LA PIAZZA DI GIOVINAZZO 2008

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1 Agosto 2008

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MANSILE DI SATIRA INFORMAZIONE CULTURA CITTDINA

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Agosto, mese di rientri.Si sa: ad agosto la popolazionegiovinazzese aumenta. E non è del tuttomerito della eccessivamente sbandiera-ta ma poco perseguita vocazione turisti-ca della nostra cittadina, quanto del fattoche i tanti oriundi che lavorano fuori arri-vano in massa a far visita alle proprie fa-miglie. Singles, fidanzati, sposati, con osenza prole, sicuri con un contratto a tem-po indeterminato in tasca, dall’avvenireancora incerto a causa di un ennesimocontratto a termine, arrivano dal nord adaccalcarsi per una-due-tre settimane sul-le spiagge e per le vie del centro cittadi-no. In giro si sente parlare milanese, bo-lognese, vicentino… Ma sono sempreloro, i giovinazzesi oriundi: qualcuno hacambiato accento, anche se è stato lon-tano dal paese solo pochi mesi! Qualcunaltro invece approfitta della permanenzacasalinga per parlare la propria linguad’origine, visto che altrove non può farlotroppo spesso. Alcuni sono sinceramen-te emozionati nel tornare ai luoghi dell’in-fanzia, alla granita di limone, alla tiella diriso patate e cozze; altri stanno lì con tan-to di lingua a criticare e a fare confronti,tanto che ti vien voglia di rispondergli:«Dove hai fatto l’inverno, lì vai a farel’estate».Agosto, mese di provviste.Per quanto cara possa essere qui la vita,a causa del caro benzina, dell’aumentodel costo di pane e pasta, dell’aumentodel costo di frutta e verdura, all’oriundoche vive al nord qui sembra di essere nelpaese del bengodi. E allora, via all’acca-parramento di tutto ciò che si può con-servare a lungo. Perché qui tutto, ma pro-prio tutto, costa molto ma molto meno. Tan-to che periodicamente viene fuori qual-che politico a proporre le gabbie salariali.Nei giorni immediatamente precedenti allapartenza, le mamme cuoche riempionobarattoli di ragù e di legumi così da rifor-nire cudd figghj di un po’ di cibo con l’odore

di casa ancora per qualche settimana.Peccato che ad agosto i fioroni siano or-mai finiti. Al massimo qualcuno li ha as-saggiati, comprandoli in qualche mercatodel nord a 3 euro e 50 al chilo quando in-vece ‘Dò te le scèttene appìrs’, esclamamammà meravigliata! Non può mancareuna capatina in latteria per la scorta dimozzarelle, ricotta e scamorza. E poiall’oleificio per una tanichetta d’olio.Agosto, mese di processioni.L’oriundo che può, rientra ad agosto an-che perché c’è la Madonna, la festa gran-de. Queste tradizioni molto rare nel lom-bardo-veneto sono ancora vivissime nel-l’ex Regno di Napoli. Alle sfilate militari, aglialpini, ai reduci di guerra, ai tricolori appe-si ai balconi per salutare le divise militari,si sostituiscono santi, madonne e abititalari, odore di candele e di incenso. E iltricolore al balcone lo si vede solo se gio-ca l’Italia. ‘Percè dò nannàm fàtt la uèrr!’,

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commenta sempre mammà.Quest’anno si fanno largo altri santi peravere anche loro un posto in prima fila.Infatti Sant’Antonio sarà portato permare ad agosto proprio per permette-re una volta tanto anche agli emigrantid’oltreoceano di godere di questa fe-sta che cade a fine giugno. E pure ilpatrono San Tommaso avrà un postoimportante, sempre ad agosto, perchéuna sua reliquia arriverà direttamenteda Ortona (in provincia di Chieti), por-tata dall’arcivescovo di Lanciano-Ortona, monsignor Carlo Ghidelli, e re-sterà per sempre in cattedrale dopouna processione che partirà dalla chie-sa di Costantinopoli il 10 agosto.Risente invece della crisi delle voca-zioni il corteo storico. L’sos è stato lan-ciato dalla presidente della Pro Loco:per il 16 agosto mancano i figuranti disesso maschile. Tante le aspiranti

dame e madamigelle, ancelle e contadi-ne, ma rari come le mosche bianche gliuomini. Donne più vanitose degli uomi-ni? Il caldo colpisce più gli uomini che ledonne? Si vergognano a indossare lacalzamaglia? Non si preoccupino i signo-ri uomini: sarà data loro un po’ d’acquaper sopportare il caldo e si eviterà di fareconfronti con Roberto Bolle!Agosto, tempo di sagre, di musica, dispettacoli e della rassegna teatrale.Così fino all’anno scorso. Quest’anno in-vece salterà la ormai tradizionale rasse-gna teatrale organizzata dal Moduloesse.L’amministrazione i soldi non glieli dà,quest’anno: diversi personaggi fannoparte sia del Moduloesse sia della so-cietà Circe, quella che ha dato vita alcineteatro Ulisse che non riesce ad ot-tenere le necessarie autorizzazioni perl’apertura. Si assiste comunque ugual-mente allo spettacolo del botta e rispo-sta Martini-Natalicchio, mentre ilModuloesse si dichiara dispiaciuto per-ché i cittadini saranno privati della lorofetta di cultura, propinata come semprenella tranquillità che segue la bagarre deifesteggiamenti madonnari… Ma tant’è…anche Verona ha fatto la sua magra fi-gura a causa dell’annullamento dellamostra che a settembre avrebbe porta-to 140 capolavori del Louvre nella cittàscaligera e ha fatto restare a boccaasciutta tanti turisti che avevano già pre-notato albergo e biglietto. Se ci può con-solare: anche al nord ogni tanto toppano!Comunque restano intatte la sagra delfiorone e del prosciutto, la sagra dell’orodel fornaio, la sagra della focaccia, la sa-gra del panino della nonna, la sagra del-la bruschetta. La ciliegina sulla torta saràla erre di Renzo Arbore. Sperando di nondisturbare eccessivamente i residentidella zona mercatale. Per fortuna, l’estatedura poco ed è ancora lontano il tempodella destagionalizzazione del turismo.

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Il motto è sempre lo stesso. A cambiare è na-turalmente l’anno. Anche nel 2008, “R..estatecon noi”. Sembra quasi una supplica quellarivolta dall’Amministrazione ai propri cittadi-ni. Ma in realtà è un vero e proprio invito apreferire il “made in Giovinazzo” alle program-mazioni concorrenti, pur suggestive, offertedai paesi limitrofi. L’Amministrazione non halesinato risorse economiche, impegnandoper il programma di massima una somma pariad euro 39.300. Il motto è sempre lo stesso,dicevamo. Tuttavia non mancano gli elementidi novità rispetto agli scorsi anni. Sia in posi-tivo che in negativo. In quest’ultimo caso, ilriferimento è alla cancellazione di un’iniziati-va di elevato valore culturale quale la rasse-gna nazionale Giovinazzo Teatro del Grup-po Moduloesse. Una vicenda che ovviamen-te non ha mancato di suscitare il malcontentodegli amanti del settore oltre che un’aprapolemica tra i diretti interessati.

TRADIZIONE E NOVITA’La macchina organizzativa si è messa in motogià dallo scorso gennaio, quando è stataoperata la prima selezione delle richiestepervenute. Le accettazioni sono state chiuseil 31 marzo e per grandi linee il programmaera già pronto a fine aprile. Le prime manife-stazioni hanno avuto inizio a metà giugno. Ilsipario calerà invece a metà settembre. Comedicevamo poc’anzi, il programma affianca adalcune kermesse tradiziona-li veri e propri elementi dinovità. «Innanzitutto – affer-ma in proposito l’assessorealla cultura Carolina Serrone– abbiamo tenuto in piedi lenostre manifestazioni carat-teristiche delle estati prece-denti, dando una certa conti-nuità a quelle iniziative aper-te non solo ai giovinazzesima anche al pubblico nazio-nale ed internazionale (comeil Giovinazzo Rock Festival ed il concorsoGiovinazzo a Corto di Cinema». «Inoltre –prosegue l’assessore – abbiamo anche inte-grato i concerti, con il tributo a Fabrizio DeAndrè e l’esibizione della Banda della Mari-

na Militare. Per non parlare poi del concertofunk di Maceo Parker, sassofonista cresciutocon James Brown e maturato con GeorgeClinton (fratello dell’ex presidente USA Bill)».Per la precisione ecco organizzatori, data, ora-rio e luogo delle su citate manifestazioni:Giovinazzo Rock Festival (Associazione ArciTresset ed Assessorato alle Politiche Giovani-li, da sabato 26 a lunedì 28 luglio ore 21 pres-so l’Area Mercatale); Giovinazzo a Corto dicinema (Associazione Formicalata ed Asses-sorato alla Cultura, da giovedì 31 luglio a sa-bato 2 agosto ore 20.30 presso l’Atrio dell’Istitu-to Vittorio Emanuele); Con Faber – Tributo aFabrizio De Andrè del Gruppo Emilio Garofalo(Assessorato alle Politiche Giovanili, sabato 19luglio ore 20.30 sempre presso l’Atrio dell’Isti-tuto); Concerto della Banda della Marina Mili-tare (Assessorato alla Cultura, martedì 22 lu-glio ore 20.30 Atrio Istituto Vittorio Emanuele),Primitivo “La Provincia dei suoni” MaceoParker (Amministrazione Provinciale di Bari,Assessorato alla Cultura e Comitato FestePatronali, venerdì 15 agosto ore 21.30 in Piaz-za Vittorio Emanuele). Sempre per restare intema di musica, da segnalare anche il Festivalin…Porto organizzato dall’Associazione Ami-ci della Musica da lunedì 11 a mercoledì 13agosto alle ore 21 in piazza Vittorio Emanuele.Particolarmente attiva, come sempre, l’Asso-ciazione Touring Juvenatium (presente tra l’al-tro con un proprio Info Point in Piazza VittorioEmanuele dal 28 luglio al 14 agosto): dal Tor-neo di calcio a 5 al campo Marconi (23 giugno- 23 luglio) al Torneo di Burraco (domenica 31agosto Istituto Vittorio Emanuele). Passandopoi per la Cicloturistica Pedalando per i casalidi sabato 2 agosto (a partire dalle 17 in piazzaVittorio Emanuele), per la Festa del Palio –Sagra della Focaccia (venerdì 8 agosto ore20.30 presso l’Atrio dell’Istituto Vittorio Ema-nuele con l’esibizione della famosissima Com-briccola di Vasco), per il Gamberemo di giove-dì 14 agosto a partire dalle 16.30. E poi ancheper due mostre di pittura: Le pietre del cielo diZeus di Fernando Stufano (26 luglio-3 agostopresso la Galleria Anfora in Via Cattedrale) ela Mostra di Michele Fiorentino (8-14 agostoore 19.30 Sala San Felice). Venendo ora allealtre sagre di agosto, come dimenticare la Sa-

gra del Panino della Nonna organizzata dal-l’Associazione “I Nipoti della Nonna” mercole-dì 6 agosto alle ore 20 nella Zona Mercatale equella della Bruschetta organizzata in PiazzaS. Agostino dall’omonima parrocchia venerdì29 agosto a partire dalle 20.30. Protagonistisport e moda domenica 3 agosto: dapprimacon la Regata dei Gonfaloni valida per il Tro-feo Massimo Cervone nelle acque di CalaPorto dalle ore 9.00 (l’organizzazione è delGruppo Vogatori “Massimo Cervone” e dell’As-sessorato allo Sport) e poi con Moda e spetta-colo in Tour (manifestazione dell’Assessoratoal Turismo in piazza Vittorio Emanuele dalleore 21). Ma c’è un’altra iniziativa da segnala-re, ossia l’incontro di accoglienza“Giovinazzesi sparsi nel mondo” organizza-to dall’Ordine Francescano Secolare e dall’Am-ministrazione Comunale mercoledì 13 agostopresso la Pineta San Francesco del Conventodei Frati Cappuccini. Dal 14 al 23 agosto spa-zio alle celebrazioni per la Madonna diCorsignano e dunque passaggio di testimoneal Comitato Feste Patronali «con cui – tiene asottolineare l’assessore Carolina Serrone –vi è stata da sempre piena sinergia e grandeintesa». Ulteriore riprova è l’atteso concerto diRenzo Arbore presso l’area mercatale chesabato 23 agosto concluderà la Grande Festa:«L’anno scorso – racconta infatti l’assessoreSerrone – dissi al presidente TommasoDepalma che prima della fine del mio incaricodi amministratore il mio sogno sarebbe statoquello di portare Renzo Arbore a Giovinazzo.Ed il sogno si è realizzato…».

ACCAVALLAMENTI E RIN-GRAZIAMENTILeggendo il programma, si ha talvolta l’im-pressione di un accavallamento tra alcuniappuntamenti. Quasi a creare confusione trala gente… Da questo punto di vista, un filmgià visto gli scorsi anni. «In realtà – rispon-de l’assessore Serrone – bisogna fare iconti con la disponibilità delle date, con leferie degli artisti e con il fatto che tutti vo-gliono concentrarsi a luglio». CarolinaSerrone approfitta della nostra intervista peruna sua considerazione: «Credo che, gra-zie al nostro cartellone estivo, la cultura aGiovinazzo stia crescendo ulteriormente».E poi per effettuare dei ringraziamenti: «Bi-sogna dire grazie alla dott.ssa LeaCosentino che è la presidente della ASL edal dott. Ernesto Chiarantoni che è il respon-sabile della ASL Giovinazzo, per averci con-sentito di poter ancora disporre dell’atrio del-l’Istituto Vittorio Emanuele. E poi devo an-che ringraziare i commessi del Comune diGiovinazzo, per il loro costante supporto,così come lo staff all’interno del mio uffi-cio».

I COSTI DELL’ESTATE 2008Ma quanto costerà questo cartellone esti-vo alla nostra Amministrazione? In propo-sito, come già detto, con riguardo al pro-gramma di massima è stata approvata lapresunta spesa complessiva di euro39.300,00 così suddivisa: 35.300,00 percontributi e 4.000,00 per competenze e di-ritti SIAE. Quanto ai contributi, queste lecifre e le relative destinazioni: euro 7.000,00

l’inchiestaDI GIANGAETANO TORTORA

DOPO 8 ANNI CANCELLATA LA RASSEGNA

TEATRALE DEL GRUPPO MODULOESSE

estate giovinazzese,quanto ci costi?estate giovinazzese,quanto ci costi?Impegnati 39.300 euro per il cartellone

delle manifestazioni

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per il Giovinazzo Rock Festival, euro 5.000,00 per ilGiovinazzo a corto di cinema, euro 3.500,00 per ilGamberemo, euro 3.500,00 per la Sagra del Panino dellaNonna, 3.000,00 per il Concerto Musicale della Associazio-ne “Giuseppe Verdi” giovedì 11 settembre alle 20.30 in piazzaVittorio Emanuele, 3.500,00 per l’evento Star Wars – KickBoxing dello scorso 6 luglio, 1.800,00 per il Concerto conFaber, 3.000,00 per il Trofeo Massimo Cervone, 2.000,00per il concerto di Maceo Parker ed infine euro3.000,00 perBallando con le stelle (manifestazione organizzata dall’Illuzzi’sDance School e dall’Assessorato alla Cultura domenica 24agosto dalle ore 20.30 in piazza Vittorio Emanuele).

C’ERA UNA VOLTA“GIOVINAZZO TEATRO”

Per il gruppo Moduloesse sarebbe stata la pro-va del nove… Ed invece, dopo 8 edizioni sem-pre a cavallo tra la fine di agosto ed i primi disettembre, sparisce dal programma dell’EstateGiovinazzese la rassegna nazionaleGiovinazzo Teatro. Il tutto, a detta degli or-ganizzatori in un loro comunicato, «per decisione unilateraledella Amministrazione Comunale. Una decisione che arrivaquando il Gruppo Teatro Moduloesse aveva già confermato leintese con le sei compagnie nazionali da tempo selezionate egià avviato il lavoro in tipografia per la stampa di manifesti eprogrammi». A questo punto la domanda sorge spontanea: pos-sibile che l’Ammnistrazione abbia deciso di fare un autogol…culturale così clamoroso? Cosa c’è dietro? A quanto pare, c’èlo zampino di Ulisse. Che stavolta, lungi dal risolvere la guerracome nella mitologia greca, l’ha invece in realtà scatenata…«L’Assessore alla Cultura del Comune – prosegue infatti il co-municato del Gruppo Moduloesse – ha spiegato che, stantel’aspro contenzioso in atto tra il Comune e la società Circe srl(in merito al tormentato iter autorizzativo del Cineteatro Ulisse),e poiché alcuni elementi del G.T. Moduloesse sono anche socidi Circe srl, l’Amministrazione non ravvisava l’opportunità disostenere alcuna iniziativa del Moduloesse».Tali spiegazioni, manco a dirsi, non hannosoddisfatto gli organizzatori della prestigiosarassegna teatrale. I quali hanno sollevato treordini di obiezioni: il G.T. Moduloesse (asso-ciazione no profit) e Circe srl (società di ca-pitali) sono soggetti giuridici assolutamentedistinti ed indipendenti tra loro; il Presidentee Legale Rappresentante di Circe srl non faparte del Moduloesse; tra il Moduloesse edil Comune non vi è e non vi è mai stata alcu-na contrapposizione, ma sempre uncostruttivo rapporto di collaborazione. «E’ deltutto evidente – rincarano la dose i compo-nenti del G.T. Moduloesse – la logica a cuisi ispira la grave e tardiva decisione dellaGiunta Municipale, una logica tantobiecamente vendicativa quanto miope eautolesionistica: i risentimenti personali diqualche suo componente, scaturiti dalla con-torta vicenda del Cineteatro Ulisse, vengo-no scaricati su una realtà, il Moduloesse,del tutto “innocente” e totalmente estranea aquella vicenda». L’assessore alla culturaCarolina Serrone, dal canto suo, ai nostritaccuini si è limitata a rilasciare tale dichia-razione: «Ci sono delle situazioni poco chia-re che non permettono all’AmministrazioneComunale di poter collaborare con loro». Perquest’anno, allora, niente rassegna naziona-le. Agli amanti del teatro non resterà che ac-contentarsi delle Commedie in vernacolo.

