LICEO SCIENTIFICO STATALE G. ANCINA ― FOSSANO...

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1 LICEO SCIENTIFICO STATALE "G. ANCINA" ― FOSSANO (CN) Le linee guida per l’alternanza scuola-lavoro del Liceo Ancina Allegato n. 1 CD 7.11.2017 a.s. 2017/2018 Normativa di riferimento Legge 28.03.2003, n. 53 "Delega al governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale" (c.d riforma Moratti”); 1 Decreto legislativo 15.04.2005, n. 77 "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003,n.53"; 2 Decreto del ministero della pubblica istruzione 22.08.2007, n. 139 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Decreto del Presidente della Repubblica 15.03.2010 n. 89 "Regolamento recante revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” (c.d. Riforma Gelmini) 3 Decreto del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 07.10.2010, n. 211 "Regolamento recante indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento." (c.d. “Indicazioni Nazionali Licei”); Decreto legislativo 12.09.2013, n. 104 (convertito dalla l. 8.11.2013, n. 128); Legge 13.07.2015, n. 107 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti"; Nota MIUR 28.03.2017, n. 3355 "Attività di alternanza scuola lavoro — chiarimenti interpretativi"; Decreto legislativo 13.04.2017, n. 62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107”. 4 1 La c.d. “riforma Moratti” (legge 53/2003) è stata la prima norma ad introdurre l'alternanza scuola-lavoro nel sistema educativo italiano: era prevista come possibilità per i giovani che avessero compiuto il quindicesimo anno di età di svolgere l’intera formazione dai 15 ai 18 anni “attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti, pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.” 2 Il successivo d.lgs. 77/2005 definisce l'alternanza come una metodologia didattica alternativa, concordata tra scuola, impresa e discente, su richiesta di quest’ultimo, per assicurare oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. 3 Nell’ambito della c.d. “riforma Gelmini”, il ruolo dell’alternanza scuola—lavoro nei licei è stato successivamente confermato e consolidato dalle “indicazioni Nazionali dei percorsi liceali (d.p.r. 89/2010), secondo cui "nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, […], specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro […] nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio”. 4 art. 12 comma 2 «In relazione al profilo educativo, culturale e professionale specifico di ogni indirizzo di studi, l'esame di Stato tiene conto anche della partecipazione alle attività di alternanza scuola–lavoro, dello sviluppo delle competenze digitali e del percorso dello studente [..]»; art 13, comma 2 «Ammissione dei candidati interni […] È ammesso all'esame di Stato, […] la

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LICEO SCIENTIFICO STATALE "G. ANCINA" ― FOSSANO (CN)

Le linee guida per l’alternanza scuola-lavoro del Liceo Ancina Allegato n. 1 CD 7.11.2017

a.s. 2017/2018

Normativa di riferimento

Legge 28.03.2003, n. 53 "Delega al governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale" (c.d “riforma Moratti”);1

Decreto legislativo 15.04.2005, n. 77 "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003,n.53";2

Decreto del ministero della pubblica istruzione 22.08.2007, n. 139 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.”

Decreto del Presidente della Repubblica 15.03.2010 n. 89 "Regolamento recante revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” (c.d. Riforma Gelmini)3

Decreto del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 07.10.2010, n. 211 "Regolamento recante indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento." (c.d. “Indicazioni Nazionali Licei”);

Decreto legislativo 12.09.2013, n. 104 (convertito dalla l. 8.11.2013, n. 128);

Legge 13.07.2015, n. 107 "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti";

Nota MIUR 28.03.2017, n. 3355 "Attività di alternanza scuola lavoro — chiarimenti interpretativi";

Decreto legislativo 13.04.2017, n. 62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107”.4

1 La c.d. “riforma Moratti” (legge 53/2003) è stata la prima norma ad introdurre l'alternanza scuola-lavoro nel sistema educativo italiano: era prevista come possibilità per i giovani che avessero compiuto il quindicesimo anno di età di svolgere l’intera formazione dai 15 ai 18 anni “attraverso l’alternanza di periodi di studio e di lavoro, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica, sulla base di convenzioni con imprese o con le rispettive associazioni di rappresentanza o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con enti, pubblici e privati, inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di tirocinio che non costituiscono rapporto individuale di lavoro.” 2 Il successivo d.lgs. 77/2005 definisce l'alternanza come una metodologia didattica alternativa, concordata tra scuola, impresa e discente, su richiesta di quest’ultimo, per assicurare oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. 3 Nell’ambito della c.d. “riforma Gelmini”, il ruolo dell’alternanza scuola—lavoro nei licei è stato successivamente confermato e consolidato dalle “indicazioni Nazionali dei percorsi liceali (d.p.r. 89/2010), secondo cui "nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, […], specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai relativi corsi di studio e per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro […] nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di tirocinio”. 4 art. 12 comma 2 «In relazione al profilo educativo, culturale e professionale specifico di ogni indirizzo di studi, l'esame di Stato tiene conto anche della partecipazione alle attività di alternanza scuola–lavoro, dello sviluppo delle competenze digitali e del percorso dello studente [..]»; art 13, comma 2 «Ammissione dei candidati interni […] È ammesso all'esame di Stato, […] la

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L’alternanza è

metodologia didattica situata

Un esame, seppur sommario delle disposizioni emanate nell'arco di quasi 15 anni, consente di trarre alcune indicazioni operative utili innanzitutto per definire cosa sia l'alternanza scuola–lavoro: che per la normativa è innanzitutto una metodologia didattica situata5, dedicata a un fine specifico: "incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti".6

parte del curricolo

La più recente riforma dell'istruzione scolastica (c.d. "Buona Scuola") ha però operato un rovesciamento di paradigma rispetto al passato: prima l’alternanza aveva carattere straordinario, le istituzioni scolastiche (soprattutto tecniche e professionali) avevano la possibilità di attivare questa metodologia didattica in risposta a una domanda individuale di formazione da parte di allievi a rischio dispersione, ora l'alternanza si innesta all’interno del curricolo scolastico e diventa componente strutturale della formazione per competenze di tutte le studentesse e di tutti gli studenti.

