La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno V num 6 - 31 marzo 2012 - € 1,00 IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO CORCOLLE HA VINTO! PER LA TUA PUBBLICITÀ 0622460838 3357243472 PROSSIMA USCITA 15 APRILE A PAGINA 2 MUNICIPIO CON L'APERTURA DI UN CENTRO FAMI- GLIA A TOR BELLA MONACA SARANNO SPOSTATI I FONDI DELL'ANALOGO CEN- TRO CHE SI TROVA A PONTE DI NONA, IN VIA ALDO CAPITINI. E' L'ENNESIMA GUERRA TRA POVERI. A PAGINA 24 TOR BELLA MONACA E' INIZIATA LA DEMOLIZIONE DELL'ENTE COMUNALE. L'OPERA FA PARTE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAGLI ART. 11 APPROVATI ED AVVIATI DAL CENTROSINI- STRA, ALEMANNO PARLA INVECE DEL PRIMO PASSO VERSO IL MASTERPLAN. A PAGINA 34 ROCCA CENCIA SONO STATE ASSEGNATE LE CASE POPO- LARI SU VIA DI ROCCA CENCIA, DOPO CIRCA DUE ANNI CHE IL COMUNE HA AC- QUISITO LA PROPRIETÀ. E MENTRE ALCU- NI ENTRAVANO, ALTRI VENIVANO SGOM- BERATI A PAGINA 16 CASTELVERDE E' STATA INSTALLATA LA STAZIONE RA- DIO BASE (SRB) PER LA RICEZIONE DEL SEGNALE DI TELEFONIA MOBILE IN UN PALAZZO IN VIA PIETRASECCA. IL TUTTO NEL PIÙ COMPLETO SILENZIO DEL MUNI- CIPIO. IL MINISTRO DELL' AMBIENTE CORRADO CLINI DICHIARA INAMMISSIBILE LA DISCARICA A CORCOLLE, E NON SOLO. ANNULLA LA LISTA DEI 7 SITI DELLA REGIONE LAZIO E INVITA LE ISTITUZIONI A TROVARNE UN ALTRO. SCOMPARE L'INCUBO DISCARICA. UNA VITTORIA DELLA GENTE, CHE HA LOTTATO CON LE UNGHIE E CON I DENTI PER DIFENDERE IL PROPRIO TERRITORIO. A TUTTI VOI VA IL NOSTRO GRAZIE ... A PAG. 10 DISCARICA

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Il periodico dell'VIII municipio

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Quindicinale d’informazione, attualità e cultura registrato presso il Tribunale di Roma num. 30/2008 del 25/01/2008 - anno V num 6 - 31 marzo 2012 - € 1,00

IL PERIODICO DELL’ EST ROMANO

CORCOLLE HA VINTO!PER LA TUA

PUBBLICITÀ

0622460838

3357243472PROSSIMA USCITA 15 APRILE

A PAGINA 2

MUNICIPIO

CON L'APERTURA DI UN CENTRO FAMI-GLIA A TOR BELLA MONACA SARANNOSPOSTATI I FONDI DELL'ANALOGO CEN-TRO CHE SI TROVA A PONTE DI NONA,IN VIA ALDO CAPITINI. E' L'ENNESIMAGUERRA TRA POVERI.

A PAGINA 24

TOR BELLA MONACA

E' INIZIATA LA DEMOLIZIONE DELL'ENTECOMUNALE. L'OPERA FA PARTE DEGLIINTERVENTI PREVISTI DAGLI ART. 11APPROVATI ED AVVIATI DAL CENTROSINI-STRA, ALEMANNO PARLA INVECE DELPRIMO PASSO VERSO IL MASTERPLAN.

A PAGINA 34

ROCCA CENCIA

SONO STATE ASSEGNATE LE CASE POPO-LARI SU VIA DI ROCCA CENCIA, DOPOCIRCA DUE ANNI CHE IL COMUNE HA AC-QUISITO LA PROPRIETÀ. E MENTRE ALCU-NI ENTRAVANO, ALTRI VENIVANO SGOM-BERATI …

A PAGINA 16

CASTELVERDE

E' STATA INSTALLATA LA STAZIONE RA-DIO BASE (SRB) PER LA RICEZIONE DELSEGNALE DI TELEFONIA MOBILE IN UNPALAZZO IN VIA PIETRASECCA. IL TUTTONEL PIÙ COMPLETO SILENZIO DEL MUNI-CIPIO.

IL MINISTRO DELL' AMBIENTE CORRADO CLINI DICHIARA INAMMISSIBILE LA DISCARICA A CORCOLLE, E NON SOLO. ANNULLA LA LISTA DEI 7 SITI DELLA REGIONE LAZIO E INVITA LE ISTITUZIONI A TROVARNEUN ALTRO. SCOMPARE L'INCUBO DISCARICA. UNA VITTORIA DELLA GENTE, CHE HA LOTTATO CON LE UNGHIEE CON I DENTI PER DIFENDERE IL PROPRIO TERRITORIO. A TUTTI VOI VA IL NOSTRO GRAZIE ...

A PAG. 10

DISCARICA

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Proprio in questi giorni il consiglio ha

discusso il bilancio di previsione 2012

del Municipio delle Torri. Quello che

qualcuno ha definito un bilancio 'elettora-

le', per la barca di soldi destinata alle stra-

de. Parliamo del documento originario, quel-

lo passato in Commissione e che potrebbe

essere ancora emendato in Consiglio. Un

bilancio da meno di 17 milioni di euro. Sul-

le strade c'è il milione e mezzo conferma-

to dal 2011 alla voce manutenzione stra-

dale, e c'è in più un'altra voce, che vale

ben 654mila euro: "Manutenzione strada-

le interventi urgenti per eventi straordina-

ri". Sarà questo il tesoretto elettorale del

Pdl, e i consiglieri con le varie zone di re-

ferenza faranno a gara per spartirselo. Sap-

piamo già chi vincerà.

Sul sociale pesa il taglio al SAISA. 110mi-

la euro in meno destinate all'assistenza do-

miciliare agli anziani. Nel contempo au-

mentano, di 12mila euro, i fondi alla voce

soggiorni per anziani. Si toglie all'assisten-

za domiciliare per gente fragile e bisogno-

sa e si dà ai viaggi estivi. Questione di prio-

rità… E nulla contro i viaggi per anziani.

Per il resto confermati i 68mila euro per

le attività culturali del Municipio e i miseri

32mila euro per le manifestazioni sporti-

ve. E, tornando al sociale, i fondi restano

più o meno gli stessi, in barba alla dram-

matica situazione del nostro Municipio. L'as-

sistenza disabili, che vale quasi 3 milioni e

mezzo, perde 44mila euro che vanno al

contributo economico per l'assistenza al-

loggiativa. Nessun colpo di scena dunque,

a parte la botta al SAISA e il tesoretto elet-

torale.

Qualche sorpresa arriva invece dal pia-

no di investimenti di Roma Capitale, ap-

provato in Campidoglio assieme al bilan-

cio. Ci sono 5 investimenti in VIII, e due

paiono cuciti su misura addosso al Presi-

dente Lorenzotti. 100mila euro per la ma-

nutenzione straordinaria dell'impianto spor-

tivo della Roma VIII e 200mila euro per il

prolungamento di via Mezzoiuso. Altri due

riguardano le scuole. 'Lavori di adegua-

mento normativo e sicurezza': 927mila eu-

ro per la Oscar Romero e 574mila euro per

la Enrico Medi. Entrambi sono frutto di con-

tributi regionali. L'ultima voce del piano in-

vestimenti capitolino per il Municipio VIII

riguarda la 'manutenzione ordinaria stra-

de': 1 milione 100mila euro per le strade

dell' VIII. Arriveranno tutti? In tal caso la

torta si farebbe grande per i consiglieri del

Pdl, potrebbero anche sedersi e prendere

coltello e forchetta, anziché buttarcisi avi-

damente sopra.

Noi, comunque sia, ci auguriamo che tut-

ti questi soldi arrivino a destinazione, da

quelli per le strade a quelli per le scuole. E

che siano spesi bene. DAVIDE LOMBARDI

IL RISVEGLIO DELLA RACO

Finora la Commissione presieduta da Vanda Raco si è segnalata alle cronache

più che altro per dimenticanze e omissioni. Quella Commissione Ambiente che

non tratta il tema della discarica a Corcolle; che fa marcire per mesi una mozione

con cui il consigliere Grasso chiedeva che Corcolle diventasse quartiere pilota per

la raccolta differenziata; che risponde 'è una disgrazia' ai cittadini che vivono in

quelle strade che il Comune di Roma non ha preso in carico e da cui l'Ama non pas-

sa. Durante il consiglio, agli inizi della discussione sul bilancio, la Raco approfitta

della discussione sui finanziamenti all' Ama per annunciare il suo rinnovato attivi-

smo.

La Raco si sta impegnando affinché Corcolle (e qui ricorda anche la mozione del

nemico querelato Daniele Grasso) e Castelverde ( su cui c'è una richiesta dei cittadi-

ni) divengano quartieri pilota per avviare la raccolta differenziata porta a porta.

Certo, quelle della Raco sono solo richieste e pressioni sulla municipalizzata ca-

pitolina, e il Municipio può ben poco. Se non, appunto, fare pressioni: la Presiden-

te della Commissione Ambiente, con qualche mese di ritardo, pare essersi sveglia-

ta, e di questo la ringrazia anche il consigliere Grasso, che prende la parola per ri-

cordare come la mozione su Corcolle, da lui presentata, fu votata all'unanimità. E

adesso auguriamoci che la Raco si ricordi anche che a Corcolle più di qualcuno vor-

rebbe metterci una discarica. DAVIDE LOMBARDI

NULLA DI BUONO E NULLA DI CATTIVO IN

QUESTO BILANCIO PER IL PRESIDENTE DEL-LA COMMISSIONE MANCUSO. "E' UN BILAN-CIO PRESSAPPOCO PARI A QUELLO DELL'AN-NO SCORSO".

Un bilancio pressappoco pari a quello

dell'anno scorso. Circa 350mila euro

in più che sono spalmati per garantire tut-

ti i servizi già in essere ai cittadini. Com-

menta così il Presidente della Commissio-

ne Bilancio Massimo Mancuso.

Molti soldi sulle strade. L'opposi-zione parla di bilancio elettorale …

Se anche fosse un bilancio elettorale e

alla fine mettiamo tanti soldi in più sulle

strade, e delle strade usufruiscono cittadi-

ni di destra, sinistra e di nessuno schiera-

mento politico, io direi una cosa: "Magari

lo facessero tutti gli anni un bilancio così".

Sul sociale invece?Siamo messi all' incirca come l'anno

scorso, che è un po' un bicchiere mezzo

vuoto e mezzo pieno. Alla fine comunque

si garantisce il servizio.

I tagli al SAISA?Sono fondi modulati nel bilancio. Cam-

bia la voce, ma nel bilancio i soldi sono

quelli. Per gli anziani c'è né più né meno

quello che c'è sempre.

Perché in Commissione non aveteapportato modifiche?

I tempi sono stati molto ristretti, e non

hanno permesso alla Commissione di la-

vorare molto. Ma c'è un altro motivo: se-

condo me questo potrebbe essere un bi-

lancio perfetto o completamente da riscri-

vere. Ma noi in Municipio non facciamo i

bilanci, lavoriamo su un bilancio deriva-

to. Il Comune fa il bilancio, ci fa una pro-

posta e poi ci consente magari di aggiu-

starlo e fare modifiche. Ma questo si può

fare anche nel corso dell'anno solare.

DAVIDE LOMBARDI

Completamento dei lavori di prolunga-

mento via Mezzoiuso: 200mila euro. E'

un bel biglietto da visita per Lorenzotti, quel

finanziamento per via Mezzoiuso che si tro-

va nel Piano Investimenti di Roma Capita-

le per il 2012. Una storia annosa, quella

della via che, prolungata, dovrebbe con-

giungere Borghesiana e Due Leoni. Già un

bel po' di soldi sono stati stanziati negli an-

ni, non tutti quelli necessari.

Ma il vero problema di via Mezzoiuso, più

che i soldi, è quello di riuscire a sbloccare

le pratiche. Manca l'accordo con le suore,

e fino a qualche mese fa quest'accordo non

c'era e sembrava lontano dall'essere rag-

giunto. Speriamo sia stato raggiunto oggi,

altrimenti sarebbe solo fumo negli occhi de-

gli elettori. In ogni caso, è sempre un bel

volantino da affiggere sui muri durante la

prossima campagna elettorale.

DAVIDE LOMBARDI

2 MUNICIPIO

MOLTI SOLDI PER LA MANUTENZIONE STRADALE: I CONSIGLIERI PDL SI PREPARANO AL-LA CAMPAGNA ELETTORALE. SUL SOCIALE SI TIRA A CAMPARE, E SI TOLGONO PIÙ DI

100MILA EURO ALL'ASSISTENZA DOMICILIARE PER GLI ANZIANI.

VIII Municipio, il bilancio ‘elettorale’200MILA EURO

PER VIA MEZZOIUSO

LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE ANNUNCIA: "STO FACENDO PRESSIONI SU

AMA AFFINCHÉ POSSA PARTIRE IL PORTA A PORTA A CORCOLLE E CASTELVERDE".

MANCUSO: "NÉ BENE NÉ MALE"

NEL PIANO INVESTIMENTI DI ROMA CA-PITALE CI SONO 200MILA EURO PER L'AN-NOSA QUESTIONE DEL PROLUNGAMENTO DI

VIA MEZZOIUSO.

NUMERO 6 ANNO V

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MUNICIPIO NUMERO 6 ANNO V 3

“Il Direttore del Municipio ha an-nunciato in Commissione Socia-le lo spacchettamento", ci spiega

Romano Amato. Lo spacchettamento inquestione altro non è che l' ennesimaguerra, l' ennesima contrapposizione frapoveri. Si decide di aprire un centro perla famiglia a Tor Bella Monaca (iniziati-va di per sé lodevole) senza investire, ea pagare sarà un altro centro famigliaconvenzionato col Municipio i cui fondiverranno dimezzati.

Quello di Ponte di Nona, esattamenteVillaggio Falcone, via Aldo Capitini. Gliultimi, dimenticati: chi ha mai solo pen-sato a Villaggio Falcone nella Giunta mu-nicipale? Chi si è interrogato sulle con-dizioni, sulle esigenze di quel quartiere?Nessuno, fino a quando non si è trattatodi andare a prelevare dal bancomat sol-

di da destinare a Tor Bella Monaca. Quelche è peggio è che queste cose passanocosì, con una decisione di Giunta, nel si-lenzio più generale. Così si spostano i sol-di pubblici, meglio che nessuno sappia.E sarà per questo che non siamo sempregraditi alle Commissioni (che, ricordia-molo, non sono logge massoniche).

Il centro di Villaggio Falcone è gestitodalla cooperativa Cospexa. Si rivolge al-le famiglie e ai minori e si propone di so-stenere le relazioni genitori - figli trami-te uno sportello di prima accoglienza,ascolto e consulenza, un servizio di me-diazione familiare, una ludoteca e unabanca del tempo.

Per l'ex assessore al Sociale RomanoAmato questo dimezzamento dei fondi "èuna cosa gravissima". "Intanto a Pontedi Nona sono previsti altri insediamen-

ti, e poi parliamo di una zona che oggi haindicatori di degrado uguali se non su-periori a Tor Bella Monaca.

Il centro per la famiglia, pur essendorivolto alle famiglie fa un'azione incisi-va contro il degrado minorile, e quello èun quartiere ad alta intensità minorile".Insomma, "andiamo a togliere dei soldidove ce ne sarebbe bisogno di altri", con-tinua Amato.

"Il centro andrebbe implementato,avrebbe bisogno di essere supportato daaltre organizzazioni, di essere affianca-to una volta a settimana dal segretaria-to sociale municipale". Invece si va a di-minuire l'intensità lavorativa di un cen-tro che fino ad oggi ha dato "ottimi risul-tati". "Non che Tor Bella Monaca non ab-bia bisogno di fondi, il vero problema èche i soldi sono pochi". DAVIDE LOMBARDI

TTutto ruota intorno al fatidico nume-

ro 13, e non è molto benaugurante

per il governo ballerino del nostro

municipio. Il Presidente Lorenzotti si è

fatto terra bruciata intorno. Cominciò con

l'ex assessore Romano Amato, proseguì

con l' ex Presidente della Commissione

Sociale e poi della Commissione Master-

plan Romolo Biferi, il cui dissenso nei con-

fronti della maggioranza lasciata poco

tempo fa viene da molto lontano. E più in

generale lui e il gruppo Piccolo hanno ege-

monizzato la maggioranza, creando al suo

interno non pochi mal di pancia. Chiun-

que abbia provato ad occuparsi di socia-

le, magari collaborando con l'opposizio-

ne, è stato malvisto. Forse per questo Lo-

renzotti ha deciso di tenere per sé la de-

lega e di affidare ad Amici la Commissio-

ne. Per stare sicuro che sul sociale non si

facesse altro.

Ma i mal di pancia non sono fermi ai

membri che hanno lasciato la maggioran-

za, o a quelli che ne sono stati cacciati. I

rampelliani sono ormai mine vaganti.

Rampelli più passa il tempo più si sfila

dall'attuale sindaco. Nel nostro munici-

pio invece Vendetti prende un'iniziativa

personale dietro l'altra, e la cosa non de-

ve far piacere né a Lorenzotti né tanto-

meno al sindaco.

A partire dall'esposto che ha fatto scat-

tare l'indagine della Procura sulla lista

dei sette siti discarica varata dalla Regio-

ne. Per continuare con Medicina Solida-

le: anche sul presidio sanitario spostato

in via Aspertini il Presidente della Com-

missione Sicurezza si sta mettendo deci-

samente di traverso rispetto ad Aleman-

no.

Per Massimo Fonti invece tutti i pro-

blemi nascono dai lavori pubblici. Il Pre-

sidente della suddetta Commissione non

riesce più a digerire le 'scorrettezze' del

gruppo Piccolo e dell'assessore all' Urba-

nistica Ezio D' Angelo, che sembrano vo-

lersi appropriare dei meriti di tutti i can-

tieri che si aprono in VIII.

Non dovrebbero invece arrivare proble-

mi né dagli augelliani né da tutti gli al-

tri consiglieri Pdl che siedono in consiglio

municipale. E poi c'è lui, il fatidico nume-

ro 13, Emanuele Amici. Il Presidente fan-

tasma della Commissione Politiche So-

ciali è da poco passato a 'La Destra', che

in Comune siede all'opposizione, restan-

do in maggioranza e tenendo la Commis-

sione. Diventando di fatto la stampella

del Pdl, che senza il fantasmino non riu-

scirebbe a raggiungere quota 13.

Ameno che non venga salvata dalla co-

siddetta 'opposizione costruttiva' di Villi-

no. Aproposito dei due transfughi all'Udc,

ci lascia un commento Romano Amato:

"Quando Sbardella passò al Pdl fui mol-

to critico. Chi salta dall'altra parte deve

chiedere scusa agli elettori e dimettersi.

Non capisco la scelta di vita se restano

attaccati alla poltrona". DAVIDE LOMBARDI

IL NUMERO 13 DELLA MAGGIORANZA

Fuga ... di gas

CHE TEMPO CHE FA

Diciamocelo, non è una bella legislatu-

ra quella in corso in questo Municipio:

prospettive per il territorio non se ne vedo-

no, una maggioranza (maggioranza?) spac-

cata e litigiosa, un'opposizione che spesso

non ha colto la debolezza di chi governa per

dare una spallata definitiva. Ad un anno cir-

ca dalle elezioni il clima sembra quello de-

gli ultimi giorni dell'impero, qualcuno è pron-

to a depredare gli ultimi gioielli dal tempio

e non esiste più una truppa, ma negli sguar-

di dei consiglieri si può leggere la frase "io

speriamo che me la cavo".

Alcuni, Scorzoni che era destinato ad an-

dare in Provincia, Dari che mirava a cresce-

re politicamente così come il suo collega

Battistini, sembrano bloccati in un limbo

che non gli permette né di andarsene né di

restare. Altri non verranno sicuramente ri-

confermati; ma soprattutto che ne sarà dei

partiti attualmente in campo dopo la cura

Monti? Questi sono gli interrogativi che i più

si pongono e ai quali non è data risposta.

Nel frattempo, in un pomeriggio di consi-

glio come gli altri, improvvisamente una fu-

ga di gas ha fatto evacuare l'edificio muni-

cipale, come una metafora in cui tutti sono

pronti, al primo allarme, ad abbandonare

la nave che affonda, ma soprattutto nean-

che il gas ormai sopporta di stare in que-

sta situazione…e fugge.

Previsioni del tempo: mare mosso, poco

mossi tutti gli altri mari. BERNACCA

VACILLA LA MAGGIORANZA. GLI ADDII DI BIFERI E VILLINO FANNO IL PAIO CON I MAL DI PANCIA DEI RAMPELLIANI.E IL NUMERO 13, SEMPRE PIÙ DECISIVO, È IL CONSIGLIERE AMICI APPENA PASSATO A LA DESTRA.

CON L'APERTURA DI UN CENTRO FAMIGLIA A TOR BELLA MONACA SARANNO SPOSTATI I FONDI DELL'ANALOGO CENTRO CHE SI TROVA A PON-TE DI NONA, IN VIA ALDO CAPITINI.

UP&DOWNALEMANNOEnnesima buca

LORENZOTTISenza maggioranza ci si dovrebbe dimettere

RACO

Se fosse stato per lei Corcollesarebbe stata sommersa dairifiuti

Villaggio Falcone, centro famiglia dimezzato

Page 4: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

MUNICIPIONUMERO 6 ANNO V4

L’appuntamento era fissato per il 28 mar-

zo alle 18 e 30 davanti al supermer-

cato Pewex di via di Tor Bella Monaca.

Per il sindaco doveva essere la solita passe-

rella, tanto che ad aspettarlo c'erano anche

Lorenzotti, Brunetti, Raco e, pensate un po',

anche Romano Amato.

Festa rovinata però dall'incur-

sione del gruppo di Grotte Celo-

ni, capitanato dal consigliere Ma-

strangeli. Armati di striscioni, fi-

schietti, manifesti e manichini

,che sbeffeggiavano il sindaco

Alemanno, i manifestanti hanno

gridato forte la loro rabbia per la

vicenda che da mesi è al centro

delle polemiche municipali: Medicina Solida-

le. Chiedono risposte, un impegno chiaro e

trasparente. Non solo per il centro di Medici-

na delle Migrazioni, anche per i servizi che a

Grotte Celoni mancano: marciapiedi in via Ac-

quaroni e via del Fuoco Sacro e finanziamen-

to per il centro anziani. Sui manifesti infatti si

leggeva "Aspettiamo i marciapiedi e invece ci

arriva Medicina delle migrazioni". Ad accom-

pagnare la manifestazione il vigile Celletti e i

manichini del sindaco Alemanno in formato

Schettino. Quasi a dire noi: "Stiamo affondan-

do e tu sindaco abbandoni la nave!". Loren-

zotti cerca di rassicurare i dimostranti:"Tra die-

ci giorni Medicina Solidale sarà spostata in

un'altra sede". Ma non bastano le sue parole

a placare gli animi. Mastrangeli riesce allora

ad ottenere dal delegato del sindaco un in-

contro per la prossima settimana in Campi-

doglio. "Ho saputo che il sindaco arrivava nel

nostro Municipio - spiega Mastrangeli - e in

fretta e furia, in sole quattro ore, ho organiz-

zato la manifestazione. Sono riuscito a coin-

volgere una trentina di cittadini che come me

chiedono che Medicina Solidale venga sposta-

ta all'interno dell'ospedale e che arrivino i ser-

vizi che da tempo il quartiere aspetta (mar-

ciapiedi e centro anziani). Dopo due ore di at-

tesa e proteste, il Presidente Lorenzotti e il De-

legato del Sindaco ci hanno chiesto di 'depor-

re le armi' offrendoci in cambio un incontro

con il sindaco, alla mia presenza e con una de-

legazione di cittadini. Solo quando i manife-

stanti mi hanno detto che le condizioni detta-

te dal Presidente e dal Delegato erano accet-

tabili abbiamo desistito". In attesa dell'incon-

tro strappato al Sindaco, siamo sicuri che il

consigliere Mastrangeli non abbasserà la guar-

dia. FEDERICA GRAZIANI

Non ci sono più dubbi: il sindaco Gianni

Alemanno ha proprio scelto il fulcro del-

la sua campagna elettorale, Tor Bella Mona-

ca. E per il suo tour aveva pensato di fare la

solita capatina propagandistica davanti al Pe-

wex, dove mercoledì 28 marzo un gruppo di

cittadini lo ha atteso impaziente.

Il sindaco invece dà 'buca' a tutti coloro che

per due ore lo hanno atteso invano. E ad es-

sere snobbati dall'istituzione capitolina non

sono stati solo i cittadini: il presidente Loren-

zotti, accompagnato dalla consigliera Vanda

Raco e dall'assessore Mario Brunetti, come

spose sull'altare hanno atteso un marito fe-

difrago e assenteista. E soprattutto irrispet-

toso: la comunicazione del forfait è arrivata

solo due ore dopo l'appuntamento. L'attesa

però è stata riempita dall'animosità dei citta-

dini di Grotte Celoni, che avevano voglia di

farsi sentire dal sindaco e che invece si sono

trovati davanti un minisindaco che ha cerca-

to di placare gli animi al fine di sgombrare la

piazza da ogni forma di protesta. Sarebbe do-

vuto essere un incontro senza intoppi: per

questo Lorenzotti si è prodigato affinché tut-

to scorresse liscio. E allora giù con le rassicu-

razioni e le promesse. Solo nel momento in

cui hanno incassato queste promesse, i cit-

tadini hanno smobilitato. E la soddisfazione

di Lorenzotti è fuoriuscita da ogni sua espres-

sione. Fino a quando anche le forze dell'ordi-

ne hanno abbandonato il campo: prova evi-

dente del fatto che il sindaco a Tor Bella Mo-

naca non sarebbe più arrivato.

Poco male, si dirà, dato che la propaganda

non ha mai riempito la pancia di nessuno.

Peccato però che le forze dell'ordine, tra Po-

lizia Municipale, Carabinieri e Polizia di Stato,

non hanno mancato l'appuntamento e per

due ore sono stati tenuti in scacco nell'atte-

sa di un sindaco "fantasma".

Soldi pubblici sperperati, come al solito, e for-

ze sottratte a contesti che ne avrebbero avu-

to reale bisogno. Però per la città continua a

suonare la stessa campana: Roma è indebi-

tata, non ha più soldi. E se si provasse a sper-

perarne di meno in cerimonie di facciata che

restano fantomatiche? LUCIA BRAICO

TIA. Tariffa Igiene Ambientale. Un eufemismo per dire tassa sui rifiuti. "In quanto imposta la TIAnon può essere assoggettabile all'Iva" spiega Emanuele Nicopodio di Forza Nuova che saba-

to 24 marzo con altri del gruppo ha allestito un banco di fronte alla piazza del mercato di Castelver-de. "Noi siamo qui per spiegare ai cittadini come muoversi per ottenere il rimborso di 10 anni di Ivasui rifiuti. Stiamo distribuendo i moduli e offriamo servizio a tutte quelle persone, che per vari moti-vi non possono occuparsi della cosa. Quindi ci offriamo di spedire le raccomandate di coloro chenon lo possono fare".La possibilità di rimborso sulla tariffa sui rifiuti nasce da una sentenza dellaCorte di Cassazione dell'8 marzo. Il giudice di pace di Roma affermando che la TIA è da conside-rarsi una tassa e non un servizio ha condannato l'Ama a restituire ad un cittadino l'Iva pagata sul-la Tari (tariffa rifiuti). E il collettivo legale di Rifondazione Comunista ha proposto un ricorso pilotaper chiedere di rimborsare tutti i romani. Così dal 12 al 30 marzo ai cittadini è stata data l'opportu-nità di ottenere il rimborso di 10 anni di Iva sulla TIA (ex TARSU).

La TIA, introdotta dal decreto Ronchi, è una tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani la cuiriscossione spetta alle singole amministrazioni delle città. L'Iva attualmente applicata sulla tariffa èdel 10%. ARoma il costo complessivo dei rifiuti ammonta a 719,1 milioni di euro l'anno di cui il 46,7%gravano sulle famiglie e il restante 53,2% sugli enti non domestici. Da sola l'Iva sulla TIA frutta allecasse comunali 65,3 milioni di euro. E il Comune, che riscuote la TIA, non sembra intenzionato alasciarsi portar via così tanti soldi. Infatti una disposizione di natura interpretativa nella manovra cor-rettiva del 2012 afferma che la tariffa sui rifiuti non è di tipo retributivo. Se questa lotta di interpreta-zioni sulla natura della TIA dovesse proseguire, il rischio è che il Comune potrebbe arrivare alla si-tuazione paradossale di chiedere ai cittadini il rimborso del rimborso. Per ora hanno vinto i romani.Ma non finisce qui. CRISTINA CORI

L’agguato di Mastrangeli e i cittadini al sindaco

AD ASPETTARE ALEMANNO DAVANTI AL PEWEX CITTADINI, ISTITUZIONI E UN FOLTO NUME-RO DI FORZE DELL'ORDINE. LUI PERÒ NON SI PRESENTA.

A CASTELVERDE I RAGAZZI DELLA SEZIONE VIII MUNICIPIO DI FORZA NUOVA SI SONO MOS-SI PER INFORMARE I CITTADINI SULLA POSSIBILITÀ DEL RIMBORSO DELL'IVA SULLA TIA.

IL CONSIGLIERE, IN OCCASIONE DELLA VISITA DI ALEMANNO, IN POCHE ORE PREPARA

CON I SUOI CITTADINI UNA MANIFESTAZIONE SUL TEMA DI MEDICINA SOLIDALE. IL

PRIMO CITTADINO NON SI PRESENTA, MA I MANIFESTANTI RIESCONO AD OTTENERE LO

STESSO UN INCONTRO IN CAMPIDOGLIO.

Medicina Solidale, accordo vicino?

TERZO POLO IN VIII

E' il primo consiglio utile dopo le dimissioni diBiferi dal Pdl e il suo successivo passaggionell'Udc. Mastrangeli in quota Api, Villino eBiferi in quota Udc scelgono di sedersi vicininei banchi dell'opposizione e scrivono la pa-rola inizio alla nuova realtà del Terzo Polo inVIII municipio.

Pare che si stia trovando un accordo. Men-tre la Commissione Sicurezza approva

una risoluzione per lo sgombero da portarein Consiglio, un vertice in Campidoglio rimet-te in campo via Aspertini. In un incontro al-la presenza della Ercoli, di Lorenzotti, di Ale-manno e del PTV, tenutosi lo scorso 16 mar-zo, si fa strada l'ipotesi permanenza ai loca-li di via Aspertini. E pare che sia stata l'uni-versità di Tor Vergata direttamente a inter-venire a difesa della Ercoli e del servizio. "Siè trovato un accordo su un programma chepuò conciliare le diverse posizioni", spiega laDottoressa Ercoli. I locali di via dell'Archeo-logia sono fuori dal novero delle possibilità,il Vicariato li ha ritirati.

"Il discorso col Vicariato è chiuso. Noi ab-biamo come unico interesse quello di man-tenere un servizio utile - dice la Ercoli - Ave-vamo anche chiesto di rientrare tempora-neamente al Policlinico, ma ci hanno dettodi no". Poi precisa, ancora sugli accordi colVicariato. "L'accordo sottoscritto da noi era

quello di trasferire in via dell'Archeologia lesole attività di pediatria, poi se ci sono statialtri accordi che stava prendendo Bollero conil Vicariato noi non ne sapevamo niente". Mala domanda che si fa la Ercoli, e che andreb-be posta oggi a tutti i politici attivi sulla vi-cenda è questa: "Perché vi siete svegliatiora? Anche i locali della chiesa non eranocerto idonei, ma nessuno si scandalizzava.Io ho lavorato per anni nei locali senza au-torizzazioni perchè questa era l'unica occa-sione per dare il servizio. Il parroco non ac-cendeva il riscaldamento nonostante pren-desse 10mila euro l'anno dal PTV", spiega laErcoli.

Se anche il presidio dovesse restare in viaAspertini, speriamo lo faccia con le necessa-rie autorizzazioni. Perché, come diceva il ca-pogruppo Pd Scorzoni sul nostro giornale inmerito alla vicenda, "rifuggo l'idea di ospe-dale del popolo". Rifuggo l'idea di ospedaledi serie B per cittadini di serie B.

DAVIDE LOMBARDI

FORSE IL PRESIDIO RESTERÀ IN VIA ASPERTINI. CHIUSO IL DISCORSO, CHE ANCORA AUSPICAVA IL

PTV, PER I LOCALI IN VIA DELL'ARCHEOLOGIA. IL VICARIATO NE HA RITIRATO LA DISPONIBILITÀ.

LA 'BUCA' DEL SINDACOFORZA NUOVA IN PIAZZA PER IL RIMBORSO SULLA TIA

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MUNICIPIONUMERO 6 ANNO V6

COMMISSIONE SCUOLA, SI PARLA DI CASTELVERDE

La Commissione presieduta da Vendet-

ti dello scorso 19 marzo aveva tra i te-

mi del giorno la sicurezza a Corcolle,

in seguito ad una segnalazione del Comita-

to di Quartiere sulla presenza di alcuni gio-

strai pervenuta alla Commissione.

Alle 10 è stato il turno con il comandan-

te dei vigili dell' VIII Breschi, alle 11:30 con

il Comitato di Corcolle. Questo non è anda-

to giù a Saltini. Vendetti lo spiega così: "La

convocazione era per le 11:30, ma il co-

mandante dei vigili mi ha chiesto di antici-

pare".

In sostanza a Saltini vengono enumera-

te le conclusioni raggiunte in precedenza,

polemiche a parte. I giostrai sono a norma,

"scriveremo al commissariato di competen-

za", spiega Vendetti. Che, dopo la polemi-

ca con Saltini, fila via facendo aspettare in-

vano il Presidente del comitato Giardini di

Corcolle per una ventina di minuti. La sto-

ria tra i giostrai e il comitato di quartiere ha

radici lontane. Già nel 2009 il comitato pro-

tocolla in Municipio una comunicazione in

data 18/12/2009 Prot.113720 in cui chie-

de "un controllo delle giostre che dal mese

di settembre sostano sul piazzale antistan-

te il plesso scolastico

di via Spinetoli in quan-

to il cavo elettrico, con

il quale si alimenta la

giostra dal contatore

del plesso stesso, at-

traversa in diagonale

via Monteprandone ed

è soggetto al logorio dovuto al passaggio

continuo di autoveicoli e mezzi pesanti".

Pochi giorni dopo, presenta una nuova co-

municazione il 21/12/2009 Prot. 114621 in

cui si comunica che "è arrivato un nuovo

insediamento di giostre adiacente a quello

già esistente. Il Comitato di quartiere chie-

de un controllo dei regolari permessi di so-

sta per le giostre".

Nel 2010 una nuova comunicazione in

data 20/09/2010 Prot.74020 in cui il Pre-

sidente Saltini scrive che "la loro presenza

è ben accetta finché i tempi di permanen-

za non diventano bi-

blici". Il 24 febbraio

2010 il comitato si ri-

volge anche alla per-

sona di Marco Dari,

Presidente del Consi-

glio VIII Municipio, in-

viando una lettera per

sollecitare lo sgombero delle giostre in via

Spinetoli che creerebbero problemi alla via-

bilità in occasione dell'entrata e dell'uscita

degli alunni della scuola elementare". Il 20

settembre 2011 una nuova richiesta al Mu-

nicipio con Prot.88053 in cui si legge che

questi insediamenti provocano una serie di

disagi "viabilità, parcheggio, scuola, allac-

ci elettrici con autorizzazioni scadute e rea-

lizzati con pressapochismo. Il Comitato di

quartiere chiede un'immediata verifica di

permessi e autorizzazioni e di attuare le

procedure necessarie allo sgombero allo

scadere dei vari permessi o immediato qua-

lora non esistessero affatto".

Ultima richiesta quella del 27/02/2012

di Prot. 24232 in cui si segnala "lo stato di

disagio che vive la cittadinanza a causa del-

l'aumento dei furti all'interno delle proprie-

tà e delle abitazioni. Vorremmo far presen-

te che questi fenomeni si accentuano quan-

do nel quartiere arrivano nuove presenze,

giostrai o, come in questo caso, circhi o ca-

rovane ambulanti in genere. E' nostro pa-

rere che la criminalità sfrutti questi momen-

ti per agire con un comodo scudo che al-

lontana sospetti dalle presenza territoriali

e scarichi invece su chi soggiorna per un

brevissimo periodo nella zona".

Non ci sono accuse contro i giostrai, è

vero, ma va rilevato un accanimento che,

da una parte ha provocato l'ira dei giostrai,

tanto che si sono verificati episodi di ten-

sione nel quartiere, dall'altra ha fornito un

comodo strumento alla politica per attac-

care il comitato e strumentalizzare la que-

stione.

Tutto questo ha messo in pericolo i mem-

bri del comitato, gli stessi firmatari e di con-

tro i giostrai. DAVIDE LOMBARDI

Iproblemi delle scuole di Castelverde sono al-

l'ordine del giorno della Commissione Scuola

VIII municipio. Alla Commissione presieduta da

Durantini ci sono, oltre ai consiglieri Contartese,

Colagrossi e Raco, alcuni genitori del quartiere.

