Intervista. CRESCITA PANORAMA «Basta scontri tra i soci Tim» · israeliano (nella foto). Se in...

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Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano Anno 154˚ Numero 107 Prezzi di vendita all’estero: Monaco P. €2, Svizzera Sfr 3,20, Francia €2, Inghilterra GBP.1,80, Belgio €2 FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 26015,74 25894,94 0,47 7,54 FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 23759,88 23649,04 0,47 8,72 FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 42783,46 42572,81 0,49 0,73 FTSE It. Pir Benchmark (31.05.17=17088,84) 17951,93 17861,56 0,51 4,90 FTSE It. Small Cap (31.12.02=24226,05) 23233,76 23185,87 0,21 -1,36 FTSE It. Star (28.12.01=10000) 37576,03 37549,38 0,07 2,60 Sole24Ore (1938=1) 1804,24 1795,62 0,48 12,61 Comit Globale (1972=100) 1372,93 1366,80 0,45 5,83 Azioni: numero 840.842.090 1.139.210.762 Azioni: valore 2.702.711.246 2.933.492.272 Titoli di Stato 669.984.951 506.493.118 Obbligazioni 11.248.752 11.569.568 FTSE MIB giu 2018 23292 119 Eurex Bund 10a(giu 18 ) 159,05 -0,29 Dollaro Usa 1,2388 0,0031 Yen giapponese 132,8200 0,4700 Sterlina inglese 0,8711 0,0082 Franco svizzero 1,1979 0,0071 Renminbi cinese 7,7826 0,0187 Dollaro canadese 1,5572 0,0061 Corona svedese 10,4033 0,0120 Dollaro austral. 1,5953 0,0043 Alluminio 2528,5 5,00 Caffè rob 1735,0 1,20 FTSE Mib 23759,88 L 0,47 variaz. % 22,20 var. % ann. Dow Jones I. 24748,07 B -0,16 variaz. % 20,59 var. % ann. Xetra Dax 12590,83 L 0,04 variaz. % 4,92 var. % ann. Nikkei 225 22158,20 L 1,42 variaz. % 20,30 var. % ann. FTSE 100 7317,34 L 1,26 variaz. % 2,38 var. % ann. ¤/$ 1,2388 L 0,25 variaz. % 15,97 var. % ann. Brent dtd 74,32 L 2,78 variaz. % 43,34 var. % ann. A2A 1,613 -0,15 Atlantia 27,040 -0,37 Azimut H. 17,465 0,72 B. Generali 27,700 0,14 Banco BPM 3,012 0,72 Bper Banca 4,822 -1,19 Brembo 12,180 -1,85 Buzzi Unicem 19,975 1,40 Campari 6,240 -2,19 CNH Industrial 10,245 0,15 Enel 5,196 0,70 Eni 15,796 0,74 Exor 61,340 0,92 FCA-Fiat Chrysler 19,696 0,60 Ferrari 100,900 0,30 FinecoBank 9,970 1,01 Generali 16,395 0,86 Intesa Sanpaolo 3,110 0,16 Italgas 5,194 0,82 Leonardo 9,766 1,79 Luxottica 52,040 -0,50 Mediaset 3,293 0,55 Mediobanca 9,998 1,07 Moncler 35,230 2,23 Pirelli & C. 7,022 -2,06 Poste Italiane 7,742 -0,62 Prysmian 24,880 0,53 Recordati 29,850 0,64 S. Ferragamo 23,660 2,16 Saipem 3,361 4,18 Snam 3,825 0,03 STMicroelectr. 18,460 -1,63 Telecom Italia 0,850 1,38 Tenaris 15,155 1,85 Terna 4,847 0,14 UBI Banca 4,012 1,57 Unicredit 17,764 0,73 Unipol 4,300 0,21 UnipolSai 2,102 1,06 Yoox Net-A-Porter 37,810 -0,03 PRINCIPALI TITOLI - Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤ 18.04 17.04 FUTURES 18.04 Var I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE) Valuta 18.04 Diff. MATERIE PRIME Prezzi uff. a Londra ($/t) 18.04 Var.% BORSA ITALIANA Var% Indici Generali 18.04 17.04 Var% in.an. Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.% L a corsa del greggio, con il Wti ai massimi da dicem- bre 2014 (a 68 dollari al barile), e gli acquisti sui mi- nerari grazie al rally dei metalli di base sulla scia dell’al- lentamento delle tensioni Usa-Cina, hanno spinto Lon- dra(+1,3%Ftse100)ehannosostenutolealtreBorseeu- ropeechehannochiusolasedutatutteinrialzoevicineai massimidigiornata:PiazzaAffari,grazieallaperforman- ce dei petroliferi e dei titoli del lusso, ha guadagnato un altro 0,47% , consolidando i massimi da fine gennaio. € 2 * In Italia, solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copie in vendita abbinata obbligatoria con Gli Archivi del Sole – Soldi e Famiglia (Il Sole 24ORE € 1,50 + Soldi e Famiglia € 0,50) Giovedì  19 Aprile 2018  *con “Guida Pocket – Londra” € 8,90in più; con “Guida Pocket – Barcellona” € 8,90in più; con “Guida Pocket – Berlino” € 8,90in più; con “Guida Pocket – Madrid” € 8,90in più; con “I 300 Migliori Fondi” € 12,90in più; con “Albrecht Dürer” € 6,90in più; con “L'Impresa” € 6,90in più; con “Norme e Tributi” € 12,90in più; con “Industria 4.0” € 9,90in più; con “Il Codice di Procedura Penale” € 9,90in più; con “Assunzioni Agevolate” € 9,90in più; con “Ace” € 9,90in più; con “Redditi Persone Fisiche” € 9,90in più; con “Redditi Società” € 9,90in più; con “Modelli Organizzativi 231” € 9,90in più; con “How To Spend It” € 2,00in più; con “IL Maschile” € 4,00 € 0,50in più 9 770391 786418 9 1 4 0 8 25800 25900 26000 26100 FTSE ITALIA ALL SHARE Base 31/12/02=23.356,22 +0,47 apertura chiusura Mercati A Intervista. Amos Genish: tra Vivendi e il piano Elliott differenze significative - «Cdp dica che cosa vuole» «Basta scontri tra i soci Tim» «Pronto a restare ceo se il piano è confermato» - Apertura su conversione titoli di risparmio Secondo il Fondo nel breve periodo crescita mondiale in pericolo per l’elevato livello di indebitamento Allarme del Fmi: torna il rischio finanziario p I rischi per la stabilità finanziaria e la crescita nel breve e medio termine sono aumentati, «con le banche centrali che continuano a normalizzare la loro politica monetaria, le debolezze finanziarie lascia- nointravedereunastradapienadiinsidie». Lo dice il Fmi invitando «investitori e poli- tici» a prendere consapevolezza dei rischi associati all’aumento dei tassi di interesse. Marco Valsania u pagina 2 p A una settimana dalla (prima) as- semblea di Tim, il ceo Amos Genish a Il Sole 24 Ore dice che «esiste una signifi- cativa differenza tra la strategia suppor- tata dal consiglio Tim e il libro bianco di Elliott». Tuttavia, «è molto rischioso e dannoso per la società un conflitto pro- lungato tra gli azionisti», dice il manager israeliano (nella foto). Se in assemblea la lista presentata dal fondo attivista do- vesse avere la meglio, portando a un ri- mescolamento del consiglio, cosa farà il consigliere delegato espresso da Viven- di? «Tim è un progetto che mi sta a cuore e considero un privilegio restarne alla gui- da. Certamente se cambia la composizio- ne del