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ANNO XXXII - N.12 - DICEMBRE 2017 - Stampato il 11/12/2017 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663 L’ALTRO GIORNALE EDIZIONE VERONA EST WhatsApp 331 9003743 Programma degli eventi e messaggi d’auguri dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali da pag 13 a 19 Il 2017 si chiude con una novità. A partire dal numero di Gennaio L’Altro Giornale approderà anche nei territori comunali di San Marti- no Buon Albergo e Lavagno. Per contro non sarà più presente a Roncà, Montecchia di Crosara e San Giovanni Ilarione.

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ANNO XXXII - N.12 - DICEMBRE 2017 - Stampato il 11/12/2017 - Via dell’Industria 22 - 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) - Tel. 0457152777 - Fax 0456703744Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

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Programma deglieventi e messaggi d’auguri dei Sindaci edelle Amministrazionicomunali da pag 13 a 19

Il 2017 si chiude con una novità. Apartire dal numero di GennaioL’Altro Giornale approderà anchenei territori comunali di San Marti-no Buon Albergo e Lavagno. Percontro non sarà più presente aRoncà, Montecchia di Crosara eSan Giovanni Ilarione.

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Abbiamo tutti letto sui gior-nali, le notizie dell’accoltel-lamento tra nordafricani, conrelativi feriti, avvenutadavanti al kebab di viaLibertà. E non si è ancoraspenta la preoccupante noti-zia di Gazzolo dove una litetra immigrati marocchini èsfociata nella rissa a colpi dicoltello e pistola (per fortunacon solo feriti). Molto scal-pore ha destato inoltre il fattodell’aggressione ad un ospitedi un albergo cittadino rapi-nato e denudato in centro aSan Bonifacio da un extraco-munitario. Vi è stata poi lasegnalazione di una signorache abita in via Silvio Pelli-co, che ha denunciato il furtodi due biciclette e di altromateriale all’interno del suogarage. E non era la primavolta che succedeva. E tuttiquesti fatti nel giro di quindi-cina di giorni. Con la politicadel «venite tutti in Italia chequa si mangia gratis e puoifare ciò che vuoi», anche SanBonifacio è cambiato... pur-troppo in peggio. La gente èmolto preoccupata e i fattistanno a dimostrare che vi èun reale problema di sicurez-za, la domanda quindi sorgespontanea: «ma cosa sta suc-cedendo nel nostro paese?»Sappiamo tutti del costanteimpegno delle forze dell’or-dine per il controllo del terri-torio. Questo però non basta.Serve una maggiore attenzio-ne da parte di tutti, anche dinoi cittadini ma, in particola-re serve una più incisiva poli-tica di difesa del territorio da

parte degli amministratoripubblici. E la nostra Ammi-nistrazione comunale cosafa... firma lo SPRAR. Per chinon lo sapesse, lo SPRAR, èil documento che, in teoria,servirebbe a regolamentare ilflusso dei richiedenti asilo. Inrealtà i fatti stanno a dimo-strare che purtroppo non ècosì. Molti si chiedono chisono quelle persone di colo-re, nullafacenti che nellebelle giornate di sole bighel-lonano per il paese, semprecon lo smartphone in mano,oppure che bazzicano intor-no alla stazione di San Boni-facio o nei parchi pubblici,senza arte nè parte? Qualcu-no li controlla? Sono personeche hanno realmente bisognodi aiuto o siamo noi che cipreoccupiamo inutilmente.Con lo SPRAR l’Italia enaturalmente anche SanBonifacio, con i pochi altricomuni che hanno firmato,hanno aperto (più che apertospalancato) le porte a perso-ne che si stanno dimostrandotutt’altro che disponibiliall’integrazione e refrattariealla convivenza civile. SanBonifacio aveva già il 18,4%di stranieri, molti dei qualigià integrati, che hannocomunque portato il nostrocomune al primo posto inVeneto per presenza di stra-nieri. Io credo che San Boni-facio non avesse bisogno dialtri ospiti extracomunitari,né tantomeno di arricchire lecooperative, si poteva quindievitare di firmare lo SPRARe sono convinto che la mag-

gioranza dei sambonifacesiavrebbe sostenuto questatesi. L’adesione allo SPRARviceversa, è stata una deci-sione presa da un grupporistretto di persone (il Consi-glio Comunale) e, chi ha fir-mato, dovrà assumersi leresponsabilità e le conse-guenze che tale decisionecomporterà per il futuro deisambonifacesi.Meditate gente

Silvano Miniato

LE VOSTRE LETTERE L’ALTRO GIORNALEDicembre 20172 WhatsApp

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LA SPRAR A SAN BONIFACIOSergio Endrigo cantava:“Partirà la nave partirà/Dove arriverà questo nonsi sa/Sarà come l’arca diNoè/Il cane il gatto io ete”. La storica filastroccafa al caso nostro. La socie-tà laica ed illuminata èarrivata ad anteporre glianimali all’Uomo. Soffer-miamoci dunque su ungrazioso soggetto: il cin-ghiale. E’ fatto arcinotoquello relativo ai pericoli eai danni causati dalsovrannumero di cinghialiin varie località del territo-rio nazionale. Le notizie sutale fenomeno si susseguo-no da anni e, tra le tante,ho notato quella riportatanell’articolo di denuncia edi allarme pubblicato nelquotidiano della provinciadel 3 ottobre 2017, dove sievidenzia che gli ungulaticercano radici e tuberi edevastano i pascoli. Ora,per abbattere qualcheesemplare del detto suide,il quale ha un tasso di cre-scita ben superiore alleunità eliminate, occorreavere la laurea in veterina-ria, un comprovato amoreper gli animali, compresigli insetti dotati di eso-scheletro, occorre esseretiratori scelti con a dispo-sizione un solo colpo difucile al giorno, affrontareil cinghiale dopo averlopreavvisato, con racco-mandata presso la suatana, del giorno e dell’orain cui verrà eventualmentericercato, offrirgli la possi-

bilità di allontanarsi men-tre il cacciatore conta len-tamente fino a venti con labenda sugli occhi edoccorre altresì, immediata-mente dopo avere even-tualmente ucciso l’anima-le, correre dagli animalistiper sottoporsi ad un pro-cesso sommario all’esitodel quale la condanna èscontata. Ovviamente, ilcacciatore di cinghiali nonpotrà più iscriversi al Par-tito Democratico e almovimento della Brambil-la e, qualora egli fosse giàiscritto alle due ditte,dovrà restituire la tesseraentro ventiquattro oreall’animalista più vicino.Pongo così una domandaarticolata, che termina conun punto interrogativo.Seguitemi. Cosa dire,ragionevolmente, se nel2017, dopo che l’Uomo èriuscito a sparare le sondenell’abisso infinito delCosmo ed a ricevere foto esegnali radio da miliardi dichilometri nello spazio,per accoppare delle bestieselvatiche, tutt’altro che infase di estinzione, dannosee pericolose in un datocontesto e non tali percapriccio, “la RegioneVeneto deve emanare unPiano triennale di gestionee controllo ai fini dell’era-dicazione del cinghiale dalterritorio regionale, … suappostamento oppure informa vagante con l’arco… con la tecnica dellagirata … muniti di licenza

per l’attività venatoria,specifica assicurazione,autorizzati dall’ente digestione, previo opportunocorso di formazione, nelrispetto del calendario enel rispetto delle regolegenerali”? La conclusioneche traggo, semplice edagreste, è che questi sonogli effetti dell’occultamen-to della Ragione. Tra amicisi direbbe: si sono bevuti ilcervello. E invece no.Questa è la cultura corren-te. Muniamoci allora diarco e di frecce e vaghia-mo per boschi e pascoli incerca di mammiferi artio-dattili da “eradicare”; sedovessimo essere improv-visamente assaliti, dobbia-mo stare calmi, prendere lafreccia dalla faretra, porlasul poggiafrecce, tenderela corda e scoccare ildardo. Nel frattempo, ilcinghiale ci avrà già accu-ratamente azzannato etutto ciò in ossequio alPiano triennale dellaRegione Veneto, apposta-mento, girata, licenza,assicurazione, autorizza-zione, corso, calendario eregole generali. E la frec-cia, che del cinghiale nonha visto nemmeno l’om-bra, finirà la sua mesta edinutile corsa conficcandosinel tronco maculato di unincolpevole faggio.

Avv. Marco Bertagnin

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25010 BORGOSATOLLO (BS)Numero chiuso il11 - 12 - 2017

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Vietato pregare in una scuola di Palermo. Si tratta di un epi-sodio gravissimo ed è inaccettabile e indegno proibire a deibambini di pregare. Nel Veneto e a Verona non tollereremocasi simili. La notizia diffusa dai media nazionali ha riportatoquesto grave episodio accaduto nella scuola materna elemen-tare ‘Ragusa Moleti’ di Palermo. Con una circolare il dirigen-te scolastico ha vietato di recitare la preghiera, come consue-tudine, prima della merenda e nell’ora di religione. Inoltre hafatto rimuovere dalla scuola una statuetta della Madonna edalcune immagini di Papa Francesco. Decisione presa senzaprima consultare i genitori. Tutto questo ha dell’incredibile.Dopo la battaglia contro i crocifissi negli uffici pubblici, que-sto è l’ennesimo episodio dal gusto censorio nel nome di unlaicismo e di un anticlericalismo esasperati. Non tollereremoche casi simili avvengano nella nostra regione. Mentre in que-sti giorni a Verona, grazie all’impegno del sindaco di centro-destra, è in corso il Festival della Dottrina Sociale, promuo-vendo la città capitale dei valori della famiglia, della solida-rietà e ‘capitale’ italiana dei principi cattolici e della Chiesa,in Sicilia, guarda caso in una città governata dal PartitoDemocratico, arriva invece un esempio di oscurantismoincomprensibile che umilia e calpesta le nostre radici e lanostra storia cristiana. Proprio in questi giorni abbiamo pre-sentato come Centro Destra Veneto una Mozione volta a sen-sibilizzare i dirigenti scolastici affinché venga realizzato edesposto il presepe in tutte le aule del Veneto come simbolo dipace, di concordia, di unione e dei valori dell’Occidente. Invi-tiamo tutti i docenti, gli alunni e i genitori a denunciare pub-blicamente episodi analoghi nel Veneto. È altrettanto grave eintollerabile il silenzio su questa vicenda di tutti i componen-ti del Governo, a partire dal ministro dell’Istruzione del PD,Valeria Fedeli. Faccia sentire la sua voce, prenda misureimmediate, anche licenziando il dirigente.

Stefano Casali, Andrea Bassi,

Fabiano Barbisan

Nei giorni scorsi sono statiresi note le "abitudini" postmortem degli italiani. L'in-dagine ha accertato chesempre più persone hannooptato per la cremazione. Aprima vista la scelta tra inu-mazione e cremazioneappare priva di connotazio-ni ideologiche. In realtà sce-gliere per l’una o l’altrapossibilità, implica visionidella vita e della religioneagli antipodi. A preferire lacremazione, nella stragran-de maggioranza dei casisono atei e razionalisti. Chiinvece predilige l’inumazio-ne, sono i credenti di tutte lereligioni. Appare lapalissia-no che optare per l'inceneri-tore anzichè la tomba, ha unmovente inequivocabilmen-te "religioso". Per non crea-re imbarazzi alla cerchia diamici e parenti, chi decidedi gettarsi nel forno, giusti-fica la scelta con argomen-tazioni di carattere ecologi-co ambientale. In realtà, lamotivazione, checché nonmanifestamente palesata, èben altra. Per comprenderele vere ragioni della crema-zione, bisogna muovere dalontano. Gli atei, che per

"inspiegabili ragioni" prefe-riscono farsi chiamare laici,in realtà credono a Dio piùdei "bigotti". La prova siarguisce dal fatto che gliatei dedicano la loro esi-stenza a combattere le fedi,le chiese e Dio. Se ne evin-ce che lo zelante impegnocontro le religioni, confer-ma la credenza degli atei inun divinità negata a soleparole. Preso atto che la soladifferenza tra un credente eun ateo è che il primo amaDio mentre il secondo loodia, è peregrino ipotizzareil "diversamente credente"colga nella cremazione l'oc-casione per assestare l'ulti-mo schiaffo a Dio?

Gianni Toffali

Ci risiamo con la crema-zione Toffali! Se ben ricor-da, qualche anno fa abbia-mo avuto la stessa discus-sione sull’argomento. Nonsono assolutamente d’ac-cordo sul fatto che chi si facremare sia necessaria-mente ateo e che, addirit-tura, odi Dio. Io sono cri-stiana, cattolica, credente epraticante; mai farei unaffronto a Dio nel qualecredo fermamente, ma hoscelto comunque la crema-zione. Credo che sparare azero contro chi fa una scel-ta – peraltro riconosciutavalida dalla Chiesa – diver-sa dalla nostra, non sia cor-retto. Non mi risulta, infi-ne, che nulla relativoall’argomento sia statoscritto e vietato, nel Vec-chio e Nuovo Testamento.

“Monteforte sta morendo”ormai è una triste frasericorrente. Osservare undeclino del nostro centro,sentirsi interpellati per pro-vare a fare qualcosa, desi-derare un recupero di vitali-tà, ripartire dal buono chec’è: queste motivazioni cihanno spinti ad agire.Abbiamo pensato di partirecon un convegno al PalazzoVescovile il 3 settembrescorso, introdotto da unracconto “del bello che c’èa Monteforte” in un videorealizzato da MicheleComerlati con una raccoltadi foto di Sandro Brandiele.Un filosofo, Markus Ophal-ders, ci ha aiutati a ripensa-re al valore della bellezza,della convivenza, dell’ap-partenenza ad un luogo e aduna comunità. Un architet-to con la passione della sto-ria, Irnerio de Marchi, ci haricordato la nascita di Mon-teforte, l’Alpone, i tempidel Castello, la Chiesa, ilprezioso Palazzo Vescovile,gli scorci delle vie stori-che… Un’urbanista, MarisaFantin, ci ha fatto assaggia-re qualche intervento rea-lizzato in altri paesi dove siè cercato di rendere piùgradevole e vivibile un cen-tro storico. Un buon nume-ro le persone presenti,apprezzati gli stimoli, sug-gerito uno sguardo più con-creto sul paese. Ed alloraeccoci a sabato 11 novem-bre. Ci siamo ritrovati peruna “passeggiata urbana”.Con un gruppo di persone

interessate e propositiveabbiamo camminato per lestrade del centro storicoosservando le varie situa-zioni, commentandole,pensando interventi o solu-zioni. Ci hanno accompa-gnati Marisa Fantin eMarco Ardielli, esperti inurbanistica ed interessati adoccuparsi di Monteforte inun master allo IUAV diVenezia. Nel gruppo sonoemerse tante osservazioni:dalla dignità di ogni edifi-cio… alla difficoltà a cam-minare sui marciapiedi,dall’idea di provare unsenso unico con più par-cheggi… al vuoto dellabella piazza, dai pregevoliparapetti del ponte sull’Al-pone… a sant’Antonio e lesue possibilità d’uso, da ciòche cambierebbe semplice-mente dipingendo le faccia-te delle case... all’ipotesiche si aprano laboratori arti-gianali... Ma forse la primaimportante domanda è: chetipo di paese vogliamo chesia Monteforte? Dobbiamotrovare la sua unicità e colti-varla. Una bella sfida, cheha bisogno del contributo ditutti, da cittadini protagoni-sti. Intanto mobilitiamoidee per superare il lamentoe la rassegnazione.

Monteforte Si Può FareGruppo politico rappresentato

in Consiglio Comunaledalla consigliera

di minoranza Teresa Ros.

MONTEFORTELA MINORANZA INTERVIENE

LE VOSTRE LETTEREL’ALTRO GIORNALEDicembre 2017 3WhatsApp

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Gli ingredienti costruiscono i differenti ali-menti e bevande. Sono formati dalle mole-cole, che identificano quindi il gusto, il pro-fumo, il colore di un vino. Non è necessariala vite che produce l’uva: i segreti di unbuon vino possono essere scoperti anche daimoderni e attrezzati biotecnologi. Non c’ènessun diritto sul profilo molecolare e isommelier non sono le rockstar del mangia-re e del bere, ma sono i dj. Le molecole cipermettono di produrre un vino più sosteni-bile per il quale non servono pesticidi masolo un po’ d’acqua. Controlliamo ogniaspetto dell’aroma, per cui possiamo pro-durre un vino per ogni gusto senza dipende-re dalla qualità e quantità della vendemmia,a prezzi veramente accessibili. Le molecoledell’aroma, zucchero, acido ed etanolo,derivate da fonte naturale, vengono messeinsieme per costruire in laboratorio un vinoche chimicamente ed empiricamente siauguale al vino commerciale. Dobbiamoessere pronti all’avvento dell’EnologiaMolecolare. Il futuro ci riserva delle grandisorprese nel campo alimentare, ma per quelche riguarda il vino, il futuro è già presente.Che differenza c’è fra un vino fatto artifi-cialmente al 100% e un vino, come accadeoggi, fatto artificialmente al 20% o al 50%o all’80%? Gli enologi quotidianamente

nelle cantine fanno questo lavoro: alzano ilgrado alcolico di un vino debole, stabilizza-no l’acidità, intensificano o diminuisconoaromi e colori, accentuano o attenuano isapori. Si può chiamare naturale questovino? Negli Stati Uniti è sorta una start up,Ava Winery, che produce grandi vini aprova di sommelier, a prezzi popolari. I tito-lari sostengono che il vino, anche il miglio-re, è fatto di acqua (85%), etanolo (13%) ecentinaia di ingredienti (2%) che dannosapore, intensità, aroma e colore. Per cui seanalizziamo la sua esatta composizione contecniche di analisi chimica ne deduciamoche con le giuste sostanze e quantità riu-sciamo a riprodurlo tale e quale, ottenendoun vino artificiale anche migliore di quellonaturale, che non è un surrogato, ma è ugua-le al corrispondente prodotto ottenuto dal-l’uva e poi corretto, avendo perfettamente lastessa struttura atomica. Questo però è piùecologico perché per produrlo serve menoacqua e zero pesticidi, inoltre è economica-mente molto conveniente.