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l’interNome: MarinellaCognome: FalcaEtà: 22Segni particolari: Il neo nel bel mezzo della mia fronte

Marinella è ancora libera e bella?Libera non più. Bella? Beh, lascio a voi giudicare!Sogno nel cassetto?Vincere una medaglia a Pechino

Il Presidente della Federazione Ginnastica d’ItaliaRiccardo Agabio ritiene che l’argento a squadre di Atenepossa stare stretto. Sei fiduciosa anche tu?Noi stiamo lavorando per conquistare una medaglia: siamotutte molto concentrate e consapevoli di poter raggiungere iltraguardo.Petrucci, presidente Coni, ha già inserito nelle 10-13medagliere d’oro che conseguirà la spedizione azzurraanche la vostra. Sarà un buon profeta?Speriamo di sì. Il presidente del Coni Petrucci e quello dellaFederazione Agabio sono molto fiduciosi a riguardo. Io, inve-ce, resto con i piedi per terra.

C’è qualche avversario che ti preoccupa più della Rus-sia?La Cina. Gioca in casa. Potrebbe essere favorita dal fattorepolitico. E poi ci sono loro, le temibile russe.Ma a Torino cosa è successo?Abbiamo conquistato una medaglia d’oro, una d’argento eduna di bronzo. Peccato, perchè a Torino qualcuno ci ha toltoun’altra medaglia d’oro.Alle russe continueranno a cadere le funi per terra maalla fine vinceranno sempre loro?A quanto pare funziona proprio così...

Ciascun esercizio dura circa due minuti e mezzo. Provapiù pathos la mamma incollata al televisore o Marinellain pista?Dovreste chiederlo alla mia mamma. Io, di sicuro non entrotranquilla, anzi.Ce l’hai un pensiero a chi come me vive i tuoi esercizi inapnea, senza respirare?È difficile da spiegare se non ci sei dentro. È una sensazionestrana.

La medaglia d’oro per il Coni alle Olimpiadi di Pechinovale 140mila euro di premio. Sono tanti per chi lavora daquattro anni per quel risultato?Sono tanti ed in ogni modo ripagano gli enormi sacrifici chegiornalmente compiamo. Ma, per quanto ci riguarda, non sono

i soldi la nostra soddisfazione. Il nostro obiettivo è battere laRussia, il nostro motivo d’orgoglio è ascoltare l’inno di Mameli.Il Coni paga 10 volte meno la medaglia d’oro di un atletaalle Paraolimpiadi. Ti sembra giusto?No, assolutamente!È vero che i 65mila euro per l’argento conseguito ad Atenenon bastano neanche per pagare le spese per chi pratica laginnastica ritmica?Verissimo. A ciò devi aggiungere varie tasse da pagare. Arrivia-mo alla metà!I calciatori sono belli ricchi e famosi. E voi ginnaste?Noi no purtroppo. La ginnastica ritmica è uno sport minore e ciòci penalizza.

Caso Tibet. Cosa pensi dell’ipotesi di boicottare i Giochi?Noi non siamo assolutamente d’accordo ed in ogni modo prefe-riamo rimanere fuori. Le Olimpiadi dovrebbero essere una buo-na occasione per far riabbracciare tutti i popoli del mondo.Se vivesse De Andrè come riscriverebbe la canzone diMarinella?Non lo so, anche se resta la mia canzone preferita. Sono legata

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da ricordi di gioventù.La Spagna ci ha gettato fuori da Euro 2008. Ai giovinazzesiche non andranno in vacanza l’estate sarà monca. A menoche Marinella non ci regala qualcosa di grande… Cosa?Una medaglia cercando di tornare felice per festeggiare in piaz-za Vittorio Emanuele II come dopo la vittoria di Atene.Marinella, che partì da Giovinazzo minuscola, magnificae bella e poi si trasformò in elegante farfalla colorerà dioro i nostri sogni?Spero di non deludere nessuno, nonostante il tutto sia moltopiù difficile di Atene. Riconfermare l’argento, considerato ilfattore politico. Sarà difficilissimo. Ma noi ce la metteremotutta.Anche a Pechino regalerai con il labiale cartoline di salu-ti a Giovinazzo davanti le telecamere di mamma Rai?Ci riproverò, sperando mi riprendano.

L’ex assessore allo sport Mezzina urlava sempre ai cugi-ni di Molfetta ‘Marinella è mia, è solo mia’. Sciogliamo

l’arcano. Marinella si sente biancoverde o biancorossa?Io sono giovinazzese, anche se le mie origini sono della cittàdi Molfetta. Il dialetto però è quello di Giovinazzo.Il cielo è azzurro sopra Berlino. E quello di Pechino comesarà?Speriamo d’oro.E se Marinella scivolerà nel fiume Yongdingand?No ti prego, non cantarmela… Quando ritornerai di nuovo a Giovinazzo? A fine agosto.Cosa ti manca del nostro paese?Ora sono a Follonica e di certo non il mare. Mi manca l’aria dicasa, i miei amici ed i miei genitori.Ce l’hai un pensiero per tutti i giovinazzesi?Guardatemi in televisione e tifate per noi. Non vedo l’ora diriabbracciarvi. A presto!

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E’ stato approvato nel consiglio comunale dello scorso 10 luglio conuna maggioranza di 12 consiglieri (hanno votato contro i 4 consi-glieri presenti dell’opposizione) il rendiconto della gestione perl’esercizio finanziario 2007 che tentiamo di sintetizzarvi come se-gue:Conto del bilancio: risultato della gestione di competenza: euro -203.395,55; risultato della gestione residui: euro 709.258,60; avan-zo di amministrazione: euro 505.863,05;Conto economico: risultato della gestione operativa: euro -314.079,30;risultato economico d’esercizio: euro -45.490,47;Conto del patrimonio: totale attivo: euro 38.917.352,22; totale passi-vo: euro 38.917.352,22; conto d’ordine: euro 7.957.305,32.La discussione dell’unico punto all’odg si è incentrata sul taglio allespese per il turismo che sono in calo già dal 2006, secondo quantoosservato dal consigliere Cortese (FI). Il sindaco Natalicchio hafatto notare come i comuni, non solo quello di Giovinazzo, soffrano ilcontinuo taglio delle risorse, quest’anno aggravato dalla mancatariscossione dell’Ici. I settori che ci si vede costretti a toccare sonoquelli del turismo e della cultura. L’amministrazione non se l’è senti-ta di tagliare i servizi sociali, anche se questi non hanno un impattodi massa. Ha fatto l’esempio del servizio di balneazione fornito nelmese di luglio a 20 disabili. “Se noi non lo facciamo – ha dettoNatalicchio – nessuno se ne accorge, tranne quei 20 bambini”. Ilsindaco ha comunque fatto notare che la promozione turistica aGiovinazzo la fa più il pubblico che il privato. Lui stesso si è trovato adover rispondere agli organizzatori di una fiera in Francia ai qualinon era arrivato l’olio promesso da aziende del nostro territorio; hadovuto cercare con il lanternino degli oleifici che fornissero l’olio alcomune di Guastalla. “Il comune di Giovinazzo ha dovuto gestireuna situazione in cui, anche spingendo, si è trovato di fronte alladebolezza strutturale del sistema delle imprese”. Magarelli (DC),che ritiene che stare nella maggioranza significa anche adeguarsialla volontà di tutti, auspica invece una inversione di rotta, perchè ilturismo e il servizio ai disabili sono due cose diverse ed entrambedevono essere garantite. Secondo Palmiotto (FI), “anche se dal puntodi vista politico può dare lezioni a tutti, dal punto di vista economicoil sindaco è fuori rotta”.La seduta si era aperta con la premiazione di due coppie di ballerini,campioni italiani di danza sportiva per due diverse categorie: Vin-cenzo Ignomiriello e Antonella Sterlacci, Matteo Prezioso eAntonella Illuzzi.L’assessore alla cultura Serrone ha fatto omaggio del libro edito da

Comunicaria “I colori della libertà”: il ricavato dell’acquisto di altrecopie andrà a finanziare l’iniziativa del padre comboniano Capaccioniper la costruzione di un pozzo d’acqua in Benin.Il consigliere Palmiotto ha poi letto la dichiarazione che lo vedeconfluire assieme agli altri due consiglieri, Cortese e Bavaro, nelpartito di Forza Italia. Piscitelli (FI) ha ringraziato il gruppo dellaLista Palmiotto, sentendosi gratificato come segretario cittadino diForza Italia: “Abbiamo fatto un rodaggio di un anno per capire sepotevamo stare bene insieme”.Diverse le interrogazioni e le interpellanze. Cortese (FI) ha chiestolumi sui bagni pubblici e l’assessore all’ambiente Brancato ha ri-sposto che sono stati appena installati su tutto il lungomare. Piscitelli(FI) si è lamentato delle numerose auto in sosta vietata a partire daun’edicola di piazza Vittorio Emanuele fino in piazza Umberto, chebloccano il passaggio dei pedoni, e delle auto in sosta sulla pistaciclabile. L’assessore alla polizia municipale Albrizio ha difeso l’ope-rato dei vigili urbani e ha snocciolato i numeri delle multe: 260 inpiazza Vittorio Emanuele, 255 in piazza porto, 60 sulla pista ciclabile.Piscitelli si è lamentato del comportamento di alcuni vigili che an-drebbero dall’esercente a dire che sono costretti a fare le multe per-ché il consigliere ha denunciato il disagio. Presenti in aula anchealcuni residenti in piazza San Salvatore. Attendevano un’altra inter-rogazione sempre di Piscitelli che ha messo in evidenza l’esaspe-razione di questi cittadini a causa dei frequentatori della zona: dairagazzi che sostano o giocano a calcio (la piazza ormai viene chia-mata “lo stadio”) anche fino alle 5 del mattino impedendo loro didormire, che causano per di più la rottura dei lampioni, al parcheg-gio selvaggio, per arrivare ad alcuni episodi di spaccio. “Quella zonami sembra trascurata”, ha sottolineato Palmiotto, il quale ha rilevatoanche il comportamento di una famiglia che ha ormai preso posses-so di un pezzo del porto vecchio, con tanto di tavolini e televisore. Sichiede dunque un maggiore controllo del territorio. Il sindaco, oltre aribadire l’annoso problema dell’insufficiente numero di vigili urbani,ha detto che in piazza San Salvatore sono state da poco posizionatedelle fioriere per rendere meno facile giocare a calcio e che i vigilihanno cominciato a sequestrare i palloni. L’assessore Albrizio hafatto infine notare che del problema non può farsi carico soltanto lapolizia municipale il cui lavoro non può essere sminuito. L’ultimainterpellanza di Piscitelli chiedeva a che punto è l’istituzione deldifensore civico. “E’ un impegno di questa amministrazione – hadetto Natalicchio – anche se non è il momento giusto a causa dellapolemica sui costi della politica”.

di Porzia Mezzina

cronaca amministrativa

APPROVATO ILRENDICONTO DI

GESTIONE 2007

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13 Agosto 2008

IL CONTRAPPUNTOdell’alfiere

PIAZZA NAVONA E PIAZZA VITTORIO EMANUELE

Il PD perde pezzi a Roma e a Giovinazzo«I rasta utilizzano la marijuana come erbamedicinale, ma anche come erba meditativa.E, come tale, apportatrice dello statopsicofisico teso alla contemplazione nellapreghiera». La sesta sezione della SupremaCorte di Cassazione ha deciso l’annullamen-to della sentenza di condanna a carico di unuomo di Terni che era stato trovato in posses-so di un quantitativo di droga. Nei precedentigradi di giudizio era stato ritenuto colpevoledi spaccio di sostanze stupefacenti e, perquesto, condannato ad 1 anno e quattro mesidi carcere e 4.000 euro di multa. La sentenzadella VI Sezione della Corte di Cassazione sipresta ad alcune considerazioni. Considera-zioni da uomo della strada o se preferite dasemplice cittadino un po’ disorientato di fron-te a simili sentenze o forse non abbastanzaevoluto come penseranno le donne e gli uo-mini che si ritengono superiori agli altri perdirittura morale, elevata cultura e apertura in-condizionata al multiculturalismo. Insommaquesta sentenza non riesco a comprenderla.Basterà dichiararsi rasta o quant’altro peravere diritto a spacciare droga indisturbati, oancora dirsi musulmano e avere diritto a spo-sare più donne, dichiararsi sciamano e, quin-di, poter mangiare - che so - la moglie o ilcognato antipatico e, perché no, la suoceraantipatica per definizione. Siamo alle solite,sorridiamo per non piangere. I fiumi di parolesu Berlusconi e il suo difficile rapporto con imagistrati, si dice che siano stati almeno in900 a indagare su di lui, le accuse di Di Pie-tro e la manifestazione di Piazza Navona percondannare la decisione della maggioranzadi rendere non perseguibili le quattro più altecariche dello Stato, tutto spazzato via da que-sta decisione che lascia i cittadini perplessi egli allontana dal doveroso rispetto verso lamagistratura. Il diritto non può, a mio giudizio,essere svincolato completamente dal buonesenso comune e dalla cultura del Paese incui viene esercitato; senza esserne vittimanon può dimenticare che la giustizia vieneesercitata nell’interesse della società permantenerla solida e coesa e non favorirne ladisgregazione e l’annientamento. Si rischiadi spazzare via quel minimo di coesione so-ciale per sostituirla con cosa? I manifestanti

di Piazza Navona che avevano ed hanno tut-to il diritto di protestare contro il governo han-no avuto il grave torto di aver sproloquiatoanche contro non solo il Presidente della Re-pubblica Napolitano, tra l’altro un uomo di si-nistra, ma soprattutto contro il Papa. La signo-ra Guzzanti se l’è presa per lo spostamentodel gay-pride a Bologna. Facile sparare sulPapa Benedetto XVI per le discriminazioni pre-sunte contro gli omosessuali, meno facile -che so - battersi per gli omosessuali che vivo-no nei Paesi musulmani. Molti si rifugiano inIsraele per sfuggire alle persecuzioni e al pe-ricolo di essere incarcerati ed uccisi. Forzasignora Guzzanti, si dimostri realmente liberae ci dimostri che la sua lotta non è frutto del-l’ossessione antiberlusconiana e, magari, la-sci stare il neo ministro Carfagna. I processicome ci insegna l’onorevole Di Pietro si fan-no in tribunale e non nelle piazze più o menodemocratiche. O no? E su questo tema si staconsumando anche lo strappo all’interno delPartito Democratico. Rutelli contro Veltroni.Francesco Rutelli al convegno, da lui definito,dei coraggiosi ha aperto ricambiato all’UDC.A parte che i coraggiosi, per me, sono altri. Icoraggiosi sono i nostri ragazzi che portano ilTricolore in terre lontane a difesa della demo-crazia o nel nostro portone o in quello accan-to a chi lotta contro la malattia o assiste undisabile e magari conserva il sorriso nella lot-ta disperata. Ma a parte queste considerazio-ni l’ex sindaco di Roma ed ex vice premier havoluto prendere le distanze da Veltroni mainominandolo e accorciarle con i centristidell’UDC. Basta con l’agenda dettata daBerlusconi, vogliamo essere noi a proporla enon a subirla, sulle impronte ai Rom diciamono, ma sì magari alla banca del Dna ( e non èzuppa è pan bagnato). Vogliamo semplificaree non complicare la vita agli italiani, su Romanon accetto di essere tirato in ballo sul deficitperché so bene quello che è successo dopodi me. Non ha nominato Veltroni ma il bersa-glio era il candidato premier del PD. Volevafare il premier ma ha lasciato Roma pratica-mente in bancarotta. Ebbene l’onorevoleTabacci ha detto che si può fare purché si fac-cia la scelta del bipolarismo alla tedesca enon il bipartitismo, che si opti per il

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IL CONTRAPPUNTO

DELL’ALFIERE

parlamentarismo e non per il presidenzialismo.Argomenti molto in voga nei discorsi degli ita-liani alle prese con il caro-tutto e stipendi mol-to più bassi della media europea. Poi Casininon si capacita del deludente risultato eletto-rale e allo stesso tempo Tabacci non sa spie-garsi come un uomo preparato come lui nonsia oggi almeno ministro dell’economia. In-somma la componente ex democristiana e po-polare del Partito Democratico scalpita. Comescalpita la componente riformista nel PD diGiovinazzo. Gli ex socialisti e ex rifocomunistisi auto-sospendono dal PD locale ma non lolasciano come il nostro titolo diceva mentrel’avvocato De Candia restituisce la tessera perla situazione creatasi localmente e non solonel partito a cui aveva, da “socialista liberale”,aderito per un cammino riformista mai intra-preso dalla nuova, ma già vecchia, formazio-ne. Apprezzo non solo il tono pacato ma fer-mo di Beppe De Candia nel decidere senzatentennamenti l’uscita da un partito dove sonoperpetuate le logiche di potere che avevanoaccompagnato i Ds e la Margherita localmen-te e non solo. Un rinnovamento di facciata conla nomina di qualche uomo nuovo ma prigio-niero dei vecchi marpioni della politica e del-le vecchie logiche. L’avvocato De Candia hacitato un libro “Il gattopardo” che dovrebbeessere letto e studiato nelle scuole perchémeglio di tanti testi di sociologia e storia spie-ga il Meridione e gli italiani non solo nel pas-saggio dai Borboni ai Savoia ma anche tuttele vicende successive della nostra travagliatastoria patria. Che ne dice avvocato, invitiamol’assessore alla cultura, che conoscerà sicu-ramente l’opera di Tomasi di Lampedusa, aconsigliarne la lettura nelle nostre scuole?Buona Festa Patronale e che la Madonna diCorsignano illumini tutti noi.P.S. Caro Signor Sindaco non parli di ampiacampagna denigratoria se si tratta di sempli-ce critica, ella maneggia così bene l’italianoche non posso pensare ad un errore ma soload una svista dovuta alla calura. La democra-zia funziona così, se sarà denigrazione e noncritica la condanneremo. La Madonna diCorsignano illumini anche lei.

