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AFFILIATO con ANNO XXXII - N.09 - SETTEMBRE 2017 - Stampato il 11/09/2017 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663 L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VERONA EST www.laltrogiornale.net “Vuoi che alla regione del Veneto siano attribui- te ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”: questo è il quesito previsto dalla consultazione referendaria regionale che chia- merà alle urne gli elettori Veneti domenica 22 ottobre dalle 7.00 alle 23.00. L’obiettivo del Referendum è quello di ottenere maggiori forme di autonomia dallo Stato. In termini tecni- ci, si tratta di negoziare un'autonomia differen- ziata, come previsto già dal terzo comma dell'ar- ticolo 116 della Costituzione repubblicana. Pagina 7 VENETI AL VOTO PER L’AUTONOMIA La questione “accoglienza” diventa sempre più un’emer- genza. Non c’è Comune infat- ti che anche in provincia di Verona non sia stato toccato dall’arrivo di alcuni richieden- ti asilo. Molti i confronti, i dibattiti, le manifestazioni che nei mesi scorsi si sono svolti e tutto- ra si stanno svolgendo sul territorio. E, sopra tutto, aleggia la parola Sprar (Sistema di Protezion e per Richiedenti Asilo e Rifugiati), di cui in realtà pochi conoscono il significato e che il Prefetto di Vero- na, Salvatore Mulas, chiarisce attraverso un’intervista. Voci contra- rie a questi continui arrivi si sono alzate da ogni dove: dai Sindaci ai cittadini, fino a numerosi esponenti della politica locale e regionale. Tra questi anche il consigliere Stefano Valdegamberi. Pagina 6 ACCOGLIENZA O EMERGENZA? Successo per la decima edi- zione della 24ore del dona- tore che ha visto le Terme caldieresi di Giunone diven- tare per un fine settimana capitale della solidarietà. La manifestazione nazionale di nuoto non agonistica a staf- fetta organizzata dalla Fidas per promuovere il dono del sangue, anche quest'anno ha attirato numerosi donatori e sostenitori, provenienti da tutta Italia, al fine di passarsi, dopo il quarto d'ora di nuoto indivi- duale che l'iniziativa propone, il testimone. Pagina 12 CALDIERO. LA 24ORE DEL DONATORE Massimiliano Bonifacio

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AFFILIATO con

ANNO XXXII - N.09 - SETTEMBRE 2017 - Stampato il 11/09/2017 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

L’ALTRO GIORNALEEDIZIONE VERONA EST www.laltrogiornale.net

“Vuoi che alla regione del Veneto siano attribui-te ulteriori forme e condizioni particolari diautonomia?”: questo è il quesito previsto dallaconsultazione referendaria regionale che chia-merà alle urne gli elettori Veneti domenica 22ottobre dalle 7.00 alle 23.00. L’obiettivo delReferendum è quello di ottenere maggioriforme di autonomia dallo Stato. In termini tecni-ci, si tratta di negoziare un'autonomia differen-ziata, come previsto già dal terzo comma dell'ar-ticolo 116 della Costituzione repubblicana.Pagina 7

VENETI AL VOTO PER L’AUTONOMIA

La questione “accoglienza”diventa sempre più un’emer-genza. Non c’è Comune infat-ti che anche in provincia diVerona non sia stato toccatodall’arrivo di alcuni richieden-ti asilo. Molti i confronti, idibattiti, le manifestazioni che nei mesi scorsi si sono svolti e tutto-ra si stanno svolgendo sul territorio. E, sopra tutto, aleggia la parolaSprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), dicui in realtà pochi conoscono il significato e che il Prefetto di Vero-na, Salvatore Mulas, chiarisce attraverso un’intervista. Voci contra-rie a questi continui arrivi si sono alzate da ogni dove: dai Sindaci aicittadini, fino a numerosi esponenti della politica locale e regionale.Tra questi anche il consigliere Stefano Valdegamberi.Pagina 6

ACCOGLIENZA O EMERGENZA?Successo per la decima edi-zione della 24ore del dona-tore che ha visto le Termecaldieresi di Giunone diven-tare per un fine settimanacapitale della solidarietà. Lamanifestazione nazionale dinuoto non agonistica a staf-fetta organizzata dalla Fidasper promuovere il dono delsangue, anche quest'anno haattirato numerosi donatori esostenitori, provenienti datutta Italia, al fine di passarsi, dopo il quarto d'ora di nuoto indivi-duale che l'iniziativa propone, il testimone. Pagina 12

CALDIERO. LA 24ORE DEL DONATORE

MassimilianoBonifacio

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Nella storia non si può fareretromarcia. Quanto acca-de rimane, sino alla suc-cessiva “rivoluzione”.Solo la violenza permetteun radicale cambiamento.Facciamo un esempio: ilVeneto ha tuttora un contoaperto con Roma, sia insenso metaforico che insenso reale. Diciamocelo,con i Romani non ci siamomai amati, ma nemmenomolto stimati. Quelli par-lano sciolti, hanno la sicu-rezza di sé, sanno incanta-re ma, sotto sotto, siamoconvinti che ci fregano eche ci hanno sempre frega-ti. Lo Stato centrale, per unVeneto, è tuttora qualcosadi ostile e di parassita; infondo, il Veneto non sisente, come non si è maisentito, pienamente partedell’Italia. Al più, partici-na. Il Veneto l’Italia lasubisce, con la pazienza diGiobbe, ma è una durasopportazione. Il Venetosarebbe pratico, di pocheparole, reattivo; il Venetoguarda gli intellettualidella Magna Grecia condiffidenza: troppe parolearrotate. Il giudizio deiVeneti sulla burocraziacentralista è, nel miglioredei casi, che ti fa alzare la

pressione e ti distrugge persfinimento. Il Veneto,dopo due minuti di discor-si a vuoto di quei romaniche la “esse” la pronuncia-no “zeta”, si incazza ecambia canale. A dirlatutta, “gli altri” ci hannosempre ritenuto un po’grezzi ed impulsivi, figlidell’ignoranza atavica.Questo ci disturba, onesta-mente. Nel panoramamediatico il Veneto nonesiste. Siamo figli di undio (molto) minore. Anzi,di un Dio assente. E allora,ahimè, ci vengono lenostalgie. E ci diciamo:«Se fossimo per i fattinostri, se fossimo indipen-denti, se potessimo tenercii nostri sudati guadagni.Con tutta l’irpef, le impo-ste e le mille tasse cheriversiamo nel pozzo delloStato centrale, ingordo esenza fondo, ci potremmomantenere tranquillamentecaserme, strutture, strade,amministrazione, scuola,maneggi, campi da golfecc. ecc». Queste osserva-zioni di apparente qualun-quismo esprimono un sen-tire dei veneti di rango maisopito. Nel 1866 l’unioneal Regno d’Italia si accom-pagnò al plebiscito. Per-

ché, oggi, la disunione nonpuò serenamente affidarsiad un nuovo plebiscito?Ecco il punto. Come dice-vo all’inizio, non si puòfare “macchina indietro”nella storia, senza menarebotte da orbi. Mai. Pecca-to. Democraticamentesiamo entrati, autoritaria-mente ci rimaniamo. Inverità, ci siamo fregati conle nostre mani, democrati-camente, una secondavolta, con l’art. 5 dellaCostituzione, e cioè con la“Repubblica una e indivi-sibile”. Chiamali stupidi ipadri fondatori! La storia èdunque un paradosso,come la vita e come laverità. Cari Veneti, godia-moci le nostre colline pro-fumate, le nostre montagnemaestose e le meravigliosevallate. E godiamoci ancheil referendum consultivoprossimo venturo chepotrà almeno dare fiatoalle trombe (il poveroMike avrebbe aggiunto …Turchetti!). Se, come nellabarzelletta del mio amico,non possiamo romperequalcos’altro, che almenorompiamo il sonno.

Avv. Marco Bertagnin

LE VOSTRE LETTEREL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 3WhatsApp

331 9003743

Mi permetto di entrare nel-l’argomento tanto discussoin questi giorni sul quoti-diano “l’Arena” “Pro ocontro Papa Bergoglio”,tra il giornalista StefanoLorenzetto e don RobertoVinco per un mio parereche è condiviso da moltiormai. Stefano Lorenzetto,pur dimostrando rispettoper la figura del Papa, tut-tavia non ha potutonascondere le sue perples-sità davanti a certi suoicomportamenti o discorsitutti per lo più orientati auna concezione immanen-tista e politica della vitadell’uomo, quando invececompito del Papa è essen-zialmente quello di invita-re i fedeli ad alzare losguardo al cielo perchéalla fine, volenti o nolenti,la nostra vera e definitivadimora, come dicevaanche San Paolo, è neiCieli, e questo per la Chie-sa è compito primordiale,senza trascurare gli altri.Questo concetto però, nonlo esprime mai Papa Ber-goglio e se tocca l’argo-mento lo fa per demolire laconcezione soprannaturaledella vita dell’uomo sullaterra […] Come credenticattolici non possiamo piùtacere il nostro sconcerto,se non perfino scandalo,

quando vediamo che leVerità della nostra fede,patrimonio bimillenariodella Chiesa fondate sullaParola di Dio, vengonoignorate o travisate omodificate proprio dacolui che siede sul sogliopontificio e che le mettesullo stesso piano di altreopinioni o credenze o reli-gioni anche pagane, dovesembra che adorare un diopiuttosto che un altro siaormai di moda, anzi auspi-cabile per raggiungere lapace. Ma che ce ne faccia-mo di una pace per ottene-re la quale dobbiamo sep-pellire assieme alle armianche il nostro onore, cul-tura, fede, costumi, fami-glia, patria ecc.? Quelloche pure sconcerta in tuttoquesto è che, nei confrontidi Papa Benedetto croci-fisso da tutti, boicottato,emarginato, calunniato,nessun Sacerdote o Vesco-vo o laico impegnato hamai preso le difese, anzi ,ho visto rifiutare e perfinocestinare pubblicamentecome fosse veleno conta-gioso le encicliche di que-sto grande Papa perfino dacerti sacerdoti. Quando sitratta invece di esprimeredelle obiezioni su Bergo-glio, ecco che si alzano glisoliti scudi in sua difesa,

in modo spesso violento,prepotente e anche prete-stuoso. Il Papa è semprestato criticato dalla gente,in bene o in male. Adessoperché è vietato farlosenza sentirsi piovereaddosso una valanga diimproperi? Anche la papo-latria è un peccato, perchéè una forma di adorazionedell’uomo, sia pure inve-stito della massima autori-tà. Il Papa non è Dio eanche lui deve seguire gliinsegnamenti di Gesù Cri-sto, vero Dio e vero uomo,il quale ha consegnato aPietro, il primo Papa,come specifico mandato,non tanto di difendere ipoveri, gli immigrati oemarginati (che ancheallora abbondavano) mainnanzitutto gli ha affidatoquesto compito: “E tuadesso conferma nella fedei tuoi fratelli” (Lc. 22,31-34). Sembra che questomandato di confermarenella Fede i fratelli non siaprioritario per Bergoglio,ma nemmeno secondario,purtroppo, perché nonabbiamo ancora capito aquale Fede Papa Bergogliosi riferisce nei suoi molti evariopinti e confusi discor-si. Che Dio ci aiuti.

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PAPA FRANCESCO VENETO FOREVER

Sul numero di Luglio delvostro giornale leggo unintervento dell’avv. Berta-gnin in materia di regola-menti comunali. L’avvocatoattribuisce l’uzzola dei rego-lamenti comunali agli ammi-nistratori elettivi che ambi-rebbero a sentirsi legislatori.Posso garantire per lungaesperienza personale che unregolamento da approvaredal Consiglio Comunale èuna gran rottura di scatoleper i consiglieri comunali edanche per il Sindaco. Nefarebbero volentieri a meno.La cosa forse non sorpren-dente è che ogni tanto è illegislatore che impone aiComuni di fare un regola-mento su qualche materia.Eppure i Comuni ci sono daqualche secolo e le loro fun-zioni non sono poi moltocambiate. Tutto dovrebbeessere già regolamentato.Faccio l’esempio del regola-mento edilizio. Il legislatoreha voluto che ogni Comunesi dotasse di regolamentoedilizio e così ogni Comuneha il suo regolamento edili-zio. Eppure tutti i Comuniapplicano le stesse procedu-re edilizie ma i regolamentiedilizi sono tutti diversi edanzi, in ogni Comune cisono poi norme non scritte acui bisogna attenersi se sivuole arrivare a costruirequello che ci si era proposti.Finalmente il Governoaveva deciso di proporre unregolamento edilizio uniconazionale. Ma dopo due annid i

lavoro si è arreso ed ha man-dato fuori i soli titoli in baseai quali le Regioni farannotante bozze di regolamentoche poi i Comuni a loro voltamodificheranno. Succedepoi che i cittadini pensanoche i Comuni possano faretutto: dalla sicurezza pubbli-ca all’assistenza sociale, allenorme del buon vivere socia-le. In questi anni sono nati ipoteri di ordinanza del Sin-daco e addirittura leggi chequasi vedono il comunecome un regime condomi-niale con il Sindaco ammini-stratore. Sono forme di inter-vento che si illudono disuperare il disagio sociale enon è nei poteri del comuneoperare in tal senso. L’avv.Bertagnin dovrebbe sapereche l’aurea regola dell’im-piegato comunale non èinformarsi, studiare ed appli-care le leggi vigenti maappellarsi alla tradizione.L’impiegato comunalemedio ha come unica regola:ho sempre fatto così. Il legi-slatore può fare le leggi chevuole ma prima che entrinoin funzione localmente, civogliono anni. C’è poi che leleggi si succedono alle leggie materie semplici diventanocosì complicatissime.Secondo me ogni ufficiocomunale dovrebbe farel’inventario dei propri proce-dimenti amministrativi edotarsi di un vademecumsemplice e quotidiano cheriassuma le innumerevolileggi che infestano questo

Paese. Un regolamentod’uso per ogni ufficio ci vor-rebbe. Il regolamento edili-zio comunale poteva essereuna splendida occasione perfare realmente un testo unicodell’edilizia ed invece niente.Oggi abbiamo almeno quat-tro modalità per chiedere dicostruire qualcosa. Una voltace n’era una e siamo soprav-vissuti benissimo. Quellequattro modalità sono fatteda decine di pagine da com-pilare e le hanno cambiatepiù volte in un anno. Lacolpa non è dei politici loca-li. Siamo noi tecnici a com-piacerci delle questioniinterpretative, delle nominead personam. Se poi inter-vengono gli avvocati, è fatta.

Ing. Bruno Gilioli

REGOLAMENTI COMUNALI

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Numero chiuso il11 - 09 - 2017

Caro direttore,invio una breve ma elo-quente storiella scritta daMarcello Augilli che moltorispecchia la nostra socie-tà.

In una casetta senza fine-stre, nè balconi, abitava unomino. Sul tetto avevainstallato un'enormeantenna televisiva, conun'infinità di tentacolimetallici e protèsi in tuttele direzioni. Non c'era tra-smissione al mondo - fosseanche cinese o australiana- che potesse sfuggirgli.Per questo l'omino nonmetteva mai il naso fuoridall'uscio: “Perchè dovreiuscire? - si chiedeva -. Ho

tutto il mondo in casa:posso vederlo, saper tuttociò che vi succede”. Delresto, l'abitudine di guar-dare la televisione l'avevapresa da piccino. E nonricordava giorno o istantein cui avesse taciuto loschermo quadrato, cosìcome non ricordava - forseperchè non l'aveva mai vis-suta - la ninna nanna o igiochi del papà.L'omino era cresciuto così,in compagnia della televi-sione. Non se ne rammari-cava, era per lui motivod'orgoglio il pensare diconoscere così bene ilmondo pur restandone aldi fuori. Un giorno, sentìbussare alla porta. Aprì e

si trovò davanti qualcunoche diceva: “permetteposso entrare?”. “Ma leichi è, mi scusi”, chiesel'omino un pò seccato. “Come, non mi riconosci?Sono il mondo”. Era pro-prio lui in persona. L'omi-no non si lasciò incantare.“Non dica sciocchezze” -ribattè sbattendogli laporta in faccia. Infatti eracosì diverso da come appa-riva in televisione che nonlo aveva riconosciuto.

Il saggio dice: “Ama la vitacon tutte le tue forze per-chè è l'unico regalo nonriceverai due volte”.

Guardini Franca

IL MONDO

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LE VOSTRE LETTERE L’ALTRO GIORNALESettembre 20174 WhatsApp

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Caro Direttore,alle volte mi chiedo con apprensione: dove ciporterà la cultura del telefonino se andiamoavanti così? Molti diranno che questa è lapaura di un vecchio legato al passato e con-trario alle novità, ma se sono sinceri fino infondo credo si trovino d’accordo su alcuneconsiderazioni che ora faccio. Qualche esem-pio. Oggi non si riesce più nemmeno a parla-re liberamente con la gente. Sei per strada eincontri l’amico, saluti e inizi un discorso.Ma un minuto dopo ti devi interrompere per-ché lo vedi girarsi ansioso, frugare le taschee tirar fuori una tavoletta che suona. E’ lamoglie che chiama, il figlio, il geometra,l’idraulico: tutti i problemi suoi che tuo mal-grado vieni a conoscere. Avete notato che inquesti casi chi risponde lo fa a voce altaovunque si trovi, fregandosene della priva-cy? Non si accorge della realtà che gli staattorno e per qualche minuto crede di essereper conto suo anche se è in piazza. Riprendicon l’amico ma poco dopo c’è un nuovo“drin” che rompe. Alla fine non resta chesalutarsi e rimandare ad un’altra volta. Perstrada vedi ragazzi ai giardini seduti vicini,sulla stessa panchina. Non c’è colloquio fradi loro ma comunicano lo stesso con unvideo che tengono fra le mani. Pigiano suibottoni e sono come in estasi. Passi lì vicinoe neanche ti vedono. Chi guida la macchinanon guarda sempre per strada perché spessodeve prestare la sua attenzione altrove erispondere allo squillo che riceve da lontano.Una volta ero in chiesa alla Messa e improv-visamente vedo quello del banco davanti por-tarsi un aggeggio all’orecchio e mettersi achiacchierare con chissà chi e neanche tantosottovoce: si era dimenticato del prete sul-

l’altare. Non c’è più nemmeno la soddisfa-zione di mettere a punto la macchina foto-grafica e studiare l’inquadratura per quelpanorama che ammiri durante la gita…inten-do dire che non occorre più adoperare la testaper fare una cosa, basta un gesto meccanico.Tiri fuori in fretta e furia una cosa elettronicadallo zaino, la alzi per aria e…zac, è fatto: tiporti a casa automaticamente un labile ricor-do. Che bello invece sfogliare i vecchi albumcon tutte le foto della famiglia che racconta-no una storia! Per sapere le notizie non servepiù girare tranquillamente le pagine di ungiornale: con un semplice clic – fatto velocementre attraversi la strada – hai davanti a tetutto il mondo in diretta…anche se devi sor-birti quei video con tanta pubblicità fastidio-sa. E’ progresso questo? Ho qualche dubbio.I ragazzi non sanno più scrivere correttamen-te, non leggono, i rapporti con le personepossono essere condizionati da qualcosa cheimprovvisamente li interrompe, l’attenzionenon è più rivolta a quello che si vede intornoma ad un piccolo schermo che ti porti dietroe che ormai prende sempre più potere nellavita quotidiana della gente. Discorsi di unonato in altri tempi, d’accordo, ma non si puònegare che alla fine ne risente l’inventiva eanche la fantasia…l’uso insomma della tuatesta dal momento che spariscono gli stimolie sei portato ad un comportamento passivo. Iltelefonino è utile di sicuro e svolge un servi-zio, ma se non stai più che attento a giocolungo ne diventi succube. Può succedere chequel “coso” che tieni in tasca per abitudine (ealle volte estrai solo per mostrare che è l’ul-timo modello) ti condizioni fino a creare deilimiti alla tua libertà.

