CroNews luglio settembre 2009

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CroNews luglio settembre 2009

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sostegno al malato

21 maggio 2009. Giornata ricca di emozioni al CRO

Termociclatore donato al CRO grazie all’originale “joint venture” tra AIL di Pramaggiore e il complesso “Caramel”

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

Le Associazioni si raccontano...ASSOCIAZIONE LUCAINSIEME PER UN SORRISO

ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

Sono attive al CRO

sostegno alla ricerca

Il CRO destina il 5x1000 del 2006 interamente alla ricerca

AREA GIOVANI

Giorgia, Tiziana e Veronica raccontano “Cosa c’e’ fuori”.Presentazione del libro edito dall’Area Giovani

Solidarietà per l’Area Giovani

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

I ragazzi del Villaggio del Fanciullo di Trieste e l’Area Giovani

Biblioteca del CRO: nuova sezione dedicata alla storia degli IRCCS

URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

Dieci anni di opere d’arte al CRO

La Fondazione CRUP dona al CRO una scultura dell’artista Cristina Carusi

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

I libri: gli amici più pazienti

VIDEOTECA

Un film per stare insieme

trimestrale2009 - V. 3 (3)luglio 2009

in questo numero

CROnews

Direttore responsabileDr. Paolo De Paoli

notizie dell’ultima ora

La ricerca al CRO diventa impresa!

In aumento la sopravvivenza delle persone affette da AIDS: studio congiunto tra Centro di Riferimento Oncologico, Istituto Superiore di Sanità e Istituto Nazionale di Statistica, ISTAT

attualità

Proseguono i lavori di ampliamento dell’Istituto

ACCREDITATION CANADA

Accreditamento all’eccellenza: continuano le attività

FLASH ON...

Da 25 anni il CRO di Aviano sempre in prima fila nella cura e nella ricerca

HIGHLIGHTS

Dipartimento Attività Clinico-Specialistiche e di Supporto

ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

La formazione continua in un Istituto di Ricerca

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notizie dell’ultima ora

La ricerca al CRO diventa impresa!

Mercoledì 8 luglio 2009, nella splen-dida cornice del Teatro Nuovo Gio-vanni da Udine, tutto esaurito, e con un pubblico entusiasta, sono stati premiati i 6 progetti d’impresa, tra gli oltre 80 presentati a “Start Cup FVG – Udine - Premio per l’innovazione”, che passerranno, ora, alla fase finale della competizione. A ciascun pro-getto è stato conferito un assegno del valore simbolico di 1000 euro, come “buon auspicio”. Fra i progetti scelti vi è anche un’idea imprenditoriale del CRO, denomina-ta PharmaDIAGEN, che mira a pro-durre, sviluppare e commercializzare kit diagnostici per la personalizzazio-ne della terapia rivolta a pazienti con tumore, attraverso la caratterizzazio-ne del loro genoma. La serata di spettacolo e premiazio-ne dei finalisti ha visto la partecipa-zione dei rettori delle Università di Udine e di Trieste, professori Cristia-na Compagno e Francesco Peroni,

di autorevoli esponenti del mondo politico e imprenditoriale. L’evento è stato vivacizzato dalla Banda Osiris, un gruppo di cabaret che con i suoi divertenti sketch ha commentato in modo ironico ciascuno dei progetti premiati. Tutte le autorità presenti hanno sottolineato l’importanza del-la manifestazione, che ha lo scopo di avvicinare il mondo della ricerca all’impresa: una ricerca che deve fare impresa, con possibili ricadute positive in termini economici e occu-pazionali per il nostro territorio. Le idee finaliste riguardano busi-ness in ambito di edilizia, elettronica e ambiente, con l’unica piacevole eccezione di PharmaDIAGEN del CRO, premiata dunque per il settore biomedicale.PharmaDIAGEN è un’iniziativa im-prenditoriale spin off altamente in-novativa. Nasce dall’attività dei ri-cercatori della struttura operativa complessa di Farmacologia Speri-mentale e Clinica, diretta dal Dr. Giu-seppe Toffoli, il quale si avvale del prezioso supporto delle Dr.sse Erika

Cecchin e Paola Biason, e prevede la collaborazione di una dinamica in-dustria biotecnologica italiana, Diate-ch S.r.l. diretta dal Dr. Fabio Biondi. Inoltre, PharmaDIAGEN coinvolge anche il Polo Tecnologico di Porde-none diretto dall’Ing. Franco Scolari e punta anche alla partecipazione di una banca del nostro territorio. Il Business Plan è stato redatto dal Dr. Ermes Mestroni che si occupa di tra-sferimento tecnologico, un ambito che il Direttore Scientifico del CRO, Dr. Paolo De Paoli, da sempre repu-ta una priorità. I presentatori della serata, nell’intro-durre al pubblico PharmaDIAGEN, hanno messo in risalto l’importanza della “mission del CRO” in materia di cura dei tumori in ambito regiona-le, sottolineando gli rilevanti risultati scientifici raggiunti dalla struttura. L’idea imprenditoriale, hanno evi-denziato, rappresenta la concre-tizzazione di una ricerca che vede impegnata l’Unità di Farmacologia da più di 10 anni e che ha visto si-gnificativi riconoscimenti scientifici

Da sinistra: Giovanni Del Ben, Direttore Generale, Giuseppe Toffoli, Direttore SOC di Farmacologia Sperimentale e Clinica (FSC), Paolo De Paoli, Direttore Scientifico, Paola Biason, contrattista della FSC, Fabio Biondi, Direttore di Diatech srl, e Ermes Mestroni, Direzione Scientifica

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In aumento la sopravvivenza delle persone affette da AIDS: studio congiunto tra Centro di Riferimento Oncologico, Istituto Superiore di Sanità e Istituto Nazionale di Statistica, ISTAT

L’introduzione delle terapie antire-trovirali altamente efficaci (HAART) ha aumentato notevolmente la so-pravvivenza delle persone affette da AIDS, malgrado l’aspettativa di vita per queste persone resti ancora molto più bassa rispetto a quella del-la popolazione generale. Inoltre, l’ef-fetto benefico delle HAART è meno evidente in gruppi particolarmente a rischio come le persone che hanno contratto l’infezione da HIV attraver-so l’uso iniettivo di droghe (tossico-dipendenti), quelle con un alto grado di immunodepressione o affette da particolari malattie che hanno fatto porre la diagnosi di AIDS (malattie indicative).Negli ultimi dieci anni, il numero an-nuale di casi di AIDS, in Italia, è pro-gressivamente diminuito, passando da 5.052 casi nel 1996 a 1.489 nel 2007. Poiché lo stato in vita delle persone con AIDS non è costante-mente aggiornato, risulta complicato stimarne la sopravvivenza. Il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, insieme all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e all’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) hanno, quindi, condotto uno studio congiunto per quantificare la sopravvivenza del-le persone con AIDS nell’era delle HAART e per identificare quei fattori presenti alla diagnosi capaci di influi-re sulla sopravvivenza. Incrociando i dati relativi ai 9.662 casi di AIDS diagnosticati in Italia tra il 1999 ed il 2005, con quelli di mortalità nazionale gestiti central-mente dall’ISTAT, è stato possibile determinare lo stato in vita dei sog-getti e individuare le malattie presenti

sul certificato di morte. Complessi-vamente sono stati registrati 3.111 decessi, di cui 3.101 riportavano le cause di morte. ai risultati è emerso che il 66,4% delle persone con AIDS è sopravvissuto almeno cinque anni dopo la diagnosi, una quota decisa-mente più alta di quanto registrato nel periodo pre-HAART. Rischi di mortalità più elevati sono emersi tra le persone in età avan-zata, tra i tossicodipendenti e tra le persone con un maggior grado di deficit immunitario. Dall’analisi del ruolo delle patologie associate alla diagnosi di AIDS è emersa la conferma del ruolo pro-gnostico fortemente sfavorevole del linfoma primitivo cerebrale e di altri tipi di linfoma. Al contrario, le persone con sarcoma di Kaposi o polmonite sopravvivevano più a lungo dopo la diagnosi di AIDS (circa l’80% è an-cora vivo a 5 anni dalla diagnosi).Osservando le cause riportate nel certificato di morte ISTAT, si è osser-vato un aumento delle malattie non indicative di AIDS presenti al momen-to del decesso, passando dal 38,4% nel 1999 al 56,9% nel 2006, in parti-colare i tumori non indicativi di AIDS sono passati dal 3,7% all’8,7%. Questo studio congiunto tra Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, Istituto Superiore di Sanità e ISTAT ha dunque documentato un aumen-to della sopravvivenza nelle persone affette da AIDS in - Italia nel perio-do 1999-2006 - mostrando come le percentuali delle persone ancora in vita a diversi anni dalla diagnosi di AIDS sono migliorate rispetto a quel-le registrate negli anni precedenti. Tuttavia, la mortalità prematura tra queste persone eccede quella re-gistrata nella popolazione genera-le, ed il linfoma non-Hodgkin, seb-bene presente solo in una piccola proporzione di persone con AIDS, resta ancora un fattore prognostico negativo.

e pubblicazioni su prestigiose rivi-ste scientifiche internazionali. Una ricerca che è in grado di traslare nel paziente qualcosa di concreto e rea-le. Scopo di questa impresa sarà di produrre kit diagnostici che permet-teranno di somministrare al paziente la terapia più appropriata in base alle caratteristiche genetiche. Saranno i test genetici, nell’immediato futuro, a guidare la terapia nel paziente on-cologico. Ed è su questo fronte che sta lavorando la struttura operativa complessa di Farmacologia speri-mentale e clinica del CRO La farma-cogenetica, ovvero lo studio dei geni del paziente implicati nella risposta ai farmaci, rappresenta una importante strategia per personalizzare la terapia antitumorale, il che significa dare a ciascun paziente il giusto farmaco al giusto dosaggio. “Si sa che i farmaci antitumorali possono avere attività ed effetti di tossicità molto diversi nei pazienti che li ricevono; quindi le strategie con cui questi farmaci ven-gono scelti e la dose in cui vengono somministrati devono essere valuta-te con molta cura per non incorrere in risultati poco soddisfacenti”, dice il direttore dell’unità complessa di Farmacologia dottor Giuseppe Tof-foli. “La conclusione del “progetto genoma”, ovvero il sequenziamen-to dell’intero genoma dell’uomo, ha permesso di capire che la variabilità della risposta ai farmaci antitumorali può dipendere dalla struttura degli specifici geni dell’individuo. Lo stu-dio degli effetti e la caratterizzazione di queste varianti genetiche (tecni-camente, polimorfismi) può risultare di fondamentale importanza nell’in-dividuare i soggetti che possono giovarsi dell’effetto antitumorale del trattamento, della scelta del farma-co e della personalizzazione della terapia. Una strada che apre nuove prospettive non solo per il paziente oncologico”, conclude Toffoli.

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Stato di avanzamento dei lavori

Proseguono i lavori di ampliamento dell’Istituto

già realizzati:• sono già operativi gli Uffici Amministrativi dislocati nel pre-fabbricato realizzato nell’area del parcheggio B dell’Istituto;• gli Ambulatori di Oncologia Medica sono ora operativi al 4° dente di pettine, mentre al 1° piano del corpo centrale riman-gono gli ambulatori di Chirurgia e Prevenzione Oncologica;• il Servizio Formazione è stato spostato ed è ora operativo nello stesso prefabbricato degli Uffici Amministrativi;• è nuovamente aperto il corridoio del 1° piano che collega al pettine, anche se rimangono ancora da completare alcune sue parti.• sono terminati i lavori di adeguamento alle nuove norme antisismiche, al 2° piano del corpo centrale degenze.

in corso di realizzazione:

• è in attuazione l’adeguamento alle nuove norme antisismi-che al 3° piano degenze pertanto, per un periodo, le degenze saranno accorpate tutte al 2° piano;• a fine agosto inizi di settembre saranno agibili gli spazi del seminterrato del blocco centrale destinati agli spogliatoi;• è in corso l’allestimento dei nuovi spazi destinati al Servizio di Cardiologia al piano terra (ex locali Affari Generali) e l’Ufficio ritiro cartelle cliniche al piano terra (ex locali Ufficio Personale). Saranno agibili probabilmente verso metà settembre;• a breve inizieranno i lavori sui corpi scala attigui alla Sala Convegni;• a metà/fine settembre termineranno i lavori nella zona del 1° piano del corpo di collegamento al pettine, dove verranno ospitati i locali del nuovo Day Hospital.

attualità

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ACCREDITATION CANADA

ACCREDITATION CANADA

Continuano nel nostro Istituto le attività previste dal programma di accreditamento all’eccellenza di Ac-creditation Canada (AC), già illustrate nei precedenti numeri di CROnews.Da aprile a giugno di quest’anno si sono svolti oltre 30 incontri dei team, la gran parte dei quali ha già conclu-so l’autovalutazione di tutti gli stan-dard previsti. Il passo successivo sarà un riesame di quanto emerso dalla autovalutazione degli standard e la raccolta di informazioni e docu-menti che supportino quanto dichia-rato.Hanno iniziato l’attività tre gruppi di progetto: “File Condiviso, “Consen-so” e “Cartella clinica”. Questi gruppi hanno dei compiti ben individuati, per supportare le attività dei team di autovalutazione.

Attività complementari al programma di ACA fianco delle attività di autovaluta-zione dei team sono state intraprese alcune iniziative di informazione, co-municazione e formazione correlate al programma di accreditamento.

Accreditamento all’eccellenza: continuano le attività

Il manifesto che comunica al pubbli-co la partecipazione del CRO al pro-gramma di accreditamento all’ec-cellenza è già affisso in molte parti dell’Istituto e a breve sarà disponibile la brochure informativa che illustra le caratteristiche fondamentali del pro-gramma di AC intrapreso dal CRO. Il 2 aprile e l’8 maggio 2009 si sono tenute due giornate del corso di for-mazione sulla tecnica FMEA/FMECA, una tecnica di analisi proattiva del ri-schio, che il programma di AC pre-vede venga obbligatoriamente utiliz-zata per la valutazione di almeno un processo assistenziale ogni anno. Il corso ha avuto quale docente il Dr. Di Denia, esperto di gestione della sicurezza, e ha visto coinvolte di-verse figure professionali del CRO (medici, farmacisti, infermieri e tecni-ci di laboratorio). Questo modello di analisi dei rischi è stato applicato e sperimentato dai discenti, suddivisi in tre gruppi di lavoro, nei processi di: gestione dei farmaci chemiotera-pici, reinfusione delle cellule staminali periferiche nell’ambito del trapianto di midollo autologo e cura del trat-tamento radiante in sedazione nel bambino dai 0-5 anni. Accreditation Canada ha organizza-to, dal 22 al 26 giugno presso l’ARSS del Veneto, incontri di aggiornamen-to rivolti ai coordinatori ed ai Team Leader delle Aziende sanitarie che

partecipano al programma di ac-creditamento, finalizzati ad rendere più agevole l’autovalutazione degli standard e dei criteri e a condivide-re le criticità emerse, riesaminando in comune gli standard e i criteri e la loro applicazione nella realtà del-l’azienda.Nel pomeriggio del 30 giugno è stato organizzato un incontro di formazio-ne accreditato, dal titolo “Il processo di accreditamento all’eccellenza al CRO di Aviano: l’esperienza dei team di autovalutazione”, con l’obiettivo di favorire la condivisione del percorso di autovalutazione tra i vari team, analizzando il percorso compiuto e quello ancora da attuare e le possi-bili strategie per favorire il raggiungi-mento, da parte di tutti, dell’obiettivo finale, coinvolgendo anche i gruppi di progetto a supporto.Infine nel Convegno “Il TSRM al CRO 25 Anni di Evoluzione nella Profes-sione al Servizio del Paziente Onco-logico” tenutosi nel nostro Istituto il 23 maggio 2009, è stata illustrata la possibilità che l’applicazione dei principi di un programma di accredi-tamento all’eccellenza come quello del modello canadese consenta an-che una gestione della responsabili-tà professionale in una visione proat-tiva, nella quale l’organizzazione ed i singoli operatori mettono in atto tutte le possibili misure per preveni-

in questo numero:Team Gestione Ambiente

Team Gestione Risorse UmaneTeam Gestione dell’Informazione

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re gli errori al fine di evitare danni al paziente.

La composizione dei TeamDei 7 team, uno per ciascuna della aree relative agli standard previsti al CRO, il Team Leadership & Parte-neship è stata presentato nel nu-mero precedente (vedi CRO-News

n° 2 anno 2009).I tre team, che verranno presentati di seguito, riguardano aree trasver-sali comuni ad ogni organizzazione sanitaria, i cosiddetti Team di Servizi di supporto: Gestione dell’Ambien-te, Gestione delle Risorse Umane e Gestione dell’Informazione. Ricordiamo che ogni team nel suo

processo di autovalutazione deve cercare di stabilire, utilizzando tut-te le competenze dei componenti e grazie al lavoro in gruppo, se e in quale modo l’organizzazione soddi-sfi ai criteri richiesti, dando anche un voto (da un minimo di 1 ad un mas-simo di 7) per ogni criterio.

TEAM GESTIONE DELL’INFORMAZIONE Include coloro che hanno responsabilità nelle funzioni legate alle esigenze informative quali servizi di biblioteca, archivi (cartacei ed informatici) di dati sanitari ed amministrativi, protezione degli archivi stessi, strumenti di comunicazione intra ed extra-aziendale (es. lettera di dimissione), ecc.Il Team Leader è Agostino Steffan, Resp. Patologia Oncololgica.Componenti: - Cristina Andreetta, Ufficio Controllo di Ge-

stione- Paolo Baldo, farmacista- Francesca Barbaresco, Uff. Personale- Roberto Biancat, Responsabile Prof. In-

fermieristica ed URP - Mauro Bidinost, Servizio Informatico- Sabrina Cimolai, Direzione Sanitaria- Francesca Fratin, Ufficio Affari Generali

– Legali- Francesca Lollo, Direzione Scientifica e

Rapport. con Assoc. di Volontariato- Giannina Piazza, Servizio Cassa – Presta-

zioni- Diego Serraino, Direttore Epidemiologia e

statistica- Roberto Sorio, Oncologia Medica (cartella

informatizzata)- Ivana Truccolo, Responsabile Biblioteca

Scientifica e per i PazientiÈ componente del Team anche il dott. Guido Lucchini in rappresentanza dei Medici di Medicina Generale che operano nel territorio.Gli standard relativi alla gestione delle informazioni consentono all’organizzazione di valutare le proprie attività per la raccol-ta, la gestione e la sicurezza delle informazioni e pertanto riguardano ambiti quali: valutazione e pianificazione delle esigenze di informazione, relativo addestramento del personale, supporto ai sistemi informatici, archiviazione delle informazioni, relazioni con il pubblico, servizi bibliotecari, protezione dei dati sensibili degli assistiti e del personale, consenso informato ecc. Gli standard per la gestione della informazione sono suddivisi in quatto sotto-sezioni:• individuare i bisogni• esser un ente che mantiene e favorisce l’apprendimento• supportare i processi decisionali basati sull’evidenza• garantire sicurezza, riservatezza ed integrità di dati ed informazioni.

