda la filiera turistica, sono stati programmati 4 interventi pilota la cui conclusione è prevista nel 2009. In Val d’Agri, la pri-ma fase di ascolto si è conclusa con la realizzazione di interviste ai Sindaci de-gli otto Comuni coinvolti. Nel passag-gio alla fase progettuale, è stata rile-vante l’attivazione di “reti lunghe” con soggetti promotori di sviluppo, quali la partecipazione dell’Associazione Civita alla definizione di strategie di sviluppo turistico integrato.

IL FORUM SVILUPPO E COMUNI POLVERE

L’11 e il 12 luglio 2008 si è tenuto a Cal-vello e Abriola il Forum Nazionale “Svi-luppo e Comuni Polvere”, organizzato dai Comuni, dalla FEEM, dal Consorzio AASTER e dall’Editoriale Vita in colla-borazione con Eni. Istituzioni, imprese, attori della società civile si sono incon-trati per riflettere di sviluppo sostenibile, fra rivitalizzazione delle economie locali e promozione della coesione sociale, in particolare nel Mezzogiorno. Sono state presentate le esperienze realizzate, tra

cui il “Patto dei saperi”, il percorso di valorizzazione delle filiere locali sotte-so al Patto per lo Sviluppo, il Progetto Scuola, e le attività della FEEM, tra cui la pubblicazione del Bilancio Sociale di Calvello e Abriola. I partecipanti sono stati invitati ad intervenire per dialo-gare sulle questioni inerenti il futuro del loro territorio. In concomitanza con l’evento, è stato pubblicato un numero speciale della rivista Communitas e un supplemento del settimanale Vita, in-teramente dedicati alla Camastra e al progetto Missione di Comunità.

LE ATTIVITÀ FEEM IN BASILICATA

La presenza di una sede della Fondazio-ne Eni Enrico Mattei a Viggiano, nel cuo-re della Basilicata, ha l’obiettivo di creare opportunità per il territorio e di diffon-dere conoscenza attraverso attività di ri-cerca, di alta formazione, di informazione e di diffusione di progresso tecnologico, in collaborazione con gli attori locali, in primis l’università, in contatto con i net-work di eccellenza di cui FEEM è da sem-pre attore. Nel corso del 2008 la FEEM ha pianificato e organizzato iniziative di divulgazione scientifica e corsi d’alta for-mazione, tra cui un corso di Bioinforma-

tica in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi della Basilicata. Tra le attività di supporto allo sviluppo del territorio, FEEM ha orga-nizzato una Summer School per formare Divulgatori Scientifici, una Autumn Scho-ol sul tema “Valorizzare il territorio in Val D’Agri”, e ha partecipato all’organizza-zione di un corso per guide turistiche in Val Camastra. FEEM ha promosso azioni volte al superamento del digital divide, tra cui la realizzazione di un polo tecno-logico nel centro di Viggiano e un corso di formazione informatica per ragazzi disabili ospiti delle case famiglia di Tra-mutola e Villa d’Agri. Nel 2008 sono stati avviati diversi progetti di ricerca collegati ai temi dello sviluppo territoriale locale. Tra questi, l’elaborazione di un Piano di sviluppo energetico locale e il supporto scientifico per la realizzazione del distret-to energetico in Val D’Agri. Nell’ambito della collaborazione con UNIBAS, FEEM finanzia borse di dottorato e promuove la collaborazione dei dottorandi sui progetti FEEM. Collabora inoltre con l’Azienda di Promozione del Territorio, con l’ENEA e la Regione Basilicata (per la creazione della Scuola Mediterranea sulle Energie) e con la Società Energetica Lucana (SEL).

INDOTTO PER SETTORE DI ATTIVITÀ IN BASILICATA NEL 2008

29%

66%

4%1%

Settore agricolo

Settore edile

Settore industriale

Settore servizi

> 63

ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

Promuovere la salute significa garantire le condizioni essenziali per lo sviluppo. Eni sostiene interventi tesi a potenziare il sistema sanitario nazionale del Paese in cui opera e promuove iniziative per l’abbattimento dei rischi sanitari, con particolare attenzione verso le malattie endemiche nei Paesi non OCSE. Nel 2008, Eni ha investi-to nella dotazione di strutture sanitarie in Ecuador, Kazakistan, Mali, Nigeria, Egitto, Pakistan e Tunisia. Inoltre, ha sostenuto importanti campagne di promozione della salute nel mondo, tra cui il Programma di screening per la prevenzione dei tumori al seno in Australia, il Programma nazionale per l’allattamento al seno a Timor Est e campagne di immunizzazione da poliomielite in Pakistan. Infine, agire per sostenere il diritto alla salute delle comunità più svantaggiate fa parte della missione fondativa di Eni Foundation.

IL SOSTEGNO ALL’ISTRUZIONE

Il sostegno all’educazione e all’istruzione è un presupposto essenziale per la So-stenibilità poiché fondato sull’attenzione alle generazioni future. Nel 2008 è stato fornito materiale didattico a 992 studenti ecuadoriani. In Nigeria, Pakistan, Kaza-kistan, Norvegia e Australia sono sono state costruite strutture scolastiche e centri didattico-scientifici. Eni ha promosso programmi educativi in India, Egitto, Kaza-kistan e Timor Est in collaborazione con gli stakeholder locali. Infine, Eni ha soste-nuto la formazione universitaria attraverso l’assegnazione di borse di studio nei Paesi di presenza (si veda Capitolo Eni per una cultura dello sviluppo sostenibile).

I PROGETTI DI SVILUPPO

IL SOSTEGNOALL’IMPRENDITORIALITÀ IN NIGERIA

In Nigeria, nell’ambito del Green River Project, Eni, le comunità locali e la Consul-tants Community Development Founda-tion hanno avviato nel 2008 il Micro-cre-dits Scheme, un progetto di microcredito che prevede azioni di formazione per l’ef-ficace utilizzo dei prestiti. Grazie a questo progetto trenta società cooperative han-no ricevuto prestiti il cui importo varia dai 4.000 ai 6.000 dollari. Sempre nell’ambito del Green River Project sono stati realiz-zati progetti di sostegno all’imprenditoria al fine di potenziare la produzione agri-cola locale. Il Cottage Industry ha avuto come obiettivo quello di migliorare la produzione di pane nell’area di Mgbede in collaborazione con Mgbede Farmers Cooperative Society, Mgbede Community e D-Emmason Engineering Ltd. Il proget-to, a oggi concluso, impiega sei persone, con un aumento del fatturato del 300%. Attraverso il progetto Cassava Processing Mill, realizzato in collaborazione con Co-operative Society Omoku e Integrated Sy-stems Ltd, sono stati conseguiti progressi nella macinazione della farina di manioca per ottenere il garri, un prodotto alla base dell’alimentazione locale. Il progetto è terminato con l’assunzione di 4 donne, il cui reddito è aumentato del 125%. Infine, il progetto Plantain Flour House Project, realizzato in collaborazione con Mgbede Young Farmers Cooperative society e D-emmason Engineering Ltd, ha migliorato gli affari di una società cooperativa che produce e vende farina di banano e olio di palma. La cooperativa ha ampliato il proprio business ad altri Stati della Nige-ria sud orientale, assumendo dieci per-sone appartenenti alla comunità locale, il cui reddito è aumentato del 300%. La cooperativa si è aggiudicata il “Farmer of

Siamo state introdotte all’interno del Green River Project e beneficiamo del multi functional kit (MFK) previsto dal Green Card Scheme che ci ha permesso di usufrui-re di un’attività di formazione dedicata alla gestione di forme micro-imprenditoriali locali (cooperativa). Il tasso di restituzione del credito previsto dal progetto ci ha permesso inoltre di assicurare una formazione più qualificata ai nostri bambini.Cooperativa di donne della comunità di Obie - Stato del River

Sono all’interno del Green River Project dal 1987 e ho ricevuto una formazione grazie alla quale ho acquisito delle competenze specifiche relative alle diverse tecnologie utilizzabili per lo sviluppo agricolo del nostro territorio. Ho potuto inoltre migliorare il mio grado di istruzione conseguendo un diploma presso l’Istituto di Tecnologia e Sviluppo d’Impresa di Owerri. Oggi ho una scuola priva-ta per promuovere e garantire un livello di istruzione alla mia comunità.Christopher Onyije, comunità di Obrikom - Stato del River

Collaboro con la mia associazione all’interno del Green River Project dal 2001. Il progetto mi ha permesso di acquisire competenze in attività legate alla raccolta, all’allevamento e all’itticoltura. Grazie alle attività diversificate e all’accesso al cre-dito previsto del Microcredit Scheme è possibile contribuire allo sviluppo di queste attività e, arricchendo anche le nostre competenze tecniche, contribuiamo maggior-mente allo sviluppo e al benessere quotidiano della nostra comunità. Ms Joy Alabo - Stato del River

LE TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO - NIGERIA

64 <

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the Year Award”, assegnato dalla Central Bank of Nigeria. Anche il commercio di olio di palma è incrementato, permetten-do l’assunzione di 4 persone locali, il cui reddito è aumentato del 200%. L’attivi-tà di formazione professionale ha infine consentito a oltre 400 giovani di poter intraprendere in modo autonomo una professione (carpentiere, parrucchiere, muratore, informatico).

LA PROMOZIONEDI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI IN EGITTO

Nel 2008, in Egitto, sono stati avviati importanti progetti per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili per un investimento totale di 520 mila euro. Il progetto pilota biennale Wind Farm per la generazione di energia eolica ad Abu Rudeis, ha visto nel 2008 la crea-zione di una Wind Farm collegata all’esi-stente centrale elettrica. Il Solar Project, nell’area del deserto occidentale, prevede la connessione dei pannelli solari al siste-ma elettrico esistente a garanzia della continuità della fornitura energetica agli impianti produttivi.

IL “PROGRAMMA SALUTE” IN ECUADOR

In Ecuador è proseguito il Programma Salute per le comunità, attraverso il po-tenziamento di servizi e di infrastrutture medico-ospedalieri e il sostegno all’ab-battimento dei rischi sanitari. Nei Centri medici presso Moretecocha, Pitacocha, Villano e Liquiñe sono state effettuate 8.404 visite mediche e dentistiche ed è iniziata la costruzione di un Centro per la comunità di Paparawa. Nelle unità medi-che di supporto, 4.019 consulti sono stati condotti da parte di 18 operatori sanitari. Il servizio di ambulanza aerea si è occupa-to di 98 casi di emergenza. Infine, è pro-seguita la campagna antimalarica presso 26 comunità attraverso la disinfestazione di zone focolai di trasmissione.

IL PROGRAMMA“GEOSCIENCE” IN INDIA

In India è stato lanciato, in partnership con l’Università di Jammu e l’University College di Londra, il programma ”Geo-science” per l’applicazione di geoscien-ze di alta qualità nelle operazioni e che

coinvolge i governi locali e nazionali. Le attività hanno visto la realizzazione di cinque edizioni dell’“Eni Children Educa-tion Programme in India” (la prima rea-lizzata presso la conferenza internazio-nale di Jammu) e della “Campagna per l’efficienza energetica”, programma edu-cativo che ha coinvolto circa 200 ragazzi tra i 14 e i 16 anni provenienti da Jammu e Kashmir. Nel marzo 2009, l’iniziativa è stata premiata con il “Getenergy Award” (www.getenergyawards.com).

TIMOR EST: IL POTENZIAMENTODELLA RETE IDRICA

A Timor Est, Eni realizza interventi tesi a fornire acqua pulita alle comunità locali: nel 2008 sono state allacciate 6 scuole del distretto di Aileu ed è in corso uno studio per l’installazione di pozzi nel distretto di Los Palos. Sono state fornite 2 cisterne di acqua in un’area remota grazie anche alla costruzione di una rete stradale. È in corso un progetto per fornire acqua potabile attraverso un servizio di cisterne, con l’installazione di 13 pompe manuali, 11 pozzi, 2 cisterne e 1 condotta idrica.

