La Professione Veterinaria 9-2016

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016 Anno 13, numero 9 dal 14 al 20 marzo 2016 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE POSTE ITALIANE SPA Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano 9 2 DDL LORENZIN Per effetto di un emendamento in Com- missione Sanità, escono dal DDL Loren- zin il Capo IV (Della Sicurezza Alimenta- re) e il Capo V (Della Sicurezza Veterina- ria). Stralciati gli articoli da 11 a 24 del- l’articolato che delegavano il MinSal a le- giferare su numerose questioni di sanità veterinaria, pubblica e animale. BENESSERE ANIMALE Al Ministero della salute la prima edizione degli “Stati generali del Benessere Ani- male”. Tre giornate a tutto campo dal 13 al 15 aprile dedicate a tutti i settori e a tut- ti le specie animali. L’evento, organizza- to con il supporto del Centro di Referen- za Nazionale per il Benessere Animale, si terrà all’Auditorium del Ministero della sa- lute. SPERIMENTAZIONE Ripartito tra le regioni lo stanziamento an- nuale da 500 mila euro dei fondi per lo svi- luppo di alternative all’uso di animali e per la formazione degli operatori. Per questi obiettivi, il decreto nazionale di recepimento della Direttiva 2010/63/UE prevede un fi- nanziamento annuale di 1milione di euro per ogni anno del triennio 2014-2016, di cui la metà deve essere ripartita fra le Re- gioni. CINGHIALI Sono in vigore le nuove norme per il con- tenimento della diffusione del cinghiale nel- le aree protette. Le ha introdotte l’artico- lo 7 della Legge 221/2015 (cd Green Eco- nomy), in vigore dal 2 febbraio: vietata l’im- missione di cinghiali su tutto il territorio na- zionale, ad eccezione delle aziende fau- nistico-venatorie e delle aziende agri-tu- ristico-venatorie adeguatamente recinta- te. Vietato anche il foraggiamento, ad esclusione di quello finalizzato alle attività di controllo. NUTRIE Con la Green Economy escono dal novero della fauna selvatica tutelata - oltre alle tal- pe, ai ratti, ai topi propriamente detti e alle arvicole - anche le nutrie. Per le specie al- loctone, la gestione è finalizzata all’eradi- cazione o comunque al controllo delle po- polazioni; gli interventi sono realizzabili per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro- forestali ed ittiche. ANTICORRUZIONE In audizione in Senato, il presidente del- l’ANAC Raffaele Cantone assicura l’im- pegno "a ridurre le rigidità burocratiche" che gravano sugli ordini professionali. Nel complesso degli enti pubblici sottoposti alle norme di prevenzione della corruzio- ne, le ASL "hanno conseguito risultati im- portanti". A PAG. 3 ABUSO DI PROFESSIONE NELLE MNC A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 13 A PAGINA 19 LA STAGIONE DI MONTA EQUINA LEASING PER L’ABITAZIONE PRINCIPALE CITOLOGIA E ISTOLOGIA A CONFRONTO L’INFORMATORE DI VETERINARIA E ZOOTECNIA STUDIO BOREST BREVI la PR O FESSI O NE VETERINARIA A.N.M.V.I Merita qualche riflessione - ma non solo di taglio critico - la pro- posta di legge per inserire gli animali d’affezione nello stato di famiglia. La pdl - primo firmatario l’On Paolo Rus- so (Pdl) - è stata assegnata alla Com- missione Affari Sociali per iniziare il suo iter. A rilanciarla è stata l’associazio- ne Fare Ambiente, mossa da precisi obiettivi di miglioramento delle anagrafi canine: aggiornamento più rapido dei dati e migliore pianificazione e ve- rifica della gestione del randagismo. Ul- teriori obiettivi dichiarati sono: la semplificazione delle proce- dure di adozione e l’individua- zione del proprietario in caso di responsabilità. L’iniziativa legislativa punta esplicitamen- te a superare le attuali criticità informatiche, ma affida alle Regioni e ai Comuni (cioè ai principali responsabili del fallimento delle ana- grafi) il compito di creare un collega- mento telematico diretto tra l’Anagrafe Canina e lo Stato di Famiglia. Nelle pre- messe è scritto che "proprio perché è di gestione regionale, l’anagrafe canina è di difficile consultazione quando si rendono necessari da par- te delle autorità controlli al di fuori del- la regione di indagine. La stessa ana- grafe canina spesso risulta aggiorna- ta lentamente, soprattutto in occasione di un passaggio di proprietà (o di ado- zione)". Come fare in pratica? Questo la pdl non lo dice e rimanda ad un succes- sivo decreto del Ministro della salute, che “stabilirà le modalità di istituzione delle piattaforme informatiche da par- te dei Comuni”. Il tutto però si baserà sull’Accordo Stato-Regioni del 24 gennaio 2013 che già richiede l’inte- roperabilità tra le anagrafi regionali e quella nazionale. Si raffrontino i dati ri- versati al Ministero dalle Regioni con le stime della popolazione canina reale diffuse da società di ricerca e ana- lisi di mercato: le anagrafi non do- vrebbero fornire numeri certi anche in ragione dei connessi finanzia- menti pubblici? Alla base di co- stose, farraginose e inefficaci procedure informatiche ci sono alcuni dati di fatto: la scarsis- sima compliance dei proprie- tari all’obbligo di chippatura e registrazione anagrafica del loro cane, gli inesistenti controlli sul ri- spetto di questo obbligo, la margina- lizzazione dei liberi professionisti nei si- stemi informativi regionali. Mentre in Europa si pensa ad una anagrafe co- munitaria, il nostro Paese - non pago di frazionare in 20 database quella po- trebbe essere una sola Anagrafe - im- magina (è questa la nostra Agenda di- gitale?) che migliaia di Comuni italia- ni facciano quello che potrebbe fare un solo sistema informativo naziona- le, dotato di una autentica usability e di una maggiore trasparenza di ac- cesso da parte di chi ne ha titolo, di- ritto e dovere. Marco Melosi, Presidente ANMVI NELLO STATO DI FAMIGLIA TUTTI CONTRO TUTTI DA TEMPO SI PARLA DELLA CRISI DELL’ASSOCIAZIONISMO, DEI PARTITI, DEI CLUB, ECC. E DI TUTTI QUEGLI ORGANISMI che per anni sono stati momenti di aggregazione e anche di lobby, fondati sull’appartenenza a categorie professionali o sul- la condivisione di ideologie o religioni. Essere iscritto a uno di questi organismi era un se- gno distintivo importante e anche di interesse per se stessi e per la comunità di appar- tenenza che trovava nei propri iscritti la forza per sostenere e difendere gli specifici inte- ressi. Negli ultimi anni lo sviluppo di Internet, delle comunità digitali e dei social media ha creato nuovi spazi di aggregazione virtuale riducendo l’interesse nei confronti delle aggregazioni tradizionali; in queste ultime ci si identifica con sempre maggiore difficoltà con conseguente significativa riduzione degli iscritti e sviluppo di contrasti interni che portano alla frammentazione e alla perdita delle attività di lobby. In molti casi accade che i confronti esterni con altre categorie si spostino all’interno portando a lotte fratricide sostenute o sviluppate sui so- cial network che diventano il luogo elettivo per potersi esprimere liberamente, per quan- to privi di regole di corretto comportamento; tali confronti portano il più delle volte a nes- suna conclusione e quindi a nessun risultato pratico. La politica italiana di questi ultimi anni è un esempio evidente di questa evoluzione dei rapporti sociali. Basti ricordare le spac- cature nel partito di maggioranza che esprime Il Governo, sostenuto da minoranze di al- tre ideologie politiche mentre viene spesso messo in difficoltà da frange di parlamentari al suo interno. Altro esempio a riguardo è la nascita continua di nuovi gruppi politici e il continuo cambio di “casacca” da parte di molti parlamentari. Qualche cosa di simile sta avvenendo anche nel nostro settore dove si sta perdendo l’identità di categoria a favore di conflitti sui social network con prese di posizione che spesso non sono nell’interesse della categoria ma solo espressioni di contrasti personali o di semplice ricerca di visibi- lità. Questo certamente ci indebolisce rendendo più difficile un’attività di lobby nell’inte- resse di tutta la veterinaria. Macellazione fra rituali e benessere Halal e Kosher : religione, mercato e sicurezza alimentare per una veterinaria globale

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016Anno 13, numero 9

dal 14 al 20 marzo 2016

SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO

PROFESSIONALE

POSTE ITALIANE SPA Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1,comma 1, DCB Milano9 2

DDL LORENZINPer effetto di un emendamento in Com-missione Sanità, escono dal DDL Loren-zin il Capo IV (Della Sicurezza Alimenta-re) e il Capo V (Della Sicurezza Veterina-ria). Stralciati gli articoli da 11 a 24 del-l’articolato che delegavano il MinSal a le-giferare su numerose questioni di sanitàveterinaria, pubblica e animale.

BENESSERE ANIMALEAl Ministero della salute la prima edizionedegli “Stati generali del Benessere Ani-male”. Tre giornate a tutto campo dal 13al 15 aprile dedicate a tutti i settori e a tut-ti le specie animali. L’evento, organizza-to con il supporto del Centro di Referen-za Nazionale per il Benessere Animale, siterrà all’Auditorium del Ministero della sa-lute.

SPERIMENTAZIONERipartito tra le regioni lo stanziamento an-nuale da 500 mila euro dei fondi per lo svi-luppo di alternative all’uso di animali e perla formazione degli operatori. Per questiobiettivi, il decreto nazionale di recepimentodella Direttiva 2010/63/UE prevede un fi-nanziamento annuale di 1milione di europer ogni anno del triennio 2014-2016, dicui la metà deve essere ripartita fra le Re-gioni.

CINGHIALISono in vigore le nuove norme per il con-tenimento della diffusione del cinghiale nel-le aree protette. Le ha introdotte l’artico-lo 7 della Legge 221/2015 (cd Green Eco-nomy), in vigore dal 2 febbraio: vietata l’im-missione di cinghiali su tutto il territorio na-zionale, ad eccezione delle aziende fau-nistico-venatorie e delle aziende agri-tu-ristico-venatorie adeguatamente recinta-te. Vietato anche il foraggiamento, adesclusione di quello finalizzato alle attivitàdi controllo.

NUTRIE Con la Green Economy escono dal noverodella fauna selvatica tutelata - oltre alle tal-pe, ai ratti, ai topi propriamente detti e allearvicole - anche le nutrie. Per le specie al-loctone, la gestione è finalizzata all’eradi-cazione o comunque al controllo delle po-polazioni; gli interventi sono realizzabili permotivi sanitari, per la selezione biologica,per la tutela del patrimonio storico-artistico,per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche.

ANTICORRUZIONEIn audizione in Senato, il presidente del-l’ANAC Raffaele Cantone assicura l’im-pegno "a ridurre le rigidità burocratiche"che gravano sugli ordini professionali. Nelcomplesso degli enti pubblici sottopostialle norme di prevenzione della corruzio-ne, le ASL "hanno conseguito risultati im-portanti".

A PAG. 3

ABUSO DIPROFESSIONE

NELLE MNC

A PAGINA 6 A PAGINA 8 A PAGINA 10 A PAGINA 13 A PAGINA 19

LA STAGIONEDI MONTA EQUINA

LEASING PERL’ABITAZIONEPRINCIPALE

CITOLOGIA E ISTOLOGIA

A CONFRONTO

L’INFORMATORE DI VETERINARIA E ZOOTECNIA

STUDIO BOREST

BREVI

laPROFESSIONE VETERINARIA

A.N.M.V.I

Merita qualche riflessione - manon solo di taglio critico - la pro-posta di legge per inserire gli animalid’affezione nello stato di famiglia. Lapdl - primo firmatario l’On Paolo Rus-so (Pdl) - è stata assegnata alla Com-missione Affari Sociali per iniziare il suoiter. A rilanciarla è stata l’associazio-ne Fare Ambiente, mossa da precisiobiettivi di miglioramento delle anagraficanine: aggiornamento più rapidodei dati e migliore pianificazione e ve-rifica della gestione del randagismo. Ul-teriori obiettivi dichiarati sono:la semplificazione delle proce-dure di adozione e l’individua-zione del proprietario in casodi responsabilità. L’iniziativalegislativa punta esplicitamen-te a superare le attuali criticitàinformatiche, ma affida alleRegioni e ai Comuni (cioè ai principaliresponsabili del fallimento delle ana-grafi) il compito di creare un collega-mento telematico diretto tra l’AnagrafeCanina e lo Stato di Famiglia. Nelle pre-messe è scritto che "proprio perchéè di gestione regionale, l’anagrafecanina è di difficile consultazionequando si rendono necessari da par-te delle autorità controlli al di fuori del-la regione di indagine. La stessa ana-grafe canina spesso risulta aggiorna-ta lentamente, soprattutto in occasionedi un passaggio di proprietà (o di ado-zione)".Come fare in pratica? Questo la pdlnon lo dice e rimanda ad un succes-

sivo decreto del Ministro della salute,che “stabilirà le modalità di istituzionedelle piattaforme informatiche da par-te dei Comuni”. Il tutto però si baseràsull’Accordo Stato-Regioni del 24gennaio 2013 che già richiede l’inte-roperabilità tra le anagrafi regionali equella nazionale. Si raffrontino i dati ri-versati al Ministero dalle Regioni conle stime della popolazione caninareale diffuse da società di ricerca e ana-lisi di mercato: le anagrafi non do-vrebbero fornire numeri certi anche in

ragione dei connessi finanzia-menti pubblici? Alla base di co-stose, farraginose e inefficaciprocedure informatiche ci sonoalcuni dati di fatto: la scarsis-sima compliance dei proprie-tari all’obbligo di chippatura eregistrazione anagrafica del

loro cane, gli inesistenti controlli sul ri-spetto di questo obbligo, la margina-lizzazione dei liberi professionisti nei si-stemi informativi regionali. Mentre inEuropa si pensa ad una anagrafe co-munitaria, il nostro Paese - non pagodi frazionare in 20 database quella po-trebbe essere una sola Anagrafe - im-magina (è questa la nostra Agenda di-gitale?) che migliaia di Comuni italia-ni facciano quello che potrebbe fareun solo sistema informativo naziona-le, dotato di una autentica usability edi una maggiore trasparenza di ac-cesso da parte di chi ne ha titolo, di-ritto e dovere. Marco Melosi, Presidente ANMVI

NELLO STATO DI FAMIGLIA

TUTTI CONTRO TUTTIDA TEMPO SI PARLA DELLA CRISI DELL’ASSOCIAZIONISMO, DEI PARTITI,DEI CLUB, ECC. E DI TUTTI QUEGLI ORGANISMI che per anni sono stati momentidi aggregazione e anche di lobby, fondati sull’appartenenza a categorie professionali o sul-la condivisione di ideologie o religioni. Essere iscritto a uno di questi organismi era un se-gno distintivo importante e anche di interesse per se stessi e per la comunità di appar-tenenza che trovava nei propri iscritti la forza per sostenere e difendere gli specifici inte-ressi. Negli ultimi anni lo sviluppo di Internet, delle comunità digitali e dei social media hacreato nuovi spazi di aggregazione virtuale riducendo l’interesse nei confronti delle aggregazionitradizionali; in queste ultime ci si identifica con sempre maggiore difficoltà con conseguentesignificativa riduzione degli iscritti e sviluppo di contrasti interni che portano alla frammentazionee alla perdita delle attività di lobby. In molti casi accade che i confronti esterni con altrecategorie si spostino all’interno portando a lotte fratricide sostenute o sviluppate sui so-cial network che diventano il luogo elettivo per potersi esprimere liberamente, per quan-to privi di regole di corretto comportamento; tali confronti portano il più delle volte a nes-suna conclusione e quindi a nessun risultato pratico. La politica italiana di questi ultimi anniè un esempio evidente di questa evoluzione dei rapporti sociali. Basti ricordare le spac-cature nel partito di maggioranza che esprime Il Governo, sostenuto da minoranze di al-tre ideologie politiche mentre viene spesso messo in difficoltà da frange di parlamentarial suo interno. Altro esempio a riguardo è la nascita continua di nuovi gruppi politici e ilcontinuo cambio di “casacca” da parte di molti parlamentari. Qualche cosa di simile staavvenendo anche nel nostro settore dove si sta perdendo l’identità di categoria a favoredi conflitti sui social network con prese di posizione che spesso non sono nell’interessedella categoria ma solo espressioni di contrasti personali o di semplice ricerca di visibi-lità. Questo certamente ci indebolisce rendendo più difficile un’attività di lobby nell’inte-resse di tutta la veterinaria.