Giordano Salzani

TELEFONINIReddito di cittadinanza oreddito di dignità sono duetermini spesso utilizzati peresprimere lo stesso concet-to, ma a differenza di comeviene visto dall'attualesfera politica, esiste un’as-sociazione che lo interpretain maniera completamentediversa. Nell’ambito di unconvegno a San Bonifacioè intervenuto il noto econo-mista Antonino Galloni.Anche nel basso vicentino,come in ogni parte d'Italia,prende il largo un grandefenomeno: i Clemm, isalotti liberi che prendonospunto dal Coemm (Comi-tato etico mondo migliore).Così come previsto e porta-to avanti dal programmaCoemm, in quasi ogniComune d’Italia é operati-vo un circolo culturale, unsalotto, che, portandoavanti e sviluppando tema-tiche importanti, suggeritea livello nazionale ma "tra-dotte" nella specificità sulterritorio, contribuisce inmaniera costruttiva a darevoce al programma seguitogià da circa 100mila perso-

ne. Collante iniziale unaleva economica moltoforte. Il reddito di dignitàpermette ad un popolosogruppo di persone di condi-videre il proprio pensierosenza alcuna violenza efalsi preziosismi. Ma per-chè fa tanta paura al pote-re? Sicuramente non guida-ti da una spinta politica iClemm sono dei salotti,formati da un padrone dicasa (capitano) e 10 perso-ne ospiti che ogni mesedibattono un tema indicatodal Coemm stesso. Stantela crescente difficoltà di farseguire la politica, intesacome gestione della polis edelle migliorie apportabilialla stessa, da parte dei cit-tadini, il sistema, risultamolto motivante per i par-tecipanti, che riesconofinalmente a dire la loro suivari argomenti trattati e adar man forte alla comunitànell'affrontare i problemi enel trovarne le soluzioni onell'evitare che si creino. IClemm, sono formati daliberi cittadini e persone diogni estrazione professio-

nale e sociale che donanotempo e ingegno, unica-mente per costruire unmondo migliore. Unascommessa? Sicuramente,ma con risultati ambiziosi econ la giusta pianificazioneper poterliraggiungere. Secondo ilProf. Galloni la nostrasocietà ha raggiunto unsuperamento della scarsitàdella produzione di benimateriali e, dall'altra parte ibeni monetari sono scarsi.Questo da un punto di vistamacroeconomico è un pro-blema perché se la gentenon compra e non spendel'economia non gira. Sel'economia non gira, c'èdisoccupazione, riduzionedei salari e reddito insuffi-ciente. Di conseguenzaqualunque proposta cheinduca le persone ad acqui-stare prodotti e servizi, sesostenuta da una sovranitàmonetaria, diventa nonsolo fattibile, ma unanecessità sociale. La scom-messa è iniziata ora, vedre-mo se verrà vinta.

Michele Pigozzo

REDDITO E CITTADINANZA

Aiuto!....mia figlia di 15 anni, io e tantissi-mi altri (vedete i blog, facebook etc...) visottoponiamo un problema a nostro avvisograve che sta coinvolgendo tantissimiragazzi e ragazze che amano lo spor. "Losport in Italia non è libero!" Questo è ilgrido di mia figlia, in lacrime! Triste mavero, esiste infatti un articolo in tutti iregolamenti federali, chiamato vincolosportivo, che lega il giovane atleta pratica-mente a vita alla società che ne detiene ilcartellino. Le sue prestazioni sportivediventano di assoluta proprietà della diri-genza che a suo piacimento, può lasciarloandare o trattenerlo arbitrariamente. Maciò che non è da sottovalutare è che almomento della firma che consente al gio-vane atleta di partecipare all’attività agoni-stica, la società non informa in nessunmodo i genitori di cosa comporterà lafirma stessa, bensì ti invitano a firmaredicendo: “bisogna tesserarlo se vuole par-tecipare ai campionati agonistici e quindifirmi lì”. Il problema è diffuso in tutti glisport e assume a livello nazionale uno deipiù spiacevoli motivi di abbandono dellepratiche sportive agonistiche. Siamo deigenitori che hanno a cuore la pratica spor-tiva delle loro figlie ma, un controversoregolamento della federazione italiananuoto (anche molte altre federazioni adonore del vero) non permette loro di prati-care la disciplina amata, la pallanuoto,nella società e con le compagne che lorostesse preferiscono. La loro attuale societàcon sede a Verona, gestisce più impiantinatatori e impone a tutti gli atleti che annocompiuto il 13esimo anno di età, un vinco-lo presso la società stessa che dura la bel-lezza di 8 lunghissimi anni! Questo regola-mento federale non trova obbligatorietànell'applicazione ma rimanda al buonsensodella dirigenza. E qui le note amare. La

stessa società chiede per una ragazzina di15 anni 6.000€ per svincolarla, comeindennità di preparazione… che però igenitori hanno comunque annualmentepagato, sotto forma di quota associativa.La famiglia ha versato poco meno di1000€ di quota annuale per ogni stagione.Un vero e proprio riscatto! La conseguen-za è l'abbandono dello sport delle nostrefiglie che preferiscono rinunciare piuttostoche continuare a frequentare un ambientedove non trovano stimoli e aspettative sod-disfacenti e nel caso specifico anche unambiente ostile. Vorremmo precisare chenon stiamo parlando di campionesse, madi ragazze, atlete dilettanti, che fanno sportper passione e divertimento, lontano dallastrada, da ozi diseducativi e perché no,anche pericolosi. Il vincolo sportivo stipu-lato a tempo indeterminato, oppure irra-gionevole, cagiona una violazione:la libertà di associazione che comprendeanche il diritto di associazione tutelato dal-l’art. 18 della Costituzione, nonché del-l’art. 11 della “Convenzione Europea perla salvaguardia dei diritti dell’uomo e dellelibertà fondamentali". Non si dimentichiche l’ottavo Principio Fondamentale dellaCarta Olimpica stabilisce che la praticadello sport è un diritto umano e che ogniindividuo deve avere la possibilità di prati-care lo sport secondo le sue necessità. Stia-mo gridando aiuto! In tutti i modi deside-riamo che le atlete dilettanti e minorennipossano essere libere. Libere di sceglieredove e con chi giocare, dove e con chi cre-scere, dove e con chi lottare per avere unaformazione sportiva che premia la merito-crazia, rafforza lo spirito e forgia il carat-tere. Preparate a far fronte a tutte le sfideche la vita, fuori e dentro lo sport, le sotto-porrà. Aiuto!

Matteo Dusi

SPORT. AIUTO!

“La rabbia e lo sdegno”. Rubo mezza frasealla grande Oriana Fallaci per esprimere unsentimento che anche lei, sono sicuro, avreb-be condiviso, assieme a milioni di italiani inbalia di un governo di corrotti e inefficienti,il cui unico scopo è quello di ritardare conqualsiasi espediente di mandarci a votare,ben sapendo quale sarebbe l’esito di un votodi gente delusa e stanca di menzogne, congiornali e televisione disgustosi e di parteche giustificano questa invasione di profughisenza freno, lasciata al caso e con l’ipocrisiacolpevole, buonista e vergognosa della Chie-sa. Tentano di farci giornalmente una speciedi lavaggio del cervello con la parola “acco-glienza” ma con quali esempi pratici? Cisono in Italia centinaia di Santuari e Con-venti, grandi, enormi, con parchi a perditad’occhio fra alti recinti di mura, in mezzo aprati e giardini bellissimi, ma deserti; conquattro suore vecchie […] Perché la Santa egenerosa Chiesa non mette a disposizionedei tanto amati profughi questi paradisi inu-tili? Perché ci devono pensare sempre glialtri? Si è tanto parlato di quando il Papa hadato asilo politico a una famiglia con padreingegnere, madre professoressa e due figli.Stop, finito. E’ tutta lì la decantata acco-glienza della Chiesa? Si può essere più ipo-criti di così? Mi capita spesso di fare un giroverso il Monte Baldo. Da anni in localitàSpiazzi e Ferrara si è assistito a una calo dipresenze dovuto un po’ alla crisi, ma anchealla mancanza di strutture turistiche adegua-te. Alcuni alberghi hanno cominciato a chiu-dere anche se il passaggio di villeggianti inmacchina, moto e biciclette è sempre statoconsiderevole. Adesso è cambiato lo scena-

rio. Gli alberghi chiusi di Spiazzi e Ferrarahanno riaperto. Il motivo? Li hanno riempitidi profughi. Tutti li possono vedere. Sedutiall’esterno su panche, sedie, altalene, conl’immancabile cellulare in mano a oziaretutto il giorno, guardando chi passa. Chitransita da Ferrara noterà che in un campo dacalcio a cinque, sintetico e ben recintato, unacinquantina di giovani profughi giocano apallone allegri e spensierati. E così è diven-tata “accoglienza” economica. Con i 35 o 37euro giornalieri a persona, i proprietari degliex alberghi chiusi hanno risolto tutti i loroproblemi. Lo Stato paga e tutti sono felici econtenti. E questo esempio è una goccia nelmare. Il problema è che questa storia nondurerà un anno, due o tre, ma durerà sempre.E dovremo mantenere in eterno con i nostrisoldi gente che non potrà lavorare (lavoronon ce ne sarà) e che molto presto non siaccontenterà più di occupare panchine o digiocare a pallone. Allora, in ogni parte d’Ita-lia, diventerà veramente dura contrastaremigliaia di persone che pretenderanno dirittie garanzie che noi non sempre saremo ingrado di garantire. Questo sarà il risultato ditanto buonismo che ricadrà su tutta la classepiù povera del nostro Paese. E tutto questomentre gli altri paesi europei prendono deci-samente le distanze, consapevoli che non èimpoverendo tutti che si risolvono i proble-mi del mondo. Anche se diverse volte misono servito del Vostro giornale (grandegiornale) per esternare le mie considerazioniquesta volta non mi fermerò. L’ipocrisia checi circonda può essere becera e pericolosa eio non sono un eroe. Mi scuso.

E.F. (lettera firmata)

LA RABBIA E LO SDEGNO

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LE VOSTRE FOTOL’ALTRO GIORNALESettembre 2107 5

Degrado nel progno

S.PERETTO A NEGRAR

Il bel paese...

FUMANE

Balcone fiorito

PEDEMONTE

Pista ciclabile...notare la cura!

SAN BONIFACIO

Non si capisce come questi signori puliscano

l’auto in mezzo alla strada... vergognoso!

RIVOLI

Un po di pioggia e subitola strada si allaga!

PESCANTINA

Una frase piuttosto volga-re letta anche da bambi-ni... zona arena verde

NEGRAR

Lampioni extra!

VOLARGNE

Servizi igienici fuori usoda parecchi mesi

PIOVEZZANO

Marciapiede via Risorgimento

PESCANTINA

I° premio per il balcone fiorito

PEDEMONTE

Carcassa di un animale a bordo strada dal 7 agosto

ALBARÈ

Scarico in Adige

VOLARGNE SETTIMO

Parcheggio con divieto di sosta

Così il Comune cura lepiante del cimitero.

Complimenti!

Sottopasso...loc.La Prua

DOMEGLIARA

Arredo lungolago

LAZISE

PESCANTINA DOMEGLIARA

... ti guarda

PESCANTINA

Tutti i giorni è così!Si tratta di area privata.

BUSSOLENGO

Parcheggio supermercato

DOMEGLIARA

Buttano tutto sulla riva dell’Adige

POSTEGGIO VIETATO

Dosso pericoloso in piscina

RIVOLI

...per la iper protezione di alcune mamme

VALEGGIO

La strada delle Strenturealmeno mandate le pecore

BUSSOLENGO

... civiltà

TORBE

parcheggi gratuiti chiusi,di fronte a quelli

a pagamento del Caneva

COLÀ

...via Stadio

SAN BONIFACIO

Bastava poco!

SAN VITO

Asilo abbandonato...poteva essere riutilizzato

CASTELNUOVO

Domenica mattina in centro

SAN BONIFACIO

Scivolo di un parco giochi

MONTECCHIO

... questo è il torrenteAlpone...o viale alberato?

SAN BONIFACIO

... il marciapiede

SAN BONIFACIO CIAO

la via storica è un orinatoio per cani

AVIO

24h su 24h7 giorni su 7

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La questione “accoglien-za” diventa sempre piùun’emergenza. Non c’èComune infatti che anchein provincia di Verona nonsia stato toccato dall’arri-vo di alcuni richiedentiasilo. Molti i confronti, idibattiti, le manifestazioniche nei mesi scorsi e tutto-ra si sono svolti e si stannosvolgendo sul territorio. E,soprattutto, aleggia laparola Sprar (Sistema diProtezione per RichiedentiAsilo e Rifugiati), di cuiin realtà pochi conosconoil significato. Ai comuniche aderiranno allo Sprarsarà applicato un tetto di 3rifugiati ogni 1000 abitan-ti, con una presa in carico

diretta dell'accoglienza daparte delle singole ammi-nistrazioni, cui sarà chie-sta anche una minima par-tecipazione economica. Icomuni che invece nonaderiranno allo Sprar nonsaranno comunque esenta-ti. La Prefettura può infat-ti trovare nei loro territoridelle strutture in cui allog-giare i richiedenti asilo, segli spazi nei comuni ade-renti allo Sprar non saran-no sufficienti ad accoglier-li tutti. A fare chiarezzasull’argomento è il Prefet-to stesso, Salvatore Mulas.Nel frattempo la voce deicontrari si fa sempre piùacuta: lo scorso 28 giugnoi Consiglieri regionaliAndrea Bassi, StefanoCasali e Fabiano Barbisandel gruppo Centro Destra

Veneto hanno presentatola risoluzione n.38 daltitolo “Il Veneto dallaparte dei Comuni: stop airicatti dello Stato, stopalle adesioni forzate alsistema SPRAR”. Anche il

consigliere regionale delGruppo misto Stefano Val-degamberi interviene inmerito: «E’ necessarioporre fine a questo scem-pio – afferma -: stiamoassistendo alla trasforma-zione in profughi anche ditutti coloro che in realtàsono clandestini. Con ilcontinuo arrivo di questepersone si rischia di creareun disequilibrio all’inter-no della popolazione.Oltretutto se l’Italia inve-

stisse in servizi alla fami-glia (offrendo ad esempioun assegno di sussidio peril terzo figlio) il denarospeso per queste persone,il nostro paese ne trarreb-be giovamento. Respin-giamo le navi, chiudiamol’accesso a queste ondatedi arrivi, potenziamo piut-tosto i nostri uffici chevadano alla ricerca diprove concrete relativa-mente a chi effettivamentefugge da una zona di guer-

ra e da situazioni di disa-gio. Quelli saremo prontiad accoglierli, ma non chiapprofitta della situazioneper raggiungere l’Italiaclandestinamente. So percerto, da testimonianzedirette, che tra queste per-sone c’è anche chi nel suopaese aveva un lavoro,una casa, una situazioneconfortevole…ma vienequi in cerca di fortuna.Questo non è accettabile.Altro aspetto allarmanteriguarda le onlus e le coo-perative: va fatto un girodi vite serio – aggiungeancora Valdegamberi -.Oggi si chiama onlusanche chi fa business rovi-nando la reputazione dichi invece opera onesta-mente. L’aspetto volontaristicodiventa lucro, senza paga-re nemmeno le tasse. Lecooperative diventanosfruttatrici del lavoratore.E’ chiaro che la situazioneva gestita in modo diver-so».

Silvia Accordini

PROGETTO DI LEGGE. IDONEITÀ ABITATIVA

Dopo il terremoto di Ischia e le polemiche sull’adeguatezza degli edifici, è appar-so chiaro a tutti come la sicurezza delle nostre case sia una delle sfide più impor-tanti con cui la politica, e la società, saranno chiamate a confrontarsi nel prossi-mo futuro. Proprio su questo argomento la consigliera Regionale GiovannaNegro (Veneto del Fare) ha presentato ad inizio agosto un progetto di leggeregionale inerente le disposizioni relative alla vivibilità dei locali ed alla tuteladelle persone. «Dato che la Regione del Veneto tutela la salute pubblica negliambienti abitativi - ha spiegato la Negro - è necessario garantire la sicurezza el’incolumità degli occupanti tramite adeguati certificati di idoneità alloggiativache siano garanzia perché non si verifichino incidenti o, ancora peggio, deces-si. Chiediamo perciò che i Comuni possano effettuare, al fine della tutela dellapubblica e privata incolumità, una verifica preventiva dell’idoneità alloggiativadei vari immobili prima dell’effettiva occupazione, e che il certificato di idoneitàstesso evidenzi nel dispositivo il numero di cittadini residenti all’interno dellastruttura». La proposta punta a sgravare i primi cittadini che, spesso, sonocostretti ad attivarsi per sgomberi di immobili dovuti alla mancanza dei requisitidi idoneità alloggiativa, a cui vanno aggiunte le eventuali responsabilità penaliper gli stessi sindaci in caso di infortuni o decessi legati alla inagibilità dei loca-li non sgomberati tempestivamente. «Il certificato di idoneità alloggiativa – con-clude Giovanna Negro - è l’unica maniera per far sì che non si verifichino inci-denti e per garantire salubrità, agibilità e un contesto dignitoso agli apparta-menti. Questo strumento è di fondamentale importanza preventiva per la sicu-rezza e l’incolumità degli abitanti. Con il principio di sussidiarietà la Regione delVeneto vuole mettere a disposizione degli Enti locali e dei cittadini strumentinuovi ed innovativi per la sicurezza delle abitazioni, ma ci attendiamo che anchelo Stato da questa proposta recepisca l’esigenza di legalità condivisa e nonimponga pesi e misure diverse classificando cittadini di serie A e cittadini di serieC». Matteo Dani

CRONACHE L’ALTRO GIORNALESettembre 2017

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IL CASO. Non c’è Comune in provincia di Verona che non sia stato toccato dall’arrivo di richiedenti asilo. E sopra tutto aleggia lo Sprar

Accoglienza o emergenza?

