DPRU Rigenerazione Urbana

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Comune di Castellaneta (Provincia di Taranto) DPRU DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER LA RIGENERAZIONE URBANA lr 21/2008 Elaborazione arch. Nicola Ferdinando FUZIO (Studio Associato Fuzio) Collaborazione arch. Rosa Angela MOREA (Studio Associato Fuzio) ing. Maddalena COLONNA (Studio Associato Fuzio) arch. Cinzia PERRONE (Studio Associato Fuzio)

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DPRU Rigenerazione urbana

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  • Comune di Castellaneta

    (Provincia di Taranto)

    DPRU DOCUMENTO PROGRAMMATICO

    PER LA RIGENERAZIONE URBANA lr 21/2008

    Elaborazione arch. Nicola Ferdinando FUZIO (Studio Associato Fuzio)

    Collaborazione

    arch. Rosa Angela MOREA (Studio Associato Fuzio) ing. Maddalena COLONNA (Studio Associato Fuzio)

    arch. Cinzia PERRONE (Studio Associato Fuzio)

  • INDICE PREMESSA 1. I RIFERIMENTI NORMATIVI E METODOLOGICI PER LA RIGENERAZIONE URBANA 1.1 I riferimenti normativi 1.2 I riferimenti metodologici 2. IL QUADRO CONOSCITIVO ATTRAVERSO GLI INDICATORI DI STATO 2.1 I territori del sistema intercomunale 2.1.1. La popolazione 2.1.2 La condizione abitativa 2.1.2.1. Et del patrimonio residenziale e numero delle abitazioni 2.1.3 La mobilit sul territorio comunale e intercomunale 2.1.4 La formazione scolastica dei residenti: strutture e livello di istruzione 2.1.5 Imprese locali attive e occupati 2.1.6 Aziende agricole per tipo di coltivazione e per superficie agricola utilizzata 2.1.7 Il sistema bancario cittadino 2.1.8. Analisi delle spese 2.1.9 Loccupazione in Puglia 2.1.10 Le organizzazioni del volontariato e le loro finalit 2.1.11 Servizi idrici 2.2. Gli indicatori ambientali 2.2.1. Le Gravine 2.2.2. Il rischio geomorfologico 2.2.3. Il suolo 2.2.4. Aree Naturali Protette 2.2.4.1 Parchi e Riserve Naturali 2.2.4.2 Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale 2.2.4.3 Important Bird Areas 2.2.5. Incendi 3. IL SISTEMA STORICO, PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE SOVRALOCALE 3.1 Il sistema paesaggistico nel PPTR (Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Puglia) 3.1.1 Individuazione dellambito 3.1.2 Struttura idro-geo-morfologica 3.1.3 La valenza ecologica dellArco ionico tarantino 3.1.4 Naturalit 3.1.5 Il sistema insediativo 3.1.6 Il paesaggio costiero 4. IL SISTEMA STORICO, PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE LOCALE 4.1. Il sistema storico 4.1.1 Le origini 4.1.2 La cinta muraria 4.1.3 La forma urbis 4.2. Il territorio di Castellaneta 4.2.1 Il sistema insediativo 4.2.2 Il paesaggio costiero 5. LO STATO GIURIDICO E LA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA IN ATTO 5.1. Il programma di fabbricazione e le sue varianti 5.1.1. La zonizzazione del Programma di Fabbricazione 5.1.2. Lo stato di attuazione del Programma di Fabbricazione 5.1.3. Le superfici tipizzate dal PdF 5.1.4. Capacit insediative e dotazioni attuali 5.1.5. Il settore infrastrutturale del centro abitato

  • 5.1.6. Dati di dettaglio sui servizi esistenti 5.2. Il Piano Urbanistico Generale in itinere 5.2.1. I contenuti innovativi del nuovo piano 5.2.2. Le previsioni strutturali del piano 5.2.3 I contesti rurali ed i contesti urbani 5.2.4 Il sistema dei contesti rurali 5.2.5 Il sistema dei contesti urbani 5.2.6 Le invarianti strutturali paesistico-ambientali e storico-culturali 5.2.7 Larmatura infrastrutturale 5.2.8. Il piano programmatico 5.3. Le azioni del DPP e dellAtto di indirizzo 5.3 Il Piano Strategico dellArea Vasta Tarantina 5.3.1 La Vision 5.3.2 Livelli Strategici/Obiettivi Generali 5.3.3 Obiettivi Specifici del Piano Strategico 6. I MACRO-OBIETTIVI GENERALI DELLA RIGENERAZIONE URBANA 6.1. La qualit urbana 6.2. La qualit urbanistica 6.3. La qualit architettonica 6.4. La qualit dello spazio pubblico 6.5. La qualit sociale 6.6. La qualit economica 6.7. La qualit ambientale 6.8. La qualit energetica 6.9. La qualit culturale 6.10. La qualit paesaggistica 7. GLI MACRO AMBITI URBANI DA SOTTOPORRE PRIORITARIAMENTE A PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA 7.1. I Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana 7.1.1. I contenuti tecnici minimi dei PIRU 7.1.2. Procedura di formazione dei PIRU conformi al Piano Regolatore Generale vigente 7.1.3. Procedura di formazione dei PIRU in variante al Programma di Fabbricazione

    vigente 7.1.4. Procedura dei PIRU proposti dai privati 7.2. Individuazione dei macro ambiti prioritari da sottoporre prioritariamente a Programmi Integrati di Rigenerazione Urbana ARU.01 - Ambito di Rigenerazione Urbana EX TRACCIATO FERROVIARIO; ARU.02 - Ambito di Rigenerazione Urbana VIA ROMA; ARU.03 - Ambito di Rigenerazione Urbana VIA ALDO MORO;

    ARU 04 - Ambito di Rigenerazione Urbana Centro storico ARU 05 - Ambito di Rigenerazione Urbana La passeggiata ARU 06 - Ambito di Rigenerazione Urbana Castellaneta marina

    8. LA PARTECIPAZIONE CIVICA ED IL COINVOLGIMENTO DEGLI ENTI Premessa 8.1. Gli attori del cambiamento 8.1.1. Il Pubblico 8.1.2. Il Privato economico 8.1.3. Il Privato collettivo 8.1.4. La partnership pubblico-privato 8.2. Il significato della partecipazione per il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana del Comune di Castellaneta 9. I CRITERI PER VALUTARE LA FATTIBILIT DEI PROGRAMMI 9.1. Il criterio giuridico 9.2. Il criterio di fattibilit tecnica

  • 9.3. Il criterio finanziario 9.4. Il criterio etico 9.5. Conclusioni 10. I SOGGETTI PUBBLICI E LE MODALIT DI SELEZIONE DEI SOGGETTI PRIVATI PER LA ELABORAZIONE, ATTUAZIONE E GESTIONE DEI PROGRAMMI INTEGRATI DI RIGENERAZIONE URBANA 10.1. I soggetti pubblici 10.2. I soggetti privati 10.3. Lattuazione e gestione del programma 10.4. Modalit di selezione dei soggetti privati Allegato: La partecipazione per la rigenerazione urbana

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    PREMESSA Con la legge 21/2008 la Regione Puglia vuole promuovere la rigenerazione di parti di citt e sistemi urbani in coerenza con strategie comunali e intercomunali finalizzate al miglioramento delle condizioni urbanistiche, abitative, socio-economiche, ambientali e culturali degli insediamenti umani. La rigenerazione va attuata mediante strumenti di intervento, i cosiddetti Programmi integrati di rigenerazione urbana, da elaborare con la partecipazione degli abitanti e il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati interessati. I Programmi hanno anche valore di Piani urbanistici esecutivi secondo la legge urbanistica regionale e dunque entrano a pieno titolo a far parte degli strumenti ordinari di governo del territorio a disposizione delle amministrazioni comunali. Alla base dei Programmi vi sono le tre parole chiave che oramai costituiscono i presupposti per i piani e/o programmi complessi:

    integrazione; sostenibilit ambientale; partecipazione degli abitanti.

    La rigenerazione intesa come intervento integrato, che coinvolge non solo gli aspetti fisici, ma anche quelli sociali ed economici del degrado urbano. E questo che induce a parlare non solo di riqualificazione, ma anche di rigenerazione. Nella consapevolezza dellintreccio fra degrado fisico e disagio sociale, la rigenerazione urbana orientata al perseguimento degli obiettivi di sostenibilit ambientale mediante il contenimento del consumo di suolo e la rigenerazione ecologica degli insediamenti. Ma anche forma dintervento volta a rispondere alla domanda abitativa superando le logiche della mera offerta quantitativa di alloggi e ponendosi lobiettivo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti. Inoltre, strumento per rendere pi attrattivi citt e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storiche, culturali, paesaggistiche e affrontando nello stesso tempo le gravi questioni di degrado dellambiente fisico, sociale, economico che connotano alcune loro porzioni, sulla base degli orientamenti della politica di coesione comunitaria per le citt. Come definito dalla lr 21/2008, i PIRU possono includere:

    la riqualificazione dellambiente costruito, attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici, garantendo la tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico, ambientale;

    la riorganizzazione dellassetto urbanistico attraverso il recupero o la realizzazione di urbanizzazioni, spazi verdi e servizi e la previsione delle relative modalit di gestione;

    il contrasto dellesclusione sociale degli abitanti attraverso la previsione di una molteplicit di funzioni e tipi di utenti e interventi materiali e immateriali nel campo abitativo, socio-sanitario, delleducazione, della formazione, del lavoro e dello sviluppo;

    il risanamento dellambiente urbano mediante la previsione di infrastrutture ecologiche quali reti verdi e blu finalizzate allincremento della biodiversit nellambiente urbano, sentieri didattici e mussali, percorsi per la mobilit ciclabile e aree pedonali, spazi aperti a elevato grado di permeabilit, luso di fonti energetiche rinnovabili e ladozione di criteri di sostenibilit ambientale e risparmio energetico nella realizzazione delle opere edilizie.

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    I Programmi integrati di rigenerazione urbana sono destinati a diventare (anche) gli assi portanti dei nuovi Piani Urbanistici Generali, in particolare della parte programmatica. Infatti, il DRAG chiede ai Comuni di indicare i contesti urbani periferici e marginali da riqualificare, quali parti del territorio urbanizzato che necessitano di politiche di riorganizzazione territoriale finalizzate al miglioramento della qualit ambientale e architettonica e urbanistica e ad una pi equilibrata distribuzione di servizi, di dotazioni territoriali o di infrastrutture per la mobilit, nonch alla eliminazione delle eventuali condizioni di abbandono e di degrado edilizio, igienico, ambientale e sociale. Nellambito dello stesso DRAG, inoltre, i programmi integrati di rigenerazione/riqualificazione urbana sono esplicitamente indicati quale fondamento di un approccio strategico alla pianificazione, inteso come capacit di rapportare le previsioni del piano alle opportunit offerte dagli strumenti di programmazione territoriale, che assumono rilevante importanza ai fini delloperativit delle previsioni di piano. Gi dal 2003, lAmministrazione Comunale di Castellaneta ha avviato la formazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (adozione del DPP del ottobre del 2005), che attualmente in avanzata fase di redazione. Da quanto precedentemente riportato, il Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana di Castellaneta, va inteso (principalmente) quale strumento che concretizza obiettivi ed integra strategie gi anticipate dal Documento Programmatico Preliminare (al PUG), fissate nell atto di indirizzo successivo allo stesso ed anticipa azioni specifiche del Piano Urbanistico Generale (e quindi strumenti gi avviati e definiti attraverso processi decisionali condivisi). Di conseguenza la partecipazione civica ed istituzionale alla costruzione del percorso di rigenerazione urbana, ha assunto il ruolo di importante momento di riflessione sulla reale fattibilit tecnica, economica e sociale delle opzioni di piano e sulla gerarchizzazione temporale dei possibili interventi e/o, ancora sulla possibilit di individuare e/o integrare, attraverso la serie di indicatori definiti dallo stesso documento, ulteriori ambiti di intervento.

