LogED 2015 "Come amministrare un'impresa"

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1 Come amministrare un’impresa Laura Caruso Bruno Oltolini www.acamar.org www.starmyazienda.it Il presente documento costituisce solo una traccia per la discussione in aula; non può e non intende costituire materiale autonomo rispetto agli incontri programmati

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Come amministrare un’impresa

Laura Caruso Bruno Oltoliniwww.acamar.org www.starmyazienda.it

Il presente documento costituisce solo una traccia per la discussione in aula; non può e non intende costituire materiale autonomo rispetto agli incontri programmati

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Come amministrare un’impresa

Avviare un’attività o amministrare un’impresa è un mestiere complicato. Mille “carte e cartacce” sembrano ostacolare i nostri progetti. Ma dietro quel che pare solo un obbligo si celano mille opportunità, perché i numeri ci parlano, se siamo in grado di capire che cosa ci vogliono dire!

Laura Caruso, formatrice e consulente indipendente, si occupa di amministrazione e finanza d’impresa da venticinque anni. Punta a trasferire i messaggi che i “numeri” ci lanciano, senza perdere di vista il sistema complessivo in cui le imprese operano.

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Contabilità e Bilancio

Fiscalità d’impresa

Finanza

Business Planning

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Obiettivo: avere un’idea dei regimi formali per esercitare un’attività imprenditoriale. Non disorientarsi di fronte a un bilancio: la situazione patrimoniale, il conto economico, le voci che lo compongono e che cosa rappresentano.

In quale forma esercitare un’attività economica?

Impresa in

dividuale

Ditta individuale

Impresa artigiana

Libero professionista

Lavo

ratore

auto

nomo

Partita iva

Progetto

Società

Società di perso

ne

Società di capitali

Azienda?Laura Caruso – © 2015

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Noi parliamo di attività di impresa!

Un po’ di ordine nei termini:

Impresa Azienda “Ditta” Impresa individuale Società Freelance / Lavoratore autonomo / Professionista

Le imprese commerciali sono obbligate a tenere una contabilità aziendale

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Tuttavia, secondo diversi principi contabili…

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Contabilità, concetto di conto, metodo, sistema

Principi e criteri

Le due viste:

Situazione Patrimoniale Conto Economico

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Il patrimonio (o capitale)

Crediti + Beni – Debiti = Patrimonio Netto (o Capitale Netto)

Principali classi di attività:Immobilizzazioni TecnicheImmobilizzazioni ImmaterialiImmobilizzazioni FinanziarieRimanenze Quote ideali di Patrimonio Netto:Crediti Capitale socialeLavori su commesse Fondi di riservaLiquidità Utili/Perdite a nuovo

Utile/Perdita d’esercizio

Principali classi di passività:Debiti commercialiDebiti finanziariFondi per rischi e oneri futuri

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- =

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio)

Ricavi (o C.P.R.) – Costi (o C.N.R.) = Utile d’esercizio / (Perdita d’esercizio)

Ricavi: anche “Proventi”Costi: anche “Oneri”

Ricavi della produzione(Costi della produzione)Risultato OperativoProventi finanziari(Oneri finanziari)Risultato ante imposte(Imposte)Risultato netto (Utile o Perdita d’esercizio)

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Il risultato economico (utile o perdita d’esercizio)

Un’altra riclassificazione utile ai fini dell’analisi di bilancio

Ricavi della produzione(Costi della produzione al netto di amm.ti e acc.ti)EBITDA(Ammortamenti)(Svalutazioni)EBITProventi finanziari(Oneri finanziari)EBT(Imposte)NET PROFIT

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

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C R I T E R I O

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

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C R I T E R I O

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Che cosa lega la situazione Patrimoniale e il Conto Economico?Facciamo un passo indietro e andiamo a cercare il numero…

Che cosa rappresenta il Risultato Economico (Utile o Perdita d’esercizio)?

Come viene destinato l’Utile d’esercizio?