consiglio il piano andrà riconfer- mato. Occorrerà verificare se nel board ci sarà un clima di fiducia e allineamento col ceo: è una questione di “chimica”». Antonella Olivieri u pagina 3 Governo. Incarico alla Casellati, due giorni per sondare Centrodestra e M5S - Ultimatum di Di Maio a Salvini Barbara Fiammeri, Lina Palmerini, Emilia Patta e Manuela Perroneu pagina 5 (nella foto Sergio Mattarella con Maria Elisabetta Alberti Casellati) REUTERS A VERONA BOOM DI VISITATORI PER VINITALY, A MILANO IL SALONE DEL MOBILE DEI RECORD Le fiere come leva di rilancio, Genova ritenta con Euroflora G enova sta cercando la strada del ri- lancio con eventi di forte attrattiva, come Euroflora 2018, che il 21 aprile tor- na dopo sette anni nel capoluogo ligure e questa volta in una location estrema- mente suggestiva: i parchi di Nervi af- facciati sul mare. La kermesse, ha detto il sindaco Marco Bucci, «raggiungerà il punto di pareggio con 180mila biglietti venduti ma contiamo di superarlo e fare profitti. Oggi siamo già a quota 110mila». L’esposizione si aggiunge al Salone Nau- tico che si svolgerà a settembre. Ma Genova non è certo la sola a puntare su fiere e grande manifestazioni per atti- rare turismo e business. A Verona si è ap- pena concluso Vinitaly, che ha totalizza- to 128mila visitatori. Mentre a Milano il Salone del Mobile punta a raggiungere l’obiettivo record di 300mila visitatori. Servizio u pagina 13 CRESCITA Più credito e strategia per le Pmi di Andrea Goldstein L e piccole e medie imprese (Pmi) sono da decenni delizia e croce dell’economia italiana. È in questo universo dai confini statistici fluidi che si trovano molte delle perle del manifatturiero, capaci d’innovare anche in nicchie impensate e di registrare risultati straor- dinari sui mercati globali. Continua u pagina 8 L’eccellenza da sola non basta di Stefano Micelli I l festival Città Impresa di Vicenza ha ospitato venerdì scorso la prima tappa di una serie di incon- tri e seminari che punta a presentare e a far parlare le cinquecento imprese “champion” del Made in Italy selezionate dal centro studi di Italypost sulla base di parametri di crescita di margini e fatturato nel corso degli ultimi cinque anni. Continua u pagina 8 Ma la speculazione ora fa meno paura di Morya Longo O ggi gli occhi sono tutti puntati sulla Cina, che detiene 1.176 miliardi di dollari di debito pubblico americano. Dato che Donald Trump ha dichiarato guerra commerciale al Paese, il timore che Pechino possa “vendicarsi” vendendo titoli di Stato statunitensi si diffonde sui mercati finanziari. Ma il dubbio è che questo problema, in un mondo oberato da 61mila miliardi di debiti pubblici, possa capitare a qualun- que altro Stato. Continua u pagina 2 STATI & MERCATI DOMANI SUPERIOR INTERIORS: DEBUTTA IN ITALIA IL MAGAZINE DEDICATO AL LUSSO DELL’ABITARE A 0,50 euro oltre al quotidiano IL BILANCIO DELLA RIFORMA Codice appalti, più concorrenza per rifiuti, energia, acqua e aeroporti Giuseppe Latour u pagina 27 OGGI LA SECONDA USCITA DI SOLDI & FAMIGLIA: LE UTENZE DOMESTICHE ALLA PROVA DELLA CONCORRENZA A 0,50 euro oltre al quotidiano SVOLTA E CONTINUITÀ La «governabilità rivoluzionaria» di Cuba senza Castro di Roberto Da Rin U n nuovo inizio, forse. Quello della “ governabilità rivoluzionaria”, un ossimoro che a Cuba non dispiace. Ancora una volta sarà la storia a giudicare, ripeterebbe il Lider Maximo Fidel. Intanto in “quest’isola dell’oppressioni” o in “quest’isola delle meraviglie”, a seconda dei punti di vista, va in scena un cambio epocale. Continua u pagina 9 PANORAMA Petrolio oltre la soglia di 68 dollari sul dato delle scorte Usa in caduta Il petrolio Wti ha preso il volo ieri al Nymex portandosi sopra i 68 dollari il barile, per la prima volta in oltre tre anni. Il merito del balzo va attribuito al calo maggiore del previsto delle scorte di greggio Usa. Il barile è così balzato del 2,7% a 68,45 dollari, massimi del 2 dicembre del 2014. u pagina 36 Amianto all’Olivetti, assolti i fratelli De Benedetti La Corte d’Appello di Torino ha assolto tutti gli imputati del pro- cesso per le morti da amianto alla Olivetti. In primo grado fra i con- dannati c'erano i fratelli De Benedetti, Carlo e Franco. u pagina 26 Possibile vertice Usa-Corea del Nord Aria di distensione tra Usa e Corea del Nord. La visita segreta del capo Cia, Mike Pompeo, a Pyongyang rafforza le aspettative su uno storico vertice tra i due Paesi. u pagina 11 Programma di rilancio per i gelati Motta La joint venture Froneri Italia (gelato Motta) investe 30 milioni nel polo produttivo di Ferentino (Frosinone). L’obiettivo è rilanciare marchi come Mottarello e Maxibon. u pagina 16 Brexit, Theresa May sconfitta sull’unione doganale Sconfitta per il Governo britannico su una delle questioni più cruciali di Brexit: l’unione doganale. La maggioranza ora dovrà spiegare se e come ha tentato di negoziare per restare nel mercato unico.u pagina 11 Export, il modello Iva regolarizza il plafond L’esportatore abituale può regolarizzare l’acquisto di beni e servizi sen- zal’applicazionedell’Ivaoltreillimitedelplafonddisponibile.Possibile optare tra nota di variazione del cedente o autofattura. u pagina 23 Generali esce dal Belgio e incassa 540 milioni Generali ha firmato un accordo con Athora Holding per la cessione della partecipazione in Generali Belgium Sa, società attiva principal- mente nel segmento vita, e incasserà 540 milioni di euro. u pagina 31 La spagnola Iberdrola scende in campo contro Enel per conquistare il controllo della brasiliana Eletropaulo e domani potrebbe presentare una contro-Opa. Le due utility si erano già confrontate sul- l’opportunità di rilevare il controllo della tedesca Innogy. Serafiniu pagina 29 Enel contro Iberdrola per il controllo di Eletropaulo La nuova sfida Italia-Spagna si gioca in Brasile #02 soldi�famiglia Telefono, gas e luce Elettrodomestici Bonus mobili BOLLETTE RIMADESIO.IT CABINA ARMADIO COVER DESIGN G.BAVUSO THE SPIRIT OF PROJECT

