Interpretazione Dell'Apocalisse Di S.giovanni

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05/02/2011

Israele: Stato divino o Bestia dellApoc

Israele: Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte I)Domenico Savino 02 Dicembre 2010

Prover ancora per qualche articolo ad insistere sulla questione sionista, perch essa di massima importanza. Il sionismo stato infatti lo strumento attraverso il quale

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Israele ha realizzato il sogno e adempiuto la promessa che per secoli gli ebrei si sono scambiati durante la Pasqua: Hashana habaa bYrushalayim ( ,)ovvero lanno prossimo a Gerusalemme. Quando, dopo la guerra dei 6 giorni, le gloriose truppe di Tshal, entrarono il giorno 6 del 6^ mese dellanno 1967 a Gerusalemme, Israele poteva forse legittimamente dire a se stessa che il Santo Benedetto aveva finalmente adempiuto la promessa fatto ai Padri. Ma contemporaneamente un brivido deve avere percorso la schiena di chi per cento generazioni aveva atteso il sogno puro e perfetto, in cui lAssemblea di Israele tutta intera sarebbe ritornata nella citt Santa, radunata come un sol uomo nella sua Terra indivisa per opera dellOnnipotente, ordinando la sua vita in modo integralmente conforme alla Torah del Signore.

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Ma davvero era cos? Davvero lutopia sionista aveva adempiuto suo malgrado lattesa messianica o non era invece avvenuto il contrario? Non era forse proprio a causa delliniziativa sionista che quellattesa e quella speranza erano invece andate perdute per sempre? Forse non era avvenuto che in luogo della Shkhina, fosse stata la sitr ahr (lAltra parte) a prendere possesso della terra santa e di Gerusalemme? Pi di sessantanni prima lAdmor di Munkcs, R. Hayim Eleeazar Shapira aveva organizzato una visita breve e avvolta nel mistero in Eretz Israel. Ritornando a casa, in una lettera ai timorati di Dio zeloti nella Citt Santa, egli narr in una parabola pittoresca quellesperienza: Mentre viaggiavo verso la Terra Santa dissi allAvversario (il satana) prima di imbarcarmi da Istanbul: Un biglietto di viaggio costa molto. Gli dissi: Scegli tu, o vai tu alla Terra Santa e io resto qui e star bene senza te fuori della Terra; o tu rimani e vado io da solo alla Terra Santa () Scelse di rimanere lui fuori della Terra Santa () e fui contento nel mio viaggio in nave. Quando giunsi nella Terra Santa, subito, al porto, vidi lAvversario, stava ritto l. Gridai per il dolore del mio cuore: Che cosa fai tu qui? Non ti ho lasciato a Istanbul? Non hai detto che rimanevi l? E mi mostrai deluso ai suoi occhi. Mi rispose e mi disse: Tu mi chiedi cosa faccio qui? Uno venuto qui come uno straniero e vuol fare da giudice? (Genesi 19, 9). Non forse qui che ho la mia dimora fissa? A Istanbul hai parlato con uno che come la mia immagine, un mio inviato allestero. Langoscia dellAdmor di Munkcs sintomatica del pericolo che il giudaismo ortodosso ha sempre avvertito come incombente sul proprio destino, se Israele avesse osato forzare la mano a Dio: tutta lantica tradizione aveva chiaro che lopera di ricostruzione di Israele o veniva da Dio, o sarebbe stata opera di Satana. Il modo in cui attraverso liniziativa sionista quellantica profezia si era venuta compiendo, stava davvero rivelando linizio della Fine, linizio cio del compimento delle promesse profetiche, o forse invece nullaltro era che il tradimento di quelle promesse e il loro sradicamento dalla loro perfezione originaria? Avevano avuto ragione i vecchi rabbini ortodossi ad obbedire al comandamento talmudico di non salire il muro o avevano ragione i sionistiwww.effedieffe.com/index.php?view= 2/10

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laici ed anche quelli religiosi (che appoggeranno liniziativa sionista, rompendo con il vecchio tab) a ritenere che qui non era Israele a forzare la Fine (qetz), ma, al contrario, la Fine a forzare Israele? Apparentemente il tribunale della Storia sembra lasciare intendere ad Israele che sia stata la divina Provvidenza a dirigere attraverso il Sionismo la sua storica impresa messianica. Ma la lontananza tra lideale sperato e la realt concreta enorme: infatti proprio mentre i soldati di Giuda prendevano possesso con le armi della citt santa, appariva chiaro che larco della guerra, anzich essere spezzato, era lo strumento attraverso il quale la promessa si era realizzata. E se cos era, il compimento della speranza del ritorno nella Terra dIsraele non si stava forse compiendo in senso diametralmente opposto a ci che la Tradizione talmudica da sempre aveva sostenuto e cio che essa avrebbe dovutoriguardare nullaltro che la sinagoga e le preghiere? E nel Talmud non sta forse la proibizione di forzare la Fine (Whq et ha-qetz) e addirittura di iniziare qualunque azione intesa al raduno della nazione e alla sua restaurazione con mano forte senza i miracoli e le grandi meraviglie, senza i segni e i prodigi speciali promessi nelle Sacre Scritture? Non forse questo per i giudei il misterioso e affascinante divieto espresso nei versetti del Cantico dei Cantici: Vi ho fatto giurare, o fglie di Gerusalemme, per le gazzelle o per le cerve del campo: non svegliate e non destate dal sonno lamore finch non lo voglia. Non dovrebbe essere questo il medesimo divieto su cui toccherebbe meditare ai vari teo-con e cristiano-sionisti, che appoggiano Israele, nellintento di affrettare il ritorno del Signore? Non sono questi i fanatismi, da cui la coscienza pseudo-cristiana dellOccidente dovrebbe liberarsi?

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June 5, 1967: Israeli Jews gain access to the holy sites of East Jerusalem

Se non altro, il merito dei rabbini stato quello di interrogarsi su ci che accaduto. Per il mondo cristiano, invece (con leccezione appunto dei fanatici dellApocalisse o di qualcuno come noi di Effedieffe, la cosiddetta banda Effedieffe, come qualcuno ormai ci definisce) levento del ritorno degli Ebrei in Eretz Israel stato derubricato a fattore storico-politico. Dal canto suo la Chiesa gi da prima del Concilio rimasta attonita ad assistere alla rinascita dello Stato degli ebrei, dopo che da sempre aveva proclamato che, a causa del loro rifiuto di Ges, essi sarebbero stati dispersi come stranieri tra le genti. Infine, con una decisione che appare icona dello stordimento postconciliare, la stessa Chiesa giunta addirittura al riconoscimento dello Stato di Israele. Invece, inquietudine perfino maggiore rispetto a quella che ha pervaso i saggi della Torah dovrebbe attraversare oggi ogni cristiano, giacch con il ritorno in massa degli ebrei nella terra promessa e la costituzione se non del Regno perlomeno di un entit politica statuale, pare essersi compiuta non solo la parola dellAntico Testamento, ma vieppi quella del Nuovo. Nel Vangelo di Matteo si narra infatti che alla vigilia della passione Ges si trovava nel Tempio e l ammoniva discepoli con queste parole:www.effedieffe.com/index.php?view= 4/10

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Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: Sono io e Il tempo prossimo; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sar subito la fine. Poi disse loro: "Si sollever popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Poi concluse: Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la citt se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in citt; saranno infatti giorni di vendetta, perch tutto ci che stato scritto si compia. Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perch vi sar grande calamit nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sar calpestata dai pagani finch i tempi dei pagani siano compiuti. La profezia contenuta in questo brano di Vangelo sembra svilupparsi secondo due linee temporali che paiono delineare un futuro escatologico (quello del ritorno di Cristo alla fine dei tempi) ed uno pi prossimo, relativo alla distruzione del Tempio ed alla conquista da parte straniera di Gerusalemme per lunghi secoli. Questultimo passo del Vangelo sembrerebbe in effetti confermato dagli accadimenti storici. Le armate romane cingeranno dassedio Gerusalemme, che dopo mesi verr espugnata e il Tempio distrutto. Poi, dopo i tragici eventi di Masada (la fortezza nella quale un migliaio di ribelli giudei scelse il suicidio piuttosto che cadere prigionieri dei Romani), la rivolta di Bar Kokhba nel 135 dopo Cristo sancir la fine dei sogni di riscossa giudaica e linizio di galut, lesilio degli ebrei, che abbandoneranno con la Terra di Israele anche il sogno di una nazione ebraica. Durante tutti i lunghi secoli di questo esilio, tuttavia, non venne mai meno negli ebrei laspirazione di fare ritorno in Eretz Israel ed essa fu alla base del messianismo pseudo-mistico, di quel fenomeno cio personificato da alcuni falsi messia, che promettevano la liberazione e un prossimo ritorno in Palestina ai loro connazionali, suscitando speranze ed entusiasmi enormi inwww.effedieffe.com/index.php?view= 5/10

