Rigenerazione N.2

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI • •Quando l’Italia la fanno i Giovani• •Quando l’Italia la fanno i Giovani• pag. 1 E siamo al Numero 2! Fate largo al lavoro pag. 2 Enrico Berlinguer. Ricordare è importante. Ricordare è necessario Melfi: differenziati! pag. 3 E’ tempo di tagli alla spesa pubblica. Ecco la spending review pag. 4 Tribunale di Melfi. Quali prospettive future? Il Presidente Napolitano firma il decreto “Taglia-Tribunalini” pag. 5/6 Faccia a Faccia. Intervista a Maurizio Calice e Vincenzo Di Miscio pag. 7 E ancora una volta... Fiat Lux! pag. 8 POST-IT Notizie in pillole I n q u e s t o n u m e r o NUMERO 2 / Settembre 2012 F ate largo al lavoro. E' questo il motto con cui i Giovani Democratici d'ora in avanti si identificheranno. E' una frase storica, detta da chi, proprio nelle nostre terre è nato e da statista ha partecipato al grande dibattito dei meridionali- sti del suo tempo. Francesco Sa- verio Nitti quando vide il padre ricacciato dalle guardie del Parla- mento a cui non sembrava plau- sibile che il genitore di un Presidente del Consiglio fosse conciato come uno straccione, ebbe a dire: “Fate largo al lavoro!”, quasi ad intimare un diktat cul- turale che intendeva resistituire dignità all'elemento fondante della cività europea. E' da qui che riparte l'attività dei Giovani Democratici di Melfi. Non solo con l'intento di far tornare nel dibattito la parola LAVORO in tutte le sue forme (lavoro che manca, lavoro precario, lavoro senza diritti, lavoro sommerso, lavoro da difendere) ma anche di partecipare alle lotte e alle batta- glie di quei lavoratori che in que- sta terra stanno pagando immeritatamente il prezzo di una politica industriale nazionale fal- lacea e scadente. Parlo dei lavo- ratori della Fiat e dell'indotto che, a detta dell'amministratore dele- gato Fiat Sergio Marchionne, forse vedranno la luce fuori dal tunnel solo nel 2015. Immeritamente perchè senza troppe pretese, gli operai di quest'area hanno garan- tito, sin dalla nascita, flessibilità contrattuale e perchè nel corso degli anni si sono contraddistinti per produttività, competitività, qualità e senso di appartenza a quella grande Azienda italiana che tanto ha ottenuto dalle casse dello Stato. Ora l'incubo della cassa integrazione ordinaria, pre- sto arriverà la straordinaria e successivamente, come già ac- cade per molti indotti, la mobilità, segno indelebile di imminente chiusura. Il bug del sistema, a mio avviso, è da trovare nel modello industriale e di sviluppo arretrato e antiquato. Un modello indu- striale italiano che non sa inve- stire in ricerca e sviluppo ma che continua a mettere in circolo, con- tributi statali a fondo perduto, su qualcosa di ecologicamente in- compatibile e di qualitativamente scadente. Ragioniamo anche di questo, e spero che nella campa- gna elettorale per le primarie in- terne al centro-sinistra lo si faccia nella maniera meno ideolo- gica possibile.Ciò detto, se l' Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, come recita il primo articolo della Costituzione, noi senza troppe pretese siamo da questa parte. Dalla parte del lavoro che, in questa terra, non è un diritto acquisito, ma conqui- stato negli anni. Sempre dalla stessa parte. Fate largo al lavoro di Marco Zampino N o, non si traa di un errore. Il “Numero Uno” di “Rigenera- zione” non è mai stato pubblicato (anche se prepa- rato), per un mo- tivo, che ben conoscete “AUTOSOSPENSIONE”. Non sto qui a ripetere i motivi di tale scelta e neanche a discorrere delle conseguenze politiche e non della stessa, ma mi preme spiegare a voi let- tori che la mancata uscita di Agosto non è do- vuta né al caldo, né tantomeno alle ferie estive, ma ad una scelta partecipata. Tor- niamo, con questo Numero 2 di Seembre, a parlare di fai, che molto da vicino riguardano la nostra cià: FIAT e TRIBUNALE. La rubrica Faccia a Faccia ospita, infai, questo mese un interessante confronto tra un delegato sin- dacale e un imprenditore dell’indoo. Abbiamo ritenuto fondamentale mantenere alta l’at- tenzione sulle sorti dell’area industriale di San Nicola di Melfi, e preoccupazioni sono state espresse a riguardo dallo stesso Partito De- mocratico di Melfi con il documento “E ancora una volta… Fiat Lux”, che non manca di propo- ste in grado di coinvolgere forze politiche e so- ciali e che considera l’apporto di tui una ricchezza. Non potevamo non traare anche in questo numero la vicenda del Tribunale, che ha infuocato questa estate.. già di per sé calda. È di pochissimi giorni fa la notizia della firma del Presidente Napolitano del decreto “Salva-Tribunalini”: il Tribunale di Melfi è uffi- cialmente soppresso! E dopo tue le loe, le manifestazioni, i comitati, le troppe (a volte fuori luogo) voci su Facebook, resta solo un grande SILENZIO, come se fosse stato scon- tato, come se in fondo tra i tanti guai questo fosse il minore, come se dichiarare la resa fosse la cosa più giusta da fare. L’impegno di tanta gente che si è spesa perché ciò non ac- cadesse non può essere in tal modo ripagato, l’intero territorio del Vulture Melfese non me- rita l’indifferenza più totale. A queste condi- zioni la risposta può essere soltanto #PiùComeSiDeveCheComeSiVuole! E siamO al  NUmERO 2! DI AN GELA DI LA L LA E DIT OR IA LE

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

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• •Quando l’Italia la fanno i G

iovani•

pag. 1 E siamo al Numero 2!Fate largo al lavoro

pag. 2Enrico Berlinguer. Ricordare è importante.

Ricordare è necessarioMelfi: differenziati!

pag. 3E’ tempo di tagli alla spesa pubblica.

