La diagnosi Clinica e Neuropsicologica dell’Afasia ... · Definizione di afasia •L’afasia è...
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La diagnosi Clinica e Neuropsicologica
dell’Afasia Primaria Progressiva
Dr. Camillo Marra
Dipartimento di Neuroscienze
UCSC - Roma
Definizione di afasia • L’afasia è un disturbo acquisito del linguaggio
causato da un danno cerebrale organico che determina la perdita delle capacità di comunicare
• L’afasia determina la difficoltà a comunicare, ad esprimersi e a comprendere il linguaggio. Il disturbo può colpire le modalità ortografiche e fonologiche. La perdita della comunicazione avviene anche per vie di comunicazioni gestuali
• La perdita comprende le parole ed altri simboli linguistici e può colpire tutte le modalità di comunicazione
• L’afasia non determina e non è provocata da un deficit intellettivo o della memoria.
Schema di Lichteim
B W
C
Linguaggio
parlato -scritto
Linguaggio
udito-letto
(1) afasia nominum Fluente
(2) afasia di Broca Non fluente
(3) afasia di Wernicke Fluente
(4) afasia di conduzione Fluente
(5) afasia globale Non fluente
(6) afasia transcorticale motoria Non fluente
(7) afasia trancorticale sensoriale Fluente
SINDROMI AFASICHE TRADIZIONALI
Definizione di PPA
L’AFASIA PRIMARIA PROGRESSIVA (PPA) è una sindrome
neurologica rara e caratterizzata da aspetti clinici polimorfi che
presentano in comune la perdita del linguaggio che diventa
progressivamente sempre più lento e destrutturato nei suoi
aspetti fonologici, semantici e sintattici e che manifesta i disturbi
sia sul versante fonologico che ortografico.
L’uso di una classificazione della PPA sulla base di una classica
definizione in sindomi afasiche (Broca, Wernicke, etc) non è
convincente nè nell’identificare i pazienti, nè nel predire la
progressione della malattia (George & Mathuranath, 2005)
Polimorfisimo clinico della PPA
Neary, Snowden e coll. agli inizi degli anni 90 distinguono due forme
Progressive non fluent aphasia (PNFA): identifica pazienti con afasia non
fluente e comprensione relativamente conservata
Semantic Dementia: termine già precedentemente introdotto (Warrington,
1975) per identificare soggetti con una prevalente afasia fluente associata
ad una perdita della comprensione e del riconoscimento visivo (anche
associata ad agnosia)
La PPA è stata inizialmente descritta da Mesulam (1982) in una serie di
sei pazienti. La terminologia e la descrizione della patologia ha subito
varie modificazioni nel tempo
Una più completa e recente definizione (Mesulam 2001) descrive la PPA
come un disturbo progressivo del linguaggio che rimane per almeno due
anni limitato alle sole funzioni linguistiche in assenza di una
compromissione delle altre funzioni cognitive e delle abilità funzionali.
Criteri diagnostici della PPA
(modificata da Mesulam e Weintraub, 2008)
Difficoltà nel riconoscere una PPA • Esistono altri disturbi neurologici in cui la perdita del
linguaggio può essere presente ma inclusa in un ampia serie di altri deficit cognitivi progressivi che comprendono la memoria, l’attenzione, l’iniziativa, le capacità visuo-spaziali e il ragionamento. Spesso in questi casi si può osservare anche una compromissione delle funzioni motorie.
• La malattia di Alzheimer, la Creutzfeld-Jakob, e le demenze vascolari sono condizioni cliniche che possono presentarsi con disturbi del linguaggio, queste sono patologie che devono essere poste in DD rispetto alla PPA.
• La diagnosi differenziale può essere difficile e risiedere su una complessa e lunga valutazione che necessita di essere seriata nel tempo.
Caratteristiche demografiche
Non esistono studi di comunità sulla frequenza di PPA. Una stima approssimativa si può dedurre considerando che:
a) La prevalenza di FTD è di circa 2.7–15.0 per 100,000 (Ikejma et al, 2009) mentre l’incidenza annuale di FTD è di circa 2.2–3.5 per 100,000 persone/anno.(Mercy L et al., 2009)
b) Gli studi autoptici riportano che circa il 20-40 % di pazienti portatori di patologia compatibile con FTD avevano PPA.(Forman et al, 2006; Kertesz et al, 2005).
