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La Grecia classica

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La Grecia classica

Dopo le guerre persiane

n  Supremazia di Atene (sui mari) e di Sparta (su terraferma)

n  Lega Delio-attica 478 a.C. sotto la guida di Atene: alleanza militare tra poleis libere di ordinamento democratico. Atene finisce per avere la supremazia della lega in quanto riscuoteva i tributi.

Dopo le guerre persiane

n  Inizio della Grecia “classica” n  Sviluppo artistico e culturale enorme n  Conflitti interni nei sec. V e IV

n  “Pentecontetia” n  478 (fine guerre contro i Persiani) – 431

(inizio guerra del Peloponneso)

478 404 461 431

Pentecontetia

Età di Pericle

Guerra del Peloponneso

Dopo le guerre persiane

La Pentecontetia

n  3 PERIODI: governo di 3 autorevoli strateghi

n  1) periodo di Temistocle (478-470) n  2) periodo di Cimone (470-461) n  3) periodo di Pericle (461-431)

n  Si afferma la supremazia di Atene

Periodo di Temistocle (478-470)

n  Lunghe mura fino al Pireo n  Lega Delio-attica in funzione anti persiana n  Ricostituzione della flotta n  Fondazione delle cleruchie (colonie a scopo

militare sul territorio di città alleate) n  Progetto di una espansione militare nell’Egeo

(sottomettendo le isole più deboli)

n  Ostracizzato nel 470 (pericolo di tirannide)

Periodo di Temistocle (478-470) n  Per arginare l’attivismo di Atene Sparta con

Pausania si allea con Corinto e Megara e conquista Bisanzio nel 478

n  Politica costosa che mette Sparta in crisi economica

Pausania condannato a morte dagli efori nel 470 per tradimento. Su di lui pende l’accusa di aver tramato contro la Grecia con il re Serse. Un carteggio sembra dimostrare questo fatto. Pausania muore di fame e sete all’interno del Tempio di Atena. Nello stesso anno Temistocle viene mandato in esilio e si recherà in Persia.

Periodo di Cimone (470-461)

n  Aristocratico, moderato, appoggiato da contadini e aristocratici, fautore di una politica di alleanza con Sparta e di espansione sia verso la Persia sia verso le altre città greche. Distensione con Sparta (il nemico è la Persia)

n  Consolidamento del dominio ateniese sui mari n  Fondazione di cleruchie in Tracia n  Prime ribellioni di città affiliate alla Lega, piegate con la

forza n  Scontro con i Persiani del satrapo di Sardi sul fiume

Eurimedonte in Asia Minore nel 466. Le truppe di mare e di terra sono guidate dallo stesso Cimone. Nuove città ioniche confluiscono nella lega

Periodo di Cimone (470-461)

n  Pochi anni dopo l’accordo tra Atene e Sparta si ruppe. Gli Iloti avevano approfittato di un terremoto (nel 464 a.C) e si erano arroccati sul monte Itome, nel centro della Messenia

n  Gli Spartani chiedono aiuto agli Ateniesi, che, convinti da Cimone, mandano un contingente di uomini in aiuto degli Spartani

n  I soldati ateniesi arrivati in Messenia “fraternizzano” con gli iloti e ne condividono i motivi di lotta.

n  Gli Spartani “congedano” i soldati ateniesi, con la scusa che il loro mantenimento era diventato troppo gravoso per lo stato.

n  Ad Atene Cimone viene ostracizzato (461 a.C) come filospartano

Busto di Pericle

L’età di Pericle (461-431 a.C) Politica interna n  Aristocratico. Nipote di Clistene. Stratega dal

460 al 429 n  Ordinamento di Clistene del 509 perdura fino al

461 e viene potenziato n  Introduce il sorteggio per le elezione di tutte le

magistrature (non solo la Boulè) escluse soltanto quelle militari e quelle economiche.

n  Per ic le ret r ibuisce le magistrature (Mistoforia) e limita i poteri dell’Areopago.