Come viene coperta la Perdita d’esercizio?

Come influiscono i criteri di valutazione nel ciclo di vita complessivo di un’impresa?Facciamo l’esempio degli ammortamenti…

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Conti Economici al netto dell’iscrizione degli impianti:

Costo iniziale degli impianti: 150

Se considero il costo dell’impianto nel primo anno (cioè: se non lo “ammortizzo”), i Conti Economici saranno così definiti:

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Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5Ricavi 100 120 140 120 150Costi -60 -70 -80 -70 -90Utile 40 50 60 50 60

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALERicavi 100 120 140 120 150 630Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370Impianto -150 -150Utile -110 50 60 50 60 110

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

A) Ammortamento in quote costanti:

B) Ammortamento a quote crescenti:

C) Ammortamenti in base all’utilizzo:

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Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALERicavi 100 120 140 120 150 630Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370Amm.ti -30 -30 -30 -30 -30 -150Utile 10 20 30 20 30 110

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALERicavi 100 120 140 120 150 630Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370Amm.ti -20 -25 -30 -35 -40 -150Utile 20 25 30 15 20 110

Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALERicavi 100 120 140 120 150 630Costi -60 -70 -80 -70 -90 -370Amm.ti -24 -29 -33 -29 -35 -150Utile 16 21 27 21 25 110

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

Confrontiamo gli scenari:

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Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 TOTALE"0" -110 50 60 50 60 110A 10 20 30 20 30 110B 20 25 30 15 20 110C 16 21 27 21 25 110

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Contabilità e Bilancio, 26 novembre 2015

I diversi assetti formali di un’attività imprenditoriale:

approfondimenti a cura del Dott. Bruno Oltolini

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Dott. Bruno OltoliniStudio Marcarini & Associatiwww.studio-marcarini.ittel. 02/76011500

www.startmyazienda.it

Via Filippo Corridoni 11 - 20122 - MILANO (MI)c/o Open Milano - Viale Montenero 6 - 20135 - MILANO (MI)c/o Coworking Login – Via Privata Stefanardo da Vimercate 28 – 20128 – Milano (MI) twitter @StartMyAzienda

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Contabilità e Bilancio

Fiscalità d’impresa

Finanza

Business Planning

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Obiettivo: avere qualche riferimento del nostro sistema fiscale, delle imposte dirette (Irpef, Ires, Irap), delle principali imposte indirette (IVA, Bollo, Registro) e delle modalità con le quali lo Stato ci richiede di adempiere ai nostri obblighi di contribuenti.

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Art. 53Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

I tributi:- Tasse- Imposte- Contributi

Imposte Dirette Imposte Indirette

RedditoPatrimonio Consumi

I.R.Pe.F: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (T.U.I.R., DPR 917/86)

Le aliquote sonoprogressive per scaglioni.

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Esempio:

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da a aliquota da a aliquota- 10.000,00 20% - 10.000,00 20%

10.000,01 50.000,00 30% 10.000,01 50.000,00 30%50.000,01 oltre 40% 50.000,01 oltre 40%

Imponibile: 30.000,00 Imponibile: 30.000,00 Imposta: Imposta:Netto: Netto:

Imponibile: 10.000,00 Imponibile: 10.000,00 Imposta: Imposta:Netto: Netto:

Imponibile: 11.000,00 Imponibile: 11.000,00 Imposta: Imposta:Netto: Netto:

Fasce Scaglioni

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Esercitazione:

Determinare l’I.R.Pe.F su un imponibile di 60.000 € in base alle aliquote vigenti.