c) La mediana di esordio della patologia da uno studio di 353 FTD (Johnson et al. 2005) tende a porsi alla fine dei 50 anni ma con un largo range dai 25 fino agli 82 anni
d) La sopravvivenza è di 7 anni sebbene la prognosi è altamente variabile, anche in relazione al fenotipo clinico con una durata più breve nella PPA di circa 7 anni, (Xie s., et al 2008)
e) Lieve prevalenza per il genere maschile non vengono descritti fattori di rischio
LPA
Polimorfisimo clinico della PPA
Varie consensus (Gorno Tempini -2004,
2010) hanno portato alla identificazione
fenotipica di tre forme principali:
- Forma agrammatica
(parzialmente sovrapponibile alla PNFA)
- Forma semantica
(parzialmente sovrapponibile alla SD)
- Forma logopenica
(parzialmente sovrapponibile alla PNFA)
Esame neuropsicologico differenziale
L’esame clinico e neuropsicologico è il momento centrale nell’individuazione della PPA e dei sottotipi clinici ed è indirizzato a confermare I criteri diagnostici (Mesulam e Weintraub, 2008).
L’obiettivo dell’esame è duplice
- esclusione della compromissione di altri domini cognitivi (soprattutto memoria)
- identificazione dei sottotipi clinici attraverso l’esame delle funzioni linguistiche: a parte l’anomia
l’esame NPS differenziale si basa sulla esplorazione di:
Fluenza verbale, memoria fonologica
Presenza o assenza di logopenia
Difficoltà di ‘word finding’
Perdità della conoscenza delle parole/concetti/persone
Disturbi di comprensione sintattica
Disturbi nella ripetizione frasi e di parole
Problematiche Esame Neuropsicologico nella PPA
Uso di test che utilizzano intermedio verbale può determinare difficoltà nel valutare correttamente le prestazioni neuropsicologiche anche in test di memoria e ragionamento logico-concettuale (Wicklund et al 2004)
Uso di test che utilizzano meno intermedi verbali dovrebbe essere preferito per monitorare l’integrità delle altre funzioni cognitive
Anche all’interno dell’esame delle funzioni linguistiche è necessario utilizzare test che utilizzano anche intermedio non verbali nell’esaminare la comprensione semantica
Diversa sensibilità ad un compito
concettuale su nomi e su azioni in
pazienti con FTD e SD
PNFA (forma agrammatica) Clinica:
- Linguaggio non fluente con numero di parole minuto ridotte ad 1/3 del normale
- Agrammatismo con omissione di funtori e semplificazione
- Alterazioni della prosodia e della melodia (sindrome dell’accento straniero)
- Errori in linguaggio con sostituzioni e distorsioni fonetiche
- Aprassia del linguaggio
- Mutismo finale
Esame Neuropsicologico (fase iniziale):
- Alterata comprensione grammaticale sia in prove scritte che orali
- Buona comprensione semantica
- Riduzione della fluenza verbale
Obiettività neurologica
- Segni extrapiramidali
- Distonia
- Mioclono
- Ipertonia assiale
- Associazioni malattia del motoneurone
DS – Forma semantica Clinica:
- Ridotta comprensione di parole singole
- Degradazione e semplificazione delle informazioni semantiche
- Word finding’ compromesso
- Uso di parole passe-partout (linguaggio vuoto)
- Comprensione del linguaggio gravemente compromessa
Esame Neuropsicologico:
- Alterate le prove di comprensione e ‘confrontation naming’
- Perdita della conoscenza del significato delle parole
- Perdita della conoscenza del significato degli oggetti (persone/entità uniche)
- Mantenimento del significato dei concetti astratti rispetto a quello degli oggetti reali
- Dislessia superficiale e disgrafia
- Buona ripetizione di parole e frasi
Obiettività neurologica
- Segni extrapiramidali
- Associazioni malattia del motoneurone
Forma logopenica
Clinica:
- Difficoltà nel ‘word finding’ in linguaggio spontaneo
- Difficoltà della memoria fonologica e di lavoro
- Difficoltà nella comprensione di frasi lunghe
- Non difficoltà nella velocità di produzione linguistica e non distorsioni
Neuropsicologia (fase iniziale):
- Alterate le prove di fluenza
- Alterate prove di comprensione di frasi complesse
- Riduzione delle capacità di ripetizione di frasi e sintagmi
- Errori fonologici in linguaggio spontaneo e nelle prove di naming
- Assenza di agrammatismo
Obiettività neurologica
- negativa
17 pazienti con PPA analizzati tre volte da ognuno degli autori
attraverso video che includevano linguaggio spontaneo e
valutazioni neuropsicologiche del linguaggio formali.
