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La gestione del rischio sismico in azienda - La prevenzione e gestione dell'emergenza in caso di terremoto

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La gestione del rischio sismico in azienda

-

La prevenzione e gestione dell'emergenza in caso di terremoto

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L’evento del 2012 ha esaltato le ovvie criticità di strutture che, legittimamente edificate nel rispetto di

previgenti regimi normativi, non prevedevano tra le azioni di esercizio il sisma.

In altri termini sono state esaltate le intrinseche vulnerabilità e come tali strutture, sul territorio, sono dislocati

innumerevoli altri scenari industriali in cui il rischio sismico è divenuto non nullo in seguito all’assegnazione,

ex lege, di un livello di pericolosità sismica non nulla.

La pericolosità sismica P (definita anche sismicità del luogo) è costituita dalla probabilità che si verifichino terremoti di una data entità in un data zona ed in un prefissato intervallo di tempo.

La vulnerabilità sismica V misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità

L’esposizione E è costituita dal complesso dei beni e delle attività che possono subire perdite per effetto del sisma.

Rischio sismico

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E’ quindi chiaro che, anche in presenza di una bassa pericolosità P, elevati valori della vulnerabilità V e/o dell’esposizione E,

possono portare ad un livello di rischio R significativo.

La vulnerabilità di un’opera

«è un suo carattere comportamentale descritto attraverso una legge causa-effetto in cui la causa è il terremoto e l’effetto è il Danno»

(Sandi 1986)

Rischio sismico

• Misura la predisposizione di una costruzione, di una infrastruttura o di una parte del territorio a subire danni per effetto di un

sisma di prefissata entità

• Misura l’incapacità, congenita e/o dovuta ad obsolescenza, di resistere ad azioni simiche

Scenario normativo attuale:

- Decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 ・Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di

tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - D.m. 14 gennaio 2008 «Nuove norme tecniche per le costruzioni»

- Circolare 2 febbraio 2009 n.617 Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al

DM 14 gennaio 2008

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Su una costruzione esistente che ospita attività di lavoro incidono, dunque, sia le norme tecniche, nelle stesse ipotesi di esecuzione

di interventi previsti al capitolo 8, sia il d.lgs.81/2008 i cui precetti sono di portata più ampia, e soprattutto estremamente chiari

nell’individuare il percorso di messa in sicurezza.

Nel TUSL, è limpido e pone i datori di lavoro, soprattutto in quelle zone del territorio italiano che sono di recente state classificate

sismiche, nella posizione di dover adeguare, o quantomeno avviare un processo di miglioramento della condizione statica

dell’immobile ove si svolge l’attività lavorativa, rispetto al rischio sismico e non solo.

Infatti il TUSL statuisce che gli ambienti dove si svolgono delle attività lavorative devono essere soggetti a valutazione di tutti i rischi

e rispetto ad essi devono essere sicuri e stabili.

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Rischio basso:

• Anno di costruzione recente o post-classificazione sismica

• Interventi di consolidamento sismico recenti

• Documentazione di progetto completa

• Stato di conservazione dell’edificio buono

• Stato di conservazione degli elementi non strutturali buono

• Livello di sicurezza superiore o uguale al 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo

Rischio medio:

• Anno di costruzione pre-classificazione sismica

• Interventi di manutenzione/riparazione locale recenti

• Documentazione di progetto incompleta

• Stato di conservazione dell’edificio sufficiente o discreto

• Livello di sicurezza compreso tra il 30% e 60% del livello di sicurezza di un edificio nuovo

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Rischio alto:

• Anno di costruzione pre-classificazione sismica

• Interventi di manutenzione assenti

• Documentazione di progetto incompleta

• Stato di conservazione dell’edificio mediocre

• Livello di sicurezza inferiore o pari al 30%

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TITOLARE ATTIVITÀ PRODUTTIVA

(D.Lgs 81/08)

VALUTAZIONE SICUREZZA

p.To 8.3 NTC 2008

RISCHIO SISMICO

PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE

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NTC 2008 §8.3

Le costruzioni esistenti devono essere sottoposte a valutazione della sicurezza quando ricorra anche

una delle seguenti situazioni:

• riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti

dovuta ad azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), significativo degrado e

decadimento delle caratteristiche meccaniche dei materiali, azioni eccezionali (urti, incendi,

esplosioni), deformazioni significative imposte da cedimenti del terreno di fondazione;

• provati gravi errori di progetto o di costruzione;

• cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa

dei carichi variabili e/o della classe d’uso della costruzione;

• interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in parte, con

elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità o ne

modifichino la rigidezza.