Giampaolo Butturini

Attendiamo le … “ire funeste” dei produttori di vini locali!

VINO E VIGNETI

ITALIA E PREGHIERA CREMAZIONE

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LE VOSTRE FOTOL’ALTRO GIORNALEDicembre 2107 5

BELFIOREVALDADIGE

Via Sauro... che spettacolo della natura

Tombini... strada da Arbizzano per Santa Maria

NEGRAR

Via Umbria

SAN VITO DI NEGRAR

Abbandono del vescova-do in mani a vandali

PARONA

Giardini in via Liberaleda Verona ... inciviltà

PARONA

SOAVE

Si trova in via Veneto

Fontana di Trevi...giardini in via Mara

SAN PIETRO IN CARIANO

Ponte chiuso dal 18/12,lavori effettuati 0.

Abbattetelo e buonanotte!

ARCÈ

Rifiuti abbandonati damesi ai campi da tennis

Raccolta differenziata...

CALMASINO

SAN FLORIANO

Da Martinelli tutti si cre-dono forze dell’ordine!

Ma gli spazzini...?

PARONA

SALENTO

I pedoni dove passano?

FUMANE

Cassonetti sulla pedonale in centro

BARDOLINO

con la raccolta differenziata ...mica si scherza!

BARDOLINO

Tra via Campel e viaOlmo... magari un guardrail!

MARANO

Fantastico tramonto vistodalla Valdadige

VALDADIGE

Reperto vintage

DOSSOBUONO

Via Marmolada

BUSSOLENGO

Il posto riservato ai disa-bili... per la sosta ai

normodotati!

CAVAION VERONESE

Marciapiedi con ostacoli

LAZISE

Piazza Marengo

PACENGO

Palazzetto del cicchetto

CAVAION ANNA TOSI

Festeggiato il 4 Novembrein Chiesa causa pioggia

RIVALTA

Un ulivo... sembrano ”le mani di Dio verso la terra”

Si tagliano alberi per piantare vigne...

Cratere in parte sistematoin via Ca dedè

ARBIZZANO

CORRUBBIO

Entrata casa di riposo...con bidoni in bella vista

LAZISE

Parcheggio riservato ai disalbili!

La sedia rossa contro laviolenza sulle donne

PARONA

Se l’educazione e l’intelligenza si misurano

dal parcheggio...Una ciclabile meravigliosa

NEGRAR NEGRAR

SAN VITO DI NEGRAR

“Crateri”

CORRUBBIO

SS12 i rattoppi promessi

PERI

La signora nella foto si chiamaAnna Tosi e dall’alto dei suoi 95anni è ancora molto attiva sia incasa che fuori, nell'orto, nel giar-dino, ma anche sul suo pezzo dimarciapiede. Nelle foto la vedia-mo mentre lo ripulisce dallefoglie cadute copiosamente nelcorso della recente nottata divento.

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CRONACHE L’ALTRO GIORNALEDicembre 2017

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Bilancio più che positivoquello del 2016/2017 perCantina di Soave che haospitato la stampa e gliorgani istituzionali pressouna delle più scenograficheed eleganti sale dell'HotelDue Torri a Verona. E' statainfatti l'assemblea dei sociche si è tenuta a RoccaSveva lo scorso 10 novem-bre che ha, con i dati allamano, reso pubblica la sod-disfazione per l'ottimo fat-turato raggiunto. E questononostante l'annata pocofavorevole a livello quanti-tativo ma ottimale dalpunto di vista qualitativonon solo per il prodottovenduto in Italia, ma ancheper l'export. Tra i mercatidi riferimento per i vinibianchi, si è avuto un piccodi esportazione prevalente-mente per il Soave e ilPinot Grigio, buona la cre-scita i Germania edAustria, positiva la tenutain Gran Bretagna, nono-stante i temuti effetti dellaBrexit, tra i mercati di rife-rimento per i vini rossi, dasegnalare una sostanzialetenuta di Scandinavia e

Svizzera. «Un fatturatoconsolidato quello del 2016di 118 milioni di euro, - faeco il Presidente di Cantinadi Soave, Attilio Carlesso –bilancio dopo bilancio,anno dopo anno, ci teniamoa sottolineare le ottime per-formance e gli obiettiviraggiunti che ci siamo pre-fissati. Ogni esercizio è uncapitolo a sé e noi siamopiù che mai orgogliosi deirisultati conseguiti que-st'anno che sono frutto diuna vendemmia, quella2016, molto positiva grazieanche a un'attenta gestioneaziendale. Una soddisfa-zione che va a tutti i sociconferitori che hanno postofiducia “mettendosi nellenostre mani”». Un nuovotraguardo è stato raggiuntoanche con i lavori iniziati eche stanno proseguendocon un completamento nel2018. Opere che prevedonol'ampliamento e la totaleriorganizzazione della sedepilota di Viale della Vitto-ria.

Angelica Adami

CANTINA DI SOAVE

Arrivano le feste e ancheSoave è pronta ad acco-gliere i visitatori con leluci e le iniziative studiateper il periodo natalizio.Con l’inizio dell’avvento

sono pronti a partire anchegli appuntamenti di “Soave– Il Paese dei Presepi”, latradizionale rassegna chevedrà il centro storico delpaese e i suoi punti piùcaratteristici ospitare deipresepi artistici in un’idea-

le percorso attraverso lanatività. La rassegna, cheprenderà ufficialmente ilvia domenica 17 dicembre,ha già avuto un gustosoprologo domenica 3

dicembre con l’inaugura-zione della “Renna diBabbo Natale”. Per quantoriguarda il Paese dei Prese-pi, saranno numerose lemostre e le installazioniartistiche che troverannospazio nel borgo medieva-

le. Venerdì 15 aprirà lamostra “Presepi e icone”presso la sala civica dipiazza Antenna. Il 17 inau-gurazione ufficiale dellarassegna con anche l’aper-

tura al pubblico dellamostra dei presepi artisticipresso la Chiesa deiDomenicani, del presepioal Santuario della Bassa-nella e della mostra dedi-cata ai campanili dell’estveronese al palazzo del

Capitanio. Venerdì 22 toc-cherà alla chiesetta di SanGiorgio inaugurare il pro-prio presepe. La rassegnadurerà fino al 21 gennaio2018 e oltre ai presepicomprende anche altriappuntamenti di rilievocome i concerto in attesadel Natale e di Santo Stefa-no della banda“Mons.Aldrighetti” e levisite guidate di Veronau-toctona. «Anche quest’an-no Soave – commenta ilpresidente della Pro LocoRoberto Ferroli -, con isuoi presepi, diventerà unospettacolo per gli occhi eper il cuore. Un enormegrazie va ai volontari, alleassociazioni e agli artistiche si sono dati da fare ehanno collaborato per rea-lizzare i presepi. Un rin-graziamento vorrei poispenderlo anche per laCantina di Soave che,acquistando la renna a led,ha condiviso l’idea diregalare al paese e ai suoicittadini qualcosa di nuovoper rendere più bello ilnostro centro storico».

Matteo Dani

SOAVE. Luci, tradizione e tanti appuntamenti in programma in occasione delle festività

Il Paese dei Presepiaccoglie il Natale

COLOGNA VENETA. Mandorlato in festaLa Festa del Mandorlatodi Cologna Veneta haraggiunto la sua edizio-ne numero 33, e l’hafesteggiata dall’8 al 10dicembre con una tregiorni all’insegna delleprelibatezze, della sto-ria e dell’arte. Il freddodegli scorsi giorni nonha scoraggiato la ProLoco, organizzatricedella manifestazione, che aveva dato vita ad un programma ampio e comple-to per promuove il tipico dolce natalizio colognese e, allo stesso tempo, offriretanti altri appuntamenti di livello. Si è partiti nella mattinata di venerdì 8 conl’apertura dei chioschi del mandorlato, del mercatino natalizio e della fiera deisapori. La cerimonia di apertura ha visto l’esibizione degli sbandieratori diSan Bonifacio e poi, allo ore 11, è arrivato il momento dell’inaugurazione uffi-ciale della Festa con la consegna della medaglia d’oro “Cologna Veneta Cittàdel Mandorlato” agli illustratori veronesi Milo Manara, Giancarlo Zucconelli eGiorgio Scarato. La giornata è poi proseguita con “Scacco matto al Mandor-lato”, la partita a scacchi con personaggi viventi svoltasi in piazza del Man-damento. In serata al teatro comunale è arrivato il gran galà di Miss Bontà eMiss Dolcezza 2017 e la finale del festival Talentiere Italiano, in collaborazio-ne con l’Accademia del canto di Arzignano. Il sabato pomeriggio è stato dedi-cato alle scuole e ai più piccoli, che hanno addobbato gli alberi di natale contante decorazioni con un unico tema: il mandorlato. In serata, poi, è andato inscena il “Fantasy School Musical” della PoliedricArt. Domenica spazio aimadonnari che per tutta la giornata hanno colorato la piazza con bellissimeopere a tema natalizio. In piazzetta Bottega dell’Arte, poi, c’è stato un altroomaggio a Milo Manara con arte e musica a volontà. Momento clou della mat-tinata è stata la rievocazione storica “Cologna Serenissima”, coi soldati in uni-forme del ‘700 che hanno sfilato per le vie del centro e issato il gonfalone diSan Marco in Piazza Mazzini. Nel pomeriggio il concerto dei Catfish Trio e ladegustazione del mandorlato caldo offerta dai vari produttori.

Matteo Dani

Bilanciopositivo

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“Un giorno un asino scappò dalla stalla e corse all’abbeveratoio. Dopo poco tempo chebeveva, alzò il muso e cominciò a brucare i tralci di una vite che il contadino aveva messo,a pergola, per far ombra. L’asino, con i morsi, strappò alcuni tralci, altri li accorciò e agliocchi del padrone apparve un disastro. Ma, con meraviglia, la vite, con i tralci troncati,diede in breve tempo una quantità maggiore di uva rispetto alle altre. Il contadino capì cheera conveniente potare le viti. Per questo si dice che la potatura è stata inventata da unasino”. Così narra la leggenda de “L’inventore della potatura”, tratta da “leggende e rac-conti popolari del veneto” di Dino Coltro. In realtà, per dare una corretta definizionedella parola “potatura”, dobbiamo dire che, in arboricoltura, essa consiste nell’asporta-zione di rami, parti di rami o radici allo scopo di dare o mantenere una forma prestabi-lita alle piante, di regolare o migliorare la produzione dei frutti o sopprimere le partiinvecchiate o malate.L’uomo, nel suo percorso temporale sul nostro pianeta, ha messo in atto molte pratichenell’ambito agroambientale e la potatura è una delle più antiche, soprattutto dalmomento in cui egli si trasformò da pastore nomade ad agricoltore sedentario, nel6000 a.C.Questo periodo preistorico, vede l’uomo intento ad addomesticare molti soggettiappartenenti al regno animale e vegetale, al fine di ottenere vantaggi fino a quelmomento impensati. La potatura, come tutte le pratiche agricole ed agroambientali, ècambiata nel tempo al fine di essere aggiornata ed adeguata ai nuovi strumenti e obiet-tivi che si vogliono raggiungere. La definizione della parola “potatura” ha dentro di se’anche gli obiettivi di questa pratica e, a questo punto, è necessario soffermarci su qualisono i tipi, i metodi e i tempi più idonei per la potatura stessa.I tipi di potatura possono essere distinti a seconda del periodo dell’anno in cui vengo-no effettuati, infatti viene definita “invernale” se messa in atto nei mesi freddi, con lepiante a riposo, oppure “verde” o “estiva” in primavera-estate, con le piante in vegeta-zione.Gli interventi di potatura sono definiti di “allevamento” per le piante giovani che nonfruttificano e di “produzione” quando invece danno i loro frutti.Altri tipi di potatura sono: di “trapianto”, se effettuata prima della messa a dimora, di“ristrutturazione” quando si vuol cambiare forma alla pianta, di “risanamento” quandovengono eliminate tutte le parti secche o malate.I metodi di potatura possono essere definiti: “cimatura” se eliminano le parti terminalidei rami, “speronatura” se si tagliano i rami, lasciando pochissimi nodi, “capitozzatura”,se vengono eliminate alla base tutte le branche principali, “sfogliatura”, se vengonotolte le foglie in tutto o in parte, “spollonatura” se si asportano i polloni, “diradamento”quando vengono eliminati i fiori, frutti o rami ritenuti in esubero.L’elenco dei tipi e metodi di potatura potrebbe essere ancora molto lungo, ma in que-sta sede ci siamo limitati a prendere in esame i più importanti, senza nulla togliere aquelli non menzionati, sicuramente validi e messi in atto dagli operatori agricoli edagroambientali.La necessità e i benefici ambientali, estetici ed economici di questa pratica sono indu-bitabili, poichè l’intervento dell’agricoltore vuole mitigare e migliorare gli eccessi dellanatura, mettendo le piante nella condizione di esprimere al meglio le loro potenzialità,ma la potatura porta con se’ anche aspetti di pericolosità per la sanità delle piante.Infatti, gli strumenti usati per questa pratica, possono essere veicoli di infezioni per lepiante sane, poichè questo tipo di intervento provoca ferite che rimangono aperte perun lungo periodo e sono la porta d’entrata di molti patogeni.Ecco perchè la potatura va effettuata prima su tutte le piante sane, lasciando per ulti-me quelle malate, che possono essere estirpate o soggetto di un intervento di risana-

mento.I residui di potatura delle piante malate devono poi essere distrutti con il fuoco di inter-ramento, lontano dalle coltivazioni. Nell’actinidia, i maschi e le femmine devono esserepotati in modo molto diverso, lasciando un numero di gemme consono alla produzio-ne attesa ed eseguendo poi un trattamento con funghi antagonisti che impediscanol’entrata, dai tagli, dei funghi dannosi. Per l’olivo, la potatura deve essere effettuata dafine febbraio a fine aprile: da evitare i tagli durante la raccolta autunnale, che rende lepiante molto più sensibili al freddo. Per le pomacee e le drupacee le potature si ese-guono dalla fine di caduta foglie, a febbraio, facendo particolare attenzione agli inter-venti per risanamento. Infine, la vite, essendo una liana, con difficoltà di cicatrizzazione,dovrà essere potata a completa caduta foglie, per tutte le viti sane e a fine inverno perle viti da risanare o estirpare. Si può ben vedere quanto sia vasto questo argomento equanto siano differenti i comportamenti da tenere a seconda del clima, specie, varietà,sistemi di coltivazione, organizzazione aziendale e altro ancora e quanto sia indispen-sabile la conoscenza approfondita dell’operatore agricolo su questa materia, poichè laconoscenza è l’unica risorsa di chi vuole evitare di commettere troppi errori.

G.D.C.

AMBIENTE, TERRITORIO e AGRICOLTURALA POTATURA INVERNALE DELLE PIANTE DA FRUTTO

IL MONDO DEL BIO STA CAMBIANDOVia libera del Consiglio Ue all’accordo sulle nuove norme per l'agricoltura biologica. In seguito alla decisione del Con-siglio, il Parlamento europeo ha votato il 22 novembre, l'accordo provvisorio risultante da negoziati inter istituziona-li e lo ha ratificato in prima lettura. Il testo concordato deve ancora essere approvato dalla Plenaria del Parlamentoeuropeo e ufficialmente ratificato dal Consiglio, prima che possa entrare in vigore. Una volta adottate, le nuove normeentreranno in vigore il 1° gennaio 2021. Purtroppo il compromesso raggiunto, lontanissimo dalla proposta inizialedella Commissione, costituisce un tradimento dei principi base dell’agricoltura biologica.Oltre a permanere tutto il sistema di deroghe che attualmente impedisce di ottenere un alimento al 100% bio, si èarrivati con questo compromesso ad introdurre addirittura le produzioni “fuori suolo” per andare incontro a richiestedei paesi nord europei violando di fatto uno dei principi base del metodo di produzione: il legame del prodotto agri-colo sia esso di origine vegetale o animale con la terra. Gli Stati membri che attualmente applicano limiti nazionali piùvincolanti per le sostanze non autorizzate nei prodotti biologici (come l’Italia), possono continuare a farlo a condizio-ne che tali norme nazionali non vietino, limitino o ostacolino nel loro territorio l'immissione in commercio di prodottibiologici prodotti da altri Stati membri nel rispetto delle norme generali della produzione biologica dell'UE. Quindi, ad esempio in Italia, possono essere commercializzati prodotti importati come biologici anche se sono conta-minati con prodotti fitosanitari non ammessi per il biologico nel nostro Paese. Inoltre, il principio fondamentale dellaproduzione biologica basato sulla coltivazione e la produzione di piante che deve avvenire nel suolo, e per 'suolo'significa che il terreno superiore è a contatto con il sottosuolo, in modo che le radici possano crescere nel sottosuolo,anche questo è venuto meno. L’unico aspetto positivo della riforma riguarda i controlli che sono importanti per miglio-rare la fiducia dei consumatori nei prodotti importati nell'Unione e inoltre dovrebbero rendere più equa la concorrenzadei prodotti comunitari rispetto ai prodotti importati.Resta il fatto che l’Italia è comunque rimasta sola nella discussione avvenuta a livello comunitario pur essendo il primopaese come numero di imprese biologiche nell’Ue e il secondo per superficie investita in tale metodo di produzionementre hanno prevalso le posizioni trainate da olanda e Germania che hanno interesse ad importare e trasformare.Proprio per l’agricoltura biologica, quindi paradossalmente. L’approvazione della riforma della legislazione quadro sipresenta come una pagina nera nel percorso a cui è orientata la Pac verso la qualità e il rispetto delle esigenze deiconsumatori.

