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SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 1
LE PENSIONI: LE RIFORME
DEGLI ANNI ‘90
Lezione 5.2
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 2
La riforma del sistema pensionistico: una lunga storia
• Riforma Amato (1993)• Riforma Dini (1995)
– Sistema contributivo• Riforma Prodi (1997)• Riforma Berlusconi ‐Maroni (2004)
– Pensioni di anzianità (scalone)
• Riforma Prodi ‐ Damiano (2006)– Pensioni di anzianità (scalino)
• Riforma Berlusconi ‐ Tremonti (2010)– Età di pensionamento ed aspettative di vita
• Riforma Monti ‐ Fornero (2012)
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CONTENUTO DELLA LEZIONE
• Caratteri dei sistemi pensionistici
• Patti intergenerazionali nei sistemi a ripartizione
• La riforma Amato (1993)
• Il sistema a ripartizione contributivo della riforma Dini (1995)
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ALTRE CARATTERISTICHE DEI SISTEMI PENSIONISTICI
• A beneficio definito (BD) e a contribuzione definita (CD)
• A ripartizione di tipo contributivo e di tipo retributivo
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BENEFICIO DEFINITO (BD) E
CONTRIBUZIONE DEFINITA (CD)
• BD: definisce la prestazione; la contribuzione è variabile
• CD: definisce la contribuzione; è variabile la prestazione
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SISTEMA A RIPARTIZIONE RETRIBUTIVO E CONTRIBUTIVO
La misura della pensione dipende prevalentemente:
Retributivo: dall’entità del salario
Contributivo: dall’ammontare dei contributi versati
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SISTEMA A RIPARTIZIONE RETRIBUTIVO
La pensione è calcolata come prodotto tra:
• tasso di rendimento (es. 2%)• numero degli anni di contribuzione• retribuzione pensionabile (es. ultima
retribuzione o media di anni)
Per salvaguardare l’equilibrio della gestione è necessario fissare una età minima per andare in pensione.
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SISTEMA A RIPARTIZIONE CONTRIBUTIVO
La pensione è calcolata in modo che esista una stretta
corrispondenza tra valore attuale dei contributi e valore
attuale atteso delle prestazioni pensionistiche.
Il problema di fissare un’età minima per la pensione è meno rilevante.
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SISTEMI A RIPARTIZIONE PATTI INTERGENERAZIONALI
Nei sistemi a ripartizione è implicito un patto intergenerazionaleriguardante il modo in cui
il rischio (demografico e produttività) è ripartito tra giovani e vecchi.
La ripartizione del rischio dipende dal modo in cui è determinato
l'importo della pensione e della contribuzione.
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• Tasso di sostituzione fisso (TSF)
• Posizioni relative fisse (PRF)
SISTEMI A RIPARTIZIONE PATTI INTERGENERAZIONALI
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PATTI INTERGENERAZIONALI TASSO DI SOSTITUZIONE
FISSO (TSF)
La pensione è una quota costantedel salario percepito nel periodo di
lavoro(sistema retributivo)
[tasso di sostituzione = rapporto tra la pensione e l’ultimo salario
percepito]
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PATTI INTERGENERAZIONALI POSIZIONI RELATIVE FISSE
(PRF)
E’ costante il rapporto tra pensione procapite dei vecchi
e salario netto dei giovani
[tasso di copertura = rapporto tra importo medio delle pensioni e importo medio
dei salari correnti]
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CONDIZIONE DI EQUILIBRIO FINANZIARIO
NEL PERIODO t+1
PtNt = swt+1 Nt+1 = swt (1+u) Nt(1+n)
s =
Aliquota di equilibrio
wt (1+u)(1+n)Pt
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1. PENSIONE PROCAPITE
Pt =
wNettot+1 = (1-s) wt+1 = (1-s) wt (1+u)
sw t+1 N t+1
Nt= swt (1+u)(1+n)
2. SALARIO NETTO
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Tasso di sostituzione fisso : Pt = k wt
Pensione procapite
Aliquota di equilibrio
wt (1+u)(1+n)Pts = =
k(1+u)(1+n)
Pt = k wt
Salario netto
wNettot+1 = (1-s) wt (1+u)
I rischi demografici (variazione di n) e di produttività (variazione di u) ricadono sul salario netto (cioè sui lavoratori).
