La Professione Veterinaria 16-2013

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013 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 10, numero 16 dal 6 aprile al 12 maggio 2013 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona 16 2 COMMISSIONI I deputati Paolo Cova e Ilaria Capua sono membri della Commissione Agri- coltura. Il Senatore Sante Zuffada è sta- to assegnato alla Commissione Igiene e Sanità. L’On Capua è stata anche no- minata Vice Presidente della Commis- sione Cultura della Camera. SPERIMENTAZIONE Si è riunito presso il Ministero della Sa- lute un tavolo tecnico-scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali con l’obiettivo di valutare la possibilità di sostituire in tempi rapidi l’uso di animali nella ricerca. Al tavolo: Ministero della Salute, ISS, Aifa, Istituto Zooprofilattico Brescia, Federazione società europee di tossicologia, Re- search Toxicology Centre, Istituto Mario Negri e Farmindustria. FILIERA CORTA È stata assegnata alla Commissione A- gricoltura della Camera una proposta di legge per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero. A presentarla è l’On. Ermete Realacci; oltre 70 i depu- tati co-firmatari fra i quali il parlamenta- re veterinario On Paolo Cova. PET TATOO Lo Stato di New York discute una pdl per rendere illegali tatuaggi e piercing sugli animali domestici come ornamen- to. Sanzioni che arrivano fino a un anno di carcere e mille dollari di multa. GIAPPONE Il Giappone è diventato il secondo mer- cato mondiale dopo gli USA per i pro- dotti per animali domestici ($ 2.1 milio- ni). Il 49% dei giapponesi possiede un animale domestico. FARINE Con l’entrata in vigore del Regolamen- to 56/2013, l’Europa autorizza, a parti- re da giugno, l’utilizzo di farine animali provenienti dagli scarti di macellazione, denominate Pat (proteine animali tra- sformate) nei mangimi per l’allevamen- to suinicolo, avicolo e acquacoltura. INTOSSICAZIONI Il farmaco non correttamente gestito in ambito domestico rappresenta il 40% dei casi di esposizione pericolosa e di intossicazione. Lo rileva il Sistema na- zionale per la sorveglianza (SIN-SEPI) che ha diffuso i dati sull’esposizione u- mana. La maggior parte delle esposi- zioni (90%) si verifica in ambiente do- mestico, in modo accidentale e princi- palmente per accesso incontrollato. SCRIVIAMO SENZA LEGGERE A PAGINA 3 TRUFFA: IL GATTO DA STERILIZZARE NON È DI COLONIA A PAGINA 4 A PAGINA 8 A PAGINA 14 A PAGINA 16 A PAGINA 19 PERCHÉ L’IVA PER CASSA PER NOI È CONTROPRODUCENTE ESPERTO DELLA PSICHE O DEL COMPORTAMENTO? CORSO REGIONALE DI CITOLOGIA ESPOSIZIONE ALIMENTARE ALL’ARSENICO È UFFICIALE BREVI ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. la PR O FESSI O NE VETERINARIA Animal Health Law “Not revolution but evolution”. L’Europa presenta un pacchetto legislativo che cambierà la veterinaria DA ANNI I FORUM DI DISCUSSIONE (VETLINK, SCIVACFORUM, SI- VARFORUM, SIVEFORUM, SIVAEFORUM, AIVEMPFORUM E SI- VALFORUM) da noi proposti e che vedono migliaia di colleghi iscritti sono ri- ferimento di confronto e discussioni anche vivaci. La loro utilità è indubbia e la loro funzione non può certo essere messa in discussione anche se a volte mol- ti interventi superano le buone regole (Netiquette) etiche e di galateo che an- drebbero rispettate in Internet e soprattutto in un confronto fra colleghi. Spes- so i moderatori dei forum sono stati costretti ad intervenire anche sospenden- do dall’accesso alcuni veterinari che si sono dimostrati particolarmente restii a rispettare le regole del “gioco” nonostante solleciti e richiami rivelatisi del tutto inutili. Su questo tema un intervento di Aldo Cazzullo, pubblicato su Sette, ci è sembrato per alcuni aspetti molto azzeccato: “La mia impressione è che la re- te abbia esasperato alcuni vizi italici. Siamo pessimi lettori, ma scrittori attivissi- mi. Per cui in tanti, grazie alla rete, hanno coronato il loro sogno: scrivere sen- za leggere. E scrivere magari la prima cosa che passa per la testa, senza verifi- care, senza approfondire, senza neppure riflettere. Ma il rischio è, nel migliore dei casi, il pressapochismo, figlio della dabbenaggine; nel peggiore, la mani- polazione, figlia della malafede... Non capisco poi per quale motivo una buona parte degli interventi debbano cominciare con un insulto, un’invettiva, una premessa sprezzante. Non basterebbe dire una cosa più rilassata ed educata, tipo: ‘Lei si sbaglia’, oppure: ‘Non sono d’accordo con te’?. Buon Forum a tutti. TROPPI ANCHE PER LE FACOLTÀ Nella sostanza, il parere n. 1/2013 dell’ANVUR non diverge da quello già formulato l’anno scorso. La programmazione dei posti disponibili al corso di laurea in medicina veterinaria continua a basarsi su dati che non stimano in modo cre- dibile il fabbisogno occupazionale reale. Se a dirlo sono i professionisti o gli Ordini l’accusa di corporativismo è immediata. Ma a dirlo è l’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione delle Università, l’organismo consul- tivo di massimo riferimento del Mini- stero. Nel parere si parla di “di- screpanze” nel numero fi- nale dei fabbisogni indicati dalle Regioni, “che rende il si- stema delle rilevazioni inattendi- bile”. Se invece ci fossero “dei mi- crodati e dei criteri utilizzati per la ri- levazione dei fabbisogni in tempo uti- le per una loro analisi”, prosegue il pa- rere, si potrebbe “basare le scelte de- gli accessi programmati ai corsi di lau- rea in Medicina Veterinaria su elementi più solidi ed affidabili”. Il punto di vi- sta dell’ANVUR è condivisibile, eppure le Regioni hanno portato numeri “in- spiegabili” (716 posti) e il numero fi- nale dei posti (825) è ancora lontano da quei 500 che ANMVI considera ot- timali. La proposta dell’Agenzia è di procedere a “stime affidabili dei fab- bisogni futuri basati su stime propo- ste da Istituti e Agenzie verificabili e ac- creditate”. La preoccupazione del- l’ANVUR è giusta e aderente all’atto di indirizzo del Ministero dell’Univer- sità che chiede qualità didattica in cambio di premi finanziari agli atenei virtuosi, con il concorso di “risorse ori- ginate da Ministeri diversi, dalle Re- gioni, dall’Europa e da fondazioni bancarie”. L’atto ministeriale “si fa pro- motore di un processo volto a po- tenziare gli interventi di fusione di uni- versità e la federazione di attività di- dattiche, di ricerca e di servizio”; si leg- ge di “grandi aggregati nazionali su al- cuni temi specifici di interesse strate- gico per l’industria nazionale”, fra i quali l’agroalimentare. Nel qua- dro della riforma, troppi stu- denti non saranno un fattore di squilibrio anche per le stesse Fa- coltà? L’ANVUR ribadisce che, alla luce della peculia- re complessità delle strutture e delle attività didattiche, “i corsi di laurea in medicina veterinaria possono essere mantenuti a livelli adeguati di qualità solo con investimenti e disponibilità economiche che, sede per sede, di- ventano rapidamente incompatibili con il basso numero degli accessi im- posti dalla rilevazione dei fabbisogni nazionali”. Non sarà un cane che si morde la coda? L’invocata attendibi- lità del fabbisogno sarà giudicata tale se funzionale agli atenei e al numero di studenti immatricolabili oppure al grado di assorbimento reale dei lau- reati nel mercato del lavoro? A.N.M.V.I Fondo Sanitario A.N.M.V.I. Salute risparmio e

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013SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 10, numero 16 dal 6 aprile al 12 maggio 2013Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. soc. cons. a R.L. - Cremona16 2

COMMISSIONII deputati Paolo Cova e Ilaria Capuasono membri della Commissione Agri-coltura. Il Senatore Sante Zuffada è sta-to assegnato alla Commissione Igienee Sanità. L’On Capua è stata anche no-minata Vice Presidente della Commis-sione Cultura della Camera.

SPERIMENTAZIONESi è riunito presso il Ministero della Sa-lute un tavolo tecnico-scientifico suimetodi alternativi alla sperimentazionesugli animali con l’obiettivo di valutarela possibilità di sostituire in tempi rapidil’uso di animali nella ricerca. Al tavolo:Ministero della Salute, ISS, Aifa, IstitutoZooprofilattico Brescia, Federazionesocietà europee di tossicologia, Re-search Toxicology Centre, Istituto MarioNegri e Farmindustria.

FILIERA CORTAÈ stata assegnata alla Commissione A-gricoltura della Camera una proposta dilegge per la valorizzazione dei prodottiagricoli e alimentari provenienti da filieracorta a chilometro zero. A presentarla èl’On. Ermete Realacci; oltre 70 i depu-tati co-firmatari fra i quali il parlamenta-re veterinario On Paolo Cova.

PET TATOOLo Stato di New York discute una pdlper rendere illegali tatuaggi e piercingsugli animali domestici come ornamen-to. Sanzioni che arrivano fino a un annodi carcere e mille dollari di multa.

GIAPPONEIl Giappone è diventato il secondo mer-cato mondiale dopo gli USA per i pro-dotti per animali domestici ($ 2.1 milio-ni). Il 49% dei giapponesi possiede unanimale domestico.

FARINECon l’entrata in vigore del Regolamen-to 56/2013, l’Europa autorizza, a parti-re da giugno, l’utilizzo di farine animaliprovenienti dagli scarti di macellazione,denominate Pat (proteine animali tra-sformate) nei mangimi per l’allevamen-to suinicolo, avicolo e acquacoltura.

INTOSSICAZIONIIl farmaco non correttamente gestito inambito domestico rappresenta il 40%dei casi di esposizione pericolosa e diintossicazione. Lo rileva il Sistema na-zionale per la sorveglianza (SIN-SEPI)che ha diffuso i dati sull’esposizione u-mana. La maggior parte delle esposi-zioni (90%) si verifica in ambiente do-mestico, in modo accidentale e princi-palmente per accesso incontrollato.

SCRIVIAMO SENZA LEGGERE

A PAGINA 3

TRUFFA: IL GATTO DA STERILIZZARENON È DI COLONIA

A PAGINA 4 A PAGINA 8 A PAGINA 14 A PAGINA 16 A PAGINA 19

PERCHÉ L’IVA PERCASSA PER NOI È

CONTROPRODUCENTE

ESPERTO DELLAPSICHE O DEL

COMPORTAMENTO?

CORSO REGIONALE

DI CITOLOGIA

ESPOSIZIONEALIMENTARE

ALL’ARSENICO

È UFFICIALE

BREVI

ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

laPROFESSIONE VETERINARIA

AnimalHealth Law“Not revolution but evolution”. L’Europapresenta un pacchetto legislativo checambierà la veterinaria

DA ANNI I FORUM DI DISCUSSIONE (VETLINK, SCIVACFORUM, SI-VARFORUM, SIVEFORUM, SIVAEFORUM, AIVEMPFORUM E SI-VALFORUM) da noi proposti e che vedono migliaia di colleghi iscritti sono ri-ferimento di confronto e discussioni anche vivaci. La loro utilità è indubbia e laloro funzione non può certo essere messa in discussione anche se a volte mol-ti interventi superano le buone regole (Netiquette) etiche e di galateo che an-drebbero rispettate in Internet e soprattutto in un confronto fra colleghi. Spes-so i moderatori dei forum sono stati costretti ad intervenire anche sospenden-do dall’accesso alcuni veterinari che si sono dimostrati particolarmente restii arispettare le regole del “gioco” nonostante solleciti e richiami rivelatisi del tuttoinutili. Su questo tema un intervento di Aldo Cazzullo, pubblicato su Sette, ci èsembrato per alcuni aspetti molto azzeccato: “La mia impressione è che la re-te abbia esasperato alcuni vizi italici. Siamo pessimi lettori, ma scrittori attivissi-mi. Per cui in tanti, grazie alla rete, hanno coronato il loro sogno: scrivere sen-za leggere. E scrivere magari la prima cosa che passa per la testa, senza verifi-care, senza approfondire, senza neppure riflettere. Ma il rischio è, nel miglioredei casi, il pressapochismo, figlio della dabbenaggine; nel peggiore, la mani-polazione, figlia della malafede... Non capisco poi per quale motivo una buonaparte degli interventi debbano cominciare con un insulto, un’invettiva, unapremessa sprezzante. Non basterebbe dire una cosa più rilassata ed educata,tipo: ‘Lei si sbaglia’, oppure: ‘Non sono d’accordo con te’?. Buon Forum atutti.

TROPPI ANCHE PER LE FACOLTÀ

Nella sostanza, il parere n.1/2013 dell’ANVUR non divergeda quello già formulato l’annoscorso. La programmazione deiposti disponibili al corso di laurea inmedicina veterinaria continua a basarsisu dati che non stimano in modo cre-dibile il fabbisogno occupazionalereale. Se a dirlo sono i professionistio gli Ordini l’accusa di corporativismoè immediata. Ma a dirlo è l’ANVUR,l’Agenzia Nazionale di Valutazionedelle Università, l’organismo consul-tivo di massimo riferimento del Mini-stero. Nel parere si parla di “di-screpanze” nel numero fi-nale dei fabbisogni indicatidalle Regioni, “che rende il si-stema delle rilevazioni inattendi-bile”. Se invece ci fossero “dei mi-crodati e dei criteri utilizzati per la ri-levazione dei fabbisogni in tempo uti-le per una loro analisi”, prosegue il pa-rere, si potrebbe “basare le scelte de-gli accessi programmati ai corsi di lau-rea in Medicina Veterinaria su elementipiù solidi ed affidabili”. Il punto di vi-sta dell’ANVUR è condivisibile, eppurele Regioni hanno portato numeri “in-spiegabili” (716 posti) e il numero fi-nale dei posti (825) è ancora lontanoda quei 500 che ANMVI considera ot-timali. La proposta dell’Agenzia è diprocedere a “stime affidabili dei fab-bisogni futuri basati su stime propo-ste da Istituti e Agenzie verificabili e ac-creditate”. La preoccupazione del-

l’ANVUR è giusta e aderente all’attodi indirizzo del Ministero dell’Univer-sità che chiede qualità didattica incambio di premi finanziari agli ateneivirtuosi, con il concorso di “risorse ori-ginate da Ministeri diversi, dalle Re-gioni, dall’Europa e da fondazionibancarie”. L’atto ministeriale “si fa pro-motore di un processo volto a po-tenziare gli interventi di fusione di uni-versità e la federazione di attività di-dattiche, di ricerca e di servizio”; si leg-ge di “grandi aggregati nazionali su al-cuni temi specifici di interesse strate-gico per l’industria nazionale”, fra i

quali l’agroalimentare. Nel qua-dro della riforma, troppi stu-

denti non saranno un fattore disquilibrio anche per le stesse Fa-

coltà? L’ANVUR ribadisceche, alla luce della peculia-

re complessità delle strutture e delleattività didattiche, “i corsi di laurea inmedicina veterinaria possono esseremantenuti a livelli adeguati di qualitàsolo con investimenti e disponibilitàeconomiche che, sede per sede, di-ventano rapidamente incompatibilicon il basso numero degli accessi im-posti dalla rilevazione dei fabbisogninazionali”. Non sarà un cane che simorde la coda? L’invocata attendibi-lità del fabbisogno sarà giudicata talese funzionale agli atenei e al numerodi studenti immatricolabili oppure algrado di assorbimento reale dei lau-reati nel mercato del lavoro?