un percorso formativo organizzato

Non basta tuttavia entrare in un luogo di lavoro (o in un aula) per apprendere competenze utili a completare il proprio percorso di istruzione: occorre che la scuola progetti un percorso formativo e aiuti ciascuna studentessa e ciascuno studente a costruire le proprie competenze attraverso una didattica guidata, prima, durante e dopo la situazione di apprendimento, si svolga essa in aula o nel contesto di un'esperienza lavorativa.7

studentessa o lo studente in possesso dei seguenti requisiti: […] c) svolgimento dell'attività di alternanza scuola-lavoro secondo quanto previsto dall'indirizzo di studio nel secondo biennio e nell'ultimo anno di corso […]»; art. 17, comma 9 «Prova di Esame […] Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l'esperienza di alternanza scuola-lavoro svolta nel percorso di studi. […]» 5 Cfr. d.lgs. n.77/2005, art. 2 e “Attività di alternanza scuola lavoro – Guida operativa per la scuola”, pag 14. In verità la normativa non parla specificatamente di didattica “situata”, ma di “modalità di apprendimento che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica”, ad avviso di chi scrive tuttavia occorre considerare che all’epoca (2003) la disciplina si rivolgeva esclusivamente a istituti tecnici e professionali; si tratta quindi di individuare un’interpretazione coerente con un profilo liceale ora che l’alternanza è divenuta obbligatoria anche per questa tipologia di istituti: la didattica situata, e l’approccio laboratoriale sembrano essere la scelta più consona per coniugare le finalità della norma al contesto liceale. L’elemento caratterizzante la didattica “situata” risiede nella definizione di “luoghi esperti”, ovvero di porzioni di territorio, che attraverso la progettazione didattica, diventano portatori di significati e di senso per la / il discente, che li scopre attraverso esperienze emotivamente significative e fondate sull’interazione tra i partecipanti (tutor/discenti). L’obiettivo è creare un processo dinamico che, basandosi sulla teoria del territorio inteso come sistema vivente (e quindi in continua trasformazione), sviluppi competenze non solo cognitive (di conoscenza, dei saperi, del passato/presente), ma anche competenze affettive e motivazionali.. 6 L’alternanza, correttamente intesa ha quindi due finalità che non si possono non condividere. In effetti, ciascuno, ripensando alla propria carriera, può facilmente richiamare alla mente almeno un’opportunità lavorativa sfumata per aver avuto le conoscenze necessarie a coglierla: è indiscutibilmente importante che le ragazze e i ragazzi oggi siano educati a cogliere le opportunità di un mercato del lavoro assai più sfaccettato e complesso, indubbiamente più liberalizzato e quindi improntato a un’idea di lavoratore imprenditore di sé stesso. E se davvero che la nostra repubblica è “fondata sul lavoro”, allora non si può in buona fede ritenere che fornire quelle competenze che consentano alle studentesse e agli studenti di individuare migliori opportunità lavorative possa essere una funzione estranea alla finalità di un buon sistema di istruzione pubblica. 7 BATINI F. e DE CARLO M.E. “Alternanza scuola-lavoro storia, progettazione, orientamento, competenze” (n. 30 in “Quaderni di ricerca Loescher”), Loescher Editore, Torino, 2016.

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Finalità Le finalità cui deve tendere l’attività didattica svolta in alternanza, sono indicate in modo esplicito dalla normativa:5

a) attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;

b) arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;

c) favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali;

d) realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la società civile, che consenta la partecipazione attiva dei soggetti di cui all'art. l, comma [ovvero, dopo le modifiche introdotte dalla l. 107/2015: le imprese; le rispettive associazioni di rappresentanza; o le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura; o gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore; o gli ordini professionali; ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali; nonché enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale; o enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI] nei processi formativi;

e) correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Le finalità dell’alternanza non sono quindi né alternative, né in contrasto con quelle tradizionalmente associate all’istruzione scolastica, ma hanno lo scopo di renderle più complete o verificabili, attraverso un ampliamento delle situazioni di apprendimento, che non si sono più situate esclusivamente all’interno dell’edificio scolastico, ma ne fuoriescono, estendendosi anche ad ambienti lavorativi privati, pubblici e del terzo settore. Per realizzare a pieno questo potenziale didattico tuttavia, l’alternanza scuola lavoro richiede una attenta fase di co-progettazione del percorso di vita e di carriera della studentessa e dello studente, che non sono “clienti” di un servizio, ma parte viva di una comunità che apprende, anche a interpretare il proprio territorio, con le relative esigenze in termini di bisogni (economici e culturali) e di risposte (formative).

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Le competenze

Con il termine “competenza” si indicano la capacità di usare in un determinato contesto conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. Attraverso le attività di alternanza la scuola ha il compito di elicitare due tipologie di competenze, che potremmo distinguere in “di indirizzo” e “di occupabilità”.8 Nella prima categoria ricadono le competenze equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, e quindi:

le otto competenze chiave di cittadinanza il cui possesso deve essere certificato dalla scuola al compimento della maggiore età, benché le stesse debbano essere acquisite entro il termine dell’obbligo scolastico (e quindi prima dell’attività di alternanza)9.

e le competenze di base articolate nei quattro assi culturali proprie di ciascun indirizzo liceale (le cui conoscenze e le abilità costituiscono evidentemente una precondizione per l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza);

Il secondo gruppo di competenze che abbiamo definito “di occupabilità” comprende invece un insieme aperto di competenze, attualmente non precisate dalla normativa dell’istruzione, ma tutte accomunate dalla caratteristica di potenziare l’occupabilità (intesa anche come autoimprenditorialità) delle persone. Tra queste si possono ricomprendere:

le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente:10 con particolare riferimento alle due aree sviluppate con maggiore preminenza dall’unione europea: le competenze digitali (con il framework DIGICOM) e le competenze di iniziativa e imprenditorialità (con il framework ENTRECOMP).

8 «I percorsi di formazione devono cogliere la specificità del contesto territoriale connesso all'indirizzo di istruzione, ma

rispondere anche ai bisogni formativi dei ragazzi. La costruzione di una logica di rete passa attraverso processi di integrazione tra il sistema di istruzione, il mondo del lavoro e quello del volontariato, ma vanno ascoltate e prese in considerazione anche le voci dei ragazzi. La progettazione dell'alternanza allora dovrà dedicare un'adeguata attenzione al rafforzamento delle competenze di base, allo sviluppo di competenze per l'occupabilità, allo sviluppo di competenze per l'autoimprenditorialità e di life skills. Sarà opportuno favorire lo sviluppo di autonomia, consapevolezza di sé e delle proprie possibilità, responsabilità verso sé, verso gli altri e verso l'ambiente, al fine di agevolare la transizione verso l'età adulta» BATINI F. e DE CARLO M.E., op cit. 9 L’elenco delle otto competenze chiave di cittadinanza di cui all’allegato 2 al d.m. 22.08.2007 n. 139 è il seguente:

1. Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.

2. Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.

3. Comunicare

comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);

rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).

4. Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.

5. Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.

6. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

7. Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.

8. Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.

