MALATTIA DI PARKINSON -...
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James Parkinson e il 1817
� Le manifestazioni cardinali della “shaking palsy”rimangono attuali
� La conoscenza dello spettro fenomenologico della malattia è cresciuta enormemente
� La diagnosi precoce è sempre più importante, in relazione ai continui avanzamenti delle terapie
� La distinzione tra malattia
di Parkinson (MP) e parkinsonismi
è di primaria importanza per definire le strategie terapeutiche da attuare
Epidemiologia
� La MP costituisce un’entità clinica e patologica distinta
� E’ la forma più comune di parkinsonismo� 1% della popolazione sopra i 55 anni
� Esordio tipico: 50-60 anni di età
� Durata: 10-20 anni (fino a 50 anni e oltre)
� Il 5% dei casi esordisce prima dei 40 anni (MP ad esordio giovanile)
Definizioni
� Parkinsonismo
� Sindrome clinica caratterizzata da specifici deficit motori:
− Tremore
− Acinesia (o bradicinesia)
− Rigidità− Instabilità posturale
� Almeno due degli elementi citati devono essere presenti per formulare la diagnosi di parkinsonismo
MPUnited Kingdom Parkinson’s Disease Society Brain Bank
Criteri di inclusione
- bradicinesia + almeno uno tra
- tremore di riposo
- rigidità
- instabilità posturale
MPUnited Kingdom Parkinson’s Disease Society Brain Bank
Criteri di supporto
- esordio unilaterale
- tremore di riposo
- rigidità
- conservata risposta alla L- dopa
- assenza di segni atipici
Segni neurologici atipici di esclusione
o Instabilità posturale precoceo Insufficienza vegetativa grave e precoceo Precoce comparsa di movimenti involontario Presenza di segni cerebellari/piramidalio Crisi oculogireo Demenza precoce con disturbi della memoria, linguaggio e
prassiao Precoci allucinazioni non farmaco indotteo Paralisi sopranucleare verticale dello sguardoo Stridor laringeoo Segni neuroradiologici di atrofia del tronco o del cervelletto
Segni cardinali per la diagnosi di Malattia di Parkinson
(Gelb et al , Arch Neurol ,1999 )
o Tremore a riposo
o Rigidità
o Bradicinesia
o Esordio asimmetrico
Segni ‘’atipici ‘’ di esclusione
o instabilità posturale precoce
o ‘’Freezing ‘’precoce
o allucinazioni
o demenza antecedente i sintomi motori
o grave disautonomia
o cause sintomatiche documentate
Criteri per la diagnosi di malattia di malattia di Parkinson (Gelb et al, Arch Neurol, 1999)
oPossibile
oProbabile
oDefinita
o Due dei quattro segni cardinali
o Assenza di sintomi atipici
o Buona risposta alla L-dopa
o Tre dei quattro segni cardinali
o Assenza di sintomi atipici (per 3 anni)
o Buona risposta alla L-dopa
o Tutti i criteri per diagnosi possibile
o Conferma autoptica
Classificazione dei parkinsonismi
� Primari (idiopatici)� Malattia di Parkinson (MP)
� Parkinsonismi-plus� Degenerazione corticobasale (DCB)� Emiparkinsonismo-emiatrofia� Sindromi dementigene
� Malattia di Alzheimer (MA)� Malattia di Lewy (ML)
� Atrofia Multisistemica (AMS)� Parkinsonismo-amiotrofia � Sindrome di Shy-Drager� Tipo C (degenerazione olivopontocerebellare sporadica) � Tipo P (degenerazione striatonigrica)
� Parkinsonismo-demenza-ALS-complesso di Guam (Lytico-Bodig)� Paralisi Sopranucleare Progressiva (PSP)
Classificazione dei parkinsonismi� Secondari (sintomatici)
� Iatrogeni (fenotiazinici, butirrofenoni, metoclopramide, reserpina, alfa-metildopa)
� Infettivi (postencefalitici, sifilide, malattie prioniche)� Metabolici (degenerazione epatocerebrale, ipossia, disfunzione
paratiroidea)� Strutturali (tumori cerebrali, idrocefalo, traumi)� Tossine (monossido di carbonio , carbonio disulfide, cianuro,
manganese, MPTP) � Vasculari
� Disordini eredo-degenerativi� Atassie cerebellari autosomico-dominanti (inclusa la malattia di
Machado-Joseph)� Neurodegenerazione associata alla pantotenato-chinasi (PKAN)
(dapprima malattia di Hallervorden-Spatz)� Malattia di Huntington (HD)� Mitocondriopatie� Neuroacantocitosi� Malattia di Wilson
Malattia di Parkinson: substrato anatomo-patologico
� Rarefazione neuronale nella “pars compacta” della sostanza nera (scomparsa pressoché completa dei neuroni pigmentati)
� Le manifestazioni cliniche compaiono quando il depauperamento neuronale ed il grado di deplezione di dopamina sono pari a circa il 60%