PROFUGHI, PARLA IL PREFETTO DI VERONA

A fare chiarezza sull’argomento è il Prefetto di Verona, SalvatoreMulas. Prefetto Mulas, quanti Comuni hannoaderito nel veronese allo Sprar e quantiprofughi ad oggi sono arrivati a Verona?«A metà luglio 2017 i cittadini stranieri richiedenti protezione inter-nazionale temporaneamente presenti in provincia di Verona, allog-giati nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) sono 2.811 di cuiil 6,13 % donne o donne con bambini. Di questi 603 sono presentinel Comune di Verona e il rimanente 2208 nei 51 dei 98 Comunidella provincia scaligera dove sono presenti CAS. Le principali nazio-nalità di provenienza sono l’Africa sub-sahariana (Nigeria/ Ghana/ Gambia) ed Eritrea. I “profughi” asiati-ci provengono per la stragrande maggioranza di casi da Bangladesh, Pakistan ed Afghanistan. Dal 2011 adoggi sono invece transitate diverse decine di migliaia di profughi. Ad oggi l’unico progetto SPRAR effettivoed attivo da anni è quello del Comune di Verona, con circa 60 posti. Successivamente, nella primavera 2017,30 Comuni della provincia hanno dichiarato formalmente l’intenzione di attivare una progettualità SPRAR.Questo a seguito degli incontri svolti con tut ti i Sindaci del territorio a gennaio 2017, in conseguenza del-l’accordo tra il Governo / Ministero dell’Interno e i Sindaci, per il tramite dell’ANCI. In quel documento si ècondivisa la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, per cui l’attivazione dei CAS da parte del Governo/Pre-fettura. Diversamente, nel Comune non interessato ad avviare un progetto SPRAR, la Prefettura non ha unlimite di posti da attivare e di CAS da aprire». Molti addossano ai Prefetti la “colpa” dello smistamento deiprofughi nei vari Comuni…«La “colpa” addossata ai Prefetti spesso sottointende una disinformazione di base, un eccesso di strumenta-lizzazione di un problema veramente complesso ed articolato. Dal 2011 e poi ancora con più determinazio-ne dal 2015 la Prefettura di Verona ha cercato, cerca e continuerà a proporre a tutti i 98 Sindaci la condivi-sione di una pianificazione strategica comune per analizzare le opportunità praticabili. E, soprattutto, peruna ripartizione proporzionale, equa e ponderata degli arrivi nel corso del tempo. La scelta dei Sindaci vero-nesi di non condividere ha significativamente ridotto i margini d’intervento istituzionali. La proposta dellaPrefettura di “gestire l’evento per non subirlo” non è stata condivisa. Per cui, a fronte dell’iniziale proposta(sempre attuale) di ripartire i primi “profughi” su un territorio provinciale di quasi 1 milione di abitanti, sce-gliendo insieme ai Sindaci le soluzioni con minor disagio sociale sul singolo territorio, le Prefettura si è tro-vata, sola come ente istituzionale, a gestire un evento diportata eccezionale. La chiusura al d ialogo per circa6 anni di pressoché tutti i Sindaci, ha reso indispensabile ricorrere direttamente alle Cooperative Sociali (enticui in via ordinaria e da diversi anni si rivolgono gli Enti Locali, come il Comune capoluogo, per la gestioneoperativa dei “profughi”) con la difficoltà ulteriore di trovare soggetti gestori “perbene ed onesti” disposti asvolgere questo ruolo. In assenza delle cooperative, permanendo il rifiuto dei Comuni a collaborare, l’unicaalternativa drammaticamente reale sarebbe stata/sarebbe quella di lasciare vagare incontrollate per lenostre città decine di migliaia di richiedenti protezione ad oggi inespellibili, poiché in attesa di essere esami-nati dalle Commissioni per la protezione internazionale competente per territorio. Scelta che, oltre ad esse-re vietata dalla legge, porterebbe rapidamente all’implosione del sistema di “sicurezza sociale” dell’interoterritorio senza la possibilità di esperire serie forme di controllo ovvero revocare il programma a chi si com-porta male. Pertanto ad oggi la Prefettura continua a compiere sforzi programmatici ed organizzativi di par-ticolare complessità per la tutela della collettività locale. Scelte ponderate e condivise possono sempre miglio-rare la gestione di un sistema di particolare complessità. La Prefettura è sempre disponibile a condividere leesigenze di cittadini e Sindaci, nel rispetto della legalità e dei principi di coesione sociale».

Salvatore Mulas

Servizi diSilvia Accordini

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CRONACHEL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 7WhatsApp

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E’ partito il conto alla rove-scia per il debutto dell’an-no scolastico 2017 – 18 egià si respira aria di cam-biamenti. Se non altro inmateria di obblighi vacci-nali. Cambiano infatti gliadempimenti per l’iscrizio-ne a scuola, per effetto deldecreto appena emanatodal Ministero della salute(nei confronti del quale, loricordiamo, la RegioneVeneto ha presentato ricor-so). Ricorso o non ricorsola legge è legge, per cuianche i dirigenti scolasticiveneti, all’atto dell’iscri-zione, hanno l’obbligo dirichiedere, alternativamen-te, la documentazione com-provante: l’effettuazionedelle vaccinazioni, l’omis-sione o il differimentodella somministrazione delvaccino, l’esonero perintervenuta immunizzazio-ne per malattia naturale,copia della prenotazionedell’appuntamento pressol’asl. Entro il 31 ottobre2017 per la scuola dell’ob-bligo e entro il 10 settem-bre per i nidi sarà quindinecessario presentare larelativa documentazione. Il

genitore può anche auto-certificare l’avvenuta vac-cinazione e presentare suc-cessivamente copia dellibretto (entro il 10 marzo2018 deve essere presenta-ta la documentazione com-provante l’avvenuta vacci-nazione). La semplice pre-sentazione alla Asl dellarichiesta di vaccinazioneconsente l’iscrizione ascuola, in attesa che la stes-sa provveda ad eseguire lavaccinazione entro la finedell’anno scolastico. Uniter, questo, che verrà sem-plificato dall’anno 2019-20, quando gli istituti dia-logheranno direttamentecon le Asl per verificare lostato vaccinale degli stu-denti. Dieci sono i vaccini

obbligatori per l’iscrizionea scuola da 0 a 16 anni(pena la non iscrizione finoai 6 anni, e il pagamento dimulte per i genitori dai 6anni in poi): anti-poliome-litica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B,anti-pertosse, anti Haemo-philusinfluenzae tipo B,anti-morbillo, anti-rosolia,anti-parotite, anti-varicella.Tutte le vaccinazioni obbli-gatorie sono gratuite, anchequando è necessario ‘recu-perare’ somministrazioniche non sono state effettua-te in tempo. I vaccinipotranno essere prenotatianche in farmacia, gratuita-mente. I genitori potrannoinvece recarsi all’Asl perricevere informazioni sulle

modalità e i tempi di vacci-nazione dei propri figli. Incaso di violazione dell’ob-bligo vaccinale ai genitoriesercenti la responsabilitàgenitoriale e ai tutori è com-minata la sanzione ammini-strativa pecuniaria da 100 a500 euro (le sanzioni vengo-no erogate dalle Aziendesanitarie). I genitori a cuil’Asl contesta la mancatavaccinazione possono prov-vedere entro il termine indi-cato a mettersi in regola (inorigine la norma prevedevaanche la segnalazione al tri-bunale dei minori per l’even-tuale perdita della patriapotestà, passaggio cancellatoin commissione).

Riccardo Reggiani

Nasce l’Anagrafe nazionale vaccini, nella quale sono registrati tutti i soggetti vac-cinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi ed i tempi di somministrazione e glieventuali effetti indesiderati. Inoltre viene istituita una Unità di crisi permanente,promossa dal ministero della Salute, per monitorare l’erogazione del servizio eprevenire eventuali criticità. Il ministero della Salute avvierà una campagna stra-ordinaria di sensibilizzazione per la popolazione sull’importanza delle vaccina-zioni per la tutela della salute. Nell’ambito della campagna, i ministeri della Salu-te e dell’Istruzione promuovono, dall’anno scolastico 2017/2018, iniziative diformazione del personale docente ed educativo e di educazione delle alunne edegli alunni, delle studentesse e degli studenti sui temi della prevenzione sanita-ria e in particolare delle vaccinazioni, anche con il coinvolgimento delle associa-zioni dei genitori e le associazioni delle professioni sanitarie.

“Vuoi che alla regione delVeneto siano attribuite ulte-riori forme e condizioniparticolari di autonomia?”:questo è il quesito previstodalla consultazione referen-daria regionale che chiame-rà alle urne gli elettoriVeneti domenica 22 ottobredalle 7.00 alle 23.00. Ildecreto di convocazionealle urne è stato emanatodal governatore Luca Zaiail 24 aprile 2017, fissandosimbolicamente la datadella consultazione per il 22ottobre, nel giorno del 151ºanniversario del plebiscitodel Veneto – tenutosi il 21 e22 ottobre 1866 – che sancìl'unificazione delle provin-

ce Venete e di quella diMantova al Regno d'Italia.L’obiettivo del Referen-dum, deliberato dal consi-glio regionale del Venetoper conoscere il pareredegli elettori della Regionecirca l'attribuzione di ulte-riori forme e condizioniparticolari di autonomia alproprio ente territoriale, èquello di ottenere maggioriforme di autonomia dalloStato. In termini tecnici, sitratta di negoziare un'auto-nomia differenziata, comeprevisto già dal terzocomma dell'articolo 116della Costituzione repubbli-cana. Il referendum consul-tivo, che avrà un costo di 14

milioni di euro, non avràeffetti immediati ma, nelleintenzioni di Zaia, vuoleportare a una negoziazionedello status regionale: sevincerà il sì, impegnerà ilgoverno, di qualunque colo-re esso sia, ad aprire unatrattative sull’intero conte-nuto degli articoli 116, 117e 119, della Costituzione,portando all’autonomiafiscale. Perché il Referen-dum abbia esito positivo,alla votazione – che avverrànei seggi tradizionali suschede cartacee - dovrà par-tecipare la maggioranzadegli aventi diritto e lamaggioranza dei votiespressi dovrà essere favo-

revole al quesito. Ai sensidell'articolo 27, comma 2,dello Statuto regionale, incaso di partecipazione alvoto della maggioranzadegli aventi diritto, il consi-glio regionale è tenuto adesaminare l'argomento refe-rendario entro novanta gior-ni dalla proclamazione deirisultati; in tale evenienza –nel caso in cui vincesse il“sì” – bisognerà intavolareun negoziato col Governo:se questo andrà a buon fine,occorrerà portare in Parla-mento una proposta dilegge che dovrà essereapprovata dalle Camere amaggioranza assoluta deicomponenti, sulla base di

un’intesa fra lo Stato e laRegione. In sostanza ilVeneto potrà trattare conRoma per ottenere maggio-ri competenze e anche lapossibilità di mantenereuna parte della tassazioneche oggi finisce allo Stato,come l’Irpef, sul territorio.Il sogno del Veneto è che il90% delle tasse restino sulterritorio e che la Regione

possa avere più autonomia,oltre che a livello fiscale,anche in settori come lascuola, l’ambiente, il dema-nio idro-geologico, la sal-vaguardia del territorio, ibeni culturali, le strade e laviabilità fuori dal direttocontrollo dell’Anas, la pub-blica amministrazione e lagestione di alcuni fondieuropei.

REFERENDUM. Domenica 22 Ottobre i Veneti sono chiamati alle urne dalle 7.00 alle 23.00

Un Sì per l’autonomia

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia«Noi siamopronti da mesiper il referen-dum, eravamopronti ancora adicembre, quan-do abbiamocercato invanodi ottenere daRoma l’electionday che ciavrebbe fattorisparmiare 14milioni di euro.

Ai pessimisti, a chi ha messo in discussione la possi-bilità di svolgere la consultazione popolare, a chicontinua ad affermare che è inutile, rispondiamomantenendo concretamente l’impegno che ci erava-mo assunti con tutti: il referendum si fa e sarà il refe-rendum dei Veneti, non dei partiti e nemmeno diZaia, sarà un grande momento di democrazia e dipartecipazione. E il giorno dopo la nostra Regionenon sarà più quella di prima, perché avremo datovita alla ‘Questione Veneta’ e pretenderemo che neiprogrammi di governo, siano essi di destra, di sini-stra o di centro, contemplino la nostra autonomiaregionale”. Il referendum è una cosa seria, è il fon-damento su cui potremo costruire la nostra autono-mia regionale, esattamente come quella di Trento edi Bolzano. Noi vogliamo diventare pienamenteautonomi e chiediamo in tal senso l’applicazione intoto dell’articolo 116 della Costituzione. Questo èl’obiettivo che pur partendo da situazioni diversecondividiamo con la Lombardia e sul quale insiemeporteremo 15 milioni di italiani, un quarto delPaese, finalmente ad esprimersi».

Un Comitato referendario per il “sì” si è costituito in Valpolicella. A promuoverlo l’associazione culturale “La Val-policella” che nelle prossime settimane svilupperà iniziative sul territorio della Valpolicella della Valdadige e del-l’area Baldo – Garda per informare la popolazione relativamente al Referendum stesso. «L’associazione cultu-rale La Valpolicella – affermai l presidente Carlo Manara , referente per il neo-nato Comitato Referendario – nonsi schiera con alcun partito politico, ma appoggia il “sì” al referendum. Una scelta che rappresenterebbe unprimo passo in avanti per ottenere maggior autonomia per il Veneto. Basta andare in Trentino per vedere il risul-tato di maggiori risorse a disposizione del territorio regionale: strade asfaltate, verde pubblico e boschi ordina-ti e molt o altro ancora. Ciò che in particolare vorremmo far capire è l’importanza di andare a votare per que-sto referendum. Se vincesse il “sì” – conclude Carlo Manara - dal 23 ottobre non cambierebbe effettivamentenulla, ma potrebbe avere inizio un percorso con lo Stato italiano per richiedere maggiori risorse per il Veneto».

Luca ZaiaVACCINI

A scuola con il vaccino

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Più di 3.600 visitatori, oltre50 aziende partecipanti epiù di 200 proposte di Soavein assaggio. Sono i numeridi un successo. Quelli concui si è chiuso il Soave Ver-sus 2017, il festival dedicatoal vino bianco italiano più

famoso al mondo che per tregiorni, dal 2 al 4 settembre,è stato protagonista assolutoal Palazzo della Gran Guar-dia a Verona. «Il Soave Ver-sus quest’anno è giunto allasua diciottesima edizione –commenta Arturo Stocchet-ti, presidente del Consorziodi Tutela del Vino Soave – equesto significa che è in

grado di camminare con leproprie gambe e di investirenelle giovani generazioni.Tante cantine hanno parteci-pato con i loro giovani, ed èstato veramente bello veder-li. Significa che anche lorocredono nel nostro territo-

rio, e noi dobbiamo sostene-re i nostri ragazzi quandocredono i qualcosa». Affer-mazioni che si sposano per-fettamente con quelli chesono i principi guida delConsorzio e che hanno ispi-rato quest’edizione del Ver-sus: un vino Soave che siponga come sintesi tra pas-sato e futuro, storia e inno-

vazione, bellezza e amoreper la vita. Il tutto raccoltoin quel “saper fare” tipica-mente italiano che coinvol-ge le dimensioni produttivepiù differenti. Valorizzandoquindi non solo il vino, maanche il ricco patrimonio

artigianale e culturale dellaprovincia veronese. Paesag-gio, cru e realtà aumentatasono state le parole chiavedi quest'edizione. «Il nostrovino – spiega Aldo Lorenzo-ni, direttore del Consorzio –racconta di un territoriomolto identitario. La zonadel Soave ha delle peculiari-tà, facciamo delle cose da

sempre e le facciamo moltobene, ed è nostro compitovalorizzare tutto ciò. L’esse-re stati riconosciuti comeprimo paesaggio rurale diinteresse storico in Italia èun premio per quanto fattofinora, ma anche un punto dipartenza verso nuovi traguar-di». Enologi, sommelier,tanti giornalisti sia italianiche internazionali, esperti esemplici appassionati. Que-sto il variegato pubblicoaccorso in Gran Guardiadurante i giorni del SoaveVersus. Alla serata inaugurale dellamanifestazione era presenteanche l’assessore regionaleall’Agricoltura GiuseppePan, che non ha mancato dirimarcare l’importanza delvino Soave nel panoramaveneto e nazionale: «Il Vene-to è la quarta regione almondo per expo di vino e ilSoave è sicuramente unaperla all’interno di un siste-ma così importante dal puntodi vista economico e socialedel territorio. Un vino biancobuonissimo che si sta facen-do apprezzare sempre più intutto il mondo».