Valutazione della sicurezza

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NTC 2008 §8.3

La valutazione della sicurezza deve permettere di stabilire se:

• l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;

• l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di

limitazioni e/o cautele nell’uso);

• sia necessario procedere ad aumentare o ripristinare la capacità portante.

La valutazione della sicurezza dovrà effettuarsi ogni qual volta si eseguano gli interventi strutturali di

cui al punto 8.4, e dovrà determinare il livello di sicurezza prima e dopo l’intervento.

§8.4 CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI

• interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle presenti norme;

• interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza

necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle presenti norme;

• riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un

miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti.

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«…il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di

lavoro.»(Art. 1) e «…si applica a tutti i settori di attività privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.» (Art. 3.)

- Art. 15. Misure generali di tutela; (Titolo I ・PRINCIPI COMUNI)

- Art. 63. Requisiti di salute e di sicurezza; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO)

- Art. 64. Obblighi del datore di lavoro; (Titolo II ・LUOGHI DI LAVORO)

Infine il TUSL dedica un intero allegato alla stabilità dell’ambiente di lavoro, e le cui prescrizioni sono più che limpide:

- ALLEGATO IV - Requisiti dei luoghi di lavoro

Prescrizioni del d.lgs 81/2008

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Prescrizioni del d.lgs 81/2008

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Prescrizioni del d.lgs 81/2008

I l terremoto è una situazione di emergenza. La legge prevede a carico del datore di lavoro e dei dirigenti

diqualunque azienda obblighi specifici per la gestione di qualunque forma di emergenza, compreso i

terremoti.

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Prescrizioni del d.lgs 81/2008

L’Art. 1.1.1 E’ limpido e non lascia alcun dubbio interpretativo circa i requisiti che gli ambienti

di lavoro devono possedere: essi devono essere solidi (anche) rispetto alle caratteristiche

ambientali.

L’Art. 1.1.2, di fatto, riconosce alle politiche di manutenzione il ruolo di garantire i requisiti

di solidità di tutto ciò che fa parte del luogo di lavoro, elementi strutturali e non strutturali

compresi.

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ORDINANZA 3274/2003Ha previsto l’obbligo di procedere, a cura dei proprietari, alla valutazione della vulnerabilità sismica sia degli edifici esistenti, la cui

funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per la finalità di Protezione Civile che degli edifici che possono

assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso.

L’ordinanza indica le

tipologie degli edifici e delle opere

infrastrutturali di interesse

strategico da assoggettare alla

valutazione di vulnerabilità sismica

Aziende a rischio rilevate

Centri Commerciali

Il termine per effettuare la valutazione della vulnerabilità sismica, dopo numerose proroghe, è definito con la Legge di stabilità 2013

(art. 421 Legge 23.12.2012 n°228, G.U. 29.12.2012) ed è scaduto il 31 marzo 2013.

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ASL BERGAMO

Il servizio PSAL ha intrapreso una ricognizione statica sull’applicazione della normativa in materia di valutazione del rischio

sismico nelle aziende a rischio di incidente rilevante e nei centri commerciali presenti sul territorio della Provincia di Bergamo

Sul territorio della Provincia di Bergamo sono attualmente presenti 49 aziende a rischio di incidente rilevante, di

cui due in fase di liquidazione

46 aziende hanno risposto alla nostra richiesta di informazioni

In tutte e 46 aziende è stato predisposto un piano di emergenza ed evacuazione

In tutte e 46 le aziende sono presenti edifici non costruiti con criteri antisismici

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Indagine su 46 aziende

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

Effettuata valutazione di vulnerabilità sismica

Effettuata valutazione preliminare

Conferito a professionista incarico per V.Sismica

Aziende a rischio rilevate

In Corso SI NO

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Indagine su 10 centri commerciali

0 1 2 3 4 5 6 7

Costruito con criteri antisismici

Effettuata valutazione vulnerabilità sismica

Effettuata valutazione preliminare

Conferito incarico ad un professionista per V.V.Sismica

Centri Commerciali

SI NO

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SICUREZZA DEGLI AMBIENTI IN CASO DI CAMBIAMENTODELLO SCENARIO DI CARICO

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VALUTAZIONE DELLE VULNERABILITÀ DEGLI

EDIFICI INDUSTRIALI DEL CRATERE EMILIANO

UN’ANALISI CONDOTTA PER CONFINDUSTRIA HA PROVATO CHECIRCA L’80% DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI NON RAGGIUNGE IL 60% DEL LIVELLO DI

SICUREZZA SISMICO RICHIESTO DA LEGGE.

