Guida per l’insegnante Ambito linguistico-espressivo e antropologico · 2010. 9. 18. · Guida...

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Guida per l’insegnante Ambito linguistico-espressivo e antropologico 2 Dentro Il libro di Italiano 2 Scopriamo le unità didattiche 6 Il laboratorio delle stagioni 10 Per insegnare e apprendere la grammatica 11 Progettazione annuale di italiano 18 Le letture di Olmo Racconta 59 Prove d’ingresso 1- 3 62 Suggerimenti per lavorare sul testo descrittivo 63 Verifiche 1- 3 66 Riflessione linguistica 1 67 Verifiche 4 68 Suggerimenti per lavorare sul testo narrativo 69 Verifiche 5-9 74 Riflessione linguistica 2 75 Verifiche 10 76 Suggerimenti per lavorare sulla favola e sulla fiaba 77 Verifiche 11-13 80 Riflessione linguistica 3 81 Verifiche 14 82 Suggerimenti per lavorare sul testo poetico 83 Verifiche 15 84 La musica 86 Come lavorare 88 I canti e le schede 94 Dentro Il libro delle discipline 95 Come si lavora con Il libro delle Discipline 96 Progettazione annuale di Storia 101 Prova d’ingresso 102 Verifiche 1-2 104 Progettazione annuale di Geografia 106 Prova d’ingresso 107 Verifiche 1-2

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Guida per l’insegnante

Ambito linguistico-espressivo

e antropologico

2 Dentro Il libro di Italiano2 Scopriamo le unità didattiche6 Il laboratorio delle stagioni

10 Per insegnare e apprendere la grammatica11 Progettazione annuale di italiano18 Le letture di Olmo Racconta59 Prove d’ingresso 1- 362 Suggerimenti per lavorare sul testo descrittivo 63 Verifiche 1- 366 Riflessione linguistica 167 Verifiche 468 Suggerimenti per lavorare sul testo narrativo69 Verifiche 5-974 Riflessione linguistica 275 Verifiche 1076 Suggerimenti per lavorare sulla favola e sulla fiaba77 Verifiche 11-1380 Riflessione linguistica 381 Verifiche 1482 Suggerimenti per lavorare sul testo poetico83 Verifiche 1584 La musica 86 Come lavorare88 I canti e le schede 94 Dentro Il libro delle discipline95 Come si lavora con Il libro delle Discipline96 Progettazione annuale di Storia

101 Prova d’ingresso102 Verifiche 1-2104 Progettazione annuale di Geografia 106 Prova d’ingresso107 Verifiche 1-2

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Il progetto Olmo Bla Bla per la classe seconda è una proposta didattica ed educativa che vede sempre illettore protagonista e costruttore del proprio sapere.

SCOPRIAMO LE UNITÀ DIDATTICHE

Tutto l’apparato didattico di Olmo Bla Bla parte dai bisogni e dagli interessi reali del bambino, ma inmodo particolare il libro di Italiano, che si apre e si chiude in maniera davvero innovativa.La prima unità presenta così semplici brani scritti in stampato maiuscolo: l’uso di questo carattere facilitasicuramente il bambino che ricomincia a leggere e lo motiva a continuare.

L’ultima unità propone invece strategieper animare la lettura, per provare tuttoil piacere di leggere, per divertirsi leg-gendo con i compagni e ascoltando in-sieme la lettura di un racconto.

Se la lettura dev’essere un piacere eun’occasione per l’alunno per scoprire,imparare e conoscere, dobbiamo crea-re concretamente un ambiente didatti-co ed educativo che favorisca il rag-giungimento di questi obiettivi trasver-sali. Il progetto editoriale Olmo BlaBla è pensato proprio per raggiunge-re questi fini.

DENTRO IL LIBRO DI ITALIANO

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OLMO BLA BLA 2

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Il libro di Italiano anche per la classe seconda è diviso in unità mensili che vanno da settembre a giugno.Questa particolare attenzione al tempo che passa, alle stagioni, alle feste e alle ricorrenze aiuta il bambino acomprendere e a sperimentare il concetto di “tempo che scorre”, che determina cambiamenti in lui e nelmondo naturale che lo circonda e che scandisce le sue scoperte e le sue conquiste a scuola.

I mesi che passano e le unità didattiche che si susseguono con obiettivi linguistico-espressivi diversi e speci-fici rappresentano di fatto le varie tappe del percorso d’apprendimento dell’alunno.

Gli obiettivi linguistici si possono verificare e consolidare con le attività del Laboratorio di scrittura, presen-te alla fine di alcune unità.

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dentro il LIBRO DI ITALIANO 2

OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO LABORATORIO DI SCRITTURA

SETTEMBRE• migliorare la lettura ad alta voce

OTTOBRE• comprendere descrizioni di persone e animali

NOVEMBRE• riconoscere le parti fondamentali del testonarrativo

DICEMBRE• riconoscere gli elementi fondamentali del testonarrativo

GENNAIO• saper usare i connettivi temporali

FEBBRAIO• conoscere e comprendere il testo regolativo

MARZO• comprendere la struttura della favola e saperlarielaborare

APRILE• comprendere la struttura della fiaba e saperlarielaborare

MAGGIO• comprendere lo scopo e la struttura di semplicifilastrocche

GIUGNO• leggere per divertirsi

OTTOBRE• scrivere semplici descrizioni di persone e dianimali

NOVEMBRE• scrivere semplici racconti realistici e fantastici inmodo guidato

GENNAIO• saper scrivere un riassunto in modo guidato

MARZO• scrivere un fumetto per rielaborare una favola

APRILE• scrivere una fiaba seguendo una traccia

MAGGIO• scrivere parole in rima e semplici calligrammi

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Le pagine di apertura sono state pensate per aiutare il bambino a diventare un abile lettore, per creargli oc-casioni per esprimersi e per raccontare le proprie esperienze e per avvicinarlo al tema e all’obiettivo linguisti-co dell’unità.Per questo motivo le pagine di apertura sono strutturate in modo ben preciso.

• La pagina di sinistra presenta un brano da leggere che introduce il tema dell’unità; con il comando Io

leggo propone un’attività mirata a migliorare la lettura del bambino, sia in termini di velocità che diespressività.

• La pagina di destra presenta invece un testo sul tema dell’unità da completare e da sviluppare attraverso ilracconto orale dell’esperienza personale del bambino, come indica il comando Io protagonista.

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All’interno di ciascuna unità si avvia il lettore a una prima analisi delle varie tipologie testuali in modo gra-duale e interattivo e si favorisce la produzione scritta con proposte operative diversificate e divertenti.

• Il comando Occhio ai colori!, attraverso l’uso dei colori, guida il bam-bino alla scoperta di testi diversi (descrittivo - narrativo - favola - fiaba) perconoscerne la struttura e gli elementi da cui sono composti.

All’interno di ciascuna unità si propongono letture che offrono lo spuntoper parlare di cittadinanza attiva.Queste pagine vogliono essere occasioni per discutere e per porsi in di-scussione su argomenti legati alle varie educazioni (ambientale, alla salute,alimentare, affettiva, stradale).

• Il comando Io rifletto sulla lingua avvia il bambino alla cono-scenza dei primi elementi di morfologia e sintassi. È importante e utileche l’attività grammaticale sia svolta partendo da un brano di lettura,perché solo in questo modo la comprensione delle funzioni delle parolepotrà essere davvero significativa.

• Il comando Io scrivo propone suggerimenti e idee per scrivere e riela-borare testi diversi.

• Il comando Dentro la descrizione (di volta in volta riferito al rac-conto, alle informazioni, alle regole, al fumetto, alla fiaba, alla filastrocca)aiuta il lettore ad approfondire e a consolidare le conoscenze acquisite suuna tipologia testuale e a orientarsi nel testo letto.

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IL LABORATORIO DELLE STAGIONI

Alcune unità del libro si chiudono con un appuntamento di grande interesse per tutti i bambini: la stagione ola festa del periodo dell’anno in cui stanno vivendo, cui sono legate tante attività espressive e musicali diver-tenti.Il progetto Olmo Bla Bla per la classe seconda si caratterizza proprio per un grande laboratorio linguistico-espressivo-musicale sulle stagioni.

Le attività relative al laboratorio sulle stagioni si trovano, oltre che nel libro di italiano del bambino, in:• Olmo racconta, grande libro per la classe;• Io imparo, fascicolo per il bambino.

Il laboratorio delle stagioni si sviluppa attraverso varie fasi.

1ª fase: si entra nella stagione

Strumenti:• il libro di italiano (Libro rosso)

Sul libro di italiano, dove ritorna protagonista il magico albero Olmo Bla Bla con il suo vestito adatto alla sta-gione, il bambino:• osserva l’immagine e completa un semplice testo;• legge, comprende e impara a memoria una poesia.

Segnaliamo il rimando al grande libro per la classe Olmo racconta e al CD per ascoltare le storie di Ol-mo e cantare insieme a lui.

OLMO BLA BLA 2

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LIBRO D’ITALIANO

AutunnoHalloweenInvernoNataleCarnevalePrimaveraPasquaEstate

pp. 14-15pp. 32-33pp. 64-65pp. 66-69pp. 92-93pp. 108-109pp. 122-123pp. 146-147

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2ª fase: l’ascolto attivo

Strumenti:• Olmo racconta• Io imparo (Libro verde)• CD audio

L’insegnante mostra alla classe il grande libro Olmo racconta e legge personalmente oppure utilizza il CDper far ascoltare ai bambini la storia d’autunno, d’inverno, di primavera o d’estate.Poi invita i bambini a svolgere l’attività di verifica dell’ascolto presente sul fascicolo Io imparo.

3ª fase: si fa musica

Nel librone Olmo racconta, nel fascicolo Io imparo e nel CD si articolano tutte le attività del percorso musi-cale, elaborato come per la classe prima dal professor Giorgio Guiot.

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dentro il LIBRO DI ITALIANO 2

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE

La storia d’autunnoLa storia d’invernoLa storia di primaveraLa storia d’estate

pp. 14-15pp. 64-65pp. 108-109pp. 146-147

pp. 2-6pp. 13-14pp. 25-27pp. 35-36

scheda 2scheda 6scheda 13scheda 16

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE

Il canto d’autunnoIl canto d’invernoIl canto di CarnevaleIl canto di primaveraIl canto d’estate

pp. 14-15pp. 64-65pp. 192-93pp. 108-109pp. 146-147

p. 7p. 17p. 24p. 28p. 37

scheda 3schede 7, 8

scheda 14schede 17, 18

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4ª fase: appuntamento con l’arte

Strumenti:• Olmo racconta• Io imparo

L’insegnante invita i bambini innanzitutto a osservare la riproduzione di un quadro relativo alla stagione delmomento che si trova in Olmo racconta, in seguito a eseguire insieme una lettura dell’immagine e una riela-borazione del dipinto utilizzando diverse tecniche pittoriche.

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OLMO BLA BLA 2

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA LIBRO VERDE

Il quadro d’autunnoCostruire l’autunnoCreo e costruisco: Halloween

pp. 14-15 p. 8p. 9

scheda 4

Il quadro d’invernoCostruire l’invernoCreo e costruisco: NataleCreo e costruisco: Carnevale

pp. 64-65 p. 15p. 16

scheda 9

scheda 11

Il quadro di primaveraCostruire la primaveraCreo e costruisco: Pasqua

pp. 108-109 p. 29p. 30

scheda 15

Il quadro d’estateColorare l’estateGioco con l’estate

pp. 146-147 p. 38p. 39

scheda 19

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dentro il LIBRO DI ITALIANO

5ª fase: appuntamento con il teatro

Strumenti:• Olmo racconta

L’insegnante propone ai bambini di recitare un copione che ha come argomento la stagione del momento eche si trova nel grande libro per la classe.Il testo da drammatizzare è accompagnato anche da alcuni suggerimenti che illustrano come realizzare i co-stumi necessari per andare in scena.

LIBRO ROSSO OLMO RACCONTA

Recitare l’autunnoCostruire gli abiti di scena

pp. 14-15 pp. 10-11p. 12

Recitare il NataleCostruire gli abiti di scena

pp. 66-69 pp. 20-21p. 22

Recitare la primaveraCostruire gli abiti di scena

pp. 108-109 pp. 31-32p. 33

Recitare l’estateCostruire gli abiti di scena

pp. 146-147 pp. 40-41p. 42

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PER INSEGNARE E APPRENDERE LA

GRAMMATICA

La riflessione sulla lingua è presente nel libro di italiano sia come attività che prende spunto dalla lettura diun racconto e introdotta dal comando Io rifletto sulla lingua sia come unità specifica dedicata all’or-tografia, alla sintassi e alla morfologia.

La grammatica di Olmo Bla Bla segue questo percorso didattico.

1 - Dal contesto narrativo…L’alunno ascolta, da Olmo che narra nel CD oppure dall’insegnante che legge, una storia presente in Olmoracconta, per consolidare l’alfabeto o per iniziare a riflettere sui primi elementi di sintassi e di morfologia.

2 - alla riflessione sulla linguaIn tutto il libro di italiano, e in modo particolare da pagina 148 a pagina 191, il lettore ha a disposizione spie-gazioni e tanti facili esercizi grammaticali.

3 - alla produzione scrittaNel fascicolo Io imparo l’alunno ha a disposizione numerose attività per consolidare e potenziare l’ortografiae per esercitarsi a scrivere (percorso di scrittura).

Esemplifichiamo

1 - Lettura dell’insegnante da Olmo racconta, a pagina 49, della storia «Il gigante Adalberto» oppure ascol-to della stessa storia dal CD.

2 - A pagina 182 del libro di italiano il bambino trova spiegazioni ed esercizi sui nomi comuni.

3 - Nelle schede 52, 53 e 54 del fascicolo Io imparo c’è un breve percorso di scrittura di un testo narrativo.

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OLMO BLA BLA 2

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progettazione ANNUALE-ITALIANO

PROGETTAZIONE ANNUALE

DI ITALIANO

Il laboratorio delle stagioni

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

È SETTEMBRE… arrivederci vacanze!

Riflessione linguistica

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo lettoeseguendo semplici comandi• Comprendere il significato delleparole deducendolo dal contesto• Completare un testo descrittivo

• Scrivere in modo correttoparole con il suono GLI• Scrivere in modo correttoparole con il suono CQU• Scrivere in modo correttoparole con i suoni duri e dolci diC e G• Scrivere in modo correttoparole con il suono GN• Scrivere in modo correttoparole con i suoni MP-MB• Riconoscere i nomi propri• Riconoscere i nomi comuni

6, 8-13, 15

7, 13

8-12, 15

10-1214

8, 156-157

9, 160

10-11, 150-153

12, 154-155

13, 1639, 18311, 182

Autunno (pp. 14-15 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione• Leggere un’immagine e riconoscerne i vari piani• Mettere in atto la tecnica del collage• Recitare la storia d’autunno• Utilizzare materiali diversi per realizzare gli abiti di scena• Ascoltare e cantare il canto d’autunno

pp. 2-6p. 8p. 9pp. 10-11p. 12p. 7

scheda 2

scheda 3

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Il laboratorio delle stagioni

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è OTTOBRE… ritratti a scuola!

Riflessione linguistica

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testodescrittivo (persona, animale)• Completare un testo descrittivo• Scrivere un semplice testodescrittivo

• Scrivere in modo correttoparole con le doppie• Scrivere in modo correttoparole con il suono CU• Riconoscere gli articoli• Riconoscere gli aggettiviqualificativi• Conoscere e utilizzare il verboessere

16-29

17

20-2918, 21, 23, 29

23, 25, 27, 30-31

19, 162

27, 160-16119, 186-187

21-22, 188

24, 170-171

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è NOVEMBRE… giro, giro e guardo intorno!

Educazione ambientale

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo narrativo(le parti del racconto)• Completare un testo narrativo• Scrivere un semplice testonarrativo• Comprendere un testoinformativo

• Rispettare gli animali• Comprendere i problemi legatiall’inquinamento

34-47

35

36-41, 44-4735

48-49

42-45

40-41

46-47

Autunno - Halloween (pp. 32-33 del libro di italiano) IO IMPARO

• Utilizzare materiali diversi per realizzare addobbi per Halloween• Servirsi della voce per riprodurre suoni e rumori

scheda 4scheda 5

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OLMO BLA BLA 2

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progettazione ANNUALE-ITALIANO

Il laboratorio delle stagioni

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è DICEMBRE…tutti in famiglia!

Riflessione linguistica

Educazione affettiva

Educazione alimentare

• Leggere con espressività untesto• Imparare a memoria un testopoetico• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo poetico• Comprendere un testo narrativo(personaggi, luogo, tempo)• Comprendere il significato delleparole dal contesto• Riordinare i fatti di un racconto• Scrivere un semplice testonarrativo in modo guidato• Completare un testo narrativo• Completare un testo descrittivo

• Individuare i tempi delle azioni(presente, passato, futuro)

• Esprimere le proprie emozioni

• Conoscere i princìpi di unaalimentazione corretta

50-68

55, 69

51, 54, 59, 61, 63, 6655, 59, 65, 68

52, 54, 57, 62

6853

54, 56, 635155, 64

58, 191

55

60-61

Inverno (pp. 64-65 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione• Leggere un’immagine e distinguere i colori• Manipolare materiali plastici• Recitare il Natale• Utilizzare materiali diversi per realizzare gli abiti di scena• Ascoltare e cantare il canto d’inverno• Giocare con i ritmi musicali• Costruire una partitura non convenzionale

pp. 13-14, 18-19p. 15p. 16pp. 20-21p. 22p. 17

scheda 6

scheda 9

schede 7, 8scheda 10

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OLMO BLA BLA 2

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è GENNAIO… amici in tutto il mondo!

Riflessione linguistica

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo poetico• Comprendere un testo narrativo(fatti, connettivi temporali)• Comprendere un testodescrittivo (su un oggetto)• Completare un testo narrativo• Scrivere un semplice testonarrativo• Avvio al riassunto• Scrivere una breve descrizionedi un oggetto

• Riconoscere e usare gli articoliindeterminativi• Riconoscere i tempi delle azioni

70-81

71, 76-7777

70, 73, 75, 78-81

7871, 79

7473, 75, 80-81

78

76, 18777, 191

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è FEBBRAIO… giochi di ieri e di oggi!

Riflessione linguistica

Arte e immagine - Musica

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testoregolativo• Comprendere un testo poetico(le conte e le filastrocche)• Imparare a memoria filastrocche• Completare un testo narrativo• Riconoscere parole in rima

• Usare in modo correttol’accento• Riconoscere i nomi singolari eplurali

• Leggere un’immagine ericonoscere alcuni dettagli

82-90, 92-93

83-84, 92

84-87

88-90888388

89, 168-169

84, 185

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Il laboratorio delle stagioni

Inverno - Carnevale (pp. 92-93 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare e imparare a memoria una poesia• Utilizzare materiali diversi per realizzare maschere• Ascoltare e cantare la canzone di Carnevale• Costruire una partitura non convenzionale

p. 23

p. 24scheda 11

scheda 10

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progettazione ANNUALE-ITALIANO

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è MARZO… parlano gli animali!

Riflessione linguistica

Educazione ambientale

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo narrativo(la favola)• Comprendere un fumetto• Comprendere un testo poetico• Scrivere un riassunto• Completare un testo narrativo• Scrivere un fumetto• Completare un testo descrittivo

• Conoscere i diversi significatidel verbo avere

• Conoscere e mettere in attocomportamenti corretti per noninquinare• Conoscere e mettere in attocomportamenti corretti con glianimali

94-106, 109

99

97, 101, 104-10798-99102, 1091059599, 101, 107108

96, 174-175

100-101

102-103

Il laboratorio delle stagioni

Primavera (pp. 108-109 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione• Leggere un’immagine e osservare la disposizione del soggetto• Manipolare materiali plastici• Recitare la storia di primavera• Utilizzare materiali diversi per realizzare gli abiti di scena• Ascoltare e cantare il canto di primavera• Imparare a cantare raccontando (a ritmo di rap)

pp. 25-27p. 29p. 30pp. 31-32p. 33p. 28

scheda 13

scheda 14scheda 12

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UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è APRILE… a spasso nelle fiabe!

Riflessione linguistica

• Leggere con espressività untesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo narrativo(la fiaba)• Comprendere un testo poetico• Riordinare i fatti di un racconto• Completare un testo narrativo• Completare una fiaba• Scrivere una fiaba in modoguidato

• Riconoscere il concetto di frase• Riconoscere il predicato e ilsoggetto di una frase

110-120, 122-123

111, 123

112-119123116-117111116-117, 120

121

114, 178

118, 179-180

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è MAGGIO... una ciliegia tira l’altra!

Riflessione linguistica

• Leggere con espressività untesto• Conoscere il significato delleparole dal contesto• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo narrativo• Comprendere un testo poetico(la filastrocca)• Completare un testo narrativo• Scrivere parole in rima• Scrivere una semplicefilastrocca• Scrivere un riassunto

• Riconoscere il soggetto in unafrase

124-135

132

125, 129130-131

126-129, 132-135125127

131130-131

129, 179-180

Il laboratorio delle stagioni

Primavera - Pasqua (pp. 122-123 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione• Utilizzare materiali diversi per realizzare uova dipinte

p. 34scheda 15

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OLMO BLA BLA 2

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progettazione ANNUALE-ITALIANO

UNITÀ (LIBRO ROSSO) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

è GIUGNO… tutti in vacanza!

• Leggere un testo conespressività utilizzando strategiediverse• Riferire con chiarezzaesperienze personali• Comprendere un testo narrativo• Comprendere un testo poetico• Completare un testo narrativo• Completare un testo descrittivo

136-147

137140-145147137146

Il laboratorio delle stagioni

Estate (pp. 146-147 del libro di italiano) OLMO RACCONTA IO IMPARO

• Ascoltare mettendo in atto strategie di comprensione• Leggere un’immagine e osservarne le linee• Colorare un’immagine• Recitare la storia d’estate• Utilizzare materiali diversi per realizzare gli abiti di scena• Ascoltare e cantare il canto d’estate

pp. 35-36p. 38p. 39pp. 40-41p. 42p. 37

scheda 16scheda 18

scheda 17

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LE LETTURE DI OLMO RACCONTA

Come ricorderete dalla classe prima, l’uso dell’allegato Olmo racconta parte dalla sua collocazione sulla cat-tedra, in modo che tutti gli alunni possano osservare con comodità e per tutto il tempo necessario le illustra-zioni. Alcuni vorranno anche avvicinarsi, toccarlo, girare le pagine… tutto mentre l’insegnante cerca di leg-gere la storia o di cantare la canzone insieme ai bambini.Per questo motivo abbiamo pensato di rendere l’utilizzo del libro Olmo racconta ancora più pratico, ripor-tandone qui nella guida le pagine contenenti i testi delle storie da leggere e quelli delle canzoni da impara-re a cantare.L’insegnante sarà così completamente autonomo rispetto al librone che, proprio perché per la classe, potràessere a disposizione dei bambini nel miglior modo possibile.

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OLMO BLA BLA 2

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Italiano 2

Leggi e scrivi le parole al posto del disegno.

Marianna nel suo .......................................

ha messo i .......................................,

l’ .......................................,

i .......................................,

i .......................................,

e i ........................................

Aggiunge anche uno spuntino

per la merenda del mattino.

Marianna con il ....................................... in gola

si avvia verso la ........................................

1

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LEGGERE E SCRIVERE PAROLE

p

r

ova

d’ingresso 1

S. Arnould, in Storie per tutte le stagioni, Einaudi Ragazzi

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Leggi le frasi e illustra la storia nei riquadri.1

In una spiaggia piena diombrelloni varie personeprendevano il sole; alcunibambini giocavano vicinoall’acqua.

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LEGGERE E DISEGNARE

Italiano 2

Improvvisamente il cielo sioscurò perché grossi nuvolonineri coprirono il sole.

Si alzò un forte vento, cherovesciò molti ombrelloni e neportò via altri. Cominciò apiovere a dirotto.

La gente fuggì dalla spiaggia,che in poco tempo rimasedeserta.

prova d’ingresso 2

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Italiano 2

Leggi e riordina le vignette assegnando a ciascuna un numero.