Addizionali Regionali / Comunali (ca 1,5% : 2,5%)

Deduzioni / Detrazioni

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Nozione di reddito imponibile

Principio di derivazione

Base di partenza: risultato del conto economico (utile/perdita determinati secondo le regole civilistiche)

+ Variazioni in aumentoVariazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale

-Variazioni in diminuzioneVariazioni necessarie in applicazione della disciplina fiscale

= Reddito (d’Impresa) Imponibile

La natura delle variazioni è duplice:a) variazioni permanentib) variazioni temporanee

(vds oltre, determinazione e versamento delle imposte)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Nozione di reddito imponibile

Imposte applicabili

Per imprese costituite in forma di società di capitali:IRES

Per imprese individuali e per soci di società di persone:IRPEF

Per tutte le imprese:IRAP (3,9%)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Regole generali

Competenza

I ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi concorrono a formare il reddito nell’esercizio di competenza. Questo principio può in alcuni casi essere derogato dalle norme relative ai singoli componenti.

Cessioni di beniI corrispettivi delle cessioni si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione dei beni si considerano sostenute, alla data della consegna o spedizione per i beni mobili e della stipulazione dell’atto per gli immobili e per le aziende

Prestazioni di servizii corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti, e le spese d’acquisizione dei servizi si considerano sostenute, alla data in cui le prestazioni sono ultimate, ovvero, per quelle dipendenti da contratti di locazione, mutuo, assicurazione e altri contratti da cui derivano corrispettivi periodici, alla data di maturazione dei corrispettivi.

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Regole generali

Imputazione al Conto Economico

I ricavi, gli altri proventi e le rimanenze concorrono a formare il reddito anche se non imputati al conto economico, mentre le spese e gli altri componenti negativi non sono deducibili se non risultano imputati al conto economico nell’esercizio di competenza.

Sono tuttavia deducibili i componenti negativi imputati al conto dei profitti e delle perdite di esercizi precedenti se:

a) la deduzione è stata rinviata in conformità alle norme sul reddito d’impresa che dispongono o consentono il rinvio;

b) i costi imputati al periodi di imposta precedenti non disponevano del requisito della certezza dal punto di vista fiscale (la certezza dal punto di vista fiscale si determina in periodi successivi).

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Regole generali

Inerenza

La deducibilità dei costi, fiscalmente, è sottoposta alla condizione di inerenza rispetto ai ricavi prodotti, cioè che il loro sostenimento è necessario alla produzione dei ricavi.

l’inerenza deve essere dimostrata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo:

Qualitativo: è necessario dimostrare che i costi sostenuti sono direttamente imputabili all’attività attraverso documenti che attestino la loro inerenza. Ad esempio, l’esplicita indicazione nella fattura che i costi sono sostenuti per un determinato progetto, cantiere o lavorazione

Quantitativo: è necessario fornire indicazioni in merito all’ammontare del costo sostenuto ed alla sua congruità rispetto all’attività svolta e ai ricavi conseguiti (Es.: caso in cui le spese sostenute siano sproporzionate rispetto ai ricavi)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Alcune regole rilevanti ai fini della determinazione del Reddito d’impresa…

Ammortamenti

Interessi passivi

Telefonia

Autoveicoli

Manutenzioni

Spese relative a più esercizi

Svalutazione crediti

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Determinazione e versamento delle imposte dirette

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Determinazione e versamento delle imposte dirette

Impresa Società SocietàIndividuale di persone di capitali

IRPEF X - -

IRES - - X

IRAP X X X

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Versamento imposte dirette

Acconti: 100% periodo di imposta precedente

40% entro il 16 giugno

60% entro il 30 novembre

(unico versamento a novembre se l’acconto non supera euro 257,52)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Imposta sul Valore Aggiunto

Tutto quanto segue è disciplinato principalmente dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633

“Meccanismo” generale

Iva sulle vendite- Iva sugli acquisti= Iva da versare

Presupposti

Presupposto oggettivo

Il presupposto oggettivo dell’imposta consiste in:

Cessione di beni Prestazioni di servizi

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Imposta sul Valore Aggiunto

Momento impositivo

Presupposto soggettivo

Presupposto soggettivo dell’imposta sono:

Attività d’impresa Professione (abituale)