Lasciamo perdere la (non) manutenzione di varie

scuole, oggi si parla della scuola di via Camarda,

e dei troppi bambini rispetto alle scuole che ci so-

no a Castelverde.

58 sono addirittura senza posto alle scuole ele-

mentari, e trattandosi di scuola dell'obbligo cre-

diamo e auspichiamo che almeno questa faccen-

da venga in qualche modo risolta. Magari con

l'apertura della scuola in via Camarda, pratica-

mente pronta. Sarà una scuola elementare, ci spie-

gava Di Cosimo: svariate le ipotesi e le proposte

sulla sua destinazione, ma di certo fa numero, ed

è importante riuscirla ad aprire per settembre.

Mancano solo gli arredi, ma la sua apertura per il

prossimo anno scolastico è tutt'altro che assicu-

rata, né tantomeno può dare rassicurazioni in me-

rito la commissione mu-

nicipale.

Intanto la situazione,

denunciano i genitori, è

drammatica. Chiedono

di riaprire le iscrizioni

alle materne comunali, "cosa complessa" per Du-

rantini. Il consigliere Pd Contartese pone proprio

il problema della scuola in via Camarda. "Se apre

a settembre come funziona per le domande? Chi

ci va? Si possono riaprire i termini?". "Credo di sì",

risponde la dirigente Uosecs Rosalba Alessandro-

ni, che non dà certezze anche perché non ha an-

cora i dati. Pare che la dirigente della scuola, pri-

ma di comunicarli, attenda risposte definitive pro-

prio sulle scuole in costruzione e in dirittura d'ar-

rivo. La Commissione si chiude, e sembra che que-

sta volta a non vedere di buon occhio la nostra

presenza, oltre ai politici, siano gli stessi cittadini

( almeno uno) di Castelverde. Alla faccia della tra-

sparenza… DAVIDE LOMBARDI

“Ho chiamato in giudizio il sindaco Alemanno e il Presiden-

te del Municipio Lorenzotti, giovedì mattina (il 29 mar-

zo, ndr) ci sarà la prima udienza".

Finisce dunque in tribunale la vicenda della ex scuola in via

dei Tordi, e non per via delle denunce presentate dal Pd, bensì

per Giuseppe Calzone, preside dell'Istituto Leopardi a cui era

stata affidata la struttura. "Non possono togliere la concessio-

ne senza motivare e, soprattutto, senza un atto d'annullamento. Devono spiega-

re, è un abuso mandarmi via". Calzone parla di un'assegnazione del tutto legitti-

ma: "L'assegnazione è legittima, è passata in consiglio. Gli avvocati me lo hanno

assicurato. D'altronde è storico che moltissime assegnazioni sono state fatte co-

sì a Roma".

Cremonesi dal canto suo, 'su un giornale', afferma che "il preside non ha ben

compreso che le procedure per l'assegnazione devono passare per un bando pub-

blico, prescindendo dal fatto che l'immobile sia o meno fatiscente".

Calzone non voleva dire proprio questo, ma passi. E proprio ultimamente è

emerso lo scandalo affittopoli, rigorosamente bipartisan e che ha il suo cuore pro-

prio nella Giunta Veltroni. Appartamenti, locali affittati a prezzi stracciati a circoli

di partito e amici, spesso per mezzo di sole determine dirigenziali. Almeno in que-

sto caso stiamo parlando di una struttura in disuso e abbandonata da anni, di cui

il Pd e Cremonesi si sono casualmente accorti qualche mese fa. DAVIDE LOMBARDI

Corcolle, i giostrai e la politica

LE LUNGHE LISTE D'ATTESA, I BAMBINI FUORI ADDIRITTURA DALLE ELEMENTARI, E I MISTERI DELLA SCUO-LA DI VIA CAMARDA. APRIRÀ A SETTEMBRE? QUESTI I TEMI ALL'ORDINE DEL GIORNO DELLA COMMISSIO-NE SCUOLA.

SINDACO E PRESIDENTE DEL MUNICIPIO CHIAMATI IN GIUDIZIO DAL PRESIDE DEL-L'ISTITUTO LEOPARDI CALZONE. "E' UN ABUSO MANDARMI VIA".

UNA SERIE DI LETTERE DEL COMITATO GIARDINI DI CORCOLLE OFFRE LO SPUNTO ALLA

COMMISSIONE SICUREZZA PER CREARE UN CASO.

Ex scuola via dei Tordi: si va in Tribunale

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MUNICIPIONUMERO 6 ANNO V8

Per capire quali saranno le linee

guida di Sel abbiamo intervistato

il coordinatore. CCoommee mmaaii SSeell èè nnaattaa ccoossìì ttaarrddii iinn VVIIIIII??

Sel già alla fondazione del partito ave-

va i suoi iscritti in VIII. Il ritardo è le-

gato a faccende relative alla mancanza

di una sede per incontrarci e avviare un

percorso, poi partito con l'elezione del

coordinatore. QQuuaallii ssoonnoo llee vvoossttrree lliinneeee gguuiiddaa??

Stop al consumo di territorio, alle cu-

bature. Il Masterplan non ci vede per

niente soddisfatti. E' calato dall'alto nel

metodo e nel merito, così come Corcolle.

Basta agli accordi di programma, le li-

nee guida devono essere recupero urba-

nistico, soprattutto nelle periferie. Ab-

biamo bisogno della manutenzione del

verde. Errori sono stati fatti anche dal

centrosinistra. CCoommee vveeddrreebbbbee uunnaa ccaannddiiddaattuurraa ddii

MMaassttrraannttoonniioo??

Mastrantonio è una risorsa, ha espe-

rienza, conosce bene l'VIII, il territorio e

i vari problemi. Sulla candidatura la mia

linea è questa: se nasce una candidatu-

ra condivisa da partiti, associazioni e mo-

vimenti, niente primarie. Se non c'è can-

didatura condivisa primarie. CCoommee vveeddee iinn VVIIIIII llaa ppoossssiibbiilliittàà ddii uunn

QQuuaarrttoo PPoolloo ccoonn llee ffoorrzzee aalltteerrnnaattiivvee aall

ggoovveerrnnoo MMoonnttii??

Il cartello elettorale non paga e non

premia. La somma delle sigle non è la

somma dei voti: se si vuole porre un ar-

gine alla politica del Pd lo si deve fare

crescendo con una proposta politica e un

programma da sottoporre al passaggio

elettorale. Un governo di coalizione de-

ve tenere conto di tutte le forze, ma è nor-

male che chi prende più voti conta di più.EE llaa ccaannddiiddaattuurraa ddii ZZiinnggaarreettttii?? SSeell lloo

ssoossttiieennee aallllaa PPrroovviinncciiaa ……

E' un'ottima candidatura, bisogna ve-

dere sempre il programma. Le alleanze

vengono col programma. Zingaretti è un

ottimo candidato.

Plausibile anche una coalizione che

comprenda l'Udc?

Nessun veto, tutto dipende dal pro-

gramma. Non possiamo permetterci di

porre veti. Nessuno non autosufficiente

può mettere veti, neanche chi prende il

40% e ha bisogno di quell'altro 10% per

poter governare.LL''ooppeerraattoo ddii LLoorreennzzoottttii??

Poteva fare meglio, hanno avuto beghe

interne fino ad oggi. Una cosa gli rimpro-

vero più di tutte: la delega al sociale. L'-

VIII con una popolazione così composita

e bisognosa ha necessità di un assessore

a tempo pieno.

EE iill ggoovveerrnnoo MMoonnttii??

Lo abbiamo salutato

senza entusiasmo ma lo

abbiamo appoggiato pro-

prio perché l'Italia era stata condotta nel

baratro dalle politiche di Pdl e Lega. Ma

non condividiamo le liberalizzazioni svuo-

tate quasi del tutto, le politiche del la-

voro. Noi oggi diciamo, e non da oggi,

prima si va a votare meglio è. Le rifor-

me strutturali vanno fatte col consenso

dell'elettorato. DAVIDE LOMBARDI

Mercoledì 28 marzo la sala cinema

del Municipio ha ospitato l'assem-

blea pubblica della Fiom, presieduta da

Armando Morgia, Sinistra Critica e da

Giorgio Cremaschi, presidente del comi-

tato centrale della Fiom. Tema del dibat-

tito il debito pubblico: un debito accumu-

lato nel corso degli anni a causa di una

cattiva e fraudolenta amministrazione

della cosa pubblica e che oggi i cittadini

sono chiamati a pagare. Ingiustamente.

Così ogni proposta che arrivi dal bas-

so e che si mostra contraria a questo sta-

to di cose, potrebbe essere la proposta

giusta. Secondo le parole di Cremaschi

"il debito è qualcosa che si insinua nella

vita di tutti, sotto forma di mille rivoli di

una cascata" che prosciugherà tutti i ser-

vizi e i diritti. Per cambiare la tendenza

di marcia "bisogna mandare a casa un'in-

tera classe dirigente", che sta agitando

il destino della Grecia come spauracchio

che obblighi ad accettare l'azzeramento

"della democrazie e della civiltà", e di tut-

ti i diritti sociali acquisiti.

Molti interventi hanno colorato l'as-

semblea: il "Che", il Comitato di Quar-

tiere, Roberto Catracchia, Angela Ranau-

da, e altri cittadini hanno parlato di con-

dizioni generali e più particolari, ma che

tendono ad un unico fine: il rifiuto di rac-

cogliere i cocci di un vaso che nessun pri-

vato cittadino si sente di aver rotto.

Tra gli argomenti, anche un paio di co-

se pratiche, come l'intenzione di chiede-

re al Campidoglio il resoconto di tutte le

voci che contribuiscono alla natura del

debito della città eterna, quasi inestin-

guibile se non a carissimo prezzo: la can-

cellazione a colpi di finanza di sessan-

t'anni di storia e di vittorie sociali.

LUCIA BRAICO

Simeoni (SEL): “Il cartello elettorale non paga”ABBIAMO INTERVISTATO IL COORDINATORE DI SEL IN VIII FRANCO SIMEONI, CHE

SEMBRA CHIUDERE LA STRADA ALLE POSSIBILITÀ DI UN QUARTO POLO..

“Non appena approvata la delibera in consiglio ci sarà il bando che, una volta assegna-

to, ci permetterà entro la fine della consiliatura di aprire i cantieri per costruire le nuo-

ve case a Tor Bella Monaca". Così Alemanno ha rilanciato (e rimandato) il Masterplan a mar-

gine dell'abbattimento di quel fatiscente ex mercato di via dell'Archeologia, abbattimento che

il sindaco ha cercato quasi pietosamente di spacciare come l'inizio del Masterplan. L'ultima

scadenza per la pomposa riqualificazione era fissata a fine 2012, e questo non è il primo (né

l'ultimo, state certi) rinvio di Alemanno sul progetto.

A febbraio 2011 diceva: "Entro l'estate la delibera sarà in assemblea e per fine anno è pos-

sibile la partenza dei lavori". L'anno è finito, ne è passato un quarto di quello successivo, e la

delibera deve ancora essere discussa dal consiglio comunale. C'è stata solo l'approvazione da

parte della Commissione Urbanistica. Ancora ad aprile 2011 Alemanno, mentendo anche a

sé stesso, parlava dei primi cantieri entro fine anno. Poi, appena 4 mesi fa il sindaco scrive-

va, su un documento ufficiale (Piano della Performance di Roma Capitale 2011 - 2013), co-

sì. "Ricostruzione Tor Bella Monaca: cantierizzazione del primo comparto e demolizione della

prima torre fine 2012". Ora si slitta a fine consiliatura. E il Labur (Laboratorio Urbanistico), ha

deciso di denunciare il sindaco per falso ideologico, reato previsto quando si sostiene il falso

in un documento ufficiale. E' la seconda denuncia che Alemanno si prende dal Labur su Tor

Bella Monaca. L'altra è per procurato allarme, in merito alle dichiarazioni del sindaco sulle

"torri destinate a crollare". E intanto nel nostro Municipio si dimette il Presidente della Com-

missione Masterplan Romolo Biferi … DAVIDE LOMBARDI

SLITTA ANCORA IL FAMIGERATO PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DI TOR BELLA MONACA.E PER IL SINDACO ARRIVA ANCHE UNA DENUNCIA (LA SECONDA) DI LABUR.

MASTERPLAN: I RINVII DI ALEMANNO

La casa è stata riconsegnata, chiavi in ma-

no, dalla Romeo, ma è inagibile, come

hanno certificato anche il consigliere Scor-

zoni e la Italgas. Per questo lo scorso 19 mar-

zo Massimo Filipponi ha deciso di creare an-

cora scompiglio in pieno consiglio municipa-

le. Questa volta senza tenda, con la sola for-

za della voce.

E l'occasione è quella giusta: sia perché il

capogruppo Pd Scorzoni ha appena presen-

tato la sua seconda interrogazione sul caso

Filipponi (alla prima, inoltrata un anno fa, è

stata data risposta solo a casa consegnata,

ossia un mese fa), sia perché nell'alloggio di

via Aspertini quella mattina si è re-

cata Italgas. Certificando che l'im-

pianto del gas non è a norma.

Subito dopo l'intervento di Scor-

zoni Filipponi inizia a parlare, il Pre-

sidente Dari sospende la seduta, e

l'aula consiliare diventa teatro del-

lo show di Kolkov. "Mi hanno pre-

so in giro. Mi hanno riconsegnato la casa sen-

za il lavandino, con tapparelle e muri brucia-

ti, con l'impianto del gas e l'impianto elettri-

co non a norma. Il contatore del gas è quel-

lo bruciato che c'era prima! Voi dovete chia-

mare la Romeo e minacciare di denunciar-

li". Continua Filipponi: "Io dormo qui, non

me ne vado se non mi sistemate. Fatelo og-

gi! Hanno stanziato 13mila euro per ristrut-

turarmi casa, ma ne avranno spesi sì e no

qualche centinaio. Se c'era uno con due figli

al mio posto che faceva?". C'è spazio anche

per il turpiloquio nel j'accuse di Filipponi, e

dopo oltre un anno di inutile attesa è il mi-

nimo. Poi riprende il consiglio, e il fato pre-

senta un'occasione che Kolkov non può far-

si sfuggire. Fuga di gas al Municipio, consi-

glio interrotto, e Filipponi si va a chiudere nel

corridoio, dove non c'è aria, minaccian-

do di restarci. La sua è una provocazio-

ne, ma lo tirano subito fuori. E meno

male, perché in Municipio le abbiamo vi-

ste tutte, ci mancava solo il gesto estre-

mo in piena seduta consiliare. In con-

clusione Filipponi ancora non è riuscito

ad ottenere nulla. "Lorenzotti e Cecca-

relli mi hanno detto di aspettare che venga-

no a sistemare, ma non mi hanno fatto nes-

suna promessa, mi han detto che è una co-

sa fra me e la Romeo". DAVIDE LOMBARDI

UN ALTRO ATTO ECLATANTE IN CONSIGLIO DA PARTE DI MASSIMO FILIPPONI. RIUSCIRÀ A

TORNARE NELLA SUA CASA IN VIA ASPERTINI DOPO L'INCENDIO DI 13 MESI FA?

Filipponi, ancora lui !

COME LA PERIFERIA PAGA IL DEBITO

FIOM E SINISTRA CRITICA UNITI NEI DIRITTI PER NON PAGARE IL DEBITO

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MUNICIPIO NUMERO 6 ANNO V 9

Parla Alessandro Onorato, capogrup-po Udc al Comune di Roma, in me-rito alla situazione politica municipa-

le e romana e sulla sua collaborazione conl’associazione ‘Camminare insieme’.Dove finisce Cambiare Davve-ro e comincia l'Udc?Sono due "contenitori" differenti.Cambiare Davvero è un'associazio-ne culturale, e molti dei suoi iscrit-ti sono anche tesserati dell'Unionedi Centro. L'associazione vuole essere unasorta di esperimento, un piccolo prototipodi quello che sarà il nuovo Partito della Na-zione, con valori chiari come il merito, la le-galità, l'innovazione, e dei criteri trasparen-ti per la selezione della classe dirigente. Co-munque Cambiare Davvero e l'Udc lavora-no fianco a fianco per gli stessi obiettivi.In VIII municipio due consiglieri mu-nicipali sono passati dal Pdl all'Udc. Èun buon segnale per il vostro partito?Un grande segnale, soprattutto perché so-no due persone con grandi qualità. Cono-sco personalmente Romolo Biferi e possodire che per lui si tratta di un vero e pro-prio ritorno a casa. Comunque il loro ingres-

so è un segnale importante che dimostra ilbuon lavoro dell'Udc sul territorio e la vali-dità del nostro progetto per la creazione delnuovo Partito della Nazione e per il raffor-

zamento del Terzo Polo.Qualcosa di concreto è stato ot-tenuto in VIII municipio trami-te l'associazione Cambiare Dav-vero? Innanzitutto, nell'VIII Municipio ein altri 10 territori della Capitale,

abbiamo portato avanti una campagna diraccolta firme, durata ben tre mesi, per l'in-troduzione dell'Anagrafe pubblica del Patri-monio immobiliare di Roma Capitale, perl'abolizione delle auto blu dell'amministra-zione capitolina e per la reintroduzione del-le preferenze nella legge elettorale nazio-nale. È stata una campagna di sensibilizza-zione che ha portato il nostro gruppo terri-toriale a vivere un contatto continuo e di-retto con i cittadini del municipio. Da lì sia-mo partiti per raccogliere centinaia di se-gnalazioni, da cui sono nate lettere agli uf-fici e interrogazioni al Sindaco e alla suagiunta. Qualcosa l'abbiamo ottenuto: dallamanutenzione stradale alla cura del verde.

Certo è ben poca cosa rispetto ai problemidi quel quadrante, ma è sicuramente un ini-zio. Casini ha detto che il Terzo Polo pre-senterà un proprio candidato a Roma.Soli contro destra e sinistra quindi?Soli non contro qualcuno, ma per qualcu-no: i cittadini romani. Il Terzo Polo sta la-vorando a un suo programma e presente-rà un suo candidato sindaco che rappresen-ti una vera alternativa sia al fallimento del-la giunta Alemanno sia alle minestre riscal-date del passato.Margini di alleanze col centrodestra ocol centrosinistra ce ne sono?Direi di no.Boccia l'operato di Alemanno quindi?I motivi per bocciarlo sono parecchi. A Ro-ma è mancato totalmente un piano di mo-bilità alternativa, un progetto di sviluppo,un'azione concreta di contrasto al degradoe all'abusivismo commerciale. E le aziendemunicipalizzate sono delle vere e proprievoragini per i soldi dei romani. Basti pen-sare che solo l'Atac ha realizzato ben 100milioni di euro di deficit ogni anno.

DAVIDE LOMBARDI

Dopo un po' di banchetti e raccolte firme, arriva il primo incon-tro pubblico in VIII per 'Cambiare Davvero', l'associazione che

fa capo all'Udc e che raccoglie le segnalazioni dal territorio per tra-sformarle in interrogazioni, proposte, da portare direttamente in con-siglio comunale tramite il capogruppo Alessandro Onorato.

L'incontro si è tenuto lo scorso 17 marzo presso la sede della Pro-tezione Civile 'Le Torri' in via Acquaroni, con Onorato e i tre espo-nenti dell'associazione in VIII: Lorena Roccasecca, Piero Rossi e Gio-vanni Raiola. Il 31enne Raiola mostra tutta una serie di richieste sul-la segnaletica e la viabilità, l'interrogazione presentata da Onoratoal sindaco sul Parco Sisenna a Torre Spaccata.

"Abbiamo la fortuna di avere Onorato, molto sensibile alle tema-tiche territoriali", spiega Raiola. Poi è il turno di Piero Rossi, che par-la di un Municipio "con troppo degrado e troppa sporcizia". "Voglia-mo creare un filo diretto fra chi governa e i cittadini. Tre sono le com-ponenti dell'associazione", spiega Rossi. "Onorato, che sollecita leistituzioni; noi del gruppo che facciamo da tramite fra il Comune e

la gente; e voi cittadini, dacui partono le segnalazio-ni". Arriva il turno del ca-pogruppo comunale Udc,cresciuto nel XIII municipio,simile all'VIII, dice, "perchéha tante criticità e vergo-gne". "E' un Municipio gio-vane, con liste d'attesa alte sugli asili, ed è anche quello dove si co-struisce di più. Qui c'è stata una colata di cemento senza preceden-ti".

Onorato spiega l'utilità dell'associazione: "Le lamentele vanno ca-nalizzate verso progetti, idee, azioni". E chiude ricordando le tre cam-pagne di Cambiare Davvero, per ognuna delle quali c'è stata unaraccolta firme: no alle auto blu, diminuzione degli stipendi dei par-lamentari, e un'anagrafe di tutti gli immobili del Comune consulta-bile sul web. Su quest'ultima proposta, spiega Onorato, il consigliocomunale si esprimerà a breve. L'incontro si chiude con lo spogliodelle schede per l'elezione del coordinatore municipale. Fra Rossi eRaiola la spunta il secondo. DAVIDE LOMBARDI

IL CAPOGRUPPO UDC IN CAMPIDOGLIO SALUTA IL "RITORNO A CASA DI BIFERI" E CONFERMA CHE L'UDC PRESENTERÀ UN SUO CANDIDA-TO, CONTRO IL "FALLIMENTO DI ALEMANNO" E LE "MINESTRE RISCALDATE". L'EX COORDINATORE DEL CIRCOLO PD DI PON-

TE DI NONA IMPROVVISAMENTE CANDIDATO A

PALERMO TRA LE FILE DELL'UDC. SGRULLETTI:"L'ABBIAMO SCOPERTO SU FACEBOOK".

Colpo di scena. L'ormaiex coordinatore del cir-

colo Pd di Ponte di NonaPietro Franzetti, quello chechiedeva maggiore demo-crazia interna, quello chevoleva difendere il famoso'circolo fantasma', si è candidato improv-visamente alle prossime amministrative diPalermo con l'Udc. Anche sul suo profiloFacebook si possono vedere i volantini, eproprio sul popolare social network se nesono accorti quelli del Pd.

"Ci siamo accorti con sorpresa di questacosa perché faceva campagna elettoralesu Facebook - spiega il coordinatore mu-nicipale del Pd Andrea Sgrulletti - Lui nonaveva comunicato nulla al partito". "Il Pdnon era il mio partito - dice invece Fran-zetti - E poi non avevo incarichi, il mio eraun incarico temporaneo, credo di esserestato corretto".

Passare dal Pd romano, nel quale si cer-cava di tenere in piedi un circolo, all'Udcpalermitana senza avvisare il partito nonè il massimo della correttezza. E Sgrullet-ti rincara la dose: "Il suo contributo al cir-colo di Ponte di Nona è stato inconsisten-te. Siamo arrivati a quel passaggio del con-gresso per le primarie del Pd Lazio e poi dilui abbiamo perso le tracce. Il 19 febbraio(giorno delle primarie) il gazebo di via Cal-tagirone di cui lui era responsabile non siaprì. Era malato, disse, invece era a un in-contro di campagna elettorale a Palermo".

Sgrulletti si riserva un'ultima stoccataverso chi in passato ha ospitato Franzettiad incontri del Pd. "Quando si mette un mi-crofono davanti alla bocca di qualcuno inrappresentanza del Pd sarebbe bene veri-ficare prima. Altrimenti così ci perde soloil partito". DAVIDE LOMBARDI

INCONTRO PUBBLICO DI PRESENTAZIONE PER L'ASSOCIAZIONE CHEFA CAPO AL CAPOGRUPPO COMUNALE UDC ONORATO. ELETTO COOR-DINATORE IN VIII IL 31ENNE GIOVANNI RAIOLA.

'CAMBIARE DAVVERO' CON L'UDC

FRANZETTI SI CANDIDA A

PALERMO CON L' UDCOnorato (UDC): “Un grande segnale dall’ VIII”

Page 10: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V10

Stavolta ci siamo davvero. Corcolle ha

vinto la sua battaglia. Cala il sipario

sulla discarica di Corcolle, se queste

parole hanno un senso. "Vincoli inderoga-

bili sui siti proposti dalla Regione e in par-

ticolare su Riano, Corcolle e Pian dell'Olmo.

Per questo nessuno dei sette può essere

scelto come località alternativa per Mala-

grotta".

Così il Ministro Clini cancella tutto il lavo-

ro della Regione Lazio e di Renata Polveri-

ni nel corso del secondo vertice in pochi

giorni sul post - Malagrotta. Su Corcolle in

particolare pesa il no dell'

Unesco per la vicinanza di

Villa Adriana. Ma anche

quello dell' Autorità di Ba-

cino: "L'Autorità di Bacino,

che opera in attuazione del-

le direttive europee, ha os-

servato che i siti di Riano,

Corcolle e Pian dell'Olmo sono esposti ad

un importante rischio per la presenza di sor-

genti lineari e corsi d'acqua affioranti, e la

scarsa presenza di barriere naturali per la

sicurezza della discarica", spiega Clini. Per

poi ricordare che "il Commissario ha pote-

ri di deroga, ma non si può andare in de-

roga alle norme previste dalle direttive UE".

Lo scorso 28 marzo è arrivato dunque un

no definitivo a Corcolle, e non solo. E' ve-

nuto a mancare l'intero studio preliminare

della Regione Lazio, è arrivata una boccia-

tura in toto dei siti su cui ha messo la fac-

cia Renata Polverini. E ora? Bisogna trovar-

ne un' altro immediatamente. "La nuova di-

scarica di Roma dovrà essere pronta entro

fine anno", annuncia il Ministro.

E' scontata dunque l'ennesima proroga

a Malagrotta. E viene confermata l' emer-

genza, così come Pecora-

ro. Si tende anzi, ad un

"rafforzamento del man-

dato in termini tempora-

li" per il Prefetto. Insom-

ma, mentre si bocciano i

siti proposti dalla Regio-

ne Lazio, si rafforza il man-

dato di quel Commissario

che sui siti scelti è andato avanti spedito,

non denunciando le varie anomalie. Quel

Commissario che in mesi di studi non ha

capito quel che il Ministero dell'Ambiente è

riuscito ad appurare in poche settimane.

Oltre a tutto questo c'è il "Piano per Ro-

ma" che sarà portato in

Europa e prevede un au-

mento di differenziata e

dell'impiantistica per por-

tare meno rifiuti in disca-

rica. Ma prima di tutto

viene la vittoria di Cor-

colle e la sconfitta di tut-

te le istituzioni. Compre-

so il povero Zingaretti: il Ministro ha infat-

ti chiesto alla Provincia di individuare altri

siti, e Zingaretti ha risposto presente. Co-

sì il futuro candidato al Campidoglio si ri-

trova col cerino in mano ad un anno dalle

elezioni. DAVIDE LOMBARDI

Ancora in attesa delle decisioni dei verticisul destino della politica dei rifiuti a Ro-

ma. I cittadini di Corcolle, Tivoli e Riano si so-no dati appuntamento sotto il mausoleo deiPlauzi, a Tivoli, con la speranza che i rappor-ti tecnici al vaglio del Ministro dell'Ambientearrestino la decisione di realizzare la discari-ca a Corcolle, decisione difesa cocciutamen-te dalle autorità che l'hanno proposta. "Se ilPrefetto Pecoraro si fosse consultato con noicittadini sulle decisioni da prendere, si sareb-bero potuti risparmiare otto mesi di rimpalli"dice Gianni Innocenti, presidente del circoloLegambiente di Tivoli, che in alternativa allarealizzazione di una ulteriore di-scarica avanza la proposta dellariduzione della produzione di ri-fiuti e della raccolta differenziata.

Per Fabrizio Luciano, cittadinodi Capannelle e ex dipendentedella casa di cura Colle Cesaro-ni, "la Polverini con una mano dàe con l'altra toglie. Fa i giochi diprestigio, e sovvenziona con fondi pubblici unastruttura sanitaria pubblica con 200 posti sa-nitari che si troverà a chiudere nel momentoin cui gli utenti si dovranno affacciare sulla di-scarica, che disterebbe solo 400 metri". An-che questa struttura sarebbe servita dall'ac-qua della falda che le analisi ufficiali vorreb-bero inquinata e che invece sarebbe buonastando alle analisi biochimiche commissiona-te dai cittadini e eseguite dal laboratorio Es-seodue.

Ma da quando si sono messi gli occhi suiprobabili siti, niente più sembra essere chia-ro, oggettivo. Neanche i rapporti tecnici, ne-anche le valutazioni scientifiche. La fretta dirisolvere l'emergenza ha oscurato il buon sen-so degli amministratori e ha diffuso un odoredi approssimazione che precede dignitosa-mente quello che uscirà dalla futura discari-ca. LUCIA BRAICO

Ha cominciato lo sciopero della fame il 19marzo, in vista del vertice al Ministero

dell'Ambiente che avrebbe dovuto imprime-re la svolta decisiva al post - Malagrotta.Paolo Simonini, esponente del Coordinamen-to Rifiuti Zero per il Lazio, ha proseguito an-che dopo la manifestazione, per poi termi-nare il suo sciopero della fame nella seratadel 22 marzo.Perché questo sciopero?Per chiedere al Ministro Clini di voltare pa-gina con la gestione dei rifiuti, di passare al-la raccolta differenziata porta a porta al 65%così come chiede l' Europa, così come chie-dono i cittadini, così come chiedono i medi-ci e gli scienziati che conoscono quanto siadevastante l'impatto delle discariche e de-gli inceneritori.Clini farà approfondimenti sui siti ma siandrà avanti con le discariche…Lo invitiamo a considerare il momento sto-rico. C'è una situazione bloccata di malaffa-re, monopoli, discariche, questo balletto in-decente dei siti. E c'è un modo per passarea un altro livello con la raccolta differenzia-

ta. L'unica strada sana, civile, legale, giu-sta.Si fida di questo Ministro? Crede ce lapossa fare?Mi fido perché è un governo che sta facen-do pulizia in molti campi. E questo è vera-mente uno dei mondi più sporchi che ci sia-no.Da dove viene?Da Pizzo Del Prete, la futura discarica defi-nitiva. Io difendo la mia terra perché è lamia terra, ma il discorso del 'no alla disca-rica a casa mia' va superato. Io sarei co-munque dispiaciuto, anche se la facesseroin un altro posto.E del vertice spostato in Prefettura chedice?Avrebbero fatto meglio ad accoglierci e ascol-tarci. Abbiamo fatto richiesta ufficiale di es-sere ammessi al prossimo vertice, o di in-contrare il Ministro. Attendiamo fiduciosi unarisposta. DAVIDE LOMBARDI

SIT - IN CON MARCIA DI TRE CHILOMETRI CON-TRO LA DISCARICA. STRISCIONI E PROTESTA A

TIVOLI IN ATTESA DEL VERTICE IN PREFETTU-RA DEL 22 MARZO.

Corcolle, la discarica è ormai lontana

I MANIFESTANTI BEFFATI

"LA DISCARICA

NON LA VOGLIAMO"

IL MINISTRO DELL' AMBIENTE CORRADO CLINI DICHIARA INAMMISSIBILE LA DISCARICA A CORCOLLE, E NON SOLO. ANNULLA LA LI-STA DEI 7 SITI DELLA REGIONE LAZIO E INVITA LE ISTITUZIONI A TROVARNE UN ALTRO.

LE ISTITUZIONI SI PRENDONO GIOCO DELLE CENTINAIA DI MANIFESTANTI PRESENTI IN VIA

CRISTOFORO COLOMBO SOTTO IL MINISTERO DELL' AMBIENTE. IL VERTICE SI TIENE IN PRE-FETTURA.

Il 22 marzo, in concomitanza con il ver-

tice che avrebbe dovuto decidere le sor-

ti del post Malagrotta, scende in piazza il

popolo 'Zero Waste'. Ma lo

fa nel posto sbagliato, in

via Cristoforo Colombo, da-

vanti alla sede del Ministe-

ro dell' Ambiente.

Luogo in cui si sarebbe

dovuto tenere il vertice, poi

spostato all'ultimo momen-

to in Prefettura, a Piazza

Ss. Apostoli. Impossibile

pensare di spostare fisica-

mente centinaia di perso-

ne da un luogo all'altro, tra

l'altro in Piazza SS. Aposto-

li la manifestazione non sa-

rebbe autorizzata. Davve-

ro una mossa astuta, quel-

la degli attori istituzionali in gioco in que-

sta delicata gestione del post Malagrotta.

Così la manifestazione si tiene sotto al

Ministero dell'Ambiente, e i comitati, che

chiedevano di partecipare al vertice o al-

meno un incontro col ministro, devono ac-

contentarsi di Agostini, segretario genera-

le del Ministero. I vari rappresentanti che

hanno incontrato il segretario generale

scendono alla spicciolata fra i manifestan-

ti. Secondo Bonessio dei Verdi bisogna

commissariare Roma per farle fare la dif-

ferenziata. "Vanno modificati il piano in-

dustriale dell' Ama e il pia-

no rifiuti della Regione La-

zio. Oggi ci hanno promes-

so che il Ministro Clini ci ri-

ceverà". Prende parola an-

che il sindaco di Riano, men-

tre Piras del comitato 'Ri-

fiuti Zero' conferma le sen-

sazioni dei manifestanti:

"Non si è risolto nulla oggi,

ci hanno detto quello che

sapevamo. Clini non ha po-

teri, decidono Regione, Pre-

fetto e Comuni".

Fa anche un richiamo al-

l'unità dei movimenti: "Sia-

mo saliti in 50, ognuno a

rappresentare il proprio problema. Dob-

biamo incontrarci di più tra di noi e sce-

gliere uno o due delegati per ogni comita-

to. Noi, tutti insieme, dobbiamo andare a

presentare il vero problema". La manife-

stazione inizia a sciogliersi intorno alle

18:30, mentre è ancora in corso il vertice

in Prefettura. Unico consigliere municipa-

le presente, il solito Grasso.

DAVIDE LOMBARDI

PAOLO SIMONINI, 4 GIORNI DI SCIOPERO DEL-LA FAME SOTTO AL MINISTERO DELL'AMBIEN-TE, CHIEDE AL MINISTRO CLINI DI VOLTARE

PAGINA CON LA GESTIONE DEI RIFIUTI

SIMONINI: "SONO UNO ZERO"

Page 11: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 6 ANNO V 11

Laura Licciardello, Daniele Piccarozzi,

Catia Catapano e Barbara Bella sono

i dimissionari del Comitato Rifiuti Ze-

ro Corcolle, presieduto da Francesco Salti-

ni. Inoltre, Mario Massimi, un tesserato del

movimento, abbandona la lotta, almeno per

ora. Un comitato che conta circa 150 tes-

serati, di cui solo una quindicina realmente

attivi nelle manifestazioni ed iniziative. Ora

è tutto da ricostruire.

I motivi dello strappo, a detta dei soci,

sembrerebbero riconducibili alla gestione

dell'associazione del Presidente Saltini, di

sua moglie Simonetta Quintiliano, segreta-

rio generale amministrativo, e del Diretti-

vo. Un'insofferenza che si è accentuata pro-

prio nel corso del presidio. Tra i dimissiona-

ri c'è anche una componente del Direttivo,

Laura Licciardello, che lascia l'associazione

perché spiega "non mi rispecchia più". Nel-

le lettere di dimissioni, Daniele e Catia scri-

vono le seguenti motivazioni: "Il Direttivo

non può decidere le sorti di noi per iniziati-

ve, eventi e azioni che si dovrebbero deci-

dere insieme, invece ogni decisione sembra

spettare al 'Direttivo' senza peraltro render-

ci tutti partecipi; carenza di iniziative sul ter-

ritorio e l'efficacia della lotta; carenza di in-

formazioni a tutti gli iscritti, in questo mo-

do il quartiere, ovviamente, si sente esclu-

so; il modo di porgersi del Presidente ver-

so gli altri, il sito del comitato di quartiere

dove è finito?; 150 soci dove sono per il pre-

sidio? Per quale motivo non sono stati resi

partecipi?; mancanza di fiducia verso gli as-

sociati e i partecipanti il presidio (soldi, con-

segna tessere …); il presidio deve essere

staccato dal comitato, aperto a tutte le re-

altà del territorio! Sia come 'regolamento'

che finanziariamente, ossia i soldi raccolti

devono servire al presidio, non al comitato

per rientrare di spese sostenute preceden-

temente; il presidio dovrebbe es-

sere un momento di aggregazio-

ne, per rendere la cittadinanza co-

sciente ed attiva nella lotta per

Corcolle! Invece è diventato il presidio di Pi-

ras (Zero Waste Lazio ndr), un camper do-

ve si raccolgono adesioni al pullman per il

31 marzo e le firme per la campagna Dia-

moci da fare".

Per spiegare meglio cosa imputano i due

al Presidente, è bene fare una breve sinte-

si. Il malcontento è dovuto al fatto che Da-

niele e Catia credono che da tempo l'asso-

ciazione abbia assunto una forma pirami-

dale e che il Presidente Saltini, e il Diretti-

vo abbiano accentrato tutte le decisioni su

di loro, dall'organizzazione delle iniziative

alle scelte che dovrebbero invece coinvol-

gere tutto il gruppo.