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le competenze a suo tempo mappate dall’ex ISFOL (ora INAPP), e ancora oggi utilizzate nel settore della formazione professionale, distinte in competenze “di base” (che identificano le risorse fondamentali con cui ogni persona può partecipare alla vita sociale, accedere alla formazione e al lavoro: la padronanza di base della lingua, della matematica, dell’informatica a livelli essenziali, di almeno una lingua straniera, rudimenti di economia, diritto, ecc.); “professionali” (riferibili alle specifiche attività che caratterizzano ciascun settore lavorativo: sono le competenze più fortemente contestualizzate, più soggette a mutare con i cambiamenti organizzativi, le trasformazioni sociali o tecnologiche); “trasversali” (che identificano l’attivazione di alcuni processi presenti in qualunque contesto lavorativo), queste ultime distinte in diagnostiche (caratterizzate dalla comprensione delle caratteristiche dell’ambiente, dei tratti essenziali dei problemi da affrontare, dei compiti da svolgere, delle risorse che si possono mobilitare di fronte alle situazioni); relazionali: (caratterizzate dalla capacità di mantenere un rapporto costruttivo con gli altri e con l’ambiente sociale, dall’ascolto, dalla comunicazione chiara, dalla negoziazione, dal controllo delle emozioni); di fronteggiamento: (caratterizzate dalla capacità di affrontare i problemi e i compiti adottando le strategie di azione più adeguate, dall’assunzione di responsabilità, dal riconoscimento dei ruoli gerarchici, dalla gestione dei tempi, dalla valutazione delle conseguenze delle azioni).11

Dopo aver sperimentato per oltre cinque anni numerosi percorsi di tirocinio e stage, l’alternanza non è

certo una novità all’Ancina, e con queste linee guida, l’istituto vuole tirare le fila delle esperienze maturate e condensarle in una procedura che consenta di confezionare l’offerta formativa sulle esigenze

individuali di studenti e studentesse e di supportarli nella loro ricerca di un’identità culturale e professionale che consenta loro di esprimere il loro pieno potenziale e partecipare pieno titolo alla vita

culturale ed economica del loro territorio. Si ritiene infatti che questa sia la finalità ultima dell’alternanza, come metodologia didattica finalizzata ad attivare le risorse intellettuali, cognitive, i saperi e le abilità in contesti didattici a metà strada tra l’aula e il mondo reale, valorizzando proprio quelle competenze che possano favorire l’occupabilità, la crescita culturale e professionale dei suoi

studenti e studentesse.

10 Le competenze contenute nella raccomandazione 2006/962/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006 incontrano più di una sovrapposizione con le competenze “di indirizzo”, indicate dal legislatore italiano, ma comprendono anche aree di competenza escluse da quest’ultimo.

1. comunicazione nella madrelingua: capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, emozioni, fatti e opinioni sia oralmente che per iscritto.

2. comunicazione nelle lingue straniere: come sopra, ma comprende abilità di mediazione (ossia riassumere, parafrasare, interpretare o tradurre) e di comprensioni interculturale.

3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia: solida padronanza sicura delle competenze aritmetico- matematiche, comprensione del mondo naturale e capacità di applicare le conoscenze e la tecnologia ai bisogni umani percepiti (quali la medicina, i trasporti o le comunicazioni).

4. competenza digitale: uso sicuro e critico della tecnologia dell’informazione e della comunicazione in ambito lavorativo, nel tempo libero e per comunicare.

5. imparare a imparare: capacità di gestire efficacemente il proprio apprendimento, sia a livello individuale che in gruppo. 6. competenze sociali e civiche: capacità di partecipare in maniera efficace e costruttiva alla vita sociale e lavorativa e di

impegnarsi nella partecipazione attiva e democratica, soprattutto in società sempre più differenziate. 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità: capacità di trasformare le idee in azioni attraverso la creatività, l’innovazione e

l’assunzione del rischio, nonché capacità di pianificare e gestire dei progetti. 8. consapevolezza ed espressione culturale: capacità di apprezzare l’importanza creativa di idee, esperienze ed emozioni

espresse tramite una varietà di mezzi quali la musica, la letteratura e le arti visive e dello spettacolo. In prospettiva di una potenziale mobilità internazionale delle studentesse e degli studenti, mantenere una compatibilità di massima con il paradigma comunitario potrebbe consentire loro, in futuro, un più agevole riconoscimento all’estero delle competenze già maturate e certificate in Italia. 11 Nella sua rilevazione, l’ISFOL utilizzò una propria metodologia basata sulla scomposizione di ogni processo lavorativo, in aree di attività (a.d.a.), ovvero “insiemi di attività specifiche, omogenee ed integrate, orientate alla produzione di un determinato risultato”, e sulla successiva individuazione delle competenze necessarie per compierle. Le competenze così individuate sono (in ordine alfabetico): adattabilità, analizzare sistemi, apprendimento attivo, ascoltare attivamente, capacità di analisi, comprendere gli altri, controllare la qualità, controllo delle attrezzature, gestire il tempo, gestire risorse finanziarie, gestire risorse materiali, gestire risorse umane, installare, istruire, manutenere, matematica, monitorare, negoziare, orientamento al servizio, parlare, persuadere, progettazione tecnologica, programmare, riparare, risolvere problemi complessi, risolvere problemi imprevisti, scienze, scrivere, selezionare strumenti, senso critico, sorvegliare macchine, strategie di apprendimento, valutare e prendere decisioni, valutare sistemi.

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Indicazioni Operative Definita meglio l’alternanza scuola–lavoro, ricordate le sue finalità e individuate, almeno per sommi capi, alcune tipologie di competenze compatibili con esse, è finalmente possibile esaminare le caratteristiche operative della progettazione delle attività da svolgere, tenendo presenti le seguenti indicazioni normative:

i tempi delle attività di alternanza, pari a 200 ore da ripartire in tutto il triennio, compresi i periodi di sospensione dell’attività didattica;12

Le attività ricomprendibili nell’alternanza, tra le quali possono rientrare anche attività di formazione svolte al di fuori di contesti lavorativi, come soggiorni all’estero e attività musicali e sportive, purché

rispondenti alle finalità e a tutti i requisiti previsti dalla normativa siano cioè (a) oggetto di progettazione secondo il modello approvato dall’istituto; (b) siano chiaramente indicate le competenze da sviluppare; (c) esista una convenzione tra l’istituto e l’ente pubblico o privato presso cui si svolge l’attività di alternanza che identifichi (d) il tutor esterno, che avrà il compito di monitorare, documentare e verificare l’esperienza didattica svolta.

L’età minima dei partecipanti: che devono aver compiuto il quindicesimo anno di età e devono essere iscritti alle classi terze;

L’inizio dell’attività di alternanza: avviata a partire dalle classi terze liceo dell’a.s. 2015/2016;

La necessità di valutazione e certificazione delle competenze acquisite: destinate a confluire in un ‘portfolio dello studente’ da consegnare alla Commissione per gli Esami di Stato; incide sulla valutazione e costituisce credito formativo.