A.N.M.V.I

Fondo Sanitario A.N.M.V.I.

Salute risparmioe

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La proposta della Commissio-ne Europea è ora ufficiale. Lanuova Animal Health Law(AHL Proposal for a regulation“On Animal Health”) è statapubblicata il 7 maggio scorso

sui siti istituzionali della Commissione, dopo nu-merose draft proposals circolate informalmen-te solo fra gli addetti ai lavori. È un corposo te-sto legislativo di 255 pagine, tutto fondato sulprincipio comunitario “prevenire è meglio che cu-rare”, per migliorare le norme di sanità anima-le, la sorveglianza e il controllo delle malattie perfar fronte, in modo coordinato, ai rischi di sa-lute e sicurezza di alimenti e mangimi.

SANITÀ ANIMALETutto l’impianto della AHL è associato ad unmiglioramento delle norme sulla identificazio-ne e registrazione degli animali, per consen-tire una rapida capacità di reazione a tutti co-loro che lavorano per proteggere la catenaagroalimentare (su tutti allevatori e veterinari)per limitare la diffusione delle malattie, mini-mizzando in questo modo le ripercussioni sulbestiame e sui consumatori. Si prevede inol-tre una classificazione e una graduatoria di prio-rità per le malattie che richiedono un interventoa livello di UE, rendendo così possibile un’im-postazione più orientata alla gestione dei rischied un uso più efficace delle risorse. Il nuovoregolamento prevede un grado di flessibilità suf-ficiente per adeguare le misure in tema di sa-nità animale sia ai tipi ed alle dimensioni del-le diverse strutture (ad esempio PMI, struttu-re a scopo ricreativo, ecc.) sia alle diverse cir-costanze locali, in particolare per quel che ri-guarda le prescrizioni in tema di registrazionee autorizzazione delle strutture, nonché di de-tenzione di animali e di prodotti. Il regolamentocomprende per la prima volta anche gli animalida compagnia, elencati nell’Allegato II della pro-

posta di regolamento, per responsabilizzare tut-ti gli operatori professionali fino ai detentori fi-nali con particolare riguardo alla prevenzionedelle malattie trasmissibili. Ad un livello più am-pio, la normativa richiede la solidità e la fles-sibilità necessarie per garantire una risposta ef-ficace da parte di tutta l’Unione in caso di cam-biamenti climatici significativi, fornendo così glistrumenti per far fronte a rischi nuovi e sco-nosciuti e per adeguarci rapidamente ai nuo-vi progressi scientifici ed alle norme interna-zionali in materia.

IL PACCHETTO DI RIFORMAL’Animal Health Law rientra in un pacchetto le-gislativo riformatore che ridurrà l’intera norma-tiva comunitaria d’interesse veterinario da 70 a5 atti legislativi. L’obiettivo è di diminuire la bu-rocrazia legata a processi e procedure cui sonosoggetti agricoltori, allevatori e operatori del set-tore alimentare (produttori, trasformatori e di-stributori), così da agevolare lo svolgimento del-le loro attività professionali. La semplificazionedel pacchetto di riforma predisposto dallaCommissione Europea prevede anche una ra-dicale revisione della legislazione comunitaria suicontrolli ufficiali della catena alimentare e sullasanità animale. L’intero pacchetto sarà sottoposto al Parla-mento e al Consiglio Europeo per essere adot-tato entro il 2016. È costituito da 4 Regola-menti: 1. Regulation proposal “On the pro-duction and making available on the marketof plant reproductive material”; 2. Proposal fora regulation “On official controls and other ac-tivities performed to ensure the application offood and feed law, rules on animal health andwelfare, plant reproductive material, plant pro-tection products“; 3. Proposal for a regulation“On Animal Health”; 4. Proposal for a regu-lation “On protective measures against pestsof plants”. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Riforma Europa 3

Una nuova legge europea di sanità animale Ruolo e responsabilità del veterinario. Inclusi per la prima volta gli animali da compagnia

La Commissione ha riconosciuto l’e-sigenza di rendere più efficaci glistrumenti a disposizione delle auto-

rità competenti degli Stati membri per ve-rificare sul campo il rispetto della norma-tiva dell’UE (attraverso controlli, ispezionie prove). I recenti scandali alimentarihanno dimostrato ancora una volta la ne-cessità di iniziative più efficienti delle au-torità responsabili per tutelare contem-poraneamente i consumatori e gli opera-tori onesti dai rischi, anche economici,che possono derivare dalla violazionedelle norme lungo tutta la catena agroali-mentare. Le nuove regole rispecchianoun’impostazione maggiormente basatasu criteri di gestione del rischio e consen-tono quindi alle autorità competenti diconcentrare le proprie risorse sulle que-stioni e sui problemi più rilevanti. Il vigen-te sistema di tasse, destinate a finanziarel’attuazione effettiva di tali controlli in un

CONTROLLI UFFICIALI PIÙ EFFICACI

sistema che sia sostenibile lungo tutta lacatena agroalimentare, verrà esteso adaltri settori di tale catena che attualmen-te non vi sono soggetti. Al fine di proteg-gere la loro concorrenzialità, le microim-prese saranno esonerate dall’obbligo dipagare tali tasse, ma non da quello relati-vo ai controlli. Agli Stati membri verrà an-che richiesto di integrare pienamente icontrolli antifrode nei rispettivi piani na-zionali di sorveglianza, nonché di garan-tire che le sanzioni pecuniarie impostenei casi di frode si prefiggano veramentefinalità dissuasive. La riforma dei control-li ufficiali (Proposal for a regulation “Onofficial controls and other activitiesperformed to ensure the application offood and feed law, rules on animal healthand welfare, plant reproductive material,plant protection products”) è una delle 4proposte contenute nel pacchetto diriforma predisposto da Bruxelles.

Meno leggi, menoburocrazia, meno costi

Una legislazione “più intelli-gente”, come la definiscel’Esecutivo comunitarioavrà anche favorevoli ri-percussioni su PMI e mi-croimprese, che vengono

esonerate dagli elementi più costosi e complessidella legislazione. Il vigente sistema di tasse, de-stinate a finanziare l’attuazione effettiva di talicontrolli, verrà tradotto in un sistema sosteni-bile lungo tutta la catena agroalimentare, cheverrà esteso ad altri settori di tale catena, cheattualmente non vi sono soggetti. Al fine di pro-teggere la loro concorrenzialità, le microimpre-se saranno esonerate dall’obbligo di pagare talitasse, ma non da quello relativo ai controlli. Daun documento elaborato dalla DGSANCO (Di-rectorate - General for Health and ConsumerProtection), a seguito di lavori preparatori fina-lizzati alla revisione, risulta che, attualmente, 18Stati membri non riescono a coprire i costi deicontrolli ufficiali, mentre 6 riescono a coprirli soloin alcuni settori. La prospettiva è quella di am-pliare il novero delle attività per le quali preve-dere l’imposizione di tasse o tariffe per soste-nere i costi dei controlli ufficiali. In linea con la

Strategia 2020, anche l’Unione Europea dovràbeneficiare delle semplificazioni a fini di rispar-mio. Durante la Conferenza Economics of an-imal health: a price worth paying?, che si è svol-ta il 3 ottobre 2012 a Bruxelles in occasione del-la Settimana Europea della Veterinaria, il Com-missario Europeo alla Salute ha dichiarato che“economia e veterinaria dovranno lavorare in-sieme per un utilizzo efficace ed efficiente del-le risorse da investire nella salute animale”. “Peresempio - spiegava l’allora Commissario Dalli- stiamo studiando una proposta di revisione del-le certificazioni ufficiali attualmente richieste dal-la legislazione europea sulla macellazione. Inquesto ambito, la semplificazione potrebbe por-tare fino a 80 milioni di euro di risparmio annualesenza compromettere i livelli più elevati di si-curezza dei cittadini europei”. La Commissio-ne si attende che le imprese traggano benefi-ci dall’applicazione di regole più semplici, ba-sate sulle conoscenze scientifiche e su criteri digestione del rischio, che saranno all’origine di pro-cessi più efficienti, di una riduzione degli oneriamministrativi e di provvedimenti atti a finanziaree rafforzare il controllo e l’eradicazione delle ma-lattie animali e dei parassiti dei vegetali. ■

E ANCHE L’ACQUACOLTURA AVRÀ LE SUE NORME

zione, etichettatura e informazione. LaCommissione rimarca che l’acquacolturaeuropea offre prodotti di qualità conformialle norme più rigorose in materia di salu-te dei consumatori, protezione ambientalee benessere degli animali. "Se questo inci-de sui costi dei produttori, può però tradursiin un vantaggio competitivo e migliorare lapercezione dei consumatori grazie aun’informazione adeguata sulla qualità dei

prodotti, ad esempio tramitel’etichettatura". Attualmenteil 10% dei prodotti ittici con-sumati nell’UE proviene dal-l’acquacoltura, il 25% dalle at-tività di pesca dell’UE e il65% da importazioni da pae-si terzi; negli ultimi anni il di-vario tra consumo e catture

effettuate dai pescherecci dell’Unione è an-dato crescendo e l’acquacoltura può con-tribuire a colmarlo. Ogni punto percentua-le del consumo attuale dell’UE prodotto in-ternamente con l’acquacoltura potrebbecontribuire a creare tra 3 000 e 4 000 postidi lavoro a tempo pieno. Sulla base di que-sti orientamenti e con riserva dell’esito deinegoziati sulla riforma della PCP, gli Statimembri elaboreranno piani strategici na-zionali pluriennali tenendo conto della si-tuazione di partenza, dei problemi e del po-tenziale di ciascun paese.

Èfattore di competititività e di occu-pazione il fatto che l’acquacolturaeuropea segua norme rigorose per

la salute dei consumatori e il benessere ani-male. La Commissione Europea sta prepa-rando misure per migliorare la perfomanceeconomica dell’acquacoltura. Per pro-muovere lo sviluppo dell’acquacoltura nel-l’UE la Commissione europea ha pubblica-to gli orientamenti strategici, cooperandocon Stati membri e parti inte-ressate per superare le diffi-coltà del settore.La Commissione, ha indivi-duato quattro problemi prin-cipali che il settore dell’ac-quacoltura si trova ad affron-tare: 1. la necessità di ridurregli oneri amministrativi e le in-certezze per gli operatori; 2. l’esigenza diagevolare l’accesso allo spazio e all’acqua;3. la necessità di incrementare la competi-tività del settore; 4.l’esigenza di crearecondizioni di concorrenza più eque sfrut-tando il vantaggio competitivo dei prodot-ti ittici "made in EU". Gli orientamenti af-frontano questi problemi e, per contribuirea liberare il potenziale del settore acquico-lo dell’UE, delineano una serie di misure, adesempio in materia di semplificazione am-ministrativa, pianificazione dello spazio,organizzazione del mercato, diversifica-

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Al servizio di consulenzadell’ANMVI è giunto uncaso relativo alla steriliz-zazione dei gatti apparte-nenti alle colonie del ter-ritorio provinciale: le

prestazioni chirurgiche verrebbero effettuate an-che nei confronti di animali domestici. In basealla normativa di riferimento, la procedura di ste-rilizzazione dei gatti randagi è a carico dell’A-SL, la quale ha delegato un’associazione pro-tezionista per le incombenze relative alla rac-colta ed al trasporto degli animali presso gli am-bulatori veterinari ASL. Verosimilmente l’inca-rico è stato conferito tramite un atto ufficiale,ma non se ne conoscono i contenuti, pertan-to non è dato sapere se l’associazione incari-cata riceva compensi per l’attività svolta.

LA TESTIMONIANZAAlcuni proprietari di gatti domestici avrebberodichiarato di aver proceduto alla sterilizzazio-ne gratuita del proprio animale tramite l’inte-ressamento dell’associazione animalista, chepertanto dovrebbe aver proceduto ad indica-re falsamente il gatto come randagio al fine dipoter procedere al trasporto presso le ASL ot-tenendo gratuitamente la sterilizzazione. Sem-bra, inoltre, che l’associazione proponga ai pro-prietari di gatti domestici l’effettuazione gratuitadella sterilizzazione in cambio del tesseramentopresso l’associazione per una quota che nonsi conosce. Quest’ultima circostanza, tuttavia,pur se plausibile è solo presunta.

L’IPOTESI DI REATOInteressato al caso lo studio legale di riferimentodell’ANMVI, gli avvocati Camurri e Guerreschihanno riferito che “se i fatti descritti venisseroaccertati, la condotta posta in essere potrebbeintegrare il reato di truffa aggravata dall’esse-

re stata posta in essere nei confronti di un EntePubblico ex art. 640 C.P. comma 1 e commaII n. 1), in quanto mediante artifici e raggiri, ov-vero inducendo l’ASL a considerare i gatti comerandagi, l’Associazione ottiene la sterilizzazio-ne gratuita degli animali domestici provocan-do un danno economico all’Ente, il quale im-piega risorse per effettuare operazioni che inrealtà non le competerebbero. Il problema prin-cipale risiede nell’individuare l’ingiusto profittoche l’associazione realizza: se, effettivamente,induce i proprietari di animali a tesserarsi pa-gando una somma di denaro (ovviamente in-feriore a quanto spenderebbero per sterilizza-re il gatto in un ambulatorio privato) in cambiodella sterilizzazione gratuita, l’ingiusto profittosi manifesterebbe nel denaro percepito per letessere, che altrimenti non avrebbe incassato.Tuttavia, questa circostanza è da verificare”.