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Posizioni relative fisse : Pt
Pensione procapite
Aliquota di equilibrio
s =(1+n)
Pt = k (1-s) wt+1 = k (1-s) wt (1+u)
Salario netto
wNettot+1 = (1-s) wt (1+u)
k =(1-s) wt+1
wt(1+u)(1+n)
Pt =k (1-s) k
1+n+k=
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Qualche passaggio algebrico…...
s =(1+n)
k (1-s)da cui :
s(1+n) = k (1-s)s+sn = k-ks
s = k
1+n+k
s+sn+ks = ks(1+n+k) = k
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Posizioni relative fisse : Pt
Pensione procapite
Aliquota di equilibrio
s =
Pt = k (1-s) wt (1+u)
Salario nettowNetto
t+1 = (1-s) wt (1+u)
k =(1-s) wt+1
k
1 + n + kI rischi demografici (variazione di n) e di produttività (variazione di u) ricadono sia sulla pensione (cioè sui pensionati) sia sul salario (cioè sui lavoratori).
Patto più equo, ma richiede di rivedere l’importo della pensione (non è a BD).
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Abbiamo esaminato due modelli di patti intergenerazionali; altri sono possibili.
Inoltre nella realtà elementi spuri.
ES: indicizzazione ai salari; presenza di elementi assistenziali; presenza di aspetti attuariali;
differenze tra categorie di lavoratori; differenze di genere; ecc.
VANTAGGI E LIMITI DEL SISTEMA A RIPARTIZIONE:
1) consente meccanismi redistributivi …2) ma può degenerare …
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VERSO LA RIFORMA DINI...
• Il sistema pensionistico prima della riforma Amato (1993):– Debito previdenziale troppo elevato
– Differenti regimi pensionistici
– Doppie indicizzazioni (ai prezzi e ai salari)
– Piaga delle pensioni di anzianità (in particolare nel settore pubblico)
– Eccessiva mescolanza di finalità previdenziali e assistenziali
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LA RIFORMA AMATO
Quattro tipi di intervento:1. Aumentare l’età pensionabile2. Ridefinire la retribuzione
pensionabile3. Limitare le indicizzazioni4. Disincentivare le pensioni di
anzianità
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Pensione di vecchiaiaper chi ha:
• lavorato almeno 20 anni
• 65 anni se maschio e 60 se femmina
LA RIFORMA AMATO
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Pensione di vecchiaia è pari a:• tasso di rendimento (2 punti per anno di
contribuzione) x la retribuzione pensionabile;
• la retribuzione pensionabile è una media particolare di tutti gli anni di
contribuzione;• la pensione è indicizzata solo ai prezzi e
non ai salari.Pensione di anzianità:
per chi ha lavorato almeno 35 anni
LA RIFORMA AMATO
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Quale modello dalla riforma Amato (a regime)?
LA RIFORMA AMATO
• Modello a ripartizione di tipo retributivo, con qualche meccanismo di indicizzazione e qualche elemento contributivo.
Quali problemi?
• Disciplina transitoria favorevole ai pensionati attuali
• Effetti limitati nel breve periodo, più significativi nel lungo
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LA RIFORMA DINI DEL 1995
• Introduzione di un sistema a ripartizione di tipo contributivo
• Separazione tra previdenza e assistenza nelle gestioni Inps
• Semplificazione delle gestioni pensionistiche
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Il sistema contributivo (Dini) simula, nella logica di fondo, un sistema a
capitalizzazione, cioè un tipico schema pensionistico privato.
Vediamo prima quali sono le caratteristiche di base di un sistema a capitalizzazione
quando ci mettiamo in una prospettiva di più periodi
(non solo due, come nel modello Psc=sw(1+r)).
Per semplicità: 4 periodi - due di lavoro e due di pensione - con salario (w) e tasso di
interesse (r) costanti nel tempo.
