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ISRAELE 2017 Resoconto sul viaggio di studio organizzato dallo Stato e dall’Ambasciata di Israele in Italia in collaborazione con CRUI e NETVAL

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ISRAELE 2017

Resoconto sul viaggio di studio organizzato dallo Stato e dall’Ambasciata di Israele in

Italia in collaborazione con CRUI e NETVAL

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• Il viaggio di studio in Israele (20-26 maggio 2017) è stato proposto/offertodall’Ambasciata d’Israele in Italia alla CRUI.

• E’ stato identificato il trasferimento tecnologico come tema del viaggio ela CRUI ha deciso di avvalersi della collaborazione tecnica di Netval.

• E’ stata aperta una call ed è stata formata la delegazione di 15universitari.

• Al viaggio hanno anche partecipato il Dott. Rafael Erdreich,dell’Ambasciata d’Israele in Italia; il Dott. Gianluigi Benedetti, futuroAmbasciatore d’Italia in Israele; il Prof. Luigi Nicolais, del MIUR.

• Dal viaggio sono emerse numerose possibilità di collaborazione. Lepersone interessate possono senz’altro contattare le persone citate nelpresente report, oppure contattare le due ambasciate, Netval oppure laCRUI per avere ulteriori informazioni e contatti.

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Albert Einstein – cofondatore della Hebrew University a Gerusalemme

PREMESSA

• Le seguenti slide contengono foto, biglietti da visita, contatti e una

serie di note sotto forma di appunti presi in tempo

reale.

• Consigliamo la verifica dei dati quantitativi per usi

esterni in quanto ci potrebbero essere errori e

imprecisioni.

• La segreteria di Netval([email protected]) è a disposizione per fornire ulteriori informazioni.

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DELEGAZIONE ITALIANA

Prof. Albino VitoVice Rector TT Poli Bari Politecnico Bari

Mrs. Bagnoli PaolaTT Manager at TTO Politecnico Milano

Min. Benedetti GianluigiDiplomatic Councillor MIUR

Prof. Bonfiglio AnnalisaVice-Rector Innovation/Territorial Strategies, Cagliari University

Prof. Cavalieri SergioVice-Chancellor for Innovation, Technology Transfer and Valorisation of Research at the

University of Bergamo

Conti GiuseppeVice president Netval Director Research and TT Department, Bologna University

Prof. Cucchiara Rita

Prof. Unimore- Modena e Reggio University, Director ImageLab

Prof. Fermeglia Maurizio

Rector Trieste University

Prof. Morpurgo Margherita

Prof. Pharmaceutical Engineering Padova University

Prof. Musso Fabio

Prof. Marketing and Business Administration at Urbino University

Prof. Luigi NicolaisChief Scientist MIUR

Prof. Emilio Paolucci Vice Rector for TT Politecnico Torino

Prof Andrea PiccalugaPresident Netval, Vice Rector for TT Sant'Anna di Pisa University

Prof. Danilo PorroVice Rector for Research at Milano Bicocca University

Prof. Rozza GianluigiDelegate TT SISSA

Prof. Vona Roberto,Prof. of General Management at Uni Napoli Federico II

Prof. Zanni Lorenzo

Prof. of Business Management Siena University, Director Toscana Life Sciences Park

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TAPPE e INCONTRI

DAY 1 - Gerusalemme (Hebrew, Yissum, CHE, JVP)

DAY 2 - Tel Aviv (Weizmann, ISRAD, Municipality)

DAY 3 - Beer Sheva (Ben Gouri University)

DAY 4 – Tel Aviv (Bar Ilan Univ, Tel Aviv University)

DAY 5 – Tel Aviv (Technion)

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DAY 1: Guided tour at the old city of Jerusalem

La delegazione in arrivo e in visita alla città vecchia di Gerusalemme

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DAY 2 Hebrew University – Yissum - Council of Higher Education - Jerusalem VC Fund

DAY 2 Gerusalemme

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DAY 2 Hebrew University – Yissum - Council of Higher Education - Jerusalem VC Fund

Il campus I Premi Nobel L’innovation way (all’ingresso del Campus)

Gerusalemme dalla terrazza della Hebrew University

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DAY 2 Hebrew University notes

Prof. ASHER COHEN – RectorUniversità fondata nel 1925, prima del riconoscimento dello Stato di Israele. Albert Einstein, Freud, Weizman tra i fondatori.. l’università come un simbolo. E’ una “Comprehensive” university, comprende tutte le discipline tranne alcune dell’ingegneria. Hanno un sistema di tenure track simile a quello USA. Sono la 3°/4° università per attrazione di ERC e hanno track record significativo di innovazione e brevetti (in particolare nel settore Farma) … ed hanno appena fatto un deal con vendita di loro spin-off a Intel per 15 miliardi di dollari. Vogliono aumentare l’internazionalizzazione; aumentano il numero di corsi in inglese, aperti a fare double or joint degree con università italiane e vogliono fare researchagreements con le principali università al mondo.Per incentivare i ricercatori all’exploitation si spinge oltre il concetto della ricerca di base o applicata e si cerca di portare avanti buona ricerca con gli stessi criteri di valutazione e incentivi. Hanno creato Yissum, knowledge transfer company dell’università. L’IP sviluppata dentro i laboratori dell’università porta ricavi al 40% all’università, 40% all’inventore, 20% al gruppo di ricerca dell’inventore per fare ricerca. Hanno creato società esterna, totalmente controllata dall’università con la presenza di 2 universitari nel board: Yissum per la commercializzazione e non c’è partecipazione di personale dell’università nell’azienda (l’università sceglie il CEO). Non hanno particolari programmi per stimolare l’imprenditorialità.

Altre note1.000 docenti, 23.000 studenti (50% undergraduates), 50% fondi governativi – 10% fee studenti –contributi importanti dai donatori privati (ogni edificio porta il nome di una famiglia americana, messicana, sud africana ecc..).Molta attenzione ai risultati e orgogliosi degli stessi: all’ingresso ci sono le foto dei premi nobel e nel corridoio dell’ingresso le foto dei principali innovatori comunicano in modo chiaro la loro mission

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DAY 2 Safra Campus – Yssum notes

Mr. Bob Trachtenberg General Counselor Yissum (disponibile suo PPT )

Yissum, fondata 1964, 3° nel mondo, non lavorano su diritto d’autore ma su brevetti e trade secrets, sono agenti per commercializzazione competenze e ricerca, decidono anche su cosa brevettare, max le revenuesper il bene della società e dell’università che è sotto-finanziata da fondi pubblici… Annualmente 10ml$ roylaties + 15ml$ contratti di ricerca, 150 nuove invenzioni anno, portafoglio di 2750 invenzioni e quasi 10.000 brevetti (60% life science, 13% agriculture, 11% materials & chemistry…). Soluzioni per la death valley: proofof concept solutions: small incubator at university, internal seed fund tra 25-100k in progetti di ricerca, costituiti diversi investment funds tematici e disciplinari. Nel board ci sono 2 professori e il DG dell’università, poi persone di jpmorgan, earnst&young e di fondi di investimento. Quasi tutte le persone che lavorano in Yissum hanno phd ed hanno anche alcuni patent attorneys interni oltre agli esterni. Hanno un responsabile del business development per i rapporti di ricerca con le imprese, orizzontale rispetto alle specifiche discipline. I tassi di successo sono uguali in tutto il mondo, la maggior parte delle revenues viene da pochissimi brevetti. Sui contratti di ricerca l’università tiene il 35% di cui il 7.5% lo rigira a Yissum per i servzi.. Tra cui firmare il contratto e negoziare l’IP che rimane a Yissum, in alcuni casi cotitolairtà. Hanno 400 ricercatori loro clienti (tra cui anche phd, su studenti normali non hanno diritti a monte e preferiscono avere un collegamento con personale strutturato). Per andare nelle fasi nazionali vogliono una licenza per coprire i costi anche passati oltre a quelli di mantenimento. Hanno un sistema di CRM e business intelligence molto sviluppato e le attività monitorate. Approfondire meccanismo di funzionamento del fondo seed internale

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DAY 2 Safra Campus – Yssum notes

Dr. Nadav Cohen – Computer Science department - Machine learning & Deep learning (PPT)

Machine learning is already all around us, il metodo tradizionale per risolvere il problema è codificare problemi, soluzioni e istruire un pc…sono i sistemi esperti, comprensibili, controllabili e che lavorano in modo efficace ed efficiente… gli svantaggi è che non riescono a risolvere problemi complessi o se lo sono sono troppo costosi.. Il ML lavora su un ampio numero di ipotesi/problemi/algoritmi predefiniti, un training data per creare un training engine e quindi scegliere il corretto e migliore algoritmo per risolvere il problema. Il ML è dovunque e le più usate applicazioni sono google, amazon, sistemi di sorveglianza, gli assistenti personali come Microsoft Cortana.Deep learning: il successo è legato all’uso nel riconoscimento immagini, voce, suoni o testi (traduzione). Le cose possono cambiare realmente per l’aumento del computational power e storage capacityIL ML invece di trovare una soluzione, impara dai dati ed è un approccio di successo applicabile a numerose applicazioniIl DL è molto efficace in specifiche applicazioni ..

