Informentera N°2

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N° II 11 Novembre 2012 INFORMENTERA NOTIZIE, PERSONAGGI E SOGNI FRESCHI DI ISOLA ANNO

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Notizie, personaggi e sogni freschi di isola

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N° II 11 Novembre 2012 INFORMENTERA

NOTIZIE, PERSONAGGI E SOGNI FRESCHI DI ISOLA1°

ANNO

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INFORMENTERA - N° II - 11 Novembre 2012

Foto in copertina: Giorgio BosioGrazie a tutti i soci di Formetera Filo Blu per le bellissime foto.

Questa pubblicazione non è una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna periodicità. Pertanto non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001.

L’Hotel Ca’ Pisani, completamente ristrutturato tra il 1998 ed il 2000 è il primo Design Hotel di Venezia. Con l’aiuto di due professionisti d’eccezione l’albergo si è trasformato nel corso dei lavori in un piccolo gioiello di “Charme”. Gli elementi architettonici sono rimasti gli originali di un tipico antico palazzo veneziano del XIV secolo, i mobili sono pezzi autentici degli anni 30-40, la tecnologia è quella del XXI secolo.

Ca’ Pisani ospiterà e promuoverà un evento FILO BLU il 22 febbraio 2013

All’interno del Design Hotel Ca’ Pisani sono inoltre visibili alcune opere di uno dei più illustri rappresentanti

del movimento futurista italiano, il pittore Fortunato Depero (1892 – 1960). Inoltre Guash e di Ugo Sissa

che ha lavorato a lungo a Venezia ed opere di altri pittori del ‘900.

Design Hotel Ca’ PisaniDorsoduro 979 30123 Venice - Italy

Tel (+39)041.2401411 - fax (+39)041.2771061

www.capisanihotel.it

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11/11/11 E’ la data di nascita dell’associazione Formente-raFiloBlu. Una data significativa e anche simboli-ca. Per gli esoterici è la porta di ingresso in una nuova era (dell’acquario o dell ‘isola blu, fate voi...), per i più pratici e smemorati è il modo per ricordarsi un compleanno importante... In mezzo a questi due estremi ci sta ogni tipo di significa-to. Come tra i due fari dell’isola. Insomma, stiamo per compiere un anno. E che anno... L’associazio-ne ha oltre 100 soci, il gruppo Facebook viaggia verso i 1250 iscritti. Abbiamo dato vita, grazie ad Antonio Ioannucci, a un sito internet che via via va riempendosi di contenuti e di amici. Siamo ri-usciti a organizzare, grazie alla collaborazione di tante persone e aziende, tre eventi, da Barcellona a Venezia passando per Roma. I numeri della par-tecipazione parlano chiaro: siamo in tantissimi a condividere questo progetto.

Ecco, se c’è una parola che può rappresentare questo anno di vita, è CONDIVISIONE. L’entusia-smo ce lo dà da una parte l’isola, dall’altra la CON-DIVISIONE di un sentimento, di un “mood”, che ci rende unici. Più di 1200 persone, che per la stra-

grande maggioranza non si co-noscevano prima di iscriversi al gruppo Facebook e all’asso-ciazione, sanno di condividere la passione per Formentera. Ma non è una passione comu-

ne, è molto di più. Non siamo turisti, siamo isolani in trasferta temporanea in Italia.

Ciascuno di noi lo sa. E questo ci ha permesso di conoscerci pur senza... conoscerci. Ciascuno ha una sua storia, una sua esperienza, una sua emo-zione legata all’isola. E ha deciso di raccontarla, di metterla a disposizione. Questa è la vera ric-chezza dell’associazione e del gruppo. Non solo:

abbiamo “contagiato” persone che si sono avvici-nate all’isola attraverso il loro talento artistico e manuale. Abbiamo raccolto il gesto di generosità verso l’associazione di persone che hanno mes-so a disposizione il loro tempo e i loro prodotti. Abbiamo coinvolto istituzioni ed enti autorevoli, sostenitori e sponsor. Abbiamo raccolto e pre-sentato i fotografi della mostra Formentera Foto Blu, che costituisce il biglietto da visita “artistico” dell’associazione. Abbiamo (e questo è importan-te) convinto i residenti di Formentera che in Italia c’è un tipo di turista rispettoso e che ha un debito di riconoscenza verso Formentera. E’ un orgoglio per noi contare nell’associazione amici come Xavi Gaja, Lorenzo Pepe, Toni Ruiz, Anna Costa, Carlos Bernus Blanche e tanti altri ancora. Abbiamo, in-fine, avuto modo di conoscere l’amore per l’isola di tanti soci. Qualcuno ha CONDIVISO non solo la sua passione per l’isola, ma anche gioie e dolori personali, cementando il senso di appartenenza.