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t4t3t2t1
swsw P P
MC = MP
MC = sw (1+r)2 + sw (1+r)
MP = P + P/(1+r)
P = sw[(1+r)2 +(1+r)]
1+1/(1+r)
Sistema a capitalizzazione
= sw[(1+r)2 +(1+r)]
= P[1+ 1/(1+r)]
P = MC*C
C =1+1/(1+r)
1
Coefficiente di trasformazione
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P = sw[(1+r)2 +(1+r)]
1+1/(1+r)
Sistema a capitalizzazione
P = MC*C
C =1+1/(1+r)
1
Coefficiente di trasformazione
C=f(r, p)+ + + + + -
MC=f(s, r, w, l)
Dove: l = durata carriera lavorativa (t1 e t2)p = durata pensione (t3 e t4) (ovvero dalla speranza di vita al momento della pensione)
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Esempio 1 con r = 0
MC = sw (1+r)2 + sw (1+r)
MP = P + P/(1+r) = sw + sw
= P + P
P = sw + sw
1+1= sw
Esempio 2 con r = 0 e pensione su 4 periodi
MP = P + P + P + P
P = sw + sw
1+1+1+1 = 1/2 sw
Mc = sw + sw
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 30
Con r=0%, la pensione è 0,33Con r=1%, la pensione è 0,45Con r=2%, la pensione è 0,61
25 8555
Esempio: inizio a lavorare a 25 anni; speranza di vita 85 anni (60 anni tra lavoro
e pensione) salario=1 e s=0,33
l=30 p=30
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25 8560
Esempio: inizio a lavorare a 25 anni; speranza di vita 85 anni (60 anni tra lavoro
e pensione) salario=1 e s=0,33
l=35 p=25
Con r=0%, la pensione è 0,46Con r=1%, la pensione è 0,63Con r=2%, la pensione è 0,86
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 32
25 8565
Esempio: inizio a lavorare a 25 anni; speranza di vita 85 anni (60 anni tra lavoro
e pensione) salario=1 e s=0,33
l=40 p=20
Con r=0%, la pensione è 0,66Con r=1%, la pensione è 0,90Con r=2%, la pensione è 1,24
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Attenzione: gli esempi precedenti sono molto semplificati
• In realtà nei sistemi a capitalizzazione:– la pensione non è indicizzata
• se c’è inflazione la pensione reale non è costante, ma flette; cala nel tempo il tasso di sostituzione
– il tasso d’interesse non è uniforme• nei 30 - 40 anni di vita attiva può essere soggetto ad ampie
oscillazioni
• decisivo il tasso d’interesse al momento della pensione (se r è basso la pensione scende sensibilmente a parità di tutte le altre circostanze)
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• aliquota di computo del 33%• età pensionabile: tra i 57 e i 65
anniLa pensione è il prodotto tra: • montante contributivo• coefficiente di trasformazione
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
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Il montante contributivo è pari
• al montante dei contributi “versati” al momento di inizio del periodo di quiescenza
• capitalizzati con un tasso pari alla variazione media quinquennale del Pil (g e non r)
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
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Il coefficiente di trasformazione è calcolato in modo coerente con
l’equivalenza tra monte contributivo e valore attuale delle prestazioni pensionistiche attese.
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
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I coefficienti di trasformazionetengono conto:
• del tasso di rendimento reale della rateizzazione pari all’1,5% (e non r)
• delle aspettative di vita
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
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La pensione della riforma Dini è
una pensione reale costante(l’importo della pensione è indicizzato all’inflazione)
che garantisce una corrispondenza tra contributi versati e prestazioni
ricevute
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
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t4t3t2t1
swsw P P
MC = MP
MC = sw (1+g)2 + sw (1+g)
MP = P + P/(1+i)
P = sw[(1+g)2 +(1+g)]
1+1/(1+i)
La riforma Dini
= P[1+ 1/(1+i)]
P = MC*C
C =1+1/(1+i)
1
Coefficiente di trasformazione
NB
: nel testo
i= r
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Se fosse stato posto i = g
il tasso di crescita del Pil (g) sarebbe stato anche il TIR del sistema, come nei sistemi a ripartizione che
abbiamo visto (il TIR, dunque, è una media ponderata di i e g).
In effetti i caratteri “pubblici” del sistema sono:
1. un rendimento in linea con le possibilità di crescita dell’economia (anziché dei mercati finanziari);
2. l’importo della pensione noto ex ante (BD) e garantito i termini reali (i e non r);
3. il suo carattere coercitivo.
RIFORMA DINI - CALCOLO DELLA PENSIONE
NB
: nel testo
i= r
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Contributi sociali pari al 33% del reddito
Rivalutati ogni anno sulla base della variazione media del Pil
del quinquennio precedente
Montante contributivo
xCoefficiente di trasformazione
Pensione annua
RIFORMA DINI: sintesi del metodo di calcolo
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P = MC(s,g,w,l) C(i, p) =
1+ 1/(1+i)
1
P = F( s, g, w, l, i, p)
La pensione aumenta- se aumentano s, g, w, l, i- se diminuisce p
P = [sw (1+g)2 + sw (1+g)]
Dove: l = durata carriera lavorativap = durata pensione
+ + + + + -RIFORMA DINI: le variabili da cui dipende P
NB
: nel testo
i= r
22
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Assunzioni: Stato stazionario (g=0); w=1; s=33%
Prima ipotesi: Assumo i=0
con l=40, p=20Monte contributivo: slPensione annua: sl/p
0,66 = tasso di sostituzione.Seconda ipotesi:
con i=1,5%0,76 = tasso di sostituzione.