Ecco la spending review

pag. 4Tribunale di Melfi. Quali prospettive future?Il Presidente Napolitano firma il decreto

“Taglia-Tribunalini”pag. 5/6

Faccia a Faccia. Intervista a Maurizio Calicee Vincenzo Di Miscio

pag. 7E ancora una volta... Fiat Lux!

pag. 8POST-IT

Notizie in pillole

I n q u e s t o n u m e r oNUMERO 2 / Settembre 2012

Fate largo al lavoro. E'questo il motto con cuii Giovani Democratici

d'ora in avanti si identificheranno.E' una frase storica, detta da chi,proprio nelle nostre terre è natoe da statista ha partecipato algrande dibattito dei meridionali-sti del suo tempo. Francesco Sa-verio Nitti quando vide il padrericacciato dalle guardie del Parla-mento a cui non sembrava plau-sibile che il genitore di unPresidente del Consiglio fosseconciato come uno straccione,ebbe a dire: “Fate largo al lavoro!”,quasi ad intimare un diktat cul-turale che intendeva resistituiredignità all'elemento fondantedella cività europea. E' da qui che riparte l'attività deiGiovani Democratici di Melfi. Nonsolo con l'intento di far tornarenel dibattito la parola LAVORO intutte le sue forme (lavoro che

manca, lavoro precario, lavorosenza diritti, lavoro sommerso,lavoro da difendere) ma anche dipartecipare alle lotte e alle batta-glie di quei lavoratori che in que-sta terra stanno pagandoimmeritatamente il prezzo di unapolitica industriale nazionale fal-lacea e scadente. Parlo dei lavo-ratori della Fiat e dell'indotto che,a detta dell'amministratore dele-gato Fiat Sergio Marchionne, forsevedranno la luce fuori dal tunnelsolo nel 2015. Immeritamenteperchè senza troppe pretese, glioperai di quest'area hanno garan-tito, sin dalla nascita, flessibilitàcontrattuale e perchè nel corsodegli anni si sono contraddistintiper produttività, competitività,qualità e senso di appartenza aquella grande Azienda italianache tanto ha ottenuto dalle cassedello Stato. Ora l'incubo dellacassa integrazione ordinaria, pre-

sto arriverà la straordinaria esuccessivamente, come già ac-cade per molti indotti, la mobilità,segno indelebile di imminentechiusura. Il bug del sistema, a mioavviso, è da trovare nel modelloindustriale e di sviluppo arretratoe antiquato. Un modello indu-striale italiano che non sa inve-stire in ricerca e sviluppo ma checontinua a mettere in circolo, con-tributi statali a fondo perduto, suqualcosa di ecologicamente in-compatibile e di qualitativamentescadente. Ragioniamo anche diquesto, e spero che nella campa-gna elettorale per le primarie in-terne al centro-sinistra lo sifaccia nella maniera meno ideolo-gica possibile.Ciò detto, se l' Italiaè una Repubblica democraticafondata sul lavoro, come recita ilprimo articolo della Costituzione,noi senza troppe pretese siamoda questa parte. Dalla parte dellavoro che, in questa terra, non èun diritto acquisito, ma conqui-stato negli anni. Sempre dalla stessa parte.

Fate largo al lavorodi Marco Zampino

No, non sitraa diun errore.

Il “Numero Uno”di “Rigenera-zione” non è maistato pubblicato(anche se prepa-rato), per un mo-tivo, che ben

conoscete “AUTOSOSPENSIONE”. Non stoqui a ripetere i motivi di tale scelta e neanchea discorrere delle conseguenze politiche e nondella stessa, ma mi preme spiegare a voi let-tori che la mancata uscita di Agosto non è do-vuta né al caldo, né tantomeno alle ferieestive, ma ad una scelta partecipata. Tor-niamo, con questo Numero 2 di Seembre, aparlare di fai, che molto da vicino riguardanola nostra cià: FIAT e TRIBUNALE. La rubricaFaccia a Faccia ospita, infai, questo mese uninteressante confronto tra un delegato sin-dacale e un imprenditore dell’indoo. Abbiamoritenuto fondamentale mantenere alta l’at-tenzione sulle sorti dell’area industriale di SanNicola di Melfi, e preoccupazioni sono stateespresse a riguardo dallo stesso Partito De-mocratico di Melfi con il documento “E ancorauna volta… Fiat Lux”, che non manca di propo-ste in grado di coinvolgere forze politiche e so-ciali e che considera l’apporto di tui unaricchezza. Non potevamo non traare anchein questo numero la vicenda del Tribunale, cheha infuocato questa estate.. già di per sécalda. È di pochissimi giorni fa la notizia dellafirma del Presidente Napolitano del decreto“Salva-Tribunalini”: il Tribunale di Melfi è uffi-cialmente soppresso! E dopo tue le loe, lemanifestazioni, i comitati, le troppe (a voltefuori luogo) voci su Facebook, resta solo ungrande SILENZIO, come se fosse stato scon-tato, come se in fondo tra i tanti guai questofosse il minore, come se dichiarare la resafosse la cosa più giusta da fare. L’impegno ditanta gente che si è spesa perché ciò non ac-cadesse non può essere in tal modo ripagato,l’intero territorio del Vulture Melfese non me-rita l’indifferenza più totale. A queste condi-zioni la risposta può essere soltanto# P i ù C o m e S i D e v e C h e C o m e S i V u o l e !

E siamo al NumEro 2!D I A N G E L A D I L A L L A

E D I T O R I A L E

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

Finalmente anche il nostro comune - gra-zie alla proposta dei Giovani Democratici(che ne hanno presentata una propria) e

alla sensibilizzazione politica e culturale altema dell’amministrazione comunale - si è do-tato di un sistema di raccolta differenziata deirifiuti. Si attendeva da tempo questo nuovometodo di gestione del rifiuto solido urbano,perché le drammatiche conseguenze che

causa quo-t i d i a n a -m e n t el’inceneri-tore Fenicehanno rag-giunto unasoglia intol-

lerabile di sopportazione e perché è giustoporre al centro della città la tutela ambientalee della salute dei cittadini. Il meccanismo didifferenziare i rifiuti è entrato in funzione purnon mancando le difficoltà per essere qual-cosa di nuovo per molti cittadini ( abituati adun sistema di raccolta indifferenziato porta aporta) e per un ritardo nella comunicazionedelle informazioni che aiuterebbero di granlunga un migliore servizio di raccolta. Le cri-ticità però non mancano sul sistema impo-stato, perché l’aver creato all’interno delcentro storico tanti piccoli punti di raccoltacrea confusione sui tempi di conferimento,perché ogni cittadino conferisce i propri rifiutia qualunque ora ritenga opportuno, e in con-dizioni climatiche come quelle estive non sa-

rebbe l’emblema della massima efficienza esoprattutto le alte temperature accelerereb-bero il deperimento dell’umido all’interno delbidoncino e la salute non ne gioverebbe. Altrecriticità potrebbero emergere nel corso deltempo, ma considerando il contesto dal qualesi è partiti, l’aver avviato la raccolta differen-ziata è il primo passo importante; spetteràall’amministrazione nei prossimi mesi fornireutili ed importanti indicazioni sul correttofunzionamento pubblicizzando e spiegandocontinuamente alla cittadinanza non solo l'im-portanza della differenziata, ma la responsa-bilità che ognuno di noi ha se non prenderemocoscienza dei danni ambientali e superarli perrendere Melfi un ambiente più vivibile.