Regimi

Ordinario Contabilità ordinaria, versamenti mensili, obbligatorio per Società di Capitali e soggetti che

superano determinati limiti (v. regime semplificato), facoltativo per gli altri. Semplificato

Soli registri iva (vendite, acquisti, corrispettivi), versamenti trimestrali, facoltativo per soggetti che non superano i limiti di fatturato:

400.000 euro / anno (professionisti e servizi) 700.000 euro / anno (altre attività)

Regimi agevolati (attualmente “minimi”, limite ricavi in base a codici ATECO, imposta sostitutiva 15%)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Classificazione delle operazioni

Ai fini IVA le operazioni sono classificate in:

Imponibili Cessioni di beni e prestazioni di servizi all’interno del territorio nazionale o

dell’Unione Europea (in tal caso, Intrastat) Esenti

Operazioni che a rigore dovrebbero essere imponibili ma che, per motivi di opportunità sociale, sono esentati dall’imposta. Ad esempio:

Operazioni di credito Assicurazioni Spese mediche Trasporto urbano Istruzione Prestazioni socio-sanitarie

Escluse Operazioni che non rientrano nel campo di applicazione dell’imposta (ad es.:

anticipazioni, risarcimenti) Non imponibili

Operazioni all’esportazione (al di fuori dell’Unione Europea)Laura Caruso – © 2015

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Operazioni Esenti

Chi effettua operazioni esenti non può portare in detrazione tutta l’IVA sugli acquisti.L’IVA sugli acquisti ammessa in detrazione corrisponde alla proporzione esistente tra le vendite imponibili e le vendite esenti.Questo meccanismo prende il nome di “pro rata di indetraibilità”

36 bis

Il DPR 633/72 prevede la possibilità (opzione) di adottare un regime (cd regime 36bis) che azzera il pro rata di indetraibilità (esclude, cioè, qualsiasi detrazione di IVA sugli acquisti) concedendo la possibilità di non emettere fattura per le operazioni esenti.

I ricavi possono essere registrati sul registro dei corrispettivi.

La fattura va comunque emessa su richiesta del cliente.

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Aliquote

Minima: 4% Ridotta: 10% Ordinaria: 22%

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Aliquote

Alcuni esempi:

Aliquota minimaProdotti alimentari di prima necessitàGiornali, riviste, libriFertilizzanti, mangimiAbitazioni (non di lusso, abitazione principale)Mense

Aliquota ridottaAltri prodotti alimentariEnergia elettrica, gas uso domesticoPrestazioni alberghiereAbitazioni (non di lusso)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Liquidazioni e versamenti

Liquidazioni e versamenti periodici

Mensile Contribuenti in regime ordinario Versamento entro il giorno 16 del mese successivo a quello di liquidazione

Trimestrale Contribuenti in regime semplificato Versamento entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di

liquidazione

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Liquidazioni e versamenti

AccontoSi versa nel corso del mese di dicembre .Sono previsti tre metodi: Storico

Applicando il metodo storico, l’acconto Iva è pari all'88% del versamento effettuato, o che avrebbe dovuto essere effettuato, per il mese o trimestre dell'anno precedente. Il versamento preso a base del calcolo deve essere al lordo dell’acconto dovuto per l’anno precedente.

PrevisionaleCon il metodo previsionale l’acconto viene calcolato sulla base di una stima delle operazioni che si ritiene di effettuare fino al 31 dicembre. Con questo metodo, l’acconto è pari all’88% dell’Iva che si prevede di dover versare per il mese di dicembre o per il IV trimestre

AnaliticoIl calcolo con il metodo analitico si basa sulle operazioni effettuate fino al 20 dicembre. In particolare, l’acconto è pari al 100% dell’importo risultante da un’apposita liquidazione intermedia

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Operazioni con l’estero

Paesi dell’Unione Europea

Italia:

Registrazione di fatture di acquisto e di vendita con IVA e liquidazione/versamento in base al regime

