Intervalli - Aprile 2016

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Editore: MTSM srl - Via Locatelli, 49 - ALMÈ (Bg) - Tel. 035.545100 - Direttore responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo n. 20 del 13/05/2008 - Anno IX - N. 4 - APRILE 2016 LATTERIA DI BRANZI www.latteriadibranzi.it PRODOTTI TIPICI - MENU TRADIZIONALI BAITA DEI SAPERI E DEI SAPORI BREMBANI ZOGNO (BG) - Via Grotte delle Meraviglie,14a -Tel.0345.92061 Orario continuato CALZATURE • ABBIGLIAMENTO PELLETTERIA Via C. Battisti, 17 - ZOGNO (Bg) - Tel. 0345.92353 ed altri prestigiosi marchi... In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda ospedaliera. Nicora rassicura: Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio La Val Brembana si schiera in difesa dell’Ospedale. Sono stati tantissimi, a migliaia, i cittadini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di ta- gli imposta dall’Azienda ospe- daliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. a pag. 3 Nasce la nuova Provincia dei Comuni Varato il decreto della nuova Area Vasta, sarà suddivisa in 11 zone omogenee. Terme: giù dal podio Lo ammettiamo: siamo provinciali con l’aggravan- te di essere campanilisti e ci sentiamo colpiti per- sonalmente quando toccano in negativo le nostre convinzioni. Negli ultimi anni ci siamo crogiolati nella convin- zione che a San Pellegrino si stessero realizzando le più belle terme dell’universo conosciuto, che ci sa- rebbe stata la svolta definitiva del settore turistico, che l’intera valle sarebbe stata scossa da un fremito di ritrovato ottimismo. Con queste convinzioni ci siamo gettati a capofitto sul servizio che il portale Virgilio.it ha dedicato a «Benessere e relax: le ter- me più belle del nord Italia». Convinti di trovare San Pellegrino al primo posto in classifica ci ha preso un po’ di sconforto scoprire che questa posizione è invece occupata della terme di Abano (Pd), «una cittadina di pochi abitanti, svilup- pata lungo la via delle terme, che ne costituiscono il cuore pulsante». Come ci piacerebbe scrivere un giorno le stesse cose per la cittadina della Val Brem- bana! Va beh, non siamo al primo posto, ma saremo sicuramente secondi. Invece troviamo le terme di Bormio, tra le righe leggiamo: «Qui sorge l’omoni- mo hotel QC Terme che offre ai propri clienti ben 70 tipologie di servizi termali, zona ristorante d’alta qualità, eventi dedicati a tecniche di rilassamento ed allenamento per corpo e mente, oltre alle varie opportunità di fare escursioni e praticare sport rige- nerante e divertente sull’alta Valtellina». Ah, va bene: QC è la stessa società che gestisce an- che l’immagine di San Pellegrino e avrà adottato la strategia di favorire la storica struttura termale, siamo sicuri che il terzo posto non ce lo leva nes- suno. Invece in questa posizione troviamo le terme di Dolomia, in Val di Fassa, immerse nella natura e nell’aria pulita e sana delle montagne, attorniate da ampi e splendidi parchi. Ormai siamo giù dal podio, ma la nostra incrollabile fede ci convince che almeno la medaglia di carto- ne non ce la toglie nessuno. Ci pensano le terme di Saint Vincent, in Valle d’Aosta, ristrutturate da poco, con spazi moderni e curati oltre ad un’ottima veduta sulle montagne innevate. Lo ammetto, mi prende lo sconforto ma non resisto a sbirciare il quinto posto. Anche se vale poco, sa- remo nell’elenco che si conta sulla dita della mano. Speranza delusa, qui ci sono le terme di S.Lucia di Pescantina, zona Lago di Garda e a poca distanza da Verona. Ma allora? Mica ci avranno raccontato delle frottole? Nascono le Aree omo- genee della provincia di Bergamo. Venerdì 25 marzo è stato firmato il decreto che articola il territorio dell’Area vasta di Bergamo in undici raggruppamenti di Comuni, strumenta- li a una nuova visione orientata alla promo- zione e allo sviluppo territoriale. a pag. 2 Ospedale, la Val Brembana si mobilita «Non fateci rimpiangere Treviglio» OGNI GIORNO LEGGI www.inter-valli.com IL QUOTIDIANO ONLINE

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Editore: MTSM srl - Via Locatelli, 49 - ALMÈ (Bg) - Tel. 035.545100 - Direttore responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo n. 20 del 13/05/2008 - Anno IX - N. 4 - APRILE 2016

LATTERIA DI BRANZIwww.latteriadibranzi.it

PRODOTTI TIPICI -MENU TRADIZIONALI

BAITA DEI SAPERI E DEI SAPORI BREMBANIZOGNO (BG) - Via Grotte delle Meraviglie, 14a - Tel. 0345.92061

Orario continuato

CALZATURE • ABBIGLIAMENTOPELLETTERIA

Via C. Battisti, 17 - ZOGNO (Bg) - Tel. 0345.92353 ed altri prestigiosi marchi...

In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda

ospedaliera. Nicora rassicura:

Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio

La Val Brembana si schiera in difesa dell’Ospedale. Sono stati tantissimi, a migliaia, i cittadini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di ta-gli imposta dall’Azienda ospe-daliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

a pag. 3

Nasce la nuova Provincia dei ComuniVarato il decreto della nuova Area Vasta,

sarà suddivisa in 11 zone omogenee.

Terme: giù dal podioLo ammettiamo: siamo provinciali con l’aggravan-te di essere campanilisti e ci sentiamo colpiti per-sonalmente quando toccano in negativo le nostre convinzioni.Negli ultimi anni ci siamo crogiolati nella convin-zione che a San Pellegrino si stessero realizzando le più belle terme dell’universo conosciuto, che ci sa-rebbe stata la svolta definitiva del settore turistico, che l’intera valle sarebbe stata scossa da un fremito di ritrovato ottimismo. Con queste convinzioni ci siamo gettati a capofitto sul servizio che il portale Virgilio.it ha dedicato a «Benessere e relax: le ter-me più belle del nord Italia».Convinti di trovare San Pellegrino al primo posto in classifica ci ha preso un po’ di sconforto scoprire che questa posizione è invece occupata della terme di Abano (Pd), «una cittadina di pochi abitanti, svilup-pata lungo la via delle terme, che ne costituiscono il cuore pulsante». Come ci piacerebbe scrivere un giorno le stesse cose per la cittadina della Val Brem-bana! Va beh, non siamo al primo posto, ma saremo sicuramente secondi. Invece troviamo le terme di Bormio, tra le righe leggiamo: «Qui sorge l’omoni-mo hotel QC Terme che offre ai propri clienti ben 70 tipologie di servizi termali, zona ristorante d’alta qualità, eventi dedicati a tecniche di rilassamento ed allenamento per corpo e mente, oltre alle varie opportunità di fare escursioni e praticare sport rige-nerante e divertente sull’alta Valtellina».Ah, va bene: QC è la stessa società che gestisce an-che l’immagine di San Pellegrino e avrà adottato la strategia di favorire la storica struttura termale, siamo sicuri che il terzo posto non ce lo leva nes-suno. Invece in questa posizione troviamo le terme di Dolomia, in Val di Fassa, immerse nella natura e nell’aria pulita e sana delle montagne, attorniate da ampi e splendidi parchi.Ormai siamo giù dal podio, ma la nostra incrollabile fede ci convince che almeno la medaglia di carto-ne non ce la toglie nessuno. Ci pensano le terme di Saint Vincent, in Valle d’Aosta, ristrutturate da poco, con spazi moderni e curati oltre ad un’ottima veduta sulle montagne innevate. Lo ammetto, mi prende lo sconforto ma non resisto a sbirciare il quinto posto. Anche se vale poco, sa-remo nell’elenco che si conta sulla dita della mano. Speranza delusa, qui ci sono le terme di S.Lucia di Pescantina, zona Lago di Garda e a poca distanza da Verona.Ma allora? Mica ci avranno raccontato delle frottole?

Nascono le Aree omo-genee della provincia

di Bergamo. Venerdì 25 marzo è stato firmato

il decreto che articola il territorio dell’Area vasta di Bergamo in undici raggruppamenti di Comuni, strumenta-

li a una nuova visione orientata alla promo-zione e allo sviluppo territoriale.

a pag. 2

Ospedale, la Val Brembana si mobilita«Non fateci rimpiangere Treviglio»

OGNI GIORNO

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ONLINE

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L’intervista. Il presidente della Provincia Matteo Rossi sulle Aree omogenee

«Una Provincia leggera per una politica forteLa nuova Area Vasta agenzia per lo sviluppo territoriale»

Nascono le zone omo-genee della provincia di Bergamo. Venerdì 25 è stato firmato dal presi-dente della Provincia, Matteo Rossi, il decreto che articola il territorio dell›Area vasta di Berga-mo (l›attuale Provincia) in undici raggruppamenti di Comuni, strumentali a una nuova visione orien-tata alla promozione e allo sviluppo territoriale. Lo scopo, come dichia-rato nell›art.6 del nuovo Statuto della Provincia, da cui prende spunto la nuova configurazione, è quello di consentire lo svolgimento coordinato di funzioni a beneficio dei Comuni, delle Asso-ciazioni di Comuni, del-le Unioni di Comuni e delle Comunità montane, assicurando la rappre-sentanza dei vari livelli di governo. «La nuova Provincia sarà soprattut-to un›agenzia di svilup-po territoriale governata dagli enti locali - dichiara il presidente Rossi -. Cre-diamo in questo proget-to e pensiamo che possa essere veramente utile al rilancio del territorio. E› qui, nella costruzione di un nuovo sviluppo, che ci giochiamo la capacità di essere centrali». Presidente Rossi, come si colloca il decreto che ha firmato oggi all’in-terno del percorso di riforma della Province? «Dopo l›approvazione del nuovo Statuto questo è il secondo atto ammi-nistrativo verso la nuova Provincia dei Comuni. Ci stiamo lavorando dal settembre scorso con un lungo percorso di con-divisione, prima con gli Stati generali dei Co-muni, poi con il viaggio in tutti i territori, infine con l›assemblea Ats dei Sindaci e gli ultimi sug-gerimenti avanzati dagli ambiti. Ora si apre uf-ficialmente il confronto

con la Regione (che in-contreremo l›11 aprile) la quale, dopo il referendum costituzionale di ottobre sarà chiamata a legifera-re nel quadro della nuo-va normativa nazionale. L›obiettivo che abbiamo condiviso con Maroni è di arrivare entro giugno a definire un modello lom-bardo che tenga insieme semplificazione e prota-gonismo del territorio e che sia capace di orienta-re le decisioni del gover-no».Qual è la visione strate-gica che sostiene questo percorso? «Da un lato ci sono le difficoltà quo-tidiane legate al bilancio, dall›altro un grande la-voro di presenza e con-divisione sul territorio per costruire dal basso la nuova area vasta. Il futuro governo della bergama-sca non potrà che essere policentrico e condiviso, tenendo insieme il capi-tale sociale delle nostre comunità con il valore aggiunto delle reti lunghi, sovraprovinciali e inter-nazionali. Ogni territorio

