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L'avventura di un anno in Asia pubblicato su Chiropratica, nuovo orizzonte della salute

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Siamo al 90o giorno di viaggio, che a dir-lo in mesi sembra poco, ma in quanto ad esperienza di vita sembra eterna! Penso di aver imparato di più in questi 2 mesi che in tutta la mia vita! Imparare tramite l’esperienza diretta è una benedizione ed è moooolto più semplice.Viaggiare in questo modo sembra stra-no a dire ma è un lavoro! Tutto è un’ in-cognita! Devi veramente vivere giorno per giorno ed adattare costantemente il tuo essere alla situazione! La vita da noi è semplice: ti alzi, apri il frigo, fai colazio-ne, prendi un mezzo pubblico, vai al la-voro, mangi, torni a casa, fai una doccia calda, guardi la TV e via dicendo. Sem-plicissimo ma super noioso! Entriamo troppo facilmente in un circolo vizioso e non riusciamo più ad apprezzare le pic-cole cose!Il backpacking invece è l’opposto! Non hai nessuna certezza! E quando dico nes-suna, intendo nessuna! L’unica cosa che sai è quanto è il tuo budget quotidiano e che sei libero di fare assolutamente ciò che vuoi! Dove vai, quando, come, con chi, chi può dirlo! Dipendi da tutto e da niente!Se hai deciso di spostarti in treno ed il treno non c’è, beh, pace, cambia piano e prendi un autobus locale! Ma l’autobus non è mai in tempo ed è sempre pieno di gente che va’, che viene, è un circo di per sè! Ma non importa, ti adatti e lot-ti per il tuo posticino e bevi “chai” con gli altri passeggeri! Poi assaggi di tutto! Incontri un sacco di gente proveniente da tutto il mondo che magari, attorno ad un bel falò, ti racconta la problema-tica israeliano-palestinese di cui tanto

hai sentito parlare ma mai ti ha toccato veramente, in quanto lontana dalla tua vista! Ma ora è vicina! Sei seduto accan-to ad una ragazza che ha dovuto farsi 2 anni di servizio militare e che ti rac-conta tutta la storia di come Israele ha “occupato” parte della Palestina e che ora quei Palestinesi invasi si rivoltano perché è come se abitassero nella ter-ra di nessuno, non hanno cittadinanza e non possono ottenere un passaporto

o votare, etc; non sono né Israeliani né Palestinesi! E ogni giorno, per mille altre questioni, ci sono guerre spesso a cau-sa della religione, gli ebrei circondati da Stati musulmani, e molto altro! Oppu-re impari come vivono i “baba” indiani! Insomma, impari un sacco di cose che a scuola non ti hanno mai insegnato, fi nalmente ti senti vivo e la tua sete di conoscenza è insaziabile, una sensazio-ne indescrivibile ma molto intensa!

Into The World 2011L’avventura giorno per giorno!Dr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

KATHMANDU

POKHARAABC

CHITWAN N.P.

SHAKTIKOR

GORAKPUR

VARANASI

AGRA

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JAIPURPUSHKARJODPUR

JAISALMER

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15Chiropratica - N. 21 - Gennaio 2012Chiropratica: into the world 2011

9 Nov 2011 Kathmandu: città10 Nov 2011 Kathmandu: Swoyanbku Nath Stupa (tempio delle scimmie)11 Nov 2011 Kathmandu: Pashoupatinati (crematorio) + Boudha 12 Nov 2011 Bus da Kathmandu a Pokhara (8 ore)13-18 Nov 2011 Pokhara: Carlos ammalato, Karma hotel19 Nov 2011 Pokhara: rifugio tibetano20-28 Nov 2011 trekking per l’ABC29 Nov 2011 ritorno a Pokhara, ricerca per continuare il viaggio e giro in moto al peace Pagoda30 Nov 2011 Bus Pokhara - Kathmandu1 Dic 2011 Kathmandu: burocrazia per ottenere il visto Indiano2 Dic 2011 Kathmandu: visita alla piazza di Pathan3 Dic 2011 Kathmandu, Pathan, fi nale for Nepal con Carlo Mamberto4 Dic 2011 Bus da Kathmandu a Shaktikor5-9 Dic 2011 Shaktikor: volontariato10 Dic 2011 Shaktikor: volontariato + Dutch mountain school 11 Dic 2011 Bus per Chitwan, Parco Nazionale di Chitwan: elephant breeding center + giro in bici12 Dic 2011 Parco Nazionale di Chitwan: canoa, jungle walk, jeep ride into the jungle13 Dic 2011 Parco Nazionale di Chitwan giro in elefante, bus per Kathmandu14 Dic 2011 Kathmandu 15 Dic 2011 Kathmandu: Blind massage clinic teaching + visto indiano

17 Dic 2011 Bus da Kathmandu a Saurali jeep fi no a Gorakpur treno fi no a Varanasi 18 Dic 2011 Tour di Varanasi con JP + luogo sacro buddista19 Dic 2011 Varanasi20 Dic 2011 Università di Varanasi + tempio delle scimmie21 Dic 2011 Treno Varanasi - Agra22 Dic 2011 Treno per Agra23 Dic 2011 Agra: città + il forte di Agra24 Dic 2011 Taj Mahal e treno per Dehli25 Dic 2011 Dehli: tempio Sikh + vecchia città26 Dic 2011 Dehli: grandi magazzini27 Dic 2011 Dehli: Gandi museum e Red fort28 Dic 2011 Dehli - Armistar treno29 Dic 2011 Armistar: Tempio d’oro + show al confi ne Pakistano30 Dic 2011 Fattoria, Hotel, palazzo di Mr. Singh31 Dic 2011 Matta: Tempio + fuochi d’artifi cio al tempio d’oro1 Gen 2011 Bus Armistar - Patankot Darmsalam - Mc Load2 Gen 2011 Bus Mc Load - Manali3 Gen 2011 Old Manali, giornata di relax4 Gen 2011 New Manali5 Gen 2011 Bus Manali - Dehli - Jaipur6 Gen 2011 Jaipur: a casa di Sanjeev e giro in moto alla sera7 Gen 2011 Jaipur: visita al forte di Amber + Chaukhodanie tourist attraction8 Gen 2011 Jaipur: pink city, Jal Mahal, Hawa Mahal, bus per Pushkar9-10 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place11 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, giro in moto e visita al aloo baba12 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place13 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, giro in moto, vista della città dal mama tempio

14 Gen 2011 Pushkar: Sukha’s place, festival degli aquiloni e giro in moto15 Gen 2011 Bus da Pushkar - Jodpur: visita della città e treno per Jaisalmer16 Gen 2011 Jaisalmer: visita al forte17 Gen 2011 Jaisalmer: giro in moto, Sam dune’s, Jain temple, Budabagh18-20 Gen 2011 Jaisalmer: trekking in cammello nel deserto21 Gen 2011 Bus da Jaisalmer a Udaipur22 Gen 2011 Udaipur art & folks museum, city palace e cena con i koreani23 Gen 2011 Udaipur museum e cena con gli israeliani24 Gen 2011 Udaipur: colazione con un’africana e un’italiana e visita della città + bus per Diu25 Gen 2011 Diu: giro in scooter + visita al forte26 Gen 2011 Diu: tartarughe marine + mercato del pesce + cena con i francesi27 Gen 2011 Bus Diu - Mumbai28 Gen 2011 Mumbai: couchsurfi ng + slum tour29 Gen 2011 Mumbai: isola Elephanta + giro della città30 Gen 2011 Bus Mumbai - Goa31 Gen 2011 Arambol: giro scooter fi no al fl ee market1 Feb 2011 Goa: giro scooter fi no all’isola del Paradiso2 Feb 2011 Arambol: beach + Sweet lake3 Feb 2011 Arambol4 Feb 2011 Da Arambol giro in scooter fi no a Palolem nel sud di Goa5-8 Feb 2011 Arambol: beach

DIARIO DI VIAGGIOIl nostro itinerario di viaggio fi nora:

SEGUITECI!Seguiteci, per vedere tutte le migliaia di foto e note di viaggio, su facebook “Into the world 2011” e se ci lasciate un “mi piace” e ci chie-dete l’amicizia ne saremo estremamente contenti. Inoltre potete seguire le nostre avventure anche in video, grazie al nostro sponsor BOBINE.TV, saranno, a breve, disponibili tutti i fi lmati da noi realizzati, per farvi viaggiare con noi. Andate in internet, cercate www.bobine.tv e poi, una volta entrati nella pagina, cliccate in alto a destra su “video on demand” e, nello spazio dove è indicato “inserisci i termini da ricercare”, mettete “INTO”. Viaggiate con noi e continuate a mandarci i vostri commenti, perché ci fanno sentire a casa anche se siamo lontani e grazie ancora a tutti coloro che ci seguono.