Nell’ottica di una efficace progettazione delle azioni didattiche da svolgere in alternanza, si ritiene opportuno procedere per tappe successive: (a) una prima fase di individuazione degli specifici bisogni e dei livelli di competenza, per poi procedere alla (b) definizione degli obiettivi di apprendimento (condividendoli e, se necessario, negoziandoli con studentesse e studenti). Successivamente, anche attraverso (c) un’attività di orientamento13 stimolare il coinvolgimento attivo di studentesse e studenti nella (d) progettazione di percorsi didattici basati su un ruolo attivo dello studente, che le/gli consentano la conquista delle competenze obiettivo da lui stesso individuate come importanti per il suo futuro (accademico / professionale). In linea di massima si prevede che ciascuna studentessa e ciascuno studente possa intraprendere nell'arco del triennio diverse tipologie di esperienza di alternanza: una presso il terzo settore, una all'interno di associazioni culturali o realtà museali, e una ospite di aziende, ospedali o professionisti (avvocati, commercialisti, notai, artigiani) a seguito di apposite Convenzioni stipulate dal D.S.14. Non vengono prese in considerazione proposte che di fatto si traducono in una sorta di “Turismo aziendale”, e al momento, neppure esperienze di “impresa simulata”.

12 Art. 1, comma 33, Legge 13.07.2015, n. 107 13 Secondo la circolare MIUR n. 4232/2014 “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente” alla scuola «spetta il compito di realizzare, autonomamente e/o in rete con gli altri soggetti pubblici e privati, attività di orientamento, finalizzate alla costruzione e al potenziamento di specifiche competenze orientative, che si sviluppano attraverso:

orientamento formativo o didattica orientativa/orientante per lo sviluppo delle competenze orientative di base;

attività di accompagnamento e di consulenza orientativa, di sostegno alla progettualità individuale, esercitate attraverso competenze di monitoraggio / gestione del percorso individuale.

L’orientamento formativo o didattica orientativa/orientante si realizza nell’insegnamento / apprendimento disciplinare, finalizzato all’acquisizione dei saperi di base, delle abilità cognitive, logiche e metodologiche, ma anche delle abilità trasversali, comunicative metacognitive, metaemozionali, ovvero delle competenze orientative di base e propedeutiche ― life skills ― e competenze chiave di cittadinanza. Le attività/azioni di accompagnamento servono invece a costruire/potenziare le competenze di monitoraggio e di sviluppo e si realizzano in esperienze non curricolari/disciplinari (competenza senso di iniziativa e di imprenditorialità). Condotte dai docenti, esse aiutano i giovani a utilizzare / valorizzare quanto appreso a scuola per costruire progressivamente la propria esperienza di vita e per operare le scelte necessarie. […] Sicuramente l’alternanza ha anche una valenza orientativa, oltre che formativa, ma non è un’azione di orientamento.» 14 Art. 1, comma 35, Legge 13.07.2015, n. 107

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Periodi e luoghi di attività Come già ricordato, le 200 ore di didattica in alternanza possono essere svolte nell’arco di tutto il triennio, ivi compresi i periodi di sospensione delle attività didattiche, secondo il progetto e le modalità di verifica ivi stabilite (benché sia possibile modulare l’attività nel corso del triennio per rispondere a specifiche esigenze formative, si ritiene che almeno un’attività debba necessariamente essere svolta, almeno in parte, nel corso di ciascun anno scolastico). ed è obbligatorio svolgere almeno i 3/4 (150 ore) del monte ore previsto. Questo istituto prevede le seguenti indicazioni relative ai periodi per lo svolgimento dell’ASL: che si attui, salvo rare eccezioni valutate di volta in volta dai consigli di classe, prevalentemente nel

periodo immediatamente successivo la fine dell'anno scolastico (giugno, luglio, agosto, settembre) tra il terzo e il quarto anno e tra il quarto e il quinto;

per consentire una migliore preparazione all’esame di fine ciclo, si prevede che l’esperienza di alternanza per le classi terminali debba concludersi entro il mese di ottobre.

a scuola: formazione sicurezza obbligatoria per tutti15 a scuola: conferenze di presentazione o attività laboratoriali certificate dall’Ente esterno; nell’ente/ditta/impresa: di mattina, pomeriggio o mattina e pomeriggio (con facilitazione, al rientro,

per compiti e verifiche); I percorsi attuati durante l’orario dei piani di studio sono pensati per gruppi classe o gruppi di scopo, mentre nei periodi di sospensione delle attività didattiche si predilige il percorso per gruppo di scopo e individuale.

Pianificazione quote orarie annuali dell’attività di alternanza del Liceo Ancina (previste dal Piano Triennale dell’Offerta formativa aa.ss. 2016/19)

Pianificazione del potenziamento dell’attività di alternanza nei tre indirizzi:

○ Liceo scientifico ○ ● □ ○ ● □ ○ ● □

● Liceo delle scienze umane

□ Liceo linguistico Classi terze Classi quarte Classi quinte

classi terze classi quarte

numero classi 2 2 2 2 2 2 2 2 2 durata (n. ore) 80 80 80 80 80 80 40 40 40 periodo in cui si

realizza durante l’anno

scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

durante l’anno scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

durante l’anno scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

aziende/ Enti 16 a) b) c) a) b) c) a) b) c)

classi quinte

numero classi 2 2 2 2 2 1 2 2 2 durata (n. ore) 40 40 40 40 40 40 40 40 40

periodo in cui si realizza

durante l’anno scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

durante l’anno scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

durante l’anno scolastico

durante la sospensione delle attività scolastiche

aziende/ Enti 16 a) b) c) a) b) c) a) b) c) Tipi di accordi 16 d) d) d) a) Uffici finanziari, Banca, Camera di commercio, Comune, Università, Cooperative sociali, Enti non profit,

Fondazioni, Ditte, studi professionali.

15 Le scuole secondarie di secondo grado svolgono attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediante l’organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. (Art. 1, co. 38, Legge 107/15) 16 I percorsi in alternanza sono progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità del Liceo Scientifico Ancina, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, o con gli ordini professionali, ovvero con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. (Art. 1, co. 2, D.L.vo 77/2005; Art. 1, co. 34, L. 107)

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b) Scuole dell’infanzia e scuole primarie(pubbliche e private); asili nido (pubblici e privati); ludoteche, Comune, Università, Cooperative sociali, Caritas, Fondazioni, Tv locali e redazioni di giornali.

c) Uffici finanziari, Agenzie turistiche, Aereoporti, Banche, Camera di commercio, Comune, Università, Cooperative sociali, Caritas, za, Fondazioni, Tv locali e redazioni di giornali, studi professionali..

d) Convenzioni stipulate con gli Enti ospitanti – Con le scuole l’attività sarà regolamentata da un accordo di rete.