sarà chiamato a costruire la propria idea di svilup-po, a mettersi in relazione con le altre zone, ma an-che a rafforzare le proprie relazioni con le altre pro-vince, penso ai rapporti del sebino e della val di scalve con i territori bre-sciani, della pianura con Milano e Cremona, delle nostre valli con le real-tà della macro regione alpina, infine l›area ur-bana della Grande Ber-gamo, dove sussistono asset come l›aeroporto, l›università, la fiera che rappresentano la porta d›ingresso e il trampoli-no di lancio della berga-masca verso il mondo, ma anche dove occorre lavorare per riqualifica-re le aree dismesse ex industriali della cintura creando le condizioni per nuovi insediamenti pro-duttivi innovativi . Que-sto lavoro necessiterà di una regia politica forte, e questo sara› il ruolo della nuova area vasta, sempre meno ente amministrati-vo e sempre piu› agenzia di servizio e di sviluppo

governata dagli enti lo-cali capace a sua volta di mettersi in rete con altre realtà, come abbiamo fatto costruendo il primo accordo con le Province della Lombardia orienta-le. In una battuta potrem-mo dire «una Provincia leggera per una Politica forte», come diceva il ti-tolo del documento pro-grammatico sul quale sono stato eletto».Presidente, in questi mesi l›abbiamo spesso sentita parlare di pro-getti di sviluppo e dei Sindaci come «nuova classe dirigente del ter-ritorio». Qual è la situa-zione dal suo osservato-rio? «In questi mesi ab-biamo lavorato sodo per radicare questo percorso di riforma nel cuore del territorio. Il nostro lavoro viaggia lungo tre direzio-ni. Rispetto alle funzioni provinciali per la prima volta i Comuni sono stati coinvolti nella definizio-ne del piano dell›offerta formativa scolastica, è da poco cominciata la con-sultazione sulle priorità

viabilistiche di ogni terri-torio, la campagna «fiumi sicuri» e› stata costruita in sinergia con le Comu-nità Montane, quando verrà il momento il bilan-cio verrà prima discusso in ogni zona così come la seconda fase del percor-so del Patto dei Sindaci sulla green economy. Si è dunque iniziato a con-dividere le scelte Provin-ciali con i Comuni. Sono stati attivati nuovi servizi per i Comuni a partire dai percorsi di formazione per dipendenti e ammi-nistratori che stanno ve-dendo una straordinaria partecipazione e che sono stati promossi in collabo-razione con l›Università, le fondazioni, le banche e le imprese del territorio. L›ufficio Europa costitu-ito col Comune capoluo-go è un valido supporto per informare sui bandi e stendere progetti, e non appena venduta BigTlc, il know how di Big Fibra sarà orientato a costruire nuovi investimenti terri-toriali. Il terzo capitolo riguarda i progetti di svi-luppo. Con il bando dello scorso dicembre abbiamo cominciato a premiare la capacità di costruire pro-getti pubblico/privati a livello sovracomunale. I risultati sono stati di gran lunga superiori alle aspet-tative e da parte nostra cercheremo di orientare i finanziamenti di imprese e fondazioni partecipate dalla Provincia su tutto il territorio. Sulla promo-zione turistica del territo-rio andremo a firmare un protocollo d›intesa tra la Provincia, Turismo Ber-gamo e i consorzi territo-riali per definire le moda-lità di coordinamento del-le politiche turistiche. Sui fondi europei per le aree interne che transiteranno per Regione Lombardia stiamo lavorando insieme alle comunità montane brembana, seriana e scal-

ve per la presentazione di progetti capaci di inter-cettare i milioni a dispo-sizione. Il motore di tut-te queste trasformazioni sarà il nuovo Piano Terri-toriale di Coordinamento Provinciale che abbia-mo avviato nel consiglio provinciale di marzo e che sarà accompagnato dall›Osservatorio del Ter-ritorio, il contenitore web di tutti i dati statistici, del-le ricerche e delle buone pratiche».In questi anni si è spes-so sentito parlare di obbligo delle gestioni associate dei servizi, sempre puntualmente rinviate. Come si inseri-sce il progetto delle zone omogenee nel dibattito sulle Gao? «Quella che stiamo perseguendo è una nuova idea di inter-comunalità. Fare sistema tra enti locali e› ormai un›esigenza non piu rin-viabile, ma questo tema fino ad oggi si e› esaurito nelle gestioni associate dei servizi o nei periodici appelli alla soppressio-ne dei piccoli Comuni. Dobbiamo andare deci-samente oltre. L›avvento delle zone omogenee coincide con il tramonto dell›esperimento delle ge-stioni associate obbliga-torie, che con l›ennesima proroga disposta dal D.L.210/2015 si appresta ad essere definitivamen-te accantonato, e apre a nuove formule attraverso le quali le forme di coo-perazione intercomunale vedranno coinvolti non solo i piccoli Comuni ma anche quelli di dimen-sione maggiore. Accanto alla dimensione comuna-le dell›interesse pubblico viene messa in rilievo la dimensione intercomuna-le del bene comune, che solo in parte si esaurisce nel tema delle gestioni associate, e che evoca l›esigenza di contenitori nei quali sviluppare poli-tiche di coesione econo-mico-sociale tra territori contigui ancorchè artico-lati in diverse entità am-ministrative».

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Ospedale, la Val Brembana si mobilita«Non fateci rimpiangere Treviglio»

In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda ospedaliera. Nicora rassicura: Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio

La Val Brembana si schiera in difesa dell’O-spedale. Sono stati tan-tissimi, a migliaia, i citta-dini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di ta-gli imposta dall’Azienda ospedaliera Papa Gio-vanni XXIII di Bergamo. La riduzione dei servizi di pediatria, ortopedia e radiologia in vigore dal 1 aprile ha destato pre-occupazione ed allarme tra primari e personale medico sanitario (da cui è partita la prima segna-lazione).Da qui la scelta di alcuni residenti di costituire un comitato pro Ospedale ed organizzare il corteo per chiedere il manteni-mento dei servizi ed il ripristino di quelli già di-sattivati.

Il faccia a faccia – A mobilitarsi è stata anche la Comunità Montana Valle Brembana. Alla vigilia della manifesta-

zione, con convocazione da parte del presidente Alberto Mazzoleni e del presidente di ambito Pa-trizio Musitelli, presso la Green House di Zogno si è tenuto il lungo faccia a faccia con il direttore dell’Ats Azzi e dell’Asst Nicora. Un confronto schietto e sincero nel quale è stato più volte

ribadito che «nessuno ha mai pensato o detto di chiudere l’Ospedale, tanto meno il pronto soc-corso». I direttori si sono detti «sorpresi» dalle «voci infondate» rispetto alle presunte riduzioni di servizi, manifestando la piena volontà nel poten-ziarli riorganizzandoli. «Ci siamo messi a di-

sposizione per esamina-re insieme il piano che ci verrà presentato nei prossimi mesi – ha di-chiarato il presidente di ambito Musitelli-. Siamo consapevoli del perio-do di transizione legato all’applicazione della nuova riforma lombarda e della conseguente rior-ganizzazione territoria-

le. Chiediamo alle forze politiche di sostenere il mantenimento dei ser-vizi nelle aree montane, che necessitano di una attenzione particolare». «Il nostro impegno sarà quello di affiancare i cit-tadini – aggiunge il pre-sidente Mazzoleni, per garantire un sistema che risponda alle loro reali esigenze, operando con una funzione di stimolo e proposizione verso le due direzioni Ats e Asst, che devono garantirci un presidio ospedaliero ade-guato e sicuro».

La piazza – Dal corteo la voce è univoca: «Ridateci i nostri servizi». Striscio-ni, palloncini colorati e tanti giovani. Tutti uniti, con un unico obiettivo: difendere il proprio ospe-dale. A presenziare anche la CMVB, rappresentata dall’assessore delegato Ernestina Molinari, oltre che diversi sindaci della valle e consiglieri regio-nali. Al termine del corteo spazio anche agli inter-venti delle autorità poli-tiche. «Chiediamo alla di-rezione del Papa Giovan-ni di non farci rimpian-gere Treviglio – tuona il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi-.

Ci siamo battuti per anni contro una dirigenza che ha trattato questa struttura nel modo peggiore possi-bile. I primi responsabili siamo anche noi ammi-nistratori – aggiunge poi Milesi-, non siamo stati sufficientemente attenti. A Nicora abbiamo chie-sto di ragionare a carte scoperte: non pensino di tagliare di nascosto i ser-vizi, quello che succede lo conosciamo. Occorre ragionare sui problemi e sul rilancio dell’ospeda-le». Poi la riflessione del sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi: «Siamo partiti dalla scel-ta scellerata fatta negli anni 90’ di afferire que-sta struttura a Treviglio, lontanissima dal punto di vista mentale e di ragio-namento. L’afferimento a Bergamo è stato voluto per salvare il salvabile – ha poi sottolineato-. Per andare in controtendenza allo spopolamento della valle occorre percorre-re due strade: creare oc-cupazione e mantenere i servizi sul territorio. Chiediamo una cosa sola, fare il possibile per cui vi-vere in montagna non sia impossibile. Questa gente merita rispetto».

Federico Marzullo

Amministrative 2016 con pochi protagonisti

A.A.A. Candidati cercasi «Candidati sindaco cerca-si». Sembrerà strano ma a poche settimane dalle elezioni amministrative a mancare sono proprio loro, i candidati alla pol-trona di primo cittadi-no. Il problema riguarda anche Comuni non pro-prio piccoli come San Pellegrino Terme (4894 abitanti) e San Giovanni Bianco (4908 abitanti), dove per il momento ad essere in lizza sono solo i sindaci uscenti. Insomma, il mestiere del sindaco non è più in voga. La po-litica non interessa più a nessuno, o quasi, e la sen-sazione è che anche sta-volta quel «partito» mix esplosivo di antipolitica ed assenteismo la faccia da padrone. Poco riconoscimento (an-che economico) e troppi grattacapi i motivi che sempre di più allontanano i cittadini dal «Palazzo». Ma dovrà esserci una ra-gione tutta politica se ormai in troppi mormo-rano «sono tutti uguali» e prima si allontanano schifati, poi dal ranco-re appena sussurrato al mugugno solitariamente covato passano al con-trattacco. Come si può liquidarli definendoli an-tidemocratici e reazionari qualunquisti? Se dentro il

termine «qualunquismo» ci riversiamo tutto ciò che tenta in qualche modo di arginare l’intrusione in-vasiva nella politica, non c’è da stupirsi se questa viene poi letteralmente sbranata. Viene sbranata da una società civile dive-nuta, a suo modo, anche società politica. Ma si è davvero così ciechi per non accorgersi che que-sto fenomeno rappresenta una reazione a quel rag-gelante e insopportabile teatrino tutto all’italiana della politica, che non fa ciò che promette e passa il tempo a promettere ciò

che dovrebbe fare?L’antipolitica si sta rive-lando un uragano che ri-schia molto seriamente di travolgere tutto quello che rimane della politica, an-che perché un’altra buo-na parte se l’è mangiata già la tecnica ed il potere economico – finanziario. È vero o forse no che i processi macroeconomici sono indipendenti dalla politica? Fanno a meno, cioè, della legittimazione democratica. Ma oltre a questo, è fatto noto che c’è un rappor-to, quello con la società, totalmente lacerato. Se

questo non sarà pronta-mente ricucito da concreti e univoci comportamen-ti, i necessari atti politi-ci resteranno comunque puro «flatus vocis», e i cittadini sapranno di cer-to come regolarsi. Se la politica continuerà a per-der tempo, ad inseguire impalpabili identità e ad alimentare anime morte, l’antipolis – quel miscu-glio esplosivo fatto di tec-nica, finanza, qualunqui-smo populistico, ma an-che rivolta di una società politicizzata- cesserà di essere soltanto un incubo, perchè diventerà il nostro unico futuro.

