Metro Stadio Roma, 04/03/2012

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IL GIORNO DEGLI DEI DELL’OLIMPICO Ore 15 Roma-Lazio Enrique è ottimista Reja si gioca il tutto per tutto Daniele De Rossi Hernanes ALfredo Falcone - LaPresse ROMA • DOMENICA 4 MARZO 2012 • WWW.METRONEWS.IT

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IL GIORNO DEGLI DEIDELL’OLIMPICO

Ore 15Roma-LazioEnrique

è ottimista

Reja si giocail tutto per tutto

Daniele De RossiHernanes

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ROMA • DOMENICA 4 MARZO 2012 • WWW.METRONEWS.IT

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Domenica 4 marzo 2012

2LA SFIDA TOTTI-KLOSESarà una sfida nella sfida questo derby. E come in una competizione cavalleresca d’altri tempi i campioni chesi troveranno davanti l’un l’altro portano i nomi di Francesco Totti e Miroslav Klose, il giocatore polacco, na-turalizzato tedesco. La Roma si affida al capitano sperando che interrompa una serie non brillante di risul-tati. Totti è al suo 34° derby. Un veterano che sul prato verde porta non solo le sue doti di fuoriclasse ma an-che equilibrio ed ironia. Klose è un catalizzatore per la squadra di Lotito e Reja. Con lui in campo il gioco èpiù fluido. E nonostante il mal di schiena che lo tormenta da settimane ha garantito che sarà in campo.le formazioni

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Disposizione tattica:

4-3-1-2

Disposizione tattica:

4-2-3-1

CONVOCATIBizzarri, Sbraga, Diakitè, Zampa, Can-dreva, Alfaro, KozakSQUALIFICATI: nessunoDIFFIDATI: Biava, Candreva, Dias, Her-nanes, RaduINDISPONIBILI: Biava, Candreva, Dias,Hernanes, Radu

CONVOCATICurci, Kjaer, Josè Angel, Perrotta, Greco,Marquinho, LamelaINFORTUNATI: BurdissoSQUALIFICATI: Cassetti, Gago, OsvaldoDIFFIDATI: Juan, Cassetti, GagoINDISPONIBILI: Burdisso

Lazio

BOOKMAKER

Le scommessepuntanotutte su Borini

ARBITRA MAURO BERGONZI

È Mauro Bergonzi, di Genova, l'arbitro designato per il derby Roma-Lazio. Niccolai e Copelli gli assi-stenti mentre Rocchi sarà il quarto uomo.Mauro Bergonzi , 42 anni, il 7 dicembre 2003 ha diretto la prima partita in Serie A. Ha fatto il suo esor-dio da internazionale nel campo delle nazionali maggiori il 3 marzo 2010, dirigendo un'amichevole traMalta e Finlandia. Il 20 agosto 2010 è stato designato per dirigere la finale di Supercoppa Italiana traRoma ed Inter.

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Roma

I bookmaker internaziona-li puntano su Borini comeprimo marcatore del match:una rete si gioca a 2,38, sul-la lavagna di Betvictor, e sedovesse essere la prima del-la partita si sale a 6,00.Seguono Totti e Klose, appa-iati in lavagna a 6,50 per laprima rete del derby (a 2,50per un gol). In casa Laziouna marcatura di Hernanesè bancata a 2,75 (si sale a7,50 se il Profeta dovessesegnare la prima). In lava-gna si punta anche su dop-piette e triplette e anche inquesto caso Borini è il favo-rito: l'opzione "due o piùreti" si gioca a 8,00, seguitoda Totti e Klose, entrambibancati a 9,00.Dal calcio d'inizio al fischiofinale, il derby Roma-Laziosecondo i bookmaker este-ri, per i quali si può punta-re letteralmente su tutto.Ad esempio su chi batterà lapalla al centro (Roma a 1,91,Lazio a 1,92). Oppure sucome sarà segnata la primarete: probabile che sarà unsemplice tiro da dentro l'a -rea (opzione a 1,50), men-tre le ipotesi più "calde"sono per un'autorete (a22,00), per un calcio di puni-zione (a 14,00) o di rigore (a11,00). E sempre a proposito dirigori, riferisce Agipronews,si gioca sulla possibilità (unascommessa aperta peròanche in Italia) che ne ven-ga assegnato uno si gioca a3,40. Sui tabelloni dei quo-tisti nostrani c'è pure la gio-cata su un'espulsione (offer-ta a 3,00).