NON SIAMO TURISTI,

SIAMO ISOLANI IN

TRASFERTA TEMPORANEA

IN ITALIA.

ABBIAMO: VOCE DEL VERBO CONDIVIDERE

EDITORIALE

Foto di Florinda Guarino

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Tutto questo è nato da una frase buttata là da Stefania Campanella lo scorso autunno: “Ao’... e se facessimo un’associazione?”... Uno si chiede: come festeggiamo il primo anno di vita? Conoscendo la vena e la fantasia festaiola dei soci, non avremmo difficoltà a immaginare come minimo una collet-tiva bevuta di hierbas (e idealmente ce la faccia-mo!). Ma in occasione dell’11/11/11 abbiamo un obiettivo: aumentare i vantaggi per i soci, vecchi e nuovi, perché riteniamo che tanta passione vada alimentata e diffusa. Quindi in questa newslet-ter-magazine troverete il calendario degli eventi 2013 (un’occasione per ritrovarci e per tornare alla isla!), e via via l’anticipazione di quello che cercheremo di dare il prossimo anno ai soci già iscritti e a quelli che vorranno iscriversi. Su tutti, il lancio del TURISMO CREATIVO, un modo per dare forma concreta al senso di CONDIVISIONE e che spiegheremo bene nel prossimo numero del magazine.

La quota associativa resterà di 10 euro (ricordia-mo che l’associazione è no-profit). Ad aumentare saranno i contenuti. E’ un modo per festeggiare il primo anno di vita.

DAVIDE SCALZOTTOVice presidente Ass. Formentera Filo Blu

Foto di Gabriele Signori

Foto di Stefano Magini

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Caro amico comprendo perfettamente le tue perplessità in merito alla vostra vacanza a Formentera. Non la hai mai vista e, soprat-

tutto, non sei mai andato in vacanza con quello splendido fagotto di sei mesi che è il tuo bimbo.

Ora, in merito alle tue perplessità sulla vita con il bebè, ti voglio rassicurare immediatamente. Ho vissuto l’isola in tutte le ere della mia ormai lunga vita, senza fare eccezione con la nascita del mio Tommaso.

Ha conosciuto Formentera dall’età di sei mesi e non ancora smesso di godersela. Ti dico solo che la chiama “casa piccola” (riferendosi al fatto che soggiorniamo in un bilocale).

Formentera, dicevo, è un luogo a sviluppo strati-ficato. Puoi vivere su questo lembo di terra espe-rienze completamente differenti, viaggiando ad altitudini differenti.

Cosa intendo dire? Che, se escludiamo i mesi di lu-glio e agosto (con il bimbo ti consiglierei la secon-da parte di giugno) puoi settare la tua isola sulla versione natura e silenzio, mentre nello stesso momento, altri possono godersi la stessa vacanza in modalità aperitivo, camicia bianca e fiesta not-turna. Tutto ciò senza che i due mondi nemmeno si incontrino!

Pertanto, caro amico, parti con il cuore leggero e consegnalo all’isola al tuo sbarco. Annusa gli odo-ri, ascolta il vento. Se puoi, muoviti in bicicletta, ti forniranno seggiolino e attrezzature varie.L’isola è un falso piano, si percorre facilmente, a parte la gita alla Mola. Ma c’è un ottimo servizio di autobus per questo. Anche se 6 mesi forse richie-

dono ancora il trasporto in auto...

Vorrei ancora aggiungere che Formentera è un’i-sola fatta di emozioni semplici e istintive, le stes-se di cui vivono i bimbi. Per cui lasciali entrare in sintonia e vedrai che nascerà un nuovo grande feeling.