Federico [email protected]

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«Un nuovo polo socio sanitario nell’ex Gres tra Ponteranica e Sorisole»

Il sindaco Nevola lancia l’idea: «È tra le vocazioni del comparto. Pronto il Masterplan avvieremo le consultazioni

Come nasce l’idea del recupero dell’area in-dustriale dell’ex Gres. «Le diverse destinazio-ni urbanistiche delle due aree del compar-to sito tra Ponteranica e Sorisole rendevano particolarmente diffici-le progettare la riquali-ficazione per la proprie-tà. Così, ci siamo fatti pro-motori dell’accordo, coinvolgendo anche il Parco dei Colli come garante della qualità dell’intervento».

Qual è l’ indirizzo po-litico pensato per il futuro di quest’area? «Abbiamo immaginato il comparto come uni-co, prescindendo dai confini amministrativi, con un occhio di riguar-do al consumo di suolo da parte del privato. L’operazione sarà infat-ti a “consumo di suolo 0” o addirittura con re-cupero di suolo libero. Inoltre, immaginiamo soluzioni progettuali che permettano di ricu-cire la frattura tra que-

sto comparto e l’abitato dei due Comuni, oggi al di là della SS470».

Questo come? «O tramite la realizza-zione di sottopassi o so-vrappassi. Non ci sono alternative».

E per le funzioni da insediare? «No alla grande distri-buzione. Abbiamo la-sciato aperta ogni altra possibilità. Tra 6 mesi la proprietà presenterà un primissimo Master-

plan di riferimento, per iniziare le consultazio-ni pubbliche mirate a finalizzare l’intervento rispetto le esigenze del-la cittadinanza».

La vostra idea a ri-guardo? «Per le caratteristiche del comparto vedrem-mo bene una struttura di tipo socio sanitario».

Di che tipo? «Non una Rsa o Centro Diurno ma una struttu-ra nel quale il cittadino

possa accedere per ri-chiedere servizi e trat-tamenti relativi a que-sto ambito. Sono ipotesi di lavoro, ma tra le vocazioni che si prestano ad una va-lorizzazione dell’area,

questa potrebbe essere suscettibile allo svilup-po di attività correlate, come social housing o attività economiche a corredo della struttura.

Quali potrebbero es-sere i pregi per una soluzione del genere? «Senz’altro quello di godere di una posizione assolutamente strategi-ca, grazie alla vicinanza della città di Bergamo. Senza dimenticare che l’area si trova anche ai piedi delle valli Brem-bana e Imagna, alle spalle di un ampio pol-mone verde. E la prospettiva di esse-re servita in futuro dalla tramvia»

Primo raduno mondialedei Busi

700 anni. Tutti i miei avi sono nati a Cava-glia, contrada storica di Brembilla, compresi i miei fratelli, io a Mi-lano dove vissi per 40 anni e la cosa in verità mi ha sempre dato un poco di fastidio, anche se a Cavaglia ci anda-vo, sopratutto da bam-bino per le vacanze estive.Andato in pensione, nel

2014 ebbi l’occasione di entrare in possesso della casa delle mie vacanze estive e final-mente, sono ritornato a Cavaglia stabilmente”. I Busi sono un antico e nobile casato e nel 1996 iniziai delle ricerche per avere più documen-ti ed informazioni sulle nostra storia. In questi vent’ anni ho raccolto una mole ragguarde-vole di documenti gi-rando archivi storici, biblioteche storiche, parrocchie, comuni e consultando libri. Nel

2012 iniziai a scrivere degli appunti per dare un ordine cronologico alle scoperte ed al lavo-ro che avevo fatto. Ne uscì un libretto che ho intitolato “ Antica Ca-sata de’ Busi” dedicato inizialmente alla mia famiglia, poco a poco ho incluso anche i Busi di Brembilla, della Val Brembana ... e oltreAspettando che i Busi, sparsi in ogni angolo del mondo, rispondano all’appello questi sono i contatti ed il program-ma della giornata.

Chi desiderasse parte-cipare potrà contattare il 3497810441 oppure via mail a : [email protected] programma prevede : ore 11,00 aperitivo offerto da Dario; ore 12,00 pranzo con ricco menù al prezzo di circa 15 euro; ore 15,00 ben-venuto e presentazione delle origini dei Busi; ore 16,00 visita guidata a Cavaglia ed alla chie-sa di Brembilla; ore 18.00 Santa Messa.

Sabato 7 maggio 2016 si svolgerà a Brembilla (val Brembilla) il pri-mo raduno mondiale dei Busi, organizzato con l’intenzione di far conoscere a tutti i Busi del Mondo le proprie origini. Hanno già aderito all’invito molti Busi sparsi in angoli diversi dell’Italia e poi Argen-tina, Inghilterra e Fran-

cia. Ideatore dell’ini-ziativa è Dario Busi: “Le mie origini sono brembillesi,- esordisce - il primo documen-to di Giovanni Busi di Brembilla data 15 ago-sto 1352, non sapendo se suo padre Gio’ Bat-ta fosse nato pure lui a Brembilla, quindi su questo territorio la mia ascendenza familiare ha una storia di quasi

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Una settimana ecologica per l’ambienteCosì Zogno tutela il territorio

Incontri informativi e laboratori didattici dedicati a studenti e famiglie.

Il Comune di Zogno torna in campo per l’ambiente. E lo fa at-traverso «Greenweek», la Settimana Ecologi-ca. Dall’11 al 16 aprile incontri con gli studen-ti e laboratori didattici coinvolgeranno la cit-tadinanza e gli studenti dell’Istituto compren-sivo di Zogno all’inter-no della manifestazio-ne dedicata alla tutela delle risorse ambientali e alla valorizzazione del territorio. «L’iniziativa offrirà agli studenti un’oc-casione di confronto con i loro compagni, con gli insegnanti e le famiglie, con l’in-tenzione di capire ed approfondire insieme l’importanza e l’impe-gno che ognuno di noi deve avere per tutelare l’ambiente che ci cir-conda», ha spiegato l’assessore delegato del Comune di Zogno, Selina Fedi. Ma non solo, gli in-contri proseguiranno con ulteriori due date (18 e 27 aprile) nel quale verranno attiva-te ulteriori iniziative di

informazione e forma-zione, oltre che uscite sul territorio per opere di riqualificazione che coinvolgeranno gli stu-denti dell’Istituto Tu-roldo.

Festa degli AlberiAnche quest’anno all’interno della Setti-

mana Ecologica è pre-vista la «Festa degli Alberi», che si cele-brerà nella mattinata di mercoledì 13 aprile. «Nel corso di questa festa – ha aggiunto l’assessore all’Am-biente Fedi-, gli alunni delle scuole materne, elementari e medie

presenteranno varie at-tività a tema e – come ormai da tradizione – ci sarà la piantuma-zione di alcuni piccoli alberelli. Quest’anno – prosegue Fedi-, ab-biamo deciso svolgere questa attività nell’area adiacente alla nuova passerella ciclopedo-

nale della frazione di Ambria».

Corso di giardinag-gio – Parallelamente partirà anche il corso di giardinaggio. Si tratta di cinque le-zioni a tema che si svolgeranno ogni saba-to del mese di aprile, a cura del perito agrario Gino Calliari, vincito-re nel 2007 del premio «Garofano d’Argento» per il florovivaismo.

«Quest’anno siamo riusciti a garantire la partecipazione gratuita al corso, per il quale solitamente era previ-sta una quota di parte-cipazione a carico dei cittadini – ha sottoline-ato l’assessore Fedi -. Avevamo le risorse, le abbiamo stanziate. A testimonianza dell’im-pegno e dell’attenzione di questa amministra-zione sul tema ambien-te».

Lo sportello Siae resta in ValleSarà spostato nella Green House

Si rischiava chiusura e decentramento ad Albino. È stato trasferito dal Centro servizi comunale di Zogno alla Green House.

Riapre a partire da mer-coledì 6 aprile, all’in-terno dei locali della green house della Co-munità Montana Valle Brembana a Zogno lo sportello Siae. Si tratta di un servizio di grande utilità soprattutto per le tante attività commer-ciali della Valle e per gli enti pubblici ed as-sociazioni che durante tutto il periodo estivo promuovono numerosi eventi ed iniziative sul territorio. Lo sportello si era at-tivato nel giugno del 2014 grazie all’accordo raggiunto tra Comune

di Zogno e la Società Italiana Autori Editori (Siae), che aveva otte-nuto dall’ente pubblico uno spazio all’interno del Centro servizi co-munali di via Martiri della Libertà. Succes-

sivamente, il sempre maggiore crescente numero di frequenta-tori dello sportello, ha richiesto un aumento degli spazi da mettere a disposizione dell’uten-za. «Da quel momento

ci siamo immediata-mente attivati per risol-vere la situazione e far sì che questo servizio per la comunità trovas-se un suo sviluppo, e non rischiasse nuova-mente di essere perso - ha dichiarato il sindaco del Comune di Zogno, Giuliano Ghisalberti-. L’idea è stata quella di segnalare e di coin-volgere la Comunità Montana, che si è poi impegnata a risolvere il problema». «Dal momento della segnalazione arrivata dal Comune di Zogno – ha poi spiegato il vi-

cepresidente della Co-munità montana Valle Brembana, Giovanni Fattori -, si è lavorato in sinergia per trovare una soluzione. D’ac-cordo con la Giunta della Comunità Mon-tana abbiamo proposto alla Siae di spostare lo sportello all’interno di uno dei locali della gre-en house. E così è stato. Perdere questo servi-zio – ha poi concluso il vicepresidente Fattori -, voleva dire costrin-gere i commercianti e i volontari delle nostre associazioni territoria-li a recarsi fisicamente ad Albino per usufruire di questo sportello. Un dispendio di mezzi e di tempo di cui fortunata-mente i cittadini faran-no a meno».

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WiFi gratis nei Comuni del DatOra internet è a portata di «Famiglia»Access point in 10 comuni di quattro valli, dalla Valbrembana alla Valsassina.