Rosi Juan

Heinze

Stekelenburg

Taddei

Pjanic

De RossiSimplicio

Bojan

TottiBorini

ScaloniBiava

DiasGarrido

Ledesma

Klose

HernanesMatuzalem

Mauri

Gonzalez

Marchetti

FABIO BORINI

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Roma: prepartita

BIANCOAZZURRI IN INFERMERIAL’infermeria della Lazio è più affollata della panchina. Per colpa di una lesione muscolare si ferma Lu-ciano Zauri: due settimane di stop per il centrocampista della Lazio. Bloccato pure Lulic per una lesionedei flessori della coscia sinistra. Se va bene tornerà a giocare tra un mese. Vanno invece verso la defe-zione Radu - sta svolgendo un programma fisioterapico - e Konko, che ha svolto intense sedute di fisio-terapia a Formello. Buone notizie arrivano solo da Cana, che, nonostante l’assenza certa nel derby, haricominciato il lavoro in campo e dovrebbe essere disponibile a rientrare in campo tra circa 15 giorni.

DAL PRIMO GIORNO in cuisono arrivato so che il der-by è una partita molto spe-ciale, in cui non si giocanosolo 3 punti. Tutti i tifosiaspettano questa partita eho lavorato per fare arri-vare la squadra nelle mi-gliori condizioni''. Parole diLuis Enrique. ''Che è unapartita importante lo so, lastiamo preparando al 100%pensando a come possiamoessere superiori a un av-versario che è davanti a noidall'inizio e sta facendoun ottimo campionato, masono fiducioso. Questa par-tita si gioca con il cuore, lapassione, bisogna control-lare la testa ed essere mo-tivati. Se ho riparlato conDe Rossi? Non mi piaccio-no le regole, ma quandosono arrivato ho chiestodue cose: nessuno mi hadetto di no. Per tanti puòessere un dettaglio stupido,per me no perché per farequalcosa in più sono im-portantissimi i dettagli.Tante volte sbaglierò ma

sono convinto delle mieidee: per fare una squadrabisogna crearla fuori e den-tro il campo''. Sul campionato: ''Mancano13 partite - afferma Luis En-rique - possiamo arrivare alterzo posto ancora, oppu-re al sesto-settimo. Ma lapartita con la Lazio è im-portante non solo perché àil derby ma perché questoè un avversario diretto. LaRoma è una grande? Si ve-drà alla fine del campio-nato, io ho pensato questasettimana solo a come riu-scire a far male alla Lazio.Voglio lo spirito delle ulti-me partite in casa, dove ab-biamo incassato solo duegol e non ricordo quanti neabbiamo fatti. Voglio lastessa mentalità, disponi-bilità e attenzione, un po'come nel derby di andatanel primo tempo. Che laRoma cercherà di propor-re in campo il proprio gio-co per me è una cosa sicu-ra. Giocando in casa con itre-quarti del pubblico a ti-

fare per la Roma sarà pernoi molto importante''. E'stata una settimana com-plicata per entrambe lesquadre: ''Non so come ciarrivi la Lazio, ma qui suc-cede sempre qualcosa e soche è importante dimen-ticare tutto prima: la squa-dra che penserà solo a fareil proprio lavoro può farequalcosa di importante.Sabatini ha parlato di mo-derata paura nel gruppo,Simplicio ha detto che laRoma non conosce questaparola? Che devo fare io?Fare il tifo per Simplicio oSabatini? E' come nellavita, a volte c'è paura, a vol-te no''. Una eventuale scon-fitta porterebbe la Roma a-10 dal terzo posto, ciò po-trebbe rendere la stagionefallimentare: ''I risultatimarcano quello che ha fat-to l'allenatore. Lo vedremoa fine stagione e mi pren-derò le mie responsabilitàcome ogni giorno. Ma sevinciamo il derby andiamoa-4 dalla Lazio''. METRO

“Possiamo vincere il derby”Niente rancori, oggi si pensi soltanto al gioco

MARQUINHO VUOLEESSERE TITOLARE''Dobbiamo vincere ilderby, avvicinarci allaLazio in classifica erientrare nella lottaper il posto Cham-pions. E' con questoobiettivo che entreròall'Olimpico, con la vo-glia di iniziare a farmiun nome in Europa''. Ultimo arrivato a Tri-goria, Marquinho nonvede l'ora di affrontarela Lazio. Il centrocam-pista brasiliano, arri-vato in prestito dalFluminense nella fine-stra di mercato inver-nale, racconta aiconnazionali del sito'Globoesporte.com' leemozioni della vigilia,con la segreta spe-ranza di ricevere daltecnico Luis Enriqueuna maglia da titolare.