M E L F I : D I F F E R E N Z I A T I !Finalmente anche il comune di Melfi si è dotato di un sistema di raccolta differenziata.

Anche grazie alla proposta dei Giovani Democratici melfitani.di Vincenzo MongelliAM

BIENT

ERIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

In occasione della ricorrenza per i no-vant’anni dalla nascita di Enrico Ber-linguer, i Giovani Democratici del

circolo “L’Italia unita” di Melfi chiedonoche venga intitolata, nel quadro dellecelebrazioni annuali che si stanno svol-gendo in tutta Italia in memoria delgrande politico sardo, una strada, fa-cilmente individuabile tra le strade an-cora senza nome nel quadrocomplessivo della toponomastica.Oggi, ricordare la figura di Enrico Ber-linguer è più che mai necessario perchérappresenta, in questi tempi di crisi, unbaluardo di sanità morale a cui i giovanidevono fare riferimento; e ne hanno bi-sogno di riferimenti. E proprio ai gio-vani egli ha rivolto molti dei suoi

discorsi e la gran parte della sua azionepolitica in virtù di una visione lungi-

mirante della politica stessa, poiché ri-conosceva in loro l’unica forza capace

di un cambiamento, capace di lottare alfianco degli oppressi per rivendicare di-ritti fondamentali sempre a rischio inun momento, anche allora assai deli-cato, quale fu quello in cui lui visse.Alla luce degli ultimi avvenimenti edella storia recente che gettano sullapolitica ombre scure, ricordare la suafigura, rinverdire i suoi insegnamentisarebbe cosa buona. E’ un’occasione perfermarci a riflettere e cercare di ripar-tire da un esempio, da un maestro, cheha fatto della questione morale il sensopiù alto della sua azione politica. Sem-pre dalla stessa parte: dalla parte deipiù deboli, dalla parte dei soprusi.Ricordare è importante. Ricordare è ne-cessario.

Enrico BerlinguerR I CORDAR E È I M PORTANT E . . . R I CO RDAR E È N E C E S SAR I O

di Marco Zampino

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

E’ TEMPO DI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA. ECCO LA SPENDING REVIEWRiformare la spesa pubblica non è una missione impossibile, ma richiede uno studio approfondito di tutte le voci che compongono un

bilancio di ogni singola amministrazione per poter raggiungere risparmi senza compromettere la qualità dei servizi offerti. La spending review consente di superare il meccanismo dei “tagli lineari” e della “spesa storica”.

di Alfonso Cerone

SPENDING REVIEW è il termine inglese chesignifica letteralmente “revisione dellaspesa” con conseguente rimodulazione

dei costi, razionalizzazione della spesa perl’acquisto di beni e tagli agli sprechi. È statointrodotto per la prima volta nella finanza ita-liana dal ministro dell’Economia TommasoPadoa Schioppa del Governo Prodi nel 2006. A distanza di sei anni, durante la peggiore crisieconomica che attraversa l’Italia, il GovernoMonti attraverso il medesimo principio è in-tervenuto analizzando le voci di spesa dellepubbliche amministrazioni al fine di evitareinefficienze ed eliminando sprechi, con l’obiet-tivo di ottenere risorse da destinare alla cre-scita e allo sviluppo. La razionalizzazione e il contenimento deicosti sono fondamentali per garantire il rag-giungimento degli obiettivi di finanza pubblicae l’ammodernamento dello Stato nell’attesa diun rilancio dell’economia italiana.Riformare la spesa pubblica non è una mis-sione impossibile, ma richiede uno studio ap-profondito di tutte le voci che compongono unbilancio di ogni singola amministrazione perpoter raggiungere risparmi senza compromet-tere la qualità dei servizi offerti. Il processo direvisione della spesa (o spending review) è di-ventato uno dei pilastri su cui si fonda l’atti-vità del Governo Monti e consente di superareil meccanismo dei “tagli lineari” e della “spesastorica”. Il ministro delegato alla spending re-view è Piero Giarda (ministro per l’attuazionedel programma di governo), il quale ha illu-strato al Consiglio dei Ministri il “Rapportosulla spending review – Elementi di una revi-sione della spesa pubblica”. Tale Rapporto èstato tradotto in un decreto legge (e succes-sivamente convertito in legge) recante “di-sposizioni urgenti per la razionalizzazionedella spesa pubblica” (D.l 52/2012 c.d. Spen-ding review 1). Il decreto istituisce un comi-tato interministeriale al fine di coordinarel’azione del Governo e le politiche da attuare

per analizzare e riordinare le voci di bilanciosulla spesa pubblica. Inoltre è stato nominatoun commissario straordinarioper la raziona-lizzazione della spesa per acquisti di beni eservizi con il compito di definire il livello dispesa per voci di costo: l’incarico è stato affi-dato ad Enrico Bondi. Un valido supporto è arrivato (via web) daglioltre 135.000 messaggi di cittadini e asso-ciazioni che hanno partecipato alla consulta-zione pubblica sulla spending review(tenutasi dal 5 al 29 maggio) in cui sono statisegnalati al Governo inefficienze e sprechi eproponendo delle soluzioni. Il campione deimessaggi scrutinati dal gruppo di lavoro (co-stituitosi ad hoc) e suddivisi per tema, è statotrasmesso al commissario Bondi ed è statoutilizzato per redigere il successivo decretolegge recante “disposizioni urgenti per la ri-duzione della spesa pubblica a servizi inva-riati” (D.l 95/2012 c.d. Spending review 2).Con questo intervento il risparmio per lo Statosarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardiper il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. Lenuove disposizioni in tema di revisione dellaspesa mirano a tre obiettivi:> Iscrivere il funzionamento dell’apparato sta-tale entro un quadro razionale di valutazionee programmazione,> La riduzione della spesa non incide sullaquantità di servizi erogati dalle pubbliche am-ministrazioni, ma mira a migliorare la qualitàe l’efficienza. In questo modo stimola la cre-scita e la competitività del paese in linea conle best practices europee.> Eliminando gli eccessi di spesa si avrannouna serie di benefici concreti per i cittadini: adesempio si scongiura l’aumento di due puntipercentuali dell’Iva fino a Luglio 2013 (non piùda Ottobre 2012 come previsto dalla manovrafinanziaria dello scorso Dicembre) e si estendela clausola di salvaguardia in materia pensio-nisica prevista dal D.l Salva-Italia ad altri55.000 lavoratori.

