La Riabilitazione cognitiva - univacalabria.it · «La stimolazione cognitiva si associa con...

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La Riabilitazione cognitiva: esperienza del CCM al Centro Regionale di Neurogenetica Valentina Laganà Lamezia Terme, 13 dicembre 2014

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La Riabilitazione cognitiva:esperienza del CCM al Centro Regionale di Neurogenetica

Valentina LaganàLamezia Terme, 13 dicembre 2014

Dal 2000…

• «Reality Orientation Therapy -ROT (Spector et al., 2000)

• «Cognitive Rehabilitation in Dementia» (inserto speciale della rivista Neuropsychological Rehabilitation- Claire e

Woods, 2001)

• «Memory rehabilitation in Alzheimer’s disease: a review of progress» (International Journal of Geriatry Psychiatry- De Vreese et al., 2001)

«Memoria minuitur […] nisi eam exerceas»Cicerone, Cato Maior de senectude

• 15 studi randomizzati

– 718 pz (con demenza da lieve a moderata)

• Partecipanti trattati in piccoli gruppi (diverse attività per stimolare soprattutto ragionamento e memoria)

2012

Risultati

• Effetti positivi derivanti dalla stimolazione cognitiva sulla performance nell’esecuzione dei test neuropsicologici (mantenuti fino a 4 mesi)

• Miglioramento del tono dell’umore e dell’autostima

• Possibile generalizzazione nella vita quotidiana (nel caso di cicli ripetuti)

«La stimolazione cognitiva si associa con miglioramentinella qualità della vita e nella comunicazione. Tali beneficivanno oltre qualsiasi terapia farmacologica.

Questa review è coerente con le linee guida NICE-SCIE2006: tutte le persone con demenza di grado medio-moderato dovrebbero avere l’opportunità di partecipare agruppi di stimolazione cognitiva, indipendentemente dalprotocollo farmacologico che seguono (o che nonseguono).

In questo senso va anche la raccomandazione del WorldAlzheimer Report (Prince 2011)»

Cognitive stimulation to improve cognitive functioning in people with dementia (Review)Woods B, Aguirre E, Spector AE, Orrel M

World Alzheimer’s Report(Prince 2011)

«la stimolazione cognitiva dovrebbe essereofferta di routine alle persone affette dademenza, partendo dalla considerazione chequesta, svolta con attività volte a stimolare ilpensiero, la memoria e l’interazione sociale,ritarda, nelle persone con demenza, ilpeggioramento dei sintomi della demenzastessa»

«Il coinvolgimento del caregiver o dei membridella famiglia, appositamente formati per offrireun’appropriata stimolazione cognitiva, puòportare a interessanti sviluppi, meritevoli ulterioreattenzione, e hanno concluso che «questi risultatiprovano e avvalorano il ruolo degli interventipsicologici nelle persone affette da demenza»

Woods, 2012

TERAPIA DI ORIENTAMENTO ALLA REALTA’

ROT INFORMALE

Complesso di stimolazioni durante la giornata per riorientare il pz nella sua quotidianità.

introduzione ai familiari di facilitazioni t/s nell’ambiente di vita del pz

ROT FORMALE

• 2 volte/sett per 6 settimane

• Gruppi di 4-6 pz (omogenei per compromissione cognitiva)

• Intervallo tra cicli: 6 mesi

Modificare comportamentimaladattivi e migliorare il livellodi autonomia del pz facendolosentire ancora partecipe direlazioni sociali significative, eriducendone la tendenzaall’isolamento.

E’ una tecnica di riabilitazione neuropsicologica cheinterviene sulla sfera cognitiva, allo scopo di colmarne ideficit, puntando sul riorientamento, la reminescenza e larimotivazione.Consiste nella presentazione strutturata di informazioniin ordine al luogo, al tempo od alla persona, al fine difacilitare nel soggetto la costruzione di rappresentazionicognitive coerenti, la comprensione del contesto che locirconda e del ruolo che egli vi ricopre.