UN NUMERO CONSISTENTE (CIRCA IL 50%) DEGLI EDIFICI INDUSTRIALI HA UN

LIVELLO DI SICUREZZA

NELL’ORDINE DEL 25/30% DELLA CAPACITÀ SISMICA RICHIESTA.

IL GRUPPO DI LAVORO IPOTIZZA UN COMPORTAMENTO SUFFICIENTEMENTE OMOGENEO PER TUTTE LE STRUTTURE

COERENTI CON L’EPOCA DI COSTRUZIONE RELATIVA AGLI ANNI ’60/’70 SINO AI PRIMI ANNI ‘2000.

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a) mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi

strutturali orizzontali e tra questi ultimi;

b) presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente

ancorati alle strutture principali;

c) presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che

possano, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il

danneggiamento e il collasso.

d) eventuali altre carenze prodotte dal danneggiamento e individuate dal

tecnico incaricato.

PRINCIPALI MECCANISMI DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI

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appoggi elementi orizzontali (su elem. verticali o orizz.)

resistenza e duttilità deglielementi verticali(effetti del II ordine)

resistenza dei collegamentidei pannelli

elementi aggettanti

pilastro-bicchiere-plinto-fondazione

impianti

scaffalature

vetrate

LL.G. CSLP: CRITICITÀ NOTE - funzionamento come sistema

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PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI:

PERDITA DI APPOGGIO DELLE TRAVI

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PRINCIPALE MECCANISMO DI CROLLO DURANTE SCUOTIMENTI:

DISTACCO PANNELLI TAMPONAMENTO PREFABBRICATI

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CROLLO DI SCAFFALATURE E MAGAZZINI AUTOMATICI VERTICALI

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ZONE SOGGETTE A PICCHI DI SCUOTIMENTO SISMICO

DISTRUZIONE TOTALE DEGLI EDIFICI

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INTERVENTI DI DELOCALIZZAZIONE TEMPORANEA

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Danni in siti dove si sono verificati fenomeni di liquefazione –

Zona del Ferrarese

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Liquefazione Italia

Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano statirisentimenti del VI MCS

Zone geologicamente suscettibili a liquefazione all’interno delle quali vi siano stati

risentimenti del VII MCS o superiore

Liquefazione

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SILI – VASCHE – SERBATOI - PIPING

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A RCHLIVING – GIANLUCA LOFFREDO

INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Nodo trave-colonna Nodo trave-pannello

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INTERVENTI DI 1a FASE – ELIMINAZIONE DELLE CARENZE

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Nodo colonna-pannelli Nodo trave-tegoli

Edificio produttivo

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INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Magazzino agricolo

Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con incamiciamento locale in cls

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INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Edificio adibito a supermercato

Interventi di miglioramento sismico di edificio esistente prefabbricato, danneggiato dal sisma, con interventi con sistema CFRP.

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INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Interventi di miglioramento sismico all’80% con controventi metallici esterni installati su edificio prefabbricato in c.a.p.

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INTERVENTI DI 2a FASE – MIGLIORAMENTO SISMICO

UNIONE INDUSTRIALI PORDENONE – CONTINUARE LA PRODUZIONE DOPO UN TERREMOTO

Distilleria – Ferrara (FE)

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DATI AZIENDA SPESE TECNICHE COSTI INTERVENTO

ID Provincia Settore merceologicoSuperficie

utile[m2]

valore assicurato FABBRICATO

valore assicurato MERCI MACCHINARI

Valore assicurato MERCI

1 a FASE)

Costi di verif ica vulnerabilità

sismica e Progetto

/ DL Interventi Locali

1 a FASE)

Incidenza Costi

[€/m2]

2 a FASE)

Costi di progetto / DL del miglioramento sismico al

60%

2 a FASE)

Incidenza Costi

[€/m2]

COSTO INTERVENTI

FASE 1)

1 a FASE)

Incidenza Costi

[€/m2]

COSTO INTERVENTI

FASE 2)

2 a FASE)

Incidenza Costi

[€/m2]