TEAM GESTIONE AMBIENTEInclude coloro che hanno responsabilità nelle funzioni di gestione delle risorse, manutenzione della apparecchiature e degli automezzi, dei dispositivi medici, della infrastruttura, della sicurezza ecc.Il Team Leader è Sergio Moro, Referente del Servizio di Prevenzione Protezione Aziendale.Componenti:- Giancarlo Basaglia, Direttore SOC di Microbiologia, Immunologia e Virologia,- Elvira Capra, Direttore SOC di Fisica Sanitaria, - Raffaele Collazzo, Ufficio Qualità e accreditamento,

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- Paola Dominici, Ufficio Sorveglianza Sani-taria,

- Alessandro Faldon, Ufficio Affari Generali – Legali,

- Daniele Gargale, SOC Tecnologie ed Investi-menti,

- Simona Scalone, oncologa, Presidente della Commissione Infezioni Ospedaliere,

- Alberto Stefani, SOC Tecnologie ed Investi-menti,

- Cinzia Tassan Mazzocco, Uffico Economato,- Paolo Vialmin, Ufficio Tecnico.È componente del team anche Stefano Mo-rachiello, consulente del CRO e Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale.L’ambiente aziendale comprende benessere, spazio fisico, attrezzature, utenze e formazione nello specifico ambito. Gli standard relativi alla gestione dell’ambiente consentono all’ente di valutare i processi in merito alla creazione di un am-biente di lavoro adatto, riduzione del rischio, prevenzione e controllo delle infezioni, piani per le emergenze e riduzione degli impatti ambientali.Gli standard relativi alla gestione dell’ambiente sono divisi in quatto sottosezioni:• garantire un ambiente adeguato• minimizzare gli eventi avversi• rispettare l’ambiente• esser un ente che mantiene e favorisce l’apprendimento.

TEAM GESTIONE RISORSE UMANEInclude coloro che hanno responsabilità nelle funzioni di pianificazione del servizio, dotazione di personale, pianta organica, retribuzione, formazione, gestione di studenti e volontari, profili professionali ecc.Team Leader è Claudio Colussi, responsabile SOC Risorse Umane.Componenti: - Marino Cimitan, Direttore SOC di Me-

dicina Nucleare- Alfonso Colombatti, Direttore SOC di

Oncologia Sperimentale 2, Rapporti con l’Università

- Elena Coiro, Psicologa, Referente progetto HPH

- Samuele Massarut, Rappresentante sindacale medici

- Valerio Mattiuzzi, Responsabile per-sonale comparto Dip. di Laboratorio

- Luisa Menegoz, Direzione Sanitaria- Luca Morello, Rappresentante sinda-

cale comparto (RSU)- Roberta Pacenzia, Anestesia-Riani-

mazione e Terapia Intensiva- Antonella Salvador, Sorveglianza Sanitaria- Nicoletta Suter, Responsabile Ufficio Formazione.Tramite gli standard relativi alla risorse umane l’organizzazione è in grado di valutare le proprie attività nella gestione delle persone che forniscono servizi, diretti o indiretti, agli assistiti e alle loro famiglie. Tra queste persone possono essere inclusi il personale dipendente (nelle varie qualifiche), gli studenti e i frequentatori, i fornitori di servizi in appalto e i libri professionisti. Gli standard relativi possono essere suddivisi in 6 sottosezioni che riguardano:• individuare e rispondere ai bisogni• esser un ente che mantiene e favorisce l’apprendimento• scegliere le persone giuste• migliorare la performance• stabilire buoni rapporti di lavoro• garantire un ambite di lavoro sano.

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Sabato 16 maggio 2009 si è svolto al Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano l’evento “Incontrarsi e non solo per ricordare”, una ini-ziativa molto particolare nell’ambito delle manifestazioni scientifiche e culturali organizzate per festeggiare la ricorrenza del 25° anniversario di attività dall’apertura dell’Istituto. Per l’occasione sono stati invitati tutti coloro che hanno lavorato all’Ospe-dale S. Zenone di Aviano e al CRO. Il Direttore Generale, Dr. Giovanni Del Ben, nella sua bella introduzio-

Da 25 anni il CRO di Aviano sempre in prima fila

nella cura e nella ricerca

“LA RICERCA CURA” è lo slogan scelto per festeggiare i 25 anni di attività del CRO

ne, che ha dato l’avvio alla giornata, ha ripercorso il cammino dei medici dell’Oncologia dell’Ospedale di Por-denone che, nel 1984, si sono tra-sferiti nella nuova struttura di Aviano, completata dopo 10 anni di lavori, ed hanno incontrato il personale del San Zenone anch’esso confluito al CRO. Dal San Zenone, assieme al perso-nale, sono affluiti nelle corsie anche i valori di impegno, solidarietà e di umanizzazione, così come ha ri-cordato Roberto Biancat, già infer-miere dell’Ospedale di Aviano e ora dirigente del servizio infermieristico dell’IRCCS-CRO. Toccanti e profon-de sono state le rievocazioni delle

vicende politico-gestionali fatte dal Prof. Luciano Tassan che ha vissuto la vicenda del CRO come sindaco di Aviano, Presidente del San Zenone e anche da primo Presidente dell’USL n. 11 di Pordenone. Don Bruno, cappellano del CRO fino al 2007, e il Dr. Eligio Grigoletto, Oncologo, hanno fatto rivivere per-corsi, impegni, aspettative e hanno ricordato commossi, anche, l’indi-menticabile figura di Franco Gallini, fondatore dell’Associazione “Via di Natale”, che con il suo inesauribile entusiasmo e l’infaticabile impegno è riuscito a coinvolgere i cittadini ed il territorio ed ha aiutato a trasforma-re in realtà la realizzazione del Centro

Una parte dei partecipanti alla giornata dei festeggiamenti per i 25 anni di attività del CRO

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Oncologico di Aviano riuscita grazie ad un forte binomio: qualità e soli-darietà. Le equipe mediche e assi-stenziali di Pordenone e di Aviano sono state – nella seconda parte de-gli anni ottanta – potenziate da molti ricercatori e professionisti venuti da prestigiosi Centri quali l’Istituto Na-zionale Tumori e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Mi-lano. Questa squadra ha portato il CRO ad ottenere, il 31 luglio 1990, il riconoscimento di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifi-co) di livello nazionale. Nel corso de-gli anni, alcuni medici del CRO sono andati a dirigere importanti strutture cliniche e di ricerca italiane ed estere. Alcuni di loro, che non hanno voluto mancare a questo appuntamento, hanno raccontato le loro esperienze e le nuove conoscenze acquisite.

Il Dr. Enzo Galligioni, ora Primario dell’U.O. di Oncologia Medica del-l’Ospedale S. Chiara di Trento, ha presentato il modello di relazione tra ospedale e territorio nel campo del-l’oncologia realizzato nella provincia autonoma di Trento.

La Dr.ssa Vittorina Zagonel, passata dal CRO all’Ospedale S. Giovanni di Roma, ha parlato della realizzazione del dipartimento oncologico di cui è Direttore, presso quella struttura.

Il Prof. Antonino Carbone, ora Diret-tore del Dipartimento di Anatomia Patologica dell’Istituto Tumori di Mi-lano, ha illustrato la rete oncologica lombarda, che è accentrata sull’IRC-CS di Milano, evidenziando così l’at-tualità della funzione specifica degli Istituti di Ricerca Oncologici, nella rete regionale e nazionale. Gli IRC-CS nazionali, infatti, si distinguono per ruolo e finalità dagli ospedali e consentono lo sviluppo della ricerca clinica e traslazionale necessaria per le politiche della salute.

Il Prof. Mauro Pistello, ha illustrato il suo percorso professionale da tec-nico di laboratorio del CRO a pro-fessore associato all’Università di Pisa dove ha sviluppato le tecniche apprese al CRO. Il Prof. Pistello ha anche posto l’attenzione sulla ne-

Alle spalle del relatore, Umberto Tirelli, la foto del primo nucleo di medici trasferitisi da Pordenone al nuovo Istituto di Aviano

Il coro alpino dell’ANA di Aviano

cessità di sostenere e potenziare la ricerca in Italia, che purtroppo è sottofinanziata sia negli IRCCS che nell’Università.

Il Dr. Serraino, Epidemiologo del CRO, ha illustrato il lavoro in campo epidemiologico realizzato negli anni con la Dr.ssa Silvia Franceschi, pas-sata dal CRO allo IARC (International Agency for Research on Cancer) di Lione, dove dirige gli studi a livello internazionale sui virus che determi-nano il cancro genitale femminile.

Il Dr. De Paoli, Direttore Scientifico del CRO, nel suo intervento ha pro-spettato il futuro della ricerca in Isti-tuto, anche in rapporto alle relazioni internazionali con il Canada, gli Stati Uniti e l’Europa. Con orgoglio, il Dr. De Paoli ha ribadito che il CRO ha destinato tutto il 5 per mille alla ri-cerca: una parte destinata a borse di studio e contratti per giovani ricer-catori e, una parte consistente, per creare dei laboratori di alta qualità per la preparazione delle cellule sta-minali e dei vaccini terapeutici contro i linfomi.

Il Sindaco di Aviano, Del Cont ha portato il saluto del comune ed ha sottolineato l’importanza di contri-buire al sostegno della ricerca scien-tifica e della realtà del CRO che, con

I danzerini del gruppo folcloristico “Federico Angelica” di Aviano

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Le evoluzioni della pattuglia acrobatica della Comina (l’aereo solista in testa pilotato dal Dr. Vincenzo Canzonieri)

i suoi 650 dipendenti, è un ambito occupazionale essenziale per l’intera zona pedemontana.

Un forte contributo ai ricordi e alle emozioni della mattinata, è arrivato con il cortometraggio realizzato da Italo Paties Montagner: “Il San Zeno-ne: realtà e demolizione”, ovvero la storia del primo Ospedale avianese fino alla sua dismissione (chiusura). Le immagini e la musica così vere e toccanti hanno commosso gli spet-tatori presenti.

Ad allietare la bella giornata dedicata alle persone che nel tempo hanno contribuito allo sviluppo del CRO, la

Il Direttore Scientifico De Paoli e il Direttore Generale Del Ben a tavola con gli invitati

I protagonisti della giornata durante il pranzo

Edes Mella per tutti “Rosy”, al centro, tra due “aiutanti d’eccezione” Ada e Sabrina, segretarie della Direzione Sanitaria

pattuglia acrobatica della Comina, che ha eseguito mirabili evoluzioni nello specchio di cielo sopra l’Istitu-to. Alla testa della formazione acro-batica, formata da ex piloti dell’Ae-ronautica Militare e da piloti privati appassionati di volo, il Dr. Vincenzo Canzonieri (Direttore della SOC di Anatomia Patologica dell’Istituto), che ha il brevetto di pilota da diversi anni, si è esibito in numerose evo-luzioni da “solista” arrivando teme-rariamente a sfiorare gli alberi del parco.Il coro alpino dell’ANA di Aviano ha eseguito pregevoli cori “a cappella” e i danzerini del gruppo folcloristico “Federico Angelica” di Aviano hanno

intrattenuto il pubblico con pezzi del loro famoso repertorio.Cigliegina sulla torta, a sigillare la riu-scita della giornata, lo straordinario pranzo preparato con grande mae-stria dallo staff di cuochi del CRO “capitanati” dalla preziosissima Rosy (al secolo Edes Mella).

Dopo aver consegnato a tutti i pen-sionati un piccolo pensiero a ricordo dei 25 anni di lavoro svolti all’Ospe-dale S. Zenone e al CRO, il Dr. Gio-vanni Del Ben ha dato appunta-mento all’autunno per una iniziativa di ricostruzione storica del periodo 1970-1984 che ha portato alla rea-lizzazione dell’idea-CRO.

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HIGHLIGHTS

HIGHLIGHTS

Dipartimento Attività Clinico-Specialistiche e di Supporto

... i Dipartimenti del CRO...

Dr. Marcello De Cicco, Direttore del Dipartimento Attività Clinico-Specialistiche e di Supporto

Il Dipartimento per le Attività Clinico-Specialistiche e di Supporto (DACS) si compone di tre Strutture Opera-tive Complesse (SOC), “Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (ARTI)”, “Cardiologia” e “Farmacia” e due Strutture Operative Semplici a valenza Dipartimentale (SOSD), “Terapia del Dolore e Cure Palliative” (TDCP) e “Psicologia Oncologica”. Nell’ambito della SOC di ARTI è atti-vo il nucleo di Nutrizione Artificiale.Il Dipartimento è costituito da Strut-ture accomunate dalla obiettiva centralità in tutte le attività clinico-assistenziali del CRO e dalla fonda-mentale partecipazione ai trattamenti di supporto del paziente oncologico. L’aggregazione di queste SOC e SOSD ha la funzione di agevolare la

pianificazione strategica e le scelte operative su grossi temi come l’at-tività di sala operatoria, le proble-matiche cardiologiche associate alla chemioterapia (CT), l’uso dei nuovi farmaci biologici, la terapia del do-lore, le cure palliative, la psiconco-logia, la distribuzione dei farmaci ai pazienti dimessi, per citarne alcuni, e di favorire il confronto/dibattito tra specialisti con vocazione per i tratta-menti di supporto.Le attività del DACS sono dedicate all’assistenza, alla formazione ed alla ricerca, in linea con i compiti istitu-zionali del CRO.L’attività assistenziale del Dipar-timento, pianificata nelle riunioni dipartimentali per rispondere alle esigenze dei pazienti delle Divisioni Cliniche e dei Servizi Diagnostici, è volta ai pazienti degenti, ai pazienti ambulatoriali e, nel caso delle cure palliative, ai pazienti del territorio. L’attività è molto intensa e diversifi-cata secondo le Strutture. Per la SOC di ARTI spazia dalle Ane-stesie in Sala Operatoria alle Narcosi brevi e Sedazioni nei vari Servizi e Divisioni, dalla Rianimazione per le emergenze in Istituto alla Terapia In-tensiva, dalla Nutrizione Artificiale alla Terapia del Dolore, dall’Impianto di cateteri venosi centrali (CVC) a quel-lo dei cateteri pleurici, dall’Assisten-za all’anziano a quella del bambino, dall’Assistenza in Istituto a quella sul territorio.Le attività diagnostica ed assisten-ziale a cura della Cardiologia rive-stono un ruolo di grande rilievo e richiedono profonda esperienza nel

settore oncologico ed in particola-re in quello medico. Infatti, oltre alle comuni capacità per le tradizionali funzioni diagnostica e terapeutica, sono necessarie particolari abilità interpretative del quadro clinico, del-l’imaging e del quadro funzionale per stabilire i livelli di rischio associati ai trattamenti chemioterapici potenzial-mente cardiotossici. L’attività della SOC di Farmacia comprende, oltre alla funzione tipica di rendere disponibili farmaci, dispo-sitivi e diagnostici a tutte le SOC del CRO, tre grossi filoni: la preparazio-ne in forma e dose personalizzata dei farmaci per la CT presso il labo-ratorio UFA; la gestione dei farmaci sperimentali impiegati nei protocolli di studio approvati dal Comitato Etico; la distribuzione dei farmaci ai pazienti in concomitanza della di-missione ospedaliera per garantire la continuità delle terapie, in particolare con farmaci costosi, difficili da repe-rire ed analgesici, di cui la Farmacia del CRO ha il pannello più completo di opzioni disponibili sul mercato ita-liano. La SOSD di Psicologia Oncologica, oltre alle attività di supporto e psico-terapia per pazienti e familiari duran-te e dopo i trattamenti oncologici, ha nella sua missione clinica, nell’am-bito del progetto Health Promoting Hospital, la valutazione psicologica degli assistiti ad ogni accesso in Isti-tuto per stabilire il “distress” nelle sue componenti di ansia e depressione, quello percepito e le sue cause, i bisogni di natura informativa, emo-tiva, comunicativo–relazionale ed

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STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA

La SOC di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva focalizza le atti-vità cliniche e di ricerca verso i pa-zienti oncologici chirurgici e medici.

assistenziale. L’obiettivo di questa innovativa procedura di valutazio-ne del distress è far considerare le emozioni dei pazienti, a pazienti ed operatori sanitari, parte integrante del processo di cura. La SOSD di Terapia del Dolore e Cure Palliative ha una mission clinica fondamentale che prevede il con-trollo del dolore, tanto più quando, come accade nel paziente onco-logico, è del tutto inutile e tende a cronicizzare. La mission comprende anche il controllo dei sintomi fisici e psicologici disturbanti la qualità di vita del paziente. La partecipazione alla “rete di cure palliative e terapia del dolore” nel di-stretto ovest e in parte del distretto nord dell’Area Vasta Pordenonese appare la naturale evoluzione della vocazione ai trattamenti di supporto del Dipartimento.Il Dipartimento svolge attività di formazione in diversi ambiti. Si ri-cordano in particolare: l’attività volta ai laureati specializzandi in Anestesia e Rianimazione delle Università di Trieste e Udine ed ai laureati in Psi-cologia e agli psicologi ricercatori; i corsi di formazione per Medici di fa-miglia e Farmacisti sull’impiego dei farmaci analgesici; i corsi interni per medici ed infermieri su Nutrizione Artificiale, Terapia del Dolore, Car-diologia, Farmaceutica e Psicologia (burn-out); la formazione sul campo svolta dai tutors infermieristici verso gli studenti ed i neoassunti. L’attività di ricerca del DACS, attua-ta in collaborazione con le principali università nazionali ed alcuni centri

internazionali, verte principalmente su: i problemi del metabolismo dei pazienti oncologici critici o sottopo-sti a chirurgia oncologica maggiore, e i metodi innovativi di trattamento del dolore postoperatorio, a cura della SOC di ARTI e di Farmacia; l’implementazione di specifici data base per lo studio della tossicità cardiologica dei nuovi farmaci, per la Cardiologia; la valutazione delle ricadute psicosociali della malattia e dei trattamenti sulla qualità di vita dei pazienti, a cura della SOS di Psico-logia Oncologica; l’impiego di nuovi farmaci per il controllo del dolore on-cologico, per la SOS di Terapia del Dolore e Cure Palliative.In conclusione, tutte le SOC e le SOSD del DACS partecipano, per integrazione interdisciplinare e inter-dipartimentale, ai percorsi di diagno-si e cura dei pazienti afferenti al CRO, allo sviluppo di comportamenti clini-co assistenziali basati sull’evidenza scientifica e a linee di ricerca volte, soprattutto, a migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Parte dell’équipe di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva guidata dal Dr. Marcello De Cicco (ultimo a destra)

