La Riviera n° 21 del 20-05-2012

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A l dibattito a Locri su “Siamo tutti 'ndranghetisti?” Mario Nasone di Libera ha rivolto alla platea questa domanda: “Ma voi state dalla parte delle vittime o dalla parte dei carnefici?”. Se Attila fosse stato tra il pubblico, avrebbe risposto: “Dalla parte delle vittime”.

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Al dibattito a Locri su “Siamo tutti'ndranghetisti?” Mario Nasone

di Libera ha rivolto alla plateaquesta domanda: “Ma voi statedalla parte delle vittime o dallaparte dei carnefici?”. Se Attilafosse stato tra il pubblico, avrebberisposto: “Dalla parte delle vittime”.

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“S“Se adesso mi date un po’ dilattuga ci faccio l’insalata”disse all’uomo che gli

aveva offerto un bicchiere di vino.‘Ntoni l’aveva bevuto senza batterciglio l’aceto che gli era stato datoper presa in giro. Da allora in poi,dalle nostre parti, quella diventò labattuta per indicare il vino cattivo.‘Ntoni era così, concedeva a tutti lagioia dello sfottò anche se ci cascavasolo per finta, il pegno che gli sidoveva, poi, era un po’ di vinobuono e qualcosa da mangiare.‘Ntoni i Scianca se ne partiva ognimattina dalla sua casetta nei dintor-ni della borgata di Carpinuso e face-va il giro dei paesini vicino aCaulonia, portava l’allegria a tutti. Silasciava sfottere e ricambiava in ungioco delle parti noto e accettato.

Torme diragazzini loinseguivanoper insultar-lo e poi scap-pavano inse-guiti e insul-tati da lui perle vie deipaesi, e lesue invettiveiniziavanodalle sorelleper finirealle nonne.‘Ntoni iScianca, unodei tanti pic-chiatelli di

un tempo andato della ionica reggi-na che vive ancora nei ricordi diantichi bambini ormai negli anta.Metafora di una Calabria poverama innocente, in ristrettezze ma conla forza di essere felice di poco.“Gozza, Gozza..” bastava urlargli elui scatenava il finimondo e per rab-bonirlo bisognava riempirgli letasche di mangiare, e lui in quelletasche ci infilava di tutto, pane, sala-me, cipolle. Ogni sorta di ben di Diofiniva nei numerosi incavi del suopastrano, dopo aver riempito il suozaino consunto. A sera andava via,brillo e a pancia piena. Risaliva lacampagna per riguadagnare il suoumile letto e il giorno dopo era dinuovo pronto a ridere di se stesso edegli altri. ‘Ntoni i Scianca, l’uomonero dei bambini di una volta quan-do non esistevano i lupi cattivi ebastava un matto, vero o per finta,per portare l’allegria a tutto unpaese.

Le Chevalier

Attilio Cordìè differente

‘Ntoni i Scianca

LE COLONNE DI ERCOLELE COLONNE DI ERCOLE

UNA STORIAUNA STORIA

LO STRETTO

I due mari si scontrano,a tratti pacifici sciogliendosi inabbracci che li rendonouniformi, come un unico teloned’azzurro steso tra le due rive,altre volte invece tempestosi, ele correnti allora sono rasoiateche scavano onde spumose.Ci sembra di toccarla solostendendo un braccio, laprofumata Sicilia, noi finiamo einizia lei, mentre Jonio eTirreno fanno il coro. Il fascinodello Stretto, antico portale delMediterraneo.

CCARARTOLINE PER LA PTOLINE PER LA PADADANIAANIA * di Antonio Calabrò

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1) LETTERA DEI DIPENDENTI DELLA MERIDIONALI INTONACI

Dati larivieraonline.com

La grande avventura di Giuseppe Giofrè ad AmiciLa grande avventura di Giuseppe Giofrè ad Amici

2) IL SINDACO, UN PORCO CHE NON VUOLE MORIRE

3) HANNO AMMAZZATO SIDERNO, MA SIDERNO È VIVA

4) BENESTARE, 52ENNE MURATORE SI SUICIDA

5) ENTE PARCO: L’ASPROMONTE IN MANO ALLA POLITICA

6) BOVALINO: ROBA DELL’ALTRO MONDO

7) IL GR1 CENSURA MONSIGNOR BREGANTINI

Il suo grande sogno si è avverato,Giuseppe Giofrè ha vinto l’undicesimaedizione di Amici, il talent show di MariaDe Filippi: il ballerino dalgrande talento di GioiaTauro, si è aggiudicato ilposto più in alto del podionel programma di Canale 5.“Questa vittoria per mevuol dire ringraziare i mieigenitori per i sacrifici, per ildolore che c’è stato e pertutti i sogni che sono andativia per me. Mi hanno per-messo di fare tante cose esono arrivato fino a qui perloro”. A decretare la sua vittoriasabato scorso,negli splendi-di studi di canale 5,è statoancora una volta l’amore

della gente che con il 73% del televoto dacasa, lo ha consacrato, vincitore. Il ballerino di Via Trinacria ,del popoloso

quartiere marina di Gioia Tauro,dal grande ciuffo corvino e dallelabbra a cuoricino, è inutile negar-lo, ha portato una vera e propriaventata di aria fresca. La sua grin-ta, la sua energia e non ultima labellezza ha fatto innamorare tuttinoi che abbiamo seguito,con gran-de attenzione, le vicissitudini delgiovane Giofrè che in questi lunghimesi della trasmissione ha datotanta gioia e motivi d’orgoglio allasua famiglia, alla scuola dalla qualeè cominciata la sua ascesa e in par-ticolare modo a suo nonnoGiuseppe, suo instancabile sosteni-tore.

Pasquale Patamia

AAttilio Cordì a favore diSudan, Marocco, Ecuadore Cina.

La quinta sezione del carcere diMonza l’ha scelto come responsa-bile per la raccolta differenziatadella plastica, il cui ricavato verràdestinato ai quei sottoscala delmondo. “Bombolette e affini” ingalera, dopo i progetti “Maialenero e Potamos” in libertà.Non c’è niente da fare, sia conuna sola ora d’aria che a cieloaperto, Attilio Cordì non va giù e,quando ci va, si rialza. Che nella sua natura c’è “credo”l’avevo capito nel luglio del 2009nel reparto nascite dell’Ospedaledi Locri. Mia colpa, mia colpa,miagrandissima colpa, ma su Dio chegli sorridevano gli occhi per labimba appena nata, figlia di nuovavita: profumo di schiume marine egelsomini. Parlammo per più di un’ora, edebbi ulteriore conferma di un pro-digio, madido di umiltà. Sembravaun ragazzino e, con lo sguardosperduto nel soffitto al neon,abbracciava la moglie come seavesse paura di stare da solo.Poi Vincenzo Marino, il GiovanniBattista della ‘ndrangheta,dichiarò che ad Attilio sorridonogli occhi e mai il cuore. All’usocrotonese, con un suo teorema indialetto, smentì Pitagora. A brac-cio dichiarò che la somma deiquadrati su i due cateti non èuguale a quello sull’ipotenusa.Rimasi perplesso per qualchegiorno e compresi perché il gran-de filosofo fuggì a Metaponto, mapregai per la famiglia di Attilioappena fiorita, senza tenere piùconto dell’arte leggera dell’accusa-tore.

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Parlando

ATTUALITÀ

di...

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In tanti assaggeranno labrace di castagno, quel-la di cui a detta di

Calvano è fatto l’inferno.Fra essi insieme ai soliti cat-tivi noti ci saranno le masse,si miriadi di belle e bravepersone che non hannomai torto un capello a nes-suno e che si sono tenutialla larga da ogni peccatoclassico astenendosi anchedal desiderare la donna e laroba altrui. Sarà inutile pro-testare, rivendicare la pro-pria bontà e appellarsi auna condotta irreprensibi-le. Gli uomini intenti a gua-dagnarsi il paradiso nelcorso della vita incappano,quasi inconsapevolmente,nel peggiore dei peccati chesarebbe stato meglio un po’di fornicazione per andaredi gusto a trovare l’angelodella luce. Il Dio che tolsegli uomini dalle tenebre edall’ombra di morte spez-zando la schiavitù dal maleè un Signore stravaganteche più di ogni marachellaodia l’ignavia.L’indifferenza è il peggioredei peccati e gli uominibuoni continuano imper-territi a commetterlo. Lapassività garantisce le tene-bre altro che un luogoameno a farsi servire il caffèda Bonolis o Brignano, sifinisce sulla brace col tor-mento ulteriore di avereBerlusconi al fianco a rac-contare barzellette per l’e-

ternità e col rammarico diammettere che lui almenola vita se l’è goduta. E voisudici da immobili eterni cifinirete diritti, senza la con-solazione della vostracoperta di Linus, nientedivani nei bassifondi il fon-doschiena lo poggeretesulla brace viva. Le vostreproteste saranno inutili enon vi varranno nemmenouno straccio di limbo oqualche millennio di purga-torio. Comprenderete diessere il peggio degli uomi-ni, di avere condotto unavita insulsa passata a evita-re ogni diatriba e partigia-neria. Chi ci ha dato la vita,invece, l’aveva fatto perchéessa fosse passione, tifo,lotta. Perché ci fosse la fati-ca delle conquiste e deicambiamenti. Ma si, infondo non vi andrà malevivrete, da morti, un po’ diforti emozioni dopo esserestati per tutta la vita scossisolo da movimenti internid’aria. E quanta delusioneperò quando guardandoviin giro non ci troverete tantimalacarne come noi, chestinchi di santo non siamomai stati ma nella vitaabbiamo avuto idee e pas-sioni e nel bene e nel malel’indifferenza l’abbiamosempre rifiutata. E voi nor-dici non fate gli indifferentialla ramanzina, vale ancheper voi che in questo casosiete fratelli ai sudici.

Quelli che andranno all’inferno

NORDICI & SUDICIDI GIOACCHINO CRIACO

Dipende. Tutto sta nell'essere seri omeno. Se ci comportassimo ana-logamente alla stampa di altrove

ci sperticheremmo di lodi per lo Ionio. Eil mare gli encomi li meriterebbe tutti, noiper come ci siamo comportati con luidovremmo essere ricambiati a calci inbocca. Non lo abbiamo trattato bene ilnostro mare e continuiamo a farlo.Quindi se dovessimo parlare in terminiassoluti, il mare che dalle Puglie scende a

Messina lo dovremmo considerare unammalato in condizioni non gravissimema serie. Se ne parliamo relativamenteagli altri mari allora il paragone diventaesaltante. Siamo gente col vizio del viag-gio, in Italia e fuori. Di mari ne abbiamovisto a bizzeffe in stagione e fuori. Perrestare nel Belpaese, i mari meridionalicon lo Ionio in testa sono paradisiaci seconfrontati coi restanti mari italiani.Decine di bandiere a Liguria, Veneto ed

Emilia a noi sinceramente ci fanno ridere,ma se questi sono i dati, se la stampa loca-le, nelle regioni citate, non li contesta anzili stigmatizza noi rincariamo la dose.Sfidiamo le altre bandiere blu a gareggia-re con le nostre e siamo certi di poter vin-cere facile. Il mare di Roccella controquello di Misano? Mica c'è gara. Gioiosacontro le 18 bandiere liguri?Getterebbero la spugna al primo round.Ecco, così ci evitiamo le proteste dellamaggioranza dei nostri lettori che ognivolta che proviamo a parlare dei problemidell'ambiente ci saltano addosso dandocidei masochisti. Ed è vero, altra stampatace gli inquinamenti per sostenere l'eco-nomia del turismo. Noi che conosciamobene le nostre coste, il funzionamento deinostri depuratori, ma abbiamo ancora unpo' di pudore in corpo. Non ce la sentia-mo di raccontarvi le favole, ma visto chein giro domina il relativismo e tutto mutain base alle contingenze. Ci adeguiamo. Ilnostro è il mare più bello che c'è in Italia.Invitiamo tutti a venirci e a goderselo e agustarsi la bellezza calabra. In terminirelativi siamo sinceri. In valore assolutolasciamo il giudizio ai nostri paesani. Peròse qualcuna delle migliaia di persone cheogni anno si riversano nello stagno diRimini, decidesse di passare l'estate aRoccella o a Gioiosa ne guadagnerebbenel corpo e nello spirito. Per una voltasosterremo l'economia e riprenderemo afare i grilli parlanti in inverno, a ombrello-ni chiusi.

Ubaldo Sgambellone

Un mare da sogno? Bandiere blu a Gioiosa e Roccella

POLAROID

LA CERNIERA DI SCOPELLITI NELLA LOCRIDE

Beccati in unbar a Sidernogli uominidella listaScopelliti. Inordine:EugenioTriveri, OresteRomeo,GiovanniBilardi. Unavera cernieratra istituzioni ecittadini!

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la Riviera

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DIAVOLO NERO

OSTIA CONSACRATAA meno di nonvoler essere faziosiestremi, dobbiamoammettere cheogni tanto, sia pure

ad ogni morte di papa, SilvioBerlusconi qualche verità rie-sce a dirla. Disse bene, cioè,disse la verità quando segnalòall’opinione pubblica nazionaleFrancesco Rutelli come un gio-vin signore di lauta famiglia chein vita sua non aveva mai lavo-rato. Come la storia insegna,chi non lavora , mangia.Mangia politica e con la politi-ca.Il giovine signore rifulse suglispalti del Partito radicale con lavoglia di strozzare i nemici dellibero pensiero con le budelladell’ultimo prete. E di questopartito è stato segretario, e par-lamentare dal 1983 al 1990.Ma, poiché chi si ferma è per-duto, è uscito dal Partito radi-cale ed ha fondato i VerdiArcobaleno, che, non conte-nendo tutti i colori dell’elasticoregno politico, lo hanno per-suaso a farsi tra i promotoridella nascita della“Margherita” e del suoapparente dissolvimen-to nel Partito demo-cratico che lo fecesenatore. Il 31 otto-bre 2009 l’inquietogiovin signore,sdegnoso di servi-re Bersani, fondaun ronzante par-tito: Api. Madimentica didimettersi da sena-tore eletto nelle fila

del PD. Non inorridite. Poiché non c’ènulla di riprovevole nel cammi-no accidentato e sempre inter-rotto di Francesco Rutelli, chesempre corse e mai non giunseil fine. La sua storia impervia reca ilsegno della santità. Non c’èstato grande santo della Chiesache non sia stato tentato nelsuo viaggio verso il SupremoBene. Così è accaduto aFrancesco Rutelli, l’ostia consa-crata del mondo politico italia-no. Nell’ottobre del 2006, qui, aLocri, nell’anniversario dell’as-sassinio di Francesco Fortugno- andate a rileggere lo straordi-nario articolo di Ercole Macrì(«la Riviera» 22 ottobre 2006)– Francesco Rutelli, nei panni,oltretutto di vicepresidente del

Consiglio, annun-cia il dono di un“Distretto cultura-le della Locride”.Chi l’ha visto?Abbiamo vistoriapparire l’Ostiaconsacrata aCatanzaro in soste-gno ad Abramo,cioè a Scopelliti. E,fermo alla sua sostan-za, perché l’ostia sipossa trasformare,più che nel sangue,

nel pane, ha chiesto lapresidenza del Parcoper Sergio Laganà. Non durante la messa

solenne in piazza, main sacrestia.

Ilario Ammendolìa, presi-dente del Comitato dei sin-daci, ha riunito a Siderno i

Primi cittadini della Locride loscorso venerdì. Per quella cheha rappresentato l’ultimaoccasione di confronto dopoquasi due anni di gestione del-l’ex sindaco di Caulonia.Dichiara l’uscente sindacocauloniese: «Ribadisco l’ideache la nostra associazione, dicui ho avuto il privilegio e l’o-nore di essere il presidente,ha nel suo seno tantissimaenergia e tanta forza perrilanciare l’attività dei comu-ni della Locride. E’ oggi perme, questa, l’occasione persalutarvi e nello stesso tempoper scambiare delle idee pro-grammatiche e concordareuna eventuale linea comune.Ritengo infine che si debbacogliere l’occasione per pro-grammare la convocazionedell’assemblea e per dotarsidi nuovi organismi di rappre-sentanza». Quindi, nello stileche ha sempre contraddistin-to Ilario Ammendolia, è stato

tempo di bilanci, e su questonoi aggiungiamo che per il ter-ritorio rappresenta unmomento storico, perchè anostro giudizio sono stati glianni migliori di questo organoterritoriale. La nuova assem-blea è stata dunque fissata permercoledì 30 maggio alle ore

17,00. Proprio un giorno dopola visita del ministro Barcache, il 29 maggio, interesseràla provincia di ReggioCalabria. Un ulteriore passoavanti per la costituzione delfamoso tavolo per la Locrideper cui si impegnò la ministraCancellieri?

Comitato dei sindaci. Finisce l’era Ammendolia?

Presidente del Comitato dei sindaci della LocrideI nostri lettori hanno indicato PEPE LOMBARDO

1) PEPÈ LOMBARDO (Locri)

3) MARIA LANZETTA (Monasterace)

2)MASINO MITTICA (Bovalino)

FACE SONDAGGIO

Gli amici de la Riviera Facebook vogliono ilsindaco di Locri più che quello di Monasterace eBovalino alla presidenza del Comitato dei sindacidella Locride. Sarà di Pepè Lombardo il dopoAmmendolia? Dopo Carmine Barbaro la politicaall’interno dell’Associazione ha ottenuto un unicorisultato: fare diventare il centro (Locri - Siderno)periferia e la periferia della Locride, centro.

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L’Ascoa è un’associazione regionale, che curaa livello politico e sindacale gli interessi dellepiccole e medie imprese. La sua sede principa-le, al centro di Locri, è un fiore all’occhielloper la Calabria. Da oggi l’associazione promuo-ve l’AscoaCard, una tessera grazie alla quale i

possidenti potranno usufruire di speciali sconti innumerose attività commerciali. Ce ne parla il pre-

sidente, Franco Mammoliti.Presidente, ci descriva questa importante realtà.Quando nasce l’Ascoa?Nasce circa trent’anni fa per cercare di trovare delle soluzioniper quanto riguarda le categorie che rappresentiamo. In anni diduro lavoro abbiamo fatto tanto per le aziende, aumentando iservizi e i finanziamenti alle stesse. Oggi siamo la prima asso-ciazione di queste categorie nella Provincia di Reggio Calabria e inostri associati sono circa 2500. Basta solo questo per farsiun’idea della nostra serietà e degli sforzi costanti tesi a miglio-rare la qualità dei servizi erogati alle aziende.Possiamo affermare che siete la “Camera di com-mercio” della Locride?No. Possiamo dire che facciamo l’80% dei servizi camerali.Anche perché con i servizi online si risolve tutto più facilmente.Perchè nasce l’AscoaCard?L’attuale situazione economica è molto grave. Specialmente nellaLocride. Locride che è stata sempre bistrattata dai poteri politi-ci. Solo che esiste in noi la volontà di andare avanti a qualunque

costo. La tessera è nata per creare una sinergia tra imprenditorie consumatori in questo difficile momento. Un meccanismo percui, grazie agli sconti effettuati dalle aziende, entrambe le partisaranno agevolate dalla compravendita. Insieme alla tesseraverrà consegnato un opuscolo con l’elenco dei servizi erogatidall’associazione e l’elenco delle aziende aderenti all’AscoaCard,circa 95 imprese.Chi può acquistare l’AscoaCard?Chiunque, non solo i soci. Inoltre potranno essere inserite nell’o-puscolo tutte le ditte che lo richiederanno e che risponderanno airequisiti richiesti dall’Ascoa.Il commerciante dovrà pagare qualcosa per aderireall’iniziativa?Assolutamente niente. Deve solo avere i requisiti necessari.L’Ascoa è di destra o di sinistra?Le associazioni serie sono politiche ma non partitiche.Tempo fa, l’editore de la Riviera, scrisse la pre-messa al suo libro “Fatti misfatti proposte”, consi-derando che l’Ascoa opera attivamente nel nostroterritorio e che ha scelto come sede centrale pro-prio la città di Locri, le rivolgiamo ora una domandadi colore politico. Qual è stata, secondo lei, lamigliore amministrazione di Locri?Di amministrazioni capaci ce ne sono state tante.E la peggiore?L’amministrazione prima dell’attuale perché a mio avviso eraun’amministrazione acefala.

