La Settimana - n. 16 del 24 aprile 2011

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 24 aprile 2011 Finchè si va a cercare il Risorto come un corpo morto, un individuo storico del passato, si scorge solamente un sepolcro vuoto. Bisogna salire progressivamente ad una quota superiore, dove si comprende che la fede è un modo di conoscenza che coglie cose reali e attuali. (F. ROSSI DE GASPERIS sj) Cercare Gesù è cercare il Vivente. Ma solo gli occhi del cuore, purificati dall’attitudine a rinchiudere in formule la ricchezza di un incontro, e dal- la pretesa di possedere l’altro una volta per sempre, sono in grado di co- gliere la presenza reale, luminosa e umile allo stesso tempo, del Risorto nella storia. Una presenza che chiama a mettersi in gioco sulla verità del- la sua Parola, per vivere da figli del Padre e da fratelli e sorelle gli uni degli altri. Occorre l’amicizia con Cristo per penetrare il suo mistero, dobbiamo rompere con decisione con gli idoli per penetrare il mistero della resurrezione Che bella la vita quando la morte non fa più paura i è bella la vita perché: «Tu cammini, Signore,stasera accanto a me. Il Tuo costato aperto è come un grande sole, le Tue mani tutt’intorno palpitano di scintille. Sì, perché la Settimana Santa non è una pallida commemorazione di eventi accaduti duemila anni fa in una remota provincia dell’impero romano a un ebreo dai tratti originali e sorprendenti. È una presenza sempre viva che incrocia storia ed eternità, memoria e presenza, morte e vita, Dio e uomo. Anche l’ordinaria miseria metropolitana coi suoi santuari profana può essere segnata e trasformata». (Cedras) Tutta la nostra vita è trasformata dalla resurrezione di Cristo ma occorre immergerci in questo grande mistero: scrive Giovanni paolo II: «Cerco per tutta la storia il Tuo Corpo, cerco la Tua profondità...Dalla vita passare nella morte è questa l’esperienza, l’evidenza. Attraverso la morte passare nella vita è questo il mistero» (Karol Wojtyla) E noi siamo qui a cercare di penetrare questo grande mistero: Attraverso la morte passare nella vita è questo il mistero. Ma questo mistero va penetrato con sapienza perché scrive il poeta: «la sua dolcezza difende aspra con i rovi la mora e sfugge con l’ombra alle rapaci dita di chi avido la cerca senza amicizia. Così la gloria sulla cima del Calvario. (Marcello Camillucci) Occorre l’amicizia con Cristo per penetrare il suo mistero, dobbiamo rompere con decisione con gli idoli per penetrare il mistero della resurrezione. Attraverso la morte passare nella vita è questo il mistero. Ma com’è possibile? È necessario spalancare le porte a Cristo: «la sera della vita quando i giochi saranno fatti e tu dirai: Signore e Signori rien ne va plus, vincerà chi ha puntato sull’amore. So che ripeto cose già dette, ma il centro del dilemma è sempre questo: o uscire da noi stessi, liberarci o morire di freddo rattrappiti nel covo d’una inerte solitudine. Bisogna allontanarci dai porti delle isole deserte, approdare al continente e bruciati alle spalle i vascelli perderci fra la gente condividendo il peso che ancora l’abbatte con te sulla strada del Calvario. (Giovanni A. Abbo) È nell’amore che si può penetrare il mistero che stiamo celebrando e sperimentare già sin da ora , da subito, da oggi la resurrezione, il Paradiso, la gioia. Una testimonianza di un sacerdote toscano, grande mistico nonché poeta e scrittore, recentemente scomparso, don Divo Barsotti: «Nella penombra, o Signore, ti parlo: Grande intorno il silenzio: l’anima, come dal corpo disciolta, si disseta tutta di te: Come più dolce, o Dio, dell’amicizia umana, il tuo amore! Io, la dolcezza sento del tuo sguardo, su me; e la vita disfarsi in un amore muto, di morte. Ascoltar la tua voce, guardarti: più nulla io voglio. Se la vita, così, vuoi che consumi ai tuoi piedi, nel silenzio, sii benedetto, o Dio! Ripaga ogni rinunzia posseder l’amore! («Intimità» - don Divo Barsotti) «Dio, origine di ogni vita, fonte della gioia di vivere, nessuno lotta come te contro il nulla e la morte: donaci di vivere ogni giorno la risurrezione di tuo Figlio. Amen» (David Maria Turoldo) * Simone, Vescovo S VENERDÌ SANTO 22 APRILE Ore 15.00 Passio del Signore SABATO SANTO 23 APRILE Ore 22.00 Veglia Pasquale e S. Messa della notte di Pasqua DOMENICA 24 APRILE Pasqua di Resurrezione Ore 8.45 S. Messa in carcere Ore 10.30 S. Messa del giorno di Pasqua. A seguire benedizione dei bambini Ore 18.00 Vespro e S. Messa LUNEDÌ DELL’ANGELO 25 APRILE Ore 10.30 S. Messa La veglia e la Messa della notte di Pasqua e la S. Messa del giorno di Pasqua saranno trasmesse in diretta dall’emittente televisiva Granducato TV Gli auguri ECUMENICI Gli orari delle CELEBRAZIONI L’AGGIORNAMENTO DEL CLERO E DEI LAICI ei giorni 2 e 3 maggio si svolgerà il consueto appuntamento diocesano di ag- giornamento teologico-pastorale. Quest’anno sarà incentrato sull’approfon- dimento in vista del progetto educativo diocesano. LUNEDÌ 2 MAGGIO I giovani e la famiglia: un’emergenza educativa per la società e per la chiesa DOTT.VITTORIO SOZZI, RESPONSABILE DEL PROGETTO CULTURALE DELLA CEI ore 10.00 salone del vescovado (per preti, religiosi e diaconi permanenti) ore 21.00 salone S. Lucia in Antignano (per laici e religiose) MARTEDÌ 3 MAGGIO Quale relazione tra spiritualità e pastorale nella parrocchia? DON MARCO BOVE, PARROCO DELLA DIOCESI DI MILANO ore 10.00 salone del vescovado (per preti, religiosi e diaconi permanenti) ore 21.00 salone S. Lucia in Antignano (per laici e religiose) N ome da tradizione da diversi an- ni a questa parte, il Vescovo, in- sieme a don Piotr Kownacki, diretto- re del Ce.Do.MEI, hanno accolto in vescovado i rappresentanti delle confessioni cristiane presenti in città e i responsabili delle realtà che si oc- cupano di dialogo interreligioso per gli auguri di Pasqua. C Triduo pasquale IL GRANELLO di senape di Eleazar

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

24 aprile 2011

Finchè si va a cercare il Risorto come un corpo morto, un individuo storico delpassato, si scorge solamente un sepolcro vuoto. Bisogna salire progressivamentead una quota superiore, dove si comprende che la fede è un modo di conoscenzache coglie cose reali e attuali.

(F. ROSSI DE GASPERIS sj)

Cercare Gesù è cercare il Vivente. Ma solo gli occhi del cuore, purificatidall’attitudine a rinchiudere in formule la ricchezza di un incontro, e dal-la pretesa di possedere l’altro una volta per sempre, sono in grado di co-gliere la presenza reale, luminosa e umile allo stesso tempo, del Risortonella storia. Una presenza che chiama a mettersi in gioco sulla verità del-la sua Parola, per vivere da figli del Padre e da fratelli e sorelle gli uni deglialtri.