Note e domandeLe università hanno opportunità (dovere) di promuovere la disseminazione di queste competenze e formare persone di cui l’industria ha bisogno (start up o no). E’ fondamentale costruire processi di collection dei data e poi saperli immagazzinare nel modo corretto e affidabile. Questa è la base del successo del ML & DL. E’ fondamentale lavorare con le start up ma anche con le BIG, è cruciale per saper misurare efficacia delle teorie ma alcuni settori come quello finanziario necessitano ancora di tempi (di dati?) per sperimentare. Esistono diversi approcci organizzativi per creare le competenze o favorire le collaborazioni.. Dalla creazione di centri molto orizzontali (i.e MIT) a collaborazioni con altri dipartimenti, all’assunzione di studenti o laureti di diversa provenienza.

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DAY 2 Council of Higher Education notes

Marissa Gross Yarm - Head of international student Affairs ( rec. PPT ) 1/2

The Higher education system: Government Council for higher education (CHE)

+ Committee PBC (planning & budgeting Committee). 310.000 studenti

in 63 Istituzioni (9 università pubbliche e 54 college di cui 41 pubblici).

2 top 100 rankings (Technion & Hebrew), 7 per pubblicazioni nel mondo

(procapite ricercatori), 45 spese R6D su PIL, leader in termini di FTE di ricercatori,

4000 high tech companies, 250 R6D centers for foreign high tech companies,

hanno 81 società quotate in Nasdaq.

Policy su studenti: focus su high quality students, advanced degrees (Phd & master), summer school..

Individual research funding: fondi nazionali da PBC (2.1 miliardi euro) + H2020 + ISF (Israel Science foundation + Most Grants ..

aumentato successo in H2020, accordo speciale di ricerca con con la Germany-Isreal foundation e con India e Cina.

Interessante grafico di collaborazioni tra paesi nelle pubblicazioni.. (cfr. Slide).

Ingredienti del miracolo israeliano: presenza e attrazione del capitale umano di qualità, TT & innovazione promosso e gestito

nelle università, risk taking attitude nell’enterpreneruship, VC locale con collegamenti in USA e supporto del governo per la

commercializzazione policy per l’italia?

Esistono programmi a supporto della collaborazione accademia industri cosi come metodi di allocazione dei finanziamenti

basati su indicatori di collaborazione con l’industria . Tutte le università hanno la loro TT company nate molti anni orsono su

una base di attività consolidate all’interno e chiaro quadro politico nonché di norme e diritti interni.

Hanno creato I-core associazione/consorzio tra università, college, ospedali per supportare ricerca di eccellenza (16 attivi) :

reclutamento nuovi ricercatori eccellenti , sharing di grandi infrastrutture di ricerca e collaborazioni internazionali… (qualche

italiano ha applicato e vinto). Israele partner di Ersamus + e possibili collaborazioni attraverso mobility bidirezionale di studenti

e staff, funding scholarship e bilateral agreements).. Capacity building altra opportunità di collaborazioni oltre che l’Erasmus

joint master degrees (riferimento italiano Claudia Peritore)

Nota: https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/countryfiches_israel_2017.pdf

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DAY 2 Council of Higher Education notes

Marissa Gross Yarm - Head of international student Affairs (PPT) 2/2

Domande

- Possibility to have double degree programmes? yes! sandwich programma 1 + 1 anno possibili e

ritenuti interessanti,

- Non hanno discipline o temi strategici di collaborazione con l’Italia, il primo criterio è l’eccellenza

dello studente, del ricercatore, della ricerca

- Hanno focus di interesse per BIG DATA soprattutto per medicina personalizzata e materiali

- Tracciano flussi di studenti incoming solo dopo un certo periodo di permanenza (1 anno) e non

tracciano gli outcoming (Italia è la terza nazione in Europa per collaborazioni su mobilità

internazionale Erasmus)

- Israele non partecipa al bando di mobilità Erasmus per imprenditori

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DAY 2 Jerusalem Venture Fund (VC) notes

Noa Segre - J Venture Fund (PPT in google drive)

Fondato 1993, top 10 funds worldwide, 1,3 miliardi generati negli ultimi 4 anni,

investono dal seed fino all’IPO, 8 differenti fondi, 120 imprese costruite raccogliendo

oltre 1 miliardo di dollari. Hanno fatto 12 IPO al Nasdaq e 20 global M&As per un

valore di oltre 20 miliardi$. Nel 1991 il governo creò il programma incubatore per

creare posti di lavoro per far fronte al forte afflusso di immigrazione ma fallì perché

non sapevano valutare. Poi l’ingresso di privati migliora la valutazione per far

investire il governo che entra con 85% di finanziamento pubblico il resto i VC..

Se l’azienda ha successo vengono restituiti con le royalties altrimenti sono persi.. Nelle varie parti del Paese nascono incubatori tematici e

con logica geografica (il governo copre il 30% dei costi degli incubatori). Ad oggi in media per ogni dollaro investito dal governo in un

incubatore ce ne sono 6 attratti da investitori privati (1/11 per JVF) .. Le aziende incubate che ricevono soldi del governo hanno l’obbligo

di lasciare l’R&D in Israele. Il governo concede 0,5ml di investimento seed per gli incubatori e viene concessa una sorta di licenza triennale

per gli incubatore. Grandi aziende straniere (philips, coca cola) sono partner di incubatori.. Accettano il fallimento del 50% delle aziende

incubate. Sono interessate ad investire in aziende straniere .. Caso di Lund, il cui mgmt è stato spostato a Philadelphia.. Portato fino

all’IPO e JVF ha venduto il suo 20% per 2.2 miliardi$ investono in aziende straniere solo se possono diventare leader mondiali “global

game changer not always a wow technology”. Investono in ICT, BIG DATA, cyber security, storage, insurance technology (esempio di

piattaforma web per spiegare a tutto il mondo dei ragazzi – giovani perché è utile avere un ‘assicurazione… considerando il crollo

dell’interesse e polizze in una fascia di età).. Tasso di investimento 1% delle proposte ricevute .. La cosa che amano è vedere l’idea e

creare l’impresa. Gradiscono anzi valutano positivamente in termini di endorsment la presenza dell’università. Così sono disponibili ad

investire anche con logica di licenza di IP perché le royalties in un certo senso aiutano a fare attività di scouting e prevalutazione delle

prossime idee. Beer Sheva è sede nel nuovo parco-incubatore sulla cyber security grazie all’università e relativa attività di ricerca insieme

a grandi player come IBM, paypal, Oracle ecc..ed hanno creato un ecosistema di tutti gli attori (e sarà anche spostato di una parte del

sistema militare portando persone e conoscenza.. Hanno diritto di testare tutti i teenager dopo i 14 anni e metterli nelle scuole private

per formazione ad hoc ecc.). Il governo di Beer sheva offre copertura del 40% dei salari per 4 anni per le aziende che spostano attività lì.

L’italia deve attuare una politica attrattiva verso le multinazionali con sufficiente massa critica. Sono in 15 persone e lo scouting costa

molto. Ognuno deve avere un’opinione e cercare il confronto.

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DAY 3: Weizmann Institute of Science – ISRAD - Tel Aviv Municipality

DAY 3 Tel Aviv

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DAY 3: Weizmann Institute of Science – ISRAD - Tel Aviv Municipality

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DAY 3: Weizmann Institute of Science

Prof. Mudi Sheves – vice president TT 1/2

Weizman Institute: non hanno undergraduate ma solo master e phd, 5 facoltà (biologia, chimica, fisica.. Non hanno humanities). Ci sono 250 laboratori, 2.200 professor, 800 tecnici, 500 staff amministrazione e 15.000 studenti, hanno diversi programmi per attrarre studenti e ricercatori, gli studenti hanno una fellowship. 400 ml$ budget (25% dal governo Israele, 30% dai grants competitivi, un’altra parte da endowment – 3miliardi, un’altra da finanziatori privati/donazioni oltre che royalties). Fanno TT da sempre .. Il fondatore del WI è inventore di oltre 400 brevetti.. Fanno TT con YEDA un braccio esterno costituito dal 1959 ed è la prima società nel mondo nel TT, con grandi successi nel settore farma. WI fa TT perché essendo pubblici devono garantire la ricaduta della ricerca e dei suoi risultati al tax payer. Non vendono brevetti alle aziende ma licenziano, per controllare lo sviluppo e l’utilizzo delle invenzioni, mettono milestones nei contratti per avere grantback. La piu grossa difficoltà è la death valley .. I risultati sono ad uno stadio di sviluppo immaturo e per l’azienda il rischio è troppo alto per investire. Una chiave del successo è il fatto di non vedere il fallimento come un insuccesso ma come esperienza per la prossima idea. Recentemente hanno fatto una selezione interna su risultati di ricerca di base investendo soldi dell’instituto. E’ una costante quella di gestire internamente e investire internamente nella fase di proof of concept prima della costituzione dell’impresa. Hanno diversi blockbuster sul mercato (Copaxonper il quale sono stati necessari 16 anni prima di poter licenziare i brevetti, ora il mercato annuale è di 4 miliardi di euro.. Erbitox ora in mano alla Ely Lilly) ma anche tecnologie dei matematici (algoritmo per controllo di cosa si vede nella TV a pagamento collegato alle smart card)…

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DAY 3: Weizmann Institute of Science

Prof. Mudi Sheves – vice president TT 2/2

… continua … Ogni università dovrebbe decidere il proprio modello….. nel WI tengono la titolarità, tengono separati i ricercatori dalle negoziazioni di licenze e non consentono ai ricercatori di avere quote o posizioni nelle spin-off companies ma solo consulenza scientifiche e come incentivi danno loro il 40% dei ritorni economici delle collaborazioni e il WI tiene il 60%. In YEDA lavorano 20 persone divisi in un dipartimento brevetti (valutazione se brevettare, budget..) legal department, finacial department(seguono i contratti di licenze..), business department per trovare licenziatari. Non hanno grosse quote delle società né poteri decisionali.I ricercatori hanno completa libertà di ricerca e il TT o il mercato non influenza loro ricerche. WI recluta persone eccellenti senza chiedere cosa fanno o che competenze hanno. Gli incentivi sono economici (40% income) ma anche la soddisfazione di vedere applicate le proprie ricerche ed infine spingere sul senso del giving back e consentire di investire in altre persone e ricerche. Fanno politica attiva di scounting attraverso consulenti con esperienza industriale che incontrano i ricercatori. L’IP di tutti, ricercatori, impiegati e studenti appartiene ex ante al WI. YEDA lavora solo con il WI.

