LA CONTROCOPERTINA -...

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DOMENICA08 NOVEMBRE 3www.rivieraweb.it LA CONTROCOPERTINA

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Probabilmente anche i suoi genitori avevano fatto votoa San Francesco di Paola, come - a detta sua - si usadalle nostre parti, affinchè nascesse maschio. Ma

Francesca Immacolata Chaouqui è nata fimmina. E qui inCalabria i fimmini 'ndannu u si stannu citti. Così scrivevasul Corriere della Sera dopo l'omicidio di Fabiana Luzziavvenuto a Catanzaro nel maggio 2013 per mano del fidan-zatino, dipingendo una Calabria troglodita.È andata via dal suo paesino di 2000 abitanti, vicino aCorigliano, dove l'unico bar funge da "severo e insindacabi-le tribunale di chi vale e chi non vale, di chi conta e chi no",dove uomini e donne fanno parte di "due mondi paralleliche non si trovano mai", dove "il piacere e la libertà sonocose da maschi". È andata via perchè stanca di quelle caset-te arroccate costruite nel dopoguerra e rimaste tali e qualida allora, perchè qui da noi solo i carabinieri possono aiu-tarti e proteggerti - come scriveva in un pezzo su LuigiPreiti, l'attentatore di Palazzo Chigi originario di Rosarno.Ha detto addio alla Calabria Francesca Immacolata - dove"nonostante tutto" c'è un pezzo del suo cuore - perchèsognava un mondo raffinato per raffinato senza odore dicamini d'inverno, senza il puzzo pungente dell'aglio che tiassale non appena metti il naso dentro casa. Meglio l'odord'incenso. Quello almeno purifica. Citta citta è riuscita adiventare membro della Commissione dei saggi scelta daPapa Francesco. "Da cristiana e italiana è per me un gran-dissimo onore avere l'opportunità di aiutare il Santo Padre"aveva dichiarato tutta preijata dopo la nomina. Unicadonna su otto membri, unica italiana e la più giovane,appena 30 anni. Ma presto i rapporti tra Francesco e Francesca iniziano aincrinarsi. Nel febbraio 2014 in occasione della canonizza-zione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II diede una festasulla terrazza della Prefettura degli Affari Economici. C'erala creme de la creme della Roma bene a quella festa convista mozzafiato su Piazza San Pietro, e la Chaouqui, dabrava calabrese ospitale, aveva fatto gli onori di casa. 18mila euro costò quel buffet mondano mentre, sotto, fedelistretti come sardine con le loro storie, le bandiere, la com-mozione stavano a guardare. Per Papa Francesco quel rice-vimento fu uno scandalo, il simbolo di tutto ciò che sin dalsuo "insediamento" aveva cercato di combattere. La settimana scorsa Francesca Immacolata è stata arresta-ta insieme a Monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda per sot-trazione e diffusione di notizie riservate, reato che la leggevaticana punisce con una pena fino a 8 anni. Ma lei tiene aprecisare al Corriere della Sera che non è stata arrestata masi è presentata spontaneamente. E i gendarmi sono stati deigentiluomini, mica come i maschi buzzurri di Calabria!"Com-ple-ta-men-te estranea ai fatti" si è dichiarata. Nelfrattempo salta fuori una nuova indagine sulla Chaouqui esul marito che li vedrebbe coinvolti in un giro di estorsioniper la gestione delle pratiche su canonizzazioni e beatifica-zioni. A quanto pare bisogna pagare tangenti anche perdiventare Santi. "Citta e muta" le dicevano in Calabria ma lei non è riusci-ta a soffocare la sua indole da comare figurando tra gli"autori" di una spy story che ha come sfondo il Vaticano.Oggi, come le hanno insegnato al bar del suo paesino, deci-de chi conta e chi no. Addirittura tra i Santi.

la calabrese Commissaria del Papa che decide sui Santi

ChaouquiFrancesca

DOMENICA08 NOVEMBRE 4ATTUALITÀ www.rivieraweb.it

e considerazioni che seguonosono tratte dalla sentenza del-l’operazione “Bellezza”, eriguardano il valore indizian-te che assumono le intercetta-zioni in particolare relative asoggetti – conversanti indaga-

ti per reati in materia di sostanze stupefa-centi. “Con precipuo riferimento allecomunicazioni che si ritengono afferenti avicende di narcotraffico, che la determina-zione dell’oggetto dei traffici è resa certasia dal tenore criptico-allusivo delle con-versazioni (si pensi al reiterato ricorso aforme di comunicazione intenzionalmen-te ellittiche ed involute, finalizzato a diso-rientare l’ascoltatore occulto ed a preclu-dergli la comprensione del reale oggettodei dialoghi, al riferimento a “quellecose”, al “motorino”, agli “appartamenti”,ovvero ai “documenti” che, stanno adindicare, secondo l’accusa, il prezzo dacorrispondere e non la sostanza stupefa-cente, ovvero ancora all’utilizzo di nomi,non coincidenti con quelli reali dei sogget-ti cui sono riferiti), dalla loro contestualiz-zazione nel più vasto panorama investiga-tivo (si pensi alla diffusione del sistema ditrasporto “a staffetta”, che, nella prospet-tiva dei malviventi, avrebbe dovuto garan-tire migliori condizioni di sicurezza per lapresenza di un veicolo “pulito” che, prece-dendo quello a bordo del quale veniva tra-sportata la droga, era in grado di segnala-re in anticipo l’eventuale presenza in zonadelle forze dell’ordine) che dal sequestrodi sostanza stupefacente, nonché, esoprattutto, dalle più esplicite indicazionitratte dalle intercettazioni ambientali.I dati tratti dall’esperienza giudiziariainducono, invero, a ritenere che siffattatipologia di cautele costituisce, di regola,una necessità per i protagonisti delle orga-nizzazioni criminali operanti nel settoredel narcotraffico i quali, avendo necessitàdi gestire i propri traffici in modo proficuoe non potendo fare a meno del ricorso alrapido ed agile strumento di comunica-zione telefonico, sono costretti ad adotta-re gli opportuni accorgimenti allo scopo dieludere la fruttuosità di eventuali control-li.Come sopra anticipato, un primo espe-diente finalizzato ad impedire l’identifica-zione degli interlocutori e delle personecui gli stessi fanno riferimento consiste nelfatto che i colloquianti di regola evitano dichiamarsi per nome, né indicano il nomedei terzi cui vogliono fare riferimento, edusano spesso pseudonimi. Spesso la cau-tela utilizzata dai conversanti è maggior-mente incentrata sull’obiettivo di impedi-re la comprensione agli estranei del realesignificato dei dialoghi, e passa, pertanto,attraverso l’uso evidente di un linguaggio“criptico” ed “allusivo”, giovandosi anchedel frequente ricorso a termini od espres-sioni del tutto avulsi rispetto al contestodel discorso, oltre che estranei rispettoall’attività dei conversanti, e che, comun-que, danno contezza della comunanza delgergo tra soggetti che sono inseriti in unmedesimo contesto criminale.Il diffuso ricorso ad un linguaggio con-venzionale è elemento sintomatico, oltreche dell’illiceità dei traffici gestiti, dell’esi-stenza di una sottostante struttura orga-nizzativa, che si regge sul concordatorispetto di un determinato codice com-portamentale, comprensivo anche delledescritte regole di comunicazione, la cuidecriptazione è stata facilitata dal fattoche alle intercettazioni telefoniche é stataaffiancata una intelligente attività di cap-tazione ambientale, che ha consentito dicogliere a pieno ed in maniera inequivocail coinvolgimento negli illeciti commercidegli indagati i quali, evidentemente, rite-nevano, parlando di persona, di essere alriparo da interferenze, per contro, esisten-ti; la determinazione dell’oggetto dei traf-fici in sostanza stupefacente, segnatamen-te del tipo eroina, cocaina e cannabis, è,quindi, avvenuta grazie alla combinazionedegli elementi di prova complessivamenteacquisiti”.

RIVIERA

L

GIUDIZIARIA

Il valore indiziantedelle intercettazioni

A Totò Delfino che visse insimbiosi con l'Aspromontee che oggi avrebbe com-piuto ottant'anni, vogliodedicare queste righeper ribadirgli ancora unavolta tutta la mia ammi-razione e il mio affetto.Non so perché, forse per-

ché l'ultima volta che c'incon-trammo parlammo anche di lui,

o perché nel suo ultimo libro "Il raglio dell'asino"la dedica per me fu "a Mario Nirta con un raglioprolungato", mi piace adesso vedere Totò girova-gare a cavalcioni di quell'asino che signoreggiavanel poster del suo studio, tra una nuvola e l'altraalla ricerca di uno spiraglio per intravedere quelsuo adorato Aspromonte che conosceva palmo apalmo.Ricordo con immutato affetto Totò Defino. E loleggo e rileggo in continuazione, quasi a sentireancora più forte la sensazione che non sia maimorto. Per questo non ho voluto vederlo nellabara. Purtroppo, gli ultimi ricordi che ho di luivivo sono struggenti ... eravamo nella cucina dicasa sua vicino al caminetto e lui passeggiava par-lando di altre sue opere che aveva in cantiere.Fose sapeva che stava per morire e non volevalasciarlo trapelare. Ed anch'io sapevo che se nestava andando e fingevo di non saperlo. Poi m'in-vitò ad andare in salotto perché sulla sedia non cela faceva a sedersi: ormai era quasi ridotto pelleed ossa. Una volta seduti ricominciò a fare pro-getti. Tornò brillante com'era sempre e dimenti-cammo entrambi per un po' di tempo la sua tra-gedia. Ma evidentemente non eravamo braviattori né lui e tanto meno io perchè quando cisalutammo non riuscì ad accompagnarmi alla

porta - come faceva sempre - ed io riuscii a sten-to a trattenere un singulto. Tanti episodi ritorna-no: un pranzo ad Antonimina condito da aneddo-ti continui e da allegri episodi; la sua contentezzaper un mio pezzo per "La Riviera" sul suo "Lanave della ndrangheta" che dovrebbe essere unclassico obbligatorio nelle nostre scuole insiemead "Amo l'Aspromonte"; e le sue visite a casa miaquando con un aperitivo in una mano e l'altra apalma aperta indirizzata verso di noi per indurcia tacere, riusciva a parlare per mezz'ora senzaberne nemmeno una goccia. Sono orgoglioso d'a-ver goduto della sua amicizia e del suo insegna-mento. Ma mi vergogno, come calabrese, nel con-statare che nessuno fra i "detentori" della culturaabbia fatto niente per divulgare la sua opera cheè un vero patrimonio da conservare. C'è tutta lastoria del nostro mondo nei suoi libri e nei suoiarticoli. Ed è anche possibile, pur se non lo credo,

che possano esistere da noi scrittori più bravi dilui, Ma non si può capire la Calabria nei suoi piùintimi recessi se non si legge Totò Delfino.Quando Totò se ne andò, scrissi un articolo per"La Riviera" dicendo che la cultura calabrese percome l'aveva trattato, non lo meritava. A distanzadi qualche anno non ho motivo di ricredermi,purtroppo. Ma importa poco perché sin quandoci sarà ancora su questa terra uno di noi suoiamici, lui resterà vivo ed accattivante come lo èsempre stato. E come ad cristallino ruscellod'Aspromonte continueremo ad abbeverarci allasua fonte. "All'ennesima distribuzione, Roccoarrivò in ritardo ..." E' l'inizio di "Rocco in frac"una delle novelle più belle della letteratura nonsolo nostra, ma mondiale. Ciao Totò, ti vogliobene.

Mario Nirta

“Mi piace immaginarti acavalcioni di un asino”

«Non sarà una semplice partita, ma LApartita!»Non riesce a trattenere l’entusiasmo ilconsigliere comunale GianlucaLeonardo, presidente dellaCommissione Sport del Comune diSiderno e figlio dello storico presidentedel Siderno Calcio Enzo Leonardo.L’avvicinarsi del 15 novembre, data in cuiSiderno e Locri si scontreranno in underby storico fa fremere tutti i tifosi deidue paesi, ancora più eccitati dal fattoche le due squadre non erano in sfidadiretta da decenni e si contendono, oggi,il vertice della classifica di campionatoPromozione.«Non posso non invidiare i giocatori chedisputeranno la partita, che potrebberoentrare nella storia se segnassero il golpartita.«Certo, l’entusiasmo per l’avvicinarsi del-l’evento non ci fa dimenticare la sicurez-za. Le antiche frizioni tra le due tifoseriehanno spinto il Comune ad attrezzarsiper prevenire qualunque problema.Stiamo predisponendo, con alle forzedell’ordine, le misure di sicurezza neces-sarie a far fronte a eventuali quanto nonaugurati disordini e abbiamo stabilitopersino di creare una doppia biglietteria,dedicata ognuna a una tifoseria, ondeevitare che il pubblico si incontri ancoraprima dell’inizio del match.«Durante questa la settimana verrà alle-

stito un punto di rivendita dei biglietti inpiazza Portosalvo e ci sarà persino la pos-sibilità di acquistare merchandising dellasquadra. Siamo certi che tutti i tifosisaranno contenti e a maggior ragione losaranno quei “romantici” del pallonecome Pepè Tavernese, Nino DeGirolamo, Mimmo Cannatello e i fratel-li Diano (e lo sarebbe stato anche il com-pianto Pippo Galeano) non appena ilComune annuncerà un’importantissimainiziativa che riguarderà il nostro stadio.«Non si ferma, infatti, la nostra intenzio-ne di migliorare le strutture sportive pre-senti nel nostro comune. Manca sempremeno, all’inizio dei lavori per la copertu-ra delle gradinate e per il campo di Mirto.«Al campanilismo sportivo, che invitia-mo i tifosi a esercitare nell’ambito dellacorrettezza e a far cessare allo scoccaredel 90esimo minuto anche nel rispettodei quattro angeli di Siderno che verran-no commemorati prima della partita inoccasione dell’anniversario della loroprematura scomparsa, fa comunque dacontraltare una grande voglia di collabo-razione e compartecipazione da partedelle amministrazioni di Locri e Siderno,consapevoli che solo attraverso la comu-nione di intenti anche con il resto deicomuni del comprensorio, contribuire-mo a far crescere tutto il nostro territo-rio».