Occorrel’amiciziacon Cristoper penetrareil suo mistero,dobbiamoromperecon decisionecon gli idoliper penetrareil misterodella resurrezione

Che bella la vita quando la morte

non fa più paura

i è bella la vitaperché:«Tu cammini,Signore,stasera

accanto a me. Il Tuocostato aperto è comeun grande sole, le Tuemani tutt’intornopalpitano di scintille. Sì,perché la SettimanaSanta non è una pallidacommemorazione dieventi accaduti duemilaanni fa in una remotaprovincia dell’imperoromano a un ebreo daitratti originali esorprendenti. È unapresenza sempre vivache incrocia storia edeternità, memoria epresenza, morte e vita,Dio e uomo. Anchel’ordinaria miseriametropolitana coi suoisantuari profana puòessere segnata etrasformata». (Cedras)Tutta la nostra vita ètrasformata dallaresurrezione di Cristoma occorre immergerciin questo grandemistero: scriveGiovanni paolo II:«Cerco per tutta lastoria il Tuo Corpo,cerco la Tuaprofondità...Dalla vitapassare nella morte èquesta l’esperienza,l’evidenza. Attraverso lamorte passare nella vitaè questo il mistero»(Karol Wojtyla)E noi siamo qui acercare di penetrarequesto grande mistero:Attraverso la mortepassare nella vita èquesto il mistero. Maquesto mistero vapenetrato con sapienzaperché scrive il poeta:«la sua dolcezza difendeaspra con i rovi la morae sfugge con l’ombraalle rapaci dita di chiavido la cerca senzaamicizia. Così la gloriasulla cima del Calvario.(Marcello Camillucci)

Occorre l’amicizia conCristo per penetrare ilsuo mistero, dobbiamorompere con decisionecon gli idoli perpenetrare il misterodella resurrezione.Attraverso la mortepassare nella vita èquesto il mistero. Macom’è possibile?È necessario spalancarele porte a Cristo: «lasera della vita quando igiochi saranno fatti e tudirai: Signore e Signoririen ne va plus, vincerà

chi ha puntatosull’amore. So cheripeto cose già dette, mail centro del dilemma èsempre questo: o uscireda noi stessi, liberarci omorire di freddorattrappiti nel covod’una inerte solitudine.Bisogna allontanarci daiporti delle isole deserte,approdare al continentee bruciati alle spalle ivascelli perderci fra lagente condividendo ilpeso che ancoral’abbatte con te sulla

strada del Calvario.(Giovanni A. Abbo)

È nell’amore che si puòpenetrare il mistero chestiamo celebrando esperimentare già sin daora , da subito, da oggila resurrezione, ilParadiso, la gioia. Una testimonianza diun sacerdote toscano,grande mistico nonchépoeta e scrittore,recentementescomparso, don DivoBarsotti:«Nella penombra, oSignore, ti parlo:Grande intorno ilsilenzio: l’anima,come dal corpodisciolta,si disseta tutta di te:

Come più dolce,o Dio,dell’amiciziaumana,il tuo amore!Io, la dolcezzasento del tuosguardo, su me;e la vita disfarsiin un amoremuto, di morte.Ascoltar la tuavoce,guardarti:più nulla iovoglio.Se la vita, così,vuoi checonsumi ai tuoipiedi, nelsilenzio,sii benedetto, oDio!

Ripaga ogni rinunziaposseder l’amore!(«Intimità» - don DivoBarsotti)«Dio, origine di ognivita, fonte della gioia divivere, nessuno lottacome te contro il nullae la morte: donaci divivere ogni giorno larisurrezione di tuoFiglio. Amen» (DavidMaria Turoldo)

* Simone, Vescovo

S

VENERDÌSANTO 22APRILEOre 15.00 Passio delSignore

SABATO SANTO23 APRILEOre 22.00 VegliaPasquale e S. Messa dellanotte diPasqua

DOMENICA 24APRILEPasqua diResurrezioneOre 8.45 S.Messa incarcereOre 10.30 S. Messa del giorno di Pasqua. Aseguire benedizione dei bambiniOre 18.00 Vespro e S. Messa

LUNEDÌ DELL’ANGELO 25 APRILEOre 10.30 S. Messa

La veglia e la Messa della notte di Pasqua ela S. Messa del giorno di Pasquasaranno trasmesse in diretta dall’emittentetelevisiva Granducato TV

Gli auguri ECUMENICI

Gli orari delle CELEBRAZIONI

L’AGGIORNAMENTO DEL CLERO E DEI LAICIei giorni 2 e 3 maggio si svolgerà il consueto appuntamento diocesano di ag-giornamento teologico-pastorale. Quest’anno sarà incentrato sull’approfon-

dimento in vista del progetto educativo diocesano.

LUNEDÌ 2 MAGGIOI giovani e la famiglia: un’emergenza educativaper la società e per la chiesaDOTT.VITTORIO SOZZI, RESPONSABILE DEL PROGETTO CULTURALE DELLA CEI

ore 10.00 salone del vescovado (per preti, religiosi e diaconi permanenti)ore 21.00 salone S. Lucia in Antignano (per laici e religiose)

MARTEDÌ 3 MAGGIOQuale relazione tra spiritualità e pastorale nellaparrocchia?DON MARCO BOVE, PARROCO DELLA DIOCESI DI MILANO

ore 10.00 salone del vescovado (per preti, religiosi e diaconi permanenti)ore 21.00 salone S. Lucia in Antignano (per laici e religiose)

N

ome da tradizione da diversi an-ni a questa parte, il Vescovo, in-

sieme a don Piotr Kownacki, diretto-re del Ce.Do.MEI, hanno accolto invescovado i rappresentanti delle

confessioni cristiane presenti in cittàe i responsabili delle realtà che si oc-cupano di dialogo interreligioso pergli auguri di Pasqua.

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Triduo pasquale

IL GRANELLOdi senape

di Eleazar

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 aprile 2011II

I politici cattolici in ritiro CON IL VESCOVO

Collaboratoridel Creatore,a serviziodei più poveri

a Caritas tra i vari servizi che offree svolge, da diversi anni ha unosguardo di attenzione verso lepersone che hanno qualsiasi

problema di dipendenza.Ultimamente in collaborazione con il

CEIS ComunitàLivorno Onlus hastrutturato il progetto«La Fabbrica», unprogetto che intendeinnanzituttoqualificare ancor dipiù il servizio dellacommissionetossicodipendenzama anche creare retesul territorio suquesto fenomeno chepurtroppo è moltopresente sul nostroterritorio.Il progetto è volto hacreare un «ascolto in

strada» questo per permettere diavvicinare persone che per diversimotivi non si rivolgono agli ambientidella Caritas. Questo servizio avvienedue volte alla settimana.L’uscita in strada vuole ancheintervenire sulla prevenzione e lariduzione del danno ditossicodipendenti/alcoldipendenti incondizioni di alta marginalità sociale.Altro aspetto importante è quella dipromuovere una rete dei serviziterritoriali per favorire la realizzazionedi progetti individualizzati sui singolisoggetti e sulle famiglie. Ed infine laCaritas e il CEIS desiderano proporreincontri formativi con specialisti delsettore rivolti sia ad operatori evolontari.

5 X 1000PER I POVERICon un semplice gesto, si puòcontribuire concretamente all’attivitàdella Fondazione Caritas Livornoonlus, devolvendo il 5x1000 dellapropria dichiarazione dei redditi Basta compilare il cud 2011, modello730 oppure modello unico, firmare ilriquadro indicato «Organizzazionenon lucrative di utilità sociale» eindicare il codice fiscale dellaFondazione Caritas 92089340498

Cosa sarà fatto con i fondi del5x1000?- SERVIZIO ACCOGLIENZA MADRICON BAMBINI- EMERGENZA ABITATIVA- SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE- CENTRO ASCOLTO- COMMISSIONI CARCERE,TOSSICODIPENDENZA, HANDICAP

Grazie a tutti per quanto farete!

L

ALCUNI BRANI DELLA MEDITAZIONE DEL VESCOVO AL RITIRO DEI POLITICI

Quando la politica diventa ascesiCARITÀ E IMPEGNO POLITICO

er un cristiano che abbia capito fino in fondo cosasignifica essere tale, l’impegno che chiamo - con

un’accezione molto lata - politico, è l’espressione piùprofonda della carità. Perché è certo un segnod’amore dare il pane a chi non l’ha, se mi capitad’incontrarlo, ma è ancora più profondo l’impegno diorganizzare le cose in modo che il fratello nonmanchi del pane, della casa, del vestito, del lavoro...È questo l’impegno politico.È un impegno che si configura come servizio aifratelli, perché essi abbiano ciò che l’amore del Padreha disposto per loro distribuendo beni in tutto ilmondo, a servizio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini.Richiamo l’attenzione su questo aspetto della caritàche si esprime nell’impegno politico come a unaforma singolare, precipua, di carità, perché noto chequest’impegno non è, generalmente, molto sentitodai cristiani. A mio avviso, ciò è dovuto a due ragioni:perché, nella chiesa, non è ancora maturataabbastanza la coscienza del compito dei laici; perchémolti cristiani vedono la politica come un’attivitàpoco pulita. Quanto alla prima ragione, il compitoprimo dei laici, quello che Dio ha affidato al suopopolo, è l’impegno politico. Non c’è bisogno chequesto impegno la chiesa lo affidi ai laici. L’ha già