Una domenica mattina lastrega Stellina salì sulla suascopa magica e volò primasopra gli alberi e poi semprepiù in alto, fra le nuvole.All’improvviso cominciò asoffiare un vento talmenteforte che rovesciò la scopa ela povera strega caddenell’aria come una fogliad’autunno.– Aiuto! Aiuto! – gridavadisperatamente Stellinamentre precipitava giù.Per fortuna arrivò la cicognaCarlotta che, aprendo ilbecco, l’afferrò per il vestitoe la portò in volo fino a casa,posandola delicatamentedavanti alla porta.Stellina poté tirarefinalmente un sospiro disollievo.A. Barnes e B. Doumerc, La stregaStellina, in «Pimpa», Franco Panini

1

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LEGGERE E RIORDINARE

p

r

ova

d’ingresso 3

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SUGGERIMENTI PER LAVORARE

SUL TESTO DESCRITTIVO

Per comprendere

1 - Fotocopiamo alcune descrizioni di personaggi e facciamo lavorare i bambini in piccoli gruppi, chiedendoloro di tracciare con i colori indicati il seguente schema descrittivo:

• Chi è? rosso• Com’è? (aspetto fisico) verde• Che tipo è? (carattere) arancione• Che cosa gli piace o non gli piace fare? azzurro

Per scrivere

1 - Chiediamo ai bambini di ritagliare da giornali e riviste alcuni volti di persone e di combinare insieme levarie parti (gli occhi di uno, la bocca di un altro…), creando delle «strane creature». Invitiamoli poi a osserva-re queste nuove facce e a rispondere oralmente alle domande Chi è? Com’è? Che cosa fa?Infine realizziamo un cartellone da appendere al muro con i volti e le descrizioni delle «strane creature».

2 - Chiediamo a ciascun bambino didisegnare e di descrivere sul quader-no un familiare, seguendo lo schemache conosce già.Chi è? (Qual è il suo nome? Qual èla parentela?)Com’è? (Qual è il suo aspetto fisi-co? Alto, basso, magro, robusto…)Che tipo è? (Qual è il suo caratte-re? È buffo e giocherellone? Oppu-re è serio e severo?)Che cosa gli piace fare? (Che cosaama fare? E che cosa non sopportafare?)

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OLMO BLA BLA 2

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Italiano 2

Leggi e rispondi alle domande che trovi all’interno del testo.

Momo era piccola e magrolina. Aveva una testa selvaggiacon tanti ricci neri. Aveva grandi occhi neri e i piedi quasidello stesso colore.Perché?Soltanto in inverno, e non sempre, portava scarpe diverseper forma e per colore e soprattutto larghe.Momo non possedeva niente, al di fuori di quello che trovavaqua e là o che le regalavano.La sottana, che le arrivava fino alle caviglie, era rossa, gialla,verde, insomma era fatta di toppe di tutti i colori. Sopra lagonna portava una vecchia giacca lunga e larga con lemaniche di molto rimboccate ai polsi. Ma Momo non volevaaccorciarle.Perché?Michael Ende, Momo, Sei

1

Rispondi alle domande e completa.

Chi è Momo? ......................................................................................................................

• Colora in verde la parte del testo che descrive l’aspetto fisico di Momo,poi completa.

Momo è una bambina ..........................................................................................., ha

....................................................................................................................................................,

................................................................................................................................................... .

• Colora in giallo la parte del testo che descrive l’abbigliamento di Momo,poi rispondi alle domande.

Come sono le sue scarpe? .........................................................................................

Com’è la sua sottana? ...................................................................................................

Com’è la sua giacca? .....................................................................................................

2

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LA DESCRIZIONE DI UNA PERSONA

verifica 1

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Leggi attentamente la storia.

Guli è il gatto di Mara. Il suo veronome è Guglielmo ma è troppolungo, per questo tutti lo chiamanocosì.Ha il pelo lungo, grigio e bianco.È grasso e pigrone: passa le suegiornate acciambellato sul divano adormire. Quando Mara torna dascuola, però, si sveglia e le correincontro. Allora Mara lo prende inbraccio e lo accarezza e Guli,felice, fa le fusa: ron ron ron…

1

Collega le parole in modo da formare frasi che descrivano il gatto e lasua padroncina, poi riscrivile sotto.2

Guli è un gatto pigrone.

Guli ..........................................................................................................................................

Guli ..........................................................................................................................................

Mara ........................................................................................................................................

Guli ..........................................................................................................................................

64

LA DESCRIZIONE DI UN ANIMALE

verifica 2Italiano 2

Guli è

Guli ha

Guli fa

Guli passa

Mara accarezza

il pelo

le giornate

il gattone

un gatto

le fusa

dormendo

lungo

in braccio

pigrone

felice

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Ora osserva Minù e descrivila aiutandoti con lo schema.

Chi è? .................................................

................................................................

................................................................

Com’è? .............................................

................................................................

................................................................

................................................................

................................................................

................................................................

Che cosa le piace fare? ...........

................................................................

................................................................

................................................................

2

Italiano 2

Leggi il brano e rispondi alle domande.

Un giorno Minù, la piccola gattina tigrata di Meo, presa da unagran curiosità abbandonò la calda e accogliente cesta doveabitava con mamma gatta e i suoi fratelli, per esplorare il mondo eincontrare nuovi amici.

Chi era Minù? ....................................................................................................................

Dove abitava? ...................................................................................................................

Con chi abitava? ..............................................................................................................

Che cosa fece un giorno? ..........................................................................................

Perché? .................................................................................................................................

1

65

COMPRENDERE E DESCRIVERE

verifica 3

2_059-083_G_Olmo Anto:Layout 1 5-10-2009 14:46 Pagina 65

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RIFLESSIONE LINGUISTICA 1

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: i suoni SCI e SCE, i suoni CU-CQU-QU, le lettere doppie, la divisione in sillabe.Inoltre si avvia l’alunno a una prima riflessione sulla funzione delle parole, introducendo i nomi comuni e pro-pri e gli aggettivi qualificativi.

66

OLMO BLA BLA 2

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO

Riconoscere lafunzione deinomi comuni

Il gioco delle etichette: chiediamo ai bambini di guardarsiattorno e di scrivere su dei bigliettini come si chiamano le cose, lepersone e gli animali che vedono. Attaccheranno poi i bigliettini airispettivi elementi, come se fossero delle etichette.Il gioco dei cartellini: prepariamo numerosi foglietti con scrittinomi comuni di diverso genere; i bambini a turno ne pescherannouno e diranno se si tratta di un nome comune di animale, dipersona o di cosa.È utile far capire ai bambini che le parole-nome si possonodisegnare e che servono per dirci chi è una persona o che cos’èun oggetto o un animale.

p. 182

Riconoscere lafunzione deinomi propri

Il gioco delle presentazioni: chiediamo ai bambini di scegliersiun altro nome e di camminare liberamente per l’aula. Al batteredelle nostre mani si devono fermare e presentarsi a coppie,pronunciando il nome che hanno scelto; per esempio unabambina dice: «Ciao! Io sono Guendalina! E tu come ti chiami?» eil suo compagno risponde: «Ciao, io sono Samir».

p. 183

Nomi maschili enomi femminili

Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi apiacere, maschili e femminili. Mettiamo in un sacchetto foglietticon scritto «femminile» o «maschile» ed estraiamoli uno alla volta;i bambini cancelleranno dalla loro lista un nome femminile omaschile a seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chicancella per primo tutti i nomi del proprio elenco.

p. 184

Nomi singolari enomi plurali

Bingo: chiediamo ai bambini di scrivere su un foglio dieci nomi apiacere, singolari e plurali. Mettiamo in un sacchetto foglietti conscritto «singolare» o «plurale» ed estraiamoli uno alla volta; ibambini cancelleranno dalla loro lista un nome singolare o pluralea seconda di ciò che sarà stato estratto. Vince chi cancella perprimo tutti i nomi del proprio elenco.

p. 185

Gli aggettiviqualificativi

Indovina e scopri: aiutiamo i bambini a indovinare un oggettoche abbiamo pensato descrivendolo con vari aggettivi, peresempio: «È giallo, caldo, splendente, rotondo…» oppure «Èrossa, rotonda, dolce, saporita, succosa…».Gioco dei cinque sensi: inseriamo in un sacchetto alcuni oggettie chiediamo ai bambini a turno di pescarne uno e di descriverloutilizzando i cinque sensi. Per esempio, se il bambino trova unalattina piena può dire che è fredda, dura, liscia, rossa…È utile far capire ai bambini che le parole-qualità non si possonodisegnare e che servono per dirci com’è una persona, una cosa oun animale.

pp. 188-189

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Italiano 2

Colora di rosso la parte con i nomi comuni di persona, di verde quellacon i nomi comuni di animale, di azzurro quella con i nomi comuni di cosa edi giallo quella con gli aggettivi qualificativi (le qualità).

1

67

NOMI E QUALITÀ

verifica 4

simpatico

allegro

pesante

veloce vigile

dottore

maestra

cane

topo

elefante

gatto

sedia

telefonolibro

auto

imbianchino

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68

OLMO BLA BLA 2

SUGGERIMENTI PER LAVORARE

SUL TESTO NARRATIVO

Per comprendere

1 - Leggiamo insieme testi che abbiano ben evidenti un inizio, una vicenda e una conclusione. Poi facciamoraccontare e drammatizzare a tre o quattro bambini la parte iniziale, la vicenda e la conclusione.Possiamo anche utilizzare dei cartellini con scritto «inizio» - «vicenda» - «conclusione», in modo che i bambi-ni raccontino i vari pezzi della storia letta mostrando prima il cartellino della parte che narreranno.

2 - Per far comprendere agli alunni che ogni racconto è formato da tre parti, consigliamo all’insegnante dileggere brevi testi in modo bizzarro.Leggiamo quindi l’inizio di un racconto e la vicenda, ma non la conclusione: i bambini si renderanno subitoconto che manca qualche cosa. Invitiamoli allora a raccontare loro un finale e poi leggiamo quello previstodal racconto.Leggiamo un racconto in modo sbagliato: prima la conclusione, poi l’inizio e infine la vicenda.Leggiamo un racconto senza la vicenda e chiediamoai bambini di inventarla.

3 - Dopo la lettura di un testo narrativo, invitiamo ibambini a disegnare sul quaderno le tre parti delracconto, inizio - vicenda - conclusione, e a scrivereuna didascalia per ciascuna parte.

Per scrivere

1 - Consegniamo agli alunni testi narrativi con unaparte mancante e invitiamoli a completarli.

2 - Consegniamo ai bambini tre o quattro vignetteche illustrino una storia e chiediamo loro di riordinar-le e di raccontare a voce i fatti, spiegando qual è lavignetta che rappresenta l’inizio della storia, qualisono le vignette che illustrano la vicenda e qual è lavignetta che conclude la storia.

3 - Chiediamo ai bambini di disegnare sul quadernouna breve storia suddivisa in tre parti, sotto le qualiscriveranno «prima» - «dopo» - «infine».

Inizio

Vicenda

Conclusione

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Italiano 2

Incolla in ordine di successione sul quaderno le vignette dopo averleritagliate, scrivendo sui puntini «inizio» - «vicenda» - «conclusione».

Scrivi poi per ciascuna vignetta una didascalia e racconta a voce la storiadall’inizio alla fine.

1

69

LE PARTI DEL TESTO NARRATIVO

verifica 5✁ .................................................................................................................................................

✁ .................................................................................................................................................

✁ .................................................................................................................................................

2_059-083_G_Olmo Anto:Layout 1 5-10-2009 14:46 Pagina 69

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Leggi con attenzione l’inizio e la conclusione della storia e scrivi tu lavicenda.1

Inizio

Un pomeriggio Gastone andò ariposarsi sulla scogliera. Mentrela brezza gli carezzava la frontesi addormentò.Lo svegliarono delle grida. A ungruppo di foche che giocavanolì vicino era caduto in acqua ilpallone.

70

LA VICENDA DI UN TESTO NARRATIVO

verifica 6Italiano 2

Vicenda

Allora Gastone (che cosa fa?)

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

Conclusione

E, con un colpo di naso, lanciòla palla sulla scogliera.Attilio Locatelli, Gastone ha pauradell’acqua, Piemme

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Italiano 2

Leggi la storia e scrivi tu il finale.

Un giorno la principessaMatilde decise di andare nelbosco a dipingere, così partìdal castello portando con séuna grande tela bianca,barattoli di colore e tantipennelli. Ma ben presto sistancò di disegnare.Vide allora la strega Nasona,che dormiva sotto un alberocon la sua topina, e le venneun’idea davvero stupenda. Simise subito al lavoro conmolta delicatezza e dipinse ilnaso della strega, che continuòtranquilla a sognare. Ma, dopoaver fatto un grande sbadiglio,Nasona si svegliò, si guardò il naso,guardò Matilde e si arrabbiò tantissimo.– Mi vendicherò, brutta principessa lentigginosa…

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

....................................................................................................................................................

1

71

LA CONCLUSIONE DI UN TESTO

verifica 7

2_059-083_G_Olmo Anto:Layout 1 5-10-2009 14:46 Pagina 71

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Osserva i gruppi di disegni e in ciascuno scegli un elemento, segnandolocon una X. Rispondi alle domande: Chi? Dove? Quando? e racconta unabreve storia.

1

Chi?

72

CHI, DOVE, QUANDO

verifica 8Italiano 2

Dove?

Quando?

2_059-083_G_Olmo Anto:Layout 1 5-10-2009 14:46 Pagina 72

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Italiano 2

Osserva il disegno, immagina che cosa potrebbe accadere in seguito e,con l’aiuto delle domande, scrivi sul quaderno un breve testo narrativo.1

• Chi è il personaggio principale?• Che cosa fa?• Quando si svolge l’azione?• Dove?• Che cosa accade, a un certo punto?• Come finisce la storia?

73

GLI ELEMENTI DEL TESTO NARRATIVO

verifica 9

2_059-083_G_Olmo Anto:Layout 1 5-10-2009 14:47 Pagina 73

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RIFLESSIONE LINGUISTICA 2

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche: l’apostrofo, l’accento, E-È, l’usodell’H.Inoltre si introducono gli articoli e i verbi.

74

OLMO BLA BLA 2

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO

Gli articoli Il gioco dei comandi: diamo ai bambini delle consegne orali, peresempio diciamo: «Tocca uno zaino», «Tocca lo zaino diEleonora».Discutiamo insieme ponendo ai bambini delle domande: al primocomando quale zaino è stato toccato? Sarebbe stato lo stesso sefosse stato toccato un altro zaino? Nel secondo caso è statotoccato uno zaino preciso (determinato)? Sarebbe stato lo stessose fosse stato toccato un altro zaino? Che cosa significadeterminato? E indeterminato?Giochi veloci: dopo la spiegazione, invitiamo i bambini arispondere a domande come questa: «Sto pensando a un articolodeterminativo femminile singolare. Qual è?».

pp. 186-187

I verbi Il gioco del mimo: prepariamo tanti bigliettini con scritte dellesemplici azioni e mettiamoli in un sacchetto; chiediamo a unbambino di pescarne uno e di mimare l’azione suggerita. Gli altridovranno indovinarla. Chi indovina pesca a sua volta unbigliettino.

p. 190

Il verbo essere Gioca e scopri con il verbo essere: i bambini devono indovinareun oggetto, una persona o un animale da noi pensato ponendodomande precedute dal verbo essere: «È giallo?», «È sotto ilbanco?», «È simpatico?».Discutiamo insieme sul significato di questa parola (è) e scopriamoinsieme che cosa spiega.

p. 170

Il verbo avere Gioca e scopri con il verbo avere: invitiamo i bambini arispondere a queste domande: «Che cos’hai nel cuore, nellozaino, sopra il banco?». I bambini rispondono a turno; perde ilturno chi dimentica di usare HO.

pp. 174-175

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Italiano 2

Scrivi nella tabella i nomi degli animali illustrati sia con l’articolodeterminativo sia con quello indeterminativo. Attento all’apostrofo!1

Per ogni animale colora le azioni che non sono adatte.2

75

ARTICOLI E VERBI

verifica 10

Con l’articolo determinativo Con l’articolo indeterminativo

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

......................................................................

canta vola morde abbaia

miagola guizza cammina nuota

nuota bela scodinzola nitrisce

salta pulisce gracida nuota

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OLMO BLA BLA 2

SUGGERIMENTI PER LAVORARE

SULLA FAVOLA E SULLA FIABA

Per comprendere

Le favole e le fiabe possono diventare spunti per attività teatrali, importanti per la crescita del bambino, op-pure ottime occasioni per utilizzare la tecnica del fumetto.Suggeriamo quindi di:• drammatizzare e far vivere in prima persona la storia fantastica letta, facendo seguire anche una discussio-ne in cui si cercherà di far emergere sensazioni e stati d’animo provati;• recitare la storia utilizzando i burattini;• rielaborare la storia con il linguaggio pittorico oppure con quello dei fumetti;• creare con il linguaggio grafico personaggi e luoghi fantastici e inventare altre storie;• utilizzare la tecnica del mimo;• utilizzare il linguaggio musicale per immedesimarsi in determinati personaggi.

Per scrivere

1 - Aiutiamo gli alunni a utilizzare Internet e guidiamoli a cercare il sito www.imparareascrivere.it, dove nel-l’area «Giochi» possono scrivere e animare la loro fiaba.2 - Cerchiamo in biblioteca, nella collana «Carte in tavola» della casa editrice Fatatrac, le fiabe classiche e in-vitiamo i bambini a giocare con le tessere proposte, a ricomporre la fiaba e a raccontarla a voce.3 - Facciamo disegnare ai bambini personaggi, luoghi, oggetti magici delle fiabe che già conoscono; me-scoliamo queste immagini e facciamo raccontare e scrivere ai bambini nuove fiabe.

Per rielaborare una fiaba

Le fiabe più celebri ci offrono l’opportunità di giocare e di rielaborare i testi.1 - Disegniamo su cartoncini gli oggetti che appartengono ai più famosi personaggi delle fiabe, per esem-pio stivali, panierino, mela, scarpetta, sassolini… Facciamo pescare una carta e stimoliamo i bambini a rac-contare verbalmente la storia dell’oggetto in essa raffigurato, aiutandoli con le domande: che cos’è questo?A chi appartiene? Che potere ha questo oggetto?2- In un secondo momento possiamo utilizzare gli oggetti pescati per inventare nuove storie, per esempio:«C’era una volta un lupo con gli stivali che…».

Per inventare fiabe

1 - Con i bambini proviamo a raccontare una fiaba classica, come per esempio Biancaneve, ma in modo taleche tutto sia ribaltato, per cui la matrigna è buona e cerca di aiutare la povera Biancaneve, catturata dai set-te nani cattivi.2 - Immaginiamo di andare a intervistare una strega cattiva come quella di Hänsel e Gretel. Le si potrà chie-dere la ricetta della sua casetta di marzapane, come trascorre il suo tempo libero, i cibi che le piacciono dipiù…

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Italiano 2

Con questo labirinto puoi inventare più di una favola. Aiutati con leindicazioni.

• Parti dalla scimmia, segui uno dei due percorsi e trova l’altropersonaggio.• Dal personaggio trovato scegli ancora un percorso e trova illuogo.• Ora, con personaggi e luogo, puoi inventare la tua favola.

1

77

PRODURRE UNA FAVOLA

verifica 11

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Osserva il disegno, leggi e completa la fiaba.

C’era una volta una ...........................................che viveva in un bellissimo castello.Aveva tanti gioielli, ma il suopreferito era un anello d’oro.Un giorno, mentre faceva il bagnonel lago, l’anello le si sfilò e andò afondo.La principessa, disperata, cominciòa piangere.Allora un ....................................... le parlò:– Ti aiuterò io, non piangere, piccina.Il ranocchio si tuffò nell’acqua edopo un po’ ritrovò l’anello d’oro.La principessa, contenta, lo volevaringraziare con un dono ma ilranocchio parlò ancora:– Ti darò l’anello, ma in cambiovoglio un .................. da te.La principessa pensò: «Come posso dareun bacio a un ranocchio così viscido ebrutto?». Ma le promesse vanno mantenute… elo baciò.In quell’istante il ranocchio si trasformò in un bellissimo........................................................ .E così il principe e la principessa si sposarono e............................................................................................................................ .

1

Colora di rosso il protagonista, di verde la difficoltà da superare, diazzurro l’aiutante e di giallo il lieto fine.2

78

COMPRENDERE UNA FIABA

verifica 12Italiano 2

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Italiano 2

Con questo labirinto puoi inventare varie fiabe. Segui le indicazioni.

• Scegli un personaggio e inizia il percorso: potrai incontrare altripersonaggi, difficoltà e oggetti magici.• Quando avrai fatto almeno 3 incontri, inventa la tua fiaba.• Dopo, potrai ripartire da un altro personaggio, fare incontridiversi e inventare un’altra fiaba.

1

79

PRODURRE UNA FIABA

verifica 13

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80

OLMO BLA BLA 2

RIFLESSIONE LINGUISTICA 3

È bene continuare a consolidare la conoscenza delle difficoltà ortografiche e dell’uso della punteggiatura.Inoltre si avvia l’alunno alla conoscenza dei primi elementi di sintassi: frase minima, predicato e soggetto.

OBIETTIVI DIDATTICI GIOCHI PER RIFLETTERE SULLE PAROLE IL LIBRO D’ITALIANO

Dalle parole allafrase

Leggiamo ai bambini un libro breve oppure un racconto, poiconsegniamo a ciascuno una busta contenente dei biglietti conscritte delle parole: chiediamo loro di ricomporre una fraseriferibile alla storia ascoltata.

pp. 178-179

La frase minima Leggiamo ai bambini una storia, poi invitiamoli a formulare dellefrasi relative a essa e a scriverle su dei foglietti; facciamo tagliarele frasi scritte in vari pezzi chiedendo: «Dove si può tagliare? Qualiinformazioni ci danno i pezzi tagliati? Quanti pezzi si possonoottenere? Che cosa rimane alla fine?».Invitiamo i bambini a realizzare su delle striscioline di carta deipiccoli disegni e a scrivere sotto ciascuno una didascalia cherisponda a queste due domande: Chi è? Che cosa fa?Possiamo poi suggerire di drammatizzare o mimare queste ministorie.

pp. 180-181

Virgole e punti Fotocopiamo e leggiamo con i bambini le filastrocche di GianniRodari relative alla punteggiatura, tratte da Filastrocche in cielo ein terra, Einaudi Ragazzi. Possiamo inoltre realizzare un cartelloneda appendere alla parete dove i segni di punteggiatura sianodisegnati come personaggi dei fumetti e spieghino in una«nuvoletta» la loro funzione.

p. 176

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Italiano 2

Collega le parole per formare le frasi. Riscrivile sotto e colora di rosso ilsoggetto (chi fa l’azione) e di verde il predicato (l’azione che vienecompiuta).

1

Scrivi tre predicati (azioni) adatti a ciascun soggetto.2

Scrivi per ogni disegno una frase formata da soggetto (chi?) e predicato(che cosa fa?).3

..............................................

..............................................

1 - Il pagliaccio ride.

2 - ..............................................................................................................................................

3 - ..............................................................................................................................................

4 - ..............................................................................................................................................

81

SOGGETTO E PREDICATO

verifica 14

Le

La maestra....................................

....................................

....................................

Il treno....................................

....................................

....................................

Il

Gli

Il

pagliaccio

farfalle

fiore

sciatori

sboccia

sciano

ride

volano

..............................................

..............................................

..............................................

..............................................

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82

OLMO BLA BLA 2

SUGGERIMENTI PER LAVORARE

SUL TESTO POETICO

Per comprendere

Suggeriamo di leggere ai bambini molte filastrocche, per aiutarli a comprendere i diversi scopi di questo di-vertente tipo di testo poetico. Leggiamo quindi conte, ninne nanne e altre filastrocche per giocare e divertir-si con le parole.Filastrocche e poesie offrono occasioni per potenziare le abilità di lettura, per ampliare il bagaglio lessicale,per utilizzare la lingua in modo creativo e soprattutto per esprimere emozioni e stati d’animo.

Per scrivere

Suggeriamo le seguenti attività.1 - Dividiamo la classe in piccoli gruppi, per permettere a tutti i componenti di partecipare. Consegniamo aciascun gruppo un foglio. L’insegnante scrive alla lavagna una parola, per esempio «caramella», e chiede aogni gruppo di scrivere parole che rimino con essa. Vince la squadra che, entro il tempo stabilito, individuapiù parole.2 - Con questa attività i bambini passano alla produzione dei primi versi.Si tratta di un gioco divertente, in cui i bambini sono invitati a costruire due o più versi cercando parole in ri-ma con il proprio nome o cognome. Gli alunni possono creare così testi simpatici e divertenti. Ecco alcuniesempi.Martina Pampolliva in giro in mezzo ai polli.

