Io Come Autore

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68 numero autore Disegno di Eleonora Gramigna Il socialnetwork per la cultura è già on-line raggiungici ora! Ciao sono Medeo ... un gatto “speciale” perchè? .... fiuto meglio di un segugio!!! Speciale Editore: intervista a Autodafé Edizioni Autori alla ricerca di sé: Elettra Groppo e Danilo Di Gangi Concorso Nei libri con Medeo: ultima chiamata per gli autori! www.iocome.it Anno 3 N. 68 / MARZO 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

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Rivista dedicata agli autori

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ero

autore

Disegno di Eleonora Gramigna

Il socialnetworkper la cultura

è già on-line

raggiungici ora!

Ciao sono Medeo ... un gatto “speciale”

perchè?.... fiuto meglio di un

segugio!!!

● Speciale Editore: intervista a Autodafé Edizioni ● Autori alla ricerca di sé: Elettra Groppo e Danilo Di Gangi ● Concorso Nei libri con Medeo: ultima chiamata per gli autori!

www.iocome.it

Anno 3 N. 68 / mArzo 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-rEA: mI-1942227.Iscr. Tribunale di milano n. 324 del 10.6.2011.

som

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Danilo Di Gangi | 6Lungo come l’IndoElettra Groppo | 12Sogni inquinati

autori

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ero

rubrichePennellate di parole | 4Giovanna VanniniL’angolo della poesia | 10Fadi NasrInformazione letteraria | 22Federica FerrettiIntervistando | 24di Indira FassioniNon solo vecchie pietre | 28di Natale BarcaEventi | 34a cura della redazione

Cristiano Abbadessa | 16a cura di Daniela Villa

speciale

www.iocome.it 3

editorialeCari lettori,

la nostra primavera inizia sotto il segno della ricerca.

Ricerca di sé attraverso il viaggio, come per Danilo Di Gangi in Lungo come l’Indo, o attraverso i colori dei sogni, come nei Sogni Inquinati di Elettra Groppo.

Ricerca sulla contemporaneità, come ci spiega Cristiano Abbades-sa nell’intervista per Autodafé Edizioni, casa editrice dal nome ambivalente che indaga il presente con la sua narrativa.

Ricerca di indicazioni sul futuro, come sembrano mendicare le ricche ragazze Bellelli al vissuto Degas nelle Pennellate di Parole di Giovanna Vannini; e ancora ricerche sul passato, come quelle presentate da Natale Barca dai siti archeologici dell’Iraq.

Buona ricerca, ma soprattutto buona scoperta a tutti.

Daniela Villa

rubriche

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una par-tecipazione ad un antolo-gia, ha intra-preso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la cono-scerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capola-vori di varie correnti arti-stiche.

pennellate di parole

Riflessioni di un pittore…Appoggiò il pennello sulla tavolozza e si pulì le mani con lo scampolo di stoffa intriso di tinte da sempre destinato a quello scopo. Una sorta di euforica nostalgia lo prese, una miscela emozionale inconsciamente inventa-ta da lui che gli si manifestava ad ogni con-clusione d’opera. Per quel dipinto appena finito, la sentì subito più forte. Arretrò di qualche passo, così da far rientrare tutta la tela nel raggio del suo sguardo. Pochi i colori usati, quattro le figure ritratte tra le mura domestiche. Per tutto il tempo della posa tra lui e quelle, un’ovvia, assidua frequentazione, tanto da arrivare a scambiarsi i reciproci umori, odo-ri, disagi e aspettative, tutte sensazioni che adesso non riusciva a ritrovare in quei loro volti in dipinto. Un profondo rammarico, qua-si una sconfitta andarono a sommarsi all’abi-tuale miscela emozionale. Subito ripensò con forza alle due fanciulle, così chiuse nel loro non mostrarsi, quanto avide e curiose di fare conoscenza con la vita non ammessa dagli schemi. Il suo essere uomo, giovane, cattura-to dal fuoco dell’arte, provocava negli occhi delle due ragazzine scintille impazzite alle quali le stesse affidavano il compito di parla-re, non potendo per motivi di rango e di età, fare altrimenti: “… Raccontaci, dicci, cosa di-pingi oltre queste vesti scure, questa mesta atmosfera, cosa ti picchietta al cuore, cosa ti fa arrossire, cosa verrà domani per noi?...”Sentì un’ondata di calore salirgli dai piedi alla cute, coprì il dipinto con un drappo leg-gero, andò a sedersi sulla poltroncina impa-gliata nel minuscolo giardino in mezzo alle sue fioriture. Qualcosa nel tempo sarebbe dovuto cambia-re….

Giovanna Vannininumero

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Edgar Degas, La famiglia Bellelli1858-1869, olio su tela, Museo d’Orsay, Parigi

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Mi chiamo Danilo Di Gangi, ho 49 anni e sei libri alle spalle, tutti frutto di un profondo amore ver-so le realtà vissute (Cieli d’infini-to. Mongolia, terra senza tempo - 2003, ed. L’Arciere, Il Gioiello di neve. Kailash, l’essenza del Tibet - 2004, semifinalista al Premio Ban-carella, ed. L’Arciere, Fra barbari e dei. La vera politica cinese in Tibet -2008, ed. L’Arciere. Siberia (in)contaminata - 2010, ed. Campa-notto. Viaggio al limitare del tem-po. Un racconto esoterico - 2010, ed. Il Ciliegio. Lungo come l’Indo - 2012, finalista al Premio lettera-rio internazionale “Trofeo Penna d’Autore”, ed. Il Ciliegio).

Viaggiatore, scrittore, fotografo e insegnante di ed. fisica, ho inizia-to a percorrere le regioni asiatiche dalla fine degli anni ’80. Perché? Fate una piccola azione creativa di scorporo e aggregazione delle lettere del mio nome e cognome e vi apparirà “dal Nilo al Gange”, i nomi di due dei più importanti, sacri e grandi fiumi del mondo. Va da sé che il viaggio fosse impresso nel mio DNA fin dalla nascita è, di conseguenza, lo scrivere, “perchè scrivere è uno dei migliori modi possibili di viaggiare e far viaggia-re”.