I PROPRIETARIIl caso espone anche i proprietari. Nella disa-mina dei legali si profila la possibilità che ancheai padroni degli animali, oltre all’associazione,possa essere addebitato il delitto di truffa ag-gravata, in quanto gli stessi concorrono a si-mulare la condizione di randagio del proprio ani-male, per poterlo sterilizzare gratuitamente, condanno economico per I’ASL ed il profitto rea-lizzato con il risparmio del denaro che avreb-bero dovuto impiegare per sterilizzare l’animalein un ambulatorio privato. Di fatto, pertanto, nelmomento in cui la Procura della Repubblica do-vesse accertare le condotte, potrebbe consi-derare sia l’Associazione sia i proprietari dei gat-ti quali indagati del reato.Ovviamente, il reato di truffa aggravata da par-te dell’associazione e dei proprietari di gatti do-mestici è ipotizzabile solo astrattamente, inquanto andrebbero accertati gli elementi con-creti che la integrerebbero. ■

Sarà il Governo Letta a scegliere tra laproroga del blocco della contratta-zione e degli automatismi stipendiali

oppure di trovare una diversa copertura per evi-tarlo. Il Governo uscente ha affidato al suo suc-cessore e al Consiglio di Stato l’onere di pro-nunciarsi. E quest’ultimo avalla il blocco. Il Con-siglio di Stato (Sezione per gli atti normativi) hagià dato infatti parere favorevole allo schema diDpr approvato dal Consiglio dei ministri, pur espri-mendo rilievi formali sulla formulazione del testo,non sufficientemente chiaro da scongiuraredubbi interpretativi. In base allo schema di re-golamento, i contratti - e l’indennità di vacanzacontrattuale - restano bloccati fino a tutto il 2014,il limite al trattamento economico individuale nonpotrà superare quello ordinariamente spettantenel 2010, le indennità corrisposte ai responsa-bili degli uffici di diretta collaborazione dei mini-stri saranno ridotte del 10% e il tetto alle retri-buzioni dei nuovi incarichi dirigenziali di livello ge-nerale non potrà superare quello del predeces-sore, il fondo per le risorse decentrate dovrà es-

sere inferiore all’importo del 2010 e dovrà essereridotto in base ai dipendenti cessati, le progres-sioni avranno validità esclusivamente giuridica.Il Consiglio di Stato ha confermato la fondatez-za normativa dell’articolato: "La proroga fino al31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni chelimitano la crescita dei trattamenti economici an-che accessori del personale delle pubbliche am-ministrazioni trae base normativa nell’articolo 16,comma 1, lettera b), del decreto legge 6 luglio2011, n. 98, convertito in legge, con modifica-zioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 15 lu-glio 2011, n. 111". E il blocco vale, come ricor-dallo stesso Consiglio di Stato, anche per i con-venzionati: "Nulla da osservare - conclude il pa-rere - in ordine al disposto del comma 2 del prov-vedimento regolatorio - che estende, in quantocompatibili, le disposizioni concernenti le proro-ghe dei trattamenti economici e delle procedu-re contrattuali al personale convenzionato con ilServizio sanitario nazionale - che trova sufficientefondamento normativo primario nell’articolo 16,comma 2 del decreto legge n. 98 del 2011". ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 20134 Legale Contenziosi

Truffa aggravata se il gatto non è di colonia, ma di proprietàSe così fosse l’associazione animalista ricaverebbe un ingiusto profitto

Gli stipendi restino bloccati La spending review giustifica lo stop agli aumenti

La Suprema Corte ha condannato una 63enne al pagamento diuna multa, per l’inutile condotta violenta nei confronti di uncucciolo di setter. La Corte, con la sentenza 19695 dell’08

maggio 2013, ha confermato il giudizio di colpevolezza della don-na, per le lesioni cagionate volontariamente, colpendo con un cal-cio il cucciolo di razza setter alla coscia posteriore, “facendolo vo-lare per alcuni metri”. Il ricorso, presentato contro il giudizio di col-pevolezza della Corte d’appello di Napoli, è stato dichiarato inam-missibile e la donna è stata ritenuta responsabile del reato di delitticontro il sentimento per gli animali, condannandola al pagamentodi una multa di 2 mila euro. La terza sezione penale, d’accordo conla Corte partenopea, ha ritenuto legittima la sanzione visto il cru-

dele comportamento della donna "adulta", senza che ne sussistes-se la necessità e non avendo nulla da temere dal cagnolino. La ri-corrente dovrà pagare le spese processuali e dovrà effettuare unversamento di mille euro nelle Casse delle ammende. La massima:In tema di delitti contro il sentimento degli animali, è legittima lamulta a chi colpisce con un calcio un cucciolo di animale senza ne-cessità, configurando una condotta crudele (nella specie, sussistel’elemento soggettivo del reato ravvisando nella condotta dell’im-putata (donna adulta), la sussistenza del dolo avendo la stessa col-pito volontariamente con un calcio il cucciolo di cane, senza esser-ci l’effettiva necessità, non potendo ritenere di potere subire nocu-mento da un cagnolino così piccolo).

CALCI A UN CUCCIOLO: 2MILA EURO DI MULTA

L’obbligo di custodia degli animalisorge ogni qual volta sussista una re-lazione di possesso o di semplice de-

tenzione tra l’animale e una determinatapersona. Così la Cassazione penale. L’ad-debito riguarda il legale rappresentante diun agriturismo e un suo dipendente, trattia giudizio davanti al Tribunale di Modena,per rispondere del delitto di lesioni colpo-se in pregiudizio di una minore, aggreditae morsicata da un cane pastore marem-mano adulto mentre si trovava presso lastruttura. La giovane stava seguendo unalezione di equitazione, quando è stata az-zannata al capo. Per i legali della vittima c’èstata “negligenza, imprudenza ed imperi-zia” da parte di entrambi gli imputati, peravere lasciato il cane libero e privo di mu-seruola sui terreni dell’azienda. Il Tribuna-le li assolveva. La Cassazione penale (sez.IV, sentenza 21.01.2013 n° 3124) ha inveceribaltato il verdetto, malgrado il cane fos-se in agriturismo all’insaputa del titolare eil dipendente non ne fosse il proprietario,

AGGRESSIONE CANINA IN AGRITURISMOma il temporaneo detentore. L’art. 672c.p. prescrive l’obbligo di non lasciare liberol’animale e di custodirlo con le dovute cau-tele, possesso da intendersi come deten-zione anche solo materiale e di fatto, sen-za che sia necessaria una relazione di pro-prietà in senso civilistico. La Corte ha rite-nuto che delle lesioni provocate da un canedi grossa taglia, un pastore maremmano,dovesse essere ritenuto responsabile an-che il titolare di un agriturismo il quale, puravendo consentito ad un proprio dipen-dente di collocare il predetto animale pres-so la propria azienda, ha omesso con ne-gligenza, imprudenza ed imperizia, di eser-citare sull’animale la necessaria vigilanzaal fine di evitare pregiudizi a terzi, avendo-lo lasciato libero e privo di museruola suiterreni dell’azienda. Non ha alcun rilievonemmeno la circostanza che il proprieta-rio dell’agriturismo non fosse presente almomento dell’incidente. Trovandosi nellasua proprietà, era tenuto a garantire la si-curezza del luogo. (fonte: Altalex)

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Italia deferita alla Corte di GiustiziaEuropea per non avere attuato cor-rettamente la direttiva che vietal’allevamento in batteria delle galli-ne ovaiole. La Commissione Euro-pea insiste che l’Italia ha avuto

molti anni di tempo a disposizione per confor-marsi alla Direttiva 1999/74 e che non averloancora fatto comporta distorsioni del merca-to della concorrenza europea. La transizionemorbida dal nuovo al vecchio regime compor-tava la graduale adozione di gabbie modifica-te, divenute obbligatorie il 1 gennaio 2012. O-ra i Paesi, come l’Italia e la Grecia, che non sisono adeguati pongono in condizioni di svan-taggio quegli allevatori europei che invecehanno investito per mettersi in regola. Il pro-cesso di adeguamento è stato costoso è hacomportato una contrazione della produzionecomunitaria di uova e un aumento delle im-portazioni da Paesi Terzi, che - è stato fattonotare- non danno le stesse garanzie di salu-te e benessere animale. In Francia, primoPaese produttore, il taglio è stato del 20%. O-ra la Corte Europea potrebbe chiedere all’Ita-lia il pagamento di una penalità, il cui importo

è commisurato alla gravità dell’infrazione, mache con tutta probabilità non verrà nemmenorichiesto. A bloccare la procedura è stato infatti l’inseri-mento nel Ddl "Legge Europea" (che da que-

st’anno sostituisce la Legge Comunitaria) lenorme che allineano il nostro Paese alle ri-chieste dell’Europa. Il Ministero della Salute ha precisato che il Go-verno ha anche acquisito il parere favorevole

della Conferenza Stato-Regioni e che il prov-vedimento di legge potrà essere presentatoalle Camere.

NUOVE SANZIONI L’articolo 16 (Capo IV Disposizioni in materiadi sanità pubblica) della Legge Europea 2013modifica le sanzioni amministrative di cui al-l’articolo 7 del Decreto Legislativo 267/2003che viene sostituito dal seguente:I. Salvo che il fatto costituisca reato, il proprie-tario o il detentore che viola i divieti di cui al-l’articolo 3 è soggetto alla sanzione ammini-strativa pecuniaria da euro 3.100 a euro18.600 per ogni unità produttiva trovata nonconforme e al divieto di esercizio dell’attivitàdi allevamento nelle medesime unità produtti-ve, fino all’avvenuto adeguamento delle stes-se.2. Salvo che il fatto costituisca reato, il pro-prietario o il detentore che viola i requisiti dicui all’articolo 2, comma 1, ad esclusione del-la lettera b), è soggetto alla sanzione ammini-strativa pecuniaria da curo 3.100 a curo18.600 per ogni unità produttiva trovata nonconforme.3. Nel caso di ripetizione della violazione di cuial comma 2, anche in presenza del pagamen-to in misura ridotta, la sanzione amministrati-va pecuniaria è aumentata fino alla metà ed èdisposta, a fine ciclo produttivo, la sospensio-ne dell’esercizio dell’attività di allevamento dauno a tre mesi per ogni unità produttiva tro-vata non conforme, fermo restando che in ta-le periodo di sospensione dell’attività nonvanno computati i periodi di vuoto biologico edi vuoto sanitario.4. L’Autorità sanitaria competente, valutata lagravità delle carenze riscontrate nel corso deicontrolli di cui all’articolo 5, in caso di tempe-stivo e puntuale adeguamento alle prescrizio-ni dettate ai sensi dell’articolo 5, comma 1,lettera b), può sospendere l’applicazione del-le sanzioni di cui al comma 2. Tale sospensio-ne è automaticamente revocata in caso di ri-petizione della violazione e non può essereconcessa in caso di recidiva.5. Salvo che il fatto costituisca reato, il pro-prietario o il detentore che viola le disposizio-ni di cui all’articolo 4 è soggetto alla sanzioneamministrativa pecuniaria da euro 1.030 a eu-ro 6.180 e al divieto di esercizio dell’attività diallevamento fino all’avvenuta registrazione,che consegue d’ufficio con spese a carico delsoggetto interessato, determinate ai sensidell’articolo 4, comma 7.6. Il proprietario o il detentore che viola il di-vieto di esercizio dell’attività di allevamento dicui ai commi 1 e 5 o la sospensione dell’eser-cizio dell’attività di allevamento di cui al com-ma 3 è soggetto alla pena prevista dall’artico-lo 650 del codice penale, alla revoca, se inpossesso, della registrazione di cui all’articolo4, al ritiro delle uova immesse sul mercato du-rante i relativi periodi di restrizione. Le uovaprodotte in tali periodi sono destinate alla di-struzione o all’industria non alimentare.7. Dall’attuazione del presente articolo nondevono derivare nuovi o maggiori oneri a ca-rico della finanza pubblica. Le amministrazio-ni interessate provvedono all’adempimentodei compiti derivanti dall’attuazione del pre-sente articolo con le risorse umane, strumen-tali e finanziarie disponibili a legislazione vi-gente.». ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 20136 Attualità Benessere animale

Sanzioni più alte per non pagare la multa europeaIl Ministero della Salute evita il procedimento della Corte UE sulle galline ovaiole

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di GIOVANNI STASSIDottore Commercialista, Torino

Ho deciso di scrivere que-sto articolo perché alcuniprofessionisti, al fine dipoter ritardare il versa-mento dell’IVA a debito ri-sultante dalle fatture e-

messe sono stati attratti dalla nuova discipli-na nota come “IVA per cassa”, introdotta dal-l’articolo 32-bis del D.L. 22.6.2012 n. 83,convertito nella L. 7.8.2012 n. 134.Con specifico riferimento alle attività profes-sionali secondo me la nuova disciplina è as-solutamente inutile ed anche controprodu-cente.Vediamo di sviscerare il problema

IVA PER CASSAQuesta nuova disciplina dà la possibilità di dif-ferire, al momento dell’incasso del corrispetti-vo, il versamento dell’IVA dovuta sulle opera-zioni poste in essere nei confronti di cessio-nari/committenti che agiscono nell’eserciziod’impresa o di arte e professione.

CHI PUÒ ADERIREI soggetti che possono optare per il nuovometodo di liquidazione dell’IVA sono coloroche nell’anno solare precedente, hanno rea-lizzato o, in caso di inizio di attività, prevedo-no di realizzare un volume d’affari non supe-riore a 2 milioni di euro.

ESERCIZIO DELL’OPZIONEChi vuole aderire al regime IVA per cassa nondeve effettuare alcuna comunicazione pre-ventiva.Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del21 novembre 2012 ha infatti stabilito che l’op-zione per l’applicazione del regime dell’IVAper cassa:• si desume dal comportamento concluden-

te del contribuente;• deve essere successivamente comunicata

all’Agenzia delle Entrate (mediante compi-lazione del quadro VO della dichiarazione I-VA relativa all’anno in cui è esercitata, dapresentare nell’anno successivo).

Si ricorda che la scelta di aderire all’IVA percassa deve riguardare tutte le operazioni apartire dal 1° gennaio di ciascun anno.L’opzione dell’IVA per cassa è vincolante peralmeno tre esercizi.