Nel 2008 è proseguita e si è consolidata l’attività di Eni Foundation finalizzata a con-tribuire alla tutela dei diritti fondamentali dell’individuo, in particolare delle fasce d’età più vulnerabili. In Congo, il programma di vaccinazioni e di monitoraggio epidemiolo-gico per le patologie infantili Salissa Mwa-na, avviato nel 2007, ha avuto un importan-te sviluppo nelle tre regioni di Kouilou, Niari e Cuvette. Grazie al completamento dei pri-mi 11 centri sanitari, all’impiego delle unità mediche mobili e al supporto scientifico del Dipartimento di Pediatria dell’Università “La Sapienza” di Roma, nella regione del Koui-lou il tasso di copertura vaccinale infantile è passato dal 45% a quasi l’80%. Sempre

in Congo, è stato siglato un accordo con il Ministero della Salute per lo sviluppo del progetto Kento Mwana per la prevenzione della trasmissione del virus HIV da madre a figlio, sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Genova. In Angola è av-viato un progetto sanitario-nutrizionale a Luanda a favore dell’infanzia. La prima fase del progetto, della durata di due anni, ri-guarda la municipalità di Kilamba Kiaxi con l’obiettivo di ridurre l’incidenza delle malat-tie prevenibili e di quelle dovute a malnutri-zione. In Indonesia è stato predisposto con Smile Train Italia un progetto triennale per il trattamento di bambini affetti da malfor-mazioni del labbro e del palato. Oltre alle

missioni chirurgiche, il progetto prevede il trasferimento di competenze e la costitu-zione di un centro di eccellenza nel Paese. In Italia, Eni Foundation ha attivato una collaborazione con l’Associazione Pionieri e Veterani per promuovere l’alfabetizzazione digitale degli anziani, avviando il progetto Internet Corner a Roma con Fondazione Mondo Digitale e tre microprogetti di in-formatizzazione: uno a Venezia e due a San Donato Milanese. Eni Foundation, infine, ha erogato 100 milioni di euro, destinati all’ini-ziativa “Fondo Carta Acquisti” promossa dal Governo Italiano a favore delle fasce più deboli della popolazione.

LE ATTIVITÀ DI ENI FOUNDATION

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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PRINCIPALI PROGETTI PER LA TUTELA DEGLI

Nome Progetto

Progetto Biodiversità in Val d’Agri (Fase 2 Progetto ABD)

Biodiversity Risk Assessment in the Nikaitchuq Block

Villano BioDiversity (VBD)

BioSea II JIP

Arctic Sea BioDiversity (ASBD)

Joint Industry Programme “Sound and Marine Life” - fase 2

Monitoraggio ambientale riserva naturale “Biviere e Macconi”

Monitoraggio specie endemiche del Mar Caspio

LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E DELLE IDENTITÀ LOCALI

Tutelare il patrimonio identitario dei territori, gli ecosistemi, i paesaggi, il patrimonio culturale, non è soltanto una responsabilità per le imprese che vi operano, ma significa anche creare opportunità di sviluppo economico e sociale per le comunità. Eni promuove e sostiene il valore degli ecosistemi e della biodiversità nei territori ove è presente, realizzando progetti che integrino la tutela e la valorizzazione delle risorse ecologiche con lo sviluppo dei sistemi socio-economici locali. Nel 2008 Eni ha avviato un processo di condivisione inter-no attraverso il confronto tra le diverse realtà di business per la definizione di una policy sul tema Biodiversità ed Ecosistemi. Ha approfondito una serie di contatti a livello nazionale e internazionale al fine di condividere e migliorare le strategie e i progetti in corso. È proseguito l’impegno nell’am-bito del Biodiversity Working Group dell’IPIECA, dove ricopre la carica di vice chairman. Nella seconda metà del 2008, Eni ha aderito all’iniziativa “Proteus 2012”, una partnership fra UNEP-WCMC e un vasto numero di aziende finalizzata a rendere disponibili, su piattaforme informatiche integrate, le informazioni contenute nel World Database on Protected Areas, database globale sulle aree protette marine e terrestri, sui siti ricchi in biodiversità e sugli ecosi-stemi marini e costieri. I benefici attesi dall’adesione a questa iniziativa sono relativi alla disponibilità di informazioni aggiornate e complete per la mappatura e la caratterizzazione preventiva di siti sensibili per la presenza di biodiversità, riducendo così i rischi derivanti dall’operare in queste aree.

Eni protegge e sostiene il patrimonio culturale dei territori, sia parteci-pando alla conservazione e alla valorizzazione dei beni materiali, sia pro-muovendo misure a tutela del patrimonio intangibile rappresentato dalle tradizioni culturali dei luoghi e delle persone, dedicando particolare atten-zione ai possibili impatti generati dalla presenza delle proprie attività sulle popolazioni indigene.In Algeria sono iniziati i lavori di restauro del mosaico “Trionfo Indiano di Dioniso” presso il Museo Nazionale di Sétif e il processo di formazione di re-stauratori locali. In Australia, nell’ambito del progetto BlackTip è proseguito il programma di tutela dei luoghi sacri aborigeni e del patrimonio culturale del Northern Territory. Eni supporta lo sviluppo dei movimenti artistici abo-rigeni di Wadeye nell’ottica di organizzare una mostra dedicata su base annuale a Darwin, in collaborazione con la Darwin Aboriginal Art Gallery.In Kazakistan è stata condotta una survey con il West Kazakistan Oblast Ar-chaeological and Historical Centre per identificare le aree attorno al campo di Karachaganak che devono essere preservate dalle attività di estrazione, con obiettivo finale di definirne un programma di gestione in linea con gli standard internazionali.A Timor Est, è stato realizzato un progetto per la valorizzazione del movi-mento artistico locale, in vista della creazione di un’accademia nazionale, svolto in collaborazione con Arte Moris, ONG locale.

I PRINCIPALI PROGETTI DI STUDIO SU TEMA BIODIVERSITÀ ED ECOSISTEMI

L’impegno complessivo di spesa per la realizzazione di progetti nell’ambito della tutela della biodiversità nel 2008 risulta pari a 11,34 milioni di euro. I progetti svi-luppati hanno riguardato principalmente la valutazione, il monitoraggio e la miti-gazione degli impatti sulla biodiversità in aree particolarmente sensibili, anche al fine di predisporre strumenti e program-mi da applicare in tutte le realtà azienda-li, secondo le linee guida dell’EBI (Energy and Biodiversity Initiative).

LA TUTELA DELLAREGIONE ARTICA

Eni ha avviato alcuni progetti tesi a valu-tare la sensitività ecologica della Regione Artica rispetto alle attività petrolifere e le eventuali correlazioni di queste con il sistema socio-economico locale. Attraver-so il Progetto Arctic Sea Biodiversity, è in via di elaborazione un protocollo per lo studio e la conservazione della biodiver-

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ECOSISTEMI E DELLA BIODIVERSITÀ

Area geografica Investimento totale(migliaia di euro) Avanzamento Partner/stakeholder coinvolti

Val d’Agri (Italia) 455 ABD Monitoring (Università della Basilicata)

Alaska (USA) 200 FFI (Fauna & Flora International)

Ecuador 2.070 Pontificia Universitad Catolica del Ecuador, FFI

Norvegia 1.470 Total, IRIS (International Research Institute of Stavanger)

Norvegia 2.520 Akvaplan-Niva, FFI, Arctos Group

Tutti i siti off-shore 2.100Anadarko, BG Group, BHP Billiton, BP, Chevron, ConocoPhillips, ExxonMobil, International Association of Geophysical Contractors, Santos, Shell, Statoli-Hydro, Total, Woodside, OGP

Italia 150

Kazakistan 1.525

Kazakistan Research & Production Center of the Fish Industry, U.S. Pew Institute for Ocean Science, CaspiEcology, Nedra, KazEcoProject, Caspian International Seal Survey, University of Leeds/Kazakh Agency of Applied Ecology (KAPE/KAAE)

sità offshore attraverso la consultazione degli stakeholder interessati. Nel corso del 2008 è stato concluso lo studio del contesto di riferimento e sono stati rac-colti i primi campioni biologici. In Alaska, il Progetto Biodiversity Risk Assessment in the Nikaitchuq Block ha come obiettivo la valutazione di rischi per la biodiversità in relazione al contesto operativo, ecolo-gico e sociale del campo di Nikaitchuq e lo sviluppo di un Biodiversity Action Plan finalizzato alla gestione dei rischi, alla mi-tigazione degli impatti e all’individuazio-ne di opzioni di conservazione.

JOINT INDUSTRYPROGRAMME“E&P SOUNDAND MARINE LIFE”

L’obiettivo del Progetto, che coinvolge in partnership 13 compagnie petrolifere, è lo studio dei potenziali effetti del suono generato dalle attività di E&P offshore, in particolare le attività sismiche, sull’am-biente marino. Dall’inizio il programma ha avviato circa 50 contratti con Univer-sità e Centri di ricerca di livello interna-zionale. Nel 2008 si è conclusa la fase II del progetto. I risultati riguardano la caratterizzazione delle sorgenti sonore

relative alle attività; le misure audiome-triche su mammiferi marini e lo sviluppo di strumenti per il monitoraggio acustico passivo (PAM) da utilizzare sia durante le operazioni sismiche che per il rilevamento e la localizzazione degli animali. (www.soundandmarinelife.org)

LA TUTELA DELLABIODIVERSITÀIN VAL D’AGRI

Nel 2008 è stata lanciata una nuova iniziativa in Val d’Agri finalizzata ad ap-plicare i risultati conseguiti dal progetto AgriBioDiversity (ABD), che si è concluso a fine 2007, sviluppando le attività di mi-tigazione e ripristino dei siti prioritari. I risultati del primo studio dimostrano che le aree montane, incluse quelle associate alle attività petrolifere, sono tuttora ric-che in biodiversità, mentre i cambiamenti maggiori sono avvenuti nel fondo valle, associabili alla compresenza di molteplici usi del territorio. Gli impatti associati alle attività petrolifere sono risultati limitati, altamente localizzati e ripristinabili. I risultati del progetto sono stati presenta-ti ad alcuni soggetti interessati attraverso la realizzazione di incontri ad hoc.Le attività di progetto, che hanno preso

avvio nel 2008, prevedono il ripristino con vegetazione autoctona dei margini di siti naturalisticamente importanti e attivi-tà sperimentali nelle praterie a maggior grado di naturalità e lungo il tracciato di flowline, con monitoraggio dei processi di ricolonizzazione della flora autoctona.

VILLANO BIODIVERSITY - ECUADOR

L’obiettivo del progetto è la valutazione dei potenziali impatti delle operazioni nell’area di Villano e l’identificazione di misure di mitigazione/ripristino. Nel 2008, la Pontificia Universitad Catolica dell’Ecuador ha avviato le attività di inda-gine in campo, che comprendono: l’analisi dei cambiamenti nell’ecosistema forestale e la valutazione delle pressioni esercitate dalle attività antropiche, facendo uso del-la tecnologia GIS e grazie allo sviluppo di un geo-database integrato; la valutazione dell’effetto delle attività antropiche sulla biodiversità e la definizione di azioni di mitigazione. Infine, sono state avviate le attività di recupero di zone di foresta inte-ressate da impianti, condotte utilizzando piante native sottoposte a diverse moda-lità di trapianto e di trattamento.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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ANGOLA

Inizio delle relazioni: 1980

Investimenti per le Comunità: 4.697.279 €

Quota procurato locale: 66%

Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: MoU con Sonagol (2008).

Azioni: interventi a favore delle comunità, pro-getto sanitario-nutrizionale per la tutela dell’in-fanzia attraverso Eni Foundation.

TUNISIA

Inizio delle relazioni: 1961

Investimenti per le Comunità: 321.226 €

Quota procurato locale: 25%

Azioni: edilizia ospedaliera, sostegno all’Istituto Tunisino del Petrolio, formazione post-laurea nel settore petrolifero, programmi educativi, fornitu-ra di materiali didattici.

VENEZUELA

Inizio delle relazioni: 1998

Investimenti per le Comunità: 797.000 €

Azioni: partecipazione ad iniziative per il sup-porto dell’economia locale (sostegno a pesca, ecoturismo, commercializzazione dei prodotti locali e attività di microcredito), forniture per il trattamento delle acque.

MALI

Inizio delle relazioni: 2006

Investimenti per le Comunità: 297.383 €

Strumenti di cooperazione e sviluppo integra-ti: MoU con il Ministero dell’Energia maliano (2008), il Governatorato della Regione di Tom-bouctou e i Sindaci dei villaggi di Tichift e Bir es salam.

Azioni: pozzi alimentati con energie rinnova-bili, forniture ospedaliere, profilassi, educazio-ne alla salute.

EGITTO

Inizio delle relazioni: 1954

Investimenti per le Comunità: 147.618 €

Quota procurato locale: 86%

Azioni: edilizia e forniture ospedaliere, pc a scuole, interventi per la qualità urbana, soste-gno Centro Lebbrosi della Caritas, Progetti Wind Farm e Solar Project per la promozione delle fon-ti energetiche rinnovabili.

NORVEGIA

Inizio delle relazioni: 1964

Investimenti per le Comunità: 127.082 €

Azioni: promozione del patrimonio identitario, Centro per la divulgazione del sapere scientifico, tutela delle popolazioni indigene, sostegno alle attività primarie.

REPUBBLICA DEL CONGO

Inizio delle relazioni: 1968

Investimenti per le Comunità: 746.950 €

Quota procurato locale: 51%

Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: Protocol d’Accord (2008)

Azioni: infrastrutture per l’energia e l’acqua, edilizia scolastica e ospedaliera, progetti per la Lotta all’AIDS e di profilassi attraverso Eni Foundation.