Tali attività sono articolate in diverse aree funzionali: Anestesia, Rianima-zione, Terapia Intensiva, Terapia del Dolore, Nutrizione Artificiale e Appli-cazione presidi. L’attività anestesio-logica comprende le anestesie e le sedazioni. Le anestesie per le attività di Sala Operatoria delle tre Divisioni di Chirurgia Oncologica Generale, Ginecologica e Senologica, com-prendono le anestesie generali con anestetici volatili o endovenosi, le anestesie spinali (peridurale o suba-racnoidea), le anestesie blended (mi-sta generale leggera e spinale) e le loco-regionali (con blocco anestetico dei nervi periferici). La collaborazione con i Chirurgi e con altri Specialisti ha consentito la realizzazione di im-pegnativi obiettivi interdisciplinari come la radioterapia intraoperatoria (IORT), la chemio-ipertermia intra-peritoneale (CIIP), la high intensity focused ultrasound (HIFU), le terapie oncologiche ad alte dosi, le terapie con vaccini cellurari e/o proteici, ed altri metodi innovativi di trattamento. Le sedazioni con ansiolitici, ipnotici e/o analgesici permettono di attua-re, senza disagio per il paziente, pro-cedure diagnostiche o terapeutiche fastidiose e, in alcuni casi, dolorose eseguite presso la Gastroenterolo-gia (es.: ecoendoscopie gastro-eso-fagee con biopsie, enteroscopie) e la Radiologia (es.:vertebroplastica, termoablazioni epatiche, polmonari o renali). In questi ed in altri ambiti (Radioterapia, Medicina Nucleare) le sedazioni o le narcosi “leggere” tro-vano indicazione, inoltre, nei pazienti non collaboranti (claustrofobici, ce-rebrolesi) e, soprattutto, nei bambini. Nel trattamento dei piccoli pazienti, oltre agli aspetti tecnici (sedazioni, impianto CVC, ecc), l’anestesista cura, assieme agli psicologi, anche l’approccio psicologico (tempi di adattamento, empatia) per favorire l’accettazione della prestazione. In Terapia Intensiva, dove è stata attuata l’innovazione dei sistemi di monitoraggio ed assistenza respira-toria ed emodinamica, è assicurata l’assistenza ai pazienti critici (insuf-ficienze respiratorie e/o cardiache, stati di shock circolatorio, scom-pensi metabolici, complicanze neu-rologiche acute) provenienti dalle Divisioni Mediche e Chirurgiche ed

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Per informazioni più dettagliate sul-le attività cliniche della Struttura:0434 659437-9367@ [email protected]

ai pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore per la stabilizza-zione clinica nell’immediato periodo postoperatorio. Recentemente è stato completato l’impianto della Telemetria che per-metterà di monitorare dalla Terapia Intensiva i pazienti trattati nel reparto di Oncologia Medica con CT poten-zialmente cardiotossica. L’attività di Terapia del Dolore, svol-ta in collaborazione con la SOS di TDCP, previene e cura: il dolore po-stoperatorio, con protocolli specifici in base all’intervento ed alle condi-zioni del paziente; il dolore oncolo-gico e non, con metodi farmacolo-gici e con procedure specialistiche; i sintomi disturbanti la qualità di vita (cure palliative). La SOC di ARTI segue i pazienti che per ragioni as-sociate alla patologia tumorale o ai trattamenti oncologici (Chirurgia, CT o RT), per periodi più o meno protrat-ti, non sono in grado di alimentarsi normalmente. Secondo i casi, vie-ne impiegata la Nutrizione Artificiale endovenosa, attraverso un CVC, o enterale, mediante gastrostomia o digiunostomia. Sia per la terapia del dolore che per la nutrizione artifi-ciale, nel prossimo futuro, i pazienti saranno seguiti dagli anestesisti del CRO anche a domicilio. È a cura degli Anestesisti, infine, l’in-serimento dei cateteri venosi centrali a parziale (Groshong, Hickman) o totale (Port) impianto sottocutaneo, indispensabili per l’infusione endo-venosa della CT, della nutrizione arti-ficiale e di altre soluzioni non tollerate dalle vene delle braccia; e l’impianto dei cateteri pleurici per il drenaggio dei versamenti cronici. In ognuno dei campi d’interesse menzionati, gli anestesisti del CRO svolgono anche attività di ricerca (vedi pubmed), tuttavia i settori di maggiore interesse sono il metabo-lismo, la terapia del dolore ed il cate-terismo venoso.In tutte le attività svolte, gli aneste-sisti sono coadiuvati da personale infermieristico preparato e motivato

che ha un ruolo centrale nell’assicu-rare la tempestività, la qualità e l’ef-ficienza necessarie alle prestazioni erogate.

Questo esame permette una specifi-ca ed incruenta valutazione di molte-plici e importanti parametri cardiaci, fondamentali per stabilire l’efficienza del miocardio.L’imaging ecocardiografico trova largo impiego anche nella valuta-zione dell’interessamento cardiaco da parte di neoplasie intratoraciche o mediastiniche; ha un ruolo fonda-mentale nella diagnosi e nel controllo evolutivo della pericardite neoplasti-ca e nella procedura di pericardio-centesi. La grande duttilità di questa tecnica diagnostica si associa alla completa assenza di effetti collate-rali di tipo biologico per i pazienti, giacché vengono impiegati ultrasuo-ni e non radiazioni ionizzanti. In casi particolari l’ecocardiografia classica è completata dall’ecocardiografia trans-esofagea che permette l’ana-lisi in dettaglio di particolari settori del cuore non sempre ottimamente esplorabili con la tecnica tradizionale trans-toracica.La cardiologia funzionale (Holter e Test da sforzo) valuta gli aspetti di-namici del cuore, la sua efficienza, il ritmo cardiaco e, indirettamente, lo stato delle coronarie. Nella cardio-logia oncologica del nostro Istituto la valutazione funzionale è partico-larmente dedicata a documentare eventi ischemici o aritmici indotti dalla chemioterapia con 5FU, inoltre, vengono controllati con test ergome-trico ed Holter i pazienti sottoposti a radioterapia sul mediastino.La cardiologia del CRO, per la sua specificità, si colloca in un settore peculiare di sviluppo della cardiolo-gia tradizionale, nei confronti della quale, offre un apporto di grande se-lettività senza tuttavia rinunciare agli aspetti classici. I pazienti oncologici hanno necessità cardiovascolari peculiari quali “l’ur-genza” della valutazione cardiologi-ca non legata alla situazione cardia-ca ma alla necessità di un immediato trattamento della malattia di base; numerosi sono i soggetti chemio-radiotrattati guariti o lungosopravvi-venti che richiedono il follow-up del-la situazione cardiaca a distanza dai pregressi trattamenti cardiotossici. Il servizio di cardiologia incentiva la diffusione e la conoscenza delle problematiche cardiovascolari dei

STRUTTURA OPERATIVA COMPESSA DI CARDIOLOGIA

La SOC di Cardiologia si articola in tre settori: valutazione clinico-ECG-grafica, ecocardiografia, cardiologia funzionale (Holter e Test da sforzo). I pazienti afferenti all’Istituto possono avere indirizzo chirurgico o chemio-radioterapico. I primi, in relazione all’età, a patologie associate, all’im-portanza dell’intervento da sostene-re, alle esigenze anestesiologiche, vengono sottoposti a controllo ECG-grafico e/o clinico. Più articolata risulta invece la valuta-zione dei pazienti ad indirizzo che-mioterapico, i quali, in rapporto alla tipologia dei farmaci impiegati, se-guono percorsi diagnostici ed osser-vazionali diversi. In particolare un iter predefinito viene attuato negli anziani con neoplasia, in considerazione del-la fragilità clinica conseguente all’età ed alla facile coesistenza di patologie cardiovascolari. Il settore di ecocardiografia ha una valenza trasversale, coinvolge si-tuazioni polimorfe, ma in cardiologia oncologica è particolarmente dedi-cato alla valutazione, prevenzione e follow-up dei pazienti sottoposti a chemioterapia potenzialmente car-diotossica.

Dr. Nereo Meneguzzo, Direttore della SOC di Cardiologia

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chemioterapici in forma e dose per-sonalizzata. I chemioterapici sono dotati di rilevante tossicità che, utile per l’azione contro le cellule tumo-rali, potrebbe costituire fattore di rischio per i lavoratori esposti (chi li maneggia in modo continuo ed in grandi quantità) e fonte di inquina-mento ambientale, se non venisse attentamente confinata in aree sor-vegliate. I farmaci inoltre devono essere dosati per ogni singolo pa-ziente al fine di ridurne la tossicità senza comprometterne l’efficacia. L’attività del laboratorio UFA (unità farmaci antiblastici) combina le due esigenze di fornire dosi appropriate in ambiente protetto, nei quantitativi e con le modalità richiesti dall’onco-logo. Altra opportunità offerta dalla centralizzazione delle preparazio-ni oncologiche è quella di curare la qualità dei preparati ottenuta trami-te istruzione ed aggiornamento del personale e definizione di percorsi produttivi e di standards qualitativi. L’UFA del CRO è un esempio unico nella Regione FVG di organizzazione a team dei tecnici preparatori e pro-duce le soluzioni personalizzate di chemioterapici anche per l’Ospeda-le di Pordenone. La concentrazione della produzione di chemioterapi-ci in un unico laboratorio favorisce l’efficienza basata sull’economia di scala. La gestione di farmaci spe-rimentali costituisce un aspetto im-portante dell’attività della Farmacia: infatti ad ogni riunione del Comitato

Etico d’Istituto sono approvati dai 5 ai 7 nuovi protocolli sperimentali che richiedono la gestione delle scorte di farmaci sperimentali secondo le Norme di Buona Sperimentazione. Il personale farmacista cura l’approv-vigionamento e la tracciabilità di tali farmaci, coordinandone i risultati con il team di Data Managing e rispon-dendo ad un centinaio di ispezioni all’anno da parte dei monitors delle ditte farmaceutiche convenzionate come Sponsors. Il valore comples-sivo dei farmaci utilizzati per le spe-rimentazioni è del 10-12% del totale fatturato per la spesa farmaceutica de CRO.Altra attività, volta alla riduzione dei costi farmaceutici con beneficio della spesa farmaceutica regionale, consiste nella distribuzione di far-maci alla dimissione ospedaliera. Tramite coordinamento con i medici prescrittori dell’Istituto, è possibile garantire la continuità delle terapie anche quando prevedono l’utilizzo di farmaci di difficile reperimento o di impiego strettamente specialistico. Anche per i farmaci per la terapia del dolore, la Farmacia dispone di tette le specialità contenenti stupefacenti disponibili in Italia e può dare rispo-ste immediate alla dimissione e assi-stenza prolungata nel tempo.Va ricordata, infine, l’attività d’infor-mazione sul farmaco: la Farmacia è sede di un centro per l’informazione indipendente sul farmaco (CIFAV) che agisce in coordinamento con

Farmacisti e Tecnici di laboratorio del team UFA. Da sinistra: Dr. Paolo Baldo, Dr.ssa Sara Cecco, Dr.ssa Elisa Giacomin, Dr. Renzo Lazzarini, Cinzia Borghese, Fabiana Gordani e Valeria Russignaga

Dr. Renzo Lazzarini, Direttore della SOC di Farmacia

STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DI FARMACIA

Uno degli scopi delle attività della SOC di Farmacia è quello di rendere disponibili farmaci, dispositivi e dia-gnostici a tutte le altre SOC e SOSD dell’Istituto. Ogni prodotto viene ac-quistato con le modalità amministra-tive degli Enti Pubblici, pertanto, in collaborazione con altri enti regiona-li, sono previste la stesura dei capi-tolati di gara e la partecipazione in commissione tecnica d’acquisto. La distribuzione al reparto o laboratorio destinatario, che è un’attività com-plementare alle strategie d’acquisto, costituisce il complemento logistico indispensabile a mantenere l’effi-cienza delle Strutture operative.Al CRO si svolgono altre due im-portanti gestioni del farmaco: la trasformazione dei farmaci destinati alla chemioterapia oncologica e la gestione dei farmaci sperimentali. La prima viene attuata in un labora-torio dedicato alla trasformazione di specialità farmaceutiche contenenti

Per informazioni più dettagliate sul-le attività cliniche della Struttura:0434 659297@ [email protected]

pazienti neoplastici sia agli operatori sanitari dedicati al trattamento della patologia neoplastica sia, e in parti-colare, alla vasta platea dei cardiolo-gi clinici tradizionali.

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Per informazioni più dettagliate sul-le attività cliniche della Struttura:0434 659514@ [email protected]

Dr.ssa Maria Antonietta Annunziata, Direttore della SOSD di Psicologia Oncologica

STRUTTURA OPERATIVA SEMPLICE DIPARTIMENTALE DI PSICOLOGIA ONCOLOGICA

La SOSD di Psicologia Oncologica è di recente istituzione e rappresenta il punto di arrivo di un’attività psi-cologica iniziata nel 1990. In onco-logia, la sofferenza psicologica del paziente si esprime in maniera molto più intensa che in altri ambiti medici. Nonostante i notevoli progressi me-dico-scientifici, infatti, la diagnosi di tumore rappresenta ancora qualco-sa di minaccioso; genera incertezza, ansia, paura, angoscia; incrementa la vulnerabilità personale; mina le capacità di controllo e il senso di continuità della propria esistenza. Inoltre, i trattamenti medico-chirurgi-ci per la cura della malattia implica-no costi elevati a livello di immagine corporea, benessere fisico e relazio-ni interpersonali, con conseguenze negative sulla qualità di vita. Le con-

siderevoli conseguenze psicoemoti-ve dell’esperienza oncologica hanno portato allo sviluppo della “psicon-cologia”, che ha l’obiettivo di indivi-duare interventi terapeutici e forma-tivi adeguati a garanzia di pazienti, familiari, operatori sanitari e istitu-zioni. La Psiconcologia considera la sofferenza emotiva (“distress”) una condizione di crisi generata dalla malattia e non una condizione psi-copatologica. Un’importante attività della SOSD di Psicologia Oncologica è la valutazione del distress di tutti i pazienti degenti, a ogni loro ingresso in Istituto. Quest’attività, iniziata nel 2009, rappresenta per la sua siste-maticità una novità assoluta nel pa-norama oncologico italiano. Si pone il duplice obiettivo di far entrare le emozioni nel processo di cura e di far conoscere ai pazienti l’opportunità di usufruire di un supporto psicologico. Il CRO ha tre compiti istituzionali cui la SOSD di Psicologia Oncologica concorre a pieno titolo: Assistenza, Formazione e Ricerca.ASSISTENZA. Lo screening del di-stress rientra nella missione clinica della SOSD, accanto ad attività di supporto e psicoterapia per pazienti e familiari, sia degenti sia ambula-toriali, sia durante che dopo i trat-tamenti, per qualsiasi diagnosi e a qualsiasi età.L’intervento psicologico–clinico ha l’obiettivo di aiutare la persona a:• Contenere e ridurre i principali

problemi emotivi (ansia, depres-

Team di Psicologia Oncologica. Da sinistra: Dr.sse Katia Bianchet, Daniela Narciso, Maria Antonietta Annunziata, Sara Mella, Barbara Muzzatti, Lorena Giovannini

altre realtà dell’Area Vasta, quale l’Ordine dei Farmacisti della Provin-cia di Pordenone, al fine di produrre maggior consapevolezza nell’uso del farmaco da parte degli utenti e di documentare ai fini istituzionali la razionalità dell’impiego dei farmaci.

sione) legati a malattia e tratta-menti.

• Affrontare l’incertezza del futuro e recuperare il senso di controllo/ padronanza sulla vita.

• Favorire l’adattamento alla nuova situazione.

• Integrare la malattia nella propria vita e trovare un significato a ciò che è successo.

• Stabilire una comunicazione più aperta con familiari e staff curante.

• Migliorare la Qualità di Vita I pazienti interni – degenti e in Day Hospital – possono accedere al sup-porto psicologico facendo esplicita richiesta agli operatori sanitari di rife-rimento. Per i pazienti esterni, inve-ce, le prestazioni psicologiche sono erogate attraverso l’impegnativa del proprio medico di famiglia e sono esenti dal ticket. FORMAZIONE. In oncologia, più che in altre specialità mediche, esi-ste la consapevolezza che il compito della medicina non sia unicamente la cura della malattia ma la salute della persona nella sua globalità. Questo presuppone che ogni operatore ac-quisisca le competenze psicologiche necessarie a instaurare una buona relazione, quale insostituibile stru-mento per favorire l’adattamento del paziente alla malattia e per migliora-re la sua qualità di vita. L’Istituto ha sempre prestato molta attenzione a questi aspetti attraverso attività for-mative: da molti anni, infatti, sono regolarmente organizzati corsi di

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Per informazioni più dettagliate sul-le attività cliniche della Struttura:0434 659258@ [email protected]

STRUTTURA OPERATIVA SEMPLICE DIPARTIMENTALE DI TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE

Il dolore è un sintomo non infrequen-te nel percorso di malattia dei pa-zienti. In ambito oncologico la sua frequenza varia dal 30%, in ogni fase di malattia, fino a oltre il 90%, nelle fasi avanzate. Per contrastare ade-guatamente questo e gli altri sintomi fisici e psicologici che possono esse-re presenti nei pazienti che afferisco-no in Istituto, è operativa la SOSD di Terapia del Dolore e Cure Palliative.

Dr. Roberto Bortolussi, Responsabile della SOSD di Terapia del Dolore e Cure Palliative

La equipe è costituita dal medico responsabile, dr. Roberto Bortolussi e dalla psicologa dr.ssa Paola Zotti, della SOSD di Psicologia Oncolo-gica. Accanto al medico responsa-bile dell’attività clinica della Struttu-ra, operano i medici della SOC di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (ARTI), i quali assicurano la continuità delle prestazioni. L’assi-stenza infermieristica necessaria per le prestazioni più complesse è ga-rantita dalle infermiere della SOC di ARTI. L’attività dell’équipe di Terapia del Dolore e Cure Palliative si articola nella visita e trattamento dei pazienti ambulatoriali, che vengono in Istituto per terapie complesse o per essere espressamente seguiti per dolore cronico. Uno spazio, necessaria-mente ridotto, è riservato alla visita e al trattamento dei pazienti affetti da dolore cronico non oncologico. La stessa équipe si occupa dei pazienti ricoverati che sono segnalati e av-viati dai curanti a consulenza interna per dolori resistenti alle terapie con-venzionali o per gli effetti collaterali di queste. L’ambulatorio dedicato è situato al 5° piano dell’Istituto, accanto alla se-

formazione per medici e infermieri, focalizzati sulla comunicazione/rela-zione con il paziente. RICERCA. La ricerca in psiconcolo-gia permette di conoscere i cambia-menti negli aspetti maggiormente in-teressati dalla malattia – condizione emotiva, immagine corporea, ses-sualità, aspetti relazionali, ecc – e di individuare e implementare interventi specifici ed efficaci. È strettamente collegata alla clinica, in quanto in grado di evidenziare i bisogni – psi-cologici, relazionali, comunicativi – di pazienti e familiari e di soddisfarli.

Per informazioni più dettagliate sul-le attività cliniche della Struttura:0434 659367@ [email protected]

greteria della SOC di ARTI. In questo ambiente vengono eseguite le prime viste, impostati i trattamenti ed effet-tuati i controlli. Ai pazienti vengono anche prescritti direttamente i far-maci necessari all’avvio o alla prose-cuzione delle terapie. Per i residenti in Regione Friuli Venezia Giulia, con la prescrizione del medico è possi-bile ricevere i farmaci dalla Farmacia dell’Istituto. Per i non residenti, i far-maci sono dispensati dalle farmacie territoriali. Nell’ambulatorio divisio-nale della SOC di ARTI vengono in-vece effettuate le terapie antalgiche “invasive”. Queste corrispondono al posizionamento di cateteri spinali, alla esecuzione di blocchi anestetici di nervi periferici e alle diverse tecni-che di infiltrazione spinale o intraarti-colare di anestetici e steroidi. Queste sono utili nelle situazioni dove la te-rapia farmacologica da sola è insuf-ficiente a controllare adeguatamente il dolore o provoca effetti collaterali ritenuti intollerabili.