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ANNAPURNA BASE CAMP (ABC)1° giorno da Nayapul a Tikkedunga. Siamo partiti da Pokhara alle 8 am e siamo saliti su di un autobus per Nayapul. Dopo pochi chilometri per chissà quale motivo abbia-mo dovuto cambiare autobus e ci siamo ritrovati in piedi per tre ore in un mezzo che per legge, forse, poteva caricare sì e no 40 persone... eravamo circa 100. Gen-te sul tetto, in piedi, seduti uno in braccio all’altro... un avventura di per sé... Arrivati finalmente a destinazione eccoci partiti per il nostro primo giorno di trekking. Da Nayapul a Tikedunga, 3 ore di cammino in salita e già pensavo morire! I nostri zaini pesavano circa 10 kili l’uno, senza guida e senza portatori... noi soli contro la mon-tagna e una mezza bozza di cartina scritta su di un quaderno il giorno prima!2° giorno da Tikedunga ad Ulleri... 2 ore di scalini alti come me! Non ho mai fatto così tanti scalini tutti in una sola volta... e come scoprimmo dopo era solo l’inizio! Lì mi sono anche fatta schiacciare contro un muro da una mandria di asini carichissimi di roba che non si fermano davanti a nien-

te ihih! dopo altre 4 ore di salita eccoci a Gorephani. Un hotel che costa 100 rupie a notte in camera doppia con il bagno e la doccia calda, un caminetto in sala pranzo e del cibo buonissimo! Lì conosciamo un americano e giochiamo a carte e al gioco tipico nepalese che si chiama “karenbal”, una specie di bigliardo ma con dei dischet-ti di plastica... divertentissimo! Sveglia alle 4 am per salire in montagna a 3193 metri per vedere l’alba... Siamo in cima quasi per primi e davanti a noi c’è una fiaccolata di turisti tutti con le loro torce e giacconi che vengono come noi ad osservare questo magnifico spettacolo naturale... è la prima volta che finalmente possiamo ammirare in tutta la sua bellezza l’Annapurna South e il Fishtail... delle bestie di montagne alte quasi il doppio del Monte Bianco! Fa un freddo cane, c’è vento ma il paesaggio è mozzafiato e come tutti ci scateniamo con milioni di foto! Ritorniamo alla base... facciamo colazione e via per altre 6 ore di camminata in salita fino a Tadapani. Ripo-so finalmente!3° giorno da Gorephani a Tadapani: salita

seguita da una discesa interminabile nel bosco. Altre 6 ore di cammino4° giorno: da Tadapani a Chhomrong sono altre 6 ore circa. Lì incontriamo il nostro amico John, un inglese che vagabonda in Asia esattamente come noi con il quale condivideremo a tratti tutto il resto della nostra avventura. La vista da Chhomrong è incredibile. In cielo non c’era una nuvola manco a pagarla e le montagne che ci cir-condavano erano una meraviglia!5° giorno: da Chhomrong a Hymalaya al-tre 6 ore di camminata in salita... arrivia-mo a pezzi ma siamo soddisfatti! Da qui in poi la strada si farà dura, da qui in avanti si inizia veramente a salire in altezza!6° giorno: dall’Himalaya al campo base Annapurna... 4130 metri!!! Che traguar-do! Siamo quasi in cima al Monte Bianco. Otto ore di camminata in salita. Una fatica allucinante ma quasi mi viene da piange-re quando saliamo gli ultimi gradini che ci portano dritti dritti ai piedi del ghiac-cio dell’Annapurna 1... Una delle monta-gne più ardue da scalare... la chiamano la montagna killer! Festeggiamo il traguar-do raggiunto con John l’inglese, 2 ragazze svedesi, Inaki lo spagnolo e degli austra-liani! Sveglia all’alba per vedere il sorge-re del sole e via di nuovo a rifare tutta la strada percorsa fino a Bamboo dove ar-riviamo stanchi morti e finalmente dopo quattro giorni facciamo una bella doccia calda. Grazie a Dio che con noi abbiamo dei sacchi a pelo a prova di gelo perché molti nostri compagni di avventura non riescono a dormire per il freddo!!!7° giorno dall’ABC a Bamboo. Scendiamo 6 ore con il sorriso stampato sulle labbra e salutiamo tutti coloro che incontriamo con il più vivace dei Namaste possibi-li pensando... Dio ragazzi quanta fatica dovete ancora fare per arrivare in cima, ihihih. Noi ce l’abbiamo fatta... su forza e coraggio che domani anche voi sarete fe-lici come delle pasque!

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8° giorno da Bamboo a Jhuni a fare il bagno nelle acque termali per solamente 50 cente-simi di euro. Che spettacolo nuotare in una vasca d’acqua bollente dopo tutta la fatica dei giorni prima! Assolutamente da fare!9° giorno da Jhuni a Nayapul 7 ore in di-scesa. Fine del trekking. Piedi, ginocchia e gambe a pezzi ma il cuore pieno di emo-zioni e bei ricordi!

SHAKTIKORVolontariato a Shaktikhor (Nepal)Quando siamo partiti da Kathmandu il 4 dicembre 2011 in un bus locale assieme ad un sacco di gente di Shaktikhor non sapevamo proprio cosa aspettarci da questa nuova avventura. Sul bus eravamo gli unici turisti e nessuno tranne Hari (un ragazzo di 26 anni insegnante di inglese) parlava inglese. Da Kathmandu alla no-stra destinazione sono circa 180 km e ci mettiamo la bellezza di 7 ore! Qui le stra-de sono tortuose in montagna, spesso non asfaltate e gli autisti guidano come pazzi. Non ho mai visto così tanti sorpassi in curva cieca, ma nella loro pazzia han-no un sistema di uso del clakson molto sofisticato per evitare milioni di incidenti ihihih. Meglio riderci sopra!Dopo 3 ore di viaggio la gente si mette a cantare canzoni popolari locali, applau-diamo, gridiamo “ramro” (bello) e ci diver-tiamo con loro ma ben presto scopriamo che non conoscono nient’altro e per 4 ore sentiamo la stessa melodia, ipod a palla nelle orecchie e via, arriviamo all’hotel “Up & Down” che già fuori è buio pesto. Niraj, il figlio del proprietario, ci mostra la nostra stanza ed esausti andiamo a dor-mire (sono le 8 pm, ma senza elettricità si và a dormire prima e ci si sveglia presto).Il mattino seguente scopriamo che qui non si fa colazione. Alla mattina alle 8 per noi, perché loro si svegliano tutti alle 5, si beve un tè e poi si mangia Dhal Bath alle 10.30 am (riso, patate, verdure, pollo) rigorosa-

mente solo con le mani, poi si fa cena alle

io ci guardiamo e pensiamo: mamma mia, qui penso che sarà dura e invece subito ci adattiamo perfettamente alla loro cultu-ra. L’acqua calda per la doccia non esiste, qui in Nepal tagliano la luce un tot di ore al giorno (circa 10 ore in questo periodo) perché non c’è abbastanza energia per tutti. Qui tutta l’elettricità è idroelettrica. L’unico momento in cui c’è luce sempre è durante il periodo delle piogge (maggio-agosto), quindi è bene girare sempre con una torcia a portata di mano perché, quando meno te lo aspetti, puff non c’è più luce (loro hanno una tabella con gli orari quindi lo sanno, noi no!). Oh well, ecco il vero Nepal. Verso le 10 am andia-mo a spasso per tutto il villaggio insieme a Niraj che parla con tutti spiegando che sono una chiropratica e che se hanno mal di schiena o altro possono venire da me. Presto fatto, a partire dal giorno seguen-te già dalle 7.30 am c’era una lunga fila di persone che ci aspettava. Carlos mi fa da assistente e via. Per 6 giorni trattamenti,

trattamenti, trattamenti, avremo visto cir-ca 300 persone! Non è per niente poco! Un ragazzo era così soddisfatto che mi ha regalato un pollo vivo. Lo abbiamo ucci-so e mangiato con il Dhal Bath il giorno seguente. Miam miam. Ho ricevuto anche dei pop corn, delle erbe per il tè e anche un orologio, ihihih! Le persone che abbia-mo incontrato ci hanno accolto come re, ci hanno invitato nelle loro case ed offer-to “chia” (tè). Molti ci tenevano proprio a farci conoscere i loro familiari e mostrarci le loro abitazioni. Quasi nessuno parla-va inglese. Abbiamo dovuto imparare noi il Nepali; DUXA (male), DUKEKO CHI-NA (non fa male), BOSNUS (siediti), ASU (oggi), BOLI (domani), PARSI BOLI (dopo domani) e ovviamente l’immancabile NA-MASTE (ciao) e DANNEBAT (grazie). Siamo diventati quasi bravini!Una sera abbiamo pure partecipato ad un matrimonio. Che ridere, ad un certo pun-to c’erano dei tipi che suonavano musica e solo uno ballava in mezzo ad un cerchio di persone (mezzo paese) e noi ci siamo avvicinati per vedere e in men che non