Matteo Dani

89a FESTA DELL’UVASI APRONO LE DANZE

E’ arrivato Settembre, mese dedicato alla vendem-mia, e a Soave ci si prepara a celebrare quello cheè il frutto più pregiato delle sue colline. Tutto pron-to infatti per l’89° Festa dell’Uva, che si terrà saba-to 16 e domenica 17 settembre nel cuore del borgomedievale. La Festa sarà la seconda manifestazio-ne organizzata dalla Pro Loco guidata da RobertoFerroli, dopo la Festa Medioevale di maggio che hariscosso molti apprezzamenti, sia da parte dei soa-vesi che dei visitatori. Il programma non si scosteràmolto da quello delle precedenti edizioni, ripren-dendo anche alcune proposte che a maggio aveva-no raccolto l’interesse di molti partecipanti. «Rispet-to all’evento di maggio – spiega Ferroli - ci saran-no delle differenze: anzitutto nella durata, visto cheabbiamo voluto concentrare il programma nei duegiorni di sabato e domenica, lasciando libero ilvenerdì, e negli spazi, poiché cercheremo di daresempre maggiore visibilità anche a Piazza delCombattente, dove verrà installato uno dei carrid’uva. Tra gli appuntamenti più belli e significativicredo ci sia poi quello con la mostra fotografica cheripercorrerà la storia della Festa dell’Uva e che saràallestita presso la sala delle feste del Palazzo delCapitano. Grazie agli scatti di Pietro Masnovo,vera e propria memoria storica del paese, faremoun tuffo nel passato di Soave e di quest’importantemanifestazione». La giornata clou della Festa saràsicuramente domenica 17, con la sfilata lungo le viedel centro storico del carro dell’uva con figuranti inabiti tradizionali e antichi attrezzi della civiltà con-tadina. L’Isola del Gusto sarà sempre in Foro Boa-rio e ritornerà il Risotto di Soave con lo chefGabriele Ferron; confermate la Fontana del Vino ele serate di musica e divertimento in collaborazionecon Radio Company e Radio 80 Power. Non man-cheranno le bancarelle dell’hobbistica e di prodottidel territorio, assieme al Mercatino dell’Antiquaria-to che nella giornata di domenica si snoderà lungocorso Vittorio Emanuele. Saranno poi numerose leiniziative per scoprire Soave e il suo territorio inmaniera inedita: escursioni sulle colline, ad emis-sioni zero, visite guidate al borgo, anche notturne.Come da tradizione, poi, a chiudere la Festa saran-no i fuochi d’artificio e il suggestivo spettacolo del-l’incendio del castello. «L’obiettivo principale noncambia – conclude Ferroli -: portare sempre più inalto il nome di Soave e far sì che sempre più turistie visitatori possano scoprire la sua bellezza, tor-nando a visitare il nostro paese anche durante ilresto dell’anno».

M.D.

CRONACHE di Soave L’ALTRO GIORNALESettembre 20178 WhatsApp

331 9003743

SOAVE VERSUS 2017. Si è svolta dal 2 al 4 Settembre la 18a edizione della kermesse

Un successo di... vino

L’AUTUNNO ARANCIONE DI SOAVEQuest’anno a Soave, paese bandiera arancione delTouring Club, la festa dedicata ai paesi con talericonoscimento non si svolgerà solo in due week-end ma dal 23 settembre al 15 ottobre e si intitole-rà “Autunno arancione - Aggiungi un borgo a tavo-la”.«Soave, eletto quest'anno uno dei migliori borghid'Italia, ha aderito a tutti e quattro i week-end pro-posti dall'Associazione Bandiere Arancioni in colla-borazione con il Touring Club Italiano - spiega l’as-sessore alla Cultura e al Turismo, Alice Zago -. Sitratta di quattro week end che, grazie al Touring,godranno di grande visibilità online sia a livello nazionale che locale, per non parlare delle giornate Plein Air,destinate ai camperisti di tutta Italia, che verranno anche promosse attraverso la rivista “PleinAir”. Temi di que-st'anno l'enogastronomia e la famiglia. Come assessore al Turismo di Soave, posso dire che organizzare ecoordinare le iniziative di ben quattro week end, anziché due, come negli anni passati, non è stato così sem-plice, tuttavia la grande disponibilità di tante associazioni con vocazione turistica e di varie attività produtti-ve locali, ha permesso di realizzare una proposta davvero completa, che soddisfa le diverse esigenze legatesia agli aspetti storico-culturali che enogastronomici, tanto apprezzati dal turista che sceglie di venire a Soave.Non ci resta che augurarci tempo buono per accogliere al meglio chi verrà nel nostro territorio». Ogni setti-mana l’associazione Verona Autoctona organizzerà delle visite guidate al centro storico, mentre LorenzoCosta porterà gli ospiti in giro per le colline a cavallo. La mattina del 24 settembre avrà luogo anche una visi-ta guidata sul sentiero natura a cura degli Amici delle antiche torri. Il 7 e 8 ottobre per la festa della Ciocco-lata si terrà un concerto del coro “Città di Soave”, mentre il 15 ottobre in occasione del mercatino dell’anti-quariato l’intrattenimento musicale sarà curato dalla banda “Monsignor Aldrighetti”. Per tutto il periodosaranno aperte mostre d’arte nella chiesa dei Domenicani, in sala civica in piazza Antenna e a San Rocco.

Maria Grazia Marcazzani

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Analizzare un fenomeno, una realtà composita è l’uni-co modo per conoscerne le componenti. Ciò vale inogni campo, compresa l’agricoltura, che per migliaiadi anni, fino al ventesimo secolo, ha vissuto di tradi-zioni tramandate di generazione in generazione, diconoscenze empiriche, estranee quindi a metodi erigore scientifici.Il mondo agricolo abbraccia una miriade di temi e atti-vità ed innumerevoli sono le analisi che si possonomettere in atto per conoscerne le componenti, ma, inquesto contesto vogliamo focalizzarci sull’aspettospecifico della conoscenza di quel fattore che è soste-gno e supporto delle colture agricole: il terreno.L’analisi fisica, chimica e microbiologica del terrenoagricolo è il mezzo migliore per conoscerne le carat-teristiche, al fine di poter razionalizzare ed ottimizzaret utte le pratiche agricole ed in particolar modo gli apporti di fertilizzante.L’analisi consente di individuare gli elementi nutritivi presenti e di valutarne lecarenze e gli eccessi che possono essere la causa di squilibri, alterazioni e affezionidelle colture.L’analisi del suolo non permette all’agricoltore di determinare quali siano le specieda coltivare in un dato terreno, però suggerisce quali sono da escludere. In consi-derazione del fatto che è sufficiente eseguire le analisi ogni 4/5 anni, appare evi-dente la convenienza di rivolgersi ad un laboratorio specializzato, poiché esso dàla certezza di metodi consolidati ed affidabili: la ricerca di sistemi semplicistici con-duce l’agricoltore a risultati quasi certamente erronei.Le quantità di terreno che devono essere messe a disposizione del laboratorio perle analisi sono molto limitate, circa un decimilionesimo del terreno che si vuoleanalizzare, perciò è indispensabile che il campione prelevato sia veramente rap-presentativo dell’appezzamento in questione: in caso contrario il risultato del-l’analisi non potrà aiutare l’agricoltore nelle scelte che è tenuto a fare. Per ottene-re un campione rappresentativo è necessario applicare ri gorosamente alcunenorme che riguardano l’uso degli strumenti per il prelievo, l’epoca del campiona-mento, l’area da campionare, la miscelazione dei campioni prelevati, il numero deicampioni, la profondità e i punti di prelievo, la preparazione dei campioni. Dopoche il laboratorio avrà effettuato l’analisi, è necessario saper interpretare tutta una

serie di numeri che esprimono le condizioni del terr e-no campionato e stabilire di conseguenza le linee diazione da seguire.L’interpretazione delle analisi è una fase molto delica-ta che richiede l’intervento di un esperto che, fortuna-tamente, spesso è presente all’interno dello stessolaboratorio. L’analisi di un terreno prevede la descrizio-ne di una serie di definizioni che danno la reale situa-zione del terreno analizzato. In primo luogo viene e vi-denziata la “tessitura” che viene espressa come rap-porto tra particelle di differenti dimensioni quali sab-bia, limo e argilla, poi la “reazione” che può essereacida, neutra o alcalina, la dotazione di “carbonati ecalcare attivo”, che fornisce il calcio e il magnesionecessari alla nutrizione delle piante, la “sostanzaorganica” calcolata sulla quantità di carbonio organico

presente nel terreno, l e “sostanze umiche” che rappresentano una frazione dellasostanza organica, l’”indice di plasticità” che è la proprietà del terreno di defor-marsi perennemente a seguito di un’azione meccanica, la “capacità di scambiocationico” che esprime il potere del terreno di trattenere gli elementi nutritivi, resi-stendo ai dilavamenti, la “salinità” che è la presenza nel terreno di sali solubili, ladotazione di azoto, fosforo, potassio, meso e microelementi. Come si può benvedere il tema affrontato è di grande importanza e vastità e la sua lettura può esse-re impegnativa, però i vantaggi che se ne possono ricavare sono di grande valore.

AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURAL’ANALISI È LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA

VENDEMMIA: PORTE APERTE ALL’IMPIEGO DELLE COOPERATIVE MA ATTENZIONE AL CONTRATTO

Faccio seguito alle numerose richieste pervenute da più Aziende Agricole, circa l’utilizzo delle Cooperativein Agricoltura per attività di raccolta, anche in considerazione dell’inizio del periodo vendemmiale. Come prima cosa mi preme evidenziare che il ricorso alle stesse è legittimo se si può configurare un con-tratto di Appalto “genuino”. Diversamente potreste incorrere nell’intermediazione illegittima di manodo-pera, severamente punita dal nostro ordinamento giuridico anche per effetto delle legge 199/2016cd “Legge sul caporalato”.  In particolare nel contratto di appalto dovrà figurare come oggetto dello stesso la fornitura di un’opera oun servizio e NON di prestazioni di manodopera. Il valore dell’appalto, quindi, deve essere riferito all’ope-ra o al sevizio e non alle ore lavoro in quanto la valutazione del numero dei lavoratori da impiegare e delleore lavoro necessarie è di esclusiva pertinenza dell’appaltatore. Sempre nel valore dell’appalto vanno com-presi tutti gli oneri della sicurezza in maniera esplicita ovvero i congrui costi per la salute e sicurezza sullavoro, con riferimento ai rischi interferenti per i quali occorre redigere il D.U.V.R.I. L’importante è poi pun-tualizzare che l’appalto deve realizzarsi tramite organizzazione di uomini e mezzi dell’appaltatore. Non daultimo risulta significativo evidenziare che l’appaltatore deve assumersi il  rischio d’impresa, cioè devegarantire l’esecuzione dell’attività nei tempi e nei modi previsti, pena la perdita del suo onorario. In ognicaso, i lavoratori dell’appaltatore, non possono essere organizzati o diretti dal committente- azienda agri-cola-  in quanto, nel concreto svolgimento dell’appalto, deve essere riscontrabile un’autonoma organizza-zione funzionale e gestionale dell’appaltatore, finalizzata allo specifico risultato. E’ esclusa l’ipotesi di uti-lizzo, per i lavoratori impiegati, di contratti di lavoro parasubordinati (es. co.co.pro) e il contratto collettivoda applicare è quello degli operai agricoli. Il committente si impegna ad acquisire il DURC in fase di stipu-lazione del contratto di appalto e di verificarne l’attualità periodicamente. Buona vendemmia a tutti!

Vino & Dirittoa cura di Alessia Beghini [email protected]

DIARIO DI SETTEMBRE LAVORI DA FAREZappettare e tener pulito dalle erbacce l’ortoCombattere l’oidio (zolfo), la mosca del porro e le lumache.Trapianti (insalate, porri, cavoli)Molte raccolte (ci sono ancora ortaggi estivi e arrivano quelli autunnali)

UN CONSIGLIOIl lumachicida, sia esso a base metaldeide o fosfato ferrico (bio), si deteriora alle intemperie: si puòrisolvere questo problema con il metodo Lima Trap, un dispenser che protegge il prodotto e ne pro-lunga la durata permettendo di posizionarlo nel proprio orto, serra, giardino, dove si ritiene piùnecessario o strategico.

SEMINE IN CAMPOCarote, ravanelli, insalate (valerianella, indivia, scarola, riccia, rucola, lattughino da taglio e cicorie,tra cui il radicchio). Al via anche gli spinaci, le cime di rapa. Il prezzemolo e le verze.

SEMINE IN SEMENZAIOPrepariamo le piantine di cipolla che staranno in orto durante l’inverno

L’ALTRO GIORNALESettembre 2017 9WhatsApp

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“Sprea depositi” nell'ambito del programma per migliorare i servizi offerti alleaziende agricole, propone un nuovo servizio di raccolta “porta a porta” deirifiuti speciali provenienti da attività agricola, pericolosi e non pericolosi, met-tendo a disposizione degli imprenditori agricoli, per lo svolgimento regolaredel servizio, un’ azienda specializzata, che opera nel settore dello smaltimentodei ri fiuti, pericolosi e non, dal 2004, con 190 cassoni, 10 automezzi autorizza-ti, un proprio impianto di selezione ed un servizio di noleggio container divarie misure. Il servizio viene svolto sia in Lombardia, che in Veneto. La pre-sentazione della richiesta, va compilata con indicate le quantità approssimatee va presentata presso le sedi Sprea depositi di Villafontana, Erbè o Domeglia-ra, dove si po ssono ritirare tutti i contenitori idonei allo stoccaggio dei rifiuti,per predisporli al ritiro ed al successivo smaltimento. Al momento del ritiro,verrà rilasciato il Formulario di identificazione dei vari rifiuti da smaltire, diret-tamente dalla Ditta incaricata ed abilitata a svolgere il servizio ed a conclusio-ne, la Ditta Maffizzoli rilascerà regolare fattura per il servizio di ritiro e smalti-men to effettuato.

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E’ legato indissolubilmenteall’AIDO (Associazione Ita-liana per la Donazione diOrgani, Tessuti e Cellule) ilnome di Gianni Dall’Aglio, ilbatterista più famoso d’Italia.Sì, proprio lui, che con la suaattività ha senz’altro contri-buito a scrivere un capitoloimportante della musica ita-liana degli anni ’60. Lui che,oltre ad essere stato il batteri-sta storico di Celentano e diLucio Battisti, ha suonatoanche con Mina, LittleRichard, Chuck Berry, PattyPravo e Rita Pavone, solo percitarne alcuni. Oggi l’impe-gno di Dall’Aglio è legatoall’AIDO per la promozionedella donazione degli organi.E questo è successo da quan-do, nel 2008, sua moglie haavuto un problema serio ai

reni con la necessità di un tra-pianto. In quel momento luinon ha esitato un attimo e si èdetto pronto a donare un renealla sua adorata moglie. Que-sto colloquio avveniva con ilchirurgo Luigino Boschiero,all’Ospedale di Borgo Trentoa Verona nove anni fa e chepoi effettuò il trapianto. Aseguito di questo intervento,Dall’Aglio ha deciso di pub-blicare la sua autobiografia“Batti un colpo - due metriquadrati di paradiso”. Il titoloè chiaramente riferito allospazio dei due metri quadrioccupati dalla batteria e dovelui ha maturato la sua espe-rienza di musicista. In conse-guenza di ciò, oggi gira l’Ita-lia con concerti per promuo-vere la donazione degli orga-ni. Sabato 9 settembre

Dall’Aglio doveva essere inpiazza Costituzione a SanBonifacio con gli amicimusicisti Massimo Luca eFranco Malgioglio per il con-certo “Il nostro canto libero”.Il maltempo ha però costrettogli organizzatori a rinviare iltutto a sabato 30 settembre.Sarà quella l’occasioneascoltare brani che hannofatto la storia della musicaitaliana e rivivere i miticianni’60. Durante la seratasarà possibile ammirareanche il famoso Atomium diBruxelles in lattine di allumi-nio, realizzato dall’AIDO,che già da qualche giorno èstato installato in piazzaCostituzione.

Silvano Miniato

CRONACHE di San Bonifacio L’ALTRO GIORNALESettembre 2017

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Collaudato, presentato allastampa e ormai pronto pertornare in servizio. E’ que-stione di giorni per la ria-pertura del ponte dellaMotta; si attende infattisolamente la firma delGenio Civile che prendaatto del collaudo e passi lagestione in mano al Comu-ne. Da giovedì in poi, inteoria, ogni giorno potrebbeessere buono. Per la festad’inaugurazione, invece, sidovrà probabilmente atten-dere fino agli ultimi giornidi del mese. Intoppi buro-cratici di vario tipo, è que-sto il motivo che ha costret-

to l’Amministrazionecomunale a spostare l’inau-gurazione del ponte più inlà rispetto al 27 agosto, ladata che era stata annuncia-ta all’inizio dell’estate.«Quando si realizzanoopere di questa portata – haspiegato l’architetto Pier-domenico Mazza, progetti-sta e direttore dei lavori delnuovo ponte – è pratica-mente inevitabile il doversiscontrare con problemati-che burocratiche comequelle che abbiamo incon-trato e, fortunatamente,risolto». A ridosso del finesettimana si è provveduto

ad effettuare il collaudoufficiale della nuova strut-tura e dei martinetti idrauli-ci che la dovranno solleva-re in caso di piena. Col col-laudo effettuato si deve orasolamente attendere di rice-vere dal Genio Civile tutti idocumenti ufficiali checonfermeranno il buonesito dei test e che darannoil via libera all’apertura delponte. Una volta superatoanche questo passaggioburocratico non ci sarà piùnessun ostacolo e gli abi-tanti della Motta vedrannofinalmente la fine di unavera e propria odissea ini-

ziata quasi 4 anni fa e cheper tutto questo tempo li haprivati dell’unica via di col-legamento diretto tra ilquartiere e il centro delpaese. Come detto, anche lafesta di inaugurazione hasubito uno spostamento.Inizialmente preannunciataper il 17 settembre, orapotrebbe trovare una datapropizia in sabato 30 set-tembre. Immutata, invece,l’idea originale dell’evento,cioè realizzare una lunga

tavolata che dal ponte arrivifino a piazza Costituzione ein grado quindi di accoglie-re tutti gli abitanti dellaMotta e tanti altri samboni-facesi. «Quella che abbia-mo realizzato è un’operaunica – prosegue Mazza -,credo che in tanti vorrannoprendere esempio da San

Bonifacio e realizzare unastruttura con le stesse carat-teristiche. Il progetto è pra-ticamente lo stesso cheavevo presentato 14 annifa, con qualche anno diritardo siamo riusciti a rea-lizzarlo».