Macellazionefra rituali ebenessereHalal e Kosher: religione, mercato e sicurezzaalimentare per una veterinaria globale

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La Commissione Europea haapprovato una relazione sui si-stemi di immobilizzazione deibovini con capovolgimento oqualsiasi altra posizione in-naturale. Il documento, desti-

nato al Parlamento e al Consiglio, si basa sul-lo studio «Borest».

A causa della specificità e della complessità diquesto studio (in particolare della raccolta di datitecnici e scientifici presso macelli), la sua pre-parazione e realizzazione hanno richiesto mol-to più tempo del previsto, il che ha comporta-to un ritardo nell’adozione della relazione. La ver-sione finale è stata adottata il 6 febbraio scor-so, dopo un’attesa più lunga del previsto e che

è stata oggetto di interrogazione al Commissarioalla Salute (v. box).La relazione della Commissione Europea si basasui risultati di uno studio scientifico (Study re-straining systems for bovine animals slaughte-red without stunning, welfare and socio-eco-nomic implications - Titolo breve Borest) di com-parazione di questi sistemi con i sistemi chemantengono i bovini in posizione eretta e tieneconto degli aspetti legati al benessere degli ani-mali nonché delle implicazioni socio-economi-che, inclusa l’accettabilità da parte delle co-munità religiose e la sicurezza degli operatori.Alla relazione potranno seguire modifiche legi-slative al regolamento 1099/2009, per quantoriguarda i sistemi di immobilizzazione dei bovi-ni che prevedano il capovolgimento o qualsia-si altra posizione innaturale.

MACELLAZIONE RITUALENei macelli, i bovini vengono immobilizzati in po-sizione eretta in un recinto prima di essere stor-diti, generalmente utilizzando un proiettile cap-tivo penetrante. Il regolamento (CE) n.1099/2009 prevede che le disposizioni in ma-teria di stordimento (articolo 4, paragrafo 1, eall’allegato I) non si applichino agli animali sot-toposti a particolari metodi di macellazione pre-scritti da riti religiosi, a condizione che la ma-cellazione abbia luogo in un macello. A tali con-dizioni la normativa UE autorizza in via ecce-zionale metodi di macellazione senza stordi-mento, quali il dissanguamento degli animali sen-za stordimento preliminare, che comprendonola macellazione rituale dei riti islamici o ebraici;a tal fine sono stati concepiti sistemi di immo-bilizzazione specifici per capovolgere il bovinocompletamente o collocarlo su un fianco (trap-pola di abbattimento rotante) per facilitare la giu-gulazione. Questi sistemi di immobilizzazionepossono essere utilizzati soltanto se gli animalisono macellati senza stordimento.

IL PARERE EFSA È SUPERATO In una relazione del 2004 gli esperti dell’Auto-rità europea per la sicurezza alimentare (EFSA)si erano espressi a favore dell’immobilizzazio-ne degli animali in posizione eretta in caso di ma-cellazione senza stordimento. Il loro parere si ba-sava su una pubblicazione del 1990 che met-teva a confronto due tipi di trappole di abbat-timento (verticale e rotante). Tuttavia nel corsodel processo di adozione del regolamento(CE) n. 1099/2009 è stato sostenuto che le trap-pole di abbattimento rotanti utilizzate in Euro-pa sono adesso sostanzialmente diverse dalmodello descritto nella pubblicazione del 1990.Inoltre alcune comunità religiose hanno espres-so il timore che la posizione eretta possa non

essere compatibile con i loro riti religiosi.

IL BENESSERE ANIMALENello studio Borest sono state esaminate que-stioni relative al benessere degli animali in1113 bovini, ricorrendo a diversi campioni di ca-tegorie di animali, di dispositivi di immobilizza-zione o di pratiche, raccogliendo i dati in 18 ma-celli di sei Stati membri da luglio a dicembre2013. Sono stati osservati vari parametri rela-tivi al benessere degli animali, concernenti la du-rata dell’immobilizzazione, le procedure di giu-gulazione e dissanguamento nonché la perdi-ta di coscienza.Per la maggior parte delle variabili, le gammedei valori medi ottenuti nelle tre posizioni (ca-povolta, rotata lateralmente, eretta) erano simili.I risultati hanno mostrato alcune differenze, mala maggior parte di esse potrebbe dipendere daalcune particolarità della progettazione del di-spositivo, dalla qualità del dispositivo di bloc-co della testa e dalla competenza degli opera-tori. Data la grande variabilità delle configura-zioni dei macelli (disposizione del corridoio, del-la zona di immobilizzazione e di dissangua-mento, modello del dispositivo di immobilizza-zione, ecc.) e delle competenze e capacità deimacellai osservati nel corso dello studio, non èstato possibile prendere in considerazione e ana-lizzare tutti i fattori.Lo studio non ha portato a conclusioni defini-tive in merito all’esistenza di differenze signifi-cative tra i due sistemi di immobilizzazione in ter-mini di benessere degli animali.

ASPETTI ECONOMICISecondo lo studio Borest, i sistemi di immobi-lizzazione verticale sono meno costosi di quellirotanti in tutti i loro aspetti economici: investi-mento complessivo, manutenzione e durata. Vatuttavia ricordato che i costi della zona di im-mobilizzazione sono solo una piccola parte(meno del 10%) dei costi totali di macellazione.La velocità della linea di macellazione è uno deifattori più importanti per i costi di macellazio-ne. Lo studio ha concluso a tale proposito chesistemi verticali e a rotazione non comportanovelocità diverse della linea. In entrambi i casi sonomacellati in media da 28 a 30 animali adulti al-l’ora. Per quanto riguarda i costi, i dirigenti deimacelli hanno dichiarato che elementi quali lasicurezza del personale, il benessere degli ani-mali e l’accettabilità religiosa hanno un ruolo al-trettanto importante per la scelta del sistema diimmobilizzazione.

LE COMUNITÀ RELIGIOSEPer i rappresentanti della comunità ebraica laposizione capovolta è risultata sempre l’opzione

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 2016 Protezione al macello Sicurezza alimentare 3

Macellazione rituale e benessereGiugulazione solo in posizione eretta? Studio europeo apre a modifiche al Reg. 1099/2009

La Commissione Europea non ha a disposizione dati ufficiali sulcommercio di carne halal (in arabo: “lecito”) e kosher (in ebraico“conforme alla Torah”) nell’Unione. Sulla scorta di dati Eurostat

del periodo 2009-2013, le esportazioni di carni bovine dall’UE neipaesi musulmani del Mediterraneo e in Israele sono state moltomodeste (meno di 15 000 tonnellate di equivalente peso carcas-sa) rispetto al totale delle esportazioni verso paesi terzi (fino a 400000 tonnellate all’anno). Esse variano inoltre in misura considerevole daun anno all’altro. Le esportazioni dell’UE nel Medio Oriente sono note-volmente aumentate negli ultimi anni, ma rimangono ad un livello basso. In Italia la cu-cina halal e quella kosher stanno conquistando sempre più consumatori, anche nonosservanti, una tendenza che non poteva sfuggire all’industria alimentare impegnata a

conquistare la fiducia di nuovi, potenziali clienti: da Agnesi a Barilla, daBuitoni a De Cecco: queste aziende sono tutte certificate kosher. Il

‘fenomeno’ del cibo halal e kosher cresce a ritmo costante. Il suovolume d’affari supera i 3,6 miliardi di euro per una crescita del 12%

all’anno. Il comparto si è impegnato a garantire una certificazio-ne uniforme e affidabile, grazie alla costituzione di organi ed entidi certificazione. Citiamo ad esempio, Halal Italy, l’unico organi-

smo italiano aderente all’Ihi (International halal integrity alliance),l’Orthodox Union, l’organizzazione mondiale maggiormente rappre-

sentativa in termini di certificazione Kosher, e l’Italy Kosher Union. Uno scenario che,anche dopo EXPO, mantiene la sua attualità e un potenziale professionale di tutta rile-vanza anche per la professione veterinaria che cambia.

IL COMMERCIO DI CARNI HALAL E KOSHER

Per le informazioni sulle etichettedelle carni vale quanto prescritto dalRegolamento 1169/2011 e ad oggi la

Commissione non sta valutando nessunarichiesta dagli Stati Membri di etichettareil prodotto come “carne Halal”. Lo preci-sava a dicembre del 2015 il Commissarioalla Salute Vytenis Andriukaitis in rispostaall’interrogazione parlamentare di HildeVautmans (Belgio), aggiungendo che “eti-chettare il prodotto come ‘carne Halal’ nonsarebbe comunque di per sé sufficiente adinformare il consumatore su tutti gli aspet-ti della macellazione” . Senza contare chein alcuni Stati membri, la macellazione Ha-lal prevede lo stordimento dell’animale. Laparlamentare belga poneva la questione diinformare il consumatore sul processo dimacellazione delle carni acquistate. Il Re-golamento richiamato dal Commissario allaSalute prevede che se uno Stato membrodesidera integrare le etichette con ulterioriindicazioni obbligatorie, deve notificare allaCommissione la misura proposta e le giu-stificazioni addotte, che devono rientrare

‘HALAL’ IN ETICHETTA? NESSUNO L’HA CHIESTO

in uno dei motivi ammessi ed elencati dal-l’articolo 39 del Reg. 1169/2011: a) prote-zione della salute pubblica; b) protezionedei consumatori; c) prevenzione delle fro-di; d) protezione dei diritti di proprietà in-dustriale e commerciale, delle indicazionidi provenienza, delle denominazioni d’ori-gine controllata e repressione della con-correnza sleale.A dicembre 2015, la Commissione non haricevuto richieste nazionali in tal senso: "laCommissione non ha alcuna evidenza di ri-chieste volte a rendere obbligatorio inetichetta l’informazione sulla macellazio-ne senza stordimento" dichiarava An-driukaitis. La questione riguardante il possibile im-piego di etichette specifiche per le carni ha-lal è stata affrontata dallo studio Borest,uno studio già concluso all’epoca dell’in-terrogazione della Vautman, ma divenutodisponibile ai primi di febbraio di que-st’anno. Le conclusioni dello studio nonhanno modificato i termini della risposta delCommissario Andriukaitis.

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preferita. Per i rappresentanti delle comunità mu-sulmane, l’uso di dispositivi rotanti è spesso pre-ferito, ma la posizione eretta è considerata ac-cettabile se correttamente adattata e se il per-sonale che gestisce il sistema dispone diesperienza. A giudizio di entrambe le comunitàil dispositivo di blocco della testa, quale che siala posizione dei bovini, costituisce un motivo dipreoccupazione in termini di benessere, effi-cienza e modalità del dissanguamento.

LA SICUREZZAPer quanto riguarda le condizioni di lavoro nonsi è potuto effettuare alcun confronto tra i duesistemi di immobilizzazione a causa del nume-ro limitato di risposte da parte del personale chelavora con sistemi di immobilizzazione vertica-le. I principali rischi in termini di sicurezza del la-voro riguardano eventuali movimenti imprevistidegli animali dopo il disinserimento del dispo-sitivo di immobilizzazione e durante il solleva-mento.

CONCLUSIONIEntrambi i sistemi presentano vantaggi e svan-taggi. Il sistema verticale è stato in passato ri-tenuto più idoneo in termini di benessere deglianimali in quanto esso non colloca l’animale inuna posizione innaturale. I dati raccolti su piùdi un migliaio di animali nell’UE dimostrano che,dal punto di vista del benessere degli animali,non si possono trarre conclusioni definitive dacui risulti che un sistema sia migliore rispetto al-l’altro. Data la varietà delle situazioni riscontra-te nei macelli, i risultati in termini di benesseredegli animali dipendono in maggior misura dalmodo in cui i dispositivi sono progettati e uti-lizzati che dalla posizione degli animali (erettao capovolta). Lo stesso vale per la sicurezza de-gli operatori o la produttività della linea di ma-cellazione. Gli investimenti e le spese di eser-cizio sono nettamente più elevati per i sistemidi immobilizzazione rotanti che per quelli verti-cali. I primi sono tuttavia ampiamente utilizza-ti nell’UE (80% dei bovini macellati senza stor-dimento). La grande maggioranza dei sistemi di immobi-lizzazione rotanti utilizzati nell’UE è di proget-tazione recente. Le informazioni sulle migliori pra-tiche e la formazione al corretto utilizzo di tali si-stemi di immobilizzazione contribuiscono amigliorare il benessere degli animali, indipen-dentemente dal sistema di immobilizzazione uti-

Il consumatore di cibo etnico in Ita-lia è soprattutto donna, lavoratrice,sopra i 35 anni, con figli, residente alnord, con un livello di istruzionemedio-alto. Sono infatti le donne(52,5%) ad amare l’etnico più degli

uomini (47,5%). Lo rivela uno studio realizza-to dall’Osservatorio dell’IZS delle Venezie nel-l’ambito del progetto di ricerca “Ristorazione et-nica e sicurezza alimentare: problematiche mi-crobiologiche, reazioni avverse, frodi e perce-zione del rischio da parte del consumatore fi-nale” finanziato dal Ministero della Salute. Co-noscere queste dinamiche è importante nonsolo per fotografare un fenomeno sociale masoprattutto per collocare il tema della sicurez-za alimentare in una cornice sociologica. L’in-dagine, infatti, è parte di una ricerca più am-pia che ha l’obiettivo di conoscere la percezionedel rischio da parte dei consumatori e di ve-rificare i requisiti igienico-sanitari nel settore del-la ristorazione etnica. I dati, raccolti da un cam-pione di 1.317 intervistati, mostrano che il con-sumo di cibo etnico è piuttosto diffuso. L’et-nico piace e la tendenza è in crescita; gli ita-liani preferiscono soprattutto la cucina araba,cinese e giapponese. L’imprenditoria stranie-ra della ristorazione conta in Italia quasi50.000 ristoranti etnici (dati Fondazione Leo-ne Moressa, 2012) e il numero sembra desti-nato a crescere.