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DAY 3: Weizmann Institute of Science

Dr. Elisabetta Boaretto WI

Dr Elisabetta [email protected]

Scientific Archaeology Unit, D-REAMS Radiocarbon Laboratory, WI – Max Planck Center for Integrative Archaeologyand Anthropology

Research Interests: Chronologies in archaeological research based on radiocarbon dating. Archaeological contextcharacterization for radiocarbon dating using microarchaeology methods. Archaeological material characterization.

Datazione con C14 (non con metodo decadimento ma acceleratore) degli alberi per ricostruire il clima del passato ad esempio ragionando sulla nascita dell’urbanismo a causa dei cambiamenti climatici e quindi poi potere ed organizzazione sociale oltre che di organizzazione delle produzioni.. L’Egitto con le dinastie ..nel 2200 a.c. l’urbanismo finisce e le città vengono lasciate a causa di un evento climatico particolare. http://www.weizman.ac.il/Dangoor/homeLa scienza è scienza, la ricerca è ricerca.. Non è “solo” archeologia. C’è un programma di master e dottorato in scienze archeologiche con studenti di scienze o background archeologico- Lo studio attraverso il radiocarbonio non è un servizio standard, va inserita l’analisi nel contesto e conoscere tutte le sue potenzialità (partire dal numero corretto e dare la corretta interpretazione).. Si deve studiare il caso, il sito, scegliere i campioni .. Nei loro studi hanno scoperto l’aragonite durante il processo di fuoco che è un materiale nuovo per la datazione.. Alcune cose non si vedono ad occhio nudo ma vanno fatte analisi in loco. La sovraintendenza israeliana è il principale datore di lavoro dei phdarcheologi del Weizman, in UK c’è molta piu attenzione alla geoarcheologia e altre ibridazioni di discipline.Ancora una volta l’opportunità di unire le aree tecnologiche e umane consente di raggiungere risultati significativi.Nota: ci sono dei premi (soldi) ogni 3 mesi con un sistema di valutazione principalmente delle pubblicazioni scientifiche

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DAY 3: Weizmann Institute of Science

Dr. Chiara Medaglia & Dr. Davide Gnocchi

Chiara Medaglia, post doc ora visiting student finanziata da Fondazione “Lombroso” che finanzia gli scambi italia – Weizman,Dopo 6 anni scade il visto e non si può rimanere in Israele, tipicamente si interrompe il periodo di presenza in Israele, andare fuori e ritornare, hanno il visto VISA 2 come studenti. Bene aprire la mente e non innamorarsi troppo delle stesse idee

Davide Gnocchi, arrivato 6 mesi fa come post docAttività di ricerca sempre nel settore della cura del Cancro (relativo finanziamento della Fondazione Lombroso), ha applicato scrivendo direttamente a 5 professori del WI (ricevendo risposta da 4). Attribuisce valore all’ambiente multidisciplinare con il vantaggio della residenzialità che favorisce contatti con persone e discipline diverse. Il campus è molto organizzato da tutti i punti di vista (dal cibo allo sport.. All’alloggio).. Tutto è molto organizzato e finalizzato alla ricerca e produzione dei risultati di ricerca. I PI hanno tutti pubblicato su nature, science con esperienze di lavoro negli USA. Per andare oltre ci deve essere la capacità/necessità di pensare con una filosofia di base per aiutare a pensare in modo complesso.. “La tecnica senza la scienza è cieca” (cit. Leonardo da Vinci). Riconosce la buona preparazione ricevuta nell’università italiana, con grande solidità teorica.

NoteFondazione Lombroso http://www.sergiolombroso.org

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DAY 3: ISRAD

Dr. RAN ARAD , ISRAD - The Israel Innovation Authority – Office of the Chief Scientist“Public funding of innovation in Israel” (ppt disponibile)

Israel fact & figuresTerzi nel mondo (dopo svizzera e Finlandia) per livello di innovazione e qualità della ricercaCivilian R6D% of GDP oltre 4% (90% da privati e 10% public)VC investments %of GDP 0,3% contro 0,18 USA che sono secondi , canada terzo a 9% circaIsraeli Hgih tech capital raising circa 5 miliardi di dollari (0,2 da VC israeliani), con circa 700 deals, oltre 500 start up all’anno, 8 miliardi tot exits nel 2015 (media di 74ml$) Forte attrazione di multinazionali .. Oltre 300 R&D centers, più del 50% of high tech workforceImpatto: 10% impiegati, 15% GDP, 50% of industrial exportWhy Israel is Start up nation?A country of immigrants, no natural resources, no local market, a highly educated workforce, government involvement, the military, “chutzpa”, but above all NO FEAR of FAILUREISRAD and its roleE’ l’unica agenzia che finanzia (400ml$/anno)L’investimento pubblico è necessario per finanziare aree di non interesse dei VC o di interesse strategico per il paese come cyber security Hanno importanti Public Private partnership, finanziano INSIEME al settore privato Oltre finanziamenti forniscono policy e altri interventi su infrastrutture ecc..Il programma YOZMA, ORBIMED, ANGEL LAW (promozione seed investments), CROWDFUNDING, STOCK MARKET, TAX CREDIT for R6D intensive companies.YOZMA: government kick started 10 VC funds serving as LP investing 40% of the money.. Dopo 5 anni i partner privati hanno potuto ricomprare la parte pubblica diventando totalmente privati Grants: hanno 4 programmi, dal pre-azienda fino alle large companies (per coprire il rischio di progetti rischiosi)Programmi per spin-off: Magnet (il più usato e finanziato 187 milioni), Magneton, Kamin, NofarProgrammi per incubatori: 140 milioniFinanziano solo programmi di collaborazione università – imprese sempre con logica di cofinanziamento, senza equity a fondo perduto se le cose vanno male, royalties se vanno beneDanno fondi alle aziende, comprese le spin-off, non ai ricercatori (ISRAD “dipende non formalmente” dal Ministero dell’Economia)Hanno fatto un accordo con la provincia autonoma di Trento per fare joint programme e collaborazioni con FIAT

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DAY 3: Tel Aviv Municipality

Dr. LIORA SHECHTER CIO Tel Aviv Municipality 1/2

Smart city Tel Aviv - Innovation week in settembre dove ci sarà sessione specifica su spin-offNegli ultimi 5 anni Tel Aviv ha investito nel processo di smart city con un metodo e percorso programmato che include il sostegno delle spin-off, cercando di connettere varie iniziativeObiettivo di cambiare relazione tra i cittadini e la municipalità, una municipalità che diventaproattiva per innovare e sorprendere i cittadini residenti in modo divertente. Nasce la

digital Tel Aviv: 30 diversi progetti, da quelli fisici come il Wifi a quelli legati alla logicalinfrastructure e con singole applicazioni specifiche.Un progetto è il “residence club” : mandare informazioni personali e benefit ai cittadiniper dare servizi personali, registrandosi al club specificano le esigenze o interessi e la

loro geo-localizzazione .. Con queste informazioni ad esempio per avvisare dimalfunzionamenti e dei tempi di intervento, in modo proattivo. Un altro esempio

è un last minute offering dei posti a teatro mandando un sms direttamente alle persone che avevano mostrato interesse con un grosso sconto.. Cosi come eventi dentro le librerie per bambini ecc.. (hanno 400 persone che lavorano nella sezione IT che programmano software in house..) . Altri servizi sono ad esempio attività di free Yoga sul tetto del municipio. Ci sono 430.000 residenti potenziale target. Tel Aviv ha deciso di coprire tutti i costi dell’investimento senza aiuti del governo e senza sponsorizzazioni per tenere il servizio “pulito”.. Non hanno fondi dal governo perché come municipalità sono in surplus ed hanno chiesto al governo di non interferire sulle regole ecc..Il tentativo è di dare un servizio personalizzato e ridurre il costo della vita in città. Altro servizio DIGI DOG di organizzazione di eventi per possessori di cani o per famiglie con bimbi fino a 3 anni .. Quindi dividere la popolazione in comunità omogenee cercando di dare loro servizi personalizzatiAltri servizi “from home to home” e quindi richiesta servizi via WEB, evitare di andare fisicamente in Comune, chiedere il servizio via web che poi sarà recapitato a casa (ad esempio il permesso di parcheggio)

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DAY 3: Tel Aviv Municipality