Il mio nome è Tommasoe sono un gran ficcanaso!

È possibile riunire i versi composti da ogni alunno in un’unica filastrocca.

3 - Leggiamo ai bambini filastrocche di Silvia Roncaglia (Principerse e filastrane, Nuove Edizioni Romane), diBruno Tognolini (Rima Rimani, Nord-Sud Edizioni), di Roberto Piumini (Io mi ricordo Quieto Patato, NuoveEdizioni Romane) e invitiamoli a scrivere alla maniera di questi autori.

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Italiano 2

Completa ogni frasi scegliendo la parola in rima più adatta.

Un omino col cappottoportava in spalla un gran .........................(fagotto - biscotto - bassotto)

Si posa una farfallasopra una primula .........................(palla - gialla - balla)

La mamma fa le frittelleio ne mangio a .........................(crepapelle - caramelle - crespelle)

1

Osserva il disegno e completa la filastrocca. Attento/a alle rime!

C’era una volta un ............................senza ............................che dormiva come un ............................dentro un ............................

2

Utilizza queste tre parole per scrivere una breve filastrocca.

pavone • ombrellone • pallone

3

..............................................................................................

..............................................................................................

..............................................................................................

..............................................................................................

..............................................................................................

83

SCRIVERE PAROLE IN RIMA

verifica 15

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LA MUSICA

Questa parte della guida per gli insegnanti riguarda il percorso dedicato all’educazione musicale per le clas-si seconda e terza e contiene riflessioni, indicazioni didattiche e metodologiche e consigli per le singole atti-vità per entrambe le classi. Separatamente verranno poi presentate le attività collegate ai canti e alle schede.Si è scelto di concepire la parte relativa all’educazione musicale in modo che sia strettamente collegata conl’argomento del libro. Così, come per la classe prima, la canzone di Olmo costituisce una «sigla» che intro-duce il contenuto centrale della proposta didattica. In classe prima era le stagioni, in seconda si parla moltodi parole, in terza di racconti e poesia. Anche gli altri canti e le varie attività sono strettamente collegati al li-bro e sviluppano un percorso educativo musicale partendo da racconti e argomenti che si trovano sul libro diitaliano.La speranza è che, in questo modo, gli insegnanti e i bambini siano particolarmente invogliati a imparare icanti e a svolgere le attività presentate, interpretandole come gioco che rinforza i contenuti del libro più checome disciplina a sé stante. Sovente infatti la componente «tecnica» della musica spaventa e molti insegnan-ti, che non hanno competenze in materia, vi si avvicinano con timore e soggezione (o, anche, non vi si avvi-cinano affatto).

La progettazione sviluppata nei percorsi per le classi seconda e terza della scuola primaria è coerente con icontenuti delle indicazioni ministeriali per l’educazione alla musica e si può riassumere nei seguenti ambiti.Ascolto Comprende affinamento della percezione, giochi per l’ascolto reciproco e per l’ascolto di musichedi vario genere. È molto importante che bambini e insegnanti maturino l’idea che il termine «ascolto» debbaessere inteso in senso molto ampio e non semplicemente come «sentire la musica». L’ascolto può esserecontinuamente migliorato e approfondito e investe non solo le orecchie ma tutte le funzioni percettive in ge-nerale, la capacità di porsi in relazione con gli altri, di fare gruppo, di saper ascoltare anche con la mente,con il corpo, con la sensibilità.Canto e voce Si mira a un utilizzo consapevole della propria voce, alla ricerca di una migliore efficienza edefficacia della voce cantata e parlata, ad attività per lo sviluppo del linguaggio, ad attività di canto di insie-me. La voce è strumento privilegiato di espressione di sé ed è stato il primo e il più importante mezzo di co-municazione tra le persone. Lavorare con la voce per affinarla, esplorarla e utilizzarla ricercandone le poten-zialità espressive ed estetiche significa rinforzare le capacità e le competenze del bambino e dell’adulto.Alfabetizzazione Sono presentati elementi di alfabetizzazione ritmica e melodica, con giochi e attività didecodificazione del segno musicale secondo il principio di avvicinarsi prima al suono e poi al segno musica-le. La programmazione non sfocia in un vero e proprio percorso, per il quale occorrerà rivolgersi a testi spe-cializzati, ma afferma in modo chiaro la necessità di prendere in considerazione non solo il fatto sonoro maanche la sua codificazione.Nel fascicolo Io imparo sono stati quindi inseriti gli spartiti dei canti (che sarà importante seguire durante ilcanto e l’ascolto), così come sono proposti semplici percorsi di alfabetizzazione ritmica e ritmico-melodica,che si spingono fino ai giochi e agli esercizi a due o tre voci indipendenti, talvolta mascherati da semplici at-tività di accompagnamento al canto come ostinati vocali o sonorizzazioni con l’utilizzo delle parole.Relazione L’attività musicale proposta è stata progettata per essere realizzata nella dinamica del «cerchio»,che stimola bambini e insegnanti a un’attività espressiva in cui la relazione è l’elemento chiave. L’ascolto, losguardo, l’intesa e la relazione sono quindi elementi alla base dell’apprendimento musicale, laddove la cosapiù importante non è tanto misurare le competenze acquisite da ciascuno, quanto il fatto che le attività ven-gano svolte in una dimensione di gruppo e con la collaborazione di tutti. È essenziale che l’insegnante favo-risca e alimenti questa dinamica, soprattutto nello sviluppo delle proposte di divisione in più gruppi che so-no chiamati a relazionarsi tra loro e negli eventuali sviluppi delle attività con approfondimenti e nuovi giochi.Interdisciplinarità La presenza del percorso musicale all’interno del libro di italiano è segno di un precisointento di carattere interdisciplinare. In più occasioni le attività suggeriscono collegamenti con la produzionelinguistica, con l’osservazione di segni e linee, con la classificazione di fatti, con la precisa scansione di even-ti sonori nel tempo e nello spazio, con l’invito a utilizzare topologicamente lo spazio fisico a disposizione.Sarà cura dell’insegnante riconoscere e sviluppare tutti questi collegamenti, utilizzando magari anche le nuo-ve tecnologie per favorire ricerche, approfondimenti ed esperienze di ascolto musicale su siti Internet spe-cializzati.

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Gli strumenti di lavoro forniti dal progetto sono vari, come specificato di seguito.Libri di testo Sono presenti alcune pagine sia nel libro Olmo racconta che nel fascicolo Io imparo con mu-siche, testi, indicazioni, proposte operative e verifiche, proposte di ascolto e di attività interdisciplinari colle-gate alla lingua italiana, all’ambito logico-matematico, all’educazione motoria, all’educazione artistica. I con-tenuti dei libri sono parzialmente integrati da questa guida per l’insegnante, che contiene alcune osservazio-ni e proposte operative aggiuntive che per motivi di spazio non sono state inserite nei testi citati.CD audio Contiene la registrazione dei canti e di buona parte delle proposte operative parlate e cantateeseguita dal coro «Cantabile zero18». Le registrazioni presentano ciò che si può considerare un buon risulta-to finale dell’attività ma anche alcuni dei passaggi per costruire le situazioni poliritmiche e polifoniche piùcomplesse.Accanto alle registrazioni dei canti in alcune occasioni sono proposte le semplici basi musicali, che potrannoessere utilizzate dalla classe per eseguire il canto. Si raccomanda di fare della registrazione del coro un’occa-sione di ascolto e della base musicale uno strumento per accompagnare il proprio canto. Cantare insieme alcoro o «sul» coro è pressoché inutile e può anzi far perdere l’attenzione dei bambini su qual è l’obiettivo fi-nale.Altri materiali La metodologia di riferimento è la cosiddetta «metodologia Goitre». A questo proposito sirimanda direttamente alle opere di Roberto Goitre, pubblicate dalla Suvini Zerboni di Milano (tra i vari titoli sisegnalano Cantar Leggendo, con un’ampia guida didattica, Far musica è… e Il castello incantato, sviluppatodai «Piccoli Cantori» di Torino). Si ritengono inoltre interessanti le pubblicazioni proposte dall’AssociazioneCantascuola di Torino, che contengono percorsi di alfabetizzazione per bambini, di formazione per gli inse-gnanti e un’ampia proposta per l’introduzione e la valorizzazione del canto popolare nella scuola primaria.Per quanto riguarda le esperienze e altri materiali didattici, si rimanda ai siti Internet che fanno riferimento al-le attività di Giorgio Guiot:HYPERLINK "http://www.giorgioguiot.it" www.giorgioguiot.itHYPERLINK "http://www.cantascuola.it" www.cantascuola.itHYPERLINK "http://www.cantabile.it" www.cantabile.it

Questi siti contengono informazioni su iniziative in corso, materiali didattici, spunti progettuali, bibliografie erimandi ad altri siti.

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MUSICA

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COME LAVORARE

Presentiamo ora alcune indicazioni di carattere generale per gli insegnanti, perché possano aiutare gli alunnia utilizzare la voce e il canto in modo appropriato.

Giochi di riscaldamento vocale per sciogliere la voce

1. Lasciare che i bambini stiano seduti ma insistere per una postura eretta, sul bordo della sedia e con i pie-di appoggiati saldamente a terra.

2. Se in questa posizione si china il busto appoggiando i gomiti sulle ginocchia, la respirazione che verrà at-tivata sarà probabilmente quella diaframmatica o diaframmatico-costale, adatta al canto (non c’è spazio perquella toracica, in quanto le spalle non possono muoversi).

3. Giocare un po’ con l’esplorazione boccale e con il coinvolgimento del diaframma:a. fare linguacce;b. fare pernacchie (con la lingua di fuori), brevi ma «intense»;c. simulare un «vomitino»: bocca aperta, lingua in fuori ma collegata al rientro improvviso della pancia.

4. Abbaiare. Così come si vede fare dai cani, e soprattutto da quelli piccoli, fare delle abbaiate brevi ma in-tense, non troppo ravvicinate nel tempo. L’abbaiata (come il vomitino) deve essere direttamente collegata aun rientro significativo della pancia.Se questi giochi danno un po’ di dolore o di fastidio a livello diaframmatico, vuol dire che stanno avendo ef-fetto e che sono condotti correttamente.

5. Mandare fuori il fiato improvvisamente, con uno sbuffo, rientrando con la pancia, senza aver prima fattoun’inspirazione. Dopo, riprendere fiato ritornando in posizione «di riposo» con la pancia.

6. La gomma bucata. Abbiamo bucato e l’aria esce molto molto lentamente, con un «sshhhhh» sonoro di al-meno 15 secondi.

7. Lo spray. Volano un sacco di zanzare ma l’insegnante utilizza uno speciale spray: la mano avanti, con lequattro dita chiuse e il pollice in alto (come per fare OK). Quando il pollice si abbassa, i bambini fanno un in-tenso sshhhhh, interrompendosi non appena il pollice viene alzato di nuovo. Da fare 4-5 volte con interruzio-ni, ma sempre della stessa durata.

8. Le zanzare. Questa volta i bambini sono le zanzare ed emettono uno «zzzzzzz» sonoro e lungo, a boccachiusa, con dei glissati (glissato = suono continuo che scende e/o sale) piuttosto rapidi. Per educare al signi-ficato di «glissato», si può accompagnare l’andamento della voce con il movimento ascendente o discen-dente delle braccia. L’insegnante potrà anche azionare lo spray: a quel punto la zanzara si stordisce e il suosuono precipita velocemente verso il basso con un glissato discendente.

9. Mangio la mela. Facciamo finta di mangiare una mela a grossi morsi. Facciamo sentire un sonoro«gnammmm», che prosegue anche durante la finta masticazione, molto prolungata e con un movimento ac-centuato della bocca, della lingua e della mandibola.

10. Abbaiare 2. Partendo dal gioco delle abbaiate, invece di un uso casuale e improvviso della voce chiede-re di emettere suoni intonati. Sarà quindi un «aaahh» dapprima a colpi, le volte successive più lungo e piut-tosto sonoro, a bocca spalancata e su un suono preciso previsto dall’insegnante: si consiglia un suono com-preso tra il fa e il sol, cioè qualche volta fa, qualche volta fa diesis, qualche volta sol. Non ci si preoccupi dichiedere un attacco del suono un po’ brusco: a volte i bambini, per emettere pienamente la voce, hanno bi-sogno di mettere «in tensione» l’apparato fonatorio. Prima cogliete la loro capacità di cantare, poi lavorere-te su come lo faranno.Converrà chiedere di fare questo gioco anche a ciascuno separatamente, non tanto per ascoltare i bambiniindividualmente, quanto per consentire a chi non lo sta facendo di ascoltare e di capire come si fa.

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OLMO BLA BLA 2

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Estensione dei canti

I canti proposti rimangono generalmente nell’intervallo di quinta. Qualche volta l’estensione è maggiore epuò raggiungere l’ottava (soprattutto con lo slancio melodico della dominante inferiore, per esempio in «Lo-la mangia tutto») ma si tratta di brevi episodi, tratti perlopiù dallo stile del canto popolare.È importante dire come questo intervallo di quinta sia adatto ai bambini di questa età ma non sia il «gra-do zero» dell’avvicinamento al canto. Diamo qui infatti per acquisito che tutti i bambini abbiano già lavo-rato in prima con estensioni più ridotte, tipiche del canto infantile (per esempio canti nelle estensioni sol-mi e la-sol-mi).Pur non trattandosi di un «metodo» di canto e neppure di una pubblicazione specialistica di educazione mu-sicale, nel progetto Olmo Bla Bla l’estensione melodica dei canti è presentata curando gli aspetti ergonomi-ci vocali e preparando quindi gradualmente e progressivamente l’allievo alle difficoltà del canto e ai movi-menti melodici più impegnativi.È importante infine ricordare che accanto agli aspetti dell’estensione del canto, cioè quante sono le differen-ti note che compongono il canto, dalla più grave alla più acuta, un aspetto fondamentale riguarda la tessitu-ra in cui viene proposta la canzone.

Tessitura dei canti

Sulla partitura e nel CD audio i canti sono proposti a un’altezza mediamente comoda per i bambini e per iragazzi. Può darsi che per gli insegnanti i canti risultino un po’ acuti: ciò dipende dalla generale condizionedi affaticamento vocale nella quale si trovano e da un graduale progressivo abbassamento della voce chepuò subentrare nel tempo. Ma generalmente i bambini hanno appunto una tessitura più acuta degli adultied è di fondamentale importanza agire correttamente nel rispetto della loro voce!Questo non significa che i canti possano essere proposti solo a questa altezza: vi saranno sicuramente bam-bini che preferiranno eseguire il canto un po’ più in basso, trovandolo più comodo. Si consiglia di sceglieredi volta in volta altezze leggermente diverse (mezzo tono o un tono più in alto o più in basso), in modo dadare a tutti l’occasione di sperimentare tessiture differenti e quindi di esplorare con più completezza la pro-pria voce.Occorre però ricordare di essere cauti e attenti negli eventuali sforzi vocali, che potrebbero verificarsi sia acausa della scarsa conoscenza della propria voce (malmenage vocale), o della scarsa conoscenza dei proble-mi vocali da parte dell’insegnante, o dell’eventuale surmenage dovuto a sforzo eccessivo e improvviso daparte di chi non ha mai cantato in precedenza in particolari tessiture acute o gravi. Quindi mai insistere e farsempre precedere la pratica vocale da un breve «riscaldamento» fatto di giochi di respirazione e di vocaliz-zazioni libere.

Come insegnare un canto

Aggiungiamo da ultimo pochi brevissimi consigli.1. Proporre più volte il canto ai bambini, eseguito con la nostra voce (meglio) o, se non si può fare diversa-mente, ascoltandolo dal CD audio. Pretendere ascolto, silenzio e attenzione ai minimi particolari.2. Ripetere il canto a piccoli pezzi, soffermandosi anche più volte su ciascuna frase o semifrase. Instaurareuna dinamica di modelling, per cui alla proposta dell’insegnante segua immediatamente la risposta dei bam-bini (questo consente di mantenere ritmo, intonazione, tensione respiratoria e attenzione).3. Cantare sovente a piccoli gruppi, o addirittura richiedere una risposta individuale, non tanto per verificarel’apprendimento quanto per stimolare l’ascolto e la capacità critica di chi non sta cantando. Chi non sta can-tando potrà anche essere invitato a fare commenti su ciò che ha ascoltato.4. Dopo aver appreso il canto a piccoli pezzi e averlo ripreso a pezzi più lunghi, si può ritornare ad ascoltareil canto sul CD. È importante in questa fase limitarsi all’ascolto, che a questo punto sarà molto più consape-vole e consentirà di cogliere particolari che prima forse erano sfuggiti.Quando gli allievi avranno appreso il canto, sarà importante proporlo con un’ampia gamma di variazioni: ac-compagnato con gesti-suono, movimenti, note pedale, esecuzioni antifonali, e così via. Questo per poterperseguire un continuo miglioramento e ricercare l’attenzione e l’ascolto.Nel fascicolo Io imparo vi sono numerose proposte in merito, anche se le idee migliori verranno agli inse-gnanti e agli allievi stessi.

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MUSICA

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Canto d’autunno (p. 7 di Olmo racconta)Il primo canto ha una melodia semplice, costruita tecnicamente sudue tetracordi: sol-la-sol-mi come «proposta» in ciascuna frase musi-cale e mi-fa-mi-do come risposta.Il succedersi delle stesse combinazioni melodiche, che sicuramentenon sfuggirà all’ascolto, può suggerire un’esecuzione «antifonale»del canto, cioè a due gruppi che propongono e rispondono.Questa dinamica di alternanza e di ascolto vuole preparare gli allievia quello che sarà uno dei principali argomenti del programma musi-cale dell’anno: stimolare all’ascolto dell’altro fino ad assumere unarelativa indipendenza tra più voci o più frammenti parlati.Sarebbe auspicabile che gli allievi, sotto la guida dell’insegnante,provassero a scrivere altri versi per proseguire quelli proposti.

I CANTI E LE SCHEDE

Il percorso musicale per la classe seconda prosegue nella pratica del canto iniziata in prima, proponendonuove canzoni da imparare per imitazione dalla voce dell’insegnante e utilizzando, senza eccedere, le basimusicali. Le canzoni sono collegate al testo e ad alcuni racconti che sono sembrati suggestivi ed evocativi.A partire dalle suggestioni di questi canti e approfondendone alcuni già proposti nella classe prima («Cantia-mo con Olmo», «Viene autunno…», «Guanto di lana», «Fili d’erba») si avvia un percorso di conoscenza dellinguaggio musicale e di prima alfabetizzazione ritmica e melodica. Allo stesso modo vengono proposti pro-cedimenti quali gli ostinati ritmici e le note pedale.Accanto al percorso di educazione vocale (ascolto, riconoscimento, controllo della propria voce, e così via) edi acquisizione di competenze rispetto al simbolo musicale, vengono proposte esperienze di sonorizzazionee di costruzione di partiture simboliche o aleatorie, alcune delle quali si appoggiano a stimoli grafici o pitto-rici. Ecco quindi che si affrontano le tematiche dell’improvvisazione e della creazione di suoni mediante atti-vità interdisciplinari che coinvolgono tutto il gruppo-classe.

Olmo Bla Bla (scheda 1 di Io imparo)La «sigla» di Olmo per la classe seconda si arricchisce di una nuova melodia,che si aggiunge a quella della classe prima (Olmo racconta 1, p. 81). Il testo èmolto semplice e ricalca alcuni dei contenuti del libro di seconda.Dal tetracordo della canzone di classe prima (mi-sol-la) si giunge a una esten-sione di quinta (mi-sol-la-si); quindi la voce si spinge un po’ più in alto fino araggiungere l’estensione complessiva di un’ottava.Sarà cura dell’insegnante utilizzare questo canto come vera e propria sigla.Questo significa eseguire la canzone ogni volta che si inizia l’attività musicale,oppure quando vengono introdotti nuovi racconti o nuove letture.L’amicizia che si potrà instaurare con Olmo e con la sua capacità di raccontarepotrà diventare una delle leve per interessare i bambini e per fare dell’attivitàmusicale un momento speciale, che magari si può sviluppare con un setting

particolare (un’aula apposita, le sedie in cerchio o altre modalità).

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OLMO BLA BLA 2

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Sempre collegata all’autunno è la scheda 3 di Io imparo. In essa viene ripropo-sta la canzone «Viene autunno…» già conosciuta l’anno precedente (Olmo rac-conta 1, p. 12), ma con un’importante variante relativa a una seconda voce co-struita con il principio della cosiddetta «nota pedale».La seconda voce è veramente molto semplice e consiste quasi esclusivamentenella ripetizione di un solo suono che viene mantenuto per più tempo.L’esecuzione contemporanea delle due voci darà luogo talvolta all’incontro tradue suoni (nelle tre frasi del canto rispettivamente sol-mi, mi-do e sol-do), edu-cando così l’orecchio dei bambini a riconoscere l’unisono (quando i suoni sonouguali) e gli intervalli di terza e di quinta, che costituiscono l’accordo maggiore.È importante dire che ripetere più volte lo stesso suono può essere difficile.Occorrerà infatti recitare tutta la frase come se si appoggiasse su un unico suo-no molto lungo e non su più suoni della stessa altezza (cioè come se non ci fos-sero otto sol ma uno solo, su cui si canta tutta la frase, ovviamente «a ritmo»).

Per prepararsi a questa difficoltà è opportuno suddividere lo studio della seconda voce in più fasi:1. Intonare VIENE AUTUNNO omettendo le parole «foglie gialle» per prolungare di molto la parola «au-tunno»;2. recitare la frase VIENE AUTUNNO FOGLIE GIALLE tutta in un soffio, cercando di collegare al massimo leparole che la compongono come se fossero unite;3. eseguire la frase cantata per intero, così come proposta sul CD.

Lo stesso procedimento dovrà essere seguito per le frasi successive.

MUSICA

Il mio risveglio (scheda 5 di Io imparo)La scheda propone di ricreare una «sonorizzazione» dei suoni e dei rumori del-la mattina.Una raccolta di questi suoni (la sveglia, la colazione, l’acqua che scorre…) potràportare alla costruzione di un racconto fatto di parole e frasi e a un insieme disituazioni sonore realizzate con la voce o con oggetti. Queste situazioni potran-no accompagnare il racconto (un eventuale narratore è affiancato da una squa-dra di «rumoristi», che creano una sorta di colonna sonora) oppure sostituirlo,con la creazione di un racconto senza parole.Occorre sicuramente dire che situazioni creative di questo tipo suscitano gene-ralmente entusiasmo nei bambini e sgomento tra gli insegnanti, che possonosentirsi impreparati nel gestire momenti piuttosto aleatori. Però se dopo aver dedicato un po’ di tempo a farcomprendere il gioco ci si prefigge un obiettivo chiaro (fare una registrazione, dipingere un cartellone), l’atti-vità sarà sicuramente soddisfacente e anzi in più occasioni i bambini potranno chiedere essi di «sonorizzare»le situazioni che verranno proposte.

Lola mangia tutto (p. 17 di Olmo racconta)È una canzone semplice e allegra, che può anche diventare un giocodivertente.Gli usi e gli abusi alimentari, che nell’infanzia assumono sovente lacaratteristica del non voler assaggiare cibi sconosciuti, sono al centrodi una melodia che distingue chiaramente una parte A strofica e unaparte B del ritornello.Vi sono più possibilità esecutive: dall’individuazione di un piccologruppo di allievi che esegua le strofe (o di gruppi di solisti che si al-ternino nelle diverse strofe) al gioco di movimento dove in corri-spondenza del ritornello «Lola Lola…» ci si muove nell’aula per ritor-nare a posto per tempo. Un’ulteriore proposta di gioco, molto ama-ta dai bambini, consiste nel verificare chi di loro è in grado di canta-re il «Bum!» finale solo nell’ultimo ritornello dopo la terza strofa. Cisarà sempre qualcuno meno attento che dirà «Bum!» anche nei ritor-nelli precedenti e questa sarà una buona occasione per inventareuna penitenza o creare un gioco a eliminazione.