Transcript of Intervista. CRESCITA PANORAMA «Basta scontri tra i soci Tim» · israeliano (nella foto). Se in...

Poste italiane Sped. in A.P. ­ D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art.1, c. 1, DCB Milano

Anno 154˚Numero 107

Prezzi di vendita all’estero: Monaco P. €2, Svizzera Sfr 3,20, Francia €2, Inghilterra GBP.1,80, Belgio €2

FTSE It. All Share (31.12.02=23356,22) 26015,74 25894,94 0,47 7,54

FTSE MIB (31.12.97=24401,54) 23759,88 23649,04 0,47 8,72

FTSE It. Mid Cap (31.12.02=20146,67) 42783,46 42572,81 0,49 0,73

FTSE It. Pir Benchmark (31.05.17=17088,84) 17951,93 17861,56 0,51 4,90

FTSE It. Small Cap (31.12.02=24226,05) 23233,76 23185,87 0,21 ­1,36

FTSE It. Star (28.12.01=10000) 37576,03 37549,38 0,07 2,60

Sole24Ore (1938=1) 1804,24 1795,62 0,48 12,61

Comit Globale (1972=100) 1372,93 1366,80 0,45 5,83

Azioni: numero840.842.090 1.139.210.762

Azioni: valore2.702.711.246 2.933.492.272

Titoli di Stato669.984.951 506.493.118

Obbligazioni11.248.752 11.569.568

FTSE MIB giu 2018 23292 119Eurex Bund 10a(giu 18 ) 159,05 ­0,29

Dollaro Usa 1,2388 0,0031Yen giapponese 132,8200 0,4700Sterlina inglese 0,8711 0,0082Franco svizzero 1,1979 0,0071Renminbi cinese 7,7826 0,0187Dollaro canadese 1,5572 0,0061Corona svedese 10,4033 0,0120Dollaro austral. 1,5953 0,0043

Alluminio 2528,5 5,00Caffè rob 1735,0 1,20

FTSE Mib23759,88L

0,47 variaz. %

22,20 var. % ann.

Dow Jones I.24748,07B

­0,16 variaz. %

20,59 var. % ann.

Xetra Dax12590,83L

0,04 variaz. %

4,92 var. % ann.

Nikkei 22522158,20L

1,42 variaz. %

20,30 var. % ann.

FTSE 1007317,34L

1,26 variaz. %

2,38 var. % ann.

¤/$1,2388L

0,25 variaz. %

15,97 var. % ann.

Brent dtd74,32L

2,78 variaz. %

43,34 var. % ann.