01

FERRARAProdotti siderurgici e materiali per

edilizia

1.182,00 € 5.000.000,00 ? € 14.500,0 € 12 € 25.000,0 € 21 € 23.225,4 € 20 € 220.000,0 € 186

02 FERRARA Concessionaria auto 2.186,00 € 35.000.000,00 ? N.A. N.A. € 22.000,0 € 10 € 50.000,0 € 23 € 280.000,0 € 128

03MIRABELL

O (FE)Produzione tegole

6.375,00 € 10.000.000,00 ? N.A. N.A. € 174.829,0 € 27 N.A. N.A. € 1.597.000,0 € 251

04 CENTO (FE) Realizzazione motori diesel 10.132,00 € 70.000.000,00 ? N.A. N.A. N.A. N.A. € 14.000.000,0 € 1.382 N.A. N.A.

05 FERRARA realizzazione cuscinetti meccanici 9.800,00 € 50.000.000,00 ? N.A. N.A. € 270.000,0 € 28 N.A. N.A. € 1.850.000,0 € 189

06MIRABELL

O (FE)Magazzino mercato ortofrutticolo

2.900,00 € 1.000.000,00 ? N.A. N.A. € 62.000,0 € 21 N.A. N.A. € 650.000,0 € 224

07 FERRARA Stoccaggio concimi per agricoltura 8.900,00 € 6.000.000,00 € 8.000.000,00 € 8.000.000,00 N.A. N.A. € 260.000,0 € 29 N.A. N.A. € 2.150.000,0 € 242

08REGGIO EMILIA

Magazzino / deposito 1.400,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 39.500,0 € 28 N.A. N.A. € 380.000,0 € 271

09 FERRARA Magazzino / deposito 1.200,00 € 500.000,00 ? N.A. N.A. € 34.000,0 € 28 N.A. N.A. € 325.000,0 € 271

10 FERRARA Supermercati e Negozi commerciali 2.035,00 € 6.000.000,00 ? N.A. N.A. € 80.000,0 € 39 N.A. N.A. € 600.000,0 € 295

11 MODENA INDUSTRIA CERAMICA 26.400,00 € 10.967.000,00 € 21.657.000,00 € 109.076.000,00

12 FERRARA LAVORAZIONE DI FARINE E CEREALI 4.000,00 € 9.594.000,00 € 17.622.000,00 € 58.000,00

13 MODENA PRODUZIONE ACETO DOP/IGP € 17.743.000,00 € 5.500.000,00 € 5.500.000,00

14REGGIO EMILIA

PRODUZIONE MACCHINE UTENSILI12.900,00 € 12.200.000,00

ESEMPIO

AZIENDA realizzazione cuscinetti meccanici

edificio in CAP 9.800 mq

costo teorico costruzione 500 x 9.800 = 4.900.000

valore macchine e magazzino 50.000.000

1a fase 2a fase

spese tecniche 2 x 9.800 = 19.600 20 x 9.800 = 196.000

interventi 20 x 9.800 = 196.000 200 x 9.800 = 1.960.000

215.600 2.156.000

sismabonus -96.000 -96.000

costo netto interventi 119.600 2.060.000

pari a 2% dei costi di costruzione 42% dei costi di costruzione

pari a 0,2% del valore del magazzino 4,1% del valore del magazzino

incidenza costi messa in sicurezza

costo teorico

costruzione

valore macchine e

magazzino

costo netto

interventi 1a fase

costo netto

interventi 2a fase

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Edificio prefabbricato in CAP

costo degli interventi di 1°fase:spese tecniche 1-5 €/mqInterventi 15-30 €/mq

costo degli interventi di 2°fase:spese tecniche 10-20 €/mqInterventi 50-200 €/mq

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Edificio in acciaio

costo degli interventi di 1°fase:spese tecniche 1-6 €/mqInterventi 15-30 €/mq

costo degli interventi di 2°fase:spese tecniche 10-30 €/mqInterventi 80-200 €/mq

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VERIFICA DI VULNERABILITÀ E IPOTESI DI MIGLIORAMENTO SISMICO

DI UN COMPLESSO INDUSTRIALE

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Fabbricato H

Fabbricato B

Batteria

Hermann 2000

Palazzina uffici

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La struttura è stata realizzata in 6 fasi tra il 1979 ed il 2003.

Non tutti i pilastri del capannone furono realizzati nell’ottica di un futuro ampliamento

strutturale.