Ho incominciato a farlo dall’età di 16 anni, sentendo la mancanza di qualcosa che ancora non sape-vo identificare, la nostalgia di un ambiente che non era quello in cui stavo crescendo. Quando sono ar-rivato in Asia ho ritrovato i luoghi

Autore fisici di quelle immagini che, prece-dentemente, erano latenti in me. Da allora ho compiuto numerosi percor-si, dall’India al Tibet, dalla Mongolia alla Siberia, dalla Cina al Borneo ma, soprattutto, ho prediletto gli itinerari di trekking, vivendo a stretto contat-to con le etnie nomadi e di montagna.E’ stato dopo il viaggio in Mongolia, davanti ai grandiosi vuoti sconfinati e alle solitudini desertiche, che ho smesso di scrivere per me stesso e deciso “di scrivere per far viaggiare gli altri”.

Arrivare alla prima pubblicazione (nel 2003) fu impresa assai ardua. At-tesi quattro anni e spedii decine e de-cine di manoscritti a una lunga lista di case editrici, delle quali venni in possesso degli indirizzi, muovendo-mi a caso, attraverso una vera e pro-pria giungla quale si dimostrò essere il mondo editoriale! Non conoscevo nessuno, non avevo riferimenti: solo dieci anni dopo scopersi l’esistenza degli agenti letterari! Nondimeno nu-trivo una certezza inamovibile: non avrei mai ceduto alle lusinghe degli editori a pagamento! E così è stato e, oggi, posso ritenermi soddisfatto di aver sempre trovato un editore che abbia creduto in me e nel mio lavoro. Tutti i miei libri nascono dal desi-derio profondo di far recuperare un corretto rapporto tra uomo e natu-ra e di far conoscere culture mille-narie, fonte di sviluppo spirituale. Dove l’ambiente è più severo, l’uomo ritrova il giusto senso delle propor-zioni e dei propri limiti, si ricolloca, recuperando il proprio posto nell’im-

Lungo come l’Indo

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Danilo Di Gangi num

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mensità del tutto. Qui, la percezione ordinaria del tempo e dello spazio si annulla e si compenetra: il tempo di-venta esclusivamente quanto occor-re per raggiungere un determinato punto, al di là della sua misurazione e quantificazione. Si vive l’esperien-za del “continuum infinito presente”, il tempo in funzione dello spazio, del procedere, del presente, passo dopo passo.

In tutto ciò fatica fisica e fatica in-teriore sono inscindibili e richiedono tenacia, perseveranza, disponibili-

tà del cuore e resistenza mentale, qualità indispensabili per un noma-de sognatore quale sono. Ogni per-corso, ogni tragitto, può farsi una storia, un racconto, una riconqui-sta di una scoperta del sé più pro-fondo ma, soprattutto, ogni viaggio è un universo di emozioni circon-dato da spazi e da silenzio.

Da ciò nasce una predisposizione alla trasformazione e ogni peregri-nazione diviene motivo per non es-sere noi a voler cambiare il mondo ma il mondo a cambiare noi.

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LuNGo ComE L’INDo

Lungo come l’Indo è un racconto che si sviluppa attraverso le storie dell’e-pica, gli incontri con i nomadi e la gente comune; attraverso le meravi-gliose architetture testimoni di anti-che culture e il sapere millenario del-la religione; attraverso il riemergere di personaggi letterari e protagonisti in carne e ossa che rappresentano l’anima del paese; attraverso i libri e le sensazioni assorbite e custodite. E ancora, attraverso la memoria, che accende i ricordi e trasforma il viag-gio nel battesimo di una ri-scoperta. Il testo è animato da simboli stilizzati, stemmi, foto, mantra e segni grafici.

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Autore

Leggere i miei libri è un invito a rendersi disponibili per questa trasformazione, per conoscere la storia e la geografia di luoghi lon-tani, ricchi di cultura, tradizioni e insegnamenti, per ritrovare lo stupore del cammino all’interno di una natura ignota e miracolosa, per osservare, respirare e assorbi-re l’incanto del mondo e, perché, leggendo queste pagine, i vostri pensieri serviranno a far girare la Grande Ruota della Vita. ●

EstrAtto

Il passo di Nakila fa da damigella d’onore al Lachlung, il primo vero valico del percorso al di sopra dei cinquemila metri di altezza. S’inchina a un paesaggio superbo, tutto cuspidi e obelischi rossi, che s’insinuano nelle profondità del cielo e cadono a strapiombo sulla pista. Sculture aggettanti che l’immagina-zione modella ulteriormente in nuove figure e la vista accarezza con l’ecci-tazione di un incontro amoroso. Sui fianchi lucidi dei rilievi si intravedono i sottili segni rosati lasciati dai raggi del sole, come impronte di unghie sulla pelle umida di sudore.Cinquemilaesessantametri: una terrazza sul mondo irta di bandierine colo-rate che sbandano al vento come un esercito in ritirata e annunciano l’inizio dell’enclave buddista.Dalla sommità, la pista sterrata scende in picchiata, infilandosi attraverso le suggestive Gole di Pang. In fondo la lastra d’acqua ribolle, rimbomba, si nasconde in cunicoli sotterranei, fuoriesce e s’impenna, per calmarsi quando la valle si allunga nell’ampia e desertica piana di Morey. Uno scenario inso-lito, a metà tra steppa e deserto, calpestato da nomadi e yak e fiancheggiato da basse colline che sfumano dal grigio scuro al marrone chiaro. Schiere di animali e schiere di alture che si spartiscono questo mare di terra sospeso sulle quote himalayane. Un lungo balcone, decorato da decine di ondulazioni instabili e una solitudine assoluta. Ci si entra senza accorgersene e non si riesce più ad uscirne. Il pianoro è interrotto da qualche esile arbusto che si aggrappa al suolo con tutte le forze per non essere strappato via dal vento. Spesso i colori mutano e scivolano lontano, indifferenti, creando malie strug-genti e suggestive.Non vi sono insediamenti, nessun villaggio, solo una vecchia impronta d’a-sfalto che frattura la valle a metà.

