Presentazione di PowerPoint - kipuniversitas.org · Atassia congenita Diplegia atassica ......

60
ASL 3”Genovese” S.C.ASSISTENZA CONSULTORIALE DIRETTORE DOTTORESSA Viviana NAPOLI

Transcript of Presentazione di PowerPoint - kipuniversitas.org · Atassia congenita Diplegia atassica ......

ASL 3”Genovese” S.C.ASSISTENZA CONSULTORIALE

DIRETTORE DOTTORESSA Viviana NAPOLI

Il servizio consultoriale è un servizio territoriale presente in tutti i sei

distretti

266 operatori

20 professioni

23 amministrativi 1 medico 36 ass. sanitarie 22 medici scolastici 9 ass. sociali 20 neuropsichiatri 1 ausiliario 15 ostetriche 13 educatori 1 OSS 2 fisioterapisti 11 pediatri 15 ginecologi 1 psichiatra 23 inf. pediatrici 38 psicologi 14 inf. professionali 7 puericultrici 13 logopediste 1 T.Neuropsicom

20 sedi

13 urbane

7 extraurbane

AREE DI ATTIVITA’

• Pediatrica • Ginecologica • Neuropsichiatrica • Psicologica • Medicina Preventiva di

Comunità(ex Medicina Scolastica)

• Nucleo Adozioni (sovrazonale)

• Centro Giovani (sovrazonale)

• Laboratorio dei conflitti (sovrazonale)

• Gruppo Maltrattamento e abuso (sovrazonale)

Dss8

3 sedi

Dss 9

2 sedi

Dss 10

4 sedi

Dss 12

4 sedi

Dss 11

4 sedi

Dss 13

3 sedi

Centro sovrazonale integrato Adozioni ed

Affidi

Centri Giovani

Ce.Tra (centro clinico di diagnosi e terapia dei disturbi da stress post-

traumatico da abuso)

Laboratorio dei conflitti

Medicina penitenziaria in ambito minorile

Collegio DPCM 185/2006 per l’individuazione dell’alunno in situazione di handicap

Come accedere al Consultorio

ACCESSO

DIRETTO

CUP Vaccinazioni

Visite ginecologiche

Prime visite logopediche

GRATUITA’

Tutte le prestazioni

escluso

Ecografia

(indicazioni ministeriali)

Colposcopiavirs

Vacc.rotavirus-varicella

Pap-test

(indicazioni ministeriali)

La donna

La coppia

La nascita

Il bambin

o

L’adolescente

La donna

La coppia

La nascita

Il bambin

o

L’adolescente

Logopedia

Progetti educativi

Visite pediatriche per STP

Somministrazione test

Legge 104/92 per minori

Consulenza sociale ed educativa

Collaborazione con scuole di ogni ordine e grado

Psicoterapia individuale

Progetti di sorveglianza sanitaria

Interventi di vigilanza igienico-sanitaria

Attività di educazione alla salute nelle scuole, con

insegnanti, genitori ed alunni

Valutazione delle capacità genitoriali

Psicodiagnosi dei minori

Presa in carico integrata socio-sanitaria

Riabilitazione

Residenzialità minori

Valutazione psicologica e neuropsichiatrica

Vaccinazioni (nel primo anno di vita)

Valutazioni per disturbi di apprendimento

9

• Ritardo mentale

• Disturbi pervasivi-autismo

• Disturbi di apprendimento

• Disturbi del linguaggio

• Disturbi umore

• Disturbi del comportamento/ADHD

• Paralisi Cerebrali Infantili

• Sindromi genetiche, sindromi rare

• Disturbi sensoriali riabilitazione specifica strutture a

contratto Chiossone, Afa Reul

Principali patologie afferenti all’ambulatorio di

Neuropsichiatria Infantile

10

Le principali attività sono:

• Diagnosi e terapia delle patologie neuropsichiatriche infantili

• Riabilitazione neuropsichiatrica ambulatoriale ed extramurale (es.piscina)

e domiciliare

• Prestazioni specialistiche neurologiche e psichiatriche con la presa in

carico precoce del bambino e della sua famiglia

• Consulenza specialistica alle strutture prescolastiche e scolastiche

• Presa in carico dell’adolescente

• Inserimento in strutture di tipo riabilitativo o socio-riabilitativo

• Riabilitazione ad adulti con disabilità insorte nell’infanzia

• Inserimento Lavorativo Disabili (SIL)