RIDUZIONE DELLA SPESA DEI MINISTERI Il decreto legge 95/2012 tra le tante dispo-sizioni contiene un capitolo relativo alla ridu-zione della spesa dei singoli ministeri,realizzata attraverso la diminuzione dell’am-montare dei contributi erogati. Per quanto ri-guarda i ministeri e gli enti statali sono statieliminati eccessi di spesa per un 1 miliardo emezzo nel 2012 e 3 miliardi nel 2013. Il Ministero dello sviluppo economico subirà lasoppressione di due istituti: ISVAP e COVIP. Lefunzioni di questi due enti saranno assorbiteda un nuovo ente: l’IVRAP. Il nuovo ente realiz-zerà un risparmio di costi pari al 10% dellespese di funzionamento dei due enti sop-pressi e funzionerà in stretta sinergia con lestrutture della Banca d’Italia.

RIDUZIONE E ACCORPAMETNO DELLE PROVINCEInfine, il decreto interviene anche sulle pro-vince, prevedendone la riduzione e l’accorpa-mento con l’obiettivo di dimezzare il numeroattuale. La riduzione avverrà sulla base di duecriteri: le nuove province dovranno avere unasuperficie territoriale non inferiore ai 2.500chilometri quadrati e una popolazione di al-meno 350mila abitanti ed eserciteranno lecompetenze in materia ambientale, di tra-sporto e viabilità (le altre competenze finoraesercitate dalle Province vengono invece de-volute ai Comuni, come stabilito dal decreto"Salva Italia"). Entro il 1°gennaio 2014 ver-ranno istituite dieci Città metropolitane:Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bolo-gna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.

ECON

OMIA

A COSA SERVE LA SPENDING REVIEW

> ELIMINARE SPRECHI ED INEFFICIENZE> GARANTIRE IL CONTROLLO DEI

CONTI PUBBLICI> LIBERARE RISORSE DA UTILIZZARE PER

INTERVENTI DI SVILUPPO> RIDARE EFFICIENZA AL SETTORE PUBBLICO

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

La vicenda del Tribunale di Melfi è giuntaal suo epilogo con un finale che nessunodi noi auspicava: il Tribunale di Melfi è

stato soppresso!Alla fine ha prevalso la logica dei tagli lineari:la soppressione del Tribunale di Melfi, decisadal governo, cosiddetto tecnico, è un attaccoalla integrità, alla legalità, ad un territorio, ilVulture Melfese e ai suoi 120.000 abitanti. Questa vicenda lascerà un segno indelebilenella memoria di ogni singolo cittadino del-l’area nord poiché questo atto è stato dichia-rato un vero e proprio “scippo” perpetrato aidanni del Vulture Melfese! Bisogna innanzi-tutto ricordare che il Tribunale di Melfi era

stato dichiarato intangibile dal relatore tec-nico Birritteri che si occupò di verificare lo sta-tus di ogni presidio giudiziario ma tutto ciònon è bastato a salvaguardare il tribunale!Nell’opinione pubblica è prevalsa la convin-zione che il Tribunale di Melfi è stato “barat-tato” con quello di Lagonegro per mezzo diazioni politiche, non del tutto chiare, a tuteladel presidio di Lagonegro. Forse qualcuno re-almente ha operato in difesa di Lagonegro epersonalmente ritengo che tutta questa vi-cenda ha evidenziato un grande problema chepuntualmente si ripercuote sull’area nord, edè quello della scarsa rappresentatività neivari organi istituzionali. Spero che questo non

sia il primo “scippo” o meglio ancora il primoatto di smembramento del Vulture Melfeseperché, dopo la soppressione del Tribunale diMelfi le voci che circolano in città non sonodelle più rosee. Si vocifera di una prossimachiusura dell’ufficio dell’Agenzia delle Entratee altri servizi che sono a rischio dislocazione!Per far sì che queste intenzioni catastrofichedi smantellare l’area nord si tramutino in tri-ste realtà auspico che tutti gli abitanti delVulture Melfese mettano da parte tutte le po-lemiche connesse a questa triste vicenda e siriapproprino del proprio orgoglio e della pro-pria dignità! Un ruolo importante, o meglioancora, la forza trainante per far uscire que-sto territorio dall’immobilismo totale spettaalla politica, unico vero volano di crescita esviluppo ed è per questo che tutto il VultureMelfese-Alto Bradano si ricompatti trala-sciando i vari egoismi e le varie divergenzeche hanno caratterizzato quest’area e si rie-sca nelle varie tornate elettorali ad eleggeredegni rappresentanti di questo territorio! Pa-rafrasando un’intitolazione di un gruppo Fa-cebook che si chiama “Diamo un’anima aquesta città” vorrei rilanciare con “Ridiamoun’anima a questa terra”!