L’attrattività passa dalla rete

Un nuovo e completo si-stema di WiFi gratuito al servizio dell’attrattività di un territorio. È uno dei risultati concreti, le-gati al distretto dell’at-trattività VallinF@miglia composto dai comuni di Zogno (ente capofila), Val Brembilla, Sedrina, Taleggio, Ubia-le Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassi-na Valsassina, Creme-no e Pasturo. Un patto trasversale ai territori (quattro valli delle pro-

vince di Bergamo e Lec-co), finanziato da Regio-ne Lombardia con un contributo di 360 mila euro, utilizzato in parte per incentivare le impre-se private del comparto turistico e commerciale negli investimenti (sono stati accordati oltre 102 mila euro di contributo per far fronte a più di 200 mila euro di inve-stimenti), in parte per promuovere l’attrattività ed aumentare i servizi a disposizione dell’utenza

turistica e commerciale. Proprio in questa secon-da sfaccettatura rientra il percorso di strutturazio-ne di una rete di free wifi, un investimento di oltre 60 mila euro. Il servizio permette di accedere li-beramente ad internet in alcuni punti del territo-rio, a partire dal mese di maggio 2016. Semplice e immediato l’utilizzo: basta recarsi in un’area coperta dal servizio ed avere la configurazione di rete wireless in con-

figurazione automatica e selezionare la rete. Al primo accesso è neces-sario registrarsi tramite procedura che fornisce le credenziali via sms oppure tramite account Facebook. Ad indicare le aree d’accesso, l’ap-posizione di specifici cartelli con il logo del distretto dell’attrattività. Unica limitazione: l’ac-cesso è consentito gratu-itamente per 180 minuti al giorno, utilizzabili anche in più collega-

menti mentre è prevista la disconnessione auto-matica dopo 10 minuti di inattività. Un servizio innovativo e particolar-mente utile, soprattutto in funzione dell’esten-sione territoriale, che si aggiunge alle tante azio-ni che il distretto dell’at-trattività ha completato e va completando in questo periodo: l’edu-cational riservato ai giornalisti, il primo fe-stival dello storytelling, la strutturazione di una nuova applicazione digi-tale e di un portale web, la realizzazione di un filmato in realtà virtuale (che sarà disponibile a breve), la trasposizione di tutti i contenuti digi-tali in E015, l’organiz-zazione della kermesse Sapori&Cultura su scala distrettuale, la produzio-ne di brochure cartacee per venire incontro alle esigenze informative anche dell’utenza meno propensa al digitale, ol-tre al bando per le im-prese private, che è stato affiancato da un impor-

tante percorso di for-mazione indirizzato alle imprese stesse, a titolo totalmente gratuito. A tirare le fila del pro-getto – affiancato dai consulenti di Saef Srl, società specializzata in questo tipo di attività -, il comune di Zogno, in quanto capofila, attra-verso l’Assessorato al Commercio guidato dal vicesindaco, Giampa-olo Pesenti: «Il nostro distretto ha tenuto esat-tamente fede al piano di intervento finanziato dalla Regione Lombar-dia – ha spiegato il vice-sindaco Pesenti-. Abbia-mo volto molte azioni di promozione e gestione del territorio destinate a dare frutti immediati ma anche futuri. Con questi nuovi servizi crediamo di avere migliorato si-gnificativamente la qua-lità del tempo che turisti e utenti possono passa-re nel nostro territorio. Proprio come regione Lombardia ha chiesto di fare con questo specifico bando».

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San Pellegrino Terme, l’Outlet Village porterà 800 nuovi posti di lavoro

Cantiere al via entro il prossimo anno, poi partirà la campagna di recruiting

L’operazione di rilancio turistico di San Pelle-grino Terme e dell’inte-ra Val Brembana entra nel vivo. A fine febbraio gli enti pubblici e pri-vati coinvolti nel pro-getto partito nel lontano 2007 con la sottoscri-zione dell’Accordo di programma, si sono dati appuntamento al Casinò di San Pellegrino per la firma sul terzo atto inte-

grativo. Il rilancio della località termale si inseri-sce in un più ampio pro-getto di recupero, per il quale la Regione Lom-bardia ha stanziato 8 mi-lioni di euro e il Gruppo Percassi ne ha messi a disposizione altri 90, un finanziamento che pre-vede anche la realizza-zione del nuovo Outlet Village, oltre che il re-cupero (seppur parziale)

del Grand Hotel e la ri-attivazione della funico-lare Vetta. È chiaro che

questa operazione di ri-lancio del territorio avrà notevoli risvolti sull’oc-cupazione, tanto che, già nei mesi scorsi, si stima-va che potranno essere 800 i posti di lavoro da coprire all’interno dello shopping center.Il complesso - La re-alizzazione del nuovo centro commerciale è stata affidata alla Arcus Real Estate, divisione immobiliare del Gruppo Percassi. Il centro verrà costruito a soli 30 minuti

dal centro di Bergamo, a un’ora da Milano, e sarà facilmente raggiungibile da tutte le principali cit-tà del nord Italia grazie alla vicinanza dall’uscita A4 Torino - Venezia. Il centro shopping, che si estenderà su un area di 13mila metri quadrati, avrà un bacino di utenza di oltre 6 milioni e mez-zo di visitatori entro i 90 minuti e un potenziale di oltre 3 milioni di tu-risti, conterrà circa 50 negozi aperti 363 giorni l’anno, oltre a numerosi bar, ristoranti, e un com-plesso residenziale con circa 1500 posti auto. È facile immaginare quindi che le gestione e il fun-zionamento di una strut-tura così imponente ri-chiederanno l’impiego di numerose risorse umane, e dunque plausibile la stima che potranno ren-dersi necessarie fino a 800 assunzioni.Le figure ricercate - È ancora presto per parlare

di selezioni aperte, ma per quello che riguarda le figure ricercate è facile immaginare che si tratte-rà di profili impegnati normalmente all’interno di un centro commer-ciale, quindi addetti alle vendita, responsabili, addetti alle casse, addetti alle pulizie, baristi, ad-detti alla sicurezza, ope-ratori di ristorazione e tanti altri. Le opportunità di lavoro riguarderanno certamen-te sia figure con espe-rienza che giovani al pri-mo impiego. Ovviamente non trattan-dosi di un’imminente apertura (i lavori po-trebbero iniziare entro il prossimo anno) non è ancora possibile inviare le candidature per i posti di lavoro che verranno creati al San Pellegrino Outlet Village, per cui bisognerà aspettare l’a-vanzamento dei lavori e l’apertura della campa-gna di recruiting.

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Casinò, l’appello di Fontana per la riapertura a San Pellegrino TermeIl deputato forzista: «Ultimo tassello per rilancio e sviluppo dell’attività

turistica. Serve un fronte comune per convincere il Governo

Dopo il presidente della Regione Sicilia Crocet-ta, anche il deputato di Forza Italia Gregorio Fontana torna sull’ar-gomento dell’apertura di nuovi casinò. «L’i-dea sarebbe quella di riaprire il casinò di San Pellegrino Terme – fa sapere Fontana-. Dopo il positivo sblocco dei fondi Cipe per il Grand Hotel e il recente avvio della nuova stazione termale manca solo il via libera alla riapertura del Casinò, per consen-tire a San Pellegrino, e a tutta la Val Brembana, di disporre di un insie-me di infrastrutture tu-ristiche che possano fa-vorire un serio rilancio e sviluppo dell’attività turistica». «Il decreto attuativo della delega fiscale rela-tivo ai giochi - continua il deputato bergamasco -, in fase di definizione nelle prossime setti-mane, rappresenta una straordinaria occasione per chiedere al Gover-no di far si che faccia ciò che aveva promes-

so con l’accoglimento dell’ordine del giorno alla legge di Stabilità, da me presentato, che impegnava l’Esecutivo a prendere iniziative volte alla riapertura del Casinò di San Pellegri-no e delle altre realtà si-mili a livello nazionale. Mi auguro quindi che il Governo colga que-sta occasione inseren-do, nel provvedimento attuativo della delega fiscale, il via libera per l’apertura di nuovi Ca-sinò, in particolare San

Pellegrino e Taormina, che da più tempo hanno presento la richiesta». Infine lancia un appel-lo a tutti i parlamentari, a tutte le forze politiche bergamasche, ai sindaci e ai rappresentati del territorio per «creare un fronte comune per sbloccare l’attuale si-tuazione e convincere, in tempi brevi, il Go-verno a dare il via libe-ra alla riapertura della casa da gioco di San Pellegrino».

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Start up innovative nell’ex padiglione KuwaitE nuova ciclabile per una migliore viabilità

Al via il progetto di marketing territoriale «Turnà a ‘ndomà». Il sindaco Zambelli: così progettiamo la Val Brembilla del futuro

«Turnà a ‘ndomà». È il nome del progetto di marketing territoriale promosso dal Comune di Val Brembilla e sotto-scritto tramite un proto-collo d’intesa da Provin-cia di Bergamo, Comuni-tà Montana Valle Brem-bana, Confindustria e Confartigianato, Distret-to dell’Attrattività Valli in F@miglia. Il docu-mento è stato presentato in Municipio il 23 marzo e prevede una serie di iniziative volte alla valo-rizzazione e alla promo-zione del territorio. «Il piano delle attività include la divisione del progetto in azioni speci-

fiche – spiega il sindaco di Val Brembilla, Damia-no Zambelli-. Da un lato si ipotizza la sistemazio-ne della Sp24 attraverso la realizzazione di una

pista ciclopedonale, che permetterà il consolida-mento delle aree cedevo-li ed il recupero delle esi-stenze storiche lungo il tessuto stradale, dall’al-

tro s’intende creare all’in-terno dell’ex padiglione Kuwait di Expo Milano 2015 un laboratorio in cui aziende e giovani possa-no collaborare realizzan-

do progetti di start up. Questo edificio polifun-zionale – aggiunge poi il sindaco Zambelli-, sarà anche un luogo d’incon-tro per associazioni, uno spazio destinato a ma-nifestazioni ed eventi di varia natura».La struttura utilizzata ad Expo 2015, in accia-io, vetro e legno, darà al paese un immagine mo-derna, richiamando così i criteri di costruzione delle numerose aziende presenti in Valle, in una logica di sostenibilità ambientale, economica ed energetica. A mettere in moto la «macchina del futuro» saranno sei la-boratori che seguiranno la filosofia «made with care», secondo cui le at-tività all’interno dovran-no far riferimento a quat-tro parole chiave che in-dicheranno la direzione

da seguire: collaborare, apprendere, riutilizzare, efficientare.«Questi non sono però i soli traguardi che il pro-getto si è prefissato di raggiungere – ha assicu-rato il sindaco Zambelli-, al contrario vogliono es-sere il punto di partenza da cui decolleranno una serie di iniziative in gra-do di migliorare la quali-tà della vita dei cittadini, incrementando i servizi offerti da un lato e sup-portando i trend positivi occupazionali dall’altro. Abbiamo voluto anda-re oltre e pensare più in grande, immaginare come contribuire a po-tenziare il nostro territo-rio per il futuro – ha con-cluso -. Perché vogliamo costru-ire la Val Brembilla che sarà tra 30 anni».