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Canto d’inverno (scheda 7 di Io imparo)La filastrocca «Guanto di lana», già imparata in prima (Olmo racconta 1, p. 42),potrà essere arricchita con nuovi elementi. La ripetizione continua di singoleparole o brevi frasi, che dà vita a un procedimento definito «ostinato», potràcreare una situazione poliritmica (cioè di più ritmi contemporaneamente), chenel caso più ricco prevede quattro voci sovrapposte.Dall’esempio musicale della scheda è evidente che il castello di ostinati che siviene a creare prevede figurazioni ritmiche di valore sempre decrescente (ottosillabe nella frase «forte vento son contento», quattro in «lana scaldi», due in«bianca»). Questo procedimento, che nel linguaggio musicale si chiama «dimi-nuzione», potrebbe trovare un’interessante corrispondenza nel campo della mi-surazione delle lunghezze e delle distanze, magari utilizzando i regoli per aiuta-re i bambini a comprendere il collegamento tra durata delle sillabe e lunghezzadel regolo. Ecco allora che le figurazioni ritmiche di croma, semiminima e mini-

ma potrebbero trovare un parallelo con la lunghezza di diversi segmenti e introdurre così un principio di mi-sura non solo della lunghezza ma anche della durata.Sul CD audio i giochi legati agli ostinati vocali sono rappresentati da un esempio musicale, in cui le frasi ven-gono presentate a una a una e poi sovrapposte.

Guanto di lana (scheda 8 di Io imparo)Se in classe prima l’insegnante avrà chiesto ai bambini di osservare Olmo rac-conta mentre venivano eseguiti i canti e le filastrocche, l’approccio ai simbolimusicali sarà già stato in qualche modo preparato.Questa scheda propone ai bambini di tradurre alcuni simboli in sillabe cantate,sempre uguali in corrispondenza dello stesso simbolo grafico.Ecco quindi i TA e i TI. I TI uniti a due a due vengono cantati come TITTI;la nota bianca, invece, sarà un TA prolungato per due impulsi, convenzional-mente indicato come TA-A.Scrivere, inventare, leggere e cantare successioni di simboli potrà essere ungioco compilativo che i bambini eseguono volentieri alla lavagna, dando ma-gari vita a piccole sfide a squadre.

Giochi di bambini (scheda 10 di Io imparo)Analogamente a quanto già richiesto nella scheda 5, ecco una proposta per so-norizzare una situazione. Questa volta si parte da un quadro, che ritrae una si-tuazione gradevole per i bambini e sicuramente ripetibile.I percorsi sonori legati a questo quadro possono essere numerosi.Potremmo per esempio partire dall’osservazione dei giochi illustrati nel quadroe scoprire che alcuni di questi sono sconosciuti e altri non più praticati… Se ilquadro fosse stato dipinto ai giorni nostri, quali sarebbero i giochi rappresenta-ti? I suoni dei giochi di oggi sarebbero diversi dai suoni dei giochi raffigurati nelquadro?La proposta della partitura sonora merita sicuramente di essere sviluppata inpiù fasi. Innanzitutto occorrerà partire dalla riflessione su quali tipi di suono sipossono sentire facendo i vari giochi: oggetti che sfregano, palle che rimbalza-no, bambini che ridono, colpi di bastone?

In una seconda fase si cercherà di trovare uno o più simboli che possano esprimere ciascuno dei suoni che ibambini avranno concordato tra loro. I segni grafici potranno essere diversi: da una striscia di colore alla li-nea o al punto fatto con la matita, dal disegno libero al vero e proprio simbolo!Successivamente si dovranno organizzare i diversi segni grafici e simbolici in una partitura, cioè si dovrannoproporre un percorso o una storia sonora da raccontare, prevedendo un «prima» e un «dopo» e una serie disuggerimenti più o meno espliciti per suggerire modalità esecutive e situazioni sonore da ricreare.

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Durante queste attività si affacceranno considerazioni espressive e problematiche legate all’organizzazionedel foglio (o del cartellone) e sarà dunque necessario organizzare un’efficiente dinamica di gruppo.L’obiettivo finale di questa attività potrebbe essere la registrazione della partitura preparata dai bambini. Èpreferibile la registrazione all’esecuzione pubblica (che potrà comunque avvenire successivamente) perché ilri-ascolto attento del risultato dell’esecuzione porterà sicuramente ad altre osservazioni e a ulteriori migliora-menti e precisazioni nella partitura.

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MUSICA

Il rap degli animali (scheda 12 di Io imparo)Il rap presente nel libro di italiano (a p. 102) diviene punto di partenza per unanuova esperienza di creazione di ostinati ritmici.Nella partitura proposta e registrata anche nel CD audio si sono volute sovrap-porre due differenti modalità d’intervento, e cioè la semplice esecuzione di ver-si di animali e l’utilizzo dei gesti-suono in accompagnamento al parlato.I gesti-suono qui utilizzati sono il battito delle mani e il battito dei piedi (alter-nando piede destro e piede sinistro, quasi a formare una sorta di balletto) mapotranno anche essere proposti il battito delle mani sulle ginocchia o lo schioc-co delle dita, con altre figurazioni ritmiche.L’effetto d’insieme è piuttosto gradevole e la fantasia dei bambini potrà arric-chire ulteriormente questo risultato con movimenti coordinati, versi, scenette.È molto importante che nella recita della filastrocca sia mantenuto lo spirito delrap, che sia cioè molto ritmata, non troppo veloce e che preveda pochi mo-

menti in cui si prende fiato per non rallentare la voce, ottenendo un effetto blando e poco incisivo.

Lo scherzo di Carnevale (p. 24 di Olmo racconta)Questa canzone prende spunto da un racconto presente nel libro diitaliano (a p. 92) ed è divisa in due parti A e B nettamente distinte,che si succedono secondo la sequenza A-B-A (dopo la seconda par-te ritorna la prima).Nel racconto dello scherzo (la parte centrale) si è voluta creare unasituazione in cui i bambini devono cantare molto a lungo senza pren-dere fiato; sarà pertanto importante insistere su una respirazione effi-cace dopo le parole «dove finirà».Una possibile variante nell’esecuzione del canto è realizzare la partecentrale B con due semicori, in cui i gruppi si alternano nel cantare lediverse frasi:

Gruppo 1«ma che scherzo divertenteoggi è proprio carnevale»

Gruppo 2«la maestra c’è cascatadicon che ogni scherzo vale»

Come sempre tutti i giochi in cui ci si alterna a breve, con la conse-gna di mantenere un ritmo e un tempo, sono utili allo sviluppo del-

l’attenzione reciproca e servono a costruire uno spirito di squadra tra i componenti dello stesso gruppo.Occorre ancora osservare che l’inizio del canto «zomp, zomp, zomp», poiché ritmico e con suoni piuttostoacuti, sarà cantato in modo efficace solo con un buon utilizzo del diaframma e con un’ampia apertura dellabocca.

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OLMO BLA BLA 2

Canto di primavera (p. 28 di Olmo racconta)Con il canto di primavera si introduce il primo pensiero polifonico,cioè di canto a più voci.La voce più grave, nella quale sarà bene che si esercitino tutti i bam-bini, magari alternandosi con chi canta la melodia già conosciuta inprima (Olmo racconta 1, p. 60), è molto semplice e si articola su duesoli suoni, ma introduce gli allievi all’ascolto delle due voci e al sensodelle armonie di tonica e dominante.Sarà opportuno che l’insegnante faccia ascoltare più volte la registra-zione sul CD audio, sia della sola traccia della seconda voce, sia del-le due voci riunite con la base musicale.Probabilmente per alcuni bambini saper alternare correttamente isuoni della seconda voce sarà molto naturale e riconoscibile, mentreper altri sarà una vera conquista, da raggiungere poco per volta.Si potrà eseguire il canto con la base musicale sia a due voci sia avoci singole, per trovare alla melodia principale e a quella di accom-pagnamento il giusto ruolo.La realizzazione a due voci darà ai bambini molta soddisfazione an-che in assenza della base, poiché la dinamica dell’ascolto si spostadalla musica alla nuova voce che viene realizzata, differente dalla

propria e proveniente da una voce umana, certo più interessante ed emozionante di una base musicale elet-tronica.

Parallelamente all’esperienza legata al canto della seconda voce con i suoni ditonica e dominante, la melodia di «fili d’erba in mezzo al prato» si presta all’in-troduzione dei suoni do-re-mi e, in prospettiva, alle prime esperienze di letturamelodica.Come ricorda la scheda 14 di Io imparo, la parola «primavera» è costruita suisuoni mi-re-do-do.Per conoscere e ri-conoscere questi suoni sarà molto utile un semplice gioco dimovimento, in cui i bambini assumano la posizione in piedi con le braccia in al-to in corrispondenza del mi, in piedi con le braccia lungo il corpo in corrispon-denza del re e accovacciati o seduti quando riconoscono il do.Il gioco della ginnastica musicale può essere svolto in molti modi. Tra i tanti, ec-co due piccole proposte.Gioco per collegare suono/movimento. L’insegnante (o un allievo) canta mol-to lentamente una successione di suoni denominandoli do, re, mi. Gli allievi, ri-

manendo in silenzio, assumono per ciascun suono la posizione corrispondente.Gioco di riconoscimento. L’insegnante (o un allievo) canta molto lentamente una successione di suoni do,re, mi senza però dirne il nome (può cantare semplicemente «la la la»): gli allievi cercano di riconoscere ilsuono cantato dall’insegnante e, rimanendo in silenzio, assumono la posizione del suono che ritengono diaver riconosciuto.La «ginnastica musicale» si rivelerà gioco molto utile, poiché raccoglie gli elementi dell’ascolto, del ricono-scimento e del collegamento tra suono e stimolo motorio.

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MUSICA

Canto d’estate (p. 37 di Olmo racconta)Una canzone leggera e divertente tratta da un testo di Roberto Piu-mini.Si tratta di un canto «per accumulo», in cui le caratteristiche della ci-liegia vengono aggiunte poco alla volta e sempre riassunte (comeanche in «Alla fiera dell’est» di Angelo Branduardi, dove il percorsoavviene a ritroso, o in numerosi canti popolari infantili). In questa me-lodia si procede per accumulo anche con i gradi della scala, dai suo-ni do e re fino a raggiungere il sol (non sfuggirà come ogni volta visia il ritorno, per salto, alla nota di partenza):

La frase finale «cinque come le mie dita» servirà quindi a contare nonsolo le ciliegie, ma anche i suoni da do a sol, proposta di «pre-alfa-

betizzazione» che forse qualche insegnante potrà decidere di cogliere ed eventualmente di approfondire aseconda delle sue competenze tecniche musicali.

«rotonda»«rotonda e rossa»«rotonda rossa e dolce»«rotonda rossa dolce e saporita»

do re dodo re mi dodo re mi fa dodo re mi fa sol do

Le tre posizioni del gioco della «ginnastica musicale» suggeriscono che anchenella scrittura delle note musicali a differente altezza del suono corrisponde dif-ferente altezza dei segni musicali scritti.Dopo alcuni secoli di ricerca e di tentativi, nella storia della musica si giunse al-l’efficace soluzione di organizzare le altezze dei suoni per mezzo di segni scrittia diverse altezze su un sistema di linee orizzontali parallele (inizialmente quat-tro, poi cinque). Per noi che iniziamo a esercitarci su tre soli suoni, al momentoè sufficiente una sola riga o, al massimo, due (scheda 17 di Io imparo).Utilizzando una sola linea, i suoni do re mi saranno posti rispettivamente imme-diatamente al di sotto, in corrispondenza e immediatamente al di sopra della li-nea. Per comprendere meglio e fissare quest’informazione saranno necessariun po’ di esercizi, nei quali i bambini saranno invitati sia a scrivere il nome cor-retto della nota, sia a cantare la melodia nominando i suoni riconosciuti dallaloro posizione sulla riga.

Gli insegnanti che ritenessero di aver superato brillantemente con i loro allievi tutti i passaggi presentati finoa questo momento, potranno provare a collegare gli aspetti della lettura ritmica a quelli della lettura melodi-ca, presentando successioni di suoni do-re-mi, ciascuno dei quali con una precisa durata (TA, TITTI oppureTA-A).

Un quadro da cantare (scheda 18 di Olmo racconta)Un’altra esperienza di sonorizzazione di un quadro, in cui si propongono sug-gestioni basate sul colore, su un paesaggio e sulle emozioni che questo dipintosuscita.Viene infatti richiesto di «ascoltarsi dentro» e di scegliere un particolare delquadro per cantarlo con la propria voce oppure per esprimersi con suoni deri-vanti dall’utilizzo coerente di oggetti o strumenti musicali. Per aiutare i bambiniin questa forma di espressione, che forse potrebbe risultare difficile per qualcu-no di loro, si è anche pensato di proporre un più semplice gioco di invenzionee improvvisazione: dare voce alle proprie emozioni costruendo un testo che va-da ad arricchire il canto «Viene estate…» proposto in classe prima (Io imparo 1,scheda 49).Una volta inventato un testo adatto, le parole potrebbero poi essere accompa-gnate da altri suoni, che servano ad esprimere sonoramente le emozione susci-tate dal quadro.

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DENTRO IL LIBRO

DELLE DISCIPLINE

Nei percorsi disciplinari di storia e geo-grafia presenti nel libro delle disciplineper la classe seconda i vari concettivengono introdotti dalla narrazione diuna storia presente in Olmo racconta esi basano su un approccio metodologi-co pratico. Infatti il testo risulta esseremolto operativo e centrato sulle espe-rienze di vita dei bambini.

Entrambe le discipline si articolano in unità, strutturate intorno ai concetti fondamentali relativi alla dimensio-ne temporale, quali le relazioni tra gli eventi, la misura del tempo e la ricostruzione del passato, e alla di-mensione spaziale, quali l’orientamento, la rappresentazione cartografica e la lettura del paesaggio.Le attività proposte seguono il principio della gradualità: prendono l’avvio dalle conoscenze pregresse deglialunni (Faccio il punto!) e dalle loro curiosità, per snodarsi in percorsi che li guidano a riflettere e a rag-giungere conclusioni relative agli argomenti trattati.Le pagine So imparare? chiudono ogni percorso con verifiche per il riepilogo delle conoscenze e delleabilità apprese.Nelle sezioni disciplinari di storia e di geografia si trovano anche pagine di Laboratorio cittadinanza

attiva: in particolare nella sezione di storia trova posto la riflessione legata ai diritti e ai doveri dei bambiniper crescere sani e felici, mentre nella sezione di geografia vengono affrontati i temi dell’educazione stradalee dell’educazione ambientale.

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OLMO BLA BLA 2

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dentro il LIBRO delle DISCIPLINE 2

Obiettivo: riconoscere le relazioni di contemporaneità

3. L’alunno lavora sullibro delle discipline.

1. L’insegnante legge daOlmo racconta o fa ascoltaredal CD la storia cheintroduce il contenutodisciplinare.

COME SI LAVORA CON IL LIBRO DELLE

DISCIPLINE

Come per la classe prima Olmo Bla Bla, l’albero magico, accompagna il bambino nella conoscenza dei lin-guaggi specifici della storia e della geografia con una storia.Dopo l’ascolto l’alunno ha a disposizione, per potenziare le sue competenze, le schede disciplinari del fasci-colo Io imparo e le proposte operative sul libro delle discipline.

Illustriamo qui di seguito le sequenze didattiche relative a una fase del percorso di storia.

2. L’alunno ascolta, osserva,poi lavora sul fascicolo Ioimparo.

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OLMO BLA BLA 2

PROGETTAZIONE ANNUALE

DI STORIA

CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

Il tempo e le azioni

La successione

La contemporaneità

La relazione causa-effetto

• Intuire i significati della parola «tempo» (iltempo che passa e trasforma, il tempo meteo-rologico, il tempo ciclico, il tempo personale)

• Riconoscere la relazione di successione delleazioni e delle situazioni• Comprendere il significato della linea del tem-po e saperla utilizzare

• Riconoscere relazioni di contemporaneità inesperienze narrate e vissute (nello stesso mo-mento, in luoghi diversi)

• Individuare relazioni di causa-effetto• Formulare ipotesi sugli effetti possibili di unacausa

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La misura del tempo

L’orologio

• Conoscere gli strumenti per misurare il tempo(calendario, settimana, giorno, mese, anno)• Misurare la durata di un giorno

• Conoscere e utilizzare l’orologio (ore e minuti)

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Il tempo e la storia

Modi di vita e oggetti del passato

La storia personale

Le fonti

• Cogliere i cambiamenti avvenuti nel tempo

• Confrontare gli oggetti di oggi con quelli delpassato (i giocattoli di ieri e di oggi)• Individuare analogie e differenze tra passatoe presente (la scuola di ieri e di oggi)

• Rilevare i cambiamenti delle persone nel tempo

• Ricavare informazioni sul passato da fonti didiverso tipo (fonti materiali, visive, orali, scritte)• Ordinare fatti ed eventi sulla linea del tempoEducazione alla cittadinanza: conoscere i dirittie i doveri dei bambini

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OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI

In vacanza dal nonno p. 57 schede 60, 61 La successioneLa contemporaneità

La storia dell’orologio pp. 58-60 schede 62, 63, 64, 65 I cambiamenti nel tempo

In questa sezione vengono ripresi e consolidati alcuni concetti temporali importanti. Gli alunni sono chiamatia ricordare episodi legati al periodo delle vacanze ed esperienze di vita quotidiana; tali ricordi ed esperienzeoffrono lo spunto per riflettere sulle relazioni di successione, contemporaneità e causalità.

Anche i racconti di Olmo Bla Bla aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambito storico e offrono tante pro-poste operative.

Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi per la lettura dell’insegnante diOlmo racconta dedicati alla storia.

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Olmo racconta p. 57

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Olmo racconta

p. 58

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Olmo racconta

p. 59

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Olmo racconta p. 60

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storia 2

Colora di azzurro i riquadri che indicano il tempo che passa (storico) e digiallo quelli che rappresentano il tempo che fa (meteorologico).1

Leggi e poi disegna la situazione in quattro sequenze.

Il coniglio uscì dalla conigliera, andò nell’orto, prese una carota,poi se la mangiò.

2

La storia che hai disegnato si riferisce al:tempo meteorologico. tempo storico.

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IL SIGNIFICATO DI «TEMPO»

p

r

ova

d’ingresso

Oggi c’è bel tempo. Evviva!

Ieri la mamma non ha avuto tempo per stirare.

Aspetto con ansia il tempo di partire per le vacanze.

Non mi piace il tempo nuvoloso.

Alla televisione hanno detto che ci sarà tempo nevoso.

Per costruire un pupazzo di neve ci vuole poco tempo.

1 2

3 4

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Leggi e scrivi una possibile conseguenza che può avere ciascunasituazione.1

la maestra .............................................................................................................................

PERCIÒ

Completa le frasi scrivendo i possibili effetti.

Domani dovrò uscire molto presto, perciò .......................................................

.....................................................................................................................................................

Marco è caduto dallo scivolo, perciò ...................................................................

.....................................................................................................................................................

2

102

CAUSE E CONSEGUENZE

verifica 1storia 2

Maestra, hodimenticato il

quaderno e il libro acasa.

Filippo ...................................................................................................................................

PERCIÒ

Filippo, se hai bisognodella gomma te la

presto io!

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Italiano 2

Leggi che ore sono e disegna in ogni orologio la lancetta che manca.1

Disegna le lancette per segnare gli orari indicati.2

A scuola:

Sono le 3.00 Sono le 8.00

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UTILIZZO L’OROLOGIO

verifica 2

l’inizio delle lezioni, la fine della ricreazione.

A casa:

quando ti svegli, quando guardi i cartoni animati.

quando ceni, quando vai a letto.

Sono le 9.15 Sono le 4.30

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OLMO BLA BLA 2

PROGETTAZIONE ANNUALE

DI GEOGRAFIA

CONTENUTI (LIBRO BLU) OBIETTIVI DIDATTICI E ATTIVITÀ PAGINE

Mi oriento nello spazio

Percorsi

Tipi di spazi

• Individuare una definizione personale di«spazio»

• Conoscere le coordinate geografiche e i pun-ti di riferimento• Compiere percorsi in base a punti di riferi-mento

• Distinguere elementi fissi e mobili• Riconoscere spazi pubblici e privati e la lorofunzione• Cogliere la differenza tra spazi chiusi e apertiEducazione stradale: conoscere le regole dellastrada e i segnali stradali

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Disegno lo spazio

La pianta

• Riflettere sui punti di osservazione

• Comprendere il concetto di «pianta»• Comprendere il concetto di «scala» (ridurre)• Saper disegnare una pianta (la pianta dell’aula)• Sapere che cos’è una legenda e conoscere isimboli correlati• Sapere utilizzare una pianta (lo stradario)

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134135136-137

138-140141

Leggo il paesaggio

Le trasformazioni del paesaggio

• Individuare elementi naturali e artificiali di unpaesaggio e le principali relazioni (bisogni)

• Riconoscere la funzione degli elementi artifi-ciali• Individuare gli interventi della natura sul pae-saggio Educazione ambientale: attivare comportamen-ti positivi nei confronti dell’ambiente

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Anche il percorso di geografia, in continuità con il lavoro iniziato nella classe prima, presenta proposte ope-rative che vogliono favorire e potenziare la conoscenza della realtà da parte del bambino attraverso una me-todologia basata sulle coordinate spazio-temporali, cioè attraverso quegli strumenti che l’alunno sta co-struendo gradualmente e con i quali può operare ed esplorare la realtà in cui vive direttamente e in manierasignificativa.

OLMO RACCONTA LIBRO VERDE CONTENUTI

Al parco p. 61 schede 66-69 Leggere e disegnare lo spazio

Anche i racconti di Olmo Bla Bla e alcune schede di Io imparo aiutano a scoprire i primi concetti dell’ambitogeografico e offrono tante proposte operative.

Come è stato fatto nella sezione di italiano, riportiamo qui di seguito i testi per la lettura dell’insegnante diOlmo racconta dedicati alla geografia.

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Olmo racconta p. 61

105

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Edo è stato invitato a casa di Gaia per la sua festa di compleanno. Leggile istruzioni che Gaia gli ha dato perché non sbagli strada, poi segna ilpercorso che Edo deve fare.

1

Scrivi le coordinate dei luoghi indicati e rispondi.

Casa di Edo: ....................................................

Casa di Gaia: ...................................................

Piazza: .................................................................

Qual è il punto di riferimento che permette a Edo di riconoscere lacasa di Gaia? ...................................................

2

106

SEGUIRE UN PERCORSO

prova d’in

gresso geografia 2

Percorri via Mazzini fino alla piazza, poi attraversa la strada sulle strisce pedonali. Prosegui dritto

fino al parco. Poi attraversa a sinistra sulle strisce: io abito sopra il bar.

A B C D E F

1

2

3

4

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Geografia 2

Osserva il disegno e collega con una freccia ogni cartellino allo spaziogiusto.1

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LEGGERE UNA PIANTA

verifica 1

bagni cucina mensalaboratorio d’informatica

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Disegna nello spazio un paesaggio di montagna che contenga elementinaturali ed elementi artificiali, in particolare un ponte, una strada, un rifugioe un albergo. Poi colora.

1

Colora in verde gli elementi naturali e in rosso quelli artificiali, poidisegnali sul quaderno inseriti in un paesaggio di mare.2

Scrivi il nome di almeno tre elementi artificiali che possono esserepresenti sia in un paesaggio di montagna sia in un paesaggio di mare.

....................................................................................................................................................