A2A 1,613 ­0,15Atlantia 27,040 ­0,37Azimut H. 17,465 0,72B. Generali 27,700 0,14Banco BPM 3,012 0,72Bper Banca 4,822 ­1,19Brembo 12,180 ­1,85Buzzi Unicem 19,975 1,40Campari 6,240 ­2,19CNH Industrial 10,245 0,15Enel 5,196 0,70Eni 15,796 0,74Exor 61,340 0,92FCA­Fiat Chrysler 19,696 0,60

Ferrari 100,900 0,30FinecoBank 9,970 1,01Generali 16,395 0,86Intesa Sanpaolo 3,110 0,16Italgas 5,194 0,82Leonardo 9,766 1,79Luxottica 52,040 ­0,50Mediaset 3,293 0,55Mediobanca 9,998 1,07Moncler 35,230 2,23Pirelli & C. 7,022 ­2,06Poste Italiane 7,742 ­0,62Prysmian 24,880 0,53Recordati 29,850 0,64S. Ferragamo 23,660 2,16Saipem 3,361 4,18Snam 3,825 0,03STMicroelectr. 18,460 ­1,63Telecom Italia 0,850 1,38Tenaris 15,155 1,85Terna 4,847 0,14UBI Banca 4,012 1,57Unicredit 17,764 0,73Unipol 4,300 0,21UnipolSai 2,102 1,06Yoox Net­A­Porter 37,810 ­0,03

PRINCIPALI TITOLI ­ Componenti dell’indice FTSE MIB QUANTITATIVI TRATTATI ¤18.04 17.04

FUTURES18.04 Var

I CAMBI DELL’EURO (rilev. BCE)

Valuta 18.04 Diff.

MATERIE PRIMEPrezzi uff. a Londra ($/t) 18.04 Var.%

BORSA ITALIANAVar%

Indici Generali 18.04 17.04 Var% in.an.

Titolo Pr.Rif.¤ Var.% Titolo Pr.Rif.¤ Var.%L a corsa del greggio, con il Wti ai massimi da dicem­bre 2014 (a 68 dollari al barile), e gli acquisti sui mi­

nerari grazie al rally dei metalli di base sulla scia dell’al­lentamento delle tensioni Usa­Cina, hanno spinto Lon­dra (+1,3% Ftse 100) e hanno sostenuto le altre Borse eu­ropee che hanno chiuso la seduta tutte in rialzo e vicine aimassimi di giornata: Piazza Affari, grazie alla performan­ce dei petroliferi e dei titoli del lusso, ha guadagnato un altro 0,47% , consolidando i massimi da fine gennaio.

€ 2 * In Italia, solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copiein vendita abbinata obbligatoria con Gli Archivi del Sole – Soldi e Famiglia (Il Sole 24ORE € 1,50 + Soldi e Famiglia € 0,50)

Giovedì 19 Aprile 2018 

*con “Guida Pocket – Londra” € 8,90 in più; con “Guida Pocket – Barcellona” € 8,90 in più; con “Guida Pocket – Berlino” € 8,90 in più; con “Guida Pocket – Madrid” € 8,90 in più; con “I 300 Migliori Fondi” € 12,90 in più; con “Albrecht Dürer” € 6,90 in più; con “L'Impresa” € 6,90 in più; con “Norme e Tributi” € 12,90 in più; con “Industria 4.0” € 9,90 in più; con “Il Codice di Procedura Penale” € 9,90 in più; con “Assunzioni Agevolate” € 9,90 in più; con “Ace” € 9,90 in più; con “Redditi Persone Fisiche” € 9,90 in più;con “Redditi Società” € 9,90 in più; con “Modelli Organizzativi 231” € 9,90 in più; con “How To Spend It” € 2,00 in più; con “IL Maschile” € 4,00 € 0,50 in più

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Mercati

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Intervista. Amos Genish: tra Vivendi e il piano Elliott differenze significative ­ «Cdp dica che cosa vuole»

«Basta scontri tra i soci Tim»«Pronto a restare ceo se il piano è confermato» - Apertura su conversione titoli di risparmio

Secondo il Fondo nel breve periodo crescita mondiale in pericolo per l’elevato livello di indebitamento

Allarme del Fmi: torna il rischio finanziariopI rischi per la stabilità finanziaria e la crescita nel breve e medio termine sono aumentati, «con le banche centrali che continuano a normalizzare la loro politica monetaria, le debolezze finanziarie lascia­no intravedere una strada piena di insidie».Lo dice il Fmi invitando «investitori e poli­tici» a prendere consapevolezza dei rischi associati all’aumento dei tassi di interesse.

Marco Valsaniau pagina 2

pA una settimana dalla (prima) as­semblea di Tim, il ceo Amos Genish a Il Sole 24 Ore dice che «esiste una signifi­cativa differenza tra la strategia suppor­tata dal consiglio Tim e il libro bianco di Elliott». Tuttavia, «è molto rischioso e dannoso per la società un conflitto pro­

lungato tra gli azionisti», dice il managerisraeliano (nella foto). Se in assemblea lalista presentata dal fondo attivista do­vesse avere la meglio, portando a un ri­mescolamento del consiglio, cosa farà il consigliere delegato espresso da Viven­di? «Tim è un progetto che mi sta a cuore e

considero un privilegio restarne alla gui­da. Certamente se cambia la composizio­ne del consiglio il piano andrà riconfer­mato. Occorrerà verificare se nel board cisarà un clima di fiducia e allineamento colceo: è una questione di “chimica”». 