I tuoi ritmi sono variati con la nascita del pupo, per cui scoprirai le passeggiate mattutine, che ti permetteranno di godere di un mare piatto e si-lenzioso, un cielo limpido. Vai a San Francesc, sarà ancora pigra, potrai goderti la zona pedonale, la piazza della chiesa, così come non vedrai nelle ore successive della giornata. Il bianco delle strade e delle case ti colpirà e ti accoglierà. Fai colazione, ogni giorno in un posto diverso.

FORMENTERA IN PICCOLO: DRITTE A PORTATA DI GENITOREdi FEDERICO COSTA

FORMENTERA BEBÉ

Foto di Giovannelli Gianmarco

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Poi prendi la tua bici e vai in spiaggia. Se il tuo bimbo, come il mio, si sveglia abbastanza presto, è il momento giusto per godere della sabbia bianca di Illetes, le spiagge tanto fotografate e frequenta-te dal mondo dei Vip. Puoi rimanerci tranquilla-mente sino all’ora di pranzo. Poi, immagino, rien-trerete per pappa e nanna.

Nel pomeriggio dirigiti verso Mijorn. Io amo la spiaggia che sta di fronte al blu bar, forse per affe-zione antica nei confronti di questo locale meravi-glioso. Se ti impegni formalmente a non fargli toc-care la statua dell’extra terrestre, il tuo pupetto potrà scorrazzare liberamente, anche negli anni a venire.Potrei elencarti una lunga serie di spiagge e luo-ghi da vedere, ma per questo troverai conforto in un sacco di pubblicazioni, prima fra tutte Formen-tera non Esiste.

Parliamo ora di servizi. Per viaggiare leggero, ti consiglierei di portare solo il passeggino. Puoi portarlo fino all’aereo, consegnandolo prima del-le scale. Lo ritroverai davanti ad esse allo sbarco. Se noleggerai un’auto, potrai richiedere (a paga-mento) il seggiolino. Quasi tutti i ristoranti sono forniti di sedia da tavolo o seggiolone.

Sull’isola non ci sono particolari servizi dedicati ai bebè, ma nemmeno alcun genere di impedimento. Nessun locale ti negherà di riscaldare un biberon o di preparare qualcosa di speciale per il bimbo.

Le strade all’interno dei paesi sono tutte agevol-mente percorribili con carrozzine e passeggini.

Tieni presente che nel periodo che ti ho consiglia-to, il mio Tommaso faceva le sue nanne in spiag-gia, sul passeggino coperto da un paio di pareo. Il clima è perfetto, caldo ma leggermente ventilato.

Come ho detto, potrei parlarti per ore della mia Formentera, ma ti lascio il piacere di scoprire.

Tommaso faceva

la nanna coperto da

un pareo...

Foto di Poppi Grippa

Foto di Gabriele Signori

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Esistono tanti modi di amare, perlomeno tanti quanti siamo noi innamorati de la Isla.Dal ‘90 per venti anni sono tornato lì, ogni volta con lo stesso entusiasmo del primo giorno, anzi sempre di più, consapevole che, appena sceso, avrei ritrovato la mia terra, i miei colori, i miei profumi e quella libertà che soltanto Formentera riusciva a farmi vivere in pienezza. Poi si cresce, passano gli anni, ti sposi e nascono i figli e credi che certe sensazioni non torneranno più. Questo ciò che pensavo fino a qualche anno fa quando, un po’ stancamente, mi destreggiavo tra pagine patinate di riviste piene di fotografie e recensioni di villaggi. Qualche volta si era par-lato con mia moglie di tornare a Formentera, ma il ricordo delle giornate spensierate e libere che avevamo vissuto andava a collidere frontalmente con l’idea di dover portare con noi i nostri vivaci cuccioli, per cui ogni speranza di ritornare sbiadi-va tristemente.Sarà stata la nostalgia, ma un giorno mi sono deci-so e, senza dir nulla a mia moglie (così aggirando il ben noto “pragmatismo” femminile), ho preno-tato. Ormai ero deciso: avrei affittato qualsiasi cosa pur di tornare a casa…Siamo partiti Ryan da Ciampino con quattro trol-ley come bagaglio a mano per quindici giorni. Questa scelta, a prima vista un po’ “spartana”, si è rivelata da subito la migliore: come tutti gli inna-morati di Formentera sanno, sull’Isla non servono molti indumenti, soprattutto le scarpe sono prati-camente inutili, quindi sandali per tutti e quattro, e via.Fondamentale è trovare la casa con la lavatri-ce, ma ormai molti affittacamere si sono attrez-zati e spesso le case, senza neppure sovrapprezzi particolari, sono arredate con tutti gli elettrodo-mestici di base.