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Lazio: prepartita

DERBY, UN PO’ DI STORIALa più accesa delle sfide calcistiche delle squadre della Città Eterna ha una data di inizio: correva l’anno1929, ed era un 8 dicembre, festa religiosa molto sentita, quando si disputò il primo derby tra Roma e La-zio. La partita venne giocata in casa della Lazio, allo stadio della Rondinella, e fu vinta dalla Roma conun gol di Rodolfo Volk. Per vincere un derby la Lazio dovette aspettare il 23 ottobre 1932: i biancocelestisegnarono due reti grazie ai brasiliani Alejandro Demarìa e Jose Castelli. Il bilancio dei derby capitolini,sia in campionato che in totale, vede in vantaggio la squadra giallorosa con 63 successi contro 46.

POTREBBE ESSERE UTILE an-che il pareggio, ma non sipuò entrare in campo fa-cendo queste considera-zioni. Noi scendiamo incampo sempre per vince-re''. Edoardo Reja lancia ladi sfida e vorrebbe bissarela gara dell'andata che,ammette, ''è stato uno deimomenti più felici di tuttala mia carriera''. Il tecnicodella Lazio, dimissionarioprima della trasferta eu-ropea di Madrid ma ora sal-damente in sella alla suapanchina, non si lamentaper le tante assenze dalcampo. Non saranno con-vocati Konko e Radu, né haintenzione di stupire conmosse ad effetto (tra i ti-tolari non ci saranno Alfa-ro e Kozak): l'unico dubbioriguarda il ballottaggio traCandreva e Gonzalez, conil secondo forse avvantag-giato per il rapporto nonidilliaco che l'ex cesenatevive con il suo pubblico.''Chiunque scenderà incampo - avverte Reja - daràil massimo''.

La classifica al momentosorride ai biancocelesti,terzi con l'Udinese: ''E' im-portante avere questo van-taggio sui giallorossi e vin-cere sarebbe fondamenta-le sia per l'ambiente cheper la classifica. Battendo laRoma si allontanerebbeun avversario pericolosoe avremmo delle percen-tuali in più per raggiunge-re il nostro obiettivo, ecioè la terza piazza''.''Al di là delle difficoltàche potremo avere – con-tinua Reja -, dobbiamo fareuna grande partita, sapen-do anche che la Roma par-te sempre decisa nei primiminuti. L'intensità deve es-sere alta e, soprattutto,dobbiamo essere abili nel-le ripartenze''. ''Bisogna co-gliere l'attimo - aggiunge -non si può giocare un der-by d'attesa come feci almio primo anno a For-mello. Domani affrontere-mo la gara intensamentesin dall'avvio''. Proprio inquest'ottica Reja non haproblemi nell'identificare

in Lulic l'assenza più im-portante, l'unico in grado''di allungare la squadra eattaccare gli spazi''. La

Roma non fa paura maReja non lesina elogi alsuo collega Luis Enrique:''Ha una filosofia di gioco

“Battere un avversario pericoloso”Mai andare in campo pensando al pareggio

TARE: ALLA ROMATOGLIEREI BORINI"Ho un'idea molto posi-tiva di Luis Enrique, lasua filosofia è una cosanuova nel calcio ita-liano". Dal direttoresportivo della Lazio IgliTare arrivano belle pa-role nei confronti deltecnico dei giallorossi."La società ha fattobene a dargli fiducia e iltempo dovuto. Certo,non dobbiamo dimenti-care che quando alleniuna delle prime cinquesquadre in Italia con-tano i risultati". "Chitoglierei alla Roma? Bo-rini", ha poi svelato Tareche quindi entra nell'ar-gomento Reja, chia-rendo che il tecnico "haun contratto fino a finestagione, ma anche loscorso anno ha fatto unottimo campionato".