Antonella Olivieriu pagina 3

Governo. Incarico alla Casellati, due giorni per sondare Centrodestra e M5S ­ Ultimatum di Di Maio a Salvini

Barbara Fiammeri, Lina Palmerini, Emilia Patta e Manuela Perroneupagina 5 (nella foto Sergio Mattarella con Maria Elisabetta Alberti Casellati)

REUTERS

A VERONA BOOM DI VISITATORI PER VINITALY, A MILANO IL SALONE DEL MOBILE DEI RECORD

Le fiere come leva di rilancio, Genova ritenta con EurofloraG enova sta cercando la strada del ri­

lancio con eventi di forte attrattiva,come Euroflora 2018, che il 21 aprile tor­na dopo sette anni nel capoluogo ligure equesta volta in una location estrema­mente suggestiva: i parchi di Nervi af­facciati sul mare. La kermesse, ha detto il

sindaco Marco Bucci, «raggiungerà ilpunto di pareggio con 180mila biglietti venduti ma contiamo di superarlo e fareprofitti. Oggi siamo già a quota 110mila».L’esposizione si aggiunge al Salone Nau­tico che si svolgerà a settembre. Ma Genova non è certo la sola a puntare

su fiere e grande manifestazioni per atti­rare turismo e business. A Verona si è ap­pena concluso Vinitaly, che ha totalizza­to 128mila visitatori. Mentre a Milano il Salone del Mobile punta a raggiungere l’obiettivo record di 300mila visitatori.

Servizio u pagina 13

CRESCITA

Più creditoe strategiaper le Pmi

di Andrea Goldstein

L e piccole e medie imprese (Pmi) sono

da decenni delizia e croce dell’economia italiana. È in questo universo dai confini statistici fluidi che si trovano molte delleperle del manifatturiero, capaci d’innovare anche in nicchie impensate e di registrare risultati straor­dinari sui mercati globali.

Continua u pagina 8

L’eccellenzada solanon basta

di Stefano Micelli

I l festival Città Impresadi Vicenza ha ospitato 

venerdì scorso la prima tappa di una serie di incon­tri e seminari che punta a presentare e a far parlare le cinquecento imprese “champion” del Made in Italy selezionate dal centro studi di Italypost sulla base di parametri di crescita di margini e fatturato nel corso degli ultimi cinque anni. 

Continua u pagina 8

Ma la speculazioneora fa meno pauradi Morya Longo

O ggi gli occhi sono tutti puntatisulla Cina, che detiene 1.176 

miliardi di dollari di debito pubblico americano. Dato che Donald Trump ha dichiarato guerra commerciale al Paese, il timore che Pechino possa “vendicarsi” vendendo titoli di 

Stato statunitensi si diffonde sui mercati finanziari. Ma il dubbio è che questo problema, in un mondo oberato da 61mila miliardi di debiti pubblici, possa capitare a qualun­que altro Stato.

Continua u pagina 2

STATI & MERCATI

DOMANISUPERIOR INTERIORS:DEBUTTA IN ITALIAIL MAGAZINEDEDICATO AL LUSSODELL’ABITAREA 0,50 euro oltre al quotidiano

IL BILANCIO DELLA RIFORMA

Codice appalti, più concorrenzaper rifiuti, energia, acqua e aeroportiGiuseppe Latour upagina 27

OGGILA SECONDA USCITADI SOLDI & FAMIGLIA:LE UTENZE DOMESTICHEALLA PROVADELLA CONCORRENZAA 0,50 euro oltre al quotidiano

SVOLTA E CONTINUITÀ

La «governabilitàrivoluzionaria»di Cuba senza Castrodi Roberto Da Rin

U n nuovo inizio, forse. Quellodella “ governabilità 

rivoluzionaria”, un ossimoro che a Cuba non dispiace. Ancora una volta sarà la storia a giudicare, ripeterebbeil Lider Maximo Fidel. Intanto in “quest’isola dell’oppressioni” o in “quest’isola delle meraviglie”, a seconda dei punti di vista, va in scena un cambio epocale.

Continua u pagina 9

PANORAMA

Petrolio oltre la soglia di 68 dollarisul dato delle scorte Usa in cadutaIl petrolio Wti ha preso il volo ieri al Nymex portandosi sopra i 68 dollari il barile, per la prima volta in oltre tre anni. Il merito del balzova attribuito al calo maggiore del previsto delle scorte di greggio Usa. Il barile è così balzato del 2,7% a 68,45 dollari, massimi del 2 dicembre del 2014.  u pagina 36

Amianto all’Olivetti, assolti i fratelli De BenedettiLa Corte d’Appello di Torino ha assolto tutti gli imputati del pro­cesso per le morti da amianto alla Olivetti. In primo grado fra i con­dannati c'erano i fratelli De Benedetti, Carlo e Franco.  u pagina 26

Possibile vertice Usa­Corea del NordAria di distensione tra Usa e Corea del Nord. La visita segreta del capo Cia, Mike Pompeo, a Pyongyang rafforza le aspettative su unostorico vertice tra i due Paesi. u pagina 11

Programma di rilancio per i gelati MottaLa joint venture Froneri Italia (gelato Motta) investe 30 milioni nelpolo produttivo di Ferentino (Frosinone). L’obiettivo è rilanciare marchi come Mottarello e Maxibon.  u pagina 16

Brexit, Theresa May sconfitta sull’unione doganaleSconfitta per il Governo britannico su una delle questioni più crucialidi Brexit: l’unione doganale. La maggioranza ora dovrà spiegare se e come ha tentato di negoziare per restare nel mercato unico.u pagina 11

Export, il modello Iva regolarizza il plafond L’esportatore abituale può regolarizzare l’acquisto di beni e servizi sen­za l’applicazione dell’Iva oltre il limite del plafond disponibile. Possibileoptare tra nota di variazione del cedente o autofattura.  u pagina 23

Generali esce dal Belgio e incassa 540 milioniGenerali ha firmato un accordo con Athora Holding per la cessione della partecipazione in Generali Belgium Sa, società attiva principal­mente nel segmento vita, e incasserà 540 milioni di euro. u pagina 31