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si dica, la folla ci ha buttato nel cerchio e ci urlava BALLATE! Per 30 minuti abbon-danti eravamo gli unici a ballare con tutti i nepalesi che guardavano e ridevano. Non smetterò mai di ripetere che i nepalesi in generale nella loro semplicità e pover-tà sono persone stupende, veramente hanno un cuore enorme ed un rispetto per gli stranieri ammirevole. Alla fine di questi 7 giorni siamo parte della famiglia dell’hotel, il padre (bua) e la madre (ama) ci ripetono continuamente che ormai io sono la loro figlia e che Carlos è il loro “join” (marito della figlia). Il figlio Niraj ormai ha 3 sorelle, io sono la sua “Boini” (sorella piccola) e per ufficializzare il tutto prima della nostra partenza fanno un rito nel quale ci mettono la tikka in fronte (il pallino rosso indu) e ci mettono una sciar-pa beige intorno al collo, ecco, ora sì che siamo diventati parte della famiglia!Il quinto giorno siamo anche andati a visitare una scuola su per i bricchi spon-sorizzata da un’ organizzazione olandese. Ci vogliono circa due ore di cammino in salita per arrivare e giunti a destinazione troviamo dei bambini poverissimi, spor-chi, mal vestiti, scalzi ma con tanta voglia di imparare, che tenerezza! E pensare che prima della costruzione di questa piccola scuola questi bambini dai 4 agli 8 anni, se volevano studiare, dovevano cammi-nare circa 4 ore al giorno per arrivare alla scuola più vicina. Quindi GRAZIE Dutch Mountain School e Finale for Nepal (asso-ciazione italiana) per ciò che avete fatto. Un fatto divertente: un giorno un maestro della scuola mi dice: “posso farti una do-manda?” E io “certo”. Lui serissimo: “come mai hai i capelli lunghi?” Bella domanda ihihi: “non so, così perché mi piace!” Lui sempre più serio: “no, non capisci, perché hai i capelli lunghi?” E io: “non lo so, nella nostra cultura uno è libero di avere i capel-li lunghi, corti, blu, biondi insomma non c’è un perché”. Niente da fare con questo

tipo. Ho dovuto parlarci per 30 minuti per spiegargli che non c’era un perché!Nel tempo libero abbiamo organizzato con i bambini del posto tornei di ping pong, partite di cricket (sport nazionale) e carte (scopa). Molto divertente.Insomma in questa settimana abbiamo vissuto una vita semplice con persone stupende. Un esperienza senz’altro indi-menticabileP.S. Per le persone che mi hanno aiutato credendo in me e in questo progetto beh, ecco, i vostri soldi sono serviti qui, per questi bambini ed adulti bisognosi di aiu-to. Grazie di cuore.

CHITWANChe emozione sapere che presto vedrai elefanti, coccodrilli, rinoceronti e molti al-tri animali. Sei nella giungla, una giungla relativamente piccola e controllata, ma pur sempre giungla! Arriviamo a Chitwan e già per strada si vedono camminare ele-fanti tutti colorati. Passano a meno di 2 metri da noi che siamo in bici. Abbiamo gli occhi spalancati e la bocca aperta nel vedere e poter ammirare questi enormi pachidermi da così vicino! Sembra di es-sere in una favola, da noi i principi azzurri arrivano a cavallo, qui a dorso di elefante. Il giorno dopo sveglia presto (ricordando che abbiamo dormito in una bettola che più bettola non si può per risparmiare un solo euro (idioti che non siamo altro!) e giro in canoa sul fiume. Una canoa di le-gno alta poco più di una spanna dal livel-lo dell’acqua. Avvolti nella nebbia, la pace che ci circonda è indescrivibile. Due ore passano in fretta. Approdiamo sulla terra ferma dall’altro lato del fiume e le nostre guide (sono 2) armate di un bastoncino di legno, seraficamente ci dicono: “ok, ora camminiamo nella giungla. Vedete, questa è cacca fresca di poche ore fa e queste sono le orme anch’esse fresche di rinoceronte (siamo circondati). Nel parco

sono circa 400, di norma se ci vedono o ci avviciniamo troppo, tendono a caricare, sono molto aggressivi. La cosa migliore da fare è correre a zig zag e arrampicarsi su di un albero più alto di 2 metri. Se po-tete, lasciate anche cadere un pezzo di indumento perché non hanno una buo-na vista, ma sentono benissimo gli odori! Se solo poteste immaginare la mia faccia in quel momento, già mi facevo tutto un film su di me che vengo caricata da un co-losso di 400 kg con un corno gigante sul muso, in preda all’isterismo, che corro a zig zag cercando di spogliarmi in cerca di un albero alto abbastanza da salvare que-ste belle chiappette da turista europeo che non sa un fico secco della giungla! Un miracolo che, in preda sempre all’iste-rismo, non mi sia messa a correre all’infi-nito come in Forest Gump e non mi fer-massi mai più, così che mi perdo pure in questa giungla e mi tocca farmi un rifugio alla Bear Grills per soppravivere. Mamma mia, me la sto facendo sotto e mi dico ma perché cavolo nessuno me l’ha detto pri-ma? Io mi immaginavo una passeggiata a mo’ di puffo “tralalalla”! Madoncinina mo’ sono cavolacci amari! Iniziamo a cammi-nare e molto molto cauti seguiamo passo per passo la nostra guida. Nulla, vediamo tanti insetti, scimmie ma nessun rino. Bene a questo punto quasi, quasi, sono contenta che se ne stiano ben lontani ma poi shhhhhhhhhhhhhh! Fa la nostra gui-da e si ferma, davanti abbiamo un muro alto 3 metri di erba secca. Tra 2 mesi tutto ciò verrà bruciato e sarà facile vedere in lontananza ma ora non vediamo a più di 5 metri! A 40 metri da noi l’erba si muo-ve, un rumore di passi sordi fa vibrare la terra, un grugnito, sento che il cuore sta per esplodermi dal petto penso che, ancora prima di vedere il rino, morirò di infarto. Il sudore freddo mi scende nella schiena; Fight or fly cosa farà il mio corpo? SPLASHHHHHHHHHHHH il rino sembra

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aver trovato una pozza d’acqua e siamo salvi. Cinque o al massimo dieci secon-di sembrati eterni, siamo carichissimi di adrenalina, riprendiamo a camminare, ma niente, non vediamo nessun rinoceronte. Pausa pranzo e poi nel pomeriggio jeep safari. Seduti comodamente sul nostro mezzo di trasporto mi sento più sicura. Vediamo un pitone, coccodrilli, scimmie, camaleonti, uccelli e un rinoceronte!! Che bello: è li che ci guarda a meno di 10 me-tri. Poi un idiota giapponese salta giù dal-la jeep per fare una foto, la guida è preda del panico, il rino si snerva, momento di panico, il rino scappa, il giapponese torna nella jeep senza ancora capire cos’è suc-cesso perché non parla inglese e la guida mi sembra più pallida di prima! Pace, io e il rino per almeno un pochino siamo riusciti a scambiarci un occhiata indimenticabile Che bei momenti! Mattino dopo gita in elefante. In quattro sul suo dorso, ciondo-lanti ad ogni passo e abbastanza scomodi (ma dico, chi se ne frega sei su di un ele-fante, yuppie!) vediamo tanti cervi e tanti rinoceronti. Molto bello perché dall’alto dell’elefante puoi avvicinarti tantissimo senza che loro si impauriscano. Scattiamo foto e finalmente siamo soddisfatti!

BLIND MASSAGERicordando il volontariato a Shaktikor, una mattina insegno anche qualche tec-nica di stretching, trigger point e filosofia chiropratica alla clinica di massaggio per ciechi. Susan, un inglese, assieme a suo marito, un osteopata, dopo un viaggio in Nepal si sono sentiti in dovere di aiu-tare queste persone che agli occhi della comunità portano un Karma negativo e sono di conseguenza considerati meno di niente. In Nepal la cecità è un problema serio. Spesso ciò è dovuto a malnutrizione in gravidanza (ricordate che il Nepal è il 3° paese più povero in Asia). Insomma una vita miserabile per questi poverini che di

sicuro non hanno scelto di nascere! Però, grazie a gente come Susan, il mondo può cambiare. Massaggio fatto da ciechi. Un corso serio, con lezioni di anatomia, esa-mi e stage per poi ottenere un diploma, un lavoro, soldi, un futuro. Che fantastici ragazzi! Grazie!