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012LE

GALIT

A’ TRIBUNALE DI MELFI. QUALI PROSPETTIVE FUTURE?Questa vicenda lascerà un segno indelebile nella memoria di ogni singolo cittadino dell’area nord poiché questo atto

è stato dichiarato un vero e proprio “scippo” perpetrato ai danni del Vulture Melfese!

di Antonio Pepe

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napo-litano, ha firmato il decreto riguardante larevisione delle circoscrizioni giudiziarie.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale iltesto del decreto legislativo n°155/2012(c.d. “taglia-tribunalini”) che delega il Go-verno a procedere alla riduzione del numerodei presidi giudiziari di I grado e alla raziona-lizzazione dei relativi assetti territoriali. Tale delega è stata conferita dalla legge distabilizzazione finanziaria n° 148/2011 (uno

degli ultimi atti compiuti dal precedente ese-cutivo). Il decreto messo a punto della guar-dasigilli Severino è stato licenziato dalGoverno durante il Consiglio dei Ministri del10 Agosto scorso e prevede la soppressionedi 220 sedi distaccate di tribunale; la ridu-zione/accorpamento di 31 tribunali e 31 pro-cure; la soppressione di 667 uffici di giudicidi pace, mantenendo un giudice di prossimitàin sette isole; la ridistribuzione sul territoriodel personale amministrativo e dei magistrati

restanti, per i quali non sono previsti nè esu-beri nè messa in mobilità.Rispetto alla prima stesura del testo, il Go-verno ha deciso di mantenere i presidi giudi-ziari nelle aree ad alta infiltrazione dicriminalità organizzata e di dotare di un uffi-cio di Procura anche il Tribunale di Napoli Nord. Per questo motivo dall’elenco iniziale di 37 tri-bunali e relative procure, si è giunti al numerodefinitivo di 31 tribunali soppressi, tra cuiquello di Melfi.

IL PRESIDENTE NAPOLITANO FIRMA IL DECRETO “TAGLIA-TRIBUNALINI”Via libera alla nuova geografia giudiziaria. Salvi i tribunali nelle zone di mafia.

di Alfonso Cerone

Uno scatto tratto dal corteo organizzato il 19 Luglio 2012 a difesa del tribunale di Melfi.Piazza Federico II gremita di gente!

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

Intervista a Maurizio CaliceDipendente Sata s.p.a. dal 1994 e delegato sindacale al terzo

mandato.LAVO

RO

QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFICOLTÀ CHE HA INCONTRATO LUNGO IL SUO PERCORSO LAVORATIVO IN QUESTI ANNI?

Le difficoltà da dipendente in unafabbrica di quelle dimensioni, conquei ritmi e organizzata su tre

turni di lavoro sono tante ma allostesso tempo soggettive. Personal-mente ho avuto, all'inizio della mia at-tività lavorativa in Fiat Auto, ladifficoltà di adeguarmi ad un mondoche non conoscevo, in continuo movi-mento, di enormi dimensioni, con unruolo marginale ma sempre svolto conmolta dignità ed impegno. Non nego diessermi sentito uno dei tanti che svol-geva un lavoro semplice, talvolta ripe-titivo, ma non mi e' mai mancato il

"senso di appartenenza" indispensa-bile nei confronti dell'azienda, del ter-ritorio che tanto aveva puntatosull'industria e la consapevolezza dime stesso. Sentivo di dover avere unruolo ed una funzione "sociale" cheaveva accompagnato il mio percorso divita anche in precedenza, a cominciaredai tempi delle superiori. Io ho ritenutoche il sindacato,se i lavoratori mi aves-sero concesso la loro fiducia, potesseessere la mia strada, e a distanza ditempo, devo dire che e' stata la sceltagiusta”.Le difficoltà da dipendente inuna fabbrica di quelle dimensioni, con

quei ritmi e organizzata su tre turni dilavoro sono tante ma allo stessotempo soggettive. Personalmente hoavuto, all'inizio della mia attività lavo-rativa in Fiat Auto, la difficoltà di ade-guarmi ad un mondo che nonconoscevo, in continuo movimento, dienormi dimensioni, con un ruolo mar-ginale ma sempre svolto con molta di-gnità ed impegno. Non nego di essermisentito uno dei tanti che svolgeva unlavoro semplice, talvolta ripetitivo, manon mi e' mai mancato il "senso di ap-partenenza" indispensabile nei con-fronti dell'azienda, del territorio che

tanto aveva puntato sull'industria e laconsapevolezza di me stesso. Sentivodi dover avere un ruolo ed una fun-zione "sociale" che aveva accompa-gnato il mio percorso di vita anche inprecedenza, a cominciare dai tempidelle superiori. Io ho ritenuto che il sin-dacato,se i lavoratori mi avessero con-cesso la loro fiducia, potesse essere lamia strada, e a distanza di tempo,devo dire che e' stata la scelta giusta”.

COSA CAMBIEREBBE IN ITALIA PER AGEVOLARE E STIMOLARE I LAVORATORI?

Non ci sono dubbi: l’Italia ha ilcompito, ed in tempi rapidi, dicrearlo, il lavoro. Fatto questo, e

non sarà semplice,considerando lacrisi di eccezionale gravita e l’assenzadi serie politiche di rilancio, ci si dovràaffidare all’esperienza di cui l’Italia e’portatrice sana. Confrontandosi innan-zitutto con piccole e medie realtà pro-duttive che, se studiate a fondo,potrebbero rappresentare l’esempiosu come “modificare” l’approccio “stan-dard” a cui siamo abituati nella rela-

zione lavoratore-azienda. Non e’ pos-sibile continuare con atteggiamentiimprenditoriali “coercitivi” a prescin-dere. Ritengo, al contrario, che il “sensodi appartenenza” a cui ho accennatosopra sia l’elemento vero su cui spin-gere, responsabilizzando i lavoratori acontribuire,nei limiti del possibile, alloro stesso destino. Non di rado alcuniimprenditori si rendono attori di quellainnovazione indispensabile alla so-pravvivenza delle proprie aziende.Questo, però, e’ possibile esclusiva-

mente con la partecipazione dei lavo-ratori, che andrebbero, a mio avviso,motivati anche e soprattutto con “ac-cordi” specifici interaziendali sullaparte economica, oltre che su quellastrategica. Faccio, ovviamente, riferi-mento alla contrattazione di secondolivello che potrebbe, se ben utilizzata,andarsi a sommare ai vari CCNL. Da quil’indispensabilità della presenza di unsindacato moderno, dinamico e vera-mente riformista”.

ARTICOLO 18 SI’, ARTICOLO 18 NO.. LEI COME LA PENSA IN MERITO?

Sull’articolo 18 io esprimo un pa-rere personale che prescinde dascuole di pensiero politiche o sin-

dacali. Temo che in questo momentoquesto discorso sia veramente margi-

nale, considerando l’enorme riduzionedei volumi occupazionali a cui stiamoassistendo e che prescindono dal li-cenziamento senza giusta causa. Ri-tengo però, utile, riflettere sulla

possibilità di un’estensione dei dirittianche a quelle categorie di lavoratoriche non ne hanno. A cominciare dagli ammortizzatori so-ciali. Ad un sacrificio non può non cor-

rispondere un miglioramento. E’ la base della “concertazione” che introppi criminalizzano.