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diversa rispetto alle altresquadre italiane, gran par-te della squadra è coinvol-ta nel gioco offensivo. Gio-ca un calcio frizzante egradevole, crea occasionima ne concede, visto che alprimo contropiede posso-no trovarsi due contro due.Apprezzo e stimo Luis En-rique sia per l'equilibrionelle dichiarazioni che peril gioco che vorrebbe por-tare in Italia. Bisogna ave-re pazienza: la Roma è unasquadra che può solo cre-scere: speriamo non lo fac-cia col derby''.La classifica di assoluto ri-spetto ha permesso allaLazio un approccio più se-reno del solito al derby, cheReja ovviamente vorreb-be scevro da ogni episodiodi violenza. Per il misterfriulano, poi, questa po-trebbe essere l'ultima stra-cittadina, visto che a giu-gno il suo contratto scadràe che i rapporti con il ver-tice dirigenziale non sonodei migliori. METRO

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Roma: l’allenatore

LA CANDIDATURA CORRE SU TWITTERLa candidatura, pur tra mille cautele e con grande diplomazia nei confronti di Reja, l’ha lanciata su Twit-ter l’ex ct della Nazionale under 21, Pierluigi Casiraghi. A chi, sul famoso social network, gli domandavase fosse vero che lui e Zola saranno i futuri allenatori della Lazio, Casiraghi ha risposto: “L’importanteè che la squadra continui a fare bene. Il resto conta poco”. Però subito dopo ha aggiunto che tornare aFormello nelle vesti di vice di Zola lo entusiasmerebbe non poco: “Magari!!!”. Che sia più di un suo de-siderio lo dicono i fatti di queste settimane. Reja resterebbe alla Lazio come direttore tecnico.

L’AUSTURIANO È UNO CHEnon ama la diplomazia. Sedeve alzare la voce la alza.A prescindere. E’ la sua for-za ma può anche rivelarsiuna pericolosa debolezza.Enrique Martínez García,o meglio  Luis Enriquecome lo chiamano tutti, haancora nelle orecchie lepolemiche seguite alla suadecisione di Bergamo: tene-re sugli spalti De Rossi, col-pevole di essersi presenta-to alla riunione tecnica conpochi minuti di ritardo. Neè nato un caso che ha occu-pato le pagine dei giornaliper giorni. Sulla sconfittacon l’Atalanta Luis Enriquenon ha lesinato critichealla squadra: “Non siamoentrati per niente in cam-po dal primo tempo eabbiamo sofferto troppo leripartenze dei nostri avver-sari. Durante il secondotempo, poi, abbiamo ini-ziato allo stesso modo. Ilgol che abbiamo fatto cipermetteva di potercelaancora giocare, ma tor-

nando in campo così è dif-ficile lottare”. E sulla que-relle con De Rossi è statotranchant “ De Rossi in tri-buna? Io non parlo mai diquello che succede all’in-terno dello spogliatoio o inalbergo. Daniele non hagiocato perché non l’hovisto pronto” Punto. D’al-tronde l’uomo è così. Nonfa complimenti. E non usagiri di parole. Le regole van-no rispettate. Ma oltre alleregole c’è la strategia diuna squadra che fatica nonpoco ad emergere, che hagrandissime personalitàma che speso non è con-vinta della vittoria.

Nella partita di domeni-ca il mister si aspetta di vin-cere: “Sono ottimista, vedotutti più svegli e mi aspet-to di vincere. Abbiamo ildovere di credere al terzoposto”. Una iniezione difiducia è d’obbligo. Ancheperché i giallorossi devo-no vendicare la partita diandata, dove finirono sot-to. In casa romanista la ten-

SACCHI PROMUOVE ENRIQUEIntervistato da “Il Messaggero” Arrigo Sacchi spez-za una lancia per Luis Enrique. “La sua forza - ha det-to Sacchi parlando del mister - è nelle idee e nei me-todi. Punta sulla squadra per esaltare il singolo”. Con-clusione: “È in grado di fare un buon lavoro”. METRO

Luis Enrique si dice ottimistaAbbiamo il diritto di credere al terzo posto

sione è forte. Ad esternar-le è il direttore sportivoWalter Sabatini, convintoche quella di domenica“sarà una bella partita” eche le motivazioni sonoforti da entrambe le parti.