Dr. LIORA SHECHTER CIO Tel Aviv Municipality 2 /2

…continua … Altri servizi sono legati ad informazioni legati alla geo-localizzazione come ad esempio informazioni legate ad un building come la mappa catastale.. Tutto online e free e se si vuole cambiare qualcosa dentro l’appartamento la richiesta è tutta online. Progetto “municipio aperto per te”: giornata per gli anziani che si trovano per danzare insieme oppure il giovedi giornata dei bambini con possibilità di affittare lo spazio o aule del municipio (questo ha un costo) per una festa di compleanno ecc.. In alcuni casi addirittura nell’ufficio del sindaco… organizzano anche corsi di digitalizzazione per anziani..Vogliono stabilire un processo di condivisione delle decisioni(fisicamente e via web)

Iniziative per start up:• Helping start up• I have an idea (richiesta a start up di risolvere problemi)• Encouraging (hakatons..)• Beta Site (collaborazioni con l’università) Hanno 4 spazi per start up in città, hanno riduzione di tasse per le start up in città .. In totale 84 posti in città simil incubatoriAPP2GO The transportation HakatonOpen start up .. Ogni start up apre la porta ad un cittadino o impresa che ha bisogni

Concetto di smart city a Tel Aviv legata ad innovazione, sostenibilità, servizi e benefici per il cittadino..Sistema a matrice con alla base il sistema di infrastrutture su cui poggiano i pilastri del Water & eergy, sanità, security, education, community, trasporti e sopra il sistema di mgm e l’operatività

Hanno un sistema di KPI e di misurazione della soddisfazione del cittadino ben strutturato

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DAY 4: Beer Sheva Ben-Gurion University of the Negev

DAY 4 Beer Sheva

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DAY 4: Beer Sheva Ben-Gurion University of the Negev

Città di 200.000 abitanti, più affordable di Tel Aviv (50% in meno costo affitti), in forte crescita,

con investimenti privati per costruzione palazzi, 20.000 studenti, università comprehensive

che copre tutte le discipline ma punterà ad essere il piu grande centro di ricerca sulla cyber security,

diverse big companies (IBM, Paypal, Tmobile..) hanno spostato in Beer Sheva il loro centro ricerca …

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DAY 4: Beer Sheva Ben-Gurion University of the Negev

Prof. Ofer Hadar – Head Dep Communication System Engineer

Ricerche in video coding e trasmissione efficiente dei video via internet,collaborazione con google che ha comprato youtube per usare meno banda nella trasmissione video. Cyber non è solo un trend ma un issueda affrontare “in quanto la prossima guerra sarà cyber-war” . Ci sono possibilità di attacchi virus attraverso i video che contengono virus embedded. Presentata joint collaboration con la Tuscia per studiare velocità e temperatura dell’acqua nei fiumi per predire inondazioni. Presentata collaborazione con univ. Salento per usare werable devices per rilevare alcuni dati per predire attacchi terroristici. Il suo dipartimento combina l’information system, electrical engineering and computer science. Piccolo dipartimento con 20 docenti e 200 studenti undergraduates e 20 phd. Hanno piena occupazione e alti salari quindi faticano a trattenerli. La laurea non è in inglese, hanno progetti Erasmus. Ci sono potenzialità di collaborazioni anche con l’Italia nella cyber security. Hanno avuto mandato dal Governo e dall’agenzia nazionale sulla cyber security per investire sul tema nella loro nuova università.

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Dr. David Zarrouk – Dep of Mechanical Engineering

Bio-inspired and medical Robotics Lab.

Interesse per replicare arti o movimenti biologici nei robot, ispirazione ad esempio del momento generato dalla coda della lucertola che la fa spostare di 90 gradi (replicato robot). Interessi di robot per lavorare in ambienti ostili (Marte) per salvataggi dopo terremoti ecc.. Altro esempio di robot che imita uno scarafaggio riuscendo quindi ad essere veloce, piatto ma con capacità di modificare altezza e angolo delle zampe/ruote. Altri modelli simili a quelli del S.Anna ed ispirati al movimento dei vermi, millepiedi o serpenti che imitano il meccanismo ondulatorio. L’università non fa scouting proattivo ma l’inventore chiama il loro TTO che poi decide se brevettare o no.

DAY 4: Beer Sheva Ben-Gurion University of the Negev

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DAY 4: Ben-Gurion University of the Negev

Prof. Steve Rosen

Università con 850 docenti interni, stipendio universitario uguale a livello nazionale,un full prof. ha 10.000 per missione/anno e gli serve solo un invito per usarli…E’ università generalista con 6 facoltà: ingegneria, scienze naturali, economia,Medicina e humanities.. Di fatto tutto tranne legge.Tutti i livelli di degree come in UE , 2 master e 4 anni di phd.Il mandato é il legame territoriale oltre che eccellenza. Hanno 19.000 studenti di cui un terzo graduatiOrgogliosi di non essere una torre di avorio e sono interessati e consapevoli della responsabilità dell’impatto sul territorio e incoraggiano gli studenti ad integrarsi nella comunità... Ad esempio hanno un programma di dare gratis l’alloggio in cambio si attività 10 ore a settimana di servizio civile e attività per la comunità. Scelgono famiglie con bimbi per ospitare studenti che diventano “modelli” per i bimbi oltre 6.000 studenti sono coinvolti in attività con la comunitàIl venerdì non si insegna ma il campus é aperto e ogni venerdì arrivano 1000 studenti delle scuole superiori per parlare con i prof e studenti universitari. Prendono seriamente l Impatto ... vero effetto della terza.missione !!Laureano 30% degli ingegneri. .. il pb è tenere i laureati qui perché hanno offerte di lavoro subito con retribuzione doppia rispetto alla possibile borsa di studio (4k contro 2k)Tutto inizia quando Deutche Telecom venne , 2000 impiegati nel parco nato 7 anni fa..Tutto il sistema medico é digitalizzato in israele (altra applicazione della cyber security)Un altro programma incoraggia start up ... offerta di consulenza per studenti di ingegneria su iP bp e working spaceL’università investe direttamente nelle società. L’università ha depositato 1000 brevetti usIl professor viene con un idea.. la società dell università che commercializza .. tiene il 20 per cento mentre il 40 va al ricercatore e 40 universitàForti azioni di placement all’ultimo anno di laurea per farli lavorare su un progetto congiunto università e impresa con due advisor e tutor. Attivano da subito la rete alumniHanno programmi per orientare studenti a scegliere lauree scientificheAccordi di cotutela di joint phd .. interessati a farli anche perché alcune università americane non sono interessate. . Hanno budget, 2 + 2 anni .. Per quelli jn israele riceve borsa di studio e ospitalità.

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DAY 4: Ben-Gurion University of the Negev

Anat Karmonia

Director of Marketing & communication Cyber Spark Industry

Ente che deve promuovere la crescita del cyber park. Israele lavora su cyber security da 30 anni, hanno creato 430 aziende con 6 miliardi di fatturato, 5% del mercato globale e 19.000 e nel 2016 20 aziende sono state acquisite .. Lo spillover effetc: military, corporate, accademia e start upCyber park è un’iniziativa nazionale basata in beer sheva, è un’iniziativa delle imprese come non profit organizzazioneProgrammi di educazione su cyber security anche a livello di high school, c’è una massa critica di aziende (grandi e piccole), ci sono joint facilities, focus su ricerca applicata, diverso mix di competenze e livelli di esperienza.Tra i founders anche JVP oltre big companies (P&G, Samsung, Siemens…Agusta Westland) .. Gateways: centro di ricerca, innovation hub, incubator, scounting team , training center, innovation hubProgetti e servizi: “landing pad: the easy way to join” oltre che un executive school con seminari personalizzati (da approfondire). Interessante approccio multidimensionale e disciplinare che mixa tecnica, economia e regolamentazione. Molto aperti e interessati ad ospitare start up straniere.

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DAY 5: Bar Ilan University - Tel Aviv University

DAY 4 Tel Aviv (south)

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DAY 5: Bar Ilan University - Tel Aviv University

Tel Aviv University & TAUSTART (incubatore dell’Università di Tel Aviv)

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DAY 5: Bar Ilan University - Tel Aviv University

Bar Ilan university - Rector …

“60” years old, discipline umanistiche e religiose alla fondazione ma lo scorso anno hanno aperto ingegneria e medicina in particolare per un bisogno del territorio, hanno centro di nanotecnologie e studio del cervello. Mantengono le core competence sugli studi religiosi. 33.000 studenti di cui 4.000 nei college collegati. Ci sono corsi obbligatori sulla tradizione ebraica, non religiosi. 72% professori area umanistica, 28% stem. Hanno il più grande dipartimento di Jewish studies (12 corsi)

Bar Ilan university (recuperare ppt)Eli Even ([email protected])Head of research authority –chairman of TT committee