Neuropatologia della MP
� Anatomia macroscopica� Cervello macroscopicamente normale eccetto che per pallore della
sostanza nera, locus coeruleus
� Anatomia microscopica� Perdita neuronale e gliosi nei nuclei pigmentati del tronco. Perdita dei
neuroni dopaminergici della SN con progressione ventro-dorsale. Riduzione dopaminergica nel putamen dorsale
� Marcatore istologico specifico� Corpi di Lewy: inclusioni eosinofile intraneuronali nei nuclei pigmentati
del tronco, nel talamo, ipotalamo e meno numerosi corticali (strato V e VI corteccia temporale, insulare, cingolo)
Importanti implicazioni …
� La malattia di Parkinson è un disturbo multi-sistemico (e multi-trasmettitoriale) che coinvolge strutture diverse (olfattorie, autonomiche, limbiche, sensori-motorie)
� Lo spettro sintomatologico copre pertanto manifestazioni motorie e non-motorie
� È teoricamente possibile identificare sintomi o segni iniziali che precedono l’insorgenza delle tipiche manifestazioni motorie
Manifestazioni della MP
Manifestazioni cardinali
Tremore a riposo
Rigidità
Acinesia/bradicinesia
Instabilità posturale
L’evoluzione della MP
Storia naturaleEsordio
Fase preclinicaFase clinica: comparsa dei segni motori
DecorsoPre-trattamento (equilibrio tra richieste paziente, stato
motorio e garanzia delle performance lavorative)In trattamento (necessità di trattamento)
Comparsa dei fenomeni tardiviScadimento dell’effetto motorio dei farmaciDiscinesieFluttuazioni motorie
Esordio della MP-fase preclinica
• I segni cardinali e i sintomi della MP compaiono dopo la perditadi gran parte dei neuroni dopaminergici
• L’esordio è a volte insidioso con sintomi non specifici
� Fase preclinica-premotoria
Disturbi articolari (dolore, tensione) soprattutto agli arti (ortopedici!)
Deficit soggettivi di forzaAffaticamentoSintomi disautonomici (urgenza urinaria, stipsi)Depressione e disturbi motivazionali, alterazioni del
comportamento
La diagnosi di MP in questi stadi molto precoci è difficile
• La natura non specifica dei sintomi e dei segni può suggerire varie diagnosi differenziali
Esordio - fase clinica� Comparsa dei sintomi motori
• Sintomi isolati o in combinazione
Bradi/acinesia (micrografia, difficoltà dei movimenti di precisione)
Tremore a riposo (tremore intermittente, confinato ad uno o più dita della mano)
Rigidità di tipo a “ruota dentata”, dopo prove di attivazione
• Esordio asimmetrico
In molti casi la diagnosi diventerà chiara solo con l’ulteriore sviluppo dei segni motori negli anni
Tremore a riposo e MP
• Rappresenta spesso la prima manifestazione motoria
• Inizia in genere ad un arto, distalmente, nella maggior parte dei casi, all’arto superiore
• Può rimanere confinato ad un singolo dito per molto tempo, prima della comparsa di altri segni
• Spesso è caratterizzato dall’opposizione ritmica ed alternante dell’indice e del pollice (tremore a “contar monete”) oppure è confinato al polso
• In tutti i casi l’oscillazione ha la caratteristica frequenza di 3-6 Hz
• Occasionalmente il paziente riferisce un tremore “interno”, con poche manifestazioni esterne
Tremore a riposo e MP
• Nel corso degli anni, può diffondersi prossimalmente, lungo l’arto colpito, prima di coinvolgere l’arto inferiore omolaterale e successivamente gli arti controlaterali
• Spesso bilaterale con l’avanzamento della malattia
Mantenuta una certa asimmetria di gravità
Frequentemente accompagnato da tremore delle labbra e del mento o da tremore della faccia
• Un tremore d’azione di grado moderato è compatibile con la MP
Un tremore d’azione pronunciato all’esordio della malattia deve suggerire una diagnosi alternativa
• In pochi pazienti il tremore a riposo costituisce il sintomo prevalente per tutto il decorso della malattia
Ipocinesia/bradicinesia e MP
• Definizione: difficoltà ad iniziare ed eseguire un programma motorio
• E’ spesso il segno più disabilitante per il paziente• La natura e la gravità dell’acinesia peggiora con
l’avanzamento della malattia• I segni precoci possono essere confinati ai muscoli
distali MicrografiaRidotta destrezzaDeficit dei movimenti sequenziali delle dita