Articolazione del percorso di ASL L’articolazione del percorso di Alternanza del Liceo Ancina prevede 4 fasi: 1. Fase di co-progettazione: Il liceo Ancina e gli enti e le imprese stipulano accordi di partenariato

siglati da convenzioni. Le imprese rispondono ai criteri previsti dalla Legge 107/2015: imprese strategiche per il territorio, camere di commercio e industria, enti pubblici e privati, compresi quelli del terzo settore, ordini professionali, musei ed istituti pubblici e privati operanti nel settore artistico e culturale, enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale, enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. I percorsi di alternanza sono progettati per indirizzo di studi (scientifico, linguistico, scienze umane) con l’individuazione delle competenze, abilità e conoscenze in esito al percorso in accordo con i Dipartimenti ed in collaborazione con i consigli di classe e con i tutor interni ed esterni individuati dall’Istituto e dall’impresa. Nel progetto di alternanza sono indicate altresì le attività previste, le fasi e i risultati attesti, la struttura organizzativa e le modalità congiunte di accertamento delle competenze.

2. Fase di preparazione in aula: La fase di preparazione prevede l’organizzazione di incontri di orientamento e preparazione alla fase di attività di Alternanza con docenti del Liceo preparati sui temi del lavoro o esperti del mondo del lavoro e del settore di riferimento. Gli incontri sono finalizzati ad illustrare i diritti e i doveri delle studentesse e degli studenti in alternanza, l’organizzazione dell’azienda, il rapporto tra attività curricolari e attività pratiche. La fase di preparazione per le classi III è a cura del prof. Gilardi docente di Diritto e Economia e comprende 25 ore per tutte le III.

3. Formazione sicurezza: Il Liceo fornisce a tutti gli studenti la formazione generale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro di cui agli art. 36 e 37 del Decreto legislativo 81/2008 di n. 4 ore, erogata con esperto formatore individuato annualmente dal Liceo Ancina o tra i docenti o individuando un esperto formatore esterno.

4. Fase di esperienza all’esterno: In base al progetto formativo e coerentemente con le competenze, abilità e conoscenze da acquisire lo studente è inserito nell’impresa ospitante per svolgere le attività previste. L’attività deve essere documentata al termine dell’alternanza, anche tramite l’uso delle ICT, e condivisa e rielaborata in aula.

5. Fase di valutazione: Negli scrutini intermedi e finali degli anni scolastici compresi nel secondo biennio e nell’ultimo anno scolastico sono individuate le ricadute curricolari dell’Alternanza individuando le discipline che integrano la valutazione dei percorsi di alternanza. Le proposte di voto dei docenti del Consiglio di classe pertanto tengono esplicitamente conto degli esiti valutati e certificati dal tutor esterno. L’alternanza influisce anche sul voto di condotta.

Tipologia di attività per l’ASL

Perché le attività possano rientrare nel monte ore previsto per l’alternanza, è necessario che diano luogo a esperienze didattiche : (a) che siano progettate per competenze, (b) adottino una didattica situata e (c) se svolte dall’istituto, riguardino lo sviluppo dell’occupabilità e dell’autoimprenditorialità (le attività inerenti le competenze di indirizzo, se sviluppare dall’istituto, non rientrano nell’alternanza, piuttosto nel potenziamento / ampliamento dell’offerta formativa). Sulla base del contesto specifico, del fabbisogno formativo delle studentesse e degli studenti del Liceo Ancina, delle finalità e obiettivi previsti, il PTOF 2016-2019 prevede la seguente programmazione delle attività (salvo ulteriori aggiornamenti): Attività di formazione in tema di sicurezza: 17 Ratio Ore ASL

17 Gli studenti che partecipano alle attività di alternanza sono equiparati ai lavoratori sotto il profilo della sicurezza, pertanto sono tenuti a svolgere un corso di formazione sulla sicurezza tenuto da docenti in possesso delle necessarie qualifiche. Oltre alle lezioni frontali del corso, sono previste alcune ore dedicate all'autoformazione. L'eventuale esito positivo del test finale consentirà l'inserimento dei nominativi nel Registro degli studenti formati in materia di Testo Unico sulla sicurezza, disponibile sul sito Italiaimprese.it. Se uno studente non dovesse superare il test, dovrà riprovarlo a successivi appelli finché non lo supererà con esito positivo.

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9

1) Formazione sicurezza Finalità b) competenze di base per l’occupabilità dell’ISFOL.

4+4

2) Co-progettazione del percorsi in alternanza 2+2+1

Altre attività già previste dal PTOF:

3) Soggiorni all’estero fino a 7 giorni (Tübingen, Cap d’Ail) Finalità a) acquisizione di competenze di indirizzo attraverso esperienze pratiche

10

4) Soggiorni all’estero fino a 15 giorni (ad es. in paesi angolofoni)

15

5) Corsi in preparazione alle certificazioni linguistiche: Finalità b) acquisizione di competenze chiave per l’apprendimento permanente comunitarie

5

6) Attività organizzative in preparazione degli scambi culturali e linguistici Ammissibili previa convenzione con l’ente terzo,

individuazione del tutor esterno e individuazione di mansioni idonee a sviluppare competenze obiettivo di occupabilità o di indirizzo, da indicare in modo specifico nei singoli progetti didattici.

5

7) Laboratori vivi e creativi 5

8) Scienze in rete 5

9) Progetti specifici 5

10) Laboratorio di teatro/giornalino d’Istituto 5

Attività di Peer Education

11) Per piacere studia Ammissibili se coerenti con le finalità dell’alternanza, quindi in collaborazione con associazioni o enti e con un tutor esterno.

5

12) …

13) …

Attività esterne al Liceo

14) Laboratori scientifici c/o Enti pubblici e privati

Finalità a) / b); Ammissibili previa convenzione con l’ente terzo, individuazione del tutor esterno e individuazione di mansioni idonee a sviluppare competenze obiettivo di occupabilità o di indirizzo, da indicare in modo specifico nei singoli progetti didattici.

certificate per le ore effettiva mente svolte e fino a un massimo di …

15) Laboratori pedagogici c/o Enti pubblici e privati

16) Laboratori giuridico-economici c/o Istituzioni pubbliche e private

17) Laboratori socio-antropologici c/o Istituzioni riconosciute

18) Stage presso le strutture ospitanti, quali Scuole dell’infanzia e scuole primarie (pubbliche e private); asili nido (pubblici e privati); ludoteche, comuni, università, cooperative sociali, Caritas, fondazioni, FAI, tv locali e redazioni di giornali; uffici finanziari, banche, Enti no profit, ditte, imprese locali, studi professionali

19) Attività di dopo-scuola (e/o estive) presso le scuole secondarie di I grado

20) Attività di volontariato c/o Enti, Associazioni e Istituzioni scolastiche

21) Stage Bardonecchia Math Finalità a) /c) L’attività sembra rispondere pienamente alle finalità dell’alternanza, consentendo alle / ai partecipanti di sperimentare un’esperienza emotivamente coinvolgente, con metodologie didattiche costruttiviste e sotto la guida di ricercatori e docenti universitari, che attribuiscono all’esperienza una indubbia valenza e orientativa e di potenziamento delle competenze di indirizzo.