Le riforme di Pericle (politica interna) n  Theorikòn: contributo pubblico in denaro per

far sì che i poveri prendessero parte agli spettacoli teatrali.

n  Valore del cittadino che doveva essere reso c o n s a p e v o l e d e l s u o r u o l o (isonomia=uguaglianza di fronte alla legge) e isegoria=libertà di espressione in assemblea)

n  Opere pubbliche: potenziamento delle Lunghe Mura, Partenone, ristrutturazione dell’Acropoli. Con esse Pericle ottiene il doppio obiettivo di abbellire la città e di dare lavoro ai nullatenenti

Le riforme di Pericle ad Atene (politica interna)

n  Molti vogliono trasferirsi ad Atene n  451 legge sulla cittadinanza: Pericle

inasprisce le misure sulla cittadinanza: solo chi è figlio di due ateniesi può essere considerato cittadino e avere diritti politici.

n  Pericle viene considerato tiranno dagli alleati. Gli aristocratici accusano Pericle di aver portato al governo della città la “feccia” della società (oclocrazia).

Discorso di Pericle agli Ateniesi (461 a.C)

n  Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così.

n  Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza.

n  Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

•  La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell'altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

•  Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

•  Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così.

u Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. u Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

u Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. u Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell'Ellade e che ogni Ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così.

L’Atene di Pericle

n  Una civiltà fondata sull’uomo e per l’uomo n  Importanza dell’arte e della conoscenza n  Teatro, storiografia, oratoria, architettura, scultura,

filosofia, medicina, geografia n  Promozione della religiosità come garante della

formazione etica dell’individuo. Ne abbiamo testimonianza nel proliferare di tempi e strutture religiose ad Atene.

Il Teatro

Teatro di Epidauro

La Storiografia

Erodoto

Tucidide

L’oratoria

Demostene

L’Architettura Tempio di Athena Nike ad Atene, opera di Callicrate, l’archi- tetto del Partenone

La Scultura

Athena Lemnia di Fidia

Discobolo di Mirone (copia romana in bronzo)

Doriforo di Policleto (copia romana)

La Filosofia

n  Platone e Aristotele (da La Scuola di Atene di Raffaello, Palazzi Vaticani)

La Medicina

n  Ippocrate, il padre della medicina occidentale

La Geografia

La mappa di Ecateo di Mileto

Il Circolo di Aspasia Aspasia di Mileto era la concubina amatissima di Pericle, per la quale lui divorziò dalla moglie, nonché donna molto “anomala” per i suoi tempi, per la sua cultura filosofica e artistica. A casa sua e di Pericle si riunivano i rappresentanti più illustri della cultura del tempo in quello che venne detto “circolo di Aspasia”: il filosofo Anassagora (fisico pluralista), lo scultore del Partenone Fidia, il tragediografo Euripide sono i nomi più famosi; tutti uomini “liberi”, accusati di ateismo. La stessa Aspasia dovette subire un processo per empietà e fu salvata dalla condanna a morte solo perché Pericle la difese nel processo piangendo di fronte ai giudici.

Età di Pericle: politica estera n  Con Pericle Atene si avviò alla sua svolta imperialista con

risvolti anche brutali. n  Lo stato democratico affrontava ingenti spese per il

mantenimento del popolo e promuoveva una politica culturale splendida e una politica urbanistica monumentale che abbisognavano di molti fondi. L’Atene di Pericle è un museo a cielo aperto.

n  Ampliare i confini della lega delio-attica e riscuoterne i tributi significava portare avanti questo progetto culturale oltre all’ideale democratico, imposto a tutte le città alleate.

n  Divisione dell’egemonia tra Sparta e Atene a causa di due sistemi di alleanze, due concezioni politiche opposte destinati allo scontro finale (Guerra del Peloponneso)

La pace di Callia e la tregua trentennale tra Atene e Sparta n  Dopo la morte di Serse (465 a.C.) l’Egitto tentò di ribellarsi ai

Persiani sotto la guida di Inaro, un principe locale. Egli chiese aiuto ad Atene e Pericle glielo accordò.