11

INTERVENTO

• Visita neuropsichiatrica

• Valutazione globale/assessment

• Osservazione in ambulatorio e contesti di vita bb (scuola, famiglia etc)

• Discussione in èquipe

• Videoregistrazione

• Stesura PARG (Progetto Abilitativo Riabilitativo Globale)

• Trattamenti riabilitativi ambulatoriali, extramurali

• Generalizzazione Consulenza educativa – riabilitativa domiciliare

• Counselling famiglia\scuola\educatori

• Lavoro di rete

12

Particolare rilevanza viene data all’individuazione e

all’attuazione di percorsi abilitativi e riabilitativi

neuropsicomotori, del linguaggio e della comunicazione

L’intervento riabilitativo in età evolutiva presenta alcune

specificità in quanto è rivolto a pazienti che hanno subito

un danno precoce del sistema nervoso, con deficit

spesso misti (neuromotorio, cognitivo, della

comunicazione, affettivo-relazionale, sensoriale), il cui

trattamento abilitativo richiede una efficace integrazione

delle varie competenze.

13

Tutta l’attività descritta, soprattutto l’intervento

riabilitativo, richiede una ampia ed efficace attività di

integrazione delle diverse competenze professionali in

una dimensione multidisciplinare;

attraverso l’integrazione socio-sanitaria si garantisce

la continuità assistenziale degli interventi.

Linee Guida Riabilitazione maggio 99

La persona e la sua salute sono messi al centro in una

visione unitaria e globale secondo un principio di

continuità e di integrazione

14

L’attività del Neuropsichiatra persegue obiettivi di

prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei disturbi neurologici,

psichiatrici e neuropsicologici dell’età evolutiva ed età successive (solo

per disabilità e patologie a genesi nell’infanzia)

attraverso

l’individuazione di obiettivi di salute che presuppongano collegamenti ed integrazione tra le componenti sanitarie e sociali

15

NPI territoriale

CEM

Pediatra di famiglia

Consultorio

Scuola

Pediatria/NPI

ospedaliera

Salute

mentale Riabilitativo

convenzionato

Comune/Servizi Sociali Famiglia

16

Evoluzione antropologica (da Zanobini e Usai)

periodi

atteggiamenti

Naturale evoluzionista

filosofico

illuminista

pietistico

religioso

positivista Protettivo

infantilizzante

Antropologico

Soppressione

Sacralizzazione

Monster

naturae

Curiosità

razionalità

Il selvaggio

da educare

Accettazione

Condizionata La persona

da salvare

Classificazione

Controllo

Il malato da

curare

Assistenza

Separata Il bambino

da

proteggere

Attenzione ai

bisogni di

normalità

La persona da

integrare

17 17

- fase della “separazione -chiusura” (es. Ospedali psichiatrici prima meta’ del secolo) - concetto di riabilitazione (dopo la 2° guerra mondiale -reduci) che ha una visione della assistenza legata agli istituti - “assistenza separata” - che vede la riabilitazione esclusivamente come “recupero della funzione lesa” (anni ‘50-’70), - (anni ‘70-‘80) fase dell’ ”ideologia dell’ integrazione”; superata la quale si arriva alla - fase attuale:”la pratica dell’integrazione” dove i disabili vengono riconosciuti come persone portatrici di diritti e in grado di ricoprire ruoli sociali attivi.

Evoluzione dell’assistenza riabilitativa (da Montobbio)

18 18

Dagli anni ‘80: superamento delle fasi di

contestazione e il recupero di tecniche e della

componente scientifica legata alla riabilitazione;

Gli operatori recuperano la specializzazione, si passa

dall’operatore unico alla multidisciplinarietà, viene

valorizzata la professionalità che assume aspetti

caratterizzati da pragmatismo, realismo ed

evidenza, si individua un preciso supporto scientifico

all’integrazione, si consolidano i servizi volti

all’integrazione (scuola e lavoro).

19

L 517/77: chiusura delle scuole speciali e inserimento nella scuola di tutti con supporti che consentano l’integrazione (insegnanti di sostegno, classi ridotte).

I benefici non sono limitati agli apprendimenti, ma anche a competenze ed autonomie personali, sociali e relazionali che hanno consentito in seguito, percorsi più idonei alla persona quali ad es l’inserimento lavorativo.