affidato Dio. La chiesa non deve far altro che dare ailaici la possibilità di viverlo come Dio vuole. In altreparole, io traduco così il comando di Dio agli uomini:costruite la città dell’uomo in modo tale che gliuomini possano beneficiare di tutti i doni che homesso nel creato. In modo tale, cioè, che tuttiabbiano da mangiare e da vestire, abbiano la casa, illavoro, ecc. Quanto alla seconda ragione delloscarso impegno politico dei cristiani, ossiaconsiderare la politica un’attività non pulita, questosi verifica perché la politica è condotta all’insegnadel peccato, invece che all’insegna della libertà deifigli di Dio. Se la politica fosse condotta da cristianinel senso vero del termine, la politica sarebbe unacosa pulitissima, un servizio di carità resoall’umanità. Se, invece, si conduce la politicaall’insegna dell’avarizia, dell’orgoglio - di persone, dipartiti, di gruppi nei partiti, di paesi... -, allora nonpuò che essere sporca. Ripeto: non è cosìnecessariamente. Dio non ha pensato così la politica.Dio l’ha data come primo comando agli uomini inuna formula che significa: assoggettate la terra perridurla a servizio dell’uomo. Questa è la legge dellapolitica. È un servizio che va fatto con questaintenzione: studiare a fondo tutto il creato, studiare afondo l’uomo, fare in modo che tutto sia messo a

servizio dell’uomo, perché gli uomini, in una societàfraterna, abbiano tutti tutto ciò che è necessario pervivere da uomini. (Giuseppe Lazzati da «La carità»Ed. AVE)

LA SPIRITUALITÀ DEL POLITICOSpiritualità della politica è quell’ attività interioredello spirito umano che dà un senso, quindi neindividua un fine, all’azione politica; è l’elevazionedell’attività politica, da pura esigenza di dare ordinee organizzazione alla vita associata mediantefunzioni direttive o attraverso contributi spontanei,ad un livello di attività cui sono dati scopi cheriguardano la qualità della vita, la fraternità, ilservizio verso il prossimo, la strutturazione dellasocietà secondo criteri e forme che rendanofacilmente risolvibili tutti i problemi esistenziali deisingoli e la loro promozione umana, intesaquest’ultima come aumento della capacità diintendere la propria vita, di individuare il proprioruolo, di mettere a disposizione degli altri le propriecapacità, disponibilità e risorse e di migliorare la vitain generale.La versione integrale della meditazione èdisponibile sul sito della diocesiwww.diocesilivorno.it

P

I servizi per far frontea tutte le dipendenze

La Caritas«in rete»

DI NICOLA SANGIACOMO

impegno politico?L’espressione piùprofonda della carità.E’ questo uno dei

punti di partenza dellameditazione che il Vescovo hasvolto nel ritiro spirituale diQuaresima dedicato aicristiani impegnati in politica.È diventata ormai una bellaconsuetudine quella delVescovo di invitare i cattoliciimpegnati in politica per unritiro spirituale nei tempi fortidel calendario liturgico. Sisono ritrovati così per la terzavolta in un anno a Monteneroi cattolici appartenenti aidiversi schieramenti di partito.Il colle mariano, da dove sigode di una stupendapanoramica dall’alto dellacittà, è quasi un luogo simboloper raccogliersi in meditazionee osservare, dall’alto dellaspiritualità cristiana, la città diLivorno, con le sue risorse davalorizzare e i suoi problemida risolvere.«Se la Chiesa si preoccupadella Caritas, per esserepresente in modo concreto afianco dei poveri della nostrasocietà, perché non dovrebbefarlo con chi si impegna inpolitica che, con la sua azione,può prevenire e risolvere tantesituazioni di povertà ? In

questo senso - ha dettomonsignor Giusti rivolgendosiai politici – dovete pensarvicome dei volontari Caritas cheoffrono il loro servizio inmodo disinteressato eappassionato». «Il politico –ha proseguito – non si fastrada con i poveri, ma fastrada ai poveri; le cattiveamministrazioni sono causa dipeccato, perché, se sigestiscono male le risorsepubbliche, si rubano soldi aipoveri. Per questo, comeVescovo, sento il dovere, innome del Vangelo, di starvialla calcagna nel vostrooperato quotidiano».Partendo da questa premessa,il Vescovo ha poi richiamato icattolici impegnati in politicaad essere coerenti con i valorievangelici, «così come untempo si chiedeva questacoerenza ai politici impegnatinella Democrazia Cristiana,oggi la stessa coerenza lachiediamo a quanti, dacattolici, si impegnano neidiversi partiti».Monsignor Giusti ha poirichiamato i politici cristiani anon trascurare la preparazionenella loro attività; lo ha fattoanche in modo diretto,domandando: «Vi siete maiconfessati del peccato di nonesservi preparati prima diarrivare a discutere e decidere

su una questione politica? Lacompetenza è essenziale persvolgere correttamente lavostra funzione pubblica. LaChiesa non vuole dirvi comevotare i singoli provvedimenti,ma vi propone i valorievangelici a cui ispirare levostre decisioni e vi chiedecoerenza tra principi professatie scelte concrete».«Il vostro compito – ha detto ilVescovo – è quello dicontinuare nella storia lacreazione incompleta, con laconsapevolezza che gli uominivengono assunti - in ogniattività umana, maparticolarmente in quellapolitica – al livello dicollaboratori del Creatore.Quando pianificate losviluppo futuro della città, adesempio attraverso glistrumenti urbanistici, avete laresponsabilità di ripensare unacittà che aumenti la felicità deicittadini».Dopo la meditazione i presentisi sono divisi in tre gruppi dilavoro in cui hanno avutol’occasione di confrontarsi suquanto proposto dal vescovoSimone. Ascoltate le risonanzedei gruppi, monsignor Giustiha rilanciato alcune idee fortida sviluppare in futuro, comequella di realizzare il prossimoritiro a partire dall’esperienzapolitica dei presenti: «la

prossima volta - ha spiegato -mi piacerebbe essere io adascoltare le vostre riflessioniper poter capire meglio ledifficoltà che incontrate nelfare politica». Ha poi parlatodi iniziative simbolo che laChiesa intende lanciare nelcampo dello sviluppoeconomico, facendosi parteattiva nella promozione diqualche impresa che realizzi lacosiddetta Economia diComunione, o progetti dirisposta alla grave emergenzaabitativa esistente in città, darealizzarsi attraverso laFondazione Caritas. È evidente– ha affermato al proposito –che non potremo risolveretutti i problemi del nostroterritorio, ma le nostreiniziative potrebbero diventareprovocazione per tutta lacittà».Dalla riflessione comune ilVescovo ha fatto emergereanche la necessità di tutelaretutti insieme, al di là deglischieramenti partitici in cuiciascuno è collocato, i valoricristiani condivisi, soprattuttoin ambito di famiglia e tuteladella vita, e l’opportunità diimpegnarsi per far crescere lasensibilità politica dellacomunità cristiana.Al ritorno, scendendo dalcolle, la città e i suoi abitantisembravano già più vicini.

’L

La Caritas augurauna serena e santa Pasqua

a tutti

INCONTRI PER LA FORMAZIONEDI VOLONTARI DELLA CARITÀ27 aprile ore 17-19via delle Cateratte 15

«La rete sociale comestrumento di promozionedel ben-esseree di prevenzione del mal-essere»

Per ulteriori informazionicontattare Caritas tel.0586-884693;[email protected]

PROGETTOCULTURALEDIOCESANO

L’appello di monsignor Giusti:

«Nell’impegno politicooccorre coerenzae preparazione»

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 aprile 2011 III

Dal1300ai giorninostri

iancarlo Meriggioli,Governatoredell’Arciconfraternita daquasi due anni,

risponde alle nostre domandesull’origine e le attivitàdell’Associazione.

Come nascel’Arciconfraternita? «L’Arciconfraternita delSantissimo Sacramento e diSanta Giulia Patrona di Livornoè la più antica associazione dilaici livornesi ed una delle piùantiche d’Italia. Seguendo latradizione, le origini delSodalizio vengono fatte risalireconvenzionalmente al 1300,ma recentemente è statorinvenuto il testamento di unlivornese, che negli anni ’80 del1200 beneficiava la fraternitaSancte Iulie de Liburna con unlascito di 11 soldi. Alla fine del13° secolo dunque, nelmomento più fecondo per ilsorgere dell’associazionismoreligioso, alcuni abitanti dellacala di Liburna, allora poco piùche un villaggio di pescatori,erano già aggregati in unafraternità devozionale con lafinalità di curare il cultogiuliano; verosimilmentedovevano essere noti da anni,se li ritroviamo beneficiari diun lascito testamentario».