Jacopo Giuca

Manca appena una settimana allo storico derby Siderno-Locri. Grazie all’impegno del consigliere e tifoso Gianluca Leonardo, l’Amministrazione Comunale si sta attrezzandoper rendere ancora più memorabile una partita che sarà ricordata per decenni.

Durante ilderbysarannoricordati i quattroangeli diSiderno

A Totò Delfino che venerdì scorso avrebbe compito 80 anni

Siderno-Locri: divisi nel tifo ma uniti per il nostro territorio

Ilmondo del vino calabrese ha voglia di fare ed è stanco di attendere. Ha tuttele carte in regola per farlo. Scianca Vini entra a pieno titolo in questo mondodi eccellenze e a confermarlo è stato il grande successo riscosso all'Expo diMilano. Nella settimana tra il 19 e il 25 ottobre, all'interno del padiglioneCOPAGRI (Confederazione Produttori Agricoli), l'azienda calabrese ha pro-posto i suoi vini migliori, tutti ricavati dalle uve prodotte sugli altipiani baciati

e avvolti dal cocente sole del Sud. C'era il Rosso e il Rosato Gaglioppo di Cirò insiemeal Bianco Insolia di Sicilia, esposti per un'intera settimana insieme ad altri prodotti tipi-ci della nostra terra, qualo l'olio, i salumi e i formaggi. Nel weekend, invece, i numero-sissimi visitatori, accompagnati da esperti, hanno preso parte a una degustazione attra-verso il mondo del vitivinicolo della Calabria, in un viaggio che ha una storia millenar-ia, tra qualità sempre crescente e nuove prospettive di mercato. La Calabria del vino ha bisogno di proseguire su una strada che negli anni ha saputo

spianarsi puntando sull'innovazione ma senza mai tradire la tradizione: è andata incon-tro alle tendenze di gusto del consumatore senza rinunciare alla propria identità origi-naria, un'identità certa, riconducibile ai nostri migliori vigneti. Questa è anche la storiadi Scianca Vini, un posto per veri intenditori grazie alla passione e alla professionalitàdi Marco tramandata dal padre. Oggi quella passione e quella professionalità, graziealla partecipazione all'Expo, è conosciuta da tutto il mondo.Rientrato da Milano, Marco è già all'opera per organizzare un'indimenticabile Festa diSan Martino. In Via Piero Gobetti a Marina di Gioiosa, l'11 novembre a partire dalle20:30 sarà possibile gustare, abbinati ai suoi straordinari vini, bruschette, zeppole, fagi-olata, polenta, caldarroste e tanti altri prodotti tipici. Adesso che anche il mondo lo sache da Scianca Vini trovi la qualità, non puoi assolutamente mancà!

Con Scianca Vini l'eccellenza calabrese sbarca all'Expo

Marina di Gioiosa Ionica (RC)Via dei Giardini 72/76

L’azienda di Marina di

Gioiosa ha esposto i suoi

straordinari vini all’Expo

mostrando al mondo

intero la sua qualità

L’11 novembre in Via Piero

Gobetti, 80ci saràun’indimenticabile

Festa

di San Martino

Attualità

Km

L’INTERVISTA A SALVATORE SIVIGLIA

Se oltre un secolo fa Giustino Fortunato definiva la Calabria “unosfasciume pendulo sul mare”, oggi si ritrarrebbe inorridito dovendoconstatare quanto la situazione sia peggiorata rispetto ad allora. Non percolpa della Natura ma degli uomini.

Bova Marina

Bova MarinaStaiti

Brancaleone

Antonimina Ardore

Bivongi

Bruzzano

Platì

Statale106

34,4

La tempesta dei SantiPassata è la tempestaILARIO AMMENDOLIA

Solo il sole splendente che abbiamo avuto negliultimi giorni ci predispone alla festa. I dannisono sotto gli occhi di tutti: la 106 interrotta,la ferrovia spazzata via, le strade interessate afrane e smottamenti, il mare che si addentra

sempre più nella terra ferma, abitazioni in pericolo,acquedotti divelti, torrenti esondati, raccolti compro-messi, il pascolo brado provato.Per puro “miracolo” non ci sono stati i morti come nel1951, anche se ci siamo andati molto vicino.Non è stato un’alluvione ma solo una pioggia decisa-mente sostenuta, eppure ormai basta poco per mette-re questa terra in ginocchio.Se oltre un secolo fa Giustino Fortunato definiva laCalabria “uno sfasciume pendulo sul mare”, oggi siritrarrebbe inorridito dovendo constatare quanto lasituazione sia peggiorata rispetto ad allora. Non percolpa della Natura ma degli uomini.Sul banco degli accusati c’è lo Stato centrale e soprat-tutto la Regione Calabria.Ci siamo anche noi calabresi per aver scarsamentevigilato su quanto ci appartiene e per lo scarso amoreverso tutto ciò che ci circonda. Per i nostri ritardi cul-turali e per le nostre scellerate scelte politiche e ammi-nistrative. Per avere “rottamato” con il nostro qualun-quismo, con il nostro ripetere “sono tutti uguali” laPolitica, a vantaggio di politicanti senza spessore alcu-no.Nell’alluvione del 1951, v’è stata un’intensa commo-zione della comunità nazionale per i morti e per lepopolazioni colpite ma le scelte politiche furonodiscutibili. Infatti si è dato il via alla irresponsabilepolitica dell’abbandono delle colline e delle monta-gne. Interi centri abitati furono trasferiti al mare cau-sando il duplice danno delle Marine devastate dall’u-so irresponsabile del cemento e delle zone internecompletamente abbandonate. Oggi, sono crollate leantiche opere che i vecchi contadini avevano costrui-to. Sono scomparsi i muri a secco (armaciere), le viedi uscita dell’acqua, le piantagioni di acacie sui terre-ni scivolosi, compromesso ciò che rimaneva del bosco.Gli incendi causati dall’abbandono delle campagnehanno completato l’opera… A ciò bisognerebbeaggiungere che la Provincia non ha alcuna cura deitorrenti. Si forma così una rovinosa miscela che causadanni sempre più seri dopo ogni pioggia.Nel 1973, il territorio flagellato da tre giorni di acquaa catenelle ha reagito. Le manifestazioni di calabresia Reggio, a Catanzaro e soprattutto a Roma restanouna bella pagina di storia. Dopo solo poco tempo si èdovuto prendere atto che una “Terra - come dicevanogli striscioni di allora - che non voleva morire” è statauccisa dalla malapolitica e dalla malaburocrazia.Inizialmente sono state strappate alcune conquistemolto serie, primo fra tutti un ruolo nuovo e “rivolu-zionario” che avrebbero dovuto avere gli operai fore-stali nella gestione del suolo. L’illusione durò poco!Infatti a distanza di qualche anno, con la complicitàdei governi regionali, dei sindacati e di molte forzepolitiche, la forestazione divenne un’immensa mam-mella clientelare di nessun beneficio al suolo calabre-se e alla Calabria ma diretta a mantenere caste politi-che e burocratiche e mafie di varia natura ed entità.Da allora il territorio è sempre più fragile e la pubbli-ca amministrazione sempre più lenta, corrotta e inca-pace. Si pensi che nel 2000 per riparare il ponte sulPrecariti, sulla statale 106, ci sono voluti circa cinqueanni. I genieri della prima guerra mondiale, centoanni fa, lo avrebbero realizzato in una qualche notte.Quanto ce ne vorrà per il ponte sull’Allaro?Senza un’adeguata mobilitazione e vigilanza popola-re i tempi tenderanno a essere gli stessi e per laLocride sarebbe una rovina!Non so come si muoverà il governo regionale di oggi,né come si muoveranno i sindaci dei comprensori e leforze politiche che rimangono sul territorio.Di una cosa sono certo: non bisogna andare con ilcappello in mano a chiedere elemosine. Questa logi-ca infame ha barattato l’interesse del territorio con ilfinanziamento della piccola opera pubblica di un sin-golo paese con l’amministrazione comunale politica-mente o burocraticamente ammanicata.Noi non abbiamo bisogno di elemosine ma che civenga esposto pubblicamente un PROGETTO stra-tegico trasparente e, su questo, confrontarsi coinvol-gendo le popolazioni interessate.Occorre una vista lunga e una seria programmazionedelle risorse senza cui ogni intervento sarà vano.Occorre rimettere al centro l’uomo e il suo habitat enon le esigenze clientelari di qualche ras del momen-to.Ne saremo capaci ? “Dio” lo voglia!

Lunedì scorso, quando il peggio era ormai pas-sato, abbiamo incontrato l’ingegnereSalvatore Siviglia, Segretario Generaledell’Autorità di Bacino della Calabria, perfare luce con occhio tecnico a quanto accadu-

to. Ingegnere Siviglia, si è trattato di un evento straor-dinario o di una semplice raffica di pioggia intensa? Quella dello scorso weekend è stata una piovosità

“Una piovositàeccezionale chenon si registravada 15 anni”

Siderno

Caulonia

Grotteria

DOMENICA08 NOVEMBRE 7www.rivieraweb.it

L’INTERVISTA A SALVATORE SIVIGLIA

Monasterace

Ferruzzano

Bruzzano

Monasterace

Prefettura

Samo

Bovalino

Benestare

Caraffa del Bianco

Unità di crisi

E adesso che il peggio è passato ci si accomoda sulle panchine esi ricollegano a piacere le responsabilità con i legittimi presuntiproprietari.Si piange. Il giorno dopo, la vita continua, e farefinta di niente è la scorciatoia.

La tempesta dei SantiMARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Èarrivata spavalda la tempestaentrando zoppin zoppetta nellanotte di Ognissanti. Con altrettantaspocchia se ne è andata, rinfode-randosi nella giacca e tirandosi su il

colletto. Insieme ai ponti, alle strade, allaferrovia anche la nostra coscienza miserabi-le si è sbriciolata sotto la furia dell’acquamentre, da sotto la melma, risalivano insuperficie gli indici accusatori.“Echar el muerto al otro” (passare il mortoall’altro), un detto tipico spagnolo che risa-le al Medioevo: quando all’interno di unfeudo veniva ritrovato un morto, non percause naturali, gli abitanti dovevano pagareuna tassa al signore del feudo per aver ucci-so uno dei suoi lavoratori. Così, quandoavveniva il triste ritrovamento, ci si mettevad’accordo per liberarsi del morto: lo si cari-cava su un mulo e via al feudo più vicino.Con elementare furbizia si evitava il paga-mento del tributo al signore. La stessa ele-mentare furbizia che siamo soliti riproporrea noi stessi una volta scampata una trage-dia, quando la luce del mattino ci investe eil caffelatte fumante annebbia le immaginiche scorrono in tv e che vogliono farcelainzuppare insieme ai biscotti, quella trage-dia. È colpa dei politici, del governo ladro, dellanatura matrigna, del destino… Chiacchiereben lubrificate, da domatori di tarli. Perchéla si sgrava così la coscienza, puntando ildito sull’altro, sollevandosi dall’obbligo didover capire le proprie colpe. Ci si accomo-da sulle panchine e si inizia a dissecare ilpassato, a ricollegare a piacere le responsa-bilità con i legittimi presunti proprietari. Si piange. Il giorno dopo, la vita continua, e fare fintadi niente è la scorciatoia. Perché quandotrascorre molto tempo tra uno “sparo” el’altro, si viene tratti in salvo dalla distrazio-ne, si torna a sonnecchiare fino al prossimoBANG! cui farà seguito il solito girotondodi indici storti. Si ripiange.Gente dai facili piagnistei che con altrettan-ta facilità raggiunge l’orgasmo quando,finalmente, per una volta, si è deciso dicostruire e investire nella propria terra. Losviluppo fa gola, anche quello senza regole,quindi non vorremo mica fare i puntigliosi! Gente che raggiunge il piacere quando sivede premiata con un permesso a costruireche, finalmente, dà il via alla sua nuova casaal mare. Ci si sente pervasi da una vaga einquietante soddisfazione all’altezza dellostomaco per il traguardo appena raggiunto.Il corpo sogghigna fiero per la fetida eammorbante delizia dello spirito che va adaccoccolarsi tra le costole. E se un giorno dalla terrazza della casa almare il “premiato” avvertisse il fischiosdentato dello scirocco mentre le onde d’ar-gento torbido andranno a bussare al suoridicolo portone blindato, magari potràconsolarsi con quella blanda formula che gliantichi egizi incidevano sul dorso di unoscarabeo poi avvolto tra le bende dellamummia: “Oh cuore mio, non alzarti atestimoniare contro di me!”.