Solo negli ultimi giorni i tre hanno sco-

perto che il comitato conta ben 150 soci,

cosa di cui non erano informati. Tra l'altro

questi 150 soci non sono stati convocati uf-

ficialmente nella riunione in cui si è votato

per attivare il presidio. I tre imputano an-

che al Presidente il fatto che l'associazione

si sia chiusa in se stessa, non coinvolgen-

do nell'iniziativa del presidio altre realtà. E

che lo stesso presidio sia diventato solo un

luogo dove raccogliere firme e pubblicizza-

re la Zero Waste Lazio, il cui pioniere è Mas-

simo Piras.

Per quanto riguarda il sito web del Comi-

tato di Quartiere, giorni fa, ora è stato ri-

pristinato, l'indirizzo del sito riconduceva di-

rettamente dentro quello del Comitato Ri-

fiuti Zero. Le due realtà,

però, hanno un diverso

significato e dovrebbero

essere separate, magari

collaborare, se non fos-

sero però le stesse per-

sone a gestirle. Differen-

te invece la motivazione di Barbara Bella,

moglie del Delegato al Decoro Urbano del

Presidente Lorenzotti, Francesco Lanza. Lo

strappo con lei avviene nel corso della ma-

nifestazione del 17 marzo, quando intervie-

ne, per raccogliere le firme per la raccolta

differenziata per conto dell'associazione 'Fa-

re verde', il consigliere Vendetti. Il Comita-

to suggerisce che sarebbe meglio non ac-

cavallare le due iniziative, in quanto la rac-

colta firme del Comitato Rifiuti Zero Corcol-

le e quella di Fare Verde sono identiche, en-

trambe per la campagna 'Diamoci da fare'.

Nella lettera di dimissioni di Barbara si

legge: "Non condivido le linee gestione di

tale associazione per i seguenti motivi: si

ritiene il Presidente persona non idonea a

rivestire questo ruolo; non voglio essere

rappresentata da un Comitato dove regna

la Dittatura; mancanza di dialogo, informa-

zioni e confronto sulle varie attività, ad og-

gi, non è mai stata fissata una regolare As-

semblea Generale; sotterfugi, bugie, infor-

mazioni importanti non comunicate, ambi-

guità e poca trasparenza; in una assemblea

Pubblica, il Presidente ha accusato il Diri-

gente scolastico del plesso di Corcolle di

non aver accettato un progetto dell' Asso-

ciazione, per ragioni legate al MIUR, pecca-

to che questo progetto non è mai stato con-

segnato negli uffici scolastici ( il MIUR è

tutt' altra cosa); il presidente con la com-

plicità della moglie hanno liberamente de-

ciso di non informare né i Soci e né gli abi-

tanti del quartiere della possibilità di un espo-

sto popolare contro la decisione della disca-

rica a Corcolle; il Comitato Rifiuti Zero Cor-

colle (Presidente e Direttivo) non accoglie

sul territorio la onlus "Fare verde" che ha

aderito, come il Comitato, all'iniziativa "Dia-

moci da fare" per motivi ancora non spie-

gati; il Presidente non ha aderito all'invito

del Consigliere Vendetti di presentare un

esposto congiunto presso la Procura".

Barbara di riferisce al fatto che il Presi-

dente e la moglie abbiano deciso autono-

mamente di scartare la possibilità di pre-

sentare un esposto alla Procura a firma dei

cittadini (il costo sarebbe stato ridicolo cir-

ca 10 euro a persona). Questo avrebbe rap-

presentato un atto molto importante nella

lotta contro la discarica. Rispetto al proget-

to sulla raccolta rifiuti, da tempo alcuni so-

ci chiedevano al Presidente di presentarlo

presso la scuola di Corcolle, ma le loro ri-

chieste sono sempre state ignorate.

Insomma tante tessere, pochi parteci-

panti e un Presidente che forse dovrebbe

scegliere di lasciare il campo anche ad al-

tri, onde evitare spiacevoli fratture. Ora pe-

rò c'è da ricostruire un movimento e se il

Comitato Rifiuti Zero Corcolle conta davve-

ro 150 soci, è giunta l'ora che si facciano

avanti. FEDERICA GRAZIANI

Idimissionari dicono che la tua ge-stione negli ultimi tempi fosse diven-

tata troppo accentratrice cosa rispon-di?Non mi sembra affatto vero, perché tutti so-

no stati delegati a prendersi dei compiti.

Faccio un esempio una dei soci dimissiona-

ri ha parlato per radio.

Perché tutti i soci non sono stati chia-mati a decidere e quindi votare al paridegli altri per il presidio?Quando si ha la fretta del momento, in più

ci si mette la fretta di alcuni associati nel

prendere nell'immediato una decisione, i

tempi materiali vengono a mancare. Que-

sto non significa che tutti gli altri associati

non vengano avvertiti delle cose che si fan-

no.

Non credi che essere sia il Presidentedel Comitato di Quartiere che quello delComitato Rifiuti Zero possa danneggia-re o uno o l'altro?Secondo me no, anche perché entrambi i

comitati stanno lavorando. Non abbiamo

mancato un appuntamento del comitato di

quartiere né uno di Rifiuti Zero.

Che cosa rispondi a chi crede che il co-mitato sia assoggettato rispetto alla re-te Zero Waste Lazio?Non siamo assolutamente assoggettati, né

ideologicamente né economicamente, non

sovvenzioniamo la rete Zero Waste, non ac-

quistiamo nulla se non il materiale di divul-

gazione delle manifestazioni.

Perché hai deciso di accettare l'aiuto diLanza e quindi rendere te e il comitato

attaccabili?Perché una delle contesta-

zioni che mi viene fatta è

che ci siamo chiusi, noi col-

laboriamo con tutti anche con coloro con cui

in precedenza abbiamo avuto qualche scre-

zio, perché l'obiettivo è unico.

Perché il comitato non è riuscito a coo-perare con altre realtà locali e a coin-volgere i cittadini di Corcolle, nonostan-te avete all'attivo 150 tesserati?Non mi sembra, abbiamo cooperato con il

Movimento No Discarica e con il Comitato

di Tor Bella Monaca. Rispetto al coinvolgi-

mento dei cittadini e dei tesserati posso di-

re che se io chiamo e loro non rispondono

agli stimoli, non posso fare nulla. La citta-

dinanza non partecipa per una serie di mo-

tivi, anche se la raccolta firme smentisce

questa tendenza.

Puoi spiegare cosa è accaduto duran-te la manifestazione del 17 marzo conil consigliere Vendetti?Ho avuto un colloquio telefonico con Ven-

detti la sera prima al quale ho chiesto di ve-

rificare se la sua raccolta firme non era in

contrasto con la nostra. In caso fosse com-

patibile non ci sarebbe stato problema, ma

la mattina dopo non si è presentato da me.

Ha parlato con altri ...

C'è qualcosa che ti rimproveri?L'autocritica la faccio continuamente, ci sia-

mo resi conto che la comunicazione con

l'esterno va migliorata. Per tutto il resto no,

perché cerco sempre di coinvolgere anche

gli altri. FEDERICA GRAZIANI

IN MERITO ALLE VARIE CRITICHE MOSSE DAI SOCI DIMISSIONARI ABBIAMO

CONTATTATO IL PRESIDENTE SALTINI CHE SPIEGA LA SUA POSIZIONE.

SALTINI: "HO SEMPRE CERCATO DI COINVOLGERE TUTTI"

Strappo nel Comitato Rifiuti Zero CorcolleDURANTE IL PRESIDIO PER MANIFESTARE CONTRO LA DISCARICA SI DIMETTONO QUAT-TRO ISCRITTI E UN TESSERATO SI FA DA PARTE.

Un'iniziativa sul territorio di Corcolle per

cercare di dare nuova linfa al movimen-

to. Così, dal 17 marzo gli attivisti dell'asso-

ciazione hanno cominciato a fare turni sner-

vanti presso la roulotte parcheggiata nel ter-

reno di un privato in via Cantiano. Per farlo

il Presidente è stato costretto a firmare un

'Patto con il diavolo'.

Grazie infatti all'aiuto di Lanza, che si è

occupato di spianare il terreno brullo, è sta-

to possibile avere l'ok del proprietario. Co-

munque il presidio, dal 17 marzo, a dispet-

to del freddo, la pioggia e il vento è stato te-

nuto in piedi da una decina di persone che,

spinte dall'amore verso il proprio quartiere,

hanno sacrificato la loro vita, compresi fa-

miglia e lavoro. Di giorno sono state le mam-

me a prendersi carico della roulotte, di not-

te invece pochi i volontari che hanno sfida-

to le intemperie e hanno dormito al freddo.

Tutti gli attivisti, volontari dell'associazio-

ne, hanno dato il loto contributo. C'è chi si

è occupato delle riparazioni strutturali e tec-

niche, chi si è prodigato a preparare un pa-

sto per tutti, chi ha cercato di coinvolgere

più persone possibili, chi ha voluto, anche

solo con un sorriso o un cappuccino caldo,

coccolare coloro che hanno scelto di fare il

turno notturno. A loro, alle mamme, i ra-

gazzi, i volontari va tutta la nostra stima e

il nostro affetto. Recandosi al presidio è pos-

sibile firmare per chiedere l'avvio della rac-

colta differenziata. Il Comitato sta parteci-

pando attivamente alla campagna 'Diamo-

ci da fare'. Gli unici amministratori che han-

no fatto visita al presidio sono stati Grasso

e Mastrangeli.

La battaglia a Corcolle, dopo le dichiara-

zioni del Ministro Clini, è conclusa, ma la

guerra è ancora aperta. Il Comitato si im-

pegnerà nella lotta per cambiare le politiche

in merito alla gestione dei rifiuti. Vi invitia-

mo a recarvi al presidio di via Cantiano per

firmare e offrirvi come volontari per dare il

cambio a coloro che già da due settimane

stanno lottando anche per voi.

FEDERICA GRAZIANI

“Abbiamo decisocirca 10 giorni

fa di fare questa rac-colta firme. Ci spiaceperché avremmo vo-luto farla in concomi-tanza del Comitato Ri-fiuti Zero, però pare chequalcuno abbia inter-pretato la nostra inizia-tiva come se fosse una cosa nemica, invece l'obiet-tivo è comune. Ho parlato con Saltini mi è sem-brato che non vedesse di buon occhio questa col-laborazione, forse doveva parlare con il signor Pi-ras … E' la seconda volta che Saltini devia. Laprima volta è stata quando mesi fa gli diedi il nu-mero dell'avvocato per presentare un esposto,suggerendogli anche di fare una raccolta firme.Io l'esposto l'ho fatto e sta andando avanti, manessuno qui, a parte i giornali, ha pubblicizzatoquesta importante notizia". FEDERICA GRAZIANI

DAL 17 MARZO I MEMBRI DEL COMITATO RI-FIUTI ZERO CORCOLLE PRESIDIANO LA ROU-LOTTE IN VIA CANTIANO, DI NOTTE E DI GIOR-NO, PER MANIFESTARE IL LORO DISSENSO AL-LA DISCARICA E PER RACCOGLIERE LE FIRME PER

CHIEDERE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA.

NEL CORSO DELLA MANIFESTAZIONE DEL 17 MAR-ZO SI PRESENTA ANCHE IL CONSIGLIERE VENDET-TI, IN COMPAGNIA DI ALDO CARDONE, IN VESTE

DI VOLONTARIO DELL'ASSOCIAZIONE FARE VER-DE CHE, COME IL COMITATO RIFIUTI ZERO, STA

RACCOGLIENDO LE FIRME PER LA CAMPAGNA DIA-MOCI DA FARE. I DUE SONO COSTRETTI AD AL-LONTANARSI, ANCHE SE LA LORO INIZIATIVA ERA

PREVISTA GIÀ DA DIECI GIORNI. ECCO LA VER-SIONE DI VENDETTI SULLA VICENDA:

NOTTE E GIORNO

CONTRO LA DISCARICA

VENDETTI: "SALTINI DEVIA"

Page 12: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V12

Le palazzine vuote del Consorzio "Nuo-va Borghesiana" all' Osa sono stateoccupate. Sabato 17 marzo, già di

buon ora, una ventina di famiglie, con bam-bini e anziani a seguito, hanno tentato lavia dell'ingresso forzato.

Subito i vicini, accortosi del movimentoinsolito, hanno allertato le forze dell'ordine,che, intervenute in un numero che ha del-lo straordinario rispetto alle necessità e al-le possibilità di unsistema comequello della sicu-rezza, in grossadifficoltà, hannocontrollato la si-tuazione. Ma nonè stato necessa-rio. Perché già daiprimi istanti del-la mobilitazioneera presente sulposto Ugo Casso-ne, Presidentedella Commissione Commercio del Comu-ne di Roma. Intento a mediare perché nonfossero sgomberati. Strano per un politicoche si occupa di attività produttive. E chetempismo.. A sentire le voci all'On. Casso-ne, oltre il ruolo di sostenitore dell'occupa-zione, è affibbiata anche quella di organiz-zatore. Ma che senso avrebbe la cosa? "Sia-mo qui per aiutare e non per strumentaliz-zare", ha più volte sottolineato.

Comunque queste povere anime in cer-ca di casa sono rimaste ore in attesa chequalcuno desse loro il consenso. Che quan-tomeno garantisse che non sarebbero sta-ti sgomberati. In tarda mattinata è arriva-to sul posto anche il Presidente della Com-missione Sicurezza Vendetti, che dopo averascoltato testimonianze e aver parlato colPresidente Lorenzotti, si è accordato per ilnon-sgombero. Una riunione con gli espo-nenti politici e gli occupanti è stata chiarifi-catrice per tutti "Eviteremo per oggi lo sgom-bero. Ma ricordate che rischiate una denun-cia. Quindi chi ha un posto dove stare gliconsiglio vivamente di rinunciare", ha di-chiarato apertamente Vendetti.

Oltre a persone bisognose, nel gruppoera presente anche qualcuno arrabbiato:"Ho comprato su carta una villetta nel com-parto z3 - racconta un signore - e i miei sol-di sono serviti a comprare un campo di ci-coria. La Dima non ha costruito. Ed è falli-ta. Ora sono in lista per il risarcimento. Chenon arriverà mai".

Si perché il problema più importante diquelle case è proprio questo: la società chel'ha costruite ha dichiarato fallimento. El'amministratore è stato arrestato. Per cuii beni sono in mano al curatore fallimen-tare e sotto sequestro giudiziario. Non sitratta di occupare, quindi case del Comu-ne. Cosa del resto abbastanza frequentee con pochi pericoli. Queste case sono inmano al tribunale.

Comunque grazie all'intervento di Ven-detti chi ha deciso di rimanere a occuparenonostante tutto, ha preso la residenza li.Anche se è un po' difficile da capire comesia stato possibile. E i nuovi abitanti stan-no iniziando i lavori per rendere decorosolo stabile: dalla pulizia delle scale e degliappartamenti all'installazione dei sanitari.Alcuni hanno anche cambiato le serrature.Ma iniziano i primi abusi. Indiscrezioni ciconfermano che sono state chieste anchecifre quattro volte il necessario per l'acqui-sto di water o serrature. Ma si sa l'illegali-tà porta anche a questo ... JESSICA SANTINI

FERNANDO VENDETTI, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SICUREZZA (PDL) DEL VIII MUNICIPIO:

Un centinaio di persone venerdì 23 marzoverso le 12 hanno assistito alle conseguen-

ze di un incidente davvero evitabile: un camionintento nello scarico di materiale edilizio in uncantiere in via Monsano, a Corcolle, ha taglia-to un cavo dell'elettricità. Nel quartiere i fili so-no ancora attaccati ai pali e non sotterrati co-me in altre bor-gate. Di certo, pe-rò, questo nongiustifica quantoaccaduto.

Forse a causadi un contatto trai cavi, la tensio-ne dai 250 KWatt ordinaria è diventata improv-visamente 380 Kwatt all'interno degli impiantidegli appartamenti coperti dalla stessa linea.Provocando la rottura di una miriade di appa-recchi elettrici in tante abitazioni. "Da me è sal-tata la caldaia - ci racconta Giorgio Grassi, re-sidente nella strada parallela rispetto a dove èavvenuto l'incidente, in via Monterado - ma idanni sono stati moltissimi. I più disparati ap-parecchi sono stati fulminati. A mia suocera siè rotto praticamente tutto". Appena avvenutol'incidente sono stati immediatamente chiama-ti i carabinieri. I quali, intervenuti sul posto han-no preso atto di quanto accaduto. "Sono inizia-te le chiamate verso l'Acea per il ripristino delservizio elettrico - prosegue Grassi- e nel girodi un paio d'ore hanno sistemato il cavo e ripri-stinato l'elettricità all'intera linea. Si è inoltrepresa carico di controllare il funzionamento deicontatori. A tutti flambati".

E adesso chi paga? "Ho posto la domandaall'Acea che ci ha invitato a stilare la lista deidanni per quantificare l'entità e di inviarla conraccomandata con ricevuta di ritorno alla sededi piazzale Ostiense. Non convinti, ci siamo re-cati dai Carabinieri di San Vittorino che ci han-no fornito degli estremi del veicolo responsabi-le del danno!".

Ora, i poveri malcapitati hanno contattato unlegale e messo nelle sue mani l'intera questio-ne. La suocera, la signora Filomena Girone, rac-conta ancora spaventata: "Improvvisamente iltelevisore ha fatto una fumata nera. E il qua-dro elettrico ha fatto le scintille. Ero seduta suldivano con in braccio il bambino. La paura èstata grande". La signora, invalida al 100% vi-ve in casa da sola. E un danno come questo sa-rà difficile da affrontare: due televisori, lava-stoviglie, lavatrice e due condizionatori appe-na acquistati. Nonché la caldaia. Tutto rotto."Fortunatamente ha il serbatoio dell'acqua cal-da sul tetto collegato ai pannelli solari- aggiun-ge suo genere Giorgio - almeno ha l'acqua cal-da. Ma con la poca pensione che prende saràdifficile sostenere certe spese. Voglio che quan-to è accaduto si sappia in giro, perché così avràrisonanza e forse avremo quello che ci spetta.E perché chi si trova nelle stesse condizioni sap-pia come comportarsi". JESSICA SANTINI

CORCOLLE, UN CAMION RECIDEI FILI DELL'ALTA TENSIONE

Occupate le case del Parco La Borghesiana

IL BRACCIO MOBILE DI UN MEZZO PESANTE HA

TRANCIATO UN CAVO DELLA CORRENTE ELETTRI-CA. CAUSANDO DANNI A TUTTO L'ISOLATO.

BISOGNOSI E TRUFFATI HANNO PRESO POSSESSO DEGLI APPARTAMENTI DELLA DIMA COSTRU-ZIONI, ORA IN MANO AL CURATORE FALLIMENTARE.

LAVORI SCUOLA MARTELLI, SE IL COMUNE NON C'È CI PENSANO I CITTADINI

Corcolle e Torre Angela, sono questi i due quartieriin cui potrebbero sorgere altrettante Stazioni RadioBase per la ricezione del segnale di telefonia mobi-le. Una richiesta, depositata presso il DipartimentoProgrammazione e Attuazione Urbanistica, che pre-vede una nuova antenna in via del Cisternino nelquartiere di Torre Angela e un'altra in via Mottotonea Giardini di Corcolle. È previsto un periodo di silenzio assenso di 90 gior-ni, che scadrà nel mese di maggio, per far perveni-re osservazioni e opposizioni contro l'installazionedelle antenne. Le comunicazioni e osservazioni dovranno perve-nire agli uffici del Dipartimento Programmazione eAttuazione Urbanistica Servizio 3° via della Civiltàdel lavoro 10 - 00144 Roma, Fax/Tel. 06.5926791-06.6710.5831 - 06.6710.5811 - 06.5922770 -065922794. Oppure in Municipio, all'Unità Organiz-zativa Tecnica Servizio 3°, via Duilio Cambellotti 11- 00133 Roma, Tel. 0669608874 - 0669608875.

ANNA GIUFFRIDA

CORCOLLE E TORRE ANGELA, ENTRO MAGGIO PER DIRE NO A DUE NUOVE ANTENNE

C'è gente che aspetta una casa popolare tra queste persone..Il problema è a monte e lo voglio denunciare. Ho vissuto la cosa in prima persona, con i miei occhi. Oltread avere testimonianze. Il problema sono le politiche abitative. Action e Occupazione per la casa usano icittadini, soprattutto questi stranieri con una forma di ricatto. Sicuramente questi comitati non sono nati peraiutare, come in questo caso stiamo facendo noi, chi ha problemi, ma solo a sfondo politico: a via del Pa-diglione c'è uno stabile delle Politiche abitative che è stato dato in maggioranza a stranieri. Conoscendodelle persone che hanno usufruito di questa possibilità, mi viene detto che saltuariamente vengono contat-tati da associazioni per partecipare a manifestazioni politiche contro il governo. Come clava verso le istitu-zioni. Le manifestazioni sono pilotate. E se non partecipano alle manifestazioni, vengono sbattuti fuori. Que-sto comporta che le persone che sono qua oggi che non fanno parte di quel sistema non hanno diritto arientrare nel piano emergenza abitativa.Cosa intende con questo?Non è per essere razzisti ma gli stranieri non hanno nulla da perdere. Al massimo ci guadagnano una ca-sa. Andando a prevaricare i diritto di chi ha uno sfratto e di chi è cittadino italiano.JESSICA SANTINI

UGO CASSONE, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PERMANENTE COMMERCIO, ARTIGIANATO E ATTIVITÀ PRODUTTIVE (PDL) DEL COMUNE DI ROMA.Perché hanno deciso di occupare?Si è sparsa la voce che queste case stessero per es-sere occupate da immigrati. Da persone senza fis-sa dimora e da drogati. Così sono arrivati prima cheentrassero nel degrado più totale, anche perché que-sti appartamenti, già senza manutenzione ,si stannorovinando.Da quanto tempo sono stati terminati?Sono finiti da cinque anni e invenduti da tre. Questefamiglie hanno ritenuto opportuno entrare dentro.Perché ad alcuni di loro questa truffa ha causato nonpochi problemi. Ci sono persone raggirate dalla Di-ma, persone non pagate per i lavori svolti. E poi si-tuazioni di emergenza abitativa.Ma in mezzo c'è un fallimento ...Abbiamo cercato di instaurare una trattativa col cu-

ratore. Il quale è stato designato da nemmeno duemesi e mezzo. Come Comune di Roma abbiamo ildovere di servire questa zona. Una situazione che èincombente perché il fallimento porta anche a unamancanza di rapporti tra il Consorzio e il Comune diRoma. Per quello che concerne l'acqua la luce e lefogne. E difatti il "Parco La Borghesiana" che dovreb-be essere del Comune non è stato mai possedutoperché doveva essere consegnato una volta termi-nato e invece non è stato mai consegnato. Il laghet-to è diventato una specie di marana. Anche malsa-na. Il Comune non può prenderlo in carico. Non èpossibile che società che hanno un apparato anchecriminale dietro riescono ad avere queste conces-sioni. Ci troviamo davanti ad un riciclaggio di dena-ro sporco.

“Non è cambiato nulla!" esordisce Miretta Mencarelli, insegnante e responsabile dellascuola Martelli a Lunghezza, parlando dei lavori e interventi chiesti per il plesso di via

Medail. Dopo le promesse dello scorso ottobre del sindaco Alemanno sull'inclusione della scuo-la tra le opere in programma sfumate poco dopo per il blocco dei finanziamenti, e dopo il fur-to in estate di tutte le grondaie in rame della scuola, nulla si è mosso per realizzare i pochiinterventi chiesti. La scuola ha affrontato le nevicate e le piogge priva delle indispensabili gron-daie, con il rischio che gli ultimi lavori di ristrutturazione dell'antico plesso vadano distrutti pri-ma del previsto. L'acqua infatti, non venendo incanalata, scivola giù penetrando sui muri ester-ni e causando danni, come quelli in atto sulla centralina esterna del collegamento Wi-Fi del-la scuola. Ma dove possono arrivare i docenti e le famiglie, lì qualcosa inizia a muoversi. È ilcaso della meridiana, che da quattro anni la scuola ha chiesto invano al Comune che vengaripristinata. "Con i genitori ci stiamo attivando per ripristinare tutti noi la meridiana - dice laprofessoressa Mencarelli - Tanto è inutile aspettare la manna dal cielo". Perché la vera man-na resta la volontà. ANNA GIUFFRIDA

SCADRÀ IL PROSSIMO MAGGIO IL PERIODO DI SILEN-ZIO ASSENSO DI 90 GIORNI PREVISTO PER INVIARE

OSSERVAZIONI CONTRO L'INSTALLAZIONE DI DUE NUO-VE ANTENNE PER TELEFONIA MOBILE, LE STAZIONI

RADIO BASE A CORCOLLE E TORRE ANGELA.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V14

DISCARICA CASTELVERDE, SI RIAPRONO I LAVORI

Lunghezza ore 07:00. I pendolari siaggirano in macchina alla ricerca diun parcheggio. Ogni mattina si inge-

gnano per trovare un luogo dove la-sciare la propria automobile prima disalire sul treno della linea FR2. Il par-cheggio di fronte alla stazione, con35 posti moto e 135 posti auto uffi-ciali, (ma a detta di alcunisarebbero non più di 70), ètroppo piccolo e alle 6:30 ègià saturo. E ai pendolari nonrimane che lasciare la pro-pria automobile dove capi-ta, lungo la strada, dentroal parco della ASL o sui marciapiedi.

"Hanno fatto il parcheggio dei puffi - iro-nizza Ines Bacci riferendosi all'esiguo spa-zio di fronte alla stazione - a volte sostanoanche di fronte alla mia edicola".

Il parcheggio, costato 200.000 euro e fi-nito nel 2008, fu aperto al pubblico nel mar-zo 2009 dopo i lavori di ammodernamen-to della stazione. È l'ennesimo esempio di

miopia di molti progetti attuati nel versan-te prenestino. Pianificato 20 anni prima, at-tuato 15 anni dopo e già vecchio quandofu portato a termine.

Il tutto perché nel corso di 30 anni nes-suno si è premurato di venire a vedere co-sa è diventata Lunghezza. Il risultato è chela stazione, che quotidianamente gestiscein media un flusso di 1500 passeggeri di-spone di un parcheggio ridicolmente picco-lo. "Il parcheggio crea molto disagio. Han-

no fatto un lavoro enorme, riempiendo diterra la zona, quando invece avevano a di-sposizione quel grandissimo prato dietro lafermata dell'autobus" dice Ines. Furono in-fatti versati quintali di terra per rialzarel'area antistante la stazione e permetterela costruzione del parcheggio e della nuo-va viabilità, mentre aldilà della strada un'enor-me area verde di proprietà del Comune èrimasta inutilizzata.

Con la situazione della viabilità gli abi-

tanti non se la passano molto meglio: inalcuni tratti via di Lunghezza presenta cre-pe e buche. "Saranno almeno cinque anniche non rifanno la strada - dice Luca Van-nozzi - sarebbe da sistemare. L'ultima vol-ta che hanno asfaltato è stato per l'aper-tura del centro commerciale nel 2007". Daallora la via è la stessa, anzi con qualchebuca in più che viene rattoppata solo perevitare le denunce dei cittadini nei confron-ti del Comune in caso di incidenti. È in pro-gramma il rifacimento di parte della pavi-mentazione stradale (300 metri), ma an-cora non c'è nulla di concreto. Probabilmen-te mancano i fondi. CRISTINA CORI

Una bambina minuta ma con una voce esplosiva. Una voce da grande in un corpo da pic-cola. Angelica Mazzarini, di Castelverde, ha 10 anni e tanta voglia di cantare. Ha scoper-

to la propria voce dirompente e il proprio talento per il canto per caso, all'età di 6 anni. "Eroin spiaggia e cantavo. Alcune signore mi sentirono e dissero che avevo una voce splendida".E così è iniziato tutto. In famiglia si sono accorti delle potenzialità vocali della piccola e Ange-lica ha presto iniziato a studiare canto.

Dapprima alla scuola 'Viva Musica' di Finocchio, dove viene fatta una rigorosa selezione:vengono accettati solo coloro che la scuola pensa possano avere un futuro nel mondo dellamusica. Ora invece Angelica studia nella scuola di canto di Marco D'Angelo, corista della Rai.Adora la musica leggera italiana, in particolare Nada, che è il suo mito. "Però mi piaccionomolto anche cantanti più recenti, come i Modà e Alessandra Amoroso". Mentre tra le sue can-zoni preferite spiccano "Con le nuvole" di Emma e "Pa' diglielo a ma'" di Nada. Soli 10 annie già un lungo curriculum in fatto di musica. Studia canto da quando ne aveva 7 e lo scorso

anno partecipò al celeberrimo programma di Raiuno "Ti lascio unacanzone" condotto da Antonella Clerici, dove ha duettato con Ales-sandra Amoroso, Little Tony e Amedeo Minghi. Per salire sul palco hadovuto superare una selezione a cui hanno partecipato 5000 bambi-ni. Tra tutti, solo 40 sono andati in televisione. E Angelica era tra que-sti 40. Ha superato tutte le audizioni per concorsi grandi e piccoli, èstata a "Canto Così", su Canale 5, altro programma che scopre i pic-coli grandi talenti d'Italia ed è da poco tornata dalla III edizione diSanremo Junior dove il 3 marzo è arrivata in finalissima.

Così piccola e così impegnata, Angelica ha già l'agenda piena di impegni: date di audizio-ni, feste a cui cantare e concorsi in giro per tutto il paese. Il 5 aprile sarà in onda su Sky GoldTv, il 5 maggio l'attendono a Sanremo Junior per disputare la finale e il 16 giugno volerà aTrapani per partecipare a GiroVoce. Così, supportata dai nonni e accompagnata dai genitori,Angelica viaggia in tutta Italia incastrando gli impegni scolastici con quelli musicali. Ma la co-sa non la stanca e non la stressa perché come dice lei "la prendo un po' come un gioco". Eammette che non le dispiacerebbe se il canto diventasse il suo lavoro futuro. Ci punta, manon troppo. Ha i piedi per terra la ragazza, e confessa che da grande vuole diventare biolo-ga marina. Ma la musica è e rimarrà la sua passione principale. "Non mi interessa la fama.Io canto perché mi piace". È un buon inizio. CRISTINA CORI

Sembrava tutto fermo. Tutto congelato fi-no al 19 marzo, giorno in cui il X dipar-

timento ha ripreso le conferenze di serviziosulla questione ex discarica Castelverde. Do-po la determina 748 del marzo 2011, cheavviava il completamento dei lavori per labonifica del sito, tutto si era bloccato. E i la-vori che sarebbero dovuti partire a luglio,non si sono mai concretizzati. "Visti i ritar-di abbiamo chiesto chiarimenti sull'inizio del-l'ultima fase di bonifica" spiega Daniela Fer-dinandi, presidente del Comitato discaricheche, insieme ad Anna Ortolani, consiglieradel gruppo, ha partecipato alla conferenzadei servizi.

Nella riunione si sono discusse le analisidi rischio per la salute umana e per la risor-sa idrica. ARPA, la società che ha effettua-to le analisi, afferma che le percentuali diarsenico e mercurio rinvenute nel sito rien-trano nei parametri di un terreno lavico, co-me quello a est di Roma, e quindi non sonoda considerarsi pericolose. Dall'incontro èemerso ufficialmente anche l'accordo stipu-lato tra RFI (ex TAV) e Roma Capitale. Sa-rà quest'ultima a concludere la seconda par-te dell'opera di bonifica. La prima fase, cheera stata portata a termine nel 2007, ave-va visto lo smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi. L'ultimo atto prevede invece la mes-sa in sicurezza di quelli non pericolosi e lariqualificazione dell'area. Tuttavia non è sta-ta ancora stabilita una precisa data di iniziodell'opera.

La discarica, nata abusivamente più di 30anni fa, è venuta alla ribalta negli anni '90con i lavori TAV della tratta Roma - Napoli.

La ferrovia dell'alta velo-cità passa anche su par-te dell'area della ex di-scarica, situata dietro viadel Casalone tra Castel-verde e Lunghezza. Su-bito nacque l'esigenza dibonificare il terreno do-ve nel corso degli anni persone (e probabil-mente ditte) hanno scaricato tra le altre co-se anche copertoni di pneumatici batterieesauste e oli usati. Per avviare il cantiere,la TAV si limitò a spostare di 150 metri i ri-fiuti e solo in un secondo momento fu effet-tuato il piano di bonifica, che ad oggi rima-ne ancora da completare.

Su questa storia vigila il Comitato disca-riche che a distanza di anni non appare af-fatto intenzionato ad abbassare la guardia."Stiamo tenendo d'occhio la questione - di-ce Daniela - perché vogliamo essere certiche i soldi stanziati per il ripristino venganodestinati alla riqualificazione e non vadanopersi in altro. Per questo alla conferenza ab-biamo protocollato delle domande.

Prima tra tutte: a quanto ammonta lostanziamento per i lavori? E chi sarà il re-sponsabile del procedimento di bonifica?".Ma il Comitato ha anche un'altra preoccu-pazione. Nei progetti di valorizzazione del-la ex discarica è prevista un'area verde. Mala Pegaso S.c.r.l. sta cercando di vendereparte del terreno utilizzato come cantiere."Dobbiamo stare attenti anche a questo:non vorremmo che l'area finisse in mano aprivati che finirebbero per cementificarla".

CRISTINA CORI

Parcheggio selvaggio e strade malmesse a Lunghezza

ANGELICA MAZZARINI, TALENTO CANORO DI CASTELVERDE, HA SOLO 10 ANNI, MA GIÀ MOL-TA GRINTA. STUDIA CANTO DALL'ETÀ DI 7 ANNI ED HA GIÀ PARTECIPATO A NUMEROSI PRO-GRAMMI E CONCORSI MUSICALI, TRA CUI "TI LASCIO UNA CANZONE".

DOPO MESI DI SILENZIO SI È TENUTA IL 19 MARZO LA PRIMA SEDUTA DELLE CONFERENZE

DI SERVIZIO SULLA BONIFICA DELLA EX DISCARICA ABUSIVA DI CASTELVERDE LUNGHEZZA.

IL PARCHEGGIO DELLA STAZIONE È INADEGUATO ALLE ESIGENZE DEI PENDOLARI CHE,PER LA PENURIA DI POSTI AUTO, SONO COSTRETTI A PARCHEGGIARE DOVE CAPITA. MEN-TRE LA STRADA PRINCIPALE DEL QUARTIERE DA ANNI VIENE SOLO RATTOPPATA.

Angelica, piccolo grande talento

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V16

VILLAGGIO FALCONE, RIPULITA PIAZZA SANTA MARIA JOSEFA

COSPLAY DI PRIMAVERA, IN ATTESA DEL RADUNO DI SETTEMBRE

Alla fine Castelverde dovrà tenersi un'al-

tra, nuova, antenna. Dopo aver pub-

blicizzato l'installazione di una Stazio-

ne Radio Base (SRB) per la ricezione del se-

gnale di telefonia mobile e aver previsto un

periodo di 90 giorni per farvi opposizione, lo

scorso 26 marzo gli operai del gestore Erics-

son hanno installato l'antenna, che verrà poi

acquistato da H3G, al civico 406 angolo via

Pietrasecca.

La petizione di alcuni cittadini e le richie-

ste del comitato di quartiere, volte ad impe-

dirlo, non hanno scalfito la volontà di instal-

lare una nuova stazione radio. Nelle scorse

settimane il problema è stato affrontato an-

che in una seduta del consiglio, e in seguito

alle opposizioni è stato fatto un sopralluogo.

Senza che, in realtà, ci fosse mai un concre-

to impegno del Municipio ad evitare che l'an-

tenna sorgesse in mezzo alle case del quar-

tiere.

"Il Municipio purtroppo ci ha comunicato

che dal dipartimento è arrivata risposta ne-

gativa all'opposizione che avevano fatto - di-

ce Dino Landi, del comitato di quartiere Ca-

stelverde - Nonostante la petizione e la let-

tera non c'è stato niente da fare".

Il 27 marzo infatti il comitato invia una let-

tera al Municipio in cui scrive: "Il 18 genna-

io nel corso di un incontro convocato dal Pre-

sidente della Commissione Urbanistica ed

Ambiente del Municipio On. Vanda Raco, avem-

mo modo di esporre la nostra decisa contra-

rietà, successivamente ribadita con la lette-

ra del 26 gennaio a tutte le Amministrazioni

in indirizzo, alla installazione dell'antenna in

oggetto, nonché la necessità che da parte Vo-

stra si provvedesse alla corretta e diretta in-

formativa della popolazione, così come nor-

mativamente previsto. La posizione da noi

espressa traeva origine dalla

facile previsione circa l'allar-

me per la salute pubblica che

la installazione in questione,

peraltro nel pieno centro ur-

bano del quartiere, avrebbe

inevitabilmente destato nella

cittadinanza. A convalida di ta-

le previsione, ancorché la co-

sa non sia ancora nota alla ge-

neralità della popolazione, nu-

merose sono state le manifestazioni di pre-

occupazione e di protesta pervenuteci da par-

te di cittadini che avevano avuto modo di ap-

prendere degli accadimenti in corso, mentre

altri ci risulta abbiano a Voi direttamente in-

dirizzato comunicazioni e messaggi di oppo-

sizione.