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tutte le comunit della Diaspora (si pensi alle vicende di D. Reubeni, 1524, di Shlomo Molcho, 1530, di Shabbetai Zevi, 1665 e di Jacob Frank, 1756, per citare i casi pi famosi). Leresia mistica fu spesso supportata dalla Qabbalah, che, esprimendo quella forma di prostituzione spirituale inflessibilmente condannata dai Profeti, pretende in fondo di poter suscitare e dirigere la potenza del divino. Nella Qabbalah infatti convergono correnti esoteriche neoplatoniche, persiane e islamiche, nonch tecniche di illuminazione gnostica di derivazione diversa, dalle religioni misteriche dellantichit fino allo Yoga indiano, dalla magia sessuale alla scienza delle lettere (gematria), la quale ultima costituisce uno dei pi noti ed autentici prodotti dello spirito kabbalistico. Il rischio messianico per lIsraele della Diaspora sta proprio nel fatto che esso si andato sempre pi compenetrando con la mitologia qabbalistica. Ma lidea di un Messia personale, tipica del misticismo ebraico, di una guida cio che, suscitata e sostenuta da Dio stesso, avrebbe dovuto ricondurre i dispersi in Eretz Israel, si rivel ad un certo momento effimera e lasci spazio nel breve volgere di poco pi di un secolo e mezzo a quella di un Messia collettivo, a quella cio di Israele Messia di se stesso. Ci avverr con la nascita del sionismo. Infatti a seguito della Rivoluzione Francese, che concesse agli ebrei la piena emancipazione giuridica e politica e determin la fine di un lungo isolamento e autoisolamento, cominci almeno nellEuropa occidentale una loro progressiva assimilazione. Per contro nellEuropa orientale, specie dopo il fallimento dei moti rivoluzionari che avevano spesso visto gli ebrei protagonisti dei movimenti insurrezionali, vennero quasi ovunque ripristinati i ghetti e le interdizioni israelitiche, cui si accompagn la rinascita di un diffuso sentimento antigiudaico, non di rado seguito da sanguinosi pogrom. Ci coincise, a partire dalla met dellOttocento, col diffondersi in Europa delle teorie razziste, che ebbero facile presa negli ambienti nazionalistici e alimentarono lantisemitismo, il quale and ad innestarsi su un substrato antigiudaico, gi particolarmente forte specie nellEuropa orientale. Fu allora che sulla scia dei movimenti nazionali e patriottici, rinacque vigorosa anche tra gli ebrei la nostalgia di una patria, cui si accompagnarono i primiwww.effedieffe.com/index.php?view= 6/10

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parziali tentativi di colonizzazione della Palestina, come quelli promossi da Moses Montefiore nel 1856 e della scuola di agricoltura di Mikveh Israel voluta da Ch. Netter nel 1870. Ma essi ebbero scarso successo, analogamente a quelli di Zvi Hirsch Kalischer e di Mose Hess (autore del famoso volume Roma e Gerusalemme, 1862), i quali cominciarono a teorizzare la necessit di dar vita ad uno Stato ebraico in Palestina a rifugio dei connazionali perseguitati. Queste idee trovarono allinizio degli anni 80 del XIX secolo nuova linfa grazie ai movimenti Choveve Zion (Amanti di Sion, 1881) e Bilu (1882 nome derivante dallacrostico del versetto di Isaia II, 5: Beth Jakov Lech Uenelechah, cio Casa di Giacobbe alzati e vieni) e allo scritto Autoemancipazione (1882) di L. Pinskernon. Queste iniziative animarono la prima Aliyah, cio la prima salita (in verit una modesta immigrazione ebraica) in Terra Santa, che port alla nascita delle colonie di Zikhron Yaakov, Petach Tikvah e Rishon Le-Zion. In questo contesto, in effetti marginale rispetto ai grandi eventi di colonizzazione che lEuropa si accingeva a realizzare in Africa ed in Asia, alla fine del secolo XIX il sionismo politico cominciava a muovere concretamente i primi passi, pur rimanendo un fenomeno legato a piccole minoranze, finch esso non trov la guida di Teodor Herzl, un ebreo che, pur da laico, riusc a ridestare lantica aspirazione messianica ad un ritorno reale degli ebrei in Eretz Israel. Secondo Herzl il popolo ebraico avrebbe dovuto riprendere in mano liniziativa della propria redenzione, mediante un iniziativa politica, capace di far rinascere duemila anni dopo un Stato degli ebrei proprio dove la tradizione religiosa attendeva che Jahw con opere e miracoli prodigiosi lavrebbe ricondotta. Nel 1897 venne fondata a Basilea lOrganizzazione Sionistica Mondiale e settantanni dopo lesercito israeliano con la guerra dei 6 giorni entrer trionfalmente a Gerusalemme, ricostituendola quale capitale di Israele: era la fine di un percorso che aveva attraversato nel volgere di pochi anni Auschwitz prima e la dichiarazione di indipendenza diwww.effedieffe.com/index.php?view= 7/10

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Israele nel maggio 1948, subito segnata, anzich dalla pace, da un permanente stato di belligeranza con gli arabi. In ogni caso linvocazione del Salmo 137 (Mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia) era stata trasformata armi alla mano in realt. Il laicismo sionista riconduceva il destino del popolo ebraico verso il compimento del proprio ideale religioso e questo paradossalmenteThree young Israeli paratroopers stand at the Western Wall as Israeli troops

proprio mentre il laicismo dellOccidente (frutto march into and take control of di quella cultura moderna e di quelle rivoluzioni, Jerusalem's Old City during the che gli ebrei avevano largamente contribuito a generare) allontanava irrimediabilmente la Cristianit dalla propria Fede: linizio della salita degli ebrei verso la Terra di Israele, coincideva con il compiersi dellapostasia delle nazioni dellOccidente, che un tempo erano state cristiane. La Parola di Dio sembra trovare un amaro riscontro nella storia: Gerusalemme sar calpestata dai pagani, finch i tempi dei pagani siano compiuti. E davvero, per noi cristiani e per gli ebrei linizio della Fine? Non lo sappiamo, ma le parole del Vangelo di Matteo parlano subito dopo di qualcosa che (non sappiamo quando) accadr: Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per lattesa di ci che dovr accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio delluomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perch la vostra liberazione vicina. E qui che la narrazione evangelica sembra incontrare il mistero contenuto nellApocalisse: la persecuzione che la Chiesa deve sopportare lungo i secoli a causa dellazione di Satana, pare incontrare un punto di svolta ed qui che gli eventi, che accadono oggi sotto i nostri occhi, sembrano poter acquistare una loro misteriosa intelligibilit:www.effedieffe.com/index.php?view= 8/10

Six-Day War of June 1 967

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Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone. Il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potest grande. Una delle sue teste sembr colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa dammirazione, and dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perch aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: Chi simile alla bestia e chi pu combattere con essa? Alla bestia fu data una bocca per proferire parole dorgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa apr la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. Ladorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non scritto fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dellAgnello immolato. Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, andr in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. Vidi poi salire dalla terra unaltra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che per parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita. Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicch quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva s che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cio il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome duomo. E tal cifra seicentosessantasei. Pi volte il Direttore Blondet ne ha fatto cenno nei suoi articoli, invitando i lettori a leggere gli accadimenti che vedono protagonista Israele in una chiave metastorica. Nel libro Chi comanda in America egli assimila gli USA alla prima bestia ed Israele alla seconda. Ma forse non cosi: forse potrebbe invecewww.effedieffe.com/index.php?view= 9/10

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essere la prima Bestia, con sette teste recanti ciascuna un titolo blasfemo e dieci corna con dieci diademi, che riceve la forza, il trono e la potest dal drago, a rappresentare Israele, mentre la seconda bestia, che ha due corna, simili a quelle di un agnello, ma che parla come un drago, questa potrebbe rappresentare il potere statunitense. Domenico Savino (continua)

La presente traduzione effettuata appositamente per EFFEDIEFFE da traduttori di nostra fiducia

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Israele: Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte II)Domenico Savino 03 Dicembre 2010

E davvero Israele la prima Bestia di cui parla il capitolo 13 dellApocalisse, quella con sette teste recanti ciascuna un titolo blasfemo e dieci corna con dieci diademi? Quella pi, che salir dallAbisso, ma per andare in perdizione?

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che riceve la forza, il trono e la potest dal drago, quella che era, ma non

Parto da una premessa, cui ho gi fatto riferimento in qualche mio precedente articolo: il Sionismo s un movimento politico nazionalista, formalmente laico, ma esso fonda la propria dottrina sulla mitologia religiosa della restaurazione della nazione e del sangue ebraico in Eretz Israel. In filigrana del manifesto politico del Sionismo stanno il rotolo della Torah e il Talmud, che hanno costruito e mantenuto lidentit ebraica lungo i secoli del cosiddetto Galut (esilio), con lintento preciso di impedire lassimilazione e poter vedere ritornare un giorno il popolo eletto a quella terra, che sola ne avrebbe consentito la rinascita come nazione, vale a dire come moderno regno di Israele.

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A questo scopo il Sionismo ricostruisce mitologicamente lidentit ebraica, quale fondamento dellidentit statuale, utilizzando letteralmente la religione giudaica come instrumentum regni. Il Sionismo fu quindi un movimento rivoluzionario nel senso anglosassone del termine, forgiatore cio di una nuova matrice di civilt, a partire da consolidati elementi e orientamenti storici e primordiali. In questo senso il sionismo laico e ateo fa della Rivelazione biblica esattamente ci che il nazismo fa con il mito ariano: pur non credendolo scientificamente e storicamente vero, il mito fondante diviene un ausilio del fare ed il suo linguaggio da istruttivo diviene imperativo: il mito si fa storia. Ci tipico dei movimenti rivoluzionari. Il Sionismo lo fu ed ebbe un precedente che in qualche modo ne condivideva le premesse: lidea di una Terra promessa da conquistare aveva dapprima animato seppure con sfumature diverse il fanatismo puritano dei padri pellegrini statunitensi, come successivamente anim lYishuv (letteralmente insediamento) dei nuovi gruppi di coloni ebrei che, a partire dalla prima aliya del 1882, saliranno con ondate successive in Eretz Israel. Lo Stato di Israele, creato dal sionismo, condivide con gli Stati Uniti alcune importanti caratteristiche: - sono societ ideologiche rivoluzionarie; - sono societ coloniali di pionieri, che sono a loro volta vere e proprie avanguardie rivoluzionarie di fanatici; - sono societ democratiche ed egualitarie, ma esclusivamente verso i cittadini colonizzatori; - tendono alla marginalizzazione/esplusione/soppressione delle popolazioni autoctone, considerate barbare, selvagge, idolatre, inferiori; - hanno una matrice etnico-religiosa precisa: gli USA sono essenzialmente WASP, Israele lo Stato degli ebrei; - sono il frutto di una ribellione contro le rispettive societ e culture di provenienza. La colonizzazione puritana rappresenta una ribellione contro lInghilterra anglicana, quella sionista contro la passivit dellortodossia rabbinica; - non intendono rovesciare gli equilibri interni alle rispettive comunit di provenienza, ma sono movimenti rivoluzionari in uscita verso nuove terre; - non recidono per le radici pi profonde del loro retaggio storico e soprattutto spirituale, ma anzi lo trasformano in mitologia fondante la nuova identit collettiva; - lesperienza pionieristica si aggrega essenzialmente intorno al mito della terra promessa, della trasformazione del deserto in terra fertile, sicch tanto ilwww.effedieffe.com/index.php?view= 2/10