[email protected]

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15 Agosto 2008

Dottore la prego mi aiuti. Voglio uncontatto con la mia ex moglie. Lo soho sbagliato ma mi manca tanto. Daquattro anni sono in attesa di divor-zio dopo 13 anni di matrimonio. Lo soho sbagliato. E per questo sto pagan-do. Però nella vita capita di smarrireper un momento la retta via. Capitadi perdere la testa per un’altra per-sona. Non nascondo però che lei miha ripagato con la stessa moneta.L’errore è stato di entrambi anche semi porto il macigno di una colpa mag-giore perché io sono stato da input,io ho mandato tutto al diavolo. Forsequando si lavora molto, si ha sullespalle il peso della famiglia, quandolei e la suocera mi rintuzzavano conle solite storielle che alle donne spettaprima di fare la mamma e poi mogliementre al marito lavorare in fabbri-ca, ho tolto il collare della tortura, misono sguinzagliato e ho iniziato asentire il profumo di libertà. Soloadesso rifletto che la mia libertà re-sta la vecchia cuccia, la prigione de-gli affetti. Solo adesso capisco cheLei forse non sarebbe mai stata unalavoratrice indefessa in negozio, chel’emancipazione sul lavoro è il can-cro della famiglia, che la donna devefare la mamma e formare i figli. Soloadesso rifletto che Lei era una mam-ma ed educatrice esemplare. Contanti bulli di buona famiglia che riem-piono i nostri giornali di cronaca per-ché i genitori che inseguono la stra-da del guadagno, del consumismonon hanno molto tempo per seguire ifigli, sono qui a riflettere e a pentirmi

«RIDATEMI MIA

MOGLIE!»

Laboratorio:Casina dellaPrincipessa

GIOVINAZZO

perché meglio arrivare a stento a finemese ma investire nella ricchezza diuna mamma e dei figli che non man-cano di rispetto agli adulti e ai genitori.E questo lo devo solo a Lei, alla miaex moglie. Sono qua a scrivere per di-sperazione perché mi manca da mo-rire. Mi sono rivolto al consultorio, hoprovato e riprovato per cellulare, viasms, la sua risposta è sempre quella:«Io non ti amo più. Non provo più nienteper te». Dopo queste parole cosa do-vrei fare? Voltare pagina? E’ facile par-lare ma non auguro a nessuno di ri-trovarsi adesso in un sentiero oscuro.Era tutta la mia vita. Mi manca da mo-rire. Vorrei chiamarla per dirle quantomi manca. Lo so che adesso vive dasola, non frequenta nessuno. Mi sen-to perso, ho pensato addirittura al sui-cidio, ma il pensiero dei figli e degli af-fetti che mi uniscono mi hanno fattodesistere. Nella mia vita non avrei im-maginato di ritrovarmi nelle condizioniin cui sono ora, non faccio altro chepensare a Lei. Gli amici, le distrazioni,gli hobby, niente sembra darmi inte-resse. Ho provato e riprovato a cer-care un contatto per farla ragionare.Avrei usato mille modi, foto insieme,ricordi di momenti felici e sereni, lacri-me e sorrisi consumati insieme. Pur-troppo da Lei tutto dimenticato. Devofarmene una ragione, niente nella vitaè eterno? Nulla può la paura di avere imilitari dell’Arma – perché così intimaad ogni mia telefonata – più della miaesistenza distrutta perché c’è lei nellamia testa e non riesco più a cacciarlavia. Dottore mi crei un contatto!

LETTERA FIRMATA

Mi dica dottore…Gentile lettore la sua è una lettera che urla tut-to il suo dolore cercando un’ultima ancora alsuo grido di aiuto … Posso dirle che questonon può essere lo spazio adatto ad una suasimile richiesta, eticamente non possiamo per-metterci di telefonare, prendere contatti conpersone che non si rivolgono a noi diretta-mente, o altro, non siamo obiettori di coscien-za ma una categoria professionale che segue,come ogni categoria, una deontologia e un’eti-ca ben definita.Su ciò che mi richiede non posso fare, maposso invece, darle un consiglio tecnico e pro-fessionale… Potrebbe ricercare un’altra stra-da per poter realizzare concretamente un con-tatto con la sua ex moglie, e cioè chiedere con-cordandolo con gli avvocati , ovviamente par-landone prima con il suo e poi trasmettendo-lo all’avvocato di sua moglie sotto forma dirichiesta, una mediazione di coppia, e cioè in-trodurre un mediatore di coppia prima che lapratica del divorzio vada avanti , potrà eglitentare degli incontri volti a capire insieme econ voi se, ci possono essere dei margini af-finché la coppia possa ricongiungersi.Alcune coppie hanno utilizzato questa stradaprima di mettere la parola fine al loro rappor-to con il divorzio.Potrebbe non essere la risoluzione ma è un’al-

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17 Agosto 2008

Continua l’opera di vigilanza dei Carabinie-ri nei confronti dei conducenti dei ciclomo-tori. Sottoposti a fermo amministrativo perun periodo di 60 giorni ben 45 ciclomotoridall’inizio dell’estate. Un risultato positivoper le forze dell’ordine. Un po’ meno per iproprietari dei mezzi che dovranno purtrop-po trascorrere l’estate a piedi. È necessa-rio ricordare infatti che la mancanza delcasco, in questo periodo, comporta in pra-tica il mancato utilizzo del ciclomotore pertutta la bella stagione.

Misure cautelariIl 10 luglio durante un servizio di pattuglia-mento è stata fermata un’autovettura Matizdi colore nero con a bordo tre soggettipluripregiudicati. Due di Bitonto e l’altro diBisceglie. Quest’ultimo, assoggettato allamisura speciale dell’obbligo di dimora, sitrovava a Giovinazzo. Tratto in arresto perla violazione di tale obbligo è stato imme-diatamente associato alla Casa Circonda-riale di Bari. Utile è precisare che con l’ob-bligo di dimora, ai sensi dell’art. 283 c.p.p.,il giudice prescrive all’imputato di non al-lontanarsi, senza l’autorizzazione del giu-dice che procede, dal territorio del comunedi dimora abituale. Le misure cautelari per-sonali coercitive si applicano nel caso didelitti per i quali la legge stabilisce la penadell’ergastolo o della reclusione superiorenel massimo a tre anni.

Rissa nel Comando dellaPolizia Municipale

Situazioni che degenerano. È accadutonella sede del Comando della Polizia Mu-nicipale di Giovinazzo. Due ragazzi diTerlizzi i protagonisti della vicenda. Ave-vano subito l’addebito di una semplicemulta per mancata esposizione del gratti-no sulla loro auto parcheggiata sul lungo-mare di ponente. Il malumore è nato pro-prio da questo episodio e pertanto si sonorecati presso la sede dei vigili per richie-dere l’annullamento della multa.In realtà la multa era stata applicata dagliausiliari del traffico tanto temuti nella no-stra cittadina soprattutto nelle calde gior-nate estive. La mancanza di parcheggi fa-vorisce infatti la violazione di alcune nor-me elementari che la calura non invita arispettare. E così chi ne ha fatto le spese èstato in primis il comandante Celeste Bari-le e subito dopo gli altri vigili e le suppellet-tili della sede.Un’aggressione vera e propria è stata mes-sa a segno dai due ragazzi. Sono volaticalci e pugni e unodegli agenti munici-pali è stato costret-to a ricorrere alPronto Soccorsoper lesioni giudica-te guaribili in 15giorni.Necessario quindil’intervento dei Ca-rabinieri diGiovinazzo chehanno potuto seda-re la rissa e limita-re i danni. Grazie

LA CRONACA NERADI GABRIELLA MARCANDREA

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all’ausilio degli uomini del luogotenenteGalizia è scattato l’arresto per iterlizzesi. I reati contestati sono quellidi aggressione e lesione personali, dan-neggiamento a cose e resistenza a pub-blico ufficiale. Attualmente sono agli ar-resti domiciliari poiché risultano incen-surati.

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echi lugl

15-24 giugno

UN MURO NONBASTA

Nella sala S.Felice, un even-to di singolarerilievo. Una mo-stra fotograficache ha l’obietti-vo di descriverela vita dei pale-stinesi nellaloro terra.L’esposizione,ricca di documen-ti filmati e di pannelli informativi ha procuratoal visitatore un forte impatto psicologico allavisione sia pure fotografica del ‘muro’ costrui-to dagli israeliani in Palestina nel 2002. Unabarriera che produce nella vita politica, socia-le ed economica dei cittadini palestinesi unapesante emarginazione e gravi disagi.Artisti internazionali hanno dedicato al ‘muro’una mostra di murales per descrivere la gra-ve situazione di divisione e di privazioni diogni genere che il popolo palestinese sta sof-frendo.Anche l’O.M.S. ha denunciato alla Corte Inter-nazionale di Giustizia la situazione socio-eco-nomica e sanitaria e le gravi conseguenzeche la barriera provoca sul popolopalestinese.Le varie associazioni del territorio cioè Agi-sci, Arci Tressett Giovinazzo, AssociazioneDon Saverio Bavaro, Biblioteca AntonioDaconto, Associazione Culturale Casa deiPopoli di Molfetta, Circolo Leonardo,Comunicaria, Formicolata e 35° Parallelo han-no elaborato un Progetto per parlare del Murosenza alcuna pretesa di stabilire torti o ragio-ni, senza farsi offuscare da una passionalitàrabbiosa. Un confronto che dovrà garantire ildiritto ad una informazione completa, per get-tare luce su uno dei nodi che alimentano latensione moderna tra oriente ed occidente,per rivendicare il potere della società civile diessere partecipe e consapevole.In Israele ed in Palestina le condizioni essen-ziali per la pace sono: il dialogo, i diritti e losviluppo sociale, il riconoscimento e la convi-venza tra i due popoli sulla base della nonviolenza.Il grido di speranza scaturito dalle associa-zioni sopra menzionate è stato esternato at-traverso alcuni versi che dovrebbero scuote-re la coscienza di tutti.

DI ANGELO GUASTUN MURO NON BASTAPer decidere chi ha ragione e chi ha tortoPer tracciare un confine arbitrarioPer dettare la legge del più forteUn muro non bastaPer nascondere un orizzonte alla sua terraPer costruire una gabbia intorno a una na-zionePer dimenticare quello che c’è dall’altraparteUn muro non bastaPer cancellare il diritto all’autodeterminazio-ne dei popoliPer impedire a due volti di incrociare losguardoPer sbarrare il passo a chi ha voglia di co-noscere.

20-21 GiugnoESPROPRIAZIONE

PER PUBBLICAUTILITÀ

Di questa complessa tematica si è dibattutonell’ambito del venticinquesimo convegnonazionale organizzato dall’AssociazioneNazionale Magistrati-Magistratura Indipen-dente, nella Sala Convegni del Grand Ho-tel Riva del Sole.Si è diffusamente parlato di principi cardinee dell’evoluzione della Legge 25/06/1865n. 2359, dei punti qualificanti delle disposi-zioni contenute nel T.U. n. 327 del 2001 edelle sentenze rese dalla Corte Costituzio-nale in materia di espropriazioni e di dirittocomunitario. Nella prima giornata del Con-vegno è stata evidenziata l’esigenza dellariforma della normativa sulle espropriazionisollevata dalla Corte Costituzionale.Sono state ampiamente descritte le novità

della Legge 244/2007 e leggi provvedimen-to e ci si è soffermati a lungo sulle indennitàdi espropriazione, sul regime dell’occupazio-ne acquisita prima e dopo della Legge 2007,sul recesso dell’Amministrazione dagli accor-di sostitutivi del procedimento espropriativo,in particolare dei profili di legittimità costitu-zionale delle leggi-provvedimento e dellareiterazione non procedimentalizzata dei vin-coli espropriativi.Nella seconda giornata si è discusso del casodel Teatro Petruzzelli, dell’abuso delladecretazione di urgenza e delle eccezioni dilegittimità costituzionale sollevate nel giudi-zio. È stata anche effettuata una disaminadelle conclusioni della sentenza della CorteCostituzionale n. 128 del 2008, nonché il vi-zio di carenza dei presupposti e dell’abusodella decretazione di urgenza e dei vizi dilegittimità costituzionale. La Corte Costituzio-nale, costituita e funzionante dal 1955, infatti,ha il compito di giudicare controversie riguar-danti la legittimità costituzionale delle leggi esui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Sta-to e tra lo Stato e le Regioni.Ad allietare la prima serata del Convegno,un concerto con i brani ‘In the shadow of themoon’. Al pianoforte Fernanda Damiano (13anni) e Mariateresa Fiermonte (13 anni), so-prano Miriam Gorgoglione, chitarra VitoVilardi. Lo spettacolo è stato curato da RosaScarda, docente di storia ed estetica musica-le. Ottima la scelta dei brani eseguiti alla per-fezione. Ad organizzare l’evento: C.I.R.G.A.S.– Comitato Interdisciplinare per le RicercheGiuridiche, Associazione Nazionale Magistra-ti – Magistratura Indipendente, Ordine degliAvvocati di Bari, LUM – Libera Università Me-diterranea – Casamassima (BA). Numerosigli intervenuti. Coordinatore scientifico delConvegno il Dott. Angelo D. Depalma – Pre-sidente della Terza Sezione Penale del Tribu-nale di Bari.

23 giugno

DeblattizzazioneL’assessorato alla Sanità del Comune diGiovinazzo ha disposto a partire dal 23 giu-gno e per tutta la settimana, un intervento di

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Page 19: LA PIAZZA DI GIOVINAZZO 2008

19 Agosto 2008

dilio

TADISEGNI

deblattizzazione unitamente ad un trattamen-to contro mosche e zanzare effettuato nellanotte tra il 24 e 25 giugno. Ricordiamo che ladeblattizzazione è un intervento che si occu-pa del monitoraggio di aree infestate, attra-verso l’utilizzo di trappole che usano comeattrattivi feromoni, ossia sostanze chimichesecrete in particolar modo da insetti, nonchédi una specifica lotta attuata utilizzando ungel inodore che non contiene solventi e nonsviluppa vapori, posizionato nei punti criticitramite pistole o siringhe che permettono unadistribuzione attenta e controllata. Per que-sto motivo non richiede l’evacuazione deilocali da trattare, né la sospensione dei ser-vizi in atto; cosa necessaria invece per unintervento tradizionale.

27-28 GiugnoUn pasto a chi ne

ha bisognoNove sono stati i supermercati che hannoaderito all’invito dell’Associazione SacroCuore di Gesù, di aggiungere qualcosa allapropria spesa, da donare ai più bisognosiassistiti dalla Caritas della ParrocchiaSant’Agostino.In tanti hanno consegnato parte della lorospesa ai volontari della Caritas cittadina.Oggi più che mai, la carenza di cibo colpiscebuona parte della popolazione italiana edanche la nostra cittadina. Procurare cibo perchi ne ha bisogno è ‘un’opera buona’. I pove-ri li abbiamo con noi e possiamo aiutarli quan-do vogliamo.

Non bisogna dimenticare infatti che il compi-to della Caritas parrocchiale non è affattosemplice. Si tratta di individuare, ed aiutarechi ha effettivamente bisogno. I poveri hannouna grande virtù: la dignità. Uno dei loro oc-chi piange, l’altro invece ride. Ma, una voltaindividuato il povero, va aiutato sempre.