Noi, gente daifacili piagnistei edai facili orgasmi

KmStatale106

105,6

eccezionale. Si sono registrati picchi di pioggia dioltre 500 mm, un dato che non si verificava da 15anni. I bacini idrografici non erano nelle condizionidi reggere tutta questa acqua e sono andati in crisi.L’acqua arrivata a valle si è concentrata in tempi rapi-di. I bacini idrografici della Locride sono piccoli e iltempo di corrivazione, ovvero il tempo che la gocciad’acqua caduta in montagna impiega per raggiunge-

re il mare, è abbastan-za esteso (4-5 ore). Sisono, però, registratedue ondate di pioggiaeccezionali, pertantonon c’è stato il tempodi smaltire l’acqua ele fiumare si sonogonfiate. Rispetto aquanto ci si aspettavadopo questa notevolepiovosità, i dannisono minori. Dove si sono regi-strate le maggioricriticità?

Tra i punti di maggiore criticità c’è stato senz’altro iltorrente Bruzzano che ha provocato l’interruzionedella 106 e della linea ferroviaria. Questo perché iltorrente presenta una restrizione a valle, l’acqua nonè riuscita a defluire e ha invaso lateralmente gli argi-ni. Altro danno si è registrato a Caulonia dove unapila del ponte si è abbassata per effetto dello sgreto-lamento. Danni anche sul lungomare di Siderno che

ha preso il secondo schiaffo dopo quello dello scorsoanno e che pertanto non aveva le difese immunitarieper reggere il colpo. Ci sono poi centinaia di piccolidisagi, come le colate di fango che interrompono icollegamenti tra paesi, che hanno interessato un po’tutto il reticolo stradale del territorio, in particolare lavallata di Platì, Careri, San Luca, Benestare e altri.Oltre che nella Locride, in questi giorni la situazioneè stata allarmante anche a Gioia Tauro a causa deltorrente Budello, un corso d’acqua che ormai eson-da da 10 anni e su cui abbiamo previsto un interven-to di messa in sicurezza; purtroppo i tempi di realiz-zazione sono estremamente lunghi. A dare segni dipericolo anche lo Sfallassà di Bagnara e le fiumare diCatona e Gallico che si sono gonfiate in modo visto-so. Come intende procedere l’Autorità di Bacino?La Regione ha già strutturato dei piani finanziari perla messa in sicurezza del territorio. Negli ultimi 5 anniabbiamo messo in campo un piano finanziario diquasi 500 milioni di euro (172 milioni di euro nel2009 e 220 milioni nel 2010). Mentre quest’annoabbiamo strutturato un nuovo piano per la messa insicurezza che prevede proposte progettuali per unmiliardo e 300 milioni che interesseranno anche laLocride. Per Siderno abbiamo predisposto un pro-getto, subito dopo la terribile mareggiata, per la sicu-rezza delle coste, pari a 4 milioni e mezzo, approvatolo scorso anno e in corso di finanziamento da partedel ministero. È chiaro che se avessimo avviato gliinterventi previsti in quel progetto, i danni oggi sareb-bero stati nettamente inferiori.

Cosa poteva essere evitato?Ci sono disagi legati al reticolo idrografico minore:piccoli torrentelli utilizzati a mo’ di strade comunalio, peggio ancora, intubati e per i quali non si famanutenzione ordinaria. Ciò comporta che alleprime piogge l’acqua provoca i disagi che sono sottogli occhi di tutti. A Siderno ci sono torrenti intubatima sono abbastanza grandi per questo hanno rettobene. In generale c’è una cattiva organizzazione del-l’assetto urbanistico del territorio perché lì dove flui-vano piccoli corsi d’acqua oggi sorgono strade e casea cui si accede direttamente da quei corsi d’acqua.Questo ragionamento non vale solo per la Locride esolo per la Calabria ma per tutta Italia, sebbene ilmeridione per quanto riguarda l’abusivismo ediliziodetenga il primato. Quali le colpe di quello che puntualmente, in questeoccasioni, viene indicato come governo ladro?A livello nazionale prima del 2000 non c’era unanorma che regolava le costruzioni in alvei e quindisono state realizzate nuove costruzioni in manieradisseminata. Non c’erano leggi secondo cui gli ammi-nistratori avrebbero dovuto negare permessi. Nel2001 entrano poi in vigore le norme PAI. Quello cheera stato realizzato prima di quella data non potevaessere di certo demolito. Il Tevere esonda media-mente ogni 50 anni, l’Arno è esondato nel ‘54, nel ‘72e lo scorso anno; sono dati prevedibili ma non perquesto demoliamo tutta Firenze o tutta Roma. Ci silecca le ferite quanto si presentano i danni, stessoragionamento che facciamo noi.

Maria Giovanna Cogliandro

Ing. Siviglia a Caulonia

DOMENICA08 NOVEMBRE 08www.larivieraonline.com POLITICA

Non solo

piovve, addirit

tura diluviò. Ed

ora tutti si acc

orgono che qua

ndo Giustino Fo

rtunato aveva d

etto che

"La Calabria è

uno sfasciume

pendulo sul mar

e", non aveva p

er niente esage

rato. Anzi ... Or

a tutti si accorg

o-

no della nostra

realtà, compres

i quanti sino a

poco fa sostene

vano che il nos

tro mare, più fa

tiscente della p

fatiscente delle

cloache, era cri

stallino e le nos

tre fiumare eran

o più disciplina

ta di un'armata

tedesca.. Salvo

poi andare a fa

re il bagno da q

ualche altra par

te. Lasciamo fo

ttere, va, se noi

poi c'incazziam

o più di quanto

non lo siamo gi

à per conto nos

tro e rischiamo

di amareggiarci

ancora di più.

Tutti a piangere

perché mare e

fiumare si son

portate via la fe

rrovia. Ma scusat

e la volgarità, m

a a che ca... ci s

erviva se da tem

po non la perco

rre più un tren

o degno di

questo nome!?

. E se solo salt

uariamente vi s'

incrocia una litt

orina al cui con

fronto un asino

zoppo diventa u

n fulmine di

guerra? Il mare

e le fiumare no

n hanno fatto al

tro che decreta

re la fine di una

situazione pieto

sa. Adesso tutti

ci compian-

gono. E meno m

ale che è passa

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piovveL’INTERV

ENTO DI MARIO N

IRTA

Cosa augurare a tutti i nostri conterranei chein queste ore vivono e vedono con terrore laloro terra calabra martoriata, flagellata e vio-lentata dalle intemperie? Auguriamo primadi tutto tanta Forza e Coraggio!Ma oggettivamente cerchiamo di aggiunge-re delle analisi che vengono da lontano:“cari cittadini non scandalizzatevi in questimomenti di sconforto; purtroppo l’inferno cheè in atto sulla costa Jonica, la mia terra, lavostra terra, più che un dispetto di madre natu-ra è forse un palese suo segno per farvi benriflettere che questa terra, purtroppo da tempo,è amministrata negli enti pubblici a livelloregionale, provinciale, comunale, da gentespesso incompetente per quanto concerne latutela e la salvaguardia del territorio”. Gente che amaramente il più delle volte è disola rappresentanza nelle istituzioni e gli entinei quali vi è a capo; che viene adagiata volu-tamente sui troni del potere territoriale per ilsolo e puro meccanismo di una forma evolu-ta di “clientelismo” dove regna la devozionee la sudditanza verso una intera “gens” incambio di svariati favori; .... e poco importadei problemi reali e della tutela del territorioe dei servizi. Sistema piaga per questa terrapurtroppo.Il “patronus” pone a proprio piacimentol’uso del bene pubblico come fosse un ogget-to di proprietà. Lo pone a uso soggettivo,ignorandone funzionalità, benessere e salva-guardia. Ne ignora la sicurezza dei cittadinistessi, coloro i quali, caduti nel pozzo dell’in-ganno e del baratto, hanno concordato erro-neamente quali fossero i garanti dei lorodiritti e della salvaguardia della loro terra,delle loro case, delle strade e delle ferrovie equanto altro sul territorio. Ad oggi tutto semisvanito in un baleno in tutta la provincia delreggino, dopo appena 24h di pioggia ininter-rotta. Torrenti e fiumare senza argini néimbrigliature, senza pulizia dei loro letti cheda anni rimanevano visivamente pieni didetriti, rifiuti, macerie. Abusi edilizi a go-gosul suolo pubblico. Opere di sicurezza e muri

di sostegno costruiti con il cemento allo zuc-chero, (perché è sempre una “dolce” conve-nienza) ed appena a contatto con fortimareggiate o flussi alluvionali si sgretolanocome castelli di sabbia, creando l’inferno.Tutto ciò è solo colpa della ingovernabileforza di Madre Natura, o quanto ci mettel’uomo di suo ad ignorarla e non creare lecondizioni adatte per saperla governare?Faremmo un questionario a tabula rasa atutti i protagonisti amministrativi di Comuni,Enti ed Istituzioni di settore per la tutela delterritorio della costa Jonica chiedendo quan-ti di essi conoscano il significato di: “Dissestoidrogeologico, messa in sicurezza, rischio spe-cifico, vulnerabilità, consumo del suolo,cementificazione, deforestazione”? Quanti diessi conoscono Art. 3 comma 2 e 3 della leggen.225 del 1992 ....sulla Previsione e

Prevenzione per la tutela e la difesa delTerritorio ?.... Si, le regole basilari e i concettiessenziali per tutelare quel territorio oggi fla-gellato, che i pochi eccelsi eletti amministra-no indegnamente, visto gli attuali risultatifisici e morali.Quanti di essi si ponevano il problema deldissesto idrogeologico prima di questo disa-stro? Cosa hanno fatto per evitarlo? C’è maistato una analisi accurata e uno studio scien-tifico approfondito per analizzare ed atte-nuare il rischio di tutto ciò che è successo?NO ciò è evidente!! Gli allarmi e i segni erano palesi da tempo.Persino i midia ne parlavano puntualmente;il giornalista Riccardo Iacona con il pro-gramma di inchiesta Presa Diretta fece unservizio apposito mesi fa sul possibile disse-sto idrogeologico in Calabria. Geologi grida-

vano da tempo l’allarme. Ma in ogni grado eordine di istituzione han fatto tutti orecchieda mercante. La risposta è stata solo indiffe-renza e silenzio. Oggi udiamo solo il rumoredel disintegrarsi di muri, ponti, strade, ferro-vie. Uno scenario da terzo mondo. La risposta è oggi sotto gli occhi di tutti, èumilmente c’è poco da recriminare, perché ilpopolo non si rende conto che il male ditutto ciò lo ha procurato egli stesso mandan-do al potere gente non idonea ad ammini-strare il territorio. Gente interessata a cosemeno importanti che garantire la funziona-lità e la sicurezza del territorio e dei cittadini.Gente disinteressata al benessere e alla tute-la della comunità. Gente che non sa dovemettere le mani dal punto di vista tecnico,intervenendo a dovere con i mezzi opportu-ni di tutela oggi all’avanguardia.Eppure i mezzi e i meccanismi di ogni gene-re per prevenire il peggio ci stanno, da meto-di classici a metodi tecnologici avanzatissimi,ma quanti ne sono a conoscenza? Quantihanno avviato studi e ricerche per evitare ilpeggio visto gli allarmi lanciati da anni ? Il rischio totale relativo al dissesto idrogeolo-gico viene espresso dalla seguente relazione,secondo D.J. Varnes:

Rt: Rischio totale, cioè il numero aspettato didanni relativi ad un evento catastrofico intermini di vite umane, persone ferite, dannialle proprietà ed alle attività economiche;E: Elementi a rischio, cioè la popolazione, leproprietà e le attività economiche potenzial-mente in pericolo con riferimento a un datofenomeno catastrofico;Rs: Rischio specifico, che rappresenta ilgrado atteso di perdite legato ad un partico-lare fenomeno, espresso dal prodotto di Hper V;H: Pericolosità naturale, cioè la probabilitàche un dato evento possa verificarsi in unadata area in un certo periodo;V: Vulnerabilità, che rappresenta il grado didanno atteso nei confronti di un elemento o

di un insieme di elementi, espresso con unascala da 0 (nessun danno) a 1 (distruzionetotale);Le azioni da attuare in presenza di un disse-sto idrogeologico in atto sono:Descrizione dello stato di natura, che consistenella raccolta delle informazioni relative adun dato fenomeno catastrofico potenziale,con riferimento anche alle informazioni sto-riche;Valutazione dell’intensità, cioè la valutazionedel grado di distruttività che il fenomeno inanalisi può assumere. In generale si può pro-cedere considerando uno o più parametrilegati all’intensità e valutarli oppure conside-rando anche gli effetti del fenomeno, quindiattuando anche un’implicita valutazione delvalore e della vulnerabilità degli oggetti arischio;Valutazione della pericolosità, che consistenella valutazione della probabilità che undato evento avvenga in un certo periodo; inquesta analisi ci si basa su metodi euristici(con valutazioni soggettive e qualitative), sta-tistici (basati sullo studio del fenomeno nelpassato) o deterministici (con riferimento aleggi fisico-matematiche);Valutazione del rischio inteso come sintesi dellavoro di individuazione e attribuzione di unvalore degli elementi a rischio e della lorovulnerabilità;Gestione del rischio, cioè la serie di interventiatti a diminuire l’effetto del fenomeno suambiente, manufatti e popolazione.Dopo tutto ciò ci sentiamo di suggerire atutti i calabresi alle prossime elezioniRegionali, Comunali, ed in qual si vogliaaltra istituzione o ente di tutela del territorio- per ricordare tutto ciò portate con voi nelleurne una foto del disastro ... non le foto di“parentela” né schemi di alberi genealogici.Forse ciò potrà in futuro aiutare questa terrafuoriuscendo dai pessimi meccanismi di malpotere in cui è ingabbiata.