Matteo Dani

SETTEMBRE SAMBONIFACESE

Musica, giochi, ballo, conferenze e comunità. E’ iniziato così il Settembre Sambonifacese 2017, il tradi-zionale mese di appuntamenti che accompagna San Bonifacio attraverso gli ultimi scampoli d’estate finoall’inizio dell’autunno. Le prime due settimane del programma si sono svolte senza particolari intoppi econ un bel riscontro di partecipazione da parte della cittadinanza . Ad aprire il calendario degli appunta-menti messo in piedi dall’assessorato alla Cultura è stata la sagra di Sant’Abbondio alla Motta, che ha poilasciato il testimone al palio delle Contrade e a Balliamo Assieme a Voi, quattro serate danzanti a curadell’ASD Amici del Ballo che come ogni anno ha riempito piazza Costituzione. Peccato per il brutto tempoche ha costretto a spostare in un’altra locat ion i concerti del Metal Inpala. Nel fine settimana appena tra-scorso, infine, la conferenza stampa di presentazione del nuovo ponte della Motta, l’inaugurazione dellanuova pista ciclopedonale di via Nogarole, il cenone in via Portone e il raduno Tuning. Anche nelle pros-sime settimane il Settembre Sambonifacese sarà in grado di offrire spunti ed appuntamenti di livello. Bastipensare agli incontri con gli autori a cura della Libreria Bonturi e alle varie conferenze e serate di divul-gazione in programma, come quelle promosse dalla Commissione Pari Opportunità. Tanto teatro, con inscena il Teatroprova, gli artisti di Fantasiarte e gli alunni dell’istituto Dal Cero. Una giornata campale saràsicuramente domenica 24 settembre con in programma il ricordo del maestro Franco Bignotto, la conse-gn a del premio internazionale di poesia “Simone Lorici” e la Festa delle Associazioni lungo le vie del cen-tro. La manifestazione avrà poi una coda piuttosto prolungata anche durante il mese di ottobre, connumerosi incontri informativi, presentazioni e, soprattutto, con la Fiera del Gusto di domenica 22 ottobre.

M.D.

L’OPERA PUBBLICA. Dopo quattro anni di “odissea”, la riapertura è prevista a giorni

Il ponte della Motta:torna “in servizio”

L’AIDO DI GIANNI DALL’AGLIO

I RAGAZZI DI VIA PORTONE

Il 25 agosto si sono ritrovati in Corte Scalin(da Pietro Ferrarese), per il terzo anno con-secutivo, i Ragazzi di via Portone (quelli cheerano ragazzi negli anni ‘50). Per questigiovani “di una volta”, che oggi hannominimo 70 anni, è stato un vero ritorno alpassato. Ormai sono pochissimi i “ragazzi”che ancora abitano via Portone. Con il pas-sare del tempo alcuni si sono spostati inaltri paesi, in altre città, all’estero e ritro-varsi anche una sola volta all’anno è vera-mente un’emozione che tocca profonda-mente il cuore e che rinsalda le radici diuna giovinezza spensierata che forse non torna più. Ma come è nata questa idea dei “Ragazzi di viaPortone”? Tutto ha avuto inizio quattro anni fa. Giancarlo Dalla Tezza aveva organizzato un convegnoall’ospedale di San Bonifacio sui trapianti di midollo osseo con l’invito a partecipare. Tra i relatori erapresente anche Giovanni Cacciatori, Presidente provinciale dell’Associazione Donatori Midollo Osseo eRicerca ADMOR (diventato sostenitore e presidente dell’Associazione dopo aver perduto l’unica figlia acausa di questa tremenda malattia). «Quando il mio amico Giancarlo pronunciò il nome di GiovanniCacciatori – racconta Silvano Miniato - rimasi un pò sorpreso e dissi: “Ma sai che io conoscevo un certoGianni Cacciatori mio carissimo amico d’infanzia perchè da bambini eravamo vicini di casa ed abita-vamo entrambi in via Portone? Poi lui nel 1955 è andato ad abitare a Verona e da allora non ci siamopiù rivisti”. Giancarlo mi rispose: “Però, ogni volta che con lui parlo di San Bonifacio, lui si emoziona edice che gli è rimasta nel cuore, ma non so perchè. Fra l’altro, devo chiamarlo per alcuni chiarimenti,se vuoi lo chiamo e te lo passo al telefono così gli chiedi se è la persona che pensi”. Gli telefonò e melo passò. Io, incuriosito ed emozionato – aggiunge Miniato-, presi la cornetta e dissi: “Pronto...sonoMiniato...” e lui, prima che io proseguissi, “Ciao Silvano”. Incredibile si ricordava di me dopo 60 anni!Ci siamo poi incontrati e abbracciati al convegno e da lì è partita la voglia di ritrovarsi almeno una voltaall’anno con tutte quelle persone che hanno animato e condiviso la “Contrà Porton” negli anni ‘50. Que-st’anno con mogli e mariti, eravamo una settantina, il primo anno in 32». S.M.

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CRONACHE di San BonifacioL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 11WhatsApp

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Prova cala il poker e siaggiudica per la quarta edi-zione consecutiva il Paliodelle Contrade di San Boni-facio. Ancora una volta,infatti, sono stati i contrada-ioli in divisa biancorossa afesteggiare alzando il gon-falone della vittoria sulcampo del Centro San Gio-vanni Bosco domenica 3settembre. Diciotto i puntidi distacco che hanno sepa-rato Prova, che ne ha con-quistati ben 78, da Lobia,seconda classificata e arri-vata a quota 60. Al terzoposto Coalonga, che si èfermata a 57 punti, e via viapoi tutte le altre con, nel-l’ordine di classifica, Biac-che, Portone, Praissola,Corrubio, Locara e Villano-va. Non ha partecipatoall’edizione di quest’annola contrada della Motta,arrivata seconda nel 2016,che è si è ritirata pochi gior-ni prima dei giochi. PremioFair Play a Locara, che l’havoluto dedicare a RomeoPlatani, contradaiolo scom-parso da poco. Ad aprire lagiornata è stata la sfilatadelle contrade lungo il cen-tro storico, fino all’oratorio,e l’esibizione degli Sban-dieratori e dei musici di SanBonifacio. Tanti i samboni-facesi accorsi al centro San

Giovanni Bosco per tifare lapropria contrada ed assiste-re alle sfide. Il Palio da que-sto punto di vista non hatradito le attese, con uomi-ni, donne, ragazzi e ragazzedi tutte le età a mettersi ingioco nella corsa coi sacchi,l’assalto alla torre, il tagliodel tronco, il lancio dell’uo-vo, la corsa dell’alfiere e inquella che è stata forse laprova più applaudita e coin-volgente, il tiro alla fune,

con molte sfide davveroincerte e risoltesi soloall’ultimo strappo tra gliapplausi del pubblico. Acontorno dei giochi, poi, leprove di tiro con l’arco acura dell’AssociazioneArcieri Sambonifacesi. Lanovità più importante diquest’edizione, però, è statasicuramente la nascitadell’associazione Le Con-trade di San Bonifacio, con

presidente Luca Chiavega-to, creata da tutte e dieci lecontrade del territoriocomunale e che, oltre adaver affiancato la Pro Loconell’organizzazione delPalio, si occuperà di recupe-rare le tradizioni locali efare aggregazione nei sin-goli quartieri. A compli-mentarsi per il successodella manifestazione è statoanche il sindaco GiampaoloProvoli, che ha ringraziato

tutti i partecipanti, il pubbli-co, gli organizzatori e tutticoloro che hanno collabora-to alla realizzazione del-l’evento, augurandosi divedere tutte e dieci le con-trade in gara il prossimoanno. Sì, perché ora l’obiet-tivo si sposta al 2018, con lacuriosità di scoprire se cisarà qualche contrada ingrado di interrompere ildominio di Prova.

PALIO DELLE CONTRADE. I biancorossi sul podio per la quarta volta

Prova trionfa

Tutto Casa, esperienza, cortesia, qualità e…vetrine vincentiUn concorso...e poi la sorpresa!!! TuttoCasa di San Bonifacio si ritrova recensi-to tra le pagine della rivista“Casa&Regalo” tutto questo grazie alcontest con cui ogni anno premia levetrine più innovative attraverso un'ac-curata selezione delle foto ricevute danegozi del settore di tutta Italia.Quattro sono le vetrine vincitrici ognianno e nel primo trimestre 2017 adaggiudicarsi la vittoria è stato proprio lostorico negozio Tutto Casa di via Cava-lieri di Vittorio Veneto, le cui foto sonospiccate, a sorpresa, nel numero dimaggio/giugno di “Casa&Regalo”. “E'stata una bella soddisfazione scoprire,

sfogliando la rivista, di aver vinto il con-corso”, affermano Leonarda Brazzarola,titolare di Tutto Casa, e la sua collabora-

trice Valeria Bissa “e di essere statequindi premiate con un bel servizio riccodi fotografie e informazioni sul negozio.Ad inizio anno avevamo inviato le foto-grafie alla rivista ma mai avremmo pen-sato che, tra tanti partecipanti, proprio ilnostro negozio avrebbe vinto”.Attività storica, gestita da 20 anni daLeonarda, Tutto Casa è uno scrigno dipreziosi articoli da regalo e casalinghiche aiuta a rendere la propria casa e lapropria cucina bella, funzionale, comodae con un tocco di stile inconfondibile.Il negozio vanta una lunga esperienzanel mondo della lista di nozze proponen-do una vasta gamma di articoli che spa-ziano da brand di alta qualità (Alessi, LeCreuset, Ballarini, Domino, Wald, La Por-

cellana Bianca e molti altri...) all'univer-so dei profumatori per la casa e le can-dele di Yankee Candle. Vengono inoltreorganizzati, per i clienti e in collabora-zione con le aziende con le quali lavora,degli eventi dimostrativi per testareinsieme a veri e propri professionistianche i prodotti posti in vendita.Ma non solo, Leonarda, costantementecoadiuvata da Valeria, da qualche anno,ha deciso di dar vita ad una nuova pro-posta: la bomboniera. Intesa a 360°, siva dai classici argenti e ceramiche aglioggetti utili trovando il dono più adattoa sugellare un evento particolare dellapropria vita.Tutto questo seguendo una filosofia benprecisa: quella della qualità, della pro-fessionalità, dell'attenzione alle novitàdel momento e soprattutto della corte-sia.La passione e l'entusiasmo di chi ci lavo-ra completano un'offerta sicuramente dirilievo. Questi sono i tratti salienti diTutto Casa dove la disponibilità...è dicasa.

T. 045 [email protected]

L’IMPRESA DI BEPPE ZIGGIOTTO

Il primo alpinista a scalaretutti i 3.000 delle Dolomiti.E’ questa l’impresa com-piuta da Beppe Ziggiotto,membro dei CAI di SanBonifacio, che quest’estateha vinto una sfida iniziataanni fa e finora mai riusci-ta a nessun’altro. Sono 86le vette oltre i tremila metridi quota che Beppe Zig-giotto, originario di Loni-go, ha conquistato in 18anni. «Un lungo viaggio -racconta lo scalatore - iniziato in solitaria il 26 giugno 1999 con la salita dellaCima Ombretta Est a 3.011 metri e concluso lo scorso luglio con gli amici e com-pagni di tante scalate Gino Dal Cero (anche lui del CAI di San Bonifacio ndr) eMino Feriotti». Nel corso del 2017 Ziggiotto ha salito le ultime quattro impegna-tive vette dei 3.000 delle Dolomiti che gli erano rimaste: Punta Chiggiato (3.163m), Punta Menini (3.177 m), Croda Rossa d’Ampezzo (3.146 m) e infine la Cimade Falkner (3.053 m), l’ultimo baluardo dolomitico che si opponeva al raggiun-gimento dell’obiettivo. L’ultima vetta è stata conquistata il 16 luglio e, per nonfarsi mancare proprio nulla, è stata raggiunta aprendo una nuova via, visto chele uniche notizie di raggiungimento della cima attraverso la parete nord risalgo-no ai primi anni cinquanta. «Dalle informazioni che siamo riusciti a reperire –continua Ziggiotto - il 13 agosto 1952, S. Finzi e U. Vidal salirono Cima De Fal-kner lungo la parete nord; da allora però non ci risultano notizie riguardo even-tuali ripetizioni della suddetta via, come confermato dalla totale assenza di segnidi precedenti passaggi che ci siamo trovati davanti a luglio durante la nostraascesa». La cima De Falkner è l’appicco terminale della cresta nord del Sorapis,per molti una vetta troppo ardua da raggiungere per il lungo avvicinamento allaparete nord e per l’ostica roccia con cui gli scalatori si trovano a dover fare iconti, secondo i protagonisti la più friabile finora trovata sulle Dolomiti. Difficol-tà che non hanno però scoraggiato Ziggiotto, Dal Cero e Feriotti. «In questa sali-ta – conclude Beppe Ziggiotto – ogni passaggio è un’avventura, ogni appoggioun sussulto, con continua frane tramite cui la montagna manifesta la sua volontàdi non essere profanata. E’ grazie alla forza di volontà che siamo riusciti a rag-giungere la vetta».

Servizi diMatteo Dani

Da sinistra Dal Cero, Feriotti e Ziggiotto

autore Mirko Barbieri

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Successo per la decimaedizione della 24ore deldonatore che ha visto leTerme caldieresi di Giuno-ne diventare per un finesettimana capitale dellasolidarietà. La manifesta-zione nazionale di nuotonon agonistica a staffettaorganizzata dalla Fidas perpromuovere il dono delsangue, anche quest'annoha attirato numerosi dona-tori e sostenitori, prove-nienti da tutta Italia, al finedi passarsi, dopo il quartod'ora di nuoto individualeche l'iniziativa propone, iltestimone. «Attraverso questo evento– spiega l'ematologo Mas-similiano Bonifacio presi-dente di FidasVerona –abbiamo voluto ricordarel’importanza del dono del

sangue e degli emocompo-nenti, e soprattutto delladonazione periodica. Perquesto la scelta di una staf-fetta di 24 Ore: il sistemasangue prevede che i dona-tori si diano il cambio tradi loro, che tendano ilbraccio con regolarità pergarantire l’assistenza aipazienti che necessitano diterapie trasfusionali». Nelcelebrare la perfetta riusci-ta della decima staffettasolidale, il dottor Bonifa-cio ha illustrato dei datimolto eloquenti: «Dal2008, anno in cui FidasVerona ha lanciato questoformat di sensibilizzazio-ne, i partecipanti sono statipiù di 2000, oltrepassandole 21mila vasche e supe-rando il migliaio di chilo-metri che, tradotti in

distanze, equivalgono altragitto Verona - ReggioCalabria, città da cui, inLuglio, è partita la Traver-sata della Solidarietà fir-mata Fidas e che implical'attraversamento dello

stretto di Messina anuoto». «I mesi estivi sonostati complessi per il Siste-ma Trasfusionale – aggiun-ge Aldo Ozino Caligarispresidente Fidas nazionale– per una serie di concauseche hanno portato ad unadiminuzione dei donatori ead una carenza di terapiatrasfusionale che ha inte-ressato diverse Regionid’Italia. Per questo è indispensabileche le Associazioni inten-sifichino la propria attivi-tà». All'edizione 2017hanno preso parte il cam-pione italiano di paratria-thlon Manuel Marson, atle-ta ventunenne ipovedentedi Colognola ai Colli,Arianna Barbieri, dorsistadelle Fiamme Gialle non-chè Rodolfo Valenti eAndrea Volpini atletiappartenenti al corpo delleFiamme Oro.

In seguito alla pausa estivache ha visto il bookcrossingprotagonista, e con il nuovoanno scolastico alle porte,l'assessore all'Istruzione diColognola ai Colli, MichelaBonamini e il presidentedella biblioteca “Sandri”,Lorenzo Bellomi, stilano unbilancio riguardo l'attività epresentano alcune novità.

«La biblioteca, che fa partedel Sistema Bibliotecariodella Provincia di Verona, –esordisce Bellomi – ha un

patrimonio di oltre 18 milavolumi e dispone anche diquasi 200 DVD oltre a piùdi una trentina di CD. In ter-mini di dati il 2016 si èchiuso con 2839 utenti tota-li (1695 femmine e 1143maschi), con un incrementodi 104 utenti rispetto all'an-no precedente. Tra i prestitieffettuati ve ne sono più di16 mila, dei quali il 70% alettrici; 2626 sono stati ilibri provenienti da altrebiblioteche richiesti dagliutenti di quella locale e

2350 i nostri volumi inviatiad altre biblioteche per pre-stito». In termini tecnologiciBellomi precisa che «per

quanto concerne le prenota-zioni, 1809 sono state ese-guite dagli utenti recandosiin biblioteca mentre 1850sono state effettuate autono-mamente tramite il portaleonline del Sistema Bibliote-cario OPAC». Tra coloroche usufruiscono maggior-mente del servizio bibliote-cario, vi sono bambini eragazzi tra i 5 e i 15 anni.«Ciò anche perchè – aggiun-ge Bonamini – da Ottobre aMaggio la scuola contribui-sce ad avvicinare gli alunni

alla lettura: periodicamentele classi vengono accompa-gnate in biblioteca dagli inse-gnanti dell'Istituto compren-

sivo. Da sottolineare che adarrivare in biblioteca inizianoanche i bimbi dell'asilo nidoe delle scuole dell'infanziadel paese, per i quali lebibliotecarie hanno predispo-sto angoli e iniziative apposi-te oltre a libri che uniscono inmodo efficace l'aspetto ludi-co a quello educativo. Infine,i giovani tra i 7 e i 14 annileggono in media 2 libri almese». Il primo cittadino ClaudioCarcereri de Prati, in meritoalla posizione della biblio-teca dice che «ora é locatanel posto giusto perchè glistudenti vanno educati allalettura. In futuro, con ilrestauro di Villa Aquadevita– auspica il Sindaco – nonsi esclude che la bibliotecapossa trovare spazi piùampi». In ambito digitale,spiega ancora l'assessoreBonamini «è stato attivato ilservizio di prestito eBooktramite la piattaformaMediaLibraryOnLine, conil quale gli utenti iscrittipossono scaricare gratuita-mente due eBook al mese.Tutte le iniziative dellabiblioteca vengono puntual-mente pubblicate sulla suapagina Facebook insiemealle novità letterarie e alletendenze provenienti dalmondo della lettura».

RIORDINO. NUOVO LOOKALLA SEGNALETICA

La zona industriale colognolese è stata protagonistadi un restyling che ha interessato la segnaleticacommerciale divenuta ora maggiormente uniformeed efficace.A farlo sapere è l'assessore ai lavori pubbliciAndrea Nogara che spiega: «L' intervento è statocondotto in esecuzione del progetto generale avvia-to due anni fa per adeguare la segnaletica allenuove norme in materia che hanno modificato lacartellonistica nelle dimensioni, nei colori e neimateriali mettendo così fine alla selva di cartelli chevenivano esposti in modo piuttosto disordinato epertanto non sempre efficace. Questo riordino radi-cale – prosegue – è a vantaggio di tutte le aziendeinteressate che lo hanno apprezzato e dei loroclienti che adesso hanno a disposizione una “bus-sola” molto chiara per muoversi agilmente nel tes-suto produttivo locale, che è uno dei più vasti esignificativi dell'Est Veronese». L'azione ha comportato la sostituzione di alcunicartelli vecchi e datati nonché la rimozione definiti-va di quelli di aziende non più in attività nell'inten-to di «dare un'immagine più razionale e curata alleaziende di Colognola» - conclude Nogara.