2 cicli da 12 incontri, per 2 volte a settimana (+ incontri con cg)

• Giugno/luglio 2013

• Febbraio/marzo 2014

Partecipanti:• 16 totali (3 hanno partecipato a entrambi i cicli)

• Età media: 75,8

• Pazienti con demenza di grado lieve e medio-moderato

L’ eterogeneità rispetto al grado di malattia è stata usata comerisorsa per far partecipare attivamente i soggetti meno gravi inun contesto educativo e di supporto per gli altri

Equipe:• Psicologa

• Tirocinante

• Secondo ciclo con terapista corporea

Tutti gli incontri

• sono stati videoregistrati

• Sono semistrutturati

• Iniziano allo stesso modo: orientamento T/S,esercizio nomi dei presenti + esercizi specifici(memoria, attenzione, linguaggio, ragionamento) +momenti liberi

TERAPIA DI ORIENTAMENTO ALLA REALTA’

Aspetti su cui si è focalizzato il trattamento riabilitativo:

• Attenzione e pianificazione

• Memoria (info personali, info legate alla storia remota/recente/attuale)

• Orientamento S/T

• Linguaggio

Le condizioni necessarie per la terapia prevedono:

• Demenza con decadimento cognitivo (lieve/moderato; MMSE 10-12/18-20)

• Assenza di gravi disturbi comportamentali

• Assenza di deficit neurosensoriali

• Motivazione del pz e dei familiari

LE FINALITA’ DELLA TERAPIA DI RIORIENTAMENTO ALLA REALTA’

• Riorientamento

Riorientare il pz attraverso una serie di stimolazioni riferite al tempo e allo spazio, nonché alle info autobiografiche

• Reminescenza

Stimolare la memoria ripercorrendo la «storia personale»: eventi significativi della vita di ogni soggetto

• Rimotivazione

Favorire la partecipazione di gruppo, la conversazione, il confronto, il dialogo per contrastare la tendenza all’isolamento del pz demente e depresso, attraverso la discussione di avvenimenti e di argomenti di attualità

Setting

• Sala confortevole con oggetti e segni familiari• Calendario da aggiornare• Orologio

• Cartina geografica• Quadri stagioni

• Supporti audio/visivi• Cartelloni personalizzati

Questionario per il caregiver

Lei ha partecipato anche alle attività di sostegno per i caregiver?• Sì• No

Il suo parente è abituato ad uscire di casa almeno due volte a settimana (nei periodi in cui non partecipa al gruppo)?• Sì• No

Quando arriva il momento di venire in ospedale per la seduta, il suo parente ricorda cosa deve fare?• Sì• No• Se no, cosa gli si dice:

si va a trovare degli amici, si va «a scuola»

Le è sembrato che il suo parente partecipasse controvoglia alle attività di riabilitazione?• Sì• No• A volte (più sì che no)• A volte (più no che sì)

All’uscita degli incontri di riabilitazione, ha notato cambiamenti di umore?• No• Sì

Se sì, di che tipo?• È più nervoso• È più calmo e sereno• Altro: sembra più allegra perché canticchia

• È soddisfatto di questo tipo di assistenza?• Sì• No

Questionario per il caregiver

Pensa che sia un trattamento utile da destinare a tutti i pazienti?• Sì• No

Se ha risposto di si alla precedente domanda, pensa che gli incontri abbiano avuto degli effetti positivi su (barrare anche più di una alternativa):• Funzioni cognitive• Umore• Ansia• Autostima• Comportamento• Comunicazione • Accetta di più le uscite fuori casa• Depressione• Altro è un po’ più attivo

Questionario per il caregiver

• L’intervento non è mirato solo al trattamento del deficit, maalla persona nella sua globalità, nella sua totalità disoggetto da conoscere e valorizzare.

• Oltre alla strutturazione quotidiana, nelle seduta di grupposi stimolano tutte le abilità di cui abbiamo parlato, in unconteso “di comunità” che consente ad ogni singolosoggetto di relazionarsi con gli altri elementi del gruppo (diricevere quindi l’aiuto da parte di altri ma anche di darloquando ne ha la possibilità e le capacità);

• La singola seduta di potenziamento cognitivo è consideratacome un momento in cui il paziente racconta di se stesso edelle sue difficoltà, con i propri mezzi e le proprie risorse.

• L’aspetto relazionale viene particolarmente privilegiato evalorizzato la possibilità di attivare contatti stimolanticon l’ambiente sociale influisca positivamente sul tonodell’umore, con ricadute positive anche sugli aspetticognitivi.

-Take-home messages-

Grazie per l’attenzione!