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    1 I RIFERIMENTI NORMATIVI E METODOLOGICI

    PER LA RIGENERAZIONE URBANA 1.1. I riferimenti normativi La legge regionale n. 21 del 29.07.2008 Norme per la rigenerazione urbana definisce la cornice normativa per armonizzare gli strumenti di riqualificazione/rigenerazione urbana di matrice comunitaria con la pianificazione urbanistica ordinaria, soprattutto in vista della programmazione 2007-2013. Nellasse VII del Programma Operativo FESR approvato dalla Giunta regionale il 12.02.2008, infatti, gli obiettivi della politica di coesione in tema di aree urbane sono articolati in due diversi obiettivi operativi, relativi rispettivamente:

    alla rigenerazione urbana attraverso piani integrati di sviluppo urbano caratterizzati da azioni volte alla sostenibilit ambientale e, in particolare, alla riqualificazione della citt esistente e al contenimento dellespansione urbana, destinati alle citt medie o alle aree delle grandi citt dove si concentrano problemi di natura fisica, sociale, economica;

    alla rigenerazione territoriale attraverso piani integrati di sviluppo territoriale volti al rafforzamento, riqualificazione, razionalizzazione e, dove necessario, disegno delle reti funzionali e delle trame di relazione che connettono i sistemi di centri urbani minori con particolare riguardo a quelli fortemente connessi o con elevato potenziale di connessione dal punto di vista naturalistico e storico-culturale.

    Il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana Considerata la valenza del programma, nonch la necessit di adottare principi di comportamento operativo che vadano ben al di l dellesame di singole proposte progettuali, scaturisce la necessit di dotarsi di uno strumento di definizione degli obiettivi da perseguirsi con la rigenerazione urbana. Il Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana propone i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dismettibili che, avendo perduta loriginaria funzione, costituiscono oggi i luoghi di maggiore potenzialit per la citt, dal punto di vista della riqualificazione economica, sociale, urbanistica e ambientale. Il documento, che prende spunto da quanto gi realizzato a livello di esperienza sul tema a livello nazionale, si rivolge a tutti i soggetti che operano nella citt (il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo). Pertanto il Documento programmatico per la rigenerazione urbana definisce:

    gli obiettivi di riqualificazione urbana, inclusione sociale e sostenibilit ambientale da perseguire a livello comunale;

    gli ambiti territoriali da sottoporre a Programmi integrati di rigenerazione urbana; le politiche pubbliche abitative, urbanistiche, paesaggistico ambientali, culturali, ecc.; le iniziative per assicurare la partecipazione ed il coinvolgimento di enti, forze sociali,

    economiche e culturali allelaborazione e attuazione dei programmi; i criteri per valutare la fattibilit dei programmi; i soggetti pubblici che si ritiene utile coinvolgere e le modalit di selezione dei soggetti

    privati. Fondamentale il ruolo assegnato ai Comuni, cui spetta il compito di predisporre il Documento programmatico per la rigenerazione urbana (anche quale parte del Documento Programmatico Preliminare dei PUG), definendo gli ambiti territoriali che, per le loro caratteristiche di contesti urbani marginali, rendono necessari interventi di rigenerazione urbana.

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    Il Documento deve essere messo a punto con la partecipazione degli abitanti e tenendo conto delle proposte di intervento avanzate da altri soggetti pubblici e privati. I Programmi potranno essere approvati mediante due distinti procedimenti a seconda che siano o meno conformi agli strumenti urbanistici generali comunali. Essi non potranno comportare varianti urbanistiche per trasformare in aree edificabili aree a destinazione agricola, comunque definite negli strumenti urbanistici comunali. Entrambi i procedimenti sono ispirati ai principi della trasparenza, della partecipazione, semplificazione amministrativa e della collaborazione istituzionale, prevedendo luso della conferenza di servizi in luogo del modo tradizionale di acquisire i pareri degli enti competenti, la pi ampia pubblicit degli atti e la presentazione di osservazioni da parte di tutti i soggetti interessati. Fra gli incentivi previsti, la priorit nella erogazione di finanziamenti regionali destinati alla riqualificazione urbana, la possibilit di apportare modifiche minori agli strumenti urbanistici generali senza necessit di variante urbanistica, riduzioni dellICI o di altre imposte comunali e degli oneri di urbanizzazione secondaria e del costo di costruzione, graduando gli stessi per favorire la realizzazione di edilizia residenziale sociale e insediamenti sostenibili sotto il profilo energetico-ambientale. Inoltre, per incentivare la realizzazione di edilizia residenziale sociale, i Comuni possono prevedere, senza che ci configuri variante urbanistica, mutamenti di destinazione duso di immobili dismessi o da dismettere e incrementi di fino al 10 per cento della capacit insediativa prevista dagli strumenti urbanistici generali vigenti riservati a tali tipi di interventi. 1.2. I riferimenti metodologici Dalla sintetica panoramica degli adempimenti operativi, deriva la necessit di dotarsi di uno strumento guida che orienti il percorso di rigenerazione e/o di coordinamento degli interventi che:

    definisca un percorso decisionale ed indichi a tutti gli operatori i passaggi necessari per la attuazione dei processi di trasformazione urbanistica della citt;

    definisca per la Amministrazione un quadro di coerenza rispetto al quale orientare le scelte; individui i livelli di qualit da porre ad obiettivo degli interventi; definisca possibili strumenti per lattuazione degli interventi previsti; contribuisca alla definizione degli attori in campo.

    Tale documento, da mettere a punto con la partecipazione degli abitanti, terr conto delle proposte di intervento avanzate da altri soggetti pubblici e privati, e dovr essere approvato con apposito atto deliberativo del Consiglio comunale, applicando le procedure previste dallart.11 della L.R. 20/2001. La Carta AUDIS della Rigenerazione Urbana Un importante riferimento costituito dalla Carta della Rigenerazione Urbana elaborata dallAUDIS (Associazione Aree Urbane Dimesse, costituita nel 1995) per dare impulso operativo al dibattito per fare emergere i punti critici delle trasformazioni urbane che richiedono una comune strategia da parte degli amministratori pubblici e degli operatori. Essa propone i principi di riferimento per i programmi di trasformazione delle aree urbane dismesse o dismettibili che, avendo perduto loriginaria funzione, costituiscono oggi i luoghi di maggiore potenzialit per la citt, dal punto di vista della riqualificazione economica, sociale, urbanistica e ambientale. La Carta della Rigenerazione Urbana, rivolgendosi a tutti i soggetti che operano nella citt, il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo, intende favorire il raggiungimento di questi obiettivi:

    esplicitare gli ambiti che, nel loro insieme, determinano la qualit di una trasformazione urbana per consentire una valutazione trasparente dei processi in corso a tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti;

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    riequilibrare i centri urbani impoveriti dal progressivo svuotamento di funzioni (lavoro, tempo libero, residenza);

    bloccare lo spreco di territorio attraverso un pieno riuso degli spazi gi urbanizzati; governare i mutamenti, convertendoli in occasioni di progresso urbano, anzich subirne le

    conseguenze; integrare discipline, interessi diversi e competenze specifiche nella chiara individuazione di

    ci che costituisce l'interesse collettivo; riconoscere il ruolo insostituibile delle decisioni condivise che possono essere assunte solo

    all'interno del campo di competenze Pubbliche nel quadro del corretto riconoscimento del ruolo del Privato economico e del Privato collettivo;

    innescare azioni diffuse di rigenerazione urbana, che creino il contesto pi adatto per aumentare la qualit della vita di tutti e di ciascuno in un quadro di coesione sociale e di capacit competitiva;

    aprire la riflessione sulle modalit di rigenerazione anche di quelle parti di citt che hanno esaurito il proprio ciclo economico e sono in stato di grave degrado fisico e spesso sociale.

    Il documento si compone di tre sezioni: La Carta, che costituisce il contenuto di indirizzo individuando dieci elementi di qualit, gli

    Attori e gli Strumenti, che ne rappresentano il campo di azione politico e operativo. Gli elementi della qualit sono quelli ritenuti necessari perch la trasformazione delle aree dismesse o dismettibili produca non solo la riqualificazione di esse, ma la rigenerazione urbana nel suo insieme: si tratta della qualit urbana, urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica, culturale, ambientale, energetica e paesaggistica.

    Gli attori sono il Pubblico, il Privato economico e il Privato collettivo. Gli strumenti sono: la politica urbana, la partnership pubblico-privata, la valutazione,

    l'informazione e la partecipazione.

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    2 IL QUADRO CONOSCITIVO ATTRAVERSO GLI INDICATORI DI STATO

    2.1. I territori del sistema intercomunale Si considerato il sistema territoriale formato oltre che dal territorio comunale di Castellaneta, anche da quelli dei comuni confinanti: Palagianello (con centro abitato alla distanza di circa 4 km), Mottola (centro abitato alla distanza di circa 9 km), Palagiano (con centro abitato alla distanza di circa 10 km), Laterza (con centro abitato alla distanza di circa 12 km), Ginosa (con centro abitato alla distanza di circa 16 km) della Provincia di Taranto e di Gioia del Colle (con centro abitato alla distanza di circa 19 km) della Provincia di Bari. Castellaneta il secondo comune con estensione maggiore del territorio comunale (239,41 kmq) nella Provincia di Taranto. Il primo Martina Franca.

    Larea oggetto di studio

    comune Superficie (ettari)

    Castellaneta 23.941 (21,44%)

    Palagianello 4.319 (3,87%)

    Mottola 21.228 (19,01%)

    Palagiano 6.894 (6,17%)

    Laterza 15.939 (14,27%)

    Ginosa 18.704 (16,75%)

    Gioia del Colle 20.648 (18,49%)

    STI 111.673 (100%) Tabella 01- Superfici in ettari dei Comuni (Puglia in cifre 2009)

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    Le zone altimetriche sono diverse tra i singoli comuni, ed anche al loro interno, variando dagli 0 ai 411 metri sul livello medio marino per Castellaneta (collina litoranea, centro abitato 245 m s.l.m.), da 1 ai 241 m l.m. per Palagianello (pianura, centro abitato 133 m l.m.), dai 69 ai 505 m l.m. per Mottola (collina, centro abitato 387 m l.m.), dagli 0 ad 86 m l.m. per Palagiano (pianura, centro abitato 39 m l.m.), dai 73 ai 471 m l.m. per Laterza (collina litoranea, centro abitato 340 m l.m.), dagli 0 ai 352 m l.m. per Ginosa (collina, centro abitato 240 m l.m.), dai 296 ai 435 di Gioia del Colle (murgia, centro abitato 360 m l.m.). Castellaneta il terzo comune con la maggiore escursione altimetrica (411 m) nella Provincia di Taranto, lo precedono Massafra e Mottola.

    comune Territorio(min/max sul slm) Centro abitato

    Castellaneta 0/411 245

    Palagianello 1/241 133

    Mottola 69/505 387

    Palagiano 0/86 39

    Laterza 73/471 340

    Ginosa 0/352 240

    Gioia del Colle 296/435 360

    STI 0/505 39/387

    Tabella 02- Altitudine dei territori comunali (quote minima/massima) e dei centri abitati sul livello medio marino (Puglia in cifre 2009)

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    Le regioni agrarie appartengono a Collina litoranea di Castellaneta per Castellaneta, Laterza e Ginosa, Pianura di Massafra per Palagianello e Palagiano, Collina litoranea di Martina Franca per Mottola, Murge di Gioia del Colle per Gioia del Colle.