VARANASIVaranasi, la città santa più antica del mon-do! Al primo impatto mi sono sentita spaesata, spaventata, schifata. Dopo solo tre ore volevo scappare via al sud, su una bella spiaggia bianca, ma poi il destino ha fatto sì che non ci fossero treni disponibili per almeno 4 giorni e così abbiamo dovu-to imparare a convivere con questa nuo-va realtà! Dio grazie per questo, altrimenti me ne sarei pentita! La città a prima vista appare confusa, caotica e particolarmen-te inquinata, per strada ci sono tonnellate di cacche di vacche, cani e capre, i bagni pubblici non esistono, dove hai voglia fai pipi, ti chini e la fai, tutti i posti sono buo-ni! Il Gange è bello da lontano ma se lo guardi bene sembra una pozza immensa

di germi e rifiuti, eppure molti ci fanno il bagno, lavano i vestiti e si lavano pure i denti! In questo periodo dell’anno fa par-ticolarmente freddo e, di conseguenza, in tutte le strade ci sono molte persone che fanno piccoli fuochi con qualunque cosa disponibile per riscaldarsi. Mucche e persone si accampano in perfetta sim-biosi intorno a questi piccoli falò per il benessere comune. Stradine strettissi-me compongono un enorme labirinto e questa è la città vecchia! Dopo appena 30 minuti dal nostro arrivo decidiamo, come tutti, di andare a vedere le crema-zioni lungo il Gange. Carlos fa una foto ed eccoci nei guai. Un tipo si avvicina a noi e ci spiega che abbiamo fatto una cosa gravissima, se la famiglia del de-funto ci vede, vengono a romperci la macchina e ci portano in questura dove la nostra sim card viene distrutta e dob-biamo pagare una multa salatissima! Ovviamente ci piglia male ed invece ce la caviamo con una “donazione” di appe-na 3€ ad una vecchiettina che ci dà pure la benedizione! Boh, sicuramente una

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fregatura da turisti, ma lì per lì, non era per niente comico e per essere più tran-quilli diamo questi 3€ e fine della storia (tanto la foto ce l’ho, ihihih)! Quindi se per caso capitate a Varanasi non fate foto sul luogo delle cremazioni!Superato il primo giorno, tutto va meglio e impariamo a ritrovarci nelle stradine labirinto, incontriamo un sacco di altri viaggiatori simpaticissimi e impariamo a gestire tutti i venditori ambulanti che con-tinuamente ti offrono qualcosa! Lungo le rive del Gange appendetevi un cartello in fronte: NON VOGLIO FARE UN GIRO IN BARCAAAAAAAAAAAAAA! Ihihih.Una cosa importante da sapere a Varanasi è che se il guidatore del Tuk Tuk parla un buon inglese non prendetelo, cercherà di fregarvi! Prendete quelli che parlano solo Hindi: sarà un po’ più difficile fargli capire dove volete andare, ma il prezzo sarà de-cisamente migliore!In poche parole Varanasi non è certo la città dove manderei mia figlia da sola in vacanza, ma è senz’altro molto interes-sante da vedere! Almeno una volta nella

vita va vista e va capita! Sono contenta di averla visitata!Tra l’altro l’Università di Varanasi è la terza università più grande al mondo, sono 5 km quadrati di spazio enorme!E poi c’è uno dei 4 luoghi sacri a Buddha, il Sahrnath, a soli 10 km! Per curiosità i 4 luoghi sacri per i Buddisti sono:1. Lumbini (Nepal), Buddha è nato lì. Era

un principe e come tale era circondato da ricchezza. Quando per la prima vol-ta è uscito dal palazzo reale e ha visto tutta la povertà si è sentito male e ha deciso di rinunciare a tutto.

2. Bodhgaya (India), dove ha meditato per 6 anni prima di raggiungere il Nirvana.

3. Sarnath (India) è dove ha tenuto il pri-mo “sermone” a 5 discepoli i quali poi hanno portato il buddismo in 27 paesi.

4. Kushinagar (India) dove è morto.Da non perdere anche è il BLUE LASSI BAR dove si beve un super buonissimo lassi (una specie di yoghurt con frutta!). Dal bar tra l’altro (che sarà un 2 metri per 2) si vedono passare tutti i cadaveri che

vengono poi bruciati sulla riva del Gange! La famiglia trasporta il corpo su una ba-rella (il corpo è coperto, non si vede, state tranquilli) e cantano Ram Naam Satya Ha (invocano il nome di Dio). Uno spetta-colo interessante per noi che non siamo abituati, soprattutto mentre sorseggi il tuo Lassi, lì seduto comodamente al bar, hihih! Anyway. Sulle rive del Gange tan-tissimi giocano a cricket (sport nazionale) e ad un altro gioco Gulli Danda (sembra il fiolet valdostano o la lippa ligure tanto per interderci!)Tutte le sere dalle 6 alle 7 potete anche as-sistere ad una cerimonia induista lungo le rive del Gange! Ci sono dei tipi che a ritmo di musica muovono candele, candelabri, lanciano fiori. (un po’ noiosino alla lunga ma carino da vedere) ovviamente io non ci capisco niente ma è un po’ come assi-stere ad una nostra messa, se non capisci o credi, guardi solo lo show ihihih! Basta, ho già parlato troppo, ora sta a voi anda-re a vedere con i vostri occhi la città santa più antica del mondo e farvi una vostra opinione!Un’ultima cosa: sono 5 le categorie di per-sone che non vengono bruciate:

Le donne incinte• I bimbi sotto i 10 anni• Gli Holy men (uomini santi)• I cobra (non sono persone, ma...)• Le persone morsicate dai cobra•

Questi ultimi vengono caricati su di una barca, legati ad un sasso e pluffffff, via, dentro il Gange! Qualche pesce se li man-gerà sicuramente in seguito! A volte que-sti cadaveri riaffiorano anche, ma il buon Gange se ne occupa e tramite le correnti li porta via! In questo tratto del Gange non ci sono coccodrilli e infatti una leggenda narra che qualunque animale oltrepassi i confini sacri diventerà cieco per sempre e quindi è per questo che non lo fanno!Per curiosità, un corpo impiega circa 3 ore per bruciare, se sono ciccioni 4, ihihi, e

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vengono usati circa 250 chili di legna per ogni cadavere!

AGRAIl Taj Mahal: una delle 7 meraviglie del mondo! Prenotiamo un treno da Varana-si ad Agra per il 23 dicembre. Dovrebbe partire alle 5 di mattino e arrivare alle 6.55, giusto in tempo per ammirare l’alba sul Taj! e invece no, tutto va storto. Causa nebbia, siamo costretti a rimanere in sta-zione fino all’una e mezza e il nostro treno ci metterà “solamente” 19 ore ad arrivare a destinazione, per poi scoprire che il 24 è un venerdì ed è l’unico giorno di chiusura del Taj Mahal! Ihihi, dobbiamo rimanda-re di un altro giorno, la nostra impazien-za è sempre più forte per vedere questa “meraviglia” del mondo! Ormai sembra un’odissea e siamo molto determinati a compiere la missione. Taj, prima o poi, sa-rai nostro!Approfittiamo del nostro giorno in più per visitare la città di Agra ma non è che ci sia molto! Il forte di arenaria rossa co-struita dagli imperatori Moghul e poi il Taj Mahal, il mausoleo conosciuto in tutto il mondo con il nome di derivazione persia-na “La luce del palazzo”Finalmente giunge il fatidico giorno. Sia-mo al 25 mattina, Natale per noi, sono le cinque e mezza di mattina e siamo già pronti davanti alla biglietteria, ma apre solo tra un ora e fa un freddo barbino, an-diamo a fare colazione da Jhonny’s!Pancia piena, ecco che si va. Abbiamo i nostri biglietti! 750 rupie a persona (circa 10€ contro le 20 rupie per gli indiani) ma chi se ne frega, è da fare! Siamo in coda, uomini da una parte, donne dall’altra e indiani in un’altra ancora, passiamo i me-tal detector, passiamo i controlli e uaooo-ooooooooooooooooo di fronte a noi un orgasmo architettonico!Il Taj Mahal è stato costruito nel 1631 da Shah Jahan per la sua defunta moglie