5 ore per 3 giorni di stage pare adeguato rispetto ai 10 crediti attribuiti per 7 giorni all’estero

22) Attività di hosting c/o strutture ricettive pubbliche e private

Finalità a/ b) Ammissibili, se le mansioni svolte non sono di tipo meramente esecutivo e hanno finalità didattiche compatibili con il profilo liceale: occorre prestare molta attenzione alla progettazione per sviluppare attività didattiche significative.

fino a 40

23) …

Attività realizzate dal Consiglio di classe con moduli interdisciplinari, con il coinvolgimento di enti terzi

24) Progetti di sviluppo sociale, di ricerca-azione, di imprenditorialità o per realizzazione di manufatti anche a sfondo culturale …

Ammissibile previa convenzione con l’ente terzo, individuazione del tutor esterno e individuazione di prove idonee a valutare le competenze obiettivo di occupabilità indicate in modo specifico nei singoli progetti didattici.

5 (salvo diversa indicazione in progetto)

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10

ASL per studenti-atleti di alto livello agonistico18:

25) per ogni anno scolastico saranno riconosciute allo studente atleta fino a 70 ore di Alternanza scuola lavoro. Gli studenti che rientrano in queste categorie dovranno predisporre con il docente tutor un progetto formativo personalizzato condiviso tra la scuola di appartenenza e l’ente sportivo di appartenenza

Finalità a) / b) Ammissibile previa convenzione con l’ente terzo, individuazione del tutor esterno e individuazione di prove idonee a valutare le competenze obiettivo di occupabilità indicate in modo specifico nei singoli progetti didattici.

40, fino a 70 in caso di impegno agonistico a tempo pieno

ASL per esperienze di studio o formazione all’estero:19

26) per gli studenti che frequentano periodi all’estero il Liceo Ancina riconosce orientativamente un monte-ore di Alternanza Scuola Lavoro pari a (proposta da verificare):

27) Potranno inoltre essere riconosciute altre attività svolte durante il periodo all’estero se debitamente certificate.

Finalità a) / b) / c) Ammissibile previa convenzione con l’ente terzo, individuazione del tutor esterno e individuazione di prove idonee a valutare le competenze obiettivo di indirizzo / di occupabilità indicate in modo specifico nei singoli progetti didattici. Il Liceo Ancina stabilisce, per i ragazzi delle classi terze e quarte, di valutare l'esperienza di soggiorno all'estero con un corrispettivo monte ore di alternanza scuola lavoro, a seguito della presentazione di una documentata certificazione da parte dello studente di tutte le esperienze e attività svolte nel paese di soggiorno. I singoli consigli di classe, analizzata la documentazione dello studente, attribuiranno un monte ore in base alle competenze raggiunte dallo stesso. Si specifica inoltre quanto segue: con riferimento al punto 7 della Nota del 28/03/2017

Intero anno scolastico svolto all’estero: fino a 50 Intero Semestre svolto all’estero: fino a 25 Un Trimestre svolto all’estero: fino a 15 Un mese svolto all’estero: fino a 10

28) ASL per esperienze di Conservatorio

Finalità b) / c) Nella progettazione didattica l’attività di conservatorio assume rilevanza in chiave orientativa rispetto a una specifica professione, o rispetto alle competenze organizzative che, ad esempio, afferiscono alla realizzazione di eventi musicali.

40, fino a 70 in caso di impegno concertistico a tempo pieno

18 Coerentemente con il quadro di riferimento comunitario e nazionale sopra indicato, per gli studenti-atleti di “Alto livello” frequentanti le classi terze, quarte e quinte dei percorsi di studio della scuola secondaria di secondo grado previa attestazione dell’appartenenza del giovane ad una delle suddette categorie di atleti da parte della Federazione sportiva di riferimento le attività di alternanza scuola lavoro potranno comprendere gli impegni sportivi, sulla base di un progetto formativo personalizzato condiviso tra la scuola di appartenenza e l’ente, Federazione, società o associazione sportiva riconosciuti dal CONI che segue il percorso atletico dello studente. ( Nota MIUR, 28/03/2017 Punto 3 – Chiarimenti interpretativi ASL). 19 Nota MIUR, 28/03/2017 Punto 7 – Chiarimenti interpretativi ASL: «in linea con le Raccomandazioni e le specifiche azioni dell’Unione Europea, le esperienze di studio e formazione all’estero degli studenti sono considerate parte integrante dei percorsi di istruzione e formazione [...] L’esperienza all’estero dello studente, in una famiglia e in una scuola diverse dalle proprie, “contribuisce a sviluppare competenze di tipo trasversale, oltre a quelle più specifiche legate alle discipline. Imparare a leggere e a utilizzare altri codici, saper riconoscere regole e principi diversi, imparare ad orientarsi al di fuori del proprio ambiente umano e sociale utilizzando ‘le mappe’ di una cultura altra esigono un impegno che va ben oltre quello richiesto dalla frequenza di un normale anno di studio”. Come è noto, l’attività di alternanza scuola lavoro è una metodologia didattica che interessa le discipline dell’intero consiglio di classe e che porta ad esperienze da svolgersi al di fuori dell’ambiente scolastico. Ha una ricaduta diretta sul curricolo e sugli apprendimenti dello studente e può essere svolta in una pluralità di modi e anche all’estero e comunque mira a far apprendere competenze utili all’effettivo futuro inserimento nel mondo del lavoro.[…] Non è esclusa, inoltre, la possibilità, offerta dalla maggior parte dei Paesi europei, di partecipare a iniziative di transizione scuola lavoro, diversamente declinate secondo le regole previste dai rispettivi ordinamenti scolastici, ad esempio con periodi anche robusti di stage e tirocini presso strutture ospitanti, previsti nei rispettivi percorsi di studio delle scuole secondarie di secondo grado. […]. In ogni caso – ferme restando le indicazioni relative all’inserimento delle esperienze all’estero nel PTOF (indicando modalità di promozione, sostegno, valorizzazione e capitalizzazione di tali esperienze sia nel curricolo degli studenti sia nella loro ricaduta sull’intera comunità scolastica) e al Contratto formativo formulato prima della partenza dell’allievo – al termine dell’esperienza all’estero è compito del Consiglio di classe valutare il percorso formativo partendo da un esame della documentazione rilasciata dall’istituto straniero e presentata dallo studente per arrivare ad una verifica delle competenze acquisite rispetto a quelle attese. Il Consiglio di classe ha, quindi, la responsabilità ultima di riconoscere e valutare tali competenze, evidenziandone i punti di forza, ai fini del riconoscimento dell’equivalenza, anche quantitativa, con le esperienze di alternanza concluse dal resto della classe in cui verrà reinserito lo studente al suo rientro»..

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29) Alternanza scuola lavoro per studenti che ripetono la classe:

Ai sensi della normativa vigente non sembra possibile riconoscere validità alle attività di alternanza compiute dallo studente che non abbia superato con profitto l’anno scolastico20.

0

Salvo casi eccezionali, tutte le attività descritte, ai fini della validità del percorso di ASL, devono essere inquadrate in uno specifico accordo di progetto e convenzione tra il soggetto ospitante e la scuola.