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Il 1 maggio visite e percorsi enogastronomici per valorizzare gli antichi cunicoli della Val Brembana

Dossena, cultura e gastronomia s’incontranoalla scoperta delle miniere con gusto

Domenica 1 maggio riaprono le miniere di Dossena. Torna «Una Miniera di Gusto», con un ricco programma di appuntamenti che per-metteranno di scoprire gli storici cunicoli del-

la Val Brembana e tra-scorrere una giornata in un mondo solitamen-te nascosto attraverso percorsi enogastrono-mici. L’evento, giun-to quest’anno alla sua seconda edizione, è

organizzato da Gruppo Giovani in collabora-zione con il Comune di Dossena. Le miniere – poste nella località di Paglio Pi-gnolino, sulla costiera montana che si trova tra

la Valle Brembana e la Valserina, andando a congiungersi al Monte Menna ed al Pizzo Are-ra– sono forse tra quelle di più antica coltivazio-ne della montagna ber-gamasca. Sono ben conosciute dagli storici e da coloro che si oc-cupano del sottosuolo. Risalirebbe addirittu-ra all’età del bronzo la più remota coltivazione di questo comprenso-rio minerario, per ca-vare dalle viscere della montagna zinco, piom-bo e calamina.Proprio durante questa kermesse sarà possibi-le percorrere le gallerie accompagnati da guide che racconteranno la

storia e le caratteristi-che delle miniere, at-tive fino alla metà del secolo scorso.La giornata proseguirà quindi con il «Pranzo del Minatore», prepara-to dal Gruppo Giovani di Dossena, a seguire laboratori per bambini e un’area relax specia-le. Nel pomeriggio un Coro Alpino si esibirà proprio all’interno del-la Miniera, in un’atmo-sfera del tutto suggesti-

va per ricordare le tra-dizioni dei minatori nei pochi attimi di svago.Immancabili, poi, i pro-dotti locali della Valle Brembana: durante l’A-peritivo in Miniera sarà infatti possibile assapo-rare formaggi, salumi e altre prelibatezze di-rettamente i produttori che proporranno le loro specialità, acquistando un pass che includerà diversi assaggi.

Andrea Genini

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Economia della cultura, un nuovo modello di sviluppo locale sostenibile

5 Comuni ed un unico progetto. Riorganizzare le risorse locali per elevare la competitività dei territori e la qualità della vita

Mercoledì 2 marzo a San Giovanni Bianco è stato siglato il proto-collo d’intesa «Econo-mia della Cultura», che vede interessati i co-muni di Dossena (ente

capofila), Camerata Cornello, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme e Serina. Cinque comuni e un unico pro-getto, con il quale si in-tende elaborare un per-

corso metodologico che sia in grado di orientare sindaci ed imprenditori verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile locale all’interno degli strumenti di pianifica-

zione territoriale esi-stenti (Pgt, Ptcp, Ptra). In particolare, all’inter-no del documento, si richiama al Ptra delle Valli Alpine: le Orobie bergamasche e l’Alto-piano Valsassina per la promozione dello sviluppo economico, sostenibile, compatibi-le, e l’Accordo di Pro-gramma (sottoscritto nel 2007) riguardo la realizzazione di inter-venti di riqualificazione e valorizzazione delle nuove terme di San Pel-legrino e per il rilancio turistico, la formazione e lo sviluppo occupa-zionale.Il primo passo di questo percorso metodologico sarà individuare le ri-sorse necessarie a finan-ziare uno studio di fatti-bilità unitario che indi-chi le macro tematiche di sviluppo per organiz-zare le risorse locali in forma sovracomunale. «Tutto nasce dalla con-sapevolezza che fare da soli può non portare ri-sultati, al contrario fare squadra tra Comuni può aiutare a svilupparsi e a completarsi a seconda delle vocazioni, per of-frire risposte concrete ai

cittadini – ha spiegato il sindaco di San Giovan-ni Bianco, Marco Mile-si-.Occorre individuare quelle che sono le pri-orità di un territorio più vasto, e non solo in ambito turistico. Pro-prio attraverso questo strumento si potrà avere una mappatura chiara delle potenzialità pre-senti sui cinque comu-ni, a 360 gradi e in tutti gli ambiti», ha poi ag-giunto.Un ulteriore passo sarà quello di coinvolgere la Regione Lombardia (Assessorato al Territo-rio, Ambiente e sottose-gretariato alle Politiche per la Montagna), per attivare l’affiancamen-to ed il sostegno a que-sta esperienza pilota ed estendere il partenariato pubblico – privato, fon-damentale per indivi-duare le risorse neces-

sarie ad attivare la se-conda fase del percorso metodologico. Fase nel quale è previ-sta la stesura del ma-sterplan delle azioni e degli interventi, le cui tematiche saranno og-getto di confronto con cittadini ed associazioni di categoria affinchè il modello di sviluppo sia comprensibile per tutta la collettività.«Trovare i fondi sarà determinante per l’av-vio e la realizzazione di questo progetto con-diviso – conclude il primo cittadino di San Giovanni Bianco -, ma indipendente da questo, il protocollo d’intesa è un passo per poter ini-ziare a ragionare insie-me su possibili sinergie e nuove opportunità di sviluppo che potranno emergere nel futuro a li-vello sovracomunale».

Ingressi gratis al Museo dei Tasso e visite guidate al Borgo

di CornelloTre domeniche per visitare uno dei borghi più belli d’Italia.

Alla scoperta dei Tasso e della Storia postale

Tre domeniche alla scoperta del borgo di Cornello dei Tasso, a Camerata Cornello, in Alta Val Brembana. Un borgo di origine medie-vale, decretato come tra i più belli d’Italia, che sorge su uno spero-ne roccioso a picco del fiume Brembo e a cui, ancora oggi, si può ac-cedere soltanto a piedi. Appuntamento fissato quindi per domenica 3 aprile e 1 maggio (alle ore 15) e domenica 5 giugno (alle ore 16), presso il Museo dei

Tasso e della Storia po-stale per le visite gui-date gratuite al borgo medievale, alla Chiesa dei Santi Cornelio e Ci-priano e al Museo della Storia postale. Durante queste tre giornate sarà possibile così visitare il luogo d’origine della famiglia Tasso, nota in tutto il mondo per l’ope-ra letteraria di Torquato Tasso e per l’abilità im-prenditoriale di alcuni dei suoi esponenti, che fondarono e gestirono per secoli il servizio postale europeo. Ma

non solo, sarà possibile inoltre godere degli af-freschi della Chiesa dei Santi Cornelio e Cipria-no e del primo franco-bollo emesso al mondo: il Penn Black, custodito proprio nel museo. Per informazioni ed adesio-ni è possibile contattare lo 0345.43479. Oppu-re è possibile inviare una e-mail all’indirizzo [email protected] e visitare il sito www.museodeitasso.com.

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Val Serina, riapre parzialmente la Sp27 A metà maggio la conclusione dei lavori

Attivo il senso unico alternato dal 19 marzo. Proseguono i lavori al cantiere.

Dopo oltre due anni di attesa la Val Serina può tornare a tirare un so-spiro di sollievo. Riapre (anche se per ora solo parzialmente) la strada provinciale 27 nel tratto in località Rosolo, tra i Comuni di Costa Serina e Algua. La riapertura è avvenu-ta ufficialmente sabato 19 marzo. La strada è attualmente percorri-bile a senso unico al-ternato (regolato da semaforo) dal lunedì al venerdì, tra le 17.30 e le 8.30, e il sabato e la domenica per l’intera giornata. Nelle ore diur-ne da lunedì a venerdì proseguiranno quindi i lavori di allargamento stradale che richiedono ancora la chiusura della provinciale. La riaper-tura totale della strada è prevista tra circa due mesi, per la metà del mese di maggio. Si tratta di uno snodo fondamentale per la via-bilità della valle Serina, letteralmente bloccata dal 2 dicembre 2013. L’interruzione del tratto stradale è stato causato da una frana composta da 2mila metri cubi di roccia che nella caduta ha distrutto il ponte e danneggiato un tratto

stradale di circa 50 me-tri. I lavori di consoli-damento della parete interessata dalla frana, lunga circa 200 metri, sono iniziati a nel mese

di maggio dello scorso anno. I soldi necessari per il completamento dell’opera, 1 milione e 200mila euro, sono sta-ti finanziati interamente

dalla Regione Lombar-dia al Comune di Seri-na in qualità di ente ca-pofila dell’intervento.A rallentare i lavori sono state soprattutto

«le gravi difficoltà che la Provincia di Berga-mo ha dovuto affron-tare lo scorso anno, e che hanno portato ad approvare il bilancio di previsione 2015 sol-tanto ad ottobre- fanno sapere da via Tasso, attraverso un comuni-cato-. Solo dopo l’ap-provazione del bilancio si è riusciti a stanziare i fondi, 305mila euro per il ripristino del ponte, che è stato effettuato da novembre 2015 a feb-braio 2016, e i 150mila euro per la sistemazione della strada». «Ringra-ziamo tutte le persone che hanno avuto la pa-zienza di comprendere come questi lavori, che avrebbero dovuto es-sere in carico ad altro Ente, fossero realmente non solo difficili da re-alizzare ma anche com-plessi da progettare, nella consapevolezza che prima di ogni altra cosa siamo stati anima-ti dalla necessità di ga-rantire sicurezza ed in-columità ai nostri citta-dini – hanno dichiarato il sindaco del Comune di Costa Serina, Fau-sto Dolci, e del Comu-ne di Serina, Giovanni Fattori-. Vogliamo che sia chiaro e nitido che come Amministratori, per senso di responsa-bilità, ci siamo assunti l’onere e abbiamo da subito e sempre lavora-to con determinazione,

combattuto con forza perchè si giungesse il prima possibile alla ri-apertura della strada – hanno poi aggiunto i sindaci-. Malgrado siamo stati bersaglio di offese gratuite, inutili e spesso pretenziose, ri-lasciate da parte di chi poi non abbia mai fatto nulla di oggettivamente concreto, ma che ma-gari ora vuole ergersi a salvatore della Valle», hanno poi sottolineato Dolci e Fattori. «Vo-gliamo ringraziare tutti i cittadini per la pazien-za, e quanti hanno la-vorato e stanno ancora lavorando: i tecnici del Comune di Costa Se-rina e del Comune di Serina, con l’Ing. Fras-soni e i Geologi Mag-gi e Micheli; la ditta Dapam; il consigliere delegato Gandolfi, con i dipendenti della Pro-vincia e in particolar modo l’Ing. Centurelli; le ditte L’Orobica, Ca-brini e Ragazzoni; il Bim, i dirigenti di Ster e di Regione Lombar-dia Merati, Marchetti, Fossati; il Presidente Maroni e gli assessori regionali Terzi e Bor-donali; il Consigliere regionale Lara Magoni; e ci sia consentito il più grande ringraziamento e pensiero all’Ing. Stil-liti, che ci ha aiutato e accompagnato».