Dove soggiornare: abbiamo preferito vista l’età delle nostre bambine (rispettivamente 3 e 2 anni) Es Pujols, però un po’ spostati dalla “movida”, più precisamente al Mar Blu 2 una struttura molto bella, con affaccio sul mare, con un silenzio quasi sorprendente. Es Pujols ti consente di tamponare qualsiasi inconveniente, dal latte dimenticato la sera prima (per cui alle otto di mattina ti ritrovi quasi in pigiama davanti al supermercato in atte-sa dell’apertura, mentre passano i netturbini op-pure qualche ragazzo un po’ “cotto” dalla nottata), alla farmacia per ogni spiacevole evenienza e poi, hai il mare a due passi per cui, pure il giorno di stanchezza oppure quello in cui uno dei bambini non si sente bene (con conseguente sacrificio di un genitore), l’altro può portare il secondo figlio al mare.E il parcheggio? Ho sempre trovato posto vicino a casa perché chi va a Formentera con i bambini è paradossalmente fuori dal giro. Praticamente, esi-stono due realtà che viaggiano su binari separati, un po’ come il sole e la luna, quando c’è uno non si vede l’altro. Pure ad agosto, difficilmente trovi la confusione a cui eravamo abituati perché, all’ora in cui vai a colazione, ci sei praticamente solo .Quando arrivi al mare, che sono le nove e mezza, parcheggi e ti metti dove vuoi e almeno fino alle due stai tranquillo, pure nei posti presi d’assalto.La sera se ti presenti tra le otto e le nove mangi dovunque e anche in tempi ragionevolmente ra-pidi.Il mare: soprattutto ci sono le spiagge di Mijorn, insieme a quella del Tanga (però quando il mare è piatto), sono sempre vivibili e, spesso, si incon-trano altre famiglie (soprattutto straniere) con bambini per cui la giornata non risulta né difficile né pesante grazie al loro naturale inclinazione a fare subito amicizia.

FORMENTERA CON LE PICCOLE PESTIdi FRANCESCO DEL RIO

Le nostre bambine correvano tra i tavoli blu...

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Ospedale: (gli scongiuri sono di rito e pure am-messi), ma con i piccoli non si può mai sapere e poi noi italiani facciamo i figli da vecchi, con tutte le relative paranoie del caso. Noi ci siamo presen-tati per una febbre alta della più piccola e il ser-vizio è all’altezza: visita scrupolosa, attrezzature moderne (le hanno fatto pure l’esame con il satu-rimetro che a Roma te lo sogni) e persino rapidi (max due ore in tutto), ma segnate bene questo consiglio: portatevi la tessera sanitaria di tutti i componenti della famiglia, perché l’accesso ci è costato 170 euro, ovviamente pronta cassa, con diritto al rimborso una volta richiesti alla ASL di competenza in Italia.Divertimenti: parchi giochi o altre attrezzature per bambini, eccezion fatta per qualche altale-na e scivolino in giro per i vari paesi non ce ne sono, ma se non sei tu genitore che crei l’esigenza i bambini non chiedono nulla, anzi per loro è più che sufficiente la libertà che l’Isla gli regala.Le nostre figlie si sono divertite parecchio stan-do sempre in acqua, correndo per tutta Es Pujols tra le bancarelle di collanine e finendo, così, tra le braccia dei personaggi più disparati, mangiando gelati a dismisura e, soprattutto, inventando gio-chi con i bambini incontrati lungo la strada.L’importante, almeno per noi, è stato seguire i loro tempi, lasciarle quanto più possibile libere di muoversi (e questo Formentera te lo consente),