3

Sottolinea nell’elenco in giallo gli elementi che inseriresti in unpaesaggio di città e in verde quelli che inseriresti in un paesaggio dicampagna.

allevamento di maiali • parcheggio sotterraneo • piscina • campo di patate • frutteto • parco-giochi • ruscello

4

108

LEGGERE UN PAESAGGIO

verifica 2geografia 2

faro isola albergo scogli parcheggio

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APPUNTI

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OLMO BLA BLA 2

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Convivenza Civile

IL PESCIOLINOTANTETINTE

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IL PESCIOLINOTANTETINTE

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Laboratorio1

1°/24mo - EDIZIONI CAPITELLO - Convivenza civile Guida 2A

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Da un laboratoriodi educazione interculturale a…Ciò che vi apprestate a leggere affonda le proprie radici in un'esperienza

acquisita nel tempo, a diretto contatto con i bambini. Alcuni anni or sono Rosanna e io, riflettendo sulle attività svolte nelle classi finoa quel momento, in ambiti diversi, iniziammo a confrontarci, a “raccontarci”, amettere in comune la nostra idea di intercultura; erano infatti attività per lo piùlegate alla mondialità e all’incontro con l’altro.Così, a poco a poco, l’ipotesi di un percorso che rispecchiasse i nostri obiettivi ei nostri desideri cominciò a prendere forma.Volevamo utilizzare un linguaggio semplice e chiaro, al fine di rendere com-prensibile la tematica in questione anche ai più piccoli. Il nostro intento eraquello di suscitare nei bambini la curiosità verso altri paesi e altre genti, stimo-lare la loro fantasia e la loro creatività in un clima di collaborazione, creareun’atmosfera divertente e un ambiente favorevole all’ascolto, per inviare mes-saggi importanti che permettessero di riflettere e discutere insieme. Il desideriodi “entrare nel mondo altro” guardandolo con gli occhi dei bambini ci permise diindividuare nel racconto e nel gioco gli strumenti privilegiati per approcciarsialle altre culture.La scelta dell’ambiente in cui sviluppare il percorso fu immediata: il MarMediterraneo era il luogo che rispondeva alle nostre esigenze, per via della suacollocazione “tra le terre”, luogo di incontro e scontro tra popoli e culture, pontenaturale fra mondi diversi.Il pesciolino Tantetinte, bello, sognatore e curiosone, avrebbe intrapreso unviaggio nel Mar Mediterraneo, affrontato il distacco dalla famiglia, conosciuto lapaura, incontrato personaggi, esplorato luoghi lontani, e, per rendere la narra-zione più vivace e coinvolgente, il tutto sarebbe stato arricchito dall’animazionedei personaggi e dello scenario in cui si svolgeva l’avventura oltre che da attivitàdi gioco, di drammatizzazione, di riflessione.Così, nacque la proposta del laboratorio di educazione interculturale daltitolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar Mediterraneo

1”, rivolto alle

scuole e alle biblioteche.

1Il laboratorio di educazione interculturale dal titolo “Le avventure di Tantetinte nel Mar

Mediterraneo”, elaborato e condotto da Sandra Dema e Rosanna Di Lorenzo, è stato pro-posto per quattro anni in molte scuole della provincia di Torino e alla Fiera del Libro del2000; ha visto la partecipazione di circa 1.500 bambini.

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Il seguito di quella bella e ricca esperienza (grazie anche alle numerose solleci-tazioni che in seguito ci sono pervenute da parte di bambini e insegnanti) è statoil voler mettere per iscritto tutto ciò che avevamo cercato di esprimere attraver-so il racconto orale (seppure animato da personaggi-burattini) e le attività ludi-che, affinché ciò che fino ad allora era stato vissuto da un numero ridotto dibambini potesse diventare patrimonio anche di altri.Abbiamo quindi presentato il testo così com’era alla casa editrice. Ma… da lì a qui il passo non è stato affatto breve. Infatti, è stato necessarioampliare il percorso per renderlo più fruibile e farlo diventare proposta educati-va a tutto tondo; quindi, trarne non solamente un libro da narrare utilizzando ivari spunti che avevamo ampiamente descritto, ma un progetto didattico perl’intero ciclo della scuola primaria.A questo punto, era necessario svelare ai bambini qualche cosa in più del pescio-lino Tantetinte, affinché potessero sentirlo vicino e amico e potessero compren-dere le sue scelte future.Tale richiesta, che dapprima sembrava essere lontana dalle nostre iniziali inten-zioni, si rivelò ben presto stimolante.Indagare nella vita di Tantetinte, interrogarsi su ciò che era stato prima di parti-re per l’avventura nel Mar Mediterraneo, furono da subito un ottimo eserciziopersonale di ri-scoperta del proprio vissuto. Era come se la storia del pesciolinocolorato fosse solamente stata dimenticata in un angolo della mia mente e nonaspettasse altro che di essere richiamata da qualcuno che desiderava conoscerlomeglio. A poco a poco iniziarono ad affiorare i ricordi e le tessere del puzzle dellasua vita si unirono per raccontarne la storia.Emersero dapprima le figure di riferimento a lui vicine, i loro gesti affettuosi, leloro caratteristiche e la collocazione nell’ambiente naturale in cui vivevano; poii giochi, gli amici, i compagni di scuola, le marachelle, i sogni, le prime difficoltàe le trasgressioni, gli incontri fortuiti…Proprio uno di questi “incontri casuali” venne assunto come base per l’aprirsi dinuovi orizzonti e per il rivelarsi di alcune particolarità del pesciolino.A poco a poco, il protagonista cresceva, incominciava a maturare delle scelte e,inconsapevolmente, a gettare le basi per il suo futuro. Il suo desiderio di scopri-re e di conoscere, alimentato dal nonno che al ritorno dai propri viaggi lo face-va partecipe delle proprie emozioni, diventarono il trampolino di lancio versol’avventura nel Mar Mediterraneo.Così, ora, pagina dopo pagina, ogni piccolo mistero di Tantetinte viene svelato edescritto nei racconti che proponiamo per i primi tre anni della scuola primaria2,

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2Questi primi tre racconti, corredati dalle rispettive guide per l’insegnante, sono stati scrit-

ti e curati da Sandra Dema. Gli altri due sono stati scritti e curati da Sandra Dema eRosanna Di Lorenzo.

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preparando i lettori a intraprendere questo viaggio insieme al protagonista e aviverne con lui le emozioni, gli incontri e i sentimenti nel racconto proposto perla quarta classe, che ripercorre in modo più ampio e completo il percorso dellaboratorio e ne riprende il titolo.E poi? Che cosa succederà dopo quel viaggio? Il nostro amico sarà cambiato?Quali saranno i suoi progetti? Che cosa avrà appreso da quell’avventura? L’ultimo racconto, per la classe quinta, cercherà di fornire alcune risposte a que-ste e ad altre domande ponendo in evidenza la maturazione del protagonista siain rapporto a ciò che vive sia in rapporto a chi e a che cosa lo circonda, al suodesiderio di essere partecipe di scelte importanti, al sapersi mettere in gioco. Tuttiquesti aspetti saranno ancora rafforzati dallo stretto rapporto con il nonno, chegli svelerà alcuni segreti ed esperienze di vita vissuta.Ciascun lettore, quindi, potrà trovare le proprie risposte lasciandosi pervadere ecoinvolgere da ciò che via via il pesce colorato scoprirà del resto del mondo purrimanendo, per ora, lì nel suo mare.

Appare evidente come tutto ciò che viene ora descritto sia così intimamente col-legato con l’argomento che avevamo inteso sviluppare durante il laboratorio.C’è un filo sottile, quasi invisibile che tiene saldamente unite le prime esperien-ze di Tantetinte nell’ambito familiare e sociale con tutto ciò che avverrà dopo,nel momento in cui sia esplicitato il suo desiderio di andare ad esplorare altriluoghi per ampliare i propri orizzonti e fare nuove amicizie.Non ci si può proiettare verso l’esterno se prima non si è passati attraverso laconoscenza di sé e degli altri, se non si è prestato attenzione al raccontarsi, alloscoprirsi, al valorizzare e all’essere valorizzati, al sentirsi protetti, all’imparare aconvivere civilmente per la promozione dei diritti di tutti e del rispetto verso ciòche ci circonda.

Non ci resta a questo punto che porgere i nostri più cari ringraziamenti a tutti ibambini con i quali abbiamo sperimentato il laboratorio e vissuto quell’avven-tura e alle loro insegnanti; a Piera Gioda del C.I.S.V., che ha creduto in noi e ciha dato la possibilità di “provarci”; alla NOVACOOP, che ha inserito il laborato-rio nelle proprie proposte educative e ci ha “portate” alla Fiera del Libro diTorino; alle operatrici delle biblioteche di Beinasco, che ci hanno accolto semprecon molto entusiasmo e disponibilità.Vorremmo infine dedicare questa proposta educativa a tutti i bambini, affinchéscoprano nel libro uno strumento utile alla loro crescita e capace di trasmetteremomenti di serenità, di rifugio, di pace; e ai nonni, affinché con la loro espe-rienza e saggezza continuino a essere figure di riferimento importanti per la tra-smissione di saperi.

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L’incontro con l’altro: comee perché

Il concetto di intercultura, in questi ultimi anni, è stato al centro di numerosediscussioni in vari ambiti; sociali, culturali, educativi.Le diverse interpretazioni del termine, la conoscenza della letteratura sull’argo-mento e la diretta esperienza nel progettare e attivare percorsi per cicli didatticidiversi, ci hanno spinto a interrogarci e a confrontarci sul tema. Abbiamo cioècercato di approfondire il significato e il valore di questo concetto, maturandol’esigenza di esplicitare la nostra idea di intercultura e il nostro approccio all’in-terculturalità; nel farlo, abbiamo considerato il termine come elemento centraledi un puzzle, connesso ad altri concetti fondamentali sui quali occorre indagaree riflettere per cercare di comprendere la nuova realtà sociale e culturale chestiamo vivendo.Secondo il nostro parere, l’intercultura non è da intendersi come “ricerca dell’e-sotico”, ma come attenzione globale al mondo che ci circonda e di cui siamoparte integrante, nel rispetto delle diversità culturali, religiose, sociali, ambien-tali; è comprensione dell’altro, rapporto con l’altro, dove comprendere non signi-fichi accumulare informazioni o, meramente, parlare degli altri bensì con gli altri;è ascoltare e rispondere. È l’incontro e l’incrocio tra persone culturalmentediverse, che si attua attraverso una negoziazione continua di ruoli e di spazi; è ilmettersi in gioco rispettando e valorizzando le regole del gioco altrui nella pro-spettiva della salvaguardia e della promozione delle identità.Nell’incontro con l’altro entra in gioco la comunicazione, qualunque essa sia. Ilcomunicare è un atto continuo, che caratterizza costantemente la nostra vita, avolte in modo impercettibile, a volte più esplicitamente. Lo scambio di parole èla forma comunicativa di cui si conoscono meglio le regole, a cui si dà più valo-re, mentre si perdono di vista altri elementi, ugualmente fondamentali per tes-sere relazioni. Uno sguardo, un saluto, un movimento, un gesto, un colore, unodore, uno spazio, un silenzio, un suono, una danza, un canto, una poesia, ungioco… sono anch’essi comunicazione.

La conversazione non cominciava mai all’improvviso, né frettolosamente.Nessuno premeva con una domanda, importante o meno che fosse, e nessunoveniva incalzato a rispondere. Il vero modo cortese per avviare e condurre unaconversazione richiedeva una pausa per avere il tempo di pensare. Il silenzioaveva un grande significato per il Lakota, il quale lasciava all’interlocutoreun intervallo di silenzio per dovere di gentilezza e per riguardo alla regolasecondo cui il pensiero viene prima della parola.

(Luther Standing Bear, capo dei Sioux Oglala, da Canti della prateria. Voci di pace, d’amore e di saggezza del popolo indiano, Edicart)

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Prendersi del tempo per fare spazio nella propria vita, dedicare tempo al silenzioe all’ascolto sembrano esperienze facili, obiettivi raggiungibili senza grandi sfor-zi. Eppure non è così semplice. Entrare in dialogo con sé stessi significa prende-re contatto con le emozioni che abitano dentro di noi, prima ancora di aprirsiagli altri.

La strada dell’autoscoperta è serpeggiante. Si parte per una direzione ed ecco,ad un certo punto, si gira e se ne prende un’altra. Si procede dal bisogno diconoscere sé stessi a quello di conoscere gli altri. Quanto è importante conosce-re sé stessi senza schermi, altrettanto lo è scoprire le parti di sé non ancoragiunte a livello cosciente. Quando ci si è denudati fino ad arrivare all’essenzasi può cominciare ad aggiungere alla propria natura ciò che le manca.

(Deena Metzger, Scrivere per crescere: una guida per i mondi interiori, Astrolabio)

Se la narrazione è vita, è scoperta, è legame, è relazione, tanto più è collegatacon il tempo e lo spazio a essa dedicati. È importante, quindi, creare le condi-zioni spazio-temporali perché ciò avvenga, recuperare una dimensione di “len-tezza” e abbandonare la fretta che condiziona la vita e le relazioni e a cui i bam-bini sono inevitabilmente sottoposti.

Lentezza è quella velocità che mi permette di camminare in modo da vederedove sto mettendo i piedi e quindi che cosa sto rischiando di calpestare, perpoter cambiare eventualmente il mio passo.

(Gianni Caligaris, Atti del convegno “Abitare il limite”, Cem Mondialità)

La consapevolezza che sia sempre più necessario fornire ai bambini e ai ragazzila possibilità di crescere in un clima di fiducia, di rispetto, di ascolto, di solida-rietà, porta gli educatori (insegnanti, genitori…) a interrogarsi su quali metodie/o strategie sia opportuno adottare per avviare processi di valorizzazione, diconvivenza pacifica, di relazione positiva.Ogni alunno, fin dai primi giorni di scuola, si misura con compagni e insegnan-ti che non conosce, in un ambiente del tutto nuovo. La classe si forma, si pla-sma, diventa una comunità che rispecchia, in scala ridotta, la società dove con-vivono persone molto diverse fra loro per cultura, religione, target sociale.Nella classe si ripropone la stessa varietà che esiste al di fuori di essa e, per que-sto, imparare a convivere nel piccolo gruppo aiuta a conoscersi meglio, a cresce-re, a capirsi, ad arricchire le proprie esperienze, a collaborare, a maturare.L'incontro fra bambini della stessa classe, fra insegnanti e alunni, fra genitori efigli favorisce la scoperta dell'alterità-identità e la sua valorizzazione nella praticaquotidiana; partendo da questo assunto, si può tranquillamente affermare che lascuola è davvero uno dei luoghi privilegiati per valorizzare le proposte propriedell’Educazione alla convivenza civile, intendendo con questo concetto non solo lapratica del bene comune pubblico ma anche il buon comportamento privato.

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Il progetto didatticoQuello di Il pesciolino Tantetinte è un progetto che si articola seguendo unandamento lineare e progressivo che cresce come crescono i bambini, i veri pro-tagonisti di questo percorso.Un aspetto importante, se è vero che la scuola dev’essere sede certa per lo svi-luppo dell’Educazione alla convivenza civile, è dato dal fatto che le diversetappe, siano esse di lettura o più immediatamente operative, hanno propriocome obiettivo privilegiato quello di offrire spunti ampi e mirati per avvicinarei bambini ai temi delle diverse educazioni; soprattutto i nuclei tematici dell’affet-tività, della cittadinanza, dell’ambiente, sono i cardini dell’intera struttura pro-gettuale, che si pongono alla riflessione e all’introiezione personale attraverso ipersonaggi, le vicende, le relazioni della narrazione.La base narrativa del progetto è costituita da cinque brevi racconti, in cui ven-gono utilizzati concetti e linguaggi differenti, tenendo conto delle tappe evoluti-ve dei piccoli lettori. Il protagonista e gli altri personaggi della storia diventano così il tramite perascoltarsi, conoscersi e raccontarsi, sono il mezzo attraverso cui si attuano queiprocessi naturali ed essenziali per entrare in rapporto con l’altro, intendendo peraltro chi è altro da sé.Vengono quindi usate le situazioni, i luoghi e le emozioni dei personaggi perfavorire l’autobiografia, ripercorrendo momenti della propria vita in relazioneagli altri e alle esperienze familiari e sociali; per sviluppare la fantasia e la crea-tività, elementi indispensabili per leggere la quotidianità in modo originale; perrapportarsi con l’ambiente in cui si è inseriti e abitarlo nel senso di sentirlo pro-prio e averne cura; per interrogarsi sulle situazioni difficili vicine e lontane eincominciare a proporre soluzioni. Alcuni argomenti sono ripresi più volte, sotto diversi punti di vista, nelle nume-rose schede di approfondimento durante l’intero percorso, affinché possano esse-re elaborati e interiorizzati, possano sedimentarsi e maturare insieme ai bambini.Nel primo racconto dal titolo Un pesciolino curioso che si chiamaTantetinte, l’obiettivo è fare la conoscenza del protagonista e dell’ambientefamiliare in cui cresce e dei suoi i legami affettivi, scoprirne le emozioni, le curio-sità e i giochi, le prime spinte verso l’altro.Nel secondo racconto, Tantetinte e i segreti del nonno Amilcare, il pescio-lino colorato rafforza i legami di amicizia, condivide i segreti del nonno, esplici-ta i suoi sogni e desideri; inizia a scoprire l’ambiente circostante, a interrogarsi ea proporre delle soluzioni.Nel successivo Tantetinte si mette alla prova il tema centrale è costituito

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dalla valorizzazione delle proprie capacità, nodo attorno al quale ruotano altriargomenti altrettanto importanti quali la relazione tra coetanei e tra adulto-bambino, la capacità di mettersi in gioco, la voglia di sapere, conoscere e curio-sare per entrare in rapporto con l’altro.Nel quarto racconto dal titolo Le avventure di Tantetinte nel Mar Me -diterraneo il protagonista, stimolato dai racconti del nonno, interiorizzati eaccresciuti nel tempo, matura il desiderio di allargare le sue conoscenze. In que-sto modo si evidenzia la crescita individuale che gli permette di distaccarsi sere-namente dalla famiglia e intraprendere un viaggio che lo porterà a vivere nuovee ricche esperienze.Il quinto e ultimo racconto, dal titolo Tantetinte scopre il mondo, ha iniziodal ritorno a casa del pesciolino con un ricco bagaglio di conoscenze, per prose-guire con il rafforzamento del rapporto tra il protagonosta e il nonno Amilcare,che lo rende partecipe di alcune esperienze di vita vissuta. Questi racconti aiu-tano Tantetinte ad accrescere il proprio senso di responsabilità, l’autonomia e lacapacità di prendere decisioni, di progettare il proprio futuro ponendosi delledomande per ipotizzare soluzioni possibili alle difficoltà che di volta in volta glisi presenteranno.Ciascuno dei racconti è parte di un pacchetto didattico (un pacchetto per ognianno della scuola primaria) ciascuno dei quali è costituito, oltre che dal raccon-to, da schede-attività rivolte ai bambini e da una guida per l’insegnante

3.

Quest’ultima è articolata in “correnti”, schede-paese (solo per le classi terza,quarta e quinta) e una bibliografia di approfondimento.Ogni corrente è contraddistinta da un colore che richiama quello del mare edelle sue varie profondità (si parte dal verde per la prima classe per arrivare alblu oltremare per la classe quinta).Le correnti identificano gli argomenti da seguire durante il percorso; all’internodi esse si trovano le “onde” (costituite dalle schede di approfondimento), i “fon-dali sabbiosi”, gli “anfratti nascosti”… (costituiti dalle schede operative).Le schede di approfondimento permettono di sviluppare gli argomenti propostidalle correnti. Si riferiscono ai momenti immediatamente successivi alla letturadel racconto in cui si ricordano i fatti e i luoghi, si accolgono le emozioni, si smon-

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3La guida per l’insegnante è stata realizzata tenendo conto di ciò che ha mosso le nostre

emozioni, della metodologia e degli strumenti adottati nel condurre il lavoro in classe edelle indicazioni ministeriali (Piani di studio personalizzati per la scuola primaria), nellaconvinzione che l’incontro con l’altro debba essere elaborato e interiorizzato giorno dopogiorno, in ogni relazione umana, iniziando fin da piccoli ad aprire le porte, le nostre porte,alla conoscenza, alla collaborazione, alla solidarietà, alla pace, al rispetto…

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tano e si rimontano i personaggi. Sono collegamenti tra fantastico e reale, il pas-saggio segreto che consente di entrare nelle nostre “case” senza fare rumore…Le schede operative permettono di entrare più facilmente nell'argomento trat-tato di volta in volta, trasportati dalle onde. Sono i luoghi delle soste per riflet-tere, sperimentare insieme, fantasticare e giocare seguendo le indicazioni delleattività proposte.

Le schede-paese (dalla terza alla quinta classe) forniscono note diverse sui paesicitati nei racconti: una fiaba, una ricetta, appunti sulla lingua, giochi…A questo punto riteniamo che sia importante, nelle pagine successive, offrirealcune precisazioni rispetto alla metodologia adottata (tecniche e strumenti). Utilizzeremo alcune tecniche che stimoleranno il dialogo, il confronto, la coope-razione, ma che, allo stesso tempo, esigeranno il rispetto di regole di comporta-mento (il brainstorming, il circle-time, la narrazione di sé).Uno dei punti cardine di queste tecniche è acquisire un metodo utile per il lavo-ro di gruppo; i bambini, facendo esperienza di ascolto attivo in gruppo, entranoin una dimensione di consapevolezza e di apprendimento che facilita la scopertadello spazio interiore, il decentramento e la ricostruzione personale e collettiva.

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Racconto eschede-attività

per i bambini

Correnti

Onde(schede di

approfondimento)

Fondali, anfratti…(schede operative)

BibliografiaSchede-paese(dalla terza alla

quinta)

La fiaba, la ricetta,appunti linguistici,

giochi…

Pacchettodidattico perciascun anno

Guida per l’insegnante

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TecnicheIl brainstorming (“tempesta dei cervelli”) è una tecnica che può essere impie-gata in vari contesti e situazioni. Permette di analizzare insieme un problema oun fatto, lasciando libertà di esprimere le proprie percezioni, le proprie idee e,soprattutto, facendone nascere altre nuove.La traduzione italiana letterale richiama subito alla mente una dimensione divelocità, di creatività, di libertà e forse è proprio in questa dinamicità che sinascondono la forza del brainstorming e la sua efficacia, tanto da poterlo consi-derare come un gioco. Un gioco che, se ben condotto, permette ai componentidel gruppo di liberarsi, di disinibirsi, di lasciarsi andare; un’esperienza durante laquale le idee si moltiplicano, si accavallano, crescono.Il gioco funziona se viene preparato in modo adeguato. Per la sua riuscita, sonoda tenere in considerazione tre fattori importanti: il tempo, lo spazio, il ruolo delconduttore.Poiché è un gioco basato sulla velocità, se dura troppo diventa noioso e la crea-tività viene meno. È quindi compito del conduttore saper comprendere quandoè il momento di passare a un'altra domanda.Non è un gioco di movimento fisico ma di movimento di idee; pertanto, creareuno spazio adeguato, diverso da quello organizzato per una lezione frontale, èindispensabile per la sua buona riuscita.Il setting consigliato prevede la disposizione delle sedie in semicerchio, rivolteverso la lavagna o il cartellone, in modo da permettere ai partecipanti di vederebene tutto ciò che viene annotato e anche di osservare le espressioni e gli atteg-giamenti dei compagni. Questo è un modo per “racchiudere” l'energia che sca-turisce dal gioco all'interno del gruppo e di governarla facendola rimbalzare dal-l’uno all'altro come una palla.Il conduttore ha un ruolo fondamentale nella conduzione del gioco: a lui spettail compito di raccogliere le idee, di analizzarle e di selezionarle coinvolgendo ipartecipanti sul tema proposto, sollecitare le risposte, controllare i tempi.Le regole che servono a impiegare proficuamente questa tecnica sono semplici,ma è necessario che vengano applicate con rigore:

1) non sono ammessi commenti e critiche mentre le idee vengono espresse, poi-ché questo provocherebbe l'inibizione dei ragionamenti e lo scoraggiamentodei più timidi. Sono da evitare le espressioni (anche mimiche) di disappuntoe le manifestazioni di insofferenza ("Questo è già stato detto"…), perché chipartecipa si senta libero di esprimere il proprio pensiero;

2) lasciare emergere tutte le idee a ruota libera e senza censura;

3) tenere presente che, per trovare una soluzione alla questione di cui si discu-te, quante più idee vengono espresse, meglio è;

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4) valorizzare le combinazioni di idee e il loro arricchimento;

5) concentrarsi, quindi cercare di evitare qualsiasi tipo di imprevisto;

6) nel caso in cui non scaturiscano più idee, trovare il modo di stimolarle senzaarrendersi.

Innanzitutto, si definisce insieme il problema, la situazione che si desiderasmontare, modificare, rinnovare, superare e risolvere.Si descrivono dettagliatamente le cause che determinano il problema; poi, siprova a identificare un paio di domande che possano stimolare le proposte.Le idee, a questo punto, dovrebbero scaturire a ruota libera, dando sfogo allacreatività e alla originalità.Si annota tutto ciò che viene proposto su un cartellone o sulla lavagna e si passaalla fase successiva, quella della selezione delle idee.Ha inizio così il confronto e la scelta degli elementi e dei concetti più condivisi,che possono portare alla soluzione del problema.