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AbbigliamentoAccessori

La Camiceriadi Fabio VitaleSidernoC.so della Repubblica 65Sconto del 20%Narcisse Accessoridi Tropiano RosannaSidernoC.so Garibaldi 91Sconto del 15%

Alimentare /Frutta

Centro Fruttadi Zucco GiuseppeSidernoC.so Garibaldi 203Sconto del 15% (SpesaMinima E. 25,00)Mediati GiuseppeLocri Via RomaSconto del 10%Olearia Vinicola ArchinàSiderno Via GramsciSconto del 10%Rom-Arr-Fruitsdi Enzo e CosimoLocri Via I Maggio Sconto del 20%Sapori Di CalabriaDi Garripoli AntonioLocri Via Firenze 23Sconto del 5%Scarfì DomenicoLocri Via Matteotti 326Sconto del 10% (EsclusoBuoni Pasto)

Articoli Regalo/Elettrodomestici/Telefonia

Arancia ElettronicaSidernoVia E. Fermi 68Sconto del 6% (EsclusiArticoli in Promozione)Ditta Cavodi Scali Franca OrnellaLocri C.so V. Emanuele 59Sconto del 20%Elettrodomestici NapoliM. Gioiosa J. P.zza Dei Mille Sconto del 5% (EsclusiArticoli in Promozione)Telephone LifeSiderno Via Tasso 11Sconto del 15% (EsclusoRicariche)

Autoscuola/PraticheAutomobilistiche/Revisioni

Autoscuola Futura SncLocri Via Trieste 39/41Sconto del 15%Autoscuola Guttà Luigi& C. SasSiderno V.le Europa 13bSconto del 10%Autoscuola PegasoLocri Via Tevere Ang.Via TorinoSconto del 15%Autoscuola Pezzano SasLocri P.zza Tribunale 13Sconto del 15%Centro RevisioniAutoveicoliDi Commisso DomenicoSidernoVia Nazionale 158/160Sconto del 10%Studio ConsulenzaPraticheAutomobilisticheDi D’ancora DanielaLocri C.so Matteotti 31Sconto del 10%

Bar/Pasticcerie/Gelaterie

Bar AlohaLocri C.da Verga Sconto del 10%

Bar AquilaSiderno C.so della Repubblica Sconto del 10%Bar Del CorsoSiderno Via C. Battisti Sconto del 10%Caffé GrecoArdoreC.so Carducci 176Sconto del 15% (SoloPasticceria)Caramellamaniadi Foti FrancescoSidernoC.so Garibaldi 97Sconto del 20%Bar HeliosSiderno C.so della Repubblica 17Sconto del 10%Bar Jo & Jo SncSiderno Via S.S. 106 (C.C. La Gru)Sconto 15% Bar(Consumazione Minimadi E 5,00)Sconto 10%Gastronomia(Consumazione MinimaE 15,00)Bar Lizzi GirolamoSiderno C.so della Repubblica 57Sconto del 10%L’imbarcadero alla GruBar-RistoroSiderno C.C. La GruSconto del 10% (Spesa Minima E10,00)Bar Paninoteca “Manà“Locri Via Tevere 115Sconto del 10%Pasticceria Stratidi Trimboli Antonio RaffaeleSidernoC.so della Repubblica 95Punto D’incontro(Bar Tentazioni)SidernoC.so Della Repubblica 23Sconto del 20%(Consumazione Minimadi E.5.00)Bar ProgressoSidernoC.so della Repubblica 77Sconto del 20%(Consumazione MinimaE 5,00)Bar RoyalLocriVia V. Emanuele 126Sconto del 15%Bar ScocchieriLocri Via RomaSconto del 10%Sconto del 10%Bar Sfizioso Locri Via Matteotti 84-86Sconto del 10% (Escluso Giornali)

Cartolerie

Paper MoonSiderno C.so Garibaldi 118Sconto del 20% (Escluso Libri Scolastici)Teknikart SrlSiderno C.so Garibaldi Sconto del 20% (Escluso Carta)

Centri Estetici e Cosmesi

Il Tempio di Veneredi Macrì RobertaSidernoVia Portosalvo 19Sconto del 20% (Spesa Minima E 20,00)Laganà EleonoraLocriVia Duca del Mare 8Sconto del 10%New Bodydi Placido OrlandoSiderno Via Della ConciliazioneSconto del 20%Oasi del Benessere

di Lacopo GiuseppinaLocri Via RomaSconto del 20%Over Beauty di Custureri Mari TeresaLocri Via Caprera Sconto del 15% (Spesa Minima E 10,00)Vanitydi Fragomeli ValentinaRoccella J. Via CappelleriSconto del 20%5 ArmonieSiderno Via Pantanizzi 43Sconto del 20%

Centri Sportivi

Y.M.C.A.Siderno Via MarinaSconto del 5% (PerColoro Che Non SonoSoci Y.M.C.A.)Kines Sporting Club di Alecce CaterinaArdore C.da MoroselloSconto del 50% (Solodulla Quota AssociativaAnnuale)

Corredi

L’artigianato“Il Corredo Fatto AMano” di Galluzzo IdaLocri Via V. Emanuele Siderno C.so della RepubblicaSconto del 15%

Enoteca/Prodotti eDecorazioniPer Dolci e Compleanni

Il Bacco La BottiglieriaSiderno Via Torrente ArenaSconto del 15 % (Spesa Minima E 5.00)

Fiorai

Ocello Fioridi Fabio OcelloLocri C.so V. EmanueleSconto del 20%

Ferramenta

Guarnaccia PierpaoloSiderno Via Jonio 60Sconto del 15%

Gastronomia/Rosticceria/Polleria/Macelleria

Brugnano Gastronomia-PolleriaLocri Via Caprera 34Sconto del 10%Cotto e Mangiato Locri P.zza FortunioSconto del 20%Macelleria Prontocuoci di Piccolo BrunoLocri Via I Maggio Sconto del 15%

Giocattoli e ProdottiInfanzia

Bellino GiocattoliM. Gioiosa J.Via Montezemolo 8Sconto del 10% (EsclusiArticoli in Promozione)Centro Bimbodi Commisso VincenzoSiderno Via Jonio 6/ASconto del 15%ProdottiInfanziaSconto del 10%Giocattoli

Laboratori Analisi

Antico Laboratoridi Antico AlfredoSiderno Via Della ConciliazioneSconto del 20%

“Enzimeter AnalisiCliniche”Dr. Scali RoccoGioiosa J. Via Gramsci 38Sconto del 15%“Laboratorio AnalisiCliniche Dr. Quintino e Dr. Rocco Tassone”Locri Via Marconi 97Sconto del 20%

Lavanderie

Gratteri TeresaLocri Via Tevere 32Sconto del 15%Lavanderia Belvederedi Diano FrancescoSiderno Via Garibaldi 147Sconto del 20%

Panificio

Antico Forno di D’Ettore CosimoSiderno C.so Garibaldi 150Sconto del 10% (Minimo Spesa E 5,00)Panificio Sgambelluridi Leone VincenzaSiderno Via C.Battisti 143Sconto del 5%

Parrucchieri e Cosmesi

Associazione “Il Tocco Magico”Siderno Via MatteottiSconto del 10%Beauty Service Fornituree AttrezzatureParrucchieri ed EstetistiDi Pellegrino FrancescoSiderno Via Genova 8Sconto del 10% (Solo Dettaglio EsclusaProfumeria)Elisirdi Stefania MacrìLocri Via Matteotti 33Sconto 20% (Su Minimo E 20,00)L’angolo Della BellezzaLocri Via MarconiSconto 20% (Su Minimo E 20,00)T. & G. Hairdi Torani EzioSiderno Via C. Battisti Sconto del 20%

Pesce/Stocco

Garripoli Angelo“Stocco”Locri Via V. Veneto 24Sconto del 6%L’angolo Del Pescedi Futia VincenzoLocri Via Marconi 7Sconto del 20%Pescheria Jonio Bludi Bombara RoseSiderno Via JonioSconto del 15%

Prodotti Per Animali

Max Boutique DegliAnimaliSiderno C.so GaribaldiSconto del 5% (Oltre al15% Già Praticato)

Pub/Ristoranti/Pizzerie

“Cerise”di D’agostino GiovanniSiderno P.zza Cavour 1Sconto del 10% (Spesa Minima E 5,00)Gusto RistoraLocri P.zza Dei Martiri 9Sconto del 15%“La Tegola”SidernoVia Nazionale 42/BSconto del 20%

Mister PubLocri Via Napoli 31/ASconto del 20%Ristoro Fast Food daRoccoLocri P.zza Tribunale I Trav 16Sconto del 10%

Pubblica Assistenza

ConfraternitaMisericordiaArdore Via Ugo Foscolo 26Sconto del 15% SuTrasporto A LungaPercorrenzaCroce BiancaSiderno Via Spalato 47Sconto del 10% suServizi NazionaliSconto del 15% suServizi LocaliCroce Verde SiderneseSiderno Via Fiume 44Sconto del 20%L.A.Do.S.M. Gioiosa J.Strada Cavalleria 27Sconto del 15%

Scuole Materne

Associazione “Maria S.S.Immacolata”SidernoVia De Gasperi 39Sconto del 15%Associazione “ IlTrenino”di Loccisano LauraLocri Via Firenze 29Sconto del 20%Scuola Materna “S. Monica”Locri Via Foggia 16Sconto del 20%

Scuola Di Lingue

English CentreLocri Via TripoliSconto del 30%

Scuola Di Danza

Scuola Di Danza“A.I.C.S. Anita”Sede BovalinoVia A. MoroSede Siderno Via SpalatoSconto del 15%

Studi Specialistici

Centro di MedicinaRespiratoria sasSidernoP.zza della CittadinanzaEuropeaSconto del 10%Gastrostudio GnrBianco Via A. Spano’M.di Gioiosa pressoCentro Fisiokinesiterapiae RiabilitazioneSconto del 25%Nuova RadiodiagnosticaPolifroniLocri Via Matteotti 254Sconto 8%Studio CardiologicoSiderno Via Amendola 33Sconto del 15%Studio Radiologico sasSiderno Via E. Fermi 103/107Sconto del 20%Studio MedicoPolispesialistico Raymatdi Mazzaferro AdrianaM. Gioiosa J.Via Calvario 15/ASconto del 15%

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DOMENICA 13 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 08

GIOCHI DI POTERE

Scade il mandato di LeoAutelitano in quanto Presidentedel Parco dell'Aspromonte che,senza ombra di dubbio, vieneconsiderato una mangiatoia. Lebocche aperte sono tante. E suc-cede.Primo tempo. Pare che Francesco Rutelli, capodel partito ronzante delle Api,abbia avvicinato il ministro del-l’ambiente, Corrado Clini, sugge-rendo di suggerire alla Giuntaregionale della Calabria qualePresidente del Parco dell'Aspromonte l'avv. SergioLaganà. Poiché a tanto nome,nessun elogio è pari, i titoli e lereferenze non contano. Secondo tempo. Non un suggerimento ha dato,ma un tranello Francesco Rutelliha teso a Catanzaro a Scopellitionde il partito ronzante desse ilsuo appoggio ad Abramo.Straordinario: 339 voti. Terzo tempo.I Sindaci i cui territori sono com-presi nel perimetro del Parcodovrebbero fare sentire la lorovoce. Certamente non sul nome,ma sull'identikit del futuroPresidente. Ma tacciono, tranneSebastiano Giorgi, sindaco di SanLuca.Quarto tempo.Il Pd ha espresso la sua avversio-ne per il candidato in pectore. Sitratta di vedere se farà una batta-glia contro l'egregio uomo politi-co, già accolto a vele spiegatenella casa del centrosinistra efatto sottosegretario da AgazioLoiero, che qualche settimana fasu «Calabriaora» ci ha dato lelacrime di Catanzaro, ma non lesue.

Quando in Calabriale scelte le fa Rutelli

IL FATTOdi Pasquino Crupi

L’avvocato Sergio Laganà, 47 anni, di Locri

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DOMENICA 13 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 09

RODERIGO DI CASTIGLIA

Nel 1994 il giovane SergioLaganà, anche per ragioned’età, era un cucciolo.Poiché non è detto che

con gli anni si cresce, non è da sor-prendersi che non sia mai divenutoun leone ruggente, che rischia nellalotta per la vita nel gran serragliodella zoologia politica zampate eunghiate. S’è acconciatonella pelle del gattopardo,fabbricata, prima ancorache dal trasformismo meridionale,da un intellettuale di peso, comeFrancesco Guicciardini. Il quale rac-comandava di pregare Dio di staresempre dalla parte dei vincitori. Ilche, come non c’è bisogno di spiega-re, esige una vocazione innata per igiri di valzer o la natura legnosadella trottola. Di Sergio Laganà nonpuò esistere che un tempo funera-rio, il passato. Di Sergio Laganàquesto è possibile soltanto dire:Ei fu. Fu con Beniamino Donnici Fu con Progetto CalabriaFu con Idv e AurelioMisitiFu con Agazio LoieroE, siccome è il passato che genera ilpresente, è ora con Api e conGiuseppe Scopelliti. Ma non mettia-mo limite alla Provvidenza divina. Lucifero è stato capace d’una solatrasformazione. Da angelo a diavo-

lo: el fu sì bel com’elli è ora brutto.Capaneo, punito per il suo gesto irri-dente alla grandezza di Dio, fu tra-sformato in cenere, e dalla cenerenon prese più altra forma.Il dottor Jekyll, che pure era benaddentro alla chimica, scienza dellatrasformazione, riuscì a trasformarsisemplicemente e unicamente nelsuo contrario, signor Hyde, e lì s’ar-restò.

Il poema di Ovidio, Lemetamorfosi, è parto diuna fantasia arida rispetto

alle trasformazioni di SergioLaganà, e il poeta romano avrebbecertamente rinunciato a scriverlo se

avesse potuto antivedere tale colos-so delle trasformazioni, compiute erealizzate in una sola persona.Solo il Divino Poeta, trascinandociper le bolge dell’Inferno, potrebbedarci una spiegazione plausibile diquesto eroe del nostro tempo, che,per esserci , è obbligato ad essere ilFu Sergio Laganà. “Solo lui -citandoun principe del Foro, comeGiovanni Porzio- potrebbe rivelarciil segreto di questa paurosa trasfor-

mazione”. Esistono i miracoli. Gli ultimi inordine di tempo graziano SergioLaganà. E fanno luce.In tutto questo abisso c’è una parolache illumina: il trasformismo.In tutto questo movimento, che nonsi ferma mai, c’è qualcosa di statico edi immobile: l’idea fissa di stare sem-pre a galla, e non importa se ci siriduce a sugheri, che vanno dove ilvento del potere spinge e sollecita.In democrazia -questo è noto- sidecide in segretezza. Quindi, siamocostretti a procedere per ipotesi. Sele nostre informazioni sono esatte,l’alleanza alle amministrative di

Catanzaro tra le Apicalabresi e il Pdl diScopelliti è un mer-cimonio: l’appoggioad Abramo in cam-bio della Presidenzadel Parcodell’Aspromonte a

Sergio Laganà. La conferma indiret-ta di ciò viene, una volta di più, dalleconclusioni al Congresso regionaledell’Api del sen. Franco Bruno, altrouomo stabile, il quale ha dichiaratoche le Api calabresi hanno fatto ungrande sacrificio e che questo lorosacrificio va soddisfatto con unacompensazione. Insomma, se siamobravi indovini: la Presidenzadell’Ente Parco. E a questo puntoarrivati, il problema non riguarda

più né le Api né l’Ape regina delleApi, ma, se le nostre notizie corri-spondono al vero, qualche ministrodel Governo tecnico. Il quale mini-stro , evidentemente, ha una conce-zione patrimoniale e feudalistica delpotere i cui domini valgono comeprebende per i valvassori.In altre e più semplici parole, può, èlegittimato un ministro, il ministrodell’ambiente, accettare come mieleil fiele delle Api di Rutelli? O nondovrebbe, dato che ministro tecnicoè, mettere in primo piano le qualitàtecniche di chi aspira alla carica diPresidente del Parcodell’Aspromonte? E perché poi?Per premiare uno scambio di corte-sie con lo scambio: tu dai i voti adAbramo, io do a te la Presidenza delParco? E’ o no voto di scambio? Ètutto questo penalmente rilevante?O è solo moralmente rilevante? E lapolitica è solo mercato?E frattanto che qualcuno vogliarispondere ai nostri interrogativi, noiquesto vogliamo marcare con net-tezza; che il Ministro, suggerendo iltrasformato Sergio Laganà, incorag-gia la delinquenza politica, coloroche scelgono di fare politica persoddisfare le loro brame, i loro bassiinteressi. Di questi delinquenti poli-tici la Calabria è piena, anche i loroallevatori, avvelenatori della vitacivile calabrese.

Il fu Sergio Laganà399 voti dell’Api di Rutelli a Sergio Abramo valgono la Presidenza del Parcod’Aspromonte?

LE TAPPE

ESSENZIALE

Se le nostre informazionisono esatte, l’alleanza alleamministrative diCatanzaro tra le Apicalabresi e il Pdll è unmercimonio: l’appoggio adAbramo in cambio dellaPresidenza del Parcodell’Aspromonte a SergioLaganà. La confermaindiretta di ciò viene, unavolta di più,dalle conclusionial Congresso regionaledell’Api del sen. FrancoBruno, il quale hadichiarato che le Apicalabresi hanno fatto ungrande sacrificio e chequesto loro sacrificio vasoddisfatto con unacompensazione

Questo scambio - tu dai i voti adAbramo, io do a te la Presidenzadel Parco - si configura o no come voto di scambio?

LACOPERTINA

L’ape socialeVive in società complesse, i diversi compiti ven-gono svolti dalle api operaie a seconda dell'età,a capo delle quali c'è l'ape regina. Il loro istintole porta a non sospendere mai il lavoro. L’apesociale succhia le goccioline di nettare di fiore infiore, fino a quando non è pieno, per portarlo acasa a chi prende in consegna il raccolto.

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Il Convegno di LocriSiamo tutti ‘ndranghetisti?

PASQUINO CRUPI

Va dato merito, alto merito, aldirettore Piero Sansonetti e alsuo vice Davide Varì per averorganizzato a Locri, il 17 maggio,un convegno- Siamo tutti ‘ndran-

ghetisti?- rompendo il rito del circolo magico,che finora aveva visto adunati solo ed esclu-sivamente gli altoparlanti dell’antimafia, e tragli asfissiati ascoltatori numerose flottiglieantimeridiane di studenti. Unico pubblicoper i professionisti dell’antimafia. Il ricono-sciuto alto merito, però, non sta solo in que-sto. Sta nella domanda, dialetticamente pro-vocatoria. Una domanda speciale, che, purnon essendo retorica, contiene la risposta:non siamo tutti ‘ndranghetisti. Per la contradi-zion che nol consente. Ma di questo dopo.Nel 1875, l’anno in cui escono Le lettere meri-dionali del napoletano Pasquale Villari, ladomanda , questa domanda, non potevaessere posta. Il grande storico positivista inquel suo libro discorre della mafia in Sicilia,della Camorra a Napoli, del banditismo inSardegna. LaCalabria, affollata di‘ndrangheta, non c’è.E credo che nessunovorrà pensare chePasquale Villani,essendo, con antici-po di tempo, un“amico degli amici”,l’avesse taciuta.La provocatoria,anche impertinente,domanda di PieroSansonetti nonavrebbe avuto legitti-mità logica e storicaneppure nel 1898quando AlfredoNiceforo, discepolosiciliano del veroneseCesare Lombroso,pubblica il saggioL’Italia barbara con-temporanea. Come èinutile chiarire,l’Italia barbara con-temporanea è il mez-zogiorno, essendoqui possente la mafiain Sicilia, la camorraa Napoli, il banditi-smo in Sardegna. LaCalabria non c’è. Ecredo, ancora unavolta, che nessunovorrà pensare cheAlfredo Niceforo,essendo un “amicodegli amici” ci abbiavoluto togliere dallagogna maledetta. Siamo nel 2012. Ladomanda- Siamotutti ‘ndranghetisti?- èproponibile, ed èstata proposta, masarebbe anche utile

chiederci che cosa sia accaduto dalla secondaultima parte dell’Ottocento ad oggi perché di‘ndrangheta, della ‘ndrangheta si parli comedi un problema , certamente non del proble-ma fondamentale della Calabria: almeno daparte nostra. Sarà per un’altra volta.Non siamo tutti ‘ndranghetisti, dicevo ad ini-zio, per la contradizion che nol consente.