Vino & Dirittoa cura di Alessia Beghini [email protected]

CRONACHEL’ALTRO GIORNALEDicembre 2017 7WhatsApp

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L’Azienda Ulss 9 Scaligeraha ricevuto da Onda, Osser-vatorio Nazionale sullasalute della donna, 6 Bolli-ni Rosa sulla base di unascala da uno a tre, per ilbiennio 2018-2019. I Bolli-ni Rosa sono il riconosci-mento che Onda, da sempreimpegnata sul fronte dellapromozione della medicinadi genere, attribuisce dal2007 agli ospedali attentialla salute femminile e chesi distinguono per l’offertadi servizi dedicati alla pre-venzione, diagnosi e curadelle principali malattiedelle donne. I Bollini inRosa sono andati ai seguen-ti Ospedali: un BollinoRosa all’Ospedale Orlandidi Bussolengo, due BolliniRosa all’Ospedale Fraca-storo di San Bonifacio e treBollini Rosa all’OspedaleMater Salutis di Legnago.La valutazione delle strut-ture ospedaliere e l’asse-gnazione dei Bollini Rosa èavvenuta tramite un que-stionario di candidaturacomposto da oltre 300domande suddivise in 16aree specialistiche. Un’ap-posita commissione multi-disciplinare, presieduta da

Walter Ricciardi, Presiden-te dell’Istituto Superiore diSanità, ha validato i bolliniconseguiti dagli ospedalinella candidatura conside-rando gli elementi qualitati-vi di particolare rilevanza eil risultato ottenuto nellediverse aree specialistichepresentate. Sul sito www.bollinirosa.itdall’8 gennaio 2018 è pos-sibile consultare le schededegli ospedali premiati,suddivise per regione, conl’elenco dei servizi valutati.Tramite un apposito spazioriservato agli utenti è possi-bile lasciare un commento

sulla base dell’esperienzapersonale che viene poicondiviso da Onda con gliospedali interessati. «Espri-mo grande soddisfazione -dichiara il Direttore genera-le dell’Ulss 9, Pietro Girar-di – per l’assegnazione deiBollini Rosa da parte diOnda a tutte le nostre strut-ture ospedaliere, e nel con-tempo mi congratulo contutto il personale che hareso possibile questo gran-de risultato. La costantepresenza delle nascite el’alto livello di soddisfazio-ne delle madri che partori-scono nei nostri Ospedali

sono il segno più concretodel nostro impegno e latestimonianza del buonlavoro svolto. Ci piacericordare come l’Ulss 9 sial’Azienda col maggiornumero di Ospedali Amicidel Bambino, un riconosci-mento negli anni riconfer-mato dall’Unicef, e comesia stata recentemente rico-nosciuta dall’Agenzia Sani-taria delle Regioni Italianela qualità dell’assistenzasanitaria presso i PuntiNascita posizionandoci conla percentuale di cesarei piùbassa in Veneto».

Riccardo Reggiani

CRONACHE di San Bonifacio L’ALTRO GIORNALEDicembre 20178 WhatsApp

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RICONOSCIMENTI. Fracastoro, Orlandi, Mater Salutis sono stati premiati dall’Osservatorio

Un premio specialeper la salute...rosa

L’ospedale di San Bonifacio

PROLOCO. Nuovo capitoloLa Pro Loco di San Boni-facio inizia un nuovocapitolo della sua storia.E’ Franco Di Toro ilnuovo presidente che,assieme ad un direttivocompletamente rinnova-to, guiderà l’associazio-ne all’indomani delledimissioni di Paolo DeMattia, avvenute qualchesettimana fa. Le elezionidel nuovo direttivo sisono tenute lo scorso 17novembre. Nove i consiglieri eletti che poi, una setti-mana dopo, hanno scelto il loro presidente. Di Toroarriva alla guida della Pro Loco dopo essere stato, inpassato, anche coordinatore della Protezione CivileComunale. “Il nostro obiettivo – spiega il neo presi-dente – è rafforzare la collaborazione che la ProLoco ha con le varie associazioni del paese, fare dacollante tra di esse e il Comune, offrire loro aiuto econsulenza e portare avanti il lavoro fatto in questianni. L’organizzazione del carnevale sarà il primoappuntamento a cui saremo chiamati e già in questigiorni ci stiamo muovendo per metterci in contattocon i referenti dei vari comitati per far sì che sia unevento bello e partecipato come lo scorso anno”. Ilnuovo direttivo è composto da nove consiglieri, quasitutti espressione di altre realtà attive nel sambonifa-cese. Due i vicepresi denti: Romolo Sciuscio e TecchioGiovanna; segretario e tesoriere Giacomello Simo-netta. Gli altri consiglieri sono Pinali Claudia, MarziaCeresato, Luca Chiavegato, Emilio Rigodanzo eLuciano Vezzaro. «Avere all’interno del direttivo per-sone che già provengono dal mondo dell’associazio-nismo e del volontariato e che già fanno parte di altrerealtà credo sia un valore aggiunto – prosegue DiToro – che ci permetterà di avere un dialogo mag-giore e rafforzare l’unità di intenti tra le varie asso-ciazioni del comune». Tra le sfide che attendo la ProLoco c’è quella di aumentare la base associativacoinvolgendo sempre più giovani e, soprattutto, darel’impulso per ricreare quel senso di comunità chespesso a San Bonifacio sembra latitare. «C’è poi unaltro progetto a cui terremmo molto – conclude Fran-co Di Toro -, riuscire a dare vita ad un nuovo eventoche possa diventare veramente rappresentativo perSan Bonifacio, coinvolgendo anche le altre realtà delvolontariato e le associazioni di categoria delpaese».

Matteo Dani

... Profezie in Sala CivicaSi terrà venerdì 15 dicembre alle ore 19.30 nellaSala civica Barbarani a San Bonifacio, una con-ferenza organizzata da Flavio Ceradini, scrittoresambonifacese, appassionato di misteri e profe-zie. Dopo lunghi anni di ricerche sulle profezie diNostradamus sono riuscito finalmente a svelarneil mistero, trovando la risposta di tutte le doman-de che, da 500 anni a questa parte, ogni studio-so dell'argomento si pone – afferma lui stesso -.Durante la conferenza del 15 dicembre chiarirò iseguenti punti: quale estensione temporalehanno le Centurie? Che avvenimenti descrivono?Che identità hanno i personaggi da esse citaticon simboli o anagrammi? Sono degne di fedeoppure no? Di cosa parlano precisamente le dueEpistole in esse contenute? Perchè sono statepubblicate in tre riprese? Le quartine che le com-pongono sono disposte in maniera casuale oppu-re secondo un sistema occulto?». Argomenti,questi, trattati da Ceradini in un nuovo libro chesarà proposto alle case editrici successivamentealla conferenza (Ceradini ha già dato alle stam-pe altri libri tra cui "Il futuro dell'umanità secon-do Nostradamus", edito da Demetra nel 1994, e"2012: mistificazione o svolta epocale", di Fab-broni).

SLIMLAB, una Palestra a misura di donnaE’ una palestra a misura di Donna pensata proprio per chidesidera tenersi in forma in un luogo pensato proprio perlei. Stiamo parlando di SLIMLAB, inaugurata ad Arcole loscorso 18 novembre. Questa nuova realtà rappresenta unnuovo concetto di fitness in cui nell’allenamento si com-binano le più innovative tecnologie a favore di una perdi-ta di peso ottimale abbinata ad eccezionali benefici nelringiovanimento del corpo, rigenerando il tessuto connettivo della pelle e facendola apparire più giovane eliscia. «Grazie a questo nuovo tipo di allenamento – affermano i titolari di SLIMLAB - le cellule di grasso bloc-cate nelle zone problematiche si aprono, i grassi immagazzinati all'interno saranno sciolti, trasformati inenergia e bruciati in modo più efficace. Le nostre tecnologie uniche combinano il training cardio con un mas-saggio profondo per attivare la circolazione del sangue. Il Vacuum all'interno delle apparecchiature porta ilflusso sanguigno agli strati più esterni del tessuto cutaneo, in più mantiene la frequenza cardiaca ad un livel-lo ottimale per bruciare il grasso. Il risultato è che i grassi vengono bruciati molto più rapidamente e conmolto meno sforzo rispetto ai programmi di allenamento comuni». Il Metodo SlimLab abbina quindi all’atti-vità fisica aerobica le tecnologie VACUUM ed INFRAROSSO, riattivando la microcircolazione periferica, conuna conseguente riduzione degli strati adiposi e della cellulite. La pelle risulterà così più tonica ed idratatagrazie all’azione del collagene. Da SLIMLAB ogni cliente, seguito in ogni suo allenamento da un PersonalTrainer, ha a disposizione un Biologo Nutrizionista per elaborare un piano alimentare personalizzato per un

corretto stile di vita. SLIMLAB si avvale di tecnologie all’avanguardiaSlimRun permette una rapida perdita di peso e un miglioramentoevidente della pelle. Combina i vantaggi di un tapisroulant con i van-taggi delle tecnologie Vacum, infrarossi, elettrostimolazione edozono. Grazie al collagene aiuta il ringiovanimento cutaneo per uncorpo più tonico e senza imperfezioni. È anche un trattamento anti-cellulite ideale per la parte inferiore del corpo.

SlimBike combatte efficacemente la cellulite e permette una rapida perdita di peso. La SlimBike è dotatadi stimolazione a vuoto pressurizzato, tecnologia ad infrarossi e lampade al collagene. L'effetto combinato diqueste tecnologie aiuterà a bruciare i grassi più velocemente e ridurre drasticamente il tempo di allena-mento. Oltre a rassodare e tonificare il corpo, aiuta a migliorare il metabolismo per aumentare la capacitàdel tuo corpo di bruciare grassi.SlimPilates: SlimBed è un lettino in cui all'interno, grazie all'utilizzo di piccoli pesi alle braccia e alle gambe,si svolgono esercizi mirati a tonificare e rimodellare vari parti del corpo. All'interno si ha una temperaturacontrollata di 37 gradi e la tecnologia ad infrarossi.SlimRoll, con infrarossi e collagene è stato progettato per aumentare la circolazione linfatica, mentre mas-saggia delicatamente il corpo. Questo trattamento permette la perdita di peso, aiuta a eliminare la cellulitee migliora l'aspetto generale della pelle.

Franco di Toro

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San Bonifacio perde un pòdi verde e anche un po’ dellasua storia. L’abbattimento dinumerosi tigli di via Triestee via Verdi era stato annun-ciato già da qualche mese e,nelle scorse settimane, èdiventato realtà. Un decisio-ne drammatica ma necessa-ria quella che l’assessoratoall’Ecologia ha dovuto pren-dere per evitare danni piùgravi in futuro. Ventiseidegli 85 tigli totali mostrava-no problemi di stabilità o diprecarie condizioni fitosani-tarie. Gli arboricoltori certi-ficati che hanno effettuato lavalutazione strutturale(VTA) ne hanno quindi pre-scritto l’abbattimento. Trat-tandosi di due viali soggettia vincolo paesaggistico, si èinviata tutta la documenta-zione alla Soprintendenzaaffinché, assieme a espertiforestali, valutasse a suavolta le condizioni di talipiante e fornisse al Comunele indicazioni su come pro-

cedere. La Soprintendenza,con parere favorevole, haconfermato la necessità diprocedere all’abbattimentodei tigli segnalati, presentiper lo più in viale Trieste.Marciumi radicali e gravicarie a danno delle branchieprincipali sono le principaliproblematiche riscontratesulle piante che, pur consen-tendo loro di fogliare, neavevano compromesso irri-mediabilmente la stabilità. Gli scavi effettuati a ridossodelle radici e le ripetute capi-tozzature fatte nel corso deltempo sono le probabilicause delle patologie chehanno colpito i tigli, proba-bilmente in atto da almeno20-25 anni. Date queste pre-messe e visto anche l’ambitourbano in cui si trovavano lepiante ammalate, per tutti itecnici intervenuti non vi eraaltra via d’uscita che l’abbat-timento. Tanti i commentidispiaciuti da parte dellapopolazione che ha visto

sparire alcuni degli alberisimbolo del paese. Nonsono mancate nemmeno lepolemiche, ovviamente viasocial, sulla necessità omeno di un intervento cosìdrastico. Polemiche placa-tesi dopo che hanno inizia-to a circolare le immaginedell’interno dei tronchidegli alberi abbattuti, chehanno dimostrato in manie-ra eloquente le precarie

condizioni delle piante.Via Trieste e via Verdi nonrimarranno però a lungosenza i loro alberi. Conte-stualmente alla notizia del-l’inizio dei lavori di abbat-timento il Comune ha infat-ti annunciato che, appenaci saranno le condizioni, siprovvederà alla piantuma-zione di altrettanti giovanitigli sostitutivi di quelliabbattuti.

E’ allarme sicurezza a San Bonifa-cio? Chiusa l’annosa questione delponte della Motta sembra ora esserequesto l’argomento più dibattuto inpaese nelle ultime settimane. Già datempo negli ambienti social e suiforum dedicati a San Bonifacio è cre-sciuta l’insofferenza dei cittadini perle continue segnalazioni di furti esituazioni di degrado legate al paesee alle sue frazioni. Se è chiaro a tuttiche le discussioni a mezzo social nonsono di certo lo specchio della realtà,è altrettanto vero che possono essereun termometro di non indifferentevalore per misurare il sentimentopopolare rispetto ad argomenti moltodelicati. E in questo caso il verdetto èsempre sembrato abbastanza chiaro:un gran numero di sambonifacesi sisentono insicuri all’interno del pro-prio paese. Fino ad un paio di setti-mane fa da più parti arrivavano rispo-ste tranquillizzanti che invitavano anon ingigantire fatti e avvenimentiper non creare un vero e proprioclima di paura. A portare però fuoridai social il “problema sicurezza” èstata la rissa tra nordafricani, con ilferimento di uno dei coinvolti, perquestioni legate al traffico di stupefa-centi avvenuta qualche giorno fa invia Libertà; fatto legato ad un’altra

rissa con accoltellamento e colpi diarma da fuoco che ha avuto luogo lasettimana prima a Gazzolo. La vicen-da finisce sui giornali e nella seratasuccessiva, un venerdì, viene effet-tuato un controllo straordinario daparte delle forze dell’ordine in alcunibar e “punti caldi” del paese. Nellastessa sera alcuni rappresentanti diForza Nuova hanno organizzato una“passeggiata” nelle vie centrali delpaese “per vigilare e presidiare il ter-ritorio”; un’azione che sa di propa-ganda e che probabilmente lo è,

certo, ma che ha ricevuto il plauso dimolti cittadini che vi hanno visto unarisposta alle tante lamentele dei mesiprecedenti. Nei giorni scorsi poi, altri controlli atappeto da parte dei carabinieri in sta-zione e in alcuni luoghi di aggrega-zione già noti per essere punti diincontro legati al traffico di droghe. Aquesto punto sorge una domanda: èrealmente “allarme sicurezza” a SanBonifacio? Se uno dovesse giudicaredalle ultime due settimane direbbe disì. La problematica esiste, è indiscu-tibilmente reale, ma siccome il cata-strofismo non è mai stato una virtù, larisposta, come spesso accade, sta nelmezzo. O, in questo caso, nella con-vergenza dell’impegno. Di chi ammi-nistra, a non farsi solo voce tranquil-lizzante, ma che sappia ascoltare edare risposte concrete ai segnali dipaura dei cittadini. Di chi la giustiziala deve perseguire e tutelare, dandosegnali forti che siano un vero disin-centivo alla delinquenza. Dei cittadi-ni, che hanno il sacrosanto diritto allasicurezza nelle proprie case e lungole vie che percorrono, ma che hannoanche il dovere di impegnarsi poi a“vivere” il paese, chiedendo e propo-nendo progetti concreti per miglio-rarlo. Perché non basta un like allefoto di una o più passeggiate per diredi aver fatto il proprio dovere.

Volo e Ferrario per Incontri d’autore

Sono state settimane importanti quelle a cavallotra Novembre e Dicembre per gli Incontri d’Auto-re organizzati della Libreria Bonturi, che ha por-tato a San Bonifacio due nomi di elevato spesso-re della narrativa contemporanea e del giornali-smo italiano: Fabio Volo e Tiziana Ferrario.Domenica 26 novembre un Teatro Centrale conuna platea praticamente colma ha accolto FabioVolo, arrivato a presentare Quando tutto inizia, ildecimo romanzo di una carriera artistica iniziatacol canto e poi passata anche per radio, televi-sione e cinema. Un percorso poliedrico “nato dal-l’esigenza di dar sfogo alla mia creatività – haspiegato Volo -. Esprimere la mia creatività mi fastar bene, e dovrebbe essere così per tutti. Espri-mendo la creatività realizziamo qualcosa cheprima non esisteva e andiamo a determinare chirealmente siamo”. Un libro ottimista, come lo hadefinito l’autore, dove Silvia e Gabriele, i prota-gonisti, sono chiamati a far resistere la loro rela-zione all’impatto col mondo. Giovedì 5 dicembre,in sala Barbarani, è stata poi la volta di TizianaFerrario, giornalista e conduttrice televisiva cono-sciuta in tutta Italia come uno dei volti più fami-liari del TG1 e che, nel corso della sua carriera,ha realizzato anche parecchi servizi come invia-ta in Medio Oriente, Africa e Stati Uniti. E propriodagli Usa, dove ha vissuto come corrispondentenegli ultimi anni, è nato il libro Orgoglio e pre-giudizi-il risveglio delle donne ai tempi di Trump,un’opera che comincia il suo viaggio una mattinaa Washington, il 21 gennaio 2017, giorno dellamarcia storica di un milione di donne contro ilpresidente Trump, e attraversa in presa diretta gliStati Uniti fino ad arrivare in Italia. Storie didonne che hanno scelto di non piegarsi ulterior-mente alle prepotenze. Storie di giornaliste, cam-pionesse dello sport, scienziate, attrici e donnecomuni che hanno alzato la voce contro le discri-minazioni.