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Serina, confermati «bonus bebè» e trasporto scolastico gratuito

13 le famiglie che hanno beneficiato dei contributi per i nuovi nati nel 2015. Confermata anche la quota per il trasporto extraurbano a sostegno degli student

Contributi per il tra-sporto scolastico e «bo-nus bebè». Il Comune di Serina anche quest’an-no continua ad inter-venire a sostegno delle famiglie. Per quanto ri-guarda i contributi eco-nomici relativi alle na-scite avvenute nel 2015, l’importo complessivo stanziato dal Comune è stato di 8.400 euro (600 euro per ogni bambino). A beneficiarne sono sta-te 13 famiglie serinesi; 14 i nuovi nati di cui due gemelli. La cerimo-nia di consegna dei con-tributi – come da tradi-zione - è avvenuta a fine febbraio, presso la sala consiliare del Comune di Serina, alla presen-za del primo cittadi-no, Giovanni Fattori, e dell’Amministrazione comunale. «Rispetto agli anni precedenti, nel 2015 Serina ha visto un lieve calo delle nasci-te – ha spiegato il sin-daco Giovanni Fatto-ri-. Nonostante questo, abbiamo confermato il contributo economi-co, incrementandolo. Si tratta di un sostegno concreto che eroghia-mo da ben 12 anni e

con cui vogliamo ma-nifestare tutta la nostra attenzione nei confron-

ti dei nuovi cittadini di Serina». Altro capitolo, invece, è quello relativo

ai contributi destinati al trasporto gratuito per gli studenti della scuo-

la materna, elementare e media, a cui già dal-lo scorso anno si è ag-giunto il contributo di 100 euro a studente per ridurre le spese di abbo-namento al servizio di trasporto extra urbano a carico delle famiglie. «Si tratta di un ulteriore tassello di un impegno a favore delle nostre nuo-ve generazioni, coin-volte così dalla nascita fino alla giovinezza – ha aggiunto il sindaco di Serina-. Sono esempi di welfare locale con cui intendiamo esprimere

tutta la nostra vicinanza alle giovani famiglie, cercando così di con-trastare anche lo spopo-lamento dei piccoli co-muni di montagna. Noi – aggiunge- stiamo cer-cando di arginare que-sta tendenza e lo stiamo facendo non riducendo la spesa per i servizi, ma cercando anno dopo anno di incrementarla. E tutto questo – chio-sa Fattori- nonostante le continue riduzioni e tagli applicati ai Comu-ni».

F. Mar

2 milioni di volte «Alt Pigrizia»Acqua Bracca porta in tavola la salute Eventi ed incontri in occasione della Giornata nazionale di lotta alla Trombosi

La salute viaggia su 2 milioni di etichette Acqua Bracca dedi-cate alla prevenzio-ne delle malattie da Trombosi in occasione della Giornata Nazio-nale per la Lotta alla Trombosi, organizzata da Alt Onlus mercole-dì 13 aprile. Eventi ed incontri in tutta Italia per proteggere milioni di persone da malattie evitabili come infarto, ictus, embolia, trombo-si. Perché una giornata contro la trombosi? Perché le malattie da trombosi colpiscono il doppio dei tumori ma possono essere evitare almeno 1 caso su 3. Alt dal 1987 lotta perché tutti abbiano a dispo-

sizione informazioni fondamentali che la scienza fornisce e che permettono e permet-teranno a molti di evi-tarle. Lo fa grazie alla col-laborazione dei suoi sostenitori e di aziende che amplificano questo impegno. Alt sostiene da anni la ricerca scien-tifica nel campo della trombosi: è dalla ricer-ca che arrivano le ri-sposte che permetteran-no a molti di evitarle. «Vogliamo che la nostra acqua contribuisca al messaggio di

prevenzione, arrivando sulla tavola di milioni di italiani, per questo ab-biamo deciso di soste-nere Alt», spiega Luca Bordogna, Ammini-

stratore delegato del Gruppo Bracca. Il messaggio viagge-rà attraversando molte città d’Italia con inizia-tive organizzate dai so-

stenitori e attraverso il web sul sito www.gior-natatrombosi.it e sui social network dove chi vorrà diventerà a sua volta un messaggero anti pigrizia postando un «Healthy selfie», per mostrare a tutti i propri contatti come concreta-mente ha scelto di dire Alt alla pigrizia, anche attraverso Instagram, Facebook e Twitter utilizzando l’hashtag #ALTpigrizia! Tutti sono invitati a par-tecipare e a collaborare, a qualunque età, perché «Chi impara presto, campa 100 anni», slo-gan di Alt per la quinta edizione.

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Tornano le «Erbe del Casaro»Dal 28 maggio al 5 giugno appuntamenti da non perdere con

sapori, cultura e tradizioni. Nella natura del Parco delle Orobie bergamasche

La settima edizione di Erbe del Casaro vi aspetta negli undici comuni di Altobrem-bo (Averara, Cassi-glio, Cusio, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Or-nica, Piazza Brembana, Piazzatorre, Piazzolo,

Santa Brigida, Valtor-

ta) da sabato 28 maggio

a domenica 5 giugno

2016. La rassegna met-te in mostra le ricchez-ze della Valle, frutto di cultura, saperi e tra-dizioni del territorio e delle sue genti attraver-so un ricco programma di iniziative per adulti, bambini e famiglie con l’obiettivo di valoriz-zare erbe spontanee, formaggi brembani e vini della bergamasca. Il calendario prevede eventi per tutti i gu-sti: appuntamenti cu-linari, corsi di cucina, degustazioni, percorsi

enogastronomici, espo-sizioni artistiche, escur-sioni, conferenze, visite in aziende agricole, e molto altro ancora. Erbe del Casaro è un vero e proprio even-to diffuso in quanto accompagna il turista alla scoperta del ter-ritorio e dei paesi in cui è organizzata, dan-do risalto a località e scorci di particolare interesse e fuori dalle solite rotte turistiche. Nel corso della rasse-gna i ristoranti locali

propongono menu a prezzi convenzionati a base di erbe spontanee e formaggi brembani e i bar promuovono gli «Aperitivi del Casaro» abbinando all’aperiti-vo tre tipi di formaggi e stuzzichini a base di erbe in modo tale da

portare sulla tavola i sapori della tradizione e della cultura della Valle Brembana. Primizie primaverili, prodotti caseari e ini-ziative di alta qualità: undici paesi, un uni-co grande territorio da scoprire.

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La Valle dei 5 Campi entra nel vivo: 15 mila euro dalla ProvinciaAl via le prime azioni: completamento Sentiero dei Giganti,

sostegno ai giovani agricoltori e affitto diffuso

Grazie ad un finanzia-mento di 15 mila euro concesso dalla Pro-vincia, il progetto per

il rilancio di turismo e agricoltura «La Valle dei 5 Campi» voluto dai comuni di Cor-

na Imagna, Locatello, Rota Imagna, Fuipiano e Brumano (in collabo-razione con Comunità

Montana Valle Imagna, Provincia e Coldiretti) può cominciare a muo-vere i suoi primi passi.«La Provincia – dichia-ra Matteo Rossi, presi-dente della Provincia di Bergamo - ha condivi-so il progetto La Valle dei 5 Campi che nasce dall’aggregazione dei comuni e dalla premia-lità che il nostro ente ha riconosciuto attraverso il bando per lo svilup-po dei nostri territori. Un anno fa i sindaci ci avevano chiesto di cre-dere insieme al rilancio di questo territorio. Lo abbiamo fatto. La Valle Imagna ce la può fare in termini di rilancio turi-stico e occupaziona-

le, mettendo al centro la sua capacità di fare rete, e di puntare su tra-dizione e innovazione».Il finanziamento del-la Provincia più altri 6 mila euro che verranno erogati successivamen-te dai comuni coinvolti e dal Bim serviranno per dare vita ad una pri-ma infornata di inizia-tive. In primis il com-pletamento e la manu-tenzione del sentiero turistico paesaggistico «Sentiero dei Giganti» che attraversa proprio i cinque comuni de La Valle dei 5 Campi. La seconda iniziativa riguarda il sostegno all’apertura di nuove aziende agricole, con attenzione ai giovani.Altro punto interessan-te del progetto La Valle dei 5 Campi è la rivi-talizzazione dei beni immobili improduttivi dei cinque paesi. «L’i-

dea – spiega Giaco-mo Invernizzi, sindaco di Corna Imagna – è quella di valorizzare gli appartamenti che oggi non trovano grande uti-lizzo a livello turistico attraverso una nuova modalità di accoglienza simile all’albergo diffu-so, che chiameremo af-fitto diffuso, e che pre-vede una gestione mol-to veloce e grazie alla quale i turisti potranno alloggiare anche solo per qualche giorno». Il programma vuole fa-vorire anche la messa a disposizione dei terreni agricoli liberi a nuovi agricoltori e contadini. Il tutto verrà coordinato tramite il sito internet della Valle dei 5 Cam-pi, che verrà realizzato prossimamente. Non mancheranno, infine, eventi di promozione turistica.

Progetti territoriali: l’incontro a Corna Imagna

Il rilancio passa dal rilancio dell’agricoltura e del turismo. La Valle Imagna verso un nuovo modello di economia sostenibile.

Voglia di cambiamen-to per generare futuro. E’ questo che si respira in Valle Imagna, quin-ta tappa del viaggio del presidente Matteo Rossi alla scoperta dei progetti territoriali: la determinazione a ri-scoprire la bellezza e le ricchezze di questa terra per dare ai suoi abitanti l’opportunità di vivere, lavorare, cre-scere. Agricoltura e turismo sono i due cardini su cui si innesta la proget-tualità in atto, perché la Valle Imagna si distin-gua per essere la patria dell’economia ecoso-stenibile.I racconti dei rappre-sentanti dei vari Comu-ni, intervenuti all’in-contro con la Provincia che si è svolto venerdì 4 marzo nella sede del Comune di Corna Ima-gna, parlano di un pro-cesso già pienamente in corso di riscoperta delle potenzialità del territorio: negli ultimi tempi la coltivazione di erbe officinali, erbe spontanee commesti-bili e persino zafferano è stata la scelta di vita di diverse persone che hanno trovato qui il luogo ideale per prati-carla.L’ambizione con cui

gli enti del territorio hanno dato vita al pro-getto «La Valle dei cin-que campi», è quella di far sì che le donne e gli uomini della Valle Imagna possano trova-re la loro realizzazio-ne di vita: «Vogliamo che il nostro territo-rio sia generatore di progettualità, che non venga vissuto dai suoi abitanti come un sem-plice dormitorio con la necessità di cercare altrove la propria re-alizzazione - ha spie-gato il sindaco di Cor-na Imagna Giacomo Invernizzi - ci aspettiamo che la Provincia sia un punto di riferimento per i piccoli Comuni di montagna.Ci sono state e ci sono diverse opportunità di finanziamento per singole iniziative, ma noi abbiamo bisogno di continuità e struttu-ra».La struttura è quella che la Provincia ha cre-ato con il nuovo Servi-zio Sviluppo, come ha spiegato il presidente

Rossi: «Abbiamo crea-to un ufficio ad hoc per dare una mano al terri-torio e mettere in piedi le zone omogenee. Le risorse sono po-che, abbiamo deciso di darci delle priorità partendo da questo pic-colo finanziamento di 100mila euro comples-sivi. I tempi del bando per accedere ai contributi sono stati volutamente molto stretti; il nostro ragionamento è stato: chi si candida in due settimane significa che ha già in cantiere un progetto maturo, e che esiste un›alleanza tra enti concreta. Sicuramente la Valle Imagna ha dimostrato di saper andare nella direzione giusta. Noi ci siamo, utilizzateci e contate su di noi».La capacità di questo territorio di saper fare squadra è dimostrata anche dalla parteci-pazione al Gal Valle Brembana, che concor-re all›ottenimento dei finanziamenti europei per lo sviluppo rurale.

