L'ulcera venosa a domicilio: il ruolo dell'infermiere

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L‘ulcera venosa a domicilio: il ruolo dell’infermiere Donatella Rossolini ADI Jesi

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"L'ulcera venosa a domicilio: il ruolo dell'infermiere": l'esperienza dell'infermiera Donatella Rossolini della Assistenza Domiciliare (ADI) di Jesi

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L‘ulcera venosa a domicilio: il ruolo dell’infermiere

Donatella Rossolini ADI Jesi

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ADI Assistenza domiciliare Integrata

Formula assistenziale che, attraverso l'intervento di più figure professionali sanitarie e sociali, realizza a domicilio del paziente un progetto assistenziale unitario, limitato o continuativo nel tempo.

L'obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del paziente e l'umanizzazione del trattamento, riducendo al minimo le occasioni di ospedalizzazione non essenziali e fornendo al paziente la possibilità di curarsi rimanendo al proprio domicilio.

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• La segnalazione del paziente da parte del MMG avviene attraverso il MODULO DI ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DELLE CURE DOMICILIARI REGIONALE, inviato al Distretto di appartenenza:

- diagnosi di patologia vascolare (indagini strumentali, elastocompressione, …)

- richiesta di assistenza infermieristica domiciliare

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REGIONE MARCHE – Z.T.N. _ _

ATTIVAZIONE SISTEMA DELLE CURE DOMICILIARI

Al Direttore del Distretto di ..............................................

    M F Cognome Nome Sesso     Data di nascita Comune di nascita Cod.Sanit./Fiscale     Comune di residenza Via e N°. Invalidità Civile     Persona di riferimento N° Telef.Persona di Riferimento N° Tel.Assist

Necessita di:Cure prestazionali Assistenza Domiciliare Integrata Assistenza Infermieristica Domiciliare ÿ Assistenza Domiciliare integrata Assistenza Domiciliare Programmata   Assistenza Riabilitativa Domiciliare  

SEZIONE A - AUTOSUFFICIENZA ( ADI )

Persona non autosufficiente     

 

Persona parzialmente autosufficiente Temporaneamente  

     

Persona con limitazione lieve dell'autosufficienza     

 

Persona autosufficiente ma in situazione di rischio socio-sanitario

Permanentemente  

     

SEZIONE B – IMPOSSIBILITA' A DEAMBULARE (CURE PRESTAZIONALI)                Impossibilità permanente a deambulare

  Impossibiltà ad eseere trasportato in ambulatorio con i comuni mezzi a causa di

 

Non autosufficienza Abitazione in piano alto e senza ascensore Altro (specificare):  ÿ Impossibilità a deambulare per gravi patologie che necessitano di controlli ravvicinati sia in relazione alla situazione Socio-ambientale che al quadro clinico ( specificare ) :

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PAZIENTI SEGUITI DA ADI JESI marzo 2011 – marzo 2012

PAZIENTI TOTALI 580

PAZIENTI SENZA LESIONI 212 36,50%PAZIENTI CON LESIONI 368 63,50%PAZIENTI CON LESIONI VASCOLARI 72 19.50%

PAZIENTI SENZA LESIONI

PAZIENTI CON LESIONI

PAZIENTI CON LESIONI VASCOLARI

PAZIENTI SEGUITI IN ASSISTENZA DOMICILIARE

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• Durante la prima visita l’infermiere:- compila la cartella delle cure domiciliari - rileva i bisogni assistenziali della persona

• Il progetto di cura necessita anche della collaborazione attiva della persona e dei suoi familiari, che sono coinvolti nell’assistenza con compiti semplici e definiti, di cui accettano di condividere la responsabilità

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Presa in carico dell'assisitito

Compilazione della cartella infermieristica:

Valutazione del paziente: compilazione della scheda di valutazione e definizione del piano assistenziale infermieristico;

Valutazione della lesione: compilazione della scheda di valutazione del rischio e della scheda di valutazione della lesione allegando foto.