FIAT-SATA DI MELFI: UN PASSATO A PIENI POLMONI, UN PRESENTE CON RESPIRO AFFANNOSO ED IL FUTURO? QUALI LE PROSPETTIVE? E’ POSSIBILE UNA RAPIDA RIPRESA DELLA PRODUTTIVITÀ E COMPETITIVITÀ NELLA NOSTRA ZONA INDUSTRIALE? SECONDO LEI COME?

Faccio un brevissimo riferimento aquanto detto e scritto dalla se-zione del PD di Melfi: L’area in que-

stione e’ la migliore realtà produttivad’Italia in termini di efficienza, metododi lavoro, costi e flessibilità nel pano-rama dei metalmeccanici. Abbiamotutti il compito di ricordarcelo e di ri-cordarlo a tutti. La chiusura o il ridi-

mensionamento di essa sarebbel’equivalente dell’uso del defibrillatoread un paziente con il raffreddore. Sullarapidità di una ripresa non possiamoche aspettare una ripresa del settore,ma con la consapevolezza che il beneche intendiamo vendere deve avere un senso preciso e debba fare presa suipotenziali clienti.

A mio avviso e' indispensabile lavorarenella direzione della ricerca e dello svi-luppo di prodotti nuovi, concorrenzialie di propulsori rivoluzionari in terminidi efficienza. Il costo dei carburanti in Italia in par-ticolare ed in Europa in generale sonoinsostenibili e lo dimostra il calo dellevendite. La Fiat ha lanciato molte no-

vità, in un recente passato, nel pano-rama automobilistico. Adesso e' il mo-mento di investire, a partire da Melfi edalle sue potenzialità. Ritengo che il campus tecnologico,sep-pur in ritardo rispetto alla sua nascita,possa avere un ruolo decisivo per l'in-dustria lucana.

Maurizio CaliceDipendente Sata s.p.a. dal 1994 edelegato sindacale al terzo man-

dato.

“L’AREA IN QUESTIONE E’ LA MIGLIORE RE-ALTÀ PRODUTTIVA D’ITALIA IN TERMINI DIEFFICIENZA, METODO DI LAVORO, COSTI EFLESSIBILITÀ NEL PANORAMA DEI METAL-MECCANICI. ABBIAMO TUTTI IL COMPITO DIRICORDARCELO E DI RICORDARLO A TUTTI”

a pag. 6 continua con l’intervista a Vincenzo Di Miscio

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Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

QUALI SONO LE MAGGIORI DIFFICOLTÀ CHE HA INCONTRATO LUNGO IL SUO PERCORSO?

La maggiore difficoltà è stata indi-viduare l’idea da attuare, succes-sivamente dopo aver

concretizzato e messo appunto l’idea,le difficoltà maggiori sono state legateal credito, alla fiducia dei terzi nei con-

fronti dell’imprenditore, per cui l’impe-gno è stato quello di seminare pianpiano, creando fiducia intorno alla fi-gura del giovane imprenditore. Tra dif-ficoltà finanziarie e di strutturazionedell’azienda ma sempre con grande

convinzione, senso di responsabilitàe molta umiltà sono stati fatti passi inavanti anche piccoli e si è riusciti amettere su la prima azienda e poi laseconda.

Intervista a Vincenzo Di MiscioImprenditore edile. Dal 1998 ha diversificato l’attività

creando con altri soci l’azienda Plasticform.

COSA CAMBIERESTE IN ITALIA PER AGEVOLARE E STIMOLARE I GIOVANI IMPRENDITORI?

Credo che il giovane imprenditorepiuttosto che aspettare che il go-verno italiano faccia dei provvedi-

menti per dargli aiuti ,chenaturalmente sono auspicabili e ne-cessari, deve aiutare se stesso cari-candosi di responsabilità e ricercandoun’idea che possa essere attuata, perpoi perseguirla. Prima di tutto ci vuole

una grande voglia di informarsi, perchéla conoscenza sicuramente aiuta adindividuare e a pianificare le attivitàper l’ avvio di una nuova impresa. Ilproblema grosso è che soprattutto alsud, ma direi in tutto il territorio na-zionale, non c’è molta propensione al-l’intraprendenza; per cui il primo passodeve essere fatto dai giovani nel cam-

biare mentalità e indirizzarsi al lavoroautonomo con l’ambizione di creare al-meno un posto di lavoro . Sarebbequesto un grosso cambiamento chesicuramente potrebbe determinare larinascita del tessuto imprenditorialeitaliano”.

FIAT-SATA DI MELFI: UN PASSATO A PIENI POLMONI, UN PRESENTE CON RESPIRO AFFANNOSO ED IL FUTURO? QUALI LE PROSPETTIVE?E’ POSSIBILE UNA RAPIDA RIPRESA DELLA PRODUTTIVITÀ E COMPETITIVITÀ NELLA NOSTRA ZONA INDUSTRIALE? SECONDO LEI COME?

ARTICOLO 18 SI’, ARTICOLO 18 NO.. LEI COME LA PENSA IN MERITO?

L’articolo 18 ,secondo me, ha unaimportanza relativa. Quello checonta è che ci sia un cambia-

mento di mentalità sia da parte sinda-cale che da parte imprenditoriale. In unmomento di crisi è necessario che ilcarro venga tirato con forza da tutti.

Se la classe sindacale ritiene di utiliz-zare il “valore solidarietà” chiedendo ilmassimo possibile dei diritti e nonsforzandosi di partecipare alla crea-zione di nuova mentalità per vincere lasfida della competitività mondiale,purtroppo gli imprenditori italiani non

c’è la possono fare. La solidarietà cideve essere, ma non ci può essere ap-piattimento solo sulla garanzia di di-ritti. Bisogna che ognuno faccia ilproprio dovere fino in fondo senzapensare di aver fatto più di quanto glicompete sia in quanto imprenditore

che lavoratore. Questo credo sia ilcambiamento vero che deve avvenirein ognuno di noi dal quale scaturirebbeun rinnovamento nelle relazioni delleparti sociali”.