L 104/92: Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate

delinea un quadro organico di norme che fissano principi e indirizzi nel campo della vita sociale per prevenzione, riabilitazione l’accesso ai diversi gradi di istruzione e formazione, il lavoro, la mobilità, la fruizione delle strutture sportive,turistiche e ricreative, l’accesso alla informazione e alla comunicazione, il sostegno alle famiglie il servizio di aiuto alla persona, la residenzialità.

20

Una normativa sostiene e agevola gli studenti disabili che frequentano le

università L.17/99

Sono state emanate nel 1998 LINEE GUIDA PER LA RIABILITAZIONE

La legge 285 sull’infanzia prevede interventi rivolti a bambini e adolescenti

con handicap

È stato introdotto il provvedimento sull’amministratore di sostegno che può

ridurre il ricorso a strumenti giuridici più penalizzanti come l’interdizione

e l’inabilitazione

L68/99: in sostituzione della 482 introduce principi innovativi che vedono la

valutazione delle abilità del disabile al fine di reperire il lavoro più

idoneo e compatibile con le sue esigenze, la possibilità di costruire

percorsi individualizzati, estende il campo di applicazione alle piccole

imprese

L’handicap secondo la legge 104/92

22

In Italia 3 milioni di persone disabili (dati ISTAT 99)

• I nuovi nati sono solo 2000 ogni anno per malattie congenite,

aumentano in età scolastica per rilevazione ritardo mentale (circa

2-3%);

• dopo i 15 anni aumentano le disabilità motorie (incidenti sport,

lavoro, strada);

• circa 60.000 le persone su sedia a rotelle;

• in età avanzata rilevanti le malattie involutive, degenerative

SONO IL 15% LE FAMIGLIE ITALIANE

COINVOLTE NEL FENOMENO

23

dagli anni ‘70 vi sono state profonde trasformazioni; aspetti

innovativi introdotti dalla L833/78, non più interventi per

istituzionalizzare o ricoverare ma bensì la creazione di una

rete di sostegno al disabile e alla sua famiglia per rendere

possibile e facilitare il processo di integrazione

ASL ed Enti Locali hanno promosso servizi di riabilitazione e

interventi di assistenza al nucleo familiare: assistenza

domiciliare, centri diurni, comunità alloggio, case famiglia,

RSA.

LIMITI FINANZIARI E GRANDE ETEROGENEITA’

Fasi dell’integrazione:

•1975-85: enfasi sulla dimensione dello ‘stare con gli

altri’ - fase dell’uguaglianza

•Dal 1985 (DPR 104/85) diversità come risorsa

individuale - possedere un handicap non è ESSERE

l’handicap

Individualizzazione dell’apprendimento come

risorsa strategica

• processo che non si realizza attraverso il rapporto 1:1

•Approccio strategico alla formazione attraverso il trattamento

differenziato degli alunni

•Processo non separato dalla progettazione didattica

complessiva

•Processo che riguarda tutti gli alunni

25

Tipologie

di disabilità:

PSICHICA/MENTALE

MOTORIA

PLURIHANDICAP

CECITÀ

SORDITÀ

FISICA

Handicap motorio

ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE

Paralisi Cerebrali Infantili

Ritardi Mentali

Disfunzioni Cerebrali Minime

ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE (Metaboliche)

Handicap motorio

Paralisi cerebrali infantili (PCI)

Non costituiscono una entità nosologica singola, ma una

condizione di esito eterogenea dal punto di vista patogenetico,

neuropatologico e clinico.

Sono distinte dai quadri malformativi congeniti del SNC, in

quanto le PCI hanno specificità per il momento di incidenza

dell’insulto patogeno (pre-perinatale) e del decorso.

Handicap motorio

Cause/aspetti neuropatologici

• Emorragie intracraniche

(più frequentemente subaracnoidea)

• Emorragie intra/periventricolari

(esiti in idrocefalo o dilatazione ventricolare associata a atrofia

o leucomalacia periventricolare)

• Encefalopatie ipossico-ischemiche

(con esiti in necrosi ischemica focale o encefalomalacia

multicistica/idranencefalia)

•(Meningiti/encefaliti

• Traumi cranioencefalici)

Handicap motorio

Classificazione per forme

• PCI spastica Emiplegia spastica Diplegia spastica Tetraplegia spastica

• PCI atassica Atassia congenita Diplegia atassica

• PCI extrapiramidale II diarchia Distonia di torsione Tetraplegia distonica Tetraplegia atetosica

• PCI mista

Classificazioni

•DSM IV TR - American Psychiatric Association

•ICD-10 - Organizzazione Mondiale della Sanità

Ritardo mentale

Definizione: Condizione di interrotto o incompleto sviluppo psichico,

caratterizzata soprattutto da compromissione delle abilità

che si manifestano durante il periodo evolutivo e che

contribuiscono al livello globale di intelligenza, cioè quelle

cognitive, linguistiche, motorie e sociali.