È passato meno di unanno dall’esordio ufficialesulla panchina della Roma(era il 18 agosto del 2011)ma Enriques non ancoratrovato la formula adatta:e così la squadra capitoli-na sulla sua agenda hadovuto scrivere paginenere, come l’uscita antici-pata dalle competizionieuropee. Gli addebiti chevengono mossi all’allena-tore spagnolo non sono dipoco conto: la sua difesa,tenuta troppo alta, fa acqua

da tutte le parti; in trasfertala squadra non riesce adimporsi sugli avversari. Masoprattutto manca la con-tinuità ed un progetto. LuisEnrique non ha più moltotempo per invertire iltrend. Parlando del suofuturo tempo fa l’ha presaalla larga “Parlare del futu-ro nel calcio è un’utopia”.Non so cosa succederà, nonso se lascerò il calcio dopola Roma o andrò in un’altrasquadra. La cosa sicura èche se la società vuoleresterò fino alla fine delcontratto, secondo l’ac-cordo che ho fatto con Bal-dini”. Certo è che domeni-ca non può permettersi diperdere. Ma la stesa cosavale per Reja. METRO

LUIS ENRIQUE

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Lazio: l’allenatore

LUPA CAPITOLINA PER NONNO LIBERO Il primo marzo Lino Banfi, noto al grande pubblico come “nonno Libero” nella fiction “Un medico in fami-glia”, ha ricevuto in Campidoglio il Premio Lupa Capitolina. Un riconoscimento ai 50 anni di carriera dell’attorepugliese e al suo impegno nel sociale (è ambasciatore italiano dell’ Unicef). Banfi, che vive a Roma da quan-do ha iniziato la sua carriera, è anche diventato un romanista. E, tra il serio e il faceto, ha dato anche un con-siglio a Luis Enrique: “Gli dico sempre ‘cinquo cinquo cinquo’, ma questo non lo vuol capire. Ho dato lo stes-so consiglio anche ad Ancelotti quando è andato in Inghilterra e lui ha preso alla lettera e ha vinto”.

minimizzare l’avversario:“Mi auguro di avere undi-ci leoni in campo perchéloro (i giallorossi ndr) sonomolto bravi sia sul pianotecnico che della velocità.

Certo è che vincere con-tro la Roma renderebbemolto più forte la sua posi-zione, nonostante tuttoancora in bilico. Ma ancheun dignitoso pareggio nonguasterebbe, anche perchéla squadra non è in formaperfetta, complicata comeè dallo stop imposto a Lulic(che ancora non riesce apiegarsi) e dai problemi aipolpacci di Klose. Più che lapanchina ad essere affol-

lata è l’infermeria dellasquadra: Tommaso Rocchiè tornato ad allenarsi sulparto verde solo pochi gior-ni fa, Cana si sta sottopo-nendo ad una intensa fisio-terapia.

La Roma è a 38 punti, laLazio di punti ne ha 45 edè terza con l’Udinese.

Insomma il derby rischiadi essere decisivo per lapanchina di Reja. Perché èpur vero che Lotito gli harinnovato la fiducia, maintanto continua a sonda-re Zola. Pronto a tirarlo fuo-ri ai primi nuvolosi che sidovessero affacciareall’orizzonte. METRO

PER EDOARDO REJA, dettoEdy sono state giornatepesanti. Le voci delle suedimissioni dalla panchinadella Lazio si rincorrevanoa ritmo incalzante sui gior-nali specializzati e sul web.Il nome del sostituto eragià pronto: GianfrancoZola (ma si erano fattianche i nomi di De Canioe Lippi). Poi, l’annuncio,fatto da Edy in persona inuna affollatissima salastampa a Formello, nonprima di un lunghissimofaccia a faccia con il presi-dente. “La mia avventuracontinua. Ci tengo a questasquadra, a questa societàe a questi colori. In tuttele famiglie ci sono dei pro-blemi, noi abbiamo chiu-so questi argomenti.”. Pacefatta, pare, con il ds Tare,con cui in questi mesi Rejaha incrociato spesso il fio-retto (o meglio la spada) edi cui aveva chiesto (ma luiha smentito) l’allontana-mento.