Domenico Spanò

Disastro idrogeologico:Forza brutale dimadre natura o incompetenza degli Enti per la prevenzione e tutela del territorio ?

SICURAMENTE IL TRATTO DI STRADA CHECOLLEGA BRANCALEONE AFERRUZZANO, RESTERÀ NELLA MEMO-RIA FOTOGRAFICA DI QUESTO TRAGICOEVENTO. RIPROPONIAMO GLI SCATTI DIDOMENICO SCOPELLITI, SUBITO DOPO EDOPO 4 GIORNI.

DOMENICA08 NOVEMBRE 10www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

L'Unione Europea per far sì che gli Stati membri agiscano in manieraconforme alle direttive comunitarie alle quali sono vincolati, come pro-cedura d'infrazione per gli Stati inadempienti è solita ricorrere a multesalate, destinate a rimanere in memoria delle casse statali e regionali pro

tempore. Ne sa qualcosa la regione Calabria, già multata di 80 milioni per svi-ste varie ed eventuali, nonché per il fatto di non aver impiegato a dovere e nelletempistiche previste i finanziamenti elargiti. Sarà per questo che stavolta, perquanto riguarda il ciclo di rifiuti, già ampiamente discusso ma sulla cui temati-ca sul piano sostanziale si era deciso ben poco, l'Assessore all'ambienteAntonella Rizzo e il presidente della Regione Oliverio hanno previsto un pianod'azione da applicare nel periodo 2014-2020 che vede l'impiego di 220 milionistanziati alla Calabria e che verranno impiegati per far fronte a questa emer-genza e far uscire la nostra regione da una situazione di degrado e allarmantesotto questo punto di vista. Il piano consta di tre passaggi fondamentali chedovrebbero portare l'esito, fra l'altro, per i cittadini, di non pagare la tassa suirifiuti, dato il minore conferimento in discarica. Qual è il problema? Si è affer-mato in conferenza stampa che, dopo la messa in sicurezza di tutti gli impiantiesistenti, a partire da quello anaerobico, il terzo ed ultimo passaggio del proget-

to prevede di operare direttamente sugli impianti, sfruttando le materie primea disposizione per conventirle in energia. Tuttavia le gare non sono ancora par-tite e, come affermato dall'assessore in conferenza stampa, dopo aver attuatoun piano d'emergenza in estate, aver inviato i rifiuti in altre regioni per lo smal-timento, c'è il rischio che tutto ciò non sia abbastanza se non si avranno impian-ti per il compostaggio, anche "stiamo già guardando a quali possano essere que-sti impianti di prossimità che consentiranno anche l’utilizzo delle materie primeche diventeranno energia". Gli ostacoli, quindi, come sempre, non mancheran-no ( come ad esempio il rischio di sforare il budget di 30 milioni ) in concorren-za ai buoni propositi del piano già approvato in consiglio, tuttavia si evince unalungimiranza tutta nuova secondo quanto affermato, un tentativo di previsio-ne dei rischi e l'auspicio, fra poco più di due anni, con l'inserimento e la messain funzione di tre impianti al nord, al centro e al sud della Calabria, di arrivarea quei limiti di differenziata che impone l'UE entro il 2018. Non resta che bensperare che tale piano d'azione vada nel modo in cui gli addetti ai lavori ma,soprattutto, i cittadini si aspettano con tutti i benefici, indubbiamente, nepotrebbero derivare.

Lidia Caterina Brancia

Quando la spazzatura vale milioni...

Con grande sgomento e tristezza martedì mat-tina è giunta in redazione la notizia della scom-parsa prematura e inconcepibile del nostrocollega di Lente Locale Gianluca Spagnuolo.Anche se non abbiamo avuto mail il piacere diconoscerlo in maniera approfondita, la reda-zione di Riviera è rimasta incredibilmentescossa dalla notizia di questo lutto e, ancoraoggi, ci tiene a esprimere le condoglianze allasua famiglia, alla sua fidanzata FrancescaCusumano e a tutti i suoi colleghi.

Lutto nel mondo delgiornalismo: ci halasciato troppo prestoGianluca Spagnuolo

Dalla collaborazione di due grandi imp

rese la “Esse Emme Musica” e la “Esse C

oncerti” sbarca

in riva allo Stretto la raffinata Malika Ayane. Grand

e attesa per il live dell’artista italo-mar

occhi-

na, in scena il prossimo 26 novembre al

teatro “Cilea” per l’unica tappa in Cala

bria del “Naif tour”.

Un concerto che prende il nome dalla

sua ultima fatica discografica, appunto

“Naif”, nata dalla

collaborazione con un corposo team di

addetti ai lavori italiani e internaziona

li. Non poteva man-

care Pacifico, che lavora con lei sin dal

primo disco e che è stato affiancato da

i colleghi Giovanni

Caccamo e Antonio Di Martino e dalle firme

del songwriting nostrano Matteo Buzzanca, Bun

garo

e Cesare Chiodo.

Malika Ayane sbarca in riva allo Stretto

"Mattia Preti: un giovane nella Romadopo Caravaggio", è una mostrafinanziata dalla Regione, allestitanelle prestigiose sale di Palazzo“Corsini”, sede della GalleriaNazionale di Arte Antica e dellaBiblioteca dell'Accademia dei Lincei,che va proprio in questa direzione. L'esposizione comprende 22 operedella produzione giovanile del"Cavaliere Calabrese", provenienti damusei e collezioni italiane e straniere.La mostra rimarrà aperta fino al 18gennaio e si svolge, in contempo-ranea, ad altre esposizioni dedicate aMattia Preti a Crotone e ReggioCalabria. Tutte da non perdere.

La culturacalabrese fuoridai confiniregionali.

Quella di Caulonia Superiore a dire ilvero non è una novità. Lì su 365giorni l'anno per almeno 100 i cittadi-ni si ritrovano senz'acqua. Questoaccade con più frequenza d'estate manon è escluso che l'inconveniente sipresenti d'inverno, per esempio dopopiogge sostenute come quella delloscorso weekend. Da domenica i citta-dini di contrada Feudo Gagliardi eCandidati si risvegliano "all'asciutto" esono costretti a recarsi a CauloniaMarina o nei comuni limitrofi armatidi fusti per fare rifornimento d'acquada utilizzare per lavarsi, potercucinare e magari anche fare il buca-to. Ci sarebbe un guasto all'acquedot-to, ultimato la scorsa estate perchèquello precedente è stato dismesso, inquanto, effettuate le analisi delleacque, sono state rilevate tracce diarsenico. Adesso, di giorno in giorno,i cittadini si vedono rimandare ilripristino del servizio. "Ci rassicuranoma intanto anche stamattina (l'artico-lo è stato redatto venerdì) sono dovu-to scendere fino a Caulonia Marinaper potermi lavare il viso" - ci raccon-ta un cittadino.

Cauloniasenz’acquadopo ilnubifragio

L’11 Novembre 2015 il Creative EuropeDesk Italia - MiBACT sarà al Palazzo dellaCultura di Locri dalle 9:30 alle 13:00 per uninfoday su Europa Creativa. L'eventolocrese, unico nella regione Calabria per il2015, prevede, dopo i saluti di benvenutoda parte del sindaco Giovanni Calabrese,del presidente dell'Associazione deiSindaci della Locride Giuseppe Strangio edel primo cittadino di Gerace GiuseppeVaracalli, l'introduzione ai lavori diAlessandra Tuzza dell'Europe DirectCalabria&Europe di Gioiosa Jonica.Seguirà, quindi, l'intervento tecnico diMarzia Santone del Creative Europe DeskItalia - Ufficio Cultura - MiBACT, che pre-senterà la struttura, gli obiettivi e le call delSotto-programma Cultura di EuropaCreativa, soffermandosi sulla call dei prog-etti di cooperazione, che verrà pubblicatanel 2016. Interverrà, infine, AndreaColuccia del Creative Europe Desk Italia -Ufficio Media Bari, che presenterà i princi-pali bandi del Sotto-programma Media diEuropa Creativa, soffermandosi sulle pro-cedure di registrazione e l’applicationform. L’evento è gratuito ed è rivolto a tuttigli operatori del settore culturale e audiovi-sivo.

EuropaCreativa arrivaa Locri, unicoappuntamentoin Calabria

Matteo Renzi riapre alla possibilità direalizzare il ponte sullo Stretto diMessina: «Certo che si farà». Il premier,secondo quanto anticipato da La Stampa,ridà linfa al capitolo infinito nel corso diun'intervista rilasciata a Bruno Vespa nelsuo nuovo libro, Donne d’Italia. «Prima didiscuterne sistemiamo l’acqua diMessina, i depuratori e le bonifiche. Poi –ha spiegato il presidente del Consiglio –faremo anche il ponte, portando l’altavelocità finalmente anche in Sicilia einvestendo su Reggio Calabria, che è unacittà chiave per il sud. Dall’altra partedobbiamo finire la Salerno-ReggioCalabria. Quando avremo chiuso questidossier – prosegue Renzi – sarà evidenteche la storia, la tecnologia, l’ingegneriaandranno nella direzione del ponte, chediventerà un altro bellissimo simbolodell’Italia».

Renzi: "Il pontesulloStretto si farà"

DOMENICA08 NOVEMBRE 12www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

L’incontro avvenuto martedì 4novembre tra il Comune diSiderno, la Pro loco, la Consultacittadina e giovanile, leAssociazioni cittadine, UnsicAssociazione Commercianti e AliAssociazione Imprenditori, ha sta-bilito di avviare progetti innovativiutili a far crescere la nostra cittàgrazie a manifestazioni, fiere edeventi di vario genere.Per fare questo, con l’ideazione diuna grande manifestazione in vistadel Nalatale, per la prima volta si èdeciso di adottare il concetto “con-tenitore”, ovvero la realizzazione diuna struttura i cui contenuti (nellospecifico l’allestimento degli standper la vendita di prodotti tipici o atema, l’illuminazione, gli addobbiecc…) dovranno essere proposti erealizzati da tutti i collaboratori.Dopo anni in cui il Natale non èstato molto sentito nella nostracittà, l’intento è quello di agire conspirito unitario, avendo come soloobiettivo la buona riuscita dellamanifestazione e di renderlaattraente, con l’allestimento di unaruota panoramica, di una pista dipattinaggio e di un “villaggio diBabbo Natale”, per tutte le fasced’età e per i cittadini non solo diSiderno, ma anche degli altri paesie del resto della Regione Calabria.Per fare questo, lo scorso venerdì siè svolto, presso la sede della ProLoco di Siderno, un ulterioreincontro nel quale è nato un comi-tato che coordini tutto il lavoro chedovrà essere svolto a livello orga-nizzativo.

Michele Macrì

Arrestare qualcuno, portarlo in carcere conannessi interrogatori interminabili e poi, sco-prire che è innocente. Come si può rovinare lavita a un uomo senza che nessuno paghi perquesto? Quanto vale la vita dei cittadini? Unrisarcimento da parte dello Stato non basta sepoi esci dalle sbarre e hai tutto il mondo con-tro. Luigi Bisonti (il nome è di fantasia) è unragazzo calabrese accusato ingiustamente ecatapultato in una realtà parallela: è passatoda una vita da giovane imprenditore a un incu-bo, per poi venire assolto per non aver com-messo il fatto. Perché tanto silenzio intorno eperché nessuno si è mai scusato pubblicamen-te?Quanti anni avevi quando è successo?Avevo 32 anni.Quanto tempo sei stato detenuto?Due mesi, quanto basta per rovinarti la vita. Sei stato risarcito?Chiamiamolo risarcimento… sì. Mi soffermoa dire solo “sì” perché potremmo dibattere alungo. Non esistono scale di misura per stabi-lire come si possano risarcire o risanare idanni biologici e morali di una persona.Cos’hai provato quando ti hanno assolto pernon aver commesso il fatto?Un’emozione confusa, tanto dispiacere per lepersone innocenti come me che sono ancoradietro le sbarre, profonda amarezza e dispia-cere per la mia stessa nazione, per le leggi cheapplica, i tempi processuali, il modus operandi

della magistratura che ha pieno POTERE disbagliare sul popolo italiano senza poi, a suavolta, essere giudicata da una corte superiore. Cosa ti saresti aspettato che in realtà non hairicevuto?Nulla! Dallo stato italiano non c’è d’aspettarsinulla. Sarebbe giusto che il “Bel Paese” pre-stasse più attenzione alle carceri dando aidetenuti un’assistenza degna di un essereumano. Bisognerebbe risolvere il problemadel sovraffollamento delle carceri, realizzarepiù spazi ricreativi, servizi igienici adeguati,garantire assistenza medica, snellire la buro-crazia e infine, ma non per ordine d’importan-za, vigilare di più su come si esegue e si firmaun mandato di custodia cautelare, perché nonsi può e non si deve sbagliare a discapito diuna persona, a discapito di una vita. Come eri allora e come sei adesso? Non saprei definirmi, di certo è un’esperienzache ha segnato il mio percorso di vita. Qual è il tuo consiglio per i giovani che comete hanno vissuto questa brutta esperienza?Non ci sono consigli perché ognuno di noi hauna storia a sé e solo chi attraversa e subiscecerte ingiustizie può capire. Il consiglio lodarei piuttosto ai nostri rappresentanti diStato, invitandoli a capire che il Sud Italia stasubendo una forte sottomissione da partedella stessa giustizia che alla fine non è giusti-zia.

Katia Candido

La Giustizia italiana ha il diritto di sbagliare?No, se poi nessuno paga!