Pensate. Se fossimo tutti giornalisti , non esi-sterebbero lettori. E se fossimo tutti ‘ndran-ghetisti, a meno di non volerci ammazzarcitra di noi, gli ‘ndranghetisti sarebbero disoc-cupati a vita, inerti come i paralitici, torpidicome gli idioti, mancando loro la materiaprima della sopraffazione, dell’oppressione,della rapina delle risorse. Perché la ‘ndran-

gheta esista, è necessario che la stragrandeparte dei calabresi da essa sia immune e pro-duca. Non è questa la questione. La questio-ne riguarda le leggi di funzionamento dellasocietà calabrese, della sua economia del suoceto politico. Producono queste leggi piùessere che malessere, più occupazine chedisoccupazione, più giovani, destinati al liberosole che giovani vedenti il sole a scacchi?È dentro queste leggi che bisogna andare ascovare le radici e le ragioni della ‘ndranghe-ta e del suo ingrandimento, se si vogliono fareconcreti passi avanti nella lotta contro la‘ndrangheta. Ed è questo che ha inteso dire ilgovernatore Giuseppe Scopelliti, quando, nelcorso del suo intervento, straordinariamentepacato e ragionato, ha affermato che la“’ndrangheta va storicizzata”. Detta questa frase, quando sventolavano lebandiere del meridionalismo, quando nessu-no turlupinava che la questione meridionale,che la questione calabrese è una questionecriminale, quando i mistici dell’antimafianon erano assorbiti dalla visione del totaleinfausto mondo mafioso , questa frase- ripe-

to- sarebbe giuntaalle nostre orecchiecome scontata.Adesso no, ed è ditutta importanza. Ma il Convegno del17 maggio non havoluto essere un cir-colo di discussori e dianime penitenziali: cisono state pure que-ste. È stato convegnoattivo, che chiamaall’opera. E PieroSansonetti, conclu-dendolo, nel richie-dere movimenti dimassa con cessazio-ne di attività diplo-matiche tra la perife-ria e il centro, harivolto una domandatossica alGovernatore: vuolerischiare tutto,dimenticarsi dell’appartenenza, volarelibero, mettersi,insomma, alla testadei calabresi chevogliono cambiarecon l’azione, con lalotta la loroRegione? Spetta alGovernatore addol-cire il tossico di quel-la domanda.Scegliendo da cheparte stare. Modellonegoziale o lotta dalbasso? Nelle suecondizioni- dobbia-mo essere onesti- èun’impresa ardua,ma non impossibile.

PRIMO PIANO

Parlandodi...

Perchè non possiamo essere tutti ‘ndranghetisti

ILARIO AMMENDOLIA

Ha avuto coraggio Piero Sansonetti,direttore di Calabria ora, a porrequesta domanda non curandosi di

addomesticare le risposte. Mondi diversi si sono incontrati nella saladella cultura a Locri, ed hanno cercato didare risposte pur partendo da posizionidiverse ma con uguale dignità. Risposte dif-ferenti ed, a volte, contrapposte. Il convegnoha segnato una rottura con i trenta anni pre-cedenti, quando il ruolo dei relatori dovevaessere un inno ai professionisti dell’antimafia. A sollevare il pur minimo dubbio si correvail rischio di essere confinati nella “zona gri-gia”, accusati di essere attigui e compromes-si con la mafia.Nessuno ha negato , né avrebbe potutonegare, il dramma della ndrangheta, tuttaviaha fatto molto bene Pasquino Crupi a riven-dicare con forza la necessità di discutere delproblema nella sua drammaticità, sottraen-dolo però agli “ispirati” dell’antimafia.Cosa che noi facciamo da anni e, finalmente,sembra si vada aprendo un varco di libertà edi democrazia affinché si possa discutere dindrangheta senza i luoghi comuni del passa-to.Nessuna illusione ! La lotta apparente allandrangheta è stata una mammella a cuihanno succhiato in molti costruendo fortunepolitiche, economiche, carriere, ed acqui-sendo fama e notorietà.Non è facile rinunciarci. Non è facile che allungo ammoino antindrangheta si riesca asostituire una lotta autentica che sterilizzi ilventre da cui viene fuori.“ siamo tutti ndranghtisti ?” “ perché si

diventa ndranghetisti?” “Conviene esserendranghetisti?” Un capo ndrangheta di assoluto spessore,don Micu Tripodo, in una lettera consegnata

al fratello e diretta ad un esponente dellamalavita afferma: “..compare state attento, ilmondo è infame..” C’è, in questa affermazio-ne, una visione pessimistica e disperata delmondo e degli uomini da cui bisogna difen-dersi: dominare per non essere dominati.Personalmente ho sentito il bisogno di riflet-tere sul senso di una parabola evangelica…..:se quel giorno Gesù invece di fare il miraco-lo della moltiplicazione dei pani e dei pesciavesse rivolto alle turbe che lo seguivano unsermone , per poi ritirarsi con gli apostolifidati a consumare il pranzo, cosa pensatesarebbe successo ?Probabilmente la grande maggioranza nonavrebbe più creduto in Lui e sarebbe ritorna-ta a casa indignata e rassegnata, altri si sareb-bero dati alla rivolta ed altri ancora avrebbe-ro tentato con tutti i mezzi di partecipare albanchetto.Ovviamente solo Gesù può molti-plicare i pani ed i pesci .Così come solo a Gesù è consentito il sermo-ne. Lo Stato, i governi, le istituzioni, le auto-rità morali, civili e religiose hanno il doveredi operare affinché nessuno sia escluso dalbanchetto.Si può tollerare che qualcuno mangi l’arago-sta ed altri il pesce azzurro , che qualcunomangi pane bianco ed altri nero.Noi può restare senza conseguenze il ban-chetto, alcune volte cafonesco e nauseante,dei pochi e l’esclusione dei molti.Ma è legale ? Certo è legale!In questo caso la legalità evapora e diventamera forma.Fintanto che riterremo legale e normalequello che sta succedendo intorno a noi,dobbiamo convivere con chi spiana il mitraed entra nella sala del banchetto. Non è accettabile non è giustificabile, è disu-mano che questo avvenga, ma è la corniceentro cui dobbiamo inquadrare la ndranghe-ta.

Nella Locride sono state combattute quattroguerre di mafia: a Locri, A Siderno, a S.Luca, nei boschi.Centinai di morti, centinai di arresti.Eppure, per conclamata ammissione di tutti,la ndrangheta è forte. Vi è una verità difficil-mente confutabile: per ogni ndranghetistaarrestato o ucciso almeno altri due aspiranoa prendere il suo posto.Sansonetti ha chiesto a Scopelliti di mettersia capo di un movimento di popolo cheponga con forza il problema della Calabria..Finora la lotta alla ndrangheta ha prodottorazzismo contro i calabresi. E’ sembrato, perqualche momento, che l’appartenenza acampi contrapposti avrebbe dovuto esseresuperata dalla necessità di ritrovarsi su ununico terreno in quanto meridionali, inquanto calabresi. Io ritengo che la ndrangheta nasca dalla sto-ria, non dalla razza. Frutto avvelenato e sov-versivo di classi dirigenti inette e portatrici diviolenza. La ndrangheta non segue un flussoascendente dal basso verso l’alto, ma discen-dente dall’alto verso il basso.Classi dirigenti- non far coincidere tour courtcon la politica-, bramose, avide di potere,ingorde ed insaziabili, sono origine ed esem-pio, per la ndrangheta.Occorre che la politica ritorni ad esserecarne e sangue del nostro popolo.Lotta alla ndrangheta ? Certo! Lotta e sfidaalla ndrangheta.Sfida per far capire che il mondo non è infa-me. Noi siamo pronti a questa sfida. Noiquesta sfida l’abbiamo lanciata per primi eriproposto pochi giorni fa a Roccella..Il convegno di Locri ha segnato un notevolepasso avanti. Una pianta fragile è stata pian-tata. Se metterà radici sconfiggeremo 150anni di storia che ci ha resi subalterni alleclassi dominanti.

Finalmente un convegno senza coro

La domanda tossica di Piero Sansonetti, direttore diCalabria Ora, al Governatore:«Vuole volare libero e mettersi alla testa di azioni di massa dei calabresi?»

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ANTONIO CORMACI

Ammettiamolo, laS a l e r n o - R e g g i oCalabria, nei suoi 445km tra Appennino e

viadotti vertiginosi, è un’operaingegneristica di notevole livello.Il dolce snodarsi di curve tra pae-saggi montani mozzafiato e ilmare cristallino, con la Sicilia chesembra salutare chiunque pro-venga da nord, è uno spettacoloche pochi paesi possono permet-tersi. Il livello di progettazionedella struttura, specialmente nelsuo tratto finale – quello reggino– che ospita uno dei tre viadotti più altid’Europa (gli altri due sono in Francia eGermania), quello di Bagnara Calabra, è unapreziosa opera che nemmeno i nuovi ingegne-ri, nella massiccia opera di ristrutturazione,hanno “osato” rimpiazzare. I nuovi viadotti deltratto scillese sono senz’altro gradevoli allavista, dal momento che aumentano ancor di piùil contrasto tipico di questo tratto di litorale trala modernità del tracciato e la natura circostan-te, un unicum italiano. Quello che un tempoera un gioiellino, un’autostrada che avrebbeunificato Nord e Sud e cambiato per sempre lamobilità calabrese, oggi è invece un incubo per

molti automobilisti. Tralasciata la bellezzaarchitettonica dei tratti completati (tutti daCosenza in su), ci sono alcune questioni che tut-tavia non possono essere non considerate. Ilcomune denominatore sta nel gravoso impattoambientale che potrebbero avere i lavori nellaprovincia reggina, particolarmente montuosa eparticolarmente “ricca” dei nuovi trafori, caval-li di battaglia dei progettisti della nuova A3. Lequestioni sono due: una legata all’attualerischio sismico che graverebbe sulle nuove gal-lerie; l’altra legata all’utilizzo delle vecchie strut-ture che, considerata la vicinanza con i nuoviviadotti (alcuni sono costruiti proprio accanto),

è difficile ipotizzare chevengano fatte brillare, vistoche il rischio di danneggiareil nuovo costruito è alto.Che fine faranno?Rimarranno fantasmi dicemento? E le gallerie?Diventeranno depositi?Cosa succederà? Già attual-mente è in atto un vero eproprio spreco: diversi trattidi gallerie nel tracciato traPalmi e Villa San Giovannisono inutilizzate, vista lapermanenza di una solacorsia, e completamenteilluminate. Considerato il

clima di austerity che circola nei nostri palazzidella politica, direi che qualcosa non quadra.Questi e tanti altri problemi affliggono un’auto-strada sì bella però allo stesso tempo maledet-ta: si guardi la segnaletica orizzontale che nonviene rinnovata e che è appena visibile, si guar-di la vegetazione dello spartitraffico che invadeparte dell’unica corsia nei tratti in fase di lavori,si guardino i numerosi avvallamenti che carat-terizzano qualunque tratto dell’A3. A quasi 10anni dall’inizio dei lavori, questi erano e sonotuttora problemi di attualità. Qualcuno diarisposte, sensate.

MARIA BOETI

Si può far convocare un ConsiglioComunale per discutere di chewing gumlasciati sui marciapiedi che si attaccanoalle scarpe, per richiamarne l’ attenzione

su svariate esigenze di cui la comunità abbiso-gna e/o lo si può interrogare, diffondendo agliorgani di stampa documenti istruttori con tantodi richiesta, su argomenti che riguardano ilrigassificatore. E questo può anche voler dire,essere presenti come opposizione. Giusto! Peròquando si scrive bisogna almeno rendere com-prensibili le sigle, spiegarle fra parentesi. Infatti,in un comunicato stampa (che a noi non è arri-vato e non arriva e, non per questo ce la battia-mo in ritirata quando riteniamo ne valga lapena) abbiamo notato, delle abbreviazioni:V.I.A. (VALUTAZIONE IMPATTOAMBIENTALE) e V.A.S (VEDETTA ANTI-

SOMMERGIBILE). Per la marina italianaV.A.S. vuol dire solo ed esclusivamente questo!Se poi qualcuno ha coniato VALUTAZIONEAMBIENTALE STRATEGICA, questa cigiunge nuova. C’è sempre da imparare. Comedire: desidero che si usi la frusta non lo scudi-scio. La differenza si vede e si sente, la frusta fadurare il dolore più a lungo ma segna di meno. Al di là dei simboli di punizione, tornando alrigassificatore, a primo acchito sembra di tro-varsi di fronte ad un appello altezzoso da partedi coloro i quali vogliano salire troppo in alto.Dà l’ impressione che toccare argomenti cosìdelicati ed importanti riguardo l’impattoambientale, la salute dei cittadini, eventualicatastrofi e via dicendo debba essere pianifica-to con attenzione. Volerlo fare solo per punzec-chiare si rischia di passare per presuntuosi, percoloro che si vogliono caricare di un peso al disopra delle proprie forze. Comunque sia, se ci

rimarrà tempo a disposizione e non avremo dimeglio da fare, ci faremo trovare al Consigliochissà quante altre sigle impareremo che anco-ra ignoriamo o fino a questo momento ci sonosfuggite.

Solo chi non conosce la storiadel pensiero meridionalista,potrà avanzare il dubbio su

quello che stiamo per scrivere eritenere che siamo caduti nellaretorica servile e nell’enfasi creti-na, da noi spesso denunciate. Il primo dato dal quale intendia-mo muovere è che ilMezzogiorno, visto a partire dallasua storia postunitaria, è riuscitoad esprimere idee originali per ilsuo avviarsi verso un’economiaproduttiva e non dipendente tra lafine dell’Ottocento e lo spiraredegli anni Cinquanta delNovecento. Nasce dalMezzogiorno l’idea che, per difen-dere il suo patrimonio umano,bisognava dare corso alla riformaagraria. Nasce dal Mezzogiornol’idea che, per interrompere ilcorso della sua economia malata,era necessario percorrere le viedell’industrializzazione. Nasce dalMezzogiorno l’idea che tra lecause maggori della sua oppres-sione era da considerare lo statoaccentratore: da spezzare. Nascedal Mezzogiorno l’idea che, per lasovranità del popolo meridionale,si necessitava d’una effettiva classedirigente, scomparsa con l’unitàd’Italia. Dagli anni Cinquanta aglianni Settanta i meridionalisti diseconda generazione non hannoapportato grandi novità. Hannosemplicemente ampliato i capisal-di fondamentali del meridionali-smo.Il secondo dato oggettivo è che, asalire dagli anni Settanta fino anoi, è scomparso qualsiasi segnodi piano meridionalista. Nessunaidea, che ci riguardi, è nata dalMezzogiorno e per ilMezzogiorno. Il Mezzogiorno èdiventato il secondo tempo delprimo tempo, illimitato, per politi-che di europeizzazione dell’Italia.Ma finalmente è dal Mezzogiornoche si leva un’idea nuova control’oppressione fiscale, che fu ilcruccio di Giustino Fortunato. Equesta idea è superbamenteavanzata dal sindaco comunistadi Polistena, Michele Tripodi, cheapplica al suo comune l’IMU inuna percentuale così minima daapparire, più che inconsistente,inesistente. Il resto d’Italia non èstato a guardare e prende lezionida Polistena, dalla Calabria, dalMezzogiorno. Azione meridiona-lista.

AZIONE MERIDIONALISTA

DA POLISTENA A ROMA

A3 Salerno Reggio Calabria: servono risposte

POLISTENA

Alla ditta esterna, che ha eseguito i lavori diidraulica al polo scolastico dell’ istitutoGiuseppe Renda citata nell’ articolo dellascorsa settimana a pag. 12 a firma dimaria boeti, non spettano ventinove milionidi euro, bensÏ ventinovemila euro.

LA RETTIFICA

PROVINCIA

Parlandodi...

Ambiente e dintorni

Navigando su unblog d’istruzioniper l’uso di rigassificazione nella Piana

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Locride

Parlandodi...

CONTESSA LARA

Ancora adolescenti, varcammo la sogliadelle sezioni con i sogni intatti ed unareverenza per il mondo politico, ed i suoi

politicanti, che sfiorava il religioso.All’università respirammo l’aria di federazioniprovinciali, di comizi importanti, di manifesta-zioni nazionali, di confronti accesi fino a tarda anotte. Avevamo le nostre tradizioni, le nostrebibbie, i nostri simboli. E le bandiere più eranovecchie e consumate più andavano difese, per-ché portavano i segni di anni di lotte. Avevamocanti, amici, fratelli, nemici, e poco importava sesi chiamavano “compagni” o “camerati”, sepreferivano il bomber o l’eskimo, i sentimentiche li costringevano a difendere un’idea merita-vano tutto il nostro rispetto. Per questo, oggi,quando incontriamo politici con ancora intattala passionalità dei vent’anni, noi li rispettiamo.Politici che non si sono venduti. Politici chesono la garanzia, per i più giovani, che alle ten-tazioni si può dire no. Rosario Rocca è il Primocittadino di Benestare, ed è poco più che tren-tenne. Un Sindaco che spesso si scontra con le

SIDERNO

La vita e la morte. L'antitesi più dolorosa,da sempre. Trovare ad essa delle rispo-ste, però, sarebbe fin troppo semplice,

se in mezzo non ci fosse la fede. Perché lafede, pur nascendo dal dubbio, porta calore ecertezza, e speranza. Già questo è un miraco-lo. E la vita irrompe, un giorno come tanti, senzachiedere il permesso a nessuno. E intessepaziente le sue trame, creando meravigliosevarietà. Meravigliose, come la storia dei duemedici calabresi, Franco e Maria Rosaria, chesi conobbero all'ospedale civile di Locri.Franco Bono, classe 1948, fu uno specialistain anestesia, rianimazione e cardiologia, eprestò servizio nella Locride dal 1975.Conobbe Maria Rosaria De Angelis e lasposò poco tempo dopo. Una famiglia nume-rosa la sua, perché la coppia poté contaresulla gioia di ben cinque figli. L'impegno dientrambi fu costante in campo medico, socia-le e religioso. Franco, dal 1983 al 1992, fu pre-sidente diocesano dell'Azione Cattolica,mentre Maria Rosaria fu responsabile delMovimento dei Focolari. Dopo aver fondatoil Movimento Ecclesiale di ImpegnoCulturale (Meic), Franco si candidò aSindaco della Città di Locri, vincendone leelezioni nel 1993.

Sensuale e capricciosa la vita, quando poidecide di sconvolgere i piani. E arriva lamorte. La stessa morte che Franco combattéogni giorno all'ospedale di Locri. Discretacompagna di viaggio di anime in bilico, avolte consolatrice, a volte ladra. Francomediò continuamente tra la morte e la malat-tia, addolcendo il percorso ineluttabile deisuoi pazienti. Poi toccò a lui, nel 1996, quan-do restò vittima di un incidente in Sila, su una

pista artificiale di bob. Mediò per l'ultimavolta, e riuscì a salvare il figlio, anch'egli coin-volto. Maria Rosaria, dopo qualche anno,morì dopo aver scoperto un tumore al pan-creas in poco più di un mese. Nel 2006, aFranco e Maria Rosaria, si dedicò il consulto-rio familiare di ispirazione cristiana. Ma laDiocesi di Locri-Gerace e il vescovo, monsi-gnor Giuseppe Fiorini Morosini, hanno oggiintrapreso una nuova battaglia. La battaglia

per la beatificazione dei coniugi. Nel corsodella riunione della Conferenza Episcopalecalabrese, tenutasi a Crotone il 18 aprile2012, arriva la risposta favorevole all'aperturadella causa. Già, perché tra la vita e la morte,ci sta sempre la fede a riscrivere le regole. Efa saltare tutte le certezze, e ci fa vivere di ciòche abbiamo amato, insegnato, della vita cheabbiamo generato. E ci fa vivere così, persempre.