Credo che possiamo ritornare alpassato a pieni polmoni solo conil cambiamento di tutti noi, non

soltanto delle parti sociali, ma anchedei governi regionali e nazionali. Se ini-ziamo a pensare con maggiore fiduciae affezione ai prodotti della nostra na-zione probabilmente diamo un impulso

anche alle vendite delle auto italiane ea tutta l’economia italiana. È naturaleche lo stesso operaio che lavora in Fiatè bene che compri una macchina Ita-liana e non straniera senza addurre lasemplice motivazione che quella stra-niera gli costa meno; evidentementequel risparmio non compensa il fatto

che la cassa integrazione riduce mol-tissimo lo stipendio. Credo che dob-biamo creare tutti insieme lecondizioni per diventare innanzituttocollaborativi, magari riducendo l’as-senteismo molto vicino allo zero. Le re-lazioni devono essere di interessereciproco e devono badare soltanto

all’aumento della produttività e quindidella competitività D’altra parte è ne-cessario una riduzione della tassa-zione del lavoro per lasciare in bustapaga ai dipendenti un maggiore red-dito, in modo da dargli più serenità epiù voglia di spendere.

Vincenzo Di MiscioImprenditore edile. Ha creato conaltri soci l’azienda Plasticform cheproduce articoli in plastica per il

settore automotivo

“CREDO CHE IL GIOVANE IMPRENDITORE PIUTTO-STO CHE ASPETTARE CHE IL GOVERNO ITALIANOFACCIA DEI PROVVEDIMENTI PER DARGLI AIUTI,DEVE AIUTARE SE STESSO, CARICANDOSI DI RE-

SPONSABILITÀ E RICERCANDO UN’IDEA CHEPOSSA ESSERE ATTUATA, PER POI PERSEGUIRLA”

LAVO

RO

Nella notte del 9 maggio 1978 Peppino Impastato venne fatto saltare in ariaper aver dedicato la sua vita alla lotta contro

la mafia.

E SE OGGI TOCCASSE A TE CAMBIARE LA STORIA?

G I O V A N I D E M O C R A T I C I M E L F I

C A M P A G N A D I T E S S E R A M E N T O2 0 1 2

g i o v a n i d e m o c r a t i c i m e l f i @ g m a i l . c o m

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7RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

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E ANCORA UNA VOLTA... FIAT LUX!SEGRETERIA PARTITO DEMOCRATICO MELFI

Siamo di fronte alla più preoccu-pante crisi che il settore Auto inBasilicata abbia mai dovuto af-

frontare nonostante l'area industrialelucana sia, a saturazione "naturale",tra le più competitive d’Europa. Lo di-cono i numeri, lo dice la stessa Fiat eil suo Amministratore Delegato in unrecente passato. La Basilicata ha di-mostrato di essere l’emblema dellaflessibilità e della produttività tantoauspicata dall’Azienda negli anni. La Basilicata e i suoi lavoratori, nelcontesto italiano, rappresentano unasorta di “riformismo industriale” cheparte dall’accordo d’area dei primis-simi anni ’90 e prosegue con la capa-cità, della nostra Area, di “adeguarsi”alle crescenti sfide che il compartodell’Auto, nel panorama estrema-mente competitivo europeo, ha ri-chiesto. L’adattamento dei lavoratori ai ritmi divita, il senso di appartenenza e lo spi-rito di sacrificio ampiamente dimo-strati in questi anni, vannosottolineati come un valore aggiuntoimportante per i risultati ottenutidall’Azienda. Non è più rinviabile unadiscussione sull'area industriale diSan Nicola di Melfi per evitare di es-sere “uniformati” ad un pericolosodestino del settore Auto in Italia. E’ fondamentale evitare il rischio chela ridotta dimensione della nostra Re-gione, a prescindere dalle potenzialitàdi un sito produttivo giovane e dina-mico, possa essere un elemento a fa-

vore di frettolose quanto superficialivalutazioni aziendali da una parte e,politiche dall’altra. Il PD di Melfi in-tende promuovere tutte le azionipossibili per allertare ulteriormentele Istituzioni della Regione Basilicata.E' necessario avviare in tempi brevis-simi una sorta di “tam tam” informa-tivo che possa avere una econazionale per evitare pericolose, in-giuste quanto colpevoli amnesie tem-poranee a chi, da un momentoall’altro, potrebbe trovarsi nella com-plicata condizione di dover decidereper il “meno peggio”. Il PD di Melfi, a seguito dell’ennesimoconfronto sulla questione Fiat ed in-dotto satellite, ritiene urgente l'isti-tuzione di un tavolo sul territorio perla valutazione del consuntivo degliAmmortizzatori Sociali utilizzati e dautilizzare azienda per azienda, verifi-cando eventuali esigenze di integra-zione ed impegnando la Regione areperire le risorse che dovessero ri-sultare necessarie, anche per scon-giurare soluzioni parziali checomportino potenziali discrimina-zioni. Per uscire dignitosamente daquesta grave crisi è necessario ado-perarsi in tempo per tenere le fabbri-che aperte, consapevoli che chiusuree riduzioni di volumi occupazionali adesse collegate avrebbero ripercus-sioni gravissime sul tessuto sociale,non solo del territorio ma dell’interaRegione Basilicata. Sebbene piccola,questa regione ha caratteristiche e

capitale umano per poter, una voltaper tutte, ricevere la dovuta atten-zione su scala nazionale. E' utile riflettere con urgenza sullamodalità di coinvolgimento e coordi-namento dei Comuni del Vulture, dellaBasilicata e delle Regioni limitrofemaggiormente colpiti dalla crisi delcomparto automobilistico lucano. Peril PD di Melfi la partecipazione di tuttele realtà che - direttamente o indiret-tamente - vivono di industria è indi-spensabile ed il contributo di tutti èconsiderato una ricchezza non rinun-ciabile. La sezione del PD di Melfi nonintende rassegnarsi alle generichevalutazioni che, di solito, precedonoridimensionamenti o delocalizzazioni,basate perlopiù su un vago e discu-tibile “eccessivo costo del lavoro” inItalia. Tutto ciò che Fiat ha sinora ri-tenuto di fare per ridurre i costi, nel-l’Area Industriale di Melfi è statoampiamente consentito a fronte dipromesse di investimenti importantie funzionali, ricordiamolo, alla neces-sità tutta aziendale di essere compe-titiva. Se permane un ritardo dicompetitività non può esser fatto pa-gare ai lavoratori di Melfi che tantohanno fatto e fanno per reggere, conil loro lavoro, la costante richiesta diefficienza di Fiat Auto. I lavoratori del-l'area industriale di San Nicola di Melfi,le loro famiglie, le loro comunità di ap-partenenza non potranno essere levittime di una crisi di cui non hannoresponsabilità alcuna.