Da buon friulano Reja è

uno con i piedi ben pian-tati a terra. Fedele al mot-to: se non puoi vincerealmeno non perdere. Einfatti ci tiene a far sapereche con Lotito ha “un otti-mo rapporto. Per quantomi riguarda la parentesi èchiusa. Vivo sempre conmolto equilibrio ogni situa-zione, soprattutto il calcio”.Archiviate le dimissioni(presentate il 22 febbraioscorso, poche ore primadella partenza della squa-dra per Madrid per la par-tita con l’Atletico che havisto i biancoazurri soc-combere) Reja si preparaal futuro con le miglioriintenzioni. Obiettivo: pun-tare al terzo posto in cam-pionato. Che in realtà giàc’è ma che va difeso con leunghie e con i denti. E,chiuso con un successo ilmatch con la Fiorentina, siprepara per la stracittadi-na, il derby di domenica.L’allenatore goriziano nonsi lancia in pronostici. E,meno che mai, si azzarda a

Reja si gioca la panchinaPace fatta con Lotito. Almeno per ora

LA SOLIDARIETÀ DEI TIFOSII tifosi biancoazzuri non hanno dubbi: per loro Rejadeve restare. Un gruppo di laziali in trasferta a Ma-didi, perciò nei giorni caldi della polemica che in-vestiva Formello, ha chiesto di poter incontrare il mi-ster per invitarlo a tenere duro. Sui siti internet in mol-ti se la sono presa con Lotito, per come ha gestito lavicenda. Sul web qualcuno ha scritto: “Ti prego Lo-tito vattene”. METRO

EDY REJA

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giocare a viso aperto contutti è un fattore moltopositivo, però i numeri nonsono dalla sua parte 31 golsubiti e 9 sconfitte fannopensare.Se al posto di Luis Enriquec’era un allenatore italianosarebbe stato esonerato?

Si, era già disoccupato.L’uomo chiave della Roma nelderby di domenica?

Borini per la serenità ela positività del momentoche sta vivendo. Lui potreb-be essere decisivo controla LazioChi temi della Lazio?

Klose perché è un gran-dissimo e poi Hernanes ungiocatore che sta facendomolto bene. Insomma dueelementi importanti per laLazio.Un ricordo legato al derby?

Il derby vinto 3-0 conMazzone in panchina, chesoddisfazione battere laLazio di Zeman in modonetto.Come finisce domenica il der-by?

Credo un pareggio ma laRoma non deve concederenulla alla Lazio altrimentisono dolori. METRO

DAL DIVINO AL PRINCIPE,ossia da Falcao a Gianniniquesto è il passaggio cheavviene nella Roma dellametà degli anni ottanta.Beppe Giannini entra nel-le giovanili della Roma1981 viene notato dal baro-ne Lidholm, che il 31 gen-naio del 1982 lo fa debut-tare in serie A. Da quelmomento Giannini indos-sa la maglia giallorossa per437 volte di cui 318 in cam-pionato e realizza 75 retitotali e 49 in serie A.

Centrocampista dal pie-de elegante e dalla ecce-zionale visione di gioco.Capitano di una Roma checonquisto 2 Coppe Italia esfiorò una Coppa Uefa nel1991. Calciatore determi-nato e dal gran carattere.Uno che quando arrivavala sfida con Lazio si esalta-va e in vista del derby didomenica prova a giocarequella che definisce la suapartita.Come stanno Lazio e Roma?Le due squadre psicologi-

BORINI: MI FARÒ TROVARE PRONTO

È uno dei pochi che ha brillato sul campo del Marassinel match della Nazionale contro gli Usa . Una par-tita finita 1-0. Da dimenticare. Ma non per Fabio Bo-rini, al suo esordio con la maglia azzurra. L’attaccantedella Roma ha ricevuto complimenti a piene mani.Ed ora lo aspetta il derby con la Lazio. Anche qui sitratta di una “prima”. “Derby? Mai giocati – ha di-chiarato – sarà una novità e cercherò di farmi trovarepronto”. METRO

È Borini l’uomo della RomaGiuseppe Giannini: “Manca la serenità”

camente non sono serene.La Roma a causa dei risul-tati altalenanti e per il casoDe Rossi. La Lazio per i rap-porti non idilliaci tra lasocietà e il tecnico Reja cheha dato delle dimissionistrategiche finalizzate aottenere qualcosa. Comun-que mi aspetto una partitatirata.In chiave Roma: tra De Rossi eLuis Enrique con chi stai?

Per le regole sto con LuisEnrique. Se ci sono vannorispettate, ma allo stessotempo tra la sanzione e ilfatto commesso mi sembrache non ci sia la giusta pro-porzione. Devo dire checomunque un ritardo di 5minuti non può essere unagiusta causa per non faregiocare un calciatore,secondo me doveva inter-venire la società all’iniziodella stagione non accet-tando una simile regola.Come giudichi a oggi l’opera-to di Luis Enrique?