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colono israelita dello Yishuv che il farmer americano vivono la stessa ossessione della terra data in eredit; - non solo Israele, ma anche i cristiani puritani vivono essenzialmente attorno alla rivelazione veterotestamentaria; - fanno della legge il fulcro della vita civile e privata dei loro membri; - il potere giurisdizionale (lAlta Corte in Israele, la corte suprema negli USA) acquista una rilevanza persino maggiore di quello rappresentativo e legislativo; - ritengono soprattutto di svolgere una missione provvidenziale iscritta nella storia, il loro destino manifesto. Il furore puritano americano e quello pionieristico sionista brandiscono il Vecchio Testamento come manifesto fondante il progetto politico di conquista della terra, realizzato con il Winchester (o i Merkav poco importa) e annichilendo in nome di Dio gli amalechiti di turno (palestinesi o pellerossa poco importa). La crescente potenza di queste due nazioni, nate da un pugno di pionieri, appare prodigiosa e ci vale soprattutto per Israele: come ho gi detto in un precedente articolo, se volessimo usare un paragone letterario, la nascita di Israele potrebbe quasi sembrare lultima grande operazione cabalistica e richiamare la leggenda del Golem, il gigante di argilla, costruito con le arti magiche della Qabbalah, nel tentativo di imitare lazione creatrice di Dio. In effetti il Sionismo si messo allopera, sostituendo la propria iniziativa politica allopera redentrice di Jahw. Ma in questopera iscritto un istinto di prevaricazione: la stessa tradizione del Golem ne intimamente ben consapevole ed anticipa il tema dellapprendista stregone, di chi, cio, in grado di evocare forze che poi non riesce pi a controllare. E la medesima preoccupazione che il grande studioso ebraico della Qabbalah Gershom Scholem esprime in una lettera a Franz Rosenzweig del 1926 parlando proprio del sionismo: Pu la storia ebraica affrontare questo rientro (sionista) dentro la realt concreta, senza distruggere se stessa con la rivendicazione messianica che questo rientro ha fatto risalire dalle profondit della sua storia?. Altrove, riferendosi al tema della terra e al suo rapporto con la lingua (lebraico riportato in vita dai sionisti recuperandolo dalle profondit dellawww.effedieffe.com/index.php?view= 3/10

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storia) egli scriver: La Terra un vulcano. Essa fornisce una dimora alla lingua (...) ma quale sar il risultato dellaggiornamento dellebraico? Labisso della lingua sacra che abbiamo impiantato nellintimo dei nostri bambini non allargher la sua bocca? La gente qui non sa il significato di ci che fa: pensano di aver trasformato lebraico in una lingua profana e di averlo liberato dal pungiglione apocalittico. Ma la verit unaltra (...) ogni parola non semplicemente creata nuova, ma presa dal tesoro vecchio e buono, piena fino allorlo di materiale esplosivo (...) Dio non rester muto nella lingua in cui lo hanno scongiurato migliaia di volte di ritornare di nuovo nella nostra vita. Dio non resta muto. Dio ha gi parlato. La rinascita di Israele (prima che unoperazione artificiale, e magica) un azzardo, unazione prometeica, una autentica sfida al silenzio di Dio. Con un gioco di parole, sembra rivolta contro Dio stesso lultima rivolta giudaica e il Messia politico costruito dal Sionismo sembra volersi liberare ancora una volta, come 2000 anni fa, anzitutto da Colui, che lo dovrebbe liberare. Ecco perch la lettura dei passi di Apocalisse, che parlano delle due Bestie, appare alla luce di ci, in una prospettiva sinistra ed inquietante, se in qualche modo riferita ad Israele. LApocalisse stata scritta dallApostolo Giovanni mentre era in esilio nellIsola di Patmos intorno al 95 dopo Cristo, durante la persecuzione di Domiziano. Proprio per questo non infrequentemente si afferma che le visioni in esso riportate risentano di questa situazione, in cui la cristianit del tempo si trov a patire, sicch limmagine della Bestia viene facilmente riferita appunto allentit politica imperiale romana. Ma questa interpretazione non sembra tenere conto che Giovanni tra gli evangelisti colui che forse con maggiore insistenza denuncia il carattere satanico della fede giudaica. Nel capitolo 8 del Vangelo da lui redatto, egli riporta uno scontro terribile di Ges con quei Giudei che pure avevano creduto in Lui: Non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verit, perch non vi verit in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perch menzognero e padre della menzogna.www.effedieffe.com/index.php?view= 4/10

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Nel capitolo 13 dellApocalisse detto che la Prima Bestia sale dal mare, ha dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. Pi oltre al capitolo 17 vi una specificazione: La Bestia che hai visto era, ma non pi, salir dallAbisso, ma per andare in perdizione (Apocalisse 17,8). Sembrerebbe dunque trattarsi di unentit che esisteva prima del 95 dopo Cristo (anno presunto di redazione dellApocalisse), che nel 95 dopo Cristo non esisteva pi e che sarebbe dovuta ritornare successivamente, salendo dallAbisso, ma per andare in perdizione (Apocalisse 17,8). Se vogliamo dare un senso non solo simbolico al passo di Apocalisse 17,8, sembrerebbe di trovarsi di fronte ad una entit politica che dopo una lunga eclissi ricompare (Quanto alla bestia che era e non pi, ad un tempo lottavo re e uno dei sette) in grado con il suo potere di sedurre gli abitanti della terra (le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. Ladorarono tutti gli abitanti della terra). La Bestia dellApocalisse composta di pezzi di animali, anzi di fiere, descritti per in ordine inverso nella visione del capitolo 7 del Profeta Daniele, cio un leone, un orso, una pantera o leopardo, (usati come sinonimi). Come la bestia dellApocalisse, anche quella della profezia di Daniele sale dal mare e come la prima ha dieci corna. Essa spaventevole, terribile e straordinariamente forte, dotata di grandi denti di ferro, che divorava, stritolava e calpestava il resto con i piedi e diversa da tutte le bestie precedenti. Questa bestia prosegue Daniele un regno sulla terra che sar diverso da tutti gli altri regni e divorer tutta la terra, la calpester e la stritoler. Anche le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; dopo di loro ne sorger un altro, che sar diverso dai precedenti e abbatter tre re. Egli proferir parole contro lAltissimo, perseguiter i santi dellAltissimo con lintento di sterminarli e penser di mutare i tempi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, due tempi e la met di un tempo. Si terr quindi il giudizio e gli sar tolto il dominio, che verr annientato e distrutto per sempre. Poi il regno, il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dellAltissimo; il suo regno un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno. Se cos , anche la prima Bestia dellApocalisse rappresenta dunque un regno owww.effedieffe.com/index.php?view= 5/10

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comunque unentit politica. Inoltre pare che essa graviti nel bacino del Mediterraneo, giacch non si hanno notizie, n si desume dal contesto che lautore del libro, prigioniero nellisola di Patmos, faccia riferimento a mondi lontani o sconosciuti. Inoltre frequenti sono i riferimenti geografici che rimandano precisamente a quellarea: si parla infatti del grande fiume Eufrate, della localit di Megiddo, della Citt Santa, della Grande Citt dove il Signore fu crocifisso (Apocalisse11,7-8). Il fatto poi che la Bestia salga dal mare (il Mar Grande di Daniele) non pu essere interpretato come un riferimento allOceano, perch c un passo nel capitolo 17 in cui, riferendosi alla prostituta che siede sulla Bestia viene chiarito che le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. Questa Bestia, dunque, sarebbe unentit politica che esce (anzi sale) dai popoli in cui era immersa e mentre sale una delle sue teste viene colpita a morte (forse la Shoah?), ma la sua piaga mortale fu guarita. Allora la terra intera presa dammirazione, and dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perch aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: Chi simile alla bestia e chi pu combattere con essa?. Se dunque cos , vi da domandarsi, ove il tempo cui fa riferimento lApocalisse fosse il nostro, a quali entit statuali, esistite prima del 95 dopo Cristo, che non esistevano pi a quella data e che sarebbero rinate in un periodo successivo, potrebbe fare riferimento lultimo libro della Scrittura: deve trattarsi di una entit rispetto alla quale non si siano ancora compiute le profezie ivi contenute. In particolare la sua ricomparsa dai tempi di Giovanni deve essere la prima e non ce ne devono essere state altre (n, stando alla profezia, altre ve ne saranno): Confrontando la carta geopolitica del tempo dellEvangelista Giovanni e quella attuale occorre cercare un regno o uno Stato che dir si voglia, il quale sia esistito prima del 95 dopo Cristo, che non esisteva pi a quella data e che tornato ad esistere oggi. Non potrebbe trattarsi di nessuna delle nazioni ad ovest della Grecia, perch nessuna era contemporaneamente esistita prima come regno e a quel tempo non pi era esistente: prima di Roma lEuropa occidentale era popolata di trib, ma non di regni. La stessa Italia (se volessimo identificarla con Roma,www.effedieffe.com/index.php?view= 6/10