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Servizi diDaniela Ramafoto M.Testi

COLOGNOLA. Bilancio delle attività e tutte le novità. Avvicinare i bambini alla lettura

Anche eBook in biblioteca

CALDIERO. A SCUOLAIN... PARROCCHIA

Per gli alunni della scuola secondaria di primogrado Antonio Pisano di Caldiero il nuovo annoscolastico si sta per aprire nella casa parrocchialeSan Giovanni Paolo II di corso De Gasperi. Unadecisione questa, presa dall'amministrazione, gui-data dal sindaco Marcello Lovato, con la dirigentescolastica Donatella Mezzari, al fine di attuare ilavori di efficientamento energetico e di perfeziona-mento del plesso di via Conti da Prato. L'interventoprevede il trasferimento di ben nove classi neglispazi parrocchiali già adeguati ad aule alcuni annifa in occasione dell'ampliamento che riguardò lascuola primaria Ederle. La ditta vincitrice dell’ap-palto, la Cementi System, conta di completare ilavori, che per quanto concerne l'adeguamentoenergetico interesseranno anche l'ala storica dellascuola primaria, entro i primi mesi del 2018: entrodicembre i lavori alla scuola secondaria e marzoper la scuola elementare. Gli allievi della primarianon subiranno traslochi perchè i lavori verrannoeseguiti per piani. Per la prima campanella l'ammi-nistrazione, oltre ad aver proceduto con lo sposta-mento degli arredi dall'edificio delle medie ai loca-li della parrocchia, si è organizzata per mettere insicurezza gli studenti all'inizio e alla fine dellelezioni nonché nel momento della ricreazione che sisvolgerà nel cortile interno allo stabile.

CALDIERO. Organizzata dalla Fidas una staffetta di nuoto davvero originale che ha coinvolto tutta Italia

Per il dono del sangue

Massimiliano Bonifacio

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Si è conclusa il 31 luglio la“fase preliminare” del con-corso “Balcone Fiorito2017/18” indetto dal comu-ne di Cologna Veneta insie-me alla Pro Loco, per incen-tivare i cittadini a renderepiù bella e attrattiva la cittàattraverso il decoro florealedi balconi, finestre e davan-zali. L'iniziativa era stata antici-pata il sindaco Manuel Scal-zotto all'inaugurazione di“Cologna in fiore 2017”:questa nuova proposta nonha solo scopi decorativi, maanche di “attuare un proces-so educativo e di sensibiliz-zazione sul tema dell'am-biente, accrescendo la cono-scenza dei luoghi e delverde”, come ribadito nelregolamento del concorso.L'iscrizione doveva esserepresentata entro il 31 luglio

scorso; i concorrenti poiogni mese devono deposita-re le foto a colori del propriobalcone, riprese da tre ango-lazioni e consegnarle stam-pate all'Ufficio Protocollodel Municipio, oppureinviarle in formato digitalevia mail a [email protected] Tutti gli abitanti del Comu-ne possono abbellire le partiesterne delle loro abitazioni,seguendo i criteri stabilitinel regolamento: combina-

zione cromatica dei fiori edelle piante, originalità dellacomposizione, inserimentodel verde nel contesto archi-tettonico, armonia e duratadell'allestimento.La “durata” del balcone fio-rito è un elemento importan-te, sia perché contribuisce amigliorare l'aspetto esteticodella città a lungo, comeanticipava a maggio il sin-daco, sia perché il concorsoha cornice temporale dal14.07.2017 al 16.04.2018 e

ogni mese di decorazionevale 2 punti nella graduato-ria finale.Non sono ammesse decora-zioni “improprie”: fiori dicarta, plastica o altri mate-riali, che saranno esclusidalla Commissione giudica-trice. Essa sarà formata dalSindaco, dal presidente Proloco, da un giornalista, dadue fioristi e due vivaisti delterritorio comunale, da undipendente comunale confunzioni di segretario. LaCommissione può decidereanche di eseguire dei sopral-luoghi, per verificare lostato in tempo reale di bal-coni, finestre e davanzali.I cinque vincitori sarannopremiati durante la “Festadei fiori 2018”, ciascunocon un buono spesa da1.000 € spendibile negliesercizi commerciali cheavranno aderito al progetto.

CAMPO MAGNETICO

RILEVAZIONI AL VIA

A fine luglio a Veronella, Cologna, Pressana e inaltri paesi della provincia, sono iniziate le opera-zioni di rilievo del “campo magnetico terrestre”. Adavvisare i Comuni ci ha pensato la Prefettura diVerona, con una lettera in cui spiega che il Ministe-ro dell'Ambiente invierà degli elicotteri opportuna-mente certificati e muniti di attrezzature geofisichenecessarie per eseguire le misurazioni tecniche. Sitratta di elicotteri di colore giallo, già avvistati dairesidenti, che volano a un'altezza di circa 100 -120 metri da suolo, molto visibili perché dotati diun magnetometro lungo circa 8 metri, installato sudei cavi a circa 30 metri sotto alla carlinga dell'eli-cottero. Non sono stati riscontrati casi di allarmismo

tra i cittadini, curiosità sì, soprattutto per capire acosa servono i rilievi del campo magnetico. Motiva-zioni tecniche non sono state fornite dalla Prefettu-ra, ma variazioni del campo elettromagnetico sisono evidenziate in caso di terremoti, attività sismi-ca, in presenza di discariche e, nel sottosuolo, dirifiuti e fusti metallici contenenti materiali tossici.Indagini molto importanti, sia per la prevenzione dicalamità naturali, che per fare emergere reatiambientali.

CRONACHE di Cologna e VeronellaL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 13WhatsApp

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Servizi diGraziana Tondini

BELFIORE. Si entra nel vivo del Concorso che premierà i vincitori durante la “Festa dei Fiori”

Un “balcone fiorito”per abbellire il paese

VERONELLA. UNA TARGA PER OTTAVIA FONTANA

Il comune di Veronellavanta l’elezione dellaprima sindaca venetanella neonata Repubbli-ca Italiana: la maestraOttavia Fontana, unadonna semplice, umile,di grande cuore. LaFontana fu la IV tra leprime 10 donne sinda-co della Repubblica. LaPresidenza del Consi-glio dei Ministri le hadedicato una targa,inaugurata in Municipio il 14 luglio scorso, in apertura della Sagra del Car-mine. Ottavia Fontana divenne sindaca il 24 agosto 1946 con voto del Consi-glio Comunale, subentrando al primo Sindaco dimissionario del dopoguerradimissionario. Ma non riuscirà a completare il proprio mandato dal 1946 al1950: morirà dopo breve malattia il 22 giugno 1949. Per lei si sono svoltifunerali di Stato. Forti le dichiarazioni della maestra-sindaco subito dopo l’ele-zione: «Devo rinnegare me stessa, compiere il mio dovere a qualunque costo,sacrificare le mie inclinazioni per soddisfare il gusto degli altri”, riportate nelvolume biografico che le ha dedicato il professor Guerrino Maccagnan. Allascopertura della targa erano presenti il sindaco Michele Garzon e alcunedonne della politica veronese: la sindaca di Zimella e presidente dell’UnioneComuni Adige Guà Alessia Segantini, l’assessore regionale, Elisa De Berti,l’assessore di Bussolengo, Katia Facci. Le “politiche” di oggi hanno ricordatocome la sindaca Fontana abbia dovuto affrontare momenti difficili, con il paeseappena uscito dal II dopoguerra, con tanta povertà e famiglie da aiutare, maallora esisteva nelle persone solidarietà, supporto agli altri, vita di comunità,valori che oggi sembrano perduti: «In tempi critici come adesso, anziché soli-dali, spesso i Comuni diventano egoisti fra loro - ha osservato l’assessoreregionale De Berti -. Ognuno tende a rispondere solo alle esigenze del proprioterritorio». «Dal libro ho capito il grande amore di Ottavia verso i concittadi-ni - continua Alessia Segantini -. Tanto da recarsi personalmente nelle risaiedel Piemonte per trovare posti di lavoro alle sue compaesane, luogo dove forseha contratto la malattia che l'ha portata a una morte prematura». Il sindacoGarzon ha ribadito il suo essere fiero che Veronella possa vantare una cosìimportante figura femminile tra gli amministratori, che ha dato lustro al picco-lo Comune fino ai Palazzi Romani: «Sono fiero anche della motivazione scrit-ta sulla targa, parole di Filomena Delli Castelli una delle 21 donne della Costi-tuente. Eravamo consapevoli che il voto alle donne costituiva una tappa fon-damentale della grande rivoluzione italiana del dopoguerra. Avevamo final-mente potuto votare e far eleggere le donne. E non saremmo più state consi-derate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma fautrici a pieno titolo dellanuova politica italiana».

SAN GREGORIO. TERRITORIO IN MOSTRA

Nelle serate della Sagradi San Gregorio, dal 2al 7 agosto, l'ex casacanonica ha ospitato lamostra fotografica“Viviamo la nostra terraVeronella – Zimella”,esposizione a cura delComitato Genitori del-l'Istituto Comprensivodei due Comuni. Gli stu-denti di tutte le classidelle scuole elementarie medie hanno girato per il territorio del loro Comune, “armati” di macchinafotografica per cogliere monumenti, campi, borghi abitati, chiese e capitelli,peculiarità di alcune vie. «La mostra è nata come concorso tra le classi del-l'Istituto, con immagini poi selezionate e valutate da un'apposita giuria diesperti - commenta il sindaco di Veronella, Michele Garzon -. Ringrazio ilComitato genitori, che ha voluto sia il concorso che l'esposizione durante lasagra, perché è un'attenzione in più rivolta al nostro territorio e un'educazio-ne a conoscerlo e valorizzarlo fin dalla più giovane età». All'inaugurazioneera presente anche l’assessore alla Cultura, Aldo Brunello, che ha ricordatocome «l'Amministrazione ha un occhio di riguardo per la divulgazione dellaconoscenza del territorio». Altrettanto entusiasmo hanno messo i genitori deglialunni, capitanati da Vera Cervato, presidente del loro Comitato: «Siamomolto felici di mostrare al pubblico dei due Comuni i lavori dei nostri figli. Daanni cerchiamo di organizzare eventi che approfondiscano i temi della scuolae si leghino in particolare alla realtà locale. Con l'anno scolastico 2017/18penseremo a un nuovo argomento e sosterremo ragazzi e insegnanti a perse-guire l'obiettivo». Le foto erano esposte su coloratissimi cartelloni e riguarda-vano le varie località dei Comuni: Zimella, S. Stefano, Bonaldo, Veronella, SanGregorio e Miega. Compresa una ricostruzione “tridimensionale” dei centriabitati.

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Dopo un avvio in forma“sperimentale” per il periodosettembre-dicembre 2016,l'Amministrazione comunaledi Belfiore ha confermatoper tutto l'anno 2017, l'attiva-zione dello “Sportello uten-ze” per i cittadini. Lo Spor-tello ha lo scopo di supporta-re la cittadinanza, in partico-lare le fasce deboli dellapopolazione, come serviziodi assistenza in merito alleproblematiche connesse allebollettazioni e i servizi forni-ti da varie Società erogatrici(ad es. Acque Veronesi per ilservizio fognature, EnelEnergia per l'elettricità, Grit-ti Gas per il gas metano,

ESA-COM per i rifiuti, Con-sorzio Alta Pianura Veneta,etc.). Ogni giovedì mattina,dalle 9.00 alle 12.30 al pianoterra del Municipio, due fun-zionarie dell'Ufficio Tecnicoe Tributi alternativamente,sono disponibili a fornireindicazioni agli utenti chechiedono chiarimenti sui variproblemi. I cittadini sonoinvitati a presentarsi allosportello con tutti i docu-menti in possesso al fine dicomprendere al meglio la

pratica e predisporre quantonecessario per la risoluzionedelle problematiche. Finorale richieste avanzate alloSportello hanno riguardato,tra l'altro, chiarimenti suavvisi di pagamento di Equi-talia su canoni consortili,sgravi fiscali per zone privedi gas metano, chiarimentisull'utilizzo bidoni con tran-sponder per rifiuti vetro esecco dei quali è stata com-pletata da poco la distribu-zione. G.T.

Opere pubbliche, sagra etelevisione. Saranno setti-mane molto intense quelleche attendono Arcole e isuoi cittadini che, da qui adottobre, vedranno il compi-mento di molti lavori e il

loro paese protagonista sullereti nazionali. Ma andiamocon ordine: la prima novitàriguarda il rifacimento di

piazza Marconi dove, difronte al municipio, verran-no ricavati circa 40 parcheg-gi in più che potranno esse-re sfruttati da chi si reca inComune o in sala civica edai genitori che accompa-

gneranno i figli alle scuoleelementari. I lavori, per unaspesa di circa 126 mila euro,saranno ultimati proprio in

questi giorni; ad ottobre,poi, verrà installato nellapiazza un monumento cheavrà sulla sommità un leonemarciano che regge il logodel Comune e, sul fronte,l’iscrizione “Arcole terradell’asparago e del vino”. Ilavori porteranno anche aduna piccola modifica dellaviabilità. La strada chepassa tra il municipio e lescuole diventerà infatti asenso unico, e sarà percorri-bile solo entrando da viaGaribaldi e dirigendosiverso la piazza. Sempre intema di opere pubbliche,partirà in queste settimane il“piano asfaltature” che,prima dell’arrivo dell’inver-no, permetterà di sistemaremolte strade del paese edelle frazioni. Ad Arcolesaranno interessate viaRoma, Garibaldi, Fornasa ePagnego, sarà sistematol’incrocio di via Rosario erealizzata una nuova pavi-mentazione in via Valle,Bevilacqua e Carrarola. AGazzolo si interverrà su viaDon Pietro Cozza e sullacarreggiata e i marciapiedidi via Ca’ Salveghe ed infi-ne, a Volpino, sui marciapie-di di via Crosara. «Questiinterventi – commenta ilsindaco Alessandro Ceretta–, che avranno un importo

di circa 249mila euro,miglioreranno la viabilità erisolveranno alcuni proble-mi di scarico di acquemeteoriche». Nel weekenddal 15 al 17 settembre adArcole si terrà poi la sagra diSan Giovanni Nepomuceno,la cui statua verrà portata inprocessione dai diciottennidel paese. Sagra che porteràanche una gustosa novità:nel menu degli stand gastro-nomici sarà infatti inseritol’asparago settembrino. Eproprio l’asparago sarà unodei protagonisti di Ricetteall’italiana, il popolare pro-gramma condotto da DavideMengacci in onda su Rete 4,che arriverà ad Arcole negliultimi giorni di settembreper registrare una puntatadedicata ai prodotti del terri-torio. «Asparago, radicchiorosso di Verona, patata diCologna e vino Arcole doc –conclude Ceretta -, assiemeai piatti preparati dallo chefarcolese Alessandro Pavancon i cuochi dell’Ente Fiera,porteranno il nome delnostro paese e delle sueeccellenze in tutta Italia. Lapuntata dedicata ad Arcoleandrà in onda durante ilmese di ottobre, anche senon è ancora stata definita ladata ufficiale».

Matteo Dani

“NO” AL FUMONEI PARCHI PUBBLICI

Da alcuni mesi vige ad Arcole il divieto di fumo neigiardini, parchi pubblici e nelle aree destinate algioco dei bambini. Il sindaco Alessandro Ceretta haemesso un’ordinanza per vietare questa praticanociva per la salute di tutti, in particolare delle fasceprotette, deboli o svantaggiate. Al comune di Arco-le sono pervenute segnalazioni da parte dei cittadi-ni che nelle zone verdi o nelle aree gioco per i bam-bini spesso gli adulti tengono comportamenti dan-nosi per la salute dei minori, fumando in presenzadei bambini. “Il fumo passivo è un altro fattore noci-vo per la salute ed è un fenomeno preoccupantevisto il grande numero di persone che vi sono espo-ste - scrive il Sindaco -. Poiché il programma “Gua-dagnare salute” del Consiglio del Ministri del 2007coinvolge anche i governi locali nell’adottare ini-ziative che contrastino i comportamenti nocivi perla salute, il comune di Arcole ritiene necessarioestendere il divieto di fumo anche ai parchi e giar-dini pubblici, dove si registra maggiormente la pre-senza di donne in stato di gravidanza e di bambi-ni/ragazzi, per garantire loro l’utilizzo degli spaziverdi e delle aree di gioco lontano dai rischi dovutiall’esposizione al fumo passivo. I fumatori abitual-mente, tengono le sigarette proprio ad un’altezzache corrisponde alla statura del bambino. È un inte-resse pubblico primario delle amministrazionigarantire la salute e la sicurezza dei propri cittadi-ni”. Inoltre, il sindaco di Arcole rileva come stretta-mente correlato al fumo anche il problema dei moz-ziconi di sigarette gettati nelle aree pubbliche, inquanto contengono sostanze altamente nocive. Perscongiurare problemi di salute ai minori a causadel fumo degli adulti, oltre che per evitare l’inqui-namento delle aree verdi, vige il divieto di fumare edi abbandonare mozziconi dei prodotti da fumo,nelle aree pubbliche destinate a giardini, parchi,spazi per giochi di bambini e ragazzi. I contrav-ventori sono soggetti a multe che vanno da 25 a500 euro, che saranno elevate dalla Polizia Locale.