PERCHÉCon un costo relativamente contenuto, ilpiatto etnico è anche un valido diversivo “an-ti-crisi” alla portata di tutti, considerando chepiù della metà del campione arriva a fine me-se con qualche difficoltà (51,4%). Le motiva-zioni per cui si mangia etnico sono infatti di-verse: sicuramente per mangiare qualcosa didiverso (51,4%), ma anche per ragioni cultu-rali (31,1%) ed economiche (7,4%). Come siviene invece a contatto con la cucina etnica?

Principalmente tramite famigliari e amici(50,4%) o da viaggi in paesi stranieri (24,5%).In conclusione, la fotografia mostra che l’ac-cettazione e la diffusione di nuove abitudinialimentari fra la popolazione italiana dipendeda una crescente disponibilità di ristoranti enegozi etnici. Esistono tuttavia altri fattori -che richiedono opportuni approfondimenti -che possono influenzare le scelte alimentari,come gli scambi turistici con paesi stranieri,le richieste di consumatori sempre più esi-genti in fatto di varietà degli alimenti, l’atteg-giamento esplorativo e ludico nei confrontidel cibo, in particolare per alcune fasce dipopolazione come i più giovani.

QUANTOL’84,7% degli intervistati ha dichiarato di a-ver mangiato cibo etnico almeno una volta,contro il 15,3% che non lo ha mai provato.L’etnico piace e la tendenza è in crescita. Il57,5% ha aumentato il consumo negli ultimicinque anni, mentre per il 31,7% è rimasto lostesso e per il 10,8% è diminuito. Circa unosu tre mangia etnico qualche volta al mese(29,5%), la maggior parte qualche volta al-l’anno (45,1%).

DOVE E COSAL’etnico non si mangia solo fuori casa, unadelle ultime tendenze è di prepararlo diretta-mente fra le mura domestiche. Il 75% dichia-ra di acquistare prodotti alimentari etnici, e lofa soprattutto in supermercati della grandedistribuzione (48,3%) o in piccoli negozi ali-mentari gestiti da stranieri (17,2%). Quali pro-dotti si comprano di più? Quelli della cucinacinese o giapponese (38,8%), seguiti dallamessicana/latino-americana (25,7%), ara-ba/mediorientale (14,2%), del sud-est asiati-co (10,6%) e infine africana (5,4%). A casa sicucinano soprattutto cous cous, riso canto-nese e sushi. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 20164 Sicurezza alimentare Cibo etnico

La sicurezzaalimentare nel contestosociologicoCibo etnico in tavola anche dopo EXPO

La richiesta, non infrequente, di vieta-re la macellazione rituale è già statarespinta dal Governo italiano e boc-

ciata dall’Aula di Montecitorio. Sugli aspet-ti bioetici si è pronunciato anche il Comitatodi Bioetica della Presidenza del Consiglio deiMinistri con un documento sui rapporti frareligione e benessere animale, escludendol’opzione del divieto. Infine lo scenario eu-ropeo: l’articolo 13 del trattato sul funzio-namento dell’Unione europea prescriveche si tenga pienamente conto delle esi-genze in materia di benessere degli animalinel contesto di certe politiche unionali, ri-spettando nel contempo le disposizioni le-gislative o amministrative e le consuetudi-ni degli Stati membri per quanto riguarda,in particolare, i riti religiosi, le tradizioni cul-turali e il patrimonio regionale. “Tale di-sposizione si applica all’UE e agli Statimembri, ma di per sé non conferisce dirit-ti specifici agli animali". Parola della Com-missione Europea.

VIETARE LAMACELLAZIONE

RITUALE?

lizzato. Lo studio Borest fornisce una panora-mica al riguardo. ■

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RESPONSABILE CONGRESSUALESIVAR - PAOLA ORIOLI - Tel. 0372 40.35.39 - Email: [email protected]

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Con il patrocinio di:FNOVIFederazione NazionaleOrdini Veterinari Italiani

FEDERAZIONE REGIONALEDEGLI ORDINI DEI

MEDICI VETERINARIDELLA LOMBARDIA

ORDINE DEIMEDICI VETERINARI

DELLA PROVINCIADI CREMONA

18 SIVAR A3 23-02-2016 9:55 Pagina 1

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Condannato in appello peresercizio abusivo dellaprofessione ai sensi del-l’articolo 348 del Codicepenale: il naturopata pa-gherà 300 euro di multa.

La Cassazione ha respinto il ricorso e confermatola pena con la sentenza n. 8885/2016, deposi-tata il 3 marzo dalla sesta sezione penale. Nonci sono ragioni che tengano: il naturopata che ef-fettua diagnosi, prescrive medicinali e cure sen-za essere in possesso della laurea in medicinacommette esercizio abusivo della professione. Lasentenza è particolarmente rilevante in quantosmonta la tesi della difesa (basata sul ricono-scimento legale del naturopata e sulla relativa di-sciplina) per spostare il focus giuridico dalla scien-za medica su chi la esercita. Non c’è dunque di-stinguo fra medicina tradizionale e non conven-zionale: ai fini dell’accertamento del reato con-ta il possesso dell’abilitazione di Stato. Una so-stanziale vittoria delle professioni sanitarie ordi-nistiche nei confronti delle “non regolamentate”.

I FATTISecondo l’accusa, l’imputato in un centro diomeopatia, di cui era socio, esercitava abusi-vamente la professione medica, vistando i pa-zienti, effettuando diagnosi e suggerendo loro lecure, tramite farmaci omeopatici che, a volte, ven-deva direttamente. L’imputato si difendeva so-stenendo di aver esercitato lecitamente l’attivitàdi naturopata riconosciuta dalla legge, ma, ad av-viso del collegio, l’approccio è del tutto errato.Ciò che rileva ai fini dell’accertamento del reatodi esercizio abusivo della professione medica «non

è il metodo scientifico adoperato, ma la naturadell’attività svolta».

L’ATTIVITÀ MEDICACiò che caratterizza l’attività medica, per la qua-le è necessaria una specifica laurea e una spe-cifica abilitazione, «è la diagnosi, cioè l’indivi-duazione di un’alterazione organica o di un di-sturbo funzionale, la profilassi, ossia la preven-zione della malattia, e la cura, l’indicazione dei ri-medi diretti ad eliminare le patologie riscontrateovvero a ridurne gli effetti».

TRADIZIONALI O MENONon ha nemmeno rilievo la circostanza che «que-ste tre componenti della professione medica sia-no effettuate in base a tecniche o metodi non tra-dizionali, come quelli omeopatici o naturopati, inquanto ciò che rileva è che siano poste in essereda soggetti che non hanno conseguito la pre-scritta abilitazione medica». Il punto - secondole indicazioni della sesta sezione - è che va ri-conosciuta la possibilità del libero svolgimento diun’attività come quella del naturopata, tuttavia,«tali attività non possono mai sostanziarsi in attitipici della professione medica». In buona so-stanza, il soggetto privo dell’abilitazione medicapuò svolgere queste attività, «purché non ese-gua diagnosi di malattie, non prescriva rimedi te-rapeutici e non somministri farmaci, perché in que-sto caso la sola circostanza che si tratti di me-todiche alternative, pur se riconosciute dalla leg-ge, non consente di ritenere lecito l’esercizio diun’attività corrispondente a quella medica da par-te di chi non ha le competenze tecnico-scienti-fiche formalmente asseverate a seguito delconseguimento dell’abilitazione».

LA MASSIMA“Il naturopata che effettua diagnosi, prescrive me-dicinali e cure senza essere in possesso della lau-rea in medicina commette esercizio abusivo del-la professione. Ciò che rileva ai fini dell’accerta-mento del reato di esercizio abusivo della pro-fessione medica non è il metodo scientifico ado-perato, ma la natura dell’attività svolta”. ■

La radiazione dall’albo per unreato già punito in sede penalenon viola il «ne bis in idem».L’ha stabilito la Corte d’Ap-pello di Napoli. La sanzione di-sciplinare della radiazione dal-

l’albo, comminata ad un professionista già con-dannato dal giudice penale, non viola il divietodel doppio giudizio e della doppia punizione perlo stesso fatto, sancito dall’articolo 4 del pro-tocollo 7 della Convenzione europea dei dirittidell’uomo. Lo ha stabilito la Corte di appello diNapoli con la sentenza del 18 gennaio scorso.La sentenza mette un punto fermo sul signifi-cato del provvedimento disciplinare proprio del-l’Ordine professionale, che è del tutto diversoda quello di una condanna penale.

IL CASOUno psicologo aveva patteggiato una penaper il reato di violenza sessuale in danno di u-na sua paziente e sulla base di questa senten-za il suo ordine professionale aveva avviato unprocedimento disciplinare conclusosi con ladecisione di radiarlo dall’albo. Lo psicologo a-veva allora impugnato la delibera di irrogazio-ne della sanzione disciplinare dinanzi al Tribu-

nale ma il ricorso era stato respinto. Con l’ap-pello, però, proponeva una questione nuovalamentando che il provvedimento disciplinareviolava il suo diritto a non essere giudicato opunito due volte.

I DIRITTI DELL’UOMOIl professionista richiamava in suo favore unasentenza della Corte europea dei diritti dell’uo-mo del 4 marzo 2014, riguardante il divieto diun secondo giudizio sui medesimi fatti: inquanto già destinatario della sanzione di dueanni di reclusione, il professionista lamentavache la radiazione, fondata sulla stessa vicen-da, non potesse essere irrogata. La Conven-zione europea dei diritti dell’uomo permette in-fatti agli Stati di mantenere e stabilire una di-stinzione tra diritto penale e diritto disciplinare.

INTERESSI SPECIFICISecondo i giudici napoletani, la radiazione di-sposta da un Ordine professionale tutela inte-ressi specifici di una formazione sociale ristret-ta, quale quella dei pazienti degli psicologi ap-partenenti all’Ordine, e non tutela beni dellacollettività. Quindi, prima di invocare la Corteeuropea, bisogna tenere conto della natura so-stanziale dell’illecito commesso e in particolarese la condotta viola una norma che protegge ilfunzionamento di una determinata formazionesociale. È il caso del professionista legittima-mente radiato dall’Ordine: la sanzione discipli-nare non ha funzione repressiva ma inibitoria,di protezione dei clienti del professionista e delprestigio della professione. Pertanto, la radia-zione non va considerata come una doppiasanzione penale per lo stesso illecito. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 20166 Legale Sentenze

Abuso diprofessione inmedicina nonconvenzionalePer accertare il reato non si guarda al metodoscientifico ma alla natura dell’attività svolta

Corretta laradiazione per un reato già punito Giusto il doppio giudizio: professionista sanzionabile dalla Legge e dall’Ordine

Per vantare un compenso bisognadimostrare l’incarico del clienteL’avvenuta prestazione professionale non generaautomaticamente il diritto al pagamento della parcella

Il libero professionista ha l’onere di pro-vare di aver ricevuto l’incarico da par-te di un cliente perché altrimenti non può

rivendicare alcun compenso. A confermarlo èla sentenza 9200/15 del Tribunale di Napoli, conoggetto compensi professionali. A proporre il ri-corso era stato un ingegnere che aveva lavo-rato nel campo degli appalti pubblici. Al termi-ne del periodo di collaborazione, definito da uncontratto scritto, il professionista sosteneva di

aver continuato a prestare consulenza per l’a-zienda che aveva ottenuto l’appalto, allo sco-po di aggiudicarsene altri, nel contesto di un rap-porto tacito e dunque non scritto, e per que-sto rivendicava il pagamento della parcella. L’a-zienda però negava l’esistenza di qualsiasi tipodi rapporto contrattuale: il professionista pre-stava la propria consulenza di propria iniziativae per suoi interessi. Il giudice ha ricordato cheper la giurisprudenza consolidata «il rapporto di

prestazione d’opera professionale, ex articolo2222 Cc e seguenti, la cui esecuzione sia de-dotta dal professionista come titolo del dirittoal compenso, postula l’avvenuto conferimen-to del relativo incarico in qualsiasi forma idoneaa manifestare inequivocabilmente la volontà diavvalersi della sua attività e della sua opera daparte del cliente convenuto per il pagamento didetto compenso». Cosa che nella fattispecie nonè avvenuta, anzi a precisa domanda lo stessoprofessionista negava l’esistenza di un incari-co formale.Il giudice riprende poi un principio indicato dal-la Suprema corte, secondo il quale è sul pro-fessionista che grava la prova dell’avvenuto con-ferimento dell’incarico, dell’esistenza e dell’entitàdel credito, quando il diritto al compenso è con-testato dal convenuto. Prova che, nel caso inquestione, non è stata ritenuta sufficiente dal tri-bunale. Decisivo, poi, è considerato l’elemen-to del contratto scritto, terminato per mezzo diuna revoca formale, intercorso in precedenzatra le parti. Tale circostanza, secondo l’orien-tamento della Suprema corte, rende «difficil-mente configurabile la conclusione in forma ora-le di un successivo contratto tra le stesse par-ti». Per questi motivi il giudice ha rigettato le istan-

ze dell’ingegnere.