Natale a Siderno: solo il primo degli eventi chefarà risorgere la città

DOMENICA08 NOVEMBRE 14www.larivieraonline.com RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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COLLABORATORI: Jacopo Giuca, Lidia Zitara, CristinaCaminiti, Eleonora Aragona, FrancoParrello, Domenico Spanò, Sara Leone, Sara Jacopetta, Katia Candido.

GERENZA Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione dipreventivi accordi tra l’editore e gli autori sono daintendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla

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sono da ritenersi direttamente responsabili.

Nella Milano da bere, all’Expo si è lanciata lasfida del futuro promuovendo il ritorno allaterra, facendone un punto fermo per la rinascitadel paese. Ma nelle campagne del Mezzogiorno,da decenni e ancora oggi, si vivono ancora situa-zioni di sfruttamento, di violenza, e di negazionedei più elementari diritti umani proprio in nome,spesso, di quella stessa agricoltura così tantoreclamizzata. I ritmi sono massacranti e disuma-ni, i lavoratori agricoli si alzano di mattina prestoe alle sei vanno in campagna fino alle dodici. Poihanno un’ora di tregua, è il caso di dire, per man-giare e riposare, prima di riprendere, dall’unafino alle sette di sera, specialmente in estate per-ché imbrunisce più tardi e c’è più luce, semprecol fiato dei caporali sul collo. Ma non è finita,perché in tempo di raccolta bisogna preparare lecassette per il mercato estero. E allora, alla sera,dopo i campi, senza interrompere,vanno a pre-parare tutto nei grandi magazzini. Dalle otto disera fino a mezzanotte. In estate è sempre così,tutti i giorni, domenica inclusa. In tutto sono 15-

16 ore di lavoro, a volte anche 18. Tutto per uncompenso di mille euro, ovviamente in nero.Però il padrone, così lo chiamano i raccoglitori,non paga sempre puntuale. Spesso li fa aspetta-re, chiedendo loro di avere pazienza, già, lapazienza, ma non si lamentano, perché sannobene che al minimo cenno di disappunto saran-no licenziati. Però così non è lavoro, è riduzionein schiavitù. Un’imprenditoria agricola che vor-rebbe apparire sana, ma che in sostanza è sinoni-mo di criminalità organizzata.Padrone e schiavitù, sono termini che ormaitutti, o quasi, pensiamo che dovrebbero spariredal vocabolario di una civiltà. Un esercito di lavo-ratori sottopagati, per la maggior parte migranti,al servizio dei cosiddetti ‘caporali’, a loro volta alsoldo dei potentati terrieri.E allora, in Puglia nel Lazio e anche in Calabriacome in tutto il sud, diventa importante parlare eportare all’attenzione di tutti e soprattutto delleistituzioni il fenomeno del ‘caporalato’ e prende-re atto di una triste realtà che esiste da tanto

tempo e che distrugge la dignità e la vita stessadell’uomo. Le storie recenti di braccianti uccisidalla dura e massacrante fatica mentre raccoglie-vano l’uva o i pomodori nei campi del meridione,sono emblematiche, ma non sono le prime, nésaranno le ultime vittime del lavoro criminale.Dalle stime della Flai-Cgil, ne viene fuori un qua-dro inquietante: le persone coinvolte nel lavoroagro-industriale sarebbero addirittura circa 400mila. Tantissimi di loro vivono in condizioni dischiavismo. La maggior parte non ha accesso aiservizi igienici e all’acqua corrente, e più dellametà si ammala durante il ciclo del lavoro stagio-nale.E, nonostante i salari bassissimi, gli orari impro-ponibili e le condizioni abitative spesso invivibili,nessuno, in alto, si assume l’onere e soprattuttol’onore, di prendere i dovuti provvedimenti, perrestituire un minimo di moralità al lavoro ingenere, ma soprattutto a questo tipo di lavoro, esoprattutto rispetto e dignità a questi lavoratori.

Pasquale Aiello

Caporalato

Un gruppo di cittadini di Siderno, altruisti e intraprendenti, amanti dell’arte, dellacultura e della bellezza materiale ma soprattutto della Bellezza Spirituale, dallaquale la bellezza materiale proviene, sensibili ai valori del bene comune, hannointrapreso una lodevole iniziativa. Hanno donato alla città di Siderno un patrimo-nio di valore inestimabile. Per la loro umiltà e grandezza d’Animo, hanno espressoil desiderio di mantenere l’anonimato e noi rispettiamo questo loro desiderio. Il pat-rimonio dal volere inestimabile, donato a Siderno, sono le sculture che ornano lavilla comunale di Siderno, che la fanno diventare un punto di riferimento per turistie non, amanti della cultura, dell’Arte Sacra e pellegrini di tutto il mondo. Sono delleopere d’arte che rappresentano la Via Crucis del nostro Signore e Salvatore GesùCristo, e una statua dell’Innamorato di Cristom, il Santo Padre Pio di San GiovanniRotondo. Questo gruppo di uomini, dopo aver costituito un’associazione, hannoaperto una sottoscrizione tra i cittadini di Siderno, per raccogliere i fondi necessari,per la realizzazione di queste opere stupende. Molti cittadini hanno contribuito coni loro risparmi, donando con amore e secondo le proprie possibilità.

La statua di Padre Pio, di grandezza naturale e le quattordici stazioni del calvario,assieme alla quindicesima che è quella di Gesù Risorto che è il Trionfo della vitasulla morte, in bronzo, sono opere dello scultore Carmelo Raco di Gioia Tauro. Lastatua di Padre Pio è stata realizzata nell’anno 2000, anno del Giubileo. Le sculturedella Via Crucis, sono state realizzate dallo scultore Carmelo Raco, di Gioia Tauro,nell’anno 2005, esattamente dieci anni fa. Eravamo già entrati da cinque anni nelTerzo millennio dell’Era Cristiana. Ora, questo Tesoro di valore inestimabile nonsolo deve essere valorizzato, preservato, custodito e protetto, ma soprattutto restau-rato.Noi confidiamo nella sensibilità di quella comunità sidernese sana, onesta e volen-terosa, che è stata capace di realizzare questo miracolo. Ora, siamo chiamati tuttiquanti a compiere un ulteriore sforzo affinché l’opera venga completata. Non è gius-to abbandonarli così, è una vera follia.

Benito Stinà

Egregio direttore,le chiedo di essere ospitata per la seconda volta sulsuo giornale, per chiarire e rispondere alle calun-nie che un anonimo sidernese ha pubblicato con-tro la sottoscritta. La stessa tiene a precisare che lalettera pubblicata sulla Riviera n°43 del 25 ottobre2015 voleva essere un modo per far conoscere unpo' a tutti, come alcune volte, le persone diversa-mente abili, oltre al danno subiscono anche labeffa di ingiustizie da parte di chi dovrebbe dareloro una mano. Sul n° 44 dell'1 novembre 2015 allapagina 14, vi è una risposta di un anonimo perso-naggio sidernese, che forse sentendosi parte incausa (e questi sono fatti suoi) scrive sciocchezze ecalunnie che se portassero una firma sarebberooggetto di querela e forse è proprio questo il moti-vo per cui il residente ha omesso la propria firma.Comunque preciso allo stesso che se mi conosce ece l'ha con me per qualche motivo, si rivolga a unlegale poichè non è certo questa la sede per discu-tere delle sue problematiche da falso personaggiosidernese.Ora chiudo e ringrazio il Direttore per la gentileospitalità.

Antonella Calderazzo

Riceviamo e pubblichiamo

Lettera dirisposta a un anonimo

Perdita incolmabile. Era il punto di riferimentoper i suoi adorati figli, vicini e lontani.Il Signore l’ha voluta con sé in cielo. Fra tante stel-le, lei è la più luminosa: così Sergio e famiglia,insieme ai tanti adorati nipoti, potranno vederla eaverla sempre come loro punto di riferimento.Con affetto ti ricorderanno e sempre rimarrai neiloro cuori, adorata mamma e nonna Emilia.

Giuseppe Belligerante

Il ricordo

Al mio amicoSergio e allafamigliaBombara per laperdita della loroamata mamma

Vendesi terreno agricolo di 1,5 ettarisito in Contrada Sant’Onofrio a

Roccella Jonica.Il terreno è una coltivazione di ulivi,vigna e alberi da frutto con annessacostruzione grezza; la struttura è fornita di allaccio idrico, elettrico,pozzo e forno a legna, con vista

panoramica su Roccella e Caulonia.Vera occasione.

Per info chiamare lo 0964 85323 inorario pomeridiano.

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Le sculture della Villa Comunale di Siderno

Lavoro e

Approfondimento

La Professoressa FrancescaMoraci, docente diPianificazione Territorialepresso l’UniversitàMediterranea di Messina,studia da anni il “fenomeno”Città Metropolitana e come,da semplice ipotesi, esso siadiventato oggi una realtà

politico sociale praticata in tutto il conti-nente.Come spesso accade, l’istituzione di questoorgano, che dovrebbe snellire le praticheburocratiche e garantire un’amministrazio-ne più efficiente di un’area vasta mettendosullo stesso livello più realtà comunali orbi-tanti attorno a un centro urbano più gran-de, sta creando non poche difficoltà a livel-lo organizzativo, che nella nostra Nazionevanno naturalmente ad acuirsi manomano che si procede verso il Mezzogiorno.Proprio su queste problematiche la profes-soressa Moraci ha imperniato il suo inter-vento durante un convegno tenutosi aSiderno lo scorso 31 ottobre, nel quale haparlato delle difficoltà di rendere efficientel’organo amministrativo metropolitano

come il derivato di una sbagliata imposta-zione culturale.«Amministrare efficacemente una CittàMetropolitana - ha poi approfondito connoi la professoressa Moraci - presupponeuna corretta amministrazione dell’ordina-rietà e la creazione di una nuova forma digovernance a partire da un sistema virtuo-so. Purtroppo l’attuale forma di governo,soprattutto nel meridione, non è in gradodi garantire il raggiungimento di questoobiettivo minimo, perché ragiona ancorasecondo un schema obsoleto.«Per fare un esempio concreto sono anco-ra troppi gli amministratori convinti cherealizzare la Città Metropolitana significhiprendere l’attuale Piano Strutturale eribattezzarlo “Piano della CittàMetropolitana” senza cambiarne il conte-nuto. Inutile dire che non è affatto così.«La Calabria, così come il resto del sud,non possiede una corretta expertise digoverno territoriale, motivo per il qualemanca non è mai stata gestita corretta-mente la pianificazione ordinaria chegarantisca il corretto funzionamento dellaburocrazia o dei servizi.

«Limitarsi a trasferire l’attuale concettodell’esercizio di pianificazione provincialenon può dare lo slancio adeguato alla CittàMetropolitana, ma rischia anzi di amplifi-care i problemi di ogni singolo centro urba-no su tutto il territorio di competenza,impedendo di risolvere anche problemipiù basilari e di creare attrattori non soloper chi vuole trascorrervi le vacanze, maanche per i potenziali investitori.«Mi piace parlare di Città Metropolitanacome di “fenomenologia urbana” più chedi organo istituzionale, perché si tratta diuna razionalizzazione delle funzioni eco-nomiche presenti sul territorio e organizza-te dal un unico centro urbano. In Italia,vista innanzitutto la densità demograficanon molto elevata se paragonata a quelladi altri Paesi d’Europa, questo organo nonnasce per necessità, ma per decisioneamministrativa. Considerato che l’idea conla quale nasce la Città Metropolitana èquella garantire ai singoli centri urbani diessere riconosciuti all’estero dando loro lapossibilità di dialogare senza l’intercessio-ne di organi intermedi con l’Europa, farfunzionare correttamente questo organo

Francesca Moraci,docente di Pianificazione Territoriale,si occupa da anni delle variabili utili a rendere più efficacela Città Metropolitana.Siamo lontani anni luce dallapiena funzionalità, ma la Moraci assicura che lagrandezza è dietro l’angolo.

L’esempio che dobbiamodavvero seguire, a questopunto, è esclusivamente

quello della coesione tra idiversi amministratori,

una cosa che, purtroppo,dalle nostre parti non

accade né vieneadeguatamente

percepita a causa di unasorta di “paura” delle

possibilità di riuscita di untale progetto.

Nove frontiere dell’amministrazione

FRANCESCA MORACI:«VOGLIAMO REALIZZARE LA CITTÀ METRO

Locride: Pratiche di Fe

DOMENICA08 NOVEMBRE 17www.larivieraonline.com

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sul nostro territorio significherebbe darealla quasi totalità dei cittadini la possibilitàdi esplicitare i propri problemi.Raggiungere questo obiettivo, tuttavia,non significa cancellare Province e Regionidistribuendo le loro funzioni ai comuni deicapoluoghi più importanti, ma costruirefattori di metropolizzazione che garanti-scano a questi centri urbani di rispettareprecisi standard oggi assenti nella maggiorparte delle nostre città.«Non si tratta solo di “rango” o di grado diespansione della città sul territorio.Messina o Reggio Calabria, ad esempio,devono affrontare dei problemi territorialiimportanti: la mancanza di un certo tipo ditessuto economico o di un determinatorango commerciale sono elementi chedevono essere affrontati con urgenza sevogliamo che i nostri capoluoghi diventinoCittà Metropolitane degne di tal nome.«Affrontare queste criticità significa innan-zitutto eliminare una burocrazia farragino-sa e velocizzare i tempi strategici (che è poilo scopo finale della Città Metropolitana).«Un problema che, al sud, si acuisce inmaniera drammatica.

