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DI CASA MOZZETTIDI CASA MOZZETTIDI CASA MOZZETTIDI CASA MOZZETTI

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EDITORIALE “LA TRADIZIONALE FESTA

DI CASA MOZZETTI”

Anno 2012…la splendida cornice del giardino di Casa Mozzetti, la presenza degli ospiti, la partecipazione di numerose autorità e del personale della Casa di Soggiorno…non mancava davvero nulla per la buonissima riuscita di questa tradizionale festa che ricorre la seconda domenica di settembre. La giornata si è aperta con la Ss. Messa celebrata da sua Eccellenza il Vescovo Corrado Pizziolo, che, nella sua omelìa, ha voluto parlare del riconoscimento e della gratitudine verso le persone che quotidianamente lavorano per il bene dell’altro. Da questo intenso momento si è poi proseguito con gli interventi delle numerosissime autorità presenti per poi concludere con un elemento di novità: la presentazione di alcuni singolari progetti “Socio-Educativi” che hanno accompagnato e stimolato,

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nella vita quotidiana, i nostri anziani. Elisa Sonego, pet operator di Bolla ha presentato brevemente in cosa consiste il progetto di Pet Terapy. Partendo dai Clown, con i quali a breve si intraprenderà un nuovo percorso, proseguendo con il maestro Fausto Pozzobon di Legambiente e il sig. Vladimiro Piai dell’associazione I Lucci che hanno introdotto brevemente il tema “Lungo il Fiume e tra gli Alberi”. Attività questa che ha previsto 5 incontri

dedicati all’ analisi e rievocazione di quelle che sono le risorse naturali del nostro territorio. Infine, la Coordinatrice Cristina ha introdotto il lavoro svolto dal Gruppo Alimentazione.

Si è trattato di un progetto che persegue l’obiettivo di permettere ad ogni ospite di risentire i sapori di una volta e di poter mangiare senza avere difficoltà nella deglutizione; un esempio ne è stato, per i presenti, l’ assaggio della dolce mousse di fragola, cremosa e senza zucchero, per toccare con mano, anzi gustare con la propria bocca ciò che i nostri ospiti possono

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assaporare nelle occasioni di festa. Dopo aver soddisfatto il gusto è giunto poi il momento di ascoltare la performance del Coro Pradevai di San Fior, alla quale si è aggiunta la voce degli anziani della Casa, che di certo ha fatto loro un’ottima concorrenza. Un momento di gioia e simpatia che ha lasciato spazio poi al lauto rinfresco che ha soddisfatto tutti i palati…si poteva proprio dire che, anche quest’anno alla festa, ce n’ era per tutti i gusti!!!

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CASA MOZZETTI INVESTE MOLTO NELLA FORMAZIONE:

Nuovi addetti alla lotta Antincendio

Anche quest’anno Casa Mozzetti ha voluto ci fosse una numerosa partecipazione al Corso Antincendio tenuto dal Comando dei Vigili del Fuoco. I nostri candidati facenti parte della squadra formata per la lotta Antincendio hanno preso parte sin da subito con costanza ed impegno a questo corso di formazione, che assume un’importanza fondamentale per la sicurezza degli ospiti e della casa intera. Ci sono state non poche difficoltà nella comprensione di argomenti che la maggior parte di noi non conosce. E’ stato necessario quindi affrontare un bel manuale di circa 100 pagine e, a testa bassa, mettersi a studiare!

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MERCATOBUSMERCATOBUSMERCATOBUSMERCATOBUS

Vi starete chiedendo cosa significa questa strana parola: si tratta di un nuovo servizio per i cittadini residenti nel comune di Vazzola. A partire da lunedì 26 Novembre il Pulmino di Casa Mozzetti sarà a disposizione di quelle persone che hanno bisogno di un passaggio per andare al mercato. Per questo si sono resi disponibili un gruppo di volontari-autisti che presteranno il loro tempo a favore di chi ha difficoltà a spostarsi ma che non vuole rinunciare al piacere di una passeggiata in compagnia. Davvero una bella idea! Il pulmino di Casa Mozzetti permetterà dunque agli anziani, impossibilitati a spostarsi con i propri mezzi, di fare la spesa tra i banchi del mercato del Paese. Per agevolare il più possibile i cittadini, l’originale autobus, passerà per le piazze di Tezze e Visnà alle ore 8 circa per riportare a casa i propri passeggeri verso le ore 11.00. Sicuramente questo bel progetto permetterà a molte persone di non sentirsi soli e di condividere alcuni momenti con il resto della comunità.