Acinesia/bradicinesia e MPManifestazioni generali
•Esitazione nell’inizio dei movimenti
•Lentezza nei movimenti volontari (bradicinesia)
•Riduzione-povertà dei movimenti volontari
•Rapido affaticamento durante i movimenti ripetitivi
•Difficoltà ad eseguire azioni sequenziali
•Incapacità ad eseguire azioni simultanee
•Ridotta destrezza
•Freezing
Sintomi specifici
•Ipomimia
•Riduzione dell’ammiccamento
•Saccadi ipometriche
•Ipofonia
•Disartria
•Micrografia
•Disdiacocinesia
•Difficoltà ad alzarsi da una sedia
•Deambulazione festinante, passi piccoli
•Riduzione del pendolamento delle braccia
Rigidità e MP
� Incremento involontario del tono muscolare che può interessare tutti i distretti muscolari� Assiali� Arti (muscoli flessori ed estensori)� Può essere indotta dal movimento volontario controlaterale
� La resistenza rimane costante per tutto il range di movimento dell’articolazione e non è influenzata dalla velocità del movimento passivo
� Limita la velocità dei movimenti volontari � Inizia frequentemente unilateralmente
Instabilità e MP
� La instabilità posturale con associati disturbi della marcia non è in genere un segno precoce
� E’ difficilmente trattabile e rappresenta il fattore che più contribuisce alla progressione da malattia bilaterale di gravità moderata (H-Y = 2) a malattia grave
� Fattori responsabili della instabilità posturale� Deficit e modificazioni degli aggiustamenti posturali
� Perdita dei riflessi posturali
� Rigidità assiale
� Acinesia
Disturbi del cammino e MP�Segni precoci
� Riduzione dei movimenti di pendolamento degli AASS durante la marcia
� Sensazione di ridotta sincronizzazione degli AAII
�Progressione
� E’ un fenomeno distinto dalle altre forme di acinesia
• Esitazione di partenza: all’inizio della marcia
• Freezing durante la marcia, ad esempio nel passare attraverso gli spazi stretti
� Difficoltà nell’iniziare il passo e nei cambiamenti direzionali improvvisi
� Comparsa di festinazione della marcia
� Comparsa di camptocormia durante il cammino
�All’inizio del trattamento dopaminergico, la maggior parte dei pazienti sperimenta un pronto e sostenuto beneficio dall’assunzione di levodopa o di dopaminoagonisti
� Con l’avanzare della malattia la sostanza nera va incontro a completa degenerazione e la trasformazione della levodopa in dopamina viene effettuata dalle cellule gliali
La durata del beneficio legato ad una singola dose di levodopa si riduce
�Compaiono le fluttuazioni della risposta motoria
� Fenomeno wearing-off
I pazienti iniziano a percepire lo “scadimento” dell’effetto motorio della singola dose di levodopa
� Fenomeno on-off
Compaiono fluttuazioni estreme da uno stato di “on” ad uno stato di “off” motorio, che possono essere improvvise e non prevedibili
Complicanze motorie: le fluttuazioni
� Le fluttuazioni cliniche della risposta motoria dipendono solo marginalmente da fattori periferici (ritardato svuotamento gastrico, competizione con aminoacidi della dieta)
� Riflettono principalmente la progressiva degenerazione dei neuroni nigro-striatali e la conseguente ridotta disponibilità striatale di DA
FLUTTUAZIONI CLINICHE
�Sono determinate dalla stimolazione pulsatile dei recettori dopaminergici post-sinaptici che determina ipersensibilità da denervazione
� ↑ del numero e della avidità recettoriale
� Sintomatologia
• Gran parte dei pazienti manifesta discinesie indotte dalla levodopa e/o dai dopaminoagonisti durante l’evoluzione della loro malattia
• Iniziano tardivamente nel corso della malattia e sono in genere piùimportanti nel lato più colpito
• Le principali discinesie osservabili nella MP sono
Corea
Distonia
Complicanze motorie: le discinesie
Le discinesie nella MP
• La relazione con l’assunzione e il dosaggio dei farmaci è spesso chiara
• Durante i periodi di “off” motorio è presente in genere distonia fissa
• Durante i periodi di “on” motorio vi è una combinazione tra distonia fissa e mobile
• La corea è presente esclusivamente durante i periodi di “on” motorio
Inchiesta Harris Poll
• Un’inchiesta condotta negli Stati Uniti dalla Harris Poll ha mostrato che i segni non motori della malattia di Parkinson sono più invalidanti dei caratteristici segni motori