NIGERIA

Inizio delle relazioni: 1962

Investimenti per le Comunità: 9.496.041 €

Azioni: microcredito, edilizia sanitaria rurale, scolastica ed edifici di pubblica utilità, borse di studio, potenziamento della rete idrica e strada-le, centrali di energia elettrica, progetti di svilup-po agricolo.

ECUADOR

Inizio delle relazioni: 1988

Investimenti per le Comunità: 2.867.385 €

Azioni: edilizia scolastica e ospedaliera, borse di studio, trasporti aerei per emergenze sanitarie, servizi di comunicazione, impianti alimentati a energie rinnovabili, rete idrica.

ALGERIA

Inizio delle relazioni: Anni Cinquanta

Investimenti per le Comunità: 241.439 €

Azioni: tutela del patrimonio culturale in colla-borazione con il Ministero della Cultura algerino, pozzi di acqua a energia solare con la Fondazio-ne Sonatrach Tassili.

LE PRINCIPALI INIZIATIVE PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI NEL MONDOIn queste pagine sono riassunte le principali iniziative per le comunità realizzate da Eni nel mondo, con riferimento alla situazione del 2008. I Paesi sono stati selezionati sulla base dell’interesse strategico e commerciale, della storicità delle relazioni e dell’impegno in iniziative per lo sviluppo sostenibile dei territori. Gli investimenti per le comunità non comprendono le attività di Eni Foundation.

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INDIA

Inizio delle relazioni: 2005

Investimenti per le Comunità: 22.108 €

Quota procurato locale: 97%

Azioni: programmi educativi per studenti in col-laborazione con l’Università di Jammu e MPRG - Università (College London), iniziative sociali.

LIBIA

Inizio delle relazioni: 1959

Investimenti per le Comunità: 11.821.535 €

Quota procurato locale: 77%

Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: MoU con la Gaddafi Development Foundation e la National Oil Corporation (2006).

Azioni: infrastrutture e forniture scolastiche e ospedaliere, strutture cardiologiche e chirurgi-che, formazione professionale, promozione del patrimonio culturale.

AUSTRALIA

Inizio delle relazioni: 2000

Investimenti per le Comunità: 312.129 €

Quota procurato locale: 90%

Azioni: infrastrutture e forniture scolastiche e ospedaliere, campagne per tutela della salute di donne e bambini, sostegno alla scuola; tute-la del patrimonio culturale indigeno, sostegno all’imprenditoria, formazione e addestramento professionale.

TIMOR EST

Inizio delle relazioni: 2006

Investimenti per le Comunità: 800.061 €

Modello di cooperazione e sviluppo: Timor-Leste Expenditure Commitment all’interno dei contrat-ti operativi.

Azioni: tutela della salute infantile e materna, iniziative in campo sanitario e di sviluppo in-tegrato agricolo, addestramento e formazione, rete idrica.

KAZAKISTAN

Inizio delle relazioni: 1992

Investimenti per le Comunità: 28.434.383 €

Quota procurato locale: 45%

Azioni: forniture a ospedali, promozione della salute, edilizia scolastica, microcredito in colla-borazione con “Damu” WKO Association of En-trepreneurs, sostegno agricoltura, reti stradali, formazione e addestramento.

ITALIA

Inizio delle relazioni: 1953 (data istitutiva)

Investimenti per le Comunità: 5.097.000 €

Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: Protocollo d’intesa Eni-Regione Basilicata (1998).

Azioni: sostegno alla cultura e al sapere scientifico, promozione delle piccole e medie imprese, progetti finalizzati alla Sostenibili-tà ambientale e socio-economica, donazioni fondo Carta Acquisti e sostegno alla terza età attraverso Eni Foundation.

FEDERAZIONE RUSSA

Inizio delle relazioni: 2007

Investimenti per le Comunità: 378.406 €

Strumenti di cooperazione e sviluppo integra-ti: MoU con le Autorità dello Yamalo-Nenets (2008).

Azioni: attrezzature sanitarie e scolastiche a scuole e asili, formazione di paramedici, soste-gno al patrimonio culturale.

INDONESIA

Inizio delle relazioni: 1968

Investimenti per le Comunità: 266.376 €

Azioni: attività formative verso insegnanti e stu-denti, costruzione di scuole e strutture di pub-blica utilità, formazione in campo agricolo, as-sistenza sanitaria, formazione e addestramento professionale, progetto triennale per il sostegno di interventi chirurgici specialistici per bambini attraverso Eni Foundation, progetti culturali.

PAKISTAN

Inizio delle relazioni: 2000

Investimenti per le Comunità: 538.201 €

Azioni: educazione alla salute, edilizia scolastica e sanitaria, sostegno imprenditoria femminile, rete idrica ed elettrica, impianti di energie rin-novabili, programmi di istruzione e formazione nell’ambito del Bhit Rural Support Programme.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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LA RELAZIONE CON LE UNIVERSITÀ E I CENTRI DI RICERCA

Nel 2008 Eni ha intrapreso e consolidato accordi e partnership con Centri di Ri-cerca e Università Italiane ed estere, ampliando e rafforzando il proprio network internazionale.

La collaborazione con Centri di Ricerca e Università sono finalizzate in primo luogo alla promozione di percorsi di alta formazione e alla creazione di compe-tenze professionali necessarie al business. Le attività si articolano nel sostegno a Master, Corsi di Specializzazione, Corsi di Laurea Specialistica, borse di studio presso prestigiose università italiane e straniere. Un altro importante obiettivo è l’attivazione di canali privilegiati per l’attrazione e il reclutamento dei talenti.

La collaborazione con i Centri di Ricerca e le Università è inoltre finalizzata alla promozione e al sostegno della ricerca scientifica, con particolare attenzione allo sviluppo tecnologico in campo energetico e alla ricerca in campo ambienta-le (si veda il capitolo Eni e il Futuro dell’Energia).

Alcune partnership sono invece finalizzate a mettere a disposizione della comu-nità scientifica e degli studenti il patrimonio di conoscenze e competenze che l’azienda ha maturato nel corso della sua lunga storia. Nel corso degli ultimi cinque anni Eni infatti ha ordinato e messo a disposizione il patrimonio storico-documentario del suo Archivio Storico. È un patrimonio di indubbio valore scien-tifico, per lo più inedito, che Eni ha offerto all’università come laboratorio su cui gli studenti possono sperimentare gli insegnamenti teorici.

Eni per una cultura dello sviluppo sostenibile

Dal 2008, Eni sostiene tre cattedre su spe-cializzazioni innovative: “International Eco-nomics” presso la John Hopkins University, “Strategic Management in Energy Industry” presso l’Università Bocconi e “Global Busi-ness Strategies and Competitive Dynamics” presso la Luiss. Eni ha inoltre collaborato alla creazione del Centre for Corporate Reputa-tion presso la Oxford Said Business School e ha promosso, attraverso lo stanziamento di 5 milioni di dollari in 5 anni, la creazione della Cattedra Enrico Mattei in “Studi sul Medio Oriente e l’Africa” presso il Council on Fo-reign Relations (CFR) per la ricerca su Paesi africani e mediorientali, strategici per il setto-re petrolifero. Dal 2008, attraverso il Progetto Double Degree istituito in collaborazione con l’Università Bocconi e l’Università Mgimo di Mosca, Eni eroga ogni anno 5 borse di studio per studenti italiani che intendono trascorrere un periodo di studio all’estero.

La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è un’istituzione non profit di livello inter-nazionale che svolge attività di ricerca nel campo dello sviluppo sostenibile e della governance globale avvalendosi di uno staff di circa 120 ricercatori attivi nelle sedi di Milano, Venezia, Viggiano (si veda paragrafo Le attività FEEM in Basilicata) e Bruxelles.La missione della FEEM è di contribuire attraverso le ricerche al rigore, alla cre-dibilità e alla qualità delle decisioni nella sfera pubblica e privata. Questo scopo viene perseguito mobilitando una rete in-

IL SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE UNIVERSITARIA E ALLA RICERCA

LE ATTIVITÀ DELLA FEEM

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ternazionale e interdisciplinare di ricerca-tori attivi in progetti di frontiera, promuo-vendo attività di formazione specializzata, divulgando i risultati delle ricerche attra-verso diversi canali di comunicazione e fornendo supporto a istituzioni nazionali e internazionali. La FEEM è oggi impegnata in circa 60 progetti internazionali in par-te finanziati da terzi e in particolare dalla Commissione Europea. Nel 2008 ha orga-nizzato oltre 90 eventi fra seminari, confe-renze e workshop, coinvolgendo un’ampia rete di partner, tra cui ministeri, enti pub-blici, organizzazioni internazionali, impre-

se, centri di ricerca e università. Nel 2008 la FEEM ha riorganizzato la propria atti-vità di ricerca in tre programmi dal titolo “Sustainable Development”, “Institutions and Markets”, and “Global Challenges” e stretto accordi di collaborazione con prestigiose istituzioni nazionali e interna-zionali, quali la Fondazione Giorgio Cini di Venezia per la costituzione dell’Internatio-nal Centre for Climate Governance, il think tank londinese Chatham House, e la Euro-pean Economic Association per l’organiz-zazione del premio per giovani economisti intitolato FEEM Award (www.feem.it).

LE COLLABORAZIONI CON UNIVERSITÀ E CENTRI DI RICERCA

Obiettivo Tipologia Progetti/Iniziative realizzate nel 2008

Creazione di competenze utilial business

Master e Corsi di Specializzazione

Organizzazione di 7 Master su temi riguardanti tecnologie e management dell’Oil & Gas in collaborazione con: Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università Bocconi e le Università di Bologna, Pavia, L’Aquila, Camerino, Pisa

Lauree magistraliIstituzione del corso in inglese di Ingegneria del Petrolio presso il Politecnico di TorinoAttivazione di 2 specializzazioni su temi dell’Oil & Gas con il Politecnico di Milano e Università Cattolica e specializzazioni con le Università di Milano, Trieste, Padova e Pisa (Progetto Geologia)

Cattedre

Attivazione di 3 specializzazioni in “Strategic Management in Energy Industry” con l’Università Bocconi; in “International Economics” con la Johns Hopkins University e in Global Business Strategies and Competitive Dynamics con la Luiss; collaborazione per la creazione del Centre for Corporate Reputation presso Oxford Said Business School; creazione di una cattedra permanente in Studi sul Medio Oriente e l’Africa presso il Council on Foreign Relations (CFR)

Borse di studio

Progetto Double Degree per 5 studenti presso l’Università Mgimo di MoscaBorse di studio internazionali con Luiss e SDA - Università Bocconi6 borse di studio per Master attivati presso l’Università di Pisa e l’Università BocconiBorse di studio per la partecipazione a corsi di alta formazione in Italia a studenti esteri: 55 studenti da tutto il mondo (Master Medea); 56 laureati di cui 25 kazaki (Politecnico di Torino)

Talent attraction Career days Network con Università e MBA nazionali e internazionali

Diffusione della cultura aziendale

Internship Stage nell’ambito dei Master e dei Corsi di specializzazione (si veda sopra)

Internship Progetto Archivio Storico: accordo con Università La Sapienza di Roma (Corso di laurea in Storia contemporanea) e accordo l’Università Tor Vergata di Roma (Corso di laurea in Comunicazione Multimediale)

Promozione della ricerca scientifica

Collaborazione progetti di ricerca scientifica

Ricerca nel campo dell’energia solare: CNR ISOF, CNR ISMAC, MIT, Politecnico Losanna, Politecnico Milano, Technion-Israel Institute, Università Catania, Università Delft, Università Ferrara, Università Milano, Università Porto, Università Varsavia. Ricerca nel campo dei biocarburanti: CHRISGAS, CNR-ITAE Messina, Consorzio LEAP, MIT, Politecnico Milano, Università Bari, Università Bologna, Università MilanoRicerca nel campo della biodiversità (si veda tabella “I principali progetti per la tutela degli ecosistemi e della biodiversità nel mondo”)

Collaborazione con centri di ricerca economica Erogazione di contributi a: IEFE, CAFRA e CERGAS (Università Bocconi)

Borse di dottorato Erogazione di borse di dottorato presso l’Università di Catania e l’Università della Basilicata (le ultime sulla base dell’Accordo siglato con la regione Basilicata)

Infine, è iniziato il programma di internship all’interno dell’Archivio Storico dell’azien-da. Gli studenti del corso di laurea in sto-ria contemporanea dell’Università “La Sa-pienza” di Roma hanno avuto il compito di

individuare, attraverso i documenti dell’ar-chivio, l’attività di Eni nel mondo. Gli stu-denti del corso di laurea in comunicazione multimediale e giornalismo dell’Università di Tor Vergata hanno invece affiancato il

personale dell’archivio nel censimento del patrimonio cinematografico, partendo dall’esame dei supporti e dallo studio del-le procedure per la conservazione a lungo termine.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI FEEM