«Non si pensi, però, che risolverlo implichila stesura di un libro dei sogni. Spianareadeguatamente la strada alla realizzazionedella Città Metropolitana significa innanzi-tutto partire dai problemi dei singoli comu-ni, qualcosa di cui l’amministratore di ognicentro urbano è consapevole e che affron-ta quotidianamente. Nel breve periodo ci siconcentri sulle infrastrutture e sulla sicu-rezza, due cose tanto indispensabili quantoassenti nella nostra area territoriale. Unavolta trovato il modo di accorciare ledistanze, oggi ancora troppo ampie a diffe-renza di quanto avviene al nord, si potràfare rete con i comuni limitrofi e attuareun’amministrazione efficiente e condivisasecondo uno schema che dovrebbe giàessere familiare ai nostri comuni.«Nel frattempo, e forse qui risiede la veradifficoltà, bisognerà capire quali siano learee omogenee e i mandati che gruppi dicomuni possono farsi affidare ammini-strando in modo corretto, mantenendodegli equilibri all’interno della strutturaappena creata. In soldoni, bisognerà rico-noscere quale centro urbano sia più forte alivello commerciale e quale a livello turisti-

co, come potranno essere distribuiti i servi-zi e l’infrastrutturazione per garantire cheogni centro sia facilmente raggiungibile ecome si possa soddisfare la domanda ditutta la cittadinanza continuando a mante-nere equilibrio tra i centri abitati e senzaper forza annichilirne l’identità. Creareuna rete le cui intersezioni sappiano dialo-gare fluentemente è alla base della creazio-ne di ogni grande economia, aspetto sulquale sarà indispensabile investire.«Solo in questo modo riusciremo a dare uncontenuto alla nostra Città Metropolitanaproprio com’è accaduto a Torino, a Milanoo a Bologna, che hanno però avuto l’indi-scutibile vantaggio di partire da una posi-zione privilegiata rispetto a noi che, forse,avremmo avuto bisogno di un confronto dimaggiore qualità con gli organi statali e chenon si fosse limitato alla realizzazione diconvegni poco partecipati.«A tale proposito, si è sentito spesso parla-re dell’opportunità che costituisce per ilnostro territorio osservare l’esempio deicentri urbani che Città Metropolitana giàsono da diversi mesi. Benché questo sia inparte assolutamente vero, bisogna però

ricordare che il funzionamento di ogniconurbazione potrebbe essere dipendenteda variabili che non esauriranno assoluta-mente la casistica. Ogni città presentainfatti una propria capacità di governarsi edi affrontare differenti criticità. Le attualiCittà Metropolitane hanno statuti speri-mentali che le proiettano più avanti rispet-to a dove non siamo noi oggi e rispondonoanche a una differente domanda e offertadel territorio. L’esempio che dobbiamodavvero seguire, a questo punto, è esclusi-vamente quello della coesione tra i diversiamministratori, una cosa che, purtroppo,dalle nostre parti non accade né viene ade-guatamente percepita a causa di una sortadi “paura” delle possibilità di riuscita di untale progetto.«Solo superando questa impasse riuscire-mo a sfruttare adeguatamente le risorse ele start up che il nostro territorio già possie-de e a creare degli investimenti in grado dicambiare la situazione preoccupante delnostro PIL creando investimenti e infra-strutture la cui mancanza, oggi, crea ungrave problema gestionale».

Jacopo Giuca

SONO TROPPI GLI AMMINISTRATORICONVINTI CHE REALIZZARE QUESTOORGANO SIA PRENDERE L’ATTUALEPIANOSTRUTTURALE E RIBATTEZZARLOPIANO DELLACITTÀMETROPOLITANA

SPIANARE ADEGUATAMENTE LA STRADAALLA REALIZZAZIONE DELLACITTÀMETROPOLITANA SIGNIFICA INNANZITUTTOPARTIRE DAI PROBLEMI AFFRONTATIQUOTIDIANAMENTE DAI COMUNI

FRANCESCA MORACI:«VOGLIAMO REALIZZARE LA CITTÀ METROPOLITANA? DOBBIAMO SUPERARE DELLE BARRIERE CULTURALI»

Locride: Pratiche di Fenomenologia Urbana

CULTURA E SOCIETA’

EVENTO SIDUS CLUB

Alla presenza del Governatore AntonioFuscaldo, in visita ufficiale, e del suo staff, è statocelebrato il primo anno di nascita del Lions Clubdi Roccella Jonica. La manifestazione si è svoltaal Club Hotel Kennedy, al cospetto di una mas-siccia partecipazione di autorità lionistiche pro-venienti dall’intera provincia e oltre, nonostantel’allerta meteo, che hanno così voluto onorareun appuntamento tanto atteso, la tradizionale“Charter Night” che segna per il Club Lions diRoccella anche l’inizio delle attività per l’anno incorso. In un’atmosfera suggestiva e di grande attenzio-ne, durante la serata sono stati presentati, dairispettivi padrini, quattro nuovi Soci che, dopo illoro giuramento di fedeltà ai principi etici,hanno ricevuto il distintivo e l’attestazione diappartenenza alla grande famiglia dei Lions. I nuovi soci sono: Mariaelena Caridi dott.ssa inBiologia e Nutrizionista, la dott.ssa MariagraziaPiccolo e il Dott.Vincenzo Gerasolo ambedueavvocati e Girolamo Zito detto “Mommo”esperto di moda e divulgatore della bibita delmomento, il “Bergotto”.Una serata importante, che corona l'impegnodel club guidato dall'architetto Domenico Futia.Impegno che si è concretizzato in molte iniziati-ve e progetti posti in essere tra la fine del 2014 el'anno in corso. Un 2015 denso di soddisfazioniper Futia e il suo gruppo. Un gruppo che conta un qualificato numero disoci, nella totalità neofiti, eccetto il presidenteche vanta ormai oltre 10 anni di esperienza lioni-stica che non nasconde l’entusiasmo: «Sono feli-ce di essere alla guida di questo club, che a diffe-renza del calo generale di soci, oltre a dar vita adun nuovo sodalizio mantiene al suo attivo uncostante numero di soci, stimati professionistidel territorio, giovani e meno giovani fieri del-l’appartenenza ai Lions”. Proprio ai giovani si è rivolto il GovernatoreFuscaldo, il quale ha ricordato quanto le giovanigenerazioni siano il percorso segnato del futuro.Un futuro di onestà e forza, capacità e impegno.La cultura lionistica impone sacrifici, ma unsacrificio è ben accetto quando è indirizzato allasolidarietà e all'amore.Fuscaldo si è appellato al senso di umanità, chedeve essere comune a ogni singolo membro delmovimento lionistico. Un milione e quattrocen-tomila soci in tutto il mondo fanno dei Lions unarealtà operativa molto forte e incisiva. Incisivitàche può e deve arrivare al cuore di chi soffresituazioni di debolezza e di emarginazione. Nonsolo un impegno per la crescita sociale ed econo-mica di ogni realtà territoriale, secondo il princi-pio dell’equità.Un particolare accenno è stato fatto al rispettodi chi vive rallentamenti e involuzioni ed ècostretto alle file davanti alla Caritas, seppure ingiacca e cravatta. Sarà opportuno, ha chiaritoFuscaldo, abbattere ulteriormente i costi delleconviviali, al fine di dare concreti aiuti a chi neha bisogno.Il presidente Futia, dal canto suo, dopo avereelencato le iniziative avviate e concluse e quellein corso d'opera, ha ribadito la sua soddisfazioneper il lavoro svolto, coinvolgendo nel giudiziopositivo i suoi più stretti collaboratori, presen-tando i componenti del nuovo esecutivo del club:Enzo Romeo (vicepresidente e addetto stampa),Orazio Violante (segretario), DomenicoLeonardo (cerimoniere), Lorenzo Maesano(tesoriere), Leonardo Comperatore (censore),Daniela Futia (consigliere).A coordinare la serata il giornalista MaurizioBonanno, nelle vesti di cerimoniere distrettualeLions, coadiuvato da quello del club DomenicoLeonardo. Erano presenti la quasi totalità deipresidenti di club dell’8^ Circoscrizione con ilsuo presidente avv. Nando Iacopino e di zonaPeppino Maisano e altri alti dirigenti Lionsregionali e distrettuali. Tra gli ospiti di riguardoil sindaco di Siderno, Sen. Pietro Fuda, che hapresenziato fino alla fine della serata, che si èconclusa al tradizionale tocco della “Campana”.

Il Lions Club diRoccella Jonicafesteggia la suaprima Charter

Un anno di paziente lavoro, eseguito con amore e passionedalla professoressa Domenica Marra e dal marito, il dottorFranco Bosurgi. Catalogare l’immenso patrimonio librariolasciato dall’avvocato Aldo Greco. Una schedatura, libroper libro, indispensabile alla famiglia per poter avere con-tezza del numero e dei titoli dei libri e delle riviste, e perpoter offrire ad appassionati, studiosi, universitari, ricerca-tori, uno strumento di conoscenza e sapere. Il catalogo, per ora solo in forma digitale, è stato presenta-to mercoledì 28 presso il Palazzo della Cultura a Locri.L’evento, organizzato dal Sidus Club, è stato patrocinato dalComune di Locri. L’assessora Sofia ha infatti dichiarato che si tratta di unevento importante per una città come Locri, già sede dimolte raccolte private, come quella di Candida e diScaglione, e che la catalogazione del patrimonio librario diAldo Greco porta lustro alla cittadina. “La cultura va pro-mossa gratuitamente, e un evento così accorsato ci dà ilpolso del fatto che la gente risponde”. Queste le parole del-l’assessora alla Cultura Anna Sofia, latrice anche dei salutidel sindaco Giovanni Calabrese , impossibilitato a interve-nire poiché fuori sede. Insieme all’assessora, al tavolo dei relatori, oltre AnnaMeduri Greco, consorte dell’avvocato, la presidente delConsiglio dell’Ordine degli Avvocati di Locri, GabriellaMollica Luly, la professoressa Domenica Marra e il dotto-re Franco Bosurgi. Ha moderato la serata la professoressaAlbarosa Dolfin Romeo, presidente del Sidus Club. Presenti numerose autorità e figure attive nella vita cultura-le e politica della nostra zona, come il sindaco Pietro Fuda,il sindaco Vestito, il sindaco Salvatore Fuda, l’assessore allaCultura di Siderno, Ercole Macrì, l’onorevole Maria GraziaLaganà, il presidente dell’ALB Cosimo Pellegrino. Dopo un ricordo tenero e commovente tracciato daMollica Luly, la preside Marra ha dato un resoconto dellanatura del lavoro di catalogazione compiuto da lei e dalmarito, e dei risultati ottenuti. Tra volumi e riviste sono stati conteggiati circa 9.000“pezzi”, più svariati carteggi. I libri sono stati catalogatisecondo la classificazione decimale Dewey, estremamentedifficile da padroneggiare nelle sue finezze, e dato che lapassione dell’avvocato Greco non si fermava alla cultura e

alla lettura, ma sconfinava nella bibliofilia, sono stati trova-ti numerosi libri antichi, edizioni del Seicento, delSettecento e dell’Ottocento, alcune particolarmente belle,arricchite da illustrazioni e disegni. Emerge non solo unastoria del libro in sé, ma anche - con le parole della presideMarra - la falsità di un mito di Sud ignorante e incolto, inquanto una gran parte dei libri sono stati stampati a Napolio nei pressi, ai tempi del Regno delle Due Sicilie (ricordia-mo volentieri che l’università di Salerno fu la prima e piùimportante della storia mediterranea). Letteratura e arte sono le categorie che contano il maggiornumero di volumi, seguite da filosofia, storia e geografia. Si evince facilmente come l’avvocato Greco fosse un ricer-catore della verità, alle sue fonti, poiché nella sua bibliote-ca vi sono libri di impostazioni ideologiche assai diverse, cheegli confrontava e da cui traeva il meglio. Attualmente i libri pregiati sono sotto custodia presso unalibreria antiquaria che ne garantisce l’integrità, gli altririmangono nella dimora dell’avvocato. Ora la domanda si pone spontanea: una volta completato ilcatalogo, date le difficoltà obiettive della famiglia a esserepresente e disponibile, pur con tutta la buona volontà dellasignora Greco, cosa ne sarà di questo grande patrimoniolibrario? Rimarrà un’isola o ci sarà il supporto di qualcheistituzione in grado di metterlo a disposizione di tutti?

Lidia Zitara

Completato il catalogo della biblioteca privata di Aldo Greco

Siderno: nasce ilnuovo comitatoPiazza dell’Emigrante

“Un evento importanteper una cittàcome Locri,

già sede di molte raccolte

private, comequella di

Candida e diScaglione

Forti esti a pioggia quando n'ta sta terra cadi ealtrettanto forti u suli quandunesci ad asciugari.U calabrisi luntanustà terra non po' scordarie torna sempriper godere e ricordariinsiemi cu l'amiciquandu figghiolia palluni si mettivanu a jocari.Ora sunnu omini randie pe campari milli sacrificin'deppuru da fari.Ma quando veni l'estatinon po’ fari a menu di tornaripe jiri a maripecchì stù cielo azzurroe st'acqua chiara sulu cà a po’ trovari!

Traduzione

Forte è la pioggia quando in questa terra cadee altrettanto forte il solequando esce a riscaldare.Il calabrese lontanoquesta terra non può scordaree torna sempre per godere e ricordare con gli amiciquando ragazzi col pallone si mettevano a giocare.Ora sono uomini grandie per campare mille sacrifici ebbero da fare.Ma quando vien l'estatenon può fare a meno di tornare eandare a mareperché questo cielo azzurro equest'acqua chiara solo qua la può trovare!