Quindi l’Arciconfraternita sisviluppa praticamente insiemealla città?«Esatto, questa associazione havisto Livorno nascere, crescere,svilupparsi, diventare città; havisto la propria storiaintrecciarsi e in certi momenticonfondersi con quellacittadina. Vale la pena diricordare che BernadettoBorromei, primo gonfalonieretogato di Livorno divenutacittà, ricopriva anche la caricadi governatoredell’Arciconfraternita, caricache dal 1605 al 1633ricoprirono anche i granduchiregnanti - Ferdinando I,Cosimo II e Ferdinando II – ealcuni componenti dellafamiglia granducale. Per diversisecoli, inoltre, molte autoritàcittadine ebbero ruoli di primopiano nel nostro Sodalizio.Lo strettissimo legame che neisecoli ha caratterizzato e ancoracaratterizza i rapporti tral’Arciconfraternita e la città, hafatto sì che divenisse quasinaturale affidare ad unaIstituzione da sempre radicatanel territorio il compito dirappresentare l’interapopolazione livornesenell’adempimento dei due voti

Gcivici: quello del 1564, chericordiamo ogni anno laseconda domenica dopoPasqua, per l’avvenutacessazione della grave epidemiadi peste che si scatenò in queglianni e che colpì anche la nostracittà; quello del 1742, per lacessazione del terremoto checolpì Livorno e che ricordiamosolennemente ogni anno il 27gennaio in occasione dellaFesta del Voto».

Queste origini antiche hannopermesso anche un privilegioalla Confraternita?«Si. Tra i privilegiriconosciutiall’Arciconfraternita abimmemorabili, vi è infattiquello secondo cui la suarappresentanzaecclesiastica e laica ha laprecedenza, tra tutte lealtre Istituzioni cattolichelivornesi, a partecipare afianco dell’AutoritàEcclesiastica alle cerimonieliturgiche nelle quali vienetributata l’AdorazioneSolenne e reso pubblico emassimo onore al SS.Sacramentodell’Eucarestia».

Qual è oggi il ruolo diquesta Associazione?«Abbandonato ormai datempo l’impegnonell’amministrazionecivica e nella vita politica,l’Arciconfraternita rivolgeoggi la sua attività al serviziodella Chiesa secondo i dettamidel proprio statuto, che indicaquali uniche finalità delSodalizio quelle di rendereliturgico onore alla SS.Eucaristia e pubblica

venerazione alla Santa Patrona.Oggi l’Arciconfraternita contatra le sue fila circa 120 iscrittiche, riuniti in Assemblea,nominano il Magistrato,l’organo di governo compostoda 5 membri che durano in

carica tre anni. DelMagistrato fa parte, di dirittoe per nomina vescovile, ilCappellano Maggiore, caricaattualmente rivestita damonsignor Mauro Peccioli.Dalla metà degli anni ’80 lacura della chiesa è affidataall’Ordine delle FedeliCompagne di Gesù - oggipresenti con suor IreneSpinato e suor ImeldaZandonà - che assicurano ilregolare svolgimento dellecerimonie religiose,l’animazione e lapartecipazione agli incontridi preghiera, l’accoglienza ditutti coloro, e sono tanti, checercano quotidianamente,anche solo per qualcheminuto, un pausa diraccoglimento».

C’è anche una novità degliultimi mesi…«Recentemente, per dare nuovalinfa all’Arciconfraternita,avvicinare i più giovani allaconoscenza della nostra realtà ecreare un luogo di formazioneper futuri confratelli, è stataistituita la “Sezione Giovani”alla quale possono iscriversigratuitamente i giovani diambo i sessi, di età inferiore a18 anni, che abbiano ricevuto ilsacramento dell’Eucaristia. IGiovani partecipano, con isegni distintivi del Sodalizio,alle processioni nei giorni dellafesta di S. Giulia, dellaricorrenza del Corpus Dominie alle altre manifestazioniliturgiche in cui siamo presenticon le nostre insegne».

c.d.

PER SAPERNE DI PIÙUlteriori e più approfonditenotizie sull’Arciconfraternita, lemodalità di adesione allasezione ordinaria e alla sezionegiovani sono reperibili sul sitowww.santagiulia.org.

Tra le Associazioni di laici che numerose vivono e operano nel mondo ecclesiale livorneseabbiamo incontrato la venerabileArciconfraternita del SS. Sacramentoe di S. Giulia: sempre presente nelle celebrazionidiocesane con il gonfalone e i suoi associatidistinti dalle mantelle blu con il simbolodella santa patrona

l «Complesso di S. Giulia»comprende, oltre alla chiesa in cui

sono custodite, in un preziosoreliquiario monumentale risalente al1694, le reliquie della Santa Patrona,anche l’adiacente Oratorio di S.Ranieri, che dopo tanti anni dichiusura e una complessa opera direstauro viene oggi utilizzato, oltreche per le celebrazioni religiose,anche per mostre e concerti. Dal2000, inoltre, è stato allestito ilMuseo di S. Giulia, intitolato al suoideatore e fondatore FrancescoTerreni, che ospita attualmente, tral’altro, un Paliotto in legno e argentodel 1682 e un dipinto di scuolagiottesca della prima metà del XIVsecolo, raffigurante S. Giulia con ailati otto formelle illustranti la sua vitae il martirio. Il museo verrà prestoampliato con uno spazio dedicato aparamenti liturgici risalenti ai secoliXVII, XVIII e XIX.L’Arciconfraternita è inoltreproprietaria di un piccolocamposanto, situato nei pressi delcimitero comunale di S. Stefano aiLupi.

I

Ecco il «ComplessoSanta Giulia»

LA CHIESA,L’ORATORIOSAN RANIERI,IL MUSEOE IL CIMITERO

L’intervista al GovernatoreGiancarlo Meriggioli

In alto, il Preposto Giancarlo Meriggioli che offre il cero votivo al Santuario di Montenero;al centro, gli associati che trasportano le reliquie della Santa e la Santa nellarappresentazione lignea; qui sopra, un altro momento della processione nella festa di SantaGiulia. Nella colonna: la chiesa di Santa Giulia; l’altare dell’Oratorio San Ranieri; il simbolodell’Arciconfraternita

■ CONOSCIAMO l’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Santa Giulia

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 aprile 2011IV

VENERDÌ 22 APRILE9.30 Ufficio delle letture incattedrale 15.00 Liturgia della Passione 16.00 Visita ai sacerdoti e diaconiammalati 21.00 Il Vescovo partecipa allaprocessione di Gesù mortoorganizzata dalla parrocchia diMontenero

SABATO 23 APRILE9.30 Ufficio delle letture incattedrale22.00 in cattedrale, veglia pasquale

DOMENICA 24 APRILE8.30 S. Messa in carcere10.30 Pasqua di resurrezione,pontificale e benedizione deibambini in cattedrale

LUNEDÌ 25 APRILE11.00 S.Messa e pranzo con le suoredelle Piccole Figlie di San GiovanniGualberto

Martedì 26 Aprile e Mercoledì 27Aprile il Vescovo è in ritiro con isacerdoti della Diocesi fuoriLivorno

GIOVEDÌ 28 APRILENella mattina udienze preti16.00 in visita al monastero delCarmelo

VENERDÌ 29 APRILE10.00 A San Miniato, consulta deiBeni Culturali18.00 intervento all’incontro"Diamo ali alle strade", iniziativasulla figura di don GiovanniBattista Quilici (vedi pag. 7)21.00 incontro con il comitatodell’oratorio della parrocchiaSantissima Trinità

SABATO 30 APRILE19.00 S. Messa con il gruppofamiglie

DOMENICA 1 MAGGIO10.30 S. Messa e cresimedegli adulti in cattedrale

LUNEDÌ 2 MAGGIO10.00 in vescovado,aggiornamento teologicopastorale del clero (vedipag.1)

MARTEDÌ 3 MAGGIO10.00 in vescovado,aggiornamento teologicopastorale del clero (vedipag. 1)

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO10.00 in vescovado, ufficiocatechistico regionale

GIOVEDÌ 5 MAGGIO 9.30 incontro con i direttoridegli uffici del centro dellapastorale per il territorio12.00 inaugurazione del parco"Giovanni Paolo II" alla Rosa