Mumtaz Mahal dalla quale ha avuto la bellezza di 14 figli. Ci sono voluti 22 anni e 20.000 persone per compiere quest’in-credibile impresa monumentale. Il mar-mo e le pietre preziose furono traspor-tate dall’Afganistan, China, Tibet, India, Russia etc., il tutto a dorso di elefanti, cavalli, asini e quant’altro. Il 99% di tutto il Taj è perfettamente in simmetria con la tomba della moglie che si trova nel centro del Taj. Tutte le porte, finestre etc. convergono sulla tomba, incredibile! Il palazzo è alto 81 metri e largo 81. Di fron-te al palazzo ci sono 8 giardini a sinistra e 8 giardini a destra per un totale di 16 (ovviamente) e ci sono 53 fontane. Tutto coincide con la data dell’inaugurazione del palazzo: 1653! Ci sono 22 archi sulla porta sud del palazzo e ci sono 22 scalini per arrivare alla tomba che simbolizzano i 22 anni impiegati per costruire il Taj. As-solutamente tutto ciò che si osserva è in perfetta simmetria, non so come spiega-re bisogna vederlo! Il marmo bianco e le decorazioni in pietre preziose sono im-pressionanti! I giardini e le fontane sono

bellissimi ed il verde dell’erba contrasta con il bianco del monumento! Ma la vera particolarità del Taj Mahal è la sua capa-cità di presentarsi con un aspetto sem-pre differente a seconda del momento in cui lo si osserva. Infatti, il sottile gioco di luci e ombre sul delicato marmo di cui è rivestita l’intera struttura, complici an-che le pietre semi-preziose incastonate al suo interno, si presenta sempre diver-so agli occhi dell’osservatore. A seconda dell’ora del giorno in cui è osservato, il Taj Mahal assume una colorazione bian-ca, rosa o dorata e posso confermarlo, infatti è una della ragioni per la quale ci siamo alzati così presto e potete vederlo dalle foto!Ragazzi, che dirvi, guardatevi le foto e i video e, se potete, andate a vedere di persona questa meraviglia del mondo perché ne vale proprio la pena: io sono rimasta senza parole ihihihih!

GOLDEN TEMPLEIl tempio più sacro per i praticanti della religione sikh. Fantastico monumento,

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specialmente illuminato in occasione del capodanno!

ATTARI BORDERCambio della guardia, solo in India può succedere. Uno stadio all’aria aperta, controlli a non fi nire, 5000 persone riuni-te nello stesso posto. Una grata separa il confi ne indo-pakistano. Un uomo vestito di bianco urla in hindi qualcosa tipo: Chi sono i migliori? Un boato dalla tribuna indiana dove ovviamente siamo seduti: INDIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!La risposta immediata dal lato paki-stano. PAKISTANNNNNNNNNNNNNN-NNNNNNNNNN! E così via per un’ ora! Persone che ballano per strada ed il solito tipo vestito di bianco che con-tinua ad incitare la folla come in un club med incredibile! Guardie che con buffi cappelli vanno avanti e indietro e giunti in prossimità del cancello, alzano la gamba a 90° e la sbattono con forza a terra per impressionare il “nemico”. Lo stesso accade dall’altro lato, un botta e risposta continuo! Il cancello si apre, le guardie si strin-gono la mano, richiudono i cancelli e via per un secondo round, Ihihih. Ora provate ad immaginare lo stesso tra Italia e Francia!! Tutti i giorni alle 5pm. Impressionante, no? Vi giuro solo qui può succedere una cosa del genere India, Incredibile India, mica per nien-te! Da non perdere!

MANALIPosto di montagna infl uenzato dal Ti-bet. Panorama mozzafi ato. Lo Yak, che bell’animale! Relax e passeggiate in mon-tagna, mi ricorda un po’ la Valle d’Aosta e quasi mi sale un po’ di nostalgia. Nevica, fa un freddo barbino.

DIUDiu... un’isoletta che prima apparteneva ai portoghesi! Molto carina! Piena di pe-scatori caratteristici! Abbiamo anche visto delle tartarughine marine... solo 2 e per poco ma è sempre un inizio e un sacco di delfi ni. Bella da girare in scooter!

GOA GOA!Dopo aver passato 3 giorni a Mumbai... città da 20 milioni di abitanti arrivare in spiagge quasi perfette circondati da una grande comunità di hippie è veramente pericoloso per il prosieguo del viaggio! Questo posto ti trattiene come una ra-gnatela! Spiaggie bianche quasi deser-te che all’alba e al tramonto si aff ollano di gente che fa tai chi, yoga, giocolieri, bancarelle improvvisate sulla sabbia, bonghi, musica, balli... frutta fresca con yoghurt alla mattina, insalata a pranzo, surf, libri... Un vero paradiso! Comprare una casa qui costa circa 7000 euro... Un pensiero mi attraversa la mente... che sia questo il posto che cerco?... non so... forse manca ancora qualcosina per po-tersi defi nire il posto perfetto... se mai

questo luogo veramente esiste! Co-munque non tutto è relax... c’è anche il rovescio della medaglia... il bucato da fare a mano, il biglietto da prenotare per il prossimo Paese che ora posso dir-vielo con certezza, sarà la Malesia, il 14 di marzo, la lotta con l’ambasciata ma-lesiana per scoprire se ci vuole un visto o no (e sto parlando di 10 telefonate in 2 giorni) per scoprire che non ci vuole! Ma insomma... so che può sembrare banale, ma porta via tanto tempo in un posto dove internet non è così facil-mente accessibile!Ah dimenticavo di dirvi... stiamo dor-mendo al Woodstock (ihihihi) in tenda per 100 rupie a notte (1,5 €)... tutto il gior-no fanno corsi completamente gratuiti di yoga, difesa personale con bastoni, meditazione, pranamaya e tantissimi al-tri nomi strani che ora non ricordo! Tutti possono accedere senza dare una lira... non male eh?Il pesce alla griglia costa circa 5 € servito con insalata e patatine... che altro posso dirvi di Goa? Se dentro vi sentite hippie o lo siete stati... Arembol è il posto che fa per voi! Se volete una spiaggia deserta e un bungaloo sulla spiaggia per pochissi-mo, Paradise Beach fa per voi! Se vi piace fare shopping anche se qui costa un po’ di più perché è tutto importato dal Ne-pal... beh questo è un posto che adore-rete! Penso che questa parte dell’India ci piaccia moltooooooo...

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

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15Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012Chiropratica: into the world 2011

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Into The World 2011L’avventura giorno per giorno! - Parte secondaDr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Hampi: avete presente un documentario della National Geogaphic dove al verde intenso delle piantagioni di banane e risa-ie contrasta il blu dei fi umi e dei laghi e il marroncino d’orato di enormi massi di va-ria forma e grandezza?. Il tutto coronato da templi vari, scimmie,strade sterrate e locali “shanti”. Ecco questo è Hampi. Un posto talmente bello che tra pochi mesi chiude-ranno tutte le guest house della zona al di la del fi ume (dove ovviamente dormono tutti i backpackers, noi inclusi) per farlo diventare parco nazionale. Assolutamente da vedere!! Due episodi sono accaduti ad Hampi:1. Il mio primo “food poisoning”, intossi-cazione alimentare che a dirla in gergo popolare signifi ca vomito e dissenteria! Eh si, ora posso dire di essere una vera viaggiatrice! Ho patito 12 ore di pullman notturno e grazie a dio il mio corpicino ha tenuto duro ma al primo prato di Hampi… ecco Cora che se ne frega di tutto e di tut-ti (tanto siamo in India) e prrrrrrrrrrrrrrr… ahhhhhhhhhhhhh…. che liberazione!! Dopo di che albergo con bagno in camera e non ho visto altro per due giorni �! Che bei momenti!!!2. Un giorno per caso, mentre siamo al lago, arrivano tre tipi indiani e tra una chiacchera e l’altra ci dicono che Baba Cesare abita a meno di 2 km da li… 2 km??? Dobbiamo assolutamente trovarlo! Chi è Baba Cesare? A Pushkar, una sera Sukha il proprietario di dove alloggiamo, ci dice che dobbiamo assolutamente vedere un documentario sui veri hippie che negli anni ’60 sono im-migrati in India e ci sono poi rimasti! E li c’è la storia di Baba Cesare! E qui, a distanza di 1 mese, senza saperlo ci troviamo a 2,