n  Nel 452 a.C. la flotta ateniese venne distrutta e la stessa sorte subì una spedizione di soccorso

n  Nel 449 per evitare altri danni fu stipolata una pace con la Persia detta pace di Callia dal nobile ateniese che venne inviato a firmarla. Essa rappresentò definitivamente la fine delle ostilità tra Persiani e Greci: la Persia riconobbe l’autonomia delle città ioniche, ma la Grecia dovette riconoscere il dominio persiano sull’Egitto

n  Nel 446, dopo aver affermato il predominio sulla Beozia, Atene stringe con Sparta una pace trentennale (che serviva ad entrambe per organizzare le forze militari)

Segni del primato ateniese ü  Dopo la pace di Callia la lega delio-attica non ha più senso di

esistere, ma Pericle non la scioglie trasformandola in una sorta di impero militare ed economico ateniese

ü  Il tesoro della lega è spostato ad Atene (454 a.C.) e usato in maniera arbitraria; il consiglio della lega non fu mai più convocato.

ü  Atene proibisce alle città alleate di coniare monete e impone l’uso della dracma

ü  Episodi di ribellione vennero stroncati con durezza da Atene ü  Il regime democratico venne imposto a tutte le città sottomesse ü  Atene manda coloni o meglio cleruchi in tutte le città alleate ü  Coloni, semplici rematori, commercianti amano Pericle per la

sua politica imperialista che garantisce ad Atene opulenza e possibilità di assistenzialismo.

Cause della guerra del Peloponneso: Tucidide. “La guerra del Peloponneso” I,23 n  “La fecero scoppiare Ateniesi e Peloponnesi, abrogando i patti

trentennali che avevano stipulato dopo l'occupazione dell'Eubea. Espongo dapprima le cause e gli attriti che produssero quest'atto d'abrogazione, perché nessuno debba più, in seguito, indagare le origini di questa guerra. Sono convinto che la motivazione più autentica, quella però che meno traspariva dai discorsi ufficiali, fosse la formidabile potenza conseguita da Atene e l'apprensione che ne derivava per Sparta: e la guerra fu inevitabile. Le ragioni invece, addotte nelle rispettive dichiarazioni rilasciate dai belligeranti, per la rottura dei patti e lo scoppio delle ostilità, erano le seguenti.”

n 

Epidamno n  Colonia fondata da Corcira (l’odierna Corfù) con

la partecipazione di Corinto sulla costa illirica dove ora sorge Durazzo

n  Assediati dagli oligarchi esiliati, i democratici di Epidamno chiedono aiuto a Corcira, ma essa non vuole impegnarsi perché governata anch’essa da un regime oligarchico per cui i democratici chiedono aiuto ad Atene

n 

Intervento di Atene nel conflitto tra Epidamno e Corcira

n  Conflitto tra Corcira ed Epidamno (436)

n 

si schiera con gli oligarchi

di Epidamno esiliati

si rivolge Atene

Corcira chiede l’alleanza di Atene sotto forma di epimachia,

facendo infuriare Corinto (filospartana)

Conflitto con Potidea Potidea, fiorente colonia corinzia fa parte della lega delio-attica Atene le impone di non ricevere più magistrati annuali inviati da Corinto (filospartana) Potidea scioglie ogni legame con Atene,

mentre Pericle si sarebbe aspettato la resa di Potidea e la reazione di Corinto

Atene si trova a dover combattere

in una regione sguarnita di forze ateniesi

Conflitto con Megara

Pericle fa bandire dai porti e dai mercati dell’Attica e di tutta la Lega i prodotti di Megara, alleata di Corinto, che viveva del commercio dei suoi prodotti

Corinto non può accettare la sottomissione

di Megara

FASI DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO Prima fase (detta archidamica dal nome del re spartano Archìdamo che invase per primo l’Attica): dal 431 al 421 Pace di Nicia 421 Seconda fase: spedizione ateniese in Sicilia (415-413) Terza fase (detta decelaica, dal nome della città di Decela dove erano arroccati gli Spartani): 413-404 Crollo di Atene 404