CalabriaLo scorso 7 ottobre è stato costitui-to il “Comitato Piazzadell’Emigrante” con la finalità difare conoscere, conservare e diffon-dere i valori tradizionali, culturali,artistici, turistici e sociali che i nostriemigrati hanno apportato nei luo-ghi dove si sono trasferiti per que-stioni di lavoro.L’idea è quella di consolidare lerelazioni di solidarietà con i nostrimigranti residenti all’estero emigliorare le loro condizioni eco-nomiche, sociali e culturali deiSidernesi. In tale contesto si avvie-ranno scambi culturali con altricomitati ed enti presenti all’estero.Le principali attività saranno con-vegni, conferenze, dibattiti, semina-ri, proiezioni, concerti, attività diformazione per il reinserimento nelmondo del lavoro, attività sportive,scambi culturali con altre etnie e siorganizzerà l’annuale festadell’Emigrante in programma per ilmese di Agosto.Nella prima riunione sono statinominati il Presidente delComitato Rocco Ierinò, il TesoriereAntonio Panetta , il SegretarioDomenico Panetta.Le prime richieste effettuate

all'Amministrazione sono state: ladisinfestazione dei quartieri Donisi,Grappidaro, Gonia, Fossecalì, SanFilippo, Arona e Abbruschiato el’organizzazione della Festa di SanMartino, che si svolgerà l’11novembre dinanzi all’ufficio posta-le di Donisi.Si è cominciato inoltre a organizza-re la Festa del Dolce natalizio, il 28dicembre presso la Piazzadell’Emigrante.Il Comitato invita infine i cittadini avisitare Facebook e prendere parteal tesseramento del comitato.

L'ufficio Stampa Piazza dell'emigrante

www.larivieraonline.com DOMENICA08 NOVEMBRE 19

Nonostante il rinvio a causa del maltempo, èfinalmente ai nastri di partenza l’OttobrataSidernese!Grazie all’impegno delle associazioni, SidernoSuperiore è pronta e presentare un altro impor-tante evento che si propone di diventare, da quia qualche anno, un appuntamento fuori stagio-ne per tutto il comprensorio nonché modellooriginale di sviluppo, attivando le migliori ener-gie del volontariato e della partecipazione deicittadini e richiamando, quindi, rilevanti flussidi visitatori provenienti dal territorio comunale,provinciale e regionale.Godere delle bellezze di una terra dalle millerisorse, dei suoi profumi e, soprattutto, dei suoisapori è, di fatto, una possibilità che in pochi silasciano scappare.Insieme alla cultura dell’ambiente e dell’inte-grazione uomo-natura, l’Ottobrata intende pro-muovere la cultura delle tradizioni, usi e costu-mi della Calabria; la cultura delle tipicità colle-gate alla storia e all’identità delle comunitàcalabresi; la cultura della micro-imprenditoria-lità collegata alle potenzialità del territorio; lacultura dell’accoglienza e del turismo di qualitàfuori stagione.Non solo cibo, quindi, ma musica, cultura earte.Ad arricchire la manifestazione, infatti, cisaranno convegni e dibattiti (come quelli orga-nizzati a Palazzo De Mojà a partire dalle 18:30di sabato 7 novembre), spettacoli e animazioni,iniziative di solidarietà in compartecipazionecon altri organismi nazionali e internazionaliriconosciuti, visite guidate attraverso i vicoli delsuggestivo Borgo Antico, degustazione di pro-dotti tipici locali che sarà possibile anche acqui-stare in un’area riservata. Ma, qualora tuttoquesto non vi sembrasse sufficiente, restate connoi fino alla fine della manifestazione, che chiu-derà, l’8 novembre alle 22:00, con il grande con-certo di Mimmo Cavallaro.L’Ottobrata entra a pieno titolo tra le manife-stazioni che puntano all’intrattenimento abasso costo, di cui la nostra realtà ha un dispe-rato bisogno. Il tutto unito alla possibilità digodere di sapori, profumi, colori, panorami diuna terra che, almeno in questo, non ha nienteda invidiare a nessuno.

Istituto Pedullà:Domani unconvegno suarcheologia, arte ebenessereL’Istituto Comprensivo “Bello - Pedullà -Agnana” di Siderno, lunedì 9 novembre, alleore 17:00, ospiterà il convegno “Per Bacco…!”,incentrato su Archeologia - Arte - Benessere.Introdurrà il dirigente scolastico Vito Pirruccio.Interverranno la Responsabile MuseoArcheologico Nazionale di Locri Laura Delfinoche parlerà di “Percorsi di storia e archeologia:l’uva e il vino”, la Vice Presidente Sidus ClubKatia Aiello sulle “Nature morte” e la dentistaGabriella Barreca su “Uva: proprietà e benefi-ci”.

Il14 novembre verrà celebrata in tutto il mondola Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel1991 dalla International Diabetes Federation(IDF) per ricordare la data di nascita di

Frederick Banting, lo scopritore, insieme a CharlesBest, nel 1921, dell’insulina. Nel dicembre 2006l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) invitavatutti gli Stati Membri a promuovere politiche per laprevenzione della malattia e la diffusione di un’ade-guata informazione. Il logo internazionale del WorldDiabetes Day (WDD) è un “cerchio blu” che rappre-senta l’unità di tutta la comunità mondiale. Quest'anno la campagna di comunicazione di DiabeteItalia " Muovi i fili del diabete " è rivolta principalmen-te alle persone con diabete e a chi sta loro vicino einvita al cambiamento, a scuotere i fili e muovere leleve che possono migliorare la qualità della vita dellapersona con diabete, sia direttamente sia sollecitandouna migliore assistenza. Per il diabete in età pediatrica, la campagna di infor-mazione e sensibilizzazione riguarda l' accoglienza delbambino con diabete a scuola con il coinvolgimentodiretto di AGDItalia, la federazione che raggruppa lamaggior parte delle associazioni che si occupano didiabete giovanile. "Diabete: cosa la Scuola può impa-rare e insegnare" è lo slogan della campagna 2015 chefa riferimento alle raccomandazioni di un Documentostrategico realizzato da questa Federazione con la col-laborazione dei Ministeri della Salute e della PubblicaIstruzione. La Calabria ha di recente recepito questoDocumento strategico e, sulla spinta dei pediatri dia-betologi facenti parte della "Rete diabetologica pedia-trica calabre", ha promosso con l' Ufficio scolasticoregionale un Protocollo d'intesa che facilita l'inseri-mento a scuola in sicurezza del ragazzo con diabete. Anche quest’anno saranno diversi gli eventi propostidal Centro di diabetologia pediatrica dell' Ospedale diLocri e dall'Associazione Giovani con Diabete dellaLocride per celebrare la Giornata Mondiale del

Diabete 2015. Durante la settimana sono previstidiversi incontri nelle scuole della Locride che avrannoper tema la corretta alimentazione e la promozionedell'attività fisica. Sabato 14 Novembre, a partire dalleore 9.00, presso la sala del Convento dei Minimi diRoccella Jonica, si svolgerà un incontro dibattito sultema "Alimentazione e Salute ". A seguire, nella piazza antistante il Convento, si svol-gerà una manifestazione ludica con giochi e animazio-ne per i più piccoli con la collaborazione del Centro diassistenza oncologica della Società nazionale di salva-mento di Siderno. Alle ore 18.00, il prof. Fausto

Certomà, in allegria, sarà alla guida di un gruppo difitwalking al quale potranno partecipare tutti, grandi ebambini. Nelle notti tra il 14 e 16 novembre si potrà notare consorpresa che alcuni luoghi e monumenti del nostrocomprensorio si vestiranno di una luce blu così comesarà fatto in tantissime altre città del nostro Paese e intanti altri Paesi del mondo. Un’iniziativa simbolica chemira a illuminare la vita delle persone che convivonocon il diabete e a far luce tra quanti non lo conosconoper eliminare pregiudizi che ancora oggi serpeggianoin vari ambiti sociali.

Siderno Superiore rinascegrazie all’OttobrataSidernese. Grande attesa per Mimmo Cavallaro

La “Palinuro” solca le acque di RoccellaGrazie all’impegno profuso della

sezione di Roccella Jonicadella Lega Navale Italiana,nella mattinata di ieri merco-

ledì 4 novembre la nave a vela“Palinuro”, nave-scuola della MarinaMilitare, ha accostato e sostato perdiverse ore nelle acque antistanti l’abi-tato di Roccella Jonica, per l’unica sostalungo le coste Calabresi. La richiestaaccolta dallo Stato Maggiore dellaMarina con favore e piacere, ha fatto siche questa meravigliosa occasionepotesse essere trascritta sia sul diariostorico della Nave sia come pagina distoria della cittadina roccellese, da sem-pre vocata al mare ed alle attività che loriguardano. Il vascello, al Comando delCapitano di Fregata Gabriele Belfioreha ricevuto a bordo dapprima la visitadi una delegazione composta dalPresidente della Sezione LNI diRoccella, Ing. Ilario Franco, dalSindaco della cittadina Roccellese Prof.Giuseppe Certomà, dai docenti accom-pagnatori del locale Istituto Nautico“Maiorana”. Dopo aver dato gli onoriagli ospiti, il Comandante ha concessola visita a bordo agli studenti e ai sociche hanno voluto partecipare allamanifestazione con le proprie barche,

defilando intorno alla nave e accostan-dosi successivamente ad essa.La nave “Palinuro” è attualmenteimpegnata in una crociera addestrativapartita da Venezia il 23 ottobre e che siconcluderà il 12 novembre nel porto diSalerno organizzata dalla MarinaMilitare in collaborazione con la LegaNavale Italiana. In tale crociera sonoimbarcati un gruppo selezionato di gio-vani soci della Lega Navale Italiana, tracui Luigi Giancotti di Roccella Jonica,alunno del locale Istituto Nautico, pre-scelto per meriti scolastici.Il Comandante, gli ufficiali e l’equipag-gio della nave “Palinuro” hanno caloro-samente intrattenuto gli ospiti saliti abordo con spiegazioni e dimostrazioni,facendo così loro vivere una giornataemozionante proprio nel giorno dellaFesta Nazionale delle Forze Armate. Acoronamento dell’iniziativa e a ricordodella giornata trascorsa a RoccellaJonica, il Sindaco Certomà ha volutofar dono al Comandante di un preziosovolume illustrativo della storia e dellavita di Roccella Jonica e lo stesso haricambiato offrendo alla Sezione dellaLNI e alla città il crest della nave, cometradizione marinara vuole in questi casi.Il crest riporta proprio il motto di Nave

Palinuro “Faventibus Ventis”.L’iniziativa odierna è solo una delletante che la Lega Navale Roccellese haintenzione di proporre sia a favore deipropri soci sia per lo sviluppo della cul-tura marinaresca del territorio. Direcente infatti la sezione ha stretto unsodalizio con il locale Istituto Nauticotramite la firma di un protocollo di col-laborazione tra scuola ed ente, il qualeè stato accolto con grande favore edentusiasmo dal Preside, ing. Morfea;proprio questo connubio sta portandodei positivi e riscontrabili risultati,primo tra tutti quello dell’entusiasmotra gli studenti che in questa manierahanno molte possibilità di vivere espe-rienze e legate al mare, tramite le inizia-tive che la LNI nazionale e locale met-tono in campo.I dirigenti della sezione Roccellesehanno da tempo presentato un proget-to presso il Comune di Roccella, per larealizzazione di una base nautica nellevicinanze del Porto delle Grazie chedarà certamente grande impulso a tuttele attività istituzionali che la LegaNavale è chiamata a svolgere: corsi divela, conferenze e dibattiti sulle temati-che legate al mare e all’ambiente mari-no e conoscenza dei problemi maritti-

mi, partecipazione dei cittadini allo svi-luppo ed al progresso di tutte le formedi attività nazionali che hanno sul mareil loro campo ed il loro mezzo di azio-ne. La base sarà dotata anche di spaziattrezzati per svolgere attività sportivaanche a terra. L’obiettivo è certamentequello di avvicinare soprattutto i giova-ni all’affascinate mondo del mare.A ciò si unisce anche il contributo chel’Istituto Nautico sta già dando sul ter-ritorio con l’indirizzo di studi “Trasportie Logistica – Conduzione del MezzoNavale”; sempre più studenti infattistanno dimostrando interesse per que-sta materia la quale permette inoltreanche ottimi sbocchi professionali per ilfuturo post-diploma, soprattutto inconsiderazione che l’Italia è bagnata da8000 km di costa. La riuscita dell’iniziativa odierna è statapossibile anche e soprattutto grazie aisoci della sezione che hanno messo adisposizione le proprie imbarcazioniper collegare il porto di Roccella con lanave, nonché alla Società di servizi peril turismo e lo sport Megale Hellas diMarina di Gioiosa che gratuitamente econ entusiasmo ha trasportato gli alun-ni del Nautico a bordo del Palinuro.