A fronte di tutto ciò abbiamo appreso, e

poi constatato, che sono iniziati i lavori pre-

paratori alla installazione in questione. Ciò

nella totale assenza di una qualsivoglia Vo-

stra iniziativa di informazione della cittadi-

nanza sulle determinazioni che si andavano

a prendere, sulla legittimità delle stesse, sul-

l'incremento dei campi elettromagnetici che

ne sarebbe conseguito e, con particolare ri-

ferimento ai numerosi istituti scolastici del

quartiere (tutti posti nella immediata pros-

simità del sito designato), sulle relative rica-

dute sulla salute dei cittadini. Risultando co-

sì totalmente da Voi disatteso l'obbligo di in-

formare preventivamente la cittadinanza e

dovendosi di conseguenza confermare esse-

re stata la convocazione del 18 gennaio di

questo Comitato del tutto strumentale ai fi-

ni, peraltro già da noi rigettati, di surrogare

per tale via la "informativa ai cittadini" nor-

mativamente prevista. In relazione a tutto

quanto sopra, nel ribadire ancora una volta

la nostra decisa opposizione

alla installazione sul territo-

rio di questo quartiere di qual-

sivoglia nuova installazione

del tipo in questione, chie-

diamo che da parte Vostra si

provveda a disporre la im-

mediata sospensione dei la-

vori in corso e la convoca-

zione di una pubblica assem-

blea di informazione della cit-

tadinanza, per la cui organizzazione darem-

mo la nostra collaborazione".

Infatti, appena iniziati i lavori di installa-

zione, il vero 'no' lo hanno fatto sentire i cit-

tadini che abitano nelle vicinanze che, all'im-

provviso, hanno visto innalzare la grande an-

tenna. "Quando ho visto che stavano proce-

dendo a questa cosa, ho chiesto ai vicini ma

nessuno sapeva che dovevano installarla -

riferisce Annalisa Manni, che abita accanto a

dove ora è sorta l'antenna - Lì c'è un asilo ni-

do, la scuola che cominceranno: non capisco

come abbiano potuto autorizzare una cosa

del genere. Sapevo che il parere era negati-

vo da tutte le parti e l'hanno messa lo stes-

so. Questo significa che c'è qualcosa di po-

co chiaro".

E mentre i cittadini valutano anche di pro-

testare con cartelli e striscioni, il proprieta-

rio che ha affittato il tetto dove è stata in-

stallata la stazione radio non ci sta a passa-

re per colpevole. "Mi hanno dato dell'assas-

sino, ma io ho solo affittato in modo legale il

mio tetto. Ed è legale se ci sono tutte le au-

torizzazioni - precisa Giuseppe Brugiatelli,

cittadino di Castelverde e proprietario del tet-

to - Sei mesi fa sono stato contattato da al-

cuni periti, che sono passati a casa mia e da

altri qui vicino. Ero indeciso se fare questa

cosa e mi sono informato prima: ho fatto una

domanda all'Asl per sapere se era legale o

nociva e loro mi hanno detto che quelle an-

tenne adesso le montano dappertutto anche

sulle scuole, e anche l'Arpa ha detto che i va-

lori dell'antenna rientrano nella norma".

Con tutte le carte in regola, anche i vigi-

li e i carabinieri giunti sul posto non hanno

potuto fermare i lavori. Un accordo siglato

con il gestore, dopo un paio di incontri con

il Municipio lo scorso gennaio, che per il si-

gnor Brugiatelli ha assunto la consistenza

di un aut - aut. "Mi hanno detto se non te

la prendi tu se la prende il Comune: mi han-

no detto insomma 'noi l'antenna la mettia-

mo in ogni caso'. Vorrebbero metterla su un

terreno del Comune di fronte casa mia, co-

sì ho accettato il contratto - prosegue il si-

gnor Brugiatelli - Se dovessi rinunciare pa-

gherei una penale altissima. Posso solo en-

tro 18 mesi disdire il contratto, ma a patto

che l'antenna non venga montata da nes-

suno e da nessuna parte. Perché se disdico

e poi la montano di fronte casa mia, mi sem-

bra una presa in giro!".

E aggiunge: "Lunghezza è piena di an-

tenne, a Castelverde so per certo che ce n'è

almeno una e a Villaggio Prenestino ne è

sorta una che in linea d'aria è più vicina al

nido di quella sopra casa mia. Perché se lo

faccio io da privato sono assassino ed è il-

legale, se lo fa il Comune è in regola? Per il

Municipio non è stata una questione di ille-

galità, ma di chi arrivava prima a fare il con-

tratto". E in questa corsa non si è valutata

nessuna soluzione migliore. "Potrebbero in-

dividuare un'altra postazione, qui ci sono

tanti altri posti - dice Dino Landi - Anziché

installare l'antenna tra le case e creare tut-

to questo malcontento". ANNA GIUFFRIDA

DOPO UNA RICHIESTA DI INTERVENTO DEL COMITATO COLLE DEGLI ABETI, INSIEME AL PARROCO,LO SPIAZZO DI FRONTE ALLA CHIESA DI VILLAGGIO FALCONE È STATO RIPULITO E RESTITUITO AD

UNA NUOVA DIGNITÀ.

Da alcuni giorni lo spiazzo antistante la chiesa Santa Maria di Jo-

sefa a Villaggio Falcone ha un nuovo volto. A seguito di una ri-

chiesta fatta dal comitato di quartiere Colle degli Abeti, che fa capo

alla parrocchia di Santa Maria di Josefa, sono iniziati i lavori per rida-

re dignità ad una delle zone centrali del quartiere.

"Dopo aver parlato con il parroco abbiamo scritto una lettera al-

l'assessore Ghera chiedendo che intervenisse perché la piazza era in

una situazione degradata - dice Federico Verdicchio, presidente del comitato Colle degli Abeti -

A distanza di due mesi, si sta completando l'intervento. Il parroco si è accordato con l'asses-

sore per il brecciolino perché più bello esteticamente. Adesso la piazza è più carina, prima c'era

fango e con il vento si alzava la polvere". Via i paletti e la rete di recinzione distrutta, ora la

piazza ha una nuova dignità anche grazie alla paletta che ne ricorda l'intitolazione. Un impegno

portato a termine che ora più che mai impone altri interventi. A cominciare dai grandi parchi,

distrutti e abbandonati, con cui confina la nuova piazza Santa Maria di Josefa. "Stavolta hanno

risposto alla lettera con i fatti e non con le parole" commenta Verdicchio. Quelle che servono

per una vera e totale riqualificazione del quartiere. ANNA GIUFFRIDA

EVENTO DI COSPLAYERS DELL'ASSOCIAZIONE NII-SAN A CASTELVERDE. MA LA MANIFESTAZIO-NE SI ALLARGHERÀ CON PARTECIPAZIONE ANNUALE A "STARE INSIEME IN FESTA".

Secondo raduno cosplay per Castelverde. L'evento, organizzato dalla Nii-san Cosplay,associazione di ragazzi accomunati dalla passione per i costumi e il mondo dei man-

ga, si è tenuto il 25 marzo al centro sportivo Peter Pan. Quattro le categorie che si sonoesibite ed hanno sfilato sul palco: maschera maschile, femminile, maschera di gruppo,esibizione e simpatia. "Quello di oggi è un piccolo evento di mezzo creato con poche di-sponibilità economiche" dice Diego De Carlo, uno degli organizzatori. Che conferma la par-tecipazione al prossimo 'Stare insieme in festa' di settembre. "La nostra presenza alla ma-nifestazione dell'associazione Castellaccio sarà annuale". E annuncia inoltre che la Nii-sanCosplay intende avere una visibilità maggiore. "L'evento dello scorso settembre era il pri-mo che organizzavamo in zona, quindi è stato un po' difficile e non sapevamo ancora be-ne quali erano le esigenze. Ora che ne abbiamo sperimentato uno, abbiamo capito chec'è bisogno di più tempo a disposizione. Per questo chiederemo una fascia oraria che vadal primo pomeriggio alla sera". Il movimento dunque si sta allargando. E dal momentoche in Italia il cosplay è un fenomeno che attira grandi numeri di persone e curiosi, l'even-to annuale di Castelverde potrebbe richiamare parecchia gente. CRISTINA CORI

Antenna Castelverde, il bluff del silenzio assensoNONOSTANTE LE PETIZIONI E LE RICHIESTE DI SPOSTARE ALTROVE IL SITO DOVE INSTALLARE LA STAZIONE RADIO BASE, L'ANTENNA È STATA MONTATA LUNEDÌ SCORSO. TANTE LE PRO-TESTE DEI CITTADINI IGNARI, A FRONTE DELLE AUTORIZZAZIONI REGOLARI DEL PROPRIETARIO DEL TETTO. MENTRE DAL MUNICIPIO SI RINCORREVA SOLO UN CONTRATTO DI AFFITTO.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V18

“Non siamo riusciti più a parlarecon nessuno dal 2006. E' brut-to non avere un interlocutore,

e qui non lo abbiamo". La signora Anto-nietta Amato ha ricevuto, in tanti anni cheabita nell'abitazione di via Capitini al civi-co 97 a Villaggio Falcone, so-lo due volte il sopralluogo deitecnici della Romeo.

Due interventi che hanno li-quidato le richieste della si-gnora, la cui casa ha tutti i tet-ti invasi da umido e muffa, conun lapidario 'tenga sempre la finestra aper-ta'. Una convivenza con l'umido, che haormai annerito tutto il perimetro dell'abi-tazione, che ha provocato anche danni al-la salute della signora. "In tutta casa c'èsempre puzza di muffa, anche in cameradove dormo. Mi sto respirando tutto que-sto, e negli ultimi anni mi è venuta fuoriun'allergia ai polmoni - dice la signora An-tonietta, guardando il tetto della camerada letto ridisegnato dall'umido - Ormai l'ac-qua qui si infiltra ovunque. Una volta chesono venuti hanno passato l'antimuffa, maè inutile. In camera da letto si vedono letravi, e si capisce che i lavori sono stati fat-ti male e a risparmio".

Danni che riguardano ogni angolo del-l'abitazione, che è sotto la terrazza dellapalazzina. E proprio dalla terrazza provie-ne l'umido alle famiglie che ci vivono sot-to. Basta salire le scale, per imbattersi neiprimi segni di perdite d'acqua e umidità."Nelle scale stiamo con la bacinella, per-ché quando piove cade l'acqua. E quest'ac-qua arriva anche nel mio appartamento -spiega la signora Deborah Cicchelli, anchelei inquilina che abita sotto questa stagnan-te terrazza - Qui andrebbe rifatta la coi-

bentazione, e quando sono venuti hannodetto di passare una vernice su cui l'acquadoveva scivolare. Invece ristagna tutto. Daquella volta non sono più venuti: ho man-dato lettere fax fotografie, niente!". Sen-za risposte e manutenzione, questi inqui-lini si sono come sempre dovuti attrezza-re da soli. E anche le scorse nevicate han-no costretto questa famiglia a spalare viala neve dal terrazzo, prima che invadessecasa. "Quest'estate abbiamo comprato noi

la vernice e l'ha passata mio marito. Quiperò ci vuole anche l'attrezzatura giusta.Ma sia io che mio marito siamo in cassaintegrazione, e se ci mettiamo a fare an-che questo lavoro siamo a posto!". Le faeco la signora Antonietta che commenta"Qui l'unica cosa che aumenta sono gli one-ri accessori, per il resto si sono proprio di-menticati di noi". Con la Romeo, si sa, èun lusso vivere in una casa popolare.

ANNA GIUFFRIDA

Una pitturata qua e là, per poi sparirenuovamente. È consistita in questo la

manutenzione che un paio di settimane fa,dopo mesi di attesa, la Romeo ha realizza-to peraltro in una sola delle due abitazionisegnalate.

Un intervento inadeguato per i danni an-cora presenti nell'appartamento. "Hanno pit-turato un po' fuori e nel bagno. Quando gliho detto che la segnalazione l'avevo fattaperché mi perde acqua, l'operaio mi ha det-to che non sapeva niente - dice la signoraManuela Sarrapo, che abita in via Capitini95, a Villaggio Falcone - Ho il balcone dellacucina che casca a pezzi: si vedono anche iferri. L'ho sempre segnalato perché è peri-coloso, ma non c'è verso. Una volta mi han-no detto che secondo loro non c'è pericolo".Un lavoro incompleto e fatto anche male,

come fa notare la signo-ra Anna Veneri che abi-ta al piano di sopra e cheaspettava anche lei un intervento. "Ma chesi fanno così i lavori? Anche per lavata difaccia lo potevano fare meglio. Noi paghia-mo! - esclama arrabbiata la signora Anna -Io ho da mesi un buco nel muro con i tubiscoperti e ancora sto così. Avevano dettoche il giorno dopo venivano qui da me, e in-vece non si è visto nessuno. Almeno chevengano prima di Pasqua".

Aspettando la Romeo, lo squarcio in ca-sa della signora Veneri ha visto passare levacanze natalizie e le due nevicate di un pa-io di mesi fa. Danni causati da difetti strut-turali e dall'umido che si propaga in tutte leabitazioni della palazzina. Nella maggior par-te delle case l'umido corre da piano a piano

nei bagni, come av-viene anche nell'ap-partamento della si-

gnora Pia Appignani. "Ho ripitturato il ba-gno per la terza volta, ma è inutile - spiegala signora Pia, mostrando il tetto corrosodall'umido - E' in corrispondenza della co-lonna dell'ascensore, perché c'è un pezzo ditetto dove va a piovere e lì filtra l'acqua. Conla neve poi è stato ancora peggio".

La pittura del tetto in corrispondenza del-l'umidità ha già scoperto le travi, eppure an-che per la signora le segnalazioni non han-no avuto esito positivo. Cos'altro devono se-gnalare questi cittadini per ricevere un in-tervento adeguato? ANNA GIUFFRIDA

Via Capitini 97, vivere sotto un acquitrino

DUE INQUILINE DI UNA PALAZZINA POPOLARE IN VIA CAPITINI A VILLAGGIO FALCONE FANNO I

CONTI, IN TASCA E IN SALUTE, CON L'UMIDO CHE INVADE DA ANNI LE LORO ABITAZIONI. UN'IN-FILTRAZIONE CHE PROVIENE DALLA TERRAZZA, PER LA QUALE LA ROMEO NON È MAI INTERVENUTA.

Le strade,la scuola e

la vita delquartiere diVillaggio Fal-cone per unasettimana so-no stati la sce-nografia presta-ta al nuovo film di Francesca Comencini. Perla storia della pellicola 'Il primo lavoro', cheuscirà nelle sale a settembre, la regista hascelto luoghi e volti di un quartiere conosciu-to attraverso le immagini di Andrea Segrecome lei stessa ci ha spiegato. "Ho scopertoquesto quartiere tramite il documentario diAndrea Segre - dice Francesca Comencini,che ama raccontare storie di vita reale neisuoi film - Qui ci siamo trovati bene. È unquartiere sicuramente difficile con tanti pro-blemi, questo si capisce. Ma ci ha anche col-pito per tanti motivi, e quindi lo abbiamo scel-to come inizio dell'ambientazione del nostrofilm". L'accoglienza nel quartiere riservata al-la regista e allo staff, di attori e tecnici, è sta-ta enorme. "Abbiamo girato alcune scene an-che all'interno di un appartamento, ancheperché la nostra protagonista vive in questoquartiere. È una ragazza di periferia che cer-ca lavoro, una storia quindi molto realistica- spiega la regista - Abbiamo voluto raccon-tare un quartiere come questo, anche per-ché io faccio sempre film a metà tra fiction edocumentario prendendo spunti dalla vita vis-suta". La storia, e il set del film, partita daVillaggio Falcone si sposterà poi in altre zo-ne. ANNA GIUFFRIDA

Ad aspettarel 'ammini-

strazione si in-vecchia e così icittadini delle ca-se popolari han-no deciso di ri-pristinare il de-coro degli spaziverdi di via AldoCapitini. La ne-vicata aveva but-tato giù nume-rosi rami e albe-ri. Il Municipio di-ceva che sarebbe intervenuto, di aspettare.Ma il degrado formato da quella massa di ra-mi secchi aveva portato nelle settimane scor-se l'invasione delle processionarie.

Così i cittadini hanno dato una bella lezio-ne di stile all'Amministrazione. I cittadini, chevoi amministratori trattate come quelli di se-rie B, hanno dato l'esempio comportandosicome cittadini di serie A con lode, a dispet-to del vostro modo di governare che è, spes-so, nel caso di Villaggio Falcone, da serie D.

FEDERICA GRAZIANI

Un palo dell'illuminazione caduto e due macchine danneg-giate. È questo l'esito di un incidente, verificatosi nel pri-

mo pomeriggio di sabato 24 marzo, in via Fosso dell'Osa a Vil-laggio Prenestino all'altezza della farmacia. Una macchina hainvestito e urtato uno dei pali di vecchia generazione sulla stra-da principale. Vittima del crollo del lampione solo una vettu-ra, in sosta nello spiazzo interno su cui si è abbattuto il palo."Quei pali sono abbastanza vecchi e pericolosi. Entro dicem-bre dovevano essere attivati quelli nuovi e rimossi questi, maancora non è stato fatto" commenta Filippo Rizzo, che abita apochi passi dal luogo dell'incidente. In attesa della sostituzione definitiva, il palo precipitatoè stato rimosso. I vigili urbani sono giunti subito sul posto, e dopo poco un carro attrezzi haportato via il vecchio lampione. ANNA GIUFFRIDA

ALBERI VIA CAPITINI, TRANQUILLICI HANNO PENSATO I CITTADINI!

BRUNETTI: "CHIESTO UN TAVOLO DILAVORO CHE RISOLVA IL PROBLEMA"

LO STAFF DIRETTO DA FRANCESCA COMENCINI

HA GIRATO PER QUASI UNA SETTIMANA NEL QUAR-TIERE POPOLARE VILLAGGIO FALCONE LE PRI-ME AMBIENTAZIONI DEL SUO NUOVO FILM 'IL

PRIMO LAVORO'. TRA COMPARSE E LUOGHI CHE

FANNO DA SFONDO ALLA STORIA, IL FILM RAC-CONTERÀ ANCHE LA VITA DEL QUARTIERE.

DOPO MESI DI ATTESA, I CITTADINI DELLE CA-SE POPOLARI DI VILLAGGIO FALCONE DECIDO-NO DI FARE DA SOLI. RACCOLGONO GLI ALBERI

E PULISCONO I LORO SPAZI VERDI.

LA ROMEO, DOPO MESI DI SEGNALAZIONI, RICOMPARE DA UNA DELLE IN-QUILINE DELLA PALAZZINA DI VIA CAPITINI A VILLAGGIO FALCONE RI-SPONDENDO AD UNA DELLE TANTE SEGNALAZIONI DI DANNI CON UNA PEN-NELLATA DI PITTURA SUL TETTO. E I CITTADINI CONTINUANO A CHIEDE-RE MANUTENZIONE.

VIA CAPITINI 95, UN INTERVENTO-CONTENTINO E NESSUNA MANUTENZIONE

Dopo tante segnalazioni di problemi nel-le palazzine, la cui manutenzione spet-

ta alla ditta Romeo, abbiamo nuovamentechiesto l'intervento del municipio attraversol'assessore alle case popolari Mario Brunet-ti. L'assessore ha avviato un ricorso nei con-fronti della Romeo, per gli interventi assentio inadeguati, e ha chiesto ai cittadini di atti-varsi consegnando in Municipio delle dichia-razioni che arricchiscano la sua azione.

"Mi serve una dichiarazione scritta, dovele signore dicono che è venuta la Romeo, cheha guardato e basta. Poi so io come potergestire questa situazione - fa sapere l'asses-sore Brunetti - Per risolvere il problema, hoinviato in questi giorni una lettera all'Asses-sore in Comune, al sindaco e al dipartimen-to in cui chiedo di fare un tavolo di lavoro pro-prio per questa problematica. Con le segna-lazioni andrei così ad arricchire il lavoro chesto facendo". Negli ultimi giorni tanti inquili-ni delle palazzine popolari di Villaggio Falco-ne hanno già consegnato in Municipio le lo-ro dichiarazioni e lamentele. In attesa di ri-sposte positive, stavolta, da Municipio e Co-mune. ANNA GIUFFRIDA

VILLAGGIO FALCONE, UN SET SPECIALE

SCELTO DALLA COMENCINI

VIA FOSSO DELL'OSA, INVESTITO ED ABBATTUTO UN LAMPIONE

PRIMA

Francesca Comencini

DOPO

Page 19: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

PRENESTINO - COLLATINO NUMERO 6 ANNO V 19

“Sono un modello unico in Europa,la frontiera più avanzata di que-sto tipo di assistenza, un model-

lo importantissimo d'integrazione sociale,un gioiello del nostro piano casa'',esulta Alemanno. Anche la Belvisoparla del "primo modello in Italia diintegrazione fra politiche abitativee politiche sociali". Sono i 94 allog-gi popolari per anziani consegnatidue settimane fa circa a Ponte DiNona, con tanto di casa famiglia epresidio della Croce Rossa al pianoterra. La metà circa sono monolo-cali, il resto bilocali, una decina sono perdisabili: gli appartamenti sono completa-mente arredati con mobili, lavatrice, arma-di, persino la tv. Saranno bassi anche i co-sti della corrente visto che l'edificio è do-tato di impianto fotovoltaico e pannelli so-lari. Gli inquilini sono stati selezionati fragli over 65 nelle graduatorie.

Al piano terra c'è una casa famiglia da250 mq con 6 letti per 6 anziani autosuf-ficienti, e una struttura è stata affidata incomodato d'uso alla C. R. I. che, oltre aessere un presidio per i quartieri limitrofi,svolgerà anche un servizio per gli anziani,

i cui apparta-menti sono in-fatti pieni di ci-tofoni per in-vocare i soc-corsi. C'è an-che una pale-stra per la gin-nastica per an-

ziani che sarà affidata con un bando. Lostabile è stato acquistato dal Comune perquasi 22 milioni di euro. E' la nuova fron-tiera dell'edilizia popolare: il Comune noncostruisce, compra. Anche il consigliereMancuso è molto soddisfatto dell'opera edi un quartiere in continua crescita, e met-te altra carne al fuoco. "L'opera fa partedel progetto M1 che prevede per il futuroun eliporto per l'elisoccorso, e aspettiamoche mettano anche la fermata Fr2 di Ro-ma Est. Ora c'è anche un distaccamentomunicipale, ed è previsto in futuro un asi-lo nido da 60 posti".

Lasciando perdere le opere a divenire,va detto che in quei 6986 mq complessividell'edificio c'è davvero di tutto. Fuori, ilnulla. Il centro commerciale Roma Est chedista circa un km, peraltro difficilmente rag-giungibile, e nient'altro. Non c'è un nego-zio, un bar, un tabacchino, un' edicola, unufficio postale. E, pensate, non ci passa unautobus. Infatti gli anziani si sentono iso-lati, come ci conferma anche una signoraal centro commerciale Roma Est.

Questo sarebbe il nuovo modello d'inte-grazione? Vi diamo tutto lì dentro, e statechiusi fino alla fine dei vostri giorni. Inte-gratevi sì, ma fra di voi, in quei 7mila me-tri quadri o, in piedi, nel grande parcheg-gio che sta di fronte. E se volete compra-re un giornale perché non vi piace il Tg1trasmesso dalla tv gentilmente concessadal Comune, è meglio che abbiate una mac-china e la patente. O qualche figlio volen-teroso e con pochi impegni.

DAVIDE LOMBARDI

È PARTITO ANCHE PER FOSSO SAN GIULIANO L'ITER

CHE DOVRÀ PORTARE ALL'APPROVAZIONE E REALIZ-ZAZIONE DEL TOPONIMO LOCALE.

Dopo la pubblicazione del piano avvenuta lo scor-so 12 marzo, che ha formalizzato l'avvio della fa-

se amministrativa, in comune "si stanno predisponen-do le delibere del consiglio comunale, e nel giro di unmese il toponimo andrà in giunta per poi arrivare quan-to prima in aula di consiglio comunale" spiega MarcoDi Cosimo, Presidente della Commissione Urbanisti-ca in Campidoglio. Dopo quindici anni di attesa, i cit-tadini hanno visto concretizzata almeno la partenzadi questi piani di auto-recupero che porteranno nel gi-ro di alcuni anni servizi indispensabili a chi vive in pe-riferia.

"E' un procedimento che dura un anno e mezzo.E adesso che il piano è pubblicato significa che tuttoil lavoro fatto, le tantissime tavole, sono stati fatti be-ne - dice Bruno Pulcinelli, promotore sindacale cheopera per conto dei consorzi - Si tratta di un piano diiniziativa pubblica su sollecitazione privata, quindi unavolta pubblicato il Comune lo fa proprio e gli fa faretutto l'iter. Prima però è stato fatto un gran lavoro: nonè stato facile raccogliere il 75-80% di adesioni. In fon-do è dal 1997 che si diceva 'adesso arriva il toponi-mo', e la gente non ci credeva più". Dopo questo e al-tri passaggi del testimone al Comune, prosegue in-tanto la fase di pubblicazione dei vari toponimi roma-ni. "Ad oggi sono nove i piani pubblicati, e prima del-l'estate contiamo di arrivare almeno a 25- 30 piani -fa sapere Di Cosimo - Toponimi che interessano al-meno il 60 -70% di superfici dei piani che stanno la-vorando". Adesso bisogna solo confidare nell'impe-gno del comune ad evitare intoppi nel percorso di ap-provazione, fino alla Regione, sia per Osa che perFosso San Giuliano. ANNA GIUFFRIDA

Prosegue l'impegno dell'Associazione Ge-nitori Ponte di Nona, promotrice della

petizione 'Non abbiamo tempo pieno da per-dere', per farsi ascoltare dagli enti territo-riali sulla richiesta di tempo pieno negli isti-tuti comprensivi 'Nuovo Ponte di Nona' e'Lunghezza-Ponte di Nona Vecchio'. Nellescorse settimane la responsabile alla que-stione scuola del comitato di quartiere Ponte diNona Nuova Elisa Cherubini ha inviato una richie-sta all'Ufficio scolastico regionale, per ottenere unincontro cui sono chiamati a partecipare anche idirigenti dei due istituti e il comitato di quartiereColle degli Abeti, anch'esso coinvolto dal proble-ma.

Intanto, nelle passate settimane è arrivata unarisposta almeno dalla Provincia a sostegno delletante richieste. Un sostegno che resta morale,

non avendo l'ente in questione com-petenza e poteri in materia scolasti-ca.

"Il problema del tempo pieno par-te dal Ministero che mette a disposi-zione gli insegnanti - dice Bruno Fo-resti, presidente del comitato Ponte diNona Nuova - Sembrerebbe inoltre

che c'è un documento statale che vieta di spen-dere soldi ulteriori sul tempo pieno. Quello cheperò manca è una programmazione: verso il cen-tro storico le classi si stanno spopolando, perchéovviamente i bambini nascono più in periferia".Adesso non resta che aspettare un cenno dallaRegione, che dia a queste la famiglie il diritto adun'organizzazione scolastica locale più adeguataalle condizioni di chi vive in periferia.

ANNA GIUFFRIDA

NON PIÙ IL RESIDENCE PER ANZIANI DI CUI SI PARLAVA QUALCHE MESE FA, MA 94 ALLOG-GI POPOLARI VERI E PROPRI, TUTTI ASSEGNATI AD OVER 65 PRESI FRA LE GRADUATORIE.MA FUORI DA QUELLO STABILE CHE, OLTRE AI 94 ALLOGGI, OSPITA UNA CASA FAMIGLIA

(SEMPRE PER ANZIANI) E UN PRESIDIO DELLA C.R.I., NON C'È NULLA.

DA LUNEDÌ SCORSO IL 314 E LO 055 TRANSITANO ANCHE NEL SENSO OPPOSTO DI MAR-CIA, COLLEGANDO MEGLIO I CITTADINI DEI QUARTIERI VICINI AL C/C ROMA EST.

È stata attivata lo scorso 26 marzo la fermata aggiuntivadel 314 e dello 055, vicino al centro commerciale Roma Est.Da lunedì le due linee, che collegano Ponte di Nona Nuo-va, il centro commerciale e Lunghezza, transiteranno e sifermeranno anche in via Capetti nel senso di marcia oppo-sto all'unico finora esistente. Una fermata voluta dal con-sigliere Massimo Mancuso che, dopo la nascita del centrocommerciale Roma Est, si è attivato perché le due lineeavessero una seconda fermata nella carreggiata in direzio-ne Lunghezza. "Quando fecero il centro commerciale le duelinee furono spostate. Ma essendo quella una strada ad alta percorribilità servival'attraversamento - spiega il consigliere Mancuso - Dopo aver realizzato abbastan-za velocemente il sovrappasso, con il consorzio e il centro commerciale, ho fattouna serie di sopralluoghi e presentato nel 2010 una risoluzione in aula consiliare.Da lì è nato il progetto per questa fermata che, dopo tutti i nulla osta, ora è final-mente partito". Gli autobus si fermano all'inizio di via Capetti, per proseguire finoalla rotonda e poi rimettersi sulla Collatina. "Così il centro commerciale è servitonei due sensi di marcia dagli autobus, e sia i dipendenti del centro Roma Est sia icittadini, soprattutto anziani e ragazzi, non dovranno più arrivare a piedi alle fer-mate vicino alla farmacia e giù a Lunghezza" conclude Mancuso. ANNA GIUFFRIDA

FOSSO SAN GIULIANO, DOPO 15 ANNI

PUBBLICATO IL TOPONIMO

PONTE DI NONA NUOVA, ATTIVATE LE NUOVE FERMATE AL CENTRO COMMERCIALE

Consegnati 94 alloggi popolari a Ponte di Nona

PONTE DI NONA NUOVA, LA RICHIESTA DI TEMPO PIENO ARRIVA IN REGIONEDOPO LA RACCOLTA DI FIRME DI TANTI GENITORI DI PONTE DI NONA NUOVA E COLLE DEGLI ABE-TI DELLO SCORSO GENNAIO, IL COMITATO DI PONTE DI NONA NUOVA HA CHIESTO UN INCONTROIN REGIONE PER OTTENERE UNA RISPOSTA ALLE RICHIESTE DI TEMPO PIENO A SCUOLA.

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V20

Interpello finito male e promesse, an-cora una volta, rimangiate. Il Comuneha scritto un altro capitolo vergognoso

nella saga dell'esproprio che va avanti daanni, nel piano di zona Castelverde B4 aColle degli Abeti.

Dopo l'ultima risposta dell'Agenzia delleEntrate che ha comunicato la percentualedi imposta da pagare per i terreni da espro-priare, il famigerato 20%, la vicenda del-l'esproprio è tornata nuovamente al puntodi partenza. Il Comune, che fino ad ora ave-va garantito di pagare anche la sommamaggiore per l'esproprio dei terreni, ha fat-to marcia indietro appellandosi anche al te-sto dell'ultima delibera comunale.

"Dopo la risposta negativa dell'Agenziadelle Entrate, questa pratica è passata nuo-vamente al segretariato perché per otte-nere questo 20% occorre il loro parere -spiega Carmine D'Anzica, proprietario in-sieme ad altre 35 famiglie delle case suiterreni in attesa di esproprio - Il segreta-riato sembra abbia dato risposte negativesul fatto che il 20% possa essere pagatodal comune.

Quindi: i proprietari non pagano il 20%,il Comune non può pagarlo in base alla de-libera dell'anno scorso, e tutto è bloccato!".

Un concatenarsi di pianificazioni affret-tate, di atti e delibere comunali che anzi-ché risolvere hanno ostacolato la procedu-ra. Fino all'ultima falsa partenza del primointerpello, mai inviato, che un paio di me-

si fa ha nuovamente illuso queste famiglieche aspettano di riavere la casa su cui con-tinuano a pagare il mutuo.

Errori che il Comune forse non risarciràmai a questi cittadini. A loro in fondo deve

ancora giustificare perché, pur essendoci isoldi nelle casse per chiudere questa vicen-da, continui ancora a non prendere solu-zioni decisive.

"A gennaio si era detto che c'era un fon-

do per gli espropri di gran lunga maggioredella somma di 250mila euro che serve, eche da lì potevano attingere in caso la ri-sposta era per il 20% - dice Carmine D'An-zica - Quindi i soldi ci sono! Dovrebberomettersi una mano sulla coscienza e dire:'abbiamo sbagliato, stiamo facendo soffri-re un sacco di persone: approviamo unanuova delibera e paghiamo il 20% in più'".

Ma la coscienza è stata svenduta da tem-po, e con lei anche la credibilità dell'ammi-nistrazione capitolina. ANNA GIUFFRIDA

Tra lavori per l'illuminazione pubblica che procedono a singhiozzo,o mai avviati, nuove promesse di interventi su opere da realizza-

re e fugaci sopralluoghi, a Colle degli Abeti tutto è fermo da mesi. Come la segnaletica stradale mai realizzata, neanche quella prov-

visoria destinata ai cantieri, aspettando che il progetto provvisoriopresentato dal consorzio responsabile dell'opera venga accettato dal-l'ufficio tecnico del municipio. E come i lampioni di via Padre Ferro cheda anni aspettano di essere accesi e, in attesa che l'Acea prenda incarico l'impianto, lasciano al buio decine di famiglie che abitano suquella strada. "Il 2 marzo abbiamo fatto un incontro all'assessoratoai Lavori Pubblici con Acea - dice Federico Verdicchio, presidente delcomitato Colle degli Abeti - Per via Ferro che ha già i lampioni ma nona norma Acea farà un sopralluogo per poi formalizzare un preventi-vo da presentare al Comune, per adeguare l'impianto. Ci avevanodetto che in un paio di settimane facevano qualcosa ma ancora nonsono venuti. So che è partita la richiesta, quindi l'iter è avviato".

I tecnici Acea non sono ricomparsi nean-che sulle strade dove già erano partiti i lavo-ri, come un tratto di via Liberti e via delle Cer-quete. I lavori fermi da febbraio, per proble-mi di approvvigionamento dei materiali, do-

vrebbero ripartire a fine marzo. Chi invece sembra aver fatto una bre-ve apparizione nel quartiere, per constatare un problema da temposegnalato dai cittadini, sarebbe l'assessore all'Ambiente Marco Viscon-ti che nei giorni scorsi "è stato visto parlare con il pastore su via Me-jo de gnente, e si spera che si impegnerà a trovare una soluzione peril degrado della zona" commenta Verdicchio. Impegni, veri e presun-ti, che lasciano ben sperare chi aspetta da tempo servizi e condizio-ni migliori per il quartiere. Interventi previsti nei piani di zona, comeil parco per i bambini che è ancora un'opera incompiuta e intanto creaaltri spazi abbandonati e destinati ai rifiuti. Dalla Provincia arriva pe-rò un nuovo impegno per il parco. "In Provincia ci hanno detto cheavrebbero avviato l'iter, che consiste in una richiesta di chiarimentoal nono dipartimento per indicare le zone destinate ad area verde -aggiunge Verdicchio - Si attiveranno affinché il municipio prenda incarico la zona, così loro possono costruire il parco giochi per bambi-ni". Un nuovo nodo al fazzoletto.. ANNA GIUFFRIDA

Castelverde B4, un altro ‘No’

NONOSTANTE DI TANTO IN TANTO QUALCHE CARTA SI SPOSTI DA UN UFFICIO ALL'ALTRO, LE

OPERE NEI DUE PIANI DI ZONA A COLLE DEGLI ABETI NON AVANZANO. A RIDARE UN PO' DI

SPERANZA AI CITTADINI L'INTERESSAMENTO DELLA PROVINCIA SULLA QUESTIONE PARCO

GIOCHI E UN BREVE SOPRALLUOGO DAL PASTORE DELL'ASSESSORE VISCONTI.

DOPO LA RISPOSTA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE SULLA SOMMA CHE IL COMUNE DO-VREBBE VERSARE PER IL DEFINITIVO ESPROPRIO DEI TERRENI SU CUI SORGONO DUE PA-LAZZINE A COLLE DEGLI ABETI, L'AVANZAMENTO DELLA PRATICA È NUOVAMENTE FER-MA. NESSUNO PAGA IL DOVUTO, E A PAGARE RESTANO SOLO I CITTADINI.

COLLE DEGLI ABETI, LAVORI CONGELATI DA MESI

Cassonetti circondati perennemente daspazzatura, la strada asfaltata da me-

no di un anno diventata già pericolosa perle buche e l'assenza di illuminazione. La ci-viltà in via delle Cerquete si interrompe nel-lo spiazzo del capolinea degli autobus, alleporte di Colle degli Abeti.

Qui sorgono da anni alcune palazzine,abitate da famiglie che vivono in mezzo al-

la polvere dei cantieri e ai disagi causati daldisinteresse dell'amministrazione. Gesti nor-mali e quotidiani, come uscire di casa o af-facciarsi alla finestra per godersi la tranquil-lità della periferia, qui vengono negati. Èquello che spiega accorata la signora Ga-briella Ravanelli, che da giugno scorso vivenella palazzina di via Madre Teresa Napoli."Davanti casa il costruttore ha abbandona-to i materiali edili. Gli abbiamo chiesto al-meno di pulire, perché qui ci sono bambinie famiglie, ma questi spariscono - dice lasignora Gabriella - Tempo fa è venuto unprogettista del comune dicendo che co-struiranno qui davanti e poco più in là, do-ve c'è una piccola discarica". E aggiunge:" Qui attorno non si vede mai nessuno. In-tanto il bosco è pieno di carcasse di auto,elettrodomestici e oggetti per cucinare, epoco tempo fa hanno bruciato degli pneu-matici. Qui tutto potrebbe prendere fuo-co, e se dovesse capitare dicono che i vi-gili non riuscirebbero neanche ad arriva-re". Attorno a questa devastata collinet-ta, aumentano a vista d'occhio i cumuli dirifiuti e gli incendi di materiali vari. E quidove nessuno ha mai visto passare uno

spazzino, non manca il transito delle peco-re al pascolo. Situazioni note da tempo agliabitanti del quartiere, e per le quali l'ammi-nistrazione non è mai intervenuta fattiva-mente.