In Israele sono ormai 1000 i brevetti all’anno israeliani depositati da soggetti stranieri con almeno un inventore israeliano oltre ad avere la più alta intensità di investimenti privati in R&D al mondo. Hanno una chiara strategia di costituzione di spin-off company nei gruppi di ricerca per andare ad applicare su fondi “innovation SME UE”.Molto chiara la strategia di sviluppo delle tecnologie ed investire nel capitale umano

per poi venderle, e non per supportare crescita di grandi imprese israeliane. In 10 anni hanno fatto 772 exits con 41.6 miliardi di $ di controvalore. Nel mondo il 95% dell’IP non è commercializzato dalle università. Hanno 3.000 “reserch students” potenziali imprenditori e c’è responsabilità nell’utilizzo di questa ip e di promuovere l’impatto. Con la loro business mgm school hanno creato un programma di 18 mesi di “academic entrepreneurship” per fare due diligence, BP, market resaerch, ip protection, fund raising come output: start up companies + impatto. Hanno creato un advisory board per questo programma con le grandi imprese (intel , google, 3m, philips, bosh, J&J) facendo pagare loro una fee annuale (150.000 euro senza particolari diritti di prelazione con un meeting ogni 3 mesi) per l’attività di scouting di cui beneficiano. Sfruttano molto la rete di alumni ex startupper che diventati ricchi sono interessati ad investire in start up anche molto rischiose.. E cosi hanno creato un fondo VC interno all’università (Bar ilan VC 10 milioni con investimento massimo di 1 milione per investimento). Hanno creato la loro compagnia privata (Bar Ilan research ltd, 100% partecipata). Tutta l’IP è dell’università ed è licenziata all’azienda che può sublicenziare a terzi. Hanno un accordo con i professori che chiarisce la titolarità dell’università ma il 40% torna agli inventori, il 60% all’università. Per ora gestiscono circa 5 nuovi progetti di start up di studenti o phd studenti. Hanno fatto raccomandazioni di matchare il 50% del finanziamento privato con fondi pubblici ma la Commissione Europea non l’ha ancora adottato.

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DAY 5: Bar Ilan University - Tel Aviv University

Bar Ilan universityHEAD of partnership and projects development International officeDaniel Schuval

Missione sull’internazionalizzazione è massimizzare le iniziative in tutte le discipline con istituzioni europee. Priorità nella qualità delle relazioni (in tutte le discipline) e progetti e nella quantità studenti, programmi, accordi, particolarmente interessati ad accordi con l’Italia per le discipline umanistiche, con progetti concreti. Hanno programmi di mobilità; di “capacity”(Edunano, DOCmen… tecnici) nel cui ambito hanno fatto altre 10 applicazioni; fututi progetti ed interessi in ambito di: internazionalizzazione, academic writing centers, student life and culture and services, graduate curriculum development.

Bar Ilan universityInstitue of Nanotechnology & Advanced materialsDr. Gilbert Daniel NessimLavora molto con l’Italia (polimi, ca foscari e verona). Nato a Milano, uno dei primi studenti erasmus.Il Centro è di circa 10 anni fa con tante facilitiese tante persone con diverse competenze, lavorano su molte discipline da biomedicina ad energia.. Insieme l’obiettivo è di applicare per joint grants (italia e Israele, molto interesse) .. Ad esempio sulle caratterizzazioni di materiali o di caratterizzazione elettrica e quindi dispostivi, interessato anche ad ospitare studenti per internship di qualche mese.

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DAY 5: Bar Ilan University - Tel Aviv University

Tel Aviv Entrepreneurship CenterIrina Feldman – Operational manager

Fondatrice del centro – incubatore, background di ingegnere e imprenditrice,hanno iniziato da un’esperienza di studenti per rispondere ad un’esigenza diinformazioni e supporto per aprire una start up, svolgono piu di 30 programmi

di entrepreneurship all’anno e una conferenza annuale, 3 giorni con oltre 6.000 partecipanti da tutto il mondo.. Forniscono practical training non teorica. Un punto di forza è il fatto che Israele stessa non è un mercato di riferimento per le start up e quindi nascono con obiettivi globali. Gli studenti Israeliani sono diversi, sia perché più vecchi (obbligo di 3 anni dopo high school di servizio militare), sono più maturi e consapevoli di cosa hanno bisogno. Hanno oltre 200 applications all’anno ma riescono a seguirne solo 40 all’anno (vengono non scelti non tanto per la loro idea ma per la loro personalità). Continuano a cambiare i programmi formativi e di coaching ascoltando i bisogni e suggerimenti degli studenti aspiranti imprenditori. Hanno una rete di oltre 300 mentors, e una comunità di persone interessate di oltre 1000 persone, lavorano anche con big companies invitando loro personale a fare lezioni nei corsi. Circa 5 anni fa hanno iniziato una challenge sul fintech con poche risposte..circa 20 start up… dopo 2 anni oltre 500 solo perché alcune grandi imprese hanno espresso interesse sul tema e relative applicazioni. Hanno fatto una competition verticale sulla robotica applicata all’aeronautica e spazio e questo ha generato la domanda e creazione di nuove imprese. Molto sfidante creare programmi per studenti di oggi, occorre coinvolgere persone che ai loro occhi hanno esperienza pratica, disuccesso.. Danno valore all’esperienza. Con Alumni hanno creato una rete di investitori-comunità di studenti-imprenditori e il centro favorisce la loro connessione gratuitamente,tra loro e con l’università. Spingono per creare il giving back, richiamando gli alumni che hanno avuto successo non tanto o solo per i loro soldi o investimenti ma per farli diventare dei mentor e far trasferire la loro esperienza. Lavorano in uno spazio di 120 mq molto spartano ma dove c’è molta vita…Sono un’organizzazione non profit con board universitario, dall’università hanno gli spazi e il 10% del budget, il resto da sponsorizzazione e dai corsi che costano circa 1000 euro a corso per team di azienda (non prendono equity nelle start up). Gestiscono corsi mischiando studenti e costituende imprese di ogni settori da ict a life science, la differenza poi la fanno con il coach che gli viene affiancato che è tematicamente specializzato. Accettano anche studenti che hanno potenzialità ma non ancora un’idea e valutano la personalità mentre in un team già formato o start up valutano in primis la capacità dell’execution..Per scegliere gli studenti fanno intervista personale e fisica per capire la disponibilità di seguire corsi per 15-20 ore a settimana in un semestre, e poi hanno sviluppato una metodologia con una società di HR per capire se hanno capacità di lavorare in gruppo ed essere un team leader e non semplicemente un leader che con la sua forte personalità avrebbe distrutto il gruppo. Hanno un sistema “distribuito” nel senso che ci sono diverse comunità nelle varie facoltà-dipartimenti che fanno sensibilizzazione ma poi il programma è quello centrale.Lavorano a stretto contatto con il KTO dell’università e l’incubatore svolge un eventuale supporto per creare il team o consulenza.

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

DAY 6 distretto High Tech

… Verso HAIFa

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

Adam SchwartsVicepresidenteCreato nel 1924, 18 facilties, 52 centri ricerca, 14.000 studenti , 565 academic staff + 2500 altro staff, 1000 studenti stranieri, 10.000 studenti per educazione preuniversitaria, 90 buildings, 4200 posti per dormire, 2 campus in haifa e 1 in tel aviv, 2 campus overseas NYC e China. Budget di 400ml$ operation budget + 100 ml$ di budget ricerca + filantropi altro 100ml$Sono istituzione pubblica 70% (dei 400) dei fondi vengono dal governo, il resto dalle fee studenti /2500 euro + research grants e altro (sono 4 nel mondo per numero di ERC). Loro, ma in generale hanno forte politica di spinta verso sabbatico all’estero dei propri docenti e stanno pensando a nuvoa forma che preveda 2 mesi all’estero e poi 1 settimana al mese..Principali programmi di ricerca (spazio, water, nanotech, life scien, energy, autonoumos system, integrated cancer, computer engineerAltre iniziative peculiari: 1. educazione preuniversitari è dedicata alle famiglie povere per preparare tutti gli studenti a raggiungere il livello di ingresso richiesto (9 mesi di preparazione); 2. minority programs; 3. corsi di 18 per gli ultraortodossi per riuscire a fargli applicare all’unviersità; 4. Ethipian jews; 5. women (hanno comunque il 33% di studentesse)Inizitive di social responsability: handicapped accessibility; engineers without borders; mentor programs (PERACH)Collaborazioni con industrie: microsoft, intel HP parnter principali e con laboratori congiunti strutturati (e presentati come tali) ma molte altre.. Anche di aziende multinazionale che non hanno sede operativa in IsraeleA livello internazionale fanno anche corsi di entrepreneursInnovatione e Entrepreneurship: Technion Foundation LTD (TT, incubatore, parco scientifico, fondo interno di VC)Molti programmi di formazione e sensibilizzazioneRisultati e impatto: 1602 aziende fondate da laureati del technion, 811 ancora attive, 53% in ICT, 23% life science, 95.500 posti di lavoro creati, 60ml di investimento nel 2015, 34ml income dalla commercializzazione della tecnologia.. Insigtech caso di successo di chirurgia non invasiva, trusteer (cyber security comprata da IBM per 800ml..), sub-nyquist sampling (esempio di invenzione multidisciplinare)Hanno fondo di investimento in cui partecipano e che decide gli investimenti, il techion, tramite sua società investe direttamente nel capitale sociale delle start up.Jacobs technion cornell institute: 600 start up create dal 2012, 8000 posti di lavoro e 20.000 in costruzione, 280 docenti, 100ml$ grant di NYC .. Genererà 23 miliardi in attività economiche nei prossimi 30 anni impatto! NON hanno per definizione dipartimenti o divisioni disciplinariAltra sede nel Gaundong (2013) chiamati dal Governo cinese.. investendo 700ml di dollari per il campus e sono pronti a raddoppiarloNOTE: Attenzione a non sottovalutare l’aspetto dell’internazionalizzazione e delle sedi universitarie nel mondo, è molto differente dal mondo privato, le università devono capire la società e il modo di apprendere e di insegnare