Copertura costituita da travi a doppia pendenza a sezione variabile.

Fondazione tipo plinti isolati a bicchiere.

Batteria

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• Struttura concepita per sopportare solo carichi verticali

• Indagine geologiche → Terreno TIPO C

• Modellazione con F.E.M. per maggiore accuratezza risultati

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ELEMENTO MECCANISMOLIVELLO DI SICUREZZA

MINIMO

PRESS. DEVIATA 47%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 32%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 34%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 46%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 30%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 57%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 47%

TAGLIO >100%

PRESS. DEVIATA 54%

TAGLIO >100%P. TIPO A19

P. TIPO A10

P. TIPO A9

P. TIPO A11-A12-A13-

A22-A23

P. TIPO A1

P. R. A2-A3-A16-A17

P. A2-A3-A16-A17

P. TIPO A4-A8

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Riepilogo livelli di vulnerabilità sismica

Batteria 35% < 60%

Hermann 2000 30% < 60%

Fabbricato H 25% < 60%

Fabbricato B 46% < 60%

Fabbricato H

Fabbricato B

Batteria

Hermann 2000

0

20

40

60

80

Batteria Hermann2000

FabbricatoH

FabbricatoB

Vulnerabilità

60% C.Sicurezza

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CALASTRELLATURA

C.F.R.P. – (Fibra di

carbonio)

Vantaggi

• Ampia scelta imprese

• Ingombro minimo

Svantaggi

• Interferenze impianti

• Interferenze con

pannelli murari

Vantaggi

• Ingombro minimo

• Tecnologicamente

all’avanguardia

Svantaggi

• Interferenze impianti

• Tempi lunghi

• Interferenze con

pannelli murari

SOLUZIONI DI INTERVENTO

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Ringrosso sezione

Beton plaquè

Vantaggi

• Ampia scelta imprese

• Rapida esecuzione

Svantaggi

• Interferenze impianti

• Perdita superfice utile

• Necessità di ampia

area di lavorazione

Vantaggi

• Ingombro minimo

• Rapida esecuzione

• Ampia scelta imprese

Svantaggi

• Interferenze impianti

SOLUZIONI DI INTERVENTO

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SOLUZIONI DI INTERVENTO

Controventi interni

Controventi esterni

Vantaggi

• Ampia scelta imprese

Svantaggi

• Interferenze impianti

• Perdita superfice utile

• Interferenze con

murature e lavorazioni

interne

Vantaggi

• Ingombro interno nullo

• Rapida esecuzione

• Lavorazioni interne

ridotte al minimo

Svantaggi

• Interferenze

sottoservizi

• Ingombro aree

esterne

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PROPOSTE DI INTERVENTO

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PROPOSTE DI INTERVENTO

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La vulnerabilità sismica delle scaffalature è incalcolabile secondo il D.M. 2008, essendo:

o Profili laminati a freddoo Sottilio Apertio Forati

Classificati come classe 4, non dissipano energia

Unioni rivettate e non bullonate

Livello di sicurezza sismica quasi nullo

SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

LE SCAFFALATURE METALLICHE UTILIZZATE NEI LUOGHI DI LAVORO SONO

DA CONSIDERARSI ATTREZZATURE DI LAVORO”Ministero del lavoro, Direzione generale dei rapporti di Lavoro prot. 21346-07-4 del 13/9/93

RICADONO NEL CAMPO D’APPLICAZIONE DEL D. LGS. 81/2008

I l Datore di Lavoro deve garantire:

che installazione e utilizzo avvengano in conformità alle istruzioni d’uso del fabbricante, che devono essere presenti in azienda;

idonea manutenzione, tramite la redazione di un piano, al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza.

La normativa cogente e’ generica => fare riferimento alle norme

UNI sui sistemi di stoccaggio statici di acciaio UNI EN 15629:2009 - Specifiche dell'attrezzatura di immagazzinaggioUNI EN 15635:2009 - Utilizzo e manutenzione dell'attrezzatura di

immagazzinaggio

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

UNI EN 15635:2009 - Utilizzo e manutenzione dell'attrezzatura di

immagazzinaggio

Lo scopo di questa norma è di ridurre i rischi al minimo e di ottenere un

funzionamento più sicuro del magazzino, evitando danni alla struttura delle scaffalature.

Stabilisce la responsabilità del gestore del magazzino di far eseguire annualmente un ispezione dell'impianto da personale esterno qualificato.