Come il ciglio della strada di via delle Cer-quete, unico passaggio per i pedoni che abi-tano in zona, diventato un susseguirsi ditrappole. Da mesi sono stati rubati i coper-chi dei tombini da entrambi i lati della stra-da, e nonostante le segnalazioni dei citta-dini quasi nulla si è mosso. "Quando ha ne-vicato abbondantemente, mio marito ave-va il terrore che qualcuno ci cadesse den-tro e ha segnalato il furto - prosegue la si-gnora Gabriella - Tempo dopo è arrivata lapolizia municipale, che ha messo i nastri condelle stecche di ferro per indicare il perico-lo. Era febbraio, ora le stecche sono cadu-te e tutto è rimasto così. Qui non c'è nean-che luce, e si può camminare a piedi solofino ad una certa ora. Poi conviene affidar-si a qualcuno con la macchina". Diritti vio-lati da chi da tempo si è dimenticato di tut-ti questi cittadini. "Il Comune dove sta? Co-sa fanno? Loro stanno lì al calduccio…", escla-ma la signora Gabriella. ANNA GIUFFRIDA

L'ULTIMO TRATTO DI VIA DELLE CERQUE-TE, DA CUI INIZIA IL QUARTIERE DI COL-LE DEGLI ABETI, È DA SEMPRE ABBAN-DONATO. NIENTE ILLUMINAZIONE PUB-BLICA, DISCARICHE IN AUMENTO E AN-CHE L'ASFALTO POSATO UN ANNO FA È

GIÀ DISTRUTTO. NELL'INDIFFERENZA DEL-L'AMMINISTRAZIONE.

“Ci penso io, vado a comprare della vernice gialla e fac-ciamo il parcheggio per disabili". Così in Commissione

Sociale il Presidente Emanuele Amici rispondeva ad un disabi-le che chiedeva un parcheggio a lui dedicato. Detto, fatto: il 14marzo Amici, con i consiglieri Pd Scorzoni, Cremonesi e Con-tartese, si è recato in via Aspertini 180, per colorare di giallo le strisce del posto auto nu-mero 482.

Un po' strana questa iniziativa individuale da parte di chi negli scorsi anni si ne è benguardato. Ossia il consiglio municipale che ha sempre disertato e quella Commissione So-ciale che vantava il record di mesi senza convocazione. Finchè non ha cambiato partito, ade-rendo a 'La Destra' di Storace, e finchè non è cambiata la situazione politica in VIII, che ve-de ora la maggioranza in grandi difficoltà numeriche. E' proprio Amici il fatidico numero 13:resta nella maggioranza, ed è decisivo per la sua tenuta. E non è certamente una singola-re coincidenza il suo improvviso attivismo. Ad essere decisivi c'è da lucrare, e queste inizia-tive con i consiglieri d'opposizione servono proprio a tirare la corda.

A far capire a Lorenzotti & C. che, insomma, si resta in maggioranza, ma in bilico. Atten-ti a non spezzare la corda. E' un vero e proprio potere di ricatto politico quello che ha a di-sposizione il consigliere Amici, e siamo certi che non vorrà farselo sfuggire. Così come il Pd(Scorzoni dice "eravamo lì come membri della Commissione Sociale"), prestandosi al gio-co, dimostra di non volersi farsi sfuggire l'occasione di dare un colpo forse definitivo allaGiunta Lorenzotti. Pur di fare patti col diavolo, che questa volta si presenta sotto le vesti difantasmino. STEFANIA PANETTA

IN VIA PETRILILCUNI I CITTADINI RIMETTONO IN PIEDI IL MU-RETTO IN PIETRA E RIPULISCONO L'INTERA AREA VERDE.

Colle degli Abeti il verde lo curano i cittadini

VIA DELLE CERQUETE, AI CONFINI DELLE CIVILTÀ

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PRENESTINO - COLLATINONUMERO 6 ANNO V22

Di poche settimane fa l'aggressione

contro la famiglia di Najo Azdovich,

delegato del sindaco per le comuni-

tà rom, da parte di persone residenti nel

campo di Salone. "Questa battaglia per la

legalità che io sto facendo assie-

me ad altre centinaia di persone

- spiega Najo Azdovich - non è

sempre facile perché spesso que-

ste persone si chiudono nel loro

mondo, anche perché non si sen-

tono protette".

E' proprio il delegato del primo

cittadino di Roma a spiegare l'espe-

rienza del campo. "Quest'amministrazione

- continua il delegato - ha cercato di por-

tare avanti due binari: uno e' quello delle

politiche sociali, come dare la possibilità ai

Rom più deboli come donne bambini di crea-

re un percorso per uscire da questi accam-

pamenti. L'altro è quello di allontanare, an-

che con prese di posizioni forti dello Stato,

quelle persone che rovinano le comunità

Rom". Peccato che entrando nel campo la

situazione sia molto diversa. Sono molte le

mamme che denunciano la dispersione sco-

lastica, l'analfabetismo dei loro figli perché,

a detta loro, "il servizio di trasporto messo

a disposizione dal Comune non era compa-

tibile con gli orari delle lezioni".

Ultimamente è un po' nel-

l'occhio del ciclone all'interno

dell'accampamento…

Perchè combatto la criminalità

e anche per un po' d'invidia. C'è

anche volontà di infangare il mio

operato.

Quali sono i crimini che lei

denuncia?

Chi all'interno degli accampamenti fa mi-

nacce di tipo mafioso e commette crimini

è una minoranza. Sono i soliti, spaccio, pro-

stituzione, furti.

Non si arrenderà dopo l'aggressio-

ne…

Bisogna capire che dobbiamo avere la

voce e la fermezza di non arrenderci. Co-

me me altre persone vogliono alzare la vo-

ce. Siamo noi che dobbiamo alzarci e dire

che non vogliamo criminali nel nostro ac-

campamento. Dobbiamo avviare processi

di autonomia della comunità rom, con libe-

re elezioni, come abbiamo fatto. E fare tan-

te assemblee.

A Salone non siete un po' isolati?

Tutti gli accampamenti lo sono. Campo

di Salone, campo Roma River, sono campi

di Veltroni. L'emergenza permetteva di tra-

sferire persone in altri accampamenti per

un periodo transitorio, perché l'obiettivo ul-

timo è finirla con gli accampamenti. Se la

politica ci promette che sono transitori, che

le linee guida sono quelle di superarli, allo-

ra va bene. Gli accampamenti non danno

integrazione, sicurezza, non danno un fu-

turo alle comunità rom.

Lei viene dal Casilino 900. E' stato

giusto chiuderlo?

E' stato giusto chiudere Casilino 900 dal

punto di vista igienico sanitario. Non ave-

vamo luce né acqua, i bambini non si po-

tevano lavare. Ma per questo si deve ver-

gognare chi di dovere, non la comunità rom.

Meglio Salone quindi?

Salone è un campo attrezzato, ma me-

glio né uno né l'altro, perché dobbiamo usci-

re dagli accampamenti, altrimenti i rom re-

steranno sempre nelle stesse e identiche

situazioni. Il problema sono le politiche so-

ciali e il permesso di soggiorno.

Spieghi meglio …

Dove non funzionano le politiche sociali

c'è l'arte della sopravvivenza, la gente cer-

ca di adattarsi e di trovare altre vie di so-

pravvivenza. E poi non possono esserci tut-

te queste persone, molti dei quali nati in

Italia, ormai stanziali, che non hanno dirit-

to di cittadinanza o almeno un permesso di

soggiorno.

Come è nata la delega ricevuta da

Alemanno?

E' stata una cosa di grande trasparenza

e sincerità. Quello che io ho visto in Ale-

manno non l'ho visto in molti politici. E' il

primo politico in Europa ad avere il corag-

gio di delegare un rom, e questo dà anche

a me grande responsabilità. Ci siamo tro-

vati d'accordo sulla politica dei due binari:

solidarietà e legalità.

Ha paura?

Ho paura per la mia famiglia, ma so qua-

li sono le mie responsabilità, non mi sotto-

metterò mai alle minacce di stampo mafio-

so, ai delinquenti. E spero che qualcuno

continui dopo di me.

DAVIDE LOMBARDI E ANDREA CAVADA

Adzovic: “Superare gli accampamenti”

02/07/2010: 100 agenti dell' VIII della Polizia di Roma Capitale,effettuano control-

li a tappeto all'interno del campo di via di Salone che "nei giorni scorsi - spiega il co-

municato - è stato teatro di numerosi atti di violenza compiuti verosimilmente da al-

cuni membri della comunità romena nei confronti di altri loro connazionali e di alcuni

bosniaci[…]".

03/07/2010: Nell'ambito dei controlli eseguiti il giorno prima, gli stessi agenti della

Polizia di Roma Capitale scoprono 30 persone prive di documenti che vivevano abusi-

vamente all'interno del campo, che pagavano l'affitto ai nomadi per occupare i contai-

ner. Tra questi anche delle ragazze tra i 16 ed i 18 anni che si prostituivano.

16/03/2011: Un bimbo di sei mesi viene ritrovato in un container, in condizioni igie-

nico sanitarie pessime, insieme ad alcuni documenti rilasciati dall'ospedale che dimo-

stravano diversi traumi cranici subiti dal piccolo. Denunciati i genitori.

20/ 06/2011: Fiamme nel campo nomadi di Salone. A prendere fuoco sono stati mi-

gliaia di pneumatici posti a ridosso di un muro di cinta, sono dovuti intervenire i pom-

pieri del quartiere La Rustica per domare le fiamme. Cinque gli arrestati.

25/07/2011: Gli agenti ella Polizia di Roma Capitale in un blitz a sorpresa nel cam-

po nomadi autorizzato in via di Salone, sequestrano un quintale di rame e "cavi ma-

xi" tranciati, asportati dal cantiere della stazione Tiburtina.

12 /09/2011: Scoppia una violentissima rissa all'interno del campo nomadi di via di

Salone. A sedare gli animi di due "opposte fazioni" sono stati i carabinieri della com-

pagnia di Tivoli.

17/02/2012: Una famiglia nomade del campo di Salone, grazie all'associazione "21

luglio", sporge denuncia contro il Comune di Roma, perché un bambino, a causa del

malfunzionamento dei mezzi non riusciva a frequentare la scuola dove era iscritto.

09/03/2012: Viene aggredita a suon di bastoni la famiglia di Najo Azdovich, dele-

gato del sindaco per le comunità rom.

ABBIAMO INTERVISTATO IL PORTAVOCE DEL CAMPO DI SALONE E DELEGATO AI ROM DEL

SINDACO NAJO ADZOVIC CHE DOPO L'AGGRESSIONE CHE HA VISTO VITTIMA LA SUA FA-MIGLIA PARLA DELLA SITUAZIONE DEI NOMADI.

CRONACA DAL CAMPO DI SALONE ...

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TORRINUMERO 6 ANNO V24

Alle 8 del mattino di mercoledì 21 mar-zo era tutto pronto: piccole ruspe, ope-rai, vigili urbani a presidiare l'inizio dei

lavori. L'inaugurazione del can-tiere per l'abbattimento dellastruttura dell'ex ente comuna-le di consumo di via dell'Ar-cheologia è stata preparata al-la meglio e presentata come ilprimo passo verso la realizza-zione del faraonico Masterplan.Accorsi in pompa magna dal Comune e dalMunicipio, sindaco e minisindaco hanno rac-colto gli elogi per un'operazione voluta datanto e prevista in calendario già dal 2005,anno in cui il Masterplan non si era ancora af-facciato nella fantasia di amministratori e ar-tisti dell'urbanistica.

"Quello che era un luogo di degrado e dispaccio, sarà presto una piazza con un'areaverde", è stata la promessa del sindaco, con-testato a gran voce da alcuni cittadini.

I cittadini di Tor Bella Monaca hanno assi-stito all'abbattimento con animo discordante:da una parte il CdQ Nuova Tor Bella Monaca,contrario alla ricostruzione dell'aspetto urba-nistico e favorevoli ad una riqualificazione chepassi per il recupero e la valorizzazione; dal-l'altra i cittadini pro Masterplan (Tor Bella Mo-naca Rinasce). "Questo è l'inizio della rinasci-ta del nostro territorio. E molti cittadini han-no trovato nell'operazione il modo per rica-varne un guadagno sicuro, con la raccolta delferro della struttura da rivendere in proprio"dice un cittadino.

Dopo le foto di rito davanti al progetto, ilsindaco ha dato il via all'abbattimento. Cheper il giorno di mercoledì (o meglio, per lamattinata) si è limitato allo smantellamentodella pavimentazione e della facciata. Per l'ab-battimento della struttura con le grandi ru-spe, bisognerà attendere "qualche giorno". "Ilnostro è un Municipio in default dal punto divista politico", dice Maria Vittoria Molinari,schierata dalla parte dei cittadini che nella ri-qualificazione attraverso il Masterplan scor-gono solo una macchina alimentata da inte-ressi privati.

"Quella di oggi è un'operazione prevista daanni, ma che né l'amministrazione comunalené quella municipale hanno comunicato ai cit-tadini riuniti in associazioni e oltretutto spac-ciata per qualcosa che non è". Il comitato No- Masterplan ad esempio non sarebbe statoconvocato. "Nessuna torre presenta criticità

strutturali tali da richieder-ne l'abbattimento, quindiappare ancora più contro-producente per gli interes-si dei cittadini, andando so-lo incontro agli interessi deicostruttori privati", argo-

menta l'urbanista Francesco Montillo, riferen-dosi anche lui al progetto Masterplan. "Il Co-mune ha un debito di circa 55milioni di europer espropri mai perfezionati o realizzati, san-cito da una sentenza del 2006. Di conseguen-za è quanto meno sospetto che il Masterplanpreveda la costruzione su terreni privati, vin-colati in termini edilizi. Il sospetto è lecito".

Del parere opposto, naturalmente, il pre-sidente Lorenzotti, a capo del Municipio cheassicura che: "I comitati e i cittadini sono sta-ti sempre invitati a partecipare alla program-mazione. Non è vero che sono stati esclusi".Qualcuno mente, sapendo di farlo. E a parernostro i cittadini non ne avrebbero l'interes-se. Più produttivo invece creare ad hoc unevento programmato da un'altra amministra-zione e pubblicizzarlo come la pietra fondan-te di un Master plan che ancora non ha unprogetto definitivo.

Chi vuole, tragga le somme! "COMINCIAMO DALL'R5"Via dell'Archeologia: Alemanno spaccia per

inizio del Masterplan la demolizione dell'exmercato coperto. Peccato che era prevista giàdall'amministrazione veltroniana.

Aveva puntato tutto sulla sicurezza Ale-manno per vincere la sua campagna eletto-rale. E la sua scommessa è sembrata talmen-te tanto convincente che la maggioranza deicittadini di Roma si è lasciata allettare. Dopoquattro anni di discutibile amministrazione,che ha permesso alla città di raggiungere li-velli di insicurezza e di criminalità sconosciu-ti fino ad ora, a meno che non si voglia tor-nare con la memoria a quegli anni in cui Ro-ma era il territorio di azione di bande crimi-nali passate alla storia, il sindaco si è trovatocostretto a rilanciare. Così poco importa se lacittà non è sicura, l'importate è riqualificarladal punto di vista urbanistico.

Non volendo considerare che la riqualifica-zione urbanistica di una delle città più abusa-te d'Italia dal punto di vista urbanistico e edi-

lizio sarebbe più un miracolo che una scom-messa, ci sono troppi dubbi sul significato cheil termine "riqualificazione" ha nel dizionariodella lingua alemanniana. Perché per il sinda-co questa vuol dire necessariamente demoli-zione del vecchio, per lasciare spazio al nuo-vo cemento e a qualche centinaia di migliaiadi metri cubi di costruzioni in più da concede-re ai costruttori - benefattori che si sono vo-luti fare carico della riqualificazione della cit-tà. E da dove cominciare se non dal quartie-re meno qualificato per antonomasia? CosìTor Bella Monaca, da territorio problematicoe privo di servizi si è trasformato nella caviapreferita degli esperimenti propagandistici diun'amministrazione comunale che non sa piùche carte giocarsi per riacquistare credibilità.Una credibilità che è andata evaporando gior-no dopo giorno, promesse non mantenute do-po promesse irrealizzabili, tra azioni eclatan-ti dal gusto puramente propagandistico e ma-novre manageriali scellerate. E che lo stessosindaco, con la spudoratezza della sua pro-paganda, ha contribuito a minare. Per Fabri-zio Scorzoni si è assistito all'ennesima sfilatadi bugie: "Alemanno oggi ha presenziato al-l'inizio dei lavori di abbattimento dell' ex en-te comunale di Tor Bella Monaca, spaccian-doli per l'avvio dei lavori del Masterplan, men-tre sono interventi previsti dagli art. 11 ap-provati ed avviati dal centrosinistra, i cosid-detti PRU o Progetti di Recupero Urbano, pereliminare un'area diventata un ricettacolo diimmondizia e di spaccio. Ancora bugie per unquartiere che attende interventi veri".

Dello stesso parere Maria Vittoria Molinari,presidente del CdQ di Tor Bella Monaca, chesostiene che "il Masterplan non è un proget-to di riqualificazione, ma di densificazione nonaccompagnata da nessuno sviluppo dei ser-vizi. E quello di oggi è il recupero di un PRU,ma il sindaco è venuto a tagliare il nastrod'inaugurazione dei lavori del Masterplan, chedi fatto non includeva questo progetto". PerFrancesco Cutilli l'abbattimento all'R5 e il Ma-sterplan "sono due progetti che si contraddi-cono a vicenda, e non si capisce il gioco diprestigio per cui uno sia fatto passare per l'ini-zio dell'altro".

A spalleggiare il primo cittadino della città,il primo cittadino nostrano, il presidente Lo-

renzotti che ha colto l'occasione come quellamigliore per incontrare i cittadini, protetto dal-l'ufficialità del momento e dalla sfilata in pom-pa magna dei suoi superiori. Per un incontrodiretto e funzionale con i cittadini cos'altro do-vrà essere demolito? Già, l'intera Tor Bella Mo-naca. LUCIA BRAICO

Ente comunale, inizia la demolizione SINDACO, PRESIDENTE E RUSPE PER L'ABBATTIMENTO DI UN SIMBOLO DEL DEGRADO.

R5, ART.11, MASTERPLAN

Ha destato l'interesse di tutta la cittadi-nanza l'abbattimento dell'R5, ex ente co-

munale di consumo, in via dell'Archeologia.Sia perché la popolazione lo aspettava da tan-to, da quando cioè l'amministrazione di cen-trosinistra, per mezzo dell'Art. 11, aveva det-tato le linee guida per il recupero urbano delquartiere; sia perché l'operazione è stata pre-sentata dal sindaco sotto mentite spoglie: ecioè il passo iniziale della riqualificazione diTor Bella Monaca attraverso il Masterplan.

In realtà, pa-rallelo all'abbat-timento dell'exmercato coper-to, si sta proce-dendo in sordi-na anche all'ab-

battimento della struttura ex lavatoio, cheproprio con i fondi reperiti grazie all'Art. 11era già stato ristrutturato e rimesso a nuovo.In sordina perché non si vede un operaio, néun cartello che comunichi i lavori in corso. Daqualche giorno più di qualcuno ha udito deirumori provenire dalla struttura: rumori dicalcinacci, di demolizione, di metallo. E si ènotato un certo viavai di persone, non beneidentificate, intente a trasportare fuori dai lo-cali rame e ferro.

Ora, i locali di cui parliamo, ristrutturati epronti per l'uso, avevano già una destinazio-ne: avrebbero dovuto ospitare il famoso cen-tro anziani di cui Tor Bella Monaca era privo.Qualcosa però è stato cambiato in corso d'ope-ra, e la struttura sta subendo ora la demoli-zione dei locali interni che non presentavanonessun tipo di criticità. Si tratta di locali ri-messi a nuovo e che vengono abbattuti; sitratta dell'ennesima distrazione di fondi daopere necessarie (perché sprecare risorse perlavori all'interno di un posto che non ne ri-chiede?); si tratta delle orecchie da mercan-te delle varie amministrazioni nei confrontidelle richieste e della volontà dei cittadini. IlComitato di quartiere di Tor Bella Monaca èpronto a dare battaglia: il Municipio deve del-le spiegazioni ai cittadini. Noi seguiremo conattenzione anche quest'ultimo gioco di pre-stigio dell'amministrazione. LUCIA BRAICO

TRA TANTE SIGLE C'È QUALCOSA CHE NON TORNA.

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TORRI NUMERO 6 ANNO V 25

Doveva rientrare nel piano dei ridi-mensionamenti e degli accorpamen-ti degli istituti scolastici decretati

dal MIUR e finalizzati alla razionalizzazio-ne dell'offerta scolastica, declinati dalle am-ministrazioni locali secondo criteri territo-riali e funzionali. Invece quella della scuo-la media statale "Donatello", struttura sto-rica di Villaggio Breda, si sta trasforman-do in una illogica manovra tesa alla distru-zione di un simbolo culturale del quartie-re.

In pratica l'U.S.R. Lazio ha dato il via al-l'accorpamento della scuola Donatello divia di Grotte Celoni, della succursale di viaMarelli, dell'istituto primario "Calipari" e del-l'istituto primario "Pablo Picasso", di Fon-tana Candida, minando l'integrità territo-riale di quello che è un riferimento storicoper la cultura del quartiere e di tutto il Mu-nicipio.

Il decreto n.22, del 21 febbraio 2012, inseguito alla soppressione dei circoli didat-tici menzionati, aveva tuttavia stabilito l'isti-tuzione di due Istituti Comprensivi con se-di legali in via Ercole Marelli e in via di Grot-te Celoni. A cambiare le carte in tavola pe-rò è accorso il decreto n.27, del 5 marzo2012, che stabilisce l'istituzione di un isti-tuto comprensivo con sede legale in via Mil-let, presso la "P. Picasso". "Come mai il de-creto è stato fermo in Municipio per diecigiorni e pubblicato solo due giorni primadell'attuazione, e soprattutto nella sua se-conda versione?", si sono chiesti alla scuo-la media. Qualche pensiero "maligno" si èfatto strada tra l'organico della "Donatel-lo".

La scuola "Donatello" infatti è per gli abi-tanti del territorio un motivo di vanto e diprestigio, e si rifiutano di sottostare ad unadecisione amministrativa dall'aspetto scel-lerato e teso ad interessi particolari. I diri-genti della scuola, e la segreteria, non rie-scono a spiegarsi infatti l'utilità di una si-mile scelta.

"Il problema sarebbe anche a livello pra-tico, oltre che ideale - argomenta la Prof.Elena Margozzi, vicepreside della "Dona-tello - gli istituti si troverebbero a condivi-dere un'unica dirigenza e un'unica segre-teria, che troverebbero sede nell'istitutoPablo Picasso. È facile immaginare la con-fusione e le problematiche relative al mo-mento degli esami, alla gestione degli In-valsi".

Per quanto riguarda l'organico, ancoranon si conoscono i criteri che ne stabiliran-no le sorti, ma la Prof. Margozzi riporta l'ipo-tesi più probabile: non ci sarebbe una gra-duatoria, ma resterebbe intatto l'organicodella struttura che ospita la sede centrale.

E questo è il passaggio che ha attivato isistemi di allarme dei cittadini di VillaggioBreda, che in questa soluzione scorgono ilconflitto di interessi che avrebbe portatoall'accorpamento "scellerato".

Preoccupati, scontenti e emarginati: que-sti sono gli stati d'animo che muovono laprotesta della scuola e di tutti i cittadini delquartiere.

Chiedono il rispetto e la considerazioneche sono stati negati loro nella fase deci-sionale, che non ha visto la rappresentan-za né dei cittadini né dell'istituzione. Seavessero potuto esprimersi a tempo, avreb-bero certamente suggerito ai tecnici e agliamministratori quella che sarebbe dovutaessere la "naturale verticalizzazione" dellascuola, e cioè l'accorpamento della scuola

Calipari alla Donatello, "nel rispetto dellacontinuità storica e territoriale che insiemerappresentano". Così recita la comunica-zione che la Donatello, con il supporto del-l'associazione "La Rosmarina", sta divul-gando per la cittadinanza con l'obiettivo diuna petizione: contano che il malcontentotestimoniato da parte della cittadinanza tro-vi ascolto presso la Commissione Scuoladell' VIII Municipio, l'Assessorato all'Istru-zione e alle Politiche Giovanili della Regio-ne e la direzione generale del MIUR Lazio.

Ciò che chiedono è una deroga al decre-to dei dimensionamenti, che per come ap-plicato in ottavo non ha tenuto conto di cri-teri fondamentali, tipo la salvaguardia de-gli istituti storici, come appunto per la Do-natello, che conserva un ricco archivio sto-rico e che di per sé è un documento.

Chiedono una convocazione, pretendo-no un faccia a faccia: resta da vedere chitra gli amministratori avrà il coraggio dimettercela! LUCIA BRAICO

“Lasciateci la Donatello”LA SCUOLA MEDIA E I CITTADINI UNITI PER LA DIFESA DI UN SIMBOLO STORICO

IL PIANO MINISTERIALE DI DIMENSIONAMENTO PREVEDE LA SUA SOPPRESSIONE.

Varchi l'uscio dell'appartamento semin-terrato di uno stabile di piazza Erasmo

Piaggio e sembra di entrare in un bazar.Odore di magazzino, cumuli di pacchi di ci-bo, libri, giocattoli, abiti. Tutto a riempireuno spazio che sembra magico, dove ungran numero di volontari si muovono silen-ziosamente per colmare il vuoto lasciatodalle politiche sociali, completamente as-senti dal territorio.

Davanti al cancello dello stabile, un nu-mero discreto di persone che aspettano pa-zientemente il turno per la "spesa" setti-manale, offerta dalla Rosmarina grazie al-la beneficenza di altri cittadini e col soste-gno di appositi programmi.

A dare sostegno all'attività instancabiledell'associazione ci sono i volontari - uten-ti: molte persone che, ricevuto un aiutodalla Rosmarina, hanno vissuto sulla pro-pria pelle la bontà dell'associazione e han-no deciso di sostenerla con la presenza el'aiuto fisico nella raccolta e nella distribu-zione dei beni e in tutte le attività propo-ste, come i corsi di lingua per stranieri o icorsi di computer per ragazzi.

Come il signor Franco Fedele, di 79 an-ni, che da cinque mesi offre il suo contri-buto. "Prendo una pensione di 620 euro, esolo l'affitto mi costa 500 euro. E' facile ca-pire che sopravvivere è difficile. fino a qual-che mese fa mangiavo da familiari, nei cen-tri anziani. Ora sono diventato un utente-fornitore della Rosmarina, e sono felice. Misento utile e qui l'ambiente è familiare, ami-chevole. é come se fosse la mia casa". Eproprio dopo aver perso la casa, la signo-ra Lucia ha trovato l'aiuto di cui necessita-va nelle mura familiari dell'associazione.Da un paio di mesi è l'ottima cuoca dellacucina della Rosmarina, "La mia casa è sta-ta venduta all'asta, così sono andata a vi-vere per un pò nella casa della signora cheaccudivo, una casa dell'Ater, dopo la suamorte, e in accordo con i suoi familiari. Do-po otto mesi sono stata mandata via, trat-tata come una delinquente. Vivo da mia fi-glia, e faccio volontariato qui".

La Rosmarina è sorretta da grandi per-sone, che sapendo cosa sia il bisogno, sen-tono la missione di alleviarlo agli altri. E chiha bisogno può essere certo di trovare al-l'interno dell'associazione quel sostegno equella familiarità che spesso le istituzionipreposte non riescono ad offrire.

LUCIA BRAICO

Rettifiche a parte, sia la chiesa che il ru-stico continuano a restare inutilizzati.

"I soldi stanziati dalla Provincia erano quel-li relativi alla ristrutturazione della chiesa diS. Clemente. Ovviamente erano una tran-che, 900mila euro. La Provin-cia ha fatto un bando ed ero-gava le cifre nel momento incui partiva la gara per la ristrut-turazione", spiega il capogrup-po Pd Scorzoni, che era asses-sore quando il Municipio ha co-minciato a occuparsi di questavicenda. "Quando ci siamo re-si conto che la struttura anda-va acquisita al patrimonio co-munale il Dipartimento (allorail sindaco era Veltroni) stanziò350mila euro per l'acquisto econtattò i proprietari per il pas-saggio di proprietà.

Tutto quello che è successo dopo è esclu-siva responsabilità dell'amministrazione co-munale". Scorzoni ci dice che a quanto glirisulta, la Provincia ha ritirato i soldi in se-guito al mancato utilizzo, dopo averli tenu-ti impegnati per anni. "Non credo che il Mu-nicipio abbia le chiavi della Chiesa", dice ilcapogruppo. Eppure noi vediamo un attodella direzione del Municipio delle Torri, del20 maggio 2011, numero di protocollo 51483."Si trasmette copia conforme all'originalerelativa all' atto di vendita del CompendioSan Clemente di Torrenova da parte di An-tiochia Stefania + altri in favore del Comu-ne di Roma".

Sul rustico invece è il parroco a raccon-

tarci la storia. "La onlus Casa S. Anna è un'associazione laica costituita nel 2002. Nel2004 stavamo cercando con una collabora-trice alcune strutture, il Presidente del Mu-nicipio ci aveva indirizzato ad una struttu-

ra a Torre Maura, mi pare occu-pata, e tornando indietro vedia-mo aperto il cancello di questocastello. Entriamo e troviamouna falegnameria, vediamo ilrudere e ci piace subito. Ci di-cono che è di Luca Nardi". DonVittorio è interessato a compra-re, Luca a vendere. "Ma avreb-be gradito un uso sociale, ci chie-se di preparare un progetto, noilo facemmo e gli piacque". Ilprezzo è di 170mila euro. E laOnlus non ce li ha, ma riesce atrovarli grazie alla donazione diuna banca che utilizza parte de-

gli utili nel sociale. "A giugno 2004 abbia-mo acquistato", continua don Vittorio mo-strandoci l'atto d'acquisto. "Da allora nonsiamo riusciti per ragioni misteriosissime adavere il condono per poter iniziare i lavori,ad avere la Dia. E' tutto bloccato, siamo sta-ti rimpallati da un ufficio all' altro per tuttiquesti anni in mille maniere". Pare che pro-prio ora possa iniziare a muoversi qualco-sa. "Hanno detto i nostri architetti che orache è cambiata la legge sulla casa è possi-bile avere la Dia. Rifaremo la richiesta". Ilprogetto, spiega il parroco, è salvare la strut-tura e lavorare all'interno per conservarecompletamente l'impianto 800esco.

DAVIDE LOMBARDI

LA ROSMARINA, UN BA-ZAR DI SOLIDARIETÀL'ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO SOM-MERSA DAL LAVORO. E' UN PUNTO DI RIFE-RIMENTO PER TUTTO IL TERRITORIO.

UN ATTO DEL MAGGIO SCORSO CERTIFICA CHE IL COMUNE HA ACQUISTATO LA STRUTTURA.PERÒ, SPIEGA SCORZONI, DOPO ANNI A MARCIRE INUTILIZZATI, I FONDI EROGATI DALLA

PROVINCIA SONO STATI RITIRATI.

CHIESA DI S. CLEMENTE, IL COMUNE HA COMPRATO

Mi scuso innanzitutto per essere stato approssimativo ed essermi fidato della gente sba-gliata. Con i lettori e con le parti in causa. A partire dalla onlus 'Casa Rifugio S. Anna',

chiamata in causa come nome della struttura che dovrebbe esserci nel rustico alle spalledella chiesa e non come onlus, e da don Vittorio Bernardi. Quel rustico da 240 mq alle spal-le della chiesa non lo ha acquistato a titolo personale, né tantomeno con i soldi della Cari-tas. L' acquirente è la onlus 'Casa di Rifugio S. Anna', che si è avvalsa di una donazione,spiega Don Vittorio.

Passando alla Chiesa, invece, la Provincia non ha acquistato nulla, ha solo presentato unbando per stanziare i fondi relativi alla ristrutturazione. DAVIDE LOMBARDI

ALCUNE RETTIFICHE IN MERITO ALL'ARTICOLO SULL'ABBANDONODELLA CHIESA DI S. CLEMENTE.

RETTIFICA - CHIESA DI TORRENOVA

GRAZIANI EDITOREDIRETTORE RESPONSABILE - FEDERICA GRAZIANISTAMPA FOTOLITO MOGGIOStrada Galli 5, 00100 Villa Adriana (RM)REDAZIONE VIA MONTEPAGANO, 5000132 - CASTELVERDE (RM)tel. 0622460838 - [email protected]: La Fiera dell’EstGrafica PIXEL scarl - Impaginazione Alessio Carta

TUTTE LE COLLABORAZIONI SONO GRATUITE SALVO DIVERSI ACCORDI SCRITTI

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TORRINUMERO 6 ANNO V26

In seguito alla protesta degli inquilini nell'aula consiliare, siamo andati a verifica-re le condizioni dell'R7. Ed il primo pro-

blema è trovarlo, questo fatidico R7. Nontanto per noi che conosciamo bene o maleil territorio, ma pensiamo ad un'ambulanzache deve arrivare in un non luogo, in un com-plesso di case popolari che non ha un indi-rizzo. Si trova sul lato di via Aspertini, manon c'è un numero civico. "L'altra volta l'am-bulanza doveva venire a prendere una per-sona e ha perso tempo", racconta il signorCarlo, che ci accompagna nel nostro tourdell'orrore.

Tour che comincia daglispazi comuni, sottostanti ecircostanti le palazzine. Lastrada attorno al palazzo nonla asfaltano da tempo, nonci sono recinzioni, ci sonodei locali e delle cantine chediventano terra di nessunoperché inutilizzati. Vannobonificati. "Qui dentro sonovenuti a prendere due morti", spiega Carlo.Immondizia, siringhe, topi morti. L'Ama diqui non passa, gli inquilini pagano un signo-re che si offre per pulire, per quel che può,gli spazi comuni. E ci mettono anche del lo-ro. "Noi togliamo l'immondizia, altri la rimet-tono". Un privato si è poi appropriato di spa-zi comuni chiudendosi alla meglio e facen-done un uso non proprio idoneo e igienico.Ma nella terra di nessuno anche questo ac-cade, nonostante le varie denunce.

La porta d'ingresso è attaccata al murocon una cerniera e se non viene aperta be-ne c'è il rischio che cada in testa. Pezzi d'in-tonaco mancanti visibili anche dall'esterno,crepe profondissime su muri, umidità. Quan-do apriamo lo sportello dei contatori è tuttoun incrociarsi di fili pendenti. Pericolosissi-mo. "Se c'è un'infiltrazione di acqua imma-gina cosa può succedere", dice Carlo. Sa-liamo ai piani alti, sui terrazzi. Ogni tantosembra mancare il terreno sotto i piedi, sisente il vuoto sotto le mattonelle. La pavi-mentazione è stata rifatta più volte, sempremale. Gli operai hanno cercato anche di fer-mare le infiltrazioni dell'acqua, altri tentati-vi andati a vuoto. E ci sono dei rifiuti specia-li anche ai piani alti. Calcinacci, e poi il qua-dro e il motorino di un ascensore, evidente-mente sostituiti e poi lasciati lì a marcire.Anche la qualità di quei pochi lavori che ven-gono fatti è insomma scadente. Speriamoche non sia così per i lavori di ristrutturazio-ne da 1 milione e 200mila euro che, a quan-to pare, stanno per partire. Era stata l'op-posizione nel 2009 a presentare una mozio-ne per avviare la riqualificazione dell'R7. Mo-zione approvata e a cui non è stato dato se-guito, almeno fino alla protesta dello scorso

12 marzo. Lorenzotti ha promesso che i lavori par-

tiranno subito, anche se Carlo ha i suoi dub-bi. "Ha detto che entro 15 giorni vengono a

fare la verifica. Ma vale la pena spenderetutti questi soldi? Qui va rifatto tutto e poi,le cose all'italiana, fra tutti quelli che ci man-geranno chissà quanto resterà per noi". Poiprecisa la sua opinione: "Ben vengano i la-vori di riqualificazione e speriamo che sianofatti bene, ma qui secondo me sarebbe me-glio abbattere".

Ma l'R7 non rientra nel Masterplan, chenon ne prevede l'abbattimento né la riqua-lificazione. DAVIDE LOMBARDI

La vergogna dell’ R7

La Romeo non risparmia nessuno e come da copionequando inizia un lavoro non lo porta mai a termine fino

in fondo. Anche per gli inquilini delle Case Isveur di via deiCodirossoni è toccata la stessa sorte. CosìOrnella Bianchedi, condomina della scale E,si ritrova ad avere dal Natale scorso alcunidei pensili della cucina ancora appoggiati nelsoggiorno.