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NUOVI PROGETTI: “DOLL THERAPY” TERAPIA DELLA BAMBOLA

Nel mese di ottobre il servizio di psicologia e il servizio educativo di Casa Mozzetti, dopo un bellissimo e interessante corso di formazione, hanno avviato un nuovo progetto relativo ad un tipo di terapia che prevede l’utilizzo di alcune bambole per facilitare la gestione di anziani affetti da demenza. Questa malattia causa una perdita delle funzioni cognitive (memoria, ragionamento, pensiero, linguaggio, percezione,

orientamento spazio-tempo) di una tale gravità da interferire con le attività quotidiane e con le relazioni dell’anziano con le altre persone. Inoltre, alcuni anziani malati di demenza a causa

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della confusione e del disorientamento diventano aggressivi, agitati, ansiosi o depressi. La bambola, che viene utilizzata, diventa per questi ospiti un oggetto in grado di evocare antiche emozioni relative al ruolo di madre o padre, in grado di favorire l’attaccamento (inteso come tendenza a ricercare la vicinanza a qualcosa di caro, la cui presenza fa sentire più sicuri) e il bisogno di dare e di ricevere amore. La bambola è uno strumento che favorisce il ricordo di eventi piacevoli legati al passato, quando si era genitori, o quando si era comunque chiamati a prendersi cura dei più piccoli (es. fratelli minori, nipoti, ecc…) ed evoca memorie legate all’infanzia. Le bambole che vengono utilizzate sono bambole speciali che per le loro caratteristiche sono chiamate bambole terapeutiche; hanno un peso simile a quello di un bambino vero, sono molto morbide e calde e sono facilmente maneggevoli per gli anziani; la loro posizione con le gambe allargate permette siano abbracciate più facilmente. Queste bambole suscitano grandi emozioni e permettono di contenere i disturbi del comportamento, inducono rilassamento e ci permettono di diminuire l’uso di farmaci con quegli ospiti che richiedono maggior cura e attenzione perché anziani fragili.

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L’approccio della maggior parte delle signore con queste bambole è stato molto positivo; in alcuni momenti anche emozionante e commovente nelle loro manifestazioni di affetto verso una bambola che percepiscono come un bambino vero.

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NUOVI PROGETTI: BUONI ESITI DEL PROG. “Invito a

Pranzo”

Durante i mesi estivi alcuni ospiti di Casa Mozzetti hanno potuto beneficiare di un invito a pranzo speciale: infatti sono state preparate alcune tavole sotto il nostro gazebo e gli anziani hanno così potuto degustare il pasto

all’aperto. Questa iniziativa nasce dalla volontà di concedere ai nostri ospiti l’evasione dalla routine quotidiana sfruttando lo splendido giardino della Casa di Soggiorno, una risorsa naturale che caratterizza in modo unico la nostra struttura. Grazie alla collaborazione tra il servizio educativo, il servizio psicologico, l’LSU

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Daniela, suor Daniela, gli operatori e gli infermieri, abbiamo potuto organizzare degli splendidi pranzi all’aria aperta con degustazione del menù del giorno e potendo scambiare quattro chiacchiere in allegria. L’attività è stata molto apprezzata dai nostri ospiti, i quali hanno più volte richiesto di poter ripetere l’esperienza e di poter essere invitati fuori anche l’anno prossimo, con l’inizio della nuova bella stagione. Sarà nostra cura riproporre il progetto durante la primavera e l’inizio dell’estate 2013 cercando di coinvolgere più ospiti possibili con l’obiettivo di offrire a tutti l’opportunità di evadere, di socializzare e sperimentare nuove emozioni.

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USCITE DEL PERIODO …ALL’OASI DEI TEMPLARI

Venerdì 21 un bel gruppo di ospiti della Casa di Soggiorno sono partiti alla ricerca dell’Oasi dei

Templari…questo pezzettino di paradiso è un laghetto circondato dalla natura ed immerso nei rumori tipici dei luoghi di campagna… avete presente i grilli, il vento tra gli alberi, l’acqua dei

torrentelli che scorre. Tempio di Ormelle è il paese che ospita questo spazio dedicato alla pesca. Una novità per i nostri pescatori, da sempre abituati al laghetto de “Le Orzaie” di Sacile. Ad accoglierci il presidente del Club e un numeroso gruppo di abili professionisti che hanno seguìto con molta pazienza l’avventura dei nostri anziani. Non sono mancate di certo le soddisfazioni anche se, in un primo momento, sembrava che questi furbi pesciolini non volessero farsi trovare o non avessero fame.

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Un gruppo molto variegato di ospiti che andava da Rino, abile pescatore, all’Antonia venuta via per stare semplicemente in compagnia e all’aria aperta; c’erano poi Genoveffa che ha camminato lungo le sponde del lago respirando aria pura e Caterina che a volte inorridiva per l’uccisione delle bestioline. Una mattina davvero entusiasmante che ha soddisfatto tutti i sensi, non è mancata infatti una merenda “ala moda vecia” con pane, salame o “formaio” o per i palati più dolci delle morbide tortine con la marmellata…non c’è che dire…a pranzo di certo non c’era poi tanta fame!!!!

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CONTINUANO LE NOSTRE USCITE AL MERCATO… …una sfida contro il brutto tempo! Anche in questo finale di anno i nostri ospiti hanno partecipato alle numerose uscite del lunedì mattina al mercato di Vazzola. Non poche difficoltà per le Educatrici perché il tempo ha deciso di mettere loro i bastoni tra le ruote….si potrebbe creare un nuovo detto: “Anche Ottobre è pazzerello, meglio tener fuori l’ombrello!!”…un giorno troppo freddo, un giorno la pioggia battente, un giorno il sole all’ultimo istante lascia spazio ad una leggera pioggerellina.. …ma alla fine la tenacia ha sconfitto anche il maltempo e come da tradizione i nostri ospiti hanno potuto uscire dalla solita routine quotidiana ma soprattutto fare shopping… ma cosa sarà mai sto shopping? … in inglese significa andare a fare compere!!! Dopo aver acquistato ciò che serviva gli anziani si sono dedicati un buon caffè accompagnato dalla brioches…una bella chiacchierata in compagnia per poi tornare a Casa Mozzetti ad ascoltare la lettura del giornale.