Ogni autore doveva fornire una diagnosi del tipo di PPA sulla base
dei criteri diagnostici precedentemente stabiliti. L’accordo tra gli
autori è stato di circa l’80%
15 caratteristiche linguistiche peculiari erano quelle che avevano
condotto gli autori alla diagnosi
13 di queste caratteristiche sono state operativamente usate per
definire le 3 più comuni forme di PPA
Profilo della compromissione linguistica nelle tre
forme di PPA
Comprensione
parole singole
Comprensione
sintattica
Produzione
sintattica
Denominazione
oggetti
Ripetizione
parole
Ripetizione
frasi
Fluenza
verbale/
Speech rate
Forma
Agrammatica /
PNFA
++
+/-
--
+
+
+
--
Forma
Semantica /
SD
--
+/-
++
--
+++
++
++
Forma
logopenica
++
+
+/-
+/-
+/-
--
-
Polimorfismo clinico La PPA è da considerare un complesso sindromico e non un entità
nosologica
Le varie forme di PPA sono caratterizzate da pattern neuropsicologici distinguibili ad un esame neuropsicologico formale.
All’esame RMN sono identificabili pattern di atrofia cerebrale loco-regionale che confermano un danno che coinvolge strutture differenti del network neuronale che serve il sistema linguistico
Aspetti irrisolti
Le diversità osservate nella PPA sono diffuse anche ad altri aspetti linguistici ( sistema ortografico, linguaggio spontaneo)?
Dissociazioni nella compromissione semantica per classe (nomi vs verbi) nelle PPA?
I disturbi del riconoscimento di persone sono escludibili dal gruppo delle DS?
Uniformità nel deficit
ortografico
NON IDENTIFICABILI
SOTTOGRUPPI di PPA
Dall’analisi degli errori
ortografici
Critiche alla suddivisione delle
forme non fluenti
Esame di markers specifici derivati
da una analisi del linguaggio
conversazionale in 15 pazienti con
PPA non fluente di qualsiasi tipo
Sono identificati tre cluster di deficit:
a) Linguaggio rallentato e
grammatica semplificata
b) Errori nell’articolazione del suono
e grammatica
c) Compromissione di memoria
fonologica di lavoro e funzioni
esecutive
NON IDENTIFICABILI
SOTTOGRUPPI di PnFA
La disorganizzazione del sistema
semantico non è unitaria ma è
dissociabile per classe semantica di
appartenenza
La compromissione della classe
semantica dei verbi è prevalente in
pz che non presentano un danno
linguistico (Fv-FTD) e non è
uniforme nei pazienti con PPA
La frammentazione delle conoscenze
concettuali dei verbi è correlabile con la
compromissione di altri domini cognitivi
Prosopoagnosia o Perdita della conoscenza
semantica delle persone La prosopoagnosia è stata definita come l’incapacità a riconoscere
le facce di persone note la cui identificazione è possibile in base
ai dati non fisiognomici (voce, abbigliamento, modo di
camminare, segni particolari), è un disturbo prevalente nei
maschi.
Prosopoagnosia appercettiva:
Ridotta codifica strutturale e percettive delle caratteristiche del volto:
il paziente non riesce ad identificare facce simili (test di Benton) o
presenta un chiaro deficit nel riconoscimento di facce ricorrenti
(test di Faglioni), oppure non riesce a identificare l’età dei
soggetti. Prosopoagnosia mnestica o associativa:
il soggetto non riesce ad attivare una unità di riconoscimento per cui
fallisce nell’identificare volti familiari come tali.Il soggetto pur
identificando un volto come familiare non lo riesce a denominare
per perdita della capacità di attivare il nodo di identità personale.
Riconoscimento di volti di Benton
Riconoscimento di età
C.O., 48 ANNI, BANCARIO
ATROFIA FOCALE TEMPORO-POLARE
DESTRA • Anamnesi familiare senza particolarità
• Da qualche mese ha notato delle difficoltà nel riconoscere i genitori degli amici dei propri figli
• Ritornando in una filiale della banca dove lavora (dopo essere stato trasferito per alcuni anni in un’altra filiale) non riconosce più i colleghi, così come non riconosce il Sindaco, in visita alla Banca.
• Modificazione contestuale del tono dell’umore, con irritabilità e tendenza a chiudersi in se stesso
• RMN: atrofia temporo-polare destra, con modica atrofia dei lobi frontali
Spet di CO
RMN CO
Bruce & Young’s (1986) model Burton et al’s (1990) model
Modality Visual (Face)
Auditory (Voice)
Verbal (Name)
Visual (Face)
Auditory (Voice)
Verbal (N ame)
FRUs VRUs NRUs FRUs VRUs NRUs
Familiarity feelings
Familiarity feelings
Familiarity feelings
PINs PINs Person Identification
(Store of the person - specific semantic information)
(Familiarity feelings)
Modality - free gateway to a
(Un itary person - specific semantic system)
Critiche alla definizione
delle forme semantiche
Caratteristiche
comportamentali
Caratteristiche
comportamentali
La presenza di disturbi comportamentali nella PnFA è rara agli esordi della malattia
(<5 aa) ma compare con il progredire della patologia (Sarah Jane Banks, J Ger.