La spagnola Iberdrola scende in campo contro Enel per conquistare il controllo della brasiliana Eletropaulo e domani potrebbe presentare una contro­Opa. Le due utility si erano già confrontate sul­l’opportunità di rilevare il controllo della tedesca Innogy. Serafiniu pagina 29

Enel contro Iberdrola per il controllo di EletropauloLa nuova sfida Italia­Spagna si gioca in Brasile

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THE SPIRIT OF PROJECT

RStefanile
Rettangolo

2 Il Sole 24 OreGiovedì 19 Aprile 2018 ­ N. 107

Squilibri globaliPOLITICHE DI BILANCIO

Il monito del FondoL’indebitamento mondiale è salito del 12%a 164mila miliardi di dollari rispetto al 2009

La distribuzione geograficaIl 43% dell’aumento è attribuibile alla Cina,seguono Stati Uniti e Giappone

Sugli Stati pesano debitiper 61mila miliardi,però oggi sono menoesposti agli speculatoriI titoli di Stato dei Paesi deboli sono ormaiin gran parte in mani nazionali, quelli dei fortisono usati dalle banche centrali come riserve

Morya Longou Continua da pagina 1

pDel resto quando un Paese ha troppi debiti, il rischio è che finisca ostaggio di investitori spregiudicaticome accadde all’Italia durante la crisi dello spread del 2011. Oppure che quei debiti vengano usati ­ para­frasando Clausewitz ­ per conti­nuare «la diplomazia usando altri mezzi». Come qualcuno teme pos­sa fare la Cina nei confronti degli Stati Uniti di Trump.

Ma è davvero così? Gli Stati sonodavvero sotto potenziale ricatto deicreditori? Sebbene questo timore sia giustificato (soprattutto alla lucedell’ennesimo allarme lanciato an­che ieri dal Fondo monetario), la re­altà è probabilmente meno nera peri debiti pubblici di quanto possa ap­parire: se si guarda chi detiene i titolidi Stato dei vari Stati, si scopre infattiche oggi sono in mani molto più sta­bili e meno speculative di qualche anno fa. È vero che i debiti sono au­mentati, ma è anche vero che è più difficile che la speculazione li colpi­sca (come accadde all’Italia nel 2011)o che qualcuno li usi per rappresa­glie diplomatiche. Per una ragione documentabile nei dati: sui debiti pubblici oggi ci sono più investitori stabili come banche centrali o istitu­zioni domestiche. Questo non si­gnifica  che  l’iperindebitamento non sia preoccupante. Significa pe­rò che questa montagna è meno vul­nerabile sui mercati.

Meno speculatoriLa prima ragione è legata alle politi­che monetarie ultraespansive, che negli ultimi anni hanno portato le banche centrali di molti Paesi a com­prare grandi porzioni di titoli di Statodel loro stesso Governo: nel mondo, le sei maggiori banche centrali de­tengono circa 20mila miliardi di tito­li obbligazionari (in gran parte di Sta­to). Una gran fetta del debito pubbli­co globale è dunque nella pancia del­le banche centrali nazionali. 

La seconda motivazione che og­gi aumenta la stabilità è legata al fat­to che i Paesi più deboli, come l’Ita­lia, la Spagna o il Portogallo, hanno una quota di gran lunga maggiori­taria di debito pubblico in mani na­zionali. Nel 2008 ­ secondo i dati raccolti da Bruegel ­ il debito pub­blico italiano era per il 51,4% in ma­no a investitori non italiani. Questoè proprio ciò che ci ha penalizzato durante la crisi del 2011: gli stranieritendono a scappare più veloce­mente in caso di turbolenza. Ma oggi la situazione è diversa: ormai solo il 36% del nostro debito pub­blico è in mani internazionali. Il re­sto è nelle più stabili mani della Banca d’Italia (19%), banche, assi­curazioni e fondi pensione italiani 

(39,8%) e altri residenti (5,2%).E numeri simili per altri Paesi che

in passato hanno attirato specula­zione. Nel 2008 solo il 16% del debi­to pubblico del Portogallo era nelle mani di investitori nazionali, men­tre oggi questa quota è salita al 57,2%. La Spagna nello stesso arco ditempo ha aumentato gli investitori domestici dal dal 52% al 57%, con punte però del 70% nella fase di crisidel debito. «Il caso di scuola è il Giappone, che ha il 90% del debito in mani nazionali ­ osserva Nathan Sheets, chief economist di Pgim (partner di Ubi Pramerica sgr) ed exSottosegretario al Tesoro degli Sta­ti Uniti per gli affari internazionali ­. Sebbene il Paese abbia un debito pa­ri al 250% del Pil, questo fatto lo ren­de più stabile. Semplicemente per­ché gli investitori domestici non scappano in caso di difficoltà».

Riserve valutarieC’è poi una terza motivazione che assicura una certa stabilità: i debiti pubblici che si trovano sempre più 

in mani estere sono quelli emessi da Paesi forti. I loro titoli di Stato non sono però in mano a speculatori, ma sono usati in gran quantità da ban­che centrali estere per costruire ri­serve valutarie. È il caso, oltre agli Stati Uniti, della Germania. Qualun­que banca centrale che voglia avere riserve in euro o che voglia difende­re il cambio nei confronti dell’euro acquista  infatti  Bund  tedeschi. «Molte banche centrali dei Paesi emergenti comprano e detengono Bund tedeschi e Treasury america­ni perché vogliono ricostruire le ri­serve valutarie ­ spiega Joachim Fels, global economic advisor di Pi­mco ­. Questi soggetti figurano co­me investitori esteri nelle statisti­che, ma sono molto stabili». Anche per questo il debito tedesco è sem­pre più in mani internazionali: pri­ma della crisi i Bund era in mani stra­niere per poco più del 40%, mentre ora la quota è salita fino a sfiorare il 60%. Ma non si tratta di speculatori.