    Tabella 03-Caratteristiche territoriali di Castellaneta e dei singoli Comuni del Sistema Territoriale Intercomunale: superficie territoriale, superficie agricola totale e superficie agricola utilizzata. (alla data del 22.10.2000, 5 Censimento generale dellagricoltura - Puglia in cifre 2009)

    comune Superficie(ettari)Superficie agricola

    totale (2000) (ettari)Superficie agricola utilizzata (ettari)

    Castellaneta 23.941 (21,44%) 13.937 (16,29%) 12.475 (17,03%)

    Palagianello 4.319 (3,87%) 2.886 (3,37%) 2.637 (3,60%)

    Mottola 21.228 (19,01%) 18.341 (21,44%) 12.779 (17,45%)

    Palagiano 6.894 (6,17%) 5.176 (6,05%) 4.955 (6,76%)

    Laterza 15.939 (14,27%) 14.509 (16,97%) 12.789 (17,46%)

    Ginosa 18.704 (16,75%) 14.000 (16,37%) 12.773 (17,44%)

    Gioia del Colle 20.648 (18,49%) 16.689 (19,51%) 14.839 (20,26%)

    STI 111.673 (100%) 85.538 (100%) 73.247 (100%)

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    Il grado di sismicit fa riferimento al livello del rischio sismico, determinato per comune dalla classificazione sismica del territorio nazionale, adottata con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del marzo 20.03.03; Castellaneta e i comuni contermini appartengono alla categoria bassa. (Zonizzazione adottata nel marzo 2003 Puglia in cifre 2009) Il clima pu essere classificato come semiarido con eccedenza idrica piccola o nulla. Le temperature minime invernali (gennaio-febbraio) raramente scendono al di sotto di 5-6C; le massime estive (luglio-agosto) possono superare i 30C. Le piogge sono concentrate prevalentemente fra ottobre e marzo (2/3 della pioggia totale annua). Le medie delle precipitazioni oscillano fra 450 e 650 mm/anno in funzione della posizione. I valori pi elevati si riferiscono alle stazioni murgiane, poste in quota, mentre i valori pi bassi si riferiscono alla fascia costiera. Dal punto di vista morfologico si possono distinguere da nord a sud tre zone direttamente connesse alla costituzione geologica: a) zona murgiana o degli alti strutturali caratterizzata da discrete pendenze; b) zona intermedia a debole pendenza; c) zona costiera. Per lassetto idrologico, dallAutorit di Bacino Regione Puglia sono state individuate le aree di bassa-media-alta pericolosit idraulica.

  • 10

    2.1.1. La popolazione Come risulta dal censimento del 1861 la distribuzione della popolazione nel territorio provinciale, eccezione fatta per Taranto (caratterizzato da uneconomia marittima), era abbastanza omogenea a causa della dipendenza del territorio dalleconomia agraria. Centri rilevanti erano Castellaneta e Massafra (circa 9.000 abitanti), Taranto (26.163 abitanti), Martina Franca, Grottaglie e Manduria. Nessun centro tuttavia superava i 30.000 abitanti. La crescita della popolazione residente stata costante, con un significativo aumento nel tasso annuale negli ultimi decenni. La popolazione residente ai censimenti mostra come nei tre decenni 1971-1981, 1981-1991, 1991-2001 la popolazione sia passata rispettivamente da 15.339, 15.555, 17.294, 17.393, per poi avere 17.244 abitanti (popolazione residente al 01.01.2009 Puglia in cifre) con una riduzione di circa 150 abitanti. Confrontando la popolazione residente in Castellaneta nel 1991 e nel 2006, essa si disaggrega in:

    Tabella 04- La popolazione residente per stato civile Confronto tra i censimenti Istat del 1991 e del 2006.

    1991 2006

    Maschi Femmine Maschi Femmine

    coniugati/e 4.303 4.378 4.507 4.499

    vedovi/e 151 625 194 921

    celibi/nubili 3.951 3.784 3.668 3.389

    divorziati/e 23 24 50 80

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    Significativo il numero dei residenti stranieri in Castellaneta, (alla data del 31.12.2006, dati Istat Puglia in cifre 2007), composta da 52 maschi e 63 femmine. La piramide delle et della popolazione residente in Castellaneta vede sistematicamente diminuire la percentuale delle classi di et fino a 24 anni e, di contro, allargarsi il vertice con laumento delle percentuali delle classi di et fino ai 65 anni.

    comune Castellaneta

    Palagianello

    Mottola

    Palagiano

    Laterza

    Ginosa Gioia

    del Colle

    Residenti stranieri:

    minori 0-14 26 4 26 15 30 69 185

    Giovani 15-24 22 6 17 8 19 79 128

    Adulti 25-64 113 18 108 68 77 241 523

    Anziani 65 pi 3 1 5 8 1 5 19

    TOTALE 164 29 156 99 127 394 855

    Tabella 05- Popolazione di cittadinanza straniera residente per classi det (alla data del 01.01.2009 Puglia in cifre 2009.)

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    E possibile notare come nella citt di Castellaneta vi sia un alto tasso di longevit ed una conseguente maggiore presenza di popolazione anziana. Maggiore longevit hanno le donne rispetto ai maschi tanto che, per i (gi) coniugati il numero delle vedove di 80 mentre quella dei vedovi di 50.

    Tabella 06- Popolazione residente in Castellaneta per classi det Confronto tra i censimenti Istat del 1991 e del 2006.

    comune Castellaneta

    Palagianello

    Mottola

    Palagiano

    Laterza

    Ginosa Gioia

    del Colle

    Residenti: 1971 15.339 - - - - - -

    1981 15.555 6.343 16.035 13.301 13.473 20.219 27.275

    1991 17.294 7.136 16.795 14.910 14.505 21.907 26.290

    1991 2006

    Maschi Femmine Maschi Femmine

    Fino a 6 anni 476 485 584 565

    Fino a 14 anni 1.275 1.175 746 687

    Fino a 25 anni 1.496 1.566 1.139 1.129

    Fino a 65 anni 4.286 4.538 4.677 4.851

    Oltre 65 anni 914 1.083 1.273 1.657

  • 13

    2001 17.393 7.483 16.575 15.815 14.996 22.146 27.655

    01.01.2006 17.308 7.772 16.504 15.785 15.040 22.338 27.736

    Tabella 07 - La struttura della popolazione residente ai Censimenti, e nel 01.01.2006. (Elaborazione dati Istat)

    comune Castellaneta

    Palagianello

    Mottola

    Palagiano

    Laterza

    Ginosa Gioia

    del Colle

    Residenti:

    minori 0-14 2.582 1.360 2.501 2.792 2.585 3.681 3.835

    Giovani 15-24 2.268 1.082 2.118 2.138 1.993 2.821 3.046

    Adulti 25-64 9.528 4.232 8.974 8.640 7.956 11.910 15.379

    Anziani 65 pi 2.930 1.098 2.911 2.215 2.506 3.926 5.476

    Tabella 08 - La struttura della popolazione residente ai Censimenti, e nel 01.01.2006, nei singoli Comuni (Elaborazione dati Istat)

  • 14

    Comune Castellaneta

    Palagianello

    Mottola

    Palagiano

    Laterza

    Ginosa Gioia del

    Colle

    Residenti:

    Maschi celibi 3.668 1.696 3.492 3.519 3.447 5.071 5.759

    Maschi coniugati 4.507 2.009 4.335 4.108 3.799 5.775 7.268

    Maschi divorziati 50 17 23 18 17 44 100

    Maschi vedovi 194 67 192 149 202 232 338

    Maschi totale 8.419 3.789 8.042 7.794 7.465 11.122 13.465

    Femmine nubili 3.389 1.577 3.226 3.191 3.007 4.120 5.157

    Femmine coniugate 4.499 2.043 4.355 4.126 3.809 5.825 7.256

    Femmine divorziate 80 20 34 33 32 52 148

    Femmine vedove 921 343 847 641 727 1.219 1.710

    Femmine totale 8.889 3.983 8.462 7.991 7.575 11.216 14.271

    TOTALI 17.308 7.772 16.504 15.785 15.040 22.338 27.736

    Tabella 09 - La struttura della popolazione residente ai Censimenti, e nel 01.01.2006, nei singoli Comuni. (Elaborazione dati Istat)

  • 15

  • 16

    comune Castellaneta

    Palagianello

    Mottola

    Palagiano

    Laterza

    Ginosa Gioia

    del Colle

    Residenti:al 31.12.2010

    famiglie n.ro 6.050 2.773 6.126 5.601 5.308 8.592 11.081

    convivenze n.ro 7 1 3 2 3 7 7

    residenti in famiglie 17119 7862 16.318 16.061 15.264 22.777 28.041

    residenti in conviv. 25 9 15 3 18 25 59

    n.ro medio comp. fam. 2,83 2,84 2,66 2,87 2,88 2,65 2,53

    densit demografica (ab/kmq)

    72 174 78 233 95 138 135

    Tabella 10 - La struttura della popolazione residente ai Censimenti, nei singoli Comuni (alla data del 31.12.2010 - Elaborazione dati Istat)

  • 17

    2.1.2. La condizione abitativa 2.1.2.1. Et del patrimonio residenziale e numero delle abitazioni Analizzando le abitazioni, evidente come dal 1951 al 1991 esse si siano quasi triplicate, mentre il numero delle abitazioni occupate (che allocato nella quasi totalit nel centro abitato) quasi raddoppiato: il numero complessivo delle abitazioni al 1991 pari a 10.481, il numero delle abitazioni occupate al 1991 pari a 5.386 (13 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 1991 - ISTAT). E altres aumentato il numero medio delle stanze costituenti labitazione: nel 1951 era 2,04, nel 1991 pari a 4,35. Non considerando la dotazione impiantistica degli alloggi e gli aspetti igienico-sanitari degli stessi (umidit da risalita e da condensa) la loro data di costruzione evidenzia una condizione abitativa non conforme agli standard attuali e la conseguente necessit/opportunit del rinnovo di parte notevole del patrimonio edilizio, con importanti interventi di recupero centro storico. La tabella 11 e la tabella 12 abitazioni occupate per epoca di costruzione consentono di verificare come il 41% circa delle abitazioni occupate sia stato costruito prima del 1960 e che oltre il 43% sia stato costruito dopo il 1972. Tali dati, evidenziano due aspetti peculiari della realt della quasi totalit dei comuni pugliesi: la scarsa propensione degli abitanti a spostarsi; la presenza del degrado nella struttura urbana piuttosto che nelle abitazioni. Il 14 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2001 (Elaborazione dati ISTAT) evidenzia come in Castellaneta nel 2001 le abitazioni occupate da residenti siano 6.156, mentre le stanze occupate siano 25.463.