Èun pomeriggio come tanti quando arri-vo, di corsa, alla stazione di Siderno.Guardo le panchine in cemento, di soli-

to affollate, e ci trovo un ragazzo e un bambi-no. Così decido di sedermi e divengo testimo-ne, realmente involontaria, del dialogo tra idue: «Un bambino, piccolo come te – dice ilragazzo -dovrebbe solo giocare. Andare ascuola, certo, perché è giusto, ma poi correrecon gli amici, mangiare dolcetti. Ti piace ilpallone? Ci giochi qualche volta? Sono que-ste le cose che dovresti fare, non vendereaccendini. Lo so che te lo impongono. Ma tudevi dire di no e, se non ti ascoltano, domanilo dirai a me. Se vuoi ti porto via da qui». Ladolcezza con cui pronuncia queste parole èsconvolgente. Alzo lo sguardo, indiscreta. Ilragazzo, ora, abbraccia il piccolo extracomu-nitario, che ha le guance rigate di lacrime nonpiù trattenute. Le mani del bimbo lascianoandare la tracolla di legno carica di oggetti,mentre ascolta, curioso, quei racconti. È lavita. A nulla valgono gli sforzi dei “grandi”quando tentano di strappare, ai giovani, l’a-dolescenza. Sei anni, o giù di lì, restano sem-pre sei anni. Non serve scavare in profonditàper trovarli, basta, come in questo caso, soloun po’ di amore. Poi, nel silenzio, arriva unuomo, anch’egli straniero, prende il bambinoe gli accendini e si allontana. Il ragazzo restaimpotente sulla panchina. Lui, un uomo dilegge, forse potrebbe fermarlo ma, quellastessa legge, lo aiuterà dopo? Infondo è soloun punto, mentre sono milioni i deboli colpi-ti, quotidianamente, da violenza fisica e psi-cologica. Immenso è il problema delle immi-grazioni clandestine. Intoccabile il silenzio diforze dell’ordine distratte. Solo un punto, lui,e questa mia breve, con tutta la sua indiscre-zione, il secondo. Ma sono già due, enoi…tanti.

A.I.

La battaglia del Sindaco

A Benestaretoglierò l’Imu

Il poliziotto e il bambino

Tra la vita e la morte? Vince la fede

ANTONELLA ITALIANO

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DOMENICA 20 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 15

la Riviera

Perchè i ragazziamano Franco dellapizzeria dell’YMCA

Un saluto allo “Zio” Franco

Perché grandi e piccoli gli davano del “tu”,come si fa con gli uomini YMCA. Perchéaveva una terribile, simpatica, mania: men-tre eri lì ad aspettare la pizzetta lui ti giravadietro e senza essere visto lasciava cadere aterra, proprio dietro di te, il vassoio portabevande di alluminio che faceva un rumo-re assordante e ti faceva saltare in aria dallospavento. E quando ti giravi per vederecosa era successo, lui faceva finta di guarda-re in giro ma si vedeva che gioiva per loscherzo. Perchè andavi per la pizzetta ed erisu scherzi a parte. Soprattutto, perchéFranco è stato un uomo molto buono eforse la vicenda che racconto può aiutarmia spiegare meglio. Gli obiettori di coscien-za dell’ymca svolgevano le attività in grup-po, facendo il loro meglio per rendere legiornate serene e utili. Raramente accade-vano episodi di scontri tra questi giovani.Proprio in uno di questi episodi, Francodella pizzeria fu protagonista. Due obietto-ri avevano una reciproca antipatia e talvol-ta litigavano. Questa storia andava avantida settimane ma quel giorno avevano ini-ziato a discutere e si erano fatti più rabbio-

si in pochi istanti,continuando a liti-gare davanti a me.Mi trovavo in piz-zeria e feci quelloche mi spettava,provai a calmarli,mentre loro diven-tavano sempre piùaggressivi e stava-no per arrivare allemani. Urlavanocosì forte cheanche i bambini

nei campi potevano sentirli. Ricordo chenon riuscivo a placarli quando intervenneFranco. Uscì dal laboratorio della pizzeriae si avvicinò ai due ragazzi. “No, ragazzi,no” – disse a gran voce - e in un istante siavvicinò e li prese entrambi per mano.Continuava a dire solo quelle stesse parole:“no, no, ragazzi, dai...” e mentre li tenevaper mano li guardava. Non disse nulla, enulla doveva dire, perché bastarono lelacrime che riempivano i suoi occhi. Gliscendevano sulle guance mentre stringevale loro mani con forza, tremando un po’.Ricordo solo che fu come una magia: i dueragazzi lo guardarono e capirono, infine sistrinsero la mano e andarono via, e già sispiegavano le proprie ragioni perché solodi questo avevano bisogno. In un attimoFranco era entrato dentro di loro, senzal’autorità del più grande né le parole del piùforte. Era entrato nei loro cuori e nel mio,stravolgendo la rabbia dei due ragazzi e lamia incapacità a fermarli. Franco avevatirato fuori il suo cuore grande.

strumentalizzazioni costruite ad hoc per scredi-tare la sua Amministrazione. Un Sindaco chedifende l’associazionismo, che conosce la leggeed è attento alle proposte dell’UnioneEuropea, dello Stato e della Regione, che hadato un volto nuovo a Benestare e nuove pro-spettive ai ragazzi. Ma, proprio quando inseguegrandi progetti, di rivalsa per tutti noi meridio-nali, qualcuno si concede il lusso di screditare le

sue parole. Queste paro-le: «Penso che l’IMU siail prodotto di una logicareazionaria finalizzata amantenere e tutelare gliinteressi dei poteri forti,delle banche e dei grandievasori. E’ una tassa checolpisce le fasce deboli e,in modo particolare, ilmeridione del Paese. Persenso di disobbedienzacivile rifiuto di rappre-

sentare, sul mio territorio, uno stato reazionarioe antimeridionale. Proporrò perciò alla miaGiunta di azzerare l’IMU sulle prime case esulle seconde concesse a cooperative sociali eassociazioni no profit». Rocca è la voce positivadella nostra terra. Nè di un partito, nè di unastrategia politica. In questa “favola”, cari mil-lantatori da tastiera, noi ci vogliamo credere.

Discutendo di alcuni recenti aspetti della poli-tica bovalinese, per la parte che mi riguarda,solo chi non vuole non vi intravede una totalelinearità.Ad una riunione della scorsa settimana deiconsiglieri di opposizione, convocata daVincenzo Maesano (a quanto leggo, MimmoSavica non ne era a conoscenza), non sonostato presente per via di un problema familia-re di una certa importanza, per cui ho conse-gnato ai colleghi una lettera per comunicarealcuni concetti che mi interessano e sui qualitornerò nelle prossime riunioni, alle quali saròpresente e che, approfitto per dirlo, dovrannovedere il coinvolgimento pieno di ognuno dinoi che desidera esserlo ed uno svolgimentoche non registri elementi di poca chiarezza.Essendo nota la mia affidabilità, non ci sareb-be bisogno di ripetere che naturalmenteresterò sui banchi dell'opposizione per tutta lalegislatura, si concluda a scadenza naturale oin anticipo, rispettando gli esiti delle elezioni,portando all'indirizzo della AmministrazioneMittiga ogni battaglia che nasce dalle evidentiinadempienze che rivela. Per quanto riguarda la mia disponibilità, som-

messamente espressa, di poter essere elettovice-presidente del consiglio comunale, ovvia-mente rivolta ai consiglieri di opposizione,essa è scaturita da una considerazione tesa amigliorare il funzionamento della istituzione edal fatto che alcuni degli stessi mi avevanoproposto un ruolo ben più importante di par-

tito.Aggiungo come fatto nuovo, caso mai qualcu-no maldestramente volesse pensarlo, che nonsono in crisi di “astinenza da ruolo”: nel socia-le, la Associazione della quale sonoPresidente, Edera, ha preso iniziative concre-te, tanto per parlare di una cosa recente, asostegno della lotta alla sclerosi multipla eacquisito soci di un certo valore, come il sena-tore Crinò; la organizzazione del serviziovolontario di Protezione Civile, che mai dovràperdere di vista la nobile essenza della suamissione, mi vede tra i coordinatori più impe-gnati, sotto la direzione di Franco Ficara e incollaborazione con una trentina di soci, tra iquali Vincenzo Schirripa, DonatellaAutelitano, Massimiliano Guidace e con lalogistica di frequente generosamente garanti-ta da Sebastiano Primerano.So bene, voglio, infine, dire che Comune e Pdlsono due esperienze da affrontare con grandepassione e impegno, soprattutto in una fasecosì fortemente complicata: io ce la metteròtutta!

Franco Perrone - Consigliere di opposizione Comune di Bovalino

Bovalino

Perrone: all’opposizione ma autonomoIL RICORDO

Per vendicare il tuo dolore, l'affetto di unamico, io ti voglio bene.Ciao Zio vorrei dirti di darci una mano, tuo

nipote Alfredo ti vuole bene. Voglio dareun abbraccio forte a Simona, Luciana,Valentina, Domenico, Enzo, Rosetta,

Maria, Marzia…Ciao Franco, tanti salutiVitale Alfredo

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Vi siete rivolti ai lupi affinchè facciano da guardiaagli agnelli. Spero nel bene più grande possibilema oramai tutto è confuso, tutto è promisquo e

forse la strategia è che tutto deve essere raso al suolo inquesta terra disgraziata, offesa, umiliata, violentata,schiacciata da dio e dagli uomini. RAUL

Massima solidarietà con i dipendenti e la proprietàdelle due aziende ingiustamente coinvolte inuna vicenda di cui sono totalmente estranee.

Oggi, in un paese civile e democratico come il nostrooccorre che la giustizia sia uguale per tutti, con ciò vogliodire che essendo tutti essere umani dobbiamo assumercile responsabilità in egual modo, quindi anche agli altipoteri dello stato che si credono onnipotenti bisogna chepaghino in caso di errore. Anche se errare è umano maoggi non per tutti. Antoniocalciatore

Appena appresa la notizia del sequestro preventivodelle aziende Meridionale Intonaci e Kollmaxavvenuta ormai da più di sei mesi, sono rimasto di

“stucco”, si, di “stucco”, uno dei tantissimi prodotti cheviene realizzato dalle suddette aziende e che grazie al suocommercio in tutta italia e non solo da la possibilità di far“campare” decine di famiglie in un contesto, quello dellanostra terra, non del tutto roseo. Autorità aprite gli occhi,purtroppo avete avuto un grosso abbaglio, rimediate!Mimmo guerriero

Se però ragioniamo con gli slogan “disperati” e/o ad“effetto”, per quanto condivisibili, non andiamo danessuna parte. Sarebbe più costruttivo invece chie-

dere alla Politica, anche con una raccolta firme biparti-zan, di farsi carico di questi problemi (senza esprimersipro o contro qualcuno), per snellire le procedure buro-cratico- istituzionali al fine di salvare in primis i posti dilavoro. Salve

Cosi solo per ragionare in astratto ( ma non tanto)mi viene in mente che poco tempo fà si sfiorò l’i-dea di trasferire da reggio a roma l’agenzia dei beni

confiscati. Apriti cielo, la politica reggina insorse. Vuoivedere che sotto sotto, una lobby di professionisti si ècostruito il futuro sui sequestri preventivi dei beni?Sequestri da non confondere con confisca; i sequestricreano più posti di lavoro...per le lobby. E gli operai?carne da macello. RAUL

Ipensieri di solidarietà rivolti ai dipendenti e alla pro-prietà sono fondamentali ed importanti per concede-re la giusta forza per andare avanti in un momento al

quanto difficile e buio. PERO’ QUELLO CHE MILASCIA SCONVOLTO E IL FATTO DI AVERSAPUTO CHE IL “SUPREMO” CIOE’ IL MAGI-STRATO DI TURNO (SENZA FARE NOME) CHEHA FIRMATO L’ORDINANZA DI SEQUESTROPREVENTIVO “E’ IN GATTA BUIA DA CINQUEMESI” A DIFFERENZA DI PERSONE COINVOL-TE IN ALTRI IMPORTANTI PROCESSI CHE SITROVANO GIA’ FUORI INCOLPEVOLI mimmoguerriero

Solo in italia succedono queste cose solo che a diffe-renza del resto del paese qui da noi non ci sono lerisorse per ripartire.Quelle poche aziende che

hanno investito nella nostra zona ora si trovano conivoltein situazioni poco chiare e ne fanno le spese i dipendentipadri di famiglia.Ma lo stato mi chiedo, come da la possi-bilita’ di eseguire arresti e sequestri con questa facilita’ aimagistrati, si rende conto di quanta gente sta rovinan-do?perche’ devono pagare le conseguenze i dipendenti?Topolino

La nostra terra al momento non ha futuro lo stato e’assente e i suicidi che leggiamo giornalmente suigiornali sono la conseguenza. non c’e’ speranza

sarebbe bene farsene una ragione ed e’ inutile dire ripar-tiamo, perche’ per ripartire ci devono essere delle basi, aparole possiamo mangiarci il mondo ma a conti fatti nien-te potra’ mai cambiare da noi.un grosso in bocca al lupoa tutti i dipendenti della kollmax e meridionale intonaci!Topolino

Non riesco a rinunciare ad un mio personale pensie-ro sulla vicenda che coinvolge una tradizioneimprenditoriale che grazie al sudore, alla capar-

bietà, all’impegno di una stimata famiglia è riuscita, nono-stante i tanti ostacoli incontrati negli anni, a far nascere ecrescere ormai da più di 35 anni una realtà imprendito-riale importante per l’intero comprensorio reggino crean-do occupazione e garantendo la possibilità a tanti giovanidi vivere in Calabria e non emigrare verso nuove mete.Vergogna! Vergogna perchè penso che la decisione presain merito al sequestro preventivo delle aziende suddetteè stato un pò troppo affrettato, non si è valutata attenta-mente la storia di una realtà importante ed il suo insieme(occupati, famiglie, giovani, lavoro), e poi ai curatori cosaimporta se un’azienda va bene o male e chiude tanto illoro profumato stipendio ce l’hanno assicurato. Pertanto,ricredetevi e fatelo al più presto prima che sia troppotardi.AvvRomeoGiovanni

Vicini ai dipendenti delle aziende ingiustamentesotto sequestro preventivo. Un grave danno d’im-magine a queste realtà locali capaci di prosperare

e offrire opportunità lavorative a molte famiglie.Speranzoso che la giustizia faccia il suo giusto corso perliberare le aziende da vincoli assurdi. Antonio80

Perchè non chiamate in aiuto i rappresentanti politi-ci del territorio? anche se dovrebbero essere loro astarvi vicini, a darvi conforto per una situazione ano-

mala, un sequestro preventivo per prevenire che cosa?anziche fare passerelle, vittimismo per aspirare a candi-dature importanti, sarebbe più indicato risolvere i proble-mi della gente Se veramente credete nello sviluppo delterritorio battetevi affinchè le aziende storiche e puliterimangono in vita invece di farle morire per mano altruiantoniocalciatore

Ai giudici che pensano di fare “giustizia”ad ognicosto, chiedo: è rimasto, secondo voi, qualcuno inquesta terra di calabria che non sia mafioso? La

gente onesta è tanta, abituata da generazioni a lavorare e

SVILUPPO E OCCUPAZIONE

La lettera

I CO

MM

EN

TI

Appello dei dipendenti dellaMeridionale Intonaci e Kollmax

...alle autorità competenti,chiediamo di decidere senzaulteriori ritardi sul futuro delleaziende per le quali lavoriamo eper riflesso sul futuro dellefamiglie di ognuno di noi...

“...in una terra come la nostra, queste aziende rappresentano per noi una goccia d’acqua nel deserto...”

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a dare lavoro, come il titolare delle aziende citate...ma voisiete troppo impegnati a fare notizia, e a fare giustizia,facendo scomparire quelle poche realtà sane e importan-ti.... Ma a voi cosa importa? Il vostro stipendio è sempree comunque assicurato x voi e le vostre famiglie. Mgiulia

La preoccupazione giustamente e umanamentemanifestata dai lavoratori dell’azienda in questione,a mio avviso , deve essere vista come un grido di

allarme anche per tutte le altre e numerose situazioni chealtre si stanno vivendo in altre aziende. Una premessa persgombrare il campo da qualsiasi dubbio interpretativo suquanto dirò a seguire: LE ATTVITA’ ILLECITE E/O IPATRIMONI ACCUMULATI ILLECITAMENTEDEVONO ESSERE LEGALMENTE E GIURIDI-CAMENTE PERSEGUITI e su principio nessuno citta-dino che ama la giustizia ( e quindi vive da persona giu-sta), non può avere alcun dubbio. Non amo la giustizia a“ strascico”, quella che raccolglie tutto, quella che nonpreserva ma fa terra rasa, quella che punta ai numeri enon alla “ qualita” del pescato, quella che applica il codi-ce e non anche il buon senso, quella che stronca ma nonpreviene. Negli ultimi anni si sono raggiunti risultatiimportanti nella lotta alle illegalità, ma la realta dice pureche si sono fatti anche danni rilevanti nel già debole tes-suto socio economico della nostra regione. Il percorsoapplicato dalle autorità giudiziarie,o meglio ancora l’ap-plicazione delle norme del codice penale è un’applicazio-ne che nel momento della sua stesura non ha tento contodi alcuni piccoli percorsi che in una qualsiasi azienda, rap-presentano la sua stessa vita. In sintesi: io autorità, riten-go che ci siano i presupposti ( prove) che una determina-ta attività venga posta sotto sequesto. Applico la norma enomino dei custodi ( non so se è il termine corretto),affinchè ne curino la gestione, in attesa che l’iter proces-suale si compia. Io autorità giudiziaria ho fatto tutto quel-lo che il codice mi dice e mi permette di fare; adesso biso-gna aspettare i tempi “ tecnici “ in modo che chi ha dirit-to di difendersi lo faccia, chi ha diritto di controbattere lofaccia. Sappiamo tutti che i tempi tecnici sono molto lun-ghi e per un’azienda anche sei mesi ( che per i tempi della

giustizia sono un attima) possono essere fatali. Si perchèquelle piccole mancanze di azioni quotidiane di cui dice-vo prima, portano al disastro economico/gestionale.Perchè non è assolutamente vero che la nomina di uncustode lascia tutto inalterato e da continuità aziendaleed inoltre tutela i posti di lavoro. Piccoli/grandi gesti quo-tidiani all’interno di un’azienda: rapporti con il persona-le-rapporti con i fornitori-rapporti con i clienti-rapporticon gli istituti di credito-pubbliche relazioni in generale-strategie di sviluppo e di investimenti- strategie di merca-to e di controllo della concorrenza-rapporti istituzionali-manutenzione degli impianti e...altri cento punti a segui-re. Piccole azioni quotidiane, improvvisamente spostatidall’imprenditore e collaboratori, al custode. Sembrasemplice ed automatico ma non lo è per niente. La figu-ra del custode, molto spesso non è pertinente all’attivitàche va a custodire (accudire, difendere, proteggere, impe-gno/dovere non sordo esercizio di un diritto. Capita cheper la gestione, pardon per la custodia di quellepiccole/grandi incombenze quotidiane, arriva un custodeavvocato o anche un custode commercialista.Professionisti di sicuro, ma incapaci ( perchè tecnicamen-te esperti su aspetti teorici e su altri campi) e non pratici.Chi pensa che fare l’imprenditore sia facile sbaglia e digrosso. Il custode non ha il “passo” dell’imprenditore o dichi lavora dentro un’azienda; non ha la continuità di pre-senza; ragiona su norme e non su “intuizioni/strategie”. Ilcustode agisce non conoscendo le regole del mercato,preoccupandosi poco se la crisi fa arretrare i numeri, nonfà investimenti, non cerca strategie. Un’azienda muore,non regge e con essa tutto quello che contiene e in essa siè creato. Il mercato ti abbandona, il credito bancario tisega e la certezza della rovina bussa già alla porta. Ecco,questo è il grido di allarme, questo è il senso delle preoc-cupazioni dei lavoratori della meridionale intonaci e ditutte le tante ( troppe) altre aziende che vivono lo stessodramma. Una riflessione ad ampio raggio, questo credopossa essere l’appello da rivolgere alle istituzioni. Unariflessione profonda sulle lacune di uno strumento di giu-stizia che sta creando molte, tante, troppe ingiustizie epreoccupazioni. La fase di sequestro cautelativo è ancora

una fase iniziale che avrà due sole uscite: l’annullamnetodel provvedimento o la confisca. In entrambi i casi l’im-presa muore, i lavoratori e le loro famiglie perdono ilfuturo, perdono le speranze arriva la disperazione.Finisco con un mio grido che so già che non troveràappello, ma sono rimasti solo i sogni e mi piace credereche ci sia ancora una parte dell’umanità che vive di sognie fa di tutto per realizzarli: se un’azienda messa sotto ilprovvedimento del sequestro cautelativo, svolge attivitàillecita ebbene deve essere immediatamente chiusa e chici lavora dentro non può e non deve chiedere tutela delproprio posto di lavoro. Ma se l’azienda posta sottosequestro svolge un’attività lecita, dentro le regole delcodice e del mercato e fosse anche che la stessa venisseconfiscata, allora le istituzioni HANNO IL DOVERE ditutelare mantenere e se possibile ampliare il benesseresociale che dalla stessa ne deriva. Sottrarla dalla disponi-bilità di chi l’ha, eventualmente, acquisita illecitamenterestituendola alla società civile e legale. Questo è undovere delle istituzioni, da questo dovere non ci si puòsottrarre. Se ci si sottrae da questo dovere muoionoanche i sogni, muore la speranza del futuro, muore tutto.Ai lavoratori: non mollate, fate sentire la vostra voce,abbiate fiducia nella giustizia ma non fatelo nel silenzio. Ilsilenzio non paga. Non paga MAI. RAUL