CRONACHE di San BonifacioL’ALTRO GIORNALEDicembre 2017

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SAN BONIFACIO. Un gran numero di sambonifacesi si sentono insicuri nel proprio territorio

Paese in subbuglioAllarme sicurezza?

I tigli abbattuti in via Trieste e via Verdi

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Servizi diMatteo Dani

Fabio Volo a San Bonifacio foto

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A breve accanto all’ufficioanagrafe nel municipio diSoave si insedierà l’ufficiodel Gruppo Azione Locale,GAL, Baldo-Lessinia(prima la sede era nelcomune di Grezzana). IlGal, costituitosi nel 1994,non comprende solo i paesinel territorio della Lessiniae del Baldo ma anche alcu-ni paesi che sono vicini aquelli montani come Bar-dolino e Lazise per la zonalago mentre Mezzane diSotto, Montecchia di Cro-sara, Cazzano di TramignaEst. Il GAL gestisce i con-tributi che l’Unione Euro-pea elargisce per quantoriguarda il fondo EuropeoAgricolo per sviluppare evalorizzare queste zone, edè composto da soci pubbli-ci - le amministrazionicomunali - e privati – comeStrade del vino e Consor-zio del Monte Veronese -.Il GAL promuove azioni inpiù settori: da assistenzatecnica per lo svilupporurale a formazione profes-sionale e aiuti all’assunzio-ne, da turismo rurale, pic-

cole imprese, artigianato eservizi sociali, a valorizza-zione in loco e commercia-lizzazione di prodotti agri-coli, silvicoli e della pesca,fino alla tutela e migliora-mento dell’ambiente edelle condizioni di vita.«Come comune di Soave -sottolinea il sindaco Gaeta-no Tebaldi - abbiamo avutoun contributo due anni fa

per sistemare i muretti asecco di parco Zanella eora facciamo parte del pro-getto “la via della lana” unpercorso turistico che col-legherà Soave a Selva diProgno, quasi tutto in zonerurali su strade esistenti,ma sarà segnalato e arreda-to con tavolini, panche,panchine e cestini e dellezone anche pavimentate. Si

prevede di realizzarlo entrola fine dell’anno prossimo.L’opera che il GAL hafinanziato quest’anno e dapochi mesi inaugurata èstata la pista ciclabile daBadia Calavena a Selva diProgno: il fatto che il GALabbia scelto Soave comesede, dato che c’erano variecandidature, ci rende orgo-gliosi».

Luciana Bertinati“Una Scuola felice”

È uscito da poco e ora sarà presentato in varipaesi dell’Est veronese il libro scritto dalla mae-stra soavese Luciana Bertinato intitolato “Unascuola felice”, dove attraverso varie tematicheeducative sono raccontati i suoi quarant’anni dilavoro nella scuola. «Sono entrata in ruolo nel1976, ma avevo già fatto supplenze nei quattroanni precedenti nella Val d’Alpone dato chesono nata a Montecchia di Crosara – afferma lamaestra -. Sono riconoscente a Delio Vicentini,che fu il primo che mi chiamò per lavorare fortu-natamente in zona, dato che per la legge dell’epo-ca i primi cento in graduatoria, e io ero trentadue-sima, finivano a lavorare in città e quindi mi ave-vano proposto un posto a Borgo Roma molto sco-modo rispetto a dove abitavo. Vicentini mi chiamòcon altri giovani insegnanti perché voleva comin-ciare la sperimentazione del tempo pieno, chesarebbe iniziata dalla scuola di Castello di SanGiovanni Ilarione, dove ho cominciato a lavorare, ein altre scuole di montagna. Ho lavorato poi aCostalunga, a San Zeno di Colognola ai Colli e dal1995 al 2016, anno del mio pensionamento, aSoave, dove ero venuta ad abitare. Ho sempre inse-gnato una scuola che pratichi la democrazia e chemetta al centro bambine e bambini, che affronti iconflitti e cerchi di trovare soluzioni positive inmodo che il conflitto non sia visto come un aspettonegativo ma una ricchezza e un’opportunità percrescere. La scuola felice - conclude Bertinato - èdove tutti stanno bene, ognuno trova il suo spa-zio e ciascuno è valorizzato per i suoi talenti e lesue capacità».

CRONACHE di Soave L’ALTRO GIORNALEDicembre 201710 WhatsApp

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Servizi diMaria Grazia Marcazzani

IL NUOVO ARRIVO. L’ufficio del Gruppo Azione Locale si trasferisce a breve in paese

Il municipio soavesenuova sede del GAL

Gaetano Tebaldi

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Il comune di Arcole si mette inascolto dei suoi cittadini. Lo fa tra-mite un questionario che nei giorniscorsi è stato distribuito alle famigliedel capoluogo e delle frazioni, doveognuno potrà dare opinioni e consi-gli per il futuro del paese e dellacomunità. Si tratta di un questionariototalmente anonimo contenente variedomande, rispondendo alle quali icittadini potranno dire la loro inmerito all’operato dell’Amministra-zione comunale, segnalare situazionidi disagio ed eventuali problemati-che ancora da risolvere. Ci saràanche la possibilità di comunicare alComune quali opere pubbliche sonoda ritenersi prioritarie per i prossimianni. «L’obiettivo del questionario –spiega il sindaco Alessandro Ceretta– non è quello di ricevere una valuta-

zione o una pagella su quanto stiamofacendo come Amministrazione, maè quello di ascoltare i nostri cittadi-ni. Siamo convinti che possa essereuno strumento di partecipazione econfronto molto importante. Con larealizzazione del programma presen-tato alle ultime elezioni siamo abuon punto e siamo soddisfatti, perquesto abbiamo voluto coinvolgere icittadini, che avranno la possibilitàdi dire la loro sulle scelte future e disegnalarci esigenze di cui poterem-mo non essere a conoscenza». Cisarà tempo fino al 15 dicembre perconsegnare il questionario compilatopresso i due centri di raccolta predi-sposti presso l’ufficio Anagrafe inmunicipio e presso la FarmaciaComunale di Gazzolo. I questionariavranno cinque colori differenti, a

seconda delle zone del paese in cuiverranno distribuiti.

Matteo Dani

Da Arcole a Gazzolo in biciclettaBuona notizia per i pedoni e i ciclisti di Arcole. Nei prossimi mesi sarà realizzata una pas-serella ciclopedonale sul ponte della SP39 che collega via Nogarole a via Crocette di Sopraa Gazzolo. La Provincia di Verona ha infatti concesso un contributo di 80 mila euro, pari allametà della somma necessaria (160 mila euro) per la realizzazione dell’opera. Si andràquindi ad unire i due tronconi di percorso ciclopedonale già esistenti, ma che si fermavanoentrambi alla base del ponte. «Siamo ovviamente felici – commenta il primo cittadino Ales-sandro Ceretta -, con questa passerella andremo ad unire sempre più il centro del paese aGazzolo, rendendo anche più sicura una zona molto trafficata e vicina agli impianti sporti-vi utilizzati dai nostri ragazzi. Secondo la normativa ci sono due anni di tempo per realiz-zare l’opera, ma noi contiamo di farcela per il primo semestre del nuovo anno». M.D.

CRONACHE di Arcole L’ALTRO GIORNALEDicembre 201712 WhatsApp

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ARCOLE. Distribuito un questionario ai cittadini per ottenere opinioni e consigli

Un’Amministrazionepronta al confronto

RICEVIAMO&PUBBLICHIAMOLo scorso 15 novembre il Consiglio Regionale haapprovato il Progetto di Legge Statale sulle ulterioriforme di Autonomia del Veneto. Con il mio votofavorevole ho voluto confermare quello che è statoil nostro impegno durante il referendum, impegnoche, senza pericolo di smentita, è stato importan-te e determinato.Ci siamo spesi  con  convinzione per una giustacausa, consapevoli però che il 22 ottobre 2017 èstato l’inizio di un lungo percorso che deve vede-re le forze politiche lavorare in senso inclusivo, severamente si vogliono raggiungere risultati con-creti. Ho invitato la maggioranza a dimenticare ilpolitichese perché non possiamo deludere i citta-dini che ci hanno dato un preciso mandato. A talproposito  ricordo che i tecnici a supporto del-l’azione di negoziazione con il governo sono statiscelti direttamente dal Presidente Zaia. Non erameglio una scelta condivisa? Perchè lui non faparte della delegazione? Mi sembra più che maiovvio che lungo questo  percorso la politica sidebba prendere le proprie responsabilità  senzanascondersi alle spalle dei tecnici. Invito la mag-gioranza in Regione a ripensare il tracciato diquesta strada perché, per approvare questanostra legge sull'autonomia in Parlamento, servo-no i voti di tanti Parlamentari, anche di altre forzepolitiche della nostra terra e non solo. Suggeriscopertanto meno arroganza e maggiore condivisio-ne senza tante sentenze o epiteti rivolti agli uni oagli altri motivati dal fatto che non la pensanoesattamente come noi. Non mettiamo bandierepolitiche sul referendum del 22 ottobre, dobbiamolavorare tutti per far vincere il Veneto e i Veneti. Lastrada è ancora lunga e le difficoltà sono molte, peruna volta, si mettano da parte le beghe e i perso-nalismi per correre tutti insieme.

La Consigliere RegionaleOn. Giovanna Negro

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E’ Natale. E’ Natale anche in questo 2017 e noi tutti abbiamo il dovere di vivere questa mera-vigliosa festività con la stessa Fede e gli stessi sentimenti che, da sempre, caratterizzano lanostra cultura e le nostre splendide tradizioni. Mai come in questi ultimi anni è importante stringerci alle nostre famiglie, ainostri amici, alle persone che ogni giorno incrociano la nostra strada e rievocareancora una volta tutte quelle tradizioni che rappresentano l’anima della nostrastoria e sanno vestire di sorrisi il nostro stare insieme. Quelle stesse tradizioni cheogni manifestazione, evento, incontro, promossi nel periodo natalizio, donano ainostri paesi un tocco di magia aiutandoci ad aprire il cuore agli altri e addob-bando a festa il nostro Natale. Ecco perché all’interno di queste pagine ripor-tiamo gli eventi in programma e i messaggi d’auguri del Sindaci e delle Ammi-nistrazioni comunali del territorio.

Buona lettura allora e, soprattutto, Buon Natale e Felice annonuovo anche da parte di tutti noi de L’Altro Giornale.

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.

E' Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l'altro.

E' Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.

E' Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.

E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.

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E’ Piazza Costituzione il fulcro del “Natale Sambonifacese”, il calendario di appuntamenti orga-nizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni del paese. Punto di ritrovo per i varieventi è la tensostruttura allestita in piazza, che nei primi due fine settimana di dicembre haospitato la cena di beneficenza dell’Associazione Gruppo Lobia “Lesso e Pearà”, la serata coun-try “Grigliata e vin brulé” organizzata da Barrique e l’appuntamento danzante “Balliamo Assie-me a voi aspettando il Natale”, quest’ultimo organizzato dagli Amici del Ballo e che ha comesempre fatto il pienone. Le prime due settimane di programma si sono poi completate con laFesta del tesseramento e la sfilata del Gruppo Alpini di San Bonifacio e l’omaggio floreale incorso Venezia della Floricultura Zonato. Adesso che le feste sono sempre più vicine non man-cheranno gli appuntamenti a tema natalizio. Come la seconda edizione de “La carica dei BabboNatale” organizzata dall’associazione “Il sorriso di Beatrice” per il 17 dicembre e i concerti delcoro Piccola Baita, sempre il 17, e della New Sambo Big Band il 23. Del programma fanno parteanche i momenti dedicati ai più piccoli, come i “Giochi per bambini” che, grazie all’organizza-zione della Confcommercio, nel pomeriggio di domenica 17 dicembre trasformeranno la tenso-struttura in piazza in una grande festa con colori, musica, giochi e la sempre divertente ani-mazione di Radio Criceto, in grado di coinvolgere bambini e genitori. Ci saranno anche diverseoccasioni di ritrovo per scambiarsi gli auguri come, appunto, gli “Auguri di Natale” il 19 in piaz-za con i Butei de Locara, l’Happy Hour Natalizio con concerto di Fantasiarte il 23 presso l’exConsorzio Agrario, il Cenone di San Silvestro dell’Associazione Gruppo Lobia presso la tenso-

struttura in Piazza Costituzione e il Concerto di Capodanno, a curadell’Orchestra Alio Modo Ensemble, che si terrà il primo dell’anno insala Barbarani. Non inserito nel programma natalizio, ma comunqueda segnalare, il ritorno sulla scena de I Soliti Ignoti che, dopo gliapplausi degli scorsi anni, tornano con il loro nuovo varietà “L’Evolu-zione”, diretto da Molon Giuseppe e in programma il 6 e 7 gennaio alTeatro Centrale.

Al termine dell'anno è naturale tirare alcune conclusioni enel contempo guardare avanti. Il nostro paese, come tantialtri, sta vivendo momenti non facili per questioni vecchienon pienamente risolte e per emergenze nuove che non si sabene come affrontare; dimostra però energie e volontà el'Amministrazione Comunale è in prima linea per impegno ededizione, convinta che vi sia intorno grande vivacità daparte di istituzioni, enti, associazioni, gruppi, cittadini checollaborano, stimolano, pungolano nelle scelte. Allora que-sta è l'occasione per dire che molto si è fatto, basta guar-darsi intorno e notare le strade, le scuole, le entrate delpaese, le iniziative in centro e nelle frazioni; altrettanto si hain animo di fare con la collaborazione di tutti; non un libro dei sogni, ma l'impe-gno ad attivarsi perchè ciascuno possa trovare risposta soddisfacente alle proprieaspettative in un quadro generale di miglior vita nel paese.

Giampaolo ProvoliSindaco di San Bonifacio

Auguri del Sindaco...

Auguri da San Bonifacio

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L’anno scorso è statodefinito da più particome l’evento musi-cale dell’anno a SanBonifacio. Quest’an-no la New SamboBig band punta afare il bis con un

nuovo concerto “IlSorriso del Natale”,in programma ilprossimo 23 dicem-bre al Teatro Centra-le. Dodici mesi faerano state oltre 700le persone che ave-vano gremito la halldell’ospedale G.Fra-castoro per ascoltarele note del corpobandistico samboni-facese. Un successodi pubblico maanche di critica, bentestimoniato dallefoto scattate durantel’evento che, neigiorni successivi,avevano fatto il giro

dei social e dei gior-nali locali. Per que-sta seconda edizioneil concerto cambiasede, ma non laqualità della sua pro-posta. “Il TeatroCentrale è stato scel-

to come location –spiegano i membridella banda - perimprescindibili motividi sicurezza e logisti-ca; il suo utilizzo si èrivelato inoltrenecessario peru n ’ a c c o g l i e n z amigliore, sia dalpunto di vista quali-tativo che quantitati-vo degli ospiti,dando nel contempoun maggior valoreall’evento stesso. Ilconcerto si divideràin due parti, nellaprima proporremoun repertorio dibrani di musica clas-

sica, leggera e operi-stica, interpretati inmodo originale einnovativo. Laseconda parte saràinvece legata alNatale e andremo aproporre un reperto-rio maggiormentededicato alla festivi-tà”. Ad accompagna-re con le loro voci lemelodie della NewSambo Big Bandsaranno il sopranoGiulia Burato e iltenore Cosimo Vas-sallo. Durante laserata, poi, ci saràanche un momentodedicato alla premia-zione degli sponsor edell'Amministrazionecomunale che, con illoro impegno, hannopermesso lo svolger-si dell'evento. L’As-sociazione musicaleNew Sambo BigBand è da moltotempo riconosciutacome una delleeccellenze di SanBonifacio ed è chia-mata a partecipare anumerose manife-stazioni che si ten-gono nel sambonifa-cese e in altri comu-ni del territorio. Nelcorso degli ultimianni, poi, soprattuttograzie agli ottimi

risultati del Corso diOrientamento Musi-cale che la bandaorganizza, l’associa-zione ha potuto pro-porre concerti inpiazze, chiese e tea-tri, spaziando tra irepertori più vari.L’appuntamento èora per sabato 23dicembre, alle ore21, al Teatro Centra-le, pronti ad acco-gliere il Natale con lemusiche più belle.

Auguri da San Bonifacio

New Sambo Big Band

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La ricorrenza del Santo Natale ci spinge tutti a riscoprire i nostri valori più autentici.Il mistero della vita che si rinnova ad ogni nascita ci deve incoraggiare all'impegno per la costru-zione di un mondo migliore. Nessuno può sottrarsi da tale impegno perchè "nessun uomo è un'iso-la" e dal concorso del lavoro di tutti la società progredisce.Auguro a tutti i miei concittadini di assaporare il senso più profondo di questa festa con un rin-novato impegno verso gli altri, anteponendo il bene comune a quello personale.

Claudio Carcereri De PratiSindaco di Colognola ai Colli

Auguri del Sindaco...

Auguri da Colognola ai Colli

EVENTI NATALIZISabato 9 dicembre al palasport Bruno Ruffo ore 20.30 “TalentShow the Original” organizzato dalla Talent eventi con il patroci-nio del Comune.

La Pro loco organizza la seconda edizione del mercatino dellasolidarietà, in collaborazione con le associazioni di volontariatooperanti nel Comune, nel piazzale lungo la strada regionale 11,ben visibile a tutti gli automobilisti e con comodo parcheggio.

Venerdì 22 dicembre ore 20.45 concerto “Aspettando il Natale”del Gruppo Vocale nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico con ilpatrocinio del Comune e in collaborazione con la Pro Loco.

Domenica 17 dicembre “Festa delle Riconoscenza” organizzatadalle varie associazioni del paese per i colognolesi ultrasettan-tenni con alle 10.30 santa messa nel santuario di Pieve, pranzoconviviale nella mensa della scuola media e intrattenimentomusicale pomeridiano.