L’idea di gioca è senzadubbio interessante, volerGIUSEPPE GIANNINI

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11ASSEGNATI I PREMI GABRIELE SANDRI, VINCE “LA ROMA, STORIA E MITO”Il 1° Premio di Letteratura Calcistica Gabriele Sandri è andato, per la sezione edite, a “La Roma, storia emito” di Mauro Grimaldi, mentre la sezione opere inedite se l’è aggiudicata Francesca Coppo, una ra-gazza ultra del Savona che in “Affari di famiglia” ha ripercorso in versi la tragedia di Gabbo nell’amoreper il calcio. Seconda posizione per il libro su “Subbuteo o son desto” di Nicola Deleonardis e per l’ine-dito sul Lecce “Novanta minuti, più qualcosa” di Francesco Goffredo. Terza posizione per Fabrizio Ghi-lardi (Wembley in una stanza) e “Io, noi e Gabriele” candidato da alcuni ragazzi del Salento. Roma: l’intervista

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12L’EX BIANCAZZURRO CHIESA: CREDO NEL PAREGGIO“È sicuramente un derby molto atteso e carico di aspettative. La differenza sta nel fatto che la Laziopuò giocare per due risultati, la Roma deve vincere assolutamente per avvicinarsi alle prime della clas-se». Enrico Chiesa, ex della Lazio, ha analizzato la sfida. «Avendo vissuto quattro derby da giocato-re - conosco perfettamente le sensazioni che si provano e il modo in cui la città attende questa gara.Chiesa ha tentato un pronosto: «Io credo che il pareggio sarà il risultato finale. Così come avevo pre-ventivato il pari tra Milan e Juve».

Cosa temi della Roma?Il derby, perché questa

partita può trasformare lasquadra ferita.Caso Reja – società con chi tischieri?

Con nessuno. Entrambihanno sbagliato i modi e itempi, tanto rumore pernulla.Dopo 25 partite che voto dai altecnico della Roma Luis Enri-que?

Considerando che laRoma è stata eliminata siadall’Europa League che dal-la coppa Italia il voto sfio-ra la sufficienza. A tratti siè visto un buon gioco peròalla Roma manca la conti-nuità.

Un tuo ricordo legato al der-by?

Di questa partita ho trericordi non uno. Il primoderby che ho vinto con unmio gol il 28 novembre del1976 segnato sotto la nord.Un altro bel ricordo è l’ul-timo derby che ho giocatocon la Lazio prima di pas-sare al Napoli, fini 1-1 esegnai di testa la rete delpari e sotto la curva deiromanisti. Il terzo ricordoè legato alla morte di Vin-cenzo Paparelli. Un tristemomento per il calcio ita-liano.Come finisce il derby?

Vince la Lazio nei minu-ti finali. METRO

DA BAMBINO INIZIA a pren-dere a calci il pallone nel-lo storico quartiere di Tra-stevere ed è proprio nellestradine care al Trilussa checresce un grande attac-cante. Bruno Giordano,classe 56, impiega pochis-simo tempo per passaredalla strada al campo. Dilui si innamora la Lazio chenel 1969 lo acquista per30.000 lire e 10 palloni eda quel momento inizia unforte legame tra questo gio-vane talentuoso e la socie-tà biancoceleste. Un rapporto durato 16 annidove Giordano ha realiz-zato 108 gol, diventando ilquinto bomber di semprenella storia della Lazio. Tan-ti sono i ricordi legati a que-sto club alcuni felici, altriamari ma quando a BrunoGiordano parli del derbynei suoi occhi leggi unagrande voglia di rivivereuna partita dal gusto spe-ciale e allora alla vigilia del138 derby di campionatotra Roma e Lazio l’attac-

MARCHETTI STUDIA SU YOUTUBE

Era la fine del 2010 e in tanti erano pronti a giurareche Federico Marchetti, allora al Cagliari, avrebbe in-dossato la maglia della Roma. Invece un paio di mesidopo Lotito se lo aggiudicò per la porta della Lazio.Marchetti non lascia nulla al caso. Compulsa youtu-be per studiare gli avversari . METRO

Lazio, tre gli uomini d’oroGiordano: “Reja e la società sbagliano”

cante trasteverino prova afotografare il momentodelle romane.Chi arriva meglio al Derby?

Vista la classifica e l’ul-timo risultato dico Lazio.Questa partita potrebbe esse-re decisiva per la lotta al ter-zo posto?