Il ritardo può presentarsi con o senza altre patologie

psichiatriche o somatiche

Ritardo mentale

Valutazione Il livello cognitivo è convenzionalmente valutato da

test intellettivi standardizzati (es. WISC III) che possono

essere integrati da scale di valutazione dell’adattamento

sociale (es. Vineland).

Le abilità intellettive e l’adattamento sociale possono

modificarsi nel tempo e possono migliorare per effetto

di adeguate tecniche di addrestamento e riabilitazione

Ritardo mentale

Entità della compromissione

Lieve: QI 69-50

Medio: 49-35

Grave: 34-20

Profondo: inferiore a 20

RM di altro tipo

RM non specificato

Ritardo mentale

Cause

Biologiche: •Genetiche (es. trisomie, delezioni cromosomiche; la sclerosi

tuberosa e la neurofibromatosi, fenilchetonuria ed altre malattie

metaboliche)

•Non genetiche (es. fattori prenatali quali rosolia, CMV,

toxoplasmosi; fattori perinatali quali prematurità e cianosi/asfissia;

fattori postnatali quali encefaliti-meningiti, traumi, tumori, ecc.)

Ambientali (es. svantaggio socio-culturale)

Disturbi del linguaggio

ICD-10: Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (F80-89)

Hanno in comune a) un’insorgenza nella prima o seconda infanzia,

b) compromissione o ritardo nello sviluppo di funzioni strettamente

connesse con la maturazione biologica del SNC, c) decorso continuo,

senza remissioni o recidive. Nella maggior parte dei casi le funzioni

interessate comprendono il linguaggio, le abilità visuo-spaziali e la

coordinazione motoria.

Tali compromissioni tendono ad attenuarsi progressivamente con l’età,

ma spesso possono persistere come lieve deficit nell’età adulta.

Disturbi del linguaggio

F80: Disturbi evolutivi specifici dell’eloquio e del linguaggio

•Disturbo specifico dell’articolazione dell’eloquio (D. fonologico

evolutivo, D. dell’articolazione evolutivo, dislalia).

•Disturbo del linguaggio espressivo (disfasia/afasia evolutiva di tipo

espressivo)

•Disturbo della comprensione del linguaggio (disfasia/afasia di tipo

ricettivo, afasia di Wernicke, etc)

•Afasia acquisita con epilessia (Sindrome di Landau-Kleffner)

•Altri disturbi evolutivi dell’eloquio e del linguaggio

•Disturbi evolutivi dell’eloquio e del linguaggio non specificati

Disturbi specifici di apprendimento

ICD-10: Disturbi nei quali le modalità normali di

acquisizione delle capacità in questione sono alterate

già dalle fasi iniziali dello sviluppo, non

semplicemente in conseguenza della mancata

opportunità di apprendere o di un ritardo mentale, e

non dovuti a trauma o malattia cerebrale acquisita.

Disturbi specifici di apprendimento

-Disturbo specifico della lettura

-Disturbo specifico della compitazione

-Disturbo specifico delle abilità aritmetiche

-Disturbi misti delle capacità scolastiche

-Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche

-Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non specificati

Disturbi specifici di apprendimento

Tali disturbi sono valutati tramite test standardizzati che

devono risultare al di sotto di 2 deviazioni standard rispetto

all’età e al QI del soggetto. Ne consegue che la valutazione

non può prescindere dalla somministrazione preventiva di un

test psicometrico. Oltre ad un ritardo mentale, vanno esclusi

difetti di vista ed udito, nonché la presenza di malattie

neurologiche.

È possibile fare diagnosi di DSA dalla fine della 2a elementare

in poi.

Disturbi pervasivi dello sviluppo

Disturbi che colpiscono tre domini dello sviluppo :

socializzazione e empatia

comunicazione, linguaggio e immaginazione

flessibilità mentale e range di interessi

Disturbi pervasivi dello sviluppo

DSM IV-TR

• Disturbo autistico

• PDD-NOS

• Disturbo di Rett

• Disturbo disintegrativo

dell’infanzia

• Disturbo di Asperger

ICD-10

• Autismo infantile

• Autismo atipico

• Sindrome di Rett • Sindrome disintegrativa

dell’infanzia di altro tipo

• Sindrome iperattiva ass. a RM e

movimenti stereotipati

• Sindrome di Asperger • Altre sindromi da alterazione

globale dello sviluppo psicol.