Consiglio d’Amministrazione

Paolo Scaroni (Presidente), Raffaella Leone, Stefano Lucchini, Leonardo Maugeri, Alberto Meomartini, Roberto Poli, Salvatore Sardo, Daniela Viglione, Joaquìn Navarro-Valls, Giulio Sapelli

Comitato Scientifico

Domenico Siniscalco (Presidente), Geminello Alvi, Carlo Carraro, Ilvo Diamanti, Massimo Livi Bacci, Alberto Quadrio Curzio, Guido Tabellini

Direttore

Bernardo Bortolotti

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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I PRINCIPALI PROGETTI PER LA CULTURA NEL 2008

I PROGETTI SOSTENUTIECONOMICAMENTE

Le attività che Eni sostiene economica-mente sono selezionate attraverso una valutazione che tiene principalmente con-to delle comunità e dei territori oggetto dell’intervento. I progetti sostenuti nelle aree di produzione hanno come obiettivo principale quello di rafforzare la reputa-zione di Eni legando il marchio a eventi che il territorio apprezza e riconosce come appuntamenti di qualità. A Ravenna, luogo storico di presenza Eni, l’azienda sostiene il Ravenna Festival, l’evento culturale più importante per la città con un’eco mediatica internazionale. Nel caso di progetti sostenuti in aree di interesse commerciale, lo scopo prin-cipale è quello di rendere riconoscibile e familiare un marchio poco conosciu-to. In questo caso è fondamentale la diffusione del brand e la possibilità di metterlo in relazione a un’idea di eccel-lenza e di prestigio. Ad esempio, nel 2008, la sponsorizzazione della mostra di Mantegna al Louvre, asso-ciando al marchio un’istituzione pubblica di grande autorevolezza, ha permesso di presentare al meglio l’ingresso dell’azien-da nel panorama francese del gas.

I PROGETTI IDEATI DA ENI

Anche le attività che Eni sceglie e proget-ta in maniera autonoma insistono su aree geografiche di interesse. Territori di produzione, di interesse com-merciale, territori “storici” di presenza consolidata rappresentano una sede ideale per produrre cultura. La mostra “Conversione di Saulo” di Caravaggio a Milano, nasce da una proposta espositiva da parte delle restauratrici dell’opera.

SPONSORIZZAZIONI PER SETTORE DI INTERVENTO 2008

Nel 2008 le sponsorizzazioni per il territorio e le comunità am-montano a 9,5 milioni di euro. I dati confermano come il campo di azione che più caratterizza le sponsorizzazioni di Eni sia la cultura.

Sanità

Formazione

Istruzione

Cultura

Ambiente

Sviluppo di infrastrutture e interventi sociali

87,9%

3,2%

0,5%

1,7%

6,6%

IL SOSTEGNO DELLA CULTURA

Per sostenere la cultura, Eni valorizza le relazioni che ha costruito nel tempo con tutti gli attori sociali dei territori in cui è presente. La conoscenza del territorio è infatti un elemento vincente per la realizzazione di un progetto culturale: la scelta degli interlocutori locali avviene sulla base di una conso-lidata rete di relazioni, l’individuazione dei contenuti nasce dalle aspettative registrate, l’ideazione può contare su una conoscenza profonda della colletti-vità e dei suoi interessi. L’intervento nel campo della cultura è divisibile in due grandi categorie: i progetti sostenuti economicamente, e i progetti studiati, realizzati e promossi dall’azienda stessa. Gli interventi sostenuti economicamente hanno come destinatari istituti, enti, fondazioni ma anche eventi e iniziative di alto profilo culturale nei quali la presenza di Eni è giustificata dai benefici che ne derivano in termini d’im-magine e capacità di comunicazione. Il contributo, erogato sulla base di un processo di valutazione strutturato, è essenzialmente di natura economica e non prevede la progettazione di contenuti.I progetti del secondo gruppo hanno come caratteristica principale quella di essere ideati e realizzati direttamente da Eni.Entrambe le categorie di iniziative sono rappresentative dell’attenzione di Eni al mondo della scuola, volta al perseguimento di due obiettivi: da un lato, avvicinare i giovani alla conoscenza approfondita del mondo dell’energia, sostenendo e incentivando lo studio delle discipline scientifiche, dall’altro, rendere gli studenti soggetti consapevoli, capaci di interagire con i diversi aspetti della cultura. Esempio di questa attività è il progetto Schoolnet, at-traverso il quale Eni promuove lo scambio culturale e la conoscenza tra gli studenti di Paesi in cui opera nel mondo.

0,2%

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Cogliendo gli elementi di eccezionali-tà dell’iniziativa – l’autore, il restauro recente, la scarsa visibilità dell’opera appartenente a una collezione privata – Eni ha avviato un progetto basato su tre punti di forza: l’individuazione di una sede espositiva prestigiosa e mai utilizzata prima con questa finalità, la Sala Alessi di Palazzo Marino; la deci-sione di dare accesso gratuito all’espo-sizione; la realizzazione di strumenti di approfondimento della conoscenza dell’opera e del suo autore. Particolar-mente apprezzata è stata la presenza costante di esperti dell’opera a disposi-zione del pubblico. La mostra ha avuto uno straordinario successo di pubblico, con oltre 163.000 visitatori. Mantova, città di presenza produttiva di Eni attraverso il polo petrolchimico, ospita da anni un appuntamento di grande rilievo culturale con un numero di presenze significativo in crescita co-stante: il Festival della Letteratura. Per l’edizione 2008, di cui Eni - come ogni anno - è stato sponsor, si è pensato di partecipare con un’iniziativa propria che raccontasse la letteratura dal pun-to di vista dell’azienda. Grazie all’Archivio Storico Eni sono stati individuati, tra le pagine della ri-vista aziendale Il Gatto Selvatico dieci racconti che altrettanti importanti au-tori del Novecento avevano scritto nel corso degli anni Cinquanta. I racconti, mai ripubblicati e sconosciuti al grande pubblico sono firmati, tra gli altri, da Natalia Ginzburg, Leonardo Sciascia, Giuseppe Dessì, Giuseppe Berto, Gof-fredo Parise. Raccolti in un cofanetto, insieme a un’intervista inedita ad At-tilio Bertolucci, direttore della rivista, i racconti hanno rappresentato la vera anima dell’iniziativa. Neri Marcorè ne ha fatto una lettura selezionata, commentata da Corrado Augias e Mario Pirani, con un buon successo di pubblico.

Da anni, in collaborazione con la Regione Basilicata e con l’Ufficio Scolastico Regionale, Eni propone alle scuole della Val d’Agri, Val Camastra e Val Basento il Progetto Schoolnet, finalizzato a promuovere una conoscenza del territorio e a rafforzare il dialogo tra gli Istituti. Nell’anno scolastico 2007-2008 l’iniziativa è stata estesa a livello interna-zionale, attraverso il coinvolgimento delle scuole di Hammerfest in Norve-gia, Darwin e Wadeye in Australia e North Slope in Alaska, territori dove Eni opera, accomunati da un ricco contesto culturale e dalla presenza di risorse energetiche da valorizzare. Nell’ambito dell’iniziativa, circa 800 studenti sono stati invitati a realizzare elaborati riguardanti il loro territorio (consultabili su www.schoolnet.eni.it). Il 6 giugno 2008 a Viggiano (Basilicata), ad Hammer-fest (Norvegia), a Darwin e Wadeye (Australia), giurie composte da persone Eni e da esperti di fama internazionale hanno premiato i lavori di ogni Paese e hanno assegnato il 1° Premio Internazionale alla scuola australiana per il lavoro “Wadeye”. La classe si è aggiu-dicata un viaggio di una settimana in Italia, durante il quale ha incontrato i ragazzi delle scuole della Val d’Agri e le istituzioni regionali. La spesa complessiva per il progetto nel 2008 è stata di 274.500 euro.

IL PROGETTO SCHOOLNET

Eni, nel 2008, ha partecipato al progetto Una Casa per Tutti - La Vita Nuda, ideato dalla Triennale di Milano. La tesi alla base dell’iniziativa è che le città contemporanee sono – o possono diventare – laboratori di integrazione fra culture diverse. L’esperienza di Eni, un’azienda che ha maturato nel tempo un suo modo di “Abitare il Mondo” attraverso la condivisione del lavoro, delle regole e della vita quotidiana nei Paesi in cui si opera, può fornire suggestioni per il futuro delle società multiculturali. Attraverso le immagini scattate dai colleghi in ogni parte del mondo, Eni ha raccontato la diversità dei contesti in cui l’azienda opera e in cui le sue per-sone vivono, dagli anni cinquanta del Novecento a oggi. La Mostra “la Vita Nuda” è stata visitata, fra maggio e settembre 2008, da quasi 11 mila persone. A seguire, è stato realizzato il libro “Abitare il Mondo”, che raccoglie non soltanto il materiale raccolto in occasione della Mostra, ma anche i racconti e le testimonianze dei colleghi che hanno partecipato alla riflessione su questo tema. Eni ha infine promosso un momento di dialogo con le istituzioni, il mondo del-la cultura e del non profit, attraverso l’organizzazione del Convegno “Abitare il Mondo” tenutosi il 12 settembre 2008 presso la Triennale di Milano. Alcune testi-monianze tratte dal convegno sono riportate all’inizio di questo capitolo.

IL PROGETTO CASA PER TUTTI - LA VITA NUDA

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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L’ATTENZIONE AI CLIENTI E AI CONSUMATORI

L’attenzione al cliente si declina oggi secondo modalità strategiche che hanno due obiettivi fondamentali: ridurre le asimmetrie che da sempre caratterizzano il rapporto delle aziende con i propri clienti e promuovere da parte dei consu-matori comportamenti responsabili.Per ridurre la “distanza” che può intercorrere fra l’azienda e i consumatori, Eni ha istituito un’apposita funzione che gestisce le relazioni con le Associazioni dei Consumatori. Questo presidio organizzativo promuove il dialogo fra l’azienda e questa categoria di stakeholder, accresce e rafforza le relazioni, recepisce le esi-genze dei consumatori integrandole nei processi decisionali.Per promuovere presso consumatori e clienti finali un uso sostenibile dell’ener-gia Eni segue varie direttrici: realizza campagne di informazione e formazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del risparmio energetico e dell’at-tenzione all’ambiente, crea nuovi strumenti divulgativi per dare tutte le infor-mazioni possibili relative al mondo dell’energia, propone ai mercati prodotti a basso impatto ambientale, collabora con le autorità regionali e comunali per sviluppare iniziative di contenimento delle emissioni atmosferiche, supporta i clienti industriali nella definizione di piani di risparmio energetico.

IL DIALOGO CON I CONSUMATORI

Il dialogo con i consumatori avviene attraverso modalità strutturate, che in-cludono la presa in carico delle istanze degli organismi che li rappresentano e degli altri soggetti coinvolti (ad esempio, le Amministrazioni pubbliche), l’organizzazione di momenti di incontro e approfondimento dedicati ai sin-goli temi e la messa in atto di tutti i provvedimenti che servono a recepire le istanze sollevate. Nel 2008 Eni ha organizzato diversi incontri e seminari con le Associazioni dei Consumatori. Gli incontri hanno avuto obiettivi diversi: alcuni sono stati finalizzati alla riso-luzione di problematiche emerse nell’erogazione dei servizi. Ad esempio Eni ha incontrato i Comuni, le Associazioni dei Consumatori e le Province di Benevento, Caserta e Avellino per risolvere alcuni problemi legati ai costi di distribuzione in-seriti nelle bollette di alcuni Comuni dell’area. Il risultato di questi incontri è sta-to lo slittamento della scadenza delle fatture e la rateizzazione delle bollette. Altri hanno avuto come obiettivo il confronto con le Associazioni su temi gene-rali o legati a uno specifico ambito di attività o contesto territoriale. Appartie-ne alla prima tipologia il seminario organizzato a Roma dal titolo “Carburanti: dalla raffinazione al consumatore finale”. Le osservazioni emerse durante l’in-contro hanno riguardato la necessità di aumentare il numero di distributori di GPL e Metano soprattutto nelle città. Sempre a Roma si è svolto un seminario dal titolo “Il consumerismo sostenibile nei nuovi scenari energetici” durante il quale è stato presentato e condiviso il nuovo Codice Etico di Eni (si veda il capi-tolo Governance e Sostenibilità). Nel 2008 Eni ha incontrato le Associazioni dei

La relazione con i clienti, i consumatori e i fornitori

IL PROTOCOLLO DICONCILIAZIONE ON LINE

Uno dei modi più efficaci per rafforzare le relazioni con i clienti e i consumato-ri è quello di gestire con trasparenza le controversie che possono insorgere, anche avvalendosi delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Nel 2008 è iniziata la fase sperimen-tale della Conciliazione paritetica on line, sancita dalla firma del Protocol-lo di Conciliazione on line da parte dell’Amministratore Delegato di Eni e dei Rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori aderenti al Consiglio Nazionale Consumatori Utenti (CNCU). Il Protocollo rappresenta la volontà di dotarsi di uno strumento rapido, sem-plice e innovativo di risoluzione delle controversie con i consumatori nel set-tore gas. Il cliente, con il supporto delle Associazioni che aderiscono al Proto-collo, può attivare la procedura di Con-ciliazione on line attraverso il sito web (www.eni.it). Grazie alla procedura di Conciliazione si possono risolvere le questioni relative agli effettivi profili di consumo o problemi, di fatturazioni, a seguito di blocco totale o parziale del misuratore o per misuratore illeggibile. Il protocollo contempla anche la pos-sibilità di richiedere la rateizzazione di fatture anomale, rispetto alla media degli importi fatturati al cliente negli ultimi due anni, a seguito di recuperi per conguagli tariffari oltre quanto già previsto dalle delibere dell’AEEG. Infine, è possibile gestire alcune criticità rela-tive alla sospensione della fornitura per morosità del Cliente.