così da fargli assaporare la magica lentezza dell’I-sla e la possibilità, almeno d’estate, di non dover rispettare troppo convenzioni e regole.Mangiare: si può stare tranquillamente a casa, ma certo il piacere di girare tra le mille opportu-nità che ti offre Formentera è più forte della quo-tidiana stanchezza, per cui siamo andati dovun-que, dal Sol y Luna a Sa Plajeta, dal Funda Pepe al Can Forn, per non parlare degli aperitivi (un grazie speciale ai ragazzi del Lucky) che, seppure a base di succhi di frutta e qualche patatina, ci hanno consentito di riassaporare l’atmosfera di tramonti unici.Tutti, ma proprio tutti i ristoratori, i proprietari di chiringuitos, bar e locali, nonché tutti i camerieri che abbiamo incontrato sono sempre stati assolu-tamente gentili, prestando molta cura ai bisogni delle nostre bambine. E poi alcune sere ci siamo pure goduti qualche nota al Blue Bar: vedere le nostre bambine cor-rere tra i tavoli blu, con il naso all’insù stupite da quel soffitto fatto di sogni, ci ha fatto capire che tutto l’amore quello che proviamo per l’Isla si sta lentamente trasferendo ai loro giovani cuori che, battendo più forte dei nostri, lo hanno riacceso per non farlo morire mai.

Foto di Mauro Marigliano

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IN CUCINA

Lo so. Si può pensare che dare la ricetta del pan y tomate sia la cosa più banale del mondo. Che ci vorrà mai a preparare un po’ di pane e pomodoro? E invece no. Perchè come per la pasta al pomodoro, la “mano” di chi prepara si sente. E la diversità degli ingredienti pure.

Tipica “tapas” catalana, il pan y tomate accompagna qualsiasi pasto. Tre ingredienti: pane, pomodoro, olio.

PAN Y TOMATEdi DAVIDE SCALZOTTO

Partiamo dal pane: deve essere morbido all’interno e non troppo poroso, con la crosta sufficientemente croccante da non cedere

sotto l’umidità del pomodoro. Va bene un filone o una baguette. Tagliata però in sezione a fette, non per il

lungo.

Il pomodoro: rosso, maturo. Bene il ramato con la buccia

liscia e l’interno polposo (ma a mio avviso può andar bene anche un sammarzano

maturo...). Più profuma di sole, meglio è...

L’olio: extravergine d’oliva, ovviamente. Ma con sapore rotondo e bassa acidità per non aggiungersi all’acidità probabile del pomodoro.

Per la preparazione basta affettare il pane a fette alte 2 centimetri, metterlo in forno senza abbrustolirlo ma rendendolo croccante quel tanto che basta (meglio se si dispone di una griglia o di un barbecue), tagliare il pomodoro a metà e strofinare la polpa (mai la buccia) sulla mollica croccante finchè il pomodoro ammorbidirà il pane, trasferendogli tutto il suo sapore e il suo colore.

Poi si mette un filo d’olio e si serve. C’è anche chi prepara la salsa prima con pomodoro, olio e un po’ di mollica ammorbitita. Ma è meglio procedere in maniera più artigianale. L’aglio? Meglio riservarlo per una buona bruschetta toscana... Semplice? Sì. Ma eccezionale specie se ci si accompagna una cerveza gelata.

Ma quale pane, quale pomodoro, quale olio?

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A FUOCO

SCATTI DI CUOREdi GIORGIO BOSIO

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IN VIAGGIO

Il motivo per cui Stefania mi ha chiesto di raccon-tarvi la mia “prima volta” a Formentera è perchè la mia vacanza è stata on the road nel vero senso della parola. In pratica, ho girato gran parte dell’isola in moun-tain bike, anzi per tutta la durata del mio soggior-no è stato il mio unico mezzo di trasporto.

Ovviamente mi piace andare in bicicletta, sono iscritto ad alcune associazioni che regolarmen-te organizzano cicloescursioni e in una giornata posso riuscire a fare anche 80 km. Ma non sono andato a Fper battere record, ho solo deciso di immergermi completamente nella natura e di esplorare i lati più nascosti dell’isla. Inoltre, af-frontando la vacanza da “single” ho pensato che fosse un modo ottimo per occupare il tempo senza annoiarmi (visto che non sono una lucer-tola che passa ore e ore sotto il sole in spiaggia). I vari spostamenti da una spiaggia all’altra, oltre a farmi conoscere l’isola, mi hanno fatto scoprire angoli poco battuti e suggestivi.