LUNGO COME L’INDOAutore: Danilo Di GangiEditore: Il CiliegioPAGINE: 248ANNO: 2012ISBN cartaceo: 9788888996950PREZZO di copertina: € 17,00LEGGI L’EStRAttO SU BOOk ExtRACtS: http://www.bookextracts.it/details_book.php?id=926

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http://youtu.be/7LdhvlIx-tM (intervista all’autore nel tG di GRP dal 7’ al 10’)www.alpinia.net/editoria/recensioni/rec_scheda.php?id=1628 (recensione)www.enricoguala.it/?tag=lungo-come-lindo (recensione)

Danilo Di Gangi

Poesiaper non fraintendere, nessuno mi ha scrittanon distendere col tuo applauso i miei nervimale che vada andrei colle strofe in soffitta e lascerò che il tempo ogni mia lode innervi

io non rimo per scendere dopo in piazzaper parlottare su pietre come una gazza

non ingiuriare perché non sai comprenderenon m’infuriare l’alterezza che poca non èsono zigoti d’esperienza che osano tendereorecchie al passato perché loro sanno dov’è

a pochi ho permesso sopra mie pianure di carta di spargere occhi e le dita pure

ed ora non fraintendermi mio signor poetase di me la consorte non faccio né dei figlisono libera e l’unico cosa che mi completaè la tua firma che ancora nei miei navigli

non rimo per vendermi dopo in piazzama per far di me la tua bella ragazza

tua per sempre,-Poesia-

Milano, 22 gennaio 2012 -watersoul-

www.fadinasr.com

l’angolo della poesia

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Poesiaper non fraintendere, nessuno mi ha scrittanon distendere col tuo applauso i miei nervimale che vada andrei colle strofe in soffitta e lascerò che il tempo ogni mia lode innervi

io non rimo per scendere dopo in piazzaper parlottare su pietre come una gazza

non ingiuriare perché non sai comprenderenon m’infuriare l’alterezza che poca non èsono zigoti d’esperienza che osano tendereorecchie al passato perché loro sanno dov’è

a pochi ho permesso sopra mie pianure di carta di spargere occhi e le dita pure

ed ora non fraintendermi mio signor poetase di me la consorte non faccio né dei figlisono libera e l’unico cosa che mi completaè la tua firma che ancora nei miei navigli

non rimo per vendermi dopo in piazzama per far di me la tua bella ragazza

tua per sempre,-Poesia-

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68Fadi Nasr

Fadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto nume-rosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesu-viani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni.Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com

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Per alcuni essere uno scrittore non è un mestiere, è un modo di essere. Scrivere è diventata un’e-spressione di me stessa, forse per non impazzire di realtà o per noia durante i miei lunghi viaggi d’infanzia o, più probabilmente, entrambe le cose. Fin da piccola inventavo storie guardand o fuo-ri dal finestrino dell’auto mentre il paesaggio mi scorreva veloce davanti agli occhi, poi ho comin-ciato a immaginare la vita di tut-te quelle persone che incrociavo. Quando ho cominciato ad andare a scuola ho immaginato la vita dei poeti e romanzieri fino a inventar-mi un mondo tutto mio e a creare immagini nuove. Probabilmente ho cominciato a scrivere per non dimenticare tutte quelle belle im-magini che affollavano la mente e per buttar fuori quei racconti che prepotentemente cercavano vita.

Mi ci volle un po’ a capire che per far leggere i propri pensieri e le proprie storie non bastava più far girare di classe in classe dei fo-gli scarabocchiati, così la pubbli-cazione arrivò quando non avevo solo una bella storia da racconta-re, ma avevo un concetto da far conoscere. Ora scrivo per due motivi: uno è per me stessa e per gli amici, frasi e pensieri, lette-re e piccoli racconti che aiutano a mandare avanti la nostra vita; il secondo è per far riflettere le persone su determinati temi. Il primo libro infatti spiega cos’è la bisessualità, il secondo tratta la

Sogni Inquinati

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società vista dalla classe sociale e dall’etica, il terzo spiega quanto i sogni influenzino la vita.

Trovare un editore non è poi così difficile, il punto è trovarne uno che fa per te, che stimi, con cui cre-di di poter lavorare. Così comincia la mia ricerca e la fortuna sembra-va avermi baciato fin quando la realtà non mi fa vedere un percor-so diverso da quello che pensavo di percorrere. La poca onestà, la parola data e non mantenuta, la mancanza di passione nella scrit-tura, la visione solo economica di un libro… molti sono gli ostacoli da superare prima di trovare la casa editrice giusta. Così compa-re Elmi’s World, un vero e proprio mondo con cui iniziare un’avven-tura.Chi sono veramente? Sono un es-sere che vorrebbe vivere in un mondo più equo e scrivo per poter liberare la mia anima tormentata. Sono una persona allegra e scri-vo di persone che lottano per far nascere un sorriso anche agli al-tri. Sono un insieme di sfumature variopinte che colora la tela della vita.

La risposta più plausibile è che sono una creatura dei miei sogni e a volte come tale vengo percepita. A volte sembro un personaggio dei miei libri che con un balzo ha cam-biato dimensione ma che non rie-sce a rimanere sempre da una sola parte della linea immaginaria. So-gni e realtà si mescolano lascian-

Autrice

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68Elettra Groppo

do negli altri un alone onirico.

Perché si dovrebbe leggere una delle mie opere? Ognuno dovrà riuscire da solo a dare una rispo-sta a questa domanda, ma di cer-to il potenziale lettore dev’essere

una persona curiosa, con la voglia di ragionare e la capacità di farsi trasportare dentro la propria ani-ma. Se queste caratteristiche lo appartengono allora potrà fare un viaggio straordinario, in caso con-trario rischia di non capirmi. ♥

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Il CAMBIAMeNTo

Estratto da Sogni Inquinati

Chiudo gli occhi. È già troppo tem-po che non riesco più a vedere il lato positivo della vita. Vorrei potermi lasciare andare a fantasie più pure senza inquinarle continuamente con la realtà, ma qualcosa mi frena. Ho deciso di andare da uno strego-ne, uno di quelli che aiutano a creare scene idilliache, riportano noi stessi a una dimensione intima e rassicu-rante e infine aiutano a trovare un buon motivo per continuare a vivere. Non credo possa funzionare, non cre-do nel suo potere magico. Forse però riesce a suggestionarmi.