PRIMA FASE n  Nel 431 gli Spartani accusano gli Ateniesi di aver violato i patti stretti nel 446 con il

loro intervento a Epidamno, a Potidea e a Megara; invadono con il loro fortissimo esercito di terra l’Attica e la devastano. La pace trentennale era durata solo 15 anni.

n  La popolazione si rifugia per volontà di Pericle dentro le mura di Atene. La tattica era sfruttare la flotta per i rifornimenti e logorare l’avversario con brevi e mirate incursioni nel suo territorio

n  Nel 430 scoppia un’epidemia di peste tra la popolazione dentro le mura a causa delle condizioni igieniche precarie. Essa ci viene raccontata da Tucidide

n  Moltissimi cittadini ateniesi morirono e tra loro lo stesso Pericle (429) n  La guida del partito democratico viene presa da Cleone, demagogo poco colto e

fautore della guerra ad oltranza contro Sparta n  Nel 425 Cleone ottiene un buon successo occupando l’isola di Sfacteria, antistante la

costa messenica, catturando il contingente spartano che la occupava come avamposto

n  Sparta manda il suo miglior comandante, Bràsida, contro le colonie ateniesi della Grecia settentrionale, raggiungibili via terra; egli se ne impadronisce, ma muore in battaglia ad Anfipoli dove morì anche Cleone

n  Ad Atene, Nicia, esponente del partito moderato, indusse l’ecclesia ad accettare la pace che fu stipulata nel 421 dopo i primi infruttuosi anni di guerra (pace di Nicia)

L’offensiva contro Melo e la spedizione in Sicilia di Alcibiade

n  415 a.C.: gli Ateniesi sterminano gli abitanti della piccola isola di Melo perché si rifiutano di unirsi a loro. L’isola, che era una colonia spartana, era rimasta neutrale.

n  L’imperialismo ateniese diventa aggressivo e suscita malcontento anche dentro la città.

n  Ad Atene si fa strada un giovane e ambizioso politico parente di Pericle dal nome Alcibiade. Gli storici lo descrivono colto e intelligente, ma troppo ambizioso e individualista: un uomo che voleva emergere a tutti i costi

n  Nel 416 egli convince l’ecclesia a spostare lo scenario di guerra in Sicilia, rispondendo alla richiesta d’aiuto di Segesta, città siciliana alleata di Atene e in lotta contro Selinunte e Siracusa (alleata di Sparta)

Terza fase 414 - 412

Terza fase 414 – 412: la spedizione in Sicilia n  Selinunte, alleata di Siracusa, aveva assalito Segesta,

alleata di Atene n  Alcibiade propone di attaccarla, e prepara una ingente

flotta. I comandanti sono Nicia (che accetta contro voglia perché non voleva la guerra), Alcibiade e Lamaco.

n  Alla vigilia della partenza avviene un atto empio: la mutilazione delle Erme; di tale empietà vengono accusati uomini vicini politicamente ad Alcibiade e il generale stesso che viene richiamato ancora prima di arrivare in Sicilia per sottoporsi a processo.

n  Egli si rifugia a Sparta, e la spinge ad allearsi con Siracusa contro Atene

Terza fase n  Imponente spedizione ateniese contro Siracusa, la città più potente

tra quelle in guerra; assedio difficile n  Dal 414 arrivo di aiuti peloponnesiaci, Sparta manda truppe di terra a

Siracusa e Corinto una flotta navale n  Tra le truppe ateniesi si diffonde la malaria n  Nel 413 arrivano rinforzi da Atene guidati dal comandante

Demostene che dopo un’ulteriore sconfitta per terra propone di far rifugiare le truppe a Catania, ma trova l’opposizione di Nicia.

n  Nicia si convince a ritirarsi ma si verificò un’eclissi di luna che venne interpretata come un segno dell’avversità degli dei alla ritirata. Essa è rinviata di un mese. La titubanza è fatale ai Greci.