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

Pini GurfilASRI Director – ASHER Space Research Institute

Fondato nel 1984, per l’avanzamento della conoscenza nel settore spazioHanno discpline e attività nelle science, ingegneria, satelliti, educazione (anche per high school e scuole internazionali)Hanno numerose collaborazioni internazionali(una anche alla Sapienza)Applicano ad Horzion ed hanno ERC, Oltre il fatto che hanno creato start up nel settore spazio..Non hanno una strategia di protezione IP, puntano molto sulle pubblicazioni anche se per il resto delle tecnologie creano spin-off anche se non basate su ip

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

Prof. Rafi NaveDirettore Centro imprenditorialità “BRONICA”Ex direttore intel israel

Entrepreneurship education(per studenti)

1 / 2

Cosa è entrepreneurship? “Making something happen” o “is a mindset”È molto probabile nelle prossime generazioni che il tasso di cambiamento del lavoro .. Quindi la principale skill deve essere l’adattabilità o resilienza. Le motivazioni per studiare imprenditorialità: perché high tech industria cambia velocemente, gli impiegati devono cambiare ruolo e muoversi tra industrie e discipline…e perché gli ingegneri o i tecnici in generale devono sviluppare maggiore capacità relazionali. C’è anche un aspetto culturale.. In Israele nessuno ha paura di fallire, in Giappone esattamente il contrario. Non ha più senso fare lezioni frontali, la formazione passa attraverso l’esperienza e il lavoro congiunto. In generale c’è bisogno delle T-shaped people.Riflettiamo sul fatto che il primo iphone è nato nel 2007 ed ora nessuno puo fare a meno di uno smart phone, ora qualcuno sta lavorando su un prodotto di cui tra 10 anni non potremo fare a meno! Cosi come il numero di dati e informazioni che stiamo raccogliendo ha una crescita esponenziale ed ogni anno si supera il numero cumulato degli anni pregressi!

Continua..

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DAY 6: Technion Campus - Bronica Entrep. Center - Asher Space Institute

Prof. Rafi NaveDirettore Centro imprenditorialità “BRONICA”Ex direttore intel israel

2 /2 ..Contnua..

La sfida: al Technion al terzo anno gli studenti iniziano a lavorare 2 giorni a settimana in industria.. Cosi imparano siano i contenuti siano come potrebbe essere il prossimo lavoro ed imparano a relazionarsi.. E dall’altro lato l’impresa può iniziare a vedere la persona, formarla e selezionarla. Addirittura partono dal penultimo anno della laurea per anticipare alcune fasi e decisioni dello studente in termini di futuro lavoro, e considerano come crediti queste lezioni e percorsi che sono disseminati nei vari corsi di ingegneria con testimonianze di industrie di settore. Il programma tipico è creare idea, sviluppare bp e fare un pitch. Sviluppano programmi di “introductory classes” con testimonianze e seminari di imprenditori… cosi da stimolare interesse e promuovere i corsi più approfonditi. Hanno anche extracurricular actitivities come aperitivi di imprenditorialità. Altro esempio è il programma 3 Day startup c’è una call per partecipare con un cv e un’idea da sviluppare (se non ce l’hanno cercano una start up esistente)..50 studenti iniziano… Il primo giorno fanno un pitch della propria idea.. I primi 10 scelti diventano le idee su cui lavorare, diventano i leader del team imprenditoriale che deve scegliere tra gli altri studenti le competenze mancante e poi iniziano a lavorare.. La mattina seguente i team realizzano che non si potrà fare una start up per mancanza di mercato ecc.. E cosi passano ad un’altra idea (seguiti da alcuni mentors che intervengono ogni 3 ore circa).. Sviluppano un BP , preparano un pitch che la terza sera presentano ad un gruppo di veri VC da cui ricevono feedback.. Anche se non nascerà nessuna impresa, gli studenti sono rimasti “infettati” dall’imprenditorialità e saranno pronti per la loro vera start up. Technion lavora con 200 mentors volontari.. Che insegnano non a trovare un problema per la soluzione in tasca ma a cerca una soluzione ad un vero problema. I KPI sono il numero di persone che sono state infettate dall’imprenditorialità non tanto dal fatto che sono nate 50 imprese che hanno raccolto 300 ml di dollari negli ultimi anni

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DAY 6 Street food ultima sera e Diario di viaggio pubblicato su NOVA sole 24 Ore

Riportiamo di seguito il diario di viaggio

Pubblicato su NOVA/Il Sole-24 Ore.

Disponibile anche su:

http://albertodiminin.nova100.ilsole24ore.com

/2017/05/22/sempre-piu-start-up-nation-

diario-di-un-viaggio-in-israele/

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Diario di viaggio pubblicato su NOVA sole 24 Ore

Israele: sempre più “start-up nation” – Day 1

Il Santo Sepolcro, da poco ristrutturato, è gremito di pellegrini russi. Il Muro Occidentale (a noi noto come Muro del

Pianto) è affollato da ebrei ortodossi in preghiera ma anche da tantissimi giovani festosi e chiassosi. Sono a

Gerusalemme per i prossimi giorni di festa della città. L’ormai imminente arrivo di Donald Trump limita la circolazione,

ma in Jaffa Road la movida di giovani e giovanissimi non sembra risentirne.

Ma è la Gerusalemme “knowlegde based” la meta domenicale della delegazione di professori e manager universitari

che lo Stato d’Israele, tramite la sua Ambasciata in Italia e in collaborazione con la CRUI e Netval, ha invitato a conoscere

più da vicino il sistema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico israeliano. Arrivando al campus principale della

Hebrew University prima si trovano le foto dei vincitori di premi Nobel e poco più avanti l’”Innovation Way”, il corridoio

con le storie delle più recenti innovazioni di successo. Tra queste, Mobileye, frutto della ricerca del Prof. Amnon

Shashua, recentemente acquisita da Intel per circa 15 miliardi di dollari. A prendersi cura delle invenzioni di docenti e

dottorandi della Hebrew University c’è un’impresa attiva da molti anni, Yissum, di proprietà dell’università stessa, come

succede anche nelle altre università americane. Yissum si occupa di brevettare, aiutare i neo-imprenditori, provare a

licenziare i brevetti, ecc., e dispone anche di un fondo di seed capital. Prova a generare ricavi per l’università, ma

soprattutto benefici per la società. Quelli di Yissum sono bravi professionisti, ma dicono che il merito è soprattutto

dell’eccellente ricerca svolta presso la Hebrew University.

Nel pomeriggio incontriamo JVP (Jerusalem Venture Partners), il VC che ha scelto di operare nella sonnecchiosa

Gerusalemme, ristrutturando un vecchio edificio in una zona in passato non proprio raccomandabile della città. JVP

investe nel settore ICT, ma con obiettivi molto precisi …

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Diario di viaggio pubblicato su NOVA sole 24 Ore

Israele: sempre più “start-up nation” – Day 1

..continua..

E’ andata a scovare e trasformato in impresa un gruppo di ricerca che lavorava su algoritmi per individuare anomalie nei

big data e in generale adotta strategie proattive, spesso prendendo decisioni rischiose e un po’ sorprendenti.

L’ecosistema dell’innovazione in Israele è molto compatto ed efficiente. L’Office of the Chief Scientist (ora Innovation

Authority) continua il suo processo di certificazione di nuovi (pochi) incubatori privati che investono nelle start-up

(spesso usando finanziamenti pubblici); i VC sono continuamente in contatto con gli Uffici di Trasferimento Tecnologico

delle università e 4000 nuove start-up nascono ogni anno. I neo imprenditori spesso hanno fatto tre anni di servizio

militare nelle unità tecnologiche, si sono fatti un periodo di esperienza/vacanza all’estero e poi si sono laureati. Non

mancano loro né la voglia di fare né un network di contatti con i tanti israeliani in giro per il mondo.

Una storia di successi? Beh, Israele non è più il primo Paese al mondo per numero di aziende quotate al Nasdaq. E’ stato

superato da poco dalla Cina. La Cina ha 1,3 miliardi di persone, Israele 8,3 milioni. Ci può stare.