Sono qui nella sala d’attesa. Ho gli occhi chiusi, ma non riesco a visua-lizzare qualcosa di piacevole. Ricordo vagamente degli esercizi di Training Autogeno. Già quando ero un ragazzo le professoresse del liceo mi mandavano dalla psicologa della scuola. Forse avrei dovuto passare più tempo in terapia per capire me-glio i miei problemi di oggi. Non ri-cordo il nome della psicologa, ricor-do però che un giorno mi lasciò un plico con degli esercizi di respirazio-ne. Avrebbero dovuto aiutarmi a ri-lassare anima e corpo. Quel pome-riggio ho sfogliato le pagine, ma non ho mai veramente letto oltre il primo foglio illustrato. C’era scritto che do-vevo chiudere gli occhi. Dovrei con-centrarmi sul mio corpo, trovare il mio ritmo e respirare come se nulla mi angosciasse, fino ad avere il con-trollo sulle mie paure e lasciare che la mia anima si sintonizzi sul mondo. Dovrei lasciarmi libero di vagare e trovare nuove immagini.Ci ho provato per anni e ci sto pro-vando tuttora. Inspira, espira, inspira, espira. Cerco di dare un ritmo all’aria che esce dai miei polmoni. Mi sembrava già allora una perdita di tempo. Forse devo alzarmi, uscire da questa stanza disinfettata e tornarmene a casa. Una sigaretta mi aiuterebbe a trovare la mia calma per cinque mi-nuti. Non posso andarmene. Sono troppi anni che scappo da me stesso, ho bi-sogno di capirmi, di eliminare le mie

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Leggi l’estratto su Book Extracts: www.bookextracts.it/details_book.php?id=392

Autrice

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Autore: Elettra Groppotitolo: Sogni InquinatiEditore: Casa Editrice Elmi’s WorldsAnno di pubblicazione: 2012 Pagine: 104ISBN cartaceo: 9788897192091Prezzo di copertina (cartaceo): 7 €ISBN ebook: 9788897192206Prezzo di copertina (ebook): 1,49 €

Sogni inquinati parla di un uomo che è talmente preso dal dovere quotidiano e dalla frenesia della vita che si sta dimenticando di se stesso. Sta perdendo colore e la monotonia prevedibile dei suoi gesti lo ha allontanato da chi lo amava. Quando se ne rende conto decide di fare qualcosa, di riap-propriarsi del suo essere e di tor-nare a essere colorato. Comincia così il suo percorso interiore.

Elettra Groppo

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ansie e di ritrovare nel mio sonno im-magini spensierate.Sono disilluso. Vedo la comica tragi-cità della vita anche nei sogni. Non sono mai riuscito neanche a crede-re nel principe azzurro che salva la principessa nel castello dal drago sputafuoco: io sarei dovuto essere il principe e la sola idea di dover pe-nare tanto camminando per boschi infestati e lottando con una bestia magica mi affatica già il pensiero. Se poi si considera l’impresa incerta... chi l’ha detto che la principessa si in-namora del suo salvatore? Le donne sono imprevedibili. La vita può avere un gusto molto amaro. Respiro len-tamente. Riesco persino a sentire il mio cuore battere. Bum bum bum.

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Autodafé Edizioni è una piccola casa editrice mi-lanese, nata nel 2010, che pubblica narrativa con l’intento di stimo-lare la riflessione sulla realtà sociale dell’Ita-lia contemporanea. Un team di professionisti alla ricerca di autori e storie valide da pubbli-care con cura e passione artigiana. Intervistiamo Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni, per cercare di capire anco-ra una volta cosa com-porti fare l’editore e quale senso possa avere oggi, in un universo di self-publishing, il ruolo dell’editore.

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a cura di Daniela Villa

Come scegliete le opere da pub-blicare?Nella breve storia della nostra casa editrice (le pubblicazioni in attivo sono dodici, N.d.R.) ci sono state va-rie fasi: in prima battuta abbiamo affiancato l’invito all’invio di opere a un lavoro di ricerca nostro, andan-do a scavare nell’autopubblicazione. Da qui abbiamo selezionato tre ope-re. L’invio di manoscritti è progressi-vamente aumentato, ma la maggior parte delle proposte ricevute non era pertinente dal punto di vista tema-tico: pubblichiamo testi attenti alla realtà sociale contemporanea, vo-gliamo far riflettere su questo. Se dal punto di vista del contenuto è vero che siamo molto restrittivi, non lo siamo per nulla dal punto di vista dei generi: si può scegliere il giallo, una narrazione di tipo classico, una for-mula sperimentale e altro ancora. Per

speciale editore

quanto riguarda la forma abbiamo la massima apertura, mentre la nicchia tematica rimane unica. Nonostante ci fossimo ripromessi di rispondere a tutte le proposte in arrivo, l’ingente quantità di materiale non pertinente dal punto di vista tematico ci ha co-stretto a cambiare un po’ le regole e a mettere dei filtri, continuando co-munque a scandagliare il mercato.

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intervista a Cristiano Abbadessa di

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sere un buono spunto, ma prima di diventare un libro vero e proprio, ci vuole molto lavoro.