LA MASSIMA“Presupposto essenziale ed imprescindibiledell'esistenza di un rapporto di prestazione d'o-pera professionale, la cui esecuzione sia dedottadal professionista come titolo del suo diritto alcompenso, è l'avvenuto conferimento del relativoincarico, in qualsiasi forma idonea a manifestare,chiaramente ed inequivocabilmente, la volontàdi avvalersi della sua attività e della sua opera,da parte del cliente convenuto per il pagamentodi detto compenso; la prova dell'avvenutoconferimento dell'incarico, quando il diritto alcompenso sia dal convenuto contestato sottoil profilo della mancata instaurazione di un similerapporto, grava sull'attore”. ■

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laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 20168 Dalle Associazioni SIVE

di VIVIANA CARACCIOLO DI BRIENZAConsigliere SIVE

La stagione di monta equinaper il 2016 è da poco inco-minciata, è quindi utile ricor-dare a tutti i medici veterina-ri occupati nel settore chel’attività connessa alla fe-

condazione è regolamentata dal Decreto n. 403del 19 luglio 2000 adottato dal Ministero dellePolitiche Agricole e Forestali in concerto con ilMinistro della Sanità come nuovo regolamen-to di esecuzione della legge del 15 gennaio 1991n. 30 concernente la disciplina della riproduzioneanimale.Il suddetto decreto definisce nei dettagli le ti-pologie di autorizzazioni, i requisiti e gli obbli-ghi che gli operatori del settore devono rispet-tare per la monta naturale privata e pubblica, perl’inseminazione artificiale, per l’embrio-tran-sfer e per la produzione di embrioni.In particolare si ricorda che, chiunque intendagestire una pubblica stazione d’inseminazioneartificiale equina con materiale refrigerato o con-gelato prodotto da centri autorizzati, deve mu-nirsi di apposita autorizzazione rilasciata dallaregione competente per territorio.I requisiti richiesti ai fini dell’autorizzazionecome pubblica stazione d’inseminazione sonoequivalenti nel caso si faccia uso di materialerefrigerato e/o congelato.Gli impianti adibiti alla produzione e distribuzionedi materiale seminale per l’inseminazione arti-ficiale si distinguono in:• centri di produzione dello sperma che prov-

vedono alla raccolta, preparazione, control-lo, confezione, conservazione e distribuzio-ne del materiale seminale. Anche in questocaso i requisiti richiesti per l’autorizzazionesono gli stessi sia in caso di materiale refri-gerato sia congelato;

• recapiti che provvedono alla conservazionee ridistribuzione del materiale seminale e de-gli embrioni congelati forniti dai rispettivicentri di produzione, ai quali sono collegatianche ai fini della responsabilità circa l’impiegodel seme e degli embrioni.

Tra gli obblighi dei centri di produzione dellosperma, definiti dall’art. 13 del suddetto decreto,sussiste quello di rilasciare per ciascuna parti-ta di materiale seminale PRODOTTO O IM-PORTATO, a richiesta degli acquirenti, uncertificato attestante, oltre ai dati identificativi del-la partita medesima, le caratteristiche qualita-tive rilevate secondo quanto previsto dall’art.37 comma 1: I centri di produzione dello sperma prov-vedono ad effettuare analisi di qualità perogni partita di materiale seminale prodot-to, introdotto o importato, con riferimen-to, dopo scongelamento, almeno ai se-guenti parametri: concentrazione totale,percentuale di motilità progressiva deglispermatozoi e numero di spermatozoiprogressivamente mobili. Gli esiti di dette analisi sono mantenuti inappositi archivi per dieci anni.Tra gli obblighi dei recapiti vi è quello di dete-nere e distribuire materiale seminale ed embrioniprovenienti esclusivamente dai centri nazio-nali di produzione dello sperma con cui sono col-legati. Il passaggio di materiale seminale o di em-brioni tra recapiti è consentito solo se entram-bi i recapiti risultano formalmente collegati conil centro di produzione nazionale di origine delmateriale riproduttivo scambiato.

I veterinari che intendono esercitare l’insemi-nazione artificiale devono essere iscritti in ap-positi elenchi detenuti dalla regione competenteche attribuirà a ciascun iscritto un codice uni-voco identificativo.I veterinari hanno l’obbligo di rifornirsi di ma-teriale seminale esclusivamente presso le strut-ture autorizzate e certificare l’intervento d’in-seminazione artificiale su appositi moduli fornitidalle regioni. Ciascuna dose di materiale seminale deveessere usata per una sola fattrice. È vie-tata la suddivisione delle singole dosi ed ilconseguente utilizzo per più di una fe-condazione.L’allevatore può detenere nella propria aziendamateriale seminale esclusivamente per l’in-seminazione delle fattrici del proprio allevamento.Detto materiale seminale deve essere accom-pagnato dal documento di trasporto rilasciatodal recapito.Responsabile della certificazione e della regi-strazione dei dati è (art. 33 comma 2 a,b,c,d)a) il veterinario o l’operatore pratico che ha ese-

guito l’intervento nel caso dell’inseminazio-ne artificiale;

b) il veterinario in caso di impianto embriona-le;

c) il gestore della stazione in caso di monta na-turale pubblica;

d) l’allevatore solo nel caso della monta natu-rale privata.

Si ricorda, inoltre, che in merito all’importazio-ne di materiale da riproduzione (capo VII art. 40)i centri di produzione nazionali devono con-servare, anche per conto terzi, il materiale se-

minale congelato e gli embrioni congelati di ori-gine o provenienza dell’Unione europea o dapaesi terzi dal momento dell’arrivo in Italia e peril tempo necessario all’effettuazione degli ac-certamenti qualitativi di cui all’art. 37. Di tali ac-certamenti gli stessi centri sono responsabili.Il materiale seminale può essere importatosolo da centri di produzione approvati dal Mi-nistero come centri riconosciuti dall’Unione Eu-ropea e solo se proveniente da centri approvatidall’Unione Europea.Al fine di tutelare e migliorare la qualità del la-voro di tutte le categorie operanti nel settore ri-cordiamo, inoltre, che esistono degli standardriguardanti il seme equino indicati dalla WorldBreeding Federation of Sport Horse WBFSH, che non rappresenta un organo le-gislativo ma ha la finalità di essere di aiuto agliallevatori e a tutta l’industria dell’allevamento,e, pertanto, può essere d’aiuto ai veterinari persupportare e tutelare i propri clienti e la propriaprofessionalitàhttp://www.wbfsh.org/GB/Other%20activi-ties/Semen%20standards.aspxWBFSH definisce gli standard minimi del semeper l’inseminazione artificiale come segue:

SEME FRESCOMinimo 300 milioni di spermatozoi dotati di mo-tilità progressiva.

SEME REFRIGERATODiluito/fresco.

Dose di seme: minimo 300 milioni di sperma-tozoi dotati di motilità progressiva al momento

della preparazione• inseminazione entro le 12 ore dal prelievo• mantenimento delle condizioni di conserva-

zione• spermatozoi dotati di motilità progressiva al

momento dell’inseminazione non inferiore al35%.

Diluito/trasportato

Dose di seme: minimo 600 milioni di sperma-tozoi dotati di motilità progressiva al momentodella preparazione• volume massimo 40 cc (diluizione 1:2)• inseminazione 24-36 dopo il prelievo• mantenimento delle condizioni di conserva-

zione• spermatozoi dotati di motilità progressiva al

momento dell’inseminazione non inferiore al35%.

SEME CONGELATOVolume della dose: dipende dal metodo di con-gelamento.Dose di seme: minimo 35% di spermatozoi conmotilità progressiva post scongelamento.Minimo 250 milioni di spermatozoi con motilitàprogressiva per dose inseminante valutatapost scongelamento.La WBFSH raccomanda, infine, la spedizionedi almeno tre dosi inseminanti per fattrice. ■

È iniziata la stagione di monta equinaIl rispetto dei regolamenti e degli obblighi è una forma di tutela degli ippiatri

La SIVE ricorda che alcuni probleminella produzione dell’antigene nei la-boratori europei stanno rendendo dif-

ficile per tutti gli ippiatri l’approvvigiona-mento del vaccino contro la rinopolmoni-te equina e per la prevenzione dell’abortonella cavalla. Le difficoltà di reperimento delprodotto (immunologico/vaccino viraleinattivato) si protraggono ormai da mesi etravalicano i confini nazionali. Le scorte sistanno esaurendo in tutta Europa e l’in-dustria farmaceutica, contattata da ANM-VI al riguardo, fa sapere di essere impe-gnata ad assicurare il ripristino della re-golare disponibilità a partire da aprile-maggio, a procedura produttiva e di vali-dazione ultimata. La Rinopolmonite equi-na, malattia infettiva da Herpes virus(EHV1), rappresenta un problema rilevan-te sotto il profilo sanitario e della tutela delpatrimonio equino. Quanto all’approvvi-gionamento all’estero - tenuto conto chela disponibilità del prodotto è un problemadi scala internazionale - l’acquisto è con-sentito al Medico Veterinario prescrittore,senza che sia richiesta alcuna autorizza-zione ministeriale. Una nota del Ministero della Salute - asuo tempo diffusa per un problema ana-logo sollevato da SIVE - aveva precisatoche, nei casi che rivestano l’ecceziona-lità prevista dagli articoli 10 e 11 del DLgs193/06, acquistando da canali esteri au-torizzati alla vendita del farmaco veteri-nario e mantenendo traccia della docu-mentazione relativa all’acquisto, il Vete-rinario può acquistare personalmente ilfarmaco, senza chiedere alcuna autoriz-zazione. Al di fuori dei canali tracciatil’approvvigionamento è illecito e il medi-cinale non può ritenersi garantito sotto ilprofilo della sicurezza e dell’efficacia.

HERPES VIRUS (EHV1)

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RELATORE: DOTT. CLAUDIO GAGLIARDINI

CORSO TEORICO-PRATICO DI 6 ORENUMERO CHIUSO: 40 POSTI

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laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 201610 Fisco Canoni e redditi

di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

Consulente fiscale ANMVI

Icommi da 76 a 84 dell’articolo 1della legge di stabilità 2016 (L28.12.2015 n. 208) disciplinano la lo-cazione finanziaria di immobili da adi-bire ad abitazione principale.

In particolare le nuove norme stabiliscono checon il contratto di locazione finanziaria, la so-cietà di leasing (concedente) si obbliga ad ac-quistare o far costruire l’immobile su scelta e in-dicazione del soggetto utilizzatore, e a metter-lo a sua disposizione per un dato tempo a fron-te di un corrispettivo che terrà conto della du-rata del contratto e del prezzo di acquisto (o dicostruzione) e che, alla scadenza del contrat-to, l’utilizzatore ha la facoltà di acquistare la pro-prietà del bene ad un prezzo prestabilito.Le norme stabiliscono quindi particolari age-volazioni per i soggetti utilizzatori.

SOGGETTI INTERESSATINessun requisito particolare è richiesto per gliacquirenti al di fuori dal fatto che essi devonoessere persone fisiche.

AGEVOLAZIONE FISCALEIl comma 82 modifica l’art. 15 del TUIR, intro-ducendo una nuova detrazione per coloro cheacquistano un immobile da destinare ad abi-tazione principale attraverso un contratto di lo-cazione finanziaria. L’agevolazione, che consiste in una detrazionedel 19% del costo che sostiene l’utilizzatore, puòessere usufruita da tutti coloro che stipulano ilcontratto di leasing tra il 1° gennaio 2016 edil 31 dicembre 2020.

Condizioni per beneficiare dell’agevolazionePer poter beneficiare dell’agevolazione l’immobileacquisito tramite locazione finanziaria:• deve essere adibito ad abitazione principa-

le entro un anno dalla consegna;• può riguardare anche immobili da costruire.La detrazione in ogni caso spetta alle medesi-me condizioni previste per la detrazione degliinteressi passivi sui mutui contratti per l’acqui-sto dell’abitazione principale, di cui all’art. 15 co.1 lettera b) del TUIR.

Soggetti beneficiari della detrazionePossono beneficiare dell’agevolazione i soggettiIRPEF (persone fisiche) che:• hanno un reddito complessivo non superio-

re ad euro 55.000 al momento della stipuladel contratto di locazione finanziaria;

• non sono titolari di diritti di proprietà su altriimmobili a destinazione abitativa.

Misura dell’agevolazioneLa misura dell’agevolazione è diversa a secondache gli utilizzatori al momento della stipula delcontratto di leasing abbiano un’età inferiore osuperiore a 35 anni.

SOGGETTI BENEFICIARI DI ETÀUGUALE O SUPERIORE A 35 ANNIPer tali soggetti la detrazione IRPEF del 19%spetta:• per un importo non superiore a 4.000,00 euro

per i canoni ed i relativi oneri accessori del lea-sing (nella stessa misura quindi della detra-zione sugli interessi passivi dei mutui contrattiper acquisto di abitazione principale);

• per un importo non superiore a 10.000,00euro per il costo di acquisto dell’immobile afronte dell’esercizio dell’opzione finale di ac-quisto.

SOGGETTI BENEFICIARI DI ETÀINFERIORE A 35 ANNI

Per i soggetti di età inferiore a 35 anni la de-trazione IRPEF del 19% spetta:• per un importo non superiore a 8.000,00 euro

per i canoni ed i relativi oneri accessori del lea-sing (in misura doppia rispetto alla detrazio-ne sugli interessi passivi dei mutui contrattiper acquisto di abitazione principale);

• per un importo non superiore a 20.000,00euro per il costo di acquisto dell’immobile afronte dell’esercizio dell’opzione finale di ac-quisto.

SOSPENSIONE DAL PAGAMENTODEI CANONI DI LEASING

Viene riconosciuta all’utilizzatore la facoltà di ri-chiedere al concedente, la sospensione del pa-gamento dei canoni periodici dovuti, con de-terminati limiti e condizioni. Il beneficio della sospensione può essere ri-chiesto per non più di una volta e per un periodomassimo complessivo non superiore a 12mesi nel corso dell’esecuzione del contratto dileasing. In tal caso, la durata del contratto è pro-rogata di un periodo eguale alla durata della so-spensione.La richiesta di sospensione non comportal’applicazione di alcuna commissione o spesae può essere presentata senza richiesta di ga-ranzie aggiuntive.Per poter usufruire di tale beneficio è necessario(comma 79) che ricorra almeno uno dei seguentieventi:a) cessazione del rapporto di lavoro subordi-

nato, ad eccezione delle ipotesi di risoluzioneconsensuale, di risoluzione per limiti di etàcon diritto a pensione di vecchiaia o di an-zianità, di licenziamento per giusta causa ogiustificato motivo soggettivo, di dimissio-ni del lavoratore non per giusta causa;

b) cessazione dei rapporti di lavoro parasu-bordinato (collaborazioni coordinate e con-tinuative), ad eccezione delle ipotesi di ri-soluzione consensuale, di recesso da par-te del datore di lavoro per giusta causa, direcesso del lavoratore non per giusta cau-sa.

Al termine della sospensione, il pagamento deicorrispettivi periodici riprenderà secondo gli im-porti e con la periodicità originariamente previ-sta dal contratto.Nel caso in cui l’utilizzatore, una volta decorsoil termine di sospensione, non riprenda a cor-rispondere i canoni, la nuova norma prevede chesi applichino le disposizioni relative alla risolu-zione per inadempimento dell’utilizzatore.