Compilazione del piano di trattamento.

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La medicazione sotto bendaggio (secondo le caratteristiche della

lesione)- favorire debridement

- risolvere infiammazione/infezione

- equilibrio del grado di umidità

- mantenere margini della lesione proliferativi

- ridurre effetto stampo: lesioni cute perilesionale

- rapporto costo/beneficio

- capacità di rimanere in sede al cambio del bendaggio

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Coinvolgimento del paziente e del care-giver nella gestione di:

• Bendaggio: seguire le istruzioni del MMG o dello specialista

• Medicazione: scoraggiare l'automedicazione spontanea

• Mobilizzazione: evitare incidenti o traumi alle gambe

• Igiene idonea della cute

• Postura corretta

• Contatto con l'infermiere in caso di bisogno

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…Quindi per riassumere:

MMG: diagnosi di patologia vascolare (esami strumentali……)

ADI: presa in carico infermieristica…………...

guarigione della lesione

MMG: controlli periodici (evitare recidive)

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Q.I.femmina, 90 a. anamnesi patologica: ulcera flebostatica

Lesione precedentemente trattata con debridement chirurgico con fondo ben granuleggiante ma altamente essudativa.

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: schiuma in poliuretano a rilascio controllato di sulfadiazina d’argento

-elastocompressione

07.05.10

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17.05.10

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: schiuma in poliuretano con rilascio controllato di sulfadiazina d’argento

-elastocompressione

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08.06.12

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: garza non aderente in CMC + collagene

-elastocompressione

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07.05.10 25.06.10

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L.I.femmina, 83 a. anamnesi patologica: diabete, cardiopatia ipertensiva

Lesione medicata privatamente per diverso tempo. Segni clinici di infezione. Piano di trattamento condiviso con MMG per:

Terapia antibiotica sistemica - Ecodoppler

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: all’argento con nano cristalli

-elastocompressione15.07.11

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25.07.11

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: collagenasi + schiuma in poliuretano

-elastocompressione

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05.10.11

Trattamento:

Detersione con sol. Fisiologica

Medicazione: collagenasi + acido jaluronico e schiuma in poliuretano

elastocompressione

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15.07.11 04.02.12

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S.I.femmina, 91 a. anamnesi patologica: diabete,obesità, cardiopatia ipertensiva

Lesione traumatica

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: schiuma in poliuretano associata a collagenasi ed idrogel

-elastocompressione

01.07.11

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02.08.11

Peggioramento del quadro clinico con segni di sovrainfezione.

Perché?

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La paziente continua con le “autosfasciature”

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02.08.11

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: schiuma in poliuretano a rilascio di sulfadiazina d’argento

-Elastocompressione

-Educazione sanitaria condivisa con il MMG

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04.10.11

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: garza non aderente in CMC + matrice modulatrice delle proteasi

-elastocompressione

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01.07.11 10.01.12

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L.I.femmina, 96 a. anamnesi patologica: involuzione cerebrale senile

Lesione cronica medicata privatamente per diverso tempo con prodotti specifici (collagenasi) senza bendaggio perché rifiutato dalla paziente

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: collagenasi+idrocolloide

-elastocompressione

11.03.11

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Bendaggio multistrato

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18.03.11

Modifica dei bordi e del letto della lesione

Trattamento:

-Detersione con sol. Fisiologica

-Medicazione: collagenasi + schiuma in poliuretano

-elastocompressione

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11.03.11 11.05.11

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C.G.femmina, 79 a. anamnesi patologica: frattura anca sx con successivo intervento, ulcera

distrofica gamba sx

Difficile gestione per:

- sovrainfezione batterica nonostante la terapia antibiotica mirata in atto

-abbondante essudato

Trattamento : NPWT

02.04.12

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28.04.1202.04.12

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28.04.12

Riduzione notevole dell’essudato

Prosecuzione del trattamento con medicazioni avanzate ed elastocompressione

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Grazie per l’attenzione

Donatella Rossolini ADI Jesi