WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA...

57
WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M. 25/5/2016) RiCA (Rigenerare Comunità e Abitare) verso Human Technopole NO.5.9.L COMUNE DI VANZAGO (MI) REALIZZAZIONE DI UN COMMUNITY HUB/#OP CAFE’ PRESSO I LOCALI AL PIANO TERRA DELL’ALA LATERALE DI PALAZZO CALDERARA PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO R. A0.05 Relazione Tecniche Impianto elettrico Impianto termico Capogruppo e coordinamento progetto: arch. Emilio Caravatti caravatti_caravatti architetti Piazza San Paolo 4 Monza MB 20900 Italia T + 39 039 327425 www.caravatti.it Progetto architettonico arch. Emilio Caravatti, arch. Elena Verri. Progettazione strutture: ing. Filippo Valaperta, FV progetti, Milano Progettazione impianti meccanici ed elettrici: ing. Emilio Panzeri, Polistudio, Barzanò (LC) Coordinamento alla sicurezza in fase di progetto: arch. Massimiliano Filoramo

Transcript of WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA...

Page 1: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano

Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M. 25/5/2016) RiCA (Rigenerare Comunità e Abitare) verso Human Technopole NO.5.9.L COMUNE DI VANZAGO (MI) REALIZZAZIONE DI UN COMMUNITY HUB/#OP CAFE’ PRESSO I LOCALI AL PIANO TERRA DELL’ALA LATERALE DI PALAZZO CALDERARA PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO R. A0.05 Relazione Tecniche Impianto elettrico Impianto termico Capogruppo e coordinamento progetto: arch. Emilio Caravatti caravatti_caravatti architetti Piazza San Paolo 4 Monza MB 20900 Italia T + 39 039 327425 www.caravatti.it Progetto architettonico arch. Emilio Caravatti, arch. Elena Verri. Progettazione strutture: ing. Filippo Valaperta, FV progetti, Milano Progettazione impianti meccanici ed elettrici: ing. Emilio Panzeri, Polistudio, Barzanò (LC) Coordinamento alla sicurezza in fase di progetto: arch. Massimiliano Filoramo

ZERO-QUATTRO
EMILIO TIMBRO
ZERO-QUATTRO
EMILIO TIMBRO
Page 2: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano

Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M. 25/5/2016) RiCA (Rigenerare Comunità e Abitare) verso Human Technopole NO.5.9.L COMUNE DI VANZAGO (MI) REALIZZAZIONE DI UN COMMUNITY HUB/#OP CAFE’ PRESSO I LOCALI AL PIANO TERRA DELL’ALA LATERALE DI PALAZZO CALDERARA PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO R. A0.05 Relazioni tecniche

. Relazione impianto elettrico hub/#op cafè

Page 3: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

INDICE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. PREMESSA 2

2. PRESCRIZIONI GENERALI IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI 2

3. DESTINAZIONE D’USO DELL’IMMOBILE 4

4. GRADO DI PROTEZIONE MINIMO RICHIESTO NEGLI AMBIENTI 4

5. COMPOSIZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO 5

5.1. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE 5

5.2. LINEE DI ALIMENTAZIONE 5

5.3. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA 5

5.4. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA 6

5.5. IMPIANTO ALLARME SERVIZIO IGIENICO DEISABILI 6

5.6. IMPIANTO FORZA MOTRICE 6

5.7. IMPIANTO ILLUMINAZIONE ESTERNA 7

5.8. IMPIANTO ELETTRICO AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO MECCANICO 7

6. COMPOSIZIONE DEGLI IMPIANTI SPECIALI 7

6.1. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO TV/SAT 7

6.2. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO (RETE DATI) 7

6.3. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DI ALLARME ANTINTRUSIONE 8

6.4. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA 8

7. CORRENTE DI CORTOCIRCUITO PRESUNTA 8

8. IMPIANTO DI MESSA A TERRA 8

9. DIMENSIONAMENTO DI TERRA 9

10. QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE 10

11. CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO 10

12. DIMENSIONAMENTO CONDUTTURE 10

13. POTENZA IMPIEGATA E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI 11

Page 4: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

1

14. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI 12

15. CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA 12

16. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI IN RAME 12

17. SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA 13

18. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI 13

18.1. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI 13

18.2. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI 13

19. POSA IN OPERA 14

20. PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE 14

21. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE 15

22. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE 16

23. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE 16

24. IMPIANTI DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 16

24.1. ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA 16

24.2. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 17

24.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO 17

25. CAVI E CONDUTTORI 17

26. TUBI A VISTA 18

27. PRESE A SPINA 18

28. QUADRI ELETTRICI IN MATERIALE ISOLANTE 19

29. APPARECCHIATURE MODULARI 19

30. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI 20

Page 5: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

2

IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. PREMESSA

La presente relazione tecnica illustrativa di progetto impianto elettrico, ha come oggetto la descrizione dell’impianto

elettrico e degli impianti speciali relativi alla ristrutturazione e trasformazione dell’edificio a destinazione bar nel comune

di Vanzago (MI). L’edificio oggetto dell’intervento è sito nel comune di Vanzago ed è di proprietà comunale.

Originariamente pensato come spazio per uffici è ora inutilizzato. Scopo dell’Amministrazione Comunale e oggetto di

questo progetto è il recupero dello stabile con una ristrutturazione parziale, al fine di utilizzarlo come bar.

L’edificio è composto da una palazzina a tre piani fuori terra. Il piano primo e secondo sono esistenti e sono adibiti a

uffici mentre il piano terra, che è vuoto e inutilizzato, è oggetto del presente progetto di recupero e ristrutturazione, è

suddiviso in due porzioni ben distinte divise da un portico, una porzione sarà utilizzata per la creazione di un bar mente

l’altra sarà adibita a comando della Polizia municipale. La zona bar si presenta di pianta rettangolare con superficie di

circa 150 m². L’accesso al bar avviene tramite due ingressi, uno tramite l’atrio d’ingresso del municipio, l’altro

direttamente dall’esterno verso la sala caffè/lettura.

La presente documentazione di progetto prende in considerazione solo ed esclusivamente la realizzazione dell’impianto

elettrico ed impianti speciali dell’area destinata a bar con annessi servizi igienici, salone polifunzionale e sala

caffè/lettura.

Al servizio dell’area in oggetto verranno realizzati i seguenti impianti:

- Avanquadro per protezione linea generale di alimentazione

- Quadro elettrico generale

- Impianto illuminazione ordinaria (solo punti luce)

- Impianto illuminazione di emergenza

- Impianto allarme servizio igienico disabili

- Impianto forza motrice e allacciamento utenze/attrezzature bar

- Predisposizione linea per impianto illuminazione esterna

- Impianti speciali (predisposizione impianto TV/SAT, predisposizione impianto cablaggio strutturato,

predisposizione impianto antintrusione, predisposizione impianto diffusione sonora)

- Impianto elettrico al servizio dell’impianto meccanico.

- Impianto di messa a terra

Per la descrizione dei singoli impianti si rimanda ai capitoli successivi.

2. PRESCRIZIONI GENERALI IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI

Il progetto dell’impianto elettrico ed impianti speciali per l’intervento in oggetto sarà realizzato con criteri di qualità ed

innovazione tecnologica al fine di ottenere un sistema impiantistico sicuro e di massima flessibilità ed adattabilità

nell’organizzazione spaziale e distributiva della struttura.

Page 6: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

3

Particolare attenzione sarà dedicata al tema della sostenibilità ambientale, privilegiando l’’utilizzo di tecnologie volte al

risparmio energetico.

L’impianto elettrico e gli impianti speciali saranno quindi progettati in ottica di massima funzionalità e comfort,

prevedendo l’installazione e l’automazione di tutte le utenze necessarie.

L’esecuzione degli impianti dovrà avvenire a regola d’arte con utilizzo di materiale e componenti rispondenti alle vigenti

normative.

Gli impianti saranno progettati in conformità a quanto previsto dal D.M. 22 Gennaio 2008 n.37 “Riordino delle

disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”, normativa CEI (Comitato

Elettronico Italiano), norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti agenti in campo

nazionale-regionale-locale e le norme di buona tecnica.

DECRETO N.37 DEL 22 GENNAIO 2008: “RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI

ATTIVITA’ DI INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI (G.U. N.61 DEL 12-03-

2008)”

ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE

1) Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici,indipendentemente dalla destinazione d’uso,

collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l’impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a

partire dal punto di consegna della fornitura.

2) Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue

Impianti di produzione,trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione

contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere.

Impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere.

ART. 5 PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI

1) Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), b) ,c), d), e), g)

è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al

comma 2, il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica

richiesta mentre, negli altri casi, il progetto come specificato all’articolo 7, comma 2, è redatto, in alternativa, dal

responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

2) Il progetto per l’installazione, trasformazione e ampliamento, è redatto da un professionista iscritto agli albi professionali

secondo le specifiche competenze tecniche richieste , nei seguenti casi:

Impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a) per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità

abitative aventi potenza impegnata superiore a 6KW o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie

superiore a 400 mq.

Impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali è obbligatorio

il progetto e in ogni caso per impianti di potenza maggiore a 1200VA resa dagli alimentatori.

Impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario

ed altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando

le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6KW o qualora la superficie superi i

200mq;

Page 7: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

4

Impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica

del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso

d’incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200m3

Impianti di cui all’articolo 1,comma 2, lettera b) relativi agli impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti

elettrici con obbligo di progettazione.

3) I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola dell’arte. I progetti elaborati in conformità alla vigente Normativa e

alle indicazioni delle guide e alle norme UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri

dell’Unione Europea o che sono parti contraenti dell’accordo sullo spazio economico europeo, si considerano redatti

secondo la regola dell’arte.

4) I progetti contengono almeno gli schemi dell’impianto ei disegni planimetrici, nonché una relazione tecnica sulla

consistenza e sulla tipologia dell’installazione, della trasformazione o dell’ampliamento stesso, con particolare riguardo

alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da

adottare. Nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio e in quelli con pericolo di esplosione, particolare attenzione è

posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.

5) Se l’impianto a base di progetto è variato in corso d’opera, il progetto presentato è integrato con la necessaria

documentazione tecnica attestante le varianti , alle quali, oltre che al progetto l’installatore è tenuto a fare riferimento

nella dichiarazione di conformità.

6) Il progetto ,di cui al comma 2, è depositato presso lo sportello unico per l’edilizia del comune in cui deve essere realizzato

l’impianto nei termini previsti all’articolo11.

I lavori dovranno essere eseguiti impiegando materiali nuovi, di ottima qualità, posti in opera secondo la migliore tecnica.

Si intendono compresi la fornitura dei materiali, le eventuali lavorazioni in officina, il trasporto in cantiere, il montaggio e

posa in opera, la manovalanza tecnica in aiuto ai montatori, il collaudo e relative prestazioni di personale.

3. DESTINAZIONE D’USO DELL’IMMOBILE

Come descritto in premessa, il presente elaborato progettuale si riferisce solo ed esclusivamente all’area destinata a bar

/ caffetteria. Ai fini dell’impianto elettrico, tale attività viene considerata ordinaria.

4. GRADO DI PROTEZIONE MINIMO RICHIESTO NEGLI AMBIENTI

- Bar – caffetteria – salone polifunzionale

Come sopra descritto, considerando l’ambiente in aggetto quali ordinari, il grado di protezione minimo richiesto a tutto

l’impianto dovrà essere non inferiore a IP4X.

- Pertinenze esterne

Le pertinenze esterne dell’immobile, trattandosi di ambiente esterno, si richiede un grado di protezione minimo non

inferiore a IP65.

Il grado di protezione minimo richiesto sta ad indicare che tutti i materiali impiegati, tutti sistemi di installazione e tutti i tipi

di collegamenti devono garantire il grado di protezione richiesto IPXX.

Page 8: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

5

5. COMPOSIZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO

5.1. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE

Per l’area in oggetto si prevedere la realizzazione di un impianto elettrico al fine di alimentare tutte le utenze elettriche

previste.

L’impianto sarà alimentato da un contatore energia dedicato installato in posizione opportuna all’esterno dell’immobile

ed in accordo con l’Ente Distribuzione Energia. L’impianto in oggetto è dimensionato per una potenza di 20 kW trifase

3F+N.

A valle del contatore energia, nella medesima nicchia, verrà installato l’avanquadro per la protezione della linea generale

di alimentazione. L’avanquadro sarà completo di interruttore automatico magnetotermico differenziale (rif. Schemi

unifilari di potenza allegati).