VENERDÌ 6 MAGGIONella mattina udienze laici18.30 incontro con icresimandi e i loro genitori invescovado21.00 in vescovado, assembleaaggregazioni laicali

SABATO 7 MAGGIO15.30 pellegrinaggiovocazionale con i ragazzi, aMontenero (vedi pag.8)

DOMENICA 8 MAGGIO11.00 S. Messa e cresime aCastelnuovo della Misericordia20.00 incontro con il gruppo deifidanzati in vescovado

Agenda del VESCOVO

Si informa che da giovedì 21 Aprilea Mercoledì 27 Aprile (compresi)gli uffici della curia rimarrannochiusi per le festività pasquali.Riapriranno regolarmente giovedì 28 Aprile

Chiusura CURIA VESCOVILE

BREVI DALLA DIOCESIFIESMERCOLEDÌ 4 MAGGIO ALLE 21.00Presso la parrocchia di S. Lucia, adorazione eucaristicaguidata dalla Comunità Santo Spirito

Consulta FemminileVENERDÌ 6 MAGGIO ALLE 9.30Al Teatro 4 Mori, spettacolo per le scolaresche dal titolo"La trilogia della livornesità" alla scoperta della nostracittà …in poesia e in musica, da un testo di FiorellaChiappi, Annamaria Vannini e Marco Conte

La lettera del VESCOVO La raccolta a favore della Terra Santa per i progetti di educazione, lavoro e restauri archeologici

arissimi,fra pochi giornientreremo nelmistero del

nostro Signore con igiorni della SettimanaSanta, momentiprivilegiati per farespazio nel nostro cuorealla novità della Croce,che ci richiama al sensodell’altro, allacorresponsabilità, alladisponibilitànell’accogliere lacomunità umana cosìcom’è.Nel contempo laSettimana Santa ci aiutaad essere ancor piùvicino con il cuore allaTerra di Gesù, che moltidi noi, fortunatamente,hanno visitato, edesorto a recarsi, nel casonon avessimo ancoraavuto l’opportunità, inTerra Santa.La Terra di

Gesù è un lembo diterra ricco di storia,crocevia di religioni epopoli, ma quantafatica per donareconvivialità, pace allaSua Terra.Pace è anche ri-donaredignità agli uomini edalle donne che dadecenni vivono allimite dei dirittifondamenti chegarantiscono il minimodi qualità della vita.Chiedo di contribuire epartecipare alla Collettapro Terra Santa dadiffondere nelle nostrecomunità il prossimo 22 aprile, VenerdìSanto, in rispostaall’appello dellaCongregazione delleChiese Orientali.Auguro che i nostridigiuni possano creare

solidarietà ecomunione con i diversicristiani di Terra Santaattraverso il sostegno aprogetti di educazione,di lavoro per artigiani,di restauro dei tantibeni archeologici che inquella Terra ci parlanodi Gesù.La Congregazione, cosìcome gli anni passati, ciha inviato il resocontodi quanto è statopossibile realizzare conla colletta del’annopassato, vi segnaloalcuni dei progettifinanziati:ristrutturazione diopere a Betania,Betlemme,Gerusalemme, Mgdala,Giaffa, Monte Tabor,Nain, Tabga, MonteNebo Getsemani, 360borse di studio per 4anni a studenti delleUniversità diBetlemme,Gerusalemme, Hiafa,Bir Zeit, Amman;attività per famiglie diBetlemme consostengo alConsultorio, casa delfanciullo, assistenzamedica, abitazioniper giovani coppie;sostegno a comunitàparrocchiali diGerusalemme,

Nazareth, Cana eGerico; contributo allaFacoltà di ScienzeBibliche diGerusalemme, oltre ainterventi in Siria eLibano.Certo della vostraaccoglienza epartecipazione

unitamente allecomunità da voipresiedute, vi ringraziocon l’augurio di buonaSettimana Santa ricca disilenzio, preghiera e diincontro con il Signore.Vi benedico,

+ Simone, Vescovo

C

Diocesi informa

La colletta del Venerdì Santo

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 aprile 2011 V

Vescovi italiani hannocompiuto una scelta che livede, ancora una volta,inoltrarsi in un campo che si

distende oltre e si intrecciainevitabilmente con quellospecifico della responsabilitàpastorale. L’educazione, infatti, èstata adottata come impegnoriassuntivo del camminoecclesiale in Italia lungo questodecennio con riferimentoprimario alla fede e, cioè, allacrescita e alla formazione delcristiano. Ma l’educazione allafede non è compito che possasvolgersi in uno spazioriservato, in un recinto chiusodella vita di un ragazzo o di ungiovane; non solo perché la vitadi questi ultimi non conoscesteccati, ma soprattutto perchéla fede non chiude ma apre, èanima di una vita in tutti i suoiambiti. Nella nostra prospettiva,il cristiano non è soltanto unapersona religiosa, è uno che silascia guidare dalla fede anche,o forse soprattutto, nellesituazioni e negli ambienti dellavita ordinaria, della vitacosiddetta profana, anchequando essa lascia fuori ognipur vago riferimento religioso. Questo è uno dei motivi cheporta i Vescovi a interessarsianche della scuola, sulla qualepoi essi sentono di dire unaparola in quanto partecipi,come Chiesa, del comunedestino sociale e civile dellanostra comunità, solleciti comedevono essere, da pastori, delbene comune che ha nellapersona il suo perno (…)

Una parola sull’emergenzaeducativa.Benché la decade che si èappena conclusa possa esseresenz’altro definita come ildecennio delle riforme delsistema educativo di istruzionee di formazione, è anche veroche nel frattempo il divario trascuola e società si è allargato e siè assistito a undepotenziamento dei percorsieducativi come strumento disviluppo personale e sociale.Inoltre, la coincidenza con lagrave crisi economica mondialeha determinato una forteriduzione della spesa pubblicaanche per la scuola. Ma alla base della crisidell’educazione si notasoprattutto una crisi di fiducianella vita (Benedetto XVI,Lettera alla diocesi e alla città diRoma sul compito urgentedell’educazione, 21 gennaio2008), una carenza di speranzae di volontà di futuro, unaincapacità di formare gli esseriumani al loro nascere, crescere edecrescere. Tutto ciò denota untratto tipico della nostra società,in cui domina il relativismo. Lasituazione si riflette a livellogiovanile, dove la mancanza disenso rende problematica lamaturazione di un progetto divita e crea un sentimento digrave disagio esistenziale.In questo contesto, la domandasociale sembra privilegiare unavisione strumentale e di brevetermine dell’educazione,quando invece l’educazione èper sua natura un investimentodi lunga (e difficilmenteprevedibile) durata.Il depotenziamento delleistituzioni scolastiche e ladelegittimazione degliinsegnanti contribuiscono aldisagio adolescenziale, che siesprime in una gamma dicomportamenti che vanno dallafrustrazione per i bisogni

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disattesi fino alla devianza piùgrave. In particolare, i giovanitendono a mettere insieme unmodo di fare non conflittuale eopportunista all’interno dellafamiglia e una condotta piùdecisamente a rischio, fino adiventare anche violentementetrasgressiva, all’esterno.Analogamente le loro attese neiconfronti del percorso scolasticoe formativo e delle prospettivefuture di vita si presentano

condizionate da opinioniconvenzionali: per quantoriguarda la scuola, lapersuasione corrente è oggi chesi tratti di adattarsi a un dovereda rispettare, mentre ciò checonta per la vita sia da ricercarealtrove. A ciò si può aggiungerel’allungamento continuo delperiodo adolescenziale, dovutosia ai tempi per ilconseguimento di un titolo distudio, sia al processo faticoso e

complesso attraverso cui si devepassare per conquistarel’autonomia economica eaffettiva. Il nostro documento deldecennio fa rilevare soprattuttola visione individualistica postaalla radice del disagio educativo.Innanzitutto constatal’incrinarsi, se nonl’interruzione, del passaggiogenerazionale. «I giovani sitrovano spesso a confronto configure adulte demotivate e pocoautorevoli, incapaci ditestimoniare ragioni di vita chesuscitino amore e dedizione»;così che «le diverse generazionivivono spesso in mondi separatied estranei» (n. 12). (…)