Terza ipotesi:con i=1,5% e l=35, p=25
0,56 = tasso di sostituzione.
RIFORMA DINI: un esempioN
B: n
el testo i=
r
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 44
RIFORMA DINI E PATTI INTERGENERAZIONALI
La riforma Dini crea “pensioni di annata”,
perché le pensioni sono indicizzate solo ai prezzi e non ai salari.
Un esempio: se al momento della pensione (65 anni) il tasso di copertura è del 70% e se i
salari crescono all’1% all’anno, dopo 20 anni (a 85 anni), il tasso è del 57%
Non rispetta il principio delle Posizioni Relative Fisse!
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SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 45
Esempio.Speranza di vita a 67 (per le donne) è di circa 20 anni.1/C per 20 anni al tasso 1,5%=17,169(17,169 è il valore attuale, scontato all’1,5%, di una serie di 20 annualità di importo unitario)
Questo è C, il coefficiente di trasformazione.
1/(17,163)=0,05826
Inps: coefficienti di trasformazione
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 46
Ista
t: s
per
anza
di v
ita
24
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 47
PAROLE CHIAVE DELLA LEZIONE• Sistemi a beneficio definito e a contribuzione
definita• Sistemi a ripartizione di tipo retributivo e di tipo
contributivo• Patti intergenerazionali (TSF e PRF)• Le riforme degli anni novanta: la riforma Amato
(1993)• Le riforme degli anni novanta: la riforma Dini (1995)• Confronto tra sistema privato a capitalizzazione e
Dini• Monte contributivo; monte pensioni e coefficiente
di trasformazione• La riforma Dini e i patti intergenerazionali: le
pensioni d’annata
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 48
DOVE STUDIARE:
P.Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze,
Il Mulino, Bologna 20157
Lezione 8, La spesa per il welfare state
Paragrafo 2. Le pensioni
(paragrafi da 2.3 a 2.7)
Appunti + diapositive della lezione
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Esercizio 1. Pensioni
Calcolo pensione individuale (Dini)
Si consideri il caso di un lavoratore con un salario costante paria 40.000 per 3 anni. In questi 3 anni il tasso di crescita del Pil èuguale al 3% e non vi è inflazione; l’aliquota dei contributipensionistici è del 33%; il tasso di interesse è costantemente del4%.
All’inizio del 4° anno il lavoratore entra in quiescenza e in quelmomento la sua speranza di vita è di 2 anni.
Si calcoli la prestazione pensionistica che compete a questolavoratore secondo l’approccio utilizzato dalla riforma Dini.
SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 50
Esercizio 2. Pensioni
Calcolo pensione individuale (capitalizzazione)
Si consideri il caso di un’operaria che lavora per due periodi eall’inizio del terzo periodo va in pensione e la sua speranza di vita èdi due periodi.
Nel primo periodo ha uno stipendio di 30.000 e il tasso di interesseè del 3%; nel secondo uno stipendio di 35.000 e il tasso di interesseè del 2%.
Calcolate la sua pensione con il metodo della capitalizzazione,considerando che: le aliquote contributive sono costantemente del33%; non c’è inflazione; nel terzo periodo il tasso di interesse èdell’1%.
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SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2017-18) 51
Esercizio 3. Pensioni
Calcolo pensione individuale con un periodo dinon lavoro (capitalizzazione)
Si consideri il caso di un’impiegata che, nel corso della sua vitalavorativa della durata di tre periodi, ne lavora solamente due: ilprimo e il terzo (t1 e t3). Nel periodo t4 va in pensione e la suasperanza di vita è di due periodi.
Calcolate la sua pensione con il metodo della capitalizzazione,sapendo che: il suo stipendio è 40.000 euro; le aliquote contributivesono costantemente del 33%; non c’è inflazione; il tasso di crescitadel pil è il tasso di interesse sono rispettivamente sempre pari a 2%e 3%.
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Esercizio 4. Pensioni
Calcolo pensione individuale (Dini)
Si consideri il caso di un’insegnante con uno stipendiocostante pari a 33.000 per 3 anni. In questi 3 anni il tasso dicrescita del Pil è uguale al 2% e non vi è inflazione; l’aliquota deicontributi pensionistici è del 33%; il tasso di interesse ècostantemente del 2,5%.
All’inizio del 4° anno il lavoratore entra in quiescenza e in quelmomento la sua speranza di vita è di 3 anni.
Si calcoli la prestazione pensionistica che compete a questalavoratrice secondo l’approccio utilizzato dalla riforma Dini,nell’ipotesi che l’aliquota effettiva sia utilizzata anche comealiquota di computo.