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“Ades speren in te la bela staiòn, che la rive presto, cussì podèn tornar fora al marcà!!!!”

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GEMELLAGGIO: VILLA VITTORIA Venerdì 26 ottobre un gruppo di anziani

accompagnati dall’Educatrice,

l’operatore Edy, nominato

ufficialmente per la guida del nuovo pulmino, Lsu Monia e due volontari dell’Ass.

San Vincenzo si sono recati in visita alla Casa di Riposo Villa Vittoria di San Polo di Piave. Un ottima accoglienza è stata preparata sia dall’Educatrice che dagli anziani residenti lì. Una bella tavola imbandita in un salone dove si poteva percepire il calore delle persone presenti. Dopo una squisita merenda con succo, thè e biscotti non poteva mancare una cantata in compagnia che ha risvegliato, come sempre, la memoria di tempi passati, il ricordo delle stesse note che uscivano dalla bocca di lavandaie, alpini, casalinghe, mamme, contadini. Tante voci unite in una sola melodia!!!

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VISITA ALLA MOSTRA DI PITTURA AL “BON BOZZOLLA” DI

SOLIGO

Rieccoci per un’altra gita tra le ridenti colline del Quartier del Piave e più precisamente all’Istituto “Bon Bozzolla” di Soligo dove siamo andati a curiosare cosa fanno di bello gli anziani che abitano in quella casa di riposo! Partiti di buon mattino, temendo un po’ la pioggia che cadeva incessante, siamo arrivati in quel di Soligo ricevendo un caloroso benvenuto dalle educatrici Elena e Claudia, da alcune volontarie e soprattutto da un nutrito gruppo di ospiti che ci hanno accolto con un applauso. Abbiamo conosciuto inoltre la Dssa Serena, l’Arteterapeuta che ha guidato un gruppo di ospiti in un bellissimo percorso di disegno espressivo. Si trattava di un laboratorio di pittura che si teneva una volta a settimana nel quale, inizialmente veniva discusso un argomento di interesse per il gruppo di

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anziani e, in un secondo momento, veniva riprodotto su di un foglio ciò che l’anziano aveva colto. Nel susseguirsi degli incontri gli anziani hanno esternato, ciascuno secondo la propria sensibilità, il loro mondo interiore fatto di emozioni, positive o negative, e di pensieri inespressi. I disegni e le pitture realizzati dagli ospiti della casa di Soligo sono delle storie raccontate senza usare le parole; c’è chi ha disegnato i propri familiari o la propria casa o una propria passione, come “la Fiat tutta rossa”! Dopo esserci emozionati nel vedere rappresentate le emozioni altrui ed aver salutato persone conosciute (alcuni ospiti si ricordavano di aver già incontrato alcuni anziani di quella struttura) abbiamo potuto bere insieme l’aperitivo e poi abbiamo gustato un lauto pranzo. Non sappiamo ancora se era più buono il pasticcio di verdure o lo spezzatino con patatine aroste, tegoline co a salsiccia e l’insalata condita con la cipolla rossa di Tropea fatta in tecia!!

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Dopo aver concluso il pranzo con uva nera da tavola ed ananas abbiamo detto si anche al caffè che aveva un unico difetto: no avèn podùo corègerlo co l’acqua santa!! Dopo l’immancabile cantada in compagnia e lo scambio di doni è arrivato, purtroppo, il momento dei saluti, degli abbracci e dell’arrivederci a Vazzola, co vien pì caldo, in primavera…

E…direttamente dalla Casa di Riposo di Soligo, la sig.ra Edwige ci dedica una preghiera, tra le molte che lei scrive…

Mamma di Gesù e mamma nostra, questa sera proteggimi i battiti del mio cuore, sia una preghiera e lode al Signore Iddio nostro. Sii guida dello Spirito Santo e dell’anima mia e fa che il corpo si riposi questa notte. Amen.

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UNA TRADIZIONE CHE CONTINUA:

LA CASTAGNATA DI CASA MOZZETTI!!!

..San Martìn castagne e vìn.. Tradizione significa tramandare e gli anziani di Casa Mozzetti vogliono essere i

primi in questo soprattutto perché sono preoccupati per la sorte dei futuri giovani. Temono che possano perdere le cose belle della vita… Una tra queste l’è sicuramente “magnàr castagne e vìn a San Martin!!” Venerdì 9 novembre è stata organizzata la consueta Castagnata resa possibile soprattutto grazie al mitico volontario Luigino e ai volontari dell’Ass. Punto Incontro di Vazzola. Tra le altre cose c’è una particolarità che caratterizza il cucinar castagne a Casa Mozzetti. Possiamo chiamarlo il Nuovo Brevetto Da Dalto…ma non sveliamo il segreto, se sarete curiosi vi attendiamo alle future castagnate per scoprire questo nuovo metodo che permette di cucinare in modo perfetto le

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castagne e soprattutto “de magnarle già pelade, senza sporcarse le man!” Da non dimenticare l’introduzione, sempre per il

Progetto rivolto agli anziani diabetici e disfagici, della Mousse di Castagne. Ancora una volta, nessuno escluso, tutti hanno potuto richiamare alla memoria il gusto delle castagne che sempre venivano mangiate a San Martin.