Ma andiamo con ordine. Il giorno dopo il mio ar-rivo mi sono messo subito in cerca di una bici, ed è stato molto facile poiché in tutte le zone turi-stiche ci sono diversi negozi per il noleggio mo-torini/quad e biciclette. La scelta è ricaduta su una mountain bike, la tipologia più indicata se si vuole andare all’avventura, in questo modo le

strade sterrate, sabbiose o acciottolate non saran-no un problema. L’assortimento non era immen-so ma alla fine ho trovato una Trek, vecchiotta ma tenuta bene con portapacchi (che si è rivelato utilissimo), ammortizzata frontalmente e dotata di pedali flat, comodissimi per pedalare con le in-fradito.

Nel portapacchi sono riuscito a far entrare tutto l’occorrente per il mare, ombrellone compreso. Que-sto accessorio è importante per-ché permette di pedalare liberi, ma senza rinun-ciare all’occor-rente per vivere appieno il mare, quindi scegliete-ne uno robusto e capiente. Formentera non ha grandi dislivelli (a parte la zona della Mola) quindi non è difficile scorraz-zare da un capo all’altro. Per dare un senso alle

uscite però mi sono fornito all’ufficio turistico del porto di una cartina dettagliata dell’isola, con segnate anche le cosi dette rutes verdes ovvero strade secondarie dove si può peda-lare in sicurezza per la scarsità di traffico, inoltre passando in queste strade scoprirete paesaggi dimenticati.

C’è anche una lunga pista ciclabile che co-steggia la strada principale e parte dalla Savina fino a Es Calò, ma sinceramente la consiglierei solo per brevi tratti e se è neces-sario spostarsi rapidamente, ma il traffico (nell’alta stagione) è veramente insoppor-tabile, inoltre i motorini invadono spesso la corsia riservata alle bici, fate attenzione!

FORMENTERA PEDALANDOdi STEFANO MAGINI

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La prima tappa è stata visitare i due centri princi-pali: San Francesc e San Ferran, che ho raggiunto tramite la Strada verde n.8 (viola). Lungo questa strada si hanno 2 scelte o proseguire verso Es Pujols (da San Ferran con la route verde n.9 fu-xia) oppure dirigersi a ovest verso Cala Saona o il faro di Cap de Barberia. Se si arriva ad Es Pujols è preferibile farlo in tarda mattinata quando an-cora molti dormono ed è molto più tranquilla e silenziosa del caos notturno in cui di solito è atta-nagliata. Dopo una breve sosta per un caffè (e un bagno) si può ripartire verso ovest, scegliendo di costeggiare l’Estany Pudent, la grande “salina” di Formentera, grazie alla strada ciclabile n.3 (ver-de); lungo questo percorso è possibile ammirare fenicotteri e altri volatili rari.

Altrimenti con molta attenzione si può percorre la strada asfaltata (direzione la Savina) per circa 2 km, ma in entrambi i casi si arriverà al paradiso vero: la riserva naturale di Las Salinas e in parti-colare alle spiaggie di Illetes e Levante. Penso che questi due posti non abbiamo niente da invidiare ai caraibi. Da sottolineare il fatto che l’ingresso nella riserva naturale è a pagamento per motori-ni e auto, gratis per le bici (un altro buon motivo per visitare Formentera su 2 ruote a propulsione umana).

Molto interessante anche il percorso che da San Francesc mi ha portato a Cala Saona, all’andata ho seguito facilmente la pista ciclabile su asfalto e in poco tempo sono arrivato in un altro splen-dido angolo dell’isla (peccato che questa spiaggia è “attrezzata” quindi regno di famiglie e bambini ma per apprezzarla al meglio è consigliabile veni-

re fuori orario). Da qui si riparte a vista, i segnali spariscono e c’è il rischio di perdersi (relativa-mente perché Formentera è molto piccola quindi in un modo o nell’altro si arriverà sempre a de-stinazione), ma devo anche ringraziare chi non ha messo i cartelli, perché se avessi seguito l’iti-nerario prefissato non avrei visto uno splendido mulino a vento che mi è comparso all’improvviso davanti: a volte conviene perdersi!