“Autodafé”, come spiegate già sul vostro sito, ha una duplice origi-ne del nome: fa riferimento al suo comune travisamento in “fatto da solo” e al vero significato, “atto di fede”, legato alla crudeltà dell’inquisizione. C’è un legame con i temi della linea editoriale? E ancora, quanto quest’esperien-za editoriale è un autodafé nelle due accezioni?Il nome non è legato alla scelta edi-toriale ma proprio alla nascita del-la casa editrice in sé: il concetto di “farsi da solo” e di “atto di fede” po-teva essere legato a qualsiasi altra tematica. “Atto di fede” ha probabil-mente un legame in più con la nar-rativa perché, essendo così diffusa, suggerisce che ci si possa ritagliare

L’autopubblicazione è un fenome-no ormai molto diffuso, lo era già quando è nata Autodafé Edizioni. Avete pubblicato tre opere prove-nienti dall’autopubblicazione. Al di là della distribuzione e della promozione, il ruolo dell’editore nel lavoro sul testo che senso ha?Abbiamo pubblicato due titoli di Per-vinca Paccini (il romanzo “Viola” e il libro di racconti “Vuoti a perdere”) e “Il Mai” di Annalisa Casalino. Se su questi ultimi due il lavoro redaziona-le è stato tutto sommato contenuto, senza apportare modifiche alla strut-tura, con “Viola” è stato fatto un lavo-ro molto corposo: abbiamo ripensato alcune impostazioni, ridotto il nume-ro di pagine, riapprocciato il testo da molti punti di vista, sistemato alcune debolezze della trama. L’autrice, che è stata molto contenta di questo lavo-ro, alla fine ha detto che questo era il romanzo che aveva in mente di scri-vere e che da sola non aveva scritto.

Conferma dunque che nella piaz-za dell’autopubblicazione c’è un buon potenziale? Un potenziale d’idee c’è sicuramen-te. Ma l’editore non è inutile, in par-ticolare nel nostro caso, in cui i no-stri collaboratori provengono tutti da esperienze lavorative di stampo redazionale: noi siamo in grado di intervenire ed effettivamente miglio-rare considerevolmente il libro da questo punto di vista. La nostra casa editrice, che sicuramente sconta de-bolezze in altri settori, non lo nascon-diamo, è piuttosto forte per quel che concerne il lavoro sul testo. Un testo in autopubblicazione per noi può es-

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speciale editore

re la questione e ci sono stati molti riscontri: il racconto è stato para-gonato al fast food, all’aperitivo, mentre il romanzo è percepito come un vero pranzo. Io non sono d’ac-cordo, ma in quanto editore devo fare i conti con la realtà: pubblica-re dei racconti in formato cartaceo equivale a rimetterci. La stampa ha dei costi fissi in avviamento che la portano a non avere un prezzo di partenza proporzionale alle sue di-mensioni, rendendo i racconti dei prodotti non competitivi. Il digitale permette di contenere costi e tem-pi di realizzazione, garantendo alle pubblicazioni una contemporaneità che la carta stampata difficilmen-te ha. “Narrativo presente”, oltre a tanti altri motivi, nasce anche per

uno spazio minore rispetto a quello che forse sarebbe possibile ottenere con pubblicazioni tecniche, in cui il rischio sarebbe un po’ meno un “atto di fede” e un po’ più calcolato. A tre anni dall’avvio, l’atto di fede resta tale perchè bisogna ancora trovare il modo di trasformare la struttura in un’impresa economicamente pagan-te. E resta assoluto anche il concet-to di “farsi da soli”: siamo ancora in fase embrionale e il lavoro riguarda esclusivamente i soci, purtroppo non c’è spazio per altre forme di collabo-razione. Questo riguarda anche gli autori: nonostante il loro protagoni-smo rimanga forte, laddove un libro inizia a funzionare, dev’esserci mol-tissima sinergia con l’autore prima della pubblicazione, ma soprattutto dopo. Anche per l’autore è quindi un farsi da solo ma, a differenza dell’au-topubblicazione, è un “farsi da solo” affiancato dall’editore.

“Narrativo Presente” è il vostro ultimo progetto dedicato ai rac-conti dalla forma anticonvenzio-nale. Quanto spazio c’è nel pano-rama letterario per i racconti e come nasce quest’idea?Lo spazio riservato ai racconti sul mercato attuale è uno dei motivi per cui abbiamo scelto questa forma: i racconti vengono acquistati poco. Gli autori incolpano gli editori di poca fi-ducia nel racconto, ma è il mercato che non risponde allo stesso modo ai racconti come ai romanzi. A parità di qualità e di “spinta” promozionale, i romanzi riscuotono sempre un suc-cesso maggiore. Tra le pagine del no-stro blog abbiamo cercato di indaga-

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questo: per dare al racconto una forma che può essere più adatta al consumo, a una fruizione da parte del lettore. Questo progetto, che ha forma dell’eBook, vuole creare una sorta di periodico che mensilmen-te segua le vicende del Paese, della nostra contemporaneità. Sul nostro sito proponiamo gli spunti, riportia-mo i racconti che riceviamo e tra questi selezioniamo il meglio per la pubblicazione mensile, dopo accu-rato lavoro redazionale, in formato eBook. Da qualche giorno è dispo-nibile la prima raccolta dei racconti di gennaio 2013.

Vi siete affidati da subito al di-gitale. Che rapporto ha questa tecnologia con il cartaceo?Quando siamo nati nel 2010, siamo nati con l’eBook, strutturandoci da subito per produrre in proprio tut-te le nostre opere anche in digitale. Forse però questo formato ha delle potenzialità in più per prodotti spe-cifici: la semplice trasposizione del romanzo cartaceo in digitale non è molto pagante, non ha nulla in più rispetto al precursore cartaceo. Ma sul digitale si possono certamente tentare delle operazioni narrative di esplorazione dei linguaggi che sulla carta risulterebbero molto più complicate. Credo che una buona parte del mercato dei titoli digitali inizierà a essere popolato da pro-dotti pensati nello specifico per quel formato, piuttosto che da pro-dotti ambivalenti.

www.autodafe-edizioni.com

www.autodafeblog.wordpress.com

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68speciale editore

Il nuovo portale per i lettori curiosi che non si accontentano di scegliere un libro solo dalla

copertina: scegli tra i titoli quelli che ti interessano, scarica gli estratti delle prime pagine e le sfogli dove

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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe Mutevole

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Federica Ferretti ci presenta in an-teprima un’autrice della collana ormai cult di rupe mutevole Edi-zioni, echi da Internet, risegnala-ta da poco sul Portale delle Donne dalla famosa giornalista marta Ajò e si è conquistata una finestra set-timanale su siamodonne.it

Sta arrivando una poetessa dal talento armonioso, che coniuga cielo e terra dentro ad un’anima variopinta... come solo i nostri echi rosa sanno essere. Cristina Laina, in arte Anima e Ocea-no, si presenta ai lettori di Io Come Autore.