Paesi U.E:

La fattura è ricevuta o emessa senza indicazione di IVA, viene registrata su entrambi i registri e periodicamente si adempie all’obbligo di presentazione elenchi Intrastat e liquidazione dell’imposta:

Oltre 50.000 euro / trimestre: periodicità mensile Entro 50.000 euro / trimestre: periodicità trimestrale

Scadenza: entro il giorno 16 del mese successivo al mese/trimestre

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Operazioni con l’estero

Altri Paesi

Acquisti di beni

Bolla doganale, Imposta applicabile in base alle aliquote interne

Acquisti di servizi

Autofattura

Vendite

Esportazioni (non si applica IVA in Italia, ma imposte nel paese di destinazione)

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Fiscalità d’impresa, 3 dicembre 2015

Cenni su imposta di Bollo

Cenni su imposta di Registro

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Contabilità e Bilancio

Fiscalità d’impresa

Finanza

Business Planning

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Finanza, 10 dicembre 2015

Obiettivo: orientarsi tra i principali strumenti finanziari, sapere come si misurano i costi dei finanziamenti e i rendimenti degli investimenti senza cadere nei facili tranelli del sistema. Comprendere perché la finanza ha avuto il sopravvento sull’economia reale e il contesto che questo ha generato.

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?se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro, quale scegliete?

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Finanza, 10 dicembre 2015

Avevo dimenticato: il primo investimento prevede un rimborso tra un anno, il secondo fra tre anni.

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Grossolanamente:i 5.000 € del primo investimento rappresentano il 5% all’anno.I 10.000 € del secondo investimento rappresentano il 10% in tre anni, e il 3,33% all’anno.

Questa “cosa” si chiamaValore finanziario del tempo

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Finanza, 10 dicembre 2015

Riformulo: se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro fra un anno, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro fra due anni, quale scegliete?

Verifichiamolo insieme, e diamo un nome a questa “cosa”…

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Finanza, 10 dicembre 2015

Le categorie di Strumenti Finanziari:

Strumenti Finanziari Primari Crediti Finanziamenti

Prestiti / Mutui Titoli

Rappresentativi di Debito Rappresentativi di Capitale

Azioni Quote

Strumenti Finanziari Derivati Di Negoziazione (o di trading) Di Copertura (o di hedging)

BS, IRS, CDS, CAP, FLOOR, DCS, Futures, Options

Gli strumenti finanziari derivati possono essere Complessi (o “multipli”) (es: Swaption)Strumenti finanziati primari e complessi possono “convivere” (Strumenti Finanziari Combinati Embedded Derivatives, o derivati impliciti)

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Finanza, 10 dicembre 2015

Secondo le finalità:

Strumenti per la gestione corrente e l’elasticità di cassa

Scoperto di C/C Apertura di Credito in C/C Sconto (Effetti, RiBa, SDD, Fatture)

Strumenti per la gestione finanziaria strutturale (finalità di investimento)

Finanziamenti a Medio/Lungo termine Non garantiti Garantiti

Garanzie personali Garanzie reali

Leasing (finanziario/operativo)

Prestiti Obbligazionari

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Finanza, 10 dicembre 2015

Torniamo sulla misurazione…

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Calcoliamo il tasso effettivo…

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Finanza, 10 dicembre 2015

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140.000,00 contro 139.401,37. Ma allora? (trova le differenze…)

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Finanza, 10 dicembre 2015

La finanza e l’economia reale:

vi racconto una favola…

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Sub Prime

Securitization

Derivati

Rate da pagare

Rate non pagate

Junk Bonds

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Finanza, 10 dicembre 2015

Laura Caruso – © 2015

C’era una volta un Principe che voleva avere tutto e subito.Tutto – si narra – pare partire proprio da quella euforica e agile concessione di crediti alle famiglie negli Stati Uniti, un bel po' di anni fa, che secondo il modello consumista ha spinto moltissimi a "comprare a rate" un sacco di cose – la maggior parte delle quali non serviva loro – per scoprire in breve che il totale delle rate da pagare superava la somma delle entrate familiari.Questi crediti che le banche vantavano verso queste famiglie, che gli americani chiamano "bad loans", "prestiti cattivi", alla lettera, incominciavano a scottare nelle mani delle banche, che quindi hanno inventato un gioco.