Un discorso a parte va fatto perle due estremità dell’isola, ovvero i due fari La Mola e Cap de Bar-beria. Il mio preferito è stato senza dubbio la Mola. È l’unica zona “alta” di Formentera. La salita inizia subito non ripidissima ma costante, il sole meno intenso di sicuro è un bel vantaggio e l’incita-mento tipo giro d’italia che mi fanno i motorini in discesca sono una bella carica. A metà salita riprendo fiato e ammiro lo splendido panorama del mirador, un famoso ristorante.

Dopo la breve pausa, ancora salita ma la meta è vicina, attraverso il delizioso paese ed ecco già un rettilineo lungo, lunghissimo, che sembra un incorocio fra una strada del texas e la pista di atterraggio di un aereoporto. Pedalo pedalo e il farò è laggiù, che lentamente diventa sempre un più grande, sullo sfondo il mare e già capisco che sono diretto in un posto mi entrerà dentro. Il faro, la scogliera a picco sul mare infinito, un posto ve-ramente trascendentale; arrivarci in bici diventa un’esperienza mistica, ma è già deciso, il prossi-mo anno arriverò qui prima dell’alba e in bici!

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WPlaça de sa Constitució, 5Sant Francesc Xavier, Formenterahttp://www.canapepa.com

Se la Mola è l’ideale per l’alba (essendo situato verso est) cap de Barberia (a ovest) significa tra-monto. Soggiornare a Formentera a giugno signi-fica vedere tramontare il sole alle 21.45, quindi se volete, avete tutto il tempo per arrivarci in bici e tornare verso il ristorante o hotel in tutta sicurez-za. La strada qui non è bellissima (e non c’è pista ciclabile) man mano che ci si avvicina diventa sempre più stretta e il traffico aumenta. In compenso il paesaggio regala scene che fanno dimenticare tutto, come le caprette che escono al pascolo perché fa più fresco, la signora che con un vecchio sgabbello di legno e un secchio di latta, si ferma in mezzo al campo a mungerle. Le colti-vazione di uva, che non sono vigneti come da noi ma crescono a terra, le piante di fico a ombrello per fare ombra al bestiame, e i muretti a secco che ti fanno immaginare come poteva essere la vita non troppo tempo fa. Poi arrivi in un punto leggermente più alto e vedi il faro e il tramonto. What else?

E la sera? Come si può conciliare la vita notturna con la mtb? L’unica difficoltà è data dal buio, per-ché le strade sono senza lampioni e se non c’è la luna piena sono dolori. Ma basta attrezzarsi con una buona luce e tutto si risolve. L’ideale sarebbe quella a led che si trova anche da dechatlon (i bike rent gentilissimi me ne hanno data una vecchia e con poca forza, la mia fortuna è stata l’app torcia sul mio iPhone). Se si ha intenzione di fare una va-canza di questo genere sarebbe consigliabile non fare le ore piccole, tuttavia sono sempre riuscito a concedermi buone cene in tutti i ristoranti se-gnalati da Stefania, e a bere con calma la hierbas.

È’ stata un esperienza positiva e senza dubbio tornerò; userò la mtb perché ci sono molti altri sentieri che non ho ancora percorso e andranno di sicuro approfonditi. Inoltre, sarebbe bello se ci fosse un incremento di turisti in bici e si riduces-se il numero dei motorini, almeno ci sarebbe più coerenza fra la ricerca spasmodica della natura incontaminata e libera e l’uso indiscriminato di questi mezzi rumorosi e inquinanti.

STEFANO MAGINILa mia vita tra la carne

http://www.manzotin.blogspot.it/

107.9 FM

Fotografie di Stefano Magini

Puoi ascoltare radio Illa in streaming direttamente dal sito www.radioilla.cat

Ogni mercoledì alle 9 e 50 circa, interviene da Roma Stefania Campanella.

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Sono cinque anni ormai che a ottobre passo al-meno quattro giorni a Formentera. L’isola sembra riposare dopo la stagione di massima invasione, pur continuando a concedere delle ore all’insegna del relax in spiaggia.