Psych. and Neurol)
Evoluzione delle diverse forme di PPA
G.A. 57 anni impiegato 13 anni di scolarità. Familiarità
negativa per patologie demenziali
Esordio: comportamentale
1° Valutazione disturbo linguistico
2° Valutazione evoluzione disturbo motorio extrapiramidale
lateralizzato
3° Valutazione disturbo della motilità a tutti i nervi cranici
Rapporti fenotipo istopatologia
La difformità dal punto di vista cognitivo e comportamentale tra le varie forme di PPA è giustificata in considerazione dei network neuronali impegnati
La compromissione di diversi network neuronali è compatibile con una eziopatogenesi legata a differenti alterazioni neuropatologiche
La corretta identificazione del sottotipo clinico delle PPA potrebbe indirizzare ad uno specifico tipo di alterazione neuropatologica sottostante e determinare approcci terapeutici diversi.
Spettro neuropatologico
Analisi autoptica su 23 pazienti
affetti da PPA
Il numero di NFT nelle aree del
giro frontale inferiore e del giro
temporale superiore sono uguali
nei PPA/AD e in un gruppo AD di
controllo.
I pazienti AD mostrano NFTs
maggiori dei PPA/AD in altre aree
considerate nello studio
(entorinale, parietale superiore,
frontale superiore)
La gravità della sintomatologia
non è correlata al gravità della
patologia AD riscontrata.
Neuropatologia della SD
La PPA è una sindrome neurologica polimorfa e complessa dal punto di vista fenotipico cui corrisponde una variabilità istotipica e genotipica.
La PnFA con caratteristiche agrammatiche è quella con maggiore frequenza di inclusioni tau ed è anche caratterizzata da un corteo sindromico comportamentale specifico con prevalenti caratteristiche apatiche/depressive anche all’esordio della sintomatologia
Le SD sono caratterizzate da una prevalenza di inclusioni TDP43+/ubiquitino simili e presentano un corteo sintomatologico e comportamentale con prevalenza di condotte stereotipiche
Le PNFA con caratteristiche logopeniche rappresentano la forma di più difficile individuazione in diagnosi differenziale con la forma agrammatica. Le caratteristiche cliniche e istopatologiche la pongono al confine con le forme di AD ad esordio focale
Considerazioni conclusive
I sottotipi di PPA conservano le loro caratteristiche distintive soprattutto nelle prime fasi di malattia. L’evoluzione nel tempo mostra sia neuropsicologicamente che alle neuroimmagini un coinvolgimento di tutti I network che sottendono al funzionamento del linguaggio.
E’ sicuramente evidenziabile la presenza di sottotipi di alterazioni lesionali (tau, TDP43/ubiquitina, AD) che sootendono specifici quadri morbosi. Meno diretta è la possibilità di osservare specifici quadri neuropsicologici in relazione a specifiche mutazioni genetiche.
La presenza di alterazioni mutazioni PGRN o del MAPT specifiche non corrispondono a medesimi quadri clinici anche all’interno di una stessa famiglia.
La possibilità di effettuare associazioni tra mutazioni specifiche e particolari quadri neuropsicologici di presentazione clinica è limitata se effettuata nell’ambito della semplice suddivisione APPA, SPPA, LPPA e necessita di altri strumenti di definizione clinica e neuropsicologica
Considerazioni conclusive
GRAZIE
Unità di Neuroriabilitazione e
Neuropsicologia UCSC
Dir. Prof Guido Gainotti
Dr.ssa Monica Ferraccioli
Dr. Davide Quaranta
Dr.ssa Maria Gabriella Vita
Modelli cognitivi di riconoscimento delle persone
Bruce & Young’s (1986) model Burton et al’s (1990) model
Modality Visual (Face)
Auditory (Voice)
Verbal (Name)
Visual (Face)
Auditory (Voice)
Verbal (N ame)
FRUs VRUs NRUs FRUs VRUs NRUs
Familiarity feelings
Familiarity feelings
Familiarity feelings
PINs PINs Person Identification
(Store of the person - specific semantic information)
(Familiarity feelings)
Modality - free gateway to a
(Un itary person - specific semantic system)