E lo stesso discorso si può appli­care agli Stati Uniti. «Le riserve va­lutarie sono stabili, e non sono mai usate dalle banche centrali con sco­pi di politica estera o per fare pres­sioni diplomatiche ­ osserva Sheets ­. Se si guardano i dati, si scopre che tra il 2015 e il 2016 la Cina ridusse i ti­

toli di Stato detenuti dalla banca centrale, ma lo fece solo per difen­dere lo yuan. Non mi aspetto certo che ora la Banca centrale cinese si metta a giocare con i titoli di Stato americani per rappresaglia diplo­matica. Non avrebbe senso farlo: lo­ro non vogliono far sprofondare i prezzi dei Treasury su cui sono in­vestiti. Una mossa del genere fareb­be male in primo luogo alla Cina». Anche perché apprezzerebbe lo yuan, il che è contro gli interessi di Pechino. Stessa opinione per Joa­chim Fels di Pimco.

C’è infine una quarta motivazio­ne che offre maggiore stabilità ai de­biti pubblici globali: «I Paesi emer­genti in questi anni hanno ridotto le emissioni di debiti in valuta estera, privilegiando quelle locali ­ spiega Alessandro Terzulli,  economista della Sace ­. Per di più hanno aumen­tato le emissioni di debiti a tasso fis­so. Questo li rende meno vulnerabi­li». Insomma: tanti debiti pubblici globali, ma meno instabilità.

I rischi globaliÈ questo un motivo sufficiente per stare sereni? No, la minore vulnera­bilità finanziaria dei debiti pubblici non significa che non ci siano rischi. Anche perché oltre ai debiti pubblici,ci sono quelli di imprese e famiglie or­mai cresciuti a dismisura: il totale (pubblico più privato) è arrivato al record di 164.000 miliardi di dollari. Cifra che allarma anche il Fondo mo­netario. Nathan Sheets è preoccupa­to per la crescita dei debiti privati in Cina (arrivati ormai al 220% del Pil). Vari economisti guardano con ap­prensione i debiti delle famiglie o del­le imprese negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Canada o in Australia.

Ma anche i debiti pubblici preoc­cupano: ci sono fondi hedge che stanno attualmente speculando al ribasso sui BTp italiani per esem­pio. «In Italia c’è un grosso rischio politico e un enorme debito», spie­ga al Sole 24 Ore, pur preferendo l’anonimato, il fondatore di un fon­do attualmente ribassista sul debito italiano. La Congressional Budget Office Usa continua a lanciare an­che l’allarme sul debito pubblico statunitense: in dieci anni arriverà al 105% del Pil, livello vicino al re­cord toccato durante la seconda guerra mondiale. Livello elevato se si considera che in Usa i debiti pub­blici sono calcolati in maniera di­versa rispetto all’Europa: il metodo europeo renderebbe la percentualemolto maggiore. E se ci fosse una re­cessione, il debito/Pil sarebbe de­stinato a salire ancora. Insomma: la maggiore stabilità è positiva, ma i debiti sono pur sempre debiti.

.@MoryaLongo© RIPRODUZIONE RISERVATA

58,3%41,7%

Paesi Bassi326

42,8%

57,2%Portogallo158

27,3%

72,7%

Regno Unito1.966

31,2%

68,8%

Stati Uniti20.245

56,8%

43,2%

Irlanda127

21%79%

Finlandia112

58%

42%

Germania1.772

10,5%

89,5%

Giappone4.872

56%

44%

Francia1.704

63,1%36,9%

Grecia54

35,9%

64,1%

Italia1.91242,5%

57,5%

Spagna1.107

45,9%54,1%

Belgio447

% investitoridomestici

% investitoriesteri

QUANTI DEBITI SONOALL’ESTERO

Come è cambiata negli anni la quota di debito pubblicodetenuta da investitori domestici e da investitori internazionali.Dati in percentuale

SCOMPOSIZIONE DEI DETENTORIDI TITOLI DI STATO

Tipologie di investitori domesticiche detengono i debiti pubblici nel terzo trimestre 2017 (in blu).In rosso la quota di investitoriesteri.Dati in percentuale

Banca centrale 19,0%

Istituz. monetarie e finanz. 17,4%

Altre istituzioni finanziare 22,4%

Altri residenti 5,2%

Investitori esteri 35,9%

Banca centrale 12,2%

Istituz. monetarie e finanz.27,5%

Altre istituzioni finanziare 4,7%

Altri residenti 12,5%

Imprese 11,9%

Investitori esteri 31,2%

Banca centrale 18,2%

Istituz. monetarie e finanz. 18,2%

Altre istituzioni finanziare 18,5%

Altri residenti 2,9%

Imprese 0,6%

Investitori esteri 41,5%

Banca centrale 24,9%

Istituz. monetarie e finanz. 8,0%

Altre istituzioni finanziare 7,4%

Assicuraz. fondi pensione 28,1%

Famiglie 4,3%

Investitori esteri 27,3%(*) Per la Germania dati a fine 2015. La quotadella Banca centrale a fine 2017 era del 15,9%