RISOLUZIONE PERINADEMPIMENTO

DELL’UTILIZZATORENel caso di risoluzione del contratto per ina-dempimento dell’utilizzatore, il concedente hadiritto alla restituzione dell’immobile ed è, allostesso tempo, tenuto alla corresponsione, a fa-vore, dell’utilizzatore, di quanto ricavato dallavendita o da altra allocazione del bene immo-bile, avvenute a valori di mercato, dedotta lasomma:• dei canoni scaduti e non pagati fino alla data

della risoluzione;• dei canoni a scadere attualizzati;

• del prezzo pattuito per l’esercizio dell’opzionefinale di acquisto.

Viene anche stabilito dalla norma che l’eventualedifferenza negativa deve essere corrisposta dal-l’utilizzatore al concedente.

CONVENIENZA DEL LEASINGRISPETTO AL MUTUO

Come già osservato sopra, la detrazione per lea-sing abitativo si calcola sui canoni corrisposti,quella sui mutui si calcola solo sugli interessi pas-sivi.La convenienza è palese per i contratti di lea-sing stipulati da giovani che al momento dellastipula hanno un’età inferiore ai 35 anni.Essi infatti possono, sin dal primo anno, goderedi una detrazione del 19% su un importomassimo di 8.000 euro (anziché 4.000 per mu-

tui) e potranno godere anche della detrazionedel 19% sull’importo del riscatto (con limite mas-simo di 20.000 euro).Per quanto riguarda i soggetti di età uguale osuperiore a 35 anni la convenienza dipende dal-l’entità del mutuo.La convenienza del leasing aumenta al diminuiredell’entità del mutuo (non consideriamo la de-trazione sul prezzo di riscatto al termine del lea-sing).Ad esempio, ipotizzando un mutuo al tasso del5% per 20 anni con rate semestrali si avrebbe:• per un mutuo di euro 300.000 il leasing è con-

veniente a partire dal 18° anno;• per un mutuo di euro 200.000 il leasing è con-

veniente a partire dal 15° anno;• per un mutuo di euro 100.000 il leasing è con-

veniente a partire dal 7° anno. ■

Leasing per l’abitazione principaleLa Legge di Stabilità ha introdotto nuove norme per i contratti di locazione finanziaria

Le spese per le cure veterinarie so-stenute nel 2015 “non rientranonella novità del 730 precompilato,

ma continuano ad essere presentabili aifini del rimborso fiscale”. Lo precisa Mar-co Melosi, Presidente dell’AssociazioneNazionale Medici Veterinari Italiani(ANMVI): “Le istituzioni preposte e i me-dia - aggiunge Melosi - non stanno ricor-dando abbastanza che il Fisco riconosceun vantaggio fiscale a milioni di proprie-tari. Nel prendersi cura della salute deiloro animali, i proprietari compiono ungesto di sanità pubblica per il Paese: ba-sti pensare all’importanza della preven-zione veterinaria contro le malattie tra-smissibili”. “Purtroppo, il beneficio fisca-le che se ne ricava è del tutto inadegua-to all’importanza che gli animali da com-pagnia hanno per il 50% delle famiglie i-taliane. E c’è persino chi minaccia di le-varlo del tutto. Colpa di un Fisco pesantee di politiche ‘animal friendly’ fatte più diparole che di fatti - conclude il Presiden-te ANMVI nel suo comunicato stampa. Lespese veterinarie non rientrano nel Siste-ma Tessera Sanitaria e quindi non saran-no automaticamente presenti nel 730precompilato. I contribuenti possonopresentare la documentazione di spesaper detrarre dall’Irpef il 19% fino all’im-porto di 387,34 euro e limitatamente allasomma che eccede i 129,11 euro, per glianimali detenuti legalmente a scopo di

730 PRECOMPILATO, COSA È CAMBIATO?

compagnia o per la pratica sportiva(quindi, cani, gatti, volatili in gabbia e ca-valli da corsa). In pratica, la detrazionepuò consentire al massimo un risparmiod’imposta di 49,06 euro.Attenzione: Il beneficio fiscale non spet-ta per gli animali destinati all’allevamen-to, alla riproduzione o al consumo ali-mentare, per gli animali allevati o dete-nuti nell’esercizio di attività agricole ocommerciali, per quelli utilizzati per atti-vità illecite o detenuti in casa illegalmen-te. I medicinali veterinari, invece, rientra-no nel 730 precompilato. Sarà il Farmaci-sta a trasmettere al Sistema Tessera Sa-nitaria i prodotti acquistati, l’importo ver-sato e i dati del contribuente. In tal casonon sarà più necessario conservare loscontrino fiscale ‘parlante’. Ma anche nelcaso dei medicinali veterinari il contri-buente-proprietario potrà opporsi all’in-serimento automatico nel 730. Come?Non comunicando alla farmacia che e-mette lo scontrino il proprio codice fisca-le riportato sulla tessera sanitaria. Inquesta eventualità, la spesa dovrà esse-re presentata alla detrazione dal contri-buente come negli anni passati. La pre-cisazione è contenuta in una comunica-zione del Ministero delle Finanze all’Or-dine dei Farmacisti e in una nota dell’A-genzia delle Entrate che forniscono det-tagli sul trattamento dei farmaci veteri-nari ai fini del 730 precompilato.

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laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 2016 Eventi Veterinari 11

RELATORIGiuliano Bettini, Med Vet, BolognaElvio Lepri, Med Vet, Dr Ric, Dipl ECVP, PerugiaCarlo Masserdotti, Med Vet, Dipl ECVCP, BresciaLaura Pintore, Med Vet, Dr Ric, Bologna

PROGRAMMA SCIENTIFICO08.30 Registrazione dei partecipanti09.00 Mastocitoma: quale ruolo per la cito-

logia? - G. Bettini10.00 Malattie istiocitarie - C. Masserdotti11.00 Pausa11.30 Linfomi: un nome solo per tante ma-

lattie - L. Pintore12.30 Pausa pranzo

CITOLOGIA DEI TUMORI A CELLULE ROTONDE:COSA È CAMBIATO IN 15 ANNI?

Cremona, 9 Aprile 2016

SICIVSOCIETÀ ITALIANA DI

CITOLOGIA VETERINARIA

13.30 Sembra tondo ma non è (o sì?): gli al-tri tumori “a cellule rotonde” E. Lepri

14.30 Casi clinici a cura dei relatori15.00 Rassegna stampa15.30 Casi clinici a cura dei soci SICIV16.00 Consegna degli attestati di parteci-

pazione e chiusura dei lavori

SEDE DELL’EVENTOPalazzo Trecchi - Via Trecchi, 2026100 Cremona (CR)

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SICIV in re-gola con l’iscrizione 2016.NON è necessaria la pre-iscrizione.Presentarsi in sede congressuale per la re-gistrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE(COMPRENSIVE DI IVA 22%)• Soci SICIV 2016: GRATUITO• Soci SCIVAC: € 90,00• Non soci: € 180,00

INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558E-mail: [email protected]

RELATORIMatthew Allen, Vet MB, PhD, Professor of Small Animal Surgery, University of Cambridge(UK)Nicola Di Girolamo, Med Vet, GPCert(ExAP), MSc(Evidence-Based Health Care), RomaAntonio Pozzi, DVM, MS, Dipl ACVS, Zurigo (CH)

PROGRAMMA PRELIMINARE1. Come condurre una ricerca clinica con

la nostra casistica– ipotesi e obiettivi– progetto dello studio– analisi statistica– scrivere una pubblicazione e presen-

tare una ricerca2. Ricerca e innovazione: la medicina

translazionale (quando i medici veterina-ri aiutano i medici umani)

3. Innovazione e sicurezza per i nostri pa-zienti: comprendere le informazioni sul-la sicurezza e sull’efficacia

4. Quali sono le novità in ortopedia veteri-naria - M. Allen– protesi articolari dedicate– dispositivi percutanei (ITAP)– sistemi di navigazione chirurgica– maschere guida dedicate

5. Come valutare un articolo che descrivel’efficacia di un trattamento ortopedicoN. Di GirolamoBuon Compleanno SIOVET e Pausa pranzo

6. Quali sono le novità in ortopedia veteri-naria - A. Pozzi

RICERCA E INNOVAZIONE IN ORTOPEDIA VETERINARIACremona, 9-10 Aprile 2016

In collaborazione con EBMVET

SIOVETSOCIETÀ ITALIANA

DI ORTOPEDIA VETERINARIA

– stabilizzazione artroscopia della spalla– TPLO– maschere guida dedicate per osteo-

tomie7. Quali sono le novità in ortopedia umana8. … potranno esserci molte altre cose

nuove il prossimo anno9. Comunicazioni libere10. Premiazione della migliore comunica-

zione libera “Premio Mario Modenato”

SEDE DELL’EVENTO: Palazzo CittanovaCorso Garibaldi, 120 - 26100 Cremona (CR)

ISCRIZIONE: L’incontro è gratuito per tutti isoci SIOVET in regola con l’iscrizione2015. NON è necessaria la pre-iscrizione.Presentarsi in sede congressuale per la re-gistrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE(COMPRENSIVE DI IVA 22%)• Soci SIOVET 2015: GRATUITO• Soci SCIVAC: € 120,00• Non soci: € 240,00

INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVAC Tel. 0372 403509 - Fax 0372 403558E-mail: [email protected]

SEGRETERIA ORGANIZZATIVASIVAR: Tel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54

[email protected] - www.sivarnet.itPer Informazioni sugli obiettivi e finalità dei corsi e come raggiungere le sedi

di svolgimento degli eventi consultare il sito www.sivarnet.it - voce “Corsi 2016”.Eventi a numero chiuso con un massimo di 15 partecipanti.

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

ITINERARIO FORMATIVO OVICAPRINI

GESTIONE RIPRODUTTIVA NELL’ALLEVAMENTO OVINO E CAPRINO:ECOGRAFIA E ALIMENTAZIONE. IL SISTEMA SEMENTUSA

6-10 Aprile 2016 - Villasalto (Cagliari)

PATOLOGIE E DISMETABOLIE OVINE E CAPRINE:DALLA DIAGNOSI ALLE STRATEGIE DI GESTIONE E CONTROLLO

8-10 Giugno 2016 - IZS Umbria e Marche, Sezione di Perugia

PARASSITOLOGIA APPLICATA NEGLI ALLEVAMENTI OVINIE CAPRINI: DALLA DIAGNOSI IN LABORATORIO E IN CAMPO

ALLE STRATEGIE DI CONTROLLO7-9 Luglio 2016 - CREMOPAR (Eboli, SA)

In collaborazione con

Per aggiornamenti scientifici sui temi consultale schede disponibili su www.vetpedia.it

RELATOREGiuseppe Visigalli, Med Vet Varedo MB

OBIETTIVIDurante la giornata si affronteranno le più co-muni emergenze negli animali esotici allo sco-po di fornire al Medico Veterinario non esper-to in esotici le nozioni di base per gestire leurgenze nello spirito del “primo non nuoce-re”

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente,

presentazione del relatore ed inizio deilavori

9.30 Le più comuni emergenze in lagomorfie roditori

11.00 Pausa11.30 Le più comuni emergenze nei furet-

ti13.00 Spazio per eventuale relazione com-

merciale ( nel caso non si svolga la re-lazione il programma nel pomeriggiosarà anticipato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Le più comuni emergenze nei rettili15.30 Pausa16.00 Le più comuni emergenze nei pazienti

aviari17.00 Discussione finale17.30 Consegna degli attestati di parteci-

pazione e termine della giornata

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE eSCIVAC in regola con l’iscrizione 2016 e pergli iscritti all’Ordine dei Medici Veterinaridella provincia di Varese. È richiesta la prescrizione collegandosi al sito

SEDEHotel Golf Club Le Robinie, Solbiate Olona(Uscita autostrada Busto Arsizio)

SEGRETERIA SIVAEElisa Feroldi - Palazzo TrecchiVia Trecchi 20 - 26100 Cremona Tel. 0372/40.35.00 - Fax. 0372/45.70.91 E-mail: [email protected]

SEMINARIO REGIONALE LOMBARDIA 2016E.E.R Exotic Emergency Room

Domenica, 3 Aprile 2016In collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Varese

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICI

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di CARLO MASSERDOTTIDVM, Dipl ECVCP, Spec Bioch Clin IAT,

Brescia

Malgrado la citologiamanifesti, su base del-l’evidenza, sensibilità,specificità ed accura-tezza diagnostica chela rendono un metodo

valido e utile nella gestione delle malattie on-cologiche, talora i rilievi provenienti dall’indagi-ne citologica sono discrepanti con il risultato fi-nale dell’esame istologico. Le diversità di giudizioemesse da professionisti e specialisti del settorerelative all’analisi di un campione patologico pos-sono ingenerare imbarazzi nel comportamentodel clinico, soprattutto in campo oncologico, cau-sando difficoltà nell’interpretazione, ritardi nellascelta di ulteriori approfondimenti diagnostici edi strategie terapeutiche e, in ultima analisi, unpeggioramento della qualità del servizio medi-co fornito al paziente. Lo scopo di questa rela-zione è di stabilire le principali cause di questeincongruenze e di spiegarne le ragioni non tan-to per pretendere di migliorare la resa dei me-todi diagnostici, quanto per comprenderne i li-miti e le difficoltà di applicazione.

IL GOLDEN STANDARDAnzitutto è necessario stabilire che il termine diparagone per stabilire l’accuratezza dell’esamecitologico è il risultato dell’indagine istologica con-dotta sulla lesione da cui il campione citologicoè stato prelevato: ogni studio relativo all’effica-cia del metodo citologico nella formulazione diuna diagnosi, esprime percentuali di sensibilitàe specificità, ossia capacità del metodo di ri-conoscere una malattia o di escluderne la pre-senza, rapportandone la valenza alla diagnosi fi-nale emessa su base istopatologica. I valori disensibilità e specificità esprimono una capacitàdi performance del metodo che difficilmente rag-giunge percentuali del 100% (ossia capacità didiagnosticare correttamente ogni caso in cui siain atto il processo patologico in esame e di esclu-derne la presenza ogni volta che non lo sia); con-seguentemente è da tenere in preventivo che piùo meno frequentemente l’analisi citologica pos-sa non assolvere alla sua funzione di metodo dia-gnostico facile, rapido ed efficace; tuttavia è opi-nione comune che non necessariamente l’in-dagine istopatologica rappresenti il goldenstandard in ogni situazione e che essa stessasia penalizzata da limiti intrinseci od estrinseci:esistono infatti rare occasioni nelle quali essa inrealtà determina l’emissione di diagnosi in-complete o scorrette e che conseguentemen-te anche se la discrepanza con l’indagine cito-logica è autentica, in realtà la diagnosi correttaviene emessa sulla base di quest’ultimo esame.