• I sintomi riferiti al medico non sono quelli piùinvalidanti per i pazienti
• I pazienti spesso omettono di riferire i sintomi non motori della malattia come ad esempio: • La “perdita di energia”
• I disturbi del sonno
• La perdita del gusto per i sapori
Sintomi non-motoriManifestazioni secondarie
� Cognitive/neuropsichiatriche
Ansia
Depressione
Demenza
Disturbi del sonno
� Distretto cranico/facciale
Visione sfuocata (blefarospasmo, saccadi deficitarie)
Disartria, disfagia
Riflesso glabellare
Ipomimia
Disfunzioni olfattive
Scialorrea
Sintomi non-motori Manifestazioni secondarie
� Muscoloscheletriche
Neuropatie da compressioneDistoniaDeformità delle mani e dei piediCifoscoliosiEdema periferico
� Autonomiche
Disturbi gastrointestinaliIpotensione ortostaticaIperidrosi-diaforesiDisfunzioni sessuali (impotenza, perdita della libido)Disturbi urinari (frequenza, esitazione, urgenza)
� Sensitive
CrampiDoloreParestesie
� Cutanee
Dermatite seborroica
Disautonomia e Parkinson
I sintomi disautonomici nella MP sono di frequente riscontro (stime variabili tra il 14 e l’80% dei pazienti)
La disautonomia cardiovascolare è presente nel 47% dei pazienti affetti da MP in uno studio di coorte (Allcock, 2004)
La più frequente manifestazione è l’ipotensione ortostatica (IO)
Usualmente lieve, talvolta asintomatica
Si manifesta dopo 2-3 anni di malattia (Thaisetthawatkul, 2004)
Ipotensione ortostatica
• Riduzione della pressione sistolica di almeno 20 mm Hg o della pressione diastolica di almeno 10 mm Hg, in ortostatismo attivo o passivo ((Mathias, 1999)
• La riduzione della pressione arteriosa deve essere rilevata entro 3 minutidall’assunzione dell’ortostatismo
• È un segno clinico e può essere asintomatica
La disautonomia nella malattia di Parkinson
Sintomo Frequenza
Ipotensione ortostatica 47%
Stipsi 50% - 80%
Disfunzioni urinarie (soprattutto urgenza)
50%
Disfunzione erettile 60%-70%
Termoregolazione e cute 80%
Alterazioni diametro pupillare
?
Le complicanze non motorie: la disregolazione dopaminergica
�La sindrome da disregolazione dopaminergica è una condizione cronica che si manifesta in corso di terapia dopaminergica ed è caratterizzata da:� Assunzione della terapia in modo compulsivo
� Craving della terapia dopaminergica
� Disturbi comportamentali
• Euforia e umore ipomaniacale
• Disforia ed agitazione in assenza di off motorio
• Ipersessualità e disturbo del controllo degli impulsi
• Irritabilità ed aggressività
• Psicosi (paranoia, delirio di persecuzione)
Stereotipie motorie e comportamento compulsivo
La psicosi
�La psicosi è una delle più invalidanti complicazioni non motorie nella malattia di ParkinsonAllucinazioni visive sono state osservate anche nel 40% dei
pazienti (Fenelon et al., 2000)
� Interventi possibiliIl farmaco di prima scelta è la Clozapinautile la quetiapina Risperidone ed olanzapina non sono indicateModificazione della terapia in corso
Riduzione della dose di farmaci antiparkinsonianiRiduzione del numero di farmaciSospensione dei farmaci non indispensabili
Controllo dei fattori scatenanti (valutazione internistica)
La depressione
�La depressione è una dei sintomi non motori piùfrequenti nella malattia di Parkinson � Talvolta può rappresentare un sintomo precoce o
d’esordio
�Terapie possibili sono� SSRI
� Amitriptilina
Demenza nella MP
• Frequenza media della demenza nella malattia di Parkinson: 40%
• Frequenza età dipendente
• Incidenza della demenza nella malattia di Parkinson è 4-6 volte superiore alla popolazione generale
• Più elevato rischio di istituzionalizzazione e morte
Fattori di rischio per la demenza nella malattia di Parkinson
• Età avanzata
• Età avanzata all’esordio dei sintomi motori
• Precoce comparsa di confusione e psicosi da L-dopa
• Coinvolgimento assiale e della parola
• Maggior gravità dei sintomi motori (bradicinesia)
• Scarsa prestazione ai test cognitivi (fluenza verbale)
• Depressione
Malattia di Parkinson-Demenza
� Malattia di Parkinson idiopatica (bradicinesia ed almeno un altro segno tra rigidità plastica e tremore a riposo (4-6 Hz).