n  Gli Ateniesi sono accerchiati e sconfitti per mare davanti a Siracusa, poi annientati sulla terraferma (battaglia di Camarina, 413)

n  Disastro e morte dei generali Nicia e Demostene. I superstiti sono uccisi o deportati nelle cave di pietra dette Latomie

latomie

Terza fase n  Ribellioni nella lega Delio attica, perdita della Magna

Grecia n  Gli Spartani, su consiglio di Alcibiade, fortificano una

località dell’Attica, Decelea, (da cui “fase decelaica”) dove mantennero un presidio fisso per controllare Atene, per bloccare le comunicazioni terrestri e impedire i rifornimenti di oro e argento dal Laurion

n  Sparta si allea con la Persia: ha bisogno di una flotta per fiaccare definitivamente Atene, la Persia rivuole il controllo sulle città ioniche

n  Il demos ateniese, temendo di perdere tutti i propri privilegi, decide in assemblea di usare i mille talenti rinchiusi da Pericle nel Partenone per ricostruire la flotta e tentare il tutto per tutto.

I QUATTROCENTO

n  411: colpo di stato oligarchico ad Atene: abrogata la costituzione di Clistene. Fu creato il Consiglio dei Quattrocento, un regime timocratico. Il programma dei Quattrocento prevedeva l’immediata pace con Sparta.

n  Il regime oligarchico viene rovesciato con l’aiuto di Alcibiade che si era riappacificato con gli Ateniesi e spinge per far ricostruire la flotta.

Quarta fase 411-404 n  Atene rinnova le alleanze con la lega e ricostituisce la

flotta, ma ora anche i Persiani hanno le loro navi, grazie all’aiuto persiano.

n  Nel 410 Atene ottiene due vittorie navali contro Sparta e Corinto a Abido e Cizico, nell’Ellesponto poi nel 406 una importante vittoria navale alle isole Arginuse

n  I generali Ateniesi a capo della flotta sono processati per aver fatto morire in mare i superstiti di una tempesta avvenuta dopo la vittoria. Atene rimane senza i suoi migliori generali

n  Nel 405 ad Egospotami la flotta ateniese è completamente distrutta

n  Il generale spartano Lisandro blocca gli Ateniesi per terra e per mare. Atene chiede la resa (404). Lisandro entra da vincitore nel Pireo

Le conseguenze della guerra n  per Atene -  Rinuncia alla costituzione democratica -  Atene entra come stato satellite nella lega del

Peloponneso -  Rinuncia alla flotta e alla supremazia sul mare -  Imposizione di un governo oligarchico

filospartano, il regime dei Trenta Tiranni -  Abbattimento delle Lunghe Mura -  Scioglimento della lega Delio-attica -  la Ionia torna alla Persia

Le conseguenze della guerra n  per Sparta -  ascesa effimera: necessità del sostegno

della Persia. Gli Spartani erano pochi ormai alla fine della guerra (gli spartiati erano non più di 2000) e in continua lotta con gli iloti. Sparta non è capace di intessere relazioni economiche e diplomatiche con le altre poleis. Si diceva che essa aveva vinto la guerra, ma perso la pace.

-  impone governi oligarchici nelle poleis democratiche, ma non ha sufficienti forze per mantenerli

La restaurazione della democrazia ad Atene

n  403: Trasibulo (che aveva comandato la flotta negli ultimi anni) scaccia con l’aiuto del demos i Trenta e restaura una democrazia moderata ad Atene.

n  Clima di sospetti e delazioni ad Atene: ch iunque venne sospet tato d i aver collaborato con i Trenta. Tra i processi sommari illustri vi fu quello al grande filosofo Socrate che venne accusato di ateismo e di corrompere la moralità dei giovani ateniesi

n  Socrate, filosofo ad Atene ( 469 - 399)

n  Fu ritenuto nemico della città e condannato a morte

n  assume la cicuta e affronta la morte con serenità come ci racconta il suo allievo PLATONE