Graziana Tondini

CRONACHE di Arcole e Belfiore L’ALTRO GIORNALESettembre 201714 WhatsApp

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ARCOLE. L’autunno arcolese tra feste, opere pubbliche, interventi e vetrine televisive

Girotondo di novità

BELFIORE. RISARCIMENTI IN ARRIVO?Nel 2016, Il Consiglio dei Ministri aveva definito le procedure da assolvere per fare fronte aidanni occorsi agli edifici e beni mobili privati, a causa delle calamità naturali degli anni 2013-15.A Belfiore erano state allagate in modo “controllato” le campagne in zona Zerpa nel maggio2013, per evitare danni più gravi a nord, nei comuni di Soave e San Bonifacio. Il territorio èstato solo interessato dai danni alle aziende agricole, il cui l'iter è ancora in divenire in vari Enti,sia in Commissione Europea, che al Dipartimento di Protezione Civile, che in Regione Veneto.Nel 2016 il sindaco Alessio Albertini aveva informato le 25 aziende che avevano fatto richiestadel contributo sullo stato delle domande, la Regione aveva individuato AVEPA come Ente checura l'istruttoria delle richieste di risarcimento, erano stati rivisti e rivalutati i dati sulle aziendecolpite assieme ai funzionari veneziani.Attualmente, il Dipartimento di Protezione Civile ha interessato il Ministero delle Politiche Agri-cole perché vengano attuate le attività necessarie affinché i risarcimenti per calamità naturali alleimprese agricole, siano considerati al di fuori delle norme europee suglia “aiuti di Stato”. In atte-sa che la Comunità Europea si esprima su queste problematiche, la Regione Veneto deve sospen-dere l'istruttoria per il riconoscimento dei contributi per i danni occorsi alle aziende agricole.Intanto il tempo passa, i tempi per i risarcimenti si allungano... G.T.

BELFIORE. Prosegue il servizio di supporto ai cittadini al piano terra del Municipio

“Sportello utenze”

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I due Consigli comunali chesi sono tenuti lo scorsoLuglio a Monteforte d’Al-pone hanno messo indiscussione molte questioniaperte che purtroppo nonhanno ancora trovato unasoluzione. Nel primo Consi-glio il punto più importanteha visto protagonista la pistaciclabile: la nuova conces-sione idraulica non sarà piùper una “pista ciclabile” maper una pista “ciclo attrezza-ta” solo pedonale (non cisono i requisiti di larghezzaminima per il passaggio deimezzi di manutenzionedella pista, che finalmentepotrà essere collaudata).«Verso Costalunga c’è undislivello di 120 centimetri:doveva essere 70 centimetri,significa che i lavori sonostati fatti male - spiega ilsindaco Gabriele Marini -.Non dipende dalla miaamministrazione se la pistanon è ancora stata aperta: cisono condizioni che non larendono utilizzabile. Tutta-via sarà sistemata per ren-derla solo pedonale perchél’allargamento e il posizio-namento di una staccionataè costoso e il Comune nonpuò permetterselo. Il fondo

non potrà essere asfaltatoperché l’argine è di proprie-tà del Genio Civile che nonrilascia il permesso. La par-ticolare resina usata dal-l’amministrazione Carletto,che potrebbe essere utilizza-ta, è troppo costosa e oltre-tutto, se i mezzi del GenioCivile dovessero transitaresull’argine per un’emergen-za, la rovinerebbero facil-mente». Uno degli argo-menti del secondo Consigliocomunale è stato la scaden-za delle convenzioni con i

gestori degli impianti sporti-vi comunali. Nei mesi scor-si proprio a causa di questiaccordi il palazzetto dellosport del capoluogo erarimasto chiuso per qualchetempo, tanto che per evitareil ripetersi della situazione iconsiglieri di minoranzahanno cercato di trovareinsieme alla maggioranzasoluzioni per non danneg-giare gli utenti comunali efare avviare a settembre leattività sportive in modocontinuativo. L’assessore

alle Attività Sportive, Ago-stino Moreno Floriani,auspica che «ogni tipo dispazio trovi un gestore ade-guato nella competenzasportiva specifica, possibil-mente dando la precedenzaad associazioni locali. Hovoluto un'assegnazione pertre anni, quindi che duri unanno oltre l'attuale ammini-strazione, per permetterealla successiva di capire lasituazione senza avere unascadenza imminente. I ver-samenti avverranno tutti informa telematica senza gra-vare su funzionari comunali.Il campo Mazzola dovràperò prima essere sistematodato che ha bisogno di varilavori di miglioramentomentre il vicino campo diallenamento sarà fruibile».Nessun accenno durante idue Consigli comunali diLuglio ai problemi del com-missariamento della Casa diriposo e dell’incursionedella Guardia di Finanzanell’Ateneo della Pontara,gestore della biblioteca,anche se richiesto dalleMinoranze. «Il sindaco haottenuto quanto voleva,anche se per fortuna laCommissaria ha almeno un

anno per capire, chiarire efar ripartire questa istituzio-ne e non tre mesi comeauspicava il Sindaco – hacommentato il consigliere diminoranza Teresa Ros rife-rendosi alla questione “casadi riposo” -. Sarebbe inte-ressante sapere perché ilSindaco abbia voluto arriva-re a tanto: aveva tutte le pos-sibilità per agire diversa-

mente. La storia di questi treanni di gestione della casa diriposo andrebbe raccontata,da tutti i protagonisti, perimparare ciò che non si devefare e ciò che si doveva fare.Ospiti fragili, parenti preoc-cupati, dipendenti si merita-no un rapido cambio dirotta. Buon lavoro allaCommissaria». Maria Grazia Marcazzani

FOTONOTIZIA

MONTECCHIA DI CROSARA

Come ogni anno da ben 162 anni la comunità diMontecchia di Crosara, per rinnovare il voto deipadri, all'alba del mattino del 5 agosto è partita dalDuomo in cammino penitenziale per salire al san-tuario della Madonna del Castello. Invocando lasua protezione dalla peste dei nostri giorni: gli inci-denti stradali e sul lavoro. Quello che vede prota-gonista la Madonna del Castello è un appuntamen-to molto sentito dai Montescledensi che partecipanonumerosi, Amministrazione comunale compresa.

CRONACHE di Monteforte e MontecchiaL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 15MONTEFORTE. Pista ciclabile, impianti sportivi, casa di Riposo al centro del dibattito

I Consigli estivi:“soluzioni cercasi”

RONCÀ. L’EDIFICIO AD H, SCRIGNO DI SERVIZI

«Non sono passati nemmenotre anni dall’inaugurazionedei lavori di ristrutturazionecompiuti dalla CooperativaMonscleda Onlus nell’edifi-cio ad H, dormitorio dell’ae-ronautica militare dell’exbase denominata “logistica”a ridosso del centro delpaese. La Monscleda ha adi-bito tale struttura per metà alcentro diurno e residenzialeper anziani “Le Querce” eper l’altra metà alla comuni-tà alloggio psichiatrica “Il Fuoric’entro”». Queste sono le parole con cui il sinda-co di Roncà, Roberto Turri, introduce un argomento che gli sta molto a cuore.«Tutti ricordiamo le condizioni in cui versava la ex base militare, prima di allo-ra: totale abbandono da quasi 20 anni, da quando, l’aeronautica nel lontano1996 chiuse i battenti. Oggi la Monscleda si accinge a riaprire i battenti di unaltro importante edificio: la mensa». Il vecchio immobile è stato demolito e poiricostruito ed ampliato. Qui la cooperativa porterà un’altra sua attività: ilC.E.O.D. “L’arcolaio” (centro rivolto a persone con disabilità), fino ad oggi nelComune di Montecchia di Crosara. Nell’edificio troveranno posto anche unapalestra, quattro piccoli appartamenti per anziani autosufficienti, ma che posso-no usufruire di alcuni servizi offerti dalla Monscleda (pasti, assistenza medica einfermieristica, ecc.), o anche per particolari situazioni sociali; ci sarà infineun’ampia sala da pranzo con terrazza panoramica, che potrebbe funzionarecome un ristorante aperto all’esterno. «È inutile nascondere l’enorme soddisfa-zione che provo di fronte a simili risultati – aggiunge il sindaco Turri -. Non èstato facile e non lo è ancora oggi, ma forti di un buon progetto, ci abbiamo cre-duto ed a testa bassa siamo andati avanti. Oggi ne raccogliamo insieme i frutti.Con questo progetto abbiamo perseguito più risultati: recuperato un’area abban-donata, in totale degrado, portato a Roncà dei servizi importantissimi per ilnostro territorio, portato importanti investimenti a Roncà (per la realizzazionedelle due palazzine sono stati investiti oltre 5.000.000 di euro) e di questi tempivi assicuro non è poi così facile. Sono state inoltre create nuove opportunità occu-pazionali sul territorio. Sono convito per altro che le opportunità non si ferme-ranno solo a queste: nel prossimo futuro ci saranno altre dirette conseguenzedelle scelte fatte sino ad oggi. La cosa che, forse, però mi rende più felice –aggiunge ancora Turri - è di avere riportato in vita quel luogo che per molti anniha caratterizzato, in positivo, il nostro paese. Finisco dando a tutti appuntamen-to all’inaugurazione di quest’altro lavoro».

IN AUTOMOBILEa cura di Roberto e Alessandra Azzolina

ADDIO DISTRAZIONI!L'ultima sciagura per la sicurezza stradale, ovverol'uso sconsiderato dello smartphone anche mentre siguida un veicolo,forse ha le ore contate,o almeno losperiamo! Il colosso di Cupertino, la Apple, ha pensa-to ad un sistema innovativo che limiti l'uso del cellula-re in auto,oramai prima causa di incidenti stradaliricollegabili alla distrazione del conducente.

Tra le informazioni diffuse in occasione della presen-tazione del nuovo sistema operativo iOS 11 spicca-no alcune soluzioni studiate dalla Apple per la sicu-rezza durante la guida. Il software presentato alWwdc 2017 include, infatti, l'inedito DNDWD, chesta per "Do Not Disturb While Driving". Si tratta di unaccorgimento relativamente semplice, che evita diricevere le notifiche sul display del telefono durante laguida.Lo smartphone blocca le notifiche. Grazie aisensori del telefono e ai segnali Bluetooth e wi-fi saràpossibile determinare quando l'utente si trova su unveicolo, abilitando così il sistema; ovviamente saràsempre possibile evitare il blocco dichiarando di esse-re il passeggero. Durante le fasi di attività delDNDWD lo smartphone sarà in grado di inviare mes-saggi automatici precompilati, ma sono anche previsti filtri per superare il bloc-co in caso di messaggi urgenti da alcuni utenti predefiniti.Per chi non ha Apple CarPlay? Tutti questi accorgimenti sono stati pensa-ti per quegli utenti che non hanno a disposizione un sistema di ultima genera-zione. In particolare il riferimento è a quei veicoli che non sono compatibili conApple CarPlay, il sistema capace di replicare il display dello smartphone sulloschermo principale della vettura. La release iOS 11 sarà diffusa in autunno inconcomitanza con l'arrivo dell'iPhone 8 e sarà compatibile anche con i modelliprecedenti, fino al 5S.Soluzione interessante,vero? Magari un giorno non molto lontano,anche il con-corrente di Apple, Microsoft, svilupperà qualcosa di simile! Noi ne siamo sicuri.

Alessandra Azzolina

Roberto Azzolina

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Dallo scorso 12 giugno Sin-daco di San Giovanni Ilario-ne è il quarantanovenneLuciano Marcazzan. «Sonoalla guida di una squadra dieletti ben assortita, fatta dipersone con varie competen-ze utili all'amministrazione –afferma il primo cittadino -La giunta è stata scelta in baseal “merito” elettorale intesocome chi è riuscito ad esseremaggiormente votato: NadiaLovato, vicesindaco con dele-ghe a Personale, EcologiaAmbiente, Scuola Formazio-ne, Sociale; Simone Buratoassessore a Sport, ProtezioneCivile, Associazioni, AttivitàProduttive, Efficienza Ener-

getica; Andrea Cavazza dele-gato a Digitalizzazione e Atti-vità giovanili; Stefania Cam-biolo con delega a Bilancio,Tributi e Finanze, GestioneAziendale del comune».Anche i quattro consiglieririmanenti sono stati investitidi specifici incarichi: Alber-to Rossetto delegato adAgricoltura e Collaborazio-ne con assessori per prote-zione Civile e Attività Pro-duttive; Manuela Rossidelegata a Collaborazionesu Bilancio, Tributi, Finan-ze, Sport, Gestione Azien-dale del comune; Alessan-dra Zandonà Cultura eBiblioteca e collaborazione

su scuola formazione esociale; Tiziano GottardiCollaborazione su agricoltu-ra e marketing territoriale.Anche i non eletti SilvanoBeschin, Andrea Allegri,Marco Fusa e Luca Vicenti-ni, in seguito a mia richie-sta, continueranno da esternia dare una mano. «Restano ame come sindaco – continuaMarcazzan - le deleghe aManutenzioni, Patrimonio,Lavori pubblici, Pianifica-zione, Collaborazione conaltri comuni, Marketing ter-ritoriale, Democrazia direttapartecipazione e ricercafondi. In questo inizio man-dato l'attenzione è stata

posta sugli aspetti metodo-logici e organizzativi del-l'amministrazione e sullasoluzione di molte piccolequestioni che creano disagioal cittadino. Grande attenzione è statarivolta alla pulizia del paese,alla chiusura della granparte delle buche presentisulle strade, a dare il sensoche l'amministrazione c'è edè attenta alle piccole coseperché da lì crediamo sidebba partire. Questo lavoroè possibile grazie all’altaoperatività dei nostri dipen-denti comunali con cui si èsubito instaurato un rappor-to franco e collaborativo nel

rispetto reciproco. Sicura-mente porteremo avantiquanto proposto in merito alcoinvolgimento e alla parte-cipazione dei cittadini,anche in materia di innova-zioni tecnologiche quali laapp comunale che stiamoacquistando, la creazione diuna pagina Facebook delComune e la nascita, inalcuni settori già iniziata, digruppi di discussione tema-

tici intesi come luogo ovediscutere confrontarsi ericercare soluzioni alle tantequestioni aperte. Infine –conclude Marcazzan -siamo già partiti con ledirette Facebook del consi-glio comunale sempre nel-l'ottica della trasparenza ecoinvolgimento massimodel cittadino».

Maria Grazia Marcazzani

Il progetto di videosorve-glianza sta diventato realtàa Roncà. Dopo diversevicissitudini affrontate dalComune per ottenere lenecessarie autorizzazionida Provincia e Prefettura e

per portare a termineaccordi pubblico/privato(alcune telecamere verran-no installate su proprietàprivata), finalmente i lavo-ri hanno preso il via. Ottosaranno le telecamereinstallate. In alcuni casicon la telecamera verràinstallato un ulteriore lam-pione e le immagini, gior-no e notte, verranno tra-smesse e registrate sulcomputer dell’ufficio delVigile. «Si è deciso diinstallare le telecamere inogni punto d’accesso alpaese, da nord, sud, est edovest – precisa il primocittadino, Roberto Turri -.Era impensabile installarledappertutto (seppure ogniposto meriterebbe di esserecontrollato) e da qui ladecisione, a mio avviso piùlogica, di controllarechiunque entri ed esca dalnostro Comune. Cosìfacendo, qualora si doves-sero verificare episodispiacevoli (ad esempiofurti, abbandono di rifiuti e

qualsiasi altro comporta-mento a danno di personee/o cose), potremmo visio-nare le registrazioni pertrovare indizi che possanocondurci ad identificarne iresponsabili. Sono certoche questo sarà un ottimodeterrente per i malinten-zionati». Ma la videosor-velgianza non è l’unicaazione messa in atto dal-l’amministrazione comu-nale al fine di garantiremaggiore sicurezza allapopolazione e al territorio:«all’inizio del 2017 – spie-ga il Sindaco - abbiamoincaricato una società pri-vata di vigilanza di sorve-gliare tutto il territoriocomunale per l’interoanno. L’incarico consistein pattugliamenti del terri-torio, per tre-quattro giornila settimana senza uncalendario fisso né di gior-ni né di orari, con una mac-china con a bordo un agen-te armato che verifica chenon ci siano movimenti epresenze anomale. A questi

pattugliamenti sono statiaggiunti anche controllisimili effettuati dal nostroAgente di Polizia locale.Abbiamo inoltre messo adisposizione dei cittadini unnumero di cellulare “S.O.S.FURTI” (345.4484397)

dove inviare sms con lasegnalazione di fatti per cosìdire “sospetti”. Siamo consapevoli - conclu-de Turri - che tutto ciò nonci garantirà la totale immu-nità da azioni illegali,soprattutto in questo perio-

do (aumento dell’immigra-zione clandestina, crisieconomica, ecc.), maquantomeno abbiamo laserenità di aver fatto lanostra parte per cercare dilimitare al massimo questifenomeni».

CRONACHE di Roncà e San Giovanni Ilarione L’ALTRO GIORNALESettembre 201716

SAN GIOVANNI ILARIONE. Il Sindaco presenta la nuova Amministrazione comunale

«Attenti alle piccole cosee al rispetto reciproco»

SAN GIOVANNI E RONCÀ COMUNI RICICLONIAnche quest’anno è tornato il Concorso “Comuni ricicloni” promosso da Legam-biente dal 1994 a cui aderiscono sempre più comuni italiani. L'iniziativa, patro-cinata dal Ministero per l'Ambiente, premia comunità locali, amministratori e cit-tadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte dif-ferenziate avviate a riciclaggio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, cheabbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata. Quest’annoi Comuni premiati sono stati 486 e il Veneto con una percentuale di 29,2 % dicomuni presenti in classifica è la regione più riciclano d’Italia. Per quanto riguar-da la provincia d Verona i comuni premiati sono stati 26 e nella Val d’Alponeben due Comuni sono presenti in classifica. Al quinto posto troviamo San Gio-vanni Ilarione e per quanto riguarda i comuni Veneti con meno di 10.000 abi-tanti è 62° mentre nella classifica generale è 173°. Ha registrato un residuosecco procapite di 51,9 chili per abitante e una raccolta differenziata pari al79,7%.Se San Giovanni è il secondo anno che viene premiato, il vicino Comune diRoncà è la prima volta che vi compare: si è attestato al 22° posto per la provin-cia di Verona mentre è 121° a livello regionale per i comuni con meno di 10.000abitanti e 451° nella classifica assoluta. Ha avuto un residuo secco procapite di74,3 chili per abitanti e una raccolta differenziata al 74,8%. M.G.M.