� Buona risposta alla levodopa
� (Criteri diagnostici della UK Parkinson’s disease Brain Bank)
� Esordio della demenza almeno dopo due anni dalla comparsa dei sintomi motori
La diagnosi di MP
• La diagnosi di MP resta tuttora una diagnosi clinica, basata su criteri di probabilitàAnamnesi ed esame obiettivo neurologico
Valutazione del decorso clinico
• La diagnosi di MP definita è istopatologica
• Gli esami strumentali devono essere utilizzati per fornire dati aggiuntivi rispetto a precisi quesiti cliniciNeuroimmagini
Neurofisiologia
Biochimica e genetica
Diagnosi di MP: procedura probabilistica
I criteri diagnostici sono esclusivamente clinici e conducono ad una diagnosi di probabilità di malattia
L’approccio diagnostico ègraduale
Vanno verificati i criteri di compatibilità e di incompatibilità con la diagnosi di MP
An Essay on the Shaking Palsy
“Involuntary tremulous motion, with lessened muscular power, in parts not in action and even when supported; with a propensity to bend the trunk forward, and to pass from a walking to a running pace: the senses and intellects being uninjured”
(James Parkinson, 1817)
Diagnosi neuropatologicain 24 casi con diagnosi clinica di malattia di Parkinson
(Hughes et al, J Neurol Neurosurg Psychiatry 1992)
Diagnosi neuropatologica Numero di casi
Paralisi sopranucleare progressiva 6
Atrofia multisistemica 5
Malattia di Alzheimer 3
Patologia tipo Alzheimer 3
Stato lacunare 3
Atrofia della sostanza nera senza corpi di Lewy 2
Parkinsonismo post-encefalitico 1
Normale (tremore essenziale?) 1
Classificazione eziologicadei parkinsonismi
ParkinsonismoParkinsonismo
PrimarioPrimario SecondarioSecondario
ClassicoClassico AtipicoAtipico
GeneticoGeneticoSporadicoSporadico SporadicoSporadico GeneticoGenetico
VascolareVascolare
IatrogenoIatrogeno
InfetttivoInfetttivo
EndrocrinoEndrocrino
TossicoTossico
PsicogenoPsicogeno
AltroAltro
Parkinsonismi atipici
o Sporadicio MSAo CBDo PSPo LBD
o Familiario FTD-17o SCA 2, SCA3o M. di Huntingtono M. di Wilsono PKAN, sindrome HARPo Neuroferritinopatiao DRDo M. di Kufs
Parkinsonismi atipici
� gruppo di malattie neurodegenerative sporadiche, caratterizzate dall’associazione di segni parkinsoniani ed altri segni neurologici
� evoluzione clinica più rapida rispetto alla MP
� prognosi funzionale più invalidante
Parkinsonismi atipici
Atrofia multisistemica (MSA )
Paralisi sopranucleare progressiva (PSP )
Degenerazione corticobasale (CBD )
Prevalenza ed incidenza dell’MSA
Prevalenza
Incidenza1.9-4.4/100.000
0.6/100.000 per anno <50 anni3/100.000 per anno >50 anni
Atrofia multisistemica
• Esordio
• Sopravvivenza
• Segni clinici
• Sottotipi clinici
• Sesta decade
• Mediana = 8 anni (6-15)
• disautonomiaparkinsonismoatassia cerebellaresegni piramidali
• MSA-P = 68%• MSA-C = 32%
437 paz di 19 centri in10 paesi
Disautonomia sintomatica nel 99%
Sintomi urinari 83% Deficit erettile 84%
‘’Disfunzione ortostatica ‘’ 75%
La MSA inizia nel 31,8 % dei pazienti senza disturbi motori , ma con
1.Disturbi urinari 2.Sex 3.RBD 4.Sincope da IO
N.B.