16 Giugno

Iniziati i lavori di re-stauro della fontana

del Piscitelli

La fontana dei tritoni opera dell’illustre con-cittadino professor Tommaso Piscitelli si starifacendo il look. La consegna dei lavori èavvenuta il 16 Giugno 2008 alla ditta Giovan-na Izzo Restauri di Napoli. I tempi massimiper la ristrutturazione previsti dalla ditta sonodi sei mesi. L’intervento ha avuto inizio conuna dettagliata campagna fotografica e rilie-vi e di un’indagine polimetodologica per de-terminare la natura dei depositi superficiali ela caratterizzazione sia della pietra sia delbronzo. Per ottimizzare il mantenimento del-l’opera sarebbe opportuno prevedere un im-pianto di depurazione dell’acqua con siste-ma osmotico. La fontana inaugurata il 19 ago-sto 1933 da tempo presentava fenomeni didegrado gravi e diffusi. Su tutta la superficielapidea erano evidenti i danni di carattere am-bientale, dovuti agli accumuli di particolato ealla presenza in ampie zone di microrganismiparticolarmente gravi, giacché hanno unaparticolare adesione e penetrazione. Le partidi bronzo mostravano evidenti danni, siad’origine ambientale sia accidentale. I danni

di carattere ambientale interessavano l’interasuperficie uniformemente corrosa, con accumulidi prodotti di corrosione, polverosi in superficiee più compatti in profondità. I colori di questiprodotti di corrosione è diverso e va dal nero alverde chiaro. Trattandosi di un bronzo sempreesposto agli agenti atmosferici, si può ipotizza-re che la corrosione sia principalmente causa-to da un processo di solfatazione, legato allapresenza nell’atmosfera d’ossido di zolfo. Perquesto motivo il comune di Giovinazzo ha rite-nuto necessario un intervento di ristrutturazione.

MARIAGRAZIA CIRILLO

28 giugnoIncontro tra

scrittori e lettori

Nell’accogliente cornice dell’Atrio dell’I.V.E.,protagonista della serata di inizio della caldaestate, la letteratura. A rappresentare il moder-no stile di esprimersi, scrittori apprezzati dalpubblico che, nel tempo massimo di trenta mi-nuti loro concessi, con eleganza di linguaggioe con la purezza dei loro sentimenti, hanno in-contrato i lettori ed un folto pubblico intervenu-to per l’occasione. Il loro compito? Quello dispiegare i motivi che ispirano la composizionedi un testo. Cinque gli scrittori che, con le loroelocuzioni hanno prodotto libri di facile letturae la loro bravura è premiata con una forte tiratu-ra editoriale.Centomila le copie del primo libro della scrittri-ce foggiana Pulsatilla che ha presentato il se-condo lavoro ‘Giulietta Squeenz’. Poi è stata lavolta di Flavia Piccinni con il libro ‘Adesso tieni-mi’, di Francesco Carofiglio con il romanzo‘L’estate del cane nero’, di Paola Barbato con ilvolume dal titolo ‘Mani nude’ e di LorenzaFoschini, giornalista RAI con il libro ‘Il cappottodi Proust’.

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Page 20: LA PIAZZA DI GIOVINAZZO 2008

20

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Alla Venus Orchestra è stato assegnato il com-pito di allietare la serata. Costituita da giovanie validissime musiciste, si compone di artistiprovenienti dall’Albania e dall’Ungheria.

21-28 Giugno

Sorridere

Mostra fotografica nella Sala Primaveradell’I.V.E., perché le fotografie offrono la pos-sibilità di mettere a nudo i paradossi e le con-traddizioni che quotidianamente caratterizza-no la nostra vita.A proporre tale evento, dal titolo ‘Sorridere’, laCooperativa Sociale Antropos in collabora-zione con la ‘F.I.A.F.’, Federazione Italiana As-sociazioni Fotografiche. Con il pensiero rivol-to alla data del 13 Maggio 1978, quando ilParlamento approvava la Legge 180 sulla ma-lattia mentale.Le immagini proposte, osservate con gli oc-chi pensosi, romantici, che segnano quotidia-namente la malattia mentale, fanno sorride-re… con gli occhi e con l’anima. E il volto as-sume l’espressione del sorriso. Fanno, cosìsorridere i campi miniaturizzati arati, le diste-se di papaveri, le distese di margherite cheondeggiano al lieve alitare del vento, il dolceabbraccio di una madre che dà il seno al pro-prio figlio e le sagome riflesse di due barchenello specchio di acqua di mare di Giovinazzo.La Legge 180 ha cancellato la pericolositàdell’ammalato mentale abolendo gli ospedalipsichiatrici. Nei centri di salute mentale, lacondivisione e l’integrazione sono imperati-ve. Sono strutture ad hoc per fare sorridere,con gli occhi, con l’anima, con i volti, i sofferentidi malattie mentali. Si può sorridere anche allavista della foto in cui è riprodotta l’erba con le

foglie a tre cuori, ritratta proprio nel terrenodella struttura sanitaria locale. Tre cuori dellastessa foglia: la legge, la famiglia e il centrodi salute mentale. In tanti hanno visitato lamostra.

1 luglio

Principi attivi

Incontro nella Sala San Felice con il prof.Guglielmo Minervini – Assessore Regionaledella Puglia e con l’Avv. Giulio Calvani – Con-sulente Enti Locali, sul programma della Re-gione Puglia per le Politiche Giovanili ovverola nuova idea dei Bollenti Spiriti.«Principi Attivi – esordiva il Prof. Minervini –ha lo scopo di promuovere la progettualità, lacreatività, l’intraprendenza dei giovanipugliesi di età compresa tra i 18 ed i 32 annimediante la concessione di contributi per larealizzazione di progetti allo scopo di miglio-rare l’assetto economico della nostra regio-ne migliore».«La Regione Puglia – precisava l’AssessoreRegionale - vuole valorizzare le idee, le ener-gie, i talenti dei giovani pugliesi per lo svilup-po sociale, economico e territoriale del no-stro territorio».L’Avv. Giulio Calvani – Consulente degli EntiLocali informava infine che tutti i giovani, ita-liani e stranieri residenti in Puglia, di età com-presa tra i 18 e 32 anni, organizzati in gruppicomposti da un minimo di due persone, pos-sono partecipare ai Principi Attivi con propriprogetti.«Per l’attuazione del programma Principi At-tivi – riferiva il Consulente Enti Locali – sa-ranno spesi otto milioni di euro per finanziare300 progetti».

Ai progetti ritenuti utili per una Puglia miglio-re, sarà concesso un mutuo a fondo perdutodi 25.000 Euro. I progetti finanziati con Princi-pi Attivi avranno la durata massima di dodicimesi ed avranno lo scopo di tutelare e valo-rizzare il territorio, di sviluppare l’economia el’innovazione e di favorire l’integrazione va-lorizzando il ruolo della cittadinanza attiva.La scadenza per la presentazione dei pro-getti è il 31 luglio 2008.

1 luglioReparto Ospedaliero

‘Maternità’ e Nenshat inAlbania

La prestigiosa rivista ‘Missionari nostri Ecodelle Missioni dei Cappuccini di Puglia’ nel n.2 dei mesi di Aprile-Giugno 2008, a pag. 20,relativamente al Progetto n. 59 – RepartoOspedaliero ‘Maternità’ in Albania, ha con-fermato la realizzazione della struttura sani-taria ed ha indicato che, per il completamentodell’opera, l’Assessorato al Mediterraneodella Regione Puglia ha disposto un finan-ziamento della somma di euro 28.000 pres-so il Comune di Giovinazzo.Lo stesso periodico nel pubblicare la foto del-la cerimonia nello studio del Sindaco in cui èstato ‘girato’ l’assegno alla ONLUS-OASICappuccini di Puglia indica con il nome diAndrea e non con il suo vero nome Antonio oAntonello, il Sindaco di Giovinazzo.Nenshat, in Albania, non ha mai avuto unOspedale ‘Maternità’. A Giovinazzo invece,l’Ospedale ‘Maternità’ era presente.

Chimica in tasca

Libro di chimica, intitolato ‘Chimica in tasca’(Manuale di chimica express) scritto dal no-stro concittadino Prof. Marcotrigiano Michelee pubblicato dalla casa editrice Gaia Scien-za di Bari. Il libro di chimica generale vieneusato come supporto per gli studenti univer-sitari di materie scientifiche che devono pre-parare l’esame di chimica.Il libro può essere acquistato consultando ilsito www.gaiascienza.com, orinandolo diret-

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tamente suInternet o re-candosi alle li-brerie di fidu-cia, della stes-sa casa editri-ce presenti suBari.Il Prof. Marco-trigiano Miche-le, ormai scrit-tore, sta giàscrivendo unsecondo libroscientifico chesarà pronto pergennaio 2009.Non ci restache augurargli un forte e vigoroso ‘In bocca allupo!!!

3 luglioFORUM TRADIZIO-NI ARTE MUSICADELLA NOSTRA

TERRASi è tenutogiovedì 3 lu-glio nell’Istitu-to Vittor ioEmanuele ilForum Tradi-zioni Arte Mu-sica della no-stra terra. Amoderare l’in-contro MarinaCorazz iar i ,p r e s i d e n t edella Fidapa.Vi hanno pre-so parte LeaCosent ino ,direttore generale della Asl-Ba, e LuciaMoccia, vice presidente del distretto sud-est;hanno relazionato la scrittrice e giornalistaAntonella Lattanzi, autrice della Guida insoli-ta ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle

curiosità della Puglia, che ha parlato delleleggende delle masciare e dei licantropi,Margherita Pasquale, direttrice e storica del-l’Arte della Soprintendenza per i BeniArchitettonici e il Paesaggio della Puglia edirettrice del Castello di Trani, GuidoCorazziari, docente dell’Accademia delleBelle Arti di Bari che ha parlato dell’Artistacontemporaneo pugliese: tra clown esciamano, Antonello Taranto, direttore deldipartimento delle dipendenze patologichedella Asl-Ba, il quale ha introdotto la sua re-lazione su Mente sano in ambiente sano conl’esibizione di due ballerine della compagniaRes Extensa; hanno chiuso i lavoriSebastiano De Feudis, assessore al turismodella Provincia di Bari, il quale ha auspicatouna sincera educazione al bello che miri alrispetto dei luoghi degli altri e al recuperodelle cose che ci sono prima ancora di co-struirne delle nuove, e Anna Olivieri, presi-dente del distretto sud-est. Ha portato i salutidell’amministrazione il sindaco AntonelloNatalicchio.Il forum è stato l’occasione per presentare lamostra inauguratasi proprio giovedì 3 lugliosul Romanico Pugliese. Si tratta di una se-rie di fotografie in bianco e nero risalenti al1975, rinvenute fortunatamente efortunosamente durante gli ultimi lavori dimanutenzione dell’Istituto Vittorio Emanue-le. La dott.ssa Pasquale ha spiegato che lefoto mostrano ‘gli antefatti di San Nicola’, labasilica di Bari che viene considerata il pri-mo edificio romanico dal quale poi derivanotutte le altre cattedrali del XII e XIII secolo. Sitratta, in realtà, di un luogo comune che glistorici dell’arte hanno col tempo sfatato, gra-zie al ritrovamento di alcuni frammenti datatiprovenienti da manufatti di quello stessoAcceptus che ha costruito il pulpito della Cat-tedrale di Canosa che si deve dunque farrisalire non al XII secolo, bensì al 1039-1041.A concludere la serata, l’esibizione dell’Or-chestra Sinfonica della Provincia di Baridiretta dal maestro Marcello Rota con unomaggio alle musiche di Nino Rota (e il ma-estro Marcello ne è il nipote): valzer dal Gat-topardo, la suite dal balletto La strada, fanta-sia de Le notti di Cabiria e de I Vitelloni, suiteper voci e orchestra da Romeo e Giulietta,suite sinfonica dalla trilogia de Il Padrino.

PORZIA MEZZINA

INSIGNITO

IL LUOGOTENENTE

ANTONIO GALIZIA

Costanza nel lavoro, note eccel-lenti e risultati positivi raggiunti.Per questo il 23 giugno nel Salonedegli Specchi della Prefettura diBari il luogotenente AntonioGalizia è stato insignito dell’ono-rificenza di Cavaliere al Merito del-la Repubblica Italiana rilasciatadal Presidente della Repubblica.Onorificenza consegnata perso-nalmente dal Colonnello Gianfran-co Cavallo, comandante provin-ciale (a destra nella foto). Parti-colarmente gradita è stata la par-tecipazione dell’ AmministrazioneComunale, nella persona delvicesindaco Pasquale Tempesta(a sin.). Numerosi gli encomi chehanno raggiunto successivamen-te il luogotenente Galizia, dal Pre-sidente del Consiglio Comunale,Prof. Angelo Depalma, alle più altecariche istituzionali.Dalle colonne de La Piazza giun-gano al luogotenente AntonioGalizia anche i più fervidi auguri,ringraziandolo per l’impegno checontinua a profondere nel propriolavoro.

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22

A beneficio dei lettori giovani premetto che la denominazioneCorsignano (come Putignano, Polignano ecc.) è retaggio di unadesignazione latina risalente alla centuriazione romana del terri-torio pugliese che vuol dire “tenimento di Corsinio”. In questo luo-go del territorio giovinazzese nacque la splendida devozione perla più bella delle icone (circa 50) di Puglia e Basilicata di epocamedioevale. Dal suo inurbamento questa devozione divenne trat-to singolare della Città di Giovinazzo. Fino agli anni ’60 in Catte-drale si vedevano i pellegrini abruzzesi e molisani che per recarsia Bari da San Nicola, in occasione della festa di maggio, scenden-do da Monte (S. Michele), toccavano Siponto, Barletta, Molfetta,Giovinazzo, Capurso, Bari per visitare rispettivamente la Madon-na di Siponto, della Sterpeta, dei Martiri, di Corsignano, del Pozzo.Gran merito va all’amico dottor Michele Bonserio per aver sottoli-neato più volte sulla scorta del De Ninno e di inoppugnabili docu-menti da lui scoperti e studiati che la devozione nacque nella chie-sa in seguito denominata del Padre Eterno e non nel luogo del-l’Edicola fatta costruire poco distante negli anni ’50.L’amore per la Vergine di Corsignano! Per quello sguardo magne-tico che ti cattura ovunque tu sia nel semicerchio che racchiudel’Edicola d’argento! E’ uno sguardo che ti fa innamorare per sem-pre! Più forte di quello della mamma terrena! E fu per l’amore cheda esso promana che i tanti emigrati dell’ondata post-bellica fece-ro celebrare sul Suo altare l’ultima messa prima di imbarcarsi perterre lontane sul “bastimento” a Napoli. Quante lacrime sul famosotreno per Napoli in partenza da Giovinazzo alle 00.25, quantelacrime sulla passerella, quanta giusta teatralizzazione del doloree com’era straziante quello sventolio dal finestrino del treno delfazzoletto, bianco affinchè si potesse il più a lungo possibile vede-re nella notte. Con quella messa a cui partecipavano tutti i familiaridell’emigrante si chiedeva protezione per il lungo viaggio verso leAmeriche o l’Australia ma si metteva il sigillo di eternità sul grandeAmore per Lei su un incancellabile patto di giovinazzesità.L’Uomo è fondamentalmente fatto di spiritualità ma da che mondoè mondo gli è sempre piaciuto manifestare i sentimenti con i sensicorporali e questo avviene anche quando vuole onorare la Divini-tà. Così si spiegano le tante belle feste che ancora ci affanniamoad organizzare in onore dei nostri santi e in particolare della no-stra Protettrice.A volte sui programmi le Feste si presentano bene ma poi è sem-pre la realizzazione a decretarne il successo o meno. Sono carat-teristiche gradite la mitezza atmosferica, il rispetto degli orari dellevarie manifestazioni, l’ordine e la solennità della processione, labellezza delle luminarie e degli addobbi floreali (un tempo anchequelli del panneggio in Cattedrale), la bravura delle bande di giroe degli artificieri, la solennità delle Messe cantate allietate dallesuggestive voci del coro della Concattedrale soprattutto quandoinneggiano col famoso canto ispirato dalla Norma di Bellini “Mira oNorma ai tuoi ginocchi…”. Un tempo i lanci di bombe a competizio-ne della domenica sera richiamavano per la loro consistenza e laloro bellezza i forestieri in gran numero e altrettanto numerosi era-no il lunedì sera per assistere alla competizione tra due delle mi-gliori bande di giro del momento. Giovinazzo tra la domenica serae il lunedì era la Scala delle feste patronali relativamente ai con-certi bandistici: Martina, Conversano, Francavilla Fontana che nel