Punti principali:

Ispezioni da parte di un esperto. Una persona tecnicamente competente dovrà svolgere delle apposite ispezioni a intervalli non superiori a 12 mesi. Viene stabilito l'obbligo di redigere consegnare una relazione scritta

contenente le osservazioni e le proposte di eventuali azioni da realizzare. Sostituzione di elementi danneggiati. O riparazioni degli elementi danneggiati

autorizzate dal fornitore della scaffalatura. Cartelli di portata. Devono essere posizionati in punti ben visibili. Deve essere

controllata la conformità dei carichi stoccati con quelli indicati

Il gestore ha l’obbligo di nominare una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio.

Redazione di un piano di ispezioni periodiche.

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

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Soluzioni per interventi di buon senso

• Inserimento controventi di parete:• Longitudinale• Trasversale

• Ripartizione ascendente della distribuzione pesi di stoccaggioin modo decrescente per livelli di piano.

• Inserimento controventi di piano in testa tra le scaffalature• Orizzontali

• Inserimento grigliati per impedire la perdita di appoggio dei pallet

SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

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Indagine del danno

SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

Un corrente, una mensola o un ripiano è da considerarsi sovraccarico se si

è verificata una deformazione permanente o se la flessione è maggiore di quella specificata.

L/200 per correnti di scaffalature porta-pallet e scaffali di acciaio

Per tutte le scaffalature e strutture di scaffali servite da carrello elevatore a

forche, la non verticalità sotto carico non deve eccedere 1/200. Qualsiasi spostamento oltre tale livello deve essere comunicato al fornitore per un controllo del progetto.

Si deve, inoltre, tenere conto di tutte le ulteriori deformazioni del pavimento

dovute a consolidamento e assestamento del terreno sotto il massetto.

In caso di montanti di scaffalature a mensola, la flessione laterale sotto il

carico verticale influenza sostanzialmente la non verticalità

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Indagine del danno

SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

Per gli elementi di controventatura piegati in un piano o nell'altro, la distanza fra bordo dritto ed elemento di

controventatura non deve eccedere i 10 mm su un tratto utile di 1 m.

Per un montante che è stato danneggiato in modo che ci sia

una curvatura simultanea sia in senso longitudinale che laterale, la deformazione sinistra-destra e fronte-retro deve essere misurata e trattata separatamente e si devono

rispettare i limiti appropriati di 5 mm e 3 mm.

Per un montante piegato nella direzione delle campate dei correnti della

scaffalatura, la distanza massima fra il montante ed il bordo dritto non deve eccedere i 5 mm

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – SCAFFALATURE

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – MANUTENZIONE

Elementi strutturali in acciaio

Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.05Controventi

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.05.A01 Corrosione

Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.05.A02 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.05.A03 Imbozzamento

Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.01.05.A04 Snervamento

Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normaleconfigurazione.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.05.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.05.I01 Interventi sulle strutture

Cadenza: quando occorre

Si tratta di elementi strutturali verticali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilità a particolari costruzioni. Vi sonotipologie strutturali diverse di controventi; quelli di tipo verticali, sono destinati a ricevere le risultanti costituenti le forze orizzontaliper ogni piano.

Strutture in elevazione in acciaio

Pagina 9

Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.01.04Travi

Unità Tecnologica: 01.01

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.04.A01 Corrosione

Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.04.A02 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.04.A03 Imbozzamento

Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimità dell'ala e/o dell'anima.

01.01.04.A04 Snervamento

Deformazione dell'elemento che si può verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllare eventuali deformazioni e/o spostamenti dell'elemento strutturale dovuti a cause esterne che ne alterano la normaleconfigurazione.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazioni e spostamenti.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Tipologia: Controllo a vista

01.01.04.C01 Controllo di deformazioni e/o spostamenti

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico, lungotale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare il contestocircostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso è dovuto dalla loromaggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti più distanti dal punto baricentricodella sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai in acciaio, peredifici, ponti, ecc..

Strutture in elevazione in acciaio

Pagina 15

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – MANUTENZIONE

Unioni bullonate per elementi in acciaio

Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.04.05Collegamenti a squadretta (travi: principale/secondaria)

Unità Tecnologica: 01.04

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.05.A01 Allentamento

Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.05.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.05.A03 Cricca

Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.05.A04 Interruzione

Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.05.A05 Rifollamento

Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.05.A06 Rottura

Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.05.A07 Strappamento

Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.05.A08 Tranciamento

Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni 2 anni

Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

Tipologia: Revisione

01.04.05.C01 Controllo generale

I collegamenti a squadretta trave principale/secondaria sono realizzati mediante profili angolari bullonati all'anima della travesecondaria e poi bullonati all'anima della trave principale.