RONCÀ . Dopo vari ostacoli e vicissitudini sono arrivate le autorizzazioni da Provincia e Prefettura per le telecamere di controllo

Un Paese... supersorvegliato

Roberto Turri

“LIBRI DI CASA NOSTRA”a cura di Gianfranco Iovino

Finalmente è disponibile e pronto a farsi divo-rare dai suoi tantissimi affezionati lettori ilterzo ed ultimo libro della trilogia firmata dalveronese Graziano Turrini che torna in libreriacon VELENI.Un rapido riassunto della produzione letteraria di Turriniè doverosa, partendo dal 2014 anno d'esordio con "DISANGUE E DI SOGNO" con cui l'autore affrontava i temidella solidarietà internazionale e del terrorismo degli anni'80 in Italia, con le Brigate Rosse e la RAF in Germania,a cui è seguito, appena un anno dopo, "LA MALEDIZIO-NE DEL PRIMOGENITO" dove, raccontando la storia deinostri migranti di fine '800, si denunciano le varie formedi razzismo presenti nella società attuale, fino a giungereall'epilogo di "VELENI" che chiude l'intenso girovagare letterario di Turruni con untesto energico che pone sotto la lente d'ingrandimento le grosse multinazionali pro-duttrici di diserbanti e larvicidi. Saranno in molti a ricordarsi ancora il polveronesollevato, non più di un anno fa  a livello mondiale,  dalla diffusione del virus Zikain Brasile e la campagna promossa dalle multinazionali per collegarlo immediata-mente all'aumento dei casi di m icrocefalia infantile. Ma se, invece, le cose non fos-sero andate proprio così? Se la causa della microcefalia infantile fosse da ricerca-re proprio nei larvicidi utilizzati per combattere la Aedes Aegypti, la zanzara por-tatrice del virus Zika, nonostante le popolazioni amazzoniche e latinoamericaneavessero convissuto tranquillamente per secoli con quell'insetto? Da questo dub-bio, l'autore Turr ini tra finzione e realtà, l'Amazzonia e Tokio, Buenos Aires eMilano, ci porta a considerare ben altri aspetti di una vicenda che ha ancoraparecchi lati oscuri. Nel mirino dell'autore, stavolta, sono finite le multinazionali,prima fra tutte la Monsanto, sorretta da immensi colossi finanziari che hanno ununico obiettivo da raggiungere: espandersi ed ampliare il proprio potere econo-mico. In "VELENI " tornano a farsi leggere alcuni dei personaggi presenti nei dueprecedenti lavori di Turrini, e saranno proprio loro, guidati da un vecchio lupodella Stasi, il servizio segreto dell'ex Germania dell'Est, e da un giovane hacker afar di tutto per provare a far saltare il perverso meccanismo del guadagno confrode sull'umanità e porre così fine alla spirale di violenza che si è generata intor-no a que sto incredibile business. VELENI è senza dubbio un libro che si legge tuttod'un fiato, perché condito da una trama sciolta, scorrevole e ricca di colpi di scena.Indubbiamente, una gran bella occasione per rinfrescarsi la memoria e conside-rare, come lo stesso autore prova a stimolarci più volte durante la lettura del suolibro, che le "multinazionali della morte" esistono davvero ed ogni nuovo gior nosaranno sempre più potenti e inattaccabili se non ci ribelliamo ad esse. 

Gianfranco Iovino

Luciano Marcazzan

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L’ANGOLO DI FRANCESCA a cura di Francesca Galvani - www.cucinaeciacole.it

TORTA STEFY CON PISTACCHI E CIOCCOLATO FONDENTEIngredienti base:220 gr. di biscotti al cioccolato120 gr. di burro fuso e intiepidito50 gr. di nocciole tostate50 gr. di cioccolato fondente al 50%

Ingredienti per Crema Ganache al cioccolato:400 gr. di panna fresca non zuccherata200 gr. di cioccolato fondente al 50%

Ingredienti per Pan di spagna sottile circa 1 cm o 1,5 (da preparare con anticipo)2 uova intere60 gr. di zucchero60 gr. di farinaUn pizzico di saleUna vanillina

Ingredienti per bagna:Liquore all’uovo1 cucchiaio di pasta di pistacchio

Ingredienti per Crema al pistacchio:400 gr di panna fresca non zuccherata, montata3 cucchiai di pasta di pistacchio

Per decorare:Pistacchi dolci e salati

La tortiera sarà di 24 cm diametroIl dolce potrà essere conservato anche nel congelatore, scon-gelandolo lentamente in frigorifero prima di utilizzarlo.

PreparazioneTritare per la base i biscotti con il cioccolato, le nocciole ed ilburro. Disporre e premere il composto nella tortiera con lacarta forno compattando bene. Mettere in frigorifero (baste-rà mezz’ora).Per la crema ganache portare quasi ad ebollizione la pannaliquida, unire il cioccolato spezzettato a fuoco spento e

mescolare fino a completo scio-glimento. Quando è intiepiditoporre in frigorifero e dopo unpaio d’ore (o forse più) montareil composto che andrà spalmatonel guscio all’interno della tor-tiera.Preparare il pan di spagna montando bene le uova inte-re con lo zucchero (dovranno raddoppiare di volume).Unire la farina setacciata, il sale e la vanillina.Porr e nella tortiera un disco di pan di spagna sottile.Bagnare con il liquore senza abbondare e con un cuc-chiaio distribuire sul bordo del dolce la pasta di pistac-chio.Montare la panna e unirla un po’ alla volta alla cremadi pistacchio.Completare versandola sul pan di spagna.Decorare con i pistacchi tritati grossolanamente.

SPAZIO DONNA L’ALTRO GIORNALESettembre 201718 WhatsApp

331 9003743

Francesca Galvani

Anita

Francesco, Pietro, Enrico,Ester Perpolli

Quattro simpaticissimi fratelliLa torta per i 4 anni

di CostanzaI cuginetti Michelle

e Liam Denis al lago

Il termine MOXA deriva dal giapponese moe kusa e significa“erba che brucia”. Si tratta di un’antica tecnica terapeutica di origine orienta-le, praticata insieme o in alternativa all'agopuntura e consiste nella stimolazione di alcuni punti della cute per mezzo del calore prodotto dallacombustione di un bastoncino di artemisia. La pratica della moxibustione è indicata come terapia efficace soprattutto nelle fasi croniche dellamalattia e laddove altri trattamenti hanno fallito. Sappiamo da ritrovamenti archeologici che in passato la moxibustione veniva fatta con l’usodi ramoscelli e foglie secche, carbone di legna, zolfo o bastoncini di avorio. Oggi invece la cura a base di calore viene fatta esclusivamenteper mezzo dell’Artemisia vulgaris (Assenzio cinese), una pianta arbustiva della famiglia delle Composite che cresce e si sviluppa nella mag-gior parte dei paesi dell’emisfero boreale. Tale pianta si può trovare essiccata sotto forma di sigari o piccoli coni che bruciando emanano calo-re fino a 800 gradi. In questo modo le sostanze dell’artemisia, liberate durante la combustione, penetrano nella pelle e si diffondono in tuttoil corpo, attraverso i meridiani – la rete di canali energetici che si diramano per tutto il corpo e sono collegati a organi e visceri – e i vasi san-guigni. La moxa – che è un trattamento indolore e non ha controindicazioni – è utile per curare una serie di disturbi, grandi o piccoli chesiano, che possono compromettere il nostro benessere quotidiano. Sia che la usi da sola o insieme all’agopuntura, si sono riscontrati risulta-ti positivi nei trattamenti di depressione, ansia, insonnia, mal di testa, raffreddore, asma, diarrea, emorroidi, cistite, faringiti, laringiti e flebi-ti. Ottima cura per risvegliare l’energia vitale in tutto il corpo. La moxa è efficace anche nelle donne incinte, laddove si riscontrano posizio-ni anomale del feto: in questo caso la pratica andrebbe effettuata alla 32ª o 34ª settimana di gestazione e non oltre. Non avendo controindi-cazioni, si può fare anche nei bambini. Attenzione però a non praticare la moxa in presenza di cisti, nei, verruche, vene varicose, aree infiam-mate e calde al tatto, in presenza di febbre o di tumori. E attenzione anche ad assicurarsi che chi pratica su di noi la terapia sia un professio-nista! Namastè

BENESSERE DONNA A CURA DI CHIARA TURRI

MOXA: IL CALORE CHE GUARISCE

Chiara Turri

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Da quest’anno il treno del-l’Eccellenza ferma anche aProva di San Bonifacio, edè carico di entusiasmo. E’iniziata in queste settimaneinfatti la prima storicaavventura dell’U.S Provesenel campionato di Eccel-lenza, la vetta più alta mairaggiunta dalla società neisuoi 54 anni di storia. Uti-lizzare metafore ferroviarienon è un caso quando siparla della Provese, viste leparticolari vicissitudini chehanno accompagnato iprimi anni di vita dellasocietà, fondata nel 1963.Dei rossoneri infatti parlòaddirittura la RAI quandosi venne a sapere che lasquadra prima delle partiteutilizzava come spogliatoioun vero e proprio vagoneferroviario. L’allora parro-co della frazione, mons.Fausto Rossi, aveva infattiscritto al ministro OscarLuigi Scalfaro per averneuno in comodato d’uso, e larichiesta fu accettata. Distrada, da allora, la Provesene ha fatta tanta, fino alla

conquista dell’Eccellenzaarrivata lo scorso aprile altermine di un torneo di Pro-mozione condotto costante-mente al vertice. «Vincereil campionato è stata unagioia incredibile – raccontaGianfranco Chilese, patrone vera e propria anima dellasocietà -. Abbiamo rag-giunto l’obiettivo che cieravamo messi in testa adinizio stagione ed ora ripar-tiamo con ancora più entu-siasmo e determinazioneper vivere un’altra annatadi forti emozioni». Dieci

anni fa, quando la famigliaChilese ha preso in mano leredini del club, la Provesecombatteva in SecondaCategoria. Da quel momen-to è partita l’escalation chel’ha portata a diventare laprincipale società calcisticadi San Bonifacio, con unsettore giovanile che nellascorsa stagione poteva con-tare ben 285 iscritti ed unlegame ormai affiatato conChievo ed Hellas Verona,dove sono approdati alcunidei migliori prospetti dellegiovanili rossonere.

L’obiettivo, ora, è nonaccontentarsi. Per l’avven-tura in Eccellenza è statoconfermato in panchinamister Giovanni Orfei, l’exdifensore di Torino, Hellase Sambonifacese che, allasua prima esperienza daallenatore di una primasquadra dopo aver guidatole giovanili gialloblù, hacentrato la vittoria del cam-pionato. La squadra è statapoi ulteriormente rinforzataper togliersi delle bellesoddisfazioni anche in unacategoria così alta.«Vogliamo fare una stagio-ne da protagonisti – conclu-de Gianfranco Chilese -,come è nel nostro e nel miodna. Sono convinto chequando si fa una cosa, inquesto caso giocare a cal-cio, la si deve fare puntan-do sempre al massimo.Abbiamo sempre vissutostagione per stagione cer-cando di raccogliere daogni annata i frutti migliori,ed è quello che vogliamocontinuare a fare».

Matteo Dani

SPORTL’ALTRO GIORNALESettembre 2017 19

U.S. PROVESE. Società fondata nel 1963, anche quest’anno a Prova c’è voglia di stupire

Eccellenza rossonera

WhatsApp331 9003743

SER.I.T. CON LA GREEN TEEN TEAM FOUNDATION E IL PARCO NATURA VIVA

Riciclo della plastica per la salvaguardia dei rettiliLo scorso mese Ser.i.t. ha avuto il piacere di ospitare una visita guida-ta dell’associazione Green Teen Team Foundation, un gruppo di gio-vanissimi studenti guidato dalla principessa Theodora von Liechten-stein. Il team ha ideato un programma di raccolta e riciclo della plasti-ca per finanziare il progetto Chelonia, dedicato alla salvaguardia delletartarughe e testuggini europee. Campo base del progetto è il ParcoNatura Viva di Bussolengo, all’interno del quale sono stati posizionatidegli appositi contenitori trasparenti per il conferimento delle botti-glie di plastica. Venti quintali di plastica sono stati già raccolti eimmessi nel container destinato al conferimento presso Ser.i.t., doveappunto i giovani protagonisti hanno potuto vedere personalmente irisultati del loro lavoro, ma anche ottenere il riscontro economico chepermetterà loro di finanziare le attività dell’associazione. Il ProgettoChelonia è supportato anche dalle aziende Sandrà Scavi , Edilconforte Ironstyle, che hanno contribuito alla costruzione e alla posa dei con-tenitori finalizzati al conferimento delle bottiglie.

SER.I.T. E PESCANTINA PROMUOVONO LA RADIOBAG®Il primo sacchetto dotato di un chip Tracciare i rifiuti domestici e il loro percorso non è maistato così semplice. La Smp – Sfregola Materie Plastiche –ha brevettato il primo sacchetto dotato di microchip perseguire il rifiuto in tutto il suo percorso, dal punto di pre-lievo al luogo di conferimento. Ser.i.t. e Comune di Pescan-tina hanno aderito al progetto pilota della ditta produttri-ce, al fine di dimostrare, attraverso i dati raccolti durante lefasi di monitoraggio, come il sistema RadioBag® aiuti adaumentare significativamente la qualità di materiale pro-veniente dalla raccolta differenziata. Il progetto, partito nelcorso del 2016 e ancora in fase sperimentale, permettereb-be, oltre a ridurre i costi per lo smaltimento dei rifiuti indiscarica, di reinvestire quanto risparmiato in servizi per ilcittadino.

SAMBOBASKET PRONTA ALLA SFIDAE’ iniziata da una ventina di giorni la stagione2017/18 della Pallacanestro San Bonifacio, attesadal campionato regionale di serie D. Una sfida cheaffronterà potendo contare su due più che graditiritorni: quelli di Lorenzo Biasi e di coach Ugo Schia-vo. L’estate in casa Sambobasket si era aperta con isaluti a coach Francesco Benedetti che, nelle ultimetre stagioni, aveva condotto il club della presidentes-sa Cristina Adami alla promozione in serie D e a duequalificazioni ai playoff. A metà giugno, poi, la noti-zia: in panchina torna Ugo Schiavo. Per il coachpadovano, da molti anni trapiantato a Verona, sitratta di un vero e proprio ritorno “a casa” dopo laprecedente lunga avventura sulla panchina sambonifacese; undici stagioni consecutive, culminate con quattroanni di fila in Divisione Nazionale C (l'attuale C Gold) e arrivando fino alla semifinale dei playoff per la pro-mozione in serie B, persa contro Orzinuovi. Con oltre 300 partite consecutive Ugo Schiavo è l'allenatore piùfedele alla Sambobasket. «Coach Schiavo – ha dichiarato Cristina Adami – per noi è sempre rimasto uno difamiglia. Siamo convinti che la sua esperienza, passione e impegno potranno dare un'ulteriore spinta alla cre-scita e al consolidamento della nostra prima squadra». L’estate dei grandi ritorni non era però ancora finita, inagosto è infatti arrivata anche la conferma del ritorno all’attività agonistica anche di Lorenzo Biasi, dopo unanno sabbatico lontano dai campi. Lorenzo andrà quindi a ritrovare il coach col quale tanto ha condiviso incarriera: tredici campionati consecutivi (6 in C2, 4 in C1, 2 in Promozione e uno in serie D) nei quali ha sem-pre lasciato il segno con il suo impegno e la sua “leadership silenziosa”. Altro arrivo dell’estate è stato quelloFrancesco Sinicco, centro di 197 cm, classe 1992, che nelle ultime due stagioni ha giocato con lo SportschoolDueville contribuendo, prima, alla promozione dei berici in serie C Gold, e, nell’annata appena conclusa, allasalvezza con un campionato nel quale ha tenuto 8 punti di media. La Pallacanestro San Bonifacio è stata inse-rita nel girone Verde di serie D Veneto, campionato al via il prossimo 24 settembre, quando i ragazzi di coachSchiavo saranno impegnati sul parquet di casa del Palaferroli contro il Redentore Este. Ancora un paio di setti-mane, quindi, e poi saranno sfide vere. Le premesse per togliersi delle belle soddisfazioni ci sono tutte. M.D.

In Veneto guarda tutti dallacima dal gradino più altodel podio. Il Gabs (Gruppoamatori biliardo sportivo)Arena di Verona vince ilcampionato regionale (spe-cialità birilli), portando inalto i colori della provinciascaligera. Per la formazionecapitanata da MicheleRomeo si tratta della secon-da affermazione della suastoria: il titolo venetonumero uno era arrivatoinfatti nel 2012. «È stato ilsuccesso del gruppo, forseancora più bello del primo –osserva il capitano, presenteanche nella vittoria di cin-que anni fa -. Abbiamotrionfato con una squadraformata da alcuni elementiche non avevano maiaffrontato questo tipo digare e tale risultato ci riem-pie d’orgoglio. Dietro adaffermazioni così ci sonopassione, sacrifici, impegnoe la storia personale diognuno di noi». Dopo esse-re scattato ai nastri di par-tenza insieme ad altre 64formazioni e aver superatouna fase ad eliminazionediretta, il Gabs ha avuto lameglio nelle Final Eightdisputatesi domenica 16luglio a Sarmeola, in pro-vincia di Padova. I veronesihanno battuto, in ordine, ilRazza Piave di ConeglianoVeneto, l’Altavilla Vicenti-na in semifinale e il Legna-go in un derby di finaletutto scaligero. «Portare inalto i colori di Verona è unabella soddisfazione, vistoche siamo un gruppo abba-stanza esiguo: ci sono Pro-vince che hanno movimentipiù sviluppati del nostro,pertanto per noi riuscire ad

aggiungere un giovane rap-presenta una conquista euna risorsa per il futuro –afferma Romeo -. Inoltre,abbiamo collezionato risul-tati importanti pure a livelloindividuale, quindi la consi-deriamo un’annata positiva.Il successo alle Final Eight?Siamo partiti a inizio sta-gione con la consapevolez-za di avere una formazionecompetitiva, però arrivarein fondo non è mai sempli-ce: nelle gare finali, per vin-cere, occorre avere ancheun pizzico di fortuna». Insintonia dentro e fuori lasala. Il Gabs Arena è più diuna compagine sportiva.«Siamo un gruppo di amiciveri che si trova per stareinsieme pure fuori dalbiliardo, persino con lemogli – commenta capitanRomeo -. In questa stagionela squadra è formata da ottoelementi e l’età media èpiuttosto alta, circa di 45anni: il più giovane ha 26anni, il più esperto 63. Unacomponente fondamentaledel biliardo? La testa. Biso-gna essere concentrati il piùpossibile». E adesso? IlGabs Arena parteciperà alcampionato nazionale. «Asettembre ci confronteremocon le vincenti degli altritornei regionali e saremoattesi da una competizioned’eccellenza – evidenziaRomeo -. È la prima voltache prendiamo parte allafase nazionale e desideria-mo vivere al massimo que-sta nuova avventura: cer-cheremo di divertirci, impe-gnarci al 100%, rappresen-tare Verona al meglio e farebella figura».

M.S.

BILIARDO (SPECIALITÀ BIRILLI)

Il Gabs Arena esultaÈ in cima al Veneto

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