’61 vinse un premio europeo, nomi mitici. Oggi per fortuna la basedell’educazione musicale si è allargata grazie anche alle scuole del-l’obbligo e ci è concesso ascoltare qualcosa di buono anche dallebande che non hanno tradizione. La domenica sera a causa delleinterruzioni per il passaggio della Processione in Piazza e per i fuo-chi d’artificio i tempi per l’ascolto di tutto il programma bandistico siallungavano fino alle tre del mattino successivo. E questa era a tuttigli effetti una notte bianca di gran lunga più bella delle attuali nottibianche delle nostre zone che stanno diventando pretesto per pochiscalmanati di fare atti di vandalismo.Fino alla fine degli anni ’60 la Festa Patronale, in una Giovinazzo“pulita” per mancanza di sigarette di contrabbando, droga o fatti disangue o delinquenziali, vera isola felice! era l’unica occasione in cuii ladri in trasferta, presumibilmente da Bari, mettevano a segno unfurto in qualche casa del paese antico o mal serrata o non sorveglia-ta. Erano tutti in Piazza a godersi “la Festa grande”. Festa che nellasua vecchia veste del dopoguerra mantenne un tono sostenuto finoalla fine degli anni ’70 per la costosa qualità di ogni aspetto (bande,luminarie, fuochi pirotecnici).Intorno alla metà degli anni ’50 dalla Ditta Faniuolo di Putignanofurono realizzate luminarie al neon che non si sono più viste in giro. Esempre in quel periodo (1956 o ‘57) Giovinazzo nel famoso martedìdella Madonna dedicato all’ascolto di un cantante, su un immensopalco allestito sul sagrato di San Domenico verso via G. Marconi,ospitò la famosa Orchestra del Festival di Napoli diretta dal MaestroAnepeta con il cast di cantanti al completo: Gloria Christian, MariaParis, Sergio Bruni, Aurelio Fierro, ecc. L’evento fu eccezionale vistoche a quel tempo non era di tutti i giorni ascoltare in piazza tanticantanti e la radio trasmetteva canzoni solo per una mezz’oretta algiorno né i cantanti apparivano tanto facilmente in TV. Bisognavaaspettare occasioni particolari e quando ciò accadeva bisognavarecarsi presso un vicino benestante provvisto di TV oppure, racco-mandato da una buona conoscenza, recarsi in uno dei tanti circoli

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pillole di

Appunti per una

storia delle feste

in onore a Maria

SS di Corsignano

Page 23: LA PIAZZA DI GIOVINAZZO 2008

23 Agosto 2008

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della Piazza che oggi sono stati sostituiti da punti-ristoro. L’arrivodell’Orchestra di Anepeta fu un avvenimento di grande portata. Ven-ne gente da tutta la Puglia, ricordo un pullman da Lecce e quellasera le salumerie esaurirono tutte le scorte di pane, formaggi e salu-mi, di cui i Giovinazzesi dovettero fare a meno per qualche giornofino al nuovo rifornimento. Molte famiglie giovinazzesi in quello sto-rico martedì sin dalle ore 5.00 sistemarono vicinissime al palco lesedie sulle quali fecero sedere a guardia i propri figli, poveri ragaz-zini che la sera erano delle aragoste bollite per tutto il sole cheavevano assorbito. Buon testimone di quell’evento perché fu segre-tario del Comitato sarebbe stato il Sig. Francesco De Rienzo impie-gato del Comune. Ebbe a dirmi negli anni ’80 che per la sola Orche-stra di Anepeta era stato speso un milione di lire quando lo stipendiomensile di un impiegato comunale era di 30mila lire circa. Ma nevalse il sacrificio: Giovinazzo per una notte fu capoluogo della Puglia.Ricordo ancora la splendida competizione di fuochi artificiali del1966 tra il nostro Cortese e il napoletano Perfetti. All’epoca Corteseveniva invitato, e ci andava, alla Festa del Redentore di Venezia(terza domenica di luglio). Quella competizione finì in parità perchéCortese fu bravissimo nel lancio delle bombe di tiro e Perfetti nelfinale per aver creato una bianca continua cascata sul mare, sullaquale esplodevano bombe che sortivano da cinque mortai (alloracol lancio da tre mortai già si era campioni!).Nel 1967 sotto la Presidenza del compianto Donato Maldarelli, permerito di Raffaele De Pergola, Gianni Pansini e tanti altri della ProLoco, ma anche per la lungimiranza di qualche sacerdote tra cui donGiuseppe Milillo, nacque il Corteo Storico, ormai tratto distintivo del-la Festa Patronale di Giovinazzo. Dirò di più, sono più numerosi iforestieri attratti dal Corteo che quelli che la domenica vengono avenerare la nostra Bellissima Protettrice. Nel 1967 le luminarie comein tanti altri anni furono molto belle: un ricamo di fiori con stelo lungocoricato sugli archi tondi (le gallerie con la chiusura quadrata o conapertura al centro erano ritenute di minor pregio e quindi legate alle

feste minori).A partire dal ’67 per due o tre anni, per volontà del Presidente Dona-to Maldarella, la processione sinodale del Beato Nicola Paglia fuspostata dal mattino alla sera del lunedì per dare più visibilità allaGloria Cittadina. Questa idea è stata ripresa con successo in questoultimo decennio.Negli anni ’70-’80 buone feste furono quelle con la PresidenzaMurgolo, Vicenzo Carlucci e che videro alla segreteria i variIncantalupo D’Agostino, Minervini ecc. Carlucci in uno dei due annidella sua Presidenza preferì investire la somma di quattro milionidestinata ai due fuochi serali domenicali a competizione in un gran-dioso fuoco di Bartolomeo Bruscella, allora già sulla cresta dellanotorietà, il quale illuminò come non mai il cielo e il mare di Giovinazzoe presentò alcune meraviglie che oggi sono normalità come il lan-cio di bombe dal mare dalle così dette “parapette”. Per l’occasionevennero ad ammirarlo dalla Sicilia ben dieci pirotecnici di fama.Nel 1975, Presidente Felice Pazienza, Cassiere GaetanoLabombarda, entrambi passati a miglior vita, fu realizzata una dellepiù belle feste della seconda metà del ‘900. La luminarie (corolle displendidi fiori dai magnifici colori applicati su archi a tutto sesto)abbracciarono tutta la piazza tranne che il prospetto di SanDomenico sul cui ampio sagrato fu creata una favolosa sovrastrutturacon l’utilizzo di sei mila piccole lampade multicolori la cui bellezzanon traspare intera dalle foto documentarie. Sul portale di SanDomenico fu appesa una copia pittorica della tela dell’Apparizioneai fedeli giovinazzesi del quadro della Madonna in cala porto ese-guita da Filippo Nisio dall’originale di Michele Montrone, famosopittore barese esecutore tra l’altro di quadri su San Trifone che sipossono ammirare nella sagrestia della chiesa di S. Anna aMontrone-Adelfia e di uno stupendo ex voto del Santuario di Soveretoa Terlizzi. La sua firma è nota ai Giovinazzesi per aver dipinto SanMartino (un tempo nella chiesa di San Martino, dopo la ME.CA.) chedivide la clamide per darne metà al povero infreddolito, attualmentenella sezione giovinazzese del Museo Diocesano salvato in tempodalle grinfie dei vandali (mi perdoni questo popolo nomade) moder-ni che credendo nella barbarie hanno distrutto tanto del nostro patri-monio artistico rurale, mentre ai Molfettesi è noto per aver dipinto unbel San Corrado di proprietà della Cattolica Popolare.Una delle fortune di Felice fu di avere al fianco Gaetano Labombarda,per tanti anni guida dei portatori dell’Edicola, il quale sapeva chie-dere e ottenere soldi dai cittadini e buone cifre anche al di fuori dellanormale “questua” e sapeva chiedere alle bande e alla bassa ban-da di coprire adeguatamente i tempi morti compensandole con lautamancia. Sapeva inoltre coordinare i tempi delle varie manifestazio-ni.Il ’75 fu uno degli ultimi anni in cui i Gran Concerti musicali suonaro-no dal sabato mattina al lunedì sera. Successivamente per colpadell’inflazione si cominciò a operare tagli sul matinèe del sabato ela sera si fece suonare la banda locale dopo l’accompagnamentodel Corteo Storico, sopprimendo l’utilizzo della banda di giro di moltopiù costosa. Nel ’75 fu ospite a Giovinazzo il Gran Concerto diPescara diretto dal Maestro Terra che tenne banco per tre giorni conun repertorio di grande vastità. Il lunedì si affiancò il Concerto diBenevento diretto dall’ex aiuto del San Carlo di Napoli GerardoGarofalo che si fece apprezzare per la notevole bravura nella dire-zione.

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i storia

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24

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Il. 1975 fu anche uno degli ultimi anni in cui a mezzogiorno delladomenica furono sparati due lanci di bombe a competizione in calaCrocifisso al termine dei quali i buoni padri di famiglia completava-no le spese di frutta fresca e secca che portavano a casa cometrofeo da consumare al termine del pranzo in cui trovava per tradi-zione la morte il gallo ormai comprato dalla macelleria e non piùallevato nelle stie sui terrazzi o negli orti di cui ancora era dissemi-nata la città. Inoltre il 1975 fu uno degli ultimi anni in cui si sparò allabolognese in piazza Vittorio Emanuelesia durante la sosta della Edicola pres-so l’altare montato all’imbocco tra viaCappuccini e via Molfetta, che durante ilpassaggio del Corteo Storico, che du-rante il rientro, il lunedì, del manto pres-so le Suore di San Giuseppe. Lo sfarzodi quella festa del 1975 fu documentatodal Sig. Sigismondi, forte contribuentevenuto dagli U.S.A., con diapositive chefurono poi acquisite, dopo tante preghie-re, dal Labombarda in cambio delle qua-li questi si privò di tutti i programmi delleFeste della Madonna di Corsignano apartire dal 1949. Quelle diapositive ledesiderò tanto il Presidente Pazienzache facendo onore al suo cognome cer-cò disperatamente per lungo tempo dicomprarle dal Labombarda proponen-dogli inutilmente un compenso per queitempi (ma anche per ora) favoloso in de-naro che raggiunse la cifra di tre milioni.I coniugi Sigismondi ebbero l’onore dioffrire a Maria un cesto di fiori, che poi fuportato in processione fino al termine,non appena l’Edicola argentea appar-ve su Piazza Vittorio Emanuele II in uscitada via Santa Maria degli Angeli. Aspettonon trascurabile della festa era anche ilgiro che durante l’ora di pranzo la Bas-sa Banda faceva per il paese soprattut-to nel nucleo antico per allietare gli abi-tanti e per arrotondare il guadagno del-l’ingaggio. Per la verità badavano più alprimo aspetto perché quando c’era ri-chiesta di suonare al di là del misero compenso lo facevano e lagente con le mani sui piatti fumanti battendole dava ad intendere digradire.E tra i miei più bei ricordi resta l’imponenza della figura dell’Ammi-nistratore vescovile Mons. Settimio Todisco la cui immagine bene-dicente “riempiva” tutta la Piazza. Molto cara per tanti anni, primache l’età gli togliesse le forze, era stata la figura di Mons. AchilleSalvucci di venerata memoria che per la longevità del suoepiscopato celebrò tantissimi pontificali per la Madonna diCorsignano in un mondo in cui era ben accetta l’idea che per vene-rare degnamente una Regina bisognava mettere fuori dagli armadil’incensiere più bello, la croce astile meglio lavorata, i candelieripiù preziosi, le bacinelle e le ampolle più lucenti, tutto rigorosa-mente in argento massiccio, per non parlare del fasto dei sontuosiparamenti ricamati con abbondanza di fili d’oro. Ricordo quantebelle omelie e quanti pensieri forti espressi da Mons. Salvucci chenon si lasciò sfuggire l’occasione per criticare la Cina quando sgan-

LETIZIA CACCAVO, 22 anni, volto nuo-vo del web-tg, lo scorso 26 giugno si èbrillantemente laureata in Scienze della For-mazione Primaria con 110 e lode, discuten-do la tesi in Letteratura italiana «La figuradell’insegnante nel romanzo del ‘900». Daigenitori Nicola e Silvia e dalla sorella Ange-lica gli auguri per una luminosa carriera dainsegnante. Auguri che si associano a quellidello staff del web-tg.

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ciò per esperimento la prima bomba atomica. Avere tra noi il Vesco-vo nella Festa Patronale era una grande gioia perché all’epocanon era facile vedere circolare il Pastore tra chiese e tanto menoper le strade in occasioni diverse dalla grande Festa.Un ultimo pensiero: una ricostruzione fotografica delle feste dellaseconda metà del ‘900 è riccamente possibile rifacendosi alla do-cumentazione in possesso di Vincenzo Mottola e dell’archivio PinoDitillo, attenti e sensibili professionisti.

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crescere e per questo ho sempre cercato di responsabilizzare imiei dipendenti. Punto sulla qualità del prodotto che vado adoffrire alle aziende. Ecco perché frequento sempre corsi di ag-giornamento». Lomi compressori è presente nelle fiere nazionali e internazio-nali. «Servono da vetrina - conclude Michele Lopraino - masoprattutto favoriscono il confronto, la crescita professionale».

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La riprova di quanto i tempi siano cambiati può essere data dalmutato rapporto fra i due sessi.«Domine domine, la femmene che l’ommene, e nu ca simmeuagnune cingo o se uagghiedde a pidune». Così recitava il ro-sario degli studenti alle feste della matricola, ma vi assicuroche le ragazze all’epoca scarseggiavano. C’era, ai miei tempi,la fortunata categoria degli studenti e quella di tutti i restanticeti sociali.Questa suddivisione condizionava ed influenzava il rapportofra i due sessi.Per gli studenti gli incontri a scuola, la scusa del libro prestato oquella di ripetere insieme una lezione, la complicità delle ami-che, rendevano l’approccio con l’altro sesso difficile, ma possi-bile. Il buon uso di questi rapporti poteva portarti a farsi accet-tare quando si proponeva un giretto in piazza che poteva sfo-ciare nella successiva richiesta di prolungare la passeggiatafino al lungomare (che ai miei tempi finiva prima del macello) ese tutto continuava ad andare bene si poteva successivamenteproporre di arrivare sino alla Stazione. Questa richiesta signifi-cava Viale degli innamorati poiché dopo la villa Vinciguerra c’era-no solo orti e la deserta Villa Spada che terminavano in duestradine che, attraversando la ferrovia o costeggiando la ferriera,insomma, in poche parole l’Andeiche de Castidde, portava allaVallata. Era il segno della resa: bandiera bianca!L’alternativa poteva essere invece la passeggiata verso il vec-chio campo sportivo dopo il quale c’erano solo orti che termina-vano con il “paradiso terrestre” ossia gli “otto binari”.Come vi dicevo il più grosso problema per l’epoca era trovare lestudentesse. Erano pochissime. Motivi economici e di mentali-tà dirottavano il sesso femminile verso l’aiuto da dare in casa,all’accudimento dei genitori, dei nonni, dei fratelli per cui la cac-cia era molto difficile. Molte volte, data la scarsità, si optavaper le riserve di caccia di Molfetta o di S. Spirito dove si comin-ciava a sentire l’influenza barese.Oltre alla scarsità di materia prima c’era poi il problema delsolito ben informato che non si faceva i fatti suoi e che al tuoarrivo in piazza mittaive subbete le manifiste: si sceute a fe’ lepemmedore!!!Per le altre categorie sociali le trafile erano assai diverse.Pe la figghie du zappateure, du ferrere, du stagnere, du falegna-me, du ferriste, anche queste modeste possibilità venivano meno.L’iter per l’approccio era molto più elaborato e molto più gradua-le. Ai miei tempi funzionava l’ufficio informazioni. Di lui si chie-deva: «Ce mestire fesce? E poi: «Ce pessede? ».Di lei invece si chiedeva: «Comme je la picciuedde? Ce robbesepe fe’? Porte la dote? E panna quande? E u attene nunde ngede’?».Se le risposte a tutti questi quesiti erano più o meno consone siincaricava u zanzere che aveva il compito di aprire la strada perla trattativa. Faceva seguito l’ambascete fatta da qualche in-fluente del gruppo famigliare cui faceva seguito scieje a de’parole ossia il fidanzamento ufficiale.Ma un poco di diffidenza sussisteva ancora fino a quando nonsi redigeva la carta capitue (una scrittura privata di quanto sidava alla sposa) sia per quanto riguardava il corredo sia di even-tuali altre proprietà.Ogni tanto, noi studenti, eravamo chiamati a stilare questi elen-

chi: 10 tovaglie ricamate, u prime abite, u seconde abite, 10paia di mutande, 10 reggipetti e così via dicendo.Soprattutto nel paese vecchio poi, per i non credenti, si usavaanche qualche giorno prima del matrimonio, mettere espost ucorrede. Era l’occasione per far verificare la finezza dei ricamie per qualcuno accertarsi anche delle reali misure degli attribu-ti della sposa (seconda meseure, quarta meseure, ecc.).Si mettevano anche in bella mostra accessori vari per la casa:tiedde, pignatidde, quartere, preise, vaceile, ecc.Gli incontri tra u zeite e la zeite avvenivano sempre in manieraufficiale. La zeite aspettava u zeite la saire acquanne scapuaveda la fateiche.I giorni delle grandi feste c’era la possibilità della passeggiatain piazza dalla parte che costeggiava la chise du spizzie per-ché l’altra parte era riservata a le vagabbunde, ossia a noialtri.La passeggiata in piazza era esattamente come quella descrit-ta nella celebre canzonetta di Renato Carosone: io, mammetee tu, fratete, sorete, ziete e chi più ne ha più ne metta, insom-ma era sotto scorta armata.Poteva anche succedere che se tutte queste azioni preliminarinon andassero a buon fine, vuoi per gli ostacoli messi daifamigliari dell’una o dell’altra parte, vuoi per il non gradimentodi qualche conzepreime, il fidanzamento non andava a buonfine.C’era però il pericolo che i due ragazzi comunque si piacesse-

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29 Agosto 2008

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ro e che il tutto finisse con il fattaccio: - «U se ci se na ave’ascinneute? »- «La figghie de… Madonne e che ci’?».