Il vostro impegno nl farvi sentire, nel divulgare il vostropensiero vi da ampio merito. non è possibile vivereuna situazione così strana, certo i tempi della giustizia

italiana li conosciamo tutti ma purtroppo non si possonolasciare appese, non è tollerabile aspettare quando dimezzo ci sono le condizioni di vita di intere famiglie chedall’oggi al domani si sono trovate spiazzate e a doveraffrontare ulteriori problemi seri dovuti alla già difficilesituazione economica della nostra terra mimmo guerrie-ro

Come non sostenere tutti i dipendenti di questeaziende cresciute lavorando sodo e diventando unadelle poche realtà produttive in questa difficile

terra quale la Calabria. Cesco

Scriviamo in qualita’ di dipendenti della Meridionale Intonaci srl e dellaKollmax srl, due aziende edili entrambi sottoposte a sequestro preventivoda oltre sei mesi che, nonostante le evidenti difficoltà riconducibili soprat-

tutto ai provvedimenti giudiziari sopra citati e in parte all’attuale crisi economica,stanno continuando la propria attività produttiva al fine di garantire la continu-ità lavorativa.Si tenga presente che entrambi le aziende operano su tutto il territorio nazionalee che i nostri clienti e i nostri fornitori continuano a preferirci perchè conosconola serietà, la correttezza e il senso del dovere nel lavoro di chi le rappresenta e dinoi che mettiamo a disposizione la nostra professionalità acquisita negli anninonostante sia deleteria per l’immagine delle nostre ditte anche la scritta “azien-da sequestrata”che risulta nei nostri siti.E’ doveroso manifestare a coloro che possono e devono prendere i provvedi-menti del caso la nostra completa fiducia nel loro operato, chiedendo però diavere quanto prima delle risposte risolutive in quanto temiamo che se dovesseperdurare a lungo questa situazione il titolare potrebbe, per ultima analisi,adottare misure risolutive con le immaginabili conseguenze per noi dipendentiche già viviamo un periodo difficile in quanto la maggior parte di noi dall’iniziodi quest’anno ha visto modificato il proprio contratto di lavoro da tempo pienoin contratto part-time con le ovvie ripercussioni sulla situazione economica dellenostre famiglie.In conclusione, senza per nulla voler vestire gli abiti scomodi delle autorità com-petenti, chiediamo di decidere senza ulteriori ritardi sul futuro delle aziende per lequali lavoriamo e per riflesso sul futuro delle famiglie di ognuno di noi tenendopresente la già difficile situazione del tessuto sociale della locride e dell’interaCalabria e pregandovi di considerare che in una terra come la nostra, dove lepossibilità lavorative sono ridotte al minimo se non nulle del tutto, questeaziende rappresentano per noi una goccia d’acqua nel deserto. Ad oggi, tale situ-azione ha determinato un inasprimento dei rapporti commerciali con le aziendefornitrici e con gli istituti di credito, oltre che con i nostri acquirenti fuori Regionee che mette in serio pericolo la credibilità di aziende e persone operanti da duegenerazioni e i posti di lavoro che queste aziende hanno sempre mantenuto concoerenza e correttezza nel rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti.

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SVILUPPO

ANTONELLA ITALIANO

Silenzio. Il silenzio è l'unica pre-senza costante in questa storia.Una storia che per noi, stavol-ta, inizia dalla fine. È un asso-

lato pomeriggio di maggio quandoarriviamo al confine tra Bianco edAfrico. Dalla statale 106 svoltiamoverso la costa e, dopo pochi metri,eccoci alle serre. Ce ne stanno decine,strette l'una all'altra, divise da larghestrade sterrate. Il sole si riflette sullecoperture ed i rivestimenti in plexi-glass, e ci abbaglia l'allegro luccichiod'argento. L'auto solleva un polvero-ne, che riempie l'aria di terra fine erossastra. Decidiamo di proseguire apiedi. Le vie sono deserte, si sentesolo la voce dei grilli, degli uccelli, delmare. Sui pannelli cadenti ed usu-rati dal tempo, tra le travid'acciaio, si aprono ampisquarci da cui si intravede l'internodelle serre. Uno spettacolo agghiac-ciante. Gli invadenti rampicanti verdinon riescono a coprire, infatti, i vaset-ti aridi, disposti ancora in fila. I conte-nitori in polistirolo sono accatastati aterra. In alto, accanto ai tubi per l'irri-gazione, stanno altri vasi di piantepensili. Tutto è rimasto com'era più divent'anni fa. Camminando, incontria-mo altri capannoni, e capannoni tro-viamo sulla strada di sotto.Capannoni a destra e a sinistra delpercorso. Sulle porte arrugginite spic-cano le tabelle verdi che indicano gliuffici, i depositi per concimi, le zonead ingresso vietato. Si, perché ogni

giorno qui, lavoravano decine e deci-ne di persone, la vita erarigogliosa e prorompente.

Centinaia di compratorigiungevano da ogniparte di Italia. Per laLocride, l'impresa diVincenzo Medici, fu unfiore all'occhiello, diquelle che tutt'oggi ledarebbero lustro.Viviamo in regioniabbandonate a loro stes-se dove, mancando loStato e le regole, man-cando soprattutto il rispetto che glidovrebbe quest'ultimo, le regole sonostate scritte dai più forti. Il silenzio saora di morte. Vincenzo Medici, nellanotte del 21 dicembre 1989, fu aggre-

dito tra le sue serre da almeno quat-tro delinquenti, con le armi in pugnoe il volto coperto. Fu sequestratoquando aveva più di sessant'anni.Vittima due volte: della malavita edella “linea dura” dello Stato, che perl'occasione digrignò i denti. Il fratelloGiulio, avvocato, fu infatti bloccato aRoma, all'uscita di una banca, connella borsa il denaro con cui speravadi aprire una trattativa con i seque-stratori. Lo Stato fu ferreo, quellostesso Stato che nel frattempo, sualtre delicate vicende, chiudevaentrambi gli occhi. Medici, così, fulasciato morire in mano ai suoi aguz-zini. Vittima sacrificale della giustiziaad intermittenza. Biancofu avvolta dal silenzio da quel giorno.Le porte delle serre chiuse per sem-pre. E il 13 gennaio 2011 finì anchel'agonia di Giovanna Ielasi, moglie diVincenzo. La morte della donna ini-

ziò in realtà nel 1989 e fucosì, ogni giorno, pervent'anni. Con lei, con lesperanze di rivedere ilmarito, morirono lenta-mente le serre, le piante,i terreni. Morirono cosìcome le lasciò Vincenzoquella notte di dicembre.Morirono come mori-rebbero le nostre case seun giorno decidessimo di

uscire all'improvviso. Senza prenderenulla. Senza spostare nulla. Senzaavvertire nessuno. Semplicementechiudendoci la porta alle spalle.

Le serre di Vincenzo MediciFu sequestrato nel pieno fervore della sua attività, in una delle tante sere trascorse alleserre. Lo Stato bloccò le trattative per il rilascio e, il corpo dell’imprenditore calabrese,non fu mai ritrovato. Vittima due volte, dunque.Vittima insieme alla sua gente.

REPORTAGE

I riscatti di StatoIl Sisde, in Calabria,contattò preti e mafiosi.Per Casella e perCeladon furono“aggiunti” dei miliardi.Provenivano dai fondineri del Sisde? La“linea dura” dello Statocolpì solo pochi.

IN EVIDENZA

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DOMENICA 20 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 19

Negli anni Sessanta, dopo gli studi fattial nord Italia, Vincenzo Medici avviòl'attività vivaistica insieme al fratello

Filippo. Dopo poco tempo l'azienda florovi-vaistica, che si occupava della messa in dimo-ra di sementi, piantine di ortaggi, fiori e alberida frutto e che era una delle prime aziendedel settore nella zona locridea, diventò unadelle più all'avanguardia. Diede lavoro a mol-tissime persone del luogo, così nei periodi discarso lavoro vi erano impiegate circa 40 per-sone, numero che addirittura si triplicavanella stagione estiva e primaverile, o duranteil periodo dei "defunti". I prodotti, oltre adessere messi sul mercato direttamente inzona e in Calabria, venivano commerciati sututto il territorio nazionale ed anche estero,attraverso i molteplici contatti che lo stessoVincenzo Medici, persona di grande carismaed intuito imprenditoriale, aveva nel corsodegli anni saputo intrattenere. Poi il seque-stro, seguito da una sola chiamata alla fami-glia, e la richiesta di un riscatto di tre miliardidi lire. Dopo il blocco dei beni, imposto dalloStato alla famiglia Medici, di Vincenzo non siseppe più nulla. Ma la moglie e i nipoti nonfecero, per questo, eclatanti sfilate di piazza.Nessuno di loro si incatenò a nulla, non fuusata alcuna forma di protesta-sciopero, nien-te appelli alle televisioni, niente sfoghi suigiornali. Solo un dignitoso silenzio, e la spe-ranza, e l'attesa. Forse i Medici pagarono pro-prio questo. Bianco, però, non dimentica, e il20 marzo 2010 intitola la villa comunaleall'imprenditore scomparso. Ma una targa,oggi, è tutto ciò che resta. Assieme a ettari diterreni ormai incolti, ruderi di casini abban-donati, distese di serre oltraggiate dal tempo.Ed una casa chiusa da anni. Un silenzio cheha fatto comodo a tanti.

Un silenzio che hafatto comodo a tanti

EditorialeDI ELPIDOS

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La

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

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Anna Laura Tringali, MaraRechichi, Ruggero Brizzi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, MarcoAndronaco, Isabella Galimi ,MariaTeresa D’Agostino, GiovannaMangano.

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IL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

Lettera a Giovanni Tizian

di FRANCO CRINÒ

C'è stato in TV, in una fascia di ascoltomolto favorevole, un dibattito, finalmenteconcreto, al quale hanno preso parte,Enrico Garaci, da lungo tempo Presidente

del Consiglio Nazionale della Ricerca,Ivo Cavicchi, Ordinario diSociologia della Sanità a TorVergata, Stefania Salmasso,Epidemiologa e Dirigentedell'Istituto Superiore di

Sanità e alcuni religiosi,docenti del Campus

d e l l ' U n i v e r s i t àCattolica.Riporto un paio dicose dette, ritengo,decisive : i Piani di

Rientro dal debitodella sanità indicano che le Regioni che ne sono vincolate nonsono state evidentemente regioni “ attrezzate “ dal punto divista della gestione e, magari e senza magari, non lo sono dalpunto di vista dei servizi che debbono garantire.Una svolta si può dare se “ il medico mette a completa dispo-sizione la sua scienza, l'infermiere la sua, di scienza, il manager, il dirigente, lo stesso … “In definitiva, bisogna cambiare l'assetto del sistema sanitario,essere “appropriati “ sia nella richiesta di avere cure sia nelriceverle, bisogna controllare la spesa per ridimensionarlasenza mettere in discussione i servizi necessari.Tanta burocrazia, per di più, la trovi più a suo agio a far nascerecontenziosi che bruciano ingenti risorse destinate all'assistenza, con il personale o con i fornitori che non nell'aiutare leriforme .Nella stessa giornata, un quotidiano nazionale, sotto il titolo “Non siamo uguali neppure di fronte al tumore “, dà la notizia

che i farmaci innovativi per la lotta ai tumori possono essereutilizzati, subito , soltanto in quattro regioni , Lombardia,Piemonte, Marche e Provincia Autonoma di Bolzano, chesono nelle condizioni di recepire rapidamente le indicazionidell'Aifa, l'Agenzia Italiana del farmaco, mentre in tutte le altreoccorre attendere che vengano esaminati e approvati dallecommissioni regionali con la conseguenza di ritardi letali pertanti ammalati oncologici. Insistiamo sul tasto della burocrazia : se fosse esigente con sestessa si arriverebbe ad affermare la capacità di una Azienda.E non stiamo parlando solo di ospedali in questo ragionamen-to , ma di tutti i settori, dalla gestione di una discarica all'operadella Magistratura.Nel libro da poco pubblicato da Umberto Veronesi “Il primogiorno senza cancro “ si semina ottimismo : Se il male ha avutoun inizio e uno sviluppo avrà una fine - mutuando quanto disseGiovanni Falcone per la mafia-, però, non lo utilizziamo peraltre rappresentazioni , “ il tumore della politica, della povertà,della crisi economica … “; affrontiamo bene, così come lescoperte ci stanno insegnando, questa cellula impazzita, percause interne o esterne all'organismo, che va a cercarsi com-pagnia per operare la devastazione; adottiamo un'alimen-tazione e uno stile di vita corretti.Questo di Veronesi, oltre che un bel libro, è un manuale : …stiamo affrontando una malattia, non combattendo una magia,fiducia, quindi, verso chi ti cura, fai domande finchè non capis-ci, secondo, almeno, le tue possibilità, non rassegnarti e qui hoammirato l'energia che ho visto in altri ammalati, di Sclerosimultipla, negli incontri di Bovalino e di Rende.Nella Locride non ci sono caratterizzazioni oncologiche parti-colari : i tumori alla vescica si presentano di più nelle zoneindustriali, quelli ai polmoni dove si lavora in miniera, maanche ii fumatori, che esistono a tutte le latitudini, farebberobene a spaventarsi, quelli allo scroto insidiano gli spazzacami-ni.Ogni tanto, per il nostro comprensorio, si parla (…) di fareuna ricerca sui tumori del sangue, il pensiero rivolto, ad esem-pio, alle discariche non controllate, ma qui torna impietoso ildiscorso degli investimenti per la ricerca e per le strutture chemancano .Siamo al braccio di ferro ordinato dal Piano di Rientro, tantiospedali sono alle prese con le carenze o la difficoltosa dis-tribuzione del personale, di beni e servizi, tanti operatori, dici-amolo, sono condizionati dalle prospettive di organizzazionedel lavoro che i Piani Aziendali, da troppo tempo in allestimen-to, ancora non definiscono.Risulta condizionato, complessivamente, quello sforzo chesarebbe indispensabile per contribuire a costruire fiducia versoil nostro sistema sanitario .La crisi economica, sociale e di credibilità che investe l'Italiaproduce depressioni e stress - secondo Giuliano Ferrara allar-marsi molto significa peggiorare le cose- ma, almeno questo-sostiene Veronesi, non esiste prova scientifica che sono fattoriche fanno insorgere il tumore, che si forma in un arco di tempodi diversi decenni, non dopo un trauma psichico.Che, comunque, fa pure male!

CRONACHE DAL NORD di Vincenzo Carrozza

Signor Presidentedella Repubblica

Signor Presidente della Repubblica, i partiti hannoperso il nord e anche la testa. Tutti i partiti perdonomilioni di voti. Il PD dice di aver vinto: ha inveceperso (meno 8,6%). Perde Di Pietro (meno 4,6),nonostante dica il contrario. Condoglianze al PDL(meno 15%). Con Grillo (più 4,2), solo Vendolaguadagna lo 0,7%. Signor Presidente dellaRepubblica, i partiti hanno perso il nord e voglionoconsolarsi a sud. Annunciano un piano d'investi-menti da due virgola tre miliardi di euro.Praticamente poco più del costo del ponte sulloStretto. Una miseria. Signor Presidente dellaRepubblica, come al solito ci prendono per il culo.Pensano di potersi salvare a sud, lanciando croc-cantini mentre affondano. Provano a tener legati iSudici alla loro catena. Signor Presidente dellaRepubblica, Lei lo sa, siamo abituati a vivere conle briciole, le cazzate, i calci in bocca, gl'inganni ele prese per il culo di una classe dirigente dimerda. Si riverseranno nelle nostre città, neinostri paesi e diranno di aver voluto il piano dadue virgola tre miliardi di euro per i Sudici.Meno del costo del ponte sullo Stretto.Accanto avranno i loro galoppini: i nostriamministratori che applaudiranno e sorrider-anno, prima di piegarsi per ricevere l'ovvioservizio. Signor Presidente della Repubblica, poifaranno piegare anche tutti noi e ripeteranno ilservizietto. Lei però stia attento, non ha più l'etàper certe cose.Ci penso e soffro. Signor Presidente dellaRepubblica non voglio essere preso per il culo daquesti politici che rubano e ridono. Sostengo cheper i politici che rubano deve esserci l'obbligo del-l'arresto e della detenzione in carcere. E siccomesono garantista, come Lei, una volta che la penadiviene definitiva, voglio che sia applicato il carcereduro, il 41 bis. Signor Presidente della Repubblica,i politici ladri e bugiardi devastano la fiducia del cit-tadino verso lo Stato e la Democrazia. SignorPresidente della Repubblica, i politici che rubanosono peggio della mafia, distruggono la fiducia delcittadino verso le istituzioni democratiche. Colloro esempio scellerato incitano i cittadini disperatial suicidio, alla rivolta armata. Spingono i cittadiniad abbracciare e giustificare gli atti terroristici. Cipenso e sto male. Signor Presidente dellaRepubblica, no! non prenderò del valium per cal-marmi, anzi, sostengo che per i politici che rubanodeve essere applicata la legislazione antimafia:devono restituire il maltolto attraverso il sequestropreventivo dei beni. I beni, sequestrati a questiporci insaziabili, dovranno essere usati per alle-viare le pene dei poveri e dei malati. Di quelli chenon arrivano a fine mese con la pensione. Di quel-li che non hanno i soldi per curarsi. Lei è su ques-ta lunghezza d'onda? Signor Presidente dellaRepubblica, lo Stato sono i cittadini non i politiciche rubano soldi e poi ridono prendendo tutti peril culo. Mi scusi se lo dico proprio a Lei, ma sa, lamemoria a volte tradisce i “migliori”. Sostengo cheper i politici che rubano deve esserci l'interdizioneperpetua dai pubblici uffici, e siccome sono garan-tista, come Lei d'altronde, potranno essere riabili-tati solo dopo dieci anni di lavoro duro nei campi.Signor Presidente della Repubblica, punire i politi-ci ladri e disonesti vuol dire riconquistare la fiduciadei cittadini verso lo Stato e le istituzioni democra-tiche.

Caro Giovanni Tizian, "...quello che non ho è la leggerezza dell'au-rora attesa sulla spiaggia di Bovalino...il mio paese" è una frase bel-lissima e terribile allo stesso tempo.La conclusione del tuo intervento dal buonale (mix tra buonista ebanale) Fazio e dall'intoccabile Saviano è degna d'attenzione.Anche io come te, sono di Bovalino. La conosco la leggerezza dicui parli. Ha il colore dell'amicizia. É trasparente e senza filtri, sta tra lecapanne e le spiagge, i sorrisi e le passeggiate, il non prendersitroppo sul serio e il lavorare il giusto.Qui è celestiale, fuori dal mondo e dai tempi moderni, da fotogra-fare e spedire ai palazzi della finanza. Senza vergognarsi di viverea stento, vantandosi dei propri sorrisi.Sono certo, caro Giovanni, che tu in quella frase, intrisa di nostal-gia e rassegnazione, ci hai messo il cuore. Però Gio, voglio pregar-ti di tornare qui, a farti raccontare questo paese da chi lo vive ognigiorno e quell'aurora ha la fortuna di non perdersela mai.Se tornassi, sono certo, nessuno te la negherebbe. Bovalino è unbel paese, e tu qui ci staresti benissimo, te lo prometto. Ci stareb-bero benissimo i tantissimi fratelli, amici e parenti che sono lonta-

ni da qui, per scelte, troppo spesso, non loro.Ci sarebbe ancora più leggerezza con te qui e con tutti gli emigra-ti, per tutti noi: residenti, stanziali, quotidiani. E tutti insiemepotremmo continuare ad aiutarlo questo posto, come fanno tan-tissimi, nonostante le criminalizzazioni che talvolta, nella tv dell'af-flizione, supera la criminalità.I più grandi poeti hanno usato l'alba, l'aurora come metafora perun nuovo avvenire.La leggerezza, in questo momento, potrebbe davvero essere lanuova luce, però bisogna venire a vederla da vicino, sperimen-tarla, diffonderla. Smettendo di immaginarla e accoglien-dola completamente, nonostante le nuvole, che si sa,“vanno, vengono, ogni tanto si fermano e quando si fer-mano, sono nere come il corvo, sembra che ti guardanocon malocchio ma certe volte sono bianche e corronoe prendono la forma dell'airone o della pecora o diqualche altra bestia... ma questo lo vedono meglio ibambini, che giocano a corrergli dietro per tantimetri.”Ti aspetto.