Aveva dato il permesso di intervenire sul-la colonna fecale per la risoluzione definiti-va di un'infiltrazione d'acqua che riguarda-va tutto il palazzo. Gli operai della Romeosono così entrati nel suo appartamento, sfa-sciato una parte della parete della cucina e,dopo aver intonacato, le hanno rinnovato l'appuntamentoper la rifinitura del lavoro. Restava da ripristinare l'assettoallo stato originale: scartavetrare e imbiancare la parte in-teressata. Nei giorni seguenti, però, nessuno si è fatto piùvivo e da allora sono passati tre mesi. I pensili della cucina

continuano a giacere sul pavimento del soggiorno in attesadi poter essere nuovamente montati. "A saperlo non lo avreifatto - dice la signora Bianchedi - non avrei permesso che

mi lasciassero con i pensili smontati e la parete inqueste condizioni per tutto questo tempo; non aven-do neppure il diritto di sapere quando verranno. Hochiamato numerose volte per chiedere di venire arimettere tutto apposto ma se ne infischiano".

Ornella, poliomielitica dalla nascita e con difficol-tà motorie, è costretta a dover subire passivamen-te l'inadempienza della Società. Da mesi, inoltre,aveva segnalato delle infiltrazioni a carico di una del-le pareti del corridoio dove l'intonaco è caduto e unamacchia di umidità la fa da padrone, oltre ad una

crepa nel muro del soggiorno dove non le è possibile "at-taccare neppure un chiodo altrimenti viene giù tutto". Ep-pure in quel caso nessuno le ha dato ascolto. "Sono con-dannata ad accettare qualsiasi sopruso nella mia condizio-ne. Tra l'umidità, le crepe ai muri, la parete sfasciata e l'im-

possibilità di uscire per via dello scalino all'entrata del por-tone sono costretta a subire l'inadempienza e l'indifferenzadelle istituzioni". Si, perché Ornella più volte in passato hafatto richiesta di uno scivolo che le permettesse di avere li-bero accesso all'ascensore dandole così la possibilità di ren-dersi indipendente seppur in carrozzella. Persino l'ex Presi-dente Scorzoni le aveva fatto visita, interessandosi appa-rentemente alla questione. Ma a via dei Codirossoni nessu-no ci pensa e così oltre i casi personali, l'intero complessoIsveur si mostra in stato di abbandono, tra buche nell'asfal-to, alberi potati e abbandonati a terra, un canneto che, aiconfini della recinzione offre la tana per i topi. Insomma aldanno segue sempre la beffa! STEFANIA PANETTA

Scarsa illuminazione, caduta dei pini, in-filtrazioni di acqua, manto stradale po-

co sicuro. Gli esterni di via delle Cincie, piaz-zale delle Paradisee, via dei Codirossoni, viadella Alzavole e via dell'Usignolo non se lapassano molto bene.

L'impresa adibita alla manutenzione- laRomeo Gestioni - non assiste gli abitanticome dovrebbe e non assolve alle funzio-ni che le sono state assegnate. Poi, le po-che volte che interviene, sembra farlo conpoca cura. Tanto per dirne una, quando nel2004, su via delle Cincie, fu fatto un inter-vento straordinario per l'illuminazione fu-rono solo sostituiti alcuni lampioni senzapensare di rifare per bene l'impianto ge-nerale, non a norma. L'illuminazione inol-tre è scarsa e intermittente anche nel re-sto della zona, mettendo a rischio la sicu-rezza degli abitanti nelle ore notturne. Ca-pita poi che l'asfalto stradale e delle areecortili zie sia spesso dissestato anche acausa del sollevamento arrecato dalle ra-dici dei pini e che spesso si verifichino dan-neggiamento in seguito alla caduta di ra-mi degli alberi stessi.

Infine, sempre nella palazzina di via del-le Cincie, c'è il sospetto che si verifichino

perdite di gas. "L'Acea è stata chiamata perben due volte nel 2008 e nel 2010 - ci rac-conta un inquilino - ma gli operatori si so-no sempre rifiutati di intervenire per timo-ri sull'incolumità nelle operazioni".

In diversi edifici, infine, infiltrazioni di ac-qua causano il cedimento dell'intonaco edelle strutture. Non ci sembra solo una que-stione di decoro, si tratta, qui, di un livelloforse più basilare del vivere: la decenza.

SILVIO GALEANO

Avia delle Cincie, nel quartiere di Torre Mu-ra, una delle scale delle abitazioni popo-

lari è rimasta priva di luce per ben otto me-si. I condomini sono stati costretti a muover-si al buio per questo lungo tempo. E così,quasi inevitabilmente, doveva essere unospiacevole incidente a far sì che la società in-tervenisse.

La cattiva sorte è toccataal signor AntonioDel Giudice che alla fine di gennaio mentresaliva le scale al buio è caduto, lussandosiuna spalla e riportando un danno alla cuffia

dei rotatori …Per questo do-vrà sottoporsiad un interven-to chirurgico ealla conseguen-te riabilitazione.È scattata così una denuncia da parte del con-domino contro il Comune di Roma.

Il Comune però a sua volta ha diffidato laRomeo, scaricando pertanto le responsabili-tà dell'accaduto. Solo in seguito alla denun-cia la Romeo si è fatta viva in quel di via del-le Cincie, lo scorso 20 marzo. Un giorno emezzo di lavori per ripristinare l'impianto elet-trico, agognato per otto mesi. Ma questo nonè l'unico intervento ad aver atteso così tan-to tempo prima che venisse effettuato. In-fatti, sempre in via delle Cincie, nel maggiodel 2011, dopo il rifacimento completo delmanto stradale pare che le vibrazione dei la-vori fossero state la causa della rottura di untubo di irrigazione che dava nel cortile. È sta-to così che il tubo ha cominciato a zampilla-re fino a novembre scorso quando i condo-mini hanno deciso di chiudere l'acqua per in-terrompere la perdita. Il tubo è stato ripara-to solo a febbraio di quest'anno, ma per ri-manere coerenti al modus operandi dell'Azien-da, gli operai hanno lasciato la buca, attra-verso cui sono intervenuti, aperta.

Le manutenzioni cambiano, ma il disser-vizio resta sempre lo stesso. Per fortuna sem-bra che alla Romeo resti solo quest'ultimo an-no di appalto, al termine del quale ci sarà ilcambio di guardia. La speranza è che questavolta a gestire le proprietà del Comune di Ro-ma ci sia un'azienda competente.

STEFANIA PANETTA

VIA DEI CODIROSSONI, DOVE LA DIGNITÀ LASCIA SPAZIO AL DEGRADO

CASE ISVEUR, LA ROMEO LATITA

ROMEO. TEMPI RECORD

PER VIA DELLE CINCIE

TRA INADEMPIENZE E INDIFFERENZE, GLI ABITANTI DELLE CASE ISVEUR SONO ABBANDONATE AL LORO DESTINO.

SONO TANTI I LAVORI DA FARE NELLE PALAZZINE POPOLARI DI VIA ASPERTINI. SPAZI CO-MUNI, TERRAZZO, INFILTRAZIONI D'ACQUA, CREPE, PEZZI DI INTONACO CHE CASCANO DI TAN-TO IN TANTO DAI PIANI ALTI IN MEZZO ALLA STRADA.

LA MANUTENZIONE DEGLI ESTERNI DELLE ABI-TAZIONI POPOLARI ERP DI TORRE MAURA È

INSUSSISTENTE.

OTTO MESI PER IL RIPRISTINO DELL'IM-PIANTO ELETTRICO E UN ANNO E MEZZO PER

CHIUDERE UNA PERDITA DEI TUBI DI IRRI-GAZIONE.

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TORRINUMERO 6 ANNO V28

"Ho segnalato la situazione già un mese faal Municipio, con tanto di fotografie, ma adoggi non sono ancora intervenuti. Questodislivello dell'asfalto, provocato dalle radicidell'albero, è diventato un problema per l'in-columità dei cittadini". A parlare il consiglie-re Api Valter Mastrangeli che denuncia alnostro giornale un piccolo ma grave disser-vizio nel quartiere di Grotte Celoni. Le radi-

ci di un albero in via Acquaroni 114 hannorialzato il manto stradale e sono già molti icittadini che hanno avuto spiacevoli inciden-ti a causa di questo problema. Che aspet-tiamo ad intervenire?

Sono circa un centinaio i cittadini romche giovedì 22 marzo si sono datiappuntamento nel cortile della on-

lus "Camminare Insieme", a Torre Spac-cata. Si sono riuniti per discutere del lorofuturo "abitativo", dei problemi seguiti al-lo sgombero del "Casilino 900", dei pro-blemi di integrazione nei "nuovi"campi, disseminati su tutto il ter-ritorio cittadino.

Samantha Ahmetovic, porta-voce della comunità, spiega che"si chiede uno spazio libero do-ve poter ricostituire la comunitàsmembrata quando hanno sgom-berato il Casilino. Da allora la maggior par-te di noi ha avuto difficoltà ad integrarsi ea socializzare negli altri campi, abitati dacomunità culturalmente differenti. Ci so-no rom, sinti, romeni, e non è facile rag-giungere una convivenza pacifica". Non èfacile neanche e soprattutto se molti deinuovi campi di fortuna sono abusivi, e perquesto fugaci, soggetti a sgomberi conti-nui.

"L'abbandono del Caslino 900 - conti-nua Samantha - è avvenuto in seguito adun raggiro. Sono stati fatti firmare docu-menti in cui si accettava lo sgombro e il

trasferimento, ma la maggior parte di chiha firmato, non aveva be capito di che sitrattasse". "Raggirata" e sfrattata, quindi,

la comunità è intenzionata a ricom-porsi, e soprattutto ad integrarsi al-l'interno della città.

Samantha è l'esempio viventedella volontà di integrazione. Natain Italia da genitori slavi, 22 anni,perfettamente integrata e cittadi-na italiana, è la prima ragazza rom

a prestare servizio civile. Dà un contribu-to nelle attività dell'associazione "Cammi-nare Insieme", presso la quale svolge ilruolo di mediatrice culturale tra la sua co-munità e la città di Roma.

Samantha è una delle poche ragazzerom fortunate che hanno avuto la possi-bilità di prendere la cittadinanza, al com-pimento del diciottesimo anno. "Nella mag-gior parte dei casi non si fa in tempo a se-guire la procedura, che ha una finestratemporale molto ristretta". Trascorsi infat-ti giorni dal raggiungimento della mag-giore età, se non si è presentata doman-

da e assolti i compiti burocratici, si perdel'accesso alla cittadinanza, si chiudono leporte della patria. "In altri casi non è per-messo di far domanda, soprattutto alle ra-gazze", continua Samantha. Questo nonfarebbe altro che alimentare il circolo vi-zioso del pregiudizio, "sempre molto pre-sente nei confronti di tutti i nomadi", e raf-forzato dal fatto che "per noi è difficile an-che andare a scuola, dove si dovrebbe ap-prendere la cultura italiana". A detta di Sa-mantha, molti bambini e ragazzi rom ab-bandonano la scuola, o non ci approdanomai, "perché vengono discriminati in ognioccasione, non perché non sono interes-sati. Ed è difficile frequentare posti dove titrattano in modo diverso". A confermarequesta ipotesi ci sarebbe "la classe esclu-

sivamente rom della Don Bosco, frequen-tata regolarmente da tutti gli alunni, chesi sentono uguali. Questo però non va be-ne, perché è un metodo che dà vita a clas-si ghetto".

La comunità che si è riunita a "Cammi-nare Insieme" vorrebbe tornare a casa,primo passo necessario nel percorso di in-tegrazione. E forse sarebbe una mossaintelligente per l'amministrazione capito-lina creare le condizioni per permetterglie-lo. Una mossa intelligente oltre che dovu-ta. Eppure l'unica politica di attenzione perquesti cittadini senza patria sembra esse-re quella degli sgomberi, convinti forse chela polvere sotto il tappeto elimini il proble-ma. LUCIA BRAICO

La prima cittadina rom al servizio civile"BASTA ISOLAMENTO. MOLTI ROM VOGLIONO INTEGRARSI". INCONTRO DI UNA RAPPRE-SENTANZA DEI ROM A "CAMMINARE INSIEME". CHIEDONO DI RICOSTITUIRE LA COMU-NITÀ SMEMBRATA COL CASILINO 900. "CI HANNO MANDATI VIA CON L'INGANNO".

Siamo tornati dopo mesi alcomplesso Isveur di Giar-

dinetti, in via dei Romagnoli,e abbiamo constatato che quelcantiere aperto nel 2010 peril rifacimento delle fogne e de-gli spazi esterni è ancora lì,fermo. Come lo abbiamo tro-vato qualche mese fa. E i cit-tadini non ne possono più: "Inquesti cortili dovrebbero gio-care i nostri figli. E' un annoe mezzo che hanno abbando-nato tutto e non si vede piùnessuno. L'ultima volta cheabbiamo visto gli operai ci han-no detto che se ne andavanoperché il Comune non pagava".

C'è il pericolo del cantiere, ci sono gli al-beri a rischio caduta e quelli caduti nel cor-so della nevicata, ci sono dei veri e proprifossati che, in un'ipotetica fine lavori, nondovrebbero esserci. "Qui dovrebbero fare lerecinzioni, le fognature, le illuminazioni, lapotatura alberi, un'area cani interna, i par-cheggi. Già quando c'era la Giunta Scorzoniin cassa c'erano i soldi per questo progetto.E noi abbiamo più volte invitato il Presiden-te dell'VIII Lorenzotti con gli addetti ai giar-dini, ma alle promesse non è seguito nulla.Alla fine ci ha detto di aver fatto tutto il pos-sibile, che non poteva fare più nulla". In so-stanza quel che resta è tutta una serie di fos-

sati, "una decina di buche enor-mi" e questa sorta di cantie-re che ospita calcinacci e al-tro materiale. Ha anche pre-so fuoco un anno fa, ci spie-gano gli inquilini, che poi cimostrano una canna fumariain eternit. Non mancano ov-viamente i soliti problemi del-le case, e la scarsa manuten-zione della Romeo.

"Qui quasi tutti abitiamo da35 anni, dal 1977. Quasi tut-te le manutenzioni le abbia-mo sostenute a nostre spese.Riparazioni dei pavimenti, ba-gni, tinteggiature scale, lam-

padine per l'illuminazione dei giardini, pota-tura dei giardini, ripulitura delle fognature.Per tenere curato quel pezzo di giardino pa-ghiamo un giardiniere 500 euro al mese. Mala Romeo chiede lo stesso affitti e spese dicondominio, e se noi facciamo qualche ri-chiesta risponde male. Nel fabbricato A sca-la A ci sono 14 famiglie che hanno dovutocomprare le stufe a gas o elettriche perchéi loro termosifoni non funzionano da 10 an-ni, crediamo si siano rotte delle tubatureesterne. Però loro devono ugualmente pa-gare la Romeo".

Insomma, soliti problemi da inquilini del-le case popolari, soliti problemi da cittadinidi serie b. DAVIDE LOMBARDI

UN CANTIERE FERMO DAL 2010 NEL COMPLESSO ISVEUR DI GIARDINETTI METTE IN PERICOLO

L'INCOLUMITÀ DEI BAMBINI. E NON È L'UNICO PROBLEMA PER GLI INQUILINI.

VIA ROMAGNOLI E QUELLE CASE POPOLARI CHE SONO UN CANTIERE

Due pregiudicati sono stati tratti in arresto dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Com-pagnia di Frascati, mentre svolgevano servizio in abiti civili. Tutto è accaduto nella serata

del 21 marzo, mentre i militari stavano svolgendo un servizio antirapina in borghese. I carabinieri, dopo aver ricevuto la segnalazione dal 112 di un'avvenuta rapina presso un

supermercato nel quartiere di Tor Bella Monaca, si sono messi alla ricerca di una Lancia Y conla quale due rapinatori si erano dati alla fuga subito dopo il colpo. I due balordi, pochi minutiprima, avevano fatto irruzione all'interno dell'attività commerciale armati di pistola e con il vol-to coperto dai passamontagna. Dopo aver aggredito la cassiera, avevano sottratto 1.500 eu-ro dal registratore di cassa. Dopo la segnalazione, i militari sono riusciti ad intercettare l'autosulla quale i due si erano dati alla fuga, dando vita ad un breve inseguimento avvenuto sottogli occhi attoniti delle persone che si trovavano in strada. Bloccati e disarmati i fuggiaschi, duepregiudicati italiani rispettivamente di 33 e 39 anni, i carabinieri hanno recuperato la refurtivarestituendola al legittimo proprietario.

I due arrestati saranno processati per direttissima con l'accusa di rapina, lesioni aggravatein concorso e porto ingiustificato di armi. Diversa la sorte della cassiera che, avendo riportatodiverse contusioni ad un braccio e un forte stato d'ansia, è stata accompagnata in un vicinoPronto Soccorso della Capitale. Al momento sono in corso ulteriori indagini per sapere se i duepregiudicati siano coinvolti in altre rapine avvenute in precedenza. ANDREA CAVADA

CON UNA PISTOLA A SALVE SONO ENTRATI IN UN SUPERMERCATO E, DOPO AVER STRATTONATO LA

CASSIERA, HANNO SVUOTATO LA CASSA E SI SONO DATI ALLA FUGA.

AL CIVICO 114 LE RADICI DI UN ALBERO HAN-NO RIALZATO IL MANTO STRADALE.

TOR BELLA MONACA: ARRESTATI DUE PREGIUDICATI PER RAPINA

VIA ACQUARONI, PERICOLO RADICI!

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TORRI NUMERO 6 ANNO V 29

“E’una battaglia che porto avantiperché sono direttamente in-teressato. Ma lo faccio anche

per gli altri, per i ragazzi di oggi e di doma-ni".

E' di parte il signor Maurizio Argiolas, maper sostenere una giusta causa. Suo figliosegue un percorso di recupero per tossico-dipendenti presso la comunità Il Cammino,che ha sede centrale a Città della Pieve. Ela battaglia intrapresa da lui e da altri cit-tadini, genitori e fruitori del servizio dellacomunità, è contro chi ha deciso di strap-par via la gestione del servizio alla storicacooperativa per rimetterlo a bando e asse-gnarlo ad altri.

Il signor Argiolas sostiene che "non simette in discussione la professionalità el'impegno dell'equipe che attualmente ge-stisce la comunità, ma si sta parlando di unservizio che prevede un percorso, che si co-struisce sulla base della fiducia e della fa-miliarità che si instaura tra operatori e frui-

tori". L'interessecelato dietro laprotesta e il mal-contento è quel-lo di un padrepreoccupato chevive una situa-

zione non facile e che ha visto nell'attivitàdel Cammino un barlume di speranza peril recupero di suo figlio come di altri ragaz-zi. Barlume rafforzato dall'effetto positivoche fino ad oggi la comunità ha avuto sul-le vite dei suoi utenti.

Il 19 marzo una delegazione di genitorie operatori si è recata in Campidoglio conla speranza di incontrare il sindaco e perprotestare contro le politiche dell'Agenzia

Capitolina Tossicodipendenze, organismoostile verso le associazioni storiche che ge-stivano i diversi servizi. Come prevedibile,il primo cittadino non era disponibile per ilricevimento. Il colloquio con il Capo di Ga-binetto però ha dato ossigeno alle speran-ze della comunità, che ha ottenuto una pro-roga delle attività fino al mese di aprile, "an-che se l'ambizione è quella di arrivare finoa fine mandato", dichiara Vincenzo De Vir-gilio, sostenitore della causa de Il Cammi-no.

I servizi sarebbero stati affidati a asso-ciazioni che simpatizzano con l'amministra-zione di centro-destra "Con la gestione cam-bierà anche lo statuto, che a quanto pareconsentirà l'ingresso in comunità anche a

persone non tossicodipendenti. Questo de-qualificherà il servizio e porterà a una di-spersione delle risorse e un servizio menofunzionale". il rischio più vivo infatti è l'ab-bandono del programma di recupero da par-te di molti utenti, dovuto alla rottura del le-game continuo e duraturo creatosi duran-te la "terapia", che non è un semplice ser-vizio, ma una fase della vita di alcune per-sone.

Ciò che non va giù alla cooperativa diret-ta da Anna Addazi e Stefano Regio è anchela convinzione che il bando sia stato redat-to ad arte per permettere l'accesso di qual-cuno a fronte dell'esclusione di altri. Nontrattiene il dubbio Maurizio Argiolas: "Co-me è possibile che per la graduatoria fina-le il peso dell'esperienza trentennale di que-sta cooperativa per questo stesso serviziosia stato di soli tre punti? Come è possibi-le che il radicamento nel territorio non siafattore prioritario? Questo sistema non misembra molto trasparente". LUCIA BRAICO

Stop alla marcia del CamminoLA COOPERATIVA DI RECUPERO DALLE TOSSICODIPENDENZE RISCHIA UNA FRENATA. A CAUSA DI UN BANDO POCO TRASPARENTE CHE TOGLIEREBBE LA GESTIONE

DEL SERVIZIO A QUELLI CHE LO HANNO FATTO CRESCERE.

In quell'area fatta di terriccio e sottoposta a vincolo si è dovuto attendere diverso tem-po prima di poter ottenere i permessi ad intervenire. Trattandosi di un lavoro a raso

presto sarà pronto e così alla zona verrà conferito maggiore respiro considerata anche laprecedente ristrutturazione dell'intera piazza. Ma per il quartiere di Tor Vergata le ambi-zioni non finiscono qui e così al prossimo consiglio ci dice Massimo Fonti, Presidente Com-missione Lavori Pubblici e Mobilità "verrà presentata una richie-sta di inserire nel piano di investimenti del Municipio la spesadi 300mila euro per un progetto di raccolta delle falde acquife-re nel tratto che va da via Casilina fino a via della Sorbona neipressi della Caserma dei Carabinieri".

Per il progetto del marciapiede su via di Tor Vergata invecenulla ancora bolle in pentola, nonostante ormai da anni sia sta-ta più volte pronunciata la necessità. " Per il marciapiede - con-tinua Fonti - non si può ancora fare niente perché non ci sonoi fondi, bisogna trovare le risorse ma noi stiamo lavorando,sempre se ci fanno lavorare". Insomma con un progetto in fa-se di realizzazione e l'altro nelle intenzioni, per il marciapiedebisogna solo aspettare e sperare. STEFANIA PANETTA

C’è un divieto che molti cittadini non ri-spettano in via Giacinto Martorelli, un

po' costretti dall'impossibilità di parcheggia-re e un po' per mancato senso civico.

È un divieto di sosta e di parcheggio suun lato della strada. Questo abuso ha gene-rato non pochi problemi, in alcuni casi an-che rischiando di complicare irrimediabilmen-te l'intervento delleautoambulanze e deiVigili del Fuoco. Conla neve alcuni ramihanno ceduto e pergiorni sono rimastiin bilico, sospesi nel-l'aria fino a quandouna sera di qualchesettimana fa, di fron-te al pericolo immi-nente per la caduta, sono stati chiamati i Vi-gili del Fuoco per rimuoverli.

Tutto avveniva alle 22 della sera. Paniconella via perché le auto parcheggiate in so-sta vietata hanno ostacolato il passaggio delcamion dei pompieri. Pur di passare non so-lo si è piegato un paletto della segnaletica,ma addirittura c'è stato bisogno di rimuover-le due auto parcheggiate in sosta vietata ap-punto. L'operazione si è protratta fino allamezzanotte, generando lo scontento e lapolemica fra i cittadini del quartiere che sidicono esasperati da questa situazione non-ché preoccupati; dato che precedentemen-te il passaggio è stato ostacolato anche al-

le autoambulanza che hanno dovuto ritar-dare il pronto intervento. Massimo Fonti, Pre-sidente della Commissione Lavori Pubblici eMobilità ha così commentato la situazione"Tra Torre Maura e Giardinetti abbiamo gros-si problemi di viabilità per via delle stradetroppo strette. Nel caso specifico di via Gia-cinto Martorelli l'unica soluzione oltre quel-

la naturalmen-te di un inter-vento da par-te dei Vigili conle contravven-zioni, sarebbequello delleistallazioni pa-rapedonali.Queste peròrichiedono una

spesa che non siamo nelle condizioni di af-frontare. Gli assessori anziché starsene se-duti al bar a prendere caffè o nelle stanzedei loro uffici dovrebbe andare in giro a cer-care le risorse, altrimenti i problemi del ter-ritorio non si possono risolvere. Credo sia ar-rivato il momento di fare opposizione e nonmaggioranza stando così le cose".

Insomma viste le dichiarazione agli abi-tanti di via Giacinto Martorelli non resta cherivolgersi alla centrale operativa dei Vigili Ur-bani, ai consiglieri, invece, di darsela gam-ba visto che le calamità naturali stanno perabbattersi sulle loro teste.

STEFANIA PANETTA

PARCHEGGIO NUOVO PER VIA DELLA TENUTA DI TORRENOVAIN VIA GIACINTO MARTORELLI ANCORA UNA VOLTA I VIGILI DEL FUOCO STENTANO AD INTERVENIRE.UN DIVIETO DI SOSTA NON RISPETTATO GENERA IL PANICO

SONO INIZIATI LUNEDÌ 26 MARZO I LAVORI IN VIA DELLA TENUTA DI TORRENOVA PER IL RI-PRISTINO DEL PARCHEGGIO ADIACENTE ALLA SCUOLA MATERNA DE CURTIS.

Su via del Torraccio, a Villa Verde, sono dapoche settimane spuntati i segnali di un

cambiamento tanto imminente quanto lun-gamente atteso. Stanno infatti procedendocon la recinzione dei terreni destinati ai fa-mosi "piani di zona".

Della questione si è infor-mato personalmente VirgilioConsoli, Presidente del Cdq Vil-laggio Breda: "Ci hanno con-fermato che i costruttori han-no preteso dal proprietario deiterreni, un sondaggio archeo-logico prima di prenderli in ca-rico. Se avessero cominciato i lavori e aves-sero trovato sotto dei reperti archeologiciavrebbero perso gli appalti e di conseguen-za la mancata costruzione degli appartamen-ti".

Difatti in questo modo gli scavi, totalmen-te a carico del proprietario del terreno, sot-to la costante supervisione del Comune diRoma si sono resi necessari per verificare la

presenza o meno di importanti ritrovamentidi interesse artistico e storico. Si sa che l'areain questione è un territorio dove già sono sta-ti trovati importanti testimonianze. Come delresto in gran parte dell'area circostante. Al-

la Selvotta, nel frattempo, isondaggi hanno rivelato la pre-senza di sarcofagi e di una vil-la risalente all'epoca degli an-tichi romani con tanto di stra-da. Ovviamente questo ha pro-vocato l'imminente interruzio-ne dei lavori. Sono d'obbligo,a questo punto, gli accerta-

menti con l'intervento delle Belle Arti. "Le cose sono ancora in alto mare, più va

alle lunghe più possibilità abbiamo di contra-stare i Piani di Zona" ricorda Consoli. Oltrealla manifestazione di ostilità dei cittadini ver-so il progetto, oltre il ricorso al TAR voluto dacomitati di quartiere e consorzi tutti, ora an-che gli antenati ci mettono lo zampino...

JESSICA SANTINI

SONDAGGI PER I PIANI DI ZONA

A VILLA VERDE SI STANNO INNALZANDO LE PALIZZATE DI RECINZIONE. ALLA SELVOTTA È STATA TROVATA UNA VILLA ROMANA.

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TORRINUMERO 6 ANNO V30

Dopo tante peripezie le chiavi del mer-

cato coperto di Torre Spaccata so-

no state consegnate a 33 operato-

ri, e noi siamo andati a fare un giro in via

Sisenna per sondare gli umori dei commer-

cianti.

Per Angelo Bianchi, che vende surgela-

ti, la cosa può essere positiva, solo se, co-

me ci ha detto l'assessore Brunetti, il mer-

cato che resterà in via Sisenna venderà ti-

pologie di merci diverse da quelle del mer-

cato coperto. "Quel mercato è cresciuto a

dismisura, all'inizio erano 40, oggi circa

150", spiega Angelo. "L'attrazione sono lo-

ro, quindi se noi ci allontaniamo andiamo

solo a perdere. A meno che quel mercato

non sia differenziato dal nostro. Se resta

così sarebbe la morte per il mercato coper-

to, ed è un peccato spendere tutti questi

soldi così". Poi spiega come pensano di or-

ganizzarsi i commercianti: "Sarà autogesti-

to, dobbiamo fare un'associazione, pagare

l'assicurazione, gente per le pulizie. Non ci

fidiamo dell'Ama". Sulla lunghezza dei tem-

pi Angelo dice che i problemi sono stati so-

lo amministrativi.

"Non c'erano problemi di prezzo dell'af-

fitto. Paghiamo anche di meno rispetto al

suolo pubblico, ma si aggiungeranno quel-

le altre spese. L'assessore ci ha consegna-

to le chiavi ma ha detto che ci dobbiamo

cambiare la serratura".

Per Roberto De Felici questo spostamen-

to è "una cosa positiva". "Qua ci hanno fat-

to le campagne elettorali, se non sbaglio

hanno stanziato 2 milioni di euro". Rober-

to parla anche dell'altro mercato: "Le licen-

ze concesse sono 78, invece sono circa 150".

E chiede tempo al Municipio: "Nel verbale

che attesta la consegna delle chiavi c'è una

postilla che dice che quando si apre dob-

biamo essere pronti. Certo, noi siamo con-

tenti, ma perché tutta questa fretta? Date-

ci il tempo".

"Una cosa positiva" anche per Manuela,

fioraia. "Prima il problema delle fognature,

poi un altro, poi un altro ancora, le solite

cose. Speriamo ora si sbrighino. Gira vo-

ce… Speriamo già a settembre si possa apri-

re". Vittoria Petrini, fruttivendola, è ormai

indifferente. "Speriamo vada bene, non ne

siamo certi. Io avrei preferito lo spostasse-

ro prima per godermelo, ormai sono vec-

chia. La cosa mi è indifferente". E sui ritar-

di precisa: "Non è colpa nostra".

Il signor Alberto invece vende pesce, e

al mercato coperto non ci vuole andare. "Ho

venduto, non ci voglio andare, secondo me

verranno meno clienti. Qui vendiamo qual-

cosa grazie all'altro mercato, in un luogo

chiuso la gente non viene. O va ai negozi e

ai centri commerciali". Orlando è un frutti-

vendolo, "il più anziano qui in mezzo", e

sembra il più soddisfatto. "E' un'ottima co-

sa per l'igiene e la riqualificazione. Final-

mente sono finite le chiacchiere, è andata

avanti tutto questo tempo perché gli asses-

sori facevano il tira e molla. Quando andre-

mo lì tutto sarà più lineare, avremo più clien-

ti, sarà tutto più ordinato". Però, spiega Or-

lando, ad una condizione: "Se non differen-

ziamo le merci da quest'altro mercato di-

venta tutto inutile. Due milioni spesi per

niente". Brunetti ci ha garantito che le mer-

ci saranno differenziate, noi verificheremo.

DAVIDE LOMBARDI

Si sono indubbiamente dilungati i tempi perla ristrutturazione del Teatro Ex Enaoli, nel

quartiere di Torre Spaccata, dal momento cheavrebbero dovuto concludersi lo scorso anno.

Il Teatro, composto da duecento posti a se-dere e destinato alle Associazioni Culturali cheoperano nel territorio dell'VIII Municipio e chevuole diventare un centro polifunzionale ospi-

tando convegni, conferenze e spettacoli, ave-va già visto prolungare il tempo di ristruttura-zione da novembre 2011 a dicembre; termineultimo previsto per la consegna e segnalatosul sito del Municipio delle Torri. Oggi i tempisi allungano maggiormente slittando a data in-definita. C'è da aspettare che vengano appor-tate le ultime migliorie alla struttura. Solo doposi potrà procedere al collaudo.

"Ad oggi il Teatro non è ancora completo -dice il Presidente della Commissione CulturaAntonio Villino - mancano piccole rifiniture, fat-te queste si procederà con il collaudo ma pen-so dovranno passare ancora un paio di mesi.Quando sarà stato fatto tutto questo ci si po-trà sedere e pensare alla procedura di asse-gnazione dello spazio alle associazioni del ter-ritorio". L'inaugurazione si fa lontana e le pol-trone rosse dovranno restare incellofanatean-cora per un tempo indeterminato.

STEFANIA PANETTA

L’auditorium "Ennio Morricone" nei pressi del-la Facoltà di Lettere e Filosofia all' Univer-

sità Tor Vergata ha ospitato un evento beneficopromosso e sostenuto dall' Associazione onlus"L'arcobaleno della Speranza".

L'Associazione, fondata e presieduta da Ma-ria Stella Marchetti, si preoccupa di promuoverela solidarietà sociale e di sensibilizzare le per-sone sul tema delle leucemie. Così la serata divenerdì 23 marzo ha avuto uno strepitoso suc-cesso. Tant'è che nessun posto è rimasto vuoto.

Ad aprire le danze un noto comico romano,Marco Passiglia. Già conosciuto dal pubblico perle esilaranti partecipazioni al programma televi-sivo "Zelig". Che ha allietato una serata dai con-torni spesso commuoventi. Come durante la te-stimonianza della stessa fondatrice che ha rac-contato ad un pubblico attento ed emozionato,la storia della sua malattia. La speranza che l'-ha accompagnata verso la guarigione e la suapromessa di aiutare gli altri se mai ce l'avessefatta. Promessa che è stata mantenuta e da qual-che anno ormai con l'"Arcobaleno della speran-

za" offre supporto ai malati ealle loro famiglie. E sostegnoai reparti ematologici dellestrutture ospedaliere.

L'atmosfera è stata riscal-data dalla band "Fuori Tempo" che con le coverdi Ligabue hanno fatto cantare l'intero audito-rium. Dulcis in fundo l'ospite d'eccezione: il co-mico Antonio Giuliani che ha partecipato di buongrado alla manifestazione benefica. I fondi rac-colti durante la serata serviranno ad acquistaredue poltrone per il reparto di ematologia dell'ospe-dale di Tor Vergata. Occorrono circa 2mila 500euro. E il comico Giuliani, al microfono, si è fat-to scappare una promessa: "Se i fondi raccoltiquesta sera non saranno sufficienti, mi impegne-rò a fare uno spettacolo a pagamento al Teatrodi Tor Bella Monaca. Il prezzo del biglietto saràinteramente devoluto all'Associazione". Quan-do la beneficienza è contagiosa ... Tra lo scro-scio di applausi e le risate strappate dal comicosi è conclusa una piacevole serata.

JESSICA SANTINI

Avevamo riportato, in luglio, una buona no-tizia: la pulizia della discarica abusiva di lar-

go Monet da parte degli operatori dell'Ama. Aquanto pare non è durata molto.

"Non c'è un controllo pubblico da parte del-la pulizia municipale e le segnalazioni a chi sioccupa solo della raccolta dei rifiuti non basta-no ? ci rac-conta Mauri-zio Russopresidentedel Comitato? Alcuni pri-vati hannoperciò vanifi-cato quantoera stato fat-to quest'esta-te e continua-to a scarica-re". Se ci siaffaccia oltreil fossato, maanche lungoi bordi delmarciapiede, è possibile scorgere, oltre ai rifiu-ti e ai calcinacci, i segni di alcuni insediamentiabusivi e baracche sorte a più riprese. "Primaerano i Rom della Casilina, sbaraccati con al-cuni interventi nel fosso, dal 2011 si sono inve-ce stanziati nella marrana".

Ma non è solo la situazione di largo Moneta preoccupare i cittadini quanto i problemi di si-curezza stradale e viabilità lungo l'asse princi-pale del quartiere, via Degas. "E' una via mol-to larga e utilizzata come se fosse una stradaad alto scorrimento. Abbiamo avuto due mortie diversi feriti perché, in tutta la sua percorren-za vi è un solo semaforo pedonale. Avremmobisogno di interventi che rallentino la velocitàdelle auto: erano state proposte delle striscestradali rumorose e anche un progetto di piaz-za davanti al centro commerciale, con tanto difermate del trasporto pubblico, che certamen-te avrebbero funzionato da deterrente sugli au-tomobilisti più imprudenti".

Non sono arrivate. Non da ultimo, segnalia-mo i problemi di congestione del traffico e il bi-sogno di "prolungare via Lentini collegata convia di Vermicino, per aggirare Villa Verde e ar-rivare direttamente nella nuova zona di GrottePortella" e che alla Selvotta il ritrovamento diresti archeologici ha bloccato l'edificazione delpiano di zona. SILVIO GALEANO

Mercato di Torre Spaccata, dubbi e soddisfazione fra i commerciantiDOPO ANNI IL PASSO DELLA CONSEGNA CHIAVI È STATO FATTO. COMMERCIANTI CONTEN-TI, MA SERPEGGIANO ANCORA I DUBBI, BISOGNA DIFFERENZIARE LE MERCI DA QUELLE DEL-L'ALTRO MERCATO DI VIA SISENNA.

FONTANA CANDIDA, SICUREZZA STRA-

DALE E UNA DISCARICA ABUSIVA

CON L'AIUTO DEL COMITATO DI QUARTIERE

DI FONTANA CANDIDA SEGNALIAMO LA NECES-SITÀ DI ALCUNI INTERVENTI NELLA ZONA.

L’ “ARCOBALENO DELLA SPERANZA" A TOR VERGATA

UNO SPETTACOLO DI BENEFICENZA PER ACQUISTARE DUE POLTRONE PER IL RE-PARTO EMATOLOGICO. OSPITE D'ONORE ANTONIO GIULIANI.