Il circle-time (“tempo del cerchio”) è una modalità didattica che permette a tuttii membri del gruppo di mettere in comune idee, proposte, problemi, di raccon-tare esperienze, di farsi ascoltare. Anche per l’applicazione di questa tecnica è fondamentale prestare molta atten-zione allo spazio e al tempo. Il cerchio è inteso come confine che racchiude e avvolge, come protezione da ciòche è fuori; favorisce la comunicazione, permette di interloquire guardandosi, disviluppare specifiche strategie di conoscenza reciproca, di riflettere insieme.È importante però lasciare a ciascuno il tempo di esprimersi senza fretta, affin-ché la mente si liberi naturalmente.Il conduttore non ha un ruolo rigido e definito, non dirige la discussione, ma laagevola; all'avvio dell'esperienza, dà lo spunto per la riflessione, offre il propriosostegno, interviene con proposte che possano portare la discussione su stradenuove qualora il gruppo rischi di disperdersi, tenendo però presente che i veriprotagonisti di questa crescita di autonomia e responsabilità sono i componentidel gruppo.Naturalmente, affinché il metodo sia efficace, è importante che se ne chiarisca-no le regole e che queste siano accettate e condivise:

1) ciascuno, prima di parlare, deve aspettare che il compagno abbia terminato;

2) non si fanno commenti e critiche mentre qualcuno sta esprimendo le proprieidee (né verbalmente né gestualmente);

3) bisogna rispettare i tempi di elaborazione di ciascuno.

È una tecnica che può essere utilizzata in momenti particolari, quando il grup-po sente il bisogno di riunirsi per parlare, per discutere, per mettere in comunei propri pensieri oppure come appuntamento fisso settimanale.

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Raccontare esperienze personali in un clima di ascolto e rispetto è un modo perfar entrare gli altri nella propria "casa", senza far rumore.

La narrazione di sé muove le emozioni di chi racconta e di chi ascolta, accomu-na sentimenti e stati d'animo e permette di rivivere suggestioni utili al confron-to e alla scoperta dell'altro.Il sé, raccontato esplicitamente o attraverso metafore e/o eventi, necessita ditempo e di spazio adeguati, perché è vita, è legame, è relazione.Utilizzare la fiaba, come mezzo per arrivare al racconto autobiografico, permetteanche a chi è più riservato di parlare di sé e di esprimere il proprio punto di vista.

StrumentiParallelamente alla proposta di una modalità didattica adeguata, il percorso sisnoda attraverso la sollecitazione di numerosi canali comunicativi per mezzodelle conte, del gioco, della musica, della danza, della drammatizzazione…In questo modo si favoriscono il confronto, la cooperazione, la manipolazione,il linguaggio, l'espressività in un clima piacevole e stimolante.Trattandosi di un percorso interculturale, si comprende come tutto ciò sia tanto piùinteressante e arricchente quanto più si intreccia alla scoperta dell'altro mediantel'utilizzo delle schede-paese e non solo fornite nel pacchetto didattico relativamen-te ai percorsi proposti per la terza, la quarta e la quinta classe.

Le conte sono quelle filastrocche divertenti e musicali che vengono usate daibambini per stabilire, in una forma accettata da tutti, chi debba "stare sotto" inun gioco di gruppo e/o di movimento. Sono affascinanti, perché ammettonotutto, anche l'uso del non-sense; assomigliano a formule magiche, sono vive comevivi sono i bambini.Le conte sono una delle rare tradizioni orali ancora presenti nella nostra societàed è proprio grazie ai bambini e alla loro capacità di utilizzarle, di stravolgerle,di condividerle, che non invecchiano mai.Sono anche un mezzo per parlare la lingua dell'altro pur non conoscendone ilsignificato; per giocare (con i suoni emessi dalla nostra voce) a formare parole chenon appartengono a nessuna lingua e, pertanto, più facilmente condivisibili.

Il gioco è un bisogno fondamentale nella vita del bambino e, come tale, neces-sita di essere considerato come aspetto inscindibile dalla sua crescita affettiva edemotiva e dalla sua maturità.Il gioco rappresenta una modalità con la quale il bambino si rapporta a sé stes-so, agli altri e alle cose. Può essere paragonato a un laboratorio per crescere,dove il bambino, divertendosi, esplora il mondo circostante, apprende, modificale informazioni, acquisisce regole e stili di comportamento sociale, sperimenta

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abitudini e situazioni diverse dalla propria realtà. Il gioco è, quindi, occasione disocializzazione e apprendimento, terreno fertile per promuovere lo sviluppo glo-bale di ciascun individuo; è un’esperienza che coinvolge tutti, che crea vincoli elegami d’amicizia, che fa entrare nel mondo e scoprire le differenze, fa dialoga-re i bambini di realtà culturali diverse.

Il primo ritmo che ciascun individuo percepisce è il battito del cuore materno,che lo accompagna per i primi nove mesi di vita; è come una dolce musica, chemette in comunicazione madre e figlio e crea un legame tra loro; la musica creapunti di contatto tra persone appartenenti a culture diverse, è un linguaggio uni-versale attraverso il quale si esprimono emozioni, sentimenti, stati d’animo.

La danza è una forma espressiva che, attraverso i movimenti del corpo, permet-te di lasciarsi andare, di entrare in contatto con gli altri utilizzando un linguag-gio universale che accomuna popoli e culture diverse.Ogni popolo, fin dai tempi più antichi, ha utilizzato la danza per esprimere sen-timenti ed emozioni, per marcare i momenti cruciali dell’esistenza (la nascita, lacreazione di una nuova famiglia, la morte…), per celebrare riti propiziatori.Diverse sono le forme di danza che appartengono alla cultura di ciascun popo-lo, strettamente legate a musiche e ritmi che le caratterizzano.

La fiaba rappresenta uno strumento per scoprire il patrimonio culturale dellepopolazioni altre nella loro specificità e complessità. Riteniamo sia la chiave dilettura ideale per farci sentire più vicine culture diverse, individuando i punti dicontatto significativi e valorizzando le differenze; permette, inoltre, di condivi-dere eventi meravigliosi in una coesistenza di magico, fantastico e reale.Nella fiaba, infatti, il pensiero, la fantasia, la realtà si intrecciano e si amalgama-no dando la possibilità a ognuno di riflettere sulla quotidianità e di allargare ipropri orizzonti; la fiaba è uno strumento senza frontiere, un ponte che per-mette, e a volte facilita, la comunicazione tra persone culturalmente diverse,qualsiasi sia la provenienza o il colore della pelle.

Il teatro può essere considerato un grande gioco, che coinvolge ogni persona findalla nascita.Spesso, quando si parla di teatro, si pensa immediatamente agli attori che reci-tano sul palcoscenico; invece, senza rendersene conto, ciascuno di noi usa il pro-prio corpo per esprimere sentimenti, emozioni, per attirare l’attenzione, percomunicare, per raccontarsi, per fare finta che…I bambini soprattutto, in modo spontaneo, assumono ruoli diversi, utilizzando ladrammatizzazione e il gioco simulato in modo spontaneo. Travestirsi, camuffarsi,imitare, non sono altro che modi diversi per fare teatro; indossare una mascherapermette a chi la utilizza di giocare a essere qualcun altro o qualcos’altro.

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PERCORSO: CORRENTE VERDE-AZZURRA; ONDA DELLA CURIOSITÀ; ANFRATTO

NASCOSTO

Per la classe seconda, rispetto alla prima, con la corrente verde-azzurra viene propo-

sto un percorso più approfondito di conoscenza di sé e dei personaggi del racconto,

attraverso tematiche e argomenti molto vicini ai bambini.

L’onda della curiosità comprende diversi momenti, ciascuno individuabile per un pro-

prio messaggio. Ogni momento non è necessariamente legato a una singola parte del

racconto (può capitare che, per cogliere al meglio un approfondimento/argomento pro-

posto, sia necessario leggere più parti). Ogni scheda di approfondimento, oltre a una

breve introduzione all’argomento, riporta le seguenti indicazioni:

• messaggio;

• obiettivi;

• metodologia suggerita;

Nell’anfratto nascosto ogni messaggio lanciato dall'onda della curiosità trova il proprio

spazio ricco di riflessioni, attività, giochi.

Le attività suggerite sono numerose e prevedono, a volte, tempi di svolgimento abba-

stanza lunghi. Pertanto, è importante stabilire a priori con quale cadenza utilizzare le

schede/proposta (settimanale, bisettimanale…), tenendo conto del tempo richiesto per

lo svolgimento dell'attività.

È auspicabile che si considerino le schede operative come parte integrante del proprio

programma didattico e, quindi, il loro utilizzo sia almeno settimanale, in modo che l'in-

tero percorso accompagni tutto l'anno scolastico.

Ogni scheda operativa riporta le seguenti indicazioni:

• riferimento della scheda/proposta (A, B, C…);

• lettera che individua il tipo di attività proposta (G = gioco, M = manualità, D = dram-

matizzazione, R = riflessione);

• titolo dell'attività;

• indicazione del tipo di attività (individuale e/o collettiva);

• tempo necessario per la sua realizzazione;

• obiettivo;

• materiale occorrente;

• istruzioni per l'esecuzione.

GUIDA PER LA CLASSE SECONDA

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È bello perdersi nei ricordi! SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Come assomigli al nonno! 1

B La fisarmonica della crescita 1 e 1/2

C Il nostro baule dei ricordi 1 e 1/2

127

Riepilogo degli approfondimenti edelle attività per la classe seconda

Primo approfondimento

Il regalo più grande che mi puoi fare è…SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Questo dono è per… 1

B Arriva un bastimento carico di… 1 e 1/2

C I nostri doni dalle vacanze 1

Secondo approfondimento

Così buoni da leccarsi le pinnette SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Tantetinte ha assaggiato i lokum, e tu? 1

B Gusta tu che gusto io 1

C Artisti incompresi 1

Terzo approfondimento

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Stanotte ho fatto un sogno che…SCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Oh… come mi piacerebbe! 1

B La ruota dei sogni 1/2

C Ti piacerebbe… 1 e 1/2

Quarto approfondimento

Sono grande, ma ho anch’io bisogno di teSCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Ho bisogno di te 1

B Chiedo una mano a… 1 e 1/2

C Immergiamoci nelle situazioni 1 e 1/2

Quinto approfondimento

Sento che devo fare qualcosaSCHEDA/ TITOLO ATTIVITÀ TEMPO NECESSARIO

PROPOSTA (in ore)

A Che cosa c'è in fondo al dirupo scosceso? 1/2

B Intervenire 1

C Chi chiede aiuto? 1

Sesto approfondimento

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BIBLIOGRAFIA utilizzata e consigliataLibri• Raffaele Mantegazza (a cura di), Per una pedagogia narrativa. Riflessioni, tracce, progetti, EMI• Cristina Maestrello, Cristina Carpani, Condividere il mondo. Per educare i bambini alla mondialità,EMI • Giuliana Martirani, Miriam ZZZ. Un sogno di pace, giustizia e salvaguardia del creato. A dream ofpeace, justice and green world, EMI • AA. VV., Una scuola a colori. Temi di educazione interculturale, L’Harmattan Italia• Daniele Novara, Lino Ronda, Scegliere la pace 3 voll.: Guida metodologica, Educazione al disarmo,Educazione ai rapporti), Edizioni Gruppo Abele• Eliane Whitehouse, Warwick Pudney, Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini adaffrontare la rabbia, Edizioni Gruppo Abele • Silvia Bonino, Bambini e nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele • Rosemarie Portmann, Anche i cattivi giocano. Giochi per gestire l’aggressività, La meridiana• Piera Gioda, Carla Merana, Maria Varano, Fiabe e intercultura, EMI• Graziella Favaro, Amici venuti da lontano. Testo di didattica interculturale per le classi del secondociclo, Nicola Milano editore • Paola Catta, Giancarlo Perempruner, Ieri giochi e domani. Manuale di giochi e giocattoli di terra,aria, acqua, fuoco & affini, dalla tradizione popolare all’oggi, Elle Di Ci • Angela Ragusa, Nicoletta Pagano, Tanti modi di mangiare, La biblioteca • Marco Aime, Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita raccontati ai bambini, EMI • Paola Maniotti, Il mondo in gioco. Percorsi ludici e repertorio di giochi per l’educazione interculturale,Edizioni Gruppo Abele• Michel Ghazal, Mangia la minestra e taci! Un altro approccio ai conflitti genitori-figli, EdizioniGruppo Abele• Sigrid Loos, Novantanove giochi cooperativi, Edizioni Gruppo Abele• Emanuela Bompiani, Io gioco tu giochi noi giochiamo, Bompiani• Nicoletta Spallitta, Streghe briganti diavoli e santi. Racconti e leggende della Sicilia, Gribaudo

Periodici• “Cem mondialità”, mensile di educazione interculturale (rivista del Centro educazione allamondialità dei Missionari Saveriani di Parma, con sede a Brescia) edito da: Centro SaverianoAnimazione Missionaria, via Piamarta 9, Brescia.• “Volontari per lo sviluppo”, mensile edito da un consorzio di 14 organizzazioni non governa-tive italiane diffuso in abbonamento postale e in libreria in tutte le regioni italiane.Redazione c/o C.I.S.V., corso Chieri 121/6, 10132 Torino.

Siti internet (al momento della stesura del testo erano accessibili)

Sulla Sicilia: http://www.irsap-agrigentum.it/cuntastoriehttp://web.tiscali.it/catania_tradizioni/giochi.htmhttp://sicilia.s5.com/proverbi.htm

Sull’Albania: http://www.albanian.com (in lingua albanese e inglese)http://albania.e-text.it/notizie/notizie.htmhttp://www.arbitalia.it/http://www.socrates-me-too.org (interculturalità e plurilinguismo)

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La ricerca delle nostre radici e della nostra storia sono stret-

tamente collegate ai ricordi nostri e di chi ci sta intorno. Essi ci riportano al pas-

sato, a ciò che siamo stati, e sono importanti per costruire il nostro futuro.

Messaggio “È bello perdersi nei ricordi!”

Obiettivi Conoscere la propria storia personale. Comprendere che ciò che

siamo è correlato con ciò che abbiamo vissuto. Conoscere le sto-

rie degli altri per scoprirli e comprenderli meglio.

CORRENTE VERDE-AZZURRA

onda della curiosità

… Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un "rac-conto" e che questo è noi stessi, la nostra identità (…) poiché cia-scuno di noi è un racconto peculiare, costruito di continuo, incon-sciamente da noi, in noi e attraverso di noi, attraverso le nostrepercezioni, attraverso i nostri sentimenti, i nostri pensieri, lenostre azioni, e non ultimo, il nostro discorso, i nostri raccontiorali…

(Oliver Sacks, L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Adelphi)

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onda della curiosità

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Metodologia Nelle parti 1 e 2 del racconto per la seconda (“Il baule dei ricor-

di” e “Un giorno di festa”), Tantetinte è spinto dal desiderio di

scoprire che cosa contenga il baule dei ricordi di cui ha sentito parlare da papà

Antonio.

Le trottole diventano elemento comune a entrambi i personaggi; per il papà

sono lo stimolo per ricordare il passato e per Tantetinte sono lo spunto per entra-

re nel passato del genitore e collegarlo con la sua ancora breve esperienza.

Così, dopo aver cercato, guardato e scoperto ciò che il baule contiene, si rico-

struisce pezzo su pezzo la storia della famiglia, facendo conoscenza con i paren-

ti più lontani attraverso il racconto di chi li ha conosciuti, l’osservazione curiosa

e delle semplici fotografie.

Più in particolare, con i dati che emergono dalla lettura della prima parte ("Il

baule dei ricordi"), si sottopongono i bambini a un test di memoria.

La scheda/proposta A riporta due vignette che rappresentano altrettante famiglie,

ma una sola di queste corrisponde alla famiglia Vivacetti. Dopo aver verificato,

da parte dei bambini, la corretta individuazione della famiglia del pesciolino,

possono essere ricordati insieme i nomi e le caratteristiche di ciascun compo-

nente (mestiere, particolarità…); queste ultime possono essere, eventualmente,

aggiunte sull'albero genealogico preparato durante le attività per il primo anno.

Successivamente, attraverso una discussione mirata, si può passare a ricostruire

la storia personale di ciascun bambino; questo servirà allo svolgimento dell’atti-

vità successiva. Sarà anche utile procurarsi uno specchio da tenere in classe;

questo oggetto potrà servire per far notare i cambiamenti che avvengono in cia-

scuno di loro con il passare del tempo.

Consegnare la scheda/proposta B, su cui sono riportate una serie di affermazioni

da completare che ripercorrono le tappe salienti della vita dei bambini e che cor-

rispondono ad altrettanti spazi. All'interno di ciascuno di essi, ogni bambino

deve completare l'informazione richiesta ed eseguire il disegno corrispondente.

Far ritagliare le parti lungo le linee tratteggiate e unirle tra loro per formare un

libriccino a fisarmonica.

La terza attività (scheda/proposta C) suggerisce di costruire insieme il baule dei

ricordi di classe. Questo può diventare un modo per far comprendere meglio e

fissare l'attenzione sulla loro crescita durante gli anni che trascorreranno insie-

me in un ambito diverso da quello familiare. L’utilizzo iniziale del baule può

informarsi alla seguente traccia:

– quali sono gli oggetti che fanno già parte della loro storia insieme, iniziata l'an-

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onda della curiosità

no passato? (Sicuramente una foto di classe, qualche cartolina, qualche oggetto

o giochino che ha caratterizzato il loro percorso…)

– L’anno passato erano stati assegnati a qualcuno degli incarichi? Ora sono cam-

biati o sono uguali?

– I bambini si ricordano “chi doveva fare cosa” l'anno passato?

La personalizzazione del baule è consigliabile che venga decisa insieme ai bam-

bini, approfittandone per utilizzare vario materiale di recupero come bottoni,

perline, carta crespa, carta velina eccetera che si abbia a disposizione.

Al termine di tutte queste attività si avranno a disposizione numerosi dati per-

sonali e di gruppo che serviranno per continuare ad approfondire la reciproca

conoscenza.

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Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

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anfratto nascosto

Attività collettiva

Tempo: 1h

R COME ASSOMIGLI AL NONNO!Consegnare la scheda e far sceglie-

re i bambini. Se è possibile, le in -

for mazioni sulle caratteristiche dei

personaggi possono essere ag giunti

all’albero genealogico della fami-

glia Vivacetti (vedi scheda di

approfondimento precedente).

Scheda/propostaA

Attività individuale

Tempo: 1 h

Obiettivostimolare il ricordo.

MATERIALE OCCORRENTE• una fotocopia dellascheda per ciascunbambino• (eventualmente, l’albe-ro genealogico già predi-sposto lo scorso anno)

– Solo una delle due vignette ritrae esattamente la famiglia di Tantetinte.Quale? Segnala con una crocetta.

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anfratto nascosto

LA FISARMONICA DELLACRESCITA Consegnare la scheda fotocopia-

ta. All'interno di ciascun spazio,

ogni bambino deve com pletare

l’informazione richiesta (se pos-

sibile) e fare il disegno corri-

spondente. Poi, gli spazi si pos-

sono ritagliare lungo le linee tratteggiate e unire tra loro,

per confezionare un libriccino personale a fisarmonica.

Scheda/propostaB

Attività individuale

ricostruire la storia perso-nale di ciascun bambinoattraverso le informazioniemerse.

MATERIALE OCCORRENTE• la fotocopia dellascheda per ciascunbambino• pennarelli e/o colori• forbici dalla puntaarrotondata• colla

Tempo: 1 h e 1/2

Obiettivo

Scheda/propostaB R.M

Quando sono nato/a era(giorno/notte) .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Appena nato/a ho subitoiniziato a .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Mi piaceva tanto succhiare il. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dalla mammao dal biberon. Di notte ero .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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anfratto nascosto

Mi piaceva giocare con... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

A tre anni ho iniziato la scuolaed ero .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Ho iniziato a camminarequando avevo .. . . . . . . . anni.

La mia prima parola è stata:«... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .».

Questi erano alcuni miei ami-chetti e amichette: .. . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Avevo un triciclo di colore.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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anfratto nascosto

Attività collettiva

Obiettivo

Scheda/propostaC M

Tempo: 1 h e 1/2

IL NOSTRO BAULE DEI RICORDIRealizzato il baule dallo scatolone,

vi si potranno custodire tutti i ricor-

di che si riterranno significativi

della vita in comune della classe,

siano essi oggetti o appunti, regali-

ni, pensieri scritti riguardi all’organizzazione di compiti

e/o attività…

recuperare insieme i ricor-di (materiali e non) del-l'anno precedente.

MATERIALE OCCORRENTE• uno scatolone• materiale di recu-pero

Il mio gioco preferito era.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il primo giorno di scuola pri-maria ero .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Mi piace mangiare .. . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

In vacanza mi piace andare.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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CORRENTE VERDE-AZZURRA

Il dono si fa e si riceve.

Il dono parla, è un pezzo di noi che passa a un'altra persona.

Il dono è un oggetto, un gesto, uno sguardo, un aiuto… è legato ai nostri senti-

menti, al desiderio di incontrare l'altro… è una traccia che lasciamo a chi la

vuole raccogliere.

Messaggio “Il regalo più grande che mi puoi fare è…”

Obiettivi Riconoscere l'importanza del saper donare. Apprezzare ogni pic-

colo dono che riceviamo. Riflettere sui vari gesti altruistici che

sono legati all'atto del donare.

Metodologia Quante volte avremo sentito o detto la frase: "Il regalo più grande

che mi puoi fare è…"? È un modo per comunicare un desiderio,

per sentire l'altro più vicino a sé, ma è anche una richiesta di cambiamento del-

l'altro verso di noi secondo i nostri parametri, secondo il nostro punto di vista.

onda della curiosità

Rabbi Isacco Eisik diceva: "La soluzione della vita è: dà e prendi.Ognuno deve dare e ricevere. Chi non fa l'una cosa e l'altra è unalbero sterile".

(Martin Buber, I racconti del Chassidim, Garzanti)

2

2°/32mo - EDIZIONI CAPITELLO - Convivenza civile Guida 2A

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onda della curiosità

Cercheremo di approfondire e comprendere i vari aspetti ed elementi che si rife-

riscono all'atto del "donare" dopo la lettura della quarta parte, dal titolo "È

tempo di scuola"; in questo contesto si fa riferimento soprattutto al dono come

oggetto regalato, ma scelto tenendo conto delle caratteristiche di chi lo riceve.

La riflessione continua stimolando i bambini a pensare al significato più profon-

do del dono e ai vari tipi di gesti altruistici che conoscono.

È un'emozione grande per tutti i pesciolini, quando la maestra rivela che dentro

il sacchetto c'è un regalino per ciascuno! Nessuno se l'aspettava, ma la sorpresa

è ancora più gradita quando l'insegnante comunica addirittura che sono tutti

doni diversi. Infatti, li ha acquistati pensando proprio a ciascuno di loro e alle

loro caratteristiche; ne indica il luogo di provenienza e ne motiva la scelta.

Tantetinte rimane sconcertato quando, all'interno del suo pacchettino, trova un

oggetto uguale a quello che egli aveva precedentemente donato al suo amico Tiri

(vedi racconto per la classe prima, parte 16, “Si parte”): una trottolina colorata.

È come se qualcuno avesse scoperto un suo piccolo segreto…

La prima attività (scheda/proposta A) è un gioco di immaginazione in cui i bam-

bini devono formulare delle ipotesi rispetto ai regali che sono stati donati ai

pesciolini da parte della maestra.

Non hanno molte informazioni, ma possono ricostruire gli spostamenti della signo-

rina Cannolicchio utilizzando le indicazioni che sono riportate sulla scheda.

Questa attività risulta stimolante sia per le ipotesi che vengono formulate da cia-

scuno sia perché introduce la riflessione sul significato del fare un dono e/o rice-

vere un dono utilizzando le seguenti domande-guida:

– è difficile fare un dono a qualcuno che non si conosce molto bene?

– Che cosa significa “donare”?

– È più importante contare quanti regali si sono ricevuti (ad esempio al com-

pleanno) oppure da chi sono stati fatti?

– Preferisci ricevere un grande dono che sai già ti sarà regalato da una persona

a cui non sei molto legato oppure un piccolo pensiero a sorpresa da chi ti è vici-

no, da chi ti è amico?