OPERAZIONI ESCLUSETra le operazioni escluse dal nuovo regime(che non sto ad elencare in quanto non ri-guardano l’attività professionale) rientranoquelle effettuate nei confronti di soggetti chenon agiscono nell’esercizio di imprese, arti oprofessioni, cioè tutte le prestazioni svolteverso privati.Per parecchi medici veterinari si tratta delleprestazioni di maggior peso.

EFFETTI DELL’OPZIONE IN CAPOAL PRESTATORE DEL SERVIZIO

Gli effetti positivi dell’opzione che si produ-cono esclusivamente in capo al prestatore,salve le esclusioni sopra evidenziate, consi-stono nel differimento del versamento dell’IVArelativa alle prestazioni di servizi effettuate neiconfronti di committenti soggetti passivi d’im-posta, dopo l’incasso del corrispettivo, ovve-ro decorso un anno dal momento di effettua-zione dell’operazione.Gli effetti negativi dell’opzione consistono nelfatto che il diritto alla detrazione dell’IVA rela-tiva a tutti gli acquisti effettuati dal prestatoreche ha optato per l’“IVA per cassa” sorge almomento del pagamento dei relativi corri-spettivi, ovvero decorso un anno dal momen-to di effettuazione dell’operazione.In sostanza il prestatore del servizio:• Nelle liquidazioni periodiche non terrà con-

to dell’IVA a debito sulle fatture emesse fi-no all’avvenuto incasso del corrispettivo (odecorso un anno dall’operazione), ma

• Non potrà tener conto dell’IVA a credito su-gli acquisti fino a quando non avrà pagatoil fornitore (o dopo un anno dall’operazio-ne).

EFFETTI DELL’OPZIONE IN CAPOAL COMMITTENTE

L’opzione esercitata dal prestatore del servi-zio non produce alcun effetto in capo al com-mittente, l’art. 1 co. 4 del DM 11.10.2012 di-

spone infatti che il diritto alla detrazione non èpiù “agganciato” al pagamento del corrispet-tivo, ma sorge in ogni caso al momento di ef-fettuazione dell’operazione, sempre che an-che il committente non abbia, a sua volta, e-sercitato l’opzione per la liquidazione dell’IVAper cassa.

OBBLIGHI DEL PRESTATORE CHEHA ADERITO AL REGIME

Nessuna deroga per il prestatore per quantoriguarda gli obblighi relativi alla fatturazione e

registrazione che devono essere adempiutisecondo le regole ordinarie. Tutte le operazio-ni attive concorrono infatti a formare il volumed’affari dell’anno in cui sono effettuate.Nelle liquidazioni periodiche invece l’IVA sulleoperazioni attive verrà computata nelmese/trimestre in cui:• Viene incassato il corrispettivo, oppure• Alla scadenza di un anno dal momento di

effettuazione dell’operazione.Nel caso di incasso parziale del corrispettivo,l’imposta a debito da computare nella liquida-

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 20138 Fisco Contabilità

IVA per cassa: inutile, anzi controproducenteConsiderazioni di opportunità e convenienza per i professionisti

FATTURA PRO FORMA A CARICO DI COMMITTENTESOSTITUTO D’IMPOSTA

FATTURA PRO FORMA A CARICO DI COMMITTENTE PRIVATO

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zione periodica dovrà essere proporzionataalla somma incassata rispetto al corrispetti-vo complessivo dell’operazione.Per i professionisti l’esigibilità differita dell’I-VA al momento dell’incasso del corrispettivonon incide sul contributo integrativo che i li-beri professionisti sono tenuti a versare allapropria Cassa previdenziale.Il contributo integrativo andrà infatti calcola-to sull’importo del corrispettivo indicato infattura e concorre a formare la base imponi-bile ai fini IVA e quindi il volume d’affari an-nuo.

PERCHÉ UN PROFESSIONISTADOVREBBE ADERIRE AL REGIME

IVA PER CASSA?Non riesco ad individuare nessun motivo percui un professionista dovrebbe scegliere dioptare per il regime dell’IVA per cassa dalmomento che già il professionista si tro-va naturalmente nella condizione di po-ter differire l’esigibilità dell’IVA al mo-mento di incasso del corrispettivo.Vediamo di spiegare nella maniera più sem-plice possibile quanto sopra affermato rive-dendo quali sono gli obblighi di fatturazioneper i soggetti IVA.

Operazioni soggette ad emissione di fatturaL’articolo 21, comma 1, del D.P.R. 26 otto-bre 1972 n. 633 stabilisce che: “Per ciascu-na operazione imponibile il soggetto che ef-fettua la cessione del bene o la prestazionedel servizio emette fattura, anche sotto for-ma di nota, conto, parcella e simili …”Le operazioni soggette all’emissione dellafattura sono costituite da:- Cessioni di beni. Ai sensi dell’articolo 2

del D.P.R. 633/72 costituiscono cessionidi beni gli atti a titolo oneroso che impor-tano il trasferimento della proprietà ovve-ro costituzione o trasferimento di dirittireali di godimento su beni di ogni genere.Sono considerate “cessioni di beni” tral’altro anche “la destinazione di beni all’u-so o al consumo personale o familiaredell’imprenditore o di coloro i quali eser-citano un’arte o una professione … an-che se determinata da cessazione dell’at-tività ….”

- Prestazioni di servizi. Ai sensi dell’arti-colo 3 del D.P.R. 633/72 costituisconoprestazioni di servizi le prestazioni versocorrispettivo dipendenti da contratti d’o-pera, appalto, trasporto, mandato, spe-dizione, agenzia, mediazione, deposito ein genere da obbligazioni di fare, di nonfare e di permettere quale ne sia la fonte.Quindi ciascun soggetto passivo IVA checompie una cessione di beni o una pre-stazione di servizi è obbligato ad emette-re fattura (o nota, conto, parcella o simili).

Quando è obbligatorio emettere la fatturaAi sensi dell’articolo 21, comma 4, del D.P.R.26 ottobre 1972 n. 633, il cedente (del be-ne) o il prestatore (del servizio) deve emette-re la fattura, in duplice esemplare, al mo-mento di effettuazione dell’operazionedeterminata a norma dell’articolo 6 dellostesso D.P.R. 633/72 (il comma prevede an-che una serie di eccezioni per le operazionisvolte a favore di soggetti passivi stabiliti nelterritorio di un altro Stato membro dell’Unio-ne europea, di cui non ci occuperemo nelpresente articolo).L’individuazione di tale momento è di fonda-mentale importanza in quanto è proprio intale istante che sorge il diritto per l’Erario apercepire l’IVA indicata sul documento (e diconseguenza il diritto alla detrazione per il

committente). Il citato articolo 6 dispone che:- Comma 1: Le cessioni di beni si conside-

rano effettuate nel momento della stipula-zione se riguardano beni immobili e nelmomento della consegna o spedizione seriguardano beni mobili.

- Comma 3: Le prestazioni di servizi siconsiderano effettuate all’atto del pa-gamento del corrispettivo.

- Comma 4: Se anteriormente al verifi-carsi degli eventi indicati (che per pre-stazioni di servizi si identifica con il paga-mento del corrispettivo) nei precedenticommi o indipendentemente da essi siaemessa fattura, o sia pagato in tutto oin parte il corrispettivo, l’operazione siconsidera effettuata, limitatamente al-l’importo fatturato o pagato, alla datadella fattura o a quella del pagamento.Quindi, in particolare per le prestazioniprofessionali, l’obbligo di emissionedella fattura sorge nel momento incui il corrispettivo (anche a titolo diacconto) viene pagato.È pertanto irrilevante la data di ultimazio-ne della prestazione.

Comportamento del professionista do-po l’ultimazione della prestazioneEcco le possibili ipotesi:1) Il professionista che ha ultimato la presta-

zione ed ha riscosso contestualmente ilcorrispettivo è obbligato ad emettere lafattura e consegnarla o spedirla al com-mittente (entro le ore 24 dello stesso gior-no).

2) Il professionista che ha ultimato la presta-zione ma non ha riscosso contestualmen-te il corrispettivo può, se vuole, emettereuna “fattura pro forma” (o “avviso di fattu-ra” o “proposta di parcella” o “nota infor-mativa” o simili) per informare il clientedell’importo che deve corrispondere.La fattura pro forma è quindi un docu-mento informale che non fa sorgere il di-ritto per l’Erario alla riscossione del tribu-to.

In conclusionePerché voler aderire all’IVA per cassa se èpossibile comunque posticipare l’esigibilitàdell’IVA al momento dell’incasso?

Contenuto della fattura pro formaLa fattura pro forma non deve contenere tut-ti gli elementi previsti per la fattura e deve ri-portare in calce l’indicazione che all’atto delpagamento verrà emessa regolare fattura.In questo articolo riportiamo due facsimile di“fattura pro forma” per prestazioni effettuatea favore di un committente privato e di uncommittente sostituto d’imposta. ■

Rinuncia del CTUper motivi disaluteUn libero professionista ha ricevuto incaricodi Ctu (consulente tecnico di ufficio) dal giu-dice del tribunale nel 2005. Dopo aver accet-tato l'incarico, ha redatto la relativa perizia,depositata sempre nel 2005. A distanza diotto anni, il giudice lo convoca per chiarimen-ti. Essendo nel frattempo il suddetto profes-sionista andato incontro a problemi fisici, puòora rinunciare all'incarico, non presentandosiall'udienza di convocazione? A seguito dellarinuncia, incorrerebbe in eventuali provvedi-menti sanzionatori di qualsiasi specie?

Pur non essendo state rinvenute norme spe-cifiche per la rinuncia dell'incarico da partedel Ctu, l'articolo 63 del Codice di proceduracivile stabilisce che «il consulente scelto tragli iscritti in un albo ha l'obbligo di prestare ilsuo ufficio, tranne che il giudice riconoscache ricorre un giusto motivo di astensione».Si ritiene pertanto che, se il libero professio-nista è ancora iscritto all'albo dei Ctu (da cuisarebbe opportuno cancellarsi al più presto),egli possa comunque presentare nella can-celleria del giudice la richiesta di astensionedall'incarico, allegando certificato medico agiustificazione. A ogni modo, sarebbe co-munque meglio fare tutto ciò qualche tempoprima dell'udienza, così che il giudice possaprocedere al più presto alla sua sostituzione.

Sì all’associazionetra iscritti e noniscrittiIn base alle leggi 1815/1939 e 4/2013, èpossibile, e in quale modo e forma, costituireuna associazione professionale tra un geo-metra, o ingegnere, o commercialista e unprofessionista senza albo di cui alla legge4/2013?

Secondo la legge 1815/1939 non era possi-bile costituire un'associazione professionaletra un professionista iscritto a un qualunquealbo e un non iscritto. La legge 4/2013, cheriguarda le professioni "senza albo", ammet-te l'associazione anche in forma societaria ecooperativa tra professionisti iscritti e non i-scritti ad albi in base all'articolo 1, comma 5,secondo cui «la professione è esercitata informa individuale, in forma associata, socie-taria, cooperativa o nella forma del lavoro di-pendente».La legge 183/2011, articolo 10, comma 4,ammette la partecipazione a società tra pro-fessionisti di soggetti non professionisti seb-bene «solo per prestazioni tecniche, o finalitàdi investimento». I tipi di società utilizzabili so-no tutti quelli indicati dai titoli quarto e quinto

del V libro del Codice civile.Infine, il decreto del ministero della Giustizia34 dell'8 febbraio 2013 - in materia di societàper l'esercizio di attività professionali regola-mentate ex articolo 10, comma 10, della leg-ge 183/2011 - non prescrive in modo speci-fico la partecipazione di tali professionistisenza albo alle società tra professionisti, limi-tandosi a imporre, agli articoli 4 e 5, che ilprofessionista comunichi al cliente i nomina-tivi dei soci con finalità d'investimento e deicollaboratori e ausiliari che potrebbero ancheessere, appunto, professionisti non iscritti.

Se il socio dellostudio si cancelladall’alboVorrei sapere se è possibile continuare a farparte di uno studio professionale associatocancellandosi dall’albo cui si è iscritti. Lo stu-dio associato, dopo la eventuale cancellazio-ne di uno dei componenti, sarebbe costituitoda due professionisti iscritti all’albo (70% del-la compagine sociale) e da un ex iscritto conquota del 30 per cento.

Non si è in grado di dare una risposta definiti-va al quesito, dal momento che ciò presup-pone la soluzione di un notevole problema in-terpretativo di alcune recenti novità legislati-ve. In particolare, si osserva che l’articolo 10,comma 11, della legge 183/2011 ha abroga-to la legge 1815/1939, che prevedeva la pos-sibilità di costituire associazioni solo tra pro-fessionisti iscritti ai rispettivi albi. Tuttavia, ilprecedente comma 9 ha stabilito anche che«restano salvi i modelli societari e associativigià vigenti alla data di entrata in vigore dellapresente legge».Anche l’articolo 2 dello schema di decreto mi-nisteriale concernente il regolamento in mate-ria di società per l’esercizio di attività profes-sionali, regolamentate nel sistema ordinisticoai sensi dell’articolo 10, comma 10 della leg-ge 183/2011, specifica che resta ferma l’ap-plicazione del già citato articolo 10, comma9, che fa salvi i modelli societari e associativigià vigenti. Di essi, tuttavia, sarebbe venutameno la regolamentazione contenuta nellalegge 1815/39 già abrogata. In questa sedenon ci si può che limitare a osservare che sa-rebbe alquanto opportuno un chiarimento aopera dello stesso legislatore o, quanto me-no, da parte dell’organo amministrativo, chespecifichi se, venuto meno il precedente di-vieto ex legge 1815/1939, il generale princi-pio di libertà di associazione ex articolo 18della Costituzione renda legittima una asso-ciazione professionale "vecchio regime" conun socio non più iscritto all’albo, o se la can-cellazione dall’albo di un socio renda neces-sario trasformare/l’associazione in uno deimodelli di cui alla novità legislativa citata.