Malattie e cause ambientali

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Le vede le case, la strada, ilbosco, l'acqua? Se la monta-gna ha ancora un barlume divita non è perché glielo hadato lei da Roma. Né lei néquelli come e prima di lei.Qui lo Stato si è dato da fareper spopolare il territorio, leistituzioni repubblicane sisono impegnate ad annullareogni conoscenza storica, arti-gianale, ambientale e agropa-storale, creando lavori inutilie parassitari. Nessuno c'è maistato quando i monti avevanobisogno. E l'Aspromonte èsopravvissuto agli oltraggidell'uomo, ce l'ha fatto perforza sua e per fatto di pochiche l'hanno amato, vissuto insolitudine e difeso per quan-to hanno potuto dagli incen-di, dai disboscamenti, dallespeculazioni, dalle occupazio-ni. L'hanno difeso in base alleloro forze e avrebbero volutofare di più e meglio. Lei nonlo sa ministro, non lo sa nep-pure lei governatore e nem-meno lei signor Laganà. Maqui la gente ha dato l'animaperché l'Aspromonte fosseaperto e fruibile a tutti. Intanti, dei pochi, hanno predi-cato nel deserto per lanciareallarmi, fare progetti, portaree accogliere persone. Voi nonc'eravate, come non c'erastato nessuno prima di voi.

Voi che arrivate solo perprendere decisioni, per riem-pire caselle e dividere poteri.L'Aspromonte non è un mas-siccio qualunque, rappresen-ta l'anima della Calabriameridionale. L'anima non lasi assegna, se ne ha riguardo.E la montagna non è diRoma né di Reggio o Locri.L'Aspromonte è di chi loama e lo rispetta e nessunodeve avere l'arroganza didecidere del suo futuro senzaconsultare la sua gente. Lamontagna non è una voce dibilancio munita di corredoeconomico, è una naturaquasi intatta, un insieme dipiante animali e persone chevive unito da sempre. Chi vene fa parte sa cosa e chi gliserve. Se foste animati dasana passione ci verreste. Sela politica avesse in se unaragione e non la logica del-l'occupazione capirebbe cheil feudalesimo non è più dimoda e al territorio darebbel'ascolto che gli spetta. I mieifetenti sanno che difficilmen-te vedranno da queste partile vostre facce. Faranno dasoli come hanno semprefatto, ma un montanarouguale al precedente lo acco-glierebbero con la stessagioia.

VENGA A KAMBUSAMINISTRO CLINI

IL 5 MAGGIO NASCEVA KARL MARXIl 5 maggio 1818 nasce a Treviri Karl Marx. Muore nel 1883. Il suonome è legato a Il manifesto del Partito comunista, lodato daBenedetto Croce per la sua prosa scintillante, e al Il Capitale su cuicontinuano a misurarsi gli economisti di tutto il mondo. Più volte èstato messo in soffitta. Ma Karl Marx è l'unico filosofo che sia statocapace di trascinare dietro di sé, nel suo nome, centinaia di milioni diuomini e donne. Se vi vien voglia di cliccare su Internet il nome di Marx, trovrete cheegli viene dopo Cristo ma prima di Einstein e di Freud. Ogni annodalla lontana Asia, dalla Cina, persino dal'Irak ove il Partito comunistavive in clandestinità giungono in visita al cimitero di Londra doveMarx giace pellegrini che chiedono di poter riposare accanto a lui. Edi fronte alla crisi globale del capitalismo i maggiori tra gli economistidi scuola borghese suggeriscono di tornare alle ricette di Marx peruscire dalla crisi.

SCIVE il direttore

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Lettera del gruppo SiAmo Locri al SindacoSignor Sindaco,sembrerebbe, secondo non meglio definibili voci di corri-doio, che la Sua amministrazione abbia intenzione di accan-tonare, se non proprio di annullare, l'edizione 2012 delGiugno Locrese.Noi di SiAmo Locri ci auguriamo che queste voci risultinoinfondate; ma, purtroppo, in mancanza di segnali positivi,pensiamo che la manifestazione sia stata messa da parte. Inaltri tempi già in questo periodo ci sarebbe stata la “estem-poranea di pittura”. Invece, oggi tutto tace, è calato il silen-zio. Locri è ridiventata una terra arida e desolata.Già nel 2011 la Sua amministrazione ha messo in atto unGiugno Locrese, sconcertante nella qualità e nei contenuti,su cui aleggiava un'atmosfera talmente lugubre da sug-gerirne uno spostamento di data al due di novembre permeglio rappresentarne il senso del nulla.E pensare che, in coincidenza con le ultime edizioni delGiugno Locrese, fino al 2010, il TG-UNO nazionale neaveva dato notizia.Per la prima volta, dopo tanti anni bui, Locri si distinguevaper la promozione di eventi culturali.Sembrava avere intrapreso la sana strada della rinascita cul-turale e il Giugno Locrese era diventato uno dei tantimomenti, forse il più significativo ma non certamente l'uni-co, di questo importante percorso.Noi di SiAmo Locri riteniamo che La Città di Locri nonpossa fare a meno della cultura. Lo esige la sua gloriosa sto-ria, i circoli culturali, gli stessi cittadini che in essi siriconoscono. Locri è una città culturale, una città educativa,

e vuole continuare ad esserlo. LA CULTURA NON HAUN COSTO, E' LA NON-CULTURA AD AVERE UNCOSTO MOLTO ELEVATO PER LA SOCIETA'.Signor Sindaco, ci ripensi, il Giugno Locrese può tornare adessere una manifestazione culturale di levatura nazionale;non la abbandoni. Tenga presente che a Locri non mancanole associazioni culturali disponibili e in grado di gestirel'evento. L'Amministrazione Macri era riuscita a portare alla luce,dopo decenni di gestazione, il Palazzo della Cultura; il qualepalazzo, insieme con l'istituendo Museo Civico nel nostrocentro storico, sarebbe stato il cuore pulsante di una cittàviva: preciso punto di riferimento culturale per tutta laLocride. Lei, Signor Sindaco, piuttosto che puntare sullarinascita del centro storico ha preferito dirottare i fondistanziati dalla Regione Calabria (Assessorato alla Cultura)alla zona archeologica, distante dal centro tre kilometri, perl'ampliamento del museo nazionale, regalando, di fatto, alMinistero del Beni Archeologici la somma di 1.200.000euro: complimenti.No Signor Sindaco, cosi' non va.“QUOUSQUE TANDEM ABUTERE PATIENTIANOSTRA”.Se proprio non ce la fa, getti pure la spugna. Sarebbe un attodi coraggio, coerente con la sua onestà intellettuale, non unsegno di debolezza. Sarebbe ricordato come il Sindaco cheha provato con impegno, ma non ce l'ha fatta. Ne uscirebbea testa alta. L'unico dissesto sarebbe quello culturale.

SiAmo LOCRI

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la Riviera

Sport

La Juventus è da 10 e lode: miglior difesa delcampionato, squadra imbattuta, miglior giocoin campo e senza un vero attaccante. Una sta-gione memorabile. L’Udinese si merita un bel10 senza lode: si sono confermati per il secon-do anno di fila la partecipante alla prossimaChampions League. Complimenti a Guidoline Totò Di Natale che si fà notare in ogni circo-stanza. Atalanta e Catania voto 9: l’Atalanta hagiocato la stagione più difficile della sua storia,nonostante la vicenda calcio scommesse che leè girata intorno con tanta paura ed una pena-lizzazione di -6 punti sono riusciti ad arrivare a46 punti (in realtà 52) anche grazie ai gol diDenis e le magie di Schelotto. Mentre ilCatania di Montella è andato molto vicinoall’Europa League. Bologna, Parma e Sienavoto 8: la salvezza sembrava lontana con Bisoliche non è riuscito a far girare il Bologna, poi èarrivato il profeta Pioli e ha dato un voltonuovo ai rossoblu, trovando dei veri fuori clas-se in Diamanti e Ramirez che non si eranoespressi al massimo fino a metà stagione. IlParma invece riesce con Donadoni a raggiun-gere un record storico per la società, le 7 vitto-rie di fila, ad inizio stagione al Parma diColomba mancava qualcosa ovvero far esplo-dere tutta la grinta e la rabbia della squadra esoprattutto di un Giovinco da Nazionale e cosìarriva sulla panchina Donadoni che riesce ingrandi imprese e far vedere un gioco all’inse-gna dell’attacco. Il Siena neopromossa riesce asalvarsi senza troppe preoccupazioni, grandeorganizzazione e bel gioco e poi c’è quel feno-meno di Mattia Destro che realizza 12 reti allaprima stagione da titolare. Lazio e Chievo voto7: per la Lazio arriva un 4° posto, il Chievo èormai una realtà della serie A. Cagliari 6: cono-sciamo tutti il presidente Cellino alla ricercasempre sul mercato di giocatori molto dubbima come sempre decisivi come Thiago Ribeiroe Ibarbo e poi il decisivo Pinilla preso a gennaioe scaricato dal Palermo, l’unico problema diquesto Cagliari i cambi di panchina, Donadoniè stato scaricato in estate, Ficcadenti è statosostituito da Ballardini per poi ritornare allafine della stagione , in poche parole non moltis-sime emozioni ma la salvezza è arrivata. Milan,Lecce, Napoli e Novara voto 5: al Milan que-st’anno vanno mille rimpianti e mille infortuni,il Lecce forse meritava un voto più alto mavisto la retrocessione ho preso una via dimezzo, complimenti per il girone di ritorno checon una grandissima cattiveria e disperazioneguidata da Serse Cosmi avrebbe meritato qual-cosa di più, invece voglio dare un 10 alla tifose-ria del Lecce che nonostante la retrocessioneha applaudito in piedi la squadra. Il Napoli haavuto una stagione simile a quella del Milanovvero sfortuna ed errori a raffica, doveva esse-re la stagione del cambio di qualità e invecebasta vedere la partita col Bologna per buttarevia il terzo posto, in Champions mancava l’e-sperienza è stato un peccato uscire con ilChelsea. Il Novara era davvero difficile che sisalvasse considerando che la maggior partedella rosa è uguale a quella dell’impresa parti-ta dalla Prima Divisione fino alla promozionestorica della serie A, non è servita l’esperienzadi Mascara e Caracciolo. Palermo e Romahanno un 4,5: il Palermo ha impostato il cam-pionato nel peggiore dei modi, colpa del presi-dente Zamparini che dopo la partenza diNocerino, Pastore e Sirigu non organizza lasquadra e cambia, come al solito, troppi allena-tori, da Pioli, esonerato e poi richiamato, aBortolo Mutti a Devis Mangia, troppa confu-sione ed ora che succederà? La Roma ameri-cana non ha espresso proprio quello che vole-va dire a inizio stagione, il progetto LuisEnrique è già finito ed ora Baldini e Sabatini

cosa si inventeranno? Bisogna ringiovanire lasquadra e trovare giocatori che sposano il pro-getto di questa Roma che vuole vincere ma chequest’anno non raggiunge neanche l’EuropaLeague. Inter, Fiorentina e Genoa 4: l’Interdeve ringraziare la cura Stramaccioni altrimen-ti anche l’Europa League sarebbe stata unmiraggio, quest’anno hanno sbagliato tutti,dalla dirigenza, agli allenatori a finire alla squa-dra (tranne Milito). La Fiorentina ha vissutonel caos più totale fino a tre giornate dal termi-ne del campionato, ad inizio campionato c’èstato il caso Mihajlovic confermato ma odiato

dai tifosi, Gilardino voleva andare via ma non èstato venduto subito poi dopo Mihajlovic èarrivato Delio Rossi che oltre le clamorose vit-torie in casa del Milan e della Roma, ci ricorde-remo di lui per il fattaccio con Ljajic , ma dellaFiorentina ci ricorderemo un’annata buttata alvento. Il Genoa si salva ma non erano questi ipiani, si parlava di campionato tranquillo esogni europei visto anche la campagna acquistidi questa estate e di gennaio con l’arrivo diGilardino, ma anche qui la piazza è caldissimae gli allenatori vengono esonerati uno dopol’altro.

MASSIMO PETRUNGARO

Per Antonio, Massimiliano, Andrea e tuttigli altri, sarà una calda estate di calciomer-cato. Saranno più di tre mesi in cui -Europei permettendo - le trattative si sus-seguiranno a vista d'occhio, dove un gior-no sentiremo una cosa e il giorno dopoavremo la pronta smentita. E non è bana-le affermare che mai come quest'annoalcune squadre più delle altre avranno gliocchi puntati addosso. Anche la Juventusfresca campione d'Italia dovrà approntarequalche miglioria alla rosa, per avere unapanchina di qualità e soprattutto perpoter competere al meglio nellaChampions. Quest'anno il non aver avutoimpegni il mercoledì ha facilitato molto lasquadra di Conte specialmente sul pianofisico (vedi Pirlo), quindi Agnelli dovràmettere mano al portafoglio. Si cerca unapunta, un vice Pirlo per l'appunto e unattaccante di fascia. Prematuro ora farenomi, se ne leggono fin troppi. E se laJuventus ha bisogno di qualche ritocco, diuna vera e propria rifondazione, fatta conraziocinio però, hanno bisogno le milane-si. Il Milan, come abbiamo visto, ha finitola stagione in affanno. Sono andati via cin-que senatori (Inzaghi, Nesta, Gattuso,Zambrotta, Seedorf) oltre a Van Bommel.Per numero, ma anche per qualità, vannosostituiti. Certi Montolivo e Traoré,potrebbero arrivare Acerbi, Ogbonna e i“soliti” Tevez e Balotelli. Capitolo Inter. Ilvero acquisto è stato già fatto: AndreaStramaccioni in panchina. Una scommes-sa con la S maiuscola. Nonostante alleni inerazzurri, chiedergli subito lo scudettosarebbe sbagliato. Società e tifosi si metta-no l'anima in pace. Dovrà fare meglio diquest'anno (piazzarsi terzo sarebbe il“suo” scudetto) e per quello che ha fattovedere, per dirla alla De Gregori, il“ragazzo si farà”. Si è visto una parvenzadi gioco, ha le idee chiare, ha ricompatta-to uno spogliatoio triste e allo sbando.Arrivi e partenze in casa Inter sarannofondamentali. Servono almeno due ele-menti per reparto e altrettanti dovrannoandar via. Toccherà poi al tecnico romanotrovare la quadratura del cerchio. Anchenella capitale si muoverà qualcosa. Il pro-getto di Luis Enrique è fallito miseramen-te. Ora si attende Montella, spettacolaresì ma concreto. A Formello invece, la con-ferma o meno di Reja aprirà nuovi scena-ri. Klose è stato determinante, ma da solonon può bastare. Nelle ultime ore si è par-lato di Pazzini e di Zarate che non saràriscattato dall'Inter. Sotto il Vesuvio inve-ce sembra ci si sia rassegnati alla partenzadi Lavezzi direzione Psg o Inter. Il Pochosarà sostituito. Da chi? Forse Pazzini,forse Giovinco, o chissà.“Antò, fa caldo”

“Antò, fa caldo”

Le pagelle della Serie A

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Sport

A propositodi...

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HinterreggioE' stata la compagine che più di tutte ha

creduto alla vittoria finale, e così èstato. Quando si dice che il progetto a

lungo termine paga, quello del presidentePellicanò ha veramente sorpreso tutti. Lui siera prefisso che in cinque anni la sua squa-dra giocasse nel campionato professionisti-co, ma con l'inserimento di giocatori del cali-bro di Franceschini e Vicari, atleti che finiall'anno scorso militavano in club di serie Be C, e con la guida tecnica affidata al MisterDeMaria ha anticipato di qualche anno que-sto bellissimo sogno. Ora la città di Reggioha due squadre nel calcio che conta, laReggina del presidente Foti e l'Hinterreggiodel vulcanico Pellicanò, che a sentir lui alle-stirà una squadra di tutto rispetto.Auguri

VOTO 10

Valle GrecanicaNessuno all'inizio di questa stagione si

aspettava questo triste epilogo dellasquadra Militese. La società dopo lo

splendido campionato della scorsa stagione,pensava che con qualche inserimento diqualità si potesse aspirare a qualcosa di più.Non è stato così, i nuovi non sono stati all'al-tezza, e la cessione del bomberZampaglione, è stata fatale al team guidatoda Mister Dima Ruggiano, , poi sostituitodall'ex giocatore della Reggina GiovanniMorabito nelle ultime partite del campiona-to.Nei corridoi si dice che il prossimo anno ilpresidente Morisano riporterà la squadra aBagaladi, e di ricominciare da lì un ambizio-so progetto.

VOTO 5

InterpianaStesso discorso della Valle Grecanica,

anche qui la situazione è precipitata inmodo inconsapevole. Niente faceva

pensare ad un fallimento del genere. Dopoaver disputato la prima parte del campiona-to in piena tranquillità, nel girone di ritornole cose si sono stravolte. Hai giocatori nonveniva corrisposto il rimborso spese, quindic'è stato anche qualche abbandono, nonc'era un campo dove allenarsi in modo ade-guato, e tanto meno quello dove giocare ladomenica, quindi era un peregrinare di voltain volta. Infine il cambio di allenatore non hadato i risultati sperati.

VOTO 4

BovalineseNon è stata una sorpresa la fallimenta-

re annata della Bovalinese, ne eraconsapevole anche la dirigenza, che

questa sarebbe stata l'ultima stagione in que-sta categoria per gli amaranto del presiden-te Orlando. Peccato per i tifosi che hannocontinuato a sostenere i propri beniaminianche dopo la certezza della retrocessione,incitandoli a farsi onore con i più attrezzatiavversari.Ora bisogna capire quel che si vuol fare conil prossimo anno, allestire una formazionedegna di questa squadra gloriosa o continua-re con i giovani e valorizzarli per un prossi-mo futuro.

VOTO 4

BrancaleoneAnche la matricola Brancaleone ha

raggiunto il suo principale obiettivo,cioè la permanenza nel campionato

di Eccellenza. Era la prima volta nella suastoria calcistica che il Brancaleone disputavaquesto torneo, anche per la maggior partedei suoi atleti è stato un esordio, e si è com-portato molto bene. E' un squadra formatada molti giovani, e alcuni di essi si sono messiveramente in mostra, come Vita per esem-pio, oppure come Macrì Morabito, senzadimenticare il portiere diciassettenneFerraro. Ragazzi che la prossima stagionepossono fare decisamente meglio dopo l'e-sperienza di quest'anno.

VOTO 6

SidernoIl campionato è appena finito e il Siderno

può tirare un sospiro di sollievo. È statoun torneo strano per la squadra tanto

cara al presidente Salerno, anche se alla finesi è riusciti a raggiungere la salvezza, obietti-vo principale della società.Ma quanta sofferenza, a un certo punto nes-suno credeva più a questo miracolo, poi conil cambio di allenatore e con qualche calcia-tore acquistato in autunno, la squadra è riu-scita piano pianino a tirarsi fuori dal perico-lo retrocessione e regalare ai propri sosteni-tori la permanenza in questa categoria.