DISCREPANZEIl confronto tra diagnosi citologica ed istologicapuò generare almeno tre condizioni.Concordanza completa. La diagnosi citolo-gica è in accordo con la diagnosi istologica. Que-sta situazione rappresenta il trionfo del metodocitologico, che con la sua rapidità di esecuzio-ne e i suoi costi contenuti previene la diagnosidefinitiva. In campo oncologico è un esempio elo-quente la diagnosi citologica di mastocitoma, perla quale l’indagine istologica non rappresenta unaconferma, bensì un completamento, teso a for-nire il grading della lesione e la descrizione delcomportamento delle cellule neoplastiche nei

confronti dei margini di escissione. Addirittura inalcuni rari casi di mastocitoma, soprattutto sele cellule presentano scarsa differenziazionemorfologica, l’esame citologico è molto più sen-sibile nell’individuare i caratteri diagnostici (gra-nuli sporadici citoplasmatici) di quanto non sial’indagine istopatologica.Concordanza parziale. La diagnosi citologi-ca individua lo stesso processo (flogistico o neo-plastico) diagnosticato dall’istologia ma non neidentifica le cause (agenti eziologici) oppure nonidentifica il tipo neoplastico.- Una classica concordanza parziale si verifica

nella descrizione dei tumori rotondocellulari,dove la citologia è generalmente superiore nel-l’identificarne l’origine, grazie ad una capacitàpiù raffinata rispetto al campione istologico, nelriconoscere i caratteri specifici delle cellule. Ingenere questo tipo di concordanza parzialepuò ottenere il raggiungimento di una con-cordanza completa tramite l’applicazione ditecniche di immunoistochimica, che spessorendono giustizia alla diagnosi citologica.

- In altri casi la citologia individua correttamenteun processo neoplastico maligno, ma lascarsità di cellule, fenomeni di rottura o ab-bondanza di detrito necrotico non permetto-no il riconoscimento del tipo neoplastico.

- Altre volte la neoplasia è evidente ma non clas-sificabile in uno dei tipi epiteliale, mesenchi-

male o rotondocellulare, per effetto di scarsadifferenziazione e per la necessità di ottene-re informazioni di tipo architetturale, immu-nologico o ultrastrutturale che solo l’istologiapermette.

Assenza di concordanza. La diagnosi citolo-gica individua un processo completamente di-verso dalla diagnosi istologica. A questa con-dizione fanno parte anche i casi in cui la diagnosicitologica non è conclusiva, mentre quella isto-logica individua un processo ben definito. Le cau-se di questa discrepanza, problematica per lagestione clinica del paziente, sono soprattutto:- Errori nella scelta del campionamento. La dia-

gnosi citologica ha un senso se viene condottaa carico delle cellule che determinano il pro-cesso patologico e conseguentemente ècruciale la scelta del tipo di raccolta di que-ste cellule. Alcuni processi patologici, benchéclinicamente coinvolgenti aree anatomiche bendeterminate, sono ricoperti da epitelio normale(tumori nasali ghiandolari, tumori nasali me-senchimali, tumori della parete muscolare in-testinale o vescicale etc.), oppure sovrastatida fenomeni ulcerativi o flogistici (carcinomasquamocellulare, alcuni tumori annessiali epi-teliali, etc.); in questi casi l’applicazione di me-todi quali l’apposizione, il brushing o il prelie-vo con pinza bioptica possono fornire cam-pioni di cellule superficiali, detritiche, flogisti-che o di copertura e non dare alcuna infor-mazione sul processo primario neoplastico sot-tostante.

- Campionamento di segmenti anatomici diversicon la citologia e istologia. Alcune lesioni si col-locano in sedi anatomiche localizzate ma cau-sano processi patologici generalizzati ad areevaste dell’organo colpito; esempio è il carci-noma bronchiale con bronchite secondaria:qualora il campionamento preliminare vengaeseguito con un lavaggio alveolo-bronchialeè possibile che le cellule neoplastiche venganooccultate dalla componente infiammatoria osecretoria abbondante, mentre se viene ese-guito un prelievo con pinza bioptica diretta-mente in sede lesionale l’indagine evidenzieràil processo neoplastico. Analogamente ilcampionamento con brushing o cateterismotraumatico di una proliferazione dell’epiteliotransizionale può fornire cellule superficiali conaspetti reattivi o degenerativi, mentre un seg-mento bioptico profondo può evidenziareaspetti di atipia evidenti. Un altro esempio èrappresentato dal campionamento di unlinfonodo interessato da fenomeni metastati-ci in fase progressiva, la cui presenza è rap-presentata da cellule neoplastiche localizza-te nei seni subcapsulari oppure all’interno delparenchima ma in basso numero o sotto for-ma di piccoli aggregati: il campionamento distrutture linfonodali interessate da questotipo di lesione potrebbe fornire come unica evi-denza quella di un’iperplasia reattiva qualoral’ago non raccolga le rare cellule neoplastiche.Un esempio ulteriore è fornito dal campiona-mento con pinza endoscopica della mucosagastrointestinale, dove il carattere multifoca-le di alcune lesioni potrebbe fornire risultati di-scordanti a seconda dell’area sottoposta adesame.

- Caratteri intrinseci della lesione campionata.Esistono lesioni per le quali il campionamen-to citologico non permette l’identificazione del-la loro morfologia strutturale, ma solo una com-ponente cellulare aspecifica. Esempio elo-quente è rappresentato da alcune lesioni ci-

stiche o da neoplasie epiteliali benigne di ori-gine annessiale apocrina, caratterizzate dal-la formazione di aree cistiche singole o mul-tiple, delimitate da linea singola di cellule cu-boidali o colonnari, a lume dilatato dall’accu-mulo di liquido citrino: la resa citologica è ge-neralmente rappresentata solo da macrofagischiumosi su fondo proteinaceo, mentre lacomponente epiteliale è presente solo spo-radicamente ed in quantitativo esiguo. Altroesempio è l’emangioma e talora l’emangio-sarcoma ben differenziato, dove, dalle strut-ture vascolari lacunari delimitate da endote-liociti, si ottiene solo materiale ematico.

- Abbondanza di materiale stromale denso. Al-cune lesioni neoplastiche sono caratterizza-te da proliferazione cellulare nel contesto di ma-teriale stromale abbondante, che imprigionale cellule e ne impedisce l’esfoliazione; moltiesempi sono forniti dai tumori ossei e cartila-ginei benigni, da alcuni sarcomi dei tessuti mollie da tumori a componente scirrosa, dove lecellule neoplastiche possono essere talmen-te rare da non permettere l’emissione di unadiagnosi corretta.

- Presenza di aree vaste di necrosi, flogosi oemorragia. Moltissime neoplasie, soprattuttoin maniera contestuale con l’aumento di-mensionale, sono interessate da processi dinecrosi, emorragia o flogosi secondaria in-tralesionale; qualora si conduca il campiona-mento all’interno di una di queste aree il ri-sultato potrebbe essere erroneamente inter-pretato come espressione di processi non neo-plastici o di condizioni flogistiche. A questo pro-posito vorrei precisare che il reperimento di fe-nomeni necrotici in un contesto lesionale no-dulare o massivo non deve mai essere igno-rato dal citologo, poiché le cause di questoprocesso a volte sono la conseguenza di ipos-sia dovuta ad un supporto vascolare non suf-ficiente a garantire l’irrorazione di un tessutoneoplastico in crescita rapida.

- Vorrei ricordare in questa sede che a voltel’assenza di concordanza è dovuta al fattoche l’esame citologico fornisce un risultatovero positivo e quello istologico un risultatofalso negativo. Alcuni esempi provengonodalla superiorità con cui l’esame citologicopermette di individuare i caratteri specificidelle neoplasie rotondocellulari, il cui citotipodi provenienza può essere di interpretazionedifficile se definito a partire dalle morfologiedel preparato istopatologico e per il cui rico-noscimento definitivo a volte si rendono ne-cessarie indagini di tipo immunoistochimico.Altro esempio che individua la superioritàdell’esame citologico è rappresentato dallavalutazione di quelle neoplasie, quali l’osteo-sarcoma, per le quali il prelievo con ago sot-tile permette di campionare contemporanea-mente più aree lesionali e conseguentemen-te aumentare la probabilità di raccogliere cel-lule diagnostiche, contrariamente a quantosuccede con la biopsia, dove il tessuto pre-levato, a volte non è rappresentativo del pro-cesso neoplastico in atto.

Bibliografia a disposizione su richiesta a [email protected]

Abstract tratto dagli atti dell’89° Congresso SCI-VAC “L’oncologia veterinaria nel 2016: la gestionedel paziente e della malattia oncologica dalla vi-sita clinica alla proposta terapeutica” - Verona,4-6 Marzo 2016. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 2016 89° Congresso SCIVAC Focus 13

Carlo Masserdotti, si è laureato col mas-simo dei voti presso l’Università di Milanonel 1990. Dal 1993 si occupa di patologiaclinica con particolare riferimento alla ci-topatologia diagnostica, curando l’ag-giornamento permanente in Italia e all’e-stero. È autore di pubblicazioni inerenti lacitopatologia e l’ematologia ed è relatorea meeting nazionali ed internazionali. Dal 1998 è istruttore e relatore al corso diCitologia organizzato dalla SCIVAC. Dal 2001 al 2004 ha ricoperto la carica dipresidente della SICIV (Società Italiana diCitologia Veterinaria). Nel 2005 ha conseguito il diploma pressol’European College of Veterinary ClinicalPathology.Dal 2003 al 2006 ha ricoperto la carica divice-presidente dell’ESVCP (European So-ciety of Veterinary Clinical Pathology). Nel 2008 ha conseguito il diploma di spe-cializzazione in Biochimica Clinica IAT,presso l’Università degli Studi di Brescia.

Citologia e istologia a confrontoIl perché delle discrepanze e delle incongruenze

Professione 9-2016:ok 8-03-2016 15:39 Pagina 13

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di MARIA GRAZIA MONZEGLIOMed Vet PhD

Due tartarughe d’affezionesemiacquatiche d’acquadolce, una Tartaruga ci-nese dal collo striato (Oca-dia sinensis) e una Tarta-ruga scatola cinese a bor-

di gialli (Cuora flavomarginata), venivano visita-te per la presenza di opacità corneali unilateralidi colore biancastro riferibili a cheratite. Con i sog-getti in sedazione si effettuava il debridement del-le lesioni corneali e si prelevavano campioni perl’esame citologico e la coltura batterica. La ci-tologia delle lesioni corneali era simile in entrambii casi e mostrava una popolazione monomorfadi grossi bastoncelli Gram-negativi. La colturabatterica aerobia rivelava una crescita pura e im-portante di Aeromonas hydrophila in entrambele tartarughe.Il trattamento era efficace in entrambi i casi e con-sisteva nel debridement corneale seguito dal trat-tamento topico con farmaci antimicrobici. Lascelta dell’antibiotico era basata sui test di sen-sibilità e consentiva la risoluzione delle lesioni cor-neali in assenza di recidiva.

La cheratite primaria è stata raramente descrittanei rettili e apparentemente non vi sono pub-blicazioni che identifichino A. hydrophila comepatogeno primario di cheratite nei rettili. Nel-l’uomo, il patogeno è stato identificato in nu-merosi casi di cheratite, in genere a seguito diun evento traumatico in ambiente acquatico,concludono gli autori.“Aeromonas Hydrophila Keratitis in FreshwaterTurtles” Kari E. Musgrave, Katie Diehl, ChristophMans. Journal of Exotic Pet Medicine. January2016. Volume 25, Issue 1, Pages 26-29. ■

Trattamento medicodelle lesioni delDDFT: prognosi diritorno all’attività

Uno studio retrospettivo ha descrit-to la localizzazione e la gravità del-le lesioni del tendine digitale flessore

profondo (DDFT) diagnosticate mediante high-field-strength MRI in 118 cavalli e ha identifica-to le variabili associate al ritorno all’attivitàdopo il trattamento. Si rivedevano le cartelle cli-niche dei cavalli con lesioni del DDFT diagno-sticate mediante MRI in un periodo di 10 annie sottoposti a trattamento medico (sommini-strazione intrasinoviale di corticosteroidi e sodioialuronato, riposo e riabilitazione o entrambi). Dei97 cavalli disponibili al follow up (tempo medianodi follow up: 5 anni; intervallo, 1-12anni), 59 (61%)ritornavano all’attività per una durata media di22,6 mesi (mediana, 18 mesi; intervallo, 3-72mesi), con 25 (26%) ancora in buone condizio-ni al follow-up. Dei cavalli con lesioni lievi, mo-derate e gravi, ritornavano all’utilizzo rispettiva-mente 21 su 29 (72%), 20 su 36 (56%) e 18 su

32 (56%). I cavalli trattati con iniezione intrasi-noviale di corticosteroidi e riposo e riabilitazio-ne per 6 mesi tornavano all’utilizzo preceden-te per un periodo significativamente più lungorispetto a quelli trattati senza il riposo. I cavallida Western performance tornavano all’utilizzoper un periodo significativamente più lungo ri-spetto ai cavalli da English performance. I risultatisuggeriscono che l’esito dei cavalli con lesionidel DDFT sottoposti a terapia medica dipendevadalla gravità delle lesioni, dalla presenza di le-sioni concomitanti di altre strutture del piede, daltipo di attività e dalla compliance del proprietarioalle raccomandazioni specifiche di trattamen-to. Benché alcuni cavalli tornassero con suc-cesso l’attività precedente, sono necessarie op-zioni terapeutiche aggiuntive per migliorarel’esito nei cavalli con lesioni gravi e per miglio-rare la prognosi a lungo termine, concludono gliautori. “Medical treatment of horses with deep digitalflexor tendon injuries diagnosed with high-field-strength magnetic resonance imaging: 118 ca-ses (2000–2010)”John D. Lutter, et al. Journalof the American Veterinary Medical Association.December 1, 2015, Vol. 247, No. 11, Pages1309-1318. ■