Ipotensione ortostatica: prevalenza
Malattia di Parkinson
47%53% 88%12%
Atrofia multisistemica
Allcock, 2004 Colosimo, 2002
Presenza di ipotensione ortostatica
Ipotensione ortostatica: presentazione
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Vertig
ineDeb
olezz
aSinc
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Oligur
iaCef
alea
Tremor
eSud
oraz
ione
Dispne
aSint
omi G
I
100 casi consecutivi (Eiaz 2004)
Sintomi eterogenei (dipendono dalla ridotta perfusione dei diversi organi)
Causa scatenante tipica: sollevamento della testa e del tronco
Clinostatismo: attenuazione dei sintomi
Presentazione comune vertigini, difficoltà visive,
testa “leggera”
Paralisi sopranucleare progressiva
o Età d’esordio: 60 – 65 anni senza differenze di sesso (nessun caso segnalato con esordio <40 anni)
o Sopravvivenza: 5.3-9.7 anni
o Sporadica ( segnalati casi familiari )
Criteri NINDS-SPSP per la diagnosi clinica di PSP
o PSP Possibileo Paralisi sopranucleare verticale di sguardo oppure sia
rallentamento delle saccadi verticali che instabilitàposturale con cadute.
o PSP Probabileo Paralisi sopranucleare verticale di sguardo
o Instabilità posturale con cadute entro un anno dall’esordio
o PSP Definitao Conferma autoptica
Fenotipi clinici di PSP
o Richardson’s syndrome: precoce instabilità e cadute, paralisi sopranucleare e disfunzione cognitiva. Durata malattia 5.9 anni
o PSP-Parkinsonismo(PSP-P): esordio asimmetrico, tremore, iniziale risposta alla L-dopa. Durata malattia 9.1 anni
o PSP-acinesia pura con freezing del cammino (PSP-PAGF): precoce compromissione del cammino, micrografia, ipofonia, freezing. Grave atrofia solo nel pallido, SN e nucleo subtalamico
o PSP-sindrome corticobasale (PSP-CBS): distonia, aprassia, disturbo sensitivo corticale. Importante patologia tau corticale
o PSP-afasia progressiva non fluente (PSP- PNFA): aprassia del linguaggio. Importante patologia tau corticale
Sindrome da degenerazione corticobasale
o Età media d’esordio: 63 annio Caso più giovane descritto: 45 annio Sopravvivenza: 7 annio Non è nota la reale prevalenza ed incidenzao Malattia sporadica ( alcuni casi familiari)
Criteri per la diagnosi clinica di CBS
o Decorso cronico progressivoo Asimmetria dei segni all’esordioo Presenza di due o più segni sottoelencati
o Segni di disfunzione corticaleo Aprassiao Alterazione sensitiva corticaleo Arto alienoo Afasia, aprassia del linguaggioo Neglect
o Alterazione del movimentoo Sindrome acinetico-rigida non responsiva alla levodopao Postura distonica di un artoo Mioclono focale, spontaneo e riflesso
Criteri di esclusione
o Esordio con disturbi neuropsicologici diversi da aprassia, disturbo della fonazione o del linguaggio
o Presenza di demenza, moderata o grave (può escludere alcuni pazienti con CBD)
o Risposta alla levodopa persistente
o Precoce presenza di paralisi coniugata oculare verso il basso
o Presenza di tremore parkinsoniano a riposo tipico
o Presenza di gravi disturbi vegetativi, come ipotensione ortostatica sintomatica, incontinenza urinaria e fecale, e/o grave stipsi
o Presenza di lesioni visualizzabili agli esami di neuroimmagine tali da spiegare i disturbi clinici
Segno dell’arto alieno(Doody RS e Jankovic J, J Neurol Neurosurg Psychiatry 1992)
I. Impressione soggettiva che un arto sia estraneo (alieno): sensazione di estraneità, incapacità a riconoscerne l’appartenenza, personificazione dell’arto, autobiasimo
II. Osservabile attività motoria involontariao movimenti afinalistici: afferramento, manipolazione,
levitazione, perseverazione motoriao movimenti finalizzati: di utilizzazione, di autolesionismoo compromissione della coordinazione bimanuale: conflitto
intermanuale, movimenti speculari, autorestrizione
Prevalenza della demenza a corpi di Lewy