VOTO 6

RoccellaMettiamo in chiaro una cosa sulla

realtà di questa squadra, il sotto-scritto è stato accusato da qualche

lettore di accanimento verso questa società,atleti compresi, senza valutare bene quelloche si voleva dire veramente. Vi sembreràstrano ma io sono un tifoso del Roccella enel mio cuore speravo che questa squadraraggiungesse gli obiettivi che quel grandePresidente si merita. Purtroppo le cose sonoandate diversamente e, carissimo lettore Leposso assicurare che i veri tifosi del Roccellase ne fregano anche del secondo posto inclassifica, poiché la squadra è stata costriutanon per vincerlo questo campionato, ma perstravincerlo.

VOTO 7

SERIE D

ECCELLENZALE PAGELLE DI FRANCESCO CRIACO

Fine campionato. Il punto

In occasione delle celebrazioni per il “Cinquantesimo anno di fondazionedell'AICS” è stato consegnato il premio “Atleta dell'anno 2012”. A Bolognapresso l'Hotel Holiday Inn, la Direzione Nazionale dell'AICS ha organizza-to una bella cerimonia durante la quale, il giovane Vincenzo Figliomeni,direttamente dal presidente Nazionale Bruno Molea ha ricevuto l'ambito

Karate: Vincenzo Figliomeni è l’atleta dell’anno

PROMOZIONE

Gioiosa JonicaProviamo per un attimo a lasciar perderela prima parte del torneo per il GioiosaJonica, a questo punto parleremmo di unaltro campionato, di verticesicuramente,dopo aver disputato ungirone di ritorno alla pari della capolistaCatona. Sicuramente il cambio della guidatecnica ha ristabilito i veri valori dellasquadra, costruita dalla società conpropositi di primato, o perlomeno daplayoff, non solo da partecipante. MisterSilvano ha saputo dare quella sicurezzanecessaria che mancava ai ragazzi, e con lasua lunga esperienza in questa categoria,che lo contraddistingue, è riuscito a cam-biare volto alla squadra gioiosana.

VOTO 7

Marina di GioiosaOramai da parecchi anni il Marina è unavera realtà nel campionato di Promozione.L'anno passato i giallorossi hanno disputa-to con merito i playoff, quest'anno per unniente non è riuscita a ripetersi, ma stiamotranquilli che il prossimo anno ci riproveràancora, senza trascurare la possibilità divincerlo direttamente il torneo, senza pas-sare dagli spareggi. I tifosi lo sperano, ora-mai da diversi anni manca l'Eccellenza daqueste parti, e si augurano che la societàcon qualche sacrificio in più possa allestireuna squadra ancor più competitiva per ilsalto di categoria.

VOTO 7

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la Riviera

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IN BREVE

Siderno ospitai giochi della gioventù

riconoscimento. L'atleta in forza al Centro Studi Karate presieduto dal M°Vincenzo Ursino in precedenza aveva conquistato due titoli mondiali nellespecialità “KATA” e “FORME CON ARMI”. Grande la soddisfazioneespressa dal Presidente del CP di Reggio Calabria nonché ConsigliereNazionale dell'AICS presente all'evento, il dott. Arturo Nastasi, che dopoessersi complimentato con lo stesso atleta ha speso parole di elogio per irisultati conseguiti negli anni dal Centro Studi Karate.

Si terranno a Siderno, mercoledì 23 maggio, i noti Giochi dellaGioventù. La finale provinciale si svolgerà allo stadio “Raciti”della città. 26 scuole partecipanti, 70 alunni per ciascuna scuola,circa 2000 gli atleti. Precisa il vicesindaco di Siderno, PietroSgarlato: «Siamo riusciti a portare i Giochi grazie al suggerimentodel delegato provinciale del Coni, Salvatore Papa, che ci haprospettato questa possibilità. L'ufficialità è arrivata un mese fa».L'assessore allo sport, Maurizio Baggetta, aggiunge: «Sidernomerita questa giornata, Siderno era il centro sportivo di tutta laprovincia. I giochi non vogliono essere una competizione traragazzi, ma un'occasione per stare insieme. Una giornata di sportpuro».

A Milano Marittima il 12 maggio si è tenuta la COPPA CAMPIONI, il trofeo piùambito a livello nazionale, nei favolosi locali del Grand Hotel Gallia di MilanoMarittima (Ravenna). L'evento, tanto atteso dai burrachisti accorsi da tutta Italia, èstato aperto con l'alzabandiera ufficiale della F.I.Bur, per il suo ingresso nel C.O.N.I.,e con l'inno cantato da Baldan Bembo: “Il burraco è”. Nel girone A ha partecipatoFrancesco Ruso, del Gruppo Burraco YMCA di Siderno, che si è classificato al 16°posto su 78, mentre al Torneo by night si è meritato un ottimo 6° posto.Campioni del 2012 una coppia dell'ASD di Pesaro

A Milano Marittima il 12 maggio si è tenutala COPPA CAMPIONI, il trofeo più ambito alivello nazionale, nei favolosi locali del GrandHotel Gallia di Milano Marittima (Ravenna).L'evento, tanto atteso dai burrachisti accorsida tutta Italia, è stato aperto con l'alza-bandiera ufficiale della F.I.Bur, per il suoingresso nel C.O.N.I., e con l'inno cantato daBaldan Bembo: “Il burraco è”. Nel girone Aha partecipato Francesco Ruso, del GruppoBurraco YMCA di Siderno, che si è classifica-to al 16° posto su 78, mentre al Torneo bynight si è meritato un ottimo 6° posto.Campioni del 2012 una coppia dell'ASD diPesaro

“Regalati un sogno”

Coppa deiCampioni2012F.I.Bur

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Biblioteca Meridionalista

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FRANCESCO DE FILIPPO

AAmici, colleghi,questa letteraè un invito e un appello aintellettuali, artisti, case edi-trici...Vuol nascere ad Africo

- sì, proprio “quell”'Africo, inAspromonte - la prima residenza italia-na per scrittori.Sul modello di Francia, Spagna e altriPaesi, un tetto viene gratuitamentemesso a disposizione di scrittori chevogliano trascorrervi un periodo ditempo per dedicarsi al proprio lavoroe, perché no, scrivere (anche ma nonobbligatoriamente) del luogo dovesono ospiti.Mancava in Italia una struttura di que-sto tipo, vorrebbe pensarci un gruppodi persone della Calabria nuova, diquella che non sopporta la 'ndranghe-ta, la massoneria o la corruzione, che èstanca di elencare i mali calabresi. Edunque questo è un invito per chiun-que voglia approfittare di tale possibi-lità.Ma è anche un appello a impegnarsi afarlo per il grande significato simbolicoche ha questa operazione: il senso diun desiderio di ricucitura tra Nord eSud.Estintasi la lunga ondata del brianzoloBerlusconi che si è portato via le giustelitanie e lamentele, messa in crisi laLega con il suo carico di odio, xenofo-bia e discriminazioni, il Paese ha oggibisogno di pace e di unità; di s'engager,

di impegno.Il ruolo degli intellettuali in questosenso è importante, se non fondamen-tale, per contribuire a indicare, e maga-ri realizzare, quello che Edgar Morindefinisce un “nuovo umanesimo”,tanto più urgente viste le difficoltà eco-nomiche e tanto più pressante per ilnostro Paese, ancor più dilaniato dopola discesa dei leghisti; dai luoghi comu-ni prima ancora che dai fatti.Una residenza per scrittori non è cheun piccolo evento, non basterà certo arisolvere i problemi, non darà nuovoequilibrio al Paese, ma qualcosa

potrebbe dirla se diventasse - propriodal Sud - un megafono, una voce ditutti gli italiani: alti e bassi, bianchi e dicolore, di est e di ovest. Per questo l'o-biettivo è di convogliare intorno a que-sta iniziativa energie fresche, volitive,oneste. Non ci sono scopi commercialio pubblicitari, occulti o politici ma soloquello di stimolare le risorse buone delterritorio, di connetterle con altre,ugualmente sane, di altri luoghi.L'appello dunque è a tutti, ma un po'più pressante a quegli intellettuali, que-gli scrittori e artisti celebri; non perdiscriminazione (appunto) ma perché

la loro voce si sente fino a un po' piùlontano.Dietro questa iniziativa non c'è che ungruppo di abitanti di Africo organizza-tosi in una sorta di comune che sta ten-tando di rivivificare il paese dopo chenegli anni 50 furono costretti a lasciarela montagna e riversarsi sul litorale,come tanti altri piccoli centridell'Aspromonte. Oggi questo gruppo è impegnato arecuperare semine e terreni, a rispolve-rare tradizioni e costumi, a stimolareuna rilettura della storia dell'Italia persfatare i soliti luoghi comuni su Nord e

Sud, senza perquesto sottacerele responsabilitàdi alcuno daquesto o quellato delVolturno.Come

ha scoperto Paolo Rumiz quando haattraversato l'Aspromonte a piedi, dasolo e senza farsi annunciare, lo scorsoanno.Per fare questo c'è bisogno di creareattenzione, da qui l'idea di presentare,ottenute le adesioni, “la casa per gliscrittori” con una piccola grande festaalla quale saranno invitati intellettuali,giornalisti, artisti, maitre à penser.Occorrono adesioni ed occorrono pre-senze, alla festa prima e alla residenzapoi. In entrambi i casi chi accetterà nondovrà che sobbarcarsi delle spese diviaggio.

Scrivere dall’AspromonteScrivere dell'Aspromonte, del

meridione d'Europa. Farlo dalsuo interno vivendo il massiccio

calabrese e raccontandolo per comelo si vede. Dare l'opportunità chie-dendone l'impegno, a chi voglia farlo,di starci in Aspromonte e riportaresenza mediazioni le sensazioni chetrasmette. L'idea è semplice, nasce dadiscussioni che hanno messo in evi-denza la conoscenza limitata che si hadella nostra terra e l'esigenza forte difar conoscere un mondo antico chesopravvive ai tempi e che magari èaltro rispetto agli stereotipi che lodisegnano. L'offerta non parte da isti-tuzioni, enti, organizzazioni. Viene daquei pochi che l'Aspromonte hannocontinuato a viverlo e ad amarlo, chesentono la nostra montagna come unluogo appartenente a tutti e da aprireagli altri. E poco è quello che si offre,un letto, un tetto e un piatto. Unmondo da scoprire, una natura ai pri-mordi nel cuore di un continentedelle industrie e delle banche.L'appello a venire in Aspromonteparte così, con una lettera che saràinviata a chi si conosce e da questi adaltri senza preclusioni o vincoli. Uninvito aperto a tutti e una richiesta disostegno rivolta a tutti, a chi vuol met-terci l'impegno, a chi vuole ingaggiar-si in qualcosa di concreto o semplice-mente abbia voglia di conoscereandando oltre gli ologrammi e i sen-tieri tracciati dagli altri.

Raccontare il sudGIOACCHINO CRIACO

CAMPUSA CITY, un borgo che ha sfidato il tempo, abbandonato dalla stupiditàdegli uomini oggi rinasce per dare un posto nel mondo agli spiriti puri. Sospeso tra l'Amazzonia e l'Aspromonte, a metà fra un tempio Azteco e unsantuario cristiano, risorge attraverso l'impegno di chi vorrà starci

Ad AAd Africo Antica la prima frico Antica la prima residenza italiana per scrittoriresidenza italiana per scrittorisul modello francese e spagnolosul modello francese e spagnolo

L’INIZIATIVA. Una casa per le penne

Cerimonia degli addii Lascia un ricordo fermo e sicuro Nicola Briguglio, che se ne è andato a 70anni, dopo tre anni di duro cimento contro il morbo, che ne insidiava ilcorpo e , per maggiore dolore, lasciava limpida la mente. Ci sono di questemalattie schifose. Il paese tutto lo ha onorato, sfilando ininterrottamenteper due giorni per la camera ardente allestita dall'Amministrazione comu-nale di Saline Joniche, , e di Salne Joniche , dove nacque, visse, operò,fecedel bene, Nicola Briguglio era stato sindaco per ben tre volte. Lo ha onora-to il movimento democratico e progressista. Lo hanno onorato i dirigentisocialisti del Melitese e i Comunisti Italiani dell'intera Calabria, che conLui perdono un quadro dirigente importante. Uno che ebbe sempre fede.Una fede radicata nelle leggi scientifiche del marxismo, avvalorate dal cris-tianesimo che guarda al trionfo del vero, del bene, del bello. Si scrivonotante cose sugli oltrepassati. Ma di pochi, e non solo in Calabria, si potràdire quello che noi ora diciamo di Nicola Briguglio: non mutò maibandiera. Non importa che fosse rossa. Importa che la sua bandiera è statala bandiera dell'uomo integrale dell'umanesimo, del meridionalista senzapentimento, del combattente senza indugi. Cioè, la bandiera della moralità.

NICOLABRIGUGLIO,UN UOMO CHE NON MUTÒ BANDIERA

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Cultura e società

Parlandodi...

"Sorsi di Cultura - Tra leggende e profumi nel mito diScilla", promosso dalla Commissione PariOpportunità della Città di Villa San Giovanni (RC),nell'ambito del ciclo di manifestazioni "Caffè lettera-rio, si terrà domenica 20 maggio alle ore 18,30 pressoil ristorante Panorama a Piale di Villa San Giovanni.In collaborazione con Ecotouring Costa Viola el'Ecostrada del Vino e dei Sapori della Costa Viola ,nel corso dell’evento è prevista la degustazione guida-ta, a cura di Rosario Previtera dei vini IGT SCILLAe IGT COSTA VIOLA di Casa Vinicola Criserà e diCantine Vintripodi. La degustazione sarà intervallata dalla lettura deibrani tratti dal romanzo mitologico "SCILLA" (Ed.Città del Sole) di Oreste Kessel Pace. Il reading, conbase musicale, sarà a cura di Carlo Menga.

«Calabria bella, da cui ilmeglio del popolo scappa»

VILLASAN GIOVANNI

Caffè letterario “Sorsi di cultura”

Il convegno, coordinato da Maria Teresa D'Agostino, si è aperto con gli interventi istituzionali del vicesindacoPietro Sgarlato, che ha portato i saluti del sindaco Riccardo Ritorto, primo sostenitore del progetto, fuorisede. Ha portato ai ragazzi la propria toccante testimonianzaAntonietta Lia, mamma di Stefania Sità, tragica-mente scomparsa in un incidente stradale nel 2009, «Pensavo fosse un giorno come tanti, invece non ho piùrivisto la mia Stefania. Ora voglio che per la sua morte ci sia giustizia». A seguire, un video di grande impatto,ideato da Loredana Alvaro e realizzato da Giuseppe Tigani, che ha ripercorso la vicenda di Stefania e lanascita dell'associazione a lei dedicata.

SIDERNO: “RAGAZZI SCEGLIETE LA VITA”

Chi e cosa c’è dietro i programmi televisivi cheogni giorno incessantemente entrano nelle nostrecase? È tutto frutto del caso o c’è qualcosa di più?Lo sfondo di questi interrogativi costituisce latrama del romanzo “Per trenta denari” di RobertoMilone, vice direttore di Rai 2. L’eterna lotta tra ilbene e il male, silenziosa, invisibile eppureprofondamente reale combattuta ai nostri giorni.E se fosse tutto vero? A rispondere saranno lostesso dirigente del servizio pubblico radiotelevisi-vo ed uno dei protagonisti della quotidianità tele-visiva contemporanea, il sociologo AntonioMarziale, presidente dell’Osservatorio sui Dirittidei Minori, nell’ambito di un convegno promossodall’Ufficio Scuola della Diocesi di OppidoMamertina-Palmi, coordinato da don EmanueleLeuzzi, in programma a Rizziconi (RC), presso laCasa Diocesana alle ore 15 di venerdì 25 maggio.

RIZZICONI

“Per trenta denari” di Roberto Milone

PREZZOLINI ACOSENZA, 1963

Giuseppe Prezzolini (1882-1982), ilgrande intellettuale toscano la cuiopera giornalistica, letteraria e sto-rica contribuì al dibattito culturale e

politico del Novecento patrio, diffondendonel’eco in Europa e oltreoceano, era ottantennequando, rientrato in Italia da New York con lasua seconda moglie Jakie, affittò casa in unpaese meridionale, Vietri sul Mare, a picco sulGolfo di Salerno, rimanendovi sei anni, perconsolare col sole, l’aria di mare e il profumodelle zàgare la propria vecchiaia ancorafeconda di pensiero e di scrittura, prima deltrasferimento definitivo a Lugano, dovemorirà centenario.A poca distanza da Vietri, si domicilieranno insuperbe ville il famoso scrittore americanoGore Vidal (a Ravello, sulla costiera amalfita-na, dove già soggiornarono a lungo Wagner,Lawrence e Gide, mentre Prezzolini se nescappò) e Zeffirelli (a Positano, per riceveregli amici del jet set). La quieta Vietri sul Mare, meno frenetica dimondanità e turismo, attrasse anche un cala-brese colto e benestante, di antico lignaggiocosentino, come l’ingegnere Mario Muzzillo,già progettista di metropolitane.E qui torniamo a Prezzolini, perché proprio aVietri egli conobbe, nella loro villa al mare,Muzzillo e sua moglie, «calabrese il primo e

francese la seconda, di ritorno da New Yorkdove lui era un importante tecnico delle ferro-vie sotterranee. È una coppia simpatica, per-sone colte, e un dei suoi fratelli era un lettoreappassionato della Voce e dei miei libretti. Uncontatto raro in questo borgo selvaggio quan-to a cultura». Prezzolini annotava così l’incon-tro, nel suo Diario, il 17 gennaio 1963. La fre-quentazione divenne ben presto amicizia,foriera di incontri con illustri personaggi dipassaggio, uno dei quali cito qui di seguito peril rimando ad un paese calabrese, GuardiaPiemontese.Il 27 febbraio 1965 nella villa di MuzzilloPrezzolini conobbe il celebre glottologoGerhard Rohlfs (1892-1986), descritto nel suoDiario come «un uomo antipatico», dal qualeperò apprese un curioso episodio che agliocchi del tedesco era apparso abnorme, maper un calabrese rientrava perfettamentenella tradizione dell’accomodamento perfavorire un forestiero. Rohlfs raccontò «unaneddoto interessante sopra la sua visita dagiovane al villaggio di Piemonte (GuardiaPiemontese-ndr) in Calabria formato da pro-testanti (valdesi – ndr) venuti dal Nord, dovele donne erano così pudiche che si chiusero

tutte in casa e non vollero mai posare con iloro secchi davanti al pozzo dove attingevanol’acqua; cosicché il sindaco, che conosceva lasua gente, gli propose di vestire gli uomini dadonne, e gli fece immortalare quei manichiniper autentiche femmine del luogo». Ignoro sequella fotografia esista ancora e si trovi archi-viata in qualche repertorio antropologico.Nel 1963, Prezzolini visitò Cosenza, dove loscrittore fu accolto dal fratello di Muzzillo,uomo di vaste letture cui si deve la raccoltalibraria di famiglia che oggi si trova conserva-ta, per donazione dei discendenti, nellaBiblioteca Civica della stessa città. Di quella villeggiatura rimangono alcune sàpi-de impressioni di Prezzolini che mi sono rive-nute sott’occhio mentre riordinavo una messedi appunti per un mio saggio sullo scrittore atrent’anni dalla scomparsa.Un’impressione alquanto sbrigativa si ritrovanel Diario di Prezzolini alla data 21-24 settem-bre 1963: «Gita a Cosenza. Bei monti, conche,boschi e villaggi pittoreschi, brutte case, qual-che opera d’arte forestiera, gente povera edeserto spirituale, salvo quella macchietta delfratello di Muzzillo, impantanato con unaserva grassa in casa; ma legge Croce e Gentilee Hegel. E anche me! Alla fine del viaggiocolazione di caffè e latte in un albergo splen-dido e carissimo. In un’ora spendemmo quan-to in un giorno in tutti gli altri giorni».Un’altra impressione, più poetica ma checoglie con poche pennellate il senso della con-dizione calabrese, si ritrova in una lettera chePrezzolini, ritornato a Vietri sul Mare, il 25settembre 1963 scrive all’amico sacerdoteCesare Angelini (1886-1976), gran nomedella cultura cattolica italiana: «Torno da unviaggetto nella Calabria, provincia di Cosenza,due strade, una fra i monti e l’altra lungo l’ac-qua. […] La gita nella Calabria mi ha fattodeplorare di non aver più 25 anni. Migliaia divolti e di problemi, centinaia di paesi ognunocon il suo interrogativo, persino i monti e lespiagge mi dicevano i loro problemi. Un paesecosì bello, da cui il meglio del popolo scappa –come scappava dall’Italia della mia gioventù».