malapena, 2 km da lui… destino sia… l’ob-biettivo della giornata è trovarlo e incon-trarlo di persona! Che personaggio. Non posso entrare nei particolari per ragioni “politiche” ma guardate il fi lm su youtube e capirete!! ihihihi…. INCREDIBILE INDIA. Ah su youtubes se vedete il trailer del fi lms vedrete anche una tipa che viaggia su di una barchetta rotonda lungo un fi ume… questo è hampi dove eravamo noi! Piccola info en passant!Gokarna: spiaggia semi deserta popolata da hippie. Bella per rilassarsi ma ancora non defi nibile paradisiaca! Però anche a Gokarna abbiamo avuto un’avventura mica da ridere: prendiamo uno sleeper bus che parte alle cinque di pomeriggio da Ospet e dovrebbe arrivare alle due di mattina a Gokarna. Che bell’orario di emmental, co-

munque… sul bus con noi ci sono Josè, un Argentino di Cordoba e la sua ragazza pa-rigina. Josè non parla inglese, al momento di partire… sorpresa hanno venduto più biglietti del previsto e per i nostri amici pur avendo pagato 1200 rupie non c’è posto. Tipico dell’India, succede spesso! Dibattiti, urla, turisti inferociti, indiani arrabbiati… 40 minuti e ancora non si risolve nulla! Pas-sano altri 20 minuti e si trova una soluzio-ne. I nostri amici al posto di una cuccetta doppia possono avere una cuccetta singo-la e riavere indietro 400 rupie. Prendere o lasciare! Ok si parte, ma qui in India i pro-blemi non si risolvono mai così facilmente e cosi dopo un’ora di bus torna un tipo e dice: “Ok vi abbiamo ridato 400 rupie però ora sappiate che questo bus non arriva di-retto fi no a Gokarna , arriva a 40 km da li e

GOA

HAMPIGOKARNA

MUNNAR

ALLAPUZHA

KANYAKUMARI

VARKALA

MADURAI

KODAIKANALTRICHY

PUDUCHERRY

CHENNAIMAMMALLAPURAM

KUALA LUMPUR

KOTA BHARU

TAMIL NAGARA

KRABI

PERHENTIAN ISLANDPENANG ISLAND

KOH ADANG / KOH LIPE

TOMSAI BEACHPHI PHI ISLAND / PUKET

BANGKOK

CHANG MAIDOI INTHANON

DOI WIANG LAPAI

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come di norma abbiamo incluso nel prezzo del biglietto una navetta incaricata a por-tarvi a destinazione. Avendovi ridato 400 rupie se volete prendere la navetta dovete pagarne 300 altrimenti potete prendere un taxi! A questo punto potete solo immagi-nare la reazione dei nostri amici e anche la nostra che siamo costretti ad intervenire per aiutare la ragazza che cerca dispera-tamente di spiegare all’indiano che non è giusto. In tutto questo Josè non capisce nulla perché non parla inglese … Altre urla ma non si raggiunge un accordo. Decidia-mo di lasciar perdere per ora tanto manca-no almeno ancora 5 ore di bus al verificarsi del problema. Arriviamo! Sono le due del mattino e ci attende il tipo della navetta. Un casino che non potete credere! Turisti contro indiani per la storia del biglietto… al che per finire il tipo della navetta offeso

prende una macchina e se ne va lasciando sul ciglio della strada 27 poveri turisti che nel buio della notte si guardano negli occhi chiedendosi che diavolo sta succedendo. Pace… facciamo una festa improvvisata tanto non c’è altro da fare prima o poi qual-cosa succederà! Dopo 1 ora torna il tipo e molto caldamente dice: “ok, salite tutti tran-ne voi due indicando i nostri amici. Voi non vi voglio mai più vedere! Ed ecco che Cora e Carlos entrano in gioco. Dai su… sono bra-ve persone… in fondo che ti hanno fatto di male… sono loro che hanno subito un torto etc…etc… (psicologia al 100%) bon, si calma e viene fuori che lui pensava che lo volessimo fregare e che in realtà è il tipo dell’altro bus che l’ha fregato… insomma paga le 300 rupie e partiamo in un bus di capacità massima 12 persone e siamo in 27. Dopo 20 km buchiamo una gomma!

Morale della favola arriviamo in spiaggia a Gokarna alle cinque… tutto chiuso dob-biamo aspettare le 8… che bell’alba… ma che sonno!!Munnar: interminabili coltivazioni di tè. Piccoli arbusti tagliati in perfetto stile “ pra-to inglese”. Tè a perdita d’occhio. Donne ve-stite in abiti locali lavorano e potano questi arbusti solamente con una forbice alla qua-le c’è legato un sacchetto… 100 rupie al kilo. Incredibile. Un panorama mozzafiato.Allapuzha: la così detta Venezia dell’est. Sono 900 km di canali e canaletti intera-mente percorribili con imbarcazioni a volte piccole a volte grandi. Piccole significa “ca-noe” di legno alte poco più di una spanna sopra il livello dell’acqua che servono ai pe-scatori locali. Grandi significa vere e proprie case galleggianti tappezzate da foglie di cocco intrecciate per renderle veramente

9-10 Feb 2011 Arambol beach11-14 Feb 2011 Hampi (Cora malata), affittiamo

uno scooter, Baba Cesare15 Feb 2011 Bus Hampi - Gokarna

(avventura dei cordobesi) 16 Feb 2011 Gokarna Om beach - GIORNO 10017 Feb 2011 Gokarna Om beach e Moon beach18 Feb 2011 Bus Gokarna - Kochin - Munnar19-21 Feb 2011 Munnar in scooter22-24 Feb 2011 Allapuzha con battello pubblico

fino a kottayam (3 ore); con bat-tello privato assieme ai francesi (6 ore); Marari beach, fort Kochin (Carlos)

25 Feb 2011 Bus Allapuzha - Varkala26-28 Feb 2011 Varkala in scooter e festival elefan-

ti+ Varkala beach29 Feb 2011 Bus Varkala - Kanyakumari1 Mar 2011 Bus Kanyakumari - Madurai2 Mar 2011 Bus Madurai - Kodaikanal - auto-

stop Vatakanal3-4 Mar 2011 Vatakanal in giro in jeep con Sha-

ju e Anil (un tipo sposato con una valdostana)

5 Mar 2011 Bus Vatakanal - Trichy - Puducherry 6 Mar 2011 Puducherry city7 Mar 2011 Auroville8 Mar 2011 Bus Puducherry - Mammallapuram

9-11 Mar 2011 Mammallapuram in moto + crocodile bank 12 Mar 2011 Bus Mammallapuram - Chennai13 Mar 2011 Chennai 14 Mar 2011 Aereo per la Malaysia15-18 Mar 2011 Kuala Lumpur petronas tower,

food hunting + matrimonio male-se, concerto (orchestra)

19 Mar 2011 Bus Kuala Lumpur - giungla di Ta-mil Niagara

20-22 Mar 2011 Trekking nella giungla e campeg-gio, canopy walk

23 Mar 2011 Bus T. Nagara - Kota Bharu24 Mar 2011 Bus kota Bharu - Besu - battello

fino alle Perhentian Island25 Mar - 4 Apr Perhentian Island5 Apr 2011 Bus to Kotha Beru6 Apr 2011 Bus Kotha Beru to George town

Penang Island 7-9 Apr 2011 Penang Island scooter around

island10 Apr 2011 Bus from Penang Island to Thailand11 Apr 2011 Boat Pakbara - Koh Lipe - Koh

Adang (allarme tsunami)12-14 Apr 2011 Koh Adang16 Apr 2011 Bus Trang - Krabi17-18 Apr 2011 Krabi

19 Apr 2011 Boat Krabi - Railay20-29 Apr 2011 Tomsai beach30 Apr 2011 Boat Tomsai beach - Phi Phi Island1 Mag 2011 Phi Phi Island boat tour2 Mag 2011 Boat Phi Phi Island- Puket3 Mag 2011 Puket4 Mag 2011 Bus Puket - Bangkok5-10 Mag 2011 Bangkok11 Mag 2011 Bus Bangkok - Chang Mai12-16 Mag 2011 Chang Mai17 Mag 2011 Giro in moto route 1864 Doi Inthanon National park18-19 Mag 2011 Doi Inthanon National park20 Mag 2011 Mae sarin- Doi wiang la21-22 Mag 2011 Doi wiang la23 Mag 2011 Tempio buddista + long neck a Noy Soy24 Mag 2011 Border Burma + villaggio Huaisalab25-30 Mag 2011 Pai31 Mag - 1 Giu Chang mai5 Giu 2011 Bus Chang mai - Bangkok6 Giu 2011 Bangkok7 Giu 2011 Bangkok - Koh Tao8-11 Giu 2011 Koh Tao12-16 Giu 2011 Bangkok17 Giu 2011 Anglo- Seam Reap (Cambodia)

DIARIO DI VIAGGIOIl nostro itinerario di viaggio finora:

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molto particolari e belle da vedere! Came-ra in affitto in una casa privata, mi sembra di essere tornata studente. Quattro giorni davvero magnifici. Ah dimenticavo, qui abbiamo visto un serpente di mare morto arenato sulla spiaggia. Un bestione di circa un metro con riflessi sul blu. Ero scioccata. Un serpente di mare porca miseria!!!Già già non siamo più nel Mediterraneo signori e signore! Qui ci sono tante simpatiche be-stiole a me totalmente sconosciute! Beh sai com’è… l’importante è saperlo ihihihi. Tra parentesi, dicono che sono molto velenosi!Varkala: una magnifica spiaggia che si può ammirare da una scogliera. Turismo princi-palmente inglese e di passaggio per poche settimane. Bei locali, bei ristoranti, begli al-berghi. La nostra prima mangiata di pesce! Si si… dopo 4 mesi al risparmio ci paghia-mo un bel fritto di calamari con riso, insala-ta e gamberetti con verdure in salsa locale con patatine e verdure bollite. Il tutto con una bella birra ghiacciata e un paio di pa-rote (tipo piadina locale). Totale della cena 525 rupie. Carissimo per il nostro budget di massimo 200 a cena ma convertito in euro significa 9 euro… ihihih… chi se ne frega per una volta e poi il pesce era buonissimo! Qui affittiamo anche un motorino e faccia-mo 40km per andare a vedere un festival di elefanti. Musica per ore… tamburi, varie specie di flauti e 51 elefanti adornati come Dei… bello, un ora bello, ma poi, come tut-

te le cose indiane, dura troppo, sempre con lo stesso ritmo e show… ci stufiamo e ce ne andiamo!Kanyakumari: il punto più a sud dell’India. Il punto preciso dove si incontrano il mare Arabico, il mare Indiano e il Bengala. Nulla di che. Persone molto arroganti e per nien-te simpatiche. Troppo turismo indiano, troppi soldi. Non ci piace, rimaniamo solo 1 giorno! Un momento di storia da ricor-dare. Nel 2004 c’è stato uno tsunami, 1000 persone hanno perso la vita. Povere… un momento di silenzio!Vatakanal: un posto di montagna molto remoto nel quale incontriamo un indiano sposato con una ragazza di Courmayeur!!! Incredibile come il mondo è piccolo! Rima-niamo ospiti a casa sua per 2 giorni… ci fa conoscere i posti e essendo lui un gran appassionato di musica (suona il flauto) alla sera possiamo godere di un concerto privato a casa sua… una banda improvvi-sata composta da un israeliano che suona una specie di chitarra a 11 corde, un tipo inglese che suona il tamburo, un chitarrista tedesco e il nostro amico flautista! Bello e molto rilassante! Puducherry: nulla di che… città colonizza-ta un tempo dai francesi… troppo cara per i nostri gusti, non ci rimaniamo molto…Mammallapuram: città dove principal-mente si trovano scultori di marmo! Molto bravi!!! Spiaggia non bellissima ma siamo

al termine del nostro viaggio indiano… aspettiamo con ansia il 14 per andare in Malaysia!Chennai: grossa città nella quale siamo ospitati da un Australiano che lavora all’am-basciata! E’ ora di salutare l’India…Kuala Lumpur: Magnifica capitale della Malaysia!Una città futuristica che funzio-na alla perfezione. Pulita, moderna, multi etnica! Uao… una bella differenza rispet-to all’India! Alloggiamo da un Malaysiano musulmano simpaticissimo e super ospi-tale, non potevamo trovare di meglio. Le Petronas Tower, le più alte torri gemelle al mondo sono uno spettacolo allucinan-te specialmente viste di sera. Incredibile. Sembra di essere in un film di fantascienza. Qui, musulmani, hindu e cinesi convivono in perfetta armonia. Chinatown è il para-diso dello shopping. Qui proviamo a farci mangiare la pelle morta dei piedi dai pe-sciolini… che sensazione strana… un sol-letico allucinante ma alla fine devo dire che ti senti i piedi proprio puliti per benino! In questa magnifica città siamo anche invitati ad un matrimonio musulmano malese che per tanti versi non sono molto diversi dai nostri e siamo andati a vedere un’ orchestra (the malaysian philarmonic orchestra)! L’or-chestra era condotta da Claus Peter Flor e come ospite d’onore avevano Daniel Mul-ler Schott, uno dei più grandi cellisti a livel-lo mondiale! Molto bello!!! Con Hunch, il ragazzo che ci ospita e la sua amica impariamo molto sulla cultura mu-sulmana e ci rendiamo conto che avevamo tanti pregiudizi sbagliati!Tamil Niagara: Quattro giorni nella giungla! Un parco nazionale bellissimo dove tra l’al-tro si può trovare il ponte sospeso tra gli al-beri più lungo al mondo. Durante il nostro trekking abbiamo combattuto senza sosta con le sanguisughe, animali che non cono-scevo e che spero non dover affrontare mai più , camminato e sperimentato cosa vuol dire avere l’umidità al 100% (bere 18 litri di

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19Chiropratica - N. 22 - Giugno 2012

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Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

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acqua in 2 giorni) e cosa vuol dire dormire in mezzo alla giungla solo nella tua tendina (tanti di quei rumori che io, solo per uscire a fare pipi, avevo una paura matta). Al ritor-no abbiamo dovuto anche attraversare un fi ume a piedi con gli zaini sulla testa (acqua alla cintura) e abbiamo avuto un incontro ravvicinato con i tapiri (che sono animali splendidi e molto più grossi di quello che mi immaginavo). Una giungla spettacola-re nella quale bisogna sempre mantenere un rispetto assoluto per la natura… tutto può ucciderti in un nano secondo se vuole, ihihih… per fortuna non era la nostra ora!Perhentian Island: le mie prime isole vera-mente paradisiache ! Sabbia bianca e ac-qua cristallina e non vi dico che meraviglia potersi buttare in acqua con la maschera e dopo 2 metri di nuoto ritrovarsi faccia a fac-cia con tartarughe, squali e milioni di pesci. Un posto che assolutamente mi resterà nel cuore… fare immersioni li è stato come scoprire un nuovo mondo e pensate che tutte le mattine sotto al nostro balcone del bungalow vedevamo grosse iguane lun-ghe 1 metro, 1 metro e mezzo passeggiare in tutta libertà… viva la natura!!!Thailandia del sud: isole, isole, isole. Questa è la defi nizione di Thailandia del sud! Se volete le belle spiagge, il divertimento e il sole, beh, siete nel posto giusto! Nell’equa-zione però dovrete calcolare i milioni di tu-risti che tutti gli anni aff ollano queste isole e spesso dovrete condividere l’esperienza

con loro! Però l’isola deserta dove rimanere soli la potete sempre trovare, specialmente se siete muniti di una tenda!Allarme tsunami: la nostra prima isola della Thailandia… Koh Lipe! Sbarchiamo sull’iso-la e dopo pochi minuti, ecco scattare l’al-larme tsunami! In panico eccoci correre a destra e a sinistra senza ben sapere cosa fare e, alla fi ne, saltare sulla prima barca disponibile per andare a Koh Adang, l’isola di fronte che ha una montagnola più alta! Corriamo come dei pazzi su per una salita ripidissima, carichi come dei muli, per ritro-varci infi ne sul cucuzzolo della montagna ad aspettare il disastro! Siamo insieme ad altri turisti e ovviamente assieme a tutti i locali… tutti insieme a domandarci quale sarà il nostro destino… alla fi ne, dopo ore di attesa, per fortuna non succede nulla, ma come ben venuto nelle isole della Thai-landia direi che non c’è male ihihih!Thailandia del nord: 14 giorni di paura e de-lirio nelle montagne e campagne del nord Thailandia in moto! Giorni pieni di adrena-lina dove ci succede di tutto! Siamo in 5 in 3 moto. Freni da cambiare, gomma bucata, gomma esplosa… salite e discese che solo un super motociclista può godere a fondo, pioggia… dormire in tenda nei parchi na-zionali, bagnarsi in acque termali e cascate, imparare a conoscere la cultura dei colli lunghi burmesi e poi parlare con i militari di confi ne tra Myanmar e Thailandia… Ca-pitare senza neppure sapere il perché in

un villaggio di 384 persone e non poterne uscire perché le moto sono bloccate dal fango. Incontrare il capo tribù e terminare a bere e mangiare nella sua casa con la sua famiglia… dormire in un tempio buddista e ritrovarsi a porsi mille domande di fronte alla statua del Budda… guardare per ore il nostro amico che si tatua una gamba con rami di bamboo… analizzarsi a fondo e forse per la prima volta domandarsi la vera domanda… chi sono io? Cosa voglio?Ragazzi che dire… un fl ash mentale incre-dibile e un cambiamento radicale rispetto al sud Thailandia con le sue spiagge bian-che e i milioni di turisti che le riempono… Un viaggio spettacolare rivolto all’apertura mentale e allo scambio interculturale…

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Into The World 2011: the big picture!L’avventura giorno per giorno! - Parte terzaDr.ssa Coralie Pellissier Ms.C., I.C.S.S.D.