Linee guida ISFMsulla CKD felina

La nefropatia cronica (CKD) è una del-le patologie più comunemente dia-gnosticate nel gatto anziano. Nella

maggior parte dei gatti, la CKD è una malattia pro-gressiva e può essere accompagnata da un’am-pia gamma di alterazioni cliniche e clinicopato-logiche. Le linee guida condivise della ISFM (In-ternational Society of Feline Medicine) sono sta-te sviluppate da un gruppo indipendente di cli-nici e accademici al fine di fornire consigli prati-ci sulla diagnosi e il trattamento di questa com-plessa malattia. Benché la CKD sia un proble-ma clinico comune nel gatto, le manifestazioni del-la malattia variano tra gli individui. Sono neces-sarie valutazioni attente e ripetute dei gatti affettie aggiustamenti della terapia in accordo alle esi-genze individuali. Oltre ad affrontare i problemicausati dalla CKD e a migliorare la qualità dellavita (QoL) dei pazienti, la terapia può anche cer-care di rallentare la progressione della malattia equindi prolungare la sopravvivenza. Se la pre-servazione della QoL è di importanza fonda-mentale in questi pazienti, essa può essere com-plessa quando sono indicate terapie multiple. Inalcuni casi è necessario dare priorità alla terapia,una volta compreso ciò che è probabilmente dimaggiore beneficio per il singolo paziente.Per la preparazione delle linee guida è stata at-tentamente rivista la letteratura esistente ed è sta-ta classificata la qualità delle evidenze per i di-versi tipi di interventi, al fine di fornire racco-mandazioni pratiche sulle opzioni terapeutiche perla CKD felina, un campo della medicina veteri-naria che ha ricevuto beneficio da alcune ricer-che cliniche eccellenti; i risultati delle ricerche fu-ture potranno modificare le raccomandazioni at-tuali, concludono gli autori. “ISFM Consensus Guidelines on the Diagnosisand Management of Feline Chronic Kidney Di-sease” Andrew H Sparkes, et al. Journal of Fe-line Medicine and Surgery. March 2016 18: 219-239. ■

Cheratite da Aeromonas hydrophilain due tartarugheNon descritta nei rettili, nell’uomo è spesso associata a eventi traumatici in ambiente acquatico

laPROFESSIONE VETERINARIA 9 | 201514 Vet Journal Attualità scientifica o

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L’Italia dovrà attenersi alla de-finizione europea di "origine diun prodotto alimentare" e do-vrà abrogare il concetto di"effettiva origine", introdottonel 2012 per rafforzare la tu-

tela del made in Italy. La non conformità saràsanata dalla Legge europea 2015, al vaglio delParlamento, che modifica le disposizioni non al-lineate al Regolamento 1169/2011 applicabile

al nostro Paese dal 31 dicembre 2014.Si tratta della Legge Finanziaria 2004 e della Leg-ge 2012/83 che hanno introdotto nell’ordina-mento nazionale una definizione di «effettiva ori-gine» per i prodotti alimentari trasformati che im-pone alle imprese di indicare sull’etichetta del pro-dotto non solo il luogo in cui è avvenuta la suaultima trasformazione sostanziale, ma anche il luo-go di coltivazione o allevamento della materia pri-ma agricola prevalente.

La norma nazionale contestata recita: «Per i pro-dotti alimentari, per effettiva origine si intende illuogo di coltivazione o di allevamento della ma-teria prima agricola utilizzata nella produzione enella preparazione dei prodotti e il luogo in cui èavvenuta la trasformazione sostanziale».

TUTELA DEL MADE IN ITALYGià dieci anni prima delle vigenti norme europee,l’Italia tutelava il made in Italy anche sanzionan-

do penalmente l’importazione e l’esportazione diprodotti con false o fallaci indicazioni di prove-nienza, in particolare la stampigliatura «made inItaly» su prodotti e merci non originari dall’Italiae anche l’uso di segni, figure, o quant’altro pos-sa indurre il consumatore a ritenere che il prodottoo la merce sia di origine italiana. Nel 2012 ha raffor-zato la tutela. Ma, dopo il varo del Reg1169/2011, la Commissione europea ha con-testato all’Italia che il concetto di «origine di unprodotto alimentare» è già definito dall’articolo 2del regolamento (UE) n. 1169/2011 e che per-tanto gli Stati membri non sono autorizzati adadottare definizioni di Paese d’origine diverse daquelle che individuano unicamente nel Paese incui è avvenuta la loro ultima trasformazione so-stanziale l’origine delle merci alla cui produzio-ne hanno contribuito due o più Paesi. Per sanarela propria posizione, l’Italia abrogherà la defini-zione nazionale di «effettiva origine». Conse-guentemente, la definizione di origine di unprodotto alimentare sara integralmente quella eu-ropea.

POTERE SANZIONATORIO INMATERIA DI MADE IN ITALY

La norma nazionale, inoltre, ha definito «fallaceindicazione», punibile con sanzione ammini-strativa pecuniaria, l’uso del marchio che indu-ce il consumatore a ritenere che il prodotto siadi origine italiana, senza che vi siano indicazio-ni precise sull’effettiva origine del suo ingredienteprevalente. La Commissione ha rilevato che, aisensi del regolamento (UE) n. 1169/2011, le san-zioni pecuniarie per «fallace indicazione» dell’o-rigine di un prodotto possono essere comminatesolo quando le informazioni inducono effettiva-mente in errore il consumatore e le autorità di con-trollo dovrebbero valutare «caso per caso» la sus-sistenza di questo elemento. Pertanto verrà modificata anche questa parte del-la norma, il cui obiettivo resta tuttavia quello disanzionare adeguatamente le informazioni usa-te con modalità tali da indurre in errore il con-sumatore circa «il reale Paese d’origine» del pro-dotto. Il rischio che la norma intende evitare è cheil significato evocativo e la reputazione del Pae-se d’origine, interagendo con informazioni risul-tanti dalle pratiche commerciali o dalla pubblicità,possano attrarre il prevalente interesse dei con-sumatori intorno a pregi e qualità attribuibili a unadeterminata area, pur non trattandosi di prodottieffettivamente legati a quell’area.D’altra parte, lo stesso regolamento (UE) n.1169/2011 ha l’obiettivo di «proibire l’utilizzo diinformazioni che possono indurre in errore il con-sumatore, in particolare circa le caratteristiche del-l’alimento, i suoi effetti o le sue proprietà, o at-tribuire proprietà medicinali agli alimenti». Inoltre,nelle premesse dello stesso regolamento «le in-dicazioni relative al paese d’origine o al luogo diprovenienza di un alimento dovrebbero esserefornite ogni volta che la loro assenza possa in-durre in errore i consumatori per quanto riguar-da il reale paese d’origine o luogo di provenien-za del prodotto. In tutti i casi, l’indicazione del pae-se d’origine o del luogo di provenienza dovreb-be essere fornita in modo tale da non trarre in in-ganno il consumatore e sulla base di criteri chia-ramente definiti in grado di garantire condizionieque di concorrenza per l’industria e di far sì chei consumatori comprendano meglio le informa-zioni relative al paese d’origine e al luogo di pro-venienza degli alimenti». ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 201616 Parlamento Reg. 1169/2011

Corretta origine in etichettaVale solo la definizione UE. L’Italia correggerà la normativa nazionale

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L’assessore dell’Igiene e sanitàe assistenza sociale della Re-gione Sardegna, Luigi Arru, hapubblicato il decreto relativoalla campagna vaccinale 2016contro la febbre catarrale de-

gli ovini.Questi gli obiettivi della campagna vaccinaleobbligatoria:• proteggere dalla forma clinica il patrimonio

ovi-caprino isolano dai danni derivanti dal-

la circolazione del virus della blue tongue;• limitare la possibilità di circolazione virale

nel territorio isolano e i danni ad essa con-seguenti;

• consentire la movimentazione intraregio-nale ed extraregionale degli animali dellespecie recettive alla blue tongue.

A norma del decreto, sono “soggetti alla vac-cinazione obbligatoria tutti gli ovini e i bovinisulla base del programma di vaccinazione”.Per la protezione dal virus della febbre catar-

rale degli ovini viene messo a disposizionedalla Regione Sardegna un vaccino conte-nente il sierotipo 1 del virus inattivato (spen-to) della Blue Tongue. Complessivamente,per il comparto ovino saranno necessarie 4milioni 796mila 618 dosi per vaccinare oltre3 milioni e 526mila capi, mentre occorreran-no 300mila dosi per quello bovino, dove i ca-pi da sottoporre a profilassi sono 212mila.In particolare, andranno vaccinati, secondoordine di priorità, “tutti gli animali di specie o-

vina che sono stati sottoposti a vaccinazionenel corso del 2015”, ben 2 milioni 256mila478 capi e con una sola dose.In seconda fascia di priorità si trovano “Tuttigli animali di specie ovina che non sono statisottoposti ad alcuna vaccinazione nel corsodel 2015”. Si tratta di oltre 820mila animali,per i quali saranno necessarie un milione640mila dosi poiché andranno somministra-te due dosi. “Sono comunque da immuniz-zare entro ottobre con il sierotipo 1, con unadoppia somministrazione, le rimonte”:450mila capi stimati.In tutte le aziende zootecniche dovranno es-sere messe in atto, a cura degli allevatori, lemisure di lotta all’insetto vettore di Blue Ton-gue - il Culicoides - e dovranno essere attua-te tutte le azioni per migliorare la biosicurez-za degli edifici e dei locali di ricovero degli a-nimali: si tratta di tutte quelle attività di bonifi-ca dei suoli e delle infrastrutture aziendali vol-te a limitare il ristagno di acqua, dove il Culi-coides prolifera.Sono a carico dei Comuni le operazioni dismaltimento delle carcasse degli animalimorti o abbattuti per la malattia. Le spese so-stenute dagli allevatori, qualora dichiarateammissibili dalle competenti Autorità sanita-rie, possono essere rimborsate previo inoltrodella documentazione prevista a corredo del-la richiesta di rimborso ai sensi della Legge218/1988, recante “Misure per la lotta control'afta epizootica ed altre malattie epizootichedegli animali”. Gli allevatori che saranno san-zionati per il mancato abbattimento dei capi,una volta che si sarà proceduto d’ufficio, nonpotranno richiedere i rimborsi.Le movimentazioni degli animali delle speciesensibili alla Blue Tongue, all’interno delle a-ree sottoposte a vincolo per i sierotipi circo-lanti, sono consentite in ottemperanza del-l’articolo 7 del Reg. CE n. 1266/2007. Gli a-nimali della specie ovina e bovina che pro-vengono da territori con infezione in atto,compresi nel raggio di 4 chilometri da un’a-zienda nella quale è stato individuato un ca-so sospetto o confermato di Blue Tongue,possono essere movimentati verso territori li-beri solo se vaccinati per i sierotipi circolanti.La circolazione extraregionale dei capi bovinie ovini è consentita nel rispetto delle normevigenti di legge.Agnelli e capretti possono essere avviati amacellazione, anche senza visita medica, so-lo se provenienti da aree dove non è in attoinfezione.Per le violazioni alle prescrizioni del decretosi applicano le sanzioni del Regolamento diPolizia Veterinaria, approvato con decreto delPresidente della Repubblica 8 febbraio 1954,n. 320, i cui contravventori, salvo il fatto noncostituisca reato, sono soggetti a sanzioneamministrativa pecuniaria da un minimo di258,23 euro ad un massimo di 1.291,14 eu-ro. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 201618 Info Regioni Sardegna

Vaccinazione obbligatoria su tutti gli ovini e bovini Emanato il decreto: in tutta l’isola è lotta contro la Blue Tongue

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L’Informatore farmaceutico diVeterinaria e Zootecnia è l’u-nico prontuario farmaceuticoitaliano dedicato al mondodei veterinari, sia di piccoli ani-mali che di animali da reddito.

La 26a edizione dell’opera si rivolge ai Medici Ve-terinari per animali da compagnia, cavallo e ani-mali da reddito, cliniche veterinarie, allevatori,aziende farmaceutiche, aziende agricole, con-sorzi e cooperative provinciali, farmacisti, pro-duttori di mangimi medicati, Asl, centri di spe-rimentazione e ricerca e università. Sarà distribuita in una tiratura di 9.000 copie, con-terrà oltre 9.000 prodotti tra medicinali, alimen-ti, mangimi medicati, omeopatici e prodotti variper animali. Schede complete e chiare, corredatedi icone per un’immediata identificazione dellespecie animali. La struttura editoriale riconfermala praticità del volume, l’immediatezza nel repe-rimento delle informazioni oltre che un aggior-namento quotidiano grazie alla versione on linee mobile, con un ulteriore dettaglio sul singolo pro-dotto.“La E.V. è la branca editoriale delle 4 società scien-tifiche italiane più importanti nel settore degli ani-mali da compagnia, animali esotici, ippiatria ebuiatria (SCIVAC, SIVAE, SIVE, SIVAR, rispetti-vamente), dedite all’educazione scientifico-pro-fessionale dei propri iscritti, alla salvaguardia de-gli interessi del Medico Veterinario e alla tutela del-la dignità e della considerazione pubblica dellaCategoria” dichiara Antonio Manfredi, Direttoregenerale di E.V. “Questo progetto comune, la di-stribuzione a tutti gli associati delle suddette 4 so-cietà de L’Informatore Farmaceutico di Veterinariae Zootecnia 2016, risulterà l’iniziativa editorialeche avrà coinvolto il più alto numero di profes-

sionisti del comparto veterinario: in seno a SCI-VAC, SIVAE, SIVE e SIVAR operano infatti anche33 Società Specialistiche, per un totale di circa8000 associati. La nostra è una comunità scien-tifica presente su tutto il territorio nazionale, pro-motrice di eventi formativi, abituata a confronti coni più importanti opinion leader del settore nazio-nale e internazionale. Questo ci permette di ot-

tenere rinnovati impulsi che trasferiamo in per-corsi di alto valore per la Professione” continuaAntonio Manfredi.“Nuova collaborazione, nuove idee, nuovi stimolieditoriali per un prontuario che da oltre 25 annirappresenta la sicurezza nella quotidianità, la cer-tezza di praticare l’attività veterinaria affiancati dainformazioni certe, tempestive, sempre aggior-

nate” spiega Giorgio Albonetti, Presidente di Edra.“La collaborazione con E.V. si era già concretiz-zata in passato attraverso progetti editorialisempre più rispondenti alle esigenze del Pro-fessionista più attento e sensibile alla necessitàdi aggiornamento. Con E.V. condividiamo la mis-sione di realizzare strumenti editoriali unici e di in-discussa qualità”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 9| 2016 Collaborazioni Editoria 19

L’Informatore Farmaceutico di Veterinaria e Zootecnia La 26a edizione nasce sotto una buona stella: la collaborazione editoriale tra Edra ed E.V.