Prevalenza
Prevalenza700/100.000 ≥ 65 anni
5.000/100.000 > 85 anni
Criteri clinici per la diagnosi di Demenza a corpi di Lewy(McKeith et al, Neurology 2005)
Sono necessari due dei seguenti reperti per la diagnosi di “probabile” ed uno per la diagnosi di “possibile” demenza a corpi di Lewy
o Fluttuazione dei disturbi cognitivi (marcata variazione di attenzione e vigilanza )
o Allucinazioni visive ricorrenti e strutturate
o Parkinsonismo
Criteri clinici per la diagnosi di Demenza a corpi di Lewy(McKeith et al, Neurology 2005)
Sintomi di supportoo Frequenti caduteo Sincopio Transitoria perdite di coscienzao Ipersensibilità ai neuroletticio Deliri sistematizzatio Allucinazioni non visiveo REM sleep behaviour disordero Depressione
PARKINSONISMI SECONDARI
E’simile alla m. di Parkinson idiopatica:
���� Insorgenza rapidamente progressiva
���� Distribuzione simmetrica dei sintomi���� Rigidità meno marcata e prevalente agli arti inferio ri���� Tremore alle mani solitamente posturale o d’azione
PARKINSONISMO da FARMACI
Farmaci in grado di bloccare i recettori dopaminergici o determinare deplezione presinaptica della dopamina
���� CARATTERISTICHE CLINICHE
PARKINSONISMI SECONDARI
���� FARMACI COINVOLTI:
•••• Neurolettici tipici
•••• Neurolettici atipici e benzamidi
•••• Antiemetici
•••• Bloccanti i canali del calcio e antiipertensivi
���� Sulpiride
���� Fenotiazine e Butirrofenoni
���� Clozapina���� Olanzapina
���� Risperidone ���� Aripiprazolo
���� Metoclopramide
���� Clebopride
���� Levosulpiride
���� Reserpina
���� Metildopa
���� Nifedipina
���� Cinnarizina
���� Flunarizina
���� Amlodipina ���� Diltiazem•••• Antiaritmici ���� Amiodarone
•••• Stabilizzatori tono dell’umore ���� Litio
•••• Antiepilettici ���� Fenitoina e Ac. Valproico
•••• Antidepressivi ���� SSRI Triciclici����
PARKINSONISMO VASCOLARE
PARKINSONISMI SECONDARI
Leucoaraiosi
���� CARATTERISTICHE CLINICHE:
���� associazione con segni di danno vascolare diffuso
Encefalopatia multilacunare
Lesioni ischemiche dei nuclei della base
Segni PseudobulbariSegni PiramidaliDemenza
• interessamento prevalente arti inf lower body parkinsonism
•Scarsa risposta alla L dopa
PARKINSONISMO da TOSSICI
PARKINSONISMI SECONDARI
PARKINSONISMO INFETTIVO
• Manganese• MPTP
• Encefalite letargica di Von Economo
• Infezioni opportunistiche (HIV)
PARKINSONISMO da IDROCEFALO
PARKINSONISMO da LESIONI OCCUPANTI SPAZIO
• Tumori della linea mediana o meningiomi sovratentoriali prevalentemente frontali
PARKINSONISMO POST-TRAUMATICO
• Traumi cranici ripetuti
NEUROIMAGING STRUTTURALE
RMN ENCEFALO
MSA-P: ipotrofia/atrofia del putamen con bordo iperintenso lungo il margine lateraleMSA
MSA-C:
PSP ���� Atrofia del mesencefalo con assottigliamento dei tubercoli quadrigemini superiori e del diencefalo (colibrì)
CBD ���� Atrofia corticale asimmetrica, prevalentemente parietale
Atrofia fibre longitudinali e trasversali del ponte (croce di Savoiardo )
Ipotrofia peduncoli cerebellari e cervelletto
Scintigrafia DAT-scan123I Ioflupano si lega selettivamente al trasportatore della dopamina (DAT) a livello striatale
Marcatore biologico di degenerazione del sistema dopaminergico pre-striatale
Categorie di farmaci utilizzate correntemente per la terapia della MP
1. Amantadina
2. Anticolinergici
3. Dopamino-agonisti (DA) non ergot
4. Dopamino-agonisti (DA) ergot
5. Inibitori della MAO
6. Inibitori delle COMT
7. Levodopa
8. Varie combinazioni dei precedenti
Amantadina
• Farmaco inizialmente introdotto come antivirale.
• Farmacocinetica:• Tmax 1-4 ore: dose dipendente fino al dosaggio di 200 mg/die
• T1/2 : 10-25 ore (età dipendente)• Farmacodinamica:
• Probabile meccanismo d’azione anti-glutamatergico
• Possibili effetti neuroprotettivi (?)• Inizialmente utilizzato nella MP all’esordio.