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Carissime famiglie, a nome di tutta l'Amministrazione Comu-nale di Arcole auguro a tutti voi un sereno Santo Natale e un2018 ricco di soddisfazioni e felicità. In questo periodo difeste giunga in particolare un abbraccio affettuoso a chi haperso una persona cara, a chi non ha il lavoro e a chi vive unperiodo di malattia. Si dice sempre che si spera in un annomigliore, ecco lavoriamo e impegniamoci tutti per renderlodavvero migliore, sperando che le sterili polemiche per ilpresepe o la recita sul bambin Gesù nelle scuole non spunti-no anche quest'anno. Auguri a tutti voi!

Alessandro Ceretta Sindaco di Arcole

Auguri del Sindaco...

Auguri da Arcole

“L’Osteria de naolta”E’ un’avventura iniziata un anno fa,precisamente il 27 dicembre 2016,quella de “L’Ostaria de naolta”, un pic-colo ristorantino di Arcole con in tuttouna trentina di posti a sedere, dall’at-mosfera calda ed accogliente chedeve far sentire l’ospite come fosse infamiglia. «A guidarci – affermanodallo staff - la passione per la buonacucina veneta, il buon vino e la quali-tà. Il nostro staff è completamente alfemminile: dalla titolare Alessandra alla cuoca Paola e al bar e serviziodi Katiuscia. Siamo un gruppo affiatato ed energico con moltissimavoglia di fare, creare e crescere sia dal punto di vista professionale chepersonale; per questo facciamo continuamente dei corsi di aggiorna-mento per tenerci sempre al passo con le nuove tecnologie e tecni-che». La cucina de “L’ostaria de naolta” è prettamente veneta: par-tendo dagli antipasti come polenta e renga, polenta e sopressa dop,formaggi tipici veneti, per passare poi ai primi piatti come i bigoli conl’anara, tagliatelle in brodo con fegatini, trippe, e risotti con molte spe-cialità tra cui le rane. Tra i secondi piatti si trovano poi il classico bolli-to misto con pearà, polenta e baccalà, le costate di sorana, le rane frit-te e molto altro e tra i dolci il classico bigolotto con i pomi, il semi-freddo al mandorlato di Cologna Veneta, la brassadela. Il tutto servitocon ottimo vino della Cantina Bixio. «Spesso organizziamo serate atema in base alle varie stagionalità dei prodotti come la Serata dellaZucca, la serata del baccalà, la serata della Verza Moretta di Veronella– afferma ancora Alessandra Trentin, la titolare de “L’Ostaria de naol-ta” -. Ricordiamo che i nostri piatti si basano sulla stagionalità dei pro-dotti, in quanto utilizziamo materie prime a Km 0, dalle uova per lapasta, alla verdura che utilizziamo per i nostri contorni o per i ripienidei nostri tortelli e ravioli, alla carne che verrete a gustare da noi sianel bollito che in tutte le altre preparazioni, quindi in base alle stagio-ni il nostro menù varia. La nostra pasta e i nostri dolci sono preparatirigorosamente da noi a mano dalla nostra cuoca. Qui a fianco –aggiunge Alessandra - troverete anche le nostre proposte di menù perNatale e Capodanno. Vi aspettiamo quindi per poter assaggiare edegustare i nostri piatti di persona e così potrete apprezzare al megliociò che vi ho illustrato…anche perché ogni nostro cliente rappresentaper noi una priorità e un membro della nostra “famiglia”, che ci dà l’op-portunità di crescere e di dimostrare la nostra passione e il nostroamore verso la buona cucina DE NAOLTA. Seguiteci sulla nostra face-book: L’OSTARIA DE NAOLTA – Arcole per tutte le novità e gli even-ti che organizzeremo prossimamente. Siamo presenti anche su tripad-visor».

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Il 2017 va verso la sua naturale chiusura. E' stato per me un anno particolare, che mi ha visto felice pro-tagonista di due fasi tanto delicate quanto strategiche per la vita socio-politica del nostro paese. Ho ter-minato il mandato da vicesindaco con l'Amministrazione in cui mi sono formato, ma soprattutto ho rice-vuto l'investitura di primo cittadino. E' per me motivo di grande soddisfazione ed orgoglio ma nello stes-so tempo di grande responsabilità, poter rappresentare il mio paese. Soave sta dimostrando giorno dopogiorno di essere proiettata in un circuito di grande visibilità soprattutto fuori dai confini regionali e sentepiù che mai il bisogno della collaborazione e l'impegno di tutte le sfumature sociali ed economiche perpoter perseguire degli obbiettivi importanti. Nell'avvicinarsi alle prossime festività natalizie sento forte ildesiderio di augurare a tutti i soavesi il mio migliore augurio di Buon Natale e di un 2018 che abbia final-mente il sapore di crescita sociale ed economica per tutti. Insieme ce la possiamo fare.Tanti auguri Soave.

Gaetano TebaldiSindaco di Soave

Auguri del Sindaco...

Auguri da Soave

Ringrazio il direttore del giornale e la redazione dello stesso per l’opportunità concessami in occasionedelle prossime festività natalizie e di fine 2017- inizio 2018. L’economia di Montecchia e dell’intera vallesta dando segni positivi a dimostrazione che la grande crisi che ha colpito l’Europa sta regredendo. Èl’occasione quindi per una meditazione e per una ricarica interiore in occasione della Natività che ci dial’impulso migliore per il 2018, che sarà il centenario della vittoria della Grande Guerra. Con questo spi-rito vittorioso affrontiamo il nuovo anno augurando a tutti ogni prosperità. Un pensiero inoltre per queicittadini che pur nella difficoltà confidano nelle proprie capacità sapendo che esistono delle istituzioniciviche a ero difesa, una di queste è il Comune.

Edoardo PallaroSindaco di Montecchia di Crosara

Auguri del Sindaco...

Auguri da Montecchia

+ùCarissimi concittadini, arriviamo alla fine di un anno che visto il mio arrivo a sindaco di San Gio-vanni Ilarione; nemmeno 6 mesi che, con la mia nuova Amministrazione, mi hanno visto impegnato sumolte questioni irrisolte. Siamo fiduciosi che si possano fare tante cose assieme, che si possa aprire unanuova fase per il nostro paese. Il bilancio ci permette di progettare, investire, migliorare il vivere quo-tidiano di tutti. L’attenzione che la macchina amministrativa funzioni alla perfezione è massima.Vogliate ricevere da parte mia e di tutta l’Amministrazione Comunale i più sentiti auguri di buon Nata-le e felice anno nuovo.

Luciano MarcazzanSindaco di San Giovanni Ilarione

Auguri del Sindaco...

Auguri da San Giovanni Ilarione

Cari concittadini,ringrazio L'altro Giornale per consentirmi di inviarvi anche da queste colonne i migliori auguri di BuonNatale e di un felice 2018, anche a nome di tutta l'Amministrazione Comunale.Scrivo queste parole di augurio prima di conoscere l'esito del referendum del 17 dicembre sulla fusionetra Belfiore e Caldiero, appuntamento che rappresenta un momento importante per il nostro paese, qua-lunque sarà l'esito della consultazione. Assieme agli assessori e consiglieri abbiamo lavorato in questimesi con il massimo impegno, raggiungendo alcuni importanti risultati e con l'obiettivo di conseguirnedi ancora maggiori in futuro, sempre avendo riguardo alla crescita e allo sviluppo equilibrato dellanostra comunità. Vi mando un caloroso augurio, sperando che possiate trascorrere momenti di serenitàe felicità con le persone più care.

Alessio AlbertiniSindaco di Belfiore

Auguri del Sindaco...

Auguri da Belfiore

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Colgo l'occasione per augurare ai tutti i lettori de "L'Altro Giornale" di trascorrere delle serene vacanze di Natale,soprattutto a chi sta vivendo dei momenti difficili della propria vita. Ne approfitto anche per augurare un 2018 riccodi gioia e felicità.

Gabriele MariniSindaco di Monteforte d’Alpone

Auguri del Sindaco...Auguri da Monteforte d’Alpone

Care caldieresi e cari caldieresi,con l’approssimarsi delle festività natalizie, permetteteci di esprimere a tutti i migliori auguri di un Santo Natale e di unFelice Anno Nuovo. L’augurio è che l’aspetto esteriore delle festività non ci faccia dimenticare quei valori che, creden-ti e non credenti, riconosciamo nella Natività e che hanno segnato il nostro paese: solidarietà, ricerca della concordia,vicinanza, rispetto ed attenzione per i più deboli. In questi giorni di festa, il nostro pensiero e la nostra vicinanza vannoa tutti coloro che fanno fatica a festeggiare: pensiamo a tutte le persone che non trovano lavoro, a chi non ha una solu-zione abitativa soddisfacente, a chi è in disaccordo con i vicini o con parenti, a chi non trova una risposta alle proprierichieste… a chi, per questo, è sfiduciato e senza speranza! In questi mesi abbiamo cercato almeno di ascoltare, di esse-re attenti a chi vive tali difficoltà anche se spesso, purtroppo, non ci è possibile dare le risposte che la gente si aspetta. Anche il nostropaese si accende, in questi giorni, di luci: le luminarie che sfavillano nelle nostre vie sono l’auspicio che si possa uscire dal buio di unavita senza prospettive. Il nostro augurio è, quindi, quello che Caldiero ritrovi la propria luce, riscoprendo i valori che caratterizzano ilnostro tessuto sociale e permetta a tutti di vivere meglio. Con il cuore vi auguriamo Buon Natale!

Marcello Lovato sindaco e l’amministrazione comunale di Caldiero

Auguri del Sindaco...

Auguri da Caldiero

Care concittadine e cari concittadini,l’Amministrazione comunale desidera esprimerVi gli auguri per le festività natalizie. Il mandato continuaa essere un’esperienza impegnativa, coinvolgente nella sua totalità, ma che non ha fatto venir meno il nostroentusiasmo. In questo anno ci siamo impegnati a risolvere i problemi della nostra Città, agendo nel quoti-diano, ma anche dando vita ad una progettualità volta al miglioramento del paese, pur operando ancora inun contesto di crisi economica e di severe politiche di austerità di bilancio nei confronti degli enti locali. Alcontempo vogliamo ringraziare Voi, concittadine e concittadini per il vostro supporto e la vostra attenzioneche ci aiutano e spronano a migliorare giorno per giorno. Un piccolo passo per migliorare noi stessi, puòessere un passo significativo per il bene della collettività. Rinnoviamo quindi l’impegno ad operare con one-stà nell’interesse della nostra Cologna Veneta, Città che è un esempio di bellezza, storia e cultura di cui tuttiandiamo orgogliosi. Il Natale è per eccellenza il momento della famiglia, dei valori e degli affetti che abbia-mo più cari, auguriamo quindi a tutti Voi serenità e gioia e che il nuovo anno possa portare tante opportu-nità di migliorare noi stessi e la nostra comunità, di cui siamo parte integrante, riconoscendoci nei valoridelle nostre radici che affondano nelle tradizioni e nella storia. Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Manuel ScalzottoSindaco di Cologna Veneta

Auguri del Sindaco...

Auguri da Cologna Veneta

Cari Veronellesi, non posso concludere quest'anno senza pensare a quanto è accaduto il 22 ottobre scorso: oltre due milioni di cit-tadini si sono recati alle urne chiamati da un referendum che chiedeva “Vuoi che alla Regione del Veneto sianoattribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”. Nonostante oltre il 98% dei votanti abbia vota-to sì, il percorso è ancora accidentato. La Regione ha già avviato le trattative, forte dell'appoggio popolare otte-nuto, per cui il Governo dovrebbe sentirsi chiamato a ben riflettere sulle risposte da dare. E' proprio nei piccolicentri di provincia che si sente più forte il desiderio di autogoverno, sostenuto da quasi tutti i partiti politici vene-ti; a Roma non devono pensare che sia solo folklore locale, una stramba protesta di piazza. Il popolo veneto è lavo-ratore, con la testa sulle spalle, senza grilli per la testa. Siamo convinti di essere una nazione pronta a un nuovoordine politico, più adatto alle nostre aspettative. E con migliori aspettative per il futuro, a nome mio e dell'Ammi-nistrazione, porgo tanti auguri di Buon Natale e Buon Anno ai nostri concittadini.

Michele GarzonSindaco di Veronella

Auguri del Sindaco...

Auguri da Veronella

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Il professor Alfredo Buono-pane, docente all'Universitàdi Verona, si è aggiudicato ilbando del progetto culturalelanciato dal primo cittadinodi Colognola ai Colli, Clau-dio Carcereri de Prati, cheverte sulla ricognizione com-plessiva dei monumenti edelle vestigia del territoriocon un apposito approfondi-mento sulle origini romanedel paese. L'iniziativa per-metterà di ricostruire comedoveva essere stata la centu-riazione in loco, le cui traccesono tuttora ben visibili.«Per partecipare al bando –ha fatto sapere Carcereri dePrati – sono giunte in Comu-ne ben dieci domande daogni parte d'Italia, sia da gio-vani archeologi che dadocenti affermati. Lo studio, la cui organizza-zione sarà interamente deci-sa dal docente Buonopane,

parte immediatamente edovrà essere concluso entroun anno. L'obiettivo del pro-getto è dare una lettura dalpiù alto profilo storico-archeologico dell'insedia-mento romano di Colognolae del suo sviluppo. Inoltre –

ha precisato – essendo stato ilprofessor Buonopane respon-sabile del settore epigraficoin varie missioni archeologi-che di scavo, quali quelle diNora e Pompei, potrà trarredalla lettura delle iscrizioniun contributo nuovo anche

rispetto a quanto sino oggiconosciuto». Il progetto rien-tra nel programma ammini-strativo e permetterà di risco-prire i tempi in cui, intorno al100 a.C., a Colognola si inse-diò lo stanziamento militaredei veterani dell'XI legioneClaudia Pia Fedele, a presi-dio dalle incursioni di Cimbrie Teutoni dell'antica viaPostumia. Sarà occasioneanche per approfondire lacenturiazione, schedando evalorizzando quanto rimastoin paese di quella ripartizionee per spiegare dove si trova-no oggi le tracce più visibili erecuperarne probabilmenteanche altre, andando così adaumentare la già ricca docu-mentazione di epoca romanaappartenente a Colognola.Una documentazione fatta diiscrizioni, fibule, cippi, fram-menti di epigrafi nonchéun'iscrizione votiva all'edico-la di Apollo e la dedica aMercurio. Il costo complessi-vo dello studio è di 6781,25euro lordi.

LUIGI RUFFO. Addio al grande maestro

Se ne è andato allaveneranda età di98 anni il maestroLuigi Ruffo. Unavita, la sua, consa-crata al prossimoessendo stato inse-gnante elementaredi molti colognole-si, giornalista deL'Arena nonchédirettore di alcunetestate tra cui LaNostra Fede dellaFederazione provinciale Combattenti e reduci diVerona, della quale era presidente onorario, e Pen-sionati Veronesi oltre che assessore all'Istruzionenegli anni '50. Il tenente colonnello Luigi Ruffo, titoloche acquisì durante il secondo conflitto mondiale,combattè sul fronte africano trascorrendo 33 mesi diprigionia in Egitto e sette in Palestina. Qui conobbela desolazione della guerra descritta nel suo libroautobiografico “Racconti ed emozioni”. Uomod'altri tempi garbato e cordiale, è stato salutatoda tanti concittadini che si sono stretti intorno allasua famiglia nel giorno dell'ultimo saluto, ricor-dandone l'integrità morale, la sensibilità, la cultu-ra, la prontezza e la lucidità che lo hanno accom-pagnato fino all'ultimo. Durante l'omelia, il parro-co don Luigi Adami, che ha concelebrato con donAgostino Martinelli e don Roberto Oberosler, cap-pellano dell'A.N.C.R, ha letto alcuni stralci del suolibro. Brani ricchi di saggezza e che, perpetue-ranno i suoi insegnamenti, che sempre miravano avalorizzare quella pace che “era frutto del sacrifi-cio compiuto da tanti soldati che erano stati piùsfortunati di lui”. L'impegno civile per il ricordo,gli era valso la Croce d'oro al Merito associativoCangrande della Scala, l'onorificenza di Com-mendatore della Repubblica e della Medagliadella Città di Verona nonché, lo scorso maggio, ilPremio Columna da parte dell'AmministrazioneComunale. Ruffo lascia la moglie Laura, con cuiha condiviso come collega anche l'esperienzascolastica, e i figli Mariagrazia, Siro ed Eugenio.

CRONACHE di Colognola e Caldiero L’ALTRO GIORNALEDicembre 201720 WhatsApp

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Servizi diDaniela Ramafoto M.Testi

Luigi Ruffo

COLOGNOLA. Al via uno studio alla ricerca di monumenti e vestigia romane sul territorio

Un progetto culturaleall’insegna della storia

Il prossimo 17 dicembresarà una data storica perCaldiero perchè, a prescin-dere dal risultato che usciràdall'urna, il paese è chiama-to a esprimersi tramite refe-rendum consultivo sullafusione con il comune diBelfiore. La particolaritàdell'evento consiste anchenel fatto che questo sarà ilprimo referendum sullafusione che si tiene nellaprovincia di Verona. Si trat-ta di un appuntamento a cuila cittadinanza non arrivaimpreparata, dato che nonsono mancate iniziative persapere di più sugli effetti diquesto eventuale confluirein un unico comune che sidovrebbe chiamare Belfio-re Caldiero Terme. Di

recente in paese, a illustrarecosa comporta una fusione,è arrivato Umberto Soccal,il sindaco di Alpago, uncomune di 7 mila abitantiche è stato istituito inseguito dopo che si sonomesse insieme tre piccolerealtà comunali del Bellu-nese: Puos, Pieve e Farrasd'Alpago. Molti altri sonostati, in entrambi i paesidell'Est veronese interessatidal referendum, gli incontriproposti per fornire unospaccato preciso dellasituazione ai cittadini.Come prevedibile a Caldie-ro sono sorti fronti del Sì edel No, di fronte ai quali,però, il sindaco MarcelloLovato ha scelto la posizio-ne neutrale, fermamente

convinto «dell'importanzache siano i cittadini a espri-mersi e non i partiti». Chia-ra e lineare la domanda acui gli elettori di Caldiero eBelfiore dovranno rispon-dere nella cabina elettorale,che suona così: «È favore-vole al progetto di leggeregionale relativo alla isti-tuzione del nuovo ComuneBelfiore Caldiero Terme,mediante la fusione deiComuni di Belfiore e Cal-diero? Si – No». Il 17 dicembre i residenti dai18 anni in su di entrambi ipaesi alle porte del Veroneseorientale avranno tempodalle 7 del mattino alle 23per esprimere, matita copia-tiva alla mano, la propriaopinione.