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8 RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 2 • Settembre 2012

> ATTUALITA’ / I GIOVANI DEL NO PROFIT PER LO SVI-LUPPO DEL MEZZOGIORNO E’ un’iniziativa rivolta ai gio-vani del Sud nell'ambito del Piano di coesione e integrazione,volta a promuovere e sostenere i progetti del privato socialeper il rafforzamento della coesione socio-economica del Sud,mediante la creazione di reti in grado di leggere i bisogniemergenti traducendoli in proposte progettuali concrete,sostenibili ed efficaci. Destinatari del progetto sono i giovaniunder 35 del Sud Italia che, attraverso associazioni di vo-lontariato e privato sociale, coo-perative ed enti senza scopo dilucro, potranno proporre idee perla valorizzazione di beni pubblicie per il miglioramento dell’offertadi sevizi collettivi, con particolareattenzione ai beni culturali. Due i bandi: 1) “Giovani per lavalorizzazione dei beni pubblici”, punta a sostenere il recu-pero di spazi comuni al fine di restituirli al territorio, dandoimpulso all'imprenditoria giovanile e all'occupazione sociale;2)“Giovani per il sociale”, è volto a favorire l’inclusione so-ciale, il coinvolgimento ed il sostegno di giovani in condizionidi disagio, con l’obiettivo di promuovere la cittadinanza attivae la solidarietà.

> SCUOLA / RIVOLUZIONE DIGITALE. UN COMPUTERIN OGNI AULA Il ministro dell’Istruzione Profumo ha an-nuncia che da quest’anno la scuola sarà “dematerializzata”.Cioè verrà ridotto l’uso della carta. Con uno stanziamentodi 24 milioni di euro si doteranno tutte le aule delle mediee delle superiori di un computer. Uno in ogni aula. InoltreCalabria, Puglia, Sicilia, Campania grazie a fondi europei de-stinati a zone sottosviluppate (32 milioni) avranno un van-taggio suppletivo: ogni insegnante sarà dotato di un tablet.

«L’obiettivo delgoverno è di at-tuare un inve-s t i m e n t opluriennale mi-rato per avereuna scuola piùefficiente, ca-pace di dare ri-

sposte agli studenti e al Paese» ha spiegato il ministro.

> SOCIETA’ / AFFLUSSO DI IMMIGRATI NEL TERRITORIODEL VULTURE-ALTO BRADANO Un fenomeno molto rile-vante che da alcuni anni si ripete nel territorio diocesano èl’afflusso dei lavoratori stagionali immigrati che si riversanonell’area Vulture - Alto Bradano per la raccolta del pomodoroe, più in generale, di prodotti ortofrutticoli, per i quali si èdovuto rendere indispensabile garantire il soddisfacimentodei bisogni primari, delle esigenze sociali e dei diritti fon-damentali.

> SPORT / CECILIA CAMELLINI SUL PODIOALLE PARALIMPIADI DI LONDRA 2012Ancora successi per lo sport italiano alleOlimpiadi di Londra. Cecilia Camellini, 20 annida Formigine ma reggiana d'adozione. Nellafinale per i 100 metri stile libero categoriaS11, la nuotatrice italiana ha distrutto tutte le concorrentie battendo il record del mondo, chiudendo in 1'7"29. Al se-condo posto dietro la prima medaglia d'oro targata Belpaesedi queste Paralimpiadi è giunta la neozelandese Mary Fisher(1'09"83); podio chiuso dalla cinese Ly Guizhi (1'10"25).

> TECNOLOGIA / LA NASA HA PROGETTATO UN MA-TERIALE IPERPROTETTIVO È un aerogel di ultima genera-zione, fra i materiali solidi più leggeri e isolanti al mondo,che può avere le più svariate applicazioni. Al tatto è come ilpolistirolo e a vederlo sembra “fumo solido”, in realtà è unmateriale innovativo che arriva direttamente dai laboratoridella Nasa, composto al 99.8% da aria. Le applicazioni infattipossono essere le più svariate e vanno dall’uso domesticoe personale a quello spaziale. I sottili fogli di aerogel, spessiappena qualche millimetro, possono sostituire pareti ter-miche di 7-8 centimetri usate per isolare gli edifici, o po-tranno essere usati per rivestire frigoriferi e congelatori eisolare tubi, serbatoi d'acqua calda e altri dispositivi. L’obiet-tivo principale della Nasa è quello di creare uno scudo ter-mico gonfiabile, che protegga i veicoli spaziali quando alrientro sulla Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale.

> ESTERI / ANCORA SANGUE IN MEDIO ORIENTE È il film“Innocence of Muslims” all’origine delle violente protestescoppiate nel mondo islamico negli ultimi giorni. La tramadel film, divulgato grazie alcelebre pastore brucia-coranoTerry Jones, gira attorno a Maometto e altre figure dell’Islamche sono ritratte come omosessuali e pedofili. Lo scrittoredel film, Sam Bacile ha detto di voler mostrare al mondo lasua visione sull’Islam, considerata una religione che predical’odio. E se fosse una miccia innescata per ribaltare il pro-cesso di democratizzazione cominciato con la “PrimaveraAraba”?

POST-ITNOTIZIE IN PILLOLE...

RIGENERAZIONE Numero 2 • Settembre 2012

SEGRETARIO GD MelfiMarco Zampino

•DIRETTORE RESPONSABILE

Angela Di Lalla•

PROGETTO GRAFICO EIMPAGINAZIONEAlfonso Cerone

•REDAZIONE

Marco Zampino, Antonio Pepe, Vincenzo Mongelli, Angela Di Lalla, Alfonso Cerone, Pietro Monico,Maria De Rosa, Mauro Basso, Veronica Basso

•PROPRIETARIO ED EDITOREPartito Democratico Melfi

•STAMPATO pressoArti Grafiche VulturVia V.Veneto, 785025 Melfi (Pz)

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Il periodico d’informazione dei Giovani Demo-cratici di Melfi “Rigenerazione” è in fase di regi-strazione presso il Tribunale, come previsto

dalla Legge 47/1948.

Al prossimo numero!

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