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che ritorner ad essere nazione nel 1861 e che con il Fascismo pretese di restaurare lImpero sui colli fatali di Roma), non pu essere la Bestia dellApocalisse, perch questa al tempo della sua redazione non era, mentre limpero romano era e per giunta forse nel massimo del suo splendore. La Grecia, che nel 95 dopo Cristo non era, poich stava sotto dominazione romana, prima di allora non si era mai costituita come regno unitario, ma esisteva come somma di citt-Stato, talvolta in guerra, talvolta alleate tra loro, n il regno di Filippo il Macedone e Alessandro possono essere considerati un precedente della Grecia antica, n tantomeno di quella attuale. La nazione greca moderna sar una creazione romantica del XIX secolo. I popoli della sponda sud del Mediterraneo avevano conosciuto prima della data del 95 dopo Cristo la potenza di Cartagine, che a quella data non era pi, ma le rinate nazioni libiche, tunisine, algerine e marocchine non se ne possono certo definire eredi, essendo tutte il prodotto di divisioni territoriali arbitrarie conseguenti al dissolvimento degli imperi coloniali. Quanto alla Turchia, i regni dellAnatolia preesistenti alla conquista dellimpero romano, difficilmente possono essere considerati gli antesignani dellattuale Turchia. Lo stesso dicasi del Libano: nessuno nella terra dei cedri rivendica oggi per la propria nazione una ascendenza fenicia, cultura (forse nazione?) esistente prima del 95 dopo Cristo, ma definitivamente scomparsa a quella data. La Siria uno Stato che in passato non ha mai avuto una dimensione di indipendenza nazionale, essendo stata nellantichit a lungo contesa tra vari imperi: quello egizio, quello assiro e quello hittita. A partire dal 539 avanti Cristo la Siria fece parte dapprima dellimpero persiano, dopo Alessandro Magno del regno seleucide e infine con le conquiste di Pompeo (64 avanti Cristo) della provincia romana di Siria-Palestina. Il primo conato di indipendenza, posteriore (non anteriore) al 95 dopo Cristo, si ebbe tra il 266 e il 272, quando presso la citt di Palmira venne fondato un regno autonomo ad opera della regina Zenobia, che peraltro venne infine sconfitta dallimperatore Aureliano. Dunque anche la Siria, come le regioni dellarea armena, sono da escludere dal novero delle nazioni identificabili con la Bestia e cos si potrebbe dire dellIraq e della Giordania, creature anchesse moderne, nate dalla dissoluzione dellimpero ottomano ed anche qui dalle arbitrarie divisioni di territorio conseguenti ad essa. Non esistevano come nazioni prima del 95 dopowww.effedieffe.com/index.php?view= 7/10

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Cristo e al tempo della redazione dellApocalisse erano divise tra i possedimenti dellimpero romano e di quello dei Parti. Infine la Persia (oggi Iran) manteneva da molti secoli e quindi anche nel 95 dopo Cristo una propria identit, identificabile allora con il regno (o impero) dei Parti, che si estendeva su di un territorio persino pi vasto dei quello dellIran attuale. Dunque essa era stata ma ancora era al tempo della redazione dellApocalisse. LArabia, invece non era, ma neppure era stata prima di quella data, essendo un immenso deserto in cui vivevano disperse trib proto-beduine politeiste. Rimangono Egitto e Israele. LEgitto, dopo i gloriosi secoli delle grandi dinastie, cadde sotto il regno dei Tolomei, la dinastia fondata appunto da Tolomeo, uno dei diadochi di Alessandro Magno, nominato satrapo dEgitto dopo la morte di Alessandro nel 323 avanti Cristo Esso perse definitivamente la propria indipendenza divenendo nel 30 avanti Cristo, dopo la morte di Cleopatra, provincia romana.Tale rimase anche sotto lImpero Romano dOriente fino al 639, quando un imponente esercito arabo, mandato dal califfo Omar ibn alKhattab, pass dalla Palestina in Egitto e nel 641 conquist Alessandria. Dopo 973 anni, finiva cos la dominazione greco-romana in Egitto, che, dopo altri 13 secoli di dominazione islamica, torner ad essere formalmente una nazione indipendente nel 1922, quando la Gran Bretagna, sollecitata dai movimenti nazionalisti, dichiar lindipendenza del Paese e proclam re Fuad I, riservandosi tuttavia il diritto di intervenire negli affari esteri e nelle questioni relative alla difesa, nonch di mantenere truppe sul territorio egiziano. La vera indipendenza venne dunque solo con il colpo di Stato del 1952, organizzato dal generale Muhammad Nagib, il quale si autoproclam presidente della neocostituita repubblica egiziana, ma che non riusc a esercitare uneffettiva autorit sul Paese e venne progressivamente esautorato da Gamal Abdel Nasser, membro del consiglio del comando della rivoluzione, il quale nel luglio del 1956 assunse la carica di presidente. LEgitto, dunque, era stato un grande impero, non era altro che una provincia romana nel 95 dopo Cristo, ma torner ad essere uno Stato indipendente nel corso del XX secolo. E dunque lEgitto la bestia? No. LApocalisse dice infatti qualcosa che non pu riguardare lEgitto: quando lawww.effedieffe.com/index.php?view= 8/10

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Bestia, cio il regno scomparso torner, sar per lultima volta e per andare in perdizione. Invece gi prima del 1924 lEgitto in qualche modo aveva pi volte recuperato un proprio regno: anzitutto nell868, quando Ahmad ibn Tulun emancip lEgitto dalla tutela degli Abbasidi, fondando una dinastia che rimase al potere per qualche decennio. Poi quando nel 1171 Saladino, uno dei generali di Nur ad-Din, fu nominato visir dellEgitto e vi fond la dinastia degli Ayyubiti, restaurando lortodossia sunnita, riconquistando gran parte della Siria e della Palestina e facendo dellEgitto una grande potenza militare. Infine tra il XIII e il XIV secolo, quando il regno dei Mamelucchi si estese verso nord sino ai confini con lAsia. Inoltre nessuno dei regni dEgitto succedutisi dopo il 95 dopo Cristo, n la monarchia di re Fuad I, n tantomeno il regime di Nasser hanno voluto restaurare uno Stato egiziano, richiamandosi allantico potere dei faraoni: le piramidi sono certo una straordinaria icona turistica di questo Stato, una ineliminabile memoria storica, ma non il suo fondamento politicoideologico. Chi resta? C solo uno Stato che fu un regno prima del 95 dopo Cristo, non lo era pi a quella data (la dominazione romana nel 70 dopo Cristo aveva schiacciato con implacabile fermezza i tentativi di rivolta giudaica, fino alla distruzione del Tempio ad opera delle legioni di Tito), ma torner ad esserlo 1878 anni dopo. Quello Stato Israele.La bestia dell'A pocalisse

E Israele dunque la prima Bestia dellApocalisse? E chi laltra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello ma che parlava come un drago? Davvero potrebbero essere gli USA? Lo vedremo la prossima volta. (continua) Domenico Savinowww.effedieffe.com/index.php?view= 9/10

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Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte III)Domenico Savino 10 Dicembre 2010

Israele lentit statuale cui come abbiamo visto meglio potrebbe attagliarsi la descrizione biblica della Bestia, di cui detto in Apocalisse che era, ma non pi,

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salir dallAbisso, ma per andare in perdizione (Apocalisse 17,8) Infatti Israele fu un regno prima del 95 dopo Cristo (anno presunto di redazione dellApocalisse), non lo era pi a quella data (specie dopo il sacco di Gerusalemme e la distruzione del Tempio ad opera delle legioni di Tito), ma torner ad esserlo XIX secoli dopo, nel 1948. Ci sono altri elementi che ci consentono di guardare ad Israele come alla Bestia dellApocalisse? S, pi duno, anche se ogni considerazione che segue vogliamo sia presa con molta prudenza spirituale. La presente solo unipotesi interpretativa, che nulla vuole aggiungere al testo, poich come scritto a chi vi aggiunger qualche cosa, Dio gli far cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e chi toglier qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priver dellalbero della vita e della citt santa, descritti in questo libro.

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Quindi come si dice astenersi perditempo e fanatici: Apocalisse, sia chiaro, non riguarda solo gli ebrei, riguarda in primo luogo noi, la conversione del nostro cuore, la purezza della nostra Fede, da intendersi essenzialmente come rapporto intimo col Signore e solo consequenzialmente come strumento di intelligibilit della storia e di possibile comprensione dei disegni della Provvidenza. Occorre dunque che lIsraele spirituale, che la Chiesa (quindi anche ognuno di noi) si converta sempre pi e continuamente, per essere degno di quella salvezza che Nostro Signore offre e garantisce a coloro che sapranno meritarla con le buone opere che sono chiamati a compiere. Ci premesso occorre allora chiarire una cosa: Apocalisse delinea con estrema chiarezza i tratti della teologia della sostituzione, il fatto cio che non pi lIsraele carnale leletto del Signore, ma una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua, certo insieme ai centoquarantaquattromila, segnati da ogni trib dei figli dIsraele. Questultima la primizia del tronco di Israele, quella che ha riconosciuto Cristo, che pienezza (nel numero dei 144.000) della Rivelazione e dellIsraele di Dio, perch su di essa si innestata la pienezza delle genti, cui la Buona novella stata annunciata: il nuovo Popolo di Dio, la Chiesa santa e cattolica (cio universale), dopo che il Vangelo stato predicato fino agli estremi confini della terra. Lantico Israele carnale non pi il vero Israele. Il vero Israele, cio il vero popolo di Dio quello che adora il Signore (come disse Ges alla samaritana presso il pozzo) in Spirito (che discender sugli Apostoli nella Pentecoste e nel Battesimo) e Verit (che il Cristo stesso). Contrapposti al nuovo e cattolico (cio universale) popolo di Dio stanno quelli che si proclamano giudei e non lo sono, ma appartengono alla sinagoga di satana, quelli cio che si dicono giudei, ma mentono, perch non lo sono. Questo riferimento (piaccia o meno ai cultori del dialogo ebraico-cristiano) si trova nei capitoli 2 e 3 di Apocalisse e precisamente nelle lettere rivolte alla chiesa di Smirne e a quella di Filadelfia. Dunque chi appartiene allantica sinagoga, divenuta la sinagoga di satana, estraneo al vero Israele, che oramai divenuto a sua volta come i pagani. Teniamo presente questo aspetto (i giudei sono cio divenuti come i pagani) sewww.effedieffe.com/index.php?view= 2/9