Chissà perché u scesciacchie era sempre opera delle ragaz-ze! Queste disgrazie (secondo i dati ISTAT), avvenivano disolito u mese de maggie, u mese du core de gesù, a la nevenede la madonne de cersignene, a la nevene de natele.Il motivo: a queste funzioni si partecipava la mateine a le cinghee quando la mamma non poteva accompagnare la figghie perce’avava fernesce de fe’ le pene succedeva che qualche acco-gliente trajene che le sdanghe all’arie facesse da talamo nu-ziale.Queste poche righe risveglieranno qualche ricordino nelle per-sone anziane. Diciamo pure che ogni tanto una ripassatinanon fa male. Ai ragazzi, cui oggi basta fare un sms per dirsifatte acchie’ abbasce ca stogghie pe’ d’arrive’ una cortese rac-comandazione: non andate a chiedere a nonno e nonna sisceute me a la vallata o alle jotte binarie? Na volta tande face-te le cristiene aggarbete e pe chessa volte facitive la fattevuste!

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DI DIEGO DE CEGLIA

Sindaco e da tre membri della piazza dei no-bili e tre membri della piazza del popolo),della somma di ducati sette in carlini d’ar-gento, «et sunt ut dixit ex venditione sibi factaromati sistenti in fossatis dictae civitatisvidelicet: in fossato Sancti Salvatoris et in fos-sato fronte Spitio Curiae dictae civitatis propraesenti anno».La vendita dei rifiuti esistenti nei fossati dasettembre 1602 fino a pasqua del 1603, erastata fatta giusta gara di appalto a spegni-mento di candela, e con i seguenti patti: «chese fra il detto tempo alcuna persona inqualsivoglia modo buttasse o facesse butta-re romato in detti fossi in tal caso detti romati,siano et s’intendano ex nunc pro tunc del dettoGiovanni Agostino quia sic alio pacto; in casoche alcuno menasse o facesse menare fra ildetto tempo in detti fossati frascina o pietre,in tal caso li detti sindaco et sei (rappresen-tanti) abbiano a fare cavare dette pietre etfrascina che fosse da menarsi in detti fossatia dispense di quello che ce la farà menare, oce la menarà et che fra termine di otto giornihabbiano a fare levare da detti fossati li romatiche al presente si ritrovano in detti fossati,con far ordine alli patroni di detti romati chevogliano quelli cavar fuori, et elasso il dettotermine si intendano di esso GiovanniAgostino. Quia sic».Dall’ultima condizione del contratto si evincechiaramente quale dovesse essere il valoredei rifiuti, tanto da non volerne vendere quan-tità maggiore di quella da che si sarebbe pro-dotta per il periodo prestabilito.

Negli ultimi mesi i mass media hanno a dirpoco bombardato i cittadini con le notizie rela-tive allo smaltimento dei rifiuti, problema cheha colpito in modo particolare la Campania,investendo indirettamente anche altre Regio-ni “costrette” ad accogliere i prodotti da smalti-re. Anche la nostra cittadina spesso e volentie-ri è stata costretta trovare una soluzione a que-sto problema.Come sempre proiettiamo lo sguardo indietronel tempo di alcuni secoli, ma sempre sullostesso problema e nello specifico per la nostrarealtà cittadina.Nel testo di M. Bonserio, Le conclusionidecurionali dell’Universitas di Giovinazzo, a p.67 si legge: «1586 - Vendita del romato delfossato verso Bari per carlini 30». Appare chiarocome chi provvedesse a smaltire i rifiuti venis-se pagato. Non ci è dato sapere se esistesse equanto costasse un servizio di raccolta dei ri-fiuti. Probabilmente erano gli stessi cittadini ascaricare i rifiuti nei fossati. Un atto notarilerogato dal notaio Fabrizio Vallone l’8 settem-bre del 1602 (ASBa, piazza di Giovinazzo sk.9) ci fornisce i particolari circa il servizio dismaltimento rifiuti appaltato dall’Universitas,ma anche in esso non si parla di servizi di pu-lizia.Dalla trascrizione che segue, emerge chiara-mente come i problemi siano stati sempre glistessi, ovvero che sin da allora sarebbe statopiù opportuno tenere una raccolta differenzia-ta tra rifiuti biodegradabili che costituivano il90% di quelli prodotti, e le macerie provenientida lavori edili e dalle cave. Come oggi vedia-mo i rifiuti edili ammassati ai margini delle stra-de vicinali, ieri veni-vano buttati nei fossa-ti insieme agli altri ri-fiuti rendendo più dif-ficile il riutilizzo diquesti ultimi.Dalla nota delle Con-clusioni Decurionali edall’atto notarile si ri-leva come chi smalti-va, ovvero prelevava irifiuti, li pagava ovve-ro li comprava dall’Universitas, dato questoche sottintende chia-ramente un loro riutilizzo da parte dell’acqui-rente che certamentenon sosteneva unatale spesa senza poiaverne un guadagno.Parti del suddetto attonotarile furono: Ioan-nes Augustinus deUscento de Iuvenatio,quale liquido debitorenei confronti dell’Uni-versitas di Giovinazzo(rappresentata dal

LE DISCARICHEIl riciclo dei tempi passati

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31 Agosto 2008

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33 Agosto 2008

DI BRUNO LANDO

candidamente

OGNI RIFERIMENTO A FATTI E\O PERSONE REALMENTE ACCADUTI E\O ESISTENTI ÈDA RITENERSI PURAMENTE CASUALE E\O INVENTATO DI SANA PIANTA

Egregio Direttore, ho da formularle le scuse,ma intanto mi immergo nelle fresche acquedel porto vecchio dove altri ceppi, altre razze(bitontini e terlizzesi) bagnano le loro membra.Chiudo gli occhi e per un momento tra il rumo-re di piccole onde blu e accenti poco familiarimi sembra di essere in vacanza a Forte deiMarmi. L’odore della carne arrosto, le bottigliedi birra tenute sott’acqua, cozze crude e riccizmonic aperti e mangiati, mi ricordano chesono a Giovinazzo. In una colonia di forestieri,straniero in Patria penso alle leggi italiane su-gli extracomunitari. Mi chiedo se l’Amministra-zione, la nostra, possa varare un pacchetto si-curezza e rispedire alla frontiera tutti quelli chenon superano un piccolo esame. Se viene chie-sto allo straniero che vuole la residenza italia-na di conoscere i principi fondanti della nostraCostituzione, io mi accontenterei di chiedereagli oriundi dei paesi limitrofi la differenza tra ilriccio ‘buono’ e quello ‘falloso’. Il riccio fallosonasce e vive tranquillo a Giovinazzo. Sfoggiatutti gli aculei e al contrario di quelli ‘buoni’ nonsi prende la briga di nascondersi sotto gli sco-gli. Sa già da piccolo che non ha nulla da te-mere da noi giovinazzesi. Sa che sappiamosin da tenera età che quel riccio nero e grossonon va preso perchè non serve a niente eperchè al suo interno ci sono solo escrementie budella. Ma quando finisce la sua pace, lasua tranquillità, la sua serenità? Quando qual-cuno con uno zippetto in legno inizia a strap-parlo dal suo habitat, quando sul bagnasciugaschiere di parenti e amici lo incitano a pren-derne altri e altri ancora. Si plaude, si gioisceper tanta abbondanza, si festeggia e si sus-surra neanche a bassa voce che questigiovinazzesi sono mammeri a non accorgersiche ci sono tanti bei ricci a portata di mano. Ilriccio ‘zmonch’ si intristisce, squartato e lecca-to al suo interno maledice l’estate e le frontiereaperte... Ma avevo scritto che Le dovevo por-gere delle scuse. Ma prima di fargliele mi al-lontano con il mio portatile dal porto vecchio emi sposto al Campofreddo. Mi siedo e cerco leparole giuste, mi giro intorno per cercare l’ispi-

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razione ed ecco un seno al vento, anzi due.Sono uomo di mondo e il mio sguardo passaavanti scrutando l’orizzonte in cerca delle pa-role giuste per farmi scusare da Lei. La faccen-da riguarda l’ultimo mio scritto inerente T.P. e lacanagliata subita per mano dei suoi compari.Rialzo gli occhi e la portatrice sana di una ter-za abbondante è ora accompagnata da unaquinta scarsa mentre le raggiunge la secondaa coppa. Mi creda Direttore sono tutte al vento.Tento di far finta di nulla ma mi accorgo chenon trovo più tanto facilmente i tasti. Mi guardointorno e vedo nostri compaesani con lo sguar-do che si è fatto attento ma fintamente personel vuoto. Hanno occhi da cefalotti pescati dapoco. Si parlano guardandosi a vicenda. Mada cefalotto l’occhio si è trasformato in quellodel falchetto, per intenderci quello che scrutatutto a 360 gradi. Tengono il filo del discorso esinceramente non so come facciano ora che èarrivata ‘una terza che si mantiene da sola’.Sudo, fa caldo, la carne tremula mi accelera ibattiti cardiaci, Lei lo sa, compagno di tanteguardate...Chiudo tutto e decido di andare acasa e scrivere al fresco dell’aria condizionatanon fosse altro per scrivere qualcosa che pos-sa poi essere ritenuta da Lei unpo’intelligente. Insomma dopo una doccia sonqua e rifletto sullo scritto del mese scorso, pen-

so ad Antonello che di fronte alle personetirate in ballo dal mio scritto, ha detto sghi-gnazzando «Bruno Lando è uno di voi» epoi ha scrutato tutti uno ad uno per scorgeremovimenti strani delle palpebre. Ma io Diret-tore so tante altre cose e forse è bene inizia-re a scriverle perchè i pensieri profondi sullaCarfagna, gli ideologismi sul partito del-l’amore in estate non fanno vendere più delgossip. Posso dirLe ad esempio che inVenezuela, il nostro consigliere Magarelli salìsu uno yacht di un ricco imprenditore e sparìper circa due ore lasciando a terra Dagostinoe Palmiotto senza dargli una benchè mini-ma spiegazione. Se serve per vendere dipiù Le posso raccontare di un nomignoloche ora gira nel Palazzo di Città su uno deimassimi esponenti istituzionali chiamato la«Volpe nel deserto». Il quale starebbe cer-cando di irretire quattro consiglieri, Restivo,Camporeale, il ‘genero di Polacco’ ed unomissis affinchè la sua candidatura a Sinda-co non sia messa in discussione nè dall’as-sessore Cosma Stufano nè da un emergen-te Albrizio Agostino. Potrei dirLe che l’ex as-sessore Restivo ha minacciato una resa deiconti a settembre perchè nessuno la consi-dera ormai più di tanto. Forse può interessa-re il passo indietro fatto dall’Amministrazio-ne che avrebbe promesso invece che i5.000euro richiesti dall’associazioneModuloesse solo 3.000. Salvo poi ripensar-ci e negargli anche quelli e all’esterrefattaassessora alla cultura Carolina Serrone leavrebbero risposto: «Se non sei d’accordodimettiti». T.P. può stare tranquillo, non è sta-to l’unico ad essere vittima del sistema e saràvendicato. L’unica difficoltà è parlare di que-sta spazzatura, ma l’estate è così. Aspettan-do che Antonello salga sul palco la sera diRenzo Arbore, approfittando di una plateaimmensa dopo che ha sempre ignorato leiniziative del Comitato Feste Patronali, au-guro a Lei e ai due lettori di questo mio arti-colo una fresca estate

BRUNO LANDO

GOSSIP SOTTO L’OMBRELLONE DEI NOSTRI AMATI AMMINISTRATORI

«LA VOLPE NEL DESERTO E LA CARNE

SULLA SPIAGGIA»

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Sempcon vSempcon v

Giovinazzo siamo anche noi. Siamo noi che in agosto abbiamo inva-so le strade, abbiamo colorato le piazze, ogni angolo della città. Sia-mo noi che ci siamo riappropriati di Giovinazzo. Non volevamo l’ac-coglienza della banda municipale ma la semplicità e un sorriso comebenvenuto. E per questo vi ringraziamo. Perché noi non ci sentiamoaffatto stranieri in casa nostra. Siamo noi che continuiamo arinverdire dall'altra parte dell'Atlantico le tradizioni, gli usi e i costu-mi di questa splendida città. Che non si finisce mai di amare. Portia-mo a New York con noi il ricordo affettuoso ed indelebile deifesteggiamenti di S. Antonio del 9 e 10 agosto. Ci avete aperto sem-pre le porte. Ci avete fatto presenziare da protagonisti i riti sacri, le

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35 Agosto 2008

prevoi!prevoi!

tradizioni, la festa patronale, il culto a S. Antonio. Avete colorato ilnostro agosto di allegria e di amore. E noi ci siamo emozionati, ab-biamo raccontato le nostre storie di sacrifici e di lacrime. Scelte for-zate con la speranza di dare un futuro migliore ai nostri figli. Abbia-mo la casa là, negli States, ma il cuore qua. Siamo giovinazzesi. Eadesso giù con i ringraziamenti. A tutti coloro che hanno reso indi-menticabile le nostre giornate. E’ sempre stato festa per noi. Ognigiorno. Grazie a Katia Coviello, fra Sabino Fuzio e Tommaso Depalmaper la dedizione e passione dimostrate nell’arduo compitoorganizzativo. Non dimenticateci!

Michele SerroneLa società di S. Antonio in N. Y

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I MOTIVI PER vivere a

Giovinazzo ti amoperchè... ( o per...)UOMINI E DONNE2558 - L’umanista Natalicchio e «i pistazzi, gli ulivi ed il mandorlo,i frutti della nostra terra» offerti in dono a sua Eccellenza Mons.Martella2559 - Il Primo cittadino Natalicchio contrario come il cavalierealla pubblicazione delle intercettazioni ma solo perché «ladecontestualizzazione induce alla morbosità»2560 - L’Antonello Natalicchio sindaco della sua prima legislaturaperchè ci ha fatto vedere la Giovinazzo che vogliamo2561 - L’Antonello Natalicchio sindaco della seconda legislaturaperché ci dispensa istruzioni per convivere come Orzowei conscarafaggi, zanzare, animali di ogni genere senza farsi sopraffaredall’iper-igienismo della civiltà moderna2562 - L’assessore alla cultura Carolina Serrone e le sue decisio-ni di peso nel Palazzo di città2563 - Il presidente del consiglio Angelo Depalma che ci fa rim-piangere la lettura delle proposte di deliberazione con le giustepause metriche di Nicola Massari2564 - Angelo Sciancalepore, non più consigliere comunale per-ché «si seccava a sentir parlare il sindaco»2565 - Il consigliere Toro Altieri, perché anche le tute blu possonosedere in consiglio comunale2566 - Pasquale Tempesta, perché se lui è vice sindaco anche ipreti un giorno potranno sposarsi ma soltanto a una certa età2567 - Gioventù Dagostino che ci ha fatto conoscere personal-mente la biondona Haiducii e riascoltare dopo sette anni di asti-nenza il M° Vincenzo Camporeale in concerto2568 - L’ing. cons. Vitangelo Bavaro e il suo trattato «A livella»contro il caro loculi a difesa dell’eterno riposo dei più poveri2569 - Il consigliere indipendente Turturro che ha sostenuto uncorso accelerato di dizione dopo le sue ultime performance inconsiglio comunale2570 - Beppe Decandia, trombato sindaco, trombato nel Pd, a cuinon rimane che aggrapparsi alla gnocca2571 - Mariangela Minore, Michele Mezzina, figli di un dio minoree basta!2572 - Celeste Barile, comandante dei Vigili urbani, perché sottola divisa ha gli attributi2573 - Elsa Murolo e «il suo bel Snai che hai»2574 - Damiano Stufano, mister Puglia e il suo fisico da guerraper combattere le battaglie contro l’altro sesso2575 - Anita Piscitelli e il suo balcone in fiore, cibo per la mente ditanti lettori in quei luoghi oscuri dove prima o poi tutti siamo co-stretti ad andare

POLITICA2576 - Le sedute del consiglio comunale più trash delle puntatedella Very Strong Family2577 - I “tifosi” al consiglio comunale che passano da una parteall’altra della stanza in base ai movimenti dei loro beniamini

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GIOVINAZZO IO TI AMO PERCHÉ… PENSAVO CHE AI LTORI NON GLIENE POTESSE FREGAR DE MENO. INVEC

SONO DAVVERO CALATI DI ALLEGRIA E TEMPESTATI TANTE PILLOLE DI SIMPATIA. CONTINUATE A SCRIVE

2578 - Tuttora ci si rivolge per avere un “favore” a questo o aquell’ex-esponente della DC, a seconda del suo campo dispecializzazione2579 - Il partito dei palazzinari perché è il partito numero 1 inassoluto2580 - Quelli che stanno al Comune so tuttt na razz2581 - L’onestà è lodata da tutti ma muore di freddo

GIOVINAZZESITÀ2582 - Le «case delle femmine maledette»2583 - Il «palazzo delle condoglianze» che induce il passante agrattarsi furtivamente2584 - Le sedie di casa lungo il marciapiede antistante il propriosottano nei giorni di festa per non far parcheggiare automobili aglisconosciuti2585 - Il banchetto del matrimonio quando ci si mette in tasca unintero pesce per portarlo a casa2586 - I maccheroni lanciati all’uscita degli sposi dalla Chiesa2587 - Gli abiti da sposa non più bianchi perché ormai al matrimo-nio non si arriva più... come una volta2588 - Il mercato del venerdì e i venditori coi registratori di cassacoperti per non impolverarli2589 - Il gamberetto che il pescivendolo consiglia di far mangiaread ogni bambino prima del pesce2590 - Vantare a tutti i costi la presunta bellezza di Modena, Bolo-gna, Vicenza, Milano se si è emigrati

ESTATE GIOVINAZZESE2591 - Il corteo storico e la scena del cavallo che produce i suoirifiuti organici2592 - Il boom delle iscrizioni al corteo storico delle aspirantiveline2593 - Il flop delle iscrizioni dei figuranti maschili perché la portaè troppo stretta per diventare un Costantino

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GIOVINAZZO AMO PERCHèGIOVINAZZO AMO PERCHè

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37 Agosto 2008

CUI VAL LA PENAa giovinazzo

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LET-CE SI

CON

ERCI.