– Quali emozioni provi quando ricevi un dono e quando lo fai?

– Il dono è sempre soltanto l'espressione di un passaggio di oggetti da una per-

sona a un'altra?

– Ci sono altre forme di dono?

– Aiutare qualcuno non è forse una forma di dono, un modo altruistico per dedi-

care a qualcuno del tempo, delle parole, dei gesti…?

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onda della curiosità

139

In un momento successivo (scheda/proposta B), per stimolare la creatività dei

bambini e la conferma dei legami di amicizia, si propone di pensare a un com-

pagno/una compagna a cui si vuole fare un dono e di prepararlo con cura anche

nei particolari (la carta per il pacco, il nastrino, la scatolina...), utilizzando mate-

riali di recupero.

La terza attività, scheda/proposta C, prevede che ogni bambino immagini di esse-

re ancora in vacanza e scriva una cartolina a un compagno/una compagna indi-

rizzandogli/le un messaggio con il quale si impegna a donare qualcosa, a presta-

re qualcosa o a fare qualcosa per lui/lei. Per terminare il gioco, le cartoline ven-

gono imbucate e recapitate ai destinatari.

È importante sottolineare l'importanza di ciò che si scrive sulle cartoline: è un

impegno verso qualcuno, che deve essere mantenuto e di cui rimane la traccia.

Questa attività è cioè utile per riflettere sull'importanza della responsabilità di

ciascuno rispetto a ciò che dice e/o fa. Inoltre, pone l'attenzione su quanto sia

bello e piacevole scoprire gli altri sia attraverso il dono che si fa loro (quindi l’im-

pegno per pensarlo) sia attraverso il dono che da loro si riceve (come ci vedono

gli altri).

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anfratto nascosto

QUESTO DONO È PER...Dividere i bambini in gruppi di 4-5 elementi. Consegnare

a ciascun gruppo la fotocopia molto ingrandita della sche-

da con la cartina. Ogni gruppo, per riuscire a ricostruire il

viaggio compiuto dalla signorina Cannolicchio, deve risol-

vere gli anagrammi e inserire il nome delle città sulla car-

tina, seguendo i numeri; gli anagrammi si riferiscono a

queste città: 1 Pozzallo, 2 Gela, 3 Licata, 4 Agrigento, 5

Sciacca, 6 Marsala, 7 Trapani, 8 Palermo, 9 Cefalù, 10

Messina, 11 Catania, 12 Siracusa.

Inoltre, il gruppo deve risolvere gli indovinelli (a pagina

30) deducendo il nome del pesciolino destinatario e del

relativo regalo. Ad esempio, indovinello: "L’anno passato

giocava spesso con una simile"; risposta: il pesciolino è

Tantetinte, il regalo è la trottola colorata.

Una volta risolti tutti gli indovinelli, si possono far dise-

gnare a parte gli oggetti regalati e i pesciolini a cui sono

stati donati, poi incollarli vicino al nome della città in cui

la maestra Cannolicchio li ha acquistati, dando le indica-

zioni ai bambini secondo questi abbinamenti:

– fischietto e zufolo a Catania;

– trottola colorata e normale a Trapani;

– scacciapensieri a Messina;

– pupo siciliano e carrettino a Palermo;

– spilla e collana a Marsala;

– foglio di papiro a Siracusa;

– pupaccena e torrone a Licata;

– borsetta a Sciacca;

– borraccia a Cefalù;

– coltellino ad Agrigento.

G.RScheda/propostaA

Attività a gruppi

MATERIALE OCCORRENTE• sufficienti foto-copie della scheda(p. 29)• fogli e matite• pennarelli e/ocolori

Obiettivocooperare per ricordare eimmaginare.

Tempo: 1 h

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anfratto nascosto

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

Volete scoprire qual è stato il percorso del viaggio compiuto dalla signo-rina Cannolicchio durante le vacanze? Anagrammate queste parole perscoprire le località; poi, seguendo i numeri, scrivetele sulla cartina alposto dei puntini. 1 LAZZOPLO, 2 ELGA, 3 CATILA, 4 GERIGANTO, 5 CASCACI, 6 LARASMA,7 INPRATA, 8 MERPOLA, 9 FACELÙ, 10 SANEMIS, 11 ATANICA 12 USCI-RASA

1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

7 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

8 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

9 . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

10. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

11. . . . . . . . . . . . . . . . .

12. . . . . . . . . . . . . . . . .

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anfratto nascosto

INDOVINELLI

– Può portarlo dal papà quando è arrugginito

– Nel racconto, riceve il primo regalo

– Potrà usarlo per scrivere e prendere appunti,

come è sempre pronto a fare

– È un golosone di … il vostro amico … (fa rima)

– Il suo nome ha la stessa iniziale del regalo che

ha ricevuto ed è una pesciolina

– L’anno passato giocava spesso con una simile

– Anche il suo nome sembra formato da due paro-

le come il regalo adatto a lui

– È per la pesciolina con il nome che fa rima con

il regalo stesso

– L’ho comprato a …ù per …ù, che ha sempre sete

specie quando andiamo in gita

– La regalo a chi la farà girellare, anzi, girare

benissimo

– È come quelli che costruisce il nonno di

Tantetinte e fa rima con il nome del pesciolino a

cui lo regalo

– Da grande vuole fare l’artigiano come il papà,

per costruirsi il …, che fa rima con il suo nome

– Penso che stia molto bene intorno al suo collo

lungo e magro

– Lo do a C…o per suonare un saltarello

– È molto generosa con i suoi compagni e ne offre

a tutti; ora ne avrà da gustare una tutta per sé

RISPOSTE (il pesciolino, il regalo)

(Ferretto, il coltellino)

(Pianuzza, il fischietto)

(Carcino, il foglio di papiro)

(Sparaglione, torrone)

(Seppietta, la spilla)

(Tantetinte, trottola colorata)

(Succiascoglio, lo scacciapensieri)

(Fiammetta, la borsetta)

(Fanfarù, la borraccia)

(Girella, la trottola normale)

(Sciarrano, il pupo siciliano)

(Guarracino, il carrettino)

(Alice, la collanina)

(Cicirello, lo zufolo)

(Marvizzella, la pupaccena)

La pupaccena è una statuina di zuc-

chero vivacemente colorata, che può

essere considerata come un gioco ed è

alta da 20 a 60 centimetri.

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anfratto nascosto

Scheda/propostaB

Attività individuale

Tempo: 1 h e 1/2

Obiettivo

M ARRIVA UN BASTIMENTOCARICO DI...Ciascun bambino deve innanzitut-

to decidere a chi vuole fare un

regalino e che cosa vuole regalar-

gli. Poi, utilizzando il materiale

messo a disposizione (magari alle-

stendo un vero banco del merca-

to), preparare il dono per l'ami-

co/a a cui è destinato.

approfondire la conoscen-za dell’altro attraverso ildono.

MATERIALE OCCORRENTE• fogli• pennarelli o matite• materiale vario direcupero (nastrini,carte colorate, colla,mollette da bucato dilegno, pezzi di carton-cini, ritagli di legno,rocchetti di filo...)

Scheda/propostaAScheda/propostaC

Attività individuale

Tempo: 1 h

Obiettivo

G.R.M I NOSTRI DONI DALLEVACANZE

Scritto il nome di ogni bambino sulle cartoline in bianco

predisposte (semplici rettangoli di carta), l'insegnante,

mimando un aereo che d'estate inonda le spiagge con

volantini pubblicitari, le lancia dall'alto. I bambini ne rac-

colgono una ciascuno e vi indicano ciò che desiderano rega-

lare al compagno-destinatario toccato in sorte (un dono, un

prestito o un pensiero gentile). Le cartoline, una volta com-

pilate e abbellite con disegni, vengono imbucate nella cas-

setta della posta. Il “postino” (l’insegnante) svuota la casset-

ta e inizia a “recapitarle”. Poi, ognuno dice ad alta voce da

chi ha ricevuto la cartolina e che cosa gli è stato donato.

Le cartoline possono essere appese per mezzo di mollette

a un nastro di stoffa o fissate su un cartellone dal titolo “I

nostri doni dalle vacanze”, sul quale siano stati praticati

tanti tagli quanti sono i bambini. Ciò consente di infilare

le cartoline e poterle consultare qualora qualcuno si

dimenticasse dell'impegno preso con il compagno.

imparare a donare anchea chi non sentiamo vicino.

MATERIALE OCCORRENTE• fotocopie delle“cartoline” (una perciascun bambino)• colori• cassetta della po -sta (da preparare pri -ma con una scatola)• cartellone o nastrodi stoffa• mollette da bucato• colla

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Il cibo non è solo un bisogno fondamentale e un diritto per

tutti gli esseri umani ma rappresenta anche, e sempre di più, una forma di comu-

nicazione non verbale di grande importanza. È uno dei mezzi distintivi che, insie-

me alla lingua, caratterizzano in modo evidente persone appartenenti a culture

diverse; è uno dei mezzi privilegiati attraverso il quale si può entrare in rapporto

con l'altro scoprendone i gusti, gli usi, i rituali legati alle sue tradizioni.

CORRENTE VERDE-AZZURRA

onda della curiosità

… Una fila interminabile si accalcava in attesa d'esser servita."Vieni, assaggiane una cucchiaiata" mi propose il mio ospitecolombiano.Dapprima rifiutai nella maniera più diplomatica possibile. Madavanti all'ironia dei passanti e al timore di "perdere la faccia",finii per accettare. Presi il cucchiaio meno pieno, chiusi gli occhi, miirrigidii e, con un nodo allo stomaco, mi sforzai di immaginare chestavo gustando un buon gelato. E portai la porzione alla bocca: leformiche erano croccanti e il loro sapore molto forte mi fece pensa-re a una salsiccia col pepe…

(Bruno Comby, Una raffinata cucina alternativa per il nostro futuro, Piemme)

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onda della curiosità

145

Messaggio “Così buoni da leccarsi le pinnette”

Obiettivo Conoscere gli altri attraverso i loro gusti e i loro cibi.

Metodologia “Lokum, kahvè e… cannoli siciliani” è il titolo della quinta parte

del racconto, da cui trae spunto questo approfondimento che

riguarda proprio uno degli aspetti fondamentali legati alla natura di tutti gli esse-

ri viventi: il cibo.

Chi di noi, recandosi in un'altra regione o in un altro paese non è curioso di

assaggiare e portare a casa un cibo o una ricetta del luogo appena visitato?

Anche il nonno Amilcare, dal suo viaggio in Turchia, porta con sé una specialità

del luogo (i lokum) e la ricetta per preparare il kahvè secondo l'uso di quel paese.

In questo modo accende subito la curiosità dei nipotini e, intanto, fornisce

importanti informazioni che riguardano quella terra lontana.

Tutto ciò suscita anche una domanda ingenua da parte della nipotina golosa:

"Ma pelché vai semple in gilo? Non ti piace stale qui con noi?". A questa doman-

da il nonno, naturalmente, risponde evidenziando il suo desiderio di viaggiare

per conoscere.

Poi Colorina, fidandosi forse del giudizio del nonno o per pura golosità, assaggia

i lokum. Questi dolcetti incontrano subito il suo gusto, li apprezza e si lecca le

pinnette (segno evidente della sua soddisfazione).

La piccola ha quindi operato una scelta legata al suo gusto personale e non certo

al luogo di provenienza del cibo.

La prima attività (scheda/proposta A) propone di far rilevare ai bambini quanti

cibi, originari di altri paesi, siano ormai diventati di consumo comune e figurino

nel nostro linguaggio quotidiano. Senza rendercene conto infatti, consumiamo

quotidianamente alimenti che, per i loro stessi nomi, ci richiamano immediata-

mente altri luoghi, più o meno lontani.

Se si preferisce rendere collettivo il gioco proposto dall’attività, la scheda può

essere fotocopiata (ingrandendola) e incollata su cartoncino. I vari pezzi posso-

no poi essere ritagliati per unirli a comporre la “sagoma” del cibo stesso.

Successivamente all’attività è bene sollecitare i bambini a intervistare i nonni e/o

i genitori, per conoscere (se non lo sapessero ancora) la loro regione o il loro

paese d'origine e farsi raccontare qualcosa di un cibo o farsi scrivere una ricetta

tradizionale. In questo modo i bambini avranno la possibilità di scoprire e man-

tenere un legame con il passato e con le tradizioni di famiglia, conoscere nuove

ricette, confrontare ricette simili o addirittura uguali, pur se appartenenti a luo-

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onda della curiosità

ghi diversi. Tutte queste informazioni e ricette potranno essere raccolte in un

libriccino da regalare a ciascun bambino o potranno essere fissate su un cartel-

lone in classe. L'attività risulterà ancora più interessante se in classe sono pre-

senti bimbi di altre culture.

Un altro spunto di riflessione legato a quanto illustrato prima deriva dalla secon-

da attività (scheda/proposta B), centrata sulla scoperta dei gusti personali e dei

compagni, consentendo in tal modo confronti e la nascita di stimoli ad assaggia-

re cibi nuovi.

L'ultima attività (scheda/proposta C) è un modo per divertirsi a dipingere, deco-

rare o costruire qualcosa utilizzando cereali, pasta, pezzi di carota, foglie di insa-

lata, qualche fetta di pane a cassetta…

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anfratto nascosto

Scheda/propostaA

Attività individuale

Obiettivo

G.R

Tempo: 1 h

TANTETINTE HA ASSAGGIATOI LOKUM, E TU?

Fotocopiare la scheda sotto. Ogni

bambino deve cercare di comporre

le parole “unendone” i pezzi con

un tratto di pennarello e scriverle

sulle righe.

scoprire insieme quali cibidi altri paesi conoscono ibambini e che sono ormaientrati a far parte dellanostra cultura e del lin-guaggio comune.

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

MATERIALE OCCORRENTE• fotocopie dellascheda, una perciascun bambino• pennarelli

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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anfratto nascosto

Scheda/propostaB

Attività a coppie

Tempo: 1 h

Obiettivoconoscere e rispettare igusti degli altri.

M GUSTA TU CHE GUSTO IOConsegnare a ogni bambino la pri ma

scheda (o una analoga) e poi divi-

derli a coppie. Si devono intervistare

a vicenda e compilare la scheda.

Terminata questa fase, l'insegnante intervista a sua volta i

bambini rispetto ai loro gusti e riporta i dati sugli ultimi

due schemi (di cui forniamo solo un campione) per avere

un quadro più generale della situazione.

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE

ELENCO DEI CIBI QUANTE VOLTE SONO STATI SCELTI TOTALE

I CIBI CHE PIACCIONO DI PIÙ

I CIBI CHE PIACCIONO DI MENO

MATERIALE OCCORRENTE• fotocopie dellascheda

Quali sono i cibi, in generale, che ti piacciono di più? .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Quali sono quelli di cui non potresti fare a meno? .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Indica tra i cibi che ti piacciono i tre che preferisci: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Indica tre cibi che non ti piacciono affatto: .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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anfratto nascosto

Scheda/propostaC M

Attività individualeo collettiva

Tempo: 1 h

ARTISTI INCOMPRESIProponiamo di utilizzare alimenti

consumati normalmente per arti-

sti, per ora… forse un po' incom-

presi.

Con le verdure si possono fare

degli stampini per abbellire una

carta da lettere; con il pane, dopo

averlo tagliato dandogli la forma

desiderata, si possono fare dei tim-

bri; con la pasta si possono realiz-

zare dei mini-burattini; con i legu-

mi e i cereali si possono riempire

gli spazi di un disegno inventato

incollandoli…

improvvisarsi artisti utiliz-zando i cibi.

MATERIALE OCCORRENTE• chicchi, legumi,cereali, foglie diinsalata, fette dipane a cassetta,pasta di vari forma-ti, pezzi di carota,cavolfiori, chicchi dicaffè, patate, broc-coli, cavoletti o altreverdure e frutta

Obiettivo

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CORRENTE VERDE-AZZURRA

Sognare... desiderare... fantasticare… sono i nostri modi per

proiettarci nel futuro, per rivolgerci al domani, inconsciamente, senza remore o

inibizioni. Nei sogni tutto è permesso, la fantasia trova terreno fertile e l'imma-

ginazione si mescola, a volte, con la realtà.

Spesso, parlando di sogni, si pensa a qualcosa di irrealizzabile, a un'utopia. Non

a caso, infatti, il sogno ci porta con la mente al sonno, a quel momento magico

in cui i nostri pensieri si sentono liberi di andare…

Ma il sogno è proprio solamente fantasia oppure risponde a un'esigenza, diven-

ta bisogno e quindi realtà?

E il desiderio, che cos'è?

Messaggio “Stanotte ho fatto un sogno che…”

Obiettivi Scoprire che i sogni possono diventare realtà. Diventare consa-

pevoli dei nostri sogni e desideri. Condividere un sogno e cerca-

re di realizzarlo.

onda della curiosità

Come bolle di saponesi muovono nell'aria senza nomeleggeri e trasparentisilenziosi e lievisalgono in cielo liberi di andarenessuna nuvola li può fermaredanzano e vaganoalla ricerca dei pensieriche li faccian trasformare... non più sogni né desideri.

(Sandra Dema)

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onda della curiosità

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Metodologia Una caratteristica del protagonista Tantetinte, che si percepisce

sin dal racconto per la classe prima, è quella di essere un grande

sognatore: ama, infatti, farsi cullare e lasciarsi andare a immaginare. Incontrare

i protagonisti delle storie del nonno (grande viaggiatore), per ora, resta soltanto

un sogno, nel quale Tantetinte si crogiola e dal quale si lascia avvolgere.

Questa capacità di ascoltare e di fantasticare sono i primi segni di uno sviluppo

posteriore, che gettano le basi per la sua crescita, per la sua maturazione e per

la costruzione di un progetto di vita.

Già nel racconto per la prima classe, il pesce colorato manifesta apertamente un

grande desiderio, realizzatosi grazie all'aiuto del pesce angelo Tiri (fare le caprio-

le come lui); ora, via via che si procede nella lettura della sesta, settima e ottava

parte del racconto (“Una notte agitata”, “Condividere un desiderio” e “La stan-

za segreta”) se ne rivela, con forza, un altro: quello di entrare nella stanza segre-

ta del nonno.

Pertanto, la prima attività (scheda/proposta A) prevede di rivivere le emozioni del

pesciolino drammatizzando le parti del racconto letti (sesto, settimo e ottavo),

non mancando di ricordare come egli sia, appunto, ricco di sogni e aspirazioni.

Il pesciolino ha fatto un sogno, in cui ha immaginato di essere nella stanza segre-

ta del nonno e questo sogno ha stimolato un desiderio.

Far riflettere utilizzando le seguenti domande-guida:

– come fa Tantetinte a realizzare il suo desiderio?

– Dopo averlo realizzato, come si sente?

– Ci sono state delle conseguenze dalla realizzazione di questo desiderio?

– Perché Tantetinte, se desiderava tanto entrare nella stanza segreta, non ha

chiesto il permesso al nonno, ma si è fatto aiutare dall'amico Ferretto?

Un elemento importante da far notare è il fatto che Tantetinte ha bisogno di

qualcun altro per arrivare a realizzare i suoi desideri: di Tiri, per imparare a fare

le capriole (nel racconto per la prima classe); dell'amico Ferretto, per accedere

alla stanza segreta. Eventualmente, anche queste informazioni si potrebbero

annotare sulla carta d'identità del pesciolino colorato (se disponibile dal raccon-

to dell’anno precedente).

In un momento successivo (scheda/proposta B) si creano le condizioni per libe-

rare i sogni e i desideri che sono dentro ciascuno, con l'aiuto della fantasia; al

termine di questa “esplorazione”, ci si può riunire in cerchio per lasciare a tutti

la possibilità di raccontare ciò che hanno provato, sentito, sognato, durante que-

sto momento.

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onda della curiosità

Per riflettere insieme, si può adottare questa domanda-stimolo: “Per realizzare il

mio desiderio avrei bisogno di…” (… essere molto…; … avere molto…; … di altre

persone; … di tempo; … di spazio; … di una bacchetta magica; … di altro …)

A volte i nostri desideri, nel realizzarsi, possono “scontrarsi” con quelli di qual-

cun altro o impedirne la soddisfazione. Per esempio: “Io desidero tanto giocare

in camera e mia sorella non vuole perché dice che deve ascoltare la musica”. Che

cosa faccio allora?

– Cerco di parlarne;

– reagisco subito (picchio, urlo, mi offendo);

– voglio averla vinta a tutti i costi;

– chiedo aiuto a qualcuno;

– lascio perdere;

– altro (…).

La terza attività (scheda/proposta C) prevede la collaborazione di tutti per imma-

ginare il desiderio di un altro compagno. Presuppone quindi una buona cono-

scenza degli altri e la disponibilità ad accettare che la fantasia altrui costruisca il

proprio sogno.

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153

anfratto nascosto

Attività collettiva

DA

Tempo: 1 h

OH... COME MI PIACEREBBE!Dopo aver ricordato con i bambini

quanto Tantetinte sia ricco di desi-

deri, dividerli a gruppi e assegnare

a ciascun gruppo il compito di

drammatizzare le parti del raccon-

to citate nella scheda di approfondimento.

ripercorrere un grandedesiderio di Tantetinte.

MATERIALE OCCORRENTE• uno spazio idoneoper la rappresenta-zione

Scheda/propostaA

Attività individuale

GB

Tempo: 1/2 h

LA RUOTA DEI SOGNI Far sistemare i bambini a raggera,

distesi sul pavimento. Suggerire loro

di chiudere gli occhi, di rilassarsi

ascoltando la musica e di far volare

la fantasia nel mondo dei sogni.

Quando l'insegnante lo riterrà

opportuno interromperà l’ascolto e li stimolerà a raccon-

tare che cosa hanno “sognato”.

sognare, desiderare, volarecon la fantasia, rilassarsi.

MATERIALE OCCORRENTE• uno spazio ido-neo• un registratore euna cassetta conmusica rilassante

Scheda/proposta

Scheda/proposta

Scheda/propostaA

Attività di gruppo

GC

Tempo: 1 h e 1/2

TI PIACEREBBE. . .Disporsi in cerchio; al centro dello spazio così delimitato si

mette una sedia, sulla quale va a sedersi volontariamente

un bambino, mentre un altro sta in piedi dietro di lui. Il

bambino in piedi inizia a fantasticare riferendosi al bambi-

no seduto. Per esempio dicendo: “A te, Giovanni, piace-

rebbe essere uno gnomo e vivere nella foresta spaziale…”.

Il bambino seduto può correggere e/o aggiungere elemen-

ti, in modo che il “sogno” prenda forma in modo più det-

tagliato. Anche gli altri bambini possono intervenire con

dei suggerimenti. Quando il bambino in piedi riterrà di

aver espresso tutto quello che pensava l'altro potesse desi-

derare, chiede il cambio turno.

mettere a frutto la cono-scenza dell’altro usando lapropria fantasia.

MATERIALE OCCORRENTE• uno spazio ido-neo• un registratore euna cassetta conmusica rilassante

Scheda/proposta

Obiettivo

Obiettivo

Obiettivo

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onda della curiositàL'adulto ha un ruolo fondamentale nella crescita del bambino,

ha il potere di plasmarne la vita e la personalità ed è anche un modello di compor-

tamento. Il bambino, dal canto suo, osserva, imita, apprende da chi gli sta intorno

modi e regole di convivenza e le interiorizza. Anche se, a prima vista, la relazione

adulto-bambino può apparire di totale dipendenza del piccolo dal grande, in realtà

non è così; il bambino è in grado di dare molto all'adulto che gli sta accanto e resti-

tuire gratitudine. Basta pensare all'emozione che suscita in noi il sorriso di un

bimbo, la sua prima parola pronunciata, una carezza, un bacio… Piccoli gesti che

aiutano l'adulto, a volte, a superare le normali difficoltà quotidiane…

Messaggio “Sono grande, ma ho anch'io bisogno di te”

Obiettivi Riflettere sul significato delle richieste d'aiuto che facciamo ai

bambini. Comprendere e valorizzare il gesto o la parola che ci

viene donata per aiutarci. Soffermarsi sull'importanza del modo con il quale viene

richiesto l'aiuto.