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pi avanti vogliamo intendere un passo, lunico, in cui lApocalisse parla appunto dei pagani. Dico queste cose senza alcun fanatismo, n alcuna intenzione di fare il controcanto a quello dei telepredicatori a stelle e strisce (che su questo, al contrario di noi, ci campano e pure lautamente) ed avvertendo che riprender nel filo di questo ragionamento alcune riflessioni, che possibile trovare talvolta anche in rete. Seguendo linsegnamento di San Paolo esaminate ogni cosa, trattenete ci che buono, ho trovato alcune di queste riflessioni come stimolanti, ma ci esclusivamente in relazione alla possibilit di approfondire il senso essenzialmente anticristico del progetto sionista. Ci, vedremo pi avanti, anche tenendo in debito conto le riflessioni presenti nel mondo ebraico e il dibattito accesissimo sviluppatosi tra i rabbini gi a partire dal risveglio nazionale degli inizi del XIX secolo. Nessuna pretesa, quindi, da parte mia di avere trovato la chiave dellApocalisse, n alcun ammiccamento o meno ancora adesione a pseudorivelazioni private, tra il resto del tutto inconciliabili con la fede cattolica. Resto un cattolico integrale, con occhi attenti e critici verso ci che si muove intorno a me, ma senza alcuno scivolamento verso forme sincretistiche, n misticopneumatiche o meno che mai verso ermeneutiche soggettive da cattolicoadulto. Ma ora torniamo alla prima Bestia: essa compare per la prima volta e improvvisamente nel capitolo 11, per uccidere i due testimoni misteriosi vestiti di sacco, che il Signore ha inviato per compiere la loro testimonianza profetica (ne parleremo). E scritto. Quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dallAbisso far guerra contro di loro, li vincer e li uccider. Prima del capitolo 11 non c traccia di bestia alcuna nel libro. Essa ricompare poi altrettanto repentinamente nel capitolo 13, allinterno della descrizione del terzo guai (forse meglio sarebbe la traduzione ahi!), cio del terzo e ultimo lamento o ammonimento agli abitanti della terra (annunciato da uno squillo di tromba) per ci che deve accadere. La visione della bestia torna a manifestarsi a Giovanni subito dopo aver contemplato la guerra nel cielo, ove Michele e i suoi angeli precipitano sulla terra Lucifero e i suoi angeli. E in seguito a ci che Satana cerca di divorare ilwww.effedieffe.com/index.php?view= 3/9

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figlio appena partorito della donna vestita di sole (con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle), che era incinta e che gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora Dio rapisce il figlio della donna appena partorito verso il trono del cielo, per sottrarlo alle fauci della bestia e prepara per lei un rifugio nel deserto. E questa evidentemente la descrizione della lotta metastorica prima e storica poi tra Satana da un lato e Dio dallaltro: Cristo, il figlio di Maria, rapito al cielo, stato strappato al potere della Morte, mentre alla Donna (immagine di Maria e della Chiesa) preparato un rifugio nel deserto, contro cui nulla (non prevalebunt) possono le potenze demoniache (le acque vomitate dalla bocca del drago), il quale allora - come scritto se ne and a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Ges. E si ferm sulla spiaggia del mare. E interessante il fatto che nel fare guerra alla discendenza della donna il drago si fermi sulla spiaggia del mare. E un cambio di strategia: il drago sembra non voler pi operare in prima persona. Nella guerra contro le creature di Dio, egli scatena scimmiescamente la sua creatura. E infatti ora entra in scena la Bestia che dal drago riceve la sua forza, il suo trono e la sua potest grande. Il drago dunque non recita pi in prima persona, ma per procura: la bestia a sostituirlo. Vediamo le caratteristiche della bestia in rapporto al dragone: Il drago rosso ha: - sette teste e sulle teste sette diademi - dieci corna La bestia per contro ha: - sette teste e su ciascuna testa un titolo blasfemo. - dieci corna e su ogni corno ha un diadema Si noti che il diadema, segno di sovranit, nel drago sta direttamente sulle sette teste, mentre nella bestia esso sta sulle corna. Dunque la sovranit del drago, il serpente antico, il satana una sovranit diretta e per cos direwww.effedieffe.com/index.php?view= 4/9

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autocefala. Nella bestia, per contro, la sovranit non diretta, ma delegata, mediata attraverso il potere delle corna: vedremo che si tratta di dieci re, diversi dalla bestia, che regneranno insieme con la bestia. Invece su ciascuna testa della bestia vi un titolo blasfemo: sembrerebbe dunque che la bestia tutta intera, in tutte le sue teste pensi in maniera blasfema, pensi cio come satana, come lavversario di Dio. Viene in mente il capitolo 16 del Vangelo di Matteo o il capitolo 8 di quello di Marco, allorch Ges comincia a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. E allora che Pietro lo trae in disparte e comincia a protestare, dicendo: Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadr mai. Ma Ges, voltandosi, dice a Pietro: Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perch non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!. Il rifiuto della croce da parte di Pietro corrisponde esattamente al non serviam di Lucifero ed in questo la croce accomuna la mente demoniaca di pagani e giudei: per gli uni - come dice Paolo - stoltezza, per gli altri scandalo. E per questo Pietro a sua volta di scandalo, cio dinciampo, a Ges. Pietro pensava esattamente da giudeo: il Messia, il liberatore di Israele, non poteva morire, doveva vincere in questo mondo, doveva restaurare il Regno di Israele. Pietro, quando tenta Ges, pensa esattamente come il principe del Mondo, come Satana: Ti dar tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perch stata messa nelle mie mani e io la d a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sar tuo. Gli rispose Ges: Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai. Proprio la volont di restaurare Israele nella sua dimensione politica e territoriale, di farsi da s il Regno di Dio, spinger alla realizzazione del sogno sionista, un sogno che verr perseguito con ogni mezzo. Gi ho accennato al fatto che la Bestia sale dal mare (il Mar Grande di Daniele) e gi ho illustrato il suo significato simbolico, reso palese da un passo del capitolo 17 in cui, riferendosi alla prostituta che siede sulla Bestia, viene chiarito che le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta,www.effedieffe.com/index.php?view= 5/9

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simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. Questa Bestia, dunque, sembrerebbe unentit politica che esce (anzi sale) dai popoli in cui era immersa e, mentre sale, una delle sue teste viene colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita. Ora Aliyah (ebraico: ,salita) il termine con cui si indicano le ripetute ondate migratorie che a partire dal 1882 soprattutto dallEuropa portarono gli ebrei in Israele. Il termine deriva da Aliyah laReghel ( ,) che significa pellegrinaggio, per via della salita che si doveva compiere per raggiungere Gerusalemme durante i tre pellegrinaggi prescritti per le festivit di Pesach, Shavuot, Sukkot. Saranno sette, badate sette, le salite che porteranno alla ricostituzione dello Stato di Israele nel 1948: 1) quella del 1882-1903, in seguito ai pogrom del 1880-1882; 2) quella del 1904-1914, in seguito a quelli del 1903-1906; 3) quella del 1919-1923, a causa della rivoluzione russa e la successiva guerra civile; 4) quella del 1924-1929, in conseguenza del crescere del nazionalismo antisemita dopo la Prima Guerra Mondiale; 5) quella del 1929-1938/39, in conseguenza dellascesa del nazismo, delle leggi di Norimberga, della Kristallnacht e delle restrizioni per limmigrazione negli Stati Uniti dopo la crisi del 29 e la Grande depressione; 6) quella del 1939-1942, durante la Seconda Guerra Mondiale; 7) quella del 1945/1948, dopo la shoah. Queste due ultime Aliyot, vengono chiamate Haapala Aliyot, o salite clandestine, a causa delle modalit in cui avvennero, delle difficolt conseguenti agli eventi bellici, alle persecuzioni e ai contrasti conseguenti alla ridefinizione geo-politica postbellica dei territori mediorientali. Tutte queste Aliyot sono oramai indirizzate a realizzare il sogno sionista, che venuto acquisendo sempre maggiore consenso in seno alla Diaspora ed sostenuto nella sua apparente logicit dallevidenza delle persecuzioni antisemite (1). Si pu dire che per sette volte la testa di Israele ha pensato secondo un Logos, che diverso da quello di Dio? Si pu dire che attraverso le Alyiot Israele ha forzato la Fine, andando anche contro la propria stessa fede, anche contro ilwww.effedieffe.com/index.php?view= 6/9