LA CONCILIAZIONEPER LA GESTIONEDELLE CONTROVERSIE

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L’avvio della fase sperimentale inizial-mente ha riguardato i clienti gas del mercato domestico della Regione Vene-to, dove sono stati anche realizzati corsi di formazione per gli sportellisti delle Associazioni ed è stato creato l’ufficio di conciliazione nazionale, composto da persone di Eni e conciliatori nazionali delle Associazioni dei Consumatori.

IL PROTOCOLLO D’INTESASUI CONGUAGLI PER I CONTATORI GAS DOMESTICI

Sempre nel 2008 a conclusione di vari incontri tra Italgas e le Associazioni dei Consumatori, per fornire chiarimenti e informazioni in merito alle notizie ri-guardanti la funzionalità dei misurato-ri del gas, è stato siglato il Protocollo d’intesa sui conguagli per i contatori gas domestici. Italgas si è impegnata ad accelerare il piano volontario di so-stituzione, già da tempo adottato, con l’obiettivo di sostituire entro la prima-vera del 2011 i contatori che hanno più di 20 anni e che rappresentano circa il 20% dei contatori installati. Nel frattempo, ai clienti ai quali non è stato ancora sostituito il contatore sarà riconosciuto in bolletta uno sconto sino al momento della sostituzione del conta-tore e un conguaglio riferito ai consumi degli ultimi due anni.Inoltre, l’accordo stabilisce di riconosce-re ai clienti ai quali invece è stato so-stituito il contatore nel corso dell’ultimo anno un conguaglio calcolato sui consu-mi dell’anno precedente.

L’aumento dei prezzi internazionali del greggio e la rapida fase ribassista che ne è seguita hanno catalizzato l’attenzione dei mass-media sulla velocità di adeguamento dei prezzi alla pompa con quelli del greggio. Sono state mosse forti critiche alle compagnie petrolifere, spesso accusate di lucrare extra-margini sui prezzi alla pompa. In realtà i prezzi alla pompa risentono di vari fattori e non necessariamente a un prezzo del greggio elevato corrisponde un analogo extraprofitto. Il settore della raffinazione si configura infatti come un settore maturo, “schiacciato” tra due mercati estremamente liquidi: da una parte il mercato del greggio, che fornisce la materia prima, e dall’altra parte i mercati internazionali dei prodotti petroliferi che definiscono il valore della produzione. La domanda sostanzialmente stabile e un sistema produttivo rigido con alti investimenti e costi fissi determinano una redditività di questo settore di poco superiore al costo del capitale. Solitamente si pone a confronto l’andamento del greggio con quello dei carburanti, evidenziando come a riduzioni del prezzo del greggio non corrispondano equivalenti riduzioni nel prezzo dei carburanti. Contrariamente all’opinione pubblica, nel breve periodo il prezzo dei carburanti non è correlato necessariamente all’andamento del prezzo del greggio e gli alti prezzi alla pompa, non si tramutano in altrettanti profitti per le società petrolifere. La discontinuità fra gli andamenti del prezzo del greggio e dei carburanti è determinata da numerosi fattori: il greggio è quotato sui mercati internazionali in dollari mentre i carburanti sono prezzati in euro, quindi l’andamento del cambio influisce fortemente sui prezzi alla pompa. In secondo luogo, il prezzo alla pompa dei carburanti è costituito per oltre il 50% da imposte (59% nel periodo gennaio 2008 – dicembre 2008) e solo per la rimanente parte dalla componente industriale. La componente fiscale “fissa” riduce fortemente le variazioni di prezzo alla pompa rispetto alle variazioni di prezzo del greggio (nel caso in cui il prezzo del greggio si dimezza, il prezzo della benzina si riduce solo di circa un quarto). Occorre considerare, infine, il fatto che il prezzo medio dei carburanti in Italia è più caro della media europea per vari fattori, tra cui il principale è rappresentato dalla mancata spinta verso il self service (oltre il 90% della rete europea utilizza il self service rispetto ad una media nazionale del 30%). Altri fattori sono il contenuto sviluppo di vendite legate a prodotti diversi dai carburanti nelle stazioni di servizio, che nei Paesi europei sono quattro/cinque volte più diffusi che in Italia e l’inefficienza della rete italiana, dovuta alla numerosità di piccoli impianti, che non favorisce l’abbassamento dei prezzi alla pompa.

IL PREZZO DEI CARBURANTI

LE COMPONENTI DI PREZZO DEI CAR-BURANTI - RETE ENI IN ITALIA 2008

Composizione Listini Rete

Include logistica, convenzioni, royalty autostradali, costo lavoro, manuten-zione e prestazioni, ammortamento investimenti

Discrezionalità Gestore sul prezzo effettivamente praticato alla pompa25,5%

59% 4,5%11%

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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LA QUALITÀ DEL SERVIZIO E LA RETE DI DISTRIBUZIONEDEI CARBURANTI

Per soddisfare le esigenze dei clienti nelle stazioni di rifornimento è stata ampliata l’offerta di servizi non oil quali il lavaggio auto, la ristorazione e la vendita di prodotti diversi dai carburanti come quelli alimen-tari. Inoltre, sono aumentati gli Agip Bar e Agip Shop e sono state fatte partnership con società di distribuzione come GS. Nel 2008 per promuovere tra i gestori della Rete standard d’eccellenza nei servizi, è proseguita l’attività di distribuzione del-le “Guide professionali per il gestore” e il progetto Training Van per supportare i gestori e gli addetti nell’applicazione de-gli standard di qualità e cortesia descritti nelle Guide. Il supporto di 44 formatori itineranti ha contribuito ad aumentare il numero dei Punti Vendita che hanno rag-giunto l’obiettivo dell’eccellenza. A completamento dell’attività di for-mazione e di monitoraggio dei risultati raggiunti dai diversi gestori, nel 2008 sono state condotte tre ondate di Mi-stery Motorist finalizzate a verificare il rispetto degli standard qualitativi. Il miglioramento del servizio di Contact Center ha permesso di chiudere al pri-mo contatto il 91% delle segnalazioni e di informare con sms ed e-mail i clienti. È proseguito nel 2008 il Programma Fe-deltà You&Agip riservato ad automobi-listi e motociclisti. Il Programma preve-de nuove soluzioni premianti come la conversione dei punti in sconti carbu-rante per tutte le soglie di punteggio, come alternativa ai premi, la possibilità di devolvere i punti per attività benefi-che, scegliendo all’interno di una lista di organizzazioni non profit partner di Eni e accordi di co-marketing per rico-

Consumatori della Regione Veneto per presentare il progetto di adeguamento tecnologico della Raffineria di Venezia.Eni, inoltre, ha organizzato incontri con esperti delle Associazioni dei Consuma-tori per condividere gli aspetti contrattuali e promozionali delle nuove offerte commerciali. In alcuni casi le Associazioni hanno evidenziato alcune criticità che hanno permesso all’Azienda di intervenire in modo tempestivo nella cor-rezione delle anomalie e prevenire eventuali azioni sanzionatorie da parte degli Organi competenti.Nel 2008, infine, sono stati realizzati otto seminari territoriali dal titolo “Scegli il gas e l’elettricità di Eni”, rivolti ai responsabili regionali-provinciali e territoriali delle Associazioni dei Consumatori, per illustrare il quadro normativo e regola-torio di riferimento sul gas e l’elettricità e l’offerta “dual” rivolta alle famiglie. Sono stati distribuiti questionari per recepire il gradimento di questa iniziativa, che si è attestato a un livello alto. Le osservazioni emerse hanno riguardato la mancanza di interlocutori aziendali sul territorio, la necessità di maggiori chiarimenti sulle diverse offerte commerciali elettriche, e le difficoltà di contatto via call center. Per far fronte a tali esigenze, già nel 2008 è stato avviato per il settore Gas & Power il progetto Franchising sul territorio (si veda il paragrafo La qualità del servizio nella vendita gas ed elettricità). Il dialogo avviene anche tramite un’area internet dedicata, che contiene informazioni e documenti sulle attività svolte, gli incontri, gli accordi raggiunti da Eni con le Associazioni dei Consumatori. Inoltre vengono pubblicati commenti su quanto emanato dalle Autorità di settore, una rassegna stampa settimanale centrata sul consumeri-smo e viene messa a disposizione un’area di servizio Customer Services, per la risoluzione delle problematiche dei consumatori.

LA SODDISFAZIONE DI CLIENTI E CONSUMATORI

La soddisfazione dei clienti viene rilevata da Eni su base annuale per quanto ri-guarda la distribuzione del gas, la generazione elettrica e la distribuzione di car-buranti. Nel 2008 il valore complessivo dell’indice di customer satisfaction nella distribuzione di carburanti è stato pari a 8,14, con un lieve peggioramento rispetto allo scorso anno (-1%). Sono state poi condotte indagini di approfondimento te-lefoniche relative all’ultimo rifornimento effettuato non soltanto presso le stazioni di servizio di Eni, ma anche in quelle di altre insegne presenti in Italia. Il tasso di soddisfazione della clientela Eni è superiore rispetto a quello dei competitor (7,6 a fronte di 7,5). Per quanto riguarda invece la clientela gas residenziale, l’indice di soddisfazione rilevato è pari a 7,3 ed è anche in questo caso superiore a quello del peer group considerato (su base Italia). Oltre alle indagini di soddisfazione dei clienti, Eni ha commissionato nel 2008 ad una società esterna, la rilevazione dell’immagine percepita di Eni presso le Associazioni dei Consumatori. La rilevazione, basata su interviste ai presidenti, segretari e responsabili energia nazionali e regionali delle Associazioni, ha riguardato i livelli di informazione e comunicazione forniti alle As-sociazioni, il confronto con i principali competitor e la qualità del servizio offerto. I risultati ottenuti permetteranno di intervenire in maniera efficace e costruttiva sulle aree di criticità rilevate e di potenziare i punti di forza esistenti.

L’ATTENZIONE AICLIENTI IN ITALIA

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noscere un plafond di punti You&Agip a fronte dell’acquisto di prodotti e servizi di altre Società.

LA PROMOZIONE DI COMPORTAMENTI RESPONSABILI

Nel corso del 2008 è stato messo in ven-dita il carburante AgipBluDieselTech che permette di limitare le emissioni e di ri-durre i consumi risparmiando sui costi di manutenzione sull’auto. L’Operazione Topolino ha previsto la rea-lizzazione di una pubblicazione in collabo-razione con Disney (“custom publishing”) distribuita in omaggio alle famiglie nelle stazioni di servizio per sensibilizzare i più giovani all’efficienza energetica, alla guida sicura e al rispetto dell’ambiente.Nel 2008 è proseguito l’ampliamento dell’offerta di metano per autotrazione che ha permesso a Eni di rafforzare la propria leadership europea (sesto posto a livello mondiale) in termini di vendite di metano per auto. In particolare in Italia, dove è presente il più ampio parco auto a metano europeo con oltre 500.000 veicoli circolanti, Eni ha incrementato le proprie vendite passando da 440 mln mc nel 2007 a 452 mln mc nel 2008. Dei 702 impianti di distribuzione di meta-no per autotrazione 492, pari a circa il 70% del totale, sono riforniti da Eni. La strate-gia definita da Eni per consolidare la pro-pria leadership in questo settore prevede: attività di informazione volte a promuo-vere l’uso del metano per auto attraverso la divulgazione dei benefici ambientali ed economici derivanti dall’utilizzo di un car-burante più pulito e meno costoso; attivi-tà di formazione in collaborazione con le principali case automobilistiche, come Fiat e Mercedes, che ha previsto solo nel 2008 la formazione di circa 2.900 venditori di auto al fine di ampliarne le conoscenze e accrescere la consapevolezza sulle poten-zialità del metano come carburante e sulle sue qualità ecologiche; la collaborazione e

il supporto alle amministrazioni locali per lo sviluppo della rete di distributori a me-tano e la definizione di azioni tese a pro-muovere l’ampliamento del relativo parco auto circolante. Eni ha, inoltre, collaborato con la trasmis-sione di Radio 2 Caterpillar per informare gli ascoltatori sulle caratteristiche e i be-nefici del metano come carburante.Al fine di promuovere l’efficienza energeti-ca, Eni ha definito un programma che pre-vede l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle stazioni di servizio. Al 2008 sono sta-ti installati 76 impianti, ciascuno dei quali ha una potenza media di 15,7 kW. Ulterio-ri 120 impianti permetteranno di evitare l’emissione di circa 1.319 ton di CO2.