• Attualmente utilizzato nella MP avanzata (associata a L-dopa).• Effetti collaterali più comuni:
• Livedo reticularis alle gambe, edema caviglie, • Disturbi del sonno, nervosismo, allucinazioni
• CI: glaucoma, ipertrofia prostatica, insufficienza epatica o renale
• Dosaggio: 100-200 mg/die (sino 400 mg/die)
Anticolinergici
• Bilanciare l’iperattività colinergica striatale:
Blocco dei recettori muscarinici del SNC.• Pochi dati di confronto tra le diverse molecole.
• Utili nella terapia del tremore parkinsoniano:Tremore resistente alla terapia dopaminergica cronica.
• Cautela nei pazienti anziani e nei soggetti con demenza.
• Effetti collaterali più comuni: • Ritenzione urinaria, stipsi, xerostomia;
• Confusione mentale, calo della memoria.• Controindicati nel glaucoma e nell’ipertrofia prostatica.
• Inizio della terapia e sospensione graduali. • Dosaggi:
• Triesifenidile (4-6 mg/die)
• Biperidene (1-6 mg/die)• Orfenadrina (100-400 mg/die)
Inibitori-MAO
• Selegilina e rasagilina sono inibitori delle MAO-B:Riduzione del catabolismo della dopamina.
• Neuroprotezione :• Selegilina è inefficace nel prevenire le fluttuazioni motorie;• Dati insufficienti su rasagilina;
• Selegilina induce cataboliti amfetaminici:• ↑ mortalità a lungo termine (?);• Insonnia, agitazione.
• Dosaggi: • Selegilina: 5-10 mg/die• Rasagilina: 1 mg/die
Inibitori COMT (tolcapone & entacapone)
• Razionale: riduzione del catabolismo dopamina e L-dopa↑ emivita L-dopa
• Da usarsi solo in associazione a L-dopa:• Usati nella MP iniziale-media con fluttuazioni motorie.• Monitoraggio epatico per tolcapone.• Colorazione arancio delle urine .• Effetti collaterali: diarrea, discinesie, ipotensione.• Dosaggi:
• Entacapone 200 mg/dose di L-dopa• Tolcapone 100-200 mg x 3/die
Precursore metabolico della dopamina
Goodman e Gilman, 1997
Levodopa
L-dopa (cloridrato)
L-dopa + benserazideL-dopa + carbidopa
Decarbossilazione periferica di levodopa a dopamina:
meno dell’1% del farmaco arriva al SNC
• Dopamina produce effetti indesiderati (nausea, vomito, effetti cardiovascolari)
Cosomministrazione di un inibitore periferico della dopa-decarbossilasi (carbidopa o benserazide)
Goodman e Gilman, 1997
Levodopa
I farmaci dopamino-agonisti (DA)
Classe di farmaci eterogenea per caratteristche farmacocinetiche e farmacodinamicheDue classi: ergolinici e non ergolinici
Gli ergot-derivati sono stati associati alla comparsa di valvulopatie cardiache
Gli agonisti non ergolinici sono certamente efficaci e superiori a levodopa nel ridurre il rischio di fluttuazioni motorie:Ben tollerati, possono indurre sonnolenza e colpi di sonno
DA non ergot: tollerabilità
• EVENTI COMUNI (1-10%)• Insonnia, Allucinazioni, Confusione, Discinesie, So nnolenza• Nausea, Edemi arti inferiori
• EVENTI NON COMUNI (0,1-1%)• Aumento libido, Ipotensione, Bruciore Gastrico•Disturbo del controllo degli impulsi
DA e colpi di sonno (Homann 2002)
Revisione dei dati di letteratura:� Disturbi del sonno riportati nel 6,6% dei pazienti in terapia
dopaminergicaEventi improvvisi e rapidi
Eventi lenti e con prodromi
� I colpi di sonno sono un effetto di classe farmacologica (riscontrati con tutti i DA e con L-dopa)
Obiettivi terapeutici
Lo scopo del trattamento medico della MP èduplice:�Determinare il miglior controllo dei sintomi;
�Ritardare il più possibile la comparsa delle complicanze motorie a lungo termine:
Fluttuazioni motorie;
Discinesie.
Strategie terapeutiche
Come realizzare gli obiettivi terapeutici ?
� Ritardare il più possibile la comparsa delle complicanze motorie a lungo termine:
Ritardare il più possibile l’utilizzo di levodopa
Ritardare il più possibile l’utilizzo di dosi elevate di levodopa
Prediligere l’uso di dopaminoagonisti
Neuroprotezione ?
� Determinare il miglior controllo dei sintomi:
Utilizzare i farmaci dopaminoagonisti a dose piena• Se insufficiente: introdurre levodopa
• Se insufficiente: levodopa