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Meno male chenon siamo finitisui giornali

Mi chiamo Piercarlo Fabaro sono unveterinario libero professionista diPoirino (TO): in collaborazione

con un giovane collega, Roberto Piovano diChieri (TO), ho partecipato alla movimentata cat-tura della renna Masha in data 5 gennaio2016 (vedi foto).Dopo aver letto alcuni articoli di stampa ri-guardanti l’episodio (vedi La Stampa di Cu-neo del 5 e 7 gennaio 2016, vedi la Repubbli-ca del 6 gennaio 2016, vedi il Quotidiano Pie-montese del 7 gennaio 2016 ecc…), mi vienespontaneo pensare che gli interventi di “telea-nestesia” da parte dei veterinari fanno notiziasolamente quando falliscono: ricordo i nume-rosi articoli di stampa quando è morta la gi-raffa del circo Orfei a Imola (settembre 2012)e poi nuovamente quando è morta l’orsa Da-niza in provincia di Trento (settembre 2014).Poiché “... la renna Masha cammina e sta be-ne...” come cita l’articolo di Isotta Carosso suLa Stampa di Cuneo del 7-1-2016, non si spe-cifica neanche che i due giovani (Pietro e Al-berto) sono riusciti a immobilizzarla dopo cheall’animale è stato sparato un sedativo con ap-posito fucile da parte del sottoscritto... e que-sto dopo almeno sette mezze giornate dedi-cate all’argomento e alcuni tentativi di sparoandati a vuoto.Per i “non addetti ai lavori” preciso che la te-leanestesia o telenarcosi oltre ad essere per

me una malattia professionale, è una tecnicache permette la sedazione di animali a distan-za tramite l’utilizzo di siringhe autoiniettantisparate con cerbottana, balestra, pistola o fu-cile idoneo: si tratta di un lavoro che presentail rischio elevato di una brutta figura in quantoabbiamo davanti a noi un bersaglio mobilecon la possibilità che la siringa colpisca il to-race o l’addome con conseguenze a voltemortali per l’animale.In questi 37 giorni (dal 30/11/2015 al5/01/2016) in cui siamo stati in contatto conil titolare della ditta di Monticello d’Alba, il23/11/2015, diverse volte ho raccomandatoal giovane collega “...stiamo attenti, sparia-mo solo se siamo certi di fare un tiro corret-to nel collo o nella coscia, altrimenti rischia-mo di uccidere l’animale e inoltre finire sulgiornale...”.Forse qualche giornalista ha sentito... cosìsiamo stati completamente ignorati, ma ciòche conta è che la renna dopo circa due oredalla sedazione si è rialzata ed il mattino suc-cessivo ha ripreso a mangiare.Desidero ringraziare il collega del Servizio Ve-terinario ASL CN2 Alba-Bra, dottor GiovanniErcole, che ha seguito tutta la vicenda e poiha stilato il verbale della cattura: per questavolta la categoria dei veterinari ha evitato la fi-guraccia e quindi possiamo ben dire... menomale!... non siamo finiti sul giornale!!Colgo l’occasione per augurare a tutti unaBuona Pasqua 2016 e lo auguro anche allarenna che forse preferiva correre libera tra i vi-gneti, le nocciole e i boschi del Roero in com-pagnia dei cinghiali e dei caprioli…….

Piercarlo Fabaro - Medico Veterinario Poirino (TO

Teniamo testa al burnout

Dopo la ricerca «La dimensione delbenessere nella categoria profes-sionale dei medici veterinari» (au-

tore: Alessandro Schianchi, in collaborazione conANMVI e la Facoltà di Psicologia di Parma), av-viamo una nuova indagine centrata sulle stra-tegie di coping adottate dal medico vete-rinario per fronteggiare le situazioni distress lavorativo. Come già successo nel pas-sato, si tratta della prima indagine mai realizzatanella nostra professione. La natura multi-de-terminata del burnout porta a riflettere sul fat-to che, a parità di condizioni di lavoro, individuidiversi possono trovare modalità più o meno fun-zionali di gestire lo stress cui sono esposti. Que-sto dato inconfutabile apre le porte alla necessitàdi controllare le variabili che possono aiutare alimitare l’impatto delle situazioni stressanti sul-l’individuo, migliorando non solo il suo livello dibenessere psicofisico, ma anche la qualità delservizio offerto all’utenza, con il conseguente au-mento di soddisfazione di entrambi. Da questopunto di vista, lo studio delle strategie di copingabitualmente adottate dal personale sanitariorappresenta un’area di indagine molto pro-mettente anche nel settore della medicina ve-terinaria, e può rappresentare l’ideale prose-cuzione del lavoro di indagine fin qui compiu-to ed una preziosa fonte di informazioni per tu-telare ed in futuro poter intervenire sul benes-

sere in ambito lavorativo dei colleghi medici ve-terinari.L’elaborazione dei dati verrà fatta dall’istituto distatistica della facoltà di psicologia clinica e neu-roscienze dell’Università di Parma, con il con-tributo della professoressa Annalisa Pelosi(che curerà la parte analitica) e del dr. AlessandroMusetti (che si occuperà della rispondenza ai co-strutti teorici). Il questionario validato e la pagi-na web per raggiungerlo e compilarlo sarà di-vulgato da ANMVI che ha rinnovato la part-nership con il sottoscritto e la Facoltà di Psi-cologia di Parma. Il tutto sarà corredato di unalettera di presentazione su metodo e finalità dellavoro.

Alessandro Schianchi

laPROFESSIONE VETERINARIA 9 | 201620 Lettere al Direttore

Renna Masha ancora sedata nel noccioleto.

Renna Masha in piedi 2 ore dopo la sedazione.

“Tocca agli animalisti (e ai politici chesposano la loro battaglia) dimostrare

etica, responsabilità e coerenza: rinuncinopure alle terapie e ai farmaci ottenutigrazie alla sperimentazione animale”.

Sen Elena Cattaneo

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Bayer presenta la nuova ri-sposta al problema deiparassiti intestinali conDrontal Multi Aroma Car-ne compresse per cani fi-no a 10 kg. Drontal si rin-

nova per seguire sempre di più il gusto del ca-ne con:• Un nuovo aroma carne a base di fegato

di maiale essiccato• Un nuova compressa a forma d’osso più

robusta• Un nuovo formato con confezioni da 2, 6,

24, 102 compresse.Tra le caratteristiche del prodotto ricordiamol’ampio spettro d’azione essendo attivocontro la maggior parte dei vermi intesti-nali sia tondi che piatti che possono infestareil cane e la facilità della somministrazioneessendone sufficiente una per eliminare i parassitiintestinali. I parassiti intestinali sono un problema sempreattuale e reale, che spesso il proprietario sot-tovaluta perché non è sempre visibile; a diffe-renza di quanto succede per pulci e zecche chesaltano subito all’occhio, i parassiti intestinali in-vece non si vedono se non quando l’infestazionediventa massiccia e può scatenare problemi disalute.Studi condotti in ambienti urbani come parchi

e giardini pubblici evidenziano la presenza im-ponente di parassiti intestinali.Ad esempio uno studio condotto nei parchi diMilano ha evidenziato che nel 75% dei parchierano presenti feci infestate. (C. Genchi “Inda-gine parassitologica nelle aree destinateai cani nella città di Milano”, 2008-2009).Anche se cuccioli eanimali anziani sonoi soggetti a maggiorrischio nei confron-ti di alcuni parassi-ti, bisogna consi-derare che le pos-sibilità per il cane diprendere i vermi in-testinali non sonoin stretto rapportocon l’età e per que-sto motivo il controllo deve essere mantenutoper tutta la vita dell’animale. Oltre allo stato disalute generale dell’animale, i fattori che pos-sono favorire le infestazioni parassitarie sono an-che il suo stile di vita e il tipo di alimentazione.Le misure di prevenzione, oltre al trattamentodell’animale, risultano quindi fondamentali siaper l’animale che per le persone (alcuni di que-sti parassiti possono essere trasmessi anche al-l’uomo portando malattie spesso di difficile dia-

gnosi) in quanto i vermi intestinali possono cau-sare diarrea, vomito, rallentamento della crescita,gonfiore dell’addome e, in alcuni casi, provo-care anche la morte dell’animale. Il controllo dei parassiti è sia una questione ditrattamenti periodici che di educazione del pro-prietario alla corretta rimozione delle feci del pro-prio cane. Per questo Drontal supporta da di-

versi anni la campagna educazionale “Io por-to il sacchetto” per sensibilizzare la popolazio-ne al problema delle deiezioni canine.

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DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA - Crowne Plaza Milan Linate, San Donato Milanese (MI) - Via Adenauer 3 -ECM: Accred. ECM non previsto - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

9 - 10 Apr INCONTRO SIOVET / EBMVET RICERCA E INNOVAZIONE IN ORTOPEDIA VETERINARIA - Palazzo Cittanova, Cremona - Corso Garibaldi120 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialisti-che SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

9 Apr INCONTRO SICIV CITOLOGIA DEI TUMORI A CELLULE ROTONDE: COSA È CAMBIATO IN 15 ANNI? - Palazzo Trecchi, Cre-mona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - SegreteriaSocietà Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

9 - 10 Apr CORSO INTRODUTTIVO SIVAE / SCIVAC MEDICINA DEI RETTILI E DEGLI UCCELLI NELLA PRATICA CLINICA QUOTIDIANA - Appia Park Hotel - Nuova edizione! Roma - Via Appia Nuova 934 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segre-

teria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected] Apr INCONTRO SIRVAC 15 ANNI DI SIRVAC! I CAVALLI DI BATTAGLIA DEI PRESIDENTI - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

10 Apr INCONTRO ATAV GLI ALIMENTI COMMERCIALI: DISTRICARSI TRA TERMINOLOGIE, ANALISI CENTESIMALE E LEGISLA-ZIONE - Crowne Plaza Milano Linate, San Giuliano Milanese - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Perinformazioni: Erika Taravella - Segreteria ATAV - Tel. 0372/403509 - E-mail: [email protected]

14 Apr SEMINARIO NAZIONALE SIVAR L’ALLEVAMENTO INTENSIVO DEGLI OVICAPRINI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 -Attenzione: Evento posticipato in data da definirsi. Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Organizzativa e Ufficio Marketing - Tel. +39 0372 403539 - E-mail:

[email protected] Apr MASTER CLASS SCIVAC DI FRONTE AL PROBLEMA: CASI INTERATTIVI DI NEUROLOGIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona

- Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCI-VAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

16 - 17 Apr CORSO SIACR OTTAVO MODULO FORMATIVO CORSO ISTRUTTORI - Leon D’oro, Truccazzano - Via Monte Nero 32 - ECM:Non richiesto accreditamento ECM - Per info: Segreteria Siacr - Tel. 0372/403541 - Email: [email protected]

16 - 17 Apr CORSO II MODULO - II ED. MASTER ALLEVATORE FELINO - Palazzo Trecchi - Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Ri-chiesto Accreditamento - Per informazioni: Segreteria Master Allevatore Felino - Tel. 0372/403541 - E-mail: [email protected]

16 - 17 Apr INCONTRO SINVET PROBLEMATICHE ED ERRORI IN NEUROLOGIA CLINICA - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria Società Specialistiche SCIVAC -Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

16 - 17 Apr INCONTRO SIODOCOV / SIONCOV NEOPLASIE DEL CAVO ORALE. TUMORI ODONTOGENICI E NON ODONTOGENICI NEL CANE E NEL GATTO. PA-TOLOGO E CHIRURGO ORALE A CONFRONTO - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accred. ECMnon previsto - Per info: Erika Taravella - Segr. Società Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

17 Apr INCONTRO REGIONALE SCIVAC CALABRIA ONCOLOGIA MEDICA CHIRURGICA: L’UNIONE FA LA FORZA! - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni:Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506- E-mail: [email protected]

17 Apr INCONTRO REGIONALE SCIVAC LAZIO CARDIOLOGIA: GENESI ED INTERPRETAZIONE DELLE ONDE ELETTROCARDIOGRAFICHE - Roma - Ap-pia Park Hotel - Via Appia Nuova 934 - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Dele-gazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

17 Apr CORSO ANMVI COMUNICARE IN MODO EFFICACE CON I SOCIAL MEDIA - Centro Studi, Palazzo Trecchi - Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403547- E-mail: [email protected]

18 - 21 Apr EVENTO E.V. IN COLLABORAZIONE CON ABIVET SCUOLA TECNICI VET. 1° ANNO - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - Cremona - Per informazioni: Sofia Bassani-ni - Tel. 0372- 403515 - E-mail: [email protected]

20 - 22 Apr CORSO SCIVAC DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi,Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

20 - 23 Apr ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 6° IT. DERMATOLOGIA: I PARTE - APPROCCIO DIAGNOSTICO AI PROBLEMI DERMATOLOGICI DEL CANEE DEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accred. ECM non previsto - Per info:Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

23 - 24 Apr INCONTRO SOVI “UNA FINESTRA” SULLE MALATTIE CORNEALI: LIVELLO BASE E AVANZATO - Palazzo Trecchi, Cremona -Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Erika Taravella - Segreteria SocietàSpecialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403509 - E-mail: [email protected]

26 - 29 Apr ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 4° IT. CHIRURGIA: V PARTE - CORSO COMPLEMENTARE PER L’ESAME ESVPS - Centro Studi SCIVAC, Attenzione: Date evento modificate. Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Se-

greteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] - 30 Apr ITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 5° IT. CARDIOLOGIA: I PARTE - ANATOMIA NORMALE E PATOLOGICA, FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA, CLINICA

Iscrizioni chiuse per esaurimento posti. E DIAGNOSTICA STRUMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accred. ECM non previsto -Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

30 Apr - 1 Mag CORSO INTRODUTTIVO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA CHIRURGIA - Living Place Hotel Meeting & Sports Club - Villanova di Castena-so (BO) - Via Villanova 31 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segre-teria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

2 - 4 Mag INTERNATIONAL COURSE SCIVAC MASTERCLASS AO: OSTEOTOMIE CORRETTIVE AVANZATE, ARTO POSTERIORE E LUSSAZIONE DELLAROTULA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accre. ECM non previsto - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

2 - 6 Mag EVENTO E.V. IN COLLABORAZIONE CON ABIVET SCUOLA TECNICI VET. 2° ANNO - Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - Cremona - Per informazioni: Sofia Bassani-ni - Tel. 0372- 403515 - E-mail: [email protected]

5 - 7 Mag INTERNATIONAL COURSE SCIVAC AOVET AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto- Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 -E-mail: [email protected]

Mielopatia ischemica in un caneUn cane adulto femmina intera, di 4 anni e del peso di cir-ca 45 kg di razza Bobtail, viene segnalato per un’improvvisaincapacità a mantenere la stazione sull’emilato sinistro. Aseguito della visita neurologica e localizzazione della le-sione, il soggetto viene inviato presso un centro specia-listico di referenza per un’indagine diagnostica avanzataal fine di confermare il sospetto diagnostico, ovvero unapatologia vascolare a carico del sistema nervoso centrale,midollo spinale tratto cervico-toracico.

Dermatologia felina (Manuale SIDEV 2015): Caso Clinico 1Segnalamento e anamnesi: Gatto comune Europeo, fem-mina, di 9 anni di età. Il motivo della visita è la presen-za di una massa del diametro di circa 8 centimetri sul fian-co destro, di consistenza dura, adesa ai piani sottostanti,non dolente alla palpazione, insorta da qualche mese ea crescita progressiva. Il gatto vive in appartamento, vie-ne alimentato con cibo casalingo ed è regolarmente sot-toposto a profilassi vaccinale.

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