ULTIME RIFINITURE PER IL TEATRO EX ENAOLISTANNO PER TERMINARE I LAVORI DEL FAMOSO TEATRO

DEL QUARTIERE DI TORRE SPACCATA, MA BISOGNERÀ ASPETTARE

ANCORA UN PAIO DI MESI.

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TORRINUMERO 6 ANNO V32

Tor Bella Monaca non è un quartiereche appaga l'occhio. Tra il degrado egli scempi, su via di Tor Bella Mona-

ca, in direzione Torre Angela, non una, nédue, ma ben tre distributori di benzina a di-stanza ravvicinata dominano il panoramache mostra tutto il suo aspetto sub-urba-no.

E sembra davvero strana la presenza diquei tre distributori così prossimi l'uno al-l'altro, dato che la normativa vigente pre-vede alcuni criteri che su via di Tor BellaMonaca sembrano essere stati ignorati.

Regola questo ambito la legge Regiona-le n. 35 del 2003, che modifica il preceden-te testo n. 8/2001, sostanzialmente immu-tato nei punti essenziali, che poi sono quel-li che interessano i nostri distributori. E ipunti essenziali, quelli visibili ad occhio nu-do senza la lente tecnica o giuridica, sonosicuramente i criteri logistici.

L'articolo tredici della legge stabilisce ledistanze minime tra i diversi impianti. Il ri-spetto di tali distanze è tra le condizioni di"legittimità" degli impianti stessi. La distan-ze varia a seconda che l'area interessata ri-cada nel perimetro urbano o extra-urbano,o meglio all'interno di centri abitati o me-no. E a meno che non andiamo errati, sep-pure non proprio a misura d'uomo, via diTor Bella Monaca percorre un centro fin trop-po abitato. Perciò la distanza minima tra idue impianti "nella stessa direttrice di mar-cia" non deve essere inferiore ai 600 me-tri. E a occhio nudo pare proprio che la di-stanza fra due delle tre "stazioni" in ogget-to sia inferiore. La terza si trova sul sensodi marcia opposto.

Supponendo comunque che proprio queltratto del viale sia esterno al centro abita-to propriamente detto, sempre l'articolo 13vieta la realizzazione di impianti di distri-buzione su aree prossime "a biforcazioni distrade di uso pubblico", proprio come quel-la che porta su via Anderloni.

A questo punto sembra proprio che non

tutti i criteri siano stati rispettati affinché letre stazioni di servizio fossero a norma.

E se, metro alla mano, ci si dovesse ren-dere conto che effettivamente tutti o qual-cuno dei distributori non rispondono per-fettamente ai criteri richiesti dalla legge,non resterebbe che porsi una domanda:come mai sono state date le concessioni?Da parte di chi?

Si dovrebbe fare un salto nel passato,precisamente di circa 6/8 anni, periodo ap-prossimativo della nascita degli impianti se-condo quanto riferito dai residenti.

Sull'area dove sorge la stazione di servi-zio Agip (gestita dalla T.B.M. Petroli s.r.l.),la più incriminata (perché nata per ultima),e che la stessa ditta avrebbe dovuto libe-rare a causa delle irregolarità, era stata pre-

vista dalla risoluzione n.3 di un consigliomunicipale del dicembre del 2006 la realiz-zazione del capolinea della linea Atac 20express. La risoluzione, evidentemente, nonha avuto seguito. E il distributore è rima-sto al suo posto, "nonostante il parere tas-sativamente negativo espresso nel genna-io 2006 dall'UITS (Ufficio Traffico e Segna-letica) del Municipio".

Stranamente però, a dicembre del 2006,l'ufficio contraddice sé stesso, e esprimeparere positivo sulla presenza del distribu-tore. Il caso vuole che proprio in quei gior-ni la Blu Petroli, che fornisce il servizio didistribuzione carburanti, esprime la volon-tà di realizzare il fatidico capolinea del 20express a proprie spese, dislocandolo qual-che metro più in là rispetto al progetto ini-

ziale. Come a sdebitarsi per una cortesiaricevuta. Appurata "l'assenza di elementitecnici ostativi", l'UOT dell' VIII dà parerefavorevole alla proposta. Tempo un meseperò e a gennaio del 2007 il Municipio si farisentire e, in modo quasi bipolare, espri-me la sua contrarietà al progetto della BluPetroli di realizzare il capolinea.

Scavalcata anche questa volontà. A lu-glio del 2007, con i protocolli 15063 e 21389,il VI dipartimento (Programmazione e At-tuazione urbanistica) rilascia il nullaosta chesancisce la regolarità degli impianti, che perrisposta vede una comunicazione del no-stro Municipio alla direzione del gruppo VIIIP.M. Questa chiarisce che "il distributore dicarburante ricade in area destinata a PRINT(Programma d'Intervento urbanistico)",quindi non disponibile per il distributore. Latrama ingarbugliata si conclude a fine 2008,quando il III Servizio (relativo alla sicurez-za) dell'UOT invia al gruppo VIII dei VigiliUrbani una nota che evidenzia che "tutti imanufatti relativi all'impianto risultano cor-rettamente realizzati". Ma non c'erano del-le norme? Non sarebbero dovuti essere ri-spettati dei criteri? E la distanza minima? Ela prossimità ad incroci e rotatorie? A quan-to pare sono solo capricci soggettivi di unMunicipio che, in fatto di sovranità, vedesempre qualcuno che lo scavalca. Anche senon riesce a riconoscerlo! LUCIA BRAICO

“Questa volta si sono fermati alla cu-cina e hanno preso solo qualcosa

da mangiare". Sono ancora una volta la re-sponsabile Sandra D'Ardibale e la maestraEnza Quaresima, sollevate solo in parte, araccontarci cosa accade nella scuola mater-na Antonio Crupi a Torre Angela. Sottrazio-ni continue di materiale scolastico - ben trenel solo ottobre scorso - come denunciatoda una nostra lettrice mamma fino agli at-

ti vandalici di inizio novembre, quando qual-cuno ha pensato bene di fare notte bravaentrando nella struttura e aprendo gli estin-tori antincendio. Danneggiando, così, il pa-vimento di linoleum e causando la chiusu-ra temporanea della scuola per permette-re di scongiurare un'even-tuale tossicità delle polveriemesse dalle apparecchia-ture. Il Presidente della Com-missione Sicurezza dell' VIIImunicipio, Nando Vendetti,aveva avanzato la richiestadi un allaccio dell 'allarmedella scuola al Comando deiCarabinieri ma l'intervento, ad oggi, non èancora stato eseguito. "In precedenza c' erastato assicurato anche l'innalzamento del-la recinzione che circonda l'edificio e da cuiavviene l'accesso alla struttura ma non sen'è fatto nulla". A preoccupare chi si pren-de cura con dedizione della crescita dei no-

stri figli sono soprattutto l'arrivo della bel-la stagione e la chiusura nelle vacanze esti-ve.

"Il rientro a settembre è sempre un mo-mento delicato. Non sappiamo mai cosa ciattende. Non c'è alcun portiere o custode

in agosto e il rischio che qual-cuno si accampi è concreto.Negli anni scorsi, infatti, cisono state persone che si so-no installate nello stabile contanto di fili per stendere i pan-ni". L'allarme funzionante -per quanto non in presa di-retta con i carabinieri - e il

livello di guardia - sicuramente alzatosi -hanno funzionato in parte da deterrente nelbreve periodo. Ma non basta. Ci aspettia-mo che con l'arrivo dei mesi critici, si prov-veda a garantire la sicurezza necessaria at-traverso le disposizioni idonee che sono sta-te promesse. SILVIO GALEANO

Nella sala riunioni del dipartimento filoso-fico dell'Università di Tor Vergata lo scor-

so sabato 24 marzo si è tenuto il convegno"Destituzione politica degli intellettuali. Finedelle culture politiche?". A moderare la di-scussione il Porfessor Mario Perniola, ordina-rio di Estetica a Tor Vergata. Invitatiad inter-venire Augusto Illuminati, docente di Storiadella Filosofia e Carlo Galli autore del Disa-gio della Democrazia. L'incontro rientra in unciclo che continuerà fino alla fine di maggio.

Parlare attraverso l'analisi storica e filoso-fica della contemporaneità politica e del ruo-lo che gli intellettuali sarebbero chiamati asvolgere in tempi di "azioni collettive insen-sate" ha detto Carlo Galli.

Il convegno svoltosi fra poche menti inte-ressate all'argomento ha visto anche la par-tecipazione del pubblico non molto numero-se che ha interagito con gli ospiti a suon didomande. Parole aspre sono state pronun-ciate a proposito della situazione politica at-tuale dove la destra è stata definita di ave-re "l'idea che la realtà non esista" e la sini-

stra di "ritrovarsi a fare due prodotti della de-stra: vende illusioni con la spettacolarizza-zione e inventa problemi strategici". Non èmancato lo sguardo sul nuovo Governo " Ladestra sgangherata di Berlusconi ha lasciatospazio alla destra specialista di Monti, ma lospecialista senza orientamento si muove dasolo" - ha dichiarato Carlo Galli e ancora-"Chi vuole fare politica, mettere mano nel-l'ingranaggio della storia deve prendere conla sua irruzione ed è il caso dei Partigiani, checi hanno preso e non si sono sbagliati".

E poi per concludere l'attenzione di Illumi-nati al processo di narrazione che l'intellet-tuale e il politico sono portati a dare vita "Lanarrazione è sempre legata al potere. Ma lenarrazioni funzionano in fase di sviluppo e/odi rivoluzione non certo in fase di recessio-ne". Al convegno avrebbero dovuto prende-re parte i consiglieri dell'VIII Municipio persentir rivivere la vis politica che forse gli hamossi agli esordi. L'incontro si è concluso al-le 13 dopo tre ore di discussione. Il prossimoappuntamento al 21 aprile. STEFANIA PANETTA

DOPO I RIPETUTI SACCHEGGI E GLI ATTI VANDALICI DEI MESI SCORSI, 'SOLO' UN TRA-FUGAMENTO NELLA MENSA: C'È ANCORA DA FARE.

SCUOLA CRUPI, STOP AI FURTI IN ATTESA DELLE MISURE DI SICUREZZA

ALL'UNIVERSITÀ SI PARLA DI POLITICA

Via di Tor Bella Monaca e l'assalto delle colonnineCOME FUNGHI E, A QUANTO PARE, SPREZZANTI DELLE NORME VIGENTI IN MATERIA,I DISTRIBUTORI DI CARBURANTE SI CONTENDONO IL GROSSO VIALE

CONVEGNO ALL' UNIVERSITÀ DI TOR VERGATA: 'DESTITUZIONE POLITICA DEGLI INTELLETTUALI.FINE DELLE CULTURE POLITICHE?'.

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TORRI NUMERO 6 ANNO V 33

La consegna iniziale era prevista en-tro il 2008, dopo lo stanziamento di250 milioni per la sua riqualificazio-

ne. Furono innalzate le prime recinzioni, co-struiti una pista ciclope-donale e un fabbricatocon campo da bocce. Poiarrivò il commissariamen-to voluto dalla giunta Ale-manno con un primo bloc-co dei lavori.

A quanto pare, per ve-rificarne la priorità e de-cidere di un eventuale di-rottamento dei fondi. Nel2010, con l'assegnazio-ne del nuovo appalto, ilavori sono ripresi ma benpoco e a singhiozzo. Fi-no ad oggi, giorni in cuinon solo non si edificapiù ma anche la manutenzione di quanto èstato fatto è praticamente nulla. Parliamodi un'area verde a Torre Maura particolar-mente estesa ma lasciata a metà e in ba-lia di se stessa. Una brutta epopea di dila-zioni, quella del Parco delle Cincie, cui sicontrappone, comunque, la bella storia dilotta degli abitanti delle case popolari ISVEUR.Che in quel progetto ci avevano credutodavvero. Alle altalene non ancora issate no-nostante l'area giochi per bambini sia or-mai stata completata, alle discariche che siincontrano qui e lì lungo tutto il perimetrodel parco, alle baracche sorte a più ripresenel corso degli anni, fa infatti da contrap-punto il fervore con cui Angela Barone - vi-cepresidente del Comitato Inquilini Isveurdi Torre Maura - ci mostra la documenta-zione inerente le irregolarità della zona eraccolta fin dalla sua nascita. Documenta-zione frutto degli scambi con le istituzioni

ma anche dell'iniziativatutta personale dei mem-bri del comitato.

"Esistiamo da 34 an-ni, il parco risale all'80ma i primi risultati delnostro impegno sull'areaverde sono stati raccoltiveramente solo nel 2005quando le baracche abu-sive insediate da temposono state finalmentesgomberate". Si riferisceal "cavallaro", personag-gio installatosi nel parcocon seguito di stalla e po-ny e, sembrerebbe, al-

lacciatosi indebitamente, per mesi, alla re-te idrica. Emblema dello stato di indigenzain cui ha sguazzato a lungo il territorio."Quando, nonostante i numerosi espostisulla scarsa manutenzione, sulle illegalità,si è disposta la fondazione del parco atti-guo - quello delle Canapiglie - abbiamo de-ciso di alzare la voce e di irrompere all'inau-gurazione, alla presenza del sindaco Vel-troni. Non ci sembrava vero che venisseistituito un nuovo parco quando non si erain grado di assicurare una buona gestionedi quello già esistente. È così che hanno ini-ziato ad ascoltarci".

In seguito allo sgombero, l'allora asses-sore all'Ambiente Esposito - siamo nel 2005- promise di indirizzare fondi a tutela del-l'area verde di via delle Cincie e partì, co-sì, la delibera di riqualificazione. "Il comi-tato ha partecipato attivamente, ascoltan-do la cittadinanza e proponendo progetti.

Alcuni di questi - come le piste ciclabili - so-no stati presi in considerazione ma stiamoancora aspettando, dopo anni, che il parcovenga ultimato e consegnato ufficialmenteagli abitanti". Il cartello del nuovo cantiere

indica come inizio dei lavori la data del 5agosto 2011. Sarebbero dovuti durare 180giorni. Basta un rapido calcolo: quanto an-cora le persone che si sono battute dovran-no attendere per raccogliere i frutti di quelche hanno, con fatica, seminato?

SILVIO GALEANO

Parco di via delle Cincie, non c’è ancora una data di consegnaCONTINUANO I RITARDI NELL'ULTIMAZIONE E NELLA MANUTENZIONE DELLA ZONA

VERDE DI TORRE MAURA, MA LA CITTADINANZA STA ASPETTANDO.

MARY POPPINS ARRIVA AL CENTRO ANZIANI DI TORRE SPACCATASPETTACOLO PER FESTEGGIARE LA FESTA DELLA DONNA.

Al Centro Anziani Luigi Petroselli di via diTorre Spaccata non avevano potuto festeg-

giare la festa della donna per via dei lavori diristrutturazione nella sala che ospita le attivi-tà ricreative.

Ciò nonostante era impensabile rinunciarea quella che ormai negli anni si è consolidatacome una vera e propria tradizione qui in viaTorre Spaccata e gli anziani, come negli anniscorsi, anche quest'anno hanno deciso di sce-gliere un personaggio femminile da portare inscena e di cui esaltane il valore sociale e mo-rale. Si è svolta nel pomeriggio di domenica25 marzo la rappresentazione e gli spettatorihanno potuto assistere alla magica commediamusicale Mary Poppins.

Nonostante "l'età e la non professionalità,

la simpatia e lebelle canzoni cihanno stimolato arealizzare questacommedia - hacommentato la re-gista Clara For-celli, e ha poi concluso - abbiamo voluto evi-denziare i principi e i valori in essa contenuti.Nell'incapacità di fare magie ci affidiamo allavostra immaginazione, ricordando però che ladonna molto spesso realizza nella realtà ma-gie solo con il suo affetto e la sua dedizione".

Ancora una volta il Centro Anziani di TorreSpaccata ha dato prova dell'impegno e del fun-zionamento della struttura che vede 750 iscrit-ti partecipanti. STEFANIA PANETTA

In cosa consiste il vostro progetto?Si chiama 'Nonno costruiamo la Rete'. L'idea è di ricreare una rete con quelle chesono le persone più fragili della nostra so-cietà, gli anziani, spesso messi da parte ocomunque considerati so-lo per l'assistenzialismo.E visti i tanti giovani chenon hanno lavoro abbia-mo pensato potesse es-serci uno scambio. I gio-vani aiutano gli anziani egli anziani danno lavoroai giovani. Questa è la rete, e poi c'è la re-te informatica, uno dei servizi previsti èquello di aiutare gli anziani a superare il di-gital divide con i nipoti, facendo un picco-lo corso di informatica.A che bando avete partecipato?Era il bando per le nuove imprenditorie gio-vanili del Comune di Roma. Abbiamo pas-sato il primo step, è iniziato il corso di for-mazione per i coordinatori, poi ce ne sonoaltri per arrivare al finanziamento.Che servizi pensate di offrire concre-tamente agli anziani?Pensiamo a vari servizi: assistenza domi-ciliare per le persone bisognose, clownte-rapia, un aiuto spesa, spesa amica, con cuili aiutiamo per gli elementi di prima neces-sità per gli anziani che magari non posso-

no portare pesi. Poi SOS badanti, per fareuna rete tra le famiglie e le badanti. Offer-ta e domanda si incontrano, noi facciamoda filtro, possiamo fare anche una piccolaformazione alle badanti che spesso non co-noscono la lingua. DAVIDE LOMBARDI

“Era il 1988 quando occupammo i binari del-la stazione Termini, non facendo partire tre

treni, di cui due con destinazione all'estero. Chie-devamo una navetta che permettesse a noi disa-bili dell'VIII Municipio di arrivare in città. Facemmoanche lo sciopero della fame. Riuscimmo così adottenerla". Sono le parole del Presidente del S.I.D.I.di Largo Ferruccio Mengaronia, Pietropaolo Giu-liano. "Risale al '71 - continua - la legge per l'ab-battimento delle barriere architettoniche, eppureda allora poco è stato fatto. Nel 1988, stanchi di vi-vere in una condizione di continua dipendenza,unimmo le forze e ci prodigammo per far valere inostri diritti". Eppure oggi a distanza di più di trent'anni nel Mu-nicipio delle Torri sono solo 4 le navette disponibi-li. "Da prenotare ventiquattro ore prima, se non ad-dirittura quarantotto - spiega Pietropaolo - ma il ve-ro problema erano e restano le barriere architetto-niche e tutti gli autobus che pur avendo le pedaneper i disabili in carrozzella troppo spesso non so-no funzionanti, per non parlare del sistema acusti-

co per i non vedenti che solo su pochi mezzi è at-tivato". Infatti è in seguito alle numerose segnala-zioni, giunte negli uffici del Sindacato dei Disabili,che il Presidente lo scorso 9 marzo ha inviato unaraccomandata al Dott. Carbonetti, Presidente del-l'Atac. A cui è richiesto un provvedimento imme-diato di intervento sulla funzionalità dei servizi agaranzia dei cittadini portatori di disabilità motorie.Una richiesta che nei tempi coincide con la con-danna pronunciata dal Tribunale di Roma a scapi-to del Comune dopo la denuncia di un uomodisabile,stanco di non avere accesso agli autobusper via delle barriere architettoniche. La sentenza ha dato ragione all'accusa e il Comu-ne ora dovrà pagare oltre le spese legali anche unrisarcimento danni perché ritenuto responsabile dicondotta discriminatoria. Ma ad un'altra sconfittalegale dovrà prepararsi se l'Atac non risponderàentro il termine dei 90 giorni stabiliti dalla legge, dalmomento che il Presidente Pietropaolo si dice "pron-to a riproporre il 1988 se non otterremo una ripo-sta concreta". STEFANIA PANETTA

UN PROGETTO PER GIOVANI E ANZIANI QUELLO DELLA FIGLIA DELL'ESPONENTE PD CHE HA

VINTO IL BANDO DEL COMUNE DI ROMA.

AMBRA CONSOLINO E LA 'RETE' DEI NONNI

SVILUPPO È DECRESCITAALLA CHICO MENDES

Sabato 31 marzo l'associazione ChicoMendes dà appuntamento alla cittadi-

nanza all'incontro/dibattito pubblico che siterrà presso i locali del Parco di via Calime-ra. Tema del dibattitola decrescita, tenden-za ritenuta fondamen-tale per uscire dalla cri-si economica che si stadeclinando anche sullavita sociale. L'associa-zione Chico Mendes pro-pone la cultura di unacrescita incentrata su superamento del si-stema insostenibile che i governi continua-no a propinare, a cominciare proprio dalladiscarica che si vorrebbe realizzare a Cor-colle. L'appuntamento è rivolto a tutti gliinteressati, e è fissato per sabato 31 mar-zo alle ore 16. Non mancate! L.B.

TRA BARRIERE ARCHITETTONICHE E MEZZI NON FUNZIONANTI PER I DISABILI SI FA SEMPRE PIÙ DIFFICILE.IL PRESIDENTE DEL S.I.D.I. INVIA UNA RICHIESTA DI INTERVENTO AL PRESIDENTE DELL'ATAC.

BARRIERA ARCHITETTONICHE, IL VERO HANDICAP

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CASILINONUMERO 6 ANNO V34

La sera del 21 marzo, prima di con-

segnare i 150 alloggi di Rocca Cen-

cia, il Comune faceva sgomberare

da quegli appartamenti 7 giovani famiglie,

con bambini al seguito. Una notte in mac-

china, con bambini e neonati, in uno spiaz-

zale.

E il giorno dopo, buona parte degli sfrat-

tati si è recata in Municipio per chiedere un

alloggio e per ricordare la promessa, non

mantenuta, di Bianchini del Dipartimento

Politiche Abitative. "Ci aveva promesso che

se ci fossimo comportati bene e non aves-

simo permesso altre occupazioni (così co-

me è stato) ci avrebbero mandati in un re-

sidence", spiega Luca. "E invece ci hanno

fatti sgomberare di sera, coi celerini e la

polizia municipale, senza darci il residen-

ce. E abbiamo dormito in macchina".

In tutto erano 7 famiglie, con 5 bambi-

ni, un neonato, una bambina invalida e una

donna incinta. Claudio Di Vezza spiega la

sua situazione: "Io ero in graduatoria nel

2001 con 8 punti, poi mi sono sposato, pen-

savo di arrivare a 10. Sono andato a rifa-

re la domanda, ma la mia non c'era più per-

ché sono cambiate le regole, mi hanno det-

to". Poi c'è Ramona: "Sto con una bambi-

na, stanotte dopo lo sfratto vado in mac-

china". E Silvia: "Mia madre non mi vuole

in casa, ho anche una figlia invalida. E poi

sono disoccupata, ora dove vado. Andrò

per un po' in una casa all'R5, ma siamo 7

persone in 55 mq". C'è anche Jasmine:

"Ora sto con mia madre e il bambino in una

casa popolare senza termosifoni, con l'umi-

dità ovunque. Mio figlio ha sempre la tos-

se o la febbre". Mentre gli sfrattati pranza-

no sulle panchine di fronte al Municipio ar-

riva il consigliere Grasso, che prende in ma-

no la situazione e porta tutti sopra, a ridos-

so della stanza del Presidente. Chiede di

Brunetti e Lorenzotti, gli rispondono che

uno non c'è e l'altro non può ricevere.

Così il consigliere Pd, con calma olimpi-

ca, dice: "Avvisate il Presidente e l'asses-

sore che i ragazzi stanotte dormono qua".

Chissà cosa può essere successo nelle se-

grete stanze in quel momento, fatto sta

che il Presidente Lorenzotti riceve un rap-

presentante per famiglia, e a sentire i ra-

gazzi i risultati dell'incontro paiono soddi-

sfacenti. Anche Bianchini, contattato dal

Municipio, conferma la versione dei ragaz-

zi. Così il Presidente prende i dati e dà lo-

ro rassicurazioni. Farà di tutto, così come

Bianchini, e speriamo bene. Intanto le not-

ti in macchina sono diventate due, e alla

terza Luca ha deciso di andare in albergo

con la sua compagna.

Il grande problema delle graduatorie del-

le case popolari ce lo spiega Grasso: "Chi

aveva 10 punti oggi sta in graduatoria, chi

ne aveva 8 o 9 non ci sta più, e non si pos-

sono fare nuove domande. E' dal 2009 che

non fanno un bando per le case popolari".

Ma a volte, come in questo caso, non è ne-

anche questione di politica o di graduato-

rie. E' solo questione di essere uomini d'ono-

re e mantenere una promessa. Vero Bian-

chini? DAVIDE LOMBARDI

Venerdì 22 marzo è iniziata l'assegnazio-

ne delle case popolari su via di Rocca

Cencia, dopo circa due anni che il Comune

ha acquisito la proprietà.

Tanto imminente l'assegnazione che gli

occupanti che il giorno prima avevano pro-

vato ad impossessarsi delle case con bimbi

a seguito, nel giro di qualche ora sono stati

sgomberati dalle forze dell'ordine. La matti-

na dell'assegnazione, così, una manciata di

quei ragazzi e Action hanno presidiato l'area

antistante il cancello d'ingresso al comples-

so, con la conseguenza che una decina tra

poliziotti e municipale inducevano a desiste-

re da qualsiasi ingresso non autorizzato.

Gli assegnatari delle abita-

zioni sono tute famiglie con

gravi disagi sociali. Coloro che

nella lunga lista di attesa del-

le case popolari hanno rag-

giunto il "punteggio dieci". Mol-

ti sono da 15 anni in lista. Han-

no in famiglia disabili o anzia-

ni ormai non più autosufficien-

ti. Perché l'emergenza casa

esiste ed affrontarla è un dovere dell'Ammi-

nistrazione. Ma sicuri che in questo caso non

sia stata fatta una oscenità all'italiana?

Il Comune di Roma a maggio 2011 vara

un provvedimento firmato dell'assessore al-

la casa Antoniozzi per ac-

quisire cinque fabbricati da

assegnare a persone in li-

sta per le case popolari con

gravi necessità, Nell'esta-

te 2010, nel frattempo, so-

no state portate a termi-

ne cinque palazzine a via

Rocca Cencia. Su un ter-

reno che il piano regolato-

re destinava a verde pub-

blico. Ma che grazie ad una

variante approvata nel giu-

gno 2007 dalla giunta re-

gionale Marrazzo è diventato improvvisa-

mente edificabile. Per diverso tempo quegli

appartamenti, a ridosso dello stabilimento

Ama, sono rimasti invenduti. Nonostante l'ac-

cattivante cartello con sopra riportata la scrit-

ta "Immobildream" e la solfa di un mondo

fatto non di sogni ma di realtà. Peccato che

nemmeno uno degli spot più famosi del de-

cennio sia riuscito ad agevolare la vendita.

Ma la soluzione è stata comunque trovata.

Il bando per l'acquisizione dei 150 alloggi

del 2009 è vinto dalla società Tam Sas. E gli

appartamenti del "complesso Le Gardenie"

come allora si chiamava il comparto residen-

ziale di Rocca Cencia, rispondevano esatta-

mente ai requisiti imposti dal provvedimen-

to firmato da Antoniozzi. Proprietario della

"Tam Sas" è un certo Giuseppe Dell'Aguzzo.

Che ha collaborato in più una occasione in

cantieri con le ditte Marronaro, Tanto che la

Marroimpresa Sas di Giuseppe Dell'Aguzzo,

secondo quanto riportato dalla Land srl, ha

commissionato il sondaggio per il controllo

di eventuali ritrovamenti archeologici nella

zona. E, udite udite, i costruttori del gruppo

Marronaro hanno spesso beneficiato dell'in-

termediazione dell'"Immobildream".

Qui il cerchio si chiude. E lo scandalo, già

noto alle cronache, ha un suo perché. Anche

perché il Presidente dell'Immobildream, Ro-

berto Carlino, altro non è che Presidente Com-

missione Ambiente e cooperazione tra i po-

poli. Sembra, come dire, evidente un'incoe-

renza tra il suo lavoro e la carica che rico-

pre. Come c'è stato conflitto di interesse tra

i vincitori del bando, la "TAS Sas" e l'Immo-

bildream.

Così il Comune ha acquisto 150 abitazio-

ni, alla modica cifra di circa 2.600 euro al

mq. Non proprio prezzi popolari. Soprattut-

to visto che acquistare in blocco case così

poco appetibili alla comunità sarebbe dovu-

to costare di meno. Ma poi ci si chiede: se

nessuno ha acquistato quelle case un moti-

vo ci sarà. Magari perché l'aria che si respi-

ra da quelle pari non è poi così salubre. E al-

lora perché mandarci gente già sventurata

e con grandi problemi? Per relegarle in un

ghetto "lontano dagli occhi, lontano dal cuo-

re"? O perché sono cittadini di serie B e quin-

di non ci interessa la loro salute fisica e men-

tale? JESSICA SANTINI

DA PIÙ DI UN QUARTO DI SECOLO LA FAMIGLIA RAIMONDI OCCUPAVA IL CASALE A BOR-GHESIANA, PRENDENDOSENE CURA. HANNO DOVUTO LASCIARE LA CASA: "SIAMO STA-TI INGANNATI!".

E' SOLO IL VECCHIO IMPIANTO DELLA COLARI

CHE FA I LAVORI PER METTERSI A NORMA IN SE-GUITO ALLA CHIUSURA DECISA DAL NOE LO SCOR-SO ANNO.

VIA BRONTE, SFRATTATI DOPO 30 ANNI

ASSEGNATE LE CASE VICINO L'AMA DI ROCCA CENCIA

ROCCA CENCIA, NESSUN NUOVO IMPIANTO

Rocca Cencia, sgomberate 7 giovani famiglieLA SERA PRIMA DELL'ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI POPOLARI VENGONO SGOMBERATE 7 GIOVANI FAMIGLIE CON BAMBINI CHE AVE-VANO OCCUPATO QUELLE CASE. SEMBRA CHE LA SITUAZIONE SIA IN VIA DI RISOLUZIONE, DOPO QUALCHE NOTTE IN MACCHINA, 'AP-POGGIATI' PRESSO AMICI E PARENTI, O IN ALBERGO.

NUOVE CASE POPOLARI CONTRO L'EMERGENZA ABITATIVA.MA SOTTO C'È PUZZA DI CONFLITTO D'INTERESSI.

I cittadini possono stare tranquilli, per quan-

to lo si possa essere quando si abita vicina

a due siti dove ogni giorno passano tonnel-

late di immondizia. I lavori che si stanno

svolgendo a Rocca Cencia, quelli di cui vi

avevamo parlato nello scorso numero, so-

no solo quelli di messa a norma dell'impian-

to di trasferenza della Colari del magnate

Cerroni.

Quell'impianto chiuso dai carabinieri del Noe

lo scorso maggio, perché sovrautilizzato. E

che dovrebbe dunque riaprire i battenti a

breve. L'impianto, ci spiegano, altro non era

che una stazione di trasferenza dove veni-

vano accumulati i rifiuti solidi urbani indif-

ferenziati prima di essere trasportati a Ma-

lagrotta. Tal quali, in barba a tutte le nor-

mative europee. Ma ormai a Roma ci sia-

mo abituati, ed è proprio questa la causa

dell'emergenza. DAVIDE LOMBARDI

Il 20 marzo si è definitiva-

mente conclusa la sven-

turata storia della famiglia

Raimondi. Da trent'anni oc-

cupavano il casale di via Bron-

te a Borghesiana. E dopo

quattro anni di cause e ricor-

si sono stati sfrattati.

L'intervento delle forze del-

l'ordine ha visto la famiglia già

pronta ad andarsene via. Or-

mai certi che la situazione fos-

se irrecuperabile "per colpa di

una persona che mi ha ingan-

nato dicendomi di firmare un

foglio. Sopra non c'era scritto nulla - affer-

ma con rabbia la signora Angela - Mi han-

no garantito che avrei portato avanti la cau-

sa in tribunale. Invece quando sono anda-

ta dell'avvocato Bruno Capraro si è messo

le mani nei capelli. Queste persone mi han-

no fatto firmare per rinunciare a tutto, cau-

sa compresa".

Un atto certo di ingenuità. Ma comunque

un'azione che li ha portati a rinunciare le-

galmente a quella lotta che da anni era sta-

ta condotta con forza: "Mio marito doveva

finire la causa per l'uso capione ma purtrop-

po si è ammalato - prosegue la donna - e

non ha potuto portare avanti l'appello. Pe-

rò ci sono gli eredi. I figli ed io. Il giudice

non ha voluto sentire ragioni e testimoni.

Scaduti i termini il fascicolo è stato chiuso.

E l'uso capione è stato bloccato. Voglio an-

dare davanti al giudice e dire le cose come

stanno. Dopo trent'anni".

Una famiglia con un evidente disagio so-

ciale, oltre che economico: "Siamo quattro

persone. Non lavoriamo - racconta Ales-

sandro, il figlio - mio fratello si arrangia rac-

cogliendo il ferro. Abbiamo chiamato gli as-

sistenti sociali. Sono venuti per un paio d'an-

ni ma non ci hanno potuto aiu-

tare. Dicendo che di case per

il momento non ce ne sono.

Nessun politico. Siamo rima-

sti soli come cani".

Il terreno, secondo gli atti,

sarebbe della Immobiliare Ma-

ril, della signora Anna Passo-

ne. Ma i signori Raimondi non

sono convinti della cosa: "Nel

2002 il terreno è stato vendu-

to al Comune per 650mila eu-

ro. E il Comune sapeva che

c'eravamo noi dentro - ricor-

da Alessandro - e non ci cre-

diamo che abbia lasciato, vista la cifra, il ca-

sale in mano alla Immobiliare Maril".

"Sono trent'anni che sono qui. Non si so-

no mai presentati i signori - dice la signora

Angela - ho pulito e custodito tutto il prato.

L'ho tenuto benissimo. Ho rifatto mezzo tet-

to perché era crollato. Ho chiesto una buo-

na uscita alla Maril. Io per trent'anni ho cu-

stodito il casale. Così almeno avrò la possi-

bilità di acquistare una casa."

E invece i signori Raimondi oggi si trova-

no a doversi appoggiare da un'amica di fa-

miglia. Non sapendo dove andare. "Se oc-

cupo di nuovo il casale - sospira la signora

Angela - al massimo mi becco una denun-

cia. Fino al 10 maggio posso fare l'inventa-

rio delle cose che sono dentro. E loro non

possono entrare. Invece stamattina ho tro-

vato il cassetto aperto e hanno preso il bi-

nocolo. Li denuncio!".

L'ultima speranza della famiglia Raimon-

di è nelle mani dell'avvocato :"Stiamo aspet-

tando per poter procedere con il ricorso -

conclude affranta la signora Angela - alme-

no per ottenere un po' di denaro per poter

acquistare una casa dove vivere. Abbiamo

subito un'ingiustizia!" . JESSICA SANTINI

Page 35: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

CASILINO NUMERO 6 ANNO V 35

L’Aldea non chiuderà. Almeno per il

momento. E' quanto emerge dalle

parole un po' sconfortate ma co-

munque ottimiste del direttore.

A dare infatti la noti-

zia è lo stesso Rosario

Boschi, responsabile del

centro di accoglienza not-

turno e diurno per tossi-

codipendenti di via Giar-

re :"Ci hanno appena co-

municato l'ulteriore pro-

roga di un mese. Quin-

di, almeno per aprile potremo continuare a

sostenere ed aiutare queste persone". En-

tusiasmo anche tra gli ospiti. Almeno per

una trentina di giorni non saranno costret-

ti a girare per centri di accoglienza in cer-

ca di un ricovero e avranno la possibilità di

stare ancora tra le quattro mura di Borghe-

siana.

Peccato che però la situa-

zione è ancora troppo pre-

caria e le motivazioni politi-

che e sociologiche che han-

no condotto a questo pun-

to escono direttamente dal-

la bocca di Rosario: "La tos-

sicodipendenza e l'assisten-

za a queste persone: pro-

blemi dei quali non se ne parla. Sarebbe

necessario capire le difficoltà per mettere

in atto delle politiche per aiutare finalmen-

te i centri.

Ora, invece, chiudono. Ma perché gli ope-

ratori che lavorano da 15 anni non sono

stati assorbiti dal Comune? Perché il Comu-

ne non ha mai accreditato questi centri?

Non siamo sufficientemente appetibili a li-

vello di voti. Non interessa nulla di noi alla

politica Non è mai stata portata avanti una

politica per delegare al Comune il compito

di queste strutture. Hanno sempre pensa-

to di gestirle appaltando alle agenzie per le

tossicodipendenze tirando fuori pochi soldi

mal gestiti". Responsabilità alla sinistra che

non ha fatto nulla quando poteva. Per quan-

to riguarda la destra è stato perseguito il

loro dovere ideologico - conferma il respon-

sabile -perché i tossicodipendenti dalla so-

cietà sono condannati per quanto hanno

fatto. E si pensa che debbano pagare per

tutta la vita. E che non sia possibile un re-

cupero. Non si crede nell'importanza che

può avere la riduzione del danno. Per loro

stessi e per la società. Un tossicodipenden-

te o ex tale sotto controllo oltre ad essere

indirizzato verso un recupero dai centri vie-

ne fornito di tutto il sostegno per vivere. E

magari non andrà a rubare per mangiare".

Ma perché si va avanti a deroghe men-

sili? "Era stato indetto un bando per poter

portare avanti l'attività dei centri di recu-

pero - racconta Rosario - ma è accaduto

che è andato deserto. Perché i requisiti ri-

chiesti per la partecipazione erano effetti-

vamente troppo alti e difficilmente raggiun-

gibili: un contratto di affitto a lunga sca-

denza; ambienti molto più grandi di quan-

to noi disponiamo e una serie di altri requi-

siti difficilmente raggiungibili. Noi non ab-

biamo partecipato. In realtà nessuno. Sia-

mo in attesa che venga indetto un nuovo

bando. Ma fino ad ora nessuna garanzia c'è

stata data in tal senso."