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Diario di viaggio pubblicato su NOVA sole 24 Ore

Israele: sempre più “start-up nation” – Day 2 ..continuaLa delegazione di professori e manager del trasferimento tecnologico in visita in Israele lascia Gerusalemme la mattina presto. Oggi è il giorno dell’arrivo di Donald Trump; la città è presidiata e viene praticamente chiusa al nostro passaggio. Ce la lasciamo alle spalle, direzione Tel Aviv. La prima tappa è il Weizmann Institute, dove si fa scienza rigorosamente curiosity-driven. L’Istituto ha solo corsi di dottorato per cui può assumere senza il vincolo di insegnamenti da coprire. L’unico vero requisito per essere assunti è quello di essere star scientists e di dimostrarlo negli anni di lavoro in cui ci si deve guadagnare (a fatica) una posizione a tempo indeterminato. Ma nonostante la grande libertà nella ricerca, al Weizmann l’attenzione al trasferimento tecnologico è massima. Ogni invenzione realizzata da un ricercatore dell’Istituto è presa in carico da Yeda, la Technology Transfer Company dell’Istituto, attiva dal 1959 e prima al mondo secondo tutti gli indicatori possibili. Il Prof. Mudi Sheves, vice presidente per il trasferimento tecnologico, ce lo dice chiaramente: “Il TT è molto importante per portare i risultati di ricerca fino all’applicazione. E’ la società che lo esige perchè la gente vuole vedere e toccare con mano i benefici dell’attività di ricerca. In molti casi, senza brevetto non si arriverebbe all’applicazione. Ed inoltre con i ricavi del TT possiamo finanziare l’Istituto, perché i soli fondi statali non basterebbero. Iricercatori devono solo pensare a fare ottima ricerca; al resto ci pensa Yeda”. Ed in effetti Yeda sembra pensarci piuttosto bene, dato che nel 2016 i prodotti basati su risultati di ricerca del Weizmann hanno fatturato circa 36 miliardi di dollari.All’uscita dal verde campus del Weizmann salutiamo due studenti post-doc italiani: “la formazione che abbiamo ricevuto nell’università italiana è migliore rispetto a quella dei nostri colleghi stranieri!”. Magari torneranno a lavorare in Italia, anche se una di loro al Weizmann ha trovato marito, è diventata mamma e probabilmente già si sente una ricercatrice in viaggio, magari verso la ricca Svizzera. L’atmosfera vagamente californiana di Tel Aviv ci coglie quasi di sorpresa: un’ora di macchina da Gerusalemme, una distanza siderale in termini di stile di vita. Qui gli uffici della Innovation Authority sono spartani, come tutti quelli che abbiamo finora visitato. Anche se l’Innovation Authority (in passato Office of the Chief Scientist) può vantarsi di essere l’organismo che ha concepito e implementato molte delle azioni di policy che hanno contribuito a costruire la Start Up Nation. Intervenendo laddove si percepisce un fallimento del mercato, l’Authority offre finanziamenti per progetti università-industria, incubatori, sostegno all’investimento nelle start-up e tanto altro. Il progetto Yozma, che ha di fatto promosso la nascita del settore del VC in Israele, è nato qui. Nel 2015 il VC in Israele ha raccolto la non trascurabile cifra di 4,5 miliardi di dollari

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 2 ..continua

... Continua..L’Innovation Authority lavora con regole chiare e tempi certi e non approva i progetti “sulla carta”; va sempre nelle aziende a capire con chi ha a che fare. Generosa nel finanziare, implacabile nel chiedere la restituzione in caso di successo. Se poi i progetti beneficiari vengono spostati all’estero ci sono multe da pagare: l’obiettivo è infatti quello di creare occupazione qualificata in Israele.Ultima tappa il Comune di Tel Aviv, che ha investito pesantemente nella digitalizzazione del rapporto con i cittadini, spingendo al massimo la personalizzazione. Manutenzione dei quartieri, offerta di servizi per giovani e anziani, catasto digitalizzato, permessi per i parcheggi, tutto viene offerto avendo in mente l’età, i desideri, l’indirizzo di casa dei cittadini. Tutto ciò ovviamente costa abbastanza, ma il Comune di Tel Aviv se lo può permettere. Sono infatti molte le aziende presenti in città e molte altre arrivano ogni giorno; numerosi gli edifici in costruzione. Con le tasse provenienti da queste attività si può spendere per aumentare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Vicino al nostro albergo c’è un acceleratore di imprese cinese. I cinesi cercano di attirare imprenditori israeliani. Evidentemente il mondo cambia e va avanti molto velocemente; più velocemente di quanto si pensa in Italia. Meglio quindi riordinare le idee sui nostri taccuini e prepararci a portare a casa un po’ dell’energia che stiamo assorbendo da queste parti.

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 3 ..continua

Moltissimi anni fa qualcuno disse: “Può mai venire qualcosa di buono da Nazareth?”. In tempi più recenti qualcuno avrebbe potuto chiedersi: “Può mai succedere qualcosa di interessante a Beer-Sheva?”. Beer-Sheva è una città di 200 mila abitanti nella zona desertica del Negev, nel Sud d’Israele, dove il 10% della popolazione vive nel 60% del territorio del Paese. Una zona considerata decisamente periferica da chi vive a Gerusalemme e Tel Aviv, benchè non molto lontana da queste due città in uno Stato dove tutto è piuttosto vicino. Ma Beer-Sheva non ci sembra esattamente un posto periferico e non sfigura rispetto agli altri hub dell’innovazione israeliani. In buona parte ciò è avvenuto grazie alla Ben Gurion University (BGU). Fondata nel 1969 con un altro nome, ma così ribattezzata dopo la morte di Ben Gurion, che riteneva cruciale lo sviluppo economico del Sud, è la più giovane in Israele. Aveva 5 mila studenti nel 1987, ma oggi ne ha quasi 20 mila e laurea un terzo degli ingegneri israeliani, tanti quanti il Technion. Ovviamente, all’inizio la BGU ha fatto fatica ad attrarre studenti in “periferia” ed ha puntato molto sui servizi, facendo sì che studiare a Beer-Sheva si consolidasse come un’esperienza unica dal punto di vista sociale e della vita studentesca. Ha anche puntato sulla missione sociale dell’università, localizzando il campus vicino a due quartieri difficili della città e invitando gli studenti ad abitarvi, mettendo a loro disposizione appartamenti di sua proprietà. In cambio gli studenti vengono abbinati ad una famiglia con difficoltà economiche e devono impegnarsi soprattutto a passare del tempo con i figli più giovani, potenziali futuri studenti della BGU. A Beer-Sheva la vita costa il 50% meno che a Tel Aviv, non c’è traffico ed è stato così possibile reclutare via via molti bravi docenti. Recentemente è stata addirittura spostata la stazione ferroviaria, avvicinandola al campus e rendendo più comodo e veloce il viaggio a Tel Aviv. Il Prof. Steve Rosen, vice-presidente per le relazioni esterne, ci spiega che la BGU è orgogliosa di non essere una università “torre d’avorio”, ma che tuttavia la qualità della ricerca scientifica è parte importante del successo. Qualche anno fa Deutsche Telekom ha portato qui un suo centro di ricerca e si è trovata così bene che ne ha chiuso uno a Stanford. Oggi a Beer-Sheva c’è un parco industriale con 1400 ingegneri e la BGU ha recentemente depositato il suo millesimo brevetto.

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 3 ..continua

..continua..Un ultimo tassello è stata la scelta del governo israeliano di individuare la BGU come centro delle attività sulla cybersecurity a livello nazionale. Il concetto chiave è sempre quello dell’ecosistema. Ed infatti a Beer-Sheva è stato fondato Cyberspark, una sorta di cluster nazionale che sta coinvolgendo anche imprese israeliane e straniere. Nel prossimo futuro si localizzeranno a Beer-Sheva anche 5000 militari specializzati nella cybersecurity. Arriveranno con le loro famiglie, attiveranno collaborazioni, i loro figli frequenteranno scuole e università, ecc. Ma già oggi sono molti i giovani studenti universitari (non giovanissimi, perché prima devono fare tre anni di servizio militare; due nel caso delle ragazze) che si godono il sole nei prati del campus. Poco lontano le ruspe lavorano per preparare le fondamenta di diversi nuovi edifici che ospiteranno nuovi laboratori universitari nonché imprese high-tech. Per questi nuovi edifici l’università ringrazierà a lungo i coniugi Howard e Lottie Marcus, scomparsi nel 2014 intorno ai cento anni di età. I Marcus hanno infatti lasciato 400 milioni di dollari alla Ben Gurion University; la più grande donazione mai effettuata a beneficio di un’università israeliana. Fuori dal campus bambini giocano a calcio nelle strutture dell’università. Tra dieci/quindici anni giocheranno nell’HapoelBeer-Sheva, che è riuscito recentemente a battere l’Inter in Europa League, o studieranno cybersecurity in quello che sarà forse diventato un cluster high-tech di rango internazionale?