La vita di Anima e Oceano scorre così, un filo dove ci sono giorni in cui l’equi-librio la fa camminare speditamente verso nuove mete, orizzonti che guar-da di là del mare.Eppure dietro a tutto questo c’è una donna, Cristina, sì proprio io che scri-vo da sempre, la penna va su quel fo-glio bianco che si colora dell’inchiostro dei sentimenti più veri.La mia vita è stata fino a parecchi anni fa un passare da una città all’altra per il lavoro dei miei genitori, poi final-mente a sedici anni siamo tornati defi-nitivamente a Messina.Da quel momento è iniziata la mia se-conda vita costellata da eventi belli e tristi…La musica, la scrittura nel passare del tempo mi hanno forgiata nel carattere

che volge sempre verso l’ottimismo perché “L’Arcobaleno c’è sempre die-tro le Nuvole”.Questo è ciò che dico ogni giorno a pre-scindere da come si svolge la giornata.Ho avuto dolori più o meno sopportabi-li ma la perdita del papà ha fatto si che io rinascessi ancora una volta…così la poesia che avevo lasciato nella mente è tornata a farsi vivida attraverso i ver-si del mio sentire interiore.Timidamente con i primi versi su Inter-net usando uno pseudonimo ho creato una pagina su Facebook dove traspare il mio essere donna che ama l’amore e l’amicizia nel senso più vero e nobile del loro significato…La lettura di libri tanto da non avere più spazio dove metterli, la musica che da quando ho sette anni scandisce la mia vita fanno parte di me stessa e la poesia e’ la fonte da cui attingo versi

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su versi donandoli a piene mani…Sono anche una moglie e mamma attenta a non fare mancare la pre-senza in famiglia, ho la cura per i due gatti di casa e per un cane che e’ come un bambino da dovere es-sere seguito sempre (chi ha un cane lo sa)…Frequento varie associazioni lette-rarie e ad ogni incontro è come re-spirare un’aria diversa, confrontarsi con altre persone che scrivono, dia-logare rispettando le opinioni anche se diverse dalle mie.Partecipo a vari concorsi di poesia nella mia città ed anche fuori, vinco dei premi ma resto sempre la stessa persona che ogni giorno attraverso una parola, un commento, una po-esia cerca di dare qualcosa di buo-no a chi legge… Donare nel donarsi senza chiedere niente… questo è il mio credo. ●

Va la vita su filo

a volte in equilibrioa volte con passo instabile.

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intervistando

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La trama è ispirata a fatti realmente accaduti: durante la seconda guer-ra mondiale gli abitanti della sponda italiana del lago di Lugano costrui-rono una sorta di sommergibile per scappare in territorio svizzero.

Stefano Paolo Giussani, autore del libro, è venuto a conoscenza di que-sta incredibile storia tramite un suo amico che a sua volta aveva appre-so la vicenda dal padre: “Durante la seconda guerra mondiale i miei ge-nitori erano adolescenti, risiedeva-no in una città tra Milano e Torino e vivevano in prima persona le scorri-bande del Pippo, l’aereo alleato che sganciava bombe in solitario duran-te le calde serate dell’estate del ‘44.Un po’ perché leggendo L’ultima onda del lago mi tornavano alla me-moria i racconti di mio padre un po’ perché il libro d’esordio di Stefano Paolo Giussani è veramente un li-bro bello e commovente, tuttavia questa storia di ragazzi perseguitati sullo sfondo del lago di Lugano mi è entrata in profondità, risvegliando emozioni sopite ma sempre vive”.

É uno spunto perfetto per lo sfondo delle avventure di tre ragazzi ado-lescenti, ognuno con il suo sogno, ognuno con la propria ragione di vita per sopravvivere alla guerra. Per Anna, ebrea orfana di genitori deportati, è il fratellino sordo cieco, per Davide è trovare il suo compa-gno Ervè, catturato dai fascisti, per Sebastiano è aiutare il suo amico

Davide.Grazie a Valerio, giovanissimo con-trabbandiere, svilupperanno l’idea del sommergibile, mezzo perfetto quanto difficile da realizzare.

Quanta distanza c’è tra il Giussani blogger e screenwriter di geogra-fia e turismo e il Giussani narratore di una vicenda coinvolgente? Forse non molta perché le descrizioni di quei pochi chilometri che separano Milano dalla Svizzera sono così vi-vide e precise come solo un appas-sionato naturalista potrebbe fare. Leggendo il romanzo prendono vita i boschi che nascondono minacce sen-za nome, ma forniscono anche pro-tezione, così come i Monti Lariani e il lago in cui una sola onda sbaglia-ta potrebbe significare la fine della speranza, la fine del sogno addirittu-ra la fine della vita.

L’ultima onda del lago è un libro scritto senza pesantezza, i toni non sono mai melodrammatici anche se la vicenda è tragica, la scrittura è lieve, chiara, a tratti addirittura sco-lastica e questo rende il libro adatto anche ai lettori più giovani.

In questo romanzo Giussani ha avuto la sensibilità e il coraggio di narra-re le persecuzioni naziste senza fer-marsi agli ebrei, ma sapendo dare voce al dolore e alla sofferenza di al-tre persone, come gli omosessuali, a volte dimenticati nel conto dei mar-tiri della follia hitleriana.

di Indira Fassioni

L’uLtima onda deL Lago

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numero

68Stefano Paolo Giussanidi Indira Fassioni

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Le iscrizioni sono aperte fino al 31 marzo 2013.Regolamento sul sito www.medeo.it

intervistando

Titolo: l’ultima onda del lago. Milano. la fuga. Il sottomarinoAutore: stefano Paolo Giussanieditore: BellaviteAnno: 2011Pagine: 192Prezzo di copertina: 12,00 € ISBN: 9788875111724

di Indira Fassioni numero

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SeNSAZIoNAlI SCoPeRTe DI ARCHeoloGI ITAlIANI IN IRAQ

Recenti, sensazionali scoperte scientifiche sono state compiute in un’area di 3.000 kmq fra la valle del Tigri e il monte Maqloub (pro-vince di Mosul e Dohuck - Kurdistan iracheno settentrionale) che non era stata esplorata in precedenza da alcuna missione archeo-logica moderna.