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ESSERE VOLONTARIOESSERE VOLONTARIOESSERE VOLONTARIOESSERE VOLONTARIO::::

… SAN VINCENZO DE PAOLI … SAN VINCENZO DE PAOLI … SAN VINCENZO DE PAOLI … SAN VINCENZO DE PAOLI A A A A

CASA MOZZETTI…CASA MOZZETTI…CASA MOZZETTI…CASA MOZZETTI…

La carità è eco che rimbalza verso chi l’ha inviata a beneficio di un fratello bisognoso, e questa certezza la possiamo sperimentare tutte le volte che ci apriamo verso gli altri, tutte le volte in cui donare un sorriso ci riempie il cuore di gioia. Nel prendersi cura del prossimo, attraverso mani aperte e disponibili, avvertiamo il calore di Dio e tutto il suo amore, ed ecco allora che essere

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volontario non significa solo volgere lo sguardo verso le necessità e i bisogni dei nostri fratelli, ma diventa un’esperienza di rafforzamento del nostro essere cristiani, del nostro bisogno di una crescita spirituale ed umana, nonostante l’incalzante individualismo dei nostri giorni. Da diversi anni la San Vincenzo de Paoli opera con i propri volontari nella struttura “Mozzetti” nello spirito di offrire, senza grandi pretese, un aiuto ai nostri anziani, alle volte più morale che materiale, con il dono del proprio cuore e della propria amicizia. Anche il solo ascoltare “i nonni”, è un modo per farli sentire importanti e li aiuta a trascorrere più facilmente le giornate. Attendono con ansia i giorni dedicati al canto di gruppo e ai lavoretti manuali con lane e materiale vario, e quando sui loro volti traspare una traccia di serenità, è segno che siamo sulla strada giusta. Tutti coloro i quali avessero desiderio di condividere un cammino di servizio nella consapevolezza che il contatto da uomo a uomo è prima di tutto una ricchezza, saranno sempre i benvenuti!!!

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FESTE, TRADIZIONI E FESTE, TRADIZIONI E FESTE, TRADIZIONI E FESTE, TRADIZIONI E

RICORRENZE… …TRA SACRO E RICORRENZE… …TRA SACRO E RICORRENZE… …TRA SACRO E RICORRENZE… …TRA SACRO E

PROFANOPROFANOPROFANOPROFANO

4 OTTOBRE4 OTTOBRE4 OTTOBRE4 OTTOBRE:::: S. FRANCESCO D’ASSISI S. FRANCESCO D’ASSISI S. FRANCESCO D’ASSISI S. FRANCESCO D’ASSISI

Chi di noi non conosce uno dei Santi tra i più famosi ed amati? Alcuni anziani ricordano che San Francesco fu il primo Santo a ricevere il segno delle stimmate. Egli, figlio di un ricco mercante di Assisi, dopo una spensierata gioventù, si convertì ad una vita evangelica per servire Gesù Cristo, riconosciuto nei volti dei poveri e diseredati. S. Francesco è il patrono d’Italia ed è considerato protettore degli animali e di tutti coloro che si prodigano a difesa della natura.

15 OTTOBRE15 OTTOBRE15 OTTOBRE15 OTTOBRE:::: S. TERESA D’AVILA S. TERESA D’AVILA S. TERESA D’AVILA S. TERESA D’AVILA

Questa Santa fu donna di eccezionali talenti di mente di cuore. Faticò molto lungo il cammino della sua conversione che avvenne all’età di 39 anni. Santa Teresa attuò la riforma dell’Ordine Carmelitano. Fedele all’ordine delle suore carmelitane ed alla chiesa contribuì al rinnovamento dell’intera comunità ecclesiale. Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa.

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Dal 5 al 28 OTTOBRE: DAL MONFENERA AL

COMBAI… il regno dei marroni.

La provincia di Treviso vanta due territori di eccellenza legati alla coltivazione dei marroni: sono il Monfenera e il Combai, splendide e soleggiate zone d’altura della Marca che regalano ai nostri palati dei marroni pregiatissimi e gustosi. Entrambi questi luoghi hanno ricevuto il riconoscimento dall’Unione Europea del marchio IGP (che vuol dire Indicazione Geografica Protetta)! Ogni anno, in ottobre, va in scena la 68° Festa del Marrone di Combai con un ricco programma di attività non solo gastronomiche ma anche culturali e sportive legate alla tradizione della pedemontana. Sempre dal 5 al 28 ottobre si svolge la famosa Mostra Mercato dei Marroni del Monfenera.