    prima del 1919 dal 1919 al 1945

    dal 1946 al 1961

    dal 1962 al 1971

    dal 1972 al 1981

    dal 1982 al 1991

    dal 1992 al 1994

    abitazioni 890 302 1.076 907 1.142 58 -

    stanze 2.744 970 4.017 3.838 4.909 249 - Tabella 11 Abitazioni occupate e stanze per epoca di costruzione in Castellaneta (12 Censimento generale della popolazione 1981 - ISTAT)

  • 18

    prima del 1919 dal 1919 al 1945

    dal 1946 al 1961

    dal 1962 al 1971

    dal 1972 al 1981

    dal 1982 al 1991

    dal 1992 al 1994

    abitazioni 577 (10%) 436 (8%)

    1.176 (21%)

    939 (17%)

    1.577 (28%)

    498 (9%)

    425 (7%)

    stanze 2.067 (9%) 1.643 (7%)

    4.750 (21%)

    3.977 (17%)

    6.904 (30%)

    2.193 (9%)

    1.582 (7%)

    Tabella 12 Abitazioni occupate e stanze per epoca di costruzione in Castellaneta (13 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 1991 - ISTAT)

    Il rapporto tra il numero delle famiglie residenti ed il numero delle abitazioni evidenzia (Censimento 2001) una situazione abitativa (in media) senza significative situazioni di coabitazione; importante notare come la percentuale degli alloggi occupati dai residenti, (gli alloggi non classificabili come abitazione che, al momento del censimento, risultano occupati da almeno una persona residente, anche se temporaneamente assente alla data del censimento o solo da persone non residenti, come ad esempio: le roulotte, le tende, i caravan) rispetto al numero complessivo delle abitazioni esistenti nel Comune di Castellaneta sia significativo.

  • 19

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Occupate da residenti

    6,122 5,080 5,640 2,359 4,945 7,590 9,568

    Altre

    abitazioni 5,719 1,512 1,062 450 458 4,606 1,373

    Abitazioni in totale

    11,841 6.,592 6,702 2,809 5,403 12,196 10,941

    Altri alloggi occupate da

    residenti 1 - - - 1 - -

    Tabella 13 - Abitazioni occupate da residenti, altre abitazioni, abitazioni in totale, altri tipi di alloggio occupati da residenti, per comune - Censimento 2001 (valori assoluti) - Provincia di Taranto

  • 20

    2.1.3. La mobilit sul territorio comunale e intercomunale I movimenti giornalieri della popolazione per motivi di lavoro o di studio rilevati dal 14 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2001 (Elaborazione dati Istat) allinterno del comune di Castellaneta sono stati 5.347, pari al 60,17% del totale degli spostamenti per gli stessi motivi dei residenti nellintero territorio comunale. Gli spostamenti in uscita da Castellaneta verso gli altri comuni italiani sono stati 1.812 (pari al 20,39% del totale) e, verso gli altri comuni pugliesi di 1.728 (pari al 19,44%), per un totale di 8.887 spostamenti. La caratteristica del fenomeno del pendolarismo riguarda soggetti che non cambiano la propria residenza ma che si muovono concludendo i loro spostamenti dellarco della giornata. Il parco veicolare (aggiornati al 01.01.2009, Puglia in cifre 2009) che supporta la mobilit dei residenti in Castellaneta di 11.365 unit, di cui 9.246 (81,35%) autovetture, 980 (8,62%) motocicli, 23 (0,2%) autobus e 1.116 altri veicoli.

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Spostamenti allinterno

    del Comune 5.347

    (60,17%) 2.151

    (44,20%) 4.403

    (50,64%) 3.855

    (43,06%) 4.423

    (52,20%) 7.498

    (65,65%) 8.757

    (61,43%)

    Spostam. per comune

    verso gli altri Comuni italiani

    1.812 (20,39%)

    1.364 (28,03%)

    2.153 (24,76%)

    2.563 (28,63%)

    2.240 (26,44%)

    2.226 (19,49%)

    2.779 (19,50%)

    Spostam. per comune

    verso gli altri Comuni pugliesi

    1.728 (19,44%)

    1.351 (27,76%)

    2.139 (24,60%)

    2.534 (28,31%)

    1.810 (21,36%)

    1.697 (14,86%)

    2.718 (19,07%)

    Totale 8.887 (100%) 4.866

    (100%) 8.695

    (100%) 8.952

    (100%) 8.473

    (100%) 11.421 (100%)

    14.254 (100%)

    Tabella 14 Spostamenti giornalieri fra ciascun comune e tutti gli altri comuni pugliesi per motivi di lavoro e di studio rilevati dal 14 Censimento generale della popolazione del 2001 (Puglia in cifre 2007).

  • 21

    Parco veicolare

    (01.01.2009) Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa

    Gioia

    del

    Colle

    Autobus 23 (0,20%) 12

    (0,27%) 10

    (0,1%) 72

    (0,74%) 15

    (0,17%) 10

    (0,07%) 68

    (0,36%)

    Autovetture 9.246 (81,35) 3.572

    (79,87%) 8.294

    (81,09%) 7.796

    (79,28%) 7.137

    (80,73%) 11.526

    (80,36%) 15.519

    (82,11%)

    Motocicli 980 (8,62%) 309

    (6,91%) 897

    (8,77%) 910

    (9,25%) 599

    (6,77%) 1.109

    (7,73%) 1.438

    (7,61%)

    Altri veicoli 1.116 (9,82%) 579

    (12,95%) 1.027

    (10,04%) 1.055

    (10,73%) 1.090

    (12,33%) 1.698

    (11,84%) 1.875

    (9,92%)

    Totali 11.365 (100%) 4.472

    (100%) 10.228 (100%)

    9.833 (100%)

    8.841 (100%)

    14.343 (100%)

    18.900 (100%)

    Tabella 15 - Parco veicolare per categoria e comune (al 01.01.2009, Puglia in cifre 2009).

  • 22

    2.1.4. La formazione scolastica dei residenti: strutture e livello di istruzione La formazione scolastica nelle scuole dellinfanzia, delle scuole elementari, nelle scuole secondarie di 1 grado ed in quelle di 2 grado, nellintero sistema coinvolge 3.875 alunni e si concretizza in complessive 186 classi/sezioni. In Castellaneta il numero medio degli alunni sostanzialmente costante per le scuole dellinfanzia tra il minimo di 17,3 di Palagiano e il massimo di 24,1 di Gioia del Colle (23,4 in Castellaneta), per le scuole primarie tra il minimo di 18,7 di Castellaneta ed il massimo di 21,8 di Mottola, per le scuole secondarie di 1 grado tra il minimo di 19,8 di Ginosa ed il massimo di 23,3 di Gioia del Colle (21 in Castellaneta), per le scuole di secondarie di 2 grado tra il minimo di 0 di Mottola ed il massimo di 22,6 di Laterza. (21,4 in Castellaneta).

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Scuole dellinfanzia

    sezioni 21 12 21 32 21 38 33

    alunni 492 256 434 554 483 804 794

    alunni per sezione 23,4 21,3 20,7 17,3 23 21,2 24,1

    Scuole elementari

    sezioni 49 22 39 47 46 69 63

    alunni 915 464 849 1005 919 1374 1308 alunni per

    sezione 18,7 21,1 21,8 21,4 20 19,9 20,8

    Scuole secondarie

    1grado

    sezioni 28 15 24 30 30 44 37 alunni 588 321 548 620 622 869 863

    alunni per sezione 21 21,4 22,8 20,7 20,7 19,8 23,3

    Scuole secondarie

    2grado

    sezioni 88 10 0 27 33 43 59 alunni 1880 179 0 467 745 825 1281

    alunni per sezione 21,4 17,9 0 17,3 22,6 19,2 21,7

    Tabella 16 - Le strutture scolastiche in Castellaneta (a.s.:2003-2004 - Annuario Statistico Regionale Puglia 2004).

  • 23

  • 24

  • 25

    2.1.5. Imprese locali attive e occupati Delle 5.589 imprese attive nel sistema intercomunale, il 15,06% (842) presente in Castellaneta, mentre il minimo (4,56%) a Palagianello ed il massimo a Gioia del Colle (25,92%). Analizzando la situazione di Castellaneta e confrontandola con quella dei paesi limitrofi, il numero massimo delle imprese opera nel commercio e riparazioni (320 pari al 38% del numero totale delle imprese presenti sul territorio di Castellaneta), seguito da quello degli altri servizi (237 pari al 28,15% del numero totale delle imprese presenti sul territorio di Castellaneta), mentre il numero minimo delle imprese opera nel settore dellenergia, gas e acqua (dove troviamo una sola impresa nel Comune di Mottola). Importante ruolo in Castellaneta ha il complesso delle imprese artigiane con 239 imprese.

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Imprese totali 842 255 719 599 709 1.016 1449

    Imprese artigiane

    239

    (28,38%) 89

    (34,90%) 269

    (37,41%) 187

    (31,22%) 250

    (35,26%) 342

    (33,66%) 459

    (31,67)

    Addetti ogni 100 abitanti

    17,6 11,1 13,5 11,6 14,6 18,6 24,6

    Tabella 17 - Imprese attive numero di addetti alle dipendenze (8 Censimento generale dell'industria e dei servizi 2001 Elaborazione dati ISTAT)

  • 26

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Agricoltura e pesca

    8 (0,95%)

    1 (0,39%)

    9 (1,25%)

    11 (1,84%) -

    6 (0,59%)

    4 (0,27%)

    Industria estrattiva -

    2 (0,78%)

    6 (0,83%) - -

    4 (0,39%) -

    Industria manifatturiera

    101 (12%)

    24 (9,41%)

    85 (11,82%)

    67 (11,18%)

    84 811,85%)

    113 (11,12%)

    192 (13,25%)

    Energia, gas e acqua - -

    1 (0,14%) - - - -

    Costruzioni 84 (9,97%) 22

    (8,63%) 118

    (16,41%) 55

    (9,18%) 88

    (12,41%) 147

    (14,47%) 148

    (10,21%) Commercio e riparazioni

    320 (38%)

    113 (44,31%)

    257 (35,74%)

    254 (42,40%)

    269 (37,94%)

    410 (40,35%)

    575 (39,68%)

    Alberghi e pubblici servizi

    59 (7%)

    13 (5,10%)

    35 (4,87%)

    29 (4,84%)

    44 (6,20%)

    49 (4,82%)

    72 (4,97%)

    Trasporti e comunicazioni

    18 (2,14%)

    9 (3,53%)

    27 (3,75%)

    24 (4,00%)

    51 (7,19%)

    28 (2,75%)

    46 (3,17%)

    Credito e assicurazioni

    15 (1,78%)

    7 (2,74%)

    10 (1,39%)

    14 (2,33%)

    13 (1,83%)

    20 (1,97%)

    30 (2,07%)

    Altri servizi 237 (28,15%) 64

    (25,10%) 171

    (23,78%) 145

    (24,20%) 160

    (22,56%) 239

    (23,52%) 382

    (26,36%)

    Totale 842 (100%) 255

    (100%) 719

    (100%) 599

    (100%) 709

    (100%) 1016

    (100%) 1449

    (100%) Tabella 18- Imprese classificate per settore di attivit economica e comune (8 Censimento generale dell'industria e dei servizi 2001 Elaborazione dati ISTAT)

  • 27

  • 28

  • 29

  • 30

    2.1.6. Aziende agricole per tipo di coltivazione e per superficie agricola utilizzata Dei 12.475,07 ettari di superficie agraria utilizzata in Castellaneta, il 52,94% occupato dalla coltivazione di seminativi, il 40,07% occupato da coltivazioni legnose e appena il 6,99% occupato da prati permanenti e pascoli. La classificazione delle aziende agricole in relazione al tipo di coltivazione prevalente evidenzia, nelle campagne di Castellaneta, la sostanziale prevalenza delle colture a seminativi (6.604,95 ettari) e di quelle con coltivazioni legnose (4998,32 ettari), risultano essere trascurabile invece, sia ogni altro tipo di utilizzazione, sia la dimensione della superficie non utilizzata. Analizzando lintero sistema territoriale invece, si riscontra la prevalente estensione di superficie agricola utilizzata per prati permanenti e pascoli nel territorio di Laterza con il 40,93%, di arboricoltura da legno nel territorio di Ginosa con il 64,88% e con la presenza di superficie destinata a boschi nel territorio di Mottola con il 51,45%.