Si tratta dei resti di città e vil-laggi, di un’estesa necropoli a inumazione, di bassorilievi e monumenti, di cinque acque-dotti monumentali e di una serie di grandi canali irrigui a essi collegati, sparsi in una mappa di 239 siti archeolo-gici, prima sconosciuti, data-bili fra la Preistoria Recente (Epipaleolitico e Neolitico) e l’Epoca Islamica, ma più fre-quentemente al Periodo Neo-Assiro (sec. IX-sec. VII a.C.).

I ritrovamenti hanno al cen-tro il sistema idraulico di Sennacherib, con i suoi monumenti (ac-quedotto di Jerwan) e i rilievi rupestri di Maltai, Faideh, Shiru Ma-liktha e Khinis. La necropoli citata, costituita da una serie di ricche tombe a camera, costruite con mattoni cotti e struttura ad arco, e databile al Periodo Paleo-Assiro (sec. XIX-sec. XVIII a.C.), si trova a Tell Gomel, lungo il fiume Gomel nella pianura ai piedi del Monte Maqloub.

L’esplorazione archeologica di Tell Gomel ha documentato l’inin-terrotta occupazione del sito dal Calcolitico (circa 5000 a.C.) all’E-poca Ottomana (XX secolo d.C.). Infine, sul fianco del canale vicino al villaggio di Faideh, sono stati scoperti sei bassorilievi scolpiti nella roccia, raffiguranti una processione di divinità del pantheon assiro.

Sono questi i risultati, andati ben oltre le più ottimistiche aspetta-tive, di una ricognizione di superficie condotta fra il Luglio e l’Ot-tobre 2012 dalla Missione Archeologica Italiana in Assiria, diretta da Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia del Vicino

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ero68Non solo vecchie pietre

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Natale Barca è uno scrittore e sag-gista che ha al suo attivo un signifi-cativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi.Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Saha-ra orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica(www.natalebarca.it).

blog: http://natalebarca.blogspot.it

Natale Barca

Oriente Antico presso l’Università di Udine, nell’ambito del “Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive” (PARTeN).

PARTeN è un’ampia ricerca interdisciplinare di medio-lungo termi-ne, basata su scavo e ricognizione archeologica di superficie, e di-retta alla ricostruzione e alla salvaguardia della memoria storica del Kurdistan Iracheno, alla ricostruzione dei cambiamenti del paesaggio culturale e naturale di questa regione fra la Preistoria e l’Epoca Isla-mica, a garantirne la valorizzazione e la tutela in forme innovative, a promuovere il turismo.

Il progetto si propone in particolare lo studio, la tutela e la valorizza-zione del patrimonio archeologico, la formazione di operatori cultura-li locali nella gestione dei beni archeologici, l’inserimento del sistema idraulico assiro e dell’intero paesaggio culturale connesso a questo nella World Heritage List dell’UNESCO, la creazione di un sistema in-formativo geografico da pubblicare nel web (WebGis), con l’obiettivo finale della costituzione di un grande parco archeologico-ambientale.

L’Università degli Studi di Udine è la prima università occidentale ad avere intrapreso un’attività di ricerca archeologica nel Kurdistan ira-cheno. I primi risultati della Missione Archeologica Italiana in Assiria, nel suscitare una vasta eco internazionale, da Cambridge e Oxford agli Stati Uniti d’America, hanno confermato il primato dell’ateneo

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friulano nel campo degli studi sulla storia e sulle civiltà del Vicino Orien-te Antico. PARTeN si colloca nel quadro del rafforzamento dei rapporti culturali ed economici fra l’Italia e l’Iraq. è infatti frutto di una collaborazione instau-ratasi fra il Governo Italiano e il Governo Iracheno, attraverso il Ministe-ro degli Esteri, la Direzione Generale delle Antichità del Kurdistan Ira-cheno e la Direzione delle Antichità di Dohuk. Gli archeologi dell’ateneo friulano lavorano cioè fianco a fianco con i loro colleghi iracheni.

“L’Iraq - ha dichiarato l’am-basciatore della Repubblica dell’Iraq in Italia in occasio-ne della pubblicazione dei risultati della prima campa-gna della Missione Archeo-logica Italiana in Assiria - è ricco di petrolio, ma ha bi-sogno di tutto il resto per la ricostruzione. Il Governo Iracheno ha scelto l’ateneo friulano per guidare la rina-scita culturale del suo paese perché è una realtà d’eccel-lenza, con la speranza che dal suo progetto di ricerca possa nascere un gemellag-gio fra città e un dialogo fra le Camere di Commercio”.

PARTeN, dunque, non è solo un progetto di ricerca scientifica di grande valore culturale, ma si pone anche l’obiettivo dell’intensificazione dei rapporti economici fra l’imprenditoria italiana e un’area geografica al momento caratterizzata da un elevato tasso di sviluppo economico. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso Informest, la Pro-vincia di Udine e alcuni sponsor privati si sono impegnati a sostenerlo finanziariamente nella consapevolezza della sua attitudine a stimolare l’economia del Friuli Venezia Giulia.

PARTeN offre infatti alle imprese che hanno maturato un’esperienza nel settore della ricostruzione post-terremoto una imperdibile opportunità di penetrazione in un nuovo mercato, in forte espansione. ●

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ero68Non solo vecchie pietre

di Natale Barca

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Guarda!

robert Doisneau Paris in Libertéspazio oberdan - milano

Fino al 05 Maggio 2013Per chiunque voglia godersi l’emozione di una passeggiata lungo la Senna, nei giardini di Parigi, visitare i bistrot, gli atelier e le gallerie d’arte della città più romantica d’Europa, non deve perdersi la ras-segna antologica dedicata a Robert Doisneau. Dopo il successo di Roma la mostra si ripropone a Milano attraverso un percorso espo-sitivo che permette di rivivere, tramite gli scatti del fotografo, tutte le emozioni e sensazioni che si provano a camminare realmente tra le vie di Parigi. Oltre ai suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, sono presenti molte opere che permettono di tra-mandare il volto più vero e intimo di Parigi. Durante tutto il periodo di apertura dell’esposizione saranno organizzati eventi collaterali riguardanti Parigi e la fotografia.