La prima grande differenza è il silenzio. Salire per il camino di Sa Pujada non ha prezzo per chi cerca di mimetizzarsi nella natura, davanti allo spetta-colo azzurro del tratto di mare di Es Calò, senza il disturbo di clacson. Spesso, la mattina sul presto (ore 9 e 30) vado a fare colazione da Rafalet, sce-gliendo sempre il tavolo più vicino al mare. Che pace, che sogno…

Un’altra tappa obbligata è una passeggiata sul lungomare di Es Pujols, che ora è quasi deserta, a parte qualche irriducibile bagnante, e un salto a Illetas. Quasi sempre a ottobre, ci si può concede-re una lunga sosta sulla “lingua” di sabbia, che ben si presta anche alla meditazione, essendo com-pletamente vuota. Da notare che la luce di questo mese è molto dolce, e che i tramonti sembrano dipinti da qualche mano sapiente. Mi è capitato di assistere a una “puesta del sol” incredibile distesa sugli scogli di Cala Des Mort, in costume e con il mare piatto. Un vero regalo di fine stagione.

E poi si fa un giro a Sant Francesc per salutare gli amici del Matinal, dare uno sguardo alla mostra in corso nella sala delle esposizioni e poi con la bicicletta ci si avventura verso Cala Saona. L’uni-ca spiaggia che non mi manca di Formentera du-rante l’estate, che invece in questo mese diventa tenera e accogliente, con la sua sabbia finissima e l’acqua cristallina, che culla gli afflitti dalla fine dell’estate.

A cena, o Sol y Luna o Sa Platjeta, per l’ultima fi-deua dell’anno, ma attraversare la pineta da soli al buio è un po’ horror: non c’è illuminazione, la strada è sterrata e sarete soli. Ma è bello anche questo...

E prima di partire, vado sempre a salutare Es Cap. Il vento ora mi spinge indietro, mi allontana

dal mare, e mi accompagna all’interno, come un fraterno avviso che sembra annunciare l’arrivo dell’inverno.

IN FORMENTERA

FORMENTERA A OTTOBREdi STEFANIA CAMPANELLA - PRESIDENTE FORMENTERA FILO BLU

Fotografie di Stefania Campanella

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EVENTI 2013

22 febbraio 2013 VENEZIA Ca’ Pisani Hotel“Squarci d’estate blu”Anteprima della nuova mostra Formentera Foto Blu e presentazone del libro fotografico “Formentera Yin e Yang”, di Stefania Campanella e Mauro Marigliano.Intervengono gli autori e Davide Scalzotto.

“Solo per i soci FILOBLU possibilità di prenotare per l’occasione una doppia presso il boutique hotel a 150 euro a notte.” Promozione valida per un minimo di 2 notti, fino a esaurimento disponibilità.

Contattare l’hotel (tel. 0412401411) e chiedere di Marianna Serandrei. Sito: www.capisanihotel.it

25 maggio 2013 FormenteraL’associazione Formentera Filo Blu sarà ospite presso il Centro Gabrielet di Sant Francesc del Formentera Film Festival. Presentazione del Turismo Creativo e dibattito sul ponte culturale tra Italia e Formentera. Intervengono i tre soci fondatori dell’associazione, Toni Ruiz (Direttore Radio Illa) e altri ospiti.

Mostra fotografica Formentera Foto Blu e Premio Speciale “FILO BLU” al cortometraggio in concorso che meglio rappresenta il Turismo Creativo.

Sconti ai soci Filo Blu su barche e alloggi. Daremo le info nei prossimi mesi.

14/15 giugno 2013 Lido di Venezia Grand Hotel Ausonia & Hungaria

Il Lido di Venezia ospita Formentera tra fotografia, pittura, cultura,cinema, musica, balli, gastronomia, artigianato… Due giorni organizzati dall’associazione Formentera Filo Blu per diffondere la magia della Formentera più autentica.

Tantissimi ospiti direttamente dalla isla.

Formentera-Lido: “da far a far”

ECCO I PROSSIMI APPUNTAMENTI

VI ASPETTIAMO!

Se vuoi inviare un tuo contributo per il prossimo numero di INFORMENTERA scrivi a [email protected]