Dalla Cambogia in poi il viaggio prende un’altra piega... Arrivo a Siam Reap con un infezione al piede che mi trascino dietro da Kotao in Thailandia. Da una semplice vescica creata da una pinna larga durante un’ immersione subacquea, mi ritrovo con una piaga gigantesca, infetta, che non ha l’intenzione di andarsene a meno di prendere antibiotici e farmi curare in un ospedale locale. Ma ciò non mi ferma. Visitiamo i templi di Angkor Wat in bici, facciamo volontariato in una scuola di bambini poveri, rimaniamo scioccati dal Killing Field e la Prigione S21 dove il regime di Pol Pol e dei Kmer Rossi nel 1975 uccidono 3 milioni di abitan-ti cambogiani in uno dei genocidi più recenti della nostra storia, ammiriamo i delfi ni Irriwaddy nel fi ume Mekong e attraversiamo tutto il paese solo ed esclusivamente in autostop. All’inizio di luglio abbiamo preso la no-stra decisione... a fi ne mese partiamo per l’Australia da Kuala Lumpur! Questo ci da con comodo 20 giorni da gestire per arrivare dalla Cambogia alla Ma-laysia. Partiamo e decidiamo di andare ad incontrare il ragazzo argentino che ha viaggiato con noi in moto dal nord della Thailandia a Puket. Li, in un su-permercato locale ci rilassiamo e com-mettiamo un errore da pivelli lasciando la nostra borsa con tutti gli eff etti per-sonali e di valore di Carlos nel carrello della spesa, con conseguenza logica e palese, che ce la rubano! Carlos rimane senza passaporto e carte di credito e cosi via in una nuova avventura di tele-

fonate infi nite con ambasciate, banche e consolati vari, oltre ai genitori in Italia per riottenere la carte di credito... Allo scadere del nostro visto Thailandese e dopo una breve separazione (Carlos è dovuto tornare a Bangkok e io sono dovuta andare verso la Malaysia) eccoci di nuovo viaggiatori “legali” e approvati dalla società! Carlos ha di nuovo il suo passaporto (per una volta devo dire che sono fi era dell’ambasciata Italiana e dell’aiuto che ci ha fornito) e siamo in viaggio destinazione Kuala Lumpur a casa del nostro amico e couchsurfer

Hunch. Il volo per l’Australia è di circa 8 ore. Arriviamo a Brisbane alle 9 di sera ed è con grande gioia che noto che il mio caro amico non c’è! Sto “pirla” ha confuso gli orari e sarà, come al solito, in ritardo! ihihih! Come sono contenta il mio caro amico Schrimp non è per nulla cambiato! Soggiorniamo da lui per 2 mesi e nel mentre ci troviamo la-vori per poter sopravvivere in uno dei paesi più cari al mondo! Servo hot dog in una scuola, vendo gelato italiano in una fi era di pecore, faccio da segretaria chiropratica al capo di Shrimp, alla sera

SIEM REAP

KAMPONG CHANKRATIE

PHNOM PEHN

KAMPOT - KEPSIKHANOUVILLE

KOH KONG

PUKHET

KUALA LUMPUR

BRISBANE

MEDANTOBA

BANDUNG

YOGYAKARTA

BOROBUDUR

MONTE BROMO BALI KOMODO

SINGAPORE - DOHA - MILANO

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consegno volantini e di giorno lavoro in un centro commerciale. Tutto ciò però ci permette di pagarci qualche sfi zio: una settimana nella grande barriera co-rallina, un tour organizzato per vedere le balene, partecipare ad una gara di barca a vela, un biglietto alla partita di rugby Argentina-Australia, etc. A due giorni del mio trentesimo com-pleanno però non ce la faccio più! Devo riprendere il mio viaggio. Le cose tra Carlos e me non vanno più e decidiamo di separarci. Decido di partire per l’Indo-nesia... e così il primo di ottobre atterro con la Virgin Airline a Medan, Sumatra. Poche ore dopo incontro i miei cari ami-ci, Bird e Cat, chiropratici provenienti dall’Inghilterra, e viaggio con loro per un mese. Rimaniamo una settimana al lago Toga dove gli insegno a guidare il motorino e dove incontriamo “James Bond” un nostro nuovo compagno di

viaggio che di mestiere dice di fare la spia!!!. Poi andiamo a Yogiakarta, visi-tiamo il tempio di Borobudur, scalo il monte Bromo e vedo i vulcani, facciamo festa e beviamo Arak in spiaggia ammi-rando i magnifi ci tramonti di Bali e, dul-cis in fundus, viviamo 5 giorni in un bar-cone che va da Bali all’isola di Komodo, alla ricerca dei mitici grandi draghi.Il 28 ottobre, con una grande tristezza nel cuore, lascio il continente Asiatico e me ne torno nel vecchio continente Eu-ropeo. Il rientro è abbastanza devastan-te. Mi sento catapultata in un mondo matrix: pillola blu realtà, pillola rossa il sogno, cosa è reale e cosa non lo è più? Quanto può cambiare la tua vita in un anno di viaggio? O meglio, quanto può cambiare il tuo punto di vista su tutto ciò che conoscevi prima e quanto hai vissuto? E possibile subire uno shock culturale ed è possibile soff rire il mal

d’Asia? Come si può spiegare a parole il profumo della morte, la spiritualità di un posto sacro, la fatica di un trekking, il sorriso di un bambino per strada, il gusto di un frutto esotico, il sapore del-la libertà? Faccio fatica... a dire la verità non ci riesco proprio! Penso che mi ci vorrà un po’ di tempo da sola, io e la mia mente, per realizzare tutto ciò che ho vissuto! La mia mente è in emergen-za tsunami... ho bisogno di ritrovare la calma, la quiete! Miseria che avventura! Se anche voi da qualche parte sentite questa voglia di scappare e vedere cos’altro il mondo ha da off rirvi, per favore, fatelo! Non potre-te rimpiangere una tale esperienza di vita . Ora vi lascio alle foto... grazie per avermi seguito e a risentirci presto per nuove avventure perché il viaggiare è la droga più potente che esista! Una volta provata non è possibile disintossicarsi!

17-22 Giu 2012 Siem Reap23 Giu 2012 Siem Reap - Kampong Chan24-25 Giu 2012 Kratie26-27 Giu 2012 Phnom Pehn28 Giu 2012 Kampot29 Giu 2012 Kep30 Giu-2 Lug 2012 Sikhanouville Ostress beach3-6 Lug 2012 Koh Kong11-18 Lug 2012 Pukhet

19 Lug 2012 Pukhet - Kuala Lumpur20-28 Lug 2012 Kuala Lumpur29 Lug 2012 Kuala Lumpur - Australia30 Lug 28-Set 2012 Brisbane (Australia)29 Set 2012 Medan30 Set-5 Ott 2012 lago Toba6 Ott 2012 Medan7 Ott 2012 Bandung8 Ott 2012 Yogyakarta

9 Ott 2012 Borobudur10-14 Ott 2012 Yogyakarta15-16 Ott 2012 Monte Bromo17-20 Ott 2012 Bali Kuta beach21-25 Ott 2012 Komodo boat tour26-28 Ott 2012 Bali Legian beach29 Ott 2012 Bali - Singapore - Doha - Milano

DIARIO DI VIAGGIOIl nostro itinerario di viaggio:

Coralie Pellissier, si è laureata in chiropratica nel 2008, specializzata in chiropratica sportiva nel 2009 ed attualmente si sta specializzando in chiropratica pediatrica. Grande appassionata di sport, Coralie è stata membro della Nazionale Italiana di snowboard, è cintura nera di karate e possiede i diplomi di bagnina e sommozzatrice. Nel 2006 è stata una dei sei studenti selezionati mondialmente a parte-cipare ad una “missione chiropratica” in Costa Rica organizzata dal “North West Chiropractic College” e spera di poter rifare questa esperienza altamente formativa e gratifi cante (l’articolo sulla missione è apparso sulla rivista “Chiropratica numero 12”). Attualmente lavora a Genova.

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sull’equilibrio della postura, migliora anche la circolazione sanguigna.

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