CALDIERO - BELFIORE. Il 17 Dicembre tutti alle urne per decidere sulla fusione

Spetta ai cittadini...l’ardua sentenza

Nuova sede per i Vigili del FuocoSarà istituita nel terri-torio del comune diCaldiero la nuovasede staccata dei Vigi-li del Fuoco, in grado,in caso di emergenza,di entrare così in azio-ne nell'arco di unbreve arco di temponei paesi dell'Est vero-nese. La locazionecomunale della prossi-ma caserma è stataannunciata nel corso di una recente assemblea che ha concluso un iter di con-sultazioni avviate tempo fa tra sindaci e vigili del fuoco, promossa in primis dal-l'Amministrazione comunale di Cazzano di Tramigna e che ha trovato unità d'in-tenti anche presso i paesi limitrofi e del territorio dell'Est veronese.Il distretto sorgerà probabilmente in un luogo, che potrebbe coincidere con lazona industriale caldierese, su cui il Comune di Caldiero ha scelto per il momen-to di non pronunciarsi con precisione, in attesa di avere certezze, per individua-re il quale sta intanto realizzando dei sopralluoghi con tecnici e vigili del fuoco.Questo alla luce del fatto che i vigili del fuoco, per esplicare le proprie funzioni,hanno già reso noto di necessitare, oltre che di uffici, un appartamento e zoneservizi, di un capannone della capienza di non meno di 300 metri quadrati.Il distaccamento sarà a disposizione di un bacino di oltre 150 mila abitanti epotrebbe essere attivato già entro l'inizio del 2018. Si tratta di un'iniziativa chele amministrazioni dei tanti comuni dell'Est veronese interessati hanno portatoavanti con determinazione e impegno, lavorando in sintonia per arrivare agarantire a tutti i cittadini sicurezza e tutela maggiori. Saranno loro a far frontetutti assieme ai costi di locazione e alle opere di adeguamento.

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L’entrata più suggestiva inPiazza Duomo a ColognaVeneta è quella che avvieneda via Papesso, chiamata“delle Cappuccine” per lapresenza di una storicaporta, posta di fronte delcomplesso monacale e allachiesa di San Pietro. L’importante sito storico,risalente al 1603, oltre alla

Chiesa e monastero fondatidalle suore di Santa Chiaradi Venezia, comprende unaporta coeva che conducealla Piazza del Duomo,affiancata sul lato destro dauna mura di cinta in matto-ni. Mura che, secondo glistorici, collegava il Duomoal convento delle suore,affinché esse potessero in

tutta discrezione, transitareverso la chiesa principale.Secondo lo storico prof.Guerrino Maccagnan, ilmuro attuale però non èquello del 1600, ma unaricostruzione fatta – proba-bilmente per stralci – tra il1800 e 1900. In epocarecente è stato pure apertoun passo carraio di fronte

alla canonica, per consentirel’uscita dal retro di unpalazzo prospiciente laPiazza. A inizio novembre, deilavori edili in corso sulretro del fabbricato suddet-to, che prevedono la costru-zione di un garage interratocon 20 posti auto, hannodanneggiato l’antico muro,facendone crollare delleparti. Alla porta delle Cap-puccine sono chiaramentevisibili i pannelli in com-pensato che tamponano ivarchi creatisi. Sulla gravi-tà del danno alle muraabbiamo interpellato Gian-ni Rigodanzo, ispettoreonorario della Soprinten-denza ai Beni Architettoni-ci e presidente dell’Ass.culturale Adige Nostro: «Ilmuro, probabilmentecostruito in più periodi, confondazioni scarse o insuffi-cienti, a causa dello scavo e

delle vibrazioni per la posadi palancole nel cortileadiacente, è crollato. Certa-mente il muro non è del1600 come la porta, peròper valutare con esattezza ildanno, ho informato laSoprintendenza di Verona.Nel cantiere già opera laSoprintendenza Archeolo-gica, in quanto il cantierepuò essere interessato dallefondamenta del “castrum”di Cologna, trovandosi nelperimetro delle antichemura cittadine. Se anche il

muro “delle Cappuccine”sia soggetto a vincolomonumentale, sarà laSoprintendenza a esprimer-si. Importante che sianostati raccolti i vecchi matto-ni e il muro venga ripristi-nato in modo filologicoall’esistente e secondo leeventuali direttive che laSoprintendenza vorràimpartire». Anche se rico-struito, si spera che il“muro delle Cappuccine”,torni ad accompagnare icittadini in Piazza Duomo.

E' arrivato il giorno per icittadini di Belfiore e Cal-diero di esprimersi sullafusione in un unico Comu-ne che si chiamerà BelfioreCaldiero Terme. Si voteràdomenica 17 dicembredalle ore 7.00 alle ore 23.00e il quesito sarà il seguente:“E' lei favorevole al progettodi Legge n. 132 relativoall'istituzione del nuovoComune denominato Belfio-re Caldiero Terme mediantefusione dei Comuni di Bel-fiore e Caldiero della Pro-vincia di Verona?”. L'itersulla fusione era iniziatonel Dicembre 2015, quando

i Consigli Comunali deidue Comuni, allora guidatidai sindaci Davide Pagan-griso per Belfiore e Gio-vanni Molinaroli per Cal-diero, si espressero favore-volmente sullo studio difattibilità della fusione tra i

due Enti territoriali. E'quindi seguito l'iter inRegione Veneto, dove ilConsiglio veneziano havalutato il progetto difusione, basandosi non solosu requisiti formali, maanche sulle “ragioni civichee/o di opportunità storica,culturale, sociale, economi-

ca e/o di funzionalità istitu-zionale e di razionalizza-zione dei servizi”, espri-mendo il favorevole giudi-zio di meritevolezza. E' toc-cato poi alla Giunta regio-nale fissare la data per ilreferendum. La Regione

valuterà il voto per la crea-zione del nuovo Comune,soppesando la partecipazio-ne dei cittadini alla consul-tazione, con riguardo anchealla popolazione dei singolicomuni. Per chiarire l'itercomplesso dell'approvazio-ne della fusione a seguito direferendum, entrambe leamministrazioni hannoconvocato delle riunioni

pubbliche già da Novem-bre, cui ne seguiranno altreanche in Dicembre, perinformare su ogni aspetto la

cittadinanza. Non è previ-sto un “quorum” sulla par-tecipazione dei votanti, main base al risultato, laRegione Veneto farà le pro-prie valutazioni se istituireo meno il Comune unico.Con il “sì” alla nascita diBelfiore Caldiero Terme, ilConsiglio regionale pro-mulgherà la relativa leggeper la creazione del nuovoComune. Per cui decadran-no le attuali amministrazio-ni anche se non sono a finemandato (sia quella guidatada Albertini a Belfiore, chequella Lovato a Caldiero),sarà nominato un Commis-sario prefettizio per ilperiodo “vacante”, in attesadelle elezioni amministrati-ve, con cui si eleggerannonuovo sindaco e consigliocomunale del Comune diBelfiore Caldiero Terme.Se prevarranno i no, le dueamministrazione comunaliproseguiranno nel loromandato.

INQUINAMENTO ATMOSFERICOLe ordinanze

Nel mese di Ottobre il sindaco di Belfiore, AlessioAlbertini, ha emesso due ordinanze che riguardanol'inquinamento atmosferico. La n.17 si riferisce allacombustione dei residui vegetali agricoli; la n. 18invece si rifà all'attuazione della Direttiva CE2008/50 sulla presenza di polveri sottili nell'aria.L'ordinanza n. 17 disciplina l'arsione controllata sulposto di produzione dei residui agricoli, da un'anti-ca pratica agricola che consente la mineralizzazionedegli elementi contenuti nei residui vegetali, riducen-do la necessità di trattamenti chimici. Belfiore è unterritorio vocato alla coltivazione della frutta, qualimelo, pero, kiwi, ciliegio e altri; altrettanto diffusesono le coltivazioni “amatoriali” di alberi da frutto inorti e giardini nei centri abitati. Se i residui di pota-tura fossero portati in impianti di biomassa nonsarebbero configurati rifiuti; il Sindaco ha pertantodeciso di consentire la deroga allo smaltimento incompost o alla triturazione in loco, disciplinando lacombustione all'aperto: la stessa si deve svolgere nelperiodo dal 27 ottobre al 30 aprile 2018, dal sorge-re del sole fino alle ore 11.00 e dalle 16.00 al tra-monto. Deve sempre essere presente una personache controlli la combustione e lo spegnimento ed èvietata l'accensione di più fuochi contemporanea-mente nello stesso fondo; inoltre l'accensione di fuo-chi deve avvenire sempre a una distanza minima diml 100 dai boschi e di ml 50 da centri abitati, daedifici di terzi, da strade, da siepi, da materialiinfiammabili…L'ordinanza n. 18 riguarda la limita-zione de l traffico nel territorio comunale, per preve-nire e contenere episodi acuti di inquinamento atmo-sferico (PM10), nel periodo fra il 27 ottobre e il 15aprile 2018, dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30alle 12.30, poi dalle ore 15.00 alle 18.00 per i vei-coli classificati come Euro0 o Euro1 non adibiti a ser-vizi e trasporti pubblici e per motoveicoli e ciclomo-tori immatricolati prima del 2000. Tutto l'ambitocomunale è sottoposto a restrizioni sul traffico, conesclusione della Strada Regionale n. 38 Porcilana. Incaso di allerta 2 – rosso, sono previste misure anco-ra più stringenti.Sono previste svariate deroghe al divieto di circola-zione (es. per veicoli elettrici, taxi e servizio pubbli-co, veicoli con compito di soccorso, ecc), come con-cordato tra le amministrazioni nella seduta del Tavo-lo Tecnico Zonale coordinato dalla Provincia di Vero-na, svoltosi lo scorso 26 settembre.

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Servizi diGraziana Tondini

BELFIORE E CALDIERO. Domenica 17 Dicembre i cittadini sono chiamati al voto per la fusione

Un Comune unicoReferendum al via

COLOGNOLA VENETA. La storica porta è in attesa di tornare al suo splendore

Le antiche muradelle Cappuccine

Marcello Lovato

Alessio Albertini

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Uno dei temi caldi che ulti-mamente divide maggio-ranza e opposizione a Mon-teforte d’Alpone è quellodei parcheggi mai realizza-ti. Il Comune è stato porta-to in giudizio da una canti-na del territorio - ed è statoquesto uno dei temi salien-ti del Consiglio comunaledello scorso 8 novembre.Dopo oltre dieci anni dal-l’accordo col privato, ilcomune di Monteforted’Alpone è stato trascinatodavanti al Tribunale ammi-nistrativo regionale. Perottenere i permessi dicostruire in via Cappucci-ni, alcune aziende sotto-scrissero con il Comunedue convenzioni: la primaa Giugno 2005, la secondaa Novembre 2007. In basea queste due convenzioni leditte si accollarono glioneri per l’acquisizionedelle aree e la realizzazionedelle opere di urbanizza-zione, mentre il comune diMonteforte d’Alpone siimpegnò all’acquisto diqueste aree per realizzarele zone verdi e i parcheggientro e non oltre 36 mesidalla sottoscrizione. Tra il2005 e il 2007 gli oneri diurbanizzazione furono ver-sati e il Comune incassòdai privati oltre 90 milaeuro. Il problema, però, èche con i soldi incassatinon sono più state realizza-te le opere previste. Suc-

cessivamente la proprietàdegli immobili passò primaad un’azienda e, a Settem-bre 2012, ad una Cantinadel territorio. L’attuale Amministrazionecomunale è venuta a cono-scenza dell’esistenza diqueste convenzioni nel2015. A Novembre 2016l’avvocato della Cantinastessa diffidò il Comune adare attuazione alle dueconvenzioni rendendodisponibili le aree per larealizzazione degli stan-dard primari previsti e adeseguire le relative opereprimarie a verde e a par-cheggio. Lo scorso 27maggio la Cantina è ricorsaal Tar. Il Comune di Mon-

teforte ha deciso di noncostituirsi contro questoricorso perché «se fosseandato in giudizio - spiegal’assessore ai Lavori Pub-blici, Luigi Burti - avrebbeperso perché è inadempien-te: dalla lettura dei docu-menti risulta chiaramenteche la Ditta ha ragione e ilComune ha torto. Durantel’Amministrazione del sin-daco Antonio Carletto, ilComune incassò oltre 90mila euro di oneri di urba-nizzazione che in bilancionon furono vincolati perrealizzare i parcheggi mautilizzati per altre opere.Come Amministrazione -ha concluso Burti - ci rivol-geremo ad un legale per

capire se da parte di qual-cuno ci sono state respon-sabilità di natura penale oamministrativa». Duranteil Consiglio comunaledell’8 novembre scorso sultema si sono confrontatianche i Consiglieri diminoranza. «I soldi versatisono stati inseriti nel capi-tolo di bilancio destinatoagli oneri di urbanizzazio-ne e utilizzati in questi anniper gli scopi che quel capi-tolo prevede fra questi larealizzazione del ponteDrio Piasa e l’ordinariamanutenzione stradale» –afferma Andrea Ciresola,che all’epoca dei fatti eraassessore alla Cultura.«Delle tre aree individuatein via Cappuccini ne èrimasta libera solo una,vicina però alla rotonda,che si dice può comportareun ampliamento o unamodifica a seconda delladecisione della Provincia -sottolinea la consigliera diminoranza Teresa Ros -. Cisi è chiesti il motivo per cuiper tanti anni la Cantina hataciuto e ora mette fretta alComune: in realtà lo stabi-limento è stato ampliato,gli spazi interni si sonoridotti e la ditta vicina hadelimitato i suoi spazi perevitare che i camion delleCantine pareggino da lei».

Maria Grazia Marcazzani

I PRESEPI GIGANTIDI MONTEFORTE

Anche quest’anno a Monteforte ci saranno due pre-sepi giganti: uno organizzato da Gianni Bolla,insieme a molte persone che lo aiutano, negli spazidell’ex bar Acli, e uno fatto dal gruppo presepeSarmazza che quest’anno compie 20 anni, nelle exscalette della frazione. «Quest’anno - commentaBolla – abbiamo apportato qualche modifica rispet-to agli anni scorsi: abbiamo aggiunto personaggicome la vecchietta che gira la polenta dentro ilpaiolo, mentre la sarta ora ha una vera macchinada cucire di cento anni fa funzionante. Inoltre nelposto più spoglio, dove lo scorso anno dove c’erala fontana, abbiamo creato un paesaggio nuovo inmuratura con scale che scendono, casette in alto,con il negozio del calzolaio che aggiusta le scarpe,pastori con pecore grandi circa 60 centimetri. Nellospazio sottostante invece i ragazzi del catechismoesporranno i lavoretti che hanno fatto. L’anno scor-so abbiamo avuto un buon riscontro di pubblico,quest’anno spero di averne altrettanto se non mag-giore».«Ogni anno - racconta Cristina Bogoni, uno degliorganizzatori del gruppo - il presepio è completa-mente rinnovato aggiungendo elementi nuovi e altripresi dagli anni passati. Puntiamo molto sugli ele-menti naturali per renderlo più verosimile possibile.Il nostro cavallo di battaglia, che attira molte perso-ne, sono le proiezioni con effetti speciali e musicheinsieme. Una delle novità di quest’anno sarà il ritor-no del mare. Facciamo parte de la “Strada dei Pre-sepi” un itinerario a scopo benefico che coinvolgepresepi da tutta la regione Veneto».

M.G.M.

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MONTEFORTE D’ALPONE. Il Consiglio diviso sulla questione parcheggi in via Cappuccini

Quei posti auto... mai realizzati

L'Associazione “Cittadiniper l'ambiente e la salutepubblica” di Veronella dal 20ottobre scorso è senza sede.L'Amministrazione comuna-le ha ordinato ai suoi membridi lasciare i locali dati in uso,poiché la convenzione con ilComune era scaduta e c'eral’urgenza di trovare unanuova sede per la “ScuolaRossi” di pittura, visto che lasala dove si svolgevano lelezioni è oggetto di restauro.«Quando è arrivata la lettera“di sfratto” dal Comunesiamo rimasti sbigottiti -

dichiara il presidente del-l’Associazione, MarianoTondini -. Il 28 settembre cihanno scritto di sgomberarein tempi brevissimi, imprati-cabili. Ammetto che a noi erasfuggita la scadenza dellaconvenzione, stipulata nel2009, perché pensavamo sirinnovasse tacitamente.Abbiamo ammesso l’errore echiesto il rinnovo per i pros-simi tre anni». Ma il Sindacoè categorico, i locali dell'As-sociazione servono per lascuola di pittura: «Abbiamochiesto un incontro al sinda-

co per spiegarci, ma ci harisposto che si sarebbe tenu-to dopo che avremo liberatola sede. Abbiamo così lascia-to i locali e consegnato lechiavi il 20 ottobre» - aggiun-ge il Presidente -. Interpellato,il sindaco Michele Garzon,risponde: «Avevamo bisognodei locali per la scuola di pit-tura, che ha molte adesioni. Ilnostro non è un “no” definiti-vo, nell’incontro che avremopenso troveremo una soluzio-ne praticabile. Per quantoriguarda i temi da loro soste-nuti, sui PFAS mi sono atte-nuto alle disposizioni chearrivavano in Comune dal-l’ULSS 9 e da Acque Verone-si; per il ponte mi sono attiva-to per il finanziamento regio-nale e il progetto da appaltaredal Consorzio di Bonifica;per gli odori la ditta produttri-ce sta lavorando per miglio-rare impianti e filtri. Con“Cittadini per l’ambiente”quando mi chiederà l’incon-tro, chiarirò i vari problemi»

Graziana Tondini.