Una vittoria della Laziopotrebbe allontanare defi-nitivamente la Roma dallazona Champions, mentreun successo dei giallorossiaccorcerebbe la classifica,però attenzione la Laziopotrebbe accontentarsianche del pareggio.Quale giocatore potrebbeessere decisivo per la Lazio?

Nella Lazio sono tre i gio-catori decisivi: Klose per igol, Hernanes per la quali-tà e Marchetti per le para-te.

A proposito di Hernanes,secondo te si avvicina a PaoloRoberto Falcao?

Secondo me no, Falcaoera un giocatore a tuttocampo, mentre il profetaè più realizzatore.

Lazio: l’intervista

BRUNO GIORDANO

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Domenica 4 marzo 2012

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Il tifo

ONOREVOLI TIFOSI: LE PRESENZE IN TRIBUNAIn tribuna all’Olimpico, a difendere la colonia biancoceleste in Parlamento sarà probabilmente il solo EnzoCarra, Udc. Un pronostico? “Non se ne parla nemmeno”, risponde. Gli onorevoli giallorossi, invece, ci saran-no in massa: presenti il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto e il suo collega di partito IgnazioAbrignani, “romanista doc”, in tribuna con i tre figli. Ci saranno l’ex premier Massimo D’Alema, il leader deiCristiano-popolari Mario Baccini, l’ex ministro Andrea Ronchi, il cuore diviso a metà tra politica e ‘magica’,il capogruppo del Pdl a palazzo Madama Maurizio Gasparri e il leader rossoverde Paolo Cento.

Bruno Conti e Vincenzo D’Amico, bandiere della Roma e della Lazio

Una partita così vale un anno“La grande storia del derby Roma-Lazio”84 anni di passione stracittadina

Incontri vi branti, ricchi di mar-cature o sbloccati dal la più sciagu-rata delle au toreti. Partite scia pe,infarcite di falli e servite senza ilcondimento dei gol. Un bri vido chein 84 anni di storia ha percorso laschiena di milioni di tifosi graziealle prodezze di giocatori straordi-nari come Volk, Piola, Da Costa, Chi-naglia, Signori, Delvecchio, Mon-tella, Di Canio e Totti.

Il derby di Roma ha un significa-to che sorpassa i novanta minutivissuti sul rettangolo di gioco. Un

senso ancestrale, primitivo, fatto diirrazionalità, voglia di affermare ilproprio dominio di un giorno sullaCittà eterna e lasciarsi andare in unaeccitazione collettiva, pronta a esplo-dere dopo ogni gol. Reti destinate adecidere non solo il verdetto delcampo ma, soprattutto, l’umore deltifoso nelle giornate successive.

Ora arriva “La grande storia deiderby - Roma Lazio” (prefazione diBruno Conti e Vincenzo D’Amico,bandiere rispettivamente dellaRoma e della Lazio, Collana: Narra-tiva – Traiettorie, Pagine: 250, Prez-zo 10 euro) un libro che analizza iretroscena meno conosciuti dellagara più attesa dell’anno della capi-tale, fra magie sul campo, scara-manzie e aneddoti. Lo hanno scrit-to Andrea Romano, 30 anni, e Fla-vio di Stefano, 24 anni.

Romano dal 2007 al 2010 si è occu-pato di sport e cronaca per “il Roma-nista”, prima di iniziare a collabo-rare con il quotidiano DNews. Fra il2009 e il 2010 è stato conduttore del-

le trasmissioni radiofoniche “LaRoma siamo Noi” e “l’Accademia delcalcio”, in onda su Power Station.Anche Flavio Di Stefano Muove i suoiprimi passi nel mondo del giornali-smo ne “Il Romanista”, quotidianocon cui collabora dall’ottobre 2008fino al maggio del 2010. Dall’estate2011 è entrato a far parte della tra-smissione radiofonica “Il mio CantoLibero on air”, sulle frequenze diRadio Erre 2.

“La grande storia dei derby - RomaLazio” è un viaggio nella storia diuna stracittadina mutata radical-mente, in particolare nel modo diappassionarsi al calcio: dalle dome-niche a base di Santa Messa e pasta-relle alle maratone televisive dellapay per view, con tanto di teleca-mere pronte a entrare negli spo-gliatoi. Una rivoluzione tecnologicache ha stravolto la forma ma nonl’essenza di una partita che rappre-senta semplicemente “la” partita.Quella che si aspetta per tutto l’anno.

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