«In Valle Imagna i dati della produzione agricola e del turismo sono in crescita, que-

sti sono i due filoni su cui investire per il fu-turo - ha spiegato De-mis Todeschini, consi-gliere provinciale de-legato all›Agricoltura - l›idea della Provincia di mettere in piedi una struttura dedicata allo sviluppo territoriale e alle zone omogenee è

nata in un momento in cui non c›erano risor-se, prima ancora che si creasse la possibilità di questo primo finanzia-mento. Mi sembra un segnale evidente della volontà politica di que-sta amministrazione di scommettere sui terri-tori».

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«In Valle Imagna la popolazione smette di crescere»

Sant’Omobono Terme fra i paesi con la maggior decrescita. Il sindaco Dolci: soffrono soprattutto le zone periferiche

Dopo la forte e costan-te crescita demografica degli ultimi vent’anni, la popolazione della Valle Imagna si ferma. A dirlo sono gli ultimi dati Istat, secondo i quali il numero di abitanti è passato dalle 30.330 unità di fine 2014 alle 30.216 di novem-bre 2015 (114 abitanti in meno). Una battuta d’arresto non preoccupante e perlopiù fisiologica, soprattutto alla luce del forte incre-mento demografico regi-stratosi dal 1991 al 2011. Il conteggio tiene conto

dei 15 Comuni della Co-munità Montana Valle Imagna (anche Palazza-go).Uno dei comuni ad aver perso più abitanti nel

2015 è Sant’Omobono Terme, motore socio eco-nomico dalla media e alta valle, che passa dai 3.953 abitanti del 2014 ai 3.913 di novembre 2015.

«Le zone centrali del pa-ese, rinnovate e rivalutate – spiega il primo cittadino Paolo Dolci – continuano a vedere un sempre mag-giore flusso in entrata di nuovi cittadini. Di contro le zone peri-feriche del paese stanno un po‘ soffrendo anche a causa delle tipologie abitative non più allinea-te con le attuali esigenze del mercato immobiliare. È comunque un dato di fatto – prosegue Dolci – che la qualità della vita nel nostro comune sia di gran lunga superiore alle zone periferiche di Berga-mo, caratterizzate da una forte presenza di micro-criminalità e pervase da un generale senso di insi-curezza.

Chi sceglie di abbandona-re la valle lo fa spesso più per esigenze contingenti che per migliorare il pro-prio tenore di vita e sem-pre più spesso anche chi lavora fuori sceglie casa a Sant‘Omobono Terme». Crescita non sempre è si-nonimo di miglioramen-to, soprattutto se si tratta di un fenomeno incon-trollato e schizofrenico, come sottolinea Dolci: «Sicuramente è compito di amministratori e socie-tà civile garantire questa qualità della vita, attraver-so una maggiore valoriz-zazione della nostra iden-tità culturale e del nostro stile di vita. La critica che sento più spesso rivolta alla valle è di avere poche opportunità di lavoro, di

svago e divertimento ma onestamente credo che proprio questo nostro vi-vere sobrio ci consenta e ci consentirà in futuro di continuare a garantire qualcosa che altrove si sta sempre più perdendo: la tranquillità di una vita serena. Mantenere quello che abbiamo – conclude Dolci –, promuovendo un recupero intelligente del patrimonio edilizio e puntando sulla qualità dell’accoglienza possono essere delle valide leve per continuare a crescere in modo armonico e coe-rente, evitando un incre-mento demografico del tutto incontrollato che ge-nera enormi costi sociali e benefici del tutto mar-ginali».

Tesoro della Bruna, lo strachì diventa vegetariano

La cooperativa di Corna Imagna comincia a produrre stracchino con caglio vegetale: meno acido e più cremoso. Ma si rischia di perdere il Presidio Slow Food

La cooperativa agricola Il Tesoro della Bruna di Corna Imagna abbraccia la filosofia vegetariana e cruelty free avviando la produzione di formaggi con caglio vegetale.«Da un mese – spiega Gregorio Salvi, socio del-la cooperativa – stiamo lavorando con il caglio vegetale. Una scelta det-tata dalla sempre più for-te attenzione da parte dei nostri clienti al mondo animale e al vegetarismo. Per ora stiamo vendendo solo lo stracchino con caglio vegetale perché gli altri formaggi richie-

dono una stagionatura più lunga, di 6-7 mesi. Il caglio vegetale che utiliz-ziamo – prosegue Salvi – si ricava dal liquido di macerazione dei fiori di carciofo. Alcuni mettono direttamente il fiore nella cagliata, ma ciò potreb-be creare grossi rischi di contaminazione che noi preferiamo evitare. Il ca-glio animale viene invece estratto dallo stomaco di

vitelli di giovane età».Se da un lato il caglio vegetale non influisce su lavorazione e costi di pro-duzione, è a livello di sa-pore che si notano alcune differenze: «Il sapore del-lo stracchino risulta meno acido e più cremoso. Una differenza che notano so-prattutto i puristi, come la gente del posto, alcuni dei quali preferiscono ancora il sapore conferito dal ca-

glio animale. Nonostante ciò, abbiamo deciso di passare gradualmente al caglio vegetale. Molti produttori stanno andando in questa direzione perché la richiesta di formaggio vegetariano è sempre più importante, e si nota so-prattutto nei mercati della bassa bergamasca».Il passaggio al formaggio «vegetariano» nasconde però un problema per la

cooperativa: lo stracchino del Tesoro della Bruna ha ottenuto il riconoscimen-to Presidio Slow Food – organizzazione che so-stiene le piccole produ-zioni tradizionali – come stracchino all’antica del-le valli orobiche, ma il contrassegno rischia di andare perso visto che lo strachì originale vuole il caglio animale. I soci del Tesoro della Bruna chie-deranno all’associazione se sarà possibile man-tenere il presidio nono-stante l’introduzione del caglio vegetale.Giovani e agricoltura è di-

ventato un binomio sem-pre più concreto a Corna Imagna, e la cooperativa Il Tesoro della Bruna ne è la testimonianza, come sottolinea Gregorio Sal-vi: «Negli ultimi 15 anni molti giovani hanno deci-so di dedicarsi all’alleva-mento delle mucche. At-tualmente alcuni ragazzi del paese stanno frequen-tando la scuola di Agra-ria, e speriamo davvero che abbiano intenzione di proseguire in questo set-tore e portino una ventata di aria fresca, un modo di-verso di vedere le cose».

Marco Locatelli

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L’intervista. l’Ad Alfredo Frigerio di Green Energy

«Radicati sul territorio, vicini alle persone e alle imprese»

Chi è e che servizi of-fre Green Energy? «Siamo una realtà che da oltre un anno opera nel mercato dell’Ener-gia. Offriamo servizi su tut-to il territorio naziona-le, isole comprese, e ci occupiamo nello speci-fico della vendita e del-la fornitura di energia elettrica e gas metano, con la maggior concen-trazione della propria clientela nel Nord Ita-

lia, con una particolare attenzione alla Lom-bardia, a Bergamo».

Con che tipo di clien-tela si interfaccia la vostra azienda? «Dal-la grande industria fino alla singola famiglia. Attualmente siamo piuttosto spostati sulla Pmi, con un buon nu-mero anche di clienti domiciliari. Per i prossimi anni puntiamo ad allargare

il raggio verso le fami-glie». Come si orienta un cliente? «Ti devi fida-re di chi hai davanti. Il rapporto di fiducia per noi fondamentale. Noi vogliamo parlare alle persone. E proprio per questo a breve apriremo uno sportello a Treviolo, in via Falconi 12. Lì i nostri clienti potranno chiedere informazio-ni e noi saremo lì per

ascoltarli, e perché no: bere anche un caffè in-sieme».Cosa c’è nelle vostre prospettive? «Apriremo delle nuove sedi a Torino e Pado-va, ed altre sedi nella provincia di Bergamo. Cercheremo di creare sinergie e nuove part-nership con le aziende bergamasche. Recente-mente abbiamo attivato con il gruppo Iperauto Bergamo e la Ing srl un

progetto sulla mobilità sostenibile. Si tratta di flotte azien-dali ad emissioni zero. Proprio con questi part-ners condividiamo la visione di un mondo più pulito. Vogliamo dare un se-gnale chiaro, ossia che la mobilità elettrica sarà il futuro».

Una filosofia già ab-bastanza radicata nel nord Europa, poco in Italia. Questo potrà davvero essere il futu-ro? «Dovrà essere il futuro, come declinarlo è diffi-cile dirlo. Attorno questo mondo

ruotano anche scelte politiche, scelte di vita, che non sono di nostra competenza. Ragiono sui numeri: nei pae-si del nord Europa la mobilità elettrica è for-te, in Svezia lo scorso anno sono state vendute 47mila auto elettriche. In Italia solo mille. Numeri bassissimi, anche perché non vi è l’infrastruttura adegua-ta.Tuttavia, Regione Lombardia si sta im-pegnando su questo settore e credo che nei prossimi anni vedremo un incremento di questi numeri anche in Italia. Basta pensare che en-tro il 2017 solo a Ber-gamo dovranno esserci 77 stazioni di ricarica, oggi ce né solo una».

E per quanto riguar-da i costi? «100 km percorsi con un auto elettrica co-stano circa 2 euro e 80 centesimi. Un veicolo in spesa media può costare tra i 20 e i 30 mila euro. Ma bisogna sottoline-are che si potrà bene-ficiare dell’esenzione regionale al bollo auto, dell’esenzione dai costi di parcheggio a strisce blu, niente blocchi del traffico e addio ai costi di manutenzione. Sul lungo periodo il ri-sparmio è notevole».

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18 RUBRICHE

Il parere del Notaio. A cura di Paolo Divizia

La donazione può essere revocata?Continua anche in que-sto numero l’analisi del-lo strumento della do-nazione. Molti sono gli aspetti che è opportuno conoscere. Riprendiamo il discorso con un esper-to, il dr. Paolo Divizia, Notaio con sede a Ber-gamo ed ufficio secon-dario in Val Brembana a San Giovanni Bianco.

Notaio, è vero che la donazione è revoca-bile? Cioè si possono annullare gli effetti di una donazione già fat-ta? «La donazione è un atto liberale che può es-sere revocato, ma solo in alcuni precisi casi. Quindi,a differenza di ciò che spesso si ascol-ta, va affermato che la donazione è un negozio giuridico stabile, che at-tribuisce la proprietà di uno più beni o diritti in maniera sicura. La pos-sibilità di revoca esiste ma è prevista dalla leg-ge solo al ricorrere di alcuni precisi eventi. In parole più semplici, la scelta di revocare una donazione già fatta non può essere arbitraria».

Quali sono questi casi in cui è ammessa la re-voca. Sono frequenti? «Diciamo che la revoca della donazione è una ipotesi abbastanza rara nella pratica. Se ne parla con una certa insistenza, ma le ipotesi di applica-zione reale sono isolate. E’ tuttavia indiscutibi-le che si tratti di casi in cui il fare venir meno la donazione effettuata risponde ad una esigen-za di giustizia ed equità sociale»

Notaio, cosa inten-de? Può fare qualche esempio? «Certamente. Si veda la prima ipote-si, ossia la revoca della donazione per ingrati-tudine. Si pensi al caso di colui che, dopo aver ricevuto la donazione, tenti di uccidere il do-nante ovvero proceda ad ingiuriarlo pesantemen-te, ferendone l’onore, il rispetto e la dignità. In queste ipotesi il codice civile ritiene giusto fare venir meno la donazione ricevuta. Altra ipotesi è poi quella dell’ indebito rifiuto del donatario di erogare al donante gli alimenti che gli siano

dovuti in forza dei vin-coli parentali o adotti-vi».