“Le na bea roba che in giro par el mondo i conose i prodotti dee nostre parti…” Carmela

“I miei amici abitavano a Combai e andavamo alla sagra a magnàr le castagne…” Mirella

“Le castagne roste, quee bèe grosse, le ghe piase a tutti!”

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Caterina

“Na volta ghe n’ho portà a casa 50 Kg!” Carmela S.

“A San Martino, che el casca all’11, e a la sera dei morti compravamo le castagne e si mangiavano sempre!”

Carmela

“ Ma se te ghen magna massa e te fa mal ! ” Alcune signore del gruppo

“Prima si mangiava le castagne e poi si diceva il rosario per i morti…” Anna “L’era usanza de magnàr le castagne la sera del dì dei Santi, che bone roste…” Caterina “…Cussì, intant che se magnèa le castagne, se disèa su le oraziòn par i nostri morti…” Laura

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1 NOVEMBRE1 NOVEMBRE1 NOVEMBRE1 NOVEMBRE:::: TUTTI I SANTI TUTTI I SANTI TUTTI I SANTI TUTTI I SANTI

2 NOVEMBRE2 NOVEMBRE2 NOVEMBRE2 NOVEMBRE:::: LA COMMEMORAZIONE LA COMMEMORAZIONE LA COMMEMORAZIONE LA COMMEMORAZIONE

DEI DEFUNTI DEI DEFUNTI DEI DEFUNTI DEI DEFUNTI

Ognissanti è un’espressione cristiana usata per invocare tutti i santi ed i martiri anche quelli meno conosciuti ma comunque ispiratori della devozione dei credenti. Talvolta i modi di dire ai Santi e ai morti sono usati senza una particolare distinzione, non solo perché sono due date vicine del calendario, ma anche per una concezione popolare religiosa che avvicina le anime dei propri cari defunti a quelle dei Santi; nei momenti di difficoltà, infatti, molti credenti sono soliti rivolgere le loro preghiere a particolari figure di Santi o ad propri familiari o parenti defunti. In queste solennità è tradizione far visita ai propri defunti e seguire le celebrazioni religiose. Molti anziani ricordano antiche usanze che si sono perse col trascorrere del tempo, quali: sonar le campane da morto fino alla mezzanotte, darghe la questua al campanaro che consisteva nell’offrire al campanaro patate, lardo, polenta… (Luigina) “…Tutti i portèa i fiori in cimitero, anca i lumìn, e dopo se andèa a la processiòn al dì dei santi…” Antonia

“Le vero, el dì dei Santi i sonèa le campane fin a medanòt…” Pasqua

“I fea anca le fave dei morti, che i è piccoli buzhoeà; i li fea in casa ma te i trovèa anca in negozio…” Luigina

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NOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRENOVEMBRE:::: LA ZUCCA, LA REGINA LA ZUCCA, LA REGINA LA ZUCCA, LA REGINA LA ZUCCA, LA REGINA

DELL’AUTUNNODELL’AUTUNNODELL’AUTUNNODELL’AUTUNNO

…arrivano le zucche: mentre gli adulti scelgono le migliori fra quelle mangerecce (le suche sante, seminate la mattina del sabato santo) e le portano sul davanzale di una finestra del solaio, e poi le svuotano tirando fuori tutti i semi e la poca polpa senza intaccare la corteccia, per poterle trasformare in borracce. I ragazzi, che sempre vogliono imitare i grandi, vanno a cercare nel campo le “suche porzeère” per il maiale, ma ne rubano una e ne lavorano la corteccia con un temperino in modo da aprirvi delle fessure per gli occhi, il naso e la bocca sdentata. La sera mettono la zucca così preparata, con un “moccolo” acceso dentro, su un muro o su una pertica e cercano di spaventare le comari poiché la zucca, nell’oscurità, sembra un teschio. (Tratto da “Tradizioni popolari della Marca Trevisana”)

La tradiziòn de intaiàr la zuca l’è partìda qua da noialtri… I parecèa la zuca par farghe paura ai tosatèi o par farghe scherzi a le tose del paese. Certe volte attorno a la zùca se ghe mettèa un niziòl par far finta che l’èra un fantasma…

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Le zùche sante le è quèe pì picole e pì tonde. Le è bone par far tùt, se pol far al risotto, i tortellini…co la zùca e late se fèa i pestarèi. Invèze le zuche porzelère le era quèe da darghe ai porzèi e le era quele pi adatte da taiàr par farghe oci, nàs e boca…

(I nonni di Casa Mozzetti dal Gruppo di Lettura del Giornale)

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8 8 8 8 DICEMBRE:DICEMBRE:DICEMBRE:DICEMBRE: IMMACOLATA CONCEZIONEIMMACOLATA CONCEZIONEIMMACOLATA CONCEZIONEIMMACOLATA CONCEZIONE

Non ricorre, in questa data, la semplice memoria di un Santo ma si celebra la solennità più alta e più preziosa di Colei che dei Santi è chiamata la regina. Non a caso, l’Immacolata Concezione, è inserita nel periodo dell’avvento; è questo il tempo più adatto per il culto della Vergine Maria, la madre di Gesù che nasce.