LA QUALITÀ DEL SERVIZIONELLA VENDITA DI GAS ED ELETTRICITÀ

Nella vendita di gas ed elettricità, il 2008 ha visto a pieno regime il progetto di rilancio della rete in franchising, che

punta a raggiungere oltre 1,2 milioni di clienti nel 2011, attraverso un’azione di re-branding dei negozi e l’apertura di nuovi Punti Vendita denominati Eni Energy Store. Presso gli oltre 200 Punti Vendita Eni Ener-gy Store, le famiglie possono usufruire di un’ampia gamma di servizi: dall’installa-zione e manutenzione degli impianti di riscaldamento, cottura e climatizzazione, ad un’assistenza qualificata per la sotto-scrizione delle nuove offerte commerciali di gas ed elettricità, oltre ad una consu-lenza personalizzata per risparmiare con uso efficiente dell’energia in casa. Eni, inoltre, offre servizi di consulenza volti a promuovere l’efficienza energetica pres-so i clienti industriali.Numerosi interventi proposti nel 2008 hanno permesso alle aziende che han-no usufruito del servizio risparmi ener-getici da 200 a 4.000 tep/anno. Sono state realizzate anche attività formative presso i clienti industriali con corsi di aggiornamento su aspetti di sicurezza e adeguamento normativo.

L’attenzione al cliente è da sempre parte integrante della storia e della cultura di Eni. Già nei primi anni Cinquanta, in un’Italia in piena ricostruzione, assetata di modernità, Enrico Mattei introdusse questo concetto, lanciando un tema del tutto nuovo nel mondo della distribuzione dei carburanti. Certo che il rapporto con i clienti non fosse una semplice transazione economica, Mattei predispose un’offerta differenziata di servizi destinati all’automobilista. Il cane a sei zampe – che nel 1952 fece la sua comparsa sulla rete stradale italiana – divenne non solo il simbolo di benzina di alta qualità frutto di ricerca e innovazione, ma anche l’emblema di servizi dedicati. Le stazioni di rifornimento furono rapidamente sostituite da aree di servizio dalle architetture moderne e innovative dell’architetto Mario Bacciocchi. Alle colonnine dei carburanti si affiancarono bar, ristoranti, piccoli market, motel, punti di assistenza per gli autoveicoli: un’offerta varia che consentiva al viaggiatore una pausa di vero relax. Enrico Mattei attribuiva un grande valore al rapporto umano e, oltre alle nuove architetture delle aree di servizio, fece predisporre una serie di materiali per la formazione dei propri gestori. Gentilezza, efficienza, competenza, pulizia e capacità di creare una relazione con il cliente diventarono gli imperativi del personale, un primo passo verso la “customer care” che è oggi uno dei caratteri distintivi della stazione di servizio del cane a sei zampe.

L’ATTENZIONE AL CLIENTE NELLA STORIA DI ENI

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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LA SELEZIONE E LA GESTIONE DEI FORNITORI

Eni ricopre un importante ruolo sociale sul territorio in cui opera, dal mo-mento che solo con le proprie attività movimenta, attraverso la richiesta diretta di beni e servizi, circa 30 miliardi di euro l’anno, coinvolgendo un totale di 29.416 fornitori. A questo contributo vanno poi sommate le rica-dute indirette, ovvero l’indotto innescato dalle interdipendenze settoriali generate da questo ammontare di spesa. Eni mira a ottimizzare e migliorare il proprio sistema di gestione dei fornitori estendendolo progressivamente a tutte le realtà produttive in particolare all’estero, creando nuove forme di partnership per minimizzare i rischi di fornitura, migliorando gli strumenti per facilitare la definizione e chiusura dei contratti. Eni ricerca presso i fornitori gli stessi valori che caratterizzano il suo opera-to, selezionando e monitorando con continuità il rispetto di requisiti quali la tutela dei diritti umani o le politiche di anticorruzione, nonché promuove comportamenti responsabili lungo la catena di fornitura.

LA GESTIONE DEGLIAPPROVVIGIONAMENTI

Negli anni Eni ha percepito l’esigenza di rafforzare il rapporto con i fornitori e l’implementazione del portale e-Procu-rement rappresenta una delle risposte a tale esigenza. Il portale è uno strumento che consente l’automazione dei processi di acquisto in modo rapido ed efficiente e al contempo offre al fornitore la possi-bilità di usufruire di un canale di comu-nicazione preferenziale con Eni. Il portale permette di gestire via web attività di negoziazione di contratti, acquisti elet-tronici, assegnazione e consuntivazione dei servizi, condivisione di informazioni tecnico-commerciali. Nel 2008 sono sta-ti abilitati al portale oltre 5.000 fornitori per conto di circa 80 aree di business nel mondo. Nel corso del 2008, sono stati av-viati progetti tesi ad attivare una gestione trasversale delle attività di approvvigio-namento e alla creazione di partnership. Questo ha permesso di aggregare i volu-mi di acquisto in un’ottica di risparmio, di garantire la sicurezza della fornitura ed il rispetto delle tempistiche mediante una pianificazione puntuale delle richie-ste di procurato e di assicurare la quali-tà di quanto approvvigionato grazie alla condivisione con il fornitore di standard e dei requisiti richiesti. Nel 2008 si sono concluse le fasi di negoziazione delle Terms & Conditions con fornitori primari di valvole e condotte. A livello locale Eni prosegue il suo impegno nel supportare le consociate estere nella strutturazione di processi di market intelligence, qua-lifica, restituzione feedback, inspection & expediting, sviluppo e controllo dei fornitori e sub-fornitori locali. Nel 2008 sono stati implementati sistemi di Vendor Management in Angola, Libia e Australia.

IL RAPPORTO CON I FORNITORI

FORNITORI

Mondo Italia Estero

2007 2008 2007 2008 2007 2008

Procurato per anno (mln €) 23.208 30.026 12.526 11.091 10.682 18.935

Fornitori utilizzati 26.270 29.416 13.928 14.027 13.810 17.232

Concentrazione fornitori (top 20) - Mondo 2008 24%

Il numero di fornitori utilizzati a livello globale non coincide con la sommatoria Italia più estero in quanto un fornitore può essere utilizzato su più aree. Il computo del procurato annuo esclude gli approvvigionamenti di materie prime e le attività di approvvigionamento svolte dalle singole funzioni.

QUALIFICA DEI FORNITORI

2006 2007 2008

Fornitori sottoposti a procedure di qualifica incluso screening su diritti umani 4.703 5.784 6.174

Procurato verso fornitori sottoposti a procedure di qualifica incluso screening su diritti umani 75% 83% 89%

Cicli di qualifica effettuati nell’anno 12.866 19.058 15.936

di cui con esiti negativi 14% 18% 13%

Il numero di fornitori sottoposti a procedure di qualifica, incluso screening su Diritti Umani, è aumentato dal 2007 al 2008 del 7%. La quota parte del procurato verso fornitori sottoposti a procedure di qualifica è relativa solo a Società Eni e consociate estere con sistemi di qualifica.

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Tale attività contribuisce allo sviluppo di nuove professionalità locali attraverso la definizione di percorsi formativi struttura-ti finalizzati alla gestione del sistema di Vendor Management implementato.In Angola l’implementazione di progetti educativi e di formazione per professio-nisti locali è richiesta nel Memorandum of Understanding siglato da Eni e dalla Compagnia petrolifera angolana Sonagol in accordo con la legge locale.In Australia, rispondendo alle richieste degli stakeholder locali, Eni si è dotata dell’Australian Industry Participation Plan (AIPP), uno strumento finalizzato alla mas-simizzazione dell’utilizzo dei fornitori e dei lavoratori locali. Dal luglio 2006, data di inizio delle attività produttive del Progetto Blacktip, il 48% del procurato totale è sta-to commissionato a fornitori australiani, per un valore di circa 274 milioni di AUD.Di questi, il 19%, pari a circa 52 milioni di AUD$, è stato commissionato a fornitori del Northern Territory, la Regione dove ha sede il progetto Blacktip e dove c’è un’ampia presenza di popolazioni indige-ne. Sono state generate opportunità lavo-rative per circa 50 persone che apparten-gono alle minoranze aborigene. Nel 2008, tramite i contrattisti e i sub-contrattisti di Eni, 522 persone sono state impiegate nel Blacktip Onshore Gas Plant. Inoltre, si stima che nel 2008 le attività abbiano offerto possibilità d’impiego a 23 persone appartenenti a minoranze, alcune delle quali lavorano per una società subcon-trattista creata da appartenenti alle co-munità aborigene. A Wadeye, infatti, Eni sostiene attraverso l’Indigenous Business Development un programma, in partner-ship con il governo del Northern Territory, che prevede attività di supporto e guida nella realizzazione della piccola impren-ditoria locale. Nel 2008 è stato anche realizzato un piano di formazione professionale rivol-to alla popolazione indigena finalizzato

all’inserimento nell’ambito del progetto Blacktip. Ad oggi il corso è stato portato a termine da 25 persone.Nell’ambito del progetto di formazione/informazione sui temi della Sostenibilità, nel 2008 in Eni sono stati certificati i pri-mi due Auditor SA 8000. È stato inoltre sviluppato il progetto di sensibilizzazio-ne delle risorse coinvolte nei processi di approvvigionamento e nella gestione dei contratti, soprattutto presso le consociate estere (in India, Pakistan, Indonesia, Ka-zakhstan, Iran, Nigeria, ecc…).

LA PROMOZIONE DI COMPORTAMENTI SOSTENIBILI

Operare in contesti del mondo molto di-versi fra loro richiede ad Eni di investire in modo consistente perché i fornitori locali rispettino i principi che sono alla base della sua condotta, in particolare in materia di tutela e promozione dei diritti umani. In Cina nel 2008 è stata realizzata una selezione di potenziali fornitori locali relativamente alle attività strategiche di perforazione, indagini geofisiche, posa di condotte, ingegneria e costruzioni. È sta-ta avviata un’attività rilevante di verifica della Supply Chain “estesa” tramite pro-cessi strutturati di qualifica di Società ba-sate in Cina e dei subfornitori. Nel 2008 solo in Cina si sono conclusi 16 processi di qualifica e, nell’ottica di dare attenzio-ne alla verifica dei Diritti Umani e al tema del lavoro minorile, è stato condotto il primo assessment di conformità ai temi della Norma SA8000 di un fornitore loca-le, produttore di cavi ombelicali. In Congo nell’ambito dei progetti M’Boundi, IPP e Immeuble Bureaux et CMSO sono state svolte analisi di rischio con attività di se-lezione e verifica dei potenziali fornitori lo-cali o internazionali con branch nel Paese.Sono stati valutati 9 fornitori con parti-colare attenzione agli aspetti di contrasto

alla corruzione e a comportamenti illeciti. Oltre alle attività di qualifica dei fornitori, sono fondamentali le attività di monito-raggio dei fornitori mediante feedback. Nel corso del 2008 l’attività di feedback è stata caratterizzata dalla sistematica attività di approfondimento del contenu-to delle segnalazioni sul comportamento dei fornitori. L’attività di monitoraggio a seguito di segnalazioni di gravi non conformità e di comportamenti illeciti ha portato allo stato di attenzione per 35 fornitori, a 7 sospensioni, 5 revoche e una lettera di richiamo. Sono stati definiti i principi generali alla base del nuovo sistema Eni di valutazione delle prestazioni contrattuali dei fornitori e le modalità di collegamento fra i risultati dell’elaborazione dei dati del feedback e le valutazioni delle offerte in sede di gara. Il nuovo sistema, che verrà implementato nel corso del 2009, prevede l’uso di un modulo di feedback che include aspetti relativi alla Sostenibilità quali la sicurezza sul lavoro, la tutela dell’ambiente, i livelli di retribuzione del personale, nonché il rispetto del Codice Etico di Eni. Nel 2008 è proseguito il programma di monitoraggio della compliance dei proces-si di approvvigionamento alla regolamen-tazione locale, agli accordi con i partner e alla normativa Eni. Sono state valutate le consociate este-re in Congo, in Tunisia, nella Repubblica Ceca e la società del settore petrolchimi-co in Francia. In queste verifiche di com-pliance è stata introdotta una specifica area di compliance per la valutazione di aspetti di Sostenibilità quali la presenza negli standard contrattuali della clausola sui Diritti Umani. In merito al risparmio energetico nel corso del 2008, è stato realizzato uno scouting volto all’individuazione di fornitori, con i quali definire accordi quadro, per la rea-lizzazione chiavi in mano di impianti di cogenerazione presso clienti industriali.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO

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Nota metodologica

Il Bilancio di Sostenibilità, pubblicato con cadenza annuale, è alla sua terza edizione ed è stato redatto in conformità alle Linee Gui-da del Global Reporting Initiative, versione 3.0. Il documento ren-diconta la performance di Sostenibilità allo scopo di dare eviden-za agli stakeholder interni ed esterni dell’impegno di Eni per uno sviluppo sostenibile. L’attività di reporting è una parte dei processi del sistema di Sostenibilità (si veda grafico a pagina 28).

