Incontri luglio 2009

6
Incontri c h e c a m b i a n o i l m o n d o Newsletter quadrimestrale per gli amici di Intercultura Via Gracco del Secco, 100. Colle Val d’Elsa (SI). Un portone ligneo sito in una stradina in salita. Sul porto- ne una targa: INTERCUL- TURA, Centro di formazio- ne Interculturale. Proprio a questo indirizzo, nel luminoso Conservato- rio di San Pietro, si trova la sede di Intercultura. Ma perché la sede di un’associa- zione che opera in tutta Italia, parte di una rete in- ternazionale che copre oltre 60 Paesi, ha una sede in un posto così decentrato, in un paesino di poco più di 20.000 anime? Come mai gli oltre 3000 volontari dell’associazione hanno il loro “quartier ge- nerale” in un posto silenzio- so e, diciamolo, difficile da raggiungere? Ogni progetto e ogni fami- glia hanno bisogno di un posto per sentirsi a casa. I volontari sono sempre freneticamente attivi con ogni aspetto del progetto di Intercultura: selezione e preparazione delle famiglie ospitanti e dei ragazzi in partenza, formazione nelle scuole, coinvolgimento di istituzioni locali e della citta- dinanza in ogni iniziativa. E’ bello, ma di certo stancante. In questo vortice di attività, tutti sanno di avere una casa tra i colli, un posto tranquil- lo dove saranno periodica- mente accolti per tornare a riflettere, discutere, immagi- nare il mondo di compren- sione e consapevolezza delle differenze interculturali per il quale ogni attività e ogni sforzo vengono fatti. La riuscita di un progetto passa anche da qui, da un posto tranquillo, da un po- sto chiamato casa. Un posto chiamato casa Ritratto di famiglia… a tavola In Fermento 2 Un convegno sull’identità italiana 3 Notizie dal mondo AFS 4 Mamma, vado in Cina 5 Lontano da qui Vicino a noi: Cina 6 Perché essere volontari di Intercultura? Per colmare un vuoto nella società, investendo il pro- prio tempo nell’educazione interculturale. (Anna di Brescia); Perché si diventa un picco- lo, fondamentale ingranag- gio in un progetto che coin- volge tutta l’Italia e tutto il mondo. (Elena di Lecce); Perché si è contemporane- amente oggetto e strumento della crescita interculturale della società. (Ralf di Lecce) Perché ti porta lontano an- che senza partire. (Davide di Varese); Per aiutare studenti e fami- glie a vivere al meglio e in modo intenso la loro espe- rienza di crescita intercultu- rale. (Cecilia di Como); Perché ti fa sentire utile alla comunità in cui vivi. (Aurelio di Roma); Perché si raggiunge una competenza impareggiabile nella gestione delle risorse umane e si ha una marcia in più nel mondo del lavoro. (Marco di Lecco); Perché ci si diverte da mat- ti. (Clara di Lecco). Per sapere qual è il Centro Locale più vicino a te puoi visitare il sito nella sezione i volontari di Intercultura Numero II Luglio 2009 Siamo alla ricerca di “ritratti di famiglia”. Per la precisione delle famiglie di Intercultura assieme agli studenti stranieri ospitati, possibilmente scattate a tavola o in cucina. Perché a tavola? Perché i momenti convivia- li trascorsi a tavola rappre- sentano un aspetto impor- tante della nostra cultura, durante i quali si concen- trano e manifestano molti lati del nostro modo di dare ospitalità e affetto. Negli anni sono stati innu- merevoli i ragazzi stranieri che hanno raccontato con affetto e nostalgia i momenti trascorsi tutti assieme a pranzo, colazione o cena. Questo non avviene in tutti i Paesi del mondo e viene co- munque percepito qui in maniera differente che altro- ve. Se avete ospitato in pas- sato e avete immagini di que- sto tipo, perché non condivi- derle con noi? Se state ospitando e non avete immagini di questo tipo… quale migliore occa- sione per farne una? Potete inviare le vostre foto all’indirizzo: [email protected] 329 famiglie già selezionate su 410 studenti in arrivo: vuoi diventare una famiglia ospitante dal prossimo settembre ? Visita il sito di intercultura nell’area Aggiungi un posto a tavola e scopri come farlo!

description

Newsletter per gli amici di Intercultura

Transcript of Incontri luglio 2009

Incontri che cambiano il mondo

Newsletter quadrimestrale per gli amici di Intercultura

Via Gracco del Secco, 100. Colle Val d’Elsa (SI). Un portone ligneo sito in una stradina in salita. Sul porto-ne una targa: INTERCUL-TURA, Centro di formazio-ne Interculturale. Proprio a questo indirizzo, nel luminoso Conservato-rio di San Pietro, si trova la sede di Intercultura. Ma perché la sede di un’associa-zione che opera in tutta Italia, parte di una rete in-ternazionale che copre oltre 60 Paesi, ha una sede in un posto così decentrato, in un paesino di poco più di 20.000 anime? Come mai gli oltre 3000 volontari dell’associazione hanno il loro “quartier ge-nerale” in un posto silenzio-so e, diciamolo, difficile da raggiungere? Ogni progetto e ogni fami-glia hanno bisogno di un

posto per sentirsi a casa. I volontari sono sempre freneticamente attivi con ogni aspetto del progetto di Intercultura: selezione e preparazione delle famiglie ospitanti e dei ragazzi in partenza, formazione nelle scuole, coinvolgimento di istituzioni locali e della citta-dinanza in ogni iniziativa. E’ bello, ma di certo stancante. In questo vortice di attività, tutti sanno di avere una casa tra i colli, un posto tranquil-lo dove saranno periodica-mente accolti per tornare a riflettere, discutere, immagi-nare il mondo di compren-sione e consapevolezza delle differenze interculturali per il quale ogni attività e ogni sforzo vengono fatti. La riuscita di un progetto passa anche da qui, da un posto tranquillo, da un po-sto chiamato casa.

Un posto chiamato casa

Ritratto di famiglia… a tavola

In Fermento

2

Un convegno sull’identità italiana

3

Notizie dal mondo AFS

4

Mamma, vado in Cina 5

Lontano da qui Vicino a noi: Cina

6

SOMMARIO

Perché essere volontari di

Intercultura? Per colmare un vuoto nella società, investendo il pro-prio tempo nell’educazione interculturale.

(Anna di Brescia);

Perché si diventa un picco-lo, fondamentale ingranag-gio in un progetto che coin-volge tutta l’Italia e tutto il mondo.

(Elena di Lecce);

Perché si è contemporane-amente oggetto e strumento della crescita interculturale della società.

(Ralf di Lecce)

Perché ti porta lontano an-che senza partire.

(Davide di Varese);

Per aiutare studenti e fami-glie a vivere al meglio e in modo intenso la loro espe-rienza di crescita intercultu-rale.

(Cecilia di Como);

Perché ti fa sentire utile alla comunità in cui vivi.

(Aurelio di Roma);

Perché si raggiunge una competenza impareggiabile nella gestione delle risorse umane e si ha una marcia in più nel mondo del lavoro.

(Marco di Lecco);

Perché ci si diverte da mat-ti.

(Clara di Lecco).

Per sapere qual è il Centro Locale più vicino a te puoi visitare il sito nella sezione i volontari di Intercultura

Numero II Luglio 2009

Siamo alla ricerca di “ritratti di famiglia”. Per la precisione delle famiglie di Intercultura assieme agli studenti stranieri ospitati, possibilmente scattate a tavola o in cucina. P e r c h é a t a v o l a ? Perché i momenti convivia-li trascorsi a tavola rappre-sentano un aspetto impor-tante della nostra cultura, durante i quali si concen-trano e manifestano molti lati del nostro modo di dare ospitalità e affetto. Negli anni sono stati innu-merevoli i ragazzi stranieri che hanno raccontato con

affetto e nostalgia i momenti trascorsi tutti assieme a pranzo, colazione o cena. Questo non avviene in tutti i Paesi del mondo e viene co-munque percepito qui in maniera differente che altro-ve. Se avete ospitato in pas-sato e avete immagini di que-sto tipo, perché non condivi-derle con noi? Se state ospitando e non avete immagini di questo tipo… quale migliore occa-sione per farne una? Potete inviare le vostre foto all’indirizzo: [email protected]

329 famiglie già selezionate su 410 studenti in arrivo:

vuoi diventare una famiglia ospitante dal prossimo settembre ?

Visita il sito di intercultura nell’area Aggiungi un posto a tavola e scopri come farlo!

24 settembre 2009, Europa.

Tutta Europa festeggia la Giornata Europea del Dialogo Intercultu-rale.

In vari Stati si terranno manifestazioni organizzate dai volontari di AFS. Anche in Italia i volontari di Intercultura organizzeranno eventi di vario tipo per promuovere il dia-logo interculturale.

Per approfondimenti vai a pagina 4.

In Fermento: cosa si muove nel mondo Intercultura Pagina 2

7 settembre 2009, Roma. Qual è il livello di internazionalizzazione delle nostre scuole? Qual è l’importanza pedagogica dei progetti scolastici internazionali? Se lo è chiesto la Fondazione Intercultura, istituendo un Osservatorio nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e sulla mobilità studentesca.

L’Osservatorio verrà presentato a Roma il 7 settembre 2009. Per avere maggiori informazioni sull’evento e sugli scopi dell’Osservatorio è possibile visitare il sito della Fondazione Intercultura www.fondazioneintercultura.org

23 settembre 2009, Reggio Emilia. Il 23 settembre 2009 alle ore 17.00, presso l’Aula Magna dell’Università di Reggio Emilia, verranno presentati i risultati della ricerca “L’altro/a tra noi” – La percezione dei confini da parte delle e degli adolescenti italiani, promossa dalla Fondazione Intercultura con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e realizzata da ricercatori delle Università di Padova, Verona, Milano, Siena e Bari. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito della Fondazione Intercultura nella pagina dedicata al convegno.

10 novembre 2009. Il bando 2009-10 di Intercultura prevede 445 borse di studio (100 in più rispetto allo scorso anno) più 2 borse speciali destinate a studenti dell’Abruzzo. A queste si aggiungo-no altre centinaia di borse di studio e contributi messi a disposizione di aziende, banche ed enti locali. È possibile consultare il bando per partecipare ai programmi e per poter concorrere all’assegnazione delle borse di Studio sul sito di intercultura, nell’area “all’estero con Intercultura”.

PRESENTAZIONE

CONVEGNO

BANDO DI CONCORSO

GRANDE EVENTO

Quanto si parla oggi di “identità”, e in particolar modo di Identità Italiana? La domanda pare essere retorica e la ri-sposta immediata: se ne parla tanto. Meno semplice è la risposta alla do-manda “Come se ne parla?”; anche senza addentrarci in giudizi qualitativi è difficile sentire nei dibattiti dell’opinio-ne pubblica riflessioni che esulino dal-l’intendere l’identità come un insieme di schemi a celle fisse, immobili e impe-riture, basate soprattutto sul marchio del made in Italy e su un passato indub-biamente meritevole di nota, ma limi-tante se si parla di identità nel presente e soprattutto nel futuro. Gli atti del convegno “Identità Italiana tra Europa e società multiculturale”, tenutosi Siena dal 12 al 14 dicembre 2008, ripropongono gli interessanti punti di vista proposti dai relatori dell’evento, per cercare di delineare e spiegare il concetto di Identità Italiana in fieri . Come spiegano le parole introduttive del Segretario Generale della Fondazio-ne Intercultura Roberto Ruffino, “Non cercheremo di fare una fotografia del nostro Paese, ma esploreremo insieme il suo divenire negli ultimi anni, da quando è entrato a far parte di un di-scorso politico sempre più vasto e pre-gnante (prima mercato comune, poi comunità ed oggi unione) e da quando le migrazioni sono diventate di massa ed hanno portato a vivere in Italia mi-lioni di nativi di altri Paesi”.

Gli atti del Convegno “Identità Italiana tra Europa e società multiculturale” sono disponibili gratuitamente in formato pfd. sul sito della Fondazione Intercultura (www.fondazioneintercultura.org) o sul sito del convegno stesso www.identitaitaliana.org. Chi fosse interessato a ricevere a casa una copia cartacea degli atti può farne ri-chiesta all'indirizzo: [email protected]. La pubblicazione è composta da un volume con gli interventi dei relatori e un DVD con le riprese dei momenti salienti del convegno.

Identità Italiana: un convegno per analizzarla nel suo divenire

Pagina 3

Il motivo per cui proprio Intercultura ha pensato che fosse importante parlare in questi termini di Identità Italiana lo ha illustrato il Presidente della Fondazione Intercu l tura Roberto Toscano: “L’associazione (Intercultura, ndr) è interessata sì agli scambi studenteschi giovanili, ma essi […] sono il mezzo che permette la crescita di una dimensione interculturale che ha importantissime ricadute sociali, culturali e politiche nel senso ampio di con-vivere nelle diversi-tà. Una diversità che viene riconosciuta ma non deve essere percepita come un ostacolo ad uno scambio continuo, ad una inter-cultura”. Negli atti, vari aspetti della cultura e dell’identità quali la lingua, la storia, il concetto di famiglia, la religione, la leg-ge, la sfera affettiva, vengono riattraver-sati dai relatori (sociologi, antropologi, docenti universitari, registi, linguisti, procuratori, scrittori) toccando aspetti precedentemente poco esaminati nello scenario mediatico ma anche istituziona-le. Vi si trovano non tanto risposte quanto chiavi di lettura che chiunque potrà utilizzare per maturare una rifles-sione autonoma e approfondita sulla propria identità, per basare la percezio-ne dell’identità non solo sul passato o sul presente ma anche su una visione del futuro meno angosciato di fronte all’idea dell’alterità e del cambiamento. Queste relazioni sono un mezzo per guardarci da dentro come italiani e non cadere nella comoda trappola dei nostri stessi stereotipi e dei nostri schemi.

Dal 12 al 14 dicembre 2008 si è tenuto a Siena un convegno sul tema "Identità italiana tra Europa e società multiculturale" promosso dalla Fondazione Intercultura in collaborazione con la Scuola Superiore Santa Chiara dell'Università di Siena. La Fondazione Intercultura ha invitato eminenti relatori a discutere dei molteplici aspetti di questo tema: Laura Balbo, Ulderico Bernardi, Remo Bodei, Omar Cala-brese, Roberto Cartocci, Ida Castiglioni, Emanuela Cresti, Antonio Gambino, Francesca Gobbo, Geneviève Makaping, Susanna Mantovani, Massimo Moneglia, Nando Pagnoncelli, Massimo Palumbo, Stefano Palumbo, Chiara Saraceno, Loren-zo Scurati, Suzanne Stewart-Steinberg, Roberto Toscano, Massimo Vedovelli, Gu-stavo Zagrebelsky. Tutte le relazioni sono raccolte negli Atti del convegno, recen-temente pubblicati.

“...gli altri che fanno?” Brevi notizie da tutto il mondo AFS

Pagina 4 “...gli altri che fanno?”

Brevi notizie da tutto il mondo AFS

Pagina 4

Festa di addio molto speciale Si è tenuto lo scorso 21 e 22 maggio, a Bangkok, una grande festa per salutare tutti gli studenti ospiti in Thailandia con i programmi AFS. È stato un modo di AFS Thailandia di dimostrare agli studenti che “La terra del sorriso” li porterà per sempre nel cuore, come suoi figli naturali. Il prossimo anno dall’Italia partiranno per un program-ma in Thailandia 22 studenti (6 per un semestre e 16 per un anno). Anche loro avranno l’opportunità di conoscere il profondo senso di ospitalità di questo Paese.

Cosa è la Giornata Europea del Dialogo Interculturale?

Giovedì 24 Settembre 2009, i volontari di Intercultura di tutta Europa celebreranno la secon-da giornata europea del dialo-go interculturale.

In centinaia di città europee si svolgeranno una serie di mani-festazioni con l'obiettivo di sti-molare la cittadinanza a riflette-re sui temi dell’educazione in-terculturale e della costruzione di un mondo in cui il dialogo tra persone di culture diverse non sia un lusso per pochi, ma una elemento fondamentale della vita quotidiana.

Lanciata in occasione delle celebrazioni indette dall'Unione Europea per il 2008 - "Anno Europeo del Dialogo intercultu-rale", la prima edizione della Giornata del Dialogo intercultu-rale è stata organizzata lo scorso 26 settembre 2008 ed è stata caratterizzata dall'orga-nizzazione di oltre 400 eventi in altrettante città europee.

Le manifestazioni del prossimo 24 settembre si svolgeranno in circa 100 città italiane e si arti-coleranno in mostre fotografi-che, laboratori interculturali, conferenze, cineforum, dibattiti in scuole e tante attività diver-se. Ad animare questi incontri contribuiranno in particolare gli studenti, le famiglie e i volonta-ri di Intercultura, testimoni di-retti della valenza educativa dei progetti di scambio come strumento per una migliore comprensione delle diversità interculturali.

Per sapere quale sarà la mani-festazione più vicina alla tua città tieni d’occhio le news nel-la home page del sito di inter-cultura.

Intercultura ti porta anche sulla Luna! Samantha Cristoforetti e Luca Salvo Parmitano sono i due astronauti italiani selezionati dall’ESA, l’Agenzia spaziale europea. Cos’altro li accomuna? Entrambi a 17 anni hanno deciso di uscire di casa e di andare a vivere e studiare per un anno all'estero, partecipando al programma di Intercultura negli Stati Uniti. Samantha, in un’intervi-sta al GR24 ha detto: “L'Agenzia Spaziale Europea, nella selezione, ha dato molta importanza all'internazionalità del curriculum in quanto l'esplorazione dello spazio è e sarà sempre più in futuro uno sforzo internazionale. Quindi è fondamentale avere persone che abbiano l'abitudine e la dimistichezza a gestire il rapporto con culture diverse dalla propria...".

...nello Spazio

In Thailandia

In Olanda Studenti da ogni parte del mon-do... camminano sulle acque! Ogni anno, nel mese di maggio, i volontari della regione di Friesland, a nord dell’Olan-da, organizzano una passeggiata verso le isole a largo della costa. Nei momenti di bassa marea infatti l’acqua arriva all’altezza delle caviglie ed è possibile camminare attra-verso il Wadden Sea. Alla fine della giornata i ragazzi ospitati e i volontari cenano con ostriche appena pescate. Intanto 16 studenti italiani si preparano a trascorrere il loro anno e semestre in que-sto splendido Paese.

Ciao mamma, vado in Cina! Pagina 5

Ciao Mamma, vado in Cina è il titolo dell’ultimo libro di Marianella Sclavi, scrittrice e studiosa di Arte di Ascoltare e Gestione Creativa dei Conflitti. Il volume, con illustrazioni di Daniele Albertelli e introduzione di Roberto Ruffino, è un racconto polifonico a fumetti di 4 ragazzi italiani che vivono l’esperienza di un anno in Cina e di un loro coetaneo cinese che vive un’esperienza analoga in Italia. L’apprendimento interculturale viene quindi descritto con lo stupore un po’ ingenuo un po’ spre-giudicato di un piccolo gruppo di adolescenti. Sono ragazzi pieni di paure ma con l’arma speciale di chi vuole superare ansie, limiti, pregiudizi. Partendo dalla descrizione delle prime preoccupazioni dei genitori, tanto banali quanto plausibili, la storia porta con leggerezza al confronto delle grandi differenze culturali e delle relative motivazioni storico sociali; con questa verve ironica ma analitica allo stesso tempo, le 5 storie intrecciate inse-gnano tanto al lettore, non solo della Cina ma anche dei nostri giovani e dei nostri schemi mentali. Grazie alla freschezza data dai disegni, dal linguaggio giovanile e dal tono umoristico, anche le espe-rienze più strane appaiono avvincenti. Come per magia, la Cina smette di far paura per quanto le difficoltà non siano affatto tralasciate. I ragazzi di cui Sclavi riporta le testimonianze sono tutt’altro che autocelebrativi. Valutano ogni loro comportamento e esperienza con la massima severità e senso critico. La loro saggezza vivace e leggera si evince nelle parole di una delle 5 voci narranti: “Quando hai 16 anni le scelte più importanti non le fai, le acchiappi al volo”. Abbiamo parlato con Marianella Sclavi del progetto e della stesura di questo volume.

Questo libro è stato realizzato sulla base di racconti ed esperienze vere di un centinaio di studenti che lei ha conosciuto di persona. C'è una storia in particolare o una caratteristica di questi ragazzi che l'ha colpita parti-colarmente? È un anno di apprendimento continuo, molto intenso e in un certo senso anche doloroso, perché per immergerti in una lingua e cultura così diverse “devi rinasce-re, ri-metterti al mondo”, come mi ha detto uno dei ragazzi con cui ho parlato. Mi ha molto colpito la distanza fra questo vissuto ricchissimo e la scarsa capacità della società italiana di apprezzarlo e valo-rizzarlo. Come mai hai scelto il fumetto per raccontare queste storie, così parti-colari e insolite? L’idea del fumetto nasce da tre esigenze: l’importanza dei visi, dei corpi, delle situa-zioni contingenti, l’esigenza di avere pochi personaggi e la centralità degli spiazzamen-ti, tipico sia delle esperienze interculturali che delle storie a fumetti. Nel fare i fumet-ti abbiamo usato le foto scattate dai ragaz-zi. Il libro in realtà ha una seconda parte composta da piccole vicende e considera-zioni illustrate, che si integra alla prima parte a fumetti. Perché ormai l’identifica-zione del lettore è avvenuta e si può ridare spazio all’ immaginazione.

La Cina è un paese a cui spesso sono collegati immagini e stereotipi non molto positivi. Secondo te, che cosa ha spinto questi ragazzi a scegliere questa destinazione? Forse proprio il fatto che sono consape-voli di non saperne quasi niente e che però la Cina sta diventando un interlocu-tore mondiale ineludibile. Scoprono una realtà sociale che a loro pare ossessiva-mente protesa allo studio, un senso della gerarchia e dell’affettività antico. Però poi vengono a contatto anche con molti ra-gazzi e ragazze sveglissimi, enormemente vivaci e dotati di umorismo… Come il ragazzo cinese che stava qui a Milano e che è diventato uno dei personaggi del racconto a fumetti. Che analogie e che differenze hai notato tra la tua esperienza di borsi-sta Intercultura nel 1960 e quelle dei ragazzi di oggi in Cina? Anche io fui spinta dal senso dell’avventu-ra, dalla voglia di cambiare, di uscire da un orticello troppo chiuso. Su come fossero veramente gli Usa non sapevo niente. A-vevo in mente qualche immagine di film e qualche scrittore. Lo stesso avviene per i ragazzi che oggi decidono di partire con Intercultura. Di solito la Cina non è mes-sa fra le scelte prioritarie, ma come se-conda o terza scelta. Poi ti propongono di andarci e tu dici: Perchè no ? Sarà una bella sfida! E infatti lo è.

Ciao mamma, vado in Cina può essere acquistato attraverso il sito dell’editore www.ipocpress.it Per maggiori informazioni sull’autore e sulle sue altre pubblicazioni è possibile visitare il sito www.marianellasclavi.it

Zhuo Hongyu, detta Richo, sorride all’obiet-tivo assieme alle sue sorelline ospitanti di Rivoli.

Vicino a noi (dalla Cina)

Lontano da qui (In Cina)

Studentessa italiana ad una Gara di sculture di ghiaccio ad Harbin, con la sua famiglia ospitante.

Intercultura Onlus, Via Gracco del Secco, 100 53034 Colle val d’Elsa (SI) Redazione a cura di:

Intercultura, ufficio comunicazione e sviluppo, Corso Magenta, 56, 20123 Milano [email protected] www.intercultura.it