VERONELLA. “Cittadini per l’Ambiente e la salute pubblica”

L’Associazione“senza casa”

La “Verza Moretta” tra cucina e volontariato

Per la V edizione la “Festa della verza Moretta” si è allargata a ben cinque sera-te di degustazione e intrattenimento, dal 23 al 27 novembre. Nel menù la verzaera presente nel risotto, nei tortellini, poi come contorno stufata o bollita. La cuci-na era curata dal Comitato sagra del Carmine di Veronella, con l’aiuto di tantivolontari. Purtroppo domenica 26 novembre il maltempo ha rovinato la mattina-ta, impedendo la “2° Camminata fra le verze morette” organizzata da AVIS-AIDO e la sfilata storica con mezzi e costumi contadini; solo il carro in legno difine 1800 in legno era posizionato sul sagrato della Chiesa, ben imbandito diverze. La messa solenne per la giornata del Ringraziamento è stata celebrata dadon Pietro Marchetto, alla presenza delle associazioni di categoria degli impren-ditori agricoli, del sindaco Michele Garzon, dei sindaci di Albaredo GiovanniRuta e di Zimella Alessia Segantini. Al termine della celebrazione è intervenuto ilpres. provinciale di Coldiretti, Claudio Valente, con parole di sostegno alle pro-duzioni agricole a km zero. Sul sagrato della Chiesa don Pietro ha benedetto ipresenti, per poi sfilare lungo piazza Marconi e via O. Fontana a benedire imezzi agricoli. Il presidente dell’ “Associazione Produttori Verza Moretta”, Anto-nio Boseggia si è dichiarato soddisfatto dell’esito della manifestazione, soprat-tutto del pienone del sabato sera, dove la cucina ha soddisfatto oltre 600 perso-ne venute a gustare la verza moretta nelle varie preparazioni. Novità di que-st’anno la “serata giovani” del lunedì, organizzata da AIDO.

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Domenica 12 novembre èstata inaugurata a Montec-chia di Crosara la rinnovataBaita degli Alpini alla pre-senza del sindaco EdoardoPallaro e molti membri del-l’amministrazione, il parro-co monsignor Franco Cof-fetti, oltre agli Alpini stessi,parenti e simpatizzanti delgruppo. «L’Alpino è uomodi montagna, che sa difen-

dere i confini nella difficol-tà dei monti – ha commenta-to il sindaco Edoardo Palla-ro, alpino e sostenitore delgruppo -. Rinnovare la sedesignificava rinnovare ilnostro impegno che sia diesempio a disposizione ditutti e questo qualifica Mon-tecchia di Crosara ancora dipiù non solo nella Val d’Al-pone ma anche nel mondo».

«Ringrazio monsignor Fran-co che ha accolto subito conpiacere di partecipare allacerimonia, il Sindaco per lapresenza e la vicinanza del-l’amministrazione che ci hapermesso di fare i lavori –ha aggiunto il presidente delgruppo Alpini di Montec-chia, Franco Casotto -. È daGennaio che progettiamo ilrinnovo della sede e grazie

all’aiuto di privati e istitu-zioni siamo arrivati al risul-tato attuale. Nella rinnovatasede abbiamo voluto fare unangolo della memoria dovericordiamo i nostri soci che“sono andati avanti” e condei ricordi di guerra pervalorizzare la nostra storia.Inoltre è stato realizzato undipinto sul muro che è unlegame al passato e al futuroperché riprende chi prima dinoi ha inaugurato la sede epoi ha portato l’adunata pro-vinciale qui ed è un omag-gio a loro perché questosignifica continuità poichéquello che viene fatto dibuono in passato bisognaportarlo avanti e non cancel-larlo. Quando ci siamomossi a Gennaio abbiamocapito che tantissime perso-ne vogliono bene agli Alpi-ni, che ci sono sempre quan-do c‘è bisogno».

M.G.M.

Quando lo scorso Giugno ilnuovo sindaco di San Gio-vanni Ilarione, Luciano Mar-cazzan, si era insediato, fra iprimi atti deliberati c’erastato quello di bloccare l’iterdi fusione con Roncà portatoavanti dalla precedenteamministrazione Cavazza.La Regione però non hatenuto conto della richiesta,decidendo che il prossimo 21gennaio ci dovrà essere ilreferendum sulla fusione diRoncà e San Giovanni. Ilsindaco di Roncà, RobertoTurri, e il gruppo di minoran-za Concretizzarsi di SanGiovanni (derivante dall’examministrazione Cavazza)hanno così organizzato dueserate per spiegare ai cittadi-ni questa scelta invitando irappresentati dei comunidella Val Liona in provinciadi Vicenza e Longarone inprovincia di Belluno chehanno già sperimentato lafusione. Marcazzan però ècontrario a questa scelta e hadeciso di non partecipare alledue serate specificando lesue ragioni. «Nonostante leelezioni di Giugno di que-st’anno che hanno visto oltreil 70% di Ilarionesi appog-giare liste schierate aperta-mente contro il progetto diFusione e nonostante larichiesta all’unanimità delConsiglio Comunale disospensione dell’iter, laRegione tira diritta afferman-do: “Nel valutare la richiestadel Consiglio del Comune di

San Giovanni Ilarione - chedopo le elezioni comunali2017, con propria delibera-zione del 22 giugno scorsoaveva chiesto alla Regione lasospensione dell’iter legisla-tivo, rilevando che la posi-zione dell’attuale ammini-strazione è orientata a formedi collaborazione diversedalla fusione – la Giuntaregionale non ha potuto nontener conto che permane, incapo al comune di Roncà, lavolontà di procedere allafusione e, soprattutto, dellungo iter legislativo che si èconcluso con il provvedi-mento n. 41, in data 23marzo 2017, con il quale ilConsiglio regionale ha rite-nuto meritevole di prosecu-zione il progetto di legge sul-l’istituzione del nuovoComune. In caso di esitopositivo della consultazionereferendaria ed a conclusio-ne dell’intero iter il Consi-

glio regionale procederà adapprovare la legge di istitu-zione del nuovo comune diValdalpone”. Prendiamo attodi questa decisione - conti-nua Marcazzan - e invitiamotutti i cittadini a recarsi alvoto il 21 gennaio 2018 (nonc’è il quorum minimo, ilreferendum consultivo èvalido indipendentementedal numero di votanti). Chie-diamo pertanto ai nostri cit-tadini di votare “no” perchénon bastano i soldi per uniredue popolazioni; la storiacentenaria dei nostri comuninon è in svendita. Si possonofare cose insieme senza fon-dersi e ottenere migliora-mento dei servizi e risparmiimportanti (anzi ci chiedia-mo perché non sia stato fattoniente fino ad oggi, …). Ilprocesso è irreversibile: sepassa la fusione non si puòpiù tornare indietro. I dueComuni confinano per una

striscia di terreno di 104metri lineari sul monte Cal-varina: vi pare abbastanza?Non sono forse Montecchiadi Crosara e Vestenanova inaturali confinanti di SanGiovanni Ilarione. Lo Stato ela Regione vogliono rispar-miare tagliando i Comuni,ma non è forse a Roma cheservirebbe tagliare qualchestipendio? Le due attuali sedimunicipali distano 10 kml’una dall’altra transitandoper la gran parte in comunedi Montecchia di Crosara: haun senso questo? Oggi iocome Sindaco – concludeMarcazzan - conosco strade,contrade, cittadini, problemidel mio paese: ma un doma-ni se arrivasse un sindaco diRoncà sarebbe ancora così?Solo alcuni spunti che fannogià capire che questa Fusio-ne non ha senso, è illogica,fatta male». Maria Grazia Marcazzani

A TEATRO CON LA FAMIGLIA

Ultimo appuntamento natalizio per la rassegna “Ateatro con la famiglia” a San Giovanni Ilarione: il23 dicembre alle 16.30 presso il teatro parroc-chiale di Villa sarà proiettato il film d’animazione“Up”. Al termine del film sarà offerta una ciocco-lata calda dal gruppo alpini.

CRONACHE di San Giovanni Ilarione e MontecchiaL’ALTRO GIORNALEDicembre 2017 23

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SAN GIOVANNI ILARIONE. Il primo cittadino Luciano Marcazzan spiega i motivi della contrarietà

Fusione con RoncàIl “no” del Sindaco

MONTECCHIA DI CROSARA. Taglio del nastro domenica 12 novembre dopo i lavori

Alpini inauguranola rinnovata Baita

IL CUORE IN AFRICA

Dieci anni di volontariato, dieci anni di solidarie-tà da Montecchia di Crosara all’Africa. Questo èil felice traguardo festeggiato nelle scorse settima-ne dall’Associazione “Il Cuore in Africa Onlus”.Era il 2007 quando a Montecchia di Crosaramuoveva i primi passi questa realtà costituita dapersone provenienti da varie esperienze. «Qual-cuno ha avuto la fortuna di visitare qualche mis-sionario in terre lontane, qualcuno lo ha soltantosentito raccontare in occasione del suo ritorno inItalia, qualcuno si è già dato da fare concreta-mente, altri sperano di essere utili in futuro – affer-mano dall’Associazione -: in comune però abbia-mo tutti il desiderio di gettare ponti soprattutto conquanti son meno fortunati di noi, con quelli chesoffrono la fame, le malattie, le ingiustizie...vogliamo cercare di guardare oltre noi stessi, inostri interessi, per offrire il nostro cuore». L’Asso-ciazione si chiama Il Cuore in Africa, ma i suoivolontari sono attivi in più continenti: «supportia-mo i progetti di tutti i concittadini monscledensisparsi in giro per il mondo: suor Maria Pia Pego-raro in Argentina, padre Dario Maso in Mozam-bico, padre Cesare Pegoraro in Benin, padre Pier-gianni Burati in Guinea Bissau» - precisano ivolontari. Il nuovo progetto dell’associazione “Ilcuore in Africa” è quello di aiutare padre Pier-gianni ad acquistare un terreno vicino alla chiesadel villaggio di Pèfine in Guinea Bissau, unasuperficie che comprende l’area dove sorge l’at-tuale chiesa. Lo scopo principale è di potercostruire un piccolo ambulatorio di primo soccor-so per gestire i casi più urgenti. Infatti, durante lastagione delle piogge questa gente resta presso-ché isolata dai centri e non ha dei mezzi che lipossa trasportare. Le stanze che saranno costruiteoccuperanno solo una piccola parte del terreno edil restante sarà a disposizione per eventuali altreiniziative. «Si tratta di un progetto ambizioso –aggiungono i volontari -, ma che una volta realiz-zato sarà di aiuto per molte persone».L’associazione “Il Cuore in Africa” ha quindifesteggiato nelle scorse settimane non solo i 10anni di attività, ma anche uno speciale obiettivoraggiunto: sono stati donati ben 5000 euro aPadre Piergianni Buratti, ripartito per la missionedi Quinhamel in Guinea Bissau.Per sostenere le attività dell’associazione: ibanIT66 G087 3259 5700 0001 5240 799

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SPAZIO DONNA L’ALTRO GIORNALEDicembre 201724 WhatsApp

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Il Natale è ormai alle porte. La corsa ai regali diventasempre più stressante e ci fa perdere di vista il vero edautentico significato delle festività. Per questo motivo hopensato di proporvi un regalo homemade che stupirà tuttii vostri cari. Un pensiero originale che racchiudeun’idea, la volontà e il tempo dedicato a realizzarlo,unendo semplici materie prime per realizzare un qualco-sa di unico e personale. Un regalo dal valore speciale. Inun regalo homemade c’è qualcosa di noi e della persona

a cui è indirizzato. C’è il nostro amore e, anche se il risultato finale doves-se essere imperfetto, sarà comunque unico e speciale. Ho pensato quindi didarvi tre idee per realizzare dei regali beauty economici e di grande effetto.SALI DA BAGNO Ecco un modo davvero facilissimo per realizzare i sali da bagno in casa conpochissimi ingredienti e tanta fantasia.Ingredienti:– 1/2 Kg di sale grosso– 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio– poche gocce di colorante alimentare– 10-20 gocce di olio essenziale.Prendete una ciotola di vetro o di plastica e versateci il sale. Unite il bicar-bonato e mescolate. Questo ingrediente serve a mantenere intatta la fra-granza del sale nel tempo. Dopo aver mescolato per bene aggiungete l’olioessenziale della fragranza che più preferite e 2-3 gocce di colorante alimen-tare. Versate poi i sali in un piatto e spargeteli bene; aspettate che siano benasciutti prima di confezionarli (anche un giorno se necessario). Alcuniesempi di olii essenziali da utilizzare:– Lavanda, arancio dolce, rosa, ylang ylang: per un bagno rilassante edistensivo;– Menta, limone: per un bagno energizzante e rinfrescante.Colgo l’occasione per augurare a tutti voi un felice Natale e un sereno 2018!Namastè!

BENESSERE DONNA A CURA DI CHIARA TURRI

Chiara Turri

IDEA REGALO: SALI DA BAGNO PROFUMATI“La ricompensa per una cosa ben fatta è averla fatta” (Emerson)

LA SALUTEa cura di Tommaso Venturi, ricercatore scientifico

DISTurBI rESPIrATorI E MALATTIE INVErNALICon il termine “malattie invernali” si intendono le clas-siche patologie da raffreddamento: raffreddore, maldi gola, tosse e sinusite sono senza dubbio patologieassai frequenti quando le temperature cominciano adabbassarsi e si avvicina l’inverno. A differenza di quanto spesso si crede, la maggiorparte delle malattie invernali è di origine virale Le infe-zioni virali del tratto respiratorio superiore sono, perdefinizione, autolimitanti, cioè passano da sole nelgiro di pochi giorni. Inoltre va ricordato che gli anti-biotici sono inefficaci contro le infezioni virali. Accanto i virus influenzali propriamente detti, ogniinverno siamo esposti anche ad altri virus, responsa-bili di diverse patologie respiratorie. Questi virus parainfluenzali comprendononumerosi ceppi che provocano molte malattie delle vie aeree superiori, dal comu-ne raffreddore fino a sintomi del tutto simili all’influenza. A differenza del virusdell’influenza che è tipicamente invernale, i virus parainfluenzali sono maggior-mente presenti durante l’autunno. Questo implica che, il raffreddore autunnalepotrebbe rivelarsi utile nel prevenire e nell’attenuare la sintomatologia influenza-le. La stimolazione del sistema immunitario permette di innalzare le difese controle nuove infezioni, proprio per questo motivo con l’arrivo del freddo, è utilissi-mo potenziare le nostre difese immunitarie per assicurarci una pronta risposta daparte dei globuli bianchi, e la loro massima efficacia durante tutto l’inverno. La vera prevenzione pertanto deve essere capace di attivare le difese aspecifichedel nostro organismo, i principali consigli preventivi delle patologie infettiveinvernali:1) ridurre al massimo le azioni immunosquilibranti, come uno scorretto stile divita e lo stress;2) Incentivare le azioni immunorinforzanti, come ad esempio aumentare le oredi sonno;3) fornire all'organismo tutti i nutrienti essenziali capaci di tenere ben funzionantile sue reazioni enzimatiche anaboliche, disintossicanti, difensive ed immunosti-molanti. Gli integratori più importanti sono i multivitaminici, soprattutto se conte-nenti di vitamina C, vitamina D e vitamina A. A questi si aggiungono i minerali,perché nella nostra alimentazione mancano specialmente i microelementi. Inaggiunta i probiotici aiutano il buon funzionamento dell'intestino e sono fonda-mentali nel mantenimento di un adeguata immunostimolazione.

L’OSTETRICA CON NOI... a cura di Sonia Rota Ostetrica libera professionista

E’ arrivato Dicembre, unmese carico di spiritualità,magia e amore per credentie non. Inevitabile quindi nonparlare della Nascita nelsenso più stretto della paro-la. Nascere vuol dire anchevenire al mondo e dare allaluce, è il primo viaggiodell’essere umano il cuiricordo rimane impressonella memoria fisica edemotiva per tutto il restodella sua esistenza (Balsa-mo, 2014). Se non ci sono interferenze è il bambino che decide quan-do farsi strada ed abbandonare il luogo caldo e sicuro che per 9 mesil’ha accolto, per vivere in un luogo molto diverso, che lo amerà, lo faràcrescere e che lo metterà alla prova in molti modi. Egli è competente esa, ma fin dai primi attimi al di fuori dell’utero materno ha bisogno diritrovare il caldo abbraccio della mamma, per capire che nel nuovomondo non è solo. Il parto è una grande prova, “partorire è risorgere”dice un proverbio del Kigezi, non è un semplice atto fisico, ma spiritua-le. Molte culture lo sanno bene, per gli africani ad esempio la nascita èun passaggio da una forma di vita ad un’altra, dal mondo degli spiritia quello terreno (Balsamo,2014); è un processo di rinascita che trasfor-ma la donna, la figlia in madre. Non lasciamoci quindi ingannare, nonlasciamoci sopraffare dalla razionalità, il parto non è un mero atto fisi-co che ha bisogno di essere tenuto sotto controllo, è molto di più, è puramagia, è potenza, è lo scontrarsi del Cielo con la Terra cha dà origineal Mondo, alla Vita. Perciò, non lasciatevi spaventare, non ancoratevialla paura, aprite le vostre braccia ed il vostro cuore, accompagnatevostro figlio attraverso questo viaggio, non lasciatelo solo ed accoglie-telo con amore, è il più bel regalo che potrà mai ricevere.