© Francesco D. Caridi

Il paese del maloccchio“Devi andare a vedere da vicino. Magari la terraconserva qualche traccia, la terra non perde lamemoria come noi, forse potremo scoprire per-ché siamo arrivati al punto di essere indifferential dolore, lo capirai quando sarai nel paese evedrai cosa fanno le persone, come parlano,quanto sparlano.”E' Orfeo stesso, suo padre, che spinge J. a parti-re da Torino, dove è nato, ad andare giù inCalabria, a Sideris, il paese di suo padre. E' lì chedeve andare a cercare il perché ha rischiato dinon venire al mondo. Ed è lì che la nonna dovràtrapassargli il “servizio”, la formula antica cheserve a “sciumare”, a togliere il malocchio. Ne èpieno Sideris, di malocchio; diffusissimo tra isuoi abitanti. -Ma il malocchio avvolge soloSideris o è metafora di una regione che sembra“docchjata”?Come andrà a finire il viaggio di J.? Riuscirà, tra le diverse donne incontrate dentroe fuori le mura di casa, dedite alla famigliapatriarcale o sottomesse o libere di vivere le pro-prie passioni, a scoprire quel che vuol sapere diuna, di quella donna?Giuseppe Fiorenza, l'autore nato a Pazzano,torna in Calabria in questi giorni. Da Torino,dove vive e ha fondato il “Centro Barlaam,Biblioteca delle letterature mediterranee”, pre-senterà il suo ultimo libro, “Il Paese delMalocchio”, Pellegrini Editore, sotto il patroci-nio del Comune di Locri, domenica 20 maggio,alle ore 18,00, presso il Palazzo Nieddu.Dialogheranno con lui: Gesualdo Dattilo, asses-sore alla Cultura del Comune di Locri; MariaTeresa D'Agostino, giornalista. Introduce MaraRechichi. Il tour proseguirà il 21 a Soverato, il 22,Fiorenza sarà alla Libreria Culture di Reggio,dove il libro sarà presentato da Pasquino Crupi,critico letterario e da Gianfranco Cordì, ricerca-tore dell'Università di Catania, con il coordina-mento di Fortunato Aloi, già sottosegretarioallIstruzione. Mercoledì 23 presentazione aCosenza, con Vito Teti, Alberico Graneri eAntonietta Cozza.

Il nuovo libro di:Giuseppe Fiorenza

ESSENZIALE

...La gita nella Calabria mi ha fattodeplorare di non aver più 25 anni.Migliaia di volti e di problemi,centinaia di paesi ognuno con ilsuo interrogativo, persino i monti ele spiagge mi dicevano i loroproblemi. Un paese così bello, dacui il meglio del popolo scappa –come scappava dall’Italia della miagioventù

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la Riviera

Il gruppo è formato, oltre che dal campionedi organetto ANTONIO GROSSO, da 5ragazze musiciste, cantanti, ballerine con ipiù classici strumenti della tradizione musi-cale calabrese e non solo. “Antonio Grosso eLe Muse del Mediterraneo” spaziano trageneri ed esperienze, raccogliendo a pienemani in quelli che sono i ritmi e le sonoritàdel SUD affrontando le tradizioni partendoda quelle calabresi, attraversando quellesalentine, napoletane e anche romane.Nel cd sono contenuti 5 brani inediti trattidalla tradizione popolare di tutta la nostraRegione e riarrangiati dal gruppo e 5 braniinediti composizioni originali del M° Grossoche spaziano tra virtuosismi e ritmi incal-zanti per accontentare un ampio pubblico diappassionati e non. Antonio Grosso è ormaiuno dei più affermati musicisti della nostra

Regione e non solo. Nel 2011 un suo branoviene scelto per la realizzazione della siglatelevisiva del Kaulonia Tarantella Festival ecome colonna sonora di alcune scene delfilm “la moglie del sarto” che vede come pro-tagonista l'attrice Maria Grazia Cucinotta.Le nostre “MUSE” sono 5 giovani ragazzeche coltivano da sempre la passione per lamusica e che grazie a questo progetto riesco-no a conquistare un traguardo che è quellodi condividere un percorso artistico/musica-le tra le nostre tradizioni e i ritmi del sud. Un percorso molte volte affiancato allo ste-reotipo dei musicisti di sesso maschile.

Emanuela Vaccari,danza tradizionale eallo studio del tamburotradizionale a cornice.Francesca Napoli è lavoce del gruppo.Valentina Donato orga-netto che tamburello. Ilgruppo è compostoinoltre dalle giovanissi-me Ludovica Magnelli:Coro, Chitarra, Ballo eMaddalena Grosso:Basso, chitarra, ballo.

Nuova SocietàF.I.Bur

Cos'è il burraco? Cosa serve per gioca-re? Anzitutto un po' di fortuna: il bur-raco è pur sempre gioco di carte. Daalcuni sondaggi emerge che il burraco,dopo il calcio, è lo sport che più riescea muovere il turismo sportivo. Se volete saperne di più, sappiate che,a Siderno, prossimamente, si avrà unanuova società sportiva iscritta allaF.I.Bur. L'apertura del circolo è finalizzata arendere il gioco del burraco un effetti-vo evento di aggregazione sociale, unmodo per fare incontrare persone chehanno in comune la stessa passione.Tra le tante offerte, vi sarà anche lascuola burraco gratis, con corsi pomeri-diani e serali che saranno tenuti daFrancesco Ruso.

FOTONOTIZIA

INCONTRO SULLA QUESTIONE MERIDIONALEOspiti della vibrante preside Maria Macrì, nei locali dell’Istituto Alberghiero DeaPersefone, i relatori sono stati il professore Bruno Chinè ed il professore PasquinoCrupi.

«Giovani, aiutatevi a vivere e non a morire. Le lacrime di un genitore non le asciugherà mai nessuno - hadetto Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace -. La risposta più bella a questo doloreè la vostra attenzione nei confronti di una possibile tragedia che sta fuori di ogni porta, il vostro impegno perdare avvio a una coscienza nuova, costruttiva». Con l'ausilio di crude immagini di incidenti stradali, l'IspettoreCapo della Polstrada di Siderno, Alberto Fossella, ha spiegato le ragioni di incidenti tanto banali quantodrammatici: «La distrazione, l'uso del telefonino al volante, la voglia di correre sono alla base di terribili errorispesso pagati a caro prezzo. Il nostro impegno nella prevenzione è massimo, ma abbiamo bisogno della colla-borazione di tutti voi». «Sono troppe le giovani vite perse così. L'impegno sul piano della sensibilizzazione e dell'informazione, diret-ta soprattutto a giovani e giovanissimi, non può che essere prioritario per istituzioni e associazioni».

Un gruppo di alunni della redazione ProgettoGiornalino scolastico “Lo Scrigno” del SecondoCircolo Didattico di Siderno, diretto dalle docen-ti Ornella Argirò, Paola Gennaro, BenedettaVeneto e Concetta Monteleone, alla presenza delDirigente Scolastico Dott. Giuseppe Callipari, haricevuto dal Presidente dell'AssociazioneNazionale Alboscuole , Ettore Cristiani, il“Premio Giornalista per un giorno”, Diploma diGran Merito per la redazione “Lo Scrigno”, posi-zionata tra le prime cento scuole a livello naziona-le, tra gli oltre 2000 giornali scolastici di ogni ordi-ne e grado, con la seguente motivazione: “Si chia-ma “Lo Scrigno” ed è pieno di piccoli tesori, è unconcentrato di immagini,disegni, poesie e raccon-ti, molto colorato e pieno di articoli curiosi e inte-ressanti, artistica e significativa la copertina”.

SIDERNO

Il 2 circolo premiato a Chanciano TermeSlow Food - Reggio Calabria AreaGrecanica in collaborazione con l’Agenziadei Borghi Solidali hanno avviato un per-corso per la valorizzazione dei filati dellalana, della ginestra e della seta. Il percorsoprevede quattro eventi, il primo dei quali,“La tosatura”, verrà realizzato oggi, pressol’ovile di Leo Favasuli, dove gli esperti pro-cederanno alla tosatura delle pecore. Alleore 11:00, finita la tosatura, come da tradi-zione, spiticchiata (colazione) con i prodot-ti dell'azienda (formaggi, olive, ecc.). Lagiornata proseguirà poi a Pentedattilo, pres-so Villa Placanica con un pranzo allietatodalle poesie e dalle melodie degli amicipoeti Grecanici.

ROGHUDI

I percorsi degli antichi tessuti 1°atto

ILPRIMO CD DI ANTONIO GROSSO E LE MUSE DELMEDITERRANEO

Ritmo popolare

DOMENICA 20 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 29

“ROCCELLA JONICA, Maxi Postcards” èstato presentato, in anteprima, in Australianelle città di Sydney, Adelaide e Melbourne,dove risiedono molti roccellesi che da anni sisono stabiliti, con le loro famiglie, nell'isola piùbella del mondo, roccellesi presenti al ClubMarconi a Sydney dove la Delegazione cala-brese è stata accolta con grande entusiasmo eonorata con una significativa festa appositiva-mente organizzata.Angelo Laganà è andato in Australia su preci-so invito di Salvatore Agostino, titolare delristorante “La Cascina” a Roccella Jonica. Lo stesso Agostino ha presentato i suoi pro-dotti al bergamotto e fatto parte di unaDelegazione di imprenditori calabresi tra iquali i F.lli Caffo, Caffè Mauro, Vini Criseràdei fratelli Tramontana, Monardo, GiuseppeRanieri, Colacchio, Rancraft Yachts, Colacino,Olio Bova,Attinà di SantoForti, ViniStatti, GruppoMuraca, SaporiAntichi, delega-zione organizza-ta dalla RegioneCalabria.Lo scopo, benriuscito per lamoltitudine deivisitatori, è statoquello di portare sempre in alto i prodotti cala-bresi che stanno riscuotendo, per la loro genui-nità, molto successo all'estero. La missione, finanziata esclusivamente daifondi dell'Unione Europea, è stata guidata dalcapostruttura dell'assessorato ai ProgrammiSpeciali UE e all'Internazionalizzazione,Matteo Belgio coadiuvato dalla dirigenteSaveria Cristiano con il precipuo scopo di inse-rire nel programma il rilancio del SistemaCalabria nel mondo, rilancio voluto dall'asses-sore regionale alle Politiche Euro-Mediterranee, Fabrizio Capua che ha intesopromuovere l'evento del sistema territorialeavviando contatti commerciali ed istituzionalicon le controparti australiane.Dopo la presentazione del secondo libro,Angelo Laganà sta preparando un video-clipche porterà il nome di: “Backstage fromAustralia” del quale curerà anche la regìa.

ANGELO LAGANÀ

“Gigante” anchein Australia

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Parlando

Cinema

di

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Un buon periodo per qualchecambio nell’organizzazionedelle abitudini quotidiane,facendo maggiore attenzionealla famiglia. Non reprimete,però, le vostre emozioni.

Le comunicazioni sarannochiare in questi giorni e nonnecessariamente armoniose.Cercate di comprendere glialtri senza agire di impulso,anzi cercando un accordo.

Le vostre energie fluirannosenza blocchi, la vita vi sem-brerà più facile ed anche irapporti con gli altri miglio-reranno. Sul lavoro favoritele attività di gruppo.

Gli scambi di questi giorniallargheranno le vostrevisuali e porteranno i lorofrutti in futuro. Esprimitecon chiarezza, e senzariserve, le vostre idee.

Sarete in fermento e diffi-cilmente ozierete.Sentirete il bisogno discambiare pensieri e dichiacchierare; ma nontutti saranno d’accordo.

Così pieni di curiosità impare-rete cose nuove. Le comuni-cazioni saranno più vivaci efrequenti e il vostro telefonopotrebbe non smettere disquillare.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

In questo periodo tenderete acelare i vostri sentimenti,soprattutto se c’è già un sensodi insicurezza dentro di voi.Nascondere le vostre emozioninon è la scelta giusta.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

Le vostre energie sarannoalte, vi sentite pieni diforze e di voglia di lavora-re. E’ un buon periodo perintraprendere attivitànuove...e per lo sport.

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

ALCINEMA

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Battleship/ 18.00 The rum diary/ 20.00 - 22.00 CINEMA GOLDEN Roccella J, info:333/ 7672151nessun film in programmazione questasettimanaCINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Ogni famiglia ha i suoidemoni/ 18.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 The avengers/ 16.30 - 19.30 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498The avengers/ 18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Dark shadow/ 18.00 - 20.00 - 22.00 CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Margin call/

18.10 - 20.20 - 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 La fredda luce del giorno/18.45 - 20.45 - 22.45MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala De Curtis The avengers in 3D/ 17.00fino al 22 maggioQuella casa nel bosco/ 19.30 - 21.15 - 23.00Sala SordiDark shadow (in digitale)/ 18.10 - 20.25 - 22.40

fino al 22 maggioSala De SicaAmerican pie,ancorainsieme/17.00 - 19.00 - 21.00 - 23.00fino al 22 maggioSala MastroianniIl pescatore dei sogni/18.10 - 20.20 - 22.30

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

Gli affari non vanno troppobene, ma in questi giornipotrete tirare il fiato e pren-dere le cose con calma.Troverete nuove amicizie enuovi scambi emotivi.

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

Sarete propensi all’amore e lerelazioni esistenti, o quelleche stanno nascendo in questigiorni, ne saranno influenzatepositivamente.

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

Sul lavoro cercate di non agi-tarvi troppo o potreste diventa-re sbadati. Attenti se firmatedei contratti, leggeteli semprecon grande attenzione.

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

Sbarazzatevi delle cose scrittee concludete qualche telefo-nata. I nuovi studi, o interessi,saranno aiutati in questi gior-ni. Interessanti scambi verbali.

OROSCOPO

Ve lo confesso, anch'io sono caduto nella rete. No tranquilli, non in quella tesami dalla polizia. Ai gen-darmi riesco ancora a sfuggire nonostante i loro sforzi e la miriade di spie che mi hanno messo alle cal-cagna. Sono finito, come la maggior parte di voi, nelle maglie dei social forum. Sto su twitter, su face-book. Uso nomi farlocchi naturalmente, magari tanti di voi mi avranno per amico o following o follower.

Senza saperlo qualche volta avete chat-tato con un lestofante come me. Avretecreduto alle bubbole che vi ho raccon-tato e io ho finto di farlo con le vostre.Quanti mi avrete giurato amicizia illi-

mitata e quanti vi sarete convinti di avere un appoggio fraterno in me? A quante ho dichiarato amore e quante mi avranno rifilato la loro passione amorosa?Così, solo per curiosità, qualche volta sono andato a vedere le carte e ho trovato sempre dei due di picche sia in amore che in amicizia. Giustamente è ovvio,mica un amichetto avrebbe potuto essere contento di ospitare un latitante internazionale in fuga per sottrarsi a una condanna a trent'anni ne una bella donnasi sarebbe potuta affidare alle carezze spente di un settantenne americano? E manco io oltre le mirabolanti frasi degli eloqui virtuali ho trovato persone di leva-tura eccezionale. Uomini e donne nella media ho incontrato, di quelle che ognuno di noi incontra nella quotidianità e per sfuggire ai quali ci si rifugia nel mondoincantato della rete. No.. le foto, le belle parole, le idee formidabili fuori dal pc non reggono, lasciano il posto a ciò che ognuno di noi è veramente. Tutti con iloro limiti, gli acciacchi e le fisime della vita. Tutti alle prese con un reale insopportabile dal quale fuggire. Per questo ho deciso che gli amichetti miei di face-book non andrò più a incontrarli di persona, di cadaveri ambulanti ne ho già tanti nella vita reale che sobbarcarmene degli altri non mi va più. Amiamoci eimbrodiamoci solo in chat, facciamo guerre e rivoluzioni solo col mouse. La realtà è altro, datemi retta, per quella pochi di noi sono buoni.

La verità dell’Iridedi Benjamin Bowson

Gli amichetti di FACEBOOK

Colonia, in diritto internazionale, siintende un territorio la cui sovranitànon appartiene alla popolazioneautoctona (duosiciliani o napoletanie siciliani) ma ad uno stato stranieroche lo occupa militarmente (pie-montesi), ne utilizza le risorse natu-rali (forza lavoro, cervelli, estrazionedi petrolio e gas in Sicilia, Puglia,Lucania e Calabria) e lo amministracon un ordinamento giuridico parti-colare (mafia e clientelismo, unademocrazia fasulla) in base al qualei diritti delle popolazioni autoctonenon sono equiparati a quelli dei cit-tadini dello stato occupante (l’emi-grazione, la malasanità, la sicurezza,il diritto alla salute ed alla vita. Alsud Italia i diritti sono privilegio dipochi, i diritti si barattano per massi-mizzare il profit degli industriali delcentro-nord, mentre al centro-nordsono cosa di fatto).Risorse energetiche. Se Napolitaniae Sicilia fossero nazioni indipenden-ti, in questo caso federate, con ilpetrolio estratto in terra nostra il

nostro fabbisogno sarebbe soddi-sfatto per più del 40%. Questa cifradeve essere messa a confronto con ilfabbisogno del 7% che noi soddisfia-mo nell’Italia intera. Poi ci sono leestrazioni di gas e da altre fonti,anche queste molto consistenti mache il nord divora. I popoli “napoli-tani” e siciliani di queste estrazioninon vedono un euro, anzi subisconoi danni ambientali e alla salute.Infatti, essendo il lavoro una cosarara dalle nostre parti, si baratta ildiritto alla salute (e di conseguenzaalla vita) con qualche posto di lavo-ro.Tutori dell’ordine e Forze armate. Innessun paese occidentale gli abitantidi una determinata area geograficasono mai stati “usati” come carne damacello cosi come i “napolitani” ed isiciliani. Guerre inutili, guerre utilicome quella contro le mafie, missio-ni di pace ed altro; oltre il 70% delpersonale delle forze dell’ordine edelle forze armate sono “napolitani”e siciliani.

“Briganti” è il punto di incontro di chi vuole condurreuna battaglia per il Sud. Se ami il Sud unisciti a noi.

Perchè siamocolonia?

Enrico Cialdini, criminale di guerra italiano (pada-no, il boia di Casalduni e Pontelandolfo, il macel-laio di Gaeta, il fucilatore di contadini inermi).Spietato coi deboli, ma umiliato nel 1866 dagliAustriaci. Lui e tutti i suoi complici. Ma per qual-cuno costui è un padre della patria, la loro patria,la patria dei vigliacchi e degli usurpatori.

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la Riviera

DOMENICA 13 MAGGIO 2012 LA RIVIERA 31

Blob of the week

Ymca 1989-1990Riccardo Errigo, Peppe Congiusta,

Giuseppe Galluzzo, Antonio Coluccio,Vincenzo Reale, Paolo Cefalì

Tanti auguri a Enrico e Bernardette unitida un amore limpido sotto il cielo dolcedi Scilla... vanto di bellezza nel mondo

e mamma del MediterranoIl Portaborse

Senza Parole

Bovalino’s got Talent

il Mohicano di Riace

Aldo’s Firends

Ma era pruppu o siccia?

Pezzi grossi a Rizziconi Elio Belcastro, SaverioZavettieri, e Leopoldo Chieffallo

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Vedi 30 e al massimo sono 20,farmacia a parte.Ti sembra unlupo, ma è solo un Lapo.Un lapopastore, mezzo sangue, cheulula senza mordere, mapatteggia la B, insieme a suocugino Andrea, presidente pereredità e nobile di serie C.Stanno nuovamente rovinando ilcalcio e soprattutto dando ilcattivo esempio. Alle nuovegenerazioni stanno dicendo, conil loro 30, che si può stare fuoridalla legge. Juve ugualeanarchia. E ancora, hannodimostrato irriconoscenzatotale verso l'unica stellache possiedono:Alessandro Del Piero.Solo per questomeriterebbero ditornare a giocarea Crotone eFrosinone, Ilnuovo stileJuve non vaoltre un Lapocugino di un lupo.Ovvero, oltre ungatto (Lapo) euna volpe(Andrea).

PALL NEBELLIGERANTE

Vendesi Bar Caffetteria

sito a Roccella J. in via Roma

info: 3683630731

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