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle TOTALE

    Sup. con seminativi

    (ettari)

    6604,95

    (52,94%)

    452,95

    (17,17%)

    8414,98

    (65,85%)

    570,17

    (11,51%)

    8855,20

    (69,24%)

    6795,29

    (53,20%)

    10775,45

    (72,61%) 42468,99

    (100%) (15,55%) (1,07%) (19,81%) (1,34%) (20,85%) (16,05%) (25,37%)

    Sup. con coltivazioni legnose

    (ettari)

    4998,32

    (40,07%)

    2134,60

    (80,94%)

    3242,62

    (25,37%)

    4281,87

    (86,41%)

    1740,69

    (13,61%)

    5560,39

    (43,53%)

    3462,43

    (23,33%)

    25420,92

    (100%)

    (19,66%) (8,40%) (12,75%) (16,84%) (6,85%) (21,87%) (13,63%)

    Pascoli, prati

    perman.

    871,80

    (6,99%)

    49,58

    (1,88%)

    1121,73

    (8,78%)

    103,20

    (2,08%)

    2192,84

    (17,15%)

    417,33

    (3,28%)

    601,30

    (4,06%)

    5357,78

    (100%)

    (16,27%) (0,92%) (20,94%) (1,93%) (40,93%) (7,79%) (11,22%)

    TOTALE SUP.

    AGRARIA

    UTILIZZATA

    12475,07

    (100%)

    2637,13

    (100%)

    12779,33

    (100%)

    4955,24

    (100%)

    12788,73

    (100%)

    12773,01

    (100%)

    14839,18

    (100%)

    (89,51%) (91,36%) (69,68%) (95,74%) (88,14%) (91,23%) (88,92%)

    Arboricoltura da legno

    4,97

    (0,03%) 0,00

    3,03

    (0.02%) 0,00

    1,20

    (0,01%)

    18,18

    (0,13%)

    0,64

    (0,004%) 28,02

    (100%) (17,74%) - (10,81%) - (4,28%) (64,88) (2,29%)

    Boschi

    823,47

    (5,91%)

    23,90

    (0,83%)

    4702,09

    (25,64%)

    75,49

    (1,47%)

    1510,98

    (10,41%)

    592,37

    (4,23%)

    1409,99

    (8,45%) 9138,29

    (100%) (9,01%) (0,26%) (51,45%) (0,83%) (16,53%) (6,48%) (15,44%)

    Superficie agraria

    non utilizzata

    190,52

    (1,37%)

    70,50

    (2,44%)

    547,46

    (2,98%)

    50,62

    (0,98%)

    79,43

    (0,55%)

    298,78

    (2,13%)

    115,73

    (0,69%) 1353,04

    (100%) (14,08%) (5,21%) (40,46%) (3,74%) (5,87%) (22,08%) (8,55%)

  • 31

    Altra superficie

    442,76

    (3,18%)

    154,87

    (5,36%)

    308,71

    (1,68%)

    94,37

    (1,82%)

    128,49

    (0,88%)

    317,88

    (2,27%)

    323,23

    (1,94%) 1770,31

    (100%) (25,00%) (8,75%) (17,44%) (5,33%) (7,26%) (17,96%) (18,26%)

    Totali 13936,79

    (100%)

    2886,40

    (100%)

    18340,62

    (100%)

    5175,72

    (100%)

    14508,83

    (100%)

    14000,22

    (100%)

    16688,77

    (100%) 85537,35

    (100%) (16,29%) (3,37%) (21,44%) (6,06%) (16,96%) (16,37%) (19,51%)

    Tabella 19- Superficie aziendale secondo lutilizzazione dei terreni per comune (Censimento 2000 Annuario Statistico Regionale Puglia 2004)

  • 32

  • 33

  • 34

    2.1.7. Il sistema bancario cittadino Lanalisi dei dati relativi al sistema bancario pugliese verte su dati aggiornati al 31.12.2008 e di fonte Banca dItalia. Il sistema bancario di Castellaneta, formato da 6 sportelli (il 14,28% dei 42 sportelli dellintero sistema analizzato), raccoglie 86,67 milioni di euro ed attiva impieghi per 75,78 milioni di euro, rispettivamente pari al 13,62% ed al 12,29% dei depositi e degli impieghi dellintero sistema territoriale i quali sono pari, rispettivamente, a 636,51 e 616,43 milioni di euro.

    comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Sportelli (num.)

    6 2 6 4 4 8 12

    Depositi (milioni di

    euro) 86,67 - 69,88 58,85 53,93 149,87 217,31

    Impieghi (milioni di

    euro) 75,78 - 49,04 41,69 49,70 141,29 258,93

    Abitanti per sportello (num.)

    2.874 3.955 2.723 3.970 3.788 2.831 2.329

    Tabella 20- Sistema bancario - Sportelli bancari ed ammontare dei depositi e degli impieghi (alla data del 31.12.2008, Puglia in cifre 2009)

  • 35

  • 36

  • 37

    2.1.8. Analisi delle spese Lanalisi funzionale delle spese presenta un quadro sinottico delle incidenze delle spese per differenti funzioni. In proposito, si sottolinea come, pur con differenze territoriali, la funzione che assorbe maggior parte delle spese di un comune quella di amministrazione, gestione e controllo (36,04% per Castellaneta), seguita dalle funzioni di gestione del territorio e dellambiente (26% per Castellaneta), viabilit e trasporti (8,61% per Castellaneta), istruzione pubblica (8,58% per Castellaneta), settore sociale (8,40% per Castellaneta), polizia locale (7,61% per Castellaneta), sviluppo economico (2,43% per Castellaneta), cultura e beni culturali (1,74% per Castellaneta), settore sportivo e ricreativo (0,43% per Castellaneta), turismo (0,16% per Castellaneta), giustizia e servizi produttivi (0,00%).

    Comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Amministrazione, gestione e

    controllo

    3.936.983 (36,04%)

    1.332.746 (44,42%)

    3.155.088 (43,11%)

    2.483.712 (38,24%)

    5.548.624 (53,27%)

    4.555.759 (31,48%)

    4.621.754 (30,50%)

    Giustizia 0 (0,00%) 9.487

    (0,32%) 0

    (0,00%) 0

    (0,00%) 0

    (0,00%) 62.714 (0,43%)

    15.963 (0,10%)

    Polizia locale 831.577 (7,61%) 261.491 (8,71%)

    416.996 (5,70%)

    488.952 (7,53%)

    689.726 (6,62%)

    800.309 (5,23%)

    806.355 (5,32%)

    Istruzione pubblica

    937.735 (8,58%)

    226.440 (7,55%)

    662.384 (9,05%)

    517.068 (7,96%)

    723.209 (6,94%)

    1.236.473 (8,54%)

    990.381 (6,53%)

    Cultura e beni culturali

    190.322 (1,74%)

    68.786 (2,29%)

    152.091 (2,08%)

    226.929 (3,49%)

    280.111 (2,69%)

    261.777 (1,81%)

    435.472 (2,87%)

    Settore sportivo e ricreativo

    46.951 (0,43%)

    12.663 (0,42%)

    79.191 (1,08%)

    66.457 (1,02%)

    127.636 (1,22%)

    382.153 (2,64%)

    112.542 (0,74%)

    Turismo 17.929 (0,16%) 0

    (0,00%) 47.690 (0,65%)

    16.500 (0,25%)

    187.807 (1,80%)

    84.029 (0,58%)

    3.000 (0,02%)

    Viabilit e trasporti

    940.224 (8,61%)

    133.879 (4,46%)

    391.611 (5,35%)

    371.292 (5,72%)

    441.489 (4,24%)

    638.547 (4,41%)

    918.263 (6,06%)

    Gestione del territorio e

    dellambiente

    2.838.993 (26%)

    611.899 (20,39%)

    1.657.008 (22,64%)

    1.654.301 (25,47%)

    1.625.718 (15,61%)

    3.305.218 (22,84%)

    4.040.109 (26,66%)

    Settore sociale 917.630 (8,40%) 275.127 (9,17%)

    634.010 (8,66%)

    604.040 (9,30%)

    725.602 (6,97%)

    3.103.241 (21,44%)

    3.012.535 (19,88%)

    Sviluppo economico

    265.125 (2,43%)

    67.895 (2,26%)

    123.247 (1,68%)

    65.069 (1,00%)

    65.468 (0,63%)

    41.997 (0,29%)

    199.132 (1,31%)

    Servizi produttivi

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    0 (0,00%)

    TOTALE

    SPESE

    10.923.469 (100%)

    3.000.413 (100%)

    7.319.316 (100%)

    6.494.320 (100%)

    10.415.389 (100%)

    14.472.217 (100%)

    15.155.506 (100%)

    Tabella 21- Analisi delle spese correnti per funzioni (impegni) (Puglia in cifre 2009)

  • 38

  • 39

    2.1.9. Loccupazione in Puglia Il mercato del lavoro in Puglia nel 2008 caratterizzato da una forza lavoro (15-64 anni) di 1.442.000 persone, unoccupazione di 1.273.000 persone ed una disoccupazione di 169.000 persone. Esso si caratterizza per un tasso di disoccupazione abbastanza alto rispetto alla media nazionale, evidenziando un incremento nel 2008, con un indice che sale dall11,2% all11,6%. Castellaneta si ritrova al 41 posto nella graduatoria regionale con un tasso di occupazione pari al 32,1%, a superare questo indice sicuramente Gioia del Colle con il 34,9%, mentre possibile notare come tra i paesi presi in considerazione, quello con un tasso di occupazione minore sia Palagianello, che con il 23,5% si trova al 173 posto nella graduatoria regionale. Il tasso di disoccupazione in Puglia si manifesta soprattutto tra i pi giovani passando da un indice del 32,2% nel 2006, fino ad arrivare al 35% circa nel 2010.

    Comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa Gioia del

    Colle

    Posizione graduatoria per tasso di occupazione

    41 173 139 112 162 55 31

    Tasso di occupazione 32,1 23,5 25,4 26,2 24,4 30,6 34,9

    Tabella 22- Graduatoria per tasso di occupazione comunale attraverso stime dellOsservatorio Banche Imprese Anno 2008 ( Puglia in cifre 2009)

  • 40

    Et

    Anno 15-24 25-34 35 e oltre TOTALE

    2006 32,2 18,4 6,9 12,8

    2007 31,8 15,1 6,1 11,2

    2008 31,6 15,0 7,0 11,6

    2009 32,6 16,7 8,2 12,6

    2010 34,6 18,6 8,6 13,5

    Tabella 23- Tasso di disoccupazione in Puglia (Elaborazione su dati Istat Rapporto sullindustria delle costruzioni in Puglia, CRESME ANCE Puglia)

  • 41

    Il mercato del lavoro mostra grandi difficolt in gran parte dei settori a partire dal 2009. In questanno con laumento della disoccupazione, escono dal mercato del lavoro circa 50.000 persone, provenienti in gran parte dal settore industriale. Nel 2010 la crisi continua, facendo perdere 11.000 dipendenti allindustria, 4.000 alle costruzioni (equamente ripartiti tra dipendenti e lavoratori indipendenti), 5.000 ai servizi. In recupero invece risulta essere lagricoltura che fronteggia la crisi con 3.000 lavorati autonomi. Nel complesso, a differenza del 2009, il 2010 ha sottratto al mercato del lavoro 15.000 lavoratori, che corrispondono ad una fuoriuscita di 28.000 dipendenti e di un incremento di 13.000 autonomi. Per le costruzioni lultimo anno concluso rappresenta un consolidamento della crisi in atto dal 2009. La flessione stata del 3,3%, decremento medio tra il -2,5% dei dipendenti e il -5,5% della componente autonoma. Un tasso negativo complessivo non troppo distante da quello dellindustria in senso stretto (-3,9%), che per tutto da attribuire al calo dei lavoratori dipendenti (-5,4%, contro il +5% degli autonomi). Fonte:Rapporto sullindustria delle costruzioni in Puglia, CRESME ANCE Puglia 2011

  • 42

  • 43

    2.1.10. Le organizzazioni del volontariato e loro finalit Le organizzazioni del Volontariato (e, generalmente, del terzo settore) si classificano in funzione del settore di intervento: 1- socio-assistenziale, 2- sanitario, 3- tutela e promozione dei diritti, 4- educazione, formazione e attivit di studio, 5- cultura e beni culturali, 6- ambiente e difesa degli animali, 7- protezione civile, 8- solidariet internazionale e progetti per i paesi in via di sviluppo, 9- ricreativo e sportivo.

    comune

    1- S

    ocio

    -as

    sist

    enzi

    ale

    2- S

    anita

    rio

    3- T

    utel

    a e

    prom

    . dir

    itti

    4- E

    duc.

    , fo

    rmaz

    . st

    udio

    5- C

    ultu

    ra e

    be

    ni c

    ultu

    r.

    6-

    Am

    bien

    te,

    dif.

    anim

    ali

    7-

    Prot

    ezio

    ne

    civi

    le

    8-

    Solid

    arie

    t

    inte

    rn. P

    vs

    9-

    Ric

    reat

    ivo

    e sp

    ortiv

    o

    Castellaneta 5 - 1 - 2 - 1 - -

    Palagianello / / / / / / / / /

    Mottola - 2 - - - - 1 - -

    Palagiano 3 3 - - 2 1 1 - -

    Laterza - 2 1 - 1 - 1 - -

    Ginosa 5 6 - - 11 - 2 - -

    Gioia del Colle 4 5 - 2 - 1 - - -

    Tabella 24- Organizzazioni di Volontariato per settore di intervento e per comune (al 31.12.2006 Puglia in cifre 2007)

  • 44

    2.1.11. Servizi idrici Lacqua potabile fornita da AQP con acquedotto utilizzata con lo stesso ordine di grandezza dagli abitanti in tutti i comuni del sistema territoriale. Il servizio acquedotto consiste nella distribuzione mediante rete idrica; il servizio fognatura riguarda la raccolta dei liquami mediante rete fognante; il servizio depurazione, infine, concerne il trattamento che permette di eliminare totalmente o parzialmente dalle acque di rifiuto le sostanze inquinanti.Nella tavola sono riportati i dati, circoscritti al territorio di Castellaneta e dei suoi paesi confinanti, dei volumi (mc) della rete idrica.

    comune Acquedotto Fognatura Depurazione mc per abitante (mc)

    Castellaneta 656.252,28 38,03 641.672,69

    641.672,69

    Palagianello 405.157,96 51,58 398.529,04

    398.490,67

    Mottola 908.591,60 55,31 657.864,83 661.673,56

    Palagiano 822.446,90 52,09 801.855,34 343.450,92

    Laterza 2.022.185,74 134,44 690.537,02 690.481,45

    Ginosa 1.360.476,72 60,68 1.069.235,11 278.774,24

    Gioia del Colle 1.773.608,18 63,75 1.319.585,65 -

    Tabella 25- Volumi idrici per servizio gestito dallAcquedotto Pugliese (alla data del 31.12.2006 Puglia in cifre 2007)

  • 45

    2.2. Gli indicatori ambientali Il territorio comunale di Castellaneta caratterizzato dalla presenza di una serie di incisioni morfologiche che costituiscono un reticolo idrografico che convoglia verso il mare. Significativa anche la presenza del fiume Lato che attraversa i territori di Castellaneta e Palagiano ed in cui convergono le Gravine di Laterza e di Castellaneta. E lungo circa 5 km, con un bacino idrografico molto ampio, caratterizzato da una morfologia abbastanza complessa ed articolata. Interessato da un deflusso modesto, ma abbastanza continuo, in occasione di eventi di pioggia particolarmente abbondanti pu dar luogo a deflussi significativi tanto da dar luogo a straripamenti ed alluvionamenti dellintera lama in cui ospitato nel tratto terminale. 2.2.1. Le Gravine Nellintero territorio della Provincia di Taranto sono presenti circa sessanta gravine. Per quanto riguardin Castellaneta, le gravine rappresentano una delle principali emergenze geomorfologiche, anche se leccessiva pressione antropica rischia di compromettere lecosistema e trasforma voracemente spazi naturali in zone frammentate e depauperate della loro specificit ambientale. La gravina di Castellaneta lunga oltre dieci chilometri. Il territorio di Castellaneta ed i paesi ad essa limitrofi sono oggetto di studio per la presenza di numerosissime gravine, ricordiamo alcune tra le pi importanti:

    Comune Gravine

    Castellaneta Gravina di Castellaneta

    Gravina di Giacoia Gravima del Porto

    Gravina di Santa Croce

    Palagianello Gravina di Palagianello Gravina di Forcella

    Mottola Gravina di Palagianello

    Gravina di Petruscio Gravina di Santa Croce

    Palagiano -

    Laterza Gravina di Laterza Gravina di Varco

    Ginosa Gravina di Ginosa Tabella 26 Le Gravine presenti nei comuni oggetto di analisi. (Fonte: PTCP Quadro delle conoscenze Analisi Territoriale 2010)

  • 46

    2.2.2. Il rischio geomorfologico In riferimento alla provincia di Taranto, il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) dellAutorit di Bacino della Puglia non individua alcuna zona a pericolosit geomorfologica. 2.2.3. Il suolo

    comune Cave (num) Localit Stato atti

    Castellaneta 1 Bellarienzo non attiva

    Palagianello 0 - -

    Mottola 8

    Casalrotto

    Ciambullino

    Petruscio

    Acquagnora

    3 attive

    5 non attive

    Palagiano 4 Lupini

    Parco casale attive

    Laterza 2 Cacapentema

    Matine non attive

    Ginosa 15

    Lama di Pozzo

    Roccavetere

    Casone Dogana

    Casone Rita

    Grifalco

    Stivaletta

    3 attive

    12 non attive

    Tabella 27 - Distribuzione delle cave per Comune (Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e lInnovazione - Servizio Attivit Estrattive - Catasto Regionale del Servizio Attivit Estrattive aggiornamento del: 28 aprile 2011)

  • 47

    Immagine relativa alla tabella 27: Distribuzione delle cave per Comune (Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e lInnovazione - Servizio Attivit Estrattive - Catasto Regionale del Servizio Attivit Estrattive aggiornamento del: 28 aprile 2011)

    Il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) dellAutorit di Bacino della Puglia individua allinterno del territorio comunale di Castellaneta 27 cave. 2.2.4. Aree Naturali Protette La legge 394/91 definisce la classificazione delle aree naturali protette e istituisce l'Elenco ufficiale, nel quale vengono iscritte tutte le aree che rispondono ai criteri stabiliti, a suo tempo, dal Comitato nazionale per le aree protette. Attualmente il sistema delle aree naturali protette suddiviso in:

    x Parchi Nazionali: costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o pi ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o pi formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future;

    x Parchi naturali regionali e interregionali: costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell'ambito di una o pi regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato

  • 48

    dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali;

    x Riserve naturali: costituite da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o pi specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o pi ecosistemi importanti per la diversit biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati;

    x Zone umide di interesse internazionale: costituite da aree acquitrinose, paludi, torbiere oppure zone naturali o artificali d'acqua, permanenti o transitorie comprese zone di acqua marina la cui profondit, quando c' bassa marea, non superi i sei metri che, per le loro caratteristiche, possono essere considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar;

    x Altre aree naturali protette: sono aree (oasi delle associazioni ambientaliste, parchi suburbani, ecc.) che non rientrano nelle precedenti classi. Si dividono in aree di gestione pubblica, istituite cio con leggi regionali o provvedimenti equivalenti, e aree a gestione privata, istituite con provvediementi formali pubblici o con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti;

    x Aree di reperimento terrestri e marine: indicate dalle leggi 394/91 e 979/82, che costituiscono aree la cui conservazione attraverso l'istituzione di aree protette considerata prioritaria.

    2.2.4.1 Parchi e Riserve Naturali Nel VI aggiornamento dellElenco Ufficiale delle aree protette, approvato con delibera della Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre 2009 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31.05.2010, troviamo tra i Parchi Naturali Regionali il Parco Terra delle Gravine, e tra le Riserve Naturali Statali la Riserva Stornara.

    x Il Parco Terra delle Gravine con codice EUAP0894 gestito dalla Provincia di Taranto ed ha una superficie di 27909,68 ettari ripartita tra i comuni di Castellaneta, Crispiano, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Mottola, Palagianello, Palagiano, S. Marzano di S. Giuseppe, Statte e Villa Castelli (BR); i suoi confini sono ancora soggetti ad ampliamenti. Larea caratterizzata dalla presenza di insediamenti rupestri e siti archeologici, ricchezze a carattere naturalistico e fenomeni carsici. La peculiarit del parco costituita dalle Gravine, alte gole rocciose di origine carsica, che si protendono dallaltipiano delle Murge fino al mare. Nel territorio dellarea protetta ricade sia il Sito di Importanza Comunitaria che la Zona di Protezione Speciale con codice IT 9130007 denominata Area delle Gravine. a sua volta individuata da BirdLife International come Important Bird Areas IBA Gravine, n139 per la presenza del Lanario, del Capovaccaio e del Gufo reale.

    x La Riserva Naturale Statale Stornara, deve il suo nome alla presenza di numerosi storni ( Sturnus vulgaris) che vi migrano in inverno, con il codice EUAP0112 stata istituita con il D.M. 13.07.1977 ed gestita dal Corpo Forestale dello Stato, ex A.S.F.D. di Martina Franca.E unarea naturale protetta di tipo biogenetica e si estende nella fascia costiera dellarco jonico tarantino per una superficie di 1456,00 ettari ripartiti tra i comuni di Castellaneta, Ginosa, Massafra e Palagiano.Conserva alcune zone umide, come il Lago Salinella, e lungo la costa, seppure non a ridosso del mare, il paesaggio scandito dalla presenza di alcune torri costiere. Nella riserva viene tutelato il bosco costiero formato da una pineta di pini d'Aleppo (Pinus halepensis), una conifera tipicamente mediterranea.