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divieto talmudico di non scalare il Muro, cio di non intraprendere da s limpresa di restaurare il Regno di Israele? Drammaticamente la risposta viene dallAdmor di Satmar Yoel Mosh Teitelbaum (1887-1979), il pi agguerrito dei discepoli dellAdmor di Munkacs nella condanna del Sionismo, il quale a proposito della shoah scrisse cose terribili: E per i nostri molti peccati che abbiamo patito tribolazioni numerose e amare come lassenzio, che mai Israele ha sopportato da quando nazione (). Molti si sono dedicati a questimpresa (la ricostruzione dello stato di Israele, nda) e da ultimo quasi la maggioranza ha sostenuto in diversi modi le loro (cio dei sionisti, nda) attivit che portano a violare i giuramenti. Queste sette (cio i sionisti nda) hanno continuato in questa idea corrotta di erigersi uno Stato prima del tempo e senza Torah e hanno attratto i figli di Israele in una eresia e apostasia terribile, di cui non c simile dal giorno in cui fu fondata la terra () e non c da stupirsi dellardore dellira uscita dalla presenza del Signore, come la scrittura ammonisce nella sezione di nittzavim (Deuteronomio 29,9 - 30,20). Nel momento della distruzione furono uccisi anche dei fedeli dellAltissimo per la colpa dei peccatori e dei corruttori e lardore dellira. Fu proprio durante la sesta salita che sembrano compiersi con gli eventi della shoah le parole del libro dellApocalisse: Una delle sue teste viene colpita a morte, ma la sua ferita mortale fu guarita. La piaga mortale (plegh, dal verbo plesso, colpire) non una malattia o unulcera (lkos di cui al capitolo 16, 2), una ferita vera e propria. E un colpo subito durante un combattimento, durante uno scontro bellico: cos almeno lascerebbe intendere il successivo versetto 14, ove si dice che la bestia rimasta ferita dalla spada. Dunque non insensato pensare che lo scenario sia quello di una guerra, quella forse in cui si consum la tragedia della shoah. Lespressione ferita mortale gi aveva trovato un accenno in Geremia: anche allora falsi profeti avevano rassicurato Israele circa il proprio agire, come successe con i sionisti che non vollero tenere conto del divieto di scalare il muro: I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profetiwww.effedieffe.com/index.php?view= 7/9

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finiranno di spada e di fame. Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellir loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescer su di essi la loro malvagit. Tu riferirai questa parola: I miei occhi grondano lacrime notte e giorno, senza cessare, perch da grande calamit stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la citt, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare. Hai forse rigettato completamente Giuda, oppure ti sei disgustato di Sion? Perch ci hai colpito, e non c rimedio per noi? Aspettavamo la pace, ma non c alcun bene, lora della salvezza ed ecco il terrore! Riconosciamo, Signore, la nostra iniquit, liniquit dei nostri padri: abbiamo peccato contro di te. Ma per il tuo nome non abbandonarci, non render spregevole il trono della tua gloria. Ricordati! Non rompere la tua alleanza con noi. Ma quando la piaga mortale fu guarita Israele casomai fosse possibile riferire alla seconda met del secolo trascorso ci che scritto in Apocalisse si scordato nuovamente di quanto sia pericolosa la Terra di Israele e sembra essersi inebriato ancor pi del proprio sangue, di quello dei vivi e di quello dei morti. Dopo di ci sembra davvero di trovare unanticipazione di ci che accaduto: la latria tributata al popolo olocaustico, la secolarizzazione della morale, lapostasia e la scristianizzazione dei popoli di antica fede e tradizione cristiana, il timore nei confronti di un lobby divenuta via via sempre pi potente, le accuse e le calunnie nei confronti della Chiesa, il carcere per chi osa mettere solo in dubbio la religione della shoah, il soffocamento del popolo palestinese, gli omicidi mirati ed impuniti contro gli oppositori del disegno sionista. Leggiamo: Allora la terra intera presa dammirazione, and dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perch aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: Chi simile alla bestia e chi pu combattere con essa?. Alla bestia fu data una bocca per proferire parole dorgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa apr la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. Ladorarono tutti gli abitanti della terra, il cui nome non scrittowww.effedieffe.com/index.php?view= 8/9

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fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dellAgnello immolato. Chi ha orecchi, ascolti: Colui che deve andare in prigionia, andr in prigionia; colui che deve essere ucciso di spada di spada sia ucciso. In questo sta la costanza e la fede dei santi. E dunque Israele la prima bestia dellApocalisse? O invece sono pi esatte le note che si trovano in calce a molte edizioni della Bibbia, secondo cui lautore dellApocalisse parlando della Bestia voleva fare riferimento allImpero Romano, il 666, numero della Bestia, starebbe ad indicare Nerone e la citt dei sette monti (che corrispondono alle sette teste) sarebbe Roma? Lo vedremo la prossima volta. (continua) Domenico Savino Articoli correlati: Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte prima) Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte seconda)

1) Seguir, dopo la proclamazione dello Stato di Israele unaltra Aliya, il Kibbutz Galuyot (1948-1950), ossia il rientro degli esiliati e poi altre e altre ancora, ma quando oramai il sogno sionista si gi realizzato.

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Israele, Stato divino o satanico? (parte IV)Domenico Savino 21 Dicembre 2010

Riprendo, dopo una breve interruzione dovuta ad impegni di lavoro, la mia riflessione sullApocalisse.

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Concludevo il precedente articolo, ricordando che linterpretazione dei passi dellApocalisse secondo cui la prima Bestia potrebbe essere in realt Israele, che prometeicamente cerca di riconquistare con la spada in mano il Regno di Dio, identificandolo col regno di Giuda, contrasta con linterpretazione pi in voga e presente nella maggior parte dei commenti alle varie traduzioni della Bibbia, secondo cui la Bestia dellApocalisse rappresenterebbe limpero Romano, il 666 (numero della Bestia) starebbe ad indicare Nerone e la citt dei sette monti (che corrispondono alle sette teste) indicherebbe senza ombra di dubbio Roma. Insomma secondo questa interpretazione Giovanni identificherebbe simbolicamente la Bestia nel Male in genere e storicamente nella potenza dominante allora nellarea del Mediterraneo: la Roma imperiale, che con Nerone prima e Domiziano poi aveva gi compiuto le prime ondate di persecuzioni dei cristiani.

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Israele, Stato divino o satanico? (parte

Lidea che sia Roma la Bestia dellApocalisse unipotesi che non sembra per trovare fondamento reale nel testo: anzitutto il potere di Roma ai tempi in cui lApocalisse fu scritta era ben saldo e tale per cui San Giovanni non avrebbe potuto dire che era e non pi. In secondo luogo il potere di Roma era imperiale, dunque certo molto vasto, ma non planetario: oltre i confini orientali, per esempio, numerosi popoli erano sottomessi ad altri imperi e ad altri regni, sui quali Roma non esercitava pressocch alcuna influenza. Difficilmente si pu dire - come si dice invece della prima Bestia nellApocalisse - che a Roma fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione: n i Parti, n i Barbari, n i regni a sud dellEgitto o quelli gi toccati dalle conquiste di Alessandro Magno (e quindi conosciuti, per non parlare delle regioni lontane o dei mondi che saranno scoperti molti secoli dopo) erano assoggettati al potere romano. In terzo luogo qui si fa riferimento ad una tipologia di potere magnetico, tale per cui la conquista della terra intera non opera di legioni, ma di un potere seduttivo: Allora la terra intera presa dammirazione, and dietro alla Bestia e gli uomini adorarono il drago perch aveva dato il potere alla Bestia e adorarono la Bestia dicendo: Chi simile alla Bestia e chi pu combattere con essa?. Alla Bestia fu data una bocca per proferire parole dorgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi. Essa apr la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo. Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. Nulla di tutto ci appartiene a Roma. Ci si domander come invece sarebbe possibile riferirlo ad Israele: esso infatti un piccolo Stato di poco pi di sette milioni di abitanti, potente certo da un punto di vista militare, ma in grado appena di esercitare un ruolo di potenza militare nellarea del Medio Oriente. Come si pu dire che esso in grado di condizionare gli interi equilibri mondiali (la terra intera)? E possibile facendo riferimento alla seconda Bestia (ne riparleremo), perch in realt questa ad operare ed lei a sedurre gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla Bestia che era stata ferita dalla spada ma siwww.effedieffe.com/index.php?view= 2/9

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era riavuta. Per tornare al potere di Roma, esso era al contrario un potere diretto: lautorit romana si impose in ragione della propria superiorit civile e militare sugli altri popoli, non abbisognava di un sostegno esterno. Roma Roma, non agisce per altri, non si impone per mezzo di altri, non vi altra potenza diversa da Roma che renda Roma potente. E Roma che doma! Invece secondo Apocalisse la prima Bestia ha un potere ideologico, cio una bocca per proferire parole dorgoglio e bestemmie contro Dio, il suo nome, la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo e pare essergli consentita solo una guerra di religione e una sorta di dominio universale: Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli; le fu dato potere sopra ogni stirpe, popolo, lingua e nazione. Ladorarono tutti gli abitanti della terra. Ma a ben vedere essa appare in fondo debole: agisce per mezzo della seconda Bestia. Questultima strumento della prima Bestia, al punto che sembra quasi agita dalla sua presenza. Essa appare come una sorta di Moloch animato dalla prima Bestia e come sotto sua tutela: apparentemente simile allagnello, per via delle due corna uguali a questultimo, essa parla per il linguaggio del Drago e agisce per conto della prima Bestia. Sicch il potere di Satana qui schermato due volte: da quello della prima Bestia, la quale a sua volta agisce per mezzo della seconda. E questultima a costringere la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima Bestia, la cui ferita mortale era guarita. Ed il potere di questultima ad operare grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Ed per mezzo di questi prodigi, che seduce gli abitanti della terra, dicendo loro di erigere una statua alla Bestia che era stata ferita dalla spada, ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della Bestia, sicch quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della Bestia. Si noti che tutto ci che alla seconda Bestia permesso di compiere, permesso di farlo in presenza della prima Bestia, ma sembra dedursi non in assenza di lei. Il potere della seconda Bestia sembrerebbe dunque quello di un gigante stupido, una superpotenza, capace anche di fare scendere fuoco dal cielo (le super armi tecnologiche o latomica?), ma tuttavia incapace di unawww.effedieffe.com/index.php?view= 3/9