Gli ambienti educativiLa scuola rappresenta, dopo lafamiglia e insieme allacomunità ecclesiale, uno degliambienti decisivinell’accompagnare eassecondare un autenticocammino educativo. Per superare questa emergenzaci si dovrà muovere in tredirezioni: anzitutto, occorreconfermare e potenziare ilprincipio della centralità dellapersona, in tutte le suedimensioni, compresa quellaspirituale, puntando adassicurare la presa in carica dellostudente mediante un’azione diaccompagnamento-orientamento che guardi ancheoltre i confini dell’ambientescolastico, senza per questorendere il compito educativomonopolio della scuola; insecondo luogo, deve diventareprioritaria la ricerca dellaqualità, perché solo la qualitàlegittima l’esistenza di unascuola, la rende credibile egiustifica i suoi costi; infine,solo la costruzione dellacomunità educativa trasforma lascuola da luogo di espletamentodi formalità burocratiche in unambiente capace di dare unsenso al processo diapprendimento-insegnamentosulla base di una progettualitàeducativa aperta e inclusiva.(…)

Per leggere l’intervento nellaversione integrale: http://www.chiesacattolica.it/cci2009/chiesa_cattolica_italiana/news_e_mediacenter/00019665_Insegnante__risorsa__sulla_quale_investire.html

La scuola è unambiente della vita

«CHI SI OCCUPA DELLA FEDE NON PUO’ NON OCCUPARSI ANCHE DI EDUCAZIONE».........

Alcuni brani dell’intervento di monsignorMariano Crociata, segretario generale della CEI, pronunciato durante l’incontro con gli insegnanti e gli studenti a Nola

«Investire sugli insegnanti vuol direinvestire anzitutto sulla loro formazione,

umana e motivazionale prima ancorache tecnica e professionale; vuol dire dar

loro quel riconoscimento sociale chemeritano, assicurando al tempo stesso

risorse e strumenti per il sempremigliore esercizio della loro attivitàeducativa, perché anche l’ambiente

di lavoro è determinante per la buonariuscita del processo educativo»

l documento dei Vescovi«Educare alla vita buona

del Vangelo» nei primicapitoli presenta loSCENARIO ATTUALE incui si colloca la nuovaimpostazione formativa:

• profondetrasformazioni• assenza di “riferimentiaffidabili”• “disorientamento,ripiegamento su se stessi e narcisismo• “neutralità” dell’educazione, diffuso “scetticismo erelativismo”• “separazione tra le dimensioni costitutive della persona”(razionalità, affettività, corporeità e spiritualità)”

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 aprile 2011VI

I giovani in città...ma non per shopping

i tuviera fe como un granito demostaza eso dice el Señor. Tu lediría a la montaña, muévanse,muévanse, muévanse»

Sono le parole del canto con il quale èiniziato il primo incontro con laComunità Missionaria di Villaregiaall’interno di una settimana che ha vistola Parrocchia di S. Teresa del BambinoGesù impegnata a riflettere sulladimensione missionaria della Chiesa.Padre Luca, Chiara e Marco i tremissionari che hanno animati gliincontri dei diversi giorni: l’ultimoversetto del canto parlava dei fratelli che,se avranno fede come un granello disenape, potranno unirsi! E tutti i presentiinsieme hanno potuto ballare tenendosiuniti per mano. I missionari erano statichiamati per i festeggiamenti degli 80anni della parrocchia sul tema «La nostraChiesa, la sua dimora tra noi» e hannoparlato molto dell’unità della parrocchia,dell’importanza di conoscersi,apprezzarsi, farsi carico l’uno dell’altro,farsi carico, sì delle difficoltà, ma anchedel servizio e della responsabilità di esso;altrimenti la parrocchia rischia di essereun insieme di tante isolette di servizio«felici» (forse) ma dove ognuno va da sé equesto non è il sogno di Dio su diciascuno di noi!Il sogno di Dio ce lo hanno presentato laprima sera usando come segno unabicicletta, il sogno di Dio è andare in giroper le strade del mondo, per poterincontrare tutti, ma proprio tutti.Il sogno di Dio è stato ripresentato anchedurante la Veglia Missionaria,riprendendo ancora il Vangelo diGiovanni con il discorso sull’unità«Come tu, Padre, sei in me e io in te,siano anch’essi in noi una cosa sola» (GV17)Durante la settimana i missionari hannoincontrato gli operatori pastorali, iragazzi del catechismo ed i loro genitori, igiovani e gli Scout, i bambini dell’asilodelle Suore; hanno fatto visita agliammalati e alle persone anziane; ognigiorno è stato recitato il Rosario ecelebrata l’Eucaristia con animazionemissionaria. Durante la loro permanenzasono stati ospitati nelle famiglie per ipasti ed è stato anche possibileorganizzare centri di ascolto nellefamiglie stesse.Infine nel ritiro dell’ultimo giorno è statapresentata la Comunità VIENI E VEDI,dove ancora una volta il tema centrale eral’UNITA’.La comunità VIENI E VEDI è unacomunità basata su 4 principifondamentali:1) Non da soli ma insieme per fare dellaChiesa la Casa e la Scuola dellaComunione: ecco la grande sfida che cista davanti.2) Tu sei mio fratello di fede nell’unitàdel Corpo mistico «come uno che miappartiene»; saper condividere le gioie, lesofferenze, intuire i desideri dell’altro eprendersi cura dei suoi bisogni, offrireuna vera e profonda amicizia !3) Tu sei un dono per me ed ènecessario essere capaci di vedereinnanzitutto ciò che di positivo c’ènell’altro, accoglierlo valorizzarlo comedono di Dio: «un dono per me»!4) Portare i pesi gli uni degli altri chesignifica, oltre al senso letterale, anche farspazio all’altro.Prima di salutarci Padre Luca ci haesortati ad uscire dalle nostre Chieseperché, ricordava, che è finito il tempo incui le persone venivano ad incontrarsi inChiesa o a ritrovarsi; ed ha sottolineatoalcuni punti importanti sullamissionarietà di una comunità ecclesiale.È necessario convertirsi alla missione,occorre valorizzare le potenzialità, esoprattutto avere il coraggiodell’annuncio che si manifestaconcretamente con l’accoglienza, conl’amicizia e con l’annuncio vero e propriodella Parola. Infine non chiudersi nellacomunità ma aprirsi al mondo! È statauna settimana intensa e ricca che ha vistola comunità, nelle sue diverse espressioni,partecipe e coinvolta e che ha potutovalorizzare l’ultima parte del tempoquaresimale per prepararsi degnamentealla prossima Pasqua e proseguire ilcammino verso l’appuntamento dell’11luglio anniversario della dedicazionedella chiesa.

Gli inviati del Viottolo

Parrocchia S. TERESA

Il sogno di Dio?Incontrare tuttiGli 80 anni dellachiesa di Rosignano

Consegnati gli «strumenti»per costruire insieme la casa del Signore

facile vedere i giovaniper le vie della città se èdomenica e in centro inegozi sono aperti.

Stavolta però molti di loro noncuriosavano tra le vetrine cer-cando le scarpe alla moda o ipantaloni firmati, ma cammi-navano sulle orme di GiovanniBattista Quilici, sacerdote li-vornese vissuto a cavallo tra‘700 e ’800, alla scoperta deiluoghi significativi per la storiadella nostra città. A riunirli, laseconda tappa in preparazionealla prossima Gmg di Madrid,che ha trasformato, come or-mai succede da qualche anno,la Domenica delle palme inuna piccola Giornata mondia-le della gioventù diocesana.Più di 250 ragazzi hanno cosìcolorato le viedel Pentagonodel Buontalenticon la loro ma-glietta gialla: «Ra-dicati in Cristo,saldi nella fede».5 tappe per capi-re con che cosa sipossa costruireuna «Una casastabile dalle fon-damenta» in gra-do di accoglierechiunque. Servo-no le materie pri-me ovviamente,ma senza l’uomoche lavora la casada sola non siedifica. San Ferdinando, unadelle prime chiese della nostracittà era perciò il «mattone».Questo l’oggetto consegnato aidiversi vicariati divisi in grup-pi, lì dove è nata l’attenzioneai perseguitati, con i padri tri-nitari che hanno da semprecercato il dialogo con il «diver-so», sia esso per religione, con-dizione sociale o terra d’origi-ne.La «tegola» ripara gli abitantidella casa dalle intemperie. L’I-