TIè...TI

è...

2594 - Guardare il corteo storico e tastare con le dita il materialedei vestiti dei figuranti mentre sfilano, per giudicarne la qualitàdella stoffa2595 - Aspettare la festa patronale per sfoggiare in piazza il‘vestito buono’ comprato in occasione dell’ultimo matrimonio2596 - La supremazia nerazzurra di Sant’Agostino al Gamberemoe quella dell’Inter di Moratti

ERANO BEI TEMPI2597 - La signora che veniva in casa a tagliarci i vermi2598 - Le donne che si specializzavano nella creazione artigia-nale dei materassi in lana di puro vello di pecora2599 - Le mandorle stese al sole sui marciapiedi e i passantiche le andavano a rubare2600 - La scimmietta del Parco Scianatico

SYDNEY. Non piangete lamia assenza, sentitemi vi-cina. Se ho fatto del maleil Signore mi perdonerà, seho fatto del bene lo dove-te ricordare.Sentitemi vici-na e parlatemi.

ANTONIO PISCITELLI.

Manchi tanto atutti noi, ma re-sti sempre vivanei nostri ricordi.

ANNIVERSARIOTERESA SERRONE13/07/2007 – 13/07/2008

luttoPISCITELLI CRISTINA

N. 14.11.1929. M 18.04.2008

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39 Agosto 2008

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41 Agosto 2008

A breve si apriranno i festeggia-menti in onore della protettrice della città,la Madonna di Corsignano, e per il se-condo anno l’organizzazione degli even-ti legati alla festa è affidata alla gestionedel presidente del Comitato TommasoDepalma.E’ da rilevare positivamente come il Co-mitato Feste Patronali non sia sparito conla conclusione delle manifestazioni del-l’anno scorso. Ma sia rimasto attivo aGiovinazzo per tutto l’anno, collaborandoa iniziative ed eventi anche nei mesi in-

vernali, pubblicizzando per tempo le prossime scadenze e distinguendosi nel-l’opera di solidarietà a sostegno della causa di Luca Mongelli e al recupero deifondi necessari per il ricovero transoceanico del nostro giovane concittadino.Accanto a questa presenza costante, è da sottolineare la coralità del lavoro delComitato, un lavoro attento, partecipato, efficiente e tempestivo nell’organizzazio-ne, intelligente nel predisporre un programma che dia nuovo impulso ai riti tradi-zionali e fornisca nuovi eventi per una maggiore partecipazione e riflessione deicittadini.Il messaggio di Depalma e dei suoi collaboratori è quello di una nuova immaginedi comitato a servizio della città, punto di riferimento per la cultura cittadina, mira-bile esempio di attività, di comunicazione e di impegno sociale.Un modo per coniugare volontariato e solidarietà, con uno stile caratterizzato daefficienza, professionalità, disponibilità e generosità nell’impegno profuso. Un mo-tore di coinvolgimento ed entusiasmo, una organizzazione originale che dedicamaggiore attenzione alla religiosità, alla pietà popolare, alla crescita spirituale,per favorire l’interiorità e rallegrare i cuori.Ecco allora la ricerca di modalità nuove di coinvolgimento degli emigranti (intesicome tutti i fuori sede, dall’America al Sudafrica, da Roma a Milano), di valorizzazionedegli eventi religiosi, di attenzione ai bisogni della comunità, di condizioni di acco-glienza per tutti, in particolare per i turisti, unendo occasioni di svago, di sport e dicultura.E così grazie al lavoro di questi concittadini potremo assistere ai tradizionali ritidella festa che avrà il suo apice nella processione solenne della sacra iconamariana, emblematica nel suo svolgersi con le fatiche dei portatori e le suggestio-ni dell’uscita dalla concattedrale, il suo incedere placido e maestoso in un tripudiodi fiori tra le stradine del centro storico accompagnata da campane, applausi,fuochi d’artificio, e circondata dalla presenza del popolo festante e orante, delleautorità, dei sacerdoti, delle confraternite, dei bimbi stupìti, della gente semplice einnamorata della propria protettrice, simbolo di tenerezza e conforto.

LA GRANDE FESTAdi Agostino Picicco

IN TEMA DI FESTA PATRONALE

Riflessioni a margineLisa e Gina

Serrone

NEW YORK. Ogni anno la ColumbusCitizens Foundation conferma la promes-sa di restare fedele agli ideali per i quali fufondata. Incoraggia e sostiene gli obbiettivieducativi dei giovani italo-americani, attra-verso il programma delle borse di studio. Nonstaremmo a parlare oggi di questa Fonda-zione che comprende attualmente, uominie donne illustri di origine italiana, che ope-rano nei campi della giurisprudenza, dellamedicina, del governo, degli affari, dellascuola e delle arti se non fosse per il fattodi aver insignito Lisa-Marie e Gina Serrone,figli di Lino e Lisa, per il loro impegno e peri loro risultati conseguiti nel campo scola-stico. E con l’orgoglio tutto giovinazzeseche ci sentiamo di sottolineare questo am-bito riconoscimento della ColumbusCitizens Foundation a due figli della nostraterra con l’auspicio di poter scrivere anco-ra di loro in futuro. Ad maiora, Lisa e Gina

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little italyDI NICK PALMIOTTO

NEW YORK. La tematica del-l’energia nucleare è all’ordinedel giorno in America. Le cen-trali nucleari non emettono gasserra e tutto ciò fa apparire il nu-cleare come salvatore del cli-ma. Non bisogna dimenticareinfatti che oggi ci troviamo difronte ad un costante aumentodel prezzo dell’energia elettri-ca ed un notevole incrementodelle emissioni di C02. La previsione di una catastrofe climaticacrea non poca paura e questa paura sta ora soppiantando quellache si aveva nei confronti di una catastrofe nucleare.Una cosa è certa: la domanda mondiale di energia cresce rapida-mente. L’OCSE prevede che, entro il 2030, il fabbisogno aumente-rà del 53% e, che nello stesso periodo, la domanda potrà raddop-piare, soprattutto perché paesi come la Cina e l’India hanno biso-gno di centinaia di nuovi gigawatt. Nei paesi industrializzati invecebisognerà modernizzare le centrali. Per esempio, nei prossimi duedecenni, in Germania si dovrà sostituire la metà della capacitàproduttiva delle centrali elettriche.Anche in America la metà delle centrali nucleari presenti da circaventi anni risultano attualmente obsolete e ben presto gli impiantidi terza generazione dovranno prendere il sopravvento. Ad esem-pio il reattore modello Westinghouse AP 1000 è il primo della terzagenerazione che ha ricevuto anche la certificazione del disegnodall’agenzia regolatrice “Nuclear Regulatory Commission”. In nomedella sicurezza e della reale volontà di evitare ulteriormente il dan-neggiamento del clima che già oggi mostra sovrano le conseguen-ze della cattiva opera dell’uomo negli ultimi decenni. Attualmentenel mondo sono in funzione 435 centrali nucleari distribuite in 31paesi. La Cina da sola prevede la costruzione di 31 nuove centralie la Russia ha annunciato di volerne costruire otto. Anche India,Giappone e Corea del Sud hanno in progetto di costruire nuovireattori. I governi della Gran Bretagna e degli USA tentano di con-vincere le società energetiche a costruire nuove centrali nuclearie, a tal proposito, offrono l’agevolazione dei relativi progetti.La tecnologia nucleare necessita anche di impianti di rigenerazione.In essi i due elementi chimici, il plutonio e l’uranio vengono chimi-camente separati ed estratti. Il resto, circa il tre percento del combu-stibile, è costituito da isotopi altamente radioattivi e non riutilizzabiliche vengono incapsulati in vetro. Questi blocchi di rifiuti vetrificativengono quindi depositati in pozzi verticali raffreddati. Dall’uraniorecuperato si produce nuovo materiale combustibile.Il pericolo che il plutonio recuperato possa essere utilizzato perprodurre armi atomiche c’è sempre. Il trattato di non-proliferazionedi armi atomiche (NPT =Treaty on the Non-proliferation of NuclearWeapons) del 1968 avrebbe dovuto severamente limitare la diffu-sione di queste armi, ma i test di bombe atomiche da parte diPakistan, India e Corea del Nord hanno dimostrato l’insufficienzadi questo strumento. Solo nel 2005, si sono registrati 103 casi dicommercio illegale di materiale nucleare. Il presidente statuniten-se George W. Bush crede di poter ancora controllare questo com-mercio tramite il Global Nuclear Energy Partnership Programm(GNEP) che prevede il trattamento di rifiuti radioattivi e quindi laproduzione di plutonio solo negli USA e in alcuni paesi scelti. Tuttigli altri paesi dovrebbero rendere le loro scorie radianti a questi

centri di recupero dai quali dovrebbero poi anche acquistare i nuovicombustibili. Il progetto però non appare realistico. L’India, invitata apartecipare al programma GNEP, come cliente e non come fornitore,si è subito risentita.Ma quale sarà il futuro dell’energia nucleare? Paesi come la Cina el’India non rinunceranno sicuramente mai allo sviluppo della loroindustria energetica mediante la costruzione di nuove centrali nucle-ari. Per quanto riguarda gli USA e la Francia, ambedue produttori dimolta energia elettrica in centrali nucleari, è piuttosto prevedibile unaumento del numero degli impianti, non da ultimo in considerazionedella convenienza economica. Nonostante gli enormi costi di unacentrale nucleare - tra tre e quattro miliardi di Euro – l’energia elettri-ca prodotta in questi impianti potrebbe essere fornita in futuro a prez-zi competitivi.L’accordo nucleare fra la Cina e gli USA rappresenta anche una tap-pa molto importante. Insomma una nuova era deve iniziare. Così di-battuta ed osteggiata su diversi fronti ma volenterosa di aprire lefrontiere ad un radicale cambiamento delle abitudini di vita dei citta-dini americani ed europei.

NICK PALMIOTTO

La fame di energia

Una cartolina di saluti dalla Grande Mela a Giovinazzoby Cirillo Family. Si può ben dire che la fam. Cirillo neabbia fatta di strada da quando si trasferì negli States.La loro è, in sostanza, una storia di emigrazione di-versa dalle altre. Allontanatasi dal paese ha saputotenacemente perseguire posizioni importanti nella so-cietà di accoglimento. Tony (a destra nella foto) èoggi il presidente del Mercato Ittico di New York. Bye-bye Giovinazzo. Frank, Pasquale, Tony, Rosa, Grazia eMaria

The Cirillo family

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43 Agosto 2008

little italyDI VITO BAVARO

FLORIDA. Cari coetanei emigranti, vi ricordate i duri periodi della guer-ra? Fame, tristezza e poche speranze di sopravvivenza. L’ausilio deglialleati americani ed inglesi è stato fondamentale per farci uscire dal-l’inferno. Sommergibili della parte nemica furono affondati nel porto diBari affinché i soldati a stelle e strisce non se ne impadronissero. E aGiovinazzo che cosa succedeva?La nostra cittadina era assediata dai soldati tedeschi che ormai ave-vano fissato la loro dimora. Amavano solitamente distruggere il nostropatrimonio al loro passaggio, sia artistico che paesaggistico. Unagragnola di bombe che difficilmente riusciremo a dimenticare. Danniincalcolabili alla nostra nazione e alle nostre cittadine. E così anche lanostra bella Piazza centrale dovette subire le angherie dei tedeschi.Gli alberi che la abbellivano furono completamente estirpati per la-sciar spazio ad imponenti e minacciosi carrarmati. Per non parlare delcampo sportivo che serviva da parcheggio per gli stessi. E per fortunala fontana del Piscitelli fu salva, quando decisero di abbandonare ilcampo. Anche la nostra villa comunale assunse un aspetto completa-mente diverso, perché fu trasformata in un vero e proprio centro dicomunicazione con i mezzi navali che entravano nel porto di Bari.Insomma la nostra cittadina assunse un ruolo di rilievo per i nostrinemici. Il coprifuoco era all’ordine del giorno, uscire di casa significa-va rischiare la propria pelle. Anche le campagne di conseguenza inquel periodo furono abbandonate al loro destino e non potevano piùessere utili per alleviare la fame. I tedeschi invadevano le abitazioni ele nostre vite. Il cielo di mezzogiorno era sempre nero, le esercitazionidei bombardieri si tenevano quasi sempre in quelle ore. Una pesantecoltre oscurava il nostro meraviglioso sole del sud Italia. Una sera unabomba fu lanciata nei pressi della ferriera, un obiettivo che dovevaessere colpito. Per il fragore la porta della nostra abitazione si squar-ciò. E da allora fu paura vera. Ogniqualvolta scattava l’allarme tutti infuga ci avviavamo verso i sotterranei delle chiese. Mia madre, unadonna piena di senno, non era così favorevole a quella soluzione, inquanto le chiese potevano essere anch’esse bombardate. Secondola sua opinione sarebbe stato più sicuro andarsi a rifugiare nelle cam-pagne, lontani dai centri abitati che i tedeschi avevano un grandeinteresse a distruggere. Un’esperienza che abbiamo fatto anche dinotte, quando brancolavamo nel buio con tanta paura addosso pur disalvarci la vita. Quando arrivarono gli alleati la situazione non si capo-volse immediatamente. I soldati, infatti, ormai stremati dalla guerra simuovevano in gruppi, si ubriacavano e cercavano di passarsela allameglio. Non vi erano regole in quelle situazioni e noi, ormai così spa-ventati, avevamo timore per tutti. È curioso rammentare però che, du-rante le loro perlustrazioni, scoprirono le piante dei fichi d’india. Ungiorno, in via Bari, nei pressi della ferrovia, si fermarono a raccoglierequelli che per loro erano considerati degli strani frutti. I frutti con lespine che venivano prelevati a mani nude. E che non si sapeva comedovevano essere gustati. Ebbene, sapete cosa fecero? Provarono amangiarli con tutte le spine. Un episodio curioso, perché è impossibilemangiare quei frutti senza danneggiarsi. In seguito si impossessaro-no dei nostri fondi, impedendo anche ai giovinazzesi di continuare acoltivare quelle che erano le uniche risorse per alleviare la fame diquei giorni. Oggi siamo circondati dai supermercati, allora i prodottidella nostra terra servivano alla preparazione di cibi caserecci. Simangiava la carne una volta alla settimana, ci si salvava con i legumi.Fame, fame ed ancora fame. Quella che le nuove generazioni nonhanno mai avuto modo di tastare. E che invece hanno regalato allanostra generazione la possibilità di apprezzare tutte le comodità che

gli anni del benessere ci hanno regalato. Un confronto di realtà chedev’essere valutato come un tesoro.

C’è chi attende con ansia il concertone che Renzo Arboreterrà a Giovinazzo il 23 agosto e chi l’artista foggiano loha apprezzato già e lo ha anche omaggiato. E’ LuigiMontaruli, giovinazzese del Quebec che era presentenel teatro dell’Arte di Montreal per il grande show “allamaniera” di Arbore ed il suo meticoloso, accurato reper-torio di canzoni napoletane, senza dimenticare i grandisuccessi televisivi e quelle sonorità che lo stessoshowman definisce le canzoni della memoria. Il tour diRenzo Arbore negli Usa e Canada è capitato in un mo-mento in cui proprio l’immagine internazionale di Napolie l’Italia è stata offuscata dalle note vicende di attuali-tà. A Giovinazzo gli organizzatori invece hanno pensatoad una causa nobile da sposare al concerto di RenzoArbore: aiutare Luca. Speriamo che il 23 saremo in tantie tutti insieme per Luca.