25 DICEMBRE:25 DICEMBRE:25 DICEMBRE:25 DICEMBRE: NATIVITA’ DEL SIGNORENATIVITA’ DEL SIGNORENATIVITA’ DEL SIGNORENATIVITA’ DEL SIGNORE

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza il malato e l'anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria, dall'ignoranza e dall'indifferenza. Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen.

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DICEMBRE:DICEMBRE:DICEMBRE:DICEMBRE: S. NICOLO’ O BABBO NATALES. NICOLO’ O BABBO NATALES. NICOLO’ O BABBO NATALES. NICOLO’ O BABBO NATALE????

LA LA LA LA NOSTRA TRADIZIONE RACCONTATANOSTRA TRADIZIONE RACCONTATANOSTRA TRADIZIONE RACCONTATANOSTRA TRADIZIONE RACCONTATA

DAGLI OSPITI DI CASA MOZZETTIDAGLI OSPITI DI CASA MOZZETTIDAGLI OSPITI DI CASA MOZZETTIDAGLI OSPITI DI CASA MOZZETTI

Come ben sappiamo, i Santi che portano i doni ai bimbi buoni nel periodo dell’Avvento sono diversi, a seconda delle usanze seguite nelle differenti zone d’Italia. In Veneto, come in molte zone del sud Italia, il 6 dicembre i bambini aspettano che arrivi S. Nicolò, la cui

origine è turca. Fu vescovo di Myra nella regione dell’Anatolia. Nel tempo la sua fama di vescovo protettore dei bambini si diffuse in tutto l’oriente fino ad approdare, finalmente, in Italia. Pare che le sue spoglie fossero arrivate nella città di Bari nel 1087 ed ecco perché divenne patrono di quella città (S. Nicolò di Bari). A questo punto, però, storia e leggenda si confondono; dovete sapere che il culto di S. Nicolò si è

diffuso ed è arrivato fino a noi anche dal Nord Europa: la tradizione di festeggiare S. Nicolò fu portata nella città di New York dai coloni olandesi (S. Nicolò è infatti il protettore della città di Amsterdam) ed il suo nome fu tradotto con il nome inglese di Santa Claus. E’ a questo punto che S. Nicolò non viene più descritto come un vescovo dall’aria severa ma come un vecchio signore sorridente, dall’aria paffutella e con un vestito rosso bordato di bianco.

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Su Santa Claus, in America, vengono scritti numerosi romanzi e racconti per bambini che vengono letti anche in Italia. E’ a questo punto che Santa Claus diventa il nostro Babbo Natale che, nel frattempo, per riuscire a portare i regali ai bambini di tutto il mondo, si è dotato di un grosso sacco e di una bella slitta trainata da otto renne e…pensate un po’…la slitta può anche volare! Babbo Natale arriva nella notte tra il 24 e 25 dicembre, per la gioia di tutti i bambini che si fonde con la gioia di celebrare la nascita di Gesù. Non dimentichiamo che in alcune zone d’Italia, come ad esempio in gran parte del Friuli-Venezia-Giulia, i bambini attendono il giorno 13 dicembre che arrivi Santa Lucia. Si narra che Lucia, nata a Siracusa, in Sicilia, fosse cieca per essersi da sola strappata gli occhi, sfuggendo ad un uomo violento che la perseguitava. Santa Lucia arriva, per la felicità dei più piccoli, nella notte più lunga che ci sia! A proposito, sentiamo cosa dicono i nonni di Casa Mozzetti:

“Santa Lucia l’è na sagra granda, sto ano i la fa al 17, la dura do giorni, sabo e domenega…” GINA “S. Lucia al fredo al se invia…” GENOVEFFA

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“Anca ai tempi de Santa Lucia ghe n’era zent cativa che fèa del mal come adès…” CATERINA “Gli artisti de teatro i passèa anca a Gaiarine a casa mèa, i se movèa co la carovana i partìa da Padova e cussì col teatro i festeggèa San Martìn…” CARMELA C. “S. Lucia è la protettrice degli occhi, nel suo giorno tantissimi chiedono la grazia!” GINA “ A Santa Lucia di Piave i tosatèi i e pi fortunadi parchè i ciapa tut: S.Lucia, S.Nicolò e anca Babbo Natale.” GINA “A Brescia, per esempio, festeggiano solo Santa Lucia…” ELSA “Ah sono tutte Leggende…S.Nicolò, Santa Lucia…” GINO “San Nicolò al porta la mitra come un vescovo vero e proprio..” MIRELLA “I nostri preti i disèa che San Nicolò a l’era un vescovo” CARMELA “Quando ero piccola ero ammalata e quella voltà San Nicolò è venuto a trovarmi e mi ha portato un sacco pieno di doni..” ELSA “Babbo Natale invece viene dalla Finlandia…” LILIANA “San Nicolò all’epoca al te portèa bomboni, castagne, caramèe, stracaganasse (che sarìe le castagne secche)…ma no robe de zogattoli!...comunque mi allora già savèe chi che l’era San Nicolò…infatti per esempio la me santola de battesimo la me regalèa una bambola bellissima…” CATERINA “Se èra pi indrìo de dès na volta!!!”