Quesiti e risposte tratte da L’esperto rispon-de Il Sole 24Ore ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 201310 Fisco Domande e risposte

MINI GUIDADELL’AGENZIA DELLE

ENTRATE

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laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Eventi Veterinari 11

SEMINARIO NAZIONALE AIVEMPMATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI

Cremona - Centro Studi EV, 7 Giugno 2013

OBIETTIVI EVENTO FORMATIVIFornire ai partecipanti le conoscenze rela-tive alla normativa che regola il settore deiMOCA e degli additivi alimentari, nonché lenozioni pratiche di come condurre un con-trollo ufficiale sugli OSA

MODERATOREAldo Benevelli - Servizio Veterinario Ispe-zione Alimenti ASL RM/C

RELATORITiziana Civera - Facoltà di Medicina Veteri-naria di TorinoFrancesca Mostardini - Pack Co Srl, PratoAmbrogio Pagani - Azienda USL 2 Lucca

PROGRAMMA SCIENTIFICO08.30 Registrazione partecipanti08.45 Saluto ai partecipanti, presentazio-

ne del corso09.00 Materiali a contatto con gli alimenti:

panoramica legislativaFrancesca Mostardini

11.00 Pausa caffè11.30 Come organizzare e condurre i con-

trolli sui MOCA - Ambrogio Pagani12.30 Discussione13.00 Pausa pranzo14.00 Gli additivi negli alimenti; legislazio-

ne e controllo ufficialeTiziana Civera

17.00 Discussione

17.30 Questionario ECM, consegna atte-stati e chiusura lavori

Gli organizzatori dell’evento si impegnanoa rispettare il programma pubblicato che ri-mane suscettibile di variazioni per cause diforza maggiore. È proibito filmare o fotogra-fare le presentazioni dei relatori.

INFORMAZIONISegreteria AIVEMP - Paola OrioliTel. +39 0372 403541Fax +39 0372 [email protected] - www.aivemp.it

PARTECIPAZIONEIniziativa riservata ai laureati in MedicinaVeterinaria.

SERVIZI INCLUSI NELL’ISCRIZIONE• Accreditamento ECM• Attestato di frequenza• Light lunch• Pausa caffè

SEDECentro Studi EV - Palazzo TrecchiVia S. Trecchi, 2026100 Cremona

Richiesto accreditamento per 5 crediti formativi

ASSOCIAZIONE ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICAASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

14/15 Ottobre 2013 - Cremona, Centro Studi EV

La valutazione della shelf-life ed il ranking di rischio degli alimentiIniziativa a numero chiuso massimo 20 partecipanti

OBIETTIVIIl corso rientra in un percorso formativo finalizzato alla attività di verifica ispettiva secondo la norma ISO 17020. L’evento in oggetto èindirizzato alla formazione sulla gestione del Risk Assessment al fine di disporre degli strumenti per la identificazione del ranking di ri-schio delle diverse categorie di alimento.

RELATORIPIER SANDRO COCCONCELLI, GIOVANNI DI FALCO

INIZIATIVA RISERVATA ESCLUSIVAMENTE AI LAUREATI IN MEDICINA VETERINARIA

SEGRETERIA SCIENTIFICA E ORGANIZZATIVASIVAR - Paola OrioliVia Trecchi, 20 - CremonaTel. 0372 - 40.35.39 - Fax 0372 - 40.35.54E-mail: [email protected]: www.sivarnet.it

SEDE SVOLGIMENTO CORSICentro Studi E.V. - Palazzo TecchiVia Sigismondo Trecchi, 20 - Cremona

L’ISCRIZIONE AI CORSI DÀ DIRITTO A:• Atti delle relazioni • Attestato di frequenza • Pausa pranzo

CORSI PRATIC I

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA REDDITO

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARIA MEDICINA PUBBLICA

ASSOCIAZIONE FEDERATA ANMVI

FORMAZIONE PER L’ISPEZIONE ACCREDITATAIl progetto ha la finalità di diffondere la cultura della ispezione accreditata e di fornire ele-menti di formazione e qualifica per professionisti che hanno l’intenzione di operare in questosettore. Al fine di fornire gli strumenti di valutazione più efficaci, il percorso formativo affrontatemi generali legati ad aspetti di tipo regolamentare, legislativo e tecnico sempre con l’obietti-vo di calarli nella realtà applicativa della ispezione. Il percorso contiene un elevato livello diinnovazione affrontando il tema della ispezione accreditata, differenziandola dalle attuali for-me di audit di certificazione, con l’obiettivo di fornire agli ispettori strumenti tecnico - applica-tivi molto specifici in modo tale da renderla rispondente alle richieste del Regolamento 882/04e del Regolamento 765/08. Si tratta quindi di un percorso che apre una nuova opportunitàprofessionale e di qualifica per i professionisti oparenti a diverso livello, pubblico e privato,nel settore della garanzia della qualità e della sicurezza alimentare.

PROGRAMMA SCIENTIFICO E SCHEDA D’ISCRIZIONE AL SITO WWW.SIVARNET.IT

E.V. Soc. Cons. a r.l. è una Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008Organizzato da

RELATORIEnrico Bottero, Cuneo - Roberta Caccamo,Torino - Davide De Lorenzi, Forlì - PaolaGianella, TorinoUgo Lotti, Pistoia - Paola Scarpa, Milano

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIMIV inregola con l’iscrizione 2013. NON è neces-saria la pre-iscrizione. Presentarsi in sedecongressuale per la registrazione.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE (COMPRENSIVE DI IVA 21%)Soci SIMIV 2013: GRATUITOSoci SCIVAC: € 120,00Non soci: € 240,00

INFORMAZIONISegreteria Società Specialistiche SCIVACTel. 0372 403509 - Fax 0372 403558 E-mail: [email protected]

SIMIVSOCIETÀ ITALIANA DIMEDICINA INTERNA VETERINARIA

QUANDO L’INTERNISTA DEVE CHIEDERE AIUTO

ALL’ENDOSCOPISTASabato 28 e Domenica

29 Settembre 2013Cremona, Palazzo Trecchi

Professione Veterinaria 16-2013:ok 16-05-2013 9:20 Pagina 11

Page 12: La Professione Veterinaria 16-2013

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 201312 Eventi Veterinari

DELEGAZIONE REGIONALE SIVAE-SCIVAC SARDEGNA TARTARUGA: S’ACCOMODI IN SPIAGGIA!

Domenica 23 Giugno 2013

RELATORI: Giordano Nardini, Andrea DeLucia (Biologo CNR, rete Regionale Sarde-gna)Delegato Regionale Sarah Loddo

RELATORE/IGiordano Nardini, Andrea De Lucia (Biolo-go CNR, rete Regionale Sardegna)

PROGRAMMA SCIENTIFICO8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presiden-

te, presentazione del relatore ed ini-zio dei lavori

9.30 La conservazione delle tartarughemarine in Italia (A. de Lucia)

10.30 Linee guida per i centri di recupero(A. de Lucia)

11.00 Pausa11.30 Anatomia e fisiologia delle tartaru-

ghe marine (G. Nardini)12.00 Primo soccorso e medicina delle

tartarughe marine (G. Nardini)13.00 Spazio per eventuale relazione

commerciale (nel caso non si svol-ga la relazione il programma nel po-meriggio sarà anticipato di mezz’o-ra)

13.30 Pausa14.30 Casi clinici interattivi (traumatologia)

- (G. Nardini)15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi (malattie infet-

tive) - (G. Nardini)17.00 Discussione finale17.30 Termine della giornata

OBIETTIVILa giornata affronta un tema di grande importanza nelnostro territorio nazionale, la cura e la conservazionedelle tartarughe marine sulle coste italiane. Lo scopo èquello di informare i veterinari di quelle che sono le at-tuali conoscenze nella medicina di questi rettili, fornirenozioni di conservazione dell’ambiente marino e costie-ro, individuare le criticità in cui il medico veterinario e-sperto in animali esotici può entrare con la sua profes-sionalità a sostegno dei progetti di conservazione af-fiancando altre figure professionali come il biologo. Lerelazioni metteranno in rilievo le principali patologie e lerispettive procedure di intervento necessarie in un cen-tro di recupero. L’obiettivo finale sarà affiancare l’infor-mazione tecnica, corredata da ampia casistica, con lasituazione delle leggi vigenti in Italia, che normano icentri di recupero.

ISCRIZIONEL’incontro è gratuito per tutti i soci SIVAE eSCIVAC in regola con l’iscrizione 2013.Non è richiesta la prescrizione. Gli interes-sati devono registrarsi direttamente in seded’incontro presentandosi alle ore 08.30presso la segreteria.

SEGRETERIA SIVAEElisa Tel: 0372/40.35.00E-mail: [email protected]

SOCIETÀ ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI ESOTICIDELEGAZIONE REGIONALE SCIVAC SICILIA

IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI DEL CANE:

L’IMPORTANZA DEL PRIMO APPROCCIO CLINICOCatania 16 Giugno 2013

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

RELATOREMaria Chiara Catalani

OBIETTIVIFornire al Medico Veterinario strumenti dia-gnostici, terapeutici e preventivi da utilizza-re nella gestione di alcune comuni patologiecomportamentali del cane, per affrontare pre-cocemente il problema spesso molto com-promettente per il benessere dell’animale eper la relazione. Saranno trattate le patolo-gie sotto l’aspetto preventivo ma anche ezio-logico e diagnostico per fornire al Medico Ve-terinario gli strumenti l’approccio terapeuticoal problema.

PROGRAMMA SCIENTIFICO 8.30 Registrazione dei partecipanti e ve-

rifica presenze9.25 Saluto ai partecipanti del Presidente,

presentazione del relatore ed inizio deilavori

9.30 Iperattaccamento, iperattività e sin-drome da privazione: eziopatogene-si e segni clinici

11.00 Pausa11.30 Iperattaccamento, iperattività e sin-

drome da privazione: approccio far-

macologico, gestionale e preventivo13.00 Spazio per eventuale relazione com-

merciale (nel caso non si svolga la re-lazione il programma nel pomeriggiosarà anticipato di mezz’ora)

13.30 Pausa14.30 Gestione del cucciolo e del cane

adulto, per la prevenzione dell’ipe-rattività, dell’iperattaccamento e del-la sindrome da privazione

15.30 Pausa16.00 Casi clinici interattivi.

Sally: un cane iperattivo, una famigliaa dura provaL’iperattaccamento di Toby: terapiad’urto o sfratto esecutivo Donato: l’efficacia della prevenzione

17.00 Test di valutazione dell’apprendi-mento e discussione finale

17.30 Consegna degli attestati di parteci-pazione e termine della giornata

Il seminario è libero e gratuito per tutti i sociSCIVAC in regola con la quota associativa del-l’anno in corso, e per gli studenti di Medici-na Veterinaria

SEDEMuseo Diocesano Via Etnea 8 (Angolo Piaz-za Duomo) - Catania

PER INFORMAZIONIMonica Borghisani - Segreteria SCIVAC Tel 0372/40.35.06 - Fax 0372/45.70.91E-mail: [email protected] www.scivac.it

78° Congresso Internazionale Scivac

RIUNIONE ANMVI REGIONE A.N.M.V.I.

SABATO 1 GIUGNO 2013 - h. 10.30 - 12.20 - Sala del PonteI rapporti di lavoro nelle strutture veterinarie private

Relatore: dott. Carlo Scotti, TorinoSessione gratuita

Le forme di collaborazione tra professionisti privati, la riforma ForneroLe possibilità di residenza/tirocinio, realtà o fantasia

CCNL Confprofessioni un contratto di lavoro a nostra misuraLe figure emergenti di supporto nella organizzazione degli ambulatori e delle cliniche veterinarie

Come sta evolvendo l’organizzazione della struttura veterinaria privata

W O R K S H O P I N T E R AT T I V O A.N.M.V.I.CONSULENZE GRATUITESTAND ANMVI

Venerdì 31 maggio 2013

Rifiuti Sanitari, legge sulla Privacye Farmaco Veterinario

Con Giorgio Neri

(Mattino)

Regolamentazione della sicurezzaelettrica nelle strutture veterinarie

Con Marco Maggi

(Mattino)

Sabato 1 Giugno 2013

Salute e sicurezza sul lavoro. D.lgs 81/08 - ex 626/94

Con Carlo Pizzirani

(Al mattino ed al pomeriggio)

Regolamentazione della sicurezzaelettrica nelle strutture veterinarie

Con Marco Maggi

(Mattino)

Rifiuti Sanitari, legge sulla Privacye Farmaco Veterinario

Con Giorgio Neri

(Mattino)

RIMINI 31 MAGGIO- 2 GIUGNO 2013

SABATO 1 GIUGNO 2013 - Dalle h. 12.20 - Sala del PonteIncontro della Dirigenza regionale ANMVI

Moderatore: dott. Marco Melosi Sessione riservata ai CD regionali Anmvi

Consulenze gratuite per tutti i Medici Veterinari

Si consiglia di prenotare la propriaconsulenza al numero 0372/403536

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Page 13: La Professione Veterinaria 16-2013

di MARIA GRAZIA MONZEGLIOMed Vet PhD

L’ipertiroidismo è l’endocrino-patia più comune nel gatto. Leopzioni di trattamento inclu-dono i farmaci antitiroidei, lediete a restrizione di iodio, latiroidectomia chirurgica e lo

iodio radioattivo. A 111 proprietari di gatti iper-tiroidei si somministrava un questionario com-pleto per ottenere informazioni circa la loro espe-rienza e visione del trattamento dell’ipertiroidi-smo. I gatti maschi erano in numero lievemen-te maggiore (60 soggetti, 54%). Nel 27% dei sog-getti era presente una concomitante nefropatiacronica. Al 92% dei proprietari era stata propostala terapia con farmaci antitiroidei orali. La deci-sione finale era solitamente basata sulle racco-mandazioni del veterinario o sull’accordo tra pro-prietario e veterinario. Quasi tutti i gatti (103, 93%)ricevevano farmaci antitiroidei orali a un certopunto del decorso della malattia. In 69 gatti (62%)la terapia orale era ancora in corso al momen-

to del completamento del questionario. Il trattamento dell’ipertiroidismo utilizzando i far-maci antitiroidei orali approvati nel Regno Unitoera associato a un tasso di successo del 72-75%,in termini di esito clinico valutato dal proprieta-rio. Le priorità maggiori del proprietario erano laprescrizione della dose di farmaco più accura-ta e l’utilizzo della dose minore possibile. Nes-suno dei proprietari elencava il trattamento unasola volta al giorno come più importante e il 79%affermava che era o sarebbe stato favorevole asomministrare due dosi di trattamento al giornoper controllare l’ipertiroidismo del proprio gatto.Per il 62% dei proprietari, due somministrazionial giorno non costituivano un problema. I risul-tati suggeriscono, concludono gli autori, che lamaggior parte dei proprietari non rappresenta unostacolo alla prescrizione di farmaci antitiroideidue volte al giorno, se necessario. “An online survey to determine owner expe-riences and opinions on the management of theirhyperthyroid cats using oral anti-thyroid medi-cations” Caney SM. J Feline Med Surg. 2013 Apr16. [Epub ahead of print] ■