Metodologia L'argomento di questo approfondimento, dopo una prima lettu-

ra della decima parte ("Un segreto del nonno"), può non essere

colto immediatamente; la frase del nonno "Però ho bisogno di un aiutante e

penso che tu…", se viene letta ponendo attenzione al suo significato più profon-

CORRENTE VERDE-AZZURRA

Non negare un beneficio a chi ne habisogno, se è in tuo potere farlo.

(dalla Bibbia)

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onda della curiosità

155

do, può essere lo stimolo a riflettere insieme sul messaggio che racchiude.

A questo punto del racconto è già evidente il forte legame che c'è tra nonno e

nipote, ma in questa parte la loro relazione mostra anche un altro aspetto

importante, che si manifesta con la richiesta di aiuto da parte dell'adulto verso

il piccolo, per poter realizzare il proprio desiderio. Non è una richiesta fine a sé

stessa; è piuttosto la valorizzazione del nipote, è un modo per farlo sentire parte

di un progetto, è la condivisione di un pensiero insieme a lui, è un modo per col-

legare e tenere unite le due generazioni.

Anche noi, nella nostra vita quotidiana, dobbiamo imparare a fermarci e a riflet-

tere su quante e quali richieste di aiuto facciamo ai nostri alunni e/o figli, anche

senza rendercene conto.

Poniamoci alcune domande:

– come adulti, abbiamo bisogno del bambino? Perché?

– Siamo capaci di accettare di avere questo bisogno?

– Siamo in grado di chiedere aiuto a un bambino?

– Come esprimiamo questa necessità?

– Siamo capaci di valorizzare e cogliere ogni piccolo gesto o parola detta da un

bambino per aiutarci?

Se, come adulti, il primo passo è riconoscere di aver bisogno del bambino, il

secondo sarà quello di scendere dal nostro piedistallo e di guardare il mondo con

occhi diversi, quelli dei bambini appunto. Essere consapevoli di quanto i bambi-

ni possano insegnarci, essere ancora capaci di stupirci, di fantasticare, di essere

veri, spontanei e ingenui, di ascoltare ciò che hanno da dirci, è un modo per

stare accanto ai propri figli crescendo insieme a loro.

I piccoli aiuti materiali che richiediamo, in classe o in casa (apparecchiare, spa-

recchiare, distribuire il sapone, bagnare le piantine…), sono dei messaggi chiari

che noi lanciamo e che vogliamo siano raccolti. A questi dobbiamo aggiungere

tutte quelle forme gratuite di aiuto (sguardo, abbraccio, interessamento…) che

ci arrivano quotidianamente dai bambini e che ci procurano giovamento anche

se a volte non riusciamo a percepirli e a valorizzarli come tali.

Cerchiamo allora di utilizzarli per:

– valorizzare le capacità e le disponibilità dei bambini;

– cogliere e far cogliere l'importanza del gesto che viene compiuto;

– sottolineare lo spirito di collaborazione che si instaura tra il richiedente aiuto

e chi lo presta.

I bambini, dal canto loro, devono sentire di essere importanti per l'insegnante,

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Proposte del bambino Beneficio dell'adulto

156

onda della curiosità

per i genitori, per i nonni ecc. Anche se piccoli possono essere di grande aiuto

nel fare cose che gli adulti, a volte, non sono più in grado di compiere (per por-

tare un solo, familiare esempio, infilare il filo nell’ago alla nonna, che non vede

più molto bene). Perché ciò avvenga è sicuramente importante il tipo di rela-

zione che si instaura tra i soggetti e il modo in cui viene chiesto l'aiuto.

Se una sera, per esempio, torniamo a casa dal lavoro con un forte mal di testa e

non abbiamo voglia di sentire nessun rumore, per manifestare il nostro disagio

possiamo scegliere tra due strade:

– la più istintiva è quella di esigere silenzio subito, con una richiesta secca: "Sta'

zitto e smettila, ché ho mal di testa…";

– l'altra, più difficile e che richiede più tempo, è quella di spiegare il motivo per

cui abbiamo mal di testa (il molto lavoro…) e domandare al bambino come

pensa di poterci aiutare, sottolineando in tal modo l'importanza di ciò che ci

verrà proposto.

Alle soluzioni suggerite noi possiamo aggiungere un “beneficio” che pensiamo

di poterne ricavare, rafforzando in tal modo la valorizzazione del suo gesto.

Facciamo un esempio della situazione sopra descritta (“Ritorno dal lavoro con il

mal di testa”):

Forse, il mal di testa non passerà, ma sicuramente il bambino percepirà di aver

contribuito a fare stare meglio il genitore…

Passiamo ora alle proposte operative.

La prima attività (scheda/proposta A) vuole stimolare i bambini a ricordare il

momento raccontato nella decima parte ("Un segreto del nonno"), disegnando-

lo nello spazio apposito, e a cercare di ricordare se ci siano stati altri frangenti

(anche nel racconto per la prima classe, se possibile) in cui qualche pesce adul-

"Posso stare zitto e andare in came-

ra mia…"

Posso sedermi qui sul divano, vicino

a te…"

"Andiamo insieme sul lettone, al

buio…"

"… e puoi scegliere un gioco che poi

faremo insieme…"

"… e puoi farmi qualche massaggio

sulla testa con le tue manine…"

"… e sottovoce mi racconti una bella

storia…"

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onda della curiosità

157

to abbia chiesto un aiuto o un piccolo favore a Tantetinte o ad altri giovani per-

sonaggi della storia, o, in ogni caso, se ne sia avvantaggiato.

Successivamente, occorre far riflettere i bambini su quanto hanno percepito,

ponendo loro alcune domande-guida:

– perché questa volta il nonno chiede aiuto a Tantetinte per andare in giro con

il carrettino?

– Se il nipote non accettasse, il nonno partirebbe ugualmente?

– Il nonno è appena tornato da un viaggio lunghissimo compiuto da solo in un

paese lontano: come mai ora ha bisogno della compagnia di Tantetinte? Si sente

forse troppo anziano per affrontare un nuovo viaggio?

Quando si chiede aiuto a qualcuno, spesso si usa dire: "Mi dai una mano a…?".

Prendendo spunto da questa frase, la seconda attività (scheda/proposta B) ha

come obiettivo di rendere più… tangibile l'argomento, proponendo di costruire

delle mani che rappresentino le richieste di aiuto nate e raccolte nell’ambito

della classe, ma non solo; la proposta, infatti, è estendibile anche all’ambito

familiare, per “raccogliere” le richieste d’aiuto che pervengano ai bambini da

parte degli adulti che stanno loro intorno. L’attività può essere utile per far

emergere con quante modalità si possano esprimere richieste di “vicinanza” e di

condivisione.

L'ultima attività (scheda/proposta C) presenta un elenco di situazioni abbastanza

comuni, in cui i bambini sono coinvolti e in merito alle quali sono chiamati a tro-

vare delle soluzioni. Si può svolgere individualmente o a gruppi. Terminata la

prima fase ci si può riunire in cerchio per riflettere insieme e per confrontarsi sulle

soluzioni individuate. Sarà interessante far emergere le differenti proposte analiz-

zandole e valorizzandole per comprendere, anche in questo caso, quanti siano i

punti di vista possibili rispetto a una stessa situazione.

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anfratto nascosto

Scheda/propostaA

Tempo: 1 h

Obiettivo

Attività individuale

HO BISOGNO DI TEConsegnare la scheda fotocopiata a

ciascun bambino e, successivamen-

te all’esecuzione dei disegni e alla

risposta richiesta, proporre le

domande-guida della scheda di

approfondimento alle pagine 44-45.

ricordare e comprendere ilmessaggio lanciato dalnonno a Tantetinte.

R.MMATERIALE OCCORRENTE

• la fotocopia dellascheda per ognibambino• pennarelli e/ocolori

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

Il nonno Amilcare vuole andare in giro con il suo carrettino ma dice che habisogno di un aiutante. Chi è questo aiutante? .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Prova a disegnare la scena in cui il nonno chiede aiuto.

Ti ricordi qualche altro momento del racconto in cui un pesce adulto (ziaRosalia, mamma, papà, maestra…) viene aiutato da Tantetinte o da unaltro pesciolino? Se sì, quale? .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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CHIEDO UNA MANO A...Ogni bambino ha a disposizione un cartoncino su cui trac-

cia la sagoma della propria mano; poi, la colora, la ritaglia

e scrive il proprio nome su un braccialetto da mettere al

polso della sagoma.

Quindi, sul cartoncino grande, si praticano tanti tagli

quanti sono i bambini più le insegnanti, disposti come si

desidera (ad esempio a forma di cerchio o semicerchio) e

se ne scrive il titolo: “Chiedo una mano a…”.

Le mani ritagliate in precedenza vengono incollate su delle

strisce di cartoncino, per consentire di infilarle dentro i

tagli, rivolte all’esterno: a questo punto sono… a disposi-

zione di chi ha bisogno di aiuto.

Sul cartellone risulterà un perimetro formato da tante

sagome di mani rivolte verso l'esterno, in attesa di essere

usate. Se, ad esempio, l'insegnante vuole chiedere aiuto a

un bambino, prende la propria mano e quella del bambino

e le reinserisce nei tagli posizionandole verso l'interno

dicendo: "Chiedo una mano a…. per…"; il bambino inter-

pellato sarà libero di accettare o meno la richiesta. Nel caso

in cui si renda disponibile, si potranno collegare le due

mani tracciando delle frecce (una di andata, dalla mano

della maestra verso quella del bambino, e un'altra al con-

trario, di ritorno) differenziandole per

colore. In tal modo si creerà una sorta

di “ragnatela” che rappresenterà l'in-

treccio di aiuti che si è verificato in un

certo periodo, magari prestabilito.

N.B.: anche e soprattutto le inse-

gnanti è bene che partecipino prepa-

rando le sagome delle loro mani.

La proposta operativa di questa atti-

vità può essere suggerita ai bambini

come attività da svolgere analoga-

mente a casa, per una costruzione

MATERIALE OCCORRENTE• colori, cartoncini,colla• foglio di cartonci-no grande (70 x 100cm)• forbici dalla puntaarrotondata

159

anfratto nascosto

Scheda/propostaAScheda/propostaB

Attività individuale

M

Tempo: 1 h e 1/2

recuperare il senso del-l'aiuto disinteressato.

Obiettivo

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anfratto nascosto

delle mani… in famiglia.

Sempre in riferimento

all’ambito familiare, si può

predisporre in classe un car-

tellone (vedi lo schema a

fondo pagina dal titolo

“Cartel lone degli aiuti”) sul

quale annotare settimanal-

mente le richieste d’aiuto

che i bambini ab biano rice-

vuto a casa da adulti e alle

quali abbiano risposto.

CARTELLONE DEGLI AIUTI

Predisporre il cartellone degli aiuti prendendo spunto dal

seguente schema (può essere settimanale o mensile) e

preparare tante fotocopie di una piccola sagoma di mano

da incollare nella casella che contiene la richiesta di aiuto

descritta.

NOMIBAMBINI

Annaha aiutato…

Claudiaha aiutato…

Mattiahaaiutato…

Paoloha aiutato…

LUNEDÌ

La mammaad appa-recchiare

Il nonno ariparare laporta

MARTEDÌ MERCOLEDÌ

Il papà abagnare lepiante

GIOVEDÌ

La sorella aritrovareBobbo

VENERDÌ SABATO DOMENICA

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B)Sei appena usci-ta/o da scuola evuoi correre acasa a guardare icartoni, ma…

… una personaan ziana, all'incro-cio, ti domandase puoi aiutarlaad attraversare lastrada.

Tu ti guardi intor-no e sbuffi, per-ché sai che man -ca poco all'iniziodella trasmissio-ne. Questa perso-na deve però pro-prio ritornare acasa per prendereuna medicina.

Che fai?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

161

anfratto nascosto

Scheda/propostaC R

Attività individualeo collettiva

Tempo: 1 h e 1/2

IMMERGIAMOCINELLE SITUAZIONI

Decidere innanzitutto se l'attività viene svolta individual-

mente o a gruppi e se si preferisce consegnare la scheda

con tutte le situazioni ipotizzate oppure proporre una sola

situazione tra quelle suggerite. Naturalmente, se si opta

per il lavoro collettivo, le soluzioni relative a ogni situa-

zione saranno l'espressione del gruppo.

La consegna è di leggere attentamente le situazioni elen-

cate, immaginare di doverle affrontare e proporvi delle

soluzioni.

Quando tutti avranno terminato, riunirsi in cerchio e

ripercorrere le varie situazioni ascoltando attentamente

ciò che emerge (da ciascun bambino o da ciascun gruppo).

Obiettivoriflettere su alcune situa-zioni abbastanza comunidi richieste d'aiuto e tro-varvi delle soluzioni.

MATERIALE OCCORRENTE• fotocopie dellascheda (qui e allapagina seguente)

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

A)Il papà torna acasa con un fortemal di testa…

Tu stai ascoltandola musica che tipiace a tuttovolume.

Entrambi avetedel le esigenze di -verse. Il papà de -sidera che gli passiil mal di testa e tupoter continuaread ascol tare lamusica.

Che cosa suggeri-sci di fare?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

DESCRIZIONE SITUAZIONE RIFLESSIONE SOLUZIONE

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anfratto nascosto

C)Il nonno ti telefo-na per chiedertise puoi andare aim bucare una let-tera urgente, per-ché non si sentemolto bene…

Proprio in quell'i-stante suo na allaporta il tuo amicodel cuo re, che tiinvita ad andare alparco con lui…

Sei combattuto/a:sai che se il nonnoti ha chiesto que-sto favore significache ne ha propriobisogno, ma vuoianche andare conil tuo amico

Quale soluzionepuoi trovare persoddisfare le dueesigenze?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

D)La maestra, du -rante l'intervallo,ti chiede di andaredalla operatrice adomandarle unaca momilla, perchéha un po’ di mal distomaco…

Tu stai giocandocon i tuoi amici aun gioco che tipiace tanto…

Vorresti continua-re a giocare, ma tidispiace non aiu-tare la maestra…

Che cosa pensi difare?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

E)Tua sorella ti hapermesso di usarela sua macchinafotografica, a pat -to che tu possarestituirgliela ap -pena te la chiede…

Il tuo migliore a -mico vede la mac-china fotografica eti chiede di pre-stargliela per unfi ne settimana inmodo da poterlausare in gita…

Vorresti acconten-tare il tuo amicoma vuoi anche ri -spettare l’accordopreso con tua so -rella…

Che cosa pensi difare?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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F)Hai trovato ungattino molto pic-colo che, eviden-temente, ha tantobisogno di essereaccolto…

Sai di non poterlotenere, perché ituoi genitori nonte lo permettereb-bero.

Vuoi aiutare labestiola ma senzaportarla a casa…

Come puoi farequalcosa?.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Proprio per il fatto che viviamo in una

comunità, siamo costantemente interpellati e coinvolti in situazioni che richie-

dono il nostro intervento diretto o indiretto.

In base a che cosa decidiamo se prenderci a cuore un problema oppure no?

Che cosa ci spinge ad agire? La nostra scala di valori, il senso del dovere, la

responsabilità, la coerenza tra il pensiero e l'azione?

Sono domande a cui non è facile rispondere, perché entrano in gioco molti fat-

tori spesso concatenati tra loro; è necessario individuare e interpretare le moti-

vazioni e i bisogni reali di chi chiede aiuto o è in difficoltà per poter dare una

risposta adeguata e adottare la strategia più efficace.

Quante volte siamo testimoni di diritti negati e/o non riconosciuti, di abusi, di

sfruttamento… Se abbiamo interiorizzato e operiamo in ogni situazione il

decentramento, cioè ci spostiamo dall'io al tu, riusciremo a “entrare” più facil-

mente nell’altro e a metterci nei suoi panni assumendo su di noi la sua difficoltà.

CORRENTE VERDE-AZZURRA

onda della curiosità

Lungo un sentiero ripido e pietroso incontrai un giorno una bam-bina che recava sulla schiena il suo fratellino.– Cara bambina – le dissi – come fai a portare un carico cosìpesante?Ella mi guardò e disse: – Non è un carico, signore, è mio fratello!Restai interdetto. La parola di quella bambina siè impressa nel mio cuore. E quando ildolore degli uomini si fa sentire,quando ogni coraggio miabbandona, la parola di quel-la bambina me lo ricorda:“Non è un carico quanto staiportando, è tuo fratello".

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164

onda della curiosità

Messaggio “Sento che devo fare qualcosa”

Obiettivi Percepire la necessità di aiuto che ci viene lanciata. Riflettere sul

significato della responsabilità. Indagare i motivi che spingono a

intervenire in certe situazioni.

Metodologia L'approfondimento che viene proposto dopo la lettura dell'undi-

cesima parte ("Una scoperta pericolosa") e delle seguenti si rife-

risce alla responsabilità di ciascuno di fronte a una situazione di pericolo o di

bisogno da parte di qualcuno.

I due pesciolini, Tantetinte e Ferretto, spinti dalla curiosità, fanno una scoperta

e, senza rendersene conto, corrono un serio pericolo.

Capiscono di aver assistito a delle operazioni losche, che li hanno insospettiti, e

decidono di ritornare sul luogo incriminato per scoprire altri indizi (nella lettu-

ra arrivare fino a "Intanto, Ferretto e Tantetinte decidono di ritornare al dirupo

scosceso il giorno seguente, per scoprire altre cose”, parte 12, “Che fare?”).

A questo punto, consegnare la scheda/proposta A e invitare i bambini a esaurirla

rispondendo anche alle domande; terminata questa fase, continuare nella lettu-

ra del racconto fino al termine della tredicesima puntata (“«Intervenire» è la

parola d'ordine”).

Quindi, riunirsi in cerchio e discutere insieme partendo dalle ipotesi fatte dai

bambini e dalle loro riflessioni, utilizzando le seguenti domande-stimolo:

– che cosa hanno scoperto?

– Era in pericolo la loro vita?

– Che cosa era in pericolo, oltre allo loro vita?

– Perché hanno scelto di andare fino in fondo alla faccenda?

– Che cosa ha spinto i due pesciolini ad agire così?

– Hanno reagito istintivamente o hanno riflettuto?

– Si sono trovati entrambi d'accordo sulla strategia da adottare?

– Che cosa era importante per loro? Perché?

– Hanno chiesto aiuto a qualcuno?

– Se non ci fosse stato il nonno, che cosa avrebbero fatto?

– Sarebbero riusciti nel loro intento?

– Potevano trovare un'altra soluzione?

– Hanno pensato alle conseguenze a cui potevano andare incontro?

Lasciare il tempo necessario per esprimersi e, successivamente, far emergere

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onda della curiosità

165

l'importanza di saper valutare la situazione e la reale necessità di prendere una

decisione.

Il processo di analisi della situazione è, a volte, così veloce e inconsapevole che,

in apparenza, può sembrare istintivo; altre volte, invece, si esprime in una mag-

giore e ponderata riflessione, ma spesso è preceduto da una valutazione dei costi

e delle conseguenze che le decisioni hanno, in primo luogo, su sé stessi e, in

secondo luogo, sull'altro e/o sul contesto.

La seconda attività (scheda/proposta B) prevede la drammatizzazione dell’avven-

tura al dirupo scosceso così com’è e di due altre ipotesi (o più) tra quelle che ver-

ranno formulate dai bambini.

In tal modo si confrontano le diverse interpretazioni della realtà e si mettono in

luce gli aspetti più evidenti che emergono dalle tre (o più) situazioni proposte.

Proprio partendo dalla loro sensibilità verso il rispetto per la natura e gli anima-

li (messi in pericolo dai malviventi del racconto) si favorirà lo sviluppo della suc-

cessiva attività (scheda/proposta C, in due varianti).

Con l'ausilio di questa scheda, infatti, si focalizza l'attenzione sulle domande di

aiuto che ci arrivano da più parti ogni giorno e verso le quali ci sentiamo più

pronti a dare delle risposte.

L’attività è articolata secondo due varianti, in merito alle quali si esprimono le

seguenti riflessioni:

– variante 1) lascia spazio a una scelta più libera, ma può comportare il rischio

che i bambini si facciano distrarre più facilmente dalle pagine pubblicitarie e non

colgano appieno la consegna;

– variante 2) l’ambito di scelta è più ristretto ma questa è supportata della spie-

gazione del contesto e della situazione a cui si riferisce l'immagine; questa

variante presuppone anche un maggior lavoro per l'insegnante, richiesto dalla

preparazione del materiale e dalla sua classificazione.

Quale che sia la variante preferita, al termine, riunirsi in cerchio in modo che

ogni bambino mostri ai compagni l'immagine che ha scelto, motivando la sua

decisione e raccontando che cosa ha immaginato in proposito.

Dopo, l'insegnante, nel caso abbia scelto la variante 2, inquadra e illustra la

situazione a cui si riferisce l’immagine scelta medesima.

Questa attività dà l'opportunità di introdurre il tema dei valori in cui hanno

dimostrato di credere i bambini (rispetto per l'ambiente, per gli animali, per altri

bambini come loro che soffrono…).

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anfratto nascosto

Scheda/propostaA M.R

Attività individuale

Tempo: 1/2 h

CHE COSA C'È IN FONDO ALDIRUPO SCOSCESO?

Fotocopiare la scheda e consegnarla

a ciascun bambino. Esaurite le con-

segne, procedere nella lettura e

nella discussione come indicato

nella scheda di approfondimento.

Obiettivoricordare le responsabilitàdi ciascuno verso il mondoche ci circonda e rifletteresul tema.

MATERIALE OCCORRENTE• fotocopie dellascheda• pennarelli e/ocolori

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

Tantetinte e Ferretto arrivano al dirupo scosceso e… cosa scoprono? Provaa disegnare nello spazio come immagini la scena.

– Secondo te come continua la storia?– Se tu ti fossi trovato/a in una simile situazione che cosa avresti fatto?– Che cosa ti avrebbe spinto ad agire così?

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anfratto nascosto

Scheda/propostaC

Tempo: 1 h

Obiettivo

MAttività individuale

CHI CHIEDE AIUTO?Variante 1: Mettere a disposizione dei bambini giornali e

riviste. Ognuno deve cercare un’immagine di persone,

animali e/o paesaggi che “chiedono aiuto”, che hanno

“bisogno di una mano”. Dopo averla individuata la incol-

lano sulla scheda (alla pagina seguente) e rispondono alle

domande, che saranno discusse insieme.

Variante 2: L'insegnante ha scelto in precedenza le imma-

gini e ha inoltre recuperato le informazioni che si riferi-

scono a ciascuna di esse. Quindi, mette a disposizione il

materiale e invita i bambini a scegliere la fotografia che li

colpisce di più, a incollarla sulla scheda (è la stessa della

variante 1) e a rispondere alle domande. Terminato il

lavoro individuale, dopo aver ascoltato le riflessioni dei

bambini, svela a quali situazioni reali si riferiscano.

Successivamente, può condurre i bambini a riflettere

insieme, stimolandoli con le seguenti domande (valide per

entrambe le varianti): come si potrebbe intervenire? Che

cosa possiamo fare noi? Ci sono organizzazioni che se ne

stanno già occupando? Ne conoscete qualcuna?

raccogliere e accogliereuna richiesta di aiuto o unbisogno.

MATERIALE OCCORRENTE• giornali• riviste• colla• forbici dalla puntaarrotondata• fogli

Scheda/propostaB

Attività collettiva

Tempo: 1 h

Obiettivo

INTERVENIRERicordare quanti sono i personaggi che entrano in gioco in

questa fase del racconto (parti 11, 12 e 13): Tantetinte e

Ferretto, un pesce cane, due pesci scorfano, tre loschi pesci,

il nonno, due autisti, un certo numero di pesci poliziotto.

Dividere i bambini in tanti gruppi quante sono le ipotesi

che verranno rappresentate. Assegnare i vari personaggi e

lasciare un po' di tempo per i preparativi.

Far rappresentare a turno ed evidenziare, successivamen-

te, le differenze che saranno emerse fra le diverse storie

rappresentate e registrare le preferenze.

drammatizzare l’avventu-ra effettivamente narratanelle parti 11, 12 e 13, esecondo altri sviluppi.

MATERIALE OCCORRENTE• uno spazio ido-neo

R.D

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anfratto nascosto

Nome e cognome ……………………………………………………… Classe ………

Incolla qui l’immagine che hai scelto e rifletti sulle risposte da dare.

– Quale messaggio «senti»?– Prova a immaginare che cosa è successo.– Perché?– Dove vive la persona/l’animale o dove si trova questo luogo?– Perché hai scelto questa fotografia?

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