stituto Santa Maria Maddalenadelle Figlie del crocifisso, ordi-ne fondato proprio dal Quili-ci, con la sua casa famiglia el’aiuto verso gli stranieri, i de-tenuti, le donne in difficoltàha cercato di seguire l’esempiodel sacerdote e ancora oggi èappoggio e aiuto per molti.A questo punto serve la partepiù importante: il lavoro del-l’uomo. Di fronte alla chiesa diSan Benedetto si è parlato dicome, una volta scoperta la sua

vocazione, è suo compito met-tere i propri doni a servizio de-gli altri per cercare di costruirequalcosa di buono. Ma servo-no anche gli strumenti adatti:una cazzuola, simbolo del ser-vizio. Quello che fanno ormaida trent’anni i volontari dellaCommissione Caritas che at-tendevano i gruppi in Piazzadella Repubblica per racconta-re la loro esperienza con i ra-gazzi disabili. Manca solo il le-gante: il cemento. È l’associa-

zione Pang’ono-Pang’ono a conse-gnarlo, loro che unlegame importantelo hanno stabilito

con l’Africa pergarantire aiutoumanitario aipopoli di quellaterra.La casa adesso èpronta. Non re-sta che tornare inDuomo e co-struirla per farlabenedire dal ve-scovo Simone.Qui è anche l’oc-casione per assi-stere a uno spez-zone tratto dalmusical «Un pre-te per tutti», sullastoria di Giovan-ni Quilici, messo

in scena dal gruppo «Amici diDon Quilici». È il vescovo Si-mone a tirare le somme diquesta giornata «giovane»:«L’attenzione all’altro e uncuore alimentato continua-mente dall’Eucarestia rendonotutto possibile. Senza questonon si può andare tanto lonta-no. Solo chi ama infatti lasciail segno». E Giovanni Quiliciquesto lo aveva capito e messoin pratica già 200 anni fa.

Giulia Sarti

È

PARROCCHIA SAN SEBASTIANO

Riscopriamo con GESÙ il nostro BATTESIMOrandepartecipazione difedeli alla solenneMessa della

Domenica delle Palmecelebrata dal parroco GiovanniBattista Damioli nella chiesa diSan Sebastiano.In questo giorno si dà inizio airiti della Settimana Santa. LaChiesa ricorda il trionfaleingresso di Gesù inGerusalemme acclamato dallafolla che lo salutava agitandorami di palma (da cuil’appellativo «domenicadelle Palme»). La liturgiadella domenicaprecedente la S. Pasquaprevede la processionecon la benedizione degliulivi e la lettura dialogatadel Vangelo dellaPassione di NostroSignore. Questo anno, inparticolare, i ramoscelli diulivo confezionati daiparrocchiani sono statiarricchiti con piccolilavoretti fattiall’uncinetto perpromuovere la raccoltafondi per il restauro dell’organoa canne.Con la domenica delle Palme siè concluso il lungo itinerarioquaresimale, promosso daicatechisti e animatori dellaliturgia, dal titolo: «Riscopriamocon Gesù il nostro battesimo».Ogni domenica, durante laliturgia è stato messo in luce un

aspetto di questo sacramentoattraverso l’adozione di simbolirappresentati con oggetti fattidai bambini e portati all’altaredurante la processioneoffertoriale. Nel cammino diQuaresima di quest’anno lacomunità parrocchiale è statainvitata a rinnovare la Grazia egli impegni del Battesimo, per

abbandonare l’uomo vecchio erivestirsi di Cristo, giungendocosì rinnovati alla Pasqua diRisurrezione. E con questaesortazione la Comunitàparrocchiale della Chiesa di SanSebastiano augura a tutti ilettori una serena Santa Pasquadi Resurrezione.

Caterina Lo Russo

G

I Giovanie laDomenicadelle Palme

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI24 aprile 2011 VII

Le iniziative per i 220 anni dalla nascita di DON QUILICI

iamo ali allestrade»: questoera il sogno didon Giovanni

Battista Quilici uomo esacerdote livornese vissuto acavallo fra il 1700 e 1800 nellanostra città. Don Giovanni Battista Quilicisi impegnò nella Livorno deltempo: una città già alloramultietnica e con tutti iproblemi di un porto di mare. Don Giovanni era un uomoanimato da un carattereforte,da una fede e da unasperanza fuori dal comune:spese tutta la sua vita asradicare dalla strada leragazzine che venivanoimpiegate nel prostituzione,ad accogliere quante eranoabban-donate e sole perdonare loro un futuro diverso. Si impegnò senza fine a ridaresperanza e dignità ai carceratidella fortezza sostenendolinelle loro difficoltà. Colse il problema dellaemergenza educativa fon-dando l’Istituto Santa MariaMaddalena e istituendo unacongregazione di suore a cuiaffidò la cura e l’istruzione ditanti ragazze sottratte allastrada e all’abbandono. Collaborò ma anche lottòcontro le istituzioni del tempoper dare cittadinanza adeterminati valori quali lagiustizia, la solidarietà, ilrispetto per la diversità il benecomune…. perché tuttisoprattutto i piùpoveri,potessero avere voce inuna realtà difficile quale lasocietà livornese del tempo. In occasione del 220 esimoanno della nascita di questonostro concittadino, l’istitutoSanta MariaMaddalena,l’AssociazioneLibera, la comunità Ceis diLivorno, gli Amici del Quilici,con il patrocino della Diocesi,della Provincia e del Comunedi Livorno, vogliono offrire a

D«tutta la città, alle associazioni,alle parrocchie, agli operatoriche si impegnano a livellosociale e politico, ai cittadiniche lo desiderano,un‘occasione importante perriflettere e confrontarsi sualcune tematiche care alsacerdote livornese eimportanti per lo sviluppodella nostra città e crediamoper la vita di ciascuno di noi.

Ecco il programma degliincontri di quest’anno.29 APRILE Teatro Filicchi (p.zza Lavagna)ore 18.00 Giovanni Quilici nella Livornotra il ‘700 e l’800 Mons. Simone Giusti, Vescovodi Livorno - Dott. AlessandroCosimi, Sindaco di Livorno.Interviene: Riccardo Ciorli,architetto dell’Archivio diStato Ore 20.00 Buffet; Ore 21.00«Un prete per tutti» Spettacolo

teatrale di Franco Spugnesi

8 MAGGIO NEL POMERIGGIO Festa dei baccelli – Salviano Gli Amici del Quiliciraccontano la vita di DonGiovanni Quilici

23 MAGGIOore 21.00 Sede della Provinciadi Livorno La responsabilità, lasolidarietà e il senso del benecomune: Senza questi valori èimpossibile arrivare a costruireuna socie-tà più giusta. Qualepuò essere il nostrocontributo? Saluto del Presidente dellaProvincia Giorgio Kutufà.Intervengono: EmanueleRossi, Scuola SuperioreS.Anna; Giuseppe PaganoPresidente Coop. AgropoliOnlus di S. Cipriano d’Aversa(Caserta) e Simmaco PerilloPresidente Coop. “Aldilà deisogni” Maiano di Sessa

Aurunca (Caserta)coordinamento LIBERACaserta

20 GIUGNOore 21.00 Fortezza Vecchia Il Carcere: Un esperienzadolorosa da dove ripartire osolo una morte civile? Intervengono: Comunità StEgidio; Marco Solimano,Garante dei diritti dellepersone private della libertàindividuale; Salvatore Nasca,Direttore Ufficio EsecuzionePenale Esterna di Livorno

23 SETTEMBREore 18.00 Villa Letizia La scuola, la formazione deigiovani, i minori a rischio: lesfide educative. Crisi deigiovani o crisi degli adulti?Quali responsabilità comeadulti abbiamo nei confrontidei nostri ragazzi e dei nostrigiovani? Intervengono: Carla Roncaglia,Assessore allo sviluppo dellapersona; Mauro Pardini,psicopedagogista; don AndreaBigalli, LIBERA Toscana

21 OTTOBREore 21.00 Istituto Santa MariaMaddalena Quale dignità e quale rispettoc’è per la donna nella nostracomunità? Intervengono: AssociazioneRandi; Suor Eugenia Bonetti

21 NOVEMBREore 21.00 Sala circoscrizione 1 La cura delle persone piùfragili: come conciliare gliaspetti di cura per i più deboliall’interno di una società che“corre”? Saluto del Presidente dellaCircoscrizione DanielaBartalucci. Intervengono:Gabriele Cantù, AssessorePolitiche Sociali Comune diLivorno; Don StefanoAspettati direttore Oratorio deisalesiani