I soggetti coinvolti nell’ASL 1. Gruppo di progetto per l’alternanza (primo anno) coordina le attività con gli Enti esterni e svolge azione di collegamento fra Ente esterno e scuola 2. Funzione strumentale (eventuale) e/o referente di progetto. 3. Comitato scientifico (aperto a contributi esterni – da designare) 4. Tutor scolastici (18, uno per ciascuna classe 3^/4^/5^) seguono i risultati dell’esperienza dello studente e riportano al Consiglio di classe. Possono coincidere con il Coordinatore di classe 5. Tutor esterni, hanno tre compiti: coordinano con il tutor interno l’attività degli studenti nell’ente, ne registrano presenza e tipologia di attività, ne valutano la performance sulla base di una scheda di valutazione fornita dalla scuola e personalizzata sull’attività.

Gruppo di lavoro ASL

n. 1 docente delegato del DS per la progettazione delle azioni in ambito formativo;

n. 1 docente delegato del DS per la progettazione delle azioni in ambito lavorativo;

n. 2 docenti referenti del coordinamento organizzativo-operativo;

n. 1 assistente amministrativo. Il ruolo dei referenti è quello di:

contattare soggetti disposti ad organizzare percorsi di alternanza con il Liceo e co-progettare con i tutor esterni le modalità di svolgimento dei percorsi;

stipulare le convenzioni, che vanno firmate dal Dirigente Scolastico;

comunicare agli studenti e ai tutor scolastici i progetti disponibili attraverso la Bacheca elettronica ed eventualmente supportare i tutor nella predisposizione della documentazione di accompagnamento.

Alcune iniziative possono riguardare intere classi, ma la maggior parte sono rivolte a gruppi limitati di studenti (anche uno/due). Le classi coinvolte in un comune progetto di alternanza vengono scelte dal Consiglio di Presidenza della scuola, verificata la disponibilità del Consiglio di classe.

Tutor scolastico In ogni classe è nominato un docente (tutor scolastico), che segue i progetti di alternanza della classe. Il nominativo del tutor è individuato dal CDC. Può coincidere con il Coordinatore di classe. L’iscrizione alle proposte di alternanza scuola–lavoro ritenute interessanti è curata dagli stessi studenti e studentesse, anche a seguito di percorsi di auto-orientamento. Di tale iscrizione devono dare immediatamente notizia al loro tutor scolastico. Questi ultimi predisporranno il progetto formativo e lo consegneranno agli studenti insieme a tutta la documentazione di accompagnamento (foglio presenze, scheda di valutazione del tutor esterno, dichiarazione delle ore effettivamente svolte). Al termine dell’esperienza di alternanza, i tutor scolastici avranno cura di raccogliere la documentazione e di concordare con gli studenti le modalità più opportune per la restituzione alla classe di quanto appreso in alternanza. Verranno individuati alcuni docenti che svolgeranno la funzione di funzione strumentale per l’alternanza e/o referenti di progetto come punto di raccordo tra gli operatori interni ed esterni per coordinare le attività previste dai singoli progetti. I compiti del tutor scolastici sono:

20 «Con riferimento alla normativa vigente (O.M. n. 90 del 21/05/2001 e d.P.R. n.122/2009 e successive modifiche e integrazioni), uno studente che ripete l’anno è tenuto a svolgere di nuovo l’intero percorso di alternanza scuola lavoro poiché, come previsto dalla legge 107/2015, si tratta di attività ordinamentale che coinvolge l’intero curricolo e, quindi, segue la programmazione annuale delle attività stabilite dal Consiglio di classe. Pur tuttavia, l’acquisizione di certificazioni che hanno una riconosciuta validità permanente o pluriennale, come, ad esempio, la formazione di base o specifica sulla salute e sicurezza in ambienti di lavoro, sono riconosciute entro i limiti previsti dalle rispettive norme di riferimento». Nota MIUR, 28/03/2017 Punto 5 – Chiarimenti interpretativi ASL

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coinvolgere attivamente gli studenti nella redazione del proprio progetto di alternanza, sulla base delle indicazioni ricevute dai referenti d’istituto;

seguire la compilazione delle modulistiche degli studenti della classe;

concordare con gli studenti le modalità di restituzione in classe di quanto appreso in alternanza (report scritto, presentazione multimediale…).

I tutor scolastici per l'anno scolastico 2017/2018 sono:

Classe tutor interno

(o coordinatore di classe) Classe tutor interno

(o coordinatore di classe) Classe tutor interno

(o coordinatore di classe)

3A

Scientifico

4A

Scientifico

5A

Scientifico

3B

Scientifico

4B

Scientifico

5B

Scientifico

3A

Linguistico

4A

Linguistico

5A

Linguistico

3B

Linguistico

4B

Linguistico

5B

Linguistico

3A

Scienze Umane

4A

Scienze Umane

5A

Scienze Umane

3B

Scienze Umane

4B

Scienze Umane

5B

Scienze Umane

Tutor esterno

Il Tutor esterno (o tutor aziendale), provvisto di specifiche competenze professionali e relazionali, accompagna lo studente nel percorso formativo e crea per lui un clima positivo ed accogliente nel contesto operativo di riferimento. Insieme al Tutor scolastico, rappresenta uno dei cardini del processo formativo e dovrà quindi favorire il più possibile il raccordo tra il percorso di formazione che si è svolto in aula e quello che ha luogo nella realtà ospitante. Il Tutor affianca lo studente nell’esperienza di alternanza decidendo in particolare in quali settori operativi è possibile conseguire i risultati attesi, ne valuta costantemente i progressi e ne facilita gli apprendimenti, ne certifica i risultati ottenuti. Non meno importante è il ruolo del Tutor esterno nella crescita personale dello studente, in quanto l’esperienza di alternanza può risultare gratificante non solo ai fini lavorativi, ma anche per il raggiungimento di obiettivi come lo sviluppo dell’autostima e della fiducia in sé. Il tutor esterno avrà, tra l'altro, il compito di:

segnare le presenze degli studenti;

contattare il docente funzione strumentale per l'alternanza e/o referente di progetto nel caso di problemi inerenti al percorso di alternanza;

compilare un questionario valutativo dell'esperienza;

compilare un attestato con la dichiarazione delle ore di alternanza maturate;

consegnare l'intera documentazione allo studente alla fine del percorso o farla comunque pervenire al docente funzione strumentale per l’alternanza o referente di progetto.