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“A San Nicolò ala sera ghe assesi acqua ma anca fièn par al so musèt…” ELSA “Se iera porèti ma contenti…” ANTONIA “Dopo l’è rivade le bambole de plastica che de solito le santole de battesimo le le regalèa…” CARMELA S. “Si quei che i avèa schèi, parchè mi la me prima bambola l’ho avuda a quindese ani e me la sòn comprada coi schèi a la sagra!” CARMELA C. “A Nadàl se vèa la tradiziòn de la Pinza; ma quèa fatta in casafatta sul Larìn e se serèa la tecia con un quercio particolare fat co un manego che te podèa tiràr su par sentìr co un stèch se l’era cota!” Se la fèa co la farina, la zhuca, i fighi, la uveta e anca al lievito par farla levàr…” VITTORIA “Da noialtri inveze l’era più Babbo Natale che al ne portèa i regali: caramèe ma soprattutto da vestìr!” REGINA da Marèn “Anca un pèr de calzèt al te portèa…” CARMELA S. “Po’ l’era la messa de mezzanotte ma noialtri dovèsi ciapàr anca la messa mattutina che l’era ale sìe” REGINA “Si ala matìna co l’era finida la mesa che tornesi casa, l’era ancora scuro!” TERESA “Par Nadàl se impizèa al zòc che i omeni i ‘ndèa a trovàr in tel bosc; se lo metèa su par sugàr i panesèi del bambin Gesù…” CARMELA C. “Par far brusàr sto zòc ghe voèa dele bèe bronze!” LAURA

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“Sto zòc, da grando che l’era se lo tegnèa par impizàr al panevìn, quel che restèa!” ANNA “Poesia di Regina….. San Giuseppe vecchierelo cos’avete nel cestello…” “A casa mea se festeggèa Babbo Natale” GENOVEFFA

“La sera della vigilia se preparèa tanta roba da magnàr par S.Nicolò; i me cugini furbi i ‘ndea in lèt presto la sera par sveiarse presto e magnàr fora tut: da pieni che i era dopo i dovèa darghe l’oio de rizino..” LUIGINA “La vigilia de Nadàl se magnèa bigoli in salsa, ma fatti in casa!

Boni!” ELSA “Anca noi fèsi vigilia mangiando pès o stando a digiuno ma no co se èra piccole, quando diventèsi grande!” LILIANA “Il giorno di Natale invece se magnèa Pollastro o Tòc de dindiòt co cui se fèa anca al brodo bòn! Se fèa al brodo de “Pittòn” (si quel che sarìe al mascìo de la Dindia o dela Pita)” CARMELA C. “La carne inveze l’era bona quèa de Dindia” ANTONIA “Nadàl se magnèa tortellini in brodo,compradi in bottega!” ANNA “Se fèa anca la pasta fatta in casa e messa a seccar su un niziòl bianco stendèst tra do cane…” VITTORIA

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A NADAL…

AVER DENTI BONI !

Nella bella stagione estiva caratterizzata dal caldo sole, è il momento di fare scorta di alcuni tipi di frutta che la natura offre in abbondanza, seguendo il metodo antico dell’essicazione, come facevano le nonne nel buon tempo andato, per poi assaporarla d’inverno, specie nel periodo natalizio, nel tepore della propria casa. Essiccare la frutta era ed è anche il sistema migliore per degustare alimenti veramente genuini, cui si aggiunge il piacere di far rivivere antiche atmosfere e tradizioni famigliari. La frutta essiccata nel periodo estivo-autunnale veniva consumata secca, così com’era (pomi, peri, stracaganasse, bagigi, fighi secchi…) oppure fatta “rinvenire” mettendola in ammollo per 5-10 minuti in una terrinetta di acqua calda. L’acqua impiegata per l’ammollo della frutta secca è ricca di sostanze nutrienti e, le nonne che no le butèa via gnente, la usavano come succo di frutta o per confezionare torte. Ci racconta la sig.ra Elsa: “i fighi secchi si mangiavano con la polenta. Si prendevano i fichi normali, bei fatti, si metteva zucchero su ognuno e si lasciavano seccare tutto l’inverno sulla carta da pane, lasciati all’aria, così non facevano la muffa.”

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Altri anziani ci dicono che i fighi secchi i costava cari, non c’erano soldi e a noi ne parèa chissà che de magnarli a Nadal! Altro dolce conosciutissimo, neanche a dirlo, il mandorlato! Par la fiera de Santa Lucia se andèa a cior el mandorlato, ma ne rivèa, oguno, un tochetìn proprio piccolo! Gino ci dice così: andèe a ciorlo tuti i anni fin che stèe ben. Altri anziani dicono che: ades co sti dent no se pol pì magnarli… La Sig.ra Claudine ci racconta che quando abitava in Belgio c’era l’usanza, a Natale, di preparare il marzapane a forma di Gesù bambino. Alcune signora ricordano e ci spiegano come preparare il croccante di mandorle: “prima de tut bisogna far scioglier al zuchero, far caramellar le mandorle assieme; se stende tuto su un piat de fero e col deventa duro bisogna taiarlo a tochetìn.” Non abbiamo ancora parlato del Panettone o meglio del

“Pan de Toni” perche alcune donne ci hanno detto che qua dee nostre parti no l’è usanza farlo ma sol che magnarlo!!!