Notaio, è vero che se io prima faccio una dona-zione e poi mi nasce un figlio la donazione fat-ta in precedenza è re-vocabile? «Certamente. Questa è l’ipotesi più conosciuta fra le perso-ne. Ai sensi dell’art. 803 cod.civ. le donazioni fatte da chi non aveva o ignorava di avere figli al tempo della donazione, possono essere revocate per la sopravvenienza o l’esistenza di un figlio (o discendente legittimo) del donante. Aggiungo poi che la norma assume in considerazione anche l’eventualità in cui abbia luogo il riconoscimento di un figlio naturale».

Quindi ogni volta che nasce un figlio al do-nante la donazione è a rischio? «Questo è vero ma solo in parte. Mi spiego. La revoca-zione della donazione opera solo «per il pri-mo figlio». Cioè, opera solo per l’ipotesi in cui il donante non ha alcun fi-glio, effettua la donazio-ne e poi diventa padre o madre. Al contrario, se il donante già ha un figlio, effettua la donazione e poi gli sopravviene un secondo figlio, la dona-zione è stabile e non re-vocabile».

Ma questa revocazio-ne scatta in automa-tico? «Assolutamente no. La revocazione è una possibilità e passa sempre attraverso l’av-vio di un’azione davanti al Tribunale competen-te. Ad esempio, l’art. 804 del codice civile dispone che l’azione di revocazione per soprav-venienza di figli debba essere proposta entro cinque anni a far tempo dal giorno della nasci-ta dell’ultimo figlio o discendente legittimo ovvero dalla notizia dell’esistenza del figlio o discendente, ovvero dell’avvenuto ricono-scimento del figlio na-turale. Di regola questa azione giudiziaria può essere promossa dal do-nante ovvero dal figlio sopravvenuto».

Ma tutte le donazione

sono a rischio di revo-cazione? «Non tutte le donazio-ni sono assoggettabili a revocazione. Ai sen-si dell’art. 805 cod.civ. non possono revocarsi per causa d’ingratitudi-ne, né per sopravvenien-za di figli, le donazioni rimuneratorie e quelle obnuziali, cioè fatte in riguardo di un determi-nato matrimonio. Que-sta esenzione ha una sua spiegazione. Infatti, si tratta di disposizioni perfezionate allo scopo di manifestare la pro-

pria riconoscenza o per dotare di mezzi econo-mici una nuova compa-gine familiare. Si tratta di una precisa scelta del legislatore».Revocazione della do-nazione e mutuo dis-senso sono la stessa cosa? «Assolutamente no. La revocazione de-termina lo scioglimento degli effetti della dona-zione per volontà del donante (o, in generale, di un suo discendente) solo al ricorrere delle ipotesi previste dalla legge e sempre passando

attraverso il giudice. Il mutuo dissenso, in-vece, è un contratto at-traverso cui il donante e colui che ha ricevuto, d’accordo fra loro e con il solo intervento del Notaio, annullano l’ef-fetto della donazione e, diciamo, «fanno tornare

indietro» il bene donato nel patrimonio del do-nante. Ma di questo tema, spes-so oggetto di richiesta da parte delle banche prima della concessione di un mutuo con ipoteca, parleremo nel prossimo numero».

La rubrica. A cura della scrittrice Ursula Vaniglia Orelli.

Giù le maschere

“Questo mese abbia-mo scelto di compiere con Anna Gagliardo un viaggio meraviglio-so nel mondo degli an-ziani. Bambini troppo adulti dei quali spesso la società si dimenti-ca. Desidero porre la vostra attenzione su quella che definisco una “buona pratica”. In fondo questa nostra bella e grande Italia ci lascia ancora sperare”. Ursula Vaniglia Orelli.

L’espulsione dal pro-cesso lavorativo, l’au-mento del disagio psi-cofisico dovuto al de-cadimento biologico, portano spesso a una

restrizione dai ruoli sociali e familiari nella persona anziana. Che cosa possono fare i ser-vizi socioassistenziali per sopperire a questa emarginazione? Un aiu-to importante viene dai servizi di assistenza do-miciliare. Si tratta di un servizio di assistenza alla persona attraverso l’igiene fisica e dome-stica, il disbrigo pratico e la socializzazione, al fine di mantenerne l’au-tonomia e i propri punti di riferimento. Da cir-ca un anno lavoro nel

SAD del comune di Je-solo, al progetto “VEC-CHIO IO?!” del centro Anziani Sandro Perti-ni, luogo d’incontro e scambio nelle ore diur-ne per anziani parzial-mente autosufficienti. La giornata inizia con l’accoglienza da parte dell’educatrice e degli oss. Sono svolte varie attività socio-relaziona-li: tombola, giardinag-gio, pet-terapy e lavori di cucina. Il coinvolgimento dei bambini della scuola materna è il momento

di scambio generazio-nale. Ognuno è libero di esprimere se stesso nel pieno rispetto dell’al-tro. All’inizio vi era titubanza nella frequen-tazione del Centro, oggi affermiamo con orgo-glio che siamo diven-tati un vero e proprio punto di riferimento sia per l’anziano sia per la famiglia. Gli anziani sono portatori sani di storie che vale la pena ascoltare e sono per chi è giovane una risorsa preziosa,da utilizzare per imparare a guardare il futuro anche con gli occhi di chi ha visto il passato.

Anna Gagliardo

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le macchine, dell’attrezzaggio e nella selezione degli utensili appropriati. Requisito indispensabile lingua inglese fluente, sia per l’impiego che per la co-municazione della candidatura. Prefe-ribile CV in lingua inglese. F/TIME_T.INDET. 035.387770CERCASI elettricisti con esperienza - max. disponibilità oraria e disponibile a trasferte Italia INVIARE CURRICU-LUM AL FAX. 035.4340633AZIENDA CERCA urgentemente idraulici ed elettricisti capaci per tra-sferte estere.035.4340002CONSULENTE COMMERCIALE per attività di gestione del risparmio assicurativo, finanziario, gestione del portafoglio e ampliamento dello stes-so. Zone di Bergamo, Cologno al Serio e limitrofi. Si richiede titolo di studio: diploma/laurea. E’ ben accetta espe-rienza nel settore commerciale o della vendita. Età 25/45 anni. Automunito. F/TIME_Collaborazione. Successivo possibile inserimento Tempo Indeter-minato. Inviare CV a : [email protected] Compagnia Assicurativa partirà con una Campagna di Recrui-ting per un Nuovo Progetto di Svilup-po Aziendale. Ricerchiamo Giovani Talenti, intraprendenti e con ottime capacità relazionali. I candidati sele-zionati parteciperanno ad un Corso di Formazione in AULA e sul CAMPO. Il Corso è retribuito e a numero chiuso. Docenti specializzati ti seguiranno du-rante il percorso di carriera. Garanzia economica di sicuro interesse. Suppor-ti digitali (I PAD+APP). 035.387770PROGRAMMATORE macchine utensili o simili, frese e torni cnc pro-grammazione fanuc. età preferibile fino 50 anni. f/time_t.det. 3 mesi, possibile trasformazione t.indet. 035.387770STIAMO cercando una persona gio-vane o diversamente giovane per una nuova attività che necessita di un vali-do venditore di pubblicità. Il candidato deve essere automunito, disponibile a lavorare in gruppo, interessato a lavo-rare nel mondo della comunicazione. Ci sono le basi per iniziare un percorso che offre interessanti prospettive pro-fessionali e di guadagno. Se interessati e fortemente motivati inviare curri-

culum vitae con una breve scheda de-scrittiva delle proprie aspettative. Non ci interessa sapere cosa si è fatto finora, ma cosa si vorrebbe fare. Scrivi a [email protected]

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AUTO – MOTO – BICI

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AMICIZIE

STEFANIA 37enne, è assistente sa-nitaria. E’ cresciuta con i valori della Valle Brembana; onestà e lavoro. Ama fare cose semplici. Vorrebbe trovare la persona giusta con la quale costru-ire la propria famiglia. Ti cerca max 50 anni, serio e lavoratore. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.ALDA 57enne, divorziata senza figli. E’ impiegata part time. Signora cura-ta nell’aspetto, fine e dolce, amante della tranquillità, crede nel confronto e nel rapporto di coppia. Conoscereb-be uomo con il quale condividere la quotidianità. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.GIANCARLO 43enne, magazziniere. E’ uomo di sani principi, gran lavorato-re. Trovando la donna giusta amerebbe uscire a cena, fare qualche vacanza e stare bene in compagnia. Ti cerca seria

e dolce, volentieri di origine straniera. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377ELENA 39enne impiegata, alta e mora, vive sola. Ha vissuto per un pe-riodo a Milano e da poco è tornata in Val Brembana della quale è originaria. Ama la vita tranquilla, no il caos, no vita superficiale. Stanca della single-tudine conoscerebbe uomo con i piedi per terra, razionale e lavoratore. Incon-tri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.GIORGIA 59enne della zona di Al-menno, da poco in pensione, vedova con figli indipendenti. E’ una donna d’altri tempi, dal carattere mite e dol-ce. Trascorre il suo tempo curando la casa e dedicandosi al prossimo. Incon-trerebbe un Signore educato, calmo e motivato ad eventuale convivenza. La Signora è disposta ad ospitare o trasferirsi. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.MARIA ha 36 anni. Vive con la zia in quanto i genitori sono mancati pa-recchi anni fa. E’una ragazza dolce e tenera. Bel viso sorridente dal quale traspare la sua timidezza. Non ha mai avuto una vera storia. Conoscerebbe un bravo ragazzo, affettuoso, motivato a serio e complice rapporto di coppia. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.ENNIO 59enne, bancario, vicino alla pensione. Desidera conoscere una donna dinamica e frizzante che come lui abbia voglia di viaggiare, che ami il teatro e il cinema, motivata a se-ria e complice conoscenza. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.SILVIA 36enne, mai stata sposata. E’ una ragazza volenterosa. Lavora metà giornata fuori casa e l’altro tempo lo dedica all’attività agricola di fami-glia. Vuole conoscere un uomo che ami la terra e sia legato alle tradizio-ni camune. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377LAURA ha 44 anni, minuta, dai dolci occhi verdi. Lavora in ambito sanitario e si sente contenta per questo. Ama dialogare e confrontarsi con le persone. Vorrebbe incontrare un uomo serio per creare una storia davvero coinvolgente e all’insegna della complicità. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.GIORGIO 37enne, ragazzo in gamba. Dopo le superiori ha iniziato a lavorare ed ha continuato gli studi laureandosi in ingegneria. Alto, longilineo, dina-mico, sensibile, allegro. Ha un bel gruppo di amici, fa volontariato, se-gue la politica. Incontrerebbe ragazza carina e sensibile, vitale e dolce con la quale condividere tutto. Incontri del Cuore TEL 035.4284575 – SMS 377.20.89.377.

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Page 20: Intervalli - Aprile 2016

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