Unioni

Pagina 28

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – MANUTENZIONE

Unioni bullonate per elementi in acciaio

Manuale di Manutenzione

Elemento Manutenibile: 01.04.06Collegamenti con flangia (travi: principale/secondaria)

Unità Tecnologica: 01.04

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.06.A01 Allentamento

Allentamento dei giunti rispetto alle tenute di serraggio.

01.04.06.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.06.A03 Cricca

Fenditura sottile e profonda del materiale costituente alla saldatura dovuta ad errori di esecuzione.

01.04.06.A04 Interruzione

Interruzione dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.06.A05 Rifollamento

Deformazione dei fori delle lamiere, predisposti per le unioni, dovute alla variazione delle azioni esterne sulla struttura e/o ad erroriprogettuali e/o costruttivi.

01.04.06.A06 Rottura

Rottura dei cordoni di saldatura e mancanza di continuità tra le parti.

01.04.06.A07 Strappamento

Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni assiali che superano la capacità di resistenza del materiale.

01.04.06.A08 Tranciamento

Rottura dell'elemento dovute a sollecitazioni taglianti che superano la capacità di resistenza del materiale.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Cadenza: ogni anno

Controllo degli elementi di giunzione tra parti e verifica della giusta tenuta di serraggio.

Tipologia: Revisione

01.04.06.C01 Controllo generale

I collegamenti con flangia trave principale/secondaria sono realizzati mediante una piastra d'acciaio presaldata all'estremità del travesecondaria e poi bullonata in opera all'anima della trave principale.

Unioni

Pagina 32

Manuale di Manutenzione

Controllo della continuità delle parti saldate e l'assenza di anomalie evidenti.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla corrosione; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Allentamento; 2) Corrosione; 3) Cricca; 4) Interruzione; 5) Rifollamento; 6) Rottura; 7) Strappamento; 8) Tranciamento.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.06.I01 Ripristino

Ripristino delle tenute di serraggio tra elementi. Sostituzione di eventuali elementi corrosi o degradati con altri di analoghecaratteristiche. Rimozione di saldature difettose e realizzazione di nuove.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Cadenza: a guasto

Pagina 33

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SICUREZZA DEI MAGAZZINI – MANUTENZIONE

Saldature per elementi in acciaio

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Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)

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Interventi

Dreni sub-orizzontali

Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)

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InterventiPali Mega

Complesso della Gambale Tegole – Mitigazione della liquefazione – (Mirabello,FE)

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Interventi

Pali Mega collegati in testa con il plinto

Complesso della Gambale Tegole –Mitigazione della liquefazione

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PRE INTERVENTO POST INTERVENTO

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COMPLESSO INDUSTRIALE CERAMICO

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MAGAZZINO AUTOMATICO INTENSIVO – INDUSTRIA 4.0

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MAGAZZINO AUTOMATICO INTENSIVO – INDUSTRIA 4.0

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ISOLAMENTO SISMICO COPERTURA

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VARO RETICOLARE ALL’ESTRADOSSO COPERTURA

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RIFACIMENTO INFRASTRUTTURA FERROVIARIA AL SERVIZIO DI COMPLESSO INDUSTRIALE

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VULNERABILITA’ COMPLESSO CHIMICO

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VULNERABILITA’ COMPLESSO CHIMICO

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ULTERIORE ESEMPIO CON INFORMATIZZAZIONE

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Sisma Bonus

La Stabilità 2017 ha quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in

particolare:

• Estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale

a rischio (in precedenza, solo 1 e 2)

• Stabilizzazione per 5 anni, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021

• Riguarda gli immobili adibiti ad abitazioni, seconde case e ad attività

produttive

• Detrazioni in 5 anni (anziché 10)

• Detrazioni premianti maggiore è l’efficacia dell’intervento

• Cessione del credito ai fornitori per chi non può sostenere la spesa

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Sisma Bonus

Abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi

detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio

detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischio

Condomini parti comuni

detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio

detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio

L‘ammontare delle spese non superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità

immobiliari di ciascun edificio

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Grazie per l’attenzione

Ing. Gianluca Loffredo - Archliving S.r.l.