Anche la Locride celebra laGiornata Mondiale del Diabete

Lo fai due volte l’anno: la prima, a ini-zio maggio, quando vieni investito daun’ondata di calore, che hai bramatol’estate per mesi e mesi e all’improv-viso già non la vuoi più; la seconda,

generalmente intorno “ai morti” (primi dinovembre), quando una mattina esci di casacon 30°, a maniche corte, e torni con la feb-bre e i piedi congelati. Cambio stagione. Chementre lo fai ti chiedi perché papà tarlo e lasua famiglia non abbia mangiato il tuo interoguardaroba, tanto può, a tratti, farti schifo.Ogni anno, puntualmente, ti si ripresentanodavanti quei capi d’abbigliamento, come ilparente al lutto che proprio non vuoi saluta-re, però ti tocca. La domanda è: perché?Suddivisa nelle sottocategorie di: 1. Perchénon ho niente da mettermi? 2. Perché hocomprato questo orrendo golfino? 3. Perchéesiste l’inverno? D’estate vai in giro che pari un fiore uscitodall’orto botanico, tanto che Picasso si rivol-ta nella sua tomba, invidiandoti gli abbina-menti di colore che c’hai addosso. D’invernoscompare la tavolozza e ti mostri in quattro,cinque varianti di colore, un po’ come succe-de nelle gelaterie, che ti lasciano solo il fiordi latte, la nocciola e il cioccolato. Non acaso, uno dei colori più utilizzati è il fango,derivato probabilmente dalle alluvioni inver-nali. E insomma, l’inverno è già triste di persé e il tuo guardaroba non ti aiuta proprio.Puntualmente, poi, ti si ripresenta quel

maglioncino del quale vorresti raccontareche si è infiltrito: la verità è che sei tu chenon ti infiltrisci mai, anzi, ti sdillabri; difatti,l’unica volta che sei riuscito a metterlo èstato quando hai dato l’esame di dirittopenale, che non hai mangiato per una setti-mana e allora ci sei entrato dentro. Finedella favola. Altri maglioncini, invece, hannoi colori della cacca; per precisare, di diversitipi di cacca (a seconda del tuo transito inte-

stinale, ma questo passaggio lo saltiamo).Un’altra cosa che mi sono sempre chieste èse al Nord, come al Sud, si usi mettere daparte roba che potrebbe servirti per “eventispeciali”, come il maiale o le olive. Ci si com-bina uno schifo durante queste giornate, maqualcosa dovrai pur indossare! Su questonon ti batte nessuno: tra la maglia bucata e latuta con la macchia di varechina, hai solol’imbarazzo della scelta. Il cambio stagione

procede così, tra una montagna di roba chefa volume e che raccoglie pelo (l’ultima voltatuo cugino ti ha fatto stendere e rotolare suldivano sul quale si era coricato il cane, per-chè aveva bisogno di pulirlo), un senso diimpotenza e incredulità miste al chiederti ilsenso della tua vita. Tra te e te ti dici che cela farai: anche questo inverno passerà e com-prerai qualcosa che ti renda solare. In realtàl’inverno è quella stagione che ti rende fur-bacchione, quando, mentre prepari la tuaciambella preferita, ti accorgi che il burro èfinito e devi correre al supermercato. Per cui,quello che fai, è indossare, sopra la magliadel pigiama, il giubbotto; e metterti un cap-pello per nascondere i capelli sporchi; e nontoglierti nemmeno le babbucce, infilandotigli stivali che con quei termosifoni di lana aipiedi sono passati dal numero 38 iniziale, al27 di Lelly Kelly. Non riesci nemmeno acamminare... Ma come ti sei ridotto?La giornata dedicata al cambio stagioneinvernale è dura: non ti si può parlare. Mettida parte quello che proprio non indosseraiper dignità, quando arriva tua madre edesordisce con “Questo non lo metti più? Loregaliamo a tua cugina!”. Ti assale un sensodi calore, le guance diventano rosse e inizi asudare. Nessuno ha il diritto di toccare i tuoivestiti abominevoli, fossero l’ultima cosa cheti resta... e con tutta la tua forza urli, “A miacugina NO!”.

Sara Jacopetta

L’esperienza universitaria è un’avven-tura. In tutto e per tutto. Comincianell’istante esatto in cui si varca lasoglia della città che ospita la strut-tura, e non termina per tutta la vita.

Ci sarà sempre qualche questione ancoraaperta che continuerà a essere parte dell’esi-stenza di uno studente: un amico/a universi-tario diventato fidanzato/a, un fidanzato/adiventato marito/ moglie, un ragazzo/a lascia-to/a, un esame andato male, una coinquili-na/o troppo simpatica/o, o una/o troppo anti-patica/o.Ma soprattutto il ricordo che ci si porterà die-tro per tutta la vita sarà quello di un proprie-tario di casa disponibile e affidabile o di unototalmente inesperto e combinaguai.L’entrata ufficiale nella vita universitaria deifuori sede comincia con la fatidica ricercadisperata di un alloggio.Poco male per coloro che si adattano a qual-siasi situazione, malissimo per chi ha grossepretese.Che si prepari psicologicamente a giornateinfernali in cui troverà proprietari furbac-chioni a cui il nome “contratto di locazione”fa rabbrividire, nonché affermare: “Noisiamo una famiglia! E nelle famiglie non cisono contratti.”Vano il tentativo di spiegazione secondo cui ilcontratto è rivolto a tutelare entrambe leparti.Loro ragionano come se fossero una “fami-glia”.Case improponibili a prezzi tutt’altro cheproponibili.Muffa, acari e polvere. Pavimento inesistentee, sui muri, graffiti. Sì, di macchie.Ma tanto “questa è una bella casa, comoda etranquilla. Al piano inferiore abita un medi-co e un avvocato. Gente raccomandabile.”Sì, come se questi professionisti sul loro statocivile avessero scritto “brava persona” soloperché possiedono una laurea.Generalmente queste sono le tipiche persone

la cui fortuna è stata quella di possedere unimmobile più o meno accettabile in una cittàuniversitaria, da affittare a poveri studentimalcapitati.Vi sono, poi, i proprietari che nella vita sonoricchi costruttori. E per ogni edificio costrui-to destinano un appartamento a studentiaffittuari.Poco disponibili perché troppo impegnati, efin troppo lascivi. Gli studenti si ritrovano adover consegnare mensilità arretrate, perchéil proprietario si dimentica di passare a ritira-re l’affitto, tanto mica ha bisogno di soldi.Ah, dimenticavo.Non dichiarano l’importo effettivo dell’affit-to. Pagherebbero troppe tasse.Capita a volte (molto raramente) di trovare

l’onesto cittadino. Lavoratore da un’interavita, che ha acquistato un appartamento inve-stendo del denaro messo da parte e frutto diinnumerevoli sacrifici.Preciso ed efficiente. A ogni fine stagione sitrova a ingaggiare una ditta di pulizie per fartrovare l’appartamento sempre impeccabilee profumato. Arredato con gusto, e studiatonei dettagli.Questo tipo di locatore, dichiara anche il cen-tesimo, fa visita a casa munito di cartellina econ la situazione economica di bollette eaffitto ben chiara, delineata da un attento stu-dio fatto di grafici e tabelle.“Sara ha già pagato il canone. Mariella no. Il2 settembre arriva la bolletta dell’acqua”.Contratto rigorosamente registrato, e spese

contrattuali a carico del locatore.Insomma instancabile e preciso, non può cheessere un proprietario di casa “limited edi-tion”.Sulle varie agenzie che si occupano di locareappartamenti a studenti conviene non soffer-marsi troppo.Due mensilità anticipate e altredue per il loro guadagno.Vi è, poi, una categoria di locatore che seDante avesse vissuto nei giorni nostri avreb-be collocato nell’ultimo girone dell’inferno.È quella degli incivili e degli ignoranti.Ma non perché non hanno studiato, ma peril semplice motivo di non saper instaurare undialogo e affrontare un discorso. Il povero studente dopo essersi innamoratofollemente della casa, cerca in tutti i modi difarsi piacere il proprietario.Ma si fallisce sempre.Non mantengono orari, le 19 serali accorda-te due sere prima, divengono le 7:45 del mat-tino, senza avvertire.Non hanno intenzione di spendere un euro,e se dovesse capitare un guasto irreparabilealla lavatrice millenaria degna di premioNobel per l’indistruttibilità, beh “gli elettro-domestici sono a carico dell’affittuario, quelliin casa erano tutti nuovi.”E se solo si cercasse di discutere, si può starcerti che loro non hanno nessuna intenzionedi cedere. Non sapendo argomentare, sonocapaci di girare le spalle e andar via nel belmezzo della discussione.Anche un po’ offesi.Non si capisce bene se dalla discussione odalla consapevolezza di essere inappropriati.Che poi il povero studente entra pure in crisi:“non capisce lui o non mi so spiegare io?”- sichiede.A questo punto il mio consiglio è uno solo:invece di regalare soldi a proprietari incapaciper affitti salatissimi, meglio accollarsi unmutuo. Di sicuro - come dice mia nonna - siguadagna in salute.

Sara Leone

S.O.S cambio di stagioneNovembre, è ora di dire basta alla voglia di andare in giro come un fiore uscitodall’orto botanico. Largo ai vestiti color fango-alluvione. E tra questi outfit smorti c’èanche la roba che potrebbe servirti per “eventi speciali”, come il maiale e le olive.

Studenti VS locatori: causa persa in partenza?

Tra i ricordidell’universitàc’è senz’altroquello del

proprietario dicasa: che siadisponibile e

affidabile ocombinaguai e

spesso spilorcio,segnerà in

manieraindelebile la vita

di ognistudente.

DOMENICA08 NOVEMBRE 21www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

RIVIERA

In the real life…Roberto Oliveto e CosimoMacrì, dopo tanti fotomon-taggi, si incontrano dal vivo edecidono di immortalare ilmomento con un selfie piùunico che raro!

Come le bestieGiustissima l’indignazione di GiovanniCalabrese dinanzi al locrese che, mer-coledì, ha ostruito l’accesso a viaZaleuco per disfarsi di questa frasche

Vicini ViciniRocco Marzano eMaria Bizantini duran-te la tempesta. Nientedi meglio delle giac-che della ProtezioneCivile e del caloreumano per ripararsidal vento.

Chi vuol essere Sommelier?Durante l’incontro al Residence Zefiro laFondazione Italiana Sommelier ha annunciati l’a-pertura di una nuova sede nella Locride. Più vinoper tutti!

Sprezzanti del pericoloIl giorno della tempe-sta il temerario gior-nalista di Rai Calabriasi è fermato sul lun-gomare di Siderno aintervistare gli altret-tanto temerari pas-santi

Una soddisfazioneincompresaAl comune di Siderno l’op-posizione se la ride. Nonsappiamo perché, mavedere serenità sui volti diMichele Cataldo e PietroSgarlato rallegra anche anoi.

Emergenza finitaLa vicesindaco AnnaRomeo assieme alladirigente dellaProtezione Civile,davanti al comuneSiderno sono sollevate:l’abbiamo scampataanche questa volta!

“Ciao, bbelli!”Davide Ruso e il “piccolo” Maio posanodinanzi al bancone di Mimmo Simonettache, in astinenza da tabacco, saluta primadi usare la porta di servizio…

Siamo nelle tue mani!Nell’ultimo Consiglio Comunale,Vincenzo De Leo è stato elettonella consulta cittadina. BuonLavoro Vincenzo, non fare sceltedi cui potremmo pentirci!

Una foto spazialeDall’archivio storico:Pino Bova e LuigiGuttà avevano posa-to per questo scattodurante la manifesta-zione di CD a Siderno.Chissà perché ci erasfuggito…

C’è crisi!SalvatoreSiviglia e PinoAlbanese,eletti “unitàcrisi” al comu-ne di Sidernodurante l’allu-vione riordi-nano le ideecercando sup-porto sui lorosmartphone

SETTIMANALE

DOMENICA08NOVEMBRE 23www.larivieraonline.com

Ciao AdeleCi ha lasciatoAdele Cambria,giornalista, scrittri-ce, compagnainstancabile nellelotte femministe.Amica preziosadella Casa interna-zionale delleDonne.

Una squadra vincenteSfoggiano un portamento tipicodei grandi dirigenti d’azienda eaccolgono i clienti con una pro-fessionalità unica: ecco il teamdella Vodafone di Siderno!

Siderno Salva l’Alto AdigeEttore Gliozzi, sidernese, salvaogni domenica la sua FCSudTirolo. Entrato sempre allafine del 2° tempo, ha avuto ilpotere di ribaltare tutti i risulta-ti!

La colpa dell’alluvioneQuesto scatto di MartinoMichelizzi non solo testi-monia un momentodrammatico dell’alluvio-ne, ma anche che è stataportata da un “arcegliudu malaugurio”

Effetto serraMolto sentito in Calabria l’allarme OMS inmerito alla pericolosità delle carni rosse. Maattenzione: potrebbe non essere l’unico ali-mento pericoloso…

Il pensiero deiBevilacqua“È un anno checi manchi, Rosa.Sarai sempre neinostri cuori. Tuomarito e i tuoifigli”

Ognuno fa quello chepuòPercorsi alternativi allaSS106: arrivano i toteminformativi dell’ANAS.(dalla pagina Facebook“Lo statale jonico”)

Ancora tu?!Torniamo ancora in quel del poli-funzionale per incontrare il segreta-rio regionale CD mentre discuteanimatamente con Gianni Gerace eVincenzo Loiero!

Fidiucioso di non cadereIl nostro simpatico vescovo, Franc

esco Oliva,

approfitta del sole che fa capolino tra le nubi per

farsi un bel giro in bicicletta.

30 anni di foto meravigliose

Ed eccoli i festeggiamenti di Giulio

Archinà per i suoi trent’anni di gloriosa

attività! Una ottima torta, un favoloso

spumante e una foto tra le foto!

In alta uniformeDue vigili urbaniposano per noi inalta uniformedurante le comme-morazioni che lacittà di Siderno haorganizzato per laGiornata all’unitàNazionale