Contenuto del Bilancio di Sostenibilità

Il presente Bilancio è frutto di un processo ragionato di analisi delle aspettative degli stakeholder che ha permesso di indivi-duare gli argomenti di Sostenibilità e di valutarne la rilevanza ai fini aziendali. Le attività di progettazione del documento e di elaborazione dei testi hanno coinvolto trasversalmente tutte le strutture di Eni; la Fondazione Eni Enrico Mattei ha contribuito con i suoi ricercatori a progettare e sviluppare la struttura del Bilancio di Sostenibilità.

MATERIALITÀ E INCLUSIVITÀ DEGLI STAKEHOLDERL’analisi di rilevanza degli argomenti che compongono il pre-sente Bilancio di Sostenibilità ha considerato in primo luogo il contesto nel quale Eni opera al fine di individuare gli argomenti di Sostenibilità che caratterizzano il settore energetico. A que-sto scopo sono state analizzate le Linee Guida di settore delle principali organizzazioni internazionali (quali ad esempio il GRI -Global Reporting Iniziative- ed IPIECA -International Petroleum Industry Environmental Conservation Association-), i requisiti per l’ingresso negli indici di Sostenibilità, (DJSI-SAM, FTSE4Good e CDPli) e più in generale le indicazioni degli analisti finanziari. Un secondo ambito di analisi ha riguardato le common practice e le best practice utilizzate dai principali competitors del settore e delle compagnie supersectorleader degli indici di Sostenibilità DJSI. La valutazione di rilevanza ha quindi compreso la relazione fra le tematiche di Sostenibilità e la strategia complessiva azien-dale e le aspettative espresse dagli stakeholder. La tabella di materialità che individua i temi oggetto del presente Bilancio di Sostenibilità è il risultato di tutte le attività di analisi sopra elen-cate. Nella tabella, il livello di significatività interno delle tema-tiche di Sostenibilità è determinato dalla analisi della strategia aziendale, della valutazione della performance di Sostenibilità e dal posizionamento competitivo di settore. Gli argomenti di interesse per gli stakeholder dell’organizzazione e/o quelli che potrebbero influenzare in modo rilevante la valutazione degli stakeholder sulla società stessa sono stati individuati attraverso

due successive indagini commissionate a Gfk- Eurisko nel 2007 e nel 2008 sulle precedenti edizioni del Bilancio di Sostenibilità. Nel 2008 l’indagine ha coinvolto gli opinion leader, i consuma-tori e le persone di Eni ed ha evidenziato temi di attenzione ri-presi nel presente documento. L’analisi di clima condotta sempre nel 2008 ha permesso di individuare le esigenze e le aspettative delle persone di Eni.

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sa Sicurezza

bm Brand management he Salute sc Fornitori

cc Cambiamento climatico hr Diritti umani se Stakeholder

engagement

cg Governance ed etica ir Relazioni industriali ta Talent

attraction

cm Modello cooperazione e sviluppo lca Life Cycle

Assessment wa Acqua

crm Customer relationship management le

Interventi per le comunità

wd Scarichi idrici

fc prezzo carburanti re Fonti rinnovabili wr Rifiuti

e bonifiche

PERIMETRO DEL BILANCIO E CONTESTO DI SOSTENIBILITÀIl Bilancio di Sostenibilità 2008 contiene le informazioni e i dati riferiti agli anni 2006 - 2008 di Eni SpA e delle società consoli-date (l’orizzonte temporale è esteso per quegli indicatori la cui analisi è meglio evidenziata da un confronto su più anni). Il peri-metro di consolidamento coincide con quello del Bilancio Conso-lidato 2008 tranne quando diversamente specificato nel testo. Il dominio di riferimento dei soli dati di salute, sicurezza e ambien-te è basato sul controllo delle operazioni (criterio operational): secondo tale approccio, ad esempio, le emissioni rendicontate

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rappresentano il 100% delle emissioni di una installazione di cui Eni è operatore. Viceversa il criterio equity share prevede che le emissioni associate ad una installazione rappresentino la quota di interesse economico nell’installazione specifica. Nel bilancio sono illustrati tre diversi contesti di Sostenibilità significativi per la dimensione ed il settore di attività di Eni:■ lo scenario ed il contesto energetico mondiale (esaminato an-

che alla luce della crisi finanziaria 2008) e le strategie Eni per la risposta alle sfide globali di Sostenibilità;

■ la dimensione della performance di Sostenibilità nelle aree governance, persone e ambiente comprendente la descrizio-ne dei temi significativi, l’indicazione delle strategie, delle modalità di gestione e degli indicatori di performance com-plessivi;

■ il rapporto con gli stakeholder ed il loro coinvolgimento con particolare riferimento ai contesti locali ed al rapporto con le comunità locali.

Principi di garanzia di qualità del bilancio di Sostenibilità

Il presente Bilancio di Sostenibilità non riporta solo i successi di Eni, ma anche i punti di debolezza e le prospettive di mi-glioramento. I dati riportati sono stati rilevati con l’obiettivo di rappresentare un quadro equilibrato e chiaro delle azioni e delle caratteristiche dell’azienda. Il processo di rilevazione delle informazioni e dei dati quantitativi è stato strutturato in modo da garantire la confrontabilità dei dati su più anni; la predisposizione di un allegato contenente gli indicatori e i dati dei settori di business in cui opera Eni permette di effettuare un’analisi comparativa con altre organizzazioni. I dati riportati nel Bilancio di Sostenibilità sono ottenuti attraverso processi di misura ed analisi definiti nelle procedure di rendicontazione: li-velli di accuratezza inferiori o differenti sono indicati a margine dei dati presentati. Il processo di rendicontazione si avvale delle banche dati esistenti in Eni e viene alimentato direttamente dai referenti di ciascuna area tematica. In fase di imputazione, oltre al caricamento dell’anno di rendicontazione, sono verificati an-che i due anni precedenti. I dati infine sono raccolti attraverso un sistema informativo dedicato che garantisce l’affidabilità dei flussi informativi e il corretto monitoraggio della performance di Sostenibilità. Al fine di rafforzare l’affidabilità e l’impegno dell’azienda sui contenuti del Bilancio, il documento è stato sot-toposto all’approvazione del Comitato di Direzione e del Con-siglio di Amministrazione di Eni. Il Bilancio è inoltre sottoposto

all’attività di audit da parte di una società indipendente che svolge il ruolo di certificatore unico del Bilancio Consolidato Eni e del Bilancio di Sostenibilità. Le tempistiche di pubblicazione del bilancio di Sostenibilità e del Bilancio consolidato sono alli-neate per consentire una tempestiva visione della performance economico-finanziaria.

METODOLOGIE DI CALCOLOLe specifiche relative alle metodologie di calcolo e alle spie-gazioni dei trend nel Bilancio sono riportate accanto ai grafici corrispondenti. Qui di seguito sono descritte quelle relative al Valore Aggiunto, agli indici di frequenza e di gravità degli infor-tuni, all’indice di intensità energetica della raffinazione e agli indici di emissione. Il Valore Aggiunto rappresenta la ricchezza generata dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività. La configurazione prescelta in questo Bilancio è quella del Valo-re Aggiunto Globale al netto degli ammortamenti. Il Valore Ag-giunto Globale Netto è poi ripartito tra i diversi beneficiari nel seguente modo: dipendenti (remunerazione diretta costituita da salari, stipendi e TFR e remunerazione indiretta costituita dagli oneri sociali); Pubblica Amministrazione (imposte sul reddito); finanziatori (interessi versati per la disponibilità del capitale di credito); azionisti (dividendi distribuiti); azienda (quota utile reinvestito). L’indice di frequenza è calcolato come il rapporto fra il numero di infortuni con assenza superiore ad un giorno (comprensivo delle fatalities) e i milioni di ore lavorate; l’indice di gravità è definito come il rapporto tra i giorni di assenza dovuti a infortuni (escluse le fatalities) e le migliaia di ore la-vorate. L’indice di intensità energetica della raffinazione rappresenta il valore complessivo dell’energia effettivamente utilizzata in un determinato anno nei vari impianti di processo delle raffinerie, rapportato al corrispondente valore determinato in base a consumi standard predefiniti per ciascun impianto di processo. Per confrontare negli anni i dati è stato considerato come riferimento (100%) il dato relativo al 2005. Gli indici di emissione rappresentativi dei settori produzione di idrocarburi, raffinazione e produzione di energia elettrica tengono conto del-la variazione della produzione negli anni permettendo un con-fronto della performance: gli indici della raffinazione sono calco-lati a partire dalla capacità di distillazione equivalente fornita da un ente terzo, gli indici di produzione di idrocarburi considerano la produzione operata netta, quelli del settore elettrico l’energia elettrica e termica prodotta espressi in Mwh equivalenti. Il meta-no è convertito in CO2eq utilizzando un Global Warming Potential (GWP) pari a 21.

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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Indagine GfK Eurisko sul Bilancio di Sostenibilità 2008

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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Attestazione di Conformità

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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Tabella di corrispondenza GRI - IPIECA

Indice dei contenuti GRI GRI IPIECA BILANCIO SOSTENIBILITÀ

1. STRATEGIA E ANALISI 1.1, 1.2 4-5, 10-19

2. PROFILO DELL'ORGANIZZAZIONE2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10

Copertina, Seconda di copertina, 6-7, 82-83, Quarta di copertina, *

3. PARAMETRI DEL REPORT

Profilo del Report 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 Copertina, Terza di copertina, 80-81

Obiettivo e perimetro del Report3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10, 3.11

6-7, 28-29, 82-83

GRI Content Index 3.12

Modalità di gestione - aspetti economici 20-21, 28-29, 54, 58, 60

Modalità di gestione - aspetti ambientali 16-19, 20-21, 22-25, 46-51

Modalità di gestione - persone 20-21, 34-45

Modalità di gestione - diritti umani 18, 20-21, 58, 66, 78

Modalità di gestione - aspetti sociali 15-16, 20-21, 54-67

Modalità di gestione - prodotti e servizi 120-21, 74-77

Assurance 3.13 85-86

4. GOVERNANCE, IMPEGNI, COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER

Governance4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10

28-32, **

Impegno in iniziative esterne 4.11, 4.12, 4.13 19, 20-21, 31-32, 45, 54-55

Coinvolgimento degli Stakeholder 4.14, 4.15, 4.16, 4.17 SOC-8 28-29, 56-57, 84

INDICATORI DI PERFORMANCE ECONOMICA

Performance economica EC1; EC2 ECO-2, ECO-3 6-7, 29, 47-49, 54, 59, 60

Presenza sul mercato EC6, EC7 SOC-A3, ECO-A2, 68-69, 78-79,

Impatti economici indiretti EC8, EC9 ECO-1, ECO-A1, 54, 58-63

INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE

Materie Prime EN1 47, **

Energia EN3, EN5, EN6, EN7 ENV-5, ENV-A8 22-25, 47-49, **

Acqua EN8 EN9 EN10 ENV-A7 47, **

Biodiversità EN11 EN12, EN13, EN14 ENV-A9 19, 66-67, **

Emissioni, scarichi, rifiutiEN16, EN17, EN18, EN20, EN21, EN22, EN23, EN24

ENV-1, ENV-2, ENV-3, ENV-4, ENV-A1, ENV-A2, ENV-A3, ENV-A6,

16, 49-50, **

Prodotti e servizi EN26 48-53, **

Conformità EN28 33

Trasporti EN29 50, **

Generale EN30 ENV-6 46

INDICATORI DI PERFORMANCE SOCIALE

Pratiche di Lavoro e condizioni di lavoro adeguate

Occupazione LA1, LA2, 41, 45

Relazioni Industriali LA4, LA5, SOC-A2, SOC-6, SOC-7 45

Salute e Sicurezza sul lavoro LA7, LA8, LA9, H&S-1, H&S-2, H&S-3, H&S-4 34-38, **

Formazione e Istruzione LA10, LA11, LA12, SOC-5 42-43, **

Diversità e Pari Opportunità LA13, LA14 SOC-4, SOC-A3 41, **

Diritti umani

Pratiche di investimento e approvvigionamento HR1, HR2, HR3, SOC-1 19, 32, 45, 78-79, **

Non discriminazione HR4 SOC-4 31

Libertà di associazione e contrattazione collettiva HR5 SOC-7 45

Pratiche di sicurezza HR8 SOC-9 31-32

Diritti delle popolazioni indigene HR9 SOC-A6, (SOC-A7) 19, 58, 66

Società

Collettività SO1 SOC-8, SOC-A4, SOC-A5, 60-61

Corruzione SO2, SO3, SO4 SOC-2, SOC-3, SOC-A1 58-59, 78-79

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Comportamenti anti-collusivi SO7 29-30

Conformità (compliance) SO8 33

Responsabilità di prodotto

Salute e sicurezza dei consumatori PR1, PR2 H&S-5 77

Etichettatura di prodotti e servizi (labelling) PR4, PR5 n.a.