Per informazioni:www.provincia.milano.it/cultura/manifestazioni/oberdan/ro-bert_doisneau/index.html

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

68 Annusa! Florarte 2013Il fiore e le piante Nella natura e nell’arteVilla Corazza - Modena

Dal 30 Marzo al 1 Aprile 2013

La splendida cornice di Villa Cavazza ospiterà la nona edizione di Florarte, un evento dedicato a tutte le bellezze che la natura può offrire. In queste giornate i visitatori potranno ammirare le rarità che i migliori vivaisti e produttori italiani presenteranno nel parco della villa. L’esposizione prevede anche un percorso all’interno della villa per far scoprire manufatti, gioielli, sculture e giocattoli tutti prodotti tramite antiche tecniche nel rispetto delle tradizioni. Come sfondo per questa variopinta vetrina l’organizzazione propone even-ti di giardinaggio, presentazioni e laboratori “verdi” per i più piccoli. Florarte offre infine spazi dedicati agli amanti della buona cucina nel quale si potranno assaporare prodotti della tradizione agroali-mentare e biologica locale.

Per informazioni: www.florarte.eu

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi Gusta!

Pasqua e Pasquetta con il FAIPasquetta al Parco di Villa Gregoriativoli - rm

1 Aprile 2013Per la festa di Pasquetta, Villa Gregoriana si trasformerà in una sor-gente a cielo aperto di giochi e attività per tutta la famiglia. È stato organizzato un pic nic all’aria aperta con prodotti a km 0 tutto da assaporare insieme all’atmosfera incontaminata di questa località nei pressi delle cascate del fiume Aniene. Mentre i bambini potranno di-lettarsi in una divertente “Caccia al coniglio” gli adulti potranno ri-lassarsi e godersi i sapori e i paesaggi della natura. Inoltre, durante tutta la giornata, avranno luogo visite guidate introduttive al Parco.

Per informazioni: www.fondoambiente.it/eventi/Index.aspx?q=pasquetta-al-parco-villa-gregoriana

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I nostri eventi per i vostri 5 sensi numero

68 Ascolta!

rock the Dolomites – 2° Winter music FestivalVal Gardena - BZ

Dal 30 Marzo al 1 Aprile 2013

La chiusura della stagione sciistica è alle porte, questo Festival or-ganizzato tra le piste e i rifugi della val Gardena è l’ideale per go-dersi le ultime sciate e non solo. Il Festival prevede tre giorni pieni di musica rock, funk e folk. All’evento parteciperanno sette band che si esibiranno su un palcoscenico naturale, quello delle Dolomiti nonché uno dei panorami più belli d’Italia. Gli sportivi in quei giorni assisteranno a concerti in quota e nelle baite più belle della valle: come la baita Panorama, Pramulin, il rifugio Salei e lo Ski Bar. Tra le band presenti ci saranno i Pamstiddn Kings che apriranno il festival nella giornata del 30 Marzo.

Per informazioni: www.rockthedolomites.com

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I nostri eventi! Tocca! L’antico e le Palme – Gran mercato dell’AnticoIsola Pedonale - San Benedetto del Tronto (AP)

Dal 30 Marzo e 1 Aprile 2013 Molti appassionati d’arte e di storia sono tra gli espositori, professio-nisti nel settore d’antiquariato, che si danno appuntamento al Festival dell’Antico per esporre oggetti d’arte preziosi e rari. Un’occasione uni-ca per i visitatori che potranno toccare con mano la bellezza del vintage e trovare dai mobili agli argenti, dai gioielli ai dipinti, dai disegni alle stampe tutto di epoche comprese fra il ‘600 e il ‘900. L’Isola Pedonale di San Benedetto ospiterà una selezione di circa 120 antiquari prove-nienti da tutta Italia che porteranno per l’occasione quanto di meglio offre il mercato dell’antiquariato italiano e straniero, del collezionismo e vintage. Patrocinato dal comune L’Antico e Le Palme è un logo ormai conosciuto in tutta Italia per la qualità che offre al pubblico.

Per informazioni: www.lanticoelepalme.itnu

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Io come Autore

Disegno di Eleonora Gramigna

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www.iocome.it

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numero

68Io Come AutoreÈ una rivista di EbooksErvicE srl

rEdazionE-amministrazionE dirEttorE rEsponsabilE: GiorGio GinEllirEsponsabilE approfondimEnti: daniEla villaGrafica: daniElE vimborsatiart dirEctor: l@simo

via po, 44 - 20010 prEGnana milanEsEtEl. 02/93590424 - fax 02/[email protected] pubblicità:tEl 02/93590424 - fax 02/[email protected]

si ringrazia per la collaborazione:Cristiano AbbadessaNatale BarcaAnna ChielloDanilo Di GangiIndira FassioniFederica FerrettiGiorgio GinelliEleonora GramignaElettra GroppoCristina LainaSilvia LonatiFadi NasrGiovanna VanniniAvvertenzA

EbooksErvicE srl non si assume la responsabilità sul con-tenuto degli articoli che resta a carico degli autori, i quali lo inviano a titolo gratuito senza ricevere alcuna ricom-pensa in merito. In caso di pubblicazioni parziali del testo, resta l’impegno della Redazione di non modificare i dati o distorcerne il significato. Ebookservice Srl sarà libera di non pubblicare testi in contrasto con le leggi italiane vigenti.CopyrightTutti i diritti di proprietà intellettuali relativi ai contributi inviati alla Redazione (testi e immagini); sono soggetti al copyright dei rispettivi autori e delle Case Editrici che ne detengono i diritti. Testi e fotografie non saranno restituiti.