Da Montreal a Giovinazzo

Quando le truppe alleatescoprirono i fichi d’India

STRANO MA VERO.In Florida i giovinazzasiBavaro e Milillo cresco-no e mangiano i fioronidel proprio giardino

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Page 44: LA PIAZZA DI GIOVINAZZO 2008

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La compagnia di teatro-danza ResExtensa, capofila di ungran numero di spettacoli, manifestazioni e progetti, incollaborazione con Legambiente-Puglia, il C.I.R.P. (Cen-tro Interdipartimentale di Ricerca sulla Pace),Festambiente Sud-Festival del Teatro Civile e la ASL BA-Area della Socialità – presso l’Istituto Vittorio Emanuele aGiovinazzo ed il Dipartimento Dipendenze Patologiche diMolfetta, d’intesa con l’artista Francesco Sannicandro,congiuntamente all’istituto d’Arte L. Russo di Monopoli edai partners esteri, hanno dato luogo ad un progetto diteatro-danza finalizzato al dialogo tra culture ed alla rifles-sione su quelli che sono radicati principi sanciti dalla Co-stituzione Europea, in materia di Pace, lotta al razzismo,alla xenofobia, all’antisemitismo e a qualsiasi forma di di-scriminazione ed esclusione sociale e religiosa. Lo spettacolo, intitolato “MAKTUB - così è scritto...”,nasce come esperienza culminante di un percorso volto ad indagare gli ambiti e le possibilità del dialogointerculturale. La compagnia è infatti composta da artisti israeliani, palestinesi, irlandesi e italiani cheattraverso il teatro e la danza hanno voluto dare corpo e voce ad un tema, quello del sacrificio nelle trereligioni monoteiste. Maktub (così è scritto) ci racconta il percorso di quattro identità accomunatedall’esigenza di ridefinire il senso del proprio destino, un viaggio in cui l’incomunicabilità e l’erroredivengono la cifra di una colpa da espiare. Una colpa che si riconduce ad un’unica drammatica verità:la mancanza di dialogo, le difficoltà e le ambiguità della comunicazione che portano alla deriva anche ilegami più profondi, quelli che uniscono un padre ad un figlio, una moglie ad un marito, minando le radicidella nostra identità tanto individuale che collettiva.Fondamentale si paleserà anche il contributo del Plesso della ASL BA- Area della socialità –pressol’Istituto Vittorio Emanuele in Giovinazzo luogo dove si svolgerà il periodo residenziale per gli artistiimpegnati nel periodo dal 14 al 29 Agosto, coinvolgendo attivamente nei laboratori artistici gli utenti delcentro, così come il pubblico ammesso a laboratori “aperti”, consentendo dunque la valorizzazione diuna struttura parzialmente inutilizzata e nel contempo di particolare pregio storico-architettonico, qualeil Plesso Vittorio Emanuele, che mediante la concreta sinergia con le residenze artistiche, già attivate daResExtensa e dal Laboratorio artistico di Francesco Sannicandro, conoscerà un funzionale riutilizzo,divenendo spazio di riferimento per le attività artistiche del presente progetto e luogo di incontro“aperto”. Tutto ciò si sta realizzando grazie al felice intuito del responsabile per l’inclusione sociale dott.Ernesto Chiarantoni e dal dott. Antonello Taranto, psichiatra, che hanno creato “L’AREA DELLASOCIALITÀ”, con l’avvallo del dirigente dott. Giuseppe Lonardelli e del direttore generale asl puglial’avvocato Lea Cosentino.L’intero iter progettuale, nel vedere coinvolti accanto agli attori, numerosi altri soggetti, soprattuttogiovani, impegnati in laboratori di arte visiva e scultorea, anche grazie al coordinamento dello scultoreFrancesco Sannicandro, consentirà l’ingresso sul palcoscenico, insieme a prosa e danza anche dellesculture, dei costumi e delle opere realizzate con materiali di riciclo e destinate a costituire la scenografiadello spettacolo, conseguendone un indiscusso momento di interdisciplinarietà artistica.Il progetto è promosso dalla regione Puglia, dalla Provincia di Bari, dal Comune di Giovinazzo e lacollaborazione del Teatro Scalo, promosso inoltre dal Teatro civile festival, dalla AslBa, LegambientePuglia e il contributo del centro commerciale mongolfiera.

I bravissimi attori che si alterneranno nello spettacolo: Elisa Barucchieri, Leonardo Caione, FrancoFerrante, Liat Magnezy, Anna Moscatelli, Hanna Shammas, Avril Ryian. La drammaturgia è di AymanNahas, la regia ad Allessandra Lanzillotti e Ayman Nahas, le luci sono di Franz Catacchio, le musicheoriginali di Roberto Ottaviano, i costumi di Maria Cavallo, il coordinamento artistico è affidato all’artistaFrancesco Sannicandro. Inoltre il coro è composto da Francesco Achille, Rosaria De Candia, MarcelloGirardi, Filippo Lamanna, Leonardo Napoletano, Emilia Noviello, Assunta Ortenzio, Celestina Scranna,Grazia Valla e Nicola Zonna. Al corno l’artista Michele Marrano, voce Anna Maria Stasi.ResExtensa ha già avuto un periodo di produzione in primavera per la nuova produzione sul pittoreHieronymus Bosch, Lusus Naturae, che ha debuttato con successo a Gioia del Colle l’ 11 aprile, inapertura del festival Apriledanza, successivamente a Roma e ?? e ha visto la partecipazione straordi-naria e l’intervento pittorico in scena dell’artista Franco Sannicandro.

Giovinazzo protagonista

PROGETTO TEATRI DI PACE

SPIGOLANDOIL TITANOI Titani sono figure della mi-tologia greca, padroni dellasettimana di sette giorni. Inparticolare, erano giganti tal-mente forti che ancora oggisi usa dire uno sforzo titani-co per indicare una forza ve-ramente grande. Furono cre-ati da Eurinome, la dea di tutte le cose, masecondo altre versioni furono figli di Uranodio del cielo e la Madre Terra: Urano generòi Titani dopo aver cacciato i Ciclopi, suoi figliribelli, nel remoto Tartaro. Per vendicarsi Geaindusse i Titani ad assalire il loro padre.È certo che il grande compositore e grandeDirettore di Orchestra boemo Gustav Malhertra le dieci sinfonie composte ne incluse unache ha il titolo appunto de «Il Titano». Chi haascoltato il brano strumentale e chi lo ha ese-guito strumentalmente ha potuto non solocapire ma anche emozionarsi davanti a quel-le note che mostrano di addivenire ad unaconclusione, quella di partire, avventarsi ecombattere fino all’estremo sacrificio ma conl’intento che alla fine il titano venga sconfitto.La Prima sinfonia in Re maggiore Il Titano,fu composta nel 1888 ed ispirata all’omoni-mo romanzo di Jean Paul. La sua prima ese-cuzione (Budapest, 1889) fu un disastro. Lasinfonia fu inizialmente concepita in cinquemovimenti, poi Mahler eliminò l’andante (cheportava il titolo di Blumine), il cui manoscrittofu ritrovato solo molti anni dopo la morte del-l’autore e che fu eseguito per la prima voltasolo nel 1967 sotto la direzione di BenjaminBritten. Dei quattro movimenti di cui si com-pone la versione definitiva della sinfonia ilpiù noto è sicuramente il terzo, in cui uncontrabbasso solo esegue una spettrale pa-rodia della canzone popolare per bambiniFra Martino. Tale sinfonia inizialmente non fucompresa proprio perché non si conoscevaa fondo il sentimento dei Titani e la loro sto-ria.Oggi invece, paradossalmente sappiamobene chi sono i Titani. Potrebbero essere tran-quillamente rappresentati dagli uomini del-la nostra politica e dagli apici della ChiesaCattolica. E così questa bella sinfonia delMalher si rivela ben intonata alla nostra epo-ca VINCENZO TURTURRO, musicologo

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, musicologo

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AGOSTO, si raccolgono ipomodori

Agosto è il mese delle ferie per antonomasia, sipensa al mare, alle spiagge, alle passeggiate inmontagna. Non dobbiamo però dimenticarci dellenostre piante, sia prima di partire che al ritornodalle vacanze, per non comprometterne il vigore:perché se le abbandoniamo a loro stesse, difficil-mente potranno fornirci soddisfazioni future. So-prattutto perchè il periodo che abbiamo appenapassato è stato molto caldo e umido, rendendo lepiante debilitate e soggette a malattie fungine eparassiti. Ecco allora alcune informazioni sulleoperazioni colturali da eseguire in questo perio-do.

PIANTE D’APPARTAMENTOLe piante verdi (Ficus, Potos, Tronchetto ecc.)Sono le piante che maggiormente soffrono in que-sto periodo. La chiusura della casa per alcunesettimane mette a dura prova la vitalità delle pian-te. Un suggerimento è di posizionarle in giardino,magari sotto a degli alberi che le proteggano dairaggi solari diretti, per evitare ustioni sulle foglie eper mantenere un’atmosfera abbastanza umida.Un’altra soluzione è quella di mettere le piante nelpianerottolo, in una posizione luminosa, evitandola luce diretta che potrebbe filtrare dalle finestre eutilizzando un prodotto in gel a base di acqua pergarantire regolari annaffiature anche in vostraassenza. Al ritorno dalle ferie si dovrà fare un’azio-ne di recupero delle piante (sicuramente mostre-ranno qualche sintomo di sofferenza) per ripor-tarle in breve tempo al loro antico splendore. Perprima cosa vanno pulite dall’eventuale polvere, sidovrà apportare gradualmente l’acqua nel vasosenza creare dannosi ristagni, nebulizzare la chio-ma, accorciare o eliminare rami sofferenti o svi-luppati eccessivamente (filati) per la ricerca difonti luminose, ruotare la pianta per fornire la giu-sta dose di luce anche alla parte che è rimastamaggiormente in ombra. E’ consigliabile utilizzarespecifici concimi e rinverdenti per favorire la for-mazione di nuova vegetazione e intensificare ilcolore delle foglie. Se le piante risultano colpite daqualche malattia o infestate da insetti si devonofare applicazioni di insetticidi e fungicidi.IN TERRAZZO E BALCONE. Iniziamo con unpratico consiglio per le piante da balcone con fioriricadenti, tipo Gerani parigini e petunie: legate alvaso della leggera rete metallica da sagomare arettangolo arcuato e posizionatela sotto ai rami.Questo accorgimento, oltre a creare un esteticoeffetto volume alla massa fiorita, offrirà maggioresostegno alle ramificazioni in caso di vento o tem-

porali estivi. Prima di partire si deve prevedere unsistema di approvvigionamento dell’acqua per lepiante. Oltre ai sistemi d’irrigazione automatizzatimuniti di temporizzatore o alle attrezzature con ser-batoi di riserva, si può utilizzare un prodotto in gel abase di acqua, avendo cura di applicare al terreno1 o più flaconi in funzione del diametro dei vasi.Eseguire i necessari trattamenti contro la “farfallinadel geranio” (Cacyreus Marshally”), utilizzandoun’insetticida specifico che permette la distruzionedelle larve presenti all’interno dei fusti. Al ritorno sa-ranno molto importanti le operazioni di “rimessa insesto” delle piante, come l’asportazione dei fiori ap-passiti e delle foglie secche, le annaffiature e leconcimazioni, oltre ai trattamenti antiparassitari.Questo è anche il periodo adatto alla propagazioneper talea del geranio e della fucsia che si praticaprendendo la parte apicale di un ramo, eliminandole foglie basali e impolverando la base con un ormo-ne radicante. Si trapianta in un vaso (8 cm di diame-tro) con torba e sabbia in parti uguali e lo si posizio-na all’ombra, annaffiandolo periodicamente. Per lebegonie si può provvedere alla moltiplicazione tra-mite le foglie, a cui vanno praticati dei tagli in corri-spondenza delle nervature principali presenti nellapagina inferiore. Quindi si posizionano in un conte-nitore pieno di terriccio, posto in ambiente luminosoe a una temperatura di 18-22°C: dai tagli si forme-ranno radici e foglioline. Una volta raggiunta la di-mensione minima per poter essere maneggiata, sistacca la giovane piantina dalla foglia madre e la sirinvasa singolarmente.Annaffiare e concimare gli angoli aromatici costituitida piante di rosmarino, salvia, basilico, timo, erbacipollina e tante altre che si possono trovare daivivaisti.Le piante grasse: sono “attrezzate” per resisterealla scarsità d’acqua, quindi sopportano con menotraumi i periodi di momentaneo abbandono. Al ritor-no vanno annaffiate con acqua piovana e concimateregolarmente con fertilizzanti specifici. In questoperiodo si possono eseguire trattamenti contro iragnetti rossi, afidi e cocciniglie ed eseguire la mol-tiplicazione per talea.

NELL’ORTOOrtaggi in Serra: Eseguire un controllo e la manu-tenzione dell’impianto di irrigazione prima della par-tenza per le vacanze, infatti con i “timer” si possonoimpostare le irrigazioni, che devono essere fattefrequentemente, per far crescere correttamente lepiante e ottenere molti frutti. Per ottimizzare leannaffiature si consiglia di effettuarle alla mattina o

LE PIANTE D’APPARTAMENTO E L’ORTO

I lavori di Agosto

alla sera, togliendo anche le erbe infestanti che agi-scono da competitori per acqua e concimi. Si pre-para il terreno per trapiantare o seminare gli ortaggia maturazione autunnale - primaverile come finoc-chi, fragole, fagiolino, porro, prezzemolo, cavoli ecavolfiori. Per pomodori, peperoni e fagioli si deveverificare il corretto mantenimento del sistema ditutoraggio costituito da pali e fili. Si continua la rac-colta di cetrioli, patate, cipolle bianche e dorate, lat-tughe, rucola, aromatiche, melanzane, peperoni,pomodori e piselli. Alla fine di Agosto si iniziano araccogliere le zucche precoci e si può seminare ilradicchio e la lattuga da taglio. Si devono fare tratta-menti insetticidi e fungicidi con prodotti appositi percontrollare la diffusione di patologie provocate daafidi, mosca bianca, oidio, peronospora. Attenzioneanche alle voraci lumache che possono danneg-giare gravemente le colture a foglia larga, come lelattughe. Inoltre si devono apportare importanti ele-menti nutritivi, come Calcio e Magnesio perché laloro carenza provoca nelle piante delle fisiopatie(es. marciume apicale del pomodoro) che rendonogli ortaggi poco appetibili e qualitativamente pocopregiati.

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Nella sabbia Changyang Park Beach Volleyball Ground di Pechino, ilcoordinatore del beach alla Federazione mondiale ha già effettuatola visita di ispezione. Un impianto da 14mila spettatori i cui lavorisono terminati nell’agosto del 2007. Sembrerebbe notizia da Gazzet-tino ufficiale delle Olimpiadi, se non fosse che quel primo dirigentedel mondo è un figlio della nostra terra. Si chiama Angelo Squeo e da15 anni è il coordinatore del beach-volley alla Federazione mondia-le. Vive a Lugano, in Svizzera. Un italiano in Svizzera che a Giovinazzoci ha lasciato i ricordi dell’infanzia. Le prime partite di pallavolo le hagiocate a Giovinazzo sulla pece del Parco Scianatico anche se lapallavolo l’ha conosciuta alla scuola media dal prof. NicolaGiangregorio. La prima partita di beach-volley invece l’ha giocataquando andava ad allenarsi al mare con la FederLazio sulla sabbiadel litorale laziale, nel 1977, dove nel primo dopoguerra già giocava-no i soldati dell’armata americana. Da molti anni Angelo Squeo gira ilmondo per fare le ispezioni, parlando in inglese o in spagnolo. Ilcinese non l’ha ancora imparato. Partito da Giovinazzo con la suafamiglia per Roma, Angelo Squeo ha conseguito due scudetti, unonel 1977 a Roma, l’altro nel 85 a Bologna. Dopo aver girato mezzaserie A (Panini Modena, Bartolini Bologna, Pozzillo Catania, EurostyleMontichiari) ha girovagato come il dottor Stranamore con un camion.Dove gli stabilimenti balneari gli aprivano le porte si fermava ed alle-stiva il suo piccolo circo del beach: montava i pali e la rete, recintavail campo, scaricava un frigo di bibite, chiamava gli amici ed il torneoera servito. Insomma, Angelo Squeo, maglia azzurra del volley alcoperto, è stato il pioniere degli ‘spiaggiaroli’, quegli stravaganti atletidai curiosi cappellini e visiere, occhialetti da funambolo, magliettecoloratissime di ispirazione hawaiana per i maschi, bikini più da pas-serella che da competizione per le ragazze. Anche se i soldi chegiravano erano sempre pochini, le televisioni trasmettevano le partitecol contagocce, Angelo Squeo ha fatto innamorare alla sabbia tanticompagni della pallavolo. La sabbia nel destino anche se i primi tuffili ha fatti dagli scogli della Rotonda.Erano gli anni 80 e le nostre spiagge erano anni luce indietro rispettoqualche immensa spiaggia di San Diego o di Santa Monica i cuiinventori vi si dedicavano già negli anni Venti e Trenta mentre l’Italiaaveva problemi ben più gravi che lanciare la palla da una parte all’al-

PERSONAGGI

tra di una rete. Adesso parlare con Angelo Squeo al telefonino ècome trovare un gioiello luccicante in quella sabbia dorata cheospita gli incontri di beach-volley. Inutile e impossibile. C’è sempreuna voce metallica che ti invita a lasciare il numero in segreteria. Lolasciamo, con la speranza di essere richiamati. Ci chiama dopo unpo’ di giorni e un po’ stranito capisce subito di non parlare conJacopo Volpi. Ci chiama e addirittura getta addirittura ponti all’om-bra del campanilismo. Domanda: Giovinazzo, quando sarà inseritanel circuito del campionato italiano di beach volley? «Esistono cittàlontane dal mare disposte a contendersi una gara e a sopportare isacrifici del caso. Qualcuno una quindicina di anni fa mi suggerì diallestire nella centralissima Piazza un evento di beach volley. Perallestirlo avevo già pensato che sarebbero stati necessari una de-cina di camion di sabbia. Sarebbe stato bello». In bocca al lupo,amante della sabbia dorata. Salutami il presidentissimo Acosta.

ANGELO SQUEO

LA SABBIA NEL DESTINOPOCHI LO CONOSCONO. E’

GIOVINAZZESE ED È IL COORDINATORE

MONDIALE DEL BEACH-VOLLEY

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ATENE 2004. il coordinatore del beach alla Fede-razione mondiale Angelo Squeo in visita di ispezioneai campi di gioco

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