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volont propria. Limmagine che se ne ricava quella di un automa manovrato dalla prima Bestia ed il cui agire finalizzato a costringere gli abitanti della terra ad adorare la prima Bestia. Per lappunto pensare che Israele possa sedurre direttamente gli abitanti della terra sbagliato, ma che si sia sviluppato un humus culturale deviante proprio allinterno di una giovane, esuberante, potente nazione di cultura esteriormente e apparentemente cristiana, il cui modello di vita (way of life) ha sedotto e assoggettato tutte le nazioni della terra ed al cui interno operi potentemente una Israel-lobby, questo gi pi vicino alla verit. Se questa seconda Bestia fossero gli Stati Uniti (lo vedremo) allora s, potremmo ipotizzare che lidolatria globale che Israele ha ottenuto nel mondo a seguito dellincidenza finanziaria, imprenditoriale, culturale, politica dei gruppi di pressione ebraici in quel Paese sarebbero un ulteriore tassello per identificare con esso la prima Bestia. Ma c un ulteriore elemento che spinge in questa direzione e impedisce invece per tornare allinizio della nostra riflessione di identificare la Bestia con limpero romano: il numero della Bestia. E scritto che la seconda Bestia faceva s che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cio il nome della Bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della Bestia: essa rappresenta un nome duomo. E tal cifra seicentosessantasei. Lipotesi gematrica (1) in base a cui il numero 666 nasconderebbe laggettivo o il sostantivo latino, o quello di titano (riferendosi a Tito), o lidentit di Cesare Nerone (autore della persecuzione dei cristiani in cui mor pure lApostolo Pietro), lipotesi cio che quel numero richiami in qualche modo limpero romano, pur trovando moderato credito perfino in SantIreneo, Santippolito, Andrea di Cesarea, oltrech nelle moderne edizioni della Bibbia ed in molti esegeti, unipotesi debole, forse fuorviante. Essa, infatti, potrebbe essere verosimile, ove lApocalisse fosse stata scritta in ebraico, lingua in cui originariamente si scrivevano solo le consonanti: tra il resto, per ci che riguarda Cesare Nerone, il valore alfanumerico delle lettere prese in considerazione (cio NRWN QSR) potrebbe dare 666, ma a condizionewww.effedieffe.com/index.php?view= 4/9

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di conservare alla N finale (Nun in ebraico, che ha valore 700) il valore del Nun ordinario (che ha valore 50). Ma lApocalisse stata scritta in greco e al tempo della stesura dellApocalisse Nerone era gi morto da pi di 25 anni (68 dopo Cristo), sicch, se la Bestia fosse stato Nerone, il testo avrebbe dovuto parlare diversamente e fare riferimento al Regno messianico non ipotizzandolo in un tempo futuro, ma forse coevo a quello di Giovanni evangelista. Per contro, senza avventurarsi nella gematria (1) o in ardite interpretazioni legate allisopsefia (2), per linterpretazione del fatidico numero 666 sembra esserci una spiegazione pi semplice e immediata, tratta direttamente da ben due passi identici della Scrittura, presenti sia in 1 Re 10,10 che in 2 Cronache 9,13-14: La quantit doro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, senza contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dellArabia e dai governatori del Paese. Entrambi i passi sono inseriti allinterno della narrazione dello straordinario splendore del regno di Salomone, il sovrano che aveva costruito il mitico primo Tempio (divenuto modello dellarchitettura massonica moderna) ed esteso i propri domini cos si narra da Ezion Geber fino a Tiphsakh, comprendendo lAram Damasca, lAram Soba e Hamath, nel cuore dellattuale Siria. Fu allora che la regina di Saba, sentita la sua fama, venne a sperimentarne la saggezza, a visitare il palazzo che egli aveva costruito, a gustare i cibi della sua tavola, ad ammirare gli alloggi dei suoi dignitari, lattivit dei suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel Tempio del Signore. Fu sotto il regno di Salomone che la flotta di Chiram caricava da Ofir oro, legname di sandalo in gran quantit e pietre preziose e quella di Tarsis portava carichi doro e dargento, davorio, di scimmie e di babbuini. Egli aveva 550 scudi doro, un trono davorio e oro, millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle citt e presso il re a Gerusalemme. Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano doro; tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano doro, al punto che al tempo di Salomone largento non si stimava nulla. ll re Salomone super, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra.www.effedieffe.com/index.php?view= 5/9

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Il numero della Bestia che rappresenta un nome duomo rimanda dunque stando alle parole stesse della Bibbia a Salomone, il sovrano sotto il quale il regno di Israele raggiunse la sua massima gloria, potenza, ricchezza e splendore, colui che edific il primo Tempio, distrutto ai tempi della deportazione a Babilonia. Il numero della Bestia, il 666 sembra dunque richiamare un momento di grande splendore e potenza di Israele, tale che solo loro aveva valore, pi neppure largento. La cifra della Bestia dunque la cifra del massimo splendore di Israele? Come non identificare tutto ci con il sogno sionista del Grande Israele (in ebraico: , Eretz Yisrael Hashlemah, cio La Terra dIsraele tutta intera) con lambizione a voler restaurare quasi tremila anni dopo il regno di Salomone, coincidente con la nascita del moderno Stato di Israele? Come non collegare tutto questo con le deliranti brame di chi ha gi progettato la ricostruzione del tempio ed attende solo il momento opportuno per dare il via ai lavori, di chi pensa campo dopo campo, casa dopo casa, guerra dopo guerra di fare di Israele lo Stato degli ebrei, espellendone gli arabi e di portare i confini di Israele dal Nilo allEufrate, come sembrerebbe indicare la bandiera di Israele, ove il Maghen David, lo Scudo (o stella) di Davide, posto tra due righe azzurre tipiche non come si dice del talled (scialle da preghiera) ebraico, ma indicanti forse appunto i due grandi fiumi di Egitto e Mesopotamia? E come non vedere che tutto ci che accade in Palestina con la compiacente complicit dellombrello di protezione USA e rende impuniti i crimini dello Stato ebraico, avviene in concomitanza con una totale manipolazione della verit? E come ignorare che ci reso possibile da un potere mediatico alimentato dal controllo di grandi mezzi di informazione, tutti omologati verso un pensiero unico? E come non ricordare che il controllo dei media reso possibile dal possesso di ingenti mezzi economico-finanziari?www.effedieffe.com/index.php?view= 6/9

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E non sono parole mie, lo ha scritto Ida Magli, facendo riferimento alla divorante crisi che sta stritolando le economie mondiali come tacere lidentit ebraica dei manipolatori della finanza mondiale? Perch esiste appunto una visione del mondo che li guida, un progetto di vita sul quale si fondano i dogmi che tutti noi, non ebrei, siamo stati obbligati a condividere dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: il primato dellEconomia nella struttura della societ, il Mercato come massimo e quasi unico valore (non dimentichiamoci che anche Marx era ebreo). In realt il progetto ebraico riguarda gli altri, tutti gli altri perch gli ebrei per quanto riguarda se stessi hanno sempre messo al primo posto la propria identit come Popolo e non si sono dati pace fino a quando non hanno ottenuto, con Israele, il proprio territorio, la propria patria, il proprio Stato. Ma agli altri popoli questo negato (3). Non inquietante che tutto ci accada proprio oggi, allinterno di processi di globalizzazione che hanno fatto di New York e di Wall Street la capitale di un Regno mondialista, ove il valore unico del mercato e la rapace avidit degli squali della finanza cos determinante sulla vita dei popoli e degli individui, che pare davvero che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevano un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno possa comprare o vendere senza avere tale marchio, cio il nome della Bestia o il numero del suo nome? Non fa vanire un brivido il fatto che tutto ci accada allindomani del ritorno di Israele sul teatro della Storia? E davvero la profezia che si sta avverando, oppure solo un delirio paranoide, condito di strane coincidenze simboliche e temporali? Potrebbe benissimo trattarsi in fondo anche della seconda ipotesi, tantopi che un ulteriore elemento sembrerebbe polverizzare in un colpo solo tutte le illazioni fatte a proposito di Israele e richiamare invece prepotentemente Roma come incarnazione storica della Bestia apocalittica. Dopo avere accennato nei capitoli precedenti a una donna, una grande prostituta che sedeva sulla Bestia, nel capitolo 17, 9-11 langelo spiega a Giovanni il mistero della donna e della Bestia che la porta, con sette teste e dieci corna, avvertendo ancora che qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette monti sui quali seduta la donna. E i re sono sette: i primi cinque sono caduti; uno ancora in vita, laltro non ancora venuto e,www.effedieffe.com/index.php?view= 7/9

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quando sar venuto, dovr rimanere per poco. La Bestia, che era e non pi, l'ottavo re e anche uno dei sette, ma va verso la rovina. Sette re e sette monti sono un indizio troppo chiaro anche per un ragazzino alle prime nozioni di storia per non pensare a Roma. Ma nellApocalisse tutto ci che chiaro invece nascosto. Per ben due volte, parlando proprio della Bestia, lautore ci avverte che per comprendere ci vuole una mente che abbia saggezza: la tecnica di Giovanni sembra proprio quella di chi vuole celare mostrando. (continua) Domenico Savino Articoli correlati: Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte prima) Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte seconda) Israele, Stato divino o Bestia dellApocalisse? (parte terza)

1) La gematria il metodo per decifrare il nome da un numero, attraverso laddizione dei valori numerici delle lettere. 2) Lisopsefia caratterizza due o pi parole scritte in greco ed indica la possibilit di essere associate allo stesso numero con una corrispondenza di tipo numerologico secondo la numerazione greca. 3) www.italianiliberi.it/Edito08/progettoebraico.html

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Israele, Stato divino o satanico? (parte V)Domenico Savino 04 Gennaio 2011

A rischio di stancare perfino qualcuno dei miei venticinque (anzi per rispetto al Manzoni ventiquattro) lettori, tra cui c gi chi si gi chiesto quanto dura, continuo nella mia riflessione sullApocalisse.