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 4..continua

Dopo tre giorni di visite a due organizzazioni oggettivamente eccellenti – la Hebrew University e il Weizmann Institute –e ad una università in grado di rivitalizzare una zona periferica non facile – la Ben Gurion University a Beer-Sheva – non ci aspettavamo molto dalla Bar-Ilan University, una università fondata a Tel Aviv nel 1955 e specializzata negli studi ebraici. Sinceramente pensavamo ad una università con un approccio un po’ conservatore e lontana dal ritornello della Start-Up Nation. Qualche giorno prima avevamo anche conosciuto un romano colto e simpatico che insegna poesia (metafisica) inglese del Seicento proprio in questa università e l’interazione con lui ci aveva convinto che la Bar-Ilanfosse sì il fiore all’occhiello d’Israele nel campo degli studi umanistici e religiosi, ma una cosa molto diversa da ciò che avevamo visto nei giorni scorsi. Basta tecnologia e start-up! Eravamo pronti per la cultura umanistica. In realtà, nel campus non vedevamo nessun ultra-ortodosso e notavamo piuttosto diverse ragazze musulmane. La nostra sorpresa è poi aumentata quando a presentarsi a noi come responsabile della ricerca è stato il Dott. Eli Even, con una carriera di venture capitalist alle spalle. Ci ha spiegato innanzitutto che la Bar-Ilan è sì la prima nel campo degli studi ebraici, ma che li affronta da un punto di vista accademico e non religioso e che ha recentemente attivato ingegneria e medicina, con sedi anche in aree periferiche del Paese, registrando una crescita record negli ultimi anni. “Ogni studente deve seguire alcuni corsi di ebraismo qualunque sia il suo percorso di studi, ma al momento siamo molto concentrati sul fatto che più o meno il 10% di loro sono potenziali imprenditori”, afferma Eli Even. Per questo l’università ha organizzato un percorso di accompagnamento degli studenti/imprenditori che prevede anche la presenza di un fondo di VC interno (con un advisory board di una decina di multinazionali che pagano 150 mila dollari l’anno per sedersi a vedere le invenzioni realizzate dalla Bar-Ilan) e l’immancabile società per il trasferimento tecnologico (Birad). Il 72% dei docenti sono umanisti, ma vivono con serenità la presenza del 28% dei loro colleghi che studiano scienza e tecnologia e che potrebbero generare nuove risorse economiche. Tra quesi ultimi c’è anche Gilbert Daniel Nessim, un fisico italiano (con MBA all’Insead) che dopo avere girato mezzo mondo nella ricerca ora si occupa di nanotubi. Li produce riscaldandoli con dei gas e imbrogliandoli un po’ sul materiale sul quale crescono come fossero fili d’erba. Sembra divertirsi parecchio con il suo gruppo di ricerca qui alla Bar-Ilan. Insomma, in un’università dove pensavamo di trovare gli ultra-ortodossi abbiamo trovato nanotubi, studentesse arabe, studenti immigrati e un venture capitalist come responsabile della ricerca. Anche qui farebbero volentieri progetti di ricerca e accordi con università italiane. L’Italia è di gran lunga il paesepiù amato dagli israeliani e ogni occasione per visitarlo è molto gradita.

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 4..continua

Dopo pranzo veniamo accolti in una sede spartana, ai limiti del dimesso (ma ormai non è più una sorpresa), presso StarTAU, una organizzazione non profit collegata alla Tel Aviv University (TAU) fondata da studenti che dal 2009 ad oggi è diventata uno dei principali centri dove si fa formazione e mentoring alle start-up, fornendo loro le competenze professionali necessarie per approcciare i mercati gloabli, che sono l’unica meta possibile in un paese piccolo circondato da vicini con i quali non è possibile fare business. Per seguire i programmi di StarTAU occorre dimostrare di avere le idee e le tecnologie giuste, ma soprattutto essere molto determinati. E molti laureati israeliani lo sono: iniziano l’università a22 anni, magari la finiscono a 27 e non hanno quindi molto tempo da perdere; se scelgono di diventare imprenditori vogliono fare le cose sul serio fin dall’inizio.Ma tutto ciò che vediamo ogni giorno aumenta la nostra voglia di riportare buone pratiche in Italia, senza depressioni nè sensi di inferiorità, sicuri della qualità della nostra ricerca e fiduciosi di poterla valorizzare sempre meglio. Anche perché all’ora di cena spunta un fisico del Weizmann Institute che saluta affettuosamente e rispettosamente una collega della nostra delegazione, ricordandole che le ricerche del suo laboratorio al Weizmann sono ancora in gran parte basate sulla molecola da lei progettata quando era post-doc in Israele. Una molecola “italiana”, affettuosamente chiamata Daisy.

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 5..continua

Mare a sinistra e Monte Carmelo a destra: da Tel Aviv ad Haifa passando per Netanya, sulla strada che fiancheggia gli edifici dove fanno ricerca note multinazionali come Intel, Microsoft e Google. Poi la galleria che consente di arrivare al Technion senza fare il giro di tutta la città, ma che molti israeliani non usano perché troppo cara. Entriamo nel campus del Technion, che rappresenta un po’ l’icona dell’alta tecnologia in Israele. Un’università strutturata come i nostri Politecnici fondata nel 1912, quando lo Stato d’Israele neanche esisteva e che ora conta circa 14.000 studenti selezionatissimi in entrata e poco meno di 600 docenti. Il luogo dove di fatto sono state gettate le basi tecnologiche dell’attuale Stato d’Israele. In realtà le risorse per assumere più docenti al Technion non mancano, ma vogliono essere molto sicuri di scegliere le persone giuste e pertanto usano una certa prudenza nel fare nuove chiamate. Una studentessa dell’ultimo anno di architettura ci accoglie e ci guida all’incontro con il Prof. Adam Shwartz, vice presidente del Technion. Shwartz ci racconta delle donazioni che il Technion riceve, di un programma ad hoc per l’accoglienza degli ultra-ortodossi (che quando si decidono a fare domanda per entrare al Technion spesso appena conoscono le matematica delle nostre scuole medie), delle collaborazioni con le grandi imprese, dove spesso lavorano come manager dei laureati del Technion, ecc. ecc. Ci parla anche dei ricavi ottenuti da brevetti (34 milioni di dollari nel 2015) e delle tante innovazioni portate sul mercato, dalla chirurgia non invasiva agli algoritmi per la compressione dei dati. Ma si illumina soprattutto quando ci racconta dell’”avventura americana” di cui è stato protagonista. Nel 2011 il sindaco di New York Bloomberg lanciò una sorta di bando invitando alcune università non americane a presentare un progetto per una graduate school nelle scienze applicate, con l’obiettivo di avere più start-up high-tech nella sua città. Quelli del Technion decisero di partecipare insieme alla Cornell University, ma pensarono di scrivere un progetto particolarmente innovativo, originale, un po’ pazzo. Ed hanno vinto. Ai finanziamenti iniziali se sono aggiunti altri 133 milioni di dollari messi a disposizione da Irwin Mark Jacobs, CEO Emerito della Qualcomm, dando vita al Joan & Irwin Jacobs Cornell-Technion Institute. “La cosa più interessante – dice Shwartz – è che questo progetto è molto interdisciplinare ed abbiamo introdotto delle innovazioni nell’organizzazione e nella didattica che mai avremmo potuto proporre a casa nostra, a causa di una serie di rigidità e schemi che in tuttte le università del mondo è difficile superare.”

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Israele: sempre più “start-up nation” – Day 5..continua…continua.. Il Technion, pur essendo una università non molto grande, ha accettato anche l’invito (e i soldi) dei cinesi ad avviare un progetto analogo nel Guangdong. “Quali sono i vostri progetti futuri?” - gli chiediamo – “Assolutamente nessuno – afferma Shwartz – abbiamo fin troppa carne al fuoco e dobbiamo gentilmente dissuadere i cinesi dal proporci altri progetti che sono pronti a finanziare. Si tratta di cifre molto importanti, ma non possiamo permetterci di perdere il focus sulle cose che per noi sono fondamentali”. Morale della favola: non compiacersi dei successi raggiunti e pensare a cosa è necessario modificare per anticipare i cambiamenti imposti dall’evoluzione delle tecnologie, degli obiettivi, delle situazioni. Per il Technion i due grandi progetti internazionali in Cina e America sono l’occasione per sperimentare soluzioni nuove che magari tra un po’ di tempo saranno introdotte anche ad Haifa. Salutiamo i colleghi del Technion che ci ribadiscono il loro interesse a presentare progetti europei e ad avviare iniziative di mobilità. Non è difficile intuire il perché: in Israele i professori sono molto incoraggiati a prendere periodi sabbatici per interagire con l’estero e maturare nuove idee, ed anche in anni normali hanno tutti un budget di circa 10 mila dollari per conferenze e viaggi di studio.Mare a destra, Monte Carmelo a sinistra, il consueto traffico di Tel Aviv ed eccoci all’Ambasciata d’Italia. Qualche foto dalla sala riunioni al 21° piano e poi riunione di condivisione finale, accolti dall’ambasciatore uscente Francesco Talò e dal suo staff al completo e accompagnati da quello entrante Gianluigi Benedetti, che è stato con noi in questa settimana. Dopo i ringraziamenti sinceri a Rafael Erdreich, Ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Israele in Italia, promotore del viaggio, raccontiamo al Prof. Luigi Nicolais (ora al MIUR), anche lui con noi in Israele, cosa ci sembra di avere imparato da questo viaggio e cosa riporteremo anche alla Conferenza dei Rettori (CRUI), che ci ha di fatto assegnato tale mandato alla partenza. A parte i molti aspetti tecnici (bandi, uffici di trasferimento tecnologico, incubatori, venture capitalist, ecc.), la parola chiave che racchiude le nostre sensazioni dopo una settimana in Israele è “concretezza”. Questo è un Paese dove si fa ottima ricerca (ma se ne fa anche da noi) e che è anche molto concreto nel prendere decisioni sui temi dell’innovazione e della nuova imprenditorialità, nel progettare gli strumenti di policy e soprattutto nell’implementarli con precisione e puntualità. Torniamo a casa con un gruppo Whatsapp in più sul cellulare, un sacco di biglietti da visita in tasca, un resoconto dettagliato del viaggio sul nostro PC e parecchie idee da provare ad implementare, sia in Italia che in Israele, anche proprio in collaborazione con la nostra Ambasciata. Senza scoraggiarsi delle complessità italiane, ma anzi, mettendoci un po’ della chutzpah che abbiamo imparato a conoscere da queste parti: l’arroganza, l’insolenza, la sfrontatezza, ma anche l’audacia e la fiducia in se stessi nel portare avanti sia grandi progetti che le sfide della vita di ogni giorno.

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