100

50

0

1998 2017

20,1

79,9

27,3

72,7

Regno UnitoItalia100

50

0

1997 2017

79,3

35,9

64,1

20,7

Stati Uniti100

50

0

2002 2017

19,3

80,7

68,8

31,2

Spagna100

50

0

1995 2017

21,2

78,8

42,5

57,5

INVESTITORI DOMESTICI

INVESTITORI ESTERI

100

50

0

1998 2017

17,0

83,0

44,0

56,0

Banche 7,0%

Assicurazioni 18,0%

Fondi 1,0%

Altri residenti 18,0%

Investitori esteri 56,0%

Francia100

50

0

1995 2016

23,6

76,2

54,1

Banca centrale 8,1%

Istituz. monetarie e finanz. 18,3%

Altre istituzioni finanziare 15,7%

Altri residenti 3,8%

Investitori esteri 54,1%

Belgio

45,9

100

50

0

1991 2015

20,8

79,2

42,0

58,0

Banca centrale 1,9%*

Banche 23,0%

Fondi previdenza 0%

Altri residenti 16,0%

Investitori esteri 59,0%

Germania100

50

0

2007 2017

16,2

83,8

42,8

57,2

Banca centrale 17,1%

Istituz. monetarie e finanz. 19,8%

Altre istituzioni finanziare 6,6%

Altri residenti 13,7%

Investitori esteri 42,8%

Portogallo100

50

0

2001 2017

43,1

56,9

43,2

56,8

Banca centrale 40,8%

Intermediari finanziari 1,9%

Famiglie 0,5%

Investitori esteri 56,8%

Irlanda

LA MAPPA DEI DEBITI PUBBLICI% in mani nazionali ed estere. Dati in miliardi di dollari

Tutti i creditori degli Stati

I RISCHILa maggiore stabilità finanziaria non eliminai pericoli da super­indebitamento: osservatiItalia e anche Stati Uniti

Fmi: stabilità finanziaria ad alto rischioMarco ValsaniaNEW YORK

pLa montagna del debito glo­bale è un Himalaya alta 164.000 miliardi di dollari, che allunga dense ombre sul futuro dell’eco­nomia. Un record che nel 2016 haraggiunto il 225% del Pil mondia­le. Che nei paesi emergenti solle­va spettri di nuovi “decenni per­duti”. Che nei paesi avanzati toc­ca in media il 105%, quinto anno consecutivo oltre  la vetta del 100% e livelli inediti dalla Secon­da Guerra Mondiale quando poi però, complici ben più favorevo­li condizioni demografiche, si ri­dusse rapidamente. E che vede gli Stati Uniti avviati verso pri­mati che poco hanno a che vede­

re con i vanti di America First: incinque anni avranno un rappor­to debito pubblico/Pil peggiore di un’Italia in seppur faticoso mi­glioramento (rispettivamente al116,9% e al 116,6%).

I calcoli ­ e la denuncia chetroppo poco viene ancora fatto per disinnescare questa mina ­ sono contenuti nell’ultimo Fi­scal Monitor, il rapporto sulla sa­

lute fiscale preparato dal Fondo Monetario  Internazionale  per gli incontri di primavera. «Livel­li elevati del debito rendono dif­ficile condurre politiche anti­ci­cliche,  specialmente  nel  casod’una crisi finanziaria». Ancora: «La combinazione di eccessivo debito pubico e privato può es­sere minacciosa in caso di rove­sci, potrebbe prolungare una re­cessione». Il rischio di debacle finanziarie in agguato emerge daun altro rapporto del Fondo, il Global  Financial  Stability  Re­port: nota l’incremento di «vul­nerabilità di medio termine» ­ legate a valutazioni gonfiate de­gli  asset,  eccessivo  indebita­mento di paesi emergenti e a bas­

so reddito e tensioni sulla liqui­dità di banche non statunitensi ­ che potrebbe «mettere in peri­colo la crescita». Nello scenario estremo, «la crescita potrebbe essere negativa fra tre anni». 

Vitor  Gaspar,  responsabiledel Fiscal Monitor, chiede con urgenza ai policymaker che og­gi vengano «evitate politiche fi­scali pro­cicliche capaci di esa­cerbare fluttuazioni economi­che e aggravare il debito pubbli­co».  Tanto  più  quando  nonsono necessarie perché «l’atti­vità sta già accelerando». Dueterzi dei paesi, aggiunge, do­vrebbero mettere  il  rapportodebito/Pil «su un cammino di­scendente» nel prossimo quin­

quennio. Ma «non c’è spazioper essere compiacenti», per­ché accadrà solo «a condizioneche realizzino i loro impegni».

La Cina da sola ha contribuitoil 43% dell’aumento del debitodal 2007 a oggi. E nei mercatiemergenti questo peso tende a superare i picchi degli anni Ot­tanta, era di catene di default e del “decennio perso” in Ameri­ca Latina. Ma la maggior parte del debito resta sulle spalle deipaesi avanzati e i riflettori sonopuntati in particolare sugli StatiUniti. Stimoli fiscali scattati conla riforma delle tasse e aumentidelle spese nel budget vedran­no i deficit annuali salire a millemiliardi e il debito passare dal 

108% del Pil nel 2017 al 116,9% nel2023. Forse oltre se sgravi in sca­denza verranno prolungati. Èuna percentuale che farà degli Stati Uniti «un’eccezione», nel­le parole di Gaspar: terzo tra iprincipali  paesi  al  mondo  inquesta speciale classifica, me­glio solo di Giappone e Grecia escavalcando invece l’Italia, chedal 131,5% dell’anno scorso scen­derà al 116,6% nel 2023.

Il documento del Fondo, nelcaso dell’Italia, al di là di questa progressione  segnala  le  sfide aperte. Indica un pareggio di bi­lancio posticipato di un anno al2021 rispetto a precedenti stime. Mentre manca il pareggio strut­turale che era stato previsto per il 2019. Evoca un consolidamen­to fiscale credibile e ambizioso che metta il debito «su una deci­sa rotta verso un ribasso». 

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LA TENDENZANel 2023 il rapporto debito/Pil in Italia saràmigliore di quello UsaFaranno peggio solo la Grecia e il Giappone

REUTERS

Fmi. Il direttore generale Christine Lagarde

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