Monsignor Luigi Negri ospite del centro culturale «Il portico di Salomone» rilegge il magistero di Giovanni Paolo II

Il cristianesimo nella prospettiva della redenzioneincontro sullaBeatificazione diGiovanni Paolo II«aprite le porte a

Cristo», organizzato dal CentroCulturale «Il Portico deiSalomone» pressol’auditorium dell’IstitutoMusicale Mascagni –gentilmente concesso haavuto come interlocutore suaEccellenza monsignor LuigiNegri, vescovo di San Marino– Montefeltro. Senza dubbiouno dei migliori conoscitori delmagistero pontificio,promotore di apposite scuoleper la sua diffusione epresidente della FondazioneInternazionale Giovanni PaoloII per il Magistero Sociale dellaChiesa.Dopo i saluti del vescovoGiusti, tramite il vicariogenerale monsignor Morosi equelli delle autorità cittadinecon l’annunciodell’inaugurazione -ilprossimo 5 maggio - di unparco cittadino dedicato aGiovanni Paolo II, monsignorNegri ha cominciato il suointervento con unasignificativa provocazione:«Giovanni Paolo II hatestimoniato che non èpossibile vivere il cristianesimosenza la prospettiva dellaredenzione, sarebbe untradimento della fede, perchéla fede non è un’appendicedella vita, ma la verità dellavita». Questa, che può essereconsiderata una sfida allamodernità, è anche

l’affermazione potente che ildialogo interrotto tra Dio el’uomo è ora possibileimbastirlo nuovamente inCristo Redentore dell’uomo.Fondandosi sull’ateismo, haproseguito il Vescovo di S.Marino, la modernità haprodotto una concezione diuomo la cui forma mentale èlo scetticismo, il relativismo e ilnichilismo. Le ideologie,espressione di questa visione,hanno fallito non perchéhanno cercato di costruirequesto o quel sistema inquanto tale, ma perché nonhanno corrisposto e anzi,hanno ingannato la domandadell’uomo. Essa non è rimastasemplicemente inevasa, è

stata tradita sull’altare dei falsiidoli. Invece Dio, rivelando sestesso all’uomo in Gesù Cristo,ha rivelato non solo la veritàsu di Sé, ma ha rivelato anchela verità sull’uomo.Quello che nell’ottobre del1978 ha sorpreso tutti – haaggiunto il relatore –l’elezione di un uomo figliodella nazione polacca, cioèuna nazione che ha vissuto latragedia di questo fallimentoe, al contrario dell’occidente,non ha smarrito questodialogo. Per questo l’Enciclicaprogrammatica del pontificato,la Redemptor Hominis,trovava nella fede del popolopolacco la certezza di undialogo possibile.

Dalla centralità della R.H.derivano due conseguenze: laprima è che Cristo è un FATTO,una Presenza incontrabile nelquotidiano, perché è presentenella Chiesa, il «nuovopopolo». È per questo che ilretore pagano Vittorino nel IVsec. poteva esclamare almomento della suaconversione: Quando hoincontrato Cristo mi sonoscoperto uomo. Ma questaPresenza ha percorso tutta lastoria fino a raggiungere noioggi. Lo abbiamo visto neimilioni di giovani che hannoincontrato il Papa in tutte leparti del mondo. Lo abbiamovisto nei volti di coloro chesono stati davanti a lui morto.

Neppure la malattia ol’attentato hanno impedito ditestimoniare quella Presenza.La seconda conseguenza è chese la fede non diventa cultura,cioè coscienza critica esistematica della realtà, rischiadi svanire e di non portare allamaturità il dialogo intrapresoda Cristo e il cuore dell’uomo,come ebbe a dire GiovanniPaolo II nel primo discorsoall’ONU.Attraverso, dunque, questachiave interpretativa èpossibile leggere tutto ilmagistero del Papa. Dallegrandi encicliche cheripropongono con unlinguaggio originale i grandidogmi della fede, a quellesociali, sul significato dellavoro e fino alla costatazioneche la Chiesa è un MovimentoMissionario ed lì che trova lasua più significativaautorealizzazione: «La fededella Chiesa si irrobustiscesolo se viene comunicata,altrimenti non cresce»(Redemptoris messio). Il suolungo pontificato è stato unagrande esperienza ecclesiale eculturale in cui lacorrispondenza tra il Papa el’umanità si èstraordinariamente imposta inmodo eclatante, esperienzache continua, in modosingolare – ha conclusomonsignor Negri – nellaamabilissima e certatestimonianza di BenedettoXVI.

Andrea Capaccioli

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poco più di un anno dalleultime elezioni alla Misericordia

di Livorno ci si prepara a convocaretutti gli iscritti per indicare il nuovoMagistrato a seguito delledimissioni di parte deiconsiglieri in carica.Sembrerebbe chel’Arciconfraternitasia in un periodopiuttostoturbolento,invece si staconclamandol’esito dimesi didialogo tra leparti che sieranocontrapposte nel marzo dello scorsoanno attraverso la chiamata al votodi tutti gli iscritti.In una conferenza stampa tenutadal Preposto Enrico Della Bella, èstato sottolineato che per affrontarei profondi cambiamenti che leorganizzazioni di volontariatocome la Misericordia stanno peraffrontare è necessario che l’anticaArciconfraternita sia dotata di ungoverno stabile e motivato nel qualedovranno necessariamente trovarespazi quelle persone che aiutano ilprossimo quotidianamente evolontariamente attraverso i servizidi carità che la Misericordia svolge.Il Preposto Enrico Della Bella havoluto non solo rassicurare lacittadinanza che la Misericordianon è in difficoltà ma hasottolineato che è stato un anno nelquale si è realizzato un percorsoesaltante di dialogo e diprogettazione per il futuro.Questo ha fatto maturare l’idea didare vita ad un nuovo Magistrato,quale organo di gestione dellaArciconfraternita composto daquelle che fino ad un anno fa siritenevano linee di pensierocontrapposte ma che in realtàavevano in se i medesimi intenti.Nella conferenza stampa sono stateanche annunciate le lineeprogrammatiche fondamentali delMagistrato, a partire dallavalorizzazione dei volontari e laristrutturazione organizzativa delsettore dell’emergenza e deitrasporti socio - sanitari, fino alcompletamento dellaristrutturazione del Camposanto ealla realizzazione della nuova sededei volontari in viale Boccaccio, nelterreno adiacente alla nuova ala delcimitero inaugurata lo scorso anno.Al termine della conferenza stampaDella Bella ha voluto ringraziare,oltre ai volontari e ai dipendentidella Misericordia, le autorità, leorganizzazioni sindacali e inparticolare il vescovo di Livornomonsignor Simone Giusti e ilPresidente della FederazioneRegionale delle MisericordieAlberto Corsinovi per la lorocontinua e preziosa vicinanza.

G.T.

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Un prete... fuori dal comune

l gruppo degli «Amici del Quilici» sentono il bisogno di ringraziare,tramite «la Settimana», tutti coloro che, collaborando o anche solo

partecipando, hanno concorso a realizzare e a far vivere come una bellaesperienza la Via Crucis dell’8 Aprile scorso che, ricordando l’anniversariodella nascita del Servo di Dio don Giovanni Battista Quilici, ha percorsole strade dei nostri quartieri, le stesse ove Lui era nato ed aveva operato.Grazie alla polizia municipale che ha garantito con la sua opera lasicurezza degli spostamenti, altrimenti problematici vista la rilevanteaffluenza; grazie alla parrocchia di S. Benedetto, dove nacque, ed allasua comunità per l’accoglienza e la partecipazione numerosa ed attenta;grazie alla parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo, chiesa che eresse e che lovide primo pastore; grazie infine alla Figlie del Crocifisso che lo hannoavuto come Fondatore e che da lui ancora oggi attingono tesori dispiritualità; grazie infine a tutti coloro che lavorano, pregano, siimpegnano nell’imitazione del nostro Quilici per confermare nella Chiesalivornese lo slancio di amore per Dio e per il prossimo, la carità e laricerca di giustizia che caratterizzarono la breve vita di Don Quilici.La iniziative per l’anniversario proseguono con l’incontro pubblicoprevisto per VENERDI 29 (vedi articolo in pagina) al quale tutti sonocaldamente invitati.

GLI AMICI DEL QUILICI

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GRAZIE!Un nuovoMagistrato

Alla MISERICORDIA

nella foto monsignorLuigi Negri e ilprofessor AndreaCapaccioli

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI24 aprile 2011VIII