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Domandavo alla fine dello scorso articolo, se lipotesi di individuare nella Bestia del capitolo 13 lo Stato di Israele, nato dalla volont sionista di riconquistare spada alla mano la terra dellantica alleanza, non contrastasse con un riferimento che porterebbe invece di nuovo ad identificare la prima delle due Bestie con Roma. Infatti dopo avere accennato nei capitoli precedenti a una donna, una grande prostituta che sedeva sulla Bestia, nel capitolo 17, 9-11 langelo spiega a Giovanni il mistero della donna e della Bestia che la porta, con sette teste e dieci corna, avvertendo ancora una volta (riportiamo la traduzione interlineare) che qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sette monti sono, dove la donna seduta su di essi. E re sette sono: i primi cinque sono caduti; uno c, laltro non ancora venuto e, quando siawww.effedieffe.com/index.php?view= 1/10

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venuto, poco lui necessario rimanga. La Bestia che era e non e lei lottavo re e dai sette , ma in perdizione va. Dicevamo che sette re e sette monti sono un indizio troppo chiaro per non pensare a Roma. Ma nellApocalisse tutto ci che chiaro sembra rimandare ad un altro significato e non un caso che per ben due volte, parlando proprio della Bestia, lautore ci avverte che per comprendere ci vuole una mente che abbia saggezza: la tecnica di Giovanni dicevamo sembra proprio quella di chi vuole celare mostrando. Dunque qui ci sono la donna e la Bestia con sette testa e dieci corna. Esse non coincidono, ma appartengono allo stesso contesto, per cos dire allo stesso fronte. Partiamo dalla donna, che quella descritta allinizio del medesimo capitolo 17, seduta sopra una Bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna doro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa doro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra. La donna dunque seduta sulla Bestia, stando al versetto 3 del capitolo 17, anzi pi precisamente sulle sette teste della bestia, stando al successivo versetto 9. Qui ci viene detto che anche la Bestia coperta di nomi blasfemi, non solo le sette teste, come invece era scritto al capitolo 13, ove si diceva che ognuna di esse recava un titolo blasfemo. Le sette teste sono sette monti su cui siede la donna. Ne deriva che tanto i monti quanto la Bestia sono coperti di blasfemia. Questa donna che siede su questi monti rimanda ad una citt, che, ammantata di porpora e di scarlatto, adorna doro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa doro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra. Dunque una citt di abominio, estesa su sette colli, seduta sulla Bestia: ne sembra la capitale e, pur definita come Babilonia, il suo nome un mistero. Sembra Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra, ma non lo . Per capire il suo nome scrive Giovanni ci vuole unawww.effedieffe.com/index.php?view= 2/10

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mente che abbia saggezza. Chi questa donna e qual il vero nome di questa Babilonia? I sette monti sui quali seduta la donna dicevamo fanno pensare ancora a Roma. E lo stesso dicasi dei sette re, menzionati subito dopo. Sono i sette re la chiave interpretativa per comprendere quali sono i sette monti? Pare di s. Se il riferimento fosse davvero ai tempi della monarchia di Roma, quella mitica di Romolo per intenderci, allora c da dire che al tempo dellApocalisse i re di Roma erano tutti morti da un pezzo. Se invece il riferimento fosse genericamente al potere romano, gi si detto che esso, al tempo della redazione dellApocalisse, stando al testo, non avrebbe dovuto esserci, perch la Bestia a quel tempo non era. Invece nel 95 dopo Cristo lImpero era ancora ben saldo e quasi al culmine della potenza. Dunque ricapitoliamo: siamo in presenza di una Bestia, simboleggiante un Regno che al tempo della redazione dellApocalisse non era (quindi si tratta di un regno decaduto), ma di cui si dice che uno dei sette re era ancora in vita. I primi cinque re sono caduti; un altro non ancora venuto e, quando sar venuto, dovr rimanere per poco. Inoltre la Bestia, che era e non pi, lottavo re e uno dei sette, ma va verso la rovina. A questo punto sembra confermato che la citt indicata misteriosamente come Babilonia non pu essere Roma. E allora chi? Unaltra citt, che sorgeva sul Monte Scopus, sul Monte Nob, sul monte dellOffesa, sul monte Sion, sul Monte Ophel, sul Monte della Fortezza Antonia e sul secondo monte Sion (ribattezzato cos ai tempi di Simone l'asmeoano). Sono sette monti, oggi chiamati rispettivamente: 1. Monte della citt di Davide 2. Monte Monte Moriah (o del Tempio) 3. Monte Sion 4. Monte della citt altawww.effedieffe.com/index.php?view= 3/10

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5. Monte Har Hamishkha 6. Monte degli Olivi 7. Monte Scopus Quella citt Gerusalemme. Il destino che lattende, mentre essa si distende nella sua lussuria sulla Bestia terribile: Guai, guai, immensa citt, Babilonia, possente citt; in unora sola giunta la tua condanna!. E questa condanna sembra precipitare con s il mondo intero. Infatti quando il settimo angelo versa la sua coppa nellaria la grande citt si squarcia in tre parti (potrebbe, se si trattasse di Gerusalemme, essere questo il riferimento alla suddivisone nelle tre zone: ebraica, islamica, cristiana? nda) e crollano le citt delle nazioni. Dio si ricord di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosci dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poich era davvero un grande flagello. S, Gerusalemme potrebbe davvero essere la Babilonia su cui si abbatter lira di Dio, la grande citt che ha abbeverato tutte le genti col vino del furore della sua fornicazione. Ed un passo del precedente capitolo 9 sembra dare unulteriore conferma che la citt di cui si parla sarebbe Gerusalemme. Infatti sulla piazza della grande citt che i cadaveri dei due misteriosi testimoni vestiti di sacco (di cui si fa menzione nel capitolo 11) rimarranno esposti: questa citt simbolicamente si chiama Sdoma ed Egitto ed la medesima dove appunto il Signore di questi due misteriosi testimoni fu crocifisso. Gerusalemme dunque Babilonia? Il capitolo 17 fornisce altri particolari. Si dice che la donna seduta sopra una bestia scarlatta ed essa stessa ammantata di porpora e di scarlatto, adorna doro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa doro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. La donna siede sulla Bestia: stato giustamente fatto notare che nel versetto 7, si parla della Bestiawww.effedieffe.com/index.php?view= 4/10

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quella portante lei e che il verbo greco usato bastzontos, derivato da bastazein, cio fare da base, da supporto. E il medesimo verbo che Paolo, facendo un paragone in Romani 11,18, usa per dire che la radice e il tronco che portano i rami e non viceversa. Dunque la donna, la citt dei sette colli, la grande prostituta siede presso le grandi acque, proprio dove si era fermato il dragone ed fondata, cio ha radice sulla Bestia. E la Bestia scarlatta. Ma la donna, la grande prostituta, anchessa ammantata di porpora e di scarlatto, il medesimo colore dellarredo del tempio-tabernacolo dellantico e oramai consunto rito ebraico (ove era la presenza della shkin), delle componenti pi sacre della veste di Aronne (e quindi del gran Sacerdote), di tutte le parti di tessuto della Dimora e del suo velo. Come ben si vede il riferimento al culto ebraico, espresso nel simbolo sotteso al colore della Bestia e degli abiti con cui ammantata la Prostituta, sostenibile ed ulteriormente supportato da toni che di l a qualche verso, richiamano nellApocalisse il furore e la gelosia che Dio aveva gi manifestato contro Gerusalemme con le parole del Profeta Ezechiele: Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio delluomo, fa conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. Dirai loro: () infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante (). Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e ti facevi unaltura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, ma come unadultera che, invece del marito, accoglie gli stranieri! Ad ogni prostituta si d un compenso, ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distribuito loro doni perch da ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. Tu hai fatto il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno corso dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri pervertita. Perci, o prostituta, ascolta la parola del Signore. Cos dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudit scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, ecco, io aduner da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e scoprir di fronte a loro la tua nudit perch essi la vedano tutta. Ti infligger la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverser su di te furore e gelosia. Ti abbandoner nelle loro mani e distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle tue vesti e tiwww.effedieffe.com/index.php?view= 5/10

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toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno scoperta e nuda. Poi ecciteranno contro di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. Incendieranno le tue case e sar fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti far smettere di prostituirti e non distribuirai pi doni. La fine tragica preconizzata per Gerusalemme dal Profeta Ezechiele unanticipazione di ci che troveremo anche in Apocalisse: anche qui proprio coloro con cui Gerusalemme si prostituita saranno coloro che ne decreteranno la fine, per un misterioso disegno divino: Le dieci corna e la Bestia (cio, se fosse valida questa nostra ipotesi, i poteri mondani che si sono alleati con lIsraele sionista), odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finch si realizzino le parole di Dio. La donna che hai vista simboleggia la citt grande, che regna su tutti i re della terra. Ma tutto ci come si combina con i sette Re? Chi sono questi sette re? Letteralmente scritto: Le sette teste sette monti sono, dove la donna seduta su di essi. E re sette sono: i cinque sono caduti; uno c, laltro non ancora venuto e, quando sia venuto, poco necessario lui rimanga. Dunque da questa citt sarebbero destinati a regnare sette re (Apocalisse 17,10), di cui cinque sono gi caduti, uno era ancora in vita quando Giovanni stava scrivendo lApocalisse ed uno dovr venire. La sequenza temporale ripete quella della Bestia che