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TUTTA LA VERITA’ SUI RE MAGI E SUL PRESEPIO!

Nel periodo natalizio, uno dei momenti più belli è quello della creazione del presepe. Molti di noi prendono da vecchie scatole e bauli le statuine che magari appartenevano ai nostri nonni, forse un po’ ammaccate, ma alle quali siamo tanto affezionati. Statuine che ci fanno rivivere la nascita del bambino Gesù (..noialtri avèsi dee bèe statuine de terracotta…). Certo, nel presepio, tutti noi lasciamo sempre due spazi vuoti: uno per il bambinello, che va posto nella grotta nella notte tra il 24 e 25 dicembre, ed uno per i tre Re magi, che arrivano il 6 gennaio, per l’Epifania. E se i Re magi non fossero tre? Dovete sapere che una ricerca fatta dall’università dell’Oklahoma (Stati Uniti d’America) mette in dubbio tutte le nostre certezze! Il professor Landau, di quest’università americana, ha infatti tradotto un documento antichissimo, conservato nei musei vaticani per 250 anni, che porta il titolo: “La rivelazione dei magi”. Secondo tale documento i magi non erano tre ma sei, se non addirittura di più e soprattutto erano cinesi!

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Alcuni anziani hanno commentato: sti americani, i pensa de savèr tut lori…sti cinesi, i era inmezo da par tut anca l’ora! La sig.ra Liliana ci dice: ma allora ha sbagliato anche S.Francesco? E proprio lui che ha fatto il primo presepio e dentro c’erano i tre re magi, i pastori, il bambin Gesù scaldato dal bue e l’asinello… Ha proprio ragione Liliana! Purtroppo alla questione dei magi dobbiamo aggiungervi uno studio compiuto dal nostro Papa Ratzinger che ha pubblicato il suo ultimo

libro dedicato all’infanzia di Gesù. In questo libro si legge che non c’erano animali intorno alla mangiatoia, ma che questi sono stati aggiunti nel corso

della storia cristiana. La prima immagine della natività con raffigurato Gesù nella stalla che viene riscaldato dal fiato del bue e dell’asino la dobbiamo veramente a San Francesco d’Assisi. Comunque, Papa Benedetto XVI ci rassicura affermando che nessuna raffigurazione del presepe rinuncerà al bue e l’asinello, dunque i fedeli possono continuare come hanno fatto fin’ora.

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NUOVA RUBRICA: I MODI DI DIRE DI UNA VOLTA

Spesso al telegiornale si sente dire che i giovani di adesso hanno tutto un loro modo di parlare, ma forse dimentichiamo che la tradizione da dove noi arriviamo è fatta di parlate tutte particolari…dialettali. Sarebbe un peccato se, per coloro che ora sono giovani o per coloro che ancora devono venire andasse perso questo importante patrimonio… Per non dimenticare abbiamo deciso di proporre ad ogni edizione della nostra Gazzetta uno o più modi di dire della parlata dialettale veneta… vedremo se a qualcuno di voi lettori si accende una lampadina e vengono in mente i significati: alcune signore hanno ricordato un modo di dire che riguarda i soldi, particolarmente attuale visto che siamo in un periodo di crisi in cui, nonostante il Natale sia alle porte, bisogna “tirar cinghia”! Darghe aria ai schei: (arieggiare i soldi) Al fieno sui campi si “dà aria” voltandolo e rivoltandolo con la forca; ai soldi, invece, rimettendoli subito in circolo, cioè spenderli… e come dicono i nostri nonni: “Chi che ghen ha tanti el pol darghe aria”.

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NUOVE NATE…Petra e Sara!!!! Un caloroso benvenuto a Petra e Sara e le più sentite congratulazioni a i nuovi papà e alle nuove mamme… Mamma Alice e Papà Daniele sono lieti di annunciare il mio arrivo…

Eccomi qua, sono Petra e sono nata il primo Novembre 2012 alle ore 14.46 a Treviso.

Mamma Anna e Papà Damiano sono lieti di annunciare il mio arrivo… Eccomi qua, sono Sara e sono nata anch’io il primo novembre 2012 alle ore 2.00 all’Ospedale di Montebelluna.

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I PROSSIMI APPUNTAMENTI

ASPETTIAMO LA BEFANA CHE

ARRIVA ALL’EPIFANIA E CHE TUTTE

LE FESTA PORTA VIA…

E, COME PROMESSO, TORNANO

I CLOWN PER TRASCORRERE

CON NOI ALCUNI POMERIGGI

IN ALLEGRIA!

A GRANDE RICHIESTA

RIASCOLTEREMO LA MUSICA DEL

GRUPPO DELL’UNIVERSITA’ DI

CONEGLIANO I “SEMPREVERDI”…

GRADEVOLISSI

MI INCONTRI DI LETTURA CON I

VOLONTARI DELLA BIBLIOTECA

COMUNALE.

ATTENDIAMO, IN OCCASIONE DEL

CARNEVALE, LA VISITA DEI

BAMBINI DELLA SCUOLA MATERNA

DI VAZZOLA CON LE LORO DANZE E

GIOIOSE CANZONCINE.