Le infezioni articolari sono una pato-logia potenzialmente fatale nel ca-vallo e la conferma diagnostica può

essere complessa. I marker biologici del li-quido sinoviale possono favorire la discri-minazione tra artropatie infettive e non in-fettive. Uno studio ha valutato se l’identi-ficazione immunologica della mieloperos-sidasi (MPO) totale ed enzimaticamente at-tiva fosse utile per la diagnosi di infezionearticolare nel cavallo.Si includevano 4 gruppi di campioni: sa-ni, osteocondrite dissecante (OCD), sino-vite traumatica e infezione articolareconfermata dalla coltura. Nel liquido si-noviale si determinava la presenza di M-PO totale mediante un test sandwich E-LISA specifico per il cavallo e di MPO at-tiva mediante estrazione immunologicaspecifica seguita da identificazione enzi-matica (SIEFED). Per confermare la spe-cificità anticorpale si effettuava un’anali-si Western blot.Il liquido sinoviale delle articolazioni in-fette conteneva quantità significativa-mente maggiori di MPO totale e attiva ri-spetto ai campioni provenienti da artico-lazioni sane, con OCD o sinovite trauma-tica. I valori cut-off venivano stabiliti a5000 e 350 ng/ml rispettivamente per laMPO totale e attiva, con sensibilità, spe-cificità, valore predittivo positivo e nega-tivo e rapporto di verosimiglianza d’infe-zione buoni. Si identificavano coefficientidi correlazione tra concentrazione di M-

LA MIELOPEROSSIDASI COME MARKER PER LE ARTROPATIE INFETTIVE EQUINE

PO totale e attiva e parametri convenzio-nali del fluido sinoviale, quali conta leu-cocitaria, conta neutrofilica e concentra-zione proteica totale. Non si osservaronocorrelazioni tra MPO ed età del cavallo oarticolazione affetta. Il Western blot con-fermava la specificità anticorpale per laMPO equina.La MPO del fluido sinoviale appariva unmarker biologico promettente per mi-gliorare la discriminazione tra artropatieinfettive e non infettive del cavallo, con-cludono gli autori. Per una sua identifica-zione specifica e rapida possono essereutilizzate entrambe le tecniche ELISA eSIEFED. L’analisi della MPO sinovialepuò essere utilizzata come esame com-plementare soprattutto quando la contaleucocitaria e le proteine totali non sonoconclusive. (M.G.M.)“Equine myeloperoxidase: A novel bio-marker in synovial fluid for the diagnosisof infection.” J. Wauters et al. Equine Ve-terinary Journal. Volume 45, Issue 3, pa-ges 278–283, May 2013.

laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Attualità scientifica Vet Journal 13o

Terapia oraledell’ipertiroidismofelino: valutazionedel proprietarioEsito clinico giudicato positivo nel 75% circa deicasi. Dose corretta e minore possibile tra le priorità

Uno studio osservazionaleprospettico cieco ha de-terminato la pressione in-traoculare (IOP) normaledel furetto non anestetiz-zato mediante tonometria

a rimbalzo, confrontando la tonometria a rim-balzo con quella ad applanazione. Si include-vano 55 furetti clinicamente sani. In 52 soggettila IOP veniva misurata mediante tonometria arimbalzo e ad applanazione. In 3 soggetti la to-nometria a rimbalzo veniva effettuata ogni 2 oreper un periodo di 24 ore. La IOP media dei 104 occhi esaminati ottenu-ta con tonometria a rimbalzo era pari a14,07±0,35 TU (95% CI 13,37-14,77). La IOP

era significativamente maggiore nei maschi ri-spetto alle femmine, controllati per età e peso.Si osservava una riduzione del coefficiente di va-riazione (CV) (misurazioni 1-52 = 21,2 ± 1,4%v misurazione 53-104 = 14,4 ± 1,1%) e CV ele-vati (>30%) erano significativamente meno fre-quenti nelle misurazioni 53-104.Si riscontrava una significativa differenza di IOPdurante la misurazione nelle 24 ore, con il va-lore minore registrato alle 22:00. I tonometri mo-stravano uno scarso accordo e i valori IOP nonerano correlati. La differenza nelle stime di IOPaumentava con la grandezza delle misurazio-ni. Nella tonometria ad applanazione si osser-vava una frequenza significativamente maggioredi valori IOP per occhio superiori a 25 e 30 TUe una ripetibilità significativamente inferiore ri-spetto alla tonometria a rimbalzo(CV=37,1±2,6% v 17,8±1,2%). Gli autori concludono che numerosi sono i fat-tori da considerare nella misurazione della IOPdel furetto. (M.G.M.)“Evaluation of intraocular pressure in con-scious ferrets (Mustela putorius furo) by meansof rebound tonometry and comparison with ap-planation tonometry.” Di Girolamo N, Andrea-ni V, Guandalini A, Selleri P. Vet Rec. 2013 Apr13; 172 (15): 396. ■

Pressione intra-oculare nel furettoDiversi i valori rilevati con volumetria a rimbalzo e ad applanazione

Uno studio retrospettivo hadeterminato le complica-zioni e l’esito a breve elungo termine dell’ampu-tazione delle dita in 33 cani.Nei 33 soggetti dello studio

si effettuavano 35 amputazioni digitali (un caneveniva sottoposto a 3 interventi). Complicazio-ni a breve termine (≤ 14 giorni) diverse dalla zop-pia venivano identificate in 13 interventi su 33(39,4%) per i quali erano disponibili informazio-ni di follow-up; la complicazione a breve termi-ne più frequente era la deiscenza dell’incisione.Complicazioni a lungo termine (>14 giorni) ve-nivano identificate in 8 interventi su 32 (25,0%)per i quali erano disponibili informazioni di fol-low-up; la zoppia era lieve o intermittente dopo6 di questi interventi.L’amputazione di un dito di un arto posterioreera l’unica variabile significativamente associa-ta allo sviluppo di complicazioni a breve termi-ne. Tra i 24 proprietari su 33 (72,7%) che ri-spondevano al sondaggio per posta o telefono,23 (95,8%) erano soddisfatti dell’intervento. Lamaggior parte dei cani aveva un esito funzionalebuono (inclusi soggetti sottoposti ad amputazionedel 3º o 4º dito o di entrambi).L’amputazione di un dito di un arto posteriore

era l’unico fattore di rischio identificato per lo svi-luppo di complicazioni a breve termine, con-cludono gli autori. I soggetti sottoposti ad am-putazione del 3º o 4º dito o entrambi non sem-bravano avere un esito più sfavorevole rispettoa quelli sottoposti ad amputazione di altre dita.(M.G.M.)“Short- and long-term outcomes after digit am-putation in dogs: 33 cases (1999–2011)” KathrynL. Kaufman, F. A. Mann. Journal of the Ameri-can Veterinary Medical Association. May 1,2013, Vol. 242, No. 9, Pages 1249-1254. ■

Esito a breve e lungo terminedell’amputazionedelle dita nel caneL'intervento in un arto posteriore è l’unico fattoredi rischio significativo riscontrato in uno studio

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVACPer informazioni: Segreteria SCIVAC - Paola Gambarotti - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: [email protected] - www.scivac.it

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

Per aggiornamenti scientifici sui temi consulta le schede disponibili su www.vetpedia.it

A.N.M.V.I.

Organizzato da Soc. Cons. a r.l.- Società con sistema qualità certificato ISO 9001:2008

MEDICINA FELINA - IV CORSOValido anche come 4a partedell’Itinerario di Medicina FelinaCremona, 3/5 Luglio 2013 - CentroStudi SCIVAC

ESAME NEUROLOGICO DEL PAZIENTEFELINO E DIAGNOSIMarco Bernardini, Med Vet, Dipl ECVN, Padova

LA MEDICINA DEL COMPORTAMENTO: ILCOMPORTAMENTO FISIOLOGICO E PATOLOGICO DEL GATTOSabrina Giussani, Med Vet Comport, DiplENVF, Busto Arsizio (VA)

OFTALMOLOGIA FELINAAlberto Crotti, Med Vet, Genova

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

LIMITE DI ISCRIZIONE: 03 Giugno 2013

QUOTE: Soci SCIVAC: € 600,00 + IVA 21% - Non soci: € 900,00 + IVA 21%(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

EMATOLOGIAValido anche come 2a partedell’Itinerario di MedicinaInternaCremona, 9/11 Luglio 2013 -Centro Studi SCIVAC

DIRETTOREMagda Gerou-Ferriani, Med Vet,CertSAM, Dipl ECVIM-CA, Bologna

RELATORIErika Carli, Med Vet, PadovaStefano Comazzi, Med Vet, Dr Ric, DiplECVCP, Milano

Magda Gerou-Ferriani, Med Vet, CertSAM, Dipl ECVIM-CA, BolognaSilvia Tasca, Med Vet, PadovaAndrea Zoia, Med Vet, Dipl ECVIM-CA, Padova

ISCRIZIONE: Partecipazione a numero chiuso (36)

LIMITE DI ISCRIZIONE: 31 Maggio 2013

QUOTE: Soci SCIVAC: € 700,00 + IVA 21% - Non soci: € 950,00 + IVA 21%(Supplemento alla quota di € 50,00 + IVA 21% dopo il limite di iscrizione)

CORSI PRATICI SCIVAC

re cerebrali coinvolte riguardano i centri corti-cali superiori, i nuclei sottocorticali, l’ipotalamoed il sistema limbico, quest’ultimo media l’in-terazione tra i centri corticali superiori e l’ipo-talamo fungendo da centro d’integrazionedegli stati emozionali e d’innesco dell’espres-sione periferica degli stati emozionali. L’ope-ratività di queste strutture cerebrali è affidataal corretto funzionamento delle sinapsi, dei re-cettori e dei neurotrasmettitori in esito al cor-redo genetico, alle variabili epigenetiche, alle in-fluenze ambientali, alle esperienze sociali e alleinterazioni bidirezionali somato-psichiche.Le patologie comportamentali pertanto nonpossono essere assoggettate alla regola del-la causa-effetto ma vanno considerate patologiemultifattoriali (fattori genetici, ambientali, sociali)che presentano un’ampia variabilità nel decorsoclinico e nella sintomatologia.Infatti sia l’evoluzione clinica, sia il corredo sin-tomatologico presenta una configurazioneche risente della componente individuale in fun-zione della risalienza e della vulnerabilità del sin-golo paziente. Per cui nella ricerca dei criteri dia-gnostici per differenziare uno stato ansioso dauno fobico o una sindrome da Ipersensibilità-Iperattività da una Sindrome da Privazione Sen-soriale bisogna prendere in considerazione lerisorse, il contesto e le carenze.Questa interpretazione delle patologie com-portamentali in medicina veterinaria rifletteevidentemente una visione psichiatrica, nellaconsapevolezza tuttavia della compartecipa-zione dei determinanti esterni ed interni nellaloro insorgenza.Una lettura psichiatrica delle patologie del

comportamento animale porta a fare delle con-siderazioni di varia natura: 1) l’interpretazionemultifattoriale delle patologie comportamentalicome dei comportamenti normali fa sì che lasingola risposta comportamentale, fisiologicao patologica, ad un determinato evento non siadeterminata solo da quell’evento ma da una se-rie di fattori interni ed esterni, in questo modoè del tutto scongiurata sia l’interpretazionebehaviourista, sia quella psico-energetica delcomportamento animale intesa solo comeassociazione lineare tra stimolo e risposta, nelprimo caso, o come una consumazione pul-sionale di energia, nel secondo caso. Non è piùlecito pensare oggi di fare scaricare l’energiadel cane facendolo correre dietro ad una pal-lina. O che sia la pallina a determinare il com-portamento predatorio.2) La complessità e l’eterogeneità dei sintomitestimoniano disfunzioni che interessano i si-stemi neurotrasmettitoriali e i recettori coinvoltinel funzionamento delle strutture cerebrali, co-gnitive ed emozionali. 3) Le c.d. “patologie comportamentali” più fre-quenti sono l’esito, nel cucciolo, e l’evoluzio-ne, nell’adulto, di specifici danni biologici du-rante le prime fasi della vita al processo neu-rogenico con conseguenti alterazioni struttu-rali e funzionali a livello cerebrale. Trattasiquindi di patologie del neurosviluppo caratte-rizzate da un’alterata connettività sinaptica. Lecause di queste patologie sono rappresenta-te: dall’adozione prima dei cinquanta giornid’età, dall’assenza del legame d’attaccamen-to, dallo sviluppo dell’iperattaccamento, da unacomunicazione mal strutturata, da una caren-

za di socializzazione.Che senso ha allora continuare a parlare di pa-tologie del comportamento animale. Se latesi del comportamentismo e quella psico-energetica sono state confutate dal cognitivi-smo e dalle neuroscienze, perché ostinarsi amantenere una denominazione che denunciaun’impostazione comportamentista, cioè ba-sata su ciò che è manifesto, cioè il comporta-mento? Se il comportamento è l’esito di un dia-logo tra ciò che succede nella mente, l’inter-ferenza ambientale e i feedback dell’espressionecomportamentale, dove la mente media l’in-terazione tra ambiente e corpo perché non par-lare anche in medicina veterinaria di “Psichia-tria”? Non dovremmo più parlare quindi di patologiedel comportamento ma di patologie dellamente/psiche animale. È una ipocrisia scien-tifica non superare questa resistenza; da un latoparliamo di mente animale dall’altro ci ostinia-mo a parlare di patologie del comportamento.Non curiamo patologie del comportamento, male patologie della mente, di cui il comportamentopatologico è espressione di un disagio o di unasofferenza interna. I cardiologi veterinari d’al-tronde non sono definiti esperti in patologie delsistema cardiocircolatorio!La cultura antropocentrica (…ma anche lascuola cartesiana, il riduzionismo galileano …)tuttavia è così condizionante da rifiutare l’ac-cezione di “psiche” se non riferita all’uomo. Inquesto caso per coerenza intellettuale do-vremmo rifiutare il mentalismo e tornare ai pri-mi del ’900 e parlare del watsoniano compor-tamentismo, in attesa dei tempi più maturi. ■

di GASPARE PETRANTONIMedico Veterinario Comportamentalista

Dal trattato di Lisbona alCodice Deontologico, dal-le Ordinanze ministerialialle Leggi regionali sulrandagismo è ampiamen-te condiviso il carattere di

senzienza degli animali cioè la capacità di sof-frire e quindi anche di gioire; con la Dichiara-zione di Cambridge alcuni neuroscienziatihanno formalizzato l’attribuzione di una co-scienza agli stessi. Tali attribuzioni sono il ri-sultato di studi neuroanatomici, neurochimicie neurofisiologici che di volta in volta hannoevidenziato l’esistenza negli animali delle strut-ture neurologiche responsabili delle emozioni,della senzienza, dell’esperienza cosciente e delcomportamento intenzionale.Tale premessa consente di introdurre la visio-ne mentalista del comportamento animale siafisiologico che patologico. Gli stati patologici ele-mentari (ansia, fobia) riflettono un’alterazionedella normale attività di specifiche strutture ce-rebrali che presiedono ai meccanismi di rego-lazione interna dei processi cognitivi ed emo-zionali, meccanismi che in condizioni fisiologi-che permettono l’espressione di comportamentiadattativi, mentre in condizioni patologiche pro-ducono un’alterazione di tali meccanismi di re-golazione interna e quindi una perdita di ca-pacità di adottare strategie comportamentaliadattative, si ha cioè una cristallizzazionecomportamentale.Da un punto di vista neurobiologico le struttu-

Esperto della “psiche” o del comportamento?Perché non parlare di psichiatria anche in veterinaria?