L’ANGOLO DI FRANCESCAa cura di Francesca Galvani - www.cucinaeciacole.it

MENÙ DI NATALE 2017Aperitivo con succo tropical e ginTartine di Natale con tonno e capperi con gorgonzola e noci

Pasticcio di pesce in pacchetto regalo e salsa di scalo-gno

Gallinella agli agrumi su letto di patate viola

Mousse di limoni al profumo di menta

Lingotti di cioccolato e nocciole

Per conoscere le ricette visita il sito wwwcucinaeciacole.it

Francesca Galvani

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26 RUBRICHE L’ALTRO GIORNALEDicembre 2017

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“LIBRI DI CASA NOSTRA”a cura di Gianfranco Iovino

NoVITA' EDIToRIALI - CoNSIGLI SoTTo L'ALBERo

In prossimità delle festività natalizie e dei tantisospirati regali da depositare sotto l'albero, nonc'è occasione migliore per consigliarvi qualchebuon titolo da donare a quanti amano immer-gersi nella sana lettura che fa bene al cuore e lamente.

Partiamo dal famosissimo professor Robert Lan-gdon, che questa volta per mano dell'abile fan-tasia narrativa di DAN BRoWN, si troverà adindagare nelle suggestive cornici di Bilbao, Bar-cellona e Madrid, tra capolavori d'arte ed edifi-ci storici, nell'avvincente oRIGIN.

Silvia e Gabriele, invece, sono i protagonisti diQUANDo TUTTo INIZIA, di FABIo VoLo cheracconta una bella storia d'amore, ma anche molto altro, grazie ad una tramaavvincente nella quale i sentimenti sono rappresentati nelle loro più profonde sfu-mature e articolazioni,come ci ha da tempo abituato a trattarli uno dei più amatiautori moderni. Tra i consigli prende spazio anche il titolo di MICHELLE HUNZI-KER che nel suo UNA VITA APPARENTEMENTE PERFETTA racconta la personaleesperienza da prigioniera mentale, vissuta per 4 anni in una setta, sperando chepossa aiutare quanti vivono la sua stessa traumatica realtà, dichiarando che puòsuccedere a tutti di obbedire a ordini assurdi e ritrovarsi in un vortice da cui è dif-ficilissimo uscirne.

Nei nostri consigli letterari non può mancare ARABESQUE di ALESSIA GAZZo-LA, già a pieni titoli vero e proprio successo editoriale, che riporta in prima lineaAlice Allevi, con un mondo nuovo da scoprire ad attenderla, per lei, che da spe-cializzanda è diventata Specialista in Medicina Legale, ed è pronta a farci vivereun nuovo affascinante giallo intriso di humor, ambientato nelle corsie di un ospe-dale romano.

E chiudiamo con una domanda che ci pone ALESSANDRo D'AVENIA se "l'amo-re salva davvero" da cui parte per dare vita ad un viaggio, da mano nella manocon il lettore, nel suo nuovo "oGNI SToRIA E' UNA SToRIA D'AMoRE" sapen-do incantare ed ammaliare grazie ad una scrittura inconfondibile che sa prende-re mente e cuore in maniera sublime e completa: da sogno.

IN AUTOMOBILEa cura di Roberto e Alessandra Azzolina

I RISCHI DEL ToUCH SCREEN AL VoLANTELa Polizia Stradale ha pubblicato qualche mese fa le ultime statistiche sul problema della distrazione alla guida, che secondo unaricerca effettuata insieme ad Anas, Ania e Aci sarebbero all'origine di 3 incidenti su 4 nel nostro Paese. Lo smartphone viene con-siderato il principale responsabile di quest'escalation, a cui senz'altro contribuisce la scarsa attitudine delle persone al volante, chesi lasciano attrarre dal telefonino pur dovendo restare concentrati alla guida. Ma un altro responsabile da non sottovalutare c'è esono i moderni sistemi di infotelematica, spesso poco intuitivi da utilizzare all'atto pratico perchè infarciti di funzionalità superflue.Come noto anche queste sono forme di distrazione che ora sono state misurate scientificamente attraverso una ricerca effettuata su30 modelli in vendita negli Stati Uniti (ma in parte anche in Europa), tutti bocciati in quanto a facilità d'utilizzo perchè deconcen-trano sensibilmente chi è alla guida. L'indagine è stata effettuata dai ricercatori dell'Università dello Utah per conto della fondazio-

ne statunitense AAA, che si occupa di sicurezza stradale e finanzia spesso ricerche per infor-mare gli automobilisti sui pericoli nelle strade. Da notare che i partecipanti all'esperimentoerano di età piuttosto giovane (fra 21 e 36 anni), quindi avvezzi alle nuove tecnologie. Aivolontari è stato chiesto di effettuare operazioni basilari (effettuare o rispondere a una tele-fonata, impostare la radio) o complesse (inviare un messaggio di testo, programmare il navi-gatore) continuando a guidare. I ricercatori hanno misurato le reazioni delle persone alvolante e sono giunti alla conclusione che nessun sistema multimediale preso in esame è faci-le da gestire. C'è poco da fare: quando si va in auto, bisogna guardare solo la strada! Chie-dete conferma alla vostra autoscuola di fiducia e interessatevi alle nuove, salatissime multepreviste per chi non lo fa. Alessandra Azzolina

Roberto Azzolina

CON NOI AL CINEMAa cura di Franco Frey

COCO (Coco). Genere: Animazione -Family. Durata: 1h 16m - USA 2017(uscita film: 21 dicembre) di LeeUnkrich, con le voci di Luca Tesei, MaraMaionchi, Michele Bravi.

Una "super strenna" di Natale è in arrivo con ilfilm Coco, la 57ma pellicola targata Disney,ambientata nel folcloristico Messico. A dirigerlaè stato chiamato il geniale Lee Unkrich (Toy Story 3). Il racconto è una giran-dola di spassose trovate: Miguel, uno sveglio ragazzino di 12 anni, lavoracome ciabattino nella bottega della sua famiglia, dove la musica è proibitada generazioni. Lui però non ha nessuna intenzione di restare nel villaggioa lucidare scarpe per tutta la vita. Sogna di diventare un celebre musicistacome il suo idolo Ernesto de la Cruz di cui ne trafuga un giorno la chita rramagica. Desideroso di mostrare il proprio talento, a seguito di un misteriosoevento (lascio a Voi la sorpresa), Miguel incontra lungo il cammino l'affasci-nante imbroglione Hector che gli farà da guida. Assieme al suo cagnolinoDante, s'imbarca per uno straordinario viaggio che approderà in un fanta-stico mondo parallelo. Qui si troverà affettuosamente abbracciato a nonnaCoco, che gli svelerà il segreto che si cela dietro alla famiglia Rivera… Un

piacevole film che mescola "cuore" ed"avventura" e che ci presenta una vario-pinta galleria di personaggi allegri ed origi-nali. Scrive il Regista: "Coco è la celebrazione diuna storia di vita, dove la scoperta di misterivecchi da generazioni, porta alla riunione diuna straordinaria e sorprendente famiglia".Film da vedere con i vostri bambini. Buondivertimento! Amici Lettori de L'Altro Giornale grazie perl'affettuosa stima e tantissimi Auguri di sere-ne Festività a Tutti! Arrivederci a Gennaio2018 con un film diretto da un Cantante trai più amati!

SER.I.T. CON LA GREEN TEEN TEAM FOUNDATION E IL PARCO NATURA VIVA

Riciclo della plastica per la salvaguardia dei rettiliLo scorso mese Ser.i.t. ha avuto il piacere di ospitare una visita guida-ta dell’associazione Green Teen Team Foundation, un gruppo di gio-vanissimi studenti guidato dalla principessa Theodora von Liechten-stein. Il team ha ideato un programma di raccolta e riciclo della plasti-ca per finanziare il progetto Chelonia, dedicato alla salvaguardia delletartarughe e testuggini europee. Campo base del progetto è il ParcoNatura Viva di Bussolengo, all’interno del quale sono stati posizionatidegli appositi contenitori trasparenti per il conferimento delle botti-glie di plastica. Venti quintali di plastica sono stati già raccolti eimmessi nel container destinato al conferimento presso Ser.i.t., doveappunto i giovani protagonisti hanno potuto vedere personalmente irisultati del loro lavoro, ma anche ottenere il riscontro economico chepermetterà loro di finanziare le attività dell’associazione. Il ProgettoChelonia è supportato anche dalle aziende Sandrà Scavi , Edilconforte Ironstyle, che hanno contribuito alla costruzione e alla posa dei con-tenitori finalizzati al conferimento delle bottiglie.

SER.I.T. E PESCANTINA PROMUOVONO LA RADIOBAG®Il primo sacchetto dotato di un chip Tracciare i rifiuti domestici e il loro percorso non è maistato così semplice. La Smp – Sfregola Materie Plastiche –ha brevettato il primo sacchetto dotato di microchip perseguire il rifiuto in tutto il suo percorso, dal punto di pre-lievo al luogo di conferimento. Ser.i.t. e Comune di Pescan-tina hanno aderito al progetto pilota della ditta produttri-ce, al fine di dimostrare, attraverso i dati raccolti durante lefasi di monitoraggio, come il sistema RadioBag® aiuti adaumentare significativamente la qualità di materiale pro-veniente dalla raccolta differenziata. Il progetto, partito nelcorso del 2016 e ancora in fase sperimentale, permettereb-be, oltre a ridurre i costi per lo smaltimento dei rifiuti indiscarica, di reinvestire quanto risparmiato in servizi per ilcittadino.

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Prime in classifica e conl’obiettivo di entrare nel-l’élite del calcio femminileitaliano. Non poteva proba-bilmente iniziare meglio ilDicembre della Pro SanBonifacio Femminile che,adesso, punta a non fermar-si più. Una squadra rosso-blù che lotta per la vittoriadel campionato non si vede-va da un po’ di tempo dalleparti dello stadio Tizian, ele ragazze di mister DallaPozza quest’anno puntano amigliorare quanto fatto lascorsa stagione. «Restiamocon i piedi per terra e con-centrati sul nostro obiettivo– esordisce il DS FedericoAgresti –. Quest’anno ilcampionato di serie B èlungo e le avversarie sonotutte toste. Non sarà facilerestare in alto fino alla fine.Anche l’anno scorso, diquesti tempi, eravamoprimi in classifica, poi alcu-ni infortuni e un po’ di pec-cati di gioventù ci hanno

rallentato nel girone diritorno». Pragmatico e con-creto, il dirigente rossoblùha ben chiaro quale sia lastrada da percorrere perrestare nelle posizioni divertice fino al termine delcampionato, e per questo lapreparazione estiva e illavoro settimanale sonostati programmati per arri-vare alla primavera conl’energia giusta. «Siamopartiti con un obiettivo benchiaro – prosegue Agresti -:arrivare almeno nelle primetre posizioni di classifica

per far parte anche l’annoprossimo del nuovo cam-pionato di serie B postriforma». L’anno prossimoil calcio femminile italianoinfatti cambierà molto e siandrà a creare un unicogirone nazionale di Serie B,una scelta fatta per alzare illivello di competitività delcampionato cadetto e ditutto il movimento del cal-cio in rosa. «Vogliamoassolutamente essere partedella serie B nazionalel’anno prossimo, ma sedovesse arrivare qualcosa

in più non ci tireremmo dicerto indietro. Se vincere-mo il nostro girone affron-teremo gli spareggi promo-zione con tutto l’entusia-smo necessario per rag-giungere la serie A». Larosa della prima squadrarossoblù è composta princi-palmente da ragazze delcircondario, con un’etàmedia tra le più basse delgirone. Ma questo nonsembra essere un problemaper mostrare sempre un belgioco. «La soddisfazionepiù grande – concludeFederico Agresti – è vederela qualità che la squadraesprime sul campo. Moltepersone hanno iniziato aseguirci proprio per il belcalcio che proponiamo, chenon ha nulla da invidiare aquanto si vede in tanteSerie D maschili. Abbatterequesto tabù sarebbe forse lavittoria più bella per dareslancio e visibilità a tutto ilmovimento».

SPORT

Dai 10 ai 14 km di corsa, 4 km divasche in piscina oppure, al posto diuna delle due, un’ora e passa a spin-gere in bicicletta. Una tabella di alle-namento con nulla da invidiare aquella di un atleta professionista.Ecco, ora immaginate di fare tuttoquesto senza poter vedere quasi nulladella strada davanti a voi: benvenutinella giornata tipo di Manuel Marson.Manuel, che ha ventidue anni, ciaccoglie nella sua casa di Colognolaai Colli prima della sessione di alle-namento pomeridiano. Ma prima diinforcare i pedali ci racconta la suastoria; quella di un adolescente cheinsegue il sogno di diventare un cal-ciatore professionista. Che difende laporta delle giovanili di Brescia edHellas Verona finché un giorno siaccorge di non vederci praticamentepiù dall’occhio sinistro. La diagnosi èimpietosa: neuropatia ottica di Leber,patologia per la quale ancora non esi-stono cure. Manuel ci prova a conti-nuare a giocare, ma quando la vistaabbandona anche l’occhio destro,tutto si ferma. «E’ stata dura – confi-da – a 17 anni veder crollare il sognoche avevi fin da bambino. Ho passa-to mesi veramente difficili, non so

come avrei fatto senza l’affetto dellamia famiglia e della mia fidanzataGloria». La svolta arriva quandoManuel scopre il triathlon grazie alleimprese di Alberto Ceriani, primo atle-ta ipovedente a completare l’Ironman.Ceriani gli fa conoscere il veroneseMichele Ferrarin, argento alle Para-limpiadi di Rio, ed ecco che perManuel il triathlon diventa qualcosa dipiù: “Correre, nuotare, sentire l’aria el’acqua sulla pelle mi fa sentire libero.

Una libertà che pensavo di aver persoe che invece, grazie a questa discipli-na, ho ritrovato”. Si laurea campioneitaliano di paratriathlon nel 2015 e nel2016, quest’anno terzo posto, ma contutta la voglia di riprendersi lo scettro.Nel triathlon per ipovedenti oltre allefatiche fisiche c’è una difficoltà in più,si gareggia affiancati da una guida allaquale si è collegati da un cordoncinodurante corsa e nuoto, mentre per lafrazione di bici si va in tandem. E’quindi fondamentale costruire la chi-mica giusta. «Un processo – spiegaManuel - che necessita di tempo eaffiatamento. Io sono stato fortunato,con Alessandro Burato ho conquistatoi due titoli italiani, mentre adessodovrò iniziare il lavoro con Alessio, lamia nuova guida». Manuel ha duesogni. Partecipare alle Paralimpiadi diTokyo 2020 se il triathlon verràammesso tra le discipline olimpiche eun altro con una scadenza più breve:prendere parte all’Himalayan HighestMTB Race, la gara ciclistica a tappepiù alta del mondo. «Già l’anno scor-so ho avuto un’esperienza in Nepal.Vorrei ora riuscire a tornare su quellevette per una gara internazionale. Stocercando sponsor e partner che mipermettano di raggiungere que-st’obiettivo, per portare un messaggiopositivo e, perché no, fare anche delbene».

L’ALTRO GIORNALEDicembre 2017 27WhatsApp

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PRO SAN BONIFACIO FEMMINILE. Rossoblù in testa alla classifica

IL PERSONAGGIO. Il colognolese ipovedente Manuel Marson si prepara alle prossime sfide

Il triathlon di Manuel,la libertà ritrovata

LEONI RUGBY CLUBQualità e crescita

Progetti chiari e voglia di crescere dentro e fuoridal campo. Sono obiettivi ambiziosi e precisi quel-li del Leoni Rugby Club, società giovane ma chepuò già vantare dei numeri importanti. Nata sola-mente quattro anni fa, la società da un paio di sta-gioni ha spostato tutta la sua attività presso ilcampo sportivo di Lobia di San Bonifacio. Dai 50iscritti iniziali di strada ne è stata fatta, tanto chead oggi sono circa 200 i tesserati del club, ai qualipoi vanno aggiunti i tanti soci che ne seguono esostengono le iniziative. Un risultato che è direttaconseguenza di una scelta ben precisa fatta daiLeoni: puntare sulla qualità e sulla crescita dei gio-vani atleti. Proprio per perseguire questo obiettivola società ha fortemente voluto inserire nei propriranghi un Direttore Tecnico dalla provata esperien-za come Francesco Bianchi. Proprio la sua compe-tenza e il lavoro svolto dentro e fuori dal campohanno permesso alla società di cambiare la pro-pria “visione” e correggere quelli che potevanoessere stati gli errori del passato. Oggi i Leoni pun-tano a dare una formazione sia sportiva cheumana agli atleti, soprattutto ai più giovani. Perquesto sono stati fatti importanti investimenti sull’at-tività di minirugby, che oggi accoglie tra i 50 e i 60piccoli giocatori dai 6 ai 12 anni. Sono in totale 10le squadre che i Leoni hanno potuto schierareall’inizio di questa stagione, con la novità di unaprima squadra Seniores che disputa il campionatoveneto di C2 schierando una rosa di ragazzi tra i20 e i 28 anni, un buon numero dei quali prove-niente dal Settore Giovanile. Lo sguardo del LeoniRugby Club è sempre rivolto al futuro, nell’ottica diperseguire un costante miglioramento. Gli obiettivipiù immediati sono quelli di dare una struttura sem-pre più solida alla società, continuare a formaretecnici e atleti e, infine, il sogno di realizzare unaclub house presso l’impianto sportivo di Lobia; unluogo dove poter organizzare con avversari e tifo-si il famoso 3° tempo, vero e proprio biglietto davisita del rugby e della sua filosofia.

Servizi diMatteo Dani

Manuel Marson

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