• Sindrome non specificata da

alterazione globale dello sviluppo

psicol.

Disturbi pervasivi dello sviluppo

CARATTERISTICHE CLINICHE

esordio ‘subdolo’: nel primo anno bimbi particolarmente calmi, non

cercano l’adulto, insonnia calma, se mamma si allontana non piange.

selettività alimentazione, pianto inconsolabile

attività stereotipate, flapping, andatura digitigrada

sguardo: vuoto, che passa oltre

il bambino a. appare agli altri come guscio (Kanner) fortezza vuota

(Bettleheim)

contatto fisico rifiutato o bizzarro

utilizzo oggetti e persone in modo parziale (dettagli, non l’insieme)

interessi: treni lavatrici auto

angoscia per i mutamenti nell’ambiente circostante (sameness)

Disturbi pervasivi dello sviluppo

COMUNICAZIONE

linguaggio: fattore di grande importanza nella prognosi. Negativa se

non viene acquisito per i 5 anni

Assenza di linguaggio, presenza di rumori/grida, ecolalia, utilizzo

della terza persona, prosodia anomala (intonazione , melodia,

monotona), non gesticolazione, sia espressione che

ricezione/codifica gesti.

nei casi con ricco vocabolario, semantica scarsa, e linguaggio

figurato assente o poco compreso, impossibilità a comprendere

metafore (uso e comprensione letterale)

scarsa reazione (solo apparente) alla voce umana

chiesto spesso esame audiometrico

Disturbi pervasivi dello sviluppo

disturbo autistico (DSM IV-TR)

A1: compromissione qualitativa dell’interazione sociale assenza di sguardo diretto, espressione mimica, gesti, posture;

incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei adeguate al livello di sviluppo

mancanza di ricerca spontanea di condivisione delle gioie

mancanza di reciprocità sociale ed emotiva

A2: compromissione qualitativa della comunicazione ritardo o assenza linguaggio parlato

nei soggetti con linguaggio adeguato, difficoltà a iniziare conversazione

linguaggio stereotipato, eccentrico

mancanza di giochi di simulazione

A3: pattern ripetitivi e stereotipati di comportamento interessi e attività ristretti

abitudini o rituali specifici

manierismi motori stereotipati

interesse per parti di oggetti

Disturbi pervasivi dello sviluppo

(DSM IV-TR)

Sindrome di Asperger

A: compromissione qualitativa dell’interazione sociale

B: pattern ripetitivi e stereotipati di comportamento, interessi

e attività ristretti

C: assenza, clinicamente significativa, di ritardo cognitivo e

linguaggio

Disturbi pervasivi dello sviluppo

Disturbi del comportamento

Nell’ICD-10 rientrano nel capitolo dei “Sintomi e disturbi

comportamentali ed emozionali con esordio abituale

nell’infanzia e nell’adolescenza”.

•Sindromi Ipercinetiche (F90)

•Disturbi della condotta (F91)

Disturbi del comportamento

Le sindromi ipercinetiche, più note con la sigla ADHD, derivata

dalla denominazione del DSM IV - Attention Deficit

Hyperactivity Disorder - sono caratterizzate da un livello di

inattenzione, impulsività ed iperattività motoria:

•inadeguati rispetto allo stadio di sviluppo

• ad insorgenza precoce (prima dei 7 anni)

• pervasivi (espressi in diversi contesti quali casa, scuola, ambiente di gioco)

• significativamente interferenti con le attività quotidiane

Disturbi del comportamento

Inattenzione:

Deficit di attenzione focale e sostenuta

Facile distraibilità (stimoli banali)

Ridotte capacità esecutive

(compiti scolastici, attività quotidiane, gioco)

Difficoltà nel seguire un discorso

Interruzione di attività iniziate

Evitamento di attività che richiedono sforzo cognitivo

Disturbi del comportamento

Iperattività:

Incapacità di stare fermi

Attività motoria incongrua e afinalistica

Gioco rumoroso e disorganizzato

Eccessive verbalizzazioni

Ridotte possibilità di inibizione motoria

Disturbi del comportamento

Impulsività:

Difficoltà di controllo comportamentale

Incapacità di inibire le risposte

automatiche

Scarsa capacità di riflessione

Difficoltà a rispettare il proprio turno

Tendenza ad interrompere gli altri

Incapacità di prevedere le conseguenze di una azione

Mancato evitamento di situazioni pericolose

Disturbi del comportamento

CRITERI DI INCLUSIONE DSM IV

devono essere presenti almeno 6 sintomi del gruppo inattenzione

(tipo prevalentemente inattentivo) o del gruppo

iperattivita’-impulsivita’ (tipo prevalentemente iperattivo),

con frequenza “spesso”, o di entrambi i gruppi ( tipo combinato)

gravità:

lieve 6 sintomi

moderata 7-8 sintomi

grave 9 sintomi

Disturbi del comportamento

1- alcuni sintomi di iperattività o disattenzione devono essere presenti in

almeno 2 contesti

2- alcuni sintomi devono essere presenti anche prima dei 7 anni

(o in età prescolare)

3- vi deve essere un impatto della sintomatologia nella vita accademica,

sociale o familiare ( scale C-GAS e foglio di impatto SDQ)

4- devono essere esclusi :

disturbo generalizzato dello sviluppo

schizofrenia

depressione maggiore

disturbo bipolare

disturbo dissociativo

5- i sintomi non devono essere meglio spiegati da:

disturbo distimico

ansia generalizzata

Disturbi del comportamento

DSM IV: 3 tipi di ADHD •Prevalentemente inattentivo

•Prevalentemente iperattivo-impulsivo

•Combinato

ICD-10: •sindrome ipercinetica

•Sindrome ipercinetica della condotta

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo Oppositivo-Provocatorio A- modalità di comportamento negativistico,

ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante

i quali sono presenti 4 o più dei seguenti criteri:

1-spesso va in collera

2-spesso litiga con gli adulti

3-spesso sfida attivamente o si rifiuta di rispettare la/le richieste o regole degli adulti

4-spesso irrita deliberatamente le persone

5-spesso accusa gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento

6-spesso suscettibile o facilmente irritato con gli altri

7- spesso arrabbiato e rancoroso

8-spesso dispettoso e vendicativo

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo Oppositivo-Provocatorio

B-l’anomalia del comportamento causa compromissione

clinicamente significativa del funzionamento scolastico, sociale, o lavorativo

C-i comportamenti non si manifestano esclusivamente

durante il decorso di un Disturbo Psicotico o di un Disturbo dell’Umore

D- non sono soddisfatti i criteri per il disturbo della condotta, e, se il soggetto

ha più di 18 aa, non risultano soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale di

Personalità

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo Oppositivo-Provocatorio

•Il DOP diviene di solito evidente prima degli 8 aa

e di solito non più tardi dell’adolescenza

•I sintomi di opposizione di solito emergono nell’ambiente familiare

ma con il tempo possono comparire anche in altri contesti

•Esordio graduale (mesi-anni)

•In una significativa % di casi il DOP precede il disturbo della condotta

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo della condotta

A- Modalità di comportamento ripetitiva ed persistente

in cui i diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole

societarie appropriate per l’età vengono violate:

Aggressione a persone e animali

1-spesso fa il prepotente, minaccia o intimorisce gli altri

2-spesso da inizio a colluttazioni fisiche

3-ha usato un’arma che può causare seri danni fisici o ad

altri

4-è stato fisicamente crudele con le persone/animali

5-ha rubato affrontando la vittima

6-ha forzato qualcuno ad attività sessuali

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo della condotta

Distruzione della proprietà

8-ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni

9-ha deliberatamente distrutto proprietà altrui

Frode o furto

10-è penetrato in un edificio, un domicilio, o un automobile altrui

11-spesso mente per ottenere vantaggi o favori o evitare obblighi

12-ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima

Disturbi del comportamento

DSM IV-TR: Disturbo della condotta Gravi violazioni di regole

13-spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori (prima dei

13 aa)

14-è fuggito di casa di notte almeno due volte ( o una volta senza tornare per un

lungo periodo)

15-marina spesso la scuola (prima dei 13 aa)

B-l’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente

significativa del funzionamento sociale, scolastico, o lavorativo

C-se il soggetto ha più di 18 anni, non sono soddisfatti i criteri

per il disturbo antisociale di personalità