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    Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine ( Fonte: www.parks.it)

    Riserva Naturale Statale Stornara ( Fonte: www.parks.it)

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    2.2.4.2 Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale LUfficio Parchi della Regione Puglia, in riferimento al Comune di Castellaneta, ha individuato Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). La Direttiva Habitat 92/43/CEE ( prevede l'istituzione di una serie di siti da proteggere, denominati Siti di Importanza Comunitaria SIC) e la Direttiva Uccelli 79/409/CEE ( introduce alcune misure fondamentali dirette a conservare o ristabilire, per le specie individuate, una variet e una superficie sufficiente di habitat in ogni paese comunitario e, di conseguenza, gli Stati membri hanno classificato i territori pi idonei alla conservazione di tali specie, le cosiddette Zone di Protezione Speciale - ZPS), sono parti integranti del network denominato Rete Natura 2000 dell'Unione Europea per la salvaguardia della biodiversit.

    SIC SITI DI IMPORTANZA COMUNITARIA

    Codice Denominazione Superficie (in ettari) Comuni

    IT9130005 Murgia di Sud-Est 47.602 Massafra, Mottola, Castellaneta,Crispiano

    IT9120007 Murgi Alta 125.881

    Andria, Corato, Ruvo di Puglia, Bitonto, Grumo

    Appula, Toritto, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Altamura,

    Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola,

    Minervino Murge, Castellaneta, Laterza

    IT9130006 Pineta dellArco Ionico 3.686 Ginosa, Castellaneta, Palagiano, Massafra,

    Taranto

    IT9130007 Area delle Gravine 26.740

    Ginosa, Laterza, Castellaneta, Palagianello,

    Mottola, Massafra, Crispiano, Statte

    Tabella 28: SIC/ZPS (Fonte: Ufficio Parchi della Regione Puglia)

    ZPS ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE

    Codice Denominazione Superficie (in ettari) Comuni

    IT9120007 Alta Murgia 125.880 Castellaneta, Laterza

    IT9130007 Area delle Gravine 26.740

    Laterza, Ginosa, Castellaneta,

    Palagianello, Crispiano, Grottaglie,

    Massafra, Mottola, Palagiano,

    Statte

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    Tabella 29 SIC: Murgia di Sud-Est (Area Vasta Tarantina Rapporto Ambientale)

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    Tabella 30 SIC: Pineta dellArco Ionico (Area Vasta Tarantina Rapporto Ambientale)

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    Tabella 31 SIC-ZPS: Area delle Gravine (Area Vasta Tarantina Rapporto Ambientale)

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    2.2.4.3 Important Bird Areas Secondo i dati forniti da BirdLife International, nella Relazione finale: Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas) nel territorio di Castellaneta ci sono due zone IBA:

    x IBA 135- Murge; x IBA 139- Gravine.

    Nome e codice IBA 1998-2000: Murge 135 Superficie: 144.498 ha Descrizione e motivazione del perimetro: vasto altopiano calcareo dellentroterra pugliese. Ad ovest la zona delimitata dalla strada che da Cassano delle Murge passa da Santeramo in Colle fino a Masseria Viglione. A sud est essa delimitata dalla Via Appia Antica (o la Tarantina) e poi dalla Strada Statale n 97 fino a Minervino Murge. Ad est il perimetro include Le Murge di Minervino, il Bosco di Spirito e Femmina Morta. A nord la zona delimitata dalla strada che da Torre del Vento porta a Quasano (abitato escluso) fino a Cassano delle Murge. Gli abitati di Minervino Murge, Cassano della Murge, Santramo in Colle, Altamura e Gravina in Puglia sono volutamente inclusi nellIBA in quanto sono zone importanti per la nidificazione del Grillaio. Il perimetro dellIBA coincide in gran parte con quello della ZPS IT9120007- Murgia Alta tranne che in un tratto della porzione nord-orientale. Nome e codice IBA 1998-2000: Gravine - 139 Superficie: 42.876 ha

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    Descrizione e motivazione del perimetro: sono due zone disgiunte che comprendono parte del vasto sistema delle gravine lucane e pugliesi caratterizzate da profonde gole rocciose. La prima comprende le gravine di Matera (Basilicata) e la porzione occidentale delle gravine pugliesi. Essa delimitata a nord dalla strada che va da San Basilio a Laterza e da qui a Matera (S.S n 7). Ad ovest il confine segue la strada che da Matera va a Ginosa. A sud larea delimitata dalla strada che da Ginosa porta a Specchia e da un breve tratto della Via Appia. Ad est il confine corre lungo la strada che da Palagianello porta a San Basilio. La seconda zona situata interamente in Puglia, a sud - ovest delimitata dalla strada che da Mttola va a Massafra e poi dalla strada n 7; ad est da Statte e Crispiano; a nord dalla strada statale n 581, da Carrucola, dal Monte Sorresso, che resta escluso, e dal Monte S. Elia (che invece incluso). I centri abitati sono tutti inclusi, Laterza, Mottola, Crispiano e Statte, poich interessati dalla presenza di colonie di Grillaio. 2.2.5. Incendi Gli incendi rappresentano un elemento di grande peso ai fini della degradazione del territorio. Distruggono la copertura vegetale del suolo lasciandolo esposto alla radiazione solare, capace di modificarne le caratteristiche geologiche, biologiche e fisiche. Purtroppo negli ultimi anni (soprattutto negli ultimi cinquanta), la frequenza degli incendi aumentata a tal punto che la natura con i suoi ritmi non riesce a farvi fronte. Gli incendi rappresentano in un clima semiarido come quello mediterraneo, caratterizzato da estati calde con precipitazioni scarse, una delle principali cause di degradazione del suolo.

    Comune Castellaneta Palagianello Mottola Palagiano Laterza Ginosa

    Numero incendi 34 5 58 1 9 9

    Superficie boscata (in ettari) 206,52 17,33 1450,65 0,2 153,01 26,46

    Superficie non boscata (in ettari) 6 0 26,19 0 0,36 0

    Altro (in ettari) 182,3 8,7 648,99 0 91,64 17,59

    Superficie da vincolare ex art.10,

    L 353/2000 (in ettari)

    212,52 17,33 1476,84 0,2 153,37 26,46

    Tabella 32 Incendi registrati nei comuni della Provincia di Taranto tra il 2000 ed il 2003 (Fonte: Corpo Forestale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale: Documento Preliminare)

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    3 IL SISTEMA STORICO, PAESAGGISTICO ED AMBIENTALE SOVRALOCALE 3.1. Il sistema paesaggistico nel PPTR (Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Puglia) 3.1.1 Individuazione dellambito Lindividuazione delle figure territoriali e paesaggistiche (unit minime di paesaggio) e degli ambiti (aggregazioni complesse di figure territoriali) scaturita da un lungo lavoro di analisi che, integrando numerosi fattori, sia fisico-ambientali sia storico culturali, ha permesso il riconoscimento di sistemi territoriali complessi (gli ambiti) in cui fossero evidenti le dominanti paesaggistiche che connotano lidentit di lunga durata di ciascun territorio.

    Ambito dellarco ionico tarantino. Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    3.1.2. Struttura idro-geo-morfologica Lambito dellarco ionico tarantino caratterizzato dalla particolare conformazione orografica, ossia da quella successione di gradini e terrazzi con cui laltopiano murgiano degrada verso il mare disegnando una specie di anfiteatro naturale. Sul fronte settentrionale, la presenza di questo elemento morfologico fortemente caratterizzante dal punto di vista paesaggistico ha condizionato la delimitazione con lambito Murgia dei trulli, imponendosi come prioritario anche rispetto alle divisioni amministrative.

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    Per quanto riguarda gli altri fronti il perimetro si attestato principalmente: sui confini regionali ad ovest, sulla linea di costa a sud, sui confini comunali ad Est, escludendo i territori che si sviluppano sulle Murge tarantine,

    pi appartenenti, da un punto di vista paesaggistico, allambito del Tavoliere salentino.

    Particolare dellambito dellarco ionico tarantino. Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    LArco Ionico-Tarantino costituisce una vasta piana a forma di arco che si affaccia sul versante ionico del territorio pugliese e che si estende quasi interamente in provincia di Taranto, fra la Murgia a nord ed il Salento nord-occidentale a est. La morfologia attuale di questo settore di territorio il risultato della continua azione di modellamento operata dagli agenti esogeni in relazione alle ripetute oscillazioni del livello marino verificatesi a partire dal Pleistocene medio-superiore, causate dallinterazione tra eventi tettonici e climatici. In particolare, a partire dalle ultime alture delle Murge, si riscontra una continua successione di superfici pianeggianti, variamente estese e digradanti verso il mare, raccordate da gradini con dislivelli diversi, ma con uniforme andamento sub parallelo alla linea di costa attuale. Nei tratti pi prossimi alla costa sistemi dunari via via pi antichi si rinvengono nellentroterra, caratterizzati da una continuit laterale notevolmente accentuata, interrotta solamente dagli alvei di corsi dacqua spesso oggetto di interventi di bonifica. Le litologie affioranti sono quelle tipiche del margine interno della Fossa Bradanica, ossia calcareniti, argille, sabbie e conglomerati, in successioni anche ripetute. Le forme pi accidentate del territorio in esame sono quelle di origine fluviale, che hanno origine in genere sulle alture dellaltopiano murgiano, ma che proseguono nei terreni di questo ambito, con forme incise non dissimili da quelle di origine. Sempre in questo ambito sono ricomprese alcune propaggini delle alture murgiane, localmente denominate Murge tarantine, che comprendono una specifica parte dellaltopiano calcareo quasi interamente ricadente nella parte centro-orientale della Provincia di Taranto e affacciante sul Mar Ionio. Caratteri tipici di questa porzione dellaltopiano sono quelli condizionati dai processi fluviali e tettonici, per la presenza di importanti scarpate morfologiche e incisioni fluvio-carsiche. Le

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    morfologie superficiali ivi sono caratterizzate da rilievi pi modesti di quelli murgiani, che raggiungono la massima altitudine fra i 400 ed i 450 m s.l.m. in corrispondenza del territorio di Martina Franca; per il resto si possono segnalare solo emergenze molto meno accentuate, come le Coste di SantAngelo, a Nord di Statte, il Monte Castello ad Ovest di Montemesola, ed il Monte fra San Giorgio e San Crispieri. Le aree pianeggianti costituiscono invece un tavolato lievemente digradante verso il mare, interrotto da terrazzi pi o meno rilevati. La monotonia di questo paesaggio interrotta da incisioni pi o meno accentuate, che vanno da semplici solchi a vere e proprie gravine. In rapporto alla idrografia superficiale, lambito comprende i bacini di una serie di corsi dacqua, accomunati dalla condizione di avere come recapito finale il mare Jonio, nel tratto compreso tra la foce del Bradano e il litorale tarantino orientale, e di mostrare in molti casi, soprattutto nei tratti medio-montani, condizioni morfologiche della sezione di deflusso molto strette e profonde, che localmente sono chiamate gravine. Tra i fiumi pi importanti di questo ambito sono da annoverare il Lato, il Lenne ed il canale Aiedda. Il Lato, che nasce nella parte finale della lama di Castellaneta, convoglia le acque provenienti dalla Gravina di Castellaneta e dalla Gravina di Laterza. Il fiume Lenne nasce in contrada la Giunta (torrente lama di Lenne) e, dopo aver raccolto i tributi idraulici di una serie di incisioni con reticolo fortemente discontinuo, sfocia nel Golfo di Taranto. Il canale Aiedda, infine, drena i deflussi dei reticoli che si sviluppano in una estesa porzione dellarco ionico-tarantino. Il clima prettamente mediterraneo con inverni miti ed estati caldo aride. Per quanto riguarda la ventosit, lArco ionico tarantino non soffre di grossi problemi, poich protetto a Nord dal sistema murgiano, che modera lazione dei venti freddi. Le precipitazioni sono scarse, infatti il valore annuo al di sotto della media regionale. Tra gli elementi di criticit del paesaggio caratteristico dellambito tarantino(arco ionico tarantino) sono da considerare le diverse tipologie di occupazione antropica delle forme legate allidrografia superficiale, di quelle di versante e di quelle carsiche. Tali occupazioni (abitazioni, infrastrutture stradali, impianti, aree a servizi, aree a destinazione turistica, ecc), contribuiscono a frammentare la naturale continuit morfologica delle forme, e ad incrementare le condizioni sia di rischio idraulico, ove le stesse forme rivestono un ruolo primario nella regolazione dellidrografia superficiale (gravine, corsi dacqua, doline), sia di impatto morfologico nel complesso sistema del paesaggio. Una delle forme di occupazione antropica maggiormente impattante quella, ad esempio, dellapertura di cave, che creano vere e proprie ferite alla naturale continuit del territorio, oltre che rappresentare spesso un pregiudizio alla tutela qualitativa delle acque sotterranee abbondantemente presenti in estesi settori di questo ambito. Non meno rilevanti sono le occupazioni delle aree prossime a orli morfologici, quali ad esempio quelli al margine di terrazzamenti o gravine, che precludono alla fruizione collettiva le visuali panoramiche ivi fortemente suggestive. Merita segnalare anche la scarsa valorizzazione ambientale di importanti sorgenti costiere, come quelle del Tara, del Galeso e del Chidro, ove si rinvengono ambienti in cui la costante presenza di acqua dolce o salmastra in aree interne ha originato condizioni ottimali per lo sviluppo di ecosistemi ricchi di specie diversificate, e per la relativa fruizione ecoturistica. Altri elementi di criticit sono le trasformazioni delle aree costiere, soprattutto ai fini della fruizione turistica, che spesso avvengono in assenza di adeguate valutazioni degli effetti indotti sugli equilibri meteo marini (vedasi ad esempio la costruzione di porti e moli, con significativa alterazione del trasporto solido litoraneo). 3.1.3 La valenza ecologica dellArco ionico tarantino Le scarpate a contatto con lAlta Murgia, coltivate a seminativi ma con ampie superfici boschive a conifere e latifoglie presentano unalta valenza ecologica. La matrice agricola infatti sempre intervallata (lame e gravine) o prossima a spazi naturali (boschi e macchia), frequenti gli elementi naturali e le aree rifugio (muretti a secco, siepi e filari). Vi un elevata contiguit con gli ecotoni e biotopi. Lagroecosistema si presenta diversificato e complesso. Il livello alto dei terazzi a morfologia sub pianeggiante posti alla base della scarpata dellarco ionico-tarantino occidentale, da

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    cui si originano le gravine di Ginosa, Castellaneta, Palagianello e Palagiano, con copertura ad oliveti e frutteti, ha una valenza ecologica medio-alta. La matrice agricola infatti spesso prossima a spazi naturali, frequenti gli elementi naturali e le aree rifugio (muretti, filari ed affioramenti rocciosi). Vi un discreta contiguit con ecotoni e biotopi. Lagroecosistema si presenta in genere diversificato e complesso. Larea del livello intermedio e quello pi basso dei terrazzi marini dellarco ionico occidentale coltivato in intensivo a frutteti (agrumeti), oliveti e vite per uva da tavola vengono considerati ad alta criticit per il forte impatto ambientale e paesaggistico-visivo. Non sono presenti estesi elementi di naturalit tanto nella matrice che in contiguit. Lagroecosistema si presenta con scarsa diversificazione e complessit. Il livello inferiore e superiore della piattaforma di abrasione marina dellarco ionico tarantino orientale, bench separati da aree a pascolo e macchia, si presentano coltivati in intensivo a vigneto e seminativi. La Valenza ecologica pertanto bassa o nulla. La matrice agricola ha infatti decisamente pochi e limitati elementi residui di naturalit con una scarsa presenza boschi, siepi, muretti e filari e scarsa contiguit a ecotoni e biotopi. La pressione antropica invece sugli agroecosistemi dellarco notevole tanto da presentarsi scarsamente complessi e diversificati.

    La valenza ecologica. Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

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    3.1.4 Naturalit La carta della naturalit, frutto di un lavoro rigoroso di verifica sul campo e di georeferenziazione puntuale dei valori della naturalit e seminaturalit della regione, costituisce la base per la definizione, al di l delle perimetrazioni amministrative dei parchi e aree protette (sovente mutilate nei loro confini ambientali da ragioni politico-amministrative) del patrimonio naturalistico connesso alle aree silvopastorali, alle zone umide, i laghi, le saline, le doline, ecc.. Queste aree costituiscono la sede principale della biodiversit residua della regione; e come tali vanno a costituire i gangli principali su cui si poggia il progetto di rete ecologica regionale del PPTR; le altre carte che compongono lelaborato (ricchezza delle specie di fauna di interesse conservazionistico; ricchezza della flora minacciata, aree significative per la fauna suddivise in ecological group) e il database sul sistema delle aree protette e della Rete Natura 2000 costituiscono la interpretazione della ricca base patrimoniale in campo ecologico della regione e dellestesa articolazione delle aree protette su cui si fonda la struttura della prima carta progettuale della Rete ecologica regionale: la Rete ecologica della Biodiversit.

    La naturalit. Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    3.1.5 Il sistema insediativo Lambito si compone di due differenti figure insediative: ad ovest il territorio delle gravine con una forte relazione tra il tessuto edificato storico ed i solchi erosivi che giungono a mare attraversando la piana, ad est Taranto ed il suo hinterland caratterizzato da un sistema radiale che si apre a ventaglio sulla costa jonica. Attraversando larco occidentale, si osserva un territorio fortemente connotato: landamento altimetrico a ventaglio solcato trasversalmente dalle gravine. La strada statale 106 segna un vero e proprio limite tra lagricoltura produttiva a Nord Ovest e il sistema dei boschi e di pinete costiere a Sud-Est, entro cui si immergono le piattaforme turistiche.

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    Sistema insediativo

    Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    Il carattere compatto dei centri delle gravine viene solo in parte contraddetto da una distribuzione delledificato pi recente in relazione alla viabilit; ad esempio a Ginosa ledificato si dispone a tratti lungo il pendolo che porta dalla citt alla sua marina, lasciando complessivamente percepibile il rapporto con la campagna. Sono le pinete costiere ad essere interessate da fenomeni di edificazione di piattaforme turistiche: case unifamiliari su lotto si estendono al di sotto delle pinete. Laccesso selezionato di questi insediamenti comporta la scarsa accessibilit di lunghi tratti di costa, resa difficile anche dalla prossimit della costa alla ferrovia. La marina di Castellaneta si estende al di sotto della pineta: la diffusione di case uni-bifamiliari su lotto si compatta nella parte pi consolidata lungo alcuni viali urbani, intorno ai quali si localizzano anche centralit, servizi, piazzette con attivit commerciali. Il carattere della parte in pianura pi urbano, ma non si relaziona ne con la spiaggia, ne con la struttura agraria. La citt si percepisce, ma si raggiunge con difficolt sia dalla SS 106 che dalla costa. Lasse stradale subcostiero divenuto negli ultimi anni attrattore di grossi servizi per il turismo che si impongono sulla trama agraria della riforma: ristoranti, alberghi, parchi acquatici hanno in parte cancellato un paesaggio agrario disegnato nel tempo e contraddistinto dalledificato della riforma che fortemente legato alla produzione agricola, scandiva con un ritmo serrato il territorio agricolo. Gli assi viari della SS 106 e della SS 7, che congiungono Taranto allautostrada segnano il passaggio dal primo al secondo sistema. Il Mar Piccolo ed il Mar Grande dividono il capoluogo in due parti funzionalmente distinte:da un lato la grande area produttiva dellILVA che si espande

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    tentacolarmente verso Massafra e verso Statte-Crispiano, dallaltro la citt storica consolidata con le sue marine che inglobano i centri minori di Talsano, Leporano, Pulsano. La fabbrica ad Ovest e la residenza ad Est impongono sul territorio alti livelli di criticit che investono lintero ambito. 3.1.6 Il paesaggio costiero Questa unit costiera si estende da Lido Azzurro (al confine tra Taranto e Massafra) al lago Salinella (al confine tra Puglia e Basilicata), e ricade nei comuni di Massafra, Palangiano, Castellaneta e Ginosa. La morfologia costiera si presenta bassa e sabbiosa, a profilo digradante, bordata da pi ordini di cordoni dunari, disposti in serie parallele: dai pi recenti in prossimit del mare, ai pi antichi verso lentroterra. Le dune sono caratterizzate da continuit laterale notevolmente accentuata e sono ampiamente colonizzate da vegetazione arbustiva e macchia mediterranea. Le tipiche formazioni di Pino dAleppo mostrano altezze variabili, che superano anche i 15 m di altezza, e si estendono verso linterno fino ad unampiezza massima di 1,5 chilometri, come nei pressi del Borgo Pineto, per poi rastremarsi e scomparire in corrispondenza di Chiatona, marina storica di Palagiano e Massafra. Lungo tutto il litorale, dune non ancora cementate si alternano a dune cementate a composizione calcarenitica e depositi alluvionali pleistocenici e olocenici, trasportati dalle aree interne attraverso i numerosi corsi dacqua presenti.

    Ginosa, la marina e il bosco Il Pineto. Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    La costa di Palagiano e Castellaneta.

    Immagine tratta da http://paesaggio.regione.puglia.it

    Diversamente da altre zone della Puglia meridionale, questo paesaggio costiero contraddistinto da una quinta scenica di forte impatto visivo, formata dalla successione continua di terrazzi pianeggianti, disposti a diverse altezze s.l.m., variamente estesi e digradanti verso il mare con

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    andamento uniforme e pressoch parallelo alla linea di cost