Docente funzione strumentale per l’alternanza

Il docente funzione strumentale per l’alternanza e/o referente di progetto è il punto di raccordo tra gli operatori interni ed esterni per coordinare le attività previste dai singoli progetti e affianca i tutor scolastici nell’adempimento delle loro funzioni. Si occupa anche di:

far firmare il progetto agli studenti coinvolti, ai genitori in caso di studenti minorenni e al referente della realtà ospitante;

inviare al soggetto ospitante la modulistica necessaria;

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13

tenere i rapporti con il soggetto ospitante durante i periodi di alternanza;

raccogliere la modulistica al termine dell’esperienza e conservarla;

Gli studenti Lo studente sa che nel triennio è impegnato in attività di alternanza scuola-lavoro per 200 ore. Non è solo un obbligo, è anche una grande opportunità di crescita personale da vivere responsabilmente. Per questo è invitato a tenersi aggiornato sulle proposte che di volta in volta docenti funzione strumentale per l’alternanza e/o referenti di progetto e tutor scolastici offriranno, e ad aderire ai progetti organizzati dal Consiglio di classe. Anche se il Liceo farà tutto il necessario per soddisfare le esigenze di tutti studenti, occorre che questi siano disponibili a vagliare con curiosità e spirito di adattabilità le proposte che arriveranno, nella consapevolezza tra l’altro che non necessariamente le esperienze in grandi brand (che di solito sono disposti ad offrire proposte ad un numero limitatissimo di studenti) sono le più significative. Durante il periodo di alternanza lo studente ha il dovere di:

rispettare orari e compiti;

segnalare tempestivamente al tutor di classe eventuali anomalie o problemi;

raccogliere la documentazione finale e consegnarla al tutor;

tenere una traccia dell'esperienza effettuata in previsione dell'esame di stato; per questo è consigliabile conservare una copia dei documenti rilasciati dal soggetto ospitante.

I soggetti ospitanti

Il soggetto ospitante (azienda/ente/associazione/professionista) avrà, tra l'altro, il compito di:

segnare le presenze degli studenti;

contattare il docente funzione strumentale per l’alternanza e/o referente di progetto nel caso di problemi inerenti al percorso di alternanza;

compilare un questionario valutativo dell'esperienza;

compilare un attestato con la dichiarazione delle ore di alternanza maturate;

consegnare l'intera documentazione alla studentessa / allo studente alla fine del percorso o farla comunque pervenire al docente funzione strumentale per l’alternanza e/o referente di progetto.

Risultati attesi al termine del percorso ASL Il percorso di alternanza si realizza attraverso metodologie finalizzate a sviluppare competenze basate sulla didattica in laboratorio, l’abilità di lavorare per progetti ed in team, la capacità di analisi e di soluzione dei problemi, orientandosi all’individuazione ed alla gestione di processi in contesti organizzati di diversa complessità e all'uso di modelli e linguaggi specifici. Al termine dell’esperienza a stretto contatto con il mondo del lavoro, egli è in grado di partecipare ad attività organizzate e di gruppo con responsabilità e dando il proprio contributo personale; di individuare, selezionare e gestire le fonti di informazione; di leggere, redigere e interpretare documenti provenienti da diversi contesti lavorativi e culturali; di documentare il proprio lavoro; di comunicare in lingua straniera per fini specifici; di utilizzare tecnologie e programmi informatici, scegliendoli in relazione agli incarichi diversificati da svolgere in situazioni diverse tra di loro.

L’accertamento delle competenze acquisite dallo studente Al termine delle 200 ore di alternanza scuola-lavoro, ogni studente dovrà essere in possesso di un portfolio contenente tutta la documentazione delle attività svolte e la certificazione delle ore effettuate. Al termine di ogni esperienza, invece, lo studente concorderà con il tutor interno le modalità più idonee per “restituire” alla classe e ai docenti del Cdc quanto appreso in contesto diverso da quello scolastico. In tal modo, l’intero gruppo classe risulterà arricchito grazie allo scambio di esperienze dei singoli e ciascuno studente potrà operare in modo più consapevole la scelta di future esperienze di alternanza. Le presentazioni saranno quindi parte integrante e vitale del portfolio ASL degli studenti, utile base per il nuovo Esame di Stato nel quale la discussione delle attività di alternanza sarà oggetto di valutazione. La valutazione del percorso in alternanza è parte integrante della valutazione finale dello studente e incide sul livello dei risultati di apprendimento conseguiti nell’arco del secondo biennio e dell’ultimo anno del

Page 14: LICEO SCIENTIFICO STATALE G. ANCINA ― FOSSANO (CN)liceoancina.edu.it/.../q-Linee-guida-ASL...2017_18.pdf · 5 Cfr. d.lgs. n.77/2005, art. 2 e “Attività di alternanza scuola lavoro

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corso di studi. Ai fini della validità del percorso di alternanza, è necessaria la frequenza di almeno tre quarti del monte ore previsto dal progetto. Nel curriculum di ciascuno studente (che sarà visibile attraverso il registro elettronico) saranno progressivamente inserite le esperienze di alternanza svolte e le competenze acquisite nel corso del percorso. Purtroppo a livello normativo persiste una certa disomogeneità ― retaggio dei modelli didattici legati ai contenuti ― tra valutazione delle competenze e “valutazione scolastica” tradizionalmente intesa. Da un parte si parla di crediti formativi frutto di attività extrascolastiche, dall’altra di crediti scolastici (risultato della media dei voti)21. Queste differenze si riflettono nelle diverse modalità di certificazione e, dunque, di valutazione previste. La normativa22 prevedeva infatti che la scuola rilasciasse:

il «modello di cui all’articolo 3, comma 3, lettera e)», così come definito dal decreto ministeriale …; si tratta di una certificazione per la spendibilità a livello nazionale delle competenze e per il riconoscimento dei crediti (formativi/scolastici?);

la «certificazione prevista dall’articolo 3, comma 1, lettera a), della legge n. 53 del 2003», così come definita dal decreto ministeriale …; che contiene «la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti del sistema educativo di istruzione e di formazione, e la certificazione delle competenze da essi acquisite»;

la «certificazione relativa alle competenze acquisite nei periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro».

la certificazione delle competenze acquisite dai soggetti con disabilità inseriti in percorsi di alternanza a norma della l. 4 febbraio 1992, n. 104.

Lo scorso 3 ottobre, il MIUR ha pubblicato il decreto n. 742/2017, istitutivo dei modelli nazionali di certificazione delle competenze al termine della scuola primarie e del primo ciclo di istruzione, non è previsto un analogo modello di riferimento al termine del secondo ciclo che certifichi le competenze maturate dalle studentesse e dagli studenti in Alternanza.

21 Cfr. Batini F. e De Carlo M.E. op. cit., pag 89-90 «Nonostante la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del

dicembre 2012 (Consiglio dell’Unione Europea, 2012), emerge in questa differenza la reticenza storica di separazione tra la teoria e la pratica, tra il valore attribuito alle esperienze in contesti formali e quello attribuito alle esperienze in contesti non formali e informali». 22 A tutt’oggi, non risulta emanato il decreto attuativo previsto dal d.lgs. 77/2005, art. 3 modello nazionale di certificazione delle competenze al termine del secondo ciclo di istruzione. Il D.M. 62/2017