JESSICA SANTINI

Ancora un mese per l’Aldea

“Considerato che il consorzio di Capan-

na Murata sta realizzando un proget-

to di illuminazione che ha so-

stanzialmente ricompreso tut-

te le strade tranne una; con-

siderato che i residenti di via

Aulo Postumio chiedono di es-

sere cittadini di questa città e

di questo municipio con pari

dignità; impegna il presiden-

te del municipio VIII e l'asses-

sore ai lavori pubblici di dare

indicazione al consorzio ope-

re a scomputo e all'ammini-

strazione comunale di far illu-

minare anche via Aulo Postu-

mio".

Recita così la mozione pre-

sentata dal Consigliere Pd Fa-

brizio Cremonesi. I cittadini di

questa stradina a Borghesia-

na chiedono spiegazioni: "Si

domandano perché tutte le

strade sono state illuminate e

la loro no - spiega Cremonesi - anche vie

secondarie, più brevi e e senza uscita. E poi,

nel frattempo si sta provvedendo all'illumi-

nazione della complanare di via di Borghe-

siana. Con l'istallazione di un altro palo del-

la luce. Ora tra un palo e l'al-

tro ci sono meno di 5 metri di

distanza. Perché non è stato

installato un palo doppio? Con

i soldi risparmiati avrebbero

provveduto all'illuminazione

di via Aulo Postumio".

Illuminazione via Borghe-

siana

Chi, però si è impegnato

nell'installazione dei pali non

è proprio d'accordo. "Dell'illu-

minazione della Complanare

ce ne siamo occupati noi - so-

stiene Rita De Orazi, respon-

sabile delle opere a scompu-

to del Consorzio Nuova Bor-

ghesiana - Dovevamo proce-

dere all'illuminazione, con il

denaro che c'è nelle nostre

casse, da via Mezzoiuso a via

Contessa Entellina. Abbiamo poi deciso di

prolungare, in accordo con il Comune, di qual-

che metro i lavori. Per cui sono i soldi delle

casse del nostro Consorzio e Capanna Mura-

ta non c'entra nulla. E poi la scelta dell'inse-

rimento del secondo palo è stata del Comu-

ne. E noi non possiamo intervenire in que-

ste decisioni. Gli abitanti di via Aulo Postu-

mio devono rivolgersi al loro consorzio."

Consorzio di Roma

Di parere discorde anche Bucheri, Presi-

dente dei Consorzi di Roma: "I cittadini de-

vono imparare a rivolgersi ai Consorzi per

capire come stanno le cose. E non alla poli-

tica. Bisogna aspettare la realizzazione di to-

ponimi per portare a termine la storia dell'il-

luminazione. Fino ad allora non è possibile

perché la strada non possiede i requisiti per

ottenere l'illuminazione pubblica: è un illeci-

to perché si tratta di una strada stretta e di

campagna". Perentorio Bucheri. E anche piut-

tosto arrabbiato.

Comitato e cittadini

Dal canto suo il Cdq Borghesiana 2 e Gian-

santi, il portavoce, già sei mesi fa ha avan-

zato una istanza: "Abbiamo presentato la ri-

chiesta in Municipio. Evidenziando la neces-

sità di illuminazione pubblica per la strada in

questione - conferma Giansanti - ma ci han-

no risposto che per ora non ci sono in pro-

gramma opere di questo tipo".

Ma i cittadini non si sono arresi. Anche per-

ché hanno sempre provveduto da soli alle lo-

ro opere:

"L'allaccio in fogna l'ho ottenuto passan-

do dai vicini. La strada l'abbiamo fatta noi.

Non sappiamo se la strada sia privata o del

Comune - racconta un residente, Rodolfo Me-

nichielli - Per quanto concerne l'illuminazio-

ne ci hanno detto che ci sono dei soldi deri-

vanti dalle opere a scomputo ed è stata fat-

ta la richiesta. Sono state raccolte 150 fir-

me".

"Abbiamo chiesto al Consorzio il perché

non sia stata fatta l'illuminazione. Anche per-

ché ci crea un enorme disagio - conferma la

signora Ida Di Giovambattista, madre di un

ragazzo disabile- mio figlio ha dodici anni e

non può muoversi. Quando torniamo la se-

ra è buio pesto e dobbiamo stare attenti quan-

do scendiamo dalla macchina. Non sono suf-

ficienti nemmeno le illuminazioni private.

Senza contare che la sera qui è un viavai di

gente: il terreno qui a fianco, tramite una

stradina rimediata si collega al quartiere Due

Leoni. E alcuni personaggi scavalcano il re-

cinto o tagliano la rete di protezione e rag-

giungono a piedi via Siculiana. Te li trovi die-

tro e nemmeno te ne accorgi".

JESSICA SANTINI

ILLUMINAZIONE PER VIA AULO POSTUMIO

UNA MOZIONE, A FIRMA CREMONESI, È STATA PRESENTATA IN CONSIGLIO. I CITTADINI CHIE-DONO L'ISTALLAZIONE DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA MA L'ITER NON È COSÌ SEMPLICE.

IN ATTESA DI UN NUOVO BANDO RESTA ATTIVO, PER IL MOMENTO, IL CENTRO PER TOS-SICODIPENDENTI DI BORGHESIANA.

Page 36: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

CASILINONUMERO 6 ANNO V36

Ilavori per la realizzazione della Metro C

sono sotto inchiesta perché sembra che

qualcosa nelle cifre non quadri. Ma non

tutti sanno che qualche problema c'è pure

con le operazioni vere e proprie. Perché

qualche danno in corso d'opera è stato fat-

to, ma Metro C non ha ancora risposto del-

l'accaduto.

La vicenda della famiglia Ulisse è una

storia al limite dell'incredibile. Da oltre ven-

ti anni la loro casa è stata costruita su un

terreno sito in via Capaci, borgata Finoc-

chio. Uno stabile di un solo piano abitato

da tre famiglie. Con l'avvio dei lavori della

Metro C la situazione è diventata davvero

difficile. "Tutto è iniziato quando hanno co-

minciato a trapanare il terreno. Vibrazioni

molto forti che avrebbero dovuto destare

già qualche sospetto - racconta la signora

Ulisse - Da lì, a distanza di anni, possiamo

fare le dovute considerazioni, si sono crea-

te le prime crepe. Poi quando sono scesi di

parecchi metri sotto la superficie, nella se-

conda ondata dei lavori, sono iniziati i pro-

blemi veri e propri".

Bottiglie che cadevano dalle mensole per

le vibrazioni, sedie che sobbalzavano no-

nostante qualcuno vi fosse seduto sopra,

letti che camminano nella stanza come du-

rante un terremoto "addirittura un giorno,

talmente forte la vibrazione, forse avranno

trovato un materiale particolarmente resi-

stente nel sottosuolo, il pavimento si è sol-

levato. E i segni sono ancora evidenti". Le

mattonelle, tutte staccate e spaccate sono

dislivellate. E la signora, dal canto suo già

invalida, c'è inciampata sopra cadendo.

Segni tangibili delle violenti scosse le per-

manenti crepe sul muro. Talmente profon-

de da consentire di vedervi attraverso. E la

guaina del terrazzo lacerata in più punti. Da

dove ci sono frequenti infiltrazioni d'acqua.

Per non parlare poi della cortina e del mar-

ciapiede che contornano casa: crepe e di-

slivelli ovunque: "Fortunatamente la casa

è stata costruita con sovrabbondanza di re-

quisiti in termini di sicurezza perché predi-

sposta a sostenere anche un secondo pia-

no, ora inesistente - racconta il geometra

chiamato in causa dagli Ulisse per monito-

rare la questione - Sembra che la struttu-

ra sia ruotata e si sia leggermente abbas-

sata da un lato. Abbiamo

contattato, vista la situa-

zione, Metro C che ci ha

garantito che un tecnico

sarebbe giunto sul posto

a verificare". A marzo del-

lo scorso anno si è presen-

tato un architetto nello sta-

bile delle famiglie Ulisse che ha osservato

senza commentare "come un dottore che

non sa cosa abbia il paziente ma non richie-

de nemmeno ulteriori accertamenti" sen-

tenzia il geometra.

Così preoccupati i signori Ulisse gli ac-

certamenti se li sono fatti lo stesso e un pa-

io di mesi fa, visto il silenzio di Metro C,

hanno installato, a loro spese, dei rilevato-

ri lungo le crepe "quello

che più ci infastidisce è il

totale disinteresse di Metro C. Sapevano

che le nostre abitazioni si trovano e pochi

metri dal cantiere e non se ne sono preoc-

cupati. Ci hanno espropriati una parte del

terreno e nemmeno hanno ripristinato la

recinzione. Abbiamo segnalato un proble-

ma reale, oggettivo e ancora niente. Per

questo siamo stati costretti a mettere un

legale". JESSICA SANTINI

E’stato inaugurato il 20 marzo un nuovocantiere a Borghesiana. Una nuova co-

lata di cemento si abbatterà sul quartiere tra laperplessità e l'indignazione di molti cittadini.

Ma quello che appare ancora più strano esconcertante è che il terreno appena recintatoe in balia degli scavatori è a ridosso della me-tro C. O più nello specifico tra via Mezzoiusoe la complanare di via Casilina. Sotto la so-praelevata della futura metropolitana. Un futu-ro prossimo, a sentir dire gli esperti del setto-re. Ma come può venir in mente a "Il GirasoleS.r.l" di costruire edifici residenziali in una zo-na così a rischio inquinamento acustico? Se-condo la cartellonistica di inizio lavori la con-cessione risale a metà novembre 2009. In epo-ca successiva quindi alla progettazione dellasopraelevata. Allora chi mai può aver preso

una decisione simile? "Non capisco come sipossa costruire qui - afferma Pietro Giansan-ti, portavoce del Comitato Borghesiana 2 - inun terreno dove un tempo passava la stradaalternativa per via Casilina. Chi acquisterà que-ste case avrà poco da lamentarsi per il rumo-re del passaggio della metropolitana". Ma inu-tile discutere con gli operai: loro fanno quelloper cui sono pagati. E se alla ditta è stato da-to il permesso loro vanno avanti. "La situazio-ne nei pressi del ponticello è già degradantedi suo: la marana è piena di spazzatura. Alcu-ni senzatetto vengono a dormire qui. E oraquesti si sono arrecati il diritto di togliere la giàprecaria recinzione messa da Metro C - con-tinua Giansanti - mettendo a rischio la sicurez-za stradale. Se qualcuno ci finisse dentro conla macchina, allora si che ci saranno guai se-

ri. E corriamo questo rischio solo perché lo-ro devono entrare con il camion e fare i pro-pri comodi".

La richiesta di Giansanti agli operai è sta-ta perentoria: richiudete quella recinzione. Magli operai insistono che non si tratta di un lo-ro problema perché non è parte del cantiere.Ma allora perché lo utilizzano come passag-gio per il camion? "Sarò costretto a chiama-re i vigili se non ripristinano la situazione ini-ziale. Hanno scocciato con questa cementi-ficazione esagerata. L'architetto responsabi-le è lo stesso che ha in mano tutta la zona. Echissà per quali motivi. Dovrebbero iniziare a

pensare ai cittadini, e non solo ai costruttori".E intanto i lavori vanno avanti. Sperando che

non si trasformi in un secondo "complesso LeGardenie": nessuno compra le case e il Comu-ne si trova per caso ad acquistarle…

JESSICA SANTINI

Via Capaci, i danni di Metro CDURANTE GLI SCAVI, LE VIBRAZIONI HANNO CAUSATO DANNI IMPORTANTI AD UN' ABITA-ZIONE LÌ VICINO. CHE ORA CHIEDE IL RISARCIMENTO TRAMITE UN AVVOCATO.

EDIFICI RESIDENZIALI SOTTO LA METRO

A VIA MEZZOIUSO STANNO INIZIANDO A COSTRUIRE. A RIDOSSO DELLA SOPRAELEVATA DOVE

PASSERÀ IL TRENINO. E SONO STATE TOLTE LE RECINZIONI A PROTEZIONE DELLA STRADA.

Ancora un incidente mortale per le strade dell' VIII municipio. Questa voltaa pagare con la propria vita è stato Davide Nardi, un giovane ragazzo di

23 anni, originario del paese di Palestrina. Era la notte del 17 marzo scorso,quando un'auto con a bordo quattro ragazzi, tutti ventenni, si è schiantata con-tro un albero, in via Prenestina all'altezza del chilometro 23.500, proprio neipressi di via di Rocca Cencia. Tragico il bilancio dell'incidente, un morto e treferiti.

Ad intervenire sul posto, subito dopo l'incidente, sono state alcune volanti della Polizia di Ro-ma Capitale. La situazione, però, si è subito rivelata grave, l'auto era completamente distruttaed i quattro ragazzi erano ancora a bordo, intrappolati nelle lamiere. A tirarli fuori sono stati i vi-gili del fuoco. Tre di loro sono rimasti feriti e di conseguenza trasportati in ospedale, il quarto,Davide Nardi, non ce l'ha fatta, è morto. In un attimo la notizia della perdita del giovane ha fat-to il giro sul web, soprattutto sul social network Facebook. Tutti gli amici e i conoscenti hannolasciato un ricordo, anche poche parole, per ricordare che splendida persona fosse Davide Nar-di. "Noi che abbiamo avuto - si legge in una nota del profilo Facebook di Davide Nardi - il pri-vilegio di conoscere la sua forza, le sue doti, cercheremo di agire seguendo il suo modello,R.I.P amico mio". Al momento, sulla dinamica dell'incidente non si sa altro. A terra, sul luogodell'accaduto, rimane solo un mazzo di fiori, che qualcuno ha voluto lasciare per rendere omag-gio all'ennesima giovane vittima della strada. ANDREA CAVADA

ROCCA CENCIA. INCIDENTE MORTALE, PERDE LA VITA UN RAGAZZO DI 23 ANNIINCIDENTE MORTALE IN VIA PRENESTINA, I VIGILI DEL FUOCO ESTRAGGONO QUATTRO RAGAZZI DAL-LE LAMIERE DI UN'AUTO FINITA CONTRO UN ALBERO. TRE DI LORO RIMANGONO FERITI, UNO, DA-VIDE NARDI 23 ANNI, MUORE A CAUSA DELL'URTO.

Page 37: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012
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CASILINONUMERO 6 ANNO V38

Mercoledì 21 marzo i bambini e i ra-

gazzi delle scuole Carlo Urbani e

Domenico Savio - la scuola Kolbe

non è intervenuta per motivi di distanza

ma ha dedicato comunque la giornata alla

commemorazione dell'evento - si sono ri-

trovati sulla "Collina della Pace" per ricor-

dare le vittime di tutte le mafie. Un luogo

simbolico, sorto dai ruderi di un bene se-

questrato alla Banda della Magliana. Con

loro insegnanti, alcuni rappresentanti di "Li-

bera" e l'Adq per ascoltare le parole di chi

per mano della mafia ha sofferto in prima

persone. E si fa testimone della propria

esperienza. Per sensibilizzare, fin da picco-

li, sul tema della legalità.

E' intervenuto alla manifestazione Alfre-

do Borrelli, figlio dell'elicotterista del Batta-

glione di Vibo Valentia, ucciso il 13 genna-

io 1982 mentre si trovava a Cutro, in pro-

vincia di Crotone, con la famiglia. A 7 anni

è rimasto orfano solo perché il padre si è

trovato nel posto sbagliato nel momento

sbagliato. Era in corso un'esecuzione in clas-

sico stile mafioso: macchina in folle corsa

e finestrini abbassati. Il maresciallo, accor-

tosi di quanto stava per accadere, ha lan-

ciato l'allarme. Attirando su di lui l' atten-

zione degli esecutori. Colpito all' aorta for-

se poteva essere salvato. Ma c'è voluto pa-

recchio prima che qualcuno prendesse co-

raggio e lo caricasse in auto. Nonostante

fosse presente sul luogo dell'accaduto un

altro carabiniere. A sottolineare che la ma-

fia non è solo una questione puramente cri-

minale. Ma è una mentalità. Quella della

paura e dell'omertà.

Per questo è importante ricordare. Ricor-

dare le vittime innocenti: un elenco di qua-

si 900 persone. Durante l'evento la lista del-

le vittime cadute in due date di particolare

importanza - 1982 Francesco Borrelli e 1978

Giuseppe Impastato - sono state appese

ad un palloncino bianco. Lasciato volare in

cielo. Tra gli applausi e la commozione ge-

nerale.

Sabato 24 invece è stata la volta dei la-

boratori didattici. Un' occasione per stare

insieme attraverso la manualità e il coin-

volgimento dei più piccoli. Per ribadire an-

cora una volta quanto sia importante inse-

gnare ai bambini valori come legalità e im-

pegno.

Ma perché il 21 marzo? "Primo giorno di

primavera come simbolo di rinnovamento

e fiducia - sottolinea il presidente dell'Adq

Luigi Di Bernardo - e a tal proposito è sta-

ta avanzata una proposta di legge. Perché

si stabilisca questa data come "Giornata na-

zionale della memoria e dell'impegno in ri-

cordo delle vittime delle mafie". Proposta

di legge che nel novembre 2008 fu presen-

tata alla Camera dei deputati, motivando

così la scelta del giorno:"Il 21 marzo, data

di inizio della primavera, rappresenta nel-

l'immaginario collettivo il simbolo più gran-

de di rinascita e speranza. In questa data,

a cui Libera, associazione contro tutte le

mafie, ha già da anni attribuito valenza sim-

bolica impegnandosi in programmi nazio-

nali in ricordo delle vittime delle mafie". In

onore quindi del lavoro da anni portato avan-

ti da una delle più importanti associazioni

nella lotta delle mafie. Che per la diciasset-

tesima volta, in questa data, ricorda tutte

le vittime innocenti della criminalità orga-

nizzata. Ribadendo un secco e coerente no

alla mafia. JESSICA SANTINI

“AMonica Di Bernardo e a tutti coloroche con la passione e la sensibilità del

loro lavoro rivendicano la centralità dell'iden-tità personale contro ogni tentativo di omo-logazione culturale".

Così recita la pergamena che l'insegnan-te della Scuola Media Domenico Savio ha ri-cevuto lunedì 5 marzo al Teatro Vascello. Unasplendida serata durante la quale sono sta-ti consegnati ad una serie di importanti per-sonaggi il prestigioso premio Monteverde Pa-solini. La manifestazione, alla sua secondaedizione, si è svolta proprio il giorno in cuiricorre la nascita del celebre regista, poeta,giornalista e scrittore italiano. Un riconosci-mento per sottolineare l'impegno di perso-ne eccezionali che hanno contraddistinto conil loro operato il 2011.

"Un premio dedicato a tutti i professori chelavorano con passione e dedizione e in que-sto mi rispecchio di sicuro! Inoltre sono sta-ta molto contenta anche perché a consegnar-mi il premio è stato Marco Lodoli, un colle-ga ed uno scrittore che ammiro moltissimo- sottolinea Monica, orgogliosa per il premioconseguito - è un riconoscimento diretto adattività, come i progetti che si occupano dieducazione interculturale e di integrazione,che è sempre più difficile realizzare in un con-testo scolastico devastato dai tagli della Mi-nistra Gelmini".

La professoressa è impegnata in molti pro-getti alla Domenico Savio: Dal 2007 orga-nizza un programma interculturale che sichiama "Arcobaleni di altri mondi" e che pre-vede l'organizzazione di un laboratorio lin-guistico di italiano L2 (il secondo livello perragazzi che hanno già frequentato la scuolain Italia) per gli alunni stranieri una volta al-la settimana. Inoltre in collaborazione con labiblioteca di Borghesiana le classi partecipa-no al progetto "Intercultura" di Bibliotechedi Roma: ogni anno i ragazzi leggono un te-sto di un autore immigrato e poi partecipa-no ad alcuni incontri con lo scrittore a scuo-la e in biblioteca."Fino a due anni fa erava-mo anche riusciti a convincere la preside acollaborare con un'associazione attiva sul ter-ritorio da alcuni anni 'L'alternativa', che or-ganizza una mensa per i poveri tutti i mer-coledì sera. Siamo andati varie volte con iragazzi più grandi delle terze medie e abbia-mo organizzato la cena e servito il pasto in-sieme ai volontari dell'associazione. Da dueanni però questa parte del progetto è stataabbandonata".

Poi c'è un progetto per parlare di bullismonelle scuole, la corsa campestre con l'asso-ciazione 'Libera' e tanti altri programmi perpermettere ai ragazzi di vivere la scuola ecrescere fornendo loro un'opportunità. "La-vorare in una realtà periferica è difficile so-prattutto perché non ci sono fondi e le diffi-coltà e gli ostacoli quando si vuole realizza-re un progetto sono molteplici. Ma è anchemolto stimolante perché in fondo la scuolae noi insegnanti per primi abbiamo un com-pito importante da svolgere: offrire a questiragazzi delle possibilità". JESSICA SANTINI

Nata nel 2002 grazie ai fondi di un ban-

do comunale previsto dalla legge 285,

l'associazione Il Muretto è un punto di rife-

rimento per i ragazzi di Finocchio da ormai

un decennio. E la presenza sul territorio non

è sempre stata accettata di buon grado da

tutti.

La presenza di un luogo di aggregazione

per ragazzi spesso può essere motivo di di-

sturbo. E così è successo al Muretto, osta-

colato in più occasioni proprio da alcuni con-

domini dell'edificio che ospita le attività, in

via di Villarosa. Denunce per "schiamazzi",

petizioni per mandarli via, solleciti alla Poli-

zia municipale per continui sopralluoghi: non

è stato facile per gli educatori dell'associa-

zione riuscire a farsi accettare e a stabilire

un livello di convivenza pacifico con il vici-

nato. "In questo momento la situazione è

stabile e equilibrata, abbiamo lavorato mol-

to su noi stessi, sui ragazzi e sui nostri vici-

ni, e ci siamo riusciti", sostiene Rosi Ran-

dazzo, educatrice e coordinatrice del cen-

tro. Che è soddisfatta del risultato raggiun-

to e delle attività proposte dal centro. "Al

Muretto - continua - i ragazzi di Finocchio,

dagli 11 ai 18 anni, trovano un luogo di ag-

gregazione, uno spazio ludico, educativo e

socializzante". Giochi, sostegno per i com-

piti, laboratori; per i ragazzi l'iscrizione al

Muretto è gratuita, e sempre aperta.

I quattro educatori portano avanti le at-

tività del centro con assiduità quotidiana,

investendo energie e entusiasmo per crea-

re sul territorio un motivo di riqualificazio-

ne che parta dal basso, dalla fase educati-

va dei piccoli cittadini. Sotto questa luce van-

no letti anche i diversi progetti che Il Muret-

to intrattiene con le scuole di Finocchio e

Borghesiana.

Lo spazio delle attività è colorato e acco-

gliente. E anche molto capiente. Ed è un de-

siderio vivo degli educatori vedere aumen-

tare le iscrizioni dei ragazzi, l'indicatore più

veritiero del riconoscimento per un'attività

portata avanti con passione. LUCIA BRAICO

Lo scorso 21 marzo sui campi della Poli-sportiva Borghesiana è arrivata una rap-

presentativa della nazionale italiana serieD. La partita contro la rappresentativa del-la Polisportiva Borghesiana si è disputata alcampo del centro sportivo Maurizio Brasili,dedicato ad uno dei fondatori della Polispor-tiva, morto sul lavoro, su un cantiere edile,all'età di 40 anni. Il risultato, scontato, havisto la vittoria della nazionale italiana se-rie D.

"E' stata un'esperienza davvero interes-sante per i nostri ragazzi", spiega il Presi-dente della Polisportiva Nicola Di Giacobbe."Una partita che al di là del risultato scon-tato ha evidenziato l'abnegazione e l'impe-gno dei nostri ragazzi. Che poi alla fine èquello che conta per noi. Ha vinto lo sportgiocato". Di Giacobbe tiene a sottolineare ilsuo particolare ringraziamento a Sergio Bot-ti della rappresentativa della nazionale ita-liana serie D "che col suo interessamento ciha permesso di giocare questa gara".

DAVIDE LOMBARDI

PREMIO MONTEVERDE PASOLINI, PRE-

MIATA UN' INSEGNANTE DI FINOCCHIO

I RAGAZZI DEL MURETTO

NONOSTANTE I PROBLEMI AVUTI IN CORSO D'OPERA, L'ASSOCIAZIONE È A FINOCCHIO

DA PIÙ DI DIECI ANNI.

LA PROFESSORESSA MONICA DI BERNARDO

PREMIATA COME SIMBOLO PER L'IMPEGNO E LA

DEVOZIONE DEGLI INSEGNANTI.

RISULTATO SCONTATO, IN UNA BELLA GIOR-NATA DI SPORT E DIVERTIMENTO AL CENTRO

SPORTIVO "MAURIZIO BRASILI".

Nello scorso numero, a pagina 39, sono sta-

ti rilevati diversi errori di impaginazione. Pri-

mo fra tutti l'articolo dal titolo 'Al Pd questa

manovra non piace', titolo che è da conside-

rarsi errato. Quello esatto era infatti il 'XVII

giornata della memoria e dell'impegno'. Nel-

la stessa pagina, l'articolo dal titolo 'Premio

Monteverde Pasolini, premiata un'insegnan-

te di Finocchio' è da considerarsi errato, in

quanto manca l'articolo correlato al titolo ed

è stato invece impaginato un articolo relati-

vo ad un altro pezzo, tra l'altro già presente

nella pagina. Ci scusiamo per i diversi errori.LA

REDAZIONE

RETTIFICA

DUE IMPORTANTI GIORNATE, IL 21 E IL 24 MARZO, ORGANIZZATE DALL'ADQ COLLI-NA DELLA PACE E "LIBERA". A FINOCCHIO SI È PARLATO DI MAFIA E DI LEGALITÀ.

LA POLISPORTIVA BORGHESIANA

INCONTRA LA NAZIONALE

ITALIANA SERIE D.

Giornata della Memoria e dell’Impegno

Page 39: La Fiera dell'Est num. 6 del 31 marzo 2012

CASILINO NUMERO 6 ANNO V 39

Sabato 17 marzo è stata inaugurata alla

Biblioteca Borghesiana un'insolita quan-

to affascinante mostra: "Cultura per im-

magini". Ovvero un incredibile itinerario at-

traverso alcuni dei manifesti che hanno negli

ultimi anni hanno presentato e rappresenta-

to i diversi progetti della biblioteca stessa.

Ottanta locandine, e quindi eventi, sele-

zionate tra le centinaia che sono state pre-

sentate nel corso degli ultimi anni. Un per-

corso culturale in continuo ampliamento ed

evoluzione. Dove l'abilità grafica di Roberta

Gatti si è fusa con la sensibilità e l'intrapren-

denza di Silvio Cinque e Giorgio Salerno, ri-

spettivamente Bibliotecario e Responsabile

delle attività culturali e interculturali. E a quel-

la delle decine e decine di persone che han-

no messo a disposizione il proprio sapere per-

ché questo miracolo avvenisse. Così dai cor-

si di italiano per

stranieri, tenuti

dal Professor Ezio

Coppa, che han-

no riscosso uno

strepitoso suc-

cesso, ai corsi d'

Inglese aperti a

tutti. Dalla presentazione di libri ai laborato-

ri didattici per bambini. Poi il cineforum, il

gioco degli scacchi e tante altre iniziative.

La presentazione della mostra si è trasfor-

mata in un acceso e vivace dibattito. Su co-

me la cultura sia trattata, o meglio bistratta-

ta, dalla politica in generale. Di come siano

state tante e di grande interesse le manife-

stazioni della biblioteca. E di come sia impor-

tante fare di più. Così una serie di racconti di

esperienze personali e proposte per il futuro

hanno acceso la fiammella della speranza. In

un Paese ormai alla deriva, dove la cultura è

considerata dai più un peso da eliminare o

sostituire con altro. "Non c'è barbarie abba-

stanza terribile (e penso a quelli che i libri li

bruciano, ma anche a quelli che antepongo-

no l'utilizzo degli spazi delle biblioteche con

spazi più "utili") da fermare questa metafo-

ra umana che è la Biblioteca", scrive in un

comunicato Silvio Cinque.

Fabrizio Cremonesi, unico esponente po-

litico presente in un evento di un organismo

istituzionale come la biblioteca, ha ricordato

che verrà rinnovato anche quest'anno il Caf-

fè Letterario, giunto ormai alla sua terza edi-

zione. E ha proposto di mettere in esposizio-

ne "all'aperto" quanto è stato fatto. Da qui è

nata l'idea di Silvio Cinque della "Settimana

dell'artista", durante la quale tutti i parteci-

panti potranno mostrare e vendere le loro

opere. Per farsi conoscere e per dare mostra

della propria arte. Presente in sala per l'oc-

casione la scrittrice Francesca Tuscano. Che

insieme alla pittrice e Presidentessa dell'ate-

lier "Enter-team" Anna Salvati, hanno già

confermato la loro adesione quando sarà or-

ganizzata la settimana dell'arte a Largo Mon-

reale. JESSICA SANTINI

Piccoli campioni crescono. Così potrebbe in-titolarsi la storia di Eleonora Simone e Fran-

cesco Spina. Due intraprendenti ragazzi chesono riusciti a conquistare un in-credibile primo posto nella lorocategoria. Nei due giorni di gara,4 e 5 marzo, a Velletri, i ragazzihanno conquistato l'ambito pre-mio: il Campionato Regionale Dan-ze Olimpiche.

I ragazzi, come ci raccontanoi genitori, si frequentano sin da quando eranopiccolissimi. E da allora si è creata tra loro, an-che grazie all'amicizia delle famiglie, una stra-ordinaria complicità. Abitano a Finocchio e so-no cresciuti assieme qui. Quando poi Eleono-ra ha deciso a otto anni di iniziare questa av-ventura, Francesco e i suoi genitori non si so-no tirati indietro. Da lì tanto allenamento e tan-to impegno. Fin quando sono stati pronti perle prime gare.

Da quel momento un successo dietro l'al-

tro e una sfilza di trofei e riconoscimenti peri giovani ballerini. Fino all'ambito primo pre-mio. "I ragazzi dedicano la loro vittoria agli in-

segnanti Andrea e Maddalena-sottolinea la mamma di Eleo-nora - che sono sempre statiaccanto ai ragazzi. Trasmetten-do loro tutto quello che sanno.Soprattutto la passione per ilballo". I ragazzi non hanno gril-li per la testa. Non si dondola-

no sui successi conseguiti ma continuano adallenarsi: cinque volte a settimana, tra ballistandard, latini e lezioni private.

Per perfezionare la tecnica. E poi c'è la scuo-la. Fondamentale alla loro età: "Ho chiesto amia figlia cosa volesse fare da grande - rac-conta la mamma di Eleonora - visto che ilprossimo anno farà la terza media e dovrà sce-gliere che scuola fare. E lei mi ha risposto divoler fare l'insegnante di ballo".

JESSICA SANTINI

Il Comitato di quartiere di Finocchio, nel-

la persona di Valerio Valentino, storico so-

stenitore dei diritti dei cittadini, ha presen-

tato in Municipio alcune richieste. Perché i

residenti dei quartieri più estremi, e per que-

sto spesso meno considerati, proprio non ce

la fanno più.

Illuminazione pubblicaPrima questione apparsa sulle scrivanie

del Presidente del Municipio Massimiliano Lo-

renzotti, dell'Assessore ai lavori Pubblici Ezio

D'Angelo e del Presidente della Commissio-

ni Lavori Pubblici Massimo Fonti, nonché del-

la società esecutrice dei lavori Acea S.p.a.,

riguarda il problema dell'illuminazione stra-

dale: via Strasatti e via Colle Trugli, così co-

me il proseguimento di via Fontana del Fi-

nocchio. Tutte zone, non certo centralissime,

ma in forte espansione demografica. "Sono

state diverse le violenze avvenute nel quar-

tiere la sera - conferma lo stesso Valentino

- in una zona non illuminata come quella in

questione. E per paura, i genitori delle vitti-

me non hanno nemmeno sporto denuncia".

Caditoie e sicurezza stradaleQuesta volta la segnalazione del Comita-

to è stata inviata solo alle alte cariche del

Municipio, Presidente e Vicepresidente, nel-

la persona di Lorenzotti e D'Angelo.

"Abbiamo richiesto una pulizia urgente di

alcune caditoie in strade di fondamentale im-

portanza: via Rocca Cencia e via Osteria del

Finocchio", prosegue Valentini. Un'accurata

e regolare pulizia delle caditoie eviterebbe il

peggio. Ma forse se ne sono solo dimentica-

ti. Come si sono dimenticati di andare a con-

trollare quello che è accaduto in via Prata-

porci. "Dopo alcuni lavori stradali sono sta-

te ricoperte con l'asfalto delle caditoie - ri-

corda Valentino - quindi lo scarico delle ac-

que piovane ora non c'è più. Inoltre è stato

rimosso, sempre in sede di lavori, un para-

pedoni a protezione dell'unico marciapiede

esistente".

Pensilina capolineaColle Mattia

L'ultima richiesta, per

ora, inviata sempre al-

le alte cariche munici-

pali e all'azienda trasporti Atac S.p.A, è so-

lo una ripetizione. Di un reclamo avanzato

più volte e mai ascoltato: una pensilina con

panchina per il capolinea dello 054 a Colle

Mattia. "Tempo fa ho manifestato con un om-

brellone per far sentire le ragioni dei pendo-

lari. Ma probabilmente in Municipio sono tut-

ti audiolesi", sottolinea Valentino.

"Ci sembra strano, ma nemmeno troppo,

che nel quartiere Borghesiana, dove per al-

tro risiede il Presidente Lorenzotti, siano sta-

ti eseguiti molti lavori. Abbiamo offerto un

appartamento al Presidente nel quartiere Fi-

nocchio. Così magari qualche opera sarà por-

tata a compimento anche qui", conclude Va-

lentino. JESSICA SANTINI

UNO STRAORDINARIO VIAGGIO TRA GLI EVENTI DELLA BIBLIOTECA BORGHESIANA DE-GLI ULTIMI ANNI. CON ALCUNI DEI PROTAGONISTI.

FINOCCHIO, OFFERTO APPARTAMENTO AL PRESIDENTE

FINOCCHIO FESTEGGIA I SUOI GIOVANI BALLERINI

È CRISI PER LA LOTTOMATICA ELCOM

“Cultura per immagini” a Largo Monreale

AVANZATE DAL CDQ FINOCCHIO DELLE RICHIESTE PER AFFRONTARE QUESTIONI DA TEMPO IRRISOL-TE. NEL QUARTIERE E NON SOLO. FORSE L'UNICA SOLUZIONE È FAR TRASFERIRE LORENZOTTI ...

La squadra di basket Lottomatica Elcom continua la sua avven-tura sportiva. Il team che veste i colori giallorossi ha portato

nel corso degli anni la fama della Capitale in giro per l'Italia e nonsolo. Nata tra i quartieri dell' VIII Municipio, in particolare tra Fi-nocchio e Borghesiana, vanta un campionato appena trascorso dialto livello. E anche nel corso di quest'anno si cominciano a riscuo-tere meritati successi. Sono appena rientrati dal Campionato Eu-ropeo di Tolosa, si sono classificati primi nel girone; ed ecco cheil gruppo è pronto per partire per Genova il 14 aprile dove verrà disputata la Coppa Italia. Poisarà la volta della Grecia, dal 3 al 6 maggio.

L'allenatore Moreno Poggi, nonostante sia soddisfatto dei successi sportivi conseguiti, haqualcosa che lo turba: "Stiamo vivendo un triste periodo per l'economia. E la cosa si ripercuo-te anche sugli sponsor, ovviamente. Questo vuol dire aver a disposizione meno fondi per sup-portare le necessità della squadra - prosegue Poggi - a parte la Lottomatica che continua conil suo sostegno a finanziare il gruppo, per il resto la situazione è difficile". Oltretutto il proble-ma della Elcom è anche un altro: non hanno una sede per potersi allenare. In zona non ci so-no strutture in grado di ospitarli. E da tempo sono costretti ad appoggiarsi ad una palestra aSpinaceto. "Questa situazione la sta affrontando il Comune. Ha già incaricato diversi architet-ti per trovare un'area adatta alla nostra condizione. Per quanto concerne il discorso del terre-no di Rocca Cencia ormai hanno deciso di farci un benzinaio. Bisogna aspettare i tempi del Co-mune. Anche se sappiamo che saranno un po' lunghi dobbiamo avere fede. Ora ci preoccupia-mo solo di non dover chiudere - conclude amareggiato Poggi - sarebbe ridicolo se vincessimoil campionato e sarebbe la nostra ultima partita disputata. Abbiamo bisogno di sostegno per lespese di trasferta e di gestione della squadra. Speriamo di farcela". JESSICA SANTINI

IL TEAM DI BASKET IN CARROZZINA PROSEGUE LA SUA AVVENTURA SPORTIVA. MA LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE POTREBBERO COSTRINGERE ALLA CHIUSURA.

LA STORIA DI ELEONORA E FRANCESCO, DUE RAGAZZI APPENA ADOLESCENTIMA GIÀ GRANDI TALENTI.

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