All’interno dell’area in oggetto si prevede l’installazione del quadro elettrico generale bar in posizione indicata in

planimetria allegata completo di idonee apparecchiature per la protezione delle linee di alimentazione elettriche di tutte

le utenze in campo.

Il quadro elettrico è un componente dell’impianto elettrico, e come tale deve avere un costruttore che ne dichiara la

conformità alle norme vigenti. Sul quadro deve essere installata una targa sulla quale devono essere indicate le

caratteristiche del quadro stesso. La Norma considera l’esistenza di 2 tipi di quadri: i quadri AS ed i quadri ANS. I quadri

AS sono quadri totalmente provati al tipo, sono stati sottoposti a tutte le prove di tipo previste dalle norme. I quadri AS

non devono necessariamente essere tutti uguali, sono infatti ammesse varianti non sostanziali rispetto al quadro

totalmente provato al tipo che non compromettano le prestazioni del quadro. I quadri ANS sono quadri parzialmente

provati al tipo, cioè sono stati sottoposti solo ad alcune prove di tipo prevista dalle norme. Le prove mancanti sono state

sostituite da calcoli a da misure semplificate.

5.2. LINEE DI ALIMENTAZIONE

Le linee di alimentazione in derivazione dal quadro elettrico saranno in cavo multipolare conforme alla normativa

europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11 con sezione adeguata a garantire una caduta di tensione non

superiore al 4%. Si prevede principalmente la realizzazione dell’impianto sottotraccia con posa di conduttori unipolari

conformi alla normativa europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11 con sezione adeguata a garantire una caduta

di tensione non superiore al 4% installati in tubazioni flessibili in pvc sottotraccia all’interno dei vari locali predisponendo

le necessarie scatole di derivazione per l’attestazione delle linee.

5.3. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA

Per tutti gli ambienti presenti si prevede la realizzazione di impianto di illuminazione sottotraccia con punti luce a plafone

e/o a parete, comandati da appositi interruttori/deviatori/invertitori/pulsanti installati in scatole portafrutto da incasso.

L’impianto di illuminazione ordinaria dovrà garantire un idoneo livello di illuminamento consono con la destinazione d’uso

del singolo ambiente. In questa fase non si prevede la fornitura e posa dei corpi illuminanti per l’illuminazione ordinaria.

Page 9: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

6

5.4. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Si prevede la realizzazione di un idoneo impianto di illuminazione di emergenza conforme alle norme di sicurezza

generale. L’illuminazione di emergenza sarà assolta con l’installazione di corpi illuminanti aventi lampada fluorescente

da 24W oppure con lampade equivalenti a tecnologia Led. I corpi illuminanti di emergenza saranno dotati di autotest per

il controllo periodico del funzionamento. Le lampade saranno installate in posizione opportuna ed in corrispondenza

delle vie di esodo. L’illuminazione di sicurezza dovrà garantire l’illuminazione delle vie di esodo e la segnalazione delle

uscite di sicurezza per il tempo necessario a consentire l’evacuazione di tutte le persone che si trovano nel complesso.

CORPO ILLUMINANTE DI EMERGENZA

5.5. IMPIANTO ALLARME SERVIZIO IGIENICO DEISABILI

Il servizio igienico disabili sarà dotato di idoneo impianto di allarme. Tale impianto sarà costituito da pulsante di chiamata

e pulsante unipolare a tirante e cordone munito di pomolo. All’esterno nel bagno, in posizione ben visibile, dovrà essere

posizionata la targa ottico-acustica per la segnalazione di attivazione dell’allarme. All’interno del bagno vi sarà il pulsante

per la tacitazione de tale allarme. L’impianto sarà realizzato sottotraccia.

5.6. IMPIANTO FORZA MOTRICE

L’impianto forza motrice sarà completo di prese di servizio 2P+T 10A, 2P+T 10/16 A tipo bipasso e/o tipo UNEL

distribuite in ciascun ambiente secondo l’utilizzo stesso e le necessità dell’attività.

PRES E DI DISTRIBUZIONE 230V

Rientrano inoltre nell’impianto di forza motrice le opere elettriche necessarie per il corretto allacciamento e

funzionamento di tutte le apparecchiature / utenze elettriche del bar.

L’impianto di forza motrice sarà realizzato principalmente sottotraccia con tubazioni flessibili in pvc e scatole di

derivazione da incasso.

Page 10: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

7

5.7. IMPIANTO ILLUMINAZIONE ESTERNA

Si prevede la predisposizione con linea dedicata per l’illuminazione esterna completo di tubazione in pvc e scatole vuote

con filo di traino. Il comando di eventuali futuri corpi illuminati sarà realizzato con consenso da crepuscolare ed orologio.

5.8. IMPIANTO ELETTRICO AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO MECCANICO

L’edificio sarà dotato di apposito impianto di climatizzazione ambiente costituto da un sistema con ventilconvettori. Al

fine di un corretto funzionamento dell’impianto di climatizzazione si renderanno necessari allacciamenti elettrici alle varie

unità presenti.

Oltre ad allacciamenti elettrici di potenze si renderanno necessari l’installazione di eventuali cavi di segnale per la

corretta automazione dell’impianto di climatizzazione. Per specifiche si rimanda al progetto impianto meccanico.

6. COMPOSIZIONE DEGLI IMPIANTI SPECIALI

L’edificio in oggetto sarà completo di impianti speciali al fine di rendere efficiente e completo l’assetto impiantistico.

Più precisamente si prevede la realizzazione dei seguenti impianti speciali:

- predisposizione impianto TV/SAT

- predisposizione impianto cablaggio strutturato

- predisposizione impianto di allarme antintrusione

- predisposizione impianto diffusione sonora

Tutti i singoli impianti speciali dovranno essere completi di apposite apparecchiature al fine di rendere l’impianto

perfettamente funzionate e realizzato a regola d’arte.

Tutte le vie cavo degli impianti speciali dovranno essere opportunamente separate e distinte da quelle dell’impianto

elettrico.

6.1. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO TV/SAT

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto TV e SAT con installazione di tubazioni in pvc e

scatole di derivazione complete di filo di traino. La predisposizione sarà realizzata per consentire l’eventuale futura

installazione di un impianto completo di prese TV e prese SAT ed opportuni apparati di ricezione canali.

6.2. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO (RETE DATI)

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto cablaggio strutturato con installazione di tubazioni in

pvc e scatole di derivazione complete di filo di traino. Le predisposizione saranno realizzate per consentire l’eventuale

futura installazione di un impianto completo di prese trasmissione RJ45 dati in scatola portafrutto da incasso e armadio

dati.

Page 11: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

8

6.3. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DI ALLARME ANTINTRUSIONE

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto antintrusione con installazione di tubazioni in pvc e

scatole di derivazione complete di filo di traino. Le predisposizione saranno realizzate per consentire l’eventuale futura

installazione di un impianto perimetrale con contatti su porte e finestre e/o volumetrico nei vari ambienti.

6.4. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DIFFUSIONE SONORA

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto di diffusione sonora con installazione di tubazioni in

pvc e scatole di derivazione complete di filo di traino. Le predisposizione saranno realizzate per consentire l’eventuale

futura installazione di un impianto audio completo di apparecchiature di gestione e casse di diffusione nei vari locali.

7. CORRENTE DI CORTOCIRCUITO PRESUNTA

La corrente di cortocircuito presunta all’ingresso dei quadri sarà dimensionata in accordo con l’Ente di Distribuzione

dell’Energia. In questa fase progettuale si stima pari a 6kA.

8. IMPIANTO DI MESSA A TERRA

L’impianto di messa a terra per l’unità in oggetto sarà realizzato allacciandosi all’impianto di messa a terra generale

esistente dell’intero immobile. Il collegamento dovrà essere effettuato con corda unipolare giallo-verde di adeguata

sezione. L’impianto di messa a terra si attesterà al nodo equipotenziale generale posizionato in corrispondenza del

quadro elettrico generale.

Page 12: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

9

Ogni utilizzatore installato deve essere raggiunto e collegato al conduttore di protezione il quale deve fare capo al nodo

equipotenziale di terra dell’unità immobiliare.

Occorre prevedere inoltre i collegamenti equipotenziali di tutte le masse estranee eventualmente presenti.

Il conduttore di protezione deve essere installato all’interno del tubo flessibile in PVC nel quale vengono posati i

conduttori di fase e di neutro; di conseguenza esso deve avere una sezione di rame pari a quella dei suddetti conduttori.

L’impianto elettrico in BT 220V è alimentato da un sistema di I categoria e sarà collegato a terra con modo TT, cioè le

masse dell’impianto utilizzatore saranno collegate ad un impianto di messa a terra distinto da quello del collegamento a

terra di un punto (neutro) del sistema di alimentazione.

E’ vietato collegare l’impianto di terra dell’utilizzatore al neutro, in quanto questo potrebbe assumere tensioni pericolose.

La corrente di guasto nei modi di collegamento TT si chiude attraverso terra alla cabina di trasformazione da cui si

alimenta l’impianto. Questa corrente risulta molto limitata dalla resistenza di terra e quindi non raggiunge valori sufficienti

a far intervenire nei tempi richiesti gli interruttori di protezione contro le sovracorrenti. Risulta necessario installare

interruttori differenziali con sensibilità di qualche decina di milliampere, ciò consente di installare impianti di messa a

terra con valori di resistenza relativamente elevati.

9. DIMENSIONAMENTO DI TERRA

Impianto con modo di collegamento a terra TT (II categoria)

-SISTEMA TT:

Per il sistema di distribuzione TT (secondo le CEI 64-8/3 art.312.2.2 e CEI 64-8/4 art 413.1.4.1/2 - CEI 64-4) l'impianto di

terra dovrà essere tale da soddisfare la seguente:

Ra / Idn<=50

essendo:

Ra: somma delle resistenze dei conduttori di protezione e del dispersore, espressa in ohm.

Idn: a più elevata tra le correnti differenziali nominali d'intervento (soglia d'intervento) degli interruttori differenziali

installati, in ampere.

L'impianto di terra deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza come previsto

dal DPR 462/2001.

Esso comprende:

I dispersori di terra costituiti da uno o più elementi metallici posti in

intimo contatto con il terreno che realizzano il

collegamento con la terra.

Il conduttore di terra destinato a collegare i dispersori.

Page 13: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

10

Il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra e arriva in ogni

ambiente esso collega a massa tutte le parti

metalliche comprese quelle degli apparecchi di

illuminazione.

Il collettore o nodo principale nodo principale nel quale confluiscono tutti i

conduttori di terra, di protezione e di

equipotenzialità

Il conduttore equipotenziale avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità

fra masse e/o masse estranee (parti conduttrici

non facenti parte dell'impianto ma suscettibili di

introdurre il potenziale di terra).

10. QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e

devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali

possono essere esposti durante l’esercizio.

Detti materiali ed apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI, tabelle di unificazione Cei-Unel, ove

queste esistono, ed alla legge 791.

E’ preferibile la scelta dei prodotti con marchio di qualità IMQ.

Gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali istruzioni d’uso utilizzando la simbologia CEI.

11. CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO

Il dimensionamento dell'impianto e' passato attraverso l'analisi dei seguenti punti:

-analisi delle utenze

-dimensionamento delle condutture delle linee

-dimensionamento delle protezioni delle linee

-dimensionamento protezioni contatti indiretti

-dimensionamento protezioni contatti diretti

-dimensionamento delle luci di sicurezza

-dimensionamento messa a terra

12. DIMENSIONAMENTO CONDUTTURE

Il dimensionamento delle condutture e' stato realizzato con il criterio di limitare le cadute di tensione e di evitare il

surriscaldamento dei cavi in relazione alla loro posa in opera. I cavi scelti, in ottemperanza alle norme CEI 20-22, sono

non propagati la fiamma e si comportano come autoestinguenti anche se istallati a fascio in verticale.

Tutti i cavi istallati sono isolati in pvc conforme alla normativa europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11.

Page 14: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

11

I tubi a vista per l’installazione dei conduttori dovranno essere in PVC rigido tipo pesante con attacchi filettati di sezione

dimensionata in funzione delle esigenze di installazione.

Tutti i cavi devono essere segnalati alle estremità con apposite etichette che ne identificano il servizio e, prima di essere

collegati agli interruttori ed alle morsettiere, devono essere capocordati con appositi terminali. Le temperature di

riferimento adottate per la progettazione sono state: 30 gradi per cavi posati su passerelle o in tubi fuori dal terreno, 20

gradi per cavi interrati. I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra

e tensione nominale (UO/U) non inferiore a 450/750V, con simbolo di designazione 07.

Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni non inferiori a 300/500V, con

simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti per tensioni

nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore.

I conduttori usati nei cavidotti e nei tubi esterni devono essere di mescola adeguata conforme alla normativa europea

Prodotti da Costruzione CPR UE 305/1.

I cavi utilizzati devono portare il marchio IMQ e costruiti secondo le tabelle CEI-Unel C534-C535-C540.I conduttori posati

in tubazioni metalliche devono essere previsti di guaina antiabrasiva per tensione 0.6-1KV.

Tutti i conduttori devono essere:

Non propaganti fiamma (CEI 20.35)

Non propaganti incendio (CEI 20.22 II)

Ridotta emissione di gas corrosivi(CEI 20.37 I)

13. POTENZA IMPIEGATA E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI

Gli impianti sono stati dimensionati in funzione della potenza impegnata.

Le prestazioni e le garanzie di funzionalità dell’impianto, intese come portata di corrente, cadute di tensione, protezioni

ecc., sono riferite alla potenza impegnata.

La potenza impegnata in una linea si calcola nel seguente modo:

1) Potenza assorbita da ogni singolo utilizzatore moltiplicata per un coefficiente detto di utilizzazione (Ku)

P1 = Pu x Ku

2) Potenza totale per il quale deve essere dimensionato l’impianto, intesa come somma delle potenze assorbite dai

singoli utilizzatori, di cui sopra, moltiplicata per un coefficiente detto di contemporaneità (Kc)

Pt = (P1 + P2 + P3 + .....+ Pn) x Kc

La sezione dei cavi sarà quindi dimensionata in funzione della potenza totale Pt da trasportare, della tensione del

circuito, e della distanza da coprire. Per gli interruttori di protezione valgono gli stessi criteri presi in considerazione per i

cavi.

Page 15: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

12

14. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI

I conduttori impiegati per l’esecuzione dell’impianto devono avere i colori previsti dalle vigenti tabelle di unificazione Cei-

Unel 00722 e Cei-Unel 00712. Specificatamente i conduttori di neutro devono avere solo ed esclusivamente il colore blu

chiaro, i conduttori di protezione solo ed esclusivamente il bicolore giallo-verde.

I conduttori di fase devono avere per tutto l’impianto uno dei seguenti colori: nero, grigio, marrone.

Neutro Blu

Protezione Verde-giallo

Fase Nero

Fase Marrone

Fase Grigio

15. CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA

La caduta di tensione massima ammessa per gli impianti civili è pari al valore del 4% della tensione a vuoto, e del 6%

per gli impianti industriali.

16. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI IN RAME

Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti, devono essere

scelte tra quelle unificate.

Occorre evitare di superare i valori delle portate di correnti indicate dall’Unel.

In ogni caso occorre rispettare le sezioni minime ammesse per conduttori di rame dalle normative vigenti:

- 1,5 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando

- 1,5 mmq per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri

apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria

minore od uguale a 1,2 KW

- 2,5 mmq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza

unitaria superiore a 1,2 KW ed inferiore a 3 KW

- 6 mmq montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con

potenza nominale superiore a 3 KW

La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase per i circuiti

polifasi.

Page 16: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

13

La sezione dei conduttori di protezione deve essere uguale a quella dei conduttori di fase per sezioni minori od uguali a

16 mmq, pari a 16 mmq per conduttori di fase compresi fra 16 mmq e 35 mmq, e pari alla metà del conduttore di fase

per conduttori di fase maggiori di 35 mmq.

Sezione Fase Sezione Terra

meno di 16mmq uguale

tra 16 e 35mmq 16mmq

maggiore di 16mmq metà della fase

Il presente schema riguarda il caso in cui il conduttore di protezione fa parte dello stesso cavo del conduttore di fase

oppure risulta infilato nello stesso tubo di protezione del conduttore di fase.

17. SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA

La sezione del conduttore di terra non deve essere inferiore a quella del conduttore di protezione che vi viene collegato.

I minimi di sezione imposti dalla normativa sono:

16mmq in rame o in ferro se protetti contro la corrosione

25mmq rame

50mmq ferro

se non protetti contro la corrosione

18. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI

18.1. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI

I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione

principale, con un minimo di 6 mmq.

Se il conduttore equipotenziale è in rame non è richiesto di superare i 25 mmq di sezione, o una sezione di conduttanza

equivalente se il conduttore in questione è di materiale diverso.

18.2. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI

Un conduttore equipotenziale supplementare che connette due masse deve avere sezione non inferiore a quella del

conduttore di protezione di sezione minore.

Page 17: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

14

Nel caso che il conduttore equipotenziale supplementare connetta una massa a masse estranee deve avere sezione

non inferiore a metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione.

Nel caso che un conduttore equipotenziale connetta fra loro due masse estranee, o che connetta una massa estranea

all’impianto di terra, deve avere sezione non inferiore a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 6 mmq se

questa non esiste. I conduttori equipotenziali devono soddisfare, se necessario, le condizioni riportate in 543.1 norme

CEI 64-8.

19. POSA IN OPERA

La posa nei tubi a vista deve essere realizzata in ottemperanza alle norme CEI 64-8/5. Non devono essere superati

quindi i rapporti di riempimento tra sezione utile delle passerelle e sezione utile dei cavi.

I tubi protettivi in materiale isolante, flessibili o rigidi, possono essere di tipo leggero o pesante.

Quelli di tipo leggero possono essere utilizzati sottotraccia, a parete o a soffitto.

Quelli di tipo pesante devono essere utilizzati per la posa a vista fino a 2,5 m di altezza e per la posa sottopavimento.

L’uso dei tubi metallici è consigliabile quando occorre proteggere le conduttore da eventuali urti violenti

Il diametro interno dei tubi protettivi deve essere almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di

cavi. La sezione occupata dai cavi nei canali non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso, tenuto

conto del volume occupato dalle connessioni. Il canale deve essere munito di coperchio.

Nei canali possono essere posati anche cavi senza guaina.

La posa nelle passerelle è ammessa solo per i cavi con guaina, perchè le passerelle stesse possono presentare

asperità e spigoli tali da danneggiare i cavi senza guaina.

20. PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE

I conduttori che costituiscono l’impianto devono essere protetti contro le sovracorrenti causate dai sovraccarichi o dai

cortocircuiti.

La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata secondo le prescrizioni delle norme CEI 64.8 Sezione 4.

I conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore a almeno uguale alla corrente di impiego

(Ib), calcolato in funzione della potenza impegnata nel circuito e della tensione dello stesso.

Page 18: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

15

Gli interruttori magneto-termici da installare a protezione delle condutture devono avere una corrente nominale di

intervento (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata massima nominale (Iz), ed una

corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz) del conduttore.

In ogni caso devono essere sempre soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib <= In < = Iz If < = 1,45 Iz

La seconda delle diseguaglianze è automaticamente soddisfatta nel caso si impieghino interruttori magneto-termici

conformi alle norme CEI 23-3.

Gli interruttori automatici magneto-termici devono interrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi

nell’impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose in

funzione della relazione I² t <= K² S² , secondo l’articolo 434.3.2 delle norme CEI 64-8. E’ ammesso l’impiego di un

dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il

necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono essere coordinate in modo

che l’energia passante I² t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere

sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette. All’inizio di ogni impianto utilizzatore deve

essere installato un interruttore generale onnipolare munito di adeguati dispositivi di protezione contro le sovracorrenti.

Se la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione è superiore a 10KA, per garantire la protezione contro

le sollecitazioni termiche del cavo per un cortocircuito all’inizio della linea, è necessario adottare cavi di sezione almeno

2,5 mmq. Per maggiore sicurezza e per evitare il calcolo della lunghezza massima del circuito protetto è consigliabile

proteggere tutti i circuiti contro il sovraccarico, anche quando non è strettamente necessario, come ad esempio per il

circuito luce. Un fusibile scelto per la protezione contro il sovraccarico è anche adatto contro il cortocircuito, purchè

abbia il potere d’interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto d’installazione. Detti

dispositivi devono essere dimensionati secondo le disposizioni sopra esposte e devono essere in grado di interrompere

la massima corrente di corto circuito che può verificarsi nel punto in cui essi sono installati. Devono essere protette

singolarmente le derivazioni all’esterno. Devono essere protette singolarmente la derivazioni installate in ambienti

speciali. Devono essere protette singolarmente le condutture che alimentano motori o apparecchi utilizzatori che

possono dar luogo a sovraccarichi.

21. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

-INTERRUTTORI AUTOMATICI

Nel presente impianto elettrico sono utilizzati anche interruttori ad uso domestico o similare con caratteristica di

intervento di tipo C, la cui soglia di intervento magnetico è compresa tra 5In e 10In.

Interruttori automatici ad uso domestico e similare: questo tipo di interruttore deve essere scelto con un potere di

cortocircuito nominale Icn maggiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.

Page 19: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

16

22. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE

Le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che ne impedisca il contatto e possa essere

rimosso solo mediante distruzione dello stesso, ed in grado di resistere agli sforzi meccanici, termici ed elettrici cui può

essere soggetto nell’esercizio.

Vernici, lacche, smalti e similari da soli non sono considerati idonei.

23. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE

Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano almeno il grado di protezione

IP2X o IP4X nel caso di superfici di involucri o barriere orizzontali se a portata di mano.

Quando sia necessario, per ragioni di esercizio, aprire gli involucri si deve seguire una delle seguenti disposizioni:

-Uso di un attrezzo o una chiave se in esemplare unico ed affidata a personale specializzato

-Sezionamento delle parti attive mediante apertura con interblocco

-Interposizione di barriere a schemi che garantiscano un grado di protezione IP2X.

24. IMPIANTI DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

24.1. ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA

Per ogni edifico contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto un proprio impianto di terra (impianto

di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8.

Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza.

Esso comprende:

A) I dispersori di terra, costituiti da uno o più elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno e che realizzano il

collegamento elettrico con la terra.

B) Il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori fra di loro e al collettore o

nodo principale di terra.

I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal terreno, debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori di terra

per la parte interrata e conduttori di terra per la parte non interrata, o comunque isolata dal terreno).

C) Il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra e arriva in ogni ambiente. Esso deve essere collegato a

tutte le prese a spina, direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di

illuminazione con parti metalliche comunque accessibili.

E’ vietato l’impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione minore di 6 mmq.

Il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione.

D) Il collettore o nodo principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione, di equipotenzialità.

E) Il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee (parti

conduttrici non facenti parte dell’impianto elettrico suscettibili di introdurre il potenziale di terra).

Page 20: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

17

24.2. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte quelle parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico e degli

apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma che per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause

accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse). Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico

utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze deve avere un proprio

impianto di terra. A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati

ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione

esistenti nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso.

24.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL

CIRCUITO

Si attua la protezione prevista per il sistema TT

La protezione automatica contro i contatti indiretti si attua mediante l’interruttore differenziale che ha la capacità di

interrompere il circuito quando nel circuito stesso esiste una dispersione di corrente a causa di un guasto. Il valore di

targa dell’interruttore differenziale indica il valore di corrente di dispersione che esso è in grado di captare.

Tutte le masse del sistema devono essere collegate all’impianto di terra di cui sopra mediante apposito conduttore di

protezione. Il conduttore di protezione deve essere separato dal conduttore di neutro.

Tutte le prese a spina per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori, per i quali è prevista la protezione contro le

tensioni di contatto mediante collegamento a terra, devono essere munite di contatto di terra, connesso al conduttore di

protezione.Le protezioni devono essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito

guasto se la tensione di contatto assume valori pericolosi.

Per attuare al protezione mediante dispositivi di massima corrente a tempo inverso (interruttori differenziali) deve essere

soddisfatta la seguente condizione:

V

Ra =

Ia

Ia : valore, in ampere, della corrente di intervento istantanea del dispositivo di protezione (corrente differenziale)

V : tensione massima di contatto pari a 50V

Ra : resistenza del circuito di guasto e della rete di terra.

25. CAVI E CONDUTTORI

I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale

(UO/U) non inferiore a 450/750 V, con simbolo di designazione 07.

Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni non inferiori a 300/500 V, con

simbolo di designazione 05.

Page 21: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

18

Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti per tensioni nominali superiori, devono

essere adatti alla tensione nominale maggiore.

Tutti i conduttori devono avere i requisiti di non propagazione dell’incendio in conformità alla Norma CEI 20-22.

I conduttori posati nei cavidotti e nei tubi esterni devono essere di mescola secondo la Norma CEI 20.11 per tensioni

0,6-1KV, tensioni di prova 4 KV.

I cavi utilizzati devono essere dotati del marchio di qualità IMQ, e costruiti secondo la tabella CEI-Unel C534-C535-

C540. I conduttori posati in tubazioni metalliche e nelle canaline devono essere previsti di guaina antiabrasiva per

tensione 0,6-1 KV.

Tutti i conduttori devono essere:

- Non propaganti la fiamma (CEI 20.35)

- Non propaganti l’incendio (CEI 20.22 II)

- Ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20.37 I)

26. TUBI A VISTA

Per la posa a vista sono ammessi tubi metallici o tubi in plastica di tipo pesante e rigidi purché di materiali non

propaganti la fiamma.

I tubi devono soddisfare le seguenti condizioni:

- Tubi metallici in vista di tipo zincato secondo le norme CEI 23.25 e CEI 23.28

- Tubi in PVC autoestinguente serie pesante

- Il diametro interno dei tubi circolari sarà almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso

contenuti e comunque non inferiore a 16 mm

- Per i tubi di sezione diversa dalla circolare il rapporto tra la sezione interna del tubo e quella occupata dai cavi non sarà

inferiore a 2.

27. PRESE A SPINA

Le prese a spina devono essere schermate a seconda del luogo di installazione, in ogni caso tutte devono essere dotate

di alveolo di terra collegato al conduttore di protezione.

Rispetto agli agenti esterni, i gradi di protezione minimi da rispettare sono:

IP30 per luoghi generici in assenza di umidità, stillicidio e polvere

IP40 in ambienti umidi

IP44 in tutti gli ambienti con quantità di acqua e con quantità di polveri non

trascurabili

IP55 in tutti gli ambienti con forti concentrazioni di umidità, possibilità di getti

d'acqua, molte polveri in tutti gli ambienti definiti a maggior rischio in caso

d'incendio.

Page 22: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

19

In tutti gli uffici o ambienti similari si devono installare prese con corrente nominale di 10A, con alveoli allineati e

schermati, in apposite scatole portafrutto con supporto fissato a vite alla struttura, in un numero massimo di 5 per ogni

circuito.

Le prese con portata di 16A devono essere tutte protette singolarmente contro le sovracorrenti e dotate di interruttori di

blocco per consentire l’accoppiamento e disaccoppiamento presa-spina a circuito aperto.

Negli ambienti di tipo civile, con presenza di umidità tipo: bagni, cantine, cucine, ecc. le prese devono essere montate in

involucri che garantiscono il grado di protezione minimo IP44.

28. QUADRI ELETTRICI IN MATERIALE ISOLANTE

I quadri elettrici in materiale isolante devono avere una resistenza alla prova del filo incandescente a 960°C (norma CEI

50.11).

I quadri in cui è previsto il montaggio di interruttori automatici e differenziali fino a 250A devono essere composti da una

cassetta completa di profilati normalizzati EN50022 e da un coperchio con o senza portello. Devono essere disponibili

con grado di protezione IP55.

I quadri in cui è previsto il montaggio di interruttori da 100A a 250A od apparecchi tipo relè, contattori montati e cablati

all’interno del quadro stesso, devono essere composti da cassette isolanti con piastra porta-apparecchi estraibile per

consentire il cablaggio degli apparecchi in officina.

29. APPARECCHIATURE MODULARI

Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere del tipo modulare e componibile con

fissaggio a scatto sul profilato normalizzato EN50022, ad eccezione degli automatici da 125A in su che si fisseranno a

mezzo di bulloni.

Gli interruttori magnetotermici differenziali devono essere componibili con dimensioni multiple del modulo base

17,5x45x53 mm.

Gli interruttori magnetotermici-differenziali devono essere componibili con gli interruttori automatici e devono essere

disponibili fino a 60A.

Detti interruttori automatici devono essere interamente assemblati e tarati in fabbrica, e devono essere dotati di un

dispositivo che consenta la visualizzazione dell’avvenuto intervento e permetta di distinguere se detto intervento è

provocato dalla protezione magnetotermica o da quella differenziale.

La serie modulare alla quale appartengono gli interruttori magnetotermici e differenziali deve comprendere una vasta

gamma di apparecchi complementari come: trasformatori, limitatori di sovratensione, filtri antidisturbo, strumenti di

misura, relè passo-passo, ecc.

Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con o senza protezione magnetotermica con corrente

nominale da 100A in su devono appartenere alla stessa serie.

Gli interruttori con protezione magnetotermica di questo tipo devono essere selettivi rispetto agli automatici fino a 63A.

Page 23: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Bar – Comune Vanzago 17-074-00049

20

30. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI

Gli impianti ed in componenti devono essere realizzati a regola d’arte (legge 186 del 01/03/1968), e le loro

caratteristiche devono rispondere alle norme di legge ed ai regolamenti attualmente in vigore:

-Prescrizioni dei VVFF. e delle autorità locali

-Prescrizioni ed indicazioni dell’ENEL o dell’azienda distributrice dell’energia elettrica per quanto di loro competenza nei

punti di consegna

-Prescrizioni del capitolato del ministero dei LL.PP.

-Disposizioni di legge e norme CEI qui elencate:

CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti

elettrici

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000V in c.a. e 1500V in c.c., norme generali

CEI 64-9 Impianti elettrici utilizzatori negli edifici civili a destinazione

residenziale e similare

CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per

uso residenziale e terziario.

CEI 64-50 Edilizia residenziale Guida per l'integrazione nell'edificio degli

impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

Legge n.186 del 01/03/68 Disposizioni concernenti la produzione a regola d’arte di

materiali, apparecchiature, macchinari, installazione ed

impianti elettrici ed elettronici.

Legge n.791 del 18/10/77 Attuazione della direttiva del consiglio del comunità europee (n.73/23

CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale

elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M. 22/01/2008 n.37 Norme per la sicurezza degli impianti elettrici.

D. Lgs 81/2008 Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di

lavoro.

CPR (UE 305/2011) Regolamento Prodotti da Costruzione

Si precisa che per quanto riguarda le norma CEI, si fa riferimento all’edizione attualmente in vigore comprensiva di

eventuali varianti.

Page 24: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano

Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M. 25/5/2016) RiCA (Rigenerare Comunità e Abitare) verso Human Technopole NO.5.9.L COMUNE DI VANZAGO (MI) REALIZZAZIONE DI UN COMMUNITY HUB/#OP CAFE’ PRESSO I LOCALI AL PIANO TERRA DELL’ALA LATERALE DI PALAZZO CALDERARA PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO R. A0.05 Relazioni tecniche

. Relazione impianto elettrico vigili

Page 25: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

INDICE IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. PREMESSA ........................................................................................................................................................ 2

2. PRESCRIZIONI GENERALI IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI ................................................................... 2

3. DESTINAZIONE D’USO DELL’IMMOBILE ......................................................................................................... 4

4. GRADO DI PROTEZIONE MINIMO RICHIESTO NEGLI AMBIENTI ................................................................. 4

5. COMPOSIZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO ............................................................................................... 5

5.1. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE........................................................................................................ 5

5.2. LINEE DI ALIMENTAZIONE ............................................................................................................................. 5

5.3. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA ................................................................................................... 5

5.4. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA ........................................................................................... 6

5.5. IMPIANTO ALLARME SERVIZIO IGIENICO DEISABILI .................................................................................. 7

5.6. IMPIANTO FORZA MOTRICE .......................................................................................................................... 7

5.7. IMPIANTO ELETTRICO AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO MECCANICO .......................................................... 7

6. COMPOSIZIONE DEGLI IMPIANTI SPECIALI ................................................................................................... 8

6.1. IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO (RETE DATI) ................................................................................. 8

6.2. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO TV/SAT ......................................................................................................... 8

6.3. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DI ALLARME ANTINTRUSIONE .................................................................. 8

7. CORRENTE DI CORTOCIRCUITO PRESUNTA ............................................................................................... 8

8. IMPIANTO DI MESSA A TERRA ........................................................................................................................ 9

9. DIMENSIONAMENTO DI TERRA..................................................................................................................... 10

10. QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE ........................................................................... 11

11. CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO........................................................................................................... 11

12. DIMENSIONAMENTO CONDUTTURE ............................................................................................................ 11

13. POTENZA IMPIEGATA E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI ................................................................ 12

14. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI ........................................................................................................................ 12

Page 26: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

1

15. CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA ............................................................................................... 13

16. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI IN RAME .............................................................................................. 13

17. SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA ........................................................................................ 14

18. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI ............................................................................... 14

18.1. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI ............................................................................................. 14

18.2. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI .................................................................................. 14

19. POSA IN OPERA .............................................................................................................................................. 14

20. PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE .............................................................................................................. 15

21. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE ........................................................................................................................ 16

22. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE .................................................. 16

23. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE ..................................................................... 17

24. IMPIANTI DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI ................ 17

24.1. ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA ....................................................................................................... 17

24.2. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI ......................................................................................... 17

24.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL CIRCUITO . 18

25. CAVI E CONDUTTORI ..................................................................................................................................... 18

26. TUBI A VISTA ................................................................................................................................................... 19

27. PRESE A SPINA ............................................................................................................................................... 19

28. QUADRI ELETTRICI IN MATERIALE ISOLANTE ............................................................................................ 20

29. APPARECCHIATURE MODULARI................................................................................................................... 20

30. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI ........................................................... 21

Page 27: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

2

IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

1. PREMESSA

La presente relazione tecnica illustrativa di progetto impianto elettrico, ha come oggetto la descrizione dell’impianto

elettrico e degli impianti speciali relativi alla ristrutturazione e trasformazione dell’edificio a destinazione uffici comando

della Polizia Municipale nel comune di Vanzago (MI). L’edificio oggetto dell’intervento è sito nel comune di Vanzago ed è

di proprietà comunale.

Originariamente pensato come spazio per uffici è ora inutilizzato. Scopo dell’Amministrazione Comunale e oggetto di

questo progetto è il recupero dello stabile con una ristrutturazione parziale, al fine di utilizzarlo come uffici comando della

Polizia Municipale.

L’edificio è composto da una palazzina a tre piani fuori terra.

Il piano primo e secondo sono esistenti e sono adibiti a uffici mentre il piano terra, che è vuoto e inutilizzato, è oggetto

del presente progetto di recupero e ristrutturazione, è suddiviso in due porzioni ben distinte divise da un portico, una

porzione sarà utilizzata per la creazione di un bar mente l’altra sarà adibita a comando della Polizia municipale.

Il comando della Polizia Municipale si presenta di pianta a “L” con superficie di circa 120 m². L’accesso avviene tramite

un ingresso posto sotto al portico che contraddistingue le 2 zone.

La presente documentazione di progetto prende in considerazione solo ed esclusivamente la realizzazione dell’impianto

elettrico ed impianti speciali dell’area destinata ad uffici per i Vigili con annessi servizi igienici.

Al servizio dell’area in oggetto verranno realizzati i seguenti impianti:

- Installazione interruttore per protezione linea generale di alimentazione

- Quadro elettrico generale

- Impianto illuminazione ordinaria compresi corpi illuminanti

- Impianto illuminazione di emergenza

- Impianto allarme servizio igienico disabili

- Impianto forza motrice

- Impianti speciali (impianto cablaggio strutturato, predisposizione impianto TV/SAT, predisposizione impianto

antintrusione)

- Impianto elettrico al servizio dell’impianto meccanico.

- Impianto di messa a terra

Per la descrizione dei singoli impianti si rimanda ai capitoli successivi.

2. PRESCRIZIONI GENERALI IMPIANTO ELETTRICO E SPECIALI

Il progetto dell’impianto elettrico ed impianti speciali per l’intervento in oggetto sarà realizzato con criteri di qualità ed

innovazione tecnologica al fine di ottenere un sistema impiantistico sicuro e di massima flessibilità ed adattabilità

nell’organizzazione spaziale e distributiva della struttura.

Page 28: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

3

Particolare attenzione sarà dedicata al tema della sostenibilità ambientale, privilegiando l’’utilizzo di tecnologie volte al

risparmio energetico.

L’impianto elettrico e gli impianti speciali saranno quindi progettati in ottica di massima funzionalità e comfort,

prevedendo l’installazione e l’automazione di tutte le utenze necessarie.

L’esecuzione degli impianti dovrà avvenire a regola d’arte con utilizzo di materiale e componenti rispondenti alle vigenti

normative.

Gli impianti saranno progettati in conformità a quanto previsto dal D.M. 22 Gennaio 2008 n.37 “Riordino delle

disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”, normativa CEI (Comitato

Elettronico Italiano), norme, prescrizioni, regolamentazioni e raccomandazioni emanate dagli enti agenti in campo

nazionale-regionale-locale e le norme di buona tecnica.

DECRETO N.37 DEL 22 GENNAIO 2008: “RIORDINO DELLE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI

ATTIVITA’ DI INSTALLAZIONE DEGLI IMPIANTI ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI (G.U. N.61 DEL 12-03-

2008)”

ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE

1) Il presente decreto si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso,

collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l’impianto è connesso a reti di distribuzione si applica a

partire dal punto di consegna della fornitura.

2) Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati come segue

Impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione

contro le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere.

Impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere.

ART. 5 PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI

1) Per l’installazione, la trasformazione e l’ampliamento degli impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), b) ,c), d), e), g)

è redatto un progetto. Fatta salva l’osservanza delle normative più rigorose in materia di progettazione, nei casi indicati al

comma 2, il progetto è redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza tecnica

richiesta mentre, negli altri casi, il progetto come specificato all’articolo 7, comma 2, è redatto, in alternativa, dal

responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

2) Il progetto per l’installazione, trasformazione e ampliamento, è redatto da un professionista iscritto agli albi professionali

secondo le specifiche competenze tecniche richieste , nei seguenti casi:

Impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a) per tutte le utenze condominiali e per utenze domestiche di singole unità

abitative aventi potenza impegnata superiore a 6KW o per utenze domestiche di singole unità abitative di superficie

superiore a 400 mq.

Impianti elettrici realizzati con lampade fluorescenti a catodo freddo, collegati ad impianti elettrici, per i quali è obbligatorio

il progetto e in ogni caso per impianti di potenza maggiore a 1200VA resa dagli alimentatori.

Impianti di cui all’articolo 1, comma 2, lettera a), relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario

ed altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione superiore a 1000V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando

le utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata superiore a 6KW o qualora la superficie superi i

200mq;

Page 29: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

4

Impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica

del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio in caso

d’incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200m3

Impianti di cui all’articolo 1,comma 2, lettera b) relativi agli impianti elettronici in genere quando coesistono con impianti

elettrici con obbligo di progettazione.

3) I progetti degli impianti sono elaborati secondo la regola dell’arte. I progetti elaborati in conformità alla vigente Normativa e

alle indicazioni delle guide e alle norme UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli Stati membri

dell’Unione Europea o che sono parti contraenti dell’accordo sullo spazio economico europeo, si considerano redatti

secondo la regola dell’arte.

4) I progetti contengono almeno gli schemi dell’impianto ei disegni planimetrici, nonché una relazione tecnica sulla

consistenza e sulla tipologia dell’installazione, della trasformazione o dell’ampliamento stesso, con particolare riguardo

alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare e alle misure di prevenzione e di sicurezza da

adottare. Nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio e in quelli con pericolo di esplosione, particolare attenzione è

posta nella scelta dei materiali e componenti da utilizzare nel rispetto della specifica normativa tecnica vigente.

5) Se l’impianto a base di progetto è variato in corso d’opera, il progetto presentato è integrato con la necessaria

documentazione tecnica attestante le varianti , alle quali, oltre che al progetto l’installatore è tenuto a fare riferimento nella

dichiarazione di conformità.

6) Il progetto ,di cui al comma 2, è depositato presso lo sportello unico per l’edilizia del comune in cui deve essere realizzato

l’impianto nei termini previsti all’articolo11.

I lavori dovranno essere eseguiti impiegando materiali nuovi, di ottima qualità, posti in opera secondo la migliore tecnica.

Si intendono compresi la fornitura dei materiali, le eventuali lavorazioni in officina, il trasporto in cantiere, il montaggio e

posa in opera, la manovalanza tecnica in aiuto ai montatori, il collaudo e relative prestazioni di personale.

3. DESTINAZIONE D’USO DELL’IMMOBILE

Come descritto in premessa, il presente elaborato progettuale si riferisce solo ed esclusivamente all’area destinata ad

uffici per i Vigili. Ai fini dell’impianto elettrico, tale attività viene considerata ordinaria.

4. GRADO DI PROTEZIONE MINIMO RICHIESTO NEGLI AMBIENTI

- Uffici

Come sopra descritto, considerando l’ambiente in oggetto quale ordinario, il grado di protezione minimo richiesto a tutto

l’impianto dovrà essere non inferiore a IP4X.

- Pertinenze esterne

Le pertinenze esterne dell’immobile, trattandosi di ambiente esterno, si richiede un grado di protezione minimo non

inferiore a IP65.

Il grado di protezione minimo richiesto sta ad indicare che tutti i materiali impiegati, tutti sistemi di installazione e tutti i tipi

di collegamenti devono garantire il grado di protezione richiesto IPXX.

Page 30: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

5

5. COMPOSIZIONE DELL’IMPIANTO ELETTRICO

5.1. QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE

Per l’area in oggetto si prevedere la realizzazione di un impianto elettrico al fine di alimentare tutte le utenze elettriche

previste.

L’impianto sarà alimentato e derivato dall’impianto elettrico esistente nel palazzo Comunale con l’installazione nel

quadro elettrico esistente di interruttore automatico magnetotermico differenziale per la protezione della linea di

alimentazione del quadro elettrico uffici vigili.

All’interno degli uffici in oggetto si prevede l’installazione del quadro elettrico generale uffici Vigili in posizione indicata in

planimetria allegata completo di idonee apparecchiature per la protezione delle linee di alimentazione elettriche di tutte

le utenze in campo.

Il quadro elettrico è un componente dell’impianto elettrico, e come tale deve avere un costruttore che ne dichiara la

conformità alle norme vigenti.

Sul quadro deve essere installata una targa sulla quale devono essere indicate le caratteristiche del quadro stesso.

La Norma considera l’esistenza di 2 tipi di quadri: i quadri AS ed i quadri ANS.

I quadri AS sono quadri totalmente provati al tipo, sono stati sottoposti a tutte le prove di tipo previste dalle norme.

I quadri AS non devono necessariamente essere tutti uguali, sono infatti ammesse varianti non sostanziali rispetto al

quadro totalmente provato al tipo che non compromettano le prestazioni del quadro.

I quadri ANS sono quadri parzialmente provati al tipo, cioè sono stati sottoposti solo ad alcune prove di tipo prevista

dalle norme. Le prove mancanti sono state sostituite da calcoli a da misure semplificate.

5.2. LINEE DI ALIMENTAZIONE

Le linee di alimentazione in derivazione dal quadro elettrico saranno in cavo multipolare conforme alla normativa

europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11 con sezione adeguata a garantire una caduta di tensione non

superiore al 4%. Si prevede principalmente la realizzazione dell’impianto sottotraccia con posa di conduttori unipolari

conforme alla normativa europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11 con sezione adeguata a garantire una caduta

di tensione non superiore al 4% installati in tubazioni flessibili in pvc sottotraccia all’interno dei vari locali predisponendo

le necessarie scatole di derivazione per l’attestazione delle linee.

5.3. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE ORDINARIA

Per tutti gli ambienti presenti si prevede la realizzazione di impianto di illuminazione sottotraccia con punti luce a plafone

e/o a parete e corpi illuminanti idonei alla destinazione d’uso dei locali, comandati da appositi interruttori installati in

scatole portafrutto da incasso.

Per gli ambienti destinati ad uffici, si prevedono corpi illuminanti con tecnologia a led tipo lampada a sospensione a

doppia emissione marca Esse-ci modello Smart System DPL L1530mm c/1x60W led 3000°K UGR<19 Fin. Laccato

bianco o similare comandati da interruttori posti in posizione opportuna.

Page 31: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

6

CORPO ILLUMINANTE MARCA ESSE-CI MODELLO SMART SYSTEM DPL POTENZA 60W LED

Per il servizio igienico e antibagno si prevedono corpi illuminanti tipo plafoniera tonda con corpo in termoplastico

autoestinguente, diffusore in policarbonato stabilizzato ai raggi UV, IP 65, Ø esterno 28 cm, completi di lampadina a

basso consumo potenza 26W.

L’impianto di illuminazione ordinaria dovrà garantire un idoneo livello di illuminamento consono con la destinazione d’uso

del singolo ambiente.

5.4. IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

Si prevede la realizzazione di un idoneo impianto di illuminazione di emergenza conforme alle norme di sicurezza

generale. L’illuminazione di emergenza sarà assolta con l’installazione di corpi illuminanti aventi lampada fluorescente

da 24W oppure con lampade equivalenti a tecnologia Led. I corpi illuminanti di emergenza saranno dotati di autotest per

il controllo periodico del funzionamento. Le lampade saranno installate in posizione opportuna ed in corrispondenza

delle vie di esodo. L’illuminazione di sicurezza dovrà garantire l’illuminazione delle vie di esodo e la segnalazione delle

uscite di sicurezza per il tempo necessario a consentire l’evacuazione di tutte le persone che si trovano nel complesso.

CORPO ILLUMINANTE DI EMERGENZA

Page 32: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

7

5.5. IMPIANTO ALLARME SERVIZIO IGIENICO DISABILI

Il servizio igienico disabili sarà dotato di idoneo impianto di allarme. Tale impianto sarà costituito da pulsante di chiamata

e pulsante unipolare a tirante e cordone munito di pomolo. All’esterno nel bagno, in posizione ben visibile, dovrà essere

posizionata la targa ottico-acustica per la segnalazione di attivazione dell’allarme. All’interno del bagno vi sarà il pulsante

per la tacitazione de tale allarme. L’impianto sarà realizzato sottotraccia.

5.6. IMPIANTO FORZA MOTRICE

L’impianto forza motrice sarà completo di prese di servizio 2P+T 10A, 2P+T 10/16 A tipo bipasso e/o tipo UNEL

distribuite in ciascun ambiente secondo l’utilizzo stesso e le necessità dell’attività.

PRES E DI DISTRIBUZIONE 230V

Più precisamente in corrispondenze delle scrivanie, in ogni ufficio si prevedono torrette a scomparsa per installazione

nel pavimento galleggiante. Tali torrette saranno a 8 posti, complete di prese 2P+T 10/16 A tipo bipasso e/o tipo UNEL

come indicato in planimetria allegata.

L’impianto di forza motrice sarà realizzato principalmente sottotraccia con tubazioni flessibili in pvc e scatole di

derivazione da incasso.

5.7. IMPIANTO ELETTRICO AL SERVIZIO DELL’IMPIANTO MECCANICO

L’edificio sarà dotato di apposito impianto di climatizzazione ambiente costituto da un sistema con ventilconvettori. Al

fine di un corretto funzionamento dell’impianto di climatizzazione si renderanno necessari allacciamenti elettrici alle varie

unità presenti.

Oltre ad allacciamenti elettrici di potenze si renderanno necessari l’installazione di eventuali cavi di segnale per la

corretta automazione dell’impianto di climatizzazione. Per specifiche si rimanda al progetto impianto meccanico.

Page 33: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

8

6. COMPOSIZIONE DEGLI IMPIANTI SPECIALI

L’edificio in oggetto sarà completo di impianti speciali al fine di rendere efficiente e completo l’assetto impiantistico.

Più precisamente si prevede la realizzazione dei seguenti impianti speciali:

- impianto cablaggio strutturato

- predisposizione impianto TV/SAT

- predisposizione impianto di allarme antintrusione

Tutti i singoli impianti speciali dovranno essere completi di apposite apparecchiature al fine di rendere l’impianto

perfettamente funzionate e realizzato a regola d’arte.

Tutte le vie cavo degli impianti speciali dovranno essere opportunamente separate e distinte da quelle dell’impianto

elettrico.

6.1. IMPIANTO CABLAGGIO STRUTTURATO (RETE DATI)

Si prevede la realizzazione di un impianto cablaggio strutturato composto da un armadio dati completo di strisce di

attestazione cavi installato nei pressi del quadro elettrico. Ciascun ufficio, in corrispondenza delle postazioni lavoro, si

prevede l’installazione di prese trasmissione RJ45 dati in torretta a pavimento e prese in scatola portafrutto da incasso.

6.2. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO TV/SAT

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto TV e SAT con installazione di tubazioni in pvc e

scatole di derivazione complete di filo di traino. La predisposizione sarà realizzata per consentire l’eventuale futura

installazione di un impianto completo di prese TV e prese SAT ed opportuni apparati di ricezione canali.

6.3. PREDISPOSIZIONE IMPIANTO DI ALLARME ANTINTRUSIONE

Si prevede la realizzazione della sola predisposizione dell’impianto antintrusione con installazione di tubazioni in pvc e

scatole di derivazione complete di filo di traino. Le predisposizione saranno realizzate per consentire l’eventuale futura

installazione di un impianto perimetrale con contatti su porte e finestre e/o volumetrico nei vari ambienti.

7. CORRENTE DI CORTOCIRCUITO PRESUNTA

La corrente di cortocircuito presunta all’ingresso dei quadri sarà dimensionata in accordo con l’Ente di Distribuzione

dell’Energia. In questa fase progettuale si stima pari a 6kA.

Page 34: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

9

8. IMPIANTO DI MESSA A TERRA

L’impianto di messa a terra per l’unità in oggetto sarà realizzato allacciandosi all’impianto di messa a terra generale

esistente dell’intero immobile. Il collegamento dovrà essere effettuato con corda unipolare giallo-verde di adeguata

sezione. L’impianto di messa a terra si attesterà al nodo equipotenziale generale posizionato in corrispondenza del

quadro elettrico generale.

Ogni utilizzatore installato deve essere raggiunto e collegato al conduttore di protezione il quale deve fare capo al nodo

equipotenziale di terra dell’unità immobiliare.

Occorre prevedere inoltre i collegamenti equipotenziali di tutte le masse estranee eventualmente presenti.

Il conduttore di protezione deve essere installato all’interno del tubo flessibile in PVC nel quale vengono posati i

conduttori di fase e di neutro; di conseguenza esso deve avere una sezione di rame pari a quella dei suddetti conduttori.

L’impianto elettrico in BT 220V è alimentato da un sistema di I categoria e sarà collegato a terra con modo TT, cioè le

masse dell’impianto utilizzatore saranno collegate ad un impianto di messa a terra distinto da quello del collegamento a

terra di un punto (neutro) del sistema di alimentazione.

E’ vietato collegare l’impianto di terra dell’utilizzatore al neutro, in quanto questo potrebbe assumere tensioni pericolose.

La corrente di guasto nei modi di collegamento TT si chiude attraverso terra alla cabina di trasformazione da cui si

alimenta l’impianto. Questa corrente risulta molto limitata dalla resistenza di terra e quindi non raggiunge valori sufficienti

a far intervenire nei tempi richiesti gli interruttori di protezione contro le sovracorrenti. Risulta necessario installare

interruttori differenziali con sensibilità di qualche decina di milliampere, ciò consente di installare impianti di messa a

terra con valori di resistenza relativamente elevati.

Page 35: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

10

9. DIMENSIONAMENTO DI TERRA

Impianto con modo di collegamento a terra TT (II categoria)

-SISTEMA TT:

Per il sistema di distribuzione TT (secondo le CEI 64-8/3 art.312.2.2 e CEI 64-8/4 art 413.1.4.1/2 - CEI 64-4) l'impianto di

terra dovrà essere tale da soddisfare la seguente:

Ra / Idn<=50

essendo:

Ra : somma delle resistenze dei conduttori di protezione e del dispersore, espressa in ohm.

Idn : a più elevata tra le correnti differenziali nominali d'intervento (soglia d'intervento) degli interruttori differenziali

installati, in ampere.

L'impianto di terra deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza come previsto

dal DPR 462/2001.

Esso comprende:

I dispersori di terra costituiti da uno o più elementi metallici posti in

intimo contatto con il terreno che realizzano il

collegamento con la terra.

Il conduttore di terra destinato a collegare i dispersori.

Il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra e arriva in ogni

ambiente esso collega a massa tutte le parti

metalliche comprese quelle degli apparecchi di

illuminazione.

Il collettore o nodo principale nodo principale nel quale confluiscono tutti i

conduttori di terra, di protezione e di

equipotenzialità

Il conduttore equipotenziale avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità

fra masse e/o masse estranee (parti conduttrici

non facenti parte dell'impianto ma suscettibili di

introdurre il potenziale di terra).

Page 36: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

11

10. QUALITA’ DEI MATERIALI E LUOGHI DI INSTALLAZIONE

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e

devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute all’umidità alle quali

possono essere esposti durante l’esercizio.

Detti materiali ed apparecchi devono essere rispondenti alle relative norme CEI, tabelle di unificazione Cei-Unel, ove

queste esistono, ed alla legge 791.

E’ preferibile la scelta dei prodotti con marchio di qualità IMQ.

Gli apparecchi devono riportare dati di targa ed eventuali istruzioni d’uso utilizzando la simbologia CEI.

11. CRITERI PER IL DIMENSIONAMENTO

Il dimensionamento dell'impianto e' passato attraverso l'analisi dei seguenti punti:

-analisi delle utenze

-dimensionamento delle condutture delle linee

-dimensionamento delle protezioni delle linee

-dimensionamento protezioni contatti indiretti

-dimensionamento protezioni contatti diretti

-dimensionamento delle luci di sicurezza

-dimensionamento messa a terra

12. DIMENSIONAMENTO CONDUTTURE

Il dimensionamento delle condutture e' stato realizzato con il criterio di limitare le cadute di tensione e di evitare il

surriscaldamento dei cavi in relazione alla loro posa in opera. I cavi scelti, in ottemperanza alle norme CEI 20-22, sono

non propagati la fiamma e si comportano come autoestinguenti anche se istallati a fascio in verticale.

Tutti i cavi istallati sono isolati in pvc e sono del tipo conforme alla normativa europea Prodotti da Costruzione CPR UE

305/11. I tubi a vista per l’installazione dei conduttori dovranno essere in PVC rigido tipo pesante con attacchi filettati di

sezione dimensionata in funzione delle esigenze di installazione.

Tutti i cavi devono essere segnalati alle estremità con apposite etichette che ne identificano il servizio e, prima di essere

collegati agli interruttori ed alle morsettiere, devono essere capocordati con appositi terminali.

Le temperature di riferimento adottate per la progettazione sono state: 30 gradi per cavi posati su passerelle o in tubi

fuori dal terreno, 20 gradi per cavi interrati.

I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale

(UO/U) non inferiore a 450/750V, con simbolo di designazione 07.

Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni non inferiori a 300/500V, con

simbolo di designazione 05.

Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti per tensioni nominali

Page 37: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

12

superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore.

I conduttori usati nei cavidotti e nei tubi esterni devono essere di mescola conforme alla normativa europea Prodotti da

Costruzione CPR UE 305/11 secondo la norma CEI 20.11 per tensioni 0.6-1KV, tensione di prova 4 KV. I cavi utilizzati

devono portare il marchio IMQ e costruiti secondo le tabelle CEI-Unel C534-C535-C540.I conduttori posati in tubazioni

metalliche devono essere previsti di guaina antiabrasiva per tensione 0.6-1KV. I conduttori in tubazioni isolante a vista e

sottotraccia devono essere di tipo conforme alla normativa europea Prodotti da Costruzione CPR UE 305/11.

Tutti i conduttori devono essere:

Non propaganti fiamma (CEI 20.35)

Non propaganti incendio (CEI 20.22 II)

Ridotta emissione di gas corrosivi(CEI 20.37 I)

13. POTENZA IMPIEGATA E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI

Gli impianti sono stati dimensionati in funzione della potenza impegnata.

Le prestazioni e le garanzie di funzionalità dell’impianto, intese come portata di corrente, cadute di tensione, protezioni

ecc., sono riferite alla potenza impegnata.

La potenza impegnata in una linea si calcola nel seguente modo:

1) Potenza assorbita da ogni singolo utilizzatore moltiplicata per un coefficiente detto di utilizzazione (Ku)

P1 = Pu x Ku

2) Potenza totale per il quale deve essere dimensionato l’impianto, intesa come somma delle potenze assorbite dai

singoli utilizzatori, di cui sopra, moltiplicata per un coefficiente detto di contemporaneità (Kc)

Pt = (P1 + P2 + P3 + .....+ Pn) x Kc

La sezione dei cavi sarà quindi dimensionata in funzione della potenza totale Pt da trasportare, della tensione del

circuito, e della distanza da coprire.

Per gli interruttori di protezione valgono gli stessi criteri presi in considerazione per i cavi.

14. COLORI DISTINTIVI DEI CAVI

I conduttori impiegati per l’esecuzione dell’impianto devono avere i colori previsti dalle vigenti tabelle di unificazione Cei-

Unel 00722 e Cei-Unel 00712. Specificatamente i conduttori di neutro devono avere solo ed esclusivamente il colore blu

chiaro, i conduttori di protezione solo ed esclusivamente il bicolore giallo-verde.

I conduttori di fase devono avere per tutto l’impianto uno dei seguenti colori: nero, grigio, marrone.

Page 38: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

13

Neutro Blu

Protezione Verde-giallo

Fase Nero

Fase Marrone

Fase Grigio

15. CADUTA DI TENSIONE MASSIMA AMMESSA

La caduta di tensione massima ammessa per gli impianti civili è pari al valore del 4% della tensione a vuoto, e del 6%

per gli impianti industriali.

16. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI IN RAME

Le sezioni dei conduttori, calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza dei circuiti, devono essere

scelte tra quelle unificate. Occorre evitare di superare i valori delle portate di correnti indicate dall’Unel.

In ogni caso occorre rispettare le sezioni minime ammesse per conduttori di rame dalle normative vigenti:

- 1,5 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando

- 1,5 mmq per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri

apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria

minore od uguale a 1,2 KW

- 2,5 mmq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza

unitaria superiore a 1,2 KW ed inferiore a 3 KW

- 6 mmq montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con

potenza nominale superiore a 3 KW

La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase per i circuiti

polifasi. La sezione dei conduttori di protezione deve essere uguale a quella dei conduttori di fase per sezioni minori od

uguali a 16 mmq, pari a 16 mmq per conduttori di fase compresi fra 16 mmq e 35 mmq, e pari alla metà del conduttore di

fase per conduttori di fase maggiori di 35 mmq.

Sezione Fase Sezione Terra

meno di 16mmq uguale

tra 16 e 35mmq 16mmq

maggiore di 16mmq metà della fase

Page 39: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

14

Il presente schema riguarda il caso in cui il conduttore di protezione fa parte dello stesso cavo del conduttore di fase

oppure risulta infilato nello stesso tubo di protezione del conduttore di fase.

17. SEZIONE MINIMA DEL CONDUTTORE DI TERRA

La sezione del conduttore di terra non deve essere inferiore a quella del conduttore di protezione che vi viene collegato.

I minimi di sezione imposti dalla normativa sono:

16mmq in rame o in ferro se protetti contro la corrosione

25mmq rame

50mmq ferro

se non protetti contro la corrosione

18. SEZIONI MINIME DEI CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI

18.1. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI

I conduttori equipotenziali principali devono avere una sezione non inferiore a metà di quella del conduttore di protezione

principale, con un minimo di 6 mmq.

Se il conduttore equipotenziale è in rame non è richiesto di superare i 25 mmq di sezione, o una sezione di conduttanza

equivalente se il conduttore in questione è di materiale diverso.

18.2. CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI

Un conduttore equipotenziale supplementare che connette due masse deve avere sezione non inferiore a quella del

conduttore di protezione di sezione minore.

Nel caso che il conduttore equipotenziale supplementare connetta una massa a masse estranee deve avere sezione

non inferiore a metà della sezione del corrispondente conduttore di protezione.

Nel caso che un conduttore equipotenziale connetta fra loro due masse estranee, o che connetta una massa estranea

all’impianto di terra, deve avere sezione non inferiore a 2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica, 6 mmq se

questa non esiste.

I conduttori equipotenziali devono soddisfare, se necessario, le condizioni riportate in 543.1 norme CEI 64-8.

19. POSA IN OPERA

La posa nei tubi a vista deve essere realizzata in ottemperanza alle norme CEI 64-8/5. Non devono essere superati

quindi i rapporti di riempimento tra sezione utile delle passerelle e sezione utile dei cavi.

I tubi protettivi in materiale isolante, flessibili o rigidi, possono essere di tipo leggero o pesante.

Quelli di tipo leggero possono essere utilizzati sottotraccia, a parete o a soffitto.

Page 40: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

15

Quelli di tipo pesante devono essere utilizzati per la posa a vista fino a 2,5 m di altezza e per la posa sottopavimento.

L’uso dei tubi metallici è consigliabile quando occorre proteggere le conduttore da eventuali urti violenti

Il diametro interno dei tubi protettivi deve essere almeno pari a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di

cavi. La sezione occupata dai cavi nei canali non deve superare il 50% della sezione utile del canale stesso, tenuto

conto del volume occupato dalle connessioni. Il canale deve essere munito di coperchio.

Nei canali possono essere posati anche cavi senza guaina.

La posa nelle passerelle è ammessa solo per i cavi con guaina, perchè le passerelle stesse possono presentare

asperità e spigoli tali da danneggiare i cavi senza guaina.

20. PROTEZIONI DELLE CONDUTTURE

I conduttori che costituiscono l’impianto devono essere protetti contro le sovracorrenti causate dai sovraccarichi o dai

cortocircuiti.

La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata secondo le prescrizioni delle norme CEI 64.8 Sezione 4.

I conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore a almeno uguale alla corrente di impiego

(Ib), calcolato in funzione della potenza impegnata nel circuito e della tensione dello stesso.

Gli interruttori magneto-termici da installare a protezione delle condutture devono avere una corrente nominale di

intervento (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata massima nominale (Iz), ed una

corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz) del conduttore.

In ogni caso devono essere sempre soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib <= In < = Iz If < = 1,45 Iz

La seconda delle diseguaglianze è automaticamente soddisfatta nel caso si impieghino interruttori magneto-termici

conformi alle norme CEI 23-3.

Gli interruttori automatici magneto-termici devono interrompere le correnti di cortocircuito che possono verificarsi

nell’impianto in modo tale da garantire che nel conduttore protetto non si raggiungano temperature pericolose in

funzione della relazione I² t <= K² S² , secondo l’articolo 434.3.2 delle norme CEI 64-8.

Page 41: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

16

E’ ammesso l’impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore a condizione che a monte vi sia

un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono

essere coordinate in modo che l’energia passante I² t lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a

quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.

All’inizio di ogni impianto utilizzatore deve essere installato un interruttore generale onnipolare munito di adeguati

dispositivi di protezione contro le sovracorrenti.

Se la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione è superiore a 10KA, per garantire la protezione contro

le sollecitazioni termiche del cavo per un cortocircuito all’inizio della linea, è necessario adottare cavi di sezione almeno

2,5 mmq.

Per maggiore sicurezza e per evitare il calcolo della lunghezza massima del circuito protetto è consigliabile proteggere

tutti i circuiti contro il sovraccarico, anche quando non è strettamente necessario, come ad esempio per il circuito luce.

Un fusibile scelto per la protezione contro il sovraccarico è anche adatto contro il cortocircuito, purchè abbia il potere

d’interruzione almeno uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto d’installazione.

Detti dispositivi devono essere dimensionati secondo le disposizioni sopra esposte e devono essere in grado di

interrompere la massima corrente di corto circuito che può verificarsi nel punto in cui essi sono installati.

Devono essere protette singolarmente le derivazioni all’esterno.

Devono essere protette singolarmente la derivazioni installate in ambienti speciali.

Devono essere protette singolarmente le condutture che alimentano motori o apparecchi utilizzatori che possono dar

luogo a sovraccarichi.

21. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

-INTERRUTTORI AUTOMATICI

Nel presente impianto elettrico sono utilizzati anche interruttori ad uso domestico o similare con caratteristica di

intervento di tipo C, la cui soglia di intervento magnetico è compresa tra 5In e 10In.

Interruttori automatici ad uso domestico e similare: questo tipo di interruttore deve essere scelto con un potere di

cortocircuito nominale Icn maggiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione.

22. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE

Le parti attive devono essere completamente ricoperte con isolamento che ne impedisca il contatto e possa essere

rimosso solo mediante distruzione dello stesso, ed in grado di resistere agli sforzi meccanici, termici ed elettrici cui può

essere soggetto nell’esercizio.

Vernici, lacche, smalti e similari da soli non sono considerati idonei.

Page 42: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

17

23. PROTEZIONE TOTALE MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE

Le parti attive devono essere racchiuse entro involucri o dietro barriere che assicurano almeno il grado di protezione

IP2X o IP4X nel caso di superfici di involucri o barriere orizzontali se a portata di mano.

Quando sia necessario, per ragioni di esercizio, aprire gli involucri si deve seguire una delle seguenti disposizioni:

-Uso di un attrezzo o una chiave se in esemplare unico ed affidata a personale specializzato

-Sezionamento delle parti attive mediante apertura con interblocco

-Interposizione di barriere a schemi che garantiscano un grado di protezione IP2X.

24. IMPIANTI DI MESSA A TERRA E SISTEMI DI PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

24.1. ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA

Per ogni edifico contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto un proprio impianto di terra (impianto

di terra locale) che deve soddisfare le prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8.

Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter effettuare le verifiche periodiche di efficienza.

Esso comprende:

A) I dispersori di terra, costituiti da uno o più elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno e che realizzano il

collegamento elettrico con la terra.

B) Il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori fra di loro e al collettore o

nodo principale di terra.

I conduttori parzialmente interrati e non isolati dal terreno, debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori di terra

per la parte interrata e conduttori di terra per la parte non interrata, o comunque isolata dal terreno).

C) Il conduttore di protezione che parte dal collettore di terra e arriva in ogni ambiente. Esso deve essere collegato a

tutte le prese a spina, direttamente alle masse di tutti gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di

illuminazione con parti metalliche comunque accessibili.

E’ vietato l’impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione minore di 6 mmq.

Il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione.

D) Il collettore o nodo principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione, di equipotenzialità.

E) Il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse e/o le masse estranee (parti

conduttrici non facenti parte dell’impianto elettrico suscettibili di introdurre il potenziale di terra).

24.2. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte quelle parti metalliche accessibili dell’impianto elettrico e degli

apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione, ma che per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause

accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).

Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di impianti contenuti in

uno stesso edificio e nelle sue dipendenze deve avere un proprio impianto di terra.

Page 43: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

18

A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili destinati ad adduzione,

distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche accessibili di notevole estensione esistenti

nell’area dell’impianto elettrico utilizzatore stesso.

24.3. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DEL

CIRCUITO

Si attua la protezione prevista per il sistema TT

La protezione automatica contro i contatti indiretti si attua mediante l’interruttore differenziale che ha la capacità di

interrompere il circuito quando nel circuito stesso esiste una dispersione di corrente a causa di un guasto. Il valore di

targa dell’interruttore differenziale indica il valore di corrente di dispersione che esso è in grado di captare.

Tutte le masse del sistema devono essere collegate all’impianto di terra di cui sopra mediante apposito conduttore di

protezione. Il conduttore di protezione deve essere separato dal conduttore di neutro.

Tutte le prese a spina per l’alimentazione degli apparecchi utilizzatori, per i quali è prevista la protezione contro le

tensioni di contatto mediante collegamento a terra, devono essere munite di contatto di terra, connesso al conduttore di

protezione.Le protezioni devono essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito

guasto se la tensione di contatto assume valori pericolosi.

Per attuare al protezione mediante dispositivi di massima corrente a tempo inverso (interruttori differenziali) deve essere

soddisfatta la seguente condizione:

V

Ra =

Ia

Ia : valore, in ampere, della corrente di intervento istantanea del dispositivo di protezione (corrente differenziale)

V : tensione massima di contatto pari a 50V

Ra : resistenza del circuito di guasto e della rete di terra.

25. CAVI E CONDUTTORI

I cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale

(UO/U) non inferiore a 450/750 V, con simbolo di designazione 07.

Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni non inferiori a 300/500 V, con

simbolo di designazione 05. Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti per tensioni

nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore. Tutti i conduttori devono avere i requisiti di

non propagazione dell’incendio in conformità alla Norma CEI 20-22. I conduttori posati nei cavidotti e nei tubi esterni

devono essere di mescola secondo la Norma CEI 20.11 per tensioni 0,6-1KV, tensioni di prova 4 KV.

I cavi utilizzati devono essere dotati del marchio di qualità IMQ, e costruiti secondo la tabella CEI-Unel C534-C535-

C540. I conduttori posati in tubazioni metalliche e nelle canaline devono essere previsti di guaina antiabrasiva per

tensione 0,6-1 KV .

Page 44: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

19

Tutti i conduttori devono essere:

- Non propaganti la fiamma (CEI 20.35)

- Non propaganti l’incendio (CEI 20.22 II)

- Ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20.37 I)

26. TUBI A VISTA

Per la posa a vista sono ammessi tubi metallici o tubi in plastica di tipo pesante e rigidi purché di materiali non

propaganti la fiamma.

I tubi devono soddisfare le seguenti condizioni:

- Tubi metallici in vista di tipo zincato secondo le norme CEI 23.25 e CEI 23.28

- Tubi in PVC autoestinguente serie pesante

- Il diametro interno dei tubi circolari sarà almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso

contenuti e comunque non inferiore a 16 mm

- Per i tubi di sezione diversa dalla circolare il rapporto tra la sezione interna del tubo e quella occupata dai cavi non sarà

inferiore a 2.

27. PRESE A SPINA

Le prese a spina devono essere schermate a seconda del luogo di installazione, in ogni caso tutte devono essere dotate

di alveolo di terra collegato al conduttore di protezione.

Rispetto agli agenti esterni, i gradi di protezione minimi da rispettare sono:

IP30 per luoghi generici in assenza di umidità, stillicidio e polvere

IP40 in ambienti umidi

IP44 in tutti gli ambienti con quantità di acqua e con quantità di polveri non

trascurabili

IP55 in tutti gli ambienti con forti concentrazioni di umidità, possibilità di getti

d'acqua, molte polveri in tutti gli ambienti definiti a maggior rischio in caso

d'incendio.

In tutti gli uffici o ambienti similari si devono installare prese con corrente nominale di 10A, con alveoli allineati e

schermati, in apposite scatole portafrutto con supporto fissato a vite alla struttura, in un numero massimo di 5 per ogni

circuito. Le prese con portata di 16A devono essere tutte protette singolarmente contro le sovracorrenti e dotate di

interruttori di blocco per consentire l’accoppiamento e disaccoppiamento presa-spina a circuito aperto.

Negli ambienti di tipo civile, con presenza di umidità tipo: bagni, cantine, cucine, ecc. le prese devono essere montate in

involucri che garantiscono il grado di protezione minimo IP44.

Page 45: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

20

28. QUADRI ELETTRICI IN MATERIALE ISOLANTE

I quadri elettrici in materiale isolante devono avere una resistenza alla prova del filo incandescente a 960°C (norma CEI

50.11).

I quadri in cui è previsto il montaggio di interruttori automatici e differenziali fino a 250A devono essere composti da una

cassetta completa di profilati normalizzati EN50022 e da un coperchio con o senza portello. Devono essere disponibili

con grado di protezione IP55.

I quadri in cui è previsto il montaggio di interruttori da 100A a 250A od apparecchi tipo relè, contattori montati e cablati

all’interno del quadro stesso, devono essere composti da cassette isolanti con piastra porta-apparecchi estraibile per

consentire il cablaggio degli apparecchi in officina.

29. APPARECCHIATURE MODULARI

Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere del tipo modulare e componibile con

fissaggio a scatto sul profilato normalizzato EN50022, ad eccezione degli automatici da 125A in su che si fisseranno a

mezzo di bulloni.

Gli interruttori magnetotermici differenziali devono essere componibili con dimensioni multiple del modulo base

17,5x45x53 mm.

Gli interruttori magnetotermici-differenziali devono essere componibili con gli interruttori automatici e devono essere

disponibili fino a 60A.

Detti interruttori automatici devono essere interamente assemblati e tarati in fabbrica, e devono essere dotati di un

dispositivo che consenta la visualizzazione dell’avvenuto intervento e permetta di distinguere se detto intervento è

provocato dalla protezione magnetotermica o da quella differenziale.

La serie modulare alla quale appartengono gli interruttori magnetotermici e differenziali deve comprendere una vasta

gamma di apparecchi complementari come: trasformatori, limitatori di sovratensione, filtri antidisturbo, strumenti di

misura, relè passo-passo, ecc.

Gli interruttori magnetotermici e gli interruttori differenziali con o senza protezione magnetotermica con corrente

nominale da 100A in su devono appartenere alla stessa serie.

Gli interruttori con protezione magnetotermica di questo tipo devono essere selettivi rispetto agli automatici fino a 63A.

Page 46: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

Uffici Vigili – Comune Vanzago 17-074-00053

21

30. REQUISITI DI RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI

Gli impianti ed in componenti devono essere realizzati a regola d’arte (legge 186 del 01/03/1968), e le loro

caratteristiche devono rispondere alle norme di legge ed ai regolamenti attualmente in vigore:

-Prescrizioni dei VVFF. e delle autorità locali

-Prescrizioni ed indicazioni dell’ENEL o dell’azienda distributrice dell’energia elettrica per quanto di loro competenza nei

punti di consegna

-Prescrizioni del capitolato del ministero dei LL.PP.

-Disposizioni di legge e norme CEI qui elencate:

CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti

elettrici

CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000V in c.a. e 1500V in c.c., norme generali

CEI 64-9 Impianti elettrici utilizzatori negli edifici civili a destinazione

residenziale e similare

CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per

uso residenziale e terziario.

CEI 64-50 Edilizia residenziale Guida per l'integrazione nell'edificio degli

impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

Legge n.186 del 01/03/68 Disposizioni concernenti la produzione a regola d’arte di

materiali, apparecchiature, macchinari, installazione ed

impianti elettrici ed elettronici.

Legge n.791 del 18/10/77 Attuazione della direttiva del consiglio del comunità europee (n.73/23

CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale

elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M. 22/01/2008 n.37 Norme per la sicurezza degli impianti elettrici.

D. Lgs 81/2008 Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di

lavoro.

CPR (UE 305/2011) Regolamento Prodotti da Costruzione

Si precisa che per quanto riguarda le norma CEI, si fa riferimento all’edizione attualmente in vigore comprensiva di

eventuali varianti.

Page 47: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano

Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M. 25/5/2016) RiCA (Rigenerare Comunità e Abitare) verso Human Technopole NO.5.9.L COMUNE DI VANZAGO (MI) REALIZZAZIONE DI UN COMMUNITY HUB/#OP CAFE’ PRESSO I LOCALI AL PIANO TERRA DELL’ALA LATERALE DI PALAZZO CALDERARA PROGETTO ESECUTIVO ELABORATO R. A0.05 Relazioni tecniche

. Relazione impianto termico hub/#op cafè e vigili

Page 48: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 1

Barzanò, 26 Ottobre 2017

COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI COMUNE DI VANZAGOVANZAGOVANZAGOVANZAGO (MI)(MI)(MI)(MI)

OGGETTO:

EDIFICIO MUNICIPALE VANZAGO (MI)

RISTRUTTURAZIONE E TRASFORMAZIONE EDIFICIO A DESTINAZIONE

BAR & COMANDO POLIZIA MUNICIPALE

PROGETTO:

PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO CLIMATIZZAZIONE E IDROTERMOSANITARIO

- INTEGRAZIONE PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO -

COMMITTENTE:

COMUNE DI VANZAGO (MI)

Page 49: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 2

ALLEGATI

Tav. 01m

PIANTA PIANO TERRA: Distribuzione idraulica ventilconvettori e ACS

CAPITOLATO

Page 50: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 3

INDICE

ALLEGATI ....................................................................................................................... 1

1. PREMESSA ........................................................................................................ 4

2. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE ...................................................................... 5

3. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’OPERA ............................................... 6

4. DATI DI PROGETTO .......................................................................................... 8

4.1. CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE .................................................................................. 8

4.2 CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE .................................................................................... 8

5. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................ 9

Page 51: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 4

1. PREMESSA

Il presente elaborato ha come oggetto la descrizione delle fasi per la realizzazione dell’impianto di

climatizzazione ambiente e dell’impianto idrico-sanitario relativi alla ristrutturazione e trasformazione

dell’edificio a destinazione bar e comando della Polizia Municipale nel comune di Vanzago (MI).

L’edificio oggetto dell’intervento è sito nel comune di Vanzago ed è di proprietà comunale.

Originariamente pensato come spazio per uffici è ora inutilizzato. Scopo dell’Amministrazione

Comunale e oggetto di questo progetto è il recupero dello stabile con una ristrutturazione parziale, al

fine di utilizzarlo come bar e comando della Polizia Municipale.

La descrizione delle fasi si lavoro descritte nei capitolo successivi, sono da intendersi quali

integrazione del piano di sicurezza e coordinamento predisposto per l’intero cantiere in oggetto.

Page 52: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 5

2. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE

L’edificio è composto da una palazzina a tre piani fuori terra.

Il piano primo e secondo sono esistenti e sono adibiti a uffici mentre il piano terra, che è vuoto e

inutilizzato, è oggetto del presente progetto di recupero e ristrutturazione, è suddiviso in due porzioni

ben distinte divise da un portico, una porzione sarà utilizzata per la creazione di un bar mente l’altra

sarà adibita a comando della Polizia municipale.

La zona bar si presenta di pianta rettangolare con superficie di circa 150 m². L’accesso al bar avviene

tramite due ingressi, uno tramite l’atrio d’ingresso del municipio, l’altro direttamente dall’esterno verso

la sala caffè/lettura.

Il comando della Polizia Municipale si presenta di pianta a “L” con superficie di circa 120 m².

L’accesso avviene tramite un ingresso posto sotto al portico che contraddistingue le 2 zone.

Nell’area interessata dal nostro intervento non è presente un piano interrato.

L’edificio in oggetto sarà composto da:

Bar:

• Bar/cucina;

• Sala caffè/lettura;

• Sala polifunzionale;

• WC/spogliatoio addetti;

• Antibagno;

• WC donna/disabili;

• WC uomo.

Comando Polizia municipale:

• Ingresso;

• Ufficio (1,2);

• Antibagno;

• Bagno.

Page 53: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 6

3. CARATTERISTICHE GENERALI DELL’OPERA

IMPIANTO RISCALDAMENTO/RAFFRESCAMENTO AMBIENTI

Si prevede la climatizzazione dell’edificio in oggetto mantenendo la stessa tipologia d’impianto delle

zone già precedentemente realizzate ovvero, un sistema idronico che possiede come terminali dei

ventilconvettori per effettuare caldo e freddo con l’integrazione di radiatori nei bagni.

I corpi scaldanti in questione sono dei ventilconvettori marca “SABIANA” modello “CRC24” e “CRC44”

completi di termostato e comando a bordo macchina.

I dati tecnici dei ventilconvettori SABIANA sono:

CRC24 (zona bar):

Potenzialità frigorifera: 1,43 kW

Potenzialità riscaldamento: 1,72 kW

Assorbimento motore: 22 W

Portata aira: 220 m³/h

Dimensioni: 770x530hx225

CRC44 (comando Polizia municipale):

Potenzialità frigorifera: 2,28 kW

Potenzialità riscaldamento: 2,72 kW

Assorbimento motore: 28 W

Portata aira: 335 m³/h

Dimensioni: 985x530hx225

Nei bagni sono attualmente installati dei radiatori alimentati da due collettori esistenti.

Negli ambienti invece verranno installati dei ventilconvettori che saranno collegati ai collettori esistenti

che sono predisposti per l’allacciamento delle unità necessarie. I collettori esistenti sono due uno per

la zona bar e uno per il comando di Polizia municipale entrambi in grado di fornire gli attacchi

richiesti.

Le tubazioni utilizzate per lo scarico condensa dovranno essere in PVC rigido.

Page 54: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 7

Le tubazioni di nuova realizzazione saranno in multistrato preisolato DN20 per l’alimentazione ai

singoli terminali, le tubazioni non preisolate dovranno essere rivestite e coibentate da materiali

termoisolanti con caratteristiche conformi alla L.10/91 e s.m.i. .

Si evidenzia che l’installatore deve operare in più fasi, secondo le specifiche esigenze della

Committente, ed in modo da assicurare continuità nelle opere di allestimento dell’edificio. Sono

comprese nell’appalto, anche se non specificate, tutte le opere provvisionali necessarie al

mantenimento in efficienza degli eventuali impianti esistenti durante tutto lo svolgimento dei lavori.

Nell’appalto dell’impianto di climatizzazione ambiente e dell’impianto idrico-sanitario sono compresi

gli oneri per la movimentazione interna ed il sollevamento di tutte le apparecchiature e materiali

oggetto dell’appalto.

IMPIANTO IDRICOSANITARIO

Per la produzione di acqua calda sanitaria è previsto un bollitore con resistenza elettrica da 30 lt

marca “BAXI”.

Nello spogliatoio addetti sarà installato un collettore sanitario completo di cassetta da n° 5 attacchi

caldo + n°6 attacchi freddo che verrà alimentato dal bollitore e dalla rete acqua fredda esistente. Dal

collettore partiranno tutte le derivazioni che andranno ad alimentare ogni singola utenza compreso il

lavabo cucina posto dietro al bancone.

Page 55: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 8

4. DATI DI PROGETTO

4.1. CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE ESTERNE

Inverno:

temperatura -5,2°C

umidità relativa 80%

Estate:

temperatura +32°C

umidità relativa 48%

4.2 CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE INTERNE

Inverno:

temperatura +20±1 °C

umidità relativa 60±5 %

ricambi volumi aria orari per locali 0,5 vol./h

Estate:

temperatura +26±1 °C

umidità relativa 50 %

ricambi volumi aria orari per locali 0,5 vol./h

Page 56: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 9

5. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

UNI TS 11300-3 “Calcolo del fabbisogno energetico utile per il

riscaldamento e il raffrescamento dell'involucro edilizio / Calcolo

del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento invernale

e la preparazione di acqua calda sanitaria - Calcolo del

fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento e

condizionamento estivo / Calcolo dei contributi energetici delle

fonti rinnovabili di energia e assimilabili”

Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008 “Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-

quarterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2

dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di

attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”

DPR 447 del 6/12/91 “Regolamento di attuazione della Legge 46/90 in materia di

sicurezza degli impianti.”

Legge 10/91 e s.m.i. “Norme per l’attuazione del Piano Energetico Nazionale in

materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico, e di

sviluppo delle fonti rinnovabili di energia.”

DPR n. 412 del 26/8/93 “Norme relative alla progettazione, all’installazione, all’esercizio

ed alla manutenzione degli impianti termici.”

Circa la sicurezza e la prevenzione degli infortuni, si ricorda:

• D.M. nr. 37 del 22/01/2008 Regolamento concernente il riordino delle disposizioni in materia di

attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici che ingloba e sostituisce la Legge 46/90

e DPR 447/91 (regolamento di attuazione della legge 46/90) per la sicurezza elettrica;

• D.M. nr. .81 del 09/04/2008 Testo Unico per la Sicurezza che ingloba e sostituisce il DPR 547/55 e il

D.Lgs.626/94 per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul lavoro;

Per quanto riguarda il collegamento alla rete e l’esercizio dell’impianto, le scelte progettuali devono

essere conformi alle seguenti normative e leggi:

• norma CEI 11-20 per il collegamento alla rete pubblica, con particolare riferimento al paragrafo 5.1

Page 57: WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA€¦ · WELFARE METROPOLITANO E RIGENERAZIONE URBANA Città Metropolitana di Milano Riqualificazione urbana e la sicurezza 2016 (D.P.C.M.

POLISTUDIO - via Roma, 56 - 23891 Barzanò (LC) - Tel 039/958728 - Fax 039/958729 – E-mail [email protected]

17-074-00044.doc 10

(IV edizione, agosto 2000);

• legge 133/99, articolo 10, comma 7, per gli aspetti fiscali: il comma prevede che l’esercizio di

impianti da fonti rinnovabili di potenza non superiore a 20 kW, anche collegati alla rete, non è

soggetto agli obblighi della denuncia di officina elettrica per il rilascio della licenza di esercizio e che

l’energia consumata, sia autoprodotta che ricevuta in conto scambio, non è sottoposta all’imposta

erariale e alle relative addizionali;

I riferimenti di cui sopra possono non essere esaustivi. Ulteriori disposizioni di legge, norme e

deliberazioni in materia, anche se non espressamente richiamati, si considerano applicabili.

POLISTUDIO

DOTT. ING. EMILIO PANZERI