Marketing communication PR6, PR7 15, 17, 77

Rispetto della privacy PR8 n.a.

Conformità (compliance) PR9 32

*Si veda Relazione Finanziaria Annuale 2008 **Si veda Indicatori di Sostenibilità - Bilancio di Sostenibilità 2008

2002In Accordance

C C+ B B+ A A+

SelfDeclared √

ThirdParty

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GRIChecked

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Report Application Level

G3 Profile Disclosures

Report on:1.12.1 - 2.103.1 - 3.8, 3.10 - 3.124.1 - 4.4, 4.14 - 4.15

Report on all criteria listed for Level C plus: 1.23.9, 3.134.5 - 4.13, 4.16 - 4.17

Same as requirement for Level B

Not Required Management Approach Disclosures for each Indicator Category

Management Approach Disclosures for each Indicator Category

Report a minimum of 10 Performance Indicators, including at least one form each of: Economic, Social and Enviromental.

Report a minimum of 20 Performance Indicators, at least one form each of: Economic, Environmental, Human rights, Labor, Society, Product Responsability.

Report on each core G3 and Sector Supplement* indicator with due regard to the Materiality Principle by either: a) reporting on the Indicator or b) explaining the reason for its omission.

G3 Performance Indicators & Sector

Supplement Performance

Indicators

G3 Management Approach

Disclosures

C B AC+ B+ A+

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ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008

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ACRONIMI

INDICE ANALITICOAcqua 46-47 Energie rinnovabili 13 Paesi Produttori 16, 54-55, 58, 64-65

Analisi di clima 38-39 Flaring (pratica del) 16-17, 48 Prezzo benzina 75

Audit 36 Fondazioni 65 Prezzo greggio 10-11

Azionisti 30 Eni Enrico Mattei 70-71 Rating di Sostenibilità 14

Biomassa e Biocombustibili 25 Eni Foundation 65 Recupero avanzato oli 23, 25

Bonifiche siti 51 Formazione 43, 70-73 Relazioni Industriali 45

Cambiamento Climatico 16-17, 47-48 Fornitori 78-79 Relazioni Internazionali 54-55

Clienti 76-77 Gas naturale 17-18 Reputazione 15

Codice Etico 29-30 Gas Naturale Liquefatto 18, 23-24 Rifiuti 50-51

Compensation 43-44 Gas To Liquids 24 Rischio d’impresa 31-32

Comunità e territori 19, 56-63 Global Compact 54-55 Salute 36-38, 64

Consumatori 74-75 Governance 28, 30 Security 30-32

Contenziosi 32-33 Greggi pesanti 23-24 Sequestrazione CO2 24-25

Contrattisti 34-35 HIV/AIDS (prevenzione) 65 Sicurezza 34-36

Corruzione (contrasto alla) 58,78-79 Idrogeno 24 Sistemi gestione HSE 46

Cultura 72-73 Innovazione tecnologica 22-25 Stakeholder 56-57

Diritti Umani 18-19, 45 Knowledge management 42-43 Sviluppo delle persone 42-43

Diversità 44-45 Marchio 15 Talent attraction 41

Ecosistemi (tutela degli) 19, 66-67 Memorandum of Understanding 58-59 Trasparenza pagamenti 58-59

Educazione 64 Microcredito 62-64 Università 70-71

Efficienza energetica 16-17, 47-48,77 Modello di cooperazione e sviluppo 58 Valutazioni di Impatto 60-61

Emissioni atmosfera 16-17, 47-48 Modello di Sostenibilità 28-29 Welfare 40

Energia Solare 25 Oil spill 50 Whistleblowing 30

AGCM Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato EU European Union MIT Massachusetts Institute of Technology

AD Amministratore Delegato FEEM Fondazione Eni Enrico Mattei MoU Memorandum of Understanding

AIE Agenzia Internazionale dell’Energia FFI Fauna & Flora International NOC National Oil Company

Awp Along with petroleum FTSE Financial Times Stock Exchange OCSE Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico

CAE Comitato Aziendale Europeo G&P Gas & Power OPEC Organization of the Petroleum Exporting Countries

CAFRA Centro di ricerche sull’Amministrazione, Finanza e Regolamentazione delle Aziende

GHG Green House Gases PACI Partnering Against Corruption Initiative

CCGT Combined Cycle Gasturbine GRI Global Reporting Initiative PRTR Pollutant Release and Transfer Register

CCS Carbon Capture & Storage GTL Gas To Liquids PSA Production Sharing Agreement

CDA Consiglio Di Amministrazione HIA Health Impact Assessment R&M Refining & Marketing

CDM Clean Development Mechanism HRBP Business Human Rights Project R&S Ricerca & Sviluppo

CDPli Carbon Disclosure Project Leadership index HR Human Resources SBA Social Baseline Assessment

CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e sociale

HRCA Human Rights Compliance Assessment SEL Società Energetica Lucana

CFO Chief Financial Officer ICEM International federation of Chemical,Energy, Mine and general workers union

SIA Social Impact Assessment

CFR Council on Foreign Relations IEF International Energy Forum TAG Trans Austria Gasleitung

CNCU Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti IEFE Istituto di Economia delle Fonti di Energia e dell’ambiente TAP Trasporto ad Alta Pressione

CNG Compressed Natural Gas IOC International Oil Company TROIF Total Reportable Occupational Illnesses Frequency

CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche IPIECA International Petroleum Industry Environmental Conservation Association

TTP Trans Tunisian Pipeline company

COP Conference Of Parties IRIS International Research Institute of Stavanger ULDPE Ultra Low Density Polyethylene

CSP Concentrated Solar Power ISMAC Istituto per lo Studio delle Macromolecole UN United Nations

DJSI Dow Jones Sustainability Indexes ILO International Labour Organization UNEP United Nations Environment Programme

E&C Engineering & Costruction ISOF Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività UNI-BAS

Università degli Studi della Basilicata

E&P Exploration & Production ITAE Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia WBCSD World Business Council for Sustainable Development

EBI Energy and Biodiversity Initiative LDAR Leak Detection And Repair WCMC World Conservation Monitoring Centre

EIRL Eni International Resources Ltd KCO Kazakistan north Caspian Operating WEF World Economic Forum

EITI Extractive Industries Transparency Initiative KPO Karachaganak Petroleum Operating WIST Women In Science and Technology

ENEA Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente LEAP Laboratorio Energia & Ambiente Piacenza WMP Waste Management Plan

EOR Enhanced Oil Recovery LNG Liquified Natual Gas WWF World Wide Fund for nature

ESIA Environmental and Social Impact Assessment MBA Master of Business Administration

EST Eni Slurry Technology MAE Ministero degli Affari Esteri

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MissioneSiamo un’impresa integrata nell’energia,

impegnata a crescere nell’attività di ricerca,

produzione, trasporto, trasformazione

e commercializzazione di petrolio e gas naturale.

Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione

per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza

e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,

all’ambiente e all’integrità.

I Paesi di attività di Eni

EUROPA

Austria, Belgio, Cipro, Croazia,

Danimarca, Francia, Germania,

Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,

Malta, Norvegia, Paesi Bassi,

Polonia,Portogallo, Regno Unito,

Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,

Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,

Svizzera, Turchia, Ungheria

AFRICA

Algeria, Angola, Camerun, Congo,

Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,

Mozambico, Nigeria, Tunisia

ASIA E OCEANIA

Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,

Cina, Emirati Arabi Uniti, India,

Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,

Malesia, Oman, Pakistan,

Papua-Nuova Guinea, Qatar,

Singapore, Thailandia, Timor Est,

Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen

AMERICHE

Argentina, Brasile, Canada,

Colombia, Ecuador, Messico, Perù,

Repubblica Dominicana, Stati Uniti,

Trinidad & Tobago, Venezuela

www.eni.it

Bilancio di Sostenibilità 2008

Ufficio rapporti con gli investitori

Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)

Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929

e-mail: [email protected]

Ufficio Sostenibilità

Piazza Ezio Vanoni, 1- 20097 San Donato Milanese (MI)

e-mail: [email protected]

Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1

Capitale sociale al 31 dicembre 2008:

euro 4.005.358.876 interamente versato

Registro delle Imprese di Roma,

codice fiscale 00484960588

Sedi secondarie:

San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1

San Donato Milanese (MI) - Piazza Ezio Vanoni, 1

Pubblicazioni

Relazione Finanziaria Annuale redatta

ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF

Annual Report

Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito

presso la Securities and Exchange Commission

Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)

Fact Book (in italiano e in inglese)

Eni in 2008 (in inglese)

Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno

redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF

Interim consolidated report as of June 30

Sito Internet: www.eni.it

Centralino: +39-0659821

Numero verde: 800940924

Casella e-mail: [email protected]

ADRs/Depositary

Morgan Guaranty Trust Company of New York

ADR Department

60 Wall Street (36th Floor)

New York, New York 10260

Tel. 212-648-3164

ADRs/Transfer agent

Morgan ADR Service Center

2 Heritage Drive

North Quincy, MA 02171

Tel. 617-575-4328

Progetto grafico: Korus - Roma

Copertina: Inarea - Roma

Impaginazione e supervisione: Korus - Roma

Stampa: System Graphic - Roma

Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol

Freelife Satin and Freelife Vellum

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MissioneSiamo un’impresa integrata nell’energia,

impegnata a crescere nell’attività di ricerca,

produzione, trasporto, trasformazione

e commercializzazione di petrolio e gas naturale.

Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione

per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza

e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,

all’ambiente e all’integrità.

I Paesi di attività di Eni

EUROPA

Austria, Belgio, Cipro, Croazia,

Danimarca, Francia, Germania,

Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,

Malta, Norvegia, Paesi Bassi,

Polonia,Portogallo, Regno Unito,

Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,

Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,

Svizzera, Turchia, Ungheria

AFRICA

Algeria, Angola, Camerun, Congo,

Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,

Mozambico, Nigeria, Tunisia

ASIA E OCEANIA

Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,

Cina, Emirati Arabi Uniti, India,

Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,

Malesia, Oman, Pakistan,

Papua-Nuova Guinea, Qatar,

Singapore, Thailandia, Timor Est,

Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen

AMERICHE

Argentina, Brasile, Canada,

Colombia, Ecuador, Messico, Perù,

Repubblica Dominicana, Stati Uniti,

Trinidad & Tobago, Venezuela

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Ufficio rapporti con gli investitori

Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)

Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929

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Capitale sociale al 31 dicembre 2008:

euro 4.005.358.876 interamente versato

Registro delle Imprese di Roma,

codice fiscale 00484960588

Sedi secondarie:

San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1

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Pubblicazioni

Relazione Finanziaria Annuale redatta

ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF

Annual Report

Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito

presso la Securities and Exchange Commission

Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)

Fact Book (in italiano e in inglese)

Eni in 2008 (in inglese)

Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno

redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF

Interim consolidated report as of June 30

Sito Internet: www.eni.it

Centralino: +39-0659821

Numero verde: 800940924

Casella e-mail: [email protected]

ADRs/Depositary

Morgan Guaranty Trust Company of New York

ADR Department

60 Wall Street (36th Floor)

New York, New York 10260

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Progetto grafico: Korus - Roma

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Impaginazione e supervisione: Korus - Roma

Stampa: System Graphic - Roma

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