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Finanza, 10 dicembre 2015

Laura Caruso – © 2015

Il gioco era questo: si prendevano questi prestiti cattivi, che erano attività dei bilanci delle banche, che però non valevano quasi più niente, perché i debitori non avevano i soldi per rimborsarli, e li vendevano a una società che veniva chiamata "veicolo" ("special purpose vehicle", tecnicamente), la quale a sua volta li acquistava.La società veicolo non esisteva realmente: non aveva una sede, non aveva dipendenti, era stata messa in piedi dalla stessa banca che aveva concesso i prestiti cattivi proprio per venderglieli.

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La società veicolo li acquistava, ma come li pagava alla banca?Li pagava emettendo dei prestiti obbligazionari, tecnicamente delle "notes", o dei "bonds", e indovinate chi se li comprava?Se li comprava la banca che aveva emesso i prestiti cattivi e li aveva venduti alla società veicolo!Subito dopo prendeva queste obbligazioni e li piazzava ai risparmiatori, che se le compravano, anche perché le agenzie di rating dicevano che non erano tanto male, anzi!Cioè: i risparmiatori si compravano obbligazioni che venivano spacciate per buone ma che in realtà non erano altro che quei prestiti cattivi (chiamati anche "sub prime", certamente ne avrete sentito parlare) mascherati da obbligazioni buone, ma che tanto buone non erano, visto che certamente avrete sentito o letto anche queste due parole: junk bonds, che vuol dire obbligazioni spazzatura.

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Ecco, quelle erano le obbligazioni spazzatura, ma nessuno ancora lo sapeva.Il miracolo era compiuto: come Gesù trasformò l'acqua in vino, le banche americane trasformarono i prestiti cattivi in obbligazioni (apparentemente) buone.Noi non volevamo essere meno in gamba degli americani, e a metà degli anni novanta anche le banche europee e quelle italiane, tutte, iniziarono a compiere lo stesso miracolo.Vendettero le obbligazioni (apparentemente) buone che però erano (realmente) spazzatura ai propri clienti, che le acquistarono, ma che poi non furono rimborsate, perché tutti i nodi vengono al pettine.

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Finanza, 10 dicembre 2015

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Questa storiella che io vi ho raccontato così, un po' da massaia, si poteva anche raccontare con parole incomprensibili, si tratta delle cartolarizzazioni dei crediti, avrei potuto dire che il sistema aveva proceduto ad una massiccia securitization dei loans attraverso la creazione di SPV, sotto la guida di un arranger, che prevedeva l'emissione di notes junior poi immesse sul mercato anche con particolari forme di credit enhancement, e voi ovviamente non avreste capito un piffero.Molti miei colleghi la raccontano così, questa favola.

Poi c’è l’altra favola dei derivati, ma quella ve la racconto senza leggerla…

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Contabilità e Bilancio

Fiscalità d’impresa

Finanza

Business Planning

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Business Planning, 17 dicembre 2015

Obiettivo: Fornire qualche utile informazione per mettere nero su bianco, misurandolo, quello che il nostro progetto sarà in grado di creare, perché nessuno finanzierà un’idea di impresa senza ritorni.

Workshop

Contenuti: Piano di Marketing Piano degli investimenti Conto Economico di previsione Piano finanziario di previsione Situazione Patrimoniale di previsione

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Descrizione esaustiva…

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Business Planning, 17 dicembre 2015

Case Study

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Business Planning, 17 dicembre 2015

Case Study

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Cartella di lavoro di Microsoft Office Ex

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