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 201314 Riflessioni Patologie comportamentali

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Professione Veterinaria 16-2013:ok 16-05-2013 9:20 Pagina 15

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Igiorni 19, 20 e 21 aprile, pressol’hotel Tulip Inn’s di Rivoli, ha avu-to luogo il Corso regionale sulla Ci-tologia. Il Dr Carlo Masserdotti e ilDr Enrico Bottero, hanno sviluppa-to ed estrinsecato i segreti di tale

disciplina al fine di condividere con i parte-cipanti gli elementi di base per una rigoro-sa interpretazione dei preparati citologici,supporto diagnostico nella gestione di innu-merevoli malattie, neoplastiche e non, con

cui il clinico pratico si confronta quotidiana-mente.In primo luogo i relatori si sono premurati diaprire un’ampia parentesi sulle tecniche diallestimento dei vetrini: dal prelievo alla co-lorazione e alla conservazione, con partico-lare attenzione anche alla corretta presenta-zione del referto diagnostico, argomentoche è stato ripreso sempre meglio trattandoprogressivamente i vari organi ed apparati,così che fosse chiaro ai partecipanti quanto

questo sia fondamentale per una correttadiagnosi.Un corretto approccio al campione citologi-co prevede infatti alcune premesse che pre-scindono l’interpretazione citomorfologicapura; innanzitutto l’operatore deve conosce-re sempre la sede del prelievo. Un quadro ci-tologico è interpretato in maniera totalmentediversa in funzione della sede di prelievo edella tecnica usata. L’importanza di questa affermazione diviene

sempre più evidente con l’aumentare dell’e-sperienza dell’operatore, che utilizzerà nellediverse sedi di prelievi metodi di campiona-mento con cui ha più dimestichezza.Inoltre “Quando l’operatore si trova di fronteal vetrino - ha spiegato il Dott. Bottero - ènecessario indagare il campione partendosempre da piccolo ingrandimento. Questopermette di valutare se il campione è omo-geneo o se ci sono aree a più alta concen-trazione cellulare. Sui margini e sui bordi delvetrino si dispongono tipicamente le cellulein gruppi e quelle più voluminose. Inoltre molti agenti eziologici, soprattutto iparassiti, sono meglio visibili a piccolo in-grandimento e non sarebbero valutabili a in-grandimenti superiori”. Per prima cosa l’o-peratore deve quindi valutare se il campionecitologico è adeguato.L’operatore per emettere una diagnosi o co-munque delle considerazioni citologiche de-ve potersi basare su un numero adeguato dicellule. Oltre all’adeguatezza, la seconda caratteri-stica imprescindibile che il campione citolo-gico deve possedere è la rappresentatività.Cioè il campione sottoposto ad analisi deveessere rappresentativo della lesione e/o del-la lesione di origine. Se nel campione sonorilevate cellule che non risiedono abitual-mente in quel tessuto, il vetrino va interpreta-to con cautela.Durante i tre giorni il corso è stato incalzantee mai ripetitivo, con tempi scanditi da bril-lanti lezioni teoriche al mattino, seguite, alpomeriggio, da vere e proprie esercitazionidurante le quali ogni partecipante ha avutol’occasione di osservare al microscopio i nu-merosi vetrini citologici su diverse patologiee a provare ad interpretarli alla luce dellenuove nozioni e soprattutto dei nuovi ragio-namenti acquisiti durante la giornata. Gli argomenti sono stati vari e riccamentetrattati, con ausilio di immagini e video espli-cativi: dalla citologia cutanea infiammatoriae neoplastica si è passati alla citologia epati-ca, osteomuscolare e del liquido articolare,fino ad arrivare alla citologia linfonodale, no-to “tallone d’Achille” dei citologi e perciòspiegato con maggiore cura e pazienza; l’ul-timo giorno è stato dedicato in primis all’ap-parato riproduttore, con la citologia dei testi-coli, della prostata e della vagina ed infine al-la citologia dei versamenti, fecale e del sedi-mento urinario. L’evento si è concluso con uno stimolantedibattito e un caloroso saluto da parte deirelatori, i quali hanno espresso la speranzadi aver fornito ai colleghi, grazie a quest’e-sperienza, nuovi ed utili spunti in più percompiere sempre al meglio il loro lavoro. ■

Corso regionale di citologiaCome interpretare correttamente i preparati? Dall’analisi alla diagnosi

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L’Associazione Regionale Al-levatori Puglia (ARA Puglia),che ha assunto gran partedelle funzioni delle Associa-zioni Provinciali Allevatori pre-senti sul territorio regionali

rappresentanza degli allevatori pugliesi associatiha presentato, con nota del 12 marzo 2013, unprogramma di massima relativo alle Manife-stazioni Zootecniche da attuarsi nell’anno 2013in ambito regionale e nazionale.Le attività che l’ARA Puglia intende realizzaresono rivolte principalmente all’organizzazione edalla partecipazione a manifestazioni zootecni-che pubbliche (fiere, mostre, ecc.), finalizzate allapromozione ed alla presentazione di soggetti dialta genealogia, appartenenti alle specie animalidi interesse zootecnico, allevate nelle aziendeubicate sul territorio della regione Puglia. Inol-tre, il programma è rivolto a valorizzare le raz-

ze autoctone pugliesi, il cui valore genetico as-sume enorme importanza in termini di biodi-versità, in quanto razze a rischio di estinzionegenetica, oltre che di rilevanza economica, rap-presentando prodotti di qualità, richiesti sul mer-cato nazionale ed internazionale.La Giunta Regionale ha approvato, con deliberadell’11 aprile 2013, il Programma delle attivitàpromozionali anno 2013, in favore delle azien-de zootecniche, per azioni di assistenza tecni-ca e promozionali, in applicazione della leggeregionale n.19/2012 “Interventi di valorizzazio-ne del comparto zootecnico” che dispone te-

stualmente “La Regione concede contributi alleAssociazioni Provinciali e Regionali degli Alle-vatori, in possesso di personalità giuridica, perl’attività di assistenza tecnica rivolta alle azien-de zootecniche, finalizzata a migliorare le tec-niche di allevamento, il benessere degli animalie la sicurezza alimentare, al di fuori dell’ordinariagestione aziendale.La stessa legge prescrive inoltre che tra le at-tività del programma di assistenza tecnicarientrano “l’organizzazione di concorsi, fiere, mo-stre, mercati e manifestazioni zootecniche in ge-nere, per soggetti iscritti ai libri genealogici ed

ai registri anagrafici, con la partecipazione de-gli allevatori”.Sempre a seguito della presentazione del pro-gramma da parte dell’ARA Puglia, che svolgeun ruolo di coordinamento e di controllo am-ministrativo-contabile, sono stati concessi con-tributi nella misura massima del 70% della spe-sa ammessa.Con lo stesso provvedimento è approvata la ri-partizione delle risorse fra le Associazioni di Al-levatori in elenco, tramite l’ARA Puglia. Il prov-vedimento è pubblicato nel Bollettino UfficialeRegionale n. 58 del 30 aprile 2013. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Puglia e Basilicata Info Regioni 17

Attività promozionali per aziende zootecnicheApprovato dalla Giunta regionale il programma di manifestazioni da attuarsi nel 2013

BASILICATA,CONSERVAZIONE

RISORSE GENETICHE E RAZZE ANIMALI IN VIA

DI ESTINZIONE

Èstata pubblicata sul Bur n.14 del 1°maggio 2013 la DGR n.414/2013con cui la Giunta regionale di Ba-

silicata ha approvato il Bando per la sal-vaguardia delle razze e popolazioni dispecie animali in via d’estinzione. La na-tura del territorio regionale, la sua confor-mazione e le condizioni di relativo isola-mento, hanno fatto sì che in molti mi-croambienti siano state nel tempo sele-zionate e mantenute oltre a specie, va-rietà, biotipi, ecotipi autoctoni anche raz-ze autoctone caratteristiche, conservategeneralmente in piccole aziende familiaririschiando così l’estinzione. La strategiaoperativa per la preservazione delle spe-cie animali a rischio prevede, oltre al so-stegno per interventi di conservazione "insitu" delle razze in via d’estinzione, ancheun sostegno per azioni di mantenimentoex-situ che possono realizzare soggettigestori del territorio aderenti a specificiprogrammi di conservazione. Inoltre l’a-zione sostiene l’obiettivo specifico di“Conservazione della biodiversità e tute-la e diffusione di sistemi agroforestali adalto valore naturalistico” e contribuisce,in modo complementare ed integrato ri-spetto alle altre azioni, a salvaguardare evalorizzare la biodiversità tutelando il pa-trimonio (genetico) di razze autoctonecome condizione per sostenere la voca-zionalità del territorio e la qualità degliambienti naturali e degli agro ecosistemi.In forma indiretta, quindi, l’azione contri-buisce al mantenimento del paesaggiorurale essendo le razze animali oggetto disalvaguardia elementi in grado di raffor-zare e mantenere l’identità storico cultu-rale del territorio.

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In relazione a una possibile divul-gazione dei dati completi dellostudio dell’Istituto Superiore diSanità sull’esposizione alimentaread arsenico nelle popolazioni di al-cune aree di natura vulcanica del

Lazio (province di Viterbo, Roma e Latina),l’Istituto ha precisato che “non esiste unaversione completa delle analisi poiché le ela-borazioni sono ancora in corso”. L’Istituto harisposto con un comunicato stampa “all’al-larme creato da alcune notizie riportate dagliorgani di stampa sullo studio di esposizionealimentare condotto dall’ISS nelle popolazio-ni delle aree interessate”.Le uniche informazioni eventualmente circo-late sono da riferire verosimilmente a comu-nicazioni preliminari riservate ai soggetti par-tecipanti allo studio e ad essi selettivamenteindirizzate per motivi di trasparenza nei con-fronti delle persone che avevano aderito allostudio. “Tali informazioni non possono in al-cun modo riflettere l’insieme dei risultati del-l’intero studio - precisa l’ISS - e pertanto o-gni uso di comunicazioni preliminari e nonvalidate può essere improprio e addiritturafuorviante”.

LO STUDIOVisto il clamore, l’Istituto ha fornito alcuni e-lementi di chiarezza relativi al rischio dell’ar-senico per la salute umana. Lo studio ha ri-levato livelli di arsenico doppi rispetto a quel-li della popolazione generale. Si tratta di undato in linea con i risultati del monitoraggioda tempo effettuato dall’ISS in quelle zone.Questi dati, se da un lato sono un’indicazio-ne netta della necessità di intervento a varilivelli, a partire dalla de-arsenificazione delleacque che è stata già avviata e che deve es-sere completata entro l’anno per rientrarenei limiti stabiliti dalla Commissione UE,dall’altra non devono essere interpretati co-me un’indicazione di rischio immediato e in-differenziato per le popolazioni residenti. Lostudio di cui si è parlato è uno studio di e-sposizione, che valuta le concentrazioni diarsenico in un campione di popolazione enella dieta. I suoi risultati danno informazioniimportanti che concorrono alla valutazione egestione del rischio, ma non consentono, dasoli, di delineare un quadro definitivo per ot-tenere il quale servono studi epidemiologiciche partendo da evidenze raccolte siano ingrado di legare queste ad eventuali incre-

menti di patologie.

LA CATENA ALIMENTAREPer quanto riguarda il passaggio dell’arseni-co nella catena alimentare, nessuno dei datirelativi alla presenza di eccesso di questo e-lemento negli alimenti, come ad esempio nelpane, può tradursi automaticamente nellapossibilità di incremento di patologie uma-ne. Segnala tuttavia la necessità di ulterioriapprofondimenti anche in questa direzione.L’Istituto ha fornito raccomandazioni specifi-

che su come e in quali casi è possibile o èvietato utilizzare le acque destinate al con-sumo umano contenenti diversi livelli di valo-ri di arsenico non conformi alla norma. Que-ste raccomandazioni hanno riguardato an-che il divieto d’uso delle acque per la produ-zione alimentare da tempo in vigore nei co-muni interessati. Tutte le raccomandazionieffettuate sono state tempestivamente ag-giornate allo stato delle conoscenze ed im-prontate al principio di precauzione, tenen-do conto delle incertezze scientifiche esi-

stenti sulla tossicità dell’arsenico correlata aridotte dosi di esposizione, come nelle areeoggetto di studio. D’altra parte, il contributodegli studi dell’ISS in corso mira proprio afornire elementi di conoscenza necessari perdefinire eventuali ulteriori misure di preven-zione a maggiore tutela della salute. L’ag-giornamento sui progressi degli studi e sullealtre attività dell’ISS sul tema continuerà adessere oggetto di comunicazioni con tutti isoggetti interessati. (fonte: www.iss.it - ag-giornato al 22-04-2013) ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Monitoraggio Ambiente 19

Esposizione alimentare all’arsenico?L’ISS sta studiando le concentrazioni in un campione di popolazione e nella dieta

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Diamo man fortea questa ideaSalve volevo fare una richiesta... o soltantoporre la vostra attenzione sull’argomento"veterinari e scuola dell’istruzione". Sono unpo’ di anni che faccio richiesta per professo-re di terza fascia, ma non ho mai avuto alcu-na chiamata. Ora il ministero ha istituito i tiro-cini formativi attivi (TFA), ma per i veterinarinon ne hanno messi a punto (come mi riferi-scono dal sindacato) almeno fino al 2015. Lematerie che possiamo insegnare sono vera-mente poche (troppo poche rispetto al no-stro corso di studi così duro e ricco di mate-rie). Chiedo se l’idea di poter ampliare il nu-mero di materie che noi veterinari saremmoassolutamente in grado di insegnare possa

essere fortemente sostenuta. Mi sembra chequalcosina si stia muovendo in questo ambi-to ma volevo appunto dire il mio pensiero estimolare l’ente nazionale a dare man forte(fortissima) per questa idea. Sentitamentegrazie.

Valentina De Monte

Oltre al mancato coinvolgimento nei tirociniformativi attivi che, tradotti in parole povere,vogliono dire abilitazione all’insegnamentonelle scuole secondarie, il nostro titolo di lau-rea soffre di una ulteriore penalizzazione. In-fatti non consente di accedere all’insegna-mento di materie che sono affini al nostropiano di studi accademici. C’è stata un’azio-ne parlamentare da parte dell’On. GianniMancuso sull’allora Ministro Gelmini e a se-guire sul suo successore Francesco Profu-

mo. La FNOVI stessa ha sollecitato il Miur ecredo di poter affermare che non demorderànemmeno con questo Ministro. ProfessioneVeterinaria fa propria la tua sensibilizzazioneverso i Colleghi.

Carlo Scotti

Grazie ai nostrilettoriAbbiamo ultimato le telefonate a campioneper conoscere gli orientamenti di lettura deinostri Colleghi, con particolare riferimento aitemi e alle rubriche trattate su ProfessioneVeterinaria. Renderemo noti i risultati di que-sta consultazione che ha lo scopo di miglio-rare il servizio di informazione che vi offriamoda 22 anni. In questo lungo periodo sono cambiati i mezzi, i modi e i contenuti del-

l’informazione. E anche la consapevolezzache - su carta o su iPad - essere più informa-ti favorisce l’esercizio professionale quotidia-no. Grazie del vostro tempo.

La redazione

laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 201320 Lettere al Direttore

“Tutto subito” non si addice ad unlaboratorio. E nemmeno in politica”.

On Ilaria Capua

Vieni a Rimini e inanteprima potrai ritirare

la tua copia delRepertorio

SCIVAC-SIVAE ed. 2013

Tutti i Soci SCIVAC e SIVAE inregola con la quota

associativa 2013 avranno inomaggio una copia del

repertorio SCIVAC-SIVAE ed.2013

Per chi non sarà presente al78° Congresso InternazionaleMultisala SCIVAC di Rimini la

copia verrà recapitata adomicilio

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Il lancio di un nuovo vaccino, Su-vaxyn Aujeszky 783+ O/W, ha spin-to Zoetis Italia a considerare l’op-portunità di creare un momento diconfronto tra le varie figure profes-sionali del settore veterinario, vete-

rinari aziendali ma anche appartenenti a di-versi enti pubblici come IZS, USSL e Univer-sità, per fare il punto sulla Malattia di Aujeszkyin Italia. Una patologia che, pur non rappre-sentando ad oggi una minaccia per la com-mercializzazione dei prodotti trasformati e del-le carni fresche provenienti dal settore suini-colo, potrebbe rappresentare un problemaserio alla luce del fatto che l’Italia rimane (conPortogallo e Grecia) uno dei principali paesieuropei ancora lontani dall’eradicare questapatologia e ciò nonostante l’esistenza di unPiano Nazionale di controllo della Malattia diAujeszky che risale all’Aprile del 1997. Perquesto motivo il 10 Aprile 2013 presso VillaQuaranta Park Hotel di Ospedaletto di Pe-scantina (Verona) la nuova Azienda Zoetis Ita-lia si è presentata al settore veterinario e halanciato il nuovo vaccino per la Malattia diAujeszky.

LA NUOVA SOLUZIONE ZOETISCONTRO LA MALATTIA DI

AUJESZKYSuvaxyn Aujeszky 783+O/W è stato ottenutoattraverso tecniche di ingegneria genetica a par-tire dal ceppo di virus Aujeszky NIA3 (Nord Ir-landa) noto per la sua elevata virulenza attraverso

una doppia delezione della glicoproteina E e delgene per la TimidinChinasi, elemento que-st’ultimo che ne impedisce la replicazione al-l’interno delle cellule nervose senza per que-sto alterare le sue proprietà immunogeniche.Il risultato è un vaccino ad elevata immunoge-nicità e buon profilo di sicurezza cui si aggiun-gono la tollerabilità e l’efficacia determinati dal-la presenza dell’adiuvante O/W che la letteraturadefinisce come uno dei più efficaci per ottene-re l’eradicazione della malattia. Queste carat-

teristiche hanno fatto sì che Suvaxyn Aujeszky783 + O/W abbia dato un contributo fonda-mentale al successo dei piani di eradicazione inOlanda e in Spagna.In particolare la letteratura evidenzia che SuvaxynAujeszky 783 + O/W risponde in maniera otti-male ai tre principali parametri di efficacia utiliz-zati per valutare un vaccino per l’eradicazionedella Malattia di Aujeszky cioè la prevenzione deisegni clinici e della mortalità conseguente al-l’infezione, la riduzione dell’escrezione del virus

da animali infetti sia in quantità di virus escretoche di durata (giorni di escrezione) e la riduzio-ne dei rischi dati dalla riattivazione del virus la-tente. Questi presupposti limitano fortemente lacircolazione del virus, quando presente, all’in-terno degli allevamenti.La somministrazione di Suvaxyn Aujeszky 783+ O/W risponde, come tutti i vaccini Aujeszkya quanto stabilito dal piano nazionale di controllodella Malattia di Aujeszky del 1 aprile 1997 e suc-cessive modifiche e integrazioni. ■

laPROFESSIONE VETERINARIA 16| 2013 Dalle Aziende 21

La malattia di Aujeszky: Zoetis lancia un nuovo vaccino

In Europa la Malattia di Aujeszky è sta-ta eradicata nella maggior parte deipaesi e, ad oggi, in questi territori la

vaccinazione risulta addirittura vietata. Inaltri paesi come la Spagna, la Polonia el’Ungheria si è in attesa della dichiarazio-ne dello stato di indennità, e questo no-nostante in paesi come la Spagna un Pia-no nazionale di controllo sia stato attua-to soltanto a partire dal 2003. Purtroppol’Italia è rimasto, di fatto, l’unico paeseeuropeo a spiccata vocazione suinicoladove lo stato di eradicazione risulta an-cora lontano. Paesi come Francia, Dani-marca, Gran Bretagna, Olanda e Germa-nia hanno avuto successo grazie all’ap-plicazione dei piani vaccinali. In conclusione, il quadro attuale non con-sente ulteriori ritardi nell’applicazione deipiani vaccinali sia per le peculiarità dellamalattia di Aujeszky (che è, di fatto, unamalattia realmente eradicabile) sia per lepossibili perdite economiche da essa de-rivanti.

L’ERADICAZIONE DELLAMALATTIA AUJESZKY IN

EUROPA ED IN ITALIA

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La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

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Chiuso in stampa il 10 maggio 2013

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laPROFESSIONE VETERINARIA 16 | 201322 Calendario attività Dal 5 giugno al 27 settembre

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2. In un paziente politraumatizzato che presenta isintomi clinici di uno pneumotorace a valvola devo:

a fare una radiografia

b intubarlo e ventilarlo a pressionepositiva

c fare una toracocentesi e prepararmiper mettere un drenaggio toracico

d non intervenire ed aspettare che sirisolva spontaneamente

1. La presenza di anomalie del tratto geni-to-urinario nei pazienti affetti da PKD è

a estremamente frequente con percentuali superiori al 30%

b estremamente rara conpercentuali inferiori al 5%

c assolutamente casuale nonessendo dimostrata alcunacorrelazione tra PKD edaltre anomalie anatomichedel tratto genito-urinario

QUIZ 1Risposta corretta: c)

Incontro SIMEF: “Simposiosulle principali malattiegenetiche del gatto” -

Cremona, Novembre 2008

QUIZ 2Risposta corretta: c)

Delegazione regionale Puglia:“Emergenza o non

emergenza…questo è ilproblema” ottobre 2008

SOLUZIONI

5 - 7 GIUITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 1° IT. MEDICINA FELINA: III PARTE - CORSO 3 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accredi-

tamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

7 GIUCORSO AIVEMP MATERIALI A CONTATTO E ADDITIVI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto

Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria Scientifica AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

12 - 14 GIUITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: II PARTE - ECOGRAFIA CLINICA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trec-

chi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi,Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

14 - 15 GIUCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO - MICROCHIRURGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento

ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +390372 403508 - E-mail: [email protected]

16 GIUINCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA IPERATTIVITÀ, IPERATTACCAMENTO E DISTURBI EMOZIONALI NEL CANE: L’IMPORTANZA DEL PRIMO AP-

PROCCIO CLINICO - Catania - ECM: Crediti non previsti - Per info: Monica Borghisani - Segreteria Del. Regionali SCI-VAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

18 - 21 GIUITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 4° IT. ORTOPEDIA: V PARTE - CHIRURGIA ARTICOLARE E PERIARTICOLARE - Centro Studi SCIVAC, Cremo-

na - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 36,6 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segrete-ria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

19 - 22 GIUITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 1° IT. MEDICINA INTERNA: VI PARTE - APPARATO URINARIO: COME SCOPRIRE LA GRAVITÀ E LA SEDE DEL-

LA LESIONE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 38,2 Crediti -Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Congr. e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

21 - 23 GIUCORSO REGIONALE SCIVAC CORSO REGIONALE DI CHIRURGIA - Napoli - Via Monte Nuovo Licola Patria, 85 - ECM: Crediti non previsti - Per

informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

21 - 23 GIUCORSO FSA / SCIVAC CORSO DI BASE PER IL CONTROLLO DELLA DISPLASIA DELL’ANCA E DEL GOMITO, DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA E

DI ALTRE PATOLOGIE SCHELETRICHE EREDITARIE DEL CANE - Cremona, Palazzo Trecchi - Via Trecchi, 20 - ECM: No crediti - Per info:Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

22 GIUCORSO FSA / SCIVAC CORSO AVANZATO PER IL CONTROLLO DELLA LUSSAZIONE DELLA ROTULA NEL CANE DI RAZZA E DI AG-

GIORNAMENTO SUL CONTROLLO HD/ED - Cremona, Palazzo Trecchi - ECM: No crediti - Per info: Monica Borghisani- Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

23 GIUINCONTRO REGIONALE SIVAE/SCIVAC SARDEGNA TARTARUGA: S’ACCOMODI IN SPIAGGIA! - Centro di educazione ambientale Laguna di Nora, Pula - Laguna di Nora

- ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500- E-mail: [email protected]

23 GIUINCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA IL PAZIENTE ACUTO - Matera - Hilton Garden Inn - Via Germania - Borgo Venusio - ECM: Crediti non previsti - Per

informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

24 - 25 GIUCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO - CITOLOGIA DEI VERSAMENTI CAVITARI: DALL’INTERPRETAZIONE ALLA REFERTAZIONE

- Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Pao-la Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

26 - 28 GIUITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 2° IT. MEDICINA COMPORTAMENTALE: II PARTE - MEDICINA COMPORTAMENTALE 2 - Centro Studi SCIVAC,

Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segrete-ria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

28 - 30 GIUCORSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON SIPE CORSO PRATICO DI MASCALCIA “MANISCALCHI TRA I TRULLI” - Masseria Galeone - Martina Franca (TA) - Via

Per Noci - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 -E-mail: [email protected]

29 GIU - 1 LUGINTERNATIONAL COURSE SCIVAC 12° CORSO VETERINARIO ASAMI. TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro Studi SCI-

VAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Se-greteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

3 - 5 LUGITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 1° IT. MEDICINA FELINA: IV PARTE - CORSO 4 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accredi-

tamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

9 - 11 LUGITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 2° IT. MEDICINA INTERNA: II PARTE - EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Ac-

creditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Semi-nari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

12 - 14 LUGCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 79° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - MOLTO È CAMBIATO IN ONCOLOGIA VETERINARIA ... VEDIAMO DI

FARE IL PUNTO - Palermo - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segre-teria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

19 - 20 LUGCORSO CEFME CORSO TEORICO PRATICO - INNESTI OSSEI - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM: Richiesto Ac-

creditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: [email protected]

6 - 8 SETCORSO SCIVAC CORSO AVANZATO - LINFOMA E LEUCEMIE NEL CANE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:

Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Se-minari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

7 SETCORSO CEFME CORSO TEORICO - PRATICO PER ASSISTENTI ALLA POLTRONA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - ECM:

Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Villa - Segreteria CEFME - Tel. +39 0372 403504 - E-mail: [email protected]

8 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC VALLE D’AOSTA IL GATTO HA TROPPO SPIRITO PER NON AVERE UN CUORE: UNA GIORNATA INSIEME SULLA CARDIOLO-

GIA FELINA - ECM: Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCI-VAC e Corsi Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

15 SETINCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE ERRORI E TRAPPOLE DIAGNOSTICHE IN MEDICINA INTERNA E PATOLOGIA CLINICA - Campobasso - ECM:

Crediti non previsti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC e Corsi Regio-nali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

16 - 17 SETITIN. DIDATTICO (ACCREDITATO ESVPS) SCIVAC 1° IT. MEDICINA FELINA: V PARTE - CORSO 5 - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Accredi-

tamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi, Congressi e Seminari -Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

18 - 20 SETITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: V PARTE - ECOGRAFIA AVANZATO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via

Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento per 27,9 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCI-VAC - Corsi, Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

20 - 22 SETCONGRESSO NAZIONALE SCIVAC 80° CONGRESSO NAZIONALE SCIVAC - APPROCCIO RAZIONALE AL PAZIENTE ORTOPEDICO - Montesilva-

no (PE) - ECM: Accreditamento ECM non previsto - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Corsi,Congressi e Seminari - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

25 - 27 SETITINERARIO DIDATTICO SCIVAC ITINERARIO DI PATOLOGIA CLINICA III PARTE: PATOLOGIA CLINICA E APPARATO UROGENITALE: DISORDINI

ELETTROLITICI E METABOLICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Rich. Accr. per 26,2 Crediti -Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Corsi, Cong. e Sem. - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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