SOC Anestesia e Rianimazione e Terapia IntensivaDirettore: Dr. M. De CiccoCondirettore: Dr. D. FantinDirigenti Medici: Dr. C.A Bertuzzi, Dr.ssa M. Caserta, Dr. F. Fabiani, Dr. A.

Fracasso, Dr.ssa M. Malafronte, Dr.ssa M. Matovic, Dr. M. Pegolo, Dr.ssa C. Santantonio

SOC CardiologiaDirettore : Dr. N. Meneguzzo Dirigenti Medici: Dr.ssa C. Lestuzzi, Dr.ssa E. Viel, Dr.ssa L. Tartuferi

SOC FarmaciaDirettore: Dr. L. Lazzarini Dirigenti Farmacisti: Dr. P. Baldo, Dr.ssa B. RosBorsiste: Dr.ssa E. Giacomin, Dr.ssa S. Cecco

SOSD Terapia del Dolore e Cure PalliativeDirigente Medico Responsabile: Dr. R. BortolussiDr.ssa P. Zotti

SOSD Psicologia OncologicaDr.ssa M.A. AnnunziataContrattiste: Dr.ssa K. Bianchet, Dr.ssa B. MuzzattiBorsiste: Dr.ssa L. Giovannini, Dr.ssa S. Mella, Dr.ssa D. Narciso

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ATTIVITÀ FORMATIVA

AL CRO

ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

Essere un Professionista della Salu-te, significa, fra le altre cose posse-dere un’attitudine all’aggiornamento delle proprie competenze professio-nali durante tutto l’arco della propria carriera lavorativa per poter garantire al paziente un livello di assistenza in linea con l’evoluzione delle cono-scenze e della tecnologia applicate alla medicina.In particolar modo, lavorare in un Isti-tuto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, quale il CRO di Aviano, nel quale proprio quelle conoscenze e tecnologie hanno modo di essere sviluppate ed implementate, implica ancor di più la stringente necessità di un aggiornamento costante del proprio “sapere” e “sapere fare” professionale.Inoltre per alcuni professionisti, quali il Tecnico Sanitario di Radiolo-gia Medica (TSRM), la cui attività è strettamente collegata all’impiego della tecnologia, in continua e rapi-da evoluzione, l’aggiornamento è condizione imprescindibile per poter erogare prestazioni di elevata qualità al paziente. Infine, tutti i codici deontologici (cioè i documenti di grande rilevanza eti-ca, morale e relazionale ma anche istituzionale, che declinano i princi-pi etici di riferimento e gli indirizzi di comportamento ai quali gli operatori sanitari si ispirano nell’esercizio quo-

tidiano della professione) a cui fanno riferimento i professionisti della salu-te che pongono il paziente al centro della propria attività, rimarcano il do-vere etico all’aggiornamento profes-sionale. Per fare un esempio, il codice deon-tologico del TSRM recita testual-mente: “il TSRM caratterizza il suo esercizio professionale in modo da garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie secondo la migliore scien-

I Tecnici Sanitari di Radiologia Medica. Da sinistra: Gianfranco Brusadin, Irene Salvador, Emanuele Della Schiava

za ed esperienza. A tal fine indivi-dua come strumenti appropriati la formazione continua, la ricerca e il miglioramento continuo della qualità delle prestazioni sanitarie”.

Qui di seguito sono presentati alcuni testi, di recente pubblicazione, che si rivolgono proprio ai professionisti della salute al fine di migliorare ed aggiornare le proprie conoscenze professionali.

La formazione continua in un Istituto di Ricerca

Tecnico Sanitario di Radiologia Medica

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1� CROnews ATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

Dal core competence al core curriculumIl Corso di laurea in tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia in prospettiva europea.ISBN: 978-88-89548-73-8Società Editrice UniversoA cura di Franco Ascolese, Paola Bi-netti, Bruno Beomonte Zobel

Dalla quarta di copertina:“Con la trasformazione dei Diplomi Universitari in Corsi di Laurea, molte cose sono cambiate nella formazio-ne dei TSRM.

Risk Management in Oncologia RadioterapicaISBN 978-88-8041-029-4New Magazine EdizioniA cura di: Gianfranco Brusadin

Ogni operatore Sanitario ha come obiettivo primario il miglioramen-to dello stato di Salute del Pazien-te. Un evento avverso evitabile può far deviare da questo obiettivo; per questo l’aggiornamento delle pro-prie conoscenze, al fine di compren-dere i meccanismi che sottendono tali eventi, mettendo in atto i corretti comportamenti atti a prevenirli, è una priorità per tutti i professionisti della salute. L’idea di questo testo nasce dall’esperienza dell’autore, maturata in contesti nazionali ed internazionali, nell’ambito dell’Oncologia Radiotera-pica. L’erogazione di un trattamento radiante per la terapia del Paziente Oncologico, si svolge in un ambi-to estremamente complesso per la concomitanza di diverse variabili: la peculiarità dell’agente terapeutico impiegato, la necessità di un lavo-ro di equipe con diverse specificità professionali, la forte componente tecnologica in continua evoluzione. Lo scopo di questo testo, partendo da un’introduzione generale alla ge-stione del rischio clinico, è quello di esaminare, anche dall’analisi dei dati

epidemiologici disponibili, le possibili fonti di errore nell’Oncologia Radio-terapica proponendo dei modelli organizzativi per poter garantire al paziente oncologico l’erogazione di un trattamento radiante ai più eleva-ti standard di qualità e sicurezza. Il Gruppo Oncologico Cooperativo del Nord-Est (GOCNE) e la Fondazione CRUP hanno sostenuto la realizza-zione di questo testo.

L’autore

Gianfranco Brusadin lavora, quale Tecnico Sanitario di Radiologia Me-dica, presso la Struttura Operativa Complessa di Fisica Sanitaria del Di-partimento di Terapia Radiante, Me-tabolica e Diagnostica per Immagini. Già Presidente dell’AITRO (Associa-zione Italiana Tecnici Radioterapia Oncologica e Fisica Sanitaria), ha collaborato, con l’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito della Assicu-razione di Qualità in Radioterapia e collabora, quale esperto, con la Commissione Nazionale per la for-mazione continua (ECM) del Mini-stero della Salute. Ha partecipato a progetti Internazio-nali, riguardanti l’oncologia Radiote-rapica con l’EORTC (Europe Orga-nization for Research and Treatment of Cancer) ed al Programma “Euro-

pa contro il cancro”. È componente dell’RTT (Radiation Therapist Technologist) Committee dell’ESTRO (European Society for Therapeutic Radiology and Oncolo-gy) ed è stato membo del comitato scientifico di alcuni meeting interna-zionali. Svolge, anche, attività di re-latore e docente in ambito nazionale ed internazionale. Nel 2006 ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze delle Profes-sioni Sanitarie Tecniche Diagnosti-che, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova, discutendo una tesi su modelli organizzativi ed aspetti me-dico legali nella gestione del rischio clinico in Oncologia Radioterapica. Nel 2007 ha conseguito il Master Universitario di II livello in Dirigenza e Docenza in Tecniche Diagnostiche dell’Area Radiologica, Radioterapica e di Laboratorio Biomedico, presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi “La Sa-pienza” di Roma discutendo una tesi sulla formazione quale strumento strategico nella gestione del rischio clinico. È membro del Consiglio dei Sanitari e del Comitato Aziendale per la gestione della Sicurezza dei Pazienti.

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1�CROnewsATTIVITÀ FORMATIVA AL CRO

Quesiti di scienze delle professioni sanitarie tecniche. Prove di ammissione ai corsi di laurea magistrale e ai master universitariISBN: 9788838616952Mc Graw Hill EdizioniA cura di: Anna Marusca Ghizzoni, Laura D’Addio, Alessandro Beux, Giuseppe Brancato, Paolo Casalino

Negli ultimi anni si è assistito ad una rimarchevole evoluzione giuridica delle cosiddette “arti ausiliarie” sani-tarie, vale a dire di quelle professioni sanitarie quali l’Infermiere, i Tecnici Sanitari (ad es. di Radiologia o di La-boratorio), i Fisioterapisti, per citarne alcune, per le quali è attualmente previsto un livello di formazione che al termine di un percorso triennale di studi porta al conseguimento di una laurea di primo livello. Dopo il conse-guimento della laurea di primo livello è possibile proseguire gli studi acce-dendo al corso di Laurea Magistrale delle Professioni Sanitarie (con indi-rizzo specifico e distinto per area ad es. Tecnico Diagnostico o Infermieri-stico) o ai corsi di Master Universita-rio di primo livello. La Laurea Magi-

strale è orientata alla formazione dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie mentre i Master sono detti anche “professionalizzanti” in quanto orien-tati alla specializzazione in un ambito specifico ad elevata complessità o alla formazione per ricoprire inca-richi di coordinamento nei reparti o servizi. Con il conseguimento della Laurea Magistrale è possibile ac-cedere ai Master Universitari di se-condo livello orientati alla dirigenza e docenza universitaria. Per accedere ai Corsi di Laurea Magistrale ed ai Master entrambi a numero chiuso e con un numero limitato di posti, è necessario superare una prova di selezione. Il testo summenzionato nasce proprio per rispondere ai bi-sogni di quanti intendano preparar-si alle prove di selezione. Lo scopo è di guidare il lettore, offrendo una palestra attrezzata e mirata ai suoi bisogni. Il libro, a tale scopo, racco-glie e sistematizza, in sezioni spe-cifiche, gli argomenti oggetto delle prove di selezione: teoria/pratica della disciplina specifica; logica e cultura generale; regolamentazione dell’esercizio professionale e legisla-zione sanitaria; cultura scientifico-matematica, statistica, informatica e inglese; scienze umane e sociali, scienze del management generale e sanitario. Nell’introduzione il testo contiene un’avvertenza: “gli item proposti non sono di facile soluzione e complessivamente presentano un certo livello di difficoltà. Questo es-senzialmente perché era necessario che i quesiti fossero rappresentativi della complessità mediamente pre-sente nelle prove di ammissione e anche perché riteniamo che in fu-turo aumenterà progressivamente il grado di selezione per l’accesso ai corsi universitari. Questo non deve disarmare il lettore ma anzi spronarlo dato che, in ultima analisi, è bene si misuri con uno strumento, forse un po’ faticoso, ma di certo adeguato alle prove di selezione.”

La ridefinizione del quadro formativo ha portato ad un ripensamento ge-nerale sulla formazione sia per quan-to riguarda i contenuti, le finalità e le modalità attuative, sia per quanto ri-guarda la figura del formatore TSRM inserito in un contesto universitario. Questo manuale traccia un percorso che analizza gli ultimi cinquant’anni di storia della professione, descrive puntualmente la situazione attuale e termina lanciando uno sguardo sulle prospettive future. Gli autori hanno cercato di racco-gliere in questo libro la loro esperien-za sul campo con i pazienti e con gli studenti. Hanno tracciato attraverso i vari ca-pitoli, un percorso formativo che va dal Core Curriculum, al core value ed al core competence. Lo svolgimento del testo tiene conto della società attuale, che, in conti-nua evoluzione, persegue fini e valori mutevoli in campo economico ed istituzionale e ha portato alla vera e propria rivoluzione delle professio-ni sanitarie alle quali è richiesta una crescita della formazione culturale e professionale, con maggiori cono-scenze e competenze di tipo spe-cialistico, proprio per offrire le miglio-ri cure disponibili al cittadino.”

Per chi volesse intraprendere la professione TSRM e prepararsi agli esami di selezione può tro-vare utile prepararsi con il libro di seguito presentato

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�0 CROnews AREA GIOVANI

AREA GIOVANI

Giorgia, Tiziana e Veronica raccontano “Cosa c’e’ fuori”.Presentazione del libro edito dall’Area Giovani

Il 22 maggio 2009, in occasione di una serata organizzata dalla Fonda-zione Magica Cleme, presso la Nuo-va Accademia di Arte Moderna di Milano, Tiziana, Veronica e Giorgia, accompagnate dal Dr. Maurizio Ma-scarin e dalla Dr.ssa Katia Bianchet del CRO, hanno presentato il libro curato dai ragazzi dell’Area Giova-ni, dal titolo “Non chiedermi come sto ma dimmi cosa c’è fuori: te-stimonianze di giovani pazienti oncologici”. Più di 600 adolescenti e 400 “over 18” hanno partecipato e ascoltato la testimonianza dei me-dici di Aviano e delle tre ragazze in cura presso il CRO, che hanno rac-contato se stesse durante i momenti difficili della malattia (ma che hanno anche cantato e poi ballato!). Un grazie a Bill Niada ed a tutti gli ami-ci della Magica Cleme per aver orga-nizzato questo bellissimo evento.

Quelli che seguono sono i racconti delle ragazze che hanno portato la loro esperienza durante la serata.

I proventi dei volumi, disponibili presso la Biblioteca del CRO, saranno destinati ai progetti

di umanizzazione dell’Area Giovani e della Biblioteca per i Pazienti

dell’Istituto

Il giorno 22 maggio 2009 io, il Dr. Maurizio, la psicologa Katia, e altre due ragazze - Tiziana e Giorgia - siamo partiti per Milano.Dopo un viaggio lungo ma “breve”, perchè piacevole, siamo arrivati in Ho-tel dove ci siamo preparati per presentare, durante la serata organizzata dalla Magica Cleme, il libro “Non chiedermi come sto ma dimmi cosa c’è fuori”. Non potevamo immaginare la fantastica serata che ci aspettava!Eravamo nel “giardino” dell’Accademia delle Belle Arti di Milano… c’era di tutto: il pubblico che ci avrebbe ascoltato sedeva su sedie che si affac-ciavano a uno schermo dove venivano proiettati dei video; tra il pubblico erano presenti la Rai, la radio, una fotografa e… tanti tanti ragazzi che gustavano le pietanze preparate nell’attesa di trascorrere la bella serata.Durante la nostra presentazione, abbiamo parlato del libro portando la nostra esperienza e cercando di far trasparire il messaggio che desidera-vamo: spero che le nostre parole siano entrate nel cuore e nella mente di tutti, soprattutto dei più giovani - dai commenti finali sembra che sia stato cosi .Terminata la presentazione ci siamo dedicati alla “scoperta” di questo me-raviglioso posto: era davvero molto bello, era stato dedicato uno spazio ai ragazzi e uno agli adulti, è lì che abbiamo incontrato il nostro amico Attilio, fotografo del libro in questione! Siamo andati a dormire molto tardi e la mattina dopo eravamo ancora un po’ assonnati - almeno io -. Abbiamo quindi intrapreso la via di casa, portando via con noi una delle esperienze che non dimenticheremo mai! È stato proprio un bel weekend, si! Questo grazie alla semplicità e al modo naturale di rapportarsi con gli altri della Dr.ssa Katia, e alla simpatia e alla unicità del Dr. Maurizio.Grazie di cuore!Veronica

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�1CROnewsAREA GIOVANI

Il 22 maggio 2009 sono andata a Milano assieme a Veronica, Giorgia, Katia e Maurizio. La Magica Cleme ha un ob-biettivo importante che è quello di offrire ai bambini malati di tumore momenti di svago e divertimento al di fuori del-l’ospedale. Periodicamente organizza eventi di varia tipologia per offrire a questi bambini e alle loro famiglie momenti felici e sereni. Gli eventi vanno dalla gita in una città particolare, al week end in un paese straniero. La Fondazione si compone anche di un “Team Teen Ager”, che si occupa di organizzare feste e balli a misura di adolescente. Il Presidente della Fondazione aveva contattato il Dr. Mascarin, invitando lui e alcuni ragazzi dell’Area Giovani del CRO a partecipare a questa serata, in occasione della quale sarebbe stato presentato il libro “Non chiedermi come sto, ma dimmi cosa c’e’ fuori”. Il libro raccoglie gli scritti lasciati dai ragazzi passati per l’ Area Giovani, oltre che alle riflessioni di genitori, medici e infermieri, e alle meravigliose foto scattate dal fotografo Attilio Rossetti. Praticamente… il 22 maggio ho partecipato ad uno dei “balli” della Magica Cleme, che si è svolto a Milano, in una struttura che ospita la Nuova Accademia delle Belle Arti. La serata è iniziata proprio con la presentazione del libro e, dopo un’introduzione del Dr. Maurizio Mascarin, anima dell’Area Giovani, e dalla Dr.ssa Katia Bianchet, psicologa, io e le altre ragazze abbiamo cercato di raccontare ciò che ci sembrava importante riguardo alla nostra esperienza. È stato un bel momento, in cui sono emerse le problematiche che noi ragazzi ci troviamo ad affrontare a causa della malattia, come ad esempio la sensazione di non essere trattati come persone normali, sensazione che spesso scaturisce dal modo strano che tante persone hanno di porsi nei nostri confronti. Spero che sia stato un momento importante anche per chi ha ascoltato ciò che abbiamo raccontato e che il messag-gio che tutti noi abbiamo voluto mandare sia arrivato diritto al cuore. È stato bello far conoscere a quelle persone la realtà dell’Area Giovani del CRO: un’angolo di magia che sembra uscire direttamente da un libro di fiabe, per rendere il periodo che i ragazzi devono passare in quello che solitamente si chiama ospedale, il più sereno possibile.Tiziana

Tiziana, Veronica e Giorgia

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�� CROnews AREA GIOVANI

Veronica e Tiziana hanno descritto la nostra gita a Milano alla perfezione, quindi a me cosa rimane da dire??Beh… Per cominciare i nostri eroi impavidi (traduco: io, Tiziana, Veronica, Katia e il Dr. Mascarin) hanno alloggiato in un hotel chiamato “Hotel Alga” in Via dell’Oceano. Adesso immaginerete una costruzione immersa nella natura rigogliosa e verdeggiante della città, visto il nome. La verità? Una struttura letteralmente nella tangenziale di Milano, inabissata nei gas, nel cemento e nell’asfalto. Ma tranquilli, era un bellissimo e confortevole hotel!Una scoperta fantastica è stata anche la versione “Power Ranger alla guida” del nostro amatissimo Maurizio Mascarin: un uomo gigante al volante, accompagnatore e condottiero di ben quattro donne con una unica, invidiabile, irripetibile ed introvabile (per fortuna qualcuno lassù esiste) maglietta di cotone verde shocking. Dovete capire che lui poverino era addirittura convinto che quello fosse veramente un bel colore!! Ora capisco perché è così amato dai bambini. Scherzi e aneddoti a parte, in quei due giorni ho avuto modo di scoprire quattro amici straordinari, di visitare un po-chino Milano e di sentirmi sempre più consapevole di quale fortuna ha invaso con prepotenza la mia vita. Mi spiego meglio. Attraverso una malattia come il tumore, noi giovani ragazzi adolescenti siamo messi a dura prova, dobbiamo combattere e dobbiamo usare tutta la forza che è in nostro possesso per riuscire a guarire. Tentiamo di combattere contro tutto e tutti per tenerci stretta la vita, perché in realtà noi dobbiamo ancora viverla. Così la voglia inimmaginabile di essere e rimanere vivi, ci tiene in piedi nonostante le avversità e ci fa sperare nella guarigione. Pensare, desiderare, provare e sentire tutto ciò non è nella normalità e nella maturità dell’età giovanile. Di conseguen-za per noi ragazzi malati, la maggior parte delle volte sentire di essere così diversi dagli altri, fa male e fa sentire soli. Ma in quel week end a Milano non sono più stata male e non mi sono più sentita sola. Accanto a me avevo due ra-gazze splendide, con una luce negli occhi che non capita tutti i giorni di riconoscere nei giovani intorno a me, con una consapevolezza e un ottimismo introvabile. E cosa dire dei miei angeli custodi? Per Mascarin parlava la sua maglietta verde… scherzo! Katia e Maurizio erano, sono e saranno per sempre le mie due ancore di salvezza, senza di loro la via della guarigione non ci sarebbe stata probabilmente. Loro non sono i miei dottori, ma due persone amiche, fidate, che possiedono l’enorme capacità di ascoltare sempre. Da questo punto di vista affermo con molta fierezza che la prepotenza della mia malattia mi ha fatto conoscere la fortuna, la fortuna di entrare al CRO e scoprire tutto quello che conteneva.Giorgia

Memorial Dario BobbatoCastello di Godego23-31 maggio 2009

Quest’anno il Memorial Dario Bob-bato compie dieci anni. Il fischio d’inizio, a Castello di Godego (TV) è stato dato sabato 23 maggio. Il torneo, giunto alla sua decima edi-zione e riservato alla categoria al-lievi, quest’anno ha scavalcato le Alpi e assunto una connotazione in-ternazionale. Dopo anni di dominio dell’Internazionale di Milano e l’in-fruttuosa opposizione di Juventus, Genoa, Bologna e Milan, quest’an-

I ragazzi dell’Internazionale Milano vincitori del Memorial Dario Bobbato 2009

Solidarietà per l’Area Giovani

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��CROnewsAREA GIOVANI

no la rassegna giovanile castellana ha presentato due novità d’oltre confine, con la partecipazione dei russi del Lokomotiv Moscow e del Lyngby Bk, club tra i più prestigiosi in Danimarca. Il torneo rispetto alle precedenti edizioni si è svolto in due week-end, ed ha visto la partecipa-zione di 12 club con le loro rispettive squadre di allievi nazionali 1993: In-ter Milano, Lokomotiv Moscow, Lyn-gby Bk, Udinese, Vicenza, Treviso Fbc, Monza, Padova, Montebelluna, Vedelago, RB Luparense e Godige-se. Questo torneo, che vuole ricor-dare la memoria di Dario Bobbato,

giovane Godigese scomparso pre-maturamente a causa di un tumore, raccoglie oramai da dieci anni fondi che vanno a sostenere l’attivita del-l’Area Giovani e della Radioterapia del CRO di Aviano. Un particolare ringraziamento va alla famiglia Bobbato, al Comitato “Amici di Dario” ma anche al Comune, alla pro-loco e all’US Godigese che sono sempre stati al fianco della famiglia per questa grande manifestazione.

Il 13 giugno, a Castello di Godego e sempre a sostegno dell’Area Giovani si è svolto il torneo di Beach Vol-

ley femminile, organizzato da Ma-rica Pegoraro con il supporto della locale società di pallavolo femminile. Il torneo ha visto la partecipazione di numerose giovani ragazze in una giornata di gioco e di festa.

I genitori di Dario Bobbato e il presidente della Associazione Sportiva Godigese

Serata di Informazione Medico-OncologicaTamai 29 maggio 2009“L’Area Giovani del CRO: un nuovo modo di assistenza all’adolescente e al giovane con malattia oncologica.”

Il 29 Maggio si è svolta una serata di informazione medico-oncologi-ca presso la sala dell’oratorio par-rocchiale di Tamai, organizzata dal Consiglio Direttivo della locale se-zione A.F.D.S. La serata rientrava nell’ambito delle varie attività asso-

ciative rivolte ala popolazione, atte a promuovere e sensibilizzare il dono del sangue. Il Presidente della se-zione Pier Giorgio Santarossa dopo aver dato il benvenuto ai presenti, tra i quali numerosi giovani, ha presen-tato gli ospiti della serata, il Dr. Mau-rizio Mascarin e due giovani pazienti guarite Annalisa e Veronica che sono state le protagoniste indiscusse della serata portando la loro testimonian-za. Prendendo la parola il Dr. Masca-rin ha introdotto la serata proiettan-do alcune foto contenute nel libro “Non chiedermi come sto ma dimmi cosa c’è fuori”, dedicato a tutti quel-li che hanno lottato con coraggio e ce l’hanno fatta, ma soprattutto a quanti hanno affrontato con tena-cia e sopportato silenziosamente e con gran dignità la malattia e le cure.

Questo libro raccoglie anche pensie-ri, riflessioni e testimonianze dei ma-lati, dei medici e infermieri dell’Area Giovani. Veronica ed Annalisa, da ex pazienti, hanno saputo coinvolgere la sala gremita di Tamai, riportando la loro personale esperienza. Corag-gio e fragilità, paura e vitalità. Sono solo alcune delle sensazioni che tra-spaiono dalle parole e dai pensieri espressi dalle due ragazze. Le voci, emozioni ed esperienze dei ragazzi sono state testimonianze di forza e di speranza da condividere e far conoscere. Concludendo la serata il presidente Santarossa ha ringra-ziato il Dr. Mascarin, ma soprattutto Veronica ed Annalisa per la preziosa ed indimenticabile partecipazione, per la loro esemplare testimonianza di forza e di speranza.

Il pubblico intervenuto alla manifestazioneIl Dr. Mascarin del CRO con il Presidente Santarossa insieme ad Annalisa e Veronica

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�� CROnews AREA GIOVANI

Terzo Torneo Amici di Francesco TesolinChions, 27 giugno 2009

Il 27 giugno, a Chions si è svolto il Terzo Torneo di Cal-cetto Francesco Tesolin, organizzato dalla famiglia e da-gli amici di Francesco scomparso nel 2007. Francesco era stato uno dei primi pazienti accolti presso l’Area Giovani del CRO e la sua famiglia si è sempre impegnata a soste-nere l’attività del reparto. Il torneo ha visto la partecipazio-ne di numerose squadre della zona, in un pomeriggio di festa in cui erano presenti tutti gli amici di Francesco. La giornata si è conclusa con una cena che ha coinvolto la comunità di Chions e le squadre partecipanti.Il ricavato della manifestazione verrà devoluto all’Area Gio-vani CRO di Aviano.

Seconda Partita del Cuorea San Giovanni di Polcenigo, 2 giugno 2009

Il 2 giugno, a San Giovanni di Pol-cenigo si è svolta la Partita del Cuore, di calcio femminile, or-ganizzato dalla locale ASD POL-CENIGO-BUDOIA: la partita ha visto il leale, ma tenace confronto fra le ragazze del Team Rebecca

Concerto dei VivavoceSan Quirino 6 giugno 2009“Concerto Musica ed Emozioni”

Il 6 giugno si è svolto un concer-to, organizzato dal Comune di San Quirino, al quale hanno par-tecipato i Vivavoce e Veronica. Come in altre occasioni il gruppo dei Vivavoce ha riproposto magi-stralmente la musica di Fabrizio De Andrè. La sala del Palazzetto dello Sport era particolarmente gremita e il pubblico ha molto gradito la raffinata interpretazione data alla musica del poeta-can-tautore. Durante la serata Vero-nica e Toni Stival hanno cantato nuovamente insieme. Sullo sfon-do scorrevano le immagini del libro “Non chiedermi come sto ma dimmi cosa c’è fuori”. I fondi raccolti durante la serata saranno devoluti alle attività dell’Area Gio-vani del CRO di Aviano.

Gli atleti e gli amici di Francesco Tesolin che hanno partecipato al torneo

Le atlete del team Rebecca e la Libertas Porcia dopo l’incontro di calcio

e la Libertas Porcia. Quest’ultima squadra è risultata poi vincitrice della manifestazio-ne anche se il Team Rebecca guidato ed incitato in campo da Michela ha retto il confronto fino all’ultimo. Alla fine della partita tutti hanno festeggiato con lo spiedo. Il ricavato della manifestazione verrà devoluto all’area giovani CRO di Aviano.

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��CROnewsL’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

Biblioteca per i PazientiPunto di Informazione

Oncologica

attivo• all’interno della Biblioteca

Scientifica dell’Istituto, sita al piano terra

dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00

0434 659467• presso gli ambulatori

chemioterapici del quarto dente di pettine

dal Lunedì al Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 15.00

il Venerdì dalle 10.00 alle 12.000434 659357@ [email protected]

Una calda serata quella organizza-ta dall’Opera Villaggio del Fanciullo (VdF) di Opicina (TS) che, il 19 giu-gno 2009 ci ha visto ospiti per fe-steggiare, insieme agli studenti, ai professori e ai direttori, la fine del-l’anno scolastico.Perché il CRO di Aviano alla festa del VdF di Trieste? Per ringraziare i ra-gazzi che hanno deciso di devolvere a loro coetanei, quelli in cura presso l’Area Giovani del CRO, metà del ri-cavato della vincita del concorso in-ternazionale di poesia - Castello di Duino. Ragazzi speciali quelli del Villaggio del Fanciullo di Trieste: meccanici, grafici, cuochi, tipografi ma anche poeti che un concorso internazio-nale prestigioso ha voluto premiare. L’altra metà del premio è stato da loro devoluto al Progetto Mozam-bico (gemellaggio con una scuola africana).La nostra visita quella calda sera di giugno è stata accolta dalla Prof. Erika Cei, dal direttore del VdF Dr. Ni-colas Murcovic e dal presidente Don Piergiorgio Regazzoni, tutte persone

I ragazzi del Villaggio del Fanciullo di Trieste e l’Area Giovani

squisite nella loro gentilezza ed entu-siasmo per i ragazzi. Abbiamo così visitato la vasta area verde attrezza-ta del Villaggio la cui storia risale alla fine della seconda guerra mondiale, le attrezzature, le attività formative e gli obiettivi volti a garantire a mino-ri e non, formazione professionale, culturale, civica e morale. Per questi obiettivi il VdF opera in stretto colle-gamento con i Servizi Sociali del ter-ritorio, il Tribunale dei Minori e le varie agenzie educative pubbliche. I settori in cui svolge le proprie attività forma-tive sono principalmente la grafica, la stampa, la meccanica e l’informatica ma da quest’anno è stata attivata anche la formazione per cuochi, di cui abbiamo potuto apprezzare, du-rante la serata, gli ottimi risultati.Il Villaggio del Fanciullo oltre ai corsi di qualificazione di base (di più anni), offre servizi formativi, quali: percorsi di orientamento, percorsi integrati con le scuole superiori, corsi serali per privati e corsi di formazione per apprendisti nel comparto della stam-pa e dell’editoria (casa editrice “Vil-laggio del fanciullo”).La serata è stata animata comple-tamente dai ragazzi che, con gran-de disinvoltura, si sono alternati sul palco con una serie di esibizioni al-l’aperto, concerti musicali e anche una simpatica danza del ventre. Consegne di diplomi di fine anno a coloro che avevano terminato i cor-si di grafica e meccanica, con vestiti stile “Oxford/Cambridge/Stanford”

rigorosamente fatti in casa, si sono inserite in modo importante ma leg-gero. In questo contesto, serio e diverten-te allo stesso tempo, noi eravamo a rappresentare i ragazzi dell’Area Gio-vani del CRO che i loro coetanei del VdF avevano conosciuto attraverso il libro “Non chiedermi come sto ma dimmi cosa c’ è fuori” e le parole del dr. Mascarin che aveva presentato il progetto Area Giovani all’incon-tro pubblico tenutosi a Trieste il 27 marzo 2009. Ai ragazzi del Villaggio del Fanciullo, ai loro professori e agli organizzatori del “Concorso Interna-zionale Castello di Duino” va tutta la nostra riconoscenza e l’augurio di rimanere in contatto.

Lo stabile presso il Villaggio del Fanciullo di Trieste che ha ospitato l’evento

ricavato della vincita del concorso internazionale di poesia donato

all’Area Giovani del CRO

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�� CROnews L’ANGOLO DELLA BIBLIOTECA

Con l’avvicinarsi dei festeggiamenti per il venticinquesimo anno di attivi-tà del CRO, la biblioteca ha pensato di organizzare una sezione dedica-ta alla storia degli IRCCS, cioè degli Istituti come il nostro, limitandoci per ora a quelli italiani per allargarci poi a livello internazionale.Approfondiremo in futuro, in un arti-coletto apposito, questo argomento; ora ci limiteremo a qualche cenno.Forse non tutti sanno, per esempio, che la sigla IRCCS sta per Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scien-tifico a indicare la principale carat-teristica di questi Enti e cioè che, in essi, l’assistenza, il ricovero e la cura, non sono disgiunti ma sono strettamente correlati con la ricerca scientifica. Per indicare questa stret-ta correlazione si usa il termine di “ri-cerca traslazionale”, a indicare che la ricerca deve trasferirsi alla pratica clinica e la clinica e la pratica quo-tidiana deve trasferirsi al laboratorio e alla sperimentazione, in un inter-scambio reciproco senza interruzio-ne a tutto vantaggio dei pazienti e di tutte le strutture del Servizio Sanita-rio Nazionale.Nella nostra regione vi sono due IRC-CS - l’Istituto Oncologico di Aviano e l’Istituto pediatrico “Burlo Garofolo di Trieste - e in Italia, ora ve ne sono

Biblioteca del CRO:nuova sezione dedicata

alla storia degli IRCCS

42. Vi sono IRCCS in quasi tutte le specialità mediche, per quanto ri-guarda l’oncologia ora sono 8 – e fra questi esiste una rete di collabo-razione che si chiama “Allenza con-tro il cancro”. Alcuni hanno parecchi anni di attività alle spalle altri sono proprio neonati, alcuni sono pubbli-ci, altri privati e, fra i pubblici, in base alla recente normativa - il decreto le-gislativo 288 del 2003 - alcuni sono stati trasformati in Fondazioni, altri invece sono a gestione regionale. Fra le caratteristiche comuni però la più importante è che tutti hanno un respiro perlomeno nazionale perché la ricerca non ha confini e il legisla-tore, per garantire ciò, ha disposto che questi IRCCS abbiano due di-rezioni di pari dignità – il direttore generale per l’assistenza, la cura e la rappresentanza legale, e il diret-tore scientifico per la ricerca, che si suddivide in corrente e finalizzata, proviene dalle più diverse fonti e può essere di base e traslazionale.Molte altre cose condividono questi IRCCS fra cui un sistema, finanziato dal Ministero del Welfare, che sup-porta le Biblioteche – si chiama Bi-blioSan - a sottolineare, ancora una volta, l’importanza della ricerca al servizio della migliore pratica clinica.Come si può vedere, sono Istituti

complessi la cui riuscita sta nella ca-pacità di far uscire la migliore sinte-si dalla “doppia anima” e, in campo oncologico, questa è una sfida parti-colarmente necessaria.Per tornare alla sezione dedicata agli IRCCS in Biblioteca, gli IRCCS che hanno finora spedito le pubbli-cazioni relative alla loro storia o a particolari eventi quali gli anniversari, sono i seguenti: IRCCS Pediatrico Burlo Garofolo, Trieste; IRCCS Isti-tuto Auxologico Italiano, Piancavallo (Verbania); Istituto Superiore di Sanità, Roma; IRCCS Istituto nazionale di ri-covero e cura per anziani, Ancona.I titoli delle pubblicazioni i seguenti:• Enrico Paciaroni e Associazione Amici del Geriatrico-Inrca, L’Istituto nazionale di ricovero e cura per an-ziani (Inrca) : dall’ospizio dei poveri e di mendicità alla ricerca geriatrica d’eccellenza, 1844-2005. Ancona: Il lavoro editoriale, 2005.• Sergio Zaninelli, Istituto auxolo-gico italiano: 1958-2008. 50 anni di ricerca e cura. Milano: Angeli, 2008.• IRCCS Burlo Garofolo e testi a cura di Francesca Capodanno. Bur-lo Garofolo: 150 anni di mamme e bambini. Trieste, 2006.• Istituto Superiore di Sanità. La nostra ricerca per la salute di tutti. 1934-2004. Roma, 2006.

Biblioteca Scientifica

è situata al piano terraed è aperta

dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00

0434 6592480434 659468@ [email protected]

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��CROnews

URP E ARTE COME

SUPPORTO TERAPEUTICO

URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

Dieci anni di opere d’arte al CRO

Roberto da Cevraia(4 settembre - 9 ottobre)

Nasce il 6 giugno 1946 a Castions, un paese del Friuli Occidentale dove vive e lavora. Ha studiato e continua a studiare disegno e pittura. Ha esposto i suoi lavori in Italia all’Estero. Molte delle sue opere hanno arricchito diverse collezioni d’Arte pubbliche e private.Il suo progetto per il futuro è di con-

tinuare a dedicarsi alla pittura e, in particolare, poterne parlare, discu-tere e condividerne l’interesse con qualsiasi persona si avvicini all’Arte.“Roberto da Cevraia è un Artista vero, alla continua ricerca di un sog-getto, di un segno, di un colore che lo faccia sentire vivo e vivace. Per que-sto un giorno si mette a disposizione ampi spazi, come per i suoi grandi guerrieri, un altro piccoli, a rinchiu-dere suggestive macchie di colore dalle sembianze di volti. Si esprime attraverso volumi, segni, colori che ricorrono o si sovrappongono come onde di mare piene di significati in-cessanti, nel loro procedere alla ricerca di una spiaggia dove appa-garsi. Anche le sue linee, prima sottili e scattanti, poi morbide e flessuose racchiudono spesso colpi di colore forti e decisi, come se improvvisa-mente la mano dell’artista venisse sopraffatta da emozioni forti, ance-strali, difficilmente guidabili come l’esuberanza della gioia e l’intensità del dolore. I soggetti delle sue tele soffrono e gioiscono di questa volu-bilità; guerrieri immobili a denuncia-re conflitti ormai da tempo passati, donne sinuose e flessuose ritratte in momenti di completo abbandono, o di ammiccamento alla vita” G.R.

Silvio Vigliaturo(24 luglio - 4 settembre )

Silvio Vigliaturo nasce ad Acri (Cs) nel 1949. Giovanissimo si trasferisce a Chieri (To), dove tuttora vive e la-vora. È maestro della vetro-fusione e la sua tecnica, sempre più volta alla ricerca e alla sperimentazione, è apprezzata a livello internazionale e ritenuta unica al mondo dai maggiori critici italiani e stranieri. Il percorso artistico si presenta in continua evoluzione. L’inesauribile ri-cerca sui colori e sulle forme, model-late con abilità, permette di cogliere nei suoi lavori il simbolo di una lotta costante a favore della purezza del colore e della ricchezza espressiva della materia. L’artista affronta una grande varietà di tematiche con sti-li e strumenti diversi. Vetro, acciaio, terra cotta e il dipinto, da lui mai abbandonato, trattati come materia ma anche come scelta ideologica, sono connotazioni importanti della sua vicenda artistica ed umana nel contempo. Le sue opere in vetro, frutto del lavoro compiuto dall’artista stesso nei forni della sua bottega a Chieri, rappresentano anche il risul-tato del conflitto tra la modernità del segno, dell’immagine e dell’idea, e marcano l’essenza di un materiale molto antico. Definito Homo Faber, le sue opere sono ideate, interpre-tate e vissute in un rapporto di sim-biosi tra pensiero e operosità, tra consapevolezza e abilità manuale, tra creatività e pregnanza visiva.Il suo lavoro e il suo pensiero sono contemporanei, vivono le tensioni della quotidianità perché sempre in movimento alla ricerca di nuove for-me da creare e canali da sperimen-

dalla nascita del progetto “L’arte come supporto terapeutico” a oggi,

sono 116 le esposizioni di artisti locali e nazionali che si sono avvicendate

nell’atrio dell’Istituto

tare. Mentre Torino, nel 2006, lo ha voluto quale unico artista testimonial dei XX Giochi Olimpici invernali, nello stesso anno si è inaugurato ad Acri in Calabria, il Maca - Museo Civico d’Arte Contemporanea Silvio Viglia-turo. Nel 2008, Vigliaturo è stato nominato testimonial dell’Università della Calabria.…nelle opere di Silvio i dettagli na-scondono altre magie: isolati ed ingranditi generano immagini auto-nome, di grandissimo respiro, dalle forme e colori stupefacenti. Roberto FerrarisNumerose le sue esposizioni e più re-centemente, ha esposto anche in alcu-ni dei più importanti musei del mondo.

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�� CROnews URP E ARTE COME SUPPORTO TERAPEUTICO

il mondo economico produttivo e vuole essere anche un veicolo attra-verso il quale far conoscere il Friuli e le sue potenzialità artistiche e cultu-rali e promuovere il territorio in am-bito internazionale sia per l’aspetto turistico che economico-produttivo. Le opere monumentali realizzate durante queste manifestazioni sono state dislocate in tutto il territorio regionale presso Enti, Università, o contestualizzate nell’arredo urbano di diversi comuni. La Fondazione CRUP che, assie-me agli altri sponsor, ha sostenuto economicamente fin dal suo esordio il Simposio e tuttora lo sostiene, ha deciso di scegliere Aviano per col-locare una delle sculture realizzate nel 2008 durante l’11° Simposio di Vergnacco. Grazie, quindi, alla do-nazione della Fondazione CRUP, sempre attenta alla realtà del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, l’Istituto ha l’onore di ospitare l’ope-ra d’arte realizzata dalla nota scul-trice toscana Cristina Carusi, che si intitola “Notte della grande madre” che ora arricchisce e decora un an-golo del parco dell’Istituto.Vale la pena, quindi, fare due pas-si all’ombra dei bellissimi alberi che compongono il parco per andare ad ammirare quest’opera d’arte di pie-tra friulana.

L’Artista Cristina CarusiCristina Carusi nasce a Torano, paese dell’entroterra carrarese con una tradizione culturale ed artisti-ca legata ad una millenaria attività estrattiva. Il paese, sovrastato dalla cima del monte Crestola che, secondo una fama consolidata, Michelangelo aveva ideato di scolpire quale faro per i naviganti, vanta tra i suoi citta-dini alcuni tra i maggiori statuari car-raresi che raggiunsero fama nazio-nale come Domenico Guidi e Pietro

Tenerani. La famiglia Carusi, che proveniva da Moneta, borgo murato con un pos-sente castello, fa parte di una del-le “dinastie” locali di statuari, che si tramandano di generazione in gene-razione le tecniche ed i segreti della lavorazione del marmo. Nel 1966, il padre di Cristina, Lucio, anch’egli scultore affermato, si trasferisce per lavoro nel Vermont (USA) dove eser-cita la sua abilità artistica.Cristina, che all’epoca ha solo due anni, cresce respirando quella pol-vere impalpabile di marmo e vive sempre a contatto con artisti e con la materia grezza che dalla loro mano si trasforma in una metamorfosi per-petua. Quando, dopo anni, tornerà in Italia con i suoi, sceglierà di frequentare il liceo artistico che le fornirà le basi culturali necessarie.A ventidue anni è pronta a dedicarsi alla sua vocazione: scolpire il marmo della sua terra. Si impegna accanto al padre e al fra-tello Roberto sperimentando e affi-nando la sua tecnica.Cominciano cosi a prendere forma le opere che rivelano tutte una padro-nanza e una sicurezza considerevoli anche dal punto di vista tecnico.La figura femminile è predominante nelle opere dell’artista che passano dalle iniziali forme piene e forti a fi-gure sempre più agili, nuove, talo-ra addirittura aeree che sembrano sprigionarsi dalla materia grezza. Cristina “libera” col suo scalpello la viva creatura che è celata nel mas-so. Nulla è casuale nella sua opera, nulla è superfluo. Alla base delle sue creazioni c’è una profonda capacità meditativa, filosofica ed ideativa che, unita all’abilità tecnica innata e per-fezionata nel tempo, le permettono di raggiungere risultati d’eccellenza. (Note liberamente tratte dalla biblio-grafia critica di Rosa Maria Galeani)

Ogni anno, a partire dal 1998, nel Parco di Vergnacco, una piccola frazione del Comune di Reana del Rojale (UD), si svolge una importan-te manifestazione artistica: il “Sim-posio Internazionale di Scultura su Pietre del Friuli Venezia Giu-lia” organizzato dal circolo culturale “Il Faro”. L’idea di organizzare una manifestazione così singolare, for-temente voluta dal Presidente del circolo Roberto Cossettini, è nata con lo scopo di far conoscere e va-lorizzare le pietre friulane come la “Piacentina” di Torreano di Cividale, la pietra “Aurisina” di Duino, il “Fior di Pesco Carnico” di Forni Avoltri, il “Grigio Carnico” di Timau e il “Grigio Nagusel” di Forni Avoltri. La mani-festazione, arrivata oramai alla 12° edizione, è diventata un importante appuntamento per artisti di livello internazionale, che dai 5 continenti raggiungono Vergnacco ogni estate nel mese di giugno per trasformare i grossi blocchi di pietra messi a loro disposizione in straordinarie opere d’arte. L’evento, che è reso possibile grazie al contributo dei Comuni del territorio friulano, di banche locali e della Fondazione CRUP, rappresen-ta un ponte tra il mondo dell’arte e

Notte della grande madre - 2008

La Fondazione CRUP dona al CRO una scultura dell’artista Cristina Carusi

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��CROnews

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

AGOSTO SETTEMBRE

Terzo Piano Area Giovani

LUGLIO

Per cercare i libri di svago presen-ti in Istituto basta accedere al ca-talogo SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) dal link http://sol.units.it/SebinaOpac/Opac.

DragonClive Cussler(BP-BR 813 CUS)

La schiappaJerry Spinelli(BP-BR 813 SPI)

La notte dei desideriMichael Ende(BP-BR 833 END)

La figlia del cuculo Suzanne Freeman(BP-BR 813 FRE)

Un segreto nel cuoreNicholas Sparks(BP-BR 813 SPA)

Anni d’infanziaJona Oberski(BP-BR 893 OBE)

È possibile leggere le recensioni dei libri nel sito d’Istituto alla voce Bibliobus della Biblioteca per i Pazientihttp://www.cro.sanita.fvg.it/biblioteca/bibpaz/txt_set_bibliobus.htm

Donald Zinkoff corre, gioca, va in bicicletta. Adora andare a scuola, sogna di diventare grande e di fare il postino come suo papà. Però alza la mano di continuo anche se non sa la risposta, inciampa nei propri piedi, prende tutto alla lettera, è con-vinto che il prossimo sia sempre e comunque pieno di buone intenzioni. Insomma è candido, disarmato, pasticcione, incapace di fare del male in un mondo che premia sempre la voglia di com-petere.

Sarah ha un matrimonio infelice alle spalle; Miles ha perso per sempre la donna che amava ed è rimasto solo con il figlioletto Jonah, un bambino con molti problemi. Ed è proprio Sarah la sua maestra, a riconoscerne il disagio. Ben presto tra lei e Miles nasce qualcosa che oltrepassa il comune affetto per il piccolo, ma entrambi de-vono chiudere con il passato e superare certe resistenze emotive prima di abbandonarsi al so-gno di una nuova vita e aprire i loro cuori alla tenerezza e alla passione.

Nel Salone del 4° Piano, si può trovare la recente sezione, dedicata all’arte, alla storia e a pubblicazioni relative al territorio regionale.I libri qui collocati sono adatti a diverse fasce di età.

Gli eredi di ShannaraTerry Brooks(BP-BR 813 BRO)

Storie di giovani alienia cura di Isaac Asimov(BP-BR 813 ASI)

Solo tre secoli sono trascorsi dalla morte di Al-lanon, il mitico Druido protettore delle razze, ma nelle Quattro Terre nessuno osa neppure ricor-dare le gioie e le glorie del passato. Finché un messaggio non raggiunge Par Ohmsford, l’erede di Shannara che, in gran segreto, ha conservarto il potere della Canzone Magica. Un nuovo, ap-passionante capitolo dell’eterna lotta tra il Bene e il Male. Dalla sconfinata fantasia di Terry Brooks una nuova avventura nel mondo dei sortilegi e dei misteri.

Salone Secondo PianoArea Giovani Terzo PianoSalone Quarto Piano

I libri: gli amici più pazienti

La legge dei padriScott Turow(BP-BR 813 TOR)

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�0 CROnews RECENSIONI LIBRI DI SVAGO

LUGLIO AGOSTO SETTEMBRESalone Secondo Piano

Il caso del messaggio cifratoErle Stanley Gardner(BP-BB 813 GAR)

79, Park AvenueHarold Robbins(BP-BB 813 rob)

Jack Frusciante è uscito dal gruppoEnrico Brizzi(BP-BB 853 BRI)

Le nozze di Cadmo e ArmoniaRoberto Calasso(BP-BB 292 CAL)

Torneo di sangue Michael Jecks (BP-BB 823 JEC)

Nero Wolfe contro l’FBIRex Stout(BP-BB 813 STO)

Luisito. Una storia d’amoreSusanna Tamaro(BP-BB 853 TAM)

Tutto il grillo che contaBeppe Grillo(BP-BB 857 GRI)

Due di noiMargot Dalton(BP-BB 813 DAL)

Vicolo della duchescaSveva Casati Modignani(BP-BB 853 CAS)

Ehi, prof!Frank McCourt(BP-BB 813 MCC)

Jane EyreCharlotte Brontë(BP-BB 823 BRO)

Il mistero delle croci egizieEllery Queen(BP-BB 813 QUE)

La disperanzaJosè Donoso(BP-BB 863 DON)

La testa perduta di Damasceno MonteiroAntonio Tabucchi(BP-BB 853 TAB)

Tra le conserve della signora Florence Gentrie c’è una scatoletta di latta; un barattolo come tanti, che però non contiene dello speck, come dice l’etichetta; nasconde la chiave di un omici-dio, avvenuto proprio nella porta accanto. Ma il vero mistero su questo delitto è chi sia la vittima, e dove sia il suo corpo. Sarà necessario un se-condo omicidio per chiarire il mistero del cada-vere mancante, e fare di Perry Mason il miglior candidato per la prossima scomparsa.

Un camionista di passaggio nota un’auto in una scarpata… e Meg si sveglia in un letto d’ospe-dale e si trova immersa in un incubo. Chi sono le persone che la circondano, la colmano di premu-re e la chiamano Lis, un nome che non è suo? E, soprattutto, chi è lei? Possibile che il suo passa-to, i suoi ricordi, non abbiano alcun rapporto con la realtà? E c’è qualcuno di cui può fidarsi, o tutti mentono per qualche inspiegabile ragione, celata nelle nebbie della sua memoria perduta? Due di noi è un avvincente romanzo dal ritmo incalzante e dai continui colpi di scena.

Jane, una povera orfanella che ha trascorso la fanciullezza in un triste asilo di Lowood, dopo anni di stenti e di solitudine, viene assunta come governante in casa Rochester. Il cinico padrone finisce per innamorarsi di lei ma quando si sta per celebrare il matrimonio, una scoperta viene a sconvolgere la vita della fanciulla: la moglie di Rochester, creduta morta, è ancora in vita, prigio-niera della pazzia.

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�1CROnewsRECENSIONI LIBRI DI SVAGO

Come cercare i libri di svago presenti in Istitutohttp://sol.units.it/SebinaOpac/Opac

AGOSTO SETTEMBRESalone Quarto Piano

LUGLIO

Non volevo vedere l’orsoLuisella Carretta(BP-4 917 CAR)

Primo Carnera biografia di un campionea cura di Ivan Malfatto(BP-FVG 796 PRI)

Notti africaneKuki Gallmann(BP-4 823 GAL)

Friuli Venezia Giulia: un percorso tra arte, storia e naturaElio e Stefano Ciol(BP-FVG 914 CIO)

Lo scudo di TalosValerio Massimo Manfredi(BP-4853 MAN)

Mirò 1893-1983 il trionfo del coloreA cura di Giuseppe Bergamini e Enzo Di Martino(BP-4 759 MIR)

Pordenone: sogni, segreti, bugie e scheiG. RagognaS. Polzot(BP-FVG 945 RAG)

La passione del tempoA cura di Giulio Polonia(BP-FVG 681 PAS)

Neve a settembreRachel Lee(BP-4 813 LEE)

Catalogo fotografico della mostra dedicata a Pri-mo Carnera dalla sua città natale, Sequals, nel 2004. Sebbene siano passati ormai più di qua-rant’anni dalla sua morte, Primo Carnera è an-cora vivo, come capita solo ad un altro campione dello sport del nostro paese, Fausto Coppi. Di Primo e di Fausto se ne parla come se stessero per sbucare da dietro l’angolo o dalla china di un dosso. Potenza del mito, potenza di campioni che hanno avuto una storia umana degna di essere raccontata. Quella di Primo è una storia positiva, di emigrazione, di riscatto sociale, di saggezza, di valori familiari, di attaccamento profondo alle proprie radici.

Il Friuli Venezia Giulia è una regione policentrica, chiusa a volte in caparbi e orgogliosi particola-rismi difensivi, ma nello stesso tempo aperta a fecondi contatti umani, culturali, economici e linguistici; è pure luogo di grandi sconvolgimenti e di conseguenti ricerche di nuovi equilibri coniu-gando tradizione e innovazione, identità dell’es-sere e identità del fare. Nulla vi appare semplice e scontato: né un paesaggio modellato dal lavoro della gente, né un edificio, né un’opera d’arte, né uno scorcio di paese.

La storia di un Paese che voleva diventare Città, la storia di una Città che voleva diventare Capo-luogo. La caduta delle illusioni e l’amara realtà di un Capoluogo che non è Città e neppure Paese. I troppi errori ed orrori compiuti dalla classe politi-ca, imprenditoriale e culturale.

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla:

“BP-BB”cioè: Biblioteca per i Pazienti - Bibliobus

Salone Secondo Piano Terzo Piano Area Giovani Salone Quarto Piano

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla:

“BP-BR”cioè: Biblioteca per i Pazienti - Biblioteca Ragazzi

Inserire nella stringa “tutti i campi” la sigla:

“BP-4” e “BP-FVG”cioè: Biblioteca per i Pazienti - Quarto Piano e Sezione Friuli Venezia Giulia

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�� CROnews

VIDEOTECA

VIDEOTECA

Sono trascorsi diversi anni da quan-do al CRO è stata proposta l’idea della “Videoteca per i Pazienti”: anni in cui pazienti e familiari hanno dimo-strato di gradire questa particolare iniziativa che prevede la proiezione settimanale di un film che ha già conquistato il grande pubblico, anni in cui l’obiettivo dello Star Bene in Ospedale sembra essere stato rag-giunto agendo sul tempo, modifican-do cioè la qualità di quello trascorso all’interno della struttura.

È con queste consapevolezze che, a tutt’oggi, le attenzioni vengono spe-se nell’individuazione di proiezioni accattivanti, che possano ottenere un buon numero di consensi. L’iniziativa, da sempre promossa dalla Direzione Sanitaria, ha oramai conquistato molti sostenitori, tra i quali oggi si annovera anche il Con-sorzio Farmacisti Riuniti di Pordeno-ne, organizzazione che ha di recente provveduto ad attrezzare la sala con moderne apparecchiature, volte a

migliorare la qualità delle proiezioni e l’insonorizzazione del locale. I DVD sono da sempre forniti dalla Videoteca Maxvideo Megastore di Vittorio Veneto (TV). Per agevolare la scelta dei film da proiettare, ogni suggerimento è ben accetto e può venir condiviso di-rettamente con il personale che si occupa della Videoteca oppure in-viando una e-mail all’indirizzo [email protected]

ogni mercoledì alle ore 15.00, in sala riunioni al 4° piano, aspettiamo pazienti e familiari

Un film per stare insieme

SAPORI E DISSAPORIGenere: CommediaRegia: Scott HicksAnno: 2007Durata: 1 h e 20’Cast: Catherine Zeta Jones, Aaron Eckhart, Abi-gail Breslin

Kate Armstrong, una chef afferma-ta, perfezionista e dedita al lavoro, si occupa di un ristorante molto chic di Manhattan. Ha un rapporto davvero pessimo con Nick, il suo aiutante cuoco: i due litigano conti-nuamente, anche perché lui ha idee tutte sue su come andrebbero pre-parati i cibi. All’improvviso, le viene affidata la nipotina Zoe, di soli otto anni, e la situazione si complica ulteriormente. Quando poi Kate si rende conto che si sta innamoran-do di Nick, capisce che gli atteggia-menti che ha sempre avuto devono necessariamente cambiare.

I SIMPSON – IL FILMGenere: AnimazioneRegia: David SilvermanAnno: 2007Durata: 1 h e 20’

Stavolta Homer l’ha fatta grossa. Non solo ha portato un maiale in casa, ma ne ha persino scaricato i bisogni nel lago di Springfield ap-pena depurato che ha così nuova-mente superato i limiti sostenibili di inquinamento. Il governo americano non può che intervenire e ingloba-re la cittadina sotto una cupola di vetro indistruttibile per evitare con-taminazioni. La famiglia Simpson, messa alla gogna dal resto della popolazione, non può che fuggire (in Alaska): spetterà a Homer, dopo mille vicissitudini, riportare le cose alla normalità.

IL DIARIO DI UNA TATAGenere: CommediaRegia: Shari Springer Berman, Robert PulciniAnno: 2007Durata: 1 h e 50’Cast: Scarlett Johans-son, Laura Linney, Paul Gia-matti

“Il diario di una tata” racconta il percorso, coinvolgente e spesso divertente, di Annie Braddock, una ragazza del New Jersey alla ricerca di un suo posto nel mondo. Finita l’università, la madre la spinge a trovare un lavoro rispettabile nel settore degli affari, ma Annie preferisce di gran lunga gli studi antropologici. Casualmente entra in contatto con la cultura elitaria e rituale dell’East Side di Manhat-tan, tanto lontana dalle sue espe-rienze provinciali quanto la vita in un villaggio tribale dell’Amazzonia. Annie sceglie di isolarsi dalla real-tà e accetta di lavorare come tata per una ricca famiglia, che defini-sce semplicemente “gli X”. Impara rapidamente che la vita non è poi tanto rosea a quel livello sociale. La situazione poi si complica ancora di più quando si innamora di un bellis-simo ragazzo ed è costretta a riesa-minare la propria vita e la direzione che sta prendendo.

LUGLIO1 8 15 22

LEONI PER AGNELLIGenere: DrammaticoRegia: Robert RedfordAnno: 2007Durata: 1 h 30’Cast: Robert Redford, Meryll Streep, Tom Cruise

All’interno di un’unica giornata, vengono narrati gli eventi che met-tono in correlazione tre personaggi. Un ambizioso senatore di Washin-gton pronto a prendere scelte im-portanti, una giornalista televisiva alla caccia di una storia importante e un maturo professore che si con-fronta con uno studente sveglio e capace.

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IN AMORE NIENTE REGOLEGenere: CommediaRegia: George ClooneyAnno: 2008Durata: 1 h e 50’Cast: George Clooney, Renee Zelweger, John Krasinsky

1925: Dodge Connolly, leggenda del football americano non più gio-vanissimo, vede la sua squadra in serie difficoltà dopo il ritiro del loro sponsor. Carter Rutherford è un eroe della I Guerra Mondiale con un gran talento per il football e fama di uomo integerrimo e generoso. Con-nolly crede di trovare in Rutherford la soluzione di tutti i suoi problemi, ma a guastare tutto arriva Lexie Lit-tleton, detective ficcanaso decisa a scoprire la verità sul troppo perfetto passato del giovane atleta.

THE MILLIONAIREGenere: DrammaticoRegia: Danny Boyle Anno: 2008Durata: 2 hCast: Freida Pinto, Ayu-sh Mahesh Khedekar

È il momento della verità negli studi dello show televisivo in India “Chi vuol esser milionario?”. Davanti ad un pubblico sbalordito, e sotto le ab-baglianti luci dello studio, il giovane Jamal Malik, che viene dagli slum di Mumbai (Bombay), affronta l’ul-tima domanda, quella che potrebbe fargli vincere la somma di 20 milio-ni di rupie. Il conduttore dello show, Prem Kumar, non ha molta simpatia per questo concorrente venuto dal nulla. Avendo faticosamente risali-to la scala sociale, provenendo lui stesso dalla strada, Prem non ama l’idea di dover dividere la ribalta del Milionario con qualcuno come lui, e rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte le risposte. Arrestato perché so-spettato di imbrogliare, Jamal vie-ne interrogato dalla polizia. Mentre ripassa le domande una per una, inizia ad emergere la storia straor-dinaria della sua vita vissuta per le strade, e della ragazza che ama e che ha perduto.

PARLAMI D’AMOREGenere: CommediaRegia: Silvio MuccinoAnno: 2008Durata: 2 hCast: Silvio Cuccino, Ai-tana Sanchez Gijon, Carolina Crescentini

Sasha è nato sotto una cattiva stella. I genitori tossici lo hanno isolato crescendolo in una comu-nità di recupero e, alla loro morte, lo hanno lasciato in un limbo di dolore. Costretto ad abbandonare il centro dopo la dipartita del direttore - l’unica persona nella quale ripo-neva la sua fiducia - Sasha fatica a trovare il suo posto nel mondo.

TRE DONNE AL VERDEGenere: CommediaRegia: Callie KhouriAnno: 2008Durata: 1 h e 45’Cast: Katie Holmes, Dia-ne Keaton, Queen Latifah, Ted Danson

Bridget è una donna matura che si è sempre dedicata alla casa e alla famiglia e un bel giorno scopre di doversi rimboccare le maniche perchè suo marito viene licenzia-to. Viene assunta come impiegata alle Reserve Federal Bank. Lì fa amicizia con altre due colleghe di lavoro: Nina, madre single con due figli a carico, e Jackie, esuberante ragazza dallo spirito libero. Quando scoprono che una gran quantità di denaro sta per essere mandata all’inceneritore, le tre donne deci-dono di allearsi per poter entrare in possesso dell’ingente quantità di denaro.

L’OSPITE INATTESOGenere: CommediaRegia: Thomas Mc CarthyAnno: 2007Durata: 1 h e 40’Cast: Richard Jenkins, Haaz Sleiman, Hiam Abass

Walter Vale è un professore, ri-masto vedovo, che insegna ormai svogliatamente e vive monotona-mente. Quando accetta di sostituire un collega a una conferenza scopre che il suo appartamento, da tempo disabitato, è stato affittato ad una giovane coppia, il siriano Tarek, che suona in un gruppo jazz, e l’africa-na Zainab, disegnatrice di gioielli. Dopo la sorpresa iniziale, Walter invita i due a restare e inizia con Tarek un’amicizia nel nome della musica. Ma un contatto incidentale con la polizia, fa finire Tarek, im-migrato irregolare, in un centro di detenzione nel Queens.

L’ALTRA DONNA DEL REGenere: DrammaticoRegia: Justine Chadwick Anno: 2008Durata: 2 h e 40’Cast: Natalie Portman, Scar-lett Johansson, Eric Bana

Enrico VIII regna sull’Inghilterra e desidera un figlio maschio che la moglie, Caterina di Aragona, non sembra essere in grado di dargli. Sir Thomas Boleyn (Bolena per noi italiani) vede nella figlia Anna una potenziale attrattiva per il re che va colta nel momento in cui costui verrà ospitato in casa per una bat-tuta di caccia. Le cose non vanno come l’uomo vorrebbe perchè Enri-co viene attratto dall’altra figlia dei Boleyn, Mary, che farà sua amante e da cui avrà un figlio.

IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCAGenere: CommediaRegia: Francesco PatiernoAnno: 2007Durata: 2 h e 50’Cast: Laura Chiatti, Mar-tina Stella, Elio Germano

Firenze, primi anni Settanta. Marco, un giovane come tanti che vive an-cora in famiglia ha una fidanzata, Cristina, e non sa bene cosa fare della sua vita. Ha una sola certezza: la passione per la musica. Inizia a fare il deejay in una discoteca dove viene notato da Aniello Apicello, direttore di una nascente radio pri-vata, che gli affida un programma del mattino. Grazie a una buona dose di fortuna, il suo programma decolla. Il successo non toglie però a Marco quel senso di inquietudi-ne che lo accompagna. Gli manca l’emozione vera che giungerà un bel giorno con la sua entrata in una sala corse. Da quel momento la vita di Marco cambia.

BOLTGenere: AnimazioneRegia: Byron Howard, Chris WilliamsAnno: 2008Durata: 1 h e 40’

Bolt è un cane ma è anche la stel-la di uno show d’azione-avventura televisivo in cui recita il ruolo di un cagnolino geneticamente modifica-to, incaricato di proteggere Penny dalle grinfie del malvagio uomo dal-l’occhio verde, il Dr. Calico, e la sua banda di malefici felini. Ma c’è un piccolo problema: Bolt non sa che, in realtà, si tratta di un program-ma televisivo: è davvero convinto di possedere super poteri e che le minacce rivolte a lui e alla sua pa-drona siano vere.

9 16 23 30SETTEMBRE

AGOSTO5 26 229

LUGLIO SETTEMBRE

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�� CROnews

sostegno al malato

L’ambulanziere Luigi Vian, mentre pilota magistralmente il velivolo assistito dall’Istruttore

L’istruttore mentre assiste nel volo una temeraria paziente del CRO. Sullo sfondo il maxiscermo con la visione dalla cabina di pilotaggio

Stefano Del Cont Bernard, sindaco di Aviano, Giovanni Del Ben, Stefano Turchet, sindaco di Porcia, Filippo Zampella, Comandante dell’Aeroporto di Aviano e Antonio Diana, Primo Maresciallo dell’ufficio pubbliche relazioni della Pattuglia Acrobatica Nazionale

21 maggio 2009. Giornata ricca di emozioni al CRO

Il 21 maggio 2009, si sono svolti al CRO di Aviano due singolari eventi: l’inaugurazione del “Percorso Fit-ness” donato dal 58° Club Frecce Tricolori di San Candido-Val Pusteria (BZ) e l’inaugurazione del Simulatore di volo messo a disposizione dalla Pattuglia Acrobatica “Frecce Trico-lori” di Rivolto (UD) posizionato nel-l’atrio del CRO. spiti dei due eventi il Primo Maresciallo delle “Frecce Trico-lori” Antonio Diana, Capo Segreteria dell’Ufficio Pubbliche Relazioni, Il Co-mandante dell’Aeroporto di Aviano, Filippo Zampella, il referente per il Simulatore di volo Francesco Missa-rino, accompagnato da altri colleghi appassionati di “volo virtuale”, il Presi-dente del 58° Club Frecce Tricolori di San Candido-Val Pusteria (BZ), Rudy Krautgasser, accompagnato da alcu-ni soci del Club, personalità degli Enti locali e graduati delle Forze di Pubbli-ca Sicurezza e della Finanza oltre che pazienti del CRO e loro familiari.La giornata si è aperta con l’inaugura-zione del Simulatore di volo nell’atrio dell’Istituto. Il Direttore Generale ha dato il benvenuto alle autorità presenti e al pubblico accorso numeroso e ha rivolto i ringraziamenti al Maresciallo Diana, per aver organizzato questo esclusivo evento. Ha poi passato la parola al Maresciallo Diana e alle altre autorità presenti. Sono state fatte le foto di rito e si è dato il “via libera” ai voli acrobatici sul simulatore. Chi lo ha provato ha riferito che l’esperienza è stata emozionante perchè avveniva seduti sulla riproduzione di una vera

cabina di pilotaggio dell’Aermacchi MB-339A, velivolo in dotazione alla pattuglia di Rivolto, e di fronte ad un megaschermo che proiettava vere immagini dello spazio aereo friulano. L’impressione era quella di essere realmente in volo. Grazie alla infinita pazienza degli operatori del “Virtual Flight” che hanno spiegato ai novelli piloti le modalità di volo, dal controllo del velivolo prima della partenza fino alle vere e proprie acrobazie, tutti co-loro che hanno fatto la coda per salire sul simulatore, sia pazienti che visita-tori, hanno potuto provare l’ebbrezza e il brivido dell’emozionante espe-rienza. Il Simulatore è rimasto dispo-nibile nell’atrio del CRO tutti i sabato e le domeniche del mese di maggio riscuotendo un grande successo di pubblico. Successivamente, mentre i più teme-rari si dilettavano sul Simulatore, nel parco è stato inaugurato il “Percor-so Fitness”. Dopo un discorso intro-

duttivo del Direttore Generale e l’in-tervento di Roberto Biancat, che ha tenuto i contatti e si è impegnato in loco per l’organizzazione logistica e la posa delle attrezzature, il Presidente Krautgasser ha raccontato ai presenti la storia della collaborazione del suo Club con il CRO partendo dall’idea originaria fino alla sua realizzazione. Nel corso del 2008, il 58° Club F.T. ha organizzato in Val Pusteria diversi eventi finalizzati alla raccolta di offerte da destinare all’acquisto delle attrez-zature necessarie per allestire l’intero percorso. Nel 2009 i soci del Club si sono alternati per venire ad Aviano a montare gli attrezzi nel parco, sfidan-do le rigide temperature invernali e le piogge primaverili, riuscendo ad inte-grarli nel paesaggio. Concluso il suo intervento, il Presidente ha accompa-gnato i presenti a percorrere l’anello sportivo che si snoda all’ombra degli alberi del vasto parco dell’Istituto ed ha descritto ciascuna delle attrez-

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��CROnews

Termociclatore donato al CRO grazie all’originale “joint venture” tra AIL di Pramaggiore e il complesso “Caramel”

La solidarietà ed il sostegno alla ricer-ca a volte arrivano attraverso percorsi un po’ “originali”. È quello che è ac-caduto l’estate scorsa, quando, il 30 Luglio, ha avuto luogo a Spilimbergo, sul palco della piazza duomo ancora “caldo” per i passaggi dei vari grup-pi musicali del Folkest, il consueto concerto di solidarietà del comples-so musicale dei “Caramel” dedica-to, come ogni anno, alla memoria di Peter, storico tastierista del gruppo scomparso tragicamente in un inci-dente automobilistico nel 1991.

In tale occasione era stato invitato il Dr. Valter Gattei, responsabile del Servizio di Onco-Ematologia Clini-co-Sperimentale del CRO di Aviano, con l’intento di far conoscere al pub-blico alcune delle attività del CRO nel campo della ricerca sui tumori del sangue. Al termine della serata i “Caramel” hanno deciso di devolvere l’intero ri-cavato della serata all’Associazione Italiana per la lotta contro le Leuce-mie (AIL) - Gruppo di Pramaggiore - il quale da anni è sostenitore del-le attività di ricerca del Servizio di Onco-Ematologia Clinico-Sperimen-tale del CRO. Il gruppo AIL di Pra-maggiore, a sua volta, ha deciso di aggiungere al ricavato della serata di Spilimbergo un finanziamento pro-prio e di devolvere l’intera somma all’acquisizione di un termociclatore di ultima generazione, il quale è sta-

to donato al Servizio di Onco-Ema-tologia Clinico-Sperimentale nel cor-so di una visita che ha avuto luogo sabato 21 Febbraio 2009. Claudio Leorato e Massimo Tarantino, ani-me storiche dei “Caramel”, assieme ad una delegazione del gruppo AIL di Pramaggiore, tra cui il presidente Andrea Della Pozza e l’ex-presiden-te Flavia Bonotto, hanno invaso pa-cificamente i laboratori del CRO ed hanno visitato i locali, interessati alla strumentazione ed alle varie attività di ricerca e di diagnostica che vi ven-gono svolte quotidianamente. Una targa è stata apposta sullo stru-mento donato, a ricordo della gior-nata e della atipica “joint venture” che è venuta a configurarsi a soste-gno della ricerca onco-ematologica. L’auspicio di tutti è che queste ini-ziative possano essere replicate in futuro.

Il presidente attuale dell’AIL gruppo di Pramaggiore Andrea Dalla Pozza, a destra, e l’ex presedente Flavia Bonotto, a sinistra, al suo fianco il leader dei Caramel Claudio Leorato vicino al Dr. Valter Gattei. In secondo piano due ricercatori del Gruppo di Oncoematologia Clinico Sperimentale del CRO.

Il Dr. Valter Gattei e il gruppo dei Caramel in un momento della serata di Spilimbergo

Roberto Biancat e al suo fianco Rudy Krautgasser mentre illustrano il Percorso Fitness

zature in legno disposte secondo una sequenza ben con-gegnata che propone 18 tappe ginniche caratterizzate da esercizi che allenano diverse parti del corpo coinvolgendo così l’intera muscolatura. Ma l’impegno del 58° Club F.T. non si è fermato quì. Con il contributo del 61° Club F.T. di Borgomanero (NO). Infatti, sono stati acquistati anche scivoli, altalene, castelli di legno ecc. dove i più piccoli possono divertirsi e passare serena-mente alcune ore spensierate. Per completare il tutto sono state anche donate una serie di panchine che permettono di fare piacevoli soste nelle zone ombreggiate. Dopo la salutare passeggiata nel parco, i presenti hanno trovato ad attenderli un invitante buffet ricco di gustosissimi stuzzichini salati e prelibati dolci rigorosamente fatti “in casa” con ingredienti genuini, preparati dalle mani esperte del Gruppo di cuochi del CRO guidati dall’impareggiabile Rosy.

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�� CROnews

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

le Associazioni si raccontano...

ASSOCIAZIONE LUCAINSIEME PER UN SORRISO

Quest’anno compie 10 anni e, no-nostante la sua giovane età, ha già al suo attivo una intensa attività.Si tratta dell’Associazione Luca onlus di Magnano in Riviera (Udine), nata nel luglio 1999 per iniziativa di due genitori che avevano perso il proprio figlio colpito da una neoplasia in te-nera età, dopo averlo assistito per un lungo periodo presso il Centro di oncologia pediatrica di Padova.Provati da questa permanenza “fuori casa” con tutti i disagi logistici e psi-cologici che ne conseguono, e con-sapevoli che la struttura ospedaliera di Udine non era ancora adeguata-mente organizzata ed attrezzata per curare bambini oncologici, matura-rono l’intenzione di istituire una rete di aiuti per le famiglie che s’imbatte-vano nella stessa esperienza. Così Bruna e Lorenzo, affiancati da chi li aveva accompagnati nel loro calvario, iniziarono con forte deter-minazione, a porre le basi di quel-la che, in questi anni, è divenuta un’Associazione che opera su tutto il territorio locale e mantiene con-

tatti di collaborazione con molti altri Ospedali e Centri specializzati regio-nali, SOS di pediatria di Udine, CRO di Aviano, Pediatria dell’Ospedale di San Daniele, pediatria di Tolmezzo, e pediatria di Latisana.Sin dalla sua istituzione, L’Associa-zione Luca onlus si è posta a soste-gno delle famiglie con bambini am-malati di cancro, collaborando con il personale medico ed infermieristico delle strutture ospedaliere locali.In particolare, a diagnosi accertata, se richiesto dalla famiglia, uno dei soci referenti presso il CRO incon-tra i genitori del bambino malato al fine di:

• presentare l’Associazione e for-nire le informazioni relative alle age-volazioni e ai permessi di lavoro spettanti a coloro che rientrano nella legge 104;• offrire un aiuto economico per fronteggiare il primo periodo della malattia;• offrire la consulenza psicologica di una professionista abilitata;• rimborsare eventuali spese come ad esempio quelle inerenti il viaggio, alloggio, trasporto ambulanza, altre purchè documentate, sostenute dal-la famiglia in ospedali fuori regione.Oltre al sostegno nel periodo imme-diatamente successivo alla diagnosi

Stanze di degenza

Udine (sede principale). Via Roma n 3 33010 Magnano in

Riviera (UD) 0432-792255 - 0432-793267Fax 0432-793267 - 0432-792255@ [email protected]

A sinistra: Ingresso nella divisione Oncologica Pediatrica dell’ospedale di UdineA Destra:Stanza infermieri

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��CROnewsASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

e cura della malattia, l’Associazione è sempre più attenta a mantenere nel tempo, un rapporto con le fami-glie che hanno, comunque, supera-to il periodo di emergenza.A questo scopo sono ormai conso-lidati alcuni appuntamenti e manife-stazioni che riuniscono festosamen-te bambini e rispettive famiglie: una gita, che solitamente si svolge nel mese di Giugno al termine dell’anno scolastico, in un parco divertimen-ti; sono già state effettuate quella a Gardaland nel 2008 e quella a Mira-bilandia nel 2009; il pranzo sociale di Settembre che si svolge a Buja (UD), animato da clown, prestigia-tori, e nell’ultima edizione, giocatori dell’Udinese e la concorrente friula-na terza classificata al concorso di Miss Italia Athina Covassi; il tradizio-nale incontro tra i bambini e Babbo Natale che si svolge nel Reparto di pediatria dell’ospedale di Udine, con la distribuzione di doni a tutti i bam-bini seguiti dall’associazione.Quest’anno a novembre si svolgerà la Festa per i 10 Anni dell’Associa-zione con un ricco programma di spettacoli rivolti ai bambini.Per quanto riguarda, invece, le strutture ospedaliere, da sempre si è perseguito lo scopo di assicurare la formazione di personale sanitario sensibilizzato e specializzato in am-bito oncologico, in grado di operare in spazi e con strumentazioni tecno-logicamente all’avanguardia. Negli

anni sono state finanziate borse di studio e ‘dottorati di ricerca a me-dici che ora sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato …e non solo: nel giugno 2006 è stata inaugurata la sezione di oncoemato-logia pediatrica dell’allora policlinico universitario di Udine, struttura do-tata di tutti gli standard di sicurezza necessari per garantire le cure dei piccoli pazienti oncologici, intera-mente finanziata dall’Associazione Luca Onlus per un costo complessi-vo di circa Euro 200.000.Negli anni sono state avviate colla-borazioni anche con altri ospedali lo-cali, concretizzatesi - per ora - con la donazione di arredi e accessori che rendono più confortevole la perma-nenza in ospedale. Nel 2007, l’Associazione Luca, gra-zie ad una “simpatica” collaborazione con il Coro Alpino di San Vendemia-no, ha potuto contribuire all’acquisto di un Ecografo portatile (nella foto) destinato al gruppo di lavoro che si occupa dei tumori dell’età pediatri-ca-adolescenziale dell’Area Giovani del CRO di cui referente è il radiolo-go Dr. M. Mascarin.Prossimamente sono previste ul-teriori collaborazioni e /o donazioni con il Centro Avianese che ospita molti bambini e ragazzi che la nostra Associazione ha conosciuto e segue tutt’oggi, provenienti dalla nostra ma anche da altre regioni e dall’estero.Al fine di mantenere un costante

Consegna ecografo portatile al CRO

contatto con i soci, collaboratori e sostenitori dell’Associazione Luca, annualmente viene pubblicato il pe-riodico “Associazione Luca” dove vengono riportati articoli di infor-mazione medica, progetti da rea-lizzare, obiettivi raggiunti, racconti di vita vissuta nella gestione di un bambino oncologico, oltre alle in-numerevoli iniziative organizzate a nostro favore.Affianchiamo a questo importante mezzo di informazione un sito in-ternet, www.associazioneluca.it con l’intento di offrire le informazioni ri-guardanti la nostra organizzazione nonché i nostri recapiti ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle associazioni di volontariato.

Consegna ecografo portatile al CRO

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�� CROnews

ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

ADMO - ASS. DONATORI MIDOLLO OSSEO Udine (sede regionale) Via Carducci, 48 - 3100 Udine 0432-299728Fax 0481-92276@ [email protected] www.admo.it

La sua attività è finalizzata a creare una banca dati di donatori volontari;soste-nere il Registro Internazionale Donatori Midollo Osseo.

ASS. FEDERICA PER LA VITA

Vicolo delle Primule, 1 Trieste338-7457763@ [email protected]

L’Associazione supporta coloro che quo-tidianamente sono impegnati nella lotta ai tumori. È nata proprio per raccogliere fondi necessari alla ricerca scientifica e per l’aiuto ai malati neoplastici. Sostiene inoltre il progetto condotto dal CRO di Aviano per la produzione di vac-cini antitumorali per la terapia dei linfomi.

AFDS - ASS. FRIULANA DONATORI DI SANGUE Pordenone (sede provinciale) Viale Marconi, 16 - 33097 Spilim-

bergo (PN) 0427-51472Fax 0427-51472@ [email protected] www.afdspn.it

La sede provinciale si trova a Spilimber-go ed è aperta il Martedì dalle 16:30 alle 19.30 e il Sabato dalle 9.00 alle 12.00.

ASSOCIAZIONE GIULIA Pordenone (c/o Casa Serena) Via Revedole, 88 -

33170 Pordenone 0434-20282 340-2936554Fax 0434-363508@ [email protected] http://digilander.libero.it/solegiulia

Presso il CRO:offre sostegno e ascol-to, nel reparto OMA, ai malati e ai loro

familiari;ha attivato un punto di ascol-to, in collaborazione con la Divisione On-cologica Medica A-AIDS, rivolto alle per-sone sieropositive all’interno del CRO;promuove gruppi di auto-mutuo-aiuto;il giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18.00, nel salone degenze del Secondo piano, svolge due attività: il laboratorio “I colori dell’anima” e “Il salotto di Giulia”; il lunedì pomeriggio collabora con la Bi-blioteca per i Pazienti (Bibliobus) per svolgere attività “diversionistiche” e dare così “ali ai libri”.

ASSOCIAZIONE INSIEMEAviano (sede principale) Via Stretta, 1 - 33081

Aviano (PN)334-2519013@ [email protected]

L’Associazione garantisce giornalmente, dal lunedì al venerdì, presso il CRO, un servizio di accoglienza e orientamen-to dei pazienti all’ingresso e ai piani (al mattino), sostegno-relazione di aiuto ai pazienti e ai loro familiari in tutti i repar-ti di degenza (nel pomeriggio 4° piano: lunedì, giovedì - 2° e 3° piano: marte-dì, mercoledì, venerdì). Fornisce inoltre informazioni logistiche sul territorio e di servizi esterni all’Istituto.

AIL ONLUS - ASS. ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE LINFOMI E MIELOMA

Pramaggiore (sede locale) Piazza Libertà, 48 30020 Pramaggiore (VE) 0421-799996@ [email protected]

L’impegno dell’AIL è volto a:sensibiliz-zare l’opinione pubblica alla lotta contro le malattie ematologiche;promuovere e sostenere la ricerca. Dal 2006 la sede di Pramaggiore (VE) collabora a progetti di ricerca scientifici in atto al CRO.

AIRC - ASS. ITALIANA PER LA RICERCA SUL CANCRO

Raccoglie ed eroga fondi a favore del progresso della ricerca oncologica e dif-

fonde al pubblico una corretta informa-zione in materia. Trieste (sede regionale) Via del Coroneo, 5 -

34133 Trieste 040-365663Fax 040-633730@ [email protected] www.airc.it

ANDOS ONLUSASS. NAZIONALE DONNE OPERATE AL SENO Sezione di Pordenone (c/o Centro

Sociale Anziani) Via Piave, 54 33170 Pordenone 0434-40729Fax 0434-40729@ [email protected] www.andosonlusnazionale.it

Offre consigli di tipo socio sanitario trami-te specifico materiale informativo, protesi provvisorie, trattamenti di linfodrenaggio (presso la propria Sede), organizza corsi di ginnastica riabilitativa postoperatoria, di yoga e corsi di ginnastica in acqua. Or-ganizza corsi di formazione per volontarie ed operatrici. Il venerdì (e al bisogno il lu-nedì) pomeriggio le volontarie dell’Asso-ciazione ANDOS sono presenti al CRO a disposizione delle donne operate al seno ricoverate al CRO. Vengono organizzati gruppi pomeridiani di ascolto e mutuo aiuto e vengono offerte informazioni uti-li per poter riprendere una vita normale dopo l’intervento (trattamenti di linfodre-naggio, ginnastiche di riabilitazione, ecc)

ANGOLO ONLUS - ASS. NAZIONALE GUARITI O LUN-GOVIVENTI ONCOLOGICIOffre supporto psicologico attraverso lo scambio di esperienze e l’ascolto par-tecipe. Promuove attività di formazione, informazione, prevenzione per i soci, per altre associazioni, per la popolazione, per i malati e i familiari. L’Associazione pubblica anche un periodico trimestrale dal titolo Angolo News.• RISPONDE LA PSICOLOGA:Lunedì e Venerdì dalle 14.30 alle 16.30Supporto-ascolto psicologico; informa-zioni su: centri di cura oncologici a livello nazionale, associazioni di aiuto ai pa-zienti terminali.

... le altre Associazioni di Volontariato e organizzazioni a sostegno della ricerca o a supporto del malato

Sono attivi al CRO

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��CROnewsORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

• INCONTRA ANGOLO i soci rispondono:Lunedì-Venerdì dalle 8.00 alle 12.00Servizio telefonico di ascolto parteci-pe e condivisione di esperienze relative all’essere malato oncologico, la storia della propria malattia, la guarigione e lo star bene dopo; servizio di incontro/co-noscenza dei pazienti ricoverati al CRO e dei loro familiari. Questo servizio, i cui obiettivi sono gli stessi del servizio tele-fonico, è svolto presso la Segreteria di ANGOLO, 2° piano saletta biblioteca di reparto (prima dell’ingresso alla Divisione di Oncologia Medica A).SEGRETERIA: orario di apertura: Lunedì e Martedì dalle 8.00 alle 12.00NAVETTA DA E PER VENEZIA: 0434-659277 - 339-8789040REPERIBILITÀ VOLONTARI:Marilena 339-8789040Manuela 333-3001947Lucio 328-7392799Alvise 348-4166203 Pordenone (sede nazionale) c/o Centro di Riferimento Oncolo-

gico, Via Franco Gallini, 2 - Aviano www.associazioneangolo.it @ [email protected] 0434-659277Fax 0434-659531

ANLAIDS ONLUSASS. NAZIONALE PER LA LOTTA ALL’AIDS Aviano (sede regionale) c/o Prof. Umberto Tirelli, U.O. di

Oncologia Medica A, CRO di Avia-no (PN)

Via F. Gallini, 2 - 33081 Aviano 0434-659284Fax 0434-659531@ [email protected] www.anlaids.it

Promuove iniziative volte allo sviluppo del-la ricerca scientifica nei campi della pre-venzione, diagnosi e cura dell’infezione e delle forme morbose ad essa correlate. Sono attivi servizi informativi, di counse-ling telefonico, di assistenza e consulenza psicologica, legale, sociale e medica.

ASSOCIAZIONE VIA DI NATALE ONLUS Via Franco Gallini, 1 33081 Aviano (PN) 0434-660805 Fax 0434-651800@ [email protected] www.viadinatale.org

L’Associazione Via di Natale ha realizzato una struttura di accoglienza per i malati di cancro e i loro familiari nei pressi del CRO di Aviano. PIANI DI OSPITALITÀ: Pazienti in te-

rapia ambulatoriale al CRO di Aviano: l’ospitalità è consentita al paziente solo per la durata della terapia; il periodo massimo di permanenza sono 4 setti-mane. Familiari di pazienti ricoverati: l’ospitalità è concessa a un solo familiare per paziente. Il periodo di permanenza concesso è di 2-3 settimane.HOSPICE: l’ospitalità è riservata ai malati di cancro nella fase di malattia in cui non vi è più indicazione di un trattamento che-mio o radioterapico volto alla guarigione o al trattamento della malattia tumorale ma sono indicate solo cure palliative finalizza-te ad alleviare la sofferenza e a migliorare la qualità della vita.Hanno priorità di accoglienza a titolo gratuito le persone con minori possibilità economiche. Il ricovero in Hospice ga-rantisce la disponibilità di un’assistenza specializzata.

AVIS - ASS. VOLONTARI ITALIANI SANGUE Pordenone (sede regionale) Via Montereale, 24 - 33170 0434-555145Fax 0434-253707@ [email protected] www.avis.it/regioni/friuli_venezia_

giulia

È un’organizzazione con finalità di soli-darietà umana, costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente e anonimamente il proprio sangue. Gli scopi sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue; avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute; lot-tare per eliminare la compravendita del sangue;donare gratuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione.

FONDAZIONE BIASOTTO Ghirano di Prata di Pordenone Via Leonardo Da Vinci,

44 – 33080 Ghirano di Prata di Pordenone (PN)

335-7000760 0434-622141 335-8133671Fax 0434-622141@ [email protected] www.fondazionebiasotto.it

La Fondazione Biasotto collabora attiva-mente con il CRO di Aviano assicurando il trasporto gratuito dei malati oncologici residenti nella provincia di Pordenone, che si trovano in situazioni economiche e/o familiari di particolare necessità.Organizza conferenze e dibattiti sulla prevenzione dei tumori e l’educazione alla salute e supporta medici e infermieri del CRO con contributi economici desti-nati a corsi di aggiornamento. Mette a

disposizione due propri automezzi e au-tisti volontari per il trasporto gratuito di ammalati oncologici dal proprio domicilio alle strutture sanitarie provinciali per visi-te oncologiche e/o terapie.

INAS - CISL Sede di Pordenone Via S. Valentino, 30 - 33170 Por-

denone 0434-549939Fax 0434-45085@ [email protected] www.inas.it

L’INAS, Istituto Nazionale di Assistenza Sociale, è il patronato della Cisl che tute-la gratuitamente i cittadini per i problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Tra i servizi offerti ai cittadini vi è quello legato alla malattia e all’assistenza socio sanitaria che comprende: indennità di malattia; esenzione dal ticket sanitario e richiesta cure balneo-termali; assicu-razione infortuni domestici; handicap e permessi per assistenza a familiari; do-mande per invalidità civile; maternità.Presso il CRO è possibile contattare un rappresentante dell’INAS per chiedere spiegazioni e maggiori informazioni sugli aspetti legali inerenti ai diritti del malato. L’INAS è presente al CRO di Aviano ogni Martedì dalle ore 9.30 alle 13.30 per una consulenza.

LILT - LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI Pordenone (sede provinciale)

Via Martelli, 1233170 Pordenone

0434-28586Fax 0434-26805@ [email protected] www.legatumori.it

Si occupa della prevenzione della malat-tia oncologica, il suo impegno nella lotta contro i tumori si dispiega su tre fronti: la prevenzione primaria (attraverso sti-li e abitudini di vita), quella secondaria (con la promozione di una cultura della diagnosi precoce) e l’attenzione verso il malato, la sua famiglia, la riabilitazione e il reinserimento sociale.Offre i seguenti servizi: assistenza do-miciliare al malato tumorale, trasporto dei malati agli ambulatori;telefono amico per malati, sussidi, conferenze nelle scuole o gruppi e associazioni sull’educazione sanitaria (lotta contro il fumo di tabacco, alcoolismo, cancerogenesi ambientale, educazione alimentare, AIDS, prevenzio-ne ginecologica);corsi per la dissuasio-ne dal fumo di tabacco;corsi di aggior-namento per volontari, manifestazioni e convegni scientifici.

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�0 CROnews

sostegno alla ricerca

Il CRO destina il 5x1000 del 2006 interamente alla ricerca

Con il termine 5x1000 si intende la quota che ogni cittadino ha facoltà di destinare liberamente, senza alcun co-sto o aggravio fiscale, a Istituti/Enti che svolgono attività di ricerca scientifica e sanitaria o ad Associazioni, no profit, che svolgono attività socialmente utili, grazie alla Legge finanziaria n. 266/05 A partire dalla dichiarazione dei redditi del 2006 (relativa ai redditi del 2005), i cittadini, esercitando il proprio diritto di scelta hanno iniziato a supportare il CRO destinandogli il 5x1000 ed hanno poi continuato ad esprimere la loro pre-ferenza anche negli anni successivi. Le quote del 5x1000, introitate dalla Agenzia delle Entrate, vengono suc-cessivamente erogate agli Enti ai quali i cittadini le hanno destinate.Nell’anno 2008 l’Agenzia delle Entrate ha comunicato al CRO di essere sta-to il beneficiario di ben 50.296 quote di 5x1000, relative ai redditi dell’anno 2005, da parte di altrettanti contribuen-ti. Per quanto riguarda gli anni succes-sivi, siamo in attesa di comunicazione.Il CRO è particolarmente grato alla popolazione che ha saputo cogliere l’occasione offerta dalla legge ed ha scelto di aiutare la ricerca. L’operazio-ne ha fruttato al CRO ben 3,4 milioni di Euro, risorsa preziosissima per lo sviluppo della ricerca scientifica.Con questa somma, il Direttore Scien-tifico insieme al Direttore Generale ha elaborato un Programma (che è in fase è di approvazione da parte degli organismi competenti, Ministero del Welfare e Regione FVG, per dare un primo impulso alla ricerca. In futuro, non appena verranno comu-nicate le quote di 5x1000 relative agli anni finanziari successivi (2006-2007 e 2008) e i relativi finanziamenti sarà possibile ampliare i progetti ed elabo-rare programmi ancora più ambiziosi e competitivi che avranno come filo conduttore “La ricerca cura”.

Primo Programma 5x10001. Progetto di sviluppo della ricer-ca traslazionale nell’ambito delle

terapie cellulari. Ha come obiettivo scientifico il potenziamento dell’attività di trapianto delle cellule staminali, del-le bioimmunoterapie dei tumori. Per svolgere questa attività è necessario realizzare una struttura di tipo GMP che permetta l’espansione in vitro delle cellule staminali e immunitarie a scopo di reinfusione nel paziente neo-plastico. Per questo progetto sono stati stanziati circa 1,5 milioni di Euro. La scelta di dare un forte impulso a questo settore per primo, è dovuta alla grande attenzione che il CRO ha da sempre riservato ai pazienti e de-riva dal fatto che tale attività ha una ricaduta immediata e di grande effi-cacia su essi che ne possono trarre grandi benefici.2. Programma riservato ai Giovani ricercatori e allo sviluppo di ricer-che innovative. Questo programma ha lo scopo di incrementare la presen-za di giovani ricercatori particolarmen-te promettenti e di attrarre ricercatori con già comprovata esperienza in Istituti di prestigio internazionale, che possano sviluppare progetti innovativi al CRO. Al contempo si vuole raffor-zare la progettualità corrente predi-sponendo nuovi contratti di ricerca a ricercatori che hanno già maturato una esperienza specifica e qualificata in alcuni settori che possono operare con una certa autonomia. Per questo programma sono stati resi disponibili circa 1,3 milioni di Euro.3. Core Facilities interdisciplinari a sostegno della ricerca traslazio-nale. La ricerca traslazionale è uno degli obiettivi qualificanti l’Istituto. Si tratta di correlare attività multidisci-plinari e trasversali che richiedono un elevato grado di competenze profes-sionali specifiche in diversi ambiti cli-nici e di base che perseguono scopi comuni in modo interattivo al fine di raggiungere risultati da trasferire poi al Sistema Sanitario Nazionale. Le Core Facilities sono le “risorse condivise” cioè quelle risorse (umane, di appa-recchiature di alta tecnologia ecc.)

che permettono, se centralizzate, di aumentare la qualità delle prestazioni con un risparmio di energie e risorse. In questo modo si eliminano le du-plicazioni, si ottimizzano le risorse e si riducono i costi, ottenendo così il massimo risultato con la minima spe-sa. L’obiettivo di questo programma è quindi la creazione e il potenziamento di infrastrutture centralizzate (BioBan-ca, Clinical Trials Office, Technology Transfer Office, ecc.) allo scopo di aumentare la produttività scientifica, l’eccellenza della ricerca e delle pre-stazioni sanitarie, la creazione di spin-off e brevetti, ecc.. A questo scopo sono stati destinati circa 600 mila Euro. Alcune di queste Core Facility sono già operative: ad esempio è stato implementato il personale dedicato all’Ufficio centralizzato per gli stu-di clinici sperimentali (Clinical Trials Office) che si occupa della gestione di tutti i protocolli e gli studi di sperimen-tazione clinica in atto al CRO. Questi studi, che costituiscono risorse importanti per trovare sempre nuove e migliori terapie per il trattamento e la cura dei pazienti oncologici, preve-dono un monitoraggio molto attento e scrupoloso e numerosi controlli incro-ciati dei dati clinici e di laboratorio. Richiedono, pertanto, un notevole impiego di risorse umane qualificate e specificamente preparate. Grazie al 5x1000 è stato possibile incrementa-re il numero di professionisti dedicati a questa attività e di conseguenza am-pliare il numero di studi attivi. È in corso, inoltre, la realizzazione di una BioBanca centralizzata di Isti-tuto. Il progetto prevede ampi spazi dedicati, dotati di apparecchiature e congelatori (-80°) per la corretta conservazione dei campioni biologici liquidi e tissutali, preziosa risorsa per la ricerca attuale e futura. La raccolta di tali campioni, tempora